La mia Salomé tra lussuria, avidità e vendetta» AL PACINO

Transcript

La mia Salomé tra lussuria, avidità e vendetta» AL PACINO
MAP Maggio ok:Layout 1 02/05/2016 17.18 Pagina 1
LA CINEMAPPA
INTERVISTA Salvatore Esposito
SCEGLIE UN FILM, ECCO CHI E’
«Io, Genny Savastano
ora faccio il rapper»
Metti una sera...
al cinema
Italiani tutti fuori concorso,
il bicchiere è mezzo vuoto?
di FRANCESCO DI BRIGIDA
di ROBERTA MARCHETTI
di MICHELE ANSELMI
C’è anche Salvatore Esposito, ovvero il Genny Savastano della
serie-tv Gomorra, nel nuovo film di Cosimo Alemà, Zeta, in questi giorni nelle sale.
Un “musicarello 2.0”, una storia hip-hop sull’ascesa e la caduta
di un giovane rapper tra borgate romane, amicizie in bilico e un
amore complicato (con tante guest star, da Clementino, Fedez,
Tormento, J-Ax e Rocco Hunt).
Con il ruolo di Sante, rapper monolitico e imperturbabile che ricorda Notorious B.I.G, Esposito si prepara al ritorno - dall’11
maggio su Sky Cinema – dell’attesissima nuova saga dei Savastano (da cui la frase cult “Sta senza pensieri”). Senza dimenticare il cameo nello “sbancaDavid” Lo chiamavano Jeeg Robot di
Gabriele Mainetti.
Esposito, si divide tra cinema e tv, è davvero il suo momento.
“Devo dire che passare da Genny Savastano di Gomorra al camorrista mangia mozzarelle di Jeeg Robot la strada è stata
breve. Mentre quando Cosimo Alemà mi ha mostrato Sante in
Zeta gli ho risposto: “Ma voi siete pazzi!”. Sono un grande fan
del mondo del rap. Vengo dalla passione per il rap napoletano,
ma soprattutto di quello americano. Eminem su tutti: non avrei
mai pensato in vita mia di lavorare a un personaggio del genere.
Mi dispiace essere arrivato a lavorazione già iniziata perché non
sono riuscito a interpretare anche vocalmente i testi dei miei
pezzi”.
Chi l’ha doppiata nelle canzoni?
“Tormento. Non solo: è stato il mio rap-coach, anche per la gestualità, un modo tutto loro di comunicare fisicamente. Zeta per
me era una sfida d’attore perché era qualcosa che non avevo
mai fatto prima, ma soprattutto il confronto con un film che sarà
uno dei capisaldi per i giovani d’oggi amanti della musica, di storie d’amore e d’amicizia e della lotta per un obiettivo. Credo sia
la prima volta anche per il cinema italiano trovare tutte queste
cose in un solo film”.
Musica, strada e malavita tra Napoli e Roma. Che idea
si è fatto della “finzione” che interpreta?
“Venendo da una zona popolare di Napoli trovo che il rap sia per
questi ragazzi un modo di urlare la loro rabbia e la voglia di non
essere coinvolti in quella che è la malavita. E’ un genere musicale
che sta prendendo sempre più piede in Italia, significa che c’è
un malessere da esprimere e quello è il linguaggio. Spero che la
musica, e più in generale l’arte, possano essere un’ancora di salvezza per tutti quei ragazzi che spesso non hanno alternative e
vengono circuiti in situazioni malavitose. Spesso perché non
hanno altra scelta”.
Il primo appuntamento è andato,
e tra spritz e confidenze più o
meno intime (questo è direttamente proporzionale allo spritz),
vi siete guadagnate un invito a
cena per approfondire la conoscenza (in che modo, anche qui, è
direttamente proporzionale ai bicchieri di vino assunti). Arriva poi il
momento in cui nessuno dei due
può più fingere, e con la complicità
dei pop-corn ci si scopre davvero:
romantici, piagnucoloni, tosti, intellettuali, stomaci forti, bambinoni. Di fronte al grande schermo
non si può mentire: è al cinema
che viene davvero fuori la personalità del partner, il film che sceglie è un valido indizio. Se insieme
alla primavera è arrivato anche un
corteggiatore, non sottovalutate i
suoi gusti in sala.
Sole Alto: Forse non ve ne siete
ancora accorte, ma state uscendo
con un intellettuale radical-chic
che cerca di conquistarvi con il fascino di una storia d'amore nata
durante il conflitto serbo-croato,
di cui probabilmente vi fornirà nozioni storiche soprattutto se non
richieste. Se superate l'intervallo
è fatta, siete anime gemelle.
La coppia dei campioni: Il vostro
lui è un cazzaro incallito che punta
sulla risata facile garantita dalla
coppia Boldi-Tortora. Amante del
cinepanettone anche a 40° all'ombra, non mancherà mai l'allegria e
la genuinità nel vostro eventuale
rapporto di coppia, ma probabilmente neanche le domeniche
birra e rutto libero sul divano durante la partita.
InFernet: Un nerd ossessionato da
web e smartphone, oppure un nostalgico anti-tecnologico che ad
ogni scena esclamerà: "Guarda
dove ci ha portato il progresso!",
facendovi sentire in colpa per esservi registrate al cinema qualche
minuto prima su Facebook e taggando proprio lui. In ogni caso potrete consolarvi ammirando
Roberto Farnesi in full HD.
Captain America - Civil War:
L'eterno bambino. Amante dei fumetti e dei supereroi, forse pecca
leggermente di immaturità, ma
per voi sarebbe pronto a scatenare una guerra!
Robinson Crusoe: E’ minorenne.
Siete sicure che ha più i 14 anni?
Money Monster: E’ lì per voi o per
George Clooney? Il vostro cavaliere potrebbe nascondere un lato
omosex, se volete evitare un coming out durante il film meglio
cambiare sala con la scusa della
toilette.
Diciamo la verità: lo stato di salute di una cinematografia non si misura
dai premi che becca ai festival, per quanto illustri e internazionali. Fuocoammare di Gianfranco Rosi ha vinto qualche mese fa la Berlinale, ma
poi il suo film - certo arduo per tema e stile - ha incassato appena 700
mila euro. Quindi, smaltita la delusione comprensibile, sarebbe meglio
fare lagne cine-patriottiche attorno alla mancata presenza di film italiani
in gara al prossimo Festival di Cannes (11-22 maggio). C’è da augurarsi,
insomma, che nessuno gridi allo scandalo, alla vendetta francese, a
chissà quale complotto internazionale.
L’anno scorso l’Italia portò Sorrentino, Moretti e Garrone in gara, i tre
fecero pure una fotografia insieme ma uscirono sconfitti dalla tenzone.
Stavolta nisba. Capita. Semplicemente il direttore Thierry Frémaux ha
ritenuto che i film proposti non fossero all’altezza della gara. Giusto?
Sbagliato? Decide lui, avrà un’idea precisa in testa. D’altro canto, con
tutto il rispetto, l’irrisolto e pure lambiccato Le confessioni di Roberto
Andò avrebbe corso qualche rischio a muoversi in quel contesto. Mentre
Marco Bellocchio, habitué della Croisette, dopo aver sbandierato ai quattro venti di non aver più l’età e la voglia di partecipare ai festival, alla
fine ha consegnato il suo nuovo Fai bei sogni, dal best-seller di Massimo
Gramellini, all’apertura della Quinzaine des réalisateurs, sezione parallela
e del tutto autonoma. E sempre alla Quinzaine, in un crescendo bizzarro
di inclusioni, sono approdati La pazza gioia di Paolo Virzì e Fiore di Claudio Giovannesi: un road-movie tutto al femminile il primo, una platonica
storia d’amore in carcere il secondo. «È un grande piacere, specie la collocazione nella sezione più scapigliata e meno pomposa, peraltro in ottima compagnia, con un monumento come Bellocchio e col battagliero
Giovannesi» ha subito dichiarato Virzì. Vabbè, consoliamoci con l’aglietto.
Per la cronaca, salgono così a sei i titoli tricolori variamente presenti sulla
Croisette: ai tre sopra menzionati si aggiungono Pericle il nero di Stefano
Mordini, inserito in “Un certain renard”, e speriamo che non sia solo una
cortesia a Valeria Golino, coproduttrice del film e giurata al festival; L’ultima spiaggia di Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan nelle “Séances Spéciales”; I tempi felici verranno presto di Alessandro Comiodin
nella “Semaine de la Critique”. Alla fine, quindi, non lamentiamoci: usciti
dal menù principale, siamo rientrati per qualche portata secondaria.
Ad essere onesti, non è rimasta fuori solo l’Italia dalla gara principale,
siamo in buona compagnia: Messico, Cina, Russia, Argentina, paesi arabi.
«È andata così» ha sdrammatizzato Fremaux, quasi parafrasando Carlo
Verdone. L’osservazione più azzeccata forse è venuta da Riccardo Tozzi,
presidente dell’Anica e titolare della casa produttrice Cattleya; «Non è il
Giudizio Universale. Non bisogna montarsi quando ci siamo né smontarsi
ora. I festival non sono misuratori oggettivi della qualità, ma dei rapporti
di forza». In effetti è così. Ogni festival di spicco, specie nell’attuale ossessione mediatica per le anteprime mondiali, cura i propri cocchi, tende
a confermare i big “di famiglia”, ogni tanto puntando sull’esordiente, sull’indipendente, sullo sperimentale. Sulla carta Cannes 2016 sfodera un
programma coi fiochi, almeno sul piano delle presenze: ci sono Ken
Loach, Pedro Almodóvar, i fratelli Dardenne, Olivier Assayas, Bruno Dumont, Brillante Mendoza, l’ex enfant prodige Xavier Dolan, Sean Penn
in veste di regista, il molto venerato Nicolas Winding Refn, il solito/solitario Jim Jarmusch, il ritrovato Paul Verhoeven. Fuori gara Woody Allen,
Spielberg, Jodie Foster con una caterva di divi da tappeto rosso.
Noi, nel senso dell’Italia, ci rifaremo a Venezia, dove l’approdo è più facile
e la scelta più varia. Unica avvertenza: occhio ai fischi dei cinefili.
Quando il cinema è invisibile,
tanti schermi ma pochi di “qualità”
di FRANCO MONTINI
a cura di PIER PAOLO MOCCI e CAROLINA TOCCI
Julia Roberts e George Clooney protagonisti di Money Monster nel disegno digitale di Federica Di Meo
CLOONEY E ROBERTS DIVI INTRAMONTABILI
Lui, George Clooney, è uno degli uomini più sexy del mondo, attore,
regista, attivista, testimonial “caffeinomane”. Lei, Julia Roberts, una
delle attrici più affascinanti e richieste di Hollywood dagli anni ’80
ad oggi. Ritroveremo entrambi sulla Croisette, al Festival di Cannes,
come protagonisti del nuovo film diretto da Jodie Foster, Money
Monster. La storia è quella di un venditore televisivo da strapazzo il
cui programma (intitolato appunto “Money Monster”) è un successo.
Almeno fino a quando non verrà preso in ostaggio da un uomo che
lo accusa di averlo portato alla bancarotta con i suoi consigli. Mentre
assiste in diretta, Gates dovrà cercare di rimanere vivo, grazie anche
all'aiuto della produttrice dello show (Roberts). Dal 12 maggio, distribuito da Warner Bros.
SCAMARCIO, BOSS DELLA MALA
Esce nelle sale il 12 maggio con passaggio a Cannes nella sezione “Un
certain regard” Pericle il Nero, regia di Stefano Mordini, prodotto e interpretato da Riccardo Scamarcio. Pericle Scalzone, detto Il Nero, di lavoro “fa il culo alla gente” per conto di Don Luigi, boss camorrista
emigrato in Belgio. Durante una spedizione punitiva per conto del boss,
Pericle commette un grave errore. Scatta la sua condanna a morte. In
una rocambolesca fuga che lo porterà fino in Francia, Pericle incontra
Anastasia, che lo accoglie senza giudicarlo e gli mostra la possibilità di
una nuova esistenza. Ma Pericle non può sfuggire a un passato ingombrante e pieno di interrogativi. Tra i produttori anche Valeria Golino e i
fratelli Dardenne, in collaborazione con Rai Cinema, distribuito da Bim.
SPLENDOR, IL CINEMA SCORRE SUL WEB
E’ un format televisivo che si occupa di cinema, viaggia sul web ed ha
in seno musicisti talentuosi, artisti che raffigurano dal vivo i protagonisti che si raccontano. E’ la trasmissione “Splendor” scritta e condotta
da Mario Sesti da seguire in streaming o in download su Mymovies.it
ogni domenica sera (o quando volete grazie ai podcast). Tra gli autori,
Sabina Ambrogi.
DE NIRO PREMIA PERFETTI SCONOSCIUTI
Dopo il trionfo ai David di Donatello come miglior film dell’anno e i 20
milioni circa di euro al botteghino, Perfetti Sconosciuti si consacra a livello internazionale con il prestigioso “Best Screenplay Award”, il premio alla sceneggiatura consegnato dal Tribeca Film Festival, la
kermesse di New York ideata da Robert De Niro. Un riconoscimento
davvero eccezionale consegnato nella fattispecie a Paolo Genovese
(anche regista del film), Rolando Ravello, Filippo Bologna, Paola Mammini, Paolo Costella. Un grande successo per il film prodotto dalla
Lotus di Marco Belardi i cui diritti sono già all’asta per farne un remake
hollywoodiano con nomi altisonanti.
VIOLETTA SUL GRANDE SCHERMO
Martina Stoessel star di bambine e teenager è la protagonista del lungometraggio Tini – La Nuova Vita di Violetta, in uscita il 12 maggio (Disney). Diretto da Juan Pablo Buscarini, il film riflette le vicende personali
di Tini e racconta una nuova fase della vita della giovane donna, dall’animo artistico alla ricerca di se stessa. L’arrivo nelle sale del film è
preceduto dall’uscita del doppio album “Tini”, con le hit e le canzoni del
film (Universal Music Italia).
Il regista Paolo Virzì sul set del suo nuovo film La pazza gioia
PAOLO VIRZI’ PAZZO DI GIOIA!
Paolo Virzì commenta così la notizia della partecipazione del suo
nuovo film La pazza gioia al Festival di Cannes, nella Quinzaine des
realizateurs: “È un grande piacere, specie la collocazione nella sezione
più scapigliata e meno pomposa, peraltro in ottima compagnia, con un
monumento come Bellocchio e col battagliero Giovannesi. Siamo emozionati di mostrare in un’occasione importante come Cannes la nostra
storia di follia, di ribellione alle regole, di amicizia curativa tra due
donne dalla vita complicata”. La pazza gioia è la storia di Beatrice Morandini Valdirana (Valeria Bruni Tedeschi), una chiacchierona istrionica,
sedicente contessa e a suo dire in intimità coi potenti della Terra e Donatella Morelli (Micaela Ramazzotti), una giovane donna tatuata, fragile e silenziosa, che custodisce un doloroso segreto. Scritto da Paolo
Virzì con Francesca Archibugi La pazza gioia è prodotto da Marco Belardi per Lotus Production (Leone Film Group) e Rai Cinema e uscirà
nelle sale il 17 maggio distribuito da 01 Distribution.
PASSIONE FUMETTO
The Editor is In, la serie in live-action e animazione partita il 28 aprile e in onda per
dodici settimane tutti i giovedì alle 20.50
su Sky Arte HD (120 e 400 di Sky).
Gli straordinari personaggi di Sergio Bonelli Editore (Morgan Lost, Lilith, Dylan
Dog, Nathan Never, Martin Mystère,
Zagor) fanno la spola nella sala d’attesa
della celebre casa editrice per sapere cosa
ne sarà del loro futuro, quale imprevisto
o colpo di scena li aspetta. Scongiurando
lo spettro della pensione.
L’aula dei tribunali, la scena della giustizia, è uno dei luoghi più antichi dello spettacolo. Dai tempi in cui la legge era imposta dagli dei
all’uomo, come nella tragedia classica. La corte, uno dei film più sorprendenti della stagione, compatto come una pietra preziosa e lucido come un ciottolo dopo la pioggia, ambientato quasi
integralmente in un tribunale di provincia della Francia del Nord che
ha le apparenze geometriche e inerti dell’edilizia pubblica contemporanea (potrebbe essere la sala d’aspetto di una asl), incrocia con
incantevole abilità il processo per un terribile crimine (una neonata
uccisa in un acceso d’ira) con una impervia storia d’amore (un giudice
dalla destrezza chirurgica e la solitudine inconfessabile reincontra
la passione, fugace, della sua vita nei panni di una giurata). Christian
Vincent, al suo decimo film (già al suo esordio con La timida aveva
messo in luce la densità e il virtuosismo romanzesco dei suoi copioni), ha ricevuto premi a Venezia e in patria per la scrittura. Fabrice
Luchini, il protagonista, è risultato miglior attore alla Mostra del Cinema (un ritratto la cui densità è l’effetto di mille infimi dettagli di
gesti e sguardi) ma è lei, la franco danese Sidse Babett Knudsen, già
straordinaria protagonista di Borgen (la serie in cui era il primo
primo ministro donna del suo paese) ad avere il sorriso più sensuale
ed etrusco, le deflagrazioni più intense del film, il finale più erotico
ed allusivo grazie ad un abito di pizzo color carne e ad uno sguardo
carico di fermezza e desiderio.
di MARIO SESTI
LA RECENSIONE
Signore e signori in piendi
(anzi giù il cappello), entra La corte
Banat/Il viaggio, il convincente film di Adriano Valerio selezionato quest’anno per la Settimana Internazionale della Critica
di Venezia, già uscito in alcune importanti piazze italiane (Milano, Torino, Firenze, Bologna), a Roma è ancora inedito.
Ma non si tratta di un’eccezione, anche Antonia di Fernando
Cito Filomarino - per citare un altro film che ha ottenuto calorose accoglienze critiche - non è riuscito a trovare spazio nelle
sale capitoline. Il fenomeno è paradossale: a Roma, la città italiana che vanta di gran lunga il maggior numero di schermi, il
cinema di qualità soffre problemi di visibilità più che altrove.
per mamme e papà “single”
eIl fatto è che nella capitale le sale specializzate nella programsu www.movielicious.it
mazione di film d’autore fanno riferimento quasi esclusivamente ad un unico soggetto, denominato Circuito Cinema, Metti un pomeriggio... al cinema
una società che in città controlla 50 schermi e i cui soci sono la guida for kids di MILAVAGANTE
alcune importanti società di distribuzione (Lucky Red, Bim, Cinema di De Paolis, Officine Ubu, più Greenwich di Fabio Fefè)
che, legittimamente, hanno come prioritario interesse programmare i propri film, quelli provenienti dai rispettivi listini.
Tutto normale, comprensivo. Ma per le altre e sempre più numerose piccole distribuzioni, che sono nate e si sono moltiplicate negli ultimi anni, non c’è praticamente spazio.
I film distribuiti da Barter Entertainment, Cineclub Internazionale Distribuzione, Distribuzione Indipendente, I Wonder Pictures, Nomad, Parthènos, PFS Films, Tucker, a
prescindere dal valore del singolo titolo, risultano regolarmente penalizzati. I pochi spazi di esercizio realmente indipendenti, come il Farnese, l’Apollo 11, il Kino, non sono sufficienti
a soddisfare le numerose richieste. E comunque molti film
“condannati” ad uscire in questi spazi meriterebbero una vetrina più grande e prestigiosa. Inoltre quei locali, come il Caravaggio, intenzionati ad alternare una programmazione più
commerciale con una più di ricerca, si trovano ad affrontare
l’ostilità delle grandi distribuzioni, che impongono teniture e
spazio solo per un certo cinema. Fin quando decidono di mollare. Così, alla fine, ad essere penalizzati più di tutti sono i cinefili, quegli spettatori interessati ai film più originali ed
inconsueti. Che spesso, al di là di qualche occasione festivaliera, sono praticamente impossibili da scoprire. Non è in questo modo che si affina il gusto e si crea nuovo pubblico.
NEWS, USCITE (MAGGIO) E ALTRO
QUEEN, IL FILM CONCERTO
L’evento che cambò la musica per sempre,
in sala con 25 minuti di materiale inedito
di EMILIANO CORARETTI
Quando il 24 dicembre del 1975 salgono sul palco
dell’Hammersmith Odeon di Londra, i Queen
sono ormai una band pronta a scalare l’Olimpo
del Rock. Dopo tre dischi che ne avevano fatto conoscere la potenza sonora, un mese prima di quel
live il gruppo di Freddie Mercury era infatti entrato di prepotenza nelle classifiche di mezzo
mondo con l’album A night at the Opera, sintesi
perfetta di glam, art-rock e pop, così come il singolo Bohemian Rhapsody, destinato a diventare
la canzone più amata e premiata del gruppo.
Dopo l’uscita di quel capolavoro, niente sarà più
come prima e quando la BBC Two invita i Queen
a suonare in diretta televisiva nel programma
musicale “The Old Grey Whistle Test”, la band si
presenta al massimo del suo splendore. A quarant’anni da quella magica notte di Natale, Microcinema Distribuzione porta per tre giorni sul
grande schermo quel concerto in una versione ri-
masterizzata e restaurata in Ultra HD:
Queen A night in Bohemia sarà infatti nelle
sale italiane solamente il 16, 17 e 18 maggio, dando nuova vita (e un suono completamente rinnovato) a un live che aveva in
scaletta classici come Liar, Killer Queen e
l’intramontabile Bohemian Rhapsody,
che proprio quella sera la band suonò per
la prima volta dal vivo. A rendere la visione
dell’evento ancora più emozionante saranno anche tutti gli extra raccolti per l’occasione: 25 minuti di immagini inedite, che
mettono insieme la prima intervista televisiva della band, alcuni spezzoni dei
videoclip di Keep Yourself Alive e Liar,
e l’esibizione di Now I’m Here a “Top
Of The Pops”. Suoni, immagini e
canzoni di una band destinata a
rivoluzionare il mondo del rock.
IL SUCCESSO DI SAN PIETRO IN 3D
La straordinaria produzione realizzata da Sky 3D e dal Centro Televisivo Vaticano, distribuita da Nexo Digital nelle sale dall'11 al 13 aprile
scorso, San Pietro e le Basiliche Papali in 3D, ha conquistato in soli tre
giorni oltre 30mila spettatori, ottenendo il secondo posto in classifica
al box office nazionale nel suo secondo giorno di programmazione. Un
viaggio attraverso le quattro Basiliche Papali di Roma, San Pietro San
Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le Mura
e i loro tesori, particolarmente apprezzato dal pubblico, tanto che le
proiezioni sono proseguite oltre le date stabilite.
RUSSELL CROWE E RYAN GOSLING, BELLI E VINTAGE
Russell Crowe, Ryan Gosling (e Kim Basinger) sono i protagonisti di
The Nice Guys, action-comedy ambientata nella Los Angeles degli anni
‘70, libertina, stravagante e decisamente trendy e segue le vicende di
un investigatore privato, (Gosling), e di un detective senza scrupoli
(Crowe), che si alleano per risolvere due casi apparentemente scollegati
tra loro: quello di il una ragazza scomparsa e quello della morte di una
pornostar. Dopo la presentazione a Cannes, il film arriverà nelle nostre
sale dal primo giugno distribuito da Lucky Red.
IL RACCONTO
AL PACINO
Quella volta alla Festa del Cinema
e lo scoop del nonno di Corleone
«La mia Salomé tra lussuria,
avidità e vendetta»
di MARIO SESTI
SPECIALE WILDE SALOME’ dal 12 maggio al cinema
L’INCHIESTA
FESTIVAL DI CANNES
Come si racconta in Che cosa è il cinema (edizioni Carmine Donzelli), dove
c’è un resoconto dell’incontro che Al Pacino tenne alla Festa del Cinema di
Roma nel 2008 – fu anche il momento in cui, per la prima volta, fece vedere
delle immagini di Wilde Salomé nelle sale in questi giorni - la rivelazione,
pubblica, arriva alle ore 22.07. Ricordo benissimo il momento: fissai l’orologio nella convinzione che ci fosse qualcosa di storico e glorioso. La platea
tratteneva il respiro dopo un intenso brusio. Al Pacino panoramicava con il
suo sguardo sulla platea con il suo sorriso più noto: quello che i suoi personaggi indossano senza farti capire se stanno pensando di finire l’interlocutore a coltellate o abbracciarlo in preda a singhiozzi oppure se intendono
lanciarsi di lì a poco dalla finestra. Era come se dicesse: “Lo so, sembra impossibile, ma è così”. Ci sono cose che ti fanno capire che anche la vita, e
non solo i film, a volte, avrebbe bisogno di un buon sceneggiatore. E’ mai
possibile che il più noto personaggio del cinema americano contemporaneo
(Michael Corleone nel Padrino) sia stato interpretato da un attore che ha
scoperto solo dopo aver fatto i tre film della saga che il proprio nonno era
nato a Corleone? L’incontro con Al Pacino in sala Sinopoli, nel 2008, di
fronte a più di mille persone (di cui fece una cronaca anche “Le Monde”) è
stato certamente uno degli eventi memorabili della Festa del Cinema, ma
questa rivelazione, pubblica, ha trasformato improvvisamente l’incontro in
qualcosa che somigliava ad una scena del Padrino. Per il resto, fu una superba masterclass sull’attore, una sua fenomenologia esistenziale esposta
a braccio. L’attore è colui che vive per essere scelto. E rifiutato. E’ un mestiere in cui non ci si può permettere di smettere di crescere. L’attore nasce
con una esperienza che è innanzitutto linguaggio (“all’inizio c’è l’amore per
le parole”) e poi si trasforma in una creatura che deve esporre se stesso al
caos delle pulsioni, al tumulto del copro e della mente, per fare il proprio lavoro: “Tutte le volte che salgo a teatro su un palco come questo – disse indicando il suolo – devo avere la sensazione che potrei morire per averlo
fatto”. La paura, che tutti gli attori temono e che tutti gli attori sanno di
dover amare. Al Pacino venne alla Festa del Cinema esplicitamente per ritirare un premio all’Actors Studio: atterrò da Londra con il suo aereo personale, che pagò di tasca sua. All’incontro facemmo vedere diverse clip dei
suoi film che lui gustò insieme al pubblico con grande piacere personale: affondando la testa tra le spalle, ghignando, talvolta accompagnando la fine
delle sue performance con cenni di visibile soddisfazione. Stacco. Qualche
anno dopo (un paio) mi chiama l’assistente di Al Pacino e mi chiede se
posso inviargli un dvd con le clip che io e Antonio Monda abbiamo scelto.
Doveva fare un incontro analogo e voleva usare la stessa selezione. L’idea
che Al Pacino stia da qualche parte nel mondo a incontrare un pubblico con
delle sequenze scelte da noi è un’altra di quelle soluzioni di sceneggiatura
che sarebbe difficile rendere verosimili in un film.
DE SICA INEDITO NELLA FIABA FRÄULEIN
Fräulein – Una fiaba d’inverno è l’opera prima di Caterina Carone, presentato in anteprima al Bolzano Film Festival il mese scorso. Vedremo
Christian De Sica, qui alla sua prima partecipazione ad un'opera prima,
nel ruolo di Walter Bonelli, un misterioso turista sulla sessantina, smarrito e infantile, che piomba nella vita di Regina (Lucia Mascino), una vera
Fräulein: senza marito né figli, dal carattere all’apparenza forte, sarcastica, scontrosa e testarda. Interamente girato in Alto Adige, sull’altopiano del Renon, il film uscirà nelle sale distribuito da Videa il 26
maggio.
SUPEREROI FINO AL 2020: LO SPECIALE SU MOVIELICIOUS!
Inutile negarlo: i film sui supereroi rappresentano la più importante
tendenza cinematografica degli ultimi decenni. Lo dicono i risultati al
boxoffice mondiale. Di questi mix di personaggi fantastici, con tanta
azione ed effetti speciali capaci di trasportare sul grande schermo gli
immensi universi narrativi nati spesso dai fumetti, l’industria cinematografica ha deciso di programmare produzioni e uscite ben oltre il
2020. Da Suicide Squad a Doctor Strange, da Wonder Woman al Batman diretto e interpretato da Ben Affleck e tanti altri. Basta cliccare su
Movielicious (www.movielicious.it) e trovare un gustoso approfondimento con tutte le date di uscita e le notizie aggiornate, comprese tante
altre news a base di cinema.
LE GESTA DI PELE’ AL CINEMA
Non è un documentario sulla vita del calciatore, insieme a Maradona,
più forte di sempre.Pelé è un film di “finzione”, biopic in gergo, sulla vita
e le gesta di del calciatore Edson Arantes do Nascimento divenuto
celebre in tutto il mondo come Pelè, dall'infanzia difficile nelle
favelas di San Paolo, il rapporto con il padre Dondinho, fino alla
vittoria del suo primo mondiale nel 1958 con la nazionale brasiliana a soli 17 anni. Uscirà in sala, dopo la presentazione al
Tribeca, dal 26 Maggio.
WERTMULLER, NASTRO SPECIALE PER JAMIL
Oltre ad essere un grande attore, oltre ad essere nostro
amico e collaboratore di MapMagazine, e oltre ad essere un appassionato di diritti e cause civili Massimo
Wertmuller è un ottimo regista. Esordiente e giovane dentro, è stato insignito nelle scorse settimane con il prestigioso Nastro d’Argento Speciale,
una sorta di premio della giuria, per il suo cortometraggio Il tema di Jamil, interpretato da Cesare
Bocci, Renato Scarpa, Pasquale Anselmo e Anna
Ferruzzo. Un inno alla vita e alla fratellanza, con
echi e rimandi agli ultimi giorni dell’occupazione nazista. Un’opera delicata e preziosa, di grande impatto che, ci auguriamo, possa essere inserita nella
tradizionale programmazione cinematografica
(magari abbinata ad un film) ed essere fruita soprattutto da un pubblico di giovanissimi.
Mito classico e opera controversa
di MARICA STOCCHI
Salomè, la bellissima e crudele Salomè. Figura dei Vangeli - legata alla storia di
Giovanni Battista visto che proprio per compiacere la fanciulla egli fu decapitato
– ha ispirato un’enorme quantità di opere letterarie, musicali, cinematografiche,
pittoriche e teatrali. Tra le prime la Salomè di Oscar Wilde, dramma in un atto
unico, scritto dal drammaturgo britannico in lingua francese, pubblicato nel 1893
(con le illustrazioni liberty di Audrey Beardsley) e non rappresentato nel Regno
Unito fino al 1931 a causa della censura del Lord Ciambellano di Londra che lo
vietò considerandolo offensivo. La prima rappresentazione avvenne quindi nel
1896 al Teatro dell’Oeuvre di Parigi dove suscitò reazioni molto contrastanti.
Nella storia di Wilde, l’amore che lega Salomè a Iokanaan, il profeta, è tanto
estremo e violento che il suo «Voglio baciare la tua bocca, Iokanaan» si trasforma
sulle labbra di lei e si fa veleno per la vita del profeta imprigionato nelle segrete
del palazzo di Erode Antipa, compagno della madre di Salomè, Erodiade. Quando
infatti Erode chiede a Salomè di esprimere qualunque desiderio, dopo aver assistito rapito alla danza dei sette veli della giovane e bellissima fanciulla, lei chiede
la testa di Giovanni. E chiunque abbia assistito anche una sola volta alla pièce di
Wilde non può dimenticare le parole di Salomè con la testa del suo amore tra le
mani: «Ho baciato la tua bocca, Iokanaan»… Altro grande capolavoro ispirato alla
storia della giovane giudea e tratto dal dramma di Wilde, è l’opera lirica Salomè
di Richard Strauss. Anche Baudelaire, Flaubert e Mallarmé hanno scritto di Salomè. Celebri le numerose rappresentazioni che il pittore Gustave Moreau diede
di Salomè, che egli vide come un angelo/demone caduto dal cielo, «simbolo dell'ineluttabilità del destino che piomba inesorabile sull'uomo».
La più controversa e scandalosa opera di Oscar
Wilde sbarca dal 12 maggio al cinema (Distribuzione Indipendente) con la firma del leggendario Al Pacino, autore, regista e interprete di
Wilde Salomé. Nel cast anche Jessica Chastain
e un cameo di Bono Vox, autore di un brano
originale. «Wilde Salomé è il mio tentativo di
fondere l’opera teatrale e il cinema. Fare in
modo che questo ibrido funzioni è stato il mio
obiettivo: unire tutta la qualità fotografica del
cinema a quell’essenza dell’acting che è propria
del teatro», racconta Al Pacino
LO SPECIALE CONTINUA SUL WEB
Lo speciale su Wilde Salomé continua
sul sito www.mapmagazine.it
e sul portale www.movielicious.it,
con trailer, curiosità, la recensione di Carolina Tocci,
l’intervista al distributore Giovanni Costantino
(Distribuzione Indipendente), news e approfondimenti
IL SITO E LA PAGINA UFFICIALE DEL FILM
Su www.wildesalome.it e sulla pagina Facebook
Distribuzione Indipendente l’elenco delle sale
che programmeranno il film
di JAMES WILLIAM TELLS
Maestro, in 40 anni di carriera ci ha regalato grandi sogni attraverso i suoi film. Ci ha raccontato il Bene e il Male con il suo
modo unico di rappresentare l’Uomo attraverso l’Arte.
Ed ecco un altro capolavoro, finalmente in uscita anche in Italia,
il suo personalissimo e affascinante omaggio sulla Salomé di
Oscar Wilde.
«La leggenda del Re Erode, del suo folle e perverso desiderio per
la giovane figliastra Salomé, innamorata, a sua volta, di Giovanni
Battista è una storia che contiene in sè al tempo stesso lussuria,
avidità e vendetta. Attraverso una libera sperimentazione tra cinema e teatro, filmo e racconto un’ossessione personale che ho
per Wilde e, probabilmente, per il genere umano. Wilde Salomé
è un esperimento, è il mio tentativo di fondere l’opera teatrale
con il cinema. I due linguaggi possono quasi stridere, essere in
contrasto tra loro, la mia speranza è di averli amalgamati al meglio. Fare in modo che questo ibrido funzioni è stato il mio obiettivo: unire tutta la qualità fotografica del cinema a quell’essenza
dell’acting che è propria del teatro».
Da dove nasce l’interesse per la “Salomé” di Oscar Wilde?
«Quindici anni fa, in Inghilterra, ho assistito alla produzione di
Steve Berkoff. È stata la cosa più straordinaria, potente, bella,
mai vista in tanti anni. Mi ha colpito moltissimo. La cosa buffa, è
che non sapevo fosse stato Oscar Wilde a scriverla. Non era il
Wilde che conoscevo, famoso per alcune delle più grandi commedie mai realizzate. Interpretai l’opera con Robert Ackerman
a New York, al Circle in the Square, con grandiose scenografie,
ricchi costumi e trucchi di scena, fu un’esperienza davvero creativa. Nel 2003 la rappresentai ancora a Broadway, con Marisa
Tomei, lei è stata grande, ballò magnificamente, ma anche dopo
questa rappresentazione non riuscivo a fare a meno di pensarci,
volevo conoscere meglio Oscar Wilde. Quando iniziai questo progetto non avevo un piano, avevo una passione, e non sapevo
esattamente cosa farci con tutta questa passione. Oscar Wilde
è un genio, ma è anche un uomo che si è emarginato, dal resto
del mondo e dal suo tempo, messo a dura prova dalla vita. Perché mai mi sono andato a identificare con questo autore non lo
so, ma l’ho fatto. Qualcosa mi ha fatto riconoscere in lui».
Cosa può dirci riguardo Erode, il personaggio che interpreta?
«Mi piacciono le sfide e quello di Erode è un ruolo importante:
esprime qualcosa che non trovi normalmente in un film. È un
ruolo classico, scritto in versi, non è una di quelle parti in cui la
gente immagina di vedermi. Negli anni ho provato a interpretare
questo tipo di personaggio, l’ho fatto ogni volta che se ne è presentata l’occasione».
Come è stato recitare un dramma, filmare le scene in un teatro
di posa e dirigere il documentario del progetto, tutto allo stesso
tempo?
«Ero ossessionato da questa storia, completamente immerso
nella scoperta di Oscar Wilde e in tutto quello che questo
dramma ci dice di lui. Così, decisi di filmare ogni cosa che accadeva nella mia vita, come se fosse collegata all’opera e al teatro,
provando a mettere in sequenza la rappresentazione scenica.
Sono diventato matto per fare tutto questo in un anno e
mezzo. In un documentario si fanno le cose d’istinto, ed è
proprio così che ho fatto, e mi sono divertito molto. Gli
spettatori vedranno una parte di me che non conoscono, vedranno tutto quello che ho voluto mostrare di me, ho cercato di essere il più onesto
possibile nei loro confronti. Anche se il progetto teatrale e il documentario sono finiti,
Oscar Wilde continua ad affascinarmi, non
è un libro chiuso, è ancora qui, nella mia mente. Ecco perché il
film finisce come finisce. Un po’ come se facesse parte di un
ciclo…».
Come si può paragonare Wilde Salomé al suo Riccardo III (Looking for Richard), quali sono le differenze più importanti tra
questi due lavori?
«Tutti conoscono Shakespeare, tutti ne hanno sentito parlare e
conoscono il suo lavoro, tutti hanno un’immagine precisa di chi
fosse questo autore. Quando parli di Oscar Wilde, invece, la
gente chiede “Oscar chi?”, mentre chi lo conosce non ha una visione completa di tutto quello che gli è successo nella vita…».
Cosa vorrebbe che gli spettatori si portassero dietro da questa
esperienza?
«Se dopo la visione del film il pubblico pensasse: “Dovrei leggere
di più Oscar Wilde, è interessante, voglio conoscerlo meglio”, per
me sarebbe il più grande successo. Oppure mi piacerebbe che lo
spettatore si chiedesse: “Chi è quella ragazza che interpreta Salomé?”. Il suo nome è Jessica Chastain. È stata fantastica, ha rappresentato il suo personaggio semplicemente in modo ideale,
quasi celestiale, senza di lei non avrei potuto fare “Salomé”. Vorrei anche che gli spettatori scoprissero un lato di me inedito,
quasi fossero testimoni diretti di tutto quello che abbiamo affrontato per mettere insieme questo progetto; vorrei apprezzassero il viaggio artistico che ho voluto condividere con loro, lo
sforzo per cercare di capire la complessità di Wilde e della sua
opera. Questa non è una storia raccontata attraverso una tradizionale rappresentazione e non è neanche un semplice documentario, è qualcosa che abbiamo sperimentato. Proprio come
gli attori in scena, anche il pubblico dovrà credere in me, affidarsi
e credere nel progetto, lasciando che sia io a guidarli in questo
viaggio».
MAP Maggio ok:Layout 1 02/05/2016 17.18 Pagina 2
MAPMAGAZINE
www.mapmagazine.it
Attività che chiudono, altre che aprono. Altre ancora che si consolidano grazie alla loro storia e tradizione. E soprattutto grazie
alla qualità dei prodotti e l’eccellenza dei servizi.
Roma riparte ogni giorno da loro, dalla piccola e media impresa
che contribuisce alla “causa comune” con i propri ristoranti, i propri bar-bistrot, con le boutique ricercate o le attività per il benessere e la cura della persona o degli animali.
Via Michele di Lando, 25
392.7355317
Piazzale delle Provincie, 13
06.44291205
Via Michele di Lando, 28
06.44237738
E’ un posto fantastico La Bottega
dell’Orso, una piccola boutique del
gusto e norcineria a due passi da
Piazza Bologna. Pasquale ha portato
a Roma i sapori tipici dell’amata terra
d’Abruzzo, dai salumi ai formaggi,
compresi pane, olio, vino e dolci. Mortadella, coppa e caciocavallo di lavorazione artigianali. Tutto a ottimi prezzi.
Il must per incontrarsi, mangiare o
bere a tutte le ore. Posizionato in
luogo strategico, a Piazzale delle Provincie, il celebre Stendal Bar è il classico crocevia dove incontrarsi per un
appuntamento di lavoro o di piacere.
Dolci e vini selezionati. Aperitivo con
buffet e tavoli all’aperto. Servizio catering a domicilio per ogni evento.
Da Enrico a Piazza Bologna non è soltanto un pezzo di storia del quartiere
ma, più in generale, una delle pietre
miliari della grande ristorazione di
qualità della nostra città. Le sue polpette al sugo, lo spaghetto alle vongole, l’amatriciana e la cacio e pepe
sono piatti preziosi da salvaguardare.
Piatti semplici ed eccezionali.
-20%
punto di forza
happy hour tavola calda ogni giorno
dalle ore 17,30 con possibilità asporto
UNILO MEDICINA SPORTIVA
VARIE SEDI
SALUTE
Via G. Squarcialupo, 3
Via Piave, 76
06.44291367 - 06.42100
www.artemisialab.it
-20%
analisi cliniche
e diagnostiche
punto di forza
mammografia digitale
diagnosi in 2 ore
Lo Studio Medico UNILO è finalizzato
ad aiutare la persona a vivere meglio
fisicamente e psicologicamente, in
armonia con il mondo che vi circonda
attraverso un percorso di salute e
prevenzione. Certificati di idoneità all’attività sportiva agonistica e non.
Prove dopo sforzo e sotto sforzo.
punto di forza
prodotti Aveda,
cortesia dello staff
SVINTAGE
-20%
LUTHIEN CENTRO BENESSERE
Via Zara, 7
06.44234386
Fb. isoladeitesoriviazara
Via Cremona, 5a
06.4403065
www.benessereluthien.it
Il paradiso dei vostri animali! A
Via Zara potrete trovare un vasto
assortimento di prodotti, giochi e
accessori per gli amici animali a
prezzi estremamente convenienti
e con tantissime offerte costantemente aggiornate. Consegna a
domicilio in tutta Roma.
Il Centro Benessere Luthien si distingue per accompagnare il cliente in un
percorso di ricerca del benessere. Nuovissima e unica private spa di Piazza
Bologna dove il calore della sauna, l’avvolgente vapore del bagno turco e la
calda atmosfera permettono di ritrovare l’equilibrio tra mente e corpo.
-25%
punto di forza
su una spesa varietà di prodotti
minima di 25€ di altà qualità
Roma
best
quality
Via Michele di Lando, 5
06.64220084
www.svintage.it
Una boutique di alta moda femminile,
a due passi da Piazza Bologna, a
prezzi davvero economici. Abbigliamento usato solo grandi marche e in
ottimo stato, praticamente nuovo.
Basta andare, curiosare, e trovare il
capo giusto, accessori compresi. Il vostro usato viene anche preso in contovendita, previo appuntamento.
punto di forza
le marche a prezzi bassi
punto di forza
corso trieste (65 mt)
BENESSERE DEGLI ANIMALI
via lanciani (375 mt)
su tutti
i trattamenti
piazza bologna (140 mt)
BENESSERE
Parrucchiere per donna e anche per
uomo, Carinissima è sinonimo di eleganza. Dai tagli classici a quelli più
alla moda, dai colpi di sole alla
messa in piega. Ogni vostra idea
sarà realizzata con maestrìa da Stefano e dal suo staff qualificato. Prodotti Aveda anche in vendita (-10%).
Tradizione, tecnologia e professionalità. Dal 1947 il punto di riferimento nel
settore ortopedico. Produzione su misura di plantari, tutori e supporti di
ogni tipo. Anche centro di fisioterapia
all’avanguardia, scelto per la riabilitazione e la prevenzione.
su fisioterapia personale qualificato,
e ausili su misura mezzi all’avanguardia
L’ISOLA DEI TESORI
Piazza Armellini, 19
06.8632211
Circ.ne Nomentana, 118
Via Alessandria, 100a
06.86320680
www.ortopediaronconi.it
-20%
punto di forza
idoneità per qualunque sport,
personale altamente qualificato
CARINISSIMA
-20%
RONCONI ORTOPEDIA E FISIOTERAPIA
Via Novara, 53
06.95061925
www.unilo.it
Presente in circa dieci sedi su tutta
Roma, la rete Artemisialab si distingue come centro di eccellenza nella
clinica medica e diagnostica. Poliambulatorio convenzionato, visite specialistiche, ecografie. Staff medico
con specialisti di fama nazionale.
punto di forza
mangiare al ristorante e sentirsi a casa
cucina tradizionale, sapori di una volta
VARIE SEDI
punto di forza
prodotti genuini
di altissimi qualità
piazza bologna (45 mt)
1,5 litro
di vino, su una
spesa di 20€
ARTEMISIALAB
FASHION
DA ENRICO
piazza bologna (35 mt)
piazza bologna (400 mt)
STENDAL BAR
corso trieste (110 mt)
FOOD
LA BOTTEGA DELL’ORSO
piazza bologna (180 mt)
Roma
best
quality
Sostieni la qualità!
Segnala la tua attività
su MapMagazine
[email protected]
-50%
punto di forza
personale qualificato,
percorso
benessere (2x1) ambiente confortevole
Roma Cultura & Spettacoli
ARTE
TEATRO
MUSICA
Kentridge è per tutti,
non solo per i “vip”
Eliseo omaggia Kubrick,
con musiche di Morgan
Caetano e Gilberto,
mezzo secolo insieme
di IACOPO ZANON
di MARICA STOCCHI
di TATIANA FABBRIZIO
Iniziamo con il dire che “Triumphs and Laments”, ovvero l''ultima opera dell'artista sudafricano William Kentridge, costituita da un
fregio lungo 500 metri ottenuto attraverso la
pulizia selettiva della patina biologica dal travertino dei muraglioni di “Piazza Tevere” (tra
Ponte Sisto e Ponte Mazzini), è uno spettacolo
straordinario. In occasione della sua inaugurazione, il 21 ed il 22 Aprile scorso, il fregio è
stato animato/attraversato/interpretato da
una performance di danze ed ombre e due
processioni musicali che hanno tolto il fiato a
tutti i presenti, me compreso. E allora, direte
voi? Tra il pubblico fruitore dell'opera, emozionato, e i fregi animati dalla performance, c'era
un problema grosso rappresentato da due
barconi tanto alti da ostacolare la vista dei comuni mortali posti sull’altra sponda pronti ad
ammirare e perdersi nell’incanto. Facevano
avanti e indietro lungo il corso del fiume, passo
passo seguivano la performance ed il pubblico,
poverino, disposto ordinatamente sull'altro
lato, proprio non vedeva l’evolversi dello
“show”. Abbiamo saputo poi che i due barconi
erano per un selezionato gruppo di “vip” i
quali, trovandosi nella posizione di vantaggio
d'essere 'persone molto importanti', potevano
fruire dell'opera meglio degli altri, da un punto
di vista privilegiato. Mi chiedo se – in alcune
circostanze – specie nel campo dell’arte nel
suo manifestarsi e svolgersi come happening,
ci possa essere parità, uguaglianza, posto
unico. Gratuito o alla stessa cifra, simbolica,
per tutti. Specie se l’artista stesso, Kentridge
appunto, coltiva e promuove l’idea dell’arte
per tutti. Una strenua lotta contro le differenze, il classismo, il razzismo. Mind the gap,
below the line… Soldi o status a volte andrebbero messi da parte. Non si può sempre cercare di passare avanti, per forza di cose a
discapito di qualcun altro. Questa era l’occasione per stare tutti in fila, tutti sulla stessa
linea. E l’abbiamo persa di nuovo.
Maggio è l’ultimo mese di piena programmazione delle sale romane, l’estate si avvicina e
chiude il sipario sulla maggior parte delle stagioni dei nostri teatri. Ma, soprattutto nella
prima parte del mese, è ancora possibile assistere a spettacoli importanti. È il caso di Arancia Meccanica, in scena all’Eliseo fino al 15
maggio. Lo show, per la regia di Gabriele Russo
e le musiche originali di Morgan, nasce dalla
pièce teatrale che Anthony Burgess scrisse per
la Royal Shakespeare Company dopo lo straordinario successo del celebre film del 1971 diretto da Stanley Kubrick, a sua volta tratto dal
romanzo di Burgess (teatreliseo.com). Gradito
ritorno, poi, quello dell’amatissima coppia comica Lillo e Greg, in scena con il loro Best of
all’Ambra Jovinelli a grande richiesta il 13 e 14
maggio (ambrajovinelli.org) per far fronte al
sold out. Al Parioli Peppino de Filippo, invece,
va in scena l’importante Il vangelo secondo Pilato di Eric-Emmanuel Schmitt, con Glauco
Mauri e Roberto Sturno (fino al 21 maggio. teatropariolipeppinodefilippo.it). Ci sono poi A
letto dopo Carosello di e con Michela Andreozzi alla Sala Umberto (dal 3 al 15 maggio, salaumberto.com) e The human juke box degli
Oblivion al Sistina (fino al 15, ilsistina.com).
Vale la pena segnalare Danza macabra di August Strindberg al Quirino, con Adriana Asti,
Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa e la regia di
Luca Ronconi (teatroquirino.it). Dulcis in fundo.
Consigliato a tutti l’ultimo titolo in programmazione al Piccolo Eliseo: la deliziosa commedia di Agota Kristof, John e Joe, in cui Valerio
Binasco dirige Nicola Pannelli e Sergio Romano (fino al 29 maggio, teatroeliseo.it). E per
finire nel piccolo ma deliziono Teatro di Portaportese (Via Portuense, 102) Claudio Insegno
porta in scena dal 4 all’8 Maggio Magicamente,
commedia musicale liberamente ispirata al capolavoro La vita è meravigliosa di Frank Capra.
Manovre di avvicinamento alle emozioni positive sono consigliate per il mese di maggio: vibrazioni musicali intense da condividere con
gli amici più cari e nuovi orizzonti da scoprire.
Caetano Veloso e Gilberto Gil si sono incontrati per la prima volta per caso a Salvador
(Bahia), e da quel giorno sono sempre rimasti
molto legati. Il loro tour “Two friends, one century of music” vuole celebrare il 50° anniversario sia di carriera artistica, sia di amicizia
personale. Ci saranno solo loro due sul palco
con le loro chitarre e l’ammirazione che hanno
l’uno per l’altro. L’imperdibile data è il 6 maggio
all’Auditorium Parco della Musica, sala Santa
Cecilia. Lunga vita anche per i Motorpsycho,
cult band norvegese attiva dal 1989, che sarà
di scena all’Init Club il 10 maggio per presentare “Here be monsters”.
Avete presente “quelli che benpensano”? Allora se anche a voi non vanno a genio non potete mancare il 12 maggio al Lanificio 159
perché insieme a Marco G. & Mr. Kite, fondatori di Touch the wood arriva Frankie Hi-Nrg
dj set. Senza scrupoli né filtri come sa fare lui,
proporrà una selezione musicale a ritmo di
rap/hip-hop ed elettronica intervallata dall’interpretazione live di alcuni dei suoi maggiori
successi.
Direttamente da New York arriva la cantautrice Joan As Police Woman. Iniziava la sua
carriera come violinista collaborando con artisti del calibro di Lou Reed ed Elton John fino
poi ad intraprendere una piacevolissima carriera solista che l’ha consacrata una delle artiste attuali più originali e creative. Buone
oscillazioni sonore sono attese dunque al
Monk Club il 20 maggio per il suo “solo” show:
posti a sedere e tanta magia.
Anche Niccolò Fabi prosegue il suo magico
percorso musicale con “Una somma di piccole
cose”, sempre alla ricerca dell’essenza del proprio stile con nuova energia arriverà all’Auditorium Parco della Musica il 22 maggio.
E per “Vivere a colori” ci spostiamo al Palalottomatica il 27 maggio dove sarà dal vivo Alessandra Amoroso amata dai palati più pop.
Per un’approfondita riscoperta del folk arriva
il “Detur” solo show di Elvis Costello: il geniale
artista inglese, tra i 100 artisti più grandi di
tutti i tempi secondo Rolling Stone, sarà all’Auditorium Parco della Musica il 29 maggio.
A GRANDE RICHIESTA TORNA GREASE
Al Teatro Brancaccio, dal 4 maggio, torna l’intramontabile musical della Compagnia della
Rancia, Grease. Oltre un milione e mezzo di
spettatori per lo show che ha debuttato oltre
diciannove anni fa. Nella nuova edizione
Danny è Giuseppe Verzicco, Sandy è Beatrice
Baldaccini (www.teatrobrancaccio.it).
INTERVISTA Massimo Lugli
«Il nuovo sindaco? Il meno peggio.
Romani delusi, siamo nel pantano»
di PIER PAOLO MOCCI
A pochi giorni dalle amministrative che decideranno il nuovo
corso di una Roma tristemente commissariata, deturpata nella
sua dignità di Capitale, il giornalista di Repubblica e scrittore
Massimo Lugli presenterà il suo libro “Nelmondodimezzo” (edito
da Newton & Compton) giovedì 12 maggio dal palcoscenico del
Teatro Eliseo poco prima dello spettacolo “Arancia meccanica”.
Con questa iniziativa si chiuderà la IX edizione di “Libro: che Spettacolo!”, la rassegna dell’AGIS a cura di Pier Paolo Pascali per la
promozione della lettura e dello spettacolo dal vivo.
Lugli, il suo libro ha sullo sfondo i fattacci di "Mafia Capitale", un argomento
ormai assurto a sottogenere letterario.
“Il mio ultimo romanzo fa parte della serie dedicata a Marco Corvino, cronista di neradetective (e mio alter ego letterario) che, in ogni libro, si trova a investigare su una diversa faccia della realtà criminale romana (e non solo). La capitale viene
minuziosamente descritta ma mai nominata, un piccolo artificio narrativo che, tra l’altro, mi è sempre costato una grandissima fatica. Mafia Capitale, col suo intreccio di
corruzione, delinquenza e usura, era, ovviamente, un argomento troppo ghiotto per
lasciarmelo sfuggire. Non credo che questa vicenda sia diventata un “genere” dato
che finora, a parte Mondodimezzo, sono usciti solo libri inchiesta e ricostruzioni giornalistiche ma, di sicuro, la criminalità romana, da Romanzo Criminale in poi, è diventata un topos letterario”.
Tra pochi giorni Roma eleggerà il suo nuovo sindaco. Che tipo di elezioni saranno?
“Saranno le elezioni più confuse e problematiche degli ultimi anni. Non amo discettare di politica ma la situazione sembra chiara: quello che si prospetta è un duello tra
il Pd e i Cinquestelle, con una partecipazione disunita e discussa della destra che non
sembra avere alcuna possibilità di vincere. Da una parte una figura abbastanza conosciuta con un passato di militante ed esponente radicale, dall’altra una giovane donna
attraente, intelligente e “mediatica” ma di nessuna esperienza. Il resto sono figure di
contorno. Chi vincerà? Non faccio pronostici, ovviamente, ma sento poca partecipazione emotiva, uno scoraggiamento generale che terrà una grossa fetta di romani
lontano dalle urne. Ed è sul dato dell’astensione, secondo me, che bisognerà riflettere
a fondo”.
"Libro che spettacolo" è una delle manifestazioni più prestigiose e ben curate
della città, con un’appendice nazionale. Quanto è importante spingere sulla Cultura, quale messaggio su questo tema vorrebbe dare al nuovo sindaco?
“La Cultura ovviamente è un tema centrale per lo sviluppo di una città, specie a vocazione turistica come la capitale, ma è anche uno dei pochi campi in cui Roma mi sembra all’altezza del suo ruolo nel mondo...”.
l’intervista integrale è sul sito www.mapmagazine.it
Michela Di Biase:
«Arte, cinema e turismo»
Un duello appassionante e difficile per tutti, in barba ai sondaggi. Tra colpi di scena e candidature ritirate,
promesse ed impegni, ecco cosa stanno proclamando i candidati alla poltrona di nuovo Sindaco di Roma
Andrea Alemanni:
«Scuola, verde, cultura»
In uno dei Municipi strategici, il II°, una
fetta di Roma che va da Piazza Bologna
ai Parioli - si candidano tra gli altri Andrea Alemanni, 35enne (Pd) già consigliere municipale, giovane manager
laureato in statistica economica. E’ tra i
più attivi e seguiti politici locali presenti
sul territorio. “Servizi e cultura per rendere i nostri quartieri migliori - racconta
- non possiamo abbassare le tasse, ma
tappare le buche e creare momenti di
aggregazione sì”. La scuola: “Il luogo dal
quale parte tutto. Ho lavorato tanto su
questo tema negli anni, le nostre scuole
devono essere sicure e continuare a
produrre la miglior offerta formativa di
Roma”. Il verde: “Nessun Municipio di
Roma ha le nostre ville. Devono essere i
luoghi centrali del quartiere. Ma tutti
devono iniziare a rispettarle, basta
abusi”.
Andrea Liburdi:
«Lotta al degrado»
Sempre nel II° Municipio, nella lista Lega
per Salvini, c’è Andrea Liburdi, altro
politico fortemente legato al territorio.
Tra i suoi punti, la lotta all’abusivismo
commerciale e al degrado, in particolare
nella zona a ridosso della Stazione Tiburtina. “Porto avanti il “No” per il Centro Accoglienza Migranti destinato
invece ad uffici per il territorio e servizi
per disabili”. Priorità assoluta? “Manutenzione ordinaria e straordinaia strade
e marciapiedi, e reinserimento per i disoccupati del quartiere”.
Una manciata di settimane e la Capitale avrà il suo nuovo sindaco.
Annunci, smentite, programmi, impegni, rompicapi. Una campagna
elettorale intensa, a tratti criptica e, per certi versi, perfino appassionante, con il ritiro al fotofinish della candidatura di Guido Bertolaso. Ma su cosa puntano i magnifici 6, candidati alla poltrona
vacante in Campidoglio? Dall’illuminazione stradale alla sicurezza,
passando per i servizi e la riqualificazione (e “manutenzione”) delle
periferie. E poi cultura, luoghi di aggregazione giovanile, stadio
della Roma e piccole imprese del territorio. Insomma tutto e il contrario di tutto. Una scelta pesante, e particolarmente importante,
dopo gli scandali di Mafia Capitale e le fallimentari gestioni che
hanno portato al commissariamento. Il destino di Roma è così in
un voto, domenica 5 Giugno. Con l'eventuale turno di ballottaggio
che avrà luogo domenica 19 giugno se uno dei candidati non prenderà da solo il 50%. Abbiamo fatto una raccolta, li abbiamo sentiti
anche noi di Map-Magazine.
STEFANO FASSINA
Periferie e debito: sono queste le priorità dell'ex Pd, oggi deputato
di Sinistra italiana Stefano Fassina, in corsa per la poltrona di Sindaco di Roma. «Non è casuale se partiremo da Ostia, l’epicentro
della crisi di legalità sul territorio della capitale. Tra le mie priorità
ci saranno le periferie, luogo sociale e urbano dal quale guardare
alla città. Altro punto nevralgico del mio programma è la riorganizzazione radicale delle istituzioni, con l’elezione diretta dei consiglieri della Città metropolitana e la trasformazione dei municipi
in Comuni. A questo si unisce l'annosa questione debito di Roma:
debito che ha bisogno di essere ristrutturato perché arrivato ad
essere insostenibile, impedendo qualunque politica di sviluppo».
Tra gli altri punti del programma di Fassina, anche l'intenzione di
dimezzare in 5 anni le auto in circolazione a Roma, diminuire sensibilmente la tassa rifiuti per negozi e botteghe artigiane senza utili
e di istituire una consulta cittadina per il cibo.
ROBERTO GIACHETTI
In più di un’occasione il vicepresidente della Camera dei Deputati
Roberto Giachetti ha ribadito come il suo obiettivo principale sia
restituire ai romani quei 20 o 30 minuti che si perdono ogni giorno
a causa di un autobus che non passa o di una fila in municipio che
non scorre. «Ridare ai cittadini un po' di tempo prezioso» questa
una delle sue intenzioni, per dimostrare che Roma può funzionare
come qualsiasi altra città moderna. Ma per governare una realtà
come la nostra capitale, aggiunge, «c'è bisogno anche di una modifica dell’assetto istituzionale che porti a valorizzare il ruolo dei
municipi e le articolazioni amministrative da cui la città è formata»
afferma Giachetti. «Se pretendiamo che si possa conoscere ogni
angolo di una città di 1.285 chilometri quadrati (quanto Napoli, To-
rino, Milano e Palermo messe insieme) stiamo freschi, ha scritto
l'aspirante sindaco in un volantino che è stato distribuito durante
la sua campagna per le primarie. Da qui nasce l’esigenza di trasformare i municipi e renderli «dei veri e propri comuni ma con soldi e
poteri adeguati, perché altrimenti sono destinati a rimanere inutili
carrozzoni». Ma non è tutto: a completare il quadro della sua proposta,«l'intenzione di guardare ai tanti cantieri lasciati a metà, ai
bulloni da stringere, ai parchi abbandonati, alle zone dimenticate».
In altre parole, la necessità di occuparsi delle opere incompiute, che
a Roma non mancano di certo».
che non adotterà nessuna mezza misura: «Tutti quelli che pensano
che a Roma si possano occupare abusivamente gli stabili, non rispettare le regole e fare come si vuole, non mi devono votare perché io sono il loro nemico. Questo è l’impegno che prendo con i
romani». E poi ancora «Roma è un museo tramutato in stalla.
Chiunque venga eletto sindaco come priorità deve darsi quella non
di organizzare la nuova mostra ma di togliere i piccioni che camminano sui quadri. Bisogna cominciare dalle cose semplici e di buon
senso, quali il degrado».
ALFIO MARCHINI
«Prolungamento della Roma-Giardinetti, un aiuto al commercio,
bilancio del Comune trasparente e visibile a tutti, 101 delibere per
rendere la vita più facile ai romani, un diktat contro affittopoli, e
ancora tombini intelligenti, manutenzione dei canali, infrastrutture
per la sicurezza idraulica» sono alcuni dei punti cari al candidato
sindaco Alfio Marchini, in vista delle elezioni del 5 giugno.
L'ingegnere, erede di una delle più importanti famiglie di costruttori
romani, ha intenzione di rivoluzionare completamente la pachidermica Roma istituzionale per farla diventare una città moderna,
smart: «Mi chiedono sempre se sono di sinistra o di destra. Bisogna
costruire una nuova identità perché siamo tutti ex di qualcosa: chi
di sinistra, chi democristiano, chi del movimento sociale e chi ha
votato i repubblicani come nel mio caso. Dobbiamo quindi raccogliere chi ha storie e vissuti diversi. A Roma e in Italia siamo orfani
di identità e di appartenenza. Non si tratta di ricostruire rottamando tutto quello che c'è, ma di portare le nostre radici nel futuro. Le ideologie possibili sono orfane di una guida e noi ci
candidiamo ad essere quella guida, immaginando una grande cattedrale laica fondata su quattro principi fondamentali: libertà di
parola, di religione, dal bisogno e dalle paure».
VIRGINIA RAGGI
«Una pedalata per Roma è quello che ci vuole», Virginia Raggi, candidata sindaco al Movimento Cinque Stelle, cinguetta tutto il giorno
su Twitter puntando su una campagna elettorale decisamente social. Parola d'ordine, per la giovane avvocatessa, è Rinascita. Una
rinascita che toccherà ogni aspetto della governabilità di una città
come Roma. «Sì allo stadio per la Roma e per la Lazio, sì al referendum per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2024 e avanti
tutta con i lavori della linea C della Metro fino al Colosseo. Più mezzi
pubblici, specialmente in periferia, una rete di piste ciclabili, più
car sharing e il ripristino del bike sharing che versa in condizioni di
abbandono». E poi ancora: «lotta agli sprechi e trasparenza, perché
i romani sappiano in ogni momento che accade ai loro soldi, visto
che pagano le tasse più alte di tutti». Nel programma della candidata a 5 stelle non manca l'emergenza campi rom: «Si tratta di
un'emergenza che dura da 20 anni. Ogni anno si spendono 24 milioni di euro per mantenerli in situazione di degrado e per mantenere persone che potrebbero lavorare. Il superamento dei campi
Rom quindi non è più rinviabile. Queste persone hanno gli stessi
doveri e gli stessi diritti di tutti. Non è accettabile sostenere persone perfettamente in grado di lavorare a scapito dei cittadini che
pagano le tasse».
GIORGIA MELONI
Sport e nessuna mezza misura nella gestione dell'amministrazione.
È questo il futuro che la Meloni intravede per Roma Capitale. «Le
Olimpiadi sarebbero una straordinaria opportunità di crescita e
sviluppo per Roma e per l’Italia intera, e credo fermamente che la
capitale abbia tutte le carte in regola per ospitarle nel 2024 - ha
dichiarato la Meloni - organizzando un’edizione dei giochi olimpici
e paralimpici sostenibili e a basso impatto, riqualificando e risistemando le strutture già esistenti, a partire dallo Stadio Flaminio e
dal Foro Italico».
All’apertura della sua campagna elettorale al Pincio, la candidata
sindaco di Fratelli d'Italia ha iniziato il comizio con queste parole:
«Porta aperte a tutti. Ma non aspetto più nessuno». Decisa come
e più del solito, la Meloni ha proseguito promettendo ai cittadini
FRANCESCO STORACE
«Roma invasa tornerà italiana, Roma impaurita tornerà sicura,
Roma sporcata tornerà pulita». Sono le tre linee guida lanciate da
Francesco Storace nella sua corsa al Campidoglio, che nel dettaglio
si tramutano in «rivoluzione del sistema del Welfare, aumento dell’illuminazione pubblica per garantire sicurezza e un coordinamento tra le forze dell’ordine con squadre interforze in 100 punti
caldi della città da creare d’accordo con il Prefetto perché il territorio va controllato centimetro per centimetro».
Non ha preferenze tra centro e periferia, Storace, e assicura che la
sua campagna elettorale si svolgerà in ogni angolo di Roma: «Non
intendo trascurare nessuna zona. Credo che ci voglia cura per ricoprire un ruolo fondamentale come quello di Sindaco di Roma ed
è ciò che mi riprometto di fare durante tutte e cinque gli anni».
gono adoperati per la collettività.
“Il patrimonio pubblico ha una consistenza impressionante, pubblicheremo l’elenco nei giorni
dell’insediamento del nuovo sindaco sul nostro
sito romapuoidirloforte.it dove ci si può registrare e seguire le nostre attività. A ciò si aggiungono gli spazi pubblici (parchi, ville,
parchetti, strade pedonali e non). Il compito di
manutenzione per l'amministrazione è ormai insostenibile. In più, spesso gli spazi e gli immobili
diventano il cuore di iniziative comunitarie che
permettono di creare appartenenza sociale e
decoro urbano”.
INTERVISTA Berto Barbieri
Spaccio, “monnezza”, degrado e buche,
la Roma più brutta di sempre
SAN BASILIO Come Scampia. Se prendiamo i titoli dei giornali degli ultimi anni il nome di San Basilio lo vediamo associato a quello del quartiere
napoletano. Supermarket dello spaccio, il quartiere del IV municipio vuole però raccontarsi in
altro modo. Ed ecco che le due emergenze si sovrappongono.
CENTOCELLE "Sembra di stare in un quartiere
arabo". Così la gente descrive Centocelle. La moschea di via dei Frassini è il centro islamico più frequentato di Roma. Ed ora il tema sarà al centro
della campagna elettorale.
PONTE DI NONA La nuova Roma è Roma. E' questa la battaglia che vivono quotidianamente dalla
parti di Roma est. Per raggiungere la Capitale bisogna pagare un pedaggio di un euro e 30. Ed
ogni anno c'è aumento.
LAURENTINO Sette anni, 10 morti e un numero
imprecisato di feriti. I lavori sulla Laurentina sono
il tormento degli abitanti dei quartieri del IX municipio. Non ne possono più e sono arrivati anche
a bloccare la via.
PARIOLI Buche, buche e ancora buche. Da viale
della Moschea a viale Romania anche il quartiere
della Roma bene sprofonda nelle voragini.
NOMENTANO Paganini, Villa Massimo e parte di
Villa Torlonia: le magnifiche ville invidiate da tutti
i romani e per le quali gli abitanti del territorio
vorrebbero un trattamento migliore versano in
stato di degrado e abbandono. Il caso di Villa
Massimo è paradossale: chiusa da quattro anni
con conseguente criminalità aumentata in tutta
la via.
PIGNETO "Il Pigneto non è spacciato" è il grido di
ROMA ELEGGE IL NUOVO SINDACO DOMENICA 5 GIUGNO 2016
La corsa per il Campidoglio, quando la sfida è all’ultimo voto
Con il voto del 5 Giugno si può scegliere
anche la preferenza per il consigliere
municipale (nella propria zona di residenza) e quello comunale. Tra i candidati più gettonati nel Consiglio in
Campidoglio c’è Michela Di Biase, presidente uscente della commissione Cultura di Roma Capitale. “Roma è la città
del cinema, inteso come industria, ma
non vanno dimenticati i cinema, intese
come sale di quartiere, o i teatri. L’arte
poi, attraverso la Street Art si può fare
espressione di cambiamento, di lotta al
degrado riaqualificando il territorio”.
Tra le batteglie appena vinte dalla Di
Biase la salvezza del Cinema America.
in collaborazione con
In collaborazione con RomaToday, il quotidiano
on-line della Capitale diretto da Matteo Scarlino,
abbiamo individuato – tra decine e decine di
emergenze – alcune problematiche che il nuovo
sindaco dovrà necessariamente inserire nella sua
agenda, intervenendo il prima possibile.
Ci scusiamo con i quartieri mancanti e con i disagi
non segnalati. Vi rimandiamo al sito RomaToday.it
per seguire costantemente le notizie di cronaca
dai quartieri.
SPECIALE ELEZIONI
battaglia degli abitanti che non si rassegnano allo
spaccio. La richiesta è semplice: liberare l'isola pedonale dagli spacciatori e dal degrado.
DON BOSCO Bancarellopoli. Un labirinto di strade
che corre lungo la linea A, trasformato in un suk a
cielo aperto. Marciapiedi di 5 metri in cui lo spazio
dei pedoni è ridotto a meno di un metro.
APPIO-LATINO Parcheggi cercasi. Da quando ha
aperto il centro commerciale Happio all'Alberone
è diventato impossibile parcheggiare. Non che
prima andasse meglio, ma ora ottenere un parcheggio sotto caso viene visto come una vittoria
che svolta la giornata.
TALENTI Un parco atteso da oltre 10 anni. Veltroni,
Alemanno, Marino: tante promesse ma non se ne
viene a capo. I comitati crescono, i bambini diventano adolescenti, gli adolescenti diventano adulti,
ma l'agognata area verde resta una chimera.
SAN LORENZO "Una birra a San Lorenzo?". Una
frase banale, abitudine durante la primavera
estate. Un piacere per alcuni che diventa incubo
per altri. Per avere la conferma chiedere agli abitanti di via degli Ausoni tormentati dalla movida.
MONTI La perla del centro storico di Roma è totalmente abbandonata ai turisti. Inglesi, americani,
europei tutti ubriachi fino a notte fonda. E i residenti chiedono di considerare il quartiere alla stregua di Trastevere.
TOR SAPIENZA Il simbolo di Tor Sapienza? Un
pennacchio di fumo. E' quello che ormai quotidianamente si leva da via Salviati. Qui c'è un campo
rom tollerato dal Comune, ma non dagli abitanti.
Parte da qui la protesta contro quella che è una
nuova terra dei fuochi.
La Grande Bellezza
di MASSIMO WERTMULLER
«Ripartire subito,
per tornare Capitale»
di VALERIO MATTEO PAOLI
L’imprenditore Berto Barbieri è tra i promotori
di “Roma puoi dirlo forte”, una rete civica di professionisti ed imprenditori con Roma nel cuore.
Un impegno senza colore politico, trasversale,
che mette al centro Roma, i suoi beni, l’innovazione e il progresso. “Siamo pronti a dare il nostro contributo – racconta Barbieri, tra i più nel
settore dell'Information and Communication Technology – anzi ci siamo già mossi delineando 5
delibere che saranno sottoposte al nuovo sindaco”.
Berto Barbieri, cos'è “Roma Puoi Dirlo Forte” e
da quali principi è mossa.
“Si tratta di un'associazione di trenta-quarantenni, tutti romani di nascita o di adozione, che
con senso civico e amore profondo nei confronti
della città, hanno deciso che era giunto il momento di impegnarsi in prima persona per
porre fine al decadimento in cui sta
affondando la città eterna. Siamo
professionisti, imprenditori, ricercatori che guardano alla politica con spirito civico. Il tema del
fallimento della classe dirigente
è un tema di responsabilità generazionale. E’ tempo per le persone
che hanno dimostrato di sapere essere capaci di svolgere il proprio lavoro
e di impegnarsi anche nei confronti del dibattito
pubblico. L'obiettivo dell'associazione non è
Stavo girando a Barcellona. Durante una pausa mi avvicino ad un mio collega spagnolo e, trattandolo pure con un po’ di sufficienza perché nella
mia testa provenivo da una capitale storica mondiale, gli dico: “Eh… por
nosotros attoros è difficìl! No trabajo. E poi, viaggios su viaggios. Tournee
faticosas….”. Quello mi guarda stupito e mi fa: “No, no, jò trabajo 6 mesos
por un annos in un teatro che sta situato sotto la mi casa…”e io, ormai pallido: “Ah…. e… de publico, siempre plenos?”. “Siempre!” conclude. Poi, vado
a lavorare in seguito a Setubal, in Portogallo, e frequento, anche fuori dal
set, il mio collega attore portoghese. Una sera a cena gli dico, sempre in
A quali urgenze pensate che il nuovo sindaco
debba occuparsi nei primi mesi dal suo insediamento?
“Trasparenza nell'azione politica, valorizzazione
del patrimonio, attenzione alle esigenze della
comunità (servizi alla persona) e necessità di individuare una vocazione economica. Per questo
le nostre idee sono chiare. Tre grandi settori di
intervento: rigenerazione urbana in ottica sostenibile, informatizzazione dei processi e
messa a sistema dell'healthcare”.
piazzare candidati o prendere posti, ma creare
un movimento di partecipazione, tanto a livello
di idee quanto di forma comunitaria, intorno alla
responsabilità di una generazione che deve sapersi fare classe dirigente”.
Senza fare paragoni con altri “movimenti”, certo
è che i vostri primi successi in termini di partecipazione vi fanno già un soggetto influente con il
quale poter collaborare.
“Roma e l'Italia hanno la necessità di costruire immediatamente il domani economico e sociale per
i nostri figli, sulla competenza, la conoscenza e la
comunità. Ci vuole la freschezza di chi non è compresso con gli sbagli del passato, la consapevolezza di chi ha vissuto la trasformazione
dell'economia digitale, la lucidità di chi comprende
l'evolversi della storia sociale della città e della
nazione. E mi permetto d'aggiungere l'onestà di
chi rifiuta ogni rendita di posizione parassitaria”.
Avete individuato un numero imprecisato di Beni
del Comune in stato di abbandono o altri beni immobiliari che non producono né rendite né ven-
una sottoforma di dialogo tra una specie di Alberto Sordi e una specie di
Bombolo: “Certo che por el teatro è grande crisis, nevvèr?”, e lui: “Eh,
forse… ma Kenneth è stato in scena fino a settimana scorsa aquì a
Oporto”. E io, pensando ad un suo amico ferramenta che fa l’attore a
tempo perso, domando: “Kenneth…chi?”. E lui: “Branagh, claro. Spesso està
aquì, siamo mucho amicos!”. Ora io dico, no? Quand’è che noi capiremo
che Roma ha il diritto e il dovere di essere Capitale di cultura e di bellezza?
Perché non si investe nella cultura, anche come indotto di lavoro, e non
si aiuta Roma a lasciare la sua penalizzante ed eterna condizione di
MAPMAGAZINE è un periodico edito da NED srl
pubblicazione 4/10 - 2016
Isbn 9788894120424
Tutti i diritti riservati
Editore: Pier Paolo Mocci NED srl
CF. P.IVA. 12268011009
Redazione: Via di Villa Patrizi, 10 - 00161 Roma
T. 06 89870299 - 347 3615473
www.mapmagazine.it - www.grupponed.it
Facebook: Map-Magazine
Da cosa si può e si deve quindi ripartire?
“Da noi tutti. Da chi, come noi, guarda avanti,
senza favori da ricambiare. Da chi, come noi, conosce le nuove regole economiche e sociali di un
mondo in cui bisogna essere sempre capaci di
dimostrare la propria competenza, la propria
capacità efficacia operativa e la propria onestà.
Da qui, da noi, da quelli come noi, dai professionisti e gli imprenditori che hanno prodotto e
stanno producendo – anche dal basso – risultati
positivi in tempi di crisi per le loro aziende.
Senza demagogia e populismo: ripartire da
quelli che hanno la città nel cuore, da chi ha figli
piccoli e sta pensando al loro futuro. Dalla forza
di quei padri e da quelle madri la città saprà ripartire”.
grande provinciale? Quando giro per Roma, a me pare che il Barocco, il
Classico, il Medioevo, l’Ottocento, mi guardino severi. E’ come se mi sentissi osservato. Essi si aspettano da me, da noi, un’attenzione, un rispetto,
un onore, una cura che purtroppo non ricevono mai. Hanno invece questi
italiani, questi romani, questi amministratori, che un po’ se ne infischiano
delle qualità che hanno reso la nostra città famosa nel mondo. Questi italiani, questi romani. Un po’come un virus dentro ad un computer. Però un
computer fatto di bellezza e non di linee e precisioni asettiche. Ma l’hanno
già inventato un anti-virus buono?
Direttore: Pier Paolo Mocci
Art Director & Graphics: Valerio De Cristofaro
WebMaster: Fiamma Franchi
Videoservizi per il web: Nikolaos Roumeliotis e Rocco Giurato
Social Media: Eva Milella
Redazione: Carolina Tocci
Distribuzione: Andrea Schwendtbaur
Rete Commeciale: NED srl
Account vendita: Rossana Arzone, Luca Di Girolamo, Alessandra Relmi
Stagista: Pearly Marziali
Pier Paolo Mocci esprime un sentito ringraziamento alle numerose persone che collaborano con il Gruppo NED,
compresi i numerosi partner distributivi disseminati su tutto il territorio.
Map-Magazine è distribuito in 20 mila copie su tutta Roma, presente in ogni quartiere attraverso le varie sedi
delle Biblioteche di Roma. La lista completa della distribuzione è presente sul sito www.mapmagazine.it/distribuzione
PROSSIMA USCITA: 6 GIUGNO 2016 “SPECIALE EUROPEI DI CALCIO”