Estratto Catalana

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Estratto Catalana
Dall’autore
Per iniziare la mia opera ricorrerò alla moda di
oggi rivolgendomi a Wikipedia, che tutto sa:
«La Partita Catalana è un’apertura degli
scacchi che inizia con le mosse 1.d4 Bf6 2.c4
e6 3.g3 d5 4.Cg2. Appartiene al novero delle
aperture chiuse, e prende il nome dal torneo
di Barcellona (Catalogna, Spagna) del 1929,
dove fu introdotta da Tartakower».
Si tratta davvero di un caso unico nella storia
degli scacchi: non solo conosciamo la data di
nascita della nuova apertura, ma anche il luogo
e il nome del suo inventore! Il fatto è che gli
organizzatori del torneo desideravano immortalare la loro natia Catalogna perché restasse nella
mente e nel cuore dei giocatori di scacchi, e così
proposero ai partecipanti di ideare un’apertura
fondamentalmente nuova. A distinguersi fu
l’infaticabile e fantasioso Savelij Tartakower (tra
l’altro, “padre” anche dell’apertura Orangutan
1.b4): adottò tre volte lo schema imperniato
su d2-d4 e g2-g3, vinse un premio speciale e
l’apertura fu ribattezzata Partita Catalana.
Questo nuovo sistema divenne rapidamente popolare grazie alla sua solidità. Basti ricordare che
lo inserirono ben presto nel loro repertorio José
Raul Capablanca e Aleksandr Alekhine, Mikhail
Botvinnik e Paul Keres, Samuel Reshevsky e
Salo Flohr. In seguito la Partita Catalana sarebbe
stata adottata dalla quasi totalità dei giocatori
di vertice e dalla maggior parte dei Campioni
del mondo. A dare un notevole impulso allo
sviluppo di questa apertura sono stati Anatolij
Karpov, Garri Kasparov, Vladimir Kramnik,
Viktor Korchnoj, Boris Gelfand, Jurij Razuvaev,
Genna Sosonko, Vlad Tkachiev…
Vorrei spendere qualche parola anche sulle mie
relazioni con questa apertura. È piuttosto buffo,
ma prima di iniziare a giocare la Catalana con
il Bianco e a farla studiare ai miei allievi, ho
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fatto parte per cinque anni del club scacchistico
catalano UTA di Barcellona. Per me è stata
un’esperienza molto piacevole e positiva, e sono
persino riuscito a imparare alcune parole della
lingua catalana! Questa piccola annotazione vi
fa capire che la Catalogna mi è molto cara e che
la sua lingua assomiglia molto al romeno, che è
la mia lingua natia.
Quando parliamo di Catalana in ambito
scacchistico, abbiamo in mente una concezione assai efficace per il Bianco, che sviluppa
in fianchetto l’alfiere campochiaro, destinato
a divenire un pezzo di grande potenza. Se
facciamo un confronto con l’Indiana di re, lì
è il Nero a fianchettare l’alfiere posto di fianco
al re, ma è il Bianco che occupa il centro con
i pedoni in c4, d4 e e4; eppure si tratta di una
difesa perfettamente giocabile con cui il Nero
ottiene un gioco soddisfacente.
Vorrei consigliarvi di non guardare la Catalana
come un’apertura a sé, indipendente da tutte
le altre. Se desiderate costruirvi un repertorio
coerente, in cui lo sviluppo dell’alfiere in g2 fa
parte della concezione generale, allora dovrete
studiare tutte le continuazioni in cui il Bianco
sviluppa in fianchetto l’alfiere di re, ossia i
sistemi con g2-g3 anche contro il gambetto
Benko, l’Indiana di re, la Benoni e la Grünfeld. Non penso che questa sia l’unica maniera
corretta di lottare contro queste aperture, ma
se voi decidete di portare l’alfiere in g2 in tutti
i casi, raggiungerete una miglior comprensione
di questo tipo di posizioni e conoscerete un
numero ben maggiore di idee. Ciò servirà ad
ampliare la vostra conoscenza degli scacchi in
generale perché accade spesso che le idee passino da un’apertura all’altra, e questo reciproco
arricchimento può rivelarsi molto utile.
Il materiale del libro è ordinato secondo il modello classico: si parte dalle varianti meno giocate per passare via via alle più popolari. Occorre
Dall’autore
tuttavia ricordare che “varianti meno giocate”
non significa “varianti cattive”. Ad esempio,
nei primi capitoli prenderemo in esame anche
posizioni che possono derivare da altre aperture
quali l’Indiana di donna e la difesa Tarrasch. Le
ho inserite nel libro perché provengono anche
da un ordine di mosse “catalano”. Il Nero può
giocare ...c6 oppure ...c5, e il lettore deve subito ricevere tutte le informazioni necessarie al
riguardo: sarebbe davvero incomprensibile se,
a un dato momento, io lo rimandassi ad altri
libri. Viceversa, con l’aiuto di quest’opera sarete
in grado di prepararvi sull’intera gamma delle
posizioni di tipo catalano.
Naturalmente, le posizioni più concrete e tattiche sorgono dopo 4…dxc4. Il Nero cattura
il pedone, aprendo la strada a molti scenari
diversi. Il Bianco deve tenere bene a mente i
modi corretti di procedere in tutte le continuazioni più importanti poiché un pedone è pur
sempre un pedone, e se non riesce a recuperarlo,
o ne ricava un compenso insufficiente, allora il
Nero si troverà a giocare semplicemente con un
vantaggio materiale.
Un’idea interessante per il Nero consiste nel
dare scacco con l’alfiere in b4, e dopo Cd2
tornare indietro in d6 o in e7, portare i pedoni
in c6 e b6 e sviluppare l’altro alfiere in b7. Si
tratta forse dello schieramento più solido a sua
disposizione contro la Catalana, ma nello stesso tempo è anche piuttosto passivo. Il Bianco
occupa il centro e per l’avversario non sarà così
facile arrivare alla piena parità.
La linea principale del Nero contempla ...Ce7,
...0-0 e la presa in c4. Dopo Ec2 a6 il Bianco
può giocare a2-a4, ma ciò comporta ricordare un
numero spaventoso di varianti. Per come la vedo
io, dal punto di vista posizionale è più giustificata
l’immediata cattura in c4, per poi cercare di far
valere il controllo esercitato sul centro con i pezzi.
Un’importante finezza di questa variante è Cd2,
una mossa che persegue più piani. Prima di tutto
il Bianco vuole verificare come reagirà il Nero
e in che maniera intende dislocare i pezzi. Se
sviluppa il cavallo in c6, non potrà arrivare alla
spinta di rottura ...c5; se invece lo porta in d7,
allora il Bianco ottiene la possibilità di giocare
Ca5; se infine gioca ...Ce4, in seguito questo
alfiere finirà sotto attacco.
Secondo la mia opinione, la struttura del libro
è ben articolata e credo di non aver trascurato
nessuna delle posizioni fondamentali. Per un
ulteriore perfezionamento di questa meravigliosa apertura vi raccomando, com’è ovvio, lo
studio delle partite dei giocatori forti. Potete,
ad esempio, iniziare con le partite di Karpov in
cui egli adotta la Catalana. Ai nostri giorni il
maggior esperto della Catalana dalla parte del
Bianco è probabilmente Vladimir Kramnik
che ha ottenuto fantastici risultati con questa
apertura. Mi piace molto come tratta questo
sistema nelle partite contro avversari fortissimi
e ben preparati a fronteggiarlo. Non di meno,
Vladimir sa trovarvi sfumature impalpabili che
gli permettono di surclassare gli avversari!
Anche Vladislav Tkachiev ha una fantastica
comprensione della Catalana e io uso con soddisfazione le sue partite come compiti a casa per
i miei allievi. Vi consiglio anche di esaminare
le partite di giocatori forti come Aleksandr
Grischuk e Boris Gelfand.
Un consiglio che non mi stanco mai di ripetere:
quando durante la preparazione vi avvalete del
“cursore” del computer, non scegliete mai una
mossa solo perché è la macchina che vi consiglia di giocarla. È assolutamente necessario che
cerchiate di capire e di spiegare a voi stessi a che
cosa serva quella mossa, perché è necessario giocarla e che cosa accade se si sceglie qualcos’altro,
quale idea racchiude, e qual è il piano generale
che bisogna seguire. È sempre utile sintetizzare
e dialogare con sé stessi su che cosa ci si propone
in quel dato momento. Allora assimilerete meglio il materiale, ricorderete il corretto ordine di
mosse di questa o di quella variante. Il lavoro
analitico individuale è anche imprescindibile se
volere rafforzare la vostra comprensione generale
degli scacchi.
Confido che questo libro vi serva a reimpostare
ex novo il vostro repertorio di apertura basato
su d2-d4. Per accedere a materiale aggiuntivo,
posso consigliarvi il volume di Boris Avrukh
1.d4 Repertorio avanzato dove vengono analizzate in maniera molto dettagliata alcune varianti
della Catalana.
Vi auguro molto successo con questa apertura.
Non è assolutamente obbligatorio conoscere
il catalano per trionfare con la Catalana! È
sufficiente studiare piuttosto bene la “lingua
scacchistica” catalana!
5
Capitolo 1
1
Il Nero gioca in stile
Indiana di donna: 4...b6
Inizieremo la nostra trattazione con una variante che di solito deriva dall’Indiana di donna.
1.d4 Bf6 2.c4 e6 3.g3 d5 4.Cg2 b6
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Abbiamo raggiunto una struttura caratteristica dell’Indiana di donna. L’unico problema del
Nero è l’aver chiuso troppo presto la diagonale
del suo alfiere campochiaro e l’avversario è in
grado di sfruttare questa circostanza.
5.Bf3 Cb7 6.0-0 Ce7
La continuazione principale del Nero in questa posizione, che però non è l’unica:
a) in replica a 6...dxc4 il Bianco continua
con 7.Ea4+ Bbd7 8.Be5, in analogia con la
variante 6...Ce7 7.Bc3 dxc4 riportata più sotto, e punta allo sfruttamento della debolezza
della casa c6;
b) talvolta si incontra anche 6...Cd6 ma in
questa casa l’alfiere non è insediato granché
bene, poiché potrebbe essere attaccato con
guadagno di tempo dopo Bb5 o e2-e4. D’altra parte, è il Bianco che prenderà in tutti i casi
il controllo del punto e5. Ad esempio: 7.Bc3
0-0 8.Be5 Bbd7 9.Cf4 Be4 10.Bxe4 dxe4
11.Ea4 Cxe5 12.dxe5 Ee7 13.Dad1 Dfd8
14.h4І Dannevig-Tjomsland, Oslo 1998;
c) il Nero può anche giocare prima 6...Bbd7,
6
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cui il Bianco replica cambiando in d5: 7.cxd5
Bxd5 (in caso dell’ingenua 7...exd5 l’alfiere b7
si troverà la strada sbarrata dal proprio pedone sicché l’avversario potrà contare sul tipo di
vantaggio caratteristico dell’Indiana di donna)
8.De1 (il Bianco ha intenzione di occupare il
centro con i pedoni, il che gli garantirebbe la
superiorità) 8...Cb4?! 9.Cg5! (un’importante
mossa intermedia: l’alfiere camposcuro induce il suo avversario diretto ad arretrare in e7)
9...Ce7 10.e4 (l’idea tattica su cui si appoggia
il gioco del Bianco) 10...Cxg5 11.exd5 Cxd5
12.Bxg5 Cxg2 (in caso di 12...Exg5 13.h4
Ef5 14.g4 Ef4 15.Cxd5 il Nero rimane con
un pezzo in meno) 13.Bxe6±, e il Bianco ottiene un evidente vantaggio posizionale, RibliPomar, Buenos Aires 1978.
7.Bc3
Il Bianco continua tranquillamente lo sviluppo, senza preoccuparsi del destino del suo pedone c4.
7...0-0
In caso di 7...dxc4?! 8.Ea4+ Bbd7 9.Be5!
oltre a recuperare il pedone, il Bianco assume
anche il controllo delle case chiare indebolite
del territorio nemico: 9...Cxg2 10.Fxg2 0-0
11.Bc6 Ee8 12.Exc4 con chiaro vantaggio.
La mossa “genericamente di consolidamento”
7...c6 svela un po’ prematuramente le intenzioni del Nero offrendo all’avversario un’ampia gamma di continuazioni promettenti. Il
cavallo, ad esempio, può balzare non solo in
avanti, ma anche all’indietro con 8.Bd2!? (è
buona anche 8.Be5, che dopo 8...0-0 rientra
per trasposizione di mosse nella variante principale, mentre in caso di 8...Bfd7 si possono cambiare semplicemente i cavalli per poi
continuare il gioco al centro, preparando la
rottura tematica e2-e4: 9.Bxd7 Bxd7 10.b3
0-0 11.Cf4 Bf6 12.Ed3 Ed7 13.Dad1
Dad8 14.Ec2 h6 15.e4 dxe4 16.Bxe4 Ec8
Il Nero gioca in stile Indiana di donna: 4...b6
17.Ce5І Burmakin-Tompa, Zalakaros 1992)
8...0-0 9.e4 Ba6 (per 9...dxc4 10.Bxc4 Ca6
si veda il seguito 7...0-0 8.Be5 c6 9.e4 dxc4
10.Bxc4 Ca6 riportato più avanti) 10.e5
Bd7 11.cxd5 cxd5 12.a3!? (un’utile mossa
di profilassi, che limita le possibilità del Nero
sull’ala di donna) 12...Bc7 13.Bf3 a5 14.h4
Ca6 15.De1 Bb5 16.Be2І Bhat-Tiviakov,
Montreal 2009. Il Bianco ha buone prospettive di attacco sul lato di re mentre per il Nero
non è semplice arrivare a un vero controgioco.
8.Be5
Speculando sul fatto che l’avversario ha spinto
troppo presto in d5, il Bianco inchioda il pedone e avvia la lotta per la supremazia centrale.
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In questa posizione il Nero ha giocato molte
mosse. Noi vedremo 8...c5, 8...c6, 8...Ba6,
8...Ec8 e 8...Bbd7.
A) 8...c5
Questa spinta si rivela prematura poiché il
Bianco è chiaramente meglio attrezzato per le
schermaglie centrali dopo la presa 9.dxc5. Vediamo entrambe le riprese del Nero:
a) 9...Cxc5 10.Cg5 h6 11.Cxf6 Exf6
12.Bd3 Cd4 13.Dc1 Ba6 14.cxd5 Cxc3
15.Dxc3 Cxd5 16.Cxd5 exd5, Sanchez Criado-Blanco Fernandez, Spagna 2001, 17.Ea4
(17.Ec2!?) 17...Bc5 18.Bxc5 bxc5 19.Dxc5
Exb2 20.e3 e le possibilità del Bianco sono
evidentemente migliori;
b) 9...bxc5 10.cxd5 exd5 11.Eb3! e il centro
pedonale nero va a pezzi: 11...Eb6 12.Bxd5
Bxd5 13.Cxd5 e il Nero non ha nessun tipo
di compenso per il pedone, Ugalde EzcurraGarcia Martinez, Mislata 2004.
B) 8...c6
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Dopo 8...c6 il Bianco porta avanti quella che
è la sua idea principale in questo genere di
posizioni, che consiste nello spingere al centro un terzo pedone: 9.e4 dxc4 (il Bianco è
in vantaggio anche dopo 9...Ba6 10.Cf4 Dc8
11.Dc1) 10.Bxc4 Ca6 11.b3 Il Bianco controlla saldamente il centro mentre il suo alfiere
campochiaro è destinato ad assumere una forza minacciosa e controlla i due importantissimi punti e4 e d5. Il Nero può guadagnare
un pedone per mezzo di 11...b5 12.Be5 b4
13.Be2 Cxe2 14.Exe2 Exd4, ma io non me
la sento di consigliarglielo poiché il Bianco ne
ricava un colossale compenso dopo 15.Cb2
Eb6 16.Dfd1± Un quesito fondamentale:
come farà il Nero a completare lo sviluppo? Il
pedone di vantaggio non gli apporta particolare gioia.
C) 8...Ba6
Dopo questo sviluppo laterale di cavallo il
Bianco agisce come fa di solito nell’Indiana di
donna, cambiando in d5 e sviluppando l’alfiere
in f4: 9.cxd5 exd5 10.Cf4 c5 (l’unica maniera
di generare contro gioco ma ora il Nero deve
essere pronto ad accollarsi i pedoni sospesi o a
veder comparire il pedone di donna isolato. In
7
Capitolo 1
entrambi i casi il suo centro diventa un comodo bersaglio per i pezzi nemici e proprio in tale
frangente diverrà evidente la forza dell’alfiere
insediato in g2) 11.Dc1 Be4 12.dxc5 Baxc5
13.Bxe4 dxe4 (dopo 13...Bxe4 è assai molesta 14.Cxe4 dxe4 15.Bd7 De8 16.Dc7 Ca6
17.h4, e il Nero si ritrova legato mani e piedi)
14.Ec2 Dc8 15.Eb1І Eccoci approdati ad
un’altra situazione caratteristica dell’Indiana
di donna: il pedone e4 è piuttosto fragile ma
dopo l’apertura della colonna ‘d’ la donna nera
non si sente a suo agio e le buone case a sua
disposizione non sono certo molte.
D) 8...Ec8
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In replica a 8...Ec8, che si propone di difendere l’alfiere e di preparare la presa in c4, la
soluzione più semplice è cambiare due volte
in d5: 9.cxd5 Bxd5 (dopo 9...exd5 10.Cg5
Ee6 merita considerazione la nuova idea
11.Cxf6 Cxf6 12.e4!?; ad esempio: 12...dxe4
13.Bxe4 Cxe5 14.Bg5 Ec8 15.Cxb7 Exb7
16.Ed3 g6 17.dxe5І I “buchi” comparsi sul
lato di re costringono il Nero ad agire con la
massima prudenza) 10.Bxd5 exd5 11.Eb3
Ee6 12.Bd3 Dd8 13.Ce3 c6 14.Dfd1
Bd7 15.Dac1І Lundin-Botvinnik, Groninga
1946. La posizione del Nero è abbastanza solida, ma passiva.
8
E) 8...Bbd7
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Il seguito principale, che tuttavia offre al Bianco una piacevole scelta.
E1) 9.Cf4
Persino questa semplice mossa di sviluppo riesce a creare problemi al Nero. Ad esempio:
9...c5 Alla mossa di preparazione 9...Dc8 segue
10.Ea4!, che minaccia Bc6 e attacca il pedone a7; dopo 10...c5 11.cxd5 exd5 12.Exa7±
il Nero non ha compenso per il pedone, Dzagnidze-Capata, Bucarest 2008. 10.cxd5 Bxd5
A 10...Bxe5 segue l’inaspettata e fortissima
intermedia 11.d6! grazie alla quale il Bianco
si garantisce un evidente vantaggio. 11.Bxd5
exd5 Il Nero si ritrova di nuovo con la coppia
di pedoni centrali cui abbiamo già accennato in
precedente e che può diventare un comodo bersaglio per i pezzi nemici. 12.Bc4! Sfruttando
l’inchiodatura sulla grande diagonale, il Bianco
trasferisce il cavallo in e3 da dove attaccherà il
pedone d5. 12...Bf6 13.Be3 Ed7 14.Ce5
Con i pezzi leggeri che esercitano una spiacevole pressione contro il centro dei pedoni nemici,
il vantaggio del Bianco non può essere messo
in discussione. Può seguire 14...Dfd8 15.Dc1
Dac8 16.Ed3 Be4 17.dxc5 bxc5 18.Dfd1
Minaccia di prendere in e4. 18...Ee6 19.Eb3!
Attaccando l’alfiere, il Bianco rinnova la minaccia. 19...Ca8 20.Cxe4 dxe4 21.Exe6 fxe6
22.h4І Nyzhnyk-Simonjan, Kiev 2008.
Il Nero gioca 4...dxc4 e 5...Cd7
6
Il Nero gioca 4...dxc4 e 5...Cd7
1.d4 d5 2.c4 e6 3.Bf3 Bf6 4.g3 dxc4 5.Cg2
Cd7
Sappiamo già che nella partita Catalana il problema principale del Nero o, se preferite, il suo
“mal di testa”, è rappresentato dall’alfiere campochiaro. Se riesce a svilupparlo normalmente, senza dover sottostare a pesanti concessioni
posizionali per farlo, di regola arriva a una situazione in cui tutto è in ordine.
L’idea della mossa del testo consiste proprio nel
trasferire il prima possibile l’alfiere sulla grande
diagonale per opporlo al potente alfiere “catalano” insediato in g2. Il concreto evolversi del
piano del Nero dipende in larga misura dalla
prossima mossa dell’avversario, e le “variazioni” possono essere diverse, ad esempio ...c5, e
solo in seguito ...Cc6, o addirittura ...Cb5.
Alla fine degli anni ’80 questa continuazione
si presentava regolarmente ai massimi livelli,
ma attualmente è ritenuta insufficiente per raggiungere un controgioco degno di tal nome.
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6.Be5
Credo che questa sia la continuazione più forte, e che sia stata la causa dell’uscita di scena del
piano legato a 5...Cd7. Inizialmente il Bianco
si era concentrato su altri seguiti, tentando ad
esempio con una certa regolarità 6.Ec2 oppu-
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re 6.Bbd2, ma il Nero era riuscito ad ottenere
gioco soddisfacente.
A) 6...Bc6
7.Bxc4
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Il Bianco recupera il pedone e lascia l’avversario con un alfiere passivo in d7. Se riesce a
ultimare in tutta tranquillità lo sviluppo otterrà un duraturo vantaggio, tipico della Catalana, grazie alla predominanza centrale e alla
pressione lungo la grande diagonale bianca.
Ma per il momento il Nero ha preceduto l’avversario nella mobilitazione delle forze e deve
cercare di approfittare della circostanza per
cambiare il carattere della lotta.
7...Cb4+
Non sembra convincente 7...Bd5 8.0-0 Bb6
poiché il Nero perde due tempi solo per eliminare un cavallo nemico che non occupava una
posizione delle più minacciose. Può seguire
9.Bxb6 (è buona anche 9.Bba3 Ce7 10.e3
0-0 11.Cd2 consigliata da Avrukh, dopodiché
il Nero ha serie difficoltà a liberare il proprio
41
Capitolo 6
gioco) 9...axb6 10.Bc3 Cd6 , Cabik-Husson,
Stockerau 1991, 11.Bb5 0-0 12.a3І e per il
Nero è arduo sottrarsi alla pressione sull’ala di
donna.
11...Eh5, Razuvaev-Klovans, Berna 1993, e
ora 12.0-0 0-0 13.f4!? garantisce al Bianco una
stabile superiorità.
8.Bc3 Bd5
Speculando sul leggero vantaggio di sviluppo,
il Nero cerca subito di avviare un gioco concreto e di costringere l’avversario sulla difensiva.
Ora il Bianco in genere sceglie tra 9.0-0!? e
9.Ed3. È buona anche la semplice 9.Cd2
poiché al Nero non conviene prendere il pedone centrale: 9...Bxd4 10.Bxd5 exd5 11.Cxb4
Bc6 12.Ba5 Bxb4 13.a3±.
A1) 9.0-0
Un interessante sacrificio di pedone, nello spirito del famoso attacco Greco.
9...Bxc3
Il tentativo tattico 9...Cxc3 10.bxc3 Bxc3 11.
Ed3 Bxd4 si confuta con 12.De1! Bdxe2+
(12...Bcb5 13.a4ќ) 13.Dxe2 Bxe2+ 14.Exe2
0-0 15.Ca3±. Il Bianco recupera il pedone e
rimane con un colossale vantaggio posizionale.
10.bxc3 Cxc3 11.Db1 Db8
Il Nero non ha nessuna intenzione di cedere
il pedone b7.
B) 6...Cc6
“Quando si è in ballo, bisogna ballare” recita
il proverbio, e il Nero intende seguirlo. Egli
cerca di risolvere immediatamente il problema
dell’alfiere delle case chiare e, pur di raggiungere lo scopo, è disposto anche a cambiarlo
con il cavallo nemico e a rovinare la propria
struttura pedonale del lato di donna.
7.Bxc6 Bxc6
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12.Ed3!? Cb4
12...Cxd4 13.Dd1 Cf6 14.Cb2!±, lascia il
B1) 8.Ea4
Nero completamente legato.
13.Cxc6 bxc6 14.Be5 Db6 15.Ca3
Il Bianco ha compenso più che sufficiente per
il pedone.
A2) 9.Ed3 Ef6 10.e3
10.a3?! non è azzeccata a causa di 10...Bxd4
11.axb4 Bxb4 12.Eb1 Bbc2+ 13.Ff1 Bxa1
14.Exa1 Bb3›, e le possibilità del Nero sono
come minimo non inferiori.
10...Eg6 11.Ce4
Sembra ancora più forte 11.e4 h5 12.h4 b5
13.Be3І.
42
Il Nero raggiunge una posizione soddisfacente
dopo 8...Ed7. Ad esempio:
9.Exc4
Per il Nero va tutto a gonfie vele anche dopo
9.Cxc6 Exc6 10.Exc6+ bxc6 11.0-0 0-0-0
12.Ce3 c5 13.dxc5 Bg4 14.c6 Bxe3 15.fxe3
Cc5„ Hübner-Greenfeld, Biel 1986.
9...Bxd4 10.Cxb7 Db8 11.Cg2 Cb4+
Uno scacco alquanto fastidioso, del quale abbiamo già parlato in precedenza. Il Bianco non
può portare il cavallo nella casa c3, che per lui
sarebbe la migliore, a causa della forchetta in
c2, e quindi deve ricorrere a mosse non del
Il Nero gioca 4...dxc4 e 5...Cd7
tutto naturali. Come vedremo subito, il vantaggio di sviluppo del Nero compensa appieno
le due debolezze pedonali del lato di donna,
mentre per il Bianco non è facile completare la
mobilitazione. Ad esempio:
12.Bd2 0-0 13.e3
L’arrocco non va bene: 13.0-0? Cxd2 14.Cxd2
Dxb2.
13...Bf5 14.Ee2
Di nuovo non si può arroccare e dopo 14.Cc6
Ed6 15.a3 è molto forte 15...Bg4! 16.Ec2,
Wojtkiewicz-Timoshenko, Fredericksburg 1999
(va meglio 16.axb4 Be5 17.Be4! Exc6 18.
Exc6 Bxc6 19.Cd2 con gioco all’incirca
equivalente), 16...Bxf2! 17.Fxf2 Cc5, e la
posizione del Bianco diventa molto “porosa”.
Ad esempio: 18.Ce4 Bxe3 19.Cxh7+ Fh8
20.Ed3 Bc2+ 21.Fg2 Bxa1 e il Nero ha un
vantaggio decisivo.
14...Dfd8
Se lo desidera, qui il Nero ha la possibilità di
forzare la patta per ripetizione della posizione
mediante 14...Cxd2+ 15.Exd2 Eb5 16.Ee2
Eb4+ 17.Ed2 Eb5 ecc.
15.0-0!
Grazie a questa risorsa tattica, il Bianco riesce
a uscire asciutto dall’acqua.
15...Cxd2 16.Dd1 Ed3 17.Exd2 Exd2
18.Cxd2 Dxb2 Akopjan-Palac, Belgrado 1988
19.Cc3! Dbb8 20.e4 Be7 21.Dxd8+ Dxd8
22.Dc1
In virtù della coppia degli alfieri in posizione
aperta, il Bianco ha compenso sufficiente per
il pedone ed è il Nero a dover giocare con prudenza per non cadere in inferiorità.
B2) 8.0-0
Il seguito migliore. In questo modo il Bianco
non deve più tenere conto a ogni momento di
un possibile scacco intermedio in b4.
Nella posizione del diagramma il Nero ha provato 8...Bxd4, 8...Ce7 e 8...Bd5!?, ma la continuazione principale è rappresentata da 8...Ed7.
XIIIIIIIIY
9dmMkfiMj0
9gagMmaga0
9MmbmahMm0
9mMmMmMmM0
9MmaGMmMm0
9mMmMmMGM0
9AGMmAGCG0
9JBIEmDLM0
xiiiiiiiiy
B2a) 8...Bxd4?!
Non è buona a causa di 9.Cxb7 Db8 10.Cg2,
e la posizione del Nero sembra alquanto sospetta. Può seguire:
10...Ed7
10...Cc5 11.Bd2 (11.e3!?) 11...c3 (11...0-0
12.Bxc4 – il Bianco esercita una durevole
pressione grazie alla coppia degli alfieri e alla
miglior configurazione dei pedoni) 12.bxc3
Bb5 13.Ec2± Nella partita Gulko-Korchnoj,
Amsterdam 1989, il Nero andò incontro a gravi problemi.
11.e3 Bf5
Dopo 11...Bb5 12.Ea4 il Bianco recupera il
pedone e ottiene gioco superiore.
12.Ec2 Eb5 13.Bd2 Bd6 14.b3 cxb3?
Sin qui abbiamo seguito la partita Tratar-Plesec, Slovenia 1994, in cui il Bianco avrebbe ora
potuto ottenere un vantaggio decisivo grazie
a...
15.Cc6+ Fd8 16.axb3
È più tenace 14...Ce7, ma anche in questo caso
il Bianco va a stare chiaramente meglio con
15.bxc4 Ea6 16.c5 Bf5 17.Bb3 0-0 18.Dd1±.
B2b) 8...Ce7
Al Bianco conviene innanzitutto portare la
donna in a4 e giocare e3 solo dopo che il Nero
ha arroccato.
43
Capitolo 6
9.Ea4 0-0
Il Nero cerca di approfittare della posizione
indifesa del pedone d4.
9...Ed7 non pareggia il gioco a causa di 10.Dd1
0-0 (10...Bb4 11.Exd7+ Bxd7 12.Ba3І; il
Bianco recupera il pedone e ottiene una solida
superiorità nel finale) 11.Bc3 Dfd8 12.Exc4
Ba5 13.Ed3 Bc6 14.e3 e il Bianco ha il vantaggio della coppia degli alfieri.
10.e3 Bb4
L’unico modo di difendere il pedone in più in
c4.
Esaminiamo anche 10...e5!?, raccomandata da
Avrukh. Qui l’essenziale è mantenere il sangue
freddo e difendere imperturbabili il pedone
con la torre: 11.Dd1! exd4 (dopo 11...Ec8 il
Bianco continua semplicemente con 12.Bc3
exd4 13.exd4І) 12.Exc4 Bd7 13.exd4
Bb6 14.Ef1 Cf6 (14...Bb4 15.Cxb7 Bc2
16.Cxa8 Bxa8 17.Bc3 Bxa1 18.Ee2 Bb6
19.Ce3± e il Bianco ha due sani pedoni in
più) 15.Bc3 Ee7 16.Ce3І;
Se 10...a6 11.Exc4 Ed7 12.b3 Bd5 13.Cb2
Dac8 14.Bd2 Ba5 15.Ee2 c5 16.Bc4! con
dominio del centro. La posizione del Nero è
molto spiacevole.
11.a3 Bbd5
In caso di 11...Bd3 il Bianco ha a disposizione
la simpatica risorsa tattica 12.Cd2± e il Nero
non può prendere in b2 perché dopo 13.Ec2
ci rimetterebbe il cavallo.
12.Exc4І
Sulla scacchiera abbiamo una posizione cui
aspira chiunque giochi la Catalana: il Bianco
ha la coppia degli alfieri, il controllo del centro
e una durevole iniziativa.
B2c) 8...Bd5!?
Benché non s’incontri quasi mai nella pratica,
questa continuazione è del tutto possibile.
(diagramma)
44
XIIIIIIIIY
9dmMkfiMj0
9gagMmaga0
9MmbmamMm0
9mMmbmMmM0
9MmaGMmMm0
9mMmMmMGM0
9AGMmAGCG0
9JBIEmDLM0
xiiiiiiiiy
9.Bd2!? b5 10.a4
Una tipica reazione: il Bianco attacca i pedoni
b5 e c4 e si prepara all’occorrenza ad aprire la
colonna ‘a’.
10...a6 11.e4 Bf6 12.d5
Il Nero è in evidente ritardo di sviluppo e
quindi questo è il momento più favorevole per
fare breccia al centro. Possiamo anche fermarci
a questo punto con le analisi: in cambio del
pedone il Bianco ha una forte iniziativa. Prestate attenzione al seguente dettaglio: il Bianco
ha dovuto provocare l’inserimento delle mosse
a2-a4 e ...a6 in modo che la torre a8 risultasse
“sospesa”; in caso contrario non avrebbe potuto giocare d4-d5.
B2d) 8...Ed7
XIIIIIIIIY
9dmMmfiMj0
9gagemaga0
9MmbmahMm0
9mMmMmMmM0
9MmaGMmMm0
9mMmMmMGM0
9AGMmAGCG0
9JBIEmDLM0
xiiiiiiiiy
9.e3
Dopo 9.Bc3 Bxd4 10.Cxb7 Db8 11.Cg2
Ce7 12.e3 Bb5 13.Ec2 (13.Ee2 Bxc3 14.
bxc3 Ea4 15.e4 e5„ M. Umanskij-Safjanov-
Il Nero gioca 4...dxc4 e 5...Cd7
skij, Baviera 2008) 13...Bxc3 14.Exc3 Eb5!
15.b3 0-0 16.bxc4 Eb6„ Jusupov-Karpov,
Belfort 1988, le possibilità si equivalgono.
9...Db8
- In replica a 9...e5 il Bianco si assicura gioco
superiore con 10.dxe5 Bxe5 11.Cxb7 Db8
12.Cg2 Exd1 (12...Cc5 13.Bd2 0-0 14.Ec2
Ed3 15.Exd3 cxd3 16.b3І) 13.Dxd1 In posizione aperta il vantaggio della coppia degli
alfieri è destinato a farsi sentire. Ad esempio:
13...Cb4 Oppure 13...Cd6 14.f4 (14.Bd2!?)
14...Bd3 (14...Bed7 15.Cf3! - sottrae la casa
g4 al cavallo e minaccia la manovra e4-e5 15...Bc5 16.Bd2, e il Bianco guadagna un
pedone) 15.Bd2! Bxb2 16.Cxb2 Dxb2 17.
Bxc4 Dc2 18.Bxd6+ cxd6 19.Dxd6 Fe7
20.Da6. La posizione del Bianco è tecnicamente vinta. 14.f4! Bd3 15.Bd2 Cxd2 16.
Dxd2 0-0 17.Dc2 c5 18.Db1І;
- 9...Bd5 10.Ee2 Bb6 Dopo 10...b5 11.a4!
il Bianco recupera il pedone con gli interessi.
11.Bd2 Ba5 Slipak-Adla, Buenos Aires 1990
12.Be4 Il pedone c4 non scappa; per il momento il Bianco deve prevenire la rottura ...c5.
12...Bc6 13.Dd1 Ce7 14.Cd2 0-0 15.Cc3І
seguita da Bd2xc4;
- 9...a6 10.a4 Merita considerazione anche il
sacrificio di pedone, caratteristico della Catalana, 10.Ee2 b5 11.b3!? Sembra proprio che, in
questa versione, il sacrificio sia più vantaggioso
che nella variante principale 9...Db8 10.Ee2
b5 11.b3. 10...Ce7 11.Ec2 Ba5 12.Bd2
Bd5 13.Bxc4 Bb4 14.Ec3 Bxc4 15.Exc4
c6 Cvitan-Dizdarević, Mendrisio 1989, 16.a5І.
10.Ee2 b5
XIIIIIIIIY
9MjMmfiMj0
9gMgemaga0
9MmbmahMm0
9mamMmMmM0
9MmaGMmMm0
9mMmMGMGM0
9AGMmEGCG0
9JBIMmDLM0
xiiiiiiiiy
11.b3!
Costringendo l’avversario al cambio in b3, il
Bianco apre le colonne ‘a’ e ‘c’ dopodiché l’ala
di donna nera inizia a essere pervasa da “spifferi”.
11...cxb3
11...Ba5?! non è di giovamento a causa di
12.Cd2 b4 13.bxc4 e il vantaggio del Bianco
è indiscutibile.
12.axb3
Qui il Nero deve scegliere tra 12...Db6 e
12...Cb4. La modesta 12...Ce7 13.Bc3 0-0
14.Bxb5 a5, giocata nella Moutousis-Rozen-
talis, Atene 2007, ha dato vantaggio al Bianco
dopo 15.Cb2 Db6 16.Ec4 Dfb8 17.Bc3І.
B2d1) 12...Db6
Previene Da6.
13.Dd1
Una buona mossa, che d’ora in poi obbliga il
Nero a fare i conti con le possibili rotture centrali d4-d5 e e3-e4.
Non è cattiva nemmeno 13.Cb2 a6 e solo
adesso 14.Dd1. Ad esempio: 14...Ce7 15.Bd2
0-0 16.Bf1 (è degna di interesse anche 16.
Bf3!? con l’idea Be5) 16...Dd8 17.e4 (il cavallo bianco si dirige in e3 in modo da sostenere l’offensiva dei pedoni al centro) 17...Bb4
18.Be3 Cf8 (18...c6 19.f4 Dbb8 20.f5©
Wojtkiewicz-Hawelko, Leba 1989), e ora è
tutto pronto per giocare 19.d5 Ee7 DaviesMotwani, Londra 1989 (19...exd5 20.e5) seguita
da 20.Cc3І.
13...Cb4
Oppure 13...a6 14.Bc3 Ce7 15.Cb2 Bb4
16.e4 0-0 17.Ch3. Il Bianco, senza mostrare alcuna fretta, avvia la pressione al centro, e
per il Nero è tutt’altro che semplice difendere
una simile posizione. Ad esempio: 17...Ee8
18.Ba2 Bd7 19.Cc3 Bxa2 20.Dxa2 c5 21.d5І
Petursson-Sofia Polgár, Aarhus 1993.
14.Cb2 0-0
45
Capitolo 6
XIIIIIIIIY
9MmMmMjfm0
9gMgemaga0
9MjbmahMm0
9mamMmMmM0
9MiMGMmMm0
9mAmMGMGM0
9MIMmEGCG0
9JBmDmMLM0
xiiiiiiiiy
Oppure 14...a6 15.d5 exd5 16.Cxf6 gxf6 17.
Dxd5 Ee6 18.Ba3 0-0 19.Bc2. Il Nero continua ad avere un pedone di vantaggio, ma il
suo re è assai vulnerabile, soffre di un’impedonatura e ha una torre piazzata veramente male.
Tutto questo sancisce l’evidente vantaggio del
Bianco.
15.d5!
Un’idea standard, di cui il Nero deve tenere
costantemente conto. Nel caso di specie la rottura si rivela particolarmente efficace.
15...exd5
Dopo 15...Bxd5? 16.e4 il Nero perde un pezzo.
16.Cxf6 gxf6 17.Dxd5 Ee6 18.Eh5
Con l’idea di creare minacce imparabili dopo
Ch3-f5.
18...f5 19.Dxf5 Be7 20.Eg4+ Bg6 21.Cd5±
Gleizerov-Horváth, Budapest 1989. Il Bianco
ha recuperato il pedone e mantiene una fortissima iniziativa.
B2d2) 12...Cb4
Il Nero continua lo sviluppo e nello stesso
tempo sottrae la casa c3 al cavallo.
46
13.Da6 Bd5
Forzata. A 13...Db6 segue semplicemente 14.
Dxb6 cxb6 15.Exb5 e, dopo aver recuperato
il pedone, il Bianco conserva il suo vantaggio
posizionale.
14.Cb2
Trasferendo l’alfiere sulla grande diagonale e
liberando la casa c1 per la seconda torre.
14...Db6 15.Dxb6 cxb6 16.e4 Bf6 17.Exb5±
Hofland-Westerman, corr. 1991.
XIIIIIIIIY
9MmMmfmMj0
9gMmemaga0
9MgbmahMm0
9mEmMmMmM0
9MiMGAmMm0
9mAmMmMGM0
9MIMmMGCG0
9mBmMmDLM0
xiiiiiiiiy
Il Bianco ha ottenuto quanto si proponeva,
ossia la coppia degli alfieri e un forte centro
di pedoni.
Riassumendo: a 5...Cd7, con l’idea ...Cc6, il
Bianco deve rispondere 6.Be5, senza lasciarsi
turbare dal temporaneo sacrificio del pedone.
Dopo 6...Cc6 7.Bxc6 Bxc6 la cosa più semplice è arroccare: 8.0-0.
Vale la pena di tenere a mente l’idea b2-b3 –
una momentanea offerta di un pedone che è
diventata abituale, con cui il Bianco apre le
linee per le torri ed esercita una forte pressione
sull’ala di donna. Il Nero cerca di non “pagare
dazio” restituendo il pedone ma di solito nemmeno questa risorsa gli consente di raggiungere la parità.