Bollettino Rotary n. 9 del 17.09.2007
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Bollettino Rotary n. 9 del 17.09.2007
Anno Sociale 2007 -2008 Bollettino n° 9 del 17.0 9.2007 Presidente Giuseppe Vergara Vice Presidente Gianfranco Pedri Past Presidente Sergio Matuella Segretario Gianni Azzolini Tesoriere Mauro Grisenti Prefetto Alberto Leoni Consiglieri Giulio Andreolli, Gianni Anichini, Rosario Barcelli, Giuliano Cumer, Massimo De Alessandri, Giorgio Giovanelli, Renzo Nichelini Presenti Aita, Azzolini, Baldessari, Barcelli, Baroni, Belci, Carollo, Cumer, Dapor, Di Giusto, Di Marco, Dorigotti C., Federici, Ferrari, Ferrario, Forziati, Frisinghelli, Gasperi, Giovanelli, Gurrieri, Laezza, Laitempergher, Manica, Marsilli, Matuella, Micheli, Michelini, Munari, Pedri, Piombino, Polli, Prevost Rusca, Soppa, Strauss, Tecilla, Vergara, Vettori M., Wolf, e le signore Marsilli, Sartori, Raffaelli, Vettori. Ospiti: Alessandro Kiniger Presidente Rotaract, Mirko De Mario del Club Cadore Cortina, Claudio Nicolodi. Al 24° incontro in montagna a Tarvisio : Carollo e signora, Ferrari e signora A Salerno Camp.mondiale tennis : Dorigotti C. e signora, Ferrari e signora Media 54 % CAMPIONE DEL MONDO !!!! Questa volta va data una precedenza per meriti sportivi ! non Milan, non Juve, non Rossi, non Ferrari ma il nostro amico e socio CLAUDIO DORIGOTTI che ha vinto, quasi stravinto, la terza edizione del Campionato di Tennis a Salerno, la settimana scorsa, aggiudicandosi il titolo di campione del mondo 2007, per la categoria over 50, battendo in finale un rotariano di Caserta e prima altri qualificati giocatori provenienti dalla Croazia e dall’Estonia, tutti costretti alla resa di fronte al gioco metodico, pressante e preciso del nostro Claudio che ha totalizzato punteggi sonori pur essendo impegnato a lungo in campo. Il trionfo gli è stato decretato sul campo alla premiazione avendo vinto anche la gara di doppio con il rivano Giancarlo Bertacchini, a dimostrazione di una incontrastabile superiorità anche tecnica. Un evviva caloroso e compiaciuto a Claudio Dorigotti per questo importante successo che ha richiamato sul Club di Rovereto la notorietà sportiva molto ben rappresentata al Campionato di Salerno nell’ambito della Fellowship internazionale. E passiamo alla serata del Club con Giacomo Di Marco…al palcoscenico sul tema “L’ALBERO DELLA CUCCAGNA” DI EDOARDO BALDUZZI : GLI ANNI DELLA PSICHIATRIA 1964-1978 E’ stata una serata davvero interessante e giustamente apprezzata dai soci presenti in buon numero……ma chissà perché si prolungano le assenze dei “soliti” o “quasi soliti” dei quali ovviamente – per la privacy – non possiamo fare nome pubblico ! cari consoci è un principio fondamentale del Rotary l’amicizia che si può manifestare solo incontrandoci e confrontandoci, risultando quindi essenziali la presenza e la frequenza. Orsù……le porte sono sempre aperte (anche nei giorni “feriali” !) nella nuova sede. Giacomo Di Marco, eccellentissimo primario di psichiatria al nostro Ospedale, è stato di una chiarezza massima e sintetica; ci ha illustrato le traversie non tanto della scienza medica su pazienti ammalati nella mente per cause multiple e per origini svariate, ma dell’organizzazione e degli obbiettivi scelti nell’ultimo quarantennio per interessamento legislativo. Un grande evento è segnato dalla legge 180, dalla riforma sanitaria in genere; nel 1978 nel campo della psichiatria è emerso l’indirizzo di abbandonare il cosiddetto manicomio per avviare i pazienti su un percorso ospedaliero che potesse garantire una migliore e specifica assistenza ed un programma di cura e di ricupero, in verità non sempre e sistematicamente possibile. Ma, per buona consolazione, si sono verificati molti casi di buon ristabilimento o comunque di miglioramento. Quindi dalla situazione di “conservazione” e di emarginazione in luoghi perlopiù chiusi e controllati dove i ricoverati vivevano nell’inerzia e nella sopportazione limitandosi a moderate manifestazioni ed a qualche partecipazione di modesto aspetto lavorativo, in ambienti di scarsa accoglienza ben lontano da eventi culturali e sociali, evitando contatti di impegno cerebrale, si è passati ad un coinvolgimento terapeutico e curativo dove cure farmacologiche od anche psicologiche con la collaborazione di medici, di assistenti sociali, di esperti e sociologi è possibile un’azione paziente, continua, efficace per ridurre i toni e gli effetti della malattia tentando un accettabile inserimento nel contesto sociale ed esterno alla “prigione di ricovero” abitudinaria per il passato. Di Marco ci ha parlato di Dipartimento Sanitario di Psichiatria al quale fa capo il centro di salute mentale in forme effettive di compartecipazione come il centro diurno, il day hospital, le strutture residenziali, l’attività domiciliare, il servizio psichiatrico di diagnosi e cura, la sensibilizzazione e la promozione della salute, l’attività di consulenza : un complesso di eventi che costituiscono basi opportune e reali tendenti alla ricerca di una rivalorizzazione dell’individuo malato favorendo il tentativo di un accettabile inserimento sociale. La conclusione ferma e concreta : era ed è importante sempre più cercare di cambiare il metodo di intervento nella psichiatria ricorrendo al modello farmacologico e sociologico, con la partecipazione della famiglia e dello spirito di buona umanità. Interventi ed interrogazioni di Carollo, Matuella, Michelini e Laitempergher ed altrettanto precise risposte chiarificatrici di Giacomo Di Marco, vivamente applaudito al termine della sua brillante ed interessante conversazione. G.P.F. IN MONTAGNA CON IL ROTARY La Commissione Fellowship Distrettuale con il Presidente Paolo Alberti di Trieste ha brillantemente organizzato la 24^ edizione in Valbruna al confine friulano con l’Austria, organizzando passeggiate e camminate in quota su percorsi di montagna in un quadro circostante di vette di notevole attrazione; il programma era completato da ammirevoli proiezioni di quelle montagne non ancora in circolazione e da una conversazione sui territori di confine e problemi annessi. Era presente il Governatore Martines con alcuni PDG; il nostro Club era rappresentato da Carollo e da Ferrari con signore a dimostrazione di una fedeltà assoluta, anno dopo anno. Al prossimo ritrovo, nel settembre 2008, nei pressi di Falcade sarebbe auspicabile una partecipazione più nutrita del nostro Club nel breve periodo di un weekend. IMPORTANTE COMUNICAZIONE Cari amici, Il reclutamento di nuovi Soci nella società civile rappresenta un momento fondamentale e delicato nella vita dei Clubs. Fondamentale perchè l’arrivo di nuovi Soci rappresenta una opportunità di arricchimento e di maggiore possibilità di incidere nel contesto in cui viviamo ed operiamo; delicato per le caratteristiche (“rotariane”, appunto) richieste per l’ammissione e per la particolare procedura di ammissione che vede nella “riservatezza” uno dei suoi cardini. Nel comunicarVi la apertura della “campagna” per le nuove ammissioni, qui di seguito Vi do alcune semplici linee-guida, concordate con il Consiglio Direttivo: - Nessun vincolo di “categoria” professionale - Nessuna preclusione per l’eventuale ingresso di Signore - Presentazione ad opera dei Soci secondo le consolidate regole con particolare attenzione alla riservatezza, oltre che, beninteso, alle caratteristiche del candidato. - La Commissione ammissioni traccerà per il Direttivo un breve giudizio con la valutazione - La decisione sulla ammissione è in capo al Direttivo in accordo- con il ruolo consultivo della Commissione e decisionale del Direttivo -Termine per la presentazione: 31 10 in modo da poter ammettere i nuovi Soci per Dicembre Io sono certo che con l’impegno di tutti, ognuno per il ruolo ricoperto (Presentatore, Membro della Commissione ammissioni, Membro del Direttivo, Presidente), la “campagna” ammissioni 2007-2008 raggiungerà lo scopo di arricchirci di nuove energie e professionalità: per il nostro Club, per il Distretto e per il Rotary internazionale. Buon lavoro - Giuseppe Vergara, Presidente - PROSSIMO APPUNTAMENTO LUNEDI’ 24 SETTEMBRE AD ORE 20.00 in punto – CONVIVIALE HOTEL ROVERETO CON SIGNORE Il prof. Corrado Priami ci intratterrà su argomento di attualità e di grande importanza nel mondo dell’informatica sempre più “galoppante” ed in evoluzione. Il titolo : “Il caso CoSBI : ricerca innovativa nei contenuti e nella gestione”. CoSBI è un acronimo di Centre for Computational and Systems Biology. Chiaro ? forse no, ma anticipiamo che l’iniziativa gestita in quel di Povo è particolarmente legata ad intese tra la ciclopica Microsoft di Cambridge nel Regno Unito e l’Università di Trento, con il supporto finanziario (ovviamente abbastanza ricco) della Provincia. Navigheremo nel campo della ricerca e del technical computing, prendendo atto di quanto si sta facendo molto vicino a noi, e con molto orgoglio. Relatore sarà il prof. Priami, Presidente del CoSBI, attualmente professore universitario a Trento in informatica, ove è membro del Consiglio di amministrazione. Ha svolto intensa attività internazionale visitando ed imparando in tutto il mondo; ha coordinato innumerevoli progetti in Italia ed all’estero. Un vero scienziato nel campo della ricerca e dell’informatica. ATTENZIONE… ATTENZIONE !! SABATO 29 E DOMENICA 30 SETTEMBRE INCONTRO CON ROTARY CLUB LIENZ CONCERTO AL FESTIVAL MOZART Nelle giornate di sabato 29 e domenica 30 settembre p.v. ci faranno gradita visita gli amici del R.C. di Lienz Per noi soci del R.C. di Rovereto vi saranno varie possibilità di incontro, a partire dalla visita a Trento, sabato mattina 29.09 alle ore 10.30 a Palazzo delle Albere, all’arrivo del pullman di Lienz: Maurice Denis, simbolismo ai confini dell’Impero Asburgico. Seguirà il pranzo al ristorante Chiesa a Trento. Alle ore 19-19.30 cena veloce a Rovereto prima del concerto all’Auditorium del Mart con l’Orchestra di Praga nell’ambito del Festival Internazionale W.A. Mozart. Prenotazioni presso l’amico Barcelli o il prefetto Leoni. L’invito a questo concerto sarà esteso anche ai soci dei Rotary club vicini, con i quali potremo incontrarci per un brindisi dopo il concerto. Domenica mattina è prevista una visita guidata ad Arco, con ritrovo e partenza dal piazzale ex ASM in via Manzoni, visita al Castello di Arco e a seguire il gran finale con il pranzo ufficiale al ristorante Piedicastello a Cologna Gavazzo, via Diaz 45, fino alla partenza degli amici di Lienz. Si auspica una partecipazione numerosa e calorosa, anche ad uno solo dei vari appuntamenti previsti nelle due giornate. Prenotazioni aperte presso il prefetto Alberto Leoni. 29-30 SETTEMBRE 2007 INCONTRO CON IL CLUB DI LIENZ DUE RIGHE SUL CASTELLO DI ARCO Arrivando da est, dalla strada della “Maza”, Arco si annuncia con la grandiosa rupe che sovrasta a picco la strettoia della valle del Sarca su cui è collocato il castello: uno scenario unico e fantastico che non cessa mai di stupire anche chi, come molti di noi, lo conosce bene. E sicuramente stupiti ed ammirati resteranno anche gli amici di Lienz, che con noi, in occasione dell'interclub annuale del 29 e 30 settembre, trascorreranno la domenica ad Arco. Ad Albrecht Duerer, che nel 1495 ritornava in patria dal suo primo viaggio d'istruzione a Venezia, non sfuggì la bellezza straordinaria, nello stesso tempo mediterranea ed alpina, della rocca e del borgo di Arco a cui dedicò un suo acquerello. Uno dei più belli e famosi non solo sotto l'aspetto artistico ma anche sotto quello della precisione iconografica: in primo piano oliveti e campi coltivati a viti, poi la cinta muraria e le case del borgo raccolte attorno alla chiesa. Di colpo il monte si impenna e arriva fino alla torre più alta attraverso rocce vive e radure cosparse di olivi, in un susseguirsi di costruzioni piccole e grandi, torrioni, portali e ripellini. Centrale, spicca il duecentesco “Palazzo vecchio” con il suo coronamento di merli ghibellini, luogo del potere ma anche centro della cultura cinquecentesca, che vide, fra i tanti, Nicolò d'Arco, umanista e poeta latino, la marchesa Giulia Gonzaga e Jacopo Vargnano. Come tutti i complessi castellani trentini, anche quello di Arco, sempre meno abitato, subiva, a partire dal 1600 un continuo degrado, causato dall'asporto di materiale, da usi impropri del terreno e da circostanze militari, prima fra tutte quella legata, nell'ambito della guerra di successione spagnola, a Vendome, nel 1703. Finalmente, esaurito il gusto romantico del “ruderismo” che vedeva il rudere solo come elemento scenografico, si fa strada un interesse generalizzato e diffuso per il recupero e la manutenzione delle testimonianze della nostra storia. A partire dal 1985, la nostra Provincia è intervenuta sistematicamente sul castello di Arco, con un piano organico, al restauro filologico degli elementi rimasti, al loro consolidamento e al loro accesso. Un risultato straordinario è stato raggiunto con il recupero degli affreschi, di cui non si aveva memoria, contenuti nella cosiddetta “Torre d'oriente”. L'accesso al castello costituisce uno dei più suggestivi percorsi del Trentino: un sentiero passa, in lieve pendenza, attraverso oliveti secolari, cipressi e brevi radure, costeggia ruderi che sembrano scolpiti nel paesaggio, per giungere ad una spianata che pare sospesa nel vuoto: un balcone sul lago di Garda. GiuBa