e - Abitare Società Cooperativa
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Pubblicazione trimestrale - Spedizione in abbonamento postale - 70% Milano - Autorizzazione Tribunale di Milano n. 286 del 17/04/1989 abitare nei numero 1 anno III febbraio 2013 15 ORGANO UFFICIALE DI ABITARE SOCIETÀ COOPERATIVA ELEZIONI 2013 28 CARNEVALE IN COOPERATIVA LA COOPER ATIVA Chi ben com incia... S O M M AR I O Nuova ra ccolta di prestito vi ncolato di Silvio Ost oni e Chi ara Cariani A mpia ade vincolato sione all’emission prestito 2013 e aumento e del prestito complessiv sociale. Dai dati per L’em vincol o del che una buovenuti finora, siam il 16 febbra ato si è aperta il issione del prestit o 2 gennai o e si chiude o reinvestire na parte dei soc lieti di poter afferm Sull’ultimo io 2013. i are rà che , tra do i propri risparmi prestatori ha deciso sulle modal numero di Quartieri in preferito tto, sig nifi ca che un nuovo vincol di Oggi, inveceità di adesione, la dur vi abbiamo informa ato affi puntando dare i propri risp i no stri soc i han , questa nuo , vogliamo fare il punata e i tassi di interessto no e. to sull’and e sulla cer sull’affidabilità e la armi alla cooperativ Sia mo liet va emissione. am ent solidità del tez o di a, equament za che i propri piacevolm i di po ter dire che soldi sian patrimonio e ent ci ave te o garantiti Ricordiam remunerati. momento e ancora una vol sor pre o, ta. ed consente ancora una volta, non volerc di congiuntura eco Nonostante il diffi so che il risp alla cooper cile scopo soc arm un’ottima i lasciare, voi, cari nomica che sem iale, che è ativa di perseguire io sociale bra soci, avete cap il diciamo con acità di risparm que diri dim il pro tto alla llo di garant ostrato io, ire ai propri prio all’apporto casa e all’abitare avete dim un briciolo di org ma soprattutto, soc di e ost molte altr di capitale sotto formqualità, quindi gra i vostra coo rato ancora una oglio e soddisfazio lo e volta molta zie ne, per a di prestit così prezios famiglie potranno L’ammonta ativa. fiducia nel o sociale beneficiar o. la e di un ben , ad oggi, re del prestito vincol è aument ato e di nuova em Ringrazia ato rispetto 31/12/201 issione, mo tutti 2, abbiam a qua nto nuo voi di circa 1.4 o, infatti, reg scaduto vamente per la fid accordato ucia che versament 30.000 euro, di cui istrato un incremental . ci avete 559.000 eur i. o o da nuo vi 4 QUESTA ITALIA MERITA DI PIU’ Giovanni Poletti 6 CHI BEN COMINCIA... NUOVA RACCOLTA DI PRESTITO VINCOLATO Silvio Ostoni e Chiara Cariani 7 I PROBLEMI DEI QUARTIERI IN ASSEMBLEA Gian Piero Carezzano 8 APP QUARTIERI: UN NUOVO STRUMENTO PER LE RICHIESTE DEI CDQ 6 Valter Giraudi 10 MODELLO ISEE PER CASA SICURA Paola Cavaleri PRESTITO VINCOLATO EMISSION Depositi vin E GENNAIO colati scadu /FEBBRAIO 2013 ti al 31/12 Apertura de TOTALE /2012 positi vincol ati da girofo Apertura de € 1.156.60 ndi positi vincol 0 € 2.027.93 ati da versam 0 Totale apert enti ura nuovi € 559.070 depositi vin Differenza co lat i tra vincolati rimborsati € 2.587.00 e nuovi vin 0 colati emess i € 1.430.40 0 6 febbra i o 2 01 3 28 12 D.LGS 231: UN NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO A TUTELA DEL PATRIMONIO E DEI SOCI avv. Claudio Gelfi 15 ELEZIONI 2013: CANDIDATI IN PARATA Sergio Ghittoni 25 UNO SPAZIO DEDICATO AI GIOVANI DEI QUARTIERI DI ABITARE Lorenzo Mazzi 32 CULTURA DI PERIFERIA? MA CHI L’HA DETTO! Maria Piera Bremmi 35 PROSEGUONO NEL 2013 LE INIZIATIVE DEL CIRCOLO CULTURALE ITALO CALVINO Lorenzo Mazzi 36 TEATRO DELLA COOPERATIVA PROSEGUE LA STAGIONE CON NUOVE E INTERESSANTI PROPOSTE Giusy Deligios 39 PERCORSI DI...INCONTRI “MADE IN ITALY” Valeria Malvicini 29 40 VOLONTARIATO, L’AIUTO CHE CI FA CRESCERE Giulia Iasoni Cooperativa aderente a: 36 2 f e b b r a i o 2 013 Orari di apertura degli sportelli di ABITARE Ricordiamo che l’Ufficio Tecnico della Cooperativa è aperto ai soci nei Sede di Affori, via Zanoli15 • lunedì -giovedì 9.30 - 11.30 • martedì 21.00 - 22.00 seguenti orari: • lunedì e mercoledì dalle 10.00 alle 12.00 • giovedì dalle 16.00 alle 18.00 Un operatore è a disposizione per fornire informazioni, ricevere segnalazioni e richieste di ordine tecnico e fissare eventuali incontri con gli addetti agli aspetti manutentivi. Via Hermada 14, cortile interno, scala B tel. 02 66100315 Sede di Dergano, via Livigno 20 • lunedì -giovedì 8.30 - 12.30 Sede di Niguarda, via Hermada 14 • lunedì - martedì - giovedì 10.00 - 12.30 • mercoledì 10.00 - 12.30 • venerdì 10.00 - 13.00 • sabato 9.30 - 12.30 LA COOPERATIVA Sportello Ufficio Tecnico 14.00 - 18.00 14.00 - 16.00 16.00 - 19.00 Fotovoltaico: nel 2012 evitata l’emissione di 5.378 tonnellate di CO2 Con l’adozione del sistema fotovoltaico, Abitare sta cercando di massimizzare l’efficienza energetica coniugandola con le esigenze ambientali. È noto che la quantità di anidride carbonica e di altri gas inquinanti prodotti da un sistema fotovoltaico è pari a zero. È con grande soddisfazione che possiamo comunicare ai nostri soci che nel 2012 sono state 5.378 le tonnellate di CO2 risparmiate all’atmosfera grazie all’energia pulita prodotta dai pannelli solari presenti sui tetti di alcuni quartieri della cooperativa. Un contributo non trascurabile per migliorare l’aria che respiriamo. APERTURA SPORTELLO TELEFONICO riservato ai soci assegnatari Dall’11 febbraio è operativo lo SPORTELLO TELEFONICO per segnalazioni circa il funzionamento del riscaldamento e dell’acqua calda sanitaria: Da lunedì a venerdì 9.00 - 13.00 14.00 - 18.00 Tel. 02/38003772 Negli orari non coperti dal servizio sportello resta operativo il Tel. 3486020629 [email protected] f e b b r a i o 2 013 3 EDITORIALE Questa Italia merita di più Da alcuni mesi è in atto una campagna elettorale che sta dividendo gli italiani Giovanni Poletti È pur vero che la democrazia ha i suoi riti, tempi e costi, ma in una situazione di grave crisi il Paese aveva bisogno di una guida autorevole e di una strategia (quantomeno) nel segno dello sviluppo e dell’equità. Non posso entrare (e me ne guarderei bene) in un dibattito politico in quanto, giustamente, il Presidente della Cooperativa deve rispettare tutti i soci e quindi i diversi orientamenti politici. Pertanto mi limito a centrare il mio intervento su alcuni temi di carattere generale presentandoli nell’ottica delle attese da parte dei soci e delle loro famiglie. Il lavoro prima di tutto La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, recita la nostra Costituzione. È vero, il lavoro è vita, speranza nel futuro, emancipazione personale e sociale. Senza lavoro non c’è futuro, dunque è sullo sviluppo che chiunque vada al governo deve fondare la parte più importante del proprio impegno. Ogni giorno ho colloqui con soci che cercano lavoro, adattandosi a qualsiasi man- 4 sione; ogni giorno ricevo curriculum di giovani, di donne, di lavoratori già in età matura. Un disastro. Mi sento mortificato, cerco di dare una parola di speranza, sono impotente e mi chiedo: quando finirà? È dal 2008 che sento radio e televisioni indicare le date della svolta, dell’uscita dal tunnel della crisi e poi dire che sarà per l’anno prossimo e poi ancora più tardi. Siamo arrivati al 2013 e non è finita. Abbiamo perso centinaia di migliaia di posti di lavoro, migliaia di donne e di uomini sono disoccupati, cassaintegrati, esodati. Giovani senza lavoro stanno andando all’estero, è una ondata che sta investendo il Paese e potrebbe riservare spiacevoli sorprese elettorali. Non è un problema del Nord o del Sud, è una questione nazionale, di tutti e mi spiace che ancora vi siano proposte tendenti a dividere l’Italia in due parti, una più ricca e una più povera. Qualcuno ha la memoria corta e non si ricorda delle immigrazioni dal Meridione che hanno fatto diventare grandi le nostre fabbriche, come la Fiat, la Pirelli, l’Alfa Romeo, le tante fonderie sparse nel Nord. Non si dice che oggi nelle nostre stalle lavorano Indiani e pachistani, che i mandarini li raccolgono gli africani , che nelle fonderie del bresciano ci sono gli extracomunitari e che nell’edilizia gli albanesi, i romeni ecc. sono la gran parte degli addetti. Il problema del lavoro non si risolve mandando a casa gli uomini e le donne disponibili, si affronta creando lavoro, sviluppando le imprese, favorendo la loro permanenza in Italia, senza sottostare ai ricatti della peggiore imprenditoria, ma privilegiando progetti e programmi. Le nostre esportazioni tengono, significa che ciò che produciamo ha ancora mercato, dunque abbiamo ancora fabbriche, idee, forza lavoro e non sono poca cosa. I nostri artigiani e le piccole e medie aziende hanno bisogno di finanziamenti, di un sistema del credito che si rimetta in movi- mento. I soldi della Banca Centrale Europea devono essere rimessi in circolo e destinati allo sviluppo. Il nostro futuro sono i giovani Non è uno slogan, ma la sacrosanta verità. La questione giovani è il problema centrale della società italiana. Ai giovani sono legate le grandi questioni del Paese: la scuola e l’università, la ricerca ed il lavoro, dunque il futuro della nostra società. I giovani pensano ad emigrare. Un scelta dolorosa che intere generazioni di italiani hanno conosciuto. Allora andavano in Germania, nelle miniere del Belgio dell’Inghilterra, negli Stati Uniti, oggi pensano all’Australia, ai paesi asiatici; il mondo si è fatto più piccolo, ma il dolore ed i problemi f e b b r a i o 2 013 L’edilizia, la casa ed i servizi Ho volutamente messo insieme queste tre questioni perché ritengo che abbiano molteplici punti in comune. L’edilizia: è risaputo che quando si ferma l’edilizia a breve il Paese entra in crisi e, viceversa, quando l’edilizia riprende, significa che l’economia torna a crescere. Quando la casa diventa un problema, entra in crisi f e b b r a i o 2 013 EDITORIALE dell’emigrato sono rimasti sempre gli stessi. Può una società togliere i sogni a un giovane o a una ragazza? Possiamo restare inerti di fronte a una situazione che stravolge tante famiglie? Non basta più recriminare. Da subito occorrono proposte e fatti concreti. Bisogna mettere in campo grandi progetti, il piccolo cabotaggio non serve. Abbiamo un paese con un territorio in una situazione disastrosa, spendiamo somme enormi per gli interventi urgenti dopo i disastri, non abbiamo politiche per il territorio per il recupero ambientale. Potrebbero esser migliaia di posti di lavoro produttivi. Il nostro patrimonio culturale, le bellezze naturali, il turismo, nel loro insieme sono la principale industria italiana. Ma serve una politica seria, di lungo respiro, con investimenti che siano produttivi. Ci vogliono idee, programmi, progetti nazionali, in sostanza coraggio altrimenti da questa situazione non se ne esce. la famiglia. Migliaia di alloggi, in questi ultimi anni, vengono messi all’asta e i motivi li conosciamo. L’edilizia potrebbe ritrovare possibilità di sviluppo? Io dico di si. A mio parere lo Stato si sta indebitando nel lungo periodo, favorendo i lavori di ristrutturazione degli alloggi, con il rimborso in dieci anni del 50% e 55% dei costi sostenuti dai privati. Proposta positiva con la quale lo Stato polverizza risorse, senza mettere in campo alcuna strategia di sviluppo. Perché non si interviene sulle case sfitte? Perché , in particolare nelle grandi città, non si da avvio ad un grande programma pubblico/privato per la ristrutturazione delle case in condizioni precarie, ma anche destinando tanti spazi disponibili ad attività socializzanti? Bisogna decidere una politica nazionale per la destinazione delle aree dismesse: ex fabbriche, ex caserme, nodi ferroviari e stazioni. Come saranno riutilizzate? Risparmieremmo territorio, riqualificheremmo l’ambiente e l’aria. Non mi dilungo oltre, chiedendo perché i grandi interventi per le infrastrutture di portata nazionale non partono e quando partono richiedono anni e forti aumenti di spesa. Andiamo a vedere come ha fatto il Giappone, dopo lo tsunami a costruire 200 chilometri di autostrada in pochi giorni. La nostra cooperativa ha riaffermato di essere una cooperativa di abitanti ed il perché lo sappiamo. La casa, bene fondamentale, è vissuta da persone e l’insieme di case e di persone formano una città, una società omogenea. Da lì dobbiamo partire nel rivedere la struttura organizzative dei servizi sociali. Ci sono proposte per razionalizzare le risorse economiche destinate ai servizi. Tagliare i fondi per la sanità, per le pensioni, per i necessari servizi sociali è facile, ma produce effetti solo nel brevissimo periodo. Successivamente i problemi lasciati senza risposta riesplodono con maggiore virulen- za e con costi ancora più alti dei risparmi. Oggi le funzioni sociali sono polverizzate in tanti enti che si sovrappongono, che creano sovrastrutture costose, centri di potere ecc... I grandi scandali riguardano frequentemente la sanità, il perché è noto: è un grande bacino di potere economico, elettorale, quindi politico con tutte le conseguenze che sappiamo. La nostra cooperativa, per carità senza volerne fare un esempio a livello nazionale, offre ai propri soci molti servizi sussidiari in termini di cultura, di assistenza domiciliare, di socializzazione ecc..., facendo leva sulla collaborazione di enti privati, cooperative, onlus e quanti vogliono collaborare per il bene comune. Perché non viene incentivato il volontariato organizzato e produttivo? Quante risorse umane potrebbero trovare un’occupazione integrativa o a tempo pieno, risolvendo problemi economici personali e, contemporaneamente, garantire efficienza e basso costo ai servizi sociali di base integrati con quelli di maggior livello specialistico? COSA CI ASPETTIAMO DAL NUOVO GOVERNO • Che risollevi il nostro paese, che gli dia credibilità, voglia di riscatto ed obiettivi praticabili, che dia speranza ai giovani; • che la cosa pubblica, bene comune, sia gestita nella trasparenza e con onestà; • che il lavoro sia dato a tutti e che i diritti ed i doveri costituzionali siano rispettati: • che la giustizia e l’equità siano garantite a tutti gli Italiani; • che cessino gli sprechi e sia punita la corruzione; • che l’unità del paese sia preservata; • che il populismo, la demagogia e le buffonate siano emarginati e finalmente la serietà e la competenza siano le condizioni per l’affidamento delle funzioni pubbliche. 5 LA COOPERATIVA Chi ben comincia... Nuova raccolta di prestito vincolato di Silvio Ostoni e Chiara Cariani A mpia adesione all’emissione del prestito vincolato 2013 e aumento complessivo del prestito sociale. L’emissione del prestito vincolato si è aperta il 2 gennaio e si chiuderà il 16 febbraio 2013. Sull’ultimo numero di Quartieri vi abbiamo informato sulle modalità di adesione, la durata e i tassi di interesse. Oggi, invece, vogliamo fare il punto sull’andamento di questa nuova emissione. Siamo lieti di poter dire che ci avete sorpreso piacevolmente ancora una volta. Nonostante il difficile momento di congiuntura economica che sembra non volerci lasciare, voi, cari soci, avete dimostrato un’ottima capacità di risparmio, ma soprattutto, e lo diciamo con un briciolo di orgoglio e soddisfazione, avete dimostrato ancora una volta molta fiducia nella vostra cooperativa. L’ammontare del prestito vincolato di nuova emissione, ad oggi, è aumentato rispetto a quanto scaduto al 31/12/2012, abbiamo, infatti, registrato un incremento di circa 1.430.000 euro, di cui 559.000 euro da nuovi versamenti. Dai dati pervenuti finora, siamo lieti di poter affermare che una buona parte dei soci prestatori ha deciso di reinvestire i propri risparmi in un nuovo vincolato, che, tradotto, significa che i nostri soci hanno preferito affidare i propri risparmi alla cooperativa, puntando sull’affidabilità e la solidità del patrimonio e sulla certezza che i propri soldi siano garantiti ed equamente remunerati. Ricordiamo, ancora una volta, che il risparmio sociale consente alla cooperativa di perseguire il proprio scopo sociale, che è quello di garantire ai propri soci il diritto alla casa e all’abitare di qualità, quindi grazie all’apporto di capitale sotto forma di prestito sociale, molte altre famiglie potranno beneficiare di un bene così prezioso. Ringraziamo tutti voi per la fiducia che ci avete nuovamente accordato. PRESTITO VINCOLATO EMISSIONE GENNAIO/FEBBRAIO 2013 Depositi vincolati scaduti al 31/12/2012 6 TOTALE € 1.156.600 Apertura depositi vincolati da girofondi € 2.027.930 Apertura depositi vincolati da versamenti € 559.070 Totale apertura nuovi depositi vincolati € 2.587.000 Differenza tra vincolati rimborsati e nuovi vincolati emessi € 1.430.400 f e b b r a i o 2 013 LA COOPERATIVA UN IMPORTANTE MOMENTO DI INFORMAZIONE E CONFRONTO I problemi dei quartieri in assemblea di Gian Piero Carezzano T ra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 si sono tenute due lunghe assemblee con i Consigli di Quartiere nel corso delle quali la Presidenza e la Direzione hanno informato i rappresentanti dei quartieri in merito alle questioni più importanti che li coinvolgeranno 1. I risultati consuntivi dei costi sostenuti dalla cooperativa alla fine del terzo trimestre che hanno confermato una gestione in equilibrio, attenta a migliorare i ricavi, soprattutto delle locazioni commerciali, e a ridurre tutti i costi che non comportano significativi cali di servizio a danno dei soci. È stato anche ribadito come l’attenzione della cooperativa si concentri soprattutto sulle spese di riscaldamento che sono un capitolo molto ingente dei nostri costi. Larga informazione è stata anche data in merito ai vari interventi di ristrutturazione, compresi quelli degli alloggi, e ai grandi interventi sulle parti comuni, come quello di via Val di Ledro, tuttora in corso, e di via Livigno che sta per iniziare. 2. Informazioni in merito ad alcuni temi rilevanti quali: • funzionamento polizza assicurativa di buon vicinato a favore dei soci • ultimi aggiornamenti IMU per i quali sono stati presentati i dati consuntivi (765.000 euro in totale), confermando che il saldo sarà richiesto ai soci in occasione del conguaglio 2012, preceduto da una comunicazione individuale con tutti gli elementi utili al calcolo • azioni intraprese sul riscaldamento, tra cui l’istituzione di uno sportello tecnico aperto ai soci • miglioramenti dei tempi di ristrutturazione degli alloggi • modifiche ai criteri di ripartizione delle spese che, dal 2013, avranno come base sostanziale i mq di superficie calpestabile in maniera uniforme per tutti gli alloggi di Abitare. Questa azione mira ad armonizzare sempre di più le metodologie utilizzate dalle tre coof e b b r a i o 2 013 perative fondatrici e non comporta alcuna modifica di spesa a carico dei soci. 3. Prima presentazione del budget 2013 in cui la cooperativa conferma la volontà di perseguire, sempre di più e sempre meglio, la propria sostenibilità economica pur mantenendo, anche se in misura ridotta, lo sforzo di investimento al fine della preservazione del patrimonio. Tale budget, declinato per quartiere, sarà oggetto di presentazione più dettagliata successivamente. 4. Aggiornamento sui piani di manutenzione. Come da regolamento, i Consigli di Quartiere sono stati aggiornati sui costi sostenuti in ottemperanza ai piani di manutenzione straordinaria previsti per l’ex Edificatrice di Niguarda ai quali si iscrivono, ad esempio, il completamento di via Empoli e l’intervento di via Val di Ledro. È stato poi illustrato il piano finanziario di recupero delle spese delle contatermie e delle valvole termostatiche che riguarderà i quartieri soggetti a tale obbligo di legge e inciderà per cinque anni in ragione di 1,64 euro al mq. 5. Avvio del consueto percorso di raccolta dei suggerimenti in merito alle richieste manutentive dei singoli quartieri, da effettuare nel corso del 2013, per i quali i Consigli di Quartiere si fanno vigili portavoce per raccogliere le richieste, valutare i preventivi e concordare l’esecuzione. 6. Infine il Presidente ha informato i consiglieri in merito ai risultati della raccolta fondi promossa a sostegno dell’iniziativa della UILDM (vedi articolo in altra parte del giornale) ed ha illustrato diffusamente l’adozione del Codice Etico, fortemente voluto dal Consiglio di Amministrazione al fine di confermare la volontà della cooperativa di mettere in atto comportamenti, oltre che rispettosi della legge, anche corretti eticamente nei confronti delle controparti: fornitori, personale autorità pubbliche e via dicendo. Anche quest’atto si iscrive in un’ottica di fornire ai soci la massima garanzia di trasparenza e di correttezza di gestione. Tali assemblee, fortemente arricchite dal dibattito e dalle domande originate dalla platea, confermano la volontà di dare ai consigli di quartiere sempre maggiori informazioni e spiegazioni in merito alla gestione del loro quartiere e alle spese sostenute dai soci in modo da favorirne la collaborazione, il supporto e la partecipazione. Nuovi limiti di raccolta del prestito sociale La legge n. 59/92 prevede che, ogni triennio, la rivalutazione dell’importo massimo previsto per il prestito sociale raccolto dalle cooperative presso i soci persone fisiche, calcolata secondo le variazioni medie annue dell’indice ISTAT, venga sancita con l’emanazione di un decreto del Ministero delle Attività Produttive di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. È però da evidenziare che il decreto ministeriale in questione viene solitamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale con notevole ritardo rispetto alla scadenza naturale dei tre anni previsti dalla norma (addirittura, per il triennio 20042006, non è stato neppure emanato), mentre le imprese cooperative hanno l’esigenza di adeguare gli importi massimi per i soci prestatori in tempi rapidi. Quindi, nonostante l’iter procedurale dei decreti comporti un ritardo nella loro emanazione, essendo note le variazioni dell’indice nazionale generale annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati calcolate dall’ISTAT, la decorrenza degli adeguamenti non può che essere individuata all’inizio del nuovo triennio. Legacoop ha quindi ufficialmente comunicato che, dal 1° gennaio 2013, il nuovo limite di importo per il 2013-20142015 per i soci delle cooperative edilizie di abitazione è di € 72.187,32. 7 LA COOPERATIVA App Quartieri: un nuovo strumento per le richieste dei CdQ Abitare procede nella sua “messa a punto”, non solo con le azioni di armonizzazione fra le tre cooperative fondatrici ed i conseguenti interventi amministrativi e tecnici, ma anche adeguando le risorse ed intervenendo sull’organizzazione della struttura di Valter Giraudi N ei confronti dei Consigli di Quartiere sono oggi operativi ben quattro soggetti: l’Ufficio Tecnico, i Servizi Generali, l’Amministrazione ed il Gruppo di Lavoro consiliare “Quartieri”, che si interfacciano con i CdQ da un lato e con la Direzione ed il Consiglio di Amministrazione dall’altro. È evidente che una tale molteplicità di relazioni richiede uno strumento di gestione che consenta di tenere traccia delle richieste condivise e delle modalità e tempisti- 8 che di evasione, che sia accessibile a tutti gli operatori in parallelo (multiutente), che permetta di redigere i documenti di avanzamento lavori per i quartieri e fornisca indicatori di sintesi aggiornati in tempo reale per il controllo da parte della Direzione, della Presidenza e del CdA. Così il vecchio foglio di excel, utilizzato nel primo anno di incontri fra CdQ, tecnici e consiglieri, è stato rottamato, senza però perdere traccia delle centinaia di richieste raccolte e delle risposte già date. Il nuovo strumento è stato realizzato nell’autunno scorso ed è stato testato più volte fino alla configurazione attuale, per l’impiego della quale sono stati “formati” tutti i potenziali utenti, sia tecnici sia amministrativi. Come lo si fa funzionare? È presto detto. In occasione degli incontri programmati fra i Consigli di Quartiere e i servizi tecnici, generali o amministrativi e con il Gruppo di Lavoro Quartieri, vengono normalmente formulate richieste di chiarimento, di conoscenza dello stato di avanzamento dei lavori, di approfondimento dei diversi aspetti relativi alla gestione della cooperativa, di iniziative sociali e culturali. f e b b r a i o 2 013 LA COOPERATIVA E E, una volta l’anno, vengono formulate le proposte di manutenzione ordinaria per l’anno successivo che, completata la stima di costo, verranno sottoposte all’approvazione dell’assemblea dei soci di quartiere. Il nuovo strumento consente di registrare l’insieme di tutte le richieste, di fornire ai CdQ il “verbale” della riunione con l’indicazione delle richieste formulate e di produrre aggiornamenti successivi nei quali viene indicato lo stato di avanzamento delle attività necessarie all’evasione della richiesta, fino al loro completamento. In parallelo vengono monitorati la quantità delle richieste formulate, i tempi medi di “lavorazione” e di “evasione” per ciascun servizio della cooperativa e per l’insieme della struttura, producendo gli indicatori di qualità necessari per la valutazione del processo operativo. Il mese scorso è stato inviato a ciascun Con- siglio di Quartiere l’elenco completo delle richieste formulate dal 1° gennaio 2011, da quando, cioè, esiste Abitare, per avere una traccia del percorso condiviso e misurare il lavoro svolto. Sarà la prossima continua interazione fra chi formula richieste e chi deve evaderle a far vivere e fare evolvere il nuovo strumento di comunicazione e di gestione che, cedendo alla moda del momento, abbiamo battezzato “App Quartieri”. Bottega storica di Milano dal 1925 Via P. Di Calboli 3 - Milano tel. 02 6425552 f e b b r a i o 2 013 SCONTI SPECIALI PER I SOCI Pane per passione 9 LA COOPERATIVA Modello ISEE per Casa Sicura di Paola Cavaleri L a casa è un ambiente insidioso e pieno di pericoli e il numero degli incidenti domestici nel nostro Paese è ancora drammaticamente alto. Per queste ragioni Abitare, con la sua attenzione al progetto Casa Sicura, riafferma la necessità di porre la sicurezza abitativa al centro delle politiche sociali. Casa Sicura nasce nel 2003 dalla consapevolezza che un’abitazione sicura è un fattore determinante per la prevenzione degli infortuni domestici ed il miglioramento della qualità della vita, soprattutto delle persone anziane e dei soci con difficoltà fisiche o disabilità. Il servizio è curato congiuntamente dal Filo di Arianna, preposto al monitoraggio e all’individuazione dei casi di criticità, dall’Ufficio Soci di Abitare che verifica le richieste, e dall’Ufficio Tecnico che pianifica gli interventi, ed è rivolto ai soci in situazione di difficoltà fisiche o di disabilità. Per accedere alle agevolazioni previste dalla cooperativa, che si traducono in un contributo economico o nella gratuità per alcuni interventi, quali l’applicazione maniglione nella vasca, la fornitura di cucina con valvola di sicurezza, la sostituzione vasca con piatto doccia 10 e la messa a norma dell’impianto elettrico, si è ritenuto necessario individuare un criterio di valutazione più oggettivo e completo rispetto a quello adottato in passato. Per tale ragione l’area Qualità del Consiglio di Amministrazione ha proposto l’adozione dell’indicatore ISEE, quale parametro oggettivo e riconosciuto pubblicamente di valutazione della situazione economica di coloro che richiedono il servizio a prestazioni agevolate, ed ha individuato due soglie di riferimento per accedere alle diverse prestazioni contemplate. Per i richiedenti con indicatore ISEE inferiore a 7.500 euro saranno gratuiti maniglione e piano cottura di sicurezza, mentre verrà richiesto un contributo pari al 10% del costo per gli interventi più onerosi, contributo che sale al 20% per ISEE compresi fra 7.501 e 12.000 euro, per i quali maniglione e piano di cottura non saranno gratuiti. I costi restanti saranno a carico della cooperativa che ha previsto, per il 2013, una disponibilità di 10.000 euro. I soci interessati sono quindi tenuti a presentare il modello ISEE, rilasciato gratuitamente dai CAF (centri di assistenza fiscale), che ne riassume la situazione familiare, reddituale e patrimoniale. I valori di soglia dell’indicatore ISEE verranno aggiornati annualmente dal Consiglio di Amministrazione sulla base del numero di interventi effettuati nell’anno precedente. f e b b r a i o 2 013 LA COOPERATIVA A Mia e Schindler la manutenzione ascensori di Abitare di Indira Sala Nel secondo anno di vita di Abitare e con l’istituzione del settore acquisti, nuova funzione nell’organigramma aziendale, si è voluto focalizzare l’attenzione sui contratti passivi, ovvero quelli riferiti alla manutenzione impianti e prestazione servizi forniti nei vari quartieri. Nello specifico si è proceduto ad un’attenta analisi dei contenuti, dei termini di pagamento e, soprattutto, dei costi relativi ai canoni annui corrisposti in relazione ai servizi ricevuti. In sintonia con la politica di razionalizzazione costi che la dirigenza della società si è prefissata come obiettivo dell’esercizio 2013 e in conformità alle procedure del sistema qualità, si è svolta un’attenta ricerca di mercato nell’ambito del servizio di manutenzione impianti ascensori. Sono state coinvolte tutte le aziende aventi contratti differenziati sulle varie aree di riferimento, oltre a nuove imprese del settore, prospettando un’unica tipologia di contratto annuo di tipo semicompleto (manutenzione base + servizi aggiuntivi) per tutti i contratti in scadenza al 31/12/2012. Le offerte sono state comparate sulla base dei servizi e canoni annui; il CdA ha deliberato di suddividere la manutenzione su due operatori e più precisamente MIA SPA, operatore già attivo nell’area impianti Dergano e SCHINDLER azienda leader nel settore, rispettivamente nella misura del 60% e 40% dei contratti in scadenza. Sarà compito del settore acquisti, congiuntamente al tecnico, di verificare la validità della scelta. All’atto della formalizzazione dei contratti è stato altresì consegnato a tutti i fornitori, quale parte integrante, il codice etico vigente, come deliberato dal CdA di Abitare, nell’ambito dell’attuazione dei principi e delle linee guida del D.Lsg.231/2001. Alcuni quartieri mantengono le stesse scadenze contrattuali differenziate con gli attuali operatori, i rinnovi verranno effettuati sulla base di nuove richieste analoghe a quelle effettuate nel corso dell’anno 2012. f e b b r a i o 2 013 Sgombero di cantine, solai e box; Consegne in Milano e provincia, compresa “AREA C” senza sovrapprezzo; Piccoli traslochi; ,PELDQFDWXUDDSSDUWDPHQWLHXI¿FL PREVENTIVI GRATUITI 3HULQIRUPD]LRQL'$5,2)(552FHOO GDULRIHUUR#GIVHUYL]LLW 11 LA COOPERATIVA D.LGS 231/2001 La “231”: un nuovo modello organizzativo a tutela del patrimonio e dei soci a cura dell’avv. Claudio Gelfi I l D.Lgs. 231/2001 ha introdotto nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa degli enti collettivi (come ad esempio società di capitali, cooperative, società di persone, associazioni) per una serie di reati tipizzati dalla stessa disposizione quali, a titolo esemplificativo, la corruzione, le false comunicazioni sociali, il peculato, l’omicidio colposo ed altri, commessi nell’interesse o a vantaggio degli enti medesimi da parte dei loro vertici, vale a dire da parte di tutti i soggetti che svolgono funzioni di direzione, amministrazione e controllo e, quindi legali rappresentanti, amministratori, direttori o anche da parte di semplici dipendenti o collaboratori. La responsabilità, sebbene sia definita dal legislatore “amministrativa”, in realtà ha natura penale ed ha origine dalla commissione di reati da parte di persone fisiche da cui sia derivato un profitto per l’ente collettivo. In presenza di un comportamento delittuoso, tra quelli espressamente previsti dalla normativa in questione, commesso da uno di tali soggetti, la responsabilità amministrativa dell’ente sussiste ogni qualvolta il reato sia ad esso ricollegabile sul piano oggettivo e costituisca espressione della politica dell’ente ovvero sia la conseguenza di una mancante o carente organizzazione in- 12 terna, come la mancata predisposizione o attuazione dei modelli organizzativi. La responsabilità amministrativa dell’ente è, pertanto, presunta e tale presunzione può essere superata, in virtù della circostanza esimente prevista dall’art. 6 del decreto stesso, solo dimostrando l’efficace applicazione di un valido modello di organizzazione e gestione o l’evidente volontà del soggetto in posizione apicale di eluderlo. Viene quindi esclusa, nella fattispecie, una responsabilità “amministrativa” qualora l’ente sia in grado di dimostrare che l’organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato, prima della commissione del fatto delittuoso, modelli di organizzazione e di gestione adeguati ed idonei a prevenire i reati contemplati dallo stesso D.Lgs n. 231/2001 e dalle successive modifiche. Se l’ente non ha adottato il modello organizzativo ovvero, pur avendolo adottato, non lo ha attuato in maniera puntuale, incorre nella responsabilità “amministrativa”. La legge individua, in proposito, un sistema essenzialmente binario, che prevede l’irrogazione di sanzioni pecuniarie, anche di rilevante entità economica, e di sanzioni interdittive (l’interdizione, temporanea o definitiva, dall’esercizio dell’attività - la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito - il divieto, f e b b r a i o 2 013 f e b b r a i o 2 013 Villa Trotti/Passerini alle battute finali? di Giovanni Poletti D opo tanti tentativi finalmente siamo riusciti a rintracciare la società svizzera (in liquidazione) proprietaria di una piccola area adiacente alla Villa Trotti senza la quale non era possibile presentare il progetto di costruzione al Comune di Milano. Il rogito è stato definito pochi giorni prima di Natale. L’anno 2012 è trascorso progettando la realizzazione di alloggi sull’area di via Passerini e la ristrutturazione della Villa Trotti, sottoponendo gli elaborati alla Commissione Paesaggistica del Comune di Milano. La Commissione ha richiesto sostanziali cambiamenti che hanno richiesto un lungo lavoro di riprogettazione che è in definizione. Altro motivo di ritardo è stato il rinnovo della Commissione paesaggistica in autunno . Come detto, stiamo predisponendo un nuovo progetto che ci auguriamo possa essere approvato e consentire di percorrere “l’ultimo miglio“ ed ottenere il permesso a costruire. Per ovvi motivi di doverosa riservatezza prima del parere della Commissione possiamo fare solo alcune anticipazioni. Il nuovo progetto allo studio prevede la realizzazione complessiva di 58 alloggi dei quali 12 nell’ambito della Villa Trotti, mentre gli altri 46 saranno collocati in tre edifici posti nell’area di via Passerini. Tra i criteri qualificanti il nuovo progetto ricordiamo: • la permeabilità, ovvero non ci saranno barriere e i niguardesi potranno passare tra gli edifici; • il verde sarà presente con una ampia piantumazione che farà un tutt’uno con l’area a verde comunale che verrà riordinata e resa vivibile per bambini e adulti con servizi e giochi; • la via Passerini sarà ampliata sino alla Villa Trotti ed il marciapiede sarà • • • • • • molto ampio grazie all’arretramento di 13 metri; sono previsti due spazi commerciali nei primi due edifici e altri due all’interno della Villa Trotti; la Villa Trotti sarà aperta durante il giorno sino alle ore 20 consentendo l’attraversamento pedonale; sarà realizzato un importante spazio al piano terreno della Villa Trotti da destinare, a cura della cooperativa, ad attività culturali e di altra natura sociale che qualificherà complessivamente l’intervento; gli appartamenti della Villa Trotti saranno di alta qualità e rispettosi del pregevole contesto; gli appartamenti degli altri edifici saranno di varie tipologie e comunque rispondenti alle attuali norme del risparmio energetico e non solo, dotati di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica; i box saranno in numero sufficiente per tutti gli alloggi. Possiamo affermare, ancora una volta, che questo intervento sarà di grande impatto positivo per il quartiere e riqualificherà il contesto urbano. Sarà inoltre motivo di rigenerazione e darà un contributo alle stagnanti attività commerciali. Spiace non poter riprodurre il progetto ma prima di pubblicarlo dovremo attendere che sia approvato dagli organi comunali L’area di via Cesari (ex Floricoltura Sopransi) L’area di 15.775 mq. è edificabile, quindi rappresenta per la Cooperativa un alto valore patrimoniale. Non mancano le offerte, ma in questo periodo il suo utilizzo deve essere ben ponderato. Non è certamente il caso di effettuare svendite, Abitare non ha esigenze di cassa così impellenti e quindi la scelta del CdA è quella di lavorare per gli obiettivi più favorevoli senza premura. 13 SVILUPPO DEL PATRIMONIO temporaneo o definitivo, di pubblicizzare beni o servizi), oltre alla confisca dei frutti o degli strumenti del reato ed alla pubblicazione della sentenza di condanna. L’Organismo di Vigilanza, obbligatorio per legge, riveste un ruolo certamente rilevante nel sistema di prevenzione degli illeciti delineato dal D. Lgs. n. 231/2001. Costituisce, infatti, l’indispensabile corollario del modello organizzativo, in carenza del quale anche il migliore degli “scudi protettivi” realizzati potrebbe non essere in grado di evitare le sanzioni a carico dell’Ente. La costituzione dell’Organismo di Vigilanza comporta una precisa individuazione di questa entità nell’assetto di governance aziendale, per evitare sovrapposizioni e conflitti e per assicurarne la migliore funzionalità. In tema di responsabilità delle persone giuridiche dipendente da reato la c.d. legge di stabilità n. 183/2012 ha innovato quanto alla composizione dell’Organismo di Vigilanza previsto dal D.Lgs. n. 231/2001, attribuendo alle società di capitali la possibilità di assegnare al collegio sindacale, al consiglio di sorveglianza ovvero al comitato per il controllo sulla gestione, qualora questi organismi siano disponibili ad assumere tale ulteriore carica, con i relativi ulteriori compensi connessi a tale eventuale ulteriore carica, le funzioni dell’Organismo di Vigilanza (art. 6, nuovo 4-bis, D.Lgs. n. 231/2001). Sotto il profilo applicativo, l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 231/2001 è stata inizialmente caratterizzata da un indubbio ritardo, per via dei tempi irragionevolmente lunghi della giustizia italiana. Negli ultimi anni si è invece registrata una netta inversione di tendenza che si è principalmente concretizzata in una serie di ordinanze cautelari con le quali sono state irrogate alle società coinvolte le varie misure interdittive previste dall’art. 13 e che fa intuire un forte rigore della giurisprudenza nell’applicare il D.Lgs n. 231/2001 e sanzionare gli enti per i reati commessi dai vertici o dai subordinati. Secondo la Corte di Cassazione, infatti, l’ente che non ha attuato modelli organizzativi idonei a prevenire i reati è un soggetto pericoloso nell’ottica cautelare e pertanto la relativa adozione è obbligatoria in quanto ne sono esonerati dall’applicazione solo lo Stato, gli enti pubblici territoriali, gli enti che svolgono funzioni di rilievo costituzionale e gli altri enti pubblici non economici (Sent. n. 20560/2010; 28699/2010). Corrisponde, quindi, ad un approccio conforme al buon operato dell’organo amministrativo di società o di cooperative l’adozione di un modello organizzativo a tutela del patrimonio di tali enti e, in ultima analisi, anche dei loro soci. SVILUPPO DEL PATRIMONIO VIA ADRIATICO Un intervento spettacolare di Valter Giraudi L a mattina dello scorso 20 novembre non sembrava troppo diversa dalle precedenti: la nebbiolina del parco si era rapidamente dissolta per dar spazio ad una giornata di pieno sole novembrino. Come al solito, cani e umani passeggiavano, i secondi più pigri dei primi, riguardando gli stessi alberi ingialliti e gli stessi prati verdi dei giorni precedenti. Una giornata come un’altra. Lo sembrava. C’era però un rumore cupo che procedeva lento, lungo la via Adriatico: un enorme mezzo su gomma, che rapidamente si è avvicinato al piazzalino finale. Sono state rimosse le barre che impediscono l’accesso al Parco e la montagna meccanica ha risalito l’”argine” dello spazio verde e si è installata a ridosso della torre est del quartiere cooperativo di via Adriatico. Dall’altro lato del prato, cani e umani hanno rapidamente rivolto i loro sguardi allo straordinario mezzo che, allargate le proprie “zampe” e poggiatele a terra, ha cominciato ad estendersi in tutta la sua dimensione, col rumoreggiare del suo motore. Una gabbia con un paio di persone ha cominciato ad innalzarsi, un piano dopo l’altro, fino a raggiungere la sommità del caseggiato, dove sarebbe cominciato il lavoro. Lì, ad oltre 40 metri dal prato, era infatti necessario montare una grondaia e la canalizzazione di raccolta per il 14 corretto convogliamento delle acque piovane dalle pensiline di copertura dei terrazzini agli ultimi piani, che ne erano prive. Proteggere gli ultimi piani aveva infatti generato un problema ai piani più bassi, dove l’acqua piovana, cadendo dai 40 metri di quota, andava ad impattare sui davanzali dei balconi con evidente disagio dei residenti. Raccolte di firme, dinieghi, poi proposte, verfiche su esperienze precedenti e di altri, soluzioni scartate e finalmente, lo scorso anno, la decisione del Consiglio di Quartiere e dell’Ufficio Tecnico di proporre ai soci la soluzione realizzata, nel quadro degli interventi di manutenzione 2012 dei quartieri. È stato necessario progettare l’intervento con la massima attenzione: ogni giorno di permanenza dell’autoscala costa infatti diverse centinaia di euro e non era davvero pensabile dovere fare azioni di “messa a punto” troppo lunghe e pesanti. Le dimensioni dei pluviali e delle canalizzazioni dovevano assolutamente essere precise per coniugarsi “al primo colpo” con la struttura della pensilina e del caseggiato. Anche il coordinamento tra la preparazione del manufatto, l’occupazione del verde al Parco Nord, il lavoro del carpentiere, l’autoscala e il meteo, doveva necessarimente essere esente da errori. Lavorare stanca, ma farlo bene dà soddisfazione; e, questa volta, ha dato anche spettacolo. f e b b r a i o 2 013 ELEZIONI 2013 Elezioni 2013: candidati in parata a cura di Sergio Ghittoni L e elezioni politiche italiane del 2013 per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano - la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica - si terranno domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013 a seguito dello scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 22 dicembre 2012, quattro mesi prima della conclusione naturale della XVI Legislatura. Contestualmente alle elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento la Lombardia è chiamata al voto per il rinnovo anticipato dei consigli regionali e l’elezione diretta del presidente della regione. Oltre ai due soci candidati al Senato e alla socia che corre per la Regione che abbiamo intervistato in altra pagina, sono molti i personaggi della zona o che con essa vantano dei rapporti o legami speciali che si presentano alle elezioni, sia nazionali che regionali. Stranamente tutti di centro sinistra. Abbiamo infatti cercato di recuperare qualche candidato di altri schieramenti, ma senza successo. f e b b r a i o 2 013 Mettiamoci l’anima in pace e cominciamo col segnalare l’abbandono di Marilena Adamo, una senatrice del Pd di Affori che ha rinunciato a ripresentare la sua candidatura. Una stranezza che contraddice l’immaginario collettivo che raffigura i politici abbarbicati alle loro poltrone e che farebbero qualsiasi cosa per non rinunciarvici. CANDIDATI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI (non si devono indicare preferenze) BARBARA POLLASTRINI Invece si è ripresentata alle primarie del Pd e ha ottenuto un ottimo risultato Barbara Pollastrini, che quindi ha trovato posto nella lista del Pd alla Camera in una posi- Originaria di Darfo (Bs), ma milanese di adozione, è laureata in lingue e letterature straniere alla Bocconi, ha insegnato all’Università Statale di Milano e ha aderito al Partito Comunista Italiano. Nel 2001 è stata eletta alla Camera dei Deputati per i Democratici di Sinistra e riconfermata nel 2008. È componente della commissione Affari Costituzionali. Tra il 2006 e il 2008 è stata ministro per i Diritti e le Pari Opportunità del secondo governo Prodi. Alle ultime primarie del Partito Democratico è stata la più votata a Milano con ben 4.527 voti. Barbara Pollastrini 15 ELEZIONI 2013 zione tale da garantirle la rielezione, anche in caso di sconfitta. La Pollastrini ha molti sostenitori nei nostri quartieri, nei quali si fa vedere con una certa assiduità. Le chiediamo se non sia stanca di stare all’opposizione. Più che stanca direi indignata. Indignata di quel precipizio morale e sociale in cui le destre avevano cacciato il Paese. In questi anni fare l’opposizione era uno dei modi per contrastare decadenza culturale e ingiustizie. Ma ho sempre pensato che solo unendo l’opposizione in Parlamento ai movimenti, alla partecipazione, potevamo farcela. D’altronde è andata così a Milano per la vittoria di Pisapia e ora siamo mobilitati per la Lombardia e l’Italia. Ma questa volta ce la faremo e Bersani sarà il Presidente del Consiglio. Lo so, quello sciagurato Berlusconi in compagnia di Maroni punta all’instabilità, scommettono sul tanto peggio. La destra esiste e attraversa l’Europa col suo volto populista ed eversivo. Da noi si mescola a un’enorme questione di illegalità e di regressione culturale. Penso al primo dei diritti offesi, quello della dignità delle donne. Mi ritrovo nell’acuta sintesi di Bersani, “giustizia”, “moralità” e “lavoro” come bussola a cui ispirare il fare. Qualche esempio concreto? Chi più ha, dia. E cioè, una riforma fiscale basata sul contrasto all’evasione, sull’emersione del nero e su una revisione delle aliquote a favore del lavoratore e dell’impresa. Un piano straordinario per l’occupazione delle donne e dei giovani. Protocolli per il credito alle piccole imprese. C’è l’urgenza di una redistribuzione dei redditi (stipendi e pensioni) anche per battere la recessione. E insieme c’è, dicevo, la questione della moralità. Il liberismo selvaggio in economia mescolato al berlusconismo hanno prodotto un rovesciamento nei principi con conseguenze enormi nella moralità pubblica e nella mentalità. Depositeremo da subito provvedimenti contro la corruzione, la legge elettorale, la riduzione dei parlamentari, quella sui partiti e i costi della politica. EMANUELE FIANO Emanuele Fiano è un deputato del Pd che verrà rieletto con ogni probabilità dato il suo alto posizionamento nella lista del suo partito. La sua presenza nella nostra zona è quasi una tradizione, soprattutto in occasione delle giornate della memoria. Emanuele Fiano è figlio infatti di Nedo Fiano, un sopravvissuto alla Shoah, scomparso da poco. Gli chiediamo cosa lo motivi a partecipare a queste elezioni. Io vorrei continuare il lavoro che ho fatto negli ultimi anni in Parlamento per il Par16 Nato a Milano nel 1963, sposato con due figli. Dal 2002 è dottore di ricerca in Progettazione Architettonica Urbana. È stato consigliere comunale dei DS a Milano e membro dal 2003 del direttivo del Piano Intercomunale della città. Viene poi eletto alla Camera dei Deputati nella lista dell’Ulivo nel 2006 e rieletto nell’aprile 2008. Presiede il Forum Sicurezza del Pd e è membro della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni e del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. È stato presidente della Comunità Ebraica Milanese e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane. Sul quotidiano online Affari Italiani cura la rubrica “Camera Caritatis”. Emanuele Fiano tito Democratico e cioè occuparmi dei temi della sicurezza e della difesa, perché vorrei che questi argomenti, di libertà e di diritti fondamentali dei cittadini menzionati anche dalla Costituzione, fossero definitivamente strappati alla propaganda della destra. Soprattutto in questo momento di crisi, in cui fasce sempre più grandi di popolazione vedono ridotte le loro possibilità economiche, entrano in zone a rischio povertà e vedono diminuire la loro capacità di difendersi: stiamo parlando di tre milioni di poveri in Italia e di altri sette milioni sulla soglia della povertà. Ma poi c’è il problema della precarietà, della percezione della precarietà e dell’incertezza del proprio futuro. Precarietà materiale (stipendi, fidi, casa ecc) che produce una sensazione di insicurezza generalizzata nella popolazione. Come si risponde a questa paura? Non con la ricetta della destra, e cioè cercare capri espiatori fittizi. O con quell’altra tremenda trovata delle ronde dei cittadini, secondo il principio in vigore nella sanità o nella scuola e cioè che dove non arriva lo Stato ci possano pensare i privati. Un’aberrazione incostituzionale. Invece si risponde agendo lungo tre direttrici: la prima è il rilancio degli enti locali. I comuni e le regioni devono avere i mezzi per innervare i nostri quartieri di strutture per i giovani, per gli anziani, per le donne, per la cultura e per la ricreazione. I quartieri devono vivere e non essere dei dormitori e devono essere serviti da adeguati trasporti e illuminazione, due cose che sembrano piccole, ma che invece fanno spesso la differenza. La seconda iniziativa è rafforzare la presenza e il senso democratico delle forze dell’ordine. Le nostre forze dell’ordine hanno subito negli ultimi anni tagli pazzeschi: quattro miliardi di euro in meno negli ultimi quattro anni ad opera della destra. Ci sono nelle nostre strade meno uomini e meno mezzi e questo si ripercuote su molti aspetti della vita civile: meno uomini uguale a meno prevenzione e quindi più infiltrazioni mafiose, che è ciò che sta succedendo al Nord. E infine il terzo tema è quello della giustizia, che dev’essere più celere e più efficiente. Tutti sappiamo cosa abbia voluto dire amministrare la giustizia sotto Berlusconi. Bisogna cambiare, anche nel senso di assicurarsi che le pene che vengono comminate siano poi effettivamente scontate nella loro interezza. CANDIDATI AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA (una sola preferenza) FRANCO BOMPREZZI Franco Bomprezzi vive alla Bicocca. È un giornalista molto conosciuto e un’autentica autorità nel mondo della disabilità. È stato nominato Cavaliere del Lavoro da Napolitano e ha collaborato col sindaco Pisapia nell’elaborazione di una strategia per l’accessibilità della città. Si presenta alle regionali nelle file del Partito Democratico e quando gli domandiamo che cosa l’ha motivato ci risponde: Credo siano tempi nei quali non possiamo tirarci indietro se ci viene chiesto di contribuire al cambiamento e al miglioramento delle istituzioni. So che si tratta di una sfida difficile, e non sono mosso da ambizione personale, ma dalla convinzione che il mondo del sociale, del volontariato, della cooperazione, delle famiglie, delle associazioni delle persone con disabilità, abbia dif e b b r a i o 2 013 Milanese, 39 anni, laureata, ha lavorato prevalentemente in case editrici e sulle relazioni internazionali. In politica da sempre, ha cominciato come rappresentante nel consiglio d’istituto del suo liceo. Nel 2009, ha partecipato alla fondazione di Sinistra Ecologia Libertà, il movimento politico di cui Nichi Vendola è presidente. Nel 2010 viene eletta in Consiglio Regionale e ha ricoperto il ruolo di capogruppo del suo partito occupandosi di sanità (in particolare in difesa della legge 194 e della libertà di cura), di progetti di legge sul reddito minimo garantito e per la difesa dell’acqua pubblica e di proposte sulla legge elettorale e sulla riduzione dei costi della politica. Chiara Cremonesi dipendenti pubblici lavora al servizio dei cittadini ed è a loro che bisogna fare riferimento, concretamente e con competenza. Occorre subito rifinanziare il fondo per la non autosufficienza, e separare la spesa per le persone anziane da quella per la disabilità in modo da intervenire in modo efficace ed appropriato in entrambe le situazioni. Si può fare. Ma dipende dal voto di ogni cittadino. Io ci conto. E poi vorrei mettere mano al sistema della mobilità, perché troppo spesso i trasporti pubblici nelle aree metropolitane non tengono conto delle esigenze delle persone a mobilità ridotta, non solo in sedia a rotelle, ma con difficoltà temporanee, o per l’età. Infine il lavoro; la Regione può e deve mettere mano al fondo per l’inserimento lavorativo. Troppi disabili restano a casa anche quando potrebbero lavorare e pagare le tasse, invece di essere costretti a difendere pensioni da fame. Franco Bomprezzi, nato a Firenze, 60 anni, giornalista e scrittore. Vive in sedia a rotelle per gli esiti di una malattia genetica. Ha lavorato in quotidiani, agenzie di stampa, portali internet. Attualmente free lance ed esperto di comunicazione sociale. Editorialista del magazine “Vita”, cura il blog “FrancaMente”; per il Corriere della Sera scrive nel blog “InVisibili” e modera il forum “Ditelo a noi”; ha scritto “La contea dei ruotanti” (1999) e “Io sono così” (2003). È portavoce di Ledha, Lega dei diritti delle persone con disabilità; Ambrogino d’Oro nel 2005, è stato nominato Cavaliere della Repubblica il 3 dicembre 2007 dal presidente Napolitano. Franco Bomprezzi f e b b r a i o 2 013 ELEZIONI 2013 ritto a una rappresentanza adeguata e forte, perché nel nostro futuro orientare bene la spesa e le risorse pubbliche è un dovere morale, prima ancora che una questione politica o ideologica. Dalla mia sedia a rotelle ho visto tante scelte sbagliate o incoerenti, in una Regione che ha tanti mezzi e che potrebbe fare decisamente meglio. Dopo vent’anni credo sia giusto cambiare guida, e Umberto Ambrosoli mi sembra la persona adatta, per moralità e per apertura mentale. Il Pd è poi il mio partito e dunque mi sono sentito onorato della richiesta di candidarmi per la Regione. Gli chiediamo anche quanto abbiano contato le sue esperienze precedenti nel decidere di affrontare quest’avventura: Molto, nel senso che sono sempre stato pronto a raccogliere le sfide più difficili. In tanti anni di impegno sul tema dei diritti dei cittadini più deboli ho visto troppo spesso persone non competenti occupare posti di rilievo salvo poi non risolvere nulla o quasi. Non ce lo possiamo più permettere. Ho 60 anni, e nonostante la mia disabilità conduco una vita piena e ricca di stimoli e di interessi, da giornalista e da persona impegnata assieme ad altri. Ero a fianco di Giuliano Pisapia in occasione della splendida primavera della sua elezione. Ora non ho dubbi che possiamo vincere al termine di un inverno pieno di paure per una crisi dura, aspra, che colpisce tutti, ma soprattutto chi ha meno e ha bisogno di aiuto e di speranza. In caso di elezione vorrei rovesciare il tavolo dei servizi sociali e sanitari, mettendo le persone, i loro diritti, i loro bisogni, al centro vero dell’attenzione. Troppo spesso in passato ci si è preoccupati delle regole, del metodo, dei rapporti fra istituzioni, assessorati, servizi, dimenticando che questo esercito di CHIARA CREMONESI Le strutture territoriali di Sinistra Ecologia e Libertà della nostra zona sostengono la consigliera uscente Chiara Cremonesi, una veterana della politica regionale anche se ancora giovanissima. Della cooperazione ci dice: Credo che il movimento cooperativo abbia fatto molto per il nostro tessuto economico e sociale e potrà essere una risorsa importante per uscire dalla crisi. In particolare, le cooperative di abitanti hanno svolto un ruolo fondamentale nel ridurre il disagio abitativo di tante famiglie e nel calmierare in generale i prezzi del mercato degli affitti. Proprio per questo, già nel corso del 2012 quando fu istituita l’Imu, mi sono impegnata affinché il Consiglio Regionale premesse sul Governo per riconoscere agli alloggi di proprietà delle cooperative di abitazione a proprietà indivisa lo status di prima casa, con aliquote ridotte e detrazioni. Invece, parlando dei suoi risultati nella scorsa legislatura, afferma: Sono stata eletta in consiglio regionale nel 2010. È stata una breve legislatura costellata dagli scandali e dalle vicende giudiziarie di Formigoni e della sua maggioranza. Dall’opposizione abbiamo vigilato sugli atti della giunta, denunciandone le incapacità. In questo clima, sono però riuscita a far approvare due progetti di legge ai quali ho tenuto particolarmente: il primo sull’Educazione alla legalità e il secondo contro la violenza sulle donne. Sono convinta che il centrosinistra con Ambrosoli vincerà queste elezioni regionali. Ci sarà moltissimo lavoro da fare, soprattutto sul fronte del lavoro. È necessario mettere in campo misure per far ripartire l’economia e creare nuovi posti di lavoro. Se fossi rie17 ELEZIONI 2013 letta, vorrei lavorare affinché la salute dei cittadini non sia più un lusso: è necessario ampliare la fascia di esenzione del ticket sanitario e renderlo proporzionale al reddito. Bisogna inoltre istituire un Fondo per la non autosufficienza perché l’invecchiamento della popolazione pone nuovi bisogni a cui finora non è stata data risposta. Nata a Milano 42 anni fa, sposata da 15 anni e mamma di tre figli. Maturità classica, laurea in filosofia, indirizzo Comunicazioni Sociali e Relazioni Sociali all’Università Cattolica. Nel 1987 frequenta i corsi di formazione sociopolitica della Diocesi di Milano; dal 1996 al 2000 lavora in Università Cattolica; negli stessi anni collabora con la Fondazione Italiana per il Volontariato e con Caritas Ambrosiana. Dal 1996 al 2006, come funzionario per il Gruppo Regionale Consiliare dei Popolari, poi Margherita, si occupa di sanità, mercato del lavoro, formazione professionale e comunicazione; dal 1999 giornalista pubblicista. Componente dell’Assemblea Nazionale e della Direzione Provinciale del Partito Democratico. Dal 2001 in Consiglio di Zona 9 a Milano, Presidente dal 2006 e ad oggi ancora in carica. ONORIO ROSATI Onorio Rosati è apparso spesso nelle ultime settimane nella nostra zona, anche al Centro Culturale per la presentazione di un libro di Pizzinato. È conosciutissimo ad Affori dove ha abitato molti anni. È considerato, tra le tante virtù che gli si riconoscono, il più preparato sul tema della casa per il suo partito, il Pd. Gli chiediamo cosa farebbe in caso di elezione al Consiglio Regionale per non disattendere le aspettative dei cittadini: Bisogna porre al centro dell’agenda politica del Governo Regionale il tema fondamentale dei diritti e dei problemi veri dei lavoratori e dei pensionati. Diritto al lavoro, diritto alla salute, diritto alla casa. In questo periodo di crisi economica assume una rilevanza centrale la questione occupazionale. È necessario dare risposte concrete ai bisogni di sicurezza del lavoro. Il nuovo governo della Regione Lombardia dovrà avviare un programma che preveda l’attuazione di misure specifiche rivolte a tutte le tipologie di lavoratori, senza dimenticare politiche di sostegno alle piccole e medie imprese. In questi otto anni da Segretario Generale della Camera del Lavoro di Milano ho avuto modo di lavorare con le istituzioni per la stipula di importanti accordi che hanno visto coinvolti cittadini e lavoratori occupati, disoccupati e pensionati in materia di lavo- Beatrice Uguccioni ro, sicurezza e legalità. Ritengo il Consiglio Regionale il luogo maggiormente deputato alla messa in atto di politiche e servizi che possano garantire diritti ed occupazione, attraverso strumenti di sviluppo, rigore ed equità necessari alla ripresa economica. Gli chiediamo anche un commento sul problema della casa e della cooperazione: Le politiche abitative rappresentano uno dei temi principali da affrontare per il nuovo Consiglio Regionale. È di tutta evidenza che serve un cambiamento radicale nelle politiche per la casa, mettendo al centro i bisogni dei cittadini e non le esigenze degli affaristi. Aumentare la disponibilità di alloggi ad affitti sostenibili, soprattutto per i giovani ed i pensionati, combattere il degrado con programmi di manutenzione degli stabili e con il sostegno alla nascita di comitati di cittadini. Porre attenzione a politiche di riutilizzo e riqualificazione del patrimonio 49 anni, sposato con due figli, vive a Milano. Nel sindacato da sempre, nel 1990 entra a far parte della segreteria della Filpt Cgil di Milano e successivamente nella Cgil Funzione Pubblica, di cui nel 1998 ne diventa Segretario Generale. Dal 2006 è segretario generale della Camera del Lavoro di Milano. In questo ruolo contribuisce alla firma di importanti accordi in materia di lavoro, welfare, sicurezza e legalità, e definisce intese e azioni comuni con associazioni della realità milanese sui temi del lavoro, della salute, delle donne, degli anziani, dei pensionati, dei diversamente abili, dei giovani, della cultura e dell’antifascismo. Onorio Rosati 18 esistente anche mediante politiche di sostegno ad azioni rivolte al risparmio energetico. È indispensabile agire anche sulle politiche fiscali, attraverso una riduzione delle aliquote Ires, Iva, Imu e delle imposte ipotecarie e catastali ed un contestuale aumento degli sgravi fiscali per l’affitto concordato. In questo spirito è di tutta evidenza che la richiesta di far riconoscere la prima casa ai fini Imu per le case di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa, la ritengo corretta e sicuramente perseguibile. BEATRICE UGUCCIONI Beatrice Uguccioni è la Presidente del nostro Consiglio di Zona e si presenta per il suo partito (il Pd) all’assemblea Regionale. È intervenuta innumerevoli volte alle nostre manifestazioni e inaugurazioni e in cooperativa la conoscono tutti. E infatti, parlando della cooperazione, ci dice: Nel presiedere il Consiglio di questa zona ho avuto la fortuna di entrare in contatto con una fortissima realtà cooperativa, specie in alcuni quartieri. La cosa che mi ha sempre colpito è lo spirito che caratterizza la cooperazione rispetto alle altre forme di edificazione. Voi cercate sempre di riprodurre un contesto di socialità che in altri posti non si ritrova, cercate sempre di costruire una comunità. E questo lo dico sia come Presidente del CdZ, sia come mamma, perché è sempre molto bello vedere in occasione di feste e ricorrenze si riescano a realizzare interventi ricreative o culturali di aggregazione per bambini, per adulti e per anziani riuscendo così a eliminare le barriere tra generazioni e a rinforzare il tessuto sociale della comunità e del quartiere. La Uguccioni si presenta al Consiglio Ref e b b r a i o 2 013 ELEZIONI 2013 gionale per il Partito Democratico. Le chiediamo quanto abbiano pesato le esperienze maturate come presidente di Zona. Quest’ultima esperienza, che sto vivendo tuttora, mi ha insegnato moltissimo. In particolare a rapportarmi con i cittadini che vivono con me il territorio e le sue molteplici problematiche. Mi ha insegnato quanto lavoro si possa fare anche con le scarsissime risorse dei Consigli di Zona, se si riesce a collaborare e a dialogare con le molteplici realtà che operano sul territorio. Come sia complesso, ma nello stesso tempo importante, confrontarsi con la cittadinanza prima di prendere decisioni o lanciare progetti che andranno a incidere sui quartieri, e infine come sia difficile, ma possibile, far convergere in un unico progetto, in un’unica proposta i diversi interessi, idee, sensibilità e volontà di tutti coloro che sono coinvolti. La sfida regionale è da affrontare avendo bene in mente alcuni temi forti. In primo luogo la Sanità. La spesa sanitaria è la voce più importante del bilancio della Regione e sebbene in Lombardia la Sanità tutto sommato funzioni, da quando è stata modificata la legge 31 del 1997, la mancanza di controlli e gli eccessivi accreditamenti alle strutture private abbiano potuto generare situazioni gravissime come ad esempio i casi del Santa Rita e del San Raffaele. Casi come questi pregiudicano i bilanci regionali e creano disservizi. Un altro tema di cui mi vorrei occupare in caso di elezione è la formazione professionale, come premessa all’entrata nel mondo del lavoro. Una formazione professionale continua e di alto livello è indispensabile, ma occorre controllare che ci siano progetti reali e una puntuale valutazione sui contenuti e sui costi. Non solo: ma anche che ci sia uno stretto collegamento tra la formazione e gli sbocchi lavorativi. In particolar modo per coloro che scelgono un percorso di riqualificazione dopo essere stati espulsi dal mercato del lavoro. In Regione, finora, nessuno ha mai verificato l’efficacia di questi corsi e che percentuale di successo abbiano nel reinserimento nel mondo lavorativo di questi soggetti. Un altro tema caldo è quello della legalità e della sicurezza del territorio. C’è poi il gravissimo problema dell’edilizia residenziale pubblica, una vera e propria emergenza a cui la Regione non ha mai dato risposta. Sto parlando di Aler. La nostra zona è ricca di quartieri popolari nei quali spesso si sono lasciate incancrenire situazioni di abusivismo, di morosità e di criminalità sia organizzata che spontanea che stanno pregiudicando la qualità della vita delle tante persone oneste che vi ci abitano. La Regione deve dire qualcosa, deve assumersi le sue responsabilità. È anche suo dovere esercitare un controllo sull’Aler in modo che queste cose non succedano. Milanese, 44 anni, single, figlia di soci della Edificatrice di Niguarda passa la sua infanzia in via Val d’Ossola 19. Si trasferisce a dodici anni a Sesto San Giovanni dove s’impegna in politica, viene eletta al Consiglio Comunale e diventa assessore all’Educazione, Cultura, Sport, Giovani e Tempi della città. Dal 2005 è nel Consiglio Regionale per il Pd e ne diventa vicepresidente, oltre a far parte della Commissione Sanità. Ama cucinare ed è un’ottima cuoca. Sara Valmaggi f e b b r a i o 2 013 SARA VALMAGGI La Valmaggi è figlia di nostri soci e è nata e cresciuta in via Val d’Ossola al 19, che a questo punto si configura come una vera fucina di candidati... Lei è già consigliere regionale (nella scorsa consiliatura ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del Consiglio Regionale) e corre per la rielezione nelle file del Partito Democratico. Le chiediamo cosa pensa della legislatura appena trascorsa: L’ultimo governo Formigoni è stato una vergogna per la Lombardia. Gli scandali hanno travolto maggioranza e giunta. Ma non solo. È mancata una proposta politica e non è stato elaborato alcun progetto. Lavorare in questo contesto è stato difficile. Ma sono fiera di due risultati: la legge di contrasto alla violenza sulle donne, di cui sono stata prima firmataria, che però ad oggi non è ancora stata finanziata e dovrà esserlo nella prossima legislatura, e il lavoro svolto in ufficio di presidenza sui costi della politica, un lavoro che deve continuare. L’impegno ora è quello di far ripartire la Regione. Innanzitutto cambiando metodo. Alla gestione opaca di Formigoni bisognerà sostituirne una improntata a legalità, trasparenza e sobrietà. Tre le priorità, riforma del sistema sanitario, nuove politiche per il welfare e per il lavoro. A proposito del suo legame con la cooperazione ci dice: Da sempre sono legata alla cooperazione. Ho trascorso la mia infanzia in una casa della cooperativa di Niguarda e ancor oggi vivo a Sesto San Giovanni in una casa in cooperativa. Credo che in ogni piano di trasformazione urbana debba essere prevista una quota di edilizia residenziale sociale a canoni convenzionati e credo che la Regione possa fare di più. Le risorse non devono più andare sprecate con assegnamenti a pioggia come è accaduto finora. La politica finanziaria regionale dovrebbe essere volta all’abbattimento dei costi dei mutui per la realizzazione di alloggi in affitto a canone contenuto. 19 ELEZIONI 2013 UN SOCIO AL SENATO Franco Mirabelli verrà eletto al Senato della Repubblica di Sergio Ghittoni e Diana Comari F ranco Mirabelli, nostro socio da molti anni e figura di riferimento per la zona, consigliere regionale uscente per il Partito Democratico, è il secondo della lista per il suo partito al Senato. A meno di catastrofi nucleari verrà quindi certamente eletto, anche in caso di sconfitta della sua coalizione. Ci inorgoglisce che un nostro socio possa occupare uno scranno al Senato, il luogo dei Padri della Patria, dove fu plasmata la nostra Costituzione e dove hanno avuto modo di esprimersi le più brillanti personalità politiche, di destra e di sinistra, del nostro Paese. Purtroppo negli ultimi tempi un po’ svilito per la presenza di tanti inquisiti e condannati che si sono nascosti dietro l’immunità parlamentare. Abbiamo voluto incontrarlo per porgli qualche domanda. Franco Mirabelli, conclusa l’esperienza di consigliere regionale in Lombardia, è candidato al Senato. Qual è il compito che attende lei e il Partito Democratico in quel ramo del Parlamento? Il compito è quello di provare a ricostruire l’Italia. Per fare questo, innanzitutto, è indispensabile che il 24 e 25 febbraio esca dalle urne una maggioranza chiara sia alla Camera che al Senato. La battaglia per la conquista del Senato è più difficile in Lombardia, ma è cruciale perché sarà lì che si giocherà la partita per garantire al centrosinistra di avere una maggioranza stabile in entrambi i rami del Parlamento e da questo dipenderà, ovviamente, la possibilità di determinare le politiche del futuro governo e fare in modo che guardino al lavoro e all’equità. Inoltre, il Senato sarà anche il luogo in cui, più che altrove, si costruirà la possibilità di avere maggioranze più larghe per fare le riforme istituzionali, la riforma della legge elettorale, la riforma dei regolamenti parlamentari e la riforma complessiva degli enti locali. La sfida della campagna elettorale in corso adesso è quella di riuscire a convincere chi vuole che ci sia una maggioranza stabile al governo del 20 Paese e non più governi tecnici e chi vuole che Berlusconi non torni ad essere protagonista, che è importante far vincere Bersani con il centrosinistra in Lombardia. Per questo ritengo che il richiamo al voto utile abbia senso anche per quelle forze che vogliono il cambiamento, ma non si riconoscono nella nostra proposta politica. Essere protagonisti di questa fase di ricostruzione del Paese è la ragione che mi ha spinto a partecipare alle primarie e a candidarmi al Senato. Il nostro Paese ha bisogno di far ripartire l’economia. Quali sono le azioni necessarie da compiere? C’è bisogno di molte cose. Non esistono ricette miracolose, bisogna dire la verità agli italiani: la situazione sarà difficile ancora per un lungo periodo. In materia di sviluppo, intanto, bisogna creare le condizioni perché riprendano gli investimenti da parte del settore pubblico e questo vuol dire anche intervenire per modificare il patto di stabilità al fine di dare la possibilità agli enti locali di utilizzare le risorse che ci sono per fare piccole opere come, ad esempio, assicurare la manutenzione agli edifici scolastici che sono in uno stato di degrado o fare politiche di housing sociale che partano dal riuso di ciò che è stato costruito e abbandonato (solo a Milano ci sono edifici di terziario vuoti pari a trenta volte il grattacielo Pirelli). Non servono solo soldi, servono iniziative e si possono costruire diversi incentivi fiscali e volumetrici. Oltre agli investimenti pubblici, però, occorre anche far ripartire gli investimenti privati. Le grandi imprese non investono più sull’innovazione e sulla ricerca e questo vuol dire che non investono sul futuro. Per questo, servono politiche che favoriscano di più chi investe e fa innovazione e poi va affrontato il problema dell’accesso al credito: oggi, per la maggior parte delle famiglie e delle piccole e medie aziende è impossibile avere accesso al credito e questo va cambiato. Il dimezzamento dello spread va utilizzato soprattutto per questo. Inoltre, occorre trovare una modalità per evitare che i ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione ricadano sulle imprese, ad esempio dando la possibilità di scontare in banca i crediti che si hanno con il settore pubblico. Infine, bisogna ridurre progressivamente la pressione fiscale a partire dal lavoro perché serve dare più potere d’acquisto ai lavoratori dipendenti e, quindi, diminuire la tassazione sul lavoro. Così come è necessario rivedere l’Imu introducendo maggiore equità perché, attualmente, vengono penalizzati anche i ceti medio-bassi mentre è giusto far pagare di più i detentori di grandi patrimoni e, sulla prima casa, occorre esonerare le fasce più deboli come era stato fatto dall’ultimo governo Prodi. E per quanto riguarda il problema dei rimborsi spese in Regione? La magistratura, dopo aver scoperto un uso inaccettabile e spesso con finalità che nulla hanno a che fare con il ruolo politico e istituzionale dei rimborsi ai consiglieri da parte del centrodestra, sta oggi, giustamente, verificando se anche da parte dei consiglieri di opposizione ci sia stato qualche abuso. Milanese, 52 anni, una lunga militanza nella politica, prima nei Ds (ha ricoperto la carica di coordinatore cittadino) e poi nel Pd, partito con il quale è stato eletto al consiglio regionale, seggio che occupa dal 2006. In Regione è vicepresidente della commissione Affari Istituzionali. Sposato con un figlio, è interista sfegatato, fondatore e presidente dell’Inter Club della Regione Lombardia. f e b b r a i o 2 013 legge, legati al mio ruolo di consigliere e non ad altro. Detto questo è inaccettabile il tentativo di usare queste verifiche della magistratura per dire che si è tutti uguali e, quindi, un abuso commesso da qualche consigliere dell’opposizione annullerebbe le responsabilità di chi in questi tre anni ha portato la Lombardia al centro di scandali infiniti come la Maugeri, il San Raffaele, le infiltrazioni della criminalità organizzata e alla conclusione anticipata della legislatu- ra. Non è uguale chi, come Lega e PdL, ha governato creando un sistema poco trasparente che ha consentito il proliferare della corruzione, come dimostrano le inchieste, e chi in questi anni ha combattuto il malaffare e, come me, ha presieduto la commissione sul San Raffaele denunciando le responsabilità della Regione e si è battuto, ottenendo il risultato, per abolire i vitalizi, le indennità di fine rapporto e diminuire le indennità ai consiglieri. Da via Val d’Ossola al Pirellone? Monica Vavassori candidata al Consiglio Regionale per la lista Centro Popolare Lombardo per Ambrosoli M onica Vavassori è una nostra socia che per molti anni ha vissuto con la famiglia nel quartiere di via Val d’Ossola 19. Suo padre è tuttora un attivo membro del CdQ di quel quartiere, un cooperatore conosciutissimo in zona. Lei, Monica, ha ereditato la passione per l’impegno sociale e politico e si presenta candidata al Consiglio Regionale nella lista Centro Popolare Lombardo in appoggio al candidato Umberto Ambrosoli del centro sinistra. Le abbiamo rivolto alcune domande. Cosa l’ha spinta a candidarsi e in che modo le sue esperienze passate hanno influenzato la sua decisione? La mia candidatura nasce da anni di passione per il mondo della politica, che ahimè negli ultimi tempi ha deluso e amareggiato per una serie di motivi che ognuno di noi a suo modo conosce. Credo in questa lista civica e credo nei suoi candidati che rappresentano volti nuovi che possano essere il vero cambiamento a cui tutti auspichiamo. Il ruolo che più mi appartiene è quello della “donna comune” alla portata della gente così come è sempre stato nel quartiere di via Val d’Ossola 19 dove sono cresciuta e dove ho avuto modelli di impegno non finalizzato a personale tornaconto, ma per il bene della comunità. L’esperienza che ha più influenzato la mia decisione è quella legata al mondo della scuola dove da sette anni presto il mio servizio. Il rapporto ed il confronto con le Istituzioni, ma soprattutto con i giovani, hanno fatto maturare in me la convinzione che loro saranno i “condottieri” di domani. Questo mi fa sentire il sacrosanto dovere di rilanciare la f e b b r a i o 2 013 scuola attraverso investimenti da parte delle Istituzioni perché i nostri ragazzi allarghino i loro orizzonti. L’esperienza più grande e che mi ha maggiormente influenzata è stata allevare i miei tre figli e sperare per loro in un mondo migliore dove il futuro non sia solo una incognita da temere. In caso di elezione quali temi considera prioritari e a quali potrebbe portare il suo contributo? Come anticipato nella precedente esposizione i temi a me più cari sono la scuola, i giovani, il loro futuro impiego. L’insegnamento attraverso la nostra Costituzione di un profondo senso civico in cui l’impegno di ognuno possa essere risultato per tutti. La cultura come massima espressione della nostra libertà. La libertà stessa che ci permetta di vivere in un paese dove i privilegi non siano per pochi ma diventino patrimonio per tutti. Due parole anche sulla cooperazione e sul problema della casa. Veda, ho sempre vissuto in una abitazione della “cooperativa” e questo ha creato in me la certezza che la “casa” fosse un tetto sicuro senza alcuna possibilità di potervi rinunciare. Il panorama attuale smentisce quello che per me è stata una certezza e ancora lo è per i miei genitori. Abbiamo vissuto nel quartiere con tranquillità e tutti abbiamo cooperato attraverso un solido impegno al fine di migliorare la qualità della vita. In relazione al problema dell’Imu per le case delle cooperative a proprietà indivisa che penalizza coloro che non possono permet- Milanese di 47 anni, sposata con figli, nata e cresciuta nel quartiere (via Val d’Ossola 19) e quindi legata da sempre alla vita della cooperativa. Da sette anni è impegnata nel Consiglio d’Istituto del liceo classico e scientifico Salvador Allende di Milano, e da due ne è diventata presidente. Dal punto di vista lavorativo ha sempre collaborato con il marito nelle sue attività imprenditoriali, senza per questo trascurare i suoi tre figli e il suo bassotto Otto. Ama i viaggi e il mare. tersi di acquistare un appartamento, devo dire che capisco l’Imu, ma non il mancato riconoscimento di “prima casa” con le agevolazioni riconosciute, per le unità immobiliari in cooperativa; sicuramente è una discrasia che politicamente dovrà essere debitamente corretta. Ad ogni modo citando un passo del programma della lista civica Centro Popolare Lombardo, crediamo ai temi della legalità, del rigore, del rilancio di un’autonomia che dia concretezza alle attese tradite. L’opportunità di questa intervista mi rende speranzosa di ottenere la fiducia e la simpatia di tutti coloro che mi hanno vista crescere. 21 ELEZIONI 2013 Al di là delle strumentalizzazioni legate alla campagna elettorale, siamo sereni. Il Gruppo del Pd ha speso solo il due per cento del proprio bilancio per i rimborsi e, personalmente ho già dato alla magistratura tutte le informazioni necessarie a dimostrare che le spese che mi sono state rimborsate in questi cinque anni (una decina di pranzi di rappresentanza e cinque soggiorni a Roma in occasione d’incontri istituzionali) sono effettivamente, come prevede la ELEZIONI 2013 Il consigliere Galimberti tenta l’avventura parlamentare Il nostro consigliere d’amministrazione residente in via Grassini è candidato al Senato nelle liste di Sinistra Ecologia e Libertà di Sergio Ghittoni I ncontriamo Marco Galimberti in via Hermada, in un luogo diverso da quello in cui ci vediamo da tanti anni e cioè nelle sale dove si riunisce il CdA prima della Edificatrice di Niguarda e ora di Abitare. E anziché parlare di manutenzione ordinaria o di piani di ammortamento, di sviluppo del patrimonio o di ripartizione delle spese, questa volta cambiamo argomento. Parliamo di elezioni, nella speranza che questa prossima tornata possa portare un po’ di respiro alle condizioni di vita soprattutto delle categorie sociali più deboli che si rivolgono alla cooperativa per il loro problema abitativo. Marco è candidato al Senato della Repubblica, sotto il simbolo di Sinistra Ecologia e Libertà. Quanto hanno contato le tue esperienze precedenti nel prendere la decisione di candidarti? Come ho avuto modo di sottolineare più volte nel pochissimo tempo che abbiamo avuto per preparare le primarie del 28 dicembre, pur avendo fatto politica a lungo nel Pci, poi nel PdS e infine nei Ds, negli ultimi dieci anni ho dedicato le mie energie al mondo della cooperazione in particolare, prima con l’Edificatrice di Niguarda e ora con Abitare. La mia prospettiva, quindi, in una ipotesi di elezione sarebbe quella di sostenere i temi della cooperazione. Dare cioè maggiore visibilità, maggiore attenzione ai problemi delle cooperative “vere” attraverso opportuni strumenti legislativi. Mentre penso che debbano sparire quelle finte cooperative che servono solo a negare i diritti ai dipendenti nascondendoli dietro la figura di socio-lavoratore. Vanno invece premiate quelle, come la nostra, che professano questo bellissimo concetto di solidarietà intergenerazionale, cioè mettere in comune le proprie idee, le proprie energie e i propri denari per erogare servizi ai soci e alla fine, anziché spartirsi i profitti, impiegarli per accrescere il patrimonio che sarà dato in ere22 dità alle future generazioni, che a loro volta si comporteranno allo stesso modo innescando un circolo virtuoso. Abbiamo assistito in questi anni ad un feroce attacco alle cooperative, viste come il male assoluto e quindi tassate e colpite in modo spropositato. È necessario invertire questa tendenza. Come mai hai deciso di candidarti? Va precisato intanto che essere nella decima posizione nella lista al Senato di Sel rende alquanto improbabile la mia elezione, anche in caso di vittoria della coalizione Italia Bene Comune. Una cosa che era ampiamente prevista nel momento delle primarie visto che non sono molto attivo nel mio piccolo partito ed è giusto che altri molto più presenti e riconosciuti di me occupino le posizioni più favorevoli. Ma ho sentito il bisogno di farlo perché vivevo con fastidio in questi ultimi tempi la presenza da una parte del movimento di Beppe Grillo, il suo populismo, la sua demagogia e la sua maniera urlata di aggredire e di insultare (oltre che le sue prese di posizione contro i sindacati e le aperture a movimenti di estrema destra), e dall’altra la valutazione dell’operato dell’ultimo anno di governo, che, mentre ha centrato l’obiettivo di risanare i conti pur partendo da una situazione disastrosa (e sappiamo bene di chi è la colpa), ha fallito totalmente nel ga- rantire più giustizia, più riequilibrio e più sviluppo al nostro paese. E infine mi dava fastidio quest’idea che serpeggiava prima della campagna elettorale che i partiti fossero da abbattere, mentre invece penso che i partiti debbano essere il luogo in cui i cittadini si confrontano, elaborano la loro idea di società e si organizzano per portarla avanti. Con la mia candidatura alle primarie (e gli oltre cinquecento voti che ho ricevuto mi hanno fatto molto piacere e dimostrano che in zona sono conosciuto e stimato), ho voluto ribadire che ci si può mettere la faccia, ci si può impegnare perché la politica non è una cosa di cui vergognarsi, ma una attività positiva a condizione che sia fatta nell’interesse della collettività. Il Senato della Repubblica è un’assemblea di grandissimo prestigio. Anche solo il fatto che il tuo partito ti abbia preso in considerazione per quel posto è un grande onore... Infatti. Hai detto bene: il fatto di partecipare alle primarie per un posto al Senato è stata una decisione del mio partito, al quale io mi sono limitato a comunicare la mia disponibilità. Con quella comunicazione (la proposta di autocandidatura) dicevo al partito che per me la politica è mettere a disposizione le proprie capacità e il proprio impegno al servizio delle istituzioni, del Paese e del proprio partito senza secondi fini o mire personali. Quanto alla soggezione che mette il Senato, devo dire che nel periodo delle primarie il pensiero di poter competere per un posto in quell’assemblea, di potermi sedere in quegli scranni dove hanno preso posto persone tanto prestigiose è una cosa che toglie il sonno, che annichilisce. Soprattutto per uno come me che ha un rispetto profondo per le Istituzioni e che ha sofferto nel vederle svilite dalla presenza di persone non all’altezza, tra insulti e mangiate di mortadella. Marco Galimberti, 50 anni, sposato e padre di un ragazzo di 19 anni. In zona 9 dal 1988, dal 1999 abita in un quartiere cooperativo; è stato consigliere d’amministrazione della Società Edificatrice di Niguarda dal 2003 al 2010 e ora lo è di Abitare Società Cooperativa. Da molti anni impiegato all’Enel, si occupa di mobilità elettrica. Ha iniziato a fare politica a sinistra negli anni ‘80 e non ha mai smesso. Iscritto a SEL dalla sua nascita e attivista Cgil da sempre. f e b b r a i o 2 013 IMU: cancelliamo le ingiustizie A bitare è una società cooperativa a proprietà indivisa, con sede in Milano con oltre 8.000 soci e oltre 2.700 abitazioni che vengono assegnate ai soci a tempo indeterminato. I nostri soci non possono essere proprietari di alloggi nella città ed i controlli della cooperativa sono molto severi e costanti. Pertanto le case assegnate ai soci hanno tutte le caratteristiche di prima casa. Non è dunque in alcun modo accettabile che sia mancato tale riconoscimento e le nostre siano considerate seconde case. Anche a seguito della reazione delle cooperative e con la generale adesione delle migliaia di abitanti, pur non riconoscendo lo status di prima casa, il governo ha rinunciato alla quota di spettanza dello Stato, senza applicare le riduzioni previste per la prima casa. Si tratta di una evidente stortura che rende ulteriormente incerta la situazione e che deve essere superata, anche per quanto riguarda le eventuali pertinenze e le detrazioni per i figli a carico, che non ci sono state riconosciute. Non si chiedono privilegi di alcun tipo, anche se l’IMU è una imposta che grava pesantemente sul bilancio della cooperativa e sulle famiglie dei soci. Il Consiglio di Amministrazione chiede ai candidati che si facciano carico, nelle sedi di competenza, di ogni iniziativa utile a modificare la situazione e pervenire al riconoscimento di prima casa a tutti gli effetti degli alloggi dei soci delle cooperative a proprietà indivisa, “Onorevole” Berlusconi, il Consiglio di Amministrazione di Abitare ha preso atto delle sue dichiarazioni con le quali Lei individua la CGIL e le COOPERATIVE tra i suoi avversari.1) La CGIL assumerà la posizione che riterrà opportuna, da parte nostra non possiamo restare in silenzio. Abitare è una storica cooperativa di abitanti di Milano, con oltre 8.000 soci e sin dalle sue origini (1894), come nelle altre cooperative, vengono pienamente rispettati gli ideali politici e sociali così come le posizioni politiche di ognuno, come riaffermato nella nostra Costituzione (sulla quale Lei ha più di una volta giurato). Lei dice di essere uno statista. Ma proprio uno statista deve lavorare per l’unità del Paese e inf e b b r a i o 2 013 vece Lei sta con la Lega che vuol dividere l’Italia. Anche la sua dichiarazione contro le cooperative è una affermazione che divide, che vuol alimentare avversione ideologica nei confronti del movimento cooperativo che ha ideali di solidarietà che certamente Lei dimostra di non conoscere. Tenga conto che l’associazione mondiale della cooperative è per numero di aderenti seconda solo alle Nazioni Unite. Essere cooperatori implica culturalmente la piena applicazione dei principi del pieno rispetto del prossimo, di una diffusa democrazia interna e trasparenza nel governo del bene sociale, dello sviluppo dei rapporti con il territorio facendosi carico dei problemi comuni. riprendendo i criteri previsti a suo tempo per l’ICI. Ringraziando anticipatamente per l’interessamento, si formulano i migliori auguri per l’esito delle prossimo elezioni. Il Consiglio di Amministrazione di Abitare Il movimento cooperativo, le coop. come dice Lei , rappresenta nel nostro paese una grande parte dei fattori di sviluppo. Oltre un milione di addetti che operano in tanti settori. Ci sono grandi cooperative che in Italia e nel mondo valorizzano il lavoro italiano, che creano ricchezza, che aprono nuovi mercati. Lei non può affermare che le cooperative sono suoi avversari e pretendere da Onorevole di rappresentare tutti gli Italiani. Tra i nostri soci, non pochi, Le hanno dato il voto, a loro non rivolgo l’invito di cambiare, dico solo di riflettere e di prendere in considerazione le sue dichiarazioni. Distinti saluti Giovanni Poletti Presidente di Abitare 1) dichiarazioni tratte da twitter: Spot PDL Berlusconi Elezioni Politiche 2013 23 ELEZIONI 2013 LETTERA APERTA A TUTTI I CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI LA COOPERATIVA E IL SOCIALE INPS SERVIZI ONLINE PER IL CITTADINO Orari sportello Assistenza Fiscale PIN Dispositivo Quartiere Dergano via Livigno 20 • Martedì dalle 9.30 alle 12.30 di Luca Tiboni Quartiere Affori/Comasina via Zanoli 15 • Lunedì dalle 9.30 alle 12.30 Quartiere Niguarda via Val di Ledro 23 • Mercoledì e Venerdì dalle 9.30 alle 12.30 L’ Inps, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ha avviato a partire dal 2011 una graduale telematizzazione dei servizi offerti ai cittadini. Il processo di digitalizzazione delle domande di prestazione, quali ad esempio quelle definite ricostitutive (assegni familiari, reddituali, contributive, pensioni di anzianità e sociali, invalidità) ad oggi prevede che le medesime possano essere presentate solo in forma telematica attraverso uno dei seguenti canali: • Web, servizi online, accessibili direttamente dal sito Inps tramite PIN Dispositivo; • Call Center Inps al numero verde 803164; • Patronati e tutti gli intermediari autorizzati dall’istituto previdenziale ad operare in forma telematica. Dal portale Inps è possibile accedere direttamente, previa registrazione, alla propria pagina personale, prendendo visione di tutte le informazioni sulla propria posi- longoni ARREDA zione assicurativa dal fascicolo previdenziale. Attivando le funzioni online si ha la possibilità di gestire, in piena autonomia, anche le richieste di dichiarazioni che vengono inoltrate annualmente dall’istituto previdenziale (modello RED, Invalidità ecc...). Per dichiarare è necessario che il proprio PIN diventi dispositivo. Presso gli sportelli di assistenza fiscale ed amministrativa di Abitare si possono ricevere le istruzioni ed essere accompagnati nell’attivazione del PIN e nella sua trasformazione in Dispositivo per le eventuali comunicazioni reddituali che i soci sono chiamati ad inoltrare o semplicemente per comunicare con Inps, ex Inpdap, ex Ipost, ex Enpals per variazioni indirizzo di residenza, stampa del modello CUD e OBIS/M, detrazione d’imposta, prestazioni a sostegno del reddito, versamenti volontari, rapporto di lavoro domestico, riscatto anni di laurea, e pagamenti online. LONGONI ARREDA SRL Show rooms: 20162 MILANO - Via G. Terruggia, 32 tel/fax 02 642 5609 20831 SEREGNO MB - Via Valassina, 77 tel. 0362 862 337 - fax 0362 860 423 www.longoniarreda.it – [email protected] Devi arredare, ristrutturare o acquistare casa? Abbiamo soluzioni chiavi in mano, dal progetto iniziale con rilievo misure alla stesura finale con foto-rendering. 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Come naturale sviluppo di quella realtà, che di anno in anno si è ingrandita ed ha incrementato il bacino di ragazzi delle scuole medie limitrofe coinvolti, è stato creato uno spazio a disposizione dei giovani della cooperativa e dei quartieri circostanti. Oltre alle iniziative del doposcuola medie, che continua anche quest’anno nei pomeriggi della settimana ad essere una risorsa importante per i nostri quartieri, si è ampliata l’offerta e anche la fascia d’età a cui l’offerta è diretta. Se, infatti, il supporto e il sostegno didattico si svolgono con la collaborazione di operatori professionisti, quali educatori ed insegnanti, oltre all’apporto prezioso dei volontari che aiutano i ragazzi nello svolgimento dei compiti e nel recupero delle materie scolastiche, anche altri corsi e attività si stanno sviluppando sempre più. I corsi di inglese per ragazzi hanno avuto un notevole successo e continueranno fino a giugno, come anche il corso di italiano per stranieri rivolto a ragazzi delle scuole medie (in stretta collaborazione con la scuola media Leonardo da Vinci) e il corso di pittura per bambini. Inoltre sono iniziati i corsi di italiano per mamme straniere e i laboratori creativi per i bambini delle scuole elementari. Proseguirà poi fino all’estate l’apertura della Sala Studio per universitari, la domenica pomeriggio dietro prenotazione. Pandora propone.... Doposcuola - studio assistito individuale - orientamento e ri-orientamento scolastico Doposcuola per alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado. Tutti i lunedì e mercoledì pomeriggio, gli educatori della cooperativa Pandora sono a disposizione per uno spazio di assistenza allo studio. A piccoli gruppi e con un’assistenza qualificata risulta più agevole la gestione dei compiti e facilitato l’apprendimento. Gli operatori di Pandora sono inoltre disponibili per un’assistenza individuale, quando è f e b b r a i o 2 013 necessario un rinforzo più specifico e strutturato, in orari concordati con le famiglie. È poi attivo un progetto di orientamento scolastico nel quale le famiglie possono trovare un sostegno qualificato nella scelta delle scuole superiori o nel ri-orientare i ragazzi a scelte alternative, nel caso in cui si trovino in un percorso nel quale fanno fatica a riconoscersi. Per informazioni: 02.6437564 - www.coop-pandora.it Sono ancora aperte le iscrizioni e le adesioni a tutte le iniziative del centro (dal doposcuola medie al corso di italiano per mamme straniere ai laboratori creativi per le elementari) e, con l’anno 2013, verranno attivati anche un corso per “DJ”, una serie di incontri con una psicologa specializzata rivolti ai genitori delle scuole medie e un’iniziativa sociale volta al recupero della dispersione scolastica. Proseguiranno inoltre le attività del tempo libero per i ragazzi, come le serate di cucina, i cineforum e i laboratori creativi. L’impegno e il lavoro dei responsabili sono rivolti non solo al sostegno in ambito scolastico, ma anche allo sviluppo delle capacità e abilità educative e creative dei ragazzi, nella convinzione che stimolare una buona collaborazione di gruppo e lo stare bene insieme siano una premessa importante per imparare a vivere bene nella società, da cittadini attivi e consapevoli. In tal senso sono state anche attivate convenzioni con istituzioni scolastiche e universitarie e partecipazioni a bandi del Comune di Milano. Un appello finale: sia coloro che sono interessati a partecipare e a iscriversi ai corsi, sia coloro che intendano dare una mano come volontari, contattino il centro per saperne di più sulle iniziative e sulle possibilità offerte ai giovani dei nostri quartieri! Il centro intende aprirsi e coinvolgere sempre di più i soci della cooperativa e gli abitanti dei quartieri. Spazio Giovani ABITARE Via Zanoli 15, Milano - 02/45496525, 328/5637471 - [email protected] 25 LA COOPERATIVA E IL SOCIALE Resilienza, una risorsa contro le difficoltà La dott.ssa Ilaria Magnaghi, titolare dello Sportello di Consulenza Psicologica a cura della Dr.ssa Ilaria Magnaghi I n questo periodo di diffusa e profonda crisi del nostro stile di vita si parla molto di come affrontare le difficoltà quotidiane che la realtà in cui viviamo ci impone nella dimensione privata, ma anche in quella sociale. Molte sono le domande che ci poniamo soprattutto sul nostro futuro come individui e come cittadini immersi in un contesto sociale ed economico che non riconosciamo e non ci riconosce più come tali. Il disorientamento e il disagio che percepiamo e proviamo si riflettono nei nostri tentativi di dare risposte spesso inadeguate e anacronistiche davanti a una realtà confusiva e complessa. Ma come affermò H. Huxley: ” La realtà non è ciò che ci accade, ma ciò che facciamo con quello che ci accade.” Da qualche tempo sta emergendo in contesti diversi un concetto filogeneticamente antico, ma nello stesso tempo un possibile traghettatore di nuovi valori. La Resilienza (dal latino rimbalzare) è una parola che nasce nell’ambito della fisica e indica la capacità di un materiale di resistere a un urto improvviso senza spezzarsi, ne denota la resistenza e l’elasticità. È un concetto che trova applicazione in altri svariati settori della conoscenza, dall’ingegneria all’informatica, dalla biologia alla psicologia. Ed è proprio in quest’ultima disciplina che porremo l’attenzione. La resilienza in psicologia è la capacità di una persona di fronteggiare le situazioni avverse, i contraccolpi psicologici che ne derivano, senza venirne danneggiata o demolita; attraverso questa risorsa la persona, sia come singolo individuo sia come gruppo sociale, può e riesce a svilupparsi positivamente nonostante i traumi subiti. È un processo che porta a trasformare il dolore in sfida. Traumi come morti improvvise di persone care, eventi catastrofici come terremoti, ma anche incidenti stradali, abusi sessuali, atti di violenza subiti possono generare un forte senso di impotenza e rassegnazione, a volte causare un disturbo post traumatico da stress (DPTS) cioè un insieme di forti sofferenze psicologiche che conseguono ad un evento sconvolgente. Altre volte la sofferenza per il trauma è meno evidente ma è protratta per lungo tempo: la mancanza di amore o affetto durante l’infanzia e/o le continue svalutazioni e vessazioni da parte dei familiari o di capi e colleghi, la perdita stessa del lavoro possono provocare dolore sordo, perdita di autostima e senso di autoefficacia. In queste situazioni alcune persone riescono a trovare la forza per rialzare la testa nella sofferenza, in quanto hanno una forte capacità di resistere e fare tesoro delle esperienze negative, trarre carica da esse per evolvere, per guardare avanti con speranza e fiducia nelle proprie capacità, facendo i conti con la propria impotenza (i nostri limiti) e contemporaneamente vincendo la paura del domani. Possiamo trovare questa forza nelle parole della poetessa Alda Merini, che trascorse parte della sua vita tra manicomi e ospedali psichiatrici: “... Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio, non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita”. ,, ,, LE DIFFICOLTÀ RAFFORZANO LA MENTE, COSÌ COME IL LAVORO IRROBUSTISCE IL CORPO. Seneca 26 f e b b r a i o 2 013 LA COOPERATIVA E IL SOCIALE Frida Kahlo, pittrice messicana vissuta nella prima metà del ‘900, seppe trasformare il dolore e la sofferenza, causati da un incidente automobilistico che la immobilizzò per il resto della sua vita, in un’esperienza pittorica forte e sconvolgente. Dopo l’amputazione di un piede scrisse: “Che bisogno ho dei piedi se ho le ali per volare?” Milton H. Erickson è riconosciuto come uno dei più importanti psicoterapeuti del Novecento. Egli si ammalò due volte di poliomielite rischiando di morire, passò gran parte della sua vita zoppicando e poi su una sedia a rotelle. Da questa sofferenza imparò le potenzialità del corpo e della mente umane e utilizzò ciò che aveva imparato dalla sua esperienza personale nell’ambito della sua professione, aiutando migliaia di pazienti a liberarsi dalle loro angosce. La persona resiliente si difende dall’autocommiserazine, reagendo agli ostacoli ai drammi e ai traumi senza disperarsi. Sa aspettare con fiducia determinata il momento in cui potrà raccogliere i frutti del suo impegno e del suo coraggio generando nuove potenzialità là dove il cambiamento e il risultato immediato non sono possibili. Non è infrequente che le persone sofferenti non siano consapevoli della propria forza interiore e abbiano bisogno di qualcuno che le aiuti in questo percorso, qualcuno che possa far emergere le risorse che ognuno di noi possiede e che le canalizzi in una diversa direzione che non sia l’auto-denigrazione, la rassegnazione, la perdita della speranza di essere migliore di così. Come disse Norman Vincent Peale: “Convinciti che tu sei più grande delle tue difficoltà”. In questi casi lo psicologo/psicoterapeuta può essere una figura chiave nel processo di cicatrizzazione della ferita e nel recupero nell’individuo della fiducia di poter gestire il proprio futuro e creare nuovi progetti di vita. Può in altri termini aiutare la persona a risvegliare le proprie forze e le risorse interne temporaneamente sopite e a essere maggiormente resiliente di fronte alle avversità, a far propria la frase del grande W. Shakespeare: “Non c’è notte che non veda giorno”. Disciplina Yoga Abitare nei Quartieri, presso la sala CdQ di via Emilio Cecchi 2, ha promosso da qualche anno l’attività yoga. Respirazione, apparato locomotore, funzionalità organiche e sistema neurovegetativo si armonizzano con la pratica, apportando nuovi equilibri di funzionamento e di benessere a livello psicofisico. Chi ha avuto l’opportunità di fare esperienza di questa disciplina, ha potuto sperimentare direttamente i suoi benefici. L’attività si svolge il giovedì: dalle 10 alle 11.30 - dalle 17 alle 18.30 e dalle 19 alle 20.30 - ci sono ancora dei posti disponibili, se qualcuno volesse approfittarne può contattare direttamente l’insegnante: Giulia Grigoletto 3336370105 oppure [email protected] PAGAMENTI RATEIZZATI IN 12 MESI SENZA INTERESSI SCONTI SPECIALI PER I SOCI Via Palanzone, 32 - Milano - Tel. 02.64.39.749 Via dei Conti Biglia, 4 - Milano - Tel. 02.66.10.56.52 www.villaarredamenti.com f e b b r a i o 2 013 27 LA COOPERATIVA E IL SOCIALE Alcune maschere durante la sfilata Il Carnevale di Affori di Cesare Losi C ome ogni anno, la Parrocchia S. Giustina di Affori, Abitare ed Ascoart hanno collaborato con il Consiglio di Zona 9 per la realizzazione della manifestazione del Carnevale. Questa iniziativa, di- ventata negli anni un appuntamento tradizionale per gli afforesi, è l’occasione per vedere i bambini gioire in maschera, assieme ai genitori, dietro il carro allegorico che sfila per le vie del quartiere. È anche un’occasione di aggregazione tra i cittadini che per un pomeriggio dimenticano i problemi quotidiani e lo stress della città. Il Carnevale, in sostanza, è diventato non solo una semplice festa pomeridiana, ma una concreta attività di persone adulte, di giovani e bimbi della zona che esaltano il proprio quartiere collaborando con gli organizzatori per la realizzazione della festa. Quest’anno il tema scelto ha coinvolto personaggi di Walt Disney e maschere brasiliane con le loro grandi colorate code piumate. La straordinaria partecipazione dei cittadini ha confermato quanto questo evento sia nel cuore della gente. Speriamo di ripetere negli anni a venire questa positiva e aggregante esperienza. Difficile quantificare con certezza il numero di partecipanti, sicuramente possiamo dire che la piazza S. Giustina e viale Affori erano piene di cittadini in festa. La Banda d’Affori, fiore all’occhiello della manifestazione, ha guidato la sfilata con maestria e bravura attirando l’attenzione di tutti. Il carro allegorico di Affori ha percorso alcune vie del quartiere fermandosi poi in piazza S. Giustina, dove alcuni giovani dell’Oratorio hanno intrattenuto il pubblico con canti e danze, alla presenza di alcune autorità di Abitare e del Consiglio di Zona 9. Ai gruppi di lavoro e agli organizzatori è stata consegnata una targa per l’ottimo lavoro svolto. Un particolare ringraziamento va a don Edy per la sua disponibilità e per la concessione della sala dell’oratorio, al CdZ9, ad Ascoart e ad Abitare per aver sponsorizzato la manifestazione, e a tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione. La nonnina di via Zanoli 19 compie 103 anni di Cesare Losi Il 2 febbraio, Angela Galli, socia di via Zanoli ha compiuto 103 anni. Per l’occasione il CdQ Zanoli ha organizzato una festa nella sala Tavacca. Angela nasce nel lontano febbraio del 1910, si unisce in matrimonio con Aldo Radice negli anni trenta, poi, nel 1933, viene ad abitare in via Zanoli nelle case dell’allora cooperativa Unione Operaia dove attualmente risiede. Assieme al marito apre un’attività di vetreria in via Pellegrino Rossi, poi nel 1983 rimane vedova e prosegue l’attività 28 col figlio Ivano, purtroppo deceduto molti anni fa. Ora vive sola, assistita dalla nostra Milena del Filo d’Arianna e dalle amiche della ringhiera. Sta bene, è autosufficiente, non ha mai voluto la lavatrice pertanto lava i panni a mano, fa le pulizie di casa e a volte si fa accompagnare dal parrucchiere per farsi bella. Prepara pranzo e cena da sola e non ricorda l’ultima volta che ha visto un medico. L’unica sua lamentela, che voglio scrivere così come l’ha detta, nel suo caro dialetto milanese è: “Ghe vor quatrocc per infilà la gügia”. Nonna Angela, seconda da sinistra, con le amiche f e b b r a i o 2 013 LA COOPERATIVA E IL SOCIALE ARTE IN COOPERATIVA Grande successo per le esposizioni di Silvana Scaravelli e dei suoi allievi I Festa di Carnevale al Centro Ghiglione di Paola Cavaleri l l Carnevale al Ghiglione è un appuntamento irrinunciabile la cui importanza si rinnova, di anno in anno, attraverso la partecipazione di numerosi soci che, spinti dal desiderio di socializzare e di vivere un momento all’insegna del divertimento, dell’allegria e della spensieratezza, si ritrovano con grande entusiasmo nello spazio di via Val di Ledro 23. La festa “più mascherata” dell’anno si è celebrata lo scorso 14 febbraio con il consueto gioco della tombola intercalato da momenti di animazione proposti dagli operatori del Centro Servizi che, per l’occasione, hanno sfoggiato i meravigliosi ed originali costumi realizzati dalla socia Olga Losi. Non è mancata la buona musica con note attinte dal più classico repertorio meneghino che si alternavano a brani di musica leggera italiana con l’immancabile invito ai presenti ad accennare qualche passo di danza. Visto che “il periodo di trasgressione” si rispecchia anche nelle tradizioni culinarie e i dolci fritti diventano padroni dei festeggiamenti, chiacchiere e frittelle sono state le regine incontrastate del rinfresco finale. Maschere, travestimenti... Ogni anno comunque, anche una vicenda allegra e spensierata come quella del Carnevale si presta ad una riflessione un pochino più seria: “Il mondo è un vasto teatro in cui ognuno interpreta la sua parte con la maschera sul naso” diceva Axel Oxenstierna (politico svedese). Riflessioni e massime, 1645. f e b b r a i o 2 013 l 10 dicembre scorso si è tenuta l’inaugurazione della mostra personale di pittura di Silvana Scaravelli intitolata “Partiti per Bergamo” nel foyer del Teatro della Cooperativa. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 17 dicembre, ha preso il nome dalla tela protagonista dedicata all’eccidio di Piazzale Loreto in cui, nel 1944, persero la vita 15 antifascisti prelevati dal carcere di S.Vittore, con la scusa di essere trasferiti a Bergamo e invece trucidati nella suddetta piazza. La tela, di ampie dimensioni, descrive la carneficina con un’espressività che Sergio Temolo (figlio di una delle vittime, Libero Temolo) ha trovato molto vicina alla scena che allora si presentò agli occhi attenti dei milanesi. Alla stretta attualità politica si richiama “Ha da passà a nuttata”, dipinto in cui viene simbolicamente rappresentata un’Italia addormentata dalle parole dell’imbonitore politico Berlusconi. Dell’84 un ciclo dedicato alla mafia, ispirato dalla lettura del libro “Mafia” di Giuseppe Fava. Di tema intimista il resto della mostra. Accanto ai ritratti dei genitori, della figlia e dei gatti che costellano la vita dell’artista, prendono forma paesaggi fantastici che si rifanno alla Liguria e alla Lunigiana, nature morte e temi floreali in cui il grafismo irruente si impone sul cromatismo esplosivo. Il 27 gennaio si è tenuta invece la mostra di pittura degli allievi di Stefania Favaro e Silvana Scaravelli che da tre anni organizzano un corso di tecniche artistiche ospitato nello spazio del Comitato di Quartiere di via Emilio Cecchi 2. In esposizione trittici a soggetto floreale, copie di Van Gogh e degli impressionisti. Tanti i paesaggi, le nature morte oltre a uno studio dell’arte di Vermeer, incursioni nell’arte americana di Hopper e Vetriano. C’è stato spazio anche per gli acquerelli realizzati nei metodi più classici e attraverso l’utilizzo di liquidi mascheranti e zone risparmiate a cera. Da notare una tecnica mista ad acquerello e china ripresa da Dalì. Piacevoli e decorative le creazioni di pittura su tessuto e su vetro, insieme alle scatole dipinte imitando materiali preziosi quali il lapislazzuli e il marmo policromo. 29 LA COOPERATIVA E IL SOCIALE VIA ABBA Il gran cabaret di Madame Pistache di Vincenzo Ferrara D omenica 20 gennaio, il Consiglio di Quartiere di Abba-Conte Verde ha organizzato un pomeriggio dedicato al cabaret ambientato nella Parigi degli anni trenta, musica, danza e divertissment con un pizzico di seduzione e molta ironia. Madame Pistache si è esibita con una inconsueta abilità e bravura in alcuni tanghi, valzer, can can con il suo violino e strumenti ritmici oltre al tip tap, imitando gli artisti di quel tempo. In segno di ringraziamento, alla protagonista della giornata è stato offerto un omaggio floreale. Questo evento è stato davvero molto apprezzato al punto che la sala si è riempita di soci e di amici. Presente anche il vice Presidente Luciano Gianzini. Il CdQ ha offerto, in conclusione, un ricco rinfresco ai presenti. Via Abba: si balla con la scuola “King of the salsa” Già il nome della via rievoca il famoso gruppo musicale svedese che nel decennio 70/80 era considerato tra i più celebri esponenti della musica pop internazionale. Quindi anche noi di Abitare siamo stati lieti di poter dare vita ai corsi di balli caraibici che 30 proseguono da un anno, tutti i martedì sera dalle ore 19.00 alle 21.00. Dopo la pausa delle festività natalizie che ci ha visto coinvolti a tavola con piacevoli attentati alla nostra forma fisica, ecco il rimedio parziale per rimettersi in forma. Si balla e si bruciano energie, ma si imparano anche la salsa e la bachata con i corsi proposti da un nostro socio, titolare della scuola di ballo “King of the salsa”. I corsi settimanali di un’ora sono, nello specifico, per principianti dalle ore 19.00 alle 20.00 con Novella e dalle 20.00 alle 21.00 livello intermedio con Cristina. Possono partecipare a tariffe agevolate tutti i soci della cooperativa Abitare , ma anche i non soci con un piccolo supplemento. Lo spirito con cui intraprendere questa disciplina è comunque quello di divertirsi nello stare insieme serenamente, accantonando per qualche ora i pensieri della vita quotidiana e della giornata di lavoro (per chi il lavoro ancora ce l’ha), appena trascorsa. L’iniziativa ha riscosso successo tra i nostri soci di Dergano, ma anche a Niguarda in via Hermada e Ornato, coinvolgendo differenti fasce di età, creando così un ambiente accogliente e familiare, grazie anche all’aiuto del consiglio di quartiere. Per info iscrizioni e costi: Novella 3313178347 mail: [email protected] f e b b r a i o 2 013 LA COOPERATIVA E IL SOCIALE Happy hour in via Cecchi INIZIATIVE: “quelli del Villaggio” Il Giorno della Memoria al Cineforum di via Grazioli I l 28 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, l’associazione “quelli del Villaggio” ha proposto la visione di “Vento di Primavera”, film del 2010 diretto da Rose Bosch e interpretato da Jean Reno e Melanie Laurent, che ricostruisce quegli episodi a lungo “dimenticati” dalle autorità francesi. Nella notte tra il 15 e il 16 luglio del 1942, 13.000 ebrei francesi, uomini, donne e bambini, sono prelevati con la forza dalle proprie abitazioni e condotti all’interno del Velodromo di Parigi. Qui resteranno chiusi alcuni giorni, malnutriti e in condizioni igieniche precarie, per poi essere deportati nei campi di concentramento nazisti. È questo uno degli episodi più tragici della storia francese, tanto che il Paese della libertà, uguaglianza e fratellanza negherà a lungo la propria responsabilità, adducendola alle forze di occupazione tedesche, e solo nel 1995, con un discorso alla nazione dell’allora presidente della Repubblica, Jacques Chirac, chiederà ufficialmente scusa per l’ignobile deportazione. La proiezione è stata introdotta da Stefano Radice, giornalista e socio dell’Associazione, che ha inquadrato il film sia dal punto di vista storico sia da quello cinematografico, invitando il pubblico a riflettere sull’importanza della memoria della Shoah nei giorni nostri. Un appuntamento fisso e attesissimo, quello del Cineforum dell’Associazione, che si ripete ormai da oltre un anno ogni ulf e b b r a i o 2 013 timo lunedì del mese, alle 20.45, nella sala Blu del Villaggio Grazioli. Ai soci sono proposti titoli che coniugano interesse e qualità. Tutti a ingresso gratuito. I mesi a venire vedranno un’attività intensa anche su altri fronti. Marzo si aprirà con la mostra “40 anni di storia del movimento delle donne a Milano”, percorso fotografico e documentale che sarà allestito durante la settimana della Festa della donna e introdotto, il giorno dell’inaugurazione, da una serata-dibattito. Continueranno le lezioni di ginnastica dolce e il laboratorio di taglio e cucito e partiranno i corsi di informatica base e avanzata (la serata di presentazione è prevista per la metà del mese). Proseguono, inoltre, gli acquisti del GAS: quelli settimanali di frutta e verdura biologica e di carne proveniente da allevamenti biodinamici e quelli periodici di arance, parmigiano reggiano, olio, pasta fresca (proveniente da Le mani in pasta, laboratorio con finalità di recupero per persone con problemi di salute mentale svolto presso il centro Olinda Onlus di via Ippocrate), detersivi e cosmetici, riso e legumi e miele. Per non perdere i prossimi appuntamenti, vieni a trovarci in via Grazioli 33 (tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30 nella sala Rossa). di Bruno Delù G iovedì 20 Dicembre 2012, chi l’avrebbe mai detto che così tanti soci avrebbero partecipato a questa simpatica iniziativa? Il ricco buffet che il Consiglio di Quartiere aveva allestito ha fatto tributare agli organizzatori il meritato plauso. Ha arricchito la festa una fastosa lotteria che ha tenuto i presenti con il fiato sospeso durante l’estrazione dei numeri, e poi ha visto l’esplosione dei cori di rammarico da parte degli esclusi dalla vincita. Hanno voluto partecipare alla festa anche il Presidente della cooperativa Abitare Giovanni Poletti e i due vicepresidenti Silvio Ostoni e Luciano Gianzini che hanno mostrato di gradire oltre che il buffet, anche la gioiosa atmosfera che si era venuta creare. Conversazioni, battute, risate. Peccato che non c’era nessuno con la chitarra! Chissà che canti! Una considerazione amara, mi devo permettere: “Ci fosse sempre, così tanta gente, tanti soci quando vengono indette le riunioni di quartiere o le assemblee!” L’happy hour è stato un bel momento. Arrivederci. Iscriviti alla newsletter mandando una mail a: [email protected] o diventa nostro amico su Facebook! 31 LA COOPERATIVA E LA CULTURA Cultura di Periferia? Ma chi l’ha detto! Maria Piera Bremmi Periferia: dal greco PERÌ=intorno PHEREIN=portare L o squallore delle periferie, il degrado delle periferie, case di periferia, vivere in periferia, la cultura di periferia: una connotazione sociologica sempre dispregiativa. Ma voi, in periferia, ci siete mai venuti? Bene, parliamo allora di Niguarda. Per buona parte dei milanesi Niguarda è l’ospedale comunemente indicato con questo nome. Il quartiere posto alla periferia nord di Milano, comune autonomo fino al 1923, ha invece una storia antica (la prima testimonianza risale al IV secolo con reperti archeologici paleocristiani) ed una più recente legata all’industrializzazione: fino all’ottocento borgo contadino e luogo di soggiorno delle famiglie nobili scosso poi dalle lotte operaie, dalla nascita del movimento cooperativo con le cooperative bianche, attestate intorno alla parrocchia e le rosse socialiste, divise dal fiume Seveso. Guardiamo ora più da vicino questo quartiere e alcune delle realtà che vi operano. Sicuramente il più titolato, in termini di premi e riconoscimenti a livello nazionale, è il Teatro della Cooperativa. Fondato alla fine del 2001 da Renato Sarti, è diventato un punto di riferimento per la città e la provincia, imponendosi all’attenzione del panorama teatrale nazionale. Per il teatro e la sua attività non aggiungiamo altro perché si è già detto e scritto molto, essendo a giusto titolo un fiore all’occhiello che Niguarda può vantare. Qualche riga su una realtà più recente, meno “vistosa”, nata nel 2006 con la presentazione del progetto per la realizzazione di un Ecomuseo Urbano. Perché la scelta è caduta proprio sul quartiere di Niguarda? Citiamo le parole dell’antropologa Alessandra Miccoli, presidente dell’associazione “Trame metropolitane”: “Ce ne avevano parlato molto bene alcuni residenti, in quanto già da tempo una fitta rete di associazioni lavorava alla valorizzazione del patrimonio locale. Il risultato di questo bellissimo lavoro di equipe è stato, nel 2009, il riconoscimento e conferimento da parte della Regione Lombardia dello status di Museo. A proposito di titoli, se alludiamo a quelli nobiliari, Villa Clerici non scherza. Voluta dai marchesi Giorgio e Antonio Clerici e costruita intorno al 1730, era descritta nei documenti d’epoca come: “villa di delizia o palagio campa- “George Sand una femminista moderata” e “Smoke gets in your eyes” SONO APERTE LE ISCRIZIONI CENTRO CULTURALE DELLA COOPERATIVA ‘‘Si doveva conoscerla come l’ho conosciuta io per sapere quanto vi fosse di femminile in questo grande uomo, per conoscere l’immensa tenerezza di questo genio,, (Gustave Flaubert) George Sand una femminista moderata Quattro incontri con la letteratura francese Cercheremo di capire questa donna tra le più clamorosamente ambigue, riconoscendola nei personaggi dei suoi molti romanzi 1 Lo ‘‘scandaloso’’ debutto di un romanziere, 2 Una scrittrice, ma soprattutto un’amante Lunedì 4 marzo ore 21.00 Lunedì 11 marzo ore 21.00 che però è una donna di successo 3 Tra le note di Chopin e l’impegno politico 4 Una femminista moderata un po’ Lunedì 18 marzo ore 21.00 Lunedì 25 marzo ore 21.00 campestre Gli incontri saranno condotti da Giuseppe Botturi con letture di Sal Giorgio Sacco I corsi si terranno presso la sede in via Hermada 14 - Milano I corsi sono gratuiti con iscrizione obbligatoria al Centro culturale della Cooperativa. Le adesioni si accettano via telefono al numero 0266114499 (orari d’ufficio) oppure via e-mail:[email protected]. CENTRO CULTURALE DELLA COOPERATIVA Via Hermada 14 - Milano - Tel. 02.66114499 - ATM: 4 - 5 - 51 - 86 - 166 32 Come avevamo annunciato nell’ultimo numero di Quartieri, nel mese di marzo inizieranno due dei quattro corsi programmati per il primo semestre 2013. Iniziamo con il più “leggero” che prevede il ritorno di Giuseppe Botturi, con le letture di Sal Giorgio Sacco, per parlare nuovamente di letteratura francese. Gli incontri, programmati per i quattro lunedì di marzo 4-11-18-25 - ore 21, racconteranno la vita di Amantine Aurore Lucile Dupin, nom de plume come dicono i francesi, o pseudonimo come diciamo noi di George Sand. Per presentarvi la nostra protagonista ci rifacciamo a quanto scrisse di lei Gustave Flaubert: “Si doveva conoscerla come l’ho conosciuta io per sapere quanto vi fosse di femminile in questo grande uomo, per conoscere l’immensa tenerezza di questo genio”. Lasciamo a voi la curiosità di scoprire il personaggio e a Giuseppe Botturi il compito di svelarlo. Un corso dedicato alla cultura del benessere e della salute, così come era avvenuto con “Migliorare l’autostima” della psicologa Ilaria Magnaghi. Anche in questo caso, accompagnati da professionisti, si terranno due incontri di gruppo con cadenza quindicinale (sabato 9 e sabato 23 marzo - dalle ore 10 alle 14). Il titolo accattivante “Smoke gets in your eyes”, è quello di una bella canzone degli anni ‘30, ma il sottotitolo è molto chiaro: “Smettere di fumare si può”. Il corso sarà tenuto dai dottori Simona Girardi psicoterapeuta e Giorgio Narcisi esperto di dinamiche di gruppo. È inoltre previsto, a richiesta, tra un incontro e l’altro, un servizio di assistenza on line ai partecipanti (via mail o skype). Le locandine qui a fianco dettagliano il percorso che verrà seguito negli incontri. Per ulteriori informazioni e iscrizioni ai due corsi: tel. 02/66114499 [email protected] f e b b r a i o 2 013 CENTRO CULTURALE DELLA COOPERATIVA Smoke gets in your eyes Corso dedicato alla cultura del benessere e della salute in due incontri di gruppo Only smoke training Smettere di fumare si può LA COOPERATIVA E LA CULTURA reggio nella Stato di Milano”. All’interno della Villa è nata nel 1955 la Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, prima realtà di questo genere in Italia e tra le prime a livello internazionale. Dopo un periodo “sonnolento”, da tre anni a questa parte Villa Clerici ha maggior visibilità a livello cittadino grazie ai Volontari del Touring, alla partecipazione alle Giornate di Primavera del FAI, alle iniziative dei musei aperti, alle belle mostre dedicate a “Pedano” e “Immagini della luce”. La Villa e la Galleria d’Arte con Angela Bonomi Castelli, conservatore e direttore ad interim, partiranno a breve con una nuova sfida: fare della sala Francesco Messina, grazie al Clavicembalo Verde, un polo musicale di qualità. Ma veniamo ora al Centro Culturale della Cooperativa: ultimo ma non l’ultimo (almeno così speriamo), il più recente, avendo iniziato la propria attività nel gennaio 2010. Certo, non abbiamo avuto riconoscimenti a livello nazionale, non ci hanno conferito la status di museo, non abbiamo neppure nobili antenati ma, come spesso ripetiamo, noi non soffriamo di complessi di inferiorità. Eviteremo di raccontarvi quanto siamo belli e bravi anche perché chi ci legge ha la possibilità di seguire la nostra attività grazie ad una costante comunicazione. Comunque, se vogliamo citare qualche numero, l’anno 2012 si è chiuso con 17 serate legate a “Gli Incontri del Venerdì”, 2 mostre, dedicate a Giuseppe Scalarini e a Emergency, 4 concerti di cui 3 a Villa Clerici e 1 nel quartiere Isola Garibaldi. Centro Culturale della Cooperativa Rinnovo Tessere La tessera associativa 2012 del Centro Culturale della Cooperativa È SCADUTA! Rinnovandola, manifesterete così un segno di apprezzamento nei confronti del nostro lavoro! Vi ringraziamo fin d’ora se vorrete continuare ad essere ‘‘dei nostri’’. Quote associative annue per nuove iscrizioni e rinnovi Socio della Cooperativa Abitare 5 euro Soci esterni 7 euro Soci sostenitori a partire da 10 euro Le nostre attività Incontri del venerdì - Concerti Mostre - Corsi - Biblioteca Scuola di italiano per stranieri Palestra informatica Spazio Studio Universitari GIS Zona 9 CENTRO CULTURALE DELLA COOPERATIVA Via Hermada 14 - Milano Tel. 02.66114499 ATM: 4 - 5 - 51 - 86 - 166 Sostieni l’attività del Centro Culturale della Cooperativa Con il 2013 è iniziato il quarto anno di attività del Centro Culturale della Cooperativa. Sembra ieri quando abbiamo mosso i primi passi con tante idee, qualcuna forse un po’ confusa, ma con una grande voglia di fare e ritagliarci “un posto al sole” nella pletora delle associazioni culturali che ci circondavano. Strada facendo un piccolo spazio l’abbiamo sicuramente guadagnato, anche se la meta che ci siamo prefissi non è stata ancora raggiunta. Non stiamo a farvi l’elenco delle attività nostre e di quelle in collaborazione con altri a cui diamo spazio, alle relazioni intrecciate in questi anni, al bel rapporto instaurato con chi ci frequenta. Se ritenete tutto questo un valore, vi chiediamo di divenire socio del Centro Culturale della Cooperativa o, se già lo siete, di rinnovare la tessera per il 2013,un gesto che interpreteremo come un apprezzamento del nostro lavoro. 1° incontro Sabato 2 marzo dalle 10 alle14 Il bisogno di fumare è solo in piccola parte sostenuto dalla dipendenza da nicotina che sparisce dal corpo dopo pochissimi giorni di astinenza. Incidono maggiormente gli aspetti psicologici e la convinzione che cambiare sia impossibile o molto complicato. Only smoke sostiene, attraverso il lavoro di gruppo, il cambiamento e la convinzione di poter incidere con maggiore autoefficacia nella vita di ogni giorno. Presentazione del metodo Come agiscono le dipendenze Test per valutare livello dipendenza ed elaborazione risultati Ricerca cause dipendenza da nicotina: gruppo di self-help psicologico Rimedi omeopatici che possono aiutare nella disassuefazione da tabacco Indicazioni per le due settimane successive 2° incontro Sabato 16 marzo dalle 10 alle 14 Discussione guidata sui risultati e le difficoltà incontrate Gruppo di self-help psicologico Valutazione degli elaborati e discussione di gruppo Tecniche di mantenimento dei risultati Sintesi delle due sessioni e conclusioni Il corso, presso il Centro Culturale della Cooperativa, verrà condotto da Simona Girardi Costo previsto per l’intero percorso 125 psicoterapeuta e da con iscrizione obbligatoria al Centro Culturale Giorgio Narcisi esperto dinamiche di gruppo (5 soci Abitare - 7 soci esterni) Per informazioni e iscrizioni: 02.66114499 - [email protected] I corsi si terranno presso la sede in via Hermada 14 - Milano CENTRO CULTURALE DELLA COOPERATIVA Via Hermada 14 - Milano - Tel. 02.66114499 - ATM: 4 - 5 - 51 - 86 - 166 f e b b r a i o 2 013 Aggiungiamo i quattro corsi tenuti nel 2012: “Mettersi all’opera” , “Un viaggio senza bagagli”, “Victor Hugo e il suo tempo” e, per chiudere, cinque incontri dedicati a “Migliorare l’autostima” in compagnia di una psicologa. Da non dimenticare l’attività della biblioteca, che è all’origine del Centro Culturale e altre realtà con cui collaboriamo: il Corso di italiano per stranieri, lo Spazio studio domenica Niguarda dedicato agli universitari, la Palestra informatica nata grazie ad un accordo con Telecom Italia e, per chiudere, il GIS Zona 9 per le promozioni del Teatro alla Scala e degli Arcimboldi. Ricapitoliamo dunque la situazione “cultura” in questo quartiere periferico: possiamo esibire un teatro, un museo metropolitano, una galleria d’arte e futuro polo musicale, un attivissimo centro culturale. E questa me la chiamate cultura di periferia? 33 SOLIDARIETÀ ale integri on il qua omune a c : e r ia il ic C nza Dom rnita dal i • Assiste otta assistenza fo lle famiglie che s t . o n n e a il e d G d M ri o e M la m e ILD on ità mo sidente U ziarvi per il delle pers rno con la disabil re o p n g i, n te o s c ra o s o Ras lio ring o ogni gio sono Marc poche righe vog anno, ci avete gaonfrontan c t’ te s s e e e; che qu Con qu quale toria grav zioso. to che, an ere: con il ersoc s e r C vostro aiu e per noi è così presapete, si fa carico r e p ch nte delle na Casa p rantito e ssociazione, come no a migliorare la ogetto U o la vita indipende gerendo il car P • o a rv a lleg iam La nostr ità che se e con distrofia mu promuov ofia muscolare a ai nostri soci di uelle attiv tr o is d d n e n di tutte q a vita delle person uscolari e, di contt o c e rm ne m ll liare e pe rtamenti protetti; ig m qualità de re patologie neuro ro famiglie. Ovviafa o c a ri lt lo i rsi in app rscolare e a nche quelle delle re i nostri obiettiv perimenta s il quale pe a e , g a ti z n u ckey: con arie disabiraggiu ontrib seguen i o c d H re o ir e a d m h ia ie ch rch o Wheelc . azzi con v mente ce do progetti senza lle persone con di• Progett ad oltre venti rag a pratica sportiva n a e iv é s o n s u e ti li o ll n m e a ig m n re rt i ia m pro e o tt rs fa p lg e e o ta v m en i né all nque im o per coin rie di cim economic colare; diviene du uto, soprattutto in lità moto pliando il progett s u ib rtr m o i; di con a ha p strofia Stiamo amlescenti e bambin economic nque tipo o d a e mo qualu odo in cui la crisi gliare su servizi e h c an niamo il ta eri n cui soste ersone o c : questo p gli enti pubblici a ro e Lib ep e o Tempo terminazione dell momengni antt o e tato anch ne. e g h c ro o P n e • io tod steg i verso progettaz fronte al vostro so me mio e di tutti orso di au uromuscolari attra caso stiamo rc e p i o n d gie ne uesto Dunque, tite e rinnovate, a ziarvi di cuore per con patolo ulturali. Anche in q scenti e bambini; n ra g ra io n a z ri g c le i ia e c e c o h i o d o a n ss oc ti ludic non poss ella mia a rogetto ad miei soci, date alle attività d direttamente con liando il p perp m a e e ogni anno re le le a u q l’aiuto ch o la collaborazion il n e o rr ers . acanze: c i di trasco ne, attrav Cooperativa DM a raccontarvi, anrogetto V oltre venti ragazz fornendo loro P • la re n tla ne ad noi o co maniera partico ascalica, i proge mettiamo tive con l’associazio miglie il sollievo. id fa s e e ll e a z Ci tengo in aniera breve e d uto, stiamo realizo n d a n vac m permette che se in ie al vostro contrib sistenza e s a l’ nche con z progetti a ni anno, i ti che, gra re e id iv giano og vi di cond rtare zando: vuole po ci Chiedendo soci che ci appog grazio tutti i cue h c o tt e e i rog str i e rin e ch Scuole: p ra della diversità scola- tutti i vo uovo a ringraziarv tano a raggiungere o t t e g o r u re •P torno di n on dedizione, ci aiu colgo l’occasione ole la cult ici struttu e c nelle scu olti in oltre quind stodi che, traguardi maggiori saluti. v li o vede coin ni livello; ia n n rd a g - ogni rgervi i miei più co stiche di o uale affian o q p il r i Milano e n p o c : o Sezione d logie i Banc to d M i a D n p g IL a a U d p i nte Per la o Com i affett Il Preside sconi • Progett bambini e ragazz pomeriggi a casa; a i R a e o n o c rc r ri m a ato t. M chia tt. Dott olari educ c s u m ro u ne ativa Abi r e p o o c e ili S o ci tare, Piscine senza barriere Offrire alle persone con disabilità, in particolare giovani, l’opportunità di vivere esperienze di confronto e crescita e promuovere il loro sviluppo personale, l’emancipazione e l’indipendenza, aiutandoli a migliorare la qualità della propria vita. L’accordo siglato tra UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), il Comune di Milano e Milanosport, con il sostegno di Fondazione Cariplo, si propone di raggiungere questi scopi. Concretamente, l’accordo prevede che nei centri balneari estivi e nelle piscine coperte gestite 34 da Milanosport venga installata una moderna pedana automatizzata che consenta alle persone con disabilità di immergersi in acqua in maniera agevole e semplice. Anche la nostra cooperativa ha contribuito all’abbatimento di queste barriere promuovendo una sottoscrizione tra i soci per ottenere la somma necessaria alla realizzazione di questo importante progetto. La sottoscrizione, che si è chiusa il 31 gennaio, scorso ha permesso di raccogliere ben 1.248 euro f e b b r a i o 2 013 di Lorenzo Mazzi I l Circolo Culturale Italo Calvino, che dal 1987 fa attività culturale nel quartiere di Affori a Milano, prosegue anche nell’anno 2013 le sue iniziative. Alternando presentazioni, mostre, serate e dibattiti, questa vivace realtà cerca di fare cultura anche in periferia, portando nei nostri quartieri una programmazione di qualità, che non si arrende all’omologazione verso il basso della cultura catodica e televisiva. Dopo l’inaugurazione della stagione ad ottobre, denominata “Italo Swing”, con una partecipata serata di balli e musica ispirati agli anni ‘30 e ‘40, a novembre si è tenuta la presentazione, con la partecipazione dell’autore Stefano Pellegrini, dell’ironico libro sul “più vivo e bistrattato quartiere di Milano”: Tutto quello che mi serve veramente sapere l’ho imparato in Bovisa. Il 2012 si è concluso con l’usuale concerto natalizio; in questa occasione protagonista è stato il Coro Tomàs Luis De Victoria, con un repertorio vocale tra il Rinascimento e la modernità. L’anno nuovo si è poi aperto, il 26 gennaio, con la presentazione del libro Indignarsi è giusto (Mimesis Edizioni, 2012) di Ferruccio Capelli, direttore della storica e importantissima Casa della Cultura e della Scuola di Cultura Politica di Milano. Durante l’incontro si è discussa, con la partecipazione di Alessandro Capelli (delegato alle politiche giovanili del Comune di Milano) e la moderazione di Lorenzo Mazzi (Circolo Culturale Italo Calvino), della prospettiva sociale e politica indicata nel libro, in cui si intrecciano due narrazioni: la ricostruzione delle radici e delle ragioni dell’indignazione e la proposta di una cultura politica “non liberista”. Il libro si articola in tre parti: inizia con la ricostruzione dei trent’anni della globalizzazione liberista; mette a fuoco la cesura storica rappresentata dalla grande crisi iniziata nel 2008; si conclude sottolineando l’esigenza e delineando la possibilità di un nuovo umanesimo. Nel corso del 2011 l’indignazione ha infatti animato imponenti movimenti in Europa e nel mondo, mentre la guida dei governi viene ora affidata diretta- f e b b r a i o 2 013 mente agli esponenti dell’establishment, in quanto “tecnici dell’economia”. Con la novità, rispetto agli anni che hanno preceduto la crisi, di un taglio radicale dei diritti sociali e della protezione dei cittadini. Il libro prospetta la possibilità di una via d’uscita: delinea infatti le coordinate di una visione non liberista ed evidenzia le tracce, già esistenti, di un’altra risposta. Il libro dialoga con tutti coloro che si interrogano sullo svuotamento della nostra democrazia, sulla evanescenza e inconsistenza della politica attuale e sull’urgenza di pensare e impostare un’altra politica. Tutti i relatori e il pubblico presente hanno ritenuto utile, in un periodo storico in cui la politica gode (giustamente) di scarsa considerazione e ampio discredito, cercare una prospettiva che ritorni alla cura e al rispetto del bene comune e della cosa pubblica, senza arrendersi né alla vulgata liberista per cui solo ciò che è privato è bello, né all’idea che “tanto sono tutti ugualmente imbroglioni”. Un messaggio di speranza e cambiamento. In tal senso le future iniziative del circolo torneranno a parlare di attualità politica e sociale, con un incontro, organizzato in collaborazione con le istituzioni locali, riguardante il PGT approvato dall’amministrazione comunale per i nostri quartieri e le modificazioni urbanistiche previste nei prossimi anni. Inoltre a febbraio si terrà anche la consueta mostra di pittura organizzata dai numerosi allievi del corso tenuto dall’artista Stefania Favaro presso il Circolo. Le attività del Calvino proseguono quindi per tutto il 2013 e sicuramente anche la possibilità di conoscere persone nuove interessate a fare cultura, potrà permettere di mettere in cantiere nuove iniziative e arricchire di immaginazione e nuovi spunti le proposte. Invitiamo pertanto a prendere contatti per sapere direttamente cos’è il Circolo Calvino. Circolo Culturale Italo Calvino Via Zanoli 15, Milano - 02 66 22 41 05 www.circoloculturaleitalocalvino.it 35 LA COOPERATIVA E LA CULTURA Proseguono nel 2013 le iniziative del Circolo Culturale Italo Calvino LA COOPERATIVA E LA CULTURA TEATRO DELLA COOPERATIVA Prosegue la stagione con nuove e interessanti proposte di Giusy Deligios L a stagione 2012/2013 è dedicata ad Aldo Juretich, partigiano di Fiume che, dopo mesi di carcere fascista, fu uno degli internati di Goli Otok, peggior gulag jugoslavo per comunisti “traditori”. La stagione è suddivisa in tre filoni tematici: la nostra attualità, personaggi e storie al femminile e una parentesi dedicata al comico. Una stagione davvero intensa ma anche eccezionale, poiché i nostri spettacoli saranno ospiti nei cartelloni di diversi importanti teatri di Milano A conclusione della prima parte della stagione, il 5 febbraio è andato in scena per un secondo appuntamento “Non raccontiamocela! Progetto donne reading, poesia, fotografia, musica” condotto da Livia Grossi con la collaborazione di Lucia Vasini. Monologhi e testimonianze di donne italiane e straniere per riflettere su che cosa significa essere “uomini” e “donne” al di là Bebo Storti, Elena Novoselova e Renato Sarti in “Otello Spritz” 36 del proprio corpo biologico e sociale. Si è dato poi il via ad un importante progetto di scambio che vede protagonisti il Teatro della Cooperativa e il Teatro ATIR - Ringhiera: due periferie di Milano - Niguarda e Chiesa Rossa - si scambiano due spettacoli che raccontano differenti forme di ribellione. Noi porteremo quindi in scena all’ATIR “Chicago boys”, regia di Renato Sarti con la collaborazione di Bebo Storti ed Elena Novoselova; l’ATIR porterà da noi “Il ritratto della salute”, regia di Mattia Fabris con Chiara Stoppa. “Il ritratto della salute” è il racconto di una malattia vista attraverso gli occhi di una ragazza giovane che racconta la sua esperienza, dicendoci con semplicità disarmante che il tumore non è un tabù, che delle terapie e della sofferenza si può anche parlare guardandosi negli occhi. Il mese di febbraio si conclude con “Ritter, Dene, Voss”, testo di Thomas Bernhard per la regia di Renato Sarti con Valerio Buongiorno, Piero Lenardon e Carlo Rossi. In sce- na fino al 3 marzo. Ritter, Dene, Voss sono i nomi di tre attori tedeschi: Ilse Ritter, Kirsten Dene e Gert Voss primi interpreti dell’opera di Thomas Bernhard al Festival di Salisburgo nell’estate del 1986. Ne nasce un ménage à trois ricco di doppi sensi e seduzioni tormentate, i quali svelano i rapporti incestuosi che legano i tre protagonisti: si celebra lo sfacelo di una famiglia, cui fa da sfondo quello dell’Austria post-Anschluss e pre-Haider. Tornando al tema femminile, il Teatro porta in scena “Varia donnità – scene per femmina” dal 6 al 10 marzo. Ave Ninchi, Anna Magnani, Bice Valori, Tina Pica, Franca Valeri, Pupella Maggio e molte altre attrici legate ad indimenticabili personaggi femminili dello spettacolo. Le interpreti di “Nome di Battaglia Lia”, Marta Marangoni e Rossana Mola, raccontano queste grandi attrici, attraverso letture, sketch, monologhi, canzoni e qualche sbirciata biografica, con il puro scopo di intrattenere, ricordare insieme e omaggiare il loro talento e la loro professionalità. Segue una prima nazionale di “Saldi di fine futuro” dal 12 al 24 marzo per la regia di Marco Rampoldi con Diego Parassole. Dopo “Che Bio ce la mandi buona” e “I Consumisti mangiano i bambini”, con “Saldi di fine futuro” Diego Parassole completa la sua esilarante “Trilogia della sopravvivenza”. Sì, perché il futuro ci ha preso alle spalle e non siamo preparati. Non sappiamo molto di lui, ma di sicuro non è il futuro dei nostri sogni. In occasione del 152° anniversario dell’Unità d’ Italia il nostro palcoscenico presenta “W l’Italia.it...noi non sapevamo” di Egidia Bruno e Marie Belotti, dal 17 al 18 marzo. Un’orazione civile, un canto struggente e appassionato, uno spettacolo di “contro-informazione”, una “urgenza teatrale” di raccontare le origini di quella che Pasquale Villari, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato e altri chiamarono la “questione meridionale”. f e b b r a i o 2 013 Giulia Lazzarini e Renato Sarti in “Muri-prima e dopo Basaglia Le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia si sono appena concluse ma la questione meridionale è ancora drammaticamente aperta. Chiudiamo il mese di marzo con un testo di attualità: “Burkina Faso: il teatro delle origini” dal 26 al 28 marzo. Nato dal reportage di Livia Grossi realizzato appunto in Burkina Faso con il fotografo Emiliano Boga: un viaggio-indagine sulla funzione sociale del teatro e sulla sua originale forza comunicativa. Torniamo alle donne, soprattutto ad una donna ed attrice quale Laura Curino, in uno spettacolo che ha debuttato al Festival di Borgio Verezzi 2012 “Scintille”. Una produzione del Teatro Cargo in scena dal 2 al 7 aprile. Laura Curino rievoca una giornata dal punto di vista delle protagoniste, una madre e due figlie cucitrici chine sulle loro macchine, emigrate dall’Italia in cerca di fortuna. All’ottavo piano del grattacielo che ospita la fabbrica in cui lavorano, prendono fuoco le camicette appese sopra le teste delle lavoratrici, gli avanzi di tessuto ammucchiati in enormi cumuli negli stanzoni, i rocchetti di filo. Non esiste un’adeguata protezione antincendio. Il fuoco impedisce di fuggire: la tragedia si svolge in 18 minuti: 146 morti, quasi tutte ragazze; una storia dimenticata e la scintilla della protesta che diventerà uno dei precedenti storici per la Festa della Donna. Dal 9 al 14 aprile torna in scena Bebo Storti con Fabrizio Coniglio in “Banche: come se un ladro ti entrasse in casa”. Titolo che prende spunto da una frase che una signora di 78 anni si è sentita dire dal direttore della propria banca, quando è andata a lamentarsi per come le avessero volatilizzato i risparmi: “Signora non c’è più niente da fare, ci metta una pietra sopra… come se un ladro le fosse entrato in casa”. Conoscere le strategie delle truffe messe a punto dalle banche è un modo per capire fino a che punto si sta spingendo il demone del profitto senza etica. A seguire uno degli appuntamenti più significativi è sicuramente la ripresa di “Muri – prima e dopo Basaglia” con Giulia Lazzarini per la regia di Renato Sarti. Ospite per due stagioni consecutive del Piccolo Teatro, finalista al premio Riccione per il teatro 2009 e Premio Anima 2012. Camicie di forza, somministrazione in dosi massicce di psicofarmaci, lobotomia, elettroshock: questo era il manicomio prima dell’entrata (continua alla pagina seguente) SANITARI - ARREDO BAGNO - RISCALDAMENTO CONDIZIONAMENTO - ANTINFORTUNISTICA f e b b r a i o 2 013 37 LA COOPERATIVA E LA CULTURA in vigore della legge Basaglia. Un luogo di isolamento in cui, sui ricoverati si perpetrava ogni tipo di violenza e di tortura. Proseguiamo con una prima milanese “Rimidia (l’Apocalisse)” testo di Francesca Sangalli e regia di Alex Cendron dal 23 aprile al 1 maggio. Eliseo Cannone, Alex Cendron, Serena Di Gregorio, Laura Pozone i nostri redivivi e sempre protagonisti attori della generazione mediatica, alle prese con una serie feroce e a tratti ributtante di sketch sulla vita, le invidie, i malesseri, le inconcludenze del nostro presente. “Rimidia” è uno spettacolo caratterizzato da una comicità caustica, per mascherare la superficialità e l’ipocrisia della società in cui viviamo. Torna in scena poi uno degli spettacoli di maggior successo del Teatro della Cooperativa “Nome di battaglia Lia” testo scritto e diretto da Renato Sarti con Marta Marangoni, Rossana Mola e lo stesso Sarti. Spettacolo riproposto in occasione del centenario della nascita di Gina Galeotti Bianchi e per il quale la Presidenza della Repubblica ha conferito la medaglia d’oro. Forse a volte ci si dimentica delle storie apparentemente periferiche. Ci si dimentica che al di là dei momenti alti e celebrativi, esiste un mondo fatto di episodi che fanno parte di una quotidianità ai più sconosciuta ma dal valore estremamente significativo. Dal 3 al 5 maggio sarà in scena “Handy non Andy”; lavoro di Michele La Fortezza in cui spiega storie semplici e quotidiane di un Handy che possono essere anche di un non Handy. È l’incontro/scontro tra le difficoltà oggettive, ipocrisia e soddisfazione dei bisogni ‘normali’ che creano la mia comicità, chiarisce la sua comicità. LA COOPERATIVA E LA CULTURA Diego Parassole in “Saldi di fine futuro” (segue dalla pagina precedente) A seguire torna la coppia Sarti/Storti dal 9 al 19 maggio per una rilettura grottesca e tragica di un capolavoro shakespiriano aggiornata ai nostri tempi “Otello spritz”. Otello è il prototipo dello straniero che si è inserito magnificamente in una realtà diversa dalla sua e conquista un ruolo di primissimo piano. Desdemona diventa simbolo di tutte quelle donne che vengono uccise all’interno delle “mura amiche” nell’indifferenza che impera silente e inaccettabile. In scena dal 10 al 12 maggio “Madri concerto di sbagli e di intimità” con Francesca Albenese, Silvia Baldini, Swewa Schneider e Laura Valli. Il gruppo ha elaborato autonomamente materiali, interviste, fotografie, canti e testi. “Nella terra dove sono nata si dice ‘a fare i genitori come si fa si sbaglia” spiega Elena Bucci. Con questo spettacolo si conclude la stagione dedicata al tema al femminile, alle donne e alle loro storie. Chiude, invece, la stagione Aldo Juretich una regia di Marco Rampoldi “Communicating doors – stanze comunicanti” dal 20 maggio all’ 1 giugno. 38 Dovrebbe essere un lavoro di routine per Poupay “consulente sessuale specializzata”, ma nella stanza d’albergo niente gira per il verso giusto: il troppo anziano cliente rifugge dai giochi proposti e, fra minacce ed implorazioni, la spinge a firmare una misteriosa confessione dopodiché cade moribondo ai suoi piedi; il “sensale” che aveva organizzato l’incontro svela la sua natura da killer e cerca di eliminarla. Il Teatro della Cooperativa ormai da diversi anni è attento al coinvolgimento dei bambini e ragazzi nell’arte teatrale, inserendo quindi una rassegna “ragazzi e famiglie 2012/2013”. Il prossimo appuntamento sarà “Appunto giocolerie comico - musicali” in scena il 2 febbraio con Claudio Cremonesi e Davide Baldi. Entrano in scena, l’artista a cavallo del suo baule e il maestro che lo spinge. Dai bauli escono ogni sorta di oggetti e di strumenti; la musica dal vivo è originale e molto dispettosa. Il 23 febbraio si prosegue con “Il ghiro d’Itallia in 80 errori geografia, grammatica e fantasia dall’universo di Gianni Rodari” per la regia di Renzo Pagliaro- to e la partecipazione di Gian Marco Maffei. Infine, la stagione ragazzi termina con “Fucsia” il 9 marzo di e con Tatiana Milan e Anna Mariani. Saranno presenti anche tre eventi speciali fuori stagione, il primo dei quali è “Suicidi? Tangentopoli in commedia” diretto e interpretato da Bebo Storti e Fabrizio Coniglio il 25 febbraio. Siamo in piena tangentopoli e due ispettori indagano su 3 suicidi eccellenti di quel periodo: Castellari, Cagliari e Gardini. Riattraversare quel periodo con queste tre vicende è anche un modo per capire che cosa è il nostro Paese oggi e cosa continuerà ad essere negli anni, se questo “sistema” non verrà smantellato. Il pubblico assisterà alla narrazione di una pagina oscura della storia italiana e dei suoi aspetti grotteschi e assurdi, recitata in chiave ironica. Gli altri due sono rispettivamente “Larsen” e “La quarta storia” in scena il 26 e 27 aprile con Davide Arcuri, Fabio Maccioni e Domenico Pugliares. L’improvvisazione teatrale è una forma di spettacolo che ha avi nobili, come la Commedia dell’Arte, e una storia recente fatta di spettacoli legati soprattutto all’intrattenimento cabarettistico. L’effetto Larsen si ha quando si mette un microfono di fronte a un amplificatore quindi si mettono degli improvvisatori di fronte a un coro che improvvisa: uno spunto dal pubblico e si comincia. La Quarta Storia, invece, è quella che racconta il pubblico: tre attori in scena ricevono ciascuno un personaggio dal pubblico, ognuno protagonista di una storia. Le tre storie vivono insieme sul palco, con un montaggio serrato e quasi cinematografico. Seguite il Teatro e tenetevi sempre aggiornati su www.teatrodellacooperativa.it o telefonate allo 0264749997 e iscrivetevi alla newsletter per essere informati su eventi e novità del Teatro. Numerosi sconti e riduzioni per gli under 27 e over 60, disabili e numerose altre convenzioni. f e b b r a i o 2 013 CULTURA “ QUANDO TROVIAMO L’INDICAZIONE “MADE IN ITALY”, SIAMO SICURI CHE IL PRODOTTO SIA STATO REALIZZATO INTERAMENTE NEL NOSTRO PAESE? PERCORSI DI...INCONTRI Basule tessitore “Made in Italy?” di Valeria Malvicini P ercorsi di... serie di incontri culturali nati dalla collaborazione tra Pandora, Abitare, Fondazione Don Gnocchi - Centro Girola e comitato soci Coop Milano Ornato, quest’anno ha affrontato il tema della moda e della produzione del tessile e dell’abbigliamento, così è stata organizzata anche una spesa simulata all’ipercoop Centro Sarca, finalizzata a decifrare ed interpretare le etichette dei prodotti tessili presenti. Alcune scoperte interessanti: il nostro guardaroba è certamente “mondiale” ma, mentre l’etichetta con la composizione del tessuto (elemento importante per scegliere un capo per qualità e salubrità) è obbligatoriamente presente grazie ad una legge degli anni 70, non sempre è segnalato il paese di provenienza del prodotto. Spesso ci si limita all’indicazione “prodotto importato”. Ma anche quando troviamo l’indicazione “made in Italy”, siamo sicuri che il prodotto sia stato realizzato interamente nel nostro paese? Certo che no. Infatti è consentita l’apposizione dell’etichetta made in Italy anche su capi prodotti in parte (a volte anche in gran parte - dipende dal “valore” delle diverse fasi di lavorazione) in altri paesi. Per la verità è stata anche avanzata una proposta di legge per rendere più trasparente l’etif e b b r a i o 2 013 chetta e nel 2012 è entrato in vigore il nuovo regolamento UE in materia, ma l’obbligo di inserire il paese di origine è ancora oggetto di discussione. Queste tematiche sono amplificate oggi da un commercio globalizzato, tuttavia le interconnessioni sono da sempre molto più numerose di quelle che può suggerire un’etichetta , come racconta R. Linton in “Lo studio dell’uomo”. “Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria dell’India, o di lino, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente domesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini inventati dagli indiani delle contrade boscose dell’Est, e va in bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee e americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani. Tornato in camera da letto, prende i suoi vestiti da una sedia il cui modello è stato elaborato nell’Europa meridionale e si veste. Indossa indumenti la cui forma derivò in origini dai vestiti di pelle dei nomadi ,, delle steppe dell’Asia, si infila le scarpe fatte di pelle tinta secondo un procedimento inventato nell’antico Egitto, tagliate secondo un modello derivato dalle civiltà classiche del Mediterraneo; si mette intorno al collo una striscia dai colori brillanti che è un vestigio sopravvissuto degli scialli che tenevano sulle spalle i croati del diciassettesimo secolo [...] Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un’antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è di acciaio, lega fatta per la prima volta nell’India del sud, la forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell’originale romano. Prende il caffè pianta abissina, con panna e zucchero. Sia l’idea di allevare mucche che quella di mungerle ha avuto origine nel vicino Oriente, mentre lo zucchero fu estratto in India per la prima volta. Dopo la frutta e il caffè mangerà le cialde, dolci fatti, secondo una tecnica scandinava, con il frumento, originario dell’Asia minore. Quando il nostro amico ha finito di mangiare, si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un’abitudine degli indiani d’America, consumando la pianta addomesticata in Brasile o fumando la pipa, derivata dagli indiani della Virginia, o la sigaretta derivata dal Messico. Può anche fumare un sigaro, trasmessoci dalle Antille, attraverso la Spagna. Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su un materiale inventato in Cina e secondo un processo inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che si agitano all’estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano.1)” In conclusione: il problema non è l’incontro e lo scambio, ma l’equità dello stesso. 1) In “Eccesso di culture” di Marco Aime - Einaudi 2004. 39 LA PAGINA DEI GIOVANI Volontariato, l’aiuto che ci fa crescere Per informazioni: www.arche.it • www.lagocciaitalia.it www.hadicapsulatesta.org di Giulia Iasoni L e organizzazioni di volontariato che operano a Milano e provincia iscritte al registro regionale di volontariato sono tantissime, 899 secondo gli ultimi dati del Ciessevi (Centro Servizi per il Volontariato nella Provincia di Milano). E sono sempre di più anche i ragazzi che decidono di darsi da fare in questo campo. Molte sono le attività tra cui scegliere. Abbiamo raccolto le storie di cinque ragazzi. Pietro Giovanardi, 24 anni, studia giurisprudenza all’Università degli studi di Milano, ma ogni venerdì mattina lascia da parte i libri di diritto per recarsi al reparto di neuropsichiatria infantile dell’ospedale San Paolo di Milano. “Dalle 9 del mattino alle 2 del pomeriggio intrattengo bambini e familiari nella sala d’attesa dell’ospedale”, ci ha raccontato Pietro, che da settembre lavora con l’associazione Onlus milanese Archè. “Gioco con i bambini e tento di distrarli e, quando rimangono soli, faccio due chiacchiere anche con i loro genitori, per cercare di stemperare la tensione”. Si richiedono particolari attestati per svolgere questa attività? “No, basta rimanere tranquilli e non agitarsi mai, anche se spesso si toccano situazioni molto delicate. Soprattutto bisogna cercare di instaurare un rapporto di parità con le persone che si hanno di fronte. In fondo, fare volontariato è un modo per aiutare anche se stessi”. Spiegati meglio. “Prima di essere un volontario, sono un ragazzo, con le mie paure, i miei dubbi e i miei progetti. Tutti hanno bisogno di essere aiutati, oggi lo faccio io e domani lo farà qualcun altro per me. Ogni rapporto che prevede uno scambio di informazioni, una condivisione di esperienze arricchisce. Per questo cercherò sempre di ritagliarmi un po’ di tempo per svolgere attività come questa, anche quando inizierò a lavorare”. Avevi già lavorato per Archè? “Sì, mi era capitato di svolgere qualche lavoro di manovalanza (svuotare le case o caricare camion) e dare una mano al mercatino di Natale che si tiene ogni anno a Milano in zona Porta Nuova”. In casa Giovanardi, il volontariato deve essere un vizio di famiglia. Elena, secondogenita di 22 anni, laureata in psicologia all’Università San Raffaele, lavora da tempo con l’associazione Onlus La Goccia. Due anni fa, ha passato venti giorni in una casa di accoglienza per ragazzi di strada a Nairobi, in Kenya. “Erano ragazzi abbandonati dalle famiglie o scappati di casa, i più piccoli avevano cinque o sei anni, i più grandi venti”, ricorda Elena. “Il centro di accoglienza è composto da due case separate, una per noi educatori e l’altra per i ragazzi. Però ogni attività, pasti compresi, veniva svolta insieme. Mi ha colpito il fatto che non ci fossero bambine, poi mi è stato spiegato che non vengono abbandonate perché sono una “merce preziosa”, destinata alla prostituzione”. È stata un’esperienza difficile? “Devi sicuramente partire preparato, essere aperto e disposto ad adattarti. Per intenderci, non devi scandalizzarti se ogni tanto trovi una mosca nel piatto o se puoi lavarti ogni quattro gior- Dal diario di Elena, 12/08/11 Elena (maglia rossa) con i bambini del centro 40 In Africa il senso del tempo non ha nulla a che vedere con quello ossessivo e frenetico della vita milanese. È il tempo che si adatta alla persona e non viceversa. In questi giorni ho imparato che non sprecare il tempo non significa occupare ogni secondo della giornata seguendo una rigida tabella di marcia. Ciò che rende importante e piena la nostra vita non è tanto la quantità delle cose che riusciamo a fare o vedere, ma il modo in cui le viviamo. f e b b r a i o 2 013 Il consiglio di Sara Guardate The constant gardener, il film di Fernando Meirelles che nel 2006 ha vinto l’Oscar per la migliore attrice non protagonista (Rachel Weisz). Il film, girato tra Londra e Nairobi, mostra le strade, le case e i luoghi visti da Sara. ni. Ma problemi con i ragazzi non ne ho mai avuti. All’inizio è difficile, perché cercano di intenerirti e ottenere favori raccontandoti le loro storie strazianti, non sempre del tutto vere. Poi, però, con molti di loro siamo riusciti a stabilire un rapporto di fiducia, che ci ha permesso di parlare con maggiore tranquillità e onestà. Non tutti i giorni è stato facile, ma erano gli stessi ragazzi del centro a darmi la forza”. In che modo? “Ricordo che un giorno un ragazzo mi ha raccontato di essere stato in prigione, di aver perso la sua famiglia e molti dei suoi più cari amici. Cercavo le parole giuste per rincuorarlo, ma lui mi ha preceduto: se credi in te stessa tutto è più facile, non devi abbatterti mai. Così mi ha detto”. Cosa ti ha colpito di più in quei giorni? “Sembra strano, ma io mi sono divertita tantissimo. È stata un’esperienza incredibile, che mi ha messo a contatto con un modo di vivere completamente diverso dal nostro. Nonostante tutto, quei ragazzi erano felici. E mi hanno insegnato tantissimo”. È andata come ti aspettavi? “Sono partita con l’idea di aiutare gli altri, ma al ritorno ho capito che forse avevo ricavato più io da quest’esperienza. Prima di tornare a casa, Kevin, uno dei ragazzi più grandi del centro, mi ha detto che la prima volta che si va in Africa lo si fa per se stessi, solo la seconda volta si possono aiutare davvero gli altri”. f e b b r i o 2 013 Michela Ricci, 20 anni, e Margherita Borg, 19 anni, quest’estate sono state in un orfanotrofio in un piccolo villaggio vicino a Iringa, capoluogo della Tanzania. Senza avere alle spalle alcuna associazione di volontariato. “Abbiamo contattato direttamente l’orfanotrofio, gestito da un gruppo di suore cattoliche tanzanesi”, raccontano le ragazze. Come vi hanno accolto? Michela: “Benissimo! In genere all’orfanotrofio vengono ospitati per pochi giorni gruppi di associazioni di volontariato che portano alle suore vestiti, giochi o medicine per i bambini. Noi invece le abbiamo aiutate a lavare i panni nel lavatoio, ad innaffiare l’orto e a raccogliere le verdure, a cucinare, a badare ai bambini... Abbiamo vissuto con loro e come loro per un mese. Per questo è stata un’esperienza magica”. Prosegue Margherita: “Ci siamo abituate anche al loro cibo: riso, verdure, polenta bianca e pane. E anche se all’inizio è stato difficile, abbiamo superato il problema della lingua”. “È vero”, continua Michela: “Siamo riuscite ad imparare qualche parola di swahili, la loro lingua, e abbiamo insegnato loro un po’ di italiano e di inglese. La musica ha reso l’apprendimento più facile e divertente: le suore cantavano sempre, mentre lavoravano, mentre passeggiavano... Era bellissimo sentirle! Così ci siamo fatte insegnare qualche canzone”. Qual è la prima cosa che vi viene in mente se ripensate a quel mese in Africa? Michela: “La semplicità con cui vivono è la cosa che più mi ha colpito. Si accontentano del minimo indispensabile, ma sono più consapevoli di quel poco che hanno e per questo, forse, ne hanno più cura. È stata un’esperienza di gioia, non mi hanno mai trasmesso una sensazione di povertà o di tristezza. Abbiamo molto da imparare da loro”. “Sono d’accordo”, conclude Margherita, “vedere quei bambini che ogni mattina ti correvano incontro felici e sorridenti mi faceva scendere dal letto volentieri”. Michela (sinistra) e Margherita (destra) con le suore dell’orfanotrofio 41 LA PAGINA DEI GIOVANI Sara Ricci, 22 anni, ha lavorato durante gli anni del liceo con l’associazione di volontariato Handicap...su la testa!, fondata a Milano nel 1989. Avevi sedici anni quando hai iniziato, di cosa ti occupavi? “Insieme ad altri quattro o cinque volontari, un paio di pomeriggi a settimana, intrattenevamo una decina di ragazzi disabili. Li chiamo ragazzi, in realtà il più piccolo aveva sedici anni, ma la maggior parte erano adulti. Svolgevamo soprattutto attività manuali: disegni, collage, dipinti. D’estate organizzavamo delle uscite al parco, d’inverno gite sulla neve. È stata un’esperienza incredibile, faticosa ma divertente. Loro si affezionano subito, ti riempiono di abbracci e ti dimostrano in continuazione il loro affetto. Quando mi sono iscritta all’università purtroppo ho dovuto smettere”. Hai avuto altre esperienze nel campo del volontariato? “Sì, sono stata un mese al centro per bambini di strada Tone la Maji, nella periferia di Nairobi, in Kenya. Nairobi è circondata da una cintura di baraccopoli, che occupano circa l’80% del territorio della città. Un giorno abbiamo visitato la baraccopoli di Soweto, dove vivono circa ottomila persone. In quella folla abbiamo trovato anche una coppia di italiani: facevano parte di una cooperativa che aveva raccolto i fondi per aprire una sorta di asilo a Nairobi. Vivevano lì da quasi due anni, con qualche maiale, un paio di galline e una bimba che era stata abbandonata sui gradini della loro casa durante la notte. Non avevano più di trentanni, si erano sposati da poco e avevano scelto di vivere immersi nella miseria, rischiando anche la vita. Perché nelle baraccopoli incendi, sparatorie e aggressioni sono frequenti”. Ti ha molto colpito quello che hai visto in quei giorni. “Sì, è stato davvero duro immergersi in quel mondo desolato ma caotico. Forse non ero abbastanza preparata”. IN CITTÀ M5. Finalmente ci siamo Presentata alla stampa dal Sindaco Giuliano Pisapia la nuova linea della metropolitana milanese di Anna Aglaia e Sergio Ghittoni L a prima corsa ufficiale della nuova linea lilla ha avuto luogo domenica 10 febbraio alle 11 del mattino. In questo modo, anche tutti i cittadini comuni che aspettavano dal 2007 hanno potuto togliersi il gusto di conoscere questo prodigio della tecnica. Per la autorità e gli addetti ai lavori, invece, c’è stato un viaggio inaugurale di presentazione qualche giorno prima. “Oggi Milano ha un metrò e una marcia in più”, è il benvenuto del sindaco Giuliano Pisapia. “Finalmente ci siamo arrivati. Abbiamo superato ostacoli che sembravano insormontabili: è un primo passo che proseguirà nei prossimi mesi per arrivare da qui a San Siro”. Per il momento il tratto inaugurato coprirà solo da Bignami a Zara, praticamente un doppione dello sperimentato “31”. Questa apertura, in realtà, sembra essere più che altro una presentazione della nuova linea, perché la sua utilità parrebbe essere abbastanza dubbia: solo sette fermate, senza parcheggi di corrispondenza, su una tratta già coperta egregiamente da un jumbo tram che viaggia entro un percorso riservato e che per il momento non cambierà itinerario. Ma entro l’anno è previsto il ben più utile prolungamento fino a Isola e Garibaldi, che consentirebbe il collegamen- 42 to con la linea 2 e la rete ferroviaria, e nel 2015, in tempo per l’Expo, fino allo stadio di San Siro, come assicura l’assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran. Si vedono, quindi, i primi risultati di un progetto che, al completamento della tratta fino a Garibaldi, sarà costato ben 550 milioni di euro. I lavori per la sua costruzione sembravano non finire mai, i cittadini hanno sopportato disagi di ogni genere e anche a opere finite le critiche non sono mancate. Viabilità complicata nei controviali di Zara -Testi, assenza di parcheggi, sia di corrispondenza che lungo il percorso, e persino l’estetica di certe entrate di servizio sono i bersagli principali degli scontenti. E strettamente collegato all’apertura della M5 ci sono altri due progetti che non pochi grattacapi stanno creando al Comune: le strisce blu e la riorganizzazione delle linee di superficie Atm. Le strisce blu dell’ambito 43 sono state quasi disegnate tutte. Crediamo di poter dire che, confortati dal fatto che anche il Consiglio di Zona ha chiesto un approfondimento del progetto che preveda una maggiore superficie adibita alla sosta per residenti, l’assenza di parcheggi di interscambio per i pendolari graverà sulle strade prossime alle nuove fermate della linea metropolitana. Rammentiamo che le strisce blu consentono, nella modalità già avviata in altri quartieri, di garantire ai residenti un corretto uso dei parcheggi disincentivando i pendolari a farne uso. Le norme di gestione degli ambiti di sosta presenti sul territorio cittadino prevedono per i non residenti una tariffa di 80 centesimi l’ora, da applicarsi dal lunedì al venerdì dei giorni feriali dalle 8 di mattina alle 13 del pomeriggio. In questo modo si garantisce una corretta rotazione dei parcheggi lasciati liberi dai residenti. Per quanto concerne la rimodulazione delle linee di superficie gestite da Atm, va subito detto, che il nuovo assetto sarà attivato solo successivamente e il CdZ9 ha concordato con l’Amministrazione Centrale un periodo di rodaggio di 6-8 mesi per valutarne l’efficacia. Comunque, per il resto, la metropolitana è una meraviglia. Sette stazioni (Bignami, Ponale, Bicocca, Ca’ Granda, Istria, Marche e Zara), percorse da treni più piccoli e più corti (“leggeri”, vengono detti), senza conducente (la spettacolare tecnologia “driverless” di Ansaldo, usata in molte città del mondo), ma controllati da una centrale operativa fantascientifica collegata con i convogli da telecamere e citofoni. Tutte le banchine sono separate dai binari e dai treni da porte di sicurezza che si aprono esclusivamente quando il treno è fermo in stazione. Il tratto inaugurato consente di raggiungere da Bignami il collegamento con la linea 3 in soli otto minuti (oggi il “31” ce ne mette venti), e la frequenza dei passaggi è ogni f e b b r a i o 2 013 sei minuti. Scenderà a tre solo all’apertura delle stazioni di Isola e Garibaldi, perché a quel punto ci si aspetta un maggior flusso di traffico passeggeri. Nel frattempo gli orari di servizio saranno in parte ridotti: le corse cominceranno alle sei del mattino e termineranno alle dieci di sera, per consentire il prosieguo dei lavori nelle ore notturne. La tratta è comunque efficacemente coperta dopo quell’ora dal “31”. Ogni treno può trasportare fino a 536 persone, con 72 posti a sedere e due spazi per agganciare in sicurezza sedie a rotelle, per una capacità di trasporto totale di 5.000 passeggeri/ora in ciascuna direzione. Quando la linea lilla raggiungerà la stazione Garibaldi, alcune eccellenze della nostra zona, come l’Università della Bicocca, il Cto, il Parco Nord e l’ospedale di Niguarda saranno raggiungibili in modo estremamente più facile anche per chi proviene da fuori città e si sposta in ferrovia. Con questo tratto iniziale la metropolitana milanese raggiunge le 101 stazioni e i 92 chilometri, confermandosi la più grande d’Italia. Quando sarà terminata, Milano sarà una delle 25 città al mondo con una rete metropolitana superiore ai cento chilometri. Ma Atm assicura che anche la stazione Isola è completata e quella di Garibaldi in stato molto avanzato. Al punto che dal prossimo mese cominceranno i collaudi con i treni sui binari e per quest’autunno o nella peggiore delle ipotesi per fine anno anche queste due stazioni saranno operative. A lavori ultimati, grazie ai 12,8 chilometri dell’intera linea lilla sarà possibile trasportare 15-18.000 passeggeri ogni ora per senso di marcia, con una frequenza che può arrivare in caso di necessità anche a un convoglio ogni 75 secondi. E saranno rivoluzionati anche i tempi di percorrenza in città: 9 minuti da Bicocca a Garibaldi, 11 da piazzale Lotto a Garibaldi e solo 26 minuti per tutto il percorso, che toccherà anche centri nevralgici della città come Sempione e CityLife. Per l’avvio di questa prima fase Atm impiegherà circa 50 nuovi addetti, che hanno seguito un intenso percorso di formazione, a partire già dal 2012. Ci sarà infatti una nuova figura: quella dell’”agente di linea itinerante” che sarà a contatto con i passeggeri per fornire informazioni e intervenire tempestivamente in caso di necessità. Tutto il personale ha frequentato corsi specifici (70 giornate di formazione, per un totale di 15.000 ore) per acquisire le capacità necessarie alla gestione di una metropolitana senza conducente come la lilla. f e b b r a i o 2 013 IN CITTÀ Il monumento a Roberto Franceschi patrimonio della città di Milano di Paola Cavaleri e Silvio Ostoni I l 23 gennaio il Maglio di acciaio alto sette metri posto nel 1977 nel luogo in cui cadde Roberto Franceschi, in via Bocconi a Milano, di fronte alla sua Università, è stato ufficializzato come Monumento Cittadino dal Sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Roberto Franceschi era uno studente ventenne colpito a morte il 23 gennaio 1973 da un proiettile di pistola in dotazione alla polizia, che quella sera presidiava la sua Università per impedire un’assemblea aperta agli studenti degli altri atenei milanesi. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Franceschi e dall’Università Bocconi con il patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione di Abitare che sostiene la Fondazione, oltre ad ospitarne la sede organizzativa in via Val d’Ossola 19. Sono intervenuti all’inaugurazione Lidia Franceschi, madre di Roberto e Presidente Onorario della Fondazione a lui intitolata, il designer Enzo Mari, il cui contributo fu decisivo per la realizzazione dell’opera, e il Rettore dell’Università Bocconi Prof. Andrea Sironi. Abitare era rappresentata dal Vice Presidente Silvio Ostoni affiancato da Francesco Tripodi, amministratore delegato di Milano Energia. Tra le altre personalità presenti, numerosi assessori del Comune di Milano e consiglieri della Zona 9 di Milano, Luciano Caffini, Presidente di Legacoop Abitanti Lombardia e Nando Dalla Chiesa, presidente onorario di Libera, l’associazione contro le mafie fondata da Don Luigi Ciotti. La Fondazione Franceschi ha organizzato inoltre, dal 23 gennaio 2013 al 10 aprile 2013, presso gli spazi espositivi dell’Università Bocconi la mostra “Milano e gli anni della grande speranza”. Artisti, studenti e lavoratori tra impegno e utopia. L’iniziativa si propone di ricostruire il decennio 1966-1976 attraverso le spinte positive e le grandi speranze che lo caratterizzarono: giustizia sociale, progresso economico e civile, lavoro, diritto allo studio, libertà e diritti civili, liberazione della donna, ricerca della felicità. Scopo della Fondazione La Fondazione Roberto Franceschi si è costituita nel 1996 in suo ricordo svolge attività nel settore della ricerca scientifica di particolare interesse sociale principalmente nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cura di patologie sociali e forme di emarginazione sociale attraverso: • studi, ricerche e contributi alla raccolta dati sia sulle problematiche emergenti che su quelle croniche che mettono a rischio le condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali e familiari delle persone; • l’erogazione di borse di studio e premi di laurea a studenti universitari meritevoli i cui studi - contribuiscano direttamente all’attività di ricerca scientifica della Fondazione; • la produzione di strumenti didattici e di consultazione scientifica con modalità tali da restituire benefici diretti alla collettività in generale. 43 RACCONTI Un tram chiamato 1476 di Marco Rossi L’ Amministrazione comunale ha spacciato due linee tranviarie, le numero 4 e 5 per metro tranvie .Senza un minimo di ritegno, direi con una bella faccia tosta. Due linee tranviarie che arrivano ai confini di Niguarda, girano sul terreno rubato al Parco Nord e ritornano indietro. Cento metri dopo inizia il Comune di Bresso. Ho cercato su Wikipenda una storia simile ma non l’ho trovata. Due linee tranviarie, la 5 con tram che hanno almeno 80 anni e sono tutt’ora più che validi. Una forma ancora moderna, l’interno in legno, sono di colore giallo, senza pedana utilizzabile dai disabili. Ricordo di aver letto che il Comune di Milano aveva ceduto a quello di San Francisco, negli Stati Uniti, alcuni di questi tram e che ancora sono in funzione. Straordinario. La linea 4 ha tram di modello recentissimo, detti Jumbo, molto lunghi silenziosi, molleggiati di color verde, con la piattaforma per i disabili. Quando passano in via Ornato a Niguarda, fanno tremare i vetri delle case, bicchieri e lampadari tintinnano. Forse hanno sbagliato qualche cosa posando le rotaie, ma nessuno reclama oppure a nessuno dell’Azienda tranviaria frega niente. 44 Io passo sovente in via Ornato e sempre mi chiedo come facciano a circolare ancora quei vecchi tram della linea 5 . Mi ero ripromesso di chiederlo all’Azienda tranviaria ma non l’ho mai fatto per pigrizia . In verità il colore giallo una volta era diverso e più vivace, me lo ricordo perché quando ero ragazzo c’erano certi nebbioni che condizionavano la vita di Milano ed i tram erano i mezzi più visibili. La nebbia (la schighera in dialetto) “scendeva” da ottobre a febbraio sulla città. Di color grigio intenso, odorava di carbone, ti entrava fredda nella bocca e nel naso, la sentivi scendere giù nella trachea, riempirti i polmoni, ti restituiva in bocca la sensazione di un gusto perverso e sapevi che ti faceva male, ma non la rifiutavi. Molti tentavano di coprirsi la bocca e il naso con la sciarpa, magari con la mano, tentativi inutili La sentivi sui capelli, ti inumidiva il cappotto e lo appesantiva ancora di più. Io avevo il cappotto di mio zio che mia madre aveva rivoltato, con grande bravura, tanto da sembrare nuovo. Alla sala bigliardi di via Torino, mentre giocavo a biliardino, un povero cristo aveva tentato di rubarmelo. Era l’ottobre del 1956, avevo sedici anni e andavo alla serale. La serale. Mi ero sempre ripromesso che se avessi avuto figli non li avrei mai mandati alla serale. Lavorare di giorno, studiare la se- ra, perdere la gioventù, una vita di merda. Le mie figlie hanno fatto il liceo scientifico, la prima ed il linguistico, la seconda. Hanno goduto la loro gioventù ed anche la mia. La scuola serale è da abolire, è inumana. Sei sere la settimana, compiti a casa. La domenica ripasso e studio. Da allora mi sono abituato a dormire non più di cinque ore per notte. Ho un credito di sonno che mi aiuterà da morto. Andavo a scuola alla Cavalli e Conti, sopra l’Alemagna all’angolo di via Torino e via Orefici, di fronte al Duomo. Fino a 18 anni ho fatto il fattorino e poi il rappresentante di metalli preziosi per odontoiatria. Faticavo in bicicletta tutto il giorno per ventimila lire al mese da fattorino e a malapena ci tiravo fuori le spese da rappresentante, a quei tempi la gente in bocca metteva per lo più l’acciaio. Qualche mese fa, in via Ornato mi scappa l’occhio sul retro di un tram giallo della linea 5 e ben visibile vedo il numero 1476. Mi fermai confuso. Quel numero aveva qualche cosa di familiare. Avevo la sensazione che fosse un numero importante nella mia vita. Mentre il tram si allontanava e il numero sfumava, mi prese un senso di tristezza che non mi abbandonò per tutto il giorno. La sera, a cena, ne parlai con Francesca, mia moglie, ma non ne venni a capo. Eppure, rimugginavo, quel numero aveva f e b b r a i o 2 013 RACCONTI un rapporto con me, aveva un posto nella mia vita. Qualche tempo dopo, mentre camminavo in via Ornato, sentii alle mie spalle il rumore tipico del tram quando fa la curva, il rumore che solo quel tipo di tram può fare. Improvvisamente mi ricordai il 1476. Era il numero del tram della linea 14 che tutte le sante sere alle 23,45 era fermo al capolinea di Largo Cairoli. Qualche volta mi toccava correre e prenderlo al volo. Abitavo in viale Certosa al 153, a tre fermate dal Cimitero Maggiore, l’altro capolinea. Eravamo in pochi su quel tram, perlopiù le stesse persone. Studenti delle serali, qualche cameriere. Avevamo tutti in comune la stanchezza. Nessuno parlava, gli occhi socchiusi. Facce stanche, pallide. Nessuno leggeva. Sembravamo dei manichini. Anche il tranviere era stanco, ma sapeva che la sua era l’ultima corsa e alle fermate, prima di ripartire guardava bene se c’era qualcuno che arrivava di corsa e lo aspettava. Saliva ancora gente sino a piazza Baiamonti, poi piano piano scendevano in via Cenisio, poi in viale Certosa. Io ero uno degli ultimi. Più di una volta capitava che mi addormentassi e che il tranviere mi svegliasse . Il tram ripassava davanti a casa mia, il tranviere mi faceva scendere davanti al portone di casa, fuori fermata, poi tirava diritto fino al deposito di via Messina. Noi della serale alle 17,45 cominciavamo le lezioni, io arrivavo alle 18, avevo l’handicap quando c’erano i compiti in classe, ma tant’e... Non eravamo tristi, eravamo più grandi della nostra età . C’erano studenti di età molto diverse e che facevano lavori di ogni tipo. I più fortunati erano quelli che lavoravano in banca, perlopiù fattorini che volevano fare carriera. Eravamo tutti figli di operai, abitavamo in periferia, la nostra era una condizione che ci accomunava. Poveri, si, ma quanta voglia di fare, di reagire. Consideravamo la posizione dei nostri genitori il punto di partenza, dal quale far partire la nostra rivincita per andare oltre. Anche allora il calcio era importante, al pari del ciclismo, e la radio era l’unica fonte di informazione per tutti . Ma alla scuola serale no c’era tempo per le chiacchiere, il tempo era fondamentale, sapevamo che ogni minuto che passava ci avvicinava sempre più alla stanchezza non gestibile. Quando uno di noi si addormentava chinando il capo sulle braccia intrecciate appoggiate sul banco, nessuno si meravigliava, i professori capivano e facevano finta di niente. Mi ricordo il giorno dell’esposizione dei risultati degli esami di maturità. Visi tirati, salivamo le scale chiedendo con gli occhi, a quelli che scendevano, se sapevano il loro risultato. Non pochi piangevano, nascondendo le lacrime. Per alcuni non c’era più la possibilità dell’appello; dopo due bocciature in una scuola serale privata dovevi ritornare in una scuola pubblica, una cosa impossibile per tutti. Che strana Milano a quei tempi. Oggi sento rievocare quegli anni con frasi fatte, con caricature che non hanno niente a che fare con la realtà di allora. C’era una gran miseria, gli effetti della guerra erano tutt’altro che superati. L’immigrazione dal Sud era in pieno svolgimento con tutte le conseguenze che sap- Cordoglio Si è spento Claudio Ciceri vicepresidente della ASD Niguarda Calcio. Dopo anni alla guida della società, prima come Presidente e dal 2007, a seguito della fusione con la Frassetti, come Vice Presidente, si era fatto un po’ in disparte, ma era comunque componente fondamentale del direttivo. Un grande amore, una grande passione f e b b r a i o 2 013 quella per il calcio, tanto che ha sempre suscitato una grande ammirazione per l’impegno nel sostenere, attraverso questa società sportiva, un preziosa attività sociale. L’augurio è quello che il lavoro di chi ci lascia non vada perso e che ancora tanti giovani si ritrovino in nome dello sport e diventino cittadini migliori. piamo. I terroni andavano ad occupare le case più povere, si avviava così il normale ciclo di integrazione. Avevamo una grande voglia di vivere, una carica di speranza per il futuro. In quegli anni, ogni giorno si aprivano officine, laboratori, nelle cantine, ovunque. La luce stava accesa dalla mattina alla sera, si produceva di tutto. Nelle cantine di casa mia venivano prodotte madonnine di gesso da vendere ai mercati rionali, in verità in condizioni igieniche spaventose. Un altro stampava medagliette di latta di San Cristoforo protettore degli automobilisti. C’era una frenesia incredibile. Le biciclette erano tante. Si pedalava in fretta, fischiettando, forse non tutti avevano la pancia piena, ma eravamo sicuri che il domani sarebbe stato migliore dell’oggi. Davanti a casa nostra (due locali in affitto in via Marzabotto, sulla Gallaratese) c’era un cantiere edile. Il guardiano viveva in una baracca di legno, senza riscaldamento. Si scaldava mettendo legna dentro un bidone. Quell’inverno era dura. Mia madre, una domenica mattina si mise a chiacchierare col guardiano del cantiere. Per farla breve venne in casa nostra a farsi un bagno caldo e a mangiare una pasta fumante al pomodoro Nacque una amicizia. Un giorno i lavori finirono, il guardiano se ne andò, ma prima venne a salutarci e ci portò un pacco ricevuto dal suo paese, pieno di fichi secchi e con una bottiglia di olio. Forse oggi certe cose fanno sorridere, sembrano brani di vita in bianco e nero. Però non mi pare che la vita di oggi, a colori, sia poi tanto meglio. È venuto improvvisamente e prematuramente a mancare all’affetto dei suoi cari il socio Ruggiero Russo. Russo, che abitava da molti anni in via Cecchi 1 ed era molto conosciuto in Cooperativa, è stato vittima di un incidente stradale. La redazione porge ai familiari le più sentite condoglianze. 45 CRONACA Guardie e ladri in via Val di Ledro I Un atto di coraggio di due agenti ncredibile scena da Far West nei cortili di via Val di Ledro 23, in quello che è il più grande quartiere della nostra cooperativa. Vale la pena di raccontare l’accaduto per l’emozione che ha causato nei testimoni oculari e per la determinazione, il sangue freddo, l’abnegazione e la professionalità dei due soci protagonisti di questa storia. È sabato 12 gennaio, verso le due e mezza del pomeriggio. G.T. (ci permette di menzionarlo solo con le iniziali), agente di polizia locale fuori servizio, nostro socio, è passato a salutare la sorella (S.T.), anche lei nostra socia e anche lei della polizia locale, e a riprendersi le sue figlie che avevano passato la mattinata con la zia e la cuginetta nell’appartamento del quartiere di via Val di Ledro 23. Improvvisamente i due sentono strani rumori provenire dal pianerottolo. Incuriositi, cercano di guardare dallo spioncino. Ma si rendono subito conto che questo è stato coperto con un pezzo di nastro adesivo. Lo stesso era successo qualche mese prima, quando l’appartamento di fronte era stato svaligiato. La nostra agente non era presente, ma al suo ritorno aveva trovato tutti gli spioncini del pianerottolo coperti da nastro adesivo. È chiaro a questo punto che stia accadendo qualcosa di preoccupante. I due agenti aprono la porta e si accorgono che la serratura dell’appartamento di fronte è stata manomessa, ma il responsabile non c’è più, è scappato giù dalle scale forse rendendosi conto della loro presenza dietro la porta. G.T. si precipita all’inseguimento, forte del fatto di essere appena smontato dal servizio e di essere ancora provvisto della dotazione d’ordinanza, armi e manette comprese. La sorella lo segue giù dalle scale, perdendo le ciabatte lungo il percorso. 46 di polizia locale nostri soci Il contenuto delle tasche del malvivente Il ladro sbaglia e, invece di raggiungere l’uscita del cortile sulla Val di Ledro, si dirige a sinistra verso la cancellata lungo la via Spellanzon. Ma non c’è uscita, il ladro esita, si capisce che valuta la possibilità di scavalcare il cancello, ma poi le punte della cancellata e la sua età non proprio giovanissima lo inducono a desistere e ad arrendersi. Viene subito immobilizzato e perquisito e nelle sue tasche si trovano oggetti da scasso, oltre che la copertura della serratura dell’appartamento che aveva tentato di svaligiare. Colto in flagrante, il ladro, un italiano sessantenne pluripregiudicato di Catania, ma residente a Trezzano, dapprima ha cercato di spacciarsi per un abitante del quartiere, poi si è lasciato andare alle lacrime tirando in ballo famiglia e figli piccoli da sfamare. La fedina penale di questo soggetto comprende furti e rapine. Un delinquente abituale insomma, al punto che quando sua moglie è stata avvertita dell’arresto del marito non ha manifestato alcuna sorpresa, come se si trattasse di una normale consuetudine. Il malvivente è a San Vittore, in attesa di processo per direttissima. Intanto l’eco di questa impresa ha raggiunto i vertici del Comune e il sindaco Pisapia in persona ha voluto congratularsi con il nostro socio, chiamandolo al telefono per manifestargli il suo apprezzamento e quello di tutto il Comune, augurandosi che tutti gli agenti della polizia metropolitana abbiano lo stesso spirito di dedizione al dovere anche quando sono fuori servizio. E non è la prima volta che il nostro G.T. riesce a sventare atti delittuosi. Nell’agosto scorso, infatti, in via Majorana (la ex Gronda Nord), G.T. e sua moglie, anch’essa incredibilmente della polizia locale come marito e cognata, assistono al furto della borsa di una signora ferma al semaforo all’incrocio con viale Enrico Fermi. Un ragazzino si infila dal finestrino aperto del passeggero, ne esce con la borsa della signora, raggiunge rapidamente un’auto parcheggiata poco lontano con altri due complici, che si allontana subito. I due agenti (in borghese, fuori servizio) chiedono alla signora cosa sia successo e la trovano in preda alla disperazione per il furto della borsa. Con la loro auto privata si gettano quindi all’inseguimento dei malfattori, li raggiungono, intimano loro di fermarsi esibendo il tesserino della polizia pur essendo disarmati e in inferiorità numerica. Per evitare la cattura i delinquenti gettano la borsa dal finestrino, che viene recuperata. Con tutto il suo contenuto intatto: cellulare, documenti, effetti personali e 300 euro. Dalla targa dell’auto non si è potuto risalire a nulla: la macchina era intestata a una zingara di un campo nomadi che sostiene di averla prestata a persone che non si sono potute identificare o che presentavano alibi suffragati da altri loro compari. In questo caso quindi l’arresto non c’è stato, ma almeno la refurtiva è stata recuperata. In questi momenti di recrudescenza dei furti negli appartamenti (e non solo: è di questi giorni la notizia di box e cantine visitati a decine nei nostri quartieri...), la presenza di persone come queste nel nostro corpo sociale ci fa piacere e ci tranquillizza. Desideriamo manifestare a tutti i protagonisti di questi episodi l’apprezzamento e il ringraziamento della redazione di Quartieri e della cooperativa Abitare. f e b b r a i o 2 013 Direttore responsabile Paola Cavaleri Comitato di redazione Tiziana Barale, Maria Piera Bremmi, Francesco Felici, Sergio Ghittoni, Marco Mondini Coordinamento Ermanno Pulici Collaboratori Anna Aglaia, Gian Piero Carezzano, Chiara Cariani, Giusy Deligios, Bruno Delù, Vincenzo Ferrara, Claudio Gelfi, Sergio Ghittoni, Valter Giraudi, Giulia Iasoni, Cesare Losi, Ilaria Magnaghi, Valeria Malvicini, Lorenzo Mazzi, Silvio Ostoni, Giovanni Poletti, Indira Sala, Luca Tiboni Impaginazione Studio 3B Via Ferri 6 - Cinisello Balsamo (Mi) [email protected] - www.studio-3b.it Stampa Gemm Grafica Via F. Filzi 68 - Cormano (Mi) Fotografie Vittorio Giansanti, Valter Giraudi, Cesare Losi, Gianni Russo Per inserzioni pubblicitarie: Marco Feliciani tel. 339.7163993 e-mail: marco_ [email protected] Redazione: via Val di Ledro, 23 - 20162 Milano tel. 02.66114500 - fax 02.6426036 e-mail: [email protected] Editore: Abitare Società Cooperativa via Hermada 14 - 20162 Milano tel. 02.66100118 - fax 02.6426036 e-mail: [email protected] www.abitare.coop A PASQUA AIUTA CON DOLCEZZA LA UILDM È con piacere che l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare sezione di Milano invita i soci di Abitare, dal 26 al 30 marzo dalle ore 14.00 alle ore 19.00, al suo stand presso il Centro Ghiglione in via Val di Ledro 23 per una vendita eccezionale di uova di Pasqua. A tutti i soci verrà riservato uno sconto del 20% su ogni uovo a cui si aggiungerà una particolare offerta sulle uova per bimbi e sul cioccolato sfuso. Un gradito omaggio verrà offerto a tutti coloro che verranno a trovarci. Il ricavato della vendita andrà a sostenere i numerosi ed importantissimi progetti dell’associazione che Abitare sostiene da anni.