Intervento campione a Nefta D I D A T T I C A

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Intervento campione a Nefta D I D A T T I C A
Intervento campione a Nefta
D I D A T T I C A
STUDIO, SALVAGUARDIA E VALORIZZAZIONE DELLE CITTÀ-OASI DELLA TUNISIA
Programma integrato per la valorizzazione delle regioni del Sahara e del sud della Tunisia.
Gara d’appalto della società Comerint per conto del Ministero degli Esteri, Direzione Generale per la Cooperazione
allo Sviluppo vinta nel giugno 2004 dalla Facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
ca, la fisiologia delle piante, lo studio
idrogeologico, il restauro, l’estimo e la
valutazione delle scelte, la storia.
Secondo obiettivo: Laboratori per lo studio, la salvaguardia e la valorizzazione
delle città-oasi della Tunisia.
Il progetto si realizza con la costituzione
dei seguenti Laboratori:
• rappresentazione
• storia e restauro
• urbanistica e ambiente
• tecnologia e impianti
• informatica (trasversale a tutti i laboratori)
I Laboratori producono ricerca scientifica e affrontano i temi della città-oasi in
modo interdisciplinare. La città-oasi
oggi appare principalmente un luogo di
confine, tra deserto e territorio antropizzato, un luogo turistico da consumarsi
velocemente (con la progressiva perdita
dei valori umani e ambientali in esso presenti), vista attraverso i Laboratori è parte
della storia di un popolo, parte essenziale per la comprensione delle identità
insediative della Tunisia.
La Formazione è rivolta complessivamente a 135 unità suddivisa in tre livelli
formativi.
La città-oasi:
La fede islamica permea di sé tutte le
espressioni civili, sociali, religiose e culturali. La comprensione di questi fatti è la
chiave attraverso cui interpretare e comprendere il senso e il significato delle forme insediative e delle relazioni che la
popolazione instaura col proprio territorio.
Acqua, terra, sangue, cielo sono i quattro
elementi fondanti della cultura islamica
nell’organizzazione della città e dell’abitazione.
Secondo Moncef Ben Slimane (ENAU),
per quanto riguarda la città-oasi in particolare:
L’acqua permette la sopravvivenza dell’oasi.
Senza
acqua
non c’è oasi.
Senza oasi non
c’è città. L’acqua
è indicatore di
proprietà: maggiore è il numero di ore di erogazione, maggiore è il potere
delle
diverse
famiglie.
La terra è il territorio, è l’appartenenza ad
un luogo. La
terra significa
produzione di
datteri. La cultura dell’oasi è
legata ai datteri.
Il sangue è la
famiglia. Io contro mio fratello. Io e mio
fratello contro i miei cugini. Io mio fratello e i miei cugini contro il mondo intero.
Per la cultura araba, come per la nostra
cultura meridionale, la famiglia è il bene
supremo. La divisione della città in quartieri ne è lo specchio.
Il cielo è la spiritualità che investe ogni
aspetto del vivere. Nella città-oasi la spiritualità è rappresentata dalla presenza dei
marabout,, i santuari, che simbolicamente l’abbracciano e la proteggono. Il cielo è
la metafora del paradiso, luogo che protegge dall’asprezza del deserto con la dolcezza del clima e con la ricchezza dei prodotti della terra. La città-oasi di Nefta è la
seconda città santa della Tunisia.
Il significato insediativo della città-oasi
risiede nell’equilibrio tra questi fattori.
La città-oasi è un sistema autoregolante.
Nel tempo ha sempre adeguato gradatamente obiettivi a risorse e viceversa. La crisi
del sistema, o anche di uno solo di questi
fattori fondativi, innesca processi di degrado delle forme dell’insediamento e dei legami tra popolazioni insediate e il territorio.
Questo a Nefta sta avvenendo.
La lettura del radicamento materiale, religioso e filosofico dell’acqua nella cultura della
città-oasi serve a capire e ripercorrere la genesi e l’evoluzione delle forme di costruzione
del territorio, serve a capire il significato profondo degli spazi architettonici della medina e della casa. Dove ogni pratica deriva dalla cultura sedimentata dalla storia. Non
come espediente per risolvere problemi
immediati, ma come metodo complesso ed
elaborato che fa parte di un approccio integrato alle cose (società, cultura, economia).
Una pratica legata ad una concezione del
mondo basata sulla gestione accurata delle
risorse locali, dove l’integrazione e la simbiosi tra naturale e antropico significa il
mantenimento stesso degli equilibri.
Questo è stata la città-oasi.
Massimo Giovannini
CORSI
FACOLTÀ DI ARCHITETTURA
CORSO DI LAUREA IN ARCHITETTURA
LABORATORIO DI SINTESI FINALE “CITTÀ’
MEDITERRANEA”
Coordinatore
prof. Massimo Giovannini
DISCIPLINE E DOCENTI DEL LSF
Rappresentazione del territorio
e dell’ambiente
Massimo Giovannini
con Marinella Arena e Paola Raffa
Composizione e progettazione urbana
Renato Nicolini
con Angelo Cannizzaro
Architettura del paesaggio
Gianpiero Donin con
Gabriella Trovato e Valerio Morabito
Restauro urbano
Luciana Menozzi con Patrizia Diano
e Daniele Panetta
Storia della città e del territorio
Alberto Giuffrè
Storia dell’urbanistica
Clementina Barucci
Politiche comunitarie
Paolo Sabbatini
Valutazione economica del progetto
Enrico Fattinanzi
Invarianti morforesidenziali
Gaetano Ginex
Fisiologia delle piante
Giovanni Cacco
Risorse idriche e geoidromorfologia
Vincenzo Tamburino
Tecnologia dell’architettura
Corrado Trombetta
Spazi di mediazione
Francesca Fatta
news
l Mediterraneo è luogo di relazioni, il
luogo in cui più che in ogni altro
posto della terra si sono intersecate,
mischiate e integrate le molteplici e varie
forme di pensiero, di sapere e di civiltà
della storia dell’uomo.
Tutto il Mediterraneo è caratterizzato dalla presenza di aree che sono i Sud di tanti altri Nord. Il Sud della Tunisia, come
tutti i Sud del mondo, presenta gli indici
più bassi di sviluppo economico ed umano del paese. Le principali risorse sono
l’agricoltura ed il turismo.
Dalla ricerca di una comune origine culturale, dall’ipotesi di una comune appartenenza ad un “continente mediterraneo”, si
stanno sviluppando da più di un decennio, nei diversi centri di studio, percorsi
conoscitivi che attestano somiglianze,
assonanze, fonemi di uno stesso vocabolario, parole di una stessa lingua. Percorsi
conoscitivi che scoprono nella centralità
dello scambio e nelle interazioni sociali e
culturali la possibile definizione di una
comune cultura mediterranea.
La città-oasi di Nefta si trova nella regione di Tozeur, a sud-ovest della Tunisia, in
zona pre-sahariana (predesertica) ai margini del lago salato Chott El Jerid.
Il progetto città-oasi di Nefta si sviluppa
all’interno dei rapporti di Cooperazione
tra l’Europa e i Paesi del bacino del Mediterraneo.
Uno dei temi più interessanti della ricerca è quello di provare a definire orizzontalmente i rapporti tra questi Sud, di
documentare, dal punto di vista disciplinare, i loro rispettivi valori identitari. Per
capire, per avviare e dare “forma” ad affascinanti ipotesi interne al concetto di
mediterraneità.
Si tratta di un progetto integrato cui concorrono più discipline.
Il progetto persegue:
• la valorizzazione delle risorse umane
locali:
• la conservazione del patrimonio ambientale;
• l’attuazione e il consolidamento di processi di sviluppo endogeno;
• la crescita economica, sociale e culturale, attraverso due obiettivi concreti:
il centro per la formazione professionale di operatori locali nel restauro architettonico, urbano e ambientale e di operatori e di artigiani per la gestione e la manutenzione, ordinaria e straordinaria, del
sistema città-oasi di Nefta. Le attività del
Centro comprendono:
- corsi di formazione (restauro, tradizione costruttiva, tecnologie bio-climatiche, ecc.);
- sperimentazioni progettuali di carattere ambientale, urbanistico, architettonico e di restauro;
- seminari da tenersi in Italia presso
sedi Universitarie e, in Tunisia, presso
l’ENAU;
- stages e training conoscitivi condotti
su esperienze tunisine e italiane.
I contenuti dei corsi riguardano la rappresentazione tradizionale e informatica, la
progettazione architettonica e urbanisti-
Ateneo
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