macchine per la raccolta dei sarmenti

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macchine per la raccolta dei sarmenti
Macchine per la raccolta
dei sarmenti
Il tema dell’energia e le problematiche relative alle fonti di approvvigionamento, ai costi crescenti, alla necessità di ridurre
i consumi e di migliorare l’efficienza energetica, sono oggetto
di attenzione costante da parte
del mondo tecnico-scientifico,
dei media e dell’opinione pubblica, e sono al centro di azioni
specifiche varate dai governi europei (ma anche extra-europei)
per promuovere ed incentivare
l’adozione e lo sviluppo di nuove soluzioni.
Basti pensare alle decisioni maturate a livello comunitario (cfr.
Piano d’azione per la biomassa,
COM 2005 n.628), già recepite o
in fase di recepimento da parte di tutti gli Stati membri, che
hanno dato nuovo impulso ad
attività di ricerca e sviluppo di
fonti energetiche alternative a
quelle fossili, che attualmente
coprono più dell’80% del fabbisogno europeo, o agli impegni
assunti dall’Italia con l’adesione al protocollo di Kyoto, che
motivano una politica Nazionale estremamente favorevole alla
produzione di energia da fonti
rinnovabili.
Tra le varie fonti di energia rinnovabile (solare, eolica, idroelettrica, geotermica), le biomasse
offrono innumerevoli possibilità
applicative ed ampi margini di
Ciascuna macchina è stata dapprima descritta
in ordine a tipologia e caratteristiche tecniche.
Successivamente le prove operative hanno
permesso di valutare le differenti peculiarità
costruttive e funzionanti
dei diversi modelli proposti.
Andrea Cristoforetti *, Francesco Penner *,
Raffaele Spinelli **
* Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige
** Consiglio Nazionale delle Ricerche - IVALSA
Particolare di sarmenti triturati
sviluppo, favorite dalla disponibilità di tecnologie di conversione in parte già affidabili e da
un generale livello di sottoutilizzo. In particolare le biomasse
di provenienza agricola (scarti
TERRA TRENTINA
Introduzione
VITICOLTURA/MACCHINE
Dalla giornata dimostrativa che si è svolta il 12 febbraio presso l’azienda
viticola Secchi Romano (Brentino Bellunese VR.)
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VITICOLTURA/MACCHINE
TERRA TRENTINA
prodotti dalle varie lavorazioni
e colture energetiche dedicate)
rappresentano una fonte potenziale di energia rinnovabile fino
ad oggi certamente poco valorizzata rispetto alle reali disponibilità.
In quest’ottica si colloca il progetto di studio attivato dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige in collaborazione con
CNR-IVALSA e finanziato dalla
Cantina Sociale di Avio, volto
ad approfondire le possibilità di
recupero e sfruttamento a fini
energetici degli scarti di potatura generati dalla coltivazione dei
vigneti.
Il progetto, attualmente nella
sua fase esecutiva, si pone i seguenti obiettivi:
- verifica della possibilità di
utilizzare i sarmenti di vite
quale combustibile con modalità compatibili con la tutela dell’ambiente;
- verifica della convenienza
per l’agricoltore ad asportare
i sarmenti anche attraverso
una valutazione agronomica
di tale pratica;
- studio della effettiva praticabilità della raccolta e del
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Ranghinatore Abimac-Pisoni
riutilizzo dei sarmenti (aspetti organizzativi, economici e
bilancio energetico dell’operazione).
Si evidenzia come la possibilità
di integrare in un’unica esperienza i risultati degli studi energetici, economici, agronomici
ed ambientali costituisce un approccio complessivo spesso assente nei lavori finora realizzati
su questo tema.
Nell’ambito del progetto è stata
organizzata una giornata dimostrativa sulle tecnologie disponibili per la raccolta dei sarmenti,
intesa come momento di divulgazione e di sensibilizzazione
alle tematiche sopra esposte per
gli operatori del settore.
La giornata
dimostrativa
Il 12 febbraio scorso presso
l’Azienda viticola Secchi Romano (Brentino-Belluno Veronese)
sono state presentate le principali attrezzature disponibili sul mercato nazionale per il
recupero dei sarmenti. Ciascuna macchina è stata dapprima
descritta in ordine a tipologia e
caratteristiche tecniche, successivamente le prove operative
hanno permesso di valutare le
differenti peculiarità costruttive
e funzionali dei diversi modelli
proposti.
Le macchine testate appartengono a 3 categorie principali:
Ranghinatori
Trincia-raccoglitrici
Imballatrici
Per ciascuna tipologia si riportano una descrizione del sistema
costruttivo ed operativo, le ditte
costruttrici e la documentazione
fotografica delle prove effettuate.
Ranghinatori
Derivanti dalle attrezzature impiegate per l’andanatura del
foraggio, i ranghinatori per sarmenti e potature sono costituiti
da un telaio semiportato dalla trattrice (attacco a 3 punti e
ruote pivoettanti) che supporta
un rotore munito di denti metallici a molla. In fase operativa
la macchina viene trainata lungo
l’interfilare e mediante la rotazione dei denti a molla i residui
di potatura vengono concentrati
al centro dello stesso in andane
di larghezza attorno al metro. La
macchina testata (Abimac) dispone di un brandeggio laterale
(manuale o idraulico) fino a 2
metri dal punto di attacco alla
trattrice.
L’impiego del ranghinatore consente di ridurre i tempi della
successiva raccolta dei sarmenti,
realizzabile con un solo passaggio delle macchine per fila in
luogo di 2 (o 3) passaggi in presenza di interfila ampi (5-6 m).
Trincia-raccoglitrici
Rappresentano una evoluzione
delle trinciasarmenti tradizionali, modificate con l’obiettivo di
recuperare il triturato anziché
depositarlo a terra.
Trincia-raccoglitrice Berti
to della trincia-raccoglitrice dalla
presenza di un carro di appoggio.
Le ditte Omarv e Peruzzo hanno
messo a punto delle trincia-caricatrici dotate di un convogliatore a “collo d’oca” che proietta il
materiale in un rimorchio d’appoggio, che nel caso di Omarv
è parte integrante della trinciatrice, mentre nel caso di Peruzzo
può essere agganciato alla stessa
(cantiere in linea) oppure trainato da una seconda trattrice nell’interfilare adiacente a quello di
lavoro (cantiere in parallelo).Una
caratteristica tecnica comune ad
alcune trincia-raccoglitrici (Berti,
Peruzzo, Tierre) è la dotazione di
un raccoglitore rotativo (pick-up)
che preleva i residui di potatura
e li invia alla camera di triturazione. Tale dispositivo consente la produzione di un triturato
estremamente pulito da impurità
(pietre, erba ecc.), aspetto molto
importante se la destinazione del
prodotto è la combustione.
Alcuni costruttori hanno inoltre
inserito una griglia a valle del
rotore trituratore, allo scopo di
indurre una frantumazione più
spinta dei sarmenti raccolti.
L’organo di triturazione messo a
punto varia da macchina a macchina ed accanto ai tradizionali
rotori a martelli o mazze oscillanti vengono proposti cilindri
rotanti muniti di lame fisse e
controcoltelli a pettine.
TERRA TRENTINA
Allo scopo alcuni costruttori (Berti, Peruzzo, Tierre) hanno dotato
le macchine di serbatoi di accumulo del materiale della capacità
di 1÷ 2.8 m³ , elevabili idraulicamente per agevolare lo scarico su
rimorchi (altezza oltre 2000 mm).
Questi modelli sono semiportati e dotati di ruote pivoettanti o
fisse.Le ditte Dragone e Omarv
realizzano macchine interamente
portate munite di serbatoi di dimensioni minori e sprovvisti di
innalzamento (scarico a terra).
La macchina realizzata da Nobili,
semiportata con ruote fisse, consente il recupero del triturato in
big bags o in bins, che vengono
depositati a terra una volta riempiti, svincolando il funzionamen-
Trincia-raccoglitrice Peruzzo in fase di scarico
Trincia-raccoglitrice Tierre
Trincia-raccoglitrice Nobili (con bin)
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VITICOLTURA/MACCHINE
Trincia-raccoglitrice Nobili (con big bag)
Trincia-raccoglitrice Dragone
Trincia-raccoglitrice Omarv
Particolare dispositivo pick-up (Tierre)
TERRA TRENTINA
L’azionamento di tutte le macchine avviene per mezzo della presa
di potenza della trattrice (PTO)
con regime di rotazione 540 o
1000 r.p.m. La potenza richiesta
è nell’ordine di 60-65 kW. La velocità di avanzamento è attorno a
2500 – 3000 m/h.
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Imballatrici
Anche nel caso delle imballatrici per sarmenti si può parlare di
una evoluzione delle macchine
per la raccolta del foraggio. Ovviamente, vista la maggiore resistenza alla torsione e al taglio
degli scarti legnosi i costruttori
sono intervenuti irrobustendo gli
organi meccanici ma il principio
di funzionamento è rimasto inva-
riato: i sarmenti vengono prelevati dal terreno da un raccoglitore
rotativo (pick-up) ed inviati alla
camera di imballatura dove vengono condizionati in balle di forma e dimensione variabile a seconda dei modelli, mediante un
dispositivo a stantuffo con moto
rettilineo alternativo. La potenza
assorbita è nettamente inferiore
rispetto alle trincia-raccoglitrici
ed è compresa fra 15 e 30 kW.
La macchina testata, prodotta
dalla Caeb, è di tipo semiportato con ruote fisse e confeziona i
sarmenti in balle cilindriche (lunghezza 700 mm e diametro 400
mm). Le balle vengono avvolte
con una rete in materiale plastico e possono essere accumulate
su un carrello dedicato che può
ospitare fino a 5 unità. Utili accessori realizzati da Caeb sono le
spazzole convogliatrici che evitano il ricorso al ranghinatore.
Conclusioni
La giornata dimostrativa del 12
febbraio ha confermato la maturità raggiunta dalle tecnologie
dedicate alla raccolta dei sarmenti. La maggior parte delle
macchine testate ha dimostrato
una efficienza operativa molto
buona, soprattutto in ordine alla
qualità del materiale recuperato.
In tal senso ha grande importanza la presenza dei raccoglitori
del triturato in bins o big-bags
o ancora confezionamento dei
sarmenti in balle.
Un altro aspetto da sottolineare è la grande partecipazione di
agricoltori, tecnici e addetti del
settore alla manifestazione, ad
evidenziare il notevole interesse
che il recupero delle biomasse
agricole sta suscitando in diversi
comparti.
Il progetto di studio sulla valorizzazione dei sarmenti a fini energetici prosegue ora concentrando
l’attenzione sugli aspetti economici, ambientali ed agronomici,
preso atto che dal punto di vista
tecnico le soluzioni idonee per
il recupero di queste biomasse
certamente non mancano.
rotativi (pick-up). Molto è stato
fatto anche nell’ottica di migliorare la logistica del cantiere di
raccolta, con proposte molto
variegate in grado di adattarsi
alle diverse esigenze: serbatoi
di raccolta capienti con altezze
di scarico fino a 2 m, accumulo
Ringraziamenti
Si ringraziano la Cantina di Avio
e l’Azienda Agricola Secchi Romano per la fattiva collaborazione.
TERRA TRENTINA
Imballatrice Caeb
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