piano dell`offerta formativa - Istituto Comprensivo "Enrico Fermi"

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piano dell`offerta formativa - Istituto Comprensivo "Enrico Fermi"
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG)
PIANO
DELL’OFFERTA
FORMATIVA
Anno Scolastico 2014-2015
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
INDICE
1.
2.
3.
4.
IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ..............................................................3
PRINCIPI FONDAMENTALI ..............................................................................3
FINALITÀ ....................................................................................................4
CONFIGURAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA..........................................5
4.1 Formazione e composizione dell’IC .............................................................5
4.2 Caratteristiche strutturali degli edifici .........................................................6
4.3 Risorse umane ........................................................................................9
5. L’ ORGANIZZAZIONE .................................................................................. 10
5.1 Organigramma funzionale di Istituto ........................................................ 10
5.1.1 Organismi dell’Istituzione scolastica.................................................... 10
5.1.2 Organigramma personale docente ...................................................... 10
5.1.3 Organigramma personale ATA ........................................................... 17
5.2 Organizzazione oraria ............................................................................. 18
5.2.1 Il tempo scolastico ........................................................................... 18
5.2.2 Orario settimanale delle lezioni .......................................................... 19
5.2.3 Orario docenti ................................................................................. 19
5.2.4 Organizzazione orario docenti/insegnamenti ........................................ 20
5.3 Assegnazione docenti alle classi ............................................................... 21
6. I SERVIZI .................................................................................................. 22
6.1 I servizi aggiuntivi ................................................................................. 22
6.2 I servizi amministrativi ........................................................................... 23
7. LE RELAZIONI ............................................................................................ 24
7.1 Patto Educativo di Corresponsabilità ......................................................... 24
7.2 Patto educativo di corresponsabilità Scuola dell’Infanzia .............................. 25
7.3 Patto educativo di corresponsabilità Scuola Primaria ................................... 26
7.4 Patto educativo di corresponsabilità Scuola Secondaria di Primo grado .......... 28
7.5 Relazioni scuola-famiglia......................................................................... 29
7.6 Continuità didattico – educativa ............................................................... 30
7.7 Rapporti scuola – agenzie culturali esterne ................................................ 30
8. LA SCUOLA E L’INTEGRAZIONE .................................................................... 31
8.1 Il progetto accoglienza dell’Istituto Comprensivo ........................................ 33
8.2 Ruoli e compiti per l’integrazione ............................................................. 34
8.3 Integrazione alunni stranieri.................................................................... 40
8.4 Protocollo di accoglienza dei bambini Neo Arrivati in Italia (NAI) 2014-2015 .. 44
8.5 Piano annuale per l’inclusività 2014/15 ..................................................... 45
8.6 Istruzione domiciliare ............................................................................. 47
9. LA DIDATTICA ........................................................................................... 47
9.1 L’offerta formativa della Scuola dell’Infanzia .............................................. 47
9.1.1 Obiettivi generali del processo formativo ............................................. 47
9.2 L’offerta formativa della Scuola Primaria ................................................... 49
9.2.1 Obiettivi generali del processo formativo ............................................. 49
9.2.2 Curricolo obbligatorio ....................................................................... 50
9.2.3 Attività laboratoriali.......................................................................... 50
9.3 L’offerta formativa della scuola secondaria di I grado .................................. 51
9.3.1 Premessa ........................................................................................ 51
9.3.2 Curricolo obbligatorio ....................................................................... 52
10. PROGETTAZIONE ...................................................................................... 53
10.1 Criteri progettuali ................................................................................ 53
10.2 Documentazione dei Progetti ................................................................. 55
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11. LA FORMAZIONE ...................................................................................... 55
12. LA VALUTAZIONE ..................................................................................... 55
12.1 Valutazione degli alunni ........................................................................ 55
VALUTARE QUANDO ....................................................................................... 57
VALUTARE COME ........................................................................................... 58
12.2 Valutazione esterna: Prove INVALSI ....................................................... 63
12.3 Esami di stato ..................................................................................... 63
CONSIGLIO ORIENTATIVO .............................................................................. 70
12.4 Valutazione del Piano dell’offerta formativa ............................................. 71
12.5.Procedura dei reclami ........................................................................... 71
ALLEGATI ...................................................................................................... 72
Il regolamento di istituto ................................................................................. 72
Calendario scolastico 2014-2015 .................................................................... 114
Certificazione delle competenze scuola primaria ............................................... 115
Piano Progettuale Annuale 2014-2015 ............................................................. 127
PIANO ANNUALE USCITE DIDATTICHE E VISITE DI ISTRUZIONE ........................ 137
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1. IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
La natura e lo scopo del presente documento sono definiti dall’articolo 3 del Regolamento in
materia di Autonomia delle Istituzioni scolastiche (DPR 8 marzo 1999, n.275) in cui si esplicita
che:
“Il Piano dell’offerta formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità
culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole
adottano nell’ambito della loro autonomia.
Formulare il Piano dell’Offerta Formativa (POF) significa individuare ed esplicitare i
modelli teorici di riferimento, le scelte valoriali, didattiche, psicopedagogiche e
organizzative che la Scuola intende utilizzare per realizzare il suo compito
istituzionale.
È elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività
della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal
Consiglio di Istituto.
Il Piano è adottato dal Consiglio di Istituto.”
2. PRINCIPI FONDAMENTALI
Compito della scuola è quello di fornire un Servizio di Istruzione che sia nel contempo
promozione culturale e contributo alla formazione dell'alunno come uomo e come cittadino.
Poiché tale servizio risponde al diritto di ogni persona ad essere istruita per essere capace di
ragionamenti e pensieri propri, la scuola tutela il principio dell’uguaglianza, riconoscendo pari
dignità a ciascun alunno indipendentemente da sesso, etnia, lingua, religione, condizioni
psico-fisiche e ambiente socio-culturale di provenienza.
Per ciò stesso garantisce imparzialità nell'erogazione del suo servizio, attenendosi a principi di
obiettività ed equità.
Essendo l'istruzione non solo un diritto ma anche un dovere, la Scuola pone molta attenzione
al rispetto dell'obbligo scolastico e si sforza di concorrere alla rimozione delle cause che
potrebbero ostacolarlo.
Per tale motivo tiene costantemente sotto controllo la frequenza alle lezioni, così come
richiede alle sue componenti impegno a garantire regolarità e continuità nell'erogazione del
servizio.
Consapevole della complessità del processo formativo, la scuola ricerca la collaborazione di
quanti ad esso concorrono e in particolar modo dei genitori, naturalmente nel rispetto e nella
salvaguardia delle reciproche competenze.
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I comportamenti di tutti (personale della scuola, alunni, genitori) devono tendere al
raggiungimento degli obiettivi generali del servizio dal momento che, in una logica di gestione
partecipata, tutti sono protagonisti e responsabili.
Scuola autonoma, aperta e democratica, che si pone, attraverso le sue proposte formative,
come elemento di promozione culturale nel territorio di appartenenza. Scuola della
trasparenza, in grado di fornire informazioni complete sul servizio erogato e capace di
giustificare le proprie scelte e decisioni.
Scuola organizzata, in cui efficienza, efficacia e flessibilità regolano l'apparato didattico ed
amministrativo.
Scuola, infine, la cui offerta formativa è orientata alla innovazione e alla qualità dell'istruzione,
per garantire le quali tutto il personale assume l'impegno di aggiornarsi costantemente nel
quadro di un continuo sviluppo di professionalità.
3. FINALITÀ
Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con
l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la
legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie
educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni
persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle
varie fasi di sviluppo e di formazione.
Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,
relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti
dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma
per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla
ricerca di orizzonti di significato.
Sin dai primi anni di scolarizzazione è importante che i docenti definiscano le loro proposte in
una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini e degli adolescenti.
È altrettanto importante valorizzare simbolicamente i momenti di passaggio che segnano le
tappe principali di apprendimento e di crescita di ogni studente.
Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla
promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti
indotti dalla socializzazione.
La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli
studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al
fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto
educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di
porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile
per lo sviluppo della personalità di ognuno.
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La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini e degli adolescenti sapendo
che esso proseguirà in tutte le fasi successive della vita. In tal modo la scuola fornisce le
chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare le mappe dei saperi
rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle
conoscenze e dei loro oggetti. Si tratta di elaborare gli strumenti di conoscenza necessari per
comprendere i contesti naturali, sociali, culturali, antropologici nei quali gli studenti si
troveranno a vivere e a operare”.
[…] La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i
genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti
che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità
educative.
La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti
dall’autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il
rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza, locali e nazionali. L’acquisizione
dell’autonomia rappresenta un momento decisivo per le istituzioni scolastiche. Grazie a essa si
è già avviato un processo di sempre maggiore responsabilizzazione condiviso dai docenti e dai
dirigenti, che favorisce altresì la stretta connessione di ogni scuola con il suo territorio.
In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale, intessuta
di linguaggi affettivi ed emotivi, e è anche in grado di promuovere la condivisione di quei
valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La
scuola affianca al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a essere”.
(Indicazioni nazionali 5/9/2012)
4. CONFIGURAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
4.1 Formazione e composizione dell’IC
L’Istituto Comprensivo Enrico Fermi, nato l’1 settembre 2012 dalla fusione di alcuni plessi del
Circolo Didattico di Romano di Lombardia con la scuola secondaria di primo grado E.Fermi, si
compone di una Scuola dell’Infanzia statale, di un Plesso di Scuola Primaria e un Plesso di
Scuola Secondaria di primo grado, comprese nel territorio del Comune di Romano di
Lombardia e di un Plesso di Scuola Primaria nel territorio del Comune di Cortenuova.
DENOMINAZIONE PLESSO
Scuola dell’Infanzia Statale “B. Munari”
Scuola Primaria “G.B. Mottini”
Scuola Primaria “G. Riva”
Scuola Secondaria “E. Fermi”
INDIRIZZO
Via
Via
Via
Via
Dell’Armonia - Romano L.dia
G. Crotti 4/6 - Romano L.dia
Giovanni XXIII, 22 - Cortenuova
G. da Romano, 27 - Romano L.dia
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TELEFONO
0363/911539
0363/910993
0363/992309
0363/911581
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4.2 Caratteristiche strutturali degli edifici
L’acquisizione dei saperi richiede un uso flessibile degli spazi, a partire dalla stessa aula scolastica,
ma anche la disponibilità di luoghi attrezzati che facilitino approcci operativi alla conoscenza per le
scienze, la tecnologia, le lingue comunitarie, la produzione musicale, il teatro, le attività pittoriche,
la motricità….
(Indicazioni nazionali per il Curricolo Anno 2012 - L’ambiente di apprendimento)
SCUOLA INFANZIA Munari
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7 sezioni con servizi
1 aula polivalente con servizi
2 piccole aule polivalenti
3 saloni
ampia sala da pranzo
1 auletta per laboratorio computers
1 cucina
giardino con spazi strutturati
materiale per attività motoria
alcuni semplici strumenti musicali
1 Stereo mod. Pioneer CTW 503R
1 Stereo compatto KARMA BM 862 F AMPLIFIER
1 Mixer mod. PHONIK BKX 8800B Channel stereo mixer
2 Casse con relative cavi, mod. General Music Bio 950918
1 Microfono con relativo cavo mod. NADY START POWER
1 Proiettore automatico diapositive mod. PERKEO 415
1 Megafono mod. IMKEL MG 115 ZOW
1 Lavagna luminosa 3M BRAND
1 Episcopio mod. LUXOR
1 DVD Video play SD340E 6HD LG HI-FI STEREO
1 Rilegatrice star binder 21
1 Fotocopiatrice
1 Proiettore mod. Benq MPG10 N°66009653UO
1 Telefono cordless
Televisore Samsung Electronics CO LTD PS42A416C1D
1Plastificatrice GBC H220HIGH SPEED
1Plastificatrice mod. Fellowes saturn A3 070410VA 0013602
un router della linea Wi-Fi
un range extender (amplificatore di segnale) tra il router Wi-Fi
5 computers con relativi monitors e tastiere
3 stampanti
2 casse per computer
2 Tastiere multimediali keyboard Trust
2 USB Opitical mous Trust
1 Spotlinght webcam Trust
1 2.1 subwufer speaker set Trust
1 Monitor 22 (54) Samsumg
NELLA SEZIONE 1 “BRUCHI”:
§ 1 Registratore vocale ICDP520 IC recorder sony
§ 1 MP3 creative 4 GB
§ 2 Casse per computer JBL
§ 1 Chiavetta wi–fi D-Link Wireless N. 150 usb Adapter
§ 1 Registratore portatile e cd Panasonic
§ 1 Ussex computer jbl duet
§ 1 Macchina fotografica Samsung wb100 Radioregistratore lettore cd mp3 sony
NELLA SEZIONE 2 “FANTASMINI”
§ 1 computer Acer Aspire 9 500
§ 1 Ic recorder sony (registratore vocale)
§ 1 Macchina fotografica. Canon85 prima zoom
§ Macchina fotografica Digitale Nikon Coolpix s2500
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§ 1 Registratore stereo Sony
NELLA SEZIONE 3 “SOLE”
§ 1 Computer DELL.521 con monitor e tastiera
§ 2 casse DELL
§ 1 Microfono per pc PLANTRONIC
§ 1 Stampante HP PSC 2355 all-in-one
§ 1 Tavoletta grafica
§ 1 Macchina digitale SONY DSC-W11O
§ 1 Microfono VOCAL MD 150
§ 1 Chiavetta wi–fi D-Link Wireless N. 150 usb Adapter
§ 1 Macchina digitale Sony dsc w350
§ 1 Stereo modello micro cd usb kenwood m313
§ 1 Memoria esterna wdelements itbto
§ 1 TV LG 32
§ 1 lettore DVD
NELLA SEZIONE 4 “DINOSAURI
§ 1 computer portatile HP COMPATQ nx 2400
§ 1 computer fisso LG52X MAX computer fisso LG52X MAX
§ 1 computer portatile ASUS X53B
§ 1 macchina fotografica digitale
§ 1 stereo Philips
NELLA SEZIONE 5 “PESCI”
§ 1 Computer portatile Toshiba serie L300D satellite pro
§ 1 Pc Toshiba satellite serie 230
§ 1 Registratore vocale icd p620 Sony
§ 1 Registratore cd az 1050-12 Philips
§ 1 Macchina digitale Casio exlim ex-280-8 mega pixel
§ 1 Radio registratore mpman
§ 1 Desktop hard drive usb 2.0 Iomega
§ 1 TV LG 32
§ 1 lettore DVD Toshiba
NELLA SEZIONE 6 “SCOIATTOLI”
§ 1 Computer Samsung SP0411N
§ 1 Schermo LG 774
§ 1 Stampante LEX MARK
NELLA SEZIONE 7 “COCCINELLE”
§ 1 Macchina fotografica digitale Nikon
§ 1 Stereo cd Klever plus
SCUOLA PRIMARIA Mottini
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13 aule
1 palestra
1 aula proiezioni / lab. multimediale
3 aule mensa
1 aula di rotazione/LIM
1 auletta polifunzionale
spazi verdi
campetto di pallacanestro
1 TV color
1 Parabola satellitare
1 lettore CD
computers
1 scanner
3 stampanti (di cui 1 multifunzione)
Impianto voci completo
3 radioregistratori con lettore Cd portatile
1 fotocopiatrice
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semplici strumenti musicali
attrezzi per attività motoria
1 rilegatrice
1 taglierina
1 plastificatrice
1 distruggi documenti
1 mini impianto stereo con
CD (da tavolo)
materiale didattico per le
diverse discipline
1 LIM
1 macchina fotografica digitale
SCUOLA PRIMARIA G.Riva
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8 aule
2 aule di rotazione esterna
1 aula multimediale
1 piccolo spazio per fotocopiatrice
utilizzo palestra comunale
atrio
spazio verde
1 TV color
1 Parabola satellitare
1 Videoregistratore
11 computer e 1 stampante nell’aula multimediale
1 stampante
1 fotocopiatrice
3 lettori CD
semplici strumenti musicali
1 lavagna luminosa
1 fax
1 videocamera
1 stampante multifunzionale
1 stampante laser
2 macchine fotografiche digitali
1 lettore DVD - DVX
1 videocamera digitale DVD
1 telo per proiettore
1 rilegatrice
1 plastificatrice a freddo
1 LIM
SCUOLA SECONDARIA Fermi
§ 11 aule ordinarie in cui si svolge quotidianamente l’attività didattica;
§ 2 aule ordinarie attrezzate a laboratorio di informatica, laboratorio di cucina e sala mensa;
§ 2 aule grandi attrezzate ad aula multimediale - laboratorio di musica con lavagna LIM e laboratorio di arte;
§ 1 aule piccole per le attività di piccolo gruppo;
§ 4 locali di servizio: sala professori, segreteria, presidenza, ufficio DSGA
§ 1 palestra;
§ 8 ripostigli 1 archivio;
§ 17 servizi igienici;
§ docce;
§ 1 posteggio per auto e biciclette;
§ 1 spazio esterno attrezzato con pista per 100 m piani, buca per il salto in lungo, pedana per il lancio del
peso, campo di basket.
§ 1 infermeria
Per potenziare e migliorare il servizio, negli ultimi anni, si è provveduto ad allestire aule
laboratoriali ed a dotarle di un’adeguata strumentazione.
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4.3 Risorse umane
Nell’Istituto si persegue una rigorosa politica di valorizzazione delle risorse umane e
professionali utilizzando la motivazione e la delega di responsabilità e avendo, come
riferimento, il principio e la logica della “cultura della qualità”.
DIRIGENTE SCOLASTICO
1
DIRETTORE GENERALE
DEI SERVIZI
AMMINISTRATIVI
1
DENOMINAZIONE SCUOLA
Scuola Secondaria
“E. Fermi”
Scuola Primaria
“G.B. Mottini”
Scuola Primaria
“G. Riva”
Scuola dell’Infanzia Statale
“B. Munari”
N° DOCENTI IN
SERVIZIO NEL
PLESSO
2 Ed.Artistica
3 Ed.Fisica
2 Ed. Musicale
8 Lettere
5 Matematica
4 Sostegno
2 IRC
2 L2
1 L3
22 posto comune
(di cui 1 a scavalco con
Scuola Primaria G.Riva Cortenuova)
3 sostegno
2 IRC
14 posto comune (di cui
2 part –time)
3 sostegno
1 IRC
15 posto comune (di cui
2 part –time)
3 sostegno
1 IRC
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N°
ALUNNI
N°
CLASSI
PERSONALE
ATA
Segreteria:
247
11
Assistenti
Amministrativi 5
Collaboratori 4
314
14
Collaboratori 3
145
8
Collaboratori 2
181
7
sezioni
Collaboratori 4
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5. L’ ORGANIZZAZIONE
5.1 Organigramma funzionale di Istituto
Nell’ambito dell’Istituzione Scolastica sono presenti figure di coordinamento e di supporto,
che consentono di far funzionare meglio l’organizzazione scolastica con l’assunzione di una
responsabilità individuale. Vengono inoltre individuati una serie di compiti e funzioni
strategiche connesse con obiettivi di sviluppo e miglioramento della qualità formativa ed
organizzativa del servizio.
5.1.1 Organismi dell’Istituzione scolastica
COLLEGIO dei
DOCENTI
(È composto da tutti i
docenti in servizio
nell’Istituto)
CONSIGLIO DI
CLASSE/INTERCLASSE
/INTERSEZIONE
(È composto da tutti i
docenti di classe, del
plesso e dai
Rappresentanti di
Classe dei genitori)
GIUNTA ESECUTIVA
È composta da:
Dirigente scolastico
DGSA
2 Genitori
1 Docente
1 ATA
CONSIGLIO DI
ISTITUTO
È composto da:
Dirigente Scolastico
8 Docenti
2 ATA
8 Genitori
Ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico.
Elabora il Piano dell’offerta formativa.
Valuta l’efficacia dell’azione educativa.
Provvede all’adozione dei libri di testo.
Promuove iniziative di sperimentazione.
Promuove l’aggiornamento dei docenti.
Elegge le Funzioni – Strumentali.
Si articola in Commissioni e gruppi di lavoro.
Formula al Collegio dei Docenti proposte in ordine all’azione educativa e
didattica ed ha il compito di agevolare ed estendere i rapporti reciproci
tra docenti, genitori ed alunni.
Ruolo del rappresentante di classe dei genitori:
Partecipa alle riunioni dei Consigli di Classe/ Interclasse/Intersezione.
Deve porsi come facilitatore dei rapporti fra genitori e docenti.
Può convocare l’assemblea di classe seguendo la procedura indicata nel
Regolamento d’Istituto.
Predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo.
Prepara i lavori del Consiglio di Istituto.
Cura l’esecuzione delle relative deliberazioni.
Il consiglio d’istituto è l’organo collegiale di governo dell’istituzione
scolastica.
Come tale esercita la funzione di indirizzo politico-amministrativo,
definendo gli obiettivi e i programmi da attuare; elabora e adotta gli
indirizzi generali (criteri) e determina le forme di autofinanziamento della
scuola, mentre la gestione dell’istituzione e le relative responsabilità
fanno capo al dirigente scolastico.
L’esercizio della funzione di indirizzo del consiglio trova la sua massima
espressione attraverso l’approvazione del programma annuale proposto
dalla giunta esecutiva (bilancio di previsione); l’adozione del
Regolamento interno; l’adozione del Piano dell’Offerta formativa (POF);
l’individuazione dei criteri generali su diverse materie che regolano la
vita della scuola.
5.1.2 Organigramma personale docente
Staff di
Dirigenza
Dirigente Scolastico
Collaboratore Vicario
Collaboratori di Plesso
Funzioni Strumentali
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RUOLO
Collaboratore
Vicario del
Dirigente
Scolastico
Coordinatore di
Plesso
1 docente x
Plesso scuola
primaria e
secondaria
(coadiuvato da
un vice
coordinatore)
2 docenti per
scuola infanzia
Supporto
all’attività di
Plesso
1 docente x
Plesso
COMPETENZE
Discute i principali problemi con il DS
Coadiuva il DS nei rapporti con il territorio.
Coordina gli incarichi da organigramma.
Coadiuva il DS nell’organizzazione e nel coordinamento dell’orario delle attività
di non insegnamento.
Partecipa su richiesta o per necessità a Commissioni e/o gruppi di lavoro.
Sostituisce il DS in caso di assenza, per la normale amministrazione.
Verifica l’attribuzione del Fondo dell’Istituzione scolastica.
Coordina l’elaborazione dell’orario scolastico della scuola secondaria (in
collaborazione con un docente dell’Istituto)
Verbalizza le sedute del Collegio (coadiuvato da un collaboratore di plesso).
Predispone le supplenze brevi.
Elabora il piano visite didattiche, il programma dei turni mensa.
Coordina le attività di Plesso.
Coordina l’elaborazione dell’orario scolastico del plesso.
Definisce l’aggregazione degli alunni per la mensa e la turnazione dei docenti.
Segnala al Dirigente problemi generali/contingenti del plesso, o eventuali
situazioni di emergenza.
Riferisce ai colleghi del plesso l’orientamento della dirigenza rispetto ai vari
problemi.
In collaborazione con la Segreteria, predispone le supplenze.
Comunica all’ufficio, in caso di assemblea sindacale o di sciopero, le adesioni dei
colleghi e collabora con la dirigenza nell’eventualità di una riorganizzazione
oraria.
Presiede gli incontri di intersezione/interclasse con stesura verbali.
Riceve o ritira la posta c/o la sede centrale, ne prende visione e la smista.
Cura la notifica delle circolari.
Accoglie i nuovi docenti.
Cura l’affissione, all’albo e/o alla bacheca della scuola, di materiale informativo,
su autorizzazione della Dirigenza.
Coordina le prove di evacuazione e trasmette la relativa documentazione al
Referente Sicurezza.
Cura il rapporto con l’utenza del Plesso.
Partecipa su richiesta o per necessità a Commissioni e/o gruppi di lavoro.
Collabora con la Coordinatrice e, in caso di assenza, ne assume tutte le funzioni.
Verbalizza le sedute dell’Interclasse.
In assenza della Coordinatrice, partecipa su richiesta o per necessità a
Commissioni e/o gruppi di lavoro.
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Coordinatore di
Classe
1. Il ruolo
II coordinatore del Consiglio di classe è nominato dal Dirigente Scolastico e da
questo è delegato a presiederlo.
La funzione del Coordinatore di classe è tra le più importanti e delicate
dell'organizzazione scolastica.
Esplicandola si garantisce che la singola classe realizzi l'impegno che il Collegio
dei Docenti si è assunto con l'approvazione del POF assicurando continuità al
progetto formativo della classe e dei singoli alunni. Essa rappresenta per i
docenti del Consiglio un punto di riferimento essenziale in relazione alla memoria
delle scelte effettuate e alla discussione per quelle ancora da compiere,
soprattutto quando si verificano cambiamenti dei docenti di classe.
Il Coordinatore individua con i colleghi le linee di comportamento professionale
da mettere in atto nei confronti della classe, degli allievi, delle loro famiglie,
curando che esse siano coerenti con le scelte educativo-didattiche stabilite in
sede di programmazione.
Garantisce il rispetto delle decisioni prese dai componenti del Consiglio,
segnalando eventuali ambiti di incoerenza.
Informa il Dirigente scolastico delle questioni rilevanti sul piano educativo,
didattico, organizzativo e gestionale.
Opera per la costituzione di un positivo clima di classe nei confronti degli
alunni/e, dei colleghi e delle famiglie per la realizzazione di una collegialità
effettiva. È il docente referente per i problemi
sollevati dagli alunni/e e dalle famiglie in riferimento all'andamento didattico e
disciplinare.
2. Le funzioni
2.1. Il coordinatore di classe e la Dirigenza scolastica.
Il coordinatore:
- compila e consegna il report relativo al Consiglio di classe;
- può richiedere la convocazione straordinaria del Consiglio di classe;
- informa sull'andamento della classe, in particolare degli alunni/e che vivono
situazioni problematiche (frequenza irregolare, scarso profitto,
comportamenti inadeguati);
- partecipa agli incontri di coordinamento con il Dirigente Scolastico.
2.2.11 coordinatore di classe e il Consiglio di classe.
Il coordinatore:
presiede i Consigli di classe. In particolare:
- coordina la discussione, richiedendo l'attenzione e la partecipazione di tutti;
- controlla che la discussione sia attinente agli argomenti dell'o.d.g. e
rispettosa dei tempi a disposizone;
- dà ai diversi punti di vista un'uguale opportunità di essere esaminati e
valutati dal Consiglio;
- chiede che il Consiglio formuli sintesi, definendo rispetto a ciascuna
questione il che cosa si fa, il chi lo fa, il come e quando.
- predispone il piano di lavoro annuale, i risultati attesi, la relazione finale; il
piano di intervento per gli alunni DSA.
- storicizza il lavoro, documentandolo con gli allegati utili alla comprensione
dello stesso;
- raccoglie dai colleghi informazioni sull'andamento didattico e
comportamentale della classe e dei singoli alunni/e;
- organizza e coordina i viaggi e le visite di istruzione;
In collaborazione con i colleghi:
legge ed interpreta i dati dei questionari somministrati agli alunni
(situazione socio-economica, Io la penso così..)
raccoglie i dati utili alla stesura dei giudizi globali nel rispetto dei tempi
stabiliti; cura la redazione degli stessi e del consiglio orientativo;
coordina le attività inerenti a: ARS, convivenza civile, attività integrative
facoltative, sostegno/recupero, orientamento scolastico, progetti di
accoglienza, educazione alla salute e ambientale;
concorda con l'insegnante di sostegno il PEI di alunni diversamente abili
e stabilisce le attività organizzative che da esso derivano;
in collaborazione con il segretario, cura che i verbali delle riunione siano
corretti, chiari ed esaustivi;
firma il verbale in caso di assenza del Dirigente Scolastico.
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2.3.11 coordinatore di classe e gli alunni.
Il coordinatore:
si pone in atteggiamento di ascolto dei problemi sollevati dagli alunni/e;
esamina periodicamente il registro di classe, il libretto e il diario
scolastico;
prende nota di assenze, ritardi, mancanza di materiale, mancata
riconsegna delle verifiche, in generale scarsa puntualità negli impegni;
richiama al rispetto del regolamento d'istituto e delle norme di sicurezza;
comunica la disposizione dei banchi, in accordo con gli altri insegnanti.
2.4.11 coordinatore di classe e le famiglie.
Il coordinatore:
presenzia all'assemblea di classe per l'elezione dei rappresentanti dei
genitori e, nell'occasione, illustra loro il piano annuale delle attività e le
iniziative concordate in relazione agli obiettivi didattici ed educativi;
comunica ai genitori le date e gli orari dei consigli di classe, ai quali
partecipare insieme ai rappresentanti eletti;
convoca le famiglie su problematiche particolari (inserimento nelle
attività di recupero, scarso profitto, problemi disciplinari, frequenza
irregolare...)
consegna i risultati attesi e le schede di valutatone;
segnala alle famiglie la disponibilità di uno sportello di supporto
psicologico nella Scuola;
prima della consegna delle schede, comunica di persona alla famiglia
insieme ad altri colleghi, l'eventuale non ammissione del figlio/a alla
classe successiva o agli esami di licenza.
2.5.11 coordinatore di classe e le funzioni strumentali/le Commissioni.
Il coordinatore:
richiede l'attivazione di interventi a vantaggio di singoli alunni e/o intera
classe;
fornisce i dati e le informazioni necessarie all'organizzazione di detti
interventi e/o progetti individualizzati.
2.6.D coordinatore di classe e il territorio.
Il coordinatore:
cura le relazioni con altri soggetti istituzionali e agenzie educative del
territorio (ASL,Comunità-alloggio, FLAD, Scuole di altro grado, Servizi
sociali, Unità Operativa Intercultura).
2.7.11 coordinatore di classe e la segreteria.
Il coordinatore:
distribuisce e raccoglie i materiali inviati ai genitori;
richiede materiali;
-
compila e raccoglie le autorizzazioni per le uscite e quote di
partecipazione;
compila e consegna le lettere per le comunicazioni alle famiglie.
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AREA 1 GESTIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
RUOLO
COMPETENZE
Redige il POF dell’anno in corso.
FUNZIONE
Individua le linee guida per la stesura del POF dell’ anno scolastico e le definisce
STRUMENTALE
nel Piano Programmatico di Istituto
POF
Ad inizio anno, in collaborazione con le figure di settore, raccoglie le schede
Dirigente
progettuali, la relativa documentazione e predispone il Piano progettuale, dopo
Scolastico
la verifica del DSGA della disponibilità finanziaria.
1 docente
Individua e propone nuove soluzioni organizzative e didattiche.
referente
Raccoglie i bisogni formativi dei docenti, li seleziona e li organizza.
COMMISSIONE
Predispone e coordina il Piano annuale di formazione dei docenti, dopo la verifica
DI SUPPORTO
da parte del DSGA della disponibilità finanziaria.
Partecipa a incontri, Convegni, Seminari riferiti all’area di competenza.
5 docenti
FUNZIONE
STRUMENTALE
Valutazione/
Autovalutazione
1 docente
referente
COMMISSIONE
DI SUPPORTO
4 docenti
FUNZIONE
STRUMENTALE
Nuove
tecnologie e
Multimedialità
1 docente
referente sito
web
COMMISSIONE
DI SUPPORTO:
3 docenti
Su necessità, convoca docenti per compiti specifici.
Raccorda competenze-valutazione delle aree disciplinari
Partecipa a incontri- convegni- seminari riferiti all’area di competenza
Predispone questionari Genitori- Ata-Docenti-Alunni per monitorare la
soddisfazione del servizio
Gestisce prove INVALSI:
organizza somministrazione-correzione prove A.S. 2014-2015
analizza dati esiti prove A.S. 2014-2015
evidenzia punti di forza e di criticità
suggerisce ambiti disciplinari da migliorare
relazioa sugli esiti
diffonde gli esiti ai docenti
Referente del progetto “Valutazione & Miglioramento” proposto dall’INVALSI a
cui la nostra scuola ha aderito nell’ A.S. 2012-2013
Collabora per la predisposizione del rapporto di autovalutazione.
Diffonde la cultura delle nuove tecnologie dell’informazione e della
comunicazione (TIC) nella didattica;
Elabora, coordina e promuove i Progetti di area.
Predispone il materiale multimediale e gli avvisi relativi ai Plessi, da pubblicare
sul sito web dell’Istituto.
Raccoglie e diffonde in tutti i Plessi materiali didattici dell’area informatica.
Propone l’acquisto di software per l’attività didattica.
Produce materiale informativo multimediale per la presentazione e la
documentazione dell’offerta formativa dell’Istituto.
Predispone i file per la valutazione quadrimestrale degli studenti.
Risponde a questionari di rilevazione ministeriale o promossi da altri Enti.
Partecipa a incontri, convegni, ceminari riferiti all’area di competenza.
Su necessità, convoca docenti referenti di plesso per compiti specifici.
Ad inizio e fine anno redige e aggiorna il registro relativo alla strumentazione e
ai sussidi multimediali.
Controlla periodicamente le aule di informatica, relativamente all’operatività
delle macchine interviene a risolvere le problematiche di sua competenza e
segnala tempestivamente alla Segreteria gli eventuali guasti.
Propone l’acquisto di attrezzature adeguate nel rispetto della procedura e delle
scelte definite dal Collegio dei Docenti.
Riceve, archivia e diffonde materiali didattici dell’area informatica.
Pubblicizza iniziative e attività particolari delle scuole dell’Istituto.
Predispone le apparecchiature multimediali per le diverse attività didattiche.
Fornisce indicazioni ai docenti per l’utilizzo didattico degli strumenti informatici,
per l’uso del registro elettronico e i file per la valutazione quadrimestrale.
Su necessità, partecipa ad incontri per compiti specifici.
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AREA 3 “INTERVENTI
RUOLO
FUNZIONE
STRUMENTALE
Integrazione alunni
diversamente abili e
con DSA
1 docente
secondaria
1 docente referente
primaria
COMMISSIONE DI
SUPPORTO:
3 docenti
FUNZIONE
STRUMENTALE
Integrazione Alunni
Stranieri e con Bes
1 docente
secondaria
COMMISSIONE DI
SUPPORTO:
4 docenti
FUNZIONE
STRUMENTALE
Educazione alla
Salute e Ambiente
1 docente primaria
COMMISSIONE DI
SUPPORTO:
3 docenti
E SERVIZI PER GLI STUDENTI”
COMPETENZE
RUOLO
REFERENTE
Commissione
Continuità
1 Docente Scuola
Secondaria primo
grado
Commissione di
supporto:
4 Docenti
REFERENTE per il
Volontariato e il
Disagio/BES/
Legalità:
1 Docente Scuola
Secondaria primo
grado
COMPETENZE
Elabora, coordina e promuove i Progetti di area.
Partecipa al GLI
Funge da coordinatore tra figure ed enti coinvolti: neuropsichiatria, servizi
sociali, famiglie, scuola, cooperative,assistenti educatori, comune
Organizza il GLH (all’inizio dell’anno scolastico per fornire le indicazioni
riguardanti la procedura generale sull’area degli alunni diversamente abili e
durante l’anno per fornire indicazioni operative per la stesura del Fascicolo
Personale
Organizza incontri con le famiglie degli alunni diversamente abili e con
certificazione di DSA nella fase di passaggio dalla scuola primaria a quella
secondaria di primo grado
Risponde a questionari di rilevazione ministeriale o promossi da altri Enti.
Partecipa a incontri, Convegni, Seminari riferiti all’area di competenza.
Raccoglie le richieste di mediazione culturale e le inoltra allo Sportello Stranieri
di Bariano
Partecipa agli incontri periodici con lo Sportello Stranieri distrettuale
Predispone materiale relativo all’ambito e lo diffonde nei plessi
Funge da Coordinatore tra figure ed enti coinvolti: mediatore Culturale,
famiglie, scuola, CAF
Partecipa a incontri, convegni, seminari riferiti all’Area di competenza
Partecipa al GLI
Predispone il Piano di interventi a favore degli alunni stranieri
Elabora, coordinae promuove Progetti e Attività di Area
Collabora con gli Enti esterni, sul territorio per garantire percorsi formativi
efficaci
Fornisce documentazione e indicazioni per l’attuazione del piano di evacuazione
Risponde a questionari di rilevazione ministeriale o promossi da altri Enti.
Partecipa a incontri, Convegni, Seminari riferiti all’area di competenza.
Coordina le attività della Commissione di Area ed eventualmente convoca
docenti per compiti specifici.
Redige il Piano annuale delle azioni di continuità dei tre ordini di scuola
Cura la revisione/predisposizione di strumenti per le azioni di continuità (test,
laboratori)
Organizza le attività di continuità tra scuola primaria e secondaria di primo
grado (calendarizzazione test, predisposizione dei materiali, attività di
accoglienza, incontri tra docenti di grado diverso di scuole)
Organizza
il nuovo curricolo della scuola secondaria di primo grado
Coordina la Commissione Continuità dell’Istituto
Realizza/aggiorna il Piano annuale delle attività di Volontariato
Collabora con le Associazioni del territorio per iniziative che coinvolgano la
scuola e gli alunni
Coordina i progetti “Costruiamo solidarietà” (relative al volontariato)
“Figli del vento” (interventi volti alla scolarizzazione dei minori nomadi in
collaborazione con la CARITAS diocesana)
Promuove l’uso di una terminologia comune relativa al disagio
Stabilisce una procedura comune per la senalazione di alunni appartenenti a
famiglie con fragilità
Partecipa ai lavori della costituenda Commissione Bes, ad iniziative di
formazione, a convegni organizzati dagli Enti locali e delle diverse agenzie
educative del territorio
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REFERENTE
Commissione
Scuola-Famiglia
1 Docente referente
scuola primaria
Commissione di
supporto
3 docenti - genitori
(dei tre ordini)
REFERENTE
Area Linguaggi non
verbali
1 docente di scuola
primaria e 1 docente
di scuola secondaria
REFERENTE
Area scientifica
1 docente di scuola
primaria e
1 docente di scuola
secondaria
REFERENTE
Area linguistica
1 docente di scuola
primaria e
1 docente di scuola
secondaria
REFERENTE
Area Antropologica
1 docente di scuola
primaria
Avvia contatti il Comitato dei Genitori dell’Istituto
Promuove iniziative volte a costruire una efficace corresponsabilità fra scuola e
famiglia
Promuove corsi formativi per docenti e genitori relativi all’area di competenza
Su necessità convoca docenti e genitori per compiti specifici
Elabora, coordina e promuove i Progetti di area.
Promuove e divulga informazioni relative a iniziative del territorio.
Risponde a questionari di rilevazione ministeriale o promossi da altri Enti.
Partecipa a incontri, Convegni, Seminari riferiti all’area di competenza.
Su necessità, convoca docenti per compiti specifici.
Elabora, coordina e promuove i Progetti di area.
Promuove e divulga informazioni relative a iniziative del territorio.
Risponde a questionari di rilevazione ministeriale o promossi da altri Enti.
Partecipa a incontri, Convegni, Seminari riferiti all’area di competenza.
Su necessità, convoca docenti per compiti specifici.
Elabora, coordina e promuove i Progetti di area.
Promuove e divulga informazioni relative a iniziative del territorio.
Risponde a questionari di rilevazione ministeriale o promossi da altri Enti.
Partecipa a incontri, Convegni, Seminari riferiti all’area di competenza.
Su necessità, convoca docenti per compiti specifici.
Elabora, coordina e promuove i Progetti di area.
Promuove e divulga informazioni relative a iniziative del territorio.
Risponde a questionari di rilevazione ministeriale o promossi da altri Enti.
Partecipa a incontri, Convegni, Seminari riferiti all’area di competenza.
Su necessità, convoca docenti per compiti specifici.
REFERENTE
Orientamento
1 docente scuola
secondaria
Commissione di
supporto
2 docenti scuola
secondaria
Elabora e realizza il Piano Annuale delle attività di orientamento.
Definisce, per gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado,
il Piano degli incontri e degli stage con le scuole superiori.
Analizza e valuta i dati di ritorno forniti dalle scuole superiori degli ex-alunni.
REFERENTE
*Biblioteca
1 docente per ogni
plesso
*Sussidi Audiovisivi
1 docente plesso
Riva
1 docente scuola
infanzia
Ad inizio e fine anno predispone e aggiorna il registro relativo ai testi in
dotazione.
Controlla la registrazione dei prestiti.
Cura, sistema e ordina i volumi.
Propone l’acquisto di nuovi testi e sussidi.
Ad inizio e fine anno redige e aggiorna il registro relativo ai sussidi in dotazione,
distinti per tipologia (strumentazione per attività musicale, motoria, matematico
– scientifica, giochi didattici, cartine geografiche,materiale alunni diversamente
abili, … apparecchiature audio e video, videocassette, audiocassette, Cd).
Cura la manutenzione, segnalando guasti o eventuali ammanchi.
Gestisce il materiale scolastico, controllandone la distribuzione, l’uso e la
riconsegna.
COMMISSIONE
ELABORAZIONE
ORARIO scuola
secondaria
2 docenti
Predispone ed elabora il piano orario delle attività didattiche
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Comitato di
Valutazione
4 docenti titolari
(uno per ogni ordine
di scuola)
2 docenti supplenti
Tutor docenti anno
di prova e docenti
nuova nomina
Istruzione
domiciliare
REFERENTE
Sicurezza
1 docente per ogni
plesso
REFERENTE
Emergenza Neve
2 docenti per ogni
plesso
Valuta i docenti in anno di prova, secondo la normativa vigente.
Esegue il tutoraggio degli insegnanti in anno di prova e di nuova nomina.
Svolge attività di insegnamento presso il domicilio di alunni impossibilitati alla
frequenza scolastica. (Attivato su richiesta)
Un docente incaricato in ogni Plesso in possesso della formazione specifica
Il Referente di ogni Plesso ed un sostituto
5.1.3 Organigramma personale ATA
FIGURE
Direttore dei
Servizi Generali
ed Amministrativi
COMPETENZE GENERALI
Organizza i servizi amministrativi §
della scuola ed è responsabile del
funzionamento degli stessi
§
§
§
§
§
§
§
Personale
Amministrativo
Collabora con il Dirigente
Amministrativo
Redige gli atti amministrativi e
contabili della scuola
Svolge attività di supporto
amministrativo alla progettazione
e realizzazione di iniziative
didattiche
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
17 - 140
COMPETENZE SPECIFICHE
Organizzazione Ufficio di Segreteria
e Personale Collaboratori Scolastici
Gestione Finanziaria
Tenuta scritture contabili
Collaborazione con Dirigente
Scolastico
Gestione del Personale
Gestione Fondo Istituzione
Scolastica e Indennità
Gestione ENTRATEL
Assicurazione alunni – Personale
ATA – Docenti
Gestione Patrimonio della scuola
Posta elettronica
Organi Collegiali
Trattamento economico del
personale supplente
Gestione alunni
Visite e viaggi di istruzione
Gestione del personale
Rapporti con il Comune
Monitoraggi
Rapporti con l’utenza
Borse di studio
Tenuta registro delle verifiche a
campione
Tenuta del protocollo cartaceo e
informatico
Registrazione materiale minimo e
facile consumo
Ordinativi e acquisti
Battitura circolari e testi
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
§
Collaboratori
Scolastici
Provvedono alla pulizia degli
edifici scolastici
Svolgono azione di sorveglianza
degli alunni
Controllano la sicurezza degli
edifici scolastici
Svolgono azione di supporto al
personale amministrativo e ai
docenti
Gestione infortuni alunni
Archivio
Gestione assenze del personale
Funzionamento Organi Collegiali
Gestione sicurezza
Gestione pratiche assegni familiari
Gestione del patrimonio della scuola
Organizzazione servizio mensa
Gestione modulistica
Informatizzazione uffici
Gestione Entratel
Gestione adozioni libri di testo
Gestione organici
Gestione corsi Personale docente /
ATA
I compiti specifici e relative procedure
vengono assegnati al personale
amministrativo, così come previsto dal
Piano di lavoro definito all’inizio di
ciascun anno scolastico.
Ai collaboratori scolastici vengono
assegnati compiti specifici e relative
procedure, così come previsto dal Piano
di lavoro definito all’inizio di ciascun
anno scolastico.
5.2 Organizzazione oraria
5.2.1 Il tempo scolastico
In riferimento all’articolo 4 del DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
20 marzo 2009, n. 89, il tempo scolastico è così organizzato:
Scuola dell’Infanzia: l’orario settimanale degli alunni è di 40 ore settimanali.
Scuola Primaria: l’orario curricolare previsto per gli alunni è di 30 ore settimanali.
Scuola secondaria: l’orario curricolare previsto per gli alunni è di 30 ore settimanali
per le classi a tempo normale e di 36 ore settimanali, comprensive del tempo mensa,
per le classi a tempo prolungato sulla base della richiesta delle famiglie.
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5.2.2 Orario settimanale delle lezioni
SCUOLA
INFANZIA
“Munari”
SCUOLA
PRIMARIA
“Mottini”
SCUOLA
SECONDARIA
“E. Fermi”
(30 ore)
SCUOLA
PRIMARIA
CORTENUOVA
“ G.Riva”
(30 ore)
(40 ore)
(30 ore)
“E. Fermi”
(36 ore)
(da lunedì
a venerdì)
(da lunedì
a venerdì)
(da lunedì
a sabato)
(da lunedì a
sabato)
(da lunedì a
sabato)
5 giorni dal lunedì
al venerdì
3 mattine di
5 ore
lunedì mercoledì venerdì
h 8.05 / 13.05
6 mattine di
4 ore
da lunedì
a sabato
h 8.30 / 12.30
6 mattine di
5,10 ore
da lunedì a sabato
h 8.00 / 13.10
6 mattine di
5,10 ore
da lunedì a
sabato
h 8.00 / 13.10
orario di ingresso:
h 8.00/9.00
orario di uscita:
h 15.45 /16.00
(dalle 8.00 alle
8.30, in base al
numero degli
alunni verranno
aperte una o più
sezioni)
PAUSA MENSA:
13.10-14.20
2 mattine di
4,30 ore
martedì – giovedì
h 8.05/12.35
3 pomeriggi di
2 ore
lunedì –mercoledì venerdì
h 14.30 / 16.30
SCUOLA
SECONDARIA
2 pomeriggi di
100 minuti
h 14.20 /16.00
3 pomeriggi di
2 ore
lunedì-mercoledìvenerdì
h 14.00/ 16.00
Per tutti i Plessi di scuola primaria e secondaria l’ingresso alla scuola è 5 minuti prima
dell’inizio delle lezioni.
5.2.3 Orario docenti
L’orario settimanale delle insegnanti della scuola dell’Infanzia è di 25 ore di insegnamento.
L’orario settimanale dei docenti della scuola primaria è di 22 ore di insegnamento più due
ore di programmazione.
L’orario settimanale dei docenti della scuola secondaria è di 18 ore settimanali più 1 ora
settimanale di ricevimento genitori.
Per tutti i docenti le attività funzionali si svolgono per 80 ore annuali così suddivise: 40
destinate al processo di valutazione e 40 per quello della programmazione.
Gli impegni previsti per l’espletamento della funzione docente sono definiti dal
Piano annuale delle attività funzionali all’insegnamento.
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5.2.4 Organizzazione orario docenti/insegnamenti
Scuola dell’Infanzia
-
All’interno di ciascuna sezione è prevista la contemporaneità delle insegnanti,
solitamente dalle 10.30 alle 13.15, organizzare attività strutturate in gruppi omogenei
per età e/o di intersezione.
-
L’insegnamento della religione cattolica è garantito dalla presenza di un docente
specialista per h 1.30 per sezione.
Scuola Primaria
-
Equa distribuzione delle risorse umane nei plessi, cercando di limitare la presenza
oraria di un docente in non più di due plessi.
-
Assistenza mensa: 1 docente ogni 25 alunni.
-
Utilizzo del monte ore eccedenti secondo le seguenti priorità:
1. copertura delle 30 ore settimanali;
2. copertura dell’assistenza mensa;
3. compensazione di risorse umane nel Plesso e/o nell’Istituto;
4. attuazione
di
attività
alternative
all’insegnamento
della
Religione
Cattolica,
prevedendo la possibilità di formare gruppi composti indicativamente da almeno
una decina di alunni anche provenienti da classi diverse.
5. copertura delle supplenze brevi;
6. progetti di classe e/o di plesso;
La modalità di utilizzo delle ore eccedenti per la sostituzione colleghi, qualora non siano
utilizzate, e delle ore per progetti di classe e/o plesso devono essere concordate
collegialmente nei Consigli di Interclasse e debitamente documentate.
-
Ogni équipe, sulla base delle risorse disponibili, propone l’organizzazione relativa
all’assegnazione degli ambiti disciplinari e delle attività facoltativo - opzionali a ciascun
docente.
-
L’assegnazione definitiva dei docenti alle classi e delle discipline di pertinenza è di
competenza del Dirigente Scolastico, che terrà conto dei seguenti indicatori non
strettamente vincolanti:
1. Accordo fra i docenti.
2. Continuità per le classi in prosecuzione (anni di insegnamento continuativo sulla
classe).
3. Esperienza professionale pregressa.
4. Titoli – Esperienze professionali certificate.
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Scuola Secondaria di Primo grado
-
Nel modello organizzativo adottato, l’orario delle lezioni ha una unità di misura di 100
minuti chiamata modulo, pertanto le 18 ore settimanali dei docenti si trasformano in
10 moduli e mezzo.
-
Assistenza mensa: 1 docente ogni 25 alunni.
-
Utilizzo del monte ore eccedenti secondo le seguenti priorità:
1. copertura delle 30/36 ore settimanali;
2. copertura dell’assistenza mensa;
3. attuazione di attività di alfabetizzazione di primo e secondo livello;
4. attuazione di attività alternative all’insegnamento della Religione Cattolica, prevedendo
la possibilità di formare gruppi composti indicativamente da almeno cinque alunni
(anche provenienti da classi diverse);
5. copertura delle supplenze brevi;
6. progetti di classe e/o di plesso.
5.3 Assegnazione docenti alle classi
Scuola Primaria
-
Ai sensi della normativa vigente, si prevede la figura di un insegnante prevalente (di
riferimento), fermo restando il principio della corresponsabilità e pari responsabilità di
tutti i docenti in relazione alla conduzione della classe.
-
Assegnazione alla classe di docenti specialisti esterni per l’insegnamento della
Religione Cattolica mentre per l’insegnamento della lingua Inglese si farà riferimento a
criteri di ottimizzazione delle risorse, nel rispetto della normativa vigente.
-
Il Dirigente Scolastico assegna i docenti ai Plessi in considerazione dei seguenti
elementi:
•
continuità didattica;
•
mobilità volontaria a domanda, nel caso che
-
si debba procedere a copertura dei posti resisi vacanti, privilegiando, nel
caso di più richieste, l’anzianità di servizio;
-
venga richiesto scambio consensuale con altro docente;
•
elementi
di
valutazione
espressi
dal
Dirigente
Scolastico
in
merito
all’opportunità di procedere a diversa assegnazione.
Per garantire la continuità didattica, la mobilità volontaria può essere richiesta dal docente
alla fine del quinquennio della scuola primaria e all’inizio di ogni anno per la scuola
dell’Infanzia.
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Scuola secondaria
- Il Dirigente Scolastico assegna i docenti alle classi in considerazione dei seguenti
elementi:
•
continuità didattica
•
graduatoria interna docenti
•
equa distribuzione docenti di ruolo sulle classi
•
specifiche situazioni della classe
•
competenze ed esperienze professionali
6. I SERVIZI
6.1 I servizi aggiuntivi
All’interno dell’Istituzione scolastica sono previsti i seguenti servizi aggiuntivi:
1. Servizio di refezione scolastica
In ogni scuola è funzionante un servizio mensa, nei giorni con lezioni pomeridiane,
gestito dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione della scuola.
Il servizio è regolato da specifico Regolamento ed è vigilato dall’apposita Commissione
composta da rappresentanti dei genitori, dall’Amministrazione Comunale e dalla ditta
che fornisce il servizio.
2. Trasporto alunni
Esiste un servizio di trasporto per gli alunni della scuola primaria e secondaria gestito
dalle Amministrazioni Comunali.
3. Assicurazione alunni
L’Istituto Comprensivo stipula ogni anno una polizza assicurativa per gli infortuni ad
integrazione della polizza regionale. L’adesione è facoltativa e il premio è a carico delle
famiglie e del personale della scuola.
4. “Sportello d’ascolto”
Presso la scuola dell’Infanzia è attivo lo Sportello d’Ascolto. E’ un Servizio gratuito di
consulenza psico- pedagogica rivolto a tutti i genitori di bambini da 0 a 6 anni del
Comune di Romano di Lombardia o che usufruiscono dei servizi alla prima infanzia in
esso presenti. E’ istituito dall’Amministrazione Comunale (Assessorato ai Servizi
Sociali) in collaborazione con Solidalia, nell’ambito del Progetto Legge 285/97.
Per la scuola primaria e secondaria è stato attivato lo Sportello d’Ascolto rivolto ai
genitori e agli alunni, affidato alla Dott.ssa Bordegari Mariuccia. Questa iniziativa è
promossa dall’Istituto e finanziata dal Comitato Genitori.
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6.2 I servizi amministrativi
-
L’ufficio di Segreteria situato presso la sede del plesso Fermi, è aperto al pubblico nei
seguenti orari:
Apertura antimeridiana:
dal lunedì al sabato: dalle ore 11.00 alle ore 13.00
Apertura pomeridiana:
mercoledì:
giovedì:
-
dalle ore 15.30 alle ore 16.30
dalle ore 15.00 alle ore 16.00
La Segreteria garantisce lo svolgimento delle procedure d’iscrizione alla scuola
dell’infanzia statale, alla classe prima della scuola primaria e alla classe prima della
scuola secondaria, secondo i tempi e le modalità definite annualmente. L’iscrizione alle
classi successive viene effettuata d’ufficio, su conferma del tempo scuola scelto dalle
famiglie.
-
Come richiamato dalla recente circolare n. 96/2012 sulle iscrizioni (prot. n. 8293 del 17
dicembre 2012) la legge n. 135/2012 prevede che le iscrizioni alle istituzioni
scolastiche statali per tutte le classi iniziali dei corsi di studio di ogni ordine e grado,
per l’anno scolastico 2013/2014, vengano effettuate esclusivamente on line.
-
Il rilascio dei certificati viene effettuato entro i seguenti tempi massimi:
-
Iscrizione e frequenza: 2 giorni lavorativi
-
Sostitutivo del diploma di licenza: 5 giorni lavorativi
-
Nulla osta al trasferimento: 3 giorni lavorativi.
-
I documenti di valutazione degli alunni sono consegnati direttamente dai docenti
incaricati alle famiglie, nel rispetto dei tempi definiti a inizio anno.
-
Il Dirigente Scolastico riceve il pubblico ogni giorno previo appuntamento via mail
all’indirizzo [email protected]
-
Presso l’ingresso di ogni scuola sono presenti operatori scolastici in grado di fornire
all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio.
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7. LE RELAZIONI
7.1 Patto Educativo di Corresponsabilità
Carissimi insegnanti e genitori,
è con piacere che possiamo presentarvi il Patto Educativo di Corresponsabilità scaturito dal
lavoro svolto dai genitori e dagli insegnanti della commissione genitorialità.
Questo documento è stato pensato da più teste e scritto a più mani da:
i bambini e le bambine di alcune classi e sezioni dell’Istituto,
gli insegnanti della commissione genitorialità, rappresentativi dell’Istituto,
i genitori rappresentativi di ogni plesso, che hanno preso parte ai lavori della
Commissione.
PREMESSA
L'obiettivo del nostro agire è stato quello di redigere un documento che rappresenti il
nostro contributo come insegnanti, genitori e alunni per costruire un percorso scolastico
gratificante e soddisfacente.
Il patto di corresponsabilità è l'espressione di un’ alleanza educativa condivisa da famiglia
e scuola, un impegno comune per il bene delle bambine e dei bambini.
E' il segno tangibile di una volontà di collaborazione tra scuola e famiglia.
Il Patto di Corresponsabilità è lo strumento che promuove il dialogo reciproco, serio,
rispettoso, costruttivo e costante, nel rispetto consapevole del proprio ruolo educativo.
LA NOSTRA IDEA DI BAMBINO
Noi genitori e noi insegnanti crediamo che la bambina e il bambino, al quale ogni giorno ci
relazioniamo, sia prima di ogni cosa un individuo unico ed irripetibile, con una storia
personale e delle esperienze di vita che lo rendono quello che è: una persona che va
accolta, ascoltata, curiosa, competente e protagonista del suo processo di crescita e di
apprendimento, a cui “va dato tempo”.
Un bambino e una bambina che comunicano sempre qualcosa di sé: con il linguaggio
verbale, non verbale e, a volte, con il loro silenzio.
Con tale convinzione, abbiamo coinvolto alcune bambine e bambini della scuola
dell’infanzia e della scuola primaria nel compito di esprimere la loro idea di scuola, come
ambiente che garantisca loro serenità e proposte d’apprendimento piacevoli, o al contrario,
quando la scuola viene percepita come ambiente di frustrazione o di noia.
Con i loro disegni, elaborati e suggerimenti, ci hanno fornito un ottimo spunto da cui
partire e su cui riflettere, da adulti.
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7.2 Patto educativo di corresponsabilità Scuola dell’Infanzia
NOI BAMBINI E BAMBINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA VOGLIAMO IMPEGNARCI
A:
§ Rispettare le regole per stare bene insieme, perché è bello avere amici che ci
ascoltano, che ci aiutano e che giocano con noi.
§ Ascoltare i consigli delle maestre, perché sono preziosi e possono aiutarci a crescere e
a superare le difficoltà.
§ Partecipare con attenzione alle esperienze e alle attività proposte dalle insegnanti.
§ Utilizzare parole gentili per comunicare le nostre richieste e i nostri bisogni ai
compagni, alle maestre e ai collaboratori scolastici.
§ Aver cura del materiale scolastico, delle strutture e degli arredi.
§ Mangiare ciò che ci viene proposto durante il pranzo o almeno provare ad assaggiare.
NOI INSEGNANTI VOGLIAMO IMPEGNARCI A:
Rispetto alla relazione scuola famiglia:
§ Favorire una comunicazione chiara ed efficace sia sull’organizzazione sia sugli obiettivi
educativi e didattici.
§ Ascoltare in modo attivo genitori, alunni e alunne per realizzare un progetto educativo
insieme.
§ Offrire occasioni e situazioni (assemblee di classe, colloqui individuali, sportello
psicologico, incontri formativi per genitori ed insegnanti) in cui condividere
atteggiamenti, comportamenti e modalità comuni di intervento educativo.
§ Essere interlocutori disponibili per raccogliere richieste, bisogni e difficoltà legate
all’esperienza scolastica.
§ Offrire un modello educativo coerente nel rispettare e far rispettare il Regolamento
d’Istituto.
§ Rispettare gli elementi di privacy nella comunicazione interpersonale per tutelare la
serenità di bambine, bambini e genitori, insieme alla nostra.
§ Presentare, discutere e condividere con i nostri alunni il Patto educativo sottoscritto
con la Scuola.
Rispetto al clima di classe:
§ Favorire un clima di classe sereno e vivace.
§ Ricercare e comprendere i bisogni di alunni e alunne, valorizzando ogni identità
personale, nel rispetto delle regole di buona convivenza.
§ Promuovere il diritto all’ascolto nel rispetto di ognuno.
§ Organizzare interventi per prevenire situazioni di disagio e favorire il benessere.
§ Rispettare le alunne e gli alunni evitando svalutazioni sia nelle parole, sia negli
atteggiamenti.
§ Mantenere un atteggiamento di accoglienza, accettazione e valorizzazione delle
diversità come ricchezza culturale e fondamento per costruire condivisione.
Rispetto all’apprendimento nella scuola dell’infanzia:
§ Progettare e offrire percorsi formativi e didattici tesi al raggiungimento della
maturazione dell’identità personale, della conquista dell’autonomia e dello sviluppo
delle competenze.
§ Valorizzare il lavoro e l’impegno dei bambini e attivare strategie di recupero e rinforzo
in caso di difficoltà.
§ Favorire e dare valore ai momenti di gioco durante la giornata scolastica poiché
attraverso questa attività il bambino apprende e instaura relazioni significative con i
compagni.
§ Verificare periodicamente l’efficacia della propria azione educativa e didattica.
§ Partecipare a percorsi di autoaggiornamento e formazione in servizio.
NOI GENITORI VOGLIAMO IMPEGNARCI A:
§ Accompagnare e sostenere il percorso di apprendimento dei nostri bambini e bambine
favorendo l’acquisizione dell’autonomia e non sostituendoci ad essi.
25 - 140
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§
§
§
§
§
§
Collaborare alla creazione e al mantenimento di un buon clima del gruppo classe,
favorendo le relazioni tra i bambini e le bambine, l’accoglienza di tutti, il rispetto delle
reciproche diversità e appianando eventuali conflitti, evitando giudizi e pregiudizi,
attraverso strategie dettate dal buon senso e dalla comunicazione.
Essere attenti perché i nostri figli rispettino le persone e gli ambienti presenti nella
scuola.
Costruire un’alleanza educativa con gli insegnanti, nel reciproco rispetto dei ruoli,
favorendo un dialogo sincero e costruttivo per ricercare strategie comuni da applicare
sia a scuola che a casa.
Mantenere una positiva relazione con gli altri genitori, soprattutto quelli della propria
classe per far circolare informazioni e comunicazioni, sollecitare reciprocamente la
partecipazione agli incontri proposti dalla Scuola, farsi carico ed intervenire insieme in
situazioni critiche o problematiche.
Presentare, discutere e condividere con i nostri figli il Patto educativo sottoscritto con
l’Istituzione scolastica.
Conoscere, rispettare e far rispettare ai nostri figli il Regolamento d’Istituto.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO VUOLE IMPEGNARSI A:
§ Garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa, ponendo alunni, genitori,
insegnanti e personale non docente nella condizione di esprimere al meglio il proprio
ruolo, valorizzandone le potenzialità.
§ Garantire e favorire il dialogo, la collaborazione ed il rispetto tra le diverse componenti
della comunità scolastica.
§ Cogliere le esigenze formative degli alunni e della comunità in cui la scuola opera, per
fornire risposte adeguate.
§ Sviluppare il senso di appartenenza all’Istituto Comprensivo.
7.3 Patto educativo di corresponsabilità Scuola Primaria
NOI ALUNNI E ALUNNE DELLA SCUOLA PRIMARIA VOGLIAMO IMPEGNARCI A:
§ Capire il valore di quanto impariamo a scuola e avere un atteggiamento positivo
quando si lavora in classe o nei compiti a casa e non solo nei laboratori o nelle gite che
ci piacciono di più.
§ Ascoltare i consigli e i suggerimenti che gli insegnanti ci offrono, perché ci aiutano a
crescere, imparando ad affrontare le difficoltà.
§ Ascoltare i compagni e collaborare con tutti, per stare bene in classe, senza conflitti,
perché è bello avere gli amici che ci aiutano e ci ascoltano.
§ Assumere le nostre responsabilità anche quando non ci piace e capire che i richiami
servono per migliorare e non per umiliarci davanti ai compagni.
§ Rispettare le regole concordate a scuola e a casa per comportarci bene con tutti, gli
adulti e i compagni, e aver cura degli arredi e dei materiali propri ed altrui.
§ Capire l’importanza di una sana e corretta alimentazione e quindi, quando si pranza in
mensa, mangiare ciò che ci viene servito, possibilmente senza rifiuti né sprechi.
NOI INSEGNANTI VOGLIAMO IMPEGNARCI A:
Rispetto alla relazione scuola famiglia:
§ Favorire una comunicazione chiara ed efficace sia sull’organizzazione sia sugli obiettivi
educativi e didattici.
§ Ascoltare in modo attivo genitori, alunni e alunne per realizzare un progetto educativo
insieme.
§ Offrire occasioni e situazioni (assemblee di classe, colloqui individuali, sportello
psicologico, incontri formativi per genitori ed insegnanti) in cui condividere
atteggiamenti, comportamenti e modalità comuni di intervento educativo.
§ Essere interlocutori disponibili per raccogliere richieste, bisogni e difficoltà legate
all’esperienza scolastica.
§ Offrire un modello educativo coerente nel rispettare e far rispettare il Regolamento
d’Istituto.
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Rispettare gli elementi di privacy nella comunicazione interpersonale per tutelare la
serenità di bambine, bambini e genitori, insieme alla nostra.
§ Presentare, discutere e condividere con i nostri alunni il Patto educativo sottoscritto
con l’Istituzione scolastica.
Rispetto al clima di classe:
§ Favorire un clima di classe sereno e vivace.
§ Ricercare e comprendere i bisogni di alunni e alunne, valorizzando ogni identità
personale, nel rispetto delle regole di buona convivenza.
§ Promuovere il diritto all’ascolto nel rispetto di ognuno.
§ Organizzare interventi per prevenire situazioni di disagio e favorire il benessere.
§ Rispettare le alunne e gli alunni evitando svalutazioni sia nelle parole, sia negli
atteggiamenti.
§ Mantenere un atteggiamento di accoglienza, accettazione e valorizzazione delle
diversità come ricchezza culturale e fondamento per costruire condivisione.
Rispetto all’apprendimento nella scuola primaria:
§ Attivare tutte le competenze professionali per favorire il successo scolastico.
§ Sviluppare i contenuti disciplinari con competenza, professionalità e metodologie
diverse nel rispetto di tutte le alunne e gli alunni.
§ Favorire e dare valore ai momenti di gioco durante la giornata scolastica poiché
attraverso questa attività il bambino apprende e instaura relazioni significative con i
compagni.
§ Verificare e valorizzare il lavoro e l’impegno delle alunne e degli alunni.
§ Attribuire alla valutazione una valenza formativa, attraverso la quale si evidenzino i
progressi e/o le difficoltà di apprendimento delle alunne e degli alunni.
§ Verificare periodicamente l’efficacia della propria azione educativa e didattica.
§ Partecipare a percorsi di autoaggiornamento e formazione in servizio.
§
NOI GENITORI VOGLIAMO IMPEGNARCI A:
§ Accompagnare e sostenere il percorso di apprendimento dei nostri bambini e bambine
favorendo l’acquisizione dell’autonomia e non sostituendoci ad essi.
§ Collaborare alla creazione e al mantenimento di un buon clima del gruppo classe,
favorendo le relazioni tra i bambini e le bambine, l’accoglienza di tutti, il rispetto delle
reciproche diversità e appianando eventuali conflitti, evitando giudizi e pregiudizi,
attraverso strategie dettate dal buon senso e dalla comunicazione.
§ Essere attenti perché i nostri figli rispettino le persone e gli ambienti presenti nella
scuola.
§ Costruire un’alleanza educativa con gli insegnanti, nel reciproco rispetto dei ruoli,
favorendo un dialogo sincero e costruttivo per ricercare strategie comuni da applicare
sia a scuola che a casa.
§ Mantenere una positiva relazione con gli altri genitori soprattutto quelli della propria
classe per far circolare informazioni e comunicazioni, sollecitare reciprocamente la
partecipazione agli incontri proposti dalla Scuola, farsi carico ed intervenire insieme in
situazioni critiche o problematiche.
§ Presentare, discutere e condividere con i nostri figli il Patto educativo sottoscritto con l’
Istituzione scolastica.
§ Conoscere, rispettare e far rispettare ai nostri figli il Regolamento d’Istituto.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO VUOLE IMPEGNARSI A:
§ Garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa, ponendo alunni, genitori,
insegnanti e personale non docente nella condizione di esprimere al meglio il proprio
ruolo, valorizzandone le potenzialità.
§ Garantire e favorire il dialogo, la collaborazione ed il rispetto tra le diverse componenti
della comunità scolastica.
§ Cogliere le esigenze formative degli alunni e della comunità in cui la scuola opera, per
fornire risposte adeguate.
§ Sviluppare il senso di appartenenza all’Istituto Comprensivo.
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7.4 Patto educativo di corresponsabilità Scuola Secondaria di Primo grado
Il seguente Patto Educativo
generali ai quali Scuola e
educativa e sull’accettazione
alla sua Famiglia e dei doveri
di Corresponsabilità è basato sull’accettazione dei principi
famiglia faranno riferimento nell’esplicare la loro azione
dell’insieme dei diritti che la Scuola garantisce all’Alunno e
che gli stessi si impegnano a rispettare.
Principi educativi generali
1.
La Scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio e si propone di
contribuire alla crescita culturale e civile delle allieve e degli allievi favorendo il loro
inserimento nella società civile.
2.
La Scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai
valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa
ciascuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione
alla cittadinanza, la realizzazione al diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità do
ciascuno in accordo con i principi della Costituzione e all’ordinamento dello Stato.
3.
La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di
coscienza e di religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono,
indipendentemente dalla loro età e condizione, nel rifiuto di ogni barriera ideologica,
sociale e culturale.
Diritti garantiti dalla scuola
Gli Alunni hanno:
1. il diritto ad una formazione culturale qualificata, che valorizzi e potenzi la loro
identità e le loro capacità di apprendimento;
2. il diritto al rispetto e alla tutela della propria riservatezza, pur vivendo in un
ambiente in cui si promuove la solidarietà;
3. il diritto di essere informati sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della
Scuola;
4. il diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva che renda consapevoli dei
risultati raggiunti;
5. il diritto al rispetto della vita e culturale e religiosa della loro comunità di
appartenenza;
6. il diritto di vivere in un ambiente salubre e sicuro;
7. il diritto di esporre le loro ragioni prima di essere sottoposti a provvedimento
disciplinare.
Le Famiglie hanno:
1. il diritto di essere informate sull’Offerta Formativa della Scuola;
2. il diritto di partecipare alla vita e alle scelte della Scuola con proposte e pareri
collaborando per la loro
3. realizzazione;
4. il diritto che la Scuola tuteli i diritti degli Alunni;
5. il diritto di conoscere gli obiettivi cognitivi e affettivo-relazionali che la Scuola
intende perseguire.
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Doveri che devono essere rispettati dalle Famiglie e dagli Alunni
Gli Alunni sono tenuti
1. a frequentare regolarmente e nel rispetto degli orari, le attività scolastiche, ad
assolvere con puntualità gli impegni di studio e a presentarsi a scuola forniti del
materiale necessario;
2. ad avere nei confronti del Capo d’Istituto, dei docenti, del personale non docente e
dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi;
3. a mantenere un comportamento corretto e coerente con i Principi Generali ai quali
si ispira l’azione educativa della Scuola;
4. ad osservare le disposizioni organizzative del Regolamento di Istituto e le norme
del Progetto per la sicurezza della Scuola;
5. ad avere cura del materiale scolastico, dell’arredo e delle suppellettili dell’edificio
che sono patrimonio comunale di cui tutti devono sentirsi responsabili;
6. a collaborare per rendere accogliente l’edificio scolastico;
7. a non utilizzare durante lo svolgimento dell’attività didattica il telefono cellulare o
altri dispositivi elettronici.
Le Famiglie si assumono il dovere
1. di partecipare alla vita e alle scelte della Scuola con proposte e pareri collaborando
per la loro realizzazione;
2. di avere a cuore l’autonomia, lo sviluppo armonico della personalità e l’educazione
del proprio figlio;
3. di considerare e far considerare l’errore come risorsa, come un nuovo punto di
partenza per conoscere e apprendere;
4. di aiutare il proprio figlio a rispettare gli impegni e ad organizzare il tempo per
realizzare uno studio efficace;
5. di rispondere di eventuali danni procurati dal figlio a persone, cose e strutture della
Scuola.
7.5 Relazioni scuola-famiglia
I Genitori degli alunni sono i referenti principali della Scuola cui hanno affidato i
propri figli. La scuola si impegna ad informare i Genitori su tutto ciò che riguarda il
comportamento e l’andamento scolastico degli alunni.
La comunicazione scuola – famiglia si realizza attraverso i seguenti strumenti:
•
Comunicazioni scritte sul Quaderno delle Comunicazioni scuola – famiglia
•
Incontri periodici docenti /genitori definiti nell’ambito del Piano annuale attività
aggiuntive funzionali all’insegnamento.
Colloqui per situazioni particolari possono essere richiesti dai Genitori ai Docenti e
viceversa, concordando data e orario.
L’assemblea di classe può essere convocata anche dal rappresentante dei genitori, come
da Regolamento.
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7.6 Continuità didattico – educativa
L’obiettivo della Continuità tra i diversi ordini scolastici è quello di garantire il
diritto dell’alunno a un percorso formativo organico e completo, attraverso un
progetto formativo continuo.
I referenti per la continuità operano al fine di stabilire procedure condivise per realizzare
forme di raccordo tra i diversi ordini di scuola.
•
Organizzano attività di:
-
passaggio informazioni;
-
accoglienza dei genitori e degli alunni in ingresso per ogni ordine di scuola;
-
inserimento alunni con particolare attenzione agli alunni in situazione di disagio.
•
Stabiliscono e verificano modalità e strumenti per il passaggio informazioni alla Scuola
Primaria e alla Scuola Secondaria di 1° e di 2° grado anche per tutti gli alunni con
Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.), in accordo con i Referenti per disabili e DSA.
•
Promuovono iniziative di continuità didattica tra i diversi ordini di scuola (laboratori,
visite, stages..)
•
Definiscono obiettivi comuni in uscita e in entrata per la Scuola dell’Infanzia, Primaria e
per la Scuola Secondaria di 1° e di 2° grado.
•
Definiscono strumenti e modalità utili ad indirizzare l’alunno verso una scelta
consapevole e adeguata del suo percorso scolastico (orientamento alla scelta della
scuola superiore).
La scheda descrittiva del Progetto continuità, che riporta in modo analitico le varie attività
ed il relativo calendario, è agli Atti della Scuola.
7.7 Rapporti scuola – agenzie culturali esterne
L’istituto parte da una consolidata esperienza di utilizzo delle risorse offerte dal territorio
con il quale i rapporti sono diventati sempre più organici ed integrati nell’attività didattica
ed educativa delle scuole. Tali rapporti e la progettazione del loro sviluppo rappresentano
una parte integrante e qualificante del Piano dell’Offerta Formativa.
L’istituzione scolastica collabora con:
§
l’Amministrazione Comunale, in quanto erogatore di servizi essenziali per il
funzionamento delle scuole, fonte di informazione e pianificazione e ente finanziatore di
parte dell’attività progettuale delle scuole dell’Istituto Comprensivo.
§
Gli operatori dell’ASL tramite:
-
Programmazione degli interventi del Servizio di Medicina dell’età scolare.
-
Protocollo d’intesa con gli operatori del servizio di neuropschiatria infantile e di
psicologia dell’Età Evolutiva in modo che l’azione preventiva e terapeutica diventi più
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incisiva al fine di facilitare l’effettiva integrazione scolastica degli alunni con Bisogni
Educativi Speciali.
-
Le Istituzioni, gli Enti, le Associazioni presenti sul territorio promotori di
iniziative ritenute adatte all’età degli allievi e culturalmente significative secondo il
parere dei competenti organi collegiali.
Nell’ambito del progetto educativo annuale vengono inoltre previste:
-
visite guidate nella città;
-
uscite didattico – culturali anche al di fuori del territorio comunale;
-
partecipazione a spettacoli teatrali;
-
partecipazione a manifestazioni sportive;
-
partecipazione
all’Iniziativa
“Olimpiadi
della
matematica”
in
collaborazione
con
l’Università Bocconi di Milano;
-
partecipazione all’Iniziativa “Olimpiadi di Lingua Italiana”;
-
Adesione all’iniziativa “Il quotidiano in classe” per gli alunni delle classi terze della
Scuola Secondaria di primo grado.
8. LA SCUOLA E L’INTEGRAZIONE
L’Istituto Comprensivo pone al centro dell’offerta formativa la persona con la sua
specificità. Ogni alunno viene a scuola con una propria cultura, fatta di intrecci affettivi,
emotivi e cognitivi, di esperienze, di storie e di relazioni. Entra in un contesto a lui
inizialmente estraneo, in cui incontra nuovi compagni e nuovi adulti con i quali intesse una
rete sempre più ampia di scambi e sperimenta concretamente la presenza delle diversità.
La sempre maggiore eterogeneità delle classi e la presenza di alunni diversamente abili e
di alunni con difficoltà di apprendimento generano bisogni educativi speciali. Questi bisogni
devono trovare risposta in una scuola che integra tutti gli alunni e che rende significativa
ogni presenza.
L’integrazione di qualità, per la persona diversamente abile e con difficoltà di
apprendimento, vuol dire essere presente significativamente:
Ø
dal punto di vista relazionale
essere accolto, avere ruoli veri, amicizie..
Ø
dal punto di vista cognitivo
imparare cose nuove, imparare a risolvere problemi, imparare a pensare..
Ø
dal punto di vista psicologico
crescere nell’autostima, nell’identità, nell’espressione delle emozioni ecc.
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La qualità dell’integrazione deve riguardare tutti questi aspetti e si raggiunge solo con il
contributo di tutte le persone che operano nella scuola.
In alcuni alunni ci sono marcate difficoltà a trattare i dati dell’esperienza, a pescare nella
memoria, a combinare le immagini mentali, a relazionarsi e a comunicare con l’ambiente.
Se il problema è di natura tecnica (cognitivo- comportamentale) gli insegnanti tutti, tra cui
l’insegnante di sostegno con competenze specifiche, devono essere in grado di organizzare
curricoli in funzione delle differenti abilità e di gestire in modo alternativo le attività in
aula.
Se il problema è di tipo relazionale (personalità e ambiente) la scuola ha bisogno di più
operatori e di integrazioni esterne. In questo caso occorre attivare relazioni d’aiuto che
esigono specifiche competenze professionali, in una logica di interazione tra gli operatori
dentro la scuola e i servizi del territorio. Lavorare in rete per la scuola significa
fronteggiare
un
problema
creando
le
condizioni
per
imparare
a
confrontarsi
reciprocamente nelle differenti competenze e nei saperi.
Occorre essere consapevoli della necessità di elaborare un percorso riconoscibile e definito
di sviluppo che non si racchiuda soltanto all’interno della scuola, ma che diventi sempre di
più progetto di vita, che abbracci varie dimensioni di ruolo e spazi temporali più ampi.
Su questa linea l’Istituto Comprensivo, ha elaborato una struttura organizzativa con
ruoli e compiti specifici a presidio dell’integrazione e una procedura per:
1. attuare una continuità educativa e didattica tra i diversi ordini di scuola per
conoscere e riconoscere la disabilità nelle sue diverse connotazioni: cognitive,
metacognitive
(difficoltà
nell’organizzazione
del
lavoro
e
dello
studio),
di
apprendimento, socio-culturali, socio-affettivo-relazionali;
2. accogliere l’alunno e la famiglia preparando il contesto (chi, che cosa e come);
3. osservare
approfonditamente
l’alunno
e
il
gruppo
e
definire
un
percorso
appropriato di obiettivi individuali e individualizzati o comuni;
4. progettare gli interventi educativi e didattici, ponendo attenzione non solo
all’aspetto cognitivo, ma anche e soprattutto agli aspetti di autonomia personale e
sociale e a quelli emotivo-relazionali. Intervenire in orario scolastico utilizzando i
docenti come risorse professionali interne e l’assistente educatore come risorsa
professionale
esterna,
dove
presente.
Collaborare
anche
in
ambito
extrascolastico a progetti di integrazione che coinvolgono figure e risorse esterne
(UONPI, Ente Locale, Cooperative);
5. verificare con strumenti di misurazione e di analisi e valutare i progetti attuati
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8.1 Il progetto accoglienza dell’Istituto Comprensivo
Accogliere è un primo passo per costruire l’appartenenza ad un contesto relazionale.
Accogliere significa anche raccogliere dati ed esperienze per conoscere.
In una logica di rete di sostegno e formativa occorre accogliere tutti i protagonisti del
futuro percorso di crescita. L’organizzazione dell’accoglienza dei vari ordini di scuola sono
descritti sinteticamente nelle tabelle che seguono.
Tempi: il primo mese di scuola
SCUOLA/CHI
SCUOLA INFANZIA
MUNARI
OLIVARI
MOTTINI
S.GIUSEPPE
(Cortenuova)
SCUOLA PRIMARIA
MOTTINI
RIVA
AZIONE/ATTIVITÀ
STRUMENTI
Preaccoglienza alunni e
genitori
Accoglienza alunni
Progetto preinserimento
Alunni d.a.
Colloquio strutturato
famiglia
Griglia di osservazione
docenti
Attività didattico
laboratoriale con i
docenti delle future cl.1
Laboratorio “I grandi alla
scuola”
Scheda attività e
valutazione laboratorio
Accoglienza alunni e
genitori delle
classsi 1°
Colloquio
Accoglienza docente di
sostegno
Osservazione alunno
d.a.
SCUOLA
SECONDARIA
1°GRADO:
Osservazione gruppo
classe
CONSIGLI DI CLASSE
(DOCENTE
SOSTEGNO)
Attività accoglienza
Attività di accoglienza il
1° giorno di scuola
Attività di accoglienza e
conoscenza
Progetto Transizioni Come
vedo la mia classe- Il
sentiero delle foglie
Consegna del protocollo
da parte del responsabile
dell’area integrazione
Accoglienza dei nuovi
docenti di sostegno
Griglia strutturata
Raccolta dati materie di
studio e/o aree di
sviluppo alunno d.a.
Raccolta dati classe
Riunione CdC per
presentazione alunno d.a.
Attività “Il primo giorno di
scuola”
Informazioni alla classe
sulle figure che si
occupano del compagno
Potenzialità del compagno
Conoscere la diversità
Progetto Transizioni
Come vedo la mia classe
Il grande viaggio
33 - 140
OBIETTIVI
Conoscenza scuola.
Insegnanti e attività
Contenimento ansia
Conoscenza
insegnanti
Conoscenza scuola.
Insegnanti e attività
Esperienza didattica
insieme
Conoscere e
conoscersi
Far conoscere la
struttura per
l’integrazione
Facilitare
l’inserimento
Profilo in ingresso
alunno/Fascicolo
pers.
Situazione di
partenza della
classe
Accordi per
individuazione aree
di sviluppo
PDF
Conoscersi
Attivare
collaborazioni e
tutoring tra
compagni
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Accoglienza docente di
sostegno
DIRIGENTE
RESPONSABILE
INTEGRAZIONE
COORDINATORE CDC
Fornisce il POF e le
informazioni necessarie
sull’alunno d.a/dsa
Illustra le modalità di
intervento in classe e
fuori dalla classe
Illustra le modalità di
accesso alla scuola e sulle
regole di comportamento
da tenere
Far conoscere alla
famiglia come si opera
per l’integrazione
Conoscere le aspettative
della famiglia
Conoscere l’alunno
Accoglienza assistente
educatore
IL COORDINATORE
DEL CDC
IL DOCENTE DI
SOSTEGNO
Consegna relazione
scuola primaria, sintesi
informazioni da colloqui
Illustra la procedura
Illustra le modalità di
intervento del docente di
sostegno in classe e fuori
dalla classe
Accoglienza famiglia
Mettere in
situazione il nuovo
docente di sostegno
e fornirgli i primi
elementi essenziali
per operare
Determinare il suo
ruolo rispetto al
contesto
Mettere in
situazione
l’assistente
educatore e fornirgli
le regole essenziali
per operare
Determinare il suo
ruolo rispetto al
contesto
Porre le basi per
una collaborazione
8.2 Ruoli e compiti per l’integrazione
DIRIGENTE SCOLASTICO
Il Dirigente Scolastico individua le risorse e le condizioni che favoriscono l’inserimento
degli alunni diversamente abili e in base al profilo steso dalla Commissione Continuità li
inserisce nel gruppo classe avendo cura di considerare:
Ø
le caratteristiche apprenditive e comportamentali del gruppo classe
Ø
la competenza acquisita nel tempo con casi di disabilità specifica dal
gruppo docente della classe
Ø
l’equa distribuzione nei vari corsi dell’impegno per l’integrazione
Il Dirigente Scolastico, coadiuvato dal Responsabile delle attività finalizzate all’integrazione
degli alunni diversamente abili, provvede a:
•
assegnare i docenti di sostegno all’alunno diversamente abile e alla
classe in funzione dell’organico presente, previa accoglienza e conoscenza
del docente stesso
•
individuare le aule e gli spazi congruenti con le necessità dell’alunno
diversamente abile, tenuto conto di:
Ø
barriere architettoniche
Ø
territorialità e trasporto
Ø
offerta formativa del plesso
Ø
criteri di sicurezza
34 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
• prendere accordi per l’assegnazione degli assistenti educatori con gli
Enti Locali e le Cooperative, secondo criteri di opportunità educativa.
Presidia, infine, l’attuazione del processo di inclusione degli alunni con disabilità
specifiche di apprendimento (DSA) e gli alunni con bisogni educativi speciali (BES)
controllando i percorsi educativi e didattici e la documentazione prodotta.
IL G.L.H.- G.L.I.
Il Gruppo di Lavoro Handicap dell’Istituto Comprensivo ovvero Gruppo di Lavoro per
l'Inclusione (D.M. 27.12.2012) si avvale della presenza di operatori interessati e
competenti con funzioni di coordinamento nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti
per il sostegno, AEC, assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza
e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti
istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola), in modo da assicurare
all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento
intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle
classi.
La presenza del genitore, che potrebbe anche non essere il genitore di un alunno disabile,
garantisce una costante attenzione alle istanze delle famiglie portatrici di bisogni diversi
per quanto riguarda l’integrazione dei propri figli a scuola.
L’azione del gruppo può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo,
progettuale, valutativo e di consulenza
Competenze organizzative e di consulenza
§
Definizione del programma annuale del G.L.H.-G.L.I. e dei compiti dei referenti
d’Istituto
§
Definizione
delle
modalità
di
passaggio
e
di
accoglienza
degli
alunni
diversamente abili, con disabilità specifiche di apprendimento e con bisogni
educativi speciali
§
Determinazione delle modalità di conoscenza e accoglienza degli alunni
DA/DSA/BES
§
Definizione dell’accoglienza dei docenti di sostegno e degli assistenti educatori
§
Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere
anche in
funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole
§
Focus/confronto
sui
casi,
consulenza
strategie/metodologie di
gestione delle classi
35 - 140
e
supporto
ai
colleghi
sulle
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
§
Definizione dei percorsi di orientamento e dei progetti ponte
§
Pianificazione dei rapporti con gli operatori extrascolastici
§
Gestione e reperimento delle risorse materiali (sussidi, ausili tecnologici e
informatici, biblioteche specializzate e centri di documentazione)
Competenze di tipo progettuale e valutativo
§
Elaborazione e revisione del POF per l’Integrazione e proposta al Collegio dei
Docenti per le linee di coerenza formativa con il POF d’Istituto
§
Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti
gli
alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico
§
Determinazione di linee e criteri per tutte le fasi di costruzione del Piano
Educativo Individualizzato e del Piano Didattico Personalizzato
§
Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività dell’Istituto
§
Monitoraggio delle relazioni che intercorrono tra l’Istituto e il territorio
(Ente Locale, UONPIA, Associazioni,Cooperative)
IL RESPONSABILE DELL’AREA INTEGRAZIONE
L’Istituto
Comprensivo
si
è
dotato
di
una
struttura
organizzativa
nel
campo
dell’integrazione, allo scopo di garantire buone prassi, di dare supporto e presidiare tutte
le azioni dirette alla costruzione di PEI e PDP efficaci. A presidio del processo di
integrazione è nominato il responsabile delle attività finalizzate all’integrazione
degli
alunni
diversamente
abili,
degli
alunni
con
specifiche
disabilità
di
apprendimento e con bisogni educativi speciali, con il compito di:
Ø
organizzare gli incontri della Commissione per l’integrazione e/o GLH.
G.L.I. al fine di sviluppare la politica e la cultura della scuola per l’inclusione
delle diversità presenti;
Ø
proporre iniziative di aggiornamento specifiche organizzate sul territorio ai
docenti di sostegno, ai docenti curricolari e al personale ATA;
Ø
convocare e gestire gli incontri del gruppo disciplinare (GLHT) al fine di
coordinare l’azione didattica ed educativa dei docenti di sostegno
Ø
preparare l’accoglienza degli alunni in ingresso, dei nuovi docenti di sostegno e
degli assistenti educatori;
Ø
coordinare la progettazione dei Piani Educativi Individualizzati e dei Piani
Didattici Personalizzati degli alunni ed il controllo della loro attuazione nel
rispetto degli indirizzi che la scuola si è data;
Ø
coordinare le azioni di continuità/passaggio tra i diversi ordini scolastici
dell'Istituto e i Protocolli d’intesa in vista del pre-inserimento degli alunni
della scuola secondaria di 1° grado nelle scuole od enti di ordine e grado successivi
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
(questa azione è svolta in collaborazione con il responsabile per le attività di
orientamento)
Ø
lo svolgimento dell’azione di supporto per i docenti di sostegno nella pratica
quotidiana;
Ø
la proposta di acquisto di materiale specifico necessario per espletare al meglio la
funzione del docente di sostegno.
IL DIRETTORE DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI
Il Direttore dei Servizi Amministrativi sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi
generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione, svolgendo funzioni di
coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli
obiettivi assegnati.
Da quanto sopra si desume che il DSGA esercita un ruolo di coordinamento, di
raccolta di bisogni e di azioni di miglioramento per il benessere degli utenti e di chi
lavora nella scuola; a tutti questi “utenti” rivolge un’unica progettualità tesa anche a
supportare l’integrazione degli alunni diversamente abili, con difficoltà specifiche di
apprendimento e con bisogni speciali. Agisce, a tale proposito, in stretta collaborazione
con il dirigente scolastico nella predisposizione del programma annuale.
IL COLLABORATORE SCOLASTICO
Il profilo professionale che viene delineato dalla norma è su due livelli:
1. di mansioni ordinarie (pulizia, sorveglianza e accompagnamento)
2. di mansioni aggiuntive di assistenza alla persona, di cura dell’igiene personale e
di accompagnamento ai servizi igienici degli alunni diversamente abili e di pronto
soccorso.
Per l’alunno diversamente abile l’azione del collaboratore scolastico deve essere
programmata negli interventi previsti nei PEI dell’alunno, in quanto questa figura fa
parte della rete di sostegno che agisce con l’alunno all’interno dell’Istituto. Rispetto al
profilo delineato sopra:
1. fornisce assistenza di base all’alunno diversamente abile
Ø
accoglienza
Ø
cura della propria persona
Ø
accompagnamento
2. osserva e relaziona
3. cura la comunicazione e il comportamento
4. è di supporto in situazioni di emergenza
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Il
coinvolgimento
del
collaboratore
scolastico
nel
Piano
Educativo
Individualizzato dell’alunno disabile, diventa, quindi, una buona prassi che l’ Istituto
deve porre in essere per costruire una rete di sostegno anche per il lavoro quotidiano fuori
dalla classe e soprattutto in presenza di un affidamento di compiti specifici di cura alla
persona.
IL DOCENTE DI SOSTEGNO
E’ un docente della classe che interviene in contitolarità con i docenti curriculari
ed ha il compito di:
1. porsi come “operatore di rete” all’interno e all’esterno dell’Istituto Comprensivo e
gestire
i
rapporti
con
tutte
le
figure
che
ruotano
intorno
all’alunno
diversamente abile (docenti di classe, assistente educatore, collaboratori scolastici,
genitori, medici specialisti, operatori del territorio)
2. saper analizzare il contesto, la struttura e le risorse
3. sviluppare e affinare un lavoro di effettiva consulenza a favore della classe e dei
colleghi curricolari nell’adozione di metodologie individualizzanti e quindi dirette a
costruire un PEI per l’allievo diversamente abile.
4. garantire un reale supporto alla classe nell’assunzione di strategie e tecniche
pedagogiche-metodologiche-didattiche integrative alla didattica cosiddetta frontale
e se necessario sostitutiva ad essa.
5. promuovere il processo di inclusione dell’alunno nel gruppo-classe attraverso
corrette modalità relazionali mirate a facilitare percorsi integrativi e rapporti sociali
empatici
6. svolgere un ruolo “docente” riconosciuto da tutti gli alunni della classe
7. predisporre il progetto educativo - didattico per l’alunno diversamente abile
nel
contesto
della
programmazione
di
classe,
negoziare
la
sostenibilità
e
l’adeguatezza dell’offerta formativa e valutare l’opportunità di modificare il
contesto
8. conoscere e padroneggiare tutta la documentazione (Diagnosi Funzionale,
Profilo Dinamico Funzionale, Piano Educativo Individualizzato, Programmazione
Didattica Individuale/ Individualizzata/ Mista) contenuta nel Fascicolo Personale
9. saper costruire strumenti di verifica e di valutazione dell’alunno, del PEI e del
progetto di integrazione
10. richiedere
e
pianificare
la
calendarizzazione
di
regolari
incontri
di
aggiornamento sulla situazione dell’alunno con handicap, sui suoi progressi, sulla
38 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
sua
integrazione
in
classe
(programmazione)
rendicontando
le
tematiche
affrontate, le decisioni assunte e la ricaduta osservata
La frequente precarietà del posto, a volte anche in corso d’anno, porta spesso ad
un mancato rispetto dei compiti e dei criteri suddetti. In alcuni istituti sono
presenti
figure
di
riferimento
stabili
nel
tempo
che
rendono
possibile
l’accoglienza del nuovo docente di sostegno, un primo passaggio di informazioni
e la tenuta dei progetti per l’integrazione
IL DOCENTE CURRICOLARE
Partecipa con tutti i colleghi di classe alla predisposizione del Pian Educativo
Individualizzato dell’alunno diversamente abile e a quella del Piano Didattico
Personalizzato degli alunni con disabilità specifiche di apprendimento e con bisogni
educativi speciali
Collabora con il docente di sostegno, specificando obiettivi, metodologie, contenuti e
tipologie di verifica inerenti alla propria materia di insegnamento, adattati e adeguati alle
caratteristiche apprenditive e comportamentali dell’ alunno.
Guida e collabora con l’assistente educatore nel predisporre il lavoro con l’alunno in
classe.
Definisce con i colleghi forme e modi di preparazione e monitoraggio del rapporto della
classe con l’alunno DA/DSA/BES
Contribuisce a deliberare nelle sedi preposte gli interventi didattici ed educativi previsti
per la classe (visite, gite, seminari ecc.) garantendo la piena partecipazione dell’alunno nei
modi e nelle forme più consone alla sua situazione;
Predispone e raccoglie la documentazione del lavoro svolto per la trasmissione ai
colleghi delle classi successive, in collaborazione con l’insegnante di sostegno;
Mantiene i rapporti con la famiglia e con i Servizi del Territorio costruendo alleanze
e rapporti per la realizzazione e il controllo dell’ipotesi del progetto di vita dell’alunno, in
particolare per il progetto di orientamento nella scuola secondaria di 1° grado.
ASSISTENTE EDUCATORE
L’assunzione del compito da parte dell’assistente educatore comporta la disponibilità
a collaborare con il docente di sostegno e i docenti di classe in quanto responsabili
dell’apprendimento
dell’alunno
e
dell’organizzazione
delle
attività
svolte
anche
dall’assistente educatore.
E’ necessario che l’assistente educatore possegga competenze didattiche riferite ai
curricoli di ogni ordine di scuola dell’Istituto Comprensivo e competenze di valutazione
delle prestazioni attese dall’alunno. Agendo nel contesto classe e quindi in un contesto
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
relazionale, deve essere disponibile a curare le relazioni ed anche, se richiesto, alcuni
momenti didattici nei confronti della classe.
Deve saper valutare il lavoro svolto anche in relazione alle condizioni del contesto e
produrre una rendicontazione comprensiva di autovalutazione.
L’assistente educatore è figura snodo tra la scuola e la famiglia e l’extrascuola. Occorre
che ci sia sinergia tra l’assistente educatore e i docenti al fine di evitare frammentazioni,
diversificazioni e fraintendimenti che pregiudicano il lavoro fatto a scuola.
L’assistente è tenuto all’accompagnamento ad attività extrascolastiche deliberate
dall’équipe pedagogica e dal CdI, previ accordi presi con l’Ente Locale e le Cooperative.
8.3 Integrazione alunni stranieri
Gli alunni iscritti all’Istituto Comprensivo nel corrente anno scolastico e frequentanti i
plessi di Romano di L. e di Cortenuova sono 889. Gli alunni che fruiscono del servizio
mensa sono 568, gli alunni diversamente abili (D.A.) sono, complessivamente 28 e gli
alunni stranieri (S) 259 frequentanti l’Istituto Comprensivo, così ripartiti nei diversi Plessi
e gradi di Scuola:
Plesso scolastico
Scuola Secondaria “E. Fermi”
Scuola Primaria “G.B. Mottini”
Scuola Primaria “G. Riva”
Scuola dell’Infanzia “B. Munari”
TOTALE COMPLESSIVO I.C.
Classi/
sezioni
N°
alunni
mensa
DA
S
%S
11
14
8
7
40
247
314
145
183
889
50
268
67
183
568
08
6
8
6
28
52
117
35
55
259
21
37
25
30
29
Sulla base del quadro riassuntivo esposto, che evidenzia una presenza non omogenea di
studenti stranieri tra i diversi plessi con percentuali superiori a quanto indicato dalla C.M. 2
del 8 gennaio 2010, si sottolinea l’urgenza di adottare, con la collaborazione degli Enti
locali e le scuole del territorio, criteri volti a favorire un’ equa distribuzione degli alunni con
cittadinanza non italiana tra le scuole, i plessi e una ponderata assegnazione degli alunni
alle classi.
Si segnala inoltre la problematicità causata dalla mancata stabilità del numero di alunni
stranieri, soprattutto in entrata, nelle diverse classi dell’Istituto. L’ingresso di nuovi alunni
in corso d’anno, spesso privi di padronanza della lingua italiana, richiede l’attivazione di
interventi di alfabetizzazione per limitare la difficoltà di inserimento all’interno della classe
che può tradursi in un oggettivo fattore di rischio di parziale o totale insuccesso formativo
per gli alunni stessi ed essere di pregiudizio per la realizzazione di una offerta formativa
qualitativamente valida.
Gli interventi di alfabetizzazione sono affidati ai docenti in possesso di requisiti idonei. È
attiva la collaborazione con lo Sportello Stranieri di Bariano e con il servizio di mediazione
culturale Kinesis di Treviglio.
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Partendo da una mirata attenzione alle tematiche connesse all’educazione interculturale,
sono favorite l’accoglienza e l’inclusione degli alunni stranieri e delle loro famiglie. Per
questo la Scuola Primaria è stata riconosciuta scuola d’eccellenza dall’USR e ha partecipato
come scuola dell’innovazione didattica all’Expo del Capitale Umano (Milano marzo 2006).
L’iscrizione
Nella fase dell’iscrizione la famiglia può trovare a disposizione presso la Segreteria e sul
sito dell’Istituto la modulistica e alcune informazioni essenziali relative al funzionamento
della scuola, tradotte in alcune lingue comunitarie ed extracomunitarie. In seguito ci si può
avvalere del servizio di Mediazione culturale per raccogliere informazioni relative alla storia
e alla scolarità pregressa dell’alunno.
La classe
Per quanto riguarda la classe a cui assegnare l’alunno, viene seguito un protocollo di
accoglienza, che comunque privilegia l’età anagrafica come primo criterio da adottare, così
come richiesto dalla normativa (CM 205/90 e CM 5/94).
Nel caso in cui i genitori possano documentare la scolarità pregressa si tiene conto di
quest’ultima.
Quindi
alcune
prove
disciplinari
permettono
agli
insegnanti
di
stendere
una
programmazione individualizzata in favore dell’alunno per facilitare l’apprendimento.
Le risorse interne
Si sono individuate alcune risorse a disposizione dei docenti al fine di impostare l’attività
educativa – didattica rivolta all’alunno straniero:
-
la presenza nell’Istituto Comprensivo Fermi di un Referente Integrazione alunni
stranieri e di alcune insegnanti con specifiche competenze per l’insegnamento della
lingua italiana come lingua seconda e nel campo dell’educazione interculturale;
-
le ore eccedenti dei docenti della scuola Primaria vincolate da progetti di plesso e le ore
di completamento cattedra di docenti in servizio nella scuola secondaria di primo
grado;
-
la Commissione Integrazione degli alunni stranieri -Intercultura per individuare attività,
materiali e prospettive di lavoro condivisibili;
-
un’insegnante referente per il Volontariato e il Disagio promotrice de:
-
il Progetto “COSTRUIAMO SOLIDARIETA’ “ e “FIGLI DEL VENTO” in collaborazione con
la CARITAS diocesana.
-
il
Progetto
“BAMBINI
SENZA
CONFINI”
che
si
articola
in
quattro
progetti
complementari:
1. Attività di Mediazione culturale Istituti Scolastici di Romano di Lombardia, in
collaborazione con l’Ufficio di Piano di Zona, lo Sportello Stranieri e in rete con le
scuole dell’Ambito Territoriale 6. Prevede la presenza di una Referente e dei
41 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Mediatori Culturali (Cooperativa Kinesis di Treviglio) per promuovere l’integrazione
scolastica degli alunni stranieri, per favorire l’incontro tra scuola e famiglia, per far
acquisire una sensibilità interculturale, per promuovere iniziative di formazione;
2. il Progetto “Biancorossoverde” prevede incontri e laboratori volti alla conoscenza di
popoli e culture e alla promozione di una cittadinanza attiva;
3. il Progetto “Extrascuola” presso l’Oratorio Cappuccini prevede una collaborazione
con le associazioni CAF (semiconvitto, centro diurno, rete solidale di famiglie) e
“Solidarietà Scolastica” di Romano L. al fine di facilitare la costruzione di percorsi
personalizzati per minori in difficoltà e offrire la possibilità di pianificare interventi
che pongano attenzione alle situazioni di disagio sociale dei bambini (stranieri e
non) con bisogno di sostegno scolastico e supporto ai compiti. E’ attivato anche con
il sostegno dell’Assessorato ai Servizi Sociali di Romano di Lombardia.
4. Il Progetto “Alfabetizzazione a scuola ITALIANO L2” prevede che insegnanti
alfabetizzatori dell’Istituto, per alcune ore settimanali, conducano un intervento di
primo livello, che metta in grado gli alunni stranieri di acquisire le prime competenze
linguistiche. Si prevedono anche percorsi di alfabetizzazione di secondo livello, per
alunni di recente alfabetizzazione (Livelli A1-A2 CEFR) per saper interagire con
adulti e coetanei nell’ambiente scolastico (il progetto è finanziato anche con il fondo
ministeriale per scuole collocate in Aree a forte flusso immigratorio e che abbiano
predisposto progetti specifici volti a dare una precisa risposta ai problemi di
accoglienza e di inserimento degli alunni stranieri).
5. Studio guidato per l’acquisizione del cosiddetto “Italiano dello studio”
6. preparazione agli esami di Licenza Scuola Secondaria di primo grado.
-
il materiale librario e multimediale relativo all’insegnamento della lingua italiana ad
alunni stranieri, all’educazione interculturale, alla promozione di una serie di attività
finalizzate alla trasmissione e allo sviluppo delle prime nozioni sulla Costituzione e sulla
Cittadinanza attiva;
-
il Cdrom “Tutti uguali, tutti diversi: pari opportunità di informazione” dell’USR; il Cdrom
“L’integrazione degli alunni stranieri nel Circolo di Romano di Lombardia”.
Le risorse esterne
-
I
Progetti
di
extrascuola
per
la
valorizzazione
di
esperienze
educative
e
di
socializzazione, gestiti dal C.A.F. e dal Comune di Cortenuova, sono spazi che offrono
aggregazione educativa – ricreativa e supporto scolastico agli alunni. I volontari sono
coordinati da educatori professionali e volontari incaricati dalle Associazioni, che hanno
sede negli Oratori di Romano e Cortenuova;
-
il Progetto “Reti di solidarietà” che si prefigge di sostenere famiglie in difficoltà e di
individuare Famiglie risorsa;
42 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
-
lo Sportello Stranieri presso l’Istituto Comprensivo di Bariano che, oltre a fornire un
servizio
di
consulenza
rivolto
agli
insegnanti,
gestisce
attività
di
aggiornamento/formazione destinate al personale docente delle scuole di ogni ordine e
grado del nostro ambito territoriale e coordina il Servizio di Mediazione Culturale;
-
lo Sportello Caritas a Romano di Lombardia;
-
il Servizio Informativo per i cittadini stranieri;
-
l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Romano di Lombardia;
-
l’Azienda Solidalia;
-
l’Ufficio Tutela dei minori
L’approccio interculturale
Pur riconoscendo come fondamentale un intervento didattico che consenta all’alunno
straniero di apprendere la lingua italiana, si ritiene altrettanto importante lavorare anche
su aspetti meno tecnici e più culturali, riconoscendo il bambino straniero come portatore di
storie, abitudini, conoscenze, da rispettare e valorizzare. E’ per questo motivo che alcuni
insegnanti partecipano a specifiche iniziative di aggiornamento e che molti seguono una
programmazione volta a contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti di
persone e culture, avviando la formazione del cittadino dell’Europa e del mondo.
43 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
8.4 Protocollo di accoglienza dei bambini Neo Arrivati in Italia (NAI) 2014-2015
COSA FARE
Iscrizione
CHI SE NE
OCCUPA
Il personale di
Segreteria
MATERIALI
QUANDO
NECESSARI
- Modulistica bilingue Al momento
-Modulo per
dell’arrivo a scuola
l’iscrizione
- Regolamento
d’Istituto
Assegnazione alla classe
corrispondente per età
anagrafica o secondo
certificazione scolastica
pregressa
Dirigente
Scolastico
Assegnazione alla
sezione e comunicazione
alla Segreteria
Insegnanti
coinvolti
Colloquio tra i
docenti
Dopo l’assegnazione
alla classe
Test e prove per
accertare le competenze
dell’alunno
Insegnanti
dell’équipe
pedagogica
Test e prove allegati
al faldone verde
Durata massima una
settimana
Richiesta (alla referente) Insegnanti
del pacchetto di ore di
dell’équipe
alfabetizzazione o utilizzo pedagogica
delle ore di
alfabetizzazione fisse di
Plesso (dove possibile)
Eventuale richiesta (al
Dirigente) del pacchetto
ore di Plesso a
disposizione
Comunicazione
scritta o telefonica
All’arrivo in classe
Contattare il mediatore
culturale
Modulo di richiesta
da inviare alla
Referente
Nella prima
settimana dopo
l’assegnazione
Insegnanti
dell’équipe
pedagogica
Dopo l’iscrizione
Prove in lingua Madre
Presentazione del
Mediatore
bambino alla classe
culturale
Colloquio informativo con
la famiglia
Prove preparate dagli All’arrivo del
insegnanti di classe
Mediatore
tradotte in lingua
madre
Accoglienza dell’alunno
nella classe
- Giochi di
conoscenza
- Materiali bilingue
- Tutoring dei
compagni
La classe di
accoglienza
44 - 140
Dall’inserimento del
bambino
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8.5 Piano annuale per l’inclusività 2014/15
Il Collegio dei Docenti, quale comunità professionale, dedicherà specifica attenzione
all’effettiva inclusione di ogni alunno, e in particolare di coloro che manifestano bisogni
educativi
speciali
(BES)
e
necessitano
di
interventi
didattici
individualizzati
e/o
personalizzati, ivi includendo anche quegli studenti che manifestino difficoltà riconducibili
all’area dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale, come previsto dalla D.M.
27/12/12 sui BES e dalla successiva C.M. 8/13.
La comunità professionale assume, dunque, la consapevole responsabilità di coordinare in
modo collegiale ed organico l’offerta educativa e didattica, sia rispondendo all’esplicita
richiesta delle famiglie, sia individuando forme di intervento nella prassi educativa e
didattica, rendendo così l’inclusione elemento centrale e trasversale all’offerta formativa
complessiva. In tale ottica l’attenzione ai BES degli alunni si concretizza mediante la
personalizzazione (L.53/03)
-­‐
nell’insegnamento curricolare;
-­‐
nella gestione delle classi;
-­‐
nell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici;
-­‐
nelle relazioni tra docenti, alunni e famiglie;
-­‐
nel fissare criteri e procedure funzionali delle risorse professionali ed economiche a
disposizione dell’Istituto.
Assumendo la declinazione del modello ICF (International Classification of Functioning,
Disability and Health) adottato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’offerta
formativa dell’Istituto si focalizza sulla valorizzazione delle potenzialità di ciascun alunno
considerando i fattori di contesto personali ed ambientali. Ciò al fine di rendere il percorso
scolastico esperienza inclusiva per ciascuno, nel rispetto e nella valorizzazione delle
condizioni personali, all’interno della classe e/o del gruppo di appartenenza. In tale ottica,
quindi, specifica attenzione è riservata:
-­‐
agli studenti e alle studentesse con Diagnosi Funzionale e Certificazione rilasciata ai
sensi della Legge 104/92. Per questi studenti viene predisposta una programmazione
individualizzata (differenziata o su obiettivi minimi curricolari), che viene mediata dalla
presenza
del
docente
di
sostegno,
declinata
nell’apposito
Piano
Educativo
Individualizzato (PEI) e in rete con i soggetti operanti sul territorio sulla base della
Legge 328/2000;
-­‐
agli
studenti
e
alle
studentesse
con
certificazione
di
Disturbo
Specifico
di
Apprendimento (DSA). Per questi studenti si prevede la personalizzazione dei tempi e
delle modalità di apprendimento attraverso un Piano Didattico Personalizzato (PDP).
Piano nel quale, coerentemente con quanto previsto dalla Legge 170/2010, dal
Decreto Ministeriale 5669/2011 e dalle annesse Linee guida, sono definite le strategie
45 - 140
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metodologiche e didattiche, la messa in atto delle misure dispensative, di azioni
compensative e di appositi criteri di valutazione degli apprendimenti. Tali misure si
intendono estese anche agli alunni con certificazione di Disturbo da Deficit di
Attenzione e Iperattività (ADHD), con diagnosi di disturbi evolutivi specifici e con
funzionamento cognitivo limite;
-­‐
agli studenti e alle studentesse in situazione di difficoltà o svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, anche transitorio o momentaneo. In tal caso, sulla
base delle indicazioni dell’apposita Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e della Circolare
Ministeriale 8/2013, il consiglio di classe elabora, se necessario, un Piano Educativo
Personalizzato (PEP) per definire, monitorare e documentare idonee strategie di
intervento, criteri di valutazione degli apprendimenti e relativi livelli di competenza
attesi in uscita per il periodo di definizione del PEP (cfr. Linee orientative
circ_ATBG_MIUR 18-09-12)
La cura di questi interventi educativi presuppone da parte del Collegio dei Docenti:
-­‐
l'elaborazione di criteri e modalità per individuare gli alunni con BES (in attesa delle
Linee guida regionali in via di pubblicazione);
-­‐
la definizione dei concetti “essenziali” e “ minimi” di ogni disciplina di studio;
-­‐
la definizione degli impegni specifici di ogni docente della classe;
-­‐
la predisposizione di piani PEI, PDP, PEP strutturati in
a)
percorsi di apprendimento;
b) contenuti;
c)
obiettivi “essenziali1” e “minimi2” e criteri di valutazione in relazione a ciascuna
disciplina;
d) esplicitazione delle alleanze (famiglia e servizi territoriali) e relative modalità di
interazione;
-­‐
i processi di autovalutazione dei docenti coinvolti (modalità di rendicontazione al
CD).
Inoltre si definisce la trasformazione del GLH di Istituto, previsto ai sensi della Legge
104/1992, in Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI). GLI che, mantenendo la propria
identità plurirappresentativa, estenderà la sua competenza all’ambito dei BES, alla
valutazione del livello di inclusività della scuola attraverso l’elaborazione del Piano
Annuale dell’Inclusività (PAI). Il lavoro coordinato in rete, nell’ambito territoriale definito
dai Centri Territoriali di Supporto e dai Centri Territoriali per l’Inclusione, si realizzerà
attraverso incontri periodici di indirizzo.
1
I concetti “essenziali” disciplinari sono riconducibili agli obiettivi irrinunciabili di ciascuna disciplina per ciascun anno di corso 2
Il concetto di obiettivo “minimo” è riconducibile agli obiettivi più semplici di ciascuna disciplina che non sono direttamente riferibili a ciascun anno di corso, ma piuttosto alle possibilità di sviluppo cognitivo di una persona. 46 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
8.6 Istruzione domiciliare
Nella nostra scuola, in caso di necessità, si attiva il progetto Scuola in ospedale e
Istruzione domiciliare che organizza in modo sistematico gli interventi a favore dei ragazzi
ammalati.
“[…] l’intervento della scuola in ospedale, in stretta sinergia con quello sanitario, è parte
integrante del protocollo terapeutico, perché sostiene il ragazzo in un momento di grande
difficoltà, rafforzando la sua motivazione e alleviando il senso di smarrimento e di paura.”
(Circolare Ministeriale n. 24 del 25/03/2011)
Questo progetto intende tutelare i due diritti costituzionali alla salute e all’istruzione, e si
concretizza in un insieme di interventi didattici che si svolgono sia presso le strutture
ospedaliere, sia presso le abitazioni. Si propone di assicurare continuità al percorso
formativo e di facilitare il successivo rientro a scuola.
Il servizio di Istruzione domiciliare costituisce un ampliamento dell'offerta formativa Scuola
in Ospedale. Per accedere al servizio è necessaria sia la Certificazione sanitaria
ospedaliera, o dello specialista di struttura pubblica, che attesti la prevedibile assenza
dalle lezioni per periodi superiori ai 30 giorni anche senza soluzione di continuità, sia la
dichiarazione di disponibilità della famiglia dell’alunno a ricevere l’Istruzione domiciliare.
9. LA DIDATTICA
9.1 L’offerta formativa della Scuola dell’Infanzia
9.1.1 Obiettivi generali del processo formativo
Il se’ e l’altro - Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme
-
Sviluppare il senso dell’identita personale.
-
Sviluppare il senso di appartenenza alla famiglia e alla comunita.
-
Prendere consapevolezza dei propri diritti e doveri e di quelli altrui.
-
Sapersi
confrontare
con
adulti
e
coetanei
seguendo
precise
regole
di
comportamento.
Il corpo in movimento - Identita- autonomia- salute
-
Conoscere il proprio corpo e saperlo rappresentare.
-
Raggiungere una buona autonomia personale.
-
Acquisire coordinazione in giochi individuali e di gruppo.
-
Esercitare le potenzialita sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive
del corpo.
Linguaggi – Creatività – Espressione - Gestualità, arte, musica, multimedialità
-
Sviluppare interesse per la musica e l’arte.
47 - 140
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-
Sapersi esprimere attraverso molteplici linguaggi espressivi.
-
Saper scegliere materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare.
-
Esplorare le possibilita offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme
artistiche.
I discorsi e le parole - Comunicazione, lingua cultura
-
Sviluppare la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchire e precisare il
proprio lessico.
-
Riconoscere e comunicare emozioni e stati d’animo attraverso il linguaggio verbale.
-
Raccontare, inventare, ascoltare e comprendere narrazioni e storie.
-
Riconoscere, confrontare e sperimentare lingue diverse.
-
Formulare
ipotesi
sulla
lingua
scritta
e
sperimentare
le
prime
forme
di
comunicazione attraverso la scrittura anche utilizzando le tecnologie.
La conoscenza del mondo - Ordine, misura, spazio, tempo, natura
-
Raggruppare, ordinare, confrontare, valutare quantita secondo criteri diversi.
-
Sapersi orientare nello spazio e nel tempo.
-
Cogliere le trasformazioni naturali.
-
Esplorare, confrontare ipotesi, spiegazione, soluzioni e azioni per descrivere con un
-
linguaggio appropriato le osservazione e le esperienze.
Il Piano di lavoro annuale
Le unità di apprendimento, il piano dell’offerta formativa, il regolamento e l’opuscolo
informativo della scuola dell’infanzia sono esposti nella bacheca centrale.
La documentazione delle esperienze
La documentazione delle esperienze viene effettuata oltre che attraverso le produzioni
stesse dei bambini, anche attraverso verbalizzazioni, fotografie, e talvolta attraverso
riprese filmate.
Gli spazi all’interno delle singole aule sono articolati in “angoli” ovvero spazi delimitati e
fortemente caratterizzati che permettono al bambino di giocare liberamente con materiale
organizzato e pensato per offrire una molteplicità di stimoli e rispondere ai suoi bisogni.
Ecco a titolo esemplificativo alcuni angoli presenti nelle singole sezioni:
-
angolo costruzioni
-
angolo morbido
-
angolo pittura
-
angolo “casetta “
-
angolo manipolazione
-
spazio computer
48 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
I tempi della giornata educativa sono suddivisi e come segue:
Modalità di
svolgimento delle
attività
Partecipanti
Attività
In occasione di spettacoli, feste o
eventi particolari
In alcuni momenti della giornata,
per attività di routine, canti, giochi
conversazioni
Attività organizzate con la
partecipazione diretta
dell’insegnante
In grande gruppo
I bambini di tutta la scuola
I bambini della sezione
Piccolo gruppo
omogeneo per età
I bambini di un’età specifica
Individuale
Il singolo bambino
Giochi individuali, momenti di relax
Libere
aggregazioni
Piccoli gruppi di bambini che
intraprendono un gioco insieme
Giochi negli “angoli”
Ecco a titolo esemplificativo una giornata educativa “tipo”:
MATTINO
8.00/ 9.00
accoglienza
9.00/10.00
Gioco negli angoli
della sezione
Rituali: incarichi,
presenze,
consumo frutta
10.00/11.30
Attività
programmata per
gruppi
POMERIGGIO
13.00/13.45 13.45/14.45 14.45/15.15
Gioco in salone Attività in
Gioco negli
o negli angoli
sezione
angoli
della sezione
11.30/12.00
Routine di
preparazione al
pranzo
15.15/15.30
riordino
12.00/13.00
pranzo
15.30/15.45
Routine di
preparazione
all’uscita
15.45/16.00
uscita
9.2 L’offerta formativa della Scuola Primaria
9.2.1 Obiettivi generali del processo formativo
“La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come
primo esercizio dei diritti costituzionali … Si pone come scuola formativa che,
attraverso gli alfabeti delle discipline, permette di esercitare differenti stili
cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e
critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i
livelli, da quello locale a quello europeo.” (da “Indicazioni per il Curricolo” settembre
2012)
Nella nostra Scuola il percorso didattico si articola a partire dai campi di esperienza della
Scuola dell’Infanzia per condurre gli alunni ad apprendere i modi di operare che
caratterizzano le singole discipline. La scuola predispone il curricolo, all’interno del Piano
dell’Offerta Formativa, nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle
competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Indicazioni Ministeriali.
49 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
9.2.2 Curricolo obbligatorio
§
Il curricolo nella scuola del primo ciclo si articola attraverso le discipline. Pertanto la
progettazione didattica promuove l’organizzazione degli apprendimenti in maniera
progressivamente orientata ai saperi disciplinari.
§
I docenti dell’équipe organizzano al loro interno, con criteri di flessibilità, le attività e gli
insegnamenti disciplinari al fine del conseguimento degli Obiettivi Formativi definiti
nella Programmazione didattica annuale.
§
Il criterio della flessibilità consente che, nella gestione delle attività, i tempi destinati
alle discipline possano essere utilizzati funzionalmente. In previsione di particolari
attività programmate si possono prevedere attività didattiche modulari concentrando in
un determinato periodo dell'anno le ore delle discipline definite dal curricolo scolastico.
§
Permangono i vincoli relativi alle ore da destinare all’insegnamento della religione
cattolica e della lingua inglese.
§
Le ore di insegnamento della lingua inglese possono essere ripartite con le seguenti
modalità: nelle classi 2^ 1+1; nelle classi 3^- 4^- 5^ 1+1+1 - 2+1 - 1 ½ + 1 ½.
§
Nell’ambito del monte ore obbligatorio di 30 ore settimanali, in modo trasversale alle
discipline e attraverso le discipline stesse, si attuano interventi didattici di Educazione
alla Cittadinanza e Costituzione intesa come aiuto alla crescita della persona, al
rispetto degli altri e dell’ambiente.
Curricolo (monte ore settimanale delle discipline)
DISCIPLINE
Religione Cattolica
Italiano
Inglese
Storia
Geografia
Matematica
Scienze naturali e
sperimentali
Tecnologia
Musica
Arte e Immagine
Corpo movimento sport
Laboratori disciplinari
Totale orario settimanale
1a
CLASSE
2a
CLASSE
3a
CLASSE
2
8
1
2
2
6
1
ore
ore
ora
ore
ore
ore
ora
2
6
2
2
2
6
2
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
2
6
3
2
2
6
2
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
1
1
1
2
3
ora
ora
ora
ore
ore
1 ora
1 ora
1 ora
2 ore
3ore
1
1
1
2
2
ora
ora
ora
ore
ore
30 ore
30 ore
9.2.3 Attività laboratoriali
Le attività laboratoriali sono così organizzate:
50 - 140
30 ore
4a
CLASSE
2
6
3
2
2
6
2
5a
CLASSE
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
2
6
3
2
2
6
2
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
1 ora
1 ora
1 ora
2 ore
2 ore
1
1
1
2
2
ora
ora
ora
ore
ore
30 ore
30 ore
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
§
La durata è annuale e si prevede al loro interno l’attuazione di attività collegate alle
aree disciplinari, concordate da ogni equipe, e attività progettuali trasversali deliberate
dal Collegio dei Docenti.
§
Le attività possono essere organizzate per l’intera classe, per gruppi di alunni della
stessa classe, per classi parallele, per gruppi di alunni provenienti da classi diverse.
§
L’organizzazione di tali attività è di competenza dei docenti dell’équipe pedagogica, nel
rispetto dei seguenti criteri, definiti a livello collegiale:
1.
la collocazione delle attività deve essere funzionale all’orario di ogni singola
classe e dei contenuti previsti e può avvenire anche in orario pomeridiano;
2.
§
possono essere accorpate 2 ore nella stessa giornata;
Per lo svolgimento di alcune attività, le istituzioni scolastiche possono stipulare, nei
limiti delle risorse economiche disponibili, contratti di prestazione d’opera con esperti
esterni.
§
All’inizio dell’anno scolastico, ogni équipe è tenuta a informare chiaramente le famiglie
circa i contenuti e le modalità organizzative delle attività didattiche e di arricchimento
dell’offerta formativa.
9.3 L’offerta formativa della scuola secondaria di I grado
9.3.1 Premessa
L’attività didattica e il conseguimento degli obiettivi previsti dai Programmi Ministeriali e
dal Piano dell’Offerta Formativa sono regolamentati da precisi criteri e modalità. Le
responsabilità relative alla programmazione didattica spettano:
§
al Dirigente Scolastico che individua i Coordinatori e i Segretari dei Consigli di Classe,
convoca le riunioni dei gruppi disciplinari e dei Consigli di Classe, verifica e approva le
programmazioni, controlla l’adeguato svolgimento delle attività programmate;
§
al Collegio Docenti che elabora e approva il POFe fissa il quadro di riferimento per la
programmazione delle attività didattiche e adotta i libri di testo;
§
ai Gruppi disciplinari che definiscono gli obiettivi per la singola disciplina, programmano
le linee generali dell’attività didattica relativa alla disciplina, propongono le adozioni dei
libri di testo;
§
al Consiglio di Classe che definisce la situazione di partenza della classe, definisce i
percorsi individualizzati d’apprendimento con particolari riferimenti ai casi di svantaggio
e a quelli che richiedono attività di potenziamento, stabilisce le modalità per assicurare
l’integrazione degli alunni disabili e degli alunni extracomunitari, definisce per ciascun
alunno i Risultati Attesi che verifica, confermandoli o riformulandoli alla fine del primo
quadrimestre, approva progetti ed eventuali interventi di esperti, stabilisce visite,
51 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
viaggi d’istruzione, partecipazioni a rappresentazioni teatrali, cinematografiche, mostre,
manifestazioni sportive e culturali; propone eventuali scambi con l’estero.
§
al singolo docente tenendo presenti il Piano dell’Offerta Formativa e il Piano di Lavoro
dei vari Consigli di Classe, elabora, per ciascuna delle classi di insegnamento, il Piano
di lavoro individuale che contiene:
-
la situazione di partenza della classe in relazione alle conoscenze e alle abilità
disciplinari possedute da ciascun alunno;
la successione dei moduli disciplinari organizzati in unità didattiche;
la tipologia delle verifiche da utilizzare.
Le prove di verifica sono costruite per controllare il livello di acquisizione degli obiettivi
operativi presenti in ciascuna unità di apprendimento.
I criteri di valutazione delle prove di verifica utilizzate devono tener conto delle indicazioni
contenute nel sistema di valutazione d’Istituto.
Periodicamente ciascun insegnante analizza i risultati ottenuti e valuta il grado di
attuazione del proprio Piano di Lavoro.
Tali risultanze sono discusse nelle riunioni dei Consigli di Classe, allo scopo di prevenire o
gestire eventuali situazioni di criticità, anomalie o imprevisti che impediscono l’attuazione
di quanto pianificato. Alla fine di ogni Consiglio di Classe, il Coordinatore segnala al
Dirigente Scolastico l’esito della discussione.
Al termine dell’anno scolastico, entro la data fissata dal Dirigente Scolastico, ogni
insegnante consegna al Coordinatore di classe i programmi effettivamente svolti e le
eventuali osservazioni sulla realizzazione del Piano di Lavoro del Consiglio di Classe.
Tali documenti servono come base per una migliore pianificazione dell’attività didattica
dell’anno successivo, coerentemente con le logiche del miglioramento continuo e come
documento di riferimento per gli eventuali nuovi docenti della classe.
Le indicazioni per lo svolgimento dell’attività didattica ed educativa, le modalità di
conduzione della classe e le procedure per affrontare casi di indisciplina verranno
comunicate ai nuovi docenti in entrata nell’IC mediante un apposito fascicolo.
9.3.2 Curricolo obbligatorio
Il decreto ministeriale n. 37 del 26 marzo 2009, trasmesso con la già richiamata C.M. 38
del 2 aprile 2009, ha ridefinito, in ossequio a quanto previsto dal Regolamento sul primo
ciclo, il quadro orario settimanale delle discipline della scuola secondaria di I grado,
tenendo conto dei nuovi piani di studio, secondo il seguente modello per il tempo normale:
52 - 140
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Discipline
Italiano, storia, geografia
Matematica e scienze
Tecnologia
Inglese
2° lingua comunitaria
Arte e immagine
Musica
Scienze motorie e sportive
Religione
Attività di approfondimento materie letterarie
Totale orario settimanale
I classe
9
6
2
3
2
2
2
2
1
1
30
II classe
9
6
2
3
2
2
2
2
1
1
30
III classe
9
6
2
3
2
2
2
2
1
1
30
L’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” è inserito nell’area disciplinare storicogeografico
Nelle classi a tempo prolungato il quadro orario è il seguente:
Discipline
Italiano, storia, geografia
Matematica e scienze
Tecnologia
Inglese
2° lingua comunitaria
Arte e immagine
Musica
Scienze motorie e sportive
Religione
Attività di cittadinanza e costituzione
Totale orario settimanale
I classe
13
6
2
3
2
2
2
2
1
1
34
II classe
13
6
2
3
2
2
2
2
1
1
34
III classe
13
6
2
3
2
2
2
2
1
1
34
10. PROGETTAZIONE
10.1 Criteri progettuali
Nell’ambito degli indirizzi generali stabiliti dal Consiglio di Istituto, sentite le proposte dei
Docenti Referenti e delle Funzioni Strumentali, visto l’orientamento espresso dagli
insegnanti, il Collegio dei Docenti delibera il Piano Progettuale 2014- 2015 al fine di
arricchire e ampliare l’offerta formativa delle scuole dell’Istituto.
I progetti sono distinti nei tre ordini di scuola.
L’attuazione dei progetti è vincolata allo stanziamento e al reperimento delle necessarie
risorse economiche.
Il reperimento degli esperti esterni avviene attraverso apposita procedura come da
Regolamento dell’Istituto.
Tutte le attività svolte in orario extrascolastico, previste dal POF e per l’attuazione dei
progetti, sono considerate estensione dell’attività didattica.
53 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Gli spazi di autonomia progettuale non devono fornire occasione per scelte arbitrarie e
casuali, ma sono decisivi per promuovere la qualità dell’offerta formativa, l’uso delle
risorse, la convergenza e l’unitarietà degli interventi.
La progettazione deve avere le seguenti caratteristiche:
-
elaborazione nell’ambito del progetto d’Istituto;
-
definizione di percorsi didattici rapportati allo sviluppo psicologico e cognitivo degli
alunni;
-
verifica e valutazione degli aspetti metodologici e didattici.
I progetti sono predisposti da:
-
Docenti
-
Collegio dei Docenti
Essi sono deliberati:
-
per la parte formativa e didattica dal Collegio dei Docenti
-
per la parte finanziaria (quando necessaria) dal Consiglio di Istituto
Nell’ambito del CdD possono essere costituiti gruppi di lavoro per la progettazione e il
monitoraggio delle iniziative con la possibilità di coinvolgere nella valutazione dell’efficacia
tutte le componenti scolastiche.
Criteri da adottare per la stesura di un progetto
1.
Coerenza didattica con le finalità del Piano dell’offerta Formativa.
2.
Attuazione del progetto nel quadro di una equilibrata, trasparente e mirata
distribuzione finanziaria.
3.
Quando il progetto prevede un contributo economico da parte della famiglia, la sua
attivazione è subordinata all’adesione totale degli alunni della classe.
4.
Previsione all’interno del progetto di attività di formazione e aggiornamento per i
docenti.
5.
Coinvolgimento del territorio, sia nella dimensione istituzionale, sia in quella sociale e
culturale.
6.
Attuazione in linea prioritaria di Progetti Istituto secondo diverse modalità (bienni,
classi parallele o in verticale).
7.
I progetti di Plesso sono da considerarsi risorse importanti in quanto progetti –pilota
finalizzati
alla
sperimentazione
e
all’innovazione
metodologica,
nonché
alla
valorizzazione del territorio.
8.
In
base
alle
risorse
economiche
disponibili
prioritariamente progetti attuati in orario scolastico.
9.
Consulenza di operatori esterni alla scuola.
54 - 140
si
ritiene
preferibile
finanziare
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
10.2 Documentazione dei Progetti
Agli atti della Scuola sono depositate le seguenti Schede progettuali:
-
Scheda descrittiva del progetto
-
Scheda finanziaria (quando prevista)
-
Documentazione allegata
-
Scheda di verifica e valutazione (da compilare al termine dell’attuazione del
progetto).
La documentazione è a disposizione di chiunque voglia conoscere in modo analitico
l’articolazione dei Progetti.
11. LA FORMAZIONE
I docenti partecipano periodicamente a corsi promossi durante l’anno scolastico da diversi
Enti accreditati del Territorio in un’ottica di formazione continua.
L’Istituto Comprensivo è stato individuato come sede per l’attuazione del Progetto
Transizioni “Percorso Comunità” promosso dall’Azienda Solidalia, che ha finanziato
l’intervento, e proposto in collaborazione con gli Istituti scolastici dell’Ambito Territoriale e
con Sintema s.r.l. di Bergamo. L’itinerario formativo dei docenti si articola in diversi moduli
di lavoro tra loro correlati, prevede momenti di formazione e accompagnamento dei
docenti, finalizzati a proporre all’interno delle classi percorsi didattico-formativi che
sviluppano le condizioni per stare bene in classe e a scuola e per apprendere in gruppo in
modo efficace.
Per ottemperare alla normativa relativa alla Sicurezza degli istituti scolastici, tutto il
personale della scuola partecipa alla formazione organizzata per tale finalità
12. LA VALUTAZIONE
12.1 Valutazione degli alunni
La valutazione è uno degli elementi pedagogici fondamentali delle programmazioni
didattiche, senza il quale non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli
obiettivi da raggiungere durante la sua permanenza a scuola.
Nello specifico la valutazione degli alunni si colloca nell’assetto culturale, educativo ed
organizzativo della scuola primaria delineato dai programmi e dagli ordinamenti vigenti e
si fonda su criteri di corresponsabilità, coerenza e trasparenza. Essa si esplica in rapporto
funzionale e dinamico con l’attività di progettazione e assume carattere formativo ed
orientativo in quanto concorre ad adeguare il percorso didattico alle esigenze degli alunni,
muovendo
dalla
sua
conoscenza,
considerando
concludendosi con la valutazione complessiva.
55 - 140
gli
apprendimenti
conseguiti
e
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Può essere definita come il confronto tra gli obiettivi prefissi (ciò che si vuole ottenere
dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è ottenuto dallo stesso alunno). Tra questi
vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la capacità di
trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità di interagire e di
tradurre le conoscenze e le abilità in comportamenti razionali (saper essere). Seguendo
questo schema si potrebbe suddividere il processo di valutazione in tre diversi momenti:
A.
la valutazione diagnostica o iniziale
Serve a individuare, attraverso la somministrazione di prove d’ingresso, il livello di
partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti ed a predisporre
eventuali attività di recupero. Accerta anche, attraverso la compilazione di questionari
motivazionali e socioculturali, le caratteristiche e le attitudini degli alunni, utili per la
progettazione delle attività scolastiche e extrascolastiche.
B.
È
la valutazione formativa o in itinere
finalizzata
a
cogliere,
informazioni
analitiche
e
continue
sul
processo
di
apprendimento. Dovrebbe inoltre abituare gli studenti all’autovalutazione e fornire ai
docenti indicazioni per attivare eventuali interventi correttivi all’azione didattica e/o
predisporre interventi di rinforzo/recupero. Non deve prevedere nessuna forma di
classificazione del profitto degli studenti. Non è pertanto selettiva in senso negativo, ma
in senso propositivo e compensativo.
C.
la valutazione sommativa o complessiva o finale.
Consente un giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un
determinato periodo di tempo o al termine dell’anno scolastico.
D. la valutazione orientativa
Favorisce un’accurata conoscenza di sé in vista delle scelte future.
Scuola dell’Infanzia
Nella scuola dell’infanzia, grazie all’osservazione occasionale e sistematica dei bambini e la
conseguente documentazione della loro attività, le insegnanti, al termine di ogni anno
scolastico, compilano per ciascuno di loro un fascicolo che raggruppa le competenze man
mano acquisite ed in particolare:
•
una descrizione accurata dei percorsi seguiti e dei progressi educativi raggiunti;
•
una documentazione regolare e significativa, attraverso elaborati (richiesti e
spontanei) dell’alunno, oppure schede o lavori individuali o di gruppo, che offra
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indicazioni
di
orientamento
fondate
sulle
risorse,
i
modi
e
i
tempi
dell’apprendimento, gli interessi, le attitudini e le aspirazioni personali.
L’osservazione è finalizzata alla comprensione e all'interpretazione dei comportamenti, nel
tentativo di contestualizzarli e analizzarli nei loro significati.
All’interno di questo fascicolo i livelli raggiunti da ciascuno sono descritti più che misurati e
vengono compresi più che giudicati. Compito della scuola dell’infanzia è, infatti, identificare
processi aperti da promuovere, sostenere e rafforzare e consentire ad ogni allievo di dare
il meglio delle proprie capacità nelle diverse situazioni. Questo permette di cogliere e
valutare le loro esigenze, di riequilibrare via via le proposte educative in base alla qualità e
alla quantità delle loro risposte, di condividerle con le loro famiglie e, nel passaggio alla
scuola primaria, comunicarle alle future insegnati.
Al termine della frequenza della scuola dell’infanzia, una copia è consegnata ai genitori e
una alle insegnanti della scuola primaria di iscrizione. Il documento si chiama “Il percorso
nella Scuola dell’infanzia” e, nello specifico, è costituito dalle seguenti parti:
•
storia personale: tematiche, progetti, laboratori, uscite didattiche;
•
obiettivi formativi raggiunti nelle aree di apprendimento;
•
i profili dei tre anni di frequenza.
Scuola Primaria
La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente,
nella sua dimensione individuale e collegiale, nonché dell’autonomia didattica delle
istituzioni scolastiche.
Ha per oggetto il processo di apprendimento, condivide con gli alunni i traguardi e li
aiuta a riconoscere gli obiettivi da raggiungere, si concentra sul lavoro e non sulla persona
e dà indicazioni ai docenti sui punti di forza e di debolezza dell’alunno.
E’ un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni didattiche, in quanto
permette di seguire i progressi dell’alunno rispetto alle conoscenze e alle abilità da
acquisire.
Le conoscenze riguardano i contenuti disciplinari e le abilità, il saper applicare le
conoscenze per fornire prestazioni e risolvere problemi. A ciascun alunno si chiede di
mettere in gioco le proprie capacità per trasformare le conoscenze e le abilità insegnate in
competenze comunicative e comportamenti razionali.
VALUTARE QUANDO
Il processo di valutazione consta di tre momenti:
valutazione diagnostica o iniziale che serve ad individuare il livello di partenza degli
alunni, ad accertare il possesso dei prerequisiti,
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valutazione formativa o in itinere è finalizzata a cogliere informazioni analitiche e
continue sul processo di apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da parte degli
studenti e fornisce ai docenti indicazioni per attivare eventuali correttivi all’ azione
didattica o predisporre interventi di recupero e rinforzo,
valutazione sommativa o finale che si effettua alla fine del quadrimestre, a fine anno,
al termine dell’intervento formativo, serve per accertare in che misura sono stati raggiunti
gli obiettivi, ed esprimere un giudizio sul livello di maturazione dell’alunno, tenendo conto
sia delle condizioni di partenza sia dei traguardi attesi.
VALUTARE COME
Ciò che viene tradizionalmente indicato come “valutazione” comprende tre operazioni
distinte, l’una discendente dall’altra:
1. la misurazione (le prove di fine quadrimestre vengono “pesate” con parametri
oggettivi) per assumere dati e attribuire un voto
2. la verifica (si accerta lo scarto tra i risultati attesi e i risultati ottenuti) per le azioni
di recupero
3. la valutazione che tiene conto del complesso dei fattori che determinano un
percorso/processo di apprendimento: situazione di partenza, impegno, interesse,
partecipazione.
Le prove di verifica oggettive prevedono i seguenti esercizi:
1.
2.
3.
4.
5.
Vero/falso
Abbinamenti
Completamenti
Risposte a scelta multipla
Brevi risposte aperte
Le prove di verifica semi strutturate prevedono:
1. Comprensione di un testo
2. Produzione di un testo
3. Risoluzione di un problema
Al fine di ottenere omogeneità nelle valutazioni disciplinari, di rendere trasparente l’azione
valutativa della scuola e di avviare gli alunni alla consapevolezza del significato attribuito
al voto espresso in decimi, i docenti concordano ed esplicitano in forma scritta, attraverso
griglie di misurazione predisposte per le singole discipline, i criteri di valutazione in base
a indicatori e descrittori condivisi.
I parametri di misurazione per l’attribuzione del voto sono i seguenti:
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BANDA
0-55
56-65
66-75
76-85
86-94
95-100
VOTO
5
6
7
8
9
10
Per quanto riguarda il comportamento, l’insegnamento della Religione Cattolica o attività
alternative e le attività opzionali, sarà attribuito collegialmente il giudizio (Ottimo, Distinto,
Buono, Sufficiente, Non Sufficiente) in sede di scrutinio, senza valutazione numerica.
Inoltre si procederà alla rilevazione degli apprendimenti degli studenti, secondo quanto
disposto
dal
Servizio
Nazionale
di
Valutazione
INVALSI.
La
rilevazione
riguarda
obbligatoriamente tutti gli alunni della seconda e quinta classe delle scuole primarie.
Pertanto nel mese a tutti gli alunni delle suddette classi dell’Istituto Comprensivo saranno
somministrate
apprendimenti
delle
in
prove
italiano
definite
e
a
livello
matematica.
nazionale
per
L’organizzazione
la
valutazione
delle
degli
procedure
di
somministrazione delle prove e di restituzione dei dati all’INVALSI è stata affidata ad
un’apposita Commissione di Istituto.
Scuola Secondaria di primo grado
Il sistema di valutazione è lo strumento con cui viene regolato l’andamento del processo di
insegnamento-apprendimento.
Esso assume rilevanza per il singolo docente, per ciascun alunno e per ogni Consiglio di
classe. Infatti permette a ciascun docente di valutare l’efficacia dei propri interventi e di
organizzare, se necessario, azioni di rinforzo o la ri-progettazione degli stessi. Consente al
Consiglio di classe di valutare l’andamento di attuazione del Piano di lavoro concordato e di
formulare, alla fine di ciascun quadrimestre, il giudizio globale per ogni alunno.
Fa capire a ciascun alunno come si pone in relazione a ciò che ogni singolo docente ed il
Consiglio di classe si attendono relativamente all’acquisizione di conoscenze, abilità,
metodo di lavoro, strategie di studio e comportamenti.
Il sistema di valutazione si snoda attraverso le seguenti tre fasi:
1 controllo - misurazione dei risultati ottenuti;
2 verifica - quantificazione dello scarto tra risultati ottenuti e risultati attesi prefissati;
3 valutazione - quantificazione dello scarto tra dati verificati e potenzialità dell’alunno.
Fase 1 - controllo
Tale fase implica sempre un’analisi quantitativa. Si misurano i risultati ottenuti facendo
riferimento alla scala di misurazione 1-100 con soglia di accettabilità pari a 56 e
trasformati in scala 1-10. Più precisamente si ha:
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scala di misurazione voto
1-10 = 1
11-20 = 2
21-30 = 3
31-45 = 4
46-55 = 5
56-69 = 6
70-79 = 7
80-89 = 8
90-94 = 9
95-100 = 10
L’insegnante, che ha concluso un segmento (unità di apprendimento) del processo di
insegnamento-apprendimento vaglia il conseguimento o meno da parte dei suoi alunni
degli obiettivi operativi che si prefiggeva di far loro acquisire. Controlla e misura come
ciascuno di essi si colloca rispetto alla prefissata soglia di accettabilità. Nel fare ciò il
docente ricava dati anche per la fase successiva, quella della verifica, in quanto ha
collegato ciascun dei suoi obiettivi operativi agli obiettivi in cui ha declinato i propri criteri
disciplinari contenuti nelle schede di valutazione.Tutte le prove di verifica, le interrogazioni
e le esercitazioni sono quindi strumenti di controllo e allo stesso tempo fornitrici di dati per
poter effettuare, in modo più oggettivo possibile, una verifica del lavoro svolto.
Fase 2 - verifica
Questa fase del sistema di valutazione richiede al docente di determinare, per ciascuno dei
suoi alunni, qual è lo scarto esistente tra gli obiettivi disciplinari per lui prefissati ed i
risultati ottenuti nell’arco di un quadrimestre.
Il docente, utilizzando i dati registrati in scala 1-100 nelle fasi di controllo e per ciascun
obiettivo dei propri criteri disciplinari, determina un unico valore numerico che gli consente
di formulare, per ciascun alunno, una valutazione complessiva espressa in scala 1-10
relativa alla propria disciplina.
In tal modo, poiché gli obiettivi dei criteri sono anche collegati alle varie abilità complesse,
si ottengono dati per verificare lo stato di acquisizione di queste ultime.
Fase 3 - valutazione
In questa fase viene considerato lo sviluppo della situazione iniziale nella sua globalità. Ciò
che si è ipotizzato in partenza, e si è controllato e verificato attraverso le acquisizioni
disciplinari, viene adesso valutato a seconda delle modalità con cui l’alunno ha operato, in
base alle sue potenzialità ed in base a ciò che da lui il Consiglio di classe si aspettava.
Entra in gioco il livello di acquisizione delle abilità complesse ed anche la valutazione dei
comportamenti tenuti dall’alunno, dei metodi e delle strategie dallo stesso utilizzate con
dati acquisiti dalle osservazioni sistematiche. Il Consiglio di classe, formulando il giudizio
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globale, decide, se si tratta del primo quadrimestre, come proseguire l’attività, oppure,
trattandosi di secondo quadrimestre, se promuovere o meno alla classe successiva.
Gestione Prove Scritte e/o Pratiche
Nella fase iniziale di ciascun intervento didattico, il Docente comunica alla classe la
tipologia di prova che intende utilizzare per sottoporre a verifica il livello di acquisizione
degli obiettivi, dei contenuti e delle abilità richieste dall’unità di apprendimento o dal
modulo che sta per essere svolto.
L’insegnante predispone la prova di verifica definendone a priori:
-
la tipologia;
-
gli obiettivi, che devono far riferimento agli obiettivi operativi fissati nell’unità di
apprendimento o nel modulo;
-
gli argomenti;
-
i criteri di valutazione.
L’insegnante entro 10 giorni dall’effettuazione della prova comunica alla classe i risultati,
distribuisce la prova agli alunni procedendo ad una correzione collegiale della stessa
affinché essi possano rendersi conto di eventuali errori.
Ciascuna prova è valutata in relazione ai singoli criteri disciplinari sottoposti a verifica
(scala 1-100). Per facilitare alla famiglia la lettura dell’esito complessivo della prova, il
docente riassumerà, la valutazione in scala 1-100 e nel suo corrispondente 1-10.
I risultati della prova devono essere trascritti e controfirmati dal docente sull’elaborato
dell’alunno. Gli stessi sono riportati sul registro personale del docente, nell’apposito spazio
riservato ad accogliere, per ciascun criterio, le valutazioni periodiche degli alunni.
Le prove scritte consegnate all’alunno, devono essere riconsegnate al docente nei tempi
dallo stesso indicati e saranno archiviate in appositi locali per almeno un anno.
Gestione Prove orali
Nella fase iniziale di ciascun intervento didattico, il Docente comunica alla classe, i
contenuti che saranno oggetto di interrogazione e gli obiettivi che si intendono verificare.
Il docente procede alla valutazione, comunica il risultato all’allievo e lo fa trascrivere nello
spazio delle comunicazioni scuola-famiglia controfirmandone l’esito.
Il consiglio di classe valuta l’efficacia dell’azione svolta ed individua eventuali azioni
correttive comprese quelle destinate ad attività di sostegno e potenziamento di singoli
alunni.
L’esito
della
valutazione
periodica
del
Consiglio
di
classe
viene
comunicato
ai
Rappresentanti dei Genitori eletti in seno al Consiglio medesimo. Il Coordinatore del
Consiglio ha la responsabilità di rendere esecutive le deliberazioni adottate.
Nella fase iniziale dell’anno scolastico, entro la prima settimana del mese di novembre, il
Consiglio di classe formula, per ciascun alunno della classe, i Risultati Attesi (All.3) che
sostanziano il contratto formativo che la Scuola stipula con le Famiglie.
61 - 140
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I Risultati Attesi possono essere riformulati dal Consiglio di classe nel corso del primo
consiglio di classe del secondo quadrimestre. Essi sono consegnati in forma scritta ai
Genitori degli alunni dal Coordinatore di classe.
I Consigli delle classe terze provvedono entro il mese di dicembre a formulare, per ciascun
alunno, un giudizio orientativo che sarà consegnato in forma scritta (All.4) alle Famiglie.
A conclusione dell’esame di licenza ogni consiglio di classe appronta, per ciascun alunno, la
certificazione delle competenze disciplinari acquisite. (All. 15)
La valutazione quadrimestrale
Su deliberazione del Collegio dei Docenti l’anno scolastico è suddiviso in due quadrimestri.
Al corretto svolgimento degli scrutini quadrimestrali concorrono il Dirigente Scolastico, i
singoli Docenti, i Coordinatori dei Consigli di classe, il Consiglio di classe, l’Ufficio di
Segreteria ciascuno con funzioni e compiti propri ma sinergicamente tra loro collegati.
I risultati attesi
La scuola persegue per ciascuno dei suoi alunni (individualizzazione degli apprendimenti)
relativamente alle varie discipline (ambito cognitivo) e all’insieme dei comportamenti
(ambito affettivo-relazionale) una programmazione personalizzata per gli alunni con
bisogni educativi speciali.
Per dare una risposta concreta a questa esigenza, la scuola ha pensato di formalizzare,
nella fase iniziale dell’anno scolastico, i risultati che i docenti si attendono da ciascun
alunno e che si ritiene debbano essere conosciuti e condivisi dalle famiglie.
Formulare i “Risultati Attesi” significa quindi prefigurare, sulla base di tutti i dati raccolti
(test d’ingresso, verifiche, osservazioni sistematiche, ecc.), esprimendoli in termini di
obiettivi, l’insieme delle conoscenze, delle abilità e delle competenze che si pensa l’alunno
possa acquisire nel corso dell’anno scolastico.
Gli obiettivi delle singole discipline saranno riferimento costante per controllare, verificare
e valutare il processo di apprendimento e di formazione di ciascun alunno.
I Risultati Attesi sostanziano il contratto formativo che scuola e famiglia esplicitamente
sottoscrivono nel momento in cui concordano sugli esiti del processo di insegnamento
apprendimento. Essi sono calibrati sulla realtà di ciascun alunno per il quale il Consiglio di
classe
procede
alla
personalizzazione
degli
apprendimenti
e
di
conseguenza
alla
personalizzazione dei loro esiti anche attraverso la somministrazione di verifiche
differenziate. Essi possono essere considerati come un insieme di dati dinamici, nel senso
che il loro contenuto può mutare nel corso dell'anno adattandosi allo sviluppo della
situazione di ciascun alunno. Infatti il contratto, se necessario, può essere rivisto alla fine
del primo quadrimestre o in qualunque altro momento dell’anno scolastico.
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12.2 Valutazione esterna: Prove INVALSI
La scuola italiana si è dotata di un sistema nazionale di valutazione, INVALSI, mirato a
fornire alle scuole elementi utili a promuovere il miglioramento continuo del servizio reso.
La valutazione rende gli alunni sempre più consapevoli del proprio livello di apprendimento
in merito a competenze trasversali: logica, comprensione del testo, lettura selettiva.
Attualmente la rilevazione riguarda gli apprendimenti di italiano e matematica degli allievi
della seconda e della quinta classe delle scuole primarie e della prima e terza classe della
secondaria di primo grado. La lettura dei risultati viene affrontata con un atteggiamento
costruttivo, l’errore viene considerato come un’opportunità per avviare un processo di
miglioramento. Tale processo coinvolge tutti gli insegnanti in un’attività di autoriflessione
sui metodi e sui contenuti dell’insegnamento.
12.3 Esami di stato
Criteri per l’ammissione all’esame di Stato
L’ammissione all’esame degli alunni interni, previo accertamento della prescritta frequenza
ai fini della validità dell’anno scolastico (art. 3, c. 2, DPR n. 122/2009), è disposta, con
decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe, nei confronti dell’alunno che ha
conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di
discipline (valutate queste con un unico voto) e un voto di comportamento non inferiore a
sei decimi. (Circolare Ministeriale n° 48 del 31 maggio 2012).
Giudizio di idoneità (curricolo triennale)
La valutazione, periodica e annuale (scheda di valutazione), affidata ai docenti, accerta nel
corso del triennio il raggiungimento delle competenze disciplinari e trasversali ai fini del
passaggio al periodo scolastico successivo, valutando anche il comportamento degli alunni,
e fermo restando la possibilità di non ammettere all’anno successivo in caso di accertate
gravi carenze.
Il voto del giudizio di idoneità, espresso in decimi, pertanto, è il risultato di una media
aritmetica dei voti riportati nel percorso triennale dell’allievo (Circolare ministeriale n° 48
del 31 maggio 2012). Tale giudizio numerico è accompagnato da un giudizio di
ammissione redatto secondo i seguenti indicatori:
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Giudizio di ammissione/non ammissione all’esame di Stato – Primo Ciclo
Formulazione del giudizio globale
DECLINAZIONE LIVELLI
10
L’alunno durante il
triennio, ha
seguito in modo
9
¨ assiduo e
costante
¨ continuo e
costante
le attività
programmate
evidenziando un
ritmo di
apprendimento
¨ ottimale
¨
soddisfacente
Nello studio ha
manifestato
impegno ed
applicazione
¨ produttivi
e propositivi
e ha partecipato in
modo
¨
appropriato
e costruttivo
8
¨ costante
7
¨
abbastanza
costante
NON
AMMISSIONE
6
¨ settoriale
¨ superficiale
e discontinuo
¨ buono
¨ regolare
¨ parziale
¨ non regolare
a causa di uno
scarso
impegno
¨ produttivi
¨ propositivi
¨
accettabili
e
funzionali
¨ accettabili
¨ molto scarsi
¨
appropriato
¨ attivo
¨ idoneo
¨ selettivo
¨
inappropriato e
passivo
¨ autonomo
ed efficace
¨ autonomo
e proficuo
¨ autonomo
¨
essenziale
¨ non
sempre
efficace
¨ inadeguato
¨ complete
e
approfondite
¨ complete e
sicure
¨ complete
¨ discrete
¨ accettabili
¨ insufficienti
alle attività scolastiche,
dando prova di
aver acquisito un
metodo di lavoro.
Ha maturato
capacità di analisi, sintesi, collegamento ed applicazione delle conoscenze apprese.
Ha mantenuto un
comportamento
¨ corretto e
responsabile
¨ corretto
¨ adeguato
¨
abbastanz
a corretto
¨ non
sempre
corretto
¨ poco
responsabile e
scorretto
mostrando di aver
conseguito un
¨ ottimo
¨ buon
¨ discreto
¨ parziale
¨ scarso
¨ difficoltoso
¨ ottimo
¨
soddisfacente
¨
sufficiente
¨ scarso
grado di socializzazione.
Considerato il
profitto
¨ eccellente
¨
adeguato
L’alunno/a
q è ammesso/a all’Esame di Stato – Primo Ciclo con valutazione
¨ 6
¨ 7
¨ 8
¨ 9
¨ 10
L’alunno/a
q non è ammesso/a all’Esame di Stato – Primo Ciclo.
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Criteri e valutazione delle prove scritte
A) La prova scritta di italiano
Scuola secondaria di primo grado “E. Fermi”
Romano di Lombardia – BG
Esame di stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione
PROVA SCRITTA D’ITALIANO
CRITERI DI RIFERIMENTO PER LA CORREZIONE
Alunno………………………………………………Classe……………
Rispondenza
alla traccia
Personalizzazio
ne
Correttezza
sintattica
Correttezza
ortografica
Padronanza
lessicale
carente
accettabile
Soddisfacente
più che
soddisf.
eccellente
0-12
13
14-15
16-17
18-20
carente
accettabile
Soddisfacente
più che
soddisf.
eccellente
0-21
22-27
28-31
32-35
36-40
carente
accettabile
Soddisfacente
più che
soddisf.
eccellente
0-12
13
14-15
16-17
18-20
Soddisfacente
più che
soddisf.
eccellente
carente
accettabile
0-5
6
7
8
9-10
carente
accettabile
Soddisfacente
più che
soddisf.
eccellente
0-5
6
7
8
Totale punteggio conseguito nella scala 0 - 100
Totale punteggio conseguito nella scala decimale
9-10
0 - 45 = 4
46 - 55 = 5
56 - 69 = 6
70 - 79 = 7
80 - 89 = 8
90 - 94 = 9
95- 100= 10
Correzione collegiale in data _________________________
La sottocommissione
1 ………………………………………………………………………………..
2 ………………………………………………………………………………..
3 ………………………………………………………………………………..
4 ………………………………………………………………………………..
5 ………………………………………………………………………………..
6 ………………………………………………………………………………..
7 ………………………………………………………………………………..
8 ………………………………………………………………………………..
9 ………………………………………………………………………………..
10 …………………………………………………………………………..…..
Il Presidente della commissione d’esame
_____________________________________
65 - 140
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B) La prova scritta di inglese/francese
Questionario-Lettera
punteggio
più che
carente accettabile soddisfacente soddisfacente eccellente
1
2
3
c)
presentazione formale
comprensione/pertinenza
produzione
3.1 correttezza ort.e
gram.
3.2 padronanza
lessicale
3.3
rielaborazione
0-5
6-7
8
9
10
0-16
17-21
22-24
25-27
28-30
0-11
12-14
15-16
17-18
19-20
0-11
12-14
15-16
17-18
19-20
0-11
12-14
15-16
17-18
19-20
La prova scritta di matematica
punteggio
più che
carente accettabile soddisfacente soddisfacente eccellente
Conoscere formule e tecniche di
calcolo
Applicare regole e
2 formule
3 Risolvere problemi
Utilizzare codici/simboli
4 e
rappresentazioni
grafiche
1
0-11
12-14
15-16
17-18
19-20
0-16
17-20
21-23
24-26
27-30
0-16
17-20
21-23
24-26
27-30
0-11
12-14
15-16
17-18
19-20
Valutazione in scala decimale delle prove scritte
4= da 1a 45
5= da 46 a 55
6= da 56 a 64
7= da 65 a 74
8= da 75 a 84
9= da 85 a 94
10= maggiore di 94
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO "ENRICO FERMI" ROMANO DI LOMBARDIA (BG)
Allegato n. 7
Traccia per il giudizio sull'andamento del colloquio
pluridisciplinare
L'alunno ha utilizzato il materiale e gli strumenti a disposizione
prima frase
a
in modo adeguato
b
in modo accettabile
c
con qualche difficoltà
a
E' stato in grado di effettuare collegamenti
a
significativi
b
pertinenti
c
appropriati
tra le diverse aree disciplinari.
seconda frase
b
Non sempre è stato in grado di effettuare collegamenti
a
significativi
b
pertinenti
c
appropriati
tra le diverse aree disciplinari.
c
Aiutato/a è riuscito/a a effettuare semplici, elementari (ma
chiari)
collegamenti
Per la comunicazione ha utilizzato un linguaggio
terza frase
a
ricco ed appropriato
b
appropriato
c
adeguato
d
corretto
e
semplice ma chiaro
f
piuttosto elementare
g
impreciso
h
approssimativo
dimostrando una conoscenza degli argomenti trattatti
quarta frase
a
completa e approfondita
b
completa
c
approfondita
d
buona
e
più che sufficiente
f
sufficiente
g
superficiale
h
parziale
i
limitata
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Il Colloquio pluridisciplinare
II colloquio, in accordo con quanto previsto dal dettato normativo, offrirà all'alunno la
possibilità di dare prova della propria capacità di rielaborazione e di organizzazione delle
conoscenze acquisite.
Il colloquio tenderà a verificare come l'alunno usa gli strumenti del conoscere,
dell'esprimersi e dell'operare, con quale competenza e padronanza è in grado di impiegarli.
In sede di ultimo Consiglio di Classe si individueranno i tutor per ogni alunno, privilegiando
i punti di forza dell’alunno stesso e si deciderà anche il tipo di prestazione che sarà
richiesta, selezionandola tra le seguenti:
l’argomentare prestazione A
Sei chiamato a ricostruire la problematica indicata nei suoi aspetti fondamentali, dopo
aver però tracciato, almeno a grandi linee, la tematica di base. Le tesi presenti nei
documenti indicano precise posizioni sulle quali dovrai esprimere la tua opinione, che
dovrai sostenere con dati di fatto e argomentazioni motivate.
Presupponendo che non tutti i docenti saranno d'accordo con quanto affermerai organizzati
per essere il più convincente possibile.
(esempio di problematiche: influenza dei mass media; nucleare si/no; guerra
giusta/ingiusta; progresso e salute).
il relazionare prestazione B
I documenti che ti proponiamo di analizzare non esauriscono la tematica indicata, ma ne
costituiscono una testimonianza. Ciò premesso, sei chiamato a relazionare sulla tematica
sviluppandone l'aspetto suggerito:
- inserendo al posto giusto ciò di cui la documentazione parla
- spiegando le relazioni con altri possibili aspetti
Non dimenticare che, se vuoi essere apprezzato nelle tue esposizioni, devi fornire a chi ti
ascolta la rappresentazione grafica che intendi utilizzare per la tua interpretazione della
tematica
(esempio
di
tematiche:
problema
energetico;
salute;
sottosviluppo;
progresso
tecnologico).
il relazionare prestazione C
Partendo dall'esempio che ti viene proposto, individua il problema ad esso collegato e
parlane facendo ricorso ad altri esempi analoghi che conosci. Non dimenticare che, se vuoi
essere apprezzato nelle tue esposizioni, devi fornire a chi ti ascolta una traccia del
percorso logico che intenderai seguire e quindi dei concetti che spiegherai.
il riferire prestazione D
Sei chiamato ad esporre quanto sai su questo argomento di studio. È possibile che
qualche insegnante che ti ascolterà non lo ricordi perfettamente. Organizzati pertanto per
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
presentare in modo chiaro e completo il fatto (fenomeno, situazione),gli eventi che l'hanno
provocato, le conseguenze che ha prodotto in quel campo del sapere (in quella situazione;
in quel momento storico) partendo dalle informazioni che il materiale (immagine, carta
geografica,tabella,..) ti fornisce.
il riferire prestazione E
Sei chiamato a riferire come si è svolta questa esperienza.
Non tutti i professori che ti ascolteranno sono informati del lavoro che hai fatto.
Pertanto, per capirlo bene, devono innanzi tutto sapere di COSA si tratta, di COME sei
arrivato a produrla (come è stata organizzata) e ovviamente del PERCHÈ è stata fatta
(costruita, organizzata).
Compito del tutor individuare il documento di partenza che sarà consegnato all’alunno
prima dell’orale; il docente non dovrà in alcun modo informare l’alunno che sarà il suo
tutor, né dovrà mostrare o far capire agli alunni i documenti che ha selezionato.
All’alunno sarà consegnato il documento stimolo non noto 30 minuti prima dell’inizio
dell’esame. Per gli alunni appartenenti alla fascia bassa il documento non noto sarà
opportunamente individuato per facilitare l’esposizione. Il candidato deve elaborare uno
schema o una mappa concettuale che presenterà all’orale. Si ricorda che l’alunno, durante
la preparazione della mappa, può avere con sé libri e appunti.
Obiettivi da valutare durante il colloquio orale
-
comprensione del compito
-
organizzazione delle conoscenze
-
elaborazione delle informazioni
-
impostazione logica delle informazioni
-
linguaggio utilizzato
-
capacità di operare collegamenti
-
capacità di rielaborare
Valutazione finale dell’esame di Stato
L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo “è espresso con valutazione
complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di
competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il
diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. A coloro
che conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte
della
commissione
esaminatrice
con
decisione
assunta
all’unanimità”
(DPR
n.
122/2009). All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi
compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione. Il voto
finale “è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel
giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5”.
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “ENRICO FERMI” ROMANO DI LOMBARDIA
(BG)
Anno scolastico 2014/5
Sessione unica
Classe 3^ sez. ____
ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
VERBALE
dei giudizi formulati dalla sottocommissione sulle prove scritte e orali sostenute
dal candidato/a ________________________________
nato/a a __________________________(__________) il _____________
GIUDIZIO DI IDONEITÀ A SOSTENERE L’ESAME CONCLUSIVO
DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
CONSIGLIO ORIENTATIVO
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
12.4 Valutazione del Piano dell’offerta formativa
Il Piano dell’offerta formativa non è un documento di principi, ma di proposte progettuali di
possibile attuazione, la cui realizzazione deve essere sottoposta a valutazione. Elemento
centrale di ogni azione valutativa è il confronto tra i risultati raggiunti e gli obiettivi
prefissati, in relazione agli strumenti ed ai mezzi messi in campo. L’atto del valutare si
riferisce a tutto il sistema scuola nel suo complesso in un incontro dialettico tra il soggetto
al quale si rivolge l’azione educativa, il professionista che operativamente la mette in atto
e l’istituzione, intesa come contenitore fisico e sociale, nel quale tale azione si realizza. In
questo quadro la valutazione non può essere considerata un atto burocratico –
amministrativo, ma un momento fondamentale che coinvolge tutto il sistema formativo nel
suo complesso.
La valutazione del servizio scolastico nella sua complessità consente di individuare le
eventuali situazioni di criticità e intervenire con le necessarie azioni correttive e
collocazioni di risorse al fine di ottenere il miglioramento continuo del sistema.
12.5.Procedura dei reclami
Eventuali reclami a fronte di disservizi devono essere formulati in forma scritta e devono
contenere generalità, indirizzo e firma del proponente. I reclami anonimi non sono presi in
considerazione.
Il Dirigente Scolastico, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito e dopo aver
accertato la fondatezza del reclamo, si attiverà con celerità per rimuovere le cause. In
caso di infondatezza del reclamo, ne darà informazione scritta al proponente.
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ALLEGATI
Il regolamento di istituto
Sommario
CAPO I - Organi Collegiali
§ Art. 1 Convocazione
§ Art. 2 Validità sedute
§ Art. 3 Discussione ordine del giorno
§ Art. 4 Mozione d’ordine
§ Art. 5 Diritto di intervento
§ Art. 6 Dichiarazione di voto
§ Art. 7 Votazioni
§ Art. 8 Risoluzioni
§ Art. 9 Processo verbale
§ Art. 10 Surroga di membri cessati
§ Art. 11 Programmazione
§ Art. 12 Decadenza
§ Art. 13 Dimissioni
§ Art. 14 Norme di funzionamento del Consiglio dell’Istituzione Scolastica
§ Art. 15 Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell’Istituzione
Scolastica
§ Art. 16 Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti
§ Art. 17 Norme di funzionamento del Comitato per la Valutazione del servizio degli
insegnanti
§ Art. 18 Norme di funzionamento dei Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione
CAPO II - Personale Amministrativo
§ Art. 19 Doveri del Personale Amministrativo
§ Art. 20 Modalità di rapporto con l’utenza
CAPO III – Collaboratori Scolastici
§ Art. 21 Doveri dei Collaboratori Scolastici
§ Art. 22 Vigilanza
§ Art. 23 Modalità di presa visione delle comunicazioni della scuola
§ Art. 24 Sicurezza dell’ambiente scolastico
CAPO IV – Docenti
§ Art. 25 Accoglienza e vigilanza degli alunni
§ Art. 26 Controllo assenze, ritardi, uscite anticipate degli alunni
§ Art. 27 Compilazione dei documenti scolastici
§ Art. 28 Trasparenza della pratica didattico - educativa
§ Art. 29 Modalità di presa visione delle comunicazioni scolastiche
§ Art. 30 Comunicazioni e rapporti scuola – famiglia
§ Art. 31 Prevenzione rischi
§ Art. 32 Infortuni degli alunni
§ Art. 33 Somministrazione farmaci
§ Art. 34 Utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche
§ Art. 35 Divieti
CAPO V – Genitori
§ Art. 36 Doveri dei Genitori
§ Art. 37 Accesso alla scuola
§ Art. 38 Assenze, ritardi, permessi
§ Art. 39 Esoneri
§ Art. 40 Comunicazioni scuola / famiglia
§ Art. 41 Diritto di assemble
§ Art. 42 Assemblea di classe- sezione
§ Art. 43 Assemblea di plesso
§ Art. 44 Assemblea dell’Istituzione scolastica
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CAPO VI – Alunni
§ Art. 45 Ingresso e uscita
§ Art. 46 Assenze e ritardi
§ Art. 47 Norme di comportamento
§ Art. 48 Interventi disciplinari
CAPO VII – Laboratori/Sussidi/Attrezzature didattiche
§ Art. 49 Uso di laboratori e aule attrezzate
§ Art. 50 Sussidi didattici
§ Art. 51 Uso del fotocopiatore
CAPO VIII – Sicurezza
§ Art. 52 Norme di comportamento
CAPO IX – Protezione dati personali
§ Art. 53 Norme di comportamento
CAPO X – Comunicazioni
§ Art. 54 Distribuzione di materiale informativo e pubblicitario
§ Art. 55 Informazioni sul P.O.F.
§ Art. 56 Comunicazioni Docenti-Genitori
§ Art. 57 Avvisi di scioperi e assemblee
CAPO XI – Accesso al pubblico
§ Art. 58 Accesso di estranei ai locali scolastici
CAPO XII – Viaggi / visite d’istruzione attività extrascolastiche
§ Art. 59 Regolamento
CAPO XIII – Regolamento vigilanza alunni
§
Art. 60 Entrata degli alunni
§
Art. 61 Vigilanza degli alunni durante lo svolgimento delle attività didattiche
§
Art. 62 Vigilanza tra i cambi di turno fra i docenti delle classi
§
Art. 63 Vigilanza degli alunni durante l’intervallo, durante la refezione e le pause del
dopo mensa
§
Art. 64 Vigilanza degli alunni durante gli spostamenti tra aule e/o edifici
§
Art. 65 Vigilanza degli alunni con disabilità
§
Art. 66 Uscita degli alunni dalla scuola
§
Art. 67 Vigilanza degli alunni durante le attività extrascolastiche
§
Art. 68 Vigilanza degli alunni durante le attività extracurricolari pomeridiane
§
Art. 69 Vigilanza in situazioni particolari e di criticità
§
Art. 70 Sosta nell’edificio scolastico
§
Art. 71 Accesso all’edificio scolastico nei rientri pomeridiani
§
Art. 72 Divieto accesso con animali
CAPO XIV – Conferimento per contratto degli incarichi di insegnamento, per la
realizzazione di progetti e di programmi di ricerca e di sperimentazione
§
Art. 73 Finalità e ambito di applicazione
§
Art. 74 Requisiti oggettivi
§
Art. 75 Requisiti soggettivi
§
Art. 76 Procedura di individuazione
§
Art. 77 Esclusioni
§
Art. 78 Affidamento dell’incarico
§
Art. 79 Verifica dell’esecuzione e del buon esito dell’incarico
CAPO XV – Stipula di contratti di sponsorizzazione
§
Art. 80 Finalità
§
Art. 81 Contenuti della sponsorizzazione
§
Art. 82 Definizioni
§
Art. 83 Individuazione delle iniziative di sponsorizzazione
§
Art. 84 Procedura di sponsorizzazione e scelta dello sponsor
§
Art. 85 Contratto di sponsorizzazione
§
Art. 86 Diritto di rifiuto della sponsorizzazione
§
Art. 87 Trattamento dei dati personali
§
Art. 88 Verifiche e controlli
§
Art. 89 Utilizzo dei proventi e dei risparmi di spesa derivanti dalle sponsorizzazioni
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§
Art. 90 Spese contrattuali
CAPO XVI – Uso dei locali e delle attrezzature scolastiche fuori dall’orario del
servizio
Scolastico
§
Art. 91 Normativa
§
Art. 92 Tempi della concessione
§
Art. 93 Modalità della richiesta
§
Art. 94 Autorizzazioni
§
Art. 95 Responsabilità per danno
§
Art. 96 Obblighi del Concessionario
§
Art. 97 Modalità di pagamento
§
Art. 98 Concessione di esenzioni o riduzioni
CAPO XVII – Iscrizioni scuola Infanzia statale – scuola Primaria
§
Art. 99 Criteri di ammissione alla scuola dell’Infanzia statale
§
Art. 100 Criteri di iscrizione alla scuola Primaria e assegnazione ai Plessi
§
Art. 101 Criteri di iscrizione alla scuola secondaria
CAPO XVIII – Formazione sezioni scuola Infanzia – classi scuola Primaria
§ Art. 102 Criteri di formazione delle sezioni della scuola dell’infanzia statale
§ Art. 103 Criteri di formazione delle classi prime e inserimento alunni nuovi iscritti
IL CONSIGLIO DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
VISTO l’art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297;
VISTI gli artt. 8 e 9 del DPR 8/3/99, n. 275;
VISTO il D.I. 01/02/2001, n. 44;
EMANA
il seguente Regolamento.
CAPO I
ORGANI COLLEGIALI
Art. 1
Convocazione
L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente
dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta
Esecutiva.
L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di
anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso
di riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più
rapido.
La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della
riunione e deve essere affissa all'albo.
Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni.
Art.2
Apertura
La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli
effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica.
Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e
non ancora sostituiti.
Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento
della votazione.
Art. 3
Discussione ordine del giorno
Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta, fatta
eccezione per i casi in cui il segretario è individuato per legge.
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È compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'odg nella successione
in cui compaiono nell'avviso di convocazione.
Gli argomenti indicati nell’odg sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i
suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i
presenti.
Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.I.S. che devono essere
adottate su proposta della G.E.
L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un
componente l’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di
aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso O.d.G.
Art. 4
Mozione d'ordine
Prima della discussione di un argomento all'odg, ogni membro presente alla seduta può
presentare una mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione
("questione pregiudiziale") oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata
("questione sospensiva"). La questione sospensiva può essere posta anche durante la
discussione. Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro.
Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con
votazione palese.
L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della
discussione dell'argomento all'OdG al quale si riferisce.
Art. 5
Diritto di intervento
Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di
intervenire, secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli
argomenti in discussione.
Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo
operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento.
Art. 6
Dichiarazione di voto
Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le
dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i
quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal
voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta.
Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere
la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine.
Art. 7
Votazioni
Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale
ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti.
La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone.
Le sole votazioni concernenti persone si effettuano a scrutinio segreto, mediante il sistema
delle schede segrete.
La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero
legale.
I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a
rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti.
Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo
che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le
votazioni palesi, prevale il voto del Presidente.
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La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri
membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei
voti espressi è diverso da quello dei votanti.
Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate, si
procederà infine ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità.
Art. 8
Risoluzioni
I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare
orientamenti o a definire indirizzi dell'organo su specifici argomenti.
Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui al
punto 1.4.
Art. 9
Processo verbale
Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo
della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del
numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi
ultimi se giustificati o no, l'odg). Per ogni punto all'OdG si indicano molto sinteticamente le
considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione
(numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e
nulli).
Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione
seguito.
Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da
ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione.
I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione
da trascrivere a cura del segretario sul verbale.
I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine
numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono
numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno solare.
I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono:
essere redatti direttamente sul registro;
se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi
timbrati e vidimati dal Dirigente Scolastico in ogni pagina;
se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine
dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico.
Copia del processo verbale viene inviata ad ogni singolo membro dell’Organo Collegiale
con la convocazione della seduta successiva. Il processo verbale viene letto ed approvato
al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo si approverà
prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva.
Art. 10
Surroga di membri cessati
Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede
secondo il disposto dell'art.22 del D.P.R. 416/74.
Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si
tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo
trimestre di ogni anno scolastico.
I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del
Consiglio.
Art. 11
Programmazione
Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle
proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato
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svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la
discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di
adottare decisioni, proposte o pareri.
Art. 12
Decadenza
I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti
per l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi.
Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati.
Art. 13
Dimissioni
I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le
dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni
vengono date dinanzi all’Organo Collegiale.
L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni.
In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo
proposito.
Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono
definitive ed irrevocabili.
Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a
pieno titolo dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti
l’Organo Collegiale medesimo.
Art. 14
Norme di funzionamento del Consiglio dell'Istituzione Scolastica
1. La prima convocazione del C.I.S., immediatamente successiva alla nomina dei relativi
membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.
2. Nella prima seduta, il C.I.S. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i
rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente.
L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del C.I.S.
E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti
rapportata al numero dei componenti del C.I.S.
3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è
eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più
uno dei componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si
determini una maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983).
4. Il C.I.S. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori
componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del
Presidente. In caso di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o,
in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età.
5. Il C.I.S. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art. 1.
6. Il Presidente del C.I.S. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta
del Presidente della Giunta Esecutiva.
7. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.I.S. su proposta del Presidente
della Giunta Esecutiva.
8. A conclusione di ogni seduta del C.I.S., singoli consiglieri possono indicare argomenti
da inserire nell'ordine del giorno della riunione successiva.
9. Il C.I.S. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può
inoltre costituire commissioni.
10. Il C.I.S., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le
nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio.
11. Delle commissioni nominate dal C.I.S. possono far parte i membri del Consiglio stesso,
altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati
esterni alla scuola.
12. Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal C.I.S.; svolgono
la propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad
esso sono tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro
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svolto ed alle conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato
preventivamente. Delle sedute di commissione viene redatto sintetico processo
verbale.
13. Le sedute del C.I.S., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti
riguardanti singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con
l'idoneità del locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti
gli altri previsti per legge.
14. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia
corretto il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua
prosecuzione in forma non pubblica.
15. La pubblicità degli atti del C.I.S. avviene mediante affissione in apposito albo
dell'istituto, della copia integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo
delle deliberazioni adottate dal Consiglio.
16. L'affissione all'albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta
del Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non
inferiore a 10 giorni.
17. I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di segreteria
dell'istituto e sono consultabili da chiunque ne abbia titolo su richiesta da esaudire
entro due giorni dalla presentazione. Tale richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico,
è orale per docenti, personale A.T.A. e genitori; è, invece, scritta e motivata in tutti gli
altri casi.
18. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole
persone, salvo contraria richiesta dell'interessato.
19. Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a
presentare per iscritto le giustificazioni dell'assenza.
20. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.I.S. con
votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal
Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del
Consiglio, il consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze
attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.I.S.
Art. 15
Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione
Scolastica
1. Il C.I.S. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume
immediatamente le sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta
da un docente, un componente degli ATA, due genitori, secondo modalità stabilite dal
Consiglio stesso e con voto segreto.
2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la
rappresentanza dell'Istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario
della Giunta stessa.
3. La Giunta esecutiva prepara i lavori del C.I.S., predisponendo tutto il materiale
necessario ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della
seduta del Consiglio.
4.
Art. 16
Norme di funzionamento del Collegio dei Docenti
1. Il CD si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano
Annuale delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni.
2. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo
calendario, in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la
necessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta.
3. Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine
di speciali commissioni di lavoro e/o di studio.
4. Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del Collegio stesso, altri
rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni
alla scuola.
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Le commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte
relativamente all'oggetto per il quale sono state nominate
Art. 17
Norme di funzionamento del Comitato per la Valutazione del servizio degli
insegnanti
1. Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS:
§ in periodi programmati, ai sensi del precedente art. 11, per la valutazione del
servizio richiesta da singoli interessati a norma dell'art. 448 del D.L.vo n. 297/94,
per un periodo non superiore all'ultimo triennio;
§ alla conclusione dell'anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di
prova degli insegnanti, ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94;
§ ogni qualvolta se ne presenti la necessità.
Art. 18
Norme di funzionamento dei Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione
1. Il Consiglio di classe/ interclasse/intersezione è presieduto dal DS o da un docente
coordinatore, suo delegato, membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle
materie sulle quali deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti ovvero con
la sola presenza dei docenti.
2. Il Consiglio si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano
delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni, o comunque entro
la fine di ottobre.
CAPO II
PERSONALE AMMINISTRATIVO
1.
2.
3.
4.
Art. 19
Doveri del Personale Amministrativo
Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione
didattica e la valorizzazione delle competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del
servizio e per il conseguimento delle finalità educative.
Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio. Della presenza in
servizio fa fede la firma nel registro del personale.
Il personale amministrativo collabora con i docenti.
Non può utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.
Art. 20
Modalità di rapporto con l’utenza
1. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in
quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il
processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si
muovono.
2. Il personale amministrativo indossa, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento
per l'intero orario di lavoro ed al telefono risponde con la denominazione
dell'Istituzione Scolastica e il proprio nome.
3. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trattamento dei
dati personali, trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa prevista
dalla legge.
CAPO III
COLLABORATORI SCOLASTICI
Art. 21
Doveri dei Collaboratori Scolastici
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1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella
zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate.
2. Non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore
S.G.A. o dal Dirigente.
3. In ogni turno di lavoro i collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei
dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità.
4. I collaboratori scolastici indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento
per l'intero orario di lavoro.
5. Collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo
Art. 22
Vigilanza
1. I collaboratori devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni.
2. Sono facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza.
3. Favoriscono l'integrazione degli alunni diversamente abili.
4. Vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli,
negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali.
5. Possono svolgere, su accertata disponibilità, funzione di accompagnatore durante i
viaggi e le visite d'istruzione.
6. Riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri
motivi, sostano nei corridoi.
7. Sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, allontanamento
momentaneo dell'insegnante.
8. Impediscono, con le buone maniere, che alunni di altre classi possano svolgere azioni
di disturbo nel corridoio di propria pertinenza, riconducendoli con garbo e intelligenza
alle loro classi.
9. Sono sempre tolleranti e disponibili con gli alunni, non dimenticando mai che la
funzione della scuola è quella di educare specialmente quegli allievi che ne hanno più
bisogno.
10. Invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal
Dirigente Scolastico o dai docenti a uscire dalla Scuola.
11. Accolgono il genitore dell'alunno, che vuol richiedere l'autorizzazione all'uscita
anticipata.
12. Vigilano in prossimità dell’ingresso alla scuola nei momenti immediatamente precedenti
e successivi alle attività didattiche.
Per ulteriori precisazioni vedi “Regolamento vigilanza alunni” CAPO XIII
Art. 23
Modalità di presa visione delle comunicazioni della scuola
1. I collaboratori scolastici prendono visione del calendario delle riunioni dei consigli di
interclasse/sezione, dei collegi dei docenti o dei consigli di Istituto, delle commissioni
dei docenti e di ogni altro impegno collegiale, tenendosi aggiornati circa l'effettuazione
del necessario servizio.
2. Devono apporre la propria firma, per presa visione, sulle circolari e sugli avvisi; in ogni
caso tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nel registro degli
avvisi della scuola si intendono regolarmente notificati al personale tutto.
1.
2.
3.
4.
Art. 24
Sicurezza dell’ambiente scolastico
I collaboratori scolastici tengono i servizi igienici sempre decorosi, puliti e accessibili.
Provvedono, al termine delle lezioni, alla quotidiana pulizia con acqua e detersivi
disinfettanti dei servizi e degli spazi di pertinenza, nonché delle suppellettili delle aule
affidate.
Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono
prontamente comunicarlo in Segreteria.
Segnalano, sempre in Segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi
prima di procedere alla sostituzione.
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5. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi
spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue:
§ che tutte le luci siano spente;
§ che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi;
§ che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della
scuola;
§ che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine;
§ che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola;
§ gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli
uffici.
È fatto obbligo ai collaboratori scolastici di prendere visione delle mappe di sfollamento dei
locali e di controllare quotidianamente la praticabilità e l’efficienza delle vie di fuga.
CAPO IV
DOCENTI
Art. 25
Accoglienza e vigilanza degli alunni
1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima
dell'inizio delle lezioni.
2. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli.
3. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe, occorre che
avvisi un collaboratore scolastico o un collega affinché vigili sulla classe.
4. All’insegnante in servizio durante l’intervallo è affidata la sorveglianza di tutti gli alunni
della classe.
5. Al termine delle lezioni gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita.
Per ulteriori precisazioni vedi “Regolamento vigilanza alunni” CAPO XIII
.
Art.26
Controllo assenze, ritardi e uscite anticipate degli alunni
1. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti,
controllare quelli dei giorni precedenti e registrare l'avvenuta o la mancata
giustificazione.
2. In caso di ritardo di un alunno, occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o
la richiesta di giustificazione ed ammetterlo in classe.
3. Se un alunno richiede, con permesso scritto di un genitore, di uscire anticipatamente, il
docente è tenuto ad apporre sul registro di classe l'ora in cui l'alunno è uscito,
unitamente alla firma della persona che è venuta a prenderlo, genitori o persone
maggiorenni a tal scopo delegate.
1.
2.
3.
4.
1.
Art.27
Documenti dei docenti
I registri di classe devono essere compilati giornalmente.
I documenti scolastici devono essere debitamente compilati in ogni loro parte e
rimanere nel Plesso a disposizione del Dirigente, che periodicamente li controllerà, e di
eventuali supplenti. In caso di assenza, è bene fornire indicazioni ai supplenti per
telefono oppure, se si tratta di congedo accordato in anticipo, lasciare nel registro di
classe eventuali annotazioni scritte.
I docenti devono annotare sul registro di classe l’elenco degli alunni completo di
indirizzo e recapito telefonico.
I registri personali dei docenti dovranno essere riposti al termine delle lezioni in posti
protetti e sicuri.
Art. 28
Trasparenza della pratica didattico-educativa
I docenti esplicitano le metodologie didattiche che intendono seguire, le modalità di
verifica ed i criteri di valutazione.
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2. La valutazione sarà sempre tempestiva ed adeguatamente motivata, nell'intento di
attivare negli alunni processi di autovalutazione che consentano di individuare i propri
punti di forza e di debolezza e quindi migliorare il proprio rendimento.
Art. 29
Modalità di presa visione delle comunicazioni scolastiche
1. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. In
ogni caso, tutte le circolari e gli avvisi affissi all'albo della scuola o inseriti nell'apposito
raccoglitore si intendono regolarmente notificati.
2. Come da circolare interna Prot.626/C41 del 31/10 2012, si segnala che verrà avviata la
modalità di comunicazione sia interna che proveniente dall’ U.S.P., dall’U.S.R. e dal
M.I.U.R. sul sito internet della scuola e/o via e-mail presso la casella personale di ogni
docente.
1.
2.
3.
4.
5.
Art. 30
Comunicazioni rapporti scuola - famiglia
L'insegnante deve dettare sul quaderno, appositamente preposto allo scopo, le
comunicazioni indirizzate alle famiglie, apponendo in calce la propria firma. I docenti
della prima ora del giorno successivo a quello della dettatura, dietro segnalazione fatta
sul registro di classe, controlleranno le firme dei genitori per presa visione.
I docenti devono avvisare le famiglie, tramite quaderno delle comunicazioni circa le
attività didattiche, diverse dalle curricolari, che saranno svolte durante l'anno
In caso di assemblea sindacale verrà data comunicazione, con congruo anticipo, della
variazione di orario di ingresso/uscita da scuola. Tale comunicazione dovrà essere
sempre controfirmata dai genitori.
In caso di sciopero, potendo prevedere l’adesione del personale della scuola, verrà
comunicata alle famiglie la riorganizzazione oraria giornaliera.
Non potendo prevedere l’adesione del personale allo sciopero, la scuola informerà circa
gli eventuali disservizi che si verranno a creare.
Le comunicazioni dovranno essere controfirmate dai genitori.
Oltre agli incontri previsti nel calendario annuale, i docenti hanno facoltà di richiedere
colloqui con le famiglie nell'ottica di un rapporto più trasparente e collaborativo.
Art. 31
Prevenzione rischi
1. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo al
Dirigente. Eventuali danni riscontrati devono essere segnalati in Segreteria.
2. I docenti devono prendere visione dei piani di sfollamento dei locali della scuola e
devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza.
3. E' assolutamente vietato, per qualsiasi attività, l'utilizzo di sostanze che possano
rivelarsi tossiche o dannose per gli alunni quali: colle non dichiaratamente atossiche,
vernici, solventi… Prima di proporre agli alunni attività che richiedono l'uso di sostanze
particolari o alimenti (pasta, farina, legumi…) verificare, tramite comunicazione scritta,
che non vi siano casi di allergie specifiche o intolleranze ai prodotti.
Art. 32
Infortuni degli alunni
1. Nel caso un alunno subisca un infortunio, l'insegnante in servizio deve:
• soccorrere immediatamente l'alunno;
• avvertire immediatamente la famiglia;
• in caso di urgenza e/o di irreperibilità dei genitori chiamare il 118;
• comunicare immediatamente l’accaduto alla Segreteria;
• compilare al più presto la documentazione necessaria fornita dalla Segreteria;
• invitare i genitori a portare al più presto la certificazione medica in Segreteria, per
istruire eventuali pratiche assicurative.
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Art. 33
Somministrazione farmaci
Il Ministro dell'Istruzione d'intesa con quello della Salute hanno emanato le
Raccomandazioni contenenti "le linee guida per la definizione degli interventi finalizzati
all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario
scolastico, al fine di tutelarne il diritto allo studio, la salute ed il benessere all’interno della
struttura scolastica".
Fonte:
MIUR Dipartimento per l'istruzione Nota Prot. n. 2312/Dip/Segr del
25/11/2005 "Somministrazione farmaci in orario scolastico".
1.
2.
3.
4.
Art. 34
Utilizzo dei locali e delle attrezzature scolastiche
I docenti sono tenuti a svolgere le attività didattiche nelle aule, nelle palestre o nel
cortile della scuola. Per svolgere attività in ambienti esterni alla scuola dovranno avere
l’autorizzazione scritta del Dirigente o dell’insegnante Collaboratore di plesso.
Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in
ordine e i materiali siano riposti negli appositi spazi.
Per l'utilizzo delle aule di laboratorio, gli insegnanti sono tenuti alla conoscenza ed al
rispetto dei relativi regolamenti.
Gli insegnanti presenti alla mensa abitueranno gli alunni ad un’adeguata igiene
personale e, durante il pranzo, controlleranno gli stessi al fine di educarli ad un
corretto comportamento.
Art. 35
Divieti
1. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro.
2. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. In caso di
motivo di ufficio, la telefonata va annotata sull'apposito registro, indicando il
destinatario, il nome della persona che effettua la telefonata e sinteticamente l'oggetto
di quest'ultima.
È vietato ai docenti richiedere somme agli alunni se non per attività autorizzate (viaggi o
visite di istruzione). Eventuali libri, materiale di cancelleria ecc. dovranno essere acquistati
direttamente dalle famiglie e non tramite i docenti.
CAPO V
GENITORI
1.
2.
3.
Art. 36
Doveri dei Genitori
I genitori sono i responsabili più diretti dell’educazione e dell’istruzione dei propri figli
e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.
È opportuno che i genitori cerchino di:
§ trasmettere ai bambini che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il
loro futuro e la loro formazione culturale;
§ stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di
reciproca fiducia e fattivo sostegno.
I genitori devono:
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§
§
§
§
§
controllare i compiti e le lezioni assegnate ai propri figli, le eventuali annotazioni
degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per
presa visione;
partecipare con regolarità alle riunioni previste;
favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;
collaborare con gli insegnanti;
educare a un comportamento corretto e rispettoso dell’ambiente e delle persone.
Art. 37
Accesso alla scuola
1.
2.
1.
2.
1.
2.
Scuola dell’Infanzia
I bambini devono essere accompagnati nella sezione entro l’orario stabilito.
L’uscita dei bambini è consentita solo se accompagnati dai genitori o da persona
maggiorenne su delega scritta dai genitori.
Scuola Primaria
È vietato l’accesso dei genitori alle aule durante lo svolgimento delle lezioni senza
l’autorizzazione del docente in servizio nella classe o del Dirigente.
In caso di gravi necessità, il genitore dovrà comunicare la richiesta al personale
ausiliario che la inoltrerà al docente presente in classe o al Dirigente.
Scuola Secondaria
È vietato l’accesso dei genitori alle aule durante lo svolgimento delle lezioni senza
l’autorizzazione del docente in servizio nella classe o del Dirigente.
In caso di gravi necessità, il genitore dovrà comunicare la richiesta al personale
ausiliario che la inoltrerà al docente presente in classe o al Dirigente.
Per ulteriori precisazioni vedi “Regolamento vigilanza alunni” CAPO XIII.
Art. 38
Assenze, ritardi e permessi
1.
Le giustificazioni delle assenze devono essere presentate in forma scritta, al rientro in
classe, all’insegnante in servizio la prima ora di lezione.
2. Le assenze dalla mensa devono essere preventivamente giustificate per iscritto.
3. Le assenze di più giorni per motivi di famiglia devono essere, se possibile,
precedentemente giustificate per iscritto alle insegnanti.
4. Il genitore deve giustificare in forma scritta un eventuale ritardo del proprio figlio. Per
la Scuola dell’Infanzia la famiglia deve avvisare telefonicamente le insegnanti.
5. In caso di frequenti ritardi dell’alunno, i genitori devono provvedere in merito.
6. Non è consentito agli alunni, di norma, uscire dall’edificio scolastico prima della fine
delle lezioni. Per il permesso di uscita anticipata sono necessari l’avviso scritto, firmato
dai genitori e l’autorizzazione del docente in servizio nella classe.
7. In ogni caso, l’alunno può uscire anticipatamente dalla scuola solo se accompagnato
da un genitore, o da persona maggiorenne, con delega scritta dei genitori, valida per
l’anno scolastico, e su presentazione di un documento d’identità.
8. Al momento del ritiro dell’alunno il genitore/delegato dovrà firmare la dichiarazione di
uscita anticipata sul registro di classe.
9. Per la Scuola dell’Infanzia l’uscita anticipata è consentita solo dalle 13.15 alle 13.30.
10. Solo in casi particolari e documentati è consentita l’entrata posticipata previa richiesta
scritta e autorizzazione del Dirigente Scolastico.
1.
Art. 39
Esoneri
Se l’alunno è impossibilitato a effettuare temporaneamente l’attività motoria, il
genitore deve darne comunicazione scritta agli insegnanti.
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2.
3.
1.
2.
3.
4.
1.
2.
3.
E’ necessario il certificato medico al fine dell’esonero dall’attività motoria per problemi
di salute.
Le assenze dalla mensa, per gli alunni che usufruiscono di tale servizio, devono essere
preventivamente giustificate in forma scritta. In caso di mancanza della
giustificazione, l’alunno non avrà il permesso di lasciare la scuola.
Art. 40
Comunicazioni scuola / famiglia
I genitori devono astenersi dall'intrattenersi con gli insegnanti durante l'attività
didattica anche per colloqui individuali riguardanti l'alunno.
Oltre agli incontri previsti dal calendario scolastico durante il corso dell’anno, per
particolari situazioni possono essere richiesti ulteriori colloqui dai genitori ai docenti e
viceversa. L’appuntamento, preceduto da una richiesta scritta, verrà concordato con
gli insegnanti, compatibilmente con gli altri impegni scolastici.
Durante le assemblee e i colloqui individuali, è vietato portare gli alunni e/o altri figli a
scuola per l’impossibilità a garantire un’adeguata sorveglianza.
Il documento di valutazione quadrimestrale dell’alunno deve essere ritirato alle
scadenze fissate da un genitore. In caso di grave impedimento da parte di entrambi i
genitori, il documento potrà essere ritirato da un adulto munito di delega scritta. I
documenti non ritirati saranno depositati presso la Segreteria dell’Isituto.
Art. 41
Diritto di Assemblea
I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola
secondo le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994,
n.297.
Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni.
L'Assemblea dei genitori può essere di classe, sezione, di plesso/scuola,
dell'Istituzione Scolastica.
Art. 42
Assemblea di classe - sezione
1. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di Interclasse,
Intersezione, Classe.
2. E' convocata dal Presidente con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione
può essere richiesta dagli insegnanti o da un quinto delle famiglie degli alunni della
classe.
3. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede,
anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine
del giorno, alle famiglie.
4. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.
5. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti.
6. Copia del verbale viene inviata al Dirigente Scolastico.
7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli
insegnanti di classe.
Art. 43
Assemblea di plesso
1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio di
Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'assemblea.
2. L'Assemblea è convocata dal Presidente, con preavviso di almeno cinque giorni.
3. La convocazione può essere richiesta:
- da un terzo dei genitori componenti i Cons. di Interclasse, Intersezione, classe;
- dalla metà degli insegnanti di plesso/scuola;
- da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola.
4. Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede,
anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine
del giorno, alle famiglie.
5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.
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6.
7.
8.
Dei lavori dell'Assemblea viene redatto sintetico verbale, a cura di uno dei docenti
eventualmente presenti o da un genitore designato dal Presidente dell'Assemblea.
Copia del verbale viene inviata alla Scuola.
Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli
insegnanti del plesso.
Art. 44
Assemblea dell'Istituzione Scolastica
1. L'Assemblea è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio dell'Istituzione,
Interclasse, Intersezione, Classe, eletto dall'assemblea.
2. L'Assemblea è convocata dal Presidente con preavviso di almeno sette giorni.
3. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta:
da 50 genitori, da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse, Intersezione
Classe; dal Consiglio d'Istituto; dal Dirigente Scolastico.
4. Il Presidente richiede per iscritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede,
anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine
del giorno, alle famiglie.
5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori dell’Assemblea
viene redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente.
6. Copia del verbale viene consegnata al Dirigente Scolastico.
7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i
docenti.
CAPO VI
ALUNNI
1.
2.
3.
Per
Art. 45
Ingresso e uscita
Gli alunni sono tenuti a rispettare gli orari d’ingresso del plesso di frequenza.
Gli alunni devono entrare e uscire ordinatamente nell’edificio scolastico.
Al termine delle lezioni, gli alunni escono con ordine dall’aula e dall’edificio scolastico,
accompagnati dai docenti in servizio all’ultima ora.
ulteriori precisazioni vedi “Regolamento vigilanza alunni” CAPO XIII.
Art. 46
Assenze e ritardi
1. In caso di assenza, l’alunno deve presentare giustificazione scritta del genitore il giorno
del rientro a scuola.
2. In caso di ritardo, l’alunno deve presentare giustificazione scritta del genitore.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Art. 47
Norme di Comportamento
Gli alunni sono tenuti a mantenere un comportamento educato e rispettoso nei
confronti dei compagni e degli adulti che operano nella scuola.
Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento
e ad assolvere assiduamente agli impegni scolastici.
Durante le lezioni, si richiede di indossare un abbigliamento adeguato all’ambiente
scolastico e di non indossare monili o accessori che possano risultare pericolosi per sé
e per gli altri.
Ogni alunno è responsabile dell’integrità degli arredi e del materiale didattico della
scuola; coloro che provocheranno volontariamente danni al materiale e/o alle
suppellettili della scuola saranno tenuti al risarcimento.
Per l’utilizzo delle aule attrezzate e dei laboratori, gli alunni sono tenuti al rispetto dei
relativi regolamenti.
E’ vietato portare a scuola giochi o altro materiale ludico se non autorizzato
dall’insegnante di classe.
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7. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola l’occorrente per l’attività didattica e l’eventuale
merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in
ogni caso, non risponde di eventuali danneggiamenti o smarrimenti.
8. Al cambio di insegnante, negli spostamenti da un’aula all’altra, gli alunni devono tenere
un comportamento educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza
autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc.…
9. Durante gli intervalli, sia nella scuola sia nel cortile, sono da evitare tutti i giochi che
possono diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc.…): gli
alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici.
10. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori
scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola ed in alcuni
momenti possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di
alunni.
11. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari
norme di igiene e pulizia.
12. Nelle aule e nel cortile ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è
necessario utilizzarli correttamente.
Art. 48
Interventi disciplinari
1. Verso gli alunni che vengono meno ai loro doveri, gli insegnanti possono usare,
secondo la gravità, i seguenti strumenti disciplinari:
§ richiamo orale o scritto firmato dai genitori;
§ annotazione sul registro, con comunicazione scritta ai genitori da restituire firmata;
§ sospensione da uno a tre giorni di lezione. La sospensione è notificata per iscritto ai
genitori con l’opportuna motivazione da parte del Dirigente Scolastico.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
CAPO VII
LABORATORI / SUSSIDI E ATTREZZATURE DIDATTICHE
Art. 49
Uso dei laboratori e aule attrezzate
L’uso di ogni laboratorio e/o aula attrezzata è disciplinato da specifico regolamento
reso pubblico tramite affissione. I laboratori e le aule attrezzate sono assegnati dal
Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente che svolge
funzioni di subconsegnatario ed ha il compito di garantire il rispetto del regolamento,
di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio,
curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di manutenzione,
ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...
Il responsabile di laboratorio concorda con i docenti interessati i tempi di utilizzo da
parte delle classi e con il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri d’uso del
laboratorio in eventuali attività extrascolastiche.
In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del
laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le
condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in
Segreteria per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di
individuare eventuali responsabili.
L'orario di utilizzo dei laboratori e aule speciali sarà affisso a cura dei responsabili.
Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule attrezzate, sia per quanto
riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle
stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di
sorveglianza ed assistenza agli alunni.
I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un
sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota degli strumenti assegnati
allo studente o al gruppo di studenti.
L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di
ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse
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8.
9.
rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva
comunicazione al Dirigente Scolastico.
Ogni laboratorio o aula speciale è dotata di registro dove ogni docente annota le
esercitazioni svolte con la classe ed ogni evento inerente alle stesse.
La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni.
Per ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da
ginnastica.
Art. 49 BIS
REGOLAMENTO LABORATORIO DI INFORMATICA SCUOLA SECONDARIA
1) L’accesso al laboratorio e l’uso dei PC è riservato agli alunni e agli insegnanti.
2) Il laboratorio può essere utilizzato dagli insegnanti e dagli alunni solo per scopi didattici.
3) Previa richiesta al Dirigente, l’utilizzo del computer può essere esteso, dopo
autorizzazione, agli assistenti educatori.
4) Gli alunni possono usare il laboratorio solo se accompagnati da un insegnante.
5) L’utilizzo didattico è prioritario: nel caso in cui singoli insegnanti abbiano necessità di
usare i computer durante l’orario di utilizzo del laboratorio da parte di una classe,
potranno utilizzare i PC portatili o le postazioni alternative eventualmente presenti (aula
insegnanti).
6)
-
-
Criteri di utilizzo dei computer:
segnare nome, cognome, classe e orario di utilizzo sull’apposito registro;
accendere e spegnere correttamente i computer;
non modificare le impostazioni (salvaschermo, sfondo, colori, risoluzioni, suoni, pagina
iniziale di internet);
segnalare eventuali malfunzionamenti docente e annotarli sull’apposito registro;
non spostare o eliminare dati e cartelle altrui;
ogni utente dovrà creare una propria cartella personale nella quale memorizzare i dati. I
file non archiviati secondo questo criterio potranno essere eliminati;
per ragioni di manutenzione possono essere effettuati, secondo necessità e al termine
delle attività didattiche, interventi di formattazione (cancellazione dei dati) e
reinstallazione del software. Perciò, al termine dell’anno scolastico, è opportuno che gli
utenti effettuino le copie di sicurezza del proprio lavoro. Nel caso in cui, per problemi
tecnici, si rendesse necessaria la formattazione di un pc nel corso dell’anno scolastico, il
responsabile ne darà tempestiva comunicazione agli utenti;
nel caso di individuazione di virus (comparsa di un messaggio dell’antivirus) prendere
nota del messaggio e segnalare immediatamente il fatto al responsabile del laboratorio;
terminato di utilizzare il laboratorio fare in modo di lasciarlo nelle migliori condizioni.
7) Criteri di utilizzo della Stampante:
- l’uso della stampante è riservato agli insegnanti, solo per finalità didattiche (verifiche,
materiale per lezioni, piani di lavoro, relazioni);
- il numero di copie deve essere registrato su apposito registro.
8) Criteri di accesso ad Internet, navigazione sicura:
- l’acceso a Internet da parte degli alunni può avvenire solo in presenza e con il controllo
di un insegnante;
- l’accesso a Internet, anche da parte dei docenti, può avvenire solo per motivi connessi
all’attività didattica e alla formazione.
9) Dati sensibili
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- Si ricorda ai docenti che si è obbligati alla tutela della privacy, pertanto non si devono
lasciare salvati su i computer del laboratori, compreso il PC centrale dei docenti,
documenti, relazioni e programmazioni contenenti dati sensibili sugli alunni.
1.
2.
1.
2.
3.
4.
Art. 50
Sussidi didattici
La scuola è fornita di sussidi per il lavoro educativo-didattico e di materiale il cui
elenco è consultabile presso ogni plesso scolastico. I docenti, i non docenti, gli alunni
sono tenuti a curare il buon uso, la conservazione e la piena efficienza dei sussidi.
Il Collegio dei Docenti promuove l'aggiornamento del patrimonio librario,
documentario, audiovisivo ed informatico, secondo le esigenze didattiche e culturali
dell'Istituzione, recependo i suggerimenti specifici espressi dai docenti e dalle altre
componenti scolastiche per quanto di loro competenza.
Art. 51
Uso del fotocopiatore
L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato al
personale incaricato.
I docenti devono consegnare al personale incaricato con anticipo il materiale da
riprodurre.
L'uso della fotocopiatrice è gratuito per il materiale didattico utilizzato dagli alunni e
dagli insegnanti, nei limiti degli stanziamenti di bilancio fissati annualmente.
I collaboratori scolastici incaricati terranno appositi registri dove annotare la data, la
classe, il richiedente, il numero di fotocopie seguite. Il materiale cartaceo è sottoposto
alla normativa sui diritti d'autore, quindi i richiedenti si assumono ogni responsabilità
sulla riproduzione e/o duplicazione dello stesso.
CAPO VIII
SICUREZZA
1.
2.
3.
4.
5.
Art. 52
Norme di comportamento
Tutto il personale della scuola deve conoscere la normativa relativa agli aspetti
generali e quelli specifici della loro attività.
I Docenti devono istruire gli alunni in modo che prestino la massima attenzione a
questi aspetti normativi ed educativi.
Devono essere segnalati i comportamenti non conformi alla normativa e qualunque
pericolo insito in impianti, installazioni, edifici.
Il Dirigente Scolastico è tenuto a segnalare agli organi competenti qualsiasi evento
difforme alla norma.
Nel corso dell’anno vengono effettuate almeno due prove di evacuazione di istituto.
CAPO IX
PROTEZIONE DATI PERSONALI
Art. 53
Norme di comportamento
1. Tutto il personale della Scuola e i genitori eletti negli Organi Collegiali,
nell’espletamento delle loro funzioni, sono tenuti ad applicare le misure di protezione
dei dati personali così come definiti nel Documento programmatico sulla sicurezza.
2. Si rimanda al documento del 6/09/2012 del Garante per la protezione della privacy a
scuola per tutti i particolari in merito alla protezione dei dati sensibili.
CAPO X
COMUNICAZIONI
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1.
2.
3.
4.
5.
6.
Art. 54
Distribuzione materiale informativo e pubblicitario
Nessun tipo di materiale informativo o di pubblicità varia potrà essere distribuito nelle
classi, o comunque nell'area scolastica, senza la preventiva autorizzazione del
Dirigente Scolastico.
E' garantita la possibilità di scambio e di circolazione di ogni tipo di materiale
utilizzabile nel lavoro scolastico (giornali, ecc....) e di quello frutto del lavoro della
scuola stessa e delle classi (giornalino, mostre, ricerche).
E' garantita la possibilità di informazione ai genitori da parte di Enti, Associazioni
culturali, ecc....
La scuola non consentirà la circolazione di informazione pubblicitaria a scopo
economico e speculativo.
Il Dirigente Scolastico disciplinerà la circolazione del materiale.
Per gli alunni si prevede di:
§ distribuire tutto il materiale che riguarda il funzionamento e l’organizzazione della
scuola;
§ autorizzare la distribuzione del materiale relativo alle attività sul territorio a livello
Comunale e Comprensoriale, inviato da Enti istituzionali;
§ autorizzare la distribuzione di materiale che si riferisca ad iniziative od attività sul
territorio, gestite da Enti, Società, Associazioni private che abbiano stipulato
accordi di collaborazione con la Scuola, purché l'iniziativa non persegua fini di lucro.
Art. 55
Informazioni sul Piano dell’Offerta formativa
In occasione dell’assemblea per l’elezione dei rappresentanti di classe/sezione, l’équipe
pedagogica o il docente coordinatore illustrerà alle famiglie le opportunità offerte dal
P.O.F.
Art. 56
Comunicazioni Docenti-Genitori
Annualmente saranno programmati da parte della Scuola incontri famiglia/insegnanti in
forma assembleare e/o individuale in numero tale da consentire un proficuo rapporto
collaborativo.
Art. 57
Avvisi di scioperi e assemblee
In caso di assemblea/sciopero verrà data comunicazione scritta alle famiglie circa la
variazione d’orario d’ingresso/uscita da scuola o della sospensione delle lezioni; tale
comunicazione dovrà essere controfirmata dai genitori.
CAPO XI
ACCESSO AL PUBBLICO
Art. 58
Accesso di estranei ai locali scolastici
1. Qualora i docenti ritengano utile invitare in classe altre persone in funzione di "esperti"
a supporto dell'attività didattica chiederanno, di volta in volta, l'autorizzazione al
Dirigente Scolastico. Gli "esperti" permarranno nei locali scolastici per il tempo
strettamente necessario all'espletamento delle loro funzioni. In ogni caso la completa
responsabilità didattica e di vigilanza della classe resta del docente.
2. Nessun'altra persona estranea e comunque non fornita di autorizzazione rilasciata dal
Dirigente Scolastico o suo delegato può entrare nell'edificio scolastico dove si svolgono
le attività didattiche.
3. Dopo l'entrata degli alunni verranno chiusi i cancelli e/o le porte d'accesso alla scuola
con esclusione di quelli in cui presta servizio di vigilanza il collaboratore scolastico
addetto.
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4. Chiunque ha libero accesso, durante le ore di apertura della scuola, al locale dove si
trova l'albo d'istituto per prendere visione degli atti esposti e può accedere all'Ufficio di
Dirigenza e di segreteria durante l'orario di apertura dei medesimi.
5. I tecnici che operano alle dipendenze della Amministrazione Comunale possono
accedere ai locali scolastici per l'espletamento delle loro funzioni.
6. I signori rappresentanti ed agenti commerciali devono qualificarsi esibendo tesserino di
riconoscimento.
CAPO XII
VIAGGI E VISITE D’ISTRUZIONE – ATTIVITA’ EXTRASCOLASTICHE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
6.
7.
8.
9.
Art. 59
Regolamento
La scuola considera i viaggi di istruzione, le visite guidate a musei, mostre,
manifestazioni culturali, di interesse didattico o professionale, lezioni con esperti e
visite a enti istituzionali o amministrativi, la partecipazione ad attività teatrali e
sportive, i soggiorni presso laboratori ambientali, la partecipazione a concorsi
provinciali, regionali, nazionali, a campionati o gare sportive, a manifestazioni culturali
o didattiche, i gemellaggi con scuole estere,parte integrante e qualificante dell'offerta
formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione
Il Consiglio di Interclasse o di Intersezione, prima di esprimere il parere sui relativi
progetti, li esamina, verificandone la coerenza con le attività previste dalla
programmazione collegiale e l'effettiva possibilità di svolgimento.
Le attività approvate e programmate dai Consigli di Classe, Interclasse o Intersezione e
dal Collegio dei Docenti rientrano nel Piano delle Uscite e dei Viaggi Didattici della
scuola.
Le visite didattiche e i viaggi di istruzione, approvate dal Consiglio di Istituto, devono
essere comunicate ai genitori degli alunni e si deve richiedere l’autorizzazione scritta
alle famiglie.
Per l’effettuazione dei viaggi si devono evitare periodi prossimi alle festività.
Ogni classe/sezione può effettuare viaggi e visite di istruzione per un totale
complessivo di 6 giorni per anno scolastico. Sono escluse le uscite sul territorio del
Comune di pertinenza dell’Istituto.
La durata massima per ciascun viaggio, fermo restando quanto sopra, è la seguente:
Scuola dell’Infanzia: 1 giorno
Scuola Primaria: 1 giorno
Scuola Secondaria
Classi Prime: 2 giorni
Classi Seconde: 3 giorni
Classi Terze: 4 giorni
Sono esclusi dalle limitazioni relative al numero complessivo di giorni e alla durata
massima eventuali attività correlate a progetti, concorsi, gemellaggi nazionali e
internazionali.
Si auspica la totale partecipazione della classe. Nessun alunno dovrà essere escluso dai
viaggi di istruzione o dalle visite guidate per ragioni di carattere economico. Il limite
numerico dei partecipanti al di sotto del quale non verrà concessa l'autorizzazione è
pari al 75% degli alunni frequentanti la classe.
La quota di spesa massima per tutte le attività extra scolastiche nell’anno scolastico
viene stabilita di anno in anno dal Collegio Docenti.
Se l'iniziativa interessa un'unica classe sono necessari 2 accompagnatori, se più classi,
1 ogni 15 alunni; un accompagnatore ogni uno due alunni in situazione di handicap
secondo le necessità. La funzione di accompagnatore può essere svolta anche dai
collaboratori scolastici.
I genitori possono partecipare solo in casi particolari, su richiesta dell’insegnante e per
alunni in situazione di disagio; per quanto riguarda la scuola dell’infanzia ogni alunno
dovrà essere accompagnato da un genitore o da un familiare e/o adulto maggiorenne,
con delega scritta di entrambi i genitori.
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10. Il Dirigente Scolastico individua ogni anno scolastico un coordinatore del Piano delle
Uscite e dei Viaggi Didattici della scuola
11. Per ogni uscita o viaggio deve essere individuato un docente referente.
12. Il docente referente, dopo l'approvazione del Consiglio di Interclasse o di Intersezione,
presenta al Coordinatore gli appositi moduli correttamente compilati e sottoscritti
almeno 30 giorni prima della data dell'uscita o del viaggio per dare modo alla Giunta
Esecutiva di scegliere ed approvare i preventivi di spesa.
13. Gli alunni dovranno versare la quota prevista entro e non oltre il quinto giorno prima
della partenza.
14. Il Dirigente Scolastico, in quanto organo dello Stato, rilascia un tesserino di
riconoscimento con le generalità del soggetto e una foto dello stesso.
15. I docenti accompagnatori devono portare con sé un modello per la denuncia di
infortunio e l'elenco dei numeri telefonici della scuola compreso il numero del fax.
16. Il Dirigente Scolastico, qualora si renda necessario, può autorizzare viaggi e visite di
istruzione non previsti nel Piano Annuale delle Uscite e dei Viaggi didattici della Scuola
e acquisirne successivamente la ratifica del Consiglio dell’Istituzione Scolastica.
17. Per le uscite senza il mezzo di trasporto nell’ambito del Comune è richiesta
l’autorizzazione alle famiglie valida per l’intero anno scolastico. In occasione di ogni
uscita deve essere data comunicazione scritta al Dirigente Scolastico o ai Coordinatori
di plesso e ai genitori.
18. L'uscita o il viaggio costituiscono vera e propria attività complementare della scuola;
quindi vigono le stesse norme che regolano le attività didattiche.
CAPO XIII
REGOLAMENTO VIGILANZA ALUNNI
Il presente documento stabilisce le regole di comportamento relative alle modalità di
accesso ai Plessi dell’Istituto Comprensivo Fermi di Romano di Lombardia e alla vigilanza
sugli alunni, norme a cui il personale scolastico, gli alunni ed i loro genitori devono
attenersi.
PREMESSA
La scuola ha l’obbligo e la responsabilità di sorvegliare e di custodire gli alunni dal
momento in cui accedono negli spazi di pertinenza dell’Istituto e di riaffidarli, al termine
delle attività scolastiche, ad un familiare o a un suo delegato, che deve essere
maggiorenne.
La Cassazione Civile Sez. I, con sentenza n. 3074 del 30/3/99, pronunciandosi in merito,
ha circostanziato gli ambiti di responsabilità di cui ci si occupa: "L'Istituto d'Istruzione ha il
dovere di provvedere alla sorveglianza degli allievi minorenni per tutto il tempo in cui gli
sono affidati, e quindi fino al subentro, reale o potenziale, dei genitori o di persone da
questi incaricate; tale dovere di sorveglianza, pertanto permane per tutta la durata del
servizio scolastico, servizio che non può essere interrotto per l'assenza di un insegnante,
non costituendo tale assenza fatto eccezionale, bensì "normale e prevedibile".
La posizione assunta in merito da alcune Avvocature dello Stato, tende ad escludere la
valenza di disposizioni interne all'Istituzione scolastica dirette a richiedere ai genitori degli
alunni la "autorizzazione" al rientro a casa di questi da soli ovvero non accompagnati da
soggetto maggiorenne (nel gergo in uso, tali autorizzazioni vengono definite "liberatorie"
concretizzandosi in formule di esonero da responsabilità della Amministrazione scolastica
per
gli
eventuali
danni
conseguenti
alla
descritta
situazione).
Simili autorizzazioni, infatti, lungi dal costituire causa esimente la responsabilità
dell'Amministrazione scolastica per le lesioni eventualmente subite dall'alunno dopo
l'uscita da scuola, potrebbero costituire prova della consapevolezza, da parte
dell'Istituzione e dei suoi organi, di detta modalità di uscita da Scuola degli allievi, con la
conseguenza di risolversi sul piano probatorio, in sede di eventuale giudizio risarcitorio, in
una implicita ammissione di omissione di vigilanza sugli alunni stessi.
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(Milano 24.09.2002 - Prot. 9522 - Ufficio Scolastico per la Lombardia, Ufficio XVIII –
Servizio Legale)
Gli insegnanti hanno il dovere di vigilare sugli alunni durante tutto l’orario scolastico.
I collaboratori scolastici hanno il compito di collaborare con gli insegnanti così da
assicurare il miglior svolgimento organizzativo di tutti i momenti della giornata scolastica.
Art. 60
Entrata degli alunni
L’entrata e l’uscita degli alunni e dei genitori avviene solo dal cancello principale.
Sulla base dell’Ordinanza del Sindaco del Comune di Romano di Lombardia che prevede la
trasformazione dei cortili antistanti i plessi in aree destinate all’uso pubblico nei periodi
immediatamente precedenti e successivi alle attività didattiche, il cortile antistante il
plesso MOTTINI è accessibile 15 minuti prima dell’inizio delle attività didattiche a genitori
ed alunni: durante tale periodo, anche all’interno dei cortili, la vigilanza deve essere
effettuata dai genitori.
Gli alunni entrano nell’edificio scolastico, al suono della prima campanella, cinque minuti
prima dell’inizio delle attività didattiche, secondo gli orari definiti per ciascun plesso,
portati a conoscenza dei genitori all’inizio di ciascun anno scolastico e sono attesi nell’aula
dal docente in servizio.
Il personale scolastico vigila in prossimità dell’ingresso e nell’atrio della scuola.
La scuola non si assume responsabilità circa la vigilanza prima dell’ingresso degli alunni
nell’edificio scolastico.
In caso di sciopero, di assemblea o di altre situazioni non prevedibili che impediscono la
normale attività didattica, verranno comunque trattenuti a scuola tutti i minori non
accompagnati dai familiari; la vigilanza è affidata agli insegnanti, in collaborazione con gli
ausiliari presenti a scuola.
Art. 61
Vigilanza degli alunni durante lo svolgimento delle attività didattiche.
La vigilanza degli alunni durante le attività didattiche spetta rigorosamente ai docenti in
servizio, coadiuvati dal collaboratore scolastico preposto al piano/zona che sorveglierà,
oltre il corridoio e atrio di competenza, anche i bagni in modo da evitare che si arrechi
pregiudizio alle persone e alle cose.
Art. 62
Vigilanza tra i cambi di turno tra i docenti delle classi.
E’ necessario che venga prestata particolare attenzione nei momenti del cambio di docente
a fine lezione: lo spostamento degli insegnanti da un’aula all’altra deve essere effettuato il
più celermente possibile.
In caso di ritardo o di assenza dei docenti, i collaboratori scolastici in servizio al piano/zona
sono tenuti a vigilare sugli alunni dando, nel contempo, avviso all’ufficio di segreteria del
disguido affinché vengano assunti i necessari provvedimenti.
Art. 63
Vigilanza degli alunni durante l’intervallo, durante la refezione e le pause del
dopo mensa.
L’intervallo-ricreazione può svolgersi negli spazi esterni della scuola e, in caso di
maltempo, nel corridoio antistante l’aula o nell’aula.
Le classi sono sorvegliate dagli insegnanti in servizio nelle classi e, in base a turni definiti
con il coordinatore di plesso, in servizio durante la refezione.
Spetta al personale ausiliario di turno collaborare con gli insegnanti nella vigilanza.
Art. 64
Vigilanza degli alunni durante gli spostamenti tra aule e/o edifici.
Gli alunni minori devono essere accompagnati dai loro docenti nei trasferimenti da un’aula
all’altra; tali trasferimenti possono essere fatti anche con la collaborazione del personale
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ausiliario.
Gli spostamenti dall’aula alla palestra e ai laboratori dovranno essere effettuati in ordine e
in silenzio, per non arrecare disturbo alle altre classi.
Se il termine dell’ora coincide con la fine dell’orario delle lezioni, l’insegnante che ha
effettuato il trasferimento accompagna la classe all’uscita della scuola.
Art. 65
Vigilanza degli alunni con disabilità.
La vigilanza sui minori diversamente abili, se particolarmente imprevedibili nelle loro azioni
ed impossibilitati ad autoregolamentarsi, deve essere sempre assicurata dal docente di
sostegno o dall’assistente ad personam assegnato dal Comune o dal docente della classe
che, in caso di necessità, dovrà essere coadiuvato da un collaboratore scolastico.
Art. 66
Uscita degli alunni dalla scuola.
All’uscita da scuola, al termine delle lezioni o durante l’orario scolastico per validi motivi
personali (presentati per iscritto), gli alunni minori frequentanti la Scuola dell’Infanzia e
Primaria dovranno essere riconsegnati ai genitori /affidatari o a persona da questi
delegata.
L’ufficio di segreteria della scuola provvede ad acquisire tutti i nominativi e copia del
documento di identità delle persone maggiorenni a cui si potrà affidare l’alunno nel caso i
genitori fossero impossibilitati al ritiro dello stesso.
La segreteria della scuola provvede anche a fornire alla famiglia le indicazioni necessarie
perché l’insegnante sia avvertito in tempo utile, qualora dovessero presentarsi
cambiamenti delle consuete abitudini.
I famigliari degli alunni sono altresì invitati a fornire uno o più numeri telefonici di sicura
reperibilità, affinché sia possibile contattarli in caso di necessità.
I genitori o i loro delegati sono tenuti ad essere puntuali all’uscita, in modo che il ritiro del
bambino avvenga nella massima sicurezza e tranquillità.
I cortili antistanti i plessi vengono aperti all’ingresso e sosta dei genitori per il tempo
strettamente necessario al ritiro degli alunni.
I genitori, in attesa dei propri figli, non devono assembrarsi davanti al cancello, per non
ostacolare il passaggio, ma disporsi in modo ordinato all’interno del cortile.
Al termine delle lezioni gli insegnanti accompagnano la classe ordinatamente in prossimità
dell’uscita.
Un collaboratore vigila in prossimità del cancello in modo da prevenire e controllare
eventuali situazioni che possano mettere in pericolo l’incolumità degli alunni.
In caso di ritardo protratto oltre i 5 minuti, fatto eccezionale e non abituale, di un genitore
che non sia presente per riaccogliere il proprio figlio all’uscita, il genitore nella possibilità di
farlo, dovrà avvertire telefonicamente la scuola. In assenza del genitore all’uscita, il
docente di classe presente al termine delle lezioni affida l’alunno al collaboratore scolastico
ed avvisa il coordinatore di plesso o l’ufficio di segreteria che provvede a contattare la
famiglia. Il collaboratore vigila l’alunno in attesa dell’arrivo del genitore o suo delegato.
Dopo il terzo ritardo del genitore, il docente informa la Dirigenza al fine di contattare la
famiglia dell’alunno. Presso la scuola dell’infanzia i ritardi vengono annotati sul registro di
sezione con firma del docente e del genitore.
I collaboratori scolastici in servizio vigilano gli alunni che usufruiscono del servizio di
trasporto comunale e li accompagnano ordinatamente al mezzo.
Per gli alunni delle classi in uscita, in casi particolari, i genitori possono comunicare la
decisione di far rientrare a casa gli alunni da soli. La comunicazione dei genitori su modulo
fornito dalla segreteria deve essere adeguatamente sostenuta dalla valutazione del grado
di autonomia del minore e delle condizioni di contesto, affinché gli alunni possano rientrare
a casa da soli se l’abitazione è vicina alla scuola e non sono previsti attraversamenti di
strade non presidiate da semafori o vigili urbani.
Art. 67
Vigilanza degli alunni durante le attività extrascolastiche.
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La vigilanza degli alunni durante lo svolgimento di visite guidate o viaggi di istruzione
dovrà essere costantemente assicurata dai docenti accompagnatori.
Il Dirigente Scolastico provvede ad assegnare gli insegnanti nel rapporto di uno ogni
quindici alunni salvo eventuali deroghe che rendessero necessario aumentare il numero di
accompagnatori.
In caso di partecipazione di uno o più alunni diversamente abili, viene designato un
accompagnatore fino a due alunni.
Durante la permanenza fuori dalla scuola gli alunni dovranno avere in dotazione il
cartellino di riconoscimento.
Art. 68
Vigilanza degli alunni durante le attività extracurricolari pomeridiane.
La vigilanza sugli alunni durante le attività pomeridiane extracurricolari, previste nel POF,
dovrà essere costantemente assicurata dai docenti che organizzano tali attività. Gli alunni
accederanno ai locali della scuola 5 minuti prima dell’inizio dell’attività e aspetteranno il
docente nell’atrio, sorvegliati dal personale ATA, per essere accompagnati dal docente in
aula. Per nessun motivo gli alunni dovranno rimanere nei locali scolastici privi di vigilanza.
Art. 69
Vigilanza in situazioni particolari e di criticità.
Al fine di prevenire disagi a carico degli utenti e garantire comunque la vigilanza dei minori
affidati alla scuola anche in situazioni di criticità causate da eventi atmosferici o altro, si
ribadiscono le norme di comportamento a cui il personale scolastico deve attenersi in tali
circostanze.
a) Ai sensi dell’art.139, lett. e) del D.L.vo n.112/98 e dell’art.6, lett. d) della L. R.
n.19/2007, la competenza a chiudere le scuole ovvero a sospendere l’attività didattica “in
casi gravi ed urgenti” è del Presidente di Provincia, per le istituzioni scolastiche secondarie
di II grado e del Sindaco per quelle di grado inferiore. Da quanto sopra deriva che le
predette autorità, in piena autonomia organizzativa e decisionale, possono disporre (si
auspica una concertazione con il Dirigente Scolastico):
• la totale chiusura delle scuole, nel caso che le difficoltà previste o prevedibili siano di
tale gravità da compromettere in modo assoluto la possibilità, per gli studenti e per il
personale docente ed amministrativo, di raggiungere le varie sedi scolastiche anche
con mezzi pubblici;
• la sospensione delle attività didattiche, nel caso che le difficoltà determinino dei disagi,
come ad esempio ritardi eccessivi, assenze degli alunni e/o dei docenti al punto tale da
compromettere l’efficacia stessa dell’attività didattica, ma non la completa impossibilità
di raggiungere la scuola.
In tal caso, il Dirigente scolastico attiva la procedura prevista e denominata “Emergenza
neve” in modo da comunicare al personale scolastico e alle famiglie degli alunni la
sospensione delle attività.
b) La valutazione di procedere alla sospensione delle attività didattiche successivamente al
normale avvio delle lezioni, anche con ridotto numero di alunni, è rimessa al Dirigente
Scolastico, tenendo conto dell’opportunità ovvero della necessità di anticipare l’uscita degli
alunni delle scuole, in caso di paventato blocco stradale o di altre situazioni di rischio o
pericolo accertate, comunque preavvertendo le famiglie nelle forme e nei modi ritenuti più
idonei. In caso di sospensione delle attività didattiche gli alunni dovranno essere vigilati
dalle insegnanti in servizio e riaffidati, dalle stesse insegnanti, ad un genitore o ad una
persona da lui delegata in modo formale.
c) In caso di funzionamento del servizio scolastico, si dovrà evitare in modo assoluto che
alunni arrivati a scuola siano rimandati indietro o lasciati fuori dalla scuola in attesa di
un’eventuale decisione di chiusura: si dovrà attivare una procedura di accoglienza al fine
dello svolgimento delle lezioni o allo scopo di garantire la semplice custodia degli alunni in
attesa della comunicazione di sospensione delle attività didattiche alle famiglie.
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Art. 70
Sosta nell’edificio scolastico
Non è permesso sostare nell’edificio scolastico o nel cortile antistante al di fuori degli orari
definiti per ogni Plesso della scuola primaria e della scuola dell’infanzia.
Art. 71
Accesso all’edificio scolastico nei rientri pomeridiani
Nei giorni che prevedono il rientro pomeridiano degli alunni, i cortili non saranno accessibili
durante la pausa pranzo. Gli alunni che non usufruiscono del servizio di refezione
scolastica, attendono la ripresa delle lezioni pomeridiane fuori dal cancello del cortile della
scuola ed entrano nell’edificio cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni.
Art. 72
Divieto accesso con animali
Non è consentito l’accesso all’edificio scolastico o al cortile antistante con animali
domestici.
CAPO XIV
CONFERIMENTO PER CONTRATTO DEGLI INCARICHI DI INSEGNAMENTO, PER LA
REALIZZAZIONE DI PROGETTI E DI PROGRAMMI DI RICERCA E DI
SPERIMENTAZIONE
Art. 73
Finalità ed ambito di applicazione
Il presente regolamento disciplina le procedure per il conferimento di incarichi di lavoro
autonomo quali le collaborazioni di natura occasionale o coordinata e continuativa, nonché
il relativo regime di pubblicità, al fine di garantire l’accertamento della sussistenza dei
requisiti di legittimità per il loro conferimento, come definiti dall’art. 7, comma 6 del
decreto legislativo 30/3/2001, n. 165, come integrato dall’articolo 32 del D.L. 4/7/2006, n.
223, convertito dalla Legge 4/8/2006, n. 248 e dall’art. 3, comma 76 della legge
24/12/2007, n. 244.
L'istituzione scolastica può stipulare:
• contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti;
• convenzioni con Enti, anche di formazione professionale al fine di garantire
l'arricchimento dell'offerta formativa nonché la realizzazione di specifici progetti didattici,
programmi di ricerca e sperimentazione.
Art. 74
Requisiti oggettivi
Al fine di soddisfare le esigenze di cui all'articolo precedente, su proposta del Collegio dei
Docenti ed in base alla Programmazione dell'offerta formativa, l'Istituzione Scolastica,
verificata l'impossibilità di utilizzare per tali finalità il personale interno ed in coerenza con
le disponibilità finanziarie, provvede alla stipulazione di:
• contratti di prestazione d'opera con esperti esterni;
• specifiche convenzioni con enti anche di formazione professionale
La proposta del Collegio dei docenti deve individuare le esigenze didattiche da soddisfare e
le specifiche competenze professionali richieste all'esperto.
Art. 75
Requisiti soggettivi
Il contratto/convenzione è stipulato con esperti o Enti di Formazione italiani o stranieri,
che siano in grado di apportare la necessaria esperienza tecnico- professionale
nell'insegnamento o nel progetto
didattico richiesto.
L'affidamento dell'incarico avverrà previa acquisizione dell'autorizzazione da parte
dell'amministrazione di appartenenza dell'esperto, se dipendente pubblico, in applicazione
dell'art. 58 del D.L.vo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modificazioni ed integrazioni.
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Sono esclusi dall'ambito di applicazione del presente regolamento i docenti di altre
istituzioni scolastiche, ai quali si applica l'art. 27 del CCNL del personale del comparto
"Scuola" del 26 maggio 1999.
Per le attività di formazione ed aggiornamento si procede all'affidamento di incarichi ad
esperti esterni secondo i criteri stabiliti dal presente regolamento dopo aver accertato
l’impossibilità di utilizzare le risorse umane disponibili all’interno dell’istituzione scolastica,
nel rispetto della normativa comunitaria in materia di appalti di servizi e, comunque,
previo espletamento di procedure ad evidenza pubblica.
Art.76
Procedura di individuazione
1 – L’individuazione dell'esperto avviene utilizzando gli elenchi di candidati disponibili,
contattati attraverso appositi avvisi con lo scopo di conferire incarichi di personale esperto
in specifici ambiti, dai quali attingere nei casi di eventuale attivazione di progetto, in
coerenza con la programmazione didattica deliberata per ciascun anno scolastico.
Dell'avviso sarà data informazione attraverso la pubblicazione nell'albo dell'istituzione
scolastica e nel sito Web della stessa.
E' facoltà dell'istituzione scolastica utilizzare altre forme aggiuntive di pubblicità volta a
volta ritenute utili (quali, ad esempio, la trasmissione dell'avviso ad altri Istituzioni
scolastiche, ad ordini professionali o ad associazioni di categoria; la pubblicazione per
estratto su quotidiani locali. ecc..).
2 - L'avviso, di massima, dovrà contenere:
• l'ambito disciplinare di riferimento (tipo di corso e/o progetto da attivare);
• il numero di ore di attività richiesto e durata dell’incarico;
• compenso massimo previsto per la prestazione adeguatamente motivato e tutte le
informazioni correlate quali la
tipologia e la periodicità del pagamento, il trattamento fiscale e previdenziale da
applicare, eventuali
sospensioni della prestazione
• le modalità ed il termine per la presentazione della domanda;
• gli specifici requisiti culturali e professionali richiesti per lo svolgimento della
prestazione;
• i criteri di individuazione dell’esperto;
• il responsabile del procedimento.
Nel medesimo avviso è individuato un termine per la presentazione dei curricula e delle
relative offerte ed un termine entro il quale sarà resa nota la conclusione della procedura.
3 – In ogni caso per l’inserimento negli elenchi utilizzati per il conferimento dell’incarico
occorre:
a) essere in possesso della cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri
dell’Unione Europea;
b) godere dei diritti civili e politici;
c) non aver riportato condanne penali e non essere destinatario di provvedimenti che
riguardano l’applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di
provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale;
d) essere in possesso del requisito della particolare e comprovata specializzazione
strettamente correlata al contenuto della prestazione richiesta.
4 - Per la valutazione delle domande di partecipazione e dei relativi curricula, il Dirigente
scolastico può nominare un'apposita commissione istruttoria.
La commissione predispone a tal fine una formale relazione contenente la specifica e
dettagliata indicazione dei criteri adottati e delle valutazione effettuate.
Gli elementi che devono essere utilizzati dalla commissione per l’attività istruttoria, devono
essere, in linea di massima, i seguenti:
• Titoli di studio / professionali e di formazione;
• Esperienza pregressa nel settore;
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• rapporto qualità/prezzo della prestazione offerta dall'esperto esterno.
• Valutazione attività svolta in precedenza presso la scuola.
Nell'ipotesi di partecipazione di un unico aspirante, è comunque necessario valutarne
l'idoneità.
Inoltre, poiché un'indagine di mercato non è sempre compatibile con la natura delle
prestazioni in questione, il Dirigente Scolastico può operare una scelta discrezionale
dell'esperto esterno/ professionista allorquando ricorrano presupposti quali il rapporto
fiduciario o l'infungibilità del professionista.
Art. 77
Esclusioni
Sono esclusi dalle procedure comparative e dagli obblighi di pubblicità le sole prestazioni
meramente occasionali che si esauriscono in una prestazione episodica che il collaboratore
svolga in maniera saltuaria.
Art. 78
Affidamento dell’incarico
1 - Conclusasi la procedura di individuazione, il Dirigente Scolastico provvede
all'affidamento dell'incarico mediante stipulazione di contratto di prestazione d'opera o
convenzione.
2 - Non è ammesso il rinnovo del contratto di collaborazione. Il committente può
prorogare ove ravvisi un motivato interesse la durata del contratto solo al fine di
completare i progetti e per ritardi non imputabili al collaboratore, fermo restando il
compenso pattuito per i progetti individuati.
3 – La liquidazione del compenso avviene al termine della collaborazione salvo diversa
espressa pattuizione in correlazione alla conclusione di fasi dell’attività oggetto
dell’incarico.
Art. 79
Verifica dell’esecuzione e del buon esito dell’incarico
1 – Il Dirigente Scolastico, attraverso le relazioni fornite dal responsabile del
progetto/attività,
verifica
periodicamente
il
corretto
svolgimento
dell’incarico,
particolarmente quando la realizzazione dello stesso sia correlata a fasi di sviluppo,
mediante valutazione della coerenza dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi affidati.
2 – Qualora i risultati delle prestazioni fornite dal collaboratore esterno risultino non
conformi a quanto richiesto sulla base del disciplinare di incarico ovvero siano del tutto
insoddisfacenti, il Dirigente Scolastico può richiedere al soggetto incaricato di integrare i
risultati entro un termine stabilito o può risolvere il contratto per inadempienza.
3 – Nel caso i risultati siano solo parzialmente soddisfacenti, il Dirigente Scolastico può
chiedere al soggetto incaricato di integrare i risultati entro un termine stabilito o, sulla
base dell’esatta quantificazione delle attività prestate, può provvedere alla liquidazione
parziale del compenso originariamente stabilito.
4 – Il DSGA verifica l’assenza di oneri ulteriori, previdenziali, assicurativi e la richiesta di
rimborsi spesa diversi da quelli, eventualmente, già previsti ed autorizzati.
5 – L’efficacia dei contratti di collaborazione è subordinata agli obblighi di cui all’articolo 3,
comma 18, della Legge n. 244 del 2007.
CAPO XV
STIPULA DI CONTRATTI DI SPONSORIZZAZIONE
Art. 80
Finalità
Il presente regolamento viene redatto in attuazione delle disposizioni contenute nell’art. 43
della Legge 449/97.
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2. L’attività di sponsorizzazione è diretta a:
a) recuperare maggiori risorse che consentano di ottenere un miglioramento della qualità
dei servizi e delle attività dell’ Istituzione scolastica;
b) migliorare gli standard di qualità o l’ aggiunta di servizi da prestarsi attraverso la
fornitura di consulenza specializzata, l’ effettuazione di servizi e di lavori, la fornitura di
beni e attrezzature all’Istituto;
c) sostenere progetti innovativi e processi informativi e formativi qualificati promossi dalla
scuola.
Art. 81
Contenuti della sponsorizzazione
I contratti di sponsorizzazione possono essere conclusi con soggetti pubblici o privati,
nonché con associazioni senza fini di lucro, che non svolgano attività in conflitto con
l’interesse pubblico e con le finalità e competenze proprie della scuola.
La conclusione del contratto tende alla realizzazione o acquisizione a titolo gratuito di
interventi, servizi, prestazioni, beni o l’equivalente corrispettivo, inerenti programmi di
spesa con finanziamento a carico del bilancio della istituzione scolastica.
Art. 82
Definizioni
Ai fini del presente regolamento si intende:
1. per contratto di sponsorizzazione: un contratto atipico mediante il quale l’Istituto
Comprensivo Fermi di Romano di Lombardia (sponsee) offre, nell’ambito delle proprie
iniziative, ad un terzo (sponsor), che si obbliga ad un corrispettivo ovvero a fornire a titolo
gratuito una predeterminata prestazione, la possibilità di pubblicizzare la propria ragione
sociale e/o marchio in appositi e predefiniti spazi pubblicitari;
2. per sponsorizzazione: ogni contributo in beni, servizi, prestazioni, interventi o
corrispettivi monetari equivalenti, provenienti da terzi allo scopo di promuovere la propria
ragione sociale e/o marchio aziendale;
3. per sponsor: il soggetto privato (persona fisica o giuridica) che intende stipulare il
contratto di sponsorizzazione;
4. per spazio pubblicitario: lo spazio fisico o il supporto di veicolazione del nome, ragione
sociale, logo e/o marchio dello sponsor di volta in volta messo a disposizione dell’Istituto
Comprensivo Fermi di Romano. In nessun caso potranno essere inseriti messaggi
pubblicitari all’interno di documenti recanti comunicazioni istituzionali o in allegato agli
stessi.
Art. 83
Individuazione delle iniziative di sponsorizzazione
Il Consiglio di Istituto con appostiti provvedimenti assunti in corso d’anno, in riferimento a
quanto previsto nel POF, individua esigenze, modalità e risorse per il ricorso alla
sponsorizzazione in conformità al presente regolamento.
Il ricorso a sponsorizzazione può riguardare tutte le iniziative, i prodotti ed i servizi erogati
dalla scuola purché ciò non sia in contrasto con la funzione educativa e culturale della
scuola e non sia di nocumento al mantenimento della dignità propria dell’Istituzione
scolastica.
Art. 84
Procedura di sponsorizzazione e scelta dello sponsor
Il Dirigente Scolastico, nell’ambito delle linee di indirizzo e/o delle specifiche indicazioni
formulate dal Consiglio di Istituto ai sensi del precedente art. 83, in relazione ai singoli
progetti e/o attività ed in funzione dell’entità delle esigenze e delle finalità da perseguire,
pubblica un avviso pubblico, indicando tra l’altro le categorie di soggetti da interessare,
attraverso il quale invita gli stessi soggetti alla stipula di contratti di sponsorizzazione.
Dell’avviso è data pubblicità mediante pubblicazione all’albo del plesso “Fermi”,
inserimento nel sito internet dell’Istituto e/o con altre forme di pubblicità ritenute di volta
in volta più convenienti per una maggiore conoscenza e partecipazione.
L’avviso deve contenere, in particolare, i seguenti dati:
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1. l’oggetto della sponsorizzazione ed i conseguenti obblighi dello sponsor secondo i
contenuti
dello specifico progetto di sponsorizzazione;
2. l’esatta determinazione dell’offerta per lo spazio pubblicitario;
3. le modalità ed i termini di presentazione dell’offerta di sponsorizzazione.
L’offerta deve essere presentata in forma scritta, indicare l’accettazione delle condizioni
previste nell’avviso pubblico nonché quelle previste dal progetto di sponsorizzazione e
deve contenere l’impegno ad assumere tutte le responsabilità e gli adempimenti inerenti e
conseguenti al messaggio pubblicitario e alle relative autorizzazioni.
L’offerta deve altresì contenere l’impegno a non utilizzare la sponsorizzazione per
pubblicizzare, in maniera diretta o indiretta, organizzazioni di natura politica, sindacale,
filosofica o religiosa.
Le offerte sono valutate da una Commissione formata dal Dirigente Scolastico, da un
rappresentante dei genitori e da un rappresentante dei docenti del Consiglio di Istituto, nel
rispetto dei criteri stabiliti nell’avviso pubblico. Per contratti di sponsorizzazione con
finanziamenti inferiori a € 1000 la valutazione è delegata al Dirigente Scolastico.
Il contratto di sponsorizzazione è sottoscritto dallo sponsor e dal Dirigente Scolastico,
responsabile dell’attività oggetto di sponsorizzazione. In tale contratto viene anche
autorizzata l’utilizzazione dello spazio pubblicitario espressamente indicato nel progetto di
sponsorizzazione.
Art. 85
Contratto di sponsorizzazione
La gestione della sponsorizzazione viene regolata mediante sottoscrizione di un apposito
contratto nel quale sono, in particolare, stabiliti:
1. il valore della sponsorizzazione;
2. modalità di veicolazione pubblicitaria del nome, ragione sociale, logo e/o marchio dello
sponsor
da parte dello sponsor;
3. il diritto dello sponsor alla pubblicità “esclusiva” ovvero “non esclusiva” in relazione
all’iniziativa oggetto del contratto;
4. la durata del contratto;
5. gli obblighi assunti a carico dello sponsor;
6. le clausole di tutela rispetto a eventuali inadempienze;
7. eventuali garanzie richieste;
8. possibili cause di risoluzione.
Art. 86
Diritto di rifiuto delle sponsorizzazioni
L’Istituto Comprensivo Fermi, a suo insindacabile giudizio, si riserva di rifiutare qualsiasi
sponsorizzazione qualora:
1. ritenga che ne possa derivare un conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella
privata, ovvero tra le finalità istituzionali della Istituzione Scolastica e quelle dello sponsor;
2. ravvisi nella stessa un possibile pregiudizio o danno alla sua immagine o alle proprie
iniziative;
3. la reputi inaccettabile per motivi di opportunità generale.
Sono in ogni caso escluse le sponsorizzazioni riguardanti:
1. propaganda di natura politica, sindacale, filosofica o religiosa;
2. pubblicità che possa offendere la dignità della persona, evocare discriminazioni di razza,
sesso e nazionalità, offendere convinzioni religiose ed ideali, indurre a comportamenti
pregiudizievoli per la salute, la sicurezza e l’ambiente;
3. pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, di medicinali e
cure mediche disponibili unicamente con ricetta medica, di materiale pornografico o a
sfondo sessuale;
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4. messaggi offensivi in genere, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o
minaccia.
Art. 87
Trattamento dei dati personali
I dati personali raccolti in applicazione del presente regolamento saranno trattati
esclusivamente per le finalità dallo stesso previste.
I singoli interessati hanno facoltà di esercitare i diritti loro riconosciuti dall’art. 13 del
D.Lgs. n. 196 del 30.6.2003; titolare del trattamento dei dati è il Dirigente Scolastico
dellIstituto Comprensivo E. Fermi; responsabile del trattamento è il DSGA.
L’Istituto Comprensivo Fermi non potrà in alcun caso comunicare agli sponsor i dati
personali dei destinatari delle informazioni o comunicazioni istituzionali dell'ente.
Art. 88
Verifiche e controlli
Le sponsorizzazioni sono soggette a verifiche da parte dell’Istituto Comprensivo Fermi, al
fine di accertare la correttezza degli adempimenti convenuti per quanto attinenti ai
contenuti tecnici, quantitativi, qualitativi e temporali.
Le difformità emerse in sede di verifica vengono tempestivamente notificate allo sponsor.
La notifica e l’eventuale diffida producono gli effetti previsti nel contratto di
sponsorizzazione.
Art. 89
Utilizzo dei proventi e dei risparmi di spesa derivanti dalle sponsorizzazioni
L’eventuale destinazione di quota parte dei risparmi di spesa derivanti dalle
sponsorizzazioni ad incremento delle risorse destinate all’erogazione dei compensi
accessori incentivanti la produttività del personale che ha contribuito alla loro realizzazione
sarà definita previo esperimento delle prescritte relazioni sindacali e nel rispetto della
disciplina normativa e contrattuale nel tempo vigente.
Art.90
Spese contrattuali
Ogni spesa contrattuale inerente e conseguente la
sponsorizzazione è a carico dello sponsor.
stipulazione
del
contratto
di
CAPO XVI
USO DEI LOCALI E DELLE ATTREZZATURE SCOLASTICHE
FUORI DALL’ORARIO DEL SERVIZIO SCOLASTICO.
Art. 91
Normativa
Possono essere concessi in uso i locali e le attrezzature dell’Istituto nei modi, nelle forme e
per i fini previsti dal
Decreto Interministeriale 1/2/2001, n. 44 - “Regolamento concernente le istruzioni
generali sulla gestione amministrativo contabile delle Istituzioni scolastiche” (articolo 33,
comma 2, lett. C e articolo 50), e nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Consiglio di
Istituto per l’utilizzazione dei locali e delle attrezzature scolastiche in orario
extrascolastico.
Art. 92
Tempi della concessione
La concessione d’uso è ammessa, in orario extrascolastico, per la durata massima
corrispondente a quella dell’anno scolastico. Essa potrà comunque essere revocata o
temporaneamente sospesa, in ogni momento, previo preavviso di almeno 48 ore dato
anche per le vie brevi, su richiesta motivata della scuola o per esigenze insindacabili
dell'Ente proprietario (Amministrazione Comunale).
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Il concessionario potrà utilizzare i locali della scuola anche nel periodo di sospensione delle
attività didattiche, secondo un calendario concordato preventivamente.
Art. 93
Modalità della richiesta
La richiesta d'uso dei locali o delle attrezzature scolastiche, indirizzata al Sindaco del
Comune proprietario dell’immobile ed al Dirigente Scolastico dell’Istituto, deve essere
presentata in forma scritta almeno venti giorni prima della data per la quale è richiesto
l'uso.
Nella domanda dovrà essere precisato:
1. periodo ed orario per il quale è richiesto l'uso dei locali;
2. programma dell'attività da svolgersi;
3. accettazione totale delle norme del presente regolamento.
L'accettazione del regolamento, qualora non espressa, si intenderà tacitamente
manifestata con la presentazione della domanda da parte del richiedente.
Art. 94
Autorizzazioni
Le autorizzazioni, rilasciate dal Dirigente Scolastico, sono trasmesse di volta in volta, per
iscritto, agli interessati che hanno inoltrato formale istanza.
Esse devono stabilire le modalità d'uso e le conseguenti responsabilità in ordine alla
sicurezza, all'igiene e alla salvaguardia del patrimonio, secondo lo schema allegato, che fa
parte integrante del presente Regolamento.
Art. 95
Responsabilità per danno
L’Istituto e le autorità scolastiche sono esenti da qualsiasi responsabilità per danni che a
persone o cose dovessero derivare dall'uso dei locali nel periodo suddetto da parte dei
concessionari.
I firmatari della richiesta di concessione dei locali e delle attrezzature assumono
personalmente ed in solido con l'Ente, Associazione ed Organizzazione che rappresentano,
la responsabilità della conservazione dell'immobile e delle attrezzature esistenti all'interno
dei locali. Pertanto, sono a loro carico tutti i danni da chiunque causati durante lo
svolgimento dell'attività oggetto della concessione d'uso.
L’Istituto Comprensivo Fermi di Romano di Lombardia declina ogni responsabilità in ordine
a materiale, oggetti o altre cose che vengano lasciati incustoditi nei locali al termine delle
attività svolte.
Art. 96
Obblighi del Concessionario
Il Concessionario ha l'obbligo di disporre tutto quanto necessario affinché i locali e le
attrezzature assegnati siano riconsegnati nello stesso stato di conservazione in cui si
trovano al momento della concessione.
L'Amministrazione Comunale provvederà a fornire il riscaldamento, l'illuminazione, l'acqua
ed il gas, il cui costo sarà posto a carico del Concessionario secondo le tariffe determinate
dal competente Ufficio Economato dell'Amministrazione Comunale sulla base dei costi reali
medi che ogni struttura presenta e nei limiti fissati di volta in volta dalle leggi finanziarie
per i servizi pubblici a domanda individuale.
L’Istituzione Scolastica provvederà a fornire in uso le attrezzature richieste dal
concessionario (ad esclusione del materiale di consumo), il personale ausiliario che
garantirà l’apertura, l’assistenza al concessionario, la pulizia (solo servizio) e la chiusura
dell’edificio. Il costo sarà posto a carico del concessionario secondo le tariffe determinate
dal Consiglio di Istituto anche sulla base del numero di ore giornaliere di utilizzo.
Art. 97
Modalità di pagamento
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Il Concessionario dovrà provvedere al pagamento delle somme dovute entro i termini e
con le modalità indicati nell'autorizzazione all'uso dei locali.
Art. 98
Concessione di esenzioni o riduzioni
E' data facoltà al Consiglio di Istituto o alla Giunta Comunale di concedere esenzioni o
riduzioni del rimborso spese quando si tratti di attività di particolare rilevanza promossa da
Enti pubblici ed Enti morali o altri Enti e Associazioni, per particolari fini di natura morale,
sociale e culturale (es. concorsi pubblici, assemblee su temi di pubblico interesse, convegni
di studio e culturali, stages formativi, etc…).
E' da ritenersi comunque gratuita la concessione, qualora venga richiesta da Enti morali ed
Enti pubblici per motivi di pubblico interesse. In tal caso l’ente si farà carico degli oneri di
vigilanza e pulizia dei locali.
Per quanto non previsto dal presente regolamento si fa espresso rinvio alle
disposizioni di legge richiamate all'art. 91 ed alle altre disposizioni di legge
vigenti applicabili alla fattispecie disciplinata dagli articoli soprascritti.
CAPO XVII
ISCRIZIONI SCUOLA INFANZIA- SCUOLA PRIMARIA –SCUOLA SECONDARIA
Come richiamato dalla recente circolare n. 96/2012 sulle iscrizioni (prot. n. 8293 del 17
dicembre 2012) la legge n. 135/2012 prevede che le iscrizioni alle istituzioni scolastiche
statali per tutte le classi iniziali dei corsi di studio di ogni ordine e grado, per l’anno
scolastico 2013/2014, vengano effettuate esclusivamente on line.
Art. 99
Criteri di ammissione alla scuola dell’Infanzia statale
A. Le nuove domande di iscrizione alla Scuola dell’Infanzia statale, pervenute entro i
termini stabiliti, saranno accolte compatibilmente con la disponibilità di posti, secondo
la normativa vigente. A norma della Circolare Ministeriale 2/10, nella quale si stabilisce
che il numero degli alunni con cittadinanza non italiana frequentanti il primo anno della
scuola dell’infanzia non può eccedere il 30% del numero dei nuovi iscritti, per la
formazione di eventuali liste d’attesa saranno applicati i seguenti criteri espressi in
ordine di priorità:
A1 Alunni stranieri nati in Italia.
A2 Anzianità anagrafica.
A3 Numero di anni di residenza nel Comune di Romano di Lombardia.
B. Chiuse le iscrizioni alla data comunicata ogni anno dall’Istituto Comprensivo E. Fermi,
qualora le domande di iscrizione superino la disponibilità dei posti, le ammissioni dei
bambini vengono regolate da una graduatoria, redatta dall’Ufficio competente, sulla
base delle seguenti fasce e dei relativi criteri, entrambi espressi in ordine di priorità.
All’interno della graduatoria si terrà conto del limite fissato dal D.M. 2/10 e per
l’individuazione degli alunni stranieri aventi diritto all’inserimento, saranno applicati,
oltre che i criteri specificati ai punti B1-B2-B3-B4, anche i criteri esplicitati al punto A.
B1 Criteri 1a Fascia (accesso prioritario)
B1. 1 Residenza dei genitori nel Comune di Romano di Lombardia.
B1. 2 Bambini diversamente abili.
B1. 3 Casi di grave disagio socio - ambientale certificati dai Servizi Sociali territoriali.
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B1. 4 Famiglie monoparentali (nucleo famigliare incompleto in cui manca
effettivamente la figura materna o paterna in caso di decesso, separazione
legale o provvedimento del Tribunale di affidamento del figlio ad un solo
genitore, divorzio, ragazza madre/ragazzo padre in quanto il bambino è
riconosciuto da un solo genitore). La residenza non è considerata elemento
sufficiente a documentare la situazione di famiglia monoparentale: occorre
comprovare l’effettiva mancanza di una delle figure genitoriali.
B1. 5 Bambini con genitori invalidi o affetti da malattie gravi certificate.
Qualsiasi certificazioni sarà trattata dalla Scuola come dato sensibile, nel
rispetto delle norme sulla privacy.
B2 Criteri 2a Fascia
B2. 1 Residenza dei genitori nel Comune di Romano di Lombardia.
B2. 2 Bambini che compiono i 5 anni entro il 31/12 dell’anno per il quale si richiede la
frequenza.
B2. 3 Bambini i cui genitori risultano entrambi occupati come dipendenti a tempo
indeterminato o a tempo determinato con contratto di durata almeno annuale o
come lavoratori autonomi.
B2. 4 Bambini i cui genitori risultano entrambi lavoratori, uno dei quali occupato in
lavori temporanei con durata inferiore all’anno o borse di studio/assegni di
ricerca.
B2. 5 Bambini con fratelli che, nell’anno per cui si richiede l’iscrizione, frequentano
contemporaneamente la scuola dell’infanzia prescelta.
B2. 6 A parità delle precedenti condizioni, viene applicato il seguente criterio di
priorità: ordine decrescente di età in considerazione del mese e giorno di
nascita. In caso di stesso mese e giorno di nascita viene applicata la seguente
modalità: sorteggio.
B3 Criteri 3a Fascia
B3. 1 Residenza dei genitori nel Comune di Romano di Lombardia.
B3. 2 Bambini che compiono i 4 anni entro il 31/12 dell’anno per il quale si richiede la
frequenza.
B3. 3 Bambini i cui genitori risultano entrambi occupati come dipendenti a tempo
indeterminato o a tempo determinato con contratto di durata almeno annuale o
come lavoratori autonomi.
B3. 4 Bambini i cui genitori risultano entrambi lavoratori, uno dei quali occupato in
lavori temporanei con durata inferiore all’anno o borse di studio/assegni di
ricerca.
B3. 5 Bambini con fratelli che, nell’anno per cui si richiede l’iscrizione, frequentano
contemporaneamente la scuola dell’infanzia prescelta.
B3. 6 A parità delle precedenti condizioni, viene applicato il seguente criterio di
priorità: ordine decrescente di età in considerazione del mese e giorno di
nascita. In caso di stesso mese e giorno di nascita viene applicata la seguente
modalità: sorteggio.
B4 Criteri 4a Fascia
B4. 1 Residenza dei genitori nel Comune di Romano di Lombardia.
B4. 2 Bambini che compiono i 3 anni entro il 31/12 dell’anno per il quale si richiede la
frequenza.
B4. 3 Bambini i cui genitori risultano entrambi occupati come dipendenti a tempo
indeterminato o a tempo determinato con contratto di durata almeno annuale o
come lavoratori autonomi.
B4. 4 Bambini i cui genitori risultano entrambi lavoratori, uno dei quali occupato in
lavori temporanei con durata inferiore all’anno o borse di studio/assegni di
ricerca.
B4. 5 Bambini con fratelli che, nell’anno per cui si richiede l’iscrizione, frequentano
contemporaneamente la scuola dell’infanzia prescelta.
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B4. 6 A parità delle precedenti condizioni, viene applicato il seguente criterio di
priorità: ordine decrescente di età in considerazione del mese e giorno di
nascita. In caso di stesso mese e giorno di nascita viene applicata la seguente
modalità: sorteggio.
C. A seguito dei controlli comparativi effettuati dall’Ufficio competente, qualora si
riscontrino casi di doppia iscrizione (il genitore ha presentato domanda d’iscrizione
a più scuole dell’Infanzia), effettuate le opportune verifiche presso le famiglie
interessate, si provvederà ad annullare l’iscrizione alla Scuola dell’Infanzia statale.
D. Scaduto il termine di presentazione delle domande, entro la fine del mese di marzo
viene pubblicata all’Albo dell’Istituto Comprensivo E. Fermi la lista degli iscritti
ammessi alla frequenza della Scuola dell’Infanzia.
E. Le domande presentate entro i termini d’iscrizione, ma eccedenti la disponibilità di
posti e pertanto non incluse nella graduatoria così come precisato al punto B,
costituiscono una specifica lista d’attesa la cui graduatoria è formulata in base agli
stessi criteri esplicitati al punto B. La lista d’attesa, pubblicata entro la fine del
mese di marzo all’Albo dell’Istituto Comprensivo E. Fermi contestualmente alla lista
degli iscritti ammessi, ha valore per l’intera durata dell’anno per il quale si richiede
l’iscrizione. L’inserimento di nuovi alunni su posti resi disponibili in corso d’anno,
verrà effettuato sulla base della lista d’attesa, mantenendo valido il rispetto del
limite stabilito dal D.M. 2/10.
F. Eventuali osservazioni o reclami in merito alle graduatorie pubblicate possono
essere presentati in forma scritta entro 10 giorni dalla data di pubblicazione
all’Albo. Il ricorso sarà valutato da un’apposita Commissione composta da:
Dirigente Scolastico - Presidente del Consiglio di Istituto - Coordinatrice Scuola
dell’Infanzia- Assistente Amministrativo responsabile del procedimento. Entro
ulteriori 10 giorni la Commissione si pronuncia sulle osservazioni e in caso di
accoglimento del ricorso, si procede alla pubblicazione della graduatoria definitiva
consultabile all’Albo della Sede Centrale, dando comunicazione scritta ai genitori
interessati (ricorrenti ed eventuali perdenti posto).
G. Le domande pervenute dopo la scadenza dei termini d’iscrizione, costituiscono
specifico elenco che verrà utilizzato a completamento delle richieste in lista d’attesa
individuate al punto E. In caso di più domande, il criterio di costituzione dell’elenco
sarà la data di presentazione delle domande stesse.
H. La richiesta di iscrizione di bambini diversamente abili, pervenuta dopo la scadenza
dei termini d’iscrizione, potrà essere accolta a condizione che non venga superato il
numero di alunni per sezione previsto dalla normativa vigente.
I. Nel caso di assenza continuativa superiore a 30 giorni e quindi in caso di non
frequenza dell’alunno iscritto, si procederà ad opportuni controlli. Verificate le
motivazioni delle assenze, qualora le assenze risultino ingiustificate, si provvederà
all’annullamento dell’iscrizione del bambino con motivato provvedimento del
Dirigente Scolastico.
L. Le richieste di iscrizione per i bambini i cui genitori non sono residenti nel Comune
di Romano di Lombardia costituiscono una specifica graduatoria. Le domande
potranno essere accolte solo dopo l’esaurimento delle liste d’attesa di cui ai punti
precedenti. In caso di accettazione della domanda si applicano i medesimi criteri
espressi in ordine di priorità al punto B.
M. I bambini ammessi alla scuola dell’Infanzia statale hanno diritto alla frequenza fino
al passaggio alla Scuola Primaria, previa riconferma dell’iscrizione da effettuarsi nel
mese di Febbraio, attraverso il sistema on-line messo a disposizione dal Ministero
dell’Istruzione..
N. L’Amministrazione statale effettua, attraverso gli strumenti di cui dispone,
accertamenti tesi a verificare l’attendibilità della documentazione o delle
autocertificazioni allegate alla domanda di iscrizione, nel rispetto delle
norme sul diritto di accesso agli atti e sulla privacy.
In caso di successive disposizioni legislative, che comportassero variazioni o integrazioni
rispetto al presente Regolamento, si procederà a una verifica della nuova situazione e alle
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
opportune modifiche.
Art. 100
Criteri di iscrizione alla scuola primaria
Il Consiglio d’Istituto nella seduta del 14 gennaio 2013 approva (delibera 6) il
seguente regolamento per l’iscrizione alla Scuola Primaria. Lo stesso viene
allegato al Regolamento d’Istituto, di cui ne costituisce parte integrante.
A. A norma della Circolare Ministeriale 2/10, il numero degli alunni con cittadinanza non
italiana che frequentano il primo anno della scuola primaria non può eccedere il 30%
del numero degli iscritti in ciascuna classe prima di ogni scuola dell’Istituto. Qualora il
numero di richieste di iscrizione in un Plesso dovesse risultare superiore al limite
fissato, si provvederà all’assegnazione degli alunni stranieri ad altri Plessi in base alle
seguenti indicazioni:
•
numero di alunni stranieri non nati in Italia già presenti nelle classi prime;
•
numero alunni stranieri complessivamente già presenti nelle classi prime;
•
distanza del Plesso dalla residenza dell’alunno.
B. Il Genitore ha la possibilità di esprimere la propria preferenza rispetto a un Plesso. La
richiesta personale del Genitore riguardo a un determinato Plesso non è da ritenersi
vincolante per la Scuola, in quanto potrà essere accolta alle seguenti condizioni:
B1. Formazione di classi numericamente equilibrate in ogni Plesso di Scuola
Primaria.
B2. Disponibilità di posti salvaguardando i criteri di cui al punto A.
C. Nel caso di richieste di iscrizione in eccedenza rispetto al numero di posti disponibili nel
Plesso, la
Scuola accoglie prioritariamente le domande di iscrizione applicando i seguenti criteri,
espressi in ordine di priorità:
C. 1 Alunni le cui famiglie risiedono in prossimità del Plesso, sulla base dello stradario
predisposto dagli organi competenti, fermo restando le condizioni indicate ai punti B1 e
B2.
C.2 Presenza di un fratello che, nell’anno per cui si richiede l’iscrizione, frequenta
contemporaneamente la Scuola Primaria prescelta.
C. 3 Caso di disagio socio – ambientale segnalato dagli organi competenti.
C.4 Famiglia monoparentale (nucleo famigliare incompleto in cui manca effettivamente
la figura materna o paterna in caso di decesso, separazione legale o provvedimento del
Tribunale di affidamento del figlio ad un solo genitore, divorzio, ragazza madre/ragazzo
padre in quanto il bambino è riconosciuto da un solo genitore). La residenza non è
considerata elemento sufficiente a documentare la situazione di famiglia
monoparentale: occorre comprovare l’effettiva mancanza di una delle figure genitoriali.
C.5 Genitori entrambi lavoratori.
D. Per le domande presentate oltre il termine d’iscrizione, per quanto riguarda
l’assegnazione al Plesso si adottano gli stessi criteri di cui ai punti precedenti.
a.
L’inserimento nei Plessi di alunni non residenti viene effettuato tenendo conto dei
criteri precisati ai punti B1 e B2.
b.
Entro la prima settimana di maggio la scuola pubblica all’Albo l’elenco dei nominativi
degli alunni delle future classi prime unitamente al Plesso di iscrizione.
c.
La richiesta di cambiamento di Plesso ad avvio o in corso d’anno, verificate la
disponibilità dei posti salvaguardando i criteri di cui ai punti B1 e B2 e la situazione
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delle classi di nuovo inserimento, può essere accettata, previo rilascio di autorizzazione
del Dirigente Scolastico, solo per i seguenti motivi:
§ cambio di residenza;
§ gravi e comprovati motivi da sottoporre al Dirigente Scolastico.
H. L’Amministrazione statale effettua, attraverso gli strumenti di cui dispone,
accertamenti tesi a verificare l’attendibilità della documentazione o delle
autocertificazioni allegate alla domanda di iscrizione, nel rispetto delle norme sul
diritto di accesso agli atti e sulla privacy.
In caso di successive disposizioni legislative, che comportassero variazioni o integrazioni
rispetto ai presenti criteri, si procederà a una verifica della nuova situazione e alle
opportune revisioni.
Art. 101
Criteri di iscrizione alla scuola secondaria
Il Consiglio d’Istituto nella seduta del 14/01/2013 approva il seguente
regolamento per l’iscrizione alla Scuola Secondaria di Primo Grado. Lo stesso
viene allegato al Regolamento d’Istituto, di cui costituisce parte integrante.
Nella previsione di richieste di iscrizione in eccedenza rispetto ai posti complessivamente
disponibili, definiti sulla base delle risorse di organico e dei piani di utilizzo dell’edificio
scolastico, l’Istituto applicherà i seguenti criteri di precedenza nell’accettazione delle
domande di iscrizione, espressi in ordine di priorità:
1.
La provenienza dell’alunno/a dalle scuole primarie dell’Istituto Comprensivo “E.
Fermi”;
2.
La residenza della famiglia nei Comuni di Cortenuova o Romano di Lombardia.
Per il Comune di Romano di Lombardia, la residenza della famiglia va riferita alle
aree di appartenenza allo stradario di competenza dell’Istituto Comprensivo “E.
Fermi”;
3.
La residenza della famiglia nel Comune di Romano di Lombardia, anche in area non
pertinente allo stradario di competenza dell’Istituto Comprensivo “E. Fermi”;
4.
La presenza di un fratello/sorella che, nell’anno per cui si richiede l’iscrizione,
frequenti
contemporaneamente
il
nostro
Istituto,
indipendentemente
dalla
residenza anagrafica della famiglia;
5.
Disagio
socio-familiare
certificato
dagli
organi
competenti
(nucleo
familiare
incompleto in cui manca effettivamente la figura materna o paterna in caso di
decesso, di separazione legale o di provvedimento del Tribunale di affidamento del
figlio a un solo genitore, divorzio, ragazza madre/ragazzo padre, in quanto minore
riconosciuto da un solo genitore).
L’Amministrazione statale effettua, attraverso gli strumenti di cui dispone,
accertamenti tesi a verificare l’attendibilità della documentazione o delle
autocertificazioni allegate alla domanda di iscrizione, nel rispetto delle norme sul
diritto di accesso agli atti e sulla privacy.
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CAPO XVIII
FORMAZIONE SEZIONI SCUOLA INFANZIA - CLASSI SCUOLA PRIMARIA – CLASSI
SCUOLA SECONDARIA
Art. 102
Criteri di formazione delle sezioni della scuola dell’Infanzia statale
A. Le sezioni della Scuola dell’Infanzia Statale sono formate entro il mese di Aprile da una
Commissione composta dal Dirigente Scolastico, dalla Coordinatrice di Plesso della
scuola dell’Infanzia, dalla Referente Continuità Scuola Infanzia, dalla Referente POF
infanzia.
B. I nuovi iscritti sono inseriti nelle sezioni sulla base del seguente criterio:
distribuzione equilibrata dei bambini per età - sesso - nazionalità (italiana o estera) e
degli alunni che non si
avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.
C. Sentito il parere del neuropsichiatra e delle insegnanti della Scuola dell’Infanzia, i
bambini diversamente abili sono inseriti ricercando le soluzioni più idonee atte a
garantire il processo di integrazione all’interno della sezione.
D. Non sono considerate eventuali preferenze espresse dai genitori per una determinata
sezione, se non nel caso in cui, fermo restando il rispetto del criterio al punto B, nella
sezione richiesta per il bambino nuovo iscritto sia già presente un fratello e i genitori
abbiano espresso la volontà di tenerli uniti.
E. Prima della convocazione dell’Assemblea con i genitori dei nuovi iscritti, la Scuola
pubblica all’Albo dell’Istituto, della Scuola dell’Infanzia e sul Sito della Scuola, l’elenco
delle sezioni con i nominativi dei bambini che le compongono.
Art. 103
Criteri di formazione delle classi prime della scuola primaria e inserimento alunni
nuovi iscritti
A. Entro la fine del mese di giugno un’apposita Commissione, composta dal Dirigente
Scolastico e dai Docenti coinvolti, formula la proposta di costituzione delle future classi
prime avvalendosi delle informazioni fornite dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia e
della documentazione specifica del percorso formativo dell’alunno, nel rispetto dei
seguenti criteri:
A.1 Numero equo degli alunni per classe.
A.2 Distribuzione equilibrata degli alunni per età (in caso di anticipatari), sesso,
nazionalità (italiana /estera).
A.3 Equieterogeneità delle fasce di livello.
A.4 Sentito il parere del neuropsichiatria e delle insegnanti della scuola, i bambini
diversamente abili sono inseriti ricercando le soluzioni più idonee atte a garantire
il processo di integrazione all’interno della classe.
A.5 L’inserimento di alunni con situazioni particolari e/o gravi in una specifica classe
può avvenire sulla base della valutazione da parte del Dirigente Scolastico, previa
comunicazione allo stesso da parte dei genitori o degli Enti Territoriali.
B. Le classi così costituite non sono da ritenersi definitive, pertanto viene comunicato ai
Genitori solamente il Plesso di iscrizione e non la classe.
C. Entro il mese di luglio il Dirigente Scolastico procede ad assegnare la sezione e i
docenti alle classi prime.
D. Entro i primi quindici giorni dall’inizio delle lezioni, i docenti delle classi prime,
attraverso l’osservazione del gruppo classe preformato e sperimentando attività a
classi aperte, sentito il parere del Dirigente Scolastico, possono concordare la
ridefinizione delle classi nel rispetto comunque dei criteri di cui al punto A.
E. Entro la fine di settembre, la Scuola pubblica all’Albo dell’Istituto e sul Sito l’elenco
definitivo degli alunni di classe prima unitamente alla sezione.
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F. L’inserimento in tutte le classi dell’Istituto Comprensivo di nuovi alunni iscritti ad inizio
o in corso d’anno avviene sulla base dei criteri di cui al punto A.
In caso di successive disposizioni legislative, che comportassero variazioni o
integrazioni rispetto ai presenti criteri, si procederà a una verifica della nuova
situazione e alle opportune revisioni.
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REGOLAMENTO LABORATORI E AULE ATTREZZATE
REGOLAMENTO AULA MULTIMEDIALE
Premessa
I computer sono attrezzature che non hanno bisogno semplicemente di
un'installazione,
ma
per
un
funzionamento
migliore
devono
essere
periodicamente controllate e utilizzate in maniera corretta.
Fondamentale è quindi la figura del referente di Plesso del laboratorio, che avrà cura di
verificare la funzionalità dei computer in relazione ad eventuali segnalazioni ed il rispetto
del regolamento.
Saranno considerati utenti autonomi del laboratorio gli insegnanti che avranno le
conoscenze dei programmi che intendono utilizzare e la capacità di gestire le
"risorse del computer".
1. ACCESSO AL
LABORATORIO
2. ORARI
3. MODALITÀ
4. PROBLEMI O
GUASTI
5. UTILIZZO
DEL
LABORATORIO
Insegnanti – Alunni – Personale ATA.
Gli alunni dovranno essere accompagnati dagli insegnanti.
Per alunni e insegnanti (attività didattiche): con orario
regolamentato da ogni singolo plesso ad inizio anno.
Docenti e personale ATA previo controllo della disponibilità del
laboratorio.
Gli insegnanti sono tenuti a compilare un apposito registro con
l’indicazione della data, l'orario, l’attività e gli eventuali problemi
incontrati.
SEGNALARE TEMPESTIVAMENTE al referente ogni problema di
funzionamento o eventuale guasto verificatosi durante l'uso delle
macchine, per iscritto sull’apposito registro ed oralmente.
Il laboratorio potrà essere utilizzato per i seguenti scopi:
§
lavoro con gli alunni:
§
preparazione di materiale inerente l'attività scolastica;
ricerca tramite INTERNET di informazioni, materiale per
approfondimenti, ecc..(ogni collegamento dovrà essere
registrato indicando i tempi e la ragione della connessione.);
• consultazione di CD - ROM.
Ogni file utile all'attività didattica, senza riferimenti a persone
specifiche, potrà essere salvato sull'hard disk in apposite cartelle, da
predisporre prima dell'inizio delle attività.
In riferimento ai materiali utilizzabili nel laboratorio è consentito
l'utilizzo di floppy disk e CD - ROM non forniti dalla scuola ma, al
fine di evitare danni causati da virus informatici, il loro utilizzo sarà
possibile solo previo controllo antivirus nei laboratori del Circolo
forniti di connessione internet.
Non è possibile l'installazione di nuovi programmi sugli hard disk
delle macchine in dotazione a meno che siano provvisti di licenza
d’uso (acquistata dalla scuola), freeware o open source.
Al termine di ogni lezione l'insegnante avrà cura di controllare che le
impostazioni predefinite non siano state manomesse o modificate
dagli alunni e che lo spegnimento delle macchine sia effettuato in
modo corretto.
È possibile utilizzare il laboratorio di Istituto, previa comunicazione
al referente del Plesso, per attività legate alla didattica. La
documentazione eventualmente stampata deve essere dichiarata
sull’apposito registro del laboratorio.
•
6. SALVATAGGIO
ATTIVITÀ
7. PRECAUZIONI
ANTIVIRUS
8.INSTALLAZIONE
NUOVI
SOFTWARE
9. OPERAZIONI
DI FINE
ATTIVITÀ
10. A CHI
RIVOLGERSI
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REGOLAMENTO BIBLIOTECA
Premessa
La biblioteca scolastica ha lo scopo di raccogliere e di conservare ordinatamente tutti i
volumi o altro materiale librario acquistato dalla scuola o donato da enti pubblici o privati
per metterlo a disposizione di alunni o docenti per la consultazione o per il prestito.
1. ACCESSO
2. ORARI
3. MODALITÀ
4. PROBLEMI
O GUASTI
5. A CHI
RIVOLGERSI
Insegnanti e alunni. Gli alunni dovranno essere accompagnati dagli
insegnanti.
Per alunni e insegnanti: con orario regolamentato da ogni singolo plesso a
cura del responsabile di plesso;
Per insegnanti: in orario scolastico antimeridiano e pomeridiano per
consultare testi o per prenderli in prestito.
Il richiedente avrà cura di compilare un registro predisposto sul
quale indicherà: l’autore, il titolo, l’editore dell’opera richiesta,
nonché il nome e il cognome del richiedente, la data di prelievo e,
successivamente, la data di restituzione (entro il 31 maggio di ogni
anno scolastico).
L’utente che riceve in prestito un volume deve controllarne l’integrità e lo
stato di conservazione, facendo presente al responsabile eventuali mancanze
o guasti riscontrati.
L’utente che restituisca danneggiato o smarrisca il libro preso in prestito
dovrà provvedere alla sua sostituzione con un esemplare della stessa
edizione.
In ogni plesso si individuerà un docente responsabile della biblioteca, il quale
è tenuto a:
§ registrare elettronicamente tutti i volumi e quanto altro materiale entra
in biblioteca, al quale applicherà, sulla prima pagina, un bollino con la
sigla del plesso e il codice;
§ tenere ordinati gli scaffali;
§ controllare il registro relativo ai prestiti;
§ controllare la restituzione dei libri prestati, riportando sul registro
elettronico eventuali smarrimenti;
§ riparare libri danneggiati o eliminare quelli particolarmente deteriorati.
Inoltre al responsabile di biblioteca spetta il compito di:
§ operare un controllo sui testi in visione per le nuove adozioni;
§ visionare cataloghi o materiale librario per procedere a nuovi acquisti.
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REGOLAMENTO PALESTRA
1. ACCESSO
2. ORARI
3. MODALITÀ’
4. PROBLEMI
O
GUASTI
5. A CHI
RIVOLGERSI
Insegnanti e alunni. Gli alunni dovranno essere sempre accompagnati
dagli insegnanti che sono tenuti alla massima vigilanza al fine di evitare il
verificarsi di incidenti.
Per alunni e insegnanti: con orario regolamentato da ogni singolo
plesso a cura del responsabile di plesso;
§ Gli alunni devono indossare la tuta e calzare un paio di scarpe
da ginnastica di ricambio che devono essere trattenute a
scuola.
§ E’ vietato utilizzare le attrezzature sportive al di fuori della
palestra.
§ Al termine dell’attività il materiale deve essere riposto ordinatamente
negli appositi spazi.
Le attrezzature devono essere utilizzate in maniera idonea al fine di
evitare danneggiamenti.
Mancanze di materiale o guasti devono essere segnalati
tempestivamente.
§ In ogni plesso è nominato un docente responsabile dei sussidi
REGOLAMENTO SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA
1. ACCESSO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
L’iscrizione al servizio mensa va effettuata tramite richiesta scritta,
su modulo prestampato fornito dall’Istituto Comprensivo E. Fermi
fine di garantire un servizio efficace, il C.d.C. nella seduta del
17.06.2011, ha deliberato i seguenti criteri di accesso alla mensa:
a) famiglia monoparentale (lavoratore)
b) genitori entrambi lavoratori
c) situazione di disagio familiare, da comunicare in modo riservato
al Dirigente Scolastico
d) distanza dal Plesso
e) frequenza assidua nei precedenti anni scolastici.
Gli stessi saranno adottati nei plessi dove il totale dei richiedenti il
servizio sarà superiore al numero dei posti disponibili.
L’iscrizione ad anno scolastico in corso sarà possibile solo in base
alla disponibilità di posti.
I bambini non iscritti non possono usufruire del servizio mensa,
salvo casi di particolare bisogno, segnalato di norma in forma
scritta e su autorizzazione della Coordinatrice di Plesso e/o del
Dirigente Scolastico.
Durante l’anno ci si può ritirare dalla mensa, previa comunicazione
scritta.
Per opportune ragioni di tutela del minore, è richiesta la giustifica
scritta se il bambino si assenta dalla mensa. Oltre le 6 assenze
dall’utilizzo del servizio mensa, essendo comunque l’alunno
presente alle attività didattiche, il genitore deve trasmettere alla
Segreteria della Scuola una comunicazione scritta, indirizzata al
Dirigente Scolastico che documenti i motivi dell’assenza. La
mancata giustificazione fa decadere il diritto all’utilizzo del servizio
mensa.
Se il bambino usufruisce del servizio mensa solo in determinati
periodi o in determinati giorni è richiesta dichiarazione scritta
annuale.
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
2. ORARIO
Per alunni e insegnanti: con orario regolamentato da ogni singolo
plesso a cura del responsabile di plesso;
Il buono pasto va consegnato volta per volta entro le ore 9.00 al
personale incaricato. In caso di mancanza del buono e della
giustifica, l’insegnante è tenuto a trattenere il bambino in mensa (il
buono verrà consegnato la volta successiva).
8. Gli alunni sono assistiti durante il pranzo e fino alla ripresa delle
lezioni dagli insegnanti della scuola.
9. Alla mensa non è consentito portare alimenti da casa, regola valida
sia per gli alunni che per gli insegnanti.
10. E’ possibile usufruire del pasto alternativo solamente per i seguenti
motivi:
- allergia o intolleranza alimentare (bisogna presentare il
certificato medico);
- motivi religiosi (bisogna presentare una certificazione annuale in
Segreteria)
- problemi di salute temporanei (bisogna presentare la richiesta
del pediatra o del medico di base);
- eccezionalmente per indisposizione fisica di un solo giorno (va
richiesto sul retro del buono e firmato dal genitore): in questo
caso verrà fornita una dieta in bianco stabilita dall’ASL (e non
scelta dal genitore) che consiste nel pasto del giorno cucinato
senza grassi animali.
11. Ai bambini frequentanti la mensa si consiglia di dotarsi di una
confezione di sapone liquido e di un rotolo di salviettine di carta.
7.
3. MODALITÀ
4.
SEGNALAZIONI
RECLAMI
Eventuali richieste, segnalazioni o reclami possono essere inoltrati per
iscritto alla Coordinatrice di Plesso.
5. A CHI
RIVOLGERSI
In ogni plesso sono presenti un docente e/o un genitore
rappresentanti della Commissione Mensa
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Calendario scolastico 2014-2015
Si comunica il calendario scolastico per l’anno scolastico 2014/15, considerati la
DGR della Regione Lombardia N° IX/3318 del 18/04/2012 e il Prot. MIUR
AOODRLO R.U. n. 8913 del 16/05/14 e tenuto conto delle variazioni deliberate in
sede di Consiglio d’Istituto del 26 giugno’14:
Inizio delle lezioni scuola dell’infanzia
Inizio delle lezioni scuola primaria e
secondaria di primo grado
Termine delle lezioni scuola dell’infanzia
Termine delle lezioni scuola primaria e
secondaria di primo grado
Vacanze natalizie
Vacanze pasquali
Altre festività
Lunedì 8 settembre 2014
Venerdì 12 settembre 2014
Martedì 30 giugno 2015
Lunedì 8 giugno 2015
Dal 22 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015
Dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015
Tutte le domeniche
Sabato 1° novembre 2014
Lunedì 8 dicembre 2014
Sabato 25 aprile 2015
Venerdì 1° maggio 2015
Martedì 2 giugno 2015
Altri giorni di sospensione DGR Carnevale: lunedì/martedì 16/17 febbraio 2015
Altri giorni di sospensione CdI (*) Anticipo vacanze natalizie 22 dicembre 2014
Sabato 2 maggio 2015
Lunedì 1 giugno 2015
Sagra Patronale Comune di Cortenuova
Lunedì 29 settembre 2014 (solo per Scuola Primaria “G. Riva” di Cortenuova)
In caso di eventi non prevedibili che potrebbero comportare una riduzione del servizio,
il Dirigente Scolastico valuterà la possibilità di revocare la sospensione delle attività
didattiche nei giorni 2 maggio e 1 giugno stabiliti in sede di Consiglio d’Istituto.
In sede di CdI è stato altresì deliberato:
- In apertura di anno scolastico, sospensione delle attività pomeridiane nella scuola
primaria fino a venerdì 19 settembre compreso.
- In apertura di anno scolastico, sospensione delle attività pomeridiane nella scuola
dell’infanzia fino a venerdì 19 settembre compreso. Le attività antimeridiane
comprenderanno il servizio mensa.
- In apertura di anno scolastico, sospensione delle attività pomeridiane nella scuola
secondaria di I grado fino a quando l’organico non ne consenta l’attivazione (di norma, fine
settembre).
- In chiusura di anno scolastico, sospensione delle attività pomeridiane nella scuola
secondaria di I grado nell’ultima settimana.
- In chiusura di anno scolastico, sospensione delle attività pomeridiane nella scuola
primaria nei giorni 3, 5, 8 giugno.
- In chiusura di anno scolastico, sospensione delle attività pomeridiane per la scuola
dell’infanzia a partire dal 24 giugno. Le attività antimeridiane comprenderanno il servizio
mensa.
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Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Certificazione delle competenze scuola primaria
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
(al termine della scuola primaria)
Alunno/a
Nato/a a (prov. ) il
Scuola Primaria Statale Classe Sezione Anno scolastico
Al termine della scuola primaria si certifica il livello delle competenze maturate dall’alunno nella scuola.
Per le competenze acquisite sono previsti tre livelli di certificazione: essenziale - intermedio - avanzato. In caso di
mancato conseguimento minimo della competenza prevista, non si procede alla relativa certificazione e lo spazio
viene barrato.
STRUMENTI CULTURALI
LIVELLO DI COMPETENZA
essenziale intermedio avanzato
Competenze linguistiche: lettura e comprensione dei contenuti di
semplici testi; impiego di registri linguistici in relazione al contesto;
produzione di testi in forme adeguate a scopo e destinatario.
Competenze in lingue comunitarie inglese livello A1 (livello del
Quadro Comune Europeo di Riferimento del Consiglio d’Europa per le
lingue): comprensione e utilizzo di espressioni d’uso quotidiano; interazione
colloquiale con altri su argomenti personali; scrittura di semplici frasi.
Competenze scientifiche: osservazione della realtà per riconoscere
relazioni, modificazioni, rapporti causali, esplorazione dell’ambiente
naturale e antropico, sviluppo di atteggiamenti di curiosità nei confronti
della realtà naturale.
Competenze matematiche: lettura della realtà e risoluzione di semplici
problemi; raccolta, organizzazione e interpretazione di dati, padronanza e
utilizzo dei concetti elementari della matematica.
Competenze
tecniche
e
informatiche:
utilizzo
semplice
di
strumentazione tecnologica; impiego della videoscrittura e dei principali
programmi informatici.
Competenze storico geografiche: orientamento spazio-temporale e
identificazione intuitiva delle peculiari caratteristiche fisico-antropologiche
del territorio; uso della documentazione e della osservazione per conoscere
realtà storiche e geografiche.
Competenze artistiche: descrizione, rappresentazione e ricostruzione
della realtà e delle esperienze attraverso semplici linguaggi espressivi;
conoscenza intuitiva del patrimonio artistico - culturale nel territorio.
Competenze motorie: impiego di schemi motori e posturali, loro
interazioni in situazione combinata e simultanea; rispetto delle regole dei
giochi sportivi praticati.
IDENTITÀ
LIVELLO DI COMPETENZA
essenziale intermedio avanzato
Conoscenza di sé: affermazione della propria identità; risoluzione dei
problemi in autonomia, responsabilità verso gli altri.
Relazione con gli altri: disponibilità alla collaborazione con coetanei e
adulti; pratica della tolleranza, della solidarietà e dell’ascolto degli altri.
CONVIVENZA CIVILE
LIVELLO DI COMPETENZA
essenziale intermedio avanzato
Responsabilità personale; rispetto degli altri e delle diversità; rispetto
dell’ambiente e delle cose; consapevolezza del valore e delle regole della
vita democratica; sicurezza propria e degli altri.
Romano di Lombardia, ……………………
I Docenti della classe
_________________
115 - 140
Il Dirigente Scolastico
_________________
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Il Dirigente Scolastico e il Presidente della Commissione d’Esame
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal
Consiglio di Classe, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede d’Esame di
Stato
CERTIFICANO
che
L’alunno
nato a
ha superato l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione
finale di
________/10 (__________/decimi)
Tenuto conto del percorso scolastico e delle prove d’esame, ha conseguito i seguenti
livelli di competenze
COMPETENZE
EUROPEE
PER
L’APPRENDIMENTO
PERMANENTE
Comunicazione
nella lingua
italiana
Comunicazione
nelle lingue
straniere
Competenza
matematica e
competenze di
base
in scienza e
tecnologia
Competenza
digitale
Imparare ad
imparare
Competenze sociali
e civiche
DESCRITTORI DI RIFERIMENTO
AL TERMINE DEL I CICLO
DI ISTRUZIONE
-Interagisce nelle diverse situazioni comunicative
esprimendo concetti, pensieri, sentimenti e fatti;
- ascolta le idee altrui ed esprime le proprie.
- Legge, analizza e comprende testi e messaggi di
diversa tipologia e di una certa complessità.
- Produce testi e messaggi di diversa tipologia, adeguati
allo scopo comunicativo e al destinatario.
- Utilizza le lingue comunitarie per i principali scopi
comunicativi, riconducibili al livello A1 (lingua francese)
e A2 (lingua inglese) del quadro comune europeo di
riferimento.
- Riconosce e analizza situazioni problematiche,
individua strategie di soluzione, utilizza le tecniche di
calcolo appropriate, giustifica il procedimento seguito.
- Osserva, analizza, descrive fatti e fenomeni, si pone
domande, formula ipotesi e le verifica, realizzando
semplici esperimenti.
- Riconosce la complessità delle interazioni fra mondo
naturale, artificiale e comunità umana, ne valuta le
principali conseguenze.
- Utilizza le TIC per comunicare con altri e scambiare
informazioni e materiali, rispettando le regole della
rete.
- Utilizza le TIC per ricercare informazioni a supporto
della sua attività di studio, ne valuta pertinenza ed
attendibilità.
- Produce, tramite le TIC, relazioni e presentazioni
relative ad argomenti di studio.
- È disponibile ad imparare e manifesta costante
interesse e curiosità verso l’ apprendimento.
- Pianifica la propria attività di studio in relazione al
tempo
disponibile, ai propri bisogni e modalità di
apprendimento.
- Riorganizza le proprie conoscenze alla luce delle
nuove esperienze di apprendimento.
- Si pone adeguatamente nel contesto scolastico e in un
sistema di regole, che riconosce e rispetta.
- Collabora in gruppo, sa confrontarsi con le diversità, è
verso gli altri.
116 - 140
LIVELLO *
A- BASE
B- INTERMEDIO
C- AVANZATO
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Spirito di iniziativa
ed
imprenditorialità
Consapevolezza ed
espressione
culturale
- Partecipa alla vita scolastica e della comunità sociale
di appartenenza, riconoscendo i diversi ruoli e le
responsabilità istituzionali.
-Ha consapevolezza delle proprie risorse e delle
opportunità a disposizione.
- Propone idee, progetti, percorsi, attività.
- Elabora progetti operativi fattibili e si mette in gioco
per portarli a termine.
- Riconosce, collocandoli nello spazio e nel tempo,
aspetti fondamentali del patrimonio culturale, artistico,
storico e ambientale del proprio territorio, dell’Italia,
dell’Europa e del mondo.
- Ha consapevolezza del valore culturale del territorio;
- è sensibile al problema della sua tutela e della sua
valorizzazione.
- Si impegna nei campi espressivi, motori ed artistici e
mantiene un atteggiamento aperto verso la diversità
dell’espressione culturale.
LIVELLO AVANZATO
C*
L’alunno/a…
· svolge compiti e
problemi complessi in
situazioni anche non note,
· mostrando ottima
padronanza nell’uso delle
conoscenze e delle abilità.
· Sa proporre e sostenere le
proprie opinioni e assumere
autonomamente decisioni
consapevoli.
LIVELLO INTERMEDIO
B*
L’alunno/a…
· svolge compiti e
risolve problemi
complessi in situazioni
note,
· compie scelte
consapevoli,
mostrando
· di saper utilizzare le
conoscenze e le abilità
acquisite.
LIVELLO BASE
A*
L’alunno/a…
· svolge compiti semplici
in situazioni note,
mostrando
· di possedere conoscenze
ed abilità essenziali e
· di saper applicare
regole e procedure
fondamentali.
Data ……………………….
Il Dirigente Scolastico
Il Presidente di Commissione
__________________
______________________
117 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Il Dirigente Scolastico e il Presidente della Commissione d’Esame
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal
Consiglio di Classe, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede d’Esame di
Stato
CERTIFICANO
che
L’alunno
nato a ( ) il
ha superato l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione
finale di
________/10__________/decimi
Tenuto conto del percorso scolastico e delle prove d’esame, ha conseguito i seguenti
livelli di competenze
COMPETENZE
PER
L’APPRENDIMENTO
ALUNNO CON
DIAGNOSI DI
DISABILITÀ LIEVE
DESCRITTORI DI RIFERIMENTO
AL TERMINE DEL I CICLO
DI ISTRUZIONE
DIMENSIONI
TRASVERSALI
AUTONOMIA
OPERATIVA
AUTONOMIA
AMBIENTALE
(SOCIALE)
COMUNICAZIONE
NELLA LINGUA
ITALIANA:
• Comprensione
orale e scritta
COMUNICAZIONE
NELLA LINGUA
ITALIANA:
• Produzione orale
e scritta
È in grado di:
-Organizzare oggetti e strumenti per
organizzare l’attività;
-Leggere e preparare il materiale in funzione
dell’orario scolastico.
Usa un linguaggio appropriato
all’interlocutore e all’ambiente.
Sa gestire il denaro.
Sa orientarsi sul territorio.
Sa usare i mezzi pubblici.
Conosce le norme di comportamento
stradale.
Sa usare in modo funzionale il PC.
Comprende consegne, richieste, ordini orali e
scritti relativi alle attività didattiche;
Comprende le parole, le frasi e testi
semplificati di tipo descrittivo, narrativo
espositivo e iconografico.
Racconta un vissuto personale, un’esperienza
didattica in ordine cronologico e logico;
Produce un semplice testo scritto seguendo
un modello dato.
118 - 140
LIVELLO *
A- BASE
B- INTERMEDIO
C- AVANZATO
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
COMUNICAZIONE
NELLE LINGUE
STRANIERE
IMPARARE
• Ragionare per
analogia
•
Dedurre
•
Elaborare
•
Memorizzare
COMPETENZA
MATEMATICA
• Calcolare
•
Individuare le
principali forme
geometriche
•
Rappresentare dati
numerici
•
Misurare
RELAZIONE:
• Pari
•
Adulto
•
Gruppo
ATTEGGIAMENTI
AUTOREGOLATIVI
• Attenzione
•
Ascolto
•
Impegno
•
Organizzazione
•
Motivazione
•
Controllo
Comprende e produce semplici messaggi a
scopo comunicativo.
Attiva i processi cognitivi per apprendere i
contenuti personalizzati delle diverse materie
di studio.
È in grado di:
- Applicare alcune tecniche di calcolo;
- Usa procedure sequenziali di calcolo;
- Applicare alcune formule dirette;
- Individua i dati di un problema;
- Individuare il percorso per la risoluzione di
semplici problemi;
- Misurare grandezze con guida.
Sa stabilire una relazione uno a uno, con il
piccolo gruppo, con il gruppo classe e con gli
adulti di riferimento.
E’ in grado di riconoscere i diversi ruoli.
E’ in grado di:
-Incrementare l’attenzione;
-Saper ascoltare domande e risposte del
docente e/o dei compagni;
-Svolgere le attività assegnate a scuola e a
casa;
- Essere motivato al lavoro;
- Controllare l’elaborato con guida del
docente.
119 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
LIVELLO AVANZATO
C*
L’alunno/a…
· svolge compiti complessi e
semplici problemi in situazioni
note, mostrando,
• una buona padronanza
nell’uso delle conoscenze e
delle abilità.
• Sa fornire una propria
opinione e compie scelte
consapevoli.
LIVELLO INTERMEDIO
B*
L’alunno/a…
· svolge compiti e
risolve semplici
problemi in situazioni
note,
· compie scelte,
mostrando di saper
utilizzare in modo
adeguato le
conoscenze e le abilità
acquisite.
LIVELLO BASE
A*
L’alunno/a…
· svolge compiti semplici
in situazioni note,
mostrando
· di possedere conoscenze
ed abilità essenziali e
· di saper applicare
alcune regole e
procedure fondamentali.
Data ……………………….
Il Dirigente scolastico
Il Presidente di Commissione
______________________
_______________
120 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Il Dirigente Scolastico e il Presidente della Commissione d’Esame
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal
Consiglio di Classe, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede d’Esame di
Stato
CERTIFICANO
che
L’alunno
nato a ( ) il
ha superato l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione
finale di
________/10__________/decimi
Tenuto conto del percorso scolastico e delle prove d’esame, ha conseguito i seguenti
livelli di competenze
COMPETENZE
PER
L’APPRENDIMENTO
ALUNNO CON
DIAGNOSI DI
DISABILITÀ MEDIA
DESCRITTORI DI RIFERIMENTO
AL TERMINE DEL I CICLO
DI ISTRUZIONE
DIMENSIONI
TRASVERSALI
AUTONOMIA
OPERATIVA
AUTONOMIA
AMBIENTALE
(SOCIALE)
COMUNICAZIONE
NELLA LINGUA
ITALIANA:
• Comprensione
orale e scritta
COMUNICAZIONE
NELLA LINGUA
ITALIANA:
• Produzione orale
e scritta
COMUNICAZIONE
È in grado di:
-Organizzare oggetti e strumenti per
organizzare l’attività;
-Leggere e preparare il materiale in funzione
dell’orario scolastico.
Usa un linguaggio appropriato
all’interlocutore e all’ambiente.
Conosce il denaro.
Sa orientarsi nel proprio ambiente.
Conosce le norme di comportamento
stradale.
Sa usare in modo funzionale il PC.
Comprende consegne, richieste, ordini orali e
scritti relativi alle attività didattiche;
Comprende le parole, le frasi e testi
semplificati di tipo descrittivo, narrativo
espositivo e iconografico.
Racconta un vissuto personale, un’esperienza
didattica in ordine cronologico e logico;
Produce un semplice testo scritto seguendo
un modello dato;
Produce un semplice testo interpretando
delle immagini in sequenza.
Comprende e produce semplici messaggi a
121 - 140
LIVELLO *
A- BASE
B- INTERMEDIO
C- AVANZATO
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
NELLE LINGUE
STRANIERE
IMPARARE
• Ragionare per
analogia
•
Dedurre
•
Elaborare
•
Memorizzare
COMPETENZA
MATEMATICA
• Calcolare
•
Individuare le
principali forme
geometriche
•
Rappresentare dati
numerici
•
Misurare
RELAZIONE:
• Pari
•
Adulto
•
Gruppo
ATTEGGIAMENTI
AUTOREGOLATIVI
• Attenzione
•
Ascolto
•
Impegno
•
Organizzazione
•
Motivazione
•
Controllo
scopo comunicativo.
Attiva i processi cognitivi per apprendere i
contenuti essenziali delle diverse materie di
studio.
È in grado di:
- Applicare alcune tecniche di calcolo;
- Usare procedure sequenziali di calcolo;
- Applicare alcune formule dirette;
- Individuare i dati di un problema;
- Risolvere un problema con guida;
- Misurare con guida.
Sa stabilire una relazione uno a uno, con il
piccolo gruppo, con il gruppo classe e con gli
adulti di riferimento.
È in grado di riconoscere i diversi ruoli.
È in grado di:
-Incrementare l’attenzione;
-Saper ascoltare domande e risposte del
docente e/o dei compagni;
-Svolgere le attività assegnate a scuola e a
casa;
- Essere motivato al lavoro;
- Controllare l’elaborato con guida del
docente.
122 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
LIVELLO AVANZATO
C*
L’alunno/a…
· svolge compiti complessi e
semplici problemi in situazioni
note, mostrando,
• una buona padronanza
nell’uso delle conoscenze e
delle abilità.
• Sa fornire una propria
opinione e compie scelte
consapevoli.
LIVELLO INTERMEDIO
B*
LIVELLO BASE
A*
L’alunno/a…
· svolge compiti e
risolve semplici
problemi in situazioni
note,
· compie
scelte,mostrandodi saper
utilizzare in modo
adeguato le conoscenze
e le abilità acquisite.
L’alunno/a…
· svolge compiti semplici
in situazioni note,
mostrando
· di possedere conoscenze
ed abilità essenziali e
· di saper applicare
alcune regole e
procedure fondamentali.
Data ……………………….
Il Dirigente scolastico
Il Presidente di Commissione
______________________
__________________
123 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Il Dirigente Scolastico e il Presidente della Commissione d’Esame
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, ai giudizi definiti dal
Consiglio di Classe, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede d’Esame di
Stato
CERTIFICANO
che
L’alunno
nato a ( ) il
ha superato l’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione
finale di
________/10__________/decimi
Tenuto conto del percorso scolastico e delle prove d’esame, ha conseguito i seguenti
livelli di competenze
COMPETENZE
PER
L’APPRENDIMENTO
ALUNNO CON
DIAGNOSI DI
DISABILITÀ GRAVE
DESCRITTORI DI RIFERIMENTO
AL TERMINE DEL I CICLO
DI ISTRUZIONE
DIMENSIONI
TRASVERSALI
AUTONOMIA
PERSONALE
AUTONOMIA
OPERATIVA
AUTONOMIA
AMBIENTALE
(SOCIALE)
COMUNICAZIONE
NELLA LINGUA
ITALIANA
È in grado di:
-Vestirsi e svestirsi da solo;
-Curare l’igiene personale;
-Orientarsi nello spazio;
-Avere consapevolezza del tempo;
-Entrare e uscire dall’edificio scolastico;
-Esprimere i bisogni personali.
È in grado di:
- Riconoscere gli oggetti;
- Conoscere l’uso degli strumenti;
- Saper organizzare oggetti e strumenti per
organizzare l’attività;
-Saper leggere e preparare il materiale in
funzione dell’orario scolastico.
Conosce i compagni e gli insegnanti, il
personale ATA e la segreteria.
Usa un linguaggio appropriato all’interlocutore
e all’ambiente.
Comprensione orale e scritta:
-Comprende consegne, richieste, ordini orali e
scritti relativi alle attività didattiche;
-Comprende le parole, le frasi e testi
semplificati di tipo descrittivo, narrativo
espositivo e iconografico.
Produzione orale e scritta:
-Racconta un vissuto personale, un’esperienza
didattica in ordine cronologico e logico;
-Produce un semplice testo interpretando
delle immagini in sequenza.
124 - 140
LIVELLO *
A- BASE
B- INTERMEDIO
C- AVANZATO
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
IMPARARE
• Discriminare
•
Riconoscere
•
Classificare
COMPETENZA
MATEMATICA
• Calcolare
•
Individuare le
principali forme
geometriche
RELAZIONE:
• Pari
•
Adulto
•
Gruppo
ATTEGGIAMENTI
AUTOREGOLATIVI
• Attenzione
•
Ascolto
•
Impegno
•
Organizzazione
•
Motivazione
•
Controllo
Attiva i processi cognitivi per apprendere i
contenuti
essenziali
del
proprio
piano
educativo individualizzato.
È in grado di:
- Applicare alcune tecniche di calcolo;
- Applicare alcune formule dirette;
Sa stabilire una relazione uno a uno, con il
piccolo gruppo, con il gruppo classe e con gli
adulti di riferimento.
E’ in grado di riconoscere i diversi ruoli.
È in grado di:
-Incrementare l’attenzione;
-Saper ascoltare domande e risposte del
docente e/o dei compagni;
-Svolgere le attività assegnate a scuola e a
casa;
125 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
LIVELLO AVANZATO
C*
L’alunno/a…
· svolge compiti complessi e
semplici problemi in situazioni
note,mostrando,
• una buona padronanza
nell’uso delle conoscenze e
delle abilità.
• Sa fornire una propria
opinione e compie scelte
consapevoli.
LIVELLO INTERMEDIO
B*
L’alunno/a…
· svolge compiti e
risolve semplici
problemi in situazioni
note,
· compie scelte,
mostrando di saper
utilizzare in modo
adeguato le
conoscenze e le abilità
acquisite.
LIVELLO BASE
A*
L’alunno/a…
· svolge compiti semplici
in situazioni note,
mostrando
· di possedere conoscenze
ed abilità essenziali e
· di saper applicare
alcune regole e
procedure fondamentali.
Data ……………………….
Il Dirigente scolastico
______________________
Il Presidente di Commissione
__________________
126 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Piano Progettuale Annuale 2014-2015
Progetti POF a.s. 2014/15 delibera Collegio Docenti 09-09-‘14 e CdI 27-10-‘14
SCUOLA DELL’INFANZIA
ATTIVITÀ
PROGETTO
“RITMI E
DANZE”
PROGETTO
“ESPLORIAMO
CON LA
DRAMMATIZZAZ
IONE”
PROGETTO
“MOMENTI DI
FESTA”
PROGETTO
“BAMBINI
PROTAGONISTI
AL COMPUTER”
PROGETTO
“CAPIRSI PER
CAMMINARE
INSIEME”
DESCRIZIONE
Attività finalizzate a
promuovere la
maturazione armonica del
bambino, sperimentare
l’uso di diversi linguaggi
comunicativi e accrescere
il grado di disponibilità alla
relazione con gli altri.
Attività finalizzate a
promuovere la
maturazione armonica del
bambino, sperimentare
l’uso di diversi linguaggi
comunicativi, accrescere il
grado di disponibilità alla
relazione con gli altri,
liberare l’immaginazione e
la fantasia.
Attività finalizzate a
rafforzare l’autonomia, la
stima di sé, l’identità.
Attività finalizzate alla
conoscenza del computer,
all’uso del mouse, all’uso
della tastiera, attraverso
giochi didattici che
promuovono l’attenzione la
memoria la creatività.
Attività finalizzate a
favorire il processo
d’inserimento nella scuola
dell’infanzia del bambino
che non parla italiano
aiutandolo a scoprire ed
accogliere l’esistenza
dell’altro e a
riconoscere la diversità
come valore.
REFERENTE
DESTINATARI
TEMPI
REFERENTI
POF
INFANZIA
Tutti i bambini
grandi della
scuola
dell’infanzia per
numero 10
lezioni
(10x4 gruppi)
MESI DI
OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE
REFERENTI
POF
INFANZIA
Tutti i bambini
grandi della
scuola
dell’infanzia per
numero 10
lezioni
(10x4 gruppi)
MESI DI APRILE
- MAGGIO GIUGNO
REFERENTI
POF
INFANZIA
Bambini e
genitori di tutta
la scuola
ANNUALE
REFERENTI
POF
INFANZIA
Bambini “grandi"
DA NOVEMBRE A
MAGGIO CON
CADENZA
SETTIMANA-LE
PER OGNI
GRUPPO
REFERENTI
POF
INFANZIA
Alunni che non
parlano italiano
127 - 140
NEI PRIMI MESI
DI SCUOLA
(SETTEMBRE
NOVEMBRE)
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
SCUOLA PRIMARIA – RIVA
ATTIVITÀ
PROGETTO
COMUNITÀ
EDUCAZIONE
ALLA
AFFETTIVITÀ
EDUCAZIONE
ALLA
AFFETTIVITÀ E
SOSTEGNO ALLA
GENITORIALITÀ
DESCRIZIONE
Diritto ad apprendere e
star bene a scuola ed in
classe
Maturare atteggiamenti
consapevoli verso se stessi
e verso gli altri,
assumendo comportamenti
responsabili in ogni sfera
della dimensione umana.
Attività in classe con
l’esperto.
Incontri con l’esperto e le
insegnanti.
incontri con l’esperto e i
genitori.
REFERENTE
DESTINATARI
TEMPI
INSEGNANTI
DI CLASSE
Alunni di tutte le
classi
ANNUALE
INSEGNANTI
DI CLASSE
Alunni di tutte le
classi
ANNUALE
ANTONELLA
CASATI
Alunni di tutte le
classi
100 ore totali
ANNUALE
Alunni delle
classi
3a – 4a – 5a
8 ore per classe
40 ore totali
Alunni delle
classi
4e5
7 ore x 4 classi
LE MILLE UNA
NOTA... PER
TUTTI
Attività di ascolto, canto,
danza, strumentale con
l’esperto.
ILARIA
GANDOLFI
MADRE
LINGUA
INGLESE
Attività in classe
da concordare con
l’insegnante madrelingua.
ANTONELLA
CASATI
Attività di rinforzo e
recupero in piccolo gruppo
con l’insegnante
volontaria.
ANTONELLA
CASATI
Alunni delle
classi 5A e 5B
4 ore settimanali
ANNUALE
Attività motoria in palestra
finalizzata alla conoscenza
del basket con l’istruttore.
ANTONELLA
CASATI
Alunni di tutte le
classi
8 ore per classe
I QUADRIM.
RECUPERO PER
GLI ALUNNI
PORTATORI DI
BISOGNI
SPECIALI
PROGETTO
MINIBASKET
ASSOCIAZIONE
“RAFFA PER
SEMPRE”
128 - 140
I QUADRIM.
II QUADRIM.
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
SCUOLA PRIMARIA – MOTTINI
ATTIVITÀ
PROGETTO
COMUNITÀ
EDUCAZIONE
ALLA
AFFETTIVITÀ
MINIVOLLEY A
SCUOLA
(PROGETTO DI
CLASSE)
MINIBASKET
ASSOCIAZIONE
“RAFFA PER
SEMPRE”
A SCUOLA DI
TENNIS
NATALE
INSIEME
TEATRO A
SCUOLA
IL MOVIMENTO
IN CARTELLA
EDUCAZIONE
MUSICALE
DESCRIZIONE
REFERENTE
DESTINATARI
TEMPI
INSEGNANTI
DI CLASSE
Alunni di tutte le
classi
ANNUALE
INSEGNANTI
DI CLASSE
Alunni di tutte le
classi
ANNUALE
Attività motoria in palestra
finalizzata alla conoscenza
del minivolley con
l’istruttore.
ERNESTINA
BIANCHI
Alunni delle
classi prime e
delle classi
quarte
10 ORE X 3
CLASSI 1e E 3
CLASSI 4e 1°
QUADRIM.
Attività motoria in palestra
finalizzata alla conoscenza
del basket con l’istruttore.
ERNESTINA
BIANCHI
Alunni di tutte le
classi
8 ORE X 14
CLASSI
DURANTE A.S.
Attività sportive
In palestra
ERNESTINA
BIANCHI
Alunni di tutte le
classi
2 ORE X 14
CLASSI
2° QUADRIM.
Preparazione della festa
per lo scambio di auguri
natalizi con le famiglie
degli alunni
ERNESTINA
BIANCHI
Alunni di tutte le
classi
PERIODO
NOV/DIC 2014
Animazione teatrale
ERNESTINA
BIANCHI
Alunni delle
classi quarte
Attività ludiche di
avviamento allo sport
ERNESTINA
BIANCHI
Avviamento all’uso di uno
strumento (flauto)
ERNESTINA
BIANCHI
Diritto ad apprendere e
star bene a scuola ed in
classe
Maturare atteggiamenti
consapevoli verso se stessi
e verso gli altri,
assumendo comportamenti
responsabili in ogni sfera
della dimensione umana.
129 - 140
Alunni delle
classi prime,
seconde e terze
Alunni delle
classi
quinte
10 ORE X 3
CLASSI
2° QUADRIM.
10 ORE X 9
CLASSI
2° QUADRIM.
15 ORE X 2
CLASSI
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Progetti/attività Educazione Ambientale/ Salute
L’Istituto aderisce ad eventuali proposte di arricchimento didattico che pervengano in
corso d’anno scolastico, in un’ottica di collaborazione con gli Enti presenti sul territorio.
SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA
Scuola dell’Infanzia “B. Munari”
Denominazione
progetti
“Codicino e il
codice
della
strada”
Uscita
didattica
“A
spasso con il
vigile”
Obiettivo
Scoprire che la vita
è un bene prezioso;
intuire l’importanza
delle regole utili sia
per una buona
convivenza civile, sia
per la sicurezza
propria e altrui.
Adesione
classi
I bambini
grandi di tutte
le sezioni
Cadenza
In corso d’anno
Docenti
coinvolti
Gli insegnanti di
sezione
Maggio/giugno
Scuola Primaria “ A. Riva” - Progetti Parco del Serio
Denominazione
progetti
Scopriamo
il
parco
con
i
cinque sensi
La farmacia del
Bis-nonno
Archeologia
sperimentale
A spasso
mappe
bussola
con
e
A spasso
mappe
bussola
con
e
Intervento CAI
Adesioni
classi
Cadenza
Scoprire l’ambiente
tramite l’utilizzo dei
nostri cinque sensi
Classi prime
Da definire
Docenti in
servizio
Le erbe officinali:
conosciamole ed
utilizziamole
Attività di
simulazione dei
metodi
dell’archeologia
Attività legate alla
capacità di
orientamento in
ambiente naturale
con utilizzo di
mappe e bussole e
dei GPS
Attività legate alla
capacità di
orientamento in
ambiente naturale
con utilizzo di
mappe e bussole e
dei GPS
Classi seconde
Da definire
Docenti in
servizio
Classi terze
Da definire
Docenti in
servizio
Classi quarte
Da definire
Docenti in
servizio
Classi quinte
Da definire
Docenti in
servizio
Conoscere la
montagna nei suoi
diversi aspetti
Classi terze
Da definire
Docenti in
servizio
Obiettivo
130 - 140
Docenti
coinvolti
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Progetti Ed. alla Salute e Sicurezza
Denominazione
progetti
Percorso
comunità
Ed.
all’affettività e
sessualità
Fatina
Verdurina
(progetto ASL)
La salute e il
mio
sorriso
(progetto ASL)
La salute e il
mio
sorriso
(progetto ASL)
Adesioni
classi
Cadenza
Docenti
coinvolti
Moduli didattici e
formativi per
realizzare una
didattica attenta alle
dimensioni relazionali,
emotive e affettive
dell’alunno e del
gruppo classe per star
bene a scuola e
apprendere in modo
efficace.
Moduli didattici
formativi per
l’educazione degli
affetti e della
sessualità, supportati
con apposito
programma di
accompagnamento.
Tutte le classi
In corso d’anno
Docenti di classe
Tutte le classi
In corso d’anno
Docenti di classe
Favorire l’aumento del
quantitativo delle
verdure consumate a
scuola
Progetto educativo
sull’igiene orale e
sulla prevenzione
della carie
Far conoscere ed
apprendere stili di vita
sani con particolare
riferimento all’igiene
orale e alla
prevenzione della
carie
Classe prima
Da definire
Docenti di classe
Classe
seconda
Da definire
Docenti di classe
Classe terza
Da definire
Docenti di classe
Obiettivo
Scuola Primaria “G.B. Mottini” – Progetti Parco del Serio
Denominazione
progetti
L’agricoltura
e
l’economia
sociale:
“In
cascina con la
pavoncella”
Adesioni
classi
Cadenza
Docenti
coinvolti
Alla scoperta delle
aziende agricole del
Parco del Serio e della
corretta alimentazione
in relazione agli stili di
vita (EXPO)
Classi prime
Da definire
Docenti di classe
L’agricoltura
e
l’economia
sociale:
“In
cascina con la
pavoncella”
Alla scoperta delle
aziende agricole del
Parco del Serio e della
corretta alimentazione
in relazione agli stili di
vita (EXPO)
Classi seconde
Da definire
Docenti di classe
Archeologia
nel Parco
Attività di simulazione
dei metodi
dell’archeologia
Classi terze
Da definire
Docenti di classe
Obiettivo
131 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
L’agricoltura
e
l’economia
sociale:
“In
cascina con la
pavoncella”
Alla scoperta delle
aziende agricole del
Parco del Serio e della
corretta alimentazione
in relazione agli stili di
vita (EXPO)
Intervento CAI
Conoscere
montagna
nei
diversi aspetti
la
suoi
Classi quarte
Classi terze
Da definire
Da definire
Docenti di classe
Docenti di classe
Progetti/attività Ed. alla Salute e Sicurezza
Denominazione
progetti
Percorso
comunità
Adesioni
classi
Cadenza
Docenti
coinvolti
Moduli didattici e
formativi per
realizzare una
didattica attenta alle
dimensioni relazionali,
emotive e affettive
dell’alunno e del
gruppo classe per star
bene a scuola e
apprendere in modo
efficace.
Moduli didattici
formativi per
l’educazione degli
affetti e della
sessualità, supportati
con apposito
programma di
accompagnamento.
Tutte le classi
In corso d’anno
Docenti di classe
Tutte le classi
In corso d’anno
Docenti di classe
Comprendere
l’importanza dei valori
della solidarietà, della
gratuità e del dono
Classi prime
In corso d’anno
Docenti di classe
Classi prime
In corso d’anno
Docenti di classe
La salute e il
mio sorriso
(progetto ASL)
Favorire l’aumento del
quantitativo delle
verdure consumate a
scuola
Far conoscere ed
apprendere stili di vita
sani con particolare
riferimento all’igiene
orale e alla
prevenzione della
carie
Classi seconde
In corso d’anno
Docenti di classe
Il segreto delle
Piramidi
(progetto ASL)
Educare ad una
corretta e sana
alimentazione
Classi quinte
In corso d’anno
Docenti di classe
Ed.
all’affettività e
sessualità
“Goccia
goccia”
(ADMO)
dopo
Fatina
verdurina
Obiettivo
132 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
SCUOLA SECONDARIA – CLASSI PRIME
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
REFERENTE
DESTINATARI
TEMPI
6 MODULI
(4 NEL I
QUADRIM. E
2 NEL II
QUADRIM.)
6 MODULI
(4 NEL I
QUADRIM. E
2 NEL II
QUADRIM.)
4 MODULI (2
NEL I QUADR E 2
NEL II QUADR)
PROGETTO
COMUNITÀ
Attività finalizzate alla
costruzione di un gruppo
classe collaborante e di
prevenzione al bullismo
DOCENTI
STAFF
Classi 1A- 1C
PROGETTO
COMUNITÀ
Attività finalizzate alla
costruzione di un gruppo
classe collaborante e di
prevenzione al bullismo
DOCENTI
CURRICOLARI
Classi 1B- 1D
EDUCAZIONE
ALLA
AFFETTIVITÀ
Attività finalizzate alla
conoscenza di sé
DOCENTI
STAFF
Classi 1A- 1C
STAR BENE A
SCUOLA
Attività finalizzata alla
prevenzione al bullismo
DOCENTI LIM
Classi prime
EDUCAZIONE
ALLA
AFFETTIVITÀ
Attività finalizzate alla
conoscenza di sé
DOCENTI
CURRICOLARI
Classi 1B – 1D
DOCENTI
STAFF
Classi 1A- 1C
3 MODULI (DATE
DA DEFINIRE)
DOCENTI DI
MATEMATICA
Classi prime
(alunni
selezionati)
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
DOCENTI
LIM
Classi prime
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
DOCENTI DI
EDUCAZIONE
FISICA E
GEOGRAFIA
Classi prime
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
REFERENTE
D’ISTITUTO
PER IL
VOLONTARIATO
Classi prime
ANNO
SCOLASTICO
Tutte le classi
1 MODULO
SETTIMA-NALE
DICEMBRE/MAGGIO
CONOSCERE IL
TERRITORIO:
“STORIA E ARTE
A ROMANO DI
LOMBARDIA”
GIOCHI
MATEMATICI
“A TU PER TU
CON IL
SINDACO”
“LE NOSTRE
MONTAGNE”
COSTRUIAMO
SOLIDARIETÀ
“QUANDO
FACCIO
APPRENDO:
ESTRARRE
INTELLIGENZA
DAL FARE”
Attività finalizzate alla
conoscenza del territorio,
con la visita guidata a:
centro storico, palazzo
Rubini, Rocca viscontea.
Presenza di esperto
esterno.
Attività concorsuale
proposta dall’università
bocconi di MI Lombardia
nel palazzo comunale
Incontro con il sindaco di
Romano di Lombardia.
L’attività è finalizzata alla
conoscenza del consiglio
comunale: composizione,
gestione, competenze.
Attività finalizzata alla
conoscenza del territorio
montano italiano e alle
attività proposte dal CAI
territoriale.
Presenza di esperti esterni
(associazione CAI di
Romano di Lombardia).
Attività finalizzata alla
conoscenza del mondo del
volontariato e alla
promozione di concrete
iniziative di volontariato
Attività finalizzate alla
prevenzione della
dispersione scolastica e
alla promozione delle
risorse personali anche
attraverso esperienze nel
mondo del lavoro
DIRIGENTE
COLLABORATORE CON
FUNZIONE DI
VICARIO
133 - 140
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
4 MODULI (2
NEL I QUADR E 2
NEL II QUADR.)
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
SCUOLA SECONDARIA – CLASSI SECONDE
ATTIVITÀ
PROGETTO
COMUNITÀ
PROGETTO
COMUNITÀ
DESCRIZIONE
REFERENTE
Attività finalizzate alla
costruzione di un gruppo
classe collaborante e di
prevenzione al bullismo
Attività finalizzate alla
costruzione di un gruppo
classe collaborante e di
prevenzione al bullismo
DESTINATARI
DOCENTI
STAFF
Classi 2A- 2C
DOCENTI
CURRICOLARI
Classi 2B- 2D
TEMPI
6 MODULI
(4 NEL I QUADR.
E 2 NEL II
QUADR.)
6 MODULI
(4 NEL I
QUADRIM. E 2
NEL II QUADR.)
4 MODULI
(2 NEL I
QUADRIM. E 2
NEL II QUADR.)
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
EDUCAZIONE
ALLA
AFFETTIVITÀ
Attività finalizzate alla
scoperta dei sentimenti e
delle emozioni
DOCENTI
CURRICOLARI
Classi seconde
STAR BENE A
SCUOLA
Attività finalizzata alla
prevenzione al bullismo
DOCENTI LIM
Classi seconde
DOCENTI
STAFF
Classi 2A- 2C
4 MODULI (DATE
DA DEFINIRE)
DOCENTI LIM
Classi seconde
2 MODULI (DATA
DA DEFINIRE)
DOCENTI DI
EDUCAZIONE
FISICA E
GEOGRAFIA
Classi seconde
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
Classi seconde
4 MODULI IN
ORARIO
CURRICOLA-RE
(DATA DA
DEFINIRE)
CONOSCERE IL
TERRITORIO:
“I SERVIZI”
LA BANCA TRA I
BANCHI
IL PIACERE DEL
CAMMINARE
AVVIAMENTO
AL GIOCO DEL
TENNIS
Attività finalizzate alla
conoscenza dei servizi del
territorio, con la visita a:
- Associazione Agenha (al
servizio di ragazzi
disabili e delle loro
famiglie)
- Collegio vescovile San
Defendente (al servizio
degli anziani)
- Ufficio postale
- Uffici demograficiAttività finalizzata alla
conoscenza del sistema
bancario con la visita
guidata alla BCC di Calcio
e Covo agenzia di Romano
di Lombardia.
Presenza esperto esterno
della BCC di Calcio e Covo.
Attività finalizzata alla
scoperta del piacere del
camminare, alla
conoscenza delle vie della
cristianità e alle attività
proposte dal CAI
territoriale.
Presenza di esperti esterni
(associazione CAI di
Romano di Lombardia).
Attività finalizzata alla
conoscenza e pratica del
gioco del tennis.
Partecipazione di esperto
esterno.
DOCENTI DI
EDUCAZIONE
FISICA
134 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
ATTIVITÀ
LE SCIENZE IN
LABORATORIO
GIOCHI
MATEMATICI
COSTRUIAMO
SOLIDARIETÀ
“QUANDO
FACCIO
APPRENDO:
ESTRARRE
INTELLIGENZA
DAL FARE”
DESCRIZIONE
REFERENTE
DESTINATARI
TEMPI
Attività finalizzata alla
sperimentazione in
laboratorio scientifico
presso l’ITIS “Righi”/
“Cantoni” di Treviglio.
Attività concorsuale
proposta dall’università
Bocconi di Milano.
Attività finalizzata alla
conoscenza del mondo del
volontariato e alla
promozione di concrete
iniziative di volontariato
Attività finalizzate alla
prevenzione della
dispersione scolastica e
alla promozione delle
risorse personali anche
attraverso esperienze nel
mondo del lavoro
DOCENTI DI
SCIENZE
(PROF.SSA
LORENZA
QUADRINI)
Classi diverse
POMERIGGIO
(DATA DA
DEFINIRE)
DOCENTI DI
MATEMATICA
Classi seconde
(alunni
selezionati)
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
REFERENTE
D’ISTITUTO
PER IL
VOLONTARIATO
Classi seconde
ANNO
SCOLASTICO
Tutte le classi
1 MODULO
SETTIMANALE
DICEMBRE/
MAGGIO
DIRIGENTE
COLLABORATORE CON
FUNZIONE DI
VICARIO
135 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
SCUOLA SECONDARIA – CLASSI TERZE
ATTIVITÀ
DESCRIZIONE
REFERENTE
DESTINATARI
TEMPI
PROGETTO
COMUNITÀ
Attività finalizzate alla
costruzione di un gruppo classe
collaborante e di prevenzione al
bullismo
DOCENTI ARS
Classi terze
EDUCAZIONE
ALLA
AFFETTIVITÀ
Attività finalizzate alla scoperta
del corpo che cambia
DOCENTI ARS
Classi terze
STAR BENE A
SCUOLA
Attività finalizzata alla
prevenzione al bullismo
DOCENTI LIM
Classi terze
DOCENTI STAFF
Classi 2 a- 2 c
4 MODULI
(DATE DA
DEFINIRE)
DOCENTI DI
ITALIANO
Classi terze
ANNUALE
DOCENTI DI
CITTADINANZA
Classi terze
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
CONOSCERE IL
TERRITORIO:
“I SERVIZI”
IL
QUOTIDIANO
IN CLASSE
EDUCAZIONE
ALLA
LEGALITÀ
ARRAMPICATA
SPORTIVA
GIOCHI
MATEMATICI
POTENZIAMENTO DI
LINGUA
INGLESE
COSTRUIAMO
SOLIDARIETÀ
“QUANDO
FACCIO
APPRENDO:
ESTRARRE
INTELLIGENZA
DAL FARE”
Attività finalizzate alla
conoscenza dei servizi del
territorio, con la visita a:
- Associazione Agenha (al
servizio di ragazzi disabili e
delle loro famiglie)
- Collegio vescovile San
Defendente (al servizio degli
anziani)
- Ufficio postale
- Uffici demografici
Conoscere e leggere il
quotidiano: lettura, analisi,
approfondimento di un
quotidiano nazionale.
Incontro con un avvocato
dell’ordine degli avvocati di
Bergamo sui temi inerenti alla
legalità. Presenza esperto
esterno (avvocato ordine degli
avvocati)
Attività finalizzata alla scoperta
dell’arrampicata sportiva, del
piacere di arrampicare in
falesia naturale e delle attività
proposte dal CAI territoriale.
Presenza di esperti esterni
(associazione CAI di Romano di
Lombardia)
Attività concorsuale proposta
dall’università Bocconi di
Milano.
Attività finalizzata al
potenziamento e alla
preparazione per l’acquisizione
della certificazione europea
“key” di lingua inglese
Attività finalizzata alla
conoscenza del mondo del
volontariato e alla promozione
di concrete iniziative di
volontariato
Attività finalizzate alla
prevenzione della dispersione
scolastica e alla promozione
delle risorse personali anche
attraverso esperienze nel
mondo del lavoro
4 MODULI
I
QUADRIMESTRE
3 MODULI
I
QUADRIMESTRE
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
2 MODULI
IN CLASSE
(DATA DA
DEFINIRE) +
UNA
MATTINATA
(USCITA IN
FALESIA)
1 MODULO
(DATA DA
DEFINIRE)
DOCENTI DI
EDUCAZIONE
FISICA
Classi terze
DOCENTI DI
MATEMATICA
Classi terze
(alunni
selezionati)
CLEMENTINA
BOIERI
Classi terze
ANNO
SCOLASTIC
O
REFERENTE
D’ISTITUTO PER
IL
VOLONTARIATO
Classi terze
ANNO
SCOLASTIC
O
Tutte le classi
1 MODULO
SETTIMANALE
DICEMBRE/MAGGI
O
DIRIGENTE
COLLABORATORE CON
FUNZIONE DI
VICARIO
136 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
PIANO ANNUALE USCITE DIDATTICHE E VISITE DI
ISTRUZIONE
A.S. 2014-15
Plesso scuola Infanzia Munari
DATA
o PERIODO
META DEL VIAGGIO
CLASSI
NOTE
04/02/2015
MILANO Triennale museum viale Alemagna, 6
1/4/5/6/7
PULLMAN
19/03/2015
BERGAMO FIERE villaggio creativo Lilliput
sez. 2
PULLMAN
19/03/2015
BERGAMO FIERE villaggio creativo Lilliput
sez. 4
PULLMAN
19/03/2015
BERGAMO FIERE villaggio creativo Lilliput
sez. 5
PULLMAN
19/03/2015
BERGAMO FIERE villaggio creativo Lilliput
sez. 6
PULLMAN
APRILE/
MAGGIO
FARA OLIVANA "Cooperativa 5 pertiche"
sez. 7
pullman fornito dal comune
Plesso scuola primaria Mottini
DATA
o PERIODO
META DEL VIAGGIO
CLASSI
NOTE
09/12/2014
CHIARI (BS) visita BRESCIA LAT
3^A/B/C
PULLMAN
02/03/2015
ROMANO DI L. Oratorio San Filippo Neri
1^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
16/03/2015
ROMANO DI L. Oratorio San Filippo Neri
2^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
24/03/2015
ROMANO DI L. Oratorio San Filippo Neri
4^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
25/03/2015
ROMANO DI L. Oratorio San Filippo Neri
5^A/B
uscite nell'ambito del comune
30/03/2015
2^A/B/C
PULLMAN
27/04/2015
DARFO BOARIO TERME (BS) visita
ARCHEOPARK
3^A/B/C
PULLMAN
29/04/2015
BAGNATICA (BG) Casello di Bagnatica
1^A/B/C
PULLMAN
15/05/2015
VILLAFRANCA di Verona ore 13
spostamento per VALEGGIO S.M.
5^A/B
PULLMAN
ROMANO DI L. Parco del Serio
1^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
ROMANO DI L. Parco del Serio
2^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
MILANO Museo della scienza e della tecnica
4^A/B/C
PULLMAN
DA
DEFINIRE
DA
DEFINIRE
FEBBRAIO/
MARZO
MALPAGA
visita al castello
137 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
Plesso scuola primaria Riva
DATA
o PERIODO
META DEL VIAGGIO
CLASSI
NOTE
19/12/2014
BREMBATE (BG) "Torre del Sole"
5^A/B
PULLMAN
2^A/B
PULLMAN
3^A
PULLMAN
30/03/2015
27/04/2015
LALLIO Museo delle pentole presso ditta
"pentole Agnelli Spa"
DARFO BOARIO TERME (BS) visita
ARCHEOPARK
APRILE/
MAGGIO
ROMANO DI L. Parco del Serio
2^A/B
pullman fornito dal comune
APRILE/
MAGGIO
ROMANO DI L. Parco del Serio
4^A/B
pullman fornito dal comune
FEBBRAIO/
MARZO
MILANO Museo della scienza e della tecnica
4^A/B
PULLMAN
FINE APRILE
ROMANO DI L. Parco del Serio zona Pascolo
1^A
pullman fornito dal comune
FINE APRILE
ROMANO DI L. Parco del Serio
5^A/B
pullman fornito dal comune
GIUGNO
Martinengo frazione Cortenuova Sopra
5^A/B
A PIEDI
Plesso scuola secondaria di I grado E. Fermi
DATA
o PERIODO
META DEL VIAGGIO
CLASSI
NOTE
21/11/2014
ALBANO S. ALESSANDRO visita azienda KTM
3^A/B/C
PULLMAN PAGATO DA
CONFINDUSTRIA BG
09/12/2014
ROMANO DI L. sede B.C.C.
2^D/C
uscite nell'ambito del comune
09/12/2014
ROMANO DI L. sede B.C.C.
2^B
uscite nell'ambito del comune
17/12/2014
ROMANO DI L. Mostra presepi "Sala Rossa"
1^D
uscite nell'ambito del comune
17/12/2014
BREMBATE (BG) "Torre del Sole"
3^A/B/C
PULLMAN
17/12/2014
ROMANO DI L. Mostra presepi "Sala Rossa"
1^C
uscite nell'ambito del comune
14/01/2015
ROMANO DI L. sede del C.A.I.
2^A
uscite nell'ambito del comune
14/01/2015
ROMANO DI L. sede del C.A.I.
2^D
uscite nell'ambito del comune
14/01/2015
ROMANO DI L. sede del C.A.I.
2^B
uscite nell'ambito del comune
20/01/2015
ROMANO DI L. sede B.C.C.
2^A
uscite nell'ambito del comune
24/02/2015
ROMANO DI L. sede del C.A.I.
3^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
1^C/D
PULLMAN
1^A/B
PULLMAN
1^A/B
PULLMAN
18/03/2015
18/03/2015
25/03/2015
BERGAMO teatro SAN GIORGIO - via Fratelli
Calvi
BERGAMO teatro SAN GIORGIO - via Fratelli
Calvi
TRENTO visita museo delle Muse e Castello
Buonconsiglio
25/03/2015
TRENTO visita museo delle Muse e Castello
Buonconsiglio
1^C/D
PULLMAN
14/04/2015
ROMANO DI L. Sede del consiglio Comunale
1^A
uscite nell'ambito del comune
14/04/2015
ROMANO DI L. Sede del consiglio Comunale
1^B
uscite nell'ambito del comune
138 - 140
Istituto Comprensivo Enrico Fermi - Romano di Lombardia (BG) - POF as 2014-2015
DATA
o PERIODO
META DEL VIAGGIO
CLASSI
NOTE
14/04/2015
ROMANO DI L. Sede del consiglio Comunale
1^B
uscite nell'ambito del comune
14/04/2015
ROMANO DI L. Sede del consiglio Comunale
1^D
uscite nell'ambito del comune
14/04/2015
ROMANO DI L. Sede del consiglio Comunale
1^C
uscite nell'ambito del comune
17/04/2015
BERGAMO teatro del Borgo via Borgo Palazzo 1
2^B/D
PULLMAN
17/04/2015
BERGAMO teatro del Borgo via Borgo Palazzo 1
2^C/A
PULLMAN
21/04/2015
ROMANO DI L. Chiesa di S. Defendente
1^C/D
uscite nell'ambito del comune
2^B/C
PULLMAN
2^D/A
PULLMAN
22/04/2015
29/04/2015
PAVIA Certosa /Via Francigena trasferimento
al Bosco Cusani
PAVIA Certosa /Via Francigena trasferimento
al Bosco Cusani
13/05/2015
ROMANO DI L. centro storico
1^C/D
uscite nell'ambito del comune
APRILE
CASTRO arrampicata sportiva
3^A/B/C
PULLMAN
DA DEFINIRE
ROMANO DI L. Parco del Serio
1^B
uscite nell'ambito del comune
DA DEFINIRE
ROMANO DI L. Parco del Serio
1^C
uscite nell'ambito del comune
DA DEFINIRE
ROMANO DI L. Parco del Serio
1^A
uscite nell'ambito del comune
DA DEFINIRE
ROMANO DI L. Parco del Serio
1^D
uscite nell'ambito del comune
25/26/27
FEBBRAIO
ROMA soggiorno di 3 giorni (2 notti)
3^A/B/C
AGENZIA
GENNAIO
ROMANO DI L. Spettacolo teatrale "Sala
Rossa"
3^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
MARZO/
APRILE
ROMANO DI L. Sede della Caritas
3^A/B/C
uscite nell'ambito del comune
2^A
PULLMAN
2^C
PULLMAN
2^B
PULLMAN
2^D
PULLMAN
MARZO/
APRILE
MARZO/
APRILE
MARZO/
APRILE
MARZO/
APRILE
TREVIGLIO Istit. AGRARIO " G.Cantoni"
LABORATORIO DI SCIENZE
TREVIGLIO Istit. AGRARIO " G.Cantoni"
LABORATORIO DI SCIENZE
TREVIGLIO Istit. AGRARIO " G.Cantoni"
LABORATORIO DI SCIENZE
TREVIGLIO Istit. AGRARIO "G.Cantoni"
LABORATORIO DI SCIENZE
139 - 140