LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO A

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LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO A
LINEE GUIDA
PER LA REALIZZAZIONE
DI UN IMPIANTO A GOCCIA
SU CORILETO
LE SOLUZIONI NETAFIM PER I TUOI NOCCIOLI
Coxtina Lineee guida Nocciolo.indd 1
29/01/13 10.42
Sommario
INTRODUZIONE .................................................................................................................................................. 3 Generalità ...................................................................................................................................................... 3 Varietà ........................................................................................................................................................... 3 Tecniche colturali .......................................................................................................................................... 4 Produzioni ...................................................................................................................................................... 4 Avversità ........................................................................................................................................................ 4 DIMENSIONAMENTO ......................................................................................................................................... 5 Analisi del terreno ......................................................................................................................................... 5 Analisi acqua ................................................................................................................................................. 5 Mappa altimetrica ......................................................................................................................................... 6 Profilo stratigrafico ........................................................................................................................................ 6 DEFINIZIONE SISTEMA ....................................................................................................................................... 7 SCELTA MATERIALE ....................................................................................................................................... 8 Ala gocciolante .......................................................................................................................................... 8 Sistema di filtrazione ............................................................................................................................... 10 Condotte movimentazione acqua ........................................................................................................... 10 Idrovalvole e contatori ............................................................................................................................ 10 Fertirrigazione ......................................................................................................................................... 11 Automazione ........................................................................................................................................... 11 GESTIONE FERTIRRIGUA .............................................................................................................................. 12 Irrigazione ................................................................................................................................................ 12 Fertirrigazione ......................................................................................................................................... 13 2 INTRODUZIONE
Il presente documento vuole fornire le informazioni necessarie per la realizzazione di un impianto
irriguo per corileto secondo moderne tecniche irrigue.
Generalità
Pianta originaria dell'Asia Minore. In Italia è diffuso in
tutte le regioni, dalla pianura fino 1300 m di altitudine
L'Italia e' uno tra i principali produttori mondiali. Le
regioni dove assume maggiore importanza sono il
Lazio, il Piemonte e la Campania e in misura minore
la Sicilia e la Liguria.
Appartiene alla Famiglia delle Betulaceae, genere
Corylus, comprendente numerose specie tra cui
Corylus avellana L., C. maxima Mill., C. chinensis
Franch., C. sieboldiana Bl., C. colurna L.
Il nocciolo comune coltivato in Italia presenta un gran numero di varieta', alcune delle quali sono
degli ibridi tra Corylus avellana L. e C. maxima Mill. Portamento a cespuglio, pollonifero, alto in
genere 2-4 m (max 7 metri). Il fusto è sottile e slanciato. I giovani rami recano peli corti, in parte
ghiandolari. La corteccia è di colore marrone grigio, precocemente glabra, con solcature
longitudinali e sparse lenticelle chiare. Le radici sono superficiali; le foglie alterne rotondo-ovali con
picciolo lungo. La pagina superiore è verde poco pelosa; la pagina inferiore è più chiara; le
nervature sono evidenti. Pianta monoica con fiori riuniti in infiorescenze unisessuali che si
sviluppano molto prima delle foglie. Gli amenti maschili sono riuniti in gruppi di 2-4 all’estremità
oppure all’ascella delle foglie dei rami dell’anno precedente; ogni amento è in realtà un insieme di
tanti piccolissimi semplicissimi fiori, formati
ciascuno da una squametta che protegge gli
stami. I fiori femminili sono invece nascosti entro
piccole gemme: contemporaneamente alla
fioritura dei fiori maschili, emettono gli stimmi, un
ciuffetto rosso presente all’apice destinato ad
accogliere i granuli di polline Il frutto è un
diclesio (nocciola e involucro), il cui pericarpio legnoso contiene un seme dolce e oleoso
(nocciola).
Varietà
Varietà fra le più diffuse ricordiamo:
"Tonda di Giffoni": diffusa in Campania; ha frutto medio con buona resa in sgusciato e di ottima
qualità. Impollinatori: Mortarella, Camponica, Riccia di Talanico;
"Tonda Romana": diffusa nella zona di Viterbo; frutto medio-grosso, di buona resa in sgusciato, di
ottime caratteristiche organolettiche. Impollinatori: Nocchione;
organolettiche ma poco adattabile a condizioni diverse dalla zona di diffusione. Impollinatori:
Camponica.
3 Tecniche colturali
La necessità di ridurre i costi di coltivazione ha fatto introdurre tecniche colturali idonee a favorire
la totale meccanizzazione, contribuendo a contenere le maggiori fisiopatie, integrando le pratiche
di difesa nel rispetto dell’ambiente. Al posto del tradizionale cespuglio, nei nuovi impianti si
preferiscono la forma a monocaule nelle diverse varianti: vaso libero, monocono, ipsilon e a
siepe.La tendenza attuale è per un aumento della densità di piantagione; tenendo comunque
conto della necessità di favorire la meccanizzazione ed evitare la competizione nei riguardi della
luminosità, è consigliabile non scendere sotto i 5 m fra le file.
La preparazione del terreno prevede un livellamento, la ripuntatura e un’aratura leggera con la
quale interrare sostanza organica e dosi elevate di fosforo e potassio.
La potatura di produzione va eseguita annualmente in modo da eliminare il 10-15% della
vegetazione e lasciando una buona dotazione di rami con lunghezza fra 20 e 25 cm. Il controllo dei
polloni si effettua con apposite macchine o con prodotti chimici.
Il ricorso all’irrigazione, indispensabile nelle aree poco piovose o con precipitazioni mal distribuite,
è indicato per mantenere produzioni soddisfacenti in quantità e qualità.
Produzioni
La raccolta, se eseguita a mano, incide per circa un terzo sul costo colturale totale; se
meccanizzata si abbassa al 19%. Le macchine per la raccolta sono le raccoglitrici pneumatiche
trainate e quelle semoventi (piu' rapide ma anche più costose; non sempre adattabili alle
irregolarità dei terreni). La raccolta meccanica può essere agevolata da trattamenti chimici, per
favorire la maturazione contemporanea e la caduta delle nocciole.
La produzione di nocciole e' molto variabile oscillando da 1-2 q.li/ha di prodotto secco con guscio,
in condizioni vegetative scadenti, a 5-15 q.li/ha in coltura specializzata e fino a 16-18 q.li/ha e oltre.
La raccolta viene effettuata in agosto-settembre.
Ricordiamo inoltre che il nocciolo e' una delle piante predilette dal tartufo bianco (Tuber
Magnatum) e dal tartufo nero di Norcia (Tuber melanosporum).
Avversità
Il nocciolo va soggetto a numerose avversità causate da batteri, virus, funghi, acari ed insetti.
4 DIMENSIONAMENTO
Analisi del terreno
Per la scelta dell’ala gocciolante da applicare all’impianto irriguo è necessaria una analisi del
terreno che riporti come dato obbligatorio la tessitura del terreno.
In funzione di questa si potranno applicare i seguenti passi /portata in relazione alla disponibilità
idrica , alle precedenti esperienze irrigue dell’area:
Tipo terreno
Sabbioso
Franco
sabbioso
Franco
Franco argilloso
Argilloso
Sesto minimo
Passo
0.30 mt
Portata
1.0 l/h
Sesto massimo
Passo
Portata
0.40 mt
1.6 l/h
0.30 mt
1.0 l/h
0.40 mt
2.3 l/h
0.40 mt
0.60 mt
0.60 mt
1.6 l/h
1.6 l/h
1.6 l/h
0.80 mt
1.00 mt
1.00 mt
3.5 l/h
3.5 l/h
3.5 l/h
Fare riferimento al capitolo “scelta materiali – ala gocciolante “ per la definizione dell’opportuna ala
gocciolante
Analisi acqua
Per la realizzazione di un sistema irriguo a goccia sono necessarie analisi chimico fisiche delle
acque irrigue.
Il prelievo del campione dovrà essere effettuato in prossimità del previsto punto di adduzione in
condizioni normali di lavoro ( pompe a regime , condotte spurgate, canali con flusso a regime )
Il valore di riferimento per la definizione della tipologia di filtrazione è il T.S.S. ( Totali solidi sospesi
) che indicherà in modo preciso la quantità di inquinanti presenti.
Particolare attenzione andrà posta alla presenza di sabbia nell’acqua , se proveniente da pozzi o
fiumi, il valore di quest’ultima non dovrà superare i 3 p.p.m . , se il valore fosse superiore andrà
prevista opportuna filtrazione.
5 Ulteriori valori dell’analisi quali il pH , EC , Ferro , Manganese Bicarbonati e Durezza acqua
potranno fornire indicazioni per trattamenti chimici dell’acqua necessari per l’uso dell’acqua stessa
in impianti di microirrigazione.
I dati limite per definire l’esistenza di un potenziale problema sono riportati nella seguente tabella :
pH
EC
Ferro
Manganese
Bicarbonati
Durezza acqua
< 5.5
> 7.8
Da definire
> 3 mmg/l
> 2 mmg/l
> 250 mm/l
> 22° F
Fare riferimento al capitolo “scelta materiali – filtrazione “ per la definizione dell’opportuno sistema
di filtrazione
Mappa altimetrica
Per una corretta realizzazione dell’impianto è necessario avere una valorizzazione delle pendenze
presenti nell’impianto.
Una mappa altimetrica , sovrapponibile a quella di posizionamento piante e impianto irriguo è
opportuna e necessaria quando l’impianto è posto in collina o con pendenze superiori a 10 mt.
Profilo stratigrafico
Nel caso in cui siano presenti nel terreno differenti tipologie dello stesso può essere opportuna la
realizzazione di profili stratigrafici nelle aree rappresentative di cui tenere conto nella definizione
dell’ala gocciolante, dei settori irrigui e della gestione irrigua stessa.
6 DEFINIZIONE SISTEMA
L’impianto di irrigazione su corileto potrà essere realizzato con due differenti tipologie di impianto
irriguo in funzione di due parametri :
1. Tipologia di sistemazione
2. Età della coltura
Il corileto storicamente veniva messo a dimora in aree marginali collinari , quale coltura di contorno
ad altre attività agricole principali.
Questa tipologia di sistemazione presenta normalmente corileti in età avanzata , tipicamente con
portamento a cespuglio , con una chioma completamente sviluppata ed un apparato radicale alla
massima espansione con una predominanza dell’apparato nutrizionale nel primo strato di terreno.
In questo caso l’impianto di irrigazione viene realizzato posizionamento una singola ala gocciolante
al centro dell’interfilare posta tra i 0.05 e 0.15 mt
al disotto del piano di coltura. ( Subirrigazione).
Nel caso di realizzazione di nuovi impianti in collina si potrà procedere con un differente impianto
nel quale l’ala gocciolante viene posta al trapianto al piede della pianta , sia in superficie che
leggermente interrata , per poi essere posta nel sito definitivo di lavoro , circa 0.5 mt dal tronco e
0.15 / 0.30 mt di profondità al terzo o quarto anno post trapianto.
Analogo posizionamento e tecnica potrà essere utilizzata nei nuovi corileti oramai realizzati in
pianura con obbiettivi di coltura da reddito fruttifera.
Sistemazione
collinare
Sistemazione
pianura
di
Impianto vecchio
SDI centro filare
0.05 / 0.15 mt
SDI sul filare
0.15 / 0.30 mt
Impianto nuovo
SDI sul filare
0.15 / 0.30 mt
SDI sul filare
0.15 / 0.30 mt
7 SCELTA MATERIALE
Ala gocciolante
Per la realizzazione di un impianto di irrigazione su corileto , essendo quest’ultimo da effettuarsi in
subirrigazione è necessario l’uso di una ala che abbia le seguenti caratteristiche :
 Autocompensazione
 Antisifone
 Antiradici
I prodotti che rispondono a queste esigenze sono :
UNIRAM AS
DRIPNET PC AS
Entrambe le ali gocciolanti presentano un gocciolatore autocompensante Netafim a tecnologia
Turbonet con ampio filtro di ingresso componente antisifone AS e antiradici integrato.
Questi gocciolatori vengono coestrusi in fase di formazione tubo per realizzare ali gocciolanti con
diametro da 16 , 20 e 23 mm e spessore 1 mm per una rilevante durata nel tempo.
Queste ali non rilasciano sostante chimiche nel corso dell’irrigazione.
La gamma di prodotto permette di definire in modo personalizzato la struttura dell’ala definendo :
Diametro Ala
Passo gocciolatore
Portata gocciolatore
Le possibili soluzioni sotto qui sotto riportate :
Dripnet PC AS
Diametri disponibili
16 mm
20 mm
UniramAS
16 mm
20 mm
23 mm
Dripnet PC AS
0.6 l/h
Portate disponibili
1.0 l/h 1.6 l/h 2.0 l/h 3.0 l/h
UniramAS
1.0 l/h
1.6 l/h
2.3 l/h
0.9 mt
1.0 mt
0.9 mt
1.0 mt
3.8 l/h
3.5 l/h
Dripnet PC AS
0.2 mt
0.3 mt
Passi disponibili
0.4 mt 0.5 mt 0.6 mt 0.8 mt
UniramAS
0.2 mt
0.3 mt
0.4 mt
0.5 mt
8 0.6 mt
0.8 mt
Sistema di filtrazione
In relazione alla sorgente dell’acqua si dovranno realizzare differenti sistemi di filtrazione.
Le possibili sorgente di acqua possono essere :
1.
2.
3.
4.
Pozzo
Fiume
Canale
Bacino
Nelle prime due si possono trovare quantitativi più o meno rilevanti di sabbia.
Se questa fosse superiore ai 3 p.p.m. sarà necessario installare un filtro idrociclone da
dimensionarsi secondo le schede tecniche del produttore .
A valle di questo si potrà installare un filtro a dischi di sicurezza da dimensionarsi secondo le
schede tecniche del produttore.
Nel caso di acqua da canale e da bacino la parte di inquinante di natura organica diventerà
preponderante e si dovrà utilizzare pertanto o un filtro a graniglia o un filtro a dischi automatico da
dimensionarsi secondo le schede tecniche del produttore .
Se le anali delle acqua avessero dato dei valori critici nel campo del Ferro, manganese ,
bicarbonati o durezza si dovranno predisporre opportuni sistemi di abbattimento , ossigenazione ,
decantazione o addolcimento dell’acqua stessa . In questo caso è consigliato rivolgersi ad un
tecnico Netafim.
Condotte movimentazione acqua
In impianti di subirrigazione è consigliato interrare tutte le condotte , sia principali che secondarie.
Per questo posizionamento è possibile utilizzare una condotta in polietilene di opportuna
resistenza alla pressione.
Idrovalvole e contatori
Nell’impianto irriguo si dovranno installare una o più idrovalvole idonee a gestire l’avvio e la
fermata dei singoli settori ( Funzione manuale o elettrica ) e il controllo delle pressioni (funzione
riduttrice di pressione , sfioro pressione ,sostegno pressione ) da dimensionarsi secondo le schede
tecniche del produttore .. Queste funzioni possono essere installate sullo stesso corpo valvola.
E’ comunque buona norma tecnica posizionare :
Settore irriguo : idrovalvola elettro-manuale e riduzione pressione
10 Camera di manovra :
master valve : idrovalvola elettro-manuale e riduzione pressione per gestione
sistema
valvola sicurezza : idrovalvola sfioro pressione
sistema di filtrazione : idrovalvola sostegno pressione
In camera di manovra è buona norma inoltre inserire un contatore volumetrico per il controllo della
portata erogata dal sistema stesso. Il contatore potrà inoltre essere fornito di opportuno sistema
EV per l’interfaccia al sistema di automazione da dimensionarsi secondo le schede tecniche del
produttore .
Fertirrigazione
Gli impianti a goccia prevedono come parte fondamentale del sistema stesso la fertirrigazione ,
cioè l’iniezione di fertilizzante idrosolubile o liquido durante l’irrigazione stessa.
Questa potrà essere realizzata in relazione alle specifiche esigenze di ciascun impianto o con
impianti manuali ad iniezione proporzionali quali il Mixrite o con sistemi preassemblati e modulari
come il Fertikit 3G.
Si consiglia di fare riferimento ai manuali specifici per la definizione del prodotto stesso in funzioni
dei piani di fertirrigazione della coltura stessa.
Automazione
L’impianto irriguo per una gestione ottimizzata potrà essere interfacciato ad opportuna centralina di
gestione in grado di comandare a 12 V DCL o 24 V AC le idrovalvole posizionate e ricevere input
dai contatori o da sonde di controllo quali quelle del pH ed EC.
Il sistema di automazione dovrà permettere la gestione di un piano di fertirrigazione ( irrigazione +
fertilizzante ) con cadenze non solo settimanali e la gestione dell’irrigazione a volume o ad ETP.
Il controllo delle singole valvole potrà essere realizzato o con cavo bipolare, monocavo con
decodificatore o via radio.
il sistema potrà inoltre ricevere e gestire opportuna sensoristica per il monitoraggio dello stato
dell’umidità del terreno
Il sistema dovrà inoltre avere la possibilità di interfacciarsi mediante sistemi di comunicazioni GSM
a computer PC remoti per il controllo e la gestione del sistema stesso.
11 GESTIONE FERTIRRIGUA
Irrigazione
Il piano di irrigazione del corileto sarà funzione di molte variabili quali ad esempio la piovosità
dell’area , la capacità di ritenzione idrica del suolo, l’età della coltura , l’aspettativa di raccolta.
Il modo più preciso di affrontare l’irrigazione è lavorare con il bilancio idrico nel quale si cerca di
mantenere un valore di umidità costante nel terreno andando a restituire in modo controllato ,
mediante l’irrigazione , il volume di acqua evaporato dal terreno e traspirato dalla pianta durante
la giornata.
Si dovrà inoltre tenere in considerazione l’eventuale apporto di acqua dovuto a pioggia.
Un possibile piano di reintegro è qui riportato a scopo indicativo :
mese
Maggio
Maggio
Giugno
Giugno
Giugno
Giugno
Luglio
Luglio
Luglio
Luglio
Agosto
Agosto
Agosto
Agosto
Settembre
Settembre
Settembre
Settembre
Ottobre
Ottobre
SDE
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
Et0
Ete
Kc
(mm)
(mm)
ore irr/giorno
0,60
3,5
2,10
3,29
0,60
3,5
2,10
3,29
0,65
4,1
2,67
4,17
0,65
4,1
2,67
4,17
0,65
4,1
2,67
4,17
0,65
4,1
2,67
4,17
0,85
4,9
4,17
6,52
0,85
4,9
4,17
6,52
0,85
4,9
4,17
6,52
0,85
4,9
4,17
6,52
0,90
4,5
4,05
6,34
0,90
4,5
4,05
6,34
0,90
4,5
4,05
6,34
0,90
4,5
4,05
6,34
0,80
3,4
2,72
4,26
0,80
3,4
2,72
4,26
0,80
3,4
2,72
4,26
0,80
3,4
2,72
4,26
0,80
2,3
1,84
2,88
0,80
2,3
1,84
2,88
turno
giorni
6
6
4
4
4
4
3
3
3
3
3
3
3
3
5
5
5
5
6
6
medio ore
turno
20
20
17
17
17
17
20
20
20
20
19
19
19
19
21
21
21
21
17
17
Dove :
mese : mese di riferimento
SDE : settimana di riferimento
Kc : coefficiente colturale
Et0 : Evaporato in mm
Ete : evaporato equivalente ( Et0 * Kc )
Ore irrigazione / giorno : durata del turno irriguo per ciascun settore per il bilancio irriguo
giornaliero
Turno medio giorni : pausa tra una irrigazione e quella successiva
Ore turno : durata dell’irrigazione
12 E’ possibile vedere come le irrigazioni vengono modificate sia in frequenza che in durata durante le
differenti fasi fenologiche della pianta e del differente evaporato di area.
Questo valore ovviamente teorico andrà integrato con le piovosità e l’effettivo Et0 giornaliero della
zona.
Fertirrigazione
Durante le irrigazioni si dovranno iniettare nell’acqua stessa opportune quantità di elementi nutritivi
, NPK e microelementi.
Nella fase di piena produzione l’apporto di azoto deve essere di 100-150 Kg/ha in coltura asciutta
e 200-250 Kg/ha nei noccioleti irrigati, con un rapporto NPK circa di 2-1-2, ripartendo la
distribuzione degli azotati da febbraio a luglio.
Le quantità di ciascun elemento da iniettare sarà funzione delle analisi chimiche del suolo fatte e
delle necessità della coltura stessa in funzione degli obbiettivi agronomici produttivi perseguiti.
L’iniezione dei fertilizzanti dovrà realizzarsi in modo idoneo nei tempi e nelle concentrazioni degli
elementi stessi.
Saranno da evitare concentrazioni rilevanti nei serbatoi onde evitare fenomeni di precipitazione o
possibili reazioni tra gli stessi nella fase di iniezione.
L’iniezione dovrà avvenire con gli impianti irrigui in pressione , acqua prima , e al termine
dell’iniezione dovrà passare una opportuna quantità di acqua per permettere il lavaggio delle
condotte stesse, acqua dopo.
L’iniezione dovrà essere realizzata in modo proporzionale , cc di fertilizzante per m3 di acqua
irrigata e controllata ove necessario da opportune sonde pH ed EC
La soluzione prima di essere iniettata dovrà essere verificata mediante prova al secchio per
verificarne la compatibilità verso la coltura , limiti di pH ed EC , ed eventuali reazioni avverse.
13