Aprile 2016 - Comunità Pastorale Bareggio

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Aprile 2016 - Comunità Pastorale Bareggio
Informatore della Comunità Pastorale di Bareggio
Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina
Anno XXV n° 4 - Aprile 2016
ilponte
La comunicazione per la comunione
Pasqua 2016:
l’Amore vittorioso
Cos’è la fede?
Risponde Papa Benedetto XVI
pag. 5
Anche i piccoli
hanno desiderio di cose grandi
pag.13
Informazioni utili
2
Comunità Pastorale
Maria Madre della Chiesa
di Bareggio
Parrocchie SS. Nazaro e Celso e Madonna Pellegrina
Parrocchia Santi Nazaro e Celso
Piazza Cavour, 37 - Tel. 02.901.33.17
www.parrocchiabareggio.it E-mail: [email protected]
Sante Messe Parrocchia SS. Nazaro e Celso (dal 6 settembre):
Lunedì, martedì, mercoledì: ore 8 - 18
Giovedì:
ore 9 -18
Venerdì
ore 18
Sabato
ore 8 - 18 (vigiliare)
Domenica e festivi:
8 - 9.30 - 11 - 18
Oratorio: via IV Novembre, tel./fax 02.902.72.87 - www.oratoridibareggio.it
Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.33.17 dal lunedì al venerdì: 9 - 11 e 17 - 19
Parrocchia Madonna Pellegrina
Via Vittorio Veneto, 1 - Tel. 02.901.30.41
www.parrocchie.it/bareggio E-mail: [email protected]
Sante Messe Parrocchia Madonna Pellegrina (dal 6 settembre):
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì: ore 8
Mercoledì: ore 18
Sabato:
ore 8 - 18.30 (vigiliare)
Domenica:
ore 8.30 - 9.30 (Brughiera) - 10.30
Oratorio: via Novara 27, tel. 02.902.78.794 - www.oratoridibareggio.it
Archivio parrocchiale: Tel. 02.901.30.41 dal lunedì al venerdì: 9 - 11
Sacerdoti:
Pagina Facebook:
Comunità
Pastorale
“Maria Madre
della Chiesa”
ilponte
• don Luigi Verga, parroco - Tel. 02.901.33.17 - 339 64.62.708
• don Giovanni Beltramini coadiutore - Tel. 0290362399
• don Giacinto Tunesi coadiutore - Tel. 02.901.30.41 - 335.61.86.326
• don Marco Cazzaniga coadiutore - Tel.02.902.72.87 - 333.19.13.481
Orari confessioni: tutti i giorni prima e dopo le S. Messe, sabato dalle
14.30 alle 18.30
Centro di Ascolto: via Novara 27, tel. e fax: 02.9013041 - giovedì: 17-19
- sabato: 15-17
Scuola Materna “Don Severino Fracassi”: via Matteotti 14, tel. 02.901.32.56
Libreria 2000: Corso Italia 1, tel/fax: 02.903.60.234
Centro di Consulenza per la famiglia del Decanato di Magenta
Via S. Martino 13 - 20013 Magenta - tel. 02.97.90.949
Mensile di vita della Chiesa e attualità
Registrazione presso il Tribunale di Milano
N 954 del 16 dicembre 2005
In copertina: Michelangelo, Cristo Risorto
Direttore Responsabile:
Gerolamo Castiglioni
Responsabile di Redazione:
Monica Olati
Stampa:
Real Arti Lego - Corbetta (MI) - tel. 02.972111
3Editoriale
Siate lieti nel Signore Risorto
■ Don Luigi
Parroco
Carissimi fratelli,
tra pochi giorni vivremo la Santa Pasqua del
Signore Gesù Risorto. Per questo avvenimento,
che continua ad accadere, mi sento di augurare a
tutti di prendere parte all’esperienza della gioia a
cui S. Paolo invita: “Siate sempre lieti nel Signore,
ve lo ripeto: siate lieti!” (Fil. 4,4)
La causa della letizia cristiana è la stessa persona
del Risorto che, offrendosi a ciascuno come
compagno di viaggio nel cammino della vita,
permette a ogni persona di superare il male
e la morte, in quanto viene coinvolta nella sua
vittoria pasquale.
Per questo il grande Papa S. Giovanni Paolo II ha
invitato tutta l’umanità ad aprire le porte a Cristo:
“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le
porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite
i confini degli Stati, i sistemi economici come
quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà,
di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa “cosa
è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!”
Anche l’uomo di oggi ha paura delle tenebre
(tutte le varie forme di male) e della morte: anch’egli come i suoi antenati è alla ricerca dell’erba
Giotto, Risurrezione di Lazzaro
medicinale contro la malattia e la morte o del
farmaco dell’immortalità.
Ma la realtà fa toccare con mano la fragilità e l’impotenza dell’essere umano: esistono le malattie,
ogni forma di male morale o fisico o sociale, la
vecchiaia e la morte. Tutti siamo sempre vittime
e carnefici dentro alla nostra stessa esistenza!
Non c’è ricchezza, non c’è potere, non c’è
scienza, non c’è successo che possa costituire
una speranza di fronte alla ineluttabilità della
morte e del male. Pertanto diventa ragionevole
e vertiginoso provare ad ascoltare seriamente il
grido che Gesù ha emesso davanti alla tomba
caverna di Lazzaro: ”Lazzaro vieni fuori!”. Gesù
ha gridato per provocare ogni Uomo-Lazzaro
e questo stesso grido si propaga nel tempo
attraverso la Chiesa, come ci ricorda la voce di
Giovanni Paolo II, sopra citata.
Il cammino della vita eterna inizia con la fede,
che è originata dall’incontro con il Cristo Risorto
presente nella sua comunità attraverso il Sacramento del Battesimo: questo cammino si approfondisce mediante l’appartenenza alla Chiesa ed
è corroborato dalla fruizione dei Sacramenti, in
particolare della Confessione e della Eucarestia.
Inoltre l’ascolto del Vangelo e degli insegnamenti
del magistero permette a ogni cristiano di far
proprio il ”pensiero di Cristo” e di renderlo
percepibile nella sua umanità trasformata, cioè
resa segno dell’amore di Dio.
Rendiamoci conto della bellezza dell’umanità
delle quattro suore della Congregazione fondata
da Madre Teresa di Calcutta uccise nella città
di Aden mentre assistevano gratuitamente gli
anziani e i bambini islamici di quella comunità!
Avrebbero potuto fuggire quando è scoppiata
la guerra civile…. e non l’hanno fatto per amore ai più poveri! Quanta luce di Dio si svela in
questo martirio, che non potrà che far nascere
nuovi cristiani anche dall’Islam, perché in essa
agisce la forza di Dio che continua a parlare al
cuore di tutti.
Per contrasto domandiamoci che giudizio potrà
dare ogni uomo di fronte a una umanità cosi
segnata dall’odio e dal male come quella che
appare dagli assassini delle suore?
Nei cristiani continua la Pasqua di Cristo, cioè la
segue a pagina 4
Comunità Pastorale
4
Il sostegno alle famiglie di Bareggio
tramite la Chiesa
Centro di Ascolto e Caritas Parrocchiale
a servizio dei bisogni della nostra Comunità
Nell’anno 2015 la Comunità Pastorale Maria
Madre della Chiesa di Bareggio ha erogato ben
43.700,00 euro per sostenere 65 famiglie
in difficoltà socioeconomiche.
Questa caritativa è stata resa possibile dal
lavoro del Centro di Ascolto e della Caritas
parrocchiale sia di S. Martino che di SS. Nazaro e Celso.
In comunione con l’organizzazione
diocesana la nostra Caritas si è servita di:
• SERVIZIO SILOE
per un totale erogato di euro 17.850,00,
• CARTA EQUA
per un totale erogato di 1.350,00 euro,
• FONDO FAMIGLIA LAVORO FASE 2
per un totale erogato di 13.950,00 euro,
• FONDAZIONE BASSANINI-TREMONTANI
per un totale erogato di 2.000,00 euro
• CONTRIBUTO DEL COMUNE
pari a 1.000,00 euro.
Le parrocchie hanno donato 7.600,00 euro.
Segue dalla prima
Siate lieti nel Signore Risorto
vittoria sul male, ma perché questa luce si sviluppi
nella Chiesa occorre che ogni fedele si converta
ogni giorno, cioè viva consapevolmente la sua
appartenenza a Gesù Risorto,come la suore di
Madre Teresa, come i tanti martiri di ieri e di oggi
e come i tanti Santi che la Liturgia ci fa conoscere
come veri testimoni da imitare.
Ringrazio tutti coloro che hanno preso sul serio
il cammino quaresimale proposto in parrocchia;
spero che in ognuno sia cresciuto il desiderio di
santità, cioè della bellezza della comunione in
Gesù Risorto presente nella Chiesa. Per questa
esperienza di cambiamento, cioè di maturazione
umana nella fede, possiamo cantare l’Alleluia
Pasquale, la grande lode a Dio, a quel Dio che
può risplendere nei nostri volti. Questo è il grande miracolo che la Pasqua compie: il volto del
cristiano riflette la luce di Dio e illumina la realtà
che lo circonda.
Buona Pasqua, anche a nome di tutti i sacerdoti.
5Chiesa
Cos’è la fede?
Risponde Papa Benedetto XVI
L’intervista al papa emerito Joseph RatzingerBenedetto XVI, di cui pubblichiamo uno stralcio,
è stata realizzata dal gesuita belga Jacques
Servais ed è apparsa sul quotidiano Avvenire
lo scorso 16 marzo.
Santità, l’ultimo volume della Sua Opera
omnia mette in evidenza la Sua affermazione
risoluta: «La fede cristiana non è un’idea, ma
una vita». Commentando la celebre affermazione paolina (Rm 3,28), Lei ha parlato, a questo proposito, di una duplice trascendenza:
«La fede è un dono ai credenti comunicato
attraverso la Comunità, la quale da parte sua
è frutto del dono di Dio». Potrebbe spiegare
che cosa ha inteso con quell’affermazione?
«Si tratta della questione: cosa sia la fede e
come si arrivi a credere. Per un verso la fede
è un contatto profondamente personale con
Dio, che mi tocca nel mio tessuto più intimo
e mi mette di fronte al Dio vivente in assoluta
immediatezza in modo cioè che io possa parlargli, amarlo ed entrare in comunione con lui.
Ma al tempo stesso questa realtà massimamente
personale ha inseparabilmente a che fare con
la comunità: fa parte dell’essenza della fede il
fatto di introdurmi nel noi dei figli di Dio, nella
comunità peregrinante dei fratelli e delle sorelle.
La fede deriva dall’ascolto (fides ex auditu), ci
insegna san Paolo.
L’ascolto a sua volta implica sempre un partner.
La fede non è un prodotto della riflessione e
neppure un cercare di penetrare nelle profondità del mio essere. Entrambe le cose possono
essere presenti, ma esse restano insufficienti
senza l’ascolto mediante il quale Dio dal di
fuori, a partire da una storia da Lui stesso creata, mi interpella. Perché io possa credere ho
bisogno di testimoni che hanno incontrato Dio
e me lo rendono accessibile. La Chiesa non si
è fatta da sé, essa è stata creata da Dio e viene
continuamente formata da Lui. Ciò trova la sua
espressione nei sacramenti, innanzitutto in quello
del battesimo: io entro nella Chiesa non già con
un atto burocratico, ma mediante il sacramento.
E ciò equivale a dire che io vengo accolto in una
comunità che non si è originata da sé e che si
proietta al di là di se stessa. La pastorale che
intende formare l’esperienza spirituale dei fedeli
deve procedere da questi dati fondamentali.
È necessario che essa abbandoni l’idea di una
Chiesa che produce se stessa e far risaltare che
la Chiesa diventa comunità nella comunione del
corpo di Cristo. Essa deve introdurre all’incontro
con Gesù Cristo e portare alla Sua presenza nel
sacramento».
Quando Lei era prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha messo
in evidenza una differenza di mentalità in
rapporto a Lutero e alla questione della salvezza e della beatitudine così come egli la
poneva. L’esperienza religiosa di Lutero era
dominata dal terrore davanti alla collera di
Dio, sentimento piuttosto estraneo all’uomo
moderno, marcato piuttosto dall’assenza di
Dio. La dottrina di Paolo della giustificazione per la fede, in questo nuovo contesto,
può raggiungere l’esperienza “religiosa” o
almeno l’esperienza “elementare” dei nostri
contemporanei?
Per l’uomo di oggi, rispetto al tempo di Lutero
e alla prospettiva classica della fede cristiana, le
cose si sono in un certo senso capovolte, ovvero
non è più l’uomo che crede di aver bisogno della
giustificazione al cospetto di Dio, bensì egli è del
parere che sia Dio che debba giustificarsi a mo-
Chiesa6
Il buon samaritano
tivo di tutte le cose orrende presenti nel mondo
e di fronte alla miseria dell’essere umano, tutte
cose che in ultima analisi dipenderebbero da lui.
A questo proposito trovo indicativo il fatto che
un teologo cattolico assuma in modo addirittura
diretto e formale tale capovolgimento: Cristo
non avrebbe patito per i peccati degli uomini,
ma anzi avrebbe per così dire cancellato le
colpe di Dio. Anche per ora la maggior parte
dei cristiani non condivide un così drastico
capovolgimento della nostra fede, si può dire
che tutto ciò fa emergere una tendenza di fondo
del nostro tempo.
Quando Johann Baptist Metz sostiene che la
teologia di oggi deve essere «sensibile alla teodicea», ciò mette in risalto lo stesso problema
in modo positivo.
Anche a prescindere da una tanto radicale contestazione della visione ecclesiale del rapporto
tra Dio e l’uomo, l’uomo di oggi ha in modo del
tutto generale la sensazione che Dio non possa
lasciar andare in perdizione la maggior parte
dell’umanità. In questo senso la preoccupazione
per la salvezza tipica di un tempo è per lo più
scomparsa.
Tuttavia, a mio parere, continua ad esistere,
in altro modo, la percezione che noi abbiamo
bisogno della grazia e del perdono. Per me è
un “segno dei tempi” il fatto che l’idea della
misericordia di Dio diventi sempre più centrale
e dominante – a partire da suor Faustina, le cui
visioni in vario modo riflettono in profondità
l’immagine di Dio propria dell’uomo di oggi e il
suo desiderio della bontà divina. Papa Giovanni
Paolo II era profondamente impregnato da tale
impulso, anche se ciò non sempre emergeva in
modo esplicito.
Ma non è di certo un caso che il suo ultimo libro,
che ha visto la luce proprio immediatamente
prima della sua morte, parli della misericordia
di Dio. A partire dalle esperienze nelle quali
fin dai primi anni di vita egli ebbe a constatare
tutta la crudeltà degli uomini, egli afferma che
la misericordia è l’unica vera e ultima reazione
efficace contro la potenza del male.
Solo là dove c’è misericordia finisce la crudeltà,
finiscono il male e la violenza. Papa Francesco
si trova del tutto in accordo con questa linea.
La sua pratica pastorale si esprime proprio nel
fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio. È la misericordia quello che ci
muove verso Dio, mentre la giustizia ci spaventa
al suo cospetto. A mio parere ciò mette in risalto
che sotto la patina della sicurezza di sé e della
propria giustizia l’uomo di oggi nasconde una
profonda conoscenza delle sue ferite e della
sua indegnità di fronte a Dio. Egli è in attesa
della misericordia.
Non è di certo un caso che la parabola del buon
samaritano sia particolarmente attraente per i
contemporanei. E non solo perché in essa è
fortemente sottolineata la componente sociale
dell’esistenza cristiana, né solo perché in essa il
samaritano, l’uomo non religioso, nei confronti
dei rappresentanti della religione appare, per
così dire, come colui che agisce in modo veramente conforme a Dio, mentre i rappresentanti
ufficiali della religione si sono resi, per così dire,
immuni nei confronti di Dio.
È chiaro che ciò piace all’uomo moderno. Ma
mi sembra altrettanto importante tuttavia che gli
uomini nel loro intimo aspettino che il samaritano
venga in loro aiuto, che egli si curvi su di essi,
versi olio sulle loro ferite, si prenda cura di loro
e li porti al riparo. In ultima analisi essi sanno di
aver bisogno della misericordia di Dio e della
sua delicatezza.
Nella durezza del mondo tecnicizzato nel quale
i sentimenti non contano più niente, aumenta
però l’attesa di un amore salvifico che venga
donato gratuitamente.
Mi pare che nel tema della misericordia divina si
esprima in un modo nuovo quello che significa
la giustificazione per fede.
A partire dalla misericordia di Dio, che tutti
cercano, è possibile anche oggi interpretare
daccapo il nucleo fondamentale della dottrina
della giustificazione e farlo apparire ancora in
tutta la sua rilevanza».
7Attualità
Utero in affitto, i dittatori rivelati
■ Marina Corradi
Avvenire, 17 marzo 2016
L’altro ieri (15 marzo 2016) a Parigi il Consiglio d’Europa ha preso una decisione non
irrilevante: è stato respinto, in sede di Commissione Affari Sociali, il progetto che apriva
a una legalizzazione dell’«utero in affitto» nei
Paesi membri. È il secondo “alt” nel Vecchio
Continente alla maternità surrogata, dopo la
condanna di questa pratica, votata a dicembre dal Parlamento di Strasburgo.
Dunque, qualcosa nel fronte che preme per la
liberalizzazione dell’«utero in affitto» sembra
incrinarsi. Eppure quasi non se ne legge nei
media, almeno su quelli italiani. Viene da
domandarsi: e se la decisione di Parigi fosse
stata di segno opposto?
Se dall’Europa fosse venuto un via libera
alla maternità surrogata, forse i giornali
ce lo avrebbero ampiamente raccontato:
ci avrebbero illustrato con letizia e dovizia
di particolari il nuovo passo avanti verso il
“progresso”, cioè il riconoscimento della più
assoluta libertà individuale di “volere” un figlio? Libertà di avere un figlio comunque, da
chiunque, e indipendentemente da eventuali
impedimenti posti dalla natura – che, come
si sa, è un po’ oscurantista.
Invece accade che, sia pure come l’altro
ieri con il margine di un solo voto, l’Europa
rifletta e resista. Non ci sono, a protestare,
soltanto i “soliti” cattolici, ma anche un
agguerrito fronte femminista, che a Parigi a
febbraio ha lanciato in Parlamento una Carta universale contro la maternità surrogata.
Ieri sotto alla sede della Commissione Affari
Sociali del Consiglio d’Europa, vicino all’Arc
du Triomphe, le donne femministe e quelle
cattoliche si sono scambiate dei fiori. Pure
nel mantenimento di tutte le differenze di
visione, un segnale: si combatte per qualcosa
d’importante, insieme.
Qualcosa che attiene alla maternità e alla vita
dell’uomo, al cuore stesso della convivenza
sociale. Eppure i media continuano a preferire
la narrazione soddisfatta di famiglie con due
padri e nessuna madre; il compiacimento
zuccheroso nel mostrare come l’«amore»
per il figlio, comunque ottenuto, giustifichi
ogni operazione. Si sorvola sul fatto che una
donna che partorisce e dà via un bambino
lo fa, nella quasi totalità dei casi, per bisogno economico. Tutto è sacrificato a quella
“dittatura del desiderio” per cui pur di avere
un figlio – essendo maschi, o sterili, troppo
vecchi per concepire – è lecita ogni cosa.
In questo senso, un titolo sulla prima pagina del “Corriere della sera” ieri ci ha fatto
sussultare. «Non è giusto trasformare ogni
desiderio in diritto», scrive Claudio Magris.
Dove in un’ampia riflessione, Magris sostiene fra l’altro che il protagonista dell’attuale
dibattito sul generare non è «il desiderio
della coppia omo o eterosessuale, bensì il
bambino, che comunque nasce da un uomo
e da una donna».
(…) Siamo contenti che intellettuali del calibro
di Magris si tirino fuori con forza dalla corrente
del pensiero unico, dal sentimentalismo che
ammanta l’individualismo oggi venerato e
idolatrato e un dilagante mercatismo...
E una consapevolezza crescente che accompagna ciò che è accaduto a Parigi e a Strasburgo, al dibattito interno al femminismo,
al domandarsi di tanti uomini e donne se
davvero è un bene gestire la maternità con
un contratto, e il figlio come un prodotto
da consegnare o da acquistare; se davvero
è ragionevole stabilire per legge che certi
figli hanno due padri, e di madri, nessuna. E
che per altri figli il padre è deliberatamente
cancellato.
Sono domande che, stando ai sondaggi, in
Italia, si fa tra sé una parte sempre più grande
dell’opinione pubblica.
Anche se tanti se la fanno timidamente,
a bassa voce, sotto alla spinta di una rappresentazione mediatica della realtà che
deliberatamente indica un sola possibile
direzione: quella del desiderio individuale
eletto a unica norma, nel quadro di un luminoso, irreversibile “progresso” dal dato
di natura e della regolazione contrattuale e
commerciale dell’affare umano.
La dittatura del desiderio e del mercato,
appunto: un sogno inquietante, da cui ci
vogliamo risvegliare. Ed è possibile.
Giubileo della Misericordia
8
Un Concorso per i giovani
per parlare di misericordia
Iscrizioni aperte fino al 30 giugno
Un concorso rivolto ad alunni, studenti e giovani che risiedono nel territorio della Diocesi
di Milano dedicato alle opere di misericordia
nell’anno del Giubileo straordinario indetto
da papa Francesco.
L’iniziativa è promossa dall’Arcidiocesi di
Milano, in collaborazione con i Padri Oblati
missionari di Rho, l’associazione culturale
Oblò, l’accademia musicale Stabat Mater e
la Galleria Quadrifoglio di Rho, col patrocinio
del Pontificio Consiglio per la Promozione
della Nuova Evangelizzazione, della Regione
Lombardia, dell’Ufficio Scolastico Regionale
della Lombardia e del Comune di Rho.
«Vogliamo mettere in luce come la Misericordia, cui è dedicato questo Anno Santo, sia un
valore necessario a una convivenza civile fatta
di pace, solidarietà, dialogo e accoglienza ha detto monsignor Pierantonio Tremolada,
vicario episcopale per l’Evangelizzazione e
i Sacramenti della Diocesi di Milano, nella
conferenza stampa di presentazione al Santuario dell’Addolorata di Rho (una delle porte
sante della Diocesi) -.
Sulla Misericordia è possibile fondare un’umanità nuova, capace di sostenere i deboli,
Foto di gruppo dei relatori a margine della
Conferenza Stampa di presentazione
i poveri. La Misericordia è una mano tesa
rivolta a chi ha bisogno e un ponte che mette
in relazione.
In un’epoca dove invece si costruiscono muri
e si coltiva la cultura dello scarto, ne abbiamo
tutti bisogno»,
Il concorso “Misericordia: strada per una
nuova umanità?” è rivolto agli studenti delle
scuole pubbliche, paritarie e statali e ai cittadini con meno 35 anni di età che abitano
nel territorio della Diocesi di Milano.
I partecipanti dovranno raccontare, attraverso
una creazione artistica, letteraria e musicale,
come un’opera di misericordia possa generare benessere e pace interiore sia in chi la
pratica, sia in chi la riceve.
A titolo di esempio, i temi che si possono
affrontare vanno dalla equa distribuzione
delle risorse all’accoglienza dei profughi,
dall’assistenza ai più deboli alla necessità di
un’alfabetizzazione globale.
Previste tre sezioni (artistica, letteraria e musicale) articolate in quattro categorie (scuola
primaria, secondaria di primo e secondo
grado, under 35).
A seconda della sezione scelta e della categoria di appartenenza, i concorrenti dovranno
presentare un lavoro artistico con materiali
vari, un video, un dipinto, una scultura, un’illustrazione, un brano musicale, un racconto
in prosa. Alle classi vincitrici del concorso
sarà offerta una visita didattica coerente con
l’indirizzo di studio, i singoli riceveranno un
premio individuale. I termini per l’iscrizione
scadono il 30 giugno.
Bando del concorso e modalità di partecipazione su www.oblatirho.it
9
Comunità Pastorale
Pellegrinaggio Giubilare
al Santuario dell’Addolorata di Rho
Nel percorso proposto dalla Comunità Pastorale lungo l’arco di questi venerdì di quaresima,
vi è stato quello dell’esperienza di preghiera e
pellegrinaggio svoltosi venerdì 4 marzo 2016
al Santuario di Rho.
È stato significativo per me pensare che
questo gesto, vissuto alla Basilica dell’Addolorata, sia avvenuto nello stesso giorno in cui
nella Cattedrale di San Pietro a Roma papa
Francesco presiedeva la solenne celebrazione
Penitenziale. Ciò mi ha richiamato a quel legame di comunione con la Chiesa universale,
all’interno della quale incessantemente vibra
la paziente attesa del Padre Buono.
L’atto del pellegrinaggio implica il risalire
quel cordone ombelicale che conduce ogni
creatura verso il centro sorgivo: Cristo. Maria,
Madre per eccellenza, ricorda a ogni fedele
che la vita è quindi un cammino teso alla
pienezza ultima: Dio. Con partenza nei pressi
dell’ospedale, luogo di sofferenza e di cura,
in silenzio ha preso forma il breve pellegrinaggio che si è snodato lungo il viale per
poi continuare all’interno dell’ampio giardino
adiacente la chiesa.
Due sono state le tappe importanti. La prima
davanti alla statua di papa Giovanni Paolo
II; l’altra di fronte alla suggestiva grotta che
riproduceva quella di Massabielle. Incastonata
in un anfratto, avvolta da viluppi erbosi, rifulgeva la statua della Madonna di Lourdes. Le
soste sono state scandite da passi estrapolati
dal Vangelo, i quali si intrecciavano con il
tema di fondo di questo tempo giubilare: la
Misericordia.
Subito seguiva la lettura di meditazioni, tratte
dagli scritti di alcuni Padri della Chiesa.
I vari momenti sono stati occasione per riportare l’attenzione cruciale sul bisogno impellente
del cuore umano.
Quello dell’incontro con Gesù che ama ciascuno in modo unico e inesauribile. Lungo il
tragitto nella mente mi si ripetevano queste
parole: “Il nome di Dio è misericordia…” e
nel frattempo arrivavo alla porta Santa. Nel
varcarla, impresse al fianco del portale apparivano le parole pronunciate da Gesù:” Io
sono la porta: se uno entra attraverso di me
sarà salvo”. Con questa prospettiva donata a
tutti, dopo aver compiuto il rito di intingere
la mano nell’acquasantiera, ho fatto memoria
del mio battesimo, mentre si elevava l’inno
del Salve Regina alla quale affidavo i nodi che
aggrovigliano il mio quotidiano.
Mariella
Comunità Pastorale
10
Un pomeriggio insieme …
alla scoperta della Basilica di Agliate
Noi catechisti di quinta elementare della
Parrocchia SS. Nazaro e Celso, insieme a Don
Marco, abbiamo deciso di accompagnare i
ragazzi che si apprestano a ricevere il Sacramento della Cresima a visitare alcune chiese di
Verano Brianza. Nonostante il tempo non fosse
dei migliori la giornata è stata un successo.
Arrivati alla Basilica di Agliate, che si trova nel
vicino comune di Carate Brianza, Anna (la figlia
del professore di religione di don Marco) ci
ha accolto e guidato alla scoperta di quella
straordinaria chiesa.
Catturando l’attenzione dei bambini, tra la
bellezza storica e artistica del luogo, ci ha
accompagnati nella cripta, nella sacrestia e
infine al battistero esterno in cui purtroppo
non siamo potuti entrare a causa di restauri.
Qui i ragazzi hanno compiuto l’importante
gesto del rinnovo delle promesse battesimali.
Successivamente ci siamo spostati per la
merenda nell’oratorio femminile di Verano,
accolti dal parroco Don Giovanni dove, dopo
un momento di svago e divertimento, abbiamo visitato la chiesa Ss. Nazaro e Celso
(di sorprendenti dimensioni), alla quale Don
Marco è molto legato in quanto è stata luogo
di nascita e crescita della sua vocazione. Dopo
aver salutato e ringraziato i nostri amici di Verano, ci siamo diretti ai pullman per tornare a
casa tra l’entusiasmo contagioso dei bambini.
La giornata è stata un’ottima occasione per
condividere del tempo insieme ai ragazzi e
ai loro genitori!
Erica, Simone, Marta e Gaia
11
Comunità Pastorale
I ragazzi dell’Oratorio di S. Martino in visita
al Santuario di Rho, 28 febbraio 2016
Nell’Anno Santo della Misericordia la Chiesa
sta vivendo un tempo di grazia straordinaria,
che guarisce. L’immagine della “porta” è
l’immagine di Dio Padre che apre la porta
del cuore alla misericordia e all’amore, una
soglia che tutti noi possiamo varcare.
In questo tempo così prezioso anche i ragazzi e le ragazze della Parrocchia Madonna
Pellegrina sono stati coinvolti in un “pellegrinaggio” al Santuario di Rho.
Un buon gruppo di ragazzi ha aderito all’iniziativa, nonostante la giornata piovosa,
ed anche alcuni genitori. Don Giacinto ha
guidato i fedeli, con l’aiuto di Don Andrea
Rabassini, che ha accolto tutti all’interno del
porticato dei Padri Oblati di Rho.
Il percorso, composto da riflessioni e canti, ha
portato i partecipanti verso il Santuario, si è
varcata la Porta Santa e poi, a piccoli gruppi,
si è potuto salire sull’altare per osservare da
vicino il quadro della Madonna Addolorata.
Scendendo dalla scaletta attraverso la quale
si accedeva al quadro ogni ragazzo ed ogni
adulto ha potuto “prendere” un foglietto
arrotolato con scritto “un’opera di misericordia”, affidata personalmente per cercare di
tradurla in pratica. Il percorso si è concluso
con una preghiera, che ha costituito un Atto
di Consacrazione alla Divina Misericordia.
I ragazzi hanno partecipato con molta attenzione ad ogni gesto e, nei successivi incontri
di catechismo, tutto ciò che è stato “vissuto”
ha potuto costituire uno spunto per approfondire il significato di “misericordia”, ma
soprattutto di “opere di misericordia”, con
conseguenti riflessioni personali da parte dei
ragazzi stessi. Da ciò si può osservare che i
ragazzi hanno tanto bisogno di esperienze
“vissute”, all’interno delle quali tutti si sentono, in gruppo, protagonisti e direttamente
coinvolti.
Questo perché gli insegnamenti del Vangelo
devono tradursi nella vita di ogni giorno ed
esperienze dirette comequesta non vengono
dimenticate.
Una catechista
Comunità Pastorale
12
La gioia del perdono
“E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo”
Chissà quante volte voi adulti avete sentito queste parole. Per noi bimbi di quarta elementare
della Parrocchia SS. Nazaro e Celso, invece, il
20 febbraio è stata una giornata che ricorderemo a lungo perché per la prima volta abbiamo
ricevuto il sacramento della Riconciliazione.
È stata una cerimonia semplice, ma intensa.
Dopo aver ascoltato la parabola del “Padre
Misericordioso”, ci siamo confessati. In ginocchio, davanti al sacerdote, avevamo paura di
sbagliare, ma ricevendo il perdono dei nostri
peccati, tutto è cambiato!
Per ringraziare del dono che ci è stato fatto,
sorridenti, abbiamo baciato il crocifisso.
Poi, quasi correndo, siamo andati ad abbracciare
mamma e papà, proprio come ha fatto il padre
con il figlio che finalmente era tornato a casa.
Con la gioia nel cuore, abbiamo attraversato
la “Porta Santa” decorata con le nostre mani.
Siamo proprio fortunati a ricevere il perdono
nell’anno del Giubileo della Misericordia!
Per tutti, grandi e piccoli, è risuonato l’invito di
don Marco ad essere frecce che puntano dritto
a un bersaglio chiamato Gesù.
• “Ricevere il perdono è stata una grande gioia
perché abbiamo fatto pace con Gesù”.
(Gruppo S. Luigi)
• “Per noi la confessione è stata emozionante,
commovente e a dir la verità, anche un po’
spaventosa”.
(Gruppo Beato Piergiorgio Frassati)
• “Quando ci siamo inginocchiati davanti al sacerdote avevamo un po’ di paura, ma sapendo
di non essere giudicati, ci siamo sentiti liberi!
Stare accanto a Giulia e Federico che hanno
ricevuto l’unzione con l’olio catecumenale in preparazione al battesimo è stato emozionante”.
(Gruppo S. Francesco)
• “Felicità e paura è ciò che abbiamo provato.
La paura di sbagliare qualcosa e la felicità del
perdono…accompagnata dalle lacrime di gioia
dei nostri genitori”.
(Gruppo Beato Carlo Acutis)
• “Il giorno della prima confessione è stato
bellissimo perché finalmente Gesù ci ha perdonato. Ci siamo tolti un peso dalla coscienza
e ci siamo sentiti liberi”.
(Gruppo S. Gianna Beretta Molla)
• “Inizialmente avevamo paura perché non sapevamo cosa aspettarci. La paura ha poi lasciato
posto a gioia, felicità, emozione e commozione
sentendoci liberati da un peso”.
(Gruppo S. Madre Teresa)
• “Baciare il crocifisso e attraversare la porta
santa dopo la confessione ci ha fatto sentire
liberi. Grazie Gesù per aver perdonato i nostri
peccati e l’amore che ci doni ogni giorno”.
(Gruppo Beato Attilio Giordani)
13
Comunità Pastorale
Anche i piccoli hanno desiderio
di cose grandi
Ai bambini della Scuola materna don Severino
Fracassi abbiamo proposto in questo periodo
di quaresima di camminare con Papa Francesco nell’anno della MISERICORDIA.
L’anno Santo della Misericordia ci ricorda
che “Dio ama sempre per primo”, senza
condizioni e ci accoglie così come siamo per
abbracciarci e perdonarci come Padre. Ogni
mattina la preghiera dei bambini nelle classi
è guidata dal libretto “L’A B C”; lettera dopo
lettera, Papa Francesco ci svela le parole più
importanti per diventare grandi, ogni bambino
si fa protagonista portando a casa la fotocopia
con l’iniziale del proprio nome. Abbiamo scelto di raccontare e drammatizzare: i brani del
Vangelo “LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E
DEI PESCI”, “ZACCHEO”, “IL FIGLIOL PRODIGO”. L’attenzione, il silenzio e gli sguardi
pieni d’attesa dei bambini mentre guardano
stupiti le loro insegnanti drammatizzare i racconti ci fanno commuovere e rinnovano negli
adulti della scuola il desiderio di ripercorrere
a piccoli passi, insieme ai bimbi, la strada
che rende possibile sperimentare la pienezza
dell’incontro con Gesù. Tutti insieme con il
pulmino ci siamo recati al Santuario di Rho passando per la PORTA SANTA che rappresenta
la porta della SALVEZZA, segno dell’Amore
“indulgente” di Dio per noi.
Anna
Comunità Pastorale
14
Il chicco che porta frutto
Pubblichiamo la testimonianza di un’adolescente che, insieme ad altri ragazzi dei nostri
oratori, ha prestato servizio presso La Nostra
Famiglia, associazione che si dedica alla cura
e alla riabilitazione delle persone con disabilità.
“Se il chicco di grano, caduto in terra, non
muore, rimane solo; se invece muore, produce
molto frutto.” È questo quello che dice una nota
parabola, ed è proprio da qui che nasce l’idea
del beato Don Luigi Monza, portata avanti e
sostenuta dalle piccole apostole de “La nostra
famiglia” di Bosisio Parini.
Secondo questa parabola infatti, un seme, per
poter dare frutto, deve morire, ma, dettaglio
forse ancor più importante, prima deve cadere
in terra; e cadere in terra vuol dire nascondersi,
lasciare che la terra stessa ti sovrasti.
Farsi frutto significa quindi, prima di tutto, farsi
seme, piccolo, nascosto, silenzioso e anonimo,
ma fondamentale.
Si definiscono infatti proprio così le piccole apostole, consacrate che offrono il loro impegno, il
loro tempo e la loro professionalità al servizio dei
più piccoli nel centro de “La nostra famiglia”.
Ma la loro dedizione non si limita a questo;
come un seme deve morire per poter fruttare,
esse scelgono di dedicare l’intera vita alle cure
altrui, senza bisogno di riconoscimenti, lasciando soltanto dei silenziosi segni nei cuori delle
persone che aiutano.
Noi adolescenti, con la nostra visita, abbiamo
avuto il privilegio di comprendere un pochino
quanto un piccolo seme possa essere in realtà
fondamentale e quanto le cose che ai nostri
occhi risultano piccole non lo siano poi così tanto
ad altri occhi. Vedendo decine di piccoli volti
straziati vinti dai sorrisi per merito nostro, ci ha
fatto prendere consapevolezza di quanto per la
verità, anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo
la possibilità di fare, per noi stessi e per gli altri.
Ad ognuno di noi il Signore offre la possibilità
di essere abbondante frutto, a costo che siamo
prima disposti a farci piccoli, proprio come un
semino.
Giorgia
15
Comunità Pastorale
“Gioia e Speranza di un incontro:
la certezza della misericordia”
Meditazione musicale proposta dal Coro Note di Gioia
Chiesa Madonna Pellegrina, venerdì 18 marzo 2016
Comunità Pastorale
16
La Meditazione Quaresimale
sulla figura di S. Giovanni Paolo II
Gruppo teatrale giovani degli oratori
Venerdì 18 marzo 2016, presso la Chiesa
SS. Nazaro e Celso di Bareggio, è stata realizzata una meditazione teatrale sulla figura di Giovanni Paolo
II dal titolo “Un uomo plasmato
dalla Misericordia”. Attraverso
filmati dell’epoca, canti, scritti di
Papa Wojtyla e performance dei
giovani, proposti in una forma innovativa, sono stati ripercorsi i tratti
fondamentali dell’insegnamento di
questo grande papa, insegnamento
fondato sulla misericordia. Basti ricordare
l’enciclica, pubblicata nel 1980, intitolata Dives in
Misericordia. Ecco allora che il suo magistero e
la sua stessa persona, durante la serata,
si sono fatte “porte” per arrivare a
Cristo: porte d’amore, porte per i
giovani, porte dell’incontro, porte
dell’agire, porte della misericordia... La meditazione, scandita da
momenti di riflessione personale
e di preghiera, è stata realizzata
dai giovani del laboratorio teatrale degli oratori di Bareggio e San
Martino, iniziato a Novembre, con
lo scopo di realizzare un musical sulla
figura di Giovanni Paolo II. Il laboratorio
teatrale è curato da Elena Modaelli e Massimiliano Samaritani.
Celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana
Prima Comunione
• Parrocchia SS. Nazaro e Celso
lunedì 25 aprile ore 9 e ore 11
• Parrocchia Madonna Pellegrina
lunedì 25 aprile ore 10.30
Santa Cresima
• Parrocchia SS. Nazaro e Celso
domenica 15 maggio ore 15
celebra mons. Luca Bressan
• Parrocchia Madonna Pellegrina
domenica 8 maggio ore 10.30
celebra S.E. card. Dionigi Tettamanzi
17
Comunità Pastorale
Eletto il nuovo Presidente
del Circolo Culturale Bareggio
Durante l’assemblea dei soci, convocata lo
scorso 20 febbraio 2016, sono state rinnovate
le cariche del Circolo Culturale Bareggio, così
definite:
Presidente: Mariateresa Carbonato
Segretaria: Luigia Bollini
Consiglieri: Daniele Pirovano,
Sebastiano Baroni,
Maria Nava Pastorino,
Maria Dossi Girotti
Il saluto del nuovo Presidente
“Una fede che non diventa cultura è una fede
non pienamente accolta, non interamente
pensata, non fedelmente vissuta”
(San Giovanni Paolo II)
Mi permetto di affermare, nonostante i miei
numerosi limiti, che questo è il motivo principale per cui ho accettato questo incarico di
presidente del Circolo Culturale Bareggio. Lo
considero un servizio alla comunità a cui appartengo e con la quale desidero collaborare
avendo come fine il bene di tutti.
Già è in atto una fattiva collaborazione con
la Comunità Pastorale, il Centro Culturale
la Lucerna ed il Comune di Bareggio (vedi
incontro con Robi Ronza e presentazione dei
libri di G. Parravicini e D. Baroni) e mi auguro
che ciò possa allargarsi ad altre realtà presenti
sul territorio nonché a tutte le persone di
buona volontà che abbiano la cura di fare
delle proposte valide e concrete.
Ringrazio gli Amici del Circolo Culturale Ba-
reggio per la fiducia accordatami e mi auguro
che la collaborazione, che già c’è, aderisca
sempre più al significato di fare cultura indicato dal Papa ed anche dal nostro Arcivescovo.
Mariateresa Carbonato Maggiolini
Il Circolo Culturale Bareggio
Il Centro Culturale La Lucerna
Invitano alla presentazione del libro:
Eravamo ragazzi
La vita a Bareggio
tra le due
guerre
mondiali
di Dante
Baroni
Domenica
3 Aprile 2016
ore 16:00
Sala Consiliare Giovanni Paolo II,
Via Marietti, Bareggio
“Un pomeriggio insieme”
Programma del Gruppo Terza Età
Mese di aprile
Mercoledì 13 aprile
ore 15.00 in sala Paolo VI - Incontro di catechesi
Mercoledì 27 aprile
ore 15.00 in sala Paolo VI - Incontro con la Geriatra
Cultura18
I colori della Passione: il commento di Scola
Pubblichiamo la riflessione del card. Scola sul film
che è stato proposto come quaresimale lo scorso 11 marzo
■ Angelo Card. Scola
Arcivescovo di Milano
Prendete un dipinto, uno tra i più famosi di
sempre. Poi prendete un’idea: quella di dargli
vita. Il risultato è quanto vediamo ne I colori della
Passione, ultimo, splendido film del polacco
Lech Majewski. Il regista invita lo spettatore a
vivere dentro l’epico capolavoro del maestro
fiammingo Pieter Bruegel La salita al Calvario
(1564): la tela riproduce la Passione di Cristo
ambientandola nelle Fiandre del XVI secolo,
sconvolte dalla brutale occupazione spagnola.
La sofferenza di Cristo è collocata nel qui ed ora
di un popolo che, a sua volta, soffre. Il protagonista della narrazione è il pittore stesso intento
a catturare frammenti di vita di una dozzina di
personaggi: la famiglia di un mugnaio, quella
dello stesso pittore, due giovani amanti, un
pellegrino, un’eretica, la gente del villaggio e i
minacciosi cavalieri dell’Inquisizione spagnola.
La quotidianità si trasforma in simbolo universa-
Pieter Bruegel La salita al Calvario
le, eco di quella logica dell’incarnazione inaugurata da Cristo stesso. Infatti, da quando Dio si
è “impastato” con la vita dell’uomo - per dirlo
con Péguy - «l’eterno è entrato nel temporale
e il temporale nell’eterno». Bruegel, e Majewski
con lui, rappresenta storie eccezionalmente ordinarie. «Era necessario che l’eroico diventasse
quotidiano e il quotidiano eroico» ha detto il
Beato Giovanni Paolo II, parlando di San Benedetto, ed è vero sempre per il cristianesimo.
L’immagine irrevocabile che scelgo: siamo alla
penultima scena. Cristo è morto. In un cosmo
- micro e macro - sconvolto ed immerso nelle
tenebre, il tempo si ferma. Mentre il mugnaio
arresta il mulino e gli ingranaggi tacciono, i
suoi occhi si riempiono di lacrime: Dio piange
il sacrificio del Figlio per amore dell’uomo.
Ma, nel silenzio assoluto del Sabato Santo,
l’obbedienza del Crocifisso già fa germogliare
l’albero della Risurrezione.
(L’articolo è stato pubblicato sulla rivista SdC Sale della Comunità di Luglio 2012)
19Cultura
Cineforum 2015 - 2016
Venerdì 1 Aprile, ore 21
45 ANNI
45 Anni è il racconto della settimana che precede
il festeggiamento del 45° anniversario di matrimonio di una coppia della provincia inglese. La
loro quieta routine, fatta di passeggiate col cane,
dei prepararivi per il gran giorno e di qualche
chiacchiera con gli amici viene sconvolta dall’arrivo di una lettera per il marito. Il corpo del suo
primo amore, morto oltre cinquant’anni prima
in un incidente di montagna, è stato ritrovato
congelato e perfettamente conservato in un
ghiacciaio svizzero.
Venerdì 8 Aprile, ore 21
A PERFECT DAY
Perfect Day è una commedia capace di raccontare la guerra con le armi dell’ironia e del
divertimento. I protagonisti di questa movimentata avventura sono quattro operatori umanitari
impegnati nei Balcani nel 1995, a guerra appena
finita. La loro missione è rimuovere un cadavere
da un pozzo, per evitare che contamini l’acqua
della zona circostante. La squadra, guidata
dal carismatico Mambrù, comprende Sophie,
ingenua idealista appena arrivata dalla Francia,
la bella e disinibita Katya e l’incontenibile B,
volontario di lungo corso e allergico alle regole.
Dopo una rocambolesca serie di eventi, i quattro
capiranno che si tratta di un compito più difficile
del previsto, in un paese in cui anche trovare una
corda può diventare un’impresa impossibile.
Venerdì 15 Aprile, ore 21
TENERAMENTE FOLLE
Cameron è un padre che ha avuto un esaurimento nervoso e si ritrova disoccupato, Maggie una
madre lavoratrice che non riesce a mantenere la
famiglia. Nonostante l’estrazione sociale e l’alto
livello di istruzione della coppia, i due sono al
verde. Quando Maggie accetta una borsa di
studio a New York e lascia le due figlie a Boston
con il padre, Cameron, che si è ripreso dall’esaurimento, si trova così a doversi prendere cura
da solo delle due eccentriche e vivaci ragazze
che non gli renderanno il compito facile.
Venerdì 22 Aprile, ore 21
THE HATEFUL EIGHT
Nord America: la guerra di secessione è finita da qualche anno. Una diligenza viaggia
nell’innevato inverno del Wyoming. A bordo
c’è il cacciatore di taglie John “The Hangman”
Ruth e la sua prigioniera, diretti verso la città di
Red Rock dove la donna verrà consegnata alla
giustizia. Lungo la strada, si aggiungono il Maggiore Marquis Warren, un ex soldato diventato
anche lui un famoso cacciatore di taglie, e Chris
Mannix, che si presenta come nuovo sceriffo di
Red Rock. Infuria la tempesta e la compagnia
trova rifugio presso la stazione della diligenza
di Minnie Haberdashery, dove vengono accolti
non dalla proprietaria, ma da quattro sconosciuti:
Bob, che è accompagnato dal boia di Red Rock
Oswaldo Mobray, il mandriano Joe Gage e il
generale della Confederazione Sanford Smithers. La bufera blocca gli otto personaggi che
ben presto capiscono che raggiungere la loro
destinazione non sarà affatto semplice.
Cultura20
Libri Consigliati
■ Il potere del cuore di Pierbattista Pizzaballa - Il Medio Oriente
nel racconto del Custode di Terra Santa
Ed. Terra Santa, - 12 euro
In 12 anni da Custode di Terra Santa fra’ Pizzaballa ha avuto occasione di
incontrare migliaia di persone di tutte le fedi. E di offrire la sua testimonianza
di frate minore che crede nella comprensione reciproca e nella costruzione
paziente della cultura della pace e dei diritti. Oggi la sua parola di francescano a capo di una Provincia che comprende Israele, Palestina e diverse zone
martoriate dalla guerra e dalle persecuzioni, è quanto mai preziosa. Un punto
di vista privilegiato e autorevole che non può che scuotere le nostre certezze
di occidentali, spesso meri spettatori di quanto vivono i nostri fratelli cristiani.
■ Semplicemente una mamma di Sereni Annalisa
Ed. San Paolo, pag.96 - 12 euro
“Ho letto che i bambini con sindrome di Down, possono essere addestrati.
Dopo la reazione di rabbia, ho pensato a quello che tutti i genitori fanno,
quando viene confermata loro la diagnosi di trisomia: navigano in internet e
bevono come spugne tutto quello che trovano sulla condizione genetica del
figlio. A me e a quei genitori dico: non pensare a tuo figlio come un qualcuno
da addestrare, ma da educare. Fidati di te stesso, fidati di tuo figlio, fidati di
Dio. E sai che mi/ti dico? Effettivamente qualcuno sarà addestrato: ma sarai
tu! Tuo figlio ti stregherà”. La storia e la vita quotidiana di una famiglia con
sette figli di cui uno con sindrome di Down.
■ Il mare nasconde le stelle - Storia vera di Remon di Francesca Barra
Ed. Garzanti, pag.204 - 14.90 euro
Remon ha quattordici anni e da giorni è su una barca, infreddolito ed affamato.
Il rumore della paura è assordante, ma Remon non si sente solo. Guarda il cielo
e affida alle stelle il suo sogno di libertà. Non sa dove è diretto. Sa bene da
cosa sta fuggendo: dal suo paese, l’Egitto, dall’odio e dalla intolleranza perché
Remon è cristiano e non è più libero di giocare per le strade, di andare a scuola,
di pregare Dio. È stato costretto a scappare senza dire addio alla sua famiglia.
Nei suoi occhi rivede i momenti felici con loro. Tutto ora appare così lontano.
Ora che il suo viaggio è finito e una terra sconosciuta lo accoglie: l’Italia. Remon
non si aspetta più nulla dal futuro. Eppure i miracoli possono accadere.
■ L’amore prima del mondo di Jorge Mario Bergoglio
Ed. Rizzoli, pag.80 - 17 euro
I bambini di tutto il mondo si rivolgono ogni giorno a Papa Francesco per
chiedergli aiuto, consigli, risposte ai propri dubbi… Che cosa faceva Dio prima di fare il mondo? Che cosa ne è dei nostri cari dopo la morte? Abbiamo
davvero tutti, anche i malvagi, un angelo custode? Papa Francesco risponde
con parole semplici e straordinariamente intime, come un padre premuroso,
accogliendo e confidando ai più piccoli la sua riflessione sulla vita e sulla
fede. Sono corrispondenze indimenticabili che faranno bene a tutti, anche a
chi ha perso l’innocenza dei bambini. Perché Dio è semplice, e semplice la
sua presenza in mezzo a noi.
21
Anagrafe Parrocchiale - febbraio 2016
Parrocchia SS. Nazaro e Celso
Battesimi
Luraghi Tommaso
Pastori Marco
Defunti
Ferrari Adalgisa
72
Bonanomi Rosalba
Cervino Filomena
Vabanesi Alfredo
Fogu Giovanni Benito Ripamonti Agnese
D’Addetta Lucia
86
86
82
87
94
87
Parrocchia Madonna Pellegrina
Battesimi
Fappani Samuele
La Lucerna
centro culturale
La Lucerna propone, per domenica 17 aprile
2016, la visita guidata al
Cimitero Monumentale di Milano
alla scoperta delle sue bellezze architettoniche
e scultoree. Partenza del piazzale della Chiesa
Madonna Pellegrina alle 14. Il Consiglio fornirà
i mezzi di trasporto sino alla metropolitana, ma
ogni auto è comunque gradita! Iscrizioni ed
informazioni presso Chiara (348 0914043) o
alla mail [email protected]
Circolo Culturale
Bareggio
propone per
Domenica 10 aprile 2016
Visita guidata al
Complesso Monumentale
di Galliano di Cantù (co)
Basilica Romana di S. Vincenzo
e Battistero di S. Giovanni Battista
Partenza alle ore 14 da piazza Cavour
alle 14.05 da Viale Morandi
Prenotazioni presso Cartoleria Tresorelle
e Libreria 2000
Defunti
Colombo Carolina
83
Calendario delle S. Messe
22
Parrocchia SS. Nazaro e Celso aprile 2016
1 venerdì ore 18 Colombo Maria Pia
2 sabato
ore 8 S. Messa
ore 18 Pirovano Vincenzo, Melania e Maria,
Beltrami Giovanni e Adele
3 domenica
ore 8 Gambini Angelina e Fagnani Carlo
ore 9.30 Rognoni Gianfranco
ore 11 Casamento Antonia,
Ancona Anna e Pasquita
ore 18 Oldani Silvia, Vittorio e Carolina
Domenica della Divina Misericordia
4 lunedì ore 8 Montoli Romolo e Marnati Marisella
ore 18 Coniugi Baggini Ambrogio
e Camisasca Carolina
5 martedì ore 8 S. Messa
ore 18 Galetti Fiorenza
6 mercoledì
ore 8 Girotti Luigi e Delfina
ore 18 Freri Giovanna,
Montani Carlo e Giuseppe
7 giovedì
ore 9 S. Messa
ore 18 Pisano Carmela, Molino Bonaventura,
Gregorio Bartolomeo, Ariotta Mario
8 venerdì ore 18 Vecchio Rosy,
Massimino e Walter Lazzeri
9 sabato
ore 8 Bonfiglio Maria, Beretta Silvio e Luciano
ore 18 Rosa, Angelo Oldani e fam.
18 lunedì
ore 8 S. Messa
ore 18 Lazzaroni Luigi, Panio Gaetano
19 martedì ore 8 S. Messa
ore 18 Cattaneo Enrica
20 mercoledì ore 8 S. Messa
ore 18 Pierino, Maria e fratelli Albertelli
21 giovedì
ore 9 S. Messa
ore 18 Lenti Luca
22 venerdì ore 18 Sisti Ennio e fam. Sisti
23 sabato
ore 8 S. Messa
ore 18 Colombo Virginio e fam.,
Vabanesi Alfredo
24 domenica
ore 8 Costa Carla
ore 9.30 Capacchione Francesca
ore 11 Beatrice Michele e Arnardi Rosetta
ore 18 Pirovano Massimo, Cislaghi Enrica,
Cattaneo Maria e Cislaghi Ambrogio
V di Pasqua
S. Battesimo
25 lunedì ore 8 Ravelli Carlo
ore 9 e ore 11 Prima S. Comunione
ore 18.30 Radice Giovanna e fam.
ore 18 Ruggiero Francesco,
Antonia e Giuseppe
S. Marco evangelista
10 domenica ore 8 Costa Carla
ore 9.30 Magistrelli Giuseppe e Maria,
Luciano e Liliana
ore 11 Emilia ed Enrico Salvioni
ore 18 Cislaghi Ezio, Primo e Celestina
III di Pasqua
26 martedì ore 8 S. Messa
ore 18 coniugi Pirovano Giuseppe
e Antonini Giuseppina
11 lunedì ore 8 S. Messa
ore 18 Baroni Luigi, Cesarina e Mariuccia
28 giovedì ore 9 S. Messa
ore 18 Arnardi Adriano
12 martedì ore 8 Fortuna Maria e Niccolini Nello
ore 18 Aldo, Selene, Baroni Eugenia
29 venerdì ore 18 Cavalli Ettore e Rita, Angelo e Giovanna
30 sabato
ore 8 S. Messa
ore 18 Bollini Luigi e Cavrini Maria,
def. Associazione Incontro I Gabbiani
13 mercoledì ore 8 Magrini Leonardo e Pinto Maria
ore 18 Beretta Mario e Bonfanti Teresa
14 giovedì
ore 9 S. Messa
ore 18 fam. Chinzi Antonino, Vincenzina e Jerri
15 venerdì ore 18 Oldani Isidoro, Adele e fam.
16 sabato
ore 8 S. Messa
ore 18 Sisti Aldo e Peverada Giuseppe,
Lanza Nella
17 domenica
ore 8 Oldani Ester
ore 9.30 Cassani Sandra
ore 11 Dal Maso Giuseppe
ore 18 Lonati Giuseppe, Cova Maria
IV di Pasqua
27 mercoledì ore 8. S. Messa
ore 18 Caspani Giuseppina e fam.
23
Calendario delle S. Messe
Parrocchia Madonna Pellegrina aprile 2016
1 venerdì
Ore 8 Leonida Gallucci,
Maria e Armando Superiori,
Angela e Ermanno Villa,
Lena e Riccardo Maggiolini
2 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18.30 Zangari Francesco,
Di Criscienzo Francesco
3 domenica
Ore 8. 30 fam. Colombo,
Pigliafreddo e Olati, Radice Giulia
Ore 9.30 Immacolata,
Angelo e Erminio (Brughiera)
Ore 10.30 S. Messa
Domenica della Divina Misericordia
4 lunedì
Ore 8 S. Messa
5 martedì
Ore 8 S. Messa
19 martedì
Ore 8 S. Messa
20 mercoledì Ore 18 Lonati Guido e Maria
21 giovedì
Ore 8 S. Messa
22 venerdì
Ore 8 S. Messa
23 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18.30 Radice Giovanna e Fam.,
fam. Pigliafreddo e Monteforte,
Giubileo Mario
24 domenica Ore 8.30 Chiffi Salvatore e Angela,
Tripi Giuseppe, Micanti Luigi, Battista,
Bortolo, Massimiliano, Remigio e Giuseppe
Ore 9.30 Gambarè Ernesto (Brughiera)
Ore 10.30 S. Messa
V di Pasqua
6 mercoledì Ore 18 Scaffidi Barbara e Giuseppina,
Annamaria, Gesuina, Mario, Pina, Enrico, Andrea, Gianni e Andrea Ambrogio Setti
25 lunedì
Ore 8 S. Messa
Ore 10.30 Prima S. Comunione
S. Marco evangelista
7 giovedì
Ore 8 Aldo Dell’Acqua,
Maggiolini Domenico e Vincenza
26 martedì
Ore 8 S. Messa
8 venerdì
Ore 8 S. Messa
9 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18.30 Adele e famiglie Nicola e Cassani,
Olgiati Guido
10 domenica Ore 8.30 Montani Filippo,
Albini Vittorio e Bianca,
Ciceri Paolo e Maria
Ore 9.30 Frustagli Rosina
e Caporale Vincenzo (Brughiera)
Ore 10.30 S. Messa
III di Pasqua
S. Battesimo
11 lunedì
Ore 8 Antonini e Galbani
12 martedì
Ore 8 S. Messa
13 mercoledì Ore 18 Fam. Fiordalise e Paonessa
14 giovedì
Ore 8 S. Messa
15 venerdì
Ore 8 S. Messa
16 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 15 matr. Furneri Salvatore, Sciuto Pamela
Ore 18.30 Canavesi Carlo e fam.,
fam Sabadini
17 domenica Ore 8.30 fam. Percivaldi
Ore 9.30 Bolognesi Orlando (Brughiera)
Ore 10.30 S. Messa
IV di Pasqua
18 lunedì
Ore 8 Maggiolini Mario e Cattaneo Piera
27 mercoledì Ore 18 S. Messa
28 giovedì
Ore 8 S. Messa
29 venerdì
Ore 8 S. Messa
30 sabato
Ore 8 S. Messa
Ore 18.30 S. Messa
16 aprile:
Santa
Bernardette
Soubirous
In effetti, è significativo che, al momento della prima apparizione a Bernadette, Maria introduca il suo incontro col segno della Croce. Più che un semplice segno, è un’iniziazione ai
misteri della fede che Bernadette riceve da Maria. Il segno della Croce è in qualche modo la
sintesi della nostra fede, perché ci dice quanto Dio ci ha amati; ci dice che, nel mondo, c’è un
amore più forte della morte, più forte delle nostre debolezze e dei nostri peccati. La potenza
dell’amore è più forte del male che ci minaccia. E’ questo mistero dell’universalità dell’amore
di Dio per gli uomini che Maria è venuta a rivelare qui, a Lourdes. Essa invita tutti gli uomini
di buona volontà, tutti coloro che soffrono nel cuore o nel corpo, ad alzare gli occhi verso la
Croce di Gesù per trovarvi la sorgente della vita, la sorgente della salvezza.
Papa Benedetto XVI