Supplemento - Longchamp Asset Management

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Supplemento - Longchamp Asset Management
FundLogic Alternatives p.l.c.
Promotore e Distributore
Morgan Stanley & Co International plc
Supplemento datato 16 dicembre 2014
di
MS Dalton Asia Pacific UCITS Fund
Il presente Supplemento contiene informazioni specifiche in relazione a MS Dalton Asia Pacific UCITS
Fund (il “Comparto”), un comparto di FundLogic Alternatives p.l.c. (il “Fondo”), un fondo
multicomparto con responsabilità separata tra i comparti e autorizzato dalla Central Bank of Ireland (la
“Banca Centrale”) in conformità con il Regolamento. Il Comparto è gestito da Dalton Investments LLC
(“Dalton” o il “Gestore degli Investimenti”).
Il presente Supplemento costituisce parte integrante del Prospetto del Fondo datato 18 febbraio
2014 (il “Prospetto”) e deve essere letto congiuntamente allo stesso.
Il Fondo può investire principalmente in strumenti finanziari derivati.
L’investimento nel Comparto potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori e non dovrebbe
costituire una percentuale rilevante di un portafoglio di investimenti.
Gli Amministratori del Fondo, i cui nomi compaiono nella
Prospetto, si assumono la responsabilità delle informazioni
informazioni contenute nel presente documento sono veritiere
influire sul loro significato, a cognizione e convinzione degli
ragionevolmente possibile per sincerarsene).
sezione Amministratori del Fondo nel
contenute nel presente Supplemento. Le
e non omettono alcun elemento che possa
Amministratori (i quali hanno fatto quanto
Le parole e le espressioni definite nel Prospetto, salvo in casi in cui il contesto richieda altrimenti, avranno
il medesimo significato anche quando sono utilizzate nel presente Supplemento. In caso di qualsivoglia
conflitto tra il Prospetto e il presente Supplemento, quest’ultimo è da intendersi come prevalente.
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INDICE
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18.
OBIETTIVO E STRATEGIA DI INVESTIMENTO ...................................................................................... 3
RESTRIZIONI AGLI INVESTIMENTI......................................................................................................... 7
INFORMAZIONI SUGLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI ............................................................. 11
GESTORE DEGLI INVESTIMENTI ......................................................................................................... 11
SUBDEPOSITARIO ................................................................................................................................. 12
FORNITORE DI SERVIZI ........................................................................................................................ 12
GESTORE DEL RISCHIO ....................................................................................................................... 12
RICORSO A PRESTITI E LEVA FINANZIARIA ..................................................................................... 13
FATTORI DI RISCHIO ............................................................................................................................. 13
POLITICA IN MATERIA DI DIVIDENDI................................................................................................... 20
INFORMAZIONI IMPORTANTI SULL'ACQUISTO E SULLA VENDITA DI AZIONI .............................. 20
ONERI E SPESE...................................................................................................................................... 22
MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE DELLE AZIONI .............................................................................. 25
MODALITÀ DI RIMBORSO DELLE AZIONI ........................................................................................... 25
MODALITÀ DI CONVERSIONE DELLE AZIONI .................................................................................... 25
COSTI E SPESE DI COSTITUZIONE ..................................................................................................... 25
ALTRI ONERI E SPESE .......................................................................................................................... 26
ALTRE INFORMAZIONI .......................................................................................................................... 26
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1.
OBIETTIVO E STRATEGIA D’INVESTIMENTO
Obiettivo d’investimento
L'obiettivo di investimento del Comparto è quello di conseguire un apprezzamento del capitale a
lungo termine mediante un portafoglio diversificato di posizioni long e short in titoli azionari e titoli
correlati ad azioni (come di seguito descritti) con particolare attenzione per la regione Asia
Pacifico. Il Comparto si prefigge di generare rendimenti assoluti e relativi superiori all'indice MSCI
Daily Total Return Net AC (All Country) Asia Pacific (ticker Bloomberg NDUEACAP) (l'"Indice").
L'Indice è un indice dei prezzi ponderato in base alla capitalizzazione che misura la performance
dei mercati azionari in 15 paesi nella regione del Pacifico, tra cui Australia, Cina, Hong Kong,
India, Indonesia, Giappone, Corea, Malesia, Nuova Zelanda, Pakistan, Filippine, Singapore, Sri
Lanka, Taiwan e Tailandia.
Politica d’investimento
Il Comparto cercherà di conseguire il proprio obiettivo d’investimento acquisendo posizioni long e
short principalmente in titoli azionari e titoli correlati ad azioni (ivi compresi, a titolo esemplificativo
e non esaustivo, azioni ordinarie e privilegiate e American Depositary Receipt (“ADR”)) quotati o
negoziati sui mercati riconosciuti della regione Asia Pacifico indicati nell’Appendice II del
Prospetto. Il Comparto avrà altresì la facoltà di investire in strumenti finanziari derivati (“FDI”), ivi
compresi derivati negoziati in borsa (secondo quanto precisato in maggior dettaglio nella sezione
seguente intitolata “Informazioni sugli strumenti finanziari derivati”), operazioni swap OTC, opzioni,
contratti a termine, future, contratti per differenza su titoli azionari e titoli correlati ad azioni quotati
o negoziati sui mercati riconosciuti indicati nell’Appendice II del Prospetto. Inoltre, il Comparto può
investire in Exchange Traded Fund (ETF), principalmente a fini di copertura, nel rispetto del limite
complessivo previsto per le posizioni in organismi d'investimento collettivo di seguito indicato.
Il Comparto può ricorrere a Participation note (“P-note”) e warrant o altri strumenti finanziari
analoghi, congiuntamente definiti "Titoli di Accesso", al fine di operare su mercati altrimenti
riservati. Ad esempio, il Comparto potrà ottenere un'esposizione all'India, ossia un mercato
riservato, mediante P-note. Per acquisire un'esposizione alla Cina, il Comparto negozierà azioni H
quotate nella borsa valori di Hong Kong.
I Titoli di Accesso, come le P-note, sono strumenti emessi da investitori istituzionali esteri (foreign
institutional investor o “FII”) registrati all'ordine di investitori internazionali che desiderano operare
in un mercato riservato, come la borsa valori indiana senza doversi registrare presso il Securities
and Exchange Board of India. Le P-note in genere sono prive di rating e hanno lo scopo di fornire
un rendimento direttamente correlato alla performance di un particolare titolo azionario o paniere di
titoli azionari. Tecnicamente, le P-note sono vaglia cambiari con cui l'emittente si impegna a fornire
un rendimento correlato a quello di un titolo azionario o paniere di titoli azionari sottostante. I
broker acquistano titoli indiani ed emettono P-note rappresentative della proprietà del titolo
sottostante. Eventuali dividendi o plusvalenze realizzati sui titoli sottostanti vengono trasferiti agli
investitori. Anche se riproducono i flussi finanziari di uno swap, le P-note non sono strumenti
derivati e rappresentano effettivamente la proprietà dell'attivo sottostante, mentre per gli swap non
è così.
Le P-note e i Titoli di Accesso, ivi compresi i warrant, nei quali il Comparto è autorizzato ad
investire non includono i derivati incorporati o la leva finanziaria.
Il Comparto non acquisirà alcuna posizione short fisica.
Il Comparto investe le proprie attività in titoli azionari e titoli correlati ad azioni (come descritti in
precedenza) con esposizione prevalente alla regione Asia Pacifico di qualsiasi settore a
discrezione del Gestore degli Investimenti. L'esposizione long netta massima del Comparto non
può superare l'80% del NAV, con esposizione long netta al Giappone e alla Grande Cina
generalmente non superiore al 70% del NAV e l'esposizione long netta massima agli altri paesi
della regione Asia Pacifico non superiore al 30% del NAV. Non esistono limiti al livello
d’investimento del Comparto nei mercati emergenti (come definiti nella classificazione dell'Indice).
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Il Gestore degli Investimenti può investire in titoli di società con qualsiasi capitalizzazione di
mercato. Tali investimenti possono comprendere società a piccola o grande capitalizzazione, ma
in genere si prediligono società con una capitalizzazione di mercato superiore a US$ 0,5 miliardi.
Non è previsto che il Comparto abbia particolari predilezioni settoriali.
Il Comparto impiega sia posizioni long che short sintetiche (mediante l’uso di FDI (secondo quanto
precisato di seguito)) e seleziona i titoli sulla base di una valutazione delle prospettive delle società
sottostanti da parte del Gestore degli Investimenti.
Gli FDI in cui il Comparto può investire sono indicati nelle sezioni seguenti intitolate “Processo
d’investimento” e “Informazioni sugli strumenti finanziari derivati” e sono in linea con le
strategie di investimento riportate nel presente documento.
Processo d'investimento
Il processo d'investimento punta prevalentemente ad investire nella regione Asia Pacifico
adottando analisi dei fondamentali di tipo bottom-up per costruire un portafoglio di posizioni long in
società solide che, secondo la valutazione del Gestore degli Investimenti, vengono scambiate al di
sotto del loro "valore intrinseco" e posizioni short in società che il Gestore degli Investimenti ritiene
sopravvalutate e con un potenziale di ribasso. Nella fase di allocazione geografica e settoriale,
vengono considerate le tendenze macro‐economiche. Oltre ad eseguire la due diligence in loco e
una rigorosa analisi dei fondamentali, il Gestore degli Investimenti può avvalersi della fattiva
collaborazione del management ove appropriato. I rischi di portafoglio saranno gestiti adottando
limiti di posizione, applicando linee guida stop-loss e gestendo le esposizioni lorde e nette.
Fase 1: utilizzando i database pubblicamente disponibili, screening interni degli investimenti e altri
strumenti quantitativi, Dalton ricerca società che vengono scambiate al di sotto di quello che, a suo
avviso, rappresenta il loro valore intrinseco effettivo. In particolare, Dalton di norma ricerca i leader
di settore: (1) che operano in mercati di nicchia; (2) che danno prova di un allineamento tra il
management e gli azionisti; e (3) che, a parere di Dalton, vengono scambiati a valutazioni
deteriorate, considerando parametri quali il rapporto tra valore d'impresa ed EBITDA (utile al lordo
di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti), il rapporto tra disponibilità liquide nette e
capitalizzazione di mercato, il rapporto tra prezzo e valore contabile e la redditività del capitale
proprio (ROE).
Fase 2: Dalton effettua ricerche sui gruppi dirigenti delle società candidate avvalendosi di un team
di analisti impegnati sul campo per identificare i soggetti che detengono il potere decisionale
all'interno delle singole società. Dalton verifica i trascorsi personali, le fonti di reddito e
l'adeguatezza degli incentivi riconosciuti al gruppo dirigente rispetto agli azionisti.
Fase 3: giunti alla fase delle visite dirette in azienda, l'obiettivo di Dalton è verificare l'esistenza di
vantaggi competitivi sostenibili nel settore di appartenenza della società e le previsioni del
management. Questo tipo di analisi dei fondamentali a livello di singole società viene
generalmente effettuato per tutti i candidati all'investimento.
Fase 4: dopo le visite in azienda, in genere Dalton ridefinisce quello che ritiene essere il valore
intrinseco effettivo di ciascun titolo mediante l'analisi dei flussi di cassa attualizzati e la valutazione
del "mercato privato", ad esempio scomponendo il valore di mercato di tutte le divisioni della
società nel caso in cui esse siano indipendenti e abbiano prezzi di mercato propri per i titoli
emessi. Questo tipo di analisi consente a Dalton di stabilire i prezzi di entrata e uscita del singolo
titolo. Inoltre, la posizione potenziale viene considerata nel quadro del profilo di rischio
complessivo del Comparto.
Portafoglio di investimenti long
Dalton ricerca società disponibili a valutazioni scontate che godano di vantaggi competitivi capaci
di favorirne la crescita a lungo termine. L'allineamento degli interessi del management, tra cui a
titolo esemplificativo ma non esaustivo la partecipazione del management alla proprietà, i trascorsi
in termini di buyback e aumenti dei dividendi, è considerato un fattore importante.
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Dalton applica un processo di investimento disciplinato che comprende, a titolo esemplificativo ma
non esaustivo: (1) analizzare i bilanci delle società in portafoglio, ove possibile in un orizzonte
temporale di 10-15 anni, (2) tenere colloqui con il management della società e i suoi concorrenti
(questo comporta visite in loco presso gli uffici del management per parlare direttamente con i
dirigenti e valutare la visione strategica di lungo termine della società nonché l'allineamento degli
interessi tra funzionari e azionisti. Il processo di due diligence prevede di visitare gli stabilimenti
produttivi, le proprietà aziendali, i concorrenti e i fornitori per verificare il messaggio comunicato dal
management in occasione di incontri diretti e altre forme di comunicazione pubblica), (3) effettuare
visite in loco presso le maggiori sedi operative all'estero e (4) analizzare le informazioni
pubblicamente disponibili che pervengono dalle catene di fornitura.
Una posizione iniziale di norma corrisponde al 3% circa del NAV corrente del Comparto al
momento dell'acquisto e in genere viene ridotta mediante vendita di parte dell'investimento quando
il valore supera il 7% del NAV. Dalton vende una posizione quando 1) ritiene che il valore di
mercato abbia raggiunto la sua valutazione di valore intrinseco effettivo e/o 2) la posizione non si
dimostra all'altezza della tesi d'investimento iniziale di Dalton. Il numero di posizioni del Comparto
è generalmente compreso fra 30 e 50 con una certa diversificazione tra settori.
Portafoglio di investimenti short
Dalton utilizza database pubblicamente disponibili a cui associa i propri modelli e strumenti
quantitativi di screening per identificare opportunità potenziali di tipo short in società che a suo
giudizio (1) sono esposte ad una forte competizione senza godere di vantaggi sostenibili, (2)
hanno bilanci relativamente deboli, (3) non registrano la partecipazione del management alla
proprietà o non sono allineate con gli azionisti (ad esempio, le società statali) e (4) in passato
hanno effettuato aumenti di capitale intempestivi.
In qualsiasi momento, Dalton è in grado di monitorare 20-40 titoli oggetto di una ricerca completa
per identificare i livelli di valutazione che ritiene possano offrire margini sufficienti di sicurezza per
eseguire operazioni short. Come nel caso delle posizioni long, in genere Dalton adotta un
processo di ricerca proprietario disciplinato, costruisce modelli di valutazione e incontra i gruppi
dirigenti. Di norma, una posizione iniziale corrisponde all'1-2% del NAV e viene ridotta quando il
suo valore di mercato supera il 3% del NAV dal lancio. In linea generale, viene venduta quando
raggiunge la valutazione equa di valore intrinseco e/o se l'andamento dei fondamentali ha
modificato la tesi di investimento originale. Il Comparto può disporre di 20-40 posizioni short. Il
senior management di Dalton è coinvolto nelle decisioni riguardanti il portafoglio. Tuttavia, il
gestore capo del portafoglio Jamie Rosenwald ha l'ultima parola su tutte le modifiche alla
costruzione del portafoglio in linea con la politica d'investimento qui definita.
Il Comparto può utilizzare opzioni su azioni e opzioni su indici azionari sia a fini d’investimento che
di copertura. Il Comparto acquisterà e venderà con frequenza i titoli descritti in precedenza in
quanto parte del proprio processo d’investimento. Come precisato in precedenza, il Comparto può
altresì investire in ETF sia a fini d’investimento che di copertura, nel rispetto del limite generale
previsto per le posizioni in organismi d'investimento collettivo di seguito indicato.
Il Comparto può investire fino a un massimo del 10% del suo NAV in organismi di investimento
collettivo, ivi compresi tutti gli ETF di tipo aperto, che forniscano un’esposizione a titoli azionari
quotati e non quotati e che siano coerenti con l’obiettivo d’investimento del medesimo. Al fine di
evitare dubbi, i fondi di tipo chiuso che rispondono alla definizione di valori mobiliari ai sensi del
Regolamento non saranno trattati come organismi d’investimento collettivo ai fini del limite qui
previsto per le posizioni in tali organismi.
Il Comparto può investire, direttamente o indirettamente mediante l'uso di derivati, fino a un
massimo del 5% del suo Valore Patrimoniale Netto in titoli azionari quotati o negoziati sui mercati
russi indicati nell’Appendice II del Prospetto. Il Comparto potrà detenere solo occasionalmente titoli
quotati o negoziati su tali mercati.
Fatti salvi i requisiti fissati dalla Banca Centrale, il Comparto può sottoscrivere operazioni in FDI sia
a fini d'investimento che di copertura e di gestione efficiente del portafoglio. Il Comparto può
acquisire posizioni long in modo sintetico mediante l'uso di FDI. Tutte le posizioni short saranno
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acquisite mediante l’uso di FDI. Tali operazioni in FDI possono comprendere swap, opzioni, future
e opzioni su future, contratti per differenza (CFD) e contratti valutari a termine. Ad esempio: (i) si
possono utilizzare swap su azioni e CFD per accedere a determinati emittenti e giurisdizioni o a fini
d’investimento; (ii) si possono utilizzare opzioni su indici e di tipo “single name” per coprire il rischio
associato a un settore o acquisire un’esposizione a un emittente o a fini d’investimento; (iii) si
possono utilizzare future su indici ampi al fine di coprire la quota azionaria del portafoglio dalle
oscillazioni del mercato azionario generale o a fini d’investimento; e (iv) si possono utilizzare
opzioni su future per quantificare la perdita potenziale su un contratto che si estingua con una
posizione in perdita o a fini d'investimento. Inoltre, a titolo esemplificativo, gli FDI possono essere
usati come copertura contro il rischio di fluttuazioni di valuta sfavorevoli tra le Classi di Azioni con
Copertura in Valuta come descritte nel paragrafo Classi di Azioni qui di seguito. Per ulteriori
informazioni sulle tipologie di FDI che il Comparto può stipulare, si prega di fare riferimento alla
sezione seguente intitolata Informazioni sugli strumenti finanziari derivati. Qualora venga
proposto di utilizzare strumenti finanziari derivati che non sono previsti all’interno del processo di
gestione del rischio in relazione al Comparto, prima dell’impiego di tali strumenti finanziari derivati il
Fondo presenterà un processo di gestione del rischio aggiornato alla Banca Centrale, in
conformità alla Nota 3/03 ai fini dell'approvazione della Banca Centrale.
Gli FDI possono essere negoziati su una borsa valori oppure over-the-counter.
In conformità ai requisiti stabiliti dalla Banca Centrale, l'esposizione globale generata mediante
l'uso di derivati, calcolata usando l’approccio basato sugli impegni, non potrà superare il 100% del
Valore Patrimoniale Netto. La leva finanziaria massima del Comparto, calcolata usando l’approccio
basato sugli impegni, non supererà il 100% del suo Valore Patrimoniale Netto. Il rapporto di
investimenti long e short potrà variare nel tempo. L'esposizione short netta massima del Comparto
sarà pari allo 0%, mentre l'esposizione long netta massima sarà pari al +80%. Si prevede che
l'esposizione lorda del Comparto (data dalla somma dell'esposizione long e dell'esposizione short
assoluta OPPURE dall'esposizione long e short aggregata) abbia generalmente una media di
lungo termine compresa tra il 140% e il 180% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto e che
non supererà in alcun caso il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto. Al fine di evitare
dubbi, l'esposizione totale del Comparto (data dal suo Valore Patrimoniale Netto più l'esposizione
globale) non può superare il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto.
Il Comparto può investire altresì a titolo accessorio in attività liquide, quali depositi bancari,
certificati di deposito, strumenti a tasso fisso o variabile, titoli di Stato, carte commerciali, note a
tasso variabile e pagherò cambiari liberamente trasferibili. I titoli a reddito fisso in cui il Comparto
può investire possono presentare qualsivoglia rating (anche inferiore ad investment grade). Tali
titoli possono altresì essere non classificati, essere a tasso fisso o variabile o essere titoli di Stato o
societari. I titoli a reddito fisso saranno ritenuti al di sotto di investment grade qualora presentino
un rating BB+ e/o inferiore assegnato da Standard & Poor’s o un rating equivalente assegnato da
qualsiasi altra tra le principali agenzie di rating o, nel caso di titoli non classificati, qualora il
Gestore degli Investimenti li ritenga al di sotto di investment grade. Non sarà possibile investire più
del 30% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto in titoli che siano al di sotto di investment
grade.
Gli investimenti del Comparto (eccettuati gli investimenti non quotati consentiti) dovranno essere
quotati o negoziati sui mercati indicati nell’Appendice II del Prospetto.
Il Comparto può sottoscrivere operazioni di pronti contro termine, operazioni di pronti contro
termine inversi e di prestito titoli soggette alle condizioni e ai limiti fissati dalla Banca Centrale solo
ai fini di una gestione efficiente del portafoglio.
Profilo di un investitore tipo
L'investimento nel Comparto è adeguato a investitori che ricercano un apprezzamento del capitale
nel lungo periodo. Le Azioni del Comparto sono disponibili sia per i risparmiatori privati che per gli
investitori istituzionali.
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2.
RESTRIZIONI ALL’INVESTIMENTO
Verranno applicate le principali restrizioni agli investimenti indicate nel Prospetto.
Gli Amministratori potranno di volta in volta imporre ulteriori limiti all’investimento compatibilmente
con gli interessi degli Azionisti o nel loro specifico interesse, al fine di ottemperare alle leggi e alle
normative vigenti nei paesi in cui gli Azionisti sono ubicati.
3.
INFORMAZIONI SUGLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI
Swap. Sono inclusi total return swap e swap su valute. Il venditore riceve un tasso fisso di
rendimento per tutta la durata del contratto. Un total return swap è un contratto finanziario
bilaterale che consente a una parte di godere di tutti i benefici di liquidità derivanti da un
determinato attivo senza possederlo. Un contratto per differenza (CFD) è un contratto bilaterale
che consente alle parti coinvolte di scambiare la differenza tra il valore corrente di mercato di un
attivo sottostante e il rispettivo valore di mercato alla data di inizio del contratto. Uno swap su
valute è un contratto internazionale di scambio tra due parti al fine di scambiare capitale e interessi
a tasso fisso su un finanziamento in una valuta contro capitale e interessi a tasso fisso su un
analogo finanziamento in un’altra valuta.
Opzioni. Il Comparto può altresì sottoscrivere opzioni negoziate over-the-counter (opzioni OTC).
Diversamente dalle opzioni negoziate in borsa, che sono standard rispetto allo strumento
sottostante, alla data di scadenza, alla portata del contratto e al prezzo di esercizio, i termini delle
opzioni OTC vengono di norma stabiliti mediante trattativa con la controparte del contratto di
opzione. Un’opzione call su un investimento è un contratto in base al quale l’acquirente, in cambio
del pagamento di un premio, ha diritto ad acquistare i titoli sottostanti all’opzione al prezzo di
esercizio indicato in qualsiasi momento nel corso della durata dell’opzione. Un’opzione put è un
contratto che attribuisce all’acquirente, in cambio del pagamento di un premio, il diritto a vendere i
titoli sottostanti all’opzione al prezzo di esercizio indicato nel corso della durata dell’opzione. È
possibile acquistare opzioni put su indici a condizione che tutte le attività del Comparto, o una
quota di tali attività, che non potrà essere inferiore in termini di importo al valore d’esercizio
dell’opzione put acquistata, possano comportarsi secondo ragionevoli previsioni in modo analogo
alle opzioni trattate in termini di fluttuazioni di prezzo.
Future e opzioni su future. La vendita di un contratto future impone l’obbligo per il venditore di
consegnare la tipologia di strumento finanziario oggetto del contratto in un determinato mese e a
un prezzo stabilito. L’acquisto di un contratto future impone l’obbligo per l’acquirente di pagare e
ricevere la tipologia di strumento finanziario oggetto del contratto in un determinato mese e a un
prezzo stabilito.
Contratti valutari a termine. Il Comparto può acquistare e vendere valute a pronti e a termine.
Un contratto valutario a termine comporta l’obbligo di acquistare o vendere una determinata valuta
a una data futura al prezzo stabilito all’atto della sottoscrizione del contratto.
4.
GESTORE DEGLI INVESTIMENTI
Il Gestore degli Investimenti per il Comparto è Dalton Investments LLC. Il Gestore degli
Investimenti è una società a responsabilità limitata nello stato della California registrata nel marzo
1999, con sede legale in 1601 Cloverfield Boulevard, Suite 5050 N, Santa Monica, California, CA
90404, USA.
Il Gestore degli Investimenti, sotto la supervisione degli Amministratori ai sensi del contratto di
gestione degli investimenti stipulato tra il Fondo e il Gestore degli Investimenti in data 21 giugno
2013, in relazione al Comparto (il “Contratto”), nonché ai sensi di tutte le leggi e i regolamenti
applicabili, dei termini del presente Supplemento, del Prospetto e dello Statuto, ha il potere
discrezionale di prendere decisioni di investimento giorno per giorno, di negoziare gli investimenti
e di provvedere alla gestione del Comparto.
7
Il Gestore degli Investimenti è disciplinato dalla Securities and Exchange Commission (“SEC”)
degli Stati Uniti d’America, n. di registrazione 801-56572. Al 31 dicembre 2013, il Gestore degli
Investimenti aveva in via approssimativa 2,7 miliardi di dollari di attività in gestione.
Il Contratto prevede che il Gestore degli Investimenti risponda delle perdite subite dal Fondo nella
misura in cui tali perdite siano imputabili a negligenza (per atti od omissioni), dolo o frode da parte
dello stesso Gestore degli Investimenti o dei suoi amministratori, funzionari, impiegati, dipendenti,
agenti e incaricati. Il Gestore degli Investimenti dovrà manlevare e tenere indenne il Fondo nelle
circostanze indicate nel Contratto.
Il Contratto rimarrà in vigore fino alla sua risoluzione in conformità con i termini del Contratto
stesso. Ciascuna delle parti può risolvere il Contratto mediante notifica scritta all’altra parte con un
preavviso non inferiore a tre mesi (o eventuale altro periodo di preavviso stabilito di comune
accordo tra le parti). Il Contratto potrà essere risolto in qualsiasi momento nelle circostanze
previste dal Contratto stesso.
5.
SUB-DEPOSITARIO
Sulla base di un accordo datato 21 giugno 2013 (il “Contratto di Sub-deposito”), il Depositario
ha nominato Morgan Stanley & Co. International plc (“MSI plc”) come sub-depositario in relazione
al Comparto, sotto la supervisione generale del Depositario, e MSI plc potrà detenere in tale veste
di volta in volta alcuni attivi del Comparto. MSI plc è una società a responsabilità limitata costituita
secondo il diritto di Inghilterra e Galles, la cui principale sede di attività ai fini del contratto è
situata al 25 Cabot Square, Canary Wharf, Londra E14 4QA ed è disciplinata dalla Financial
Services Authority nel Regno Unito.
Il Contratto di Sub-deposito potrà essere risolto da una delle parti con preavviso scritto di cinque
giorni ovvero, qualora il contratto di servizi ausiliari non sia stato risolto, con il consenso scritto di
MSI plc o, con decorrenza immediata, mediante notifica scritta in circostanze quali insolvenza di
una delle parti o inadempimento contrattuale al quale non sia posto rimedio. Il Contratto di Subdeposito prevede che il Fondo rimborsi MSI plc secondo i termini previsti dal Contratto di Subdeposito; MSI plc e i suoi dipendenti e funzionari non risponderanno nei confronti del Depositario
o del Fondo per eventuali perdite, costi, spese, oneri, commissioni, danni o responsabilità
risultanti da atti od omissioni compiuti in relazione al Contratto di Sub-deposito o ai servizi prestati
ai sensi dello stesso, salvo il caso in cui tali perdite, costi, spese, oneri, commissioni, danni o
responsabilità siano una diretta conseguenza di negligenza, dolo o frode ad opera di MSI plc o
dei suoi dipendenti o funzionari.
6.
FORNITORE DI SERVIZI
Il Fondo ha nominato MSI plc (il “Fornitore di servizi") a prestare determinati servizi allo stesso in
qualità di Fornitore di servizi, in virtù di un Contratto di servizi datato 21 giugno 2013, riguardanti il
Comparto (il “Contratto di prestazione servizi”).
In virtù del Contratto di prestazione servizi, il Fornitore di servizi o altri membri del gruppo di
società Morgan Stanley (le “Società Morgan Stanley”) presteranno i servizi al Fondo ivi compresi
servizi di liquidazione, compensazione e cambio valutario. Il Fondo può anche utilizzare le Società
Morgan Stanley e altri broker e dealer ai fini dell’esecuzione di transazioni per il Fondo.
Ulteriori dettagli in merito al Contratto di prestazione servizi sono di seguito riportati alla sezione
intitolata Altre informazioni.
7.
GESTORE DEL RISCHIO
In conformità al contratto di gestione del rischio datato 26 agosto 2010 e successive modifiche (il
“Contratto di Gestione del Rischio”), Morgan Stanley & Co. International plc (il “Promotore”) si
è impegnata a fornire a determinati Comparti del Fondo, ivi compreso il Comparto, servizi di
gestione del rischio e dichiarazione di conformità ai sensi del Contratto di Gestione del Rischio e ai
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processi di gestione del rischio relativi ai Comparti.
Il Contratto di Gestione del Rischio stabilisce che il Promotore non risponderà di alcuna perdita,
danno o spesa (ivi compreso, a titolo puramente esemplificativo, ragionevoli onorari legali dovuti
ad avvocati e consulenti e altri costi e oneri insorti in relazione alla difesa contro rivendicazioni,
azioni o procedimenti legali) a carico di, o subiti dal Promotore (dai suoi dirigenti, funzionari,
impiegati, dipendenti, delegati o sub-appaltatori) a fronte dell'adempimento o mancato
adempimento degli obblighi previsti, salvo quelle perdite, danni o spese risultanti direttamente da
negligenza, cattiva fede, dolo o frode ad opera del Promotore (dei suoi dirigenti, funzionari,
impiegati, dipendenti, delegati o sub-appaltatori) a fronte dell'adempimento o mancato
adempimento dei suoi obblighi in virtù del Contratto di Gestione del Rischio. In nessun caso il
Promotore potrà essere chiamato a rispondere per qualsivoglia perdita indiretta, speciale o
conseguente del Fondo o del Comparto o di qualsiasi altra parte e derivante dall’adempimento o
dal mancato adempimento dei propri obblighi.
Il Contratto di Gestione del Rischio rimarrà in vigore fino alla scadenza, come stabilito nel
Contratto stesso. Entrambe le parti possono recedere in qualsiasi momento dal Contratto di
Gestione del Rischio mediante un preavviso scritto di almeno 90 giorni. Il Contratto di Gestione del
Rischio può essere risolto in qualsiasi momento nei casi stabiliti nel Contratto stesso.
8.
RICORSO A PRESTITI E LEVA FINANZIARIA
In qualsiasi momento il Fondo può prendere direttamente in prestito denaro fino al 10% del suo
patrimonio netto per conto di qualsiasi Comparto e il Depositario potrà impegnare gli attivi del
Comparto a titolo di garanzia per tali prestiti a condizione che essi abbiano scopo temporaneo.
In conformità ai requisiti stabiliti dalla Banca Centrale, l'esposizione globale generata mediante
l'uso di derivati, calcolata usando l’approccio basato sugli impegni, non potrà superare il 100% del
Valore Patrimoniale Netto. La leva finanziaria massima del Comparto, calcolata usando l’approccio
basato sugli impegni, non supererà il 100% del suo Valore Patrimoniale Netto. Il rapporto di
investimenti long e short potrà variare nel tempo. L'esposizione short netta massima del Comparto
sarà pari allo 0%, mentre l'esposizione long netta massima sarà pari al +80%. Si prevede che
l'esposizione lorda del Comparto (data dalla somma dell'esposizione long e dell'esposizione short
assoluta OPPURE dall'esposizione long e short aggregata) abbia generalmente una media di
lungo termine compresa tra il 140% e il 180% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto e che
non supererà in alcun caso il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto. Al fine di evitare
dubbi, l'esposizione totale del Comparto (data dal suo Valore Patrimoniale Netto più l'esposizione
globale) non può superare il 200% del Valore Patrimoniale Netto del Comparto.
9.
FATTORI DI RISCHIO
10.1
Saranno applicati i fattori di rischio illustrati nella sezione "Fattori di Rischio" del
Prospetto.
10.2
Saranno inoltre applicabili i seguenti ulteriori fattori di rischio:
Assenza di un Mercato Attivo Precedente
Il Comparto è nuovo e non dispone di uno storico di attività. Le performance passate del Gestore
degli Investimenti o delle sue controllate non sono indicative delle performance future del
Comparto.
Rischio di investimento azionario
Il Comparto acquista titoli azionari e pertanto è soggetto al rischio che i prezzi dei titoli possano
scendere sia a breve termine che su periodi prolungati di tempo. Gli investitori possono
potenzialmente perdere la totalità o una quota sostanziale del loro investimento nel Comparto.
Dipendenza da individui chiave
9
Il successo del Comparto dipende dalla capacità dei titolari del Gestore degli Investimenti di
sviluppare e implementare strategie d’investimento che consentano di conseguire l’obiettivo
d’investimento del Comparto. Qualora i titolari, ivi compreso Jamie Rosenwald, non fossero in
grado di partecipare alla gestione del Comparto, le conseguenze sul medesimo potrebbero essere
significative e avverse e condurre alla cessazione anticipata dello stesso.
Rischio di valuta
La Valuta di Base del Comparto è l'euro. Gli Azionisti possono sottoscrivere in sterline britanniche,
dollari USA o euro rispettivamente in Classi di Azioni denominate in GBP, USD ed EUR.
Le azioni denominate in GBP e USD sono Classi di Azioni con Copertura Valutaria. Gli Azionisti
titolari di Classi di Azioni con Copertura Valutaria sono invitati a leggere la sezione del Prospetto
intitolata Classi di Azioni con Copertura per maggiori informazioni sui rischi di valuta associati
all’investimento in tali Classi di Azioni.
Investimenti in Russia
Gli investimenti in titoli quotati sulle borse valori russe sono soggetti a rischi importanti. Potrebbero
verificarsi condizioni di instabilità politica ed economica che, con ogni probabilità, avrebbero un
impatto maggiore sui mercati dei titoli e sull'economia russa. Gli investimenti esteri sono soggetti al
rischio di rimpatrio e di convertibilità della valuta. Politiche di governo e leggi fiscali avverse
potrebbero incidere sugli investimenti del Comparto. Il contesto legale e normativo è talvolta
incerto e gli standard di corporate governance, contabili, di auditing e rendicontazione potrebbero
non fornire agli investitori lo stesso livello di protezione e informazioni rispetto a quello dei mercati
più sviluppati. Inoltre, le procedure di liquidazione, compensazione, registrazione e deposito in
custodia potrebbero non essere pienamente sviluppate e pertanto tradursi in un maggiore rischio
di errore, frode o insolvenza.
Mercati emergenti
Rispetto ai mercati sviluppati, i mercati emergenti presentano di norma un livello di rischio più
elevato, quale un numero inferiore di informazioni pubblicamente disponibili, mercati più volatili,
meno liquidità o credito disponibile, instabilità economica o politica, regolamentazione dei mercati
azionari meno rigida, disposizioni fiscali o legali meno favorevoli, controlli sui prezzi e altre azioni
governative restrittive, una maggiore probabilità di grave inflazione, valuta instabile e guerra ed
espropriazione dei beni personali.
L'inefficienza dei mercati, la scarsa qualità e affidabilità dei dati ufficiali pubblicati dai governi o
dalle borse e la non uniformità degli standard contabili e di rendicontazione finanziaria rendono
l'analisi dei mercati emergenti più complessa e le opportunità d'investimento più rischiose. In
aggiunta, i bassi livelli di volume e i bassi livelli di liquidità costituiscono barriere in entrata e in
uscita amplificate dalle restrizioni di natura legale imposte da taluni governi dei mercati emergenti.
Commissioni di performance – Nessuna perequazione
La metodologia usata per il calcolo delle commissioni di performance in relazione alle Azioni di
Classe A, Classe P, Classe I e Classe B2 può dare luogo a differenze tra gli Azionisti per quanto
riguarda il pagamento delle commissioni di performance (con alcuni investitori che pagano importi
sproporzionatamente più elevati in determinate circostanze) e può inoltre portare determinati
Azionisti ad avere, in qualsiasi momento, una quota maggiore del proprio capitale a rischio rispetto
ad altri (dal momento che non viene applicata alcuna metodologia di perequazione per il calcolo
delle commissioni di performance).
Identità della proprietà effettiva e ritenuta su taluni pagamenti
Al fine di evitare l'applicazione della ritenuta statunitense pari al 30% su taluni pagamenti (ivi
compresi i pagamenti dei rendimenti lordi) effettuati in relazione a taluni investimenti reali e
presunti negli Stati Uniti, il Comparto sarà tenuto a sottoscrivere un contratto con l'Internal
Revenue Service statunitense (il "Service") entro il 30 giugno 2013 identificando taluni titolari di
10
conti e detentori di azioni statunitensi diretti e indiretti. Un investitore non statunitense del
Comparto sarà di norma tenuto a fornire al Comparto informazioni che identifichino le sue
partecipazioni dirette e indirette negli Stati Uniti. Tali informazioni fornite al Comparto saranno
condivise con il Service. Un investitore non statunitense che sia un "istituto finanziario estero"
secondo la definizione della Sezione 1471(d)(4) dell'IRC sarà di norma tenuto a sottoscrivere un
contratto con il Service entro il 30 giugno 2013 identificando taluni titolari di conti e detentori di
azioni statunitensi diretti e indiretti. Un investitore non statunitense che non fornisca tali
informazioni al Comparto o che non sottoscriva il suddetto contratto con il Service, a seconda dei
casi, sarà soggetto a una ritenuta pari al 30% rispetto alla propria quota di qualsivoglia pagamento
imputabile agli investimenti reali o presunti del Comparto negli Stati Uniti. Gli Azionisti dovranno
consultare i propri consulenti fiscali in merito alle possibili implicazioni di tale legislazione sui
rispettivi investimenti nel Comparto.
Rischio di controparte
Il Comparto sarà esposto al rischio di credito su soggetti con i quali effettua transazioni e può
altresì andare incontro al rischio di mancato regolamento. Il rischio di credito è il rischio che la
controparte in uno strumento finanziario non adempia ai propri obblighi o impegni sottoscritti con il
Comparto, ivi comprese le controparti in transazioni FDI, contratti repo o di prestito titoli. La
negoziazione di FDI privi di garanzia collaterale genera un'esposizione diretta alla controparte. Il
Comparto attenua gran parte del rischio di credito connesso alle sue controparti assumendo
garanzie collaterali con un valore almeno pari all'esposizione a ciascuna controparte, tuttavia, nella
misura in cui eventuali FDI non siano coperti interamente da garanzia collaterale, l'inadempienza
della controparte può determinare una riduzione di valore del Comparto. Il Fondo monitora
attivamente l'esposizione alle controparti e il processo di gestione delle garanzie collaterali in
relazione al Comparto.
Rischio di capitalizzazione di mercato
Il Comparto può investire in titoli di società aventi capitalizzazioni di mercato inferiori, ivi compresi
titoli a media capitalizzazione (mid-cap) e titoli a piccola capitalizzazione (small-cap). I titoli di tali
società presentano spesso una liquidità inferiore rispetto ai titoli di società di maggiori dimensioni,
e solitamente tali società presentano una maggiore profondità di gestione, penetrazioni sul
mercato inferiori, minore varietà delle linee dei prodotti e risorse più scarse rispetto alle società di
maggiori dimensioni. A causa di tali e altri fattori, i titoli di società di dimensioni inferiori possono
essere maggiormente esposti alla flessione dei mercati e ad altre circostanze, e i loro prezzi
possono risultare maggiormente volatili rispetto ai titoli di società di maggiori dimensioni.
Spread trading e arbitraggio
Una parte delle operazioni d'investimento del Comparto possono implicare posizioni su spread tra
due o più titoli o posizioni in derivati oppure una combinazione delle precedenti. Le operazioni di
negoziazione del Comparto, inoltre, possono implicare l'arbitraggio tra due titoli, tra un titolo e
mercati di opzioni su titoli, tra derivati e titoli e/o opzioni, tra due derivati e/o qualsiasi
combinazione dei precedenti. Nella misura in cui i rapporti di prezzo tra le suddette posizioni
rimangono costanti, non si verifica alcun utile o perdita su di esse. Queste posizioni di
compensazione implicano un rischio sostanziale che il differenziale di prezzo possa cambiare in
senso sfavorevole causando una perdita sulla posizione.
Titoli di "nuova emissione"
Il Comparto può investire in offerte pubbliche iniziali ("IPO"). Poiché non esiste un mercato
pubblico precedente per tali titoli, non vi sono garanzie che un mercato pubblico attivo si
svilupperà o continuerà dopo l'esecuzione dell'investimento. I titoli acquistati in occasione di IPO
comportano rischi ulteriori rispetto alle consuete negoziazioni. Sebbene le "nuove emissioni"
possano offrire opportunità significative di utile in virtù delle ampie oscillazioni di prezzo, tali
oscillazioni possono generare uno svantaggio significativo per il Comparto.
Intermediazione e altri accordi
11
Nella selezione di broker e dealer per eseguire le operazioni di portafoglio, il Gestore degli
Investimenti non è tenuto a richiedere offerte competitive e non ha l'obbligo di ricercare i soggetti
che applichino le commissioni più basse possibili. Il Gestore degli Investimenti potrebbe accordare
il pagamento di commissioni a un broker o dealer che fornisce o paga ricerche, servizi o
attrezzature ad un prezzo più alto di quello che potrebbe essere praticato da un altro broker o
dealer per la medesima operazione. Nel caso in cui il Gestore degli Investimenti stipuli accordi di
soft commission, dovrà sincerarsi che (i) il broker o la controparte dell’accordo accetterà di fornire
la migliore esecuzione al Fondo; (ii) i benefici derivanti da tali accordi saranno quelli previsti per i
servizi di investimento forniti al Comparto e (iii) i tassi di intermediazione non dovranno eccedere le
tariffe normali istituzionali di un servizio di intermediazione completo. I dettagli di tali accordi
saranno esposti nella prossima relazione del Fondo. Nel caso in cui questa sia una relazione semiannuale non certificata, i dati saranno inclusi anche nella successiva relazione annuale.
Rischi di credito dell'intermediario
Gli attivi depositati a titolo di margine presso gli executing broker non devono essere separati dagli
attivi dei suddetti executing broker. Essi divengono pertanto disponibili ai creditori degli executing
broker in caso di insolvenza di questi ultimi. L'inadempienza o il fallimento di un broker può
generare conseguenze avverse per gli attivi del Comparto, le quali a loro volta possono incidere
negativamente sul NAV.
Rischi di regolamento
Il Comparto sarà esposto al rischio di credito su soggetti con i quali effettua transazioni e può
altresì andare incontro al rischio di mancato regolamento. Le prassi adottate in alcuni dei mercati
meno sviluppati dell'Asia per quanto riguarda il regolamento delle operazioni su titoli e la custodia
di attivi aumentano il grado di rischio. I sistemi di compensazione, regolamento e registrazione
disponibili per eseguire operazioni su tali mercati sono considerevolmente meno sviluppati di quelli
usati sui mercati globali più maturi e ciò può comportare ritardi e altre difficoltà significative
nell'esecuzione delle operazioni e registrazione dei trasferimenti di titoli. Le difficoltà di
regolamento nei suddetti mercati possono incidere sul NAV e sulla liquidità del Comparto.
Possibili conseguenze fiscali sfavorevoli
Il Gestore degli Investimenti non può garantire agli investitori che le relative autorità fiscali
competenti (ciascuna denominata "Autorità Fiscale") accetterà le posizioni fiscali assunte dal
Gestore degli Investimenti e/o dal Comparto. Se un'Autorità Fiscale contesta con successo una
posizione fiscale assunta dal Gestore degli Investimenti e/o dal Comparto, questi ultimi possono
divenire passibili di imposte, interessi o sanzioni e gli investitori potrebbero trovarsi nella necessità
di presentare o modificare una o più dichiarazioni fiscali.
Rischio di controversia
Il Comparto può accumulare posizioni significative su titoli di una società che resti
successivamente coinvolta in battaglie delle deleghe o altre controversie o tentativi di assumerne il
controllo. In tali circostanze, il Comparto potrebbe comparire quale ricorrente in una causa legale o
azione regolatoria. Inoltre, l'esito di tali controversie, che può incidere sul NAV del Comparto, è
impossibile da prevedere.
Future
I prezzi dei future possono essere volatili. Tale volatilità può generare rischi e rendimenti
considerevoli, anche molto maggiori di un investimento azionario o a reddito fisso. Il Comparto può
negoziare future facendo ricorso alla leva finanziaria. Di conseguenza, un'oscillazione
relativamente lieve del prezzo di un contratto future può provocare utili o perdite immediati e
considerevoli per il Comparto.
La negoziazione dei future può essere illiquida. Alcune borse valori non consentono la
negoziazione di determinati future a prezzi che rappresentano un'oscillazione di prezzo superiore a
certi limiti stabiliti in un singolo giorno di contrattazione e ciò potrebbe impedire al Comparto di
12
liquidare tempestivamente le posizioni sfavorevoli, esponendosi così a perdite significative. Le
borse valori e le autorità regolatorie in talune giurisdizioni impongono limiti di investimento
speculativo al numero di posizioni su determinati future che un soggetto o gruppo possono
detenere o controllare. Al fine di ottemperare ai suddetti limiti di investimento speculativo, potrebbe
essere necessario aggregare le posizioni dirette su future del Comparto con altre posizioni su
future possedute o controllate dal Gestore degli Investimenti o da eventuali agenti del Gestore
degli Investimenti. Di conseguenza, il Comparto potrebbe non essere in grado di assumere
posizioni su determinati future o potrebbe essere obbligato a liquidare posizioni su determinati
future.
Alcune borse valori non statunitensi, definite "principals' market", non dispongono di sistemi di
compensazione comuni e un operatore potrebbe trovarsi nelle condizioni di esercitare una rivalsa
limitata a fronte di un contratto. Inoltre, a meno che il Comparto non disponga di coperture contro
le oscillazioni del tasso di cambio tra il dollaro statunitense (ossia la Valuta di Base del Comparto)
e altre valute in cui avvengono le contrattazioni su borse valori non statunitensi, eventuali profitti
che il Comparto realizza nella negoziazione potrebbero essere decurtati o annullati da variazioni
avverse del tasso di cambio ovvero il Comparto potrebbe subire perdite a seguito di tali variazioni.
Incentivo alla speculazione
La commissione di performance sarà basata sui proventi netti del Comparto e potrebbe incentivare
il Gestore degli Investimenti a selezionare investimenti più rischiosi o speculativi di quelli che
effettuerebbe in assenza di una tale commissione di performance. Inoltre, la commissione di
performance sarà basata sugli utili e sulle perdite realizzati e non realizzati del Comparto. Di
conseguenza, la Commissione di Performance può essere corrisposta su utili non realizzati che
potrebbero non realizzarsi mai.
Limiti di negoziazione in determinati titoli
Alcune borse valori (ivi comprese quelle di alcuni paesi asiatici) non consentono la negoziazione di
determinati titoli (ivi compresi, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, titoli azionari) a prezzi che
rappresentano un'oscillazione di prezzo superiore a certi limiti stabiliti in un singolo giorno di
contrattazione e ciò potrebbe impedire al Comparto di liquidare tempestivamente le posizioni
sfavorevoli, esponendosi così a perdite significative. Le borse valori e le autorità regolatorie in
talune giurisdizioni in Asia impongono limiti di investimento speculativo al numero di posizioni su
determinati titoli che un soggetto o gruppo possono detenere o controllare. Al fine di ottemperare
ai suddetti limiti di investimento speculativo, potrebbe essere necessario aggregare le posizioni
dirette su determinati titoli del Comparto con altre posizioni possedute o controllate dal Gestore
degli Investimenti o da eventuali agenti del Gestore degli Investimenti. Di conseguenza, il
Comparto potrebbe non essere in grado di assumere posizioni su determinati titoli o potrebbe
essere obbligato a liquidare posizioni su determinati titoli.
Investimenti in paesi asiatici in via di sviluppo
Il Comparto investirà in prevalenza, direttamente o indirettamente, in titoli quotati su borse valori
asiatiche. Tali investimenti esigono la valutazione di alcuni rischi tipicamente non associati ai
principali mercati finanziari internazionali quali ad esempio gli Stati Uniti. Tra i suddetti rischi si
annoverano equilibri e squilibri degli scambi commerciali e le politiche economiche correlate,
oscillazioni sfavorevoli dei tassi di cambio, l'imposizione di normative di controllo sui cambi da
parte dei governi, l'imposizione di ritenute fiscali, limitazioni alla rimozione di fondi o altri attivi,
politiche governative riguardanti l'eventuale nazionalizzazione di risorse, difficoltà politiche, ivi
compresa l'espropriazione di beni, imposte confiscatorie e instabilità economica o politica in altri
paesi.
Le informazioni pubblicamente disponibili sugli emittenti di titoli in alcuni paesi asiatici potrebbero
essere limitate e tali emittenti potrebbero non essere soggetti ai requisiti e principi contabili, di
auditing e rendicontazione che prevalgono nei mercati finanziari principali. I mercati finanziari di
taluni paesi, pur essendo in crescita di volume, hanno, per la maggior parte, un volume
sostanzialmente inferiore rispetto ai mercati internazionali consolidati, numerosi titoli scambiati su
tali mercati sono meno liquidi e i loro prezzi più volatili dei titoli scambiati nei mercati principali.
13
Inoltre, il regolamento delle transazioni potrebbe essere molto più lento e maggiormente soggetto
a inadempienze rispetto ai mercati principali, con possibili ritardi conseguenti che potrebbero
impedire al Comparto di cogliere opportunità d'investimento interessanti. Le normative che
regolano i mercati finanziari in alcuni paesi asiatici potrebbero essere meno estese rispetto a
quelle vigenti nei principali mercati internazionali.
Le attività di investimento internazionali comportano di frequente costi aggiuntivi. Le commissioni
di intermediazione sono generalmente più alte nei mercati meno consolidati. Possono insorgere
spese connesse ai tassi di cambio quando il Comparto sposta i propri investimenti da un paese
all'altro.
In relazione a qualsiasi paese, sussiste la possibilità che si verifichino nazionalizzazioni, espropri o
imposizioni fiscali confiscatorie, cambiamenti politici, l'introduzione di norme da parte dei governi,
instabilità sociale o sviluppi diplomatici (ivi comprese guerre) che potrebbero generare effetti
avversi sull'economia dei paesi interessati e/o sul valore degli investimenti del Comparto in tali
paesi. Inoltre, potrebbe essere difficile ottenere ed eseguire sentenze di tribunale in un paese
meno sviluppato.
I rischi economici e politici sopra descritti possono altresì incidere negativamente sul valore degli
strumenti derivati e dei titoli correlati alla performance dei mercati asiatici.
Principi contabili
I principi contabili, di auditing e di rendicontazione finanziaria attualmente vigenti in alcuni dei
mercati in cui il Comparto effettuerà investimenti possono differire e risultare non equiparabili a
quelli applicati dalle società di altre economie, tra cui a titolo esemplificativo ma non esaustivo gli
Stati Uniti e il Regno Unito. Le informazioni disponibili al Comparto in merito ai propri investimenti
potrebbero essere sottoposte a revisioni meno stringenti rispetto ad investimenti negli Stati Uniti o
nel Regno Unito.
Eventi di mercato recenti e rischi legati a norme governative/liquidità e credito
Nell'estate del 2007 ha avuto inizio una crisi creditizia e di liquidità di immani proporzioni che ha
generato un effetto domino sui mercati finanziari e sugli operatori del mercato in tutto il mondo,
protrattosi per tutto il 2008 e fino al 2011. Tra gli altri effetti, le recenti turbolenze economiche e
finanziarie globali hanno reso alcuni broker e altri prestatori indisponibili o meno disponibili a
finanziare nuovi investimenti o inclini ad offrire finanziamenti a scopo di investimento solo a
condizioni meno favorevoli rispetto a quelle prevalenti poco tempo prima. Anche se la Federal
Reserve Bank statunitense, la Banca Centrale Europea ("BCE") e altre banche centrali hanno
iniettato volumi considerevoli di liquidità nei mercati e messo a disposizione di alcuni istituti
finanziari un notevole quantitativo di fondi, garanzie e altre agevolazioni, continuano a persistere
livelli elevati di stress e volatilità di mercato nonché uno scarso accesso a liquidità, finanziamenti e
credito. Anche se i primi ad essere colpiti sono stati gli strumenti correlati ai mutui residenziali, da
ultimo anche gli operatori di mercato in possesso di un'ampia gamma di titoli, altri strumenti
finanziari e materie prime e contratti su materie prime hanno dovuto liquidare i propri investimenti,
spesso con un forte sconto sul prezzo, per soddisfare le richieste di margini (ossia rimborsare il
debito), rafforzare le riserve di liquidità o per altre ragioni. Oscillazioni di mercato come queste
possono causare perdite inattese e repentine di valore sulle posizioni del Comparto. Non è dato
sapere quali effetti possa ancora provocare la crisi creditizia e di liquidità sui mercati finanziari e
sulle operazioni del Comparto e del Gestore degli Investimenti né quale possa essere l'impatto
complessivo di future crisi creditizie e di liquidità.
Il rischio di credito comprende il rischio che una controparte o un emittente di titoli o altri strumenti
finanziari non siano in grado di adempiere alle proprie obbligazioni contrattuali e manchino di
eseguire, pagare o altrimenti attuare una transazione. Il rischio di credito insorge, ad esempio,
quando il Gestore degli Investimenti effettua operazioni direttamente tra le controparti interessate
al di fuori delle borse valori regolamentate nonché operazioni su determinate borse valori che
operano senza una camera di compensazione o strutture simili di trasferimento del rischio di
credito. Recentemente, numerosi e importanti operatori del mercato finanziario non hanno
adempiuto o hanno rischiato di non adempiere alle proprie obbligazioni contrattuali alla scadenza,
14
generando una congiuntura di grande incertezza sui mercati finanziari, con l'intervento dei governi
in taluni mercati e istituti di credito in difficoltà, una grave stretta creditizia e di liquidità, la
cessazione anticipata di operazioni e dei relativi contratti nonché la sospensione o l'inadempienza
di pagamenti e consegne.
A seguito delle gravi turbolenze e ondate di volatilità sui mercati globali, inadempienze e fallimenti
di istituti finanziari e frodi finanziarie di vasta portata commesse negli ultimi anni, autorità, enti e
rappresentanti di governo in tutto il mondo hanno invocato una riforma del sistema finanziario e
delle regole che disciplinano la partecipazione al mercato, ivi comprese ulteriori norme sui fondi
d'investimento (come il Comparto e la Società) e i loro gestori e attività, tra cui requisiti di
registrazione, conformità, gestione del rischio e procedure antiriciclaggio, restrizioni su alcune
tipologie di contrattazione (quali le vendite allo scoperto di titoli azionari), restrizioni sull'erogazione
e uso della leva finanziaria, implementazione di requisiti patrimoniali, di registrazione contabile,
rendicontazione e informativa (riguardanti, tra gli altri, l'indice di leva finanziaria, gli indicatori di
rischio, le vendite allo scoperto ecc.) e regole su determinate attività di contrattazione over-thecounter (quali la compensazione di taluni credit default swap e altri swap). Numerosi studi e
rapporti hanno tentato di stabilire se (e in che modo) le suddette attività correlate ai fondi
d'investimento hanno contribuito all'instabilità del mercato e del sistema finanziario. Leggi di
riforma dei regolamenti, spesso di ampia portata, sono state approvate o introdotte in molti dei
mercati finanziari principali e altre ne verranno.
Inoltre, autorità regolatorie, organismi di autodisciplina e borse valori dei mercati globali sono
attualmente autorizzati da leggi di emergenza a intervenire sui mercati finanziari e possono limitare
e proibire, così come di fatto hanno limitato e proibito, comuni prassi di mercato come la vendita
allo scoperto di titoli (o determinati titoli). La portata delle suddette misure, intese a stabilizzare i
mercati finanziari, varia da paese a paese. Ulteriori misure, normative e regolamenti sono
ampiamente attesi e potrebbero avere significativi effetti avversi sulle strategie d'investimento e il
modello di business del Comparto (anche facendo insorgere spese considerevoli a carico del
Gestore degli Investimenti per ottemperare a tali misure).
Anche se nel 2009 e 2010 numerosi mercati azionari globali hanno messo a segno un rimbalzo,
non è possibile prevedere la durata, la portata e gli effetti ultimi delle recenti turbolenze di mercato
e degli interventi da parte dei governi. Nuovi rivolgimenti del mercato potrebbero comportare
ulteriori flessioni del valore di mercato degli investimenti potenziali o effettivi. Tali flessioni e/o
interventi dei governi potrebbero ridurre le opportunità di investimento in generale o per il
Comparto, influire sulla praticabilità di varie strategie d'investimento o richiedere la cessione di
investimenti in perdita.
15
10. POLITICA IN MATERIA DI DIVIDENDI
Gli Amministratori non intendono dichiarare dividendi per alcuna Classe di Azioni. Qualunque
provento distribuibile rimarrà tra gli attivi del Comparto e sarà riflesso nel Valore Patrimoniale
Netto della relativa Classe di Azioni.
11. INFORMAZIONI IMPORTANTI SULL’ACQUISTO E SULLA
VENDITA DI AZIONI
Valuta di Base
EUR
Classi di Azioni
Le Azioni del Comparto saranno disponibili secondo classi diverse, come di seguito indicato:
Classe
Denomi
nazione
Valuta
Valuta
Azioni con
Copertura
Emissione
iniziale
Prezzo per
Azione
Sottoscrizione
Minima Iniziale
Commis
sioni di
Gestion
e
Commissione
di
Performance
Parteci
pazione
Minima
0%
Sottoscrizio
ne
Minima
Successiva/I
mporto
Minimo di
Rimborso
$ 10.000
Azioni di
Classe
B1 USD
Dollaro
USA
Sì
US$ 1.000
US$ 1.000.000
0,75%
Azioni di
Classe
B1 EUR
Euro
No
€ 1.000
€ 1.000.000
0,75%
0%
€ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe
B1 GBP
Sterlina
britanni
ca
Sì
£ 1.000
£ 1.000.000
0,75%
0%
£ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe
B2 USD
Dollaro
USA
Sì
US$ 1.000
US$ 1.000.000
1,25%
7,5%
$ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe
B2 EUR
Euro
No
€ 1.000
€ 1.000.000
1,25%
7,5%
€ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe
B2 GBP
Sterlina
britanni
ca
Sì
£ 1.000
£ 1.000.000
1,25%
7,5%
£ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe I
USD
Dollaro
USA
Sì
US$ 1.000
US$ 1.000.000
1,5%
15%
$ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe I
EUR
Euro
No
€ 1.000
€ 1.000.000
1,5%
15%
€ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe I
GBP
Sterlina
britanni
ca
Sì
£ 1.000
£ 1.000.000
1,5%
15%
£ 10.000
1.000
Azioni
Azioni di
Classe P
USD
Dollaro
USA
Sì
US$ 1.000
US$ 250.000
1,5%
15%
$ 10.000
250
Azioni
16
1.000
Azioni
Azioni di
Classe P
EUR
Euro
No
€ 1.000
€ 250.000
1,5%
15%
€ 10.000
250
Azioni
Azioni di
Classe P
GBP
Sterlina
britanni
ca
Sì
£ 1.000
£ 250.000
1,5%
15%
£ 10.000
250
Azioni
Azioni di
Classe A
USD
Dollaro
USA
Sì
US$ 1.000
US$ 10.000
2,5%
15%
$ 1.000
N/A
Azioni di
Classe A
EUR
Euro
No
€ 1.000
€ 10.000
2,5%
15%
€ 1.000
N/A
Azioni di
Classe A
GBP
Sterlina
britanni
ca
Sì
£ 1.000
£ 10.000
2,5%
15%
£ 1.000
N/A
I limiti sopra riportati possono essere alzati, abbassati o eliminati a discrezione degli
Amministratori. Gli Azionisti saranno informati in anticipo in merito a qualsiasi cambiamento
permanente dell’Importo della Sottoscrizione Minima Iniziale, della Sottoscrizione Minima
Successiva, dell’Importo della Partecipazione Minima e/o dell’Importo Minimo di Rimborso. Il
Fondo ha la facoltà di rimborsare la partecipazione rimanente di un qualsiasi Azionista che abbia
richiesto il rimborso delle Azioni detenute in qualsiasi Classe di Azioni al di sotto della
Partecipazione Minima.
Le Azioni di Classe B1 e le Azioni di Classe B2 saranno le Classi di Azioni iniziali dell'investitore.
Si prevede pertanto che le Azioni di Classe B1 saranno disponibili per la sottoscrizione solo fino a
quando il patrimonio netto del Comparto non avrà raggiunto la somma di 20 milioni di euro, o
qualsiasi altro importo che possa essere stabilito di volta in volta dagli Amministratori a loro
assoluta discrezione. Le Azioni di Classe B2 saranno disponibili per la sottoscrizione solo fino a
quando il patrimonio netto del Comparto non avrà raggiunto la somma di 50 milioni di USD, o
qualsiasi altro importo che possa essere stabilito di volta in volta dagli Amministratori a loro
assoluta discrezione. Il Distributore può confermare se una o più di queste Classi di Azioni viene
attualmente offerta in sottoscrizione successivamente al periodo di offerta iniziale indicato di
seguito.
Le classi di Azioni denominate in GBP e USD sono Classi di Azioni con Copertura Valutaria. Il
Gestore degli Investimenti cercherà di proteggere le Classi di Azioni con Copertura Valutaria
contro il rischio di variazioni di cambio tra la Valuta di Base del Comparto e la valuta della relativa
Classe di Azioni con Copertura Valutaria. Tali operazioni saranno allocate esclusivamente alla
relativa Classe di Azioni con Copertura Valutaria. Di conseguenza, le esposizioni valutarie di classi
con valute diverse potrebbero non essere raggruppate o compensate e le esposizioni valutarie
delle attività del Comparto potrebbero non essere allocate a Classi di Azioni distinte. Si rinviano gli
investitori in classi di Azioni denominate in GBP e USD alla sezione 16.5 del Prospetto per una
descrizione delle Classi di Azioni con Copertura Valutaria e dei rischi ad esse associati.
Gli investitori sono tenuti a sottoscrivere una classe di Azioni nella valuta in cui tale classe di
Azioni è denominata. Anche i rimborsi saranno effettuati nella valuta della relativa classe di Azioni.
Gli Amministratori possono annullare, a loro discrezione, gli importi minimi sopra specificati sia in
via generale, sia in relazione a sottoscrizioni o rimborsi specifici.
Periodo di Offerta Iniziale per ciascuna Classe di Azioni (fatta eccezione per le Classi A
USD, A EUR, B1 EUR, B2 EUR, P EUR e P USD)
Il Periodo di Offerta Iniziale per le Azioni delle Classi di cui sopra è iniziato ed è stato prolungato al
31 gennaio 2015, periodo che potrà essere ridotto o esteso dagli Amministratori in conformità con i
requisiti stabiliti dalla Central Bank of Ireland.
17
Le Azioni di Classe B1 EUR, B2 EUR, A EUR, P EUR e P USD sono disponibili al valore
patrimoniale netto per azione in ogni giorno di contrattazione.
Periodo di Offerta Iniziale per Azioni di Classe A USD
Le Azioni di Classe A USD sono state lanciate e rimborsate per intero. Le Azioni di Classe A USD
saranno disponibili per la sottoscrizione al Prezzo di Offerta Iniziale sopra indicato dal 16 dicembre
2014 al 31 gennaio 2015, periodo che potrà essere ridotto o esteso dagli Amministratori in
conformità con i requisiti stabiliti dalla Central Bank of Ireland.
Giorno Lavorativo
Si riferisce a tutti i giorni (salvo le feste nazionali del Regno Unito o dell’Irlanda o i giorni in cui le
borse di Londra sono chiuse) in cui le banche dell’Irlanda e del Regno Unito sono aperte per il
normale svolgimento della propria attività e/o ogni altro giorno o giorni determinati di volta in volta
dagli Amministratori previa notifica inviata agli Azionisti.
Giorno di Negoziazione
Si riferisce a tutti i venerdì (salvo le feste nazionali del Regno Unito o dell’Irlanda o i giorni in cui le
borse di Londra sono chiuse) in cui le banche dell’Irlanda e del Regno Unito sono aperte per il
normale svolgimento della propria attività e/o ogni altro giorno o giorni determinati di volta in volta
dagli Amministratori previa notifica inviata agli Azionisti, a condizione che vi sia almeno un Giorno
di Negoziazione ogni quindici giorni.
Termine Ultimo di Negoziazione
Ore 12.00 (ora irlandese) di 3 Giorni Lavorativi prima del relativo Giorno di Negoziazione.
Gli Amministratori possono rinunciare, a loro discrezione e in circostanze straordinarie, al Termine
Ultimo di Negoziazione, sia in via generale che in relazione a specifiche sottoscrizioni, a
condizione che le richieste di sottoscrizione pervengano prima del Momento di Valorizzazione di
quel particolare Giorno di Negoziazione.
Data di Regolamento
Nel caso di sottoscrizioni, entro le ore 12.00 (ora irlandese) di 3 Giorni Lavorativi dopo il Giorno di
Negoziazione di riferimento.
Nel caso di rimborsi, entro 5 Giorni Lavorativi dal relativo Giorno di Negoziazione.
In relazione alle sottoscrizioni, gli investitori risponderanno di eventuali interessi, perdite o altri
costi sostenuti a causa del mancato regolamento di un ordine entro i tempi previsti.
Momento di Valorizzazione
Nel caso di valori mobiliari e FDI quotati, il momento di valorizzazione sarà l’ora di chiusura del
Giorno di Negoziazione nel mercato di riferimento di tali attività e passività, o qualsiasi altro
momento che gli Amministratori possano determinare di volta in volta previa notifica inviata agli
Azionisti. Nel caso di FDI OTC, il momento di valorizzazione sarà l’ora di chiusura del Giorno di
Negoziazione del mercato di riferimento per le attività sottostanti a cui gli FDI si riferiscono, o
qualsiasi altro momento che gli Amministratori possano determinare di volta in volta previa notifica
inviata agli Azionisti. Al fine di evitare dubbi, il momento in cui il Valore Patrimoniale Netto viene
stabilito sarà sempre successivo al Termine Ultimo di Negoziazione.
12. ONERI E SPESE
Commissioni di sottoscrizione, conversione e rimborso
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In relazione alle Azioni di Classe A GBP, alle Azioni di Classe A USD e alle Azioni di Classe A
EUR, il Comparto potrà richiedere a un Azionista, in qualsiasi Giorno di Negoziazione, di
corrispondere una commissione di sottoscrizione fino al 5% del prezzo di emissione di tali Azioni in
quel Giorno di Negoziazione. Eventuali commissioni di sottoscrizione ricevute dal Comparto
potranno essere versate al Distributore o a qualsiasi subdistributore o intermediario, i quali
disporranno della facoltà di derogare a oppure applicare sconti su tali commissioni.
In relazione alle Azioni di Classe P GBP, alle Azioni di Classe P USD e alle Azioni di Classe P
EUR, il Comparto potrà richiedere a un Azionista, in qualsiasi Giorno di Negoziazione, di
corrispondere una commissione di sottoscrizione fino al 3% del prezzo di emissione di tali Azioni in
quel Giorno di Negoziazione. Eventuali commissioni di sottoscrizione ricevute dal Comparto
potranno essere versate al Distributore o a qualsiasi subdistributore o intermediario, i quali
disporranno della facoltà di derogare a oppure applicare sconti su tali commissioni.
Non è previsto il pagamento di alcuna commissione di conversione o rimborso in relazione alle
Azioni.
Il Comparto potrà inoltre imporre una commissione o adeguamento anti-diluizione all’atto
dell'emissione o del rimborso di Azioni come descritto in modo più approfondito nella sezione del
Prospetto intitolata Prezzi di emissione e di rimborso/Calcolo del Valore Patrimoniale
Netto/Valutazione delle Attività. Gli investitori sono pregati di notare che tale commissione antidiluizione include eventuali costi associati all'acquisto o alla vendita di investimenti ivi comprese, a
titolo esemplificativo ma non esaustivo, tutte le imposte di bollo e altre imposte, tasse, commissioni
governative, di intermediazione, bancarie, di trasferimento, spese di registrazione e altri costi di
operazione.
Commissioni di Gestione
Il Fondo corrisponderà al Gestore degli Investimenti, a valere sulle attività ascrivibili a ciascuna
Classe di Azioni del Comparto, le seguenti commissioni (“Commissioni di Gestione”),
corrispondenti a una percentuale del patrimonio netto ascrivibile alla suddetta Classe di Azioni,
maturate su base giornaliera e pagate su base mensile, in via posticipata, con il tasso annuale di
seguito indicato:
2,5% per le Azioni di Classe A GBP, le Azioni di Classe A USD e le Azioni di Classe A EUR
(collettivamente le “Azioni di Classe A”);
1,5% per le Azioni di Classe I GBP, le Azioni di Classe I USD e le Azioni di Classe I EUR
(collettivamente le “Azioni di Classe I”);
1,5% per le Azioni di Classe P GBP, le Azioni di Classe P USD e le Azioni di Classe P EUR
(collettivamente le “Azioni di Classe P”);
0,75% per le Azioni di Classe B1 GBP, le Azioni di Classe B1 USD e le Azioni di Classe B1 EUR
(collettivamente le “Azioni di Classe B1”);
1,25% per le Azioni di Classe B2 GBP, le Azioni di Classe B2 USD e le Azioni di Classe B2 EUR
(collettivamente le “Azioni di Classe B2”).
Commissione di Performance
Oltre alle altre commissioni applicabili a ciascuna Classe di Azioni del Comparto, viene applicata
una commissione di performance (“Commissione di Performance"), da corrispondere al Gestore
degli Investimenti in misura del 15% (in riferimento alle Azioni di Classe A, Azioni di Classe P e
Azioni di Classe I) e del 7,5% (in riferimento alle Azioni di Classe B2), calcolata sull’incremento
netto del Valore patrimoniale netto di ciascuna classe (al lordo della detrazione della Commissione
di Performance maturata e non realizzata ma al netto di tutte le commissioni e spese maturate da
corrispondere). La Commissione di Performance viene calcolata ogni 12 mesi (“Periodo di
Calcolo”), alla fine del mese di dicembre di ogni anno di calendario.
19
Non sono previste Commissioni di Performance per le Azioni di Classe B1.
Con “Data di Pagamento della Commissione di Performance” si intende la data in cui viene
corrisposta la Commissione di Performance congelata durante il Periodo di Calcolo. La Data di
Pagamento della Commissione di Performance deve rientrare nei 14 giorni di calendario
successivi al Periodo di Calcolo di pertinenza.
Per il primo Periodo di Calcolo, che va dalla data di chiusura del relativo periodo di offerta iniziale
al 31 dicembre 2013, l’“High Water Mark” indicherà il Valore Patrimoniale Netto per Azione al quale
la relativa Classe di Azioni è stata lanciata moltiplicato per il numero di Azioni della suddetta
Classe di Azioni in circolazione alla data di avvio della relativa Classe di Azioni. Il relativo Prezzo di
Emissione Iniziale sarà considerato come il prezzo iniziale per il calcolo della Commissione di
Performance iniziale di una Classe di Azioni.
Durante ciascun Periodo di Calcolo, l’High Water Mark relativo a una Classe di Azioni viene
aumentato o ridotto in ogni Giorno di Negoziazione in base a ciascuna sottoscrizione o rimborso di
Azioni verificatisi durante tale Periodo di Calcolo, in proporzione a tali sottoscrizioni o rimborsi della
Classe nel Giorno di Negoziazione di riferimento (ad esempio, se si riceve una sottoscrizione pari
al 10% del Valore Patrimoniale Netto, l'High Water Mark verrà aumentato del 10% o se viene
accettato un rimborso pari al 5% del Valore Patrimoniale Netto, l’High Water Mark verrà ridotto del
5%).
Per ciascun Periodo di Calcolo successivo riguardo a una Classe di Azioni, l’High Water Mark
corrisponde (i) se una Commissione di Performance era dovuta in riferimento al Periodo di Calcolo
precedente, al Valore Patrimoniale Netto per Azione della Classe di Azioni di riferimento all'inizio
del Periodo di Calcolo moltiplicato per il numero di Azioni di tale Classe di Azioni in circolazione
all'inizio di tale Periodo di Calcolo, aumentato o ridotto in ciascun Giorno di Negoziazione in base
alle sottoscrizioni o ai rimborsi di Azioni verificatisi dall'inizio di tale Periodo di Calcolo oppure (ii)
se una Commissione di Performance non era dovuta in riferimento al Periodo di Calcolo
precedente, all’High Water Mark della Classe di Azioni di riferimento alla fine del precedente
Periodo di Calcolo, aumentato o ridotto in ciascun Giorno di Negoziazione in base alle
sottoscrizioni o ai rimborsi di Azioni verificatisi dall'inizio di tale Periodo di Calcolo.
La Commissione di Performance sarà pari al 15% (per le Azioni di Classe A, Azioni di Classe P e
Azioni di Classe I) e al 7,5% (per le Azioni di Classe B2) dell’importo del Valore Patrimoniale Netto
eccedente l'High Water Mark alla fine del Periodo di Calcolo di riferimento, più qualsiasi
Commissione di Performance maturata in riferimento alle Azioni rimborsate durante il Periodo di
Calcolo.
Ai fini del calcolo della Commissione di Performance, il Valore Patrimoniale Netto verrà calcolato
prima della detrazione di qualsiasi Commissione di Performance maturata in quel Periodo di
Calcolo, salvo le Commissioni di Performance per la Classe di Azioni riguardante le Azioni
rimborsate durante il Periodo di Calcolo ma il cui importo non è stato ancora corrisposto.
La Commissione di Performance non può maturare fino a quando il Valore Patrimoniale Netto di
una Classe di Azioni non supera l’High Water Mark sul quale la Commissione di Performance è
stata pagata. Qualora le Commissioni di Performance siano dovute dal Comparto, queste saranno
calcolate sulla base dei profitti netti realizzati e non realizzati e sulla base delle perdite alla fine di
ciascun Periodo di Calcolo. Di conseguenza, potranno essere corrisposte Commissioni di
Performance sugli utili non realizzati che anche successivamente potranno restare tali.
La Commissione di Performance matura in ciascun Giorno di Negoziazione sulla base della
performance del Valore Patrimoniale Netto della Classe di Azioni in questione nel corso del
relativo Periodo di Calcolo. Ove applicabile, le Commissioni di Performance vengono detratte dal
Comparto relativo alla Classe in questione e corrisposte al Gestore degli Investimenti il giorno
prima o alla Data di Pagamento della Commissione di Performance.
Qualora un Azionista rimborsi tutte o parte delle Azioni prima della scadenza del Periodo di
Calcolo, eventuali Commissioni di Performance maturate rispetto a tali Azioni saranno congelate a
quel Giorno di Negoziazione e saranno dunque corrisposte al Gestore degli Investimenti entro 14
20
giorni di calendario dalla scadenza di ciascun Periodo di Calcolo. Qualora una Commissione di
Performance venga congelata su un rimborso di Azioni precedente alla fine di un Periodo di
Calcolo, essa non verrà rimborsata al Comparto malgrado eventuali scarse performance che il
Comparto potrà subire a decorrere dalla data di tale rimborso fino alla scadenza del relativo
Periodo di Calcolo.
Qualora il Contratto di Gestione degli Investimenti venga risolto prima della scadenza di
qualsivoglia Periodo di Calcolo, la Commissione di Performance relativa al Periodo di Calcolo in
corso verrà calcolata e corrisposta come se la data di risoluzione corrispondesse alla scadenza del
relativo Periodo di Calcolo.
La Commissione di Performance viene calcolata dall’Amministratore e verificata dal Depositario.
Gestione del rischio, Commissioni dell’Amministratore e del Depositario
Il Fondo dovrà corrispondere al Promotore una commissione, a valere sulle attività del Comparto,
che non potrà superare lo 0,40% annuo del patrimonio netto del Comparto, che maturerà
giornalmente e sarà corrisposta su base mensile per il periodo precedente.
Il Promotore corrisponderà per intero le commissioni e spese dovute all’Amministratore e al
Depositario e avrà diritto a trattenere ogni quota eccedente in seguito al pagamento di tali
commissioni relative ai servizi di gestione del rischio prestati dal Promotore stesso.
Fatto salvo quanto sopra, tutte le spese di transazione, le ragionevoli commissioni e le normali
spese di agenzia dovute ai sub-depositari (calcolate in base ai tassi commerciali prevalenti), oltre
all’eventuale imposta sul valore aggiunto, saranno a carico degli attivi del Comparto, o se
corrisposte dal Depositario, dovranno essere a quest’ultimo rimborsate a valere sugli attivi del
Comparto.
Commissioni dovute al Fornitore di servizi
Il Fondo corrisponderà al Fornitore di servizi, a valere sugli attivi ascrivibili a ciascuna Classe di
Azioni del Comparto, le commissioni concordate dalle parti per iscritto, che potranno venire
emendate previa una ragionevole notifica. Queste commissioni sono in aggiunta alle spese di
transazione e relative commissioni, agli oneri e ai costi da corrispondere al Fornitore di servizi
riguardanti l’esecuzione delle transazioni o la mancata autorizzazione delle transazioni, ai costi
relativi all'esercizio di un'azione societaria o ai diritti di voto da parte del Fornitore di servizi per
conto del Fondo nonché ogni altra commissione, onere o costo associati. Le varie spese, oneri e
costi di transazione descritti sopra non potranno superare i normali tassi commerciali.
Oneri e spese correnti
Gli ulteriori oneri e spese specificati nella sezione intitolata Oneri e spese correnti del Prospetto
verranno addebitati a valere sugli attivi del Comparto, fatta eccezione per le commissioni dovute al
Distributore. Il Gestore degli Investimenti pagherà le commissioni del Distributore attingendo alle
proprie commissioni.
13. MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE DELLE AZIONI
Le richieste di acquisto di Azioni dovranno essere effettuate in conformità con le disposizioni
illustrate nella sezione del Prospetto intitolata Richiesta di Azioni.
14. MODALITÀ DI RIMBORSO DELLE AZIONI
Le richieste di vendita di Azioni dovranno essere effettuate in conformità con le disposizioni
illustrate nella sezione del Prospetto intitolata Rimborso di Azioni.
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15. MODALITÀ DI CONVERSIONE DELLE AZIONI
Le richieste di conversione di Azioni dovranno essere effettuate in conformità con le disposizioni
illustrate nella sezione del Prospetto intitolata Conversione di Azioni.
16. COSTI E SPESE DI COSTITUZIONE
I costi e le spese connessi alla costituzione del Comparto saranno a carico di Morgan Stanley &
Co. International plc.
17. ALTRI ONERI E SPESE
Ulteriori dettagli in merito agli oneri e alle spese da corrispondere a valere sugli attivi del Comparto
sono riportati nel Prospetto alle sezioni Commissioni e spese di gestione e Oneri e spese
generali.
18. ALTRE INFORMAZIONI
Alla data di pubblicazione del presente Supplemento sono operativi altri ventotto comparti del
Fondo: Salar Convertible Absolute Return Fund, MS PSAM Global Event UCITS Fund, Emerging
Markets Equity Fund, Indus Select Asia Pacific Fund, MS Algebris Global Financials UCITS Fund,
Indus PacifiChoice Asia Fund, MS SOAM U.S. Financial Services UCITS Fund, MS Ascend
UCITS Fund, MS Alkeon UCITS Fund, MS Perella Weinberg Partners Tōkum Long/Short
Healthcare UCITS Fund, RiverCrest European Equity Alpha Fund, MS Claritas Long Short Market
Neutral UCITS Fund, MS SLJ Macro UCITS Fund, MS QTI UCITS Fund, MS Turner Spectrum
UCITS Fund, MS Short Term Trends UCITS Fund, MS Long Term Trends UCITS Fund, MS
Discretionary Plus UCITS Fund, MS Swiss Life Multi Asset Protected Fund;, MS Broadmark
Tactical Plus UCITS Fund, MS Lynx UCITS Fund, MS TCW Unconstrained Plus Bond Fund, MS
Scientific Beta Global Equity Factors UCITS ETF, MS Fideuram Equity Smart Beta Dynamic
Protection 80 Fund, MS Nezu Cyclicals Japan UCITS Fund, MS Kairos Enhanced Selection
UCITS Fund, MS Scientific Beta US Equity Factors UCITS ETF, and MSCI Emerging Markets
ESG Equity Fund.
Contratto di servizi
In virtù del Contratto di servizi, né il Fornitore di servizi, né le Società Morgan Stanley, né i rispettivi
dipendenti o funzionari saranno ritenuti responsabili di qualsiasi perdita, costo, onere,
commissione, spesa, danno o responsabilità civile risultate da un atto od omissione commessi in
relazione al Contratto di servizi o ai servizi prestati in virtù di tale contratto. In particolare, a titolo
puramente esemplificativo, il Fornitore di servizi non sarà ritenuto responsabile per qualsiasi
perdita, o mancata copertura assicurativa, degli investimenti o per la qualità, la quantità, le
condizioni o l’erogazione degli investimenti o per la correttezza, la validità, la sufficienza o
l’autenticità dei documenti relativi agli investimenti. Questa esclusione non è applicabile al caso in
cui tale perdita sia direttamente dovuta a negligenza, dolo o frode da parte del Fornitore di servizi
o delle Società Morgan Stanley o dei rispettivi dipendenti o funzionari.
Il Fornitore di servizi o le Società Morgan Stanley o i rispettivi dipendenti o funzionari non
potranno, in alcun caso, essere ritenuti responsabili di qualsiasi perdita, danno o responsabilità
consequenziale anche se a conoscenza della possibilità di tale perdita, danno o responsabilità. Il
Fondo è tenuto a risarcire interamente il Fornitore di servizi o le Società Morgan Stanley o i
rispettivi dipendenti o funzionari, su richiesta, riguardo a qualsiasi rivendicazione a carico del
Fornitore di servizi o delle Società Morgan Stanley o dei rispettivi dipendenti o funzionari,
presentata direttamente o indirettamente (comprese quelle a carico di un subdepositario, broker,
executing broker, autorità di borsa, camera di compensazione o regolatoria) come risultato di, o in
relazione a, o derivante da un Contratto di servizi, relativi documenti, relative transazioni e ogni
altra questione stabilita dal Contratto di servizi. Questo risarcimento non verrà esteso al Fornitore
di servizi o alle Società Morgan Stanley o ai rispettivi dipendenti o funzionari se le rivendicazioni a
carico delle parti suddette sono il risultato diretto di frode, dolo, negligenza, inadempienza delle
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leggi o dei regolamenti applicabili (salvo i casi in cui la violazione della normativa o dei regolamenti
in vigore sia conseguente al fatto che la persona indennizzata abbia agito o non agito in conformità
con le istruzioni del Fondo o dei suoi agenti, o sia conseguente al mancato intervento del Fondo
previsto dalla normativa o dai regolamenti in vigore).
A garanzia del pagamento e dell’esonero da qualsiasi responsabilità da parte del Fondo nei
confronti del Fornitore di servizi e delle Società Morgan Stanley, tutti gli investimenti e liquidità
detenuti dal Fornitore di servizi e dalle Società Morgan Stanley saranno contabilizzati dal Fondo a
loro favore e costituiranno quindi delle garanzie collaterali in conformità con le disposizioni della
Financial Services Authority (la “FSA”). Gli investimenti e i liquidi possono inoltre essere depositati,
a titolo di margine, dal Fondo presso il Fornitore di servizi e le Società Morgan Stanley e
costituiranno garanzie collaterali in conformità con le disposizioni della FSA. Gli investimenti che
costituiscono garanzie collaterali in conformità con le disposizioni della FSA non potranno venire
separati dagli investimenti del Fornitore di servizi e potranno essere a disposizione dei creditori del
Fornitore di servizi o delle Società Morgan Stanley. Il contante che il Fondo trasferirà al Fornitore di
servizi, in conformità ai termini del Contratto, sarà denaro del cliente ai fini delle disposizioni della
FSA e sarà quindi soggetto alla protezione del denaro del cliente prevista dalle disposizioni della
FSA.
Ciascuna parte può risolvere il Contratto di servizi con un preavviso scritto di almeno cinque giorni
lavorativi. Il Fornitore di servizi può recedere dal Contratto di servizi con effetto immediato se
determina che sia divenuto illegale, in conformità con la normativa in vigore, per il Fornitore di
servizi o per le Società Morgan Stanley o per il Fondo, ottemperare agli obblighi previsti dal
suddetto Contratto.
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