6 aprile 2009 - Ambasciata d`Italia

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6 aprile 2009 - Ambasciata d`Italia
CORRIERE CANADESE
LUNEDì 6 APRILE 2009 PAG. 5
speciale
Il chimico Andrea Romeo: riceratore e coordinatore della sezione del Québec della Comunità Scientifica Italiana in Canada
Ricercatori italiani
in Canada
CATERINA ROTUNNO
MONTREAL - Una storia, quella del chimico Andrea Romeo,
caratterizzata da precise scelte personali che lo hanno portato da Reggio Calabria, sua città
natale, all’università di Messina
dove si è laureato in Chimica; a
Pisa, come ricercatore per il
CNR, e a Montreal nel gennaio ’98 per seguire il dottorato di ricerca presso la Concordia
University. Attualmente Andrea
Romeo lavora come ricercatore
presso la società bio-farmaceutica AEgera Therapeutics Inc. di
Montreal ed è anche il coordinatore, fin dalla sua costituzione, della CSIC-SQ (Comunità
Scientifica italiana in CanadaSezione del Québec: http://colba.net/~andromeo/csic-sq/, il sito web dell’associazione è ospitato all’interno di: www.teamitalia.ca).
Come mai ha deciso di lasciare l’Italia e di andare a
Montreal per il dottorato di
ricerca?
«Una scelta dettata da motivi familiari, visto che mia moglie è di Montreal, e di carriera,
per cercare nuove opportunità.
Ho conosciuto il Nord America
durante il servizio di leva nella Marina Militare, come membro dell’equipaggio della nave
San Giusto che quell’anno, nel
1996, aveva in programma la
campagna d’addestramento in
Nord America; durante una sosta di più giorni a Montreal, ho
incontrato la mia futura moglie.
Dopo il servizio di leva, tornato in Italia avrei voluto riprendere il mio lavoro al CNR, oppure tentare una borsa di studio per andare in qualche centro
di ricerca in Europa. Tuttavia,
durante alcuni viaggi che mi
hanno riportato in Québec per
ragioni sentimentali, ho preso
dei contatti con le università di
Montreal e, vedendo la ricchezza di strumenti e di possibilità
che queste offrivano, ho deciso
di fare il grande passo e iniziare
il mio PhD, della durata di quattro anni, presso la Concordia
University».
È stato difficile accedere al dottorato di ricerca a
Montreal?
«Salvo le classiche prime
difficoltà con la lingua, non ho
avuto alcun problema, e anzi devo riconoscere che la preparazione accademica italiana
mi ha permesso di raggiungere in poco tempo degli ottimi risultati. A questo proposito, vorrei dire che nel 2000 ho
ricevuto una borsa di studio
da parte del CIBPA (Canadian
Italian Busines and Professional
Association) di Montreal (http://www.cibpamontreal.com/)
come riconoscimento per i risultati di lavoro/studio ottenuti
per il mio PhD».
Una volta completato il
Famiglia e carriera, ma all’estero
«Vogliamo dare un’immagine più moderna della presenza del nostro Paese in Canada»
dottorato, ha incontrato dei
problemi nella ricerca del lavoro ?
«No, assolutamente. Ancora
prima di finire gli studi, avevo
avuto la possibilità di fare delle
collaborazioni e quindi di poter
usufruire di una serie di contatti importanti per la mia attività.
Ho subito lavorato per due compagnie bio-farmaceutiche qui a
Montreal e dopo un anno sono
venuto a lavorare alla AEgera
Therapeutics Inc. Una differenza significativa che ho potuto
rilevare tra il sistema universitario italiano e quello canadese
è proprio lo stretto legame che
quest’ultimo ha con il mondo
del lavoro, a differenza del taglio molto più teorico dei nostri atenei».
Lei è anche il coordinatore
dell’associazione dei ricercatori italiani del Québec (CSICSQ). Come è nata l’idea di
creare questa Associazione?
«Ci siamo incontrati per la
prima volta presso l’Istituto di
cultura di Montreal, nel 2005,
grazie anche all’iniziativa del
Dr. Giuseppe Martini, l’allora addetto scientifico, il quale - su un data base dell’Ambasciata italiana ad Ottawa - ha
contattato un certo numero di
ricercatori provenienti da differenti università del Québec
e di Ottawa. Successivamente,
io e il comitato organizzativo
(Dott.ssa Maria Ardito Masi,
Biologia/Epidemiologia Mcgill
University; Dott. Paolo Benzi,
Ingegneria meccanica, Globest;
A sinistra: il chimico Andrea Romeo.
In alto: il logo della Sez. del Quebéc della Comunità
Scientifica Italiana in Canada.
In basso: una riunione dell’associazione CSIC-SQ.
Sotto: i membri dell’associazione insieme
all’Ambasciatore d’Italia,Gabriele Sardo e l’Addetto
Scientifico, Emanuele Fiore.
Dott.ssa Gabriella Gobbi,
Psichiatria, McGill University;
Dott.ssa Chiara Gamberi,
Biologia, McGill University)
abbiamo pensato di costituire
un’associazione e di incontrarci
periodicamente; nel corso degli
incontri, ognuno di noi, a turno,
presenta una relazione sul campo di ricerca che sta svolgendo.
Oggi l’associazione conta più di
cinquanta partecipanti e simpatizzanti ed è collegata con istituti di ricerca e università canadesi e italiane».
Quali sono le finalità della
vostra Associazione?
«Oltre a realizzare occasioni
per uno scambio intellettuale su
differenti argomenti, la nostra
associazione costituisce un punto di riferimento per coloro che
vengono in Canada a studiare
o a fare ricerca, per un loro più
agevole inserimento in questa
società. Nel contempo abbiamo
attivato un flusso di informazioni sia sui programmi a sostegno
della collaborazione scientifica internazionale, in particolare per quanto riguarda CanadaItalia, che per le possibili occasioni di lavoro. Certo, non
è sempre facile portare avanti
l’attività dell’Associazione, che
si svolge su base esclusivamente volontaristica: molti di noi lavorano in altre città, i problemi
di tempo da mettere a disposizione sono uguali per tutti, per
cui buona parte dell’attività viene svolta attraverso uno scambio di messaggi e lavori».
Avete notizia dell’esistenza
in Canada di altre associazioni di ricercatori ?
Non sono a conoscenza di
altre associazioni come la nostra in Canada. Tuttavia, siamo
collegati a “Prometeo”(www.
pometeonetwork.com), network
internazionale di ricercatori
scientifici italiani ed italoamericani che lavorano all’estero
nei più diversi campi di ricerca; in particolare abbiamo realizzato delle video-conferenze
con Giovanni Abbadessa che
ne è il fondatore ed il manager
e con il quale collaboriamo regolarmente. Un altro gruppo,
non di ricercatori però con il
quale siamo collegati è TeamItalia di Toronto (www.teamitalia.ca) e in particolare il Dott.
Giuseppe Mancini (Segretario
del gruppo). Con Team-Italia ci
sponsorizziamo a vicenda sin
dall’incontro congiunto ufficiale (Team-Italia/CSIC-SQ) avvenuto il 26 aprile 2006 presso
l’IIC di Montreal».
Come Associazione di ricercatori italiani all’estero,
avete dei contatti o dei punti di riferimento presso ministeri o istituzioni pubbliche in
Italia ?
«No, i rapporti che abbiamo
con l’Italia sono frutto di conoscenze personali e di contatti
privati che vengono intrattenuti
con le singole università».
Ricevete aiuti da parte del
governo italiano?
«Non ancora, ma ci stiamo lavorando. Grazie anche
alla collaborazione con l’Ambasciata di Ottawa e con il
Consolato di Montreal, stiamo chiedendo al Ministero
Affari Esteri (MAE) dei fondi che ci permettano di portare avanti ed ampliare la nostra
attività. A questo proposito, il
Console Generale di Montreal,
Francesco Paolo Venier, ci ha
proposto di organizzare - per
il prossimo 2 giugno se ci riusciamo o altrimenti nel mese di
ottobre - una cerimonia durante la quale presentare la nostra
associazione e i diversi campi di applicazione in cui lavoriamo. Tra gli obiettivi di questa manifestazione c’è anche
quello di dare un’immagine diversa, più moderna ed attuale dell’emigrazione italiana in
Canada, cercando di sostituire
vecchi stereotipi in cui gli stessi
italiani che risiedono in questo
Paese, oramai perfettamente integrati, non si riconoscono più.
Promotori di questa iniziativa
sono anche l’Istituto di Cultura
e la Camera di Commercio
di Montreal. Sempre restando in tema di aiuti economici all’attività dell’associazione
da parte delle istituzioni, proprio in questi giorni l’Addetto Scientifico dell’Ambasciata di Ottawa, prof. Emanuele
Fiore, ci ha messo a disposizione dei fondi per poter invitare a Montreal, il prof. Antonio
Giordano, medico oncologo italiano, che da quindici anni vive
e lavora a Philadelphia in qualità di ricercatore, alla Jefferson
University, ed è stato insignito
di numerosi riconoscimenti per
i risultati raggiunti nella ricerca per la lotta contro il cancro.
Il prof. Giordano terrà una serie di conferenze presso l’università ed in altre sedi scientifiche qui a Montreal. Questo è
uno degli esempi di incontri che
vorremmo promuovere utilizzando i fondi che il MAE potrà
metterci a disposizione».
L’associazione gode di
qualche tipo di riconoscimento dal parte delle autorità
provinciali del Québec ?
«Nel mese di dicembre dello scorso anno l’associazione
è stata registrata ufficialmente presso le autorità competenti quebecchesi e questo ha rappresentato un passo molto importante che permetterà in futuro di poter agire come soggetto
riconosciuto localmente, facilitando quindi anche i rapporti con le istituzioni italiane per
l’acquisizione di fondi ed ogni
genere di contributi».