LibertàEdizioni

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Alberto Pellicci
MOMENTO CAMERIERE
DEL WEEKEND
LibertàEdizioni
Ai miei genitori, sempre presenti.
Alla mia famiglia, che mi ha insegnato a lavorare con serietà.
A Tarcisio e Dina, che mi hanno insegnato che si può (si deve) ridere
anche quando si lavora con serietà.
A tutti i camerieri del weekend.
PREMESSA
note circa l’utilizzo del presente libro
Checché ne possiate pensare, la presente “serie continua di fogli stampati
della stessa misura, cuciti insieme e forniti di copertina e rilegatura” è da
considerarsi a tutti gli effetti un “libro”, ed in quanto tale il suo principale
uso deve intendersi quello della lettura.
Tuttavia l’Autore, per incentivarvi all’acquisto, stima utile proporvi
ulteriori e molteplici modi di impiego.
È possibile infatti utilizzare profittevolmente questo “libro” quale
sostegno o rincalzo provvisorio (c.d. “zeppa”) per gambi traballanti di
mobili, tavoli e/o sedie.
Opportunamente aperto, il presente volume può fungere da paletta per la
raccolta delle deiezioni di cani e gatti nei pubblici parchi.
Ottimo per schiacciare zanzare, mosche, uccidere i più disparati tipi di
insetti (si pensi che con la sola pubblicazione Autore ed Editore hanno
dato il colpo di grazia alla letteratura italiana!)
È utilizzabile come “dissuasore” su autobus, treni, spiagge: fingendosi
interessati alla lettura si può evitare di venire abbordati da vicini di
ombrellone o viaggiatori pendolari che risultino sudaticci e sgradevoli.
Avvertenza: non utile con controllori e/o bagnini.
Previo ritaglio di numero 2 (due) piccoli fori paralleli tra di loro, e
posizionando essi di fronte al proprio volto (più precisamente all’altezza
degli occhi) questo tomo può essere utilizzato per spiare ciò che accade
intorno a noi senza destare sospetti.
L’Editore e l’Autore sconsigliano vivamente l’utilizzo del presente libro
come tovagliolo per il trasporto sub-ascellare di baguette, anche qualora vi
trovaste nei pressi di Parigi.
Buona lettura.
Momento cameriere del weekend
PREFAZIONE
Ristorante La Cecca, Coselli. Domenica, ore 18.30. Il servizio del
pranzo è appena finito, tra poco più di una mezz’ora arriverà il
primo tavolo per la cena. Giuseppe (il Padrons) è di là, a sistemare
le ricevute e gli scontrini delle carte di credito. Sua sorella Ileana (la
Padrons) è in cucina, prepara gli ultimi dolci prima di andare via
(“ho fatto una teglia di tiramisù. È per i clienti, non è per te!! Prima
o poi, quant’è vero Dio, ti ci metto il Guttalax...”). Vita (la mia
collega) è andata un’oretta a casa, per rilassarsi. Io a casa non ci
vado, sto a Porcari, anche se non trovassi traffico in un’ora farei
appena in tempo ad arrivare, salutare i miei e già dovrei ripartire. Mi
fanno male i piedi (maledetti piedi piatti! Maledette scarpe cinesi da
12 euro e 90 comprate per risparmiare!!). Emano un leggerissimo
odore di fritto (e già mi va bene, che fino a qualche anno fa,
quando ancora si poteva fumare nei locali, puzzavo di fumo e mi
bruciavano gli occhi). C’ho ancora sei ore di lavoro davanti prima di
potermi buttare su un letto.
Via, mi devo rilassare anch’io. Allora accendo Facebook, mentre
nella mia testa continuano a volteggiare episodi di vita da
portapiatti...
“Oh, questo lo devo proprio scrivere!”
È così che nascono i Momenti cameriere del weekend.
Approssimativamente, in 12 anni a La Cecca ho fatto alcune
migliaia di servizi. Che corrispondono ad alcune decine di migliaia
di persone a cui ho dato da mangiare. Se avessi 50 centesimi per
ogni volta che qualcuno durante l’ordinazione mi ha detto “la carne
me la fa ben cotta, più cotta del normale, sennò la rimando indietro.
Ma non troppo cotta, sennò la rimando indietro” oggi avrei i soldi
necessari per comprarmi un’auto nuova. Invece l’unica cosa che ho
è la gastrite, e diversi capelli bianchi sulle tempie.
E allora l’unica soluzione è riderci un po’ su.
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MOMENTO CAMERIERE
DEL WEEKEND
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17 novembre 2013
il cliente rompiscatole
prima o poi succede sempre, nei momenti di piena. C’hai il 3C che
aspetta i secondi, 1A ha già ordinato due caffè d’orzo e un amaro,
2B ha chiesto il conto, 1C ti fa cenno per avere un’altra minerale,
1B sta per finire il pane.
2A deve ordinare. È un tavolo da 2, legge il menù da 5 minuti
buoni.
Ce la puoi fare. In fondo sono 12 anni che fai ‘sto lavoro. Ce la fai
in scioltezza.
Ti fermi a prender l’ordine a 2A.
“allora che vi porto?”
“uuuuuh... ma qui è tutto buoooono...”
oh cavolo...
“...sono un po’ indeciiiiisa...”
no, Signore, non dirmi che...
“seeeeenta, avrei qualche domanda...”
CAVOLO!
2A è il tipico esponente della categoria ai più nota come “Il cliente
cagacazzi”!!!
“seeeenta... ma nel peposo c’è tanto pepe?”
“ma il pesce è d’allevamento o fresco?”
“ci sono più lische nell’orata o nel branzino?”
“una fiorentina da due etti me la può fare? Ben cotta...”
“la trippa di quand’è?”
“secondo lei a me piacciono i garganelli?”
“ma poi, cosa sono esattamente i garganelli?”
una goccia di sudore freddo riga la fronte del cameriere.
Dalla cucina si cominciano a sentire le urla (“Albertooooo!!!
Diacciano i secondi di 3C!!! Oh teeestadicazzo!!! Io il galletto non te
lo riscaldo!! Albertoooooo!!!”)
1C, quello che voleva l’acqua, ha oramai evidenti principi di
disidratazione.
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1B ha finito il pane e, per fare la scarpetta, dopo aver constatato
che nessuno lo guarda, s’è lanciato ad usare il mignolo.
1A bofonchia (“sì, però me l’aveino a di’ che ir caffè andava ancora
macinato... Dov’ein andati a prendelo, in Brasile??”)
2B sarebbe anche paziente, ma non è abituato a passare tutto quel
tempo solo con la moglie, è evidente che non hanno niente da dirsi,
se aspettano ancora un po’ il conto va a finire che se ne accorgono
e poi divorziano. Davvero vuoi averli sulla coscienza?
E te sei lì.
Immobile.
Col sorriso ebete.
A rispondere.
“e, mi dice, che tipo di carne c’è nel ragù di carne?”
“e i vostri tortelli li fate voi?”
“avete l’acqua leggermente frizzante?”
“il risotto al piccione lo fate solo col piccione?”
quando cominciai a fare questo lavoro non capivo come mai molti
tra i camerieri anziani tendessero ad alzare il gomito.
Adesso so.
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8 settembre 2013
“dammi un parere...”
prenotazione telefonica
“ciao carissimo, sono XXXXX [nome che non ho mai sentito].
Ascolta, ma stasera c’hai gente?”
“ehm... nella norma, è sabato sera sa...”
“sì, ma ci sarà da aspettare? tipo, te ci verresti a cena?” [!?!]
“ceeerto che verrei! via, dai, non ci sarà da aspettare troppo
immagino...”
“allora prenoto per 4”
“perfetto. a che ora?”
“TE A CHE ORA VERRESTI?”
no, guarda, c’ho ripensato, io fossi in te non verrei.
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25 ottobre 2013
è una questione di civiltà!
io te lo dico, Giovane donna che vieni portata a mangiare a La
Cecca di giovedì sera da un ragazzo.
È un giovedì sera piovoso e umido di ottobre, l’esemplare tipico di
giovane uomo starebbe assai volentieri chiuso in camera con la
barba di tre giorni, l’ascella commossa e i calzini da cui si
intravedono le dita a giocare a Fifa 13 ruttando redbull.
Non gli piace andare a mangiare al ristorante, non c’è abituato (si
vede da come si muove).
Eppure no, s’è fatto la barba, s’è docciato, s’è messo i jeans
strappati delle grandi occasioni, una t shirt cazzofiga e t’è passato a
prendere. È evidentemente uno studente, non c’ha un euro e ha
chiesto ai suoi un finanziamento. E neanche poco. Perché ti porta
in un posto dove sa che potrà spendere una bella cifretta, a seconda
di quello che mangerai. Infatti lui prende MEZZO antipasto e un
primo (no dolce no caffè). E te prendi l’antipasto, la tagliata di
manzo, contorno, dolce e caffè.
E lui muto.
Lui che per fare colpo finge pure di intendersi di vino (cannando
clamorosamente... vabbè, il cameriere compassionevole lo
asseconda).
io te lo dico, Giovane donna che vieni portata a mangiare a La
Cecca di giovedì sera da un ragazzo: è una questione di civiltà, di
buon gusto, al limite di spirito evangelico e carità cristiana.
Giovane donna, gliela devi da’.
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Momento cameriere del weekend
17 Agosto 2014
“tanti saluti a Luana!”
DRIIIN!!!
“la Cecca, buonasera”
“bbbuonsera, sono De Feo, c’è Luana?”
“no, ILEANA [la Padrons] non c’è, rientra tra un’oretta...”
“aaaah! peccato! sono De Feo! la volevo salutare!!! e come sta,
come sta la Luana?”
“bene, ILEANA sta bene...”
“e Ciusepp, Ciusepp? E l’Ubbbbaldo? Come sta l’Ubbbaldo?”
“Giuseppe [il Padrons] è in ferie, sta bene. Ubaldo [il marito della
Padrons] bene anche lui...”
“ooooh! bbbene, stanno bbene! E, mi dice? La Cecca? Come sta la
Cecca?”
PAUSA
RISPOSTA CHE HO DATO
“ehm, signor De Feo, stiamo tutti bene, grazie!”
RISPOSTA CHE AVREI VOLUTO DARE
“signor De Feo, si sieda.
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è seduto? Ascolti. Francesca Baldassari, detta la Cecca, è morta nel
dicembre del millenovecentoottantacinque. Che faccio, gliela
saluto?”
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15 Settembre 2014
Professionalità
Professionalità è riuscire a non scoppiare a ridere di fronte ad un
tavolo di 13 suore, di cui otto hanno ordinato come primo gli
Gnudi (gnocconi di ricotta è spinaci conditi con pomodoro fresco,
scaglie di parmigiano e basilico), quando alla domanda “a chi va lo
gnudo?” esse esclamano (con un po’ troppa enfasi) “A ME!! A
ME!! SONO MIEI!!!”
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Momento cameriere del weekend
27 ottobre 2013
Germania 1 – Italia 0
cliente tedesco, vedovo, che vive in Italia e assai di frequente viene
a pranzare al ristorante da solo.
Prendo l’ordinazione:
“un tagliatelle con funghi, per fafore”
“e dopo?”
“dopo cafè”
“ma come?! nient’altro?!? Un secondo? Un bel filetto? Un...”
“VOI ITALIANI MANGIA SEMPRE PRIMO, SECONDO,
ANCHE TERZO, POI AVERE PANCIA CHE PUÒ
MESCOLARE CARTE SOPRA. Io tedesco! Io mangia uno solo
piatto e vede come in forma?”
Mi sono allontanato muto e a testa bassa, io e la mia pancia che ci si
può mescolare le carte sopra.
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Momento cameriere del weekend
11 Agosto 2014
#momentoLatinLoverdelweekend
cliente molto bellina, mentre le servo l’amaro a fine cena:
“scusa, posso farti una domanda?”
dica!
“sei fidanzato?”
no...
“allora posso darti un bacio?”
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Momento cameriere del weekend
13 ottobre 2013
la Signora G.
ore 12.30, locale quasi vuoto, arriva un due.
La signora G. osserva il suo tavolino, si guarda un po’ intorno E SI
METTE A GRIDARE:
“ma non lo sentite il freddo?!? ma dovreste accendere il
riscaldamento!!! ma non è possibile!!! ma c’è freddo!!! ma...”
Si avvicina un primo cameriere che, per tranquillizzarla, improvvisa
populismo: “vede signora, è la legge... fino a novembre non si
possono accendere i riscaldamenti... noi vorremmo, eh? ma questa
dannata legge...”
La signora non accenna a smettere di urlare.
Arriva il secondo cameriere, la butta sull’onestà: “sa, è che il
ristorante è ancora vuoto! Ma aspettiamo ancora un’ottantina di
persone, vedrà che la temperatura aumenta”.
Niente, la signora è implacabile.
Ci mette la pezza il Padrons: “Guardi, vorremmo accendere, ma
sinceramente abbiamo un problema all’impianto. COMUNQUE È
GIÀ STATO AVVISATO L’IDRAULICO, vediamo se arriva”.
La signora (trattenuta dal marito) un po’ si tranquillizza.
Passa un quarto d’ora.
Qualcuno dimentica del pane nel fornetto, si carbonizza, dalla
cucina si espande nel ristorante un odorino di bruciato.
Ci avviciniamo alla signora:
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Momento cameriere del weekend
“vede? S’è chiamato l’idraulico, ha provato ad aggiustare l’impianto
ma la situazione s’è aggravata. Ci dispiace.”
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Momento cameriere del weekend
10 novembre 2013
il ritorno della Signora G.!!
DRIIIN!
[risponde il Padrons]
“La Cecca buongiorno”
“sì, sono la signora G . Ho una prenotazione per pranzo. Volevo
sapere se avete acceso il riscaldamento”
“no, guardi, sa, ancora...”
“E ALLORA COME FACCIO?!? CHE DEVO FARE PIÙ CHE
MANGIARE CON LA PELLICCIA DI VISONE?!?!?!”
“ma ascol...”
click! Tu-tu-tu [attaccato in faccia]
[passano 2 minuti]
DRIIIN!
[risponde Claudia]
“La Cecca buo...”
“Sono G.
IO A STIANTARE DAL FREDDO PER MANGIARE IN UN
RISTORANTE DOVE SPENDO UNA BARCA DI SOLDI
NON CI VENGO DAVVERO!! Glielo dica a quella signora che
non vuole accendere il riscaldamento”
click! Tu-tu-tu [ri-attaccato in faccia]
[altri 2 minuti]
DRIIIN!
[risponde la Padrons]
“La Cecca?”
“sì, sono il marito della signora G. Ma allora il riscaldamento
proprio no?”
“no, guardi, ancora non l’abbiamo acceso, non possiamo, fino al
15... ma senta, G., mi permette? Ma lei la su’ moglie non la riscalda
più? Via, non è proprio così freddo scusi...”
“mia moglie soffre il freddo, non si può fare nulla?”
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Momento cameriere del weekend
“mhm... senta, potremmo metterle una stufetta elettrica accanto al
tavolo... Che dice?”
“una stufa? sì... una stufa! A dopo”
[ancora 2 minuti]
DRIIIN!
[rispondo io]
“Pronto La Cecca”
“Pronto. Sono la signora G. Non mettete la stufa accanto al tavolo.
Il calore deve essere omogeneo in tutta la sala. Quando
accenderete il riscaldamento e il calore sarà omogeneo, allora
verremo a mangiare. Buongiorno.”
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Momento cameriere del weekend
7 luglio 2013
il “fratello”
DRIIIN!
“La Cecca buonasera”
“ehm... salve... seeeenta, io... sono una vostra cliente... volevo
sapere... è possibile che mio... mio... ehm... fratello... sia stato a cena
lì ultimamente, con una donna nera grassa più giovane? mio fratello
è un uomo alto, brizzolato, magro, sulla 65ina...”
“ehm... mi spiace signora, non ricordo...”
“no, senta, ci pensi un po’... Alto, capelli quasi bianchi, 68 anni. Lei
è nera e grassa. Altrimenti... altrimenti può darsi che sia venuto con
altre mie sorelle [!]... O bionde o more...[!!!]”
“guardi, sa, io vedo decine di persone ogni giorno, molti uomini sui
60 brizzolati accompagnati da donne more o bionde... è normale...
l’unica poteva essere che io magari avessi notato un uomo in
compagnia di questa ragazza di colore, però, francamente...”
“no no! Ma non quella donna non è di colore, è proprio NERA (e
grassa)...”
[e qui avrei voluto rispondere “perché, che altri colori di donne
frequenta, suo fratello?”, invece ho finto una chiamata sull’altra linea
e, dopo averla salutata cordialmente, ho lasciato la signora da sola a
riflettere sui tradimenti del marito]
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Momento cameriere del weekend
7 aprile 2013
“dopo mezzanotte si va a letto anche noi!”
capita (soprattutto nei giorni feriali dei mesi invernali) che ci
sarebbe la possibilità di andare a casa ad un orario decente, le 23, le
23.30...
Ovviamente c’è però un tavolino (da 4, da 6, da 10) che non ha
alcuna intenzione di levarsi dalle scatole, costringendoti a svernare
per ore.
Di seguito si riportano alcuni dei metodi utilizzabili per convincere
il cliente ad andarsene:
a. lo sguardo: il cameriere si posiziona all’estremo opposto della sala
ormai deserta ma fissando intensamente il tavolino. Immobile,
senza abbassare mai lo sguardo. Solitamente dopo 3 minuti uno dei
commensali bisbiglierà “mi sa che vogliono chiudere”
b. “si beve qualcosa?”: da fare solo a tavoli di astemi, o che non
bevono vini/liquori. La gentile offerta di un amaro porterà
qualcuno a rispondere “no, grazie, abbiamo finito. [attimo di
imbarazzo perché il cliente capisce che se ha finito è inutile che
resti lì, poi il colpo di genio] Può portare il conto?”
c. riapparecchiatura: si riapparecchiano i tavoli vicini, con movimenti
ampli, cercando di scuotere i coprimacchia in modo tale da far
vento sul tavolo maledetto. Anche qui dopo poco qualcuno dirà
“ora ci alziamo, così riapparecchiate anche questo”
d. riposizionamento dei tavolini: versione heavy del punto c. Si
cominciano a spostare i tavolini, come per riposizionarli per il
giorno dopo, ma facendo ben attenzione per coprire con il rumore
dei tavoli i punti focali della conversazione di tavola. Dopo
pochissimo qualcuno suggerirà “continuiamo a parlarne fuori”
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Momento cameriere del weekend
e. solo in casi estremi: è capitato solo una volta, alle 2 di notte di un
giovedì agostano con un tavolo da 10 che non voleva saperne di
andarsene: sedersi su un tavolino contiguo. Dondolando i piedi.
Fissando i clienti. Dopo un minuto capiscono.
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Momento cameriere del weekend
13 gennaio 2013
la ricetta del ponce perfetto
“cosa vi porto adesso?” “a me un ponce...” “perfetto” “...no,
aspetti.. La sua collega sa già come fare [ma Vita, la mia collega,
oggi non c’è], lei no. Ora le spiego io: deve mettere il 60% di caffè,
il 35% di rum, il 10% di anice o anisette, il 5% di cognac...” “Papà!
Papà!” l’interrompe la figlia “... sei già al 110%!!”
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Momento cameriere del weekend
11 marzo 2012
“e le candeline?”
il cameriere si avvicina alla cliente
“buonasera e auguri, ma le candeline per il dolce ce l’ha lei, no??”
la cliente “SCUSI?!”
et voilà, ecco come rovinare con una sola frase una festa di
compleanno a sorpresa!
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Momento cameriere del weekend
16 dicembre 2012
la camicia del cameriere
il cameriere professionista non può permettersi di cambiare la
camicia ad ogni servizio (in media una camicia ogni 3 ore? Cosa
siamo? Vallette di Sanremo?), deve durarne almeno due. Il
problema è quando a metà del servizio con la camicia pulita il
cameriere (che più che professionista è sciambrottone...) si macchia.
Di seguito i metodi più comuni per rimediare:
1. il piccolo chimico: Viavà, acqua gasata, il getto bollente di vapore
della macchina del caffè. Tutti i rimedi della nonna pur di togliere la
macchia
2. il bavaglio: il grembiule viene alzato a coprire la macchia,
praticamente anche fino a sotto le ascelle
3. il camaleonte: la macchia viene ricoperta di farina
4. il falso invalido: il braccio sinistro rimane immobile per la prima
mezz’ora all’altezza della macchia
5. l’attore: il cameriere rifugge il contatto visivo col cliente per la
prima mezz’ora, simulando poi di macchiarsi con la prima cosa che
porta in tavola.
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Momento cameriere del weekend
20 Febbraio 2011
Telefonate
[1]
DRIIIIN!!
“pronto? Sono la signora Xxxxx, ieri sera ero a cena da voi...
seeenta... NON AVETE MICA RITROVATO UNA
DENTIERA? dopo mangiato me l’ero tolta e devo essermela
dimenticata...”
[2]
DRIIIIN!!
“La Cecca buonasera”
“Salve, seeeenta... scusi sa, sono una vostra cliente... Mi perdoni,
saprebbe mica a che ora c’è la messa a Coselli stasera?”
[3]
(sabato sera, circa le 22.15)
DRIIIIN!!!
risponde il Padrons, alla cassa, mentre sta facendo il conto a dei
clienti: “La Cecca buonasera”
e dall’altra parte sospiri e gemiti di una voce femminile,
evidentemente una telefonata erotica.
Quindi, nell’impossibilità di ridere o scomporsi di fronte ai clienti,
Giuseppe passa la telefonata a Claudia “scusa, puoi parlare te con la
signora? grazie...”
Ecco. Solo una domanda: ma visto che il personale del ristorante è
all’80% costituito da uomini, che senso ha passare questo genere di
telefonate a Claudia?
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Momento cameriere del weekend
31 dicembre 2013
Happy New Year!
dirò la verità, certe volte lavorare quando gli altri festeggiano è
pesante.
A ferragosto, mentre tutti sono in spiaggia, o a fare le grigliate nei
boschi...
A pasqua, con le famiglie che si riuniscono, e i bambini, e il
cioccolato...
Ma anche più semplicemente certi sabati, che ti farebbe piacere
poter andare alle cene di tizio o caio, o certe domeniche, che non è
possibile che non sono ancora stato allo Juventus Stadium...
ecco, certe volte lavorare quando gli altri festeggiano è pesante.
A CAPODANNO NO!
Ma manco per il ciufolo!
Evitarsi lo stress di tutti che si chiedono “cosa faremo il 31 sera?!?”
Evitare il pigia pigia per entrare nei locali
Evitare di pagare le tre volte una cena servita male
Evitare di buttare soldi in botti e girandole
Evitare il bisogno impellente (e odioso) di divertirsi ad ogni costo
Evitare il bisogno impellente (odioso e deprimente) di tracciare
consuntivi dell’anno trascorso, e giudicarlo bello o brutto a
prescindere (che ogni giorno può essere bello o brutto, certe volte
dipende dai punti di vista e dallo stato d’animo del momento)
Ma che bellissimo è fare il cameriere a Capodanno?!?
oh... comunque divertitevi, eh?
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Momento cameriere del weekend
1 luglio 2012
il fascino del cameriere
“cameriere!”
“comandi signora...”
“senta, ma gliel’ha mai detto nessuno che assomiglia a Camillo
Benso Conte di Cavour?”
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Momento cameriere del weekend
26 febbraio 2012
la dedica
la dedica lasciatami come mancia oggi a pranzo da una tavolata.
“ad Alberto,
grazie infinitamente dell’attenzione e della delicatezza di presenza e amorevole
risoluzione di svariate richieste...
... sinonimo di una bella e autentica devozione ad un lavoro che richiede amore,
occhio e cuore.
Complimenti e auguri per un prospero ed emozionante futuro.
Fra e tutto il gruppo di oggi”
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Momento cameriere del weekend
22 dicembre 2013
mettetevi una mano sulla coscienza
e comunque, se siete giovani donne che si mettono il tanga e un
abito fasciante e poi vanno al ristorante, e vi chinate
improvvidamente, ricordate che rischiate di avere sulla coscienza il
povero cameriere le cui arterie sono già anche troppo ostruite dal
tiramisù per questo genere di aritmie a sorpresa.
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Momento cameriere del weekend
18 Maggio 2014
il piccolo Thomas
Tavolo a Ferro di Cavallo nella Terrazza.
tutto bellino, apparecchiatura perfetta, fiori azzurri, menù in tavola
con scritto “La prima comunione del piccolo Thomas!”, palloncino
celeste in mezzo al tavolo con scritto “Buona Comunione!”
ancorato ad altro palloncino azzurro con scritto “Thomas”.
Tutto bellino.
Peccato che la Comunione fosse dellA piccolA Francesca.
Thomas è il papà (che immaginiamo si sia già pure cresimato alcuni
decenni fa).
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Momento cameriere del weekend
10 gennaio 2014
squilla il mio cellulare
Ehm... adesso non posso rispondere al telefono.
Sono anni che il venerdì sera non posso rispondere al telefono.
Perché? Dove sono?
Lascio a voi la risposta, e vi do 3 opzioni:
a. sono a Torino, in un localino nei pressi della Mole, carino ma un
po’ pretenzioso, a bere un aperitivo con Giovanna Mezzogiorno
b. sono nella savana dell’Africa centrale, in mezzo ad una carica di
gnu. Risponderei, ma devo scegliere tra parlare al telefono e salvare
la vita al leone Mufasa, padre del piccolo Simba
c. sono a Coselli, frazione di Capannori, vestito da pinguino, a
portare dei piatti in qua e là
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Momento cameriere del weekend
2 febbraio 2014
i miti
ogni cameriere che si rispetti, dopo una certa età, c’ha una sua
personale leggenda metropolitana, che il Padrons (o i colleghi, o la
cucina) ti rivoga ogni volta che ti lamenti:
“Sì, ma Ubaldo da giovane faceva ottanta persone da solo, sul
ghiaino [il punto del ristorante più lontano dalla cucina]”
“ma sei sempre ai primi?!? Guarda che Vita una cresima da 20 se la
fa in 40 minuti e gli sbologna antipasto, primi, secondi e dolce...”
“oh, ma ti ricordi che Mina veniva a lavorare con la febbre a 39”
[intercambiabile anche con “Mina veniva a lavorare anche a gamba
zoppa” o “Mina veniva a lavorare anche con la Peste”]
“sì, ma non te lo ricordi Coso (via, dai, Coso... quello che lavorava
all’hotel a Montecatini...), negli anni ‘80 con le sole mance si
comprò la Porsche! E ogni mattina in albergo da solo dava la
colazione anche a 120, 130 persone”
no, stavo pensando che sarebbe il momento di trovarmi una buona
leggenda metropolitana da spacciare per realtà...
tipo “sì, ma Alberto riusciva a spostare i tavolini da quattro con la
sola forza della telecinesi...”
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Momento cameriere del weekend
14 febbraio 2012
Speciale “Tipi da San Valentino”
il Cliente - quello un po’ anziano, che l’ultima scintilla di
romanticismo l’ha persa nel novembre ‘78, che vorrebbe essere a
casa a guardare Belen in tv, e si ritrova con la moglie in un
ristorante completamente illuminato dal solo lume di candela. Di
solito, dopo aver provato con scarsi risultati a leggere il menù al
buio, avvicinandolo alla candela col serio rischio di dare fuoco alla
sala, si volta smanaccando e urla verso il cameriere “Bimbo, s’ha a
accende du’ luci, o dovevo porta’ il caschetto da minatore da casa?”
il Musicista - chitarra classica o piano, ha un repertorio assai
variegato che va da Battisti a Baglioni, alla Pausini a Battisti (di
nuovo). E arriverà sempre uno che chiede “Mi fai un pezzo di
Carmen Consoli?” o “del periodo Punk di Ruggeri hai qualcosa?”
il Cameriere - beh, per il cameriere San Valentino è giornata
universamente nota anche come l’International Waiter’s Casual
Dresscode Day:
il giorno in cui, grazie all’abbassamento delle luci e al lume di
candela il cameriere professionista può evitare di radersi, o
indossare quel grembiule stinto, quel pantalone con lo strappetto
che normalmente non potrebbe indossare. Il giorno in cui si può
indossare la camicia lisa, quasi trasparente, col buchetto sulla
manica, o quella cavolo di camicia Slim Fit che hai comprato per
sbaglio e il cui bottone sul punto vita rischia di schizzare via come
un proiettile impazzito.
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Momento cameriere del weekend
11 agosto 2013
EL!
venerdì sera, dopo aver pagato il conto, un giovane turista
madrileno si avvicina con passo risoluto alla cassa (dove siamo io e
il Padrons a chiacchera) e mi indica: “EL!! [trad. LUI!!]”
in un secondo io mi faccio mentalmente il segno della croce e
ripasso tutta la serata per capire se ho sbagliato qualcosa, se non ho
sorriso abbastanza, se mi son dimenticato un contorno, se gli ho
messo qualcosa in più nel conto, se gli ho baccagliato la ragazza, se
la carne era troppo cotta etc.
“EL!! Numero Uno!!! Mejor que Bobo Vieri!!!”
ecco, “mejor que Bobo Vieri” non me l’aveva mai detto nessuno...
son soddisfazioni!
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Momento cameriere del weekend
6 marzo 2011
“SÌ!”
coppie innamorate, coppie in attesa del divorzio, cene di lavoro...
Queste sono solo alcune delle molteplici categorie di persone con
cui il cameriere deve dialogare il meno possibile.
Essi non vorrebbero essere al ristorante. Vorrebbero essere in una
camera d’albergo, o con l’amante, o in ufficio ad intortare in santa
pace il cliente. Ma sono al ristorante e devono sopportare. Per cui
col cameriere si esprimono a grugniti, o attraverso sguardi da cui il
portapiatti deve intuire le richieste, le obiezioni, le proposte.
E va bene. Ma ci sono momenti in cui è necessario esprimersi!
io “porto del vino?”
cliente “sì, della casa”
io “bianco o rosso?”
cliente “sì”
e tu rimani lì, come ebete
perché il vino O è bianco O è rosso e “sì” non è una risposta.
Allora reiteri gentilmente la domanda, cui finalmente il cliente
risponderà sensatamente, ma guardandoti come a dire “questo
cameriere non capisce nulla!” (il che di solito è anche vero, ma non
in questo caso).
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Momento cameriere del weekend
2 marzo 2014
il timbro
tavolo da 14 oggi a pranzo.
Antipasto, primi, secondi, s’arriva al momento dei dolci.
mentre sono in cucina a scodellare zuppe inglesi arriva
l’organizzatrice del pranzo che mi fa segno d’avvicinarmi
“senta, non ve lo avevamo detto, ma noi siamo un’associazione
(Rifondazione GastroAnomica) che confronta ristoranti e, là dove
ci troviamo bene, lasciamo un timbro... qua vorremmo lasciare
DUE timbri. Dove posso farlo?”
le facciamo timbrare il muro della vetrinetta dei liquori.
porto i dolci, il caffé, il conto
“tutto bene?”
“MOLTO! Anche il servizio...”
“eh, ma allora un timbro lo voglio anch’io!!!”
Accontentato
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Momento cameriere del weekend
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Momento cameriere del weekend
3 marzo 2013
don Chisciotte della Mancia
il cameriere, si sa, vive sulle mance. Di seguito alcune delle
principali metodologie per raccattarne un po’:
a. Pietà – vale per lo più tra i 16 e i 22 anni, e dopo i 70. Far cadere
un piatto davanti al titolare, farsi sgridare da un’altra cameriera (so
di gente che lo faceva apposta). È la tecnica che dà maggiori
risultati.
b. Mandrake – il cameriere appare d’improvviso mentre il cliente
paga. E non lo molla più. L’importante è non perdere mai il
contatto visivo (meglio se con lo sguardo del cerbiatto ferito).
c. il salvadanaio – il cliente spende 96€, ti da un foglio da 100. Il più
sta nel convincere il titolare a dare come resto 4€ in pezzi da 50
cent.
d. “beviamo qualcosa?” - subito dopo il conto, col resto sul tavolo,
il cameriere porta 15 bottiglie in tavola (limoncelli, amaro del capo,
braulio, grappe a volontà) offrendo anche l’anima. Di solito ogni 5€
di liquori regalati corrisponde 1,50€ di mancia. È la tecnica più
odiata dal titolare.
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Momento cameriere del weekend
20 Agosto 2012
“ma il vino?”
Vita (la mia collega) è in ferie, la serata sembrava tranquillissima, in
sala pareva bastassimo io e la Padrons.
Non chiamiamolo un altro cameriere extra, va’...
E invece continuano a piovere clienti senza prenotare, tavoli su
tavoli, terrazza piena, tavoli nel bar davanti all’ingresso, tavoli nel
canneto, tavoli sotto la pergola, sul ghiaino.
Corriamo indaffarati di qua e di là.
Verso le 22 squilla il telefono, risponde la Padrons
“Pronto? Sì... signora, siamo il tavolo da otto seduto sul ghiaino...
gli potrebbe mica chiedere al ragazzo se si ricorda di portarci il
vino, prima o poi?”
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Momento cameriere del weekend
29 settembre 2013
superstizioni
eppure lo so! Santo cielo, faccio questo lavoro da 13 anni! Ma
nonostante ciò, giovedì sera, alle 19.30, con 9 prenotati, alla
domanda di Pandule (lo chef dei primi) “c’è gente stasera?” non ho
saputo resistere:
“Pandu... ma di giovedì sera... ma a fine settembre quasi ottobre...
MA CHI CAVOLO VUOI CHE VENGA??”
ed ecco che (come ogni volta che il cameriere si porta sfiga da solo)
nel giro di mezz’ora mi sono arrivati (senza prenotare): 11
americani, 5 inglesi, altri 6 americani, 3 tedeschi e poi altri 2
tedeschi. E anche la sala di Vita s’è riempita, in modo tale che
abbiamo fatto 60 (sessanta) persone in due.
E per tutta la sera, ogni volta che entravo in cucina, da dietro una
pila informe di pentole, di padelle, di piatti da portare via e foglietti
con le comande ancora da fare mi arrivava il mormorio concitato di
Pandule che ripeteva “chi vuoi che venga dice lui... fine settembre
quasi ottobre dice lui...”
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Momento cameriere del weekend
6 febbraio 2011
cameriere goloso
sabato sera, ore 22.30, provo il nuovo dolce al cioccolato. Strano...
Non sa di molto... Burroso... Sembra chewing-gum... ne parlo col
cuoco.
Lui: “Albe’, forse l’hai cotto poco...”
ANDAVA COTTO???
ho mangiato un soufflé crudo!!!
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Momento cameriere del weekend
15 Settembre 2014
clienti così non ne fan mica più!
Arrivava tutte le domeniche verso le 14.30, mentre la cucina stava
chiudendo.
Settant’anni, ne dimostrava 100. La moglie dietro, piegata in due
come una roncola.
Aveva appena chiuso il suo banco di ortolano in qualche mercato
della zona, e si apprestava a godersi la sua meritata mezza giornata
di riposo settimanale.
Due mezzi primi, due secondi, acqua (“fresca!”), vino (“pogo!”)
e mentre tutto intorno al loro tavolo era tutto un vociare (pranzi in
famiglia, comunioni, anniversari, compleanni, bambini, nonne),
l’ortolano tirava fuori una radiolina scassata come lui e accendeva
“Tutto il calcio minuto per minuto”. Così, cullato dalle
radiocronache di Empoli-Lazio o Atalanta-Cagliari, mentre
aspettava che arrivasse il cibo, s’addormentava sul tavolo.
Un quarto d’ora, mezz’ora... Il tempo necessario per rinvigorirsi in
vista di quello che era evidentemente l’unico motivo che lo
spingeva a fermarsi al ristorante:
litigare col Padrons sul prezzo!
“Sìììì! Ora secondo te io ho mangiato tutta quella roba lì che dice il
cameriere? Ma se ho fatto l’operazione, l’anno scorso... ora ho metà
stomaco, mangio la metà... via! ho mangiato poco e male, se li vuoi
i soldi sono questi, sennò di più non ce n’ho...”
“ma se ci mangi male, che ci vieni a fare qui?!?”
“il baccalà era salato, la zuppa sciocca, se mi fai lo sconto poi ti
vendo una cassetta di carote buone speciali a un prezzo di favore...”
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Momento cameriere del weekend
23 gennaio 2011
Roberto
Roberto è un cameriere extra, un portiere d’albergo che collabora
con tanti ristoranti.
Sabato doveva essere da noi, ma son già le 18 e non s’è ancora
presentato.
Lo chiamo.
“Roby, sono Alberto, dove sei? Sei in ritardo!”
“ma se sono in taverna che apparecchio?”
“Oh! Scusa! Aspetta che scendo...”
giù in taverna non c’è nessuno
richiamo
“Roberto, mi prendi per il culo? In taverna non c’è nessuno!”
“ma io sono... aspe’... aspetta! Aspetta un po’... Sei ALBERTO?!?
Ma io stasera dovevo lavorare a La Quercia o a La Cecca?!?”
Stava apparecchiando da mezz’ora il ristorante sbagliato!!!
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Momento cameriere del weekend
1 dicembre 2013
parola d’ordine: empatia!
compito primario del cameriere è empatizzare con il cliente.
I metodi sono molteplici: lo studente che fa il cameriere part time
farà in modo che il discorso cada sullo studio, e su come è dura
studiare e lavorare insieme, etc etc. La cameriera avvenente, invece,
spesso dimenticherà di allacciare un bottone o sorriderà a
apprezzamenti stupidi.
Entrambi sono metodi pericolosi, che nel lungo periodo non
pagano.
Poi si può parlare di calcio, di politica (pericolosissimo!), di bambini
con mamme e nonne, si può fare lo stereotipo dell’italiano coi
turisti.
Questo cameriere qua invece (immagino si sia notato) tende a
buttarla sull’ironia.
Ora, se uno va al ristorante a mangiare è già tendenzialmente di
buon umore, per cui non serve essere Woody Allen per strappare
un sorriso.
Anzi! Spesso più la battuta è stupida e più la gente ride (e non
chiedetemi perché).
Di seguito le sette frasi stupide che inspiegabilmente fanno più
ridere i miei clienti:
- [portando in tavola un piatto di agnello alla brace] “chi è il Signore
degli Agnelli??”
- “il cinghiale è fresco?” “Diobono! È pescato di stamani!”
- [alla fine della declamazione dell’elenco dei piatti del giorno,
sempre abbastanza lungo] “Bene, ora che vi ho detto tutti gli extra
vi lascio studiare per cinque minuti. E poi vi interrogo.”
- “vi sono piaciuti gli spaghetti mare?” “giudichi lei [il cliente indica
il piatto vuoto]” “eh, ma le conchiglie me l’ha lasciate tutte lì! Erano
troppo al dente?”
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Momento cameriere del weekend
- [se il cliente sta aspettando la tagliata di tonno] “ci siamo quasi eh?
Vado e tonno!”
- [il più grande classico] “mi porta un altro rosso?” “Ah, allora v’era
toccata a voi la bottiglia forata in fondo”
- [quando il cliente aspetta una bistecca da più di un quarto d’ora]
“Vi volevo tranquillizzare: abbiamo già acchiappato la mucca.
Adesso il tempo di convicerla a sacrificarsi e arriviamo, eh?”
se ne avete altre, io son già qui col taccuino in mano.
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Momento cameriere del weekend
19 gennaio 2014
antitaccheggio
sempre più spesso il preventivo per un pranzo sta diventando una
trattativa estenuante alla ricerca di un prezzo che metta d’accordo le
due parti.
“Guardi, ma per un gruppo di 30 persone servono 2 camerieri, nel
prezzo deve considerare almeno un 3 euro in più a persona...” “ma
non si può fare con un cameriere e mezzo?”
“sì, ma uno sconticino sul caffè non me lo può proprio fare?”
E allora ci si viene incontro, il dolce se lo porta il cliente, per la
tagliata si usa lo scamone (che è comunque buono, ma non è la
fiorentina)
“...e lo spumantino lo mettiamo?”
“guarda, qualcosa a casa devo avercelo, lo porto io...”
Ora.
Va bene tutto.
Ma non mi puoi portare una scatola di champagne che quando la
apro c’ha ancora l’aggeggio antitaccheggio attaccato al collo della
bottiglia...
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Momento cameriere del weekend
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Momento cameriere del weekend
20 ottobre 2013
l’importante è avere occhio
tavolata di 12 americani [quindi il dialogo è da intendersi tutto in
inglese]
cliente (passandomi la carta dei vini): “...e a me porta una birra
bionda”
io: “ha visto qualcosa di interessante?”
c: “no. Una birra bionda...”
i: “ma guardi che abbiamo una vasta gamma, vuol vedere?”
c: “no, faccia lei”
i (aprendo la carta alla pagina delle birre): “ma guardi qua, vede??
scegliamo assieme...”
c: “no, SONO CIECO [no, I’m blind]”
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Momento cameriere del weekend
15 Settembre 2014
scuola di camerierato
“allora David, ricorda: quando porti una tagliata al tavolo, prima di
sporzionarla, ricorda di presentarla al cliente.”
“ok!” e, afferrando il vassoio della carne, si avvicina con passo
sicuro al tavolo
“Signori, questa è la vostra tagliata”
e si ferma.
immobile.
uno, due, cinque, dieci secondi.
il cliente guarda la tagliata, poi guarda il cameriere, poi guarda me e
il Padrons che osserviamo la scena, poi riguarda il cameriere.
Il cameriere (sempre immobile) che fissa la tagliata.
tagliata che se potesse parlare griderebbe “SPORZIONAMI!
SPORZIONAMI!!!”
interveniamo noi:
“ecco, adesso che avete fatto conoscenza, magari gliela facciamo
anche mangiare, eh?”
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Momento cameriere del weekend
23 marzo 2014
Toc toc!
[martedì sera, locale relativamente pieno, ore 21.35]
DRIIIIIIN!
[risponde la Padrons] “la Cecca buonasera”
“Ile? Sono Alberto...”
“Alberto??!! ma...??”
“sì, guardi, sono rimasto chiuso in cantina piccola.
Qualcuno mi viene ad aprire?”
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Momento cameriere del weekend
13 febbraio 2011
“caffé?”
tavolata da 6, al momento di ordinare il caffè:
“a me dec macchiato freddo”
“a me d’orzo e in tazza piccola”
“a me macchiato e in tazza grande”
“a me normale e al vetro”
e il nonnino, a capotavola
“via... avete finito? allora bimbo a me portimelo CORETTO E
NEL CARTONE, va’...”
GENIO!
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Momento cameriere del weekend
15 Settembre 2014
prenotazioni
[1]
“Pronto, buonasera, volevo prenotare un tavolo per sei verso le
20...”
“a che nome metto?”
“ehm... ehm... ha carta e penna?”
“sì...”
“allora il nome è DiGioiaGuidiMartiniPaolettiBianchiPoli”
“SCUSI?!?”
“no, senta... siccome che io dovevo venire stasera, ma poi non ce la
faccio, e siccome che avevo promesso che la prenotazione la facevo
io, e siccome che non so a che nome si presenteranno... senta... lei
ce li scrive tutti, uno glielo diranno...”
[2]
“salve, ha mica un tavolo per dieci, per sabato sera?”
“certo! A che nome metto?”
“Playstation”
“PLAY?!?”
“Playstation, per dieci, diciamo per le 20.30...”
“...venti e trenta... ok...”
“senta...”
“sì?”
“Ce lo lascia il tavolino? Perché glielo giuro, non è uno scherzo!”
[3]
“pronto, parla S. Con chi parlo?”
“sono Alberto, il cameriere...”
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Momento cameriere del weekend
“Ah, è lei. Allora glielo dico subito, la Juventus ha vinto uno a zero,
è finita ora, l’ho vista in tv. E ora, visto che sarà di buon umore, me
lo lascia un bel tavolino per stasera?”
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Momento cameriere del weekend
12 gennaio 2014
una riflessione
ma più che un momento cameriere è una riflessione: vi immaginate
che accadrebbe se io andassi dal mio geometra e gli dicessi che la
quadratura della finestra che deve aprire nel muro si fa così e cosà,
e quanto acciaio serve, e che quel muro non è portante, proprio no,
e che quella casa è mia e le cose le so io?
Se andassi dal medico e provassi a diagnosticarmi da solo le
malattie, e gli dicessi quali medicinali deve ordinarmi, e mi
impuntassi che io ho visto tutto Dottor House e ho i cofanetti di
E.R. e quindi mi deve dar retta, poi, come minimo riceverei in
cambio un Trattamento Sanitario Obbligatorio e una visita alla
Neuro.
Però adesso, grazie ai “Mastercoso”, alle “Cucine da incubo”, alle
“Prove del Cuoco”, a “Cotto e Mangiato”, ai “Menù di Benedetta”,
a tutti programmi di cucina di cui infarciscono le tv per distrarvi dal
fatto che il Paese lo stanno smembrando, la gente viene al
ristorante e pretende di insegnarmi la ristorazione a me, che ci sono
impelagato da quando avevo sedici anni.
“no, guardi, ma la trippa non si fa mica così...” “guardi che il vero
peposo, la ricetta storica, è un’altra...” “no, questa carne è buona,
ma ce n’è un tipo del nord della Francia, guardi, la conosciamo solo
io e pochi altri...” [...sì, vabbè, te e pochi altri... era su raiuno l’altro
giorno...] “sì, questo sì che è un vino! Biodinamico, si sentono forte
le note di tabacco, di rovere andino” [coso, sa di tappo!!!]
Allora, vesta gente vì, si vede in faccia, è gente che frassettimana
mangia la simmenthal direttamente dalla scatoletta per fa’ prima,
bevendo coca cola calda.
Si puo’ tornare ai tempi che uno entrava nel ristorante e ti chiedeva
“che si mangia?” e te ni davi i tordelli, e a seconda della faccia che
vedevi sceglievi se consigliare il maialino al forno o la tagliata di
manzo? i tempi dell’antipastino misto “faccia lei”. Non era mica un
secolo fa! Io me li ricordo, quei tempi!
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Momento cameriere del weekend
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Momento cameriere del weekend
OLTRE IL CAVATAPPI
vita quotidiana, riflessioni, pensieri e parole
fuori dal ristorante
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Momento cameriere del weekend
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Momento cameriere del weekend
7 luglio 2014
questioni idrauliche
premessa #1:
in casa mia ci sono due bagni: uno nella zona notte, “per la
famiglia” (con la vasca da bagno) e uno nella zona giorno, “per gli
ospiti” (con la doccia). Poiché faccio la doccia tutte le mattine e
spesso anche la sera prima di andare a letto, io uso il bagno “per gli
ospiti”.
premessa #2
al mattino ho dei serissimi problemi a carburare: nel senso... mi
alzo, cammino, ma sono in trance fino a che non arrivo al bar e
non bevo il caffè. Ragione per cui, per non dimenticare nulla e non
sprecare le poche energie che ho al mattino, la sera prima di andare
a letto posiziono nel bagno degli ospiti i vestiti che indosserò il
giorno dopo, piegati sopra la cassettiera, e attacco già il filo del
phon alla corrente. Tanto io sono sempre l’ultimo ad andare a letto
e il primo ad alzarsi.
PERÒ
però quelle 2 volte l’anno che mia madre si sveglia prima di me,
parte tutta una polemica che nemmeno a Ballarò, perché “invadi il
bagno degli ospiti con i tuoi stracci, è tutto in disordine, ti pare
normale? sembra la casa degli zingari!”
ci tengo a sottolinearlo: solitamente sono un paio di jeans, due
calzini, un boxer, una polo, piegati ai margini del lavandino. Che
stanno lì da dopo l’una e mezzo di notte fino alle 6.50 del mattino,
circa.
sottolineerei anche che, essendo noi 6, tutti molto sprecisi tranne il
mi’ cognato, con un bambino di 14 mesi, tutti molto impegnati,
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Momento cameriere del weekend
solitamente casa Pellicci è ordinata come una via periferica di
Bagdad dopo lo scoppio di un’autobomba.
“ma metti che viene gente! il bagno è tutto in disordine!!!”
Viene gente??? Dall’una e mezzo di notte alle 6.50 del mattino???
Va bene.
Amici, mettiamoci d’accordo.
io non starò qui a sindacare sull’opportunità che mi piombiate a
casa per una visita di cortesia alle 4 e mezzo del mattino.
La porta di casa nostra è sempre aperta, specialmente per gli amici.
Una cosa vi chiedo.
Fate la pipì a casa vostra prima di partire.
Grazie.
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Momento cameriere del weekend
8 gennaio 2014
c’è poco da fare
e gnente, è che non sono fatto per coesistere col genere umano.
ti ritrovi a parlare con delle belle ragazze, che sono oggettivamente
delle belle ragazze, e che è evidente che sono consapevoli di essere
delle belle ragazze, e queste ad un certo punto della conversazione
se ne escono inevitabilmente con un “uhmpf... vorrei dimagrire...”
e te le guardi e ti rendi conto che hai in frigo cespi di lattuga che
pesano più di loro.
ma cosa vorresti dimagrire cosa?!? per partecipare in un video sulla
fame nel mondo?
c’hai i fianchi... sì, son fatti apposta, ce li hanno tutti i fianchi... Non
ci credi? Vai in strada e dai un’occhiata ai passanti! Servono a
dividere le gambe dal busto. Ti giuro!
Perché qui le questioni sono due:
o esse credono realmente di dover dimagrire perché per un qualche
trauma infantile sono attratte fisicamente dai gambi di sedano e
aspirano ad assomigliargli (e allora l’unica soluzione è arrotolare un
giornale e picchiettargli delicatamente ma decisamente sulla nuca,
come si fa coi cani che fanno la pipì in salotto)
o esse sono consapevoli di essere già magre, e si attendono che tu,
con un sorrisino benevolo e idiota (e piegando leggermente la tua
testa sulla destra), le rassicuri “ma cosa dici, sciocchina? ma stai
benissimo così! ma sei bellissima!” in una sceneggiata/rituale di
riproduzione che si ripete fin dalla notte dei tempi e su cui invito il
National Geographic a fare un bel documentario (e anche qui non
si scappa: quotidiano arrotolato (ma Repubblica, con tutti gli
inserti) e picchiettio deciso in testa, mentre scandisci con voce
sicura “No” “Cattiva” “Non si fa”)
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Momento cameriere del weekend
decisamente no
non sono fatto per coesistere col genere umano.
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Momento cameriere del weekend
25 settembre 2013
rifiuti ingombranti
chiamo l’Ascit per prenotare il ritiro di alcuni rifiuti ingombranti…
“di cosa si tratta?” “essenzialmente una vecchia camera da letto
matrimoniale con armadio a sei ante già smontato” “eh, ma deve
essere più preciso...”.
[tralascio i successivi otto minuti di telefonata in cui m’è toccato
descrivere minuziosamente l’armadio, dai materiali al numero dei
cassetti “...ma guardi che È GIÀ SMONTATO! praticamente sono
una ventina di assi di legn...” “sì, ma quante assi
ESATTAMENTE? e di che dimensione? e le maniglie? I cardini?”]
“...e nella camera matrimoniale è compreso anche il letto?” “direi
che era una delle parti essenziali...” “letto matrimoniale?” “guardi, è
una cosa che ha stupito anche me, ma nella camera
MATRIMONIALE
s’erano
fatti
mettere
un
letto
MATRIMONIALE (pensi lei la gente...)” [probabilmente questo
credeva che nella mia famiglia ci si volesse tutti così tanto bene da
dormire in letti a una piazza per stare vicinivicini. In realtà noi
solitamente ci odiamo in silenzio] “e nel letto c’era anche il
materasso?” [Qui la risposta sarebbe stata “NO, la nostra è una
famiglia di fachiri, ogni sera prima di addormentaci frantumiamo
una bottiglia di vetro sulle reti dei letti e ci gettiamo pure dei vecchi
chiodi (meglio se arrugginiti), senza i quali non riusciamo a
dormire.” poi mi sono autoimposto la calma, la tranquillità, ho
cominicato a pensare a ruscelli e rondini e a rispondere
meccanicamente “sì” a tutto ciò che mi si chiedeva. Probabilmente,
ma non ne sono sicuro, nel corso dei successivi 7 min di telefonata
ho accettato anche di comprare un servizio di pentole in acciaio
inox con in omaggio una mountain bike col cambio shimano]
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Momento cameriere del weekend
5 settembre 2013
il bar Trendy
Caro Amico Barista del bar trendy che mi prendi 4,30€
(QUATTROEUROETRENTA) per un caffè e un pezzo IN
PIEDI, chiariamoci.
Io non ce l’ho con te perché mi fai pagare un caffè e un pezzo
quattro euro e trenta centesimi. Lo sapevo che entrando nel bar
trendy lo scotto sarebbe stato questo, ma tant’è, è una mia scelta
consapevole.
Io non ce l’ho con te per la qualità del prodotto somministrato,
perché il pezzo dolce era veramente buono e pure il caffè, benché
non eccezionale, era più che passabile.
PERÒ.
Però, se ti chiedo “un caffè al vetro” non mi puoi presentare un
caffè in una tinozza, che poi è a tutti gli effetti una tazza, col
manico e tutto, DI PLASTICA TRASPARENTE.
Amico barista, io non mi drogo, non fumo se non qualche sigaro e
raramente, bevo con moderazione, rispetto le autorità costituite, mi
ritengo buono con anziani e bambini, pago senza fiatare i servizi
che ricevo, cerco di essere una persona accomodante.
E tutto quello che ti chiedo è che il caffè al vetro sia in un
bicchierino di vetro, non troppo alto, non troppo spesso, col culo
basso. È troppo?
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Momento cameriere del weekend
20 Febbraio 2014
Click!
era tanto bello!
aveva una rotellina e dei numerini da 0 a 40, te la giravi e quando
sentivi CLICK ti fermavi. E magicamente tutti i termosifoni della
casa partivano. E quando la casa era alla temperatura giusta, tac!, si
spegneva.
Ma no, noi bisognava buttarla via la rotellina, che ci voleva il coso
digitale, che parte all’ora esatta, si spegne da sé, con il calendario
(non sia mai che mi confonda febbraio con luglio), con la
temperatura scritta grande. Perché all’elettricista già gli devo pochi
soldi, allunghiamo il conto.
E allora il coso digitale. Che si accendeva da sé e si spegneva da sé,
secondo l’orario.
i primi due giorni.
dopo di che ha deciso che fa un po’ il cavolo che gli pare a lui, e
manda i termosifoni a tutto fuoco, e l’acqua della doccia raggiunge
temperature che non credevo possibili, praticamente quando esce è
già vapore. Praticamente io mi faccio la sauna, al mattino.
E la sera quando vado a letto va tutto bene, poi nel cuore della
notte incomincio a sognarmi cammelli, sabbia, il deserto, i beduini,
e mi sveglio e mi rendo conto che il termostato ha deciso di
ucciderci, ma non ce la faccio ad alzarmi. Poi mi sveglio alle 7, mi
alzo, e davanti alla porta del bagno c’è una fila di pinguini con
l’accappatoio, persino un po’ rinfreddoliti.
Com’è? È che mio padre s’è svegliato alle 3, mugolando bestemmie,
e ha spento TUTTO.
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Momento cameriere del weekend
Era tanto facile... giravi e CLICK, acceso. rigiravi e CLICK, spento.
Sob...
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Momento cameriere del weekend
16 Luglio 2014
Massimiliano Allegri nuovo allenatore della Juventus
io, caro Andrea Agnelli, ti capisco e ti voglio bene.
una vita da cugino sfigato.
gli altri erano biondi, si fidanzavano con martinestella, lanciavano
mode e tendenze, guidavano aziende di famiglia fino a inglobare
società americane, sposavano principesse e diventavano cognati di
inviate di Santoro, erano amati da tutti (beh, da tutti fuorché
Landini e alcuni delegati sindacali della FIOM, ma tant’é...)
e te lì, tarchiatello,
intelligentissimo.
bruttino
anzichenò,
non
proprio
Poi un giorno ti svegli e sei il presidente della Juventus.
che dev’essere la cosa più bella del mondo.
E allora ti prendi la tua rivincita, fai vedere che hai carattere, difendi
la tua squadra fino a renderti antipatico al mondo, lanci
dichiarazioni forti, ti muovi come un elefante in una cristalleria.
E va bene.
tanto io son d’accordo con te su tutto, magari userei altri toni, ma
apprezzo la schiettezza, anche perché ci sono dogmi che non si
discutono e la Juventus si ama e basta.
Però.
però, io arrivo a capire pure il lasciarsi sfuggire Antonio Conte
(sempre sia lodato) per questioni di puntiglio, perché “questa è casa
73
Momento cameriere del weekend
mia e qui comando io, e te c’hai un contratto e lo rispetti, e non ti
compro nessuno e anzi vendo gente etc etc”.
È ‘na cazzata, ma posso anche capire.
Ma MASSIMILIANO ALLEGRI???!!!
MA CHE TI DICE IL CERVELLO?
ma vai a montare i parafanghi della panda 4x4 nello stabilimento di
Detroit!
Elkann, venite subito fuori e ditemi che è tutto uno scherzo!!!
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Momento cameriere del weekend
4 febbraio2014
razzismo
i discorsi più razzisti che io abbia sentito in vita mia cominciano
tutti con la locuzione “perché io non sono razzista, ma...”
per cui, solitamente, quando uno comincia una frase con “perché io
non sono razzista”, se non voglio litigare esco dalla stanza.
cosa che non si può fare sempre.
e siccome talvolta, pur dovendo restare nella stanza, la possibilità di
litigare non è contemplata, tocca staccare il cervello giusto un paio
di minuti concentrandosi su una macchia di umidità sul muro,
cercando di ricapitolare i nomi dei sette nani, canticchiando
mentalmente Funkytown dei Lipps Inc.
Quindi ieri sera ho staccato il cervello, cercando ogni tanto di
ascoltare uno spezzone di frase per capire quando sarebbe finito il
pistolotto.
Spezzoni di frase che ho intercettato:
“...perché gli italiani non son mica come i marocchini che sono
abituati a mendicare...”
“...no, perché, figurati, a me il deserto mi piace, vado sempre in
vacanza in Egitto, ma loro perché non ci rimangono?...”
“...oh, perché io non sono mica un ebreo, eh? Ma nel senso
buono...” [il senso buono voleva dire “non sono un usuraio”]
e quindi non sei razzista.
E se eri razzista che dicevi?
poi dice uno si dà all’alcool...
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Momento cameriere del weekend
4 marzo 2013
post-elettorale
il mio rapporto con i grillini in questi giorni [in cui si auspicava un
accordo con Vendola e Bersani per formare il governo e lasciarsi alle spalle la
stagione delle larghe intese, n.d.A.] è come quando corteggi una ragazza
che evidentemente ti trova indifferente, e lo vedono tutti, anche te,
ma neghi l’evidenza:
“ma dai, mi ha sorriso... è un buon segno...”
“è CORTESIA...”
“sì, vabbè, cortesia, intanto martedì la porto in pizzeria...”
“uscite??”
“...nel senso, m’ha chiesto se l’accompagno in pizzeria, che ha una
cena con dei suoi amici e le serve un passaggio, poi torno a casa...”
“ah...”
“ma intanto l’ha chiesto a me, da cosa nasce cosa... strano che non
risponda ai miei sms, deve aver esaurito il credito...”
“A me risponde sempre... bah... son mica convinto... Senti, ma lei
sa come ti chiami? l’altro giorno m’è parso che t’abbia chiamato
Carlo...”
“vedi, mi dà già dei soprannomi! Carlo... Carino, no? Dai che è
cotta...avremo dei figli bellissimi...”
“sì sì...”
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Momento cameriere del weekend
12 dicembre 2013
Decameron 2000
[per celebrarne il settecentenario della nascita, nel 2013 è stata
coniata una nuova moneta da 2 euro che raffigura Giovanni
Boccaccio, autore, tra le altre opere, del Decameron]
Mobilificio nella campagna pisana, alle casse due giovani
commesse.
Una osserva attentamente una moneta appena ricevuta da un
cliente
“Deh... Bada Gaaanzo! Sul retro della moneta c’è ir Boccaccio...”
“Noooo! Davero?! Ma la discoteca??”
io lo amo, questo Paese!
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Momento cameriere del weekend
17 Luglio 2014
la vita dopo la morte
“ma te ci credi nella vita dopo la morte?”
indiscutibilmente.
e ogni giorno ne ho nuove conferme.
tipo, stamattina il tizio in macchina davanti a me doveva essere
morto da quindici, vent’anni. Morto e in fase avanzata di
decomposizione.
Solo che non se n’è accorto
e continua a guidare imperterrito la sua Panda 4x4 a 22 Km/h.
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Momento cameriere del weekend
21 ottobre 2013
“l’importante è la simpatia!”
su Intimità (settimanale di romanzi rosa e interviste ai vip tv di cui
mammà è assidua lettrice) Elisa Isoardi (foto) alla ficcante domanda
“Ora, provi a scegliere tra un fidanzato bello e squattrinato e uno
bruttino e ricco” così risponde:
“A me basterebbe trovarne uno intelligente, il che non è semplice,
mi creda. Comunque, CHI HA UN GRAN CERVELLO È
AUTOMATICAMENTE RICCO.
DENTRO.
E CON UN TIPO COSÌ, SECONDO ME, NON TI ANNOI
MAI.”
bene, Elisa Isoardi. Mi chiamo Alberto, ho 28 anni e sono un
operatore socio sanitario che per sbarcare il lunario fa il cameriere
part time. Miope e con un leggero astigmatismo all’occhio destro,
ho la pancia e la prestanza fisica di un opossum nella stagione del
letargo. In compenso più di una persona è pronta a sostenere che
sono un tipo piacevole con cui imbarcare una conversazione.
Inoltre 5 anni di liceo classico, la lettura regolare di un quotidiano e
una conoscenza forfettaria del congiuntivo fanno di me, se non un
uomo propriamente intelligente, quantomeno un tizio
culturalmente al di sopra di buona parte del gruppo PDL al Senato
della Repubblica (il che non è poco, direi).
Che dici, Elisa Isordi, s’ha a andare a mangiare un kebab e poi ti
porto a vedere un film? Al Centrale c’è il remake de Il Vedovo con
Littizzetto e De Luigi (ma si va di lunedì che c’è l’ingresso col
ridotto).
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Momento cameriere del weekend
1 febbraio 2013
True love
chiaccherando con una badante ucraina stamattina all’ospedale,
viene fuori la difficoltà per i giovani (lei ha un figlio di 30 anni) di
rendersi indipendenti economicamente.
“unica soluzione” mi dice “sposare ragazza ricca! Tu bel ragazzo!
Fidanzato?”
no
“allora, sposa ragazza ricca! meglio se filia unica... Aspetta... io anni
fa lavorava per familia qui in Lucca: lui dottore, lei infermiera,
nonna aveva due appartamenti in città. Nipote filia unica, tipo di
tua età... Aspetta! Ti do il nome... Aspetta aspetta, l’ho segnato!
Ecco, si chiama [OMISSIS]. Graziosa, di buona familia,
intelligente... Ti dico dove lavorano genitori, vai, magari la
incontri...
Perché amore è bello, ma poi bisogna pagare affitto tutti i mesi!”
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Momento cameriere del weekend
24 Febbraio 2014
miti d’infanzia
se mi avessero chiesto chi avrei voluto essere da grande, a 11 o 12
anni, avrei detto Andrea Pezzi. Ve lo ricordate Andrea Pezzi?
Presentatore, conduttore radiofonico, scrittore, il primo veejay
italiano di Mtv Europe. Presentava programmi musicali in inglese,
girando per lo studio scalzo. Creò quella perla di Mtv Kitchen, un
programma di cucina in seconda serata dove gente come Jovanotti
o Christina Aguilera andava a cucinare. E Pezzi ci parlava di
FILOSOFIA! Citava Kierkegaard! Su Mtv! Andava in diretta su
Radio Deejay da Londra e ti faceva scoprire scrittori, fumettisti,
autori... Poi incontra Claudia Pandolfi che è in viaggio di nozze E
LA CONVINCE A SCAPPARE CON LUI. No, un genio.
Poi passano gli anni, ci perdiamo di vista, lui fa cose minori su
raidue alle 2 di notte, vabbè...
l’anno scorso scopro che oggi Andrea Pezzi CONVIVE CON
CRISTIANA CAPOTONDI, e lei fa dichiarazioni tipo “no, ma noi
la sera stiamo a casa, le feste mondane non ci piacciono. Meglio un
libro, lavorare un po’ al computer in pigiama, discutiamo di arte,
vediamo film...”
e gnente... ho iniziato una raccolta di fondi per la costruzione di un
tempio ad Andrea Pezzi.
Fino a che l’altro giorno Repubblica (la pagina del gossip, che il
resto del giornale lo uso per incartare il pesce) mi fa sapere che
Andrea e Cristiana hanno scelto la castità per un anno. Ci informa
lei: “Se è stata una mia iniziativa? Ahimè no. Per me rimane
un’esperienza fondamentale”.
Quindi Andrea Pezzi una sera era lì a casa, s’è trovato Cristiana
Capotondi davanti immersa nella lettura di Proust, ha buttato un
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Momento cameriere del weekend
occhio e gli ha detto: “sai che c’è, Cri? e se si stesse in castità per un
anno?”
è inutile. Prima o poi i miti dell’adolescenza ti deludono sempre.
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Momento cameriere del weekend
8 dicembre 2013
la bellezza della Contemplazione
non so se vi è mai successo... rientri a casa tardi, ma così tardi che le
luci delle insegne son tutte spente.
Anche i lampioni han qualche problema, e quindi, per una volta, le
luci artificiali che stordiscono continuamente le nostre città e le
nostre campagne lasciano il posto alla luce tenue del cielo.
E allora guardi in su, guardi ‘sto cielo.
E lo vedi!
sì, perché non ci sono praticamente nubi, e alzando la testa vieni
investito da una miriade di puntini luminosi, nel mezzo dei quali
campeggia una luna da romanzo.
E ti fermi, e pensi.
Pensi che quei lumini lì sono pianeti, grandi come e più del nostro,
e sono a migliaia di anni luce di distanza.
“Anni luce”! cioè quello che tu stai fissando non è che un riflesso di
una luce che ha migliaia di anni!! Magari nel frattempo quelle stelle
sono esplose! Magari ne sono nate di nuove! Tu che ne sai? Tu non
sei che lo spettatore di uno spettacolo che è andato in scena
migliaia di anni fa. Uno spettacolo recitato anche per te!
Milioni di pianeti! Grandi come e più del nostro! E altre forme di
vita! E altre civiltà! E vite, e storie...
E forse tra migliaia di anni qualcuno guardando il cielo dal suo
pianeta ti vedrà, lì, a fissarlo. A fissarlo senza saperlo.
Perché noi siamo una parte del tutto.
Una parte infinitesimale.
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Momento cameriere del weekend
Una goccia, marginale, temporanea.
Una goccia di una pozzanghera periferica ai margini di un oceano.
Poi una luce più vicina, più strana.
Si muove, lampeggia.
È un aereo.
Lo guardi e pensi alle centinaia di persone che ci sono dentro.
Viaggiano di notte.
Ma per loro è notte o è giorno?
Dove andranno? a cosa penseranno? a CHI penseranno? CHI
penserà a loro?
Lavori, famiglie, amici, impegni, interessi, idee, culture, sentimenti...
Vite.
Centinaia di vite.
Ed è freddo.
E ti accorgi che prenderai il raffreddore.
Ma chi se ne frega.
Non ce la fai a staccare gli occhi dal cielo.
Tu, parte infinitesimale di un Mondo che è una parte infinitesimale
di un Universo che a ben vedere altro non è che un meccanismo
perfetto.
E di fronte a questa perfezione non puoi che esclamare “che
importa se questa settimana salto il momento cameriere del
weekend?”
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L’AUTORE
Alberto Pellicci, lucchese (meglio, Porcarese!), classe 1985. Tecnicamente
avrebbe un diploma di liceo classico e la qualifica di Operatore Socio
Sanitario. A sedici anni però, i genitori, dimostrandogli tutta la loro innata
fiducia circa le sue doti da studente, lo mandano a fare il cameriere.
All’inizio dell’estate del 2002 entra a La Cecca dicendosi “un paio di
servizi, metto da parte qualche soldo e poi smetto”.
E infatti dodici anni dopo è ancora lì.
Lo potete trovare a portare piatti qua e là tra la “seconda sala” e la
terrazza. Lo riconoscete facile: è quello che è stato definito, in una gloriosa
recensione del noto sito di Tripadvisor “il cameriere antipatico con gli
occhiali”.
LA COPERTINA
Da pag.19:
Professionalità è riuscire a non scoppiare a ridere di fronte ad un tavolo di 13 suore, di
cui otto hanno ordinato come primo gli Gnudi (gnocconi di ricotta è spinaci conditi con
pomodoro fresco, scaglie di parmigiano e basilico), quando alla domanda “a chi va lo
gnudo?” esse esclamano (con un po’ troppa enfasi) “A ME!! A ME!! SONO
MIEI!!!”
INDICE
9
11
63
PREFAZIONE
MOMENTO CAMERIERE DEL WEEKEND
OLTRE IL CAVATAPPI
Prima Edizione
Settembre 2014
Stampato in Italia
per conto di Libertà Edizioni
www.libertaedizioni.net