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Spettacoli & televisione Domenica 14 dicembre 2008 A REGGIO LO SPETTACOLO CON LE COREOGRAFIE DI PARSON E TOMMASSINI di FEDERICA BELLE’ REGGIO C. - Generazioni unite nel segno della libertà: “Hair”, il musical padre dell'opera rock, arriva a Reggio Calabria per colorire questo fine settimana (ieri sera e stasera in replica) del pubblico del Teatro Cilea. Un tour che già dalla scorsa stagione sta girando l'Italia, da nord a sud, coinvolgendo, appassionando, nel nome di quel “paece and love” che caratterizzava come un marchio i giovani degli anni '60, i famosi “capelloni o hippies”. Passano gli anni, quaranta per l'esattezza da quel non tanto lontano '68, ma i valori che animano “Hair” tornano prepotenti nella loro attualità: temi come il rifiuto della guerra, dell'intolleranza, della disumanizzazione della società e la conseguente presa di coscienza che solo l'amore, la felicità e la libertà sono la sola soluzione possibile, accomunano i giovani di allo- Giovani talenti per l’immortale “Hair” ra con quelli di oggi. A sottolinearlo sono gli stessi protagonisti del musical che ieri pomeriggio hanno incontrato la stampa, giovani loro stessi, portavoce di un messaggio che rompe le barriere del tempo e dello spazio: «Anche i ragazzi di oggi rivelano una forza unica e combattiva nel far sentire la propria voce. E lo fanno in un modo che, ancora una volta, è quello della piazza, dello scendere in strada per dire qualcosa, ma soprattutto per far pensare e riflettere». Ecco dunque che “Hair” abbraccia genitori e figli lungo un filo conduttore che si traduce in un messaggio di pace, in quel “senso di libertà” che aspira a spiccare il volo. I giovani attori di “Hair” (Sapone) Un linguaggio universale per un messaggio universale. Lo spettacolo è recitato in italiano da un cast di quattordici talenti selezionati in Italia e negli Stati Uniti, mentre le canzoni sono cantate in lingua originale, ovviamente rigorosamente dal vivo. Una produzione che lega no- mi del calibro di Elisa alla direzione musicale, David Parsons e Luca Tommassini per le coreografie, Giampiero Solari alla regia. Le musiche, divenute ormai intramontabili, come “Aquarious” o “Let the Sunshine In” o “I got Life”, sono state riadattate da Elisa in chiave attuale e moderna, pur conservandone intatta la melodia. «Uno spettacolo che riesce a raggiungere cariche emotive alte - promettono i giovani artisti di impatto forte e di coinvolgimento crescente». Una miscela di canto e recitazione con una scenografia che utilizza la modernità per rendere ancora più efficaci e più vivi i messaggi per il suo pubblico, attraverso l'uso di video wall e proiezioni. “Un rituale, una celebrazione estatica, una protesta, un happening, una commedia, una tragedia”: tutto questo è, ancora una volta, “Hair”. LA CINETECA DI BOLOGNA RESTAURA UN’ANTOLOGIA DEI DOCUMENTARI DEL MAESTRO di ALEARDO GRANDINETTI IL cinema di Vittorio De Seta ha vissuto momenti intensi alternati a lunghe pause, durante le quali il regista dimenticato non si è mai discostato dalla filosofia filmica che lo aveva mosso nei suoi primi lavori. Nato a Palermo nel 1923 da nobile famiglia di origine calabrese, il maestro del “film documentario italiano” vive ormai da moltissimi anni a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro. Accanto alle opere più conosciute, Diario di un maestro, e Banditi ad Orgosolo, tutta la sua produzione sta attraversando un nuovo rinascimento. Grazie alla città di Bologna, con cui il maestro ha intrecciato importanti rapporti cinque anni fa, è oggi possibile trovare sugli scaffali i suoi capolavori. Vere e proprie fotografie antropologiche di un tempo passato, restaurate in versione digitale. “Mondo perduto”, questo è il nome del dvd (collana real Cinema di Feltrinelli) che raccoglie i documentari che De Seta ha girato in Sardegna, Sicilia e Calabria tra il 1954 e il 1959. Alla cineteca di Bologna si è tenuta la presentazione di questo lavoro con la partecipazione del regista. Duecento le persone, tra cui molti studenti, giunti alla cineteca di Bologna per la presentazione del lavoro. La proiezione di alcuni lavori è stata siglata da un sentito applauso del pubblico. Tra tutti i cineasti italiani De Seta ha una peculiarità di regista sperimentale che ha stravolto alcuni codici cinematografici. I suoi documentari votati alla rappresentazione della realtà quella dei pastori, dei contadini e dei pescatori, come in Lu tempu di li pisci spata, non sono il frutto di una ricostruzione, di una rappresentazione di quei costumi 61 De Seta, in digitale il “Mondo perduto” Gossip SU GQ FOTO MOZZAFIATO Aniston nuda e perfetta tra yoga e cuoco light IL DISCO I classici “un po’ jazz” con Rosa Martirano “Banditi a Orgosolo”, qui sotto Vittorio De Seta antichi. L'assenza dell'uso del montaggio trasforma queste opere in splendide fotografie distese in un continuum temporale. L'obiettivo della macchina da presa è stato usato come la lente di un microscopio, l'unica che ha colto una realtà sommersa, viva e dinamica che ormai non esiste più, ma che grazie al lavoro di De Seta non è andata persa. La poesia che sta dietro ad ogni inquadratura, ha la forza di trasformare il lato documentaristico in una prosa piacevole. L'interesse del regista verso i paesaggi nascosti del sud con i suoi riti e le sue abitu- dini fanno di De Seta il Verga della cinematografia italiana. E risente di questo imprinting anche il suo cinema di finzione. Al termine dell'incontro con Vittorio De Seta la serata è proseguita con la proiezione di Diario di un maestro, anche questa restaurata nella sua prima parte. Durante la serata è stato inoltre proiettato il cortometraggio intitolato Articolo 23,. Il lavoro incentrato sull'articolo della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, è stato realizzato in occasione del 60° anniversario della carta dell'Onu. Il “corto” è stato girato a Pen- "ALBACHIARA", rivisita- si presenta ad un pubblizione del celeberrimo suc- co più ampio di quello cesso di Vasco Rossi, è il squisitamente jazzistico primo brano di un nuovo con un linguaggio uniprogetto discografico di versale che ha come punto cardine la Rosa Martirabossanova no, "Canzoni che proprio un po’jazz", quest´anno prodotto dalla compie cinHit Record, quant´anni, nel quale sono rendendole contenuti alun doveroso cuni dei brani omaggio. Il più significabrano è già in tivi della scedistribuzione na pop/rock su I-Tunes e, italiana in verdai prossimi sioni inedite e giorni, sui più sorprendenti. importanti Rosa Marti- Rosa Martirano music stores rano, che in questi anni ha colleziona- della rete tra cui Media to prestigiose collabora- World, Mondadori, Napzioni, da Toots Thiele- ster, Mtv Music Store e mans a Claudio Baglioni, numerosi altri. tedattilo, in provincia di Reggio. Tema portante è l'intreccio tra lavoro e immigrazione, tra gli emigranti della Calabria diretti al nord Italia, e quelli ancora più po- veri che arrivano al sud. Un tema scottante che già da “Lettere dal Sahara”, ultimo lungometraggio del maestro, era stato rappresentato con grande impatto. CINEMA Ecco i film di Natale tra “panettoni” e storie dedicate ai piccoli di FRANCESCO GALLO IN TRE mettono insieme 2000 schermi sui circa 3800 esistenti in Italia (siamo a circa il 60%). Insomma a giocarsi il Natale alla fine sarà quasi solo un terzetto di film tutti nel segno del disimpegno e perfetti per un pubblico provato da abuso di pandoro e torrone natalizio. Quello che scenderà in campo con più forze (800 copie) è ancora una volta il cine-panettone targato Filmauro, ovvero Natale a Riodi Neri Parenti arrivato al quarto di secolo. A seguire, con 600 copie ciascuno, la comicità surreale di Aldo Giovanni e Giacomo de Il comò sul comò (distribuito da Medusa) e Madagascar 2 il cartoon con protagoni- sti gli animali con tanta voglia di libertà distribuito da Universal. A questo terna si aggiungono altri due temibili avversari anche solo per numero di copie: il cartoon Disney Bolt un eroe a quattro zampe, (attualmente al terzo posto e su 447 schermi) e Ultimatum alla Terra di Scott Derrickson, remake del classico film di fantascienza omonimo del 1951 uscito venerdì scorso in 500 copie distribuite dalla Fox. Di scena un algido alieno (Keanu Reeves) che sbarca con il suo disco volante a Washington per dare un ultimatum alla Terra: vivere in pace o essere annientati. E il resto degli schermi? Se lo divideranno in tanti. Partiamo dai film che escono il 19 dicembre. Oltre a Natale a Rio e Madagascar 2, troviamo con circa 250 copie distribuite da Eagle, Ember di Gil Kenan e con Tim Robbins. Un fantasy con protagonista una città nella quale si spegne, mano a mano, ogni fonte luminosa. Circa 150 copie distribuite dalla Warner invece per Come un uragano di George C. Wolfe, la storia di una travolgente passione autunnale che mette di nuovo insieme la collaudata coppia Richard Gere e Diane Lane. Infine, sempre il 19 dicembre, uscirà probabilmente in poche copie (distribuzione Archibald) Baby love del regista Vincent Garenq con la sua storia singolare: quella di un omosessuale che decide di frequentare il sesso femminile pur di diventare padre. Uscirà invece il giorno di Natale distribuito dalla Sony in 300 copie The spirit, film ispirato al leggendario fumetto omonimo di Will Eisner a firma del genio noir Frank Miller (creatore di 300 e Sin City). Girato con la stessa tecnica di Sin City il film ha nel cast Scarlett Johansson, Eva Mendes, Paz Vega, Samuel L. Jackson e Gabriel Macht. Il giorno dopo è la volta di un film in costume come La duchessa di Saul Dibb (200 copie della Bim), kolossal che racconta la storia di Georgiana Spencer – antenata di Lady D e come lei bella, sofisticata, intelligente e infelice – vissuta alla fine del '700. Tante star: Keira Knightley e Ralph Fiennes, oltre e Charlotte Rampling. Jennifer Aniston LOS ANGELES – Quale migliore vendetta per un marito che ti ha piantato in asso e la sua nuova compagna? Apparire sexy e smagliante come non mai. Sembra essere questa la strategia scelta da Jennifer Aniston, dopo che Angelina Jolie ha stregato il suo ex Brad Pitt e non solo. Messa da parte l’aria da cagnetto bastonato, Jen ha piazzato l’ultimo colpo, conquistando la copertina americana del mensile per soli uomini, GQ: un nudo sfacciato con un corpo straordinariamente tonico, a dispetto degli appena compiuti quarant’anni. La bella Jen era già stata immortalata sulla copertina di 'Rolling Stones' (sdraiata su un letto a pancia in giù, il volto in primo piano e, più sfumato, il fondoschiena nudo); e più tardi, dopo il divorzio da Brad, era stata protagonista di una memorabile scena in 'The break Up', a zonzo nuda dietro l’altro protagonista, Vince Vaughn. Il prezzo di tanta seduzione in realtà non è a buon mercato. A Hollywood qualcuno le ha fatto i conti in tasca. Tremila dollari al mese per il guru delle lezioni di yoga e gli altri personal trainer. Il cuoco personale, che le prepara solo pasti altamente proteici e a basso contenuto di grassi: totale, 3.500 dollari al mese. Il nasino nuovo, frutto del mago della chirurgia plastica di Beverly Hills, Raj Kanodia, 12.000 dollari. E non è finita: perchè ogni trattamento anti-cellulite - al ritmo di due al mese - le costa 1.000 dollari. Quanto alla doccia solare che le regala quel bel colorito dorato, 90 dollari ciascuna.