AD024 All B progetto - Comune di Reggio Emilia

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AD024 All B progetto - Comune di Reggio Emilia
Allegato B - Progetto
Area Servizi alla persona
Servizio “Servizi Sociali”
“PROGETTO PROSTITUZIONE ROSEMARY
‘OLTRE LA STRADA – RIDUZIONE DEL DANNO’
E PROSECUZIONE SPERIMENTAZIONE “INVISIBILE”
(azioni e attività dell’intervento di strada e azioni e attività inerente la prostituzione al chiuso)
settembre 2013- agosto 2014
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Premessa
Il Comune di Reggio Emilia, a partire dal mese di agosto 1997, ha attivato una serie di iniziative e
attività indirizzate alla prostituzione di strada, aderendo prima al Progetto Regionale Prostituzione
(nelle sue articolazioni ‘Accoglienza’ e ‘Riduzione del danno’) e poi, insieme alla Regione e ad altri
Comuni e realtà territoriali locali, al progetto ‘Oltre la Strada’, parzialmente finanziato dal
Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In sede locale il
progetto Prostituzione/Oltre la strada, nelle sue diverse articolazioni, ha assunto la denominazione
Rosemary.
Il progetto, attraverso un’unità di strada dotata di automezzo comunale, informa sui servizi sanitari
consegnando specifico materiale, organizza accompagnamenti ai servizi, informa sul progetto nel
suo complesso e distribuisce profilattici, articoli igienico - sanitari vari e generi alimentari di
conforto; è in grado di dare adeguate informazioni, caso per caso e se richiesto, sulla normativa di
riferimento.
Aderendo a specifica sperimentazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di
Modena, a partire dal mese di ottobre 2008, il progetto attiva anche azioni e interventi continuativi
inerenti il fenomeno della prostituzione al chiuso (progetto denominato “Invisibile”).
L’attività complessiva di prevenzione socio-sanitaria rivolta alla prostituzione in strada e al chiuso
si articola in due interventi:
Oltre la strada/Riduzione del danno (prostituzione di strada):
a) monitoraggio del fenomeno con raccolta e aggiornamento periodico dei dati, mediante
l’utilizzo del database regionale. Tale monitoraggio viene realizzato dall’Unità di Strada sia
sulle strade che presso la zona della stazione ferroviaria della città di Reggio Emilia ed è
soggetto a grande flessibilità, al fine di poter approfondire eventuali fenomeni segnalati in
itinere da associazioni, cittadini, Circoscrizioni, FF.OO, amministratori, ecc.;
b) azioni mirate alla sensibilizzazione e informazione sanitaria delle persone che si
prostituiscono in strada, per contrastare le malattie sessualmente trasmissibili (M.S.T.);
c) contatto diretto delle operatrici dell’Unità di Strada con le persone, interazione con loro
(colloqui, distribuzione di materiali informativi e sanitari), proposte di percorsi sanitari,
accompagnamenti alle strutture, ecc.;
d) attività di sportello a bassa soglia e ad accesso diretto denominato drop in, presso l’ ufficio
del progetto sito in Galleria Santa Maria 1. Il drop in consente colloqui maggiormente
protetti per le persone che si prostituiscono, lontano dal contesto della strada e ciò permette
l’apertura della persona e l’emersione dei vissuti e delle storie di vita;
e) sostegno e accompagnamento delle persone coinvolte secondo i bisogni che emergono
(colloquio, accompagnamento a strutture sanitarie, servizi del territorio, ecc.);
f) orientamento ai servizi ed ai percorsi di protezione sociale ed accoglienza per le ragazze che
manifestano l’intenzione d’intraprendere il difficile percorso della fuoriuscita;
g) partecipazione al coordinamento delle Unità di strada, alla formazione ed ai progetti europei
e ministeriali proposti e coordinati dalla Regione Emilia-Romagna e ad altri momenti
seminariali a livello nazionale;
h) interventi di prossimità e momenti di incontro e confronto con i cittadini che vivono in zone
della città dove è presente il fenomeno della prostituzione, in un’ottica di ascolto e
mediazione dei conflitti;
Progetto “Invisibile” (prostituzione al chiuso)
L’attività delle operatrici dell’Unità di strada si esplica anche in ulteriori iniziative di monitoraggio,
mappatura, ascolto e contatto con le persone che si prostituiscono al chiuso.
Questa attività è coordinata dal Comune di Modena e coinvolge altre città della Regione.
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E’ iniziata nel 2007 a titolo di “ricerca” e nel tempo si è strutturata con azioni sperimentali che si
propongono, per la durata del progetto, di promuovere attività finalizzate alla prevenzione sociosanitaria. La prosecuzione della sperimentazione è sollecitata anche dai dati più recenti sulla
evoluzione del fenomeno (ordinanze, crescita delle minorenni nella prostituzione al chiuso e in
appartamento, stretto collegamento tra presenza in strada – ridotta dal punto di vista temporale e
limitata al contatto con il cliente – e successivo spostamento in appartamento, ecc.) e si propone di
sviluppare nuove metodologie di intervento al chiuso, fermi restando i medesimi obiettivi di
prevenzione, riduzione del danno, aggancio delle persone costrette all’attività prostitutiva.
Per il raggiungimento di questi fini le operatrici saranno impegnate nelle seguenti azioni:
• attivazione di azioni di contatto, ascolto e di informazione alle persone che si prostituiscono al
chiuso (telefonate);
• monitoraggio costante del territorio attraverso il contatto e la rete di testimoni privilegiati
(residenti, baristi, negozianti, taxisti…) e mappatura dei luoghi coinvolti;
• monitoraggio dei giornali locali e di siti internet che danno visibilità all’offerta e inserimento
sistematico degli annunci nel sistema informatico regionale;
• attività di sportello a bassa soglia e ad accesso diretto denominato drop in, sito in luogo dedicato
in zona stazione. Lo sportello rappresenta un luogo dove le operatrici incontrano i soggetti della
rete per riunioni ed equipe di lavoro, ma soprattutto un luogo più intimo e protetto per
incontrare le persone che si prostituiscono di origine cinese;
• incontri con i comitati cittadini, associazioni e altre realtà territoriali della zona stazione;
• raccolta ed elaborazione dati con le modalità concordate con il Servizio;
• partecipazione e promozione di incontri in collaborazione con altri progetti di prossimità del
territorio;
• partecipazione al coordinamento regionale del Progetto Invisibile, attività di formazione sul
fenomeno e supervisione inerente la gestione dello strumento telefonata;
• presenza settimanale in ufficio per la predisposizione della documentazione inerente alle attività
progettuali.
In particolare risulta fondamentale la collaborazione con la mediatrice cinese nel contatto con le
donne cinesi che si prostituiscono, soprattutto nella zona della stazione. Vista la pregnanza di tale
intervento, a livello regionale si è deciso di implementare il progetto destinando la pianificazione di
una serie di attività a carattere sperimentale direttamente al nostro territorio. Il progetto Rosemary
di conseguenza, ha svolto in collaborazione con la mediatrice cinese, la raccolta degli annunci e ha
effettuato le chiamate per tutti i soggetti della rete, ha garantito la presenza all’ufficio di Drop-in
per una giornata dedicata al target ed ha effettuato le uscite di monitoraggio e contatto.
Modalità operative dell’Unità di strada
Nell’Unità di Strada operano:
• 2/3operatori incaricate dall’Amministrazione Comunale dedicate al progetto;
• mediatrici di lingua e cultura (romena, nigeriana, cinese). Data la necessità di approfondire il
tema del transessualismo, da ottobre è presente una mediatrice di lingua portoghese e di
origine brasiliana che partecipa al Progetto attraverso le uscite in strada dedicate al target ed
effettuando le telefonate alle persone sudamericane all’interno del progetto Invisibile.
• operatori volontari che collaborano con l’Amministrazione Comunale e/o studenti
tirocinanti, laureandi con modalità che vengono definite volta per volta.
Al coordinamento e alla verifica delle attività dell’Unità di Strada è preposta la referente del
progetto, dipendente dell’Amministrazione Comunale.
L’Unità di Strada si relaziona anche con la Questura per approfondire particolari situazioni inoltre
ascolta e incontra cittadini o gruppi di cittadini che vivono nelle zone interessate al fenomeno.
La presenza dell’Unità di Strada viene programmata mensilmente per zone del territorio reggiano e
per la zona limitrofa di Ponte Enza (Comune di Parma):
Luoghi del territorio reggiano:
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•
•
Via Emilia da Parma a Rubiera
Centro cittadino: Stazione FS – Viali di circonvallazione – Via Roma – Via Turri – Via Paradisi
– Zone Commerciali, via Adua, Centro della città
• Altri luoghi se interessati al fenomeno, in base a segnalazioni o comunicazioni delle Forze
dell’Ordine o di altri servizi e progetti locali in rete con l’unità di strada
Ponte Enza (limitrofo al Comune di Reggio Emilia in territorio del Comune di Parma).
• strada per Montechiarugolo
• strada per Sorbolo
Località la "Bruciata" – limitrofa al Comune di Reggio Emilia ed al Comune di Modena
• in collaborazione con l'Unità di strada del Comune di Modena.
L’Unità di Strada esce undici/dodici volte al mese (di cui 5 uscite con le mediatrici di lingua e
cultura romena, cinese, nigeriana e brasiliana) in orario variabile (mattina, pomeriggio e sera). Le
mete sono diverse: la via Emilia, il centro della città con particolare attenzione alle zone
commerciali, e la zona di Ponte Enza, dove si prostituiscono ragazze di provenienza nigeriana. È
questa l’utenza con cui l’Unità di Strada intrattiene ormai da anni una relazione costante, che ha
consentito di valutare numerosi aspetti del fenomeno della prostituzione proveniente dall’Africa e
che registra negli ultimi anni un calo delle presenze; infatti l’unità di strada contatta una media di 25
ragazze nigeriane suddivise in turni di presenze dalle 10 del mattino alle 2 di notte, contro le 30-40
degli anni precedenti. Sono prevalentemente residenti a Reggio Emilia, Parma e comuni limitrofi,
ma talvolta si incontrano anche ragazze nigeriane provenienti da grandi città come Milano o Torino.
La loro vita è completamente centrata sul lavoro in strada, dove sono costantemente presenti in
qualsiasi condizione climatica. Saltuariamente le operatrici del Comune di Reggio Emilia, in
collaborazione con l'Unità di strada del Comune di Modena, incontrano le ragazze nigeriane che si
prostituiscono in località "La Bruciata" dal momento che diverse di loro abitano nella città di
Reggio Emilia e sono pertanto potenziali fruitrici dei servizi della nostra città.
Le uscite sulla Via Emilia e nelle zone limitrofe si effettuano esclusivamente in orario notturno (ore
21.30/00.30). Durante queste uscite si incontrano mediamente 25-30 persone (con fisiologici
aumenti di presenze in estate, diminuzioni nella stagione invernale dovuti al clima, ma anche nel
periodo in cui l’amministrazione attiva l’ordinanza), di cui la maggioranza è costituita da giovani
ragazze romene; seguono presenze di donne e transgender provenienti dal sud America (Ecuador,
Brasile).
Una attenzione particolare è rivolta alle zone di Pieve, Cella e Cadè, dove si concentra la presenza
di persone che si prostituiscono di sera/notte; in una prospettiva di mediazione dei conflitti, le
operatrici dell’unità di strada, in collaborazione con la Circoscrizione Ovest, hanno creato diversi
momenti di incontro con i cittadini residenti per dar ascolto e risposte il più possibile adeguate ai
loro disagi.
Dal 2007, in conseguenza dell’ingresso della Romania nella Comunità Europea e della conseguente
impossibilità di adottare provvedimenti di espulsione, si è registrato un notevole incremento della
presenza di ragazze romene. Sono ragazze di giovane età con le quali risulta opportuno e necessaria
una corretta informazione sanitaria e, se da loro richiesto, anche l’accompagnamento al Centro per
la salute della famiglia straniera dell’Azienda USL, che dedica una specifica giornata per le visite
delle ragazze che si prostituiscono. Poiché queste ragazze lavorano in zone limitrofe al centro
abitato, creando disagi ai residenti, gli operatori invitano le ragazze contattate in strada a spostarsi
in zone non residenziali.
Nella zona di Cadè le persone che si prostituiscono in strada (in maggioranza transgender sud
americani) vivono nello stesso quartiere e a volte faticano nel rispettare le regole di convivenza
creando malcontento nei cittadini (ad esempio nella corretta gestione dei rifiuti). Questa situazione
si somma ad altre problematiche preesistenti come la presenza di persone senza documenti o
irregolari che vivono di espedienti e criminalità, come lo spaccio di sostanze stupefacenti. Si sono
costruite relazioni privilegiate con alcuni dei cittadini del quartiere e, concertando gli obiettivi, si è
mantenuta l’attenzione costante con incontri/momenti di socializzazione con i cittadini e le
trasngender per aprire una strada di dialogo. L’accentuarsi di situazioni di tensione sociale è stata
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l’occasione per dedicarsi maggiormente al target transessuale. Le operatrici del progetto hanno
avviato, in maniera sperimentale, alcune uscite di contatto direttamente a casa delle persone che si
prostituiscono. Queste uscite domiciliari sono un’occasione per incontrare le persone transessuali
all’interno della loro quotidianità e ciò ha permesso una conoscenza maggiormente approfondita del
fenomeno prostitutivo transessuale e della marginalità e solitudine che spesso queste persone
vivono.
Altra zona di forte interesse e oggetto di monitoraggi costanti dell’unità di strada è la zona della
stazione, al fine di osservare ed eventualmente cogliere elementi e connessioni legati al fenomeno
della prostituzione. Nell’ultimo anno è diventato più visibile il fenomeno della prostituzione cinese
sia di strada che al chiuso, ossia d’appartamento, perciò una volta al mese vengono effettuate uscite
di monitoraggio e di contatto con la presenza della mediatrice cinese. Queste attività sono in
sinergia con altri interventi organizzati da altri soggetti pubblici e non, che intervengono a vario
titolo sulle problematiche della zona (Servizio Comunale per l’Immigrazione, Comitati…).
Le operatrici dell’unità di strada, attraverso una presenza attenta e costante nel tempo, creano
occasioni per costruire relazioni di fiducia, attraverso gli accompagnamenti ai servizi sanitari del
territorio e ai colloqui privilegiati presso il drop in. La costruzione di relazioni positive è il primo
passo per far emergere situazioni di sfruttamento e attivare percorsi di protezione sociale per chi
vuole cambiare vita.
Programmazione attività per il periodo settembre 2013 - agosto 2014
Oltre al mantenimento delle attività già illustrate (monitoraggio della prostituzione su strada,
contatto nelle zone sopra indicate, coordinamento regionale), nel 2013/2014 proseguirà il
coordinamento delle azioni progettuali, cercando di creare contatti e opportunità con altri progetti
locali di “prossimità” e “convivenza”, consolidando la conoscenza del fenomeno sulla strada e
ponendo particolare attenzione alla prostituzione al chiuso (Prostituzione Invisibile) e, in
particolare:
- Prostituzione romena. Le operatrici realizzano in modo consolidato i colloqui in strada, gli
accompagnamenti ai servizi sanitari e gli incontri privilegiati presso il drop in di giovani
ragazze romene che incontrano lungo le strade della città. Importante la collaborazione della
mediatrice linguistico-romena nelle uscite in strada.
- Nelle uscite dell’unità di strada sono frequenti le richieste di colloqui lunghi e privilegiati e
numerose le richieste di accompagnamento ai servizi sanitari del territorio. Per rispondere
alla richiesta di colloqui più intimi e dedicati, le operatrici invitano le ragazze incontrate in
strada ad accedere nei luoghi dedicati al drop in dove è possibile raccogliere la storia di vita
della persona, costruire relazioni di fiducia e favorire l’emersione di situazioni di
sfruttamento.
- Prostituzione nigeriana. Continua il contatto diretto con le ragazze nigeriane, il
monitoraggio delle zone di presenza, gli accompagnamenti ai servizi socio – sanitari, la
distribuzione di materiale. La modalità di relazionarsi di queste ragazze, la loro condizione
di vita precaria e la tipologia estremamente pronunciata di sfruttamento cui sono sottoposte,
rendono la relazione con loro estremamente complessa. Nonostante le operatrici del progetto
parlino la lingua inglese, a volte la profondità o la specificità degli argomenti trattati si
scontra inevitabilmente con la barriera culturale oltre che con quella linguistica, per cui è
continua una collaborazione sistematica con la mediatrice nigeriana che una volta al mese si
reca nelle zone con le operatrici ed è disponibile per incontri, colloqui privati nei nostri
uffici qualora una ragazza lo richieda. Per cercare di entrare maggiormente in contatto con
queste ragazze e tenendo conto dell’intersecarsi continuo che si crea tra Unità di Strada e
accoglienza in questo ambito, il progetto sta effettuando una riflessione interna tesa
all’approfondimento di alcune dinamiche presenti nella prostituzione nigeriana. Per
implementare le relazioni di fiducia si è organizzata, per esempio, una cena nel periodo
natalizio che ha coinvolto in prima persona le ragazze nigeriane presenti in strada. Durante
questa occasione le ragazze hanno cucinato piatti tipici della loro cultura e si è costruito un
momento conviviale che ha permesso una maggiore conoscenza reciproca fondamentale per
l’emersione delle storie di vita.
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Prostituzione transessuale. Nella zona di Cadè le persone che si prostituiscono in strada (in
maggioranza transgender sud americani) vivono nello stesso quartiere e a volte faticano nel
rispettare le regole di convivenza creando malcontento nei cittadini (ad esempio nella
corretta gestione dei rifiuti). Le operatrici del progetto hanno avviato, in maniera
sperimentale, alcune uscite di contatto direttamente a casa delle persone che si
prostituiscono. Queste uscite domiciliari sono un’occasione per incontrare le persone
transessuali all’interno della loro quotidianità e permettono una conoscenza maggiormente
approfondita del fenomeno prostitutivo transessuale e della marginalità e solitudine che
spesso queste persone vivono.
Incontro con i cittadini. In un’ottica di mediazione dei conflitti, le operatrici dell’unità di
strada continueranno ad incontrare i cittadini con cui si sono avviati dei percorsi, come nella
zona stazione e nel quartiere di Cadè, e con coloro che ne faranno richiesta.
Prostituzione invisibile. Prosecuzione delle azioni sopra dettagliate per una conoscenza del
fenomeno della Prostituzione Invisibile nel territorio in rete con un gruppo regionale di
progetto coordinato dal Comune di Modena e individuazione di forme di contatto e di
accompagnamento di queste persone al fine di promuovere interventi mirati alla prevenzione
della salute e di educazione sanitaria.
Prosecuzione del progetto “cinese”- azione sperimentale di sistema che vede Reggio Emilia
coinvolta nella gestione delle azioni di contatto e aggancio delle donne cinesi che si
prostituiscono attraverso gli annunci forniti dai territori della rete regionale; l’intervento è a
carattere regionale e coinvolge la mediatrice cinese che, in collaborazione con l’operatrice
dell’Unità di Strada e attraverso il contatto telefonico, offre informazioni sui servizi dei
diversi territori con possibilità di incontri c/o lo sportello dedicato.
Altre forme di prostituzione (maschile, minorile..). Restano costanti i momenti di
monitoraggio, di analisi e valutazione delle possibili forme di prostituzione che
caratterizzano il territorio (anche avvalendosi degli strumenti utilizzati nel progetto
Invisibile) con una costante e scrupolosa attenzione per i minori eventualmente presenti in
strada e la costruzione di una rete con l’assistente sociale responsabile dei minori stranieri
non accompagnati e le comunità di accoglienza per minori.
Formazione degli operatori: gli operatori partecipano a momenti formativi, tavoli di
riflessione e confronto con altri progetti regionali, nazionali ed europei (con la
partecipazione ove possibile delle mediatrici).
Attività di visibilità del Progetto e sensibilizzazione sul fenomeno: vista la complessità del
fenomeno “prostituzione e tratta”, il progetto predispone materiali inerenti l’attività e
documentazione dell’esperienza volti ad informare; gli operatori partecipano inoltre a
momenti pubblici di incontro con i cittadini. Vengono organizzati inoltre momenti di
informazione e sensibilizzazione come il TDOR, la partecipazione alla settimana contro
l’omotransfobia in collaborazione con Arcigay Gioconda. In occasione dell’iniziativa di
Primavera Donna 2014 promossa dall’ufficio Pari Opportunità del Comune di Reggio
Emilia, l’Unità di Strada partecipa presentando due iniziative volte a sensibilizzare la
cittadinanza a temi legati alla condizione femminile e lo sfruttamento: una performance
teatrale “Sex machine” di Giuliana Musso e la proiezione del film “Talking to the trees –
Parlando con gli alberi” in collaborazione con l’associazione ECPAT- Italia.
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Progetto Oltre la strada “Riduzione del danno”: Preventivo di spesa/Piano finanziario
Personale:
• Coordinamento
• Operatrici UDS
• Assistente sociale
• Mediatrici culturali
• Segreteria e personale amministrativo
• Formatori
Totale Personale
2.500,00
33.401,33
3.000,00
4.082,00
1.800,00
2.000,00
46.783,33
Mezzi e attrezzature (max 10%)
1.500,00
Gestione dei Servizi
1.500,00
Produzione e divulgazione materiali
3.550,00
Totale
di cui € 32.000,00 di contributo regionale (60%)
e
€ 21.333,33 di cofinanziamento locale (40%)
53.333,33
Prosecuzione sperimentazione progetto “Invisibile” (compresa azione di sistema a favore
dell’intero territorio regionale): Preventivo di spesa/Piano finanziario
Personale:
• Coordinamento
• Operatrici UDS (compresa azione di sistema)
• Assistente sociale (compresa azione di sistema)
• Mediazione cinese ecc.per azione di sistema
• Segreteria e personale amministrativo
Totale Personale
1.000,00
16.716,00
2.000,00
5.984,00
800,00
26.500,00
Mezzi e attrezzature (max 10%)
500,00
Totale
di cui € 21.600,00 finanziato da contributo regionale (80%),
27.000,00
di cui € 12.000,00
quota azione di sistema
ed
€ 5.400,00 di cofinanziamento locale (20%)
Piano finanziario complessivo
Finanziamento regionale
Cofinanziamento locale
Totale complessivo
53.600,00
26.733,33
80.333,33
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