La valutazione dei Rischi - Scuola di Formazione Ipsoa

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La valutazione dei Rischi - Scuola di Formazione Ipsoa
CORSO DI FORMAZIONE PER
RESPONSABILI ED ADDETTI AL SERVIZIO
PREVENZIONE E PROTEZIONE AI SENSI DEL
D. LGS. N° 81/2008
Accordo Stato Regioni del 26 gennaio 2006
Modulo A
Criteri e strumenti per l’individuazione dei rischi
Il documento di valutazione dei rischi
in collaborazione con
1
Concetti di pericolo, rischio e danno
2
Concetti di pericolo e rischio
PERICOLO
(D. Lgs. n° 81/2008
art. 2, c. 1, lett. r))
RISCHIO
(D. Lgs. N° 81/2008
art. 2, c. 1, lettera s))
Proprietà o qualità intrinseca di un determinato
fattore (ad esempio materiali o attrezzature di
lavoro, metodi e pratiche di lavoro eccetera),
avente il potenziale di causare danni.
Probabilità di raggiungimento del livello potenziale
di danno nelle condizioni di impiego o di
esposizione ad un determinato fattore o agente
oppure alla loro combinazione.
Concetti di pericolo e rischio
Spesso ci si riferisce al “PERICOLO” con il termine “FATTORE DI
RISCHIO” intendendo quel fattore dell’attività lavorativa (salgo su
una scala, uso una pressa, …..), che espone a situazioni di pericolo
(cioè situazioni nelle quali si può determinare un danno immediato o
a lungo termine)
FATTORE DI
RISCHIO
PERICOLO
Probabilità che si determini
un danno
Concetti di pericolo e rischio
PERICOLO
Proprietà o qualità intrinseca di un determinato
fattore avente il potenziale di causare danni.
L A L A M A P R E S E N TA I L
PERICOLO DI TAGLIO.
LA SCALA PRESENTA IL PERICOLO
DI CADUTA DALL’ALTO.
Concetti di pericolo e rischio
FATTORE
DI RISCHIO
Caratteristica dell’attività lavorativa (salire
su una scala, usare un agente chimico, …)
che espone a un pericolo.
Uso della sega a nastro
per taglio particolare.
Uso della scala per prelievo
materiale da scaffale.
Concetti di pericolo e rischio
RISCHIO Probabilità di raggiungimento del livello
potenziale di danno nelle condizioni di
impiego o di esposizione a un determinato
fattore o agente oppure alla loro
combinazione.
IL RISCHIO CONSEGUENTE ALLO
SPECIFICO PERICOLO DIPENDE
DALLA PROBABILITA’ CHE SI
DETERMININO LE CONDIZIONI PER CUI
QUALCUNO POSSA EFFETTIVAMENTE
TAGLIARSI / CADERE E DAL DANNO
CHE NE PUO’ DERIVARE.
Concetti di pericolo e rischio
Esempio
In un reparto è presente un locale dove sono inseriti dei
compressori (molto rumorosi).
Sussiste il pericolo di diventare sordi.
IL RISCHIO E’ NULLO.
LOCALE
COMPRESSORI
95 dB(A)
MAGAZZINO
75 dB(A)
(Non vi è alcuna probabilità che un
lavoratore diventi sordo, perché
non si determina esposizione al
rumore.)
Concetti di pericolo e rischio
Esempio
AREA COMPRESSORI
95 dB(A)
I compressori sono rumorosi
MAGAZZINO
90 dB(A)
Sussiste il pericolo di diventare
sordi.
85 dB(A)
80 dB(A)
75 dB(A)
Il personale addetto rimane in magazzino per tutta la giornata
lavorativa esposto al al rumore dei compressori non segregati.
LA PROBABILITA’ DI DIVENTARE SORDI E’ SIGNIFICATIVA.
(L’entità del danno uditivo atteso, dipende dal livello sonoro e dalla
durata dell’esposizione).
Concetti di pericolo e rischio
FATTORE DI
RISCHIO
PERICOLO
Probabilità che si
determini un danno
Possiamo definire
RISCHIO RESIDUO
quel rischio che non è eliminabile con l’adozione delle misure di
prevenzione tecnico/organizzative/procedurali.
Analisi degli infortuni
11
Perché si violano le regole?
Spesso i comportamenti e le situazioni pericolose, i near miss, gli
infortuni sul lavoro, derivano dalla violazione di una o più “regole”.
In teoria
PERMESSO
VIETATO
In pratica
Permesso
Vietato in
certa misura
Vietato
12
Perché si violano le regole?
Le Violazioni avvengono
A livello di
CONOSCENZE
A livello di
RUOLO
A livello di
COMPETENZE
13
Perché non si rispettano le regole?
Violazioni a livello di CONOSCENZE
u 
Cosa sono
u 
Causate da
u 
Violazioni che avvengono in circostanze
atipiche o non conosciute.
Mancanza di istruzioni o procedure specifiche
per guidare il comportamento del personale.
Fattori contingenti (emozionali, ecc.) che
impediscono l’applicazione delle istruzioni o
procedure (infortuni in spazi confinati).
14
Perché non si rispettano le regole?
Violazioni a livello di COMPETENZE
u 
Cosa sono
u 
u 
u 
Causate da
u 
Parte dell’insieme di competenze o dei modi
d’agire abituali.
Comportamenti che permettono di
risparmiare energie (fisiche e mentali)
nell’eseguire un compito.
Procedure approssimative
Ambiente di lavoro poco sensibile al
problema
Ambiente d lavoro che punisce raramente le
violazioni e non “ricompensa” i
comportamenti conformi
15
Perché non si rispettano le regole?
Violazioni a livello di RUOLO
¨ 
Cosa sono
¨ 
¨ 
Causate da
¨ 
Violazioni che avvengono per necessità (per
eseguire il compito)
Violazioni che avvengono per raggiungere
obiettivi personali (meno faticosi e più
emotivamente coinvolgenti)
Eccesso di dettaglio delle istruzioni o delle
procedure.
Carenze dell’ambiente di lavoro e gestione
inadeguata del sistema prevenzionale
16
Perché non si rispettano le regole?
Quali sono le convinzioni che facilitano
le violazioni?
Onnipotenza
Invulnerabilità
Superiorità
17
Perché non si rispettano le regole?
ONNIPOTENZA
INVULNERABILITA’
SUPERIORITA’
Un violatore abituale sfida i pericoli in modo
ingiustificato ed esagerato con la convinzione di
avere tutto sotto controllo.
Un violatore abituale sottostima la possibilità che
la sua violazione porti delle conseguenze negative
per se stesso e per i colleghi.
Un violatore abituale ha un’alta considerazione di
sé e ritiene che la sua tendenza a violare le regole
non sia maggiore degli altri colleghi.
18
Perché non si rispettano le regole?
Le violazioni sono atti intenzionali……..
Ogni persona fa una valutazione Costi/Benefici …….
Quando i Benefici superano i possibili Costi …..
Le persone sono propense a violare le regole!
Benefici
Sono immediati
Costi: bassa frequenza e legati alla frequenza degli eventi
19
Perché non si rispettano le regole?
Proviamo ad individuare i Costi ed i Benefici delle violazioni
BENEFICI PERCEPITI
Si lavora in modo più semplice
Si risparmia tempo
Si ottengono risultati
Si rispettano le scadenze
E’ più divertente
Evidenzia le competenze
Fa sembrare invincibili
COSTI PERCEPITI
Provocano incidenti
Provocano infortuni
Provocano danni materiali
Determinano costi riparazioni
Sanzioni disciplinari
Perdita posti di lavoro
Disapprovazione colleghi
20
Perché non si rispettano le regole?
Motivazioni raccolte tra il personale riguardo il mancato rispetto
delle procedure
Se si seguissero le
procedure alla lettera
il lavoro non andrebbe
avanti
Le persone non sanno
che esistono
le procedure
Le persone preferiscono
contare sulle proprie
competenze ed
esperienze
Le persone ritengono
di sapere cosa sia
indicato nelle
procedure
21
Perché non si rispettano le regole?
Che fare per prevenire le violazioni?
FOCUS
su controllo sociale o
di gruppo
FOCUS
su controllo
individuale
Capi Intermedi (Preposti)
Operatore
Esperienza lavorativa specifica
Consapevolezza
-  richieste produttive
-  pericoli probabili/improbabili
Autorevolezza
Capacità tecniche
Capacità mentali:
-  consapevolezza del rischio
-  percezione del rischio
Supporto del vertice aziendale
22
La percezione del rischio
Cosa s’intende per “percezione”?
Possiamo definire la PERCEZIONE come quel
processo attraverso il quale estraiamo
e organizziamo le informazioni che ci
provengono dal mondo esterno
Ognuno di noi, quindi, effettua una “selezione”
degli stimoli, in modo da non disperdere le energie
focalizzandosi solo sugli aspetti che riteniamo importanti
in un dato momento.
23
La percezione del rischio
Possiamo definire la percezione anche come:
<<Conoscere ciò che succede intorno a te>>
e cioè …..
Monitoraggio continuo dell’ambiente fisico e sociale in modo
da conoscere cosa sta accadendo, individuando tutti i
cambiamenti che avvengono, così da poter prevedere
possibili criticità in grado di mettere a rischio l’integrità
psicofisica di uno o più soggetti.
24
La percezione del rischio
Secondo voi, perché ognuno di noi percepisce in modo diverso?
Ci sono fattori che influenzano la percezione ……
Ambiente fisico e
sociale
Bisogni e scopi
Struttura
fisiologica
Esperienza
passata
25
La percezione del rischio
Usiamo un esempio e discutiamone insieme
¨ 
¨ 
¨ 
¨ 
¨ 
Abbiamo tre autisti di camion
Tutti e tre devono scendere
lungo il pendio per asportare il
materiale di scavo.
Autista n°1: 15 anni
d’esperienza nella mansione.
Autista n°2: grandissima
esperienza nella mansione e a 3
anni dalla pensione.
Autista n°3: neoassunto dopo
aver conseguito patente camion
quale autiere BF nell’Esercito
Italiano.
26
La percezione del rischio
Cosa possiamo/dobbiamo fare per migliorare la percezione dei
rischi da parte del personale?
Prima dell’inizio del
lavoro, effettuare un
incontro per discutere
insieme le modalità
esecutive
Valutare preliminarmente
lo stato psico-fisico
del personale
Vietare l’esecuzione di compiti
non essenziali durante le fasi
critiche del lavoro
Minimizzare le distrazioni
e le interruzioni durante
lo svolgimento di fasi di
lavoro critiche
27
La percezione del rischio
Cosa possiamo/dobbiamo fare per migliorare la percezione dei
rischi da parte del personale?
Promuovere l’aggiornamento
continuo in un funzione dei
mutamenti dell’ambiente
fisico e sociale
Monitorare l’attività rilevando
eventuali segnali di
deconcentrazione degli
operatori
Gestire il tempo disponibile
evitando la “sindrome di
Affannamento” per
pianificazioni errate
Scambiare le informazioni
incoraggiando gli addetti a parlare
e ad ammettere dubbi e
insicurezze su procedure, ecc.
28
Gli infortuni sul lavoro
Infortunio Grave
1
Infortuni con
assenza temporanea
e non invalidanti
29
Triangolo di
Heinrich
300
Medicazioni, Incidenti senza infortuni,
Comportamenti pericolosi, Situazioni
pericolose,
Combinazioni di Comportamenti e
Situazioni Pericolose
Su quale parte del triangolo bisogna intervenire?
29
Gli infortuni sul lavoro
Si deve intervenire sulla parte più grande del triangolo.
Perché?
Immediate (superficiali)
Si possono individuare le
cause
Profonde (alla radice)
30
Gli infortuni sul lavoro
Esempio della combinazione di
situazione e comportamento pericoloso.
Durante i lavori di carpenteria leggera su una passerella di un carroponte, un
operatore di una ditta esterna, presumibilmente per aiutare i propri colleghi
nel lavoro, saliva sulla via di corsa del carroponte mentre questo era in
attività (traslazione e sollevamento). L’operatore del mezzo di sollevamento
iniziava la traslazione ignaro della presenza del suddetto operatore. Giunto a
5 metri ca. dalla persona, si accorgeva della sua presenza arrestando la
traslazione.
31
Gli infortuni sul lavoro
Esempio della combinazione di
situazione e comportamento pericoloso.
Durante i lavori di una ditta esterna su una linea di produzione, è
stato rinvenuto il cartellino della messa in sicurezza strappato e
l’interruttore generale del quadro elettrico riarmato.
32
Gli infortuni sul lavoro
Le cause degli infortuni sono dovute ad errori.
Cultura
aziendale
Recenti
Corretti ma in
Modo inefficace
Gestione
Aziendale
Passati
Non Corretti
Comunicati ma
ignorati
Evidenti
Nascosti
Non Comunicati
Occasionali
Ripetuti
Compiuti da più
persone
Compiuti da un
singolo
33
Gli infortuni sul lavoro
—  In genere, l’analisi degli infortuni è condotta in
Analisi
Tendenza
modo superficiale.
—  C’è la tendenza ad attribuire con troppa facilità a
disattenzione , distrazione ,
ecc., le cause degli infortuni.
imprudenza ,
34
Gli infortuni sul lavoro
—  Gran parte delle aziende tendono a
“Vizietto”
spostare sul
fattore umano le
responsabilità dell infortunio ma anche del
solo incidente.
—  Quando, però, si propongono le soluzioni
Approccio
prevenzionali, queste sono quasi
esclusivamente di tipo Tecnico :
segregazione di un area, barriera di
protezione di una macchina, ecc.
35
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
Tecniche deduttive
n 
n 
n 
n 
Fault Tree Analysis - FTA
Casual Tree Method – CTM
Management Oversight Oriented and Rish Tree – MORT
Multiple – Cause, System Oriented Incident Investigation Technique - MCSOII
Tecniche induttive
n 
n 
n 
n 
Hazard and Operability Analysis - HAZOP
Accident Anatomy Method - AAM
Action Error Analysis – (AEA)
Cause and Effect Logic Diagram – CELD
36
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
Non – System Oriented
• 
Change Evaluation/Analysis - CEA
• 
Human Performance Enhancement System – HPES
• 
Human Reliability Analysis – HRA
• 
Multilinear Events Sequencing – MES
• 
Sequentially Timed Events Plot – STEP
• 
Systematic Cause Analysis Technique – SCAT
• 
Technique of Operation Review (TOR)
Analisi Morfologica
•  Accident Evolution and Barrier Technique – AEBT
•  Work Safety Analysis - WSA
37
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
38
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
39
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
40
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
41
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
42
Gli infortuni sul lavoro
Tecniche d’analisi degli infortuni sul lavoro
43
Le fonti statistiche
44
Le fonti statistiche
Denunce Infortuni effettuate
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Le fonti statistiche
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Le fonti statistiche
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Le fonti statistiche
Infortuni mortali - Confronto con UE ed extra UE
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Le fonti statistiche
Andamento Malattie Professionali
Tabella M3 - Malattie professionali riconosciute per anno di protocollo, genere e classe di menomazione
Anno protocollo
2012
Genere
Esito
Totale
Totale mortale
6.382
1.744
433
342
32
11.910
375
12.595
Femmine
254
1.409
2.671
372
36
25
1
4.514
21
4.789
564
4.386
9.053
2.116
469
367
33
16.424
396
17.384
Maschi
295
3.198
7.134
1.870
489
216
24
12.931
660
13.886
Femmine
223
1.569
3.204
410
53
19
1
5.256
33
5.512
518
4.767
10.338
2.280
542
235
25
18.187
693
19.398
Maschi
339
3.226
6.423
1.897
419
161
21
12.147
809
13.295
Femmine
238
1.380
3.141
372
47
15
1
4.956
43
5.237
577
4.606
9.564
2.269
466
176
22
17.103
852
18.532
Maschi
289
2.801
5.231
1.547
366
157
16
10.118
825
11.232
Femmine
207
1.099
2.399
299
19
6
2
3.824
54
4.085
496
3.900
7.630
1.846
385
163
18
13.942
879
15.317
Maschi
333
2.785
4.121
1.214
260
111
11
8.502
876
9.711
Femmine
235
951
1.804
214
25
6
1
3.001
44
3.280
568
3.736
5.925
1.428
285
117
12
11.503
920
12.991
Totale
2008
Grado di menomazione
16-25 26-50 51-85 86-100
2.977
Totale
2009
6-15
310
Totale
2010
1-5
Maschi
Totale
2011
In assenza di
menomazioni
Totale
51
Il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
52
La valutazione dei rischi
Definizione – Art. 2, comma 1 lett. q) del D. Lgs. n° 81/2008
Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui
essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate
misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle
misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e
sicurezza.
53
La valutazione dei rischi
Gli obblighi nel D. Lgs. N° 81/2008
Art. 17 – Obblighi del datore di lavoro non delegabili
Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività:
a) 
la valutazione di tutti i rischi con la conseguente
elaborazione del documento previsto dall’articolo 28;
b) 
la designazione del responsabile del servizio di
prevenzione e protezione dai rischi;
54
La valutazione dei rischi
Gli obblighi nel D. Lgs. N° 81/2008
Art. 28 – Oggetto della valutazione dei rischi
Comma 1
La valutazione di cui all’art. 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta
delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici
impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve
riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi
compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi
particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato,
secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli
riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto
previsto dal D. Lgs. N° 151/2001, nonché quelli connessi alle
differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri paesi.
55
La valutazione dei rischi
Gli obblighi nel D. Lgs. N° 81/2008
Art. 28 – Oggetto della valutazione dei rischi
Comma 2
Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a
conclusione della valutazione, deve avere data certa e contenere:
a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la
salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri
adottati per la valutazione stessa;
b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e
dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della
valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);
c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
56
La valutazione dei rischi
Gli obblighi nel D. Lgs. N° 81/2008
Art. 28 – Oggetto della valutazione dei rischi
Comma 2
Il documento di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione
della valutazione, deve avere data certa e contenere:
d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare
nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a
cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate
competenze e poteri;
e) l’indicazione del nominativo del RSPP, del RLS o del RLST e del medico
competente che ha partecipato alla valutazione del rischio;
f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a
rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale,
specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento,
Comma 3
Il contenuto del documento di cui al comma 2 deve altresì rispettare le indicazioni
previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nei successivi
titoli del presente decreto
La valutazione dei rischi
Gli obblighi nel D. Lgs. N° 81/2008
Art. 29 – Modalità effettuazione valutazione dei rischi
Comma 3
La valutazione e il DVR debbono essere rielaborati, nel rispetto delle modalità
di cui ai commi 1 e 2:
in occasione di modifiche del processo produttivo o dell’organizzazione del
lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori, o
• 
• in
relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della
protezione o
• a
seguito di infortuni significativi o
• quando
i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenzino la necessità.
A seguito di tale rielaborazione, le misure di prevenzione debbono essere
aggiornate.
Comma 4
DVR e DUVRI: custoditi presso l’unità produttiva a cui si riferisce la
valutazione dei rischi
58
La valutazione dei rischi
La valutazione del rischio è un processo complesso che richiede il
pieno coinvolgimento di tutte le risorse aziendali al fine di:
Identificare le fonti di pericolo presenti nel ciclo
lavorativo (mansione, posto di lavoro, luogo di
Lavoro)
Individuare i rischi per la sicurezza e la
salute conseguenti all’esposizione durante
l’attività lavorativa;
Stimare l’entità dei rischi di esposizione.
59
La Valutazione dei Rischi
Qual è il fine della Valutazione dei Rischi ?
1.  Identificare le fonti di pericolo presenti nel ciclo lavorativo.
2.  Individuare i rischi potenziali per la sicurezza e la salute
conseguenti all’esposizione durante l’attività lavorativa.
3.  Stimare l’entità dei rischi di esposizione.
Tutto ciò con quali possibili risultati ?
60
La Valutazione dei Rischi
Quali sono i risultati ?
n  Assenza del rischio di esposizione.
n  Presenza del rischio di esposizione
ma anche
n  Esistenza di un’esposizione controllata al rischio, entro limiti
considerati accettabili.
61
La valutazione dei Rischi
n  Quali sono i rischi che devono essere individuati ?
n  Rischi significativi derivanti dall’attività lavorativa, ma anche
ragionevolmente prevedibili.
n  Rischi che, comunque, permangono tenendo conto delle
modalità operative seguite, dell’esposizione e delle misure
preventive e protettive applicate.
n  Non hanno nulla a che vedere con la valutazione dei rischi, queli
presenti nell attività lavorativa ma derivanti da una mancata
osservanza ad un obbligo di legge vigente, volto a prevenire
situazioni di puro pericolo.
62
La valutazione dei rischi
Per comprendere meglio quanto affermato, utilizziamo un
esempio grafico.
Entità del rischio
per assenza
parapetto
R
Asse Entità del
rischio
R
•
R normato
CHECK - LIST
Entità del rischio
con il
parapetto
D. Lgs. N° 81/2008
6363
La valutazione dei Rischi
•  Per un parapetto mancante, le misure di prevenzione e
protezione ed il programma di miglioramento, allora, non
possono essere certo quelle di:
•  Mettere il parapetto entro 15 giorni !
•  Le misure di prevenzione e protezione ed il programma di
miglioramento, dopo essere intervenuti immediatamente
per regolarizzare la situazione (posizionamento parapetto),
possono essere, ad esempio, le seguenti:
•  spostamento a terra, delle operazioni da svolgere in
elevazione, oppure
•  riduzione, per il personale, del tempo di esposizione al
lavoro in elevazione mediante riorganizzazione delle
attività lavorative.
64 64
La valutazione dei rischi
Datore
Lavoro
Sostanze –
Prep. usati
Attrezzature
Luoghi di
lavoro
Inclusi i rischi per
particolari categorie
di lavoratori
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Procedure
Semplificate
Criteri
adottati
Data certa o
attestazione per
sottoscrizione
documento
Misure di
prevenzione
e protezione
da adottare
Frequenza Aggiornamento:
D.V.R.
Individuazione
procedure per
l’attuazione delle
misure da adottare
Variazione situazioni di rischio; in relazione al
grado di evoluzione della tecnica, della
prevenzione e della protezione , infortuni
significativi, quando i risultati della Sorveglianza
Sanitaria ne ravvisano la necessità.
Programma di
miglioramento
nel tempo.
Individuazione
mansioni che
espongono a
rischi specifici
Rispetto
indicazioni
specifiche
(norme di altri
titoli)
65
La valutazione dei rischi
Il procedimento di identificazione, consiste nel considerare tutte le
attività ed i processi aziendali, per individuare quelli che hanno o
possono comportare dei potenziali pericoli per il personale.
Occorre considerare i possibili effetti sulla sicurezza derivanti o
potenzialmente derivanti da:
Condizioni operative
normali
(attività ‘routinarie’)
Condizioni anormali /
straordinarie
(manutenzione
Programmata, N.P.)
Situazioni potenziali
di emergenza
(incidenti, incendio)
66
La valutazione dei rischi
CONSIDERARE TUTTE LE
ATTIVITA’ E LE SITUAZIONI
IDENTIFICARE I PERICOLI E LE
SITUAZIONI PERICOLOSE
Analisi dei rischi
Misure Preventive Protettive
ANALIZZARE LE CONSEGUENZE
DELL’ESPOSIZIONE (Infortuni,
malattie)
VERIFICARE CHE LA
RIDUZIONE DEI RISCHI SIA
ADEGUATA
STIMARE / MISURARE I RISCHI
NO
DEFINIRE ADEGUATE
MISURE DI RIDUZIONE
(Controlli, Procedure, ecc.)
IL RISCHIO E’
ACCETTABILE
Valutazione dei rischi
SI
MANTENIMENTO
(Monitoraggio periodico)
67
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
-  Identificare i pericoli •  Stimare i livelli di
rischio rispetto ai
pericoli identificati
•  Prioritizzare i pericoli
da controllare
3
CONTROLLARE
I RISCHI
•  P r o g r a m m a r e g l i
interventi da attuare
•  Analizzare e valutare
i rischi residui
68
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Suddivisione non esaustiva dei pericoli.
PERICOLI o FATTORI DI RISCHIO
GENERICI
SPECIFICI
Ambiente di
lavoro
Agenti Fisici
Macchine,
attrezzature,
impianti
Agenti Chimici
Agenti
Biologici
DI PROCESSO
Rilasci
sostanze
tossiche,
energia
termica,
meccanica
ERGONOMICI
Sollevamento
manuale
carichi
Posture
operative
Incendio
Esplosione
Videoterminali
ORGANIZZATIVI
Carenze
informazione/
formazione/
addestramento
Interferenze /
confusione dei
ruoli
Pericoli
emergenti
(stress,
differenze di età
69
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Identificazione dei pericoli
• 
E sempre fondamentale effettuare preventivamente:
–  L analisi dell organizzazione aziendale
–  L analisi dell ambiente di lavoro
–  Le interviste al personale che riveste ruoli
nell organizzazione
chiave
–  L osservazione dei comportamenti del personale al proprio
posto di lavoro
Per questa attività si possono utilizzare le tabelle che seguono.
70
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Analisi dell organizzazione aziendale
Interviste individuali e di gruppo
Diagnosi dei vari sottosistemi dell'organizzazione, ad esempio, il management
ed i vari servizi, oppure, ai diversi livelli, il management, i capi intermedi e i
lavoratori
Indagine sui processi organizzativi, quali, la presa di decisioni, i modelli e gli
stili di comunicazione, la relazione tra gruppi, la gestione dei conflitti, la
definizione degli obiettivi, i metodi di pianificazione ed altro
Esame della situazione infortuni e delle malattie professionali verificatisi/
denunciate nel sito/azienda, almeno negli ultimi cinque anni
71
La valutazione dei Rischi
Analisi ambiente di lavoro
Analisi del processo tecnologico.
Definizione del tipo di lavoro (ripetitivo o variabile) e dei posti di lavoro (fissi o provvisori).
Individuazione delle mansioni svolte sul posto di lavoro, intese come l'insieme
qualiquantitativo dei compiti attribuiti ed attuati dai vari soggetti.
Osservazione dell'ambiente fisico di lavoro (microclima, attrezzature, macchinari, impianti,
vie d'accesso, pavimenti, passaggi, ecc.), utilizzando uno dei tanti tipi di check-list.
Intervista sul posto di lavoro ai lavoratori, alla presenza del loro capo diretto, al fine di
identificare altri particolari rischi, utilizzando un elenco di domande predeterminato (vedi
slide seguente).
Osservazione dei comportamenti realmente attuati sul posto di lavoro (vedi slide
seguente).
Misure di prevenzione e protezione dai rischi attuate.
Verifica del rispetto degli standard previsti dalle norme di legge e dalle norme di buona
tecnica.
Misure di prevenzione e protezione da attuare immediatamente in caso di mancata verifica
del rispetto degli standard normativi e di buona tecnica.
Identificazione dei rischi residui e di tutti gli individui che possono essere esposti,
direttamente o indirettamente, compresi coloro che possono essere considerati soggetti a
maggior rischio, sia per caratteristiche soggettive (portatori di handicap, lavoratori molto
giovani o anziani), che per tipologia di lavorazione eseguita (in spazi confinati,
manutenzione, ecc.) e per appaltatori e visitatori.
72
La valutazione dei Rischi
Intervista al posto di lavoro
Modalità operative
Oggetto: modalità operative con cui, ogni soggetto, al proprio posto di lavoro, esegue i compiti abituali
Scopo: conoscere il parere del diretto interessato riguardo i rischi presenti sul posto di lavoro, individuare ulteriori
rischi non evidenziati in precedenza e definire lo scarto esistente tra percezione soggettiva dei rischi e la reale
situazione oggettiva.
Modalità operative per attività saltuarie
Oggetto: modalità operative con cui, ogni soggetto, al proprio posto di lavoro, esegue attività saltuarie ma connesse
alla mansione
Scopo: individuare ulteriori rischi, connessi all espletamento dell attività lavorativa, non evidenziati in precedenza
Informazioni dell operatore
Oggetto: informazioni possedute dall operatore riguardo gli incidenti e gli infortuni avvenuti durante lo svolgimento
dei compiti tipici della mansione
Scopo: conoscere il livello quali-quantitativo delle informazioni possedute dall operatore
Procedure
Oggetto: informazioni possedute dall’operatore riguardo le procedure per l esecuzione in sicurezza dei compiti tipici
della mansione (modalità operative, protezioni collettive ed individuali, utilizzo delle sostanze e dei materiali, ecc.)
Scopo: definire il livello di conoscenza dell operatore e, in caso di informazioni carenti e/o distorte, individuarne le
cause e definire le azioni correttive più opportune
Proposte migliorative
Oggetto: proposte dell operatore riguardo le possibili soluzioni migliorative
Scopo: coinvolgere l operatore nello studio dei problemi emersi e nella ricerca delle soluzioni più idonee
73
La valutazione dei Rischi
Osservazione dei comportamenti
Per ogni posto di lavoro osservare l operatore annotando:
•  quale operazione esegue,
•  perché esegue l operazione,
•  come esegue l operazione,
•  quando esegue l operazione,
•  con che cosa esegue l operazione,
•  che posizione assume nell eseguire l operazione,
•  quale è la posizione degli oggetti di cui si serve per eseguire l operazione,
•  quale è la situazione oggettiva delle macchine, degli impianti e delle attrezzature
con cui interagisce l operatore
Individuare le eventuali discrepanze tra i comportamenti attuati e osservati e le
informazioni raccolte nelle interviste
Evidenziare eventuali situazioni e comportamenti pericolosi non emersi nella fase
precedente, relativa alle interviste al personale
Definire le azioni più opportune per eliminare le situazioni o i comportamenti
pericolosi osservati
74
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Popolazione di potenziali esposti ai pericoli presenti.
ESPOSTI
ADDETTI DIRETTI
ED INDIRETTI
Addetti diretti alla
produzione (linea)
Addetti indiretti
(amministrativi,
tecnici)
IMPRESE
APPALTATRICI
Manutenzione,
Pulizie, Guardianie,
Lavori di
montaggio,
costruzioni
ESPOSTI A
MAGGIORE
VULNERABILITA’
TERZI
OCCASIONALI
Visitatori, gruppi,
stagisti
Portatori di
handicap
Donne in stato
interessante od
in allattamento
Persone con
inabilità cronica
Altri soggetti
sensibili ai rischi
75
La valutazione dei Rischi
Metodologie per la valutazione e la stima dell’entità dei rischi
n  Tutti queste informazioni raccolte, possono essere riportate su
un’apposita scheda riepilogativa in cui, per ciascuna mansione, sono
indicati:
n  la descrizione dell’attività e le aree di lavoro dove essa viene
svolta ,
n  i pericoli esistenti
n  le condizioni (normali o straordinarie) in cui si manifestano i
pericoli
n  la valutazione dell’entità del rischio “assoluto”
n  le misure di tutela adottate (tecniche, organizzative e
procedurali),
n  la valutazione del rischio residuo.
76
La valutazione dei Rischi
Scheda con la descrizione dell’attività svolta
1. 
2. 
3. 
4. 
Titolo Mansione
Area funzionale (funzione d’appartenenza e reparto)
Compiti ed attività svolte
Posto di lavoro (fisso e/o mobile)
5.  Attrezzature di lavoro utilizzate (impianti, macchine, ecc.)
6.  Sostanze pericolose (impiegate direttamente o con cui può venire a
contatto)
7.  DPI in dotazione
8.  Istruzioni operative specifiche per la mansione
9.  Valutazione compatibilità della mansione con:
• 
Gravidanza,
• 
Differenza d’età e di genere
• 
Differenza di nazionalità
77
La valutazione dei Rischi
Identificazione dei pericoli - Analisi quantitative
•  MMC
•  Chimico
•  Elettrico
•  Rumore e vibrazioni
•  Apparecchi a pressione
•  Amianto
•  Agenti cancerogeni
•  Incendio
•  Esplosione
•  Microclima
•  Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
•  Campi elettromagnetici
•  Radiazioni ottiche superficiali
•  Agenti biologici
78
78
La valutazione dei Rischi
Scheda “tipo” per mansione
Mansione:
Descrizione del
rischio residuo
Rischio residuo
Somma del valore
del livello delle
misure
Protettive
Individuali
DPI
Procedure ed
istruzioni operative
Sorveglianza sanitaria
Informazione,formazi
one e addestramento
Segnaletica
Manutenzione
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Condizioni igieniche
generali dell'ambiente
di lavoro
Preventive
Attrezzature di lavoro
G
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE DI TUTELA ADOTTATE
Eliminazione e/o
sostituzione
P
R(a) = PxG
Straordinarie
Condizioni
Normali
Pericoli per Macro Aree
Note relative
all'applicabilità del
pericolo alla
mansione
(applicabile o non
applicabile)
Descrizione Rischio
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO ASSOLUTO R(a)
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO
POSSIBILI EFFETTI O
CONSEGUENZE
APPLICABILI ALLA MACRO
AREA DEL PERICOLO
SCALA DEI LIVELLI
Organizzazione
del lavoro
79
79
La valutazione dei Rischi
Scheda “tipo” per mansione
Mansione:
Descrizione del
rischio residuo
Rischio residuo
Somma del valore
del livello delle
misure
Protettive
Individuali
DPI
Procedure ed
istruzioni operative
Sorveglianza sanitaria
Informazione,formazi
one e addestramento
Segnaletica
Manutenzione
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Condizioni igieniche
generali dell'ambiente
di lavoro
Preventive
Attrezzature di lavoro
G
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE DI TUTELA ADOTTATE
Eliminazione e/o
sostituzione
P
R(a) = PxG
Straordinarie
Condizioni
Normali
Pericoli per Macro Aree
Note relative
all'applicabilità del
pericolo alla
mansione
(applicabile o non
applicabile)
Descrizione Rischio
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO ASSOLUTO R(a)
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO
POSSIBILI EFFETTI O
CONSEGUENZE
APPLICABILI ALLA MACRO
AREA DEL PERICOLO
SCALA DEI LIVELLI
Pericoli Generici
80
80
La valutazione dei Rischi
Scheda “tipo” per mansione
Mansione:
Descrizione del
rischio residuo
Rischio residuo
Somma del valore
del livello delle
misure
Protettive
Individuali
DPI
Procedure ed
istruzioni operative
Sorveglianza sanitaria
Informazione,formazi
one e addestramento
Segnaletica
Manutenzione
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Condizioni igieniche
generali dell'ambiente
di lavoro
Preventive
Attrezzature di lavoro
G
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE DI TUTELA ADOTTATE
Eliminazione e/o
sostituzione
P
R(a) = PxG
Straordinarie
Condizioni
Normali
Pericoli per Macro Aree
Note relative
all'applicabilità del
pericolo alla
mansione
(applicabile o non
applicabile)
Descrizione Rischio
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO ASSOLUTO R(a)
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO
POSSIBILI EFFETTI O
CONSEGUENZE
APPLICABILI ALLA MACRO
AREA DEL PERICOLO
SCALA DEI LIVELLI
Pericoli
Ergonomici
81
81
La valutazione dei Rischi
Scheda “tipo” per mansione
Mansione:
Descrizione del
rischio residuo
Rischio residuo
Somma del valore
del livello delle
misure
Protettive
Individuali
DPI
Procedure ed
istruzioni operative
Sorveglianza sanitaria
Informazione,formazi
one e addestramento
Segnaletica
Manutenzione
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Condizioni igieniche
generali dell'ambiente
di lavoro
Preventive
Attrezzature di lavoro
G
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE DI TUTELA ADOTTATE
Eliminazione e/o
sostituzione
P
R(a) = PxG
Straordinarie
Condizioni
Normali
Pericoli per Macro Aree
Note relative
all'applicabilità del
pericolo alla
mansione
(applicabile o non
applicabile)
Descrizione Rischio
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO ASSOLUTO R(a)
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO
POSSIBILI EFFETTI O
CONSEGUENZE
APPLICABILI ALLA MACRO
AREA DEL PERICOLO
SCALA DEI LIVELLI
Pericoli Specifici
82
82
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Per la classificazione dei rischi si può utilizzare lo schema proposto dalla
norma OHSAS 18001, secondo la quale il rischio (magnitudo) derivante
dal pericolo è determinato stimando la potenziale gravità del danno e la
probabilità che il danno si verifichi.
R=PxG
dove:
R = indice del rischio
P = probabilità che il danno si verifichi
G = gravità del danno
83
La valutazione dei Rischi
La Matrice dei Rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO ASSOLUTO R(a)=PXG
4
4
8
12
16
3
3
6
9
12
2
2
4
6
8
1
1
2
3
4
1
2
3
4
Danno
Probabilità
Valutazione
Rischio
del rischio Inaccettabile
Tipologia
Interventi
Grado di
priorità
degli
interventi
Rischio
Grave
Rischio Medio Rischio Basso
Blocco
dell'attività
Interventi
Interventi di
Interventi
limitatamente
correttivi e
miglioramento e
correttivi
alle attività
garanzia di
garanzia del
immediati
associate al
controllo
controllo
rischio fino
all'attuazione
degli interventi
Da
Da valutare nel
correttivi
programmare medio termine
(mediante
(esercizio
interruzione Indilazionabile nel medio/breve
termine (entro
finanziario
temporanea
l’anno)
successivo)
del processo
interessato)
Rischio
Accettabile
Mantenimento
e controllo
delle attività in
atto
Sorveglianza
e vigilanza
continuativa
RANGE (Entità del Rischio)
Descrizione
Valore
Accettabile
1
Basso
2
3
4
5
Medio
6
7
8
9
10
11
Grave
12
13
14
15
Inaccettabile
16
84
La valutazione dei Rischi
La Matrice dei Rischi
PROBABILITA' DEL VERIFICARSI DEL PERICOLO P
Valori
arbitrari
GRAVITA' DEL DANNO G
Valori
arbitrari
P0
Il pericolo non è
presente
Il pericolo non c'è mai. Un singolo
individuo, un gruppo di individui, non è
mai esposto al pericolo
0
P1
Improbabile
Il pericolo si può verificare solo per una
concatenazione di eventi improbabili e
tra loro indipendenti e/o non sono noti
episodi già verificati.
1
G1
L'entità del danno è trascurabile o nulla.
Danno lieve/patologia lieve, senza
interruzione del turno di lavoro.
1
Poco probabile
Il pericolo può verificarsi solo in
circostanze particolari e/o sono noti
rari episodi già verificati (1 solo
episodio negli ultimi 3 anni) e/o
l'esposizione al pericolo è tra 1-3 ore
2
G2
L'entità del danno è lieve. Danno di modesta
entità/patologia di modesta entità, con esiti
temporanei e possibile interruzione del
lavoro.
2
Probabile
E' noto qualche episodio in cui il
pericolo ha causato danno (3 episodi
negli ultimi 3 anni) e/o il pericolo può
trasformarsi in danno anche se non in
modo automatico e/o l'esposizione è tra
4-6 ore
3
G3
L'entità del danno è media o grave. Danno
significativo/patologia grave, con esiti
permanenti ma con assenza dal lavoro solo
temporanea.
3
Molto probabile
Sono noti episodi in cui il pericolo ha
causato danno (più di 3 episodi negli
ultimi 3 anni), e/o il pericolo può
trasformarsi in danno con una
correlazione diretta e/o l'esposizione è
tra 7-8 ore
4
G4
L'entità del danno è gravissima. Danno
grave/patologia grave, con esiti invalidanti
permanenti.
4
P2
P3
P4
85
85
La valutazione dei Rischi
I criteri di correlazione dei Rischi
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO
R = PxG
TABELLE DI CONVERSIONE RISCHI TABELLATI
Emergenze
Vibrazioni
Livello descrittivo
Rumore
Chimico
MMC
Biologico
Mano-Braccio
Basso rischio per
RISCHIO ACCETTABILE Lex < 80 dB(A) e Ppeak 135 dB(C) la sicurezza e
nullo per la salute
80dB(A) < Lex < 85 dB(A) 135 dB(C)<Ppeak<140 dB(C)
RISCHIO MEDIO
Lex ≥ 85 dB(A) e Ppeak 140 dB(C)
Moderato
Indice < 0,75
Moderato
2,5 ≤ A(8) < 5
0,5 ≤ A(8) < 1 m/s2
Rilevante
RISCHIO GRAVE
Lex ≥ 87 dB(A) e Ppeak 200 dB(C)
Atex
Stress
VDT
Radiazione confinata
Strutture,
attrezzature e
Radiazione confinata
Nessuna evidenza
gestione efficiente
ed efficace
Occasionali non
conformità
Strutture, attrezzature e gestione
efficiente ed efficace
Alcune non conformità
Strutture, attrezzature e gestione
efficiente
A(8) < 0,5 m/s2
0,75 ≤ Indice < 1
1 ≤ Indice < 3
Radiazioni non coerenti
Radiazioni coerenti (laser)
(UV)
Corpo Intero
Valori ≤ di Tabella 1 Basso rischio
Allegato XXXVI D.LGS
per la sicurezza e
81/2008 oppure < Valori
nullo per la salute
Tabella 2
A(8) < 2,5
RISCHIO BASSO
Campi Elettromagnetici
-
-
-
-
Radiazione parzialmente Radiazione parzialmente
confinata (condizione confinata (condizione
straordinaria)
straordinaria)
Strutture,
attrezzature e
gestione efficiente
Presenza di
strutture e
attrezzature
Singolarità
Un solo gruppo di
Diffuse non conformità Presenza di strutture, attrezzature
individui
Rilevante
Indice ≥ 3
A(8) ≥ 5 o 20 di
A(8) ≥ 1 o 1,5 di picco
picco per brevi
per breve periodo
periodi
Valori ≥ di Tabella 2 Allegato XXXVI D.LGS
81/2008
Assenza
di
Più gruppi di
Radiazione non confinata Radiazione non confinata
gestione/strutture/att individui
rezzature
Aspetto omesso
Assenza
di gestione/strutture/attrezzature
86
86
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
La matrice dell’entità del rischio permette di individuare la scala
delle priorità delle misure di controllo che devono essere adottate
per eliminare (ove possibile) o ridurre/controllare i rischi
individuati, privilegiando, nell’ordine: le misure di prevenzione, le
misure di protezione collettiva e, infine, le misure di protezione
individuale.
87
La valutazione dei Rischi
Scheda “tipo” per mansione
MANSIONE
Descrizione del rischio
residuo
Rischio residuo
Somma del valore del
livello delle misure
Protettive
Individuali
DPI
Procedure ed istruzioni
operative
Sorveglianza sanitaria
Informazione,formazione
e addestramento
Segnaletica
Manutenzione
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Condizioni igieniche
generali dell'ambiente di
lavoro
Dove si può verificare
G
Preventive
Attrezzature di lavoro
Tipologia
P
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE DI TUTELA ADOTTATE
Eliminazione e/o
sostituzione
Situazioni d'emergenza fonti del pericolo
Descrizione Rischio
MANSIONI
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO ASSOLUTO R(a)
R(a) = PxG
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO
POSSIBILI EFFETTI O
CONSEGUENZE
APPLICABILI ALLA MACRO
AREA DEL PERICOLO
SCALA DEI LIVELLI
Incendio
Esplosione
Dispersione sostanze
pericolose
Sanitaria
Eventi naturali (terremoti,
inondazioni, ecc.)
Altro: ___________________
Altro: ___________________
88
88
La valutazione dei Rischi
Situazioni d’emergenza fonti di pericolo
Categorie Speciali
MANSIONI
Descrizione del rischio
residuo
Rischio residuo
Somma del valore del
livello delle misure
Protettive
Individuali
DPI
Procedure ed istruzioni
operative
Sorveglianza sanitaria
Informazione,formazione
e addestramento
Segnaletica
Manutenzione
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Condizioni igieniche
generali dell'ambiente di
lavoro
Dove si può verificare
G
Preventive
Attrezzature di lavoro
Tipologia
P
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE DI TUTELA ADOTTATE
Eliminazione e/o
sostituzione
Situazioni d'emergenza fonti del pericolo
Descrizione Rischio
MANSIONI
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO ASSOLUTO R(a)
R(a) = PxG
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO
POSSIBILI EFFETTI O
CONSEGUENZE
APPLICABILI ALLA MACRO
AREA DEL PERICOLO
SCALA DEI LIVELLI
Incendio
Esplosione
Gestanti o puerpere
Dispersione sostanze
pericolose
Sanitaria
Eventi naturali (terremoti,
inondazioni, ecc.)
Incendio
Esplosione
Minori
Dispersione sostanze
pericolose
Sanitaria
Eventi naturali (terremoti,
inondazioni, ecc.)
Incendio
Esplosione
Invalidi
Dispersione sostanze
pericolose
Sanitaria
Eventi naturali (terremoti,
inondazioni, ecc.)
89
89
La valutazione dei Rischi
Situazioni d’emergenza fonti di pericolo
Categorie Speciali
MANSIONI
Descrizione del rischio
residuo
Rischio residuo
Somma del valore del
livello delle misure
Protettive
Individuali
DPI
Procedure ed istruzioni
operative
Sorveglianza sanitaria
Segnaletica
Manutenzione
Eliminazione e/o
sostituzione
Informazione,formazione
e addestramento
Dove si può verificare
G
Misure Tecniche, Organizzative e Procedurali
Condizioni igieniche
generali dell'ambiente di
lavoro
Tipologia
P
Livello Descrittivo
Situazioni d'emergenza fonti del pericolo
R(a) = PxG
Preventive
MANSIONI
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO RESIDUO
MISURE DI TUTELA ADOTTATE
Attrezzature di lavoro
INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO
VALUTAZIONE DEL
RISCHIO ASSOLUTO R(a)
POSSIBILI EFFETTI O
CONSEGUENZE
APPLICABILI ALLA MACRO
AREA DEL PERICOLO
SCALA DEI LIVELLI
Incendio
Esplosione
Appaltatori
Dispersione sostanze
pericolose
Sanitaria
Eventi naturali (terremoti,
inondazioni, ecc.)
Incendio
Esplosione
Fornitori (a piè
d'opera)
Dispersione sostanze
pericolose
Sanitaria
Eventi naturali (terremoti,
inondazioni, ecc.)
Incendio
Esplosione
Visitatori
Dispersione sostanze
pericolose
Sanitaria
Eventi naturali (terremoti,
inondazioni, ecc.)
90
90
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Per ogni rischio vengono evidenziate le misure di
tutela da adottare al fine di eliminare o quanto meno
di ridurre al minimo il rischio residuo.
Le misure di tutela (da realizzarsi in conformità con
quanto previsto dall’art. 15 del D. Lgs. n° 81/2008)
sono del seguente tipo:
La programmazione della prevenzione,
mirata ad un complesso che integri in modo
coerente nella prevenzione le condizioni
tecniche produttive dell'azienda nonché
l'influenza dei fattori dell'ambiente e
dell'organizzazione del lavoro.
Eliminazione
Sostituzione
Controlli
manutentivi
Controlli
amministrativi
D.P.I.
91
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
l'eliminazione dei rischi e, ove ciò non sia
possibile, la loro riduzione al minimo in
relazione alle conoscenze acquisite in
base al progresso tecnico
la riduzione dei rischi alla fonte;
la sostituzione di ciò che è pericoloso
con ciò che non lo è, o è meno pericoloso;
l'utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici
e biologici sui luoghi di lavoro;
Eliminazione
Sostituzione
Controlli
manutentivi
Controlli
amministrativi
D.P.I.
92
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Eliminazione
Sostituzione
la regolare manutenzione di
ambienti, attrezzature, impianti,
con particolare riguardo ai
dispositivi di sicurezza in
conformità alla indicazione
dei fabbricanti
Controlli
manutentivi
Controlli
amministrativi
D.P.I.
93
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
Eliminazione
il rispetto dei principi ergonomici
nell'organizzazione del lavoro, nella
concezione dei posti di lavoro, nella scelta
delle attrezzature e nella definizione dei
metodi di lavoro e produzione, in particolare
al fine di ridurre gli effetti sulla salute del
lavoro monotono e di quello ripetitivo;
la limitazione al minimo del numero dei
lavoratori che sono, o che possono essere,
esposti al rischio;
Sostituzione
Controlli
manutentivi
Controlli
amministrativi
D.P.I.
94
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
la priorità delle misure di protezione
collettiva rispetto alle misure di protezione
individuale
il controllo sanitario dei lavoratori
l'allontanamento del lavoratore
dall'esposizione al rischio per motivi sanitari
inerenti la sua persona e l'adibizione, ove
possibile, ad altra mansione
Eliminazione
Sostituzione
Controlli
manutentivi
Controlli
amministrativi
informazione e formazione adeguate
istruzioni adeguate
D.P.I.
95
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
la partecipazione e consultazione dei
lavoratori
la programmazione delle misure ritenute
opportune per garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso
l'adozione di codici di condotta e di buone prassi
le misure di emergenza da attuare in caso
di primo soccorso, di lotta antincendio, di
evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e
immediato;
l'uso di segnali di avvertimento e di sicurezza
Eliminazione
Sostituzione
Controlli
manutentivi
Controlli
amministrativi
D.P.I.
96
La valutazione dei rischi
1
IDENTIFICARE
I
PERICOLI
2
VALUTARE
I RISCHI
3
CONTROLLARE
I RISCHI
la fornitura ai lavoratori di idonei Dispositivi
di Protezione Individuale (D.P.I.), conformi ai
requisiti normativi:
a.  essere adeguati ai rischi da prevenire,
senza comportare di per sé un rischio maggiore;
b. essere adeguati alle condizioni esistenti
sul luogo di lavoro;
c. tenere conto delle esigenze ergonomiche
di salute del lavoratore;
d.  poter essere adattati all'utilizzatore
secondo le sue necessità.
Eliminazione
Sostituzione
Controlli
manutentivi
Controlli
amministrativi
D.P.I.
97
La valutazione dei rischi
n 
n 
Il processo di valutazione e stima dei rischi, consente sia di
stimare il rischio presente nell'ambiente di lavoro che
individuare le azioni da attuare successivamente.
La valutazione e la stima dei rischi può evidenziare:
n  l'esistenza di un adeguato controllo del rischio o,
n  le scelte, in caso di possibilità di miglioramento, per
eliminare o ridurre il rischio,
n  l'eventuale possibilità di adottare altri provvedimenti in
grado di migliorare il livello di protezione ed, infine,
n  le priorità di intervento per eliminare o ridurre i rischi in
funzione, ovviamente, della loro gravità e probabilità.
98
98
La valutazione dei rischi
n 
n 
n 
I possibili interventi per la riduzione del rischio devono
tenere conto della gerarchia razionalizzata delle misure
generali di tutela.
Non sempre, però, è possibile intervenire drasticamente ed
eliminare i rischi, in quanto, essi, spesso sono parte
integrante del processo lavorativo.
In alcuni casi i rischi possono essere ridotti, intervenendo:
n  sulle modalità operative,
n  sull'organizzazione dell'attività lavorativa,
n  sulle sostanze e sui materiali impiegati,
n  sulle attrezzature, sui macchinari e sugli impianti
prevedendo, ad esempio, soluzioni alternative,
n  ecc., ecc..
99
99
La valutazione dei rischi
LIVELLI DELLE MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE E PROCEDURALI
Informazione,
Formazione e
Addestramento
Informazione,
Formazione e
Addestramento incluso
addestramento specifico
Informazione e
Formazione
Solo informazione
Nessuna informazione
Manutenzione
Predittiva
Preventiva/
programmata
Occasionale o a guasto
Non adeguata
Condizioni igieniche
generali Ambiente di
Lavoro
Attrezzature di lavoro
Condizioni adeguate con Piena conformità nella
interventi continuativi per scelta, installazione,
il mantenimento degli utilizzo, manutenzione e
standard fissati
verifica
Segnaletica Sicurezza
DPI
Procedure ed
istruzioni operative
Verifica preventiva dello
stato di salute del
dipendente
(preassuntive, preventive,
periodiche, straordinarie)
Piena conformità
nella scelta,
installazione,
manutenzione e
verifica
Adeguati e
utilizzati
sistematicamente
Procedure ed
istruzioni presenti e
completamente
applicate
efficaci
4
Adeguati e
utilizzati
Procedure ed
istruzioni presenti e
parzialmente
applicate
adeguate
3
Adeguati ma
utilizzati male o
saltuariamente
Solo prassi o
istruzioni operative
carenti e/o da
aggiornare
minime
2
Non adeguate
Non adeguate
1
Compatibilità dello stato di
Possibili non
Condizioni adeguate con Possibili non conformità
salute del dipendente con il conformità nella
interventi sistematici per
nella scelta,
rischio residuo
scelta, installazione,
il mantenimento degli
installazione, utilizzo,
(visite preventive e
manutenzione e
standard fissati
manutenzione e verifica
periodiche)
verifica
Condizioni parzialmente
Alcune non conformità
adeguate con interventi
nella scelta,
occasionali per il
installazione, utilizzo,
mantenimento degli
manutenzione e verifica
standard fissati
Definizione Valori arbitrari
del livello di riduzione
delle misure del rischio
Sorveglianza sanitaria
Verifica episodica dello
stato di salute del
dipendente
Alcune non
conformità nella
scelta, installazione,
manutenzione e
verifica
Diffuse non
Diffuse non conformità
conformità nella
nella scelta,
Nessuna verifica dello stato
Non adeguato/non
Condizioni non adeguate
scelta, installazione,
installazione, utilizzo,
di salute del dipendente
utilizzati
manutenzione e
manutenzione e verifica
verifica
100
100
La valutazione dei rischi
QUADRO GENERALE RIEPILOGATIVO PER MANSIONE
Mansione
i-esima
……………
Mansione 2
Pericoli per Macro Aree
Mansone 1
Entità del Rischio Residuo
Organizzazione
del lavoro
Pericoli generici
Pericoli
Ergonomici
Pericoli Specifici
Pericoli di
Processo
101
101
La valutazione dei rischi
n 
Le misure di prevenzione e protezione e il programma di
miglioramento
n  Prima dell’adozione di soluzioni alternative, ci si deve chiedere
se le stesse non riducano eccessivamente la capacità di
effettuare le attività connesse o non generino nuovi rischi.
n  Solo dopo aver analizzato a fondo le possibili alternative si
può decidere se adottare o meno le nuove soluzioni
individuate.
n 
Successivamente si può “consolidare” il tutto in un programma
per il miglioramento del livello di sicurezza nel tempo
102
102
La valutazione dei rischi
Il programma di gestione della tutela della salute e della sicurezza
dei lavoratori, rappresenta una parte della pianificazione generale
delle attività aziendali e, pertanto, deve essere compatibile con i
programmi produttivi generali, le risorse economiche e finanziarie
disponibili.
Deve essere documentato e avere obiettivi ben definiti e
quantificabili ove possibile.
Gli aspetti da considerare nello stabilire tale
programma sono:
- La politica e gli obiettivi che ne derivano;
- I requisiti legali o d’altro tipo a cui l’azienda ha
deciso di aderire;
- I risultati della valutazione dei rischi.
La valutazione dei Rischi
Esempio di programma di miglioramento
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
Obiettivo/Traguardo da raggiungere - R
Mansioni
Azione di intervento
da adottare
Pericolo
Rischio residuo
attuale
Traguardo da
raggiungere
Pericolo 1
RISCHIO MEDIO = 3
RISCHIO BASSO = 2
Pericolo 2
RISCHIO MEDIO = 4
RISCHIO MEDIO = 3
Pericolo 1
RISCHIO MEDIO = 4
RISCHIO MEDIO = 3
Pericolo 2
RISCHIO MEDIO = 4
RISCHIO MEDIO = 3
Pericolo 1
RISCHIO MEDIO = 4
RISCHIO MEDIO = 3
Pericolo 2
RISCHIO MEDIO = 4
RISCHIO MEDIO = 3
Pericolo 1
RISCHIO MEDIO = 4
RISCHIO MEDIO = 3
Pericolo 2
RISCHIO MEDIO = 4
RISCHIO MEDIO = 3
Priorità
Data effettiva
concordata con il
Datore di Lavoro
Responsabilità
Risorse
(strumenti,
mezzi;
budget; ecc)
Status del
Traguardo
Status
dell'Azione
Mansione 1
Mansione 2
…………………………
……..
Mansione i-esima
104
104
La valutazione dei Rischi
Documenti da allegare al DVR
Documenti di valutazione e risultati d’indagini analitiche relative al:
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
rischio chimico,
rischio amianto,
rischio rumore,
rischio vibrazioni,
rischio apparecchi a pressione,
rischio apparecchi di sollevamento,
rischio elettrico e di fulminazione,
rischio da CEM,
rischio Laser
rischio da radiazioni ionizzanti,
rischio da radiazioni non ionizzanti,
rischio da MMC,
rischio da microclima inadeguato,
rischio da microinquinanti aerodispersi,
rischio biologico,
rischio cancerogeno
rischio incendio
rischio ATEX
rischio Psicosociale (Stress Lavoro Correlato, ecc.)
rischi particolari (Spazi confinati, lavori in elevazione, a caldo, ecc.)
105
105
La valutazione dei rischi
Il Documento finale deve contenere tutte le informazioni inerenti:
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
n 
i dati identificativi dell’ente/azienda,
i dati identificativi dell’unità operativa/settore,
le informazioni riguardanti le funzioni e i soggetti coinvolti,
le fonti di pericolo individuate,
i criteri adottati per eseguire la valutazione e la stima dei rischi,
le misure di prevenzione e protezione e i DPI individuati,
le procedure e le istruzioni di sicurezza per attuare le misure di
prevenzione e protezione,
le mansioni “critiche” che espongono a rischi specifici e necessitano di
personale esperto, competente, formato ed addestrato,
i soggetti incaricati dell’attuazione delle procedure e delle istruzioni di
sicurezza,
Il nominativo del RSPP, del RLS e del Medico Competente
il programma delle misure necessarie per il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza.
106
106
La valutazione dei rischi
Doc.
18
V.R.
Imprese
Esterne
Doc.
19
V.R.
Attività
Part.
Doc.
00
Indice
generale
Doc.
01
Scheda
inform.
Azienda
Doc. 02
Criteri e
metodol
ogia
Doc.
17
Doc.
03
Organiz.
Az. per
la
sicurezza
Doc. 04
Sorvegli
anza
Sanitaria
V.R.
Attività
Magazzi
no
Doc.
16
V.R.
Lavori
in
altezza
Doc. 05
Infortuni
e M.P.
Documento di
Valutazione
dei Rischi
Doc.
15
Doc. 06
Schede
Analisi e
Valutaz.
Rischi
V.R.
Incendi
o/
Esplosio
ne
Doc.
Doc.
07
14
V.R.
Sost.
Pericolo
se
Doc.
13
V.R.
Agenti
Fisici
Doc.
12
V.R.
Ergono
mia
Doc.
11
V.R.
Segnale
tica
Doc.
10
V.R.
Elettrico
Doc.
09
V.R.
D.P.I.
Doc.
08
V.R.
Attrezzat
ure
lavoro
V.R.
Luoghi di
lavoro
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
108
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
Art.29 comma 5
— 
“I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori
effettuano la valutazione dei rischi di cui al presente
articolo sulla base delle procedure standardizzate di cui
all’articolo 6, comma 8, lettera f). Fino alla scadenza del
diciottesimo mese successivo alla data di entrata in vigore
del decreto interministeriale di cui all’articolo 6, comma 8,
letto f), e, comunque, non oltre il 30 giugno 2012, gli stessi
datori di lavoro possono auto certificare l’effettuazione
della valutazione dei rischi.
Decreto Interministeriale del
30 novembre 2012
109
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
n 
Lo scopo della procedura standardizzata è quello di
indicare il modello di riferimento sulla base del
quale:
n 
n 
n 
effettuare la valutazione dei rischi e il suo aggiornamento;
individuare le adeguate misure di prevenzione e di
protezione;
elaborare il programma delle misure atte a garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
110
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
La procedura si applica alle imprese che occupano fino a 10
lavoratori (art. 29 comma 5, D.Lgs. n° 81/2008) ma può essere
utilizzata anche dalle imprese fino a 50 lavoratori (art.29 comma 6
del D.Lgs. n° 81/2008, con i limiti di cui al comma 7).
111
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
M ODULO N. 1.1
DESCRI ZI ONE GENERALE '(//¶$=,(1'$
DATI AZI ENDALI
x
x
x
x
x
x
5DJLRQHVRFLDOH«««««««««««««««««««««««««««««
$WWLYLWjHFRQRPLFD««««««««««««««««««««««««««««
Codice ATECO (facoltativo)««««««««««««««««««««««««
1RPLQDWLYRGHO7LWRODUH/HJDOH5DSSUHVHQWDQWH««««««««««««««««
Indirizzo della sede legale««««««««««««««««««««««««
Indirizzo del sito/i produttivo/i (esclusi i cantieri temporanei e mobili ± Titolo IV D.Lgs.81/08)
.«««««««««««««««««««««««««««««««««««
SI STEM A DI PREVENZI ONE E PROTEZI ONE AZI ENDALE
x
Nominativo del Datore di Lavoro ««««««««««««««««««««««
Indicare se svolge i compiti di SPP
Sì
No
x
Nominativo del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi se diverso
dal datore GLODYRUR«««««««««««««««««« interno
esterno
x
Nominativi degli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi, se
SUHVHQWL««««««««««««««««««««««««««««««««
y
Nominativi degli addetti al Servizio di Pronto Soccorso.....................................................
..............................................................................................................................................
y
x
Nominativi degli addetti al Servizio di Antincendio ed Evacuazione ...............................
.............................................................................................................................................
1RPLQDWLYRGHO0HGLFRFRPSHWHQWHRYHQRPLQDWR««««««««««««««
x
1RPLQDWLYRGHO5/65/67««««««««««««««««««««««««
112
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
M ODULO N. 1.2
LAVORAZI ONI AZI ENDALI E M ANSI ONI
Ciclo lavorativo/attività:________________________________
1
Fasi del
ciclo
lavorativo
/attività
2
Descrizione Fasi
3
Area/
Reparto/
Luogo di
lavoro
4
Attrezzature di
lavoro ± macchine,
apparecchi, utensili,
ed impianti (di
produzione e
servizio)
5
M aterie prime,
semilavorati e
sostanze impiegati
e prodotti.
Scarti di
lavorazione
6
M ansioni/
Postazioni
14
113
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
M ODULO N. 2
I NDI VI DUAZI ONE DEI PERI COLI PRESENTI I N AZI ENDA
Famiglia
di pericoli
Pericoli
Luoghi di
lavoro:
- al chiuso
(anche in
riferimento ai
locali sotterranei
art. 65)
- DOO¶DSHUWR
N.B.: Tenere
conto dei
lavoratori
disabili art.63
comma2-3
Stabilità e solidità delle
strutture
3
Ƒ
4
Pericoli non
presenti
2
Pericoli presenti
1
Ƒ
Altezza, cubatura,
superficie
Pavimenti, muri, soffitti,
finestre e lucernari,
banchine e rampe di carico
Vie di circolazione interne
ed esterne
(utilizzate per :
-raggiungere il posto di
lavoro
- fare manutenzione agli
impianti)
Ƒ
Ƒ
Ƒ
Ƒ
5
Riferimenti
legislativi
D.Lgs. 81/08 e
s.m.i. (Allegato
IV)
D.Lgs. 81/08
s.m.i. (Allegato
IV)
e normativa
locale vigente
D.Lgs. 81/08
s.m.i. (Allegato
IV)
D.Lgs. 81/08
s.m.i. (Allegato
IV)
Ƒ
Ƒ
Vie e uscite di emergenza
Ƒ
Ƒ
Porte e portoni
Ƒ
Ƒ
6
- D.Lgs. 81/08
s.m.i. (Allegato
IV)
- DM 10/03/98
- Regole
tecniche di
prevenzione
incendi
applicabili
- D. Lgs.
8/3/2006 n. 139,
art. 15
- D.Lgs. 81/08
s.m.i. (Allegato
IV)
- DM 10/03/98
- Regole
tecniche di
prevenzione
incendi
applicabili
- D. Lgs.
Esempi di incidenti e di
criticità
x Crollo di pareti o solai per cedimenti
strutturali
x Crollo di strutture causate da urti da
parte di mezzi aziendali
x Mancata salubrità o ergonomicità
legate ad insufficienti dimensioni
degli ambienti
x
x
x
x
x
x
x
x
x
&DGXWHGDOO¶DOWR
Cadute in piano
Cadute in profondità
Urti
&DGXWHGDOO¶DOWR
Cadute in piano
Cadute in profondità
Contatto con mezzi in movimento
Caduta di materiali
x Vie di esodo non facilmente fruibili
x Urti, schiacciamento
x Uscite non facilmente fruibili
15
114
La valutazione dei rischi
Procedure standardizzate
M ODULO N.3
VALUTAZIONE RISCHI, MISURE DI PREVENZIONE e PROTEZIONE ATTUATE,
PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO
Valutazione dei rischi e misure attuate
1
N.
2
Area/Reparto M ansioni/
/Luogo di
Postazioni
lavoro
1
Programma di miglioramento
3
4
5
6
Pericoli che
determinano
rischi per la
salute e
sicurezza2
Eventuali
strumenti
di supporto
M isure
attuate
M isure di
miglioramento
da adottare
Tipologie di
M isure
Prev./Prot.
7
8
I ncaricati della
Data di
realizzazione attuazione delle
misure di
miglioramento
!
1
!
2
!
3
115