150 jahre ans anni años 15 18 1875 19 1920 19
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150 jahre ans anni años 15 18 1875 19 1920 19
15 0 J A H R E A N S A N N I A Ñ O S S O Ñ A I N N A S N A E R H A J 0 51 4781 3781 2781 1781 0781 9681 8681 7681 6681 5681 4681 3681 2681 1681 0681 9581 8581 2091 1091 0981 9881 8881 7881 6881 5881 4881 3881 2881 1881 0881 9781 8781 7781 6781 5781 9191 8191 7191 6191 5191 4191 3191 2191 1191 0191 9091 8091 7091 6091 5091 4091 3091 7391 6391 5391 4391 3391 2391 1391 0391 9291 8291 7291 6291 5291 4291 3291 2291 1291 0291 4591 3591 2591 1591 0591 9491 8491 7491 6491 5491 4491 3491 2491 1491 0491 9391 8391 2791 1791 0791 9691 8691 7691 6691 5691 4691 3691 2691 1691 0691 9591 8591 7591 6591 5591 0991 9891 8891 7891 6891 5891 4891 3891 2891 1891 0891 9791 8791 7791 6791 5791 4791 3791 8002 7002 6002 5002 4002 3002 2002 1002 0002 9991 8991 7991 6991 5991 4991 3991 2991 1991 15 0 J A H R E A N S A N N I A Ñ O S Colophon Editrice: Helvetia Assicurazioni, San Gallo Team di progetto: Fernando Ferrari, Klaus-Michael Kopp, Tobias Westarp Idea: Dr. rer. publ. Johannes Hensel, San Gallo Realizzazione: Commpartners Werbeagentur AG, San Gallo, Markus Epper/Marc Simonet Foto: Klaus Andorfer, Zurigo Stampa: Heer Druck AG, Sulgen Luogo di pubblicazione e anno di edizione: San Gallo, 2008 © Helvetia Assicurazioni 1858 - 2008 I 150 ANNI DELLA HELVETIA ASSICURAZIONI PREFAZIONE DI ERICH WALSER, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL GRUPPO HELVETIA Cari lettori, nel corso degli ultimi 150 anni, la Helvetia, passando per va- Ringrazio i nostri clienti che ci danno l’opportunità di di- rie compagnie di assicurazioni svizzere ed estere, è cresciuta mostrare le nostre capacità. Un ringraziamento è rivolto an- sino a diventare un gruppo assicurativo europeo di successo. che agli azionisti che credono nel positivo sviluppo futuro della La continua trasformazione, talvolta imprevista e indesiderata, Helvetia. Infine, desidero ringraziare i collaboratori che si sono talvolta consapevolmente cercata, ne ha caratterizzato la sto- fatti apprezzare in passato e anche quelli che si adoperano ria. Eppure, alcune costanti le hanno consentito di mantenere per garantirle un futuro. La pubblicazione per l’anniversario la propria identità e di raggiungere il successo in tutte le epo- dimostra che ne vale la pena. che. Una di queste è certamente l‘equilibrata aspirazione alla sicurezza e alla libertà imprenditoriale, nell‘ambito della quale nel corso del tempo si sono spostati i pesi e affinati i metodi, sino a raggiungere l‘odierno Risk Management. In tutti i periodi della sua storia, la Helvetia ha conservato la sua buona reputazione, fondata soprattutto sui collaboratori, sempre impegnati al massimo per l’azienda e per i suoi clienti e guidati dai valori centrali di Helvetia: fiducia, dinamismo ed entusiasmo. La seconda parte della pubblicazione per l’anniversario si occupa della Helvetia di oggi, in particolare dei mercati assicurativi su cui operano i collaboratori della Helvetia. La precedente retrospettiva storica è volutamente succinta. Nella terza parte, esperti di fama propongono vari studi, nei quali rivolgono lo sguardo al panorama attuale e ai possibili sviluppi futuri che la Helvetia dovrà affrontare nei prossimi anni. A tale proposito, occorrerà salvaguardare i valori maturati nei lunghi anni di storia, ma anche trovare sempre la forza per raccogliere nuove sfide. La Helvetia ha ormai più volte dimostrato di essere in grado di far fronte ai cambiamenti e lo farà anche in futuro. INDICE Parte 1: Helvetia Assicurazioni – La storia Parte 2: Helvetia oggi 7 – 30 31 – 94 2.1. Il Gruppo Helvetia 34 – 41 2.2. Svizzera 42 – 47 2.3. Germania 48 – 53 2.4. Austria 54 – 59 2.5. Italia 60 – 65 2.6. Spagna 66 – 71 2.7. Francia 72 – 77 2.8. Riassicurazione 78 – 81 2.9. Investimenti 82 – 85 2.10. Finanze 86 – 89 2.11. Risorse umane e servizi 90 – 93 Parte 3: Compagnie di assicurazioni oggi e domani – rischi e opportunità 95 – 128 3.1. Andamento demografico e assicurazioni 3.2. Non esistono imprese innovative senza assicurazioni innovative 103 – 108 3.3. Sostenibilità, rischio e assicurazioni 109 – 113 3.4. Struttura interna del marchio ovvero: i collaboratori sono il marchio 114 – 115 3.5. Strategia immobiliare complessiva quale espressione della cultura aziendale 116 – 121 3.6. Possono sopravvivere le compagnie di assicurazioni medie? 122 – 127 Parte 4: Cronaca 98 – 102 129 – 133 PARTE 1 HELVETIA ASSICURAZIONI – LA STORIA PREFAZIONE L’introduzione storica al reportage fotografico sull’odierno Gruppo Helvetia ne descrive l‘evoluzione da società monosettore a compagnia di assicurazioni generale, ponendone in risalto l’espansione geografica e settoriale. Data quest’ottica e considerate le fonti disponibili, la descrizione del periodo che va sino alla metà degli anni 80 del secolo scorso si occupa prevalentemente della Helvetia Incendio mentre le informazioni su Helvetia Generale e la Patria sono più rare. La storia della Helvetia Incendio è ben documentata. Nel XX° secolo, la società ha pubblicato ogni 25 anni una retrospettiva storica, generalmente abbinata al rapporto annuale di bilancio. Citiamo il «Rückblick 1861 – 1962» di Oskar Rhiner e il libro «125 Jahre Helvetia Feuer» di Carl Widmer, apparso in occasione dell’anniversario del 1986. Anche la Patria ha dato uno sguardo al suo passato nel 1953 con la pubblicazione «75 anni» e nel 1978 dopo 100 anni di attività. Sulla scorta di questi e altri lavori, descriveremo qui la storia dell’Helvetia nei vari periodi sino all’anno 2007. Chi desidera maggiori approfondimenti può consultare le pubblicazioni, custodite negli archivi di San Gallo e Basilea. Per quanto riguarda i particolari dei risultati e dell’andamento dell’attività, rimandiamo alle relazioni pubblicate dalle singole società. Johannes Hensel 8|9 1 LA SECONDA METÀ DEL XX° SECOLO, PERIODO DI FONDAZIONI Opportunità e rischi: i primi anni delle società rati solo parzialmente e, malgrado gli aiuti di tutta la Confedera- Helvetia di San Gallo zione, risultarono quasi insostenibili. Dell’emergenza economica Dopo il successo della rivoluzione liberale e la creazione dello seguita alla catastrofe si occupò anche il Consiglio di ammini- Stato federale nel 1848, l’economia svizzera attraversò un pe- strazione della Helvetia Generale, il quale criticò tra l’altro i mo- riodo di ripresa, durato decenni e sostenuto dall’uniformazione nopoli cantonali delle assicurazioni degli edifici che avevano di pesi, misure, posta e dazi e dal crescente controllo tecnico del reso impossibile una compensazione dei rischi. Quindi, con lo territorio. La costruzione e l’ampliamento di una rete ferroviaria e stesso ottimismo che tre anni prima lo aveva mosso a costituire telegrafica così come la diffusione dell’elettricità in tutto il paese, la compagnia di assicurazione trasporto, si dedicò alla fonda- presupposti per la futura rete telefonica, erano esigenze che riguar- zione di un’assicurazione contro gli incendi. L’assemblea stra- davano tutta la Svizzera. Convinti che il progresso economico ordinaria della Helvetia Generale del 7 novembre 1861 ne ap- sarebbe stato inarrestabile, gli svizzeri ingrandivano le innume- provò la perizia e la mozione di costituzione a San Gallo della revoli aziende già presenti e ne costituivano di nuove. Helvetia Società Svizzera d’Assicurazioni contro gli Incendi, successivamente denominata Helvetia Incendio. Poiché il rischio di Anche l’economia della città di San Gallo cresceva rapida- un’assicurazione antincendio era ritenuto molto più alto di quello mente, il collegamento alla nascente rete ferroviaria internazio- di un’assicurazione trasporto, la Helvetia Incendio doveva essere nale le consentiva di superare parzialmente lo svantaggio dovuto una società a sé stante. In sole sei settimane furono sottoscritte all‘ubicazione topografica e, sino alla Prima Guerra Mondiale, le azioni necessarie per la costituzione e nell’aprile 1862 iniziò la città fulcro dell’industria tessile e del ricamo visse un periodo a operare in Svizzera. di grande fioritura. Sebbene, dal punto di vista odierno, la decisione appaia particolarmente rischiosa, anche alla luce della franchigia elevata, È in questo panorama caratterizzato dalla crescita economica, sino al 1870 le quote di riassicurazione aumentarono solo dal da un maggiore benessere e da un incremento delle esigenze 20 al 33%. assicurative che si colloca la nascita di nuove compagnie di assicurazioni. Il 6 dicembre 1858, alcuni intraprendenti uo- Negli anni seguenti, le due società Helvetia, che inizialmente mini d’affari e imprenditori della Svizzera orientale fondarono condividevano il Consiglio di amministrazione e la direzione, la «Società Generale d’Assicurazioni Helvetia», nella quale ampliarono rapidamente l‘attività, come mostrano alcuni esempi. avevano partecipazioni, oltre a una banca di San Gallo, I territori principali della Helvetia Generale erano la Svizzera, la persone fisiche provenienti da 14 Cantoni, ma principalmente Germania e la Francia, ai quali si affiancò nel corso degli anni da San Gallo. Si trattava della prima società svizzera a offrire una rete mondiale di uffici di rappresentanza. assicurazioni contro i rischi dei trasporti via terra, fiume e mare, il cui statuto prevedeva inoltre l’assicurazione di edifici, merci La Helvetia Incendio aprì le prime succursali presso gli uffici di e beni mobili contro gli incendi, a fronte però di una speciale rappresentanza della Helvetia Generale ad Amburgo e Brema; delibera. L’assicurazione trasporto doveva evidentemente essere inoltre acquisì i portafogli di diverse società tedesche che si ritira- un’esigenza diffusa visto che già alla fine del primo anno rono dalla Svizzera. A partire dal 1864, vennero avviate le opera- di esercizio, all’organizzazione svizzera si erano aggiunte zioni dirette in alcuni Stati tedeschi, allora ancora indipendenti, numerose agenzie in vari porti europei. e quattro anni dopo la riassicurazione attiva. Nel 1869, venne addirittura aperta una succursale a Istanbul, poi trasformata nella Tre anni dopo la Helvetia, successivamente denominata Helvetia «Direzione di filiale per l’Oriente». Nel 1871, l’attività venne Generale o Helvetia Trasporti, a San Gallo nasceva una com- estesa all’Alsazia e Lorena e nel 1872 al Belgio. pagnia di assicurazione privata contro gli incendi, costituita in seguito all’incendio di Glarona che, nella notte tra il 10 e l’11 Complessivamente, «si può sostenere che San Gallo aveva un maggio 1861, distrusse gran parte del paese, costando la vita ruolo rilevante non solo nell’industria tessile, ma anche nel ramo a numerose persone. I danni agli edifici e ai mobili erano assicu- assicurativo, in cui le due società Helvetia qui costituite eserci- L’INCENDIO DI GLARONA DEL 10 E 11 MAGGIO 1861 LA CASSA BASILESE DI ASSICURAZIONE IN CASO Il disastroso incendio accelera la costituzione di una DI DECESSO E PER LA VECCHIAIA compagnia privata di assicurazione contro gli incendi La Cassa basilese di assicurazione in caso di decesso e per la vecchiaia del 1878 è all’origine della Patria Società mutua di assicurazioni sulla vita tano una funzione pionieristica per il settore assicurativo sviz- Mentre i principali assicuratori vita della Svizzera si rivolge- zero. Con il ricamo non sussisteva alcun collegamento diretto, vano soprattutto a clienti abbienti, la Cassa basilese perseguiva ma queste due nuove aziende manifestavano lo stesso spirito im- l’obiettivo di diventare una vera e propria «assicurazione popo- prenditoriale e la stessa iniziativa.»1 lare». Adottando principi rigorosamente tecnici, intendeva garantire un’assicurazione a condizioni finanziariamente sosteni- Assicurazione sulla vita e pubblica utilità: bili anche ai ceti sociali meno favoriti. Sin dal 1879 la Cassa, dalla Cassa basilese di assicurazione in caso oltre ai contratti con enti che prevedevano l’erogazione di ren- di decesso e per la vecchiaia alla Patria dite, stipulava anche contratti collettivi attraverso la mediazione La fondazione delle compagnie di assicurazioni sulla vita in Sviz- dei datori di lavoro che si assumevano interamente o in parte il zera risale agli inizi del XIX° secolo. Già nel 1830, l’economista pagamento dei premi. Anche il fisco riconobbe la pubblica uti- basilese Christoph Bernoulli voleva fondare una società basata lità della società e, nei suoi primi anni di vita, la esentò spesso su principi tecnici, ma il suo tentativo e altri progetti simili in altre da tasse e tributi. parti del paese non ebbero successo a causa del periodo di agitazione politica che precedette il 1848. Dopo le trattative tra la Cassa ormai denominata «Cassa svizzera di assicurazione in caso di decesso e per la vecchiaia» Alla costituzione di istituti di assicurazione sulla vita stabili si as- e altre società di pubblica utilità di Zurigo, San Gallo, Appen- sistette solo dopo l‘entrata in vigore della Costituzione federale zello, Argovia e Ginevra, la Cassa poté ampliare il proprio rag- del 1848. Dunque, nel 1852 la società che precedeva l‘odierna gio d’azione a tutta la Svizzera. Nel 1910, volendo esprimere Basler Gesellschaft für das Gute und Gemeinnützige (società ba- lo stretto legame tra il concetto di assicurazione e la pubblica silese di pubblica utilità) decise di costituire una cassa previden- utilità a favore della popolazione svizzera, si diede il nome di ziale per la vecchiaia e in caso di decesso. Un quarto di secolo Patria Società mutua svizzera di assicurazioni sulla vita. dopo veniva costituita una fondazione e il 28 febbraio 1878 la «Cassa basilese di assicurazione in caso di decesso e per la vecchiaia» che iniziava la propria attività il 15 giugno 1878. 1 Ernst Ehrenzeller, Geschichte der Stadt St. Gallen, VGS Verlagsgemeinschaft San Gallo, 1988, pag. 410 V. fonti e citazioni a pag. 30 10 | 11 IL TERREMOTO DI SAN FRANCISCO DEL 18 APRILE 1906 Le conseguenze di questa catastrofe naturale sono pesanti anche per la Helvetia Incendio. 2 INIZIO E FINE DELLE ATTIVITÀ DELLE SOCIETÀ HELVETIA DI SAN GALLO NEGLI USA Il 18 aprile 1906 San Francisco fu colpita da un disastroso terremoto che distrusse gran parte della città, facendo centinaia di morti, e fu seguito da gravi incendi. Anche la Helvetia Incendio fu scossa nelle sue fondamenta. Benché avesse già trasferito la succursale californiana a una società tedesca, vi manteneva una partecipazione indiretta. Sebbene poi le condizioni di assicurazione escludessero esplicitamente i danni da incendio provocati direttamente o indirettamente da un terremoto, i tribunali americani sostennero l’esistenza di una responsabilità, in quanto le polizze standard di altre compagnie coprivano questi danni. Per la Helvetia Incendio ne derivò un danno enorme pari a tre milioni di franchi svizzeri in conto proprio che solo grazie alla gestione prudente e alla razionale organizzazione della riassicurazione non risultò ancora maggiore. Dopo anni di controversie giuridiche, nel 1910 si chiudeva finalmente per la società il Che l’espansione geografica e il successo economico non era- primo capitolo «USA». no affatto costanti si sarebbe scoperto presto, come dimostra l’esempio delle attività delle due società della Helvetia di San Nel 1953, la Helvetia Incendio, la Helvetia Generale, la Mobi- Gallo in America. liare Svizzera e la Neue Rück (dal 1938 una partecipazione della Helvetia Incendio) acquisirono una partecipazione nella piccola Già nel 1876 la Helvetia Incendio aveva aperto una filiale in compagnia di assicurazioni generale American Liberty con sede California che per quasi due decenni conseguì risultati soddi- a Birmingham (Alabama, USA) che tuttavia rivendettero alla fine sfacenti. Quando, nel 1885, i premi calarono in modo dram- del 1968 a causa dei cattivi risultati della società. Le perdite re- matico, la direzione decise di compensare le perdite attraverso sero necessaria tra l’altro una ristrutturazione della Neue Rück, un’espansione dell’attività ai territori a est delle Montagne Roc- con sacrifici finanziari anche da parte della Helvetia Incendio. ciose e, nel 1896, iniziò a operare a New York. Quando poi fu Falliva dunque anche il secondo e sinora ultimo tentativo della in possesso delle concessioni per altri 15 Stati, il successo negli Helvetia Incendio di prendere piede negli Stati Uniti.2 USA appariva solo una questione di tempo. Tuttavia, queste grandi speranze non divennero realtà. Dato che il rappresentante della Helvetia Incendio era nel contempo procuratore di altre sei società che gli versavano provvigioni più elevate e a New York era in atto una vera e propria guerra per i premi, già dopo un anno le entrate si erano assottigliate. Quando successivamente, oltre ai costi, aumentò sensibilmente anche l’onere per i sinistri, la direzione decise di cedere la succursale di New York a una società americana, operazione per la quale si rese nuovamente necessario un consistente apporto di fondi dalla Svizzera. 2 Cfr. Widmer, 125 Jahre, pag. 50 e seg. LA «SPAGNOLA» DELL’INVERNO 1918/1919 L’epidemia fece 25.000 vittime nella sola Svizzera 3 LA PRIMA GUERRA MONDIALE E LE SUE CONSEGUENZE Helvetia Generale: danni dei trasporti di guerra e crollo della valuta Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, nella quale per la prima volta nella Storia furono impiegati aerei e sottomarini da combattimento, pose le compagnie di assicurazioni trasporto e quindi anche la Helvetia Generale di fronte a un difficile compito, cioè garantire ai propri clienti nazionali ed esteri una copertura dei diversi rischi di guerra, i quali tuttavia si sottraevano a qualsiasi valutazione statistica o stima ragionevole. Le condizioni dei trasporti erano compromesse, le norme del diritto internazionale non venivano più osservate e le comuni responsabilità delle compagnie di navigazione e delle imprese di trasporti erano annullate, con un conseguente e sostanziale aumento dei rischi. Anche la Helvetia Generale registrava perdite totali di navi, ma, disponendo di mezzi sufficienti e di compagnie di riassicurazione di prim’ordine, poteva sopportare an- valutario, ammontavano a un totale di circa 12,5 milioni di franchi che questi danni. svizzeri che vennero prelevati dalle riserve sia aperte che occulte. Per gli assicurati, soprattutto quelli tedeschi, l’inflazione poteva Durante la guerra e anche nel dopoguerra, la società era invece generare una copertura insufficiente che impediva loro di «ade- fortemente preoccupata per il crollo valutario che provocava con- guare le polizze alla nuova situazione e di pagare i premi in siderevoli perdite in termini di patrimonio e di investimenti, oltre marchi, diventati esorbitanti.»4 a rendere straordinariamente difficile e costosa l’attività. Come già la Helvetia Generale5, anche la Helvetia Incendio soHelvetia Incendio: crollo valutario e concorrenza steneva che nel dopoguerra erano nate troppe nuove società e selvaggia si era abbandonata l’affermata pratica della statistica assicura- La Helvetia Incendio, che nel 1909 si era assunta la copertura tiva. Si sarebbe avuto un risanamento della situazione, solo se anche del furto con scasso e nel 1911 quella della perdita di l’attuario avesse ripreso il sopravvento e le società avessero nuo- reddito d’esercizio e di locazione, nei primi anni di guerra man- vamente imparato ad assicurare solo i rischi per i quali riceve- tenne lo stesso andamento di prima del 1914. Tuttavia, il crollo vano i premi necessari.6 delle valute aveva crescenti effetti negativi anche sulle sue attività, con un sorprendente aumento dal 1917. «Non erano che Patria: epidemia di influenza e svalutazione del i primi segni di quell’ondata inflazionistica che nel 1923 portò franco svizzero al crollo delle principali monete europee. Se si considera che La Patria che in quanto cooperativa, a differenza delle altre due gli introiti da premi provenienti dalla Germania già nel 1914 società per azioni di San Gallo, non operava all’estero, subì [...] rappresentavano oltre un terzo del totale, [...] appare chiaro anch’essa gli effetti della guerra, seppure indirettamente. Con quali fossero gli effetti che il crollo del marco esercitava sulle l’inizio del conflitto, la produzione si era praticamente fermata, attività della Helvetia Incendio.»3. Gli ammortamenti, resisi per poi riprendersi lentamente sino addirittura ad aumentare leg- necessari dall’inizio della guerra sino al 1923 a causa del crollo germente il ritmo nel 1917. Quando, nell’inverno 1918/1919, 25.000 persone caddero vittime della catastrofica epidemia di «spagnola», tra gli assicurati la mortalità raddoppiò, ma dato 3 4 5 6 Rhiner, Rückblick, pag. 20 Widmer, 125 Jahre, pag. 27 75° relazione annuale della Helvetia Allgemeine, San Gallo 1934, pag. 6 e segg. Citazione secondo Rhiner, Rückblick, pag. 21 e seg. che la malattia fece anche crescere nella popolazione la coscienza del rischio di decesso, raddoppiò anche la produzione assicurativa. 12 | 13 4 DOPO IL 1945: IL PASSAGGIO ALLE ASSICURAZIONI GENERALI Vi è un altro evento che merita di essere citato in una storia I terribili anni della Seconda Guerra Mondiale furono un peri- dell’assicurazione sulla vita: la svalutazione del 30% del franco odo straordinario anche per le assicurazioni svizzere. Mentre le svizzero, nel settembre 1936. Le compagnie di assicurazioni società che operavano solo in Svizzera, come la Patria, furono vita protestarono contro la decisione del Consiglio federale, che meno colpite, per le compagnie internazionali furono un’epoca consideravano deleteria per il loro settore, in quanto distruggeva di affermazione. Nelle condizioni più difficili, malgrado i danni la fiducia degli assicurati nella stabilità della moneta. Succes- di guerra, i problemi di personale, le restrizioni nel traffico dei sivamente, questa misura fu valutata in modo complessivamente pagamenti e nei trasferimenti, la Helvetia Incendio aveva conti- positivo, anche se in ultima analisi i risparmiatori ne dovettero nuato l’attività anche all’estero, superando questa dura prova.7 pagare il conto. Lo stesso dicasi per la Helvetia Generale. La società, dovendo assicurare i trasporti, non aveva più il controllo delle polizze, stipulate a proprio nome all’estero, i conteggi ritardavano, i pagamenti venivano protratti o venivano completamente a mancare. Eppure, dopo la fine della guerra, la società poté constatare che tutte le rappresentanze, talvolta lasciate completamente a se stesse per mesi, avevano meritato la fiducia che era stata in loro riposta.8 Dopo gli anni della guerra, la Svizzera registrò una forte ripresa economica che, sostenuta dalla rapida ricostruzione della Francia e soprattutto della Germania occidentale, continuò sino agli anni 60 inoltrati. Dal 1945 al 1965, il tasso di esportazione decuplicò, generando in altri rami dell’economia un boom rafforzato «dal costante afflusso di capitali esteri, cui contribuivano la stabilità politica, il basso livello di imposizione e il segreto bancario, facendo fiorire la Svizzera anche come centro assicurativo internazionale.»9 Helvetia Incendio: ampliamento e ricostruzione Di questa ripresa voleva giovarsi anche la Helvetia Incendio che, per ampliare le prestazioni offerte agli assicurati e migliorare la compensazione dei rischi, assunse nuovi rami assicurativi. In Svizzera aveva gia i rami incendio, danni della natura, interruzione d’esercizio, furto, danni d’acqua e rottura vetri, ma le restavano preclusi i rami infortuni, responsabilità civile e auto, nei quali operava già dal 1894 la Helvetia Società Svizzera d’Assicurazioni contro gli Infortuni, una cooperativa con sede a Zurigo. Nel 1953, la Helvetia Incendio richiese pertanto in Svizzera le concessioni dapprima per i settori assicurazioni tecniche, oggetti di valore, assicurazione cauzione e garanzia. Una 7 8 9 Cfr. Rhiner, Rückblick, pag. 23, Widmer, 125 Jahre, pag. 32 e seg. Allgemeine Versicherungs-Gesellschaft Helvetia in San Gallo, Centesima relazione annuale 1858-1958, pag. 10 Sigmund Widmer, Illustrierte Geschichte der Schweiz, 2° edizione, Zurigo, 1968, pag. 451 e seg. «assicurazione contro i danni della pioggia», introdotta nel 1955, ebbe vita breve a causa dell’insito effetto antiselezione. La Helvetia Incendio, che dal 1945 aveva ottenuto la concessio- 1961 – A Mundial, Companhia de Seguros, Lisbona ne per la riassicurazione in tutti i settori, nel dopoguerra si de- 1962 – Der Anker Allgemeine Versicherungs-Aktiengesellschaft, dicò intensamente all’ampliamento delle operazioni estere; in Vienna10 Germania e Canada assunse i rami infortuni, responsabilità civile e auto nel 1952 mentre in Francia, Belgio e nei Paesi Bassi Gli sviluppi politico-economici degli anni 60 e 70 portarono ciò fu possibile solo tramite società affiliate. grandi difficoltà per gli assicuratori. Le statalizzazioni, la discriminazione delle imprese estere e il crollo delle valute in ta- Società affiliate furono costituite o acquistate: luni paesi dell’allora cosiddetto Terzo Mondo resero difficile o 1946 – Uranus S.A. ad Anversa addirittura impossibile l’attività. Anche la Helvetia Incendio in 1951 – Het Hollandsche Kruis all’Aja molti casi si vide costretta a chiudere attività iniziate pochi anni 1960 – Les Assurances Françaises a Lione, nella quale aveva prima. Dovette rinunciare anche all’importante partecipazione già una partecipazione la Helvetia Generale. nella Assurances Françaises, ma non a causa della situazione sfavorevole, bensì del cattivo andamento del settore auto e dei L’attività venne estesa ad altri territori: costi troppo elevati.11 nel 1946 al Lussemburgo nel 1948 all’Italia e al Congo belga A un‘analisi retrospettiva, l’espansione settoriale fu giudicata nel 1953 all’Australia opportuna mentre quella geografica e le partecipazioni in tutta nel 1957 negli USA. una serie di imprese situate in diversi continenti lasciavano a Si aggiunsero poi altre rappresentanze di rilevanza locale in desiderare in termini di pianificazione e dimensioni. I costi di Africa, Asia e America centrale. costituzione e le risorse gestionali, occorrenti per sorvegliarne l’operato, furono forse sottovalutati in molti casi, rendendo inevi- Ancora più intensamente la Helvetia Incendio si dedicò all’acquisto tabile un faticoso ritiro dalla maggior parte dei territori.12 di partecipazioni nelle seguenti compagnie di assicurazioni di recente costituzione o già esistenti: Malgrado il ridimensionamento, per la Helvetia Incendio 1946 – Providentia Vita, Ginevra sin dall’inizio degli anni ’60 si faceva sempre più urgente la 1949 – Dominion Insurance Company, Johannesburg ricerca di una nuova sede a San Gallo. Nell‘ormai quasi cente- 1953 – Lloyd Tunisia, Tunisi nario palazzo Helvetia lo spazio era sempre più scarso, il che (nonché la già citata American Liberty, Alabama) impediva le necessarie modifiche strutturali e pregiudicava il 1957 – Aryeh Insurance Company, Tel Aviv razionale svolgimento del lavoro aziendale. Al fine di ridare ai 1959 – La Previsión Española, Siviglia collaboratori della sede centrale posti di lavoro adeguati e un certo spazio di riserva per i decenni a venire, nel 1970 si iniziò a pianificare un nuovo edificio all‘esterno del nucleo della città vecchia e all‘inizio dell‘agosto 1976 si entrò nel nuovo «Girtannersberg» nei pressi dell’Università.13 Nel 1988, la Helvetia Incendio acquisì anche il palazzo «Washington», una delle più belle costruzioni dell‘industria del ricamo di San Gallo, precedentemente restaurata dalla società con amore e fedeltà allo stile originario. 10 11 12 13 Widmer, 125 Jahre, pag. 36 e seg. Widmer, 125 Jahre, pag. 53 e seg. Widmer, 125 Jahre, pag. 37 e 50 e segg. Cfr. Widmer, 125 Jahre, pag. 56 e segg. 14 | 15 LA NUOVA SEDE «GIRTANNERSBERG» La Helvetia Incendio crea più spazio per i posti di lavoro e nell‘agosto 1976 trasferisce la sede centrale sul Girtannersberg viduali che in quelle collettive offrì ai suoi clienti la copertura del rischio di malattia. Ancora più importante fu l’assunzione del settore infortuni, responsabilità civile e dell’assicurazione di cose, resa possibile il 19 gennaio 1972 con la fondazione della Patria Società d’Assicurazione generale. Grazie a queste misure, alla fine degli anni 70, la Patria era la quinta compagnia svizzera di assicurazione sulla vita, sebbene la sua attività fosse rimasta limitata al mercato svizzero. Patria: ampliamento dell’offerta e costituzione della Patria Generale Rispetto alla Helvetia Incendio lo sviluppo della Patria nei decenni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, pur con un costante aumento dell’offerta, fu più sereno. Allorché, con l’introduzione dell’assicurazione statale per la vecchiaia e i superstiti, si vennero a creare nuove esigenze assicurative e aumentò la domanda di soluzioni collettive, la Patria costituì, oltre alla divisione di «assicurazione popolare» già esistente, un reparto dedicato all’«assicurazione di gruppo». Contemporaneamente, ampliò la propria gamma e offrì anche alla clientela più abbiente assicurazioni del capitale e della rendita, caratterizzate da prestazioni sempre maggiori, con le quali nel corso degli anni costituì un proprio portafoglio «lordo vita». Il continuo sviluppo della società fu confermato anche dal fatto che nel 1956 dovette ampliare la propria sede di Basilea e trasferirsi nella St. Alban-Anlage, dove ancora oggi, dopo varie opere di ristrutturazione e ampliamento si trova la sede principale della Helvetia per le attività in Svizzera. Un importante passo di allontanamento dall‘azienda mono-settore fu fatto dalla Patria nel 1965, quando sia nelle assicurazioni indi- 5 6 L’INTEGRAZIONE DELLA HELVETIA GENERALE HELVETIA INCENDIO E HELVETIA INFORTUNI, NELLA HELVETIA INCENDIO14 GEMELLE PER VENTI ANNI Più acuto che per la Helvetia Incendio e per la Patria il problema Creazione delle azioni gemelle Helvetia nel 1968 dell’insufficiente compensazione dei rischi lo era per la Helvetia Negli anni dopo il 1945, tutte le grandi compagnie di assicura- Generale. «Un unico ramo assicurativo rappresenta una base zione svizzere avevano l‘obiettivo di diventare assicurazioni ge- troppo esile e incerta per una crescita sana e profitti equilibrati. nerali. Come accennato, per la Helvetia Incendio non fu possibile Ciò vale in particolare per l’assicurazione trasporto che reagisce in Svizzera, poiché i rami infortuni, responsabilità civile e auto sensibilmente alle crisi economiche e alla recessione ed è erano già gestiti dalla Helvetia Infortuni. Un servizio di venditori soggetta a forti oscillazioni per quanto riguarda l’andamento che offrissero, oltre al ramo trasporti, anche l’assicurazione di dei sinistri.» cose alla lunga era troppo costoso. Lo stesso valeva viceversa per 15 la Helvetia Infortuni con la sua affiliata Helvetia Vita. Una situaPer questo motivo, sin dagli anni ’30 la Helvetia Generale aveva zione simile a quella svizzera esisteva in parte anche all’estero assunto la riassicurazione attiva in tutti i settori. Poiché però tra la Helvetia Incendio e la Helvetia Infortuni. «Le due società praticamente non poteva offrire alcuna contropartita ai cedenti, Helvetia con il loro nome in comune si intralciavano quindi a questo tentativo di superare la problematica di un‘assicurazione vicenda e vedevano limitata la loro libertà di azione, per quanto monosettore rimase infruttuoso. Quindi, negli anni successivi alla riguarda il passaggio ad assicurazione generale.»17 Seconda Guerra Mondiale, la società acquisì numerose partecipazioni in primi assicuratori, per acquisirne le operazioni di rias- Appariva quindi opportuno un accordo tra Helvetia Incendio e sicurazione, ma nemmeno questa misura servì a porre l‘attività Helvetia Infortuni. Entrambi i Consigli di amministrazione erano su basi più sostenibili. Il nome comune di Helvetia impediva concordi sin dall’inizio nel perseguire una più stretta collabora- alla Helvetia Generale di diventare una compagnia di assicu- zione, pur mantenendo la piena autonomia delle due società. razioni generali, poiché la consorella Helvetia Incendio aveva La collaborazione ottenne carattere giuridicamente vincolante l’assicurazione di cose e la Helvetia Infortuni insieme alla pro- mediante l‘emissione di azioni gemelle, una soluzione originale pria affiliata Helvetia Vita copriva già i restanti rami. ma impegnativa che presupponeva dapprima la trasformazione della Helvetia Infortuni in una società per azioni. All’Assemblea L’unica soluzione sensata era quindi la fusione delle due socie- generale del 31 maggio 1968, gli azionisti della Helvetia Incen- tà Helvetia di San Gallo. In un primo momento, nel 1961 la dio furono informati in merito alla prevista creazione delle azioni Helvetia Generale divenne un’affiliata della Helvetia Incendio gemelle e invitati ad approvare la conversione delle azioni in e in un secondo tempo le operazioni dirette nel ramo trasporti rapporto 1 : 1. L’Assemblea straordinaria del 27 settembre 1968 furono trasferite dalla Helvetia Generale alla Helvetia Incendio, constatò il superamento del quorum necessario per la creazione lasciando alla prima solo la riassicurazione attiva. Per ragioni delle azioni gemelle ed eseguì le necessarie modifiche dello Sta- fiscali, l’ultimo passo, cioè lo scioglimento della Helvetia Gene- tuto. Con le delibere identiche della Helvetia Infortuni si era com- rale e il rilevamento di tutte le attività e passività da parte della piuta la fusione, dalla quale scaturì in Svizzera un gruppo assi- Helvetia Incendio, si compì solo a fine 1974. «In tal modo ter- curativo di medie dimensioni a struttura federativa che tentava minò un‘impresa finanziariamente solida, poiché il ristretto am- di coniugare un’assicurazione generale con la specializza- bito delle sue attività non le offriva buone possibilità di sviluppo. zione tradizionale. In Svizzera, le due imprese offrivano insieme La Helvetia Generale divenne una vittima del passaggio alla ai clienti l’intera gamma di prodotti vita e non vita, senza aver società di assicurazioni generali.» dovuto precedentemente creare nuove strutture direttive o armo- 14 15 16 16 Cfr. per l’intero capitolo Widmer, 125 Jahre, pag. 46 e segg. Widmer,125 Jahre, pag. 46 Widmer, 125 Jahre, pag. 49 e seg. 17 Widmer, 125 Jahre, pag. 41 16 | 17 INSEGNA DI AGENZIA DEL PERIODO DELLE «GEMELLE HELVETIA» A metà degli anni 80 del secolo scorso le prescrizioni in materia di corporate design erano meno rigorose. Approfondimento della cooperazione Sino agli anni ’80 le due direzioni avevano il costante intento di approfondire la collaborazione, in diversi campi e su vari piani. Citiamo ad esempio la reciproca formazione dei venditori svizzeri, svolta per anni nel comune centro di formazione di Unterägeri e la successiva assistenza nelle vendite, con cui si perseguiva l’obiettivo di offrire al cliente un servizio complessivo in tutte le questioni assicurative. Ciò condusse a uno scambio che rappresentava una percentuale in costante crescita della produzione complessiva. Nel 1981, gli Statuti delle due società furono equiparati mediante una totale revisione. Fatta eccezione per le specifiche differenze necessarie riguardanti ragione sociale, sede, capitale e oggetto sociale, i due Statuti erano ormai identici. Si era dunnizzare le rispettive organizzazioni esterne. All’estero, la situa- que creato un importante presupposto per dare un‘immagine uni- zione variava da un paese all’altro ed era possibile lavorarvi in forme alle due società gemelle Helvetia Incendio e Helvetia In- modo coordinato, ma anche autonomo. Oltre ai regolari con- fortuni e alla loro affiliata Helvetia Vita. tatti personali tra i Presidenti e le direzioni delle due società, furono istituiti un comitato comune dei Consigli di amministra- Per concludere, citiamo la pubblicità e l’informatica, due ulteriori zione e gruppi di lavoro paritetici a diversi livelli che garantivano campi in cui la collaborazione era ottima. La comune imma- la collaborazione delle società gemelle. gine pubblicitaria collegava il nome «Helvetia» al concetto di «assicurazioni», ma nel testo evidenziava la struttura federativa del gruppo e sottolineava la specializzazione delle tre società. In campo informatico la creazione di un diretto collegamento tra i centri meccanografici di San Gallo e Zurigo ebbe come conseguenza una maggiore disponibilità dei venditori dei partner a fornire informazioni, un miglioramento del servizio alla clientela e infine un ulteriore aumento della reciproca intermediazione. 1988: scioglimento della struttura gemella Nel corso della seconda metà degli anni 80 (nel 1986 la Helvetia Incendio aveva festeggiato i suoi 125 anni) l’attività delle assicurazioni svizzere, per svariati motivi, divenne sempre più difficile. Il Dipartimento federale dell’economia vietò gli accordi sui premi nei rami dell’assicurazione di cose. Erano quindi prevedibili una certa saturazione del mercato e una maggiore pressione sui margini. Anche all’estero, l’introduzione del mercato interno ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA DELLE «GEMELLE» NEL 1988 Gli azionisti decidono a favore dello scioglimento della struttura gemellare. I nuovi loghi delle due società vengono pubblicati. Per la Helvetia Incendio, la delibera del Consiglio di amministrazione consisteva nel preparare l’assunzione del settore dei veicoli a motore e dei rami responsabilità civile generale e di taluni rami infortuni. Occorreva pianificare le necessarie misure organizzative, amministrative e formative e attuarle nel corso del 1988. Eppure, già durante i preparativi apparve chiaro che le due società miravano a riottenere la piena autonomia. Una fusione, che non era mai stata tra gli obiettivi, era ormai impossibile. In un’epoca di crescente deregulation e di stagnazione economica, la struttura gemella era superata. Presto si decise di dividere le due società, pur mantenendo provvisoriamente una certa collaborazione. In occasione dell’Assemblea straordinaria dell’11 ottobre 1988, si deliberò di annullare la struttura gemella e di concedersi reciprocamente della CE faceva ritenere probabile un calo dei margini in molti una partecipazione finanziaria identica in termini di valore e di paesi e settori. Inoltre, l’apertura dei mercati aveva avviato una diritti di voto. Onde evitare future confusioni, si dovettero modifi- sensibile correzione dovuta alle acquisizioni. Tutti questi fattori care anche le denominazioni e la Helvetia Infortuni, fondata nel diedero origine a una profonda trasformazione strutturale del 1894 e che solo nel 1901 aveva assunto il nome Helvetia, do- settore assicurativo svizzero, in atto ancora oggi. vette cambiare ragione sociale. Essa scelse il nome Elvia, come la sua affiliata operante come assicurazione viaggi. In questo panorama, l’idea di due società che si completano a vicenda dividendosi la gamma di prodotti appariva sempre meno Dalla Helvetia Incendio che poteva vantare diritti più vecchi sul competitiva e troppo costosa. Ognuna di esse gestiva infatti in- nome Helvetia nacque la Helvetia Assicurazioni, con una pro- nanzitutto i propri settori, ma le mancavano gli strumenti per po- pria immagine nuova. Mantenne il triangolo come simbolo, dan- ter gestire in modo più intensivo anche quelli del partner. Nel dogli tuttavia una moderna forma tridimensionale e i tre colori 1987, i Consigli di amministrazione delle due società concorda- rosso, viola e verde ancora attuali che richiamano i colori del rono quindi di inserire i principali settori del partner nel proprio disciolto Gruppo Helvetia. assortimento entro l’inizio del 1989, mantenendo il principio della divisione per i restanti rami e continuando il reciproco scambio di produzione. Così si intendeva pure ridurre in Svizzera la sensibilità specifica del settore e migliorare la compensazione dei rischi, una politica già perseguita da lungo tempo all’estero che aveva consentito alla Helvetia Incendio di ampliare in modo mirato soprattutto il ramo vita e di consolidare il settore delle partecipazioni. Quando però la Helvetia Infortuni acquistò due società in Spagna e in Italia, dove la Helvetia Incendio era ben posizionata da anni, le due società partner erano ormai diventate concorrenti. 18 | 19 7 HELVETIA IN CAMMINO VERSO UN‘ASSICURAZIONE GENERALE … in Svizzera … Nel 1986, la Helvetia acquistò la spagnola Cervantes S.A., Già il 1989, primo anno di libertà operativa, fu un anno di suc- Compañía Española de Seguros y Reaseguros di Madrid, una cesso per la Helvetia. In Svizzera aveva iniziato bene l’attività società media con propri uffici di rappresentanza nei princi- nei nuovi rami responsabilità civile, infortuni e veicoli a motore pali centri del paese. In concomitanza con la vendita della e allargato la collaborazione con la partecipata Providentia nel partecipazione nella Neue Rück, acquisì inoltre la quota di ramo vita. Per poter offrire in futuro ai clienti una copertura assi- quest’ultima nella Previsión Española, nella quale, come già curativa anche in caso di malattia, la Helvetia avviò una coope- accennato, aveva una partecipazione dal 1959. Entrambe que- razione con la Cassa malati Helvetia che vantava il maggior nu- ste misure contribuirono a rafforzare la posizione della Helvetia mero di soci e attraverso la quale si aspettava di conseguire una sul mercato spagnolo in evoluzione. maggiore penetrazione soprattutto del mercato dei privati. Un’espansione si ebbe anche nei Paesi Bassi e in Grecia. Dal 1990, la Helvetia gestiva anche i circa 55.000 contratti dei Alla fine degli anni ’80, la Helvetia vide buone opportunità nuovi rami, rilevati dalla Elvia. Grazie a questo considerevole di crescita soprattutto nel ramo vita, in cui investì mezzi consi- portafoglio e a una soddisfacente nuova produzione nei rami stenti. Nel 1986, nacque in Italia la Helvetia Vita e nel 1989 in responsabilità civile e infortuni, potè più che compensare il mo- Francia la Helvetia Vie. In Germania, nel 1987 fu costituita la desto sviluppo dei settori dell’assicurazione di cose. Malgrado Helvetia-Anker di Francoforte che, il 1° gennaio 1988, rilevò i numerosi uragani che avevano imperversato nell’Europa oc- il ramo vita tedesco dalla Anker. La nuova assicurazione, ap- cidentale e centrale verso la fine dell’inverno, riservando alla partenente per il 70% alla Helvetia e per il 30% alla Anker, società il più grosso sinistro della sua storia, costatole circa 60 collaborava strettamente con l’organizzazione tedesca della milioni di franchi, a fine 1990 poté constatare con soddisfa- Helvetia Assicurazioni per quanto riguarda le vendite e il servizio zione che l’avvio come assicurazione generale in Svizzera era interno, cosicché in Germania la Helvetia aveva una direzione riuscito. unica per tutti i settori. Con queste nuove società, la Helvetia gestiva ormai il ramo … e all’estero vita in Germania, Austria, Italia, Spagna, Francia, Grecia e Contemporaneamente, la Helvetia ampliava la propria attività nei Paesi Bassi. nei paesi europei, in cui prevedeva di avere successo, ritirandosi invece da quelli dove riteneva che la sua quota di mercato Il mercato tedesco rivestiva da sempre una particolare impor- fosse troppo bassa per poter raggiungere in tempi ragionevoli tanza per la Helvetia che già prima della Seconda Guerra Mon- utili sufficienti. diale avrebbe potuto conseguire nella parte orientale del paese introiti da premi superiori a quelli successivamente ottenuti nella Poiché da lungo tempo il Belgio era un mercato difficile, nel futura Germania Occidentale. La direzione istituita nel 1938 a 1986 la Helvetia si separò dall‘affiliata Uranus di Anversa. Berlino est, cui facevano capo le direzioni distrettuali di Breslavia, Danzica, Dresda, Halle e Lipsia, era però andata persa In Austria, la Helvetia gestiva con successo sin dal 1874 l’attività dopo la Seconda Guerra Mondiale a seguito della presa del di nicchia dell’assicurazione trasporto. All’inizio del 1988, potere da parte del regime comunista. Finalmente, quando nel vendette la sua partecipazione di minoranza nella Neue Rückver- 1989 si assistette anche in Germania alle trasformazioni po- sicherungs-Gesellschaft di Ginevra, ma acquistò contemporane- litiche che portarono alla caduta del muro di Berlino e il 3 ot- amente la metà della quota di tale società nella Anker di Vienna tobre 1990 alla riunificazione, la Helvetia poté attuare il pro- che già allora vantava una storia di 130 anni, migliorando prio progetto di ripresa dell’attività nella Germania orientale. sensibilmente il suo posizionamento sul mercato austriaco. Fu dunque la prima compagnia di assicurazioni svizzera che 8 NUOVA STRATEGIA SOTTO UNA NUOVA GUIDA ottenne l’autorizzazione per i nuovi Länder tedeschi. Già a fine I grandi e rapidi cambiamenti del panorama politico-economico, 1990 erano in funzione le filiali di Lipsia e Dresda, sotto la già citati, verificatisi in Svizzera e all‘estero alla fine degli anni direzione di Berlino. Con la costituzione nei due anni successivi di ’80, che avevano provocato tra l‘altro lo scioglimento delle ge- altre filiali a Schwerin, Erfurt, Magdeburg, Chemnitz e Neubran- melle Helvetia, indussero la società a modificare sostanzialmente denburg, la rete di distribuzione nella ex Germania dell‘Est era la propria strategia. Sulla base di una valutazione della situa- ormai completa. zione molto differenziata, essa optò per una chiara concentrazione sui mercati già aperti e per la rinuncia a un’ulteriore espansione geografica. Per l’inizio degli anni ’90, la Helvetia si pose l’obiettivo di gestire i tre mercati principali, cioè Svizzera, Germania e Austria, con un orientamento ai segmenti di clientela e gli altri con una concentrazione sui risultati, investendo dove esistevano le maggiori prospettive di utile, nonché di puntare alla creazione mirata di partenariati in Svizzera e all’estero. Cooperazioni di questo genere erano già state avviate in Germania nel 1979 con la mh Bausparkasse e nel 1983 con la Vereinigte Krankenversicherung AG di Monaco mentre, in ambito internazionale, il Gruppo Helvetia all’inizio degli anni ’80 aveva iniziato una collaborazione con il gruppo britannico Sun Alliance. Per un ulteriore miglioramento della situazione economica occorreva però nel contempo prendere dei provvedimenti per aumentare l’efficienza e ridurre i costi dell’impresa. Con l’approvazione della nuova strategia, che prevedeva un orientamento più netto verso i risultati e decentrava la gestione dei mercati nazionali, furono modificate anche le strutture direttive. Era una misura necessaria, poiché in base ai nuovi requisiti del diritto azionario il Consiglio di amministrazione quale massimo organo societario necessitava ancora più che in passato di informazioni approfondite e puntuali. Anche nella direzione generale, che iniziò a lavorare nell’autunno 1991, si procedette a una riorganizzazione e ad alcune nuove nomine. 20 | 21 PATRIA E HELVETIA SI RIUNISCONO I collaboratori di Patria nel 1992 festeggiano la collaborazione con Helvetia dalla loro sede centrale di Basilea. Appena due anni dopo a San Gallo vengono issate le bandiere con il nuovo logo «Helvetia Patria»… 9 HELVETIA E PATRIA DIVENTANO PARTNER Primo passo l’alleanza strategica sicurazioni contro i rischi e offriva soltanto marginalmente impor- Nel corso del 1992 si assistette a un deterioramento delle con- tanti rami dell’assicurazione vita. L’unica via possibile consisteva dizioni sul mercato per le assicurazioni svizzere, dovuto alla re- in una collaborazione con un’assicurazione vita svizzera di di- cessione mondiale che non aveva risparmiato la Svizzera e ulte- mensioni simili. Sì, ma chi poteva essere? riormente aggravato dal recente rifiuto del paese di aderire allo Spazio Economico Europeo SEE, con la conseguente impossibi- Come accennato, la Patria da parte sua, costituendo la «Patria lità per le imprese svizzere di partecipare direttamente al mercato Generale», aveva tentato di ridurre l’esposizione ai rischi ti- interno europeo. Grazie all’accordo relativo all’assicurazione di- pica di una società monosettore e con l’acquisto della Hambur- retta, stipulato con la CEE nello stesso anno, la Svizzera si as- ger Leben era entrata anche sul mercato estero. Eppure, non sicurò il diritto di costituire filiali nell’altro territorio, almeno per era avanzata tanto né con l’affiliata svizzera né con quella te- l’assicurazione contro i danni. desca. La forma giuridica di cooperativa rendeva inoltre difficile reperire sul mercato dei capitali i fondi da destinare al Dal 1993 anche la Helvetia poteva quindi compiere operazioni di finanziamento delle partecipazioni. Così accadde che la Patria assicurazione all’interno della CE e dello SEE solo tramite le proprie e la Helvetia si trovarono nello stesso periodo alla ricerca di affiliate e per questo motivo già nel 1989 aveva aperto a Francoforte una partner idonea che offrisse in Svizzera i rami che esse non la Helvetia International, incaricata di penetrare il mercato europeo gestivano direttamente. partendo dal principale mercato estero della società. Per la Helvetia come per la Patria era evidente che occorreva Lo scioglimento della struttura gemella a fine 1988 aveva com- una stretta collaborazione. Le trattative, sostenute da un perso- portato anche la fine della collaborazione con la Helvetia Vita. nale rapporto di fiducia tra i responsabili di entrambe le parti, Tuttavia, la Helvetia doveva poter offrire assicurazioni sulla vita furono agevolate dal fatto che le due società si compensavano anche nel proprio paese. La direzione si trovava quindi ad af- in modo ideale. Operavano in settori totalmente diversi e, fatta frontare il dilemma di come raggiungere anche in Svizzera eccezione per la partecipazione di Helvetia in Providentia, pra- l’obiettivo di diventare un’assicurazione generale su tutti i mer- ticamente non si facevano alcuna concorrenza. Perseguivano cati. La costituzione di una società ad hoc avrebbe richiesto inoltre una strategia analoga, vale a dire la concentrazione sul troppo tempo e denaro. Nella Providentia, Helvetia era socia core business delle assicurazioni e avevano quasi le stesse di- fondatrice sin dal 1946, ma con il 34% non possedeva la mag- mensioni, anche in relazione alle quote di settore. Per farla breve, gioranza assoluta. Inoltre la Providentia era specializzata in as- Helvetia e Patria erano perfettamente complementari. … mentre a Basilea si uniscono le forze per fissare il logo sul tetto. Le trattative portarono dunque rapidamente a un risultato posi- tafoglio della Patria Generale, con l’eccezione delle polizze in- tivo e il 30 settembre 1992 le società stipularono un contratto di fortuni collettive. La Helvetia invece, che in futuro si sarebbe con- cooperazione che prevedeva un’alleanza strategica, con l’intento centrata sul ramo non vita, rinunciò alla collaborazione, di per di gestire insieme il mercato svizzero in futuro. I Consigli di sé proficua, con la Providentia. amministrazione delle due imprese individuavano due obiettivi nell‘alleanza: in primo luogo lo sfruttamento delle sinergie al Dato che nei mercati fortemente sviluppati sono i costi a decidere fine di ridurre nettamente i costi di amministrazione e distribu- chi avrà utili e chi perdite, i due partner decisero inoltre, come zione e in secondo luogo il rafforzamento della posizione di mer- accennato, di sfruttare le sinergie e di ridurre in misura decisiva i cato attraverso una gamma completa di prodotto e l’utilizzo dei costi di amministrazione, mediante un consolidamento delle strut- canali di distribuzione e dei contatti di entrambe. Sin dall’inizio ture esistenti e una razionalizzazione delle procedure nelle filiali vi era intesa sulla necessità di proseguire la collaborazione ed e nelle due sedi principali di San Gallo e Basilea. I primi passi estenderla anche all’estero. Per quanto riguarda in particolare la in questa direzione furono compiuti ad esempio da Helvetia nel Helvetia, il Consiglio di amministrazione riteneva che l‘impresa 1992, con la riduzione dei posti nella sede centrale e un anno potesse crescere più rapidamente grazie all‘acquisizione dei dopo nel servizio interno delle agenzie generali, dove l’organico rami d’attività della Patria. Gli obiettivi dell’alleanza coincide- fu ridotto di oltre l’11% rispetto all‘anno precedente. vano pienamente con la strategia. Il successo dei vari provvedimenti, di questo erano entrambe convinte, sarebbe stato un Struttura direttiva comune e presenza uniforme importante contributo al mantenimento dell‘autonomia delle due sul mercato imprese. L’accordo tra Helvetia e Patria comprendeva infine l’intento dichiarato di garantirsi una gestione uniforme, a livello di Consiglio di Helvetia e Patria concordarono la divisione settoriale e il conse- amministrazione e di direzione, dei settori previsti dall’alleanza. guente cross selling. Sul mercato svizzero, le due imprese ave- Alla luce di ciò, la Patria aumentò la propria partecipazione al vano la distribuzione esclusiva dei prodotti del partner attraverso capitale della Helvetia all’11%, entrando nel novero degli in- le rispettive organizzazioni di vendita. Pertanto, dal 1993, la vestitori con un orientamento a lungo termine e un interesse Patria si concentrò sul settore vita e cedette alla Helvetia il por- all’indipendenza e all’autonomia della Helvetia. 22 | 23 10 LA WINTERTHUR MOSTRA INTERESSE – UN INTERMEZZO Il 1° gennaio 1994 venne introdotta una direzione condivisa da Dell’autonomia imprenditoriale, da sempre tema centrale per entrambe le società e già due mesi più tardi esisteva una struttura il Consiglio di amministrazione e la direzione, la Helvetia si organizzativa. Per garantire la collaborazione anche nell’ambito occupava intensamente sin dal 1991, poiché la Winterthur della distribuzione, si avvicinarono l’una all’altra le due orga- Assicurazioni aveva acquistato da un finanziere un grosso nizzazioni di vendita e ove possibile le due agenzie generali, pacchetto di azio-ni Helvetia, con la quale riteneva possibile in parte con un servizio interno comune, furono riunite sotto lo una collaborazione. Sin dall’inizio, la Helvetia aveva però stesso tetto. In singoli casi, c’era già un solo agente generale a avvisato la Winterthur che la registrazione dell’intero pacchetto capo di agenzie simili. azionario era da escludersi in ragione del limite del 3%. Dal momento dell’alleanza tra Helvetia e Patria pure la questione Nel contempo fu sviluppato e introdotto un logo comune, susci- della collaborazione aveva una risposta. Se la Helvetia si fosse tando e rafforzando nel pubblico un’aspettativa che si rivolse poi unita alla Winterthur, sua concorrente in Svizzera, probabilmente all‘interno e fu di sostegno alle società durante l‘ultima fase di col tempo sarebbe stata completamente inglobata in questa creazione di un‘unica struttura giuridica e finanziaria. società nettamente più grande e sarebbe scomparsa dal mercato svizzero. A fine 1993, la Patria sfruttò l’opportunità di rafforzare in misura sostanziale la sua collaborazione con la Helvetia anche in termini di capitale. Infatti, grazie all’acquisto del pacchetto azionario della Winterthur, portò la propria partecipazione al 39%, diventando la principale azionista. Terminava così un lungo periodo di incertezza sul futuro dell’azionariato. 11 LA FONDAZIONE DELLA HELVETIA PATRIA HOLDING NEL 1996 L’alleanza di Helvetia e Patria si rivelò proficua per entrambe le Nell’ultima fase dell’operazione, nel giugno 1996, gli azionisti parti. Citiamo alcuni esempi. Già il primo anno il cross selling di Helvetia scambiarono le loro azioni e la Helvetia Patria Hol- incideva per circa il 10% sulla produzione svizzera. I due cen- ding divenne una realtà. tri informatici erano stati uniti e l’organizzazione comune funzionava. Dalla primavera del 1995 Helvetia e Patria operavano In seguito, la Helvetia Patria si dedicò a cooperazioni strategiche secondo un modello condiviso e la presenza sul mercato sviz- in settori non rientranti nel suo core business, ma di sostegno zero era accolta positivamente. alle sue attività in segmenti importanti, come ad esempio la distribuzione. Tale obiettivo fu consolidato da un accordo di pool, Malgrado i numerosi e rapidi progressi che si ripercuotevano an- oggi tra la Patria Cooperativa, il Gruppo Vontobel e la Raiffeisen che nei buoni risultati aziendali, si dimostrava che questa strut- Svizzera. In tal modo, i partner del pool, azionisti con un orien- tura, caratterizzata da due imprese giuridicamente autonome tamento strategico e investimenti a lungo termine, mostrano il e finanziariamente legate con una forma giuridica diversa, era proprio interesse per un gruppo imprenditoriale che si mantiene troppo complessa per le sfide future. La capacità di adegua- autonomo e indipendente nei rapporti sia con i terzi sia con i mento e di ampliamento dell’alleanza era fortemente limitata, in singoli membri del pool e, nell‘ambito della sua strategia, è in quanto la massima responsabilità di gestione restava affidata a grado di progredire, mirando al proprio obiettivo e senza influ- due Consigli di amministrazione che, pur essendo legati a livello enze indesiderate. personale, avevano una diversa composizione e talvolta interessi divergenti, ed era prevalentemente la Helvetia a essere dotata della capacità di approvvigionamento di capitali. Helvetia e Patria decisero dunque di procedere alla fusione di due società con pari diritti, l’una specializzata in polizze non vita e l’altra in polizze vita, sotto la comune egida di una holding con sede a San Gallo, nell’intento di incrementare il valore aziendale nell’interesse degli azionisti e dei soci della cooperativa oltre che degli assicurati, facendo leva sui risparmi di costi e sul rafforzamento del posizionamento sui diversi mercati. In particolare, ciò consentiva di unire le forze in campo finanziario e di aumentare la capacità di approvvigionamento di capitali per finanziare la crescita. Dopo che verso la fine dell’estate 1995 i delegati e i soci della Patria ebbero approvato la nuova soluzione proposta, si poté effettuare la fusione. L’attività della Patria e parte della sua quota nella Helvetia vennero trasferite con effetto retroattivo al 1° gennaio 1996 nella società per azioni Patria Vita, costituita come affiliata della cooperativa, che quindi divenne soggetto di diritto delle operazioni vita del Gruppo Helvetia in Svizzera. Successivamente, la Patria società cooperativa fece confluire la Patria Vita e il resto della sua partecipazione nella Helvetia nella nuova Helvetia Patria Holding. Con la sua quota, allora pari al 38%, nel capitale della nuova holding, la cooperativa Patria restava di gran lunga la maggiore azionista del nuovo gruppo. 24 | 25 12 LA HELVETIA PATRIA SI CONSOLIDA ALL’ESTERO La Helvetia Patria, dal 1992 come alleanza, successivamente Vontobel e da altri investitori. Rimase però una certa collabora- con una direzione comune e infine nel 1996 come Helvetia Pa- zione tra la Helvetia e la Alte Leipziger. tria Holding, attuava con determinazione la strategia di concentrazione sui mercati esistenti, scelta all’inizio degli anni ’90. Con In Austria, quando a seguito dell‘alleanza con Patria era stata l’approvazione della nuova struttura giuridica, nel 1996 si chiarì sospesa la collaborazione con Providentia, la Helvetia e la che, oltre alla netta focalizzazione sul cliente, era al migliora- Schweizerische Mobiliar avevano scambiato le partecipazioni mento della redditività che si attribuiva un’importanza decisiva, nella Anker e nella Providentia e i pochi azionisti pubblici mirando al rafforzamento delle posizioni nei mercati principali erano stati liquidati, la vecchia Anker era diventata un’affiliata di Svizzera, Germania e Austria, nonché nei due mercati del interamente controllata da Helvetia. Grazie all’acquisizione Sud Europa, Italia e Spagna. Per compensare gli eventuali svan- della Anker, la Helvetia Patria era ormai presente sul mercato taggi di una dimensione troppo ridotta, si intendeva creare una austriaco anche con una rinomata assicurazione generale. Un rete di partner che consentisse alla Helvetia Patria di comple- altro importante passo in direzione dell’attuazione della strategia tare la gamma dei propri servizi e di concentrarsi sulle sue com- era stato compiuto. petenze chiave, cioè assicurazioni e previdenza. L’idea di una «bancassicurazione» alla quale per un certo periodo aderirono Nella strategia per la metà degli anni ’90, l’Italia e la Spagna altre società era vista in modo critico da Helvetia Patria, a ra- erano i mercati nuovi, dai quali ci si aspettavano possibilità di gione come si dimostrò successivamente. crescita superiori alla media nel campo dell‘assicurazione vita. Tramite l‘acquisto di alcuni portafogli, la Helvetia Patria riuscì In Germania, a fine 1993, la partecipazione della Anker nella mano a mano a rafforzare le proprie posizioni in entrambi i pa- Helvetia-Anker Leben fu ceduta alla Helvetia San Gallo, la quale esi. Così, in Italia nel 1998 acquisì il portafoglio della Nordstern divenne Helvetia Leben, un‘affiliata al 100% che, all’inizio del Colonia Danni e nel 2001 acquistò la Norwich Union Vita, dan- 1994, rilevò dalla Patria l’intero patrimonio della Hamburger Le- dole in seguito il nome di Helvetia Life. Nel 2005 acquistò il por- ben, ormai troppo piccola per il complesso mercato degli inter- tafoglio assicurativo della Sofid Vita e lo stesso anno attuò una mediari. Lo stesso anno, grazie alla stipulazione di un contratto fusione tra Helvetia Vita e Helvetia Life, da cui scaturì la Helve- di cooperazione e partecipazione, si consolidò la collabora- tia Vita con sede a Milano. zione tra Helvetia e il grande consorzio d’imprese tedesco Alte Leipziger, volta innanzitutto allo sviluppo di prodotti di assicu- In Spagna, a fine 1998, la Helvetia Patria acquistò nel nord razione contro danni. La Alte Leipziger deteneva una quota del del paese la Vasco Navarra LVN, una media assicurazione ge- 10% nel capitale della Helvetia, la quale viceversa ottenne il di- nerale che già l’anno successivo venne unita alla Cervantes, ritto di partecipare a una o più società del gruppo, attivo anche dando origine alla Helvetia CVN con sede a Madrid e Pam- in alcuni mercati esteri. Tramite questa cooperazione, si perse- plona. Nel 2000 si concluse con successo l’acquisizione della guiva l’obiettivo di fornire alla partner servizi in paesi o settori Previsión Española, un’impresa del sud della Spagna ricca di in cui non era presente. Grazie a essa, ora la Helvetia Patria tradizione, nella quale come già accennato la Helvetia aveva poteva fungere da intermediario con le società del Gruppo Alte acquisito una partecipazione nel 1959. Con le due partecipa- Leipziger per operazioni di assicurazione malattia, di protezione zioni, la Helvetia Patria era ormai ben rappresentata sul mer- giuridica e di risparmio immobiliare in Germania. Nel 1997 cato spagnolo anche per quanto riguarda la distribuzione geo- acquisì una partecipazione nella Alte Leipziger Europa Beteili- grafica. Nel 2003 vi fu il terzo passo, cioè la fusione di Helvetia gungsgesellschaft, in cui erano riunite tutte le società estere della CVN e Previsión Española, con la nascita della Helvetia Previ- partner tedesca, nonché nella filiale polacca Hestia Insurance. sión con sede a Siviglia. Quando però tre anni dopo l’orientamento strategico della Alte Leipziger cambiò, la Helvetia Patria vendette entrambe le partecipazioni di minoranza. La partecipazione della Alte Leipziger nella Helvetia Patria fu rilevata dai nuovi partner Raiffeisen e L’attuazione della strategia di concentrazione sul mercato non In Canada, dove la Helvetia Incendio era entrata nel 1938, la comportava soltanto l’acquisto di singole società, ma viceversa succursale Helvetia Canada gestiva esclusivamente le operazioni poteva anche portare alla decisione di ritirarsi interamente o in di riassicurazione diretta. Inoltre, dal 1964, insieme ad altre parte da un mercato, qualora un aumento dei profitti non fosse assicurazioni svizzere, aveva una partecipazione del 40% nella apparso possibile in tempi ragionevoli. compagnia non vita Federation Insurance Company di Montreal che veniva amministrata in unione personale con la Helvetia Un parziale ritiro si ebbe infatti dal complesso mercato francese, Canada e alla fine degli anni ’90 distribuiva i suoi prodotti dove la Helvetia aveva dimensioni troppo ridotte per poter ope- esclusivamente tramite intermediari. Nonostante i risultati com- rare in tutti i settori e segmenti. Dalla verifica della strategia plessivamente soddisfacenti, per attenersi alla strategia di con- per la Francia era infatti emerso che, dopo una serie di anni centrazione, nel 2000 furono vendute sia la partecipazione nella di perdite, era indispensabile un risanamento. La Helvetia de- Federation Insurance sia la Helvetia Canada. cise quindi di continuare a esercitare solo il segmento di nicchia dell’assicurazione trasporto, nel quale aveva già un buon posizionamento tra le società estere, e di vendere il restante portafoglio. Con l’acquisto del portafoglio di assicurazioni trasporto della partner Royal & Sun Alliance 2002 e altre acquisizioni, negli anni seguenti poté migliorare ulteriormente la propria posizione di specialista del ramo trasporti. Dai Paesi Bassi, da Grecia e Canada la Helvetia si ritirò completamente. Sul mercato olandese interamente liberalizzato, date le numerose cooperazioni tra banche e assicurazioni, la battaglia concorrenziale riguardava prevalentemente i canali di distribuzione e meno i prodotti. Malgrado alcuni acquisti, le due affiliate olandesi erano rimaste troppo piccole per poter ottenere un utile sufficiente in tempi brevi e quindi nel 1995 la Helvetia Patria decise di venderle a una società olandese. Una conseguenza della rielaborazione della strategia del gruppo fu anche il ritiro dal mercato greco, dove la Helvetia Incendio era presente dal 1920 tramite una partecipazione che nel 1959 era stata trasformata in una quota di maggioranza nella società Helléno-Helvétique, poi denominata Helvetia Générale, operante nel ramo non vita. La nuova affiliata Helvetia Vie aveva però rilevato il ramo vita tardi, solo verso la fine del 1989 e nel complesso in Grecia i premi incassati erano rimasti troppo bassi; malgrado il grande impegno essi costituivano infatti una scarsa percentuale dei premi del gruppo, pari allora circa al volume di un’agenzia generale svizzera di medie dimensioni. Questo posizionamento delle due affiliate sul mercato greco venne giudicato troppo irrilevante e poco promettente, per cui all’inizio del 1997 le due società furono vendute al gruppo tedesco Allianz. 26 | 27 GRUPPO RAIFFEISEN E BANCA VONTOBEL I PRINCIPALI PARTNER DI COOPERAZIONE 13 SI INFITTISCE LA RETE DI COOPERAZIONI IN SVIZZERA Secondo il principio strategico della concentrazione sulle com- Citiamo inoltre tre altri partner, la «Coop protezione giuridica», petenze chiave di assicurazione e previdenza, per integrare la che vende assicurazioni di protezione giuridica in Svizzera, e le propria presenza sul mercato svizzero la Helvetia Patria negli ditte «Patria Consulta» e «Helvetia Consulting» scorporate dalla anni passati ha allacciato una fitta rete di relazioni con società Helvetia Patria, le quali offrono consulenze in materia di previ- partner per la fornitura di servizi che essa stessa non intende denza e management a terzi e internamente alla Helvetia. offrire. Da oltre 30 anni esisteva una cooperazione di successo con l’Unione delle Banche Cantonali Svizzere nel settore della previdenza professionale, nel quale oggi la fondazione collettiva Swisscanto offre prodotti e servizi soprattutto alle aziende. All’inizio del 1996 fu concluso un accordo di cooperazione con il Gruppo bancario Vontobel, allo scopo di proporre servizi innovativi e una vasta consulenza in materia di finanza e rischi, sviluppati in comune. Quando lo stesso anno la Helvetia Patria si ritirò dall’assicurazione malattia e infortuni, la cedette giustamente alla Helsana, con cui collaborava sin dal 1989, come già accennato. Oggi, il principale partner svizzero è il Gruppo Raiffeisen, con cui la Helvetia Patria collabora dal 1999 e dal quale ha rilevato il portafoglio assicurativo. Grazie a questa collaborazione, costantemente intensificata negli ultimi anni, la Helvetia Patria ha potuto usufruire del potenziale di consulenza finanziaria e previdenziale integrata, offerto dalla terza rete di banche della Svizzera e oggi rappresenta un importante canale di distribuzione con una propria agenzia. LA PRESENZA DELLA HELVETIA SUL MERCATO EUROPEO 14 APPROFONDIMENTO DELLA VISIONE DEL GRUPPO In conclusione, illustriamo in modo approfondito la visione del Gruppo con un esempio tratto dal settore delle risorse umane. In ogni impresa si attribuisce un’importanza decisiva alla qualità dei dirigenti. Quindi, la Helvetia Patria, sotto la guida della direzione del personale a livello di gruppo, ha avviato già nel 1998 un programma di sviluppo internazionale per i dirigenti. Oggi, l’aggiornamento si svolge in tutto il gruppo mediante un «International Executive Program», per il quale il team interno collabora con due istituti dell’Università di San Gallo. Con l’aiuto dello strumento del rilevamento e della gestione delle potenzialità, ogni anno si procede alla valutazione delle prestaimmagine: Google Earth zioni e del comportamento direttivo del management, comprese le nuove leve, per poi concordare misure di sviluppo personalizzate. Questo strumento e una pianificazione strategica del rinnovamento del personale hanno consentito recentemente di All’inizio del XXI° secolo, il settore assicurativo ha dovuto af- occupare circa due terzi dei posti disponibili ai più alti livelli frontare numerose emergenze in un contesto politico mondiale con nuove leve interne. particolarmente complesso. Il 2001 è stato per le imprese uno degli esercizi più difficili degli ultimi decenni; inoltre in molti paesi è aumentato il numero degli eventi straordinari, soprattutto dei danni della natura, che hanno provocato forti oneri. Parallelamente, nella maggior parte dei mercati, i requisiti normativi hanno subíto un costante inasprimento. Come abbiamo illustrato, la Helvetia Patria sin dagli anni ’90 aveva iniziato a concentrare la propria presenza sul mercato europeo, presentandosi come primo assicuratore, senza mai rinunciare al principio della limitazione alle competenze chiave di assicurazione e previdenza. Nel contempo, la sua strategia era sempre più orientata verso la formazione di un vero e proprio gruppo assicurativo, come dimostra la creazione di diverse unità organizzative con compiti che per comprensibili motivi vengono centralizzati come funzioni di gruppo. Ne sono un esempio la costituzione di un’organizzazione che ha reso possibile una gestione completa e mirata dei rischi finanziari o l’ampliamento della contabilità a livello di gruppo e poi nelle singole unità operative. Queste sono state e sono tuttora gestite in modo finanziariamente coerente, con chiare indicazioni degli obiettivi di rendimento per ogni mercato nazionale e segmento, ma sono rimaste assai autonome e quindi flessibili. La creazione e l’ampliamento di funzioni centralizzate rese necessario pochi anni fa un ampliamento della sede centrale «Girtannersberg» a San Gallo. 28 | 29 15 IL GRUPPO HELVETIA IN SVIZZERA E ALL’ESTERO Dal mese di settembre 2006, la ex Helvetia Patria si presenta ora su tutti i mercati, in Europa come primo assicuratore e nel mondo come riassicuratore, con il marchio unico Helvetia e un logo unitario che per vari motivi sinora non era stato possibile. Insieme al marchio e al nuovo logo si è anche adeguato il profilo aziendale. Il nome Helvetia deve essere sinonimo di valori che si possano associare alla reputazione della Svizzera, vale muove collaboratori qualificati e dotati di iniziativa, e garantisce Fonti (Helvetia Schweizerische Feuerversicherungs-Gesellschaft in St. Gallen), Rück- und Ausblick. Anhang zum «50. Geschäftsbericht des Verwaltungsrates, umfassend die Operationen vom 1. Januar bis 31. Dezember 1912.» San Gallo, 1913. affidabilità in tutti i rapporti. G. A. Schelling. 75 Jahre Helvetia-Feuer. San Gallo, 1938. a dire disponibilità per il cliente e qualità dei servizi, solidità finanziaria e una cultura imprenditoriale e dirigenziale che pro- Con la nuova immagine unitaria, Helvetia intende essere percepita dal mercato come un forte gruppo assicurativo svizzero. Dopo un ulteriore anno eccezionale, nel 2006 ha registrato il risultato migliore di tutti i tempi e, nei prossimi tre anni, perseguirà una chiara strategia di crescita. La nuova immagine può quindi essere intesa anche come un segno dell’attuale posizione consolidata che consentirà a Helvetia e ai suoi collaboratori di continuare a creare valore aggiunto per i clienti e i finanziatori, aggiungendo nuovi capitoli ai 150 anni di storia dell’impresa. Autori vari in: Fünfundsiebzig Jahre Patria Schweizerische Lebensversicherungsgesellschaft auf Gegenseitigkeit, Basel, 1878-1953. Rorschach, senza anno. Oskar Rhiner. Rückblick 1861-1962, veröffentlicht zusammen mit dem Hundertsten Geschäftsbericht 1962 der Helvetia Schweizerische Feuerversicherungs-Gesellschaft (St. Gallen. San Gallo,1963. (citato: Rhiner, Rückblick) Autori vari in: Patria. Panorama di un secolo di assicurazione sulla vita 1878-1978. Basilea, 1978. Carl Widmer. 125 Jahre Helvetia Feuer. Ausschnitte und Betrachtungen, San Gallo, 1986. (citato: Widmer, 125 Jahre) Autori vari in: Jubiläumsschrift 125 Jahre Patria Genossenschaft 1878-2003. Per il periodo successivo al 1985 le fonti utilizzate sono principalmente le relazioni annuali e i discorsi dei Presidenti alle Assemblee generali, oltre ai comunicati stampa, alle riviste dei collaboratori e alle «News». Tali documenti non sono citati singolarmente. Modalità di citazione Citazioni letterali tra virgolette. PARTE 2 HELVETIA OGGI «IL GRUPPO HELVETIA È MOLTO PIÙ DELLA SOMMA DEI PAESI CHE LO COMPONGONO.» Stefan Loacker, CEO del Gruppo Helvetia SAN GALLO «Una città affascinante, di dimensioni contenute, immersa in un paesaggio incantevole: il luogo ideale per abbinare la concentrazione nel lavoro con un‘ottima qualità della vita.» Stefan Loacker INTERVISTA A STEFAN LOACKER CEO DEL GRUPPO HELVETIA Qual è per lei l‘aspetto più importante del suo lavoro? Qual è la principale sfida per la Helvetia come Gruppo? «La fiducia e i risultati. Con ciò intendo assicurarsi la fiducia «A lungo termine, la sfida maggiore consiste nell’acquisire un po- duratura dei nostri clienti e azionisti, offrendo servizi ottimi. Ritengo sizionamento credibile e di successo nei confronti delle compagnie altrettanto importante fare un buon lavoro che rafforzi la fiducia di assicurazioni globali e nei singoli mercati rispetto agli opera- dei collaboratori nella guida del Gruppo. I dipendenti devono in- tori locali forti. oltre essere fiduciosi di appartenere a un’impresa di successo che A tale riguardo è particolarmente impegnativo lo sviluppo sos- guarda al futuro. tenibile dei nostri mercati esteri, dove, avvalendoci della notevole Infine, sono molto orientato al risultato. Conta ciò che otteniamo esperienza di cui godiamo nel settore non vita, dobbiamo fare con le nostre strategie, le nostre opere e le nostre capacità: valore tutto quanto possibile per sfruttare a nostro favore l‘enorme poten- aggiunto concreto per clienti, azionisti e collaboratori.» ziale dei mercati europei della previdenza, posizionandoci come sfidante e conquistando quote di mercato nei prossimi anni. Sul Come descriverebbe la Helvetia ai suoi amici? mercato interno ritengo invece che la principale missione con- «Siamo una delle compagnie di assicurazioni più ricche di oppor- sista nello sfruttare in modo ancora più determinato i nostri interes- tunità dell’Europa centrale, con una reputazione di prim‘ordine. santi accessi al mercato e nel migliorare gradualmente l‘efficienza Ci annoveriamo tra le aziende leader del mercato interno svizzero aziendale.» e vantiamo partner strategici molto forti. I mercati esteri della Helvetia sono concentrati e molto orientati alla qualità. Il marchio del Gruppo esprime molto chiaramente all‘interno e all‘esterno i valori del Gruppo: fiducia, dinamismo ed entusiasmo.» Cosa apprezza particolarmente dei collaboratori della Helvetia? «L’impresa ‹Helvetia› è incarnata dai circa 5.000 collaboratori che operano in sei paesi, nei quali, malgrado le lingue e le culture diverse, riconosco molte caratteristiche comuni: affidabilità, competenza, lealtà. Siamo considerati ovunque partner affidabili e disponibili. Apprezzo i collaboratori di Helvetia soprattutto perché ogni giorno sanno essere all’altezza di questa reputazione.» 34 | 35 CIFRE IMPORTANTI* Numero dipendenti Gruppo Helvetia 4‘595 Azionariato Patria Società cooperativa Bilancio (in milioni di CHF) Investimenti 28‘927.7 Accantonamenti per contratti di assicurazione e investimento (netto) Capitale proprio consolidato Rendimento del capitale proprio (ROE) Banca Vontobel 4.0% Raiffeisen 4.0% Münchener Rück 25‘094.6 2‘738.4 16.2% Azioni nominative Helvetia Holding 8.2% Flottante 53.7% Premi lordi consolidati (in milioni di CHF) Operazioni dirette totali 5‘062.5 vita 2‘827.9 non vita 2‘234.6 Riassicurazione totale Capitalizzazione di borsa (in milioni di CHF) a fine 2006 30.1% 3‘474.1 193.2 Gruppo Helvetia 5‘255.7 Rapporto capitalizzazione di borsa/ capitale proprio consolidato Rapporto capitalizzazione di borsa/premi lordi 127% 66% Numero azionisti a fine 2006 4‘366 Dividendo annuo per azione (in CHF) 13.50 Quota di distribuzione *Fonte: relazione annuale 2006 35% Premi lordi incassati suddivisi per mercati (mil. CHF) 53.7% 15.2% 9.9% 9.4% 3.7% 8.1% Svizzera Germania Italia Spagna riassicurazione altri 36 | 37 Panoramica del Gruppo Helvetia potenzialità, avvalendosi del sostegno offerto dal nuovo marchio La Helvetia è una compagnia di assicurazioni generali attiva a unitario che le consentirà di consolidare l’immagine di gruppo livello europeo, con competenze chiave nel risk management assicurativo affidabile, ma anche dinamico e proiettato verso (operazioni vita e non vita, riassicurazione) e nella previdenza, il futuro. che dispone di succursali e partecipazioni nell’Europa centrale e meridionale. La sede del Gruppo si trova a San Gallo, quella La Helvetia continuerà anche in futuro a concentrare le proprie per la Svizzera a Basilea. Con un organico di circa 4.600 col- attività sui privati e le PMI nei mercati attuali, in cui il successo laboratori, Helvetia fornisce servizi a oltre due milioni di clienti della società si fonda su un posizionamento chiaro e differen- sparsi in sei paesi europei e, dalla fine del 2006, si presenta su ziato. In Svizzera la Helvetia si annovera dunque tra le aziende tutti i mercati con il logo unitario «Helvetia». Alla società, quotata leader dei segmenti di mercato e clientela in cui opera mentre in borsa, Standard & Poor’s ha assegnato un rating interattivo all’estero si configura come una compagnia di assicurazioni di «A-» con outlook «stabile». Le azioni nominative della Helvetia alto livello di qualità e assistenza con un’identità tipicamente Holding rientrano nello Swiss Performance Index (SPI) e vengono svizzera e ha ormai acquisito una posizione che la distingue negoziate alla borsa svizzera SWX con la sigla HELN. nettamente dalla concorrenza. La «strategia 2010» del Gruppo Helvetia Con la «strategia 2010» la Helvetia punta per i finanziatori a un Il Gruppo Helvetia, un’impresa orientata al risultato, indirizza i rendimento durevole del capitale investito, pari al 15% netto. Per propri sforzi verso la creazione di valore duraturo per i clienti, il futuro, ha inoltre definito un ambizioso percorso che prevede gli azionisti e i collaboratori. una crescita organica superiore alla media nei paesi e nei rami in cui è ora presente, nonché un ampliamento delle posizioni lo- Il concetto che guida l’attività della Helvetia è e resta la crea- cali, mediante acquisizioni mirate, effettuate in base a chiari cri- zione di valore aggiunto per i clienti. Con l’introduzione di pro- teri di qualità e profitto. Per accelerare la crescita organica, sono dotti e servizi innovativi, orientati alle esigenze della clientela, previsti appositi programmi a livello centrale e decentrato. la società intende ampliare la sua posizione di mercato ricca di La politica del personale Con l’avvio della strategia single brand per l’intero Gruppo e il nuovo logo, nel 2006 la Helvetia ha aggiornato la sua immagine e posto al centro i tre valori essenziali di «fiducia», «dinamismo» ed «entusiasmo», validi per tutti i collaboratori del Gruppo. La Helvetia affronta le trasformazioni demografiche e si propone come datore di lavoro per giovani e meno giovani, facendo leva su una politica generazionale consapevole e previdente che promuove la valorizzazione e la parità di trattamento delle varie generazioni e dei due sessi, secondo il motto «pretendere e incentivare.» La responsabilità sociale Cosciente della sua responsabilità sociale, la Helvetia sostiene numerosi progetti e organizzazioni di pubblica utilità in tutti i paesi in cui opera, soprattutto con donazioni a istituti di beneficenza e assistenza sociale. La Helvetia pone però l’accento anche sull‘incentivazione dei giovani e dell‘arte. Quale contribuente è inoltre un’importante fonte di reddito per la collettività. 38 | 39 COMITATO DIRETTIVO DEL GRUPPO HELVETIA Da sin.: Ralph-Thomas Honegger, Markus Isenrich, Paul Norton, Stefan Loacker, Wolfram Wrabetz, Philipp Gmür Willi Staubli Responsabile Revisione interna, San Gallo «Sperimentiamo che per un compito ci possono essere diverse soluzioni e questo ci rende più aperti verso le novità.» Kaspar Hartmann Collaboratore Corporate Center, San Gallo «Viene data molta fiducia ai collaboratori e le buone idee vengono messe in pratica rapidamente.» Sindy Schmiegel Collaboratrice Comunicazione aziendale Svizzera, Basilea «La Helvetia come persona: di media statura, corporatura robusta e nel bel mezzo della vita. Carattere forte, indipendente, leale, degno di fiducia e di grande integrità.» Gerold Anderegg Compliance Officer, San Gallo «Cordialità, educazione e lealtà, associate a competenza e impegno, formano i presupposti per una cultura dell’impresa e della responsabilità motivante e orientata alla clientela.» 40 | 41 BASILEA «Basilea, situata nel triangolo di tre paesi, sul Reno, è segnata dalla chimica, dall‘FCB, dal carnevale e dalla cultura.» Philipp Gmür INTERVISTA A PHILIPP GMÜR CEO HELVETIA SVIZZERA Da quando ha assunto la funzione di CEO? E che cosa faceva per le prestazioni dei nostri collaboratori, ad esempio per la ge- prima? stione dei sinistri o la consulenza alla clientela.» «Sono responsabile per il mercato svizzero dal 1.1.2003. Dopo aver ricoperto varie posizioni come giurista, nel 1993 sono en- … e quali quelli più difficili? trato alla Helvetia, dove dapprima ho diretto l‘Agenzia generale «Ce ne sono stati? Evidentemente sono in carica ancora da di Lucerna e dal 2000 al 2002, come membro del Comitato di- troppo poco tempo …» rettivo Svizzera, sono stato a capo del settore Management Distribuzione.» Come concilia le notevoli esigenze della sua professione con la vita privata? Qual è per lei l’aspetto più importante del suo lavoro? «È importante ogni tanto prendere le distanze dalla quotidianità «È essenziale creare i presupposti per il successo sul mercato lavorativa, anche per stabilire le giuste priorità, proprio nel interno. Per fare ciò, occorrono tre cose: leadership (indicare il lavoro. Io compenso con le attività all’aria aperta e stando con cammino ovvero porre gli obiettivi giusti), passione (piacere di la famiglia e gli amici. Comunque in questo campo sto ancora lavorare) e credibilità (buon esempio).» lavorando al ‹raggiungimento dell‘obiettivo totale›.» Quali sono stati finora i suoi momenti di maggior successo come Come descriverebbe la Helvetia ai suoi amici? CEO presso la Helvetia? «Affidabile, con i piedi per terra e con un sacco di potenzialità «Con tanti collaboratori così bravi, ce ne sono stati molti. Ad ancora da sfruttare.» esempio, siamo riusciti a incrementare in modo durevole la redditività del ramo vita, migliorando nel contempo la soddisfazione dei Cosa apprezza in modo particolare dei collaboratori della clienti e la nostra immagine. Poi, il nostro servizio esterno ha ritro- Helvetia? vato la strada della crescita nel settore non vita. Inoltre, possiamo «Il loro impegno per il mantenimento dei nostri valori e per gli essere fieri del ‹Premio per l’Eccellenza› ottenuto quale prima obiettivi comuni.» compagnia svizzera di assicurazioni generale nell’ambito del nostro progetto EFQM. Sono molto motivato anche dall’entusiasmo Cosa desidera raggiungere con la Helvetia nel futuro? per le nuove idee della strategia 2010 che molti collaboratori «Mi auguro di riuscire a raggiungere gli obiettivi strategici di ‹Eccel- hanno dimostrato dopo la ‹strategia di consolidamento 2004- lenza nella crescita, nella redditività e nella fidelizzazione della clien- 2006›. Ma più di ogni cosa mi fa piacere ricevere apprezzamenti tela› e di poter festeggiare ancora meglio i nostri successi comuni!» 42 | 43 FATTI E CIFRE Mercato assicurativo svizzero e posizione La Helvetia Svizzera da alcuni anni offre i suoi prodotti assicura- della Helvetia tivi e previdenziali anche attraverso canali di distribuzione alter- La Helvetia si annovera tra le cinque maggiori compagnie di nativi. Il broker center di Zurigo fornisce assistenza a circa 700 assicurazione della Svizzera, dove occupa il quinto posto per broker e intermediari. A ciò si è aggiunta dal 1999 una stretta il ramo vita e l‘ottavo per il settore non vita. Con una quota di collaborazione con Raiffeisen che, grazie all’accesso alla vasta oltre il 50% dei premi complessivi la Helvetia Svizzera è il mag- rete di filiali delle Banche Raiffeisen, consente alla Helvetia di gior mercato all‘interno del gruppo. distribuire, attraverso il canale bancario, polizze vita e prodotti non vita, quali assicurazioni costruzioni e stabili. Nell’ambito della Offerta previdenza professionale, la Helvetia Svizzera gestisce ormai La Helvetia Svizzera offre un’ampia gamma di servizi assicu- da decenni la fondazione collettiva Swisscanto in collabora- rativi e previdenziali. I suoi clienti sono principalmente privati zione con l’Unione delle Banche Cantonali Svizzere. Esistono inol- e piccole e medie imprese. L’offerta comprende prodotti per la tre collaborazioni con la Banca Vontobel (fondi d’investimento), previdenza privata e professionale/aziendale e polizze danni (assicurazioni di cose, di responsabilità civile, veicoli a motore, Struttura dei premi tecniche e trasporto). Organizzazione e struttura di distribuzione In Svizzera, le attività sono gestite dalla sede principale di Basilea, dove, oltre al controllo e all’amministrazione del ramo vita, si trovano le funzioni di staff. Le funzioni del settore danni sono invece raggruppate presso la sede principale di San Gallo. La Premi lordi operazioni dirette Svizzera: Non vita 54.8% 6.0% 26.7% 12.5% assicurazione di cose trasporti veicoli a motore responsabilità civile vasta rete di distribuzione comprende 28 agenzie generali e 18 agenzie principali, oltre a numerose agenzie, nelle quali i circa 650 consulenti del servizio esterno e i circa 190 collaboratori del servizio interno di vendita assistono approssimativamente 750‘000 clienti. Per la Helvetia operano in Svizzera (mercato Svizzera e Gruppo) circa 2’200 collaboratori. Premi lordi operazioni dirette Svizzera: Vita 26.0% vita individuale 70.2% vita collettiva 3.8% abbinata a fondi Helsana (assicurazione malattia e infortuni), Coop protezione Riconoscimenti giuridica, Tertianum Management e altri partner. La Helvetia Svizzera ha dato prova di grande esperienza nella configurazione dei prodotti in numerosi settori. Grazie alla col- Coerente orientamento alla qualità laborazione con Raiffeisen, è stato ideato un prodotto unico e La Helvetia, sapendo che per la differenziazione sul mercato interessante per l’assicurazione costruzioni e stabili, inserito nel sono indispensabili standard di qualità elevati, nel suo agire quo- processo di consulenza ipotecaria dei collaboratori Raiffeisen tidiano si attiene ai rigorosi criteri del modello EFQM (European e insignito del Premio d‘innovazione dell‘Assicurazione Sviz- Foundation for Quality Management), in base ai quali i prodotti zera 2006. e i processi vengono sottoposti a regolari controlli per quanto riguarda qualità, tempi e costi e vengono costantemente miglio- Impegni molteplici rati. Il coerente orientamento alla qualità e gli sforzi compiuti in La Helvetia Svizzera, quale impresa di successo, si assume le questo senso negli ultimi anni sono stati verificati e riconosciuti proprie responsabilità a livello sociale e appoggia una serie di da giudici esterni che, nella primavera del 2007, hanno asse- progetti nel settore dello sport, delle arti figurative e della mu- gnato alla Helvetia l’attestato di finalista del Premio Svizzero per sica. Questi impegni a medio e lungo termine hanno l’obiettivo la Qualità ESPRIX di Business Excellence. Gli alti tassi di soddi- di consolidare la notorietà del marchio Helvetia presso il pub- sfazione dimostrano che questo impegno è riconosciuto e ap- blico e di lanciare segnali positivi. Di notevole efficacia risulta prezzato anche dai clienti. la sponsorizzazione dello sci svizzero, nel quale l’impegno non è limitato a un’élite, ma si estende alla promozione delle nuove leve e dello sport di massa. Particolarmente importante per la Helvetia Svizzera è anche l’incentivazione dei giovani, tramite la fondazione «Helvetia Patria Jeunesse» che appoggia progetti a favore dei bambini e dei giovani in Svizzera. 44 | 45 Prospettive Superato con successo il precedente periodo, caratterizzato dalla strategia di «rendimento prima della crescita», la Helvetia Svizzera all’inizio del 2007 ha lanciato la nuova «strategia 2010», nell’ambito della quale, partendo dalla strategia del Gruppo, sono stati definiti 10 indirizzi strategici e programmi di valore aggiuntivi. La visione «Eccellenza nella crescita, nella redditività e nella fidelizzazione della clientela» rispecchia l’ambizioso obiettivo che si intende raggiungere in Svizzera. La «strategia 2010» prevede il raggiungimento di una crescita superiore alla media nel core business, raccogliendo gli stimoli provenienti tra l‘altro dalla famiglia di prodotti «tutte le coperture per la casa» già lanciata nel ramo danni, nonché dalle nuove polizze vita individuali e collettive. Con l’iniziativa terzAvita si continuerà a rivolgersi al target 50+. Poi si rafforzerà il cross selling nell’ambito del servizio esterno e si consoliderà la cooperazione con Raiffeisen. I nuovi canali di distribuzione hanno il compito di aprire nuove opportunità di vendita, avvalendosi del «modello EFQM per l‘eccellenza» come quadro d’azione. Infine, l’immagine di mercato sarà rafforzata con l’aiuto di varie misure, quali la sponsorizzazione di Swiss Ski (associazione), di manifestazioni internazionali della Coppa del Mondo (sci alpino e salto), la promozione delle nuove leve e dello sport di massa (Nordic Trophy, Maratona engadinese di sci) e di singoli atleti, che daranno maggiore visibilità alla Helvetia. Angela Winkelmann Responsabile Previdenza privata, Membro del Comitato direttivo Svizzera, Basilea «… con una forte fidelizzazione di clienti, collaboratori e altri interlocutori, con percorsi brevi, una strategia sostenibile e sportiva e una buona tenuta nell‘attuazione …» Claude Kühne Agente generale, Ginevra «… un’impresa, nella quale vengono incentivati il dialogo e l‘ascolto …» Thomas Bahc Responsabile Prestazioni di mercato, Previdenza privata, Basilea «… il mio ideale: conoscere e utilizzare le ricette di successo provenienti da altri paesi …» Martina Amstad Assistente alla clientela, Servizio interno di vendita Agenzia generale, Lucerna «… un clima di lavoro piacevole, buoni rapporti con i collaboratori; sento che le mie richieste sono prese sul serio …» Claudio Greco Responsabile Broker Center, Lugano «… come una giovane piena di entusiasmo che vuole crescere e migliorare …» Michael Maxelon Responsabile Processi & Qualità, Previdenza Imprese, Basilea «La Helvetia è una ‹family company›, un concetto che ben si adatta a un’assicurazione, poiché ispira fiducia.» Daniel Kissling Responsabile Servizio esterno Regione Ovest, Neuchâtel «…fiducia, credibilità e la consapevolezza che dipende anche da me …» Heinz Lendenmann Responsabile clienti privati non vita, San Gallo «Il Gruppo sfrutta le sinergie e compensa i rischi.» 46 | 47 FRANCOFORTE «La città internazionale al centro della Germania, con una qualità della vita molto migliore di quanto non pensi chi non la conosce.» Wolfram Wrabetz INTERVISTA A WOLFRAM WRABETZ CEO HELVETIA GERMANIA Da quando ha assunto la funzione di CEO? E cosa faceva Cosa apprezza in modo particolare dei collaboratori della prima? Helvetia? «Dal 1995. Prima avevo imparato a conoscere il settore presso «Competenza e affidabilità, grazie alle quali ciascuno può la Gerling, che allora era la maggiore compagnia di assicura- svolgere il proprio lavoro in modo autonomo e responsabile, con zioni industriali, e successivamente studiato economia e diritto soddisfazione di tutti e in ultima analisi anche con successo.» all’università. Dopo ho lavorato per la Helvetia per quasi quindici anni, ricoprendo diverse funzioni.» Qual è secondo lei la sfida principale per la Helvetia sul suo mercato? Qual è per lei l’aspetto più importante del suo lavoro? «Mantenere l’autonomia, raggiungendo i nostri ambiziosi obiet- «Saper lavorare in squadra, cioè indurre il maggior numero tivi economici e finanziari.» possibile di collaboratori ad andare nella stessa direzione, per realizzare i nostri obiettivi comuni di politica di gestione.» Cosa desidera raggiungere con la Helvetia nel futuro? «Dare il mio contributo al mantenimento dell’indipendenza, grazie Come descriverebbe se stesso come persona? alla continuità dei risultati tradizionalmente positivi portati dalla «Come un uomo di famiglia che ha bisogno di armonia e anche Germania.» nel lavoro non evita i conflitti, ma preferisce decisamente lavorare con buoni collaboratori in modo quanto più professionale Quali obiettivi privati ha per il prossimo futuro? e proficuo possibile.» «Viaggiare il più possibile con la mia famiglia per vivere e sperimentare con l‘osservazione diretta la varietà di questo Come concilia le notevoli esigenze della sua professione con mondo.» la vita privata? «Cercando appena possibile di coinvolgere la mia famiglia almeno nei miei doveri di rappresentanza, per non dare a mia moglie e ai miei figli, ma nemmeno a me stesso, la sensazione di vivere in due mondi separati.» 48 | 49 FATTI E CIFRE Mercato assicurativo tedesco e posizione offre innovativi prodotti per la previdenza per la vecchiaia. La della Helvetia «Helvetia International», fondata nel 1989 in primo luogo per Il mercato assicurativo tedesco è dominato da una concorrenza fornire servizi al mercato interno europeo, si rivolge soprattutto molto intensa. Circa 120 grandi compagnie si spartiscono il a industrie e grandi clienti. L’affiliata più giovane, la «Helvetia mercato, talvolta in competizione con banche, casse di rispar- Leben Makler-Service GmbH», costituita nel 2001 per occuparsi mio e società di gestione di fondi. In Germania, la Helvetia si della distribuzione nel settore e-business, possiede una propria presenta come una compagnia di assicurazioni generali media piattaforma Internet con speciali servizi on line che le consente e un‘assicurazione vita di piccole dimensioni. di fornire un‘assistenza ottimale soprattutto agli intermediari indipendenti. Offerta La Helvetia Germania, come assicurazione generale, copre La Helvetia Germania pratica una coerente politica di decen- quasi l‘intera fascia delle esigenze private e aziendali. Nei rami tramento, nell’ambito della quale la Direzione per la Germania malattia, protezione giuridica, risparmio per la casa e fondi svolge prevalentemente funzioni strategiche di pilotaggio, svi- d’investimento, collabora da molti anni con partner di fama. luppo e assistenza mentre le 10 direzioni di filiale a essa subordinate, che si occupano dell‘evasione di pratiche e della distribu- La Helvetia annovera tra i suoi clienti numerosissime importanti zione, grazie alle ampie competenze di cui sono dotate, offrono imprese, quali la Metro, case automobilistiche dei marchi Daim- un’assistenza concreta e orientata al cliente. Nel complesso, la- lerChrysler e Ford e il Ministero degli esteri della Repubblica fe- vorano per la Helvetia Germania circa 800 collaboratori. derale di Germania. Rete di distribuzione Organizzazione e struttura di distribuzione Oltre al servizio interno delle direzioni di filiale, la Helvetia La Helvetia è presente sul mercato tedesco con tre compagnie dispone di un servizio esterno composto da dipendenti dediti di assicurazioni e una società di distribuzione. La centrale di all‘ampliamento e alla gestione della rete di distribuzione e tutte le società si trova al centro della metropoli finanziaria di all‘assistenza agli intermediari, il quale ha contribuito in misura Francoforte sul Meno. Oltre alla «Direzione per la Germania» determinante a portare la Helvetia a un livello elevato per quanto della tradizionale assicurazione generale, dal 1987 esiste an- riguarda l’assistenza. Complessivamente, la rete di distribuzione che la Helvetia Lebensversicherung (assicurazione vita) che della Helvetia Germania comprende oltre 300 intermediari in esclusiva e circa 7’000 intermediari indipendenti. volte premiata e all’esclusiva gestione patrimoniale «Helvetia Struttura dei premi Prime-Invest» di recente introduzione. È stato inoltre possibile Premi lordi operazioni dirette Germania: Non vita 45.7% 10.2% 25.4% 12.3% 6.4% assicurazione di cose trasporti veicoli a motore responsabilità civile infortuni/malattia Premi lordi operazioni dirette Germania: Vita 56.1% vita individuale 13.5% vita collettiva 30.4% abbinata a fondi migliorare il posizionamento con gli intermediari indipendenti e rafforzare la propria organizzazione di distribuzione. Investimenti Per quanto concerne l’ottimizzazione dei processi nell’ambito del settore privati, nel 2006 è stato introdotto un nuovo sistema informatico. Inoltre, è stato aggiornato il sistema adottato per la propria distribuzione, adeguandolo alla Direttiva UE sugli intermediari assicurativi. Ora, con il nuovo sistema anche gli intermediari indipendenti ottengono una migliore assistenza. Seguendo i principi del sistema di gestione della qualità (EFQM), sono state ulteriormente intensificate le attività nei settori dell‘assistenza alla clientela, della configurazione dei prodotti e della liquidazione dei danni. Nelle operazioni non vita ultimamente, parallelamente all’attività corrente, è stata lanciata un’offensiva di distribuzione, con la Ulteriori investimenti nello sviluppo dei prodotti e della distribu- quale sono stati introdotti nuovi prodotti innovativi, come ad zione, uniti a una rigorosa gestione dei costi, costituiscono la esempio l’assicurazione per gli apparecchi fotovoltaici, che base del futuro orientamento strategico che mira a ottenere una hanno notevole risonanza e rafforzano l‘immagine di compa- crescita proficua e sostenibile attenendosi alle prescrizioni del gnia di assicurazioni innovativa di cui Helvetia già gode. Gruppo. Nel ramo vita, negli ultimi anni Helvetia si è distinta positivamente rispetto all‘andamento del settore, grazie a una notevole crescita dei premi e al conseguente incremento della quota di mercato, imputabili principalmente alla gamma di prodotti «CleVesto» più 50 | 51 Prospettive Sono previste le seguenti misure strategiche: il trasferimento a nuovi segmenti di clientela delle soluzioni la crescita del portafoglio mediante una campagna di qualità di prodotto che hanno riscosso successo e lo sviluppo di spe- e assistenza e interventi mirati di marketing, ciali progetti per target specifici, miglioramenti operativi grazie all’ottimizzazione dei processi l’aumento dell‘organico addetto alla distribuzione, tra l‘altro e al proseguimento dell’automatizzazione. tramite la creazione di contatti con altri intermediari e lo sviluppo di nuovi percorsi di distribuzione, Karlheinz Henrich Direttore di filiale, Monaco «Per la liquidazione dei danni operiamo secondo il principio della buona fede.» Silke Weyhe Collaboratrice RC infortuni (HUK-Betrieb), privati e aziende, Francoforte «Apprezzo soprattutto la possibilità di guardare oltre il proprio orticello e di conoscere più di un solo mercato locale.» Andreas Zeiske Responsabile attuariale, Direzione di filiale di Berlino «Possiamo permetterci di concentrarci sui nostri clienti senza doverci occupare di noi stessi.» Bernhard Hanke Collaboratore servizio tecnico estero, membro del comitato economico/Presidente del Consiglio aziendale della Helvetia Germania, Direzione di filiale di Colonia «Ci si conosce e ci si parla.» Wilhelm Henss Direttore reparto Key Account, grandi clienti, Francoforte «Una piccola compagnia di assicurazioni funzionante in grado di occuparsi personalmente dei clienti.» Peter Menzel Responsabile Sviluppo attuariale vita, Francoforte «… nella Helvetia, perché preferisco lottare per la promozione piuttosto che per la retrocessione.» Yvonne Parker Collaboratrice Aziende, Direzione di filiale di Francoforte «… un’impresa aperta, in cui dalla comunicazione con colleghi e superiori traspare un comportamento, uno stare insieme cordiali…» Norbert Piechowiak Amministratore Helvetia Leben Servizio intermediari/ Responsabile Distribuzione ramo vita, Francoforte «Sul mercato tedesco, la Helvetia è come un ‹motoscafo› che si fa strada agilmente tra i grandi ‹transatlantici› delle compagnie di assicurazioni.» 52 | 53 VIENNA «Vienna è diventata una delle città più interessanti d‘Europa in fatto di qualità della vita, economia e cultura. È unica anche per l’influenza tuttora percepibile e a tratti anacronistica della monarchia che ha plasmato la mentalità anche di popolazioni di altre culture. Vienna è semplicemente diversa.» Burkhard Gantenbein INTERVISTA A BURKHARD GANTENBEIN CEO HELVETIA AUSTRIA Da quando ha assunto la funzione di CEO? E cosa faceva Come concilia le notevoli esigenze della sua professione con prima? la vita privata? «Dal 1° giugno 2007, sono ancora un novellino. Negli ultimi 13 «Ho la fortuna di rilassarmi in fretta; quindi riesco a godere in- anni, ho lavorato per il Gruppo Generali a Monaco, Torino e tensamente del poco tempo che resta alla mia vita privata. Così Vienna, ultimamente nel Comitato direttivo in Austria.» riusciamo a programmare viaggi, concerti e visite agli amici e anche a mantenere gli impegni. Mia moglie sostiene però che è Qual è per lei l‘aspetto più importante del suo lavoro? ancora troppo poco e probabilmente ha ragione!» «Scegliere la giusta via strategica per la nostra impresa; essere un esempio per i miei collaboratori; mostrare autonomia inte- Cosa apprezza in modo particolare dei collaboratori della riore, malgrado le pressioni che posso subire da varie parti.» Helvetia? «La lealtà, l’impegno, la serietà e l’umanità, caratteristiche dun- Come descriverebbe se stesso come persona? que che rappresentano il miglior presupposto per vivere in modo «Un giocatore di squadra orientato al risultato e coerente che credibile la promessa espressa dal nostro marchio: soluzioni per- concede molta fiducia e tratta le persone con stima.» sonalizzate per clienti individuali.» Quali sono stati finora i suoi momenti di maggior successo come Cosa desidera raggiungere con la Helvetia nel futuro? CEO presso la Helvetia? «Dimostrare che una compagnia di assicurazioni di media gran- «L’accettazione aperta da parte dei miei colleghi del Comitato dezza può conseguire successi superiori alla media in termini direttivo e dei collaboratori.» sia di profitti che di crescita.» … e quali quelli più difficili? «Il giro che ho fatto nell’archivio al secondo piano interrato.» 54 | 55 FATTI E CIFRE Mercato assicurativo austriaco e posizione Organizzazione e struttura di distribuzione della Helvetia Complessivamente, circa 650 collaboratori, di cui 200 nella Il mercato assicurativo austriaco è caratterizzato da quattro sede centrale di Vienna e ca. 450 nelle regioni, servono i quasi grandi imprese e circa 70 compagnie piccole e medie. Con 300’000 clienti austriaci. una quota di mercato di circa l‘1,5%, Helvetia Austria si colloca vicino alle top 10. La distribuzione con personale interno è controllata da 4 direzioni regionali a Vienna, Linz, Graz e Innsbruck. I’260 collabora- L’attuale Helvetia Austria è scaturita il 2 ottobre 2006 dalla tori del servizio esterno assistono i clienti tramite una rete di 33 Helvetia Versicherung (nata per modifica della ragione sociale filiali mentre gli intermediari indipendenti sono seguiti da appo- della «Anker» costituita nel lontano1858) e dalla Helvetia, siti assistenti nelle 4 direzioni regionali. Direzione per l’Austria, specializzata da oltre 125 anni nelle assicurazioni trasporto. La sede principale della Helvetia nel centro di Vienna La sede principale della società si trova nel centro di Vienna Offerta sin dal 1869. Dopo aver acquistato numerosi edifici circostanti, La Helvetia Austria gestisce tutti i rami del settore vita e infortuni l’impresa, tra il 1912 e il 1914, vi fece costruire un palazzo di e si distingue per la concentrazione sui clienti privati e le pic- uffici di 7 piani. Un ponte con il singolare orologio del pittore cole imprese, nonché per l’attività di nicchia dell’assicurazione di corte Franz von Matsch, denominato orologio dell‘Anker, che trasporto. Grazie ai prodotti destinati a settori selezionati e alla oggi rappresenta un‘attrattiva turistica della città, collega due consulenza personalizzata per i clienti privati in base all’età, la edifici. L‘immobile storico è stato completamente restaurato negli Helvetia ha ormai assunto un ruolo d’avanguardia. ultimi anni e dal 2005 la sede principale della Helvetia Austria risplende di nuova luce. Struttura dei premi Premio «Committed to Excellence» Premi lordi operazioni dirette Austria: Non vita 36.3% 2.7% 37.9% 13.4% 9.7% assicurazione di cose trasporti veicoli a motore responsabilità civile infortuni/malattia La Helvetia Austria nella primavera del 2006 è stata la prima società finanziaria austriaca a ottenere dalla Austrian Foundation for Quality Management, la locale filiale della EFQM, il premio «Committed to Excellence» per la sua coerente ottimizzazione dei processi commerciali nell’ambito del modello EFQM. Premi lordi operazioni dirette Austria: Vita 79.3% vita individuale 20.7% abbinata a fondi In Austria, nel 2006, un anno completamente all’insegna del nuovo marchio e del riposizionamento dell’azienda, si è dimostrato che la nuova immagine è percepita molto positivamente anche dal pubblico. Infatti, con il cambio di nome da Anker a Helvetia, la società non ha praticamente perso clienti, ma ne ha già acquisiti molti nuovi. 56 | 57 Prospettive I presupposti per una crescita proficua in Austria restano buoni. Con il nuovo nome «Helvetia», innovazioni a livello di prodotti ben preparate e molti interventi di aumento della produttività di distribuzione, la Helvetia è pronta per aumentare la crescita e la redditività nei prossimi anni. Per il periodo dal 2007 al 2010, la Helvetia Austria ha obiettivi di crescita ambiziosi e ha già in parte posto le basi per il futuro successo, le quali comprendono: il rafforzamento del posizionamento nel ramo vita attraverso i nuovi prodotti abbinati a fondi, lanciati nella primavera 2007, la creazione del settore «previdenza aziendale per la vecchiaia», nuove relazioni con gli intermediari e la professionalizzazione della gestione degli intermediari, il riposizionamento nel settore aziende con un nuovo approccio in termini di marketing e prodotti, ulteriori misure di incremento della produttività del servizio esterno e il proseguimento delle misure di qualità per l’ottimizzazione dei processi. Thomas Stellfeld Coordinatore dei sistemi di distribuzione IT, Distribuzione, Vienna «Riesco a conciliare la mia professione con il mio hobby – perfetto!» Mario Hemetsberger Collaboratore Servizio esterno, Direzione regionale Austria superiore, Filiale di Vöcklabruck «… buon clima di lavoro, prodotti interessanti, buone possibilità di guadagno …» Sabine Rossmann Responsabile team Nord/Ovest, Non vita (privati e auto), Vienna «… sicurezza abbinata a cosmopolitismo…» Harald Thornton Presidente del Consiglio aziendale centrale, Vienna «Un’impresa in cui ci si conosce e ci si interessa gli uni degli altri.» Birgit Huber Referente per i grandi sinistri Responsabilità civile, Vienna «… un’assicurazione ricca di tradizione nel cuore di Vienna. Non una grande impresa, molta assistenza personale…» Matthias Ruetz Area manager, Distribuzione, Innsbruck e Dornbirn «Un’azienda trasparente con obiettivi chiaramente definiti.» Hermine Schaffhauser Segreteria/ufficio assistenza, Direzione regionale Sud, Graz «…coesione, lealtà, rispetto e onestà tra colleghi …» Christoph Scheifinger Ispettore di direzione, Servizio esterno, Vienna «Mi sento semplicemente a mio agio e al sicuro, indubbiamente grazie alle persone, ai miei colleghi e ai clienti con cui collaboro.» 58 | 59 MILANO «Milano è una città cosmopolita piena di energie spesso inespresse.» Fabio De Puppi INTERVISTA A FABIO DE PUPPI CEO HELVETIA ITALIA Qual è per lei l‘aspetto più importante del suo lavoro? «Che la storia di una Società deve sopravvivere a quella de- «Riuscire a fare crescere professionalmente e umanamente i gli uomini che vi hanno lavorato, ma allo stesso tempo che gli collaboratori.» uomini che vi lavorano devono occuparsi di far prosperare la Società ben oltre il loro proprio orizzonte professionale.» Quali sono stati finora i suoi momenti di maggior successo come CEO presso la Helvetia? Cosa apprezza in modo particolare dei collaboratori della «Essere riuscito ad affermare la Helvetia come una piccola Com- Helvetia? pagnia la cui serietà e affidabilità sono riconosciute da tutto il «Il loro senso di appartenenza, la loro professionalità e la loro mercato e specialmente dai nostri intermediari.» dedizione.» … e quali quelli più difficili? Cosa rappresenta per lei l’appartenenza a un gruppo assicura- «Quelle in cui le circostanze di mercato mi hanno costretto a prendere tivo internazionale? decisioni dure e forse incomprese sulla politica da seguire.» «Io ho passato più della metà della mia carriera al servizio di Società Internazionali e da questo punto di vista posso solo dire Come descriverebbe la Helvetia ai suoi amici? che è un’esperienza generalmente positiva che apre la mente. «La Helvetia è una Compagnia che, anche per la sua dimensione, Certo l‘esperienza Helvetia è per me quella più positiva fra può vantare una caratteristica particolare e non facilmente quelle che ho avuto modo di sperimentare.» rintracciabile presso molte altre Società Assicurative: una peculiare capacità di relazione e di vicinanza con i suoi interlocu- Cosa desidera raggiungere con la Helvetia nel futuro? tori, clienti e intermediari.» «Una posizione di chiaro riconoscimento di operatore di qualità nel segmento dei clienti persone e piccole/medie imprese Che idea ha della Svizzera? del Nord e del Centro Italia, pro-attivamente incontrati dalla «Di un paese molto ordinato e organizzato con un forte orgo- specifica tipologia degli intermediari indipendenti professionali. glio per i propri usi e le proprie tradizioni locali. Un paese che Assicurarne così la crescita e la redditività nel tempo.» fa dell’affidabilità la sua più apprezzata dote.» Quali obiettivi privati ha per il prossimo futuro? Festeggiamo i «150 anni di Helvetia». Che cosa le fa venire in «Vorrei essere un buon nonno per la mia nipotina Margherita e mente questa ricorrenza? soddisfare le tante curiosità della vita che ancora serbo.» 60 | 61 FATTI E CIFRE Mercato assicurativo italiano e posizione Organizzazione e struttura di distribuzione della Helvetia La Helvetia Italia occupa attualmente circa 300 collaboratori. La Helvetia opera in Italia dal 1948 e oggi è presente sul mer- Oltre alla sede centrale di Milano, vi sono ispettorati sinistri a cato con due società, la Helvetia Assicurazioni, Direzione per Brescia, Firenze, Genova, Padova, Parma, Rimini, Roma, Torino l’Italia, responsabile per le operazioni non vita e la Helvetia Vita e Verona. S.p.A., per il ramo vita. Nel settore non vita, Helvetia si annovera tra le 30 compagnie di assicurazioni leader in Italia men- Ai fini di un ulteriore rafforzamento della distribuzione, la Helvetia tre nel ramo vita ha dimensioni relativamente ridotte. Italia negli ultimi anni ha costantemente ampliato la propria rete di agenzie; attualmente operano per la società ca. 300 agenzie Sul piano geografico, l’attività continua a essere concentrata sulle non esclusive nel ramo vita, mentre per la Helvetia Vita lavorano province economicamente interessanti del Nord del paese. al momento circa 350 agenti, cui si aggiungono 120 broker e intermediari finanziari. Sono stati inoltre stipulati circa 10 accordi Offerta di distribuzione con banche. Complessivamente, la Helvetia Viene sempre prestata la massima attenzione allo sviluppo conta circa 400’000 clienti in Italia. di nuovi prodotti in tutti i settori di attività della Helvetia Italia. L’entrata in vigore del Codice delle assicurazioni private e l’introduzione del sistema di risarcimento diretto mirano a rafforzare la fiducia dei consumatori e degli investitori nel sistema assicurativo italiano e a migliorare costantemente la qualità dei servizi. Helvetia. Per la rete degli intermediari finanziari è stata invece Struttura dei premi Premi lordi operazioni dirette Italia: Non vita 21.4% 1.3% 55.7% 8.5% 13.1% assicurazione di cose trasporti veicoli a motore responsabilità civile infortuni/malattia Premi lordi operazioni dirette Italia: Vita 87.0% vita individuale 13.0% abbinata a fondi creata un’assicurazione a rendite individuali, abbinabile a funds of funds o alla gestione separata Helvirend. Prospettive Con il nuovo orientamento strategico, sono state poste chiare basi per una crescita proficua. Per questo motivo sono in fase di realizzazione numerose iniziative, tra cui: l’ulteriore ampliamento della rete di distribuzione nelle regioni e città del Nord del paese, interessanti per la Helvetia, una concentrazione ancora maggiore sui target dei singoli individui, delle famiglie e delle PMI, nonché sullo sviluppo di soluzioni globali particolarmente attraenti per questi gruppi, il lancio di nuovi prodotti d‘investimento/vita abbinati a fondi, mediante lo sfruttamento delle sinergie interne al Gruppo, Nell’ambito delle polizze vita, viene portato avanti, attraverso un ulteriore incremento dell’efficienza operativa, soprattutto canali di distribuzione specializzati, lo sviluppo di prodotti in nella distribuzione, mediante la creazione di un modello di abbinamento alla concessione di mutui, piccoli crediti e prestiti processo globale computerizzato, con addebito diretto sullo stipendio o sulla rendita. Non si tratta interventi mirati di marketing (promozione della competenza in questo caso solo della vendita di un prodotto assicurativo, ma sui target, sfruttamento della «swissness», ecc.) di uno speciale processo generalmente messo in atto in base agli specifici requisiti del canale distributivo. La Helvetia Italia, operatore concentrato e specializzato nei segmenti della clientela privata e delle PMI, è convinta di poter agire In un mercato caratterizzato da una forte concorrenza, negli con successo e crescere in modo proficuo anche in futuro. ultimi anni, la Helvetia si è impegnata con successo nel miglioramento qualitativo del mix di prodotti e del portafoglio assicurativo non vita. Inoltre, si è concentrata sulla previdenza libera che appare il settore più adatto per la rete di agenzie della 62 | 63 Rita Gesuele Dirigente – Canali Distributivi, Milano «Dalla Helvetia valgono i principi etici, l’affidabilità e l’accessibilità.» Claudia Cavallero Funzionario – Assistente Condirettore e Riassicurazione, Milano «… dinamica e per certi versi divertente, anche se ci si arrabbia. Insomma vivibile.» Arturo Vicentini Funzionario – Ge.si.ass – SI, Milano «Azienda che permette ai singoli di esprimersi.» Marco Ornaghi Dirigente – Tecnica Vita, Milano «…con possibilità di scambio di esperienze internazionali…» Pierangelo Turri Dirigente – Danni Aziende, Milano «… affidabile, una vera Compagnia di Assicurazioni, proiettata sul servizio al cliente e sulla risoluzione delle necessità di quest‘ultimo. Tocco umano non comune…» Dorotea Falcone Procuratore – Amministrazione, Milano «Una Compagnia che dà sicurezza, molto attenta ai bisogni sia dei dipendenti che dei clienti.» Kristina Levon Pianificazione e Controllo, Milano «Trasparenza, correttezza, rispetto, anche verso il cliente. L‘assicurazione senza trucchi.» Valentina Bergonti Procuratore – Amministrazione, Milano «Onestà, professionalità, rispetto, tolleranza, coerenza tra il dire e il fare.» 64 | 65 SIVIGLIA “Siviglia è una città piena di vita, in cui a ogni angolo ti aspetta una sorpresa. Gli abitanti sono felici e sanno godersi la vita.” Jozef Marie Paagman INTERVISTA A JOZEF MARIE PAAGMAN CEO HELVETIA SPAGNA Da quando ha assunto la funzione di CEO? E cosa faceva Come concilia le notevoli esigenze della sua professione con prima? la vita privata? «Sono CEO della Helvetia Spagna dal settembre 1998. Prima ri- «Non posso negare che il mio ruolo mi imponga molti impegni coprivo la funzione di CFO nell’allora società Cervantes. Prima anche a livello personale. Ciò è possibile solo grazie all’aiuto di entrare alla Helvetia nel gennaio 1989, ero auditor presso di mia moglie e delle mie figlie, alle quali devo molti dei miei un’impresa internazionale.» successi professionali. Comunque cerco di trovare il tempo per la famiglia che è anche il mio hobby preferito.» Qual è per lei l‘aspetto più importante del suo lavoro? «In ogni caso dirigere, delegando e motivando, le persone che Festeggiamo i «150 anni di Helvetia». Che cosa le fa venire in compongono la Helvetia Spagna. Poiché desidero essere sempre mente questa ricorrenza? un passo avanti rispetto alle tendenze che dominano il settore «Vorrei esprimere la mia gratitudine a tutte quelle persone che in assicurativo, il mio stile dirigenziale è molto attivo e vicino alle questi 150 anni, con il loro impegno e il loro lavoro, ci hanno persone.» consentito oggi di festeggiare questo speciale anniversario. Auguri a tutti!» Come descriverebbe se stesso come persona? «Mi ritengo una persona molto attiva, ambiziosa, onesta e sin- Cosa desidera raggiungere con la Helvetia nel futuro? cera. Inoltre, sono molto esigente con me stesso e anche con «Vorrei continuare a dedicare tutte le mie forze alla crescita della gli altri.» Helvetia sotto tutti gli aspetti, per essere forti in futuro e perché, quando la Helvetia festeggerà i suoi 175 anni, anche se da ex Quali sono stati finora i suoi momenti di maggior successo come collaboratore, io possa dire: ‹Anch‘io ho posto la mia piccola CEO presso la Helvetia? pietra nella costruzione di questo grande gruppo!›.» «Indubbiamente l‘aver sempre goduto della fiducia del Gruppo Helvetia e soprattutto il fatto che, in un periodo di soli 4 anni, con due fusioni riuscite, sono riuscito a creare la Helvetia Spagna di oggi e a superare di gran lunga le previsioni.» 66 | 67 FATTI E CIFRE Mercato assicurativo spagnolo e posizione Offerta della Helvetia La Helvetia Spagna possiede un ampio assortimento di prodotti Il mercato assicurativo spagnolo è fortemente frammentato, con per i privati e le piccole e medie imprese e attribuisce grande un gran numero di assicurazioni, soprattutto nel ramo non vita. valore ai servizi e alla qualità. Pertanto, il grado di concentrazione delle top 10 nel settore vita e non è nettamente inferiore agli altri mercati europei. Per Organizzazione e struttura di distribuzione quanto riguarda in particolare il ramo vita, il mercato spagnolo La società dispone di 3 centri di servizio (Pamplona a Nord, Ma- presenta un enorme potenziale di crescita, ma i premi pro capite drid al Centro e Siviglia al Sud) che coprono l’intero territorio e la penetrazione del mercato (quota di premi rispetto al nazionale, nonché di una vasta rete di distribuzione, suddivisa prodotto interno lordo) sono ancora molto inferiori alla media in 7 zone e 54 filiali in tutta la Spagna. europea. Nel prossimo futuro, si prevede tuttavia uno sviluppo leggermente più moderato. La Helvetia Spagna impiega circa 550 collaboratori, dei quali un buon 25% nelle vendite, oltre a vantare un’estesa rete di di- La distribuzione delle assicurazioni è divisa in due parti. Mentre nel segmento non vita dominano i tradizionali canali di distribuzione (agenti e intermediari) con una percentuale pari a circa il 70% sul totale delle nuove polizze, nel settore vita quasi il 70% dei nuovi contratti è generato tramite le banche. La Helvetia Spagna si annovera tra le 30 compagnie leader che offrono diversi prodotti e non rientrano nel settore bancario. In Andalusia e Navarra, dove sono concentrate le sue attività, la Helvetia si colloca al top della categoria. Per quanto concerne la distribuzione geografica del volume dei premi, il 44% va al Sud, il 28% al Nord e il 28% al centro della Spagna. stribuzione con oltre 1’600 rappresentanti e intermediari. La sede principale della Helvetia a Siviglia Prospettive La sede principale della Helvetia in Spagna si trova a Siviglia, L’obiettivo per i prossimi anni consiste in una netta incentivazione nell’edificio ad opera del famoso architetto spagnolo Rafael Mo- della crescita e nell’incremento della quota di mercato della neo insignito del premio Pritzker e inaugurato nel 1987 che, con Helvetia Spagna, senza porre a rischio il livello di redditività, la sua collocazione di fronte alla Torre del Oro sulle rive dello attualmente ottimo. Inoltre, si mira a ottenere una riduzione storico fiume Guadalquivir, è un emblema della città. sensibile del coefficiente di costo, tra l’altro mediante opportuni aumenti dei volumi. Struttura dei premi Premi lordi operazioni dirette Spagna: Non vita 39.1% 6.0% 37.3% 7.5% 10.1% assicurazione di cose trasporti veicoli a motore responsabilità civile infortuni/malattia L’indirizzo strategico della Helvetia Spagna prevede il raggiungimento di questi obiettivi, tramite l’intensificazione delle attività di cross selling, speciali programmi di vincolo per broker e agenti, misure di incremento dell’efficienza e dell‘efficacia nella distribuzione, una maggiore concentrazione sul ramo vita in termini di prodotti e distribuzione, Premi lordi operazioni dirette Spagna: Vita 60.3% vita individuale 32.0% vita collettiva 7.7% abbinata a fondi il lancio di prodotti innovativi per target specifici, il proseguimento dell‘affermato orientamento verso la qualità e l’assistenza. Le prospettive di crescita dell’economia spagnola, stimate positivamente anche per il futuro, e le «esigenze di recupero» nel ramo vita sono condizioni che consentono di fare previsioni molto favorevoli. Pertanto, la Helvetia Spagna è convinta, con le misure avviate e quelle in progetto, di poter sfruttare a proprio favore le opportunità di crescita offerte dal mercato assicurativo spagnolo. 68 | 69 Ángel Ramón Abad Almeda Responsabile Controlling, Siviglia «… una compagnia di assicurazione multinazionale svizzera che incarna i valori positivi di quel paese e conosce e rispetta la situazione locale di ogni succursale estera.» Beatriz Ávila Soto Collaboratrice Direzione regionale, Toledo «La Helvetia, un’impresa composta da persone … che hanno un viso e un nome sia all’interno sia all’esterno.» Eligio Clavijo Ramos Responsabile assicurazione aziende, Siviglia «È una delle tante compagnie di assicurazioni presenti sul mercato, ma con una caratteristica che la distingue da tutte le altre: i rapporti tra clienti/assicurati e intermediari.» Fernando Delgado Calvo-Rubio Collaboratore Direzione regionale, Siviglia «L’appartenenza a un gruppo assicurativo internazionale trasmette un senso di fiducia, stabilità e sicurezza.» Maite Bayona Hernández Collaboratrice Logistica, Pamplona «Sui nostri servizi contano sia i nostri clienti sia altre persone.» Desirée Flores Carrero Javier Salas Isequilla Collaboratrice Danni corporali, Siviglia Responsabile Direzione regionale, Madrid «Per affermarsi tra i migliori in un settore con tanta concorrenza, non basta fornire un buon servizio; deve essere il migliore.» «È motivante divertirsi lavorando e ottenere anche dei riconoscimenti. Siamo un team straordinario.» Asunción Induráin Larraya Collaboratrice Direzione regionale, Pamplona «Conseguire insieme un utile per garantirsi il futuro e superare le difficoltà.» 70 | 71 PARIGI «Una città di cui si dice che sia la più bella del mondo. In ogni caso, una città che riscopro ogni volta.» Alain Tintelin INTERVISTA A ALAIN TINTELIN CEO HELVETIA FRANCIA Da quando ha assunto la funzione di CEO? E cosa faceva Come concilia le notevoli esigenze della sua professione con prima? la vita privata? «Ho assunto la funzione di CEO nel luglio del 1993, quando la «Trovo una compensazione soprattutto nel mio ambiente fami- Helvetia si stava riorganizzando in Francia ed era concentrata liare e personale, dove posso riposare e mantenere una certa fre- sull’assicurazione trasporto. Prima ero responsabile della Dire- schezza di spirito. Amo molto il golf che mi consente di prendere zione regionale di Helvetia a Lione, dove ero entrato 25 anni mentalmente le distanze dal lavoro che altrimenti mi tiene sempre fa come ispettore.» molto occupato.» Quali sono stati finora i suoi momenti di maggior successo come Festeggiamo i «150 anni di Helvetia». Che cosa le fa venire in CEO presso la Helvetia? mente questa ricorrenza? «La nomina a CEO per la Francia quasi 15 anni fa resta per me «Anche senza glorificare il passato, si possono solo ricordare un’importante tappa della mia carriera, ma anche le varie acqui- con grande rispetto coloro che ci hanno preceduti e hanno fatto sizioni di singoli portafogli di assicurazioni trasporto, conclusesi della Helvetia quel che è oggi. A ciò aggiungerei un certo orgog- con successo, rappresentano esperienze positive.» lio personale per aver contribuito a questo successo.» … e quali quelli più difficili? Qual è secondo lei la sfida principale per la Helvetia sul suo «Forse a parte poche situazioni nell’ambito dell’ordinaria ammi- mercato? nistrazione, in cui si sono dovuti sbrigare contemporaneamente «Si tratta innanzitutto di mantenere la nostra posizione di mercato molti progetti, ho davvero pochi ricordi negativi degli ultimi 15 di specialisti tra i primi assicuratori, ovviamente continuando a anni. Rimpiango che alcuni collaboratori qualificati ci abbiano registrare risultati positivi che ci consentano di conservare il no- lasciati prima che potessimo offrire loro delle possibilità di car- stro valore posizionale nella strategia del Gruppo.» riera nell‘azienda.» Cosa desidera raggiungere con la Helvetia nel futuro? «Vorrei contribuire a raggiungere gli obiettivi di cui parlavo, con convinzione ed entusiasmo.» 72 | 73 FATTI E CIFRE Mercato assicurativo francese e posizione Offerta di Helvetia La Helvetia offre principalmente polizze merci e di responsabilità Come negli altri paesi europei, anche in Francia i grandi gruppi civile per gli spedizionieri. di portata globale o almeno europea si dividono un mercato, dominato da una forte pressione concorrenziale. Tra i suoi clienti conta numerose imprese rinomate, come Geodis, Schenker, Metro, Lactalis, Hermes o Christian Dior. La Helvetia Francia, per le sue dimensioni e la sua specializzazione nell’assicurazione trasporto, è un piccolo operatore del mer- Organizzazione e struttura di distribuzione cato assicurativo francese che inizialmente operava nel settore Sede della «Helvetia, Direzione per la Francia» è Courbevoie, dell’assicurazione antincendio e trasporto, per poi dedicarsi nelle vicinanze de «La Défense», il centro industriale e finanzia- anche ad altri rami. rio di Parigi. La sede principale della Helvetia in Francia svolge Nel 1993 vi è stata una svolta strategica, dopo la quale Helvetia le funzioni strategiche relative a direzione, sviluppo e assistenza si è concentrata solo sull’assicurazione trasporto, rinunciando a amministrativa. A Courbevoie, si trova però anche un reparto gestire altri rami. Recentemente, la sua posizione si è consoli- trasporti che, nel territorio assegnatogli comprendente Parigi, il data anche in virtù dell’acquisto di singoli portafogli. Nord, l’Ovest e il Sud-ovest della Francia, raggiunge circa la metà del fatturato totale. Le altre aree geografiche sono invece Grazie alla specializzazione nell’assicurazione trasporto, la coperte dalle rappresentanze di Lione, Marsiglia e Colmar. Helvetia ha potuto acquisire una posizione leader in questo settore, in cui con una quota di mercato intorno al 6% è oggi la Queste rappresentanze e il reparto trasporti di Courbevoie sono quinta assicurazione francese. unità autonome che vantano un raggio d’azione molto ampio per servire in modo ottimale gli assicurati. Esse garantiscono l’assistenza tecnico-commerciale, stipulano contratti, li amministrano e liquidano i sinistri. Con i suoi quasi 90 collaboratori, distribuiti in tutta la Francia, Prospettive la Helvetia può contare su un’organizzazione decentrata che le Si vedono potenzialità di miglioramento nell’ambito dei costi, consente di essere vicina a clienti e partner. Per la distribuzione in cui si possono fare ulteriori progressi mediante ottimizzazio- dei prodotti utilizza una rete di circa 1’700 broker e agenti che a ni dei processi di amministrazione e distribuzione. L’indirizzo loro volta si rivolgono a imprese industriali e commerciali, espor- introdotto dalla nuova strategia comprende: tatori, importatori e specialisti dei trasporti. un’ottimizzazione e l’ampliamento dell’organizzazione di distri- Sul totale dei premi circa il 49% è attribuibile alle polizze merci lo sviluppo di nuovi prodotti, ancora più modellati sulle buzione ai fini di una maggiore penetrazione del mercato, e il 40% alla responsabilità civile per gli spedizionieri mentre i esigenze dei clienti e della distribuzione, restanti segmenti del trasporto incidono per circa l‘11%. l’incremento delle abilità di specialista dell’assicurazione trasporto e la relativa commercializzazione ancora più mirata. La Helvetia Francia è convinta di poter agire con successo sul competitivo mercato delle assicurazioni trasporto anche in futuro e generare la necessaria crescita. 74 | 75 Anne Demollière Underwriter Trasporti, Rappresentanza regionale di Lione «… da quando sono entrata in questa azienda ho sempre tratto vantaggio dal desiderio di aggiornarsi costantemente. Sono orgogliosa dell‘ottima immagine della compagnia di assicurazione per cui lavoro.» Eric Becherini Analista Informatico e Organizzazione interna, Courbevoie/Parigi «… la competenza tecnica e la qualità dei rapporti sviluppati nella rete, la capacità di reazione e la scrupolosità di tutti i collaboratori, quando si tratta di soddisfare le esigenze dei clienti …» Malika Boulamzagre Contabile, Courbevoie/Parigi «… si è fatta un buon nome nello speciale settore dell’assicurazione trasporto e proprio a causa di questa specializzazione vanta una maggiore credibilità rispetto ad altre compagnie di assicurazione.» Jacques Dechesne Responsabile della Rappresentanza regionale, Marsiglia «… approfittare dell’esperienza di un grande Gruppo, per lavorare con una certa tranquillità interiore e restare forti nel nostro settore specializzato.» 76 | 77 INTERVISTA A ROLF AFFOLTER CHIEF REINSURANCE EXECUTIVE È vero che la Helvetia è sempre stata un riassicuratore? Perché la Helvetia, come tanti altri primi assicuratori, non ha «È vero. Sin dalla sua fondazione nel 1858, la Helvetia ha ope- abbandonato la riassicurazione? rato nell’ambito della riassicurazione, seppure solo nel ramo «Si può ritenere che i nostri concorrenti non abbiano abbando- trasporti. Nel 1934 ottenne l’autorizzazione all’esercizio della nato la riassicurazione, perché aveva successo. Al contrario, riassicurazione di responsabilità civile e di cose e nel 1939 la spesso subivano ingenti perdite, cosa che alla Helvetia non acca- concessione per la riassicurazione nel ramo vita. deva mai, grazie alla prudente politica di sottoscrizione adottata per la riassicurazione. Comunque, anche oggi ci sono ancora Nel 1863, la Helvetia, insieme al Credit Suisse e alla Banca molte compagnie di assicurazioni che praticano la riassicura- commerciale di Basilea, fondò la Compagnia svizzera di riassi- zione in misura ridotta per compensare l’attività assicurativa.» curazione, dando segno dello spirito pionieristico che animava la Helvetia di allora. Oggi purtroppo non abbiamo più una par- La Helvetia può sopravvivere alla concorrenza con i grandi tecipazione della stessa entità nella Swiss Re, attualmente il più riassicuratori cosiddetti professionali? grande riassicuratore del mondo!» «Certo! Ne diamo prova da molti anni. Oggi molti cedenti cercano di ampliare la gamma di riassicurazione per non di- Perché oltre alla prima assicurazione la Helvetia decise di pendere dai grandi riassicuratori. In questo ambito, la Helvetia è occuparsi anche della riassicurazione? un’alternativa ben accetta. Le qualità che ci rendono convincenti «Nel XIX° secolo, la riassicurazione e la prima assicurazione sono l’affidabilità, la continuità e lo swissness. Inoltre, rispetto ai erano piuttosto vicine; ad esempio, nelle registrazioni non si concorrenti, abbiamo costi molto contenuti.» distingueva tra operazioni dirette e indirette. Sino alla Seconda Guerra Mondiale, da noi i premi presentavano un volume mo- In quali mercati è attiva la riassicurazione e con che tipo di desto. Successivamente, una parte sostanziale delle operazioni operazioni? dirette venne scambiata con società britanniche. Nel 1976 la «In linea di principio operiamo in tutto il mondo, ma in effetti ci Helvetia decise di spingere la riassicurazione, per ottenere una concentriamo sui mercati OCSE. migliore compensazione delle operazioni dirette. La riassicura- Offriamo solo la riassicurazione contrattuale, gran parte della zione fu professionalizzata e si aumentò il personale. Tuttavia, quale si basa ancor oggi su operazioni proporzionali. Sottoscri- per il Gruppo la riassicurazione resta ancora oggi un’attività di viamo tutti i rami, ma restiamo fortemente impegnati per circa il nicchia gestita con prudenza che fornisce comunque un contri- 50% nel’assicurazione di cose a breve termine.» buto positivo al risultato.» 78 | 79 Quale ruolo esercita il cosiddetto rating per un riassicuratore? «Per un riassicuratore il rating è ciò che di fatto gli consente di sottoscrivere le operazioni. Molti cedenti oggi richiedono un rating almeno A e, solo in casi eccezionali, per assicurazioni di cose a breve termine, accettano anche un rating BBB. Sostanzialmente, con un rating più alto, per il cedente il rischio di per- Business Mix Gross Premium by Branch 2% 2% 2% 7% 1% Life Accident Credit/Bonds Engineering Energy 8% 10% 15% 5% 48% dita del credito è inferiore e di conseguenza occorre accantonare meno capitale proprio. Gross Premium by Market Siamo molto lieti oggi di avere un rating ‹A› interattivo di Standard & Poors, grazie al quale abbiamo potuto evitare di perdere buoni affari e talvolta riacquistare affari che avevamo perso a 53% Helvetia country markets 14% Other EU-markets 33% Others causa di un rating più basso.» Gross Premium by Class 3% 9% 28% 60% Cat XL Risk XL Surplus Quota Share Liability Marine Motor Aviation Property Iris Studer Head Operational Services Reinsurance, San Gallo «… stima reciproca, agire pragmatico, comunicazione e critica aperta, fiducia e appoggio reciproci.» Christine Brühlmann Technical Reinsurance Accountant, San Gallo «Le donne hanno più opportunità, la Helvetia si mette al passo coi tempi … e lavora con le tecniche più avanzate …» Daniel Fiechter Assistant Marketing Executive, San Gallo «… diversità linguistica, diverse mentalità, impegno per realizzare singoli prodotti assicurativi specifici per paese…» Joachim Schilter Marketing Executive Reinsurance, San Gallo «Per me Helvetia coniuga la tradizione con il dinamismo: i valori tradizionali sono vissuti in modo dinamico!» Felix Esche Actuarial Risk Analyst Reinsurance, San Gallo «Una compagnia di assicurazione non proprio piccola, ma certamente raffinata.» Michèle Langenauer Assistant Group Reinsurance, San Gallo «… un posto di lavoro molto moderno, con un mansionario interessante ed esigente in un ambiente di lavoro molto gradevole…» 80 | 81 INTERVISTA A RALPH-THOMAS HONEGGER RESPONSABILE INVESTIMENTI Quale importanza hanno gli investimenti finanziari per la Come funziona il processo d’investimento della Helvetia? Helvetia? «Il processo d’investimento si può suddividere nelle seguenti ca- «Il l‘attivo immobilizzato del Gruppo Helvetia ammonta a circa tegorie: strategia d’investimento, tattica d’investimento e gestione 28 miliardi di franchi, con cui si conseguono ogni anno proventi del portafoglio, gestione dei rischi, accounting, controlling e re- ordinari pari a 850 milioni di franchi, cui si aggiunge un risul- porting. tato straordinario, derivante da utili e perdite realizzati o con- La strategia d’investimento si basa su un modello unitario di as- tabili. Di norma, vi sono ulteriori importanti contributi all’utile, set liability applicato in tutto il Gruppo. Concretamente si tratta ma in anni eccezionali, caratterizzati da un andamento sfavore- di simulare gli obblighi e le esigenze di liquidità dell’attività as- vole dei mercati finanziari, possono anche subentrare perdite. sicurativa, presenti con una asset allocation strategica ottimiz- Il risultato degli investimenti è un motore essenziale per il risul- zata in termini di rischio e rendimento. Tale allocation consiste, tato dell’impresa e, nel ramo vita, per effetto del meccanismo per la maggior parte delle unità del Gruppo, in titoli a reddito della partecipazione alle eccedenze, contribuisce a stabilire se fisso, azioni e immobili. In Svizzera, inoltre, si investe molto an- un prodotto è interessante o meno, diventando così un impor- che in ipoteche. tante fattore competitivo.» Gli obiettivi strategici devono quindi essere attuati nell’ambito Di cosa si occupa il Settore Investimenti? della tattica d’investimento e della gestione del portafoglio, ac- «Il Settore Investimenti è il gestore patrimoniale interno del quistando ipoteche, realizzando progetti immobiliari e acqui- Gruppo Helvetia. Tenendo conto delle istruzioni del Gruppo, sendo titoli. Il successo degli investimenti si ottiene grazie a degli obiettivi specifici per ogni paese e delle condizioni norma- un’accurata selezione degli immobili e dei titoli, con un’abile tive, esso gestisce i valori patrimoniali del Gruppo e delle singole tempistica per quanto riguarda le decisioni e un portafoglio ca- unità commerciali. Inoltre controlla i rischi degli investimenti e si ratterizzato da una struttura e una dimensione efficienti. assume la responsabilità per il risultato ordinario e straordina- I singoli portafogli devono essere posti sotto costante sorve- rio del Gruppo. Nel fare ciò, il Settore Investimenti si concentra glianza, per verificarne le caratteristiche di rischio e rendimento. interamente sul portafoglio d’investimenti del Gruppo Helvetia, La gestione dei rischi ha il compito di provvedere al controllo dei senza offrire servizi a terzi. In qualità di partner affidabile delle rischi dal punto di vista del bilancio come pure della situazione unità commerciali, esso, nell’ambito delle sue possibilità, fa da economica, adottando all’occorrenza misure di copertura. supporto alle operazioni assicurative, sia con lo sviluppo di pro- Le funzioni di accounting, controlling e reporting garantiscono dotti finanziari sia tenendo i rapporti con i clienti.» un’elaborazione puntuale dei dati di gestione e di controllo che 82 | 83 consente la gestione e la sorveglianza dei singoli investimenti, Proventi da interessi e dividendi delle varie categorie d’investimento e dell’intero portafoglio.» Interessi su obbligazioni Quali sono i fattori critici di successo nella gestione degli investimenti? Dividendi su azioni, certificati di quota e investimenti alternativi «La struttura debitoria delle compagnie di assicurazioni ne fa Mutui degli investitori con un orientamento a lungo termine. Di con- Titoli monetari seguenza, la asset allocation strategica, basata sui debiti, Altri investimenti diventa un fattore di successo decisivo. Un portafoglio ben Proventi da interessi e dividendi 453.3 56.0 176.0 19.0 0.1 704.4 diversificato che tenga conto della propensione al rischio della società, utilizzandola abilmente, è la chiave per ottenere risultati straordinari. Utili e perdite da investimenti finanziari (netto) Il processo d’investimento richiede la collaborazione di molti esperti del settore e non, ognuno dei quali è importante per il Titoli a reddito fisso (obbligazioni) successo complessivo, indipendentemente dal fatto che il suo Azioni contributo venga dato nella fase di formulazione della strategia Fondi d’investimento 71.8 o sul fronte turbolento dei mercati finanziari, immobiliari e ipo- Investimenti alternativi 29.6 tecari oppure nel riservato back office.» Mutui Ipoteche Derivati Altri investimenti Investimenti di capitale Incremento perdita di valore investimenti finanziari 51.0% 14.2% titoli a reddito fisso (obbligazioni) azioni, fondi d’investimento, investimenti alternativi 6.7% 10.7% 3.8% 13.4% 0.2% mutui ipoteche titoli monetari immobili a scopo d’investimento altri attivi immobilizzati Decremento perdita di valore investimenti finanziari Totale utili e perdite da investimenti finanziari 63.4 228.6 0.4 0.1 –102.9 2.6 –4.6 1.9 290.9 Evelyne Richard Collaboratrice Amministrazione crediti ipoteche, Basilea «La promozione della carriera per le donne è uno dei principali valori della Helvetia.» Daniela Benedikt John Noorlander Collaboratrice Gestione immobiliare, Basilea Responsabile Strategia di portafoglio Gruppo, Basilea «Perché l’orario flessibile permette di conciliare la famiglia e il lavoro, senza rinunciare alla carriera.» «…facile accesso a tutte le persone, a tutti i livelli dirigenziali, in tutti i settori e in tutti i mercati…» Yvette Ochsenbein Segreteria/Assistenza Investimenti, Basilea «… rispetto reciproco, buona educazione …» Jean-Louis Hertenstein Senior Portfolio Manager, Basilea «L’internazionalismo impone un continuo ripensamento dei propri confini. Aspetto con trepidazione di scoprire quali nuove idee produrremo in futuro e che cosa ne scaturirà.» Emil Huber Responsabile Progetto Est, Gestione Portafoglio immobili, San Gallo «Nelle varie sedi del Gruppo Helvetia sono stati applicati valori quali l’apertura e la trasparenza.» 84 | 85 INTERVISTA A PAUL NORTON RESPONSABILE FINANZE GRUPPO Quali sono i compiti del suo settore? Negli ultimi anni il settore Finanze è profondamente cambiato. «Siamo responsabili di tutti gli aspetti finanziari del Gruppo Quali sono stati i principali sviluppi? Helvetia, cioè di tutte le relazioni finanziarie interne ed esterne, «Le Finanze sono sempre in movimento. Dal 2002 al 2004, il controlling, la gestione dei rischi, la gestione dei capitali, le siamo passati ai nuovi principi contabili IFRS (International imposte e le investor relations del Gruppo. Fanno parte del no- Financial Reporting Standards) per le relazioni di bilancio. Questo stro settore anche gli uffici attuariali vita e non vita del Gruppo. grande progetto, di notevole complessità ed eterogeneità, lan- I nostri compiti principali consistono nel garantire che il nostro ciato a seguito dell’emanazione della norma di legge, in base capitale sia sicuro e correttamente impiegato, che i rischi siano alla quale dal 2005 le imprese quotate in una borsa dell’Unione noti e controllati e che le necessarie relazioni finanziarie e di Europea dovevano applicare i principi IFRS nella contabilità, ha vigilanza siano corrette, complete e puntuali. Per quanto riguarda comportato un grande impegno per tutte le persone coinvolte tali relazioni, curiamo inoltre i contatti con i nostri investitori, all’interno del Gruppo Helvetia. Grazie al passaggio agli IFRS, allo scopo di trasmettere loro sempre un quadro adeguato del oggi il Gruppo Helvetia offre agli investitori relazioni di bilancio Gruppo Helvetia.» trasparenti e moderne. Che tipo di collaborazione ha con i mercati geografici? Per una proficua gestione del Gruppo, oltre a relazioni di bilan- «Una collaborazione molto stretta. Ogni paese ha il proprio set- cio puntuali, occorre anche un quadro adeguato e aggiornato tore finanziario, cui competono le relazioni finanziarie locali e dei rischi, cui esso è sottoposto. Dal 2003, pertanto, a livello di altri compiti. Noi stabiliamo le norme e l’ambito di controllo per Gruppo viene tenuta e costantemente estesa una gestione inte- il Gruppo e ci assicuriamo di ricevere le informazioni e le dichia- grata dei rischi, nell’ambito della quale per la prima volta sono razioni corrette dai paesi, per poi a nostra volta assolvere gli stati ideati modelli integrati di capitale di rischio per il Gruppo obblighi di relazione a livello di Gruppo e poter garantire la si- e sono stati istituiti all’interno del Gruppo un’organizzazione dei curezza finanziaria del Gruppo. Inoltre, provvediamo affinché rischi e un processo integrato di pilotaggio dei rischi. L’intenso i paesi dispongano di capitale sufficiente e li assistiamo nelle sviluppo normativo seguito a tali misure nel settore Risk manage- questioni tecniche, ad esempio per la contabilità.» ment ha dato ragione a questa manovra. Il Gruppo Helvetia oggi è quindi sulla buona strada con la sua gestione dei rischi.» 86 | 87 In che direzione si muove il suo settore nel prossimo futuro? Nel quadro di questo sviluppo i procedimenti di stesura del «Attualmente attraversiamo una fase di aumento delle normative bilancio vengono continuamente migliorati, per poter redigere il statali che riguarda anche il settore Finanze. Contemporanea- bilancio entro un termine anticipato. Nel contempo viene attuata mente gli investitori si aspettano sempre più relazioni di bilan- una semplificazione concettuale e un aumento della frequenza cio moderne. Nel quadro dell’attuale strategia, il Gruppo deve per quanto riguarda le relazioni interne. Oltre alle relazioni garantire di potersi finanziare in qualsiasi momento sul mercato interne di bilancio sarà sviluppato in modo mirato anche il repor- dei capitali, ma gli ambiziosi obiettivi strategici esigono innan- ting interno riguardo al capitale e ai rischi. Le informazioni più zitutto un controllo tempestivo e mirato del Gruppo sulla base rapide e significative permettono di pilotare il Gruppo in modo dei ricavi e del capitale. ottimale e trarre vantaggio dai nuovi sviluppi del mercato. Perseguiamo inoltre l’obiettivo di gestire in modo sistematico tramite il gruppo anche i rischi insiti nei processi operativi. Tramite la gestione sistematica dei rischi operativi e le relative misure di pilotaggio si intende rafforzare la consapevolezza dei rischi all’interno dell’organizzazione e dare ulteriore peso alla responsabilità individuale.» Gabriela Seiler Collaboratrice Investor Relations, San Gallo «Helvetia: piccola ma in gamba!» Nicola Maria Breitschopf Collaboratrice Contabilità di Gruppo, San Gallo «Non occorre essere sempre il primo in tutto per essere il migliore.» Franz Wyser Collaboratore Controlling di Gruppo, San Gallo «La Helvetia è per un comportamento etico negli affari e pone l’uomo al centro, come cliente, collaboratore o azionista.» Anna Osetrova Collaboratrice Corporate Finance & Risk Management, San Gallo «Lavoro in un settore molto appassionante e con colleghi simpatici.» 88 | 89 INTERVISTA A MARKUS ISENRICH RESPONSABILE RISORSE UMANE E SERVIZI «Collaboratori e dirigenti sono al centro delle nostre attività.» Inoltre, la direzione delle risorse umane e i dirigenti si attengono Cosa significa concretamente? ai principi che, sulla base dei nostri valori, regolano il nostro Con la nostra strategia per le risorse umane, vogliamo raggiun- ruolo di datore di lavoro, fornitore di servizi per le risorse umane, gere i seguenti obiettivi entro il 2010. nonché di gestione e collaborazione. «I nostri tre valori, fiducia, dinamismo ed entusiasmo, sono anco- Nell’attività operativa, la direzione delle risorse umane contribu- rati nella testa e nel comportamento dei collaboratori dell’intero isce all’impiego ottimale delle risorse e delle abilità del personale. Gruppo e vissuti nel quotidiano. Ogni unità operativa deve I responsabili del personale sono persone di fiducia sia per il diri- sempre disporre di capacità sufficienti qualitativamente e quan- gente sia per i collaboratori e forniscono assistenza a entrambe le titativamente per quanto riguarda i tecnici e i dirigenti, un obiet- parti in qualità di consulenti, partner e fornitori di servizi.» tivo raggiungibile grazie all’ottimizzazione del reclutamento del personale. Tutte le unità operative dispongono inoltre di un Quali contenuti persegue lei con lo sviluppo della direzione? servizio professionale di gestione e controlling delle risorse «Da numerosi anni, per i membri del Comitato direttivo e i se- umane. Con diversi provvedimenti incentiviamo poi un’equilibrata nior executive, nonché per le persone chiave delle funzioni di diversità di età e sesso tra i collaboratori, a sostegno delle in- gruppo o delle unità operative esiste l’‹Advanced Leadership novazioni.» Program› a livello di gruppo che oggi viene ulteriormente sviluppato nell’ambito degli attuali obiettivi, cioè promozione di una Quali sono i principali compiti del settore Risorse umane e quali gestione strategica unitaria, scambio reciproco di conoscenze ed sono i valori che ne guidano il lavoro? esperienze, rafforzamento dell’efficienza personale e della rete «I responsabili delle risorse umane agiscono in base a un mo- del Gruppo, pianificazione del personale e della successione. dello unitario che ne disciplina le funzioni e le competenze e costituisce il filo conduttore della gestione del personale nelle Nei moduli strategici dell’‹International Executive Program› varie unità operative. Oggi ci troviamo nella seconda metà del vengono affrontati soprattutto i temi della ‹crescita redditizia›, percorso che va dal ruolo di assistente amministrativo a quello della ‹leadership› e del rafforzamento del marchio e dei valori di business partner per le risorse umane. ‹Helvetia›, nonché la soluzione di questioni rilevanti nel lungo periodo.» 90 | 91 Cosa fa la Helvetia per la formazione e l’aggiornamento nelle Questo organo, esistente dal 1996, rappresenta una vasta e so- singole unità operative? lida piattaforma per un dialogo aperto, leale e costruttivo. La «Le unità operative sono responsabili dello sviluppo dei dirigenti positiva cultura del dialogo e l’atmosfera armoniosa rafforzano e del personale. La rispettiva situazione del mercato offre una il Forum Europa nella sua funzione di mantenimento e incen- varietà di attività di aggiornamento specifiche per ogni paese. tivazione del dialogo sulle importanti questioni all‘interno del La Helvetia è inoltre molto impegnata per il futuro professionale Gruppo Helvetia. dei giovani. Oltre alle numerose formazioni specialistiche, or- Il terzo esempio: dal 2001 nel settore Sviluppo e formazione ganizzate internamente ed esternamente, viene dato un partico- del personale (Svizzera) è stato inserito il programma ‹Sani e lare peso allo sviluppo specifico dei dirigenti riferito alle nazioni in forma›, volto ad affrontare e rafforzare la salute dei collabo- in cui operano.» ratori e gli aspetti medici e sociali che li riguardano, il quale presenta regolarmente offerte per il moto, l’alimentazione, il re- Esistono altre aree del Gruppo sulle quali il suo settore influisce? lax e la prevenzione. Il team di ‹Sani e in forma› mira a man- «Cito tre esempi. tenere i collaboratori appunto sani e in forma, a mostrare loro i Il primo riguarda il rilevamento e la cura del potenziale (PEP). Ab- percorsi verso uno stile di vita più sano e ad accompagnarli in biamo introdotto questo strumento nel 2002 in Svizzera, ampli- questo cammino.» andolo progressivamente. Esso comporta il rilevamento di tutte le funzioni e persone chiave e la loro valutazione nel quadro di un processo sistematico. Si tratta di armonizzare nella misura del possibile le esigenze dei collaboratori per quanto riguarda il loro sviluppo personale e quelle dell‘azienda riguardo a collaboratori ben qualificati. Dato che questo strumento si è rivelato molto efficace, abbiamo provveduto nel 2004 a introdurlo al primo livello dirigenziale nei mercati attuali e stiamo provvedendo ora a implementarlo al secondo livello su scala internazionale. Il secondo esempio riguarda il Forum Europa, la piattaforma informativa transfrontaliera, nella quale viene approfondito il dialogo tra il Comitato direttivo del Gruppo Helvetia e le rappresentanze dei lavoratori in Svizzera e negli altri mercati nazionali. Martin Huser Responsabile Progetto Management Development, San Gallo «… buona atmosfera tra i collaboratori e nei rapporti con azionisti e clienti: Helvetia Assicurazioni – un ambiente positivo!» Mario Lutz Heidi Gunziger Responsabile formazione apprendisti Svizzera, Basilea Responsabile team reception/centralino, San Gallo «La Helvetia dà un gran peso allo sviluppo e all‘incentivazione di collaboratori, apprendisti e tirocinanti. È un datore di lavoro prezioso e flessibile che pretende e incentiva.» «Si sente che la gente lavora volentieri alla Helvetia e anch’io mi sento molto a mio agio qui.» Ursula Hupp Specialista Previdenza per il personale, Basilea «… un datore di lavoro con prestazioni sociali eccezionali …» Organico numero collaboratori Appartenenza all’azienda < 10 anni 2‘304 1‘882 10 - 19 anni 1‘317 Germania 789 20 - 29 anni 628 Austria 634 30 - 39 anni 304 Italia 300 Spagna 547 Francia Totale 4’595 357 Gruppo Svizzera donne 208 149 Gruppo 1‘318 564 Svizzera Germania 479 310 Austria 418 216 Italia 168 Spagna Francia Gruppo Svizzera Totale 4‘595 86 uomini Rapporto 42 > 39 anni Totale Rapporto serv. int. serv. est. 357 0 1‘269 613 Germania 673 116 Austria 375 259 132 Italia 300 0 368 179 Spagna 412 135 39 2‘998 47 1‘597 Francia 86 3‘472 0 1‘123 Totale 92 | 93 PARTE 3 COMPAGNIE DI ASSICURAZIONI OGGI E DOMANI – RISCHI E OPPORTUNITÀ PREFAZIONE I seguenti saggi scientifici trattano i singoli aspetti basilari del contesto in cui operano le assicurazioni europee e rispecchiano la personale opinione degli autori. Il primo studio mostra le implicazioni della variazione delle condizioni demografiche per le compagnie di assicurazioni. Il secondo e il terzo studio descrivono l’importante ruolo che compete ai servizi del settore assicurativo nel quadro dello sviluppo economico, affrontando da un lato la questione di chi sopporti i rischi delle innovazioni e dall‘altro, in base all’esempio delle polizze contro i danni ambientali, evidenziando il contributo delle compagnie di assicurazioni allo sviluppo sostenibile delle economie nazionali. Il quarto saggio si occupa del compito affidato ai collaboratori nello sviluppo del marchio aziendale e il quinto si chiede quali requisiti debba soddisfare un’architettura proiettata verso il futuro nel design degli uffici e delle singole postazioni di lavoro. Il sesto e ultimo studio affronta la questione di cosa possano e debbano fare le compagnie di assicurazioni di media grandezza per progredire con successo nel panorama illustrato. 96 | 97 ANDAMENTO DEMOGRAFICO E ASSICURAZIONE Per il 2050 è previsto un leggero incremento della popolazione svizzera che raggiungerà gli 8 milioni, una crescita che tuttavia riguarda esclusivamente il gruppo delle persone sopra i 45 anni3 ed è tanto più marcata quanto più alta è l’età. Ad esempio, tra 30 anni gli ottantenni aumenteranno di oltre due volte e mezzo rispetto al 2006, laddove, nello stesso periodo, il numero delle persone sotto i 44 anni sarà calato leggermente e quello dei bambini e dei giovani sotto i 20 anni del 15%. Poiché la trasformazione della struttura dell’età non può non influire sull’attività lavorativa, in Svizzera, l’Ufficio federale di statistica prevede un declino del tasso di attività (rapporto tra la popolazione attiva e Hato Schmeiser quella non attiva) dall’attuale 56% a una media del 51%. Secondo Cordazzo (2006), in Svizzera, nel 2005 l’aspettativa di vita4 degli uomini (donne) è di 78,7 (83,9) anni e, nel periodo 1. L’andamento demografico in sintesi compreso tra il 1900 e il 2005, è aumentata in media di un anno Il progressivo invecchiamento della società cambia il rapporto ogni tre. Gli uomini (donne) nati nel 2005 hanno un‘aspettativa tra le generazioni. Di particolare interesse a questo proposito di vita media di 86,7 (91,0) anni; quindi, rispetto agli uomini è la relazione tra la popolazione in età lavorativa (tra i 20 e i (donne) del 1900, hanno guadagnato 34 (32) anni. A tale pro- 64 anni) e la popolazione non attiva. Nel 1900 in Svizzera, ad posito è degno di nota in particolare il calo della mortalità nei esempio, su 100 persone sotto i 20 anni, 76 erano in età lavo- primi anni di vita che gioca un ruolo essenziale nel prolunga- rativa. Salvo negli anni compresi tra il 1940 e il 1960, questo mento dell‘aspettativa di vita media ed è complessivamente più cosiddetto coefficiente di giovani è calato costantemente, sino importante della riduzione della mortalità nell‘età avanzata.5 1 a raggiungere l‘attuale 36% scarso, a fronte di una continua crescita del coefficiente di anzianità (rapporto tra le persone con più di 64 anni e i soggetti in età lavorativa), passato dall’11% circa (1990) a oltre il 25% (2005). Secondo le stime dell’Ufficio federale di statistica2, il quoziente di giovani dovrebbe nuovamente calare entro il 2050 (al 32% circa) mentre il quoziente di anziani in media raddoppierà (a poco meno del 51%) rispetto alle cifre attuali. 1 2 3 4 5 Cfr. di seguito Ufficio federale di statistica 2006 a. Cfr. Ufficio federale di statistica 2006 b. Cfr. di seguito Ufficio federale di statistica 2006 b. L’aspettativa di vita per il 2005 emerge dalla mortalità osservata per ogni singolo anno di età; cfr. Cordazzo (2006), pag. 1. Cfr. Cordazzo (2006), pag. 18. 2. Quali effetti sulla società fa prevedere la tenimento della mobilità, della salute e dell’autonomia e ten- variazione dell’andamento demografico? gono molto a una consulenza mirata. Per garantire il manteni- Gli effetti provocati dalle trasformazioni demografiche a livello mento della competitività dell’economia nazionale, secondo sociale sono molto sfaccettati e qui di seguito proveremo a il- Baethge e altri (2005), assume una rilevanza fondamentale lustrarli, basandoci su tre aspetti. l’investimento nell’istruzione e nell’aggiornamento (parola d’ordine: formazione continua). Inoltre, gli autori rimandano Börsch-Supan (2004), riguardo agli sviluppi previsti a livello all’importanza dell’immigrazione dei cosiddetti high poten- macroeconomico nei prossimi 20 o 30 anni, sostiene che a tials che impone notevoli requisiti alla politica migratoria dei un numero costante di consumatori (seppure con un livello di paesi esposti a un massiccio processo di invecchiamento della consumi più elevato) si contrappone un numero nettamente popolazione. inferiore di lavoratori incaricati di produrre i beni di consumo o i servizi richiesti. Ciò è possibile solo attraverso un 3. Implicazioni della variazione della situazione aumento delle importazioni che tuttavia devono essere finan- demografica per il settore assicurativo ziate dall’economia nazionale, con una conseguente inver- L’incremento dell’aspettativa di vita è imputabile a fattori sia sione dell’equilibrio della bilancia dei pagamenti. Börsch- biologici sia ambientali, sociali e di stile di vita. La longevità e Supan (2004) avverte inoltre che una maggiore produzione i bassi tassi di nascite pongono in gravi difficoltà soprattutto i si- interna può essere generata solo da un incremento della pro- stemi basati su rendite finanziate con i contributi.6 Infatti, dato duttività che, a sua volta, esige una maggiore intensità di ca- il prolungamento della fase di erogazione della rendita, gli an- pitale. ziani corrono il rischio di vedere esaurirsi il proprio patrimonio. A causa di questi problemi, si assiste a un crescente fabbisogno Soprattutto i sistemi basati su rendite finanziate con i contributi di previdenza privata per la vecchiaia.7 sono molto sensibili alle variazioni demografiche. Ne consegue quindi implicitamente che, in molti Stati europei, si assiste Tuttavia, spesso i tradizionali prodotti assicurativi basati su ren- a un trasferimento di patrimonio dalla giovane generazione dite vitalizie sono troppo poco flessibili per un «nuovo» target verso quella dei pensionati. Poiché in questi sistemi la rendita caratterizzato dal fenomeno della longevità, la cui eterogeneità delle giovani generazioni si svaluta e i sistemi previdenziali contrasta con le soluzioni standardizzate.8 Rispetto ad altre cate- aziendali appaiono incerti, in futuro la previdenza privata gorie di età, gli anziani possiedono un patrimonio superiore alla acquisterà sempre maggiore importanza. media9 e richiedono soprattutto soluzioni finalizzate alla salvaguardia della salute, della dotazione finanziaria e della mobilità. L’andamento demografico comporta un notevole allarga- Questo tipo di clientela si distingue inoltre per la maggiore se- mento del mercato degli anziani che richiede speciali merci rietà nei pagamenti (il rischio dell‘annullamento, rilevante per le e servizi. Generalmente, e in Svizzera in modo particolare, compagnie di assicurazioni, è quindi sostanzialmente inferiore). gli strati più anziani della popolazione possiedono notevoli Le speciali esigenze di cui si parlava hanno come conseguenza potenzialità finanziarie (parole d’ordine: generazione degli nuovi requisiti per quanto riguarda i prodotti che devono essere eredi, reinvestimento delle prestazioni giunte a scadenza) e più personalizzati e adeguati alla speciale situazione di rischio sono quindi molto interessanti per i produttori di qualsiasi e fabbisogno degli anziani.10 tipo. Gli anziani apprezzano soprattutto i servizi per il man- 6 7 8 9 10 Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Sittaro (2003), pag. 4. Boardman/Findlater/Wadsworth (2001), pag. 3. Boardman/Findlater/Wadsworth (2001), pag. 9, Blohm (2005), pag. 6. Boardman/Findlater/Wadsworth (2001). Blohm (2005), pag. 29. 98 | 99 La trasformazione demografica descritta colpisce la maggior costi tanto più bassi quanto più anziano è il paziente. Becher parte dei settori assicurativi e in particolare i rami vita, malat- (2004) illustra il seguente ciclo: la longevità provoca in media tia, cure, dread-disease, infortuni e rendite. Taluni prodotti spe- un maggior numero di disturbi cronici che rendono necessarie cifici per gli anziani sono già in distribuzione. Di seguito, illu- terapie sempre più complete e costose che a loro volta miglio- striamo più nel dettaglio i singoli aspetti degli effetti sui tipi di rano il livello di salute e possono essere quindi ritenute un ulte- assicurazione elencati. riore effetto della longevità. La variazione delle esigenze di copertura finanziaria può gene- Per quanto riguarda le prestazioni assicurative, occorre distin- rare un trend che privilegia forme assicurative di capitalizzazione guere a questo proposito tra le spese per malattia e le spese di a scapito delle assicurazioni di rischio a tutela dei superstiti, cura.11 La struttura per età della popolazione e il connesso in- mentre invece acquistano rilevanza soprattutto gli aspetti fiscali cremento della percentuale di persone bisognose di cure sono (es. l’imposta di successione). Malgrado ciò, si prevede che si all’origine della crescita del mercato delle assicurazioni di cure continueranno a stipulare polizze vita (anche pure assicurazioni infermieristiche private o dei prodotti assicurativi Long Term Care di rischio-vita) anche in età avanzata, con la conseguente esi- (LTC).12 Secondo Blohm (2005), ad esempio in Germania circa genza per le imprese di effettuare una stima adeguata dei rischi due milioni di persone hanno bisogno di cure infermieristiche, biometrici assunti. Per quanto riguarda le assicurazioni malattia, delle quali il 69% in ambulatorio e il 31% con ricovero ospeda- è in atto un dibattito, in cui ci si chiede se la longevità provochi liero. Il rischio della non autosufficienza cresce nettamente con effettivamente un incremento delle spese per malattia oppure se l’aumentare dell’età. Infatti, se a 50 anni ammonta al solo 0,6%, gli effetti siano scarsi, in quanto generalmente la maggior parte passa al 3,9% nel periodo tra i 60 e gli 80 anni, sino a rag- delle spese per malattia si affronta negli ultimi sei mesi di vita, giungere il 31,8% dopo gli 80. L’ulteriore aspettativa di vita me- e dunque indipendentemente dall‘età della persona. Sia Sittaro dia per i casi bisognosi di assistenza è inferiore ai due anni. Le (2003) sia Becher (2004) sono invece del parere che le spese rendite per cure infermieristiche devono coprire i rischi di future per malattia aumentino con l’età. Secondo Becher (2004), ciò è spese. Esistono inoltre i cosiddetti prodotti immediate needs che, dovuto tra l’altro alla prescrizione di nuovi e costosi medicinali, a fronte di un contributo una tantum offrono una rendita per cure talvolta ideati appositamente per gli anziani. Il fenomeno della infermieristiche a effetto immediato, la cui entità dipende dallo longevità fa inoltre prevedere un aumento delle visite mediche stato di salute della persona che richiede di essere assicurata, in studio e a domicilio, dei trattamenti ambulatoriali, delle ana- valutato con l’aiuto di un’accurata verifica dei rischi.13 lisi di laboratorio e soprattutto un sempre maggior numero di degenze stazionarie, le quali tuttavia nell‘ultimo anno di vita hanno Il rischio di malattie gravi in età avanzata può essere coperto con le cosiddette assicurazioni dread-disease che rappresentano una grossa sfida per la politica di sottoscrizione, in quanto per i casi dovuti a eventi specifici dell‘età (es. frattura dell‘anca, perdita della vista o insorgenti esigenze di assistenza) spesso gli assicuratori non hanno ancora emanato direttive di sottoscrizione.14 11 12 13 14 Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Sittaro (2003), pag. 9. Ainslie (2001), pag. 16. Blohm (2005), pag. 24. Sittaro (2003), pag. 8. Anche per le assicurazioni contro i danni e gli infortuni cosiddette enhanced o impaired annuities, cioè assicurazioni di l’andamento demografico è essenziale. Ad esempio, esistono già rendita, in cui i versamenti dell‘assicuratore sono tanto più alti assicurazioni mobilia domestica per persone oltre i 50 anni, che quanto più bassa è l‘aspettativa di vita dell‘assicurato. La strut- tengono conto delle abitudini di vita e dei comportamenti delle tura contrattuale può quindi essere interpretata come l‘opposto persone di quella fascia d‘età, oppure assicurazioni di responsa- delle tariffe «preferred» del ramo vita. Per poter applicare prezzi bilità civile per anziani che prevedono tra l’altro l’assicurazione commisurati al rischio, il rischio di mortalità deve essere calco- anche di persone impiegate per l‘aiuto domestico (in generale) lato individualmente, tenendo presenti fattori quali le malattie o di nipoti (nello specifico). In età avanzata, inoltre, si corrono pregresse, il fumo, il reddito, il livello d’istruzione, il domicilio, per principio maggiori rischi di infortunio. Le assicurazioni con- lo stato civile, ecc.18 Anche per questi prodotti deve essere con- tro gli infortuni per gli anziani di solito contengono prestazioni siderato il rischio della sottoscrizione individuale, derivante da in capitale, una rendita vitalizia dopo un anno in caso di inva- un‘errata valutazione delle future probabilità di decesso.19 lidità pari ad almeno il 50%, assegni in caso di decesso per infortunio e spesso anche la mediazione di prestazioni di assi- Ai fini dell’esame del rischio e dell’underwriting di persone an- stenza. Inoltre, sono in parte coperte anche le prestazioni di ziane, è rilevante soprattutto la loro fragilità («frailty»), cioè la cure infermieristiche; l’assicurazione contiene dunque gli ele- perdita di capacità funzionali in vari ambiti. Con i metodi di un- menti di un’assicurazione dread-disease o di una classica assi- derwriting tradizionali per le persone di mezza età, che si con- curazione per le cure infermieristiche.16 centrano innanzitutto sulla diagnosi dei fattori di rischio cardio- 15 vascolari e si basano su fonti di dati convenzionali, in generale Di massima importanza sono però le sfide lanciate allo svi- non è possibile effettuare una corretta valutazione dei rischi di luppo di nuovi prodotti nel settore delle assicurazioni con ren- «frailty». Poiché un underwriting per gli anziani adeguato al ri- dita che devono offrire una tutela della longevità, pur contenendo schio deve essere personalizzato e riferito al prodotto, è par- un‘alternativa d‘investimento interessante con garanzie finan- ticolarmente importante considerare i cosiddetti metafattori20, i ziarie. Esse devono inoltre essere semplici, facilmente comprensi- quali contengono un fattore che specifica il livello di cure infer- bili e soggette a scarse spese amministrative. Sul mercato delle mieristiche o il grado di autosufficienza, valutabile ad esempio assicurazioni di rendita vengono sempre più spesso lanciate le con l’aiuto di questionari standard per le ADL (Activities of Daily 17 Living) o IADL (Instrumental Activities of Daily Living).21 Nella valutazione confluiscono inoltre fattori sociali e socioeconomici.22 Vanno poi osservati i disturbi delle facoltà cognitive (demenza), talvolta non facilmente dimostrabili. Per poter stimare correttamente il rischio, occorre una stretta collaborazione tra sottoscrittori e attuari che tuttavia provoca necessariamente un prolungamento del processo di underwriting. 15 16 17 18 19 20 21 22 Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Cfr. Blohm (2005), pag. 8. Sittaro (2003), pag. 9. Willets (1999), pag. 68. Blohm (2005), pag. 12. Sittaro (2003), pag. 9, Jones/Richards (2004), pag. 22. Sittaro (2003), pag. 10. Ashley (2004), pag. 4. Sittaro (2003), pag. 14. 100 | 101 Una difficoltà essenziale in questo contesto consiste nella mancanza di dati sui nuovi rischi, ragione per cui spesso vengono utilizzati i dati dalle statistiche mediche. Complessivamente, sul mercato vi sono rischi e opportunità per i prodotti assicurativi destinati agli anziani, cioè la possibilità di aumentare il fatturato in un mercato in crescita, ma anche il rischio che i sistemi di calcolo dei premi e i concetti della politica di sottoscrizione, sviluppati originariamente per persone più giovani, non siano applicabili a persone più anziane, ma debbano dapprima essere sostanzialmente rielaborate Fonti Ainslie, R. (2000): «Annuity and Insurance Products for Impaired Lives», The Staple Inn Actuarial Society, Londra. Ashley, Th. (2004): «Great Risk Assessment in the Elderly», in Risk Insights, 8(3), pag. 1-5. Baethge, H., Hübner R. e Müller-Soares, J. (2005): «Der Methusalem-Profit», in Serie Demographie-Wandel, Capital, 5, pag.16-25 (il profitto di Matusalemme, nella serie Trasformazioni demografiche) Becher, J. (2004): «Impact of Longevity and Aging – Compression of Extension of Morbidity and Costs», Relazione IAASH Colloquium, Dresda Blohm, J. (2005): «Seniorenmarkt Deutschland: Produkte, Konzepte, Rückversicherung», Relazione al convegno del DAV-Lebensgruppe a Berlino. (Mercato tedesco degli anziani: prodotti, concetti, riassicurazione) Boardman, T. Findlater, A. e Wodsworth, M. (2001): «Reinventing Annuities», The Staple Inn Actuarial Society, Londra. Börsch-Supan, A. (2004): «Gesamtwirtschaftliche Folgen des demographischen Wandels», Discussion Paper Series, Mannheim; Research Institute for the Economics of Ageing. (Conseguenze della trasformazione demografica sull’economia globale) Brand, D. e Braz, F. (1997): „Protections Products in a Changing World“, The Staple Inn Actuarial Society, Londra. Ufficio federale di statistica (2006): «Szenarien zur Bevölkerungsentwicklung der Schweiz – 2005-2050» (scenari di andamento demografico della Svizzera 2005-2050); scaricabile dal sito Internet www.edi.admin.ch. Ufficio federale di statistica (2007a): «Panorama»; scaricabile dal sito Internet www.edi.admin.ch. Ufficio federale di statistica (2007b): «Sterblichkeit, Ursachen – Kennzahlen» (mortalità, cause, cifre); scaricabile dal sito Internet www.edi.admin.ch Cordazzo, V. «Die Sterblichkeit der Schweizer Gerburtsjahrgänge 1900 bis 2030» (la mortalità degli svizzeri nati dal 1900 al 2030), In Ufficio federale di statistica (ed.), Neuchâtel. Jones, G. e Richards, St. (2004): «Financial Aspects of Longevity Risks», The Staple Inn Actuarial Society, Londra. Autore Prof. Dr. rer. pol. Hato Schmeiser, Professore di risk management ed economia assicurativa e direttore dell‘Istituto di economia assicurativa dell’Università di San Gallo. Sittaro, N.A. (2003): «A Long Life is the Key to Living Longer», Hannover Reßs Perspectives – Current Topics of International Life Insurance, Hannover. Willets, R. (1999): «Mortality in the Next Millennium», The Staple Inn Actuarial Society, Londra. NON ESISTONO IMPRESE INNOVATIVE SENZA ASSICURAZIONI INNOVATIVE rapporto elevato tra la quotazione di mercato e il valore contabile delle azioni. Evidentemente, vantano «immobilizzazioni immateriali» di pregio, cioè un prezioso capitale intellettuale. Da quanto esposto si può trarre la conclusione che le imprese con un successo durevole sviluppano in modo mirato i propri beni immateriali intellettuali, quali diritti d’autore, brevetti, marchi e abilità innovative. Le imprese non possono più lanciare innovazioni «occasionalmente», ma, malgrado le grosse incertezze, devono garantire un flusso possibilmente programmabile di novità, trainato dal motore principale, vale a dire l’istituzionalizzazione Roman Boutellier dell’attività di innovazione: da un lato, si migliora sistematicamente l’offerta e, dall’altro, si affrontano le novità in anticipo, con la conseguente sostituzione nel lungo periodo dei prodotti, delle tecnologie o addirittura dei modelli operativi attuali. 1. Le innovazioni sono necessarie Il panorama di mercato dell’inizio del XXI° secolo è caratteriz- La percentuale di imprese che istituzionalizza l’attività innova- zato da profonde trasformazioni. Il riordinamento economico e tiva è aumentata nettamente negli anni passati. Oggi, circa un politico, la globalizzazione dei mercati e della concorrenza, la milione di imprese dispone della certificazione ISO, centinaia crescente deregulation e i rischi ecologici producono un sostan- di migliaia dispongono quindi di un processo innovativo docu- ziale cambiamento nella maggior parte dei settori. Oggi come mentato. Anche la varietà delle innovazioni aumenta in maniera all’epoca della fondazione della Helvetia, occorre trovare nuove esplosiva in molti mercati. Ad esempio, nel 2006, solo nella VW vie per convivere con le incertezze. Già i fondatori dell’impresa Golf, c‘erano teoricamente oltre un milione di varianti. Inoltre, avevano conosciuto i rischi delle nuove tecnologie. A quei negli scorsi decenni, i tempi di imitazione si sono accorciati net- tempi, le ferrovie, le acciaierie e le macchine tessili suscitavano tamente rispetto ai tempi di innovazione, incrementando la rou- grandi emozioni, come avviene oggi con la tecnologia nucleare, tine nelle innovazioni. I margini netti dei prodotti e servizi inno- l‘ingegneria genetica e le biotecnologie. vativi calano, poco dopo l’introduzione sul mercato, a livelli di prezzo corrispondenti circa agli oneri del capitale e le innova- Malgrado le incertezze tecniche, i finanziatori esigono una pia- zioni perdono dunque d‘importanza ai fini dell‘aumento del va- nificabilità sempre più precisa. Le imprese devono quindi svilup- lore dell’impresa, pur restando comunque un must. pare strategie che consentano loro di affrontare le insicurezze, di aumentare il valore aziendale nel lungo periodo e di procurare 2. Nuove tecnologie portano a nuovi rischi utili stabili ai finanziatori. Ciò è dovuto al fatto che i mercati dei Le imprese devono costantemente differenziarsi con nuove offerte capitali seguono il semplice principio della «creative destruction» e ridurre drasticamente i tempi di sviluppo, per poter sfruttare che fa «scomparire» le imprese con prestazioni inferiori alla me- prima dei concorrenti le potenzialità a breve termine e i premi dia, per cui, delle 100 aziende top pubblicate sulla rivista ame- all’innovazione a esse connesse. Contemporaneamente, esse ricana Fortune nel 1981, solo il 26% è ancora su quella lista. Un devono anticipare anche i cambiamenti essenziali e sostituire recente studio di McKinsey arriva addirittura alla conclusione che, le «posizioni strategiche» attuali, prima che lo faccia la concor- nei dieci anni dal 1994 al 2004, una percentuale d‘imprese infe- renza. Tutto ciò genera nuovi rischi, soprattutto per quanto ri- riore all‘1% ha conseguito una crescita del fatturato e una reddi- guarda lo sviluppo di prodotti e tecnologie. La «legge di Augus- tività superiori alla concorrenza. Le poche imprese che hanno un tine», ex CEO della Martin Marietta, sostiene che, in molti casi, successo durevole presentano due caratteristiche comuni: hanno l’aumento dei costi per unità del fattore 10 fa calare dello stesso puntato maggiormente a una crescita organica e registrano un fattore l‘affidabilità. Un esempio tipico sono gli aerei militari. 102 | 103 Gli investimenti in innovazioni possono ridurre l’affidabilità del assicurano in modo credibile che il nostro pane quotidiano, se prodotto – esempio: aerei militari non fosse già stato inventato, oggi non si potrebbe più mettere sul mercato. Le nostre norme sono infatti diventate molto rigorose. Spesso, come nel caso dell’amianto, si assiste a un forte ritardo S 123 1000 tra l’introduzione della nuova tecnologia e i suoi effetti nocivi. ARN 67 Grazie alla sua elevata stabilità e resistenza al calore e agli ARN 12 APX 64 ARN 32 acidi, nonché alle proprietà di isolamento e lavorazione, la «fi- ARN 58A ARC 90 ARN 14 bra miracolosa» è stata utilizzata dal 1904 circa al 1990 nel ARC 105 100 ARN 21C settore navale, dell’isolamento, dei pneumatici e nell’edilizia. APN 147 ASN 99 AVO 7 Soprattutto negli edifici costruiti tra il 1950 e gli anni ’70, veni- APN 190 10 APO 120 APN 92 vano impiegati prodotti a base di amianto. Oggigiorno si sa che persino piccole concentrazioni di polvere d’amianto, rilasciate AWG 10 ad esempio durante i restauri, possono nuocere alla salute, pur trattandosi di effetti che si notano solo a decenni di distanza dal 1 100 1000 10000 100000 contatto con l’amianto. Periodo medio di guasto (ore) Costi per unità (USD) Amianto: ritardo di 50 anni tra la causa e l’effetto Fonte: Augustine, N.R. (1983:55): Augustine’s Laws. New York: American Institute of Aeronautics and Astronautics 3500 180 3000 160 Anche nel settore automobilistico si assiste a un fenomeno simile. A causa delle molte innovazioni, il numero degli interventi del servizio di soccorso stradale del Touring Club Svizzero ogni 1’000 veicoli è aumentato dal 1980 di oltre il 40% per alcune marche. Pare dunque che la crescente varietà di innovazioni vada a scapito dell’affidabilità del prodotto, generando nuovi rischi imprenditoriali, soprattutto nel campo della responsabilità per danni derivanti dal prodotto, e nuove esigenze assicurative per gli automobilisti e i produttori di automobili. 140 2500 120 2000 100 80 1500 60 1000 40 500 20 0 0 1900 L’aumento della varietà nell’ambito della ricerca di base dà vita a nuove tecnologie, il cui impiego nasconde rischi poco prevedibili. In particolare, sono le conseguenze tardive delle nuove tecnologie a porre le imprese di fronte a sfide sinora sconosciute. I migliori ingegneri non sono in grado di stimare i rischi 1920 1940 1960 1980 Importazioni di amianto nel Regno Unito (migliaia di tonn.) Anno Casi di decesso per mesotelioma (per anno) Fibra a serpentina Amianto blu Amianto bruno 2000 2020 uomini nati prima del 1953 totale uomini (ipotesi: il rischio per gli uomini nati dopo il 1953 è pari al 50% rispetto a quelli nati tra il 1943 e il 48) a lungo termine, le organizzazioni critiche di tutela dei consumatori sanno però valutare in modo sempre più preciso gli effetti negativi delle tecnologie. Così aumenta il numero di prodotti contenenti sostanze cancerogene. I tecnici dell’alimentazione ci 2040 Fonte: Gee, d., e altri (2001:52): Late lessons from early warnings: the precautionary principle 1896-2000, in Harremoës, P. (ed.) Copenhagen, European Environment Agency L’agenzia Standard & Poor’s stima in circa 200 miliardi di dol- 3. Chi si assume i rischi? lari il totale dei danni dovuti all’amianto negli USA. È innegabile Il grado di accettazione delle innovazioni da parte della società che le aziende hanno sottovalutato i rischi dell’amianto, ma ci si dipende frequentemente da fattori sociali difficilmente valu- chiede anche se, magari accecate dalle enormi potenzialità of- tabili. Tendenzialmente, la società si rifiuta di assumersi i rischi ferte dal mercato e dalle innovazioni, non abbiano ignorato an- delle imprese. I media e le organizzazioni di tutela dei consu- che i «deboli segnali», poiché l‘amianto è noto sin dall‘antichità. matori chiedono che le aziende rispondano complessivamente Veniva impiegato già nel 4000 a.C. nell’attuale Finlandia e nel dei loro prodotti e che possano scaricare i rischi sullo Stato solo 2000 a.C. nell’antica Grecia dai Micenei, per costruire conteni- in scarsa misura. In tutta Europa, incontrano un vasto sostegno tori infrangibili e resistenti al fuoco. Da altrettanto tempo vi sono le richieste di una riforma della Direttiva europea sulla sicurezza segnali che ammoniscono sui pericoli per la salute. Già Plinio dei prodotti e la responsabilità del produttore, volta a cancellare il Giovane (circa 100 d. C.) avrebbe constatato malattie negli l’attuale norma giuridica che prevede l’annullamento della re- schiavi che lavoravano con l‘amianto. Il primo caso di decesso sponsabilità del produttore nel caso in cui il difetto non sia rico- con causa ufficialmente accertata fu registrato nel 1900 in Gran noscibile con le conoscenze scientifiche di cui si dispone al mo- Bretagna. In Svizzera, l‘asbestosi è ufficialmente considerata una mento. In futuro, l’onere della prova non sarà più a carico del malattia professionale sin dal 1939, ma l’utilizzo dell’amianto è danneggiato, bensì dell’autore. I media e l’opinione pubblica stato vietato in Svizzera nel 1989 e nell’UE solo nel 1999. seguono intensamente questa tematica e i casi di danni, ampiamente pubblicizzati, contribuiscono ad accendere il dibat- I risultati scientifici restano spesso per lungo tempo controversi tito. Negli USA, nel settembre 2006, le infezioni da escherichia e danno origine a raccomandazioni politiche, normative e im- coli, riscontrate dopo aver consumato spinaci confezionati fre- prenditoriali contraddittorie, né, proprio in situazioni di grande schi, hanno indotto la Food and Drug Administration (FDA) a incertezza, sono incontrovertibili. Ad esempio, la somiglianza sconsigliarne il consumo e alcune aziende a ritirare il prodotto del comportamento del bisfenolo A con quello degli estrogeni è spontaneamente dal mercato. Sebbene l’inquinamento si fosse oggetto d’indagine sin dal 1936, data in cui venne citata per verificato durante il confezionamento e non presso i produttori la prima volta. Il tossicologo Frederick vom Saal dell’Università degli spinaci, anche questi ultimi hanno subíto enormi perdite, del Missouri ha analizzato 130 lavori scientifici che, dal 1996 non solo in termini di fatturato, in quanto la laboriosa gestione al 2005, si sono occupati dei possibili effetti di basse concen- della crisi e il ritiro dei prodotti dal mercato ha occupato i colla- trazioni di bisfenolo A. Oltre il 90% delle ricerche indipendenti boratori per intere settimane. I costi dell’interruzione d‘esercizio dall‘industria segnalano i rischi per la salute mentre tutti i ricer- spesso non sono stati coperti dalle assicurazioni, in quanto di catori promossi dall‘industria sono giunti al risultato opposto. solito tali interruzioni sono provocate da danni materiali, come La situazione scientifica resta contraddittoria. Nel frattempo, il l’incendio ad esempio. Si sono poi aggiunte le perdite dovute bisfenolo A è uno dei prodotti chimici più impiegati al mondo, ai danni alla reputazione, ai lunghi procedimenti legali e agli nella produzione di policarbonati, vernici a base di resine epos- elevati risarcimenti. Soprattutto nel settore degli alimenti e dei sidiche e di mezzi ignifughi, presente anche nei biberon e nei beni di consumo, anche in Europa aumentano i casi di ritiro di giocattoli per neonati. prodotti dal mercato, per i quali le imprese devono fare i conti non solo con motivazioni oggettive, ma anche emotive o addirittura artificiose. Il ritiro del detergente spray «Magic Nano» dal mercato tedesco ha suscitato un ampio dibattito sui rischi delle nanotecnologie. In seguito è emerso che il prodotto aveva sì provocato delle intossicazioni, ma non conteneva affatto nanomateriali. In generale, si può affermare che i rischi aziendali dovuti a responsabilità per danni derivanti dal prodotto, ritiri di prodotti, interruzioni d’esercizio, danni alla reputazione, procedimenti legali e risarcimenti sono in netto aumento, ma le tradi- 104 | 105 zionali offerte delle assicurazioni non coprono questi rischi o li I nuovi rischi restano dunque in gran parte a carico alle «im- coprono in misura insufficiente. prese innovative» che vogliono sfruttare gli enormi potenziali di mercato delle nuove tecnologie, come appunto le nanotec- Le autorità non sono ancora in grado di dare alle imprese una nologie. Le esperienze negative hanno reso le imprese più pru- normativa completa per quanto riguarda l’uso delle nanoparti- denti nella loro valutazione dei rischi. Proprio nei casi che pos- celle, poiché si tratta di una tecnologia ancora troppo nuova, in- sono presentare effetti per lunghi periodi, ormai non vale quasi esplorata. L‘Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi più la regola tradizionale, secondo cui «chi prima arriva» può ha avviato vari progetti che hanno lo scopo di indagare se e in vantare per sé il massimo vantaggio di un‘innovazione. Le im- quale misura il consumatore venga a contatto con i nanomate- prese sempre più spesso aspettano che le nuove tecnologie si riali e come questi agiscano sull’organismo mentre la FDA ameri- diffondano e osservano sistematicamente i «segnali ammonitori» cana analizza i rischi delle nanotecnologie per i medicinali, gli che confluiscono nella stima del rischio connesso a una poten- alimenti, i cosmetici e gli strumenti medici. ziale immissione sul mercato. Così, oggi pochi ricordano prodotti fortemente innovativi come il primo pannolino usa e getta della Gli assicuratori rimandano alla ricerca e all’industria alle quali Chux, il primo videoregistratore Ampex o la prima calcolatrice chiedono di chiarire scrupolosamente quali siano i rischi. La Swiss tascabile Berkey. Gli odierni leader di mercato hanno aspettato Re che, nel suo rapporto «Nanotechnologie. Kleine Teile – grosse la diffusione di queste nuove «tecnologie» incerte, hanno regi- Zukunft» (2004) (Nanotecnologie. Piccole parti – grande futuro), strato, mediante un’osservazione sistematica, i «segnali ammoni- confronta i possibili effetti dei nanotubi sulla salute umana con tori» che hanno poi valutato nell‘ambito della decisione in me- quelli dell’amianto, raccomanda agli assicuratori di non assicurare rito all‘apertura del mercato, avvenuta in media circa 13 anni senza riserve i rischi connessi alle nanotecnologie e di concordare dopo che i pionieri, oggi per lo più sconosciuti, avevano intro- con le imprese i massimali di copertura (cap). Un‘uscita integrale dotto i loro prodotti. Il timore di effetti collaterali sconosciuti au- delle assicurazioni dal settore delle nanotecnologie ne ritarderebbe menta infatti i vantaggi dell’attesa. le innovazioni di decenni. In Svizzera, il massimale di copertura per i danni nucleari è pari a 400 milioni di franchi mentre gli ul- 4. Gestione dei rischi delle imprese e delle teriori danni sono a carico della Confederazione. Solo in questo compagnie d’assicurazioni modo si è potuta garantire la sopravvivenza del nucleare. Essendo variato il panorama, nelle imprese innovative acquista importanza la gestione dei rischi. Al centro non vi sono più i tra- Anche in materia di responsabilità per i danni ambientali gli as- dizionali rischi materiali, ma anche i rischi di responsabilità e re- sicuratori si rifiutano di assumersi rischi poco noti. Già nell’aprile putazione. I manager addetti alla gestione dei rischi ragionano del 2004, l’Unione Europea ha approvato la Direttiva sulla re- dal punto di vista dell’impresa nella sua totalità e sviluppano sponsabilità ambientale, allo scopo di arginare i danni ambien- strategie per affrontare nel loro complesso i rischi in grado di tali con il principio «chi inquina paga». L’ambiente è considerato pregiudicare la stabilità del bilancio, del conto economico e del come una persona giuridica e i governi nazionali sono tenuti a cash flow. Acquista rilevanza inoltre il «value at risk». I risk ma- riscuotere i risarcimenti dagli inquinatori a nome dell’ambiente. nager cercano tuttavia anche di coprire le proprie assicurazioni Data la scarsità di offerte assicurative, il Comitato Europeo delle a costi vantaggiosi, il che è possibile in parte, poiché la deregu- Assicurazioni CEA e la Federation of European Risk Management lation ha generato una maggiore concorrenza anche nelle assi- Associations FERMA hanno invitato le compagnie di assicurazioni curazioni. Infatti, gruppi assicurativi stranieri spingono sempre ad essere meno avverse al rischio e a sviluppare nuovi prodotti più per entrare sul mercato svizzero. La deregulation e le nuove che tutelino le imprese contro i rischi della responsabilità per i tecnologie, come ad esempio Internet, offrono però anche po- danni ambientali. Tuttavia, a causa del ritardo tra l’entrata in vi- tenzialità di innovazione nel settore e nell’ambito della coopera- gore della Direttiva e l’innovazione dei prodotti assicurativi, alle zione tra compagnie e assicurati. Si possono distinguere quattro imprese mancherà la copertura assicurativa e quindi si espan- situazioni fondamentali. deranno soltanto in misura limitata in certi settori innovativi. a. Varie imprese hanno constatato che, in presenza di rischi c. I nuovi rischi non noti associati alle innovazioni comportano prevedibili, i costi di assicurazione superano di gran lunga rischi sconosciuti anche per le compagnie di assicurazioni. La i pagamenti effettuati, anche per lunghi periodi. Dunque, responsabilità per danni derivanti dal prodotto può portare le imprese mirano sempre più ad assumersi direttamente i le imprese al fallimento, come mostra l’esempio delle pro- rischi prevedibili e quantificabili e a dar loro una copertura tesi al silicone. Nel 2004, la Dow Corning ha infatti accet- mediante un’assicurazione interna, cioè una captive. Ancora tato di pagare 4 miliardi di dollari per danni, nota bene, non una volta si dimostra che, se si dispone di un campione suffi- scientificamente dimostrati e, solo dopo anni di incertezze, ciente, la qualità delle informazioni decide dell’efficienza l’azienda è tornata alla normalità. Per rischi di questo tipo, dell’assicurazione. Premi tradizionalmente elevati sono poco gli assicuratori non possono né stimare le potenziali perdite giustificabili in caso di danni frequenti, di scarsa entità e pre- né raggruppare il rischio in un pool omogeneo di clienti. vedibili. Ad esempio, le ditte di autonoleggio sanno esatta- Quindi, spesso escludono questi casi oppure li assicurano in mente con quale frequenza le loro auto subiscono sinistri e misura limitata con i cap. L’incertezza spinge al rialzo anche tendono ad assicurare loro stessi tale rischio prevedibile o a i premi che, accumulati per pochi anni, superano già i danni coprirlo direttamente con il cash flow. previsti. In caso di copertura del rischio insufficiente o assente da parte dell’assicuratore, le imprese preferiscono non assi- b. In presenza di rischi rari, di cui l’impresa conosce la natura, curarsi affatto contro tali rischi, propendendo invece per una ma non dispone di propri dati statistici, il risk manager può sostanziale prevenzione dei rischi e per il rafforzamento dei solo sperare che altre aziende abbiano gli stessi rischi e reparti addetti alla gestione delle crisi e alle pratiche legali. quindi la statistica di un assicuratore o di un riassicuratore sia Le aziende farmaceutiche considerano la responsabilità per sufficientemente affidabile. Un caso tipico è l’assicurazione danni derivanti dal prodotto come uno dei principali rischi, contro la caduta di aerei o l’arresto dell’attività aziendale ma poiché le compagnie di assicurazioni coprono questi rischi per incendio. Poche imprese hanno già subíto grossi danni in misura carente, con premi troppo alti, numerose grandi da incendio e, per fortuna, nessuna compagnia aerea ha una aziende farmaceutiche con oltre 10 miliardi di dollari di propria esperienza di cadute di aerei. Eppure sono casi che fatturato sono oggi in gran parte autoassicurate. si verificano sempre più spesso. Poiché con rischi di questo tipo i danni sono molto ingenti, urge una combinazione di d. In casi di grave incertezza, le imprese ricorrono anche a gestione preventiva dei rischi, assicurazione e gestione della costrutti legali, atti a limitare il rischio, i quali devono con- crisi. Oggigiorno si sa che, quando si costruiscono i moderni sentire di far fallire parti dell‘impresa, senza compromettere tunnel, malgrado tutte le misure di sicurezza, occorre pur- l‘intera struttura. È sorprendente scoprire quante PMI abbiano troppo prevedere un morto ogni 15 chilometri di galleria, ma già adottato misure simili in Svizzera. Questo vasto poten- una tempestiva e intensa collaborazione tra l’assicurazione e ziale non sfruttato di rischi finanziari, imprenditoriali o mate- l’impresa può contribuire a diffondere rapidamente le nuove riali non assicurati viene sempre più aggredito anche dal tecniche di prevenzione degli incidenti e, in casi gravi, a mercato dei capitali. Gli investitori, convinti di saper valutare garantire una reazione adeguata. meglio di altri taluni rischi, cercano di conseguire un premio di rischio e contendono alle compagnie di assicurazioni la loro funzione principale, cioè quella di fornire rapidamente rilevanti strumenti finanziari alle imprese in crisi. Gli investitori non affrontano la situazione con il raggruppamento dei rischi, bensì tramite la diversificazione delle posizioni di rischio e la riduzione del rischio complessivo del proprio portafoglio. 106 | 107 Gestione dei rischi dal punto di vista delle imprese – 4 situa- Le imprese considerano le proprie esigenze di tutela contro i ri- zioni generiche schi nel loro complesso e le raggruppano in diversi segmenti in elevata base all’orizzonte temporale, alla gravità e alla frequenza con cui intervengono. Ne scaturisce una nuova visione del mercato, Combinazione di gestione dei rischi e della crisi Insolvenza (prudenza) per quanto riguarda la domanda, che cambia le regole del gioco anche per gli offerenti. I fattori critici di successo non sono più tanto la forza finanziaria e le dimensioni dell‘assicuratore quanto piuttosto la sua conoscenza dei profili di rischio, il raggruppamento e la separazione dei rischi, nonché le esigenze di finan- estensione ziamento e di assistenza delle singole imprese. Di conseguenza, emergono nuovi concorrenti, come le banche, che individuano ? potenzialità e spingono per entrare sul mercato. Per quanto concerne il problema delle innovazioni sostanziali, tuttavia, anche questi nuovi concorrenti non offrono nuove soluzioni e non resta che ripercorrere la strada degli accurati chiarimenti, dell’attenta osservazione dei nuovi prodotti sul mercato e della rapida reazione ai deboli segnali. Assicurazione Accantonamenti (captive) In sintesi, si può affermare che le assicurazioni rivestono un ruolo determinante per le innovazioni, soprattutto nelle fasi iniziali esigua frequenza elevata dei nuovi prodotti, in cui le innovazioni non presentano ancora grandi effetti o finché i prodotti sono ancora in laboratorio. Fonte: grafico proprio Questo diverso approccio nei confronti dei rischi pone gli assicuratori di fronte a nuove sfide. Nel campo dei rischi imprenditoriali, i clienti non hanno quasi più l‘esigenza di una tutela specifica contro singoli rischi. Tradizionalmente, gli assicuratori valutano il rischio in base alla legge delle grandi cifre e della creazione di pool di clienti con rischi analoghi. I casi privi di dati statistici esulano però da questo ambito e non sono coperti oppure lo sono limitatamente con premi elevatissimi. A causa del restringimento dei mercati e della forte pressione su prezzi e margini delle prestazioni assicurative tradizionali, occorre chiedersi quali siano le ragioni per cui gli assicuratori adottino in generale questo approccio tradizionale per i rischi imprenditoriali. Autori Prof. Dr. Roman Boutellier, Professore di tecnologia e gestione delle innovazioni presso il Politecnico di Zurigo Ursula Deplazes, M.Sc. Lse, M.Sc./Lic. Oec. Hec, HLH. Wolfgang Deplazes, M.Sc./Lic. Oec. HEC. SOSTENIBILITÀ, RISCHIO E ASSICURAZIONI stenibile delle economie nazionali rilevanti per le loro attività. D’altro canto, molte compagnie di assicurazioni, con i loro prodotti, forniscono un contributo allo sviluppo sostenibile e vantano un’importante funzione di informazione e trasferimento, oltre a possedere una vasta esperienza in settori ai quali viene attribuita un’importanza fondamentale nell’ambito dei processi decisionali e di pianificazione sostenibili, come ad esempio nella valutazione dei rischi. Non è quindi sorprendente che le compagnie di assicurazioni siano spesso all’avanguardia nello sviluppo e nell’applicazione di strategie di sostenibilità. La Helvetia, ad esempio, già nel 1999 si è impegnata nei confronti dell’UNEP (United Nations Environment Program) a favore dell’applicazione Frank C. Krysiak del principio della sostenibilità nei suoi settori operativi e, dal 2001, è dotata di un’informativa ambientale e di un coerente monitoraggio dello sfruttamento delle risorse e dell’ambiente, 1. Introduzione nonché di avanzate misure di riduzione dei consumi energetici, Negli ultimi 20 anni, il concetto di sostenibilità è diventato un della produzione di rifiuti e dello sfruttamento ambientale attri- elemento chiave del dibattito politico, nel quale, pur essendo in buibile ai viaggi di lavoro. uso ormai da secoli, è entrato su larga scala solo dopo il rapporto Brundtland del 1987. Da allora, il concetto di sostenibilità In aggiunta a tali misure interne, le compagnie di assicurazioni è penetrato largamente nei processi decisionali e di pianifica- come la Helvetia, con le loro attività nel campo della valutazione zione della politica e delle imprese. Molte di esse oggi dispon- e della copertura dei rischi, forniscono un importante contri- gono di un’informativa a parte sulla sostenibilità e, in politica, il buto ulteriore allo sviluppo sostenibile, cui viene spesso prestata principio della sostenibilità è quasi onnipresente. scarsa attenzione e che pertanto nei prossimi capoversi intendiamo illustrare, dapprima in generale, quindi sulla base di un Per le compagnie di assicurazioni, il concetto di sostenibilità esempio selezionato. riveste una particolare importanza. Innanzitutto, le assicurazioni hanno un fondamentale interesse economico a uno sviluppo so- 2. Concetto di sostenibilità Per poter valutare il contributo dei prodotti assicurativi allo sviluppo sostenibile, occorre innanzitutto illustrare il rapporto tra sostenibilità e rischio. In un’ottica molto generale, la sostenibilità è l’impegno a considerare adeguatamente nei processi decisionali gli effetti delle azioni di oggi sugli uomini di domani. Secondo la spesso citata definizione di Brundtland, sviluppo sostenibile significa «development that meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs.»1 1 Vedi World Commission on Environment and Development (1987), «Our Common Future», Oxford: Oxford University Press. 108 | 109 agricole o i rischi ecologici e sanitari dell’impiego dell’ingegneria Sostenibilità genetica verde oggi sono ancora sconosciuti. Quindi, le decisioni a favore o contro possono essere prese solo sulla base dei rischi sostenibilità ecologica sostenibilità economica sostenibilità sociale previsti per gli uomini di oggi e domani. Mentre un’analisi dei rischi di questo tipo spesso si basa su studi scientifici di ampio respiro, nelle aziende le decisioni devono essere generalmente prese in tempi brevi. Esse dipendono quindi Figura 1: I tre pilastri della sostenibilità spesso da informazioni esterne per quanto riguarda la valuta- Fonte: proprio grafico basato su B. Heins (1994), «Nachhaltige Entwicklung – aus sozialer Sicht», Zeitschrift für angewandte Umweltforschung 7, pag. 19-25. (Sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale, rivista di ricerca ambientale applicata) zione dei rischi. Una corretta e tempestiva valutazione dei rischi risulta essere dunque il fondamento di una politica imprenditoriale sostenibile. Oltre a comprendere i rischi causati nei processi decisionali, la sostenibilità esige anche un’«equa» ripartizione dei rischi tra le Il concetto della sostenibilità va dunque ben oltre l’ambito della generazioni odierne e quelle future. Poiché i progressi tecnici, semplice tutela dell’ambiente e delle risorse e gli effetti econo- economici e sociali sono per lo più inscindibili dai rischi, di norma mici, sociali ed ecologici delle decisioni politiche e aziendali de- è necessario gravare le future generazioni di rischi. Infatti, il pro- vono essere considerati al medesimo livello. Lo scopo della soste- gresso tecnico ed economico degli ultimi 200 anni sarebbe stato nibilità non è la protezione dell’ambiente fine a se stessa, bensì impensabile senza trasmettere dei rischi alle generazioni succes- la garanzia più ampia possibile di condizioni di vita accettabili sive. In un’ottica di equità intergenerazionale, tuttavia, questi ri- per le future generazioni. In tal senso, vanno rispettati i tre «pi- schi dovrebbero avere una sufficiente copertura intertemporale. lastri» della sostenibilità della figura 1, benché siano purtroppo Ciò vale sia per la politica che per le imprese. spesso in conflitto tra loro. Infine, il confronto tra gli aspetti ecologici e quelli economici della Ora, gli effetti delle azioni di oggi sulle condizioni di vita delle sostenibilità esige che la politica ambientale dello Stato possa popolazioni future sono prevedibili con certezza solo in rari casi. incidere sullo sviluppo economico solo nella misura strettamente Pertanto, la sostenibilità è sempre più percepita come una que- necessaria. In particolare, le piccole e medie imprese possono stione della ripartizione dei rischi tra le generazioni odierne e sopportare autonomamente i rischi derivanti dalla legislazione in future e quindi come un concetto basato sul rischio. Ciò significa materia ambientale solo a certe condizioni. Pertanto, ai fini di uno che la sostenibilità, per sua natura, è piuttosto affine al settore sviluppo sostenibile, è indispensabile la ripartizione intratempo- assicurativo. rale dei rischi tramite una perequazione intragenerazionale. La necessità di considerare la sostenibilità attraverso categorie Questi aspetti del concetto di sostenibilità basato sul rischio sono di rischio appare particolarmente evidente nelle svolte politiche, rappresentati alla figura 2. Particolarmente importante è il fatto come ad esempio nella decisione in merito all’utilizzo di orga- che i prodotti assicurativi forniscono un contributo essenziale a nismi geneticamente modificati nell’agricoltura. Oggi è impossi- questi punti, come si illustra di seguito. bile esprimersi con certezza riguardo al potenziale economico dell‘ingegneria genetica verde e quindi riguardo ai costi in caso di un suo eventuale divieto. Anche le conseguenze sociali di ampie trasformazioni delle tecniche di produzione delle aziende Sostenibilità Valutazione dei rischi Copertura intertemporale dei rischi Internamente Esternamente Valutazione dei rischi e trasferimento di conoscenze Ripartizione intratemporale dei rischi Sostenibilità interna all'azienda Copertura intertemporale dei rischi Perequazione intratemporale dei rischi Rischi economici, ecologici e sociali Figura 2: Tre elementi di un approccio alla sostenibilità basato sul rischio Figura 3: Importanti contributi delle compagnie di assicurazioni allo sviluppo sostenibile Fonte: Rappresentazione propria Fonte: Rappresentazione propria 3. Il contributo delle assicurazioni In molti casi, infine, la possibilità di copertura dei rischi offerta Da un lato, i premi assicurativi e le analisi dei rischi, spesso molto dalle assicurazioni è essenziale per la costituzione e il manteni- dettagliate, che le compagnie di assicurazioni eseguono nel set- mento delle imprese, nonché per l’apertura di nuovi settori ope- tore industriale e commerciale, forniscono alle imprese che inten- rativi. Da un lato, norme di legge di portata sempre più vasta dono assicurarsi importanti informazioni sui rischi provocati dalle in materia di ambiente, lavoro e responsabilità rappresentano loro attività. A causa dei progressi della legislazione in materia un rischio notevole dal punto di vista dell’impresa che deve ri- ambientale, in molti paesi sono già stati considerati i rischi rife- spettarle. I prodotti assicurativi traducono parte di questi rischi riti all’ambiente. Nell‘ambito della loro attività principale, le as- in spese calcolabili, attenuando quindi gli effetti delle normative sicurazioni integrano quindi le loro esperienze nel campo della sulle imprese colpite. In tal modo, essi contribuiscono anche a valutazione dei rischi nei processi decisionali, fornendo una base garantire che i costi di una politica di sfruttamento sostenibile essenziale per una gestione aziendale sostenibile. dell’ambiente e delle risorse restino sopportabili. Dall‘altro lato, gli investimenti in tecnologie innovative possono comportare no- Le assicurazioni, per loro natura, offrono inoltre la copertura dei tevoli rischi che le piccole imprese sono in grado di sopportare rischi e quindi anche una parziale protezione delle future ge- solo con una copertura sufficiente. Sono dunque i prodotti as- nerazioni contro i rischi generati dagli odierni processi di pro- sicurativi, come quelli offerti sul crescente mercato delle assicu- duzione e di consumo. Un esempio particolarmente evidente razioni per gli apparecchi fotovoltaici, a consentire l’impiego è rappresentato dai prodotti assicurativi per il settore della re- delle nuove tecnologie, essendo quindi decisivi per il progresso sponsabilità per i danni all’ambiente. Poiché i danni con ob- tecnologico. bligo di risarcimento sono piuttosto rari, questi prodotti offrono soprattutto una copertura intertemporale, vale a dire che i paga- Come dimostra questa esposizione, le assicurazioni, oltre menti dei premi servono in via prioritaria a compensare poten- all’applicazione delle strategie di sostenibilità interne alle ziali danni futuri e quindi a tutelare le future condizioni di vita. aziende, forniscono un variegato contributo allo sviluppo soste- In un’ottica più generale, molti prodotti assicurativi, in partico- nibile, sintetizzato alla figura 3. lare quelli del ramo vita, offrono una forma economicamente ef- Al momento risulta quasi impossibile quantificare questi contri- ficace di risk sharing intertemporale, dando così un importante buti, poiché si basano prevalentemente su effetti indiretti e solo contributo allo sviluppo sostenibile. parzialmente rilevati statisticamente, ma esistono nel frattempo esempi ben documentati che provano gli effetti indicati. Il capitolo seguente ne illustra uno nel dettaglio. 110 | 111 4. Legislazione sulla responsabilità ambientale e Ma non è così. La ragione è il mercato delle assicurazioni di re- assicurazioni di responsabilità civile ambientale in sponsabilità ambientale sorto a seguito della legge. Al 2001 ri- Germania e nell’Unione Europea sultavano stipulate circa 140‘000 polizze di questo tipo, spesso Dal 1991 è in vigore nella Repubblica Federale Tedesca una le- su base volontaria, in quanto solo l’1% circa degli assicurati è gislazione sulla responsabilità ambientale con un’interpretazione effettivamente tenuto ad assicurarsi. molto estesa del principio «chi inquina paga» rispetto agli altri paesi. Con la Direttiva UE sulla «responsabilità ambientale in materia Questa assicurazione ha molteplici effetti. I premi assicurativi di prevenzione e riparazione del danno ambientale» del 2004, rappresentano per le imprese dei costi diretti che consentono di alcuni elementi di tale legislazione vengono trasferiti sul territorio valutare il rischio connesso alle attività dell‘impresa e di consi- dell’Unione Europea e in parte inaspriti. Anche se la Direttiva è stata derarlo nei processi decisionali, soprattutto quando si tratta di sinora applicata da pochi Stati membri, è interessante osservare nuove costruzioni o dell’ampliamento e della ristrutturazione di le modalità d’azione della legge tedesca che, come si dimostrerà, impianti di produzione. fornisce un eccellente esempio a sostegno dell’importanza dei proInoltre, la prassi assicurativa ha dimostrato che, soprattutto per i dotti assicurativi per lo sviluppo sostenibile. grandi impianti, generalmente la copertura viene garantita solo Scopo dichiarato della legislazione tedesca in materia di re- dopo l’esecuzione di un audit del rischio.3 A tale proposito, gli sponsabilità ambientale, come anche della Direttiva UE, è la assicurati ricevono preziose informazioni sulla sicurezza dei loro prevenzione dei danni. L’addebito delle spese all‘inquinatore in impianti e processi produttivi, spesso rilevanti ai fini decisionali. caso di danni costituisce unicamente il mezzo per raggiungere In tal modo, nei processi decisionali rilevanti sul piano ambien- lo scopo, nel senso che il principio «chi inquina paga» si applica tale, si attua un trasferimento dell’esperienza della compagnia per pilotare le decisioni degli imprenditori e non come «princi- di assicurazioni. pio di equità». Dal punto di vista economico, la legge va considerata come uno strumento della responsabilità per il rischio; le Infine, si noti che soprattutto le piccole e medie imprese ritengono pretese fondate sulla responsabilità possono essere vantate an- di non poter sopportare direttamente il rischio della responsabi- che senza una colpa diretta dell’operatore. La presunzione di lità, un’idea più volte ripetuta dai rappresentanti delle imprese in causalità migliora inoltre nettamente la posizione dell‘attore. occasione dei colloqui relativi alla suddetta Direttiva UE. La possibilità di assicurare tale rischio è quindi di grande importanza Malgrado la portata apparentemente vasta delle basi legali, nei per queste imprese. Secondo quanto dichiarato nel precedente primi dieci anni dall’introduzione in Germania della legge sulla re- paragrafo, i prodotti assicurativi producono un’attenuazione de- sponsabilità ambientale sono finiti in tribunale solo cinque casi e gli effetti delle norme di legge, contribuendo così a conciliare le in uno solo l‘attore ha avuto ragione. Si potrebbe quindi supporre componenti economiche ed ecologiche della sostenibilità. 2 che la legge sulla responsabilità ambientale sia un fallimento sul piano economico, poiché, dato l’esiguo numero di azioni legali Nel complesso, questo esempio mostra che i prodotti assicura- e la scarsa percentuale di successo delle medesime, il rischio per tivi forniscono un contributo essenziale alla valutazione e alla le imprese è basso e non le induce ad adottare misure atte a considerazione dei rischi ecologici a lungo termine, nonché alla ridurlo. compatibilità degli obiettivi ecologici con quelli economici e in ultima analisi alla sostenibilità. Nel quadro del recepimento della Direttiva UE nelle legisla- 2 3 Questi dati e i seguenti sono tratti da: R. Schwarze (2004), «Ökonomische Wirkungen des Umwelthaftungsgesetzes»,Wochenbericht des DIW Berlin 49/04. (effetti economici della legge sulla responsabilità ambientale, relazione settimanale dell’Istituto tedesco di ricerca economica di Berlino) Vedi J. Vogel (1995), «Anwendung des Umwelthaftpflicht-Modells im Breitengeschäft (Teil 1)», Versicherungswirtschaft 50, pag. 1207-1212. (applicazione del modello della responsabilità civile ambientale su vasta scala (parte 1), economia assicurativa 50) zioni della maggior parte degli Stati dell’Unione, questi punti acquistano ancora maggior peso e si può prevedere che, grazie a questa normativa, nei prossimi anni, in tutti i paesi dell’Unione Europea, le assicurazioni contribuiranno in misura sostanziale alla riuscita dell’intento preventivo, insito nella responsabilità ambientale, e alla riduzione dei danni prodotti dallo sviluppo Infine, va citato il ritmo crescente del progresso tecnologico che economico. va di pari passo con la crescente diffusione in ampi strati di popolazione di un atteggiamento critico nei confronti delle tra- 5. Prospettive sformazioni tecniche, economiche e sociali. Il dibattito a pro- In questo studio abbiamo illustrato il contributo che le imprese posito dell’impiego di organismi geneticamente modificati del settore assicurativo forniscono allo sviluppo sostenibile delle nell’agricoltura mostra con quale rapidità gli sviluppi tecnici economie nazionali, il quale va ben oltre l’«eco-efficienza» azien- diventino questioni giuridiche di responsabilità e in quale mi- dale. Ciò non deve diminuire il necessario impegno a favore sura la capacità innovativa di un’economia nazionale dipenda della protezione dell’ambiente all’interno delle aziende, ma di- dall‘esistenza di prodotti per l’assicurazione dei rischi. mostra che l‘economia assicurativa, oltre a questi successi percepiti dall‘opinione pubblica, fornisce molti servizi, estremamente Nel complesso, ciò mostra che le assicurazioni, già oggi e in fu- importanti per lo sviluppo sostenibile, ma spesso non recepiti a turo probabilmente in modo ancora più marcato, forniranno un livello politico o dell‘opinione pubblica. contributo essenziale allo sviluppo sostenibile. Per il futuro, si prevede che questi contributi indiretti acquisteranno una rilevanza ancora maggiore, grazie a fattori trainanti, quali la ristrutturazione dei sistemi di sicurezza statali, i profondi cambiamenti nella forma delle norme di politica ambientale e il progresso tecnico. La ristrutturazione dei sistemi di sicurezza statali, in atto soprattutto nei paesi europei, comporta in molti casi una privatizzazione di rischi sinora sopportati dalla società. Ai fini dello sviluppo sostenibile, ciò significa che parte della copertura dei rischi a lungo termine, finora garantita dallo Stato, in futuro dovrà essere organizzata a livello privato, per garantire una condivisione sostenibile dei rischi. Ciò implica indirettamente un aumento dell‘importanza dei prodotti assicurativi nel contesto della sostenibilità. Un effetto simile si ha a causa dell’abbandono di una politica in tema di ambiente e sostenibilità basata su norme, cui si assiste in molti paesi. Agli attori economici privati viene lasciato più spazio d’azione mentre la politica si limita a stabilire le condizioni quadro. L’accresciuta importanza delle normative in materia di responsabilità, varate nel territorio europeo, e il crescente utilizzo di strumenti di mercato, come ad esempio lo scambio di quote di emissioni nella politica per il clima, caratterizzano questa tendenza. Anche questo porta a uno spostamento dei rischi sulle imprese e sui privati, poiché gli adempimenti e le norme sono sostituiti da processi giudiziari dall’esito incerto o da processi di mercato difficilmente prevedibili. La copertura dei relativi rischi, Autore importante per uno sviluppo sostenibile, genera quindi ancora Prof. dr. rer. oec. Frank C. Krysiak, Aggiunto professore di economia ambientale presso il Centro di Scienze economiche dell’Università di Basilea. un incremento dell’importanza dei prodotti assicurativi. 112 | 113 STRUTTURA INTERNA DEL MARCHIO OVVERO: I COLLABORATORI SONO IL MARCHIO Il terzo fattore, la gestione del marchio, nel recente passato e attualmente, è diventato una grossa sfida per la Helvetia. Non si sottolineerà mai abbastanza quanto sia importante ai fini della costruzione di un’immagine attuare internamente la politica del marchio. Mentre nell’ambito del servizio e delle interazioni con i clienti, i collaboratori sono naturalmente i principali attori, la gestione del marchio viene spesso percepita come una faccenda esterna. Molti ritengono che i collaboratori e i dirigenti, e spesso anche il top management, non vi abbiano nulla a che fare: «Se ne occupano già l’agenzia e il settore pubblicità». 2. Strategia del marchio e brand commitment Manfred Bruhn In ambito scientifico esiste il pieno accordo sull‘importanza dell‘attuazione di una strategia interna per il marchio (Bruhn 2005; Esch/Strödter/Fischer 2006). Solo se i collaboratori 1. Gestione del marchio per aumentarne il valore sanno tutto sul proprio marchio possono identificarsi con esso. L’identificazione e la conoscenza del marchio sono quindi presupposti essenziali per il brand commitment dei collaboratori e Compagnia di assicurazioni perché essi si comportino di conseguenza (cfr. figura 2). Servizio Interazione Marchio broker, banche, società di distribuzione Servizio Interazione Marchio Servizio Interazione Marchio Politica interna del marchio Conoscenza e identificazione del marchio Brand commitment Comportamento conforme al marchio Figura 2: Catena interna come motore del successo del marchio Stipulante di assicurazioni Figura 1: Servizio, interazione e marchio quali motori del valore dell’orientamento al cliente La realtà della prassi aziendale mostra però che spesso qui esiste un deficit. Attraverso studi si è constatato che l’87% dei collaboratori non ha alcun commitment verso la propria impresa (Gallup 2005). Il 50% dei lavoratori tedeschi si vergogna del proprio Una delle condizioni essenziali per il successo di un’impresa datore di lavoro, di cui rivela malvolentieri il nome (Stepstone sono i suoi rapporti riusciti con i clienti. Consapevoli di ciò, le 2003). «imprese d’eccellenza» mirano alla massima dell‘orientamento al cliente. Dietro ogni decisione a livello dirigenziale c‘è la do- Cosa significa concretamente brand commitment? Ad esempio, manda: «Come facciamo a creare valore per il cliente e dunque i dipendenti della Nokia sono orgogliosi della loro azienda e ri- anche per l‘impresa?». Nella letteratura sull’orientamento al cli- terrebbero un peggioramento passare alla concorrenza. Solo le ente vengono dibattuti numerosi fattori che contribuiscono a ga- imprese che possono vantare collaboratori impegnati riescono a rantire il successo dei rapporti con i clienti, sintetizzabili con tre ottenere che questi si comportino in conformità al marchio. Com- motori di crescita e dunque di valore: (1) Servizio, (2) Interazione portamento conforme al marchio significa identificarsi con il mar- con il cliente e (3) Marchio. Ciò vale in egual misura per i con- chio e incarnarlo verso l’esterno («Noi siamo il marchio!»). Se i tatti diretti e indiretti con il cliente su più livelli (cfr. figura 1). collaboratori sono convinti del proprio marchio, al punto da con- sigliarlo agli amici come fornitore o datore di lavoro, certamente riusciranno a trasmettere questa consapevolezza ai clienti. 3 Comunicazione. La costruzione dell’immagine si completa con la sua comunicazione all’interno e all’esterno. Un buon esempio di comunicazione integrata è stata una campagna 3. Le tre fasi di costruzione interna del marchio pubblicitaria del gruppo ThyssenKrupp, nella quale si solleci- Come si ottiene il brand commitment con i collaboratori? Le tava il commitment dei dipendenti verso il marchio con spot in imprese di successo investono molto nella costruzione del cui alcuni figli di dipendenti riferivano orgogliosi quale contri- marchio all’interno, per la quale si possono distinguere tre fasi buto i propri genitori dessero alla ThyssenKrupp e quali van- (Bruhn 2005; Esch/Strödter/Fischer 2006): taggi esso comportasse per i clienti e la comunità. 1 Sensibilizzazione. La conoscenza del marchio è il presupposto per la costruzione del marchio all’interno. Ciò si ottiene solo se i collaboratori sono consapevoli sia dell‘importanza del marchio ai fini del successo dell‘azienda sia delle caratteristiche essenziali che distinguono il proprio marchio dalla concorrenza. 2 Coinvolgimento. Con la partecipazione dei dipendenti alla politica del marchio si ottiene che il marchio venga percepito come il «mio marchio». La prima occasione per coinvolgere i collaboratori si presenta già al momento dello sviluppo, facendoli partecipare alla scelta delle caratteristiche del marchio. Successivamente, però, la partecipazione dei collaboratori acquista un ruolo importante soprattutto nella fase di Bibliografia affermazione dell’immagine, durante la quale essi diventano Bruhn, M. (2005): Interne Markenbarometer – Konzept und Gestaltung, in: Esch F.-R. (pubbl.): Moderne Markenführung. Grundlagen – Innovative Ansätze – Praktische Umsetzungen, 4. Aufl., Wiesbaden. (Barometro interno del mercato - concetto e formazione, in Esch F.-R.: Moderna gestione dei marchi. Principi – approcci innovativi – pratica, 4a ed.) «ambasciatori del marchio» e si avvia il coinvolgimento del top management che ha una funzione di esempio per il personale. Seppure possa sembrare retorica, in realtà ciò non è affatto ovvio. In uno studio, condotto con circa 40’000 lavoratori (Towers Perrin 2003), il 55% dichiara che il top management non comunica alcuna visione. Il 47% dei top manager risulterebbe troppo moderato o non motivato. Inoltre, ancora il 55% dei dipendenti ritiene che il top management non adotti misure e comportamenti volti a consolidare nel lungo periodo il successo dell’impresa. Un esempio positivo in questo senso è costituito da Steve Ballmer, CEO di Microsoft, che nelle manifestazioni interne mette regolarmente in scena delle danze con i dipendenti, incitandoli con le «four words: I – love - this – company!» Esch, F.-R./Strödter, K./Fischer, A. (2006): Behavioral Branding, In: Strebinger, A./Mayerhofer, W./Kurz, H. (Hrsg.): Werbe- und Markenforschung. Meilensteine, State Of The Art, Perspektiven, Wiesbaden, pag. 403-433. (Ricerca pubblicitaria e di marchio. Pietre miliari, stato dell’arte, prospettive) Gallup (2005): Engagement Index 2005 – Studie zur Messung der emotionalen Bindung von Mitarbeiterinnen, www.gallup.de. (studio per la valutazione del legame emotivo dei collaboratori) Stepstone (2003): Europäische Beschäftigte schämen sich für ihre Arbeitgeber – Nur die Norweger sind auf ihre Brötchengeber stolz, www.presseportal.de. (I lavoratori europei si vergognano dei loro datori di lavoro – Solo i norvegesi sono orgogliosi di chi li nutre) Towers Perrin (2003): Working Today: Understanding What Drives Employee Engagement – The 2003 Towers Perrin Talent Report, www.towersperrin.com. Autore Il Prof. Dr. Manfred Bruhn è Professore ordinario di economia aziendale, in particolare per marketing e gestione aziendale presso il Centro di Scienze economiche dell’Università di Basilea (WWZ) e professore onorario presso il Politecnico di Monaco. 114 | 115 1: 2: 3: 4: Helvetia Helvetia Helvetia Helvetia San Gallo San Gallo Direzione per la Germania, Francoforte Vienna STRATEGIA IMMOBILIARE COMPLESSIVA QUALE ESPRESSIONE DELLA CULTURA AZIENDALE Andreas Leuchtenmüller Karl Friedl 1. Il moderno stabile adibito a uffici quale obiettivo Nel quadro di un progetto di portata europea dal titolo «MUT di un’innovativa filosofia aziendale – Mehr Unternehmertum» (più imprenditorialità; dove la sigla Nel mito del moderno stabile adibito a uffici, del «lavorare meglio» MUT in quanto parola significa pure coraggio), alcuni anni fa è già racchiusa la chiave del successo della strategia e della cultura i dirigenti della Helvetia si erano chiariti tra l’altro i nessi tra le aziendale? La Helvetia ha riconosciuto molto presto i legami tra la esigenze relative all‘organizzazione e al personale e la progetta- cultura aziendale vissuta e la strategia immobiliare. zione degli edifici, riconoscendo i seguenti aspetti come essenziali per i concetti architettonici: Già nel 1992, quando si cominciava a pensare a un nuovo edi- Il design degli spazi viene consapevolmente utilizzato ai fini ficio per la Direzione per la Germania, il design organizzativo dell’identificazione dei collaboratori con l’impresa e come fat- (culturale) si associava al design degli uffici. tore della corporate identity. Negli anni seguenti in Germania, Austria e Svizzera e attual- I tempi di presenza al proprio posto di lavoro si accorceranno mente in Italia sono nati uffici con un nuovo orientamento concet- in base a vari fattori e in particolare grazie alle opportunità tuale, tutti con una pianificazione flessibile e mobile, con am- offerte dall’infrastruttura informatica. bienti, in cui la funzionalità la fa da padrona e che tengono Aumenteranno l’organizzazione di progetto e il lavoro di conto del fattore dell’identificazione con l’impresa. squadra. Le modifiche organizzative dei singoli settori diventeranno 2. Nuovi requisiti per il mondo del lavoro come una sfida permanente. spazio vitale La struttura flessibile degli edifici e degli spazi che ne scaturirà Progettare uno spazio significa concepirne l’ambiente come un deve soddisfare le più svariate esigenze personali e organiz- habitat dinamico e vitale. Si tratta della qualità dell’incontro, zative. la trasparenza annulla le barriere. Qualità della vita sul luogo Il grado di comunicazione e coordinamento tra i collaboratori di lavoro significa mantenere una sfera privata pur stando in sarà maggiore. mezzo agli altri. D’altro canto, aumenterà anche l’esigenza di concentrazione La Helvetia vede i suoi collaboratori innanzitutto come promotori nel lavoro. L’architettura deve saper risolvere la tensione tra di valore aggiunto e ne considera l’efficienza e la disponibilità concentrazione e comunicazione. come fattori di successo a lunga scadenza per l’impresa. 1 2 3 4 2 116 | 117 5: Tensione tra comunicazione e concentrazione, esempio Helvetia San Gallo 6.1: Concetto di ufficio. Corridoi con pareti trasparenti; contatto visivo, Helvetia Francoforte 6.2: Concetto di ufficio, Helvetia Vienna 6.3: Concetto di ufficio, Helvetia San Gallo 5 6.1 6.2 6.3 La trasformazione in «habitat ufficio», avviata con i progetti Ogni reparto dispone di sale riunioni, in cui parlare senza essere della Helvetia, non è solo il passaggio a una nuova concezione disturbati, di nicchie dove ci si può preparare un tè o di zone dell‘ufficio, ma principalmente il riconoscimento dell‘ufficio definito per i fumatori che favoriscono gli scambi informali. quale ambiente di vita sociale. Non solo il funzionalismo con il suo principio «la forma viene dopo la funzione», ma molte nuove pro- La comunicazione dell’impresa «verso l’interno e l’esterno» ha spettive per una «casa emozionale» contraddistinguono i progetti luogo in spazi centrali, come sale conferenze, aule per la for- della Helvetia degli ultimi anni. mazione, ristoranti per i collaboratori, bistrò o luoghi di accoglienza. 3. Comunicazione costruita tra homebase e salotto I nuovi edifici e gli uffici in essi realizzati sostengono i poli della del reparto privacy e dell’interazione, consentendo lo scambio di singoli «Come può un ambiente costruito stimolare la comunicazione, gruppi e il lavoro in team così come l’interazione dei reparti senza trascurare la riservatezza?»: questo è il principale campo di tra loro. tensione in cui si sono mossi i responsabili della progettazione. 4. Ufficio reversibile quale palcoscenico di Il contatto visivo è il primo passo verso la comunicazione; questo un’organizzazione in via di trasformazione è il motivo per cui ci si è volentieri separati dalle pareti non tra- Tanto variegati sono i compiti da svolgere in ufficio, altrettanto sparenti. Nei progetti realizzati, quando si cammina nei corridoi, devono esserlo le forme degli uffici. Poiché non ci può essere attraverso le pareti di vetro si vedono i colleghi seduti alle loro un unico concetto di ufficio, l‘azienda ha optato per la forma scrivanie, compresi i membri del Comitato direttivo. «reversibile». I corridoi sono spesso definiti «il salotto del reparto», poiché non Essendo tutte le superfici suddivise in base allo stesso schema, si solo sono diventati più larghi, ma si sono trasformati in uno spa- possono realizzare ambienti di diversa larghezza e profondità zio di soggiorno. senza interventi tecnici od opere edili. Questa flessibilità è agevolata da spazi standard sviluppati appositamente per il profilo Le librerie o apparecchi quali stampanti e fotocopiatrici si av- di lavoro dell’azienda, nei quali gli spazi per la gestione delle vicendano ai mobili ad hoc per i colloqui da seduti o in piedi, pratiche, il lavoro di squadra, di segreteria e per la direzione diventano stimoli a lasciare la propria scrivania. Un design otti- funzionano come singoli elementi di un palcoscenico da siste- male del posto di lavoro con il massimo di privacy rende il pro- mare secondo le necessità. Si ha così un ufficio multifunzionale prio ambiente simile a un appartamento (homebase). che a ogni piano può essere organizzato diversamente, con uf- 7.1 7.1: Funzioni chiave con stampante, fotocopiatrice e punti di conversazione, Helvetia San Gallo 7.2: Funzioni chiave Comunicazione, Helvetia San Gallo 7.3: Funzioni chiave Comunicazione, Helvetia San Gallo 8.1: Struttura e apertura, Helvetia Vienna 8.2: Struttura e apertura, Helvetia Vienna 8.3: Struttura e apertura, Helvetia Francoforte 9.1: Servizio per collaboratori e ospiti, Helvetia Vienna 9.2: Servizio per collaboratori e ospiti, Helvetia San Gallo 9.3: Servizio per collaboratori e ospiti, Helvetia Francoforte 7.3 7.2 8.1 8.2 8.3 9.1 9.2 9.3 118| 119 10: 11: 12: 13: Sistema termoattivo Sezione del sistema termoattivo, Helvetia Milano Confronto delle spese energetiche, Helvetia Milano Le spese di utilizzo dell’edificio superano i costi dell’investimento in un periodo da 7 a 10 anni 14: Helvetia Milano fici di gruppo, individuali, modulari e anche open space; la di- Grazie alla buona coibentazione dell’edificio (e alle facciate do- namica prevista delle modifiche determina il tipo di organizza- tate di dispositivi di protezione dal sole esterni, a comando cen- zione dello spazio e l‘arredamento interno. tralizzato), il consumo di calore delle nuove costruzioni è molto esiguo; si aggira intorno ai 36 chilowattora/m2/anno, pari a 5. Attrezzature tecniche ecologiche e predisposte circa la metà del consumo dei vecchi edifici. al cambiamento Spesso gli addetti alla progettazione degli impianti tecnici chie- 11 dono i «piani di assegnazione», i quali risultano già superati prima ancora che l‘azienda prenda possesso dell‘edificio. Lo scopo dell’ufficio reversibile consiste nell’organizzare gli impianti tecnici del «palcoscenico» in base agli scenari di utilizzo prestabiliti. Gli impianti di raffreddamento, aerazione ed elettrici sono progettati con l’obiettivo di ottimizzare i costi del ciclo di vita, affinché siano possibili tutti gli utilizzi, anche quelli misti. Piccole strutture si possono trasformare senza grossi problemi in uffici per team. Un aspetto altrettanto importante all‘interno del Gruppo Helvetia è la sostenibilità nell‘ambito dello sviluppo degli edifici. Per quanto riguarda l’ecologia, citiamo lo scarso fabbisogno 12 kWh m2A energetico degli immobili, ottenuto tra l’altro grazie al raffredda- 120 mento integrato negli elementi senza nuocere al comfort. 100 Già gli antichi romani sapevano sfruttare come accumulatori di calore o di freddo strutture massicce, quali pavimenti, sof- 60 Nei nuovi progetti della Helvetia, il riscaldamento e il raffredda- 40 lici modulari posti al centro della soletta di calcestruzzo, che rilascia calore o freddo per un terzo attraverso il pavimento e per due terzi dal soffitto. 41 80 fitti e pareti. mento sono garantiti da un sistema termoattivo, con i tubi metal- Confronto con l’edificio esistente (piani uffici) 140 83 20 20 36 0 Edifici esistenti Nuovo edificio uffici Impianto elettrico Riscaldamento Gli elementi termoattivi sono abbinati a un impianto meccanico di aerazione che immette ca. 40 m3 d’aria esterna per persona all‘ora, consentendo così il ricambio completo dell‘aria ogni 90 minuti. Le spese d’esercizio sono nettamente inferiori a quelle degli edifici con impianto di climatizzazione. Le esperienze fatte con questo sistema innovativo sono positive sia dal punto di vista economico sia per il comfort. I collaboratori trovano il clima molto gradevole sia d‘inverno che d‘estate, con costi energetici molto bassi. 10 Progettazione integrata per il massimo di economicità 13 7-10 anni! 14 Co ie sti d a di m oe i z i serc nut enz ion e 80% Spese d’investimento 20% Ciclo di vita totale dell'edificio Nell’analisi dell’economicità di un edificio confluiscono sia le spese di investimento sia i costi d’esercizio. Nell’epoca delle economie sostenibili, la concentrazione sui costi per energia, manutenzione e conversione è ormai prioritaria. Oltre all’analisi dell’economicità riferita all’immobile, è importante anche la produttività delle persone che operano all’interno. Si noti che in aziende di servizi come la Helvetia, il 70-80% delle spese generali (tralasciando le provvigioni al servizio esterno) è costituito dai costi per il personale. Il coerente orientamento dei progetti Helvetia in base alle esigenze dell’organizzazione e delle persone che vi lavorano rende gli immobili non solo più economici, ma ne fa una risorsa strategica focalizzata sulla produttività del lavoro. Il risultato dell‘attività della Helvetia negli ultimi 15 anni presenta bene: il massimo in termini di comfort, efficienza ed economicità. Autori Karl Friedl e Andreas Leuchtenmüller sono soci amministratori della Bene Consulting GmbH con uffici a Vienna, Francoforte e Waidhofen/Ybbs. 120 | 121 LE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONI DI MEDIA GRANDEZZA SONO IN GRADO DI SOPRAVVIVERE? 1. Cos’è una media compagnia di assicurazioni? Un’analisi di questo tipo richiede che si stabilisca innanzitutto cos‘è piccolo, medio o grande, il che non è affatto semplice, poiché ci sono varie possibilità di classificazione. Ad esempio, ci si può basare sulla capitalizzazione di borsa e, analogamente a quanto avviene nelle piazze borsistiche, suddividere le imprese in small, mid e large caps (sotto 1 miliardo, 1-10 miliardi, oltre 10 miliardi). Lo svantaggio della capitalizzazione di borsa è la volatilità che non incide direttamente sulle effettive dimensioni delle imprese. In alternativa, si può perciò ricorrere a una misura meno oscillante, come ad esempio l’organico o il volume dei premi. In questo caso, si tratta però di cifre assolute Christoph Lechner che poco hanno da dire riguardo al confronto con la concorrenza. Perciò, qui di seguito adotteremo una classificazione basata sulle quote di mercato che offre un punto di riferimento per La domanda riguardo alle dimensioni ottimali di un’impresa è le proprie dimensioni in rapporto al mercato globale e costitu- relativamente vecchia, ma la ricerca in materia di economia isce un indicatore della propria posizione anche in presenza di aziendale non è finora riuscita a darle una risposta chiara. Forse mercati nazionali di diversa grandezza. ciò significa che non si è ancora abbastanza avanti in questo campo, ma può anche voler dire che una risposta a questa do- Se si osserva il panorama della concorrenza in Europa, ap- manda non c’è, cioè che non vi è alcun nesso causale dimostra- pare evidente a prima vista un‘elevata frammentazione del set- bile tra le dimensioni di un’impresa e un rendimento superiore o tore, con un numero indefinito di imprese. Se invece si osserva inferiore alla media e non lo si troverà, nemmeno continuando la quota di mercato cumulativa dei cinque maggiori assicuratori a cercare. di ogni paese, si riscontreranno, nel ramo non vita, valori compresi tra il 43% e il 94% (Germania 43%, Francia 59%, Italia In questo contributo, vogliamo affrontare la questione dell’esistenza o 60%, Svizzera 72%, Norvegia 94%)1. La concentrazione è dun- meno di una dimensione ottimale per le compagnie di assicurazioni que maggiore, ma ancora decisamente bassa rispetto ad altri e verificare se, in questo specifico settore, vi sono argomentazioni settori. Ciò si evidenzia anche a livello della singola impresa. convincenti e se possibile dimostrabili con i fatti che spieghino In nessun paese dell’Europa occidentale un singolo assicuratore perché, ad esempio, le medie imprese siano troppo piccole (o può raggiungere una quota di mercato superiore al 25%. Per- troppo grandi) per poter operare con profitto in futuro. sino la maggiore compagnia di assicurazioni europea in termini di premi, cioè il Gruppo Allianz, sul proprio mercato nazionale, la Germania, raggiunge appena il 15% nel ramo vita e il 22% nel ramo non vita. La numero 2, la francese Axa conta in Francia cifre appena superiori al 10%. Questi dati evidenziano l’attuale scarsa produttività di un’analisi delle quote di mercato a livello europeo, poiché sia il settore che il mercato si presentano nettamente frammentati ed eterogenei. Appare dunque più sensata un’osservazione a livello di paese, in cui, sulla base di una suddivisione delle imprese in cluster, si 1 The Boston Consulting Group, 2006. The Race for Value Creation: Value Management in the European Insurance Business, Review Paper, Zurigo, Svizzera. può impostare la portata di una media impresa intorno a circa il 4-8% di quota di mercato. 2. Effetti di scala quale fondamento teorico dei 3. Come agiscono gli effetti di scala sull’attività delle vantaggi della dimensione compagnie di assicurazioni di media grandezza? Per analizzare le conseguenze delle dimensioni di un’impresa Cosa significa questo per una media compagnia di assicurazioni è utile il concetto degli effetti di scala che descrive l’andamento operante nei rami vita e non vita? Osserviamo i principali ele- dei costi unitari in funzione della quantità prodotta, basandosi menti dell‘attività. sull’assunto, secondo cui a ogni raddoppio della quantità di produzione cumulata è possibile ridurre in maniera costante di una a La leva maggiore degli effetti di scala riguarda certamente i determinata percentuale i costi unitari al netto dell’inflazione coefficienti di spesa (expense ratio) e nel nostro caso soprat- (costi di produzione, del capitale, di amministrazione, di mar- tutto le spese amministrative. Un incremento del volume dei keting, ecc.). premi generalmente va di pari passo con una crescita non proporzionale delle spese amministrative, come risulta evidente Come causa della decrescita dei costi unitari si segnalano in dall’esempio dei sistemi IT. Una volta raggiunta un’architettura particolare due fattori. Il primo consiste nella curva di apprendi- IT funzionante, è relativamente irrilevante se essa amministra mento, la quale presuppone che i collaboratori migliorino gra- 1 milione o 1,1 milioni di contratti. Ogni nuovo contratto dualmente le proprie abilità, realizzando così un training effect. aumenta i ricavi a fronte di un aumento non proporzionale dei Tale nesso fu scoperto per la prima volta nell‘industria aeronau- costi. Gli effetti di scala in questo caso hanno effetto. Qual- tica, allorché i tempi di montaggio dei lavoratori (e quindi i costi cosa di simile avviene per le attività attuariali, del servizio per aeromobile) iniziarono a calare con l‘aumento dei volumi di interno e delle risorse umane che agiscono principalmente sui produzione. Ci si accorse inoltre che, con un grado d‘istruzione costi per il personale. più elevato dei collaboratori, i costi unitari si riducevano più rapidamente. Il secondo fattore si argomenta con gli effetti del calo b Un po’ più complicata è la situazione per quanto riguarda le delle dimensioni. Se dal punto di vista della teoria produttiva vi spese di distribuzione. È vero che molti assicuratori hanno infit- sono crescenti economie di scala, in caso di aumento della ca- tito la rete di agenzie generali, consolidandone il numero. In pacità annua ciò comporta una diminuzione dei costi, poiché questo campo c’erano e ci sono tuttora potenziali di risparmio l‘input necessario è sempre inferiore o, viceversa, un aumento attribuibili ai vantaggi della dimensione. Tuttavia, occorre con- dell’input non provoca un incremento proporzionale dell’output, siderare il trend opposto verso un numero sempre maggiore di bensì ultraproporzionale. canali di distribuzione, per lo più su base variabile. In molti paesi, il servizio esterno composto da dipendenti perde quote Tuttavia, si noti che gli effetti di scala variano da settore a set- rispetto ai broker, agli intermediari o alla distribuzione attra- tore e da paese a paese e inoltre non proseguono all’infinito, verso le banche. Di conseguenza, i costi di un assicuratore, ma tendono ad appiattirsi. A partire da una certa dimensione, che una volta erano fissi, diventano variabili. Che però si ridu- possono anche capovolgersi e generare effetti negativi, poiché cano pure non è automatico. diventa sempre più difficile gestire in modo efficiente una dimensione in crescita. Nel complesso, vi sono tuttavia segnali di un‘influenza delle dimensioni sui coefficienti di costo. Gli studi condotti su mercati come gli USA e il Regno Unito dimostrano che la maggior parte delle piccole compagnie di assicurazioni opera con economie di scala in crescita.2 Quindi esse trarrebbero vantaggio da un aumento del volume dei premi. Anche in Europa si constata un effetto. In uno studio del 2001, le spese di amministrazione di una piccola compagnia di assicurazioni 2 Cummins, J.D., Santomero, A.M. eds. 1999. Changes in the Life Insurance Industry: Efficiency, Technology, and Risk Management, Kluwer: norwell, MA, S. 105-106. (con un patrimonio inferiore a 500 milioni di dollari) ammontavano all’8,6% dei premi netti contabilizzati mentre quelle di 122 | 123 una grossa compagnia (patrimonio superiore a 2 miliardi di d Nella gestione patrimoniale si rilevano scarsi effetti di scala dollari) erano del 4,4% . In Europa, questo effetto dovrebbe per un‘assicurazione media. Confrontiamo ad esempio un essere tuttavia inferiore rispetto agli USA, poiché si tratta di un portafoglio di 127 miliardi con uno di 27. In entrambi i casi, mercato nettamente più eterogeneo in relazione all’offerta di siamo oltre le dimensioni in cui sono rilevanti effetti di scala prodotti, al comportamento della clientela o alle normative. in materia di diversificazione. Un effetto di rendimento cau- 3 sato dalle dimensioni dovrebbe esistere quindi solo per i porc Per quanto riguarda le quote di sinistri (loss ratio), gli effetti tafogli molti piccoli. Tuttavia, vi possono essere potenzialità di scala sono diversi e agiscono soprattutto sulla diversifica- di risparmio per quanto riguarda le spese per i gestori del zione. I grandi portafogli generalmente riescono meglio a portafoglio o per le commissioni da versare a terzi (banche, ridurre i sinistri rispetto ai piccoli. Se ad esempio un assicu- borse, ecc.). ratore detiene quote di mercato relativamente costanti in tutte le regioni di un paese, riuscirà a sopportare meglio le conse- e Da anni ormai è in atto un trend verso requisiti normativi guenze di un forte temporale locale rispetto a un piccolo assi- sempre più rigorosi. I relativi sistemi interni di controllo e curatore con una forte presenza in quel territorio. Pertanto, i di rischio comportano costi elevati per le compagnie di grandi portafogli offrono effettivamente una capacità di com- assicurazioni che colpiscono soprattutto le aziende medie e pensazione migliore rispetto ai piccoli. piccole, poiché queste devono ripartire i costi diretti e indiretti di queste attività su un volume di premi inferiore. Qui Tuttavia, ciò va relativizzato e adeguato al singolo caso, intervengono quindi gli effetti di scala. Quantificarli però è poiché fattori, come ad esempio la qualità della clientela, difficile, poiché mancano dati certi, non bisogna però sotto- possono ridurre l’effetto. C’è una differenza se si hanno molti valutarli. gruppi di rischio nel proprio portafoglio oppure piuttosto clienti con una minore frequenza di sinistri. La formazione di Ergo, laddove agiscono gli effetti di scala si hanno svantaggi portafogli redditizi non è comunque una tematica a breve quantificabili per le assicurazioni di media grandezza. D’altro scadenza, bensì richiede un’attività di costruzione e gestione canto, vi sono anche importanti argomenti che relativizzano attiva di molti anni. In tal senso acquista importanza anche una la rilevanza degli effetti di scala sull’attività delle assicura- buona attività di «underwriting». Le compagnie di assicura- zioni di media grandezza. In primo luogo, a partire da una zioni di media grandezza possono assicurarsi vantaggi nella certa dimensione, la grandezza comporta anche svantaggi. selezione dei rischi con procedure mirate, non coprendo tutto I grandi assicuratori, attivi in più rami, ad esempio, presen- il mercato, bensì concentrandosi sul meglio. Questo fattore tano effetti di scala negativi, dimostrabili empiricamente e influisce sulla quota di sinistri e poiché esso generalmente è derivanti dai maggiori costi che essi devono sostenere per il un multiplo della quota di spesa, ne scaturisce un effetto di coordinamento e la gestione degli affari. L’eliminazione dei leva non trascurabile. portafogli meno redditizi consentirebbe a queste imprese di ridurre i costi. In secondo luogo, ad esempio nel ramo non vita, la combinazione di coefficiente di spesa e quota di sinistri è notoriamente una cifra decisiva. Non è affatto detto che le compagnie di assicurazioni di media grandezza che si sono costruite una clientela redditizia, concentrandosi su un target ben preciso, registrino sempre risultati peggiori delle assicurazioni con 3 4 Group of Ten, 2001, Report on consolidation in the financial sector, www.bis.org. Sigma, 1/2006. Lebensversicherung: Globale Versicherer treiben den Strukturwandel voran, Zurigo: Svizzera. coefficienti di spesa inferiori. In terzo luogo, gli effetti di scala sono decisivi soprattutto 4. Le compagnie di assicurazioni di media grandezza nelle strategie di prezzo, attuate ad esempio dagli assicura- devono puntare a una crescita del rendimento? tori diretti, nelle quali ogni attività deve essere sempre valu- Queste affermazioni implicano che le compagnie di assicurazioni tata e migliorata dando la priorità a un’eventuale riduzione di media grandezza possono distendersi e osservare rilassate dei costi. (Così, la HUK Coburg, una classica azienda di l‘andamento della storia economica? Probabilmente no. Come basso prezzo, opera con una expense ratio del 10% circa). è noto a tutti, le imprese di un settore sono in concorrenza tra Eppure, si sa che questo è solo un modo di competere, poiché loro non solo per l‘acquisizione dei clienti, ma anche per il ca- o un assicuratore può realizzare un prodotto o un servizio pitale di cui necessitano per esercitare la loro attività. Di solito, identico a un costo inferiore (vantaggio di costo) oppure è i flussi di capitale confluiscono in quelle imprese che presentano in grado di differenziare il prodotto/il servizio a tal punto un miglior profilo rischio/rendimento mentre fuoriescono dalle che il cliente è disposto a pagare un prezzo (premio) che aziende che offrono prospettive meno buone o, nel peggiore supera i costi aggiuntivi della differenziazione. Le strategie dei casi, annientano addirittura il capitale. Per gli assicuratori concorrenziali basate su questo approccio, e questo è empi- e quindi concretamente per i Consigli di amministrazione, i ma- ricamente provato, presentano rendimenti altrettanto positivi nager e i dipendenti, ciò ha una conseguenza molto semplice: quanto quelle basate sui costi. Basti pensare agli assicuratori devono conseguire ogni anno un rendimento competitivo. Se che abbinano ai loro prodotti principali servizi supplementari ciò non avviene in misura sufficiente, sarà difficile assicurarsi il di chiaro successo, che associano i loro prodotti alle offerte necessario capitale proprio e di terzi oppure si diventa un can- di altre imprese oppure sviluppano innovativi modelli opera- didato alla fusione, in quanto gli azionisti non credono più che tivi per i loro segmenti target. l‘impresa possa generare un rendimento adeguato con le proprie forze. Il fatto che un rendimento sia o meno concorrenziale Detto ciò, si comprende perché gli studi empirici compiuti dipende, come implica la parola stessa, dai risultati dei concor- sinora non abbiano saputo dimostrare un nesso monocau- renti. Se ad esempio un assicuratore riesce ad ottenere un RoE sale tra le dimensioni di un assicuratore e un rendimento supe- del 10%, mentre la media del settore si aggira intorno al 15%, riore alla media. Infatti, le relazioni sono troppo variate e, lo si considererà insoddisfacente. Se invece la media del settore a un’osservazione complessiva, i vantaggi e gli svantaggi si è intorno al 5%, il quadro è opposto. Pertanto, è poco sensato compensano in modo eccessivo. Chi basa le proprie riflessioni considerare i valori di riferimento in modo isolato. Ciò che conta strategiche solo sugli effetti di scala non coglie l’obiettivo. Una è il confronto con la concorrenza. media compagnia deve invece valutare esattamente l’intensità degli effetti positivi e negativi sul suo rendimento e quali Parallelamente, in realtà in economia non si tratta unicamente di considerazioni occorra fare riguardo ai costi-benefici. conseguire un certo rendimento, bensì di porlo in rapporto al valore aggiunto complessivo generato, in altre parole di chiedersi quanto sia grande la «torta» degli utili che una media compagnia di assicurazioni è in grado di produrre in termini assoluti. In un’ottica di rendimento, non fa nessuna differenza se l’utile annuo ammonta a 10 o a 100 milioni, fintantoché il profilo rischio/ rendimento resta invariato mentre, in termini assoluti, è diverso creare 90 milioni in più o in meno di valore. E anche a questo gli investitori danno importanza. Va inoltre considerato che i rendimenti non sono affatto «certi» ogni anno, bensì sono soggetti all’erosione della concorrenza. 124 | 125 Talvolta alcuni rami operativi si presentano offuscati, altri richie- compagnie di assicurazioni di media grandezza, vantaggi dono investimenti duraturi prima di poter conseguire rendimenti competitivi che non si possono riprodurre facilmente, poiché interessanti. Dunque, gli assicuratori si ritrovano anno per anno sono stati costruiti nel corso di molti anni. A questo proposito, ad affrontare la sfida di aumentare gli utili, per migliorare even- un manager una volta ha parlato di una «battaglia ad armi tuali cifre di rendimento non soddisfacenti. pari tra assicuratori », una metafora decisamente bellica che tuttavia evidenzia l‘importanza dei canali di distribuzione. 5. Di quali meccanismi dispongono le compagnie di assicurazioni di media grandezza per ottenere b. Alleanze e cooperazioni: dai collegamenti con altre imprese una crescita degli utili? emergono anche interessanti punti di riferimento per le com- Gli assicuratori possono cercare la crescita degli utili all‘interno pagnie di assicurazioni di media grandezza. Uno sguardo come all‘esterno della propria attività principale. Non risal- ai dati empirici mostra che questo meccanismo di crescita fal- gono a molto tempo addietro i casi di assicuratori entrati nel lisce meno spesso di quanto non accada con le acquisizioni settore bancario o in mercati apparentemente affini. Per non al- e, nel tempo, offre risultati più rapidi rispetto alle proprie atti- largare troppo il campo, di seguito osserveremo solo la crescita vità organiche. Si pensi solo a quanto tempo ad esempio dell‘attività principale, cioè dei rami vita e non vita. I meccanismi richiede, nel settore assicurativo, la costituzione di un team di a disposizione sono 3. distribuzione convincente in un nuovo paese. Spesso si possono inoltre dividere i costi e i rischi con il partner, rendendo a. Crescita organica: come dimostrano vari studi empirici, questo più interessanti le alleanze. meccanismo, in confronto ad altri, è il più lento, ma anche quello con meno rischi, in cui si parte dal presupposto di poter Prima che tali alleanze diano però risultati tangibili, esse generare la crescita necessaria con le proprie forze. richiedono per lo più un lungo periodo di avviamento; i manager devono conoscersi, si devono stabilire processi e Questa via è certamente percorribile per gli assicuratori medi standard e, se ci sono anche nuovi prodotti, occorre convin- e lo sarà anche in futuro. Tuttavia richiede in primo luogo che cere dapprima i clienti. In breve, la collaborazione prevista non ci si «disperda» in troppi paesi, in cui, date le dimen- da tali alleanze non deve essere concepita per un periodo sioni ridotte, si è costretti a operare con eccessivi svantaggi troppo breve, ma deve offrire spazio sufficiente per adegua- in termini di coefficienti di costo. Nei mercati in cui si opera menti, accordi e per superare le difficoltà iniziali. Quindi, occorrerebbe almeno conseguire la quota di mercato neces- ad esempio nelle alleanze di distribuzione, spesso non serve saria per la costruzione e la difesa di un posizionamento a nulla organizzare tali cooperazioni per un solo anno e competitivo. Si ricorda la percentuale del 4-8% del mercato poi aspettarsi «miracoli» in termini di fatturato e utili. Ha più rilevante, precedentemente citata. In secondo luogo, le com- chance chi ragiona in un’ottica di almeno tre o cinque anni. pagnie di assicurazioni di media grandezza non possono offrire a tutti qualcosa, ma sono costrette a concentrarsi molto c. Fusioni e acquisizioni: questo è un meccanismo a effetto chiaramente sui target redditizi. Le questioni legate a una seg- rapido che nasconde però rischi relativamente elevati. Fusioni mentazione «intelligente» del mercato acquisteranno mag- e acquisizioni si possono sfruttare per accaparrarsi mercati giore peso di quanto non accada oggi. In terzo luogo, non nuovi o in crescita, ma si devono poi saper gestire le grosse va sottovalutato il fatto che, proprio nelle operazioni con i sfide dell’integrazione. privati e le PMI, la distribuzione assume un ruolo decisivo. Se si ammette che i prodotti assicurativi di regola presentano Se invece i mercati non crescono più e non si riescono a soltanto limitate possibilità di innovazione, risulta evidente ottenere sensibili spostamenti delle quote di mercato attra- che le differenze di rendimento dipendono fortemente dalla verso la crescita organica o le alleanze, spesso non resta che forza di penetrazione della distribuzione o dalla gestione dei questa via. In tal caso, l’obiettivo consiste nell’ottenere un con- singoli canali di distribuzione in cui risiedono, anche per le solidamento nel rispettivo settore. Gli assicuratori meno red- ditizi devono aumentare l’efficienza operativa; vi sono anche 6. Conclusione indagini empiriche, da cui risulta che, dopo l’acquisizione Le medie imprese avranno un futuro, se riusciranno a conseguire e la ristrutturazione di assicuratori con performance infe- valore aggiunto ovvero rendimenti competitivi per i loro azionisti. riori alla media, si sono conseguiti risultati positivi. In alter- La minaccia degli effetti di scala esiste, ma essi non influiscono nativa, grazie alla fusione, si realizzeranno sinergie con un sui rendimenti unilateralmente né sono l‘unica via per aumentarli. partner. La pressione per il consolidamento delle assicurazioni in Europa con tutta probabilità proseguirà e, laddove vi sono forti effetti di In entrambi i casi emergono effetti di scala. Per tornare al scala, ogni media compagnia di assicurazioni dovrà chiedersi nostro esempio dei sistemi IT, due assicuratori che devono se sarà piuttosto cacciatore o preda. assumersi i costi di gestione di un sistema IT in un paese, dopo una fusione, di solito riescono a realizzare lo stesso volume Le compagnie di assicurazioni agili, di dimensioni medie, hanno d’affari con meno spese di prima. Lo stesso vale ovviamente a disposizione molti approcci strategici possibili: devono aumen- per le sinergie nell’ambito del personale. Basti pensare alla tare la propria efficienza operativa, trasformare in modo flessibile riduzione del numero di dirigenti e di collaboratori dovuta ai le risorse in segmenti in crescita, costruire posizioni concorren- doppi incarichi. ziali locali con dimensioni minime critiche, ritirarsi coerentemente dalle attività e dai paesi marginali, concentrarsi su segmenti di Per una media compagnia di assicurazioni, natural- mercato interessati e svilupparvi modelli operativi innovativi, non- mente le acquisizioni e fusioni rappresentano uno sforzo ché sottoporre a costanti verifiche e aggiornamenti le proprie immenso con un elevato potenziale di rischio. Esse gene- strutture di costo, senza minare le fonti della propria differen- ralmente non dispongono di personale sufficiente da dedi- ziazione. In altre parole, c’è ancora molto da fare. care all‘operazione, per lo più hanno un’esperienza limitata in progetti simili e, se qualcosa di sostanziale va storto, non hanno gli stessi ammortizzatori di un grande gruppo per farvi fronte. Autore Prof. Dr. oec. Christoph Lechner, Professore di economia aziendale, soprattutto management strategico presso l’Università di San Gallo 126 | 127 PARTE 4 CRONISTORIA CRONISTORIA Invenzioni Pietre miliari della nostra storia 1850 1858 Dirigibile Fondazione della Società Generale d’Assicurazioni Helvetia, a San Gallo Telefono Fondazione della «Der Anker», società di assicurazioni vita e di rendita, a Vienna 1860 1861 Costituzione della Helvetia Società Svizzera d’Assicurazioni contro gli Incendi, a San Gallo Estintore 1862 Helvetia Incendio inizia l’attività operativa in Germania (Brema e Amburgo) Macchina da scrivere 1864 Prima filiale tedesca della Helvetia Incendio (Karlsruhe). La Anker apre la decima filiale (Salisburgo) e le prime rappresentanze fuori dall’Impero Austriaco. 1869 Dinamo, dinamite La Anker avvia l’assicurazione contro gli infortuni e trasferisce la sede centrale in Hoher Markt a Vienna 1870 Motore a quattro tempi 1876 La Helvetia Incendio apre una succursale in California (USA) 1878 Costituzione della Cassa basilese di assicurazione in caso di decesso e per la vecchiaia a Basilea Locomotiva elettrica Lampadina elettrica 1880 1882 Conteggio con scheda perforata La Cassa basilese di assicurazione in caso di decesso e per la vecchiaia Motocicletta; apparecchio cinemato- cambia nome in Cassa svizzera di assicurazione in caso di decesso e grafico; turbina a gas; illuminazione per la vecchiaia incandescente a gas; automobile Pneumatico 1883 Fondazione della «Previsión Española» a Siviglia, Spagna 1895 Fusione tra la Cassa svizzera di assicurazione in caso di decesso e per 1890 Radiotecnica; raggi X la vecchiaia e la Cassa cantonale bernese di assicurazione in caso di decesso e per la vecchiaia 1896 La Helvetia Incendio inizia a operare a New York, USA 1900 1900 Fondazione della «La Vasco Navarra» a Pamplona, Spagna 1910 1910 La Cassa svizzera di assicurazione in caso di decesso e per la vecchiaia Motore diesel; aliante Radio; dirigibile, fermaglio; candela d’accensione; aeroplano a motore Insegna pubblicitaria luminosa cambia nome in Patria Società mutua svizzera di assicurazioni sulla vita 1918 Tubo al neon; superconduttore; settori operativi catena di montaggio Macchina da scrivere elettrica 1920 1921 Telefotografia La Helvetia Incendio avvia l’attività in Francia (Parigi); la Anker inserisce le assicurazioni di cose Nastro magnetico sonoro; televisione Microscopio elettronico In Austria, il crollo della monarchia obbliga la Anker a ritirarsi da alcuni 1930 1930 Fondazione della «Cervantes» a Madrid 1938 La Helvetia Incendio costituisce la Direzione per la Germania a Berlino; Luce al neon; penna a sfera Fotocopiatrice; elicottero Motore a reazione avvio dell‘attività in Canada 130 | 131 1940 1945 Apparecchio radar La Helvetia Incendio ottiene la concessione per la riassicurazione in tutti i settori Bomba atomica 1946 Computer La Helvetia Incendio acquista in Belgio la compagnia di assicurazioni «Uranus S.A.» di Anversa; trasferimento della sede della direzione tedesca da Berlino a Francoforte sul Meno Transistor; codice a barre 1948 La Helvetia Incendio avvia l’attività in Italia nei rami dell’assicurazione di cose 1949 La Helvetia Generale acquisisce la maggioranza in «Les Assurances Françaises» di Lione 1950 1951 Scanner; carta di credito; La Helvetia Incendio, in Germania, aggiunge alle assicurazioni di cose le polizze di responsabilità civile, infortuni e auto; nei Paesi bassi Linguaggi di programmazione acquisisce la «Het Hollandsche Kruis N. V. Verzekering Maatschappij», L’Aja Energia nucleare; radio a transistor; Cellula solare 1959 Microchip La Helvetia Incendio acquista una partecipazione nella Previsión Española; in Italia, estensione ai rami infortuni, responsabilità civile e auto Laser, pillola anticoncezionale 1960 1960 La Helvetia Incendio acquista una partecipazione nella Assurances Françaises di Lione Mouse del computer 1962 La Helvetia Incendio acquisisce una partecipazione nella Anker Bancomat, orologio al quarzo 1968 Unione della Helvetia Incendio con la Helvetia Infortuni (azioni gemelle); la Helvetia Incendio si ritira dal mercato USA 1970 1972 Dischetto La Helvetia Incendio vende la partecipazione nella Assurances Françaises; Microprocessore attraverso la costituzione della «Patria Generale», la Patria entra nel Airbag ramo non vita 1974 La Helvetia Incendio e la Helvetia Generale si fondono, formando la Helvetia Incendio Scheda chip Video Home System (VHS) 1980 La Patria acquista in Germania la «Hamburger Leben» Mouse e gestione menu 1986 La Helvetia Incendio acquista la Cervantes e vende la Uranus S.A. Telefono cellulare 1987 Fondazione della Helvetia Leben Germania, Francoforte sul Meno e Personalcomputer; Internet 1980 Centrale eolica; Local Area Network LAN; Compact Disc; post-it della Helvetia Vita, Milano 1988 Scioglimento dell‘unione di Helvetia Incendio e Helvetia Infortuni; la Helvetia Incendio diventa Helvetia 1989 Costituzione della Helvetia International a Francoforte sul Meno; inizio della collaborazione con la Helvetia Assicurazione malattia (oggi Helsana) 1990 Ripresa dell’attività della Helvetia nei nuovi Länder tedeschi World Wide Web; 1992 Inizio della partnership tra la Helvetia e la Patria Notebook 1993 La Helvetia possiede il 99,9% delle azioni della «Anker»; CD-ROM 1990 in Francia si concentra sull‘assicurazione trasporto Clonazione di animali 1994 Direzione comune di Helvetia e Patria 1995 La Helvetia vende l’attività olandese 1996 Fondazione della Helvetia Patria Holding; accordo di collaborazione con il Gruppo bancario Vontobel Digital Video Disc 1997 Vendita dell’attività greca 1998 Acquisto della «La Vasco Navarra» a Pamplona (Spagna) Acquisizione del portafoglio della NCD (Italia) 1999 Accordo di collaborazione con il Gruppo svizzero Raiffeisen; fusione delle società spagnole Cervantes e La Vasco Navarra nella Helvetia CVN; vendita delle attività in Canada 2000 2000 Acquisizione della Previsión Española, Siviglia 2001 Acquisizione della Norwich Union Vita, Milano; modifica della ragione sociale in Helvetia Life; in Germania costituzione della Helvetia e.com (oggi Helvetia Leben Maklerservice GmbH) 2002 Acquisizione dell’attività di assicurazione trasporto della britannica «Royal & Sun Alliance» in Francia Decifrazione pressoché totale del 2003 Unione delle due società spagnole Helvetia CVN e Previsión Española nella Helvetia Previsión con sede a Siviglia patrimonio genetico umano 2004 Acquisizione dei portafogli di due assicurazioni trasporto in Francia 2005 Fusione delle società italiane Helvetia Vita e Helvetia Life nella Helvetia Vita con sede a Milano; acquisizione del portafoglio assicurativo della «Sofid Vita» in Italia 2006 Il Gruppo Helvetia Patria si presenta con il nome Helvetia 2008 La Helvetia festeggia il suo 150° anniversario 132 | 133 Gruppo Helvetia Dufourstrasse 40 Casella CH-9001 San Gallo Telefono +41 58 280 56 88 Fax +41 58 280 55 89 www.helvetia.com 15 0 J A H R E A N S A N N I A Ñ O S S O Ñ A I N N A S N A E R H A J 0 51 4781 3781 2781 1781 0781 9681 8681 7681 6681 5681 4681 3681 2681 1681 0681 9581 8581 2091 1091 0981 9881 8881 7881 6881 5881 4881 3881 2881 1881 0881 9781 8781 7781 6781 5781 9191 8191 7191 6191 5191 4191 3191 2191 1191 0191 9091 8091 7091 6091 5091 4091 3091 7391 6391 5391 4391 3391 2391 1391 0391 9291 8291 7291 6291 5291 4291 3291 2291 1291 0291 4591 3591 2591 1591 0591 9491 8491 7491 6491 5491 4491 3491 2491 1491 0491 9391 8391 2791 1791 0791 9691 8691 7691 6691 5691 4691 3691 2691 1691 0691 9591 8591 7591 6591 5591 0991 9891 8891 7891 6891 5891 4891 3891 2891 1891 0891 9791 8791 7791 6791 5791 4791 3791 8002 7002 6002 5002 4002 3002 2002 1002 0002 9991 8991 7991 6991 5991 4991 3991 2991 1991 15 0 J A H R E A N S A N N I A Ñ O S