Mensile Associazione Culturale Thule Italia - thule

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Mensile Associazione Culturale Thule Italia - thule
MENSILE - ANNO II - N° 11 - novembre 2005 - Distribuzione gratuita interna - Fotocomposto e prodotto in proprio
t r a d i z i o n i - m e ta p o l i t i c a - s t o r i a - e s o t e r i s m o - a t t u a l i ta’
Mensile
Associazione Culturale
Thule Italia
Numero 11
Novembre 2005
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Editoriale
E’ con questo numero che inauguriamo il Mensile
Ufficiale dell’”Associazione Culturale Thule Italia”
da quando questa è stata costituita. Ed in quanto tale
il suddetto organo sarà rivolto con maggiore incisività a diffondere le Idee e le Azioni che sono alla base
della suddetta Associazione appartenenti agli Uomini
e Donne che ne fanno e ne faranno parte integrante.
Idee che si possono facilmente cogliere dalla lettura
dello Statuto come si può altrettanto con evidenza
notare che nulla hanno di particolarmente inedito:
trattasi infatti di un’Associazione dedita allo studio
della Tradizione.
Quanti ne hanno parlato e quanti ne parlano tutt’oggi!!!
Ma se nel passato vi sono stati chiari ed esplici esempi di come si possa applicare una “visione tradizionale” nel cammino giornaliero, di contro oggi il panorama è decisamente desolante.
Di ciò - ovviamente - si preferisce ricercare la causa
in ciò che è a Noi esterno: è come se un enorme
campo elettromagnetico interferisse improvvisamente con i nostri circuiti sinaptici impedendo una corretta comunicazione. E dove è che si arresta il passaggio
dei dati? Nemmeno a dirlo...è proprio fra cervello e
muscoli volontari che si ha l’impedimento nel trasferire in Azione quel che la mente ha appreso - e si
spera ampiamente elaborato - portando il conoscitore
della Tradizione in uno stato di irrigidimento corporeo.
A chi non è capitato di incontrare replicanti che si
aggirano isolatamente o in gruppi capaci di intrattenerci per ore sul pensiero evoliano e che scaricate le
loro - e altrui - batterie si afflosciano facendosi trasportare come organismi unicellulari immersi nel
proprio liquido di “c(u)ltura?
Ma a questi, che se li conosci li eviti, si aggiunge una
categoria dalla quale è praticamente impossibile
sfuggire: i virtuosi della tastiera.
Solitamente geni incompresi che come dei novelli
Amadeus informatici scrivono le loro note in ognidove e che resteranno per sempre inascoltate.
L’Associazione Thule Italia al di là dei buoni propositi statutari è ribellione a tutto questo!!!
Non sterile dottrina che rimane lettera morta ma ponderata ed attenta traslazione dell’Idea in Azione.
Si è scritto Azione attenta e ponderata non per dare un
senso di lentezza nell’Agire ma di acume, di senso
pratico, di lungimiranza nell’Azione. Non possiamo
non aver appreso le lezioni del passato più o meno
recente per non capire che se l’Idea viene tramutata in
Azione in maniera convulsa, disordinata e disorganizzata le conseguenze possono soltanto essere
l’omicidio non tanto di se - il che è relativo rispetto
alla maestosità dell’Idea - ma dell’Idea stessa.
Uomini e Donne di pensiero quindi. Ma soprattutto
Uomini e Donne di Azione.
L’Associazione Culturale Thule Italia vuol essere senza ipocrita modestia - Maestra soprattutto di
Coerenza. E’ questa la molecola spesso mancante
causa di quell’assenza di segnale tra Idea ed Azione.
La Coerenza ci porterà a vivere ed agire anelando
verso quel senso del Sacro che non è di destra o di
sinistra ma è lassù in Alto e la cui Emanazione è Qui
in Basso. E’ la Sacralità della Madre Terra, la
Sacralità della Volta Celeste, è la Sacralità dell’Unica
Tradizione Atemporale e Aspaziale.
A tutti buon Lavoro e che gli Dei siano con Noi.
MThule
Mensile Associazione Culturale Thule Italia - Tradizioni - Metapolitica - Storia - Esoterismo - Attualità
Periodico mensile
Numero 11 - Novembre 2005 - Anno II
Direttore Responsabile: Marco Linguardo ([email protected])
Articoli scritti da: Gabriele Gruppo, Avatar, Ans, Lodovico Ellena, Janus, Miles, Spartiate, MThule, Alchemica
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Sommario
Articoli
4
L’esempio del Gruppo UR e la
Thule Italia
di ANS
9
Intelligenza, vuoto a perdere
di LODOVICO ELLENA
19
Roma: il Diritto come riflesso della
Legge divina
di SPARTIATE
27
Le rivoluzioni antimoderne e la
Tradizione: orientamenti per la
Visione del Mondo
di JANUS
34
Verso il Nostro Sole
di AVATAR
Storia e Storielle
38
Werwolf! Guerriglia in
Germania
di MILES
46
Il "Ritorno a Castel Wolfenstein"
diventa….storia!
di MARCO LINGUARDO
Gli Ultimi...
Attualita
50
In merito agli ultimi accadimenti francesi e OLTRE
di ALCHEMICA
36
52
Grandi Opere. Ragionevoli
Dubbi
di GABRIELE GRUPPO
Parigi brucia
di ANS
3
L’ESEMPIO DEL GRUPPO DI UR E LA THULE ITALIA
di Ans
Premessa
Scopo del presente articolo è indagare i possibili influenzata dalla teurgia neoplatonica, dagli insegnainsegnamenti trasmessici da un sodalizio tradizionale menti degli occultisti contemporanei al gruppo,
che tentò di influenzare anche la vita politica italiana Kremmerz, Crowley, Meyrinck, e dalle vie di realizdel primo dopoguerra mediante apposite operazioni zazione orientale quali tantra e filosofia buddista.
rituali volte a richiamare in vita la spiritualità di
Roma antica.
Se le influenze orientali nell'occultismo dell'epoca
Le fonti bibliografiche che si possono consultare per erano un elemento piuttosto consolidato, soprattuto a
rintracciare la corrente magica e l'azione spirituale partire dall'opera divulgativa, ma a tratti piuttosto
del gruppo di Ur sono i tre volumi di "Introduzione distorcente, realizzata dalla Blavatsky prima e da
alla Magia" (ed. Mediterranee) e lo studio sulle rela- Crowley poi, la particolarità del gruppo si articola
zioni esistenti tra Fascismo e ambienti esoterici rea- precisamente nei seguenti punti:
lizzato dal periodico HERA, pubblicato nel corso del
2003, recante il titolo "Fascismo ed Esoterismo".
"
Accettazione della visione della storia e del
mondo propria alla corrente Tradizionale, inaugurata
principalmente da R. Guenon, le cui influenze costi-
Il Gruppo di Ur: una descrizione sintetica
tuiscono l'impalcatura di base su cui poggia gran
parte dell'insegnamento di UR.
"
Riappropriazione delle pratiche teurgiche
Il sodalizio "operativo" denominato gruppo di UR, è proprie ai neo platonici quali Giamblico e l'imperatoil frutto della collaborazione tra più studiosi, prati- re Giuliano Augusto. Queste poi in netto contrasto
canti la via iniziatica della c.d. "Alta Magia", forma con la Goetia, la corrente ctonia e tellurica propria
di realizzazione interiore - e non solo - fortemente
alla negromanzia e alla Magia Nera. La teurgia e il
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neoplatonismo venivano visti come l'ultimo tentativo Negri (al secolo prof. Arturo Reghini, autore dello
da parte della Tradizione Romana Precristiano di studio sul simbolismo del fascio), EA (ovvero Evola
opporsi all'avanzata del culto cristiano mediante una Julius, divenuto poi famoso come cultore e divulgasintesi filosofica totalizzante.
"
tore della visione Tradizionale della storia e del
Studio filologico e pratico dei testi alchemici mondo), ABRAXA (al secolo Ercole Quadrelli, una
della tradizione ermetica Europea. Mediante l'appli- delle voci più efficaci del gruppo di Ur) e altri ancocazione spirituale delle formule alchemiche l'inizian- ra.
do veniva così a percorrere quelle estrazioni di metalli e quelle trasmutazioni atte "a renderlo una divini- Secondo gli studi effettuati sull'attività del gruppo di
tà".
"
Ur sembra certo che, da un certo momento in avanti,
Presa di coscienza in forma amorale delle cor- alcuni fra gli animatori del sodalizio fossero propen-
renti più "pericolose" intestine alla corrente magica si a vedere nel sorgere e nel consolidarsi del regime
stessa, quali l'Anticristianesimo o la cosiddetta Via fascista un momento da cogliere per iniziare una rivodella Mano sinistra, assimilata ad un atteggiamento luzione spirituale in Italia, sotto il segno del fascio litDionisiaco e Attivo che il Mago, colui che "pensa e torio infatti avrebbero potuto, secondo gli esoteristi di
vuole", pone in essere per realizzare la propria Ur, riunirsi i germi di una rivoluzione più mistica e
Grande Opera. In connessione con la Via della Mano radicale del fascismo stesso. La rivoluzione fascista,
sinistra avviene lo studio e l'applicazione dei trattati che sino ad allora non aveva ancora stretto legami
tantrici indiani, della magia sessuale e dell'assunzio- troppo forti con la cristianità (parliamo dei tre anni
ne di droghe (denominate "acque corrosive" dagli precedenti alla firma del concordato), sembrava
alchimisti) al fine di trasformare "il veleno in medici- ancora influenzabile in senso Pagano, Romano e
na".
Iniziatico. Così si vocifera di regali "augurali", sotto
forma di fasci littori pregni di potere evocativo, fatti
Il gruppo di Ur raccolse la parte divulgabile del pro- al Duce per influenzare il corso della politica fascista.
prio insegnamento e delle proprie esperienze in una Oltre a Ciò si parla di apposite cerimonie rituali volte
serie di pubblicazioni in seguito raggruppate in tre a creare forme e forze metafisiche in grado di propivolumi curati da Evola, membro attivo del sodalizio, ziare il ritorno della tradizione spirituale romana.
dal titolo "Introduzione alla magia quale Scienza
dell'Io". I capitoli ivi contenuti, firmati mediante In questo senso possiamo pensare ad un parallelo con
pseudonimi, sono stati tra l'altro compilati da: Pietro la Thule Gesellschaft, anche se questa, ospitando per5
sonalità del calibro di Hess, Rosemberg, Frack, Fatti impassibile al bene e al male, impara a voleEckart e lo stesso Hitler in guisa di ospite, ha appor- re senza desiderare. Senza paura, senza pentimentato un peso anche politico maggiore.
to.
Ur - Thule Italia / Un insegnamento che Qui diviene centrale l'uccisione del desiderio, la temnon possiamo permetterci di tralasciare
pra di una volontà pura, liberata dagli scrupoli giudaici/umanitaristici che incatenano l'uomo Bianco e
All'interno della mole di scritti lasciataci dal gruppo lo rendono debole e pronto a farsi sottomettere.
di Ur può essere di un qualche interesse prendere in
esame gli insegnamenti che i vari autori ci hanno Giunto a nulla desiderare e a nulla temere ben
lasciato, certi dell'efficacia atemporale di questi prin- poche cose vi sono di cui non diverrai signore, ma
cipi tradizionali.
di nessuna cosa godi, se prima non la hai vinta in
te.
[Occorre] creare qualcosa di fermo, di impassibile, di
immortale, tratto in salvo, vivente e respirante fuori In questo passo viene ripetuto un concetto identico,
dalle acque […] Tale è il segreto di nostra arte, arte completato però dal risultato metafisico, l'assunzione
del sole e del potere, della forza forte di ogni forza.
di una nuova natura, di una seconda nascita, che
rende l'ariano tale, ovvero l'assurgere a un ruolo di
Qui ricorre il mito dell'attraversamento delle acque, dominatore di se stessi e delle cose, che prima erano
del passaggio da una sponda ad un'altra, ma anche del oggetto di desiderio, paura e/o tormento.
simbolo delle acque, elemento ctonio, femminile e
lunare che deve essere superato, dominato ed infine Riporta il nostro M. Serrano un concetto simile, rapricompresso in una unità superiore.
portato all' hitlerismo esoterico:
Al giorno d'oggi le acque sono l'onda in piena del "Per arrivare ad essere un agente di questa specie,
caos scatenato, la rottura degli argini realizzata dalla Hitler si fece vegetariano e casto".
sovversione post moderna. Ma le acque sono anche il
vincolo molle che ci lega alle convenzioni, ai mass E in questa sede facciamo nostre i principi di Polia
media e alle loro mode, alle socrciatoie del sesso vir- sulle vie ascetiche:
tuale e/o commercializzato.
"Questa pratica va intesa come una positiva liberazio6
ne dai lacci del desiderio […] E' il Dio che discende
nell'uomo infrangendone i limiti, restituendolo alla Qui basterebbe, per shockare il lettore - non me ne
sua naturale dignità di appartenente alla stirpe degli vogliano i redattori - una frase di Lenin; "Colui che
dèi e del cielo"
aspetta una rivoluzione sociale pura, non la vedrà
mai. Egli è un rivoluzionario a chiacchiere, che non
Ricorre poi per converso uno dei punti di E. Niekisch capisce la vera rivoluzione".
per il proprio programma Nazional Rivoluzionario
Ma al tempo stesso risuonano forti le parole indo arie
"[…] Volontà di povertà. Modo di vita semplice. Che della BaghavadGìta "Io sono nei forti, nella loro forza
si sia fieri di opporlo alla vita raffinata delle potenze monda da desiderio".
imperialiste occidentali".
Non devi distruggere il sentimento, ma devi
Molte potrebbero esser le indicazioni in tal senso distruggere la torbida tua adesione ad esso, cioè la
nella vita di tutti i giorni che il nostro ipotetico letto- voluttà, il desiderio e l'avversione, l'angoscia nel
re potrà trovarsi ad affrontare. Un portamento sparta- sentire.
no in un mondo di consumismo e di esagerazioni, di
sprechi e di inquinamento. Un atto rivoluzionario, un Dice la BaghavadGìta: "Il nemico costante dei saggi
esempio che chi aderisce a Thule può dare ai propri è il fuoco inestinguibile del desiderio, che nasconde
contemporanei e che può risvegliare quella razza la saggezza, disciplina prima i sensi e poi uccidi il
dello spirito da troppo tempo assopita nella melma desiderio". Ecco in poche parole, semplici come gli
borghese.
uomini dei primordi (al diavolo tutte le fandonie evoluzioniste !!!), il vero significato della grande guerra
Di rivoluzioni vere ne esiste una sola, prioritaria e santa.
primordiale: quella vissuta dentro, piegando, il
relativo all'assoluto, l'occasionale all'eterno, via Come sarà, se Vorrà, la Thule del Terzo
durissima e improba ma - quel che più conta -
Millennio
sempre vincente, nello sgretolarsi delle convenzioni e nell'adesione interiore ad un rinnovamento Dice J. Evola dell'Ordine Nero SS:
radicale di se stessi, che metta poi in grado di
esemplificare, testimoniare, polarizzare.
"La loro aspirazione si rivolge alle origini: vogliono
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essere una comunità nella quale il ripreso contatto
con le forze originarie della stirpe e con i miti della
grande civiltà nordica primordiale si traduce in principio di una nuova indomabile vita; e nella quale il
nuovo senso del sangue deve stabilire misteriosi contatti con gli antenati e con i morti e far superare al singolo il suo isolamento individualistico, per integrarlo
nella continuità del ceppo e di una corrente di vita
parentesi nuove vie verso il futuro"
Un forte senso della vita in senso eroico, quindi in
senso lato sacrificale, sorge dalla sintesi tra l'esoterismo superiore e virile del gruppo di Ur, e il volgersi
all'origine che scaturisce in un ordine di uomini radicati e consci della propria tradizione. La Volontà virile unita al senso di responsabilità verso chi ci ha proceduto e verso chi ci seguirà.
Si rende quindi primario il principio di selezione; di
educazione come stile di vita eroico; di riproduzione
dei migliori; di risveglio delle qualità assopite.
Un speciale esempio e comportamento che faccia
affiorare l'elemento Ario e diminuisca il peso specifico degli influssi non Arii.
Un esempio eroico e solare per il versante spirituale,
che consente di guardare al futuro forti di una forza di
spirito adatta agli ostacoli che saremo costretti ad
affrontare.
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INTELLIGENZA, VUOTO A PERDERE
di Lodovico Ellena
Guardiamoci. Siamo ridotti male, malino, anzi malis- L'imbecillità da secoli detiene il potere e lo rinnova,
simo. E la causa di ciò ha la stessa cattiva madre per si tratterebbe quindi di capire come ciò sia stato postutti: la pigrizia. Pigrizia di leggere, vedere, ascoltare, sibile. Parlando di intelligenza andrà subito chiarito
soprattutto pensare. Certo non vale proprio per tutti un punto; anche se alcune persone vivranno per semma, a parte una "trascurabile maggioranza", sono pre in periferia, cos'è mai alla fine questa intelligenveramente pochi quelli che non si sono fatti mangia- za? Il paradosso è che a volte sarebbe bene invece
re dalla pigrizia l'intelligenza. E quante giustificazio- avere nostalgia dell'ignoranza, il che però non signini, motivazioni, spiegazioni, costruzioni per assolve- fica affatto affezionarsi ad essa per non mollarla più
re questa ignoranza e non togliere la cravatta a dige- a nessun costo. Sappiamo di gente così affezionata
rite convinzioni politiche, sociali, etiche, a volte reli- alla propria nescienza che pur di continuare a covargiose. Parleremo quindi di quegli uomini che voglio- la ha lasciato lupo, capra e cavoli senza risolvere la
no invece ancora subire un furto a tutti i costi: furto questione dell'attraversamento del fiume, salvo poi
di tempo, soldi, idee, intelligenza. Ma quanti oggi andare a piagnucolare presso la casa di qualche famoancora esistono con questa stravagante volontà? so farmacista per avere la soluzione. Il fatto è che
Quanti oggi rovisterebbero tra i rifiuti dell'umanità famosi farmacisti non se ne trovano mica tanti in
per inventare una sinfonia, una scultura, un pensiero, giro; un famoso astronauta o un famoso trapezista
un silenzio tra quest'indifferenza generale che - ben esistono, così come un famoso scrittore o un famoso
che andasse - li condannerebbe ad un futuro sempre architetto, ma un famoso farmacista è in effetti un bel
più remoto? In breve: ha ancora senso oggi inventare problema che l'intelligenza umana dovrà prima o poi
per questa umanità distratta e indifferente un ritratto considerare negli anni a venire. Bene, che lo si creda
di gatto sodo o di gatto alla coque? Alcuni ritengono o no esistono intelligenze che si consumano su quedi sì, ma sarà subito bene dire che questi "alcuni" stioni come questa e in ciò sta una prima dimostraziogeneralmente sarebbero da considerarsi permanente- ne per un importante assioma dalle grandi consemente in prognosi riservata.
guenze: non siamo affatto tutti uguali.
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Le persone intelligenti hanno generalmente alcuni
requisiti per cui sono immediatamente riconoscibili, L'intelligenza ha allo stesso tempo un grande amico
anche se l'intelligenza in sé è fatto ancora ben lonta- ed un grande nemico e curiosamente ambedue hanno
no dall'essere qualificato e definito. Le persone intel- lo stesso nome: religione. Alcuni ne fanno un motivo
ligenti risultano infatti gradevoli alla vista e all'udito per indagare, scoprire e stupire di tanta cecità di
ma soprattutto all'odorato: pochi filosofi hanno avuto fronte ad un'abbagliante evidenza che stordisce e fa
il coraggio di fare un'affermazione del genere, il che capire che anche il caos ha una sua legge cioè quella
la rende originale. Sul fatto che sia anche valida si per cui esso stesso non deve avere leggi. Altri ne
potrà poi eventualmente dissertare ma in fondo ha poi fanno invece un'arma impropria contro tutti i giorni
qualche importanza? Parlando di intelligenza in sé della settimana, il che rende precisi i confini del proalla fine ciò che conta non è tanto la veridicità di ciò blema. Questi uomini andrebbero odiati per ciò che
che si dice, ma se ciò che si dice può o meno essere fanno all'etica in quanto scienza, ma l'odio non è un
convincente. Lo si voglia o no, generazioni intere sentimento per persone intelligenti: per questa ragiosembrano aver fatto di questo principio una regola ne spesso queste ultime vengono soppresse.
sulla quale sono stati scritte dozzine di pepati volumi. Generalmente da uomini, il che dovrebbe essere un
punto in più per le donne a torto spesso considerate
Nella vita ad un certo punto accade un imprevisto, si proprio da alcune fedi come gli unici mammiferi
invecchia. Le persone intelligenti lo sanno e spesso si senza coda: queste fedi sono come minimo sconcerconvincono che a loro non toccherà, quelle meno tanti, peraltro - per dirla tutta fino in fondo - anche
intelligenti invece non lo sanno ma hanno la stessa certe donne lo sono.
convinzione il che produce spontanea una domanda:
di che colore sarà mai fatta l'intelligenza? Pletore di Il vero fine dell'intelligenza non è il successo ma l'atuomini hanno trovato la risposta a questo ardito que- tenzione, per questa ragione essa non riuscirà mai a
sito; il fatto è che per i neri l'intelligenza è nera, per i prendere il potere: nasce infatti già sconfitta da sé
rossi è rossa, per i verdi è verde e per i tifosi sportivi stessa. In un mondo che fa di tutto per condannare al
non si capisce invece come una persona intelligente rogo dell'indifferenza artisti, scienziati e fior di anopossa tenere ad un'altra squadra che non sia la loro. A ressici, non stupisca quindi l'odore di bruciacchiato
volte la condizione umana è già di per sé mortifican- che generalmente si avverte quando ci si avvicina al
te che non sembrerebbe il caso di aggiungerne, eppu- mondo stesso. L'intelligenza dovrebbe invece avere
re.
dei posti di blocco: chi ne fa uso passa e chi non ne fa
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uso venga invece trattenuto: un po' il contrario di in sé. Lo abbiamo peraltro detto più volte e un po' di
come generalmente funziona un posto di blocco per attenzione sarebbe a questo punto auspicabile da
alcolisti, il che potrebbe spiegare molte cose. Ma alla parte di un lettore, per Diana. Consideratelo un monifine: perché se da secoli continuano le violenze, gli to e anche un po' secco.
assassini, gli attentati, si continua invece a manifestare - spesso senza cognizione - contro l'intelligenza? Un neobruto non affermerà quindi mai "ho stima di
Insomma: cos'è mai questa intelligenza?
te" perché è troppa la stima che invece ha di sé, ed è
probabile che un neointelligente (qui affermiamo che
Per spiegarlo occorreranno parole probabilmente essendosi dispersa quasi del tutto l'intelligenza nel
adatte ad un pubblico adulto e maturo, meglio mette- mondo occorra ricostruirla, ecco perché l'aggiunta
re le mani avanti, anche perché andremo a far questa del suffisso "neo". E' un'affermazione forte, peraltro
guerra con una fionda. Il paradosso è questo: per sulle porte interne dei servizi igienici delle stazioni si
capire cos'è l'intelligenza la cosa migliore sarà quella legge di molto peggio senza che nessuno abbia mai
di frequentare dei fessi. Se frequentandoli ci sentire- avuto nulla da ridire) abbia stima di sé stesso in quanmo meglio di ciò poi diremo, ma se ci sentiremo peg- to si ritiene degno di ciò: chi quindi tra i due sarà più
gio una cosa possiamo subito affermarla: caspita! In intelligente? Nessuno o ambedue, perché l'intelligenquest'ultimo caso consigliamo inoltre di interrompere za è la facoltà propria della mente umana di intendela lettura di un libro come questo, c'è infatti il rischio re, pensare, elaborare giudizi e soluzioni in base ai
che potrebbe da costoro essere frainteso, cosa piutto- dati dell'esperienza, e l'esperienza è la conoscenza
sto difficile da digerire per noi autori avventurati in pratica della vita o di una determinata sfera della realquesto ginepraio dal quale non sappiamo proprio tà, acquistata con il tempo e l'esercizio. Dal che finalcome uscire. (Oltre a tutto con buone maniere che mente si deduce che per essere intelligenti occorre
giustifichino anche il tempo perso). Poniamo quindi fare sport.
il caso; se una persona ascolta un altro che afferma
che "è proprio vero che il lavoro mobilita, io infatti Lo sport è la negazione dell'intelligenza così come
sono sempre in movimento", l'ascoltatore sarà meno può anche esserlo un titolo di studio: ma ciò venga
intelligente di chi parla o ambedue saranno da con- spiegato meglio. Molti infatti ritengono che coloro i
dannare? Da quesiti come questo si misura l'intelli- quali passano il loro tempo a rincorrersi per il possesgenza, ma sarà un'intelligenza di tipo scientifico men- so di un pallone (o sfera, o palla, o attrezzo) siano
tre il dramma gli è un altro: dimostrare l'intelligenza malsani quando non addirittura beceri; altri ritengono
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invece che un titolo di studio da solo non garantisca perché quei principi, di cui si serve, uscendo fuori dei
l'intelligenza del portatore - non a caso molti portato- limiti di ogni esperienza, non riconoscono più una
ri di titoli di studio apprezzano il gioco della sfera - e pietra di paragone dell'esperienza. Ora, il campo di
che una persona colta non sia necessariamente più queste lotte senza fine si chiama metafisica.
intelligente di un'altra non colta. Peraltro anche un
cavolfiore può essere colto, così come un pomodoro Dal che si deduce senza ombra di dubbio una certiso una zucchina ma questo è un altro problema. Ma sima verità piuttosto utile all'economia del nostro
prima di entrare nel merito di questa spinosa questio- discorso: Kant, come peraltro molti altri pensatori a
ne, che non è poi nemmeno così sicuro che ci torne- lui contemporanei e posteriori, abusava di virgole.
remo sopra, sarà bene citare un paio di opere piuttosto interessanti che si preoccuparono di affrontare - se A questo punto si affermi con forza: c'è intelligenza
non l'intelligenza in sé - almeno le profondità cono- pensante ed intelligenza non pensante. Potrà sembrascitive: il Saggio sull'intelletto umano di Giovanni re enorme ma anche invertendo la stessa affermazioLocke, e la Critica della ragion pura di Emanuele ne si noterà che la questione non cambia il che ne
Kant. La prima di queste due utili opere si preoccu- riconferma la validità sotto qualsiasi prospettiva la si
pava di dimostrare che principi morali o religiosi non voglia vedere. L'intelligenza pensante è quindi quella
sono innati bensì conquista e prodotto dell'esperien- che si domanda la ragione di sé stessa e soprattutto
za, mentre la seconda si preoccupava di fondare come l'eventuale finalità (sempre di sé stessa); l'intelligenscienza la metafisica, tanto da affermare nella prefa- za non pensante è invece quella che si accorge di esizione del 1781:
stere ma che cerca in ogni modo di limitarsi all'abbronzatura. Espresse tempo fa un analogo concetto
la ragione umana, in una specie delle sue conoscenze, un autore italiano, Roberto Antoni, in un saggio intiha il destino particolare di essere tormentata da pro- tolato Badilate di cultura in cui si sottintendeva
blemi che non può evitare, perché le son posti dalla un'ipotesi simile. Il saggio fu letto da molti ma comnatura stessa della ragione, ma dei quali non può tro- preso da pochi, il che riporta ancora una volta in evivare la soluzione, perché oltrepassano ogni potere denza un quesito: è più intelligente chi legge o chi
della ragione umana. […] Se non che, per tal modo, comprende? Questo perché esistono casi di uomini
incorre in oscurità e contraddizioni, dalle quali può che leggono molto ma che non traggono alcun benebensì inferire che in fondo devono esservi in qualche ficio da questa loro febbrile attività: certe verità crude
parte errori nascosti, che però non riesce a scoprire, vanno alla fine esposte perché chi mira ad esistere sa
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bene che il presente gli sarà nemico e che il futuro lo perché l'intelligenza da sola non basta a esser tale e
dimenticherà. Resterebbe il passato, ma il problema l'umiltà potrebbe invece aiutarla. E questa è forse la
del tempo verrà affrontato in un'altra sede.
prima seria verità su cui invitiamo a riflettere prima
di passare al paragrafo successivo.
Per alcuni gli uomini sono tutti uguali ma noi riteniamo falsa questa affermazione in quanto, così fosse, Che l'intelligenza abbia odore potrà sembrare idea
gli uomini sarebbero tutti intelligenti. Ma in effetti c'è balzana peraltro se odore ha l'uva, un fico o la ciocun fondo di verità in quest'ultima affermazione, il colata perché non dovrebbe invece averlo una cosa
fatto è che la distribuzione di questo bene non è stata così importante e per di più bizzarra? La questione è
alla fine così uguale come certi vorrebbero far crede- di contro imbarazzante; un libro intelligente infatti
re. A tal proposito ricorreremo quindi ad un aneddoto dovrebbe in base a questo principio odorare in modo
che, chiedendo tolleranza per la scivolata che andia- differente rispetto ad uno che non lo è, cosa che invemo a compiere, risulterà più efficace di molte parole ce non accade affatto. Anzi, esistono libri assolutaal fine di farci comprendere il senso del problema. Un mente inutili che odorano in modo fragrante ed accatgiorno quindi, in un assolato villaggio del nord (ma tivante. A questo punto potrà sembrare piuttosto
riteniamo con ragione che la stessa cosa sarebbe demodé, ma per stabilire se un libro sia o meno intelpotuta tranquillamente accadere anche in un assolato ligente converrà quindi aprirlo a caso e ficcarci il
villaggio del sud), una rude campagnola avvicinò un naso con malcelata indifferenza, anche se l'operaziodisincantato docente di greco e a lui chiese: "dimmi ne non garantisce affatto la certezza che lo si possa
un po' bel giovanotto, quanti anni hanno i tuoi scola- stabilire con metodo scientifico. Facciamo un esemri?". L'uomo, in verità un po' seccato dal sentir defi- pio; apriremo quindi a caso Se la luna mi porta fortunire "scolari" quelli che per lui erano invece studenti, na di Achille Campanile, edizione Rizzoli con introsi rivolse alla rude: "intorno ai venti anni, buona duzione di Umberto Eco a pagina 72 e leggiamo:
donna". Al che la rude, in verità piuttosto seccata dal
fatto di essere stata chiamata "buona donna", a lui "Lei può cavarsi ogni voglia e fare un soggiorno piadisse: "ah venti, allora già ben sanno dove mettere le cevole con poca spesa. Abbiamo anche un negro, tra
mani". L'aneddoto si spiega da sé certo è che riguar- il personale dell'albergo. Indovini per cosa." "Per far
do al nostro discorso spiega invece ben poco, ma l'in- salire l'ascensore?" "No: per far risaltare il paesaggio
telligenza di quando in quando deve avere umiltà e dei monti coperti di neve."
mettersi da parte; in quel caso avrà un valido alleato
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Il romanzo è del 1960 e non si è fermato lì, consta di to farà quindi il soggetto intelligente in un caso che li
214 pagine e costava 14.000 lire che oggi sarebbero implichi? Abbiamo quindi qui stabilito un altro critequalcosa di più che sette euro, aveva una copertina rio di riconoscimento dell'intelligenza, ovvero che
decisamente assurda ed era suddiviso in venti capito- un'analisi completa è assai più utile di un'analisi
li. Se fosse anche opera d'intelligenza francamente incompleta o superficiale e che questo vale per ogni
non possiamo dire perché alla fine non è intelligente aspetto dello scibile, specie quando può influire sulciò che sembra intelligente ma è intelligente ciò che l'andamento economico o sanitario. Ben farebbero
piace: ma sarebbe troppo facile uscire da questa quindi quegli anoressici di ritorno che alla fine supebalorda questione con una frase fatta, per cui conti- rano il quintale a completare la loro cultura sulla
nueremo questa nostra indagine armandoci di pazien- posologia di alcuni farmaci o sui sempre più temuti (e
za e uova di balena per un piccolo spuntino.
in agguato) effetti collaterali. Sono infatti questi ultimi grandi nemici anche dell'intelligenza, e qui verre-
Pensando ad un proverbio sarà buona regola non fer- mo certo perdonati se per meglio esplicare il concetmarsi a metà strada, cosa che invece sembra essere to di effetto collaterale andremo a ricordare un anedprassi di molti lettori di quotidiani che si limitano doto che ci ha colpiti in quanto collateralmente espoinfatti alla lettura dei soli titoli. Per i proverbi non sti. Anni addietro infatti, una serie di pubblicazioni
funziona; si pensi ad esempio al detto "fidarsi è bene ebbe la fortuna di avere alcuni appassionati lettori che
ma non fidarsi è meglio". Leggendo soltanto la prima - dissero poi - leggevano queste opere traendone
parte - "fidarsi è bene" - uno comincerà a fidarsi a qualche giovamento. Incuriositi da questo fatto iniziò
destra e manca rischiando così di nuocere gravemen- una inchiesta su chi fossero costoro (età, livello culte alla propria salute. L'intelligenza in sé sembra aver turale, sesso, estrazione politica, mestiere, razza e
tenuto conto nei secoli di questa elementare misura (o numero di scarpe; sarebbe non male comunque a queregola, o accorgimento, o astuzia), tanto da farne sto punto affermare che questo genere di sondaggi
quasi un punto da metodo cartesiano. Sui proverbi sempre più dettagliati hanno ormai superato la soglia
sarà comunque bene aggiungere ancora che essi sem- della tolleranza, anche perché tolleranza non signifibrano creati apposta per misurare l'intelligenza di ca affatto accettanza); incuriositi, si diceva, venne
ognuno. Si prenda ad esempio il caso del detto "chi fuori un profilo inquietante di questo lettore tipo. Egli
lascia la via vecchia per quella nuova sa cosa perde era infatti sulla quarantina, commercialista, distinto,
ma non sa ciò che trova" e lo si consideri con "chi che però dopo aver fatto accomodare piacenti clienti
non risica non rosica": quale scelta di comportamen- le stordiva con un profumo disorientate dopodiché
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approfittava della situazione. Le clienti nulla ricorda- qualche sviluppo. Piuttosto metteremmo l'accento
vano del caso, fino a che una di queste - forse gelosa sulla totale fisicità del mondo contemporaneo che nel
ma senz'altro bionda - visse l'esperienza e denunciò siffredismo appunto vede una forma di realizzazione
l'episodio: sui giornali emerse quindi che il libero quando addirittura non un supremo télos in tutte le
professionista, di cui in breve tutto si seppe, leggeva nostre cose, e ciò anche e soprattutto per sottili intelanche di questi libri. Per noi fu una dura batosta in ligenze: non si dimentichi infatti il caso del professioquanto non ritenevamo che una persona intelligente nista di cui sopra. Ma vi è ancora chi, è in questo caso
(leggendo questi libri non poteva certo non esserlo; lo il messaggero sarà Julius Evola, ritiene invece che:
diciamo anche per compiacere chi in questo momento lo sta facendo, ponendolo in questo modo a proprio oggi, come realtà, in fondo, non si concepisce nulla
agio) potesse anche essere azzardata: fu un brutto più che vada oltre il mondo dei corpi nello spazio e
colpo per le nostre certezze sull'intelligenza in sé. Fu nel tempo. Certo, v'è chi ammette ancora qualcosa
comunque questo un effetto collaterale delle insane oltre il sensibile: ma in quanto è sempre al titolo di
letture o dell'intelligenza? Ovvero: l'intelligenza può una ipotesi o di una legge scientifica, di una idea speportare a simili eccessi o una persona intelligente può culativa o di un dogma religioso che egli va ad
anche essere azzardata di suo? E se è intelligente e si ammettere questo qualcosa […]: l'uomo moderno
accorge di esserlo, per quale ragione tace sul suo normale si forma la sua immagine della realtà solo in
azzardo e ostenta omertà? Così facendo non dimostra funzione del mondo dei corpi. Il vero materialismo da
infatti poi quella grande intelligenza, per cui essa lo è accusare nei moderni è questo: gli altri loro materiadavvero o si tratta di una simulazione? In breve ed lismi, in senso di opinioni filosofiche o scientifiche,
infine: può un paziente simulare a sé stesso intelli- sono fenomeni secondari.
genza? La risposta è senz'altro si, il che spiega molte
cose sull'andamento dell'economia e del mondo dello dal che si deduce che anche Evola come Kant abusaspettacolo ma ancora non risponde al quesito iniziale, va di virgole, la qual cosa pone un sorprendente interovvero cosa sia in sé questa nostra intelligenza.
rogativo utile alla nostra indagine: che l'intelligenza
abbia nelle virgole un suo alleato? In altre parole: che
Vi è tra gli intelligenti odierni una nuova tendenza sia utile all'intelligenza di quando in quando conceche si sta imponendo, il siffredismo, di cui però non dersi qualche pausa? Se un postino ad esempio non
andremo a parlare per non urtare cuori e coscienze cessasse mai di consegnare posta, non avrebbe infatanche se l'argomento meriterebbe certamente un ti il tempo di domandarsi perché lo fa, ma sarà poi
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così utile che egli si ponga domande sul senso della telligenza o la fine dell'intelligenza? Ora è chiaro il
posta? Questa è la ragione per cui sono nati fotoro- senso di questo problema, tutt'altro che secondario? A
manzi, televisione e poltrone odontoiatriche: su que- tal proposito ci verrà quindi bene in aiuto un episodio
ste ultime poi riflettere è severamente proibito anche di vita vissuta che meglio renderà luce al problema;
tramite sofisticati strumenti di tortura, ma ciò che più se infatti un uomo di provata intelligenza colto in
sconcerta è il fatto che l'uomo moderno ricompensi stato di grazia si lascerà andare ad affermazioni poi il suo torturatore con monete fruscianti. Il mondo peraltro giustificate da una qualche sua rabbia - del
moderno è nel suo insieme decisamente complesso, tipo "a quello orino in testa e poi dirò che egli è sudaintelligente non possiamo dire, ma complesso sen- to", noi stessi saremo per ciò in grado di affermare
z'altro.
che l'applicazione dell'intelligenza in un caso simile
sia decisamente mal gestita. Ma lo stesso personag-
In realtà fino a questo punto abbiamo nascosto un gio, saremo noi così sicuri che interrogati su chi sia
imbroglio che i più accorti avranno ormai colto. Di invece intelligente alla fine non risponderà come quel
fatto l'intelligenza in sé la abbiamo infatti già defini- Luigi Bramieri che così descrisse questa vicenda.
ta qualche paragrafo fa, prendendo a prestito le paro- Disse infatti quell'uomo che intelligenti siamo tutti
le di un qualunque vocabolario che in poche righe anche se qualche distinguo tra esseri umani andava
hanno smontato tutta questa nostra indagine renden- senz'altro fatto in quanto le razze bianche senz'altro
dola così vana: lo abbiamo nascosto per non urtare più lo sono delle altre. O meglio quelle bianche euroalcune coscienze sporche. Sembrerà cosa da poco ma pee in quanto lo dicono ancora i fatti, esistono abissaspesso i dizionari operano tale azione procurando in li differenze tra un - poniamo - inglese ed un islandequesto modo nuove nevrosi a un mondo già di per sé se. Ma certo se immaginiamo un inglese contro un'inpiuttosto affaticato. In realtà quindi, non è più tanto telligenza italiana ancora andranno fatti dei distinguo
l'intelligenza l'oggetto della nostra ricerca quanto perché quest'ultimo si mangerà quell'altro: prova di
piuttosto la sua applicazione: è infatti qui che sta il ciò le numerose barzellette sull'astuzia italica contro
vero mistero. Perché se l'intelligenza è infatti una le quella inglese. Che comunque anche in Italia da nord
applicazioni sono invece molte? E saranno tutte plau- a sud cambierà il livello qualitativo in quanto sono i
sibili? E se non lo saranno chi stabilirà quale sia e primi che han fatto l'unità e non viceversa; tenendo
soprattutto perché? E potrà un uomo intelligente fare però conto che i torinesi son poi certo più intelligenti
cattivo uso di questo strumento? E strumento per rag- dei milanesi anche solo per riconferma data dalla
giungere quale fine? E questo fine sarà il fine dell'in- dinastia regale. A ben vedere poi però in certi quartie16
ri di quella stessa città esistono ancora notevoli diffe- tipo è invece quello più complesso e curiosamente,
renze, non a caso alcuni di questi sono detti periferi- forse, anche il più diffuso. E' spesso per questo tipo di
ci (abiterebbe mai una persona intelligente in un intelligenza non riconosciuto che si fanno guerre, batquartiere simile?) e altri no, senza contare che a taglie e di quando in quando anche alcune liti condoTorino in via Milano sono poi di casa effettivamente miniali per stabilire chi sia arrivato prima in coda. Ma
le migliori intelligenze che si sarebbe tentati di defi- che tipo di segni particolari porterà l'uomo intelligennire le uniche. Meglio ancora, esse risiedono ad un te non riconoscibile? Vediamo quindi alcuni di questi
preciso numero civico dove di fatto abita chi parla ed tipi clandestini. Poniamo il caso che una attrice di
il suo dirimpettaio, anche se su di quest'ultima perso- film arditi sia per sua natura timida, essa dimostrerà
na in quanto ad intelligenza ci sarebbe piuttosto da quindi un certo utilizzo cerebrale se sceglierà di fare
dire. Diciamolo forte: l'intelligenza a ben vedere e a egualmente film arditi in cui però ella non verrà mai
ben cercare è cosa nostra. Poco da sorridere: esistono inquadrata: quel che si dice salvare capra e cavoli è
almeno sette persone per ogni città che hanno questa qui ben esposto. Oppure; che termini userà mai per
radicata convinzione e che fanno quotidianamente definire alcuni personaggi di basso profilo estetico
guerre soprattutto tra loro nonostante l'esposizione quell'uomo che vorrà apostrofarli senza però troppo
alle finestre di bandiere pacifiste, gerani e cocorite.
compromettersi? Userà un neologismo poco comprensibile, tipo "quei merdidi", che potrà essere otti-
Esistono in conclusione tre tipi di intelligenza. Quella mo escamotage per uscirne elegantemente da quel
che si riconosce e si accetta, quella che si riconosce e ginepraio togliendosi però quella legittima soddisfanon si accetta, e quella che non si riconosce. La prima zione. E ancora; quale titolo potrà mai assegnare
è quella che potremmo definire affine, ovvero quella quello scrittore che, scritto un suo romanzo ambienche ci porta a ritenere intelligenti persone che condi- tato in un agosto in cui un Babbo Natale fa distribuvidono le nostre idee, passioni, emozioni, colore zione di intelligenza al popolo di destra e di manca,
della maglia e numero di scarpe. La seconda è quella cogliendola a piene mani dal suo capiente sacco?
che potremmo definire non affine; questa è più com- "Un'improbabile storia natalizia", sarà la supina
plessa della precedente e implica - da parte di chi la risposta. Ma quale sarà dunque il denominatore
riconosce - una notevole statura intellettuale in quan- comune di simili intelligenze abusive e ben celate?
to ritenere intelligente una persona che porta una Un'analisi attenta e puntuale lo ha recentemente rivemaglia di colore differente è quanto meno dimostra- lato: in entrambi i tre casi studiati questi portatori
zione di buon gusto da parte di chi lo afferma. Il terzo intellettuali inconsci utilizzano calzini bleu. Emerge
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però a questo punto un'aporia piuttosto sconcertante: come unico sono io. Nessuna cosa mi sta a cuore più
esistono infatti anche persone a scarso rendimento di me stesso.
intellettuale - molte di esse agiscono in politica - che
utilizzano egualmente calzini bleu, come sarà quindi Come si può alla larga intuire vi è qui passione a
possibile distinguerli dai loro più attrezzati colleghi? senso unico per questo strumento - l'intelligenza -che
E' sulla base di domande simili che, spesso, sono dovrebbe invece avere il compito, almeno durante i
state costruite alcune cattedrali nel deserto.
giorni festivi, di allargare anche ad altri il vantaggio
che il suo esercizio potrebbe procurare a giovani, fer-
Si vada quindi a concludere questa nostra passeggia- rovieri, pensionati, allevatori di struzzi, lestofanti,
ta sulla solida base degli argomenti fino a qui procu- induisti e sindaci. Almeno e soprattutto per comprenrati, con il chiaro intento di avere da questa conclu- dere finalmente, definitivamente e inequivocabilsione un valido strumento per il futuro degli intelli- mente una di quelle verità assiomatiche verso la quale
genti di tutte le razze, etnie, nature e religioni. Che anche noi genuflettiamo corpo, anima e intelligenza:
l'intelligenza esista è quindi un dato di fatto inconte- lordare prati e boschi con sostanze inquinanti alla
stabile, prova ne è - a puro titolo di esempio - l'inven- lunga non porterà vantaggi. Nemmeno a quell'unico
zione delle pinne o della pizza per quattro stagioni. di cui parlò Stirner.
Che di quando in quando essa venga utilizzata dagli
uomini è altrettanto evidente, così come di quando in
quando essa venga: a) non utilizzata, b) mal utilizzata, c) utilizzata violentemente sulla base di convinzioni non sperimentabili, d) utilizzata filosoficamente
sulla base di convinzioni utili soltanto ad un singolo.
Per quest'ultimo caso, e solo per quest'ultimo, valgano ad esempio le comunque stimolanti parole di uno
Johann Schmidt, alias Max Stirner:
Il divino è cosa di Dio, l'umano "dell'uomo". La mia
causa non è divina né umana, non è la verità, non è la
bontà, né la giustizia, né la libertà, bensì unicamente
ciò che è mio; e non è causa universale, bensì unica,
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ROMA: IL DIRITTO COME RIFLESSO DELLA LEGGE DIVINA
di Spartiate
La prima versione del presente saggio fece la sua comparsa su "Camelot -Periodico di approfondimento tradizionale del Cuib Mikis Mantakas", Numero IV, nel marzo 2002. Inizialmente concepito come recensione del
testo di G. D. Casalino "Il Sacro e il Diritto. Saggi sulla Tradizione giuridico-religiosa romana e la crisi della
modernità" (Ed. del Grifo, 2000), ben presto fu manifesta l'impossibilità che il brano in oggetto rimanesse
nei "binari" della pura e semplice recensione ed anzi la necessità per il medesimo di evolvere in "qualcosa
di più".
Ne forniamo una versione profondamente rivista e corretta per Thule Italia, in grado di rispecchiare in
maniera più fedele le idee dell'autore nel momento presente.
"Il Romano aveva coscienza di realizzare il fas mutando ontologicamente l'informe nella forma, l'infinito,
l'apeiron, nel finito; si aveva così il fas dello ius, sarebbe a dire l'ordine (rtà) della formula (ius), cioè la
legge secondo il diritto divino."
-E.Benveniste, Il vocabolario delle istituzioni indoeuropee, vol. II.
"Fas è legge divina, ius legge umana."
-Isidoro di Siviglia, Originum sive Etymologiarum libri XX, V, 2,2.
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L'analisi del Passato è estremamente difficoltosa per dato storico: la storia è costituita da fatti e atti matel'uomo qualificabile quantomeno da un punto di vista riali, contingenti, transeunti e che però assumono una
temporale come "moderno" poiché necessariamente valenza peculiare su questo (e non su un altro) piano
tende ad incrociarsi con l'analisi della verità. esistenziale; va da sé che si può affermare l'esistenza
Locuzione alquanto ambigua, <analisi della verità>,
di una "verità storica", nei termini di una verità dei
addicendosi alla percezione di quest'ultima piuttosto fatti, la quale necessariamente si intreccia, sia pur
una intuizione sintetica che non una analisi. Tuttavia, attraverso vie e per tramite di meccanismi per così
in questa, e solo in questa, sede mi si conceda di fare dire "sottili", con una verità di tipo metastorico, poidella parola "analisi" un uso etimologicamente scor- ché nulla che sia materiale esiste o sussiste a prescinretto, lontano dal significato vero del termine - un uso dere da una base costituita da qualcosa che sia altro.
moderno, dunque, a fini di mera comodità espositiva. La verità storica (o di là dalla fattispecie presa in
Ciò che manca al moderno, ed ancor più al post-
esame, la verità comunque fattuale) necessita, per
moderno, che pur essendo post tuttavia dalle catego- trionfare, di uomini dotati di qualità sempre più rare,
rie peculiari della modernità è profondamente segna- quali la sincerità ed il coraggio di parlare de visu di
to e permeato, è per l'appunto una capacità di sintesi: argomenti generalmente -id est accademicamenteossia la capacità di cogliere intellettualmente (il che considerati "tabù".
non significa "razionalmente") una verità che, come Tra questi, Giandomenico Casalino col suo <Il Sacro
tale, è necessariamente di ordine preterumano, tra- e il Diritto. Saggi sulla tradizione giuridico-religiosa
scendente, immateriale. Ne discende che la percezio- romana e la crisi della modernità> [Ediz. del Grifo],
ne di detta verità è per forza di cose immediata, id est ha contribuito a divellere diversi tabù concernenti la
priva di mediazione: la sintesi realizza una fulminea realtà giuridica romana. Evidentemente conscio della
rottura di livello, che consente a chi si trova in un concreta importanza e reale potenza delle parole (e
determinato piano esistenziale di cogliere "qualcosa"
dei nomi), l'Autore già nel titolo inquadra il problema
che del suddetto piano non fa parte se non in termini alla base del suo lavoro, uno dei più spinosi tra queldi potenzialità, un quid pluris qualitativamente diver- li affrontati dalla moderna "scienza" giuridica d'imso rispetto allo status quo ante di cose.
pronta accademica, cattedratica, libristica.
Se guardiamo il problema da una diversa angolazio- Poiché i grandi problemi dello scibile umano possone, qualcosa di analogo può avvenire anche sul nostro no essere risolti solo abbandonando i metaforici
piano esistenziale, caratterizzato da categorie duali paraocchi, punto di non ritorno e cartina tornasole
quali spazio e tempo. Prendiamo in considerazione il della "scienza" moderna giuridica e non, e poiché
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Casalino ha l'abitudine di affrontare tutto secondo
l'antiaccademicissimo "metodo tradizionale" (come La "iuridica quaestio"
da lui dimostrato anche ne <Il Nome Segreto di In considerazione della peculiare forma mentis del
Roma>, ed. Mediterranee), va da sé -quasi per sillo- Romano, per il quale lo Stato (Res Publica) è tutto,
gismo- che a un lustro dalla sua uscita l'ottimo libel- non si può affrontare Roma prescindendo dal problelo in oggetto è logicamente passato inosservato, ma relativo alla concezione che il Romano aveva del
venendo relegato nei confini del milieu c.d. "tradizio- Diritto.
nalista".
Lungi dunque dal fare facile "esaltazionismo", non
È dai "Saggi" dell'avvocato Casalino che prende dun- vediamo e non vogliamo vedere in Roma solo il
que le mosse il presente scritto, che non è e non vuole Gladius e l'Imperium (nell'accezione più "terrena" del
essere una recensione, bensì nei limiti del possibile termine), poiché nulla di tanto grande ed ineguagliauna esposizione di idee e concetti peculiari di una tra- bile quanto l'Impero Romano, storicamente e metadizione senza tempo, essenzialmente irriducibili ad storicamente inteso, sarebbe anche lontanamente
assiomi-categorie-sistemi filosofici. Ribadiamo qui concepibile senza un preciso Ordine fortemente cerl'idea necessaria e fondamentale dell'uomo evoliana- cato, voluto e attuato. L'esame di Casalino prende le
mente differenziato (o differenziatesi...) inteso non mosse proprio dalla concezione romana del cosmo,
come "pensatore" in senso moderno, ossia come particolarmente impregnata dell'idea di Ordo ab
"inventore" e codificatore di idee sempre nuove, Chao.
bensì come mezzo, strumento e bocca di qualcosa di Vengono posti l'uno di fronte all'altro due tipi, il
infinitamente più grande. Beninteso, sempre e Greco ed il Romano. L'Autore identifica la peculiaricomunque strumento pensante, bocca dotata di favel- tà del Greco nel guardarsi intorno, osservare, poi
la e animo dotato di capacità direzionale, a sottolinea- vedere ergo realizzare, ed infine accettare; il Greco
re il carattere di totale attività, e non di mero balocco accetta, in senso attivo e virile, l'Ordine voluto dagli
privo di personalità, dell'uomo che liberamente deci- dèi, realizzandolo tanto sul piano individuale quanto
de di conformarsi ad insegnamenti posti sotto il su quello comunitario tramite il rito (sanscr. rta):
segno dell'eterno.
ripetizione-attuazione, secondo la ben nota formula
Una visione tradizionale del mondo infatti non nega messa in rilievo da Eliade. Abbiamo quindi, per usare
e non può negare la personalità del singolo, bensì la la terminologia di Casalino, il "dato come voluto".
sua individualità assurta a feticcio.
Non così il Romano: egli osserva, vede, constata, giudica quindi vuole, e volendo impone, e imponendo
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Chaos nell'episodio delle prime "campagne" di incre-
rettifica.
Si presti attenzione: lungi dal Romano qualsiasi vel- mento della popolazione della nascente Città, allorleità prometeica (nel senso degenere del termine) e quando Romolo, <uetere consilio condentium
brama di ùbris, egli non impone un novus Ordo di sua urbes>, attirava a sé "gente oscura ed umile facendoelaborazione. Il Romano, come il Greco, accetta la passare per autoctona" offrendo loro asylum, ossia
l'Ordine stabilito dagli dèi (Fas), ma realizza in un luogo sacro ed inviolabile intra moenia indice di
maniera più profonda e radicale del Greco (non più tutela piena ed assoluta, in cui persino il colpevole di
Ellenikòs, quando i suoi Fati incrociano quelli di reati gravi commessi nella patria d'origine non poteRoma, bensì Ellenistès) lo stato embrionale ed anco- va essere toccato.
ra parzialmente informe, non completamente svilup- Ponendo in risalto nel contempo la concezione assopato del còsmos e nella sua lungimiranza immediata,
lutamente negativa della humilitas nella Roma pre-
segno preciso di una capacità di sintesi perfetta, vede cristiana, citiamo:
quanto lo circonda, quanto è di là dalle mura (non
solo fisicamente intese) dell'Urbs, come è e come <Ivi si rifugiò dai popoli vicini, avida di novità, una
sarà, e raccogliendo il cenno, il comando e la sfida folla di gente d'ogni sorta, senza distinzione alcuna
degli dèi decide di
essere. Dunque essenza del tra liberi e servi (sine discrimine liber an seruus
Romano e' il Volere, dal che discende l'esatto oppo- esset), e quello fu il primo nerbo dell'incipiente gransto della formula sopra enunciata: il voluto come dezza.> (Livio I,8)
dato.
Ferma restando la necessità, a nostro parere, di una Nel riportare la tradizione relativa alla fondazione
applicazione "plastica", scevra di irrigidimenti, delle dell'Urbe (unica "mitologia" nota ai Romani, secondo
formulae poc'anzi esaminate è possibile affermare un vecchio e discutibile adagio ripreso da Casalino
che di qui discende il carattere di missione che il stesso sulla scorta di Evola et alii, sottolineando più e
Romano attribuisce al suo agire nel mondo: una mis- più volte la presunta assenza di miti in Roma prima
sione civilizzatrice, ordinatrice in senso eminente- del contatto con la cultura ellenica; tesi cui non posmente anagogico. In un certo senso, calandoci ora siamo aderire, specialmente in considerazione degli
nell'ottica puramente pedagogica che informa i Libri importanti studi svolti sul tema da Renato Del Ponte)
di Livio, la storia dell'Urbe, essa stessa un mastodon- Livio è cristallino: la grandezza di Roma, inscindibiltico symbolon, ci offre un esempio cristallino della mente legata alla semplicità degli albori, ha alla base
funzione ordinatrice della Romanità nei confronti del la constatazione-realizzazione e la consequenziale
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accettazione totale e virile, vale a dire non fatalistica, che il Romano prende e plasma, ad esso conferendo
dell'elemento caotico ed informe esterno alle mura la forma di cui originariamente era privo. Qui è in
dell'Urbs* (la obscuram atque humilem [...] multitu- marcia al fianco e al di sopra dei primi manipoli guidinem natam) con il preciso intento, per così dire, di dati da Romolo l'Idea di Roma come realtà ordinatri"ricominciare da zero" in perfetta armonia con la ce; qui non è l'Homo, figlio della Terra, ad agire,
Legge divina cui il Romano liberamente ergo volon- bensì il Vir, il "due volte nato" che in virtù di questa
tariamente si conforma volendo quanto per il Greco e' sua qualità conferisce con la propria incrollabile
dato, elevando il "dato" stesso e potremmo dire, quasi volontà in pieno accordo ed in perfetta armonia col
"purificandolo" da tutte le originarie incrostazioni Divino una seconda nascita anche a ciò che tocca con
caotiche.
fare, diremmo, quasi taumaturgico.
Saremmo tentati di affermare, con una espressione Questa realtà, purificata ed elevata, non fu compresa
iperbolica ma efficace, che Roma costituisce il primo -probabilmente non poteva essere compresa- dalla
e forse unico caso nella storia di quello che potrem- maggior parte delle popolazioni preesistenti alla
mo definire un "avatar collettivo, superpersonale" del nascente stella di Roma, che si opposero all'invito
Divino nel suo svolgersi eterno: l'Ordine come ideo- della res Romana a stringere con essa "alleanza e
logia. La Via Romana sembra presentare una facies connubi", formulato con le seguenti parole:
alchemica, in un'ottica di catarsi di ciò che è impuro,
di sublimazione e fissazione dell'informe.
<anche le città, come ogni altra cosa, hanno origini
È del tutto relativo, ma pur sempre utile, sottolineare assai umili (ex infimo nasci), ma poi, se il loro valoche il fatto che una "obscura atque humilis multitudo" re (Vir-tus) e gli dèi le assistono, acquistano grandi
abbia costituito il nucleo primo dell'Urbe di per sé forze e grande fama.> (Livio I,9)
non sottende la malsana idea di una "eguaglianza" di
fatto o sostanziale che sia, propria esclusivamente ad La tradizione liviana vuole che l'ambasceria romana
un concetto tutto moderno di "civiltà" intesa come venisse respinta per timore e per disprezzo della
Zivilisation il cui prototipo è da rintracciare più nel nuova stirpe di sangue troiano, forse -è una nostra
Contratto Sociale di Rousseau e nella Dichiarazione supposizione- anche in relazione ad una impostaziodei Diritti dell'Uomo che non nella Romanità. Anzi, ne rigida della questione razziale in base alla quale un
ci sembra che il significativo aggettivo "natam",
popolo nato da un substrato variegato, informe,
all'accusativo nella frase sopra riportata, indichi un "geneticamente scorretto", come la traditio lascia
substrato variegato ed informe, "caotico" appunto, intuire, non poteva considerarsi un popolo "civile"
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bensì solo un'accozzaglia raccogliticcia di elementi l'uomo contemporaneo ha un punto di riferimento
spuri che anche il Greco ormai Ellenistès nel pieno egli è salvo, si sente al sicuro, ed il progressivo allondella sua decadenza spirituale ed etica bollò come tanamento dall'Uno che è il processo che segna la
barbaròi, non riuscendo più a scorgere nei duri tratti nascita della modernità implica la necessità, per il
di quel contadino analfabeta sbarcato sulle sue coste singolo come per la società, di trovare la stella polache amava le armi gli dèi e la semplicità e rigettava il re nella dicotomia anziché nell'unità, nell'approccio
filosofare ed il ragionare contorto, la fierezza del suo analitico anziché nella visione sintetica. In questo
stesso progenitore spirituale, il tipo dorico per eccel- quadro facciamo rientrare, en passant, anche il feticlenza, lo Spartano. Un approccio opposto alla nuova cio tutto moderno dell'alternativa.
visione sintetica della vita proposta dal Romano, una Far di uno due è l'arma più efficace della modernità.
impostazione propria di un mondo vecchio azzerato e Ecco dunque che il primo dovere dell'uomo differennullificato da una Weltanschauung superiore che sin ziato o che intenda differenziarsi, dichiararsi cioè
da subito si impose, col volere divino, su quelle che altro da ciò che lo circonda, è quello di vedere in proaltro non erano che forme decadenti e vuoti gusci, per fondità, sin nelle pieghe più nascoste delle cose,
quanto non prive di valore e significato a più livelli.
anche e soprattutto di quelle che appaiono prive di
importanza e di interesse e che sono invece le più
nocive in quanto le più ingannevoli, e che come tali
non vanno dunque trascurate poiché "Dio è nei detta-
Ius e(s)t Fas
gli"... Riscontriamo in ciò la sottile vena diabolica
quindi analitica dell'uomo moderno e post-moderno,
Sono ancora molti coloro i quali modernamente non
tanto più lontano dalla Verità tradizionalmente intesa
si rassegnano alla realtà del Diritto romano inteso in quanto più si lega a doppio filo alla visione razionaliquella che e' la sua unica vera dimensione, la dimen- stica duale dell'esistenza.
sione giuridico-religiosa, senza possibilità alcuna di Esaurita questa breve ma necessaria digressione, facscissione dei due lemmi. La visione del mondo razio- ciamo notare che per quanto si cerchi, non e' dato tronalistica e "scientifica" della Modernità avverte l'irre- vare, nella storia di una qualsiasi comunità di popolo
frenabile impulso a scindere, a dividere, a "dualizza- "tradizionalmente inquadrata", alcun indizio che ci
re" in ogni settore dello scibile umano. Il che è facil- induca anche solo lontanamente ad ipotizzare una
mente comprensibile. La logica dialettica dell'Io-Tu,
improbabile netta partizione delle sfere di competen-
di Questo-Quello è finalizzata alla sicurezza: finché za rispettivamente giuridica e religiosa.
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Ciò vale tanto più per Roma. La visione romana del sino alla Lex Ogulnia, che apriva le porte del
mondo vede Ius e Fas come due fattori assolutamen- Pontificato ai plebei, ed alla pubblicazione (che,
te inscindibili: l'uno non esiste senza l'altro, il Diritto nonostante il parere contrario di Casalino, a nostro
essendo concepito essenzialmente come "diritto divi- giudizio effettivamente coincise con una sorta di laino", ossia diritto applicato dall'uomo ma procedente cizzazione del diritto) dei libri della giurisprudenza
necessariamente da una superiore, eterna Legge divi- da parte di Publio e di Quinto Mucio Scevola,
na (il Fas). A nulla valgono in tal senso le più arzigo- entrambi Pontefici.
golate fantasie della dottrina giuridica moderna: giu- Ci chiediamo dunque quale fosse il "collante" che
snaturalismo, giuspositivismo, sono solo razionaliz-
permetteva la perfetta coesione degli elementi giuri-
zazioni, schemi di massima, ulteriori incarnazioni di dico e religioso a costituire una unità indivisibile:
uno dei tanti mali della modernità, quello designato Casalino (come già Evola nel ben noto saggio su
dal suffisso <-ismo>, la particella, spesso e volentie- L'idea olimpica e il diritto naturale) individua corretri, dei surrogati e delle concezioni raffazzonate; d'al- tamente l'elemento di coesione nel Rito, che è ripetitronde servirebbe a ben poco al moderno che, per zione ergo ri-evocazione e quindi ri-attuazione
assurdo, si trovasse face to face col Romano delle ori- dell'Atto primordiale; imitazione quindi immedesigini, tentare di stordirlo con la pietosa cacofonia del mazione, ripetizione ergo realizzazione concreta nel
diritto naturale, del diritto positivo e via dicendo, non momento attuale di "Ciò che fu" in origine, all'atto
potendo il secondo comprendere le pseudo-motiva- della liberazione dei germi dello sviluppo. Un esemzioni "filosofiche" o utilitaristiche del primo, che pio lampante di quanto affermato è costituito dalle
apparirebbe alla sua anima cristallina e trasparente legis actiones poste a fondamento delle arcaiche
come pura acqua non dissimile dal verme che si forme processuali romane, in cui un ruolo prepondearrampica sullo specchio.
rante era affidato all'atto ed ai certa verba, vale a dire
Dunque, inscindibilità del dato spirituale da quello alle parole, alle formule rigidamente definite il cui
giuridico in senso tecnico: verità, questa, che trova deposito era affidato ai Pontefici e che venivano
riscontro sul piano storico nel fatto che, come tutti comunicate di volta in volta a chi avesse intenzione di
sanno, la scienza giuridica in Roma fu appannaggio far valere un proprio diritto in giudizio.
esclusivo della "casta" sacerdotale, nella fattispecie È dato qui scorgere una applicazione specifica della
dei Collegia dei Pontifices e, per quanto attiene le dottrina relativa ai nomi, alle parole ed alla loro
controversie internazionali ed in particolar modo le intrinseca potenza, ben nota al mondo romano come
vicende di carattere bellico, dei Fetiales. Ciò almeno a tutte le altre realtà tradizionali, anche al di fuori del
25
contesto generalmente definito "indoeuropeo". Se
consideriamo infatti che la posizione processuale <La storia della Romanità e' esclusivamente storia
della parte era suscettibile di venire radicalmente del suo Diritto Pubblico, e' storia giuridica e cioè
inficiata dal semplice errore di pronuncia della for- della Costituzione Romana e quindi e' storia, nella
mula affidatale dai Pontifices; se pensiamo che nel dimensione del Sacro, delle istituzioni che il popolo
quadro complessivo del processo arcaico un valore romano si e' dato con il consenso degli Dèi>
particolare assumeva, in determinate circostanze, il
giuramento (legis actio sacramento); allora compren-
(G. Casalino, Il Sacro e il Diritto, pag. 84)
diamo la sacralità e la dimensione rituale del processo presso la Romanità delle origini.
Il rito fa, il rito crea, il rito è realtà tangibile senza la
quale nulla è concepibile, non concependo il Romano
nulla che non sia Ordine ed essendo il rito strumento
principe per la realizzazione del medesimo. Il rito * Per la particolare valenza sacrale delle mura nel
infatti sublima, per usare una terminologia cara agli contesto tradizionale romano vedi R. Del Ponte,
ermetisti, la realtà circostante estraendo dall'informe, Santità
dal Chaos, l'Ordine degli dèi voluto dal Romano.
delle
mura
e
sanzione
divina
http://www.dirittoestoria.it/3/TradizioneRomana/Del
-Ponte-Santit%E0-delle-mura.htm
Dunque, ed in chiusura: Ius e Fas, o meglio Ius è Fas,
essendo esso stesso in un certo senso religio, ossia
collegamento realizzato attivamente e volontariamente, con piena coscienza, mediante il Rito (rta).
Come martello che lavora la materia informe a dar
vita a un simbolo imperituro quale il Fascio Littorio,
emblema immortale di Roma Aeterna, figlia prediletta di Mars e Venus che vede il suo stesso Nome
impresso a caratteri infuocati in quello che De
Giorgio ha definito <l'asse bifaciale di Giano>. Tutto
il resto, sono solo voces...
26
LE RIVOLUZIONI ANTIMODERNE E LA TRADIZIONE: ORIENTAMENTI PER
LA VISIONE DEL MONDO
di Janus
Questo sarà il tema di discussione che caratterizzerà propria anamnesi platonica, di ricordo primordiale e
il prossimo incontro della Thule nella città di Taranto metafisico, intuendo, "vedendo" in che direzione si
e questo, reputo, sia l'Argomento essenziale, fonda- punta il proprio arco:"In Occidente e cioè nell'Europa
mentale di un qualsivoglia progetto metapolitico e elleno-romano-germanica, nonostante la sincope
tradizionale, prima del quale, approfondito, studiato, della sua Tradizione, nel pieno di questa bimillenaria
risolto, sublimato, ogni altro discorso rischia di dive- notte, interrotta solo da eroici furori in cui, quella
nire vano, sterile, alla mercè di uno stolto intellettua- che voleva essere l'aurora, si è mutata in un subitalismo o di un puerile movimentismo. Comprendere neo crepuscolo, vi è, indubbiamente, attraverso la
realmente, effettivamente, interiormente ciò che presenza di una Via sanguigna, un tipo umano che,
vogliamo ri-affermare, i Valori e le Idee che voglia- nel profondo, appartiene a quella Tradizione sincomo difendere, la spiritualità che vogliamo ri-conqui- pata nonché a quell'Occidente"(1). Analizzare limpistare è un processo obbligatorio per una comunità damente e serenamente i legami tra storia e politica
(organica) in via di costituzione, ma anche per il sin- con Metapolitica e Tradizione non è cosa semplice,
golo combattente che voglia intraprendere la strada specie per le implicazioni sentimentali che possono
del Fronte della Tradizione. Dobbiamo, pertanto, par- intervenire, che possono introdursi erroneamente,
tire da ciò che ci ha inconsciamente uniti, da ciò che specie per quell'umana tendenza di far discendere
ha unito tanti uomini in lunghi anni di militanza e di tutto al proprio livello, considerando, erroneamente,
approfondimento tradizionale, da accadimenti storici, l'umano come riferimento indiscutibile, che abbaglia
come sono state le rivoluzioni antimoderne tra le due e non fa comprendere come, tradizionalmente insegrandi guerre mondiali, per andare oltre, per andar in gnato, l'inferiore, quindi la storia e la politica, non
profondità e conoscere (non sapere) ciò che le ha ali- possano indirizzare, giustificare, giudicare il
mentate, ciò che volevano umanamente, storicamen- Superiore, quindi la dimensione platonico-realizzatite e contingentemente (con tutti i loro limiti!) rappre- va! Il rifiuto della linearità storico-temporale è acquisentare,
i
loro
legami,
quindi,
con
una sizione comune di un certo schieramento ideale,
Weltanschauung Tradizionale, operando una vera e similmente la ciclicità come valore assoluto, come
27
norma generale di analisi: al di là dei riferimenti indù, poralità, come indicato in un fondamentale e raro
possiamo rifarci sia al tramando esiodeo sia alla libretto di Cesare Mazza, della Scuola di Mistica
conoscenza dei saecula da parte di Etruschi e Fascista e come collante per la ri-affermazione della
Romani, oltre che a quello che gli Elleni denominavo grande Tradizione culturale Europea, e non gli ele"grande anno platonico". Da ciò, simbolicamente e menti datati, legati ad uno sterile nostalgismo che non
geometricamente, invitiamo i lettori a considerare deve assolutamente appartenerci! La rivoluzione
una "apertura del cerchio" ed a visualizzare come antimoderna italiana, fascista si caratterizzava attraessa produca un andamento ondulatorio, con fasi verso un'efficace personificazione dello Stato, per la
ascendenti e fasi discendenti, all'interno dello stesso priorità data al volere e al benessere dello Stato stesciclo di decadenza: non una linea retta in caduta libe- so, rispetto a qualunque altro ideale libertario, come
ra, ma una linea che a momenti, sporadici e non pre- superamento dello Stato laico ottocentesco, demovedibili, subisce brusche interruzioni verso l'Alto, massonico, demo-liberale; c'è, quindi, un netto rifiuquasi un richiamo, a volte a stento percettibile, a volte to delle teorie individualiste e contrattualiste:"Allo
confuso, verso il Centro, verso il Divino. Queste frat- Stato venne riconosciuta una preminenza rispetto a
ture sono ravvisabili nella storia di tutte le civiltà popolo e nazione, cioè la dignità di un potere sopraeconosciute e sorte nel Kalìyuga: si sono manifestate levato solo in funzione del quale la nazione acquista
nell'Antico Egitto, in Roma Antica, nel Medioevo, tra una vera consapevolezza, ha una forma e una volonle due guerre mondiali! Come ripetuto più volte da tà, partecipa ad un ordine supernaturalistico"(2). Si
Benedetto Croce, dopo la Grande Guerra, emersero rifiutava, perciò, l'ideale venuto fuori dalla
Idee, Uomini, Influenze, che col passato recentissimo Rivoluzione Francese, di cui l'elemento costitutivo
non avevano nulla a che spartire, come se Qualcosa era l'individuo e la volontà dello Stato coincideva con
ri-emergesse dall'Antichità, una sorta di moderni la somma delle volontà dei singoli, non essendo, così,
Hykos; solo una visione storicistica, scientista, una vera volontà unitaria; lo Stato è, invece, un priusmoderna e quindi antitradizionale può limitarsi a con- logico, la cui esistenza non è riconducibile all'attività
siderare i vettori di coagulazione socio-economica, degli individui:"Senza lo Stato non vi è nazione. Ci
come la vittoria mutilata o il reducismo, che rappre- sono soltanto degli aggregati umani, suscettibili di
sentano il contingente, non l'essenziale, come quadro tutte le disintegrazioni che la storia può infliggere
d'insieme! In questa sede è d'uopo considerare gli loro"(3). L'ordine individualistico ha rappresentato
aspetti Ideali che possono scaturire da un'analisi sto- una delle più tormentate fasi di vita che la stirpe eurorico-politica, con un crisma di universalità e di atem- pea abbia mai attraversato e questo, in poco più di un
28
secolo dal declino del sistema liberale e di quello vero e giusto potere, ma dalla sopraffazione di una
sociale,
è parte sulle altre, in cui si manifesta il totalitarismo
precipitato che deve essere assente in uno Stato Tradizionale,
nel dissol- organico, articolato, differenziato, ove, sia, secondo
vimento. In un'espressione di Walter Heinrich, omnia potens e
base a ciò non omnia facens. Tale è l'insegnamento che deve
l ' o r d i n e trarsi, la via verso la vera ed autentica Libertà, non
corporativo quella grigia e borghese dell'uomo-massa, ma la presi contrap- disposizione, l'attitudine ad una visione simbolica
poneva a quello individualistico per la sua finalità, della propria esistenza, liberamente magica, ad un
che era quella di elaborare da una massa informe sussulto sovracoscienziale, trascendente, partendo
"l'entità morale del populus". In altre parole, il com- dall'interno, dalla propria interiorità, dalla propria
pito primario dello Stato Tradizionale è quello di per- natura: il fondamento della visione del mondo e
mettere a ciascun membro della comunità di svilup- della vita tradizionale è essere se stessi e restar
pare la propria personalità attraverso il pensiero, la fedeli a se stessi! Seguendo tale filone, non possiamo
azione, la lotta e la Vittoria, in relazione a qualcosa non notare come nella rivoluzione antimoderna gerche trascenda il banale individualismo, qualcosa che manica, nel Nazionalsocialismo l'idea di Stato prima
permetta al cittadino di seguire la propria natura, espressa si trasmuti nell'idea del Volk, del popoloqualcosa che ponga Ordine e Giustizia dentro di sé, razza, ma non secondo canoni bio-zoologici, ma
quindi, come un riflesso incondizionato ponga secondo una qualità direttamente spirituale: qui non
Ordine e Giustizia nella comunità Organica in cui neghiamo che in tale movimento non ci siano stati
vive, secondo la Volontà degli Dei:"Noi dobbiamo elementi di razzismo biologico, che giustamente
imitare, per quanto sia possibile, quell'Ordine, affer- Evola ha stigmatizzato e condannato, ma vogliamo
ma l'uomo della Tradizione, per la semplice ragione evidenziare come nelle alte sfere, nell'idea dello stesche quanto più il mondo degli uomini, la Comunità so Hitler l'istanza ultima e decisiva fu quella spirituapolitica, si avvicina all'ordine cosmico che è eterno le(5). In quell'esperienza all'idea del Volk, al suo
da sé e per sé, tanto più la stessa Comunità politica Capo (quasi un centro ed una circonferenza), si
si avvicinerà all'eternità come tensione e model- affiancò la tradizione aristocratica del Prussianesimo,
lo"(4). L'opposto è rappresentato dallo Stato degli Junker, che riuscirono ad imprimere quella quaModerno, in cui l'autorità è fatta discendere non da un lità elitaria, d'ordine, di contro alle pretese populiste
29
delle SA, stroncate drasticamente. Si riproposero le esso. Non è casuale, poi, che negli ambienti dove si
basi affinché un nuovo "Stato dell'Ordine" prendesse studiava lo Iaido ed il Kendo si sia creato un gioco di
vita, retto da una elite, da un Ordine che sapesse farsi parole che avvicina il termine "Cavalleria", ossia
testimone di una tradizionale visione del mondo. E' Kishido (Ki=cavalcare; Shi=uomo; Do=metodo),
consigliabile uno studio approfondito sui Castelli all'arte della guerra tradizionale, il famoso Bushido
dell'Ordine, sull'Ahnenerbe, ma quello che qui è (Bu=combattere; Shi=uomo, samurai; Do=metodo).
importante evidenziare è la consapevolezza di un Qui riecheggiano gli insegnamenti di altre grandi perrivolgimento che fosse principalmente spirituale, sonalità, come Degrelle, Codreanu, Josè Antonio, di
interiore, prima che politico e sociale, la creazione di questa grande rivoluzione antimoderna europea,
un umanità diversa, differenziata, consapevole nella mondiale; in quegli anni sorse e si manifestò l'esigenvita e nel Sacro delle proprie origini, della propria za che noi qui, in pochi, ancora non narcotizzati
tradizione. Analizzando, inoltre, la presenza in tale dall'Isola dei Famosi, avvertiamo come primaria, fonschieramento del Giappone è ovvio notare che non si damentale, quella di una rivoluzione silenziosa, intertrattò in tal caso di una rivoluzione, ma di una pluri- na, che sappia nel mondo, renderci differenti dallo
secolare tradizione solare, di diritto divino che lottò stesso:"Questa tradizione culturale europea si è traper il diritto alla propria esistenza, contro l'allora già dotta nella prima metà del XX secolo nella grande
dilagante imperialismo americano. Da esso possiamo corrente politico-culturale che si è convenuto definiriprendere la figura del Samurai, il portatore ed il ser- re spiritualista nonché religiosa, come fenomeno
vitore della Spada, cui lo lega un rigido codice etico: epocale europeo che ha rifiutato il materialismo
l'anima di colui che impugna la spada deve essere moderno e che è consistita in un generale stato d'anitagliente, acuta, forte, infrangibile e lucente, come la mo e visione del mondo o complesso di idee senza
spada stessa. In Giappone, infatti, la spada è ritenuta parole"(6). Oggi lo spettacolo cui assistiamo quotifiglia del lampo e nell'arte dello Iaido sussiste ancora dianamente è la massa informe che accorre nelle
oggi il motto "sayabakare itto", "con il fodero rimos- piazze, la prevalenza della quantità sulla qualità delle
so il colpo è immediato", ad intendere l'impossibilità idee, proprio perché questa società aberrante porta,
per una lama di stazionare fuori dal fodero senza chi si lascia portare, a ragionare sempre più in termimuoversi e colpire, similmente a come avviene alla ni utilitaristici e non in termini di un valore spirituafolgore che, uscita dalle nubi, non può non muoversi le, di una realtà eterna che sia legittimata dall'Alto.: il
e subitaneamente colpire: è la spada l'anima purifica- membro della comunità militante, perciò, non deve
ta che deve accogliere in sé il Divino e co-vibrare con abbandonarsi alla corrente di una società esclusiva30
mente di consumo, ma in sé deve rivivificare quello della monarchia costituzionale, osò riprendere il simstato d'animo di cui parla Giandomenico Casalino, in bolo di Roma come base per una nuova concezione
nome dei valori sacri delle stirpi eroiche (Onore, politica e per un nuovo ideale di virilità e di dignità.
Fedeltà, Giustizia, Verità, Sacrificio) per cementifica- Forze analoghe si svegliarono nella nazione, che,
re l'Organicità e l'Autorità della propria comunità, essa stessa, nel Medioevo aveva fatto suo il simbolo
che deve assumere le forme di una vera e propria romano dell'Imperium, per riaffermare il principio di
Civitas, di uno Stato Tradizionale, in cui poter libera- autorità e il primato di quei valori, che nel sangue,
mente seguire il proprio demone. Ciò che va inteso e nella razza, nelle forze più profonde di una stirpe
ribadito delle rivoluzioni antimoderne è la valenza di hanno la loro radice. E mentre in altre nazioni euroriproposizione del Mito, che cerca di reincanrsarni pee dei gruppi si orientavano già nello stesso senso,
nella storia, di idee-forza che sublimano qualità una terza forza si aggiungeva allo schieramento nel
umane non adeguate, forse opportunamente non ade- continente asiatico, la nazione dei samurai, nella
guate, affinché ciò che accadde valga come Simbolo quale l'adozione delle forme esteriori della civilizzadi una Reazione e non ad uso strumentale di paranoi- zione moderna non aveva pregiudicato la fedeltà ad
che interpretazioni storicistiche, sociali, economiche. una tradizione guerriera incentrata nel simbolo
Su tale punto, crediamo sia essenziale puntare i piedi: dell'Impero solare di diritto divino. Non si pretende
considerare la rivoluzione italiana, quella germanica che in queste correnti fosse ben netta la distinzione
o, magari, la splendida avventura legionaria rumena, fra l'essenziale e l'accessorio, che in esse alle idee
squarcandone gli accadimenti col bisturi ed il micro- facesse da controparte un'adeguata persuasione e
scopio per universalizzare elementi contingenti per qualificazione delle persone, che vi fossero state
avvallare qualche meschina opinione personale, superate influenze varie risententi delle forze stesse
significa solo condannarsi a non partecipare spiritual- che si dovevano combattere. Il processo di purificamente a quella tensione mitica, che travalica e supera zione ideologica avrebbe potuto aver luogo in un
gli stessi avvenimenti e gli stessi attori dei fatti stori- secondo tempo, risolti che fossero alcuni problemi
ci, quella tensione che unica può condurre l'uomo, il politici immediati e improrogabili. Ma anche così era
militante di oggi ad accedere ad una dimensione tra- chiaro che stava prendendo forma uno schieramento
scendente, secca, solare, priva di sentimentalismi, di di forze, rappresentante una sfida aperta alla civiltà
orgoglio, di vanità:" Da un lato, una nazione che, da " moderna ": sia a quella delle democrazie eredi
quando era divenuta una, non aveva conosciuto che della Rivoluzione francese, sia all'altra, rappresenil clima mediocre del liberalismo, della democrazia e tante il limite estremo della degradazione dell'uomo
31
occidentale: la civiltà collettivistica del Quarto Stato, za. Similmente in Grecia vi è Mnemosyne, dea della
la civiltà comunista dell'uomo-massa senza volto"(7).
Memoria e sposa di Zeus, madre delle Muse protettri-
A tal punto, precisata l'ottica metapolitica con cui ci delle Arti di palingenesi ermetica dell'umano nel
partecipare idealmente al passato prossimo, quello Divino. La Dea, infatti, rappresenta, con la sua fonte
che inconsciamente ci ha riuniti, ci ha reso simili nel- anch'essa di saggezza, una delle due vie che l'anima
l'animo, non possiamo non vedere che da tutto ciò può intraprendere nel post-mortem. Secondo Platone
una nuova Weltanschauung emerge, nuova ed arcaica a destra, verso Mnemosyne, si conducono i dikaioi (i
allo stesso tempo, un ricordo ed uno stato d'animo, giusti) ed a sinistra i adikoi (gli ingiusti):"Chi non ha
una vibrazione magica che ci rende partecipi degli fresche nella memoria le beate visioni di lassù, o le
arcani del mondo, della Natura, della nostra più pro- ha dimenticate del tutto, non si riporta subito all'esfonda interiorità. Una vibrazione che si sviluppa, in senza della bellezza allorché vede quaggiù l'immagiprimis, nell'individuo e nella polis in cui vive, quasi ne di essa, perciò non la venera quando la vede"(8).
simultaneamente, come se i sue elementi non possa- La memoria, quindi, squarcia il velo dell'illusione
no avere sviluppi separati, ma simbiotici, correlati tra profana, accendendo nell'uomo un vero e proprio
loro. Una vibrazione che non si manifesta senza un fuoco divino: nella tradizione nordica tale fuoco, tale
ricordo, senza un'anamnesi, come scrivevamo all'ini- furore, come invincibilità ed invulnerabilità, si manizio di codesto articolo, essendo le due cose insepara- festa nei guerrieri odinici Berserkir e Ulfeànar(9).
bili, come il cittadino e la sua polis. Questa vibrazio- Un'Idea è stata mossa, evocata nel secolo avanti quene non-duale noi la definiamo il Furor, lo stato d'ani- sto da forze che ne hanno richiamato il Simbolo ed in
mo ed il ricordo della nostra Tradizione. Nella tradi- Thule, allora, facciano quadrato tutti quelli e quelle
zione nordica Odino colloquia col gigante Mìmir, che anelano fortemente a far riemergere , in primis in
custode di un pozzo che dispensa sapienza e cono- sè, l'antica voce sacrale di questo Simbolo, di quescenza ai piedi dell'Albero del Mondo, essendo egli sto Mito; occorre, infatti, che si incontrino tutti colo"colui che ricorda", colui che conduce verso la via ro che "soffrono" l'ansia di essere presenti nella stodell'oblio celeste, di contro all'oblio terreno: in quel- ria attuale e desiderano fortemente ri-collegarsi intelo terreno l'uomo decade non ricordando più la sua riormente con la Tradizione, quella vera, vivente,
matrice e la sua origine divina; in quello celeste l'uo- espressione di una Forza e di un'Idea imperitura. E'
mo dimentica la dimensione profana, chiude i canali necessario, tramite la memoria, alimentare il Furor,
di connessione con essa, non ricorda la propria con- l'Impetus, come atteggiamento interiore, eroico, velodizione caduca per ascendere a piani di sovracoscien- ce da tenere, come Hermes, sveglio perennemente,
32
nelle antiche raffigurazioni rappresentato con elmo e 7)
Julius Evola, Orientamenti, Primo Punto,
calzari alati:"Il loro agire non è umano e ciò che è Edizioni Settimo Sigillo;
inaccessibile diviene accessibile per loro per effetto 8)
Platone, Fedro, 250e;
della divina ispirazione, e si gettano nel fuoco, vi 9)
Informazioni utili sulle relazioni tra Memoria
passano attraverso, attraversano i fiumi. Tutto questo e Guerriero è possibile ritrovarle nel testo di Mario
dimostra che essi, nel loro entusiasmo, perdono Polia, Furor, Guerra Poesia Profezia, Edizioni Il
coscienza di sé e non vivono una vita umana o anima- Cerchio - Il Corallo;
le, legata ai sensi e agli impulsi, bensì una vita più 10)
divina che li ispira e li possiede completamente"(10).
Giamblico,
I
Misteri
dell'Egitto,
Red
Edizioni, pag. 63.
Quanto scritto sinteticamente non è rivolto a tutti,
perché come spesso si è affermato Thule non è per
tutti, l'acquisizione della cittadinanza nella polis non
è automatica o dovuta, ma riservata a chi è dignificato per raggiungere la Pax Interiore, attraverso la conquista del proprio Genius, ma anche per ri-manifestare, ancora una volta, in piena Età Oscura, l'antica e
sapiente Parola della Tradizione.
Note:
1)
Giandomenico Casalino, Res Publica Res
Populi, Edizioni Victrix, pag. 138;
2)
Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich,
Edizioni Mediterranee, pag. 42;
3)
Benito Mussolini, La Dottrina del Fascismo,
Edizioni riservata del Fuan Caravella, Roma, 1951;
4)
Giandomenico Casalino, op. cit., pag. 23;
5)
Julius Evola, op. cit., pag. 252-3;
6)
Giandomenico Casalino, op. cit., pag. 25-6;
33
VERSO IL NOSTRO SOLE
di Avatar
Siamo nati in un tempo in cui è difficile affermare la Non scordiamoci di Sigfrido, che conquista i dodici
verità.
castelli, da cui i suoi dodici vassalli, ma poi va lì, da
Noi siamo coscienti di dover rappresentare in questo Re Gunther, ma lui li offre la mano della figlia, in
marasma umano che è la società moderna, un baluar- cambio del suo aiuto nel conquistare Brunilde, donna
do che sia da Luce a chi come noi vuole andare oltre guerriera, regina implacabile, nemica di chi vilmente
le illusioni che hanno ottenebrato la realtà, ma che la vorrebbe prendere, quasi una sterminatrice, persinon potranno mai cancellare la Verità . E' tempo che no di bambini. Ma lui, inizialmente si rifiuta: "io non
i lupi si uniscano, i nostri lupi, perché seppiatelo, c'è sarò mai un vassallo", ma ecco che scoprendo la sua
un altro Lupo ed è quello che divorerà l'intera illusio- ricompensa, ci ripensa, aiuterà Re Gunther, frodando
ne, è un Lupo che si autodivorerà.
Brunilde, facendole crederli di essere stata vinta in
Ora, noi siamo posti di fronte a una scelta, essere, o duello dal solo Re. Ecco che Sigfrido va in contro a
non essere.
fine tragica, forse Brunilde doveva essere la sua
Le Norne, le tre madri, drei mutter, sono sempre donna al posto della docile Krimilde?
state lì a tessere il Destino, ora noi, queste madri, Questo dobbiamo chiederci. Dobbiamo chiederci la
dobbiamo andare a richiamarle, esse sono le vie da valenza delle nostre scelte, delle nostre decisioni, è
percorrere, è il Destino da percorrere. In questo duro per questo che non possiamo fare a meno di andare
cammino, affrontiamo il fuoco, ed è come una porta avanti. Castello dopo Castello.
che noi passiamo, nelle nostre battaglie, che assomi- Chi sa se Sigfrido dopo il tredicesimo castello di
gliano a quelle battaglie antiche, in cui bisognava Gunther non ne avrebbe conquistato anche altri?
prendere i Castelli, da conquistare, da far fiorire e da Troppo lontani forse, ma non inesistenti. A guidare i
mettere tra loro in comunicazione per creare una "moderni" Sigfrido vi è la spada che tutti noi dobbiacomunità; ecco, cosa dobbiamo fare, prendere i mo sguainare dal suo fodero, che sempre teniamo con
Castelli, creare questa Comunità.
noi, è con questa che ci facciamo strada nelle orde
La base di ogni comunità sta nella Fedeltà e nella Nemiche, quelle orde che stanno dentro di noi, nel
Fratellanza, si è uno e tutti allo stesso tempo.
nostro essere.
34
Sconfiggendole avremo raggiunto la nostra più gran- cui in pochi potranno vivere, è la casa in cui avremo
de vittoria, queste orde si chiamano, materialismo, compiuto ciò per cui qui ci siamo battuti. Per questo
egoismo, paura, il voler trovare il risultato matemati- è importante non cadere.
co in ciò che aborra la matematica. Guardiamo den- Vivere nella casa di Baldur o non vivere.
tro di noi.
In questo duro cammino, molti sono i chiamati pochi
gli eletti, è il cammino della vita. Tutto dipende dal
momento in cui si decide di dare un senso o un altro
a una vita. Noi, daremo il nostro senso alla nostra
vita, e non è un caso che sappiamo come vivere perché sappiamo come morire.
La morte, altro argomento su cui interrogarsi a lungo,
altra cosa che noi, come uomini sopra le rovine, non
possiamo non considerare come un fatto della nostra
esistenza. Si vive per morire? Si muore per vivere?…lunghe risposte si sono date a tali interrogativi,
noi, intesi come comunità dobbiamo riuscire a guardare sorridenti anche di fronte al preludio della
morte, altra paura da oltrepassare.
In questo mese di Novembre, ci son cose che non
possiamo spiegarci sempre, anche sulla morte.
Dobbiamo meditare su questo con un'altra mente. I
Sigfrido, prenderanno anche il castello di Gunther, e
dalla collina vedranno sorgere il loro Sole su cui si
proietteranno, annichilendosi momentaneamente
nella loro ultima battaglia. E sarà da lì che, dopo le
battaglie di una vita, le cadute e le vittorie, avranno
trionfato finalmente, e da lì dietro, dall'ultima meta
agognata si apriranno i cancelli di quella casa a cui
hanno aspirato in tanti, a cui in tanti aspirano, ma in
35
PARIGI BRUCIA
di Ans
E questa volta non ci sono nazisti a cui dare la
globale e meticcia porrà fine ad ogni specificità etni-
colpa.
ca ed in particolare porrà fine all'esistenza dei popoli
europei, destinati alla definitiva estinzione.
I responsabili, sono gli unici presunti "europei" capa- Da un anno a questa parte infatti la rivista Thule
ci di tanto: gli immigrati maghrebini di prima o denuncia il piano di invasione perpetrato dalle truppe
seconda generazione - poco importa.
d'invasione mondialista: gli allogeni. Questi ben
lungi dall'essere utili all'economia sono semplice-
Mentre il quotidiano il "manifesto" tifa per loro, men- mente dei "borghesi in potenza", vestiti Nike e clientre i mass media (pilotati dai soliti egualitaristi terzo- ti abituali di Mc Donald's.
mondisti) li scusano, noi della Thule possiamo dire:
l'avevamo detto.
Sì, noi, invece di masturbarci con la politica elettorale o a favore di una "Europa musulmana unita alla
Turchia", pensavamo a mettere in guardia i lettori
dalle trame mondialiste che stanno portando alla
distruzione, questa volta totale, non parziale, della
nostra identità.
Se l'avvento del cristianesimo ha rappresentato la
definitiva caduta della nostra spiritualità, se la fine
dell'ancien regime e la rivoluzione francese hanno C'è una bella differenza tra i palestinesi che combateliminato ogni tipo di forma sociale e statale gerar- tono a sassate i carri armati e i loro correligionari che
chica e organica, salvo sparute eccezioni, comunque svestono il loro abiti tipici per indossare jeans e scaranteriori al fatidico 1945, oggi l'avvento della società
36
pe da ginnastica, tra chi proclama la teocrazia Afgana ieri a New Orleans. L'immigrazione la pagheremo
e chi da allogeno dice di essere islamico solo per con- tutti. Nessuna integrazione. Aiuto nei paesi d'origine
venienza quando invece viola le leggi sacre in ogni ma fermezza e rispetto della legge in Europa, con
modo (non mi pare che il furto sia un precetto corani- flussi regolati dai paesi Est Europei e blocco dell'imco). Una differenza importante da non scordare, quel- migrazione dal Terzo Mondo. Questa l'unica via per
la tra immigrati che sposano il modello occidentale - sopravvivere. Ma dato che nessun politico adotterà
quasi tutti - e i loro compatrioti e correligionari, che una politica del genere vi dico, in tutta sincerità …
restano nella miseria dei paesi d'origine pur di combattere.
Andate in palestra. Vi servirà quando dovrete difendere la vostra famiglia dagli assalti dei vandali allo-
In ogni caso, a differenza della maggior parte degli geni.
europei, sempre disposti a prostrarsi di fronte alla
barbarie d'importazione, noi avevamo messo in aller- Smettetela di rimpinzarvi di cibo e alcool.
ta il nostro lettore. Ieri a New Orleans oggi a Parigi.
Abituatevi a quando non ci saranno più supermarket.
A differenza della stantia, vetusta e ignorante "Area" Imparate a curarvi da soli. Non ci saranno medicinon ci crogiualavamo in sogni nostalgici (W gli asca- ne quando il sistema crollerà.
ri !!!), immigrazionisti (vedi Fini e il voto agli immigrati), o tanto meno terzomondisti - con il solito Abituatevi ad uno stile di vita sobrio e spartano.
corollario di autocolpevolismo e di masochismo etni- La durezza dei costumi genera dei guerrieri, gli agi
co (siamo tutti colpevoli se loro stuprano, rubano ecc. della vita moderna generano solo borghesi omoses).
suali (ogni riferimento a magnati dell'industria automobilistica è puramente casuale).
E ricordate che mentre i nostalgici gridano "Eja Eja
Alalà" un ragazzo italiano su 5 rischia la sterilità Fate dei figli e allevateli come si conviene a dei
causa varicocele. Perché ? Semplice: non esiste più la guerrieri indoeuropei. E' questa una delle poche
visita militare che poteva mettere in guardia i giova- speranze per il futuro.
ni italiani.
Ed io vi dico, non curatevi dello shopping, pensate a
cosa sta succedendo a Parigi, a cosa succedeva l'altro
37
WERWOLF! GUERRIGLIA IN GERMANIA
di Miles
Premessa
L'8 Maggio del '45 si chiudeva, ufficialmente in Europa una stagione che se addensata di lutti, orrende stragi, e drammi di ogni tipo non potrà non essere in futuro ricordata come l'ultimo canto del Cigno della
Germania e del Popolo Tedesco, quando il concetto supremo di volontà si era incarnato nell'Azione per mezzo
del suo Cancelliere Adolf Hitler, autentico catalizzatore dei destini superiori della Nazione Tedesca prima e
Europea successivamente;
Non può quindi non stupire che quello spirito sopravvivesse, ma ancora di meno deve stupire che esso, mano
alla armi trovasse ancora chi lo avrebbe difeso.
L'Armata del Lupo quindi, ovvero la traduzione corretta del termine Werwolf che , insieme con l'assonanza Werewulf (lupo mannaro) rappresentarono non solo uno spirito politico incarnato in
chi ne fece parte, ma anche la logica Weltanschauung di chi ne
militò, operando braccato appunto come Lupo, con motivata ferocia e deciso a difendere solitariamente o in piccoli branchi il proprio territorio, invaso dagli eserciti alleati
fig 1 Dente di Lupo - Prapaganda Werwolf
Poco calzante comunque qualunque paragone eventuale con i movimenti cosiddetti partigiani; Infatti se assimilabili per un certo verso come tecniche di lotte e combattimento, ricordiamoci che i Lupi operarono senza
alcuna speranza ne possibilità di appoggi esterni (a differenza dei vari movimenti della cosiddetta resistenza
che ricevevano normalmente aiuti paracadutati) e soprattutto senza nessuna possibilità di aiuto o cooperazione da parte di alcuna forza militare regolare. Quindi una dimostrazione di quello che se alcuni possono considerare insensato fanatismo, noi possiamo invece considerare come precisa e ferrea volontà di testimoniare
fino all'ultimo ciò che è stato ed è il più elevato Idealismo. Tutto ciò perchè se essi obiettivamente senza speranza, essenzializzavano comunque la decisa volontà di ricordare al mondo che un certo spirito, una certa con38
cezione immateriale ed elevata della vita si è manifestata, e se dopo sessant'anni di oblio storico e soprattutto di ulteriore decadenza morale dell'Uomo noi siamo ancora qui a parlarne vuol dire che questo inverno per
quanto rigido e lungo, prima o poi lascerà un posto ad una radiosa primavera.
fig. 2 - Istruzioni di Martin Bormann si funzionari di partito, per la creazione di cellule di
combattimento, in data 10 Marzo 45
Nascita, retroterra culturale e politico
Come naturale frutto del Nazionalsocialismo , che considero riduttivo legare solo al NSDAP, in quanto ciò
limiterebbe ogni analisi solo ad una certa contingenza storico-politica, il fenomeno Werwolf ha radici che
affondano nei secoli, non mescolando, ma invece unendo in un filo unico elementi connessi alla storia stessa
della Germania, "barbare" concezioni di antica ritualità Pagana, con una Mistica Medievale che trae radici
pulsanti dal Cristiano Meister Eckhart,e dai Cavalieri della Croce Teutonica, dalla Gross Preussen trionfante a Sedan, alle pulsioni ed alle dinamiche del Socialismo,ovvero un cammino simile, parallelo e però destinato ad incrociarsi con l'Italia e la continuità dell'Impero e della missione di Roma, entrambe non a caso deluse e catalizzate dalla Prima Guerra Mondiale.
39
fig. 3 Attentato nell’aprile 1945
fig. 4 Attentato ad una tradotta della 7a armata USA
Possiamo perciò considerare oltre ai sovraesposti motivi di fondo, almeno cinque importanti basi ed esempi
per la (ri)nascita e lo sviluppo dell'"Armata del Lupo"
"
Il primo, movimento Werwolf, ovvero una forma di milizia contadina, che durante la guerra dei tren-
t'anni, si formò in vari villaggi dellla Germania , ove in un paesaggio lavorato dall'uomo irrompono i demoni della distruzione sotto forma di armate mercenarie straniere. Agguati, e assalti da e nella macchia, sono la
tattica di combattimento di questi militi, non tanto e non solo per salvaguardare uno status quo di vita, ma
soprattutto per difendere e far rivivere mediante il combattimento una mai sopita forma mentis. Non a caso
l'omonimo romanzo di Hermann Löns, vettore di questa specificità guerriera fu uno dei libri più letti , diffusi (e la cui lettura era incoraggiata) nel primo dopoguerra. Ernst Jünger rileggendo sul fronte russo Il
Wehrwolf osservava che "malgrado quella maniera xilografica, la descrizione risente dell'antico nomos".
"
La prima Tugendbund.che insieme alla Landsturm furono strumenti di catalizzazione la prima e di
organizzazione "paramilitare" la seconda (anche se più corretto dire di esercito di popolo, vista la sua connotazione di leva "quasi" generalizzata) ovvero di forza d'urto, capeggiata dalla nobiltà tedesca (in primis dal
Von Lutzow) in funzione di contrasto alle truppe Napoleoniche , a partire dal 1809;
Curioso da notare che fu il primo esempio di leva generalizzata in Prussia, contribuendo a costituire sia come
base di Tradizione, che come esperienza bellica, la "nuce" di quello che fu uno dei miglio eserciti del mondo.
"
I Freikorp post 1918 - ovvero i veterani della Prima Guerra Mondiale che per contestare il Trattato di
Versailles e per sentirsi meno "abbandonati" dallo stato durante la grande crisi economica tedesca conseguente alla fine della Guerra, si riunirono in Corpi Franchi, ovvero Corpi Liberi, comandati dai loro diretti superiori del tempo di guerra e totalmente indipendenti dallo Stato Tedesco prostrato ai Vincitori.
40
fig. 5 Cecchino ucciso dai Britannici, mentre in abiti
civili difendeva Lubecca, nel Maggio 45, il cui
corpo fu, lasciato esposto a monito della popolazione.
fig.6 (a destra). Fucilazione del Werwolf Richard
Jagczyk
Politicamente di estrazione varia erano per la maggior
parte dei NazionalBolscevichi anti Marxisti, formando la
cosidetta Rivoluzione Conservatrice del Socialismo
Prussiano. I Freikorp a livello organizzativo erano delle
formazioni "irregolari" che si muovevano in una situazione di virtuale anarchia statale, con l'unico obbligo di fedeltà verso il concetto di Onore e Cameratismo e di
obbedienza al loro comandante, spesso un Eroe di Guerra.Utilizzando le stessi armi e il più delle volte gli
stessi fregi dei reggimenti nei quali avevano combattuto, con l'aggiunta di scudetti da braccio riportanti il
nome del Freikorp (che di solito era quello del loro ex Comandante in guerra e attuale Comandante in strada); molto utilizzato sara' il Totenkopf, proprio degli Ussari Neri della Testa di Morto, che verra' poi proprio
per questo usato anche dalle SS.
Su molti elmetti verra' utilizzato anche lo Swastika, simbolo su cui non credo si debba dire ulteriormente ma
che nelle trincee era usato anche come portafortuna esoterico e mistico , I Freikorp combatterono ferocemente in Slesia e in Pomerania contro i Polacchi che volevano annettere Danzica e parte della Prussia Orientale,
cosi come difesero la zona della Ruhr dalla presenza allogena delle truppe Francesi.(oltre che un opera di totale contrasto alle forze Spartachiste nei grandi centri urbani)
"
Le formazioni NS clandestine in Austria prima del 1938 , e in Cecoslovacchia che spesso, essendo
41
fuorilegge si trovarono, ad agire e proliferare in il controllo del Generale delle SS Prutzmann, per un
maniera occulta, furono un ottimo archivio di tecni- totale di alcune migliaia di nuove "reclute"
che non convenzionali.
"
La Germania aveva accumulato durante la guerra una
Infine la tradizione dei tribunali della Santa non comune esperienza di guerriglia e controguerri-
Veheme, fraternità medievale a forti connotati esote- glia, e ne aveva elaborato le principali tecniche, e
rici, che amministrava una giustizia, spietata , senza appunto per lo studio e l'elaborazione di queste fu
volto, contro i nemici del popolo, in nome di un con- creato un apposito ufficio di studio in ambito SS e
cetto di giustizia superiore (di origine Divina) e quin- uno
similare
presso
l'
OKW
di non necessitaria di qualsiasi formalità giuridica, (OberKommandoWehrmacht), gli stessi che nel
con agguati nel cuore della notte terminanti con Dicembre 44, insieme ad elementi principalmente del
l'esposizione del cadavere a monito per la popolazio- 501
ne.
SS
FalschirmJager
e
della
Divisione
Brandeburgo misero in moto, sotto la guida del
Colonnello delle SS Skorzeny, l'operazione Greif
Breve storia del movimento
(Grifone), ovvero la penetrazione di circa duecento
addestratissimi soldati, dietro le linee nemiche nelle
Alla fine del 1944, in previsione di un generale col- Ardenne, ove, indossando l'uniforme della Polizia
lasso sui due fronti, nel prospettarsi di una mitologi- Militare americana, e essendo tutti perfetti padroni
ca apoteosi crepuscolare di sangue germanico, il della lingua, contribuirono, con operazioni di sbagliaReich tedesco, nelle figure di Himmler, Bormann e to convogliamento e incolonnamento dei rifornimenGoebbels, , decisero di organizzare, addestrando ti, ad allentare la pressione sul fronte
componenti della Hitlerjugend, SS, Luftwaffe e Oltre che nel castello , di Hülchrath, vicino alla città
Volkssturm, gruppi di partigiani Hitleriani che avreb- renana di Erkelenz, dove affluirono i primi volontari
bero dovuto rallentare l'avanzata nemica operando fu deciso, onde rendere efficace una organizzazione
occultamente nelle retrovie , e continuare la lotta ramificata a cellule indipendenti di costituire presso
nelle foreste dopo una eventuale caduta del Terzo molti centri di addestramento della HitlerJugend (e
Reich.
della BDM, la componente femminile dell'organizza-
Vennero qundi organizzati e addestrati parecchi grup- zione), scuole di sabotaggio e di operatori-radio, per
pi di resistenza, a loro volta ideati e comandati da permettere una sia pur latente struttura di coordinanumerosi Uomini di Fiducia del Fuhrer (Axmann, mento tra i vari Werwolf -Kommando e di poter
Goering, Kaltenbrunner), e vennero messi tutti sotto instaurare emittenti radio clandestine, per sobillare la
42
popolazione e ricordare loro che "qualcosa" viveva circoli di pressione affaristici , industriali e militarancora, la più famosa delle quali appunto fu Radio conservatori (ed è da notare come tutto ciò permettè
Werwolf, che trasmetteva proclami e direttive di att- che nella seconda metà del 1944, la produzione militacco dal cuore della foresta di Harz. A tutto ciò anda- tare crescesse del 40%). Tutto ciò a similitudine , per
va unita la stampa e la diffusione capillare, oltre che fare un paragone a noi magari più vicino e conosciudi testi "Ideologici" anche di manuali di tecnica di to con le scelte compiute sempre nel 44 dal PFR, al
guerriglia, di sabotaggio e di "ricette" per fare esplo- congresso di Verona, con una nuova pagina di storia
sivi con elementi di facile reperibilità.
che è ancora tutta da scrivere, perchè rimasta intonsa.
Questo processo avvenne parallelamente alla milita- Queste formazioni di combattimento rientravano nel
rizzazione della restante , non mobilitata precedente- più grande piano strategico del cosidetto "ridotto
mente, popolazione civile, mediante la formazione bavarese" ovvero la concentrazione delle ultime
della VolkSturm che anch'essa erede dei movimenti grandi unità, in questo autentico bastione naturale,
di milizia armata sopra ricordati, aveva i caratteri (e onde poter, insieme alle pari passo sviluppate armi
in parte lo status legale) di componente regolare delle segrete, poter essere un centro per una ipotetica
forza armate. Anche se spesso vengono descritte riscossa della macchina bellica tedesca, o più verosiesclusivamente come "arma della disperazione" que- milmente per il tanto atteso, sperato e logico cambio
sto nuovo tipo di pratica furono allo stesso tempo di fronte AngloAmericano, in funzione anticausa
ed
effetto
di
una
evoluzione
del Sovietica, ritenuto verosimile fino a quasi l'ultimo
NazionalSocialismo, ritornando più vicino che mai mese della Guerra. Solo il repentino crollo del Reich
alla sua caratteristica di movimento da e per il , a seguito della capitolazione seguita alla Caduta di
Popolo, inteso come la forza vera della Nazione. Berlino, con l'ordine di Keitel , di fermare qualsiasi
Questo processo che parte dai processi e dalle epura- attività militare in corso, evitò l'attivarsi generalizzazioni, più Ideologiche che fisiche, a seguito del com- to del meccanismo
plotto traditore del 20 Luglio 44, riavvicinano il NS, Di pari passo all'avanzata del Esercito Russo in
ulteriormente alle sue radici più profonde e immate- Pomeriania e Slesia e dell' Esercito Yankee sul
riali, ma allo stesso tempo, alla sua origine Reno,molte di queste unità di combattimento iniziaMovimentista, Ardimentosa, e per certi versi caratte- rono la loro guerriglia condotta solitamente durante
rizzata da un "Nichilismo Costruttivo", oltre che ad la notte, quando uscivano dalle loro "Tane di Volpe"
una più diretta interazione con le masse in ottica (delle buche piene di armi scavate a fondo nel terreinterclassista, purgandolo dalle scorie borghesi e dai no boschivo onde evitare di le emanazione di odori
43
percepibili dai cani poliziotto) dedicandosi alla so i comandi alleati, e di confusione nelle organizzadistruzione dei ponti, dei depositi dell' esercito inva- zione e comunicazione, in modo che col minimo sforsore, alla minaccia dei collaboratori degli alleati/russi zo, fosse possibile ottenere a livello strategico, il
e alla loro stessa liquidazione ; L'episodio piu' singo- massimo danno, evitando infine il rischio che operalare fu' l'uccisione, perfetta nella sua esecuzione,del zioni di maggior portata ma magari di non totale sucBurgmeister (borgomastro/sindaco) tedesco instaura- cesso, portassero , oltre che alcun risultato alla Lotta,
to dagli alleati ad Aachen, tanto che sia civili che la possibilità di scoperta dell'intera cellula . Si calcoalleati cominciarono a temere il fenomeno, vista lò infatti che nell'ottica strategica dell'azione avrebanche la tendenza degli eserciti occupanti a ricattare bero causato molti più danni centinaia di piccole
e tiranneggiare la popolazione con tagli alle già mise- azioni che uno o due "colpi grossi", distogliendo
re razioni di cibo, nefasta conseguenza del progetto di truppe occupanti nella protezione di una vastissima
distruzione del popolo tedesco, mediante una calcola- rete di obiettivi sensibili.
tissima sottoalimentazione attuata su disposizione Unito a ciò, ed all'opera occulta di sabotaggio,
dell'assistente di Roosevelt, Morgenthau.), alla già mediante immissione nei serbatoi dei mezzi alleati di
citata pratica medievale della Sacra Veheme, ovvero sabbia e detriti, è da rilevare come tali tipo di azioni
il Tribunale Popolare che giudicava e colpiva a morte richiedessero un basso supporto logistico, ed erano
i traditori (chi alzava bandiera bianca dinnanzi ai can- fattibili anche dagli elementi che sebbene ben motinoneggiamenti russi, chi tradiva i segreti dei vati, scarseggiassero di addestramento.A scanso di
Wehrwolfen, chi collaborava con il nemico). Le prin- equivoci di stampo sensazionalistco-complottista, è
cipali azioni, oltre alle citate esecuzioni vehmiche da notare come queste strutture, acefale (è perciò
(che furono circa una decina di casi) riguardarano semmai ancor più degne di lode in quanto non poteazioni cruente di sabotaggio con esplosivi, presso vano contare su alcun appoggio, anche morale, gerarcaserme , comandi , e trasporti militari, nodi ferrovia- chico) non ebbero mai , in fase postarmistiziale, ne un
ri e ponti, (con svariate decine di nemici uccisi) ma capo ne un qualsiasi ordinamento anche clandestino.
anche è soprattutto una più minuziosa opera di sabo- Altre azioni della Werwolf furono le scritte murali
taggio delle comunicazioni mediante centinaia di epi- giganti notturne nelle citta (tipo "Lieber tod als sklasodi di taglio di cavi telefonici e di distruzione di ven" o "Sieg oder Tod" e "Wir kapitulieren nie!"), la
gruppi elettrogeni e stazioni radio;
propanda antialleata clandestina e numerose minacce
A livello pianificativo, da Prutzmann fu ritenuto più vergate sui muri ma il piu' delle volte fisiche a tutti
saggio creare un clima di incostante insicurezza pres- coloro che, oltre a non supportare la Resistenza
44
Werwolf collaboravano anzi con il nemico. Visto che do le stime più basse)
per il Werwolf la cattura equivaleva alla morte.
sancite esse stesse nella
"democratica" conferenza di Yalta; Solo la successiva
Va' detto che singolari azioni come e gigantesche (e tra l'altro prevista da Hitler) rottura della "strana
"incise" su laghi gelati (1946) e altre azioni di sabo- alleanza" convinse che "forse" la Germania qualche
taggio non si spensero fino al 1957, anche se la mag- valore nell' ambito geopolitico poteva averlo e quingior parte della prassi di azione continua, terminò nel di vi fu un radicale cambiamento "contrordine", sia
1947.
ad Est che ad Ovest.
Che risultati ottenne la Werwolf?
Al di là di una mera lista numerica, di numero di
obiettivi raggiunti, è da notare che la Werwolf come
non avrebbe potuto vincere un nemico così preponderante ha comunque conquistato il suo obiettivo, ovvero quello di Testimoniare. A mio modesto parere è da
rivelarsi infondata l'ipotesi di alcuni storici, che riten-
fig. 7 Swastika, Notare la data 1946
nero non tanto "inutile", ma bensì dannosa la loro
opera, in quanto acuì le coseguenze dell'occupazione
alleata. Basterebbe ricordare loro le centinaia di
migliaia di prigionieri di Guerra Tedeschi, volutamente lasciati morire di fame, onde poter minare ogni
base di rinascita della nazione, o le stesse magre
razioni che venivano destinate alla Popolazione civile (e amministrate con una perversa logica di Do ut
Des in cambio della dignità di un popolo, e dove gli
americani che sempre si son vantati di essere un
popolo di liberatori, amministrarono con la più scientifica prassi di procurata sottoalimentazione) oltre
ovviamente alle deportazioni forzate ad Est, di un
elevatissimo numero di civili (oltre un milione, citan45
IL “RITORNO A CASTEL WOLFENSTEIN” DIVENTA...STORIA!
di Marco Linguardo
Non so quanti di voi conoscano il gioco della id Software “Return to Castle Wolfenstein” ma per continuare
a leggere e godere delle assurdità che si paleseranno a breve occorre una concisa descrizione del gioco.
Questo sparatutto si svolge nel 1943, durante la seconda guerra mondiale. Voi impersonerete B. J.
Blazkowicz, un sorta di agente segreto degli Stati Uniti, che incaricato dall'UAS (Ufficio Azioni Segrete)
dovrà far luce su strane voci che parlano di attività occulte e ingegneria genetica da parte dei nazisti.
All'inizio dell'avventura, riusciremo facilmente ad evadere dalla nostra cella per poi fuggire dal castello di
Wolfenstein, facendovi largo a colpi di pistola. Usciti dal maniero dovrete intrufolarvi in un paesello pieno
zeppo di nazisti pronti a tutto pur di mandarvi prima del previsto dal buon Dio, per poi entrare nelle viscere
della terra, nelle catacombe. Qua verrete attaccati da cavalieri fiammeggianti e zombie che colpiranno indistintamente voi e le truppe tedesche rimaste dentro, e a poco a poco verrete a conoscenza di nuove armi biologiche sviluppate dalla divisione paranormale delle SS guidate da una certa Von Bulow. Scoprirete che
dietro tutto questo si cela l'enigmatica figura di Heinrich Himmler, braccio destro del Fuhrer, coinvolto nella
ricerca della tomba di un antico sovrano e dei suoi Cavalieri Oscuri, e del quale dovremo svelare l'intero
piano.
46
Ed ora tenetevi forte perchè quanto leggerete vale molto di più di mille libri di barzellette di Totti! Veniamo
alla cosidetta "storia" e precisamente ad una parte di un paragrafo tratto dal libro "Attività delle SSAhnenerbe" di Gabriele Zaffiri edito da Nicola Calabria venduto anche nelle Librerie “specializzate”....
“LE SS-AHNENERBE A CACCIA DI PIETRE SPAZIALI
(…)
Un'altra inquietante pietra che fu oggetto di attenti studi da parte dei ricercatori delle SS-Ahnenerbe fu la
"Pietra di Chintamani", un trapezoedro di pietra nera o dì metallo con particolari striature luccicanti. Una
parte sarebbe conservata in un monastero del Tì-bet, un'altra presso il Museo di Storia naturale di New York
e un ulteriore terzo frammento sembrerebbe trovarsi nella mitologica ed esoterica città di Shamballah.
Molti testi esoterici, tra cui gli scritti di Ponape, oltre ai testi già su riferiti, ne menzionano l'esistenza. In
base ad antichi testi, visionati da alcuni ricercatori delle SS-Ahnenerbe, un pezzo della Pietra di Chintamani,
che avrebbe una certa origine celeste, fu mandato dal Tibet al re Salomone in Gerusalemme che la spezzò
ulteriormente ricavandone un anello. Leggenda simile a quella relativa all'anello con il simbolo della svastica posseduto dal grande condottiero Gengis Khan. Ebbene, sempre secondo le ricerche effettuate da alcuni
studiosi delle SS-Ahnenerbe che riuscirono persino a visionarle, le Pietre di Chintemani avrebbero la facoltà di influenzare persino gli eventi mondiali. Infatti risulterebbero costituite da moldavite, uno strano minerale conosciuto per essere una sorta di "accelleratore" spirituale e, secondo alcune leggende, fungerebbero
da faro guida in grado di condurre alla "città degli otto immortali". Secondo quanto raccontato da alcuni
bonzi lamaisti, le Pietre di Chintamani avrebbero una sicura origine celeste, in quanto proveniente da un pianeta del sistema solare di Sirio. Sarebbero caricate con lo "Shungs", e quindi sarebbero simili ad un accu47
mulatore elettrico. Inoltre le Pietre sarebbero capaci di restituire l'energia accumulata al suo interno per far
si di far aumentare la vitalità spirituale di chiunque la tocchi, incrementandone altresì le conoscenze e le
capacità psichiche. Quindi una chiave per accedere al destino di ogni persona. Unendo queste strane ricerche esoterico-misteriche con esperimenti occulti e genetici, utilizzando l'ingegneria robotica e biologica
con antichi riti, alcuni studiosi delle SS-Ahnenerbe, inglobati nella SS-Paranormal Abteilung, la cui protezione era affidata ad un reparto di donne guerriere delle SS sul modello mitologico delle Walchirie comandate dall'Oberst (grado corrispondente a colonnello) Helga von Bulow, cercarono di creare un esercito invulnerabile di zombies SS (in merito si veda il capitolo "Operazione guerrieri invincibili" sul libro
"Ahnenerbe - l'Accademia delle scienze delle SS") Gli esperimenti furono effettuati presso il castello di
Wotfenstein, nella zona di Padeborn; e da documenti che circolano tra gli studiosi, fu creato almeno uno staffel (squadra) che
doveva portare
alla
creazione
di un
"KOMMANDO LEBEND.TODS".
Tali prototipi di zombie-SS furono chiamati in codice "Uber-Soldat" e tutto il loro corpo era pieno di
metallo. Questo perché sì utilizzava tecnologia Tesla in grado di generare sugli "Uber-Sol-dat" potenti campi
elettrici e magnetici, per poterli così teleguidare come vere e proprie creature alla Frankensteìn. Inoltre il
reparto speciale della von Bulow compiva scavi archeologici nei pressi del villaggio, ubicato vicino al castello.
Si sa che scoprirono molte catacombe e un'antica chiesa; inoltre scoprirono moltissimi manufatti risalenti
all'incirca all'anno 1000 d.c...
In merito alla SS-Paranormal division proponiamo 4 telegrammi, venuti alla ribalta dopo molti anni dalla
fine della guerra. Eccoli:
1 March 14, 1943 7pm
Very upset with how things are progressing. The work is getting sloppy. Everyone in too much of a rush.
Ignoring precautions. Certain corners just cannot be cut. Those olà mystics werefar too cleverfar that. Helga
is thè worst offender of. ali. And she is supposed to be overseeing us! Does she remetnber 1939? Does she
want another disaster like thè Holstein dig? Ithink this piace is affecting her. I know it's affecting and I don 't
just mean thè weather.
2 March 16, 1943 5pm
Total disaster! Just as Ifeared. A premature breech ofthe outer seal. Ali Hell has literally broken base! It 's
48
1939 ali aver again, maybe even worse. Three team members missing - including Otto. Idon ì hold out much
hopefar them. Also, Ijust heard two spies were captured. Can thingspossibily gei any worse? Ifeel awful.
3 March 17, 1943 3pm
Unbelievable! Wejust barely contain one disaster and now she speaks ofgoing after thè "Dagger of Warding
".
4T0: SS Oberfuhrer Blavatsky
From: Oberst Von Bulow
Ihave incredible news. Our team hasjust uncovered evidence of an even older burial site within thè church
ruins. I believe this could actually be thè Tomb of Olaric, fabled weaponsmith of Ancient Thule and founder
ofthe Legion ofthe Dark Forge. If this is thè case then contained within may be thè long lost Dagger of
Warding, one ofthe most coveted relics in ali ofThulian lore. What a glorious discovery this would befar ali
ofus.
Regards,
Oberst Helga Von Bulow, SS paranormal Division"
Pensierino della sera: Ricordatevi che Thule Italia non deve estraniarsi da questa epoca di disvalori ma deve
viverla per utilizzarne i mezzi e per smascherarne - a cominciare dalle inezie - le menzogne.
49
IN MERITO AGLI ACCADIMENTI FRANCESI E...OLTRE
di Alchemica
Quanto accaduto nelle ultime settimane a Parigi e in zione francese che arse in pochi anni tutto ciò che
altre città francesi si impone alla nostra attenzione in rappresentava il vecchio e decrepito ordine segnando
modo eclatante. Molte sono state le interpretazioni l'ascesa definitiva della borghesia. Anche se forse ci
per spiegare questo conflitto sociale sbocciato troviamo in presenza di un evento meno radicale
improvvisamente nel cuore della nostra Europa di cui rimane senza ombra di dubbio un' avvisaglia di tempi
la Francia, da sempre, rappresenta un baluardo… in molto turbolenti per i popoli europei che, schiacciati
negativo… è doveroso aggiungere.
fra immigrazione selvaggia ed un sistema economico
sempre più asfissiante impostato sul dogma consumi-
Molte voci interessate si sono fatte sentire e, come al stico, stanno letteralmente perdendo la loro anima.
solito, accavallandosi e confondendosi non hanno
permesso ad alcuno di comprendere la torbida realtà Il nocciolo dell'intera questione è la mancata integrache tali fatti chiaramente sottintendono .
zione di queste genti di colore all'interno delle nostre
Dal punto di vista di Thule dovrebbe essere chiaro società ma, a differenza di come vorrebbero presenche il volersi schierare, come gioco dualista impone tarcela i governanti e i mass media, tutti impegnati in
alle coscienze ottenebrate, da una parte o dall'altra contorsionismi mentali per spiegare il risultato ovvio
della barricata è quanto di più ridicolo e assurdo si di una forzatura che vìola tutte le leggi della Natura,
possa immaginare. Schierarsi con l'ordine costituito l'integrazione non è fallita a causa di errori secondari
rappresentato dal governo francese o con i "ribelli" ma proprio perché sotto qualsiasi condizione essa è
delle banlieus è comunque schierarsi contro sé stessi semplicemente impossibile, almeno fintantoché esie contro i propri più vitali interessi.
steranno differenti razze.
Quella rivolta che si è propagata a macchia d'olio dai Il punto cruciale in ordine a questi problemi secondo
quartieri più fatiscenti della metropoli parigina la nostra visione del mondo non è mai stato come
potrebbe richiamare alla lontana il fuoco della rivolu- livellare tutta la popolazione di un paese affinché non
50
sorgessero ingiustizie ma invece quello di come sud- l'aggravarsi della crisi di questa nostra epoca con
dividere gerarchicamente le funzioni e i ruoli all'in- tutte le conseguenze negative che questo comporta
terno della stessa per creare quell'armonia che è spec- d'altra parte è proprio grazie a tali circostanze che ci
chio fedele dell'Ordine Celeste.
si può aspettare che sorga una reazione, una presa di
coscienza, un movimento nuovo e rinnovatore che
Le democrazie moderne peccano (ma dire "peccare" sappia, per dirla con Evola, tramutare il veleno in farè un eufemismo perché anzi le democrazie assolvono maco.
proprio il compito assegnato loro laddove generano il
caos crescente che è sotto gli occhi di tutti) di questa Di certo non sarà con l'aiuto di maghrebini e disererisibile convinzione: che sia possibile un domani in dati che la gioventù d'Europa potrà costruire il suo
qualche modo integrare tutti sullo stesso piano.
futuro ma è proprio tramite la polarizzazione della
crisi fra organismi di governo e le masse urbane che
Fermo restando quanto appena detto sarebbe altresì potrà stagliarsi gradualmente una nuova figura di
errato voler operare un riduzionismo che indichi nel combattente e patriota. Superiore ad un tempo agli
solo fattore razziale (nella sua stretta accezione biolo- uni e alle altre. Thule si incastra esattamente in quel
gica) l'origine di quanto sta avvenendo in Francia e, centro lasciato vuoto dagli stolti e dai dormienti.
secondo quanto riportano le notizie più recenti anche
in altri paesi d'Europa. Bisogna infatti anche tener Mentre i nostri nemici lavorano a scavarsi la fossa da
conto della degenerazione in senso materialista di soli Noi siamo impegnati a costruire una realtà diffequelli che difficilmente potremmo trovar il coraggio rente, una realtà che ci parli di un ritorno progressivo
di definire fratelli di stirpe.
alla Terra e ai suoi benefici frutti e, nello stesso
tempo, un ritorno al senso di stirpe secondo le leggi
Una vasta congerie di individui atomizzati e massifi- inviolabili del Sangue. Pur accettando la sfida di
cati che gli echi perniciosi del mai cancellato pensie- sopravvivere in un contesto urbanizzato e moderno
ro giudaico-marxista continua ad aizzare e sollevare già possiamo tracciare delle linee ideali che indichiin funzione destabilizzante contro la coesione sociale no ciò che di questo mondo attuale Noi categoricadel nostro popolo.
mente rifiutiamo e non sentiamo appartenerci. Linee
La questione è dunque composita e non presenta faci- ideali che indichino quali sono gli orizzonti per una
li vie d'uscita. Se da una parte tali sommovimenti possibile rinascita e di cui l'Associazione Thule Italia
all'interno del tessuto della nostra società segnano si sta facendo portatrice e realizzatrice.
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In un contesto civile in cui sempre più persone si
abbandonano al flusso dissolvente dell'entropia, in
cui una sparuta minoranza si interroga angosciata e
sopraffatta da innumerevoli dubbi e lacerazioni psichiche gli unici che avranno la speranza di sopravvivere e andare Oltre il limite di quest'era saranno coloro che avranno stabilito tra loro ed in loro la vera
Giustizia. Non quella di cui parla in televisione il tremolante Chirac ma quella che nasce dal profondo di
sé e si ottiene mediante trasmutazione divina.
Questa notte possono bruciare nei grigi e malandati
sobborghi di tutte le grandi città, accese dalla furia
incontrollata di uomini-bestie, pure altre centinaia di
automobili.
Nel nostro domani non vi saranno gli uni, non vi
saranno gli altri.
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GRANDI OPERE. RAGIONEVOLI DUBBI
di Gabriele Gruppo
In principio avrei voluto scrivere un articolo incentra- mi accorsi che il tema "TAV" non può essere circoto sulle proteste in Val Susa, contro le perforazioni scritto entro le sole dinamiche della Val Susa e che il
prospettive che, in teoria, dovrebbero valutare cosa problema in se è notevolmente più vasto e complesnasconde di pericoloso il cuore del massiccio alpino so.
designato dal percorso della linea ferroviaria "TAV- Premetto innanzi tutto una cosa; io non sono mai
TAC", e che però sarà sicuramente traforato per il stato un fervido militante ambientalista. Non perché
passaggio della Torino/Lione di là dai risultati che non sia sensibile alla cura del territorio naturale in cui
esse daranno. Da quasi un mese poi tali proteste viviamo, cui sempre sono andati il mio rispetto e,
hanno preso un tono acceso, ed hanno posto la Val come indoeuropeo, la percezione della sua divina
Susa nell'occhio di un ciclone politico e mediatico essenza perfetta; bensì perché ho sempre diffidato di
senza precedenti.
quegli atteggiamenti, un po' da eterni adolescenti
La voglia di esprimere la mia protesta e la solidarie- "fricchettoni", riscontrabili nel fattore umano che
tà, a chi si dovrà sorbire lo stravolgimento del proprio popola l'ambientalismo occidentale.
territorio in nome di un indistinto ed onnipotente Il mio interessamento alla tematica riguardante la
"progresso", ha poi ricevuto impulso da un bel presi- tratta ferroviaria ad alta velocità, particolarmente tesa
dio anti-TAV, cui ho partecipato Sabato cinque in Val di Susa ma egualmente problematica in ogni
Ottobre, organizzato dai militanti di "Progetto località interessata dal suddetto progetto, abbraccia
Torino" (www.progettotorino.org), gruppo che sta tutto un discorso più ampio, che ha la sua essenza
tentando di sensibilizzare, in modo non conforme nella moderna sperequazione delle risorse naturali e
rispetto ai canoni dell'ambientalismo comunistoide, dalla progressiva devastazione del nostro ambiente,
quante più persone possibili su tale questione, e che di cui dovremmo esser simbionti accorti e non sanvede, per la prima volta forse, degli attivisti della guisughe avide.
destra radicale impegnati in un terreno abbastanza Dunque veniamo ai fatti in questione, in modo da
inesplorato per la così detta "Area".
poter così comprendere qual è l'oggetto del contende-
Ad un certo punto delle ricerche di documenti però re, prima di azzardare ipotesi o giudizi.
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La tratta TAV-TAC (Alta Velocità-Alta Capacità) opere che, è ben ricordarlo, a tutt'oggi restano per lo
Lione-Torino, che coinvolgerebbe la Val Susa, fa più abbozzate sulla carta, a causa di una contingenza
parte del "corridoio multimodale n. 5" che, a realizza- economica non altrettanto rosea come i sogni di chi
zione integralmente compiuta (tra diversi decenni!), sta nei palazzoni U.E. e dei loro padrini benemeriti.
dovrà collegare Lisbona e Kiev attraverso il Nord I fautori entusiasti di tali progetti tuttavia non si
Italia, quale punto di transito centrale (vedi danno per vinti, scomodano i romani e la loro rete di
carina)seguendo una direttrice mediterranea parallela strade consolari a paragone, e l'ineluttabilità della
a quella più nordica Rotterdam-Kiev. Il progetto globalizzazione per giustificare i criteri a "manica
europeo, riguardante la riorganizzazione dei trasporti larga" con cui saranno reperite le risorse economiche
rotaia/gomma/mare è suddiviso in dieci "corridoi" di di realizzazione delle strutture.
lunghezza continentale, atti a far coprire grandi Ed è stato proprio l'aspetto connesso al reperimento
distanze a persone e merci in breve tempo, nella spe- delle risorse finanziarie quello che ha dato vita ai
ranza così di poter smaltire con efficacia il previsto principali problemi, fin dal concepimento della stragran flusso d'interessi economici e strategici tra l'U.E. tegia a "corridoi", e per la cui risoluzione si è cercato
ed i futuri Stai membri del settore balcanico ed ex di creare una sinergia "pubblico/privato" per il sostesovietico.
gno finanziario. Sia quindi utilizzando direttamente
A conti fatti anche "solo" la presa in esame del "cor- le risorse dell'Unione, sempre più motivo di scontro
ridoio multimodale n.5" terminato equivarrebbe a tra i membri più influenti, Inghilterra e Francia in priveder realizzati migliaia di chilometri d'infrastrutture mis, sia facendo leva sui crediti occidentali bilaterali
ferroviarie ed autostradali, centinaia di realizzazioni e multilaterali (Banca Mondiale e istituti finanziari
attigue e di poli logistici, con un teorico conseguente privati nazionali ed internazionali), non che tramite
beneficio per l'intero continente; e a detta di chi diversi sistemi di drenaggio di fondi addizionali
sostiene queste strategie a "corridoi" questa risulta (tasse e pedaggi). Il reperimento di capitali "privati"
un'occasione imperdibile, cui nessuno può opporre è risultato però decisamente ostico anche a causa di
rifiuti o dubbi di nessun tipo.
brutte esperienze quali il fallimento della S.p.A. che
Un atteggiamento abbastanza manicheo verso questo gestiva il tunnel Calais-Dover; il tanto strombazzato
panorama di roseo sviluppo economico del nostro "Tunnel Sotto la Manica", che avrebbe dovuto rendecontinente, se non fosse che esistono diversi risvolti re più "europea" l'Inghilterra, e che invece a tutt'oggi
della medaglia, che gettano qualche considerevole sale solo agli onori delle cronache per il flusso d'allodubbio sulle ricadute pratiche di queste gigantesche geni asiatici che intendono arrivare a Londra in modo
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poco ortodosso.
fine lavori viene meno la volontà di ridurre tempi e
Dunque il panorama reale vede sul terreno europeo, costi". Capito che "grande" figura imprenditoriale?
interessato al nostro "corridoio 5", una parziale inau- Inoltre il general contractor, una volta scelto attravergurazione di cantieri nell'U.E., tra cui quello in Val so una gara, non è obbligato a tenere, a sua volta, altre
Susa e nella tratta Torino-Milano, ed una desolante per i sub appalti. Il che potrebbe essere accettabile in
arretratezza d'iniziative tra i neo Stati est europei, a un sistema prussiano, quale noi auspicheremmo per il
causa di risorse troppo modeste a petto di questi pro- futuro d'Europa, ma non sempre si adatta bene alla
getti continentali d'estrema complessità.
situazione italiana avvezza ai capricci di padrini,
L'Italia si è però distinta per creatività, inventandosi "pezzi da novanta" e picciotti d'ogni risma. Dove ci
il curioso imprenditore denominato anglofilicamente sono pochissime grandi imprese, tutte collegate tra
"general contractor".
loro, e una miriade di medie e piccole che, con que-
Ma chi è questo bel personaggio?
sto sistema, rischiano di essere prese per il collo da
Presto detto; è in pratica un appaltatore generale del- chi ottiene i lavori; e come da tradizione a far la parte
l'opera di natura privata.
del leone sono stati i "soliti noti" della nostra italiet-
Uno che quindi si prende la responsabilità di proget- ta, tra cui in prima fila l'eterna famigliola Agnelli con
tare, di realizzare l'opera, di sub-appaltare ciò che tutto il codazzo di rampolli, banche e società di
occorre. Ma non di gestirla per rifarsi delle spese. E' comodo al seguito, che di questa torta, da svariati
un caso unico in Europa? Forse no, ed intendo inda- milioni d'Euro, ne aveva decisamente bisogno per
gare nel prossimo futuro, anche se nel nostro sistema proseguire nei suoi vizzietti, tanto stravaganti quanto
le "stranezze" sono più evidenti a quanto pare; infatti costosi e nella sua affannata corsa ad accumulare ricsi ha un appaltatore con i poteri del concessionario, chezze grazie alle speculazioni a più livelli, in cui
ma senza i rischi di chi gestisce l'opera a fine lavori. sono diventati dei veri maestri d'arte .
Praticamente lui costruisce, incassa e se anticipa soldi Ovviamente il sistema politico tace, firma cambiali in
li ottiene dalle banche con la garanzia dello Stato. Ma bianco per i general contractor, e tenta di dilazionare
c'è un problema, osservato ad esempio da Ivan i pagamenti con formule tra le più svariate. Vi ricorCicconi, direttore dell'Istituto emiliano di servizi alle date quando L'On. Giulio Tremonti, Ministro
imprese Quasco: "Il general contractor, in queste con- dell'Economia, propose di vendere le spiagge del
dizioni, tenderà a far durare i lavori più a lungo pos- demanio pubblico? Temo non fosse un colpo di sole
sibile e a farli costare di più. Perché questo è il suo estivo o un aperitivo troppo alcolico mal digerito a
interesse d'impresa, e senza il rischio di gestione a farlo parlare…
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Più che delle risposte in senso stretto, in questa mia ricerca sui progetti infrastrutturali pan-europei, ho dato
corpo a molti dubbi, che ritengo quanto meno ragionevoli.
Perché l'Unione si impegna corpo, anima e quattrini (virtuali e non) in progetti multimodali, quando in ogni
Stato europeo, anche in quello più evoluto, urge la rimodernizzazione d'utili strutture già esistenti?
Come si può pensare che gli Stati dell'Europa dell'Est possano integrarsi con il resto dell'Unione, quando si
stanno trascinando nel baratro dell'indebitamento estero pur di far realizzare loro i diversi corridoi?
Come si può esser certi che tra vent'anni queste strutture possano servire, se l'economia del nostro continente, secondo stime attendibili, sarà stritolata da India e Cina in meno di un decennio?
Cercherò di trovare qualche risposta convincente entro breve.
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