Opportunità di cofinanziamento comunitario nel settore dell`ambiente
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Opportunità di cofinanziamento comunitario nel settore dell`ambiente
Opportunità di cofinanziamento comunitario nel settore dellambiente Trento, 15 dicembre 1999 Claudio De Paola Membro del Team Europe Direttore del Carrefour Lombardia Responsabile Agricoltura del Parco del Ticino GIUNTA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO - 2000 Copyright: Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 2000 Centro Documentazione Europea Coordinamento redazionale: Giuliana Bassetti DE PAOLA, Claudio Opportunità di cofinanziamento comunitario nel settore dellambiente : Trento, 15 dicembre 1999 / Claudio De Paola. [Trento] : Provincia autonoma di Trento. Giunta, 2000. 35 p. ; 21 cm. (Quaderni del CDE ; 7) 1. Ambiente naturale Protezione Finanziamenti comunitari 2. Unione europea Politica ambientale 363.756 8 2 Claudio De Paola Membro del Team Europe Direttore del Carrefour Lombardia Responsabile Agricoltura del Parco del Ticino Opportunità di cofinanziamento comunitario nel settore dell’ambiente Questa relazione si pone l’obiettivo di fornire informazione mirata al percorso di sviluppo delle tematiche ambientali: è un momento difficile per parlarne perché la maggior parte delle iniziative comunitarie sono ancora in discussione. Cercherò, comunque, di offrire un quadro della situazione il più possibile aggiornato. Gli esempi riguarderanno il rapporto tra ambiente - sviluppo rurale - agricoltura rispetto all’impatto di “Agenda 2000”, l’unico programma specifico di finanziamento ambientale, che sarà riproposto alla terza edizione, cioè Life. Farò anche riferimento al V° Programma quadro per la ricerca scientifica e tecnologica per quanto riguarda gli ambiti legati alla tutela ambientale ed infine ai bandi per azioni di informazione e sensibilizzazione. Innanzitutto permettete che presenti la mia attività: dirigo il Carrefour della Lombardia, ospitato dal Parco del Ticino in cui sono responsabile del settore agricoltura. I Carrefour rurali sono una delle reti di informazione dell’Unione Europea, composta di circa 120 centri. Anche questa regione dispone del centro: il Carrefour del Trentino Alto Adige opera presso l’Istituto Tecnico Agrario di S.Michele all’Adige. L’attività del Carrefour Lombardia è orientata alle tematiche ambientali ed agro-ambientali, in quanto la struttura ospitante è il Par3 co del Ticino e quindi un parco tra i più antichi d’Italia che comprende il territorio di 46 Comuni compresi nelle province di Milano, Pavia e Varese. Credo sia importante offrire un brevissimo inquadramento delle linee d’indirizzo comunitarie in tema ambientale. La novità più consistente sta nella nuova considerazione per la politica ambientale. Un primo passo importante è rappresentato dal Trattato dell’Unione europea: il Trattato di Amsterdam introduce infatti il concetto di “sostenibilità”. All’art. 2 c’è, tra gli obiettivi dell’Unione europea, quello dello sviluppo sostenibile, che consiste nell’attuare processi strutturalmente validi senza compromettere le risorse ambientali da conservare per le future generazioni. E’ quindi importante non dimenticare che non può esistere sviluppo sostenibile senza sviluppo economico. L’art. 6 del Trattato dice poi come possiamo raggiungere questo tipo d’obiettivo: necessariamente integrando le esigenze dell’ambiente in tutte le politiche comunitarie. Non dovranno quindi più essere cose separate. Life non può continuare ad essere l’unico strumento separato dal resto della programmazione: le esigenze ambientali devono essere via via correlate alla realtà quotidiana di tutti i settori produttivi. Uno degli strumenti per attuare tale strategia è il “V° Programma Comunitario a favore dell’ambiente” che ha come sottotitolo “Verso uno sviluppo sostenibile”. E’ un documento datato, del 1993, rivisto nel 1998 e confermato rispetto agli obiettivi prioritari. Prevede l’obbligo di integrare le tematiche ambientali alle politiche comunitarie di sviluppo, nonché di concentrare l’attenzione su alcuni settori d’intervento: agricoltura, energia, industria, trasporti e turismo. 4 Agenda 2000 Tra i documenti recenti che hanno concretizzato alcune linee di indirizzo troviamo “Agenda 2000”. Gli obiettivi di tale programmazione sono a vantaggio di: riforma della PAC (politica agricola comune), fondi strutturali, razionalizzazione del bilancio, riforma istituzionale nel quadro dell’ampliamento. Vedremo, sia pure velocemente, come in tutte queste tematiche l’elemento ambiente diventi una componente essenziale e fondamentale del percorso di sviluppo. Tra i problemi da risolvere con la nuova PAC, c’è la necessità di prestare maggiore attenzione agli equilibri ecologici. Questo fa sì che i problemi da risolvere debbano essere inquadrati innanzi tutto attraverso una politica di sviluppo rurale e delle misure agro-ambientali più incisive. E’ facile comprendere infatti che la doppia linea d’intervento diventi d’enorme sostegno alla politica dei prezzi e di riduzione delle eccedenze. E’ necessario rientrare rispetto alle quantità prodotte ma anche rispetto all’impatto dell’agricoltura sul territorio. Per quanto concerne gli aspetti finanziari, attraverso Agenda 2000 la Commissione conferma che si sta spendendo troppo per la PAC: il 50% circa del bilancio dell’Unione Europea è destinato al settore agricolo. Non è che si spenda troppo in assoluto, ma si spende comunque troppo rispetto ai risultati che, sul piano ambientale, si stanno raggiungendo. Conseguentemente bisogna insistere di più sulla compatibilità e sullo sviluppo rurale. Non c’è più bisogno, a livello europeo, di sviluppo agricolo, ma c’è bisogno di sviluppo rurale; le due definizioni sembrano simili, ma sono profondamente diverse. Alle aziende agricole, attraverso il piano di sviluppo, saranno chiesti servizi a favore del territorio, dello sviluppo sociale, del turismo e di tutte le integrazioni delle tematiche territoriali. Il nuovo regolamento comunitario, Reg. CE 1257 del ’99, accorpa 5 in sé molti regolamenti precedenti proprio a testimonianza della necessità di favorire l’integrazione tra i settori di intervento e di sviluppare un approccio multifunzionale. Soffermandoci sempre sulla PAC in Agenda 2000, è interessante notare come il vertice di Berlino, ossia il Consiglio europeo che ha valutato le proposte della Commissione, abbia confermato che la politica di sviluppo rurale è un secondo pilastro della PAC. C’è un’unanimità tra le Istituzioni rispetto alla necessità di integrare anche in ambito agricolo le tematiche ambientali. Proprio per questo motivo sono potenziati alcuni interventi di carattere ambientale. Dal punto di vista della politica agricola, è importante anche far notare come si vada verso il concetto di “doppia conformità”; ovvero di requisiti minimi sia sul piano dell’investimento diretto, sia per quanto riguarda la tutela ambientale. E’ quindi necessario essere conformi anche alla verifica di impatto ambientale per accedere a qualsiasi tipo di finanziamento. Passando quindi dal concetto di sviluppo agricolo a quello di sviluppo rurale, dovrebbe essere possibile ridurre l’impatto economico della politica agricola, trasformando delle spese dirette per l’agricoltura in spese a favore dell’ambiente. Più o meno il budget viene mantenuto, ma viene destinata una fetta maggiore agli investimenti ambientali. Continuo ad insistere nell’ambito delle misure agro-ambientali. Il Carrefour Lombardia ed alcuni Enti hanno sperimentato i “progetti comprensoriali”: si è notato che, laddove un’istituzione si renda disponibile a guidare un gruppo di agricoltori sul territorio nell’applicazione di una delle misure, il progetto che ne deriva avrà un effetto territoriale di un certo respiro. Agenda 2000 affronta anche le tematiche dell’ampliamento dell’Unione. I paesi candidati all’adesione devono rispettare il cosiddetto “acquis comunitario”, un insieme di regole e requisiti minimi anche relativi all’ambiente. 6 Sono stati definiti anche degli opportuni strumenti di supporto specifici, con la possibilità di utilizzare un programma “Ispa” per quanto riguarda progetti in materia di trasporti-ambiente, “Sapard” per lo sviluppo rurale e “Fair” che esisteva precedentemente, per i progetti di sviluppo locale. Tornando a focalizzare l’attenzione sulle opportunità per l’ambiente, sicuramente degne di nota sono anche le altre iniziative comunitarie, che vengono ridotte a quattro, e che sono: Interreg, Equal, Leader e Urban. (i riferimenti a tali iniziative sono basati sui testi disponibili in bozza). Interreg è stato ampliato, ed offre uno spazio agli interventi in campo ambientale, specialmente per quanto riguarda la cooperazione internazionale. Alla cooperazione transfrontaliera si è aggiunta la cooperazione interregionale. Leader plus arriverà tra pochi mesi ed anche in questo caso sono previsti degli interventi a favore dell’ambiente. Anche in Urban troviamo spazi di azione ambientale proprio per la politica di integrazione precedentemente citata. LIFE Non si può parlare di “opportunità economiche per l’ambiente” senza parlare di Life. Life è l’unico strumento finanziario rivolto interamente all’ambiente; attraverso di esso l’Unione europea ha inteso dare vita ad uno strumento che contribuisse allo sviluppo della politica comunitaria nel settore ambientale. I progetti Life rispondono alle differenti esigenze dei diversi soggetti che operano a tutela dell’ambiente e dal 1992, anno della sua prima edizione, attraverso di esso sono stati finanziati oltre 5000 progetti. Con gennaio 2000 ha avuto formalmente inizio la terza fase del 7 programma che avrà una durata di cinque anni proseguendo dal 2000 al 2004; esso è stato denominato Life III. La prima proposta della Commissione è stata emendata dal parlamento (38 emendamenti), la seconda proposta della Commissione dovrebbe essere sottoposta al Consiglio il 21 gennaio 2000. Ho detto “dovrebbe” in quanto è notizia di ieri che ci sia un contrasto tra le istituzioni per quanto riguarda il budget. Quindi anche la tempistica che indicherò più avanti dovrà essere presa con beneficio di inventario, perché c’è il rischio che il processo decisionale di approvazione possa slittare. I progetti candidati al finanziamento devono necessariamente rispondere ai seguenti criteri generali: · devono essere di interesse comunitario · devono essere realizzati da partecipanti affidabili · devono essere realizzabili (in termini di calendario, bilancio, finanziamento) Indicativamente viene data priorità a progetti basati sull’approccio multinazionale poiché, coerentemente con le finalità di Life esso può amplificare notevolmente i risultati e la loro disseminazione. Life resta distinto in tre settori tematici allo scopo di amplificare l’eco di questo strumento, le quote destinate a ciascuna voce non sono mutate rispetto alle fasi precedenti: rimarrà un Life Ambiente, un Life Paesi terzi ed un Life Natura, quest’ultimo continuerà in maniera ancor più radicata ad insistere sui siti e sulla rete “Natura 2000”. Obiettivo specifico di Life Ambiente è contribuire allo sviluppo di tecniche e metodi innovativi ed integrati nonché proseguire a che si sviluppi la politica comunitaria per l’ambiente; attraverso di esso l’Unione Europea si pone l’obiettivo di intervenire con maggior incisività nel settore produttivo cercando un maggiore coinvolgimento delle piccole e medie imprese ed un’integrazione 8 con i processi decisionali di livello locale per quando riguarda la produzione. Life Paesi terzi in fine si concentra sul bacino del Mediterraneo, in quanto una parte di Life Ambiente potrà operare anche in alcuni Paesi candidati all’adesione: vi è quindi un’apertura di Life anche a questi Paesi. La ripartizione interna è riconfermata: 47% per Life Natura e Life Ambiente, il 6% per Life Paesi Terzi. Nel quadro di Life Ambiente possono essere finanziati due tipi di progetti: · Progetti di dimostrazione · Progetti preparatori Continuano quindi ad essere cofinanziati progetti dimostrativi (che poi dovranno essere messi in rete per le collettività europee in modo tale che tutti possano fruirne e trarne vantaggio) e delle azioni preparatorie, destinate a supportare i provvedimenti legislativi. Laddove, per esempio, si abbia il dubbio che una determinata linea di indirizzo in un settore possa essere dannosa per quanto riguarda gli equilibri ecologici è possibile sperimentare attraverso Life Ambiente processi decisionali; ciò per poter arrivare ad introdurre provvedimenti legislativi solo con la relativa certezza di non recare danni. Possono inoltre essere finanziate due tipi di misure di accompagnamento: · Misure per lo scambio di esperienze tra i progetti · Misure di valutazione e promozione delle fasi Life al fine di diffondere le informazioni scaturite e migliorare le fasi future Così come le azioni preparatorie anche le due misure indicate sono oggetto di specifici inviti a presentare proposte. I progetti dimostrativi sono suddivisi in quattro aree di intervento ciascuna delle quali viene articolata in linee guida che suggeriscono una trama fitta ed organica di ambiti d’applicazione. 9 AREA 1- Maggiore considerazione per i temi ambientali nell’uso e nella pianificazione del territorio, incluse le aree urbane e le zone costiere L’Unione europea sollecita a tenere in maggiore considerazione le tematiche ambientali e di gestione del territorio. La pianificazione dell’uso del suolo, infatti, è uno dei temi per i quali è più urgente agire al fine di integrare il concetto di sviluppo sostenibile. L’obiettivo prefissato consiste nello sviluppare tecniche innovative e metodi di gestione riproducibili a larga scala nel quadro delle politiche regionali. Le linee guida suggerite all’interno della prima area di intervento sono trasversali a tutte le zone dell’Unione europea, appare ovvio però che le opportunità di intervento saranno di volta in volta differenti relativamente alle specifiche esigenze di ciascun area geografica. In ambiente urbano, la cui gestione è stata troppo a lungo trascurata, si dovrà intervenire con azioni decisive; uguale considerazione deve essere fatta in merito alla qualità dell’aria, un problema grave per un numero sempre crescente di aree urbane. Esiste poi la grave questione della gestione delle acque, inteso in senso generale (gestione idrogeologica e gestione qualitativa). Non ultimo è il delicato tema del turismo sostenibile. Infatti non si è ancora giunti all’individuazione di una formula risolutiva per la realizzazione del “turismo sostenibile”. E’ quest’ultima considerazione che mi fa credere che vi sia ancora molto da fare e che quello del “turismo sostenibile” sia uno dei settori d’intervento più interessanti per il futuro di Life. 10 AREA 2 - Riduzione dell’impatto ambientale delle attività economiche La seconda area di intervento si pone l’obiettivo di ridurre l’impatto che una gestione impropria delle attività economiche provoca all’ambiente; per ottenere ciò l’Unione europea volge l’attenzione ad una valutazione preventiva e all’utilizzo di tecnologie pulite. La seconda area di intervento si pone un obiettivo chiaro: introdurre tecnologie pulite ovvero tecnologie di ridotto impatto ambientale in sostituzione di tecnologie standard e di maggior impatto sull’ambiente. Un esempio di chiara dimostrazione dell’utilità ed applicabilità delle tecnologie pulite ve lo può fornire una breve considerazione sul cosiddetto “eco-audit ambientale”: di fatto è una certificazione di processo che, attraverso un’adesione volontaria, consente alle imprese di contraddistinguere attraverso un determinato logo il proprio prodotto o il proprio processo produttivo e dimostrare di aver integrato l’impatto ambientale in tutti le fasi produttive. Ciò si integra con la normativa Iso per quanto riguarda gli standard produttivi, oppure le “eco-labels” le quali, se fino a poco tempo fa erano ad esclusivo appannaggio del settore industriale saranno presto estese anche a tutti i servizi produttivi. Si tratta di una sorta di “margherita” comunitaria che dà la caratterizzazione al prodotto di qualità ecologica, oltre che di qualità industriale. AREA 3 - Riciclaggio e gestione razionale dei flussi dei rifiuti Nel luglio 1996 la Commissione ha adottato una comunicazione sulla strategia di gestione dei rifiuti: primo obiettivo è la riduzione della produzione, secondo è la realizzazione di rifiuti biodegradabili. 11 La questione di maggiore interesse concernente il riuso, recupero e riciclo dei rifiuti è, soprattutto, legato alle confezioni. Si è notato come, soprattutto attraverso i processi della grande distribuzione ma anche rispetto alle tecniche di consumo attuale, vi sia una scarsissima attenzione al problema delle confezioni: c’è quindi una elevata produzione di rifiuti, dovuta ad un’eccessiva produzione di imballaggi. AREA 4 - Riduzione di impatto ambientale attraverso metodi integrati di produzione, distribuzione, consumo e anche attraverso la realizzazione di prodotti “amici dell’ambiente” L’azione intende agire sull’intera vita di un prodotto e quindi non fermarsi a valutare l’impatto ambientale della sola fase produttiva. La prima e la quarta area di intervento si rivolgono in modo particolare alla Pubblica Amministrazione o, ad ogni modo, ad associazioni o soggetti che non hanno scopo di lucro rispetto all’intervento. Per quanto riguarda una progettazione di insieme per la gestione di prodotti, ovvero una pianificazione tale da non eccedere rispetto a determinate aree geografiche per identità produttiva e quindi anche al fine di evitare eccesso di produzione di rifiuti, è indispensabile che siano gli enti pubblici, alle diverse scale così come auspicato dallo stesso programma, ad intervenire con una progettazione gestionale del territorio. Viene espresso in questa nuova fase di Life il principio di “environmental friendly”. Con questo nuovo termine si intende indicare un insieme di prodotti amici dell’ambiente, attraverso i quali si riesca finalmente a investire il consumatore del peso della scelta (della responsabilità cosciente dell’acquisto). Si mette dunque in evidenza un percorso nuovo attraverso il quale i processi ambien12 tali riescono ad essere maggiormente incisivi, laddove riescano a trasferire la scelta sul prodotto finito (attraverso “eco-labels” piuttosto che altri strumenti di conoscenza) al consumatore. Prima di introdurre la fase amministrativa nella quale sono raccolte tutte le informazioni su: termini di presentazione, tempistica, punti di contatto ed indirizzi web è necessario ribadire che, fino a quando non sarà prodotto il regolamento attuativo della terza fase dello strumento finanziario per l’ambiente Life, le indicazioni riportate potranno subire delle variazioni. Ciò premesso reputo utile fornire una raccolta di informazioni che, sebbene non definitive, potranno permettere di cogliere la struttura dello strumento Life. Il sostegno finanziario della comunità può essere di tre tipi: · · · Fino al 30% del costo ammissibile del progetto per quei progetti che genereranno consistenti entrate nette Fino e non oltre il 50% del costo ammissibile del progetto per tutti gli altri progetti Fino e non oltre il 100% del costo ammissibile del progetto per le misure di accompagnamento Il costo complessivo dei progetti dovrà essere compreso tra i 400.000 ed i 5.000.000 di euro La commissione di valutazione dei progetti prenderà in considerazione solo le proposte che rispondono ai seguenti criteri: · · · Offrono soluzioni a problematiche ricorrenti per la Comunità o per alcuni Stati Membri Favoriscono l’amplificazione di proficue tecnologie, strumenti o metodologie innovative rispetto ad una situazione attuale Mirano al trasferimento della conoscenza utilizzabile in situazioni identiche 13 · · · Promuovono la cooperazione nel settore ambientale Presentano un rapporto costo/benefici soddisfacente per l’ambiente Promuovono l’integrazione delle esigenze ambientali in settori che perseguono principalmente obiettivi economici Le proposte dovranno pervenire alla Commissione entro e non oltre il 31 gennaio di ciascun anno, la Commissione sarà tenuta a deliberare prima del successivo 31 luglio. La loro durata dovrà essere compresa tra 1,5 e 3 anni. L’uso della lingua inglese è necessario unicamente nella compilazione di alcune parti della sezione tecnica, è comunque auspicato dalla Commissione che l’intero formulario sia compilato in inglese per agevolare il lavoro del Comitato di valutazione. Compito di ciascuno Stato membro è valutare l’ammissibilità dei progetti presentati ovvero verificare che tutti gli atti formali siano stati compiuti secondo quanto prevede il programma. Quando il Comitato di esperti nominato riceverà i progetti di cui è stata verificata l’ammissibilità esso dovrà valutarne l’eleggibilità ovvero il progetto verrà valutato attraverso i criteri già enunciati sulla fattibilità secondo l’iter di seguito riportato: · Ricevimento della candidatura alla Commissione entro il termine indicato nell’invio pubblicato annualmente · Analisi della candidatura da parte del Comitato di valutazione · Valutazione dell’esperto in ciascun ambito Riunione del comitato di esperti per una valutazione comparata · Pubblicazione della lista provvisoria dei progetti selezionati · Revisione degli aspetti tecnici e finanziari per le candidature selezionate 14 · · · · Approvazione definitiva dei progetti selezionati Comunicazione della Commissione ai beneficiari Conferma degli accordi Avvio dei lavori Come precedentemente anticipato potranno beneficiare del cofinanziamento: · Persone fisiche · Soggetti giuridici · Società industriali e commerciali · Piccole e Medie Imprese Nello sviluppo dei progetti l’Unione europea auspica la partecipazione di diversi soggetti con compiti differenti secondo le singole competenze. Relativamente al ruolo che ricoprono all’interno del progetto essi possono di volta in volta essere: · Beneficiari, i soggetti che riceveranno e gestiranno il cofinanziamento · Partners, i quali collaborano direttamente con il beneficiario nella individuazione delle linee guida del progetto che si intende candidare · Cofinanziatori, i soggetti disposti a sostenere finanziariamente il progetto Non ci sono ancora elementi chiari per quanto riguarda Life Natura nei Paesi terzi perché, come già dicevo, avrebbero dovuto essere resi disponibili ai primi di dicembre, ma la diatriba ParlamentoConsiglio sta allungando i tempi. In questa prima tornata per il 2000 dovrebbero entrare a pieno titolo a poter applicare Life Ambiente anche la Romania e la Slovenia che, naturalmente, avranno un enorme bisogno di partenariato internazionale. 15 Raccolta dei siti più significativi da consultare in ambito LIFE Documento Indirizzo Internet Proposta di regolamento CE del Consiglio riguardante LIFE Programma LIFE Inforegio FESR azioni innovative http://europa.eu.int/eurlex/en/com/dat/1998/en_598PC0720.html http://europa.eu.int/comm/life/whatis.htm http://www.inforegio.cec.eu.int/dg16_en.htm http://www.inforegio.org/wbpro/prord/prordi/ prdi_en.htm CORDIS http://www.cordis.lu/home.html Attività di ricerca della Commissione http://europa.eu.int/comm/dg12/index.html V Programma RST http://www.cordis.lu/fp5/home.html Agenzia europea dellambiente http://www.eea.eu.int/ Home page ISO http://www.iso.ch/ Azioni di informazione e sensibilizzazione Uno dei problemi per cui l’ambiente continua ad avere molti nemici a livello europeo è la carenza di informazioni o, meglio, di “sensibilizzazione”. L’Unione europea, da diversi anni, ha sviluppato anche delle opportunità di finanziamento che, anche se di portata economica molto più modesta di LIFE, appaiono rilevanti ai fini dello sviluppo di azioni internazionali in ambito ambientale. Un esempio significativo può giungere dall’attività di sensibilizzazione che dovrebbe essere intrapresa nei confronti della Piccola e Media Impresa. A titolo di esempio vorrei citare una considerazione che faceva qualche tempo fa un economista, che mi ha molto colpito. Egli affermava che, sensibilizzando le imprese facendo leva sull’aspetto economico (ovvero se spiegassimo loro che non costruendo un depuratore ed inquinando l’acqua che utilizzano, oltre al danno ambientale che producono, si ritrovano an16 che a dover pagare più tasse per la costruzione a spese pubbliche del depuratore) probabilmente si riuscirebbe a richiamare la loro attenzione indipendentemente dalla personale sensibilità dell’imprenditore nei confronti della tematica ambientale. Questo è quello che vogliamo chiamare “processo di sensibilizzazione”. In questo ambito ed in questo momento è disponibile, per le organizzazioni non governative, uno specifico bando per le “azioni di sensibilizzazione”. I contenuti su cui sviluppare le azioni sono quelli esaminati prima che fanno capo al V° Programma d’azione per l’ambiente ed i beneficiari sono le organizzazioni non governative, operative a livello europeo, con legami in più stati membri. In questo caso i criteri per i beneficiari sono significativi perché ci danno l’idea di come, effettivamente, quelle linee di indirizzo esaminate all’inizio cerchino di essere tradotte, giorno dopo giorno, nella realtà dei bandi o nei programmi. Innanzitutto bisogna valutare il rapporto costi-benefici; è assolutamente indispensabile una collaborazione transfrontaliera. Solitamente vengono pubblicate due edizioni di questo bando: una destinata alle organizzazioni non governative (ed è quello che è aperto adesso e del quale vi darò i dettagli specifici) ed un altro per il resto del mondo. Questo secondo bando non è stato previsto per il 1999 e pare che, nel primo quadrimestre del 2000, possa essere riproposto. In questo ambito c’è una significativa esperienza della rete dei Carrefour sui precedenti bandi che voglio testimoniarvi brevemente. La nostra rete lavora in modo diverso da tutte le altre essendo costretta a confrontarsi con il panorama rurale, che ha ancor più bisogno di “opere di sensibilizzazione”. Questo significa che il cittadino della ruralità è molto meno attento all’informazione e bisogna quindi andare “a stanarlo” affrontando tematiche di largo interesse. Ne abbiamo scelte alcune: nel 1995 l’ambiente in senso generale; nel 1996 ci siamo concentrati sull’agricoltura sostenibile, 17 nel 1997 sulla protezione dell’acqua e nel 1998 sul rapporto ambiente-occupazione. Tali progetti possono raggiungere degli obiettivi che non sono grandiosi (non bisogna illudere nessuno) ma che, tuttavia, sono molto significativi. Innanzi tutto danno l’opportunità di svolgere un coordinamento generale a livello europeo (vi darò poi un esempio concreto di uno questi progetti) e non possono essere sviluppati all’interno di un solo stato membro. In ogni caso però, è mantenuta un’autonomia operativa a livello locale: sostanzialmente, ognuno può rispettare le formule, il linguaggio e le necessità che meglio lo soddisfano, per quanto riguarda la propria operatività. Alla fine, però, c’è un confronto dei risultati e, soprattutto, un confronto coordinato dei risultati ottenuti in tutte le regioni che hanno partecipato ai progetti. Questa è quella che viene conosciuta come “operazione di feed back”, cioè “di ritorno informativo” a Bruxelles sulle realtà locali. Bisogna quindi stare attenti ai benefit, perché sono di due tipi: il primo, è il “benefit diretto”, quello cioè d’avere opportunità economiche, d’accesso ai finanziamenti, di realizzare azioni che su scala locale coinvolgono tutti. In secondo luogo, quello di essere rappresentati, cioè “inviare una fotografia” a Bruxelles della propria situazione regionale su uno dei tematismi piuttosto che sulla situazione generale d’impatto ambientale. A volte, quindi, bisogna stare attenti anche ai benefici indiretti che la partecipazione ad una opportunità - anche magari non ricca come era questa di cui parleremo ora - può comportare. Nel 1997 abbiamo lavorato sul tema delle acque: 22 Carrefours, in partenariato con associazioni agricole, Camere di commercio, Province, Comuni, Regioni, Università, Parchi ed altre istituzioni pubbliche o private, hanno avviato un confronto su come lavorare su azioni di sensibilizzazione, in nove stati membri diversi. Le attività sono state diversissime: sono stati fatti dei seminari, dei progetti dimostrativi, delle brochure, dei video, dei cd-rom, delle mostre, 18 etc. Tutte le azioni significative, e quindi trasferibili (per “trasferibili” intendiamo replicabili) in altre regioni europee sono state pubblicate ed inviate a Bruxelles. Il quinto programma quadro per la ricerca lo sviluppo tecnologico e la dimostrazione Intervenire nella tutela della qualità della vita e quindi anche dell’Ambiente significa principalmente sostenere una ricerca mirata ad individuare soluzioni della cui verifica di applicabilità potranno incaricarsi successivi progetti dimostrativi. Con questa finalità l’Unione europea ha inteso avvalersi del Programma Quadro per la Ricerca lo Sviluppo Tecnologico e la Dimostrazione. Anche in questo caso fondamentale è l’integrazione delle tematiche della ricerca nel panorama ambientale. Il 22 dicembre 1998 il Parlamento europeo ed il Consiglio, attraverso la decisione n. 182/1999/CE, hanno adottato il Quinto Programma Quadro delle azioni Comunitarie di Ricerca e Sviluppo Tecnologico e di dimostrazione. L’obiettivo strategico del programma è quello di contribuire allo sviluppo sostenibile, incentrando l’attenzione sulle principali attività cruciali per il benessere sociale e la competitività economica in Europa. La politica di ricerca e sviluppo tecnologico della Comunità (RST) sintetizzata nel Quinto Programma pone attenzione a tre obiettivi principali individuati sulla base delle priorità definite in Agenda 2000: · rafforzare le basi scientifiche e tecnologiche dell’industria europea, favorendo lo sviluppo della sua competitività a livello internazionale; · promuovere azioni di ricerca a sostegno di altre politiche dell’UE (trasporti, ambiente ecc); · contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini europei ed allo sviluppo sostenibile dell’intera Unione. 19 Il programma comprende azioni comunitarie che vengono affrontate attraverso lo sviluppo di temi di sviluppo (tabella 1); i beneficiari sono tutti i soggetti giuridici residenti in uno degli Stati Membri dell’Unione europea: gli organismi di ricerca, le università, le imprese di natura industriale e commerciale comprese le PMI, anche i singoli individui rientrano tra i beneficiari relativamente alle borse di studio disponibili nell’ambito delle azioni. Le proposte presentate alla Commissione devono avere una dimensione comunitaria. Ciò significa, in linea generale, che devono coinvolgere almeno due soggetti giuridici fra loro indipendenti di due Stati membri diversi oppure di uno Stato membro e di uno Stato associato (il Centro comune di ricerca della Commissione europea è considerato un partecipante di uno stato membro). Determinate azioni possono tuttavia derogare a tale regola generale, sia prevedendo un numero maggiore di partecipanti sia consentendo che un singolo soggetto vi partecipi individualmente. La durata del Quinto programma Quadro è quinquennale, esso resterà dunque in vigore dal 1998 al 2002. 20 TABELLA 1 - Azioni comunitarie e temi di realizzazione AZIONI PROGRAMMI SPECIFICI (o temi di sviluppo) AZIONE 1 Attuazione di programmi di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione. · Qualità della vita e gestione delle risorse biologiche. · Società dellinformazione di facile uso. · Crescita competitiva e sostenibile. · Energia, ambiente e sviluppo sostenibile. AZIONE 2 Promozione della cooperazione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione comunitari con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali. Conferma del ruolo internazionale della ricerca comunitaria. AZIONE 3 Diffusione e valorizzazione dei risultati delle azioni in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione comunitari. Promozione dellinnovazione ed incoraggiamento della partecipazione delle PMI. AZIONE 4 Impulso alla formazione ed alla mobilità dei ricercatori nella Comunità. Accrescimento del potenziale umano di ricerca e delle conoscenze di base socioeconomiche. 21 Il Quinto Programma Quadro è attuato attraverso otto programmi specifici, quattro di essi corrispondono ai temi della prima azione, tre sono legati a ciascuna delle successive azioni, l’ottavo programma specifico è attuato invece dal centro comune di ricerca (CCR). Ciascun programma specifico di ricerca indica i propri obiettivi attraverso: valutazione degli obiettivi scientifici e tecnologici, definizione delle modalità di realizzazione, individuazione dei tempi e dei mezzi ritenuti necessari alla realizzazione. Nel caso della prima azione (cfr. tabella 2) i programmi specifici comprendono: azioni chiave, sono queste una novità fondamentale del nuovo programma quadro, sono intese come un gruppo di progetti di ricerca piccoli o grandi, applicati, generici ed all’occorrenza di base orientati verso una sfida o un problema comune a livello europeo, senza per altro escludere temi di portata mondiale. attività di ricerca e di sviluppo tecnologico di carattere generico, il cui obiettivo di base è contribuire a mantenere e sviluppare la capacità scientifica e tecnologica in settori di ricerca e di tecnologie propedeutiche che dovrebbero avere ampia diffusione a livello comunitario. sostegno alle infrastrutture di ricerca, il sostegno comunitario alle infrastrutture nazionali deve contribuire a soddisfare due requisiti essenziali: 1) ottimizzazione dell’utilizzo delle infrastrutture di ricerca esistenti, 2) cooperazione transazione nello sviluppo razionale ed efficiente di infrastrutture di ricerca. 22 TABELLA 2 - Contenuto ed organizzazione della prima azione TEMA 1. Qualità della vita e gestione delle fonti biologiche. AZIONI CHIAVE · Prodotti alimentari, alimentazione e salute. · Controllo delle malattie infettive. · La cellula fabbrica. · Ambiente e salute. · Invecchiamento e disabilità. · Agricoltura, pesca e silvicoltura sostenibili, sviluppo integrato dello spazio rurale, incluse le zone montane. ATTIVITA DI RICERCA E DI SVILUPPO TECNOLOGICO GENERALE · Malattie croniche e degenerative (in particolare cancro e diabete), malattie cardiovascolari e malattie rare. · Ricerche sui genomi e sulle malattie genetiche. · Scienze neurologiche. · Ricerca in materia di salute pubblica e servizi sanitari. · Ricerca concernente i disabili. SOSTEGNO ALLE INFRASTRUTTURE DI RICERCA Le attività dovrebbero essere concentrate, ad esempio, sulla base di dati e di collezioni di materiale biologico, i centri di ricerca e prove cliniche, gli impianti per la ricerca nei settori della pesca e dellacquacoltura. TEMA 2. Società della informazione di facile uso. AZIONI CHIAVE · Sistemi e servizi per il cittadino. · Nuovi metodi di lavoro e commercio elettronico. · Contenuto e strumenti multimediali. · Tecnologie ed infrastrutture di base. ATTIVITA DI RICERCA E DI SVILUPPO TECNOLOGICO GENERALE · Tecnologie di rappresentazione, creazione, manipolazione delle conoscenze. · Nanotecnologie, tecnologie quantiche, fotoniche e bioelettroniche, inclusi i circuiti integrati delle future generazioni, informatica ad altissima prestazione e reti superintelligenti. SOSTEGNO ALLE INFRASTRUTTURE DI RICERCA La priorità consiste nellagevolazione di una rapida attuazione e linteroperabilità di sistemi di comunicazione e di reti telematiche, per la ricerca in tutti nel contesto dellevoluzione globale di Internet. 23 TEMA 3. Crescita concorrenziale e sostenibile. AZIONI CHIAVE · Prodotti, processi, organizzazione innovativi. · Mobilità sostenibile e intermodalità. · Trasporti terrestri e tecnologie del mare. · Nuove prospettive per laeronautica. ATTIVITA DI RICERCA E DI SVILUPPO TECNOLOGICO GENERALE · Sostenere la messa a punto di materiali nuovi e perfezionati per lindustria e per i processi di fabbricazione. · Garantire che le norme europee ed i laboratori forniscano prove equivalenti a quelle eseguite dai principali partner commerciali dellEuropa. · Sviluppare materiali e tecnologie di produzione nuovi e perfezionati nel settore dellacciaio. SOSTEGNO ALLE INFRASTRUTTURE DI RICERCA Le attività sarebbero, ad esempio, concentrate su: centri di calcolo, gallerie del vento ad alta potenza, laboratori ed impianti per prove e misurazioni, banche dati specializzate . TEMA 4. Ambiente e sviluppo sostenibile TEMA 4a. Ambiente e sviluppo sostenibile AZIONI CHIAVE · Gestione sostenibile e qualità delle acque. · Cambiamento globale, clima e biodiversità. · Ecosistemi marini sostenibili. · La città del futuro ed il patrimonio culturale. ATTIVITA DI RICERCA E DI SVILUPPO TECNOLOGICO GENERALE · Lotta contro i grandi rischi naturali e tecnologici. · Sviluppo delle tecnologie generiche di osservazione della terra. · Studio degli aspetti socio-economici dello sviluppo dei cambiamenti ambientali nella ottica dello sviluppo sostenibile. SOSTEGNO ALLE INFRASTRUTTURE DI RICERCA Sostegno alle attività che dovrebbero, ad esempio, concentrarsi sulle banche dati, gli impianti per la ricerca marina ed i centri di calcolo per lo studio del clima. TEMA 4 b. Energia AZIONI CHIAVE · Sistemi energetici più puliti, comprese le fonti energetiche rinnovabili. 24 · Energia economica ed efficiente per unEuropa competitiva. ATTIVITA DI RICERCA E DI SVILUPPO TECNOLOGICO GENERALE · Studio degli aspetti socioeconomici dellenergia nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. SOSTEGNO ALLE INFRASTRUTTURE DI RICERCA · Non è previsto alcun sostegno alle infrastrutture di ricerca. Per quanto concerne la seconda, terza e quarta azione, esse sono legate a temi di natura “orizzontale”; si collocano infatti all’incrocio tra politiche della Comunità in materia di relazioni esterne e politica di ricerca della Comunità, innovazione, PMI e risorse umane, nonché questioni sociali ed occupazione. Tali programmi hanno il compito di sviluppare azioni legate agli obiettivi generali, azioni di coordinamento, sostegno ed inquadramento al fine di garantire la coerenza delle attività di natura equivalente svolte a titolo dei temi della prima azione. In coordinamento ed integrazione con i programmi orizzontali sono previsti dei programmi tematici, ovvero dei programmi a sostegno delle misure necessarie a contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali dei programmi quadro. L’ottava azione è rivolta unicamente ad azioni dirette di RST svolte dal centro comune di ricerca, esso costituisce il laboratorio di ricerche tecniche e scientifiche della Commissione europea e le azioni che svolge in relazione al quinto programma, comprendono attività istituzionali di ricerca come pure attività istituzionali di sostegno scientifico e tecnico. Il CCR svolgerà le sue attività in stretta cooperazione con la comunità scientifica e le imprese in Europa; saranno incoraggiati gli scambi con le università, gli istituti di ricerca e l’industria. Le tabelle che seguono schematizzano obiettivi ed organizzazione delle azioni orizzontali. 25 TABELLA 3 - Contenuto ed organizzazione della seconda azione OBIETTIVI GENERALI · Promuovere la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale. · Rafforzare le capacità comunitarie nei settori della scienza e della tecnologia. · Sostenere il conseguimento di un livello di eccellenza nel settore delle scienze. AZIONI SPECIFICHE · Cooperazione con alcune categorie di paesi terzi sia in fase di preadesione che non, paesi in via di sviluppo. · Formazione dei ricercatori, con il sostegno di borse di studio. · Coordinamento, a sostegno della gestione delle azioni COST, delle attività svolte nellambito degli altri programmi del QPQ COOPERAZIONE INTERNAZIONALE IN ALTRE AZIONI · Partecipazione di organismi di paesi terzi al programma, a condizioni analoghe a quelle degli organismi degli Stati membri dipendentemente dalla piena associazione al medesimo. · Partecipazione dei paesi terzi a programmi specifici, progetto per progetto, sulla eventuale base di possibili accordi con la Comunità. TABELLA 4 - Contenuto ed organizzazione della terza azione Promuovere linnovazione: OBIETTIVI GENERALI · Concorrere allattuazione di politiche innovative. · Sensibilizzare il cittadino verso i vantaggi dellinnovazione. · Fornire informazione e consulenza per luso di strumenti innovativi ai partecipanti ai progetti. · Favorire il miglioramento dellimpatto economico derivante dalla ricerca assicurandone la diffusione. AZIONI SPECIFICHE · Definizione e diffusione di adeguati meccanismi che agevolino la vita di un progetto e la tutela delle conoscenze acquisite. · Sviluppo, convalida ed applicazione di metodologie per il trasferimento di tecnologie. · Coordinamento di studi ed analisi al fine di definire un quadro comune nella politica dinnovazione. INTERAZIONE CON AZIONI CONNESSE AD ALTRE ATTIVITÀ DEL PROGRAMMA QUADRO · Incoraggiare la preparazione alla diffusione ed allutilizzo dei risultati in fase di ricerca. · Assicurare coerenza tra le attività nei diversi programmi. · Coordinare le cellule di innovazione da istituire nei programmi tematici. 26 Incoraggiare la partecipazione delle PMI: OBIETTIVI GENERALI · Stimolare uneffettiva partecipazione delle PMI ai programmi di ricerca e di trasferimento di tecnologia. · Assistere le PMI nella creazione di reti transnazionali e partenariati. · Incoraggiare contatti transnazionali tra PMI, società, università e CR. AZIONI SPECIFICHE · Gestire un unico punto di ingresso per tutti i programmi di ricerca delle PMI, attraverso luso delle reti presenti negli Stati membri. · Coinvolgere le PMI in tutte le fasi nella fase di consultazione e valutazione. · Prevedere inviti sempre aperti ai programmi. · Assistere le PMI nellindividuazione delle esigenze. · Sviluppare azioni comuni che contemplino il binomio innovazione- PMI. INTERAZIONE CON AZIONI CONNESSE AD ALTRE ATTIVITÀ DEL PROGRAMMA QUADRO · Sostegno alle attività di ricerca in cooperazione tra almeno tre PMI indipendenti tra loro ed appartenenti ad almeno due Stati membri. · Sostegno alla partecipazione di PMI a progetti di ricerca in cooperazione. TABELLA 5 - Contenuto ed organizzazione della quarta azione OBIETTIVI GENERALI · Migliorare il potenziale umano di ricerca. · Potenziare laccesso alle infrastrutture di ricerca. · Promuovere la ricerca europea a livello internazionale. · Contribuire allo sviluppo delle politiche comunitarie. · Rafforzare la base di conoscenze socioeconomiche. AZIONI SPECIFICHE · Creazione di reti di informazione nella ricerca. · Creazione di borse di studio Marie Curie per ricercatori. · Misure di aiuto per laccesso transnazionale dei ricercatori a infrastrutture di interesse comunitario. · Misure di sostegno a scambi di informazioni scientifiche ad alto livello anche con ricercatori al di fuori della comunità. · Sostenere lo sviluppo delle conoscenze specifiche necessarie a chi è preposto allelaborazione delle politiche. · Costruire uno sviluppo che crei nuovi posti di lavoro ed una società europea della conoscenza. INTERAZIONE CON AZIONI CONNESSE AD ALTRE ATTIVITA RST Azioni volte al coordinamento, sostegno ed inquadramento di attività svolte in altri programmi specifici ma utili a creare una visione globale delle strategie. 27 Per il raggiungimento degli obiettivi indicati il quinto programma quadro ha individuato due distinti gruppi di azioni. Al primo gruppo appartengono le azioni che la Comunità si incarica di svolgere, attraverso il CCR, per la ricerca e sviluppo nei settori oggetto del programma; tali attività vengono definite azioni dirette di RST e comprendono sia attività istituzionali di ricerca che attività istituzionali di sostegno scientifico e tecnico. Al secondo gruppo appartengono invece tutte le azioni fino a qui trattate, ovvero le azioni legate ai programmi specifici che attuano il programma quadro; esse sono definite azioni indirette di RST e possono essere suddivise in cinque categorie: azioni a compartecipazione finanziaria, borse di formazione, reti di formazione mediante la ricerca e reti tematiche, azioni concertate, misure di accompagnamento. La tabella 6 riportata di seguito descrive in modo particolareggiato gli obiettivi che si propone ciascuna categoria di azione nonché la quota di compartecipazione della Comunità a ciascuna iniziativa. 28 TABELLA 6 - Quote di partecipazione Azioni a compartecipazione finanziaria ATTIVITÀ FINANZIATE Progetti di ricerca e di sviluppo tecnologico, che consentano di acquisire nuove conoscenze utili a realizzare nuovi prodotti, processi, servizi. Progetti di dimostrazione ovvero destinati a comprovare la validità di nuove tecnologie, capaci di offrire un reale beneficio economico ma non commerciabili direttamente. Progetti integrati RST/dimostrazione, ovvero che contemplano sia la componente di ricerca e sviluppo tecnologico che quella dimostrativa. Progetti che migliorano laccesso alle infrastrutture di ricerca sono sostenuti i costi aggiuntivi legati allaccoglienza dei ricercatori della Comunità e limpiego degli impianti. Progetti di ricerca in cooperazione ovvero che consentono ad almeno tre PMI, indipendenti tra loro ed appartenenti ad almeno due stati membri, di cercare congiuntamente la soluzione a problemi tecnologici comuni sia al loro interno che affidando lonere a terzi. Contributi per la fase esplorativa, ovvero destinati a sostenere la fase esplorativa di un progetto quali ad esempio: fattibilità, convalida del progetto, preparazione e ricerca di partner. massimo di 12 mesi. TASSO DI PARTECIPAZIONE 50% dei costi totali ammissibili (1) (2) 35% dei costi totali ammissibili (1) (2) dal 35 % al 50% dei costi totali ammissibili (1) (2) (3) sino al 100% dei costi aggiuntivi ammissibili 50% dei costi totali ammissibili (1) 75% dei costi totali ammissibili Borse di formazione ATTIVITÀ FINANZIATE Contributi per borse di studio, definite nellambito della quarta azione: borse Marie Curie, assegnate al fine di fornire ai borsisti un adeguata previdenza sociale e per le spese di mobilità. Sostegno assegnato a titolo della prima, seconda e quarta azione. TASSO DI PARTECIPAZIONE fino a 100% dei costi aggiuntivi ammissibili(4) Sostegno alle reti di formazione mediante la ricerca TASSO DI PARTECIPAZIONE ATTIVITÀ FINANZIATE Sostegno per costi legati alla creazione ed al mantenimento della rete. Le reti rientrano nel contesto della quarta azione. 29 fino a 100% dei costi aggiuntivi ammissibili Sostegno alle reti tematiche ATTIVITÀ FINANZIATE Sostegno alle reti che si adoperino a riunire intorno ad uno stesso progetto attori differenti. TASSO DI PARTECIPAZIONE fino a 100% dei costi aggiuntivi ammissibili Azioni concertate ATTIVITÀ FINANZIATE Contributo al coordinamento di progetti nazionali di RST già finanziati, al fine di scambiare esperienze acquisite. TASSO DI PARTECIPAZIONE fino a 100% dei costi aggiuntivi ammissibili Azioni di accompagnamento ATTIVITÀ FINANZIATE Sostegno allattuazione dei programmi specifici o alla preparazione di azioni future, al fine di conseguire obiettivi strategici. TASSO DI PARTECIPAZIONE fino a 100% dei costi aggiuntivi ammissibili Azioni dirette di RST Attività istituzionali di ricerca e sostegno scientifico e tecnico ATTIVITÀ FINANZIATE Sostegno del CCR è messo a disposizione nei casi in cui possa fornire competenze ed impianti speciali, se non unici, nella comunità. Il sostegno e dato pure nel caso in cui esso sia stato incaricato di attività necessarie allelaborazione ed allattuazione di politiche comunitarie e di compiti che richiedono sua neutralità. TASSO DI PARTECIPAZIONE 100% dei costi (1) Questi tassi potrebbero richiedere un adeguamento, in casi specifici, per confermarsi alla disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla ricerca ed allo sviluppo e per conformarsi allarticolo 8 dellaccordo sulle sovvenzioni e sulle misure compensative incluso nellaccordo OCM (2) Nel caso particolare di soggetti giuridici che non tengono una contabilità analitica, i costi aggiuntivi ammissibili derivanti dalla ricerca saranno finanziati al tasso del 100% (3) 35% per la parte dimostrazione, 50% per la parte RST (4) Per le borse di accoglienza nellindustria, di norma si tratta di circa il 50% dei costi totali ammissibili 30 L’importo globale massimo di partecipazione della Comunità al quinto programma quadro ammonta a 13.700 milioni di ECU. Di tale importo: 3.140 milioni di ECU sono stanziati per il periodo 1998-1999; 10.560 milioni di ECU sono stanziati per il periodo 2000-2002. Le quote così ripartite possono subire revisioni, prima della scadenza del presente programma quadro, in caso di adesione di nuovi Stati membri; possono inoltre essere apportati adeguamenti per il periodo 2000-2002 in relazione alle prospettive finanziarie. L’attuazione del Quinto Programma Quadro può dare luogo qualora se ne individuasse la necessità a: programmi complementari, partecipazione comunitaria a programmi di ricerca e sviluppo che vengano avviati da più Stati membri, creazione di imprese comuni o qualsiasi altra struttura, infine accordi di cooperazione con paesi terzi od organizzazioni internazionali. La tabella che segue indica la ripartizione delle quote per le azioni indirette (sia programmi tematici che programmi orizzontali) ed, in maniera più dettagliata, per ciascuna azione chiave dei programmi tematici. TABELLA 7 - Ripartizione dell’importo totale nelle azioni indirette AZIONE Attuazione di programmi di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione: - Qualità della vita e gestione delle risorse naturali - Società dellinformazione di facile uso - Crescita competitiva e sostenibile - Energia ambiente e sviluppo sostenibile Promozione della cooperazione in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione comunitari con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali. Diffusione e valorizzazione dei risultati delle azioni in materia di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione comunitari. 31 MILIONI DI ECU *10.843 2.413 3.600 2.705 2.125 475 363 Impulso alla formazione ed alla mobilità dei ricercatori nella Comunità. Azioni dirette ovvero azioni portate a termine dal CCR. Totale importo 1.280 739 13.700 * Di cui mediamente il 10% destinato alle PMI Al fine di offrire informazioni in tempo reale, la Commissione europea ha attivato un sito interamente dedicato al V PQ: http:// www.cordis.lu/home.html È possibile anche sottoporre qualsiasi richiesta di chiarimento in merito al programma attraverso: numero di fax: 0032-2-2963024 Indirizzo di posta elettronica: [email protected] In ogni Stato membro sono stati istituiti dei Punti di Contatto Nazionali al fine di facilitare ed aumentare ulteriormente le opportunità di informazione. Per l’Italia il punto di contatto e il MURST (Ministry of University and Scientific and Technological Research) sito web: http://www.murst.it Referenti: dott.ssa SABBADINI 0259912896 dott.ssa RANIERI 02-59912212 Il quinto programma quadro di ricerca scientifica e tecnologica non è molto utilizzato per il settore ambientale. Purtroppo è un programma alquanto complesso a causa dell’obiettivo che esso si pone di integrare un ampio spettro di attività. Inoltre le imprese non hanno grosso interesse a fare investimenti per la ricerca quando è finalizzata all’impatto ambientale laddove non vi sono garanzie sicure di ritorno dell’investimento. Anche questo, infatti, è un programma di “cofinanziamento” e non di “finanziamento globale”, almeno in alcune delle parti che lo caratterizzano. E’ quindi assolutamente necessario che anche altri soggetti diversi dal mondo imprenditoriale, si affaccino al V° Programma quadro, soprattutto per i tematismi ambientali. 32 Conclusioni Alla luce della situazione politica e delle opportunità comunitarie che ho cercato di sintetizzare credo che vi siano prospettive molto interessanti per gli operatori del settore ambientale. L’evoluzione in atto consentirà di affiancare professionalità “ambientaliste” a professionalità “produttiviste” con l’obiettivo di concretizzare la sostenibilità. L’Unione europea continuerà comunque, in particolare attraverso Life, a supportare azioni di conservazione delle aree naturali, in particolare di quelle di rilevanza comunitaria. Particolare attenzione dovrà essere rivolta ai Paesi candidati all’adesione a cui sarà necessario trasmettere le nostre esperienze anche e soprattutto in tema ambientale. 33 34 COLLANA QUADERNI DEL CDE 1. La tutela delle minoranze etnico-linguistiche in relazione alla rappresentanza politica: unanalisi comparata 2. Le professioni turistiche nellottica comunitaria 3. Euro: una sfida per la pubblica amministrazione 4. Laccesso ai documenti amministrativi nella prospettiva comunitaria 5. Cooperative, associazioni e mutue nelle normative e nelle politiche della comunità europea 6. Accesso alle fonti informative comunitarie Le pubblicazioni sono disponibili su internet al seguente indirizzo: http://www.provincia.tn.it/cde, oppure si possono richiedere a: Provincia Autonoma di Trento, Centro di Documentazione Europea, via Romagnosi, 9 38100 Trento, tel. 0461/495087-88, fax 0461/495095, e-mail: [email protected] 35