Editoriale - Vega Prefabbricati

Transcript

Editoriale - Vega Prefabbricati
L’agricoltura fa registrare un incremento record nel numero di occupati, che è 10 volte superiore
al valore medio totale di tutti i settori, nonostante le pesanti difficoltà registrate a seguito del
maltempo. Il settore agroalimentare può realmente essere considerato un elemento di leva
finanziaria, importantissimo per l’intera economia del Paese. Da rimarcare i dati riguardanti la
nascita di numerose imprese nel settore: tanti i giovani imprenditori che hanno deciso di cimentarsi
in interessanti start up in questo campo. Senza dimenticare che il 2015 è l’anno dell’Expo che, com’è
noto, avrà come tema centrale “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” mostrando i molteplici significati
racchiusi dalla parola “cibo”. Come si sposa questo settore all’edilizia? Quali potrebbero essere le
opportunità che, vicendevolmente i settori si possono scambiare? Sono queste le domande che ci
siamo posti impostando questo nostro primo numero del 2015. Abbiamo deciso, quindi, di recensire
alcune nostre realizzazione, spaziando dalla grande distribuzione a opere realizzate per aziende che
creano prodotti top, come il vino e i tartufi, veri e propri ambasciatori dell’Italia life stile nel mondo.
Buona lettura.
Editoriale
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, Aut. GIPA/CN/AN/30/2014 - euro 1,00
Il cibo è cultura, anche per l’edilizia
Gabriele Polini
Ricerca: formare
i creatori
del domani
Associazione:
2015 l’anno della svolta
Case History:
Riqualificazione d’area
e servizio per i cittadini
News Vega:
vino Illuminati,
vino e passione
Vega Prefabbricati
e ciclismo
N°1
Case History:
Trivelli Tartufi, uno stabilimento
in armonia con il territorio
Anno 8
Ricerca
3
Ricerca
2
Formare
i creatori
del domani
La Scuola di Architettura
e Design di Camerino
si colloca al 6° posto
tra le facoltà
di architettura nazionali
Laureato in Architettura nel 1984 alla Facoltà
di Architettura di Roma con il massimo dei voti,
il Prof. Giuseppe Losco è oggi direttore della
Scuola di Architettura e Design dell’Università
di Camerino. La sua formazione culturale
e scientifica, sin dagli studi universitari,
si è indirizzata alla cultura del progetto e
del suo ruolo centrale in tutte le fasi del
processo edilizio e industriale rivolgendo
una particolare attenzione alle innovazioni
tecnologiche nel processo di progettazione
e delle relative implicazioni che l’innovazione
tecnologica-produttiva determina nei processi
d’ideazione e costruzione.
Quanti sono gli iscritti di quest’anno
alla Facoltà di Architettura e da dove
provengono?
“È importante premettere, per chi ancora
non ne fosse a conoscenza, che la Scuola di
Architettura e Design ha un’offerta formativa
che prevede quattro Corsi di Studio (CdS):
due lauree di primo livello e due lauree
magistrali di secondo livello. Negli ultimi
anni gli studenti che si sono immatricolati,
annualmente, sono stati circa 350 (il 25%
delle matricole Unicam), mentre gli studenti
iscritti sono circa 1500 (il 17% degli iscritti
Unicam).
Gli studenti prevalentemente provengono dal
70% dalla Regione Marche, di cui il 20%
dalla città di Ascoli, mentre da fuori Regione
provengono circa il 30% degli studenti,
comprensivo anche di un 4% di studenti
stranieri. La nostra attrazione va oltre il
territorio regionale, tenendo conto che ci
sono lungo la fascia adriatica altre Facoltà
di Architettura concorrenti come quella di
Chieti-Pescara, di Cesena, dello IUAV di
Venezia e del Politecnico di Bari”.
Cosa si aspetta da questo periodo in cui
dirigerà la Facoltà e quali sono i suoi
obiettivi?
“Il mio auspicio è di proseguire la strada
tracciata dai miei predecessori. L’area
scientifico disciplinare della nostra Scuola,
infatti, è stata classificata al 6° posto su
39 posizioni nella graduatoria nazionale per
Atenei e al 4° posto su 24 nella graduatoria
per dipartimenti e sottostrutture per area nel
segmento Medio. C’è stato un miglioramento
anche nella classifica Censis - Repubblica,
che dopo alcuni anni nella valutazione della
didattica è risalita al 6° posto tra le Facoltà
di Architettura. Mantenere e migliorare queste
posizioni rappresenta indubbiamente uno
stimolo per il futuro e, pertanto, continueremo
con attività mirate a migliorare la qualità
della ricerca e al conseguente reperimento
delle risorse europee e nazionali”.
Dove vanno a lavorare i giovani che si
laureano ad Ascoli e che prospettive
professionali hanno?
“In questo momento storico, in cui il tasso
di disoccupazione nazionale si attesta
oltre 13% (il livello più alto sia dall’inizio
delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle
trimestrali, primo trimestre 1977) e il tasso di
disoccupazione giovanile si attesta sul 44%, il
ruolo dell’università risulta molto importante
soprattutto per contrastare il numero di quei
giovani scoraggiati (tra i 15 e i 29 anni), i
cosiddetti NEET (Not in Employement,
Education or Training) che non sono iscritti
a scuola, né all’università, né lavorano,
né frequentano corsi di formazione (sono
oltre 2 milioni e 200mila). Le prospettive
professionali per i laureati della nostra scuola
sono state negli ultimi anni molto legati alla
violenta crisi economica che ha investito il
nostro Paese e la nostra regione. Tuttavia i dati
di AlmaLaurea, un Consorzio Interuniversitario
che favorisce e monitora l’inserimento dei
laureati nel mondo del lavoro, ci dicono che la media per tutti i
nostri dottori del tasso di occupazione, a un anno è il 42,3%, a tre
anni l’82,3% e a cinque anni l’89,4% è all’incirca di poco inferiore
alla media nazionale. Chiaramente per i laureati in Architettura,
dopo la laurea è necessario superare l’esame di stato per ottenere
l’abilitazione a esercitare la professione di architetto e il tasso di
occupazione varia da circa il 69% dopo un anno a circa l’85% dopo
5 anni. Nel campo del Design, il tasso di occupazione varia da circa
il 60% dopo un anno, a circa il 90% dopo 5 anni. Questi dati, per
quanto indicativi, rappresentano delle medie, tuttavia smentiscono
quello che ormai nell’opinione pubblica sta diventando un luogo
comune circa l’inutilità di un titolo di studio. Indicano invece con
chiarezza che per i laureati l’inserimento nel mondo del lavoro è più
rapido, qualificato e meglio retribuito”.
Luigi Gagliardi
www.unicam.it/sad
Periodico realizzato dalla Vega Prefabbricati · www.vegaprefabbricati.it
Editrice: Gabbiano - srl · Via Orsi, 2 · 60123 Ancona
Iscrizione al ROC: 16575 del 15/03/2008
Periodico in attesa di registrazione
Redazione: Via Cingoli, 20/a 60128 - Ancona (AN)
Direttore responsabile: Gabriele Costantini
Hanno collaborato: Luigi Gagliardi,
Clizia Pavani, Maurizio Polini, Sara Polini
Grafica e impaginazione: Gabbiano - srl
Stampa: Poligrafica Bellomo · Via V. Diomede Gabrielli, 10 · Ancona
www.poligraficabellomo.it
2015 l’anno della svolta
L’innovazione
dei processi produttivi
e l’attenzione
all’ambiente
spingono la ripresa
del settore edile
“La situazione economica dell’Italia è a un punto di
svolta”. Sono queste le parole con cui il presidente Ance
Paolo Buzzetti ha aperto il suo discorso alle decine di
potenziali investitori stranieri che hanno prenotato un ta­
volo per l’Italian Lunch evento che si è tenuto a metà
marzo a Cannes in occasione del Mipim 2015. Una
scelta quella di fare leva sulle capacità e possibilità
dell’immobiliare nazionale per attira­re capitali stranieri,
to con la decisione dei costruttori
che va a braccet­
di presentarsi a Cannes assieme all’Ice (Istituto per il
Commercio Estero).
“Il piano di riforme strutturali che il governo ha messo
in cam­po – ha continuato Buzzetti - insieme a interventi
di politica economica improntati alla crescita, come
più volte sollecitati dall’An­
ce, sono stati salutati
positivamente dalle istituzioni europee e dai merca­ti”.
Secondo il presidente dei costruttori “… i recenti dati
macroeconomici e le stime sulle prospettive di crescita
testimoniano un’inversione di tendenza per l’economia
nazionale che potrà riportare l’Italia tra i protagonisti
dell’economia internazionale”.
L’ottimismo dimostrato è confermato dai dati elaborati da
Ance nel 2014 che vede la compravendita di abitazioni
aumentata del 3.6% rispetto al 2013 con oltre 4000
unità vendute. Segnali rassicuranti, inoltre sono giunti
anche dalle compravendite non residenziali.
In particolare, nel quarto trimestre scorso, gli immobili
commerciali han­no registrato un aumento del 14% de­
gli affari conclusi rispetto allo stesso periodo del 2013
mentre il comprato produttivo, costituito dalla somma di
capannoni e industrie, è cresciuto del 3,1%. Sul fronte
della finanza immobiliare anche mutui per l’acquisto di
abitazioni sono tornati a crescere: +9,8% nei primi nove
mesi del 2014.
La ritrovata dinamicità delle produzioni edilizie trova
un punto di forza nella qualità degli interventi, con una
forte componente d’innovazione dei processi produttivi e
un’atten­zione agli standard ambientali più avanzati.
“L’Ance già da qualche tempo sta promuovendo
questo cambia­
mento, spingendo le imprese italiane
dell’edilizia a cogliere le opportunità date dall’inno­
vazione, dalla tecnologia e dalla qualità del costruito –
ha terminato Buzzetti - . Una qualità riconosciuta anche
a livello internazionale come testimo­niano le numerose
commesse che le nostre imprese acquisiscono all’estero
anche nei mercati, più competiti­vi”.
Riqualificazione d’area
e servizio per i cittadini
Case History
5
Associazione
4
Il nuovo Conad
di Fermignano,
forme accattivanti
e curvilinee per un grande brand
della grande distribuzione organizzata
Una struttura dalla forma accattivante e curvilinea
ospiterà il rinnovato punto vendita Conad di Fermignano.
L’azienda si sta muovendo parecchio su gran parte del
territorio italiano come ci conferma Stefano Gavelli
Responsabile Sviluppo & Ufficio Immobiliare. “Oltre al
punto vendita di Fermignano – ci dice Gavelli - il 2015
per Commercianti Indipendenti Associati sarà un anno di
grandi sfide. A fianco allo sviluppo tradizionale, che ci vede
impegnati dalle Marche al Friuli, si aggiunge l’impegnativa
acquisizione dei punti vendita a insegna Billa dei territori
Veneti e Friulani: in tutto 32 negozi il cui cambio gestione
(e insegna) è stato completato nel mese di marzo. Oltre
a questi cantieri aperti le prossime aperture (fine 2015/
inizio 2016) sono a Pesaro, Osimo, Padova, Forlì, Savignano
e molti altri partiranno entro la fine dell’anno. Il piano di
sviluppo della nostra cooperativa prevede dal 2015 al 2018
un investimento complessivo di oltre 350 milioni di euro in
punti vendita ed interventi immobiliari a questi connessi”.
Qual è l’impatto occupazionale che ha avuto il punto
vendita di Fermignano sul territorio?
“Nel caso specifico si tratta di un trasferimento con
ampliamento di un punto vendita già esistente. Tutti i
dipendenti saranno trasferiti dal vecchio al “nuovo” e vi
saranno nuove assunzioni atte a soddisfare le vendite
incrementali, parliamo di qualche unità, massimo una
decina”.
In questi anni di crisi com’è cambiata la Gdo e quali sono
le prospettive future?
“La GDO è cambiata molto poiché sono cambiati i
consumatori e loro abitudini di acquisto. La famosa ruota
della distribuzione sta volgendo al termine e lo si vede con
l’appiattimento sempre maggiore fra le catene tradizionali
che si trasformano sempre più in “discount” e discount
che mutano sempre più in supermercati. Una ricetta per
sopravvivere e fare meglio degli altri non c’è. Ciò che funziona
in un’area non sempre funziona in un’altra. Di certo però
gli elementi su cui puntare, in ordine d’importanza, sono: il
servizio, la convenienza, la qualità e il rapporto con il cliente.
Il nostro modello, che vede impiegati nel punto vendita i
soci titolari, è vincente perché da sempre focalizzato su
tali elementi che, anno dopo anno, soddisfano sempre
meglio le esigenze dei consumatori. Le prospettive future
non sono rosee per nessuno… il mercato è in contrazione e
una volta stabilizzato occorrerà attendere a lungo le crescite
per raggiungere i livelli di un tempo. Un’insegna cresce solo
perché un’altra cala o, ancora peggio, perchè scompare. Entro
5 anni la distribuzione sarà profondamente riorganizzata e
lascerà spazio solo alle imprese più efficienti e che sapranno
trovare la loro stabilità localmente”.
A fare da interfaccia tra la Vega prefabbricati e la Conad è
stato il Geom. Francesco Strazza che oltre a seguire tutte le
attività pre e post lavori ha straferito alla società costruttrice
le esigenze in termini di qualità e tipologia costruttiva della
committenza.
“Dal punto di vista produttivo – ci dice Strazza - l’opera
non è stata di semplice realizzazione. L’edifico, infatti, ha
uno sviluppo planimetrico a lato curvilineo quindi i solai
dei piani terra e primo hanno dovuto seguire la curvatura
che si presenta sul fronte dell’edificio. La curvatura è stata
prevista nella progettazione in quanto, il lotto da utilizzare
per realizzare l’opera, è angolare e posizionato sull’incrocio
di due strade. Tale scelta ha permesso di dare maggiore
visibilità alla struttura”.
Case History
7
Case History
6
Dal punto di vista strutturale ci sono particolarità da
evidenziare?
“La struttura presenta un piano interrato realizzato con mura
perimetrali in cemento armato sulle quali la Vega Prefabbricati
ha inserito le travi e realizzato la parte strutturale dei solai
del piano terra e del primo piano. Quest’ultimo, conta una
superficie di 300 mq dedicata agli uffici.
La fase di prefabbircazione si è rivelata di ottima qualità
esecutiva anche nella cura dei particolari e la squadra che ha
realizzato la posa in opera si è dimostrata più che competente.
Anche dal punto di vista della realizzazione dell’opera Vega
ha fatto un ottimo lavoro seguendo gli standard richiesti
dal gruppo Conad che prevedono innanzitutto un’elevata
resistenza strutturale e livelli di manutenzioni future minime.
Se proprio vogliamo trovare una piccola pecca, posso dire
che abbiamo impegnato qualche ora di troppo per appianare
una piccola divergenza tecnica sulla definizione della fine dei
lavori “a regola d’arte””.
Il progetto iniziale di riqualificazione dell’area è stato affidato
allo Studio Associato Castelli di Senigallia e “…prevedeva –
conferma l’Ingener Lanfranco Castelli - la riorganizzazione
dell’intera area al fine di creare uno spazio che potesse
rivitalizzare la zona. Prima di iniziare l’opera costruttiva è stata
realizzata la demolizione e ricostruzione dell’edificio esistente
(ex discoteca) per poi realizzare l’edificio a destinazione
commerciale e direzionale, articolato su un piano interrato
adibito a parcheggi garage e depositi, un piano terra adibito
ad attività commerciali e un piano primo adibito ad attività
direzionali per una cubatura complessiva di 11.000 mc circa”.
Poi che cosa è cambiato?
“Per le mutate esigenze, dovute al cambiamento del fruitore
finale dell’edificio, sono state apportate alcune modifiche,
che comunque non hanno cambiato l’impianto originale”.
Ci spieghi come si sviluppa il progetto?
“Il progetto prevede tre livelli di costruzione, seminterrato,
piano terra e primo piano. Al piano interrato sono previsti
parcheggi, locali garage e un locale deposito. I parcheggi
interrati consentono il totale rispetto degli standard delle NTA
in merito alla dotazione di parcheggi privati e parcheggi di uso
pubblico. Nel piano terra è prevista la struttura commerciale
per la vendita di prodotti alimentari di medie
dimensioni, comprensiva di superficie di vendita
accessori, direzionale, zona casse e il magazzino
di deposito merci. Il primo piano è destinato alla
realizzazione di locali per attività direzionali, con
accesso attraverso una zona ingresso, scala e
impianto ascensore, che collega il piano terra al
primo piano e al piano interrato”.
Che cosa può dirci delle strutture portanti
dell’impianto?
“Come detto sopra, l’edificio non prevede
importanti peculiarità costruttive. La fondazione
e le strutture interrate dell’intero edificio saranno realizzate
in cemento armato in opera, mentre, per quanto concerne
la parte in elevazione, si utilizzeranno elementi strutturali
prefabbricati in cemento armato precompresso.
In particolare la struttura prefabbricata sarà composta di
pilastri prefabbricati in cemento armato ordinario, travi portanti
e pannelli di solaio in cemento armato precompresso. Per le
finiture sono previste pareti ventilate montate sul pannello
prefabbricato con sottostruttura di acciaio o alluminio, con
interposizione di pannelli in poliuretano espanso tra parete
prefabbricata e parete ventilata.
Le pareti non ventilate e non rivestite saranno rifinite
esternamente con struttura isolante a “cappotto” con
rivestimento del pannello prefabbricato, in pannelli di
poliuretano espanso, sovrastante rete plasticata e finitura a
intonaco base cemento, pronta per la tinteggiatura con tinte
acriliche lavabili”.
Case History
9
Case History
8
Vino e passione
Vini Illuminati azienda leader nel settore: un viaggio
alla scoperta delle strutture, i prodotti fino ad Expo 2015
120 anni di storia, oltre 130 ettari tutti coltivati a vite e
una produzione di 1.100.000 bottiglie. Questi i numeri,
moto importanti, dell’Azienda Agricola Dino Illuminati di
Controguerra in provincia di Teramo. Una crescita continua e
costante nel tempo, una passione che anima una tradizione
di famiglia tramandata da 4 generazioni. Sono 40 gli anni di
attività dedicata all’imbottigliamento: a partire dal 1972 per
4 decadi. Una realtà muscolare questa dei Vini Illuminati che
ha scelto Vega Prefabbricati per la realizzazione di uno dei
suoi numerosi edifici industriali. “Quella fatta da Vega – ha
dichiarato Stefano Illuminati – è una struttura concernente
la logistica dei nostri mezzi meccanici. Abbiamo 130 ettari
coltivati a vite e per noi è molto importante gestire in maniera
organizzata le macchine che devono operare sul territorio.
Oggi la struttura che si sviluppa su 400 metri quadrati è
stata ricoperta con pannelli fotovoltaici, d’altronde chi opera
come noi in un settore così fortemente legato ai frutti della
terra, ha una particolare attenzione alla stessa”.
Vino, Made in Italy ed export sono elementi sostanziali
per voi?
“Assolutamente sì. Produciamo circa 1.100.000 bottiglie
l’anno e gran parte di queste sono destinate al mercato
estero. Diciamo che il 65% della nostra produzione prende
la via per gli Stati Uniti, il Canada e l’Europa. Di particolare
interesse sono per noi anche i mercati di Australia, Giappone
e, arriviamo, anche in Nuova Zelanda. Il rimanente 35% di
conseguenza e destinato al mercato nazionale ”.
Una produzione, la vostra tutta dedicata al vino…
“Esattamente, la nostra produzione si appoggia a una
superficie vitata di oltre 130 ettari, tutti appartenenti alle
zone della Controguerra DOC e della DOCG Montepulciano
d’Abruzzo Colline Teramane. Vigneti dalle uve speciali che
generano vini di rara qualità, ottenuti grazie alla dedizione e
all’impegno di mani sapienti che curano questa terra ricca e
conoscono l’arte della vinificazione”.
Quali sono i vini che producete?
“Abbiamo un’attività di vinificazione sia di rosso che di
bianco. Il rosso, che assorbe il 70% della produzione è il
Montepulciano d’Abruzzo, la cui produzione è consentita
nelle province di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. Il bianco
su cui siamo orientati sono due: Il Trebbiano d’Abruzzo un
vino bianco dalle grandi potenzialità che ha trovato sul
nostro territorio un ecosistema ideale e il Pecorino, altro
vitigno autoctono della zona a cavallo fra il Sud delle
Marche, il Nord dell’Abruzzo e le zone più orientali del
Lazio”.
Una grande presenza alle fiere di settore quindi…
“Prowein, Vinitaly e Vinexpo sono per noi un must e poi,
quest’anno ovviamente saremo all’Expo. Proprio l’Expo
2015 rappresenta per noi una grandissima occasione.
D’altronde il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per
la Vita” che contraddistinguerà la manifestazione è
strettamente legato al nostro business. Saremo presenti
con I Grandi CRU all’evento proprio nel cuore della
manifestazione. L’Esposizione Universale di Milano è
un’occasione unica di visibilità verso un pubblico di
appassionati e neofiti provenienti da ogni angolo del
pianeta. Qui avremo la possibilità di raccontare e far
conoscere al pubblico il nostro ricchissimo patrimonio
enologico. Il 2015 sarà un anno straordinario per
l’immagine del vino italiano”.
I Vini Illuminati
Vini Rossi
Ilico
Pieluni
Zanna
Nicò
Riparosso
Lumen
Spiano
Vini Bianchi
Daniele
Ciafrè
Costalupo
Lorè
Nicolino
Pligia
Pecorino
Passerina
Rosati
Campirosa
Sitàra
Spumanti
Brut
Case History
11
Case History
10
Uno stabilimento
in armonia con il territorio
Trivelli Tartufi è azienda leader nella raccolta
e nella lavorazione dei tartufi fortemente vocata all’export
Il tartufo Nero di Roccafluvione
“E’ necessario dare in momenti di crisi dei segnali
forti e positivi al territorio, ai clienti e ai collaboratori:
è per questo che abbiamo deciso di investire tanto
sulla nostra nuova sede, inaugurata nell’ottobre
2013”. Queste le parole di Stefania Sciamanna titolare,
insieme al marito Silvio Trivelli della Trivelli Tartufi.
“Abbiamo scelto di restare a Roccafluvione (provincia
di Ascoli Piceno ndr) perché è qui che siamo nati ed
è qui che si concentra tutto il nostro core business.
Certo avremmo potuto spostarci in una zona industriale,
magari facendo delle scelte più legati all’investimento
immobiliare, ma ripeto, abbiamo voluto fortemente
legare area di produzione e territorio perché crediamo
che questo sia un valore aggiunto per il consumatore
finale”.
Roccafluvione, d’altronde, è una delle primissime piazze
in Italia per la produzione di Tartufo Nero Pregiato (Tuber
Melanosporum Vitt). L’azienda arrivata ormai alla 4
generazione è una bella storia tutta italiana, in cui la
passione di famiglia diventa impresa: infatti nel 1988,
Silvio, con l’aiuto della moglie Stefania, da vita alla
Trivelli Tartufi.
“Siamo operativi in questa nuova sede realizzata da Vega
Prefabbricati da ottobre del 2013 – continua Stefania
Sciamanna – con a disposizione ben 3.000 metri
quadrati di superficie. Nel piano interrato è presente
un magazzino, nel primo piano laboratorio, uffici e un
punto vendita. Infine, all’ultimo piano, abbiamo creato
il direzionale”.
Come si sviluppa il vostro business?
“Oggi sono 15.000 le piante di Leccio, Roverella, Carpino
e Nocciolo (coprono un’area di 40 ettari) che ricreano
l’habitat naturale perfetto per la nascita e la crescita
dei tartufi nelle aziende di famiglia presenti nel territorio
ascolano. La nostra attività si specializza pertanto nella
vendita, rigorosamente stagionale, di tartufo fresco sia
bianco che nero. Inoltre, tra le competenze aziendali
rientrano la lavorazione e trasformazione del tartufo
fresco in prodotti derivati: sughi, salse, paté e oli. Il
nostro target di vendita va dal privato, al ristorante
fino a soddisfare le esigenze di tipo industriali”.
Quali sono le aree di business?
“Siamo un’azienda fortemente orientata all’export. Il
90% del fatturato proviene dall’estero e il rimanente
dal mercato nazionale interno”.
Quali sono i Paesi più interessanti?
“Sicuramente gli USA, da sempre riferimento per
aziende come la nostra dedita all’esportazione.
Non mancano poi i mercati del Far East e, quindi,
Singapore, Cina, Hong Kong e Giappone. Stiamo
approcciando anche altre aree come il Messico e le
Seychelles. E’ ovvio che chi, come noi, si rivolge ad un
mercato di nicchia, sia interessato a consolidare la
propria presenza in Paesi dove i consumatori abbiano
un più elevato potere di acquisto”.
A tal proposito il Medio Oriente?
“Diciamo che ci stiamo lavorando. E’ un mercato
che richiede tutta una serie di regolamentazioni
ben definite e a tal proposito, per essere idonei alla
penetrazione d’area, ci siamo già certificati IFS e
sono in fase di svolgimento le certificazioni BRC e
HALAL, passe-partout necessari per operare in questi
mercati”.
Il tartufo è un fungo sotterraneo che vive esclusivamente in
stratte associazione (detta simbiosi) con le radici di particolari
alberi (alberi tartufigeni) con i quali instaura rapporti di uno
scambio di sostanze nutritive.
Questi scambi avvengono a livello delle micorrize. Le micorrize
sono costituite dalle fini terminazioni delle radici dell’albero,
avvolte e compenetrate dal tessuto del fungo (micelio): solo
in presenza di questi organismi l’albero genera il tartufo. Il
tartufo Nero di Roccafluvione si sviluppa preferibilmente
su terreni derivanti dal disfacimento di rocce sedimentarie
calcaree del periodo Mesozoico e Cenozoico. I frutti del Nero di
Roccafluvione si sviluppano, in queste vallate, in terreni freschi
e ben drenati, al limitare o all’interno di boschi misti di latifoglie
da 500 metri fino a 900 - 1000 metri di altitudine, preferendo
un’esposizione fresca rivolta a Nord. Il Nero di Roccafluvione
fruttifica a una profondità che va dai 5 ai 15 - 20 cm. Per
raccoglierlo è obbligatorio l’uso di un cane addestrato e di un
vanghino la cui lama non deve superare i 6 cm. di larghezza.
Non è permesso dai vigenti regolamenti raccogliere più di un
Kg. di tartufo il giorno.
Professionisti
multidisciplinari
La congiuntura sfavorevole non deve demotivare
aziende e professionisti. Nei servizi e nei mercati
esteri le opportunità di business migliori
Renato Branchesi, 34 anni di professione, uno studio
di 250 metri quadrati e 5 collaboratori: questi, in
sintesi i numeri dello Studio Branchesi di Macerata.
“Sono sul mercato dal 1982 – ha dichiarato Branchesi
– e i primi 7 anni di attività li ho vissuti in partnership
con un altro professionista. Ho sempre creduto nella
professione, ma ancor di più nella professionalità del
mio studio. Su questi principi ho fondato tutto il lavoro
svolto in questi 33 anni”.
Si è mai specializzato su un settore in particolare?
“Sembrerà strano, ma la risposta è no. Ho sempre pensato
che la multidisciplinarietà dell’attività del professionista
sia la “carta” giusta da giocare al fine di poter meglio
concepire le dinamiche di mercato. Naturalmente il tutto
deve essere fatto dopo un momento di approfondito
studio. In tutti i casi questa mia filosofia aziendale mi
ha portato a operare in diversi campi dalla progettazione
edilizia ed urbanistica alla topografia, alle valutazioni
immobiliari ed al catasto.
Abbiamo lavorato sia con il pubblico che con il privato
anche con aziende di primo piano del panorama
imprenditoriale marchigiano come ad esempio Poltrona
Frau, CometRema, Tarlazzi, Nazareno Gabrielli e Gruppo
Orazi supermercati o per importanti istituti bancari come
BNL, Carifermo e Banca Popolare di Ancona ed imprese
edili di primo piano della realtà maceratese. Tutte le
nostre opere hanno spaziato dall’edilizia civile a quella
industriale e commerciale”.
Come vede l’evolversi di questo settore nell’immediato
futuro?
“Per rispondere a questa domanda è d’uopo una
premessa. Il ventennio 1985 – 2005 ha contraddistinto
un grandissimo sviluppo dell’attività edile ed è stato
un momento unico e di eccezionale redditività per la
grandissima maggioranza di tutte le realtà operanti
nella filiera dell’edilizia. Quella fase, quel momento
storico oggi non ha nessuna possibilità di essere preso
a modello per pianificazioni di business futuri. I perché
sono facilmente immaginabili: caduta del potere di
acquisto, crisi economica, occupazionale e relativa
difficoltà d’accesso al credito.
Non da ultimo la tendenza del legislatore a contenere le
superfici edificabili con la vocazione sempre più diffusa
al recupero o al restauro degli edifici esistenti. Detto
questo, bisogna ammettere che le opportunità ancora ci
sono, così come i settori su cui operare. Noi ad esempio
ci occupiamo di antincendio
già dal 1985, materia
complessa ed allo stesso
tempo delicata, ma questo è
solo uno dei servizi su cui è
oggi necessario operare.
Le
norme
sono
in
continuo mutamento e gli
adeguamenti degli edifici
seguono di pari passo quelle
della legislazione. Non è
detto, poi, che si debba
lavorare solamente in Italia.
Le aziende che registrano
performance
interessanti
sono quelle votate all’export
e anche il comparto edile
può e deve adeguarsi a
quest’attitudine.
Ci sono tante aree, in Europa,
sulle quali si ha la necessità
di edificare e le aziende e
i professionisti italiani di
settore sono molto richiesti
in tante aree del mondo”.
U.form s.r.l
Destinazione: Industriale
Utilizzatore: Uform
Sistema: Venere S.
Superficie: 6000 mq
Tamponamento: Grigio
Classe energetica: Conforme alla 311
tamponamento e copertura.
Work in progress
13
L’intervista
12
Braccianti
edilizia s.r.l.
Destinazione: Commerciale
Utilizzatore:
Bricoman Italia
Sistema: Venere C.
Superficie: 14000 mq
Tamponamento: Grigio
Classe energetica:
Conforme alla 311
tamponamento
e copertura.
Gruppo Beta s.r.l.
Destinazione: Industriale
Utilizzatore: OMR
Sistema: Venere SL/TT.
Superficie: 9000 mq
Tamponamento: Granigliato
Classe energetica: Conforme alla 311 tamponamento e
copertura.
Vega Prefabbricati
e ciclismo
Continua il sodalizio fra l’azienda
di Controguerra e lo sport
Carrera SL 730
Anche per l’anno 2015 la Vega Prefabbricati è sponsor
del ciclismo. La squadra Continental MG Kvis Vega
Norda del presidente Demetrio Iommi e del team
manager Angelo Baldini è stata presentata e può
contare su 13 corridori. Sulla maglia è maggiore il
colore arancio intervallato dall’azzurro sulle spalle e
nelle fasce laterali. Colori invertiti sui calzoncini dove è
predominante l’azzurro. Si presenta così la divisa del
Team Continental, della collezione Biemme Sport Srl di
Brogliano, in provincia di Vicenza. La nuova bicicletta
è una Carrera modello SL 730 interamente nera con
un tocco di arancio in più sul telaio e sulle ruote Ursus
alto profilo. Il nuovo telaio in carbonio SL 730 sfoggia
la scritta Carrera in bianco. Estremamente leggera è
allestita con gruppo Shimano Durace 9000.
Il presidente Iommi è entusiasta del nuovo progetto
e si è detto sicuro che l’abbinamento e il programma
per i prossimi tre anni possa sempre migliorare e far
crescere la squadra. “Sono molto felice di questa
nuova avventura, arrivare fin qui è stata dura e
impegnativa- afferma il team manager Baldini - ma
oggi sono soddisfatto del lavoro svolto sia dallo staff
che dagli atleti. Adesso dovranno essere i nostri ragazzi
a dimostrare il loro valore che credo sia interessante”.
Tutto è pronto, dunque, in attesa che la parola passi
alla strada.
Villa Santi è una frazione del Comune di
Massignano (AP) e dista circa 2 Km dal
centro dello stesso in direzione sud lungo la
Valmenocchia. Il nome della piccola località
deriva dalla Chiesa dei Santi Felice e Adaucto.
L’imponente Chiesa che attrae lo sguardo di tutti gli
automobilisti, risale al XVII secolo, ma fu ricostruita
sui resti di una chiesa romanica del X secolo di cui
oggi rimane soltanto l’abside. La chiesa ha copertura
a capanna e la facciata principale è arricchita da
lesene e finestroni sovrastati da frontoni. Sulla
fiancata sinistra è appoggiato un campanile che
sorregge due campane. Nel bel giardino circostante
campeggia una statua della Madonna benedetta da
Papa Giovanni Paolo II il 25 giugno 1980. L’ingresso
laterale presenta un artistico portale in rame battuto
su cui otto riquadri raffigurano altrettante tappe
fondamentali della vita della Chiesa, da Caino e
Abele all’Olocausto. All’interno, la navata centrale
termina con un’abside.
Domenica 5 aprile 2015, giorno di Pasqua è stato
inaugurato il nuovo campanile eretto a fianco
della chiesa. La struttura è composta di una base
in cemento sulla quale è fissata una struttura
metallica, l’altezza complessiva è di circa sei metri.
La struttura metallica ospita cinque campane che
possono suonare a distesa o fare melodie a cinque
tonalità diverse per un concerto campanario. Le
campane di bronzo sono state realizzate dalla
fonderia Allanconi di Bolzone di Ripalta Cremasca
(CR) mentre la struttura metallica è stata costruita
da Vega Prefabbricati. “Abbiamo voluto dare questo
contributo alla nostra comunità – ha dichiarato
Gabriele Polini presidente di Vega Prefabbricati
– ed io insieme a mia moglie Annamaria siamo
stati i padrini di una delle cinque campane. Un
gesto spontaneo e fatto con il cuore, un segno di
profonda gratitudine e riconoscenza a don Mario da
parte nostra per questa splendida idea che, oltre al
significato religioso, sarà di abbellimento alla chiesa
e rimarrà una bella testimonianza del suo Giubileo
Sacerdotale svolto a Villa Santi”.
Il campanile è un dono – ha dichiarato don Mario
Angelini – alla comunità religiosa e ai cittadini
massignanesi in memoria del mio servizio
sacerdotale perpetrato in questi 36 anni, periodo
in cui ho vissuto un’esperienza straordinaria con i
fedeli. Esse continueranno ad annunciare il mio
grazie al Signore ed anche a voi per il ministero
sacerdotale”.
ATLETI 2015
Nicola Gaffurini, Moreno
Giampaolo, Gian Marco Di
Francesco, Luca Muffolini, Michele
Gazzara, Emiliano Faieta, Fabio
Tuzi, Alessio Lanzano, Matteo
Occhialini, Raffaele Radice,
Antonio Santoro, Michele
Scartezzini e Andrea Tomassini.
Michele Gazzara
Il nuovo campanile
della Chiesa
dei Santi
Felice e Adaucto
Michele Scartezzini
News Vega
15
News Vega
14
Le cinque campane
La prima campana del “Giubileo Sacerdotale” ha la massa di 100
kg e un diametro di 56 cm, su di essa sono riportati i simboli:
dell’Eucarestia, raffigurata dal pane e vino, il calice e l’Ostia. Le figure
rappresentano: l’Ultima Cena, il Buon Pastore e il Pellicano. I fregi
invece ritraggono ghirlande di viti con uva. Le iscrizioni riportano:
Tu es sacerdos in aeternum, Marius Angelini, memoria Jubilei
Sacerdotalis XIX-III-MCMLXV --- V-IV-MMXV. Seconda campana, “La
Pasqua del Signore”: ha la massa di 72 kg e un diametro di 50 cm.
Su di essa sono riportati i simboli: la Colomba segno della pace. Le
figure rappresentano: la Crocifissione, la Pietà e la Resurrezione. I
fregi invece ritraggono ghirlande di viti con uva. Le iscrizioni riportano:
Alleluia, Resurrexit e Alleluia Dies dedicationis V-IV-MCMXV. Terza
campana del “Giubileo Matrimoniale”: ha la massa di 50 kg e un
diametro di 45 cm. Su di essa sono riportati i simboli: due fedi.
Le figure rappresentano: la Sacra Famiglia, Giuseppe Maria e un
Angelo con la fiaccola. I fregi invece ritraggono ghirlande di viti con
uva. Le iscrizioni riportano: Ego elegi vos – Battista Gottardi et Rosa
Bonardi. Memoria Jubilei Matrimonilalis Sarnico III-VIII-MCMLXV
Villa Santi. La quarta campana, “Madonna del Soccorso” ha la
massa di 43 kg e un diametro di 43 cm. Le figure rappresentano:
Madonna con Bambino, Natività e Annunciazione. I fregi invece
ritraggono ghirlande di viti con uva. Le iscrizioni riportano: Deiparae
Perpetuo Auxxilio “Ave Mater et regina nostra”. Civitas Massignanius
dedicavit VIII-IX-MMXII. La quinta campana la “Campana dei Papi”
ha la massa di 30 kg e un diametro di 37 cm. Su di essa sono
riportati i simboli: le Chiavi. Le figure rappresentano: S. Pietro,
Basilica e Piazza di S. Pietro. I fregi invece ritraggono ghirlande di
viti con uva. Le iscrizioni riportano: Tu es Petrus - MCMXXXIX Pius
XII - Joannes XXIII - Paulus VI - Joannes Paulus I - Joannes Paulus
II - Benedetto XVI -Franciscus ad MMXIII diu vivat.
News Vega
Fiere e convegni
· Fiera: Green Economy,
La fiera dei trend
18 - 20 giugno 2014
www.fieraroma.it
· Fiera: Construct Expo
Antreprenor
Fiera internazionale di
tecnologie, attrezzature,
macchine edili ed attrezzature
26/03/2015 - 29/03/2015
Bucarest Romania
www.constructexpo.ro
· Fiera: Solarexpo
Mostra e convegno
internazionale su energie
rinnovabili, generazione
distribuita e architettura
sostenibile
08/04/2015 – 10/04/2015
Fiera Milano Congressi
www.solarexpo.com
· Fiera: EnergyMed:
Green Innovations
Energia, il Riciclo
e la Mobilità Sostenibile
09/04/2015 – 11/04/2015
– Napoli
· Fiera: Meci
Salone dell’edilizia civile
ed industriale
11/04/2015
13/04/2015
Erba, Milano
www.fierameci.com
· Fiera: Fiera del Levante
Salone di materiali,
attrezzature ed impianti
per l’edilizia abitativa
16/04/2015 - 18/04/2015
– Bari
www.fieradellevante.it
· Fiera: Coif
Salone dell’edilizia civile
e industriale
29/05/2015 - 02/06/2015
- San Cataldo (CL)
www.costruireinfiera.it