Aprile 2016 - Comunità Pastorale Bareggio
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Aprile 2016 - Comunità Pastorale Bareggio
Informatore della Comunità Pastorale di Bareggio Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina Anno XXV n° 4 - Aprile 2016 ilponte La comunicazione per la comunione Pasqua 2016: l’Amore vittorioso Cos’è la fede? Risponde Papa Benedetto XVI pag. 5 Anche i piccoli hanno desiderio di cose grandi pag.13 Informazioni utili 2 Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa di Bareggio Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina Parrocchia Santi Nazaro e Celso Piazza Cavour, 37 - Tel. 02.901.33.17 www.parrocchiabareggio.it E-mail: [email protected] Sante Messe Parrocchia SS. Nazaro e Celso (dal 6 settembre): Lunedì, martedì, mercoledì: ore 8 - 18 Giovedì: ore 9 -18 Venerdì ore 18 Sabato ore 8 - 18 (vigiliare) Domenica e festivi: 8 - 9.30 - 11 - 18 Oratorio: via IV Novembre, tel./fax 02.902.72.87 - www.oratoridibareggio.it Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.33.17 dal lunedì al venerdì: 9 - 11 e 17 - 19 Parrocchia Madonna Pellegrina Via Vittorio Veneto, 1 - Tel. 02.901.30.41 www.parrocchie.it/bareggio E-mail: [email protected] Sante Messe Parrocchia Madonna Pellegrina (dal 6 settembre): Lunedì, martedì, giovedì, venerdì: ore 8 Mercoledì: ore 18 Sabato: ore 8 - 18.30 (vigiliare) Domenica: ore 8.30 - 9.30 (Brughiera) - 10.30 Oratorio: via Novara 27, tel. 02.902.78.794 - www.oratoridibareggio.it Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.30.41 dal lunedì al venerdì: 9 - 11 Sacerdoti: Pagina Facebook: Comunità Pastorale “Maria Madre della Chiesa” ilponte • don Luigi Verga, parroco - Tel. 02.901.33.17 - 339 64.62.708 • don Giovanni Beltramini coadiutore - Tel. 0290362399 • don Giacinto Tunesi coadiutore - Tel. 02.901.30.41 - 335.61.86.326 • don Marco Cazzaniga coadiutore - Tel.02.902.72.87 - 333.19.13.481 Orari confessioni: tutti i giorni prima e dopo le S. Messe, sabato dalle 14.30 alle 18.30 Centro di Ascolto: via Novara 27, tel. e fax: 02.9013041 - giovedì: 17-19 - sabato: 15-17 Scuola Materna “Don Severino Fracassi”: via Matteotti 14, tel. 02.901.32.56 Libreria 2000: Corso Italia 1, tel/fax: 02.903.60.234 Centro di Consulenza per la famiglia del Decanato di Magenta Via S. Martino 13 - 20013 Magenta - tel. 02.97.90.949 Mensile di vita della Chiesa e attualità Registrazione presso il Tribunale di Milano N 954 del 16 dicembre 2005 In copertina: Michelangelo, Cristo Risorto Direttore Responsabile: Gerolamo Castiglioni Responsabile di Redazione: Monica Olati Stampa: Real Arti Lego - Corbetta (MI) - tel. 02.972111 3Editoriale Siate lieti nel Signore Risorto ■ Don Luigi Parroco Carissimi fratelli, tra pochi giorni vivremo la Santa Pasqua del Signore Gesù Risorto. Per questo avvenimento, che continua ad accadere, mi sento di augurare a tutti di prendere parte all’esperienza della gioia a cui S. Paolo invita: “Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti!” (Fil. 4,4) La causa della letizia cristiana è la stessa persona del Risorto che, offrendosi a ciascuno come compagno di viaggio nel cammino della vita, permette a ogni persona di superare il male e la morte, in quanto viene coinvolta nella sua vittoria pasquale. Per questo il grande Papa S. Giovanni Paolo II ha invitato tutta l’umanità ad aprire le porte a Cristo: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!” Anche l’uomo di oggi ha paura delle tenebre (tutte le varie forme di male) e della morte: anch’egli come i suoi antenati è alla ricerca dell’erba Giotto, Risurrezione di Lazzaro medicinale contro la malattia e la morte o del farmaco dell’immortalità. Ma la realtà fa toccare con mano la fragilità e l’impotenza dell’essere umano: esistono le malattie, ogni forma di male morale o fisico o sociale, la vecchiaia e la morte. Tutti siamo sempre vittime e carnefici dentro alla nostra stessa esistenza! Non c’è ricchezza, non c’è potere, non c’è scienza, non c’è successo che possa costituire una speranza di fronte alla ineluttabilità della morte e del male. Pertanto diventa ragionevole e vertiginoso provare ad ascoltare seriamente il grido che Gesù ha emesso davanti alla tomba caverna di Lazzaro: ”Lazzaro vieni fuori!”. Gesù ha gridato per provocare ogni Uomo-Lazzaro e questo stesso grido si propaga nel tempo attraverso la Chiesa, come ci ricorda la voce di Giovanni Paolo II, sopra citata. Il cammino della vita eterna inizia con la fede, che è originata dall’incontro con il Cristo Risorto presente nella sua comunità attraverso il Sacramento del Battesimo: questo cammino si approfondisce mediante l’appartenenza alla Chiesa ed è corroborato dalla fruizione dei Sacramenti, in particolare della Confessione e della Eucarestia. Inoltre l’ascolto del Vangelo e degli insegnamenti del magistero permette a ogni cristiano di far proprio il ”pensiero di Cristo” e di renderlo percepibile nella sua umanità trasformata, cioè resa segno dell’amore di Dio. Rendiamoci conto della bellezza dell’umanità delle quattro suore della Congregazione fondata da Madre Teresa di Calcutta uccise nella città di Aden mentre assistevano gratuitamente gli anziani e i bambini islamici di quella comunità! Avrebbero potuto fuggire quando è scoppiata la guerra civile…. e non l’hanno fatto per amore ai più poveri! Quanta luce di Dio si svela in questo martirio, che non potrà che far nascere nuovi cristiani anche dall’Islam, perché in essa agisce la forza di Dio che continua a parlare al cuore di tutti. Per contrasto domandiamoci che giudizio potrà dare ogni uomo di fronte a una umanità cosi segnata dall’odio e dal male come quella che appare dagli assassini delle suore? Nei cristiani continua la Pasqua di Cristo, cioè la segue a pagina 4 Comunità Pastorale 4 Il sostegno alle famiglie di Bareggio tramite la Chiesa Centro di Ascolto e Caritas Parrocchiale a servizio dei bisogni della nostra Comunità Nell’anno 2015 la Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa di Bareggio ha erogato ben 43.700,00 euro per sostenere 65 famiglie in difficoltà socioeconomiche. Questa caritativa è stata resa possibile dal lavoro del Centro di Ascolto e della Caritas parrocchiale sia di S. Martino che di SS. Nazaro e Celso. In comunione con l’organizzazione diocesana la nostra Caritas si è servita di: • SERVIZIO SILOE per un totale erogato di euro 17.850,00, • CARTA EQUA per un totale erogato di 1.350,00 euro, • FONDO FAMIGLIA LAVORO FASE 2 per un totale erogato di 13.950,00 euro, • FONDAZIONE BASSANINI-TREMONTANI per un totale erogato di 2.000,00 euro • CONTRIBUTO DEL COMUNE pari a 1.000,00 euro. Le parrocchie hanno donato 7.600,00 euro. Segue dalla prima Siate lieti nel Signore Risorto vittoria sul male, ma perché questa luce si sviluppi nella Chiesa occorre che ogni fedele si converta ogni giorno, cioè viva consapevolmente la sua appartenenza a Gesù Risorto,come la suore di Madre Teresa, come i tanti martiri di ieri e di oggi e come i tanti Santi che la Liturgia ci fa conoscere come veri testimoni da imitare. Ringrazio tutti coloro che hanno preso sul serio il cammino quaresimale proposto in parrocchia; spero che in ognuno sia cresciuto il desiderio di santità, cioè della bellezza della comunione in Gesù Risorto presente nella Chiesa. Per questa esperienza di cambiamento, cioè di maturazione umana nella fede, possiamo cantare l’Alleluia Pasquale, la grande lode a Dio, a quel Dio che può risplendere nei nostri volti. Questo è il grande miracolo che la Pasqua compie: il volto del cristiano riflette la luce di Dio e illumina la realtà che lo circonda. Buona Pasqua, anche a nome di tutti i sacerdoti. 5Chiesa Cos’è la fede? Risponde Papa Benedetto XVI L’intervista al papa emerito Joseph RatzingerBenedetto XVI, di cui pubblichiamo uno stralcio, è stata realizzata dal gesuita belga Jacques Servais ed è apparsa sul quotidiano Avvenire lo scorso 16 marzo. Santità, l’ultimo volume della Sua Opera omnia mette in evidenza la Sua affermazione risoluta: «La fede cristiana non è un’idea, ma una vita». Commentando la celebre affermazione paolina (Rm 3,28), Lei ha parlato, a questo proposito, di una duplice trascendenza: «La fede è un dono ai credenti comunicato attraverso la Comunità, la quale da parte sua è frutto del dono di Dio». Potrebbe spiegare che cosa ha inteso con quell’affermazione? «Si tratta della questione: cosa sia la fede e come si arrivi a credere. Per un verso la fede è un contatto profondamente personale con Dio, che mi tocca nel mio tessuto più intimo e mi mette di fronte al Dio vivente in assoluta immediatezza in modo cioè che io possa parlargli, amarlo ed entrare in comunione con lui. Ma al tempo stesso questa realtà massimamente personale ha inseparabilmente a che fare con la comunità: fa parte dell’essenza della fede il fatto di introdurmi nel noi dei figli di Dio, nella comunità peregrinante dei fratelli e delle sorelle. La fede deriva dall’ascolto (fides ex auditu), ci insegna san Paolo. L’ascolto a sua volta implica sempre un partner. La fede non è un prodotto della riflessione e neppure un cercare di penetrare nelle profondità del mio essere. Entrambe le cose possono essere presenti, ma esse restano insufficienti senza l’ascolto mediante il quale Dio dal di fuori, a partire da una storia da Lui stesso creata, mi interpella. Perché io possa credere ho bisogno di testimoni che hanno incontrato Dio e me lo rendono accessibile. La Chiesa non si è fatta da sé, essa è stata creata da Dio e viene continuamente formata da Lui. Ciò trova la sua espressione nei sacramenti, innanzitutto in quello del battesimo: io entro nella Chiesa non già con un atto burocratico, ma mediante il sacramento. E ciò equivale a dire che io vengo accolto in una comunità che non si è originata da sé e che si proietta al di là di se stessa. La pastorale che intende formare l’esperienza spirituale dei fedeli deve procedere da questi dati fondamentali. È necessario che essa abbandoni l’idea di una Chiesa che produce se stessa e far risaltare che la Chiesa diventa comunità nella comunione del corpo di Cristo. Essa deve introdurre all’incontro con Gesù Cristo e portare alla Sua presenza nel sacramento». Quando Lei era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha messo in evidenza una differenza di mentalità in rapporto a Lutero e alla questione della salvezza e della beatitudine così come egli la poneva. L’esperienza religiosa di Lutero era dominata dal terrore davanti alla collera di Dio, sentimento piuttosto estraneo all’uomo moderno, marcato piuttosto dall’assenza di Dio. La dottrina di Paolo della giustificazione per la fede, in questo nuovo contesto, può raggiungere l’esperienza “religiosa” o almeno l’esperienza “elementare” dei nostri contemporanei? Per l’uomo di oggi, rispetto al tempo di Lutero e alla prospettiva classica della fede cristiana, le cose si sono in un certo senso capovolte, ovvero non è più l’uomo che crede di aver bisogno della giustificazione al cospetto di Dio, bensì egli è del parere che sia Dio che debba giustificarsi a mo- Chiesa6 Il buon samaritano tivo di tutte le cose orrende presenti nel mondo e di fronte alla miseria dell’essere umano, tutte cose che in ultima analisi dipenderebbero da lui. A questo proposito trovo indicativo il fatto che un teologo cattolico assuma in modo addirittura diretto e formale tale capovolgimento: Cristo non avrebbe patito per i peccati degli uomini, ma anzi avrebbe per così dire cancellato le colpe di Dio. Anche per ora la maggior parte dei cristiani non condivide un così drastico capovolgimento della nostra fede, si può dire che tutto ciò fa emergere una tendenza di fondo del nostro tempo. Quando Johann Baptist Metz sostiene che la teologia di oggi deve essere «sensibile alla teodicea», ciò mette in risalto lo stesso problema in modo positivo. Anche a prescindere da una tanto radicale contestazione della visione ecclesiale del rapporto tra Dio e l’uomo, l’uomo di oggi ha in modo del tutto generale la sensazione che Dio non possa lasciar andare in perdizione la maggior parte dell’umanità. In questo senso la preoccupazione per la salvezza tipica di un tempo è per lo più scomparsa. Tuttavia, a mio parere, continua ad esistere, in altro modo, la percezione che noi abbiamo bisogno della grazia e del perdono. Per me è un “segno dei tempi” il fatto che l’idea della misericordia di Dio diventi sempre più centrale e dominante – a partire da suor Faustina, le cui visioni in vario modo riflettono in profondità l’immagine di Dio propria dell’uomo di oggi e il suo desiderio della bontà divina. Papa Giovanni Paolo II era profondamente impregnato da tale impulso, anche se ciò non sempre emergeva in modo esplicito. Ma non è di certo un caso che il suo ultimo libro, che ha visto la luce proprio immediatamente prima della sua morte, parli della misericordia di Dio. A partire dalle esperienze nelle quali fin dai primi anni di vita egli ebbe a constatare tutta la crudeltà degli uomini, egli afferma che la misericordia è l’unica vera e ultima reazione efficace contro la potenza del male. Solo là dove c’è misericordia finisce la crudeltà, finiscono il male e la violenza. Papa Francesco si trova del tutto in accordo con questa linea. La sua pratica pastorale si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio. È la misericordia quello che ci muove verso Dio, mentre la giustizia ci spaventa al suo cospetto. A mio parere ciò mette in risalto che sotto la patina della sicurezza di sé e della propria giustizia l’uomo di oggi nasconde una profonda conoscenza delle sue ferite e della sua indegnità di fronte a Dio. Egli è in attesa della misericordia. Non è di certo un caso che la parabola del buon samaritano sia particolarmente attraente per i contemporanei. E non solo perché in essa è fortemente sottolineata la componente sociale dell’esistenza cristiana, né solo perché in essa il samaritano, l’uomo non religioso, nei confronti dei rappresentanti della religione appare, per così dire, come colui che agisce in modo veramente conforme a Dio, mentre i rappresentanti ufficiali della religione si sono resi, per così dire, immuni nei confronti di Dio. È chiaro che ciò piace all’uomo moderno. Ma mi sembra altrettanto importante tuttavia che gli uomini nel loro intimo aspettino che il samaritano venga in loro aiuto, che egli si curvi su di essi, versi olio sulle loro ferite, si prenda cura di loro e li porti al riparo. In ultima analisi essi sanno di aver bisogno della misericordia di Dio e della sua delicatezza. Nella durezza del mondo tecnicizzato nel quale i sentimenti non contano più niente, aumenta però l’attesa di un amore salvifico che venga donato gratuitamente. Mi pare che nel tema della misericordia divina si esprima in un modo nuovo quello che significa la giustificazione per fede. A partire dalla misericordia di Dio, che tutti cercano, è possibile anche oggi interpretare daccapo il nucleo fondamentale della dottrina della giustificazione e farlo apparire ancora in tutta la sua rilevanza». 7Attualità Utero in affitto, i dittatori rivelati ■ Marina Corradi Avvenire, 17 marzo 2016 L’altro ieri (15 marzo 2016) a Parigi il Consiglio d’Europa ha preso una decisione non irrilevante: è stato respinto, in sede di Commissione Affari Sociali, il progetto che apriva a una legalizzazione dell’«utero in affitto» nei Paesi membri. È il secondo “alt” nel Vecchio Continente alla maternità surrogata, dopo la condanna di questa pratica, votata a dicembre dal Parlamento di Strasburgo. Dunque, qualcosa nel fronte che preme per la liberalizzazione dell’«utero in affitto» sembra incrinarsi. Eppure quasi non se ne legge nei media, almeno su quelli italiani. Viene da domandarsi: e se la decisione di Parigi fosse stata di segno opposto? Se dall’Europa fosse venuto un via libera alla maternità surrogata, forse i giornali ce lo avrebbero ampiamente raccontato: ci avrebbero illustrato con letizia e dovizia di particolari il nuovo passo avanti verso il “progresso”, cioè il riconoscimento della più assoluta libertà individuale di “volere” un figlio? Libertà di avere un figlio comunque, da chiunque, e indipendentemente da eventuali impedimenti posti dalla natura – che, come si sa, è un po’ oscurantista. Invece accade che, sia pure come l’altro ieri con il margine di un solo voto, l’Europa rifletta e resista. Non ci sono, a protestare, soltanto i “soliti” cattolici, ma anche un agguerrito fronte femminista, che a Parigi a febbraio ha lanciato in Parlamento una Carta universale contro la maternità surrogata. Ieri sotto alla sede della Commissione Affari Sociali del Consiglio d’Europa, vicino all’Arc du Triomphe, le donne femministe e quelle cattoliche si sono scambiate dei fiori. Pure nel mantenimento di tutte le differenze di visione, un segnale: si combatte per qualcosa d’importante, insieme. Qualcosa che attiene alla maternità e alla vita dell’uomo, al cuore stesso della convivenza sociale. Eppure i media continuano a preferire la narrazione soddisfatta di famiglie con due padri e nessuna madre; il compiacimento zuccheroso nel mostrare come l’«amore» per il figlio, comunque ottenuto, giustifichi ogni operazione. Si sorvola sul fatto che una donna che partorisce e dà via un bambino lo fa, nella quasi totalità dei casi, per bisogno economico. Tutto è sacrificato a quella “dittatura del desiderio” per cui pur di avere un figlio – essendo maschi, o sterili, troppo vecchi per concepire – è lecita ogni cosa. In questo senso, un titolo sulla prima pagina del “Corriere della sera” ieri ci ha fatto sussultare. «Non è giusto trasformare ogni desiderio in diritto», scrive Claudio Magris. Dove in un’ampia riflessione, Magris sostiene fra l’altro che il protagonista dell’attuale dibattito sul generare non è «il desiderio della coppia omo o eterosessuale, bensì il bambino, che comunque nasce da un uomo e da una donna». (…) Siamo contenti che intellettuali del calibro di Magris si tirino fuori con forza dalla corrente del pensiero unico, dal sentimentalismo che ammanta l’individualismo oggi venerato e idolatrato e un dilagante mercatismo... E una consapevolezza crescente che accompagna ciò che è accaduto a Parigi e a Strasburgo, al dibattito interno al femminismo, al domandarsi di tanti uomini e donne se davvero è un bene gestire la maternità con un contratto, e il figlio come un prodotto da consegnare o da acquistare; se davvero è ragionevole stabilire per legge che certi figli hanno due padri, e di madri, nessuna. E che per altri figli il padre è deliberatamente cancellato. Sono domande che, stando ai sondaggi, in Italia, si fa tra sé una parte sempre più grande dell’opinione pubblica. Anche se tanti se la fanno timidamente, a bassa voce, sotto alla spinta di una rappresentazione mediatica della realtà che deliberatamente indica un sola possibile direzione: quella del desiderio individuale eletto a unica norma, nel quadro di un luminoso, irreversibile “progresso” dal dato di natura e della regolazione contrattuale e commerciale dell’affare umano. La dittatura del desiderio e del mercato, appunto: un sogno inquietante, da cui ci vogliamo risvegliare. Ed è possibile. Giubileo della Misericordia 8 Un Concorso per i giovani per parlare di misericordia Iscrizioni aperte fino al 30 giugno Un concorso rivolto ad alunni, studenti e giovani che risiedono nel territorio della Diocesi di Milano dedicato alle opere di misericordia nell’anno del Giubileo straordinario indetto da papa Francesco. L’iniziativa è promossa dall’Arcidiocesi di Milano, in collaborazione con i Padri Oblati missionari di Rho, l’associazione culturale Oblò, l’accademia musicale Stabat Mater e la Galleria Quadrifoglio di Rho, col patrocinio del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, della Regione Lombardia, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e del Comune di Rho. «Vogliamo mettere in luce come la Misericordia, cui è dedicato questo Anno Santo, sia un valore necessario a una convivenza civile fatta di pace, solidarietà, dialogo e accoglienza ha detto monsignor Pierantonio Tremolada, vicario episcopale per l’Evangelizzazione e i Sacramenti della Diocesi di Milano, nella conferenza stampa di presentazione al Santuario dell’Addolorata di Rho (una delle porte sante della Diocesi) -. Sulla Misericordia è possibile fondare un’umanità nuova, capace di sostenere i deboli, Foto di gruppo dei relatori a margine della Conferenza Stampa di presentazione i poveri. La Misericordia è una mano tesa rivolta a chi ha bisogno e un ponte che mette in relazione. In un’epoca dove invece si costruiscono muri e si coltiva la cultura dello scarto, ne abbiamo tutti bisogno», Il concorso “Misericordia: strada per una nuova umanità?” è rivolto agli studenti delle scuole pubbliche, paritarie e statali e ai cittadini con meno 35 anni di età che abitano nel territorio della Diocesi di Milano. I partecipanti dovranno raccontare, attraverso una creazione artistica, letteraria e musicale, come un’opera di misericordia possa generare benessere e pace interiore sia in chi la pratica, sia in chi la riceve. A titolo di esempio, i temi che si possono affrontare vanno dalla equa distribuzione delle risorse all’accoglienza dei profughi, dall’assistenza ai più deboli alla necessità di un’alfabetizzazione globale. Previste tre sezioni (artistica, letteraria e musicale) articolate in quattro categorie (scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, under 35). A seconda della sezione scelta e della categoria di appartenenza, i concorrenti dovranno presentare un lavoro artistico con materiali vari, un video, un dipinto, una scultura, un’illustrazione, un brano musicale, un racconto in prosa. Alle classi vincitrici del concorso sarà offerta una visita didattica coerente con l’indirizzo di studio, i singoli riceveranno un premio individuale. I termini per l’iscrizione scadono il 30 giugno. Bando del concorso e modalità di partecipazione su www.oblatirho.it 9 Comunità Pastorale Pellegrinaggio Giubilare al Santuario dell’Addolorata di Rho Nel percorso proposto dalla Comunità Pastorale lungo l’arco di questi venerdì di quaresima, vi è stato quello dell’esperienza di preghiera e pellegrinaggio svoltosi venerdì 4 marzo 2016 al Santuario di Rho. È stato significativo per me pensare che questo gesto, vissuto alla Basilica dell’Addolorata, sia avvenuto nello stesso giorno in cui nella Cattedrale di San Pietro a Roma papa Francesco presiedeva la solenne celebrazione Penitenziale. Ciò mi ha richiamato a quel legame di comunione con la Chiesa universale, all’interno della quale incessantemente vibra la paziente attesa del Padre Buono. L’atto del pellegrinaggio implica il risalire quel cordone ombelicale che conduce ogni creatura verso il centro sorgivo: Cristo. Maria, Madre per eccellenza, ricorda a ogni fedele che la vita è quindi un cammino teso alla pienezza ultima: Dio. Con partenza nei pressi dell’ospedale, luogo di sofferenza e di cura, in silenzio ha preso forma il breve pellegrinaggio che si è snodato lungo il viale per poi continuare all’interno dell’ampio giardino adiacente la chiesa. Due sono state le tappe importanti. La prima davanti alla statua di papa Giovanni Paolo II; l’altra di fronte alla suggestiva grotta che riproduceva quella di Massabielle. Incastonata in un anfratto, avvolta da viluppi erbosi, rifulgeva la statua della Madonna di Lourdes. Le soste sono state scandite da passi estrapolati dal Vangelo, i quali si intrecciavano con il tema di fondo di questo tempo giubilare: la Misericordia. Subito seguiva la lettura di meditazioni, tratte dagli scritti di alcuni Padri della Chiesa. I vari momenti sono stati occasione per riportare l’attenzione cruciale sul bisogno impellente del cuore umano. Quello dell’incontro con Gesù che ama ciascuno in modo unico e inesauribile. Lungo il tragitto nella mente mi si ripetevano queste parole: “Il nome di Dio è misericordia…” e nel frattempo arrivavo alla porta Santa. Nel varcarla, impresse al fianco del portale apparivano le parole pronunciate da Gesù:” Io sono la porta: se uno entra attraverso di me sarà salvo”. Con questa prospettiva donata a tutti, dopo aver compiuto il rito di intingere la mano nell’acquasantiera, ho fatto memoria del mio battesimo, mentre si elevava l’inno del Salve Regina alla quale affidavo i nodi che aggrovigliano il mio quotidiano. Mariella Comunità Pastorale 10 Un pomeriggio insieme … alla scoperta della Basilica di Agliate Noi catechisti di quinta elementare della Parrocchia SS. Nazaro e Celso, insieme a Don Marco, abbiamo deciso di accompagnare i ragazzi che si apprestano a ricevere il Sacramento della Cresima a visitare alcune chiese di Verano Brianza. Nonostante il tempo non fosse dei migliori la giornata è stata un successo. Arrivati alla Basilica di Agliate, che si trova nel vicino comune di Carate Brianza, Anna (la figlia del professore di religione di don Marco) ci ha accolto e guidato alla scoperta di quella straordinaria chiesa. Catturando l’attenzione dei bambini, tra la bellezza storica e artistica del luogo, ci ha accompagnati nella cripta, nella sacrestia e infine al battistero esterno in cui purtroppo non siamo potuti entrare a causa di restauri. Qui i ragazzi hanno compiuto l’importante gesto del rinnovo delle promesse battesimali. Successivamente ci siamo spostati per la merenda nell’oratorio femminile di Verano, accolti dal parroco Don Giovanni dove, dopo un momento di svago e divertimento, abbiamo visitato la chiesa Ss. Nazaro e Celso (di sorprendenti dimensioni), alla quale Don Marco è molto legato in quanto è stata luogo di nascita e crescita della sua vocazione. Dopo aver salutato e ringraziato i nostri amici di Verano, ci siamo diretti ai pullman per tornare a casa tra l’entusiasmo contagioso dei bambini. La giornata è stata un’ottima occasione per condividere del tempo insieme ai ragazzi e ai loro genitori! Erica, Simone, Marta e Gaia 11 Comunità Pastorale I ragazzi dell’Oratorio di S. Martino in visita al Santuario di Rho, 28 febbraio 2016 Nell’Anno Santo della Misericordia la Chiesa sta vivendo un tempo di grazia straordinaria, che guarisce. L’immagine della “porta” è l’immagine di Dio Padre che apre la porta del cuore alla misericordia e all’amore, una soglia che tutti noi possiamo varcare. In questo tempo così prezioso anche i ragazzi e le ragazze della Parrocchia Madonna Pellegrina sono stati coinvolti in un “pellegrinaggio” al Santuario di Rho. Un buon gruppo di ragazzi ha aderito all’iniziativa, nonostante la giornata piovosa, ed anche alcuni genitori. Don Giacinto ha guidato i fedeli, con l’aiuto di Don Andrea Rabassini, che ha accolto tutti all’interno del porticato dei Padri Oblati di Rho. Il percorso, composto da riflessioni e canti, ha portato i partecipanti verso il Santuario, si è varcata la Porta Santa e poi, a piccoli gruppi, si è potuto salire sull’altare per osservare da vicino il quadro della Madonna Addolorata. Scendendo dalla scaletta attraverso la quale si accedeva al quadro ogni ragazzo ed ogni adulto ha potuto “prendere” un foglietto arrotolato con scritto “un’opera di misericordia”, affidata personalmente per cercare di tradurla in pratica. Il percorso si è concluso con una preghiera, che ha costituito un Atto di Consacrazione alla Divina Misericordia. I ragazzi hanno partecipato con molta attenzione ad ogni gesto e, nei successivi incontri di catechismo, tutto ciò che è stato “vissuto” ha potuto costituire uno spunto per approfondire il significato di “misericordia”, ma soprattutto di “opere di misericordia”, con conseguenti riflessioni personali da parte dei ragazzi stessi. Da ciò si può osservare che i ragazzi hanno tanto bisogno di esperienze “vissute”, all’interno delle quali tutti si sentono, in gruppo, protagonisti e direttamente coinvolti. Questo perché gli insegnamenti del Vangelo devono tradursi nella vita di ogni giorno ed esperienze dirette comequesta non vengono dimenticate. Una catechista Comunità Pastorale 12 La gioia del perdono “E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” Chissà quante volte voi adulti avete sentito queste parole. Per noi bimbi di quarta elementare della Parrocchia SS. Nazaro e Celso, invece, il 20 febbraio è stata una giornata che ricorderemo a lungo perché per la prima volta abbiamo ricevuto il sacramento della Riconciliazione. È stata una cerimonia semplice, ma intensa. Dopo aver ascoltato la parabola del “Padre Misericordioso”, ci siamo confessati. In ginocchio, davanti al sacerdote, avevamo paura di sbagliare, ma ricevendo il perdono dei nostri peccati, tutto è cambiato! Per ringraziare del dono che ci è stato fatto, sorridenti, abbiamo baciato il crocifisso. Poi, quasi correndo, siamo andati ad abbracciare mamma e papà, proprio come ha fatto il padre con il figlio che finalmente era tornato a casa. Con la gioia nel cuore, abbiamo attraversato la “Porta Santa” decorata con le nostre mani. Siamo proprio fortunati a ricevere il perdono nell’anno del Giubileo della Misericordia! Per tutti, grandi e piccoli, è risuonato l’invito di don Marco ad essere frecce che puntano dritto a un bersaglio chiamato Gesù. • “Ricevere il perdono è stata una grande gioia perché abbiamo fatto pace con Gesù”. (Gruppo S. Luigi) • “Per noi la confessione è stata emozionante, commovente e a dir la verità, anche un po’ spaventosa”. (Gruppo Beato Piergiorgio Frassati) • “Quando ci siamo inginocchiati davanti al sacerdote avevamo un po’ di paura, ma sapendo di non essere giudicati, ci siamo sentiti liberi! Stare accanto a Giulia e Federico che hanno ricevuto l’unzione con l’olio catecumenale in preparazione al battesimo è stato emozionante”. (Gruppo S. Francesco) • “Felicità e paura è ciò che abbiamo provato. La paura di sbagliare qualcosa e la felicità del perdono…accompagnata dalle lacrime di gioia dei nostri genitori”. (Gruppo Beato Carlo Acutis) • “Il giorno della prima confessione è stato bellissimo perché finalmente Gesù ci ha perdonato. Ci siamo tolti un peso dalla coscienza e ci siamo sentiti liberi”. (Gruppo S. Gianna Beretta Molla) • “Inizialmente avevamo paura perché non sapevamo cosa aspettarci. La paura ha poi lasciato posto a gioia, felicità, emozione e commozione sentendoci liberati da un peso”. (Gruppo S. Madre Teresa) • “Baciare il crocifisso e attraversare la porta santa dopo la confessione ci ha fatto sentire liberi. Grazie Gesù per aver perdonato i nostri peccati e l’amore che ci doni ogni giorno”. (Gruppo Beato Attilio Giordani) 13 Comunità Pastorale Anche i piccoli hanno desiderio di cose grandi Ai bambini della Scuola materna don Severino Fracassi abbiamo proposto in questo periodo di quaresima di camminare con Papa Francesco nell’anno della MISERICORDIA. L’anno Santo della Misericordia ci ricorda che “Dio ama sempre per primo”, senza condizioni e ci accoglie così come siamo per abbracciarci e perdonarci come Padre. Ogni mattina la preghiera dei bambini nelle classi è guidata dal libretto “L’A B C”; lettera dopo lettera, Papa Francesco ci svela le parole più importanti per diventare grandi, ogni bambino si fa protagonista portando a casa la fotocopia con l’iniziale del proprio nome. Abbiamo scelto di raccontare e drammatizzare: i brani del Vangelo “LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI”, “ZACCHEO”, “IL FIGLIOL PRODIGO”. L’attenzione, il silenzio e gli sguardi pieni d’attesa dei bambini mentre guardano stupiti le loro insegnanti drammatizzare i racconti ci fanno commuovere e rinnovano negli adulti della scuola il desiderio di ripercorrere a piccoli passi, insieme ai bimbi, la strada che rende possibile sperimentare la pienezza dell’incontro con Gesù. Tutti insieme con il pulmino ci siamo recati al Santuario di Rho passando per la PORTA SANTA che rappresenta la porta della SALVEZZA, segno dell’Amore “indulgente” di Dio per noi. Anna Comunità Pastorale 14 Il chicco che porta frutto Pubblichiamo la testimonianza di un’adolescente che, insieme ad altri ragazzi dei nostri oratori, ha prestato servizio presso La Nostra Famiglia, associazione che si dedica alla cura e alla riabilitazione delle persone con disabilità. “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.” È questo quello che dice una nota parabola, ed è proprio da qui che nasce l’idea del beato Don Luigi Monza, portata avanti e sostenuta dalle piccole apostole de “La nostra famiglia” di Bosisio Parini. Secondo questa parabola infatti, un seme, per poter dare frutto, deve morire, ma, dettaglio forse ancor più importante, prima deve cadere in terra; e cadere in terra vuol dire nascondersi, lasciare che la terra stessa ti sovrasti. Farsi frutto significa quindi, prima di tutto, farsi seme, piccolo, nascosto, silenzioso e anonimo, ma fondamentale. Si definiscono infatti proprio così le piccole apostole, consacrate che offrono il loro impegno, il loro tempo e la loro professionalità al servizio dei più piccoli nel centro de “La nostra famiglia”. Ma la loro dedizione non si limita a questo; come un seme deve morire per poter fruttare, esse scelgono di dedicare l’intera vita alle cure altrui, senza bisogno di riconoscimenti, lasciando soltanto dei silenziosi segni nei cuori delle persone che aiutano. Noi adolescenti, con la nostra visita, abbiamo avuto il privilegio di comprendere un pochino quanto un piccolo seme possa essere in realtà fondamentale e quanto le cose che ai nostri occhi risultano piccole non lo siano poi così tanto ad altri occhi. Vedendo decine di piccoli volti straziati vinti dai sorrisi per merito nostro, ci ha fatto prendere consapevolezza di quanto per la verità, anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo la possibilità di fare, per noi stessi e per gli altri. Ad ognuno di noi il Signore offre la possibilità di essere abbondante frutto, a costo che siamo prima disposti a farci piccoli, proprio come un semino. Giorgia 15 Comunità Pastorale “Gioia e Speranza di un incontro: la certezza della misericordia” Meditazione musicale proposta dal Coro Note di Gioia Chiesa Madonna Pellegrina, venerdì 18 marzo 2016 Comunità Pastorale 16 La Meditazione Quaresimale sulla figura di S. Giovanni Paolo II Gruppo teatrale giovani degli oratori Venerdì 18 marzo 2016, presso la Chiesa SS. Nazaro e Celso di Bareggio, è stata realizzata una meditazione teatrale sulla figura di Giovanni Paolo II dal titolo “Un uomo plasmato dalla Misericordia”. Attraverso filmati dell’epoca, canti, scritti di Papa Wojtyla e performance dei giovani, proposti in una forma innovativa, sono stati ripercorsi i tratti fondamentali dell’insegnamento di questo grande papa, insegnamento fondato sulla misericordia. Basti ricordare l’enciclica, pubblicata nel 1980, intitolata Dives in Misericordia. Ecco allora che il suo magistero e la sua stessa persona, durante la serata, si sono fatte “porte” per arrivare a Cristo: porte d’amore, porte per i giovani, porte dell’incontro, porte dell’agire, porte della misericordia... La meditazione, scandita da momenti di riflessione personale e di preghiera, è stata realizzata dai giovani del laboratorio teatrale degli oratori di Bareggio e San Martino, iniziato a Novembre, con lo scopo di realizzare un musical sulla figura di Giovanni Paolo II. Il laboratorio teatrale è curato da Elena Modaelli e Massimiliano Samaritani. Celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana Prima Comunione • Parrocchia SS. Nazaro e Celso lunedì 25 aprile ore 9 e ore 11 • Parrocchia Madonna Pellegrina lunedì 25 aprile ore 10.30 Santa Cresima • Parrocchia SS. Nazaro e Celso domenica 15 maggio ore 15 celebra mons. Luca Bressan • Parrocchia Madonna Pellegrina domenica 8 maggio ore 10.30 celebra S.E. card. Dionigi Tettamanzi 17 Comunità Pastorale Eletto il nuovo Presidente del Circolo Culturale Bareggio Durante l’assemblea dei soci, convocata lo scorso 20 febbraio 2016, sono state rinnovate le cariche del Circolo Culturale Bareggio, così definite: Presidente: Mariateresa Carbonato Segretaria: Luigia Bollini Consiglieri: Daniele Pirovano, Sebastiano Baroni, Maria Nava Pastorino, Maria Dossi Girotti Il saluto del nuovo Presidente “Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta” (San Giovanni Paolo II) Mi permetto di affermare, nonostante i miei numerosi limiti, che questo è il motivo principale per cui ho accettato questo incarico di presidente del Circolo Culturale Bareggio. Lo considero un servizio alla comunità a cui appartengo e con la quale desidero collaborare avendo come fine il bene di tutti. Già è in atto una fattiva collaborazione con la Comunità Pastorale, il Centro Culturale la Lucerna ed il Comune di Bareggio (vedi incontro con Robi Ronza e presentazione dei libri di G. Parravicini e D. Baroni) e mi auguro che ciò possa allargarsi ad altre realtà presenti sul territorio nonché a tutte le persone di buona volontà che abbiano la cura di fare delle proposte valide e concrete. Ringrazio gli Amici del Circolo Culturale Ba- reggio per la fiducia accordatami e mi auguro che la collaborazione, che già c’è, aderisca sempre più al significato di fare cultura indicato dal Papa ed anche dal nostro Arcivescovo. Mariateresa Carbonato Maggiolini Il Circolo Culturale Bareggio Il Centro Culturale La Lucerna Invitano alla presentazione del libro: Eravamo ragazzi La vita a Bareggio tra le due guerre mondiali di Dante Baroni Domenica 3 Aprile 2016 ore 16:00 Sala Consiliare Giovanni Paolo II, Via Marietti, Bareggio “Un pomeriggio insieme” Programma del Gruppo Terza Età Mese di aprile Mercoledì 13 aprile ore 15.00 in sala Paolo VI - Incontro di catechesi Mercoledì 27 aprile ore 15.00 in sala Paolo VI - Incontro con la Geriatra Cultura18 I colori della Passione: il commento di Scola Pubblichiamo la riflessione del card. Scola sul film che è stato proposto come quaresimale lo scorso 11 marzo ■ Angelo Card. Scola Arcivescovo di Milano Prendete un dipinto, uno tra i più famosi di sempre. Poi prendete un’idea: quella di dargli vita. Il risultato è quanto vediamo ne I colori della Passione, ultimo, splendido film del polacco Lech Majewski. Il regista invita lo spettatore a vivere dentro l’epico capolavoro del maestro fiammingo Pieter Bruegel La salita al Calvario (1564): la tela riproduce la Passione di Cristo ambientandola nelle Fiandre del XVI secolo, sconvolte dalla brutale occupazione spagnola. La sofferenza di Cristo è collocata nel qui ed ora di un popolo che, a sua volta, soffre. Il protagonista della narrazione è il pittore stesso intento a catturare frammenti di vita di una dozzina di personaggi: la famiglia di un mugnaio, quella dello stesso pittore, due giovani amanti, un pellegrino, un’eretica, la gente del villaggio e i minacciosi cavalieri dell’Inquisizione spagnola. La quotidianità si trasforma in simbolo universa- Pieter Bruegel La salita al Calvario le, eco di quella logica dell’incarnazione inaugurata da Cristo stesso. Infatti, da quando Dio si è “impastato” con la vita dell’uomo - per dirlo con Péguy - «l’eterno è entrato nel temporale e il temporale nell’eterno». Bruegel, e Majewski con lui, rappresenta storie eccezionalmente ordinarie. «Era necessario che l’eroico diventasse quotidiano e il quotidiano eroico» ha detto il Beato Giovanni Paolo II, parlando di San Benedetto, ed è vero sempre per il cristianesimo. L’immagine irrevocabile che scelgo: siamo alla penultima scena. Cristo è morto. In un cosmo - micro e macro - sconvolto ed immerso nelle tenebre, il tempo si ferma. Mentre il mugnaio arresta il mulino e gli ingranaggi tacciono, i suoi occhi si riempiono di lacrime: Dio piange il sacrificio del Figlio per amore dell’uomo. Ma, nel silenzio assoluto del Sabato Santo, l’obbedienza del Crocifisso già fa germogliare l’albero della Risurrezione. (L’articolo è stato pubblicato sulla rivista SdC Sale della Comunità di Luglio 2012) 19Cultura Cineforum 2015 - 2016 Venerdì 1 Aprile, ore 21 45 ANNI 45 Anni è il racconto della settimana che precede il festeggiamento del 45° anniversario di matrimonio di una coppia della provincia inglese. La loro quieta routine, fatta di passeggiate col cane, dei prepararivi per il gran giorno e di qualche chiacchiera con gli amici viene sconvolta dall’arrivo di una lettera per il marito. Il corpo del suo primo amore, morto oltre cinquant’anni prima in un incidente di montagna, è stato ritrovato congelato e perfettamente conservato in un ghiacciaio svizzero. Venerdì 8 Aprile, ore 21 A PERFECT DAY Perfect Day è una commedia capace di raccontare la guerra con le armi dell’ironia e del divertimento. I protagonisti di questa movimentata avventura sono quattro operatori umanitari impegnati nei Balcani nel 1995, a guerra appena finita. La loro missione è rimuovere un cadavere da un pozzo, per evitare che contamini l’acqua della zona circostante. La squadra, guidata dal carismatico Mambrù, comprende Sophie, ingenua idealista appena arrivata dalla Francia, la bella e disinibita Katya e l’incontenibile B, volontario di lungo corso e allergico alle regole. Dopo una rocambolesca serie di eventi, i quattro capiranno che si tratta di un compito più difficile del previsto, in un paese in cui anche trovare una corda può diventare un’impresa impossibile. Venerdì 15 Aprile, ore 21 TENERAMENTE FOLLE Cameron è un padre che ha avuto un esaurimento nervoso e si ritrova disoccupato, Maggie una madre lavoratrice che non riesce a mantenere la famiglia. Nonostante l’estrazione sociale e l’alto livello di istruzione della coppia, i due sono al verde. Quando Maggie accetta una borsa di studio a New York e lascia le due figlie a Boston con il padre, Cameron, che si è ripreso dall’esaurimento, si trova così a doversi prendere cura da solo delle due eccentriche e vivaci ragazze che non gli renderanno il compito facile. Venerdì 22 Aprile, ore 21 THE HATEFUL EIGHT Nord America: la guerra di secessione è finita da qualche anno. Una diligenza viaggia nell’innevato inverno del Wyoming. A bordo c’è il cacciatore di taglie John “The Hangman” Ruth e la sua prigioniera, diretti verso la città di Red Rock dove la donna verrà consegnata alla giustizia. Lungo la strada, si aggiungono il Maggiore Marquis Warren, un ex soldato diventato anche lui un famoso cacciatore di taglie, e Chris Mannix, che si presenta come nuovo sceriffo di Red Rock. Infuria la tempesta e la compagnia trova rifugio presso la stazione della diligenza di Minnie Haberdashery, dove vengono accolti non dalla proprietaria, ma da quattro sconosciuti: Bob, che è accompagnato dal boia di Red Rock Oswaldo Mobray, il mandriano Joe Gage e il generale della Confederazione Sanford Smithers. La bufera blocca gli otto personaggi che ben presto capiscono che raggiungere la loro destinazione non sarà affatto semplice. Cultura20 Libri Consigliati ■ Il potere del cuore di Pierbattista Pizzaballa - Il Medio Oriente nel racconto del Custode di Terra Santa Ed. Terra Santa, - 12 euro In 12 anni da Custode di Terra Santa fra’ Pizzaballa ha avuto occasione di incontrare migliaia di persone di tutte le fedi. E di offrire la sua testimonianza di frate minore che crede nella comprensione reciproca e nella costruzione paziente della cultura della pace e dei diritti. Oggi la sua parola di francescano a capo di una Provincia che comprende Israele, Palestina e diverse zone martoriate dalla guerra e dalle persecuzioni, è quanto mai preziosa. Un punto di vista privilegiato e autorevole che non può che scuotere le nostre certezze di occidentali, spesso meri spettatori di quanto vivono i nostri fratelli cristiani. ■ Semplicemente una mamma di Sereni Annalisa Ed. San Paolo, pag.96 - 12 euro “Ho letto che i bambini con sindrome di Down, possono essere addestrati. Dopo la reazione di rabbia, ho pensato a quello che tutti i genitori fanno, quando viene confermata loro la diagnosi di trisomia: navigano in internet e bevono come spugne tutto quello che trovano sulla condizione genetica del figlio. A me e a quei genitori dico: non pensare a tuo figlio come un qualcuno da addestrare, ma da educare. Fidati di te stesso, fidati di tuo figlio, fidati di Dio. E sai che mi/ti dico? Effettivamente qualcuno sarà addestrato: ma sarai tu! Tuo figlio ti stregherà”. La storia e la vita quotidiana di una famiglia con sette figli di cui uno con sindrome di Down. ■ Il mare nasconde le stelle - Storia vera di Remon di Francesca Barra Ed. Garzanti, pag.204 - 14.90 euro Remon ha quattordici anni e da giorni è su una barca, infreddolito ed affamato. Il rumore della paura è assordante, ma Remon non si sente solo. Guarda il cielo e affida alle stelle il suo sogno di libertà. Non sa dove è diretto. Sa bene da cosa sta fuggendo: dal suo paese, l’Egitto, dall’odio e dalla intolleranza perché Remon è cristiano e non è più libero di giocare per le strade, di andare a scuola, di pregare Dio. È stato costretto a scappare senza dire addio alla sua famiglia. Nei suoi occhi rivede i momenti felici con loro. Tutto ora appare così lontano. Ora che il suo viaggio è finito e una terra sconosciuta lo accoglie: l’Italia. Remon non si aspetta più nulla dal futuro. Eppure i miracoli possono accadere. ■ L’amore prima del mondo di Jorge Mario Bergoglio Ed. Rizzoli, pag.80 - 17 euro I bambini di tutto il mondo si rivolgono ogni giorno a Papa Francesco per chiedergli aiuto, consigli, risposte ai propri dubbi… Che cosa faceva Dio prima di fare il mondo? Che cosa ne è dei nostri cari dopo la morte? Abbiamo davvero tutti, anche i malvagi, un angelo custode? Papa Francesco risponde con parole semplici e straordinariamente intime, come un padre premuroso, accogliendo e confidando ai più piccoli la sua riflessione sulla vita e sulla fede. Sono corrispondenze indimenticabili che faranno bene a tutti, anche a chi ha perso l’innocenza dei bambini. Perché Dio è semplice, e semplice la sua presenza in mezzo a noi. 21 Anagrafe Parrocchiale - febbraio 2016 Parrocchia SS. Nazaro e Celso Battesimi Luraghi Tommaso Pastori Marco Defunti Ferrari Adalgisa 72 Bonanomi Rosalba Cervino Filomena Vabanesi Alfredo Fogu Giovanni Benito Ripamonti Agnese D’Addetta Lucia 86 86 82 87 94 87 Parrocchia Madonna Pellegrina Battesimi Fappani Samuele La Lucerna centro culturale La Lucerna propone, per domenica 17 aprile 2016, la visita guidata al Cimitero Monumentale di Milano alla scoperta delle sue bellezze architettoniche e scultoree. Partenza del piazzale della Chiesa Madonna Pellegrina alle 14. Il Consiglio fornirà i mezzi di trasporto sino alla metropolitana, ma ogni auto è comunque gradita! Iscrizioni ed informazioni presso Chiara (348 0914043) o alla mail [email protected] Circolo Culturale Bareggio propone per Domenica 10 aprile 2016 Visita guidata al Complesso Monumentale di Galliano di Cantù (co) Basilica Romana di S. Vincenzo e Battistero di S. Giovanni Battista Partenza alle ore 14 da piazza Cavour alle 14.05 da Viale Morandi Prenotazioni presso Cartoleria Tresorelle e Libreria 2000 Defunti Colombo Carolina 83 Calendario delle S. Messe 22 Parrocchia SS. Nazaro e Celso aprile 2016 1 venerdì ore 18 Colombo Maria Pia 2 sabato ore 8 S. Messa ore 18 Pirovano Vincenzo, Melania e Maria, Beltrami Giovanni e Adele 3 domenica ore 8 Gambini Angelina e Fagnani Carlo ore 9.30 Rognoni Gianfranco ore 11 Casamento Antonia, Ancona Anna e Pasquita ore 18 Oldani Silvia, Vittorio e Carolina Domenica della Divina Misericordia 4 lunedì ore 8 Montoli Romolo e Marnati Marisella ore 18 Coniugi Baggini Ambrogio e Camisasca Carolina 5 martedì ore 8 S. Messa ore 18 Galetti Fiorenza 6 mercoledì ore 8 Girotti Luigi e Delfina ore 18 Freri Giovanna, Montani Carlo e Giuseppe 7 giovedì ore 9 S. Messa ore 18 Pisano Carmela, Molino Bonaventura, Gregorio Bartolomeo, Ariotta Mario 8 venerdì ore 18 Vecchio Rosy, Massimino e Walter Lazzeri 9 sabato ore 8 Bonfiglio Maria, Beretta Silvio e Luciano ore 18 Rosa, Angelo Oldani e fam. 18 lunedì ore 8 S. Messa ore 18 Lazzaroni Luigi, Panio Gaetano 19 martedì ore 8 S. Messa ore 18 Cattaneo Enrica 20 mercoledì ore 8 S. Messa ore 18 Pierino, Maria e fratelli Albertelli 21 giovedì ore 9 S. Messa ore 18 Lenti Luca 22 venerdì ore 18 Sisti Ennio e fam. Sisti 23 sabato ore 8 S. Messa ore 18 Colombo Virginio e fam., Vabanesi Alfredo 24 domenica ore 8 Costa Carla ore 9.30 Capacchione Francesca ore 11 Beatrice Michele e Arnardi Rosetta ore 18 Pirovano Massimo, Cislaghi Enrica, Cattaneo Maria e Cislaghi Ambrogio V di Pasqua S. Battesimo 25 lunedì ore 8 Ravelli Carlo ore 9 e ore 11 Prima S. Comunione ore 18.30 Radice Giovanna e fam. ore 18 Ruggiero Francesco, Antonia e Giuseppe S. Marco evangelista 10 domenica ore 8 Costa Carla ore 9.30 Magistrelli Giuseppe e Maria, Luciano e Liliana ore 11 Emilia ed Enrico Salvioni ore 18 Cislaghi Ezio, Primo e Celestina III di Pasqua 26 martedì ore 8 S. Messa ore 18 coniugi Pirovano Giuseppe e Antonini Giuseppina 11 lunedì ore 8 S. Messa ore 18 Baroni Luigi, Cesarina e Mariuccia 28 giovedì ore 9 S. Messa ore 18 Arnardi Adriano 12 martedì ore 8 Fortuna Maria e Niccolini Nello ore 18 Aldo, Selene, Baroni Eugenia 29 venerdì ore 18 Cavalli Ettore e Rita, Angelo e Giovanna 30 sabato ore 8 S. Messa ore 18 Bollini Luigi e Cavrini Maria, def. Associazione Incontro I Gabbiani 13 mercoledì ore 8 Magrini Leonardo e Pinto Maria ore 18 Beretta Mario e Bonfanti Teresa 14 giovedì ore 9 S. Messa ore 18 fam. Chinzi Antonino, Vincenzina e Jerri 15 venerdì ore 18 Oldani Isidoro, Adele e fam. 16 sabato ore 8 S. Messa ore 18 Sisti Aldo e Peverada Giuseppe, Lanza Nella 17 domenica ore 8 Oldani Ester ore 9.30 Cassani Sandra ore 11 Dal Maso Giuseppe ore 18 Lonati Giuseppe, Cova Maria IV di Pasqua 27 mercoledì ore 8. S. Messa ore 18 Caspani Giuseppina e fam. 23 Calendario delle S. Messe Parrocchia Madonna Pellegrina aprile 2016 1 venerdì Ore 8 Leonida Gallucci, Maria e Armando Superiori, Angela e Ermanno Villa, Lena e Riccardo Maggiolini 2 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18.30 Zangari Francesco, Di Criscienzo Francesco 3 domenica Ore 8. 30 fam. Colombo, Pigliafreddo e Olati, Radice Giulia Ore 9.30 Immacolata, Angelo e Erminio (Brughiera) Ore 10.30 S. Messa Domenica della Divina Misericordia 4 lunedì Ore 8 S. Messa 5 martedì Ore 8 S. Messa 19 martedì Ore 8 S. Messa 20 mercoledì Ore 18 Lonati Guido e Maria 21 giovedì Ore 8 S. Messa 22 venerdì Ore 8 S. Messa 23 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18.30 Radice Giovanna e Fam., fam. Pigliafreddo e Monteforte, Giubileo Mario 24 domenica Ore 8.30 Chiffi Salvatore e Angela, Tripi Giuseppe, Micanti Luigi, Battista, Bortolo, Massimiliano, Remigio e Giuseppe Ore 9.30 Gambarè Ernesto (Brughiera) Ore 10.30 S. Messa V di Pasqua 6 mercoledì Ore 18 Scaffidi Barbara e Giuseppina, Annamaria, Gesuina, Mario, Pina, Enrico, Andrea, Gianni e Andrea Ambrogio Setti 25 lunedì Ore 8 S. Messa Ore 10.30 Prima S. Comunione S. Marco evangelista 7 giovedì Ore 8 Aldo Dell’Acqua, Maggiolini Domenico e Vincenza 26 martedì Ore 8 S. Messa 8 venerdì Ore 8 S. Messa 9 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18.30 Adele e famiglie Nicola e Cassani, Olgiati Guido 10 domenica Ore 8.30 Montani Filippo, Albini Vittorio e Bianca, Ciceri Paolo e Maria Ore 9.30 Frustagli Rosina e Caporale Vincenzo (Brughiera) Ore 10.30 S. Messa III di Pasqua S. Battesimo 11 lunedì Ore 8 Antonini e Galbani 12 martedì Ore 8 S. Messa 13 mercoledì Ore 18 Fam. Fiordalise e Paonessa 14 giovedì Ore 8 S. Messa 15 venerdì Ore 8 S. Messa 16 sabato Ore 8 S. Messa Ore 15 matr. Furneri Salvatore, Sciuto Pamela Ore 18.30 Canavesi Carlo e fam., fam Sabadini 17 domenica Ore 8.30 fam. Percivaldi Ore 9.30 Bolognesi Orlando (Brughiera) Ore 10.30 S. Messa IV di Pasqua 18 lunedì Ore 8 Maggiolini Mario e Cattaneo Piera 27 mercoledì Ore 18 S. Messa 28 giovedì Ore 8 S. Messa 29 venerdì Ore 8 S. Messa 30 sabato Ore 8 S. Messa Ore 18.30 S. Messa 16 aprile: Santa Bernardette Soubirous In effetti, è significativo che, al momento della prima apparizione a Bernadette, Maria introduca il suo incontro col segno della Croce. Più che un semplice segno, è un’iniziazione ai misteri della fede che Bernadette riceve da Maria. Il segno della Croce è in qualche modo la sintesi della nostra fede, perché ci dice quanto Dio ci ha amati; ci dice che, nel mondo, c’è un amore più forte della morte, più forte delle nostre debolezze e dei nostri peccati. La potenza dell’amore è più forte del male che ci minaccia. E’ questo mistero dell’universalità dell’amore di Dio per gli uomini che Maria è venuta a rivelare qui, a Lourdes. Essa invita tutti gli uomini di buona volontà, tutti coloro che soffrono nel cuore o nel corpo, ad alzare gli occhi verso la Croce di Gesù per trovarvi la sorgente della vita, la sorgente della salvezza. Papa Benedetto XVI