C:\STAG\1328 - IP SCURELLE - VIA DANTE\03

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C:\STAG\1328 - IP SCURELLE - VIA DANTE\03
SOMMARIO
TITOLO Ii – PARTE tecnica ................................................................................................................................................... 3
Art. 46 - Finalità delle prescrizioni tecniche.................................................................................................................... 3
Art. 47 - Consegna - Tracciamenti - Ordine di esecuzione dei lavori .............................................................................. 3
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Art. 48 - Materiali e provviste ......................................................................................................................................... 3
Art. 49 - Norme per la misurazione e la contabilizzazione dei lavori.............................................................................. 4
Art. 50 - Cavidotti - Pozzetti - Blocchi di fondazioni - Pali di sostegno ........................................................................... 4
Art. 51 – Linee ELETTRICHE ............................................................................................................................................. 7
Art. 52 - Cassette - Giunzioni - Derivazioni - Guaine isolanti .......................................................................................... 7
Art. 53 - Fornitura e posa degli apparecchi di illuminazione .......................................................................................... 8
Art. 54- Fornitura e posa del contenitore del gruppo di misura e del complesso di accensione e protezione ............ 10
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TITOLO II – PARTE TECNICA
ART. 1 - FINALITÀ DELLE PRESCRIZIONI TECNICHE
Negli articoli seguenti sono specificate le modalità e le caratteristiche tecniche secondo le quali l’Appaltatore
è impegnato ad eseguire le opere e a condurre i lavori, in aggiunta o a maggior precisazione di quelle già
indicate negli articoli del Titolo I – Capitolato speciale di appalto - Parte Amministrativa.
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ART. 2 - CONSEGNA - TRACCIAMENTI - ORDINE DI ESECUZIONE DEI LAVORI
Dopo la consegna dei lavori, di cui sarà redatto apposito verbale sottoscritto dalle parti, l’Appaltatore dovrà
eseguire a proprie spese, secondo le norme che saranno impartite dalla Direzione Lavori, i tracciamenti
necessari per la posa dei conduttori, dei pali, degli apparecchi di illuminazione e delle apparecchiature
oggetto dell’appalto.
L’Appaltatore sarà tenuto a correggere ed a rifare a proprie spese quanto, in seguito ad alterazioni od
arbitrarie variazioni di tracciato, la Direzione Lavori ritenesse inaccettabile.
In merito all’ordine di esecuzione dei lavori l’Appaltatore dovrà attenersi alle prescrizioni della Direzione
Lavori senza che per ciò possa pretendere compensi straordinari, sollevare eccezioni od invocare tali
prescrizioni a scarico di proprie responsabilità.
Non potrà richiedere indennizzi o compensi neppure per le eventuali parziali sospensioni che, per ragioni
tecniche od organizzative, gli venissero ordinate.
ART. 3 - MATERIALI E PROVVISTE
I materiali che l’Appaltatore impiegherà nei lavori oggetto dell’appalto dovranno presentare caratteristiche
conformi a quanto stabilito dalle leggi e ai regolamenti ufficiali vigenti in materia o, in mancanza di tali leggi
e regolamenti, dalle “Norme” di uno degli Enti Normatori di un paese della Comunità Europea, dei Comitato
Elettrotecnico Italiano (CEI) e dal presente Capitolato; in ogni caso essi dovranno essere della migliore
qualità esistente in commercio. In particolare gli apparecchi di illuminazione dovranno soddisfare le richieste
della legge provinciale del 3 ottobre 2007, n. 16 della Provincia Autonoma di Trento, affinché gli impianti
risultino avere un’intensità massima nell’emisfero superiore (per angoli γ ≥ 90°) di 0,49 candele per 1000
lumen.
L’Appaltatore potrà provvedere all’approvvigionamento dei materiali da fornitori di propria convenienza, salvo
eventuali diverse prescrizioni indicate nei Capitolato o dalla Direzione Lavori, purché i materiali stessi
corrispondano ai requisiti richiesti.
L’Appaltatore notificherà però in tempo utile la provenienza dei materiali stessi alla Direzione Lavori, la quale
avrà la facoltà di escludere le provenienze che non ritenesse di proprio gradimento. Tutti i materiali
dovranno, in ogni caso, essere sottoposti, prima dei loro impiego, all’esame della Direzione Lavori, affinché
essi siano riconosciuti idonei e dichiarati accettabili, come previsto all’articolo 15 del Capitolato Generale
d’Appalto approvato con Decreto del Ministero dei LL.PP. 19/04/2000 n° 145.
Il personale della Direzione Lavori è autorizzato ad effettuare in qualsiasi momento gli opportuni
accertamenti, visite, ispezioni, prove e controlli.
Se la Direzione Lavori, a proprio esclusivo giudizio, rifiuterà il consenso per l’impiego di qualche partita di
materiale già approvvigionata dall’Appaltatore, quest’ultimo dovrà allontanare subito dal cantiere la partita
scartata e provvedere alla sua sostituzione con altra di gradimento della Direzione Lavori, nei più breve
tempo possibile e senza avanzare pretese e compensi od indennizzi. La Direzione Lavori provvederà
direttamente, a spese dell’Appaltatore, alla rimozione di tali partite qualora lo stesso non vi abbia provveduto
in tempo utile.
L’accettazione dei materiali da parte della Direzione lavori non esonera l’Appaltatore dalle responsabilità che
gli competono per la buona riuscita degli impianti.
ART. 4 - NORME PER LA MISURAZIONE E LA CONTABILIZZAZIONE DEI LAVORI
Tutte le opere comprese nell’appalto saranno compensate a corpo. In nessun caso e per nessun motivo la
Direzione Lavori tollererà per le singole opere dimensioni o portate inferiori a quelle prescritte e, qualora se
ne riscontrassero, esse saranno motivo di rifacimento. In via subordinata, a proprio giudizio, la Direzione
Lavori potrà accettare le opere stesse, detraendo il relativo importo dalla liquidazione finale.
ART. 5 - CAVIDOTTI - POZZETTI - BLOCCHI DI FONDAZIONI - PALI DI SOSTEGNO
a)
Cavidotti
Nell’esecuzione dei cavidotti saranno tenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché i percorsi,
indicati nei disegni di progetto. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni:
— il taglio del tappetino bituminoso e dell’eventuale sottofondo in agglomerato dovrà avvenire mediante l’impiego di un tagliasfalto munito di martello idraulico con vanghetta. Il taglio avrà una profondità minima di 25 cm e gli spazi del manto stradale non tagliato non dovranno superare in lunghezza il 50% del taglio effettuato con la vanghetta idraulica;
— esecuzione dello scavo in trincea, con le dimensioni indicate nel disegno;
— fornitura e posa, nel numero stabilito dal disegno, di tubazioni flessibili in materiale plastico a sezione circolare, con diametro esterno di 90 mm, peso 730 g/m, per il passaggio dei cavi di energia;
— la posa delle tubazioni in plastica dei diametro esterno di 90 mm verrà eseguita mediante l’impiego
di selle di supporto in materiale plastico a uno od a due impronte per tubi del diametro di 110 mm.
Detti elementi saranno posati ad un’interdistanza massima di 1,5 m, alfine di garantire il
sollevamento dei tubi dal fondo dello scavo ed assicurare in tal modo il completo conglobamento
della stessa nel cassonetto di calcestruzzo;
— formazione di cassonetto in calcestruzzo dosato a 250 kg di cemento tipo 325 per metro cubo di
impasto, a protezione delle tubazioni in plastica; il calcestruzzo sarà superiormente lisciato in modo
che venga impedito il ristagno d’acqua;
— il riempimento dello scavo dovrà effettuarsi con materiali di risulta o con ghiaia naturale vagliata,
sulla base delle indicazioni fornite dai tecnici comunali. Particolare cura dovrà porsi nell’operazione di
costipamento da effettuarsi con mezzi meccanici; l’operazione di riempimento dovrà avvenire dopo
almeno 6 ore dai termine dei getto di calcestruzzo; trasporto alla discarica del materiale eccedente.
Durante la fase di scavo dei cavidotti, dei blocchi, dei pozzetti, ecc. dovranno essere approntati tutti i ripari
necessari per evitare incidenti ed infortuni a persone, animali o cose per effetto di scavi aperti non protetti.
Durante le ore notturne la segnalazione di scavo aperto o di presenza di cumulo di materiali di risulta o altro
materiale sul sedime stradale, dovrà essere di tipo luminoso a fiamma od a sorgente elettrica, tale da
evidenziare il pericolo esistente per il transito pedonale e veicolare. Nessuna giustificazione potrà essere
addotta dall’Appaltatore per lo spegnimento di dette luci di segnalazione durante la notte anche se causato
da precipitazioni meteoriche. Tutti i ripari (cavalletti, transenne, ecc.) dovranno riportare il nome della Ditta
appaltatrice dei lavori, il suo indirizzo e numero telefonico. L’inadempienza delle prescrizioni sopra indicate
può determinare sia la sospensione dei lavori, sia la risoluzione del contratto qualora l’Appaltatore risulti
recidivo per fatti analoghi già accaduti nel presente appalto od anche in appalti precedenti. Sia per la
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sospensione dei lavori che per la risoluzione del contratto vale quanto indicato all’art. 11 dei presente
Capitolato.
Il reinterro di tutti gli scavi per cavidotti e pozzetti dopo l’esecuzione dei getti è implicitamente compensata
con il prezzo dell’opera. Nessun compenso potrà essere richiesto per i sondaggi da eseguire prima dell’inizio
degli scavi per l’accertamento dell’esatta ubicazione dei servizi nel sottosuolo.
b)
Pozzetti con chiusino in ghisa
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Nell’esecuzione dei pozzetti saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché
l’ubicazione, indicate nei disegni allegati. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni:
— esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni del pozzetto;
— formazione di platea in calcestruzzo dosata a 200 kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto,
con fori per il drenaggio dell’acqua;
— formazione della muratura laterale di contenimento, in mattoni pieni e malta di cemento,
— conglobamento, nella muratura di mattoni, delle tubazioni in plastica interessate dal pozzetto;
— sigillature con malta di cemento degli spazi fra muratura e tubo;
— formazione, all’interno dei pozzetto, di rinzaffo in malta di cemento grossolanamente lisciata;
— fornitura e posa, su letto di malta di cemento, di chiusino in ghisa, completo di telaio, per traffico
incontrollato, luce netta 30 x 30cm, peso ca. 90 kg, con scritta “Illuminazione Pubblica” sul
coperchio;
— riempimento del vano residuo con materiale di risulta o con ghiaia naturale costipati; trasporto
— alla discarica del materiale eccedente.
E’ consentito in alternativa, e compensata con lo stesso prezzo, l’esecuzione in calcestruzzo delle pareti
laterali dei pozzetti interrati con chiusino in ghisa. Lo spessore delle pareti e le modalità di esecuzione
dovranno essere preventivamente concordati con la Direzione Lavori.
c)
Pozzetto prefabbricato interrato
E’ previsto l’impiego di pozzetti prefabbricati ed interrati, comprendenti un elemento a cassa, con due fori di
drenaggio, ed un coperchio rimovibile. Detti manufatti, di calcestruzzo vibrato, avranno sulle pareti laterali la
predisposizione per l’innesto dei tubi di plastica, costituita da zone circolari con parete a spessore ridotto.
Con il prezzo a corpo sono compensati, oltre allo scavo, anche il trasporto a piè d’opera, il tratto di tubazione
in plastica interessato dalla parete del manufatto, il riempimento dello scavo con ghiaia naturale costipata,
nonché il trasporto alla discarica del materiale scavato ed il ripristino del suolo pubblico.
d)
Blocchi di fondazione dei pali
Nell’esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dei pali saranno mantenute le caratteristiche
dimensionali e costruttive indicate nel disegno allegato.
Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni:
— esecuzione della scavo con misure adeguate alle dimensioni del blocco;
— formazione del blocco in calcestruzzo dosato a 250 kg di cemento tipo 325 per metro cubo di
impasto;
— esecuzione della nicchia per l’incastra del palo, con l’impiego di cassaforma;
— fornitura e posa, entro il blocco in calcestruzzo, di spezzone di tubazione in plastica del diametro
esterno di 100 mm per il passaggio dei cavi;
— riempimento eventuale dello scavo con materiale di risulta o con ghiaia naturale accuratamente
costipata; trasporto alla discarica del materiale eccedente;
— sistemazione del cordolo in pietra eventualmente rimosso.
L’eventuale rimozione dei cordoli del marciapiede è compreso nell’esecuzione dello scavo del blocco. Per
tutte le opere elencate nel presente articolo è previsto dall’appalto il ripristino del suolo pubblico.
Il dimensionamento maggiore dei blocchi di fondazione rispetto alle misure indicate in progetto non darà
luogo a nessun ulteriore compenso.
e)
Pali di sostegno
I pali per illuminazione pubblica devono essere conformi alle norme UNI-EN 40.
E’ previsto l’utilizzo di pali rastremati realizzati in acciaio zincato a caldo 70 micron, come da normativa UNI
EN ISO 1461 (EN 40-5), con successivo trattamento superficiale di verniciatura acrilica a polvere.
La zincatura prevede l'operazione di agitatura, in modo da impedire l'accumulo di sali di zinco al suo interno.
Il palo dovrà essere costituito da un unico tubo sottoposto a calandratura e saldatura; dovrà essere in
acciaio EN10025-S235JR (ex Fe360 UNI7070), avere diametro 114/89 mm, spessore 4 mm e altezza
7.800/8.800 mm. Il palo dovrà possedere un'asola per la portella di dimensioni 186x45 mm, ad altezza 1000
mm dal terreno, idonea per il montaggio della morsettiera a due fusibili.
La portella sarà realizzata a toppa, in pressofusione di alluminio; ad essa è correlata la relativa chiave,
triangolare grande (9mm lato chiave) per portella.
La chiusura sarà assicurata tramite una guarnizione di tenuta antinvecchiante, che si adatta alle irregolarità
superficiali del palo. Nella parte superiore del palo sarà presente una piastra metallica in acciaio zincato,
saldata, con 3 fori M8 posti a 120°, adibita al fissaggio del testapalo a filo. All'estremità superiore del palo
dovrà essere installato un tappo di chiusura realizzato in policarbonato.
Il palo dovrà essere idoneo per resistere alla spinta dinamica del vento, in conformità alle normative vigenti
descritte nel Decreto Ministeriale del 16/01/96. Tutte le caratteristiche dimensionali ed i particolari costruttivi
sono indicati nel disegno allegato “particolari”. In corrispondenza del punto di incastro del palo nel blocco di
fondazione dovrà essere riportato un collare di rinforzo della lunghezza di 40 cm, dello spessore identico a
quello del palo stesso e saldato alle due estremità a filo continuo. Per il fissaggio dei bracci o dei codoli
dovranno essere previste sulla sommità dei pali due serie di tre fori cadauna sfalsati tra di loro di 120° con
dadi riportati in acciaio INOX M10 x 1 saldati prima della zincatura. Le due serie di fori dovranno essere
poste rispettivamente a 5 cm ed a 35 cm dalla sommità del palo. Il bloccaggio dei bracci o dei codoli per
apparecchi a cima palo dovrà avvenire tramite grani in acciaio INOX M10 x 1 temprati ad induzione. Sia i
dadi che i grani suddetti dovranno essere in acciaio INOX dei tipo X12 Cr13 secondo Norma UN1 6900/71.
Il percorso dei cavi nei blocchi e nell’asola inferiore dei pali sino alla morsettiera di connessione, dovrà
essere protetto tramite uno o più tubi in PVC flessibile serie pesante diametro 50 mm, posato all’atto della
collocazione dei pali stessi entro i fori predisposti nei blocchi di fondazione medesimi, come da disegni
“particolari”. Per il sostegno degli apparecchi di illuminazione su mensola od a cima-palo dovranno essere
impiegati bracci in acciaio o codoli zincati a caldo secondo Norma UNI-EN 40/4 ed aventi le caratteristiche
dimensionali indicate nei disegno “particolari”.
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ART. 6 – LINEE ELETTRICHE
L’Appaltatore dovrà provvedere alla fornitura ed alla posa in opera dei cavi relativi al circuito di alimentazione
di energia.
Sono previsti cavi per energia elettrica identificati dalle seguenti sigle di designazione:
-
cavi unipolari con guaina con sezione sino a 16 mm2: cavo FG7OR-0,6/1 kV
Tutti i cavi saranno rispondenti alla Norma CEI 20-13 e varianti e dovranno disporre di certificazione IMQ od
equivalente. Nelle tavole allegate sono riportati schematicamente, ma nella reale disposizione planimetrica, il
percorso, la sezione ed il numero dei conduttori.
L’Appaltatore dovrà attenersi scrupolosamente a quanto indicato nei disegni, salvo eventuali diverse
prescrizioni della Direzione Lavori.
I cavi multipolari avranno le guaine isolanti interne colorate in modo da individuare la fase relativa. Per i cavi
unipolari la distinzione delle fasi e del neutro dovrà apparire esternamente sulla guaina protettiva. E’
consentiva l’apposizione di fascette distintive ogni tre metri in nastro adesivo, colorate in modo diverso
(marrone fase R - bianco fase 5 - verde fase T - blu chiaro neutro).
La fornitura e la posa in opera del nastro adesivo di distinzione si intendono compensate con il prezzo a
corpo.
I cavi infilati entro pali o tubi metallici saranno ulteriormente protetti da guaina isolante (vedi art. 27). Nella
formulazione del prezzo a corpo è stato tenuto conto, tra l’altro, anche degli oneri dovuti all’uso dei mezzi
d’opera e delle attrezzature.
ART. 7 - CASSETTE - GIUNZIONI - DERIVAZIONI - GUAINE ISOLANTI
La derivazione agli apparecchi di illuminazione, sarà effettuata con l’impiego di cassetta di connessione in
classe II della ditta “La Conchiglia” tipo SGVP collocata nell’alloggiamento di cui all’art. 26 con transito nella
medesima dei cavi unipari di dorsale.
Per eventuali giunzioni o derivazioni su cavo, con posa in cavidotto, è previsto l’impiego di muffole tipo 3M
SCOTCHCAST o similare. Dette muffole saranno posate esclusivamente nei pozzetti in muratura o
prefabbricati.
Come detto, tutti i conduttori infilati entro i pali e bracci metallici, saranno ulteriormente protetti, agli effetti
del doppio isolamento, da una guaina isolante di diametro adeguato; tale guaina dovrà avere rigidità
dielettrica ~ 10 kV/mm; il tipo di guaina isolante dovrà comunque essere approvato dal Direttore dei Lavori.
Il prezzo a corpo compensa la fornitura e posa di tale guaina.
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ART. 8 - FORNITURA E POSA DEGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE
Gli apparecchi dovranno altresì essere realizzati in Classe II ed essere rispondenti all’insieme delle norme:
— CEI 34-21 fascicolo n. 1034 Novembre 1987 e relative varianti
— CEI 34-30 fascicolo n. 773 Luglio 1986 e relative varianti” proiettori per illuminazione”
— CEI 34-33 fascicolo n. 803 Dicembre 1986 e relative varianti” apparecchi per illuminazione stradale”
In ottemperanza alla Norma CEI 34-21 i componenti degli apparecchi di illuminazione dovranno essere
cablati a cura del costruttore degli stessi, i quali pertanto dovranno essere forniti e dotati completi di
sorgenti luminose ed ausiliari elettrici rifasati. Detti componenti dovranno essere conformi alle Norme CEI di
riferimento.
L’apparecchio di illuminazione dovrà avere le seguenti caratteristiche:
-
Corpo illuminante dalla forma di lampara in alluminio verniciato a polveri colore grigio antracite;
-
Vano ottico realizzato in pressofusione di alluminio, sottoposto a fosfocromatazione, doppia mano
i fondo, passivazione a 120° C, verniciatura liquida grigio antracite;
-
Vetro di chiusura sodico-calcico siliconato alla cornice;
-
Ottica stradale a luce diretta;
-
Sorgente luminosa con led di potenza monocromatici nel colore Warm White (3.000°K) pot. 55W flusso
luminoso emesso 4.664lm e pot. 72W flusso luminoso emesso 6.216lm;
-
Driver con sistema automatico di controllo della temperatura interna;
-
Driver con riconoscimento della mezzanotte con durata del periodo di dimmerazione di 6h/8h;
-
Alimentatore elettronico selv 220-240Vac 50-60Hz;
-
Classe di isolamento II;
-
Grado di protezione IP65;
-
Sbraccio pastorale in acciaio zincato a caldo, doppia mano di fondo, verniciatura a polveri grigio antracite;
-
Palo rastremato realizzato in acciaio zincato a caldo 70 micron , come da normativa UNI EN ISO 1461 (EN 405), con successivo trattamento superficiale di verniciatura a polvere, diametro 114/89 mm, spessore 4 mm e
altezza fuori terra 7000/8000 mm;
-
Vetro di chiusura piano temperato trasparente montato su telaio di spessore 4 mm;
-
Viterie esterne e componentistica metallica in acciaio inox AISI304;
Sugli apparecchi di illuminazione dovranno essere indicati in modo chiaro e indelebile, ed in posizione che
siano visibili durante la manutenzione, i dati previsti dalla sezione 3 - Marcatura della Norma CEI 34-21.
Gli apparecchi di illuminazione dovranno altresì soddisfare i requisiti richiesti alla legge provinciale del 3
ottobre 2007, n. 16 della Provincia Autonoma di Trento Risparmio energetico e inquinamento luminoso.
In particolare dovranno avere intensità massima in opera nell’emisfero superiore ( cioè con γ ≥ 90°) di 0
(zero) cd/klm.
I produttori devono quindi rilasciare la dichiarazione di conformità alla legge provinciale del 3 ottobre 2007,
n. 16 della Provincia Autonoma di Trento delle loro apparecchiature e devono inoltre allegare, le
raccomandazioni di uso corretto. La documentazione tecnica dovrà comprendere la misurazione fotometrica
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dell’apparecchio, effettuata secondo le norme in vigore, sia in forma tabellare numerica su supporto cartaceo
che sotto forma di file standard in formato “Eulumdat”.
Tale documentazione dovrà specificare tra l’altro:
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Temperatura ambiente durante la misurazione;
Tensione e frequenza di alimentazione della lampada;
Norma di riferimento utilizzata per la misurazione;
Identificazione del laboratorio di misura;
Specifica della lampada (sorgente luminosa) utilizzata per la prova;
Nome del responsabile tecnico di laboratorio;
Corretta posizione dell'apparecchio durante la misurazione;
Tipo di apparecchiatura utilizzata per la misura e classe di precisione.
Questi dati devono essere accompagnati da una dichiarazione sottoscritta dal responsabile tecnico di
laboratorio che attesti la veridicità della misura.
Gli apparecchi devono inoltre essere forniti della seguente ulteriore documentazione:
— angolo di inclinazione rispetto al piano orizzontale a cui deve essere montato l’apparecchio in modo
da soddisfare i requisiti della Legge della Provincia di Trento. In genere l’inclinazione deve essere
nulla (vetro di protezione parallelo al terreno).
— diagramma di illuminamento orizzontale (curve isolux) riferite a 1.000 lumen
— diagramma del fattore di utilizzazione
— classificazione dell’apparecchio agli effetti dell’abbagliamento con l’indicazione delle intensità
luminose emesse rispettivamente a 90° (88°) ed a 80° rispetto alla verticale e la direzione
dell’intensità luminosa massima (I max) sempre rispetto alla verticale.
Il tipo di apparecchio di illuminazione da installare, nell’ipotesi che non sia già stato definito nel disegno dei
particolari, dovrà comunque essere approvato dal Direttore dei Lavori.
L’Appaltatore provvederà pertanto all’approvvigionamento, al trasporto, all’immagazzinamento temporaneo,
al trasporto a piè d’opera, al montaggio su paio o braccio o testata, all’esecuzione dei collegamenti elettrici,
alle prove di funzionamento degli apparecchi di illuminazione con le caratteristiche definite in precedenza.
Gli apparecchi di illuminazione saranno, come già precisato, in Classe II e pertanto si dovrà porre la massima
cura nell’esecuzione dei collegamenti elettrici affinché in essi sia mantenuto il doppio isolamento.
La rispondenza alla Legge della Provincia di Trento e al complesso delle norme di cui sopra dovrà essere
certificato con la consegna al Direttore dei Lavori della dichiarazione di conformità alle normative stesse
rilasciata dal costruttore degli apparecchi di illuminazione, ai sensi dell’art. 7 della Legge 18 ottobre 1977 n.
791, oppure tramite l’accertamento dell’esistenza del Marchio di Conformità apposto sugli apparecchi stessi,
ovvero dal rilascio dell’attestato di conformità ai sensi della già citata Legge 791/77.
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ART. 9- FORNITURA E POSA DEL CONTENITORE DEL GRUPPO DI MISURA E DEL COMPLESSO DI
ACCENSIONE E PROTEZIONE
L’Appaltatore provvederà alla fornitura e posa presso il punto di consegna indicato dal progetto degli armadi
per il contenimento delle protezioni elettriche.
Tale contenitore dovrà essere diviso verticalmente in due vani con aperture separate di cui una destinata a
contenere il gruppo di misura installata dall’Ente Distributore, la relativa serratura di chiusura dovrà essere
installata previo accordi con gli organismi territoriali competenti dall’Ente medesimo. Il contenitore dovrà
appoggiare su apposito zoccolo in c.l.s. prefabbricato o realizzato in opera che consenta l’ingresso dei cavi
sia del Distributore dell’energia elettrica che dell’impianto in oggetto. Sono altresì a cura dell’Appaltatore le
opere di scavo e murarie per l’ingresso nel contenitore dei cavi dell’Ente Distributore.
Il secondo vano dovrà contenere le apparecchiature di comando, di sezionamento, e di protezione così come
definite nello schema unifilare indicato in disegno. L’apertura di tale vano dovrà essere munita di apposita
serratura concordata con il Committente ove è ubicato l’impianto.
Il quadro elettrico ivi contenuto dovrà essere realizzato con isolamento in Classe II come il resto
dell’impianto di illuminazione.
Le apparecchiature elettriche dovranno essere conformi alle corrispondenti Norme CEI; in particolare i
teleruttori dovranno avere le caratteristiche secondo la Norma CEI 17-3 fascicolo 252.
L’Appaltatore dovrà altresì provvedere alla fornitura, posa e collegamento di un interruttore crepuscolare
fotoelettrico adatto all’installazione esterna in posizione idonea e protetta da eventi accidentali o vandalici
con le seguenti caratteristiche: Classe di Isolamento II, grado IP 54, valore di intervento 10 + 2 Lux, carico
massimo 5A.
Gli organi di protezione dovranno essere dimensionati in modo da garantire la protezione contro i
cortocircuiti dell’intero impianto secondo Norme CEI 64-8 fascicolo 1000 ed. Giugno/1987 capitolo VI sezioni
1 e 3.
Il tipo di contenitore, le apparecchiature ivi contenute ed il relativo quadro dovranno comunque avere la
preventiva approvazione del Direttore dei Lavori.
Il prezzo a corpo compensa la fornitura, il trasporto, la mano d’opera, il collaudo e la messa in servizio dei
componenti e delle apparecchiature.
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