Diapositive convegno - Fondazione IPS Cardinal Giorgio Gusmini
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Diapositive convegno - Fondazione IPS Cardinal Giorgio Gusmini
Fondazione IPS “ C. Gusmini” ONLUS Vertova 4 Ottobre 2014 LA GESTIONE DEL DOLORE NELL’ANZIANO: GLI ATTORI A CONFRONTO Il dolore cronico e le cure terminali in RSA Vertova 4 ottobre 2014 Fondazione IPS Card. Gusmini Vertova Dott.ssa Melania Cappuccio Dolore Amico e nemico, fonte di amore e odio, sofferenza reale e immaginifica. Entità da annientare,annullare,combattere, o modulare, ascoltare,valorizzare. Simbolo essenza umana, aspetti opposti e complementari, apparentemente contraddittori, virtualmente analizzabili, concretamente esplicabili nell’evoluzione dell’uomo, nel suo divenire. Comportamento: alleviarlo e rispettarlo, favorirne la risoluzione, secondo il principio del minore danno possibile. Tutto è lecito se utilizzato con giudizio e secondo i principi esposti e senza pregiudizi Diritti del cittadino ( IEO) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Cure scientificamente valide Cure sollecite Possibilità di una seconda opinione Privacy Conoscere la verità sulle malattie Essere informato sulle terapie Rifiutare le cure Esprimere le volontà anticipate Non soffrire Ricevere rispetto per la sua dignità Vizi Accidia Avidità ( denaro/potere) Peccato di gola ( sperpero di risorse,accaparramento strumenti non necessari) Superbia Invidia ( priva gli altri delle Virtù non controllo Ira ( imporre i propri interessi ) Umiltà (riconoscere il contributo altrui e mai sopravvalutare il proprio) Gentilezza ( capacità di relazione e volontà di collaborazione) Lussuria ( desiderio di denaro e potere) Carità ( servizio) Temperanza ( atti di cura veramente importanti anche se non vistose) loro capacità e abilità) Diligenza :lavoro anche se Pazienza ( rapporti amicali e mitezza) Purezza ( onestà, sincerità e rispetto reciproco ) Modello irrealizzabile? Contributo serio alla realizzazione di un modello di cura nel ssn e nel campo del dolore mettendo in campo le caratteristiche migliori di tutti coloro che assistono le persone malate e “fragili” Cure Palliative Si definisce cura palliativa l’assistenza medica attiva ai pazienti la cui malattia non risponde più alle normali cure mediche; deve occuparsi del dolore e degli altri sintomi nonché dei problemi di natura psicologica, sociale e spirituale correlati alla malattia. (O.M.S. 1990) Paziente terminale Terminale è un paziente con aspettativa di vita inferiore ai sei mesi. Paziente anziano “ target privilegiato” Definire la terminalità nell’anziano è una vera sfida per la complessità ( polipatologie, politerapie, deficit funzionali ) che riduce la capacità predittiva di criteri clinici rigidi. Soggettività supportata da indicatori clinici oggettivi come l’utilizzo di scale validate. Cure palliative Un Sogno… “GLI AMERICANI vogliono morire a casa, circondati dalla famiglia e dagli amici, senza soffrire e con il pieno controllo della loro esperienza di morte.” L. Tolstoj definì “quell’atto formidabile e solenne che è la propria morte” “La realtà dei fatti è proprio l’opposto, noi , in NH, non siamo preparati a prenderci cura dei morenti”. Parker Oliver (2002) Posto inadeguato, tra persone non preparate e in condizioni di sofferenza……. Invecchiamento Italia: il paese più vecchio della UE Età media: 79,1 anni uomo, 84,3 donna: 2050 uomo 83,6, donne 88,8. 20,3% > 65 aa, grandi vecchi 2,8 %, ultracentenari triplicati dal 2001 al 2011. > invecchiamento e > patologie cronicodegenerative e oncologiche Comorbilità = complessità Terminalità: caratteristiche proprie Oncologia geriatrica Fattori di rischio: aumentano età Uomo > 65 anni rischio 10 volte superiore e 18 volte superiore di morire Donna > 65 aa rischio 6 volte superiore di ammalare e 13 volte di morire Sopravvivenza a 5 anni per tutti i tipi di tumore è peggiore fra i vecchi di 70-84 anni rispetto adulti con età fra 55- 69 anni Sopravvivenza in oncologia Tre motivi: Accesso cure più difficile con diagnosi e presa in carico più tardiva Miglioramenti ottenuti in oncologia ha interessato popolazione geriatrica molto meno rispetto ai giovani adulti Carico complessivo della comorbilità Fonte:Piano Oncologico, Documento tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro per il 2011-2013 Cure Terminali: DOVE? Setting assistenziali Famiglia ( ADI,ADI Palliativa) RSA Ospedalizzazione domiciliare Hospice Ospedale Luogo di residenza delle persone anziane (>65 anni) in quattro nazioni Realtà Ospedali considerati luoghi dove morire Medici sovrastimano la sopravvivenza soprattutto dei pazienti neoplastici con un ritardo nell’utilizzo delle cure palliative. Luogo del decesso per cancro tra le persone anziane Familiari pensano che l’ospedale possa comunque fornire le cure migliori soprattutto nel paziente a domicilio con sintomi non controllabili. Data preliminari sul luogo del decesso in diverse nazioni Motivazioni Modello di traiettoria di malattia nel caso del cancro Modello di traiettoria di malattia nel caso dello scompenso cardiaco Modello di traiettoria di malattia nel caso della demenza RSA “ figlie bastarde delle case della carità e degli ospedali, ed esprimono le peggiori caratteristiche dei due genitori, ultima spiaggia” “Nursing Home” R. Kane “ ultima stazione della nostra esistenza, istituto/luogo dove si muore” Immaginario collettivo Risposta essenziale ai bisogni crescenti degli anziani fragili RESIDENTI IN RSA età della popolazione geriatrica > 80 aa Malattie cronico-degenerative Instabilità clinica elevata Comorbilità Politrattamento farmacologico Fragilità Parole d’ordine Mission delle RSA = Cultura della Riabilitazione Mantenimento funzioni residue Riabilitazione cognitiva Cura delle patologie acute intercorrenti Recupero funzionale possibile Ignorano le problematiche di fine vita come il dolore e l’assistenza spirituale Coinvolti nel processo epocale di rimozione della morte? Cure palliative e RSA Sintomi fase terminale: Ogni anno il 34% dei Scarsa assunzione di acqua e cibo residenti entrava in fase Astenia/cachessia terminale ( meno di 6 Criticità respiratorie settimane di prognosi) Patologie: Demenza Apparato cardiocircolatorio Malattie oncologiche ( 12%) Brand e colleghi Arch Intern Med 2005 cause Mancanza di tempo Mancanza di un supporto medico Mancanza di condizioni ambientali di riservatezza Aspettative dei familiari cure dell’ospite Ospedalizzazione inappropriata di malati morenti Sfida cure palliative anziano Cambiamento culturale e dell’organizzazione Programmi di formazione specifici con integrazione dei principi delle cure palliative Supporto di gruppi di esperti in cure palliative Punti di forza della geriatria Valutazione multidimensionale e intervento pluridisciplinare Centralità della persona Unicità paziente/famiglia Dopo la cultura della riabilitazione deve nascere la cultura della palliazione Simultaneous care Forte e motivata leadership della RSA Coinvolgimento del personale medico Cercare o coltivare IP esperti in cure palliative Riorientare la pianificazione del processo di assistenza con l’attenzione al bisogno di cure palliative Realizzare i migliori programmi possibili di c.p. Evitare le ospedalizzazioni inutili, attuando c.p. in struttura Due casi speciali CANCRO DEMENZA GRAVE (“terminally old”) Nutrizione e idratazione INSUFFICIENZE DI ORGANO PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE Prevalenza dolore: residenze anziani Molto variabile 45-80% (caratteristiche paziente, strumento valutazione, tipo dolore esaminato) RS di tutto il mondo e in particolare in Italia il dolore risulta sotto ………: riferito (demenza avanzata: 25%) valutato (demenza avanzata) trattato (25% non trattati con analgesici, nonostante riferiscano dolore quotidiano; 50% riceve analgesici solo AB; soprattutto FANS; paracetamolo dose media 1.3 g/die) Setting in cui si riscontra la maggiore quota di pazienti con dolore non controllato 5 Tipologia dolore nell’anziano Muscolo-scheletrico > 50 % (dorsolombare, anche, ginocchia) Misto 30-49 % Neoplastico < 10 % Ischemico < 10 % Neuropatico < 10 % Cefalea < 10 % Acuto < 10 % The International Association for the Study of Pain: PAIN 5 Workshop 7 Complicazioni dolore persistente o trattamento antalgico inadeguato • • • • • • • Depressione, ansia, insonnia Deterioramento cognitivo, delirium Iporessia, malnutrizione Politrattamento farmacologico, jatrogenesi Disabilità Instabilità posturale, paura di cadere, cadute Recupero funzionale ridotto (> 50% pazienti con d.cronico ha disabilità totale o parziale) Isolamento sociale Elevato utilizzo servizi sanitari ed elevati costi sociali Distress caregiver (influenza negativa sul paziente) Dolore: non solo……… sofferenza riducibile per migliorare QdV del paziente e caregiver Complessità della cura del dolore in geriatria Rilevazione del sintomo / segno (comportamento, espressione) Misurazione intensità (NRS, DOLOPLUS, NOPPAIN, PAINAD) Assessment per giungere alla diagnosi (definizione del tipo dolore e causa): valutazione caratteristiche del dolore (pain questionnaire) esame obiettivo anamnesi algologica Trattamento Verifica riduzione dolore Prevenzione 9 COMPLESSITA’ CLINICA DOLORE IN GERIATRIA Neuropatico (aumentata vulnerabilità alla sensibilizzazione prolungata dopo lesione- es. neuropatia erpetica) Infarto miocardico (minore vulnerabilità d.viscerale) Diffuso Osteoarticolare Manca modello teorico sul dolore nell’anziano Difficili (impossibili?) studi specifici Valido modello biopsicosociale con aggiunta di variabili età-correlate (comorbilità, vedovanza, deterioramento.cognitivo) ALGOLOGIA CURA IL DOLORE “SINTOMATICO INUTILE” Malattia sintomatica (144 parole) Con una terapia eziologica e se non è possibile sintomatica (prurito, artrite,……) Modulando la terapia in base ai sintomi e parametri oggettivi (interpretazione dei sintomi in base ai dati oggettivi) (obiettività clinica, pressione arteriosa, temperatura, peso, diuresi, es. ematochimici……) GERIATRIA CURA ANCHE IL DOLORE NON RIFERITO “ASINTOMATICO” Curare il dolore in base ai “segni”: - BPSD - espressioni volto - …………… Dolore … …quinto parametro vitale “Sensazione spiacevole ed esperienza emotiva negativa associata a un danno tissutale potenziale o reale o comunque decritta in rapporto a tale danno” International Association for Study of Pain …. Il dolore … tutto quello che una persona che lo prova dice che sia, esistendo ogni qual volta si affermi che esista. M.MCCaffery CIO’ NONOSTANTE... NON riceve cura per il dolore 40-80% anziani a domicilio 16-27% istituzionalizzati, soprattutto dementi, 1,5 probabilità in più di non ricevere cure ( Stolee,2005 ) 25% anziani con cancro RSA la maggiore quota di soggetti con dolore non controllato Nursing Home USA: 26% dolore quotidiano e tra questi 25% non riceve antalgico Pazienti con tumore: 29% riferiva d. quotidiano e tra questi 26% non antidolorifico “ Il dolore nelle residenze sanitarie assistenziali” Trabucchi-Franzoni-Giraudo Progetto Giobbe Progetto innovativo Progetto condiviso Progetto stimolante Base per un cambiamento culturale e professionale Utilizzabile per ulteriori riflessioni e approfondimenti ( e perché no per un sogno…) Ragioni Dolore è una delle principali “malattie” che si incontrano quotidianamente nelle RSA Oltre 25% pazienti in RSA ha dolore persistente che, secondo l’OMS, potrebbe essere alleviato con successo Legge n.38 del 2010 Nelle RSA di tutto il mondo e in particolare in Italia, la cura del dolore è inadeguata, basti pensare alla mancanza di una rilevazione programmata del “sintomo dolore” ed al ridotto utilizzo di analgesici (nella maggior parte dei casi: FANS) Pazienti con demenza hanno 1,5 probabilità in più di non ricevere una terapia antidolorifica rispetto ai soggetti cognitivamente integri Obiettivi 1) Riduzione dolore somatico 50% alla fine del progetto di rilevazione e cura, ovvero del punteggio: NRS o raggiungere un valore < 3 NOPPAIN o raggiungere un valore < 3 2) Acquisizione della procedura e know-how da parte del personale di assistenza affinché la cura del dolore diventi pratica comune e costante, non limitata al periodo di rilevazione 3) Diffusione del metodo di rilevazione e cura del dolore ad altre RSA 32 33 Risultati attesi Aumento del dolore rilevato fino ad un steady state e successiva riduzione Aumento antalgici per dose e potenza analgesica (oppioidi) Riduzione disturbi comportamentali Riduzione psicofarmaci Maggiore soddisfazione caregiver Maggiore soddisfazione operatori sanitari CONCLUSIONI Aumento del dolore rilevato fino ad un steady state e successiva riduzione Aumento antalgici per dose e potenza analgesica (oppioidi) Riduzione disturbi comportamentali RSA BG: buon livello di partenza Riduzione psicofarmaci nel trattamento del dolore Maggiore soddisfazione caregiver Maggiore soddisfazione operatori sanitari -25% pazienti in RSA prova dolore - Tutti pazienti valutati per il dolore sono stati trattati - In 1 mese si ottiene una valida riduzione del dolore - Dolore non è solo artrosi (contratture, piaghe, neuropatie, neoplasie) - 50% sede non articolazioni da carico - Corretto utilizzo vari tipi analgesici - Ridistribuzione analgesici: > paracetamolo e oppioidi maggiori - Riduzione psicofarmaci EVOLUZIONE PROGETTO GIOBBE 2014: Esteso ed applicato dalle altre RSA provinciali e quindi viene consolidato il metodo 2015 :Giobbe vuole andare al domicilio dei malati con l’obiettivo finale di poter trattare con efficacia e con metodo il dolore cronico del paziente anziano in ogni setting assistenziale Tutte le RSA con la ASL di Bergamo hanno costruito la cultura del trattamento del dolore e delle cure palliative attraverso la condivisione di competenze, aspirazioni e di un obiettivo ambizioso ma ragionevole e fattibile 48 Conclusioni Qualità di vita e qualità di cura nel trattamento del dolore cronico e nelle fasi terminali della vita dell’anziano Perché: la popolazione invecchia Dove:in qualsiasi setting assistenziali con le doverose modifiche organizzative formative ( no in ospedale) in RSA! Quando:prognosi in geriatria impone notevole attenzione e versatilità per le sue specificità molto prima di quanto pensiamo per le CP e ogni volta che il dolore si presenta. Chi: le CP non solo i pazienti oncologici ma tutte le patologie croniche dell’anziano fragile e il trattamento del dolore a tutti i residenti competenti e non competenti Da sfida, a sogno, a realtà “Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. E’ il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo” P. Coelho Grazie Dott.ssa Melania Cappuccio Fondazione I.P.S. “ C. Gusmini” Vertova ( Bg)