controlli in continuo delle saldature: i tubi saldati inox
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CONTROLLI IN CONTINUO DELLE SALDATURE: I TUBI SALDATI INOX Ducoli D., Montagna G. ? • Relazione presentata a: "LA SALDATURA E GLI ACCIAI INOSSIDABILI" 3° Incontro: II controllo e la qualità Milano, 27 novembre 1987 Con il patrocinio del CENTRO INOX Piazza Velasca, 10 - 20122 Milano Estratto dalla Rivista LA MECCANICA ITALIANA n. 211 - novembre 1987 CONTROLLI IN CONTINUO DELLE SALDATURE: I TUBI SALDATI INOX NDT FOR LONGITUDINALLY WELDED STAINLESS STEEL TUBES Ducoli D., Montagna G. Dalmine S.p.A. - Dalmine (BG) *I l Sommario Summary 1. Introduzione Vengono sinteticamente descritte le peculiarità e i principali vantaggi delle più usate tecniche di controllo non distruttivo di tubi saldati longitudinalmente in acciaio inossidabile: metodi radiografici e radioscopici, endoscopia, liquidi penetranti, tenuta a gas, ultrasuoni e correnti parassite. Specific features, advantags and disadvantage of most common techniques of NDT for longitudinaliy welded stainiess steel tubes are briefly outlined. Questo tipico prodotto trova i suoi spazi nelle applicazioni più diverse. Normalmente lo si collega ad applicazioni di .modesto o modestissimo livello qualitativo (per es. tubi per mobilio), ma questo rispecchia sempre di menoia realtà che vede la realizzazione di tubi saldati in acciaio inossidabile di elevatissima qualità, quali possono essere i tubi per scambio termico, tra cui particolarissimi gli scambiatori di calore per centrali nucleari. ; Presentazione e discussione sono orientate all'ottica dell'utilizzatore, ed illustrano in modo particolare alcuni dei criteri da seguire nella scelta del o dei metodi che meglio possono soddisfare le esigenze d'impiego senza incorrere in inutile aggravio di costi. Tutte le considerazioni fatte sono relative a tubi di piccolo diametro e spessore (tubi per scambiatori). The tests considered are: radiographic and radioscopie, boroscopic, penetrant dyes, gas tightness, ultrasonic and eddy current. The matter is discussed from thè buyer's point of view, focussing on thè main criteria to be adopted when making a choice for thè methods wich Ut better to thè quality requirements, without unnecessary increases in costs. The subject is analysed in respect of thè exigences of smail diameter, thin-walled tubes (heat-exchangers tubes). 54 Le applicazioni di qualità sono comunque assai vaste, anche come gamma dimensionale, potendo arrivare fino alle condotte sottomarine per il trasporto di idrocarburi acidi nei campi off-shore. I LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211 Nel seguito, anche per evitare ripetizioni di concetti e problematiche già esposti nelle relazioni precedenti, si farà riferimento esclusivo a quei prodotti aventi diametri contenuti (non oltre 80mm) e spessore di parete non superiore a 4mm. La grande varietà di prodotto ottenuto saldando del nastro inox comporta una altrettanto vasta diversità di interventi qualitativi e di controlli non distruttivi a garanzia dell'ottenimento della qualità richiesta. Partendo dai livelli qualitativi più modesti su cui normalmente non viene previsto alcun tipo di controllo salvo interventi di tipo distruttivo (piega, schiacciamento ecc.) con cadenza assolutamente casuale e sporadica, si giunga all'abbinamento di diversi controlli normalmente tra loro complementari e singolarmente molto severi che interessano l'intero volume del tubo. I controlli non distruttivi normalmente utilizzati sono: — Ultrasuoni — Correnti indotte — Liquidi penetranti — Radiografia - Radioscopia — Endoscopia — Prove di tenuta per elencare i più comuni e conosciuti. Altri controlli di tipo più sofisticato non si applicano se non in casi unici e molto particolari. Iniziamo quindi analizzando possibilità e vantaggi dei vari metodi partendo dai meno utilizzati almeno nell'ambito dei prodotti cui si riferisce questa memoria. Si limiterà l'esposizione a un rapido confronto fra le varie tecniche, dando per noti i principi fisici su cui esse si fondono. Questa tecnica è stata trasferita in campo industriale dal campo medicale dove trova la sua massima utilizzazione da molti anni. Il sistema offre comunque una bassa sensibilità al controllo (5 - 6 volte meno della radiografia) seppure si siano apportati miglioramenti con l'impiego dell'intensificatore di brillanza e con la ripresa televisiva a circuito chiuso. Altro grave svantaggio di questa tecnica è la mancanza di un documento duraturo riesaminabile anche a distanza di tempo. Ha inoltre tutte le limitazioni dei controlli a visione diretta dove l'esame e la valutazone delle eventuali segnalazioni risente fortemente del giudizio soggettivo di chi conduce l'indagine. Non ha evidentemente alcuna soglia di selezione e tantomeno difetti standard di riferimento che possano in qualche modo oggettivizzare l'esame. Si tratta di un controllo poco utilizzato, anche per il rapido affaticamento a cui è soggetta la vista dell'operatore, al quale dopo un certo tempo possono certamente sfuggire segnali di difetto anche importanti. 3. Controllo radiografico È un sistema certamente molto diffuso in campo industriale, che rispetto al precedente offre indubbi vantaggi qualitativi. Come è ben noto lo scopo di questa tecnica è quello di riprodurre l'immagine deN'«interno» di un oggetto su una pellicola radiografica sfruttando le proprietà dei raggi X o gamma, che sono appunto: — la propagazione rettilinea; — il potere di penetrazione; — le capacità di impressionare una emulsione. Trattasi di una naturale evoluzione del controllo radiografico dal momento che consente tempi di indagine decisamente più contenuti. La parte interessata (nello specifico il cordone di saldatura) sarà riprodotta sulla pellicola con aree aventi diverso annerimento risultato del diverso assorbimento delle radiazioni in funzione dei diversi spessori attraversati. In effetti si tratta di sostituire alla pellicola uno schermo fluorescente e di osservare direttamente l'immagine prodotta su di esso. Ed ecco il primo indubbio vantaggio del sistema radiografico: un documento duraturo riesaminabile anche a distanza di tempo da più persone. 2. Controllo radioscopico (fluoroscopico) 55 Vi è anche un altro parametro che gioca a favore di questa tecnica di controllo non distruttivo, ed è la «sensibilità». In genere ci si riferisce alla sensibilità di una radiografia intendendo la sua capacità di riprodurre, con immagini percepibili dall'occhio, dettagli e difetti minimi esistenti all'interno dell'oggetto da esaminare. Questo parametro è «quantificabile» per mezzo ad esempio di placchecampione contenenti fori di diverso diametro oppure per mezzo di una serie di fili metallici di diametro decrescente. Si crea così uno standard a cui riferire la conduzione della prova: tanto più piccolo è il foro o il diametro del filo evidenziato, tanto maggiore sarà la sensibilità. Quanto affermato naturalmente va riferito anche ai limiti del sistema per cui non è certamente automatico il legame tra dimensione minima del «riferimento» e minimo difetto rilevabile in quanto, come si sa, i difetti in genere si presentano con forme ed orientamenti i più diversi e quindi più o meno favorevoli alla loro rilevazione. Anche se tale misura della sensibilità, per quanto affermato, assume un significato più che altro convenzionale, ciononostante essa è della massima utilità poiché consente di valutare in modo operativo la capacità di una certa tecnica radiografica, a rilevare piccoli difetti. Ciò che certamente penalizza questo sistema qualora lo si voglia applicare al tubo saldato in acciaio inossidabile, è il suo elevatissimo costo legato alla bassissima produttività dovuta a sua volta alla lentezza delle varie fasi di controllo. Se a questo si aggiunge la grossa difficoltà se non la impossibilità di rilevazione di particolari tipi di difettosità (cricche, difetti fuori saldatura, ecc.) che possono essere estremamente pericolose per il prodotto, ecco spiegata la scarsa ap- LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211 plicazione della tecnica radiografica in questo campo. Tecnica che peraltro torna di una certa utilità in caso di giudizi contrastanti su specifici difetti situati in precise zone del tubo. 4. Controllo Endioscopico Trattasi di controllo ottico e quindi con i limiti di tale controllo tra cui la soggettività dell'interpretazione, la mancanza di soglia di selezione e di standard di riferimento. Ciò non toglie però a questa tecnica la sua importanza nell'esame del cordone di saldatura. Normalmente questo tipo di controllo è richiesto come estensione e miglioramento del controllo visivo interno anche se, vista la notevole lentezza dell'esame in rapporto alle cadenze di produzione, è sovente limitato a-verifiche percentuali o a casi dubbi, su pezzi precedentemente selezionati. La relativa economicità delle attrezzature porta a volte alcuni clienti a facili richieste di verifiche endoscopiche, pensando ad una, se non rapida, senz'altro facile esecuzione dell'esame. In effetti le problematiche che possono insorgere nella conduzione di questo controllo possono essere complesse. Innanzi tutto occorre grande esperienza nell'osservazione di superfici attraverso l'endoscopio per evitare risultati molto controversi, come falsi allarmi dovuti a sporcizia o a corpi estranei aderenti alle superfici o, al contrario, la non rilevazione di gravi difettosità quali cricche decisamente più pericolose per l'integrità del tubo. Un ruolo determinante è giocato dalle attrezzature che devono essere scelte con grande oculatezza. Essenzialmente una scelta corretta deve tener presenti queste tre componenti: 1) strumento rigido o flessibile; 2) diametro e lunghezza; 3) fibre ottiche o luce convenzionale. Nel caso specifico non v'è dubbio che la scelta debba cadere su un tipo di strumento rigido a luce convenzionale (non avendo normalmente problemi di surriscaldamento) e di dimensione adeguata. E appunto la dimensione è la variabile più importante: infatti dalla differenza tra diametro interno del tubo e diametro esterno dell'endoscopio dipende l'ingrandimento a cui è sottoposta l'area sotto controllo. Assume quindi importanza ta determinazione del diametro esterno dell'endoscopio che orientativamente dovrebbe essere pari a 2/3 del diametro del corpo cavo da esaminare (e non uno di dimensione minima per l'esame dell'intera gamma di produzione!) e la conoscenza del diagramma degli ingrandimenti in funzione della distanza. Questo faciliterà il controllo. Si può quindi concludere che questa tecnica, pur valida per alcune verifiche, è molto onerosa per la lentezza legata alla conduzione dell'esame. Inoltre la sua applicazione nel caso di controllo del cordone di saldatura è limitata alla verifica della forma e dell'andamento del cordone stesso più che alla rilevazione di difettosità vere. 5. Controllo con liquidi penetranti È una delle prime metodologie introdotte nell'industria per l'esame non distruttivo di materiali. È nota in alternativa al pratico e diffuso metodo del flusso magnetico disperso quando questo risulta inapplicabile ai materiali non ferromagnetici. Fig. 1 - Esempi di segnalazione su cordone di saldatura dopo esame con liquidi penetranti. affioranti sulla superficie esterna e la esigenza di una perfetta pulizia di questa superficie all'atto del controllo onde evitare occlusioni dei difetti. In secondo luogo anche questa tecnica, richiede tempi di attuazione eccessivamente lunghi quindi particolarmente onerosi e quasi mai coerenti con i tempi e le quantità di produzione. In ultimo non vi è possibilità di ottenere direttamente una documentazione dei difetti rilevati. In funzione del metodo di osservazione delle indicazioni i liquidi penetranti si dividono in due categorie che sono: — liquidi a contrasto di colore che vengono «letti» alla luce naturale o artificiale; — liquidi fluorescenti che vengono «letti» alla luce nera o luce di WOQD. A loro volta queste categorie si suddividono ciascuna in tre gruppi, in Le ragioni della popolarità di questo metodo vanno ricercate nella possibilità di disporre di una metodologia di controllo e di rilevazione dei difetti affioranti assai semplice, che non richiede prodotti o apparecchiature particolarmente costose, dove le operazioni sono relativamente elementari e l'addestramento degli operatori non troppo impegnativo. Peraltro in contrasto con tutti questi vantaggi vi sono almeno altrettanti svantaggi che ne limitano fortemente l'impiego, particolarmente nel campo dei tubi saldati in acciaio inossidabile oggetto di queste note. Questi svantaggi sono in primo luogo la possibilità di rilevare i soli difetti 56 I LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211 funzione della tecnica di rimozione del penetrante. Nel caso in esame è generalmente accettato il sistema a contrasto di colore lavabile in acqua, che da sufficienti garanzie qualitative. Altri sistemi di maggior sensibilità e di maggior impegno applicativo sono normalmente utilizzati in campi particolari, quali l'aeronautica, l'automobilistica ed altri, per l'esame di pezzi fortemente sollecitati. L'applicazione di questo metodo d'esame ai tubi vede ulteriormente incrementati i non pochi svantaggi precedentemente accennati. Innanzitutto la lunghezza dei particolari che già di per sé ne limita fortemente la movimentazione e la corretta applicazione dei liquidi; inoltre le aree di appoggio impediscono di verificare puntualmente la presenza di difetti salvo intervenire in tempi successivi. Per l'elevata sensibilità abbinata alla non facile interpretazione defle segnalazioni, è opportuno che l'uso dei liquidi penetranti sia riservato a casi particolari. Occorre non dimenticare che la saldatura, con la creazione di una zona a struttura grossolana, crea facilmente microritìri superficiali e affioramenti di piccole inclusioni che, pur non avendo nessun impatto sulla vita in esercizio del tubo, danno segnalazioni continue e modeste di difetto (figura 1). La loro scarsa rilevanza è confermata dal fatto che è sufficiente un'asportazione di qualche micrometro di materiale per far scomparire ogni traccia di segnale. Anche questa tecnica, non automatizzabile, non adatta a forti volumi produttivi, estremamente sensibile ma altrettanto soggettiva nell'interpretazione, non si presta ad un controllo di tipo industriale; soprattutto non può essere utilizzata se non in abbinamento con altri metodi che consentono un controllo volumetrico e un minimo di quantificazione oggettiva del difetto. Non va infine trascurato che su tubi di diametro da medio a piccolo i liquidi penetranti non possono, per ovvie ragioni, essere utilizzati sulla superficie interna. 6. Prove di tenuta La prova di tenuta è un esame molto particolare che è stato introdotto per una verifica qualitativa supplementare sui tubi saldati inox di elevata qualità. Esso infatti è impiegato per individuare ogni tipo di difettosità che in qualsiasi modo ponga in comunicazione l'interno del tubo con l'ambiente esterno, essendo stato introdotto specificatamente per la rivelazione di quelle microporosità che durante il processo di saldatura possono formarsi nel cordone in fase di raffreddamento. È bene precisare che col nomw si «prove di tenuta» si vogliono indicare tecniche diverse dalla usuale e ben conosciuta prova idraulica, pur essendo essa stessa una verifica alla tenuta del tubo. Si intende eie parlare di prova: — idropneumatica; — ad emissione di bolle; — con diodo ad alogeni; — mediante variazione di pressione; — mediante spettrometro di massa. Tra la prima tecnica e le successive vi è una sostanziale differenza di sensibilità, ma essa è frequentemente usata data la sua relativa semplicità impiantistica. Si tratta infatti di immettere aria compressa (a bassa presssione per motivi di sicurezza) all'interno del tubo immerso in una vasca d'acqua. Accertato che non si formino bolle, il tubo viene evacuato per lasciar posto al successivo. Esattamente lo stesso processo eseguito per individuare il buco in una camera d'aria da bicicletta. Il sistema è piuttosto macchinoso e di bassa produttività e la soluzione di immergere più tubi per volta non sposta di molto i termini del problema, ma al contrario crea nuove difficoltà nella fase vera e propria di controllo. Fra gli altri metodi, più sofisticati, l'unico realmente utilizzato su ampia scala dall'industria più avanzata è senza dubbio il metodo di controllo mediante spettrometro di massa. Questa tecnica può essere applicata scegliendo tra sistema a vuoto o a pressione. 57 Tra i due certamente il più utilizzato nel caso di tubi è quello a pressione. Consiste nell'immettere elio all'interno e creare una piccola sovrappressione. Il gas tende a sfuggire verso l'esterno attraverso le eventuali vie di fuga. Sulla superficie esterna si fa scorrere una sonda campionatrice o annusatore (sniffer), attraverso le cui estremità l'aria viene risucchiata da un sistema aspirante ed inviata allo spettrometro di massa. Se nel gas risucchiato è presente una piccola quantità di elio, lo strumento rivela questa presenza, segnalando l'eventuale perdita. La sensibilità del metodo dipende da alcuni fattori quali: — — — — il tipo di annusatore; la sua distanza dal tubo; la velocità di spostamento; le condizioni ambientali, ed altre. È certo comunque che questa prova, pur non annoverandosi tra le più severe in assoluto, se condotta con un minimo di attenzione garantisce rilevazioni di perdite da 10 a 100 volte inferiori a quelle individuabili col sistema pneumatico. Automatizzando il sistema è possibile ottenere produttività compatibili con le linee di saldatura il che fa di questa tecnica un supporto essenziale e sovente indispensabile per produzioni di tubi saldati di elevatissima qualità. 7. Controllo con ultrasuoni Questa tecnica può venire applicata all'esame di tubi saldati in diversi modi. Per tubi di piccole dimensioni, però, la tecnica di controllo in continuo della saldatura per mezzo di sonde fisse focalizzate risulta in molti casi di applicazione estremamente critica se non impossibile. Questo controllo è invece largamente utilizzato per la verifica dell'intero volume del tubo (saldatura compresa quindi) effettuata per mezzo di macchine automatiche ad alta veloci tà di passaggio e ad altissima ripetibilità. LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211 Nella sua concezione più moderna questo tipo di impianto è tipicamente costituito da una testa rotante contenente i trasduttori preposti alla rilevazione dei difetti. Attraverso la testa il tubo scorre con movimento assiale e le sonde che gli ruotano attorno descrivono un'elica che attraverso un'opportuna scelta dei parametri operativi ricopre l'intera superficie esterna assicurando anzi una sovrapposizione che per un buon controllo non deve essere inferiore al 20%. Il liquido di accoppiamento utilizzato è costituito normalmente da acqua potabile riciclata e più volte filtrata. I dati tecnici relativi a uno dei più moderni impianti sono riportati nella tabella qui accanto riportata. Questa tecnica viene applicata soltanto a prodotti con particolare esigenze qualitative. È questo il caso ad esempio di tubi per scambio termico. La geometria semplice e ripetitiva dei pezzi da controllare, e lo spessore piccolo e costante, consente un controllo automatico per confronto fra il segnale dato da un difetto artificialmente introdotto in uno spezzone di tubo in tutto uguale al lotto in esame, e i segnali provocati dai difetti e dalle irregolarità introdotti dal ciclo produttivo. Le incisioni artificiali di riferimento sono effettuate sia sulla superficie esterna che sulla superficie interna del tubo e, prima di passare all'operatore per la taratura dell'impianto di controllo, sono accuratamente verificate mediante repliche plastiche, o microscopio a lama di luce. Le tecniche di esecuzione di queste incisioni campione sono diverse ed ognuna trova i propri sostenitori. Si va dalla lavorazione meccanica a mezzo utensile, alla elettroerosione, alla corrosione chimica pilotata ed allo stampaggio. A parere degli scriventi la più consigliabile è la lavorazione meccanica e non già perché meno impegnativa bensì perché presenta indubbi vantaggi, quali la finltura superficiale delle pareti, la loro verticalità, il contenimento dei raccordi, il rispetto delle dimensioni, la mancanza di rifollamenti e così via. Ottenere gli stessi vantaggi da ognuna delle altre tecniche non è im- Descrizione - Sistema di rilevazione ti Dati tecnici difet- Sonde cilindriche rotanti a riflessione di impulso ed opportunamente angolate - Trasduttori A linea focale con cristallo in solfato di litio - Frequenza di lavoro 5 MHz - Frequenza di ripetizione degli impulsi fino a 18KHz - N° giri delle sonde 6000 giri/min - N" delle sonde 2 (1in senso orario ed 1 in senso antiorario) - tiquido di accoppiamento Acqua potabile filtrata e ri ciclata - Velocità di controllo 40 m/min - tipo di allarme ottico ed acustico " " marcatura con pennarello, automatico " " selezione automatica in buoni e scar ti " " registrazione automatica per ogni singolo canale. possibile, ma risulta certamente di gran lunga più impegnativo. Fig. 2 - Sezione trasversale di intagli artificiali. Le dimensioni di questi intagli di riferimento sono normalmente le seguenti: — Lunghezza < 20mm. — Larghezza < 0,5mm. — Profondità 5% dello spessore di parete con un minimo di 100 firn. La forma di queste incisioni è quasi sempre di sezione rettangolare, ma potrebbero anche essere eseguiti intagli con sezione a V con angolo di 60° o di 30° o altri ancora. Comunque il più utilizzato rimane senza dubbio l'intaglio rettangolare indicato con «buttress» dalle norme ASTM e questo perché ne risulta più facile e 58 I LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211 precisa la verifica sia della forma che della dimensione. Conoscere l'esatta forma e dimensione degli intagli risultanti dalla lavorazione meccanica è determinante ai fini di una buona messa a punto della taratura della macchina. A titolo di esempio si riportano due fotografie di repliche di intaglio nominalmente uguali. Dopo un opportuno ingrandimento (50 x ) si è trovata la ragione della differenza riscontrata nel segnale di risposta dovuto appunto non solo alta differenza di prodondità (201 contro 290 firn), ma anche alla forma dell'incisione stessa (figura 2). Quanto finora detto evidenzia quale sia il livello qualitativo richiesto a questo tipo di impianto ultrasonoro. Questi limiti sono raggiungibili sono con sistemi elettronici sofisticati che sempre debbono essere accoppiati ad una meccanica di alta precisione. Il ruolo della guida e dell'avanzamento del tubo in fase di controllo sono determinanti per poter avere una ri- ifori +O Bisogna allora ridurre quest'ultimo, curando che le superfici del tubo abbiano bassa rugosità e il grano sia fine. Un cenno particolare, a questo proposito, merita il cordone di saldatura, la cui presenza gioca a sfavore di questo rapporto per cui è determinante considerare questo aspetto in fase di saldatura del tubo. La cosa è possibile ma tutt'altro che semplice. Il miglior risultato si ottiene pilotando attentamente i parametri di saldatura in modo da ottenere un cordone che non sia troppo alto, che sia il più uniforme possibile, privo di sbandamenti e gocce e ben raccordato all'interno. Ottenuto questo risultato, tutto il sistema si pone sotto il controllo di una apparecchiatura a correnti indotte che è in grado di segnalare eventuali variazioni rispetto ai livelli impostati. Evidentemente l'alternativa a questo modo di operare è un incremento della percentuale di tubi scarti (o un allentamento della severità del controllo). i i Fig. 4 - Difetto da incompleta penetrazione e relativo segnale al controllo E.C. è da intendersi il controllo per eccellenza, per il fatto che la peculiarità stessa del sistema è tale da fornire il massimo di garanzia ai fini dell'integrità del prodotto. . i l i Nel controllo con ultrasuoni, ogni irregolarità o disomogeneità delle superfici o nel volume, che abbia caratteristiche tali da causare una riflessione anche parziale dell'onda incidente, provoca la comparsa di un segnale che va a costituire il rumore di fondo. Se i segnali di taratura sono alti, non vi è problema a identificare i segnali di probabili difetti. Critiche diventano invece le condizioni operative quando le tarature si stringono e i relativi segnali si avvicinano al rumore di fondo. Fig. 3 - Risposte alla taratura ottenute con rotazione di 120° dei tubo campione. i Non per questo si può affermare che la tecnica manchi di limiti propri, ma se si stabilisse di condurre il controllo finale di accettazione con un solo tipo di Controllo non Distruttivo, quello con Correnti Indotte sarebbe la decisione più appropriata. Infatti questo metodo è il più selettivo per la maggior parte dei difetti di saldatura, compresi quelli di difficile o impossibile rilevazione ultrasonora, quali porosità, soffiature ecc. i l i petibilità dei segnali non altrimenti ottenibile. Quindi, superati i problemi iniziali di una perfetta installazione, è tassativa la verifica quasi quotidiana dello stato delle attrezzature e del loro eventuale rinnovo. A titolo di curiosità si ricorda che nello Stabilimento di Costa Volpino ogni cambio di dimensione prevede la sostituzione di ben 14 bussole di guida ognuna delle quali deve essere verificata ed eventualmente sostituita qualora il suo diametro si discosti dal diametro del tubo di oltre 0,5mm. Malgrado tutte le attenzioni, il controllo è completamente affidabile per il cliente, ma assai meno per il fabbricante: dalle statistiche effettuate si può affermare che quasi il 25% dei tubi scartati perché danno segnali superiori al livello di taratura, non rivela, anche all'esame distruttivo, traccia alcuna di difetto. Si tratta dei cosiddetti «segnali spuri». 8. Controllo con correnti indotte Per la gamma di prodotti cui si fa riferimento il controllo Correnti Indotte 59 JL Come ben noto a tutti, il controllo con Correnti Indotte si può condurre utilizzando diverse tecniche quali: — tastatore a stilo; — sorda interna; — bobina a settore; — bobina a passaggio; — sonde rotanti esterne; — sonde rotanti interne. | LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211 Nel seguito si considereranno soltanto le tecniche di controllo con bobine a settore ed a passaggio avvolgenti. Le bobine a settore sono utilizzate sulla linea a saldare per un accurato controllo di processo mentre le bobine a passaggio vengono utilizzate a valle della fabbricazione sul prodotto finito per il controllo finale di accettazione. È opportuno a questo punto fare una parentesi per precisare che anche nel caso delle bobine a passaggio esistono diverse tecniche di costruzione che distinguono tra di loro i tipi di bobina ed i metodi e i risultati di indagine a cui sono finalizzate. Trattasi di avvolgimento di tipo: — Differenziale j INO. P. PIRRONE — Assoluto — Doppio Differenziale — Combinato. Per brevità ci si sofferma sui due maggiormente usati che sono il differenziale e l'assoluto. Complementari tra loro, il primo serve per la rivelazione di una vasta gamma di difetti esclusi quelli estesi senza soluzione di continuità da una estremità all'altra del tubo (tubo aperto), il secondo per la rilevazione appunto di questo solo tipo di difetto che seppur gravissimo non è facil- mente individuabile ad un normale controllo visivo. Anche per questa tecnica valgono tutte le considerazioni fatte per il controllo ultrasonoro a proposito delle caratteristiche di finltura superficiale e come per quello anche nel caso delle Correnti Indotte la taratura delle apparecchiature si effettua mediante l'uso di spezzoni di tubo perfettamente identici a quelli da controllare su cui vengono ricavati dei difetti artificiali di riferimento. Mentre nel caso del controllo con ultrasuoni il problema delle incisioni di riferimento è ben definito e codificato, nel caso delle Correnti Indotte esiste ancora parecchia confusione in proposito. Occorre ribadire innanzitutto che qualsiasi tipo di anomalia costruita artificialmente rimane puro e semplice riferimento per la messa a punto e la verifica del sistema senza alcun diretto rapporto con tipo, forma o dimensione del difetto reale da rilevare. Ciò premesso, è opinione degli autori che il riferimento più logico per questa tecnica di controllo rimanga il foro radiale. E questo, rispetto a qualsiasi tipo di incisione, per la facilità di esecuzione, per la ripetibilità dimensionale, per la semplicità di verifica e per la costanza del segnale di risposta. Naturalmente questo vale nel caso qui trattato di controllo di produzione su linee automatiche. Certamente per il controllo manuale non valgono le medesime considerazioni. Si parlava di tubi campione da utilizzarsi per la taratura e per le verifiche del sistema. Su detti spezzoni quindi vengono riportati i fori di riferimento che normalmente sono di dimensione crescente con l'aumentare del diametro esterno del tubo ed in numero di 3 a 120° o 4 a 90° onde permettere la verifica contemporanea di taratura e centratura tra tubo e bobina. Anche in questo caso come per il controllo ultrasonoro è importantissimo avere un impianto che consenta una guida sicura priva di vibrazioni, ma ancor più una centratura estremamente precisa. Come si può ben capire le due cose non sono facilmente ottenibili senza un notevole impegno economico 60 Fig. 5 - Esempio di difetto in centro cordone e relativo segnale. Fig. 6 - Saldatura sbandata: difetto e relativo segnale. nella realizzazione, conoscendo le elevate velocità di passaggio (oltre 2 metri/sec) e la limitata dimensione del prodotto. Guida e centratura del tubo sono esigenze irrinunciabili per un controllo ad alta ripetibilità come si può notare dalle registrazioni allegate effettuate in 3 passagi successivi previa rotazione del tubo campione (figura 3). Come noto il segnale di risposta delle Correnti Indotte è principalmente influenzato dalla disposizione di queste attorno al profilo del difetto ed itriv .- ; V-Ì' • è pressoché proporzionale al suo volume. Nelle figure 4,5, 6 si riportano alcune micrografie di difetti con la relativa registrazione a conferma di quanto affermato. Si sono analizzate le varie possibilità di controllo prese singolarmente, ma come ripetutamente affermato in precedenza, ogni metodo ha dei limiti. LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211 Questo significa che l'abbinamento di più metodi potrebbe spingere la severità del controllo a livelli molto elevati, come quelli necessari ai prodotti di alta ed altissima qualità, quali potrebbero essere i tubi per scambiatori di centrali elettriche. In questo caso, trattandosi di prodotto estremamente impegnativo, la tendenza è quella di accoppiare il controllo con Correnti Indotte al controllo con Ultrasuoni, verificando poi il tutto con controlli «a spot» mediante liquidi penetranti ed esami endoscopia. Si ottiene così fa contemporanea applicazione di diverse tecniche col risultato di una altissima garanzia qualitativa. 9. Conclusioni Parlare di controllo in continuo di tubi in acciaio inossidabile saldati, è problema delle molte sfaccettature. E questo seppure l'analisi sia stata focalizzata su una piccola parte della gamma di prodotti presente sul mercato, con livelli qualitativi i più diversi. Le possibilità di scelta dei controlli da utilizzare è indubbiamente varia; quando poi si tien conto della possibilità di agire anche sulla severità del controllo stesso, attraverso la definizione dei limiti di accettabilità, le combinazioni si moltiplicano ulteriormente. Basti pensare che nel caso dei controlli ad ultrasuoni o a correnti parassite la profondità del difetto, pur limitandosi ai valori usuali di norma, può variare dal 20% al 5% dello spessore di parete, con le forme già in precedenza elencate. I difetti artificiali possono poi essere posizionati solo sulla superficie esterna, anche su quella interna, e il controllo eseguito solo per rilevare difetti longitudinali o anche trasversali. Le numerose ricerche e sperimentazioni effettuate, il continuo confronto con l'utilizzatore, l'esperienza in servizio ormai maturata dei tubi inox saldati montati sui più svariati tipi di scambiatori di calore, consentono di tracciare qualche linea di riferimento, per una corretta scelta del metodo e della severità del controllo non distruttivo. Bisogna infatti guardarsi dalla tentazione di ottenere il massimo: è una scelta che costa, molto di più di quanto in realtà non dia in termini di sicurezza. È ormai un principio consolidato che il controllo non distruttivo non costituisce un metodo infallibile di selezione fra prodotti buoni e non buoni; il CND è soprattutto un metodo che consente di verificare che il processo produttivo è adeguato al prodotto richiesto ed è stato correttamente eseguito e tenuto sotto controllo. Partendo dal principio che è ingegneristicamente impossibile chiedere «difetto zero», occorre valutare attentamente il rapporto costo-beneficio fra tipo di controllo e garanzie che esso può dare. I parametri fondamentali per effettuare questa valutazione sono essenzialmente due da quantificare nell'arco di vita del prodotto: — costo del rimpiazzo (e, in alternativa, della messa fuori esercizio del tubo di uno scambiatore, mediante tappature); — pericolosità di una rottura o perdita. Se questa è normale (e con ciò si intende dire che il costo di primo impianto è preminente rispetto ai costi economici, socio-ambientali e politici di eventuali avarie), è opportuno ricorrere a controlli affidabili, ripetibili, 61 ma economici: quindi controlli con correnti parassite eventualmente abbinati o sostituiti con ultrasuoni per difetti longitudinali se lo spessore di parete è relativamente elevato. Anche le tarature è opportuno che non siano inutilmente strette. Se l'affidabilità richiesta al prodotto è elevata per le conseguenze economiche di un'avaria, è senz'altro opportuno passare a controlli multipli, come ad esempio un controllo a correnti parassite con taratura su foro e con bobina sia assoluta che differenziale abbinato a un ultrasuono per difetti sia longitudinali che trasversali, interni ed esterni, con tarature non superiori al 5% dello spessore e minimo di norma (0,1mm). Nel caso in cui l'affidabilità deve essere totale perché un'avaria porterebbe a rischi inammissibili per le persone e l'ambiente, occorre seguire una strada più complessa, che consenta di confermare senza ombra di dubbio l'adeguatezza del ciclo produttivo. Nasce così il concetto di «preserie», vale a dire di una partita di alcune centinaia di tubi, da sottoporre a controlli per correnti parassite, per ultrasuoni, di tenuta con elio, a volte con liquidi penetranti, per definire, con successivi esami distruttivi, la tipologia e la frequenza della microdifettosità indotta dal ciclo di fabbricazione. Solo la conoscenza precisa dei difetti possibili può consentire di definire, di comune accordo fra produttore, committente ed eventuale Autorità di Controllo, il sistema di controlli ed esami incrociati cui dovrà essere assoggettato il lotto di produzione. È ovvio che almeno in quest'ultimo caso nessun utitizzatore può permettersi di non possedere esso stesso e di non verificare presso il fornitore l'esistenza di un completo (ed applicato) Sistema di Assicurazione della Qualità. LA MECCANICA ITALIANA novembre 1987 n° 211