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Cambiare o non cambiare. Questo è il problema…
Cambiare no, non è facile come ci dicono. Ma se invece di forzare il cambiamento seguissimo quello naturale che la vita ci offre? Potrebbe essere
questo, il trucco per essere più felici...
Si parla molto di cambiamento, in questi giorni. Anche su questo blog ne ha scritto Annarita Briganti, partendo dal libro di Gretchen Rubin,
Cambiare è facile (Sonzogno). Sembra che cambiare sia necessario ma soprattutto di gran moda. Oltre che facile e veloce, naturalmente, come tutto
deve essere di questi tempi.
E come spesso succede con i grandi trend, la parola che li guida è così ricca di significati che ognuno ne dà la sua interpretazione e si crede di parlare
della stessa cosa mentre non è vero affatto.
Tra noi signore chic ma intorno ai fifty e interessate all'equilibrio interiore, che abbiamo sperimentato essere la vera essenza dello chic, con la parola
cambiare si intendono parecchie cose.
Cambiare il proprio stile, per esempio: cosa che una signora chic non fa, perché il suo stile se lo è costruito pezzo per pezzo e giorno dopo giorno. Si
cambiano i singoli capi, le combinazioni, le lunghezze della gonna e dei pantaloni, l'altezza dei tacchi, i colori e i loro mix, ma sempre all'interno di un
proprio personale modo di vestirsi e quindi di presentarsi al mondo.
Cambiare il taglio di capelli: come diceva Chanel, una donna che cambia pettinatura è una donna che sta per cambiare vita. E questo è dunque un
cambiamento apparentemente facile, ma che arriva dopo un lungo e spesso doloroso lavorio interiore. Quando dentro di noi tutte le parti si sono
ricomposte e sono pronte ad affrontare il grande passo che è cambiare, allora andare dal parrucchiere e “darci un taglio” è come la chiusura del cerchio,
un gesto simbolico per dire “adesso sono pronta, andiamo”.
Cambiare borsa: ogni tanto ne abbiamo voglia, certo. Ma quando lo mettiamo in pratica, quando tiriamo fuori tutto quello che abbiamo accumulato
dentro la borsa e cerchiamo di farlo stare in una più piccola o anche solo con una forma diversa, e poi proviamo se siamo più comode a portarla a spalla,
a mano, sul braccio… di sicuro perdiamo l'autobus o il treno, o lo dobbiamo fare la sera prima.
Cambiare casa: chi mi segue sui social sa che so traslocando, e che se da un lato c'è la fatica di fare gli scatoloni e di organizzare tutto (residenza,
utenze di elettricità e gas, telefono e internet), dall'altro c'è il piacere della casa nuova. Io traslocavo spesso anche con la mia famiglia. E per quanto il
nuovo mi piaccia, poi mi resta anche sempre quel “ti ricordi in quella casa c'era”… Come minimo, c'è un'ambivalenza, in questo tipo di cambiamento.
Cambiare le cattive abitudini per essere più felici: questo si può fare, ma io non penso che sia affatto facile. Pensate quelli che smettono di fumare.
E' una decisione soffertissima, che spesso alla fine viene presa non perché lo si sente davvero, ma perché il mondo esterno (il medico, il partner, le
amiche, il nostro superIo) ci convince a farlo. I risultati sono altalenanti, ma il più delle volte non durevoli: ci si attacca alle sigarette eletttroniche, si
ingrassa, si è nervosi e arrabbiati, spesso si ricomincia. Quando è invece che si riesce a smettere di fumare senza soffrire? Quando è un processo che
nasce dentro di noi, da un'esigenza vera, secondo un percorso solo nostro, necessario per noi. E se è così difficile per qualcosa che tutti sanno fa male,
quanto lo può essere per tutte quelle altre cose di cui non siamo sicure se ci fanno bene o male?
E poi c'è quel cambiare di cui non ci accorgiamo, che è quello naturale: non solo l'invecchiamento, ma le esperienze che facciamo ogni giorno e che
piano piano modificano il nostro modo di vedere le cose e il nostro approccio alla vita e al mondo. E in questo noi signore fifty siamo anche fortunate:
perché pare sia proprio passati i cinquanta che si è più felici. E non lo si è perché le circostanze esterne ci rendono felici: lo si è perché si è imparato cosa
conta e cosa no, chi siamo e cosa vogliamo.
Allora forse possiamo lasciare la smania di cambiamento e le illusioni di facilità a chi è più giovane, e noi goderci i cambiamenti a cui provvede la natura e
quel poco che davvero abbiamo deciso sia importante per noi.
Che ne pensate?
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Data Pubblicazione
21/01/2016