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MF
fashion
primo quotidiano della moda e del lusso
XXVIII n. 257- € 0,50
venerdì
30 dicembreil 2016
MFAnno
fashion
Direttore ed editore Paolo Panerai
30.12.16
I
NELLA FOTO, UNA STORICA CAMPAGNA ADV DI BRACCIALINI
ONLINE SU MFFASHION.COM
TUTTE LE GALLERY FOTOGRAFICHE
DALLE COLLEZIONI READY TO WEAR
DONNA SPRING-SUMMER 2017
Braccialini, tre
offerte per la salvezza
Dopo la vendita con gara dell’azienda di Scandicci si è fatto avanti un trittico di realtà
capitanate da Graziella group, che aveva già presentato un’offerta irrevocabile in
ottobre. In corsa c’è anche Cami e un terzo soggetto top secret. Si deciderà a gennaio
I
primi giorni del 2017 saranno cruciali per le sorti di
Braccialini. Se da una parte l’azienda ancora non è
stata definitivamente ammessa al concordato preventivo (il ricorso alla procedura in bianco è stata
presentato il 30 giugno, ma il tribunale ha bocciato nei
mesi scorsi l’istanza), la pubblicità per la vendita con
gara dell’azienda di borse e pelletteria di Scandicci
(Firenze) sembra aver invece prodotto gli esiti sperati.
Una procedura non usuale, con scadenza 27 dicembre
scorso, i cui dettagli sono apparsi le settimane passate sul sito del tribunale di Firenze (vedere MFF del 16
dicembre), scelta probabilmente per velocizzare l’iter
di aggiudicazione e per presentare al tavolo dei creditori delle cifre reali frutto di offerte concrete. Fra i tre
cavalieri bianchi, paventati e palesati in questi mesi,
Graziella group, che aveva già presentato un’offerta irrevocabile lo scorso 27 ottobre e su cui è basato il
valore d’asta del primo dei sei lotti in cui è stata divisa
la cessione della società fiorentina, ha messo nuovamente nero su bianco l’interesse. «Prima di Natale
abbiamo inviato i documenti formali per un’offerta
irrevocabile di acquisto non solo del primo lotto, ovvero il ramo d’azienda, ma anche su quello relativo
alle merci in magazzino (il numero quattro e il cinque, ndr) e per l’headquarter al punto sei», ha spiegato
a MFF Massimo Macchi, vicepresidente della realtà
continua a pag. II
Crocs, 2016 in calo
Vienna, Vivienne Westwood veste la Filarmonica
Il 2016 sarà un anno da dimenticare per
Crocs, che ha registrato nel corso degli ultimi 12 mesi un crollo del 34% del suo valore
a Wall Street. Il gruppo, che nel 2017 sperimenterà alcune incursioni fashion come
quella con Christopher Kane (vedere MFF
del 20 settembre), si appresta a chiudere l’anno con vendite tornate ai valori del
2011, a poco più di un miliardo di dollari, e
con una perdita monster di 46 milioni.
La Wiener philharmoniker, l’orchestra filarmonica di Vienna, cambia ouftit. In occasione del 175° anniversario del Concerto di Capodanno, infatti, il corpo musicale austriaco indosserà il nuovo suit disegnato
da Vivienne Westwood e da Andreas Kronthaler, insieme al timone creativo della fashion house inglese.
Mentre l’abito maschile rivisita le linee del frac sartoriale secondo il tradizionale stile inglese, per le musiciste i due designer si sono ispirati al modello dell’iconica Dangerous liaison jacket, apparso per la prima volta
nella collezione Vivienne Westwood gold label autunno-inverno 1993/94. «Nell’era del video-streaming e
delle trasmissioni in Hd l’aspetto esteriore ha acquisito ancora maggiore importanza. In Vivienne Westwood
e Andreas Kronthaler abbiamo trovato una coppia di designer adeguata agli elevati standard del brand della filarmonica di Vienna», ha commentato Andreas Großbauer, chairman dell’orchestra. La scorsa estate la
griffe aveva annunciato la collaborazione con il Monteverdi Choir & orchestras (vedere MFF del 2 agosto).
II
segue da pag. I
aretina Graziella group. «Non poteva essere altrimenti, dato il nostro
interesse per Braccialini, visto anche il legame della famiglia Gori
(a capo del gruppo nel settore della gioielleria di lusso, ndr) con i
fondatori e al piano di rilancio che
abbiamo ipotizzato e che speriamo
di poter realizzare da aggiudicatari». Ma secondo quanto appreso
da MFF almeno un’altra delle tre
manifestazioni di interesse sarebbe stata confermata, in base della
gara, con un’offerta irrevocabile
della durata di almeno 120 giorni,
ovvero quella del gruppo di distribuzione Cami, e non sarebbe stata
esclusa la terza sul cui nome aleggia però il riserbo più assoluto. Per
sapere come andrà a finire si dovranno aspettare le prossime mosse
del tribunale, probabilmente il 9
gennaio prossimo, giorno di camera di consiglio. L’iter di questa gara
sui generis, visto che ancora alla
società non è stata concessa l’omologa al concordato, probabilmente
scelto per velocizzare i tempi anche in vista della nuova stagione,
dovrebbe seguire questo schema.
Il foro fiorentino, valutate le offerte vincolanti ricevute con la gara
scaduta martedì scorso, potrebbe
fare un’aggiudicazione preventiva dell’azienda già a gennaio,
dando qualche giorno per la possibilità di rilancio a nuovi soggetti e
successivamente dovrebbe esserci
l’ammissione alla procedura vera
e propria. (riproduzione riservata)
Matteo Minà (Firenze)
MF fashion
Espansione
Kate Hudson
spinge su Fabletics
L’attrice-imprenditrice aprirà 12 store per
il marchio sporty, mentre studia l’ipo per la
controllante TechStyle fashion group che
fattura 650 milioni di dollari. Roberta Maddalena
G
randi progetti nell’agen- espansione retail di Fabletics rienda 2017 di Fabletics. La trano infine le aperture, attese dal
label di abbigliamento prossimo luglio, di Scottsdale in
activewer, fondata nel Arizona e San Diego in California.
2013 da Kate Hudson, Adam Il progetto retail sarà però soltanto
Goldenberg e Don Ressler e og- la punta dell’iceberg di un piano a
gi satellite di TechStyle fashion 360 gradi che punta alla quotaziogroup, progetta infatti 12 nuo- ne di TechStyle fashion group nel
ve aperture negli Stati
Uniti entro il 2017,
portando così a 30 il
numero di store aperti
in soli 23 mesi dalla sua
creazione. A inaugurare l’ondata di opening
del brand californiano, che copriranno in
totale una superficie
di circa 204 mila metri
quadrati, sarà la città di
Frisco in Texas, dove Kate Hudson nell’adv di Fabletics
Fabletics prevede di
sbarcare il prossimo marzo, segui- medio periodo. A oggi il gruppo
ta poi da Indianapolis nell’Indiana genera vendite per circa 650 mie Lexington in Kentucky. Entro lioni di dollari (circa 620 milioni
la primavera 2017, sarà invece il di euro al cambio di ieri) e circa
turno del Colorado e dell’Oregon, 250 milioni (circa 238 milioni di
pronte ad ospitare le nuove bouti- euro) derivano proprio dal marque della label rispettivamente a chio di athleisure. (riproduzione
Boulder e a Portland. Nel piano di riservata)
venerdì 30 dicembre 2016
Fallimenti
La Dressing di Silea va all’asta
Chiesti 1,71 milioni di euro
Si sta per scrivere il capitolo
finale della storia
della Dressing,
società di Silea
(Treviso) che
negli anni passati ha prodotto e
distribuito marchi come Class
Roberto Cavalli,
Scervino street
o Plein Sud (nella foto una storica
campagna adv del marchio creato dal designer-imprenditore Fayçal Amor). Nel 2014 la società guidata dalla
stilista Roberta Scarpa e dal marito Rinaldo Lorenzon
con 130 dipendenti era stata messa in liquidazione e poi
in concordato. Ora va all’asta, per 1,71 milioni di euro, la prestigiosa sede aziendale in via delle Industrie a
Silea formata dalla palazzina direzionale e dal capannone. Si tratta del primo tentativo di vendita dell’immobile
su un lotto di 8.832 metri quadrati su due piani e impianto fotovoltaico sul tetto: l’asta è stata fissata per le ore 11
del 22 febbraio prossimo nello studio notarile associato Baravelli-Bianconi-Talice a Treviso, dove le istanze
di partecipazione alla vendita dovranno essere presentate entro le ore 12 del giorno precedente, accompagnate
da due assegni pari rispettivamente al 10% e al 20% del
prezzo offerto, il primo quale cauzione e il secondo come fondo per le spese di trasferimento. Nelle settimane
successive all’asta della sede verranno messi in vendita i
beni mobili aziendali, in particolare tessuti e macchinari.
Raffaella Medici
(riproduzione riservata)
Progetti
Strategie
DEMANUMEA, MAXI
PIANO DI RILANCIO
Donna Karan, Calvin Klein
e Ralph Lauren si preparano
a 2017 di grandi rivoluzioni
Il marchio si allea con Inge Chalhoub
per il Middle east e fissa tre obiettivi
con il nuovo ceo De Cesare: 10
milioni di euro di ricavi entro cinque
anni, raggiungimento del break-even
nel 2018 e ingresso in 150 top store
I
l progetto artbag di Demanumea,
start-up di borse femminili create
da artisti e ideata dalla designer
Silvia Scaramucci, conquista
Dubai grazie a un accordo con il
gruppo Etoile di Ingie Chalhoub.
Il primo step dello sbarco in Middle
east è stato fissato a metà gennaio
con un evento da Etoile, la boutique
all’interno del Mall of emirates, per
poi allargare gradualmente la presenza del marchio in altri otto punti Una bag Demanumea
vendita controllati dal gruppo arabo
presente anche ad Abu Dhabi, Kuwait city e Jeddah. E per sviluppare le
potenzialità del brand, che produce le proprie borse nel distretto della Val
Vibrata (Teramo) partendo da quadranti di pelli decorate da una trentina
tra illustratori, pittori e scultori che operano in esclusiva per Demanumea,
è arrivato un ceo d’esperienza come Ercole De Cesare, ex Roberta di
Camerino. «Mi ha convinto il progetto di Silvia», ha spiegato a MFF
De Cesare, «perché offre un prodotto unico e diverso, con possibilità di
applicazione al total look. È l’idea giusta per crescere, in un momento di
sofferenza per i grandi marchi sulle collezioni standard». Il nuovo ceo
fissa tre principali obiettivi: 10 milioni di euro di ricavi entro cinque anni,
raggiungimento del break-even point nel 2018 e ingresso nei 150 punti vendita più belli del mondo. La strategia distributiva si basa sui canali
fashion, gestito dallo showroom aperto a Milano in via Gregoletti, e art, già
presidiato attraverso collaborazioni con gallerie d’arte tra cui spicca quella con Mazzoleni a Bergamo, che prevede anche il coinvolgimento degli
artisti della galleria e la presentazione delle borse agli eventi espositivi internazionali. Entro il semestre verrà inoltre lanciata la prima collezione
uomo e saranno portati a termine gli accordi in Usa e Giappone. (riproAndrea Guolo (Bologna)
duzione riservata)
I tre marchi, simbolo del made in Usa, affronteranno un anno di
trasformazione. E se per il primo vedrà concretizzarsi il progetto
del neoproprietario G-III apparel group, il secondo saluterà
il debutto di Raf Simons al timone creativo. Mentre il terzo, dopo
il piano tagli varato dal nuovo ceo Stefan Larsson, sta lavorando
ai festeggiamenti per i suoi 50 anni di attività. Angelo Ruggeri
T
re fashion house americane alle grandi manovre. Donna Karan, Calvin Klein e Ralph
Lauren si preparano a un 2017 di grandi
trasformazioni. Perché l’anno che hanno davanti a loro segnerà una vera e propria rivoluzione
che coinvolgerà stile e business model. Segnando la
fine di un capitolo di made in Usa e l’inizio di una
storia completamente nuova, che coinvolgerà tre maison protagoniste degli eighties e pronte a diventare
star negli anni del 3.0.
A partire da Donna Karan. La maison ha vissuto un
2016 ricco di cambiamenti. Il primo è stato il cambio
di proprietà (vedere MFF del 26 luglio). La scorsa estate Dki-Donna Karan international è stata
infatti venduta dal gruppo Lvmh (aveva acquistato
l’azienda a cui fanno capo le linee Donna Karan e
Dkny nel 2001) a G-III apparel group per 650 milioni di dollari (circa 620 milioni di euro al cambio
di ieri). E da subito i nuovi vertici hanno annunciato
una serie di cambiamenti sia a livello stilistico che di
management: Caroline Brown, ceo del brand 2015,
insieme a Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow, designer di Public school chiamati a riscrivere il corso
di Dkny dopo l’addio della fondatrice, sono stati infatti accompagnati alla porta. Il progetto dichiarato
da Morris Goldfarb, presidente e ceo di G-III apparel group, al momento dell’acquisizione è infatti
quello di trasformare Dkny in un marchio da un mi-
liardo di dollari di fatturato (circa 955 milioni di euro)
e Donna Karan in una realtà da 300 milioni di dollari nei prossimi anni (circa 286 milioni di euro). Ma
la reazione di Wall Street al deal è stata decisamente
differente: la notizia del cambio di proprietà è stata
salutata con un crollo del valore delle azioni di G-III
apparel group (-14,5%) e con una fiammata del titolo di Bernard Arnault visto che gli analisti di Parigi
consideravano la cessione di Dki come la fine di un
problema durato 15 anni. Rassicurati i propri investitori sul grande potenziale della griffe, il management
di Dki si prepara a un 2017 in cui saluterà l’arrivo
di un nuovo team creativo (si vocifera che la fondatrice, Donna Karan, sarebbe in pole position per un
ritorno al timone dello stile) oltre allo sviluppo della collezione Dknyc e al potenziamento delle linee
homewear e beauty, su cui G-III apparel group sta
lavorando con forza.
Ben altra musica in casa Calvin Klein, dove con
l’arrivo di Raf Simons alla guida dell’ufficio creativo come chief creative officer (vedere MFF del 3
agosto) è iniziato il terremoto nell’headquarter della griffe americana, che fa capo al gruppo Pvh corp.
Dopo nove mesi di indiscrezioni, il designer belga
è stato nominato direttore creativo globale del marchio Calvin Klein, a cui fanno capo le linee Calvin
Klein collection, Calvin Klein platinum, Calvin
Klein, Calvin Klein jeans, Calvin Klein underwe-
III
MF fashion
venerdì 30 dicembre 2016
COSÌ I LUXURY STOCKS NELLE PIAZZE MONDIALI
Dati in dollari
STATI UNITI
Abercrombie & Fitch
Avon Products
Coach
Coty
Estee Lauder
Fossil
Gap Inc
Guess
Iconix Brand Grp
Kate Spade & Co.
L Brands
Lululemon Athletica
Men`s Wearhouse
Michael Kors
Nike Inc
Phillips-Van Heusen
Polo Ralph Lauren
Quiksilver
Prezzo ieri
11,86
5,11
34,82
18,39
77,16
25,80
22,58
12,13
8,88
18,39
66,21
64,67
25,08
42,80
51,05
90,55
90,73
0,46
Var.% % 12m
-1,2
-1,2
-0,9
-0,5
-0,1
-1,5
-0,5
-1,3
-0,2
3,0
0,2
0,3
-2,9
-0,8
0,1
0,6
0,8
-
-56,8
25,2
6,6
-27,7
-13,3
-30,5
-10,5
-36,5
43,7
5,4
-31,5
25,4
72,1
6,4
-19,3
23,8
-19,5
-
Revlon Inc
Tiffany & Co
Tumi Holdings
Under Armour
V.F. Corp
Vince Hldg
29,05
77,08
26,74
29,21
53,59
4,20
- 3,6
-0,4 0,0
- 55,7
-0,7 -31,5
-0,4 -14,5
- -9,3
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Dati in euro
ITALIA
Aeffe
Basicnet
Brunello Cucinelli
Caleffi
Cover 50
Csp Int. Ind. Calze
Damiani
Geox
Giorgio Fedon
Italia Independent
Luxottica
Moncler
1,09 4,8 -26,9
3,31 0,9 -31,8
20,00 0,1 22,5
1,27 4,1 27,0
8,90
- -47,6
1,06 1,5 -0,3
0,97 0,2 -19,1
2,10 0,5 -48,5
12,85 0,4 -32,0
6,23 11,4 -76,2
50,95 -0,6 -15,6
16,56 1,2 28,2
Ovs
Piquadro
Safilo Group
Salvatore Ferragamo
Stefanel
Tod’s
Ynap
Zucchi
4,78
1,14
7,91
22,26
0,14
61,40
26,89
0,02
-1,0
0,1
0,2
-0,4
-1,9
0,2
0,1
3,1
-25,5
-14,8
-26,1
2,3
-42,1
-15,9
-22,2
-51,0
Dati in euro
Dati in euro
FRANCIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Christian Dior
Hermes Intl
Kering
Lvmh
Oreal
200,30
389,15
213,45
179,40
172,60
-0,3
-0,4
-0,4
-0,8
0,1
Dati in pence
REGNO UNITO Prezzo ieri
Var.% % 12m
Asos
Burberry Grp
Jimmy Choo
Mulberry
Next Plc
-0,9
-0,1
-1,1
-3,2
0,6
GERMANIA
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Adidas-Salomon
Hugo Boss
Puma
Wolford
Zalando
147,95
58,36
248,20
20,21
36,22
0,5
1,1
-0,2
0,1
-0,4
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Dati in franchi svizzeri
-0,1
SVIZZERA
64,6
-23,8
24,9
-19,1
-0,5
Dati in euro
SPAGNA
Inditex
32,35
1,1
25,6
23,7
33,0
21,9
9,7
4.999,09
1.484,00
137,50
1.060,00
4.954,08
48,9
22,6
-1,8
14,0
-31,9
Richemont
Swatch I
HONG KONG
-6,6
-9,8
Var.% % 12m
0,3
-1,9
-2,0
-0,8
-1,1
-1,1
18,2
-30,3
-31,5
-5,3
10,3
-6,8
DANIMARCA
Prezzo ieri
Pandora
922,50
Var.% % 12m
1,4
5,8
Dati in yen giapponesi
Prezzo ieri
Var.% % 12m
Shiseido
Hennes & Mauritz
254,30
-0,7 -15,8
Dati in real brasiliani
BRASILE
Var.% % 12m
-0,4
-0,2
Dati in corone danesi
SVEZIA
Prezzo ieri
Prezzo ieri
Chow Tai Fook Jewellery 5,90
Esprit Holdings
6,07
Global Brands
1,00
L’Occitane
14,20
Prada
26,70
Samsonite
21,85
GIAPPONE
Dati in corone svedesi
67,35
315,90
Dati in dollari Hong Kong
Alpargatas
Prezzo ieri
Var.% % 12m
2.962,00
-0,8 17,1
Prezzo ieri
Var.% % 12m
10,03
-2,4 40,9
M&A
Kate Spade in vendita News
Il gruppo newyorkese, con un valore di mercato di circa 1,9
miliardi di dollari, avrebbe iniziato a lavorare con una banca
d’investimenti per cedere il proprio business. Ludovica Tofanelli
C
ambiamenti in vista per Kate Spade. Dopo
aver dato il via al progetto di restyling (vedere MFF del 30 gennaio 2015), il gruppo
newyorkese avrebbe iniziato a valutare la
possibilità di vendere il proprio business, soprattutto a
seguito delle pressioni di alcuni shareholder. Secondo
indiscrezioni d’Oltreoceano, infatti, Kate Spade starebbe già lavorando con una banca d’investimenti,
ancora top secret, per definire termini e modalità della cessione. E alcuni possibili acquirenti sarebbero già
stati contattati, tra cui diversi retailer, mentre i rumors
vociferano Coach come uno dei colossi che potrebbe
mostrare interesse. Kate Spade, il cui valore di mercato starebbe sugli 1,9 miliardi di dollari (circa 1,81
miliardi di euro al cambio di ieri), è nata dalle ceneri del gruppo Liz Claiborne e oggi controlla anche
i brand Jack Spade e Adelington design. Sebbene
l’operazione sia solo agli inizi, a spingere per la vendita sarebbero stati alcuni investitori, tra cui Caerus
Investors e Jana partners. Già nel mese di novembre, infatti, l’hedge fund Caerus investors aveva fatto
presente al board di Kate Spade, che per la chiusura
dell’esercizio si aspetta un giro d’affari tra gli 1,37 e
gli 1,4 miliardi di dollari (tra 1,31 e 1,33 miliardi di euro), la necessità impellente di considerare la cessione,
sottolineando l’incapacità del management di generare margini di profitto equivalenti a quelli degli altri
operatori del settore. (riproduzione riservata)
a cura di Roberta Maddalena
Cucinelli, Fmr
sale al 9,878%
Londra omaggia
lo stile di Lady D
Cresce la liaison tra Brunello
Cucinelli e
Fmr. Dalle comunicazioni
della Consob sulle partecipazioni
rilevanti emerge infatti che lo
scorso 21 dicembre Fmr è
salita al 9,878%
del capitale della
società quotata a Piazza affari (nella foto un look).
In precedenza l’investitore era accreditato, dal 18 ottobre, di una quota
pari al 9,787%. La società, fondata e guidata dall’imprenditore umbro,
ha chiuso i nove mesi con ricavi per
348,4 milioni di euro, in progressione
del 9,7% a cambi correnti, grazie alle
performance favorevoli di tutti i mercati e di tutti i canali distributivi.
Una mostra per ricordare l’eleganza timeless della principessa Diana.
Dal prossimo 24 febbraio sarà infatti possibile visitare nelle stanze di
Kensington Palace a Londra l’exhibition che celebra il suo mito a
vent’anni dalla tragica scomparsa.
L’exhibition, battezzata «Diana: her
fashion story», permetterà ai visitatori di ammirare una selezione di 26
look indossati da Lady D durante le
sue apparizioni pubbliche come l’iconico abito scelto per ballare con John
Travolta alla Casa Bianca (nella foto).
Ad arricchire la mostra, anche alcuni
bozzetti originali realizzati in esclusiva
per la principessa di Galles, come i
modelli creati dalla sua stilista preferita Catherine Walker.
Michel Klein con
Rue de Verneuil
Nelle immagini sopra, da sinistra, Donna Karan, Raf Simons e Ralph Lauren
ar e Calvin Klein home. In seguito alla nomina di
Simons, che ha portato con sé il suo storico braccio
destro Pieter Mulier nel ruolo di direttore creativo,
il marchio Usa ha detto addio a Francisco Costa, direttore creativo della donna Calvin Klein collection,
e Italo Zucchelli, direttore creativo dell’uomo. E ha
salutato anche Kevin Carrigan, che per 18 anni è
stato responsabile di ck Calvin Klein, Calvin Klein
jeans e Calvin Klein white label, ovvero le etichette che generavano la maggior parte del fatturato. Non
è tutto. Lo scorso novembre, anche Melisa Goldie,
chief marketing officer dell’azienda, ha improvvisamente lasciato il suo ruolo. Mentre Amy Mellen,
senior vice president della linea home, lo lascerà nei
prossimi giorni. Il refresh creativo sembra tutto andare in una sola direzione: dare un’immagine nuova
al marchio Usa con l’obiettivo di mettere il turbo al
fatturato dell’azienda americana portandola a toccare i 10 miliardi di dollari nel corso dei prossimi anni
(circa 9,5 miliardi di euro). E il primo step sarà lo
show del prossimo 10 febbraio, quando le collezioni menswear e womenswear per l’autunno-inverno
2017/18, le prime disegnate da Simons, saliranno in
pedana durante la New York fashion week con uno
show corale (vedere MFF del 30 novembre).
Tutto è pronto, invece, per celebrare i 50 anni di attività di Ralph Lauren e della sua Ralph Lauren
corp. Dopo la nomina di Stefan Larsson come
presidente e ceo, la scorsa estate è stato messo in
atto il piano Way forward, che prevede, nei prossimi nove mesi, di accelerare il supply chain, di
concentrarsi sulle collezioni Polo Ralph Lauren
e Ralph Lauren e di eliminare la gestione a strati. Quest’ultima scelta ha comportato un taglio di
personale pari all’8% della forza lavoro, ovvero
mille persone. Con l’obiettivo di risparmiare 220
milioni di dollari ogni anno, oltre a far progredire la società in fatto di prodotto, di marketing e di
esperienza di acquisto, per rendere il marchio più
desiderabile tra i consumatori (vedere MFF del 28
giugno). A oggi, il piano sembrerebbe funzionare:
il mese scorso, infatti, la società ha registrato ottime
performance a Wall Street. Il tutto nonostante dai
semestrali non brillanti. Con profitti passati da 224
a 23 milioni di dollari (da circa 206 e 21,1 milioni
di euro), a causa dell’aumento dei costi collegati al
piano di rilancio del gruppo. E con vendite, passate da 3,5 a 3,29 miliardi di dollari (da circa 3,2 e 3
miliardi di euro). Ma la Borsa sta premiano gli sforzi della griffe Usa che al momento sta lavorando
sull’aumento della qualità dei tessuti utilizzati nella produzione, sull’aver fissato prezzi più coerenti
con il proprio prodotto e sull’essere divenuta più
flessibile alla reazione del consumatore, adottando,
per esempio, il format del ready to buy. (riproduzione riservata)
Michel Klein collabora con Rue de
Verneuil, brand di accessori parigino, per realizzare una capsule
collection di handbag. La linea, che
sarà acquistabile dal mese di gennaio, comprende pochette in tweed e
borse floral printed.
Gli Usa celebrano
Oscar de la Renta
Oscar de la Renta (nella foto) sarà
protagonista di una serie di francobolli
made in Usa per il 2017. La collezione di 11 pezzi, realizzata dall’art
director Derry Noyes, comprenderà una serie di ritratti black and white
del designer e dieci dettagli ripresi da
alcuni dei suoi look più famosi. Lo stilista di origine dominicana, scomparso
nel 2014, nella sua carriera ha vestito numerose first ladies come Nancy
Reagan e Laura Bush.
Ferragamo, patto
sul Patent box
Salvatore Ferragamo ha annunciato
ieri sera di aver siglato con l’Ufficio
accordi preventivi e controversie internazionali dell’Agenzia delle entrate,
l’accordo che definisce il metodo di
calcolo della quota di reddito esente
da Ires e Irap ai fini del Patent box per
l’utilizzo diretto degli intangibili. Per la
base di calcolo dell’agevolazione
complessiva, a tale quota di reddito (utilizzo diretto) si aggiungono le
royalty percepite per la concessione in licenza dei marchi Ferragamo
per occhiali, profumi e orologi (utilizzo
indiretto). Per la griffe l’agevolazione
spetta per marchi, anche figurativi come il fiocco Vara, e design. La
società quotata Piazza affari ha esercitato l’opzione per gli anni di imposta
2015-2019. Al termine del periodo di
validità dell’accordo si potrà presentare istanza di rinnovo per altri cinque
anni, con decorrenza 2020.
Bershka corre
in Colombia
Bershka punta sulla Colombia. Il marchio del gruppo Inditex-Zara ha infatti
aperto il suo decimo store nel paese. Lo spazio di 550 metri quadrati si
trova a Cali, nel centro commerciale
Jardín Plaza. (riproduzione riservata)