30 Novembre 2008 (Sant`Andrea Apostolo) “100 e 40 anni dell`ACI

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30 Novembre 2008 (Sant`Andrea Apostolo) “100 e 40 anni dell`ACI
30 Novembre 2008 (Sant’Andrea Apostolo)
“100 e 40 anni dell’ACI, quale contributo per la sfida educativa”
Saluto del Presidente Diocesano
Amici carissimi, quello che stiamo vivendo è veramente un anno straordinario per la nostra Associazione,
“Voi avete intrapreso un anno straordinario, un anno che potremmo qualificare della santità” e quanto ci ha
detto il Santo Padre Benedetto XVI nell’indimenticabile incontro del 4 maggio u.s.
La celebrazione dei 100 e 40 anni dell’Azione Cattolica, è per noi l’occasione per fare memoria della storia
dell’Associazione, una lunga storia costellata di tante figure di santità, riconosciute e più o meno note, esempi
luminosi che hanno lasciato un ricordo indelebile nella vita dell’A.C. di tante persone che anche nella nostra
Chiesa diocesana, si sono distinte per il loro servizio e per l’amore all’Associazione, ricordo Teresa Mercuri,
già propagandista nazionale della Gioventù Femminile, ai tempi di Armida Barelli, morta a seguito di incidente
stradale nel 1936 proprio mentre si recava a Veroli per un incontro di AC, ricordo Maria Luzzo, ricordo le tante
a tante persone più o meno note, il cui elenco sarebbe lungo, che nel silenzio e nella semplicità, nel quotidiano
hanno servito la Chiesa attraverso l’AC.
Siamo particolarmente lieti oggi di poter celebrare questo appuntamento, così denso di significato per la
nostra Associazione diocesana, assieme al Presidente Nazionale, il carissimo prof. Franco Miano, al quale,
siamo particolarmente legati da un rapporto di amicizia e di stima.
Ringraziamo il Signore per questo momento di grazia, a nome mio personale e dell’intera Associazione
diocesana, desidero esprimere al Presidente, il più sentito ringraziamento per aver accettato subito, non appena
è stata resa nota la sua nomina, l’invito a venire in mezzo a noi, nella nostra antica Diocesi che si pregia di avere
avuto tra l’altro due Vescovi elevati alla cattedra di Pietro, Papa Innocenzo IX e Macello II.
Carissimo Presidente, con ruoli e modalità diverse, siamo stati chiamati a percorrere un tratto di strada
insieme nella vigna del Signore attraverso l’AC. Con il Suo aiuto speriamo di poter rispondere degnamente a
questa chiamata, la Vergine Maria, sicuramente ci accompagnerà in questo cammino non certo facile, perché
possiamo portare copiosi frutti a gloria di Dio.
Un ringraziamento affettuoso, devoto e filiale desidero rivolgerlo al Nostro Vescovo per la sua costante
paterna vicinanza. Fin dall’inizio del mio mandato, ho trovato in Lui il pastore sempre disponibile, pronto ad
ascoltarti e ad incoraggiarti, a S.E.R. desidero esprimere la nostra stima e promettiamo la nostra piena
collaborazione.
Un saluto affettuoso a tutti i carissimi amici soci dell’AC e agli assistenti parrocchiali, un grazie sincero per
l’amore ed il Servizio che attraverso l’AC, svolgono nelle loro Comunità Parrocchiali, un saluto a tutti gli amici
simpatizzanti dell’AC e ai rappresentanti delle aggregazioni laicali impegnate in Diocesi, con le quali vogliamo
insieme collaborare per l’edificazione del Regno di Dio, il mio è un semplice grazie, sarà il Signore alla fine, a
dire a ciascuno, secondo i propri meriti, il suo grazie, quello vero che poi effettivamente conta.
La nostra è un’associazione che, come è stato detto, “nella sua lunga storia, ha saputo ricevere con umiltà
ma, ha anche saputo dare con passione, arricchendo le nostre Chiese Locali ed il nostro Paese, perché ha vissuto
il proprio essere Chiesa in pienezza, e continua a farlo”.
Tutto questo si realizza certamente attraverso la costante attenzione al primato dello spirituale, che conduce
ognuno a tendere verso la santità, meta personale di ogni socio che rende possibile tutto il nostro stare nella
Chiesa e nel mondo.
La nostra è una storia di persone che in gruppo e singolarmente, ancora oggi, in piena consapevolezza e
responsabilità, vivono la grande passione di essere Chiesa e nello stesso tempo, laici cristiani nei confronti del
mondo, attraverso la “scelta religiosa”, che ha segnato la riscoperta dello stile del sentirsi “lievito in una
massa”.
Il nostro impegno non nasce oggi, non nasce con noi, ma non continuerà se non attraverso di noi, attraverso
il nostro raccogliere l’eredità ricevuta da quanti ci hanno preceduto in questo meraviglioso cammino e
attraverso il servizio di ciascuno a renderlo attuale ai nostri tempi, e alle nostre situazioni concrete.
140 anni di storia non sono certo pochi, né si possono esaurire con poche frasi. Vogliamo rivivere la nostra
storia, non per compiacerci di quanto compiuto in questi lunghi anni, ma per riscoprire con gratitudine e serietà
la novità e la fedeltà dei nostri impegni, da spendere tra la gente del nostro tempo, attraverso un servizio
concreto e quotidiano alla comunità ecclesiale ed a quella civile.
Le difficoltà certamente non mancano e non sono poche, questo nostro appuntamento vuole essere proprio
l’occasione per “ri-pensare” l’associazione in prospettiva futura, nella sua efficacia evangelizzatrice, in questo
mondo e in questo momento. Ci faremo guidare in questo cammino da tutte quelle persone: bambini, ragazzi,
adulti e sacerdoti, grandi testimoni della fede che prima di noi hanno servito l’AC perché l’hanno tanto amata,
figure che hanno saputo coniugare una fede profonda ad un difficile vissuto quotidiano, con quella coerenza tale
da portarli a compiere anche atti eroici in nome della fede, persone capaci di fare sintesi fra spiritualità,
impegno e sollecitudine responsabile per il mondo e per il proprio tempo, alle quali diciamo il nostro “grazie”.
Permettetemi che in questa nostra celebrazione, ricordi una persona che molti di voi certamente hanno
conosciuto, che per lungo tempo ha guidato l’Associazione, nel periodo del rinnovamento statutario, in tempi
veramente non facili, alla quale mi lega un affetto particolare, la Prof.ssa Ivana Braganò, con lei che ho
cominciato ad amare e servire l’AC, avendomi nominato segretario diocesano nel lontano 1976. La ricordo
perché la sua grave malattia non le ha permesso di essere qui con noi, tra le tante persone che hanno servito
l’AC in Diocesi, per lei vi chiedo di pregare.
Con l’aiuto del Signore, vogliamo vivere la nostra esperienza oggi con la stessa intensità spirituale di quanti
ci hanno preceduto in questo cammino, con la stessa capacità di incidere nella realtà in cui viviamo e su tutto
ciò che ci circonda, per continuare a scrivere altre pagine intense di storia di AC. Grazie Presidente.