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MF fashion primo quotidiano della moda e del lusso XXVIII n. 257- € 0,50 venerdì 30 dicembreil 2016 MFAnno fashion Direttore ed editore Paolo Panerai 30.12.16 I NELLA FOTO, UNA STORICA CAMPAGNA ADV DI BRACCIALINI ONLINE SU MFFASHION.COM TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR DONNA SPRING-SUMMER 2017 Braccialini, tre offerte per la salvezza Dopo la vendita con gara dell’azienda di Scandicci si è fatto avanti un trittico di realtà capitanate da Graziella group, che aveva già presentato un’offerta irrevocabile in ottobre. In corsa c’è anche Cami e un terzo soggetto top secret. Si deciderà a gennaio I primi giorni del 2017 saranno cruciali per le sorti di Braccialini. Se da una parte l’azienda ancora non è stata definitivamente ammessa al concordato preventivo (il ricorso alla procedura in bianco è stata presentato il 30 giugno, ma il tribunale ha bocciato nei mesi scorsi l’istanza), la pubblicità per la vendita con gara dell’azienda di borse e pelletteria di Scandicci (Firenze) sembra aver invece prodotto gli esiti sperati. Una procedura non usuale, con scadenza 27 dicembre scorso, i cui dettagli sono apparsi le settimane passate sul sito del tribunale di Firenze (vedere MFF del 16 dicembre), scelta probabilmente per velocizzare l’iter di aggiudicazione e per presentare al tavolo dei creditori delle cifre reali frutto di offerte concrete. Fra i tre cavalieri bianchi, paventati e palesati in questi mesi, Graziella group, che aveva già presentato un’offerta irrevocabile lo scorso 27 ottobre e su cui è basato il valore d’asta del primo dei sei lotti in cui è stata divisa la cessione della società fiorentina, ha messo nuovamente nero su bianco l’interesse. «Prima di Natale abbiamo inviato i documenti formali per un’offerta irrevocabile di acquisto non solo del primo lotto, ovvero il ramo d’azienda, ma anche su quello relativo alle merci in magazzino (il numero quattro e il cinque, ndr) e per l’headquarter al punto sei», ha spiegato a MFF Massimo Macchi, vicepresidente della realtà continua a pag. II Crocs, 2016 in calo Vienna, Vivienne Westwood veste la Filarmonica Il 2016 sarà un anno da dimenticare per Crocs, che ha registrato nel corso degli ultimi 12 mesi un crollo del 34% del suo valore a Wall Street. Il gruppo, che nel 2017 sperimenterà alcune incursioni fashion come quella con Christopher Kane (vedere MFF del 20 settembre), si appresta a chiudere l’anno con vendite tornate ai valori del 2011, a poco più di un miliardo di dollari, e con una perdita monster di 46 milioni. La Wiener philharmoniker, l’orchestra filarmonica di Vienna, cambia ouftit. In occasione del 175° anniversario del Concerto di Capodanno, infatti, il corpo musicale austriaco indosserà il nuovo suit disegnato da Vivienne Westwood e da Andreas Kronthaler, insieme al timone creativo della fashion house inglese. Mentre l’abito maschile rivisita le linee del frac sartoriale secondo il tradizionale stile inglese, per le musiciste i due designer si sono ispirati al modello dell’iconica Dangerous liaison jacket, apparso per la prima volta nella collezione Vivienne Westwood gold label autunno-inverno 1993/94. «Nell’era del video-streaming e delle trasmissioni in Hd l’aspetto esteriore ha acquisito ancora maggiore importanza. In Vivienne Westwood e Andreas Kronthaler abbiamo trovato una coppia di designer adeguata agli elevati standard del brand della filarmonica di Vienna», ha commentato Andreas Großbauer, chairman dell’orchestra. La scorsa estate la griffe aveva annunciato la collaborazione con il Monteverdi Choir & orchestras (vedere MFF del 2 agosto). II segue da pag. I aretina Graziella group. «Non poteva essere altrimenti, dato il nostro interesse per Braccialini, visto anche il legame della famiglia Gori (a capo del gruppo nel settore della gioielleria di lusso, ndr) con i fondatori e al piano di rilancio che abbiamo ipotizzato e che speriamo di poter realizzare da aggiudicatari». Ma secondo quanto appreso da MFF almeno un’altra delle tre manifestazioni di interesse sarebbe stata confermata, in base della gara, con un’offerta irrevocabile della durata di almeno 120 giorni, ovvero quella del gruppo di distribuzione Cami, e non sarebbe stata esclusa la terza sul cui nome aleggia però il riserbo più assoluto. Per sapere come andrà a finire si dovranno aspettare le prossime mosse del tribunale, probabilmente il 9 gennaio prossimo, giorno di camera di consiglio. L’iter di questa gara sui generis, visto che ancora alla società non è stata concessa l’omologa al concordato, probabilmente scelto per velocizzare i tempi anche in vista della nuova stagione, dovrebbe seguire questo schema. Il foro fiorentino, valutate le offerte vincolanti ricevute con la gara scaduta martedì scorso, potrebbe fare un’aggiudicazione preventiva dell’azienda già a gennaio, dando qualche giorno per la possibilità di rilancio a nuovi soggetti e successivamente dovrebbe esserci l’ammissione alla procedura vera e propria. (riproduzione riservata) Matteo Minà (Firenze) MF fashion Espansione Kate Hudson spinge su Fabletics L’attrice-imprenditrice aprirà 12 store per il marchio sporty, mentre studia l’ipo per la controllante TechStyle fashion group che fattura 650 milioni di dollari. Roberta Maddalena G randi progetti nell’agen- espansione retail di Fabletics rienda 2017 di Fabletics. La trano infine le aperture, attese dal label di abbigliamento prossimo luglio, di Scottsdale in activewer, fondata nel Arizona e San Diego in California. 2013 da Kate Hudson, Adam Il progetto retail sarà però soltanto Goldenberg e Don Ressler e og- la punta dell’iceberg di un piano a gi satellite di TechStyle fashion 360 gradi che punta alla quotaziogroup, progetta infatti 12 nuo- ne di TechStyle fashion group nel ve aperture negli Stati Uniti entro il 2017, portando così a 30 il numero di store aperti in soli 23 mesi dalla sua creazione. A inaugurare l’ondata di opening del brand californiano, che copriranno in totale una superficie di circa 204 mila metri quadrati, sarà la città di Frisco in Texas, dove Kate Hudson nell’adv di Fabletics Fabletics prevede di sbarcare il prossimo marzo, segui- medio periodo. A oggi il gruppo ta poi da Indianapolis nell’Indiana genera vendite per circa 650 mie Lexington in Kentucky. Entro lioni di dollari (circa 620 milioni la primavera 2017, sarà invece il di euro al cambio di ieri) e circa turno del Colorado e dell’Oregon, 250 milioni (circa 238 milioni di pronte ad ospitare le nuove bouti- euro) derivano proprio dal marque della label rispettivamente a chio di athleisure. (riproduzione Boulder e a Portland. Nel piano di riservata) venerdì 30 dicembre 2016 Fallimenti La Dressing di Silea va all’asta Chiesti 1,71 milioni di euro Si sta per scrivere il capitolo finale della storia della Dressing, società di Silea (Treviso) che negli anni passati ha prodotto e distribuito marchi come Class Roberto Cavalli, Scervino street o Plein Sud (nella foto una storica campagna adv del marchio creato dal designer-imprenditore Fayçal Amor). Nel 2014 la società guidata dalla stilista Roberta Scarpa e dal marito Rinaldo Lorenzon con 130 dipendenti era stata messa in liquidazione e poi in concordato. Ora va all’asta, per 1,71 milioni di euro, la prestigiosa sede aziendale in via delle Industrie a Silea formata dalla palazzina direzionale e dal capannone. Si tratta del primo tentativo di vendita dell’immobile su un lotto di 8.832 metri quadrati su due piani e impianto fotovoltaico sul tetto: l’asta è stata fissata per le ore 11 del 22 febbraio prossimo nello studio notarile associato Baravelli-Bianconi-Talice a Treviso, dove le istanze di partecipazione alla vendita dovranno essere presentate entro le ore 12 del giorno precedente, accompagnate da due assegni pari rispettivamente al 10% e al 20% del prezzo offerto, il primo quale cauzione e il secondo come fondo per le spese di trasferimento. Nelle settimane successive all’asta della sede verranno messi in vendita i beni mobili aziendali, in particolare tessuti e macchinari. Raffaella Medici (riproduzione riservata) Progetti Strategie DEMANUMEA, MAXI PIANO DI RILANCIO Donna Karan, Calvin Klein e Ralph Lauren si preparano a 2017 di grandi rivoluzioni Il marchio si allea con Inge Chalhoub per il Middle east e fissa tre obiettivi con il nuovo ceo De Cesare: 10 milioni di euro di ricavi entro cinque anni, raggiungimento del break-even nel 2018 e ingresso in 150 top store I l progetto artbag di Demanumea, start-up di borse femminili create da artisti e ideata dalla designer Silvia Scaramucci, conquista Dubai grazie a un accordo con il gruppo Etoile di Ingie Chalhoub. Il primo step dello sbarco in Middle east è stato fissato a metà gennaio con un evento da Etoile, la boutique all’interno del Mall of emirates, per poi allargare gradualmente la presenza del marchio in altri otto punti Una bag Demanumea vendita controllati dal gruppo arabo presente anche ad Abu Dhabi, Kuwait city e Jeddah. E per sviluppare le potenzialità del brand, che produce le proprie borse nel distretto della Val Vibrata (Teramo) partendo da quadranti di pelli decorate da una trentina tra illustratori, pittori e scultori che operano in esclusiva per Demanumea, è arrivato un ceo d’esperienza come Ercole De Cesare, ex Roberta di Camerino. «Mi ha convinto il progetto di Silvia», ha spiegato a MFF De Cesare, «perché offre un prodotto unico e diverso, con possibilità di applicazione al total look. È l’idea giusta per crescere, in un momento di sofferenza per i grandi marchi sulle collezioni standard». Il nuovo ceo fissa tre principali obiettivi: 10 milioni di euro di ricavi entro cinque anni, raggiungimento del break-even point nel 2018 e ingresso nei 150 punti vendita più belli del mondo. La strategia distributiva si basa sui canali fashion, gestito dallo showroom aperto a Milano in via Gregoletti, e art, già presidiato attraverso collaborazioni con gallerie d’arte tra cui spicca quella con Mazzoleni a Bergamo, che prevede anche il coinvolgimento degli artisti della galleria e la presentazione delle borse agli eventi espositivi internazionali. Entro il semestre verrà inoltre lanciata la prima collezione uomo e saranno portati a termine gli accordi in Usa e Giappone. (riproAndrea Guolo (Bologna) duzione riservata) I tre marchi, simbolo del made in Usa, affronteranno un anno di trasformazione. E se per il primo vedrà concretizzarsi il progetto del neoproprietario G-III apparel group, il secondo saluterà il debutto di Raf Simons al timone creativo. Mentre il terzo, dopo il piano tagli varato dal nuovo ceo Stefan Larsson, sta lavorando ai festeggiamenti per i suoi 50 anni di attività. Angelo Ruggeri T re fashion house americane alle grandi manovre. Donna Karan, Calvin Klein e Ralph Lauren si preparano a un 2017 di grandi trasformazioni. Perché l’anno che hanno davanti a loro segnerà una vera e propria rivoluzione che coinvolgerà stile e business model. Segnando la fine di un capitolo di made in Usa e l’inizio di una storia completamente nuova, che coinvolgerà tre maison protagoniste degli eighties e pronte a diventare star negli anni del 3.0. A partire da Donna Karan. La maison ha vissuto un 2016 ricco di cambiamenti. Il primo è stato il cambio di proprietà (vedere MFF del 26 luglio). La scorsa estate Dki-Donna Karan international è stata infatti venduta dal gruppo Lvmh (aveva acquistato l’azienda a cui fanno capo le linee Donna Karan e Dkny nel 2001) a G-III apparel group per 650 milioni di dollari (circa 620 milioni di euro al cambio di ieri). E da subito i nuovi vertici hanno annunciato una serie di cambiamenti sia a livello stilistico che di management: Caroline Brown, ceo del brand 2015, insieme a Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow, designer di Public school chiamati a riscrivere il corso di Dkny dopo l’addio della fondatrice, sono stati infatti accompagnati alla porta. Il progetto dichiarato da Morris Goldfarb, presidente e ceo di G-III apparel group, al momento dell’acquisizione è infatti quello di trasformare Dkny in un marchio da un mi- liardo di dollari di fatturato (circa 955 milioni di euro) e Donna Karan in una realtà da 300 milioni di dollari nei prossimi anni (circa 286 milioni di euro). Ma la reazione di Wall Street al deal è stata decisamente differente: la notizia del cambio di proprietà è stata salutata con un crollo del valore delle azioni di G-III apparel group (-14,5%) e con una fiammata del titolo di Bernard Arnault visto che gli analisti di Parigi consideravano la cessione di Dki come la fine di un problema durato 15 anni. Rassicurati i propri investitori sul grande potenziale della griffe, il management di Dki si prepara a un 2017 in cui saluterà l’arrivo di un nuovo team creativo (si vocifera che la fondatrice, Donna Karan, sarebbe in pole position per un ritorno al timone dello stile) oltre allo sviluppo della collezione Dknyc e al potenziamento delle linee homewear e beauty, su cui G-III apparel group sta lavorando con forza. Ben altra musica in casa Calvin Klein, dove con l’arrivo di Raf Simons alla guida dell’ufficio creativo come chief creative officer (vedere MFF del 3 agosto) è iniziato il terremoto nell’headquarter della griffe americana, che fa capo al gruppo Pvh corp. Dopo nove mesi di indiscrezioni, il designer belga è stato nominato direttore creativo globale del marchio Calvin Klein, a cui fanno capo le linee Calvin Klein collection, Calvin Klein platinum, Calvin Klein, Calvin Klein jeans, Calvin Klein underwe- III MF fashion venerdì 30 dicembre 2016 COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI Dati in dollari STATI UNITI Abercrombie & Fitch Avon Products Coach Coty Estee Lauder Fossil Gap Inc Guess Iconix Brand Grp Kate Spade & Co. L Brands Lululemon Athletica Men`s Wearhouse Michael Kors Nike Inc Phillips-Van Heusen Polo Ralph Lauren Quiksilver Prezzo ieri 11,86 5,11 34,82 18,39 77,16 25,80 22,58 12,13 8,88 18,39 66,21 64,67 25,08 42,80 51,05 90,55 90,73 0,46 Var.% % 12m -1,2 -1,2 -0,9 -0,5 -0,1 -1,5 -0,5 -1,3 -0,2 3,0 0,2 0,3 -2,9 -0,8 0,1 0,6 0,8 - -56,8 25,2 6,6 -27,7 -13,3 -30,5 -10,5 -36,5 43,7 5,4 -31,5 25,4 72,1 6,4 -19,3 23,8 -19,5 - Revlon Inc Tiffany & Co Tumi Holdings Under Armour V.F. Corp Vince Hldg 29,05 77,08 26,74 29,21 53,59 4,20 - 3,6 -0,4 0,0 - 55,7 -0,7 -31,5 -0,4 -14,5 - -9,3 Prezzo ieri Var.% % 12m Dati in euro ITALIA Aeffe Basicnet Brunello Cucinelli Caleffi Cover 50 Csp Int. Ind. Calze Damiani Geox Giorgio Fedon Italia Independent Luxottica Moncler 1,09 4,8 -26,9 3,31 0,9 -31,8 20,00 0,1 22,5 1,27 4,1 27,0 8,90 - -47,6 1,06 1,5 -0,3 0,97 0,2 -19,1 2,10 0,5 -48,5 12,85 0,4 -32,0 6,23 11,4 -76,2 50,95 -0,6 -15,6 16,56 1,2 28,2 Ovs Piquadro Safilo Group Salvatore Ferragamo Stefanel Tod’s Ynap Zucchi 4,78 1,14 7,91 22,26 0,14 61,40 26,89 0,02 -1,0 0,1 0,2 -0,4 -1,9 0,2 0,1 3,1 -25,5 -14,8 -26,1 2,3 -42,1 -15,9 -22,2 -51,0 Dati in euro Dati in euro FRANCIA Prezzo ieri Var.% % 12m Christian Dior Hermes Intl Kering Lvmh Oreal 200,30 389,15 213,45 179,40 172,60 -0,3 -0,4 -0,4 -0,8 0,1 Dati in pence REGNO UNITO Prezzo ieri Var.% % 12m Asos Burberry Grp Jimmy Choo Mulberry Next Plc -0,9 -0,1 -1,1 -3,2 0,6 GERMANIA Prezzo ieri Var.% % 12m Adidas-Salomon Hugo Boss Puma Wolford Zalando 147,95 58,36 248,20 20,21 36,22 0,5 1,1 -0,2 0,1 -0,4 Prezzo ieri Var.% % 12m Dati in franchi svizzeri -0,1 SVIZZERA 64,6 -23,8 24,9 -19,1 -0,5 Dati in euro SPAGNA Inditex 32,35 1,1 25,6 23,7 33,0 21,9 9,7 4.999,09 1.484,00 137,50 1.060,00 4.954,08 48,9 22,6 -1,8 14,0 -31,9 Richemont Swatch I HONG KONG -6,6 -9,8 Var.% % 12m 0,3 -1,9 -2,0 -0,8 -1,1 -1,1 18,2 -30,3 -31,5 -5,3 10,3 -6,8 DANIMARCA Prezzo ieri Pandora 922,50 Var.% % 12m 1,4 5,8 Dati in yen giapponesi Prezzo ieri Var.% % 12m Shiseido Hennes & Mauritz 254,30 -0,7 -15,8 Dati in real brasiliani BRASILE Var.% % 12m -0,4 -0,2 Dati in corone danesi SVEZIA Prezzo ieri Prezzo ieri Chow Tai Fook Jewellery 5,90 Esprit Holdings 6,07 Global Brands 1,00 L’Occitane 14,20 Prada 26,70 Samsonite 21,85 GIAPPONE Dati in corone svedesi 67,35 315,90 Dati in dollari Hong Kong Alpargatas Prezzo ieri Var.% % 12m 2.962,00 -0,8 17,1 Prezzo ieri Var.% % 12m 10,03 -2,4 40,9 M&A Kate Spade in vendita News Il gruppo newyorkese, con un valore di mercato di circa 1,9 miliardi di dollari, avrebbe iniziato a lavorare con una banca d’investimenti per cedere il proprio business. Ludovica Tofanelli C ambiamenti in vista per Kate Spade. Dopo aver dato il via al progetto di restyling (vedere MFF del 30 gennaio 2015), il gruppo newyorkese avrebbe iniziato a valutare la possibilità di vendere il proprio business, soprattutto a seguito delle pressioni di alcuni shareholder. Secondo indiscrezioni d’Oltreoceano, infatti, Kate Spade starebbe già lavorando con una banca d’investimenti, ancora top secret, per definire termini e modalità della cessione. E alcuni possibili acquirenti sarebbero già stati contattati, tra cui diversi retailer, mentre i rumors vociferano Coach come uno dei colossi che potrebbe mostrare interesse. Kate Spade, il cui valore di mercato starebbe sugli 1,9 miliardi di dollari (circa 1,81 miliardi di euro al cambio di ieri), è nata dalle ceneri del gruppo Liz Claiborne e oggi controlla anche i brand Jack Spade e Adelington design. Sebbene l’operazione sia solo agli inizi, a spingere per la vendita sarebbero stati alcuni investitori, tra cui Caerus Investors e Jana partners. Già nel mese di novembre, infatti, l’hedge fund Caerus investors aveva fatto presente al board di Kate Spade, che per la chiusura dell’esercizio si aspetta un giro d’affari tra gli 1,37 e gli 1,4 miliardi di dollari (tra 1,31 e 1,33 miliardi di euro), la necessità impellente di considerare la cessione, sottolineando l’incapacità del management di generare margini di profitto equivalenti a quelli degli altri operatori del settore. (riproduzione riservata) a cura di Roberta Maddalena Cucinelli, Fmr sale al 9,878% Londra omaggia lo stile di Lady D Cresce la liaison tra Brunello Cucinelli e Fmr. Dalle comunicazioni della Consob sulle partecipazioni rilevanti emerge infatti che lo scorso 21 dicembre Fmr è salita al 9,878% del capitale della società quotata a Piazza affari (nella foto un look). In precedenza l’investitore era accreditato, dal 18 ottobre, di una quota pari al 9,787%. La società, fondata e guidata dall’imprenditore umbro, ha chiuso i nove mesi con ricavi per 348,4 milioni di euro, in progressione del 9,7% a cambi correnti, grazie alle performance favorevoli di tutti i mercati e di tutti i canali distributivi. Una mostra per ricordare l’eleganza timeless della principessa Diana. Dal prossimo 24 febbraio sarà infatti possibile visitare nelle stanze di Kensington Palace a Londra l’exhibition che celebra il suo mito a vent’anni dalla tragica scomparsa. L’exhibition, battezzata «Diana: her fashion story», permetterà ai visitatori di ammirare una selezione di 26 look indossati da Lady D durante le sue apparizioni pubbliche come l’iconico abito scelto per ballare con John Travolta alla Casa Bianca (nella foto). Ad arricchire la mostra, anche alcuni bozzetti originali realizzati in esclusiva per la principessa di Galles, come i modelli creati dalla sua stilista preferita Catherine Walker. Michel Klein con Rue de Verneuil Nelle immagini sopra, da sinistra, Donna Karan, Raf Simons e Ralph Lauren ar e Calvin Klein home. In seguito alla nomina di Simons, che ha portato con sé il suo storico braccio destro Pieter Mulier nel ruolo di direttore creativo, il marchio Usa ha detto addio a Francisco Costa, direttore creativo della donna Calvin Klein collection, e Italo Zucchelli, direttore creativo dell’uomo. E ha salutato anche Kevin Carrigan, che per 18 anni è stato responsabile di ck Calvin Klein, Calvin Klein jeans e Calvin Klein white label, ovvero le etichette che generavano la maggior parte del fatturato. Non è tutto. Lo scorso novembre, anche Melisa Goldie, chief marketing officer dell’azienda, ha improvvisamente lasciato il suo ruolo. Mentre Amy Mellen, senior vice president della linea home, lo lascerà nei prossimi giorni. Il refresh creativo sembra tutto andare in una sola direzione: dare un’immagine nuova al marchio Usa con l’obiettivo di mettere il turbo al fatturato dell’azienda americana portandola a toccare i 10 miliardi di dollari nel corso dei prossimi anni (circa 9,5 miliardi di euro). E il primo step sarà lo show del prossimo 10 febbraio, quando le collezioni menswear e womenswear per l’autunno-inverno 2017/18, le prime disegnate da Simons, saliranno in pedana durante la New York fashion week con uno show corale (vedere MFF del 30 novembre). Tutto è pronto, invece, per celebrare i 50 anni di attività di Ralph Lauren e della sua Ralph Lauren corp. Dopo la nomina di Stefan Larsson come presidente e ceo, la scorsa estate è stato messo in atto il piano Way forward, che prevede, nei prossimi nove mesi, di accelerare il supply chain, di concentrarsi sulle collezioni Polo Ralph Lauren e Ralph Lauren e di eliminare la gestione a strati. Quest’ultima scelta ha comportato un taglio di personale pari all’8% della forza lavoro, ovvero mille persone. Con l’obiettivo di risparmiare 220 milioni di dollari ogni anno, oltre a far progredire la società in fatto di prodotto, di marketing e di esperienza di acquisto, per rendere il marchio più desiderabile tra i consumatori (vedere MFF del 28 giugno). A oggi, il piano sembrerebbe funzionare: il mese scorso, infatti, la società ha registrato ottime performance a Wall Street. Il tutto nonostante dai semestrali non brillanti. Con profitti passati da 224 a 23 milioni di dollari (da circa 206 e 21,1 milioni di euro), a causa dell’aumento dei costi collegati al piano di rilancio del gruppo. E con vendite, passate da 3,5 a 3,29 miliardi di dollari (da circa 3,2 e 3 miliardi di euro). Ma la Borsa sta premiano gli sforzi della griffe Usa che al momento sta lavorando sull’aumento della qualità dei tessuti utilizzati nella produzione, sull’aver fissato prezzi più coerenti con il proprio prodotto e sull’essere divenuta più flessibile alla reazione del consumatore, adottando, per esempio, il format del ready to buy. (riproduzione riservata) Michel Klein collabora con Rue de Verneuil, brand di accessori parigino, per realizzare una capsule collection di handbag. La linea, che sarà acquistabile dal mese di gennaio, comprende pochette in tweed e borse floral printed. Gli Usa celebrano Oscar de la Renta Oscar de la Renta (nella foto) sarà protagonista di una serie di francobolli made in Usa per il 2017. La collezione di 11 pezzi, realizzata dall’art director Derry Noyes, comprenderà una serie di ritratti black and white del designer e dieci dettagli ripresi da alcuni dei suoi look più famosi. Lo stilista di origine dominicana, scomparso nel 2014, nella sua carriera ha vestito numerose first ladies come Nancy Reagan e Laura Bush. Ferragamo, patto sul Patent box Salvatore Ferragamo ha annunciato ieri sera di aver siglato con l’Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell’Agenzia delle entrate, l’accordo che definisce il metodo di calcolo della quota di reddito esente da Ires e Irap ai fini del Patent box per l’utilizzo diretto degli intangibili. Per la base di calcolo dell’agevolazione complessiva, a tale quota di reddito (utilizzo diretto) si aggiungono le royalty percepite per la concessione in licenza dei marchi Ferragamo per occhiali, profumi e orologi (utilizzo indiretto). Per la griffe l’agevolazione spetta per marchi, anche figurativi come il fiocco Vara, e design. La società quotata Piazza affari ha esercitato l’opzione per gli anni di imposta 2015-2019. Al termine del periodo di validità dell’accordo si potrà presentare istanza di rinnovo per altri cinque anni, con decorrenza 2020. Bershka corre in Colombia Bershka punta sulla Colombia. Il marchio del gruppo Inditex-Zara ha infatti aperto il suo decimo store nel paese. Lo spazio di 550 metri quadrati si trova a Cali, nel centro commerciale Jardín Plaza. (riproduzione riservata)