verbale di deliberazione del consiglio comunale n. 60

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verbale di deliberazione del consiglio comunale n. 60
ORIGINALE
_________________
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 60
SESSIONE ORDINARIA - SEDUTA PUBBLICA – 1^ CONVOCAZIONE
Verbale letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
Cristina Mason
OGGETTO:
INTERROGAZIONI.
IL SEGRETARIO COMUNALE
dr.ssa M. Rosaria Campanella
==========================
L'anno DUEMILASEDICI addì VENTUNO del mese di NOVEMBRE alle
ore 20.30 nella sala delle adunanze, previa convocazione con avvisi scritti n.
REFERTO DI PUBBLICAZIONE
13037 in data 15.11.2016 inviati mediante posta elettronica, si è riunito il
Certifico io sottoscritto Segretario Comunale Consiglio Comunale.
Reg. Pubbl. N.
che copia della presente delibera viene
pubblicata all'albo comunale on line per 15
giorni consecutivi.
dal
12.12.2016
al
27.12.2016
addì
12.12.2016
IL SEGRETARIO COMUNALE
dr.ssa Maria Rosaria Campanella
==========================
All'appello risultano:
Presenti
Assenti
Giust.
SI’
SI’
SI’
SI’
SI’
SI’
SI’
SI’
SI’
SI’
==========================
CERTIFICATO DI ESECUTIVITÀ
La presente deliberazione, pubblicata a
norma di legge, senza opposizioni e reclami,
è divenuta ESECUTIVA
SI’
SI’
SI’
SI’
SI’
Ing.
ZORDAN ADOLFO
CAVINATO ELISA
CESARO MONICA
BADIN FABIO
OMETTO ANTONIO
STEFFANI ENRICO
MASON CRISTINA
ZANOVELLO ROBERTO
GIACOMETTI OMAR
MARINI FEDERICO
BERGAMIN ALESSANDRA
TOGNON ANTONELLA
BOSCHELLO MORENO
MASCHIO CLAUDIA
CALLEGARO FABRIZIO
TESTA CRISTIANO
FILOGAMO DANIELA
il _______________________
SI’
SI’
Addi ____________________
Risulta assente, l’assessore esterno Cesarin Federico Valentino.
IL SEGRETARIO COMUNALE
dr.ssa Maria Rosaria Campanella
Partecipa alla seduta la dr.ssa Maria Rosaria Campanella Segretario
Comunale.
La signora Cristina Mason, nella sua qualità di Presidente assume la
presidenza e, riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta e
chiama all'ufficio di scrutatori i signori: Steffani Enrico e Maschio Claudia.
Il Presidente chiede al Consiglio di deliberare sull'oggetto sopra indicato,
iscritto al n. 8 dell'ordine del giorno.
Il Presidente passa al punto 8 dell’ordine del giorno: Interrogazioni.
Interrogazione n. 10 prot. n. 11015 del 4.10.2016 avente per oggetto il GRA
(Grande Raccordo Anulare)
Il Consigliere Moreno Boschello del gruppo consiliare “Uniti per Vigodarzere”
interroga il Sindaco in merito alle dichiarazioni comparse sulla stampa locale – martedì 27
settembre 2016 sul Gazzettino e mercoledì 28 settembre 2016 sul Mattino di Padova – in cui è
stata annunciata una “missiva” alla Regione Veneto, sottoscritta da sei sindaci (Vigodarzere,
Cadoneghe, Curtarolo, Padova, Limena, Campodarsego) per riprendere il dialogo sul
progetto GRA (Grande Raccordo Anulare).
Nell’articolo vengono menzionati incontri con la presidente del GRA Luisa Serato, che
avrebbe consegnato all’Amministrazione di Vigodarzere un aggiornamento tecnicoamministrativo del progetto del GRA, dopo la bocciatura e il conseguente stralcio del
passaggio sul Tavello da parte della Valutazione d’impatto ambientale del Ministero
dell’ambiente.
Inoltre nell’articolo viene citata la possibilità di uno studio di un tracciato alternativo.
Alla luce di quanto su esposto, si chiede al Sindaco di rispondere ai seguenti quesiti:
- Viene confermato che tutti i sei sindaci citati dei comuni (Vigodarzere, Cadoneghe,
Limena, Campodarsego, Curtarolo, Padova) hanno sottoscritto la “missiva” citata
nell’articolo? E quali sono i contenuti della “missiva”?
- In cosa consiste l’aggiornamento tecnico-amministrativo che la presidente del GRA
avrebbe consegnato al comune di Vigodarzere, dopo la bocciatura e il conseguente
stralcio del passaggio sul Tavello da parte della Valutazione d’impatto ambientale
del Ministero dell’ambiente?
- Lo studio di un tracciato alternativo, citato sull’articolo, su quali elementi si basa? E
quali indicazioni/prescrizioni ha dato l’Amministrazione comunale di Vigodarzere
sulla nuova ipotesi di un nuovo tracciato”?
SINDACO. Faccio un piccolo intervento, poi lascio la parola al Vicesindaco, che ha
seguito la questione.
Io trovo sconvolgente, è stato scritto sul giornale questa cosa? Sono state scritte sul
giornale tutte le cose che hai chiesto?
Noi qui abbiamo la lettera mandata e firmata dai sei sindaci, che adesso ti leggiamo.
Non toccano i punti che hai chiesto.
Noi la leggiamo, per correttezza. Questa è l’autentica pervenuta. È solo una richiesta di
poter vedere se la Regione accetta ancora l’idea, qui spiega molto nei dettagli, o se ci sono
ancora i soldi per proseguire in questo progetto.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Chiedo scusa, leggiamo anche l’articolo che ho
messo sotto.
SINDACO. L’articolo, ma sai che i giornali scrivono...
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Ho capito, Sindaco, ma se l’unico strumento che
abbiamo a disposizione è quello dell’interrogazione, rimani sbalordito? C’è un articolo, io ti
chiedo spiegazioni di quell’articolo, che cosa ti devo chiedere? Spiegami.
Io sono basito. Tu sei sbalordito di quello che ti chiediamo...
SINDACO. Scusami Boschello, io non ti ho mai negato le porte, una domanda potevi
farmela su questa cosa, l’accesso agli atti potevi averlo, perché è stata firmata da sei sindaci.
Te la leggiamo.
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DCC n. 60/2016
CONSIGLIERE
un’interrogazione.
BOSCHELLO.
Siamo
in
Consiglio
comunale,
ti
faccio
SINDACO. Certamente non mi trovi sui social network, per risponderti. Mi trovi qua,
in Consiglio comunale.
In Comune ci sono spesso e volentieri, puoi venire quando vuoi. Non sono mai state
chiuse le porte.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Mi devi spiegare che ruolo vuoi da me, perché forse
non ho capito il ruolo di opposizione che io ho. Spiegami, perché veramente sono stupito di
quanto mi hai dichiarato questa sera.
SINDACO. Riesci anche tu a stupirmi molte volte!
Magari dicendo qualche volta la verità, valutando tutte le opportunità, le cose che sono
state.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Dov’è che ho detto il falso?
SINDACO. Parlare così a caso, per fregare i tuoi cittadini, non ha senso. Scusami
Moreno, ti ho conosciuto sotto un’altra veste. Va bene che è il tuo compito fare il consigliere
di minoranza, ma hai anche l’obbligo di dire come stanno le cose.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Ma che cosa stai dicendo, Sindaco! C’è un articolo,
non c’è una rettifica, ti faccio un’interrogazione, che cosa ti devo chiedere? Non è un punto
all’ordine del giorno, è un’interrogazione, ti ho chiesto se è vero o non è vero.
Mi dirai che non è vero, che l’articolo è sbagliato. Grazie, bravo Sindaco.
CONSIGLIERE TESTA. Volete far capire anche a noi, per cortesia! Grazie.
ASSESSORE ZANOVELLO. L’interrogazione del consigliere è in riferimento a
notizie che sono state scritte sulla stampa, per cui ci sono sempre valutazioni che stanno anche
nella logica, perché questo problema è un problema annoso, molto lungo.
In effetti, rispetto alla domanda che ha fatto il consigliere Boschello, che cosa abbiamo
fatto noi, immediatamente dopo che l’Amministrazione si è costituita, è: abbiamo cercato di
attivare una procedura di conoscenza dello stato dell’arte del GRA.
Vorrei ricordare ai consiglieri che la questione del GRA è una questione che dura da
molto tempo e che ha visto coinvolto questo Consiglio comunale in diverse delibere. Io le ho
anche citate in maniera puntuale, se volete ve le do.
Partiamo da una delibera del 28.11.2001 ed arriviamo all’ultima che è stata fatta il
29.09.2011, poi altre due nel 2012. Vi rendete conto che il percorso è stato lungo circa dieci
anni.
È stato un percorso in cui sono avvenute decisioni e scelte di un certo tipo.
Perché abbiamo interpellato la Regione e perché ci siamo posti il problema di riattivare
un confronto con la Regione su questa situazione del GRA? Per chi non lo sa, diamo questa
informazione, ma credo sia una notizia che già si conosce: il progetto del collegamento nel
sistema del grande raccordo anulare di Padova, che coinvolgeva il comune di Vigodarzere, è
stato approvato in sede Provincia e Comune, con molte osservazioni, attraverso
l’approvazione del cosiddetto grande raccordo anulare di Padova; è stato inserito in una
procedura di legge obiettivo; è stato oggetto, per ben due volte, di una valutazione d’impatto
ambientale.
Aveva come scopo di inserire la parte nord di Padova all’interno di quello che
originariamente era il grande raccordo anulare, che sarebbe praticamente il completamento
della viabilità che voi vedete verificata anche adesso con le nuove direttrici su Abano e su
Selvazzano e che dovrebbe completare un anello, che originariamente doveva arrivare fino a
Limena e doveva collegarsi con l’attuale nuova Statale 47, ma che in itinere si ferma a
Villafranca.
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Quando nel 2001 si affrontò il tema di collegarsi a questo progetto, che era già partito
ancora alla fine degli anni Novanta, ve la sintetizzo, ci fu un grande dibattito anche a livello di
territorio; la richiesta che facemmo in quel momento era di poter collegare questo sistema
viario, che arrivava fino a Limena e andava a congiungersi con Corso Australia, attraverso un
completamento che mettesse in collegamento le due Statali, la 47, quella nuova, che stava per
essere realizzata allora, con la 308, passando attraverso il territorio di Vigodarzere.
Questo progetto, che è stato approvato ai livelli richiesti, che è stato inserito nella
progettazione e che è anche stato in qualche modo finanziato, prevedeva l’appoggio sulla
dorsale dell’attuale strada del Terraglione, prevedeva un collegamento tra l’incrocio di via
Villabozza e di via Terraglione, attraverso l’area del Tavello, su quella che è l’uscita di via
Ceresara, tanto per capirsi, che è l’ultima uscita che c’è in Limena della tangenziale.
Prevedeva un passaggio a sud del territorio di Terraglione, baipassando la ferrovia, il Muson,
la vecchia Statale del Santo e atterrando – utilizziamo questo criterio – questa tangenziale
praticamente in zona artigianale di Cadoneghe, per andare a collegarsi con la nuova Statale
308.
Molte discussioni, molte riunioni. L’iter di questo progetto qual è stato? Il progetto è
stato approvato prima dalla Provincia, è stato inserito in un progetto molto più complessivo,
cioè quello del GRA e anche quello dell’Idrovia. C’è un’opera in project financing, di circa
650 milioni di euro. Ed ha seguito quell’iter che in quel momento lì questo progetto ha avuto.
Che cos’è intervenuto per il tratto nostro, per il tratto che riguardava Vigodarzere, in
qualche modo Limena e anche Cadoneghe? Sono intervenuti due pareri, tramezzati da
un’osservazione del Ministero, che abbiamo anche portato in Consiglio comunale.
Un primo parere di valutazione d’impatto ambientale, che è stato dato nel 2006-2007
favorevole. Poi un’osservazione del Ministero, che è stata fatta nel 2010, che chiedeva una
rettifica di questo tratto, che era realizzato nel Tavello, spostandolo più in giù, che è stato
approvato. Infine un parere nel 2011, o 2012, in cui la valutazione d’impatto ambientale finale
sul progetto aveva posto un elemento di parere negativo, non tanto su tutta l’opera ma sul
tratto che interessava sostanzialmente la parte del Tavello.
Successivamente a questo parere, che ci è stato comunicato informalmente, noi non
abbiamo più avuto nessuna notizia ufficiale, né da parte del GRA, né da parte della Regione,
né da parte del Ministero. Si è saputo che l’opera era ferma, non solo perché era stato bloccato
questo intervento sul Tavello, ma perché l’opera complessiva di project financing, che
avrebbe dovuto essere realizzata con un investimento di 650 milioni di euro, che avrebbe
dovuto toccare anche l’Idrovia Padova-Venezia, era stato bloccato per altre questioni.
Ci sono anche state delle discussioni e delle interrogazioni in Consiglio comunale,
perché ovviamente abbiamo affrontato la questione a più riprese. Non entro sulle valutazioni
politiche che sono state fatte in questa fase, perché avremo modo e tempo per discuterne.
Dico semplicemente che avevamo sollevato il fatto di dire: che cosa facciamo, visto che
questa ipotesi del GRA, per quanto discussa, è ferma?
Noi ci siamo preoccupati di fare quello che avevamo detto in campagna elettorale, e cioè
andare a vedere. Che cosa abbiamo fatto? Abbiamo chiesto un incontro con la presidente del
GRA, che è anche presidente della Concessionaria Autovie Venete, che gestisce la nuova
bretella, che ha una completezza di informazioni – e poi vi spiegherò il motivo – e l’abbiamo
invitata qua, chiedendole che cosa sta succedendo.
Perché? Perché noi vorremmo sapere dalla Regione, e quindi dalla Concessionaria
Autovie Venete e quindi dal GRA, se le risorse economiche, pure in presenza di questo parere
negativo del Tavello, ci sono o non ci sono.
Qui mi fermo, per fare una precisazione: tutto il sistema del passaggio del GRA a
Vigodarzere era costruito, oltre che tecnicamente, dal punto di vista economico, sul fatto che
l’opera venisse finanziata attraverso il meccanismo della finanza di progetto, che andava
allora a costruire la nuova bretella della tangenziale di Mestre.
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I soldi che nel 2006 e nel 2007 sono stati ipotizzati per realizzare circa 30 milioni di
euro di interventi, per fare questo intervento tra le due statali, venivano dalla finanza di
progetto. Tant’è vero che il progetto è stato approvato all’interno della legge obiettivo come
opera complementare della nuova tangenziale di Mestre.
L’opera si è fermata, la tangenziale di Mestre è stata costruita, ha cominciato a generare
ricavi economici, perché voi sapete che il meccanismo della finanza di progetto è quello di
anticipare i soldi e poi far pagare la cosiddetta opera calda con il pedaggio.
Considerato che noi sappiamo perfettamente che il progetto del GRA è bloccato da
questo parere del VIA, anche se non ci è mai stato comunicato ufficialmente, cosa che ha
riscontrato anche la Serato, siamo andati dalla presidente del GRA per dire: i soldi che
vengono generati dalla finanza di progetto della tangenziale, che funziona da cinque, sei, sette
anni, hanno accantonato risorse per fare interventi nel nostro territorio, o meglio per collegare
Limena, Vigodarzere, Cadoneghe, Curtarolo? Perché, se non ci sono le risorse economiche,
fare una valutazione sul tracciato, sulla modifica, su una serie di questioni, ci sembra poco
opportuno, perché lo potremmo fare dal punto di vista seminariale.
La questione è molto semplice, la lettera che leggo ha il senso di rimettere in moto un
elemento, un quesito, nei confronti della Regione. L’abbiamo inviata a Luca Zaia,
all’Assessore alla mobilità e alle infrastrutture, alla Direzione delle infrastrutture e alla
presidente del GRA. La lettera ha questo senso.
Abbiamo coinvolto, e chiesto di firmarla, i Sindaci, oltre che di Vigodarzere, di
Cadoneghe, di Curtarolo, di Padova, di Campodarsego e di Limena, che hanno ovviamente
condiviso lo spirito della lettera.
“Codesta spettabile – riferendosi all’Amministrazione regionale – nel 2009 ha avviato
la procedura di valutazione d’impatto ambientale e di localizzazione del grande raccordo
anulare di Padova, ai fini di acquisizione della delibera approvativa del progetto preliminare
da parte del CIPE”.
Il CIPE è quello che avrebbe dovuto approvarla, e siamo nel 2009.
“La Commissione VIA nazionale, con proprio atto n. 818 del 2 dicembre 2011, ha
espresso parere positivo con prescrizioni al progetto, ad eccezione della viabilità
complementare e finale del Terraglione.
Il parere negativo, espresso dal Ministero dell’ambiente, sulla fattibilità ambientale
della strada del Terraglione, lascia però irrisolti i gravi problemi di mobilità ed accessibilità
del territorio urbano di riferimento, del quale sono noti i costanti fenomeni di congestione,
che raggiungono forme acute, soprattutto in località Castagnara e Maresana.
Dagli incontri informativi, avuti con la presidenza della Società GRA, cioè la dottoressa
Luisa Serato di Padova, sembrano ora emergere le condizioni favorevoli per il riavvio
dell’iter progettuale e realizzativo dell’opera.
I sottoscritti Sindaci chiedono a codesta spettabile Regione che nell’ambito delle
successive fasi di sviluppo ed aggiornamento del progetto del GRA siano studiate ed
individuate soluzioni tecniche e trasportistiche alternative, per risolvere i gravosi problemi di
mobilità e di accessibilità territoriale del comune dell’area di Terraglione.
A tal fine si esprime la piena ed immediata disponibilità ad un incontro con Codesta
Amministrazione e la Società GRA di Padova, allo scopo di mettere a disposizione i dati e le
informazioni utili per l’avvio della predetta analisi.
Certi di un favorevole riscontro...”.
Questo è il contenuto della lettera. Nei fatti, poi, siccome il GRA ha presentato un
aggiornamento tecnico-amministrativo il 18 luglio 2016, col quale si faceva il punto della
situazione, è il punto dal quale siamo partiti, che è un adeguamento. È a disposizione, se lo
volete.
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La vera questione che noi abbiamo posto alla Regione, ed io ho sentito la Serato proprio
in questi giorni, perché stiamo chiudendo un’ipotesi di incontro, non solo con noi ma anche
con gli altri Sindaci, però facendo una preliminare valutazione, è: vorremmo sapere se,
all’interno delle disponibilità del GRA, che ha attivato il project financing, che sta generando
risorse per ripagare l’investimento di circa mille milioni di euro sulla tangenziale, ci sono
accantonate anche le risorse per realizzare l’opera complementare. E devono esserci, a nostro
avviso.
Se la Regione ed il GRA ci diranno che le risorse economiche possono comunque essere
recuperate o ci sono, l’impegno che abbiamo assunto con gli altri Sindaci è quello di
affrontare un elemento di valutazione tecnica per risolvere complessivamente la viabilità che
sta a nord di Padova. Tenendo conto, ovviamente, che dobbiamo partire dal presupposto che il
tratto che va da via Villa Bozza a via Terraglione, verso Limena, è stato – quel tratto e solo
quel tratto – eliminato.
Non è stato bocciato tutto il tratto della variante del GRA, è stato bocciato il tratto che
va nel basso Tavello.
Le questioni da affrontare sono:
- La viabilità che coinvolge Curtarolo. Curtarolo ha la necessità della realizzazione della
rotatoria all’uscita del Municipio, importante perché va a drenare un elemento di
traffico che viene giù da nord. Limena dice: io sono disponibile ad affrontare la
rotatoria, al posto del semaforo, a condizione che ci sia un elemento di innesto a
Curtarolo, che permetta che il flusso che viene da Saletto di Vigodarzere si riduca.
- Campodarsego ha tutta la necessità di affrontare la questione, perché c’è una
rivisitazione della viabilità a ridosso di via Pontarola.
- A maggior ragione Cadoneghe, perché ha affrontato la questione del collegamento
della zona artigianale con la bretella 308, spendendoci anche soldi.
- Poi c’è il problema di Padova, perché comunque il transito che c’è oggi, attualmente,
si possono fare tutti gli interventi di moderazione, i fagioli, che secondo me sono
anche utili sotto certi punti di vista, ma oggi transitano a Pontevigodarzere dai 45 ai
50.000 veicoli ogni giorno, ogni mattina e ogni sera.
Se noi vogliamo risolvere il problema di Pontevigodarzere e vogliamo risolvere il
problema delle adduzioni di via Annibale da Bassano e anche quella dell’uscita sulla 37,
dobbiamo affrontare un’unica questione, e cioè capire se esistono ancora risorse economiche
per poter andare a sviluppare un progetto di fattibilità, che ovviamente dovrà essere diverso
rispetto a quello che avevamo fatto.
Qualsiasi intervento che noi faremo, presuppone investimenti per diverse decine di
milioni di euro, di sicuro. Siccome non ci sono risorse disponibili, nei Comuni, nella
Provincia, nella Regione, nell’Anas, l’unica questione è verificare se questi soldi possono
provenire dalla finanza di progetto della bretella.
Se ci sono queste condizioni, abbiamo concordato con i Sindaci che svilupperemo le
tematiche, che ovviamente si svilupperanno in funzione delle risorse che ci sono a
disposizione.
Questo è il motivo dell’iniziativa.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Grazie mille. Bastava anche una relazione molto più
succinta. Un plauso per aver messo sullo stesso tavolo i sei Comuni, perché il problema della
viabilità, è inutile negarlo, esiste.
Chiedevo se posso avere l’aggiornamento tecnico-amministrativo, che ho chiesto anche
nell’interrogazione, se c’è. Io avevo chiesto i contenuti, tu mi hai risposto in maniera molto...
se è possibile averlo.
Dopodiché la considerazione da fare, che è storica da quindici anni, non dieci, è che le
Amministrazioni di Limena, bipartisan, hanno sempre negato il passaggio e l’hanno pure
ottenuto ed il Comune di Campodarsego si è fatto la sua viabilità propria.
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Attenzione, ahimè, che se poi ci sono delle risorse, non vengano ancora dirottate verso
quel percorso che nel 2003, 2004, 2005 abbiamo rinviato, che era quello della V2 e V3, che è
il percorso più breve, più economico e che, dal punto di vista strutturale, risolverebbe meglio
la viabilità su Vigodarzere, però darebbe un danno molto pesante sul nostro territorio.
Era questo il motivo dell’interrogazione. Se mi puoi mandare, mi dici come devo fare,
quel ragionamento, che è l’elemento che avevo chiesto e che l’articolo aveva anche scritto in
maniera corretta.
^^^^^^^^^
Interrogazione n. 11 prot. n. 11015 del 4.10.2016 presentata dal Consigliere
Moreno Boschello avente per oggetto: Sportello Punto Cittadino.
“Il sottoscritto consigliere comunale interroga il Sindaco per chiedere se corrisponde a
verità il fatto che lo sportello Punto Cittadino chiuderà il 31.12.2016”.
Non è una dichiarazione di fatto, non è un’accusa.
“Il Punto Cittadino è una struttura innovativa che il comune di Vigodarzere ha messo
al servizio della sua collettività, allo scopo di semplificare ed agevolare, in un unico punto di
accesso, i contatti dei cittadini con i servizi comunali ed assicurare, nel contempo,
l’erogazione di prestazioni di alta qualità.
Sembra sia stato comunicato al personale dipendente che questa Amministrazione
intende chiudere lo sportello Punto Cittadino a partire dal 31.12.2016.
Per questo motivo si chiede al Sindaco di rispondere ai seguenti quesiti:
- Corrisponde al vero che è stato comunicato al personale dipendente che lo sportello
Punto Cittadino chiuderà a partire dal 31.12.2016? E, nel caso, quali sono le
motivazioni? E che tipo di riorganizzazione si intende dare per sopperire a tutti i
servizi gestiti tutt’oggi dallo sportello Punto Cittadino”?
SINDACO. Che stia pensando ad una riorganizzazione degli uffici, questo è vero. Con i
dipendenti si è parlato sempre di riorganizzazione. Che abbia dato notizie ufficiali che lo
sportello verrà chiuso, non è vero. Prima di tutto perché devo riunire tutte le forze sindacali,
deve essere frutto di una trattazione con le forze sindacali, che rappresentano i dipendenti.
In questo momento stiamo pensando ad un riorganizzazione degli uffici, però non
abbiamo comunicato a nessuno, ufficialmente, che il Punto Cittadino verrà chiuso a fine anno.
^^^^^^^^^^^^
Interrogazione n. 13 prot. n. 11501 del 13.10.2016 presentata dal Consigliere
Boschello, avente per oggetto: Foto su facebook
“Il sottoscritto interroga il Sindaco in merito a quanto accaduto la sera dell’11 ottobre
u.s., presso la saletta riunioni dei Servizi finanziari, al secondo piano degli uffici comunali di
piazza Bachelet.
Dalle foto pubblicate nella pagina Facebook del Sindaco Zordan, sembra che il
congresso della sezione Lega Nord di Vigodarzere si sia tenuto proprio nella saletta riunioni
dei Servizi finanziari di piazza Bachelet, saletta che – ricordo – è integrata negli uffici del
Settore finanziario e per accedervi servono le chiavi dei medesimi uffici comunali.
Saletta riunioni nata per finalità legate all’attività istituzionale dell’Amministrazione e
che non rientra tra quelle comunali di uso civico, come ad esempio la sala consiliare Brenta e
la sala Fellini.
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In particolare si chiede di rispondere ai seguenti quesiti:
- Corrisponde al vero che il congresso della sezione Lega Nord di Vigodarzere dell’11
ottobre u.s. si è tenuto nella saletta riunioni dei Servizi finanziari di piazza
Bachelet?
- Nel caso di risposta affermativa, il partito Lega Nord, sezione di Vigodarzere, ha fatto
formale domanda per l’utilizzo della saletta riunioni del Servizio finanziario? E ha
avuto formale atto di autorizzazione?
- Pur riconoscendo che il Sindaco abbia il diritto ad aderire ad un partito, è intenzione
dello stesso Sindaco continuare a confondere e ad intrecciare l’attività del suo
partito con quella istituzionale comunale, come ha fatto questa volta, permettendo
lo svolgimento del congresso della sezione locale del suo partito in una saletta
riunioni dentro agli uffici comunali, con gli armadi della saletta e degli uffici
facilmente accessibili? Le chiavi degli uffici comunali, fuori orario di lavoro, come
sono gestite e da chi? Chi può accedervi e a quale titolo”?
SINDACO. Allora, ho ospitato delle persone, perché qua era occupato, e non ho fatto
nessuna richiesta. Si pensava che finisse prima la riunione degli artigiani e dei commercianti,
ho solamente ospitato dei signori che sono venuti qui, è come aver ospitato qualsiasi di voi
che venga in saletta.
Chi gestisce le chiavi? Potete testimoniarlo tutti, sono solamente io che ho le chiavi.
Gli uffici sono stati chiusi personalmente dal ragionier Saretta, che è il Capo settore del
nostro Comune. Li ha chiusi lui, personalmente. Io gli solo chiesto, sotto mia indicazione, se
per cortesia mi lasciava sostare finché non finiva la riunione dei commercianti.
Comunque non credo siano questi i problemi. Io ho ospitato delle persone, non ho
tenuto un congresso della Lega e non ho nessuna intenzione di tenere congressi della Lega
sugli spazi riservati ai cittadini.
Prima di tutto, se andiamo a vedere, voi avete fatto una delibera e quegli spazi li avete
sempre adoperati. Io ho ospitato solo delle persone che sono venute. Non potevo, per
educazione, come Sindaco, lasciarle in strada, anche perché quel giorno non era molto bello
fuori.
Non credo di aver fatto altra cosa al di fuori di quella che è l’istituzione.
Le chiavi del Comune, ne sono tutti testimoni, le ho solo io. Questo è un accordo che
abbiamo fatto noi.
La saletta sotto mi è stata aperta da Vasco perché era ancora in servizio ed ha chiuso
tutte le porte a chiave, dove ci sono i dati sensibili, come fa sempre, per tutti gli uffici.
Non vorrei aggiungere altro, perché, se vado a verificare cos’è successo negli anni
precedenti, sugli uffici... ma tu non c’entri niente, rispondo a quello che mi hai chiesto.
Con molta tranquillità dico ai cittadini che non faccio congressi della Lega. Sono un
uomo della Lega e non mi vergogno a dirlo, faccio parte di un partito, ma non tengo congressi
della Lega all’interno del Comune.
Come Sindaco mi sento in obbligo, se arriva qualcuno, di ospitarlo, sotto la mia diretta
responsabilità.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Apprezzo quanto mi hai detto Sindaco, anche se le
foto ed il testo, a commento di quelle foto, erano inequivocabili.
La motivazione era che se è civica, è civica per tutti. Nel senso che si può decidere di
renderla civica e tutti quanti vi possono accedere, perché esigenze di riunirsi qualsiasi gruppo
consiliare le ha e può farlo qua, ma per l’organizzazione dei partiti si deve fare domanda,
pagare i venti euro. Era solo una questione...
SINDACO. Posso dire una cosa: per i partiti l’avete fatto voi questo Regolamento. I
partiti qua dentro non pagano assolutamente nulla. L’avete fatto voi e noi adesso lo andremmo
a rivedere.
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Ti ripeto, c’è stato un disguido, perché la riunione cominciava alle otto e siamo stati ad
aspettare fino alle dieci. Se tu vai a vedere, certamente abbiamo i documenti in mano, ma ti
posso garantire che era chiuso tutto quanto.
Io ho ospitato delle persone che sono venute da fuori, credo sia alla base dell’ospitalità.
Li lasciavo fuori, finché non finiva la riunione del commercio, Moreno! Non è questo il
problema esistenziale di Vigodarzere, credo. E non l’hai fatto neanche te, l’ha fatto il signor
Giuffrida. Tu ti fai portatore di uno che ti ha visto su una foto.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. Non è un problema esistenziale, Sindaco. Se è stato
un disguido e non ricapiterà più, siamo tutti contenti.
La motivazione era, ripeto, che se decidiamo di aprirla, che sia uguale per tutti, perché
esigenze di trovarci in locali ne abbiamo tante. A volte ci si ritrova su un bar, perché mancano
le sale. Questo era il motivo.
Da più di qualcuno è nata questa domanda: la Lega Nord può e deve fare il congresso a
Vigodarzere, come può farlo il PD, come possono farlo altre forze politiche, e questo è
indiscutibile, è un diritto loro poterlo fare e se vengono qua non pagano nulla, perché è
un’organizzazione locale che deve esistere e deve avere questo tipo di disponibilità, sia ben
chiaro.
È una saletta dedicata alle attività istituzionali, dentro agli orari di lavoro; se rimane
quella, sono d’accordo. Basta che non accada più.
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Interrogazione n. 14 prot. n. 11910 del 20.10.2016, presentata dal Consigliere
Claudia Maschio del Gruppo Uniti per Vigodarzere.
“Premesso che sono stati previsti ed approvati dei lavori, in seguito allo sblocco del
Patto di stabilità, realizzabili entro il termine dell’anno 2016.
Considerato che il programma dei lavori era il seguente: manutenzione straordinaria
villa Zusto; manutenzione straordinaria parco villa Zusto; manutenzione straordinaria scuole
elementari; ampliamento scuola media; manutenzione straordinaria scuola media;
manutenzione straordinaria impianti sportivi (palestra comunale); manutenzione
straordinaria impianti sportivi (campi da calcio); manutenzione straordinaria strade
comunali; manutenzione straordinaria fossati; intervento straordinario asilo nido;
trasferimenti di capitale relativi ad opere idrauliche; piano risanamento idraulico.
Chiediamo che venga fatta una descrizione circostanziata in merito allo stato dell’arte
e di spesa dei suddetti lavori”.
Se posso solo fare una precisazione. Io mi rendo conto che, come interrogazione, è stata
impostata probabilmente male, nel senso che appaiono più quesiti. In realtà l’intento era
proprio quello di chiedere lo stato dell’arte di questi lavori che, in teoria, entro il 2016,
dovrebbero essere portati a compimento, per quanto riguarda anche la spesa, visto che c’era
uno sblocco di denaro abbastanza importante. Sappiamo del milione di euro, per quanto
riguarda il Piano idraulico di Tavo, ad esempio.
So che mi avete fatto un appunto in merito all’impostazione dell’interrogazione, rispetto
anche il fatto che so che avete lavorato per rispondere, di conseguenza ho ritenuto opportuno
continuare la presentazione dell’interrogazione.
ASSESSORE ZANOVELLO. Telegraficamente. Dei 3,8 milioni di euro,
l’Amministrazione, sulla base dei fondi che sono stati messi a disposizione dalla Finanziaria
l’anno scorso, ha impegnato, entro la fine del 2016, e si è impegnata proprio materialmente,
nel senso che doveva impegnare la cifra, proprio cominciare a spenderla, con importi
complessivamente per 3,8 milioni di euro.
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Di questi, 1,7-1,8 milioni di euro sono lavori che sono stati impegnati, che sono stati
realizzati e che si completeranno di sicuro entro il dicembre di quest’anno. Condizione
fondamentale, da parte della norma prevista dalla Finanziaria, dalla Legge di stabilità, per
poterli utilizzare.
Preciso che questi 3,8 milioni di euro, che sono stati impegnati l’anno scorso, non sono
finanziamenti che provengono da qualcuno, non sono finanziamenti dello Stato ma sono uno
sblocco, sono una utilizzazione di risorse economiche che erano accantonate come fondi,
come residui, in Tesoreria, dal Comune, da cinque, sei, sette, otto anni e che via via che si è
consolidato il Patto di stabilità, a partire dal 2010 e 2011, non era possibile utilizzarli.
Erano soldi che il Comune si era trovato, rinvenienti dalle passate amministrazioni, che
per una serie di motivi non sono stati utilizzati dal 2005-2006 fino al 2010, che poi la Legge
di stabilità, a partire dal Governo Monti, aveva detto: no, sono in Tesoreria, non danno
interessi ma non li potete utilizzare.
Che cosa ha fatto il Governo l’anno scorso? Ha detto: i fondi, i residui congelati, se
avete progetti esecutivi pronti per essere appaltati entro il 2016 e per essere ultimati, cioè
pagati, entro la fine del 2016, potete spenderli.
In quella fase, proprio alla fine del novembre 2015, c’è stata una decisione in Consiglio
comunale abbastanza discussa e sono stati impegnati, dei 5 milioni di euro che costituivano
questa risorsa accantonata dal Comune di Vigodarzere, circa 3,8 milioni, perché si è ritenuto,
in quella fase, che quelli fossero i lavori che si potevano fare.
Di questi 3,8 milioni, 1,8 milioni sono stati appaltati e quasi totalmente eseguiti.
Quali sono?
Manutenzione del parco di villa Zusto. Lavori ultimati e liquidati. Sono l’illuminazione
del parco, la sistemazione delle aree e dei giochi.
Manutenzione straordinaria delle scuole elementari. Lavori ultimati e già liquidati. Sono
la bonifica acustica e la tinteggiatura della mensa scuola Don Bosco; l’impianto elettrico delle
scuole di Saletto.
Ampliamento e manutenzione straordinaria della scuola media. Risultano ultimati e
liquidati i seguenti lavori: sostituzione degli infissi, sistemazione degli intonaci. Manca
l’ultimazione dei lavori di tinteggiatura esterna, che sono previsti, come avete avuto occasione
di vedere, per la fine di novembre.
Manutenzione straordinaria del Pala Certosa. Lavori ultimati e liquidati. Sono la
sistemazione della copertura, le opere edili, gli intonaci, le tinteggiature e la bonifica acustica.
Manutenzione straordinaria degli impianti sportivi, lavori ultimati e già liquidati. Sono
la sistemazione dell’impianto sportivo di Terraglione, la parte esterna e una parte degli
spogliatoi; l’illuminazione del campo di calcio di Vigodarzere.
Manutenzione straordinaria delle strade comunali. Lavori ultimati e liquidati, ne
abbiamo già parlato, sono stati impegnati 650.000 euro, di cui 500.000 euro di lavori in base
d’asta per l’asfaltatura di strade all’interno del territorio di Vigodarzere e delle frazioni.
Complessivamente è stato il lavoro più consistente.
Manutenzione straordinaria ai lavori di espurgo dei fossati. Lavori ultimati.
Manutenzione straordinaria dell’asilo nido. Lavori che sono tutt’ora in corso: cappotto
termico, impianto elettrico ed antincendio.
Sono invece stati trasferiti 60.000 euro al Consorzio di bonifica, perché è stato fatto un
intervento di sistemazione della nuova linea di adduzione, da dopo via Cesare Battisti, che
porta sulla pompa di sollevamento di via Fusinato, perché si era rotta.
Complessivamente tutti questi lavori che vi ho citato, a diverso titolo, qua ci sono
quindici pagine di determine, se volete ve le posso leggere, ma sono a disposizione, sono
lavori che sono stati appaltati e sono stati eseguiti. E sono quelli che poi si ritrovano anche
nelle determine.
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I 2 milioni di euro che sono stati impegnati l’anno scorso, entro dicembre, riguardano tre
appalti.
Sono 1 milione di euro per il secondo stralcio del Piano idraulico nel Tavo. Sapete che è
stato fatto il primo stralcio, con le canalizzazioni che partono da Salgaro e arrivano in via San
Francesco. Non sono ancora ultimati ma hanno un loro meccanismo di appalto e di progetto.
Sono stati impegnati 1 milione di euro, proprio fisicamente, appaltando 30.000 euro di
lavori di espurgo delle condotte ad un’impresa. Di quel lavoro lì è stato fatto il progetto
esecutivo da parte del Comune, anzi sono stati fatti due tipi di interventi, uno su via Mazzini e
uno su via Fornace, su via Cavino. Quell’appalto non è stato appaltato e adesso vi spiego il
motivo.
Sono invece stati appaltati recentemente – e qui ovviamente noi ci siamo trovati, quando
siamo arrivati, con la procedura in corso – il secondo stralcio di completamento della scuola
media Moroni, per 650.000 euro, e l’intervento di manutenzione straordinaria della villa Zusto
per altri 400.000 euro.
Vi chiederete perché non è stato appaltato il secondo stralcio. La legge dice che i lavori
devono essere spesati entro la fine del 2016. Quando noi siamo arrivati a giugno o luglio, i
lavori di approvazione dei progetti esecutivi e delle gare d’appalto erano in corso e già allora
ci eravamo resi conto che era tecnicamente impossibile procedere alla realizzazione dei lavori
entro la fine dell’anno, perché i soldi, dice la legge, devono uscire dalla Tesoreria.
Noi abbiamo ritenuto opportuno andare avanti con i due appalti che erano, in quel
momento, molto più avviati, dal punto di vista della realizzazione progettuale e delle gare
d’appalto ed abbiamo tenuto fermo il secondo stralcio di Tavo.
Perché abbiamo fatto questa scelta? Abbiamo fatto questa scelta perché, nel caso in cui
la Legge di stabilità di quest’anno non ci offra la possibilità di prorogare gli interventi e
mantenga le indicazioni della Legge di stabilità dell’anno scorso, i lavori che noi non
riusciamo a pagare dovremmo rifinanziarli nel bilancio 2017.
Vi faccio un esempio, l’ampliamento della scuola Moroni. Noi abbiamo appaltato il
lavoro, lo stiamo appaltando, ci manca il certificato antimafia. Metti che potremo spendere
cinquantamila euro. La legge che ci ha permesso di fare questo percorso dice: guarda che se tu
non paghi tutti i 650.000 euro, il lavoro, nel 2017, lo devi finanziare con fondi diversi.
Non chiedetemi le motivazioni, del perché è stata fatta questa cosa. Stiamo verificando
nella nuova Legge di stabilità, che molto probabilmente questa cosa sarà prorogata, però ci
siamo preoccupati di che cosa? Di dire: nel caso in cui la legge non ci permetta di andare
avanti e abbiamo appaltato i lavori, qual è la capacità del Comune di assorbirli nel 2017?
La scelta è stata molto semplice: nel caso più drastico noi potremmo sopportare al
massimo un milione di euro di spesa nel 2017, per cui ci siamo limitati a procedere all’appalto
e all’avvio di lavori per quella cifra. Abbiamo tenuto fermo il milione di euro in più, perché?
Perché, nel caso in cui la Legge finanziaria non ci permetta di andare avanti, il Comune di
Vigodarzere non è in grado di assorbire, rispetto al suo bilancio, due milioni di euro di lavori,
quindi abbiamo fatto una scelta di opportunità.
Siamo andati avanti con i progetti. Siamo in sede di gara ma non abbiamo proceduto alla
gara per quanto riguarda il Piano idraulico.
La situazione, a domanda fatta dal consigliere, è questa: 1,8 milioni di lavori fatti,
ultimati, che saranno pagati; 1 milione di euro per la scuola media Moroni e villa Zusto. Se la
Finanziaria ci dirà arrangiatevi, siamo in grado di assorbire, con il bilancio dell’anno
prossimo.
Il Piano idraulico l’abbiamo tenuto in sospeso. Se ci sarà data la possibilità, attraverso la
Legge di stabilità, di completarlo, lo faremo; altrimenti l’abbiamo già inserito nel Piano
triennale delle opere pubbliche, con finanziamenti direttamente a carico del Comune, ma
ovviamente con fasi più lunghe, perché bisogna recuperare i soldi.
Questa è la situazione, rispetto a quello che si è determinato con le decisioni del
dicembre dell’anno scorso, rispetto agli investimenti che sono stati fatti.
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Interrogazione n. 15 prot. n. 12656 del 7.11.2016, presentata dal Gruppo Consiliare
Movimento 5 Stelle, avente per oggetto: Nomina assessori Unione medio brenta spettanti
a Vigodarzere.
“Ritenuto che nelle ultime settimane si è assistito a un sostanziale stallo politico
dell’Unione medio Brenta che ha portato alle dimissioni dei due assessori dell’Unione
Gastaldon e Bazzan;
- dopo le ultime elezioni amministrative del 5 giugno il Comune di Vigodarzere non ha
ancora espresso i nomi degli assessori che andranno a far parte della Giunta
dell’Unione;
Considerato che sussiste la complessità e l’urgenza di ripensare a un radicale
cambiamento dell’organizzazione della struttura amministrativa e della fornitura dei
servizi dell’Unione per i nostri concittadini;
Chiediamo che il Sindaco stabilisca con quali tempistiche e con quali criteri preveda la
nomina degli assessori dell’Unione spettanti al Comune di Vigodarzere”
SINDACO. Io ho dato delle indicazioni, non adesso, diciamo che sono state approvate
dal Presidente dell’Unione. Le indicazioni io le avevo già date molto prima dei due assessori,
solamente che poi è nato il quesito della differenza di genere e per questo ci siamo fermati un
attimo.
Una volta ottenuto il quesito che abbiamo posto, che confermava la rappresentanza di
genere all’interno dell’Unione, ho provveduto subito.
I nostri assessori sono Roberto Zanovello ed Elisa Cavinato.
Se volete vi do anche i nomi dell’Unione Medio Brenta, di Cadoneghe e di Curtarolo.
Comunque sono stati nominati e stasera abbiamo anche avuto la prima Giunta.
Abbiamo un’altra interrogazione sulle antenne, purtroppo il nostro assessore è dovuto
andare via perché non stava bene. Chiederei al consigliere Boschello se è possibile portarla al
prossimo Consiglio, oppure gli inviamo risposta scritta.
CONSIGLIERE BOSCHELLO. L’assessore si è scusato prima, me l’ha detto, nessun
problema. Per semplificare le cose, per non mandarle avanti, visto che mi ha detto che ha già
preparato qualcosa, se mi manda una cosa scritta, anche via posta ordinaria email, va
benissimo comunque.
L'approvazione del presente verbale viene rimessa ad una prossima seduta.
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Approvato il
(verbale n.
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