Nella tana del lupo

Transcript

Nella tana del lupo
Nella tana del lupo
Scritto da Filippo Anfuso
Lunedì 20 Luglio 2009 10:12 - Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Luglio 2009 15:10
L'ultimo incontro di Hitler e Mussolini, in concomitanza con l'attentato contro il Cancelliere
tedesco
Fu nella Wolfschanze, a Rastenburg, che Mussolini vide Hitler per l'ultima volta e proprio il
giorno dell'attentato di Stauffenberg (20 luglio 1944 n.d.r.) Curioso epilogo di un'amicizia!
Dovevamo arrivare a Rastenburg col treno speciale di Mussolini alle tre del pomeriggio e di là
proseguire per la Wolfschanze. A una fermata prima di Rastenburg i nostri collaboratori
tedeschi appresero che qualcosa di grave era avvenuto. (...)
Hitler venne incontro a Mussolini che scendeva dal treno e gli disse che gli avevano buttato
addosso una vera e propria macchina infernale additando i suoi capelli che apparivano
bruciacchiati, sicché tutti capimmo che era stata infernale davvero. (...)
Hitler volle che Mussolini vedesse subito la baracca dov'era avvenuta l'esplosione. Al centro
della baracca si scorgeva un cratere abbastanza largo mentre gli assi di sostegno apparivano
completamente divelti; Hitler fece subito notare che se l'esplosione si fosse verificata nel solito
rifugio, in quel momento in riparazione e molto più solido, dove egli abitualmente teneva le
conferenze, nessuno sarebbe sopravvissuto all'esplosione. (...)
Hitler personificava in una forma astratta l'indignazione per l'attentato rivolto contro se stesso,
riuscendo a sdoppiare l'immagine di questo Führer che si era tentato di far perire come se
appartenesse ad una divinità che non aveva niente a che vedere con la sua persona (...)
Mussolini per gli internati italiani (catturati dopo l'8 settembre 1943 e messi a lavorare in
modalità coatta per l'Asse n.d.r.) rimise a Hitler l'appunto redatto da me. Hitler disse: “Credo che
da oggi si possa cominciare a trasformare gli internati militari in liberi lavoratori” (...)
1/2
Nella tana del lupo
Scritto da Filippo Anfuso
Lunedì 20 Luglio 2009 10:12 - Ultimo aggiornamento Lunedì 20 Luglio 2009 15:10
Mussolini rappresentò ancora con molta energia la necessità di far concordare la difesa del
Nord. Passò ad Hitler una serie di appunti di cui uno concerneva anche la grazia per quattro
ufficiali italiani della marina (evidentemente badogliani n.d.r..) già condannati a morte in Francia,
appunti che Hitler prese e sulle cui conclusioni affermò di concordare.
Fu così che il giorno stesso e nel medesimo luogo in cui si attentò alla vita di Hitler, si
uccisero alcuni suoi collaboratori, si tentò un putsch e partì l'immediata sollevazione
popolare per stroncarlo mentre iniziava anche la repressione dei congiurati, Mussolini
osò richiedere al Cancelliere tedesco la liberazione degli internati italiani in Germania e
la grazia per quattro ufficiali di marina, complici del nemico. E Hitler concesse a
Mussolini tutto quanto il Duce gli aveva chiesto.
NOTE: Il pezzo è estratto dal libro “Da Palazzo Venezia al Lago di Garda” scritto da
Filippo Anfuso e ristampato nel 1996 dalla Settimo Sigillo.
Il putsch era maturato in ambienti aristocratici militari cattolici e filo-inglesi. Secondo le
indagini tedesche tra gli ispiratori si trovava Montini, il futuro Paolo VI
2/2