Piano d`azione per il Turismo

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Piano d`azione per il Turismo
Sviluppare sinergie più efficaci tra le
catene del valore e il turismo in
montagna:
PIANO D’AZIONE
I territori montani possono vantare un grande potenziale turistico: sono infatti circa 95 milioni i turisti che intraprendono ogni anno soggiorni a lunga durata sulle Alpi e oltre 60 milioni i visitatori che effettuano gite in giornata. Il turismo rappresenta al giorno d’oggi uno dei
settori economici più forti nelle aree montane di tutta Europa, nonostante i forti contrasti che lo contraddistinguono: l’OCSE ha stimato che
il comparto turistico rappresenta il 10-12% del mercato del lavoro alpino complessivo, includendo le tipologie di lavoro direttamente o
indirettamente collegate a questo settore, ma che solo il 10% dei comuni delle regioni alpine è dotato di infrastrutture turistiche di dimensioni adeguate, mentre il 40% ne è del tutto sprovvisto.
Per far fronte a queste sfide nel settore turistico, Euromontana auspica che:
1. In futuro tutto il turismo europeo diventi sostenibile e sia pienamente in grado di tenere in considerazione le dimensioni economiche,
sociali e ambientali, come unica modalità possibile per preservare a lungo termine l’interesse verso le destinazioni turistiche di montagna. La
sostenibilità rappresenta infatti la pietra angolare per la creazione di opportunità reali e concrete per le attività turistiche nei territori montani.
2. Il turismo europeo del futuro sappia promuovere adeguatamente tutte le destinazioni turistiche affinché diventino maggiormente competitive, al fine di promuovere le catene del valore in ambito turistico e sostenere il ruolo cruciale che esse rivestono nei confronti delle economie delle aree montane, supportando gli imprenditori in montagna nell’adattarsi alle sfide seguenti: facilitare l’accesso al credito, sviluppare l’utilizzo delle ICT ed estendere la banda larga ad alta velocità nei territori montani, favorire la crescita di una forza lavoro con migliore
formazione e competenze, in particolar modo tra i giovani.
3. Il turismo europeo del futuro sia in grado di diversificare e promuovere nuove forme di offerta: turismo rurale, turismo accessibile, turismo culturale, turismo naturalistico e turismo attivo. Ciò può contribuire a sperimentare forme di turismo sempre più ricercate dai fruitori.
4. Il turismo con un chiaro e mirato focus sui territori montani diventi una priorità delle azioni politiche a livello europeo e nazionale.
L’importanza del settore turistico deve tradursi nello sviluppo di strategie integrate a livello europeo e nazionale: gli aspetti turistici dovrebbero essere tenuti in considerazione nell’ambito di tutte le policy (trasporti, sviluppo rurale, agricoltura, ecc.) che possono avere degli impatti
sul comparto del turismo. Lo sviluppo di strategie di marketing territoriali comuni a livello regionale potrà inoltre contribuire a incrementare
il livello di attrattività turistica dei territori montani.
In base all’ultimo Eurobarometro flash, nel 2014 le motivazioni principali che spingono a intraprendere una vacanza sono state la natura
(montagna, laghi, paesaggi) per il 30% dei viaggiatori dell’EU28 e la cultura (a carattere religioso, gastronomico, artistico) per il 25% dei turisti. Di conseguenza, esiste un enorme mercato del turismo potenziale nelle aree montane e la valorizzazione dei prodotti di montagna di
qualità è certamente un fattore in grado di migliorare e rendere più efficace questa offerta turistica. In tal senso, è importante favorire e
sviluppare sinergie tra i diversi attori montani coinvolti nelle filiere del turismo e dei prodotti di montagna, in modo da approfondire e
adottare le più opportune modalità di collaborazione reciproca e di rafforzamento dell’offerta turistica.
Nell’ambito del progetto “Una nuova PAC – Montagne di opportunità”, il 24 Ottobre 2014 è stata organizzata una sessione nel corso delle
Assise Europee della Montagna dal titolo “Sviluppare sinergie più efficaci tra le catene del valore e il turismo in montagna”. Questo piano
d’azione è il risultato del lavoro svolto nel corso di tale workshop ed è focalizzato sulla promozione del turismo rurale e sullo sviluppo di strategie integrate e di destinazioni di marketing comuni per i territori montani a livello regionale.
Cofinanziato dalla Direzione Generale
dell'Agricoltura e dello Sviluppo
Rurale della Commissione Europea
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Stima della situazione attuale
Nello sviluppo del settore dell’agriturismo nei territori di montagna, gli agricoltori e gli operatori del comparto turistico si trovano ad affrontare molte difficoltà, tra cui:
 I prodotti locali non vengono sempre venduti nelle catene di negozi nazionali/internazionali, a livello sia locale che nazionale: molte
catene di negozi locali non sono in grado di utilizzare i prodotti di provenienza locale a causa delle politiche di appalto/acquisto, delle
problematiche relative agli standard di qualità e per la coerenza e la scala delle forniture. Le catene nazionali spesso ignorano i fornitori
locali per prassi o politica aziendale, in molti casi a causa di una scarsa considerazione. Inoltre, la scala e il volume di produzione rappresentano una forte barriera, in particolare per le comunità più piccole con fornitori di ridotte dimensioni. Tutto ciò, unito alla prevalenza di stagioni turistiche brevi ma ad elevato numero di presenze, può generare dei gravi problemi per la soddisfazione della domanda di turismo.
 Difficoltà di collaborazione tra gli agricoltori e gli operatori del comparto turistico: l’interesse locale verso il lavoro intersettoriale è in
molti casi piuttosto ridotto. Spesso la necessità di questo tipo di collaborazione non viene riconosciuta da parte degli attori o dei fornitori locali, risulta quindi necessario convincerli dell’interesse e utilità nel lavoro congiunto. Il tempo è sempre un fattore cruciale per
costituire una qualsiasi rete di collaborazione infatti, i piccoli venditori e attori locali non hanno semplicemente il tempo di dedicarsi
alle collaborazioni/cooperazioni e di gestirle. Inoltre, la mancanza (o la differente percezione) di professionalità o standard di qualità
può costituire un fattore importante per comprendere la carenza di collaborazione di tipo intersettoriale.
 Adattamento a un mercato in forte cambiamento: il processo di adattamento alle richieste di un mercato in grande evoluzione (scala,
prodotti diversi, trend ecc.) può creare difficoltà per i piccoli fornitori di montagna e per le imprese turistiche. Un cambio nelle procedure e nei processi al fine di restare competitivi e attrattivi agli occhi del mercato può costituire un problema perenne. Inoltre, la carenza di ICT, di un accesso alla banda larga ad alta velocità e la scarsità di formazione nell’utilizzo delle moderne tecnologie digitali e dei
social media sta diventando sempre più di frequente una forte barriera, in particolar modo con la rapida crescita nell’utilizzo di questi
mezzi da parte delle attività di impresa.
 Ostacoli esterni da superare: Immagine/strutture adeguate/aspetti amministrativi rappresentano regolarmente una difficoltà per le
filiere locali, in particolare in qualsiasi fase della costituzione o sviluppo di nuovi prodotti o servizi. Il cambiamento climatico presenta
una nuova dinamica in continuo cambiamento per gli attori del settore turistico e per le filiere in montagna e può costituire inoltre un
ostacolo per una crescita e uno sviluppo significativi. Questo aspetto può diventare evidente in particolar modo quando le infrastrutture e le forniture di servizi locali vengono impattate dagli effetti del cambiamento climatico (esondazioni, frane, fenomeni di erosione)
che limitano o modificano l’accesso ai clienti o ai fornitori.
Gli esempi che seguono, “Mountain Products Road in Croatia” sviluppato dalla Local Development Agency PINS in Croazia, “Promoting agricultural and artisanal business in the Alpine region tourist industry” sviluppato da SUACI, “Alpes du Nord in France” e “Marketing Tourist
Farms in Brkini and Kras” sviluppato dalla Regional Agency Krasa di Brkinov in Slovenia mostrano come le iniziative locali e regionali siano in
grado di superare con successo queste difficoltà. Gli attori del comparto turistico e agroalimentare in montagna dovrebbero prendere spunto
da questi esempi di buone pratiche e adattarli alle proprie situazioni. Tuttavia, una delle condizioni chiave per il successo è quella di avere
attori motivati che intendano realmente lavorare insieme.
Come risultato, per rafforzare il collegamento tra il turismo e gli attori delle filiere locali, andrebbero favorite e promosse le seguenti azioni:
 Vendite dirette da parte delle imprese agricole, forestali e locali – gli agricoltori e gli operatori turistici dovrebbero lavorare insieme
collaborando attraverso i punti vendita locali. Ciò può essere di aiuto per mantenere il collegamento tra il prodotto e l’esperienza montana del ‘mondo reale’.
 Nell’ambito di forniture a grosse imprese o al settore del pubblico, la coerenza nell’offerta collaborativa e l’affidabilità
dell’approvvigionamento sono fattori di estrema rilevanza.
 Confermare l’interesse dei fornitori e degli attori del settore turistico nel garantire la redditività delle azioni intraprese. Molti attori
potrebbero infatti non vedere positivamente il fatto di essere ‘trascinati’ verso dei cambiamenti. Risulta allo stesso modo importante
verificare regolarmente che tutti gli interessi in una collaborazione locale vengano soddisfatti adeguatamente, in modo da mantenere
un buon livello di positività e di efficacia per tutti gli attori e i fornitori coinvolti.
 Un migliore utilizzo delle ICT ha portato alla realizzazione di azioni più efficaci; sono tuttavia richieste maggiori competenze e conoscenze per massimizzare queste migliorie – i webinar 3G/4G e l’utilizzo di strumenti di vendita online possono essere utilizzati per potenziare queste competenze.
Raccomandazioni sulle politiche e
sulle strategie per migliorare il
collegamento tra il turismo e gli
attori delle filiere
Alcune raccomandazioni:
 Evitare di “reinventare continuamente la ruota”: un primo passo può essere quello di imparare dagli altri, adattando ciò che viene appreso alle circostanze locali e trasferendo le buone pratiche individuate in altre aree.
 Creare e sviluppare delle reti di imprese locali basate sull’offerta dell’agriturismo – formali o informali – al fine di favorire e supportare
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A livello
locale e
regionale
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l’utilizzo di manager ed esperti locali per il coordinamento delle reti. Come già accade in alcuni comuni norvegesi, un manager territoriale potrebbe essere incaricato di conoscere i diversi attori che lavorano nel campo del turismo e nel campo dei prodotti alimentari e aiutarli a mettersi in contatto, conoscersi e avviare una collaborazione.
Promuovere, da parte dei politici a livello regionale e locale, lo sviluppo di programmi formativi, in particolare nel campo delle ICT, con
l’obiettivo di migliorare le competenze degli agricoltori e degli attori del settore turistico; l’incremento di conoscenze di questi strumenti
potrà inoltre contribuire a favorire la collaborazione tra i diversi soggetti.
Misurare la qualità dei prodotti di montagna non solamente in termini puramente scientifici e tecnici, ma tenendo in considerazione
anche l’esperienza complessiva del cliente. Questo aspetto dovrà diventare una caratteristica basilare nella definizione delle norme
future e nelle attività di marketing legate ai prodotti di montagna.
Non tutte le politiche dovrebbero essere incentrate sulla crescita ma dovrebbero favorire anche la sopravvivenza e la stabilità, oltre che
incoraggiare gli abitanti locali ad avviare nuove imprese – specialmente le generazioni future. Gli indirizzi politici dovrebbero infatti favorire la crescita nel numero delle imprese e non soltanto l’espansione delle aziende già esistenti.
La questione dei problemi derivanti dal cambiamento climatico deve trovare spazio nella definizione delle politiche, così da poter identificare con maggior chiarezza le opportunità che il cambiamento climatico può offrire per i territori montani, in particolare per le filiere di
montagna e per i diversi prodotti che possono richiedere dei servizi di assistenza.
Alcuni aspetti normativi a livello locale relativi a questioni come l’utilizzo di suolo, le politiche di sviluppo, ecc. potrebbero necessitare di
una revisione complessiva per massimizzare lo sviluppo delle filiere in montagna. Inoltre, fattori come le norme di garanzia, la legge sulle
collaborazioni e la tassazione potrebbero richiedere una maggiore considerazione in modo da incrementare la loro efficacia nel favorire
le attività collaborative.
Tenere sempre in considerazione la popolazione locale, specialmente nel corso della modifica di regolamenti o politiche. Avere a disposizione degli esperti e dei consulenti sulle tematiche delle filiere locali in montagna per contribuire allo sviluppo delle policy sarebbe un
ottimo punto di partenza. Questo aspetto potrebbe essere favorito attraverso lo sviluppo di Gruppi di Azione Locali mediante l’adozione
dell’approccio LEADER.
Gli attori locali e regionali dovrebbero utilizzare il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale) per sviluppare azioni collegate
in particolare al trasferimento di conoscenze e azioni di informazione (articolo 14), sviluppo delle aziende agricole e delle imprese
(articolo 19) e servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali (articolo 20).
 Le politiche nazionali dovrebbero focalizzarsi maggiormente sulla promozione del territorio. Le strategie regionali dovrebbero di conseguenza rappresentare una porta d’ingresso verso la regione, nell’ambito delle politiche nazionali e dei prodotti disponibili.
 Le politiche dovrebbero prevedere la professionalizzazione delle filiere e dei settori del turismo. Formazione, condivisione di esperien
A livello
nazionale
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

ze e sviluppo professionale continuo andrebbero promossi e sostenuti. Un potenziale passo avanti potrebbe essere costituito da una
partnership tra le organizzazioni del settore, le istituzioni accademiche e le comunità delle imprese di montagna, al fine di identificare le
opportunità di formazione/istruzione esistenti e svilupparne di nuove e più mirate.
Andrebbero favoriti i contributi accademici e di ricerca per lo sviluppo di nuove opportunità e per la crescita di quelle esistenti tra le
comunità di montagna. Una partnership tra il mondo universitario e le comunità di montagna, come parte di un’iniziativa nazionale,
sarebbe un grande valore aggiunto.
I regimi di qualità e i regolamenti sul turismo presentano spesso un carattere troppo scientifico, tecnico o amministrativo, oppure sono
troppo complessi per i piccoli produttori o attori del settore turistico. Le politiche nazionali ed europee dovrebbero mettere in atto adeguati processi di semplificazione.
L’attenzione alla crescita, al successo e al profitto aziendale non sempre rappresentano fattori adatti nella definizione delle politiche talvolta un accento sugli aspetti qualitativi sociali e relativi al “vivere e lavorare” nelle aree rurali possono infatti risultare più fruttuosi e
utili nella creazione di comunità/popolazioni più sostenibili, felici e in salute.
A livello nazionale, il desiderio di crescita potrebbe non essere particolarmente ben bilanciato con le altre necessità di tipo sociale e
ambientale presenti in maniera spiccata nei territori montani. Considerare l’effettiva utilità e l’implementazione delle politiche nelle
comunità in cui andranno ad impattare risulta fondamentale prima della formalizzazione delle politiche stesse. Politiche di tipo generico
andrebbero scoraggiate, a favore di azioni adattabili alle diverse necessità di un ampio raggio di territori.
 Le politiche in ambito turistico (gestite dalla DG Mercato Interno e Industria) e relative al comparto agricolo e allo sviluppo rurale
A livello
di UE

(gestite dalla DG Agri) sono attualmente separate e non collaborano in maniera adeguata. La DG Mercato Interno e la DG Agri dovrebbero trovare maggiori modalità di cooperazione per favorire l’agriturismo nei territori rurali e montani.
Nonostante il suo impatto a livello economico, la politica europea sul turismo non integra le numerose priorità che impattano sul turismo (ad esempio le politiche sul cambiamento climatico e sull’energia). La Commissione Europea dovrebbe pertanto dotarsi di una politica sul turismo maggiormente integrata.
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Piano d’azione
Azione 1: Attività di lobbying a livello europeo: Euromontana si impegna a fornire un aiuto alla DG Mercato Interno per comprendere e
supportare meglio le specificità dell’agriturismo e alla DG Agri per supportare con maggiore efficacia l’azione del turismo sotto i programmi FEASR. A questo scopo verranno intrapresi dei dialoghi con i rappresentanti della Commissione Europea nel corso delle conferenze
europee, mostrando loro degli esempi concreti relativi ai benefici apportati dal settore dell’agriturismo nell’ambito dello sviluppo rurale.
Piano temporale: a partire dalla fine del 2014 in avanti, da parte del segretariato di Euromontana.
Azione 2: Sviluppare un progetto europeo sull’agriturismo (Interreg Europe potrebbe rappresentare un piano di finanziamento interessante). Questo progetto potrebbe integrare:
Un programma di scambi e condivisione di best practices, inizialmente con una raccolta di buone pratiche e scambi via internet, successivamente attraverso scambi fisici veri e propri nel corso di visite di studio al fine di comprendere meglio le azioni già intraprese nei territori
montani con l’obiettivo di favorire l’agriturismo.
La creazione di una toolbox/matrice per potenziare il settore dell’agriturismo per tutti i territori di montagna. Questo strumento potrebbe
servire a mettere insieme/capitalizzare i diversi strumenti pratici già esistenti (come ad esempio la piattaforma pilota del progetto DANTE,
Tourismlink, lo sviluppo di indicatori ETIS per un turismo più sostenibile) a favore degli agricoltori e degli attori del settore turistico per favorire l’effettivo sviluppo dell’agriturismo nei territori montani.
Piano temporale: sviluppo di una proposta progettuale da candidare nel corso del 2015 (Maggio/Giugno 2015 nel caso in cui si optasse per
l’utilizzo del piano di finanziamento Interreg Europe) da parte del segretariato di Euromontana e con la partecipazione dei membri di Euromontana.
Azione 3: Istituire un forum di Euromontana sul turismo e sulle filiere, che si configuri come forum per le reti locali, per le organizzazioni di
produttori e per gli attori del comparto turistico nelle regioni montane, per facilitare una migliore cooperazione, la conoscenza e la condivisione di buone pratiche e la discussione di questioni di interesse comune. Il forum potrebbe essere promosso dai Membri del Board di Euromontana e gestito da un gruppo di coordinamento centrale costituito da membri delle organizzazioni interessate. Le riunioni del forum
potrebbero essere allineate con le sedute del Board di Euromontana, oppure separate una volta che il forum stesso verrà istituito in maniera più strutturata. Oltre che operare come hub di conoscenza per questi network locali e reti di collaborazione, il forum potrebbe inoltre
identificare delle aree di interesse per iniziative formative congiunte, attività progettuali comuni e anche distaccamenti extra-rete.
Piano temporale: a partire dal 2015 da parte dei membri di Euromontana.
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I contenuti della presente scheda informativa sono di esclusiva
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considerati come punto di vista dell’Unione Europea