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PERIODICO DI SATIRA E BUONUMORE - Anno XV - n. 36 - DICEMBRE 2012 - Direttore Responsabile: Antonio Galuzzi - Aut. Trib. MN n. 5/97 del 23/05/1997 - COPIA OMAGGIO IL NOTTURNO Se ancora non avete compreso quanto terribile sarà l’Apocalisse, sappiate che di Cavaliere non ce ne sarà uno, ma quattro! E’ qui italia? pene alternative da tremonti a monti, da montezuma a montezemolo senza fine Non passa la riforma della legge sulla fine del mondo La sospirata Apocalisse slitta alla prossima legislatura C apita che Equitalia recapiti ai cittadini italiani auguri di Natale piuttosto costosi. Il più delle volte sono multe da 40 euro pagate con un giorno di ritardo nel 2002 e che, seguendo la quotazione dell’uranio, arrivano a destinazione nel 2012 con una mora del 700%. E chissenefrega se nel frattempo è andato in prescrizione anche il reato di strage volontaria premeditata. Al cospetto di queste cartelle – da 300/400 euro cadauna – il cittadino s’interroga. L’indolenza nel ritardo del pagamento o la distrazione per non aver colto la simpatica scritta in braille, impressa col carattere Webdings in corpo tre virgola cinque, che invitava il trasgressore a inserire i dati del conducente, sono certo mancanze da punire con severità. Tuttavia, appare evidente che questo, unito a Imu, Iva, Tassa dei Rifiuti, Canone Rai e via succhiando, non consente a molti cittadini di far fronte alle gabelle. Ebbene, perché non si dica che il Notturno polemizza ma non propone mai alcunché, ecco una soluzione. Vista l’insolvenza di molti concittadini, ci permettiamo di suggerire una pena alternativa alla sanzione economica: il carcere. Uno non vuol pagare il canone? Un giorno in guardina! Riceve una cartella di Equitalia da 700 euro e fa lo gnorri? Una settimana in isolamento! Siamo certi che le famiglie lo preferirebbero, anche per poter impiegare in qualcosa di utile il bolso convivente licenziato, spiaggiato come un tricheco narcolettico sul divano di casa e affetto da flatulenza multipla a placche. I tempi sembrano ormai maturi: lo Stato deve mandare gli italiani in galera. Va da sé, che il problema dell’affollamento delle carceri potrebbe rendere necessarie pene ancora diverse. Un’indagine conoscitiva, in tal senso, potrebbe stabilire che gli italiani messi alle strette preferiscono pene corporali, come frustate (tre per il canone, da dieci in su per la cartella Equitalia, a seconda dell’importo) o scudisciate sulle terga. Insomma, il Notturno invoca pene alternative all’agenda Monti. A.V. Napolitano: «Rammarico e preoccupazione per la mancata conclusione dell’umanità» • CASINI: «Una banale profezia pagana non poteva distruggere il grande centro» • BERSANI: «Nuove primarie per scegliere con quale cataclisma soccombere» • MARONI: «Al giudizio universale degli elettori andremo soli» • MONTI: «Rimango a disposizione per dare degna sepoltura al Paese» le ultime parole dell’umanità C he sia imminente o soltanto rimandata, la fine del mondo comporta una seria riflessione. Come si congederà l’umanità? Quale epica frase echeggerà nell’universo dopo che tutti gli abitanti della Terra saranno usciti di scena? Se ci pensiamo, la nostra civiltà ha una responsabilità enorme rispetto alle precedenti, perché dovrà chiudere degnamente una storia lunga milioni di anni. Le ultime parole pronunciate da un essere umano, come la battuta finale di un film, dovranno destinare il mondo all’eterna memoria. Oppure a un repentino oblio. Perché l’umanità, in fin dei conti (ed è proprio il caso di dirlo!), è per sua natura umana, e si occupa soprattutto di cose umane, quindi molto piccole. Come un ombelico. E la probabilità di non riuscire a guardarvi oltre, in quel fatidico momento, è pericolosamente alta. Ecco alcune delle possibili frasi che, fortunatamente, non udiremo quando una delle catastrofi previste porterà alla fine del mondo. Credo di aver capito com’è andata. Forse Berlusconi non si fidava dei Maya Tutti i vulcani della Terra eruttano contemporaneamente. “Ava, quanta laaava!” Il Pianeta è in preda a un’invasione aliena. “Troppo tardi. È rimasto poco o niente.” Un surriscaldamento accelerato della Terra porta alla desertificazione. “Prima vedere soldi, poi dare cammello.” Una catena di tsunami s’innalza da ogni oceano. “… evrybody’s gone surfin’... Surfin’ U.S.A.” Il Pianeta è colpito da una tempesta solare. “Basterà la protezione 50?!” Un gigantesco meteorite impatta la Terra. “Piovono piet…” Per i più piccini Nel mezzo del Diluvio universale… “Noè, torni a bordo, cazzo!!!” Un blackout elettrico provoca improvvisamente un buio generale. “E adesso... Bunga Bunga!” Oppure succederà che dovremo lasciare la Terra così, senza una causa. E allora, le ultime parole che pronunceremo saranno sicuramente: “Avrò chiuso la porta?” Insomma, niente uscite di scena trionfali. Se in principio fu il verbo, alla fine ci potremo accontentare al massimo di una particella pronominale. Fabrizio Pescara 2 Il mondo è pro(re)gredito di Alberto Patrucco cronache il fondo del barile di Teo Guadalupi la terribile profezia dei morfani Il 27 novembre 2013 finirà il mondo. Lo hanno detto i Morfani. Un meteorite che si è staccato circa 6 milioni di anni fa dal pianeta Grofner, giungerà sul nostro pianeta (probabilmente con Italo visto il tempo che ci ha messo) e lo disintegrerà. Puff. Fine del mondo. Game over. E non si potranno inserire altre monetine né riavviare il programma. No, non si può nemmeno provare a spegnere e riaccendere. Fine e basta. Nel frattempo Berlusconi torna in campagna elettorale con le stesse promesse del 1994 (e anche le stesse foto), Emilio Fede fonda un partito che lui sostiene abbia il 3% ma non si capisce di cosa, Montezemolo scende in campo ma non si sa quale, Bersani vince le primarie del Centrosinistra e porta una ventata di novità nella maggior parte degli ospizi d’Italia ed un comico degli anni 70-80 si propone come il nuovo che avanza. Come dite? I Morfani non esistono? Tranquilli, ne abbiamo bevute di peggio… “ITALIA PER MONTI”, spunta il simbolo Stefano Erre La redazione [email protected] Antonio Galuzzi Antonio Voceri Enrico Alberini HANNO COLLABORATO Fabrizio Bolivar - Fabrizio Canciani - Francesco De Collibus - Stefano Erre - Corrado Giamboni - Teo Guadalupi - Davide Red Guernelli - Alessandro Marelli - Nicola Martinelli - Alfredo Minutoli - Alberto Patrucco - I Papu (Andrea Appi e Ramiro Besa) - Fabrizio Pescara Stampato in 1.500 copie da Fda Eurostampa di Borgosatollo (BS). Distribuito in omaggio. Il progresso è sempre positivo? Migliora la nostra vita? Non sempre. Anzi. Vediamo qualche esempio. Primo. I vecchi treni statali erano in ritardo? Può essere. Il guaio è che i nuovi treni privati, non arrivano né prima, né dopo… Molto semplicemente, non ci sono. Sono privati del tutto. E quando ci sono, contengono più acari che pendolari. Ah!, le vecchie Ferrovie dello Stato!… Si stava meglio quando si viaggiava peggio? Eh sì, pare proprio così. pieno… e tu non dovevi nemmeno spegnere lo stereo. Oggi, devi scendere a trenta gradi sotto zero, inondarti di benzina, murare i bambini in macchina per evitare, soprattutto, il furto della macchina e il rapimento dei cd, e sciropparti cinquanta metri fino al gabbiotto… E tutto questo per risparmiare cinque fottuti centesimi. Tra parentesi: il consumo di suola delle scarpe supera i cinque centesimi. Quarto. Per non dire dei citofoni. Una volta, dovendo andare da Mario Bianchi, sul campanello in oggetto compariva una scritta illuminata e illuminante: Mario Bianchi. Oggi, il più delle volte occorre digitare una sorta di codice Iban, un’astrusa combinazione alfanumerica tipo… MB0034TVTB e infine… tasto con campanellino. Quasi sempre sbiadito e quindi indistinguibile. Secondo. Oggi per parlare, che so?, con qualche operatore della Stradale in carne e ossa devi, come minimo, prendere in ostaggio una scuola. Chiami e, al termine di spossanti registrazioni, ti sottopongono tutte le opzioni che la tastiera consente – asterisco e cancelletto compresi – col risultato che, non avendole memorizzate, sei costretto a riascoltare tutto daccapo. È estenuante. Terzo. Dal benzinaio, un tempo, arrivava l’addetto, ti puliva il vetro, ti controllava l’olio di default, ti faceva il Barbara D’Urso tace per oltre un’ora. Berlusconi è riuscito a migliorare Pomeriggio Cinque. L’omino degli elettrodomestici la gelatiera P er Natale mi hanno regalato una macchina per fare il gelato! È sicuramente costruita in oriente, però non mi sembrava affatto malvagia. Assieme la fantastica gelatiera era compreso anche un abbonamento annuale alla rivista “Nuova Ibernazione” . L’ho subito tirata fuori dalla scatola e collegata, non avevo tempo da perdere con il libretto d’istruzioni… è una gelatiera, servirà mica Carlo Rubbia per farla andare? L’ho accesa a velocità 3, in corrispondenza della voce “gelato normale”, mi sembrava un pochino lenta, l’ho messa a velocità 6, la dicitura recitava “gelato rapido”... non mi dava ancora soddisfazione, per testarla bene, l’ho messa al massimo, velocità 28, accanto al valore numerico, c’erano cinque asterischi che somigliavano a fiocchi di neve e la dicitura recitava gelato “modalità iceberg”. Una volta accesa ed impostata alla velocità massima, sono andato nel negozio sotto casa a prendere gli ingredienti base per un buon gelato: latte, panna, zucchero... Sarò stato via 2 minuti… Come ho riaperto la porta di casa... fffsss nevicava! Sul pavimento c’erano già 2 metri di neve! In salotto delle renne si stavano mangiando le mie piante grasse, in bagno due orsi giocavano a palle di neve e un terzo spalava e buttava il sale! Nel tentativo di raggiungere la macchina del gelato per scollegarla dalla rete elettrica, sono stato travolto da una tormenta di neve, nel “bel mezzo” ho incontrato un mammuth e un pinguino col cappotto e la sciarpa che mi guardavano, come per dire... non ci sono più le mezze stagioni! Sulla qualità della gelatiera, a me era venuto un dubbio, non tanto per la fabbricazione orientale, quanto al fatto che nella scatola assieme al libretto d’istruzione avevo trovato uno sky pass, la cartina delle Groenlandia ed una foto autografa di Reinhold Messner! Cosa sia accaduto successivamente l’incontro con il mammuth resta un mistero, mi sono svegliato quattro giorni dopo all’ospedale di Aosta con Tu, diligentemente, digiti MB0034TVTB… Te lo sei tatuato sul braccio… Imbrocchi il campanellino e ti risponde… Cacchio!, l’operatore della Stradale. Devi aver sbagliato qualcosa. Allora “ridigiti” e finalmente… Mario Bianchi ti apre. Ora sei nel limbo. Ti trovi nell’intercapedine tra il cancello e il portoncino dello stabile. Ti avvicini al secondo varco, ovviamente convinto che si sia aperto anche quello, e invece… lo trovi chiuso. Devi “riridigitare” il codice di “Missione Goldfinger” e diligentemente procedi: MB0034TVTB pulsante con campanellino… Sarà quello sbiadito di destra o quello sbiadito di sinistra? Ti va di culo ancora, ma questa volta risponde… un operatore Infostrada che ti presenta il nuovo piano tariffario con tanto di opzione “cuori infranti” in offerta… Hai sbagliato di nuovo. E via, “ririridigiti” e quando Mario Bianchi finalmente risponde, immancabilmente ti fa: “Chi è?”. Come, cacchio, chi è?!… Sono lo stesso di prima! E chi deve mai essere? E si spalanca l’ultimo baluardo. Sali le scale, bussi alla porta e Mario Bianchi finalmente si palesa di persona. A questo punto… lo mandi affanculo e torni a casa. Per quella, almeno, hai le chiavi. È il progresso, bellezza. un principio di assideramento. Uscito dall’ospedale sono andato al centro d’assistenza tecnica della gelatiera. Il più vicino si trova a Minsk in Bielorussia, sono 2.250 km da Milano, ma ormai era diventata una questione di principio, e poi, nel week end non avevo un cacchio da fare! Faccio quasi 2.500 km e nel centro assistenza trovo un commesso italiano, entro con la gelatiera in mano e questo come mi vede mi dice... E’ venuto qui per la gelatiera? Che intuito, lei chi è il figlio della Signora Fletcher? Certo che sono qui per la gelatiera, è rotta! Strano, non e mai venuto nessuno a lamentarsi... Per forza, gli altri sono ancora tutti sepolti sotto 2 metri di neve! Volevo fare un gelato fior di latte e la gelatiera mi ha coperto casa con 2 metri di manto bianco! Se faceva il cioccolato sarebbe stato peggio... Ma lei prende delle pillole o è cosi di suo? Questa gelatiera mi ha distrutto casa! Lei mi sembra esagerato... Esagerato? Dalla cucina al salotto adesso ho una seggiovia e divido il letto con un gatto delle nevi... Cosa mangia? Chi? Il gatto delle nevi? Surgelati! Va be’... Lei è fortunato che ha trovato me... In effetti ero indeciso se passare da lei o andare a farmela riparare da Archimede... Perché lei conosce Archimede detto il Pitagorico? Scherza? Conosco anche Nonna Papera, Qui, Quo, Qua, Paperinik, se viene con me glielo presento, proprio stasera lo devo incontrare e serve un volontario per fare un esperimento, dobbiamo verificare se un corpo immerso in acqua, che riceve una spinta dall’alto verso il basso e rimane sotto tanto, tanto, tanto tempo... la finisce di dire cazzate! Buone feste a tutti (da Minsk). Alfredo Minutoli Abbiamo letto per voi di Antonio Voceri e Antonio Galuzzi Anche noi del Notturno siamo voluti venire incontro ai bisogni dei lettori del terzo millennio. Non sempre, nonostante la buona volontà, si ha il tempo di leggere. I nostri tempi sono frenetici e riuscire a risparmiare qualche minuto leggendo il riassunto di un’opera letteraria invece che il testo integrale, può far comodo. Ecco, allora, la nostra rubrichetta “Abbiamo letto per voi...” che oltre al riassunto in stile “Selezione”, si pregia di contenere un minimo di critica letteraria. Buona lettura, o meglio, per guadagnare tempo, buon lettur! un biglietto d’auguri natalizi Gli auguri di Natale affondano le loro radici nel medesimo terreno dal quale è fiorita l’opera di John Ronald Reuel Tolkien, traendo dunque linfa da quella vasta letteratura new-fantasy, di stampo anglosassone, che ha fatto la fortuna, in anni successivi, di autori quali Joanne Rowling. Nella parte incentrata sul “Buon Natale”, l’auspicio declina in formula magica, quasi sciamanica, facendosi portatrice non tanto di presagi quanto di una mistica certezza, quella del “Buon Natale” appunto. In questa parte, sembra quasi di scorgere elfi e folletti rincorrersi lungo tetri corridoi di oscuri manieri medievali o per gli spazi di verdeggianti distese di celtica ambientazione, armati di pozioni benefiche e filtri di buon viatico. In questo modo, il presagio corre dalla terra d’Albione su-su fino al Polo Nord, per poi irradiare del fausto annuncio il mondo intero. Vi è poi una corrente letteraria che propone una versione dell’augurio di Natale più articolata, nella quale al semplice “Buon Natale…” segue “… e felice anno nuovo”. Qui, la portata dell’aspetto ultraterreno supera la mera contingenza per estendersi all’intero anno solare. Non è una distinzione da poco, dal momento che sfocia in un approccio esoterico per certi versi inquietante, proprio perché fondato su una fanatica inclinazione alla trascendenza. io la vedo così di Francesco De Collibus • Provenzano non risponde. Stavolta nemmeno alle cure. Non per nulla, di questa corrente fanno parte autori molto discussi, messi all’indice dalla Cultura ufficiale in quanto ritenuti contigui a realtà come il voodoo centroamericano, se non addirittura sedotti da ritualità d’iniziazione, quasi da magia nera, tipiche di certe aree dell’Africa. A stemperare questa deriva, per certi versi messianica, ci pensa un’ultima branca, quella di quegli autori natalisti che amano arricchire l’opera con: “A te e a tutta la tua famiglia”. In un colpo solo si torna ad atmosfere meno tetre e più tolkieniane in cui la famiglia, da leggersi come Compagnia dell’anello (non per nulla, alla base della famiglia propriamente detta la promessa è suggellata da un anello), ci riporta alla gioiosa presenza di Hobbit e Folletti. • Sono ore d’ansia per Bernardo Provenzano. Potrebbe non diventare mai senatore a vita. • Muore Riccardo Schicchi e torna Berlusconi. Quindi sono due le tragedie che colpiscono il mondo del Porno. • Berlusconi ospite della D’Urso trova finalmente la sua collocazione naturale. Un programma per gli anziani. • Staffelli consegnerà il tapiro d’oro a Barbara D’Urso per l’intervista a Berlusconi. E’ la controinformazione secondo Mediaset. • Berlusconi intanto ha cambiato idea talmente tante volte che il candidato premier del centrodestra sarà Heisenberg. l’ora esatta Un’opera che tende a cambiare nel tempo e difficilmente resta uguale a se stessa, se non in precisi momenti, ma per non più di un istante. Pragmatismo allo stato puro, la lettura non ammette errore né esitazione. La stesura è in divenire, come pure lo scorrere della storia che, sebbene si cada nell’errore di prevedere come andrà a finire, non si ha modo di scoprirlo fino in fondo e mai per intero. Un’opera concettuale, replica identica ma temporalmente paradossale di un presente che in realtà è costantemente passato. Il mentre muore nel comprendersi. CHI e’ MORTO OGGI? di Alberto Patrucco renato brunetta Se in questa occasione non suonasse irriguardoso, verrebbe proprio da dire che a Renato Brunetta, il fu ministro per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione col diminutivo già nel cognome, Tom Cruise avrebbe fatto una pippa. Il compianto ministro, difatti, è riuscito in un paio di imprese che il miglior Ethan Hunt, di MISSION IMPOSSIBLE uno, due e tre messi insieme, si sarebbe sognato. La prima è stata quella di far sentire alto Silvio Berlusconi. E non è piccola cosa. Ma se già questa “mission” può apparire ai limiti dell’impossibile, la seconda rasenta il pazzesco. La crociata mediatica contro i fannulloni, annidati in uffici, call center, asili, sottoscala e sgabuzzini, ha infatti prodotto un effetto che forse nemmeno lo stesso Brunino avrebbe osato sperare. Ha fatto credere agli italiani più impressionabili che la colpa dello sfascio del Paese dipende dai lavoratori. E a suon di ovvietà, prive di concrete applicazioni e amplificate da tutti i gli organi di stampa, ha stimolato la secrezione di bile dei frustrati da scrivania di quarto livello, che hanno potuto finalmente veder vilipeso il fattorino part-time, a progetto, attardatosi al bar per un Crodino. Gli italiani si bevono tutto, ma guai se un precario si scola un bitter. In questo triste momento, la classe dirigente al completo, dinnanzi a cotanta abilità illusionistica, partecipa commossa al lutto. Durante la pausa caffè, ovviamente. EPITAFFIO: “Cacchio, sono finito fra i fannulloni anch’io!” 3 almanacco Il Porsche a metano Porsche a metano è la storia di un giovane ventenne di Rimini: l’estate trascorsa tra il lavoro e le serate con l’amico Rampino, la musica evergreen anni ’80, le ragazze straniere conosciute mentre si lavora in gelateria. Zambo, il personaggio centrale, analizza la società dell’epoca, i valori, gli interessi e i suoi coetanei, ma si pone anche domande sull’universo maschile e femminile. La scrittura è dinamica e divertente: l’autore infatti non solo include vocaboli propri del dialetto riminese ma anche anglicismi scritti come noi italiani normalmente li pronunciamo. Le diverse azioni sono arricchite da riflessioni riguardanti temi che aggiungono serietà ad un romanzo particolarmente giovane e anche un po’ nostalgico. • Instagram rivenderà le foto degli utenti senza pagarli. E’ proprio un sito pensato per i giovani. • Borghezio: «Il popolo padano ha i coglioni!». D’accordo, ma adesso rimettiti le mutande. • Ennesima strage in una scuola americana. Sempre più giovani le vittime. Ma non temete, la politica interverrà quando si sparerà agli embrioni • Brunetta dichiara di non avere i soldi per l’IMU. Per pagare le tasse ha dovuto puffare un prestito in banca. • Grillo banna Flavia Vento da Twitter. Mi sento come quando hanno ucciso Martin Luther King. • Milano, trovato cadavere dentro l’ippodromo. A quanto lo danno? Presentazione: domenica 20 gennaio, ore 17 - Biblioteca di Porto Mantovano. Con Diego De Vincenzi, Davide Longfils, Eugenio Girometti di Jambo • Pubblicità ingannevole, multata la FIAT. Dicevano di fare auto. • Hugo Chavez: “Il tumore è tornato”. Anche da voi? • Lancio un appello a Monti perchè riunisca i moderati italiani. Praticamente un filtro antispam. Gianfranco F ini raduna a Roma tutto il suo partito. Prenotati un paio di tavoli in una trattoria di Tra- stevere. (Stefano Erre) 4 cose mai viste Insicurezze Marito e moglie stavano tinteggiando il soggiorno. Erano concentrati sul loro lavoro, non parlavano. Lui si voltò e si vide riflesso in una finestra. Rimase immobile a fissarsi per qualche istante, poi si rivolse alla moglie. Scusa se sono brutto, le disse. Non fa niente, ti voglio bene lo stesso, fece lei. Scusa se sono grasso, le disse. Lo sei sempre stato, fece lei. Scusami se sono anche calvo, disse lui. Senti Giorgio, fai schifo, lo so, però finiamo ’sta cazzo di parete! L’energia cosmica Non senti anche tu questa energia cosmica? gli chiese. Dove? Nell’atmosfera, nei colori, nei profumi. Marta, siamo nel reparto surgelati dell’Ipercoop. Lo so, ma cerca di sentire oltre i luoghi, oltre lo spazio, oltre l’oltre. Ci proverò, prendiamo il merluzzo? Prendi quello, è il primo su cui ho posato lo sguardo, e non può essere un caso. Dici? Certo, tra milioni di merluzzi quello lì era destinato a finire nella nostra padella. Per caso stai leggendo quel frocio di Coelho? Il commissario Rex Stava leggendo il giornale sul divano. Sua nonna era lì accanto che guardava un telefilm. Il volume della tv era di circa 20.000 decibel. L’assassino è sicuramente quello lì pelato, fece la nonna. Lui rimase zitto. Certo che è un bell’uomo il commissario Rex, disse la vecchia. Nonna, il commissario Rex è un cane. Lei nemmeno lo sentì. Dovrebbe mettersi con la signorina Fletcher, fece lei. Poi sul video apparve un pastore tedesco. Ecco che arriva Rin Tin Tin, disse la vecchia. 5 cose mai viste Il cheesecake venuto da Saturno Salve, urlò Alfio. Sono un cheesecake, vengo da Saturno e voglio un panino. Al bar tutti ammutolirono. Chi è questo deficiente? pensarono. Da dove ha detto che viene? chiese il barista. Da Saturno, sono venuto a cavallo di un fax. Ah, capisco… Poi Alfio estrasse dalla giacca un cucchiaio di legno puntandolo verso l’alto. Esplosione atomica, gridò tra lo sgomento generale. Quindi pagò e uscì col suo panino. Gli amici l’avevano osservato da fuori. Ora gli dovevano 10 € a testa. Due vecchi in veranda Era una calda notte di primavera. Sam e Jack stavano fumando in tranquillità, seduti in veranda. L’oscurità copriva il solito terribile orizzonte. Si sta proprio bene, eh? Serata fantastica, erano settant’anni che non ne vedevo una così, disse Jack. Solo Frankenstein potrebbe rovinarcela, disse Sam. Speriamo ci lasci in pace almeno stasera, disse l’altro. Cosa fate ancora in piedi voi 2? Filate subito a dormire! ordinò l’infermiera dell’ospizio. Maledetto mostro, mormorò Sam. Nomi Viveva con tre gatti. Suo nipote era andato a trovarlo. Belli i tuoi gatti. Come si chiamano? Qui, Quo e Giovanni, rispose lo zio. Il nipote lo guardò strano. Come Giovanni? gli chiese. Dai, vieni che ti faccio vedere i miei due canarini, disse lo zio cambiando discorso. Uno era magro come una matita, l’altro grasso come un vitello. Quello magro si chiama Stanlio, disse lo zio. Il nipote cercò di trattenersi, ma poi glielo chiese. E quello grasso? Umberto Smaila, gli rispose. 6 La Strenna buono a sapersi Critica Cinematografica a cura di Nick Martinelli a proposito di fine del mondo 21-12-2012 La profezia dei Maya (2011) di Jason Bourque Un editor di libri ed un’archeologa cercano il misterioso autore di alcuni romanzi profetici. Quando lo scrittore viene trovato morto, l’uomo ottiene un dispositivo che gli permette di vedere il futuro, con un imminente disastro geologico che distruggerà per sempre il pianeta Terra. Maya (1988) di Jambo di Marcello Avallone Un vecchio archeologo trova la morte durante una spedizione nello Yucatan, mentre esplorava la piramide di Xibalbay. Sua figlia si reca sul posto per indagare e scopre che il padre è stato assassinato ma non da un comune mortale bensì dalla reincarnazione di un’antica divinità maligna. Il binomio Maya-horror è sempre in agguato anche se questo con la fine del mondo c’entra come i cavoli a merenda… Trailer http://www. youtube.com/watch?v=doZnQJt3450 la classifica erto che non per dire, ma il C 2012 è stato un anno strano. A Tokio un pompiere è stato con- dannato a dieci mesi di reclusione per aver messo un gatto morto in un cassetto della scrivania del proprio capo e nella tasca della sua uniforme escrementi di cane. Etsuo Maeda ha giustificato il proprio gesto dicendo che il superiore aveva ingiustamente favorito un collega. E’ stato riconosciuto colpevole di aver “ostacolato lo svolgimento regolare del lavoro”. Il suo comandante infatti, turbato dal brutto scherzo, aveva dovuto abbandonare il posto per l’intera giornata. La cosa più strana è che la situazione descritta risulta essere al 15° posto nella classifica dei desideri dei lavoratori dipendenti. Invece nella classifica delle cose da fare prima che finisca il mondo, secondo un sondaggio dell’associazione Mantovani su Marte, al primo posto c’è: “Chiamerei le persone cui mi sento più legato per dire loro che sono stati importanti per me”. Al secondo: “Manderei a quel paese quelli che non sopporto”. Al terzo: “Mangerei tutte le cose che mi piacciono”. Secondo i risultati dell’associazione Amici dell’IPod nano, al primo posto c’è: Un nuovo IPod nano; al secondo: Un nuovo cellulare; al terzo: Il Mummiotto di nuovo in politica. Nella classifica offerta da un ipermercato nuovo, al primo posto c’è sempre il Vangelo e al secondo “Io credo se vedo”, almeno secondo Bersani (il cantante). Che si raccomanda di non sollevare mai tutte le dita dalla realtà, non potendo però fare a meno di cantare una canzone di cui non riesce a dimenticare il testo. Eccola, eccola: “Compra le pentole da Morelli Mirko in via Toscana 14/A, davanti al cinema Settebello di Cesena: Morelli Silvio in persona ti regalerà un’altra pentola. Vieni a trovarci se vuoi con tutta la famiglia, porta gli amici che hai anche domenica e se abiti da solo potresti fidanzarti con le commesse che sono selezionate per te.” Al 2013 magari ci arriviamo lo stesso. Certo che non per dire ma il 2012 è stato un anno impegnativo fra cataclismi, politici, spread, che io non ho ancora ben capito cos’è, ma cosa ci interessa a noi dello spread? Sporchi di luce di Fabrizio Canciani Un racconto di Fabrizio Canciani e 27 fotografie in bianco e nero di Carmine Pepe. Ispirato da una storia vera, raccontata all’autore da un vecchio partigiano milanese. Con un finale che, fortunatamente, non aderisce alla realtà, ma racconta come sarebbero potute andare le cose. Questo a sottolineare la stupidità delle guerre, la fragilità della vita, le conseguenze imprevedibili, e anche un po’ assurde, delle proprie scelte. Le fotografie di Carmine Pepe, scattate nel presente, hanno il compito di riportarci alle atmosfere di Milano negli anni della guerra, di mostrarci, oggi, i luoghi che hanno avuto un ruolo nel periodo bellico, i “segni” lasciati, spesso inconsapevolmente, intatti, a futura memoria. Perché non ci si dimentichi come sono andate realmente le cose. • Certo Silvio che hai cambiato idea più volte tu dello zio di Avetrana... • Dopo sole 5 ore di faccia a faccia, Berlusconi e Alfano trovano il compromesso: si alle primarie ma con un unico candidato. • Fine del mondo, 21.12.2012... d’altronde non si poteva pensare di passare indenni il quindicesimo dalla vittoria dei Jalisse a Sanremo. • Freddo e disoccupazione. “Italia nella morsa del gelo polare”. Ma se stamattina non avevo nemmeno il vetro della macchina ghiacciato quando mi sono alzato. A mezzogiorno. Curse of the Maya (2004) di David Heavener Il Dott. Jeffrey e la sua giovane compagna Reneè, si trasferiscono in una casa acquistata su internet, situata in una landa desolata. Fin dal primo giorno Reneè comincia ad avere strane visioni che le comunicano ciò che era accaduto ai precedenti proprietari dell’abitazione: i vecchi residenti, una famiglia di discendenti della civiltà Maya, sono stati sterminati a colpi di fucile da un misterioso assassino. In breve tempo cominciano ad accadere strani eventi, un inquietante sole rosa compare nel cielo e i defunti Maya tornano in vita. Come sopra. Film completo qui: http://www.youtube.com/ watch?v=y20vIjl-rgo Collana FIORI NERI Todaro Editore Fiori Neri, un progetto ambizioso, unire immagini e parole, mettere insieme due sensibilità, due punti di vista, su uno stesso tema o una medesima suggestione: chi descrive con le parole e chi suggerisce con le immagini. Le immagini non sono corredo al testo e il racconto non vuole essere commento alle immagini. A volte saranno sulla stessa lunghezza d’onda, altre saranno visioni personali e non condivise. L’importante è che il mood sia comune, le atmosfere riconoscibili, o le tematiche affini. Maggiore è la libertà di interpretazione, maggiore sarà l’impegno a produrre qualcosa di originale e personale. Le immagini possono raccontare una storia e le parole possono generare un’immagine: l’unione delle due, può sortire un effetto che moltiplica il risultato. Perché Fiori Neri? Fiori, perché sbocceranno a caso, quando saranno pronti, senza urgenza o tempi di scadenza. Neri, in quanto in bianco e nero, spesso noir, ma non solo, e poi... perché ci piaceva! Così come ci piaceva l’idea di produrne un numero limitato di copie, e quindi abbiamo scelto un numero palindromo, 1001. Ne saranno stampate al massimo 1001 copie, tutte numerate. Saranno acquistabili solo direttamente da noi (dal sito o durante le manifestazioni), non in libreria, questo per riuscire a realizzare un prodotto di alta qualità a un prezzo ragionevole. Per l’acquisto on-line: http://www.todaroeditore.com/ sporchi-di-luce-2/ 2012 (2009) di Roland Emmerich Nel 2009, in un centro di ricerca indiano situato nelle profondità di una miniera di rame, viene rilevata un’improvvisa variazione dell’emissione dei neutrini solari e il conseguente surriscaldamento del nucleo terrestre. La scoperta viene studiata dal giovane scienziato Adrian Helmsley, che stima il pericolo dei primi effetti sulla crosta solo nel lungo periodo e decide perciò, in accordo con gli interessi dei consiglieri del governo americano, di studiare un piano di evacuazione mantenendo il segreto sulla futura minaccia globale. Dopo soli tre anni, invece, il mantello terrestre comincia a fondere e sulla costa californiana appaiono le prime gigantesche crepe. Jackson Curtis, scrittore di romanzi di fantascienza di scarso successo, se ne accorge mentre si trova in campeggio coi due figli presso il parco di Yellowstone. Là, il lago si è completamente prosciugato e un conduttore radiofonico pazzoide diffonde in diretta aggiornamenti sull’imminente fine del mondo... Il film,ormai un classico, è da vedere il 21 dicembre con una mano costantemente appoggiata nelle parti basse e sperare che spariscano dalla faccia della terra solo gli Stati Uniti… Previsto anche un sequel, quando lo faranno lo sanno solo i Maya… hai sentito? brunetta non è riuscito a pagare l’imu • Clamoroso! Berlusconi ritratta di nuovo e non si candida. Aveva capito le prossime erezioni... Berlusconi è fidanzato: lei gli vuole bene e lui la ricambia! • Da piccolo avevo un amico immaginario. Capelli biondi e lunghi, indossava sempre pantaloni a zampa d’elefante, una camicia psichedelica o a fiori, una grande collana al collo con il simbolo della pace. Gli avevo anche dato un nome: Claudio, l’hippy. • (Transgender) Si, d’accordo, hai ragione, non sono più quello di una volta, sto perdendo smalto. Ma per quale motivo hai messo l’acetone nel dispenser del sapone? • Dal celodurismo ai grillini: ne avrà beneficiato l’immagine del maschio mediterraneo italiano in Europa? • Tempi di crisi: la mia auto ormai dopo tanti anni ha sempre dei problemi. Il meccanico mi ha detto che devo sostituire la cinghia. “No no”, gli ho detto io “troppo caro. Tirare la cinghia e basta”. • (Musica e messaggi subliminali) Sovente, durante le profonde meditazioni notturne, mi chiedo: cos’avrà mai voluto dire Gianluca Grignani con quel “Ti raserò l’aiuola”? - E ancora: cos’avrà mai voluto dire Tiziano Ferro con quel “Ho levigato la tua assenza solo con le mie braccia”? • Ebbene sì, lo ammetto: anch’io lodo Alfano. • Soppresse le primarie il Pdl pensa ora ad un mega party elettorale. Previste importanti personalità: la culona del Bundestag, l’abbronzato di Washington, Martin Schulz il kapò, la nipote di Mubarak. Champagne e Cialis per tutti! • Candidatura Berlusconi, forte preoccupazione nel Pd. Bersani: “Cosa potremo inventare questa volta per perdere?” Casini si dice preoccupatissimo dal ritorno del Cavaliere. Adesso non sa più con chi stare! si vede che lo sportello era troppo in alto Lui è fatto così: le fidanzate le ricambia spesso... Padre versus Preside A Avanti! Buongiorno, venga pure. Piacere: Appi. B Salve, Besa. A Prego, si accomodi. Ho preferito chiamarla perché al telefono è meglio evitare di dire certe cose che… B Ha fatto benissimo, non si preoccupi. A Sa, quando si tratta di rapporti tra scuola e genitori preferisco sempre il contatto diretto… B Sì, anch’io nel mio lavoro su questioni delicate preferisco guardare le persone negli occhi… A Non voglio farle perdere tempo, vengo subito al sodo signor preside; l’ho fatta chiamare perchè il suo professore di italiano ci sta dando molti problemi. Mio figlio non sa più cosa fare con lui… B Sì… capisco la sua preoccupazione, sta dando problemi anche a noi… sono 20 anni che è precario, adesso avrà l’esame di abilitazione per entrare in ruolo ed è molto stressato… A No no senta, non cominci subito a giustificarlo; quelle sono questioni tecniche, esterne. Il problema è che non sa insegnare; è prof di italiano e non sa l’italiano. B Non è che non lo sa… A No, preside; lui non sa comunicare in italiano… B E’solo pigro, timido, svogliato… comunica un po’ così, son d’accordo con lei… si accontenta, diciamo… E’ un po’ approssimativo. A Non sa neanche cosa significhi la parola approssimativo. B Ha un vocabolario ristretto, ha ragione; usa quelle 15, 20 parole, e spesso anche a sproposito… le usa… le mima più che le usa, le drammatizza, ecco… A Sì ma signor preside non sei obbligato a insegnare italiano, se non ne hai voglia; puoi fare un altro mestiere! B Però scusi, è sicuro che non sia suo figlio ad avercela col mio professore? Perché, a quanto mi dicono; suo figlio è sempre attento, prende appunti, fa domande, alza la mano continuamente, insomma, come si fa a lavorare così? Un professore per insegnare deve esser lasciato in pace, si intimidisce, così si sente preso di mira! A Mio figlio fa quello che fanno tutti gli adolescenti: trova la sua identità. B E la trova stando attento in classe, scusi? A Ma via preside, sa anche lei come sono i ragazzi di oggi; disciplinati, studiosi, pieni di senso critico. Che poi, a parte il prof di italiano, ho visto oggi il nuovo professore di storia…E’ entrato in classe con mezzo culo fuori; ha i pantaloni che non sono a vita bassa, sono a ginocchia alte. E poi i capelli lunghi e sporchi, le scarpe senza lacci… Mio figlio mi ha detto che ascolta sempre l’ipod, anche in classe, signor preside… B Ma non dà fastidio, usa sempre le cuffiette; anche la sambuca la beve di nascosto, che io sappia… io di lui non posso dir niente, un po’ perché non c’è mai, un po’ perché anche quando c’è è assente. A Preside: questo qui entra in classe, apre la Gazzetta e dice ai ragazzi: fate quel cazzo che volete! Ma si può? B Beh, è anche un modo per responsabilizzarli… ormai son grandini. A Ma la storia mio figlio da chi la impara? B La storia? Converrà con me che la storia si ripete, basta aver pazienza… A Allora, visto che la pensa così… parliamo del tedesco preside. 7 dialoghi i Papu di Antonio Galuzzi B Ah io ho fatto spagnolo! Poco e da autodidatta. A Della professoressa di tedesco signor preside. B Ehhh… posso avere un caffè? A Senta… B Poco zucchero per cortesia. A Parliamo della professoressa di tedesco… B Ho notato anch’io che usa un trucco un po’ pesante… mi ricorda un po’ Nina Hagen… A Non sto parlando del trucco… B Parla dell’abbigliamento? Eh, lei dice che il tacco 15 fa risaltare le calze a rete ceh sta bene con la minigonna corta a coprire giusto giusto le mutande, quando le mette, perché ho visto che certe volte… A Non sto parlando neanche di quello! B Ho capito: i tatuaggi… beh sui polpastrelli non ne ha, per ora… A Non tergiversi… sa bene cosa intendo dire… B Ho capito; i piercing! Non mi dica che anche lei è come quei moralisti che dicono che sembra un’espositore di brugole. A Sto parlando della pronuncia! B Beh, però sulla lingua non ne ha! A Le mancano dieci consonanti, preside! I tagli alla scuola han tagliato anche le consonanti alla sua Prof? le manca anche la k, che non è marginale nel tedesco. B Sa che della k non mi ero accorto… A Come fa a insegnare tedesco una così? B Se è qui è perché ha vinto un concorso. A Dove l’ha vinto il concorso, ad Arcore? B in tutta sincerità le dirò che all’inizio neanche io pensavo fosse tedesco quello che parlava. Appena l’ho vista, con tutte quelle brugole addosso, ho pensato che fosse una dell’Ikea venuta a metter su le mensole Lagerback… e comunque tenga presente che il tedesco è seconda lingua. A Ah! A proposito, e il supplente di inglese quando arriva? B Eh, quando arriva? A Glielo sto chiedendo io. B Cosa vuole che le dica; qua siamo come le foglie del vento sugli alberi... come gli irti colli della cavallina storna… chi lo sa quando arriva e se arriva? A A proposito; il vecchio professore è tornato a casa? B Sì, sì… A Sta meglio? B Anche se è ancora lunga eh! A Immagino… Eventualmente dà lezioni a domicilio? B Sì. Il suo. A Ah non può uscire di casa? B Eh no! Con l’accusa di tentata strage è difficile eludere i domiciliari… A Peccato perché mi piaceva B Invece mi scusi ma le devo chiedere una cortesia; suo figlio ha mica bisogno di ripetizioni di matematica? A Beh, no! B Neanche qualche amico? A Mmhhh B Non conosce nessuno di quelli un po’… quelli da compagnia che vanno in giro a far casino… A Mah… tra gli amici di mio figlio no di sicuro… B Ho problemi con il professore di matematica; non sappiamo più cosa fare. Sta tutto il giorno a studiare, sempre in sala insegnanti, sempre che ripassa. Gli abbiam fatto l’abbonamento alla gazzetta dello sport ma lui niente. Il vicepreside gli ha detto scherzando: prof, ma vada a puttane una volta. Uhhh se l’è presa. E si è chiuso in se stesso ancora di più. Adesso assieme a dei colleghi stiamo cercando di portarlo fuori, sabato lo abbiamo convinto ad andare alla Sala bingo… A Beh, è giusto… Bingo, numeri, matematica… B Si è divertito, sembra… ha anche vinto 200 euro… il vicepreside ha ribadito sul serio la proposta della puttana. A Con questi professori non si sa mai cosa fare… Comunque lo chiederò a mio figlio. Un ultima cosa; mio figlio apprezza la disciplina ma il prof di ginnastica forse ne sta abusando. B Protesta anche per la ginnastica? Via, per due ore la settimana non è mai morto nessuno. A Finora no ma far ginnastica a meno venti, a petto nudo, gridando: spezzeremo le reni ai froci della 5ª B! non mi sembra educativo. B Perché non conosce quelli della 5ª B… A Senta, tornando al prof di italiano e poi la lascio: cosa pensa di fare? Io vorrei che lei prendesse qualche provvedimento… B Non lo manderò in gita. A Non volevo arrivare a tanto, non voglio rovinare una persona… B Ne parlerò all’insegnante di ginnastica, potrebbe escogitare qualche punizione corporale… A Questo già mi soddisfa di più; mi fa piacere che dica così perchè all’inizio mi era sembrato non ostile ma un po’ prevenuto. La ringrazio di essere venuto. Parlarsi fa sempre bene. Io sono sempre stato un fautore del dialogo tra scuola e famiglia. B Ha ragione; l’importante alla fine è capirsi. Vuole fare due tiri? A Molto volentieri. (esce un pallone da basket) B (esce una canna) di Jambo • La sala d’incisione era piena zeppa di musicisti. Si registrava il tutto esaurito. *** • Occhio alla linea, disse il rimmel. *** • Il pittore realista dipinse un quadro preciso della situazione. *** • Fuori della stanza si sentiva un brusio: erano le voci di corridoio. *** • Il cuoco stava molto ma molto male ed è andato a casa prima. Ci ha lasciato le penne. *** • La toilette era presa d’assalto da un mucchio di persone. Era un bagno di folla. *** • La sala d’attesa era piena di maniaci sessuali. «A chi tocca?», chiese il medico. *** • Il nuotatore anticonformista andava contro corrente. *** • I ladri rubarono l’incasso della balera mentre l’orchestra suonava e la gente ballava. Andò tutto liscio. *** • Il proprietario del Bingo era proprio in gamba: si vedeva che aveva dei numeri. *** • Il baro sfigato aveva tutte le carte in regola. *** • L’innamoratissimo intraprendente: «Vuoi vedere la mia collezione di farfalle nello stomaco?». *** • Il grissino era sempre disponibile, altruista, obbediente… Era proprio buono come il pane. *** • «Le fa male se tocco qui? E qui? E qui? E qui?». Al dottore piaceva calcare la mano. *** • Declamarono le nuove regole al lebbrosario. «E chi ha orecchie per intendere, intenda…». *** • Avevano rubato tutto, in cucina. Anche le macchie sul fornello. Era stato senz’altro un colpo di spugna. *** • L’auto lo sorpassò. Era sua moglie con un altro uomo, che fece un gestaccio. Gli aveva fatto le corna. *** • Gli agrumi andarono insieme a fare compere. «Questo funziona bene?» chiese l’arancia. «Garantito al limone!». «E a me?» disse triste il mandarino. *** • Il phon è rotto ma io me ne frego. Non mi fa né caldo né freddo. *** • Il parassita all’amico: «Ti piace il mio cane? È nuovo di zecca». *** • Il monco era proprio uno sfaticato. Non alzava mai un dito. *** • Pretendeva di attaccare il quadro al muro con lo scotch. Roba da chiodi! 8 gran turismo Corso Vittorio Emanuele II, 57 MANTOVA - Tel. 338 798 50 25 Via Grazioli 12 Mantova Dopo il libro “480 caratteri spazi inclusi”, ecco una nuova raccolta di racconti della stessa identica lunghezza. Piccole storie intrise di ironia e amarezza, di cinismo e cattiveria che descrivono una società povera di virtù ma ricchissima di vizi, nelle quali l’autore prende di mira soprattutto la vita di coppia. Il libro contiene anche i disegni del fumettista Alessandro Marelli e una sezione dedicata al mondo della scuola. Corte dei Sogliari, 4 Mantova Tel/Fax 0376.222817 www.giallozucca.it chiuso domenica sera e lunedì da martedì a venerdì colazioni di lavoro Il libro può essere acquistato: • in tutte le librerie Feltrinelli (su prenotazione, arriva in pochi giorni); • sui siti www.ilmiolibro.it o www.lafeltrinelli.it Piazza Mantegna Mantova 0376.324286 Piazza Broletto, 8 Mantova 0376.365303