F. Ferranti
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F. Ferranti
la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Classificazione delle attrezzature e rischi ambientali connessi all’esercizio degli impianti a pressione la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali REQUISITI ESSENZIALI DI SICUREZZA DLgs.93/00 - direttiva 97/23/CE PED Dal 30/5/2002 il fabbricante ha l'obbligo di analizzare i rischi, individuando quelli connessi con l’attrezzatura od insieme in pressione I RES, in relazione all’evoluzione tecnologica, devono garantire un elevato livello di protezione della salute e della sicurezza Progettazione e costruzione correlati all’analisi dei rischi eliminare eventuali pericoli derivanti dall’uso fornire un'avvertenza adeguata per evitare l'uso scorretto La progettazione dell'attrezzatura (dimensioni e caratteristiche dei materiali) deve essere convalidata da un programma di prove (misurando deformazioni e sollecitazioni dei materiali nelle aree critiche) su un campione rappresentativo dell'attrezzatura sottoposta all’approvazione da parte di un organismo notificato la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali ATTREZZATURE A PRESSIONE Manufatti destinati a contenere la pressione o ad essere usati in impianti a pressione che lavorano PS > 0,5 bar RECIPIENTI o SERBATOI (reattore, R.G.; R.V. compressore, camera iperbarica, sterilizzatore, bombole O2 , estintore portatile, pentola a pressione, macchina per caffè, autorespiratore, containers, etc.) GENERATORI di vapor d’acqua con membrature esposte alla fiamma o altro tipo di riscaldamento, con rischio di surriscaldamento (t > 110°C); TUBAZIONI; ACCESSORI DI SICUREZZA (valvole, indicatori di livello, regolatori di t, elettrovalvole, pressostati, etc.); ACCESSORI A PRESSIONE (saracinesche, manometri, riduttori, etc.). la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali attrezzatura a pressione è un assemblaggio di membrature (di fasciami, fondi, tronchetti ecc.) un impianto piccolo o grande è un assemblaggio di attrezzature a pressione un “insieme” come definito dalla PED è un assemblaggio di attrezzature a pressione da parte di un fabbricante per costruire un tutto integrato e funzionale assemblato presso il fabbricante o presso il sito dell’Utente In ambedue i casi il fabbricante è responsabile della costruzione dell’insieme e deve certificarlo CE. Se invece tale assemblaggio è effettuato direttamente dall’Utente costituisce una parte di impianto costituito da attrezzature e non un insieme secondo la Direttiva PED. Non si applica la valutazione di conformità e quindi non recherà la marcatura CE Comunque i componenti debbono soddisfare la PED. la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali UTENTE Colui il quale acquista attrezzature a pressione (o insiemi a pressione) per costituire un impianto e metterlo in esercizio sotto la sua responsabilità; Egli Non è responsabile della costruzione di attrezzature o insiemi gia garantiti da un Fabbricante con la certificazione CE, Ma resta responsabile delle singole attrezzature a pressione da lui costruite (e perciò da certificare CE, come ad esempio le “tubazioni” per raccordare i recipienti fra loro) Ed è responsabile dell’assemblaggio di attrezzature a pressione da lui effettuato (per il quale assemblaggio deve soddisfare le regole nazionali per la prima messa in esercizio di apparecchi a pressione). FABBRICANTE Soggetto che assume la responsabilità della progettazione e della costruzione di una attrezzatura a pressione o di un insieme immessi sul mercato a suo nome. la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali INSIEME per costruire un tutto integrato e funzionale Il principale vantaggio di un insieme (impianto “chiavi in mano”) è quello di poterlo mettere in esercizio, alle condizioni dettate dal Fabbricante dell’insieme nel manuale d’uso e manutenzione, senza nessun atto autorizzativo da parte dell’Autorità nazionale (ISPESL). Una sua eventuale modifica dovrà essere assoggettata, da parte del Fabbricante, ad una nuova procedura di valutazione di conformità secondo la PED. la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Tubo e TUBAZIONE Occorre evidenziare la differenza fra il concetto di “tubo” e quello di “TUBAZIONE” quando quest’ultima è costituita da un un semplice tubo che collega due attrezzature a pressione: per “tubo” deve intendersi “prodotto finito” di un materiale che ha determinate caratteristiche, stabilite dal suo standard di appartenenza (DN, tipo di materiale), che può essere utilizzato per varie costruzioni (La Direttiva prevede che alcuni standards di tubi possono essere riconosciuti idonei per la costruzione di membrature di apparecchi a pressione); per “TUBAZIONE” deve intendersi “attrezzatura a pressione” cioè un prodotto industriale che deve contenere un determinato fluido e che è destinato ad essere esercito in sicurezza ad una certa pressione e temperatura per attuare ciò per cui è stato progettato (cioè il trasporto di un fluido). Il Fabbricante in questo caso appone la marcatura CE (non può essere il fabbricante del materiale, ma colui il quale è responsabile del progetto e del controllo della rispondenza della tubazione al progetto stesso, e perciò deve anche rilasciare la dichiarazione di conformità alla direttiva PED. la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Rischi per attrezzature in pressione : eccessivo caricamento o eccessiva pressurizzazione, con particolare riguardo al tasso di caricamento, alla pressione ed alla temperatura di riferimento; surriscaldamento localizzato o generale (t>110°C); depositi, corrosione ed erosione, fatica oligociclica; malfunzionamento accessori di controllo e sicurezza; collegamento e scollegamento insicuri; il cedimento strutturale delle membrature per sovrapressione, perdita significativa di contenimento; decomposizione dei fluidi instabili; calore residuo dopo il disinserimento dell'attrezzatura; accumulo pericoloso di miscele infiammabili di sostanze combustibili e aria o un ritorno di fiamma; rischio di sovra sollecitazioni, fatica derivante da vibrazioni nei tubi, forze di reazione e momenti di reazione provocati da sostegni, collegamenti, tubazioni, dimensioni notevoli; la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Anomalie Originarie : sfogliature delle lamiere, inclusioni di materiali estranei, non completa penetrazione della saldatura, persistenza di tensioni nelle lamiere per non corretto trattamento termico di distensione. Dovute alle condizioni di esercizio : cricche nei materiali e su saldature, corrosioni di varia natura, riduzioni di spessore nei materiali, deformazioni permanenti la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali PED analizza la progettazione, la fabbricazione e l’immissione sul mercato delle ATTREZZATURE IN PRESSIONE in attuazione dell’art. 19 è stato emanato il D.M. n. 329 del 1 dicembre 2004 “Regolamento per l’utilizzazione e la messa in esercizio delle attrezzature e degli insiemi a pressione” per armonizzare i controlli relativi all’esercizio fornendo : prescrizioni idonee a garantire la permanenza dei RES alle attrezzature già in servizio alla data del 29-05-02 e non rientranti nella PED; Indicazioni su quali attrezzature e insiemi a pressione sia obbligatoria la verifica di primo impianto (omologazione pubblica) indicazioni in ordine all’installazione, messa in servizio, manutenzione e riparazione di un apparecchiatura o di un insieme la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali art.3 del DLg.93/00 Le attrezzature a pressione sono classificate dal fabbricante in conformità ai RES stabiliti nell'allegato I della PED art.10 del DM 329/04 Riqualificazione periodica Per la definizione della periodicità dei controlli, tutte le attrezzature ed insiemi a pressione vengono classificate, dall’utilizzatore, tenendo conto delle categorie definite dall'Allegato II del Dlgs.93/00 Obbligatorietà della classificazione delle attrezzature anche quelle oggetto di esenzione dalla riqualificazione periodica art.11 del DM 329/04 in funzione delle caratteristiche delle attrezzature PS (pressione massima ammissibile) e V (volume del recipiente) la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali LA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTREZZATURE IN PRESSIONE Il primo passo è identificare il livello di pericolosità dell’apparecchiatura, che è legato al concetto di “energia immagazzinata” dal sistema, a sua volta legato a: pressione massima di lavoro/ammissibile PS entità delle dimensioni V o DN potenziale energetico PS x V, PS x DN stato fisico del fluido (gas, liquido) pericolosità del fluido contenuto temperature nel sistema condizioni particolari di funzionamento e installazione tipo di attrezzatura (recipienti, G.V., tubazioni, accessori a pressione e di sicurezza) Per fluidi si intendono: gas, liquidi e vapori siano essi allo stato puro nonché le loro miscele. Ai fini della classificazione i fluidi sono suddivisi in due gruppi secondo quanto stabilito dal D.Lgs. N. 52 del 3 febbraio 1997 Attuazione della direttiva 92/31/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Gruppo 1 Fluidi pericolosi Definizioni contenute all’art. 2 della direttiva 92/31/CEE Esplosivi Sostanze che, anche senza l’azione dell’O2 atmosferico, possono provocare una reazione esotermica con rapida formazione di gas e che, in determinate condizioni di prova, detonano, deflagrano rapidamente o esplodono in seguito a riscaldamento in condizioni di parziale contenimento. Estremamente infiammabili 1) Sostanze liquide con il punto di infiammabilità estremamente basso e un punto di ebollizione basso e 2) sostanze gassose che a t e p ambiente si infiammano a contatto con l’aria. Facilmente infiammabili 1) Sostanze che, a contatto con l’aria a t ambiente e senza apporto di energia, possono subire innalzamenti termici e da ultimo infiammarsi; 2) sostanze liquide il cui punto di infiammabilità è molto basso; 3) sostanze che a contatto con l’acqua o aria umida sprigionano gas estremamente infiammabili in quantità pericolose. Infiammabili Le sostanze liquide con un basso punto di infiammabilità (quando la temperatura massima ammissibile è superiore al punto di infiammabilità). Altamente tossici Le sostanze che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccolissime quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche. Tossici corrosivi Le sostanze che, in caso di inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, in piccole quantità, possono essere letali oppure provocare lesioni acute o croniche. Comburenti Sostanze che a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica. Gruppo 2 Fluidi non pericolosi Esempi Tutti quelli che non rientrano nel gruppo 1 Aria, azoto gas, vapore acqueo, la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Il livello di pericolosità è desunto usando 9 tabelle dedicate, In funzione del tipo di apparecchiatura, del fluido contenuto e della sua pericolosità. Per arrivare a definire la classe dell’apparecchiatura è utile la seguente tabella Recipienti Stato del contenuto Gas Generatori di vapore Tubazioni Liquido Gruppo pericolosità fluido 1 2 1 2 Tabella 1 2 3 4 Gas 5 Liquido 1 2 1 2 6 7 8 9 Accessori in pressione: si applicano le tabelle (esclusa la 5) secondo il tipo di fluido contenuto, la pressione massima ammissibile e il V o il DN. Accessori di sicurezza: sempre in categoria massima, la IV. Come eccezione possono essere della stessa categoria dell’apparecchio che proteggono. Insiemi: sono regolati da specifiche norme di cui all’art.10.2. In genere vanno nella categoria del componente con categoria più alta. la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Categorie di rischio delle attrezzature Su ciascuna delle tabelle 1-9, la P max ammissibile (bar) è tabulata in funzione del volume V (litri) (serbatoi – generatori) o del diametro nominale DN (tubazioni) Per ciascun tipo di apparecchiatura sono identificate 6 classi di pericolosità crescente : Esclusione dalla direttiva Corretta prassi costruttiva sufficiente (art.3 c.3) Il fabbricante dichiara che l’attrezzatura è sicura. L’attrezzatura non è soggetta ai RES,non necessita di Valutazione di Conformità e non è marcata CE (deroga art.4 c.1) Categoria I Il fabbricante esegue la Valutazione di Conformità ed appone il marchio CE Categorie II, III, IV Il fabbricante incarica un OdC Notificato per la Valutazione di Conformità. L’apposizione del marchio CE è subordinata al parere dell’Organismo di Certificazione. la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali ATTREZZATURE DA MARCARE CE Recipienti per gas pericolosi V > 1 litro e PSxV > 25 barxlitro PS > 200 bar Recipienti per gas non pericolosi V > 1 litro e PSxV > 50 barxlitro PS > 1000 bar Estintori portatili e bombole per apparecchi respiratori Recipienti per liquidi pericolosi V > 1 l e PSxV > 200 barxlitro PS > 500 bar Recipienti per liquidi non pericolosi PS > 10 bar e PSxV > 10000 barxlitro PS > 1000 bar Attrezzature con rischio di surriscaldamento V > 2 litri Tutte le pentole a pressione Tubazioni per gas pericolosi DN > 25 mm Tubazioni per gas non pericolosi DN > 32 e PSxDN > 1000 Tubazioni per liquidi pericolosi DN > 25 e PSxDN > 2000 Tubazioni per liquidi non pericolosi PS > 10 bar DN > 200 e PSxDN > 5000 Insiemi comprendenti almeno una attrezzatura a pressione che ricade nel campo di applicazione della PED - Previsti per la produzione di vapore o di acqua surriscaldata ad una temperatura > 110 °C, contenenti almeno una attrezz atura a pressione con rischio di surriscaldamento; - Destinati da un fabbricante, ad essere commercializzati e messi in servizio come insiemi; - Previsti per la produzione di acqua calda ad una temperatura < 110 °C, alimentati manualmente con combustibile solido con PSxV > 50 barxlitro. la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Serbatoio GPL la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali gas, gas liquefatti, gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile e' superiore di almeno 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1013 mbar) entro i seguenti limiti : fluidi del gruppo 1, quando il V > 1 litro e PS x V >25 bar-L, nonche' quando PS > 200 bar Tabella 1 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Filtro Metano, 85 bar, 70°C, capacità 795 litri, stato fisico Gas, gruppo 1, categoria IV, verifica funzionamento biennale, verifica integrità decennale Filtro GAS Metano, 85 bar, T = 70°C, capacità 8000 litri, la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali gas, gas liquefatti, gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile e' superiore di almeno 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1013 mbar) entro i seguenti limiti : fluidi del gruppo 2, quando V > 1 l, PS x V > 50 bar-L, nonche' PS > 1000 bar, nonche' per tutti gli estintori portatili e le bombole per apparecchi respiratori Tabella 2 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Recipiente vapore espansione drenaggi, 14,7 bar, T = 300°C, capacità 24.000 litri, stato fisico vapore d’acqua/liquido, gruppo 2, categoria IV, verifica funzionamento triennale, verifica integrità decennale Tabelle 2 - 4 Scambiatore di calore, impianto termico vapor d’acqua (primario) 15 bar, 390°C, capacità 475 litri, 13,5 bar 197°C 218 litri (intero tubi secondario), gruppo 2, categoria IV, verifica funzionamento triennale, verifica integrità decennale la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Recipiente ARIA, 40 bar, T = 60°C, capacità 15.000 litri, stato fis ico Gas, gruppo 2, categoria IV, verifica funzionamento triennale, verifica integrità decennale la classificazione delle attrezzature a pressione Esempio di classificazione Fluido considerato: aria Tipo di apparecchiatura: serbatoio (recipiente) Stato del fluido: gas PS = 11,5 bar - TS = -10 / 50 °C Volume utile del manufatto: V = 2000 litri Gruppo cui appartiene il fluido: 2 (fluido non pericoloso) Dovremo applicare quanto indicato per i fluidi del gruppo 2; per quanto riguarda il prodotto PS x V abbiamo : 11,5 x 2000 = 23000 TABELLA 2 Categoria IV Servizio Impianti e Rischi Industriali la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Frequenza ispezioni: (allegato B) • ogni 3 anni: verifica di funzionamento • ogni 10 anni: verifica di integrità PS = 11,5 bar V = 2000 litri la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali liquidi con una tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a 0,5 bar oltre la pressione atmosferica normale (1.013 mbar), entro i seguenti limiti : fluidi del gruppo 1, quando il V > 1litro, e PS x V > 200 bar-L, nonche' quando PS > 500 bar Tabella 3 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Impianto lubrificazione cuscinetti alternatore e sistema di estrazione Idrogeno dall’olio minerale gruppo 1 – 1650 litri, 5,5 bar 70 °C Impianto strippaggio ammoniaca colonna scambiatori 35 litri 8bar serbatoio accumulo 10000litri 2,5 bar 150°C – gruppo 1 la classificazione delle attrezzature a pressione Centrale di riscaldamento olio combustibile denso tramite trasformatori di vapore gruppo 1 Primario alimentazione da recipiente vapore di 23100 litri Secondario (OCD) corpo principale 8150 litri, 50bar 230°C, esterno tubi DN>80mm, 15bar, 230-390°C, 4200 litri Servizio Impianti e Rischi Industriali la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Ingresso vapore primario Uscita OCD caldo Ingresso OCD freddo Uscita vapore primario C. Prin. P= 50 T= 230 V= 8150 I.Tubi P= 15 T= 230 V= 4200 la classificazione delle attrezzature a pressione C. Prin. P=15 T= 230 V= 23100 Servizio Impianti e Rischi Industriali I. Tubi P= 15 T= 390 V= 4200 Ingresso vapore primario Uscita vapore secondario la classificazione delle attrezzature a pressione Ingresso OCD freddo Servizio Impianti e Rischi Industriali la classificazione delle attrezzature a pressione Ingresso vapore primario Servizio Impianti e Rischi Industriali VdS Manometro Uscita vapore primario la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali liquidi con una tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a 0,5 bar oltre la pressione atmosferica normale (1.013 mbar), entro i seguenti limiti : fluidi del gruppo 2, quando la pressione PS > 10 bar e il prodotto PS-V > 10000 bar-L, nonche' quando la pressione PS > 1000 bar Tabella 4 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Scambiatore di calore acqua/acqua 605 Kw 120°C 6 bar - gruppo 2 categoria 4 - tabella 4 Serbatoio accumulo acqua calda 5000 litri, 5,88 bar, T mantello 99°C, T progetto 203°C gruppo 2 categoria 4 – tabella 4 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali attrezzature a pressione a focolare o altro tipo di riscaldamento, con rischio di surriscaldamento, destinate alla generazione di vapore o acqua surriscaldata a T>110°C , quando V > 2 litri, nonche' tutte le pentole a pressione Tabella 5 N.B. le pentole a pressione sono oggetto di un controllo della progettazione la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Generatore di vapore a tubi d’acqua, 21,6 bar, T = 350°C, producibiltà 70 t/h, stato fisico vapore, gruppo 2, categoria IV, verifica funzionamento + visita interna biennale, verifica integrità decennale la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Generatore acqua surriscaldata a tubi d’acqua, 1 bar, T = 115°C, 5175 KW, 30.000 litri, gruppo 2, categoria IV, verifica funzionamento + visita interna biennale, verifica integrità decennale la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Generatori di Vapore a Recupero il cui vapore surriscaldato prodotto viene inviato, con una unica tubazione, alla turbina principale nella sezione di media pressione, dopo essersi miscelato con il vapore risurriscaldato proveniente dal Generatore di Vapore principale la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Tubazioni di : gas metano, acque reflue, aria, vapore, acqua, olio la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali tubazioni destinate a contenere gas, gas liquefatti, gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui Tensione di Vapore alla Tmax amm. > 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1013 mbar), entro i seguenti limiti : per i fluidi del gruppo 1, DN > 25 mm Tabella 6 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Esempi di Tubazioni di gas metano all’interno di stabilimento industriale Stazione di decompressione e riscaldamento salti di pressione da 65 bar a 6 bar Tubazioni di gas metano Fluido di gruppo 1 - DN > 25 mm la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali tubazioni destinate a contenere gas, gas liquefatti, gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui Tensione di Vapore alla Tmax amm. > 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1013 mbar), entro i seguenti limiti : per i fluidi del gruppo 2, DN > a 32 mm e il prodotto PS x DN > 1000 bar Tabella 7 la classificazione delle attrezzature a pressione Collettore dex SH 2 cielo caldaia Servizio Impianti e Rischi Industriali Collettori uscita SH 2 Valvole di Sicurezza a molla Tubazioni stato fisico vapore d’acqua, T = 538°C, 2 50 bar, DN > 250, gruppo 2 categoria III, ogni 5 anni funzionamento, ogni 10 anni integrità la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali tubazioni destinate a contenere liquidi con una Tensione di Vapore alla Tmax amm. ≤ 0,5 bar oltre la pressione atmosferica normale (1013 mbar), entro i seguenti limiti : fluidi del gruppo 1, DN > 25 mm e il prodotto PS-DN > 2000 bar Tabella 8 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Impianto stoccaggio reagenti Liquido corrosivi - gruppo 1 – recipiente 10000 litri tubazioni liquido acido cloridrico - Tabella 8 Impianto recupero ammoniaca Liquido corrosivi - gruppo 1 tubazioni liquido ammoniaca DN > 25mm - Tabella 8 la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali tubazioni destinate a contenere liquidi una Tensione di Vapore alla Tmax amm. ≤ 0,5 bar oltre la pressione atmosferica normale (1013 mbar), entro i seguenti limiti : fluidi del gruppo 2, quando il PS > 10 bar, la DN > 200 mm e il prodotto PS-DN > 5000 bar Tabella 9 la classificazione delle attrezzature a pressione Impianto di trattamento acqua di alimento generatori letti misti 10 bar 105°C 17000 litri Tubazioni PS > 10 bar, la DN > 200 mm Liquido gruppo 2 – tabella 9 Servizio Impianti e Rischi Industriali la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali rischi ambientali in realtà industriali Durante le operazioni di manutenzione degli impianti, spandimento accidentale di sostanze pericolose (es. carico e scarico di prodotti chimici da automezzi, fuoriuscita incontrollata del fluido pressurizzato, scarico involontario) Rilascio da serbatoio fuori terra, attrezzature macchinari contenenti sostanze pericolose (macchine con oli idrauici, lubrificanti, emulsioni, lubro-refrigeranti, solventi) Perdite da serbatoi o tubazioni interrate (oli combustibili e diatermici, gasoli, benzine, lubrificanti, solventi, trafilamenti, perdita significativa di contenimento, di reflui industriali contaminati) Accumulo pericoloso di miscele infiammabili, di sostanze combustibili, rischio di esplosione, deflagrazione e scoppio Emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Procedure di gestione orientate alla prevenzione : a. Minimizzare l’uso di contenitori mobili (fustini, cisternette), evitando operazioni manuali, diminuendo rischi di spandimento b. Predisposizione di aree di movimentazione e stoccaggio adeguate con sistemi di contenimento delle eventuali perdite di prodotto, prevedere una impermeabilizzazione delle superfici in funzione della tipologia dei prodotti e protezione da agenti atmosferici c. Attenta segregazione di prodotti eventualmente non compatibili (possono generare incendio, esplosioni, reazioni improvvise) d. Utilizzo di appropriate attrezzature per la movimentazione e il travaso dei prodotti e. Assicurarsi della perfetta chiusura dei contenitori di sostanze chimiche a. Indicazione del contenuto e delle relative caratteristiche di pericolo b. Ispezione e manutenzione periodica delle aree di stoccaggio c. Evitare il posizionamento di aree di stoccaggio in prossimità di recettori sensibili (tombini o pozzi di emungimento acque) la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Procedure di gestione orientate alla mitigazione : Presenza di attrezzature e materiali per la gestione ed il controllo degli eventuali spandimenti; questi dispositivi dovrebbero essere prontamente disponibili in prossimità delle aree di movimentazione e travaso ed esser compatibili con i prodotti movimentati Costante informazione e formazione del personale addetto alle operazioni di movimentazione e travaso (ben chiara la descrizione sui possibili effetti sull’ambiente legati agli eventuali spandimenti dei prodotti) Prove pratiche di intervento per il controllo degli spandimenti accidentali finalizzati alla verifica del grado di preparazione del personale addetto ed all’adeguatezza delle attrezzature di emergenza Presenza di bacini di contenimento adeguati e tenere sotto controllo il loro stato di manutenzione Procedure efficaci per lo svuotamento dell’acqua meteorica potenzialmente contaminata da prodotti e contenuti nei serbatoi la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Perdite di serbatoi e tubazioni interrate Una delle cause più frequenti di contaminazione del suolo e della falda è dato dalla presenza di serbatoi e tubazioni interrate acque reflue, oli e prodotti chimici Importante prevedere verifiche periodiche di tenuta con frequenza variabile in funzione dell’età e delle caratteristiche costruttive Prevedere eventuale sostituzione con altri fuori terra e tubazioni aeree facilmente ispezionabili Installazione di nuovi serbatoi/tubazioni a doppia parete con gas interstiziale in pressione e manometro esterno per il controllo di eventuali perdite Mantello esterno rivestito e/o trattato per contrastare l’aggressione chimica da parte di microrganismi presenti sul suolo Presenza di anodo sacrificale per evitare effetti corrosivi di correnti vaganti presenti nel terreno la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali Precauzioni per tubazioni di sostanze pericolose Completa mappatura della rete con l’indicazione dei tratti effettivamente a rischio, la natura dei liquidi in essi convogliati, i recapiti ed i corpi recettori Chiara identificazione dei tombini, delle caditoie, nonché dei punti di scarico corrispondenti a tratti di fognatura dedicati (acque industriali, sanitarie e meteoriche) Procedura per la corretta esecuzione del controllo di tenuta dei tratti considerati a rischio Interventi immediati di manutenzione straordinaria dei tratti che, a seguito delle verifiche periodiche, dovessero rivelarsi danneggiati ed in cattivo stato di conservazione (rivestimento della parete interna) Controlli visivi nei tratti ispezionabili e con videocamera in quelli non accessibili Formazione del personale per evitare sversamenti volontari o accidentali e per gestione di eventuali situazioni anomali e di emergenza, utilizzando attrezzature di contenimento/assorbimento Preferire condutture e tubazioni aeree visibili o in cunicoli facilmente ispezionabili la classificazione delle attrezzature a pressione Servizio Impianti e Rischi Industriali auditing sui Sistemi di Gestione della Sicurezza • implementare un sistema di gestione, ovvero procedure, documentazione e una politica per la gestione dei rischi connessi all’utilizzo e allo stoccaggio di sostanze • accertare l’adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti posta in atto dal gestore e dei relativi sistemi di gestione della sicurezza • finalizzare le verifiche ispettive all’esame pianificato e sistematico dei sistemi tecnici, organizzativi e di gestione applicati nello stabilimento, per garantire che il gestore possa comprovare in occasioni d’emergenza di : 1. aver adottato misure preventive adeguate, tenuto conto delle specifiche attività esercitate all’interno dello stabilimento 2. disporre dei mezzi sufficienti a limitare le conseguenze accidentali all’interno ed all’esterno del sito 3. non aver modificato la situazione dello stabilimento rispetto ai dati e alle informazioni contenute nell’ultimo rapporto presentato 4. il rispetto delle condizioni di autorizzazione dimostrando la sorveglianza delle emissioni del proprio impianto 5. la comunicazione tempestiva, l’informazione all’autorità competente in caso di inconvenienti o incidenti, che influiscano in modo significativo sull'ambiente