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Cronaca 9
L'ARENA
Lunedì 23 Giugno 2014
14.30
Sanguesullestrade
L’ORARIODELLO
SCHIANTOMORTALE
Unadomenica tragica
L’incidenteincuihapersolavitail
giovaneMelonèavvenutosulla
stradaregionalechecollega
BevilacquaconlaBassapadovana
apochecentinaiadimetridacasa
Unpaese
inlutto
Ilsindacohaportato
confortoallafamiglia:è
amicodelpapàDavide
VALENTINOGIRLANDA
SINDACOBEVILACQUA
SCHIANTOSENZA SCAMPO. Lavittimaoriginaria di Montagnana siera trasferita da poco aBevilacqua
Motociclistacentra un’auto
Giovane muore sulcolpo
StefanoMelon, 26anni, quattro
giornifa aveva messoinvendita
su Internetlapotente Yamaha.
Loscontro non lontanoda casa
Quattro giorni fa aveva inserito in internet l’annuncio della
vendita della sua moto. Ieri
era uscito da casa una decina
di minuti prima dell’appuntamento con gli amici per andare a giocare a calcetto. Forse
bastava ritardare. Forse bastava che qualcuno leggesse quell’annuncio ed ora tutto sarebbe diverso. Purtroppo però la
sorte per Stefano Melon, 26 anni, operaio di Bevilacqua ha deciso altro.
Il giovane motociclista è rimasto vittima di un terribile
incidente. Lo schianto violentissimo fra un’auto e la sua
Yamaha è avvenuto lungo la
strada regionale 10 ieri pomeriggio.
Melon era in sella alla sua
Yamaha R6, a poche centinaia
di metri da casa. Il tragico incidente si è consumato infatti in
via Luppia Alberi, lungo la
strada regionale, all’altezza
dell’incrocio con via Granze, a
qualche decina di metri dal
confine della Bassa Padovana
con Bevilacqua. Probabilmente il giovane era appena uscito
di casa e si stava dirigendo verso Montagnana. Erano circa
le 14.30 quando Melon, a bordo della sua potente moto, stava percorrendo la regionale.
In quel momento, al chilometro 344, una Opel Agila che arrivava dalla direzione opposta, guidata da un diciannovenne di Vescovana, stava svoltando a sinistra. La Yamaha
non ha potuto evitare l’impatto ed è finita contro la fiancata
destra dell’utilitaria, all’altezza dello sportello anteriore.
L’esatta dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri della compagnia di Este, intervenuti sul posto con una
pattuglia dalla stazione di
Montagnana. Di sicuro loscontro è stato violentissimo e il
giovane motociclista ha sbattuto contro la carrozzeria del-
Lascena delterribile schianto:laYamaha semidistruttae laOpelribaltata
LaOpelAgilasiè
rovesciatasuun
fianco.Illeso
ilconducenteche
hasolo19anni
edèsottochoc
l’Agila. A causa dell’urto l’automobile è finita ribaltata sul
fianco sinistro e il centauro è
stato sbalzato a terra, probabilmente già ucciso nell’impatto
con l’auto.
I primi soccorritori arrivati
in via Luppia Alberi si sono trovati di fronte una scena drammatica: l’utilitaria adagiata su
un fianco, con il giovane conducente illeso e sotto choc, a
pochi metri il corpo ormai sen-
za vita di Melon e la moto sull’asfalto. Sulla fiancata destra
dell’auto semidistrutta una
grande chiazza di sangue testimoniava la violenza dello scontro e la gravità delle ferite riportate dal motociclista.
Immediato l’intervento del
Suem 118 di Montagnana, anche se al personale sanitario
non è rimasto altro che constatare il decesso del giovane centauro a causa delle numerose
Ilconducente dellaOpelAgila,19 anni,è rimastoilleso
lesioni riportate.
Sconvolto il conducente dell’Agila, un giovane di Vescovana di appena 19 anni, apprendista metalmeccanico. Stando
alle prime testimonianze non
ha saputo dire molto, a parte il
fatto di essersi trovato all’improvviso sulla traiettoria della
moto e di non aver potuto reagire. Il giovane automobilista
è stato trasportato in stato di
choc all’ospedale di Este e, co-
me è consuetudine in questi
casi, sottoposto anche al test
alcolemico. Nel frattempo i carabinieri si sono messi sulle
tracce dei familiari della vittima per dare loro la dolorosa
notizia. Stefano Melon abitava non molto lontano dal luogo dell’incidente e lavorava come operaio specializzato, addetto alle macchine a controllo numerico, in un’azienda del
Veronese. • N.St.
Ilsindaco Girlandaa casaMelon
ha recato conforto alla famiglia Molon. In serata è giunto
anche il sindaco Valentino Girlanda, amico di papà Davide,
oggi in pensione, noto in paese per aver lavorato per anni
come operaio factotum all’interno del Castello di Bevilacqua. A poche centinaia di metri di distanza, in via XXV Aprile, anche a casa di Silvana Tampella, nonna paterna di Stefano, c’è stato un viavai di parenti e amici che si sono stretti attorno all’anziana. «Mi sembra
ancora impossibile che Stefano non ci sia più», rimarca la
donna 87enne, «Era buono come un pezzo di pane. Magari
fosse riuscito a vendere la moto: la sua fidanzata lo aveva
convinto a mettere quell’annuncio perché aveva paura
che potesse capitargli qualcosa». •
ILDOLOREDEI FAMILIARI. Lamadre diStefanoricordagli ultimimomenti del figlioe nonriesce adarsipace
«Erauscitoinanticipopernoncorrere»
Lanonna:«Lafidanzatalo
avevaconvintoametterein
venditalamotoperpaura
checapitassequalcosa...»
Fabio Tomelleri
Bevilacqua. «Vado a giocare
una partita a calcetto», aveva
detto ieri alle 14 Stefano Molon alla mamma Lucia. Invece, ha trovato la morte a pochi
chilometri da casa, lungo la Regionale 10, a bordo della sua
moto Yamaha R6 che, altra beffa del destino, appena quattro
giorni fa si era deciso di vendere pubblicando un annuncio
su internet. «E pensare», confessa tra le lacrime la madre,
«che era uscito di casa con dieci minuti di anticipo proprio
per arrivare con calma al bar
doveva aveva appuntamento
con gli amici per le 14.30».
Sono stati i carabinieri a comunicare ai genitori di Stefano, Davide e Lucia, l’esito tragico dell’incidente in cui era perito il giovane. Il ragazzo 26enne era l’unico dei tre figli della
coppia a vivere ancora con
mamma e papà nella casa di
via San Pietro, a pochi passi
dalla regionale Padana Inferiore sulla qual è perito in uno
scontro con un’auto, in territorio Padovano, appena supera-
to il confine con la provincia di
Verona. Il fratello gemello di
Stefano, Simone, che vive a Verona, è giunto in serata a dare
conforto ai genitori. L’altro figlio più grande, Matteo, di 30
anni, vive invece a Vicenza.
«Mio marito Davide voleva
andare a vedere Stefano», racconta ancora sotto choc la madre Lucia, «ma il suo corpo
era già stato trasportato all’ospedale di Este, e non poteva
essere visionato». Il giovane
centauro faceva l’operaio collaudatore alla «Altec», azienda di Villa Bartolomea. «Stefano», prosegue la madre, «aveva già pianificato per l’anno
prossimo di andare a convive-
MammaefamiliaridiStefanoMelonnellacasadiBevilacqua DIENNEFOTO
re con la fidanzata Anna, che
abita a Cerea». Sulla passione
del figlio per la motocicletta,
la donna osserva: «La Yamaha
Stefano l’aveva acquistata nel
2012. Certo le moto fanno sempre un po’ paura, ma non si
pensa mai che cose del genere
possano capitare a un proprio
congiunto». Nel pomeriggio il
parroco, don Adriano Bulai,
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