Gennaio
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Gennaio
G ennaio A cura di Frate Salute (un mese per volta... toglie il medico di torno) Immaginate uno di quei robusti portoni medievali che chiudevano lentrata di qualche inespugnabile Castello o che rassicuravano le sacre mura di un Convento; immaginate la porta della vostra tranquilla casetta di paese; immaginate la porticina della cuccia del vostro cagnolino; immaginate le porte delle mura di una città; immaginate la porta di unabbazia o di un borgo, di una baracca o dellabitazione di un sultano. Immaginate, quindi, una porta. Pensate, adesso, allimpeto dei mari, alla forza delle cascate, allinfrenabile energia dellacqua, alle profondità degli abissi, alle correnti degli oceani. E, come ultimo sforzo, la vostra mente unisca le due immagini: una porta e lacqua. Chi non conosce la mitologia romana penserà ad un fiume che inonda un edificio, alla pioggia che batte sugli stipiti di un ingresso o ad un uscio bagnato. Ma i cultori dei miti e delle leggende avranno già prontamente associato unaltra immagine a questo bel quadretto. E, in effetti, una porta e dellacqua fanno subito pensare ad un terzo personaggio! Poche pennellate per capire di chi sta parlando il vostro Frate Salute di fiducia: uno sguardo rivolto in avanti ed uno indietro, un volto verso il passato e laltro verso il futuro, un naso allinterno e un altro allesterno. Il risultato non è, come si potrebbe pensare, una bestia orrenda, ma la figura di un dio di latina memoria. Due visi, due bocche, due fronti e il gioco è fatto! Conosciuta nella Roma antica con il nome di Giano, secondo la narrazione, questa divinità giunse per mare dalla Tessaglia ed era annoverata nella schiera dei numi marini per il suo potere di far affiorare allimprovviso sorgenti e polle dacqua dal terreno. Quando Roma venne attaccata dai Sabini, il suo intervento fu decisivo perché, mentre i nemici cercavano di entrare nellUrbe attraverso una porta rimasta aperta, fece erompere una cascata che annientò gli avversari. Limmagine di Giano bifronte, poi, calza proprio a pennello con il mese capostipite. Secondo i Romani, infatti, questo dio era anche quello dellinizio e dellapertura, tanto che il suo nome rimanda al termine latino ianua, che vuol dire porta. Come poter dimenticare, quindi, il suo mito proprio nel mese che dà inizio allanno e alle stagioni? Come poter trascurare limmagine di questo buffo ma scaltro e superdotato pezzo grosso del mondo degli dei? Come poter abbandonare nelloblio la storia del potente Giano che, il primo giorno di Gennaio, con la chiave ed il bastone, presiedeva alle porte della capitale e sorvegliava contemporaneamente tutto ciò che era allinterno e allesterno di Roma e delle case della città? Senza eccedere in nuovi paganesimi, quando torna Gennaio, si deve richiamare alla memoria questo dio tutto italico che aveva la fortuna e la saggezza di guardare avanti e dietro. Nel mese che apre le porte e le danze al nuovo anno, infatti, non si possono ignorare i dodici mesi appena trascorsi e non si possono neppure accogliere senza programmi e fresche idee i mesi che cominciano. Fra i fuochi dartificio, le candeline, le luci natalizie, i panettoni e gli auguri, fra Natale, S. Stefano e Capodanno, fra le ferie, i presepi, le tradizioni e i concerti, fra Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, laugurio per questo nuovo anno che comincia, è quello che, con furbizia e fiducia, ciascun lettore possa comportarsi come Giano. Sperando che nessuno debba arrivare alla radicale conclusione di far generare chissà quale cascata contro imbattibili nemici, laugurio è quello, invece, che ciascuno possa nutrire di nuova linfa e di nuova sorgente la propria vita. Fra il freddo ed il gelo di questo inverno, fra la musica di Norah Jones (per gli appassionati, questo mese esce il suo nuovo album!), fra le tante fiere così diffuse in questo periodo (per chi decide di sposarsi sono numerose, in Italia, le esposizioni), fra il granito (è la pietra del mese ) e il garofano ( e questo ne è il fiore), fra le giornate che riprendono ad allungarsi e lattesa del carnevale (a Putignano non cè bisogno di attendere!), fra i banchetti delle feste e le diete del post feste, auguri auguri auguri a tutti. Buon 2007 e, soprattutto, buon inizio di questi nuovi dodici mesi. E, a dimostrazione del fatto che questo anziano e stanco Frate non si dimentica di nessuno, buon compleanno a chi compie gli anni a Gennaio e, inoltre, a chi porta il nome di S. Genoveffa (3 Gennaio), patrona di Parigi, dei pastori, dei tappezzieri, dei fabbricanti e dei lavoratori della cera, di S. Antonio Abate (17 Gennaio), protettore degli animali domestici, di S. Sebastiano (20 Gennaio), patrono dei vigili urbani e dei lavoratori del ferro, di S. Agnese (21 Gennaio), protettrice dei fidanzati e di S. Givanni Bosco (31 Gennaio), protettore dei fanciulli. Alla prossima e, per questo nuovo anno, buona salute! pugliasalute - tre - gennaio 2007