Relazione illustrativa A4-4 (DdP)

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Relazione illustrativa A4-4 (DdP)
dott.ingegnere Luca Gadola – dott.architetto Giulia Maria Vitali
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COMUNE DI MORBEGNO
Provincia di Sondrio
Piano di Governo del Territorio
DOCUMENTO DI PIANO
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0. Premessa
Il Documento di Piano è l’atto del Piano di Governo del Territorio che, in relazione alle
caratteristiche del territorio, degli insediamenti, delle condizioni socio-economiche e delle
dinamiche di trasformazione in corso o prevedibili, analizzando e mettendo a sintesi la
complessità dei presupposti:
- individua gli obiettivi da perseguire;
- specifica le strategie generali e di sistema (ambientale, della mobilità e dei servizi,
insediativo e territoriale) per il conseguimento degli obiettivi;
- enuncia gli obiettivi assegnati agli altri atti del PGT (Piano dei Servizi e Piano delle
Regole) ed agli strumenti attuativi (atti di programmazione negoziata o i piani attuativi).
La presente relazione illustrativa, pertanto, viene articolata nei seguenti titoli:
A. Quadro conoscitivo e orientativo del territorio comunale;
B. Scenario strategico di piano;
C. Determinazioni di Piano,
con l’avvertenza che il primo titolo riporta l’indagine e l’analisi del quadro programmatorio,
territoriale, insediativo e socio-economico in base al quale sono definite gli obiettivi e le
strategie demandando rispettivamente:
- al Piano dei Servizi l’indagine di dettaglio sulla dotazione e distribuzione dei servizi
pubblici, di uso e interesse pubblico o generale;
- al Piano delle Regole le considerazioni per la partizione del tessuto consolidato e la
delimitazione delle aree agricole nonchè le argomentazioni valutative per i nuclei di
antica formazione.
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1. Dati generali sul territorio
Il comune di Morbegno ha una superficie territoriale di 15,39Kmq e contava 11082 abitanti
residenti al “Censimento generale della popolazione 2001” (11861 al 31.12.2007/ufficio
anagrafe comunale); pertanto la densità territoriale abitativa conseguente risulta essere con un
valore pari a 720,1ab/Kmq che, nella provincia di Sondrio alla quale il comune appartiene, è
minore solo al capoluogo Sondrio (1048,3ab/Kmq) e precede l’ulteriore importante centro
provinciale del comune di Chiavenna (653,2ab/Kmq).
La circoscrizione territoriale di Morbegno, avente una consistenza di 1568ha sino al 1977, è
stata ridotta di 29ha a seguito del distacco di una porzione di territorio aggregata al comune di
Albaredo per San Marco con L.R.n.17/24.01.1978.
Il territorio comunale si estende sui due versanti orobico e retico della valle del fiume Adda ed è
interessato, per un buon tratto montano e per l’intera parte sino alla foce, dal torrente Bitto che
delimita il confine comunale ad occidente; tale porzione di territorio comunale del versante
orobico ha un andamento fortemente accidentato e presenta un notevole dislivello (1100m
circa) tra il piede del versante medesimo e il monte Pitalone (oltre1334m s.l.m.).
Il Comune, il cui capoluogo Morbegno è sito a circa 20Km da Colico (Lc) e 26Km da Sondrio
lungo la S.S.n.38 Dello Stelvio, ha un mandamento che coincide con l’omonima Comunità
Montana di Morbegno di cui è parte e rappresenta il centro urbano di riferimento per le attività
economiche e sociali della Bassa Valtellina e l’Alto Lario, oltre a costituire una sorta di “porta”
per l’intera Valle; la citata Comunità Montana Valtellina di Morbegno, composta da 25 comuni,
ha una superficie territoriale pari a 496,10 Kmq, 43736 abitanti al censimento 2001 ed una
conseguente densità abitativa territoriale 88,16 ab/Kmq (rif. Atlante statistico della Montagna).
La maggiore parte della popolazione è concentrata nel capoluogo mentre la parte residua è
suddivisa nelle frazioni ad occidente del fiume Adda di Campovico (comune autonomo sino
all’anno 1936), di Paniga e di Desco e nelle frazioni orobiche di Valle-Campoerbolo e di Arzo;
Arzo come altri nuclei montani edificati quali i retici S.Bello, Marsalenico, Selvapiana,
S.Nazzaro, Cerido, Cermeledo, Categno, Torchi Bianchi, Porcido offrono dimore per turisti
oppure di soggiorno stagionale per le necessità dei lavori agricoli dei residenti nel comune.
2. Strumentazione urbanistica vigente
2.1. Piani territoriali di coordinamento
I piani territoriali di coordinamento attualmente vigenti sono:
1) PTPR, Piano Territoriale Paesistico Regionale o piano del paesaggio lombardo, approvato
con Del.C.R. n.VII/197/06.03.2001;
2) PPSS, Piano pluriennale di sviluppo socio-economico della Comunità Montana Valtellina di
Morbegno, approvato con Del.A.C.M. n.43/08.06.1990, Co.Re.Co. n.17245/19.07.1990.
Gli ulteriori strumenti territoriali previsti dalla normativa sono ancora, ad oggi, in fase di
predisposizione come di seguito:
3) PTR, Piano Territoriale Regionale, predisposto ed in fase di adozione;
4) PTCP, Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, adottatto ed in fase di valutazione
ambientale strategica.
secondo le informazioni assunte presso gli Enti di competenza.
Negli allegato del Documento di Piano “A1.1 Pianificazione sovracomunale” sono riportati gli
stralci della pianificazione di coordinamento pertinenti al territorio comunale.
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2.2. Strumento di pianificazione urbanistica generale
Il Piano Regolatore Generale attualmente vigente nel Comune di Morbegno risulta dal P.R.G.
originario e dalle successive modifiche (n.33 varianti e n.4 rettifiche) secondo la cronologia e gli
estremi di approvazione di seguito elencati:
Piano Regolatore Generale, delibera C.C.n.18/06.03.1985 – approvazione G.R. n.IV/29651 /23.02.88;
VARIANTI:
1) 1^ Variante L.1/78, delibera C.C.n.28/30.04.1992 – approvazione G.R. n.33384/23.02.93 (costruzione
impianto di depurazione Morbegno-Talamona);
2) 2^ Variante L.1/78, delibera C.C.n.32/02.08.1993 – approvazione G.R. n.52689/18.05.94 (fattibilità
Polo fieristico);
3) 3^ Variante L.1/78, delibera C.C.n.35/23.05.1994 – approvazione G.R. n.66533/11.04.95 (area
interessata dalla costruzione della nuova scuola materna in via dei Bosi);
4) 4^ Variante L.1/78, delibera C.C.n.59/12.07.1996 – approvazione G.R. n.22424/13.12.96 (strada di
collegamento fra via Gregorini e via Castagna);
5) 1^ Variante ordinaria, delibera C.C.n.79/18.10.1996 – approvazione G.R. n.VI/35047/ 13.03.98;
6) 1^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.27/26.03.99 – approvazione C.C.n.48/26.07.99
– pubblicazione B.U.R.L. n.46/17.11.99 (area Sedini);
7) 2^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.31/30.04.99 – approvazione C.C.n.53/15.09.99
– pubblicazione B.U.R.L. n.46/17.11.99 (parco della Bosca);
8) 3^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.30/12.05.00 – approvazione
C.C.n.45/11.09.2000 – pubblicazione B.U.R.L. n.41/11.10.2000 (P.A. n.IV di via Bona Lombarda);
9) 4^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.38/30.06.00 – approvazione C.C.n.53/28.09.00
– pubblicazione B.U.R.L. n.47/22.11.00 (n.8 modificazioni di modesta entità attinenti a varie
fattispecie);
10) 5^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.26/22.06.01 – approvazione
C.C.n.42/21.09.01 – pubblicazione B.U.R.L. n.45/07.11.01 (Piena utilizzazione dei piani interrati e
seminterrati negli edifici o parti commerciali esistenti nelle zone residenziali A, A1, B);
11) 6^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.32/27.07.01 – approvazione
C.C.n.52/09.11.01 – pubblicazione B.U.R.L. n.52/27.12.01 (Allargamento di via Ganda);
12) 7^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.39/21.09.01 – approvazione
C.C.n.17/22.02.02 – pubblicazione B.U.R.L. n.14/03.04.02 (Immobile di via del Macello);
13) 8^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.40/21.09.01 – approvazione
C.C.n.18/22.02.02 – pubblicazione B.U.R.L. n.14/03.04.02 (Individuazione di un’area in Campovico da
assoggettare a piano di recupero di iniziativa privata – Case Lombardini);
14) 9^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.46/18.10.02 – approvazione
C.C.n.4/17.01.2003 – pubblicazione B.U.R.L. n.9/26.02.2003 (Completamento di ambito in zona D
insediamenti artigianali A.R. in località Cappelletta - S.S.38 Km13+825; Nuova strada di collegamento
tra l’area industriale e il Polo fieristico-centro servizi);
15) 10^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.47/18.10.02 – approvazione
C.C.n.5/17.01.2003 – pubblicazione B.U.R.L. n.9/26.02.2003 (Adeguamento degli strumenti urbanistici
ai criteri di cui all’art.6 del D.L. 31.03.98 n.114 in materia di commercio);
16) 11^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.3/17.01.03 – approvazione C.C.n.53/27.11.03
- pubblicazione B.U.R.L. n.3/14.01.04 (Adeguamento della normativa di Piano Regolatore Generale,
sulla base dello studio della componente geologica per la pianificazione comunale (L.R.41/97), in
attuazione della D.G.R. 11 dicembre 2001, n.7/7365);
17) 12^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.7/17.01.03 - approvazione C.C.n.33/19.06.03
- pubblicazione B.U.R.L. n.32/06.08.03 (Cambio destinazione d’uso ex torre scenica del teatro
Pedretti – approvazione relativa convenzione);
18) 13^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.44/19.09.03 - approvazione C.C.n.4/23.01.04
- pubblicazione B.U.R.L. n.9/25.02.04 (Individividuazione area da assoggettare a piano di recupero di
iniziativa privata – via Valgerola);
19) Variante art.19 comma 2 DPR 327/08.06.01, delibera C.C.n.54/27.11.03 - approvazione
C.C.n.41/21.07.04 (Esecuzione opere di urbanizzazione per il collegamento tra l’area industriale
Morbegno-Talamona ed il Centro Servizi);
20) 14^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.55/27.11.03 - approvazione
C.C.n.15/05.04.04 - pubblicazione B.U.R.L. n.21/19.05.04 (Piano attuativo P.A.XI via S.Martino);
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21) 2^ Variante ordinaria, delibera C.C.n.5/23.01.04 – approvazione G.R. n.21215/24.03.05 –
pubblicazione B.U.R.L. n.17/27.04.05 (Azzonamento delle aree comprese in zona agricola speciale
A.S.);
22) 15^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.14/25.02.05 - approvazione
C.C.n.35/20.06.05 - pubblicazione B.U.R.L. n.28/13.07.05 (Individuazione zona di recupero del
patrimonio edilizio esistente – via Merizzi);
23) 16^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.54/07.11.05 - approvazione C.C.n.9/31.01.06
- pubblicazione B.U.R.L. n.15/12.04.06 (rettifica cartografica P.A. S.Martino)
24) 17^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.55/07.11.05 - approvazione
C.C.n.17/10.03.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.20/17.05.06 (Individuazione area soggetta a piano di
recupero – via Faedo);
25) 18^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.68/22.12.05 - approvazione
C.C.n.28/31.03.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.33/16.08.06 (Modifica perimetrazione piano attuativo
Ospedale-Casa di Riposo);
26) 19^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.69/22.12.05 - approvazione
C.C.n.29/31.03.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.21/24.05.06 (Riduzione vincolo di allargamento stradale
passaggio a livello via V°Alpini-proprietà Novelli);
27) 20^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.16/10.03.06 - approvazione
C.C.n.47/26.06.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.36/06.09.06 (Individuazione area soggetta a piano di
recupero in aderenza al complesso conventuale S.Antonio);
28) 21^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.36/29.05.06 - approvazione
C.C.n.64/28.09.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.43/25.10.06 (Individuazione aree tecnologiche e ratifica
tracciato strada di collegamento P.I.P.-Polo Fieristico);
29) 22^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.37/29.05.06 - approvazione
C.C.n.65/28.09.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.43/25.10.06 (Individuazione area soggetta a piano di
recupero in via Seriole-ex Biffi);
30) 23^ variante semplificata art.2L.R.23/97, delibera C.C.n.38/29.05.06 - approvazione
C.C.n.66/28.09.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.36/06.09.06 (Piano di recupero di iniziativa privata in
via Faedo 1);
31) 24^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.46/26.06.06 - approvazione
C.C.n.71/20.10.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.49/06.12.06 (Individuazione area soggetto a piano di
recupero – Ganda di sotto);
32) 25^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.51/27.07.06 - approvazione
C.C.n.63/28.09.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.43/25.10.06 (Piano Integrato di Intervento – area
Mulino);
33) 26^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.72/20.10.06 (Adeguamento parziale al piano
territoriale paesistico regionale – Alpe Pitalone);
34) 27^
variante semplificata art.2
L.R.23/97,
delibera
C.C.n.92/29.12.06 –
approvazione
C.C.n.26/07.05.07 – pubblicazione B.U.R.L. n.25/20.06.07 (Modifica della base cartografica a
supporto del PRG vigente);
35) 28^ variante semplificata art.2 L.R.23/97, delibera C.C.n.30/07.05.07 - approvazione
C.C.n.42/11.09.07 - pubblicazione B.U.R.L. n. 44 del 31.10.2007 (Individuazione di area tecnologica
per la realizzazione di una cabina di riduzione e misura gas metano in Via Lungo Adda);
36) Variante semplificata art.2 L.R.23/97, approvazione C.C. delibera n.41/11.09.2007 - pubblicazione
B.U.R.L. n.44/31.10.07 (variante al P.A. n. V denominato “Strada dei Sedini” limitatamente al Lotto C);
37) Variante art.2, comma 2, L.R. 23/97 e successive modifiche e integrazioni ora art.25, comma 1, della
L.R. 12/05 e successive modifiche e integrazioni, delibera C.C. n.52 /29.10.07 - approvazione C.C.
n.15/07.03.08 - pubblicazione B.U.R.L. n.18/30.04.08 (riadozione Piano Insediamenti Produttivi
Morbegno-Talamona);
38) Variante parziale ai sensi della L.R. 12/05 e successive modifiche e integrazioni - delibera
C.C.n.5/08.02.08 - approvazione C.C. n.36/30.05.08 - pubblicazione B.U.R.L. n.28/09.07.2008
(integrazione delle norme tecniche di attuazione del PRG vigente);
39) Piano di Recupero in aderenza all’ex complesso conventuale di Sant’Antonio di iniziativa pubblica ed
in variante al PRG vigente ai sensi dell’art. 2, comma 2, lett d) della l.r. 23/97 così come disposto
dall’art. 25, comma 1, della L.R. 12/05 e s.m.i., delibera C.C. n.14/ 07.03.08 - approvazione C.C.
n.51/17.07.08 - pubblicazione B.U.R.L. n.36/03.09.08.
40) Variante semplificata ai sensi dell’art. 2, comma 2, della L.R.23/97 così come disposto dall’art. 25,
comma 1, della L.R. 12/05 e s.m.i. - delibera C.C. n.28/31.03.08 - approvazione C.C. n.43/30.06.08
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pubblicazione B.U.R.L. n.31/30.07.08 (individuazione ed ampliamento servizio pubblico uso collettivo
denominato “Farmacia Biglioli”);
RETTIFICHE:
41) 1^ rettifica art.4 L.R.23/97, delibera C.C.n.44/11.09.00 - pubblicazione B.U.R.L. n.41/11.10.2000;
42) 2^ rettifica art.4 L.R.23/97, delibera C.C.n.91/27.12.06 - pubblicazione B.U.R.L. n.6/07.02.07 (Fascia
di rispetto stradale in località Valle);
43) 3^ rettifica art.4 L.R.23/97, delibera C.C.n.27/07.05.07 - pubblicazione B.U.R.L. n.25/20.06.07
(Rettifica allegato “A” delle NTA del PRG vigente);
44) 4^ rettifica art.4 L.R.23/97, delibera C.C.n.28/07.05.07 - pubblicazione B.U.R.L. n.25/20.06.07
(Rettifica al perimetro del P.A.- n.V dei Sedini);
Pertanto, ad oggi e secondo quanto desumibile dagli specifici allegati e dalle schede regionali di
controllo con le eventuali rettifiche, il vigente PRG prevede:
- capacità insediativa teorica =17083 abitanti residenti,
- abitanti temporanei =687abitanti (inclusi nella capacità insediativa teorica)
- dotazione di standards (di piano) residenziali e per le destinazioni compatibili =694981mq
tale dotazione è teorica poiché assomma alle effettive dotazioni quelle da reperire;
- capacità edificatoria commerciale e terziaria =67802mq (slp destinazioni compatibili);
- capacità edificatoria di nuove zone commerciali e direzionali = 3040mq (slp);
- dotazione di standards specifici per nuove zone commerciali direzionali =2160mq;
- capacità edificatoria industriale ed artigianale =427631mq,
già edificate e di nuova edificazione;
- dotazione di servizi (di piano) per l’industria e l’artigianato =86687mq
tale dotazione è teorica poiché assomma alle effettive dotazioni quelle da reperire;
con l’avvertenza che alla capacità insediativa residenziale teorica devono assommarsi gli
abitanti indotti dai programmi integrati di intervento trattati al paragrafo successivo (529ab)
oltreché considerare le slp delle destinazioni compatibili di detti PII e del PII “Oscar Cap”.
2.3. Strumenti di programmazione integrata di intervento
In attuazione dell’art.5 della L.R.n.9/12.04.1999, con deliberazione del Consiglio Comunale n.3
del 01.02.2002 è stato approvato il “Documento di inquadramento” che delinea gli “Obiettivi
generali ed indirizzi dell’azione amministrativa nell’ambito della programmazione integrata di
intervento sul territorio comunale”.
1) Programma Integrato di Intervento area ex Martinelli – L.R. 12/11.03.2005 – delibera
C.C.n.54/29.10.07 - approvazione C.C. n.8/08.02.08 - pubblicazione B.U.R.L. n.13/26.03.08;
2) Programma Integrato di Intervento Oscar Cap in viale Stelvio - L.R. 12/11.03.2005 - delibera C.C.
n.7/08.02.08 - approvazione C.C. n.37/ 30.05.2008 - pubblicazione B.U.R.L. n.28/09.07.08;
3) Programma Integrato di Intervento - L.R. 12/11.03.2005 - Area ex Enel in via Morelli, ai sensi dell’art.
92 comma 8 della L.R. 12/2005 e successive modifiche ed integrazioni - delibera C.C. n.35/30.05.08 approvazione C.C. n.50/17.07.08 - pubblicazione B.U.R.L. n.32/06.08.08.
2.4. Strumenti di pianificazione attuativa
I piani attuativi (piani di lottizzazione, piani di lottizzazione d’ufficio, piani di recupero, piano
degli insediamenti produttivi), ad oggi approvati, possono essere elencati come di seguito e
suddivisi in:
piani attuativi scaduti per decorrenza dei termini
21.10.77 - PA “Torri 1 ex SIP” Del.appr.n.89/29.03.77 – integr.Del.n.193/07.10.77 – rat. Del.n114/21.10.77
attuato
22.06.79 - PA “Cavallini” Del.appr.n.158/19.12.78 – integrata con Del.n.83/22.06.79
attuato
21.04.80 - PA “Torri 2” Del.appr.n.65/21.04.80
non attuato
30.07.81 - PA “Pezzini” Del.appr.n.84/30.07.81
attuato
22.06.83 - PA “di via Santuario” Del.adoz.n.108/06.10.82 – Del.appr.n.82/22.06.83
attuato
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05.10.83 - P.L. “Funghicoltura” Del.adoz.n.109/06.10.8 2- Del.appr.n.116/05.10.83
attuato
20.12.84 - PR “via Vanoni Campetto dell’oratorio” Del.adoz.n.117/05.10.83 – Del.appr.n.236/20.12.84
attuato
03.07.85 - PL “Parrocchia di Morbegno” Del.appr.n.190/21.12.83 – autorizzazione a lottizzare 03.07.85
in corso di attuazione
25.01.89 - PR “Grassini,Via San Marco” Del.adoz.n.135/14.10.88 – Del.appr.n.43/25.01.89
attuato
24.05.89 - PA “II di Via Fumagalli” Del.adoz.n.711/30.11.88 – Del.appr.n.289/24.05.89
in corso di attuazione
20.09.89 - PR “Cerri Aldo,Via Faedo” Del.adoz.n.26/28.03.89 – Del.appr.n.533/20.09.89
non attuato
25.01.90 - PR “Crotto di Arzo” Del.adoz.n.136/14.10.88 – Del.appr.n.42/25.01.90
attuato
25.01.90 - PR “area ex Ghislanzoni” Del.adoz.n.65/20.05.88 – Del.appr.n.770/25.01.90
attuato
22.08.90 - PR “di Via Vanoni nord” Del.adoz.n.20/19.03.90 – Del.appr.n.610/22.08.90
attuato
11.07.90 - PA “V di Via dei Sedini” Del.adoz.n.19/19.03.90 – Del.appr.n.515/11.07.90
in corso di attuazione
22.06.92 - PR “di Via Fabani/Via Marcora” Del.adoz. n.15/28.02.92 – Del.appr.n.35/22.06.92
attuato
22.06.92 - PA “I di Via Rocca Del.adoz.n.16/28.02.92 – Del.appr.n.36/22.06.92 (integraz.convenzione n.
1052/02.12.94)
attuato
15.04.94 - PA “di Via Paravicini e Casa di Riposo” Del.riadoz.n.54/20.12.93 – Del.riappr.n.354/15.04.94
(Del.adoz.n.58/31.05.89 – Del.appr.n.692/22.11.89)
attuato
01.07.94 - PR “Torchi Bianchi” Del.adoz.n.49/01.07.94 – Del.appr.n.000/00.00.00
non attuato
12.04.95 - PA “VII di Via Fumagalli” Del.adoz.n.48/01.07.94 – Del.appr.n.448/12.04.95
attuato
piani attuativi vigenti a tutti gli effetti
18.10.96 - PIP “Morbegno-Talamona” Del.riad.n.89/21.12.94, appr.riadoz. Del.G.Reg.n.19548/18.10.96
12.05.00 - PA “X di Via Morelli” Del.adoz.n.79/28.12.99 – Del.appr.n.29/12.05.00
28.09.00 - PA “V di Via Sedini” Del.riadozione n.40/30.06.00 – Del.riapprovazione n.56/28.09.00
28.09.00 - PA “di Via Prada” Del.adoz.n.18/19.03.90 – Del.appr.n.106/28.09.90 Del.riad.n.55/28.09.00
28.09.00 - PA “III di Viale Forestale” Del.adoz.n.37/30.06.00 – Del.appr.n.54/28.09.00 (18300mc)
09.11.01 - PA “IX di Via Rivolta” Del.adoz.n.31/27.07.01 – Del.appr.n.53/09.11.01
22.02.02 - PA “IV di Via Bona Lombarda” Del.adoz.n.67/30.11.01 – Del.appr.n.16/22.02.02 (53000mc)
27.09.02 - P.R. “case Lombardini” Del.adoz.n.25/22.04.02 – Del.appr.n.42/27.09.02
21.07.04 - PR “”di via Valgerola” Del. Adoz. C.C. n.16/05.04.04 – Del.appr.n.42/21.07.04
25.08.05 - PR “via Merizzi” Del adoz. G.C. n.209/25.07.05 – Del.appr. G.C. n.240/25.08.05
28.09.06 - PR “via Faedo” Del adoz. C.C. n.38/29.05.06 – Del.appr. C.C. n.66/28.09.06
26.10.06 – PA “XI di via S.Martino” Del adoz. G.C. n.208/31.08.06 – Del.appr. G.C. n.252/26.10.06
piani attuativi conformi al P.R.G. competenza Giunta Comunale in regime transitorio L.R. 12/2005.
PIANO ATTUATIVO n. XI DI SAN MARTINO, ai sensi dell’art. 25, COMMA 8 BIS ed art. 14 della L.R.
12/2005 e successive modifiche ed integrazioni, adottato dalla G.C. con delibera n. 208 del
- PIANO DI RECUPERO GANDA DI SOTTO conforme alle previsioni del PRG vigente, ai sensi dell’art.
25 comma 8 bis della L.R. 12/05 e successive modifiche ed integrazioni adottato dalla G.C. con
delibera n. 35 del 21/02/2008, approvato dalla G.C. con delibera n. 101 del 30/04/2008.
-
I piani attuativi che ad oggi, sebbene previsti dal vigente P.R.G., non sono stati redatti possono
essere elencati come di seguito:
- PA “VI di Via Gregorini” (24600mc)
- PA “VIII di Via Ganda” (14500mc circa)
- PA “Castelli-Galbusera di Via Faedo e via Margna”
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- PR “Hotel Trieste”
- PR “di Via Ninguarda”
- PR “via Seriole (ex Biffi)” – (22^ Variante semplificata L.R.23/97).
Infine, le aree contrassegnate con il simbolo “I.T.” sulle tavole di azzonamento ed interessate
da attività produttive insediate (dismesse) da trasferire:
- area ex fabbrica “Metallurgica Martinelli” in via Martinelli a Morbegno;
- area ex Mulino (proprietà Milani);
sono state oggetto dei P.I.I. programmi integrati di intervento elencati nel paragrafo specifico.
2.5. Strumenti settoriali e complementari di pianificazione
Gli strumenti settoriali e complementari di pianificazione attualmente vigenti nel Comune di
Morbegno sono:
1) PC, Piano del Colore – coloriture nel centro storico di Morbegno, delibera C.C.n.79/
18.10.1996 – approvazione G.R. n.VI/35047/13.03.98 (art.26 N.T.A. Variante PRG);
2) PV, Piano del Verde per la riqualificazione delle aree verdi del Comune di Morbegno,
approvato con Del.C.C.n.30/30.04.1999;
3) Componente geologica nella pianificazione comunale ai sensi della L.R.41/97, Del.adoz.
C.C.n.3/17.01.2003;
in fase di approvazione con :
4) Reticolo idraulico minore (individuazione e regolamento di polizia idraulica);
e in attesa di adozione contestuale con il PGT:
5) Adeguamento della Componente geologica, idrogeologica nella pianificazione comunale
con riguardo alla componente sismica;
6) Piano di illuminazione per il territorio comunale;
7) Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale.
2.6.
Piano per Insediamenti Produttivi Morbegno-Talamona
Il comparto industriale-artigianale di Morbegno è compreso in un Piano di Insediamenti
Produttivi Morbegno-Talamona che è stato approvato con Del. C.C. n.110/16.10.1981 e
approvato con Del. G.R.n.39940/14.06.1984; tale piano è stato riadottato, variato e riadottato
per ultimo:
- riadozione Piano Insediamenti Produttivi Morbegno-Talamona in variante al P.R.G. ai sensi
dell’art.2, comma 2 della L.R.23/97 ora art.25, comma 1 della L.R.12/05 adottato dal C.C.
con del.n.52 del 29.10.2007, approvato con del.C.C.n.15/07.03.2008 pubblicata sul
B.U.R.L. n.18 del 30.04.2008.
2.7. Parco locale di interesse sovracomunale della Bosca
Il Parco della Bosca (P.L.I.S. Parco Locale di Interesse Sovracomunale), sito in frazione
Campovico del Comune di Morbegno con una estensione di circa 74ha, è stato riconosciuto
con D.G.R. 31.03.2000/n.49319.
Il Comune di Morbegno, quale Ente Gestore, ha fatto predisporre lo strumento d’intervento
Piano Pluriennale degli Interventi approvato dal Comitato di Gestione in data 09.12.2003; il
regolamento di gestione è, ad oggi, allo studio.
2.8. Parco delle Orobie
Il Parco delle Orobie istituito con L.R.57/15.09.1989 comprende una porzione di circa 81ha, al
di sopra della quota 1100m, del territorio comunale costituene parte dell’Alpe Pitalone.
Il “Piano Territoriale di Coordinamento”, in corso di redazione da parte del Consorzio Parco
delle Orobie Valtellinesi, prevede una modifica di perimetrazione relativa al comune di
Morbegno per comprendere il sottostante pianoro del Pitalone.
3. Cenni storici
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Il passato ricco e fiorente di Morbegno è testimoniato dal valore ambientale e monumentale del
centro storico che può essere ritenuto fra i più interessanti della provincia oltreché dal perdurare
delle caratteristiche di vitalità socio-culturale e di intrapresa nelle varie attività economiche che
lo contraddistinguono come riferimento in un ambito interprovinciale.
Le brevi note storiche generali a seguire sono stralciate dalla relazione illustrativa del P.R.G.
attualmente vigente ed integrate.
Le origini di Morbegno sembrano risalire ai Longobardi: un piccolo nucleo di povere abitazioni in
località S.Martino, all'imboccatura della Valle del Bitto, raccolte intorno ad una cappella e ad un
castello e riunite in un'unica entità amministrativa con Tartano e Talamona, sotto la corte regia
di Talamona, istituita dai Longobardi.
La mirabile sistemazione idraulica del fondovalle, opera degli Etruschi e dei Romani, che aveva
permesso la fioritura dei centri più antichi nel piano (Olonio, Dubino, Delebio, Cosio, Traona,
Mosergia ovvero l'attuale Morbegno, Talamona, Ardenno) venne gradualmente abbandonata a
sé stessa nel lungo periodo delle invasioni barbariche. I canali d'irrigazione, le opere di
drenaggio e di scolo furono distrutti da piene ed alluvioni e da mutazioni dei letti dei fiumi, che
sconvolsero le fertili colture del fondovalle e decimarono le popolazioni le quali si ritirarono via
via sulle coste della montagna, dove sorsero i centri medioevali (Cercino, Civo, Mello, Dazio,
Buglio ...). Mosergia, ormai denominata 'Morbenio' per il suo clima insalubre, si frazionò in
numerosi casolari sulla montagna di Arzo.
In epoche successive da questi casolari, che ancora oggi sono visibili sulla pendice boscosa
che da Arzo si estende a Talamona, la popolazione a poco a poco discese nuovamente verso il
piano e si stabili lungo le sponde del Bitto, in località più fresca e salubre rispetto al primitivo
insediamento del fondo valle.
Rimase tuttavia la tradizione, tuttora diffusa, di conservare la casa sulla montagna, come rifugio
in caso di pestilenze e pericoli o più semplicemente per trasferirvisi nei periodi dei lavori
agricoli; uso questo che viene ancor oggi mantenuto.
Le prime notizie storicamente verificabili sulla storia del Comune risalgono al XVl° secolo: dopo
l'epoca dei comuni, dopo il governo dei Visconti e degli Sforza, durante il quale la Valtellina
godette di grande prosperità, dopo la dominazione francese, Morbegno vide fiorire le sue
attività, soprattutto quelle commerciali, nell'arco di tempo in cui rimase annessa ai Grigioni.
Venne fondato il Monte di Pietà (1543) e venne eretto l'Ospedale (1563) che fu probabilmente il
più antico della Valtellina.
Alla fine del XVl° secolo Morbegno era il centro più importante della Valle:
secondo la testimonianza del Vescovo Ninguarda nel 1589 contava 400 famiglie, mentre a
Sondrio ne vivevano solo 300 e 260 a Delebio, ed “era cinta di mura e fossati, come una città”.
Benedetto Giovio testimoniava anch'esso che Morbegno era "per grandezza e ricchezza assai
somigliante a città".
Il progetto della strada “Priula” (dal nome del podestà veneto di Bergamo Alvise Priuli) è per
l'appunto di quest'epoca (1592) ed aveva lo scopo di collegare Bergamo alla Valtellina ed in
particolare Morbegno, attraverso il Passo di San Marco, aggirando lo Stato di Milano per
incentivare i legami commerciali e militari, un collegamento che ancora oggi è attivo grazie al
recente prolungamento della strada di Albaredo per San Marco; tale strada compare nell’elenco
dei tracciati guida (n.9) per la percezione del paesaggio lombardo previsto dal vigente Piano
Territoriale Paesistico Regionale ed è, attualmente, oggetto di recupero specie nel tratto da
Mezzoldo a Morbegno.
Nel 1794, secondo lo storico Lehmann, Morbegno contava 2.300 abitanti e 400 case; i due
sobborghi, Borgosalvo e Nuova Mirandola, si erano notevolmente estesi; la ricchezza della
cittadinanza poggiava prevalentemente sul commercio e sull'attività di numerose industrie.
Quindi, indicando sommariamente alcune date di riferimento fondamentali:
724 – nucleo denominato Mosergia
1208 – autonomia dalla plebana di ardenno
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1336 – inizio dominio dei Visconti e su Morbegno già trasferita all’imbocco delle valli del Bitto
1400 – ultima testimonianza di navigabilità dell’Adda sino a Morbegno, prima costruzione del
ponte di Ganda
1450 – inizio dominio degli Sforza
1506 – costruzione del convento dei Domenicani
1530 – inizio del dominio dei Grigioni, agiatezza del borgo, centro di riferimento
1620 – sacro macello
1624 – costruzione del convento dei Cappuccini
1738-1780 – costruzione della facciata del S.Giovanni come autocelebrazione della comunità
1778 – nuova costruzione del ponte di Ganda
1797 – fine del dominio dei Grigioni
1798 – nomina a capoluogo del dipartimento dell’Adda e dell’Oglio (Cisalpina, Napoleone)
1810 – inizio dominio austriaco
1848 – adesione allo stato Sardo
1859 – passa Garibaldi
1860 – Regno d’Italia
1885 – costruzione della linea ferroviaria
Testimonianze di questo passato sono ancora oggi riconoscibili nel tessuto urbano che
mantiene l'impianto dell'antico borgo e nei numerosi edifici di interesse storico e artistico di cui i
più importanti sono tutelati con provvedimento esplicito ai sensi della legge N° 1089 del
1.6.1936 (ora D.L.42/22.01.2004) e precisamente:
-
CHIESA DI SAN GIOVANNI
P.ZA SAN GIOVANNI
PROPRIETÀ FABBRICERIA
VINCOLO DEL 06.03.12 PROGRESSIVO A.V. 71
Collegiata insigne (sec.XVII-XVIII), massimo tempio barocco della provincia;
-
CHIESA DI SANT’ANTONIO
P.ZA SANT’ANTONIO
PROPRIETÀ COMUNE
VINCOLO DEL 06.03.12 PROGRESSIVO A.V. 72
(sec.XV-XVI) con il protiro del Rodari e lunetta di O. Ferrari
-
CHIESA DELL’ASSUNTA E DI SAN LORENZO
VIA AL SANTUARIO
PROPRIETÀ FABBRICERIA
VINCOLO DEL 06.03.12 PROGRESSIVO A.V. 73
(sec.XV-XVI) con ancona di Gaudenzio Ferrari e portale di Tomaso Rodari
-
CHIESA DI SAN MARTINO
PROPRIETÀ FABBRICERIA
VINCOLO DEL 06.03.12 PROGRESSIVO A.V. 74
(sec.IX? e successivi);
-
CASA BERLENGHI - AFFRESCHI DEL 1470
VIA NINGUARDA (RISTORANTE VALTELLINA)
PROPRIETÀ EX A. VANONI
VINCOLO DEL 06.03.12 PROGRESSIVO A.V. 75
(CASA BORLENGHI?)
-
PALAZZO MALACRIDA
VIA MALACRIDA
PROPRIETÀ COMUNE (EX DR. PELONI)
VINCOLO DEL 31.01.26 PROGRESSIVO A.V. 130 (05.08.1914)
(secXVIII), con afferschi di Cesare Ligari e G.P. Romegialli
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-
CASA CON AFFRESCHI
VIA BORGOSALVO
PROPRIETÀ EX MARIA PADELLI
VINCOLO DEL 17.06.22 PROGRESSIVO A.V. 134
-
CHIOSTRO (GIA’ CASERMA DEGLI ALPINI) ANNESSO ALLA CHIESA DI
SANT’ANTONIO
P.ZA SANT’ANTONIO
VINCOLO DEL 04.07.22 PROGRESSIVO A.V. 135
Ex convento annesso alla Chiesa di S. Antonio (sec.XV-XVI)
-
CHIESA DI SAN PIETRO
P.ZA SAN PIETRO
PROPRIETÀ PARROCCHIA
VINCOLO DEL 22.05.80 PROGRESSIVO A.V. 274
Chiesa di S. Pietro (sec.XIV-XVIII)
COMPLESSO ECCLESIASTICO SAN GIOVANNI
-
P.ZA SAN GIOVANNI
PROPRIETÀ PRIVATI
VINCOLO DEL 16.05.88 PROGRESSIVO A.V. 288
-
PALAZZO MALAGUCCINI
VIA MALAGUCCINI
PROPRIETÀ SOCIETÀ GACZ S.R.L.
VINCOLO DEL 22.08.1994
Con portale gotico e affreschi coevi
-
CASA RONCONI
VIA ROCCA (ADIACENTE MUNICIPIO)
VINCOLO DEL 21.06.1994
-
MONASTERO DELLA PRESENTAZIONE (EX)
VIA S. MARCO (?)
VINCOLO DEL 27.01.93 PROGRESSIVO A.V. 295
Chiesetta dell’Angelo custode (sec.XVII) e antico palazzo con portico
-
PALAZZO PROPRIETA’ TODESCHINI
P.ZA MARCONI 14 (ANGOLO VIA S. MARCO)
VINCOLO DEL 16.09.93 PROGRESSIVO A.V. 297
-
PALAZZO PARRAVICINI (CACCIA DOMINIONI)
Via Garibaldi
VINCOLO DEL 22.06.2001
ed altri palazzi pregevoli, che ad oggi non risultano esplicitamente vincolati, quali:
- Palazzo Melzi di Cusano già Delfino (sec.XV-XVI), con affreschi sec.XV;
- Corte dei miracoli (sec.XV?);
- Palazzo Parravicini (sec.XVI-XVII);
- Ex Palazzo Castelli di S.Nazzaro (municipio);
- Ex Palazzo Ninguarda, con portale sec.XVIII.
Ampie zone del territorio comunale, a partire dal centro storico del Capoluogo con la pendice
boscosa della montagna che gli fa da cornice ed inoltre le località di S.Carlo, del Santuario
dell’Assunta, del Ponte di Ganda e di Bottà lungo l'Adda, sono protette dal vincolo di
salvaguardia ambientale ex lege 29.6.1936, N° 1497 (ora D.L.42/22.01.2004).
4. Cenni sullo sviluppo edilizio ed urbanistico del territorio
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4.1. Opere significative per lo sviluppo urbano moderno di Morbegno
La elencazione puntuale delle singole opere per l’incidenza avuta nello sviluppo urbano
moderno di Morbegno è la seguente:
1805-1812 p.za Cappuccini
1814 Nuova strada regia postale
1827 La chiesa sconsacrata di S.Francesco viene adattata a teatro.
1829 Creazione della strada nuova (ora via Garibaldi)
1853 Costruzione del Teatro Sociale
1861 Piazza S.Antonio
1880 Primo progetto di strada ferrata attraversante l'abitato di Morbegno
1893-97 Costruzione del viale alla stazione (Ing. Francesco Polatti)
1913 Edificio della banca popolare di Sondrio (già Albergo Morbegno, Ing.Luigi Buzzetti)
1921 Allargamento del viale alla stazione, con abbattimento dei due avancorpi del rimanente
edificio conventuale.
1920-29 Costruzione dell'edificio scolastico Ambrosetti, dell’asilo infantile, del ricovero (Ing.Luigi
Buzzetti).
1939 Costruzione della statale n.38
1950(anni) Case economico-popolari di via Ganda (1951), via Ganda-SS38 (1951 Arch.
Ludovico Magistretti), di via Arcolasco (1954), di via Fumagalli (1959),
1951 Apertura della via Vanoni.
1960 (e seguenti, in più tronchi) Via V°Alpini
1962 Via Forestale con ponte nuovo (ponte Vanoni)
1969 passerella pedonale sul Bitto (Ing. Diego Vanoni)
1969-70 costruzione della Biblioteca Civica Ezio Vanoni con giardini pubblici
1972 Palasport con sistemazione area Cortivacci
1979 Ponte Promor Bitto
1986 Cavalcavia di via Forestale
1990(e seguenti) Chiesa di S.Giuseppe e comparto commerciale-terziario-residenziale (Arch.
Luigi Caccia Dominioni)
4.2. I regolamenti edilizi e gli strumenti urbanistici dal 1914 al 1974
1) REGOLAMENTO EDILIZIO
Deliberato dal Consiglio comunale il 24.5.1914, successivamente modificato il 14.4.1921
(approvati dalla G.P.A. in seduta del 6.7.1914 e 3.6.1921); visto n°2582 del Ministero Lavori
Pubblici in data 5.7.1921.
"Detto Regolamento dice che le disposizioni sono applicabili “al Centro o Capoluogo di
Morbegno e alle zone del Comune di Morbegno nelle quali le costruzioni edilizie a giudizio del
Consiglio comunale diventano frequenti o cominciano a svolgersi, così da far presumere che in
tempo non lontano si formerà ivi un centro di abitazioni. Il perimetro è segnato con una
punteggiatura rossa nell'allegata planimetria.” (La planimetria non è allegata).
N.B. Esisteva allora il Comune di Campovico.
2) REGOLAMENTO EDILIZIO
Il Consiglio comunale ha approvato un nuovo Regolamento Edilizio con deliberazìone l6.9.1952
n°30, approvata dalla G.P.A. il 29.12.1952, ma non omologato dal Ministero perchè non
integrato con quanto chiesto dal Provveditorato Regionale OO.PP. (mancava il P.d.F.).
3) REGOLAMENTO EDILIZIO INTEGRATO
di cui al precedente punto 2) è stato "Integrato" (pur mancando gli elaborati grafici!) con
deliberazione C.C. del 9.9.1955 (approvata dalla G.P.A. il 19.9.1955); ma non mai approvato
dal Provveditorato e tantomeno dal Ministero!
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4) Con deliberazione consiliare n°20 dell'8.5.1957 è stato sostituito l'art.38 del Regolamento
d'Igiene che fissa le altezze delle case prospicienti le pubbliche vie.
5) Con deliberazione consiliare n°5 del 6.2.1960 è stato approvato un nuovo REGOLAMENTO
EDILIZIO (è stato revocato quello approvato con delibera n°30 di cui al precedente punto 2) ed
il PIANO DI AZZONAMENTO (nella corrispondenza successiva alla data del 6.2.1960 il
Comune continua però a sollecitare l'Arch. Baccini di Milano, tecnico urbanista incaricato dal
Comune, di inviare i grafici relativi alla zonizzazione ed all'azzonamento "che formano parte
integrante del Regolamento stesso").
6) Con deliberazione consiliare n°40 del 29.5.1967 è stato approvato il REGOLAMENTO
EDILIZIO con annesso PROGRAMMA di FABBRICAZIONE (Arch. Morini).
Con nota 30.10.1970 il Provveditorato Regionale alle OO.PP. ha invitato il Comune a
rielaborare il tutto.
Venne adottata la SALVAGUARDIA da tale data sino al 17.8.1971.
Da quest'ultima data vennero applicati i primi 3 commi dell'art.17; della "legge ponte" (la n.765
del 1967).
7) Con deliberazione n°69 del 22.12.1971 il Consiglio comunale ha adottato un nuovo
REGOLAMENTO EDILIZIO con annesso PROGRAMMA di FABBRICAZIONE a firma
dell'Ufficio Tecnico comunale.
Nel periodo dal 23.12.1971 al 30.4.1973 le licenze edilizie vennero rilasciate nel rispetto delle
norme previste dai primi tre commi dell'art.17 della "legge ponte" e dal P.d.F. di cui al
precedente punto.
8) Con deliberazione n°34 del 30.4.1973 il C.C. ha approvato un nuovo REGOLAMENTO
EDILIZIO con annesso P.d.F. (Archh.Dodi e Belloni), approvato dalla Regione il 27.11.1973 con
provvedimento n°5918.
Sino al 7.1.1974, entrata in vigore del P.d.F., le licenze edilizie vennero rilasciate nel rispetto
dei primi tre commi dell'art.17 della "legge ponte” e del P.d.F. adottato.
(nota: l’elenco sopra riportato è stato redatto dal Geom. Mario Passerini in data 13.11.1985)
4.3. Esame della pianistica
La pianistica principale agli atti riguardante il comune di Morbegno risulta essere come di
seguito elencato.
-
Progetto di massima per Piano di ampliamento (archh.Luigi Caccia Dominioni – Livio
e Pier Giacomo Castiglioni) 1941
Progetto risultante vincitore a pari merito con gli altri cinque progetti partecipanti nel concorso
indetto dal Comune di Morbegno su proposta dell’Ing.Enea Mattei e ritenuto particolarmente
interessante dal Medesimo parimenti al progetto compilato dall’Ing.Egidio Aresi (che prevedeva
il nuovo centro nell’area compresa tra piazza Cappuccini e l’asilo Ambrosetti).
Il Piano prende atto delle conseguenze derivanti dalla costruzione della nuova SS38 ed
individua nelle aree a nord-ovest della linea FF.SS la futura tendenza all’ampliamento urbano:
• colloca un centro alternativo di qualità a p.za Cappuccini ed al centro storico (palazzo
comunale, pretura, uffici, albergo) di fronte al palazzo scolastico, con una piazza
distanziata e separata, sia dalla strada statale che da via Ambrosetti, a una quota più
elevata e chiusa entro un quadrilatero di edifici porticati;
• prevede una adeguata cortina verde di separazione dalla SS38 che sarà, purtroppo,
realizzata solo in minima parte (Condominio Giardini);
• dispone l’apertura di una strada di collegamento con piazza S.Antonio al di sopra
dell’Asilo Ambrosetti (in sua vece sarà, in seguito, realizzata la via Vanoni);
• localizza un cavalcavia ferroviario appena ad ovest di via Ambrosetti per il
collegamento con future aree residenziali (costruito più ad ovest);
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tale piano è particolarmente importante poichè, sebbene largamente disatteso e privo di
effettiva cogenza, coglie le necessità del tempo e pone con lungimiranza soluzioni per uno
sviluppo e una riqualificazione della forma urbana di Morbegno.
-
P.F. con annesso regolamento edilizio (arch.Morini) 1967
Programma di Fabbricazione che, sebbene mai approvato definitivamente ma solo adottato ed
in regime di salvaguardia, è da considerarsi quale primo strumento urbanistico d’importanza del
comune di Morbegno:
• assegna uno schema individuabile di organizzazione urbana per le aree di espansione
individuando due assi preferenziali di espansione intensiva residenziale per la zona a
nord (via Forestale ad ovest, via Merizzi ad est) compresi in zone estensive ed un asse
per una destinazione produttiva mista artigianale, industriale (via Damiani, SS38 ad
est);
• localizza due nuovi centri di vita in posizione baricentrica per ciascuno degli assi di
espansione residenziale a nord;
• prevede un nuovo campus scolastico per le scuole dell’obbligo unito ad un nuovo
centro parrocchiale fra i due assi al di sopra della via V° Alpini.
-
P.F. con annesso regolamento edilizio (archh. Belloni-Dodi) 1973; revisione generale
del regolamento edilizio (1980)
Primo strumento urbanistico comunale che completa l’iter procedurale sino alla approvazione
definitiva:
• comprende l’intero territorio comunale;
• perimetra le zone A e A1
• assegna zone di espansione estensiva (if=0.5mc/mq) anche alle frazioni ed a tutti i
nuclei montani (orobici e retici);
• prevede una zona di espansione indifferenziata a nord con l’individuazione di diversi
comparti soggetti a P.L. (Piano di Lottizzazione);
• articola differentemente le aree per attrezzature nella zona nord rispetto al P.F.”Morini”
prevedendo due nuovi nuclei di scuole medie (Damiani, Bottà anche per scuole medie
superiori) e il futuro comparto di S.Giuseppe quale centro parrocchiale);
• conferma parzialmente la zona produttiva di via Damiani (zona mista artigianale) e la
zona produttiva industriale di espansione SS38 ad est (sino al confine comunale di
Talamona) con l’individuazione di diversi comparti soggetti a P.L.;
• individua zone produttive anche per le frazioni di Campovico e Paniga (una zona
industriale esistente per Campovico e una zona mista artigianale sia per Campovico
che per Paniga);
• inserisce vincoli (con fasce di rispetto variabili) per il nuovo tracciato della SS38 e la
bretella di collegamento dalla SS38 alla S.P. “Passo S.Marco” che verranno, con
modifiche, confermati negli strumenti successivi;
• indica una capacità insediativa complessiva pari a 16300 abitanti.
Il P.F. persegue, mediante l’istituzione di diversi P.L. e la localizzazione di attrezzature
pubbliche, un schema di organizzazione urbana policentrico per la zona di espansione a nord
del Capoluogo Morbegno ma, tuttavia, asseconda l’occupazione estensiva ai fini residenziali del
territorio e trascura un complessivo rafforzamento del sistema viario di quartiere.
-
P.R.G. (arch.Belloni-ing.Cassinari) 1985 e nuovo regolamento edilizio in revisione
(1993)
Il Piano Regolatore puntualizza e aggiorna le linee di sviluppo urbano del P.F. nel contempo
integrandolo:
• allega norme speciali per l’attuazione del P.R.G. nelle zone omogenee A e A1 e
accurate planimetrie di individuazione degli interventi su base aerofotogrammetrica
1:500 del Capoluogo e su base catastale 1:1000 delle frazioni;
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•
conferma, sostanzialmente, l’azzonamento a destinazione residenziale e di servizi del
P.F. tranne le previsioni residenziali per i piccoli nuclei di antica formazione retici;
• individua zone B2 residenziali di sostituzione semintensiva per la riqualificazione a
carattere residenziale di insediamenti produttivi dismessi e/o localizzati
inopportunamente nonchè distingue con il simbolo IT (industria da trasferire) i comparti
dell’industria Martinelli e del Mulino con l’obiettivo di un prossimo trasferimento in area
industriale;
• destina buona parte dell’area dei prati dell’Adda (223.000mq circa), a nord della linea
FF.SS e a confine con il comune di Talamona, a zona DI produttiva industriale soggetta
a P.A. con la presenza di un nodo di interscambio modale quale espansione dell’area a
sud della S.S.38 conterminata a P.I.P. piano degli insediamenti produttivi intercomunale
Morbegno-Talamona (1984) ed in assolvimento ad una programmazione sovracomunale secondo un progetto eseguito a cura della C.C.I.A.A.;
• recepisce le previsioni degli Enti preposti per la localizzazione del tracciato della nuova
S.S.38 a nord del capoluogo avente sviluppo con l’attraversamente del torrente Bitto in
prossimità della foce, uno svincolo in corrispondenza della via Forestale, uno svincolo
“a quadrifoglio” nell’area ad est del campo sportivo (con una nuova strada di
collegamento al futuro nodo di interscambio), il successivo attraversamento del fiume
Adda con la prosecuzione in sponda destra sino ai confini con Paniga e, quindi un
nuovo attraversamento del fiume sino al territorio comunale di Talamona;
• azzona per la formazione di parchi a livello sovracomunale due aree di notevole
estensione: una area sul versante orobico in fregio all’area P.I.P. il località “Acqua
Rosa” ed un’area conterminata a P.A. fra il fiume Adda e Campovico corrispondente in
prima approssimazione all’attuale P.L.I.S. “della Bosca”;
• indica una capacità insediativa complessiva teorica pari a 15865 abitanti.
Il PRG persegue, come il precedente P.F., un schema di organizzazione urbana policentrico
per la zona di espansione a nord del Capoluogo Morbegno con l’istituzione di diversi P.A. che
tenta di guidare nell’edificazione con la quantificazione tabellata dei volumi edificabili (edilizia
convenzionata, edilizia privata residenziale, edilizia compatibile) e delle aree di standards
pertinenti oltreché confermando e implementando la localizzazione di attrezzature pubbliche di
livello comunale (con un surdimensionamento di aree per attrezzature scolastiche) ma,
comunque, anch’esso recepisce la domanda di occupazione estensiva ai fini residenziali del
territorio e tralascia un complessivo rafforzamento del sistema viario di quartiere.
-
Variante parziale (arch.Belloni) 1998
La variante parziale 1998 aggiorna e riesamina alcune previsioni del P.R.G. divenute non
rispondenti urbanisticamente per il territorio comunale:
• riduce drasticamente le aree con destinazione produttiva (DI) con l’eliminazione della
zona di interscambio non riconfermata dagli Enti competenti ed in conseguente
riazzonamento in zona agricola E2;
• istituisce la zona As agricola speciale per salvaguardare le aree dell’ex vincolo stradale
per la nuova S.S.38, il cui nuovo tracciato interesserà marginalmente il territorio
comunale (sponda retica in galleria), al fine di una futura risoluzione per la viabilità
intercomunale;
• individua aree per attrezzature sovracomunali complementari e la viabilità necessaria al
polo fieristico precedentemente localizzato con procedura d’urgenza L.1/78;
• pone attenzione alla realizzabilità di piste e percorsi ciclo-pedonali;
• riazzona a destinazione residenziale l’area artigianale dismessa in via S.Martino
(5700mq) e localizza in fregio alla medesima area una nuova strada di collegamento
con la S.P. per S.Marco alternativa alla p.za S.Antonio;
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•
•
-
modifica le N.T.A. con norme per la costruzione di strade ciclo-pedonali, la
delimitazione del centro abitato ex D.L.285/92, l’inserimento delle norme del “Piano del
colore” e per le zone commerciali (Piano di adeguamento della rete di vendita);
indica una capacità insediativa suppletiva teorica pari a 647 (-113ab P.A. XII Paniga)
abitanti.
Programmi Integrati di Intervento 2006-2008
I programmi integrati di intervento approvati attengono ad aree dismesse situate, salvo il PII
“Oscar Cap”, in ambiti centrali del capoluogo le cui trasformazioni hanno importanti ricadute
nella costruzione della città sia in termini di plurifunzionalità che di servizi in senso lato ed, in
dettaglio:
• il Programma Integrato di Intervento “area Mulino” risolve l’area produttiva dismessa dei mulini
trasformandola a destinazione residenziale e commerciale con una capacità insediativa
suppletiva di 33 abitanti e una superficie per destinazioni compatibili pari a 3704mq,
dotazioni di aree pubbliche e la localizzazione della nuova sede ASL;
• il Programma Integrato di Intervento “area ex Martinelli” risolve l’area industriale dismessa
trasformandola a destinazione residenziale e commerciale con una capacità insediativa
suppletiva di 425 abitanti e una superficie per destinazioni compatibili pari a 10500mq,
dotazioni di parcheggi pubblici interrati e standards qualitativi (sottopaso ciclopedonale
ed altri);
• Programma Integrato di Intervento “Oscar Cap in viale Stelvio” compreso in un’ area artigianale in
•
fregio alla SS38, stabilisce l’ampliamento dell’esercizio commerciale in una media struttura di
vendita e la localizzazione di terziario;
Programma Integrato di Intervento “Area ex Enel in via Morelli” risolve l’area a servizi tecnologici
ex ENEL dismessa trasformandola a destinazione residenziale con una capacità insediativa
suppletiva di 71 abitanti e cessione dell’edificio esistente ristrutturato per servizi
pubblici.
5. Ambiente naturale
5.1. Inquadramenti geologico, geomorfologico, idrogeologico, idrologico
Gli inquadramenti di cui al titolo sono desumibili nello studio sulla “Componente geologica,
idrogeologica e sismica nella pianificazione comunale” (secondo la DGR n.8/1566 del 22
dicembre 2005) in adozione contestualmente al PGT.
5.2. Inquadramento pedologico
Gli elementi geopedologici del territorio comunale riportati di seguito sono tratti dallo specifico
capitolo del precedente “Studio della Componente geologica del Piano Regolatore Generale ai
sensi della D.G.R.n.5/36147 del 18.5.1994 e della L.R.n.41/24.11.97”, di cui alla Del.G.C.n.215/
01.06.2000 di presa d’atto, sostituito con la adottata “Componente geologica” citata al paragrafo
2.5 “Strumenti settoriali e complementari di pianificazione”.
“ ...
inquadramento pedologico
Il territorio del comune di Morbegno è costituito da un sistema di paesaggio legato a processi
morfogenetici agenti in ambiente glaciale, fluvioglaciale ed alluvionale che hanno determinato la
genesi del fondovalle valtellinese.
Il substrato pedogenetico è costituito da depositi di origine continentale che presentano uno
spessore di alcune centinaia di metri; i depositi sono in prevalenza a granulometria medio grossolana, costituiti da sabbie, ghiaie e limi in proporzione diversa secondo le modalità di
deposizione.
Per la classificazione dei suoli ci si basa sui dati ricavati dalla cartografia prodotta dall'ERSAL
(Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Lombardia, n.d.r.: ora denominato ERSAF); questa
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classificazione prevede l'individuazione di sistemi di paesaggio suddivisibili in sottosistemi a
loro volta suddivisibili, prendendo in considerazione le caratteristiche dei substrati, in unità che
qui vengono definite sia secondo la definizione dell'ERSAL sia secondo la corrispondente
classificazione americana (USDA 1990); adottando questa classificazione si evidenzia come i
suoli presenti nella "lOna siano riferibili a tre sistemi di paesaggio principali:
- Aree appartenenti al livello modale del fondovalle (piano naturale di divagazione
dell'Adda)
Morfologia subpianeggiante o pianeggiante, litologia prevalentemente costituita da limi e sabbie
talvolta misti ad argilla; coltivazione a seminativo, prato stabile.
A questo sistema di paesaggio appartengono due sotto sistemi presenti nell'area di Morbegno:
1 - Aree a sedimentazione sabbioso-ghiaiosa, coltivazione prevalente a prato stabile.
MAO 2 - suoli da sottili a moderatamente profondi, limitati da substrato ghiaioso, tessitura
moderatamente grossolana - "Typic udorthents sandy skeletal, mixed, mesic".
2 - Aree a sedimentazione sabbiosa grossolana, coltivazione prevalente a seminativo (mais).
DUB 1 - suoli da molto sottili a sottili, limitati da substrato sabbioso, tessitura grossolana, da
neutri a subalcalini, scarsamente calcarei in profondità, saturazione molto alta, drenaggio
rapido - "Typic udipsamments coarse loamy over sandy skeletal, mixed, mesic".
PIS 1 - suoli moderatamente profondi, limitati da substrato sabbioso e da falda oscillante,
tessitura da moderatamente grossolana a media, subalcalini, saturazione molto alta, drenaggio
mediocre - "Aquic udorthents coarse loamy over sandy skeletal, mixed, mesic".
- Aree di diretta influenza del fiume Adda, litologia costituita prevalentemente da sabbie
e/o ghiaie
A questo sistema di paesaggio appartengono due sotto sistemi presenti nell'area di Morbegno:
1 - Aree golenali prossime al corso attuale del fiume, soggette a frequenti inondazioni,
prevalentemente occupate da vegetazione arborea di ripa.
MAO 3 - fase di posizione suoli MAO 1, caratterizzati da maggiore inondabilità - "Typic
udorthents sandy skeletal, mixed, mesic".
2 - Aree comprese tra il corso attuale del fiume e l'argine artificiale, leggermente rilevate rispetto
alle precedenti, coltivate a prato stabile.
GIM 2 - fase di posizione suoli GIM 1, caratterizzati da maggiore inondabilità - "Typic
udifluvents coarse loamy, rnixed, non acid, mesic".
- Aree di conoide di deiezione, generalmente esposte a Sud e a Nord, situate allo sbocco
delle valli laterali, litologia costituita da clasti incoerenti di dimensioni variabili a natura
prevalentemente metamorfico - scistosa
A questo sistema di paesaggio appartengono due sottosistemi presenti nell'area di Morbegno:
1 - Aree con pendenze medie ( 5 -20%) coltivate a frutteto o a prato stabile e talvolta
intensamente urbanizzate.
ALB 1 - suoli sottili, limitati da substrato ghiaioso, scheletro comune, tessitura moderatamente
grossolana, da subacidi a neutri, saturazione da media ad alta, drenaggio rapido - "Typic
udorthents fragmental, mixed, mesic".
2 - Aree prospicienti le aste torrentizie, soggette a saltuarie inondazioni, a litologia costituita da
ghiaie e/o sabbie grossolane, generalmente occupate da vegetazione arborea infestante
(robinie).
ALB 2 - fase di posizione suoli ALB 1, molto sottili, limitati da substrato ghiaioso -"Typic
udorthents fragmental, mixed, mesic".
capacita' d’uso dei suoli
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La definizione di capacità d'uso di un suolo richiede l'individuazione dell'intensità massima di
utilizzo compatibile con le esigenze di conservazione delle risorse pedologiche. Per tale motivo
vengono individuate otto classi di merito con limitazioni d'uso crescenti.
Le prime quattro classi sono compatibili con I 'utilizzo agricolo, forestale e zootecnico, le classi
dalla quinta alla settima escludono l'uso agricolo, mentre le aree appartenenti all'ottava classe
non possono prevedere alcuna forma produttiva. I suoli del comune di Morbegno ricadono entro
le seguenti classi: III, IV, V e VI.
La classe III comprende suoli con limitazioni di forte entità che riducono significativamente la
scelta delle colture praticabili e richiedono speciali pratiche conservative; sono presenti nelle
aree di transizione tra terrazzi fluviali stabili e zone di fondovalle; si tratta di suoli che
presentano spessore inferiore a 70 cm e modeste capacità di drenaggio.
Ambito territoriale: a Morbegno questi suoli sono presenti nella zona di Paniga e ad Est di
Campovico (in destra idrografica dell'Adda) e nella zona al limite con il comune di Talamona (in
sinistra idrografica dell'Adda)
I suoli della classe IV presentano limitazioni molto forti che restringono la scelta delle colture
praticabili e richiedono una gestione molto accurata; occupano prevalentemente le aree di
fondovalle dei corsi d'acqua principali presentano spessore limitato (inferiore a 50 cm),
scheletro abbondante, forte pietrosità superficiale.
Ambito territoriale: a Morbegno questi suoli sono presenti nelle conoidi del Bitto e del Tovate e
nella zona di Campovico.
I suoli della classe V, pur non mostrando fenomeni di erosione, presentano altre limitazioni
difficilmente eliminabili tali da restringere l'uso al pascolo, alla produzione di foraggi, alla
forestazione o come habitat naturale; le limitazioni sono soprattutto dovute a frequenti
inondazioni che ostacolano lo sviluppo delle colture più comuni.
Ambito territoriale: a Morbegno questi suoli si trovano lungo la sponda in destra idrografica del
fiume Adda, nella zona a Sud-Ovest di Campovico.
Infine, i suoli della classe VI presentano severe limitazioni, tali da renderli inadatti alla
coltivazione e da restringere pertanto il loro uso, seppure con qualche ostacolo, al pascolo, alla
produzione di foraggi, alla forestazione o come habitat naturale; le limitazioni sono dovute alla
scarsa profondità del suolo ( < 50 cm), al drenaggio molto lento, ad un eccesso idrico a
profondità comprese tra 50 cm e la superficie.
Ambito territoriale: a Morbegno i suoli di questo tipo si ritrovano unicamente in un'area limitata
al confine con il comune di Talamona.
In generale si può dire che nell'area di Morbegno l'attività agricola è fortemente limitata, nel
fondovalle prevalgono il prato stabile ed il seminativo (mais); la scarsa pedogenizzazione dei
suoli è imputabile alle frequenti esondazioni che hanno interessato le aree limitrofe ai corsi
d'acqua principali, infatti i suoli più evoluti sono presenti nelle zone lontane da essi.
Analogamente, lungo le conoidi, data la pendenza e la non trascurabile attività erosiva, i suoli
sono poco evoluti. ....”
6. Dinamiche demografiche
La popolazione del Comune di Morbegno dal 1861 al 2001 è quasi triplicata; come desumibile
nell’allegata tabella dell’andamento demografico con il relativo grafico, la popolazione (4067
abitanti nel 1861) è aumentata di circa 1000 unità dal 1861 al 1911 in un periodo di 50 anni, di
circa altre mille unità in un periodo di 25 anni (1911-1936), di circa 1600 abitanti nel successivo
periodo di 25 anni (1936-1961), quindi di circa 2600 abitanti nel periodo ventennale dal 1961 al
1981 ed, infine, di circa 1000 abitanti nell’ultimo ventennio (1981-2001).
Gli incrementi percentuali per i periodi elencati dal 1936 ed i rispettivi tassi di variazione medi
annui (curva esponenziale) sono i seguenti:
- 1936-1961, ∆P=1543ab con un incremento percentuale pari all’25.77% ed un tasso
di variazione medio annuo r=0.92%;
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1951-1961, ∆P=779ab con un incremento percentuale pari all’11.54% ed un tasso
di variazione medio annuo r=1.10%;
- 1961-1981, ∆P=2593ab con un incremento percentuale pari all’34.43% ed un tasso
di variazione medio annuo r=1.49%;
- 1981-2001, ∆P=999ab con un incremento percentuale pari all’9.87% ed un tasso di
variazione medio annuo r=0.47%.
ed evidenziano, coniugati alla visione del rispettivo grafico, come crescita demografica
effettivamente accentuata dagli anni ’60 sino agli anni ’80 sia diminuita per gli anni successivi
attestandosi uniformemente ad un tasso di variazione medio annuo pari a circa lo 0.5%;
peraltro, è necessario evidenziare come il tasso di variazione annuo nel periodo 2001-2007 sia
pari all’1.13% e, perciò, in aumento.
-
12500
12000
11500
crescita demografica
11000
10500
10000
9500
9000
8500
8000
7500
7000
6500
6000
5500
5000
4500
4000
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
1861
1863
1865
1867
1869
1871
1873
1875
1877
1879
1881
1883
1885
1887
1889
1891
1893
1895
1897
1899
1901
1903
1905
1907
1909
1911
1913
1915
1917
1919
1921
1923
1925
1927
1929
1931
1933
1935
1937
1939
1941
1943
1945
1947
1949
1951
1953
1955
1957
1959
1961
1963
1965
1967
1969
1971
1973
1975
1977
1979
1981
1983
1985
1987
1989
1991
1993
1995
1997
1999
2001
2003
2005
2007
0
Crescita demografica 1861-2007 (fig.1)
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Provincia di Sondrio
Andamento demografico (tab.1)
Anno
Popolazione residente
1861
1871
1881
1901
1911
1921
1931
1936*
1951
1961
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
4067
3907
4176
4614
4904
5187
5907
5988
6752
7531
8840
9060
9083
9285
9395
9524
9600
9730
9800
9985
10127
10275
10362
10371
10436
10518
10562
10619
10662
10735
10748
10759
10842
10922
10940
10963
10954
11021
11072
11101
11087
11207
11340
11433
11567
11746
11861
Fonte: Ufficio Anagrafe comunale (dal 1984 al 2007)
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L’analisi del movimento demografico della popolazione del comune di Morbegno, suddiviso nei
consueti movimento naturale e movimento migratorio, evidenzia come l’incremento evidenziato
sia imputabile al solo saldo migratorio che mostra, dal 2001 al 2007, un +721 unità mentre il
saldo naturale risulta pari a -27 unità (tab.2, figg.2-3); tali valori confermano l’attrattività di
Morbegno, più che dai comuni del mandamento che a parte la sub-area convalli mostrano valori
generalmente positivi di variazione demografica, da comuni fuori mandamento (tab.3); ulteriore
dato desunto dai censimenti generali della popolazione (1991, 2001) è quello degli stranieri
passato a 151 e, attualmente (luglio 2008, fonte ufficio anagrafe Morbegno) pari a ben 516.
Saldo naturale 1951-2007 (fig.2)
190
180
Nati
170
Morti
160
Saldo naturale
150
140
130
120
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
-10
-20
-30
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
1971
1972
1970
1969
1968
1967
1966
1965
1964
1963
1962
1961
1960
1959
1958
1957
1956
1955
1954
1953
1952
1951
-40
Saldo sociale 1951-2007 (fig.3)
500
475
Immigrati
450
Emigrati
425
Saldo sociale
400
375
350
325
300
275
250
225
200
175
150
125
100
75
50
25
0
-25
1971
1970
1969
1968
1967
1966
1965
1964
1963
1962
1961
1960
1959
1958
1957
1956
1955
1954
1953
1952
1951
-50
Relazione illustrativa
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Provincia di Sondrio
Analisi dell'andamento demografico dal 1951 al 1983
in relazione al saldo naturale ed al saldo sociale (tab.2)
Anno
Popolazione
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Nati
Morti
Saldo
Immigrati
Emigrati
Saldo
6752
110
71
39
95
134
-39
7531
130
124
122
126
122
125
122
144
143
142
68
95
56
77
72
71
72
67
91
64
115
119
170
137
142
150
142
212
169
192
109
125
124
131
145
163
148
176
170
148
8840
133
169
167
174
148
149
142
147
156
167
96
76
80
97
89
75
81
75
98
93
213
237
291
246
296
254
251
283
317
283
223
224
169
171
169
189
182
234
220
172
10127
161
159
167
138
136
131
149
98
109
108
89
94
73
80
75
85
85
75
113
105
237
296
284
264
286
236
245
315
366
276
235
196
176
212
218
206
179
257
177
175
10748
92
104
116
102
92
103
101
85
107
135
92
81
89
107
95
92
79
99
103
97
275
248
260
274
267
208
242
223
257
198
222
208
261
204
182
175
207
166
188
181
11087
101
85
104
100
107
83
105
101
103
75
76
89
92
99
97
117
120
95
107
67
244
284
281
229
234
252
309
263
304
240
230
205
213
212
221
227
217
218
271
226
11861
107
118
114
105
113
100
104
134
105
120
109
112
62
29
66
49
50
54
50
77
52
78
567
37
93
87
77
59
74
61
72
58
74
692
72
65
94
58
61
46
64
23
-4
3
482
0
23
27
-5
-3
11
22
-14
4
38
103
25
-4
12
1
10
-34
-15
6
-4
8
5
3
-16
9
-15
4
-12
-27
427
430
266
414
470
414
303
281
282
265
311
253
6
-6
46
6
-3
-13
-6
36
-1
44
109
-10
13
122
75
127
65
69
49
97
111
718
2
100
108
52
68
30
66
58
189
101
774
53
40
-1
70
85
33
35
57
69
17
458
14
79
68
17
13
25
92
45
33
14
400
124
149
-16
149
159
161
726
7,53%
7,83%
4,76%
0,96%
0,05%
-0,2%
Relazione illustrativa
1,45%
8,12%
7,64%
4,26%
3,61%
6,12%
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COMUNE DI MORBEGNO
Provincia di Sondrio
Variazione demografiche dei comuni del Mandamento di Morbegno (tab.3)
1971
1981
1991
2001
8840
10124
10765
11082
14,52%
6,33%
2,94%
25,36%
2 Cercino
583
473
647
689
-18,87%
36,79%
6,49%
18,18%
3 Cino
379
349
333
335
-7,92%
-4,58%
0,60%
-11,61%
4 Civo
1245
1037
1011
1025
-16,71%
-2,51%
1,38%
-17,67%
5 Dazio
301
302
319
347
0,33%
5,63%
8,78%
15,28%
2495
2795
3000
3159
12,02%
7,33%
5,30%
26,61%
Variazioni
1971/1981
Variazioni
1981/1991
Variazioni
1991/2001
Variazioni
1971/2001
Subarea di Morbegno
1 Morbegno
Subarea Nord-Ovest
6 Dubino
7 Mantello
642
677
670
683
5,45%
-1,03%
1,94%
6,39%
8 Mello
1146
948
965
985
-17,28%
1,79%
2,07%
-14,05%
9 Traona
1583
1718
1922
2187
8,53%
11,87%
13,79%
38,16%
8374
8299
8867
9410
-0,90%
6,84%
6,12%
12,37%
216
398
481
548
84,26%
20,85%
13,93%
153,70%
11 Cosio Valtellino
4408
4667
4990
5135
5,88%
6,92%
2,91%
16,49%
12 Delebio
2374
2625
2755
2985
10,57%
4,95%
8,35%
25,74%
13 Piantedo
907
1005
1129
1188
10,80%
12,34%
5,23%
30,98%
14 Rogolo
443
443
475
501
0,00%
7,22%
5,47%
13,09%
8348
9138
9830
10357
9,46%
7,57%
5,36%
24,07%
Totali subarea
Subarea Sud-Ovest
10 Andalo
Totali subarea
Subarea Est
15 Ardenno
2729
2872
3018
3120
5,24%
5,08%
3,38%
14,33%
16 Buglio
1990
1968
2094
2036
-1,11%
6,40%
-2,77%
2,31%
17 Forcola
1108
996
953
874
-10,11%
-4,32%
-8,29%
-21,12%
18 Talamona
3796
3916
4261
4501
3,16%
8,81%
5,63%
18,57%
9623
9752
10326
10531
1,34%
5,89%
1,99%
9,44%
Totali subarea
Subarea "Convalli"
19 Albaredo
487
469
481
408
-3,70%
2,56%
-15,18%
-16,22%
20 Bema
220
190
149
144
-13,64%
-21,58%
-3,36%
-34,55%
21 Gerola
430
349
267
249
-18,84%
-23,50%
-6,74%
-42,09%
22 Pedesina
59
54
33
34
-8,47%
-38,89%
3,03%
-42,37%
23 Rasura
358
350
329
306
-2,23%
-6,00%
-6,99%
-14,53%
24 Tartano
707
469
328
263
-33,66%
-30,06%
-19,82%
-62,80%
1065
955
931
952
-10,33%
-2,51%
2,26%
-10,61%
25 Valmasino
Totali subarea
Totali
3326
2836
2518
2356
-14,73%
-11,21%
-6,43%
-29,16%
38511
40149
42306
43736
4,25%
5,37%
3,38%
13,57%
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Con riguardo alla distribuzione della popolazione sul territorio comunale risulta che la quasi
totalità degli abitanti risiede nei nuclei di fondovalle (Morbegno, frazioni retiche di Campovico,
Paniga, Desco) e solo pochè decine di abitanti sono attribuibili ai nuclei di versante (frazioni
retiche di Cermeledo-Cerido, San Bello, Categno, Marsalenico, Selvapiana e frazioni orobiche
di Valle-Campoerbolo, Arzo).
Gli andamenti della popolazione mostrano quale dato eclatante che la frazione di Campovico
ha avuto quasi un raddoppio della popolazione dalla data dell’ultimo censimento mentre prima
era sostanzialmente sempre diminuita (tranne un modesto aumento nel periodo 1991-2001);
questo dato è riscontrabile, anche, in un aumento dell’attività edilizia in tale frazione.
Ulteriore dato evidente è il progressivo spopolamento delle frazioni orobiche di versante (Arzo,
Valle/Campoerboo).
tab. 4
DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE NEL TERRITORIO COMUNALE
1971
Morbegno Centro
Campovico
Cermeledo/Cerido
Torchi Bianchi
San Bello
Paniga
Desco
Valle/Campoerbolo
Arzo
Categno
Marsalenico
Selvapiana
Case sparse
TOTALE
1981
7793
500
325
134
88
1991
2001
al 31/12/2007
-
9110
444
8
9
20
339
129
63
5
0
-
9625
365
20
0
0
327
133
49
6
3
-
10009
383
24
0
17
320
129
27
20
4
-
10632
685
25
4
20
327
107
25
11
2
1
22
-
0
237
154
-
8840
10127
10765
11087
11861
con Valle
Fonte: ISTAT per gli anni 1981-1991-2001,
UFFICIO ANAGRAFE COMUNALE per il 1971 e il 2007
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7. La situazione socioeconomica
7.1. dinamiche occupazionali
La popolazione attiva al 2001 del comune di Morbegno ammonta a 4966 unità pari al 45.66%
della popolazione attuale che conferma il costante incremento percentuale rispetto alla
popolazione già evidenziato nei decenni precedenti (vedasi tabella 1 allegata).
La distribuzione della popolazione nei diversi settori di attività al 2001 evidenzia
sostanzialmente una aumento considerevole, rispetto ai decenni dal 1971, degli addetti al
settore terziario (escluso commercio) che diventa il settore prevalente (2520 addetti) con la
contestuale diminuzione del valore relativo al settore secondario (1535 addetti); il commercio
assorbe un apprezzabile numero di addetti (878add in aumento percentuale rispetto al
decennio precedente) mentre l’agricoltura accusa un calo drastico rispetto al già esiguo numero
del decennio precedente (33 addetti rispetto a 68) attestando una tendenza irreversibile in atto
da decenni.
COMUNE DI MORBEGNO
Provincia di Sondrio
Distribuzione popolazione attiva per settori
tabella 1
Settore di attività
addetti
1971
105
1682
490
valori assoluti
1981
1991
72
68
1685
1894
913
775
2001
59
1604
708
1971
1,19%
19,03%
5,54%
943
1415
1715
2217
10,67%
13,98%
15,93%
20,00%
Totale popolazione attiva *
In cerca di prima occupazione
In condizione non professionale
3220
4452
189
6124
4588
254
6245
36,43%
5620
4085
225
5814
63,57%
40,35%
2,22%
57,43%
41,36%
1,76%
56,89%
41,38%
2,29%
56,33%
Totale popolazione
8840
10124
10765 11087
100,00%
100,00%
Agricoltura
Industria
Commercio
Altre attività (trasporti, assicurazioni
pubblica amministrazione etc)
percentuale di incidenza
1981
1991
2001
0,71%
0,63%
0,53%
16,64%
17,59% 14,46%
9,02%
7,20%
6,39%
100,00% 100,00%
* Al 1981 i disoccupati sono 172, pari all'1,69 % della popolazione.
fig.1 - Distribuzione popolazione attiva per settori (percentuale di incidenza anno 2001)
0,53%
14,46%
Agricoltura
6,39%
Industria
Commercio
58,62%
20,00%
Altre attività (trasporti, assicurazion
pubblica amministrazione etc)
Popolazione non attiva
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Occupati per settore di attività economica
Dati censimento
1991
Valori
assoluti
Industria
2001
%
incid.
Valori
assoluti
%
incid.
Estrazione di minerali
Attività manufatturiere
Produzione e distribuzione di energia
Costruzioni
7
1064
63
511
0,07%
9,88%
0,59%
4,75%
6
1117
54
427
0,05%
10,07%
0,49%
3,85%
Totale
1645
15,29%
1604
14,46%
Valori
assoluti
Altre attività
Commercio, riparazioni
Alberghi e ristoranti
Agricoltura, caccia, pesca
Intermediazione monetaria
Attività immobiliari, professionali,
informatica, noleggio
Pubblica Amm., difesa
Istruzione
Sanità
Servizi pubblici
Servizi domestici
Trasporti
Totale
%
incid.
Valori
assoluti
%
incid.
775
249
68
148
7,20%
2,31%
0,63%
1,37%
708
238
59
229
6,39%
2,15%
0,53%
2,07%
266
2,47%
308
2,78%
313
375
265
124
29
195
2,91%
3,48%
2,46%
1,15%
0,27%
1,81%
245
412
397
146
46
196
2,21%
3,72%
3,58%
1,32%
0,41%
1,77%
4452
26,08%
4588
26,91%
Fonte: ISTAT Censimento generale della popolazione e delle abitazioni
tabella 2
fig.2 - Distribuzione popolazione attiva per settori (valori assoluti)
2800
2600
2400
2200
2000
1800
Agricoltura
1600
Industria
1400
Commercio
1200
Altre attività (trasporti, assicurazioni pubblica
amministrazione etc)
1000
800
600
400
200
0
1971
1981
1991
2001
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7.2. attività economiche
Morbegno rappresenta, dopo il capoluogo Sondrio, il centro economicamente più attivo della
provincia; il censimento generale dell’industria e dei servizi (8°/2001) individua 1048 unità
lavorative locali e 4933 addetti ed evidenzia che il settore delle istituzioni e dei servzi è il
preponderante sia per addetti che per unità locali.
L’inclinazione della città per l’attività terziaria (istituzioni, altri servizi e commercio) risulta
evidente considerando la predominanza acquisita dalla stessa che occupa più dei 2/3 degli
addetti e delle unità locali; pertanto, tale attività terziaria (servizi+commercio) viene
maggiormente delineata rispetto alla storica vocazione commerciale ma anche manifatturiera.
L’agricoltura ha oggigiorno, per numero di addetti poche decine e unità locali 33, un peso
marginale nell’economia del comune.
Unità locali e addetti per settore di attività economica 2001
Settore
Unità locali
Industria
Commercio
Istituzioni
Altri servizi
Addetti
256
348
56
388
1535
878
1101
1419
1048
4933
Fonte: ISTAT 8° Censimento generale dell'industria e dei servizi
Addetti per settore di attività economica 2001
1419
1535
Industria
Commercio
Istituzioni
Altri servizi
1101
878
1981: 723 unità locali e 4283 addetti
La distribuzione delle attrività economiche riscontrata dal rilevo diretto sul territorio è
rappresentata nell’allegato grafico di seguito specificato e presentato:
A2.11
30.07.08
1:5000
Distribuzione delle attività economiche
Distribuzione delle attività economiche (all. A2.11)
Sono qui rappresentate tutte le attività economiche quali il commercio, suddiviso in categorie
merceologiche (esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, specializzati a prevalenza
alimentare o non alimentare) e per categoria di superficie; zone ed edifici con destinazione
artigianale e industriale; fabbricati destinati ad attività terziarie, a servizi privati e privati d’uso
pubblico; attività ricettive (alberghi, ristoranti, pizzerie, bar; fabbricati destinati all’uso agricolo o
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rurali. Sono inoltre riportate le destinazioni d’uso specifiche di piano terreno quando diverse
dalla prevalente residenziale.
E’ evidente come il centro storico sia caratterizzato dalla presenza di molteplici e diversificate
attività commerciali, con attività di servizio, terziario, ricettivo e artigianato di servizio al piano
terreno degli edifici disposti soprattutto lungo le vie principali; tutta l’espansione residenziale a
nord della SS38 vede la presenza solo di sporadiche attività commerciali e alcune aree a
destinazione artigianale, come anche l’area ad est del centro storico distribuita lungo la via
Damiani. Gli insediamenti industriali sono concentrati in area PIP (Morbegno-Talamona) con la
presenza degli isolati ex Martinelli e ex Mulino adiacenti alle zone centrali.
Nelle frazioni è praticamente assente qualsiasi attività a servizio della popolazione ad
eccezione di Campovico (farmacia, tabaccheria e minimercato), Paniga (tabaccheria e
minimercato) e Desco (esercizio non specializzato a prevalenza alimentare).
Il sistema commerciale può essere sintetizzato nel grande sottosistema del centro storico, il
sottosistema della via Stelvio ed in tre microsistemi: zona chiesa di S.Giuseppe, via Fumagalli e
area industriale-SS38.
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7.2.1
settore primario
L’agricoltura e l’allevamento nel comune di Morbegno hanno subito una contrazione
esponenziale dagli anni ’80 sia per il numero di aziende che per il numero di addetti:
- secondo il censimento dell’agricoltura del 1970 risultavano al tempo 541 aziende
agricole, delle quali 525 a conduzione diretta e 16 a conduzione con salariati; il
numero di addetti a tempo pieno era solo di 105;
- secondo il censimento agricolo del 1982 risultavano al tempo 597 delle quali 582 a
conduzione diretta e 15 con personale dipendente; il numero di addetti a tempo
pieno era 72;
- secondo il 5°censimento generale dell’agricoltura del 2000 risultavano solamente
33 aziende delle quali 32 a conduzione diretta ed una con personale dipendente;
un’ulteriore progressiva contrazione si può desumere dai dati successivi forniti dalla Federazione
Provinciale Coltivatori Diretti - Sede di Morbegno e dalle informative assunte, presso la medesima, ad
oggi.
Una riduzione dal 1990 al 2000, seppure decisamente meno drastica, del numero totale di
aziende -69,56%, della superficie agricola aziendale -14,93% e della SAU superficie agricola
utilizzata -4,93% nella Comunità Montana Valtellina di Morbegno è registrata nella
pubblicazione (tab.10) del Piano Agricolo Triennale della Provincia di Sondrio.
AZIENDE AGRICOLE 2003
N. UNITA' LOCALI
UL
N. ADDETTI
ADD
N. CAPI
U.B.A.
SUP. COLTIVATA
NEL COMUNE
PRATO
SUP. COLTIVATA
NEL COMUNE
MAIS DA FORAGGIO
DIMENSIONE MEDIA
ADD/UL
Iscritti alla Federazione Provinciale Coltivatori Diretti
1
1
22.20
5.19.93
-
-
2
1
3.60
1.63.85
-
-
3
1
10.00
2.24.00
-
-
4
1
46.20
0.33.70
-
-
5
1
33.40
2.05.00
4.92.79
-
6
1
6.60
2.39.00
-
-
7
1
4.00
3.50.10
-
-
8
1
4.65
0.41.00
-
-
9
1
31.20
3.79.33
-
-
10
1
6.15
0.57.00
-
-
11
2
19.40
3.92.43
-
-
12
2
41.80
in altro
comune
12.85.77
-
-
13
3
11.07.00
1.26.00
14
1
3.80
2.58.00
-
-
15
2
58.15
18.76.36
4.30.00
-
16
1
-
-
-
-
17
1
-
-
-
-
18
1
-
-
-
-
19
1
-
-
-
-
19 UL
24 ADD
291.15
71.32.47
10.48.79
1,26
Iscritti alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura
20
1
21
1
22
1
23
1
4 UL
4 ADD
TOT. 23 UL
TOT. 28
FONTE: FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI - Sede di Morbegno
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Le aziende insediate, quindi a sola conduzione familiare e di piccola dimensione, sono rivolte
prevalentemente all’allevamento ed, in particolare, di bovini (534capi totali e 299 vacche) con la
conseguente coltivazione di foraggio, peraltro, non sufficiente all’esigenza dell’allevamento
medesimo.
La superficie agricola vera e propria è ridotta, praticamente, al territorio pianeggiante di
fondovalle “della Bonifica”, del parco della Bosca e di alcuni spazi residuali interclusi nel tessuto
urbanizzato e in zone gravate da vincoli, oltreché ad appezzamenti di limitata estensione nelle
parti meno impervie del versante orobico e ad alcuni terrazzamenti del versante retico.
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La residualità dell’attività agricola, oltre che in termini assoluti, in termini relativi al territorio di
riferimento è desumibile dalla tavola 4.10 del 5° Censimento generale dell’agricoltura 2000
sopra riportata.
La tavola 4.10 – “Superficie agricola utilizzata (SAU) per classe di SAU, comune e zona
altimetrica” indica una sau totale per Morbegno pari a 678,38ha di cui più della metà è
imputabile ad aziende in classi di sau inferiori a 100ha; guardando anche solo ai comuni
viciniori e consultando contemporaneamente la tavola 4.1 – “Aziende per forma di conduzione,
comune e zona altimetrica del medesimo censimento, non allegata, troviamo Cosio Valtellino
con sau 2033,65ha e 87 aziende, Traona con sau 1361,05 e 75 aziende, Talamona con sau
1415,24 e 140 aziende.
7.2.2
settore secondario
artigianato e industria
Le attività artigianali e industriali, un tempo presenti nelle aree centrali, sono ora localizzate
prevalentemente nel comparto intercomunale del Piano per gli Insediamenti Produttivi di
Morbegno-Talamona; tuttora, all’interno dei tessuti residenziali permangono una sola ditta
industriale (produzione di serramenti) e alcune attività artigianali minori che potrebbero essere
rilocalizzate nei contesti più idonei di aree produttive anche, eventualmente, in comuni vicini.
L’elenco delle ditte insediate nel comparto PIP attesta la rilevanza del medesimo ed i pochi lotti
residui evidenziano la necessità di una densificazione, per quanto possibile, dell’esistente
anche in considerazione della carenza di aree con vocazione alla trasformazione produttiva.
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7.2.3
settore terziario
Come visto in precedenza il settore terziario, costituito da servizi e commercio, connota
l’economia di Morbegno e concorre ad esaltarne la posizione di polo attrattore per la bassa
valtellina (lo storico terziere inferiore) a l’alto Lario ma, anche, di centro di riferimento dell’intera
provincia.
Servizi
Il settore dei servizi privati ha avuto uno apprezzabile sviluppo negli ulrimi quindici anni; a
Morbegno hanno sede numerosi servizi privati quali istituti bancari (7), agenzie assicurative,
agenzie automobilistiche, studi medici e dentistici, studi professionali (tecnici, commerciali,
legali), studi notarili (3), palestre private, agenzie turistiche, etc. (una loro puntuale
individuazione per il centro storico è riportata nello “Piano integrativo dei nuclei di antica
formazione”).
Inoltre, Morbegno offre tutti i servizi pubblici amministrativi, sociali, culturali, sportivi, sanitari e
del terzo settore di effettiva valenza sovracomunale quali:
- il tribunale;
- la sede della Comunità Montana Valtellina di Morbegno;
- l’ufficio delle Entrate;
- l’ufficio zonale delle Poste;
- il polo fieristico provinciale;
- la sede (unica in provincia) dell’ERSAF Ente Regionale per lo Sviluppo Agricolo e Forestale;
- la stazione dei carabinieri, il distaccamento mandamentale dei vigili del fuoco, la sede
mandamentale della Guardia di Finanza, una sede del Corpo Forestale dello Stato;
- la casa di riposo;
- il centro ricreativo diurno;
- due comunità di recupero;
- la biblioteca;
- l’auditorium;
- il museo civico di storia naturale;
- il polo scolastico delle scuole superiori (Licei, istituti tecnici);
- il centro natatorio;
- l’ospedale;
- la sede mandamentale dell’Asl;
tali servizi sono dettagliatamente individuati nella “Carta delle attrezzature pubbliche, di uso e
interesse pubblico o generale”.
Il commercio
Il settore del commercio è da sempre una specificità di Morbegno; tuttavia tale peculiarità ha
subito una notevole trasformazione, come in altre realtà e soprattutto negli ultimi due decenni,
per la nascita della media e grande distribuzione localizzata in ambiti extraurbani facilmente
accessibili e con ampia dotazione di parcheggi.
Questa nuova offerta commerciale ha causato la chiusura di molteplici esercizi “alimentari” e di
“non alimentari” non specializzati, aventi un bacino utenza di vicinato e di quartiere, sia nei
piccoli centri che in Morbegno stesso e, tuttora, tale incidenza motiva dismissioni di attività e
ricambi frequenti.
L’indagine sulla struttura commerciale di Morbegno è esposta negli allegati:
A2.12a 1:2000
A2.12b
-
Classificazione dei punti di vendita al dettaglio - Morbegno
Classificazione dei punti di vendita al dettaglio, elenco pubblici esercizi
Nella classificazione effettuata, tutti gli esercizi commerciali del territorio comunale sono
individuati suddivisi per categoria di superficie in base alla L.R.14/1999 (esercizi di vicinato,
media struttura di vendita, grande unità di vendita e per categoria merceologica secondo la
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classificazione riportata nel “mod.COM.1 AllegatoC” della “Conferenza Unificata Stato Regioni
Città ed Autonomie Locali” – modulistica approvata ai sensi d.lgs. 114/1998 art.10 c.5.
La rappresentazione grafica evidenzia la concentrazione quasi esclusiva di esercizi
commerciali nel Capoluogo sulle vie Vanoni-Garibaldi-Nani che racchiudono a triangolo la
piazza storica di S.Giovanni, ed anche alla vocazione commerciale, in varia misura, delle vie a
prolungamento delle precedenti (Fabani, Ambrosetti, Damiani); recente è l’insediamento di un
supermercato-media struttura di vendita in via Damiani nell’area Della Nave.
Ulteriori esercizi di vendita sono individuabili, con molte soluzioni di continuità, lungo la SS38 ed
a nord della linea ferroviaria la presenza di attività commerciali è molto rada con alcune
concentrazioni di più esercizi (via Fumagalli, centro di S.Giuseppe, Central Park) e soprattutto a
prevalenza alimentare, è sostanzialmente assente nelle frazioni.
Le medie strutture di vendita attualmente presenti sul territorio comunale (n.7) sono indicate
nella tabella seguente:
MEDIE STRUTTURE DI VENDITA ESISTENTI
AREA
Localizzazione
dati catastali
PGT
Via Martinelli 7
Via Rivolta 59
Via Forestale
24/36
Via Vanoni 1
Via Ghislanzoni
34/36
Via Vanoni 5
Via Damiani
34,36
Sez. II - F. 5 mapp. 179 sub 1
(parte) e mapp.
181 (parte)
Sez. II - F. 6 mapp. 198 sub 4
e mapp. 245 sub
3
Sez. II - F. 4 mapp. 946 sub 9
Sez. II - F. 7 mapp. 505 sub
17 e mapp. 516
sub 7
Sez. II - F. 7 mapp. 508 sub 1
Sez. II - F. 7 mapp. 132 sub 3
e 13, mapp. 505
sub 19 e 20,
mapp. 515 sub 6
e mapp. 715
Sez. II – F14
Vincolo
settore merceologico
Sup.
vendita
Sup.
complessiva
P.I.I.
-
ALIMENTARE
350
350
B
D.Lgs
490/99
art. 151
NON ALIMENTARE
300
507
B
-
ALIMENTARE/NON
ALIMENTARE
397
617
B
-
NON ALIMENTARE
400
702
B
-
ALIMENTARE/NON
ALIMENTARE
329
329
B
-
NON ALIMENTARE
738
921
B
D2
procedura
ex art.6
DPR
447/98
ALIMENTARE/NON
ALIMENTARE
895
+250
1450
Le medie strutture individuate urbanisticamente in Programmi Integrati di Intervento ma, ad
oggi, ancora non attive sono 2 come indicato di seguito:
MEDIE STRUTTURE DI VENDITA INDIVIDUATE IN P.I.I.
AREA
Localizzazione
dati catastali
Vincolo
PGT
Via Stelvio
Via Stelvio-Via
Martinelli
Sez. II - F. 11 mapp. 808
Sez. II - F. 7 mapp. 23+altri
settore merceologico
Sup.
vendita
Sup.
complessiva
P.I.I.
-
NON ALIMENTARE
1145,18
2067,76
P.I.I.
-
ALIMENTARE/NON
ALIMENTARE
1750
+750
6500 attività
commerciali
L’unica grande struttura di vendita presente nel comune, come riportato nella tabella seguente,
è lo showroom Pezzini (arredamento e mobili) localizzato in fregio alla S.S.38 al confine con il
comune di Talamona.
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GRANDI STRUTTURE DI VENDITA
Localizzazione
dati catastali
zona
PRG
Via Stelvio 300
Sez. II - F. 10 –
mapp 66
D1PIP
Vincolo
settore merceologico
Sup.
vendita
Sup.
complessiva
NON ALIMENTARE
3627
5621
Pertanto, i sistemi commerciali individuati, intendendosi per sistema più esercizi con luci di
vetrina o accessi su una o più vie collegate che costituiscano attrattore vicendevole di clienti,
sono:
•
•
il sistema centro storico (triangolo);
il sistema a valenza urbana del centro allargato che oltre al centro storico, comprende
anche le propaggini via Damiani, via Fabani, via Ambrosetti, p.za S.Rocco, tratto urbano
della SS38;
• il sistema commerciale periurbano SS38 (Covaia, Oscar Cap, fronte statale del comparto
PIP)
• il sistema zonale del centro S.Giuseppe;
• i microsistemi costituiti anche da soli due esercizi in prossimità (via Fumagalli, Central Park,
via Arcolasco);
inoltre, è utile evidenziare come i sistemi commerciali individuati siano generalmente coniugati
e sostenuti ed, a loro volta, sostengano pubblici esercizi (bar, ristoranti, alberghi), attività di
artigianato di servizio, servizi privati e pubblici.
aree mercatali commercio su aree pubbliche fiera e mercato - idoneità dell’attuale
localizzazione e possibili alternative
Le maggiori criticità della struttura commerciale sono ritenute:
- presenza a distanza di pochi chilometri di grandi strutture di vendita e centri
commerciali extraurbani (Iperal, Lidl, etc.);
- riduzione delle vie commerciali;
- rarefazione di esercizi con diminuzione del mix merceologico;
- assenza di microsistemi nelle frazioni;
- insufficiente e, parzialmente, incongrua localizzazione del mercato settimanale
(vendite non qualificate più impattanti per il contesto);
a fronte delle potenzialità:
- valenza storica dei nuclei di antica formazione con iniziative enogastronomiche e
culturali collegate;
- presenza di strutture di servizio di valenza mandamentale e di area più vasta;
- possibilità di riqualificazione di vaste aree, localizzate in ambiti coerenti ai sistemi,
che con quote parti di destinazioni d’uso commerciali integrino e sostengano le
attività commerciali esistenti.
Pertanto gli obiettivi e le strategie specifiche per il commercio individuabili, in prima
approssimazione, per un successivo approfondimento nel quadro generale della pianificazione
sono:
obiettivi
- promozione, rilancio e caratterizzazione del commercio all’interno del cemtro
abitato perché possa al meglio sostenere il confronto con le nuove forme di
distribuzione impostesi sul mercato;
- commercio di quartiere è garanzia di mantenimento qualitativo dei centri storici e di
come ogni ipotesi innovativa o di trasformazione del settore debba confrontarsi con
questo specifico problema sostegno del sistema del centro storico;
- sostegno del sistema del centro allargato;
- sostegno del commercio di quartiere (zonale e microsistemi);
strategie
- l’incentivo pubblico in termini di pianificazione del sistema inquadrando
territorialmente il settore nelle sue differenti specificità;
- riqualificazione urbana (prosecuzione degli interventi puntuali di riqualificazione e
programmazione degli stessi es. via Faedo),), rivitalizzazione commerciale tramite
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-
-
-
-
-
-
normativa, miglioramento dell’accessibilità con razionalizzazione della viabilità e
della segnaletica, valorizzazione della pedonalità, progettazione partecipata con gli
operatori e le varie componenti sociali (e i consigli di zona?) vedasi PIC E PICS
centralità diffuse per scambio merci-socialità-cultura con presenza di mix
merceologico e mix funzionale pur lasciando flessibilità alle richieste (promozione
dei luoghi urbani centrali, tali da rafforzarne il carattere di polarità aggregante o
socializzante);
operazioni di (migliorie da introdurre in spazi urbani da individuare, incentivi sul
recupero di facciate storiche, illuminazioni, arredo urbano in genere)sostegno del
sistema del centro storico;
incentivare l’evoluzione dai singoli punti di vendita ai sistemi commerciali o centri
commerciali naturali;
non favorire il sistema periurbano del comparto PIP consentendo soli spacci
vendita per i tessuti industriali e artigianali;
ricerca di una sinergia dei tradizionali esercizi commerciali con le medie strutture
(ad es. i negozi del centro con i previsto insediamento del P.I.I. Martinelli) con
interventi di “ricucitura” e facile connesione reciproca;
limitazione delle classi dimensionali delle medie strutture negli ambiti di
trasformazione e criteri per la loro localizzazione in mix funzionale commercio+altre
funzioni;
incentivare il sistema commerciali della Frazione Campovico e le unità delle altre
frazioni con agevolazioni fiscali (tassa rifiuti) e interventi di riqualificazione (PIC,
PICS); analogia per Centro Storico;
rafforzare il sistema di parcamento a cintura delle aree centrali con strutture
interrate;
dislocare in ambito idoneo l’area mercatale, per le attività di vendita più impattanti,
da p.za S.Antonio.
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8. La consistenza e l’attività edilizia
8.1.
i vani esistenti
Al censimento del 2001 i vani adibiti ad abitazione erano 21.803; di questi 18.253 erano
occupati da residenti, di cui 156 erano occupati da non residenti 3394 risultavano vuoti.
Considerando i soli vani occupati, ciascun residente aveva a disposizione quindi 1,54 vani.
COMUNE DI MORBEGNO
Provincia di Sondrio
Dati sull'incremento del patrimonio edilizio residenziale nel periodo 1961/2001
in rapporto all'incremento demografico
Anno
1961
Anno
1971
Anno
1981
Anno
1991
Anno
2001
Popolazione residente sul territorio
comunale
7531
8840
10127
10748
11087
Numero di alloggi occupati da residenti
Stanze abitate
Vani per alloggio
Vani per abitante
1985
7268
3,66
0,96
2716
10088
3,71
1,14
3242
14220
4,39
1,42
3878
17142
4,42
1,59
4358
17867
4,10
1,61
Fonte: Annuario Statistico della Provincia di Sondrio - ed.1999 (Censimento1991); ISTAT
(Censimento 2001)
8.2.
il patrimonio edilizio
Il patrimonio edilizio al censimento del 2001, per epoca di costruzione, è riportato nella
seguente tabella.
Epoca di costruzione del patrimonio residenziale
al 2001 (14° Censimento ISTAT)
Periodo
Prima del 1919
Dal 1919 al 1945
Dal 1946 al 1961
Dal 1962 al 1971
Dal 1972 al 1981
Dal 1982 al 1991
Dopo il 1991
Totale
8.3.
Dati
Abitazioni
Vani
662
265
692
1059
1125
1001
2416
992
2696
4484
4874
4179
526
2162
5330
21803
l’attività edilizia
L’attività edilizia nel territorio comunale risulta particolarmente vivace; in particolare, negli ultimi
anni la frazione di Campovico ha evidenziato numerosi interventi di nuova costruzione a
carattere plurifamiliare attestati, peraltro, dal riscontrato aumento dei residenti.
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9. Il sistema insediativo e territoriale (quadro ricognitivo e programmatorio)
A definizione del quadro ricognitivo e programmatorio del sistema insediativo e territoriale, oltre
a quanto dettagliato in paragrafi precedenti della presente relazione, sono stati predisposti gli
allegati di seguito elencati e descritti:
A1.0
A1.1
A1.2
A1.3-
1:100000
varia
1:5000
1:2000
1:2000
1:2000
A2.20
1:5000
Corografia
Pianificazione sovracomunale
Vincoli amministrativi
Istanze, problemi e aspettative
a- Morbegno
b- Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Catalogo delle istanze
Vincoli ambientali e monumentali
Corografia (A1.0), Pianificazione sovracomunale (A1.1)
La ricognizione del territorio del comprensorio di Morbegno è stata fatta sulla base della Carta
Tecnica Regionale in scala 1:100.000 (all. A1.0) e riprendendo a varie scale gli strumenti della
pianificazione sovracomunale quali il Piano Territoriale Paesistico Regionale, il Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale, il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco delle
Orobie Valtellinesi, il Programma Pluriennale degli interventi del Parco Locale di Interesse
Sovracomunale della Bosca e la strumentazione urbanistica dei comuni confinanti-estratto del
M.I.S.U.R.C. della Regione Lombardia (all. A1.1).
Vincoli amministrativi (A1.2)
I vincoli amministrativi e le principali delimitazioni sono stati individuati cartograficamente alla
scala 1:5000 (all.A1.2), tali vincoli sono:
- il centro edificato (ex L.865/1971);
- il centro abitato (D.L.285/92);
- il vincolo idrogeologico (costituzione con decreto ed individuazione 30.04.1938, disposizioni
dell’art. 40 della L.R. 51 del 15.4.75 e dell’art. 25 della L.R. 5.4.1976, n° 8);
- le fasce di rispetto stradale e ferroviario (Dlg 285/92, D.P.R. 11.7.1980, n° 753);
- le servitù di elettrodotto di alta e media tensione (norma CEI 11-60 e D.M. 16.01.1991);
- il tracciato del metanodotto;
- le zone di rispetto cimiteriale;
- le zone di rispetto per gli impianti di depurazione (pt.1.2 comma 7 all.4 Del. Comitato dei
Ministri per la tutela delle acque dall’inquinamento del 04.02.1977);
- le delimitazioni derivanti dalla Componente Geologica L.R.41/97: i pozzi e le sorgenti con
zone di tutela assoluta (D.Lgs 258/2000);
Istanze, problemi e aspettative (A1.3-a, b, c, Catalogo delle istanze A1.3-d)
La individuazione delle istanze, dei problemi e delle aspettative segnalati dai cittadini e
Associazioni ed Enti è stata fatta alla scala 1:2000 su base aerofotogrammetrica(all. A1.3a,
A1.3b, A1.3c); tali istanze sono state elencate per data di presentazione e descritte in uno
specifico catalogo (A1.3d).
Vincoli ambientali e monumentali (A2.20)
I vincoli ambientali e monumentali sono stati individuati cartograficamente alla scala 1:5000 (all.
A2.20); tali vincoli sono:
- di arretramento fluviale - ambito di rispetto D.Lgs 490/1999 (L. 431/85);
- dell’art.1ter L.431/85 Galasso;
- di salvaguardia ambientale L.1497/39 (D.L. 42/22.01.2004);
- di salvaguardia monumentale L.1089/39 (D.L. 42/22.01.2004);
- il P.L.I.S. della Bosca;
- le zone boscate da rilievo aerofotogrammetrico e dal Piano di Indirizzo Forestale della C.M.
Valtellina di Morbegno (1^ seduta di VAS 10.06.2000);
- le delimitazioni del Piano di Assetto Idrogeologico: le fasce A, B, C;
- le delimitazioni derivanti dalla Componente Geologica L.R.41/97: le classi di fattibilità 4.
10. Uso attuale del suolo e patrimonio edilizio
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Le indagini sull’uso attuale del suolo a livello extraurbano ed urbano nonchè le conseguenti
analisi di dettaglio per le strutture residenziali, le attività economiche con le strutture produttive
ed i servizi insediativi sono state effettuate su una nuova base cartografica, rispetto al PRG
vigente, alle scale 1:5000 ed 1:2000; tale base deriva dalla restituzione dei rilievi
aerofotogrammetrici condotti in più riprese aeree negli anni 1997 e 1998 dalla società
Compagnie Generali Riprese aeree di Parma a cura della Società I.L.T.A.V. di Morbegno su
commissione della Comunità Montana Valtellina di Morbegno al fine di uniformare la cartografia
dell’intero territorio comprensoriale.
L’utilizzazione di una cartografia di tipo fotogrammetrico costituisce un deciso miglioramento
rispetto a quella derivata dalla catastale sino ad ora impiegata per la pianificazione del territorio
comunale poiché, sebbene sia sempre importante correlare le previsioni urbanistiche a chiari
limiti di proprietà, una base rappresentativa di tipo fotogrammetrico consente una completezza
di informazioni metriche e qualitative indispensabili per una moderna urbanistica.
La possibilità di una lettura vettoriale delle carte consentirà, inoltre la creazione di un S.I.T.
(Sistema Informativo Territoriale) con importanti applicazioni sia alla scala comunale che, in un
sistema coordinato, alla scala mandamentale e provinciale.
10.1.
Sistema urbano
Le indagini sull’uso attuale del suolo a livello urbano sono state condotte, per evitare un
eccessivo procrastino delle operazioni, con l’utilizzo di una “cartografia di minuta non
collaudata” al tempo disponibile e mediante un rilievo diretto di campagna di tutto il territorio
urbanizzato per avere una conoscenza esaustiva di tipo qualitativo-quantitativo dei tessuti
insediativi; durante il corso delle indagini tale base di rilievo, in conseguenza a ulteriori
ricognizioni dirette, è stata corretta nonchè integrata al 31.12.2002 a cura della medesima
Società I.L.T.A.V. di Morbegno con gli interventi eseguiti in conformità alle concessioni edilizie
ed ai progetti di opere pubbliche.
Quindi, le analisi urbanistiche sono state riferite ad una suddivisione in isolati del territorio e, per
ciascuno di essi, sono state rilevate le destinazioni d’uso prevalenti nonché gli aspetti notevoli
che aggregati hanno permesso di evidenziare i vari parametri urbanistici ed edilizi dello stato di
fatto (la superficie territoriale St, la superficie delle strade Ss, la superficie dei lotti liberi Sl, la
superficie coperta Sc, la superficie dei servizi Sattr, la volumetria esistente residenziale e totale)
nonché i vari indici urbanistici che ne derivano (densità territoriale It e fondiaria If, rapporto di
copertura Rc) che sono necessari e fondamentali per l’individuazione delle zone territoriali
omogenee di cui al DI 1444/68.
Le analisi urbanistiche di base sono state riportate nelle tavole tematiche in scala 1:2000 e/o
1:5000 di tutto il territorio urbanizzato di seguito descritte.
Le risultanze delle specifiche indagini del Piano integrativo dei nuclei di antica formazione sono
riportate nelle tavole tematiche del Piano medesimo.
10.2.
Indagini sull’uso attuale del suolo a livello urbano
Le analisi urbanistiche di base sono state riportate nelle tavole tematiche in scala 1:2000 e/o
1:5000 di tutto il territorio urbanizzato di seguito elencate e descritte:
A2.5-
1:2000
1:2000
1:2000
A2.6-
1:2000
1:2000
1:2000
A2.7-
1:2000
1:2000
1:2000
A2.8-
1:2000
1:2000
1:2000
Uso del suolo-tipologie e destinazioni d’uso degli edifici
a- Morbegno
b- Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-caratteristiche delle aree pertinenziali
a- Morbegno
b- Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Uso del suolo-caratteristiche delle aree pertinenziali
Uso del suolo-altezze degli edifici
a- Morbegno
b- Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-stato di conservazione ed elementi di pregio degli edifici
a- Morbegno
b- Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
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Uso del suolo - tipologie e destinazioni d’uso degli edifici (all.A2.5a, A2.5b, A2.5c)
La delimitazione degli isolati è fatta con riferimento a segni territoriali (strade, fossi, confini di
proprietà) e alla presenza di zone agricole, più o meno estese, intercluse nell'urbanizzato; data
l'importanza di tali aree, anch'esse sono state perimetrate e quantificate.
Nelle frazioni di Campovico, Paniga, Desco, Arzo, Valle, Campoerbolo sono stati perimetrati
solamente i gruppi di costruzioni adiacenti ai nuclei storici di antica formazione A1; pertanto,
l’edificazione a carattere sparso non è inclusa in isolati fittizi.
La suddivisione in isolati tiene conto, inoltre, delle destinazioni d’uso dei singoli fabbricati in
modo da delimitare aree con destinazioni quanto più possibile omogenee; anche per questo
motivo alcuni isolati includono un unico edificio (es.Caserma Carabinieri, Comunità Montana,
etc.).
Il numero totale degli isolati è 209 di cui 140 in Morbegno capoluogo, 34 a Campovico, 22 a
Paniga, 5 a Desco, 4 in Arzo e 4 a Valle.
Le destinazioni d'uso esistenti prevalenti per isolato sono individuate ciascuna con una
specifica sigla: residenziali (R), industriali/artigianali (I/A), commerciali (C), servizi pubblici (S),
zone industriali (I), zone artigianali (A), zone terziarie (T), zone ricettive (RI), aree agricole
intercluse (Ag).
Gli allegati al titolo si configurano come le tavole di sintesi del rilievo di campagna, volte a
fotografare nel modo più completo ed esaustivo possibile la situazione dello stato di fatto.
Come anticipato in premessa, si sono presentate alcune difficoltà relative alla cartografia di
base avuta in dotazione alla data di rilievo. Al di là però di alcune inesattezze della base, si
sono raccolte preziose informazioni sulle tipologie insediative presenti sul territorio, sulla loro
storicità, sul fenomeno del recupero e della trasformazione degli immobili.
Per tutti gli edifici è stata specificata la destinazione del piano a livello stradale, qualora diversa
da quella prevalente del fabbricato di appartenenza.
Morbegno
L’analisi del territorio con riguardo alle destinazioni d’uso dei fabbricati evidenzia aree con le
seguenti peculiarità:
1) il centro storico con destinazioni residenziale e la concentrazione di servizi e commercio
2) aree consistenti con isolati a sola prevalenza residenziale quali:
- l’area ad ovest della via Forestale compresa tra il Bitto, la linea ferroviaria, la via Forestale;
- l’area ad est della via Bottà sino al limite sud costituito dalla ferrovia
- l’area di forma triangolare delimitata da via Merizzi-Ferrovia-Statale
- l’area che si estende tra via Ambrosetti e il Comune di Cosio Valtellino;
l’edificazione è caratterizzata dalla presenza di vari complessi plurifamiliari e case popolari e di
numerosissime abitazioni mono-bifamiliari, la tipologia a schiera è presente sporadicamente,
quella a corte è praticamente assente;
3) area centrale del conoide con presenza articolata e frammista di isolati residenziali, isolati
con attrezzature di servizio e insediamenti di carattere industriale, commerciale, artigianale
quali: I-area Martinelli, C-area Mulino, A-Spaccio Galbusera e ditta Ronconbox; quest’area
comprende:
- la fascia che corre lungo il margine del centro storico;
- la parte baricentrica rispetto al conoide che, a nord della SS38, si estende sino ai margini
delle aree agricole tra la via Forestale e la via Bottà.
In queste due porzioni di tessuto consolidato si concentra la presenza dei pricipali servizi
pubblici: alcuni gravitano attorno al perimetro del centro storico (piscina-scuole professionali,
scuole dell’obbligo-asilo, ospedale-ricovero, scuole superiori), altri sono ubicati in prossimità
della linea ferroviaria (Comunità Montana, Stazione autocorriere e FF.SS., Liceo artistico) ed
altri sono localizzati in prossimità della via V°Alpini (asilo-scuola materna e elementare, chiesa
di S.Giuseppe ed Ufficio delle Entrate). Gli isolati residenziali presentano prevalentemente
tipologie plurifamiliari isolate (in linea, a torre), a maggiore concentrazione vicino al centro
storico, e abitazioni mono-bifamiliari. Gli insediamenti di carattere produttivo dismessi
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conferiscono una notevole potenzialità di sviluppo all’area sia da un punto di vista insediativoresidenziale che per attività di servizio.
4) area compresa tra via Morelli, piazza S.Antonio, la SS38 e la via Pedemontana sino al
Santuario, con isolati aventi molteplici destinazioni d’uso (R-S-A-I/A-Ag-C) .
Tale area può considerarsi suscettibile di trasformazioni anche per la presenza di vari edifici a
destinazione artigianale dismessi (ex Della Nave, Martinelli, Cavallini ecc.) e, in via S.Martino,
di un appezzamento agricolo scarsamente produttivo e con una stalla intercluso in un tessuto
residenziale.
5) area a vocazione prettamente pubblica a nord-est del centro abitato in fregio all’Adda nella
quale si concentrano Polo Fieristico, Centro Zootecnico, Campo sportivo e tennis, VV.FF,
colonia fluviale.
6) area a prevalenza industriale-artigianale consistente nel comparto intercomunale Morbegno
-Talamona (P.I.P).
Puntualmente sono stati evidenziati alcuni isolati, interclusi nell’urbanizzato, destinati ad attività
agricola:
- via Fumagalli angolo Conti Melzi
- via Sondrio (zona nord Bottà)
- via Gregorini
- via S.Martino
mentre altri piccoli fabbricati rurali sono stati compresi in isolati residenziali.
Campovico-Paniga-Desco
L’edificato al di fuori dei nuclei di antica formazione, risolto con una medio-bassa densità
edilizia lungo la via “Valeriana”, è di tipo residenziale e costituito da costruzioni mono-bifamiliari
con pochi casi di unità plurifamiliari soprattutto a Campovico (di recente realizzazione). i lotti
liberi, soprattutto a Campovico, sono disseminati di piccoli fabbricati accessori (box, ripostigli,
ricoveri per animali) e opere provvisorie quali tettoie, legnaie, canili etc. che conferiscono un
mediocre qualità ambientale e disordine urbanistico.
Arzo-Valle-Campoerbolo
La limitata edificazione esterna al perimetro dei nuclei di antica formazione ha carattere
residenziale, stabile per la sola frazione di Valle ed Arzo e temporaneo-turistico soprattutto per
le frazioni di Arzo e Campoerbolo, è composta essenzialmente da fabbricati mono-bifamiliari;
pochi i fabbricati rurali riscontrati in prossimità dei nuclei di antica formazione.
Uso del suolo - Caratteristiche delle aree pertinenziali (all.A2.6a, A2.6b, A2.6c, A2.6d)
Non minore importanza è stata data alla mappatura di tutte le aree pertinenziali degli edifici
residenziali e produttivi ed all’evidenzazione dei tipi di pavimentazione, per la valutazione
complessiva del carattere più o meno drenante delle stesse, al fine di ottenere indicazioni utili
per la fase pianificatoria.
Morbegno
Le caratteristiche delle aree pertinenziali sono, ovviamente, condizionate e proprie delle
tipologie edilizie di appartenenza.
Con riferimento alla destinazione residenziale, infatti, gli edifici mono-bifamiliari evidenziano una
diffusa presenza di aree verdi di limitate dimensioni con percorsi pedonali o carrabili
pavimentati drenanti (masselli cls, porfido, pietra etc.) mentre gli edifici plurifamiliari in genere
ed i complessi condominiali di recente costruzione configurano una marcata presenza di
superfici non drenanti dovuta anche all’estensione dei piani interrati al di fuori del sedime degli
edifici con una limitata porzione di area verde; lo sterrato è riscontrabile, essenzialmente, in
alcune strade e piazzole private e negli insediamenti di edilizia economico-popolare e
assimilabili degli anni ’50.
Con riferimento alla destinazione produttiva (artigianale e industriale) ed, in particolare, nel
comparto del P.I.P. piano degli insediamenti produttivi dei comuni di Morbegno e Talamona
prevale la sistemazione non drenante delle aree di pertinenza ed una esigua consistenza di
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aree verdi; tali pavimentazioni non drenanti delle aree di pertinenza risultano evidenti anche per
alcuni servizi pubblici dislocati nel centro del capoluogo e nelle sue prossimità.
I principali “vuoti urbani” relativi al capoluogo accertati, cioè tutti quei lotti di varia dimensione
ancora inedificati ma inclusi nella perimetrazione degli isolati e interstiziali all’edificato, sono
principalmente localizzati nelle aree urbanizzate a nord della linea ferroviaria (quasi in ogni
isolato) con due consistenti presenze immediatamente a sud della ferrovia nei pressi delle vie
Ghisa e Ganda.
Campovico-Paniga-Desco
Anche in considerazione della modesta densità edilizia, al di fuori dei rispettivi nuclei di antica
formazione, risultano predominanti ed estese le aree a verde e poche le zone pavimentate che
sono, prevalentemente, realizzate con tipologia non drenante (bituminosa, cemento, masselli in
pietra o calcestruzzo sigillati con cemento).
L’individuazione di effettivi vuoti urbani con caratteristiche unitarie appare esigua per numero e
fortemente condizionata dall’edificazione planimetricamente disordinata nonchè per l’effettivo
accorpamento quali aree pertinenziali di ampie superfici; tali vuoti urbani di ridotte dimensioni
sono, quindi, suscettibili di ulteriore capacità volumetrica ma risolta, come già detto, con singoli
edifici.
Arzo-Valle-Campoerbolo
Le frazioni orobiche, al di fuori dei nuclei di antica formazione, hanno aree pertinenziali risolte
soprattutto a verde e con modeste porzioni pavimentate che sono quasi sempre non drenanti.
Uso del suolo - altezze degli edifici (all.A2.7a, A2.7b, A2.7c)
Le altezze edilizie di ogni edificio sono mappate in base al numero dei piani ed, isolato per
isolato, il numero dei piani medio; il piano sottotetto, qualora abitato, è stato incluso nel numero
dei piani nei nuclei di antica formazione mentre, al di fuori di detti perimetri, il piano sottotetto è
sempre stato escluso (in conformità a quanto previsto nel vigente R.E.) salvo che per la
tipologia a piano attico.
Morbegno
Nel centro storico e nelle zone in adiacenza a sud della S.S.38, le altezze medie corrispondono
a 4-5 piani con le evidenti eccezioni di alcuni importanti interventi edilizi di 6 piani e oltre sino a
9 realizzati nel secondo dopoguerra dagli anni ‘50 sino agli anni ’70 (piazza Mattei, via
Ambrosetti, piazza S.Antonio, via Damiani, via Stelvio, via Rivolta); a nord della SS.38 sino al
fiume Adda, le altezze medie evidenziate corrispondono a 2-3 piani con costruzioni di 4 piani
localizzate nei nuclei storici (Ganda, Bottà), in Serta, lungo le via V°Alpini e Merizzi e nei
comparti assoggettati a pianificazione attuativa di recente edificazione.
Campovico-Paniga-Desco
Nei nuclei di antica formazione gli edifici con altezze pari a 3 piani sono nettamente prevalenti
mentre al di fuori gi edifici più diffusi hanno altezze di 2 piani.
Arzo-Valle-Campoerbolo
Nei nuclei di antica formazione le altezze corrispondono generalmente a 2-3 piani (con parti
anche seminterrate) mentre la tipologia degli edifici rilevati al di fuori consiste di un solo piano
completamente fuori terra, da un piano sottotetto abitato ed, eventualmente, da un piano
seminterrato per il dislivello naturale del terreno.
Uso del suolo - Stato di conservazione ed elementi di pregio degli edifici
(all. A2.8a, A2.8b, A2.8c)
Al fine di completare la conoscenza del patrimonio edilizio sono stati mappati lo stato di
conservazione degli edifici (buono, medio, cattivo, degradato), censiti i fabbricati in costruzione
e/o ristrutturazione e quelli non occupati, evidenziati gli edifici costruiti prima del 1945 e gli
elementi di pregio storico-architettonico meritevoli di adeguate forme di tutela.
Morbegno
Lo stato di conservazione degli edifici (al di fuori dei nuclei di antica formazione) è in generale
buono-medio; cattive condizioni sono riscontrate in casi limitati ed il degrado è evidenziato
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essenzialmente nei complessi produttivi dismessi (area ex metallurgica Martinelli, ex segheria
Fognini, capannone Boffi) ed in alcuni fabbricati rurali ante 1945.
Quali unici elementi di pregio in facciata censiti al di fuori dei nuclei antichi sono indicabili tre
affreschi di discreta fattura ma in un pessimo stato di conservazione (via Bottà, via Prada, via
Pedemontana nei pressi del Santuario) mentre quali fronti particolarmente significativi sono
segnalati quelli dei fabbricati progettati dall’Ing.Luigi Buzzetti all’inizio del 1900 (Scuole
elementari e medie Vanoni, asilo Ambrosetti, ricovero Ambrosetti), il fronte su p.za S.Antonio
del corpo storico dell’Ospedale Civile (rimaneggiato per i portali a cura dell’Ing. negli anni ’50),
le facciate su via Martinelli dell’omonimo complesso industriale dismesso (palazzina in stile
liberty, fronte seriale dei capannoni), i fronti del Mulino, tutti i fronti del fabbricato ex cabina
elettrica Falck (SS.38) oltre, ovviamente, alle facciate di tutte le varie chiese (Santuario
dell’Assunta, S.Martino, Ossario, etc.).
Campovico-Paniga-Desco
Lo stato di conservazione nelle tre frazioni principali del comune, al di fuori dei nuclei di antica
formazione, è prevalentemente buono-medio; un cattivo sato di conservazione è riscontrabile
solo in alcuni fabbricati non occupati.
Quali elementi e fronti di pregio sono indicabili a Campovico la passerella metallica sulla via
Valeriana e tutti fronti dei fabbricati storici della Centrale nonchè le scale e le attrezzature delle
condotte forzate; a Desco il bellissimo ponte della ferrovia sul fiume Adda (costruito agli inizi del
1900).
Arzo-Valle-Campoerbolo
Lo stato di conservazione nelle frazioni orobiche del comune, al di fuori dei nuclei di antica
formazione, è buono anche in considerazione dell’uso saltuario riscontrato in prevalenza per gli
edifici censiti; Arzo al di fuori degli isolati sono stati rilevati due piccoli nuclei di edifici di
impianto antecedente al 1945 con un affresco.
10.3.
Territorio extraurbano e sistema agricolo, ambientale e del paesaggio
Il territorio extraurbano ed il sistema agricolo e ambientale è stato rappresentato nelle tavole
tematiche di seguito elencate e descritte:
A2.15
A2.16
A2.17
A2.19
Sistema agricolo, ambientale e del paesaggio
1:25000
Orografia
1:25000
Idrografia
1:7500
Carta dell’uso dei suoli extraurbani
1:7500
Patrimonio edilizio extraurbano
il sistema del paesaggio è stato dettagliatamente analizzato e rappresentato con la “Carta del
paesaggio alla scala comunale.
Orografia e Idrografia (all. A2.15 e A2.16)
Sono state rappresentate l’orografia e l’idrografia di una porzione di territorio entro il perimetro
della Comunità Montana Valtellina di Morbegno in scala 1:25000 mediante riduzione dalla scala
1:10000 della CTR (all. A2.15 e A2.16).
Carta dell’uso dei suoli extraurbani (all. A2.17)
Le tipologie d’uso dei suoli extraurbani rielaborate e integrate dalla base informativa DUSAF progetto ERSAF con Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia (all. A2.17).
Patrimonio edilizio extraurbano (all. A2.19)
Tutti gli edifici presenti in aree extraurbane sono stati individuati e calssificati per tipologia d’uso
residenziale, rurale ed edifici minori.
10.4.
Dati evolutivi sul patrimonio edilizio
Il patrimonio edilizio è stato analizzato sia riguardo la sua evoluzione storica sia riguardo alla
effetiva consitenza attuale negli allegati di seguito elencati e descritti:
A2.4
A2.10-
1:5000
1:2000
Evoluzione storica dell’edificato
Distribuzione del carico insediativo
a-Morbegno
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1:2000
1:2000
-
b-Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Indici urbanistici ed edilizi
Evoluzione storica dell’edificato (All. A2.4)
Le parti edificate del capoluogo e delle principali frazioni Campovico-Paniga-Desco sono
campite differentemente secondo l’epoca di costruzione con un intervallo approssimativamente
decennale, a partire dal 1957 sino al 2002; le varie soglie sono motivate e giustificate dalla
disponibilità di mappe catastali (per il 1957) e dalle fotografie di riprese aeree reperite.
Morbegno
Le aree edificate al 1957 consistono, per il capoluogo, nel centro storico ampliato sino alla
S.S.38 lungo via Ambrosetti e lungo via Damiani, nella stazione ferroviaria con gli insediamenti
industriali in prossimità (ex-Ghislanzoni, ex Martinelli, Mulino), nelle contrade storiche di Ganda
e di S.Martino mentre a nord, al di sopra della linea FF.SS., sono riscontrabili i nuclei storici dei
Bottà e del Ponte di Ganda oltre ad esigui insediamenti sparsi (via Serta, via Prada, Via Ghisa,
via Ganda).
Dal 1958 al 1971, le ulteriori edificazioni a sud della linea FF.SS riguardano completamenti
(comparto servizi Palasport-Biblioteca, insediamenti in via Rivolta, alcuni edifici condominiali a
lato sud della S.S.38 ed alcuni edifici mono-bifamiliari nelle contrade Ghisal e Ganda, parte del
centro residenziale Paravicini con i capannoni in prossimità del crotto, l’ampliamento della Ditta
Della Nave ed, in area industriale, l’ex stabilimento Amaco-Atlantic ora Coam e lo stabilimento
Pezzini) mentre a nord della linea ferroviaria medesima i nuovi interventi edilizi hanno carattere
estremamente sparso, nonostante l’apertura della via V°Alpini e della via Forestale, con le sole
polarizzazioni distinguibili in Serta (in prossimità dell’insediamento scolastico e nelle vie
Fumagalli – Conti Melzi, nel comparto delle vie Arcolasco – Erbosta).
Dal 1972 al 1981, i nuovi edifici a sud della linea FF.SS concernono essenzialmente
completamenti residenziali di carattere plurifamiliare (condomini di via Rivolta, condominio
Giardini-SS38 e condomini di via Marcora, condomino Torri, continuazione Centro residenziale
Paravicini, condomini di via S.Martino) oltre ad alcuni nuovi insediamenti prossimi o in area
industriale (ex falegnameria Baraglia, ferramenta Bernasconi, carrozzeria Cavallini, ex proprietà
Torri ora impresa Castelli) mentre a nord, oltre la linea FF.SS., continua l’occupazione
estensiva del territorio prevalentemente al di sopra della via V° Alpini (nuovo polo sclastico di
via Prada, ) e nel comparto fra via Merizzi e via Gregorini.
Dal 1982 al 1990, la nuova edificazione a sud della linea FF.SS. è essenzialmente
rappresentata dal nuovo parcheggio pubblico sulla S.P. per S.Marco, dalla nuova caserma dei
carabinieri, da nuovi condomini in via S.Martino (edilizia economica e popolare, edilizia
agevolata, edilizia convenzionata) e da ulteriori insediamenti in area industriale (comparto
Alpes, idrotermosanitari Tomasi, uffici-showroom Pezzini) mentre nelle aree di espansione a
nord sono evidenziabili diffusi interventi puntuali a destinazione residenziale soprattutto uni e
bifamilairi.
Infine, dal 1991 al 2002 nella parte urbana a sud sono individuabili limitati interventi edilizi
residenziali in lotti residui sparsi, la costruzione della nuova scuola materna “Girasole” in via
S.Martino, molteplici insediamenti in area industriale (C.C.M. e vari) mentre nella parte urbana a
nord sono assegnabili importanti complessi edilizi sostanzialmente derivanti da P.A. (P.A.
Prada, P.A. S.Giuseppe, P.A. Sedini e altri ancora in corso), il nuovo Polo Fieristico e diversi
interventi residenziali sparsi.
Campovico-Paniga-Desco
Le aree edificate al 1957 consistono essenzialmente nei nuclei di antica formazione (lungo la ex
S.S.402 “Valeriana” ed attorno alla Chiesa per Campovico, a ridosso del versante per Paniga, a
nord della Chiesa per Desco), dal 1958 al 1971 la sola frazione di Paniga evidenzia un notevole
ampliamento residenziale di natura estensiva mentre Campovico e Desco sono interessate da
limitati interventi edilizi puntuali e sparsi, alle soglie successive l’attività edilizia di nuova
costruzione interessa quasi esclusivamente le frazioni di Campovico e di Paniga (dal 1991 al
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2002 soprattutto Campovico) ed è costituita da interventi residenziali sparsi soprattutto uni e bifamiliari.
Nel Piano Integrativo dei nuclei di antica formazione è stata evidenziata l’evoluzione delle parti
edificate del territorio comunale a partire dal 1812 (catasto napoleonico) sino al 1957 attraverso
soglie dettate dalle date delle mappe reperibili: 1847 e 1941; sono, inoltre, rappresentati la
viabilità e le rogge di derivazione del Bitto presenti al 1847.
Distribuzione del carico insediativo (All. A2.10a, A2.10b, A2.10c, A2.10d)
Gli isolati a prevalente destinazione residenziale sono stati campiti ad individuare 4 soglie di
densità edilizia (If<1; da 1 a 1.6; da 1.6 a 2.5; >2.5 mc/mq) e diversamente perimetrati per
evidenziare 4 diversi rapporti di copertura (Rc<0.25; da 0.25 a 0.33; da 0.33 a 0.50, >0.50).
Immediatamente al di fuori del centro storico si individuano gli isolati con più alta densità edilizia
e rapporto di copertura, mentre a nord della linea ferroviaria vi sono alcuni isolati con If e Rc
medio alti per la presenza più edifici plurifamiliari ed una netta prevalenza di valori bassi e
medio-bassi.
Gli indici urbanistici ed edilizi sono riportati nello specifico all.A2.10d con riferimento alle
numerazioni degli isolati e degli edifici indicate sulle tavole A2.10a, A2.10b, A2.10c.
11. Sistema dei servizi e della mobilità
Il quadro conoscitivo del sistema dei servizi e della mobilità è stato attentamente indagato e
predisposto per ulteriori approfondimenti nelle successive fasi della pianificazione; i risultati di
queste indagini ed elaborazioni propedeutiche sono sinteticamente esposti nei paragrafi
seguenti.
Il Piano dei Servizi tratterà nel dettaglio il tema.
11.1.
Sistema dei servizi
Il sistema dei servizi è stato analizzato negli allegati di seguito elencati e descritti:
A2.13-
1:2000
1:2000
1:2000
A2.14-
1:2000
1:2000
1:2000
-
Carta delle proprietà comunali
a-Morbegno
b-Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Catalogo delle proprietà comunali
Carta delle attrezzature pubbliche, di uso e interesse pubblico o generale
a-Morbegno
b-Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Elenco riassuntivo delle attrezzature pubbliche, di uso e int. pubb. o generale
Carta e catalogo delle proprietà comunali (All. A2.13a, A2.13b, A2.13c, A2.13d)
Tutti gli edifici e le aree di proprietà comunale sono mappati, secondo i dati forniti dall’U.T.C..
Queste tavole devono essere assunte quale base di partenza che, compilata con i dati recenti e
aggiornati al 2007 ad oggi disponibili, sarà aggiornata e implementata a cura dell’Ufficio
Tecnico Comunale per costituire una dettagliata rappresentazione dello lo stato patrimoniale del
Comune di Morbegno.
Carta delle attrezzature pubbliche, di uso e interesse pubblico o generale (All. A2.14a,
A2.14b, A2.14c, A2.14d)
Tutti i servizi pubblici e di interesse generale sono mappati con la specificazione, quanto più
dettagliata, dei singoli usi e tipi.
L’esame sintetico degli allegati al titolo evidenzia come la presenza di servizi sia genericamente
preponderante per numero e tipologia nel capoluogo comunale mentre nelle frazioni i servizi
effettivi siano quelli minimi indispensabili quali le attrezzature religiose (chiese e spazi annessi),
le scuole elementari (Campovico) e materna (Paniga), alcuni parcheggi pubblici, aree di verde
attrezzato e campetti per il gioco del calcio (Paniga, Desco), un centro di vita sociale (Arzo), i
cimiteri.
In Morbegno capoluogo, come accennato, i servizi sono presenti nella totalità delle tipologie
richieste per le necessità comunali ed, in alcuni casi, rivestono prettamente una valenza
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sovracomunale (mandamentale e/o provinciale) quali l’ospedale civile, le scuole superiori (Liceo
scientifico, Artistico, Istituto professionale, Istituto Tecnico-commerciale e per geometri), il polo
fieristico, il parco locale d’interesse sovracomunale della Bosca.
Attrezzature sportive rilevanti sono ubicate in via Merizzi (stadio Comunale e tennis club con
piscina scoperta), in piazza A.Moro (piscina e palestra), presso la piazza S.Antonio (palestra e
campo da gioco scolastici).
Relativamente al verde pubblico non sportivo si nota la presenza di piccole aree attrezzate per
la sosta lungo la via V°Alpini, sulla SS.38 nei pressi della Comunità Montana, in piazza Mattei e
in pochi altri punti. Le aree a verde pubblico di una certa consistenza, quali i giardini Cortivacci,
di via Rivolta, via Forestale e l’area Passerini in via Merizzi, mancano completamente nelle due
aree a prevalenza residenziale a nord della ferrovia (zone Serta e Ganda).
Si può rilevare una presenza abbastanza diffusa di piccole aree di parcheggio pubblico lungo le
vie urbane, sia a sud che a nord della ferrovia, e la presenza di grandi aree di parcamento in
prossimità del centro storico (piazza S.Antonio-via S.Marco, via Morelli, piazza A.Moro). L’alta
concentrazione di attività commerciali e di servizi pubblici e privati del centro e la tradizionale
presenza del mercato ambulante settimanale in piazza S.Antonio portano comunque una
continua richiesta di nuove aree dedicate alla sosta degli autoveicoli; questa esigenza è anche
denunciata dalla costante saturazione degli spazi ad oggi disponibili.
11.2.
standards urbanistici
Una indagine approfondita al 31.12.2007 con i nuovi criteri della L.R.12/2005 è effettuata dal
Piano dei servizi; comunque dall’esame dei dati tradizionali sui servizi pubblici, espressi nelle
due tabelle in calce, si evince una dotazione di standards pro-capite molto alta (per servizi
comunali circa 39mq/ab oltre a circa 8mq/ab per servizi di interesse generale strettamente
sovracomunali ed un’ampia misura di verde) ed il ruolo di Morbegno quale centro di riferimento
(attrezzature di interesse comune circa 11mq/ab).
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11.3.
servizi tecnologici
I servizi tecnologici sono rappresentati negli allegati di seguito elencati e descritti:
A2.9-
1:7500
1:2000
1:2000
1:2000
Uso del suolo-planimetria delle urbanizzazioni tecnologiche esistenti
a- Territorio comunale
b- Morbegno
c- Campovico-Paniga-Desco
d- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo - planimetria delle urbanizzazioni tecnologiche esistenti (All. A2.9a, A2.9b,
A2.9c, A2.9d)
Nelle planimetrie al titolo sono riportate tutte le urbanizzazioni tecnologiche (puntuali ed a rete)
secondo i dati e le rappresentazioni grafiche fornite dall’U.T.C. e delle Aziende interessate quali
l’acquedotto, le fognature (bianca, nera, mista), le linee di media tensione interrate, il
metanodotto, la rete di teleriscaldamento aggiornata al 29.11.2007.
11.4.
Sistema della mobilità
Il sistema dei mobilità è stato analizzato e rappresentato negli allegati di seguito elencati e
descritti:
A2.1
A2.2
A2.3
30.07.08
30.07.08
30.07.08
1:25000
1:5000
1:2000
Inquadramento territoriale viabilistico
Carta della mobilità comunale
Carta della mobilità comunale - Morbegno
Carta della mobilità comunale (A2.1, A2.2, A2.3)
La viabilità veicolare è stata analizzata sia secondo una classificazione funzionale (M.LL.PP. –
direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei Piani Urbani del Traffico del 12.04.1985)
e, quindi, suddivisa in primaria-scorrimento veloce, di scorrimento, di quartiere e locale, sia
secondo una classificazione costruttiva-tecnica-funzionale (D.L.285/92) che individua le
categorie: tipo B (extraurbane principali), tipo C (extraurbane secondarie), tipo E (urbane di
quartiere), tipo F (locali), Fv (vicinali).
I percorsi pedonali e ciclabili sono indicati anche per la loro valenza extraurbana; sono indicati i
sentieri montani principali, i percorsi panoramici e i percorsi storici (tratti dalla Cartografia
Geoambientale Regione Lombardia) ed il tracciato della strada Priula.
La classificazione delle principali vie di scorrimento individua:
- strade primarie/scorrimento veloce: SS.38 dello Stelvio e Valeriana in ambito extraurbano;
- strade di scorrimento: SS.38 dello Stelvio in ambito urbano, via V°Alpini, via Forestale, via
S.Rocco verso Regoledo, via Valeriana.
Riguardo ai percorsi pedonali e ciclabili si configura un limitato sistema di percorrenza in zona
S.Martino – Pedemontana e nell’area del Parco della Bosca, ma nel complesso manca una
adeguata correlazione tra i vari tronchi ed una continuità con i percorsi esistenti nei comuni
limitrofi (Cosio Valtellino, Traona).
Sono stati indicati anche i percorsi previsti dal vigente P.R.G. in alcuni casi disattesi o non
adeguatamente valorizzati: percorso lungo il Bitto, collegamento tra via Prati Grassi e via Bottà,
e tra la via V°Alpini e il lungo Adda e passando per la chiesa di S.Giuseppe.
12. Criticita’ e potenzialità
Nelle note a seguire sono introdotte sinteticamente le principali problematiche e criticità nonchè
le potenzialità e opportunità individuate nel corso delle indagini conoscitive suddivise per i
sistemi in cui la realtà territoriale del comune è schematizzata per una efficace pianificazione e
programmazione di governo:
- sistema ambientale;
- sistema della mobilità e dei servizi;
- sistema insediativo e territoriale.
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12.1.
Sistema ambientale
criticità
„
scarsi utilizzo e valorizzazione delle risorse costituite dalle invarianti ambientali:
- rete delle acque (t.Bitto, f.Adda, canali Ganda e ramo Adda, t. Acquate, t.Tovate,
t.Porcidino)
- i versanti retico e orobico nonchè le fasce pedemontane (particolarmente rilevanti per
gli insediamenti di fondovalle),
- il P.L.I.S.della “Bosca”
- i prati della “Bonifica” ad est e i prati del Bitto ad ovest in comune di Cosio Valtellino
„
buona dotazione complessiva di verde ma carenza di verde urbano strutturato in parti
del sistema insediativo (Serta, Area Industriale, Campovico-Paniga-Desco)
„ assenza di una rete ecologica definita, completa e pervasiva
„ impianti tecnologici di valenza sovracomunale con un forte impatto ambientale
„ prevista costruzione della nuova SS38, infrastruttura invasiva nel sistema ambientale
opportunità
„
valorizzazione delle risorse ambientali (provvedimenti
sensibilizza-zione, individuazione di itinerari)
„
potenzialità della costituzione, lungo il torrente Bitto, di un verde lineare in sponda
destra, di un collegamento ciclopedonale con i prati del Bitto nel comune di Cosio
Valtellino (in corrispondenza di via Melzi-via al Bitto) e del recupero delle Serriole (in
sinergia con l’attuazione del P.R. ex Biffi) con l’ipotesi di collegamento pedonale con la
via Priula e i giardini di palazzo Malacrida
„
potenzialità della ristrutturazione del lungo Adda e della conferma del P.L.I.S. “della
Bosca” con l’ampliamento all’area della Bonifica e al Comune di Talamona
„
opportunità di legare gli interventi di integrazione e fruibilità dei percorsi pedemontani
orobico e retici ai provvedimenti di compensazione ambientale per nuove opere nel
territorio comunale
„
presenza di alcuni possibili ambiti di trasformazione suscettibili di potere concorrere alla
dotazione di aree verdi, da mettere a sistema, anche per i vicini comparti carenti
„
presenza di aree verdi private funzionali al sistema in luogo di aree agricole non
utilizzate
12.2.
normativi,
politiche
di
Sistema della mobilità e dei servizi
criticità
„
assenza di una classificazione viaria con i conseguenti provvedimenti di calibro e
disciplina delle intersezioni (rete principale, rete secondaria, rete locale)
„
problemi di “permeabilità” delle barriere infrastrutturali (SS38, FF.SS.)
„
utilizzo improprio di strade con valenza urbana per il traffico di attraversamento (via
V°Alpini, vie Damiani-Vanoni-Fabani, via Valeriana tratto interno a Campovico)
„
mediocrità del collegamento fra le frazioni retiche di fondovalle e il capoluogo
„
sezioni stradali insufficienti e mancanza di marciapiedi
„
carenza di una rete ciclopedonale di connessioni fra le parti nord e sud del capoluogo
„
riscontro di velocità veicolari non consone in ambiti residenziali e in prossimità di servizi
„
sistema dei parcheggi con lacune in prossimità di attrattori di traffico (centro storico,
servizi) e delle frazioni
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„
carenze di centri di vita nelle frazioni
„
mancata realizzazione effettiva degli S.I. nell’area industriale di Morbegno-Talamona
„
riconsiderazione delle aree per servizi tecnologici (Gasdotto, telecomunicazioni)
„
necessità di localizzazione di un’area quale polo di smistamento e razionalizzazione
linee A.T. (richiesta del G.R.T.N.)
„
incremento area per trattamento inerti in Campovico e rilocalizzazione degli impianti di
betonaggio
„
ridefinizione della valenza del polo fieristico (Eventi Valtellinesi, struttura polivalente)
„
ruolo futuro dell’Ospedale Civile
opportunità
„
definizione della classificazione funzionale viaria con una apposita classificazione e
l’indicazione dei conseguenti criteri e parametri progettuali (interventi di riqualificazione
e nuova costruzione) per l’ottenimento di un sistema efficiente della viabilità veicolare
„
previsione di nuove strade (scorrimento-interquartiere e quartiere) di riordino e
organizzazione delle relazioni fra gli ambiti di tessuto consolidato e gli ambiti di
trasformazione (Campovico-Paniga, Area Industriale S.P. per S.Marco/ P.A. S.Martino,
via Martinelli-via Olmo, via Sondrio, via Valeriana-n.s. a Campovico, via Valerianapedemonte a Paniga), via Olmo-via Merizzi
„
la ristrutturazione e riqualificazione delle strade di interquartiere e delle strade di
quartiere ( v.Damiani, v.Forestale, v.V°Alpini, v.Gregorini, v.Castagna, v. Arcolasco,
v.Martinelli-v.Olmo,, via Paravicini (P.R.), via S.Martino, v.Valeriana a CampovicoPaniga-Desco) oltreché di strade locali individuate in uno specifico abaco
„
individuazione di zone 30 in aree residenziali e interventi di moderazione del traffico
„
possibilità di connessioni nord-sud ciclopedonali in sinergia con la rete ambientale
„
incremento sistema dei parcheggi (S.Antonio, P.R. Biffi, Martinelli, Bonifica; Campovico:
cintura nuova strada e centro; Paniga: v.Valeriana, Chiesa; Desco: v.Valeriana, per
Porcido; frazioni di versante: di attestamento sulle strade)
„
definizione delle strade agro-silvo-pastorali di riqualificazione e nuove (strada
tagliafuoco del Pitalone)
„
opportunità di una conferma sostanziale delle localizzazioni in essere con modifiche
dimensionali e riqualificazioni
„
opportunità di applicazione nelle A.T. del principio della cessione gratuita delle ben più
ampie aree necessarie per la città
„
conferma degli S.I. nel comparto PIP Morbegno-Talamona con riferimento, in
particolare, al sistema ambientale
12.3.
Sistema insediativo e territoriale
criticità
città storica
„
necessità di recupero di singoli edifici (centri storici, nuclei di versante) e di alcuni
comparti in forte stato di degrado (Paravicini, Niguarda, ex Biffi, Torchi Bianchi)
„
valorizzazione di edifici, spazi aperti e percorsi costituenti centralità
„
condivisione degli obiettivi di tutela
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„
necessità di forme di incentivo agli interventi e all’uso (anche per funzioni compatibili o
temporanee)
città consolidata
„
presenza di vuoti urbani e di lotti sottoutilizzati
„
lotti interclusi nella zona agricola di S.Martino non rispondenti di fatto alla funzione
prevista
„
mediocrità architettonico-funzionale di alcuni interventi plurifamiliari recenti (carenza di
spazi comuni, scale esterne, parcheggi privati, etc.)
„
necessità di parziale riqualificazione dell’edificato del capoluogo a nord al fine della
creazione di una effettiva parte di città con una struttura evidenziata e centri di
riferimento (S.Giuseppe, Bottà)
„
valorizzazione delle caratteristiche peculiari di paese delle frazioni retiche di fondovalle
(miglioramento delle centralità)
„
condizioni che permettano il recupero dell’edificato (anche ai soli fini dell’uso
temporaneo) e la permanenza delle comunità insediate nelle frazioni orobiche (Arzo,
Valle, Campoerbolo) e retiche di versante (S.Bello, Marsalenico, Selvapiana,
S.Nazzaro, Cermeledo, Cerido, Categno, Torchi, Porcidino, Porcido)
„
richiesta di multifunzionalità in tessuti artigianali e di flessibilità per la localizzazione di
funzioni compatibili in tessuti residenziali (centro capoluogo: maggiore percentuali di
terziario uffici-commercio per specifiche eventualità)
„
valorizzazione dei sistemi commerciali e delle attività ricettive esistenti e, nelle frazioni
retiche di fondovalle, opportunità di negozi di prima necessità e di esercizi bar
„
sistema insediativo produttivo: disponibilità limitata di aree per l’industria in zona P.I.P.,
indisponibilità di aree artigianali e domande di rilocalizzazione per il mantenimento della
specifica offerta territoriale
città da trasformare
„
presenza di ambiti da trasformare (produttivi dismessi) costituenti future centralità con
iter già avviato nel centro del capoluogo (P.I.I. Martinelli, P.I.I. Mulino, P.A. S.Martino)
ovvero ancora da intraprendere (P.A. Galbusera-Castelli)
„
presenza di attività artigianali in ambiti con vocazione residenziale (Crotto Getzemani,
via V°Alpini, Campovico)
„
evidenza di alcuni ambiti periurbani con vocazione insediativa anche per orizzonti di
piano medio-lunghi (residenziale, produttiva)
territorio extraurbano
„
urgente tutela del valore paesaggistico e necessità di una disciplina degli interventi
(recupero esistente e stringenti limitazioni alle nuove edificazioni)
„
difficoltà di mantenimento delle funzioni agricole anche in correlazione alla necessità di
manutenzione per il presidio del territorio (problematiche idrogeologiche)
opportunità
città storica
„
opportunità della definizione di unità edilizie assoggettate a tipologie di intervento
codificate
„
opportunità della individuazione di comparti soggetti a P.R. (Paravicini, Parrocchia
S.Giovanni, ex Biffi, Torchi)
„
potenzialità di valorizzazione di edifici, spazi aperti e percorsi storici
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città consolidata
„
opportunità di stabilire criteri per la trasferibilità della capacità edificatorie in tessuti
equivalenti
„
individuazione di verdi privati vincolati con possibilità di ampliamento per edifici esistenti
„
opportunità di provvedimenti sugli indici urbanistico-edilizi per l’ottenimento di una
migliore qualità architettonico-compositiva (es.: esclusione slp scale e spazi comuni per
edifici plurifamiliari, aumento numero piani per determinati tessuti, indici di densità
arborea e permeabilità)
„
opportunità di individurae fasce di verde privato stradale in luogo dell’acquisizione per
alberature stradali
„
opportunità della individuazione di un tessuto artigianale misto (mix funzionale) con
possibile aumento della percentuale di destinazioni d’uso compatibili nei tessuti a
prevalenza residenziale
„
possibilità dell’incremento della utilizzazione fondiaria con la applicazione del solo
indice di utilizzazione a scadenza di PIP e di rilocalizzazione di attività artigianali
città da trasformare
„
possibilità della riqualificazione delle aree già edificate ma dismesse e/o da ridestinare
con la definizione degli ambiti di trasformazione residenziale
„
possibilità della individuazione di alcuni comparti strategici in aree periurbane quali
ambiti di trasformazione residenziale per una strutturazione e un completamento degli
ambiti consolidati
„
possibilità della individuazione di alcuni comparti idonei in aree periurbane quali ambiti
di trasformazione produttiva
13. La carta condivisa del paesaggio comunale e dei suoi processi di costruzione
Il processo di formazione della carta del paesaggio alla scala comunale, mutuato dalle
indicazioni regionali (D.G.R. 29.12.2005 n.8/1681), è stato condiviso in una apposita riunione
partecipativa con “operatori del paesaggio comunale” ed, approfondito, in successivi incontri
sviluppando le seguenti considerazioni:
a) elementi e caratteri costitutivi del paesaggio comunale:
• il PTPR colloca il territorio comunale nel sistema geografico della “Fascia alpina” e
nell’unità tipologica di paesaggio “Paesaggi delle valli e dei versanti” come riportato nella
Tav. A del piano medesimo;
il progetto di PTCP adottato individua i medesimi paesaggi del PTPR dettagliandoli con
tematiche ed elementi costitutivi aggiuntivi.
• elementi strutturali, naturali e culturali
le conoidi (Bitto con le sue forre, Tovate);
il sistema idrico torrente Bitto/fiume Adda uniti al canale della Bonifica, al torrente
Tovate e al canale dell’Adda morta;
i versanti orobico e retico con le pedemontane;
le aree naturali della Bosca, della Bonifica, dei Prati del Bitto;
le barriere infrastrutturali di fondovalle (SS38, ferrovia Milano-Somdrio);
le strade provinciali dei versanti;
le linee elettriche di alta tensione;
• elementi costruiti
gli elementi e le emergenze storico-architettoniche (architetture religiose diffuse, i
palazzi nobiliari del capoluogo, architetture contadine sparse in nuclei; architetture
proto industriali e idroelettriche di fine ‘800 inizi ‘900, architetture civili di inizio ‘900)
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-
i tessuti edificati (nuclei di antica formazione, tessuto residenziale a sud della
ferrovia, tessuto residenziale a nord della ferrovia, i tessuti recenti delle frazioni
retiche pedemontane, l’area industriale Morbegno-Talamona)
le infrastrutture di rilievo (SS38, Ferrovia, strade provinciali)
gli impianti tecnologici (l’impianto di depurazione, centrale di cogenerazione, area di
smistamento linee di alta tensione, centrale telefonica)
i filari e le macchie arboree (filari lungo la SS39, via Forestale, la strada della
bonifica; le macchie arbore dei principali verdi attrezzati urbani quali l’arengario, i
giardinetti della biblioteca, il verde pubblico di S.Martino)
• usi attuali del suolo (vedasi specifiche tavole tematiche del quadro conoscitivo)
un fondovalle molto urbanizzato
attività industriali e artigianali prevalentemente localizzate nel comparto specifico
Morbegno-Talamona
attività agricola non specializzata in aree residuali di frangia urbana e nelle aree con
valenza ambientale della Bonifica e del PLIS della Bosca
versanti con prati e boschi e piccole porzioni terrazzate con colture specializzate
(uva e altro) su quello retico
• caratteri della popolazione
carattere di base “montanaro” e “provinciale”
un forte senso di appartenenza alla contrada, al nucleo, alla frazione
gli abitanti del capoluogo sono cittadini per scelta
i turisti del comune sono essenzialmente “turisti a tema” (enogastronomico e altre
specificità locali)
i visitatori sono prevalentemente turisti che soggiornano in località vicine (alto lago,
villeggiatura ed escursioni in Valmasino, Valgerola, Valtartano, Costiera dei Cek) o in
transito (verso e da la media e alta Valtellina, da e per il Passo S.Marco)
b) formazione e trasformazione del paesaggio comunale:
• dinamiche storiche e fasi salienti (vedasi note storiche del quadro conoscitivo)
ante 1500, società prettamente contadina attestata allo sbocco delle valli del Bitto,
dopo un primigenio insediamento a S.Martino e un forte legame con Talamona,
1500-1800, Morbegno diviene centro di riferimento per gli scambi commerciali del
Terziere Inferiore e si localizzano le prime manifatture
1800-1945, notevoli opere infrastrutturali (nuova strada regia postale, ferrovia, SS38)
ed edifici civili (scuole elementari e medie, nuovi padiglioni ospedale, ricovero, asilo
infantile, Albergo Morbegno), sfruttamento idroeletrico del fiume Adda per la
Ferrovia, consolidamento della vocazione commerciale
1945-1970, costruzione dei centri allargati, a Morbegno e nelle frazioni di fondovalle,
a partire dai nuclei di antica formazione; inizia ad affermarsi la realtà terziaria di
Morbegno
1970-1990 espansione a “macchia d’olio” a nord della ferrovia e attorno alle frazioni
di Campovico e Paniga in maniera disordinata e, in molti lotti, a bassa densità;
declino di alcune realtà produttive storiche e localizzazione di un comparto produttivo
nell’ambito periurbano fra Morbegno e Talamona con la trasformazione del vasto
comparto agricolo preesistente; le attività agricole vengono drasticamente ridotte; il
commercio è un settore trainante
1990-2007 l’espansione residenziale a nord della ferrovia ha occupato quasi tutti “i
buchi residui” ma gli interventi nei piani attuativi impiegano razionalmente il territorio;
il comparto produttivo Morbegno-Talamona diventa una realtà importante per la
provincia ma dimostra scarsa attenzione al contesto paesaggistico e ambientale; le
attività agricole diventano marginali; il commercio mostra alcuni segnali di sofferenza
e il terziario diventa settore di riferimento
• continuità e discontinuità
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-
1885, discontinuità per la costruzione della strada ferrata che costituisce una cesura
del territorio confacendo una barriera sia dal punto di vista insediativo che
ambientale-ecologico
anni ‘40, discontinuità per la nuova strada statale che costituisce una ulteriore
barriera e “sposta” il centro al di fuori del nucleo storico
1950-1970, discontinuità per l’edificazione fuori scala a ridosso del centro storico
continuità della vocazione produttiva e commerciale di Morbegno
c) percezione sociale del paesaggio
piazza Matte e il “Triangolo, via Garibaldi-via Vanoni-via Nani” come centro
dell’intero territorio comunale
i versanti come risorsa per rigenerarsi
le chiese storiche diffuse come patrimonio di tutti
il Bitto e l’Adda come componenti imprescindibili del paesaggio con cui confrontarsi
Quindi, a seguire questa fase di analisi e dal confronto con il sistema territoriale esteso
mediante il PTPR, il PTCP, le carte geoambientali, l’inventario della Comunità Montana dei beni
culturali (1990), del catalogo “Censimento dei Beni Culturali, paesaggistici e ambientali della
Bassa Valtellina” promosso dal Comune di Morbegno, in fase di ultimazione sono stati
individuati le seguenti componenti del paesaggio alla scala comunale:
aree di paesaggio
1) versante orobico (prati e boschi)
2) versante retico (terrazzamenti e boschi)
3) le aree di valore ambientale di fondovalle (Bosca, Bonifica)
4) i paesaggi del quotidiano residenziale (“sopra (sud) la ferrovia”, “sotto la ferrovia”,
intorni dei nuclei di antica formazione delle frazioni)
5) l’area artigianale-industriale Morbegno-Talamona
6) l’intorno delle reti infrastrutturali SS38 e ferrovia
7) paesaggi dell’accoglienza (le porte della città)
8) le aree di valore ambientale extracomunali di immediata pertinenza paesaggistica
sistemi del paesaggio
1) delle acque (Bitto+forra+rogge, Adda + canale Ranciga, Tovate-Acquate-adda morta)
ponti (sapremo fare un nuovo ponte bello come quelli di Ganda e il Vanoni e con essi
coerente?)
2) dei percorsi storici
3) centro storico (1500, dal 1400 con elementi di varie epoche)
4) nuclei rurali del capoluogo e delle frazioni
5) sistema religioso storico 1500-1800 diffuso (conventi, chiese nei nuclei di antica
formazione, santelle ed edicole nei percorsi storici, le chiese di versante)
6) sistema idroelettrico e ferroviario di fine ‘800 inizio ‘900 (stazione e scalo merci,
Centrale di Campovico e opere di presa, ponte di Desco, Centrale Sondel)
7) sistema manifatturiero di fine ‘800 inizi ‘900 (Biffi, Rocca, Martinelli) abbiamo perso
segheria Del Nero-Leali, Buzzetti, Ghislanzoni, Bernasconi, Cioneria, mulino
8) sistema delle cantine (1500-1800)
9) sistema degli edifici civili di inizio ‘900 (Ing. Luigi Buzzetti, latteria sociale)
10) sistema dei fuori scala (miti infranti) anni ’50-‘60
11) sistema dell’architettura moderna di costruzione della città (Arch. Luigi Caccia
Dominioni; AA.VV. palazzetto, CM autocorriere, polofieristico)
12) sistema degli insediamenti di edilizia economica popolare di costruzione della città
elementi del Paesaggio
mettere tabella beni culturali... del catalogo “Censimento dei Beni Culturali, paesaggistici e
ambientali della Bassa Valtellina” promosso dal Comune di Morbegno e in fase di ultimazione
1) landmarks (Ponte di Ganda, Tempietto votivo degli Alpini, facciata Negozio Ciapponi,
chiesa di S.Giovanni, Centrale di Campovico)
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2) luoghi e oggetti significanti (torchio di Cerido, tornante della S.P.Valeriana, fontana p.za
S.Antonio, monumento ai caduti, arengario, alberi monumentali)
3) negozi storici (Ciapponi, Ghislanzoni-vineria, Vitali oreficerie, caffè Folcher e chiedere a
Comunità Montana)
4) luoghi di degrado o della rifunzionalizzazione necessaria (Martinelli, Centrale
Campovico, aree reliquali fosso di bonifica, aree reliquali a Paniga)
5) linee elettriche di A.T. di notevole impatto
6) elementi naturali sovracomunali (“Colmen” di Dazio, monte Disgrazia, ....).
La carta del paesaggio conseguente è rappresentata nell’apposito allegato:
A2.18
1:7500
Carta del paesaggio alla scala comunale
gli ulteriori processi di valutazione, condivisi con l’amministrazioni e partecipati alla popolazione
hanno consentito di definire:
A4.3
1:7500
Carta della sensibilità paesaggistica dei luoghi.
14. Allegati del quadro conoscitivo e orientativo
Gli allegati del “Quadro conoscitivo e orientativo del territorio comunale” Piano”, oltre al
presente titolo della relazione del Documento di Piano, sono i seguenti:
A1 - Quadro ricognitivo e programmatorio
A1.0
A1.1
A1.2
A1.3-
1:100000
varia
1:5000
1:2000
1:2000
1:2000
Corografia
Pianificazione sovracomunale
Vincoli amministrativi
Istanze, problemi e aspettative
a- Morbegno
b- Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Catalogo delle istanze
A2 - Quadro conoscitivo del territorio comunale
A2.1
A2.2
A2.3
A2.4
A2.5-
A2.6-
A2.7-
A2.8-
A2.9-
A2.10-
A2.11
A2.12a
A2.12b
A2.13-
Sistema della mobilità
1:25000
Inquadramento territoriale viabilistico
1:5000
Carta della mobilità comunale
1:2000
Carta della mobilità comunale - Morbegno
Sistema urbano
1:5000
Evoluzione storica dell’edificato
Uso del suolo-tipologie e destinazioni d’uso degli edifici
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-caratteristiche delle aree pertinenziali
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Uso del suolo-caratteristiche delle aree pertinenziali
Uso del suolo-altezze degli edifici
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-stato di conservazione ed elementi di pregio degli edifici
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-planimetria delle urbanizzazioni tecnologiche esistenti
1:7500
a- Territorio comunale
1:2000
b- Morbegno
1:2000
c- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
d- Arzo-Valle-Campoerbolo
Distribuzione del carico insediativo
1:2000
a-Morbegno
1:2000
b-Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Indici urbanistici ed edilizi
1:5000
Distribuzione delle attività economiche
1:2000
Classificazione dei punti di vendita al dettaglio- Morbegno
Classificazione dei punti di vendita al dettaglio
Carta delle proprietà comunali
1:2000
a-Morbegno
1:2000
b-Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
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A2.14-
1:2000
1:2000
1:2000
A2.15
A2.16
A2.17
A2.18
A2.19
1:25000
1:25000
1:7500
1:7500
1:7500
A2.20
1:5000
A2.21.1
1:5000
1:5000
1:10000
varia
A2.21.2
1:5000
1:5000
A2.PI.1-
1:5000
1:5000
A2.PI.2-
A2.PI.3-
A2.PI.4-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.5-
1:2000
1:2000
A2.PI.6-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.7-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.8-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.9-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.10-
d- Catalogo delle proprietà comunali
Carta delle attrezzature pubbliche, di uso e interesse pubblico o generale
a-Morbegno
b-Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Elenco riassuntivo delle attrezzature pubbliche, di uso e int. pubb. o generale
Sistema agricolo, ambientale e del paesaggio
Orografia
Idrografia
Carta dell’uso dei suoli extraurbani
Carta del paesaggio alla scala comunale
Patrimonio edilizio extraurbano
Aree e beni di particolare rilevanza
Vincoli ambientali e monumentali
Assetto geologico, idrogeologico e sismico
Componente geologica della pianificazione comunale (nov.2002 – gen.2003)
el.1- Relazione geologica
el.3- Schede sorgenti e pozzi
el.4- Schede frane
tav.1.1- Carta di inquadramento
tav.1.2- Carta di inquadramento
tav.4- Carta di dissesto
tav.5- Rilievo alveo torrente Bitto tratto in conoide
Integrazione della componente geologica, idrogeologica e sismica
(nov.2008 – apr.2009)
all.1- Note illustrative
all.2- Analisi del rischio sismico
tav.1.1- Carta di pericolosità sismica locale
tav.1.2- Carta di pericolosità sismica locale
Piano integrativo dei nuclei di antica formazione
Nuclei e manufatti di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
individuazione
A- Area centro-nord
B- Area centro-sud
Nuclei e manufatti sparsi di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
documentazione fotografica
A- Versante retico
B- Versante orobico
Nuclei e manufatti sparsi di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
schede di rilievo
A- Versante retico
B- Versante orobico
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Individuazione e numerazione edifici ed isolati
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Morbegno centro e nuclei di fondovalle: evoluzione del tessuto urbano
A- Area centro-nord
B- Area centro-sud
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Datazione degli edifici
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Tipologie degli edifici
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Viabilità ed attrezzature collettive
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Caratteristiche spazi aperti connessi alla viabilità: pavimentazioni
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Caratteristiche spazi aperti connessi agli edifici
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1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.11-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.12-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.13-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.14-
-
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Destinazioni d’uso
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Stato di conservazione
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
1:1000
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Valore storico-architettonico-ambientale
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Schede di rilievo e documentazione fotografica
1- Morbegno Centro
aggiornamento della scheda edificio n.16 – Isolato 10
datata 04.05.2009 a seguito accoglimento osservazione
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
aggiornamento della scheda edificio n.13 – Cerido
datata 04.05.2009 a seguito accoglimento osservazione
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Relazione d’indagine
A2.PI.15
A3 – Valutazioni preliminari di piano
A3.1
A3.2
A3.PI.1-
1:5000
1:7500
1:5000
1:5000
Stato di attuazione del PRG vigente
Criticità e potenzialità
Nuclei e manufatti di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
criticità e potenzialità
a- Area centro-nord
b- Area centro-sud
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0. SCENARIO DI RIFERIMENTO
Le considerazioni sullo scenario di riferimento del Piano di Governo del Territorio espresse nel
vigente Documento di inquadramento “Obiettivi generali e indirizzi dell’azione amministrativa
nell’ambito della programmazione integrata di intervento sul territorio comunale”, valutate alla
luce del quadro conoscito e orientativo esposto al titolo precedente, sono interamente
assumibili e condivise e, pertanto, vengono riportate dettagliatamente di seguito.
Le parti salienti, che rivelano in sintesi gli aspetti ritenuti peculiari dalla pianificazione territoriale
sviluppata, sono evidenziate in neretto.
1. Le problematiche territoriali e urbanistiche nel Morbegnese
Il Comune di Morbegno, ma anche l’ambito territoriale di fondovalle ad esso connesso – se si
pensa alla pianura dell’Adda da Morbegno fino al lago – sono chiamati, in questa apertura del
nuovo secolo, a svolgere un ruolo di politica e programmazione urbanistica importante, la cui
complessità e delicatezza non sono minori rispetto a casi territoriali ben più urbanizzati. La
posizione geografica - all’imbocco della valle e subito a ridosso del lago - ha da sempre
individuato in Morbegno la località di riferimento principale per un ben più ampio ambito
territoriale.
La seconda metà del XX secolo è stata caratterizzata da un primo significativo sviluppo – inteso
in termini quantitativi – di tutta la pianura di fondovalle valtellinese. La sua lunga ma ristretta
dimensione, che nei secoli l’Adda si è faticosamente ritagliata tra le Alpi Retiche e le Alpi
Orobie, ha subito un repentino processo di urbanizzazione, dovuto alla radicale trasformazione
economica della società (prima quasi interamente rurale), e all’imporsi di uno sviluppo
pervasivo, poco o niente strutturato in termini di impianto programmatorio agganciato alla
peculiarità del territorio di fondovalle e rinunciando così ad un tentativo di controllo d’insieme. A
fronte di una storia millenaria caratterizzata da impianti urbani che si ritraevano dalle pianure o
dai pendii facilmente lavorabili e da un approccio necessariamente severo e meditato verso gli
usi del suolo, è nostro compito oggi quello di proporre riflessioni approfondite sugli impatti e le
compatibilità tra le nuove economie insediate e da insediare, e l’uso dei suoli.
Il quadro territoriale è dunque complesso: da un lato l’enorme e diffusa ricchezza di presenze
ambientali e antropiche da valorizzare e da qualificare con politiche di tutela che fungano da
motore fondamentale dello sviluppo e del rilancio economico; dall’altro lato la difficoltà, oggi,
nel credere fino in fondo alle reali qualità che tutto il nostro territorio è ancora capace di
esprimere. Seguendo il filo di questo ragionamento, è corretto attribuire all’Adda e alla sua
pianura un ruolo assolutamente decisivo per un serio e qualificato progetto di sviluppo
provinciale. Risarcire il fondovalle dell’Adda significa far sì che esso possa tornare ad
essere fino in fondo il “piano d’appoggio di ogni ricchezza” del paesaggio più o meno
naturale o antropico, capace di riassumere in unità i molteplici valori e le testimonianze che su
di esso posano o si affacciano; esso può costituirsi come “spina dorsale” a cui i tanti singoli
sforzi di progettualità locale si possono agganciare in un più generale progetto di rilancio
economico e culturale insieme.
Il ruolo di Morbegno è necessario sia pensato e progettato proprio in coerenza del contesto
problematico poc’anzi anticipato.
Se ha senso individuare Morbegno come “porta della Valtellina”- grazie alla sua collocazione
geografica e alla condizione di centro urbano che già concentra tutta una serie di servizi di
riferimento per un ampio comprensorio territoriale e per la sua posizione geografica all’imbocco
della Valtellina- è necessario anche capire quale ruolo questo centro abitato può e deve
svolgere per rappresentare dignitosamente l’intero territorio provinciale. Morbegno quindi, in
quanto “porta”, anche possibile “vetrina” della Valtellina, capace di assolvere al compito
di una selezionata e qualificata presentazione e promozione di ciò che la valle
rappresenta in diversi settori: dalla cultura, all’agricoltura, al commercio, all’artigianato,
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all’industria e all’offerta turistica. Da qui l’esigenza di individuare i luoghi o i contenitori
meglio rappresentativi e idonei ai diversi scopi.
Morbegno, cosciente della responsabilità di essere capoluogo di mandamento posato in
gran parte sul fondovalle dell’Adda, intende perciò operare con la consapevolezza di
doversi misurare con nuove relazioni da instaurare, relazionandosi ad un sistema
particolarmente articolato e complesso, rispetto al quale ridefinire il proprio ruolo di
centro di un sistema di riferimento territoriale molto vasto, la cui unità minima d’ambito
riconosciuta dallo stesso Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), lo
colloca tra la zona del conoide del Tartano e il lago. Ma è il caso anche di considerare in
modo più specifico i rapporti con i confinanti comuni di Cosio e Talamona: con il primo è
condiviso il torrente Bitto e delle forme di urbanizzazione confinano già storicamente nella parte
più ad ovest (Regoledo), con il secondo viene condivisa e cogestita in forma di consorzio
un’ampia area industriale in via di completamento (Talamona).
..........
2. Il conoide del Bitto e l’Adda
Il territorio di confluenza di due strutture idrografiche, la valle dell’Adda che percorre la Valtellina
in direzione est-ovest e quella del Bitto proveniente dalla Val Gerola a sud, comprende un
contesto geografico di “pianura alpina”, con caratteri di marcata individualità.
Il processo di antropizzazione, molto accentuatosi nel secondo dopoguerra, ha
comunque riservato due ampi spazi agrari: uno comprendente il Parco della Bosca e
l’area della “Bonifica” (considerando anche quella in Comune di Talamona), l’altro
relativo ai terreni agricoli in sponda sinistra del Bitto presso il Comune di Cosio
Valtellino, dalla ferrovia fino all’Adda. La necessità di riassumere il senso di intero di un
comparto territoriale necessita di una più solida presa di coscienza di quanto essi
esprimono, e proprio a partire da essi si possono fondare delle prospettive di sviluppo
che coinvolgano aspetti di ampia scala territoriale, oltre a quelli legati specificamente
alla valorizzazione di queste stesse aree.
Il sistema idrografico definisce quasi sempre in contesti territoriali alpini, la matrice identitaria su
cui si sono formati e stratificati nel tempo tutta una serie di fenomeni di antropizzazione. L’unità
compiuta tra la struttura morfologica e le forme di insediamento ha determinato l’identità
culturale originaria di quel particolare luogo e di quella particolare forma di vita collettiva.
La nostra unità territoriale trae origine dall’intersezione tra il conoide del Bitto e l’Adda, e
comprende il Comune di Morbegno e le sue due frazioni più popolate di Campovico e Paniga,
oltre ai Comuni di Cosio Valtellino e Talamona. E’ nostro compito quello di fondare delle ipotesi
di sviluppo moderne, su progetti integrati e compatibili con il dato morfologico.
L’attuale perimetrazione del parco della Bosca comprende le aree libere alla destra idrografica
dell’Adda, ai piedi dell’abitato di Campovico. La recente destinazione dell’area a “parco
sovracomunale” introduce, oltre alle problematiche di qualificazione degli interventi interni alla
sua perimetrazione, anche alla necessità di comprendere le nuove relazioni territoriali che essa
istituisce e di conseguenza le necessarie trasformazioni da compiersi. Si pensi al nuovo ruolo
urbano che l’abitato di Campovico assumerà con l’attuazione di un parco dislocato ai
propri piedi.
E’ per altro prevedibile in futuro un ampliamento del parco anche in sponda sinistra
dell’Adda; in questo caso, le relazioni tra gli abitati d Morbegno, Talamona e Regoledo di
Cosio, necessariamente aumenteranno e dovranno essere programmate e governate.
Si tratta di una prospettiva di sviluppo il cui percorso ha già fatto i suoi primi passi (area Bonifica
e istituzione consorzio Parco della Bosca), ma che dovrà collocarsi e delinearsi in un progetto di
sviluppo più complessivo, tutto da approfondire, che investa una porzione significativa di
fondovalle valtellinese: da un lato occorrerà ricercare la valorizzazione delle specificità proprie
di un contesto territoriale ben definito, dall’altro non manca la consapevolezza di poter essere
esperienza proponibile in altri ambiti, sempre lungo il corso del fondovalle dell’Adda.
In bassa Valtellina, in particolare, la fase di progettazione preliminare del P.T.C.P
riconosce come luogo di notevole rilevanza per la localizzazione di un parco locale di
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interesse sovraccomunale anche la porzione di fondovalle tra l’abitato di Mantello e la
piana di Bolgia. Si determinerebbe così, insieme alla riserva del Pian di Spagna, una
scansione di presenze ad alto valore ambientale e paesistico che, accompagnando il
corso dell’Adda, si legherebbe ad esso formando un “sistema a verde”, rispetto al quale
le piste ciclabili, i percorsi pedonali e anche i possibili tratti canottabili del fiume
rappresenterebbero i tracciati di una fruizione “leggera” del territorio, integrata con
l’infrastrutturazione già esistente.
3. Il ruolo della struttura storica e le prospettive di valorizzazione
Questo argomento è considerabile come approfondimento delle valutazioni di carattere
paesistico svolte nei paragrafi 1. e 2.
In questo caso si tratta di calarsi in una riflessione più specifica sui caratteri della struttura
storica, per individuarne i segni distintivi e il loro valore di risorsa, non solo come testimonianza
della memoria collettiva o come riconosciuto patrimonio artistico, ma come potenziale e
prioritaria risorsa di sviluppo, le cui linee programmatiche impongono la predisposizione di un
quadro analitico delle condizioni dei nuclei storici, dei problemi o delle difficoltà in cui si trovano
perché possano essere al meglio recuperati; o anche quanto può essere incidente la
condizione di forte frammentazione della proprietà, o quanto può intervenire favorevolmente
l’impianto stesso delle norme tecniche, così come anche delle possibili forme di incentivo
operanti sul versante della facilitazione finanziaria.
Tutto ciò dovrà essere inquadrato in modo organico rispetto all’intero sistema territoriale, in
quanto la precisa idea di sviluppo espressa nei confronti del centro storico, trovi delle
rispondenze coerenti in altri settori della programmazione urbanistica. La valorizzazione dei
centri storici non è mai separabile dalle risposte da dare rispetto al sistema della viabilità e a
quello dei servizi, all’interno e al di fuori di esso. Ciò significa rispondere alle diversificate
esigenze di vivibilità di esso, di qualità ma anche di spinta quantitativa al suo recupero, di
mantenimento al suo interno della molteplicità di funzioni che lo hanno sempre caratterizzato.
4. Il sistema dei servizi
Per Morbegno essere capoluogo mandamentale significa essere da riferimento, per tutta una
serie di servizi che offre, rispetto al rilevante bacino d’utenza a cui fa capo.
Vi è una diversificata presenza di uffici pubblici di valenza mandamentale (Ospedale, Comunità
Montana, Ufficio Postale, Pretura, Vigili del Fuoco, Caserma dei Carabinieri, Ufficio Imposte,
Ufficio di collocamento), o anche privati al servizio del pubblico (farmacie, sedi sindacali, uffici
bancari), oltre alla presenza del grosso polo industriale e artigianale tra Morbegno e Talamona,
all’offerta commerciale e di riferimento aggregativo svolte dal centro storico e dalla sua parte
limitrofa (via Vanoni, via Fabani), a quella del sistema sportivo (palasport con campo da gioco
pallacanestro/pallavolo e piscina, campo sportivo di calcio, tennis club, bocciodromo). Si pensi
ancora all’offerta significativa svolta in termini di servizi, costituita dal mercato settimanale del
sabato e dal polo fieristico.
E’ da aggiungere l’offerta svolta dal settore istruzione, per la presenza del polo scolastico delle
medie superiori, oltre a quello delle scuole dell’obbligo, le scuole materne e l’asilo nido, per
concludere con l’offerta culturale più generale data dalla presenza di sedi adatte allo
svolgimento di attività culturali quali due cinema, oltre alla biblioteca e al museo di storia
naturale. Si sono volutamente lasciati per ultimo i due fondamentali servizi quali museo e
biblioteca, in quanto sono particolarmente rappresentativi della valenza sovracomunale
sostenuta dal Comune di Morbegno, ma che necessitano di una prospettiva di ripensamento
rispondente alla provenienza dell’utenza, oltre che ai problemi specifici relativi alle esigenze o
urgenze che questi servizi avanzano.
Ognuno dei settori di servizio già presenti sul territorio urbano, necessiterà certo di
approfondimenti conoscitivi relativi alla propria specifica condizione, nella fase di analisi che
precede la progettazione del nuovo PRG.
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E’ ora importante precisare (proprio perché in fase di definizione degli indirizzi programmatici)
che Morbegno dovrà continuare ad avere un ruolo di centro di sistema dei servizi, riferito
sia alle prospettive di valorizzazione del fondovalle che delle valli laterali, da raffinare
secondo criteri moderni, ecologicamente equilibrati, aperte ad esperienze compatibili tra
lo sviluppo economico e i caratteri specifici del territorio locale.
5. Il sistema del commercio
Per ragionare sulle specificità di Morbegno non è possibile tralasciare la dimensione del
commercio, che già storicamente si è connotata come vocazione peculiare morbegnese,
rispetto all’intero ambito provinciale. L’evoluzione del commercio, confrontata anche solo
con la metà degli anni ottanta (data relativa all'approvazione del vigente PRG), è stata rilevante.
Una radicale trasformazione del sistema commerciale tradizionale prima strutturato quasi
esclusivamente all’interno dei centri abitati, si è via via introdotta con la dislocazione di medie o
grandi strutture di vendita. in aree periferiche agli abitati ma collocate generalmente lungo assi
viari di transito veicolare. Questo fenomeno di forte trasformazione del settore commerciale
necessita, nel caso di Morbegno, di essere affrontato sapendo che alla base devono essere
posti degli obiettivi ben chiari che sono:
- il riconoscimento essenziale che la presenza del commercio di quartiere è garanzia di
mantenimento qualitativo dei centri storici e di come ogni ipotesi innovativa o di
trasformazione del settore debba confrontarsi con questo specifico problema;
- il riconoscimento altrettanto essenziale che per il settore commerciale all’interno del centro
abitato si debbano individuare delle forme di promozione, di rilancio e di caratterizzazione,
perché possa al meglio sostenere il confronto con le nuove forme di distribuzione impostesi
sul mercato.
La ricerca dell’ottenimento degli obiettivi appena detti, necessita di una riflessione a tutto campo
sulle evoluzioni del sistema commerciale:
- per quanto può svolgere l’incentivo pubblico in termini di pianificazione del sistema
inquadrando territorialmente il settore nelle sue differenti specificità;
- per quanto può svolgere ancora lo stesso incentivo pubblico, in questo caso specificamente
comunale, in operazioni di promozione dei luoghi urbani centrali, tali da rafforzarne il
carattere di polarità aggregante o socializzante (migliorie da introdurre in spazi urbani
da individuare, incentivi sul recupero di facciate storiche, illuminazioni, arredo urbano in
genere);
- per la ricerca di compatibilità possibili tra gli stessi settori del commercio di quartiere
collocati per lo più nelle aree residenziali e le medie e grandi strutture, e quanto e
come queste ultime possano interagire favorevolmente nei confronti della struttura urbana
consolidata e le economie che essa esprime.
Quest’ultimo ragionamento apre a degli interrogativi che in qualche modo hanno una
sostenibilità generale, ma è particolarmente calzante nel caso morbegnese, per la specifica
responsabilità storica nei confronti di questo settore economico, rispetto al quale disporsi al
meglio per affrontare le esigenze di mercato sempre in evoluzione.
6. La direttrice da S.Antonio verso nord e la centralità dell’ex area “Martinelli”
Riflettere sul complesso conventuale di S.Antonio con l’intento di individuare le possibili
destinazioni d’uso ad esso meglio compatibili, così come seguire l’altrettanto interessante
percorso progettuale finalizzato agli interventi di restauro, non devono escludere una riflessione
urbanistica che investa la città nel suo complesso, soprattutto nei suoi punti nevralgici e
strategici, rispetto alle prospettive di sviluppo su cui si sta ragionando.
E’ persino ovvio riconoscere come quel grande spazio vuoto, ora quasi totalmente destinato a
parcheggio, antistante il fronte ovest del S.Antonio, sia tutto da reinventare in termini di
programma funzionale meglio risolutivo per la città e, successivamente, da ripensare anche in
termini architettonici.
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Da questa piazza si apre una direttrice verso nord, segnata nel tratto iniziale dalla via
Paravicini.
Lungo questa direttrice si inanella una pluralità di elementi urbani ognuno di grande
peso: il S.Antonio e la piazza antistante, il comparto rurale lungo il lato ovest di via
Paravicini, il P.A. Galbusera/Castelli, l’area industriale dismessa ex-Martinelli, l’area del
Mulino, il verde pubblico subito a nord della ferrovia tra via Bottà e via Merizzi. La
dimensione rilevante di ciascuno di questi fatti urbani appena elencati, non deve comunque
permettere di considerare ognuno di essi come parte separata rispetto ad una necessaria e
fondamentale considerazione unitaria.
Infatti questa nuova direttrice di sviluppo, che si apre asimmetricamente sul conoide, non fa
altro che riconfermare e rinsaldare la eccezionale rilevanza territoriale della presenza
conventuale che, da una posizione esterna all’antico abitato di Morbegno, fu forte al punto da
individuare un suo percorso diretto (comprovato dalla sua asimmetria rispetto al normale
impianto dei tracciati rurali che interpretano naturalmente la forma del conoide) verso il ponte di
Ganda.
6.2 La piazza S.Antonio.
Sulla piazza S.Antonio confluisce anche il tratto ottocentesco di via Garibaldi. Esso fu parte
integrante della realizzazione del progetto della strada carrozzabile, in cui il fronte della chiesa
di S.Antonio fu scelto come uno dei poli (oggi diremmo di valenza paesistica) a cui appoggiare
quella nuova direttrice infrastrutturale nel suo percosro fino al passo dello Stelvio. E’ da
aggiungere che per dar forma alla piazza fu altrettanto importante il lato costituito dal vecchio
ospedale. Dalla piazza ha poi origine anche un’altra direttrice definitasi a partire dagli anni ’50 e
che, svolgendosi lungo l’arco del conoide, traccia una prima “tangenziale” che libera il centro
storico dai nuovi percorsi di traffico: si forma dapprima il tracciato di via Vanoni e via Fabani e
successivamente, con la realizzazione del ponte “PROMOR” sul Bitto, il collegamento con
piazza S.Rocco, che individua delle nuove relazioni con la nazionale vecchia per Regoledo di
Cosio e con la Val Gerola.
Su piazza S.Antonio esiste una previsione di parcheggi interrati nel PRG vigente ed è pure
prevista la dismissione dell’imbocco a partire da essa della strada provinciale per Albaredopasso S.Marco, con un suo spostamento ad est del convento. Questo permetterebbe di liberare
il complesso scolastico dal traffico veicolare che lo attraversa, ma sarebbe anche la condizione
essenziale per un progetto di recupero qualitativo della piazza.
La piazza ha pure una sua consolidata destinazione d’uso legata al mercato settimanale del
sabato, rispetto al quale si dovrà riflettere sulla sua compatibilità tra esso e le funzioni già in
essere come la presenza delle scuole e dell’ospedale, ma anche con la nuova forma e le nuove
destinazioni che dovranno investire il futuro di necessaria riqualificazione di questo importante
spazio aperto. Quanto detto, deve aprire a riflessioni sulla opportuna rispondenza tra le
esigenze del mercato settimanale morbegnese e lo spazio o gli spazi ad esso più idonei,
coscienti dell’importanza della sua presenza in Morbegno e della necessità di una collocazione
urbana non marginale rispetto all’abitato.
La specializzazione delle destinazioni d’uso che investiranno il complesso conventuale e
la chiesa di S.Antonio e la riqualificazione della piazza antistante (da valorizzare sia in
funzione dei nuovi interventi in previsione, sia con l’accesso al centro abitato più compatto)
comporteranno un necessario trasferimento del mercato del sabato, visto l’impatto pesante che
oggi esso determina.
Le nuove prospettive che si stanno delineando sul complesso di S.Antonio, assieme a
molte considerazioni che individuano nel contesto urbano ad esso circostante il nodo
urbanistico forse determinante per definire e progettare le trasformazioni urbanistiche
più significative di Morbegno, aprono ad uno scenario urbanistico complesso ma anche
stimolante. Saranno da individuare le nuove funzioni da collocare per una riqualificazione della
piazza, e di conseguenza il progetto urbanistico e architettonico da perseguire, al fine di
valorizzare la posizione strategica della piazza rispetto alla città.
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6.3 Il comparto rurale su via Paravicini.
Si tratta di un comparto edilizio che presenta ancor oggi dei marcati caratteri tipici della
dimensione rurale; un tempo appena esterno al compatto abitato preindustriale, si trova ora in
posizione assolutamente centrale. La parte maggiore si trova sul lato ovest di via Paravicini e
presenta una frazionatissima realtà proprietaria che ha per ora impedito un suo processo di
trasformazione, limitato solo a saltuarie opere di manutenzione che hanno lasciato la restante
parte in situazione di abbandono.
In questo caso occorrerà valutare degli approfondimenti su due modalità possibili di
intervento: una che prevede interventi di recupero del comparto con attenzioni
conservative dell’esistente; una che prevede un intervento di radicale trasformazione
edilizia, ma con dovuti accorgimenti che sappiano esprimere una forte connessione tra
la modernità e la storicità di quel brano del patrimonio rurale morbegnese.
Esiste poi una porzione di comparto rurale, di ben più modeste dimensioni, sull’altro lato della
strada. Questa parte è inclusa nel vigente Piano Attuativo ‘Ospedale-Casa di Riposo’ che, al
fine di una previsione di ampliamento del complesso ospedaliero, prevede la demolizione di
questa porzione di brano rurale. Previsione, quest’ultima, che va verificata rispetto a quelle
future relative ad ulteriori possibili ampliamenti dell’ospedale morbegnese, tali da motivare la
conferma o meno della possibilità che questa parte possa essere ristrutturata e
opportunamente restituita alla destinazione residenziale, o altre ad essa compatibili. Più in
generale sono alcune altre previsioni non attuate, previste dal vigente P.A., che devono essere
verificate sulla base dell’insieme delle valutazioni di carattere urbanistico in corso.
6.4 Il Piano Attuativo Galbusera-Castelli e l’ex-area Martinelli.
Il primo è posto tra via Margna e via Faedo e si attesta a nord sulla via Stelvio. La seconda, che
si attesta sull’altro lato di via Stelvio, è di dimensioni territoriali enormi considerata la sua
posizione oggi centrale all’abitato di Morbegno. Queste aree, dislocate lungo la direttrice
strategica già ricordata, si caratterizzavano per la preminente natura produttiva, oggi
venuta meno proprio per la posizione di centralità urbana in cui sono venute a trovarsi, e
necessitano perciò di interventi di radicale trasformazione. La loro estensione territoriale,
soprattutto per quanto riguarda l’area ex-Martinelli, assieme alla posizione di centralità
geografica, possono – e devono – sciogliere quei vincoli determinati dalla barriera fisica
costituita dalla ferrovia e in parte dalla via Stelvio (attuale SS 38) che divide in due la città; tutto
ciò comporta attente riflessioni sulle nuove destinazioni di queste aree e sul loro inserimento
rispetto al sistema economico e produttivo urbano ed extra-urbano esistenti, ma anche rispetto
alla realtà residenziale. La posizione geografica delle aree, il loro attestarsi su una strada
principale e l’estensione territoriale, non potrà non fare i conti anche con la destinazione
commerciale, ragionando sulle quantità e tipologie di commercio che possono inserirvisi
e cercando delle soluzioni che sappiano fungere da rilancio dell’intero settore
commerciale morbegnese.
A queste prospettive di destinazione d’uso appena accennate, collegate al necessario
rinnovamento della storica vocazione commerciale che Morbegno ha sempre avuto
rispetto all’intera provincia, se ne aggancia un’altra, cioè quella ricettiva, che può
contribuire ad elevare il valore di posizione di queste aree. Questa previsione (da
individuare nell’area Martinelli perché a sud di via Stelvio c’è già la presenza dell’Hotel Margna)
è strettamente legata alle prospettive di sviluppo del S. Antonio come centro congressi, ma
anche a prospettive che in generale intenderanno investire sullo sviluppo e la promozione di un
turismo più diffuso sull’intero territorio provinciale, così come per le stesse prospettive legate ai
programmi e ai progetti di utilizzo del polo fieristico quale struttura di valenza provinciale.
Non resta che sottolineare l’importanza, veramente particolare in questo caso, della qualità
delle progettazioni, sia in termini di impianto urbanistico che per le soluzioni architettoniche, che
dovranno rispondere alla responsabilità di dar corpo ad una lettura complessa e stratificata di
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quel luogo, con forme e materiali utili a plasmarlo che sappiano distillare la sapienza e la
ricchezza della storia che gli appartiene.
6.5 Il mulino e l’area verde “Passerini”.
Queste due aree, sempre collocate lungo la direttrice proveniente da S. Antonio stanno a
cavallo della ferrovia. La prima comprende due attività commerciali di cui una compresa in un
edificio, il “mulino”, che presenta un notevole interesse dal punto di vista storico-architettonico.
Per l’intero comparto potranno essere necessari degli interventi edilizi che
costituirebbero un interessante completamento in connessione con l’area Martinelli. Un
intervento di riqualificazione a verde pubblico attrezzato dell’area Passerini, dovrà a sua volta
far risultare quest’ultima come parte integrante del più ampio comparto che comprende anche
l’area Martinelli e quella del Mulino, oltre che rappresentare una qualificata e specializzata
esperienza di giardino urbano pubblico.
7. La ristrutturazione di via V°Alpini come viale urbano oltre ferrovia
Via V°Alpini rappresenta il tracciato più esterno trasversale al conoide del Bitto e ne riassume la
forma stessa, intersecando i tracciati, per lo più di origine rurale antica, che si prolungano a
raggiera verso l’Adda. Su via V°Alpini, a partire dalla sua realizzazione nel secondo dopogerra,
si è organizzata in modo spontaneo e indifferenziato una grossa porzione dell’espansione
residenziale morbegnese. Questa via si attua come prosecuzione dalla strada che dalla
bramantesca chiesa dell’Assunta avanzava in direzione nord fino a via Damiani. La
prosecuzione naturale per parallelo lungo il conoide, oggi protrattasi fino al torrente Bitto, ha
individuato appunto la via V° alpini (via Melzi e via Al Bitto nell’ultimo tratto da via
Forestale al Bitto), il cui tracciato nel paesaggio urbano, non solo è capace di
rappresentare il senso intero della terra che accoglie l’abitato, ma unisce pure due
elementi del territorio urbano così individuanti come il Bitto e il Santuario dell’Assunta.
Questa via, così com’è oggi, è capace di rispondere discretamente al traffico veicolare (non
solo urbano) sui due sensi di marcia, ma è decisamente insufficiente la sua capacità di
rispondere ad una percorrenza pedonale proporzionata al carattere e alle necessità della parte
di città che attraversa. Nell’attuale situazione della viabilità, è ovviamente impossibile pensare
ad un percorso ciclabile parallelo, così come a dei sistemi di alberature a filare.
L’esigenza di ristrutturare in termini di nuovo spazio urbano l’arco di V° Alpini, per
renderla capace di armonizzare e di ricondurre ad unità la vasta collezione di residenze
private insediatesi su di essa, necessita della previsione di una sua trasformazione a senso
unico di marcia per il traffico veicolare, per consentirle di accogliere un’utenza differenziata e
trasformarla in uno spazio urbano di qualità, all’altezza di ciò che il suo sedime esprime. Con la
previsione di una nuova strada, ad essa parallela e spostata più a nord, che partendo
dall’asse di via Forestale e proseguendo verso il Polo fieristico si ricongiunga all’attuale
SS 38 in direzione Sondrio, è possibile pensare non solo ad una ristrutturazione
migliorativa del sistema viabilistico ma anche alla riqualificazione urbana più
significativa per la parte residenziale oltre ferrovia.
8. Il sistema della viabilità
Delicati aspetti di carattere viabilistico interessano Morbegno. La strada Statale (SS 38) e la
ferrovia attraversano il fondovalle valtellinese nella zona di Morbegno in posizione
geograficamente centrale. Lo sviluppo urbano determinatosi nel secondo dopoguerra ha
oltrepassato la barriera ferroviaria coinvolgendo l’intero fondovalle fino all’Adda e
aprendo così un problema molto comune nell’urbanistica dei centri urbani: l’asse
ferroviario diventa barriera tra due parti di città. Nel caso morbegnese i due tracciati viari,
che corrono in generale molto vicini e paralleli lungo il fondovalle, si allargano proprio sull’area
Martinelli per il fatto che la zona industriale necessitava in origine di un rapporto diretto con lo
scalo ferroviario. In particolare, lo spazio che la grande industria si ricavò fu collocato più a
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ridosso del centro, verso sud. La strada statale lambisce il lato sud dell’area, inserendosi
tra essa e l’abitato storico principale, e costituendo una seconda barriera rispetto
all’attuale abitato (particolarmente critica nel fine settimana per l’elevato passaggio
turistico verso l’alta Valtellina).
8.1. Morbegno e il sistema viabilistico intercomunale, provinciale e statale.
L’attuale tracciato della SS 38 (via Stelvio) costituisce ormai da tempo un fattore “critico”
per la città, sia in termini di inquinamento acustico e atmosferico, sia come causa di
rilevanti difficoltà per lo svolgimento delle normali comunicazioni di tipo urbano in
direzione nord-sud, così da portare a livelli intollerabili le stesse condizioni di
insicurezza e di disagio dei cittadini. A questi problemi si aggiunge poi una sempre più
crescente domanda di percorribilità diversificata sia urbana che extraurbana (percorsi
ciclopedonabili).
E’ persino ovvio rilevare l’assoluta urgenza per Morbegno (ma anche per altri centri
valtellinesi) della realizzazione di un nuovo tracciato della SS 38 che escluda dal centro
urbano l’enorme quantità di traffico di transito. E’ altresì urgente che la città, in quanto
capoluogo di mandamento, sappia essere interprete delle diversificate esigenze d’uso
del territorio, progettare la loro messa a sistema ed assumere un ruolo attivo e trainante
nelle realizzazioni. Questo vale in primo luogo per i progetti relativi alla grande viabilità,
perché le nuove realizzazioni possano al meglio interagire con le strutture produttive ed
economiche presenti; nello stesso tempo occorre però pretendere delle severe
valutazioni di V.I.A., oggi che il territorio intero necessita di essere considerato in primo
luogo come patrimonio ambientale e culturale.
Il Progetto Preliminare di P.T.C.P., nelle sue sezioni ambientale e paesistica, riconosce nei
territori di fondovalle le enormi peculiarità naturalistiche, ambientali e storico-culturali, ma
sottolinea anche le particolari situazioni di criticità e, di conseguenza, le necessarie attenzioni
per determinarne le prospettive di sviluppo. E’ su questa prospettiva, in cui ci si riconosce
pienamente, che dovrà raccordarsi ogni operazione trasformativa sul territorio ed è sulla base di
essa che si dovranno dare delle valutazioni nel merito di ogni progettazione che verrà proposta.
Per quanto riguarda la viabilità di carattere sovracomunale, ma che riflette delle dirette
conseguenze sul sistema urbano, sono da porre in rilievo due ambiti problematici.
Uno è imperniato intorno all’attuale SS 38, con particolare riferimento agli incroci urbani e alle
relative esigenze di maggiore sicurezza dei cittadini, oltre che di miglior scorrimento del traffico.
Esiste un piano di attraversamenti pedonali con un progetto già realizzato all’altezza
dell’incrocio di via Ambrosetti; esiste poi una previsione di attraversamento pedonale in
sottopasso all’incrocio di via Faedo, da definirsi proprio all’interno del P.I.I. dell’area ex
Martinelli, esiste pure la necessità di un radicale ripensamento del sistema degli
attraversamenti (insieme di ferrovia e via Stelvio) all’altezza del passaggio a livello di via
V°Alpini-Viale Rimembranze. Un nuovo sottopasso carrabile e ciclabile, collocato sempre nello
stesso ambito di zona vicino al passaggio a livello di V°Alpini, dovrebbe ulteriormente
contribuire ad una migliore risoluzione in termini di sicurezza e di percorribilità. Quest’ultima
previsione, agganciata ad una nuova strada in direzione Polo fieristico-via Forestale, aprirebbe
a nuove prospettive di riqualificazione urbana della zona residenziale sviluppatasi a nord della
ferrovia (vedi paragrafo sulla riqualificazione di via V° alpini). Per completare in modo unitario il
quadro del sistema infrastrutturale appena descritto non è da dimenticare il valore strategico
che assume una accorta riflessione intorno all’antico tracciato della pedemontana retica a
partire dal conoide del Tartano fino alla connessione con la strada provinciale per Dazio.
Significa quindi affrontare il problema della “strozzatura” sul fondovalle valtellinese nei
pressi del Tartano. Significa anche considerare le necessarie garanzie di qualità abitativa
nei confronti dei nuclei urbani di Desco, Paniga e Campovico, a fronte di previsioni di
una possibile ristrutturazione del sistema stradale primario che ora le attraversa.
Significa ancora rimarcare l’importanza che può assumere la realizzazione (già prevista
dall’attuale PRG) di un nuovo ponte in prosecuzione della via Merizzi verso Campovico,
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così da liberare dal traffico veicolare lo storico ponte di Ganda, migliorare il rapporto tra
Campovico (e i paesi della sponda retica) e Morbegno, e migliorare inoltre il sistema di
relazioni tra il parco della Bosca e Morbegno.
L’altro ambito problematico relativo alla viabilità sovraccomunale riguarda il comparto di P.za S.
Antonio, di cui già si è accennato, ed è legato sia al nuovo imbocco per Albaredo - S. Marco
(che consentirebbe di liberare la piazza ad altri e più qualificati usi) sia ad un ripensamento
dell’ambito viabilistico tra via S. Martino e via Damiani, con l’individuazione di un nuovo e più
idoneo collegamento tra di esse (...).
Rispetto agli stessi investimenti previsti sul riassetto della struttura ferroviaria è
necessario che Morbegno ridisegni un suo ruolo, sia come prima stazione di
interscambio valtellinese per chi proviene da Milano, sia perché la ferrovia deve tornare
ad assumere il ruolo di sistema di trasporto di fondamentale importanza, da potenziare.
Dunque un ruolo da precisare rispetto al sistema di trasporto pubblico, a quello di
interscambio tra trasporto pubblico e privato, a quello delle merci e, non ultimo, rispetto
ad un intelligente investimento sul turismo ambientale–culturale che investa l’intero
comprensorio del morbegnese e quindi anche Morbegno, polo di riferimento per tutta
una serie di servizi in esso collocati. Si aprono così anche riflessioni sul ruolo di Morbegno
rispetto all’intero fondovalle dell’Adda da valorizzare, in quanto risorsa primaria per prospettive
di sviluppo, purché venga preservato da sconsiderati processi di espansione edilizia e ci si
faccia invece carico di valorizzarlo con adeguati interventi: percorribilità ciclopedonale,
arricchimento del patrimonio arboreo, manutenzioni (non è secondario l’aspetto relativo
allo sfruttamento delle acque). La progettazione a livello di Comunità Montana di Morbegno
ha già una definizione avanzata per quanto riguarda la valorizzazione dell’asta dell’Adda e del
suo fondovalle da Morbegno fino al lago, con l’individuazione della rete dei percorsi
ciclopedonali (in gran parte su tracciati esistenti), una valutazione sulla canottabilità del fiume e
delle indicazioni sul patrimonio arboreo: il tutto con la definizione in termini di priorità, fattibilità e
costi, delle opere.
Resta da citare, per quanto riguarda i grandi temi della viabilità con particolare valenza culturale
e ambientale, il progetto di recupero e valorizzazione dell’antica via Priula, che congiungeva
Morbegno con Bergamo attraverso il passo S. Marco: il parco delle Orobie Valtellinesi è l’ente
che più specificamente ha competenza rispetto a questo specifico progetto in cui si riconosce
particolare rilevanza e interesse per investimenti utili alla sua valorizzazione.
8.2 Morbegno: i caratteri della viabilità interna esistente e le prospettive di sviluppo.
Anche il sistema della viabilità interna necessita di urgenti interventi; esso non può
essere disgiunto dall’idea di sviluppo sin qui prospettata in termini viabilistici e di
valorizzazione del territorio. Si ritiene che l’area ex Martinelli risponda ad interessi urbanistici
generali di cui anche la programmazione e progettazione del sistema viabilistico interno e dei
parcheggi è parte integrante e fondamentale. Nei confronti dell’abitato storico che si
sviluppa subito a sud della SS 38, riteniamo prioritario l’obiettivo di limitare al minimo
indispensabile il transito veicolare, con prospettive di pedonalizzazione definitive la cui
attuazione dipenderà non solo da disponibilità di bilancio ma anche da una precisa
politica di disincentivo del traffico verso le parti urbane più centrali e compatte. Questo
sarà reso possibile, oltre che da una costante crescita di una coscienza ecologica diffusa,
anche dalla definizione di un sistema di parcheggi pubblici ben dislocati a contatto con la
compagine storica e facilmente raggiungibili dalle diverse provenienze esterne alla città.
Tre sono i punti nevralgici: la zona di S.Antonio/S.Marco a est, la zona di piazza A.Moro a ovest
e gli spazi disponibili lungo l’asse ferroviario a nord.
La zona di S.Antonio costituisce già ora un polo di parcheggi pubblici significativamente
capiente: è necessario però puntare su un miglioramento della qualità di questi spazi, per un
fruibilità più ricca e diversificata, trasformando, come già detto, le caratteristiche della piazza
S.Antonio ora interamente occupata da un parcheggio in superficie.
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La zone di piazza A. Moro-Palasport e di piazza Rivolta rappresentano invece un polo di
parcheggio del tutto insufficiente, dislocato in zona ovest del centro storico. Questi spazi
necessitano di idee meglio risolutive che consentano di aumentare sostanziosamente il numero
di parcheggi pubblici, oltre che la presenza di parcheggi e/o box privati, utili per incentivare il
recupero di edifici storici presenti nelle immediate vicinanze.
La zona lungo l’asse ferroviario evidenzia già una rilevante presenza di parcheggi, ma la
collocazione di un grosso parcheggio nell’area Martinelli, ben integrato con l’esistente sistema
connettivo dei tracciati urbani (sottopasso di via Faedo ed allargamento del sottopasso
ferroviario di via Bottà), risulta indispensabile se si intende rendere praticabile l’ipotesi di un
sistema di pedonalizzazione che coinvolga l’intero centro storico.
.........
1. OBIETTIVI E STRATEGIE GENERALI
Gli obiettivi e le strategie (costituite da politiche o azioni) di carattere generale per il governo del
territorio sono riassumibili in dieci punti di cui i primi tre esprimono la parte fondante che informa
il piano; gli obiettivi generali elencati sono l’integrazione conseguente ad una estesa ulteriore
analisi della realtà territoriale di quanto desumibile dal documento di inquadramento vigente
“Obiettivi generali ed indirizzi dell’azione amministrativa nell’ambito della programmazione
integrata di intervento sul territorio comunale” .
1
2
3
4
Sostenibilità ambientale del piano di governo del territorio
1.1 Limitazione al consumo di nuovo suolo;
1.2 Densificazione degli ambiti insediativi attuali;
1.3 Perseguimento negli atti di piano delle finalità di recupero, riqualificazione e
trasformazione del patrimonio edilizio esistente;
1.4 Provvedimenti di ecologia e di rigenerazione del sistema ambientale;
1.5 Disposizioni normative per la compensazione e la mitigazione ambientale degli
interventi per infrastrutture e servizi;
1.6 Incentivazioni per gli interventi di efficienza energetica, di bioedilizia e di installazione
di arte urbana;
Partecipazione della collettività per la focalizzazione delle necessità, la definizione delle
aspettative, la verifica delle strategie e delle politiche di governo del territorio
2.1 attività di sensibilizzazione ambientale (informazione e formazione) e coinvolgimento
della cittadinanza per la individuazione delle scelte sul territorio mediante lo sviluppo
del progetto “Morbegno 2020”;
2.2 effettuazione di indagini ricognitive specifiche a supporto dell’azione amministrativa;
2.3 consultazioni delle parti sociali ed economiche e dei singoli cittadini nelle varie fasi di
costruzione del Piano;
Applicazione di criteri di perequazione-compensazione alle modificazioni del regime dei
suoli
3.1 applicazione del principio perequativo a tutti i piani attuativi e agli atti di programmazione negoziata degli ambiti di trasformazione e del tessuto consolidato;
3.2 assegnazione di diritti volumetrici alle aree per servizi pubblici, a compensazione della
loro cessione gratuita, che possono essere trasferiti negli ambiti di trasformazione e
nelle aree di tessuto consolidato di riferimento;
3.3 assegnazione di diritti volumetrici alle aree per nuove strade e allargamenti stradali, a
compensazione della loro cessione gratuita, che possono essere trasferiti negli ambiti
di trasformazione e nelle aree urbanistiche di riferimento;
Aggregazione territoriale con i comuni limitrofi
4.1 Gestione ambientale e dei servizi tecnologici intercomunale (distribuzione gas, raccolta
e smaltimento rifiuti, acquedotto e fognatura, cogenerazione, sistema di trasporto
leggero intercomunale);
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4.2 Condivisione di iniziative territoriali per nuove infrastrutture, servizi di interesse
pubblico e per la valorizzazione delle risorse;
4.3 Coinvolgimento dei comuni vicini, in particolare di Cosio Valtellino e Talamona, per una
gestione sovracomunale delle aree di valenza ambientali e paesaggistica (Parco della
Bosca, prati del Bitto);
4.4 Conferma del comparto produttivo intercomunale di Morbegno-Talamona;
5
Mantenimento e implementazione dell’attrattiva territoriale
5.1 Adeguamento e implementazione dei servizi sovracomunali (comparto Polo Fieristico,
Auditorium ed ex convento Domenicano di S.Antonio, comparto pubblico di Cortivacci
Biblioteca Civica-Museo di storia naturale-Palasport, Istituti di Istruzione Superiore,
Ospedale civile e Casa di Riposo Ambrosetti Paravicini, sistema di trasporto pubblico,
Pretura, Colonia Fluviale);
5.2 Riqualificazione ambientale-insediativa del comparto produttivo Morbegno-Talamona e
rilocalizzazione in ambito comunale di attività artigianali in essere;
5.3 Sostegno al commercio all’interno dell’abitato con interventi di riqualificazione urbana e
scelte urbanistiche di rafforzamento;
6
Morbegno quale porta e vetrina della Valtellina
6.1 Sviluppo dei nodi strutturali e infrastrutturali e riqualificazione dei paesaggi
dell’accoglienza;
6.2 Valorizzazione e qualificazione della diffusa ricchezza di presenze ambientali e
antropiche in sinergia con la Comunità Montana e il Consorzio Turistico Porte di
Valtellina;
7
Creazione di un sistema verde intercomunale unito al sistema verde territoriale
7.1 Valorizzazione delle invarianti ambientali dei corsi d’acqua Bitto e Adda per una
fruizione lineare e per punti singolari;
7.2 Connessione attraverso corridoi ecologici delle aree del P.L.I.S. della Bosca e delle
aree agricole di valenza ambientale della Bonifica e dei Prati del Bitto;
7.3 Interrelazione in corridoi ecologici dei percorsi ciclopedonali locali al “Sentiero
Valtellina” unita allo sviluppo e al completamento del medesimo;
8
Miglioramento della qualità ambientale legata alle problematiche della mobilità
8.1 integrazioni strategiche della viabilità costituite dal completamento della strada area
P.I.P-Polo Fieristico-S.P. Valeriana e dalla nuova strada Polo Fieristico-Campovico/
Paniga;
8.2 ristrutturazione dei nodi viari della S.S.38;
8.3 strutturazione di base della mobilità ciclopedonale;
9
Recupero dei nuclei di antica formazione e dei nuclei e manufatti sparsi
9.1 interventi puntuali di riqualificazione su spazi pubblici quali catalizzatori di recupero;
9.2 valorizzazione dei luoghi e dei manufatti storici come fattori promotori di identità
mediante il censimento e la messa in rete nel sistema ambientale;
9.3 formulazione di un impianto normativo con forme di incentivo e facilitazione per gli
interventi edilizio-urbanistici di recupero;
9.4 miglioramento dell’offerta di parcheggi di attestamento e pertinenziali;
10 Riqualificazione delle aree cardine degradate
10.1 individuazione e conferma di ambiti di trasformazione e di zone di recupero integrate
alla città (PII Martinelli, PII Mulino, PII Morelli, AT Castelli-Galbusera, AT Crotto
Getzemani, AT Parravicini, PR S.Martino).
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2. INDICAZIONI QUANTITATIVE DI SVILUPPO
L’individuazione delle indicazioni quantitative di sviluppo è avvenuta condividendo
scrupolosamente i criteri enunciati dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale adottato:
• massimo utilizzo del patrimonio edilizio esistente favorendone il recupero nelle sue diverse
forme;
• massimo utilizzo delle aree interstiziali, dei vuoti urbani e delle aree anche dismesse
collocate all’interno della parte di territorio già urbanizzato;
• contenimento dello sviluppo urbano in prossimità dell’attuale area urbanizzata;
• contenimento dello sviluppo di nuove previsioni produttive in prossimità delle zone
produttive già esistenti.
Le trasformazioni insediative previste dal Documento di Piano devono, peraltro, essere intese
come opportunità di qualificazione, recupero e riordino funzionale, completamento e
regolarizzazione della costruzione degli agglomerati urbani del capoluogo e delle frazioni in un
orizzonte temporale di medio-lungo periodo e non, assolutamente, di mera espansione e
occupazione di suolo.
Il dimensionamento quantitativo conseguente assume quindi, seppure rigidamente limitato
entro soglie numeriche accettabili, un profilo secondario poichè dettato dalle ragioni
sopraesposte (non limitabili ai soli cinque anni di validità del documento di piano) e non,
prioritariamente, motivato dalla necessità di nuove aree per l’edificazione.
3. OBIETTIVI E STRATEGIE DI SISTEMA
Nel seguito è elencata la sintesi degli obiettivi e delle strategie di dettaglio; tale sintesi è
costruita sulla base dell’analisi delle criticità e delle potenzialità individuate e suddivisa per i tre
sistemi di riferimento in cui è articolabile il territorio comunale (sistema ambientale, sistema
della mobilità e dei servizi, sistema insediativo e territoriale).
3.1.
1)
sistema ambientale
Valorizzazione delle risorse ambientali
1.1 Interventi lungo il torrente Bitto quali:
- il recupero degli spazi pubblici delle Serriole con opere di urbanizzazione e di arredo e
il collegamento pedonale, previa opere di messa in sicurezza, con il giardino del
Palazzo Malacrida e la storica via Priula;
- la riqualificazione e la messa in sicurezza dei percorsi arginali con l’integrazione per un
tratto iniziale in sponda sx sino al ponte Promor e il richiesto coinvolgimento del
comune di Cosio Valtellino per il percorso in sponda sx dal ponte Promor al ponte della
SS38;
- costituzione di un corridoio ecologico d’argine in sponda dx dalla linea FFSS sino alla
foce mediante aree verdi in testa alle strade locali e lungo l’argine;
1.2 Ristrutturazione ambientale del lungo Adda:
- in sponda dx dalla Centrale di Campovico sino al Ponte di Ganda
- in sponda dx, con il richiesto coinvolgimento del comune di Civo, dal Ponte di Ganda al
Ponte Vanoni;
- in sponda dx, con il richiesto coinvolgimento del comune di Traona, dal Ponte Vanoni
alla foce del Bitto e oltre;
- in sponda sx dalla Colonia Fluviale, compreso il ripristino del rapporto di fruizione
diretto della medesima con il fiume, sino alla foce del Bitto;
1.3 Conferma del PLIS della Bosca con l’ampliamento all’area agricola di valore
ambientale della Bonifica ed il richiesto coinvolgimento del comune di Talamona per la
parte ad est sino al ponte di Paniga;
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1.4 Interventi per l’accessibilità, il completamento, la fruibilità dei percorsi pedemontani
orobico e retico;
1.5 individuzione di itinerari di fruizione;
1.6 provvedimenti normativi di tutela in osservanza e ad integrazione delle indicazioni
prevalenti di carattere ambientale contenute nel PTCP adottato;
2) Implementazione e strutturazione delle aree verdi urbane
2.1 Implementazione della rete di verdi pubblici per le aree insediative carenti mediante
una idonea localizzazione negli ambiti di trasformazione;
2.2 Individuazione di aree verdi private vincolate in luogo di aree non utilizzate
funzionalmente all’attività agricola con possibilità di ampliamento per edifici esistenti;
2.3 Potenziamento e ridefinizione della valenza delle aree verdi esistenti;
3) Definizione e incremento degli elementi connettivi della rete ecologica
3.1 Creazione di una estesa maglia di percorsi ambientali pedonali e ciclopedonali
mediante integrazioni di tratti esistenti e nuove individuazioni;
3.2 Censimento dei percorsi di versante e conseguente normativa di tutela con indicazioni
per gli interventi di rivitalizzazione;
3.3 Individuazione delle strade da alberare di nuova costruzione e di riqualificazione viaria
con i conseguenti provvedimenti (piano dei servizi, apposizione di vincoli vps verde
privato stradale nel piano delle regole);
4) Qualificazione degli ambiti paesaggistici
4.1 Definizione normativa degli ambiti atta a garantire la permanenza delle
caratterizzazioni paesistiche locali e promuovere riqualificazioni;
4.2 Tutela normativa ed evidenzazione delle potenzialità di elementi e sistemi del
paesaggio antropico.
3.2.
sistema della mobilità e dei servizi
1)
Riordino e organizzazione funzionale della viabilità veicolare
1.1 Classificazione funzionale della rete viaria esistente ed indicazione dei criteri e dei
parametri progettuali per le strade di nuova costruzione e di riqualificazione;
1.2 Integrazioni della rete viaria con nuove strade interquartiere, di quartiere e interlocali
per un efficiente interrelazione fra gli ambiti di tessuto consolidato e gli ambiti di
trasformazione:
- Polo Fieristico/via Forestale/S.P.Valeriana
- Polo Fieristico/Campovico-Paniga
- Comparto PIP/S.P. per S.Marco
- via Damiani-via Morelli/S.P. per S.Marco
- via Olmo/via Merizzi
- via Arcolasco/via Ganda
- via Castagna/via Gregorini
- SS38/strada parallella alla linea FF.SS./via Merizzi
- via Forestale/via Lungo Adda
- via Valeriana a Campovico/nuova strada Campovico-Paniga
- via Valeriana a Paniga/via Valeriana vecchia
1.3 Ristrutturazione e riqualificazione della rete viaria secondo i criteri e i parametri
progettuali riportati in un apposito abaco per strade di nuova costruzione e di
riqualificazione;
1.4 Individuazione di zone 30 in aree residenziali e localizzazione di interventi di
moderazione
1.5 definizione con indicazioni per la riqualificazione delle strade agro-silvo-pastorali e
limitazione a nuovi percorsi carrabili di versante
2) Incremento dell’offerta strutturata di parcheggio con particolare riguardo agli attrattori di
traffico
2.1 Previsione di nuove strutture interrate di parcheggio
- P.za S.Antonio e “campo delle suore”;
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2.2
-
A.T. Crotto Getsemani;
P.R. Biffi;
PII Martinelli;
P.za Aldo Moro e area Cortivacci;
P.za Rivolta;
Area FF.SS.-via Fumagalli;
Previsione di nuove aree di parcheggio di superficie
a sud del Polo Fieristico;
area di valore ambientale della Bonifica-via Arcolasco;
parcheggi di cintura a Campovico lungo la nuova strada Campovico-Paniga;
piazza di Campovico;
via Valeriana in prossimità del campo sportivo a Paniga;
Chiesa della Beata Vergine delle Grazie a Paniga;
Cimitero a Paniga;
Via Valeriana per Porcido a Desco;
piccoli parcheggi di attestamento sulla viabilità principale per i nuclei di versante
orobico e retico;
2.3 Richiesta di dotazioni di parcheggio maggiori rispetto ai minimi di normativa negli
ambiti di trasformazione per assolvere a bisogni dei comparti vicini;
3) Miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico
3.1 Riqualificazione e mantenimento in piena efficienza del nodo di interscambio per il
trasporto passeggeri;
3.2 Politiche sinergiche con STPS per la definizione di una rete di fermate adeguatamente
attrezzate;
3.3 Politiche intercomunali per la creazione di un trasporto “leggero” urbano MorbegnoTalamona-Cosio Valtellino-Traona;
4) Strutturazione di una rete ciclopedonale in connessione e/o parte della rete ambientale e
coniugata al trasporto pubblico
4.1 Individuazione di percorsi paralleli o alternativi alle strade di interquartiere e di
quartiere;
4.2 Previsione di nuovi attraversamenti protetti della linea FF.SS. e della SS38 quali:
- sottopasso FF.SS e SS38 di Area FF.SS.-via Fumagalli;
- adeguamento cavalcavia ferroviario di via Forestale;
- sottopasso SS38 di PII Martinelli-via Faedo;
- adeguamento sottopasso ferroviario di via Bottà;
- sottopasso SS38 di viale della Rimembranza
4.3 Corredo di marciapiedi alle nuove strade ed in tutti gli interventi di riqualificazione viaria
come stabilito in un apposito abaco
5) Conferma e sviluppo della buona dotazione di servizi comunali e sovracomunali
5.1 Sostanziale convalida delle localizzazioni previste e in essere con modifiche
dimensionali e riqualificazioni;
5.2 Politiche per la implementazione e la riqualificazione dei servizi (coinvolgimento degli
Enti preposti e forme di sostegno ed incentivo per gli interventi edilizi ed urbanistici)
individuati con potenzialità di sviluppo quali:
- Ospedale civile e Casa di Riposo;
- Comparto parrocchiale di S.Giuseppe;
- Colonia Fluviale,
- Pretura;
5.3 Ridefinizione della valenza del comparto del Polo Fieristico con la trasformazione in
struttura polivalente per eventi fieristici, avvenimenti sportivi, concerti e il
completamento con un nuovo centro natatorio;
5.4 realizzazione della dotazione di aree per servizio prevista dal PIP nell’area industriale
Morbegno-Talamona con particolare riferimento al sistema ambientale
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6)
Sviluppo dei servizi tecnologici compendiato da interventi di mitigazione e compensazione
ambientale
6.1 Conterminazione di un’area per l’ampliamento dell’impianto di depurazione sottoposta
all’obbligo di una preventiva completa delimitazione di schermatura ambientale con
alberi di prima grandezza e siepature;
6.2 Previsione di un’area quale polo di smistamento e razionalizzazione delle linee
elettriche di Alta Tensione (richiesta dal GRTN a fronte di un impegno alla
delocalizzazione delle linee AT dai tessuti insediativi) in adiacenza al comparto PIP
sottoposta all’obbligo di opere di schermatura verso il cimitero e la pedemontana con
alberature di prima grandezza e siepature;
6.3 Schermature ambientali dell’impianto di cogenerazione e disposizioni normative per la
mitigazione e la compensazione ambientale di futuri ampliamenti e nuovi poli;
6.4 Incentivazione e provvedimenti urbanistici per la delocalizzazione della torre di
trasmissione telefonica in via Vanoni;
6.5 Potenziamento dell’area per trattamento inerti di Campovico-Paniga corredato da
opere di mitigazione da realizzarsi in sinergia con le sistemazioni ambientali previste
per la costruzione della vicina nuova SS38;
6.6 Incentivazione e provvedimenti urbanistici per la delocalizzazione degli impianti di
betonaggio.
3.3.
sistema insediativo e territoriale
3.3.1
1)
città e nuclei storici
Rivitalizzazione e recupero funzionale dei nuclei di antica formazione
1.1 Predisposizione di una normativa edilizio-urbanistica essenziale e rigorosa;
1.2 Definizione di unità edilizie assoggettate a tipologie di intervento codificate;
1.3 Individuazione di ambiti di trasformazione e zone di recupero nei comparti degradati
estesi e/o con proprietà frazionate ovvero in risposta a specifiche istanze (AT
Paravicini, PR Biffi, PR Lusardi, PR Torchi Bianchi);
1.4 Incentivazione agli interventi edilizi ed all’uso mediante:
- l’applicazione di provvedimenti non onerosi;
- la possibilità di recupero abitativo dei sottotetti anche, ove compatibili, con sopralzi;
- una modesta limitazione delle destinazioni compatibili;
1.5 Valorizzazione di spazi aperti, di percorsi storici, di edifici rappresentativi mediante:
- interventi di riqualificazione dei fulcri costituenti centralità;
- interventi coordinati di riqualificazione diffusa (pavimentazioni, illuminazione, sottoservizi, arredo, segnaletica storica e di informazione culturale) stabiliti secondo le
priorità e le finalità della rivitalizzazione;
- conferma delle agevolazioni e dei contributi per la manutenzione delle facciate dei
palazzi storici;
- integrazioni al Regolamento Edilizio con normative specialistiche per la valorizzazione
e la rivitalizzazione dei nuclei di antica formazione (normativa sulle insegne, normativa
sui dehors, etc.).
3.3.2
città consolidata
2)
Attuazione completa delle densità edilizie previste dal PGT
2.1 trasferibilità dei diritti volumetrici nelle aree di tessuto consolidato di riferimento;
2.2 applicazione di un indice territoriale minimo negli ambiti di trasformazione;
3) Miglioramento della qualità edilizio-urbanistica
3.1 provvedimenti sui parametri per l’edificazione:
- esclusione dal computo della Slp delle superfici delle scale e degli spazi comuni negli
edifici plurifamiliari;
- introduzione di parametri ecologici quali l’indice di permeabilità, la densità arborea, la
densità arbustiva;
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4)
5)
6)
7)
3.2 indicazioni normative integrative per l’attività edilizia:
- individuazione di una pezzatura minima di lotto pertinenziale per l’edificazione;
- obbligo di localizzazione dei parcheggi privati al di fuori della recinzione nei complessi
plurifamiliari;
- normativa sulle recinzioni con incentivi per l’arretramento e la creazione di verde privato
stradale in determinate aree di tessuto lungo le strade di quartiere;
- obbligo della valutazione da parte della commissione del paesaggio per le coloriture
degli edifici e per le coperture;
- possibilità di aumento della altezza massima consentita (pari ad un piano) lungo le
strade di quartiere vie Damiani, via Merizzi, via V° Alpini, via Forestale;
Conferma e definizione di centri alternativi (policentrismo)
4.1 conferma del P.A. S.Giuseppe con adeguamenti esecutivi per gli spazi di relazione con
la città;
4.2 definizione e rafforzamento di centralità aggiuntive con modifiche urbanistiche,
dotazioni e arredo, installazioni di arte urbana sull’esempio di p.za S.Antonio (p.za
Rivolta, p.za Aldo Moro, p.za S.Rocco, Central Park, via Fumagalli, Bottà, via MerizziBocciodromo);
4.3 valorizzazione delle caratteristiche peculiari di paese delle frazioni retiche di fondovalle
(Campovico, Paniga, Desco) con interventi di miglioramento ed integrazione degli
spazi pubblici;
Valorizzazione dei sistemi commerciali e delle attività ricettive esistenti
5.1 interventi di cucitura urbanistica, mediante gli ambiti di trasformazione Parravicini e
Castelli-Galbusera e riqualificazioni delle vie Faedo e Margna, per una sinergia fra i
sistemi commerciali e le attività del centro di Morbegno con le attività previste nei
programmi integrati di intervento “Martinelli” e “Mulino”;
5.2 rafforzamento del sistema commerciale di via Forestale mediante la previsione di
ambiti di trasformazione con portici e spazi di aggregazione a chiusura dell’edificazione
lungo il margine est sino al ponte Vanoni e la ristrutturazione della via;
5.3 riqualificazione degli spazi pubblici (parcheggi, marciapiedi, alberature, arredo) per il
mantenimento dei negozi di prima necessità e degli esercizi bar nelle frazioni;
Ottenimento di mix funzionali compatibili agli intorni interessati ed in risposta alle vocazioni
insediative
6.1 individuazione di tessuti produttivi misti per beni e servizi con la compresenza della
destinazione residenziale;
6.2 aumento delle percentuali, rispetto alla normativa vigente, delle destinazioni d’uso
compatibili (terziario per uffici e commercio) in tessuti residenziali
6.3 sinergia con le destinazioni d’uso previste negli ambiti di trasformazione per l’ottenimento di mix funzionali nei tessuti di riferimento
rilocalizzazione di attività artigianali incongrue
7.1 individuazione delle attività artigianali incongrue (es: Getsemani, Alfa Romeo di via
Damiani, ex Funghicoltura) ed individuazione delle possibilità di trasformazione;
7.2 previsione di un ambito di trasformazione artigianale (2-3 Ditte) prossimo al comparto
PIP Morbegno-Talamona in località Cappelletta ed individuazione di tessuti e ambiti di
trasformazione produttivi misti per beni e servizi;
7.3 promozione di un accordo con il comune di Talamona per una variante al PIP che
preveda un incremento della utilizzazione fondiaria e l’applicazione del solo indice di
utilizzazione.
3.3.3
8)
città da trasformare
Individuazione degli ambiti già edificati suscettibili di possibile trasformazione e definizione
delle specifiche vocazioni
8.1 ricognizione delle aree con specifiche domande di trasformazione ovvero degradate
e/o in contrasto con il tessuto dell’intorno insediativo, valutazione delle potenzialità e
definizione degli obiettivi peculiari da perseguire;
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9)
Individuazione dei comparti urbani e periurbani suscettibili di trasformazione per il
completamento ed il supporto ai sistemi insediativi in essere
9.1 conferma della vocazione insediativa delle aree soggette a pianificazione preventiva
dal PRG ma non attuate (Ganda, Gregorini);
9.2 collocazione di ambiti in aree per servizi non riconfermate e in aree di dimensioni
apprezzabili intercluse in tessuti edificati;
9.3 collocazione di ambiti a completamento dei sistemi insediativi su vie di interquartiere
(via Forestale, nuova strada Campovico-Paniga);
9.4 assegnazione di prescrizioni, direttive ed indirizzi quali criteri d’intervento negli ambiti;
10) Definizione delle priorità di trasformazione
10.1 precedenza agli ambiti residenziali derivanti da comparti soggetti a piani attuativi dal
PRG ed agli ambiti produttivi;
10.2 valutazione di urgenza per gli ambiti degradati e/o in contrasto nonchè agli ambiti
interclusi nel tessuto insediativo;
10.3 valutazione del grado di rispondenza ai criteri di intervento (obiettivi, prescrizioni,
direttive e indirizzi) dell’ambito proposto;
10.4 preferenza per gli ambiti di trasformazione residenziali che prevedono una quota parte
di edilizia convenzionata.
3.3.4
territorio extraurbano
11) Mantenimento delle funzioni agricole extraurbane e di versante
11.1 conferma della funzione alle attuali zone agricole con la previsione di aree agricole
integrate da verdi privati e aree non soggette a trasformazione con la sola eccezione di
limitati ambiti interclusi o di “frangia” urbana;
12) Tutela del valore paesaggistico delle aree agricole
12.1 individuazione come aree di valore paesaggistico-ambientale soggette a tutela delle
aree agricole di versante;
12.2 applicazione della normativa del Parco della Bosca alle aree agricole della Bonifica e
definizione quale area di valore paesaggistico-ambientale;
12.3 recepimento quali aree di valore paesaggistico-ambientale delle aree di naturalità
fluviale e dei varchi inedificabili proposti dal PTCP adottato;
13) Riqualificazione delle aree degradate al di fuori del tessuto consolidato
13.1 individuazione delle aree degradate soggette a riqualificazione (aree di trattamento
inerti, depositi a cielo libero in attuali zone agricole) con normative specifiche ed
eventuali incentivazioni.
4. PIANO INTEGRATIVO DEI NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE:
sintesi degli obiettivi e delle strategie di piano
4.1.
Obiettivi e strategie generali
obiettivi:
•
•
•
tutela e promozione del patrimonio edilizio esistente inteso sia come singoli episodi
architettonici che come valenze urbanistiche ed ambientali di contesto
tutela e promozione di strutture e manufatti presenti sul territorio con riferimento al loro
valore storico, architettonico, artistico, ambientale e documentale, quale opportunità
soprattutto per i nuclei di versante
promozione ed incentivazione del recupero dell’esistente in un’ottica di sviluppo
sostenibile intesa come diminuzione della pressione verso ulteriore consumo di
territorio, come utilizzo di specifiche tecniche costruttive sostenibili e come premialità
rispetto alla qualità degli interventi
strategie:
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•
Estensione delle attuali zone dei nuclei di antica formazione e dei relativi criteri di tutela
da intendersi come :
- ampliamento delle attuali zone di centro storico (vigenti zone A ed A1) in
considerazione del contesto di appartenenza in relazione alle valenze urbanistiche ed
ambientali di insieme;
- estensione di tutela puntuale a nuclei e manufatti storici sparsi nel territorio in
relazione a specifici e particolari valori rilevati;
- estensione delle prescrizioni generiche relative ai tessuti storici a tutti gli insediamenti
rurali montani anche se non specificamente individuati cartograficamente;
•
Incentivazione economica e/o agevolazione per gli interventi di recupero nei tessuti
storici con particolare riferimento alla promozione degli interventi che utilizzino tecniche
edilizie sostenibili, di risanamento e risparmio energetico ed idrico quali:
- previsione estesa di modalità di intervento che non prevedano contribuzione
(Risanamento c onservativo)
- valorizzazione dei volumi esistenti anche attraverso la possibilità estesa, anche
nell’ambito di interventi di Risanamento conservativo, di cambio di destinazione d’uso in
particolare per tutti quei volumi con destinazioni non più in essere o non compatibili con
la destinazione residenziale (fienili, stalle, etc.);
- premi volumetrici riferiti agli ambiti di trasformazione e di riqualificazione (Piani di
Recupero) qualora nel contesto dell’intervento siano utilizzate tecniche edilizie di
risanamento e/o risparmio di risorse energetiche ed idriche, utilizzo di fonti energetiche
rinnovabili, utilizzo di materiali ecologicamente sostenibili in relazione alla loro
produzione, provenienza, messa in opera, salubrità, smaltimento o riciclabilità secondo
specifichi requisiti prestazionali e soglie stabiliti dal Nuovo Regolamento Edilizio;
- possibilità di recupero dei sottotetti esistenti con previsione di modifica, ove possibile,
dell’andamento altimetrico e/o planimetrico delle coperture;
- possibilità di aumento della s.l.p. nella misura massima del 10% una tantum; tale
misura massima sarà raggiungibile per diversi gradi in relazione all’utilizzo di tecniche
di risparmio di risorse energetiche ed idriche, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili,
utilizzo di materiali ecologicamente sostenibili in relazione alla loro produzione
produzione , provenienza, messa in opera, salubrità, smaltimento o riciclabilità secondo
specifichi requisiti prestazionali stabiliti dal Nuovo Regolamento Edilizio.
•
Predisposizione di prescrizioni costruttive particolari, relative alle unità di intervento
individuate che tutelino i caratteri artistici, architettonici ed urbanistici specifici e di
contesto, e che contemporaneamente consentano, ove possibile, gli interventi di cui al
punto precedente.
•
Individuazione di interventi volti a promuovere la valorizzazione di ambiti e
connessioni urbane di particolare potenzialità quali catalizzatori di recupero, di
centralità e vitalizzazione e quali patrimoni di particolare pregio.
•
Valorizzazione dei percorsi di connessione urbana interni ai Nuclei di antica
formazione, pubblici, di uso pubblico o privati con previsioni specifiche circa le modalità
di intervento.
•
Individuazione di interventi volti a promuovere lo sviluppo e la vitalizzazione di zone
attualmente risultanti decentrate e “periferiche” anche attraverso il riesame della sosta
veicolare, la promozione e riqualificazione di quello pedonale, la valorizzazione di aree
verdi e contesti urbani ed ambientali di pregio e l’insediamento di strutture o
destinazioni pubbliche o di uso pubblico.
•
Valorizzazione attraverso specifica individuazione e normativa d’intervento, dei percorsi
storici di versante in connessione con percorsi storici di fondovalle e con la nuova rete
di percorsi ciclopedonali in modo da creare una rete escursionistica leggibile, attrezzata
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ed alternativa (segnaletica con toponomastica storica, tempi di percorrenza, pannelli
illustrativi, etc.).
4.2.
Strategie particolari
In relazione alle strategie a carattere generale sopra esposte il Piano Integrativo individua le
seguenti strategie particolari (vedi Allegati A4.PI.1A- A4.PI.1B), in coerenza alle criticità e
potenzialità individuate nelle Valutazioni Preliminari di Piano (vedi Allegati A3.PI.1A- A3.PI.1B).
4.2.1
Morbegno Centro
•
Piazza S. Antonio
spostamento del traffico veicolare verso la strada provinciale per S.Marco (già in
previsione);
spostamento del parcheggio in superficie, in interrato sotto l’area posta sul fianco
sud del Complesso di S. Antonio e Santa Marta, attualmente ospitante
un’attrezzatura sportiva (“Campetto delle suore”), con accesso dalla nuova
viabilità veicolare (già in previsione);
spostamento del mercato settimanale nella struttura del parcheggio posto
all’imbocco della strada provinciale per Albaredo e Passo S. Marco;
riqualificazione della Piazza con opere strutturali e di arredo urbano con
possibilità di istallazioni “leggere” del mercato settimanale in continuità con la
nuova collocazione di cui sopra;
previsione di un percorso pedonale che, attraverso i chiostri del complesso di
S.Antonio connetta la Piazza con la via S.Martino e quindi con il complesso
monumentale della chiesa dell’Assunta; tale percorso dovrà essere individuato
nell’ambito degli interventi volti al recupero e riqualificazione del complesso
conventuale;
riqualificazione della zona absidale della Chiesa di S. Antonio con la
realizzazione di un’area pubblica a ridosso dell’abside in modo da rendere
possibile la fruibilità anche visiva della stessa e creare relazione diretta con la via
S. Martino e la via Damiani;
riqualificazione e valorizzazione dei tracciati della via S.Martino e della via
Damiani quali strategici tracciati urbani anche attraverso il riesame della viabilità
e della sosta veicolare, in modo da creare connessione diretta attraverso la via S.
Martino con le presenze monumentali delle chiese Madonna Assunta e San
Martino e l’attigua area a verde pubblico, e qualificare la via Damiani quale porta
di Morbegno in ingresso da est.
•
P.zza Mattei
Riqualificazione anche nell’ambito degli interventi del P.R. n°2 “Casa Lusardi” e negli
eventuali interventi interni al complesso Parrocchiale di San Giovanni, volti a creare
fruibilità visiva della zona absidale della Chiesa di San Giovanni dalla P.zza Mattei e
connessione diretta tra la via Cappuccini e la P.zza Mattei stessa. (vedi Ambito di
riqualificazione n°2 , P.R. n°2 “Casa Lusardi” - Criteri di intervento).
•
Comparto “Via Paravicini- Beato Andrea”
Individuazione di P.R. (vedi Ambito di trasformazione n°1- P.R. n°1 “Via ParaviciniBeato Andrea”- Criteri d’intervento) con intervento di ristrutturazione urbanistica volta a:
promuovere il recupero anche attraverso la sostituzione edilizia di tutto il
comparto
(ristrutturazione urbanistica);
rafforzare il tracciato della via Paravicini come tracciato urbano a prevalenza
pedonale
riqualificazione e rafforzamento del percorso pedonale esistente sul limite nord
del comparto in modo da creare connessione diretta con via Margna e Faedo;
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•
Comparto “Albergo Trieste”
Individuazione di zona di Recupero nell’ambito degli interventi del P.R. n°3 “Albergo
Trieste, volti ad incentivare la conservazione e riqualificazione dell’attività storica
ricettiva e nel contempo a tutelare le valenze ambientali e architettoniche rilevate. (vedi
Ambito di riqualificazione n°3- P.R. n°3 “Albergo Trieste”- Criteri d’intervento)
•
Piazza S.Giovanni
Spostamento o ridimensionamento delle aree di sosta ed interventi volti
all’abbattimento delle barriere architettoniche.
•
“Zona Municipio”
Realizzazione di parcheggio multipiano per soli residenti nelle zone del Centro
storico nell’area ad ovest; tale struttura dovrebbe avere accesso dalla strada
Pedemontana posta a sud ed essere provvisto di copertura a verde e di tutte le
opportune opere di mitigazione ambientale e visiva;
riqualificazione e valorizzazione del giardino di pertinenza della sede municipale
a verde pubblico attrezzato, e realizzazione di un percorso pedonale che scendendo dalla via Pedemontana, percorra lo scalone monumentale, attraversi il
giardino e scenda a livello del piano terra d’ingresso del Municipio stesso,
proseguendo quindi sulla Piazza S.Pietro , sulla via Rocca e via Romegialli;
implementazione dei servizi attraverso la realizzazione dell’ampliamento degli
uffici comunali al piano terra a sud nel sottosuolo del giardino.
•
“Zona Seriole”
Riqualificazione del contesto ambientale anche nell’ambito del complessivo intervento
di recupero dell’area “Biffi” con particolare attenzione al recupero del rapporto della città
con il fiume Bitto, attualmente riferito ancora alla concezione ottocentesca di “canale” e
l’eventuale valutazione di realizzazione una connessione diretta con il giardino del
Palazzo Malacrida e quindi da questo con il tracciato della strada Priula.
•
Piazza S.Rocco
Valorizzazione complessiva della Piazza confermando l’ottocentesco impianto
ottagonale ed il suo ruolo di “porta” storica da ovest per mezzo di opere di
riqualificazione che interessino anche il percorso d’accesso alla Piazza da ovest
costituito dalla via San Rocco verso Regoledo di Cosio.
4.2.2
Percorsi pedonali interni ai tessuti storici, di fondovalle e di versante
-
-
-
-
Riqualificazione e valorizzazione dei tracciati storici della via Faedo , della via
Paravicini ed in continuità della via Bottà sino al Ponte di Ganda quali percorso
urbano unitario e privilegiato in grado di connettere il centro storico di Morbegno
con l’edificato ed nuclei storici più rurali posti a nord sul fondovalle comprese le
frazioni, con il fiume Adda e con il versante Retico;
riqualificazione e rafforzamento della rete dei percorsi pedonali urbani interni e di
versante con priorità della “Strada Priula” anche per mezzo di opere di
manutenzione, di arredo urbano e di opportuna segnaletica secondo le previsioni
particolari espresse nelle N.T.I. e nelle Schede di progetto del Piano delle
Regole;
non si ravvisa l’opportunità di confermare la previsione di percorsi pedonali ad
uso pubblico tra la via Garibaldi e la via Ninguarda e la via Romegialli e la via
Ninguarda; ciò in considerazione del fatto che tali percorsi in parte coperti non
posseggono le caratteristiche fisiche proprie di un percorso ad uso pubblico, né
costituiscono connessione rilevante all’interno del Centro storico;
apertura diretta del percorso tra Vicolo al Bitto e via Cortivacci, per altro già
esistente, ed il potenziamento, con le modalità di cui sopra, dello stesso
attraverso vicolo Cortivacci sino alla Chiesa di S.Rocco;
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-
4.2.3
Desco
-
4.2.4
Riqualificazione dei percorsi pedonali interni in particolare con il rafforzamento
della via IX Luglio.
Campovico
-
4.2.6
Riqualificazione dei percorsi pedonali interni e della “Piazzetta” del lavatoio e
fontana;
ampliamento del parcheggio già esistente nella zona a “monte” dell’abitato e
creazione di un anello viario che consenta la trasformazione a senso unico del
tracciato viario esistente.
Paniga
4.2.5
apertura di un percorso pedonale di nuova formazione che sul tracciato di un
percorso storico esistente colleghi la via Romegialli alla via Vanoni attraverso la
corte della proprietà Passerini: tale previsione potrà essere concordata con la
proprietà a fronte di agevolazioni ed incentivi nel recupero degli edifici della
proprietà suddetta, relativi e subordinati alla cessione di servitù di uso pubblico
del percorso stesso.
Riqualificazione della Piazza Vittoria con spostamento del parcheggio antistante
le scuole e
creazione di connessione di tutto il percorso fino a Chiesa
Campovico verso nord e fino
all’ingresso del Parco della Bosca verso sud
anche con predisposizione per l’ insediamento di strutture leggere per la vendita
ambulante e di supporto al Parco;
riqualificazione della via Valeriana come percorso urbano attrezzato a prevalente
vocazione pedonale;
implementazione dei servizi al piano interrato dell’edificio delle scuole e della sua
area di pertinenza.
Torchi Bianchi
Il Piano prevede l’ individuazione di un Piano di Recupero (vedi Ambito di Trasformazione n°4 P.R.n°4 “Torchi Bianchi”- Criteri d’Intervento) volto a :
promuovere il recupero del primo nucleo storico edificato anche al fine di
risolvere un’oggettiva situazione di pericolo pubblico, attraverso pianificazione
attuativa attuabile in comparti anche non contemporanei;
realizzazione di parcheggio pubblico per residenti interrato;
promozione del recupero e riqualificazione di tutti i percorsi storici del nucleo.
5. INDICAZIONI PER IL PIANO DEI SERVIZI
Il Documento di Piano specifica gli indirizzi per la redazione del Piano dei Servizi in un apposito
articolo delle Norme Tecniche; in particolare al Piano dei Servizi viene richiesto di:
- perseguire l’equilibrio nel territorio tra insediamenti, necessità e servizi;
- recepire gli obiettivi generali e di sistema del Documento di Piano;
- adottare, precisare con politiche o azioni ed, eventualmente, implementare per quanto
di competenza le strategie generali e le strategie di sistema con particolare riguardo al
sistema ambientale e al sistema della mobilità e dei servizi;
- includere le aree per servizi e infrastrutture conseguenti all’attuazione degli ambiti di
trasformazione;
- definire gli interventi per il sistema del verde comunale;
- definire gli interventi per il sistema della mobilità comunale;
- contribuire alla strategia paesaggistica definita dal Documento di Piano in coerenza con
il Piano delle Regole.
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Ulteriore indicazione è quella di una attenta valutazione delle previsioni di servizi e della
mobilità non attuate dal PRG finalizzata alla sola conferma dei vincoli funzionali agli obiettivi di
PGT.
6. INDICAZIONI PER IL PIANO DELLE REGOLE
Il Documento di Piano specifica gli indirizzi per la redazione del Piano delle Regole in un
apposito articolo delle Norme Tecniche; in particolare al Piano delle Regole viene richeisto di :
- recepire gli obiettivi generali e di sistema del Documento di Piano;
- adottare, precisare con politiche o azioni ed, eventualmente, implementare per quanto
di competenza le strategie generali e le strategie di sistema con particolare riguardo al
sistema insediativo e territoriale;
- osservare, dettagliandole, le indicazioni riportate nella “Carta della sensibilità paesaggistica dei luoghi” nonché predisporre opportune azioni di tutela per gli ambiti di rilevanza
paesaggistica;
- dettare i criteri per la salvaguardia e la valorizzazione dei nuclei di antica formazione e
dei nuclei rurali sparsi;
- indicare gli ambiti di compensazione con le rispettive attribuzione dei diritti volumetrici;
- avvalersi del Regolamento Edilizio per la definizione dei criteri per l’istituzione e la
tenuta del registro dei diritti edificatori, l’incentivazione urbanistica, la mitigazione e la
compensazione ambientale, la funzionalità edilizia, la qualità e la salubrità dei materiali
edili, la promozione di energie alternative e rinnovabili, il contenimento dei consumi
energetici ed idrici, l’utilizzo di tecniche e materiali di bioedilizia, la promozione di
installazioni d’arte negli insediamenti.
Ulteriori indicazioni riguardano:
- il recepimento e la declinazione di dettaglio della possibilità di trasferimento delle
volumetrie all’interno delle aree di medesimo tessuto negli ambiti consolidati, al fine di
perseguire il raggiungimento delle previsioni insediative e la densificazione del territorio
già urbanizzato;
- l’accezione da attribuire alle “aree non soggette a trasformazione urbanistica” che
potranno essere, oltre che le aree sottratte per ragioni oggettive a utilizzazioni diverse
rispetto allo stato di fatto, anche aree ritenute tali per scelte di piano come previsto dalle
“Modalità per la pianificazione comunale” predisposte dalla Regione;
- la conferma, per quanto possibile e non dettato da significative ragioni urbanistiche, dei
diritti acquisiti in termini di edificabilità, in senso lato, al fine di evitare sperequazioni
rispetto allo stato di fatto (es. divisioni familiari, tassazioni sino ad ora sostenute, etc.);
- una disciplina delle destinazioni d’uso per i nuclei di antica formazione ed i tessuti
consolidati a prevalenza residenziale che preveda una limitazione “leggera” delle
funzioni complementari previa un’attenta valutazione delle funzioni ammissibili e
considerate le caratteristiche morfologiche delle aree.
7. AMBITI DI TRASFORMAZIONE
Il Documento di Piano prevede n.29 ambiti di trasformazione di cui:
- n.19 con destinazione d’uso principale residenza;
- n.1 con destinazione d’uso principale funzione di servizio;
- n.1 con destinazione d’uso principale attività terziarie;
- n.2 con destinazione d’uso principale attività artigianale mista a commercio e residenza;
- n.2 con destinazione d’uso principale attività artigianali;
- n.2 in nuclei di antica formazione con destinazione d’uso principale residenza e
residenza/pubblici esercizi;
- n.2 di riqualificazione in nuclei di antica formazione con destinazione d’uso principale
residenza e residenza/pubblici esercizi;
dettagliatamente elencati nella seguente tabella:
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N°
LOCALITA'
TESSUTO INSEDIATIVO
FUNZIONE PRINCIPALE
DI RIFERIMENTO
ATR capoluogo MORBEGNO
VI
VIA GREGORINI
B1
R
VIII
VIA GANDA
B1
R
GHISLA-FF.SS.
B1
R
2
GANDA-FF.SS.
B1
R
3
V°ALPINI - CASTAGNA
B1
R
4
CROTTO GETSEMANI
B
R
5
CASTELLI-GALBUSERA
B
R
6
RONCONBOX (a)
B1
R
7
STRADA 17
B1
R
8
FUMAGALLI-BITTO
B1
R
1
9
DELLA NAVE
B
R
10
BOSI-POZZAI
B1
R
11
STRADA 16 NORD
B1
R
12
STRADA 16 SUD
B1
R
C
R
ATR frazione CAMPOVICO
13
EX FUNGHICOLTURA
14
ATR 1c
C
R
15
ATR 2c
B1
R
16
ATR 3c
B1
R
17
ATR 4c
C
R
S impianti tecnologici
S / funzioni di servizio S3
ATS frazione CAMPOVICO
18
CENTRALE
ATAm e ATA capoluogo MORBEGNO
19
CASTAGNA
D1
I / artigianale MISTA
20
DAMIANI (a)
D1
I / artigianale MISTA
21
PONTE VANONI
D2
I / artigianale
22
CAPPELLETTA
D2
I / artigianale
B
T / terziario T3
A
R
ATT capoluogo MORBEGNO
23
CREVAL
AT dei nuclei di antica formazione da attuare con PR
PR1 VIA PARAVICINI E VIA BEATO ANDREA
PR2 LUSARDI (ambito di riqualificazione)
A
R
PR3 ALBERGO TRIESTE
A
R-C / pubblici esercizi C8
PR4 TORCHI BIANCHI/Paniga (amb. riqualific.)
A
R-C / pubb. eserc. C7-C8
tali ambiti sono individuati con apposito perimetro nella “Tavola delle previsioni di piano” ed
esaustivamente trattati nell’elaborato “Criteri di intervento negli ambiti di trasformazione”.
Le considerazioni sulla individuazione nel sistema urbano e sulla possibile priorità temporale,
comunque non vincolante, delle trasformazioni riguardanti ciascun ambito sono sinteticamente
esposte di seguito.
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7.1.
VI - Via Gregorini
Ambito intercluso di completamento del tessuto insediativo che, derivante da un comparto non
attuato di PRG soggetto a piano attuativo, ha vocazione per una trasformazione di brevemedio periodo anche per una conferma dei diritti acquisiti.
7.2.
VIII - Via Ganda
Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo che, derivante da un
comparto soggetto a piano attuativo non attuato di PRG, ha vocazione per una trasformazione
di breve-medio periodo anche per una conferma dei diritti acquisiti e la presenza di una quota
parte di proprietà comunale destinata ad edilizia convenzionata.
7.3.
1 – Ghisa FF.SS.
Ambito intercluso di completamento del tessuto insediativo che, derivante da un comparto non
attuato di PRG soggetto ad intervento diretto, ha vocazione per una trasformazione di brevemedio periodo anche per una conferma dei diritti acquisiti.
7.4.
2 - Ganda FF.SS.
Ambito intercluso di completamento del tessuto insediativo che, di piccole dimensioni e
derivante da un comparto non attuato di PRG in parte soggetto ad intervento diretto ed in parte
vincolato a servizi, ha vocazione per una trasformazione di breve-medio periodo anche per una
conferma dei diritti acquisiti.
7.5.
3 – V°Alpini-Castagna
Ambito intercluso di completamento del tessuto insediativo che, di piccole dimensioni e
derivante da un comparto non attuato di PRG prevalentemente vincolato a servizi, ha
vocazione per una trasformazione di medio periodo sulla base della necessità di ristrutturazione
delle vie V°Alpini, Tirano e Castagna e di dotazione di parcheggi pubblici.
7.6.
4 – Crotto Getsemani
Ambito di qualificazione e riordino funzionale della città, attualmente con attività artigianali
incongrue e fabbricati vetusti, che ha vocazione per una trasformazione di medio periodo sulla
base delle necessità di interazione con il futuro mercato settimanale rilocalizzato e
l’implementazione dell’offerta di parcheggio pubblico per le aree del centro.
7.7.
5 – Castelli-Galbusera
Ambito di qualificazione e riordino funzionale della città derivante da un comparto soggetto a
piano attuativo non attuato di PRG, attualmente con attività produttive incongrue dismesse e
fabbricati vetusti, che ha vocazione per una trasformazione di medio periodo sulla base delle
necessità di interazione con il PII “Martinelli” e l’area sportiva della nuova palestra anche per
una conferma dei diritti acquisiti.
7.8.
6 – Ronconbox
Ambito di qualificazione e riordino funzionale della città, di piccole dimensioni, attualmente con
una attività artigianale incongrua, che ha vocazione per una trasformazione di medio-lungo
periodo sulla base della possibilità di trasferimento dell’attività produttiva.
7.9.
7 – Strada 17
Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di piccole dimensioni, che
ha vocazione per una trasformazione di medio-lungo periodo contestualmente alla costruzione
della nuova strada comunale 17.
7.10. 8 – Fumagalli-Bitto
Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di grandi dimensioni, che
ha vocazione per una trasformazione di medio-lungo periodo sulla base della programmazione
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degli interventi di integrazione e riqualificazione del sistema ambientale del “lungo Bitto” e per la
dotazione di servizi del comparto di “via Fumagalli”.
7.11. 9 – Della Nave
Ambito di qualificazione e riordino funzionale della città, di grandi dimensioni, attualmente con
una attività artigianale incongrua, che ha vocazione per una trasformazione di medio-lungo
periodo sulla base della effettiva possibilità di trasferimento dell’attività produttiva e tenuto conto
dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda.
7.12. 10 – Bosi-Pozzai
Ambito intercluso di completamento e di riqualificazione della città, di grandi dimensioni,
attualmente con una modesta attività agricola di allevamento incongrua, che ha vocazione per
una trasformazione di medio-lungo periodo sulla base dell’urgenza degli obiettivi d’intervento
esposti nella specifica scheda e dell’esecuzione dei previsti interventi di razionalizzazione delle
linee A.T..
7.13. 11 – Strada 16 nord
Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di medie dimensioni, che
ha vocazione per una trasformazione di medio-lungo periodo contestualmente alla costruzione
della nuova strada comunale 16, sulla base dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti nella
specifica scheda e in coordinamento con l’ambito “12 – Strada 16 sud”.
7.14. 12 – Strada 16 sud
Ambito di qualificazione, riordino funzionale e regolarizzazione del tessuto insediativo, di grandi
dimensioni, parzialmente occupato da una attività artigianale dismessa, che ha vocazione per
una trasformazione di medio-lungo periodo contestualmente alla costruzione della nuova strada
comunale 16, sulla base dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda e
in coordinamento con l’ambito “12 – Strada 16 nord”.
7.15. 13 – Ex Funghicoltura
Ambito di qualificazione del tessuto insediativo, di grandi dimensioni, che ha vocazione per una
trasformazione di lungo periodo, costruita la nuova strada “via Valeriana” e sulla base
dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda.
7.16. 14 – ATR 1c
Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di medie dimensioni, in
massima parte derivante da un comparto non attuato di PRG soggetto ad intervento diretto, che
ha vocazione per una trasformazione di medio periodo e costruita la nuova strada “via
Valeriana” anche per una conferma dei diritti acquisiti.
7.17. 15 – ATR 2c
Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di piccole dimensioni, in
massima parte derivante da un comparto non attuato di PRG soggetto ad intervento diretto con
un vincolo di pre-progetto, che ha vocazione per una trasformazione di breve-medio periodo
anche per una conferma dei diritti acquisiti.
7.18. 16 – ATR 3c
Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di piccole dimensioni, in
massima parte derivante da un comparto non attuato di PRG soggetto ad intervento diretto, che
ha vocazione per una trasformazione di breve-medio periodo, sulla base dell’urgenza degli
obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda e anche per una conferma dei diritti
acquisiti.
7.19. 17 – ATR 4c
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Ambito di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di medie dimensioni, in
massima parte derivante da un comparto non attuato di PRG soggetto ad intervento diretto, che
ha vocazione per una trasformazione di breve-medio periodo, sulla base dell’urgenza degli
obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda anche per una conferma dei diritti acquisiti.
7.20. 18 – ATS Centrale
Ambito di riqualificazione dell’area di degrado della ex centrale di Campovico, di grandi
dimensioni, che ha vocazione per una trasformazione di breve periodo in base all’urgenza degli
obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda ed alla richiesta di insediamento delle
funzioni di servizio tecnologico previste.
7.21. 19 – ATAm Castagna
Ambito artigianale-misto intercluso e di completamento del tessuto insediativo che, di piccole
dimensioni e derivante da un comparto non attuato di PRG soggetto ad intervento diretto, ha
vocazione per una trasformazione di breve-medio periodo per una conferma dei diritti acquisiti e
anche per la richiesta di aree a tale destinazione funzionale.
7.22. 20 – ATAm Damiani
Ambito artigianale-misto intercluso e di qualificazione del tessuto insediativo, con la presenza di
un fabbricato incongruo, di piccole dimensioni e incluso parzialmente in area artigianale di PRG
ad intervento diretto, che ha vocazione per una trasformazione di medio periodo per una
conferma dei diritti acquisiti e anche per la richiesta di aree a tale destinazione funzionale.
7.23. 21 – ATA Ponte Vanoni
Ambito artigianale di qualificazione del tessuto insediativo, parzialmente edificato e con la
presenza di una concessionaria, di piccole dimensioni e incluso in area artigianale di PRG ad
intervento diretto, che ha vocazione per una trasformazione di medio periodo per una conferma
dei diritti acquisiti sulla base dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti nella specifica
scheda anche per una conferma dei diritti acquisiti.
7.24. 22 – ATA Cappelletta
Ambito artigianale di completamento e regolarizzazione del tessuto insediativo, di mediopiccole dimensioni, che ha vocazione per una trasformazione di breve periodo per la richiesta di
aree a tale destinazione funzionale e sulla base dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti
nella specifica scheda.
7.25. 23 – ATT Creval
Ambito di qualificazione del tessuto insediativo, in posizione centrale al capoluogo e con la
sede dell’istituto bancario Credito Valtellinese, di piccole dimensioni, che ha vocazione per una
trasformazione di breve periodo sulla base dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti nella
specifica scheda.
7.26. PR1 – Via Paravicini e via Beato Andrea
Ambito di qualificazione del tessuto insediativo, in posizione centrale al capoluogo e in massima
parte edificato con vetuste costruzioni di matrice rurale, di piccole dimensioni ma con proprietà
molto frazionata, che ha vocazione per una trasformazione di medio periodo sulla base delle
necessità di interazione con la riqualificazione urbanistica sull’asse S.Antonio-PII “Martinelli” e
dell’urgenza degli altri obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda.
7.27. PR2 – Lusardi
Ambito di riqualificazione del tessuto insediativo, in posizione centrale al capoluogo e con la
presenza di un fabbricato storico importante per la costruzione urbana, di piccolissime
dimensioni, che ha vocazione per una trasformazione di breve-medio periodo sulla base
dell’urgenza degli obiettivi d’intervento esposti nella specifica scheda.
7.28. PR3 – Albergo Trieste
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Ambito di qualificazione del tessuto insediativo, derivante da un comparto soggetto a piano di
recupero non attuato di PRG, in posizione centrale al capoluogo e con la presenza di un
albergo storico importante per la costruzione urbana, di piccole dimensioni, che ha vocazione
per una trasformazione di breve-medio periodo sulla base dell’urgenza degli obiettivi
d’intervento esposti nella specifica scheda.
7.29. PR4 – Torchi Bianchi
Ambito di riqualificazione del tessuto insediativo di matrice rurale, derivante da un comparto
soggetto a piano di recupero non attuato di PRG, all’inizio del versante retico in prossimità di
Paniga e con la presenza di molteplici fabbricati compromessi da un incendio, di medie
dimensioni, che ha vocazione per una trasformazione di breve-medio periodo in considerazione
delle precarie condizioni di conservazione e sulla base dell’urgenza degli obiettivi d’intervento
esposti nella specifica scheda.
8. EDIFICABILITA’ NEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE
L’edificabilità degli ambiti di trasformazione è assegnata con riferimento ai tessuti edificati
dell’intorno.
A ciascun ambito è attribuita edificabiltà base di partenza che deve essere integrata (ciò obbliga
ad acquisire edificabilità con trasferibilità e/o premialità) sino ad una edificabilità minima fissata
per l’ambito medesimo; tale disposizione normativa è finalizzata al perseguimento delle
previsioni insediative ed, inoltre, ad attivare i meccanismi della trasferibilità e dell’incentivazione
di interventi edilizio-urbanistici virtuosi specificati nei paragrafi successivi.
L’edificabilità minima conseguita per l’ambito può essere aumentata sino ad una edificabilità
massima stabilita per l’ambito stesso (con trasferibilità e/o premialità); tale possibilità normativa
è tesa a rafforzare i meccanismi della trasferibilità e dell’incentivazione.
La capacità edificatoria di base è fissata, ordinariamente, pari al 70% della capacità edificatoria
minima mentre la capacità edificatoria massima è indicabile pari al 120%.
L’acquisizione di edificabilità per premialità è limitata, ordinariamente, al 30% al fine di non
pesare sulla capacità insediativa di piano che viene dimensionato sulla edificabilità minima.
Negli ambiti dei nuclei di antica formazione l’attribuzione della capacità edificatoria avviene
secondo criteri generali di incentivazione e di limitata possibilità di trasferimento volumetrico,
declinati diversamente per ciascun ambito, che sono dettagliatamente descritti nelle specifiche
schede dei “Criteri di intervento negli ambiti di trasformazione”.
9. CRITERI DI PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE e INCENTIVAZIONE URBANISTICA
9.1.
Perequazione
l piano non si avvalerà, in considerazione dello stato di fatto degli ambiti di tessuto consolidato
nonchè della previsione in misura modesta di aree vincolate per attrezzature e servizi, della
facoltà prevista dall’art.11 comma 2 della L.R.12/2005 per l’applicazione estesa della
perequazione urbanistica; pertanto l’attuale conformazione dei suoli degli ambiti di tessuto
consolidato, intesa come edificabilità di base, verrà sostanzialmente confermata.
Il principio perequativo per la ripartizione dei diritti edificatori e degli oneri per la dotazione di
aree per opere di urbanizzazione verrà stabilito per ciascun ambito di trasformazione; a ciascun
ambito, salvo specifica indicazione riportata nei “Criteri di intervento negli ambiti di
trasformazione”, sarà attribuito un indice base da assegnare a tutti i terreni compresi all’interno
del perimetro dell’ambito stesso confermate le volumetrie degli edifici esistenti se mantenuti.
9.2.
Compensazione
Nel caso di cessione gratuita di aree per servizi e attrezzature pubbliche, di uso e interesse
pubblico e/o generale nonchè per nuove strade e allargamenti vengono attribuiti diritti
volumetrici sulla base dell’applicazione di un indice volumetrico che viene stabilito in
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dipendenza dell’ambito interessato dal Piano delle Regole; in particolare, tale misura
compensativa, che è finalizzata da un lato a favorire l’acquisizione per la realizzabilità di opere
pubbliche e dall’altro a stemperare l’effetto penalizzante per il Privato della previsione
urbanistica, è applicata generalmente e anche al di fuori del tessuto consolidato.
Parimenti, a tessuti individuati come inedificabili quali i VPV (verdi privati vincolati) è
assegnabile un indice volumetrico (paritetico a quello delle aree per servizi cedute
gratuitamente) trasferibile ma non direttamente realizzabile.
Nel caso di cessione gratuita di aree per allargamenti stradali in ambiti di tessuto consolidato
non individuate con specifiche indicazione sulle tavole della disciplina delle aree del PGT, ma
imposte per documentate esigenze di natura viabilistica o urbanistica, sono attribuiti diritti
volumetrici paritetici a quellli delle aree medesime.
9.3.
Incentivazione (premialità)
Negli ambiti di trasformazione previsti al di fuori dei nuclei di antica formazione sono possibili
incrementi della edificabilità base assegnata (premialità), valutati percentualmente rispetto alla
edificabilità minima stabilita per ciascun ambito, per l’incentivazione di pratiche urbanisticoedilizie virtuose:
- interventi di riqualificazione urbana;
- interventi coerenti alle finalità dell’efficienza e del risparmio energetico nonchè di
architettura bioclimatica;
- installazione di opere d’arte pubblica (sculture, etc.) secondo i dettami del Regolamento
D.M.23.03.2006 di applicazione della L.717/1949;
- la qualità del progetto;
dettagliatamente specificate nelle norme tecniche.
Tali incentivazioni percentuali sono computabili sino ad un cumulo massimo e, comunque, non
oltre l’edificabilità massima stabilita; ordinariamente, al fine di non pesare sulla capacità
insediativa di piano che viene dimensionato sulla edificabilità minima, tale limite è stabilito pari
al 30% dell’edificabilità minima.
Negli ambiti di trasformazione e di riqualificazione dei nuclei di antica formazione sono previsti
possibili incrementi di edificabilità rispetto all’esistente, per l’incentivazione di
- interventi di riqualificazione urbana e recupero di aree degradate e/o disgregate;
- interventi coerenti alle finalità dell’efficienza e risparmio energetico ed idrico e della
sostenibilità;
le modalità di attribuzione di tali incentivazioni sono specificate nei “Criteri di intervento negli
ambiti di trasformazione”.
Ulteriori incentivazioni, allo scopo di promuovere il recupero edilizio e l’adeguamento igienico
sanitario, sono stabilite nei nuclei di antica formazione e nelle zone agricole mediante una
limitata possibiltà di ampliamento degli edifici esistenti (10%).
10. TRASFERIBILITA’ DELLE VOLUMETRIE
La trasferibilità delle volumetrie (diritti volumetrici) è perseguita con l’intento di:
- rispettare le previsioni di capacità insediativa di piano;
- densificare le parti già urbanizzate del territorio comunale;
- attivare il meccanismo della compensazione urbanistica;
per mezzo dei seguenti criteri:
- negli ambiti di tessuto consolidato sono definiti un indice di fabbricabilita fondiaria base
del lotto (assegnato sulla base dell’area di tessuto insediativo di riferimento) e un indice
di fabbricabilità massima; tale edificabilità massima è ottenibile con il trasferimento di
diritti volumetrici derivanti da lotti appartenti alla medesima area di tessuto insediativo o
da compensazioni;
- volumetrie pertinenti a lotti (aree di pertinenza) compresi in ambiti di tessuto
consolidato, non edificate e/o non edificabili per la conformazione fisica dei lotti
medesimi, possono generare pari diritti volumetrici liberamente trasferibili in lotti e/o
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ambiti di trasformazione appartenenti alla medesima area di tessuto insediativo di
riferimento, come definita dal Piano delle Regole, nel rispetto dell’indice volumetrico
massimo assegnato al lotto che riceve il trasferimento dei diritti.
i diritti volumetrici derivanti dalla compensazione per la cessione gratuita al Comune di
aree per la mobilità e/o per servizi pubblici, di interesse pubblico e/o generale sono
trasferibili, nel rispetto dell’indice volumetrico massimo assegnato al lotto che riceve il
trasferimento dei diritti, in lotti appartenenti alla medesima area di tessuto urbanistico di
riferimento; la trasferibilità negli ambiti di trasformazione è consentita con riferimento
solamente alla medesima appartenenza al Capoluogo o, viceversa, alle frazioni.
11. EDILIZIA AGEVOLATA E CONVENZIONATA
Gli interventi di edilizia agevolata e convenzionata sono localizzati, in analogia al vigente
P.R.G., in alcuni ambiti di trasformazione evitando concentrazioni di rilievo in alcuni comparti; a
tale fine, nonché per limitare una eccessiva penalizzazione delle proprietà private in termini di
cessioni di aree e conseguentemente di superficie fondiaria residua, è stabilita una percentuale
volumetrica pari al 20% della capacità edificatoria minima dell’ambito inferiore ai valori
generalmente imposti nei piani attuativi di P.R.G. (30% ed oltre ad esclusione del P.A. “Bona
Lombarda” pari al 19%).
12. MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE AMBIENTALE
Tutti gli interventi di trasformazione e riqualificazione del territorio, per inscriversi in un quadro di
generale sostenibilità ambientale, devono coniugarsi a misure di mitigazione degli interventi
medesimi e ad opere di compensazione ambientale che, in un certo senso, ristorano l’ambiente
per il sacrificio patito.
Il piano, condividendo il principio sopra esposto, stabilisce:
- incentivi premiali negli ambiti di trasformazione per opere di mitigazione e/o
compensazione significative;
- prescrizioni, direttive e indirizzi orientate al conseguimento del principio sopraesposto
negli ambiti di trasformazione;
- impone uno studio ambientale per le nuove opere e gli interventi di ristrutturazione
attinenti a infrastrutture e servizi pubblici, di uso e interesse pubblico e/o generale che
stabilisca le necessarie opere di mitigazione e gli eventuali provvedimenti di
compensazione ambientale conseguenti;
- l’obbligo di adeguate mitigazioni ambientali preventive e significative opere di
compensazione ambientale per tutti gli interventi attinenti a servizi tecnologici ed a
nuove opere per la mobilità stabilendone un valore minimo percentuale sull’importo
totale dei lavori.
13. CAPACITA’ INSEDIATIVA DI PIANO
Lo sviluppo complessivo di piano prevede una capacità insediativa residenziale, riportata nella
tabella, con un incremento di circa 1100 abitanti rispetto alla capacità del vigente PRG; tale
incremento è da considerarsi puramente teorico nella realtà poiché considera:
- l’attivazione di tutti gli ambiti di trasformazione individuati;
- la maturazione di tutti i diritti volumetrici derivanti da compensazione;
- la completa trasferibilità dei diritti volumetrici residui dei lotti già edificati negli ambiti
consolidati;
ed inoltre, è da ribadire, attiene ad un orizzonte temporale di medio-lungo periodo e non
comporta una occupazione apprezzabile di nuovo suolo.
Ulteriori considerazioni sulle ipotesi di sviluppo avanzate sono:
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le aree per insediamenti compatibili (commerciali, terziari, artigianato di servizio)
potranno teoricamente aumentare rispetto al vigente PRG con l’applicazione di una
limitazione percentuale più leggera delle destinazioni complementari (+ 20% circa);
le aree per nuovi insediamenti artigianali e artigianali-misti, al di fuori del Piano per
Insediamenti Produttivi “Morbegno-Talamona”, assommano a circa 24000mq a fronte di
una dismissione di aree artigianali pressoché paritetica;
la dotazione complessiva di servizi sarà ampiamente superiore ai minimi di legge.
PREVISIONI DI PGT
DETERMINAZIONE DELLA CAPACITA' INSEDIATIVA RESIDENZIALE DI PIANO
LOCALITA'
V EDILIZIO
RESIDUO
ISOLATI NON
SATURI
Morbegno
400610,688
Campovico
V EDILIZIO
RESIDUO
ISOLATI
SATURI
VOLUME
RECUPERABILE
ZONE A-A1
TOTALE V
EDILIZIO mc
ABITANTI
insediabili
V/150
ABITANTI
residenti
(vuoti urbani)
6950,304
al
31.12.2007
66951,550
474512,542
3163
10632
93628,494
6621,060
100249,554
668
753
Paniga
33782,782
6093,970
39876,752
266
333
Desco
6425,574
4966,580
11392,154
76
107
Arzo
10448,860
10448,860
70
11
ValleCampoerbolo
14572,610
14572,610
97
25
TOTALE
559469,008
651052,472
4340
11861
6950,304
84633,160
A
B
C
D
Tot. abitanti
insediabili+residenti
Abitanti teorici degli ambiti di
trasformazione residui
Abitanti teorici dei nuovi
ambiti di trasformazione
Abitanti teorici da
compensazione urbanistica
16201
876
1023
624
Sommano abitanti A+B+C+D
18724
Capacità Ins. PRG vigente
17612
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14. Allegati del Documento di Piano
Il Documento di Piano è composto dagli allegati elencati di seguito.
A1 - Quadro ricognitivo e programmatorio
A1.0
A1.1
A1.2
A1.3-
1:100000
varia
1:5000
1:2000
1:2000
1:2000
Corografia
Pianificazione sovracomunale
Vincoli amministrativi
Istanze, problemi e aspettative
a- Morbegno
b- Campovico-Paniga-Desco
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Catalogo delle istanze
A2 - Quadro conoscitivo del territorio comunale
A2.1
A2.2
A2.3
A2.4
A2.5-
A2.6-
A2.7-
A2.8-
A2.9-
A2.10-
A2.11
A2.12a
A2.12b
A2.13-
A2.14-
A2.15
A2.16
A2.17
A2.18
A2.19
A2.20
A2.21.1
Sistema della mobilità
1:25000
Inquadramento territoriale viabilistico
1:5000
Carta della mobilità comunale
1:2000
Carta della mobilità comunale - Morbegno
Sistema urbano
1:5000
Evoluzione storica dell’edificato
Uso del suolo-tipologie e destinazioni d’uso degli edifici
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-caratteristiche delle aree pertinenziali
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Uso del suolo-caratteristiche delle aree pertinenziali
Uso del suolo-altezze degli edifici
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-stato di conservazione ed elementi di pregio degli edifici
1:2000
a- Morbegno
1:2000
b- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
Uso del suolo-planimetria delle urbanizzazioni tecnologiche esistenti
1:7500
a- Territorio comunale
1:2000
b- Morbegno
1:2000
c- Campovico-Paniga-Desco
1:2000
d- Arzo-Valle-Campoerbolo
Distribuzione del carico insediativo
1:2000
a-Morbegno
1:2000
b-Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Indici urbanistici ed edilizi
1:5000
Distribuzione delle attività economiche
1:2000
Classificazione dei punti di vendita al dettaglio- Morbegno
Classificazione dei punti di vendita al dettaglio
Carta delle proprietà comunali
1:2000
a-Morbegno
1:2000
b-Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Catalogo delle proprietà comunali
Carta delle attrezzature pubbliche, di uso e interesse pubblico o generale
1:2000
a-Morbegno
1:2000
b-Campovico-Paniga-Desco
1:2000
c- Arzo-Valle-Campoerbolo
d- Elenco riassuntivo delle attrezzature pubbliche, di uso e int. pubb. o generale
Sistema agricolo, ambientale e del paesaggio
1:25000
Orografia
1:25000
Idrografia
1:7500
Carta dell’uso dei suoli extraurbani
1:7500
Carta del paesaggio alla scala comunale
1:7500
Patrimonio edilizio extraurbano
Aree e beni di particolare rilevanza
1:5000
Vincoli ambientali e monumentali
Assetto geologico, idrogeologico e sismico
Componente geologica della pianificazione comunale (nov.2002 – gen.2003)
el.1- Relazione geologica1
el.3- Schede sorgenti e pozzi1
el.4- Schede frane1
1:5000
tav.1.1- Carta di inquadramento
1:5000
tav.1.2- Carta di inquadramento
1:10000
tav.4- Carta di dissesto
varia
tav.5- Rilievo alveo torrente Bitto tratto in conoide
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A2.21.2
1:5000
1:5000
A2.PI.1-
1:5000
1:5000
A2.PI.2-
A2.PI.3-
A2.PI.4-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.5-
1:2000
1:2000
A2.PI.6-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.7-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.8-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.9-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.10-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.11-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.12-
1:1000
1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.13-
1:1000
1:1000
Integrazione della componente geologica, idrogeologica e sismica
(nov.2008 – apr.2009)
all.1- Note illustrative
all.2- Analisi del rischio sismico
tav.1.1- Carta di pericolosità sismica locale
tav.1.2- Carta di pericolosità sismica locale
Piano integrativo dei nuclei di antica formazione
Nuclei e manufatti di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
individuazione
A- Area centro-nord
B- Area centro-sud
Nuclei e manufatti sparsi di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
documentazione fotografica
A- Versante retico
B- Versante orobico
Nuclei e manufatti sparsi di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
schede di rilievo
A- Versante retico
B- Versante orobico
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Individuazione e numerazione edifici ed isolati
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Morbegno centro e nuclei di fondovalle: evoluzione del tessuto urbano
A- Area centro-nord
B- Area centro-sud
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Datazione degli edifici
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Tipologie degli edifici
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Viabilità ed attrezzature collettive
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Caratteristiche spazi aperti connessi alla viabilità: pavimentazioni
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Caratteristiche spazi aperti connessi agli edifici
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Destinazioni d’uso
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Stato di conservazione
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
1:1000
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Valore storico-architettonico-ambientale
1- Morbegno Centro
2- Morbegno nuclei
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1:1000
1:1000
1:1000
A2.PI.14-
-
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Nuclei di antica formazione: zona “A” ed “A1”
Schede di rilievo e documentazione fotografica
1- Morbegno Centro
aggiornamento della scheda edificio n.16 – Isolato 10
datata 04.05.2009 a seguito accoglimento osservazione
2- Morbegno nuclei
3- Campovico, Paniga, Desco
4- Nuclei montani retici
aggiornamento della scheda edificio n.13 – Cerido
datata 04.05.2009 a seguito accoglimento osservazione
5- Arzo,Valle, Campoerbolo, San Carlo
Relazione d’indagine
A2.PI.15
A3 – Valutazioni preliminari di piano
A3.1
A3.2
A3.PI.1-
1:5000
1:7500
1:5000
1:5000
Stato di attuazione del PRG vigente
Criticità e potenzialità
Nuclei e manufatti di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
criticità e potenzialità
A- Area centro-nord
B- Area centro-sud
A4 – Indicazioni di piano
A4.1
A4.PI.1-
A4.2.1
A4.2.2
A4.3
A4.4
A4.5
A4.6
A4.6.1
1:10000
1:10000
1:5000
1:7500
1:1000
Quadro di sintesi delle strategie generali di piano
Nuclei e manufatti di valore storico, architettonico, artistico ed ambientale:
sintesi delle strategie
A- Area centro-nord
B- Area centro-sud
Tavola delle previsioni di piano (CTR)
Tavola delle previsioni di piano
Carta della sensibilità paesaggistica dei luoghi
Relazione illustrativa
Norme tecniche
Criteri d’intervento negli ambiti di trasformazione (allegato alle NTA)
Direttive e indirizzi negli ambiti di trasformazione
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INDICE
0.
PREMESSA.........................................................................................................................................................1
1.
DATI GENERALI SUL TERRITORIO..................................................................................................................2
2.
STRUMENTAZIONE URBANISTICA VIGENTE .................................................................................................2
2.1.
2.2.
2.3.
2.4.
2.5.
2.6.
2.7.
2.8.
PIANI TERRITORIALI DI COORDINAMENTO .................................................................................................................2
STRUMENTO DI PIANIFICAZIONE URBANISTICA GENERALE .........................................................................................3
STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE INTEGRATA DI INTERVENTO .................................................................................5
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ATTUATIVA ...............................................................................................................5
STRUMENTI SETTORIALI E COMPLEMENTARI DI PIANIFICAZIONE .................................................................................7
PIANO PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI MORBEGNO-TALAMONA ...............................................................................7
PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DELLA BOSCA ...............................................................................7
PARCO DELLE OROBIE ...........................................................................................................................................7
3.
CENNI STORICI ..................................................................................................................................................7
4.
CENNI SULLO SVILUPPO EDILIZIO ED URBANISTICO DEL TERRITORIO ................................................10
4.1.
4.2.
4.3.
OPERE SIGNIFICATIVE PER LO SVILUPPO URBANO MODERNO DI MORBEGNO ...........................................................11
I REGOLAMENTI EDILIZI E GLI STRUMENTI URBANISTICI DAL 1914 AL 1974 ...............................................................11
ESAME DELLA PIANISTICA .....................................................................................................................................12
5.
AMBIENTE NATURALE....................................................................................................................................15
5.1.
5.2.
INQUADRAMENTI GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO, IDROGEOLOGICO, IDROLOGICO..................................................15
INQUADRAMENTO PEDOLOGICO ............................................................................................................................15
6.
DINAMICHE DEMOGRAFICHE ........................................................................................................................17
7.
LA SITUAZIONE SOCIOECONOMICA.............................................................................................................24
7.1.
7.2.
7.2.1
7.2.2
7.2.3
DINAMICHE OCCUPAZIONALI ..................................................................................................................................24
ATTIVITÀ ECONOMICHE .........................................................................................................................................26
settore primario ...............................................................................................................................................28
settore secondario...........................................................................................................................................30
settore terziario................................................................................................................................................33
8.
LA CONSISTENZA E ATTIVITÀ EDILIZIA .......................................................................................................37
8.1.
8.2.
8.3.
I VANI ESISTENTI
9.
IL SISTEMA INSEDIATIVO E TERRITORIALE (QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO) ............39
10.
USO ATTUALE DEL SUOLO E PATRIMONIO EDILIZIO ................................................................................39
10.1.
10.2.
10.3.
10.4.
SISTEMA URBANO ................................................................................................................................................40
INDAGINI SULL’USO ATTUALE DEL SUOLO A LIVELLO URBANO ..................................................................................40
TERRITORIO EXTRAURBANO E SISTEMA AGRICOLO, AMBIENTALE E DEL PAESAGGIO .................................................44
DATI EVOLUTIVI SUL PATRIMONIO EDILIZIO .............................................................................................................44
11.
SISTEMA DEI SERVIZI E DELLA MOBILITÀ ..................................................................................................46
11.1.
11.2.
11.3.
11.4.
SISTEMA DEI SERVIZI ............................................................................................................................................46
.....................................................................................................................................47
SERVIZI TECNOLOGICI...........................................................................................................................................49
SISTEMA DELLA MOBILITÀ .....................................................................................................................................49
12.
CRITICITA’ E POTENZIALITÀ..........................................................................................................................49
12.1.
12.2.
12.3.
SISTEMA AMBIENTALE ..........................................................................................................................................50
SISTEMA DELLA MOBILITÀ E DEI SERVIZI ................................................................................................................50
SISTEMA INSEDIATIVO E TERRITORIALE .................................................................................................................51
..................................................................................................................................................37
IL PATRIMONIO EDILIZIO ........................................................................................................................................37
L’ATTIVITÀ EDILIZIA ...............................................................................................................................................37
STANDARDS URBANISTICI
Relazione illustrativa
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COMUNE DI MORBEGNO - “Piano di Governo del Territorio”
DOCUMENTO DI PIANO
dott.ingegnere Luca Gadola – dott.architetto Giulia Maria Vitali
_______________________________________________________________________________________________
13.
LA CARTA CONDIVISA DEL PAESAGGIO COMUNALE E DEI SUOI PROCESSI DI COSTRUZIONE ........53
14.
ALLEGATI DEL QUADRO CONOSCITIVO E ORIENTATIVO .........................................................................56
0.
SCENARIO DI RIFERIMENTO..........................................................................................................................59
1.
OBIETTIVI E STRATEGIE GENERALI .............................................................................................................68
2.
INDICAZIONI QUANTITATIVE DI SVILUPPO ..................................................................................................70
3.
OBIETTIVI E STRATEGIE DI SISTEMA...........................................................................................................70
3.1.
3.2.
3.3.
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.3.4
SISTEMA AMBIENTALE ...........................................................................................................................................70
4.
PIANO INTEGRATIVO DEI NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE:....................................................................75
SISTEMA DELLA MOBILITÀ E DEI SERVIZI .................................................................................................................71
SISTEMA INSEDIATIVO E TERRITORIALE ..................................................................................................................73
città e nuclei storici ........................................................................................................................................73
città consolidata...............................................................................................................................................73
città da trasformare .........................................................................................................................................74
territorio extraurbano ......................................................................................................................................75
SINTESI DEGLI OBIETTIVI E DELLE STRATEGIE DI PIANO........................................................................................75
4.1.
OBIETTIVI E STRATEGIE GENERALI ........................................................................................................................75
obiettivi: .......................................................................................................................................................................75
strategie: ......................................................................................................................................................................75
4.2.
STRATEGIE PARTICOLARI .....................................................................................................................................77
4.2.1 Morbegno Centro .............................................................................................................................................77
•
Piazza S. Antonio.............................................................................................................................................77
•
P.zza Mattei ......................................................................................................................................................77
•
Comparto “Via Paravicini- Beato Andrea” ....................................................................................................77
•
Comparto “Albergo Trieste” ...........................................................................................................................78
•
Piazza S.Giovanni ............................................................................................................................................78
•
“Zona Municipio” .............................................................................................................................................78
•
“Zona Seriole”..................................................................................................................................................78
•
Piazza S.Rocco ................................................................................................................................................78
4.2.2 Percorsi pedonali interni ai tessuti storici, di fondovalle e di versante .....................................................78
4.2.3 Desco ................................................................................................................................................................79
4.2.4 Paniga ...............................................................................................................................................................79
4.2.5 Campovico .......................................................................................................................................................79
4.2.6 Torchi Bianchi ..................................................................................................................................................79
5.
INDICAZIONI PER IL PIANO DEI SERVIZI ......................................................................................................79
6.
INDICAZIONI PER IL PIANO DELLE REGOLE ...............................................................................................80
7.
AMBITI DI TRASFORMAZIONE .......................................................................................................................80
7.1.
7.2.
7.3.
7.4.
7.5.
7.6.
7.7.
7.8.
7.9.
7.10.
VI - VIA GREGORINI .............................................................................................................................................82
VIII - VIA GANDA ..................................................................................................................................................82
1 – GHISA FF.SS.................................................................................................................................................82
2 - GANDA FF.SS. ...............................................................................................................................................82
3 – V°ALPINI-CASTAGNA ......................................................................................................................................82
4 – CROTTO GETSEMANI ......................................................................................................................................82
5 – CASTELLI-GALBUSERA ...................................................................................................................................82
6 – RONCONBOX..................................................................................................................................................82
7 – STRADA 17 ....................................................................................................................................................82
8 – FUMAGALLI-BITTO ..........................................................................................................................................82
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DOCUMENTO DI PIANO
dott.ingegnere Luca Gadola – dott.architetto Giulia Maria Vitali
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7.11.
7.12.
7.13.
7.14.
7.15.
7.16.
7.17.
7.18.
7.19.
7.20.
7.21.
7.22.
7.23.
7.24.
7.25.
7.26.
7.27.
7.28.
7.29.
9 – DELLA NAVE ..................................................................................................................................................83
10 – BOSI-POZZAI................................................................................................................................................83
11 – STRADA 16 NORD .........................................................................................................................................83
12 – STRADA 16 SUD ...........................................................................................................................................83
13 – EX FUNGHICOLTURA ....................................................................................................................................83
14 – ATR 1C .......................................................................................................................................................83
15 – ATR 2C .......................................................................................................................................................83
16 – ATR 3C .......................................................................................................................................................83
17 – ATR 4C .......................................................................................................................................................83
18 – ATS CENTRALE ...........................................................................................................................................84
19 – ATAM CASTAGNA ........................................................................................................................................84
20 – ATAM DAMIANI ............................................................................................................................................84
21 – ATA PONTE VANONI ....................................................................................................................................84
22 – ATA CAPPELLETTA ......................................................................................................................................84
23 – ATT CREVAL ...............................................................................................................................................84
PR1 – VIA PARAVICINI E VIA BEATO ANDREA ........................................................................................................84
PR2 – LUSARDI ...................................................................................................................................................84
PR3 – ALBERGO TRIESTE ....................................................................................................................................84
PR4 – TORCHI BIANCHI........................................................................................................................................85
8.
EDIFICABILITA’ NEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE................................................................................85
9.
CRITERI DI PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE URBANISTICA ............................85
9.1.
9.2.
9.3.
PEREQUAZIONE ...................................................................................................................................................85
COMPENSAZIONE .................................................................................................................................................85
INCENTIVAZIONE (PREMIALITÀ)..............................................................................................................................86
10.
TRASFERIBILITA’ DELLE VOLUMETRIE .......................................................................................................86
11.
EDILIZIA AGEVOLATA E CONVENZIONATA .................................................................................................87
12.
MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE AMBIENTALE .......................................................................................87
13.
CAPACITA’ INSEDIATIVA DI PIANO ...............................................................................................................87
14.
ALLEGATI DEL DOCUMENTO DI PIANO........................................................................................................89
Relazione illustrativa
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