ricercare la massima efficienza

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ricercare la massima efficienza
DALLA REDAZIONE
RICERCARE LA MASSIMA
EFFICIENZA
di Roberto Tartara
Ottimizzare le risorse finanziarie del Sistema allevatori, finalizzandole alla fornitura di servizi sempre
più adeguati agli allevatori, è la condizione ineludibile affinché le nostre aziende zootecniche possano
fronteggiare le più difficili situazioni economiche.
Un’intervista a tutto campo al direttore generale
dell’Anafi Giorgio Burchiellaro, dopo un anno di lavoro a Cremona.
È TRASCORSO circa un anno dall’insediamento di Giorgio Burchiellaro a direttore generale dell’Anafi, quando
lo incontriamo per fare un primo bilancio sulla sua
esperienza alla guida della più importante Associazione
nazionale di razza.
Un anno può essere tanto o poco in funzione dei
problemi che si devono affrontare, delle cose che si devono fare, delle motivazioni personali e quello passato
non è stato sicuramente facile per gli allevatori italiani
e di conseguenza neanche per chi ha incarichi di responsabilità nelle Organizzazioni e nei consessi sia tecnici sia politici che li rappresentano.
Nelle brevissime battute che scambiammo con il Direttore nel momento della sua investitura, Burchiellaro
ci disse che era consapevole dell’importante impegno
che andava ad assumersi, ma che era anche affascinato
dalla sfida che esso comportava e assicurò che avrebbe
fatto tutto quanto sarebbe stato nelle sue possibilità per
continuare sulla strada intrapresa dai suoi predecessori,
un percorso che ha portato l’Anafi ai traguardi che sono sotto gli occhi di tutti. Nell’occasione il direttore aggiunse che un suo particolare impegno sarebbe stato
quello di individuare e valorizzare le professionalità
presenti all’interno dell’Associazione.
■ Direttore Burchiellaro, che idea si è fatto del suo impegno in Anafi ad un anno dalla sua investitura e quali
sono stati i fronti sui quali, finora, è stato maggiormente impegnato?
A distanza di un anno dal mio nuovo incarico professionale nella veste di direttore generale Anafi devo registrare che le prime impressioni si sono realmente dimostrate fondate, in quanto l’impegno assunto, oltre ad
essere fortemente stimolante, mi ha dato prova che l’Associazione è solida e costituita da collaboratori validi e
qualificati.
L’impegno sicuramente più importante sotto il profilo
professionale è stata la programmazione delle attività
per il prossimo triennio, programmazione avvenuta attraverso la massima espressione della collaborazione e
del buon funzionamento degli incontri periodici di co-
Il direttore generale dell’Anafi Giorgio Burchiellaro
ordinamento tecnico, incontri istituzionalizzati con cadenza mensile ed ai quali ho sempre partecipato in prima persona; sono state pertanto elaborate e successivamente approvate nella due giorni del consiglio direttivo,
tenutasi a novembre 2003 sul lago d’Iseo, le linee strategiche di lavoro che impegneranno per il prossimo
triennio tutti i servizi Anafi ed anche Italservice per la
loro completa realizzazione.
In particolare per entrare nello specifico vorrei fare
u n a c a r rellata delle strategie e delle proposte emerse dagli uffici, perché ritengo che abbiano una grande importanza strategica per migliorare l’operatività futura.
Uffi cio del Libro Genealogico
Le proposte di questo ufficio sono state suddivise in
due parti: proposte già in fase attuativa e proposte da
sviluppare nel triennio.
• Per quanto attiene alle proposte che hanno avuto
uno sviluppo attuativo già nel 2003 ricordiamo: la
revisione informatica delle lattazioni, la revisione
della gestione flussi ascendenze, la revisione dei criteri per autorizzazioni tori in F.N., i controlli incrociati toro parto e toro fecondazione, i flussi informativi
con i Libri Genealogici esteri su base informatizzata.
Riguardo quest’ultimo aspetto è importante sottolin e a re la nostra partecipazione al gruppo di lavoro
europeo per la standardizzazione dei certificati genealogici.
Tra le proposte dell’ufficio per uno sviluppo nel lungo
periodo sono invece da ricord a re:
• Il Campionamento soggetti da testare per il controllo
degli ascendenti.
• La creazione Banca dati parallela tesa a forn i re
maggiori e più qualificati servizi.
BIANCO NERO . GIUGNO 2004
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• La revisione del Regolamento L.G.
• La revisione del Regolamento E.T.
• La predisposizione dei certificati consultabili e stampabili in ambiente internet.
• La costituzione della Banca dati caratteri funzionali
e singoli controlli.
• La divulgazione e l’attività promozionale rivolta agli
allevatori.
Centro Genetico
Tra le attività oggetto di monitoraggio e sviluppo elaborate nel 2003 e che saranno rese attuative nei prossimi mesi ricordiamo: l’esigenza di aumentare il numero
dei testaggi attraverso la metodica del DNA, oltre a
quelli istituzionali per:
• Figlie tori in prova con campionamenti mirati.
• Soggetti partecipanti alle mostre nazionali, regionali
ed interregionali.
Mentre altre importanti e significative attività sviluppate
nel 2003 sono state:
• Modifica del Protocollo sanitario a seguito dell’epidemia di I.B.R. che ha costretto l’Associazione ad adott a re misure rigide nonché a provvedere ad idonee coperture assicurative aggiornando la situazione in essere.
• Collaborazione con il prof. Gentile (Università degli
studi di Bologna) per la costituzione di un Centro di
referenza nazionale sulle malformazioni di origine
genetica (geni recessivi).
• Convenzione per il controllo della paratubercolosi attraverso un accordo sottoscritto con l’IZO di Piacenza.
• Miglioramento e modifiche riguardanti l’alimentazione dei torelli; riguardo a quest’ultimo aspetto sono
in fase di verifica soluzioni e proposte alternative per
ottimizzare i criteri adottati finora.
Uffi c i o J e r s e y
Per quanto riguarda l’attività del L.G. della razza
Jersey, l’ufficio, oltre a proseguire l’attività tecnica rig u a rdo questa razza, ha proposto di sviluppare per il
futuro, d’intesa con l’Associazione, alcune attività tenendo comunque sempre in debita considerazione le limitate risorse finanziarie messe a disposizione dal MIPAF.
Tra le attività oggetto di valutazione per il futuro ricordiamo:
• Elaborazione prossima di uno schema selettivo preciso con linee guida consone alle caratteristiche della
razza.
• Entrata regolare al C.G. di torelli Jersey. A questo proposito è opportuno ricord a re che sono iniziate alcune
riflessioni insieme ai Centri di F.A.
• Elaborazione PAC zonali per la Jersey.
• Attualmente sono operativi gli indici produttivi e sono in fase di completamento i morfologici, si auspica
di arrivare allo sviluppo del TDM e dell’indice longevità anche per questa razza.
• Calendario Mostre con due momenti tecnici annuali.
• Informazioni Jersey via internet (pagine WEB).
B i a n c o n e ro
Riguardo la rivista Bianconero, già nel 2003 abbiamo favorevolmente registrato significative economie di
scala con riduzioni dei costi attraverso l’adozione di
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BIANCONERO . GIUGNO 2004
nuove tecnologie per l’editoria e con la prospettiva di ulteriori riduzioni anche per gli anni futuri.
Inoltre, il comitato editoriale del giornale, riunitosi
più volte in questi mesi, ha previsto alcune attività che
saranno sviluppate prossimamente quali ad esempio un
restyling complessivo del giornale, un ampliamento delle interviste e degli argomenti più interessanti, l’individuazione di informazioni aggiuntive da inserire e pubblicare nel giornale (indice BAA, mammella, tipo e famiglie importanti da pubblicare) e l’introduzione di
nuovi argomenti a forte caratterizzazione tecnica ed
economica.
Nel 2004 è stata istituita una nuova rubrica (Interflash) che ha lo scopo di evidenziare gli argomenti più
interessanti presenti nei vari Website su Internet.
Stiamo inoltre lavorando per consentire un invio più
celere del giornale agli allevatori.
Importazione materiale genetico ed embrioni
Da ricord a re l’importanza di alcune proposte fin a l i zzate a semplific a re, laddove possibile, l’attuale sistema
burocratico amministrativo richiesto dalle norme vigenti (intese come delibere di CTC).
Uffi c i o R i c e rc a e S v i l u p p o
Quest’ufficio, oltre a proseguire l’attività legata allo
sviluppo del Test Day Model ed all’indice fertilità ha elaborato strategie e proposte finalizzate a:
• Pianific a re un percorso informativo e divulgativo
sull’intero territorio nazionale in previsione dell’applicazione futura del TDM e dell’indice fertilità.
• Costituire un gruppo di lavoro interno teso a verific are l’impatto applicativo sul lavoro dei singoli uffici.
• Nuove applicazioni finalizzate a migliorare l’indice
fertilità.
• Maggiore accuratezza nel rilevamento del dato re l ativo alla difficoltà di parto.
• Marcatori genetici (verifiche su nuovi sviluppi).
• Multiple trait (miglioramento accuratezza valutazioni morfologiche).
• SAS (ricerca eventuali soluzioni informatiche tese ad
ottenere adeguate economie).
P ro g r a m m a d i s e l e z i o n e
È stata considerata estremamente importante la necessità di dare il giusto valore alle prove di progenie in
particolare è stata individuata l’esigenza di un coinvolgimento di tutti i soggetti interessati (Anafi - Centri di
FA - Apa ed Allevatori) per concertare, migliorare e defin i re territorialmente tutti gli aspetti tecnico-org a n i z z ativi legati alle prove di progenie prevedendo una sorta
di canale preferenziale per le aziende che aderiscono in
maniera seria alle P.P.
È stata inoltre ribadita anche in questo caso l’importanza della figura del controllore opportunamente preparato.
La nuova filosofia complessiva del sistema deve dare
maggiore importanza alle aziende in P.P. in termini sia
di servizi che di costi che l’azienda deve sostenere.
Uffi cio Servizi per la F.A.
Anche il lavoro di quest’ufficio è stato molto importante nel 2003 e come progettualità futura sono state
avanzate le seguenti proposte:
• Creazione ed utilizzo di una banca dati parallela finalizzata a rendere più efficiente e rapidi i servizi
resi dall’ufficio.
• Rendere disponibili per il PGA alcuni indicatori gestionali sulla fertilità.
• Inserire in futuro i nuovi dati provenienti dal calcolo
indici con TDM.
• Sviluppare un nuovo pieghevole delle valutazioni genetiche.
• Implementare l’archivio fotografico.
• Attività formativa con il prof. Ferguson.
• Miglioramento del Programma Accopiamento Anafi.
Uffi c i o P ro m o z i o n e
Per quanto attiene alle strategie future di questo ufficio, nel 2003 si è proceduto ad una revisione complessiva della gestione pubblicitaria sia in termini di tariffe
che di scontistica, in termini percentuali, applicata agli
inserzionisti.
È stata inoltre rivista completamente la gestione delle
sponsorizzazioni nelle manifestazioni fieristiche al fin e
di incrementare le entrate. Ciò è avvenuto attraverso
una vendita articolata degli spazi e delle esclusive, con
offerte flessibili e differenziate; i risultati che stiamo
analizzando oggi portano ad un aumento consistente
delle entrate.
Anche l’attuale procedura di acquisto dei gadgets
promozionali è stata sottoposta a revisione attraverso
una attenta verifica, con un maggior numero di forn itori, che ha portato ad una riduzione dei costi e ad un
miglioramento della qualità.
Uffi cio Va l u t a z i o n i e M o s t re
Le proposte pervenute dall’Ufficio Valutazioni e Mostre hanno portato l’Anafi a conferm a re l’attuale numero dei componenti lo staff, con un rapporto professionale sempre più mirato verso la libera professione, meno
vincolante per l’Associazione ed in grado di ottimizzare
l’attività, auspicando per il futuro un maggiore coinvolgimento delle APA attraverso l’individuazione di tecnici
da specializzare su questa specifica materia.
In particolare, per quanto riguarda le proposte per il
futuro sulla parte istituzionale, si è concordato sul prestare maggiore attenzione alle aziende che effettuano le
prove di progenie, al fine di privilegiarle in termini sia
di valutazioni che di costi.
Tutto questo in accordo con l’Ente finanziatore e con
i Centri di F.A.
L’Anafi sta valutando proposte concrete che vadano a
soddisfare tali esigenze attraverso una razionale programmazione delle valutazioni.
Per quanto riguarda i servizi a pagamento, sono stati confermati gli attuali, ma per le valutazioni straord inarie dovranno essere effettuate opportune analisi di
carattere economico, analogamente dovrà essere fatto
anche per quanto attiene alla richiesta di turn over dell’ispettore, richiesta pervenuta da diverse Apa.
Per quanto riguarda le diverse tipologie delle mostre
da org a n i z z a re, si dovrà invece avviare una discussione aperta ed approfondita inserendo anche eventuali
controlli sulle ascendenze (DNA).
A tale proposito viene comunque ribadito che lo spirito non deve essere quello di punire, ma di valutare in
fase preventiva eventuali incongruenze.
Un progetto importante sul quale l’Anafi si dovrà im-
pegnare in futuro è lo sviluppo dell’attività dedicata ai
giovani ed a tale riguardo si dovranno pianific a re metodi ed investimenti per avvicinare sempre di più questi
ragazzi, che costituiscono il futuro della Frisona in Italia.
In buona sostanza, per concludere la carrellata, è
emersa anche l’esigenza, comune a tutti gli uffici, di
una maggiore divulgazione ed a tale proposito l’Anafi si
sta adoperando per individuare una figura con le caratteristiche idonee a rispondere a questa esigenza.
Un’altra attività molto importante è stata la preparazione delle CTC Anafi e Jersey, che si sono tenute a febbraio 2004 ed hanno assunto importanti deliberazioni
che hanno interessato e coinvolto l’attività di tutti gli uffici.
Tra le altre attività per le quali vi è stato un forte impegno da parte della direzione una è stata sicuramente
quella delle mostre (Cremona 2003, Confronto europeo
di Bruxelles 2004 e Verona 2004).
Si è verificata anche un’emergenza al Centro Genetico a seguito della presenza del virus IBR in alcuni torelli, emergenza che si è comunque risolta positivamente,
ma che ha costretto l’Associazione ha rivedere protocolli
operativi e protezioni assicurative.
Sono inoltre stati intensificati i rapporti con l’Aia su
varie argomentazioni, come ad esempio l’incontro di
tutti i direttori del sistema allevatori tenutasi a Catania
a Febbraio 2004, durante il quale anche la direzione
Anafi ha presentato una propria relazione con spirito
costruttivo e propositivo.
A livello internazionale gli impegni più importanti
sono stati rispettivamente:
• La conferenza europea della Holstein EHRC tenutasi
a Oldenburg (Germania) nel giugno 2003.
• La riunione del comitato europeo dell’EHRC di settembre 2003.
• La conferenza mondiale della Holstein WHRC tenutasi a Parigi nel febbraio 2004.
• La riunione del comitato europeo dell’EHRC di maggio 2004.
• La riunione del gruppo di lavoro zootecnico costituito
a livello europeo nell’ambito del COPA COGECA che
ha iniziato la trattazione di diverse proposte di regolamenti con implicazioni importanti per il nostro settore; regolamenti proposti dalla commissione europea.
Su questo versante, che ritengo strategico per il nostro
futuro, abbiamo iniziato una importante collaborazione con il gruppo di lavoro coordinato dal dr. Alain Malafosse, collaborazione che si è realizzata attraverso la
presentazione, da parte nostra, di proposte concrete su
diverse tematiche.
Anche a livello di comitato europeo ci siamo fatti promotori e coordinatori di un documento (presentato nella seduta del 6 maggio) contenente le considerazioni in
merito al confronto europeo tenutosi a Bruxelles nello
scorso febbraio.
Tale documento elaborato dall’Anafi ha trovato piena condivisione da parte di altre associazioni europee,
in particolare i contatti più importanti sono stati con
Francia, Svizzera, Spagna e Danimarca, che non solo
l’hanno condiviso, ma anche sottoscritto (la Danimarc a
non l’ha sottoscritto ma solo condiviso in quanto non
ha partecipato al confronto).
Durante il comitato europeo tenutosi il 6 maggio
scorso è stato inoltre costituito un gruppo di lavoro con
BIANCO NERO . GIUGNO 2004
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il compito di analizzare le tematiche riguardanti il
confronto europeo ed il coordinamento è stato affidato
alla direzione Anafi.
Il documento menzionato rispecchia la posizione ufficiale dell’Anafi e viene di seguito riportato integralmente.
CONSIDERAZIONI SUL CONFRONTO EUROPEO DI
BRUXELLES 2004
Prima di evidenziare le problematiche tecniche
emerse durante l’ultimo confronto europeo, è necessario chiarire innanzitutto l’aspetto organizzativo
complessivo della manifestazione.
Non è infatti per nulla chiaro il ruolo del comitato
europeo nel contesto organizzativo del confronto;
tanto che alcune specifiche richieste avanzate ad
esempio dai rappresentanti italiani dell’Anafi o da altri, non sono state prese in considerazione ed inoltre,
alcune direttive stabilite in modo coordinato non sono state rispettate nella loro specifica applicazione.
Anche l’invio delle regole comportamentali e/o sanitarie si è rilevato abbastanza confuso, essendo le
stesse presenti in parte su alcuni documenti ed in
parte sul verbale dell’ultimo comitato.
A questo punto ci si domanda quale significato e
quale importanza possa ricoprire il comitato nel contesto della Confederazione europea, in quanto molto
probabilmente le decisioni operative vengono assunte in altre sedi, svilendo nel contempo un ruolo che
pensavamo fosse prerogativa del comitato stesso e
riducendo, di conseguenza, il ruolo delle Associazioni
al ruolo di partecipante su invito.
Riteniamo infatti che un percorso corretto e razionale debba prevedere un’analisi ed una discussione
più accurata ed approfondita che tenga in debita considerazione le proposte emerse in seno al comitato
europeo, ovviamente prevedendo più di un incontro
e magari per ottimizzare al meglio le risorse umane
ed economiche, costituendo uno specifico gruppo di
lavoro.
Non si può inoltre scindere l’aspetto organizzativo
da quello economico ed è per questo che risulta opportuno conoscere i livelli di accordo sottoscritti con
le società che hanno sponsorizzato l’iniziativa al fine
di valutare e condividere congiuntamente eventuali
risorse da destinare ai partecipanti, siano esse in forma di contributi diretti o sotto la forma di servizi da
destinare agli allevatori, considerato l’ingente esborso finanziario che una manifestazione di questo livello comporta.
Quanto sopra anche in funzione di ricercare insieme eventuali nuove fonti di finanziamento per l’iniziativa.
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Tale codice non deve essere solo dichiarato, ma anche applicato ed il controllo ecografico deve essere assolutamente effettuato da professionisti competenti ed in ogni caso indipendenti dalla nazione
organizzatrice e dalle nazioni partecipanti; noi lamentiamo fortemente che sia stato, in taluni casi
non rispettato ed in altri casi affrontato con superficialità, il controllo sugli animali classificatisi nelle
varie categorie, nonostante siano state chieste
adeguate garanzie durante il comitato europeo.
• La regolamentazione sanitaria deve risultare da
uno specifico protocollo concordato e coordinato
con tutti i partecipanti in quanto le situazioni sanitarie ed i piani di eradicazione dei vari Paesi in particolare sull’I.B.R. sono estremamente diversificati.
La mancanza di discussione e di coordinamento sono state certamente la causa delle defezioni registrate (ad es. la Germania e grosse perplessità a
partecipare da parte di altri vedi l’Italia).
• Riguardo la scelta del giudice è necessario ridiscutere il sistema adottato per la scelta, eventualmente proponendo una lista di giudici conosciuti dalle
varie associazioni che dovranno essere poi votati.
Il nuovo sistema dovrà essere concertato e condiviso da tutti i partecipanti e garantire la massima
credibilità e serietà professionale del giudice incaricato. Serietà e professionalità che sotto il profilo
comportamentale hanno lasciato alquanto a desiderare in questa edizione.
Analoghi criteri dovranno essere adottati anche
per i giudici designati dai singoli paesi per il concorso gruppi per nazione.
• In generale le condizioni di igiene e pulizia dei locali, delle attrezzature per la mungitura (mancanza
di prodotti per la pulizia delle mungitrici) nonché
un’impiantistica in generale sottodimensionata al
numero dei partecipanti (pompa del vuoto insufficiente) non erano sicuramente rapportabili al numero ed alla qualità degli animali presenti alla mostra.
Queste gravi lacune hanno largamente contribuito
a creare numerosi problemi sanitari alle vacche
presenti al confronto.
In conclusione, senza un adeguato chiarimento sulle problematiche sollevate e senza l’avvio di una discussione seria e concreta sull’intero sistema organizzativo della manifestazione, sarà molto difficile per il
futuro prevedere la partecipazione, almeno delle Associazioni firmatarie del presente documento, al confronto europeo.
Problematiche operative riscontrate
ANAFI
HOLSTEIN SWITZERLAND
CONAFE SPAIN
PRIMHOLSTEIN FRANCE
• Oltre ad altre disfunzioni, abbiamo riscontrato che
alcuni paesi non hanno rispettato il punto 9.3.1 del
regolamento mostra.
Più in generale, la regolamentazione complessiva
sulle norme di comportamento e di partecipazione,
al fine di evitare eventuali omissioni, deve essere
dichiarata e pubblicata sul catalogo ed è necessario attribuire precise responsabilità in merito all’applicazione del regolamento da parte dei paesi
partecipanti.
• Il codice etico non è stato rispettato né dagli organizzatori né dagli espositori.
È stato inoltre predisposto dall’Anafi un ulteriore documento riguardante l’attuale ruolo delle associazioni
nell’ambito del comitato europeo e sono state proposte
alcune strategie finalizzate a migliorare sostanzialmente i rapporti, la comunicazione ed i momenti decisionali in ambito EHRC.
Tale documento sarà discusso nel prossimo incontro
di tutti i segretari della Holstein che si terrà a metà ottobre.
Da ultimo, ma non per importanza, ho voluto seguire e monitorare personalmente l’attività dei progetti
BIANCONERO . GIUGNO 2004
esteri cercando di riorg a n i z z a re anche l’operatività interna degli uffici, oltre che verific a re in loco lo stato di
attuazione, considerata la difficoltà ad operare nei paesi del Nord Africa.
Tali progetti sono stati assoggettati a proroghe ed arriveranno a conclusione alla fine del 2004.
Come avevo già dichiarato all’inizio del mio nuovo
incarico, uno degli aspetti più importanti è sicuramente
la valorizzazione del personale ed è per questo che il
mio impegno primario è stato quello di ascoltare e recepire le esigenze dei responsabili dei vari settori cerc a ndo, attraverso un dialogo serrato, di ricerc a re le migliori soluzioni alle problematiche presentate. Questa attività, piuttosto pesante come impegno della direzione, mi
a u g u ro possa trovare il giusto completamento verso
l’autunno.
Vorrei spendere due parole in merito alle riunioni di
coordinamento, perché ritengo che questo importante
momento di confronto sia diventato l’indispensabile interfaccia tra le esigenze tecniche espresse dal lavoro
quotidiano dei singoli uffici e le strategie politiche
espresse dagli organi istituzionali dell’Associazione. Un
completamento necessario per ottimizzare al meglio le
risorse umane, tecniche e finanziarie.
Questi sono stati, in sostanza, i maggiori impegni che
ho dovuto sostenere, oltre che gestire la normale routine, che per un’associazione come l’Anafi non è lavoro
da poco.
ca tali da permettere di lavorare insieme e raggiungere
in tal modo i massimi benefici per l’utente finale, che è
l’allevatore del quale ogni tanto ci dimentichiamo.
Per un direttore di nazionale è inoltre opportuno
mantenere un’immagine anche a livello intern a z i o n ale, occorre pertanto essere presenti nei vari consessi all’estero svolgendo, laddove possibile, un’attività che lasci
traccia ed aumenti in modo significativo la credibilità
non solo dell’Associazione, ma anche del Paese che rappresentiamo.
Da ultimo, ma non per importanza, un direttore di
nazionale deve saper guidare i propri collaboratori
esaltandone le qualità, creando una squadra affia t a t a
ed aiutando nel contempo chi deve crescere ulteriormente; questo non è un compito semplice perché richiede una grande capacità a saper ascoltare gli altri e ad
org a n i z z a re conseguentemente ruoli e compiti, creando
nel contempo condizioni di lavoro serene.
Credo inoltre che un buon direttore debba conoscere
bene anche il proprio bilancio, perché è proprio attraverso una corretta analisi di gestione ed un monitoraggio continuo dell’attività in corso che si possono evitare
spiacevoli sorprese. In buona sostanza vale la preziosa
regola di fare i passi commisurati alla lunghezza delle
proprie gambe.
■ Quali sono i compiti del direttore di una Associazione
nazionale di razza?
■ Cosa rappresenta la Frisona Italiana nel panorama
zootecnico nazionale ed internazionale e quali sono i più
importanti appuntamenti ed impegni per l’Anafi, da qui
a fine anno?
Credo che questi possano essere comunque riconducibili a quelli di un qualsiasi altro direttore di org a n i zzazione del sistema allevatori, ovviamente con le specificità, le modalità e le tipologie di lavoro che l’Associazione che si dirige rappresenta, così come i livelli istituzionali ai quali ci si deve rapportare.
Questo lo dico perché mi sento di far parte di un unico Sistema dove ognuno è responsabile per la parte di filiera che governa in un determinato momento della
propria vita.
La principale attenzione va sicuramente posta a soddisfare le esigenze dei propri associati, nel nostro caso
specifico le Apa; ed è per questo che è mia intenzione
intensific a re i rapporti con queste associazioni per
ascoltarne le esigenze ed aggiornarle sul nostro lavoro
quotidiano, ma analogamente ritengo molto importante
un maggiore coinvolgimento dell’Aia e anche delle altre
associazioni nazionali per due ragioni sostanziali:
la prima ragione è che con Aia si possono sviluppare
sinergie e programmi di attività congiunti anche innovativi, ovviamente nel rispetto dei ruoli e delle attività
istituzionali previste dai propri statuti; una collaborazione che ritengo comunque indispensabile perché il sistema è unico ed ha bisogno di entrambe queste associazioni, che si completano nello sviluppo delle proprie
attività e devono dimostrare anche al finanziatore pubblico (MIPA) che i contributi erogati hanno trovato la
corretta finalizzazione in termini di rapporto costi/benefici.
La seconda ragione riguarda il rapporto tra associazioni nazionali, io credo, e questo spetta ai direttori,
che anche questo rapporto si debba intensific a re eliminando ogni forma di pregiudizio e prevaricazione,
dando maggiore risalto al rispetto ed alla stima recipro-
Non vi è alcun dubbio su ciò che rappresenti l’Anafi
nel panorama zootecnico nazionale ed internazionale,
basti pensare ai risultati selettivi e all’apprezzamento
che ha avuto nel mondo la genetica made in Italy ed a
questo riguardo credo sia importante ricord a re che tali
risultati sono stati conseguiti grazie al lavoro congiunto
di tutte le organizzazioni che operano in campo zootecnico, ivi compresi i centri di F.A. e le loro strutture di
commercializzazione sia in Italia che all’estero.
Il libro genealogico della razza Frisona italiana si
colloca tra quelli più importanti a livello mondiale, basti pensare che controlliamo 1.107.000 vacche con un
trend sempre in crescita del numero degli animali
iscritti e con una produzione media pari ad 8.423 Kg.
con il 3,60% di grasso e il 3,30% di proteine (dati
2003); questi dati si commentano da soli.
Anche i risultati ottenuti dai nostri animali nelle
principali competizioni europee la dicono lunga su
queste nostre affermazioni.
Ma per venire ai più importanti impegni dell’Anafi
da qui a fine anno, credo che, sulla base di quanto
espresso in precedenza riguardo le proposte per il futuro, uno da attivare sùbito dopo il periodo feriale, sia
quello di raggiungere gli obiettivi prefissati nella due
giorni, attraverso un’importante attività da sviluppare
con gli uffici ed una capillare divulgazione sul territorio che ci terrà impegnati per tutto l’autunno.
Analogamente credo che l’adozione del Test Day Model, con l’uscita prevista verso la fine dell’anno, impegnerà moltissimo, trattandosi di un passaggio fondamentale ad un nuovo modello di valutazione genetica
per i caratteri produttivi e per le cellule e pertanto diventa strategico impostare e pianific a re una corretta diBIANCO NERO . GIUGNO 2004
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vulgazione sul territorio rivolta alle Apa, agli allevatori
ed ai Centri di F.A.
L’altro importante impegno riguarda sicuramente
l’indice fertilità, tema che oggi è di estrema importanza
per tutti gli allevamenti italiani.
Segue l’organizzazione della nazionale di Cremona
ed asta correlata che comunque richiede sempre u n a
grande attenzione ed un grande impegno tecnico ed organizzativo, essendo il più importante momento fieristico per l’Associazione.
Per quanto attiene agli impegni internazionali da
qui a fine anno sono da ricord a re in ordine cronologico:
• Gruppo di lavoro confronto europeo (Luglio);
• Comitato europeo EHRC (settembre);
• Meeting di tutti i segretari Holstein (Ottobre);
• Incontri vari e seminari di chiusura progetti esteri
Non mi soffermo sulle scadenze istituzionali, che ovviamente costituiscono la routine dell’Associazione ed
in particolare mi riferisco all’assemblea che è il momento nel quale vengono tirate le somme di un anno di attività e per questo mi sento fortemente coinvolto in quanto responsabile della direzione per quasi la totalità dell’anno.
■ Il Sistema degli allevatori dovrà inevitabilmente fare i
conti con una profonda riorganizzazione di se stesso.
Qual è la sua opinione in merito?
Non credo assolutamente che vi sia la necessità di
una profonda riorganizzazione, ma credo piuttosto che
vi sia la necessità di ottimizzare le risorse economiche
che vengono investite nel nostro sistema organizzativo.
Per entrare nello specifico, penso alla possibilità di
adottare sinergie, evitare sovrapposizioni e più in generale collaborare insieme per raggiungere gli obiettivi comuni; le nostre associazioni hanno infatti già da tempo
intrapreso la strada della ristrutturazione, necessaria in
quanto i livelli contributivi hanno, in questi ultimi anni, sùbito un congelamento se non addirittura in certi
casi anche una vera e propria flessione.
Non penso pertanto che si debba cre a re un clima pessimistico, ma occorre invece continuare ad operare per
perseguire il nostro lavoro con la massima efficienza e
professionalità.
In particolare le nostre associate (Apa) hanno un
vantaggio rispetto a tutti gli altri sistemi organizzati, sono capillarmente presenti su tutto il territorio e costituiscono oggi il principale punto di riferimento zootecnico
per le istituzioni pubbliche (agricoltura e sanità) le
quali gli affidano compiti anche extra-istituzionali
(anagrafe, piani di eradicazione, controlli vari, etc.)
Ne discende che non può trovare giustificazione una
visione pessimistica finalizzata ad una lenta ed inesorabile latitanza dell’Ente pubblico finanziatore, ma
semmai deve preoccuparci la situazione economica nella quale versano le aziende zootecniche, ed è per questo
che tutti insieme dobbiamo reagire offrendo, ciascuno
nei rispettivi ambiti di competenza, servizi ai Soci sempre più efficienti e mirati alle reali esigenze degli allevatori; questo è, a mio avviso, l’unico sistema per tampon a re tali situazioni di crisi economica del settore.