Italica eleganza - Italian Style Villas

A casa vostra
Italica eleganza,
raffinatezze di Francia
A Ravello, nella loro dimora estiva,
i padroni di casa hanno coniugato il
fascino del decorativismo francese ai
cromatismi naturali della costa d’Amalfi.
Testo Teobaldo Fortunato
Foto roberto pierucci
L
a temperatura è mite quando ci accingiamo ad attraversare il valico di Chiunzi,
diretti a Ravello, sui monti a ridosso
della costiera amalfitana. Ogni qualvolta si imbocca la strada montana, in
alternativa a quella più tortuosa che segue le anse ed i tornanti della costa, si
ha la sensazione di rivivere l’emozione
dell’ascesa dei viaggiatori stranieri in
cerca dei paesaggi e dei borghi nostrani. C’era chi nel secolo scorso giungeva
a dorso d’asino, chi a cavallo, chi in
carrozza, chi salendo dal mare d’Amalfi, tutti ammaliati dagli scorci altissimi,
visti quasi da un paradiso lontano.
Gli intellettuali e le teste coronate
(Foto e spiegazioni nella sezione
“Idee in pratica”)
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Al terrazzo si accede da vari
ambienti della dimora ed offre
refrigerio nelle giornate assolate.
La vasca, al centro del
terrazzo, è coronata dal
bronzetto di satiro che suona
la doppia tibia, ispirato ad
un originale pompeiano.
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dell’Ottocento hanno aperto
la strada al turismo d’élite
più recente che privilegia la
quiete e le brezze marine che
s’innalzano dalle spiagge più
in basso. Da Ravello, il mare
di Leucosia, di Parthenope e
di Ligea, le sirene omeriche,
è visto come dalle nuvole;
dai poggi della stupenda
villa che abbiamo visitato, il
panorama muta di continuo.
Due asinelli con le gerle cariche di agrumi ci precedono
nella stretta stradina, mentre
noi siamo alla ricerca di una
delle postierle della dimora,
protetta a levante da un altissimo muro perimetrale.
Il padrone di casa ci rammenta i versi del “Canto di
Mignon” di Johann Wolfgang
von Goethe: Non conosci il
paese dove i limoni fioriscono, / tra foglie scure ardono
arance d’oro, / dal turchino
un vento mite viene, / dimora
quieto il mirto, alto l’alloro. /
Tu lo conosci, laggiù, laggiù
/ vorrei con te, mio signore,
andare. Appena entrati, un
breve corridoio immette in
un portichetto protetto da
una veranda che s’affaccia
su una piccola corte interna,
una sorta di giardino d’inverno con al centro la vasca.
Un’altra porta dipinta come
quella precedente s’apre e,
stanza dopo stanza, si dispiega lentamente la dimora.
Il mood della casa conferito
dal vecchio proprietario, un
ricco possidente irlandese
che l’aveva rilevata negli anni
Le ninfee circondano
il piccolo scoglio
dal quale fuoriesce
lo zampillo d’acqua.
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Il porticato, completamente immerso e circondato dal
verde, è stato ideato dal precedente proprietario della
casa secondo lo schema delle ville d’ozio.
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’50 del Novecento, è stato solo in parte
ripensato dai nuovi padroni di casa,
rispettosi dello charme e dello stile
che la pervadeva. Entrambi i coniugi,
lui ingegnere, la moglie architetto,
hanno studi e laboratori a Napoli dove
si occupano di ricostruzioni virtuali,
computer grafica, progettazione e allestimenti di musei multimediali. Le loro
opere sono in tutti i più importanti
musei del mondo e gli allestimenti
multimediali sono unici e di grande
suggestione.
La grande villa ha una superficie coperta di 500 mq circa e un parco di
4.000 metri fatto di balze e radure,
angoli nascosti e viali alberati; vasche
litiche e fontane ne segnano il percorso o il punto di raccordo dei sentieri.
“Sono dei luoghi carichi di fascino
silenzioso, il paesaggio è incantevole
e l’atmosfera ricorda i famosi giardini
del Parsifal wagneriano. Il panorama,
diverso da ogni terrazzamento e punto di osservazione, lascia senza fiato
e il clima sempre fresco e temperato
anche nei giorni più caldi rende il
L’idea
I decori sulla tovaglia riprendono quelli a
grappoli d'uva del lampadario acquistato
da un antiquario napoletano.
Sulla credenza delicati
dipinti napoletani sono
mescolati a scene di genere.
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Nel soggiorno convivono stili
differenti: antichi mobili italiani,
Il tavolo ad alette e
poltroncine in midollino e una
piccola collezione di acquasantiere
la credenza a doppio
provenienti dall’Est europeo.
corpo sono di fattura
meridionale.
I loro
colori caldi sono
bilanciati dalle tinte
fresche dei paralumi
e del pavimento.
Le nicchie, decorate con
mattonelle in ceramica
campana, diventano
comodi vani dispensa.
ritrova in un raccolto soggiorno
arredato con mobili di famiglia
del secolo XIX ed altri provenienti
dal mercato antiquario soprattutto parigino, come ribadiscono sia
la padrona di casa sia il giovane
architetto napoletano Marco Capasso che ne ha curato i restauri e
gli adeguamenti a funzionalità più
nuove. Alle pareti sono guaches
napoletane, icone dell’Est d’Europa e piccole acquasantiere antiche
realizzate a Cerreto Sannita, a
Vietri sul Mare, a Caltagirone o a
Napoli. Al centro della volta, un
romantico lampadario a gocce con
piccoli paralumi plissé assicura
la luce nella stanza. L’architetto
Il copricalorifero è stato decorato
molti anni fa da un restauratore di
Versailles che amava trascorrere
qui le sue vacanze estive.
posto un ritrovo perfetto per giornate di riposo
e “ozio creativo”, come ci confidano entrambi
i coniugi. Nel giardino si trovano inoltre una
grande piscina panoramica e un campetto per
attività sportive (basket, badminton, calcetto).
L’orto della casa fornisce prodotti naturali alla
cucina e l’acqua corrente proviene dalla vicina
sorgente naturale. Gli ulivi e i limoni assicurano
ombra e spazi coperti con panchine e punti di
osservazione panoramici. All’interno della casa,
dopo il brevissimo portichetto d’ingresso, ci si
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L’idea
S
e il divano è un
po’ anonimo, perché
non coprirlo con un
bel telo? In questo
caso, i padroni di casa
hanno utilizzato un
prezioso tessuto con
un insolito ricamo
a motivi pompeiani.
Protagonista del
salone, un bellissimo
dipinto antico con
una veduta delle
Antille Francesi
comprato al
mercato di Saint
Ouen a Parigi.
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Appliques, tendaggi e decori dei copricaloriferi
rivelano un ricercato gusto francese negli arredi
curato personalmente dalla padrona di casa coadiuvata
dall'architetto
Marco Capasso.
L’idea
La colonna tortile
dipinta per rendere
fastosa una sala
da pranzo.
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Marco Capasso precisa
che nell’ambito del restyling, “tutte le camere
e gli ambienti della casa
sono dotati di impianto
di riscaldamento, aria
condizionata, telefono,
TV satellitare e digitale,
ADSL, filodiffusione e
un archivio digitale remoto per film in HD e
musica”. Dal soggiorno,
le direttrici sono molteplici: si può accedere
alla spaziosa cucina a
sinistra, al grande terrazzo anteriore o a destra si giunge nel grande
salone, scandito da archi. In cucina, il sapore
è quello di una volta: la
luce entra prepotente
dalle finestre in ogni
punto cardinale. Divani
azzurri richiamano le
tonalità oltremarine del
cielo altissimo e del ma-
re in lontananza. Il colore
ritorna nella sala, declinato
in piccole varianti nei dettagli dell’imponente libreria
realizzata dalla cornice
antica che un tempo racchiudeva una tela del XVI
secolo. Si trattava di un dipinto posto sull’altare della
cappella privata di Ca’ Rezzonico del papa Clemente
XIII, secondo quanto ci
viene riferito dal padrone
di casa, un vero gentleman
dei nostri tempi! L’azzurro è presente nei dipinti
francesi scelti con cura,
tra i quali un’interessante
I copricaloriferi sono
stati decorati dal capo
dei restauratori di
Versailles con elaborate
grottesche di sapore
settecentesco.
La libreria è stata
ricavata dalla
cornice antica che
un tempo racchiudeva
una tela del
secolo.
XVI
Si trattava
di un dipinto posto
sull'altare della
cappella privata di
Ca' Rezzonico del
papa Clemente XIII.
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Nello studiolo dei padroni di
casa che precede la camera
da letto padronale ritorna
l’allure francese.
Anche le porte sono decorate
come i copricaloriferi ma con
motivi decorativi più tenui e
delicati.
veduta delle Antille Francesi. Nel
living, cuore dell’otium, si sosta e
ci si riposa, si pranza tutti insieme,
quando le condizioni atmosferiche
esterne non consentono di farlo
sul grande terrazzo aperto. Scorci
in ogni direzione sollecitano ed
attirano di continuo l’attenzione. Gli archi sono sottolineati da
due colonne tortili decorate e di
gusto barocco, mentre applique e
lampade da tavolo ricreano soffuse atmosfere all’imbrunire. Dal
salone, la scala conduce al piano
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L’idea
C
reare un paracamino
utilizzando porzioni di
un’antica tela.
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L’idea
Due putti recuperati
da un antico mobile
sorreggono il piano
d’appoggio fatto
su misura: ecco
creata la consolle!
Il paracamino
è decorato
con immagini
del golfo di
Napoli e del
Vesuvio ma è
stato acquistato
in
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Francia!
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Toni marini e styling
superiore dove sono quattro suite
più che stanze da letto per i componenti della famiglia. Un lungo
corridoio le raccorda tutte, ognuna
differenziata da tonalità differenti,
accomunate però dal gusto e dallo
stile francese che le connota e le
rende uniche. Quella padronale
è anticipata da uno studiolo. Un
delizioso, pittoresco paracamino
con il Vesuvio ed il mare di Napoli ruba l’attenzione e diviene il
fulcro della stanza. Nella camera
padronale, i colori che s’impongo-
Nella camera da letto padronale trionfa la tonalità
azzurra di stampo e rievocazione provenzale
soprattutto nei tessuti del baldacchino che
avvolgono il letto.
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provenzale anche per
la camera attigua.
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La veranda della dimora affaccia su un
piccolo giardino segreto. La tonalità verde
chiaro della parete conferisce una tranquilla
luminosità all’ambiente.
L’idea
C
ornici a scomparti
per esporre stampe
botaniche.
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no, si ispirano al mare ed alla
leziosità provenzale. È forse
questa, la cifra stilistica più
alta di tutta la residenza ovvero la capacità e l’originalità di
fondere e bilanciare il decorativismo francese filtrandolo
attraverso gli alambicchi del
gusto italiano. Il nucleo più
antico della casa esisteva già
nel XVIII secolo. Ne rimane
memoria visiva in un disegno
dell’Amalfi-Skizzenbuch del
pittore tedesco Carl Blechen,
eseguito nella prima metà
dell’Ottocento. Gli attuali proprietari l’hanno rilevata da un
ventennio, aggiungendo altri
giardini, strappati alla natura
incolta. Hanno conservato le
vecchie porte e i copritermosifoni decorati con motivi a
grottesche. Anche i bagni si
differenziano l’uno dall’altro;
in uno, la parte inferiore fino
ad un metro è di cotto affrescato a mano, mentre la parte
più alta è rivestita con carta
da parati Zuber. In un altro,
è una stupenda toile de Jouy
che s’impone sulla vasca in
ghisa smaltata, tanto rétro. Ad
anticipare un’ulteriore camera
Il lavabo è ricavato
da un mobile francese
scialbato ed a motivi
a losanghe alternate
in bianco e nero.
Il pittoresco pavimento a losanghe nello
studio è stato disegnato dai padroni di
casa e realizzato su
commissione da abili
artigiani ceramisti.
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Freschezza e luminosità
in bagno grazie alla carta
Jouy
su fondo azzurro.
da parati in toile de
L’idea
Il bagno in mansarda è
dominato dalla vasca di gusto
rétro in posizione centrale:
la soluzione ideale per un
ambiente con il soffitto basso.
da letto, un piccolo
studio decorato da
un lezioso, variopinto piano pavimentale
in cotto a losanghe
colorate a mano e
asciugate al sole.
Prodotto su commis-
sione dei proprietari
è stato realizzato da
un artigiano vietrese.
I suoi colori rimandano ad un sereno
tripudio visivo, una
gioia per gli occhi e
per l’animo.
Nell’altro bagno dominano il colore
fucsia e l’esuberanza dei motivi a
grillages della carta da parati.
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Un angolo marinaresco ottenuto
con collezioni di modellini
navali, fari e tanto azzurro.
Nel patio è tutto
pronto per
mettersi a tavola
insieme agli amici.
Naturalmente
dominano gli
azzurri ma la
tovaglia bianca
e rosa crea un
bel contrasto.
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Il grande patio
s’affaccia sulla costa
d’Amalfi: lo scenario
è incomparabile!
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Lungo i vialetti che
costellano il grande
giardino della residenza
tante le fontane che
gorgogliano nel silenzio.
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La piscina è incastonata
in una delle balze naturali
dell’amena residenza.
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