Patologie dermatologiche

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Patologie dermatologiche
Patologie emergenti:
modelli di prevenzione e cura
Patologie
dermatologiche
Anna Belloni Fortina
Centro Regionale di
Dermatologia Pediatrica
Introduzione
 La notevole mobilità dovuta a migrazioni e turismo ha
reso meno rare malattie che fino a pochi anni fa erano
tipiche dell’area tropicale.
 Parallelamente si assiste nelle popolazioni migranti che
vivono condizioni di disagio ambientale e urbano
(poichè incapaci di strategie di prevenzione e che si
rivolgono al SSN solo in condizioni di
urgenza/emergenza) ad una notevole incidenza di
scabbia, pediculosi, ftiriasi e altre patologie cutanee
cosiddette “della poverta”.
Principali temi
 Patologie emergenti/urgenti (prevalentemente infettive:
scabbia, pidocchi, ftiriasi, impetigine, ectima, etc)
 Patologie inusuali in certi climi e condizioni di vita, ma
che sono frequenti nella nostra società industrializzata
 Difficoltà di interpretazione dei segni su pelli di colore
scuro
 Preconcetti e rischio di discriminazione
Scabbia umana
Causata dal Sarcoptes Scabiei hominis
Diffusa in tutto il mondo
Non è legata esclusivamente a fattori igienico-ambientali
(povertà, carestie, promiscuità)
Acari
parassiti umani
Scabbia umana
Demodeciosi o Demodecidosi (acariasi degli
annessi)
parassiti di animali
Pseudoscabbia (del cane, del gatto, felina, equina,
del topo..)
parassiti di vegetali
Prurito del grano
Acariasi da Trombicula (Trombiculosi o Trombidiasi)
ambientali (dermatophagoides pteronissinus)
di alimenti (formaggio, farina, zucchero, canditi,
frutta secca)
Rogna dei droghieri
Scabbia: etiologia
Il contagio è
determinato dalle
femmine fecondate e
può essere:
•
Diretto
prevalentemente
sessuale
•
Mediato da
lenzuola,
indumenti, bagni
etc
Scabbia: clinica
Lesione patognomonica: cunicolo con
all’estremo opposto del forellino di entrata la
vescicola perlacea
Prurito notturno
vescicola perlacea
vescicola
perlacea
Sedi elettive:
• Polsi
• Superfici volari
• Superficie
laterale delle
dita
• Spazi
interdigitali
• Pieghe ascellari
• Solchi interglutei
e sottoglutei
• cintola
Scabbia: sedi elettive in rapporto
all’età e la sesso
Uomo
Area genitale
(pene-asta e scroto)
Donna
Areola mammaria e
capezzolo
Neonato e lattante
Regioni palmoplantari (aspetto
nodulare)
Capillizio e volto
Genitali
Scabbia nel bambino
Scabbia nel bambino
Scabbia: diagnosi
Clinico-anamnestica
 Presenza di cunicoli
 Prurito intenso notturno
 Contagiosità (familiari o
altre persone a contatto
con prurito)
•
Ricerca dell’acaro: difficile
•
Epiluminescenza
Scabbia: terapia
 Derivati dello zolfo (soluzione acquosa di iposolfito di
sodio 40%)
 Pomata di Helmerich modificata
 Benzoilbenzoato al 10-25%
 Permetrina al 10-20%
 Ivermectina
Scabbia norvegese
 Infestazione da parte di migliaia di acari
 Caratterizzata da vaste superfici
ipercheratosiche ricoperte di squamocroste
 Non viene avvertito il prurito
 In soggetti con deficit dell’immunità cellulomediata (AIDS o da farmaci) e incuranti di
se stessi o defedati.
Pediculosi: etiologia
Phthirus
Phthirus
pubis
Pediculus humanus (P.h.)
P.h.
capitis
P.h. corporis
Pediculosi
 Insetti privi di ali
 Ematofagi
 Compiono il loro
intero ciclo
biologico sull’uomo
(parassiti
“obbligati”)
Pediculosi: epidemiologia
 Cosmopolita
 Maggiore incidenza in
comunità in precarie
condizioni igieniche e
ambientali
 P. capitis è più frequente in
età scolare, nelle bambine
con capelli lunghi e sottili
 P. corporis o vestimenti è
oggi molto rara
 P. pubis è correlata
all’igiene individuale e alla
promiscuità (prostituzione)
Pediculus h. capitis
 Sottospecie
ontogeneticamente
primitiva
 Si avvinghia ai capelli e si
cala a pungere la cute
per suggere il sangue
Fonti di contagio
 Il contagio è determinato dalle femmine fecondate e
può essere:
 Diretto (testa-a-testa)
 Mediato da oggetti quali spazzole, pettini o indumenti
(cappelli, berretti sciarpe, cuscini)
Pediculosi del capo: clinica
 Lesioni molto poco visibili e asintomatiche
 Prurito
 Sovrainfezione frequente nei bambini con adenopatia satellite
Sedi elettive
 Sono



colpite le regioni:
Occipitale
Temporale
Parietali
Pediculosi del capo: diagnosi
 Clinico-anamnestica:
 prurito intenso
 contagiosità (altre persone
a contatto con sintomi
riconducibili)
 Evidenziazione del
pidocchio e/o delle
lendini
 (disposte sul capello “isolate” o
“a corona di rosario”)


Infestazione in atto: Lendini
entro i 6 mm dall’emergenza
del capello
Infestazione pregressa: Lendini
oltre i 6 mm dall’emergenza del
capello
Phthirius pubis (piattola)
 Ha dimensioni
lievemente inferiori ai
P.h. (1mm)
 Forma più
quadrangolare e
appiattita
 Le zampe anteriori sono
meno sviluppate del 2°
e 3° paio e sono
anch’esse munite di
potenti uncini
Ftiriasi: etiologia
 Altamente contagioso
 95% dopo una singola
esposizione con un
partner infetto
 Il contagio è
determinato dalle
femmine fecondate e
può essere:
 Diretto

Trasmissione sessuale
 Mediato da effetti
letterecci
Ftiriasi: clinica
Prurito al pube
Piccole crosticine
alla base dei peli
Escoriazioni
Sede elettive:
Pube
Può talora migrare in alte sedi
ricoperte da grossi peli:
Regione perineale
Regione interglutea
Coscie
Regione
addominale
mediana
 Torace
 Ascelle








Nei bambini
Ciglia
Sopracciglia
Con blefariti spesso non
diagnosticate
Ftiriasi: Esame obiettivo
 pidocchi avvinghiati alla
base dei peli pubici
 lendini ben evidenziabili alla
luce incidente
 “macchie cerulee”
(patognomoniche)
localizzate alla parte
inferiore dell’addome o alla
radice delle coscie
“macchie cerulee”
 Piccole macule lenticolari
di colore azzurro grigiastro,
non pruriginose
 Si mantengono invariate
per molto tempo
 Sembrano dovute ad
alterazioni dell’emoglobina
indotte da una sostanza
secreta con la saliva dello
phthirius durante la suzione
Pediculosi: terapia
 Polveri e soluzioni di piretro e piretrine di sintesi
 Malathion
 Nei casi con ampie aree impetiginizzate si
consiglia la rasatura dei capelli
Malattie a trasmissione sessuale
MTS
MTS
 Le Malattie a Trasmissione
Sessuale (MTS)
 50 infezioni che si
trasmettono da persona
a persona attraverso i
“rapporti sessuali non
protetti”. Includono
anche le “malattie
veneree”.
 Colpiscono i genitali e
le vie urinarie, quali
uretra e vescica.
 Malattie veneree
 Sifilide
 Gonorrea
 Ulcera molle
 Linfogranuloma
inguinale
MTS
 Rappresentano ancora un problema di salute pubblica
anche se numerosi progressi sono stati fatti specie nei
paesi a sviluppo avanzato
 Nei paesi con scarse risorse economiche dove non è
possibile l’esecuzione di diagnosi e terapia adeguate si
assiste ad una diffusione sempre maggiore delle MTS
 In Italia la diffusione delle MTS in rapporto alla
popolazione straniera realmente presente non è
epidemiologicamente rilevante…
Sifilide
E' dovuta ad una spirocheta (Treponema pallidum)
Si presenta all'inizio con un nodulo nella zona genitale.
 Dopo circa due mesi dall'infezione compaiono macchie rossastre sulla cute (palmo delle mani e
pianta dei piedi).
La terza fase è la più pericolosa e compare anche dopo parecchi anni colpendo il sistema
nervoso centrale o altre parti del corpo ("gomme luetiche" sulla cute, al cuore, agli occhi, ecc.).
 Contratta durante la gravidanza può essere trasmessa al feto danneggiandolo gravemente.
 La cura è semplice (iniezioni di penicillina in fase precoce) e può essere prevenuta con l'uso
corretto e costante del profilattico.
Sifilide (Sifiloma primario)
Multiple chancre
Sifilide secondaria
Sifilide terziaria
Gonorrea
Conosciuta anche con il nome di Blenorragia (e volgarmente "scolo“)
Agente etiologico: Neisseria gonorrhoeae
Prima localizzazione avviene nella mucosa genitale o rettale o congiuntivale con sucessiva (dopo
4-5 gg) una flogosi acuta purulenta.
Nel maschio inizia con una uretrite (disuria) seguita dallo "scolo" di una sostanza bianco-verdastra.
E' molto contagiosa e se non trattata adeguatamente può esitare in malattie croniche come
uretrite, orchite, prostatite e salpingite che possono causare sterilità sia nel maschio che nella
femmina, oltre alla gonartrosi
Condilomi
Diagnosi differenziale
Papule fibrose del pene
Diagnosi Differenziale
Condilomi
Papule fibrose
Molluschi contagiosi
Herpes simplex
Diagnosi differenziale
Herpes simplex
Cisti del rafe mediano
e iperplasia sebacea
MTS: considerazioni
 Sono in numero dieci volte superiore rispetto alle
segnalazioni
 Le manifestazioni cliniche possono avere una notevole
variabilità morfologica
 La diagnosi su cute scura può comportare maggiori
difficoltà
 La clinica può essere modificata da terapie incongrue
Altre patologie infettive …
Impetigine
Ectima
Tinea capitis
Tinea corporis
Patologie infiammatorie non
infettive
Patologie inusuali in certi climi e condizioni di vita, ma che sono
frequenti nella nostra società industrializzata
Eczema
Dermatite da contatto (fenistil)
Dermatite Atopica
Strofulo (orticaria papulosa)
Psoriasi
Psoriasi guttata
Psoriasi guttata
Casi complessi
Ittiosi
Sindrome di Omenn
Casi a rischio….di emarginazione
A causa di preconcetti e superficialità si possono creare situazioni
di grave discriminazione
Sospetto maltrattamento…..
Sindrome di Ehrler Danlos
Impetigine
…..
The initial pathological signs that lead immigrants to visit a health care
provider generally are skin or venereal lesions.
This presentation could be a good opportunity for dermatologic units to
institute ad hoc services in the treatment and study of patients who
typically do not have regular access to the national health services of the
host country.
Once again, this opportunity demonstrates the important role that
dermatology can play in the prevention of illness and the promotion of
health for benefit of the weak and those at risk of marginalization
Aldo Morrone
Dermatologic Clinics 2008; 245-256
Obiettivo per il dermatologo
 Conoscere malattie esotiche
 Riconoscere malattie comuni anche nei migranti
 Conoscere culture diverse e approcci terapeutici alla
malattia diversi
 Impostare una terapia (economicamente) sostenibile
 Creare una rete con gli altri specialisti per la prevenzione
e la gestione di questi pazienti
Grazie!