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Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento
Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona
Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN)
>Fabriano
5
>Fabriano
contiene I.P.
9
Fabriano-Matelica euro 1,20
>Matelica
14
n. 25 Anno CIV 27 giugno 2015
>Sport
La Pinacoteca
riapre dopo
cinque mesi
Ecco a chi va
il 5xmille
delle tasse
Sigari: sarà
un Encuentro
da record
Camilla
e Giacomo:
che talenti!
D
O
D
P
al 23 giugno di
nuovo fruibile la
collezione fabrianese
di opere d'arte, anche
se - per il momento - nei
soli giorni festivi.
ncologia ed Avis
le associazioni fabrianesi maggiormente
scelte dai contribuenti,
seguono Animalisti e
Croce Azzurra.
Ma dov'è
il padre?
L'assenza del padre, intesa come mancato esercizio di una funzione che spesso
degenera in una sostanziale assenza è, da
qualche tempo, tra i fenomeni emergenti
all'interno della società contemporanea. Il
contesto sociale non ne è responsabile, ma
contribuisce comunque a creare lo scenario
delle opportunità. Dinanzi alla leadership di
un io onnipresente e insofferente, nel primato
dell'autoreferenzialità di ciascuno, la guida
paterna sembra girare a vuoto. Abituati per
secoli a trasmettere eredità materiali e principi morali i padri, sempre più privi delle
prime, si sentono sempre meno autorevoli
nel trasmettere i secondi. Dinanzi a questo
quadro non manca chi, come Michele Serra
e Claudio Bisio – due testimoni esemplari
della cultura diffusa dominante – se ne fanno una ragione e si congedano felicemente
da una figura e da un ruolo percepiti come
ingombranti e, soprattutto, rivelatisi poco
credibili e in ultima analisi inefficaci. Le tesi
di Serra e Bisio (si veda il loro dialogo nella
“Repubblica delle idee”, in una piazza stracolma a Genova) non sono affatto peregrine e
sono ampiamente condivise. Dalle relazioni
sessuali provvisorie, purché emozionalmente
coinvolgenti, all'assoluta indifferenza verso
gli ambienti di vita quotidiana, nel primato
di un io che si percepisce nella più completa
libertà di poter disporre di sé come del proprio corpo, la generazione dei figli sembra
aver fatto proprio quel "vietato vietare" che
tanto ci appassionò decenni fa. Appropriazione culturale che, ovviamente, priva i
padri di qualsiasi autorevolezza togliendo
loro il bastone del comando, cioè il potere
di divieto. Constatando il successo della controcultura alternativa che loro stessi hanno
prodotto, Serra e Bisio si complimentano a
vicenda, celebrando il relativismo etico della
paternità e, visto che ci siamo, dichiarando
l'ingresso nell'era del dopo-padre. Ovviamente alla base di quest'errore ci sono due
spettacolari riduzioni: la prima è quella che
riduce l'educazione a dei divieti, la seconda
è quella che ignora il principio fondamentale
della paternità che è il desiderio di avere un
figlio. Per precisare il primo aspetto si può
osservare come manchi completamente l'idea
– peraltro ben spiegata da Massimo Recalcati
nel suo “Il complesso di Telemaco” – di
quell'importante supporto dell'autorevolezza
fornito dalla funzione della testimonianza.
Restringere l'educazione alla possibilità di
dare divieti ignora il fatto decisivo di un
padre che, prima ancora di dare ordini, ha
bisogno di essere autorevole, e l'autorevolezza, per essere tale, richiede la coscienza di
cosa si è costruito e del perché lo si è fatto,
chiede la testimonianza di una vita (...)
(Segue a pagina 2)
ecimo anniversario
per l'evento Amigos de Partagas e già
si prevedono numeri
da capogiro: +40% di
prenotazioni.
26-27
er la pattinatrice
della Fortitudo,
bronzo alla European
Cup in Germania; per il
marciatore, oro italiano
tra gli Allievi.
I
l nostro territorio conferma la sua passione
per il cinema. Dopo
il Fabriano Film Fest
dedicato ai cortometraggi
(svoltosi a fine maggio),
dal 26 giugno al 5 luglio
torna il tradizionale appuntamento con il Premio
cinematografico e televisivo
di Precicchie, che avrà come
ospiti Stefano Fresi, Greta
Scarano, Isabella Ragonese
e Rolando Ravello. Intanto,
la fabrianese Micol Pallucca
ha girato dentro le Grotte di
Frasassi un film per ragazzi
intitolato "Grotto".
Cinema
in prima fila
Servizi a pag. 3 di Ferruccio Cocco, Alessandro Moscè e Chiara Tiberi
Carlo Cammoranesi
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>EDITORIALI<
Maturità:
avviso
ai naviganti
T
di MARIO BARTOCCI
orna l’estate e tornano (non sempre!) il sole e il bel tempo; e con
l’estate, puntuali, tornano gli esami
di maturità.
Una pacchia per i media a corto di notizie,
un’occasione, per noi anziani, di riandare ai
tempi lontani della nostra giovinezza e per
misurare l’andare inesorabile degli anni.
“Quelli sì, che erano esami tosti” proclamano
alcuni ricordando la loro esperienza, non si sa
per sottolineare la loro bravura nel superarli
o per proporsi come improbabile esempio ai
loro figli e nipoti. Era l’epoca, quella, in cui
i telefoni avevano ancora il filo, la televisione
stava uscendo dalla fase sperimentale, la motorizzazione di massa era appena cominciata.
L’esame di maturità, allora, doveva dimostrare che si erano acquisite (almeno in parte)
le conoscenze e le esperienze maturate dai
padri, dai nonni, dai bisnonni, non molto
di più; superarlo, inoltre, serviva anche da
biglietto di ingresso al percorso che avrebbe
portato a far parte della futura classe dirigente
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Ma dov'è
il padre?
(almeno così si sperava, con l’ingenuità dei
diciotto anni).
Ciò, in particolare, per il Liceo Classico,
collocato ad un livello notevolmente superiore all’insegnamento tecnico scientifico;
un errore, sia detto per inciso, che avremmo
pagato caro qualche decennio dopo.
Strumenti quasi esclusivi di formazione erano, in buon sostanza, i libri e gli insegnamenti
dei docenti. I tempi, come possiamo constatare, sono cambiati. Per evitare fraintendimenti,
vogliamo ribadire la nostra convinzione che
il ruolo dei libri e dei maestri è ancor più
fondamentale che in passato, soprattutto di
fronte a una certa tendenza a porre la “pratica” al posto della “grammatica” e i soldi al
posto della cultura.
In altre parole, non è attraverso Google o
Yahoo che passa la crescita intellettuale
della persona.
E tuttavia, non possiamo ignorare che la sfera
delle conoscenze si espande oggi ben al di là
delle esperienze trasmesse dalla generazioni
che ci hanno preceduto. Non ci riferiamo
soltanto all’incalzare continuo della innova-
(...) coscientemente vissuta e coerentemente praticata. Solo il testimone ha
diritto ad essere autorevole. Il padre è
tale quando è autorevole, ed è autorevole
quando si rende testimone credibile dei
valori che persegue, non tanto quando
li impone. I valori non si impongono
mai, perché nascono da un desiderio di
relazione. Negli anni Settanta, quando i
giovani rincasavano all'alba, si vergognavano di incrociare quanti, alla stessa ora,
andavano al lavoro: erano i testimoni di
una vita responsabile ed autentica. Non
c'era il bisogno di avere divieti, se lo
vietavano da soli e dopo un po' hanno
iniziato a tornare a casa prima, se non
altro per essere degni di quelle persone
che incrociavano. Un altro mondo. E non
è fantascienza. I valori saranno anche
scritti nel cielo delle idee e sostenuti
dalle dottrine di salvezza, ma nascono e
maturano nel solido desiderio di relazione con il mondo reale. Ed i nostri padri
si sforzavano, invano, di farcelo capire.
Alla base di questa loro inefficacia – ed è
il secondo aspetto ignorato dalla vulgata
contemporanea c'era la nostra incapacità
di riconoscere il desiderio iniziale che
li aveva alimentati: la gioia dell'essere
padri e di avere un figlio da crescere, al
quale insegnare ad andare nel mondo,
dove tutto il rapporto si gioca nei primi
anni di vita, quando si rientra a casa la
sera e nei fine settimana, nel quadro di
una relazione solida e stabile con la loro
madre. L'adolescenza è il momento della
crisi, ma è una separazione di breve durata, è la normale esigenza dell'esplorare e
del vedere. Per Michele Serra l'equazione
è chiara: come i figli debbono liberarsi
dai genitori anche quest'ultimi debbono
liberarsi dai figli, minimizziamo quindi
le relazioni anziché valorizzarle. Come
se Ulisse non avesse avuto bisogno del
pensiero di un Telemaco per tornare a
casa, come se Telemaco non avesse avuto
bisogno di un Ulisse da attendere, per desiderare di crescere e rendersi degno del
suo ritorno. Si gioca tutta qui la partita
con un affronto sempre più pesante, tra
gender delirante, colonizzazione ideologica e immagine di famiglia ormai relegata a cornice per il comodino. E poemi
come l’Odissea non servono più, manco
fossero favole, per indicare una traccia di
vita, valida ieri e, ahimé, non più oggi.
zione tecnologica e delle telecomunicazioni,
che stanno rivoluzionando anche la nostra
vita privata.
Sono emersi problemi nuovi e immani, che
travalicano il passato e il presente e richiedono nuovi e inediti percorsi i di apprendimento:
tanto per citarne qualcuno, la difesa dell’ambiente naturale, la ricerca di nuove fonti
energetiche, le grandi migrazioni di massa, il
rallentamento drammatico dello sviluppo dei
Paesi occidentali, i nuovi modelli di lavoro.
Sono questioni che non possono essere ridotte
a un dibattito politico di corto respiro, né a
soluzioni di breve termine, dato che coinvolgono, nello spazio e nel tempo, l’intera
dimensione mondiale.
E’ questa la sfida che si prospetta alla nuova
classe dirigente che dovrebbe avere il suo
primo incubatore nell’esame di maturità, con
la verifica delle basi cognitive e comportamentali indispensabili ad affrontare orizzonti
spesso m prevedibili.
Ma consideriamo questo momento soltanto
come il primo – magari il più importante - di
una lunga serie di esami che la vita proporrà
ai giovani: e saranno esami “tosti”, almeno
come quelli che abbiamo affrontato noi.
Costi o investimenti?
di FRANCESCO ZANOTTI*
E’
al vaglio dell'Agcom la possibilità di realizzare nel nostro
Paese la consegna a domicilio
per giorni alterni. Una vera e
propria rivoluzione con ripercussioni pesantissime per i settimanali diocesani e tanti
altri giornali. Si vuole picchiare, ancora e
una volta di più, su quella parte d'Italia che
già vive in periferia e si sente emarginata
Costi o investimenti? Quando si parla di conti
pubblici, non si sa mai da quale versante
guardare le cifre.
L’asfaltatura di una strada, la creazione di
una nuova rotonda, l’apertura di un ospedale
o la ristrutturazione di una scuola, sono tutte
opere che comportano oneri a carico dello
Stato. Milioni di euro che vanno segnati
nelle uscite delle casse pubbliche, ma di certo
marcano un più in qualità della vita, di tutela
della salute pubblica, di sicurezza stradale,
d’istruzione ed educazione per milioni di
bambini e ragazzi. Lo stesso tipo di domanda
sta sorgendo da un po’ di tempo anche per il
servizio postale. È al vaglio dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la
possibilità di realizzare nel nostro Paese la
consegna a domicilio per giorni alterni. Una
vera e propria rivoluzione che vedrebbe coin-
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
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volti oltre 5.200 comuni su poco più di 8.000
e coinvolgerebbe oltre 15 milioni di cittadini.
A tutta questa gente, secondo questo nuovo
ideato per risparmiare sul bilancio di Poste
Italiane, la corrispondenza arriverebbe una
settimana al lunedì, mercoledì e venerdì e
la settimana successiva al martedì e giovedì.
Detta così, senza declinarla nel concreto, non
sembrerebbe neppure un fatto enorme. Ma se
si pensa alla consegna a casa degli abbonati
dei quotidiani e di periodici, come quelli che
aderiscono alla Fisc, veri e propri quotidiani
che escono una volta alla settimana, allora
si comprende immediatamente la portata di
una tale innovazione. I bilanci dello Stato,
lo abbiamo affermato infinite volte, non si
compilano solo con le cifre. Lo abbiamo
ribadito anche il 12 giugno in un incontro
avvenuto a Roma in cui siamo stati ascoltati
da alcuni fra i più stretti collaboratori del
nuovo amministratore delegato del gruppo
Poste Italiane S.p.A., Francesco Caio. Ci sono
voci che non aggiungono dei più ai ricavi, ma
di certo vanno ad aumentare il senso di appartenenza, di solidarietà, di partecipazione.
L’informazione non è bene qualsiasi. Attiene alle basi della democrazia. Deprimerla
o bastonarla non aiuta certo la convivenza
nelle nostre città e nei nostri paesi. Significa
picchiare, ancora e una volta di più, su quella
Direzione, redazione e amministrazione
Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10
60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330
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parte d’Italia che già vive in periferia e si
sente emarginata. Quella parte d’Italia in
cui arriva, se e quando arriva, con fatica la
Rete. Bene, in un domani assai prossimo,
farà fatica ad arrivare anche la posta. E
senza il servizio universale (la consegna a
domicilio 5 giorni su 7) non arriveranno più
tanto facilmente i nostri settimanali e tanti
giornali come i nostri. Si tratta, di certo, di
un venir meno di democrazia e di libertà.
Meno informazione significa minore libertà
di apprendere, secondo diversi punti di vista,
i fatti che accadono sia sul territorio sia a
livello nazionale e nel mondo. In quest’ottica,
il contributo che lo Stato da tempo versa alle
Poste per coprire parte dei costi del servizio
universale va considerato tra i costi o va
inserito tra gli investimenti? Senza considerare che con l’adozione di questo nuovo
piano da parte di Poste, l’Italia rischierebbe
una procedura d’infrazione da parte dell’Ue,
come sembra sia già stato anticipato a Poste
e all’Agcom in una lettera informale fatta
recapitare nei primi giorni di giugno. Lettera
che doveva rimanere riservata, ma il cui contenuto è stato diffuso dai media. Se Poste, in
vista di un’imminente quotazione in Borsa,
è rimasta insensibile alle nostre argomentazioni più sociali e politiche, non potrà fare
altrettanto il governo. L’intervento, anche
Carlo Cammoranesi
in questo caso, attiene alla sfera delle scelte
politiche. Quando c’è ristrettezza di risorse,
occorre agire con responsabilità. Non tiene
la proposta di applicare la tariffa prioritaria.
Proposta provocatoria e fuori mercato, che
ha in sé già la risposta negativa. È invece il
momento di decidere se mantenere in vita le
voci del territorio e quelle che favoriscono
il pluralismo e la democrazia. Tutto il resto,
compresi i bilanci che non tornano, appare
solo un’operazione contabile nella quale non
si tiene conto del valore di una fitta trama
di relazioni che i nostri giornali da oltre un
secolo favoriscono.
Mentre alcuni sembrano intenzionati a
demolire, noi da lunghissimo tempo siamo
impegnati a costruire. E finché esisteremo,
continueremo in questa direzione.
Impaginazione
Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica
Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa
per la restituzione di copie non consegnate.
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L'Azione 27 GIUGNO 2015
3
>INCHIESTA<
Cinema, passione sfrenata
Fresi, Scarano, Ragonese e Ravello gli ospiti al festival di Precicchie
di FERRUCCIO COCCO
U
n poker di bravi attori
italiani nobiliterà il Premio Cinematografico e
Televisivo di Precicchie,
giunto alla diciannovesima edizione, in programma dal 26 giugno al
5 luglio nella suggestiva cornice
del castello. Arriveranno nella
piccola frazione fabrianese Stefano
Fresi, Greta Scarano, Isabella Ragonese e Rolando Ravello. “Anche
quest’anno il festival è ricco di
ospiti e di eventi, abbiamo voluto
puntare sulla qualità”, dice il critico
Piero Spila, che da quasi vent’anni
dirige la manifestazione insieme al
collega Franco Montini. Ad ogni attore sarà dedicata una retrospettiva.
E saranno protagonisti di un incontro serale con il pubblico nella piazzetta del castello. Venerdì 3 luglio
(ore 21) gli ospiti saranno Stefano
Fresi e Greta Scarano: il primo
- attore di stazza e di inimitabile
carisma - dopo gli esordi in Romanzo Criminale, è recentemente stato
tra i protagonisti dei fortunati film
“Smetto quando voglio” e “Noi e
la Giulia”; la seconda, pur molto
giovane, ha già alle spalle un buon
curriculum soprattutto nelle serie
televisive. Sabato 4 luglio (ore 21),
poi, a Precicchie arriverà Isabella
Ragonese, attualmente una delle
attrici di punta del cinema italiano,
reduce – tra l’altro – dall’interpretazione della sorella di Giacomo
Leopardi nel film di Martone, “Il
giovane favoloso”. Domenica 5
luglio (ore 21), infine, l’incontro
sarà con Rolando Ravello, di cui
in primis torna in mente “Il pirata
Marco Pantani” interpretato nel
2006, ma senza trascurare molti
altri ruoli ed il recente passaggio
dietro la macchina da presa in “Tutti contro tutti” e “Ti ricordi di me?”.
Stefano Fresi
Greta Scarano
Isabella Ragonese
Rolando Ravello
GLI ALTRI
APPUNTAMENTI
Sono numerose le iniziative collaterali, a partire dal 26 giugno,
inserite in questa ormai tradizionale
manifestazione legata al cinema e
alla fiction, organizzata dall’Associazione Castello di Precicchie per
ricordare il compianto parroco don
Pietro Ciccolini.
Segnaliamo, in particolare, una
tavola rotonda, che si svolgerà
domenica 5 luglio alle ore 18 nella
piazzetta del castello, collegata al
tema dell’Expo 2015, dedicata ad
un argomento di particolare attualità e significato: “Longevità attiva:
ci vuole un lavoro di squadra. Nuove prospettive occupazionali”. Al
termine della tavola rotonda sarà
possibile degustare alcuni prodotti
tipici locali. Come l’anno scorso,
inoltre, è stato organizzato il laboratorio didattico “I tesori della
montagna”, in collaborazione con
Hort (spin-off accademico dell’Università Politecnica delle Marche)
con l’obiettivo di conoscere ed apprezzare le usanze della tradizione
del territorio: sabato 27 giugno il
tema è il pane fatto in casa insieme
al professor Rodolfo Santilocchi,
sabato 4 luglio gioco a squadre
con prove di abilità per riscoprire
la storia locale.
A livello artistico, poi, è previsto
un contest fotografico attraverso il
quale i partecipanti potranno “postare” sulla pagina Facebook, Twitter e Instagram dell’Associazione
Castello di Precicchie, le immagini
realizzate durante la manifestazione. Due, infine, le mostre allestite
nei restaurati spazi del castello:
“La Forma e l’Acqua” (vuoti, spazi
e volumi in architettura visti con
gli occhi di cinque maestri internazionali dell’acquerello) e una
selezione di foto del territorio del
Parco Naturale Gola della Rossa e
di Frasassi.
nifestazione in un paesino tra le
montagne”. Il primo cittadino ha
altresì ricordato che, nel corso degli
anni, grazie all’individuazione di
contributi europei “è stato possibile
restaurare il castello di Precicchie
e di acquistare il palco, il tendone
e le attrezzature in cui si svolge il
festival nella piazzetta della frazione”, infine ha annunciato che “a
breve sarà ultimato il recupero della
scuola di Precicchie, destinata a
diventare uno spazio a disposizione
degli abitanti della zona”.
L’assessore al turismo del Comune
di Fabriano, Giovanni Balducci,
ha ricordato che “grazie alla diffusione delle iniziative organizzate dall’Associazione Castello di
Precicchie, è stata valorizzata la
bellezza del posto e l’enogastronomia locale”, mentre l’assessore
alla cultura, Barbara Pallucca,
ha ribadito che “turismo e cultura
sono elementi fondamentali su cui
puntare per la crescita del nostro
territorio”. Il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani,
ha infine elogiato “il background di
qualità che opera alle spalle di que-
sta manifestazione” e ha auspicato
che “la cultura venga intesa come
produzione creativa”.
I COMMENTI
Il sindaco di Fabriano, Giancarlo
Sagramola, in sede di presentazione dell’evento, si è complimentato
con gli organizzatori e con i critici
Piero Spila e Franco Montini “per
la passione e dedizione con cui
allestiscono una così bella ma-
Le Grotte di Frasassi trasformate in un set speciale
per il lungometraggio di Pallucca rivolto ai bambini
Ambientato nella meravigliosa cornice delle Grotte di Frasassi, "Grotto",
il nuovo film di Micol Pallucca verrà presentato in luglio al Giffoni Film
Festival, una vetrina internazionale per prodotti audiovisivi dedicati ai
bambini e alle loro famiglie. Girato tra febbraio e marzo 2015, il film
racconta la storia di un’amicizia tra cinque ragazzini. Individualità che si
incontrano inizialmente per interesse, si intrecceranno, nel corso del film,
divenendo un tutt’uno, nella consapevolezza dell’importanza dell’amicizia
e della solidarietà, e consci che questi sentimenti richiedono sacrificio, scontro e confronto. Tre bambini
costringono un loro compagno di classe ad una prova
di coraggio che gli permetterà di entrare a far parte
del loro gruppo. Durante la prova, che consiste nel
reperimento di un teschio in una chiesa abbandonata,
il bambino viene inghiottito da una voragine che si
apre sul pavimento della chiesa. I tre ragazzi rimasti
fuori, spaventati accorrono, ma non sanno cosa fare.
Provano ad affacciarsi all’interno del buco ma non si
vede nulla, tentano di chiamare l’amico precipitato
giù, non ottenendo alcuna risposta. Andarsene sembra essere l’unica soluzione onde evitare guai, dato
che nessuno è a conoscenza della loro presenza nel luogo, ad eccezione
della sorellina di un bambino, che li ha seguiti a loro insaputa: irromperà
infatti nella chiesa, e con temerarietà e coraggio si calerà nella voragine.
Appesa ad una corda di fortuna trascinerà nel buco i compagni che erano
rimasti a guardare, sorpresi dalla presenza della bambina ed impotenti
per la rapidità di reazione messa in atto da lei. Ma i cinque protagonisti
dovranno cercare una via d’uscita, poiché non possono tornare indietro: il
buco da cui sono arrivati si trova ad un’altezza troppo elevata ed ha pareti
scoscese e viscide. Dopo numerose peripezie, con le ultime energie rimaste,
riusciranno ad uscire grazie a Grotto, una creatura simile ad una stalagmite che si esprime solo con suoni gutturali somiglianti a delle flatulenze.
Un’avventura incredibile dunque, resa straordinaria dal percorso umano dei
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protagonisti, in un film di animazione rivolto al grande pubblico dei bambini
e che sarà una vera e propria cartolina filmata per le Grotte di Frasassi.
Per non parlare dei benefici a breve e lungo termine che la realizzazione
del film produrrà nel territorio: anzitutto la permanenza della troupe per
4 settimane ha creato un flusso economico diretto grazie all’occupazione
di alberghi e ristoranti della zona. Inoltre la longevità del prodotto cinematografico, attraverso lo sfruttamento di tutta la catena dei diritti, darà
una forte risonanza alle Grotte per almeno 3 anni.
La scelta del genere family, rafforzando tematiche
tradizionali, è volta a competere sui mercati internazionali, divulgando negli anni a seguire, l’immagine
dei luoghi fuori dal territorio nazionale. Le forme
di sfruttamento licensing, e quindi la creazione
di linee di merchandising favorirà un’attenzione
al prodotto continua e costante. Grotto si presta
inoltre ad essere serializzato in sequel e spin off,
cinematografici e televisivi, realizzando negli anni
produzioni di attrazione maggiore e continuativa.
La produzione del film e dei sequel stimolerà ed
incrementerà forme di turismo verso i luoghi scelti
come set contribuendo a promuovere il territorio e a valorizzare la regione
Marche nel mondo. Un progetto e una sfida ambiziosa che Micol Pallucca
ha accolto con entusiasmo e professionalità. Unico capitano a bordo della
sua nave, ha supervisionato la produzione del film dalle primissime fasi
iniziali dell’ideazione e della sceneggiatura, fino al montaggio e alla promozione della pellicola. E proprio per seguire concretamente tale approccio,
la regista ha creato Thalia Film, una società nata lo scorso anno con lo
scopo di sviluppare, produrre e commercializzare prodotti audiovisivi.
Con l’intento di ottenere una qualità di produzione ad un costo contenuto,
divenendo appunto responsabile del prodotto in tutta la sua catena, dallo
sviluppo dell’idea alla distribuzione.
Chiara Tiberi
I PARTNER
Il festival è sostenuto da Fondazione Carifac, Regione Marche,
Provincia di Ancona, Comune di
Fabriano, Università Politecnica
delle Marche, Unione Montana
Esino Frasassi e Parco Naturale
Gola della Rossa e di Frasassi.
Fabriano
Film Fest
si allarga
Il “Fabriano Film Festival”, ideato dall’attrice Valentina Tomada e da Eugenio
Casadio Tarabusi, a giugno è giunto alla
sua terza edizione e sicuramente proseguirà anche nel 2016 con un progetto
più articolato. Si tratta di promuovere
e diffondere il cortometraggio così da
veicolare messaggi rapidi e un numero di
spettatori sempre maggiore. L’intento degli organizzatori è di potenziare il festival,
ed è probabile che si cerchi una sinergia
con il Premio Cinematografico e Televisivo Castello di Precicchie (arrivato alla XIX
edizione), già ampiamente consolidato,
per sviluppare nel nostro territorio una
fucina di idee legate al mondo del cinema.
Il Fabriano Film Festival, come dichiarato
di recente da Tomada, intende allestire
una sezione per i film di animazione e
una per i cosiddetti cortissimi. Saranno
riproposti i provini condotti da un casting
di rilievo nazionale e preceduti da lezioni
di recitazione e dizione. Non è escluso
che venga aggiunta una dimostrazione di
trucco da set, mentre saranno effettuati
esperimenti coinvolgendo istituti superiori. Interessanti gli sviluppi di “Cahiers du
Cinema Espressione Image”, con Marco
Galli, che prevede la partecipazione
di una classe delle scuole superiori
di secondo grado. Professionisti del
settore multimediale e cinematografico
organizzano pillole di lezione divise per
argomento. La formazione didattica
contempla l’ideazione del tema da girare,
la stesura della sceneggiatura, le riprese
e il montaggio, sino al mini prodotto
finito. Le classi potranno produrre una
scrittura creativa, singolarmente o in
gruppi organizzati come prodotto di
classe. Da menzionare che Valentina
Tomada, Eugenio Casadio e Marco Galli
sono stati anche tra i fautori della candidatura di Roma Città Creativa Unesco per
il Cinema, proposta da Roberto Cicutto,
presidente di Luce Cinecittà, in occasione
della tavola rotonda su “Cultura, cinema e
creatività” tenutasi al Roma Design Lab,
nel Festival Internazionale della Creatività.
Alessandro Moscè
24/06/15 10.30
4
L'Azione 27 GIUGNO 2015
CERCASI
CERCASI - Minicar usata in buone
condizioni meccaniche ed estetiche.
Tel. 335-7802731.
S. Vincenzo de' Paoli
in cerca di volontari
La S. Vincenzo de' Paoli di Fabriano opera nel sociale
anche con la casa d’accoglienza sita in via Mamiani 40
dove ospita i senza fissa dimora dando loro pasti caldi e
pernottamenti per tre giorni.
Per la cucina ci sono cuoche volontarie distribuite per
tutta la settimana dal lunedì al sabato per un paio di ore
ogni volta. Purtroppo, nonostante la disponibilità di queste
brave persone, non sempre si riesce a coprire tutti i turni,
pertanto la S. Vincenzo chiede a qualche persona di buona
volontà se può mettere a disposizione due ore la settimana
da impiegare in cucina. Per eventuali contatti telefonare
a Giuliana 338 5339505.
La Grande Guerra,
chiusa al Museo
la mostra celebrativa
Sabato 6 giugno si è conclusa la mostra celebrativa "I
ragazzi del '99.
La Grande Guerra dall'Isonzo a Fabriano" inserita nella
rassegna di iniziative organizzate dall'amministrazione
comunale e allestita dalle sedi locali di Archeoclub d'Italia, Fai, dal Liceo Scientifico "Volterra" e Liceo Artistico
"Mannucci".
La mostra ospitata nelle sale del Museo della Carta e
Filigrana ha avuto un ottimo successo e ha rappresentato
un'occasione per la città di riappropriarsi di una parte
della sua storia. Archeoclub ringrazia l'amministrazione
comunale, don Leopoldo Paloni, gli addetti al Museo, i
Vigili del Fuoco, l'Associazione Nazionale Mutilati ed
Invalidi di Guerra, Associazione Nazionale Bersaglieri,
i collezionisti e, in maniera particolare, i concittadini
che hanno prestato ricordi di famiglia, che, tutti hanno
collaborato al buon esito dell'iniziativa.
04 mercatino.indd 2
Ripetizioni. Laureato e abilitato disponibile per lezioni estive di greco
e latino. Tel. 339 2489257.
denti che provengono dai Comuni
limitrofi con bus del trasporto
extra urbano, saranno trasportati
fino al nuovo terminal di via Dante
(presso il Centro Commerciale) e
da questo prenderanno la navetta
che li trasporterà fino alla Cittadella. Al ritorno percorsi inversi,
con orari da definire con le scuole.
Gli annunci vanno
portati in redazione
entro
il martedì mattina
Il gruppo del Piave I cantori di Sottoselva
che conquista
dai monaci silvestrini
con Mozart e Bach
Sulla riva sinistra del fiume “Sacro alla
Patr ia” tra il
Celebre Ponte
della Priola e
Conegliano Veneto, vicino a
Sernaglia della Battaglia, c’è Santa Lucia del Piave già chiamata
“Sub Selva” perché circondata da foreste popolate da lupi. Questa
piccola comunità esprime da 18 anni una Corale polifonica diretta
magistralmente dal maestro Camillo De Biase, noto studioso, docente,
compositore e direttore di coro. In occasione delle manifestazioni
che fanno da corollario al Palio e per l’inaugurazione del “Premio
Nazionale di Grafica” intitolato a Leonardo Sciascia, alla nostra Corale “S. Cecilia” ha pensato bene di invitare questi colleghi veneti per
un'esibizione nel chiostro minore del S. Domenico, Museo della Carta.
La città, il caratteristico ambiente della esibizione, hanno coinvolto
emotivamente gli ospiti che si sono esibiti, di fronte ad un attento pubblico, in un rinnovato repertorio di musica polifonica rinascimentale
alle canzoni di musica leggera, con arrangiamenti dovuti al maestro
De Biase. Il concerto del coro ospite, introdotto dall’esibizione del
coro di voci bianche ”Le Verdi Note” dirette da Milly Balzano, al
piano Paola Taticchi, si è esibito in musiche di Mozart, Bach ed in
uno zibaldone di canzoni leggera italiane, concludendo poi con le
celebri e sempre coinvolgenti "Stelutis alpinis", "Signore delle cime"
e "No potho reposare", con al pianoforte il Maestro Paolo Devito. Un
pubblico attento ha mostrato la sua approvazione con sinceri applausi
rivolti sia agli ospiti che alla qualificante iniziativa.
Vademecum per raggiungere
la ‘Cittadella degli Studi’
con il trasporto pubblico locale
L’amministrazione comunale - in
collaborazione con il gestore del
servizio, Contram s.p.a. – avvisa
le famiglie degli studenti dei Licei
Classico, Scientifico e Artistico, i
quali da settembre si trasferiranno
nella nuova Cittadella di via Fernanda Pavoni, attigua all’Istituto
Tecnico Commerciale. 1. Gli stu-
LEZIONI/
TRADUZIONI
Sandro Farroni
Il costo mensile dell’integrazione
per il servizio urbano, utile per
raggiungere la Cittadella e per altri
spostamenti - da aggiungersi al
costo dell’abbonamento extraurbano - è pari ad € 6.90 (costo ridotto
soggetto a conferma regionale). 2.
Gli studenti fabrianesi residenti in
città potranno prendere l’apposito
bus urbano da una qualsiasi fermata
tra quelle segnate sul percorso illustrato dalla cartina allegata: il giro
di questa linea partirà dal terminal
di via Dante tra le 7.20 e le 7.30 di
ogni giorno, attraversando la città e
concludendosi alla Cittadella intorno alle 7.45 / 7.50 (gli orari indicati
Dopo il bel concerto di sabato pomeriggio, domenica 14
giugno gli amici del gruppo “I Cantori di Sottoselva”
sono saliti al monastero di San Silvestro per prestare
servizio durante la messa conventuale della comunità
dei monaci silvestrini.
E si sono trovati coinvolti in una circostanza particolare, perché proprio quella celebrazione eucaristica
coincideva con l’inizio del mandato del nuovo Priore
del monastero, don Vincenzo Bracci, eletto dalla comunità proprio il giorno precedente. Il neo-Priore ha
presieduto la Messa, tenendo una ispirata omelia. E i
nostri amici hanno eseguito vari brani: Tollite hostias
all’inizio, Salve Regina all’offertorio, Deus Pater noster
e Cum desiderio alla comunione e Jubilate Deo in finale;
mentre per l’ordinario della messa si sono alternati con
il canto gregoriano dei monaci con la messa VIII (De
Angelis). Il tutto in un’atmosfera veramente solenne, di
grande gusto artistico e spirituale. «Chi canta prega due
volte», aveva detto S. Agostino: così è avvenuto per il
coro polifonico “I Cantori di Sottoselva”, per i monaci
di S. Silvestro e per tutti i fedeli presenti in mattinata
nella cripta del monastero. Sia benedetto il Signore
che ha ci ha dato la musica, il canto e la possibilità di
contemplarlo nelle manifestazioni artistiche!
potranno subire piccole variazioni,
ma sono sostanzialmente definitivi).
Gli studenti fabrianesi residenti
nelle frazioni potranno arrivare in
città con i bus urbani che effettuano il trasporto (linee attualmente
attive), che li porteranno fino al
nuovo terminal di via Dante: da
questo prenderanno una apposita
navetta che li trasporterà fino alla
Cittadella.
Al ritorno percorsi inversi, con
orari da definire con le scuole. Il
costo dell’abbonamento urbano (che
comprende tutti gli spostamenti per
arrivare al terminal di via Dante da
qualsiasi punto della città e dalle
frazioni e per il navettaggio dal
terminal alla Cittadella e relativi
percorsi di ritorno) è pari ad € 27.60
al mese; ove si opti per un abbonamento per l’intero anno scolastico,
il costo è pari ad € 193.20. Ulteriori
informazioni di dettaglio potranno
essere richieste al gestore Contram
– numero verde 800.03.77.37.
24/06/15 10.31
5
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Eseguito il riallestimento della struttura
dopo la mostra "Da Giotto a Gentile",
presto anche l'apertuta
del Museo Diocesano
>CRONACA
Pinacoteca di nuovo aperta
In ballo la permanenza delle due opere del Maestro di Campodonico
di ALESSANDRO MOSCÈ
I
lavori della pavimentazione
in cotto sono stati eseguiti,
così come la sistemazione
del secondo piano prevista
dopo la chiusura della mostra “Da
Giotto a Gentile”. Si è proceduto
al riallestimento delle tele negli
appositi vani, per cui la Pinacoteca Molajoli è stata riaperta al
pubblico, seppure parzialmente,
nel giro di pochi giorni (martedì
23 giugno, ndr). Va ricordato che
fino al 31 maggio la gestione era
stata temporaneamente affidata alla
Fondazione Carifac e quindi non
più nelle mani del Comune di Fabriano. Con l’ausilio proprio della
Fondazione Carifac si è proceduto
al rinnovo dell’assicurazione (per
un mese) dei due capolavori del
Maestro di Campodonico, “L’Annunciazione” e “La Crocifissione”,
ma rimane in piedi la richiesta
della Soprintendenza di Urbino
che pretende la restituzione delle
opere che erano collocate presso
la Galleria Nazionale delle Marche della città ducale. “Riteniamo
importante mantenere queste due
opere a Fabriano e seguiremo attentamente gli sviluppi”, riferisce
l’Assessore Barbara Pallucca (non
è escluso che possa intervenire direttamente il Ministro alla Cultura
Dario Franceschini per dirimere
la controversia, ndr). Su ciò che
concerne la struttura, Pallucca
riferisce: “Preciso che una volta
riavuta la gestione diretta abbiamo
proceduto velocemente al riallesti-
mento del secondo piano, mentre
per ciò che concerne il primo piano
deve ancora essere installato il
necessario climatizzatore per la
deumidificazione dell’ambiente,
ma l’operazione è stata completamente coperta da un punto
di vista finanziario”. Si tratta di
un’apertura part time in occasione
dei festivi, il sabato e la domenica.
Negli altri giorni la Pinacoteca resterà chiusa. Sono previsti ingressi
a gruppi unicamente su prenotazione. Fervono dunque i lavori per
uno dei più prestigiosi contenitori
culturali della città. Nel frattempo
sta proseguendo anche l’allestimento del Museo Diocesano
(direttore don Alfredo Zuccatosta)
e alcuni gioielli della Pinacoteca
saranno trasferiti nella struttura
adiacente di Piazza Giovanni
Paolo II, così da creare una sorta
di museo diffuso che recupererà
opere poco conosciute al pubblico.
Dunque siamo agli ultimi dettagli
per questa realtà all’interno della
quale saranno presenti splendori
suddivisi nelle sei sale del plesso.
Tra tavole, tele, statue, argenteria e
oggetti di arte e artigianato sacro ci
sarà spazio anche per nomi tutelari:
da Allegretto Nuzi a Loreti e Domiziani. Al pianterreno sarà creato
un bookshop, predisponendo spazi
da dedicare all’allestimento di
mostre estemporanee. L’obiettivo
è di fare sinergia con gli altri poli
culturali della città: un imminente
nuovo arrivo, quindi, che va a potenziare l’offerta turistico-culturale
di Fabriano.
Il corso "sforna"... sette nuovi pizzaioli
Nonostante una giuria severissima ed intransigente, da mercoledì sera,
ci sono sette nuovi pizzaioli in città (foto). Cinque uomini e due donne
che hanno seguito il corso di formazione organizzato dalla Nazionale
Italiana Pizzaioli (NIP) e il 17 giugno hanno svolto il loro ultimo compito
per ottenere l’attestato con cui presentarsi in tutti i ristoranti del mondo.
Ore di corso teorico e pratico nelle cucine del ristorante “I Mascalzoni”
del Circolo Ippico della tenuta Brosciano affiancati dallo chef
Simone Verolini di Sarnano. L’esame finale? Presentarsi con una
pizza condita a piacimento ed essere giudicati sulla presentazione, il gusto e la cottura. Dieci punti ogni step fino a raggiungere
il mitico 30 e lode. Che ovviamente nessuno ha ottenuto. Ad
aspettarli al varco c’era una giuria particolarmente severa, se non
cattiva. Ossia l’esigente Cristina Bianchetti, food-designer del
sito anchelocchiovuoelasuaparte, la fabrianese Maria Orazi, ex
studente del corso dell’edizione 2014, preparatissima sulle farine, tempi di maturazione e cottura, il severissimo "buongustaio"
giornalista Marco Antonini di Radio Gold, Corriere Adriatico e
de L’Azione, ed io, Véronique Angeletti (Sassoferrato tv, Corriere
Adriatico e L’Azione) che nel presentarsi come una per “il-cibovero-innovativo –se- rimane- entro- i –confini- delle- tradizioni”,
nasconde appetito e golosità! Scherzi a parte. Non è stato facile
giudicare questi pizzaioli. Tutte le pizze avevano quella novità
che ha reso la scelta difficile. Chi nella presentazione (il calzone
aperto di verdura di Luca Cerioni); chi, nel presentare una pizza
al cioccolato con una complicata chantilly reinventata dal chef
Luca Montersino (proposta di Simonetta Giontoni); chi, nel
puntare sul pistacchio (Cristina Giontoni); chi, sul gorgonzola e
porcini (Franco Gubbianelli); chi, su raggi di asparagi selvatici e
peperoni (Matteo Marani). Poi c’è chi ha avuto quasi il consenso
unanime. Si tratta di Vincenzo Rao con una pizza tricolore con
05 fabriano.indd 2
una ‘nduja ed olive, che aveva il sole e la terra di Calabria perfino nel
suo olio e nel basilico. Ma chi si è conquistato l’intera giuria è stato
Piergiorgio Fabretti con una pizza originale seppur nostrana condita con
una base di mozzarella, spicchi di ottimo pecorino, alternati con spicchi
di pera e un filo di miele millefiori. Una delizia!
v.a.
taccuino
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 27 e domenica 28 giugno
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Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522)
24/06/15 10.33
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>FABRIANO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Carta, la fase conclusiva
Cerimonia finale del corso di perfezionamento sulla manifattura
di ROBERTA STAZI
D
ietro ad un foglio
di carta c’è un
mondo. Un mondo che parla di
se’, che alle volte ha bisogno
di cure se è malandato, e
che spesso aspetta di essere
raccontato. Questo mondo
nascosto dietro ad un foglio
di carta, è stato protagonista
del corso di perfezionamento sulla manifattura e sulla
conservazione dei materiali
cartacei che si è svolto da
febbraio al 14 giugno scorso,
data in cui sono stati ufficialmente presentati i lavori dei
ragazzi ed in cui si è svolto
l’evento conclusivo presso
la Sala Conferenze della
Fondazione Carifac che ha
sostenuto il progetto. Sono
stati ventidue i ragazzi provenienti da tutta Italia che
hanno avuto la possibilità
di apprendere conoscenze
tecniche ed abilità manuali.
Il corso, realizzato grazie
alla Fondazione Carifac,
l’Università di Camerino e il
Comune di Fabriano, si è sviluppato su tre grandi aree: le
tecniche per la conservazione
della carta ed il monitoraggio
ambientale, il restauro e la
cura del materiale cartaceo
per restituirgli la leggibilità,
la manifattura della carta.
Queste aree sono state anche
tema di sviluppo del progetto
finale dei ragazzi: mesi intensivi di lavoro, ed estremamente belli ed affascinanti,
che hanno creato nei ragazzi
curiosità, voglia di continuare
a farne un mestiere - in alcuni
casi - e complicità tra loro.
Il corso è stato diretto da
Graziella Roselli che insieme
a una squadra di docenti d’eccezione ha creato un qualcosa
di assolutamente innovativo
e replicabile al tempo stesso. “Tra questi ragazzi – ha
commentato il neo presidente
della Fondazione Marco
Ottaviani - c’è stato chi ha
manifestato l’idea di farne
un lavoro, e se così fosse,
se si creasse un’opportunità,
noi insieme sicuramente ad
altre realtà del territorio che
sono stati presenti all’evento
come Urbano Urbani e Made
in Fabriano, avremmo piacere
di supportarlo perché vorrebbe significare che abbiamo
raggiunto uno dei nostri
obiettivi più importanti: essere promotori della cultura
della carta”. Estremamente
entusiasta anche il Magnifico
Rettore dell’Università di Camerino: “Un corso sulla carta
fatto a Fabriano – sottolinea
il prof. Flavio Corradini - ha
un valore unico: rappresenta
la storia – perché la storia
della carta risiede a Fabriano
– e un patrimonio dato dalle
professionalità presenti nel
territorio, come Sandro Tiberi, che rende il tutto perfetto.
In nessun altro luogo se non
qui a Fabriano, insomma, per
dare valore al futuro attraverso l’unicità del passato”.
Giancarlo Sagramola, sindaco della città fabrianese, ha
anche lui sottolineato questa
unicità: “La nostra identità è
nel ferro e nella carta, e sono
questi i valori che dovremmo
riuscire a mettere a sistema
per costruire il nostro futuro
anche imprenditoriale. Non
a caso siamo tra le 69 città
creative Unesco, e lo siamo
proprio nella categoria “arti
e mestieri” (folks and arts)”.
Il corso si è avvalso anche
dell’importante contributo
di Marco Giovagnoli, che
per l’Università di Camerino
dirige il corso Tecnologie e
Diagnostica per la conservazione ed il restauro, un
corso che con questo corso di
perfezionamento rappresenta
ancora di più un unicum nel
nostro Paese. Grazie poi al
Comune di Fabriano e al Comune di Campo Rotondo che
li ha ospitati per un weekend,
i giovani corsisti hanno potuto scoprire il nostro territorio.
A questi ragazzi l’augurio di
tutte le istituzioni presenti
ad essere “innescatori” del
proprio futuro, con l’augurio
che si possa replicare presto
l’esperienza e che crescano
nel nostro territorio non
solo iniziative di questo tipo
ma anche imprenditorialità
future.
E i giovani, cosa fanno?
Ma i ragazzi di Fabriano? A parte un nostro concittadino, i
giovani fabrianesi non hanno mostrato particolare interesse
nei confronti del corso, Perché? La carta è nel nostro dna
territoriale, e dovremmo essere orgogliosi di avere l’opportunità di conoscerlo, rinnovarlo, crearci magari il futuro. E’ una
domanda che giriamo ai giovani, sperando che abbiano piacere
di essere sinceri come sempre e scriverci le loro risposte per
poter capire e riflettere insieme.
L'invito
alla conferenza
che ha
all'interno la
tecnologia
interattiva
Un progetto unico
per generare spin-off aziendali
L'incontro tra l’arte e la scienza: ispirato dalla necessità di creare un prodotto difficilmente clonabile, Sandro Tiberi ha messo
a punto la sua ultima idea. L’incontro tra un prodotto di qualità, come la carta fatta a mano, simbolo della nostra città, con l’innovazione data dall’uso delle fibre ottiche e della tecnologia NFC – derivante dal RFID. L’esempio concreto? Un invito cartaceo,
una partecipazione, stampata su carta a mano, che può contenere all’interno o nel retro un puntino. Questo puntino ha in sé una
tecnologia interattiva, ed appoggiandolo ad uno smartphone abilitato, si può collegare ad un sito internet o fornire altre informazioni. Il progetto, sviluppato insieme ad Unicam, rappresenta tutta la filosofia dell’abile maestro cartaio fabrianese: portare un
mestiere artigianale, legato alla tradizione, ad essere futuribile ed innovativo. “Per portare avanti questo progetto però, ed essere
in grado di assumere quelle che ritengo siano le risorse umane sostenibili, ovvero una decina – sottolinea Sandro Tiberi – ho
bisogno di sostegni, di fondi legati alla start up”. “Parlo di persone da assumere e di possibilità reali calcolate non da me ma
da esperti economisti che si sono interessati alla mia azienda – continua Tiberi -. Ma per concretizzare questo e altri progetti
legati all’azienda, ho bisogno di aiuti veri a fare impresa”. Sandro Tiberi non usa mezzi termini, e con estrema chiarezza espone
le sue necessità. Perché la carta a mano può rappresentare la differenza per la nostra città, può essere quella risorsa a cui
attingere per reinventare il nostro futuro attingendo al passato. In questo sta anche il valore dell’Accademia costituita da Tiberi,
a lato dell’impresa produttrice di oggetti con carta a mano, in cui si mescolano il livello scientifico e quello artistico, attraverso
sperimentazioni e connubi “Arte-scienza”, per creare dei corsi rivolti a studenti stranieri e per riportare a Fabriano vecchie tradizioni come l’incisione a cera, che non aspettano che essere reinventate. Per fare tutto questo, deve esistere un progetto unico,
non tante diramazioni, ma un’unica base di partenza che poi può generare degli spin-off aziendali. “Dobbiamo creare il bisogno
verso la carta, e confluire le varie idee e progetti in un unico progetto, partendo da un must che è quello di stare a Fabriano”.
I corsisti
Le autorità: da sinistra Corradini, Ottaviani, Sagramola, Tiberi, Pettinari
Le melodie di Verdi all'Accademia Uno spettacolo lirico davvero speciale
Sabato 13 giugno l'Accademia dei Musici ha realizzato un
concerto di grande lirica con le melodie di Giuseppe Verdi.
La particolarità di questa performance è stata costituita dalla
volontà dell'assessorato alle Politiche Sociali Giorgio Saitta di
voler offrire, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e
Cupramontana, un omaggio artistico-musicale dedicato a tutti
i soci della Fondazione ed in particolare al nuovo presidente
Marco Ottaviani.
Accademia dei Musici, con gioia ha organizzato con i propri
esperti e docenti del Centro Studi di Teatro Lirico, il concerto
del tenore Luca Micheli accompagnato dal pianista Stefano
Berionni (che vanta i natali nella città di Fabriano).
L'Accademia si sente facente parte di una “bella squadra” composta dall'amministrazione comunale in tutti i suoi assessorati,
dalla Fondazione Carifac e da tutti coloro che con creatività e
propositività operano per portare il nome della città di Fabriano
in ambito nazionale ed internazionale, per realizzare un turismo
sempre più qualificato e per dedicare ai cittadini manifestazioni
06 fabriano.indd 2
artistiche e culturali di sempre maggiore rilievo.
“Le grandi melodie di Giuseppe Verdi offrono ancora oggi
emozioni di passione, lirismo e drammaticità assolutamente
uniche” ci dice il M° Claudio Veneri, direttore artistico dell'Accademia, e di seguito “in
particolare quando, come in questo caso, gli
interpreti sono giovanissimi artisti già affermati: proprio da loro si possono ascoltare le
versioni classiche di queste note pagine della
lirica italiana, riproposte con tutto il vigore e
lo spessore musicale che ci porta indietro nel
tempo esaltando, però, gli stessi ideali dell'eroismo verdiano che costituiscono anche i grandi
valori del nostro contemporaneo.”
L'attento e numerosissimo pubblico ha sottolineato l'esecuzione dei brani da “La donna
immobile” a “Lunge da lei... de' miei bollenti
spiriti” fino a “Core 'ngrato” e “Tu ca nun
chiagne” con scroscianti applausi tipici dei grandi teatri....
riservati ai grandi tenori italiani.
Chiara Tiberi
24/06/15 10.34
L'Azione 27 GIUGNO 2015
7
>FABRIANO<
Nelle piazze con la gente
Gabriele Santarelli (Cinque Stelle) commenta la sua esperienza elettorale
di GIGLIOLA MARINELLI
Q
uesta settimana abbiamo
interpellato Gabriele
Santarelli, candidato al
Consiglio regionale per
il Movimento Cinque Stelle.
La campagna elettorale ha evidenziato un disagio da parte
dell’elettorato ed un forte astensionismo, con un ottimo risultato
per il Movimento Cinque Stelle.
Puoi tracciare un bilancio della
tua personale esperienza?
La mia campagna elettorale è stata
fatta sul territorio a contatto con
i cittadini di tutta la Provincia di
Ancona. Le sensazioni raccolte nei
due mesi passati ai mercati e agli
incontri serali si sono concretizzate
nei risultati delle elezioni. Sono
molto soddisfatto sia per il risultato complessivo, sia per le 1.502
persone che hanno voluto scrivere
il mio nome sulla scheda facendomi
risultare il candidato fabrianese più
votato a livello provinciale. Peccato
per i 18 voti mancanti che avrebbero consentito a Fabriano di avere
un portavoce anche in Regione, ma
effettivamente il risultato è stato al
di sopra di ogni aspettativa. Peccato
soprattutto per l’astensionismo,
che però, vista la scelta mirata del
governo di far svolgere le elezioni
nel mezzo di un ponte pre-estivo,
era più che prevedibile. E’ chiaro
che a qualcuno la partecipazione
democratica non interessa affatto.
Il gruppo fabrianese si è rinforzato ed ha attirato nuovi attivisti.
E’ proprio questo l’aspetto più
importante, perché ora dobbiamo
lavorare per il nostro Comune.
Quali saranno le ripercussioni
politiche di questi risultati elettorali a livello di amministrazione
locale?
Ho già avuto modo di dire che
cambierà poco, a meno che non
accada qualcosa all’interno della
coalizione che appoggia il Sindaco
Sagramola. In questi tre anni, ad
ogni elezione (politiche, europee
e regionali), abbiamo assistito a
cambi di casacca di consiglieri e
assessori tanto che ormai si fa fatica
a capire a quale partito ognuno di
essi faccia riferimento. Nel 2012,
dopo le elezioni, la maggioranza
era formata da cinque liste, mentre
ora, dopo le fuoriuscite e diversi
cambi di partito, sono diventate
otto. Altri due anni così, di immobilismo assoluto all’interno della
coalizione di maggioranza, non
credo che possiamo permetterceli.
Il movimento che rappresenti
ha scelto di seguire sempre da
vicino le vicende che riguardano
Fabriano. Il territorio lancia dei
segnali, sta a noi, dunque recepirli e agire di conseguenza.
Sta a noi drizzare le antenne e
cercare in ogni modo di allacciare
un dialogo e un rapporto di collaborazione con i cittadini e le varie
realtà locali. La sensazione è che
mai come oggi la politica sia stata
così distante dalla gente. In un momento difficile nessuno può pensare di riuscire a risolvere le cose da
solo. Dobbiamo mettere le carte
in tavola e agire come se fossimo
una grande famiglia. Dobbiamo
stabilire tutti insieme quali sono
le priorità e lavorare innanzitutto
su quelle. Quando i cittadini vengono allontanati e impossibilitati
a partecipare alle decisioni che li
riguarda da vicino, le conseguenze
sono due: la completa disaffezione
alla politica che si traduce nell’astensionismo, e le critiche aspre per
ogni azione non compresa e non
condivisa. In città c’è grande voglia
di partecipare. Non a caso sono nati
molti comitati e associazioni che
fanno dell’attivismo la loro parola
d’ordine e che rappresentano una
ricchezza unica.
Durante la campagna elettorale
hai girato per diverse piazze,
peraltro molto affollate. Quanto
conta essere vicini al cittadino ed
uscire dal circolo vizioso del web?
Su questo aspetto si è sempre fatta
molta confusione. In realtà il Movimento 5 Stelle è nato nelle piazze
e fa delle piazze il suo strumento
di incontro e di informazione con i
cittadini. Basta vedere a Fabriano.
Siamo in piazza quasi tutti i fine
settimana per distribuire il nostro
giornalino ed altro materiale informativo. Inoltre ci incontriamo
almeno una volta alla settimana
nella nostra sede con riunioni aperte a tutti. In questo periodo stiamo
addirittura facendo le riunioni in
strada. Il web serve a scambiare
esperienze con i gruppi geograficamente distanti e a comunicare
Argignano aspetta i due vincitori
Sette è considerato uno dei numeri
perfetti, poiché sette sono le note,
sette i colori dell’arcobaleno e in
questo caso sette sono le edizioni
del Premio “Castello di Argignano
- Riconoscimento al personaggio”
che, come da tradizione, si terrà
in concomitanza con la "Festa
della Felicità", nella frazione di
Argignano nei giorni 15-19 luglio:
la premiazione avverrà il giorno
sabato 18 luglio alle ore 19.30
nell'apposita struttura coperta.
Il traguardo è stato raggiunto grazie
all’impegno del direttivo del Circolo Fenalc Arginano, presieduto da
Daniela Corrieri e del giornalista
Daniele Gattucci, che ha avuto
l’onore e l’onere di coordinare la
lodevole iniziativa, patrocinata fin
dal 2009 dal Comune di Fabriano,
dal Circolo della Stampa Marche
Press e da quest'anno dal Rotary
Club fabrianese. Sodalizio di prestigio che ha scelto di dare il suo
imprimatur a una manifestazione
che nel corso degli anni è cresciuta
in termini di quantità e qualità.
Infatti, è ormai lunga la lista di
nomi: più di ottanta, presi e da
prendere in esame nel lavoro spinoso e complesso della giuria che
dovrà districarsi tra l’indicazione
dei personaggi da premiare. I
premiati saranno due per ogni edizione, tra cui uno riservato ad un
giovane, ossia la sezione Junior e
l’altra Senior.
La giuria si è già riunita ed annuncerà quanto prima i nomi dei pre-
miati per la giornata del 18 luglio.
Non è tutto perché tra questi due
punti fermi dal 2011 è stata inserita
un’ulteriore peculiarità: l’Ospite
d’Onore, tassello aggiuntivo al mosaico della “fabrianesità” e figura
scelta tra i personaggi della città,
che non rientrano nei parametri o
meglio nei capitolati dello Statuto
che regola l’assegnazione del Premio nelle due sezioni, ma hanno
nel loro curriculum una notorietà
tutta locale, di lungo corso e di
sicuro richiamo.
Opzione, sempre molto attenta a
tutto quello che avviene a Fabriano
con il preciso scopo di cercare quella contaminazione su cui si basa
questa rassegna: il coinvolgimento
dell’Istituto d’Arte “Mannucci”
Gabriele Santarelli
con più velocità. Ad esempio sul
nostro sito chiunque può andare a
prendere spunti per elaborare mozioni e interrogazioni su tematiche
che interessano non solo il nostro
Comune. Il lavoro si fa in strada
con i banchetti, nelle sale con gli
eventi tematici, e appunto nelle
piazze. Forse siamo rimasti gli unici a farlo e non credo sia un caso.
Lo spostamento del quartier
generale della Regione Marche
verso la città di Pesaro credi che
allontanerà Fabriano dall’orbita
di interesse regionale?
Purtroppo temo che sia vero. In
questi anni, uscendo dalla nostra
realtà, ho sentito molto spesso
parlare di Fabriano come di una
città privilegiata che godeva di
vantaggi dall’avere il Governatore
della Regione in casa. L’ultimo
episodio che ha in qualche modo
avallato questa impressione è stato
il trasferimento a Fabriano della
sede dell’Area Vasta, una scelta
effettivamente incomprensibile.
Negli anni la politica ci ha isolati,
e non parlo solo di Fabriano, ma
dell’intero entroterra. Siamo costretti a relazionarci con il territorio
della Provincia di Ancona senza
avere molto da condividere con
le altre città, mentre dovremmo
confrontarci e creare sinergie con
l’area dell’entroterra regionale. Se
la politica regionale avesse creato
presupposti per costruire una zona
di sviluppo e collaborazione di
questo tipo, probabilmente avremmo avuto più forza e saremmo stati
meno isolati.
Chiusa la tornata elettorale
ripartiamo da Fabriano: quali
saranno le prime iniziative del
Movimento Cinque Stelle?
Finalmente dopo quattro anni, nel
2016 non ci saranno appuntamenti
elettorali.
Avremo modo di concentrarci per
un periodo maggiore sui temi che
ci stanno a cuore continuando a
portare in Consiglio comunale le
nostre proposte che rimangono
quelle scritte nere su bianco nel
programma del 2012. A nostro
avviso lì c’è tutto quello di cui la
città ha bisogno: soluzioni, idee,
spunti e stimoli che se realizzati
potrebbero dare un volto nuovo e
grandi opportunità. Continueremo
il lavoro in sinergia con i nostri portavoce in Parlamento e in Europa
ai quali ora si sono aggiunti quelli
in Regione.
La premiazione prevista per il 18 luglio
nella costruzione della pregevole
scultura da consegnare ai prescelti
ne è l’esempio concreto.
Inoltre, a sette anni dalla nascita,
questo appuntamento dal 2015 approda in internet con un sito http://
www.argignano.it/premio/news.
htm, semplice, facilmente consultabile, creato con la collaborazione del Cad (Centro Audiovisivo
Distrettuale) di Fabriano-Arcevia
per ampliare la conoscenza dell'iniziativa e allargare la platea dei partecipanti alla scelta dei meritevoli.
In conclusione personaggi, valori,
sentimenti, esperienze coraggiose
che racchiudono il senso etico del
Premio che ricerca anche la capacità di essere con gli altri senza
dimenticarsi degli altri.
Si tratta di mostrarsi per quello
che diventato, unitamente alla
“responsabilità”, alla “condotta”
in termini di valori e ideali forti,
più precisamente siamo andati a
cercare la sfida che ciascuno di
noi deve inventarsi, fondando ogni
giorno la propria natura, la cosiddetta “presentabilità” che abbiamo
raccolto in una videoteca di personaggi fabrianesi, prima e unica nel
suo genere, oggi conservata negli
archivi della nostra Biblioteca
multimediale.
Coccore per sfatare il mito Perignon
La notizia rivoluzionaria che Dom Pérignon non ha la primogenitura delle bollicine, investe l’Expo 2015.
L’offensiva parte da Fabriano e la Francia già alza “barricate di champagne e di sughero”. Ma niente da fare,
Francesco Scacchi, il medico fabrianese che dedicò al vino frizzante proprio un intero capitolo nel suo “Del
Bere Sano” nel 1622, ha dimostrato che a Fabriano esisteva una tradizione spumantistica prima ancora che
Dom Pérignon inventasse lo champagne presso l’abbazia di Hautvillers cinquanta anni dopo. Pertanto Fabriano si mette in pole position puntando sull’azienda agricola Sbaffi che si presenta forte del suo profumato ed
affinato “Castellare”: uno spumante di Vino Bianco Coccore, ottenuto da uve Chardonnay e Malvasia Bianca
toscana. Spumante che merita un posto nell’olimpo delle etichette delle grandi case solo per la finezza e la
persistenza del suo perlage. Per di più questo splendido prodotto tipico nostrano non va in qualsiasi padiglione
,ma si esibisce nella Cascina Triulza, ristrutturata appositamente per l’Expo e che è il centro dello sviluppo
sostenibile e della ricerca tecnologica sul tema alimentare. Questo storico edificio ospita il padiglione espositivo della società civile che permette alle organizzazioni di dare visibilità e valore alle proprie best practice.
Ossia prodotti che rappresentano un’esperienza di comprovato successo, un caso di eccellenza che concorre a
realizzare cambiamenti, che contribuisce al superamento di ostacoli, che fornisce contributi ad altri settori ed
è riproducibile in diversi contesti.
Véronique Angeletti
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8
>FABRIANO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Campi estivi in parrocchia
Le varie proposte degli oratori: da Walt Disney all'Era Glaciale
di CHIARA MINELLI
A
nche quest’anno gli
oratori della diocesi di
Fabriano – Matelica si
preparano ad accogliere
ragazzi di tutte le età per fare nuove
esperienze ed amicizie. Quest’anno
gli oratori che prendono parte a
questa iniziativa sono sei, con la
mancata partecipazione della parrocchia di S. Maria in Campo, la
quale non ha potuto organizzare il
proprio campo estivo a causa degli
esami che sia gli animatori che il
responsabile Giuseppe Papaleo
devono tenere nel periodo estivo.
Gli oratori che si impegnano in
attività ricreative, di preghiera e
sostegno scolastico sono: oratorio
Centro Edimar (parrocchia di S.
Nicolò), il Grest (parrocchia della
Misericordia), oratorio di S. Giuseppe Lavoratore (parrocchia di
S. Giuseppe Lavoratore), Melano
Marittima (parrocchia di S. Maria
Assunta di Melano), oratorio S.
Teresa (parrocchia di S. Teresa di
Matelica), oratorio di S. Facondino (parrocchia di S. Facondino di
Sassoferrato).
Il Grest, come riferiscono Gabriele
Ronchetti e Lucia Ferretti, responsabili dell’oratorio della Misericordia,
è il primo ad aprire i battenti il 15
giugno, per poi terminare il 3 luglio.
Il tema scelto quest’anno è quello
della Disney, per dare spazio alla
creatività dei bambini e degli animatori in un percorso dedito alla
preghiera, grazie alla presenza di
don Luigi e don Piotr, e alle attività
ludiche.
Il Disney camp vede al suo interno
circa 100 bambini iscritti, divisi
in 5 gruppi supervisionati da 50
animatori. Tutti insieme in mattinata svolgono giochi all’aperto, al
chiuso, giochi d’acqua, coreografie
e lavori manuali inerenti il cartone
assegnatogli dagli animatori, nel
pomeriggio, dopo il pranzo, si ri-
uniscono tutti i gruppi ed iniziano
a lavorare alla preparazione dello
spettacolo di fine campo.
“Il campo estivo proposto dal
Centro Edimar della parrocchia di
S. Nicolò prende spunto dal film
‘L’Era Glaciale’”, ed è proprio
attraverso queste parole che la
referente Elisabetta Cammoranesi
svela in anteprima il tema del proprio campo. Quest’esperienza vedrà
coinvolti numerosi bambini e circa
35 animatori dal 1° al 31° luglio,
dal lunedì al venerdì dalle ore 8
alle ore 17.
Un appuntamento coinvolgente
che si rinnova anno dopo anno in
compagnia dell’allegria e della creatività. La storia che verrà raccontata,
durante questo lungo cammino che
bambini e ragazzi percorreranno
insieme per aiutarsi l’un l’altro,
alleviando fatiche e dolori che si
presenteranno nel corso del campo
ma anche durante il corso della vita,
è fondata su quattro fondamentali
parole chiavi: amicizia, fiducia,
impegno, ma soprattutto gioco
di squadra. Infine la responsabile
dell’oratorio conclude affermando
“Grazie a questo campo estivo e
ai nostri simpatici amici
dell’Era Glaciale vogliamo
sciogliere il ghiaccio e scaldarci al calore di una vera
amicizia!”. I responsabili
don Bruno Quattrocchi e
Cristian Strambolini come
ogni anno si sono messi
all’opera per organizzare
un campo estivo, che vede
bambini e ragazzi fino alla
seconda media compresa,
coinvolti in attività ludiche
e di preghiera dal 6 al 24
luglio dalle 8 alle 13. Don
Tonino spiega attraverso
due semplici punti perché
questa scelta di tenere i
ragazzi solo metà giornata:
“La parrocchia non dispone
di spazi all’aperto in ombra
nel pomeriggio e tenere tutto
il giorno i ragazzi al chiuso non è
consigliabile ed inoltre perché così
si offre alle famiglie un servizio diverso dagli altri campi che coprono
anche il pomeriggio: permettendo così di trascorrere più tempo
insieme ai propri cari”. Il tema
scelto quest’anno è Pagemaster, un
percorso educativo suggerito da un
Alessandro Fedrigoni, con il vescovo, consegna gli album da disegno
ai ragazzi del Grest 2014, il giorno della festa di Santa Maria Maddalena
film che ha come protagonista un
ragazzo che grazie ai libri riesce
a trovare il coraggio di affrontare
la vita. Inoltre i ragazzi durante le
tre settimane di campo faranno una
gita alle Cascate delle Marmore
e svolgeranno anche un’attività
collegata all’importanza della carta
e delle cartiere, da presentare il 22
luglio (festa di S. Maria Maddalena)
all’amministratore delegato delle
Cartiere, Alessandro Fedrigoni, e
ai responsabili della Pia Università
dei Cartai. Non solo a Fabriano ma
anche nelle Diocesi vicine si organizzano campi estivi. Un esempio ne
è l’oratorio di S. Teresa di Matelica,
il quale nei mesi di giugno e luglio,
con l’aiuto di 4 animatori e con la
fondamentale presenza di don Ruben Bisognin, affronteranno il tema
della solidarietà e del fare gruppo,
attraverso giochi di squadra e per
mezzo di sala multimediale e sala
giochi in caso di pioggia.
Il centro estivo di Melano organizza
“Melano Marittima”, un’attività che
vede circa 40 bambini, accompagnati da 14 animatori, dal 15 giugno al
17 luglio, tutti i giorni dal lunedì al
venerdì dalle 8 alle 17, andare al
mare. In caso di pioggia quasi tutte
le attività che si svolgono in spiaggia
vengono riproposte nell’oratorio:
giochi di gruppo, attività ricreative,
la cucina… La parrocchia di S.
Facondino di Sassoferrato dichiara
di essere alle prime armi ma fin da
subito si fa trovare preparatissima:
privi di tema i due animatori, aiutati
da don Giovanni Mosciatti, hanno
organizzato al meglio il loro campo,
che è aperto il martedì, mercoledì e
giovedì nei mesi di giugno e luglio.
I 30 bambini iscritti, di età compresa tra la quinta elementare e la
terza media, infatti, svolgeranno le
seguenti attività: piscina, giochi di
gruppo in parrocchia e passeggiate
all’interno del paese. Queste sono
tutte le opportunità offerte nella
diocesi, in attesa di riprendere le
varie attività oratoriali con l’inizio
della scuola.
Rotary, riconoscimenti all'Oncologica ed alla Banda
Intensa la serata del Rotary Club nel corso della quale sono
stati concessi due riconoscimenti rotariani, il certificato
d’apprezzamento all’associazione Oncologica Fabrianese e al
Corpo Bandistico Città di Fabriano. Maurizio Marchegiani,
presidente del Rotary Club Fabriano, si è detto felice della
nutrita presenza degli ospiti a questo momento che il Rotary
Club ha dedicato alla comunità locale ed alla presentazione
di coloro, enti, associazioni, privati che hanno contribuito a
sviluppare le varie iniziative ed i progetti di quest’anno. E’
stara questa l’occasione per condividere un percorso
che prosegue da 58 anni, dalla costituzione del club
con tutti coloro che fanno della partecipazione al
miglioramento e alla crescita della comunità locale la
loro principale fonte di attività. Anche la cura e l’assistenza ai malati e la diffusione della cultura musicale
sono gli obiettivi del Rotary. Il Corpo Bandistico ha
arricchito la serata con un’esibizione durante la quale
non è mancata l’esecuzione dell’inno di Fabriano, applaudita dal sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola
e dall’assessore alla Cultura Barbara Pallucca, per la
disponibilità dimostrata nelle iniziative in occasione
dell’evento “Coralmente Rotary” e di “Lo Spirito e la
Terra”. Il presidente della Fondazione Carifac Marco
Ottaviani ha ricevuto gratitudine per la collaborazione e concessa in occasione della visita di molti club
rotariani alla mostra “Da Giotto a Gentile” e nella
cerimonia di consegna delle borse di studio intitolate
ad Abramo Galassi, per le quali i dirigenti scolastici
di Fabriano sono stati omaggiati per aver individuato i
candidati meritevoli, oltre alla partecipazione alla gara
internazionale di greco antico svoltasi a Termoli ed
organizzata dal locale Rotary Club. Altre espressioni
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di riconoscenza sono andate ad Alberto Signori, direttore del
Coro Vox Nova che si è esibito insieme al coro e al concerto
offerto dal Rotary Club Fabriano al Gentile in occasione del
110° anniversario della Fondazione del Rotary International;
ad Anna Massinissa di InArte per la collaborazione nella
Mostra “FabrianoinAcquarello” del 2015; a Cinzia Cimarra,
presidente di Attivamente- Alzheimer, associazione cui è stato
donato un video-proiettore per la sede; a Valerio e Claudio
Veneri, presidente e direttore dell’Accademia Musici per la
preziosa collaborazione nella ristrutturazione del pianoforte di
Giuseppe Verdi; a Federica Cimarra per il progetto “Scambio
Giovani” del Liceo Classico e a Lucia De Vito per “Scambio Giovani” e “Interact” del Liceo Scientifico; a Roberto
Rapanotti, genitore di un ragazzo diversamente abile che ha
trascorso una settimana di vacanza, unitamente ad altre quattro
persone al Nuovo Natural Village di Porto Potenza Picena; a
Daniele Gattucci, giornalista promotore del premio “Castello
d’Argignano”; a Erika Falconetti presidente del Rotaract Club
Fabriano e ad Alessandro Ferretti, presidente
Incoming e Michela Santucci dell’Interact Club
per la presenza sul territorio e per i loro service
a favore della comunità; a Eugenio Casadio
Tarabusi ideatore e promotore del Fabriano
Film Festival; a Fabio Biondi, presidente Coro
Vox Nova, per la disponibilità all’esibizione
del coro in occasione dell’evento “Coralmente
Rotary”; a Pio Riccioni, presidente associazione
Alpini-Gruppo per l’aiuto dato in occasione del
raduno Alpini svoltosi a Fabriano; a Stefano
Papetti, critico d’arte della mostra da “Giotto a
Gentile” per la collaborazione prestata; a Gabriele Micozzi, docente Marketing Università
Politecnica delle Marche per il prezioso contributo alla realizzazione del Progetto Orizzonte
Fabriano 2. Infine il presidente Marchegiani è
passato alle premiazione con certificato di apprezzamento dalla Rotary Foundation, ricevuto
dal presidente Giorgio Saitta per l’Associazione
Oncologica Fabrianese e Mauro Tritarelli per il
Corpo Bandistico "Città di Fabriano".
Daniele Gattucci
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>FABRIANO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Oncologia ed Avis in testa
Le associazioni fabrianesi che usufruiscono maggiormente del 5xmille
di MARCO ANTONINI
L’
Agenzia delle Entrate
ha reso noto nel mese
di maggio gli importi
assegnati, in sede di
dichiarazione dei redditi, con il 5
per mille relativi all'anno 2013. 25 le
associazioni operative nel Comune
di Fabriano ammesse al contributo
per un importo complessivo di quasi
100 mila euro. Questa risorsa è
nata nel 2006 a titolo sperimentale
e dà la possibilità al contribuente
di destinare una quota pari a 5 per
mille dell'imposta sul reddito delle
persone fisiche a enti no profit. I
destinatari del 5 per mille dell’Irpef,
infatti, sono le organizzazioni di
volontariato e non lucrative di utilità
sociale (Onlus), le associazioni di
promozione sociale, le associazioni
sportive dilettantistiche e le altre
associazioni e/o fondazioni riconosciute che operano nei settori di
cui all’art. 10, comma 1, del decreto
legislativo 460/97, al sostegno delle
attività sociali. Il finanziamento può
essere anche a sostegno della ricerca
scientifica e dell’università; della
ricerca sanitaria, nonché al finan-
ziamento delle attività che tutelano
o promuovono i beni culturali e paesaggistici. “Destinare il 5 per mille
ad un ente è semplicissimo – spiega
una dipendente del Caaf di Fabriano
- e non costa nulla: si tratta infatti di
una forma di finanziamento che non
comporta oneri sul contribuente;
è sufficiente compilare la sezione
relativa dei documenti fiscali (Cd,
730 e Unico Persone Fisiche) con
il codice fiscale dell’ente o associazione cui si intende destinare la
quota della propria Irpef.” Qualora
il contribuente non dovesse compilare la sezione relativa il 5 per mille
rimarrebbe allo Stato. Son molti i
cittadini fabrianesi ad essersi avvalsi
di questo strumento. In cima alla
classifica l’Associazione Oncologica Fabrianese con 798 scelte individuali per un importo complessivo
di 17 mila euro. Segue il comitato
locale Avis con 654 scelte (50 in
meno rispetto al 2012) e 13.600
euro. L’associazione degli animalisti
ha raccolto 443 adesioni (l’anno
prima erano 560) con 8.500 euro.
Anche Croce Azzurra ottiene un
buon piazzamento con 8.192 euro.
Le scelte dei residenti nel Comune
di Fabriano hanno premiato l’impegno di alcune delle associazioni
più operative nel comprensorio. Tra
tutte spicca la Casa Madonna della
Rosa sita nel quartiere Borgo, con
341 scelte, ha ottenuto 7.581 euro
mentre l’associazione Sergio Luciani ha incassato 6 mila euro con 275
scelte. Buon risultato anche per Cristiano per la vita. L’associazione ha
ottenuto – con solo 89 scelte – poco
più di 5 mila euro. Alfa Alzheimer,
invece, ha guadagnato 4.796 euro
con 6 scelte – sostanziose - in sede
di dichiarazione dei redditi. Un
sostegno alle attività sociali non
indifferente in un periodo in cui i
tagli al settore sono sempre dietro
l’angolo e scatenano polemiche e
accuse. L’associazione della tutela
del diabetico ottiene 4.400 euro e
l’Anffas onlus Treno del Sole si
ferma a 3.800 euro. Seguono 15
associazioni che non ottengono
più di 2.700 euro, cifra raggiunta
dall’associazione culturale Gli
Attidiati. Avulss, invece, ottiene
2.300 euro. E ancora. Associazione
Strabordo 1.800 euro, la Polisportiva disabili Mirasole 1.600 euro,
InCarta Cooperativa Sociale 1.588
Bene Animalisti e Croce Azzurra
euro, San Vincenzo de Paoli 1.229
euro, Narconon 1.131 euro, Il Cav
– Centro aiuto alla vita – supera di
poco quota mille euro. Noi come
Prima 730 euro, Castelvecchio Cooperativa 675 euro, Asd pallacanestro
539 euro, Asd Royal Lions 451 euro,
Asd Taekwondo 437 euro. Chiude
il gruppo fabrianese la cooperativa
Incontra a 18 euro. Quasi tutte le
associazioni di Fabriano hanno
aumentato il numero di cittadini
che hanno devoluto il proprio 5
per mille.
Suggestivo viaggio
tra le mura antiche
Suggestivo viaggio, venerdì 19
giugno, lungo le mura medievali di
Fabriano (o meglio, di quel poco che
resta della imponente cerchia antica,
dopo un secolo di trasformazione
della città da murata ad aperta). Un
viaggio virtuale, rimanendo nella
biblioteca pubblica "Sassi", davanti
alle eloquenti immagini di un documentario fotografico realizzato
dall’Ing. Paolo Carmenati con i
sodali del Fotoclub Arti Visive, sotto
la guida dell’Arch. Giampaolo Ballelli, che è uno studioso dell’antica
architettura militare. Ed è stato lo
stesso Ballelli a guidare lo spettatore
a leggere le immagini, a risalire da
queste alla mole della costruzione
di un tempo, ad immaginare assedi
e difese spesso cruente, a riflettere
su quanto è stato sconsideratamente
distrutto o abbandonato alla rovina,
a quanto è stato troppo disinvoltamente costruito sulle mura mozzato
o a ridosso delle stesse. Un tuffo nel
passato, quando le mura castellane
erano l’identità di una città, segnavano la sua potenza e ne erano
l’orgoglio, in contrasto con la realtà
odierna, sciatta e degradata.
Aveva introdotto l’incontro il prof.
Aldo Crialesi, che aveva sottolineato
la rivoluzione copernicana avvenuta
anche a Fabriano agli inizi del ‘900
con l’apertura della città.
Da questa conferenza-proiezione,
organizzata dal Centro Studi Riganelli nell’ambito delle manifestazioni culturali per il Palio
di S. Giovanni Battista, si trae
una sconsolata constatazione dei
guasti ormai irreparabili che sono
stati compiuti nel secolo scorso
(l’abbattimento delle mura e delle
porte), ma anche un monito a conservare e valorizzare quel poco che
resta, specialmente in quella zona
selvaggia che va dal torrione di S.
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Lorenzo fino agli orti della Portella,
a precipizio sul Giano.
E non sarebbe male replicare la
conferenza-proiezione di Ballelli e
Carmenati per un pubblico più vasto
e soprattutto per gli amministratori;
e magari ricavarne un dvd a duratura
memoria.
Porta del Piano (a sinistra)
e Porta Cervara (a destra)
prima che venissero demolite
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>FABRIANO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Infiorata rossa, giochi verdi
Vincono Cervara e Pisana, poi la sfida...
I
di MARCO ANTONINI
l Palio di San Giovanni Battista
si è concluso da pochi giorni
e per le vie ancora si respira
l’aria della festa che per due
settimane ha popolato Corso della
Repubblica di residenti e turisti. I
giochi popolari sono stati recuperati
lunedì 22 giugno in un centro storico
gremito. Porta Pisana si è aggiudicata la gara. Secondo posto per Porta
del Borgo. Seguono Piano e Cervara.
Il primo trofeo, invece, è stato assegnato giovedì 18 giugno durante
la Sfida degli Arcieri. Ad avere la
meglio è stata Porta Pisana. Grande
interesse anche per la tappa del campionato Italiano Fitast (Federazione
Italiana Arco Storico) per le vie
della città. “La compagnia Arcieri di
Fabriano - spiegano - è una delle più
competitive nel panorama dell’arco
storico medioevale italiano. Il 2014
ha visto due giovanissimi arcieri
fabrianesi fregiarsi del titolo di campione italiano e di vice-campione
italiano Fitast nella categoria Pueri:
Simone Ballerini e Anna Ciarlantini.
Ottenuti anche due terzi posto della
classifica finale categoria Arco Tradizionale e Arco Storico a squadre”.
Turisti provenienti da molte regioni
italiane sono arrivati a Fabriano anche per ammirare le quattro infiorate
artistiche. Ad avere la meglio è stata
Porta Cervara. Venerdì 19 giugno, in
un centro storico affollato, il sindaco
di Fabriano Giancarlo Sagramola ha
aperto le buste con i giudizi della
giuria di esperti ed ha proclamato
l’infiorata più bella. A vincere la
BREVI DA FABRIANO
~ CITTADINO COLLABORA
Viale Martiri della Libertà 13 giugno ore 4. Un cittadino telefona al 113 per un una
persona che stava forzando gli sportelli di auto in sosta. La Polizia accorre, e prima in
auto, poi a piedi, rincorre il ladro e lo ferma. Aveva 3 autoradio e 1 navigatore satellitare, il tutto prelevato da 4 autovetture. Il ladro che ha 18 anni, è macedone e risiede
in città, aveva rotto i vetri in tre macchine e viene denunciato per furto aggravato.
~ LA PIOGGIA SFASCIA
Chiesa San Domenico, 14 giugno. La pioggia entra da una vetrata e sfascia gran parte
dell’infiorata del Piano, cosicché i VdF salgono sul tetto, sito a 15 metri, sostituiscono
la vetrata ed i costruttori dei quadri fiorati ricompongono il loro disegno.
competizione 2015 è stata l’opera
d’arte realizzata dai rossi di Porta
Cervara presso la chiesa di San Filippo. Poi, nella sede dell’Hosteria
situata nelle ex carceri di via Delle
Ceramiche, i portaioli hanno festeggiato la nona vittoria, nonostante la
pioggia. La serata era iniziata con
lo spettacolo degli Sbandieratori
e Balestrieri di Volterra gemellati
con Fabriano. La classifica ha visto
al secondo posto quella della Porta
del Borgo. Seguono Porta del Piano
e Porta Pisana. Soddisfatti anche gli
alunni del Liceo Artistico Mannucci
che hanno realizzato, dopo mesi di
studio teorico con i docenti, undici
bozzetti sul fiume Giano – tema
dell’edizione 2015 – poi esposti
presso la galleria Rismondo. I quattro lavori arrivati alle selezioni finali
sono stati disegnati da Valentina
Bracchetti (Piano), Lorenzo Megni
(Borgo), Luana Galassi (Cervara) e
Marta Sparvoli (Pisana). Domenica
21, invece, tutti in centro per il corteo storico che quest’anno ha visto
la partecipazione straordinaria dei
Campanari di Precicchie che si sono
esibiti dai campanili di San Venanzio
e San Biagio. Più di 500 figuranti
hanno vestito abiti preziosi ed indossato elmi e corazza per ricreare
la stessa atmosfera vissuta dalla città
nel Medioevo.
~ PIATTI E BICCHIERI DALLA FINESTRA
Via Foscolo, 14 giugno, sera. Durante un litigio in famiglia, piatti e bicchieri vengono
gettati dalla finestra e finiscono sulla strada. Alla Polizia, chiamata dai vicini, viene
negato l’accesso, ma gli agenti scavalcano una finestra del 1° piano, entrano e in
breve rimettono pace; poi la strada viene ripulita.
La compagnia
dell'Aquila Nera
Ha debuttato ufficialmente la Compagnia dell’Aquila Nera. E’
nata all’interno dell’Ente Autonomo con l’intento di far rivivere la
storia della signoria dei Chiavelli, la famiglia che governò la città
di Fabriano dal 1378 al 1435 portandola al massimo splendore economico, politico e culturale. “Ha lo scopo di studiare e riproporre
– spiegano gli ideatori - tutto ciò che poteva ruotare intorno alla vita
di un gruppo di armati chiavelleschi, le cui mansioni erano principalmente la stabilità e la difesa della città, offrendo uno spaccato di
vita medievale con la ricostruzione di campi d’arme e duelli scenografici in costume per rievocare la storia locale in modo rigoroso”.
Anche gli scudi, ad esempio, sono stati ricostruiti in maniera fedele
usando gli stemmi inventariati nel 1297. Un’attenzione particolare è
rivolta alla scherma storica grazie alla Sala d’Arme Achille Marozzo. Dopo lo studio teorico gli atleti parteciperanno a diversi tornei
di scherma storica anche fuori regione. Sei i giovani fabrianesi che
compongono la compagnia. Tra questi spicca il parroco don Umberto
Rotili, direttore dell’ufficio diocesano della pastorale giovanile, che
ha curato lo spettacolo inaugurale dedicato al fiume Giano aperto
dagli Sbandieratori e Tamburini di Fabriano. La Compagnia ha già
effettuato una dimostrazione sul sagrato di San Venanzio, all'interno
dei borghi medievali e durante il corteo storico.
~ INCARCERATO LO SPACCIATORE
Fabriano, giorni fa. Il 37enne fabrianese operaio delle cartiere Miliani-Fedrigoni - che
nel 2013 venne trovato in possesso di 6 chilogrammi di hashish e 150 grammi di
cocaina - viene condannato definitivamente in Cassazione a 4 anni e 8 mesi di reclusione e 22.000 euro di multa. L’arresto è stato fatto dai Carabinieri.
~ PITTBULL FERISCE RAGAZZA E CAGNOLINO
Via Verdi, 15 giugno, ore 23. Ragazza 18enne a passeggio con il suo cagnolino,
incontra una coppia che porta a guinzaglio un pittbull privo di museruola ed i due
cani si azzuffano. La giovane tenta di salvare il suo piccolo cane, ma riporta ferite;
ricoverata per una notte in ospedale, viene dimessa con prognosi di 8 giorni. s. c.
Tre giorni dopo la Polizia, presente un veterinario, sequestra il pittbull e denuncia il
24enne proprietario per mancata custodia d’animale.
~ SI LAMENTA, LO SENTONO E LO SOCCORRONO
Viale XIII Luglio, 14 giugno, notte. Un 88enne solo in casa, scivola, cade, non riesce
a rialzarsi e si lamenta. Una vicina lo sente e chiama soccorso. I VdF saliti al II° piano,
entrano da una finestra, aprono la porta ed il personale medico del 118 dopo le prime
cure lo trasporta all’ospedale tramite ambulanza per accertamenti.
~ BETONIERA CONTRO AUTO, GRAVE L’AUTOMOBILISTA
Genga, S. S. 76, galleria delle Rossa, 17 giugno ore 15,45. Scontro frontale tra
autovettura e betoniera carica di cemento, e l’automobilista - un 35enne di Fabriano
- viene ricoverato in gravi condizioni. Contusioni per il conducente della betoniera. I
VdF lavorano ore per liberare la galleria e pulire. Intervenuti: il personale medico del
118 e la Polstrada. La strada è rimasta chiusa fino alle 18.
~ INDIVIDUATO “DISTRUTTORE” DEL TRENO
Serra San Quirico, giorni fa. Il giovane che il 6 scorso sul treno Ancona-Roma verso
le ore 4 distrusse tutti i vetri di un vagone e arrecò danni ad altri 4 vagoni facendo
danni per 20.000 euro, è stato individuato: è un 20enne residente nelle Marche già
conosciuto dalle Forze dell'Ordine ed è stato denunciato per danni. Le indagini sono
state svolte da Polfer e Carabinieri.
~ BRONTOLONE
Quando in una parrocchia è festa patronale, non sarebbe bene che la Santa Messa
serale venisse celebrata solo in quella chiesa?
~ GUFO SUI FILI
Sassoferrato, Piano di Frassineta 19 giugno. Un gufo si era incastrato sui fili ad
alta tensione di una linea elettrica e venivano chiamati i VdF che, vista la situazione,
facevano intervenire i tecnici dell’Enel che con uno strumento isolante, un “fioretto”
liberavano il volatile che rischiava di morire folgorato.
~ CLORO NON ARRIVA, ACQUA NON BEVIBILE
Collamato 16 giugno. Per un blocco della centrale elettrica che fornisce cloro, l’acqua
del rubinetto non si può bere. Il divieto di uso potabile durerà qualche giorno.
~ RAME VIA, ANCHE NEI PICCOLI CIMITERI
Poggio San Romualdo, notte 19-20 giugno. Nel piccolissimo cimitero della parrocchia
“porcarellese” dove non ci sono cappelline, ma fornetti, tombe a terra ed un piccolo
locale coperto che fa da sacrestia, sono stati asportati i discendenti in rame delle
grondaie. E’ poca roba, ma fa sensazione: siamo giunti a questa situazione: “il povero
che ruba ad altro povero”. Che tristezza!
10 fabriano.indd 2
Distretto Culturale... Amami
Presentato un progetto per interventi piloti su vari servizi
E’ stato presentato il progetto
“Smart Tourist Education” nell’ambito del Distretto Evoluto Amami
che ha come area di riferimento
l’alto maceratese, le valli del
Chienti-Potenza e l’area del fabrianese. La cultura come strumento di
riequilibrio economico e sviluppo
dell’identità territoriale definisce il
programma del distretto promosso
dalla Regione Marche. Amami
è invece l’acronimo di Azioni,
Molteplicità, Arte, Manifattura,
Innovazione, avallato da Unicam e
da un partenariato composto di oltre
venti partner pubblici e privati, con
iniziative che coinvolgono un territorio di otto Comuni e tre comunità
montane. Nuovi partner pubblici
hanno aderito e supportano questa
pianificazione che ha preso il via nel
2013, evidenziandone così la validità e il radicamento sul territorio.
Il progetto Amami si distingue per
la sua strategia costituita dall’opportunità di sperimentare la contaminazione di esperienze innovative
e di superare l’idea di una progettazione locale in favore di una
co-progettazione multilocalizzata,
non quindi concentrata in un’unità
di luogo e di temi, ma appunto diffusa per l’attuazione di interventi
pilota nei servizi e nella formazione
avanzata della cultural economy. Si
mira alla sperimentazione al fine
di sviluppare il potenziale relazionale ed industriale, necessario
alla costituzione di un distretto
culturale. Qualità, identità locale
e responsabilità sono gli elementi
innovativi per uno sviluppo turistico sostenibile e i temi principali
del programma che l’associazione
per lo sviluppo culturale dell’Appennino Umbro-Marchigiano ha
proposto all’interno del Distretto
Culturale Evoluto con soggetto
capofila l’Università di Camerino.
In buona sostanza vuole essere un
momento di formazione per gli
operatori del settore turistico e per
le associazioni. L’attività formativa
avrà come tema fondante e trasversale anche la lentezza, sottolineando
una modalità di fruizione turistica
dei luoghi orientata alla profondità
della relazione e alla costruzione di
rapporti fra colui che ospita e colui
che viene ospitato, che non abbiano
carattere episodico e superficiale,
ma che siano capaci di proiettarsi in
termini di lungo periodo. Ecco perché l’attività dell’associazione per
lo sviluppo culturale dell’Appennino Umbro-Marchigiano orienta
la sua attività verso progetti dove
il turismo diviene esperienza attiva
che conduce alla riscoperta della
dimensione spirituale e culturale del
viaggio, verso modelli più responsabili di consumo caratterizzati da
una crescente domanda di varietà,
qualità, contenuti esperienziali ed
emozionali. La ricerca della qualità
dell’esperienza turistica consente di
riscoprire territori e comunità locali.
In questo contesto la lentezza intesa
come connotato positivo del fare
turismo e non una delle tante mode
della post modernità, comporta una
ridefinizione delle attuali pratiche turistiche che risultano essere sempre
più influenzate da un nuovo senso di
responsabilità ambientale del turista.
Il piano di lavoro persegue proprio
questo obiettivo attraverso la proposta di tre moduli didattici-formativi
che coglieranno le modificazioni
dell’industria turistica moderna verso una dimensione intangibile del
viaggio.
Daniele Gattucci
24/06/15 10.40
L'Azione 27 GIUGNO 2015
11
>FABRIANO<
Riserbo e stile non comuni
Ugo Duca ed Ester Merloni: due fabrianesi anacronistici e assoluti
di ALESSANDRO MOSCÈ
U
go Duca si è spento a 94
anni. Per molti conosciuto come il professore o il
preside, marito di Ester
Merloni, portò l’Istituto Tecnico
Industriale di Fabriano ai massimi
livelli sia in termini di notorietà che
di prestigio didattico. “Un uomo di
grande ordine anche per noi giovani
comunisti”, ha commentato un ex
allievo sulfureo, Gian Pietro Simonetti. “Attenzione, vi parla il preside”, diceva agli studenti silenziati
in quelle aule che sembravano non
finire mai, nel richiamo di scabre
quanto nette parole. Teneva molto
alla disciplina e si dice che origliasse dietro la porta compiacendosi
del comportamento rispettoso degli
insegnanti e dei ragazzi che gli
riconoscevano piena autorevolezza. A quei tempi c’erano ancora
le cartelle di cuoio vimpelle e la
riprovazione contro la scuola non
era ammissibile. Ugo Duca (nomen
omen) era un uomo di classe, garbato, loquace, che conduceva un’e-
11 fabriano.indd 2
sistenza riservata, specie dopo la
pensione. Una sagoma da filosofo
socratico (sospeso tra Umanesimo
e Rinascimento), forgiato da una
moralità e da una cultura incentrate sul confronto franco, con stile
acuminato. E attenzione: erano gli
anni in cui l’Italia repubblicana
approvava finalmente il disegno di
scuola pubblica di massa. Chissà
cosa avrebbe detto oggi il preside,
mentre gli istituti formativi, da ultimi avamposti educativi, sembrano
essersi trasformati in una “sconcia
beffa”, come mi confida il critico
di stampo marxista Massimo Raffaeli. Appena tre mesi fa ne era
andata la moglie di Duca, Ester
(93 anni), primogenita di Aristide
Merloni e sorella di Francesco,
Antonio e Vittorio: zia Ester per i
concittadini più vicini. E’ proprio
vero che le fonti orali sono le migliori risorse per restituire il tratto
di una persona nel suo repertorio
feriale, in una sorta di epifania
del quotidiano. Ester Merloni la
conobbi tardi, nell’estate del 2008,
durante un’iniziativa culturale. Mi
chiese a bruciapelo se fosse
vero che i poeti sanno anticipare
gli accadimenti storici. Aveva
un’espressione tutt’altro che
imperturbabile. Negai, ma non
seppi dare una risposta convincente a quel diniego. Un’altra
volta mi riferì che ai suoi dolori
articolari opponeva, ovunque
si recasse, la visione augurale
degli ascensori che le evitavano
lo sforzo di salire una scala (era
già novantenne). Di Ester Merloni mi parlava Roberto Sorci
quando la “signora perfezionista”, come la definiva, gestiva
i lavori per la ristrutturazione
del Collegio Gentile. Dette
una strigliata tutt’altro che bonaria
all’ex sindaco per aver fatto tagliare
il gelso (o il moro) che fungeva
da ombrellone naturale. Affiora
quel passaparola fabrianese tra chi
la ricorda ancora con gli stivali a
seguire la costruzione dell’Hotel
Janus (alla fine degli anni Sessanta), ossuta e intraprendente tra i
cantieri, o con un cappello di paglia
bianco, elegante e sobria. Amava
Ester Merloni
moltissimo il giardino di casa, tra
i più belli delle Marche, le rose
bianche, curatissime, ma la sua
grande passione era l’arte contemporanea. Possedeva una stupenda
statua di Giacomo Manzù, tra le
preferite, così come opere di Giorgio De Chirico, Piero D’Orazio,
Giuseppe Uncini. Un collezionista
di quadri non viene considerato un
sognatore, ma colui che
vorrebbe scoprire l’infinito, un curioso intento ad
evadere dalla normalità
(“l’arte è l’interpretazione
di ciò che non capiamo”,
sosteneva Ray Bradbury).
Ester Merloni era generosa, persuadente, con lo
stesso riserbo del marito,
attenta alle esigenze dei
più bisognosi senza farlo
sapere. Intratteneva lunghe
conversazioni telefoniche,
strumento prezioso che le
permetteva di tessere il filo
dell’armonia tra i fratelli
e i nipoti ai quali dispensava un coinvolgente affetto. Ugo
Duca ed Ester Merloni sono stati,
soprattutto, due fabrianesi anacronistici, per questo rimarranno una
testimonianza assoluta, mitizzata
del vivere qui, in questa provincia,
in questo luogo spesso così difficile
da raccontare e ormai deflagrato nel
presente. Il passato ne conserva il
nitore e il pulsare umano, dolcemente invulnerabile.
24/06/15 10.42
12
>EVENTI<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Tra poesia e Fine Art
Scoprendo
il Santo
Mostra al Gonfalone: sabato previsto anche un recital Romualdo
di SANDRO TIBERI
P
rosegue con molto interesse e partecipazione di
pubblico, nel meraviglioso
scenario dell’Oratorio del
Gonfalone, la mostra di stampe
d’arte su carta artigianale di Fabriano, di Mauro Monachesi, che
ha riprodotto opere famose di artisti
come Gauguin, Vincent Van Gogh,
Claude Monet, Renoir e Munch. Ritratti di personaggi indimenticabili,
in bianco e nero, come Muhammad
Alì, Charlie Chaplin, James Dean,
Jimi Hendrix, Bob Merley e il
saluto con la mano di Mandela.
Sabato 27 giugno alle ore 17.45
all’interno della mostra, di Fine
Pergamene
di San Vittore
Venerdì 26 giugno alle ore 18.30
presso il Loggiato San Francesco, in
Piazza del Comune di Fabriano, vi sarà
la presentazione del volume “L’abbazia
di San Vittore delle Chiuse – Antiche
Pergamene” a cura di Ugo Paoli e
Manuela Morosin.
Inoltre a tutti coloro che parteciperanno
all’evento sarà fatto omaggio del volume
sopra citato.
L'interno dell'Abbazia
di San Vittore delle Chiuse
Art, si svolgerà un recital di poesie
del sassoferratese Antonio Cerquarelli, con riflessioni sulla posizione
del ruolo del poeta nella società
di oggi. Un intrattenimento che
trasporta i presenti
in un viaggio di
emozioni, vibrazioni, sensazioni,
cullati dal canto
delle ninfee ed
illuminati dal sorriso di Mandela. In occasione del
conferimento del premio Nobel per
la letteratura, nel 1975, il grande
poeta, giornalista, scrittore Eugenio
Montale (1896-1981) sosteneva
che probabilmente la poesia è nata
nella necessità di aggiungere un
suono vocale al ritmo martellante
delle musiche primitive. La poesia
è come la musica, deve avere una
sua logica, deve
essere interpretabile, deve stimolare sensazioni,
emozioni, ricordi,
attraverso le parole. La poesia è
nell’aria, dentro
di noi, intorno a
noi. Giuseppe Parini (1729-1799)
sacerdote, poeta è stato uno dei
massimi esponenti dell’illuminismo
in Italia. Dell’arte della poesia,
Parini sosteneva che essa non è
necessaria come il pane, né utile
come l’operosità di un asino, ma se
utilizzata bene, può rendere felice
l’uomo, poiché il piacere estetico
contribuisce alla felicità pubblica e
privata. Antonio Cerquarelli nel suo
attivo percorso poetico ha dato alle
stampe circa sette pubblicazioni. Il
critico Vitaliano Ragni nel presentare un suo libro nel 2006 scrive:
“Voce intimistica e quotidiana, voce
semplice ed in pari tempo privilegiata dalla spontaneità… dove per
l’autore tutto è ricchezza, ed egli si
lascia catturare dai molteplici e vari
aspetti dell’esistenza, così precaria
e tanto preziosa, così individuale e
tanto universale, sino a interpretare
il suo vissuto alla luce di annotazioni rapide dei propri sentimenti”.
Il Trofeo del Dragone premia la giovane
Anna Ciarlantini, oro tra i Pueri
"Nemo propheta in patria" recitava un’antica locuzione in latino che ben
sintetizza la giornata di domenica scorsa quando Fabriano ha ospitato tra
le sue vie, piazze e vicoli la tappa 2015 del campionato italiano Fitast,
IX trofeo del Dragone.
Alle ore 8, mentre la città si svegliava con ancora negli occhi la bellissima
serata dei Borghi Medioevali organizzata dall'Ente Palio, la piazza del
Comune si riempiva di circa 300 arcieri in abito medioevale provenienti
da tutta Italia, che da lì a qualche minuto avrebbero dato vita ad una
combattutissima gara all'ultima freccia. Dopo la bulimia di medaglie della
gara precedente, questa volta la sola Anna Ciarlantini ha tenuto alto l'onore
dei Dragoni fabrianesi, centrando l'ennesimo oro della sua carriera nella
categoria Pueri. Con questa vittoria Anna consolida il primo posto nella
classifica generale individuale mettendo una seria ipoteca sul titolo nazionale. Gli altri arcieri fabrianesi, forse stanchi dei numerosi impegni durante
la settimana del Palio, sono stati un po’ sotto le aspettative arrivando alle
spalle del podio sia nella categoria arco storico che tradizionale. Pazienza,
già nelle prossime trasferte di Nocera Umbra e Belforte del Chienti, gli
arcieri fabrianesi potranno riscattare l'opaca prova di domenica. Questa,
come si diceva, è stata anche la settimana del Palio. Giovedì 18 giugno, in
una piazza gremita di persone, gli arcieri delle quattro porte si sono sfidate
per un posto nella gloria. La vittoria finale è andata ai colori della Pisana
trascinati letteralmente da uno scatenato super nonno Vincenzo Raspatelli
in serata di grazia. Sorprendentemente, ma meritatamente secondi, i portacolori del Borgo, terza la Cervara e desolatamente ultimi dopo una gara
incolore, i colori del Piano. Un bello spettacolo per tutti di abilità e colore
con l'obiettivo di avvicinare sempre più persone a questo antico sport.
Storia, tradizione e passione; da qui è
nata l’idea di realizzare l’evento “Alla
Scoperta delle Antiche Lavorazioni
Ar tigianali”. Vogliamo ringraziare
tutti coloro che hanno contribuito
al successo della manifestazione,
a cominciare innanzi tutto all’Ente
Palio S. Giovanni Battista per l’opportunità che ha offerto ai volontari
di Fabriano dal Basso di organizzare
l’evento. Un ringraziamento anche a
tutti coloro che, gratuitamente, hanno
messo a disposizione il loro tempo,
le attrezzature e le competenze per
l’organizzazione: Conceria Zampini
di Esanatoglia, Road Show, Solinas
Tonino e Simone, Comune di Fabriano
per l’impianto d’illuminazione; a chi ha
partecipato: al gruppo di ballo Soak
Dance Studio&SoakCrew, al conciatore Mario Cini, all’amanuense Andrea
Bevilacqua, al ceramista Francesco, al
Corpo di Guardia, al cartaio Lorenzo
Santoni, Antonella e gli altri filatori di
Precicchie, al Gruppo Giovani Guide;
a chi ha sopportato l’iniziativa, il
quartiere di via Filzi; a chi è venuto
non sapendo ciò che lo aspettava e
a chi avrebbe voluto venire ma non è
riuscito... a chi crede nel territorio, partecipa e si confronta sulle buone idee
per crescere insieme. Dopo i doverosi
ringraziamenti, come avrete letto nel
programma del festival “Lo spirito e la
terra” Fabriano dal basso sarà presente con un percorso storico-culturale
sulla figura di San Romualdo, monaco
e riformatore. Ancora una volta faremo
un passo indietro nella nostra storia
locale, attraverso un personaggio che
ha lasciato un’impronta spirituale nel
nostro territorio (e non solo). Il percorso sarà organizzato formando 3 gruppi
che per la buona riuscita dell’evento
non potranno essere più numerosi di
50 persone ognuno. Come di consueto
si invitano le persone interessate a
prenotare telefonicamente chiamando
o scrivendo un sms al 347 0463596
indicando cognome e nome e numero
di partecipanti.
Come ogni evento di Fabriano dal
Basso verranno accettati contributi
(offerta libera) per il restauro degli
affreschi del De Magistris nell’abside
della chiesa di San Benedetto. Il giorno
30 giugno alle ore 21 il ritrovo è presso
il Loggiato di San Francesco.
Week end a Poggio San Romualdo
gustando la bontà del "pane nero"
Sabato 27 e domenica 28 giugno
a Poggio S. Romualdo avrà luogo
la festa del pane nero con stands
gastronomici aperti dalle 16 alle
24 (domenica 28 c’è la possibilità
anche del pranzo alle 12, pure da
asporto), per gustare soprattutto il
pane nero.
Sabato 27 alle 20 ci sarà la musica
dell’orchestra di Leonardo Primi e
domenica 28 alle 17 la gara della
morra e dalle 18 alle 24 musica e
ballo con l’orchestra “Luna d’Oriente”.
Funghi sempre protagonisti
Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese organizza per sabato
27 e domenica 28 giugno una gita di gruppo a Prato Magno e
alla Foresta di Vallombrosa con pernottamento e mezza pensione
presso l’Albergo Ristorante San Romolo in località Bagno di Cetica a
Castel San Niccolò - Arezzo, luogo quest’ultimo, famoso anche per
il parco delle antiche terme. A seguire, lunedì sera 29 giugno alle ore
21, presso la sede associativa sita in via Mamiani 43, stesso ingresso
del locale gruppo Avis, ci si ritroverà per discutere sul raccolto di
fine settimana con esperti micologi allo scopo di conoscere nuove specie di funghi e condividere quest’interesse tra amici. Tutti
12 eventi.indd 2
Immagini antiche
di Poggio San Romualdo
sono invitati a portare esemplari fungini e partecipare a quest’ultimo
incontro prima della pausa estiva: l’iniziativa “sede aperta” riprenderà
poi, come d’abitudine, in autunno. Il Gruppo Micologico Naturalistico
Fabrianese, nell’ambito della manifestazione “Lo Spirito e la Terra”,
organizza, per domenica 4 luglio, l’uscita alla ricerca di funghi tra
boschi e prati di S. Biagio in Caprile, con ritrovo e partenza alle
ore 8 dal parcheggio di viale Moccia. La passeggiata/trekking sarà
guidata dai micologi del locale gruppo e la partecipazione a detta
uscita in montagna è libera e aperta a quanti vogliano prendervi
parte. Per qualsiasi chiarimento e/o ulteriore informazione: David
Monno 393-2351701, Sandro Morettini 348-3985622 o Gruppo
Micologico Fabrianese su Facebook.
24/06/15 11.26
JayKay, la novità
arriva da Fabriano
Un'azienda che guarda
allo sport e al... carbonio
I
in carbonio, la Pro
One, che implementa soluzioni tecniche uniche nel
panorama.
A dimostrazione dell’avanguardia di questa azienda
c’è la partnership con la Riba
Composites, azienda leader
del settore che collabora tra
le altre con Ducati e Ferrari.
Fanno inoltre da testimonial
6 atleti di beach tennis di
livello mondiale, di cui tre
marchigiani ed un probabile
futuro campione del mondo.
Ma gli orizzonti della
JayKay non si fermano
qua, spaziano invece da
una prossima racchetta da
Stand Up Paddle fino alle
bici, puntando a rendere il
suo made in Italy leader di
mercato nei prossimi anni
grazie al suo impegno ed alla
sua innovazione.
a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi
~ CORSO GRATUITO "PROGRAMMATORE ABAP" A FABRIANO
Quota Group srl organizza il corso "PROGRAMMATORE ABAP”
richiesto da un'azienda leader nel settore new media per ampliamento organico (possibilità di essere assunti al termine del
corso). Argomenti del corso: il linguaggio ABAP - dizionario dati,
istruzioni ABAP, IDOC, sapscript, batch input, programmazione
strutturata e debugger. Requisiti di partecipazione: diploma in
informatica / laurea anche di primo livello in Informatica, Matematica o in discipline tecnico-scientifiche; buona padronanza
dell’inglese - reading and listening. Il corso, rivolto a disoccupati/e,
è gratuito e si terrà a partire dalla fine di giugno presso Agenziapiù
Fabriano (via Bruno Buozzi n. 40/A). Per informazioni e iscrizioni:
Quota Group srl, Via Bruno Buozzi, 40/A - Fabriano (AN), tel.:
0732.251926, fax: 0732.625993, e-mail: [email protected],
web: www.quotagroup.it.
~ PROGETTISTI MECCANICI A FABRIANO
Steda ricerca PROGETTISTA MECCANICO LAMIERE e PROGETTISTA MECCANICO ELETTRODOMESTICI COTTURA. Le risorse
inserite svolgeranno attività di progettazione, sviluppo e messa
in tavola in base alle specifiche aziendali. Requisiti PROGETTISTA MECCANICO LAMIERE: diploma di perito meccanico;
ottima conoscenza e lettura del disegno meccanico; preferibile
almeno 2 anni di esperienza nel settore di lavorazione lamiere e
affini; essenziale l’ottima conoscenza del software di disegno
2D/3D SOLIDWORKS; discreta conoscenza della lingua inglese;
disponibilità immediata. Requisiti PROGETTISTA MECCANICO
ELETTRODOMESTICI COTTURA: diploma di perito meccanico o
laurea in ingegneria meccanica; ottima conoscenza e lettura del
disegno meccanico; essenziale almeno 5 anni di esperienza nella
progettazione di forni e piani cottura a gas, elettrici ed induzione;
buona conoscenza dei fenomeni di combustione e termodinamica;
conoscenza ed esperienza nelle fasi di omologazione in accordo
con le normative vigenti relative ai prodotti di cottura; approfondita
conoscenza dei materiali e componenti utilizzati per la produzione;
buona conoscenza del software di disegno 2D/3D SOLIDWORKS;
discreta conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata.
Luogo di lavoro: Fabriano. Il pacchetto retributivo sarà commisurato all'effettiva esperienza. Non si terranno in considerazione
le candidature non rispondenti ai requisiti richiesti. Preferibile
l’iscrizione alle liste di mobilità L.223/91. Per candidarsi inviare
il proprio curriculum vitae all'indirizzo e-mail: [email protected].
Il 60° anniversario della Faber
Faber festeggia il 60° anniversario. Esattamente l'11
giugno del 1955 Abramo Galassi fondava la Faber Plast,
allora azienda specializzata nella lavorazione delle materie
plastiche e delle resine sintetiche. È qui che viene inventata
la prima cappa aspirante: un elettrodomestico rivoluzionario, che cambierà per sempre il modo di vivere l'ambiente
cucina. Faber lancia la cappa in tutto il mondo, e crea di
fatto il cosiddetto “distretto fabrianese della cappa”. Per
festeggiare il 60° compleanno, Faber lancia una serie di
eventi in parallelo con Expo, è una Limited Edition delle
sue cappe di maggior successo.
Oggi, Faber produce più di due milioni e mezzo di cappe
all’anno ed è presente in 4 continenti, con 7 stabilimenti in
7 nazioni diverse. Tecnologia, ricerca e design al servizio
della qualità dell’aria e del benessere sono gli elementi
che hanno caratterizzato l’azienda dalla sua nascita e che
ne hanno decretato il successo internazionale. Tanto che
in Italia una cappa su due è firmata Faber.
Per festeggiare il 60° anniversario, inizia un fitto calendario
di eventi e iniziative. Ad aprire le danze, c’è stato il progetto “Cucina di Confine”, in collaborazione con Elle Decor
Italia, allestito fino al 15 giugno nelle otto vetrine della
Rinascente di Piazza Duomo di Milano. Punto di partenza
del progetto è la cucina come fantasia e contaminazione,
SPAZIO LAVORO
~ CORSO BASE PER ASPIRANTI PARRUCCHIERI A COLLEMARINO (AN)
L’azienda WELLA Professionals organizza gratuitamente un
CORSO DI CONOSCENZA E FORMAZIONE BASE PER ASPIRANTI
PARRUCCHIERI. Il corso è rivolto a giovani ragazzi e ragazze e ha
come obiettivo quello di dare la possibilità di capire se la professione del parrucchiere possa essere il lavoro per un loro futuro.
Il corso si terrà nei giorni 30 giugno/01/02/07/08/09 luglio 2015
dalle ore 09:30 alle ore 12:30 presso il Centro Wella Marche a
Collemarino (AN) in via Matteo Ricci, 34. Per iscrizioni inviare il
proprio curriculum a [email protected]. Verranno selezionati
max 20 partecipanti.
di SIMONE PASQUINI
l tessuto imprenditoriale
delle Marche non è
morto e a dimostrarlo
ci pensano le numerose aziende nascenti nel
territorio.
L’ultima arrivata è JayKay,
con sede a Fabriano, che
si affaccia prepotentemente
nel mercato dei materiali
compositi (esempio fibra di
carbonio) imponendosi subito come pioniera del campo.
L’idea nasce da Luca Mazzanti e Riccardo Del Bianco,
che già da tempo cullavano la prospettiva di questa
azienda; ma solo con l’arrivo
di Mirco Rosignoli (attuale
ad) e di alcuni esponenti
del territorio fabrianese la
società si è potuta pienamente realizzare diventando
la realtà affermata che ora è.
La lineup della neonata
azienda può per ora vantare
abbigliamento sportivo e
racchettoni da beach tennis,
tra cui la prima racchetta
al mondo completamente
13
>SPAZIO LAVORO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Tante
iniziative
al via
per la
ricorrenza
il design come scambio e interazione, il mondo come
insieme di geografie, culture, identità. Faber è uno dei
protagonisti della cucina-vetrina in bianco e nero dedicata
alla vita domestica italiana, nella quale spiccherà Arkea,
l’esclusiva cappa-lampadario della linea F-light, la prima
con illuminazione a effetto cromoterapia.
Da fine giugno fino a ottobre, Faber sarà presente all’Art
Design Box, proprio alle porte di Expo 2015 a Rho con
20 showcooking per scoprire tutti i segreti della cucina
italiana. Dai piatti tipici a quelli del benessere, dai dolci
allo street food, una serie di appuntamenti che esploreranno tutti i temi della cucina tricolore.
Tra gli eventi di Expo in città, da luglio a ottobre ci sarà
anche la Faber Street Food Academy, una full immersion
in 10 lezioni per imparare tutto, ma proprio tutto, su alcuni
dei cibi di strada più famosi e apprezzati al mondo.
Infine, verrà lanciata una Limited Edition con le nuove
versioni di alcune delle cappe Faber di maggior successo,
come Veil, la cappa che ha rivoluzionato i canoni della
classica estetica a T rovesciata, Arkea, la prima cappa
con illuminazione a effetto cromoterapia e teconologia
“Up&Down” e Jolie, potente, silenziosa e molto versatile,
grazie al suo design pulito ed essenziale.
Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre
offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238
- fax 0732.695251 - e-mail: [email protected] - o
visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì,
mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00.
Air Force, c’è chi
di rating gode...
Mentre le valutazioni di rating danno sistematicamente il mal
di testa al sistema Italia, c’è chi di rating si può vantare. E’ il
caso dell’Air Force Spa, l’azienda di Fabriano che produce
al 100% a Fabriano, privilegia fornitori del comprensorio o
dello Stivale, ed esporta tutto quello che produce. L’azienda
ha ottenuto il rating “Cribis D&B1” ossia l’indice di massima
affidabilità dato dal gruppo Crif e D & B, leader mondiale nel
settore della business information. Il che propulsa Air Force
Spa al top della classifica in un range in cui si trovano meno
del 6 % del sistema industriale e produttivo nostrano. Un
ottimo risultato soprattutto considerando che questo rating
è il frutto di una serie di parametri dove entrano il volume
d’affari, il rapporto tra fatturato e redditività, il patrimonio,
la solvibilità o ancora la puntualità dei pagamenti. Insomma
un indicatore sintetico del rischio complessivo di un impresa
che misura la consistenza e l’affidabilità commerciale delle
prospettive di un azienda. “Un risultato ottenuto dal lavoro
di squadra – commenta Urbano Urbani, l’amministratore - e
dunque di tutti i lavoratori della nostra azienda”. Air Force
Spa che l’anno scorso ha realizzato un fatturato di 20 milioni
di euro, dà lavoro solo all’interno dei suoi stabilimenti ad
oltre 100 persone ed ha una politica produttiva e commerciale
così dinamica che, a fine mese, inizia a montare una nuova
linea dedicata a piani cottura integrati con le cappe made Air
Force. Prodotti che si distinguono per l’high design e le loro
performance. E il fatto che i piani – tutti da produrre – siano
stati già inseriti a catalogo dai clienti, indica che anche questa
sfida Air Force Spa l’ha già vinta.
Veronique Angeletti
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14
>MATELICA<
E’ l’Encuentro
dei record
D
al 25 al 27 giugno, dalla
Fiesta Campesina alla
Cena di Gala, quella di
quest’anno sarà l’edizione dell’Encuentro che frantumerà
ogni record, di presenze, ma anche
di qualità dell’offerta culturale. Ci
dice il presidente Francesco Minetti: “siamo già al 40% in più rispetto
a quelle dello scorso anno”, il quale
aggiungiamo, non era certo andato
male. L’Encuentro porterà a Matelica amanti del sigaro provenienti
da tutta Italia, da tutta Europa, da
tutto il mondo, tantissimi, 39, i
Paesi rappresentati e un totale di
195 camere. Saranno all’incirca
un migliaio di persone quelle che
gireranno intorno all’evento di questi giorni. L’ambizioso programma
previsto per il decennale ha centrato
l’obiettivo. Sono i numeri che lo
stesso Minetti ha snocciolato, con
visibile e giustificata soddisfazione,
durante la conferenza stampa di
presentazione di lunedì
mattina. Conferenza
stampa…a tre punte,
visto che erano presenti
anche il sindaco Delpriori e l’assessore alla
Cultura ed al Turismo
Pennesi.
Soddisfatto perché la
decima edizione di questo Encuentro Amigos
de Partagas en Italia
esalta al massimo una
linea che è stata sempre
più marcata, in questi
anni, cioè offrire dei
momenti culturali e artistici di altissimo livello.
Inutile dire che due sono
i nomi di richiamo: Pieter Paul Rubens, il più
grande genio fiammingo
del Barocco e uno degli
immortali della storia
dell’arte. E Winston
Churchill, famoso come
statista e…leggendario come fumatore di
sigari (pare che avesse
promesso alla madre
di smettere di fumare, ma si cacciasse un sigaro in bocca appena
vedeva un fotoreporter, perché così
imponeva il suo personaggio!). A
Churchill, alla sua figura, verrà
dedicato uno dei seminari, con
degustazione, sabato pomeriggio,
al Museo Piersanti. A legare i due
nomi un quadro, dipinto dal primo
e appertenuto alla famiglia Churchill fino al 1965. Quel quadro, “la
Carità del Duca Ferdinando” sarà a
Matelica e sarà inaugurato proprio
nei giorni dell’Encuentro, “grazie
al sindaco Delpriori”. Ed è proprio
quest’ultimo a raccontare nel dettaglio la storia di quel dipinto, di
come ne sia venuto a conoscenza e
di come sia stato possibile portarlo
a Matelica, grazie alla grande generosità dei proprietari, la famiglia
Frascione. Sarà esposto a Sant’Agostino e sarà il punto forte di un
allestimento che mira a ricostruire
lo studio di Ser Winston.
Ma il momento culturale non finisce
certo qui. Prosegue Minetti: “venerdì tenteremo, sempre presso la corte
del Museo Piersanti, una cosa mai
sperimentata: abbinare il sigaro alla
musica, e in particolare, un sigaro
vintage d’annata con la Sonata in
14 matelica.indd 2
Si bemolle di Chopin, eseguita dal
vivo dalla pianista Cecilia Airaghi”.
Anche quest’anno la presenza
di Cuba sarà ai massimi livelli.
Sabato mattina, nell’incontro istituzionale al Consiglio comunale,
ci sarà l’ambasciatore di Cuba in
Italia Alba Beatriz Pimentel, con
l’addetto culturale Jesus Caballero
Rodriguez. Insieme con loro, conferma il sindaco, ci sarà il Rettore
di Unicam Corradini ed è stato invitato anche il neo governatore delle
Marche, Luca Ceriscioli. Con loro,
prosegue Minetti, arriva “Hirochi
Robaina, nipote del produttore
delle migliori foglie di tabacco al
mondo, un personaggio mitico. A
Cuba è impedito, per legge, il culto
della personalità, l’unica persona
a cui hanno dedicato una marca
di sigari è proprio don Alejandro,
che fu qui a Matelica, nel 2005,
per la fondazione del Club. Ci sarà
poi Alberto Cappato, di Canale 5,
che ha un meraviglioso filmato, il
migliore mai visto in tv, per come
ha saputo cogliere tutti i paradossi
dell’isola”. E sabato, altra perla
della manifestazione, Laura Mariottini e Alessandro Oricchio, docenti dell’Università “La Sapienza”,
presenteranno il risultato di una
corposa ricerca, il docu-film “La
otra Historia del Tabaco”.
Sabato inoltre, per tutta la giornata,
vi saranno stand enogastronomici,
sia cubani che del nostro territorio.
“A questo proposito vorrei ringraziare DP Logistica, grazie alla quale
siamo riusciti ad organizzare tante
cose che altrimenti la nostra piccola
organizzazione non sarebbe riuscita
a realizzare. Tra le altre, anche
una sfilata di auto americane anni
’40 e ’50”. Lo stesso amministratore delegato della DP Logistica,
Claudio Familume, che sarà presente al momento istituzionale, ha
dichiarato che “la manifestazione
ha tutte le carte in regola per rappresentare un’occasione turistica di
rilievo nel panorame marchigiano,
anticipando, sulla scorta del clima
positivo ormai instaurato nelle
relazioni diplomatiche tra Cuba e
l’Occidente, la prospettiva di un
Tra Rubens
e Churchill,
un decimo
ritrovo
irripetibile anche
per i numeri
mercato più ampio che interessi,
principalmente, i settori delle tipicità agroalimentari, del “made in
Italy”, del leisure time”.
Con una punta d’orgoglio, il presidente del club ha poi descritto un
episodio: “L’anno scorso a novembre, sono stato ad un pranzo con
Juan Gonzalez Escalona, presidente
di Cuba Ron, la struttura che sovrintende a tutti i marchi cubani. Da 35
anni è presidente di quella struttura,
è una vera e propria istituzione.
Parlando della manifestazione, che
loro appoggiano incondizionatamente, inviandoci quasi 50.000
euro di Ron, gli dissi che Matelica
cominciava forse ad essere troppo
piccola, che preferirebbero forse un
palcoscenico più grande e degno.
Lui risponde: “Se voi vi spostate
da Matelica noi smetteremo di
appoggiarvi. Matelica ha dimostrato di essere al nostro rango, si
trasforma in un barrio de L’Havana,
ed è in grado di avere una visibilità
totalmente dedicata all’evento, che
a Roma e Milano non avrebbe mai,
perché si perderebbe in altre mille
manifestazioni. Ormai l’Encuentro è Matelica, indissolubilmente
associati l’uno all’altra”. Il risultato prova a disegnarlo l’assessore
Cinzia Pennesi: “E’ un manifesto
dell’italian style, lento, di qualità.
Un Encuentro sensoriale, ma in
tutti i sensi: protagonista il gusto,
anche dello stare insieme, la vista,
l’ascolto, il sapore, tatto. Il fumatore di sigaretta esce dal convivio
per andare a fumare, il fumatore di
sigaro ci entra.
L’Encuentro organizzato rende esattamente l’idea di ciò che vogliamo
fare di Matelica, del tipo di turismo
che vogliamo, con la sua armonia
di suoni, di visioni, di emozioni e
di mani che si stringono e si abbracciano”.
Obiettivo vero di tutti i giorni
dell’evento, dei momenti istituzionali, come dei seminari, delle
degustazioni come delle cene e
feste della sera, sarà quel “plasir
de compartir” che è dietro la cultura del sigaro e dello stile di vita
di Cuba. Conclude infatti Minetti:
“Amano paragonarsi ai delfini, che
sono sempre con l’acqua alla gola,
ma sempre sorridenti!”.
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Colferraio: giugno
in pieno fermento
Il mese di giugno nella parrocchia di Colferraio è particolarmente significativo in quanto si svolgono due tradizionali feste religiose. La prima è quella
del Corpus Domini in cui tra l’altro, come ripete spesso il nostro parroco
don Piero, si svolge anche l’unica
processione rimasta in “campagna”
e ci chiede sempre
di fare in modo di
continuare questa
importante tradizione.
Quest’anno, assente lui per motivi personali, ha
chiesto a Mons.
Paglioni di sostituirlo e don Lorenzo,
pur fra i mille impegni, ha accettato
volentieri ed ha ricordato anche che
la sua esperienza
di giovane parroco è partita proprio
da Colferraio. L’altro appuntamento è relativo alla festa del patrono
della parrocchia e cioè S. Giovanni
Battista. La concomitanza fabrianese del 24 giugno ha suggerito di
anticiparla a domenica 21 giugno e
come si vede molti erano presenti
alla festa religiosa ed a quella “laica”
successiva.
In alto:
la processione del Corpus Domini;
a destra:
don Piero durante la celebrazione
E’ Sofia
la più
veloce
d’Italia!
Nuoto
Si sta svolgendo
in questi giorni a
Colle Val D’Elsa
il “Trofeo delle
Regioni”, la finale
nazionale categoria Propaganda.
La Salus Nuoto
Matelica partecipa
grazie alla propria atleta Sofia Ruggeri
(nella foto), classe 2006. Sofia ha fatto
un eccellente percorso iniziato con la
gara di gennaio, arrivando a vincere nella
regionale marchigiana del 17 maggio, il
titolo come migliore ranista 2015 (classe
2006). Il suo già magnifico risultato le ha
permesso di entrare a far parte della Rappresentativa Regionale Marchigiana alla finale nazionale di Colle Val D’Elsa. Venerdì 19 giugno il suo
splendido oro. Nei metri 50 Rana, per la categoria Propaganda, classe 2006,
con il tempo di 47''2 (a ben 2'' dalla medaglia d’argento) Sofia Ruggeri è
l’atleta più veloce in Italia. Complimenti a Sofia ed alla sua allenatrice Olga
Rosado Rey che l’ha seguita a Colle Val D’Elsa come Tecnico Ufficiale
della squadra femminile regionale.
Assemblea per la Salus Nuoto
Presso la sala riunioni della piscina comunale di Matelica, in B. Nazario
Sauro, è convocata per mercoledì 1° luglio alle 19.30 l’assemblea ordinaria
della Salus Nuoto Matelica Asd.
Caffè Alzheimer: ecco il nuovo incontro
Dopo il primo incontro, che si è svolto lo scorso 31 gennaio a Matelica c’è un nuovo appuntamento per “Caffè
Alzheimer”. Ma cos’è il “Caffè Alzheimer”? È uno spazio d’incontro condotto da figure esperte sul tema della
demenza in grado di fornire informazioni sulla malattia e su come prendersi cura dei propri cari. La partecipazione
agli incontri è libera e gratuita, aperta ai familiari,
agli operatori del settore e a chiunque sia interessato
ai temi trattati. Inoltre durante gli appuntamenti sarà
disponibile del personale qualificato per accogliere e
intrattenere i malati. In questo giugno l’invito è per
sabato 27 giugno, presso il Salone Regina Pacis dalle
ore 10 alle 11.30. Il tema sarà: "Difficoltà motorie
e demenze: come muoversi in sicurezza". Ulteriori
informazioni alla Linea Alzheimer: 331 8539874 (il
servizio è attivo dal martedì al giovedì dalle ore 9 alle
13) e per e-mail ([email protected]).
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15
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Un nuovo spazio creativo!
Inaugurata in città una struttura presso lo storico Palazzo dei Filippini
È
di Laura antoneLLi
stata inaugurata sabato 20 giugno alle 18 la nuova
“Zona Creativa Urbana” in via Oberdan presso lo storico Palazzo dei Filippini, ex istituto professionale.
Il comune ha voluto destinare alcuni locali all'Associazione Scacco Matto Onlus, proprio in uno storico palazzo,
emblema di uno “spazio pubblico che viene ridato alla città”,
così sostiene il sindaco Delpriori che interviene ringraziando
coloro che hanno voluto e lavorato per realizzare tutto ciò, a
partire dal presidente dell'Unione Montana fino ai ragazzi di
Officina 80 che hanno contribuito a rendere la nuova sede ancora più bella e colorata con le loro realizzazioni in materiale
di riciclo. Delpriori ha anche detto che “i servizi sociali non
devono fare assistenzialismo ma prima di tutto prevenzione”.
È proprio su questa linea che si inserisce già da tempo l'Associazione Scacco Matto, lavorando su tre direttrici: il Centro
di Aggregazione Giovanile, il Centro per le famiglie e il
Centro Sollievo, destinati al benessere dell'intera collettività,
garantendo attraverso corsi, eventi, sportelli di ascolto e molto
altro un sostegno alle politiche giovanili e della famiglia, la
promozione della salute e del progresso sociale, la prevenzione
del disagio e delle dipendenze.
L'Associazione non lavora da sola, ma in collaborazione
con l’Ambito sociale 17 di San Severino e Matelica, il Dipartimento di Salute Mentale di Camerino e il Dipartimento
Dipendenze Patologiche di Camerino e Macerata Area Vasta 3.
“Si inaugura questa struttura in un momento di tagli enormi
– spiega Valerio Valeriani, Coordinatore dell'Ambito Territoriale Sociale 17 – ma noi come ambito siamo impegnati a
scegliere, a decidere le priorità. La nostra strategia è intorno
alle priorità, lavorare sulla bassa soglia, dunque usare le
risorse che arrivano, i progetti, per farle confluire con esse.
Il valore economico di tutto questo è molto basso, il valore
sociale è altissimo”.
E oltre a questo paradosso rilevato da Valeriani, ce n'è un
altro “Quello che stiamo vivendo negli ultimi anni, che è
quello del disagio mentale – dice Angelo Meloni, direttore
del Dipartimento di Salute Mentale – la richiesta da parte
dell'affetto da disturbi mentali ed al contempo la necessità
dell'inserimento. C'è il rischio che possano succedere cose
che sfuggono alle nostre capacità e al contempo che si perda
di vista l'obiettivo del paziente – spiega dunque quanto siano
ugualmente importanti tutte le fasi di supporto offerte – il
momento delle custodia, il momento del ricovero in ospedale
ma anche il momento della riabilitazione”.
“Finalmente oltre a tutti gli interventi e i corsi offriamo anche
uno spazio di salute – spiega Ilenia Cittadini – presidente di
Scacco Matto – rivolto sia ai soggetti in difficoltà sia a promuovere gli interessi dei cittadini tutti. La nostra associazione
si occupa di fare prevenzione dalle dipendenze, ma facciamo
Dieci anni di Twist and Shout
Festeggia 10 anni di attività
l’Associazione Cinofila Agility Dog Twist and Shout di
Matelica, e lo fa nel migliore
dei modi e nel suo stile: con
una gara di agility nel
proprio campo (zona
industriale di Matelica) e festa annessa per
conduttori, proprietari, e amici a quattro
zampe. Bomboniere
comprese, ovviamente a tema, e una splendida
composizione di torte a ricordare la storia: “4 amici e un
sogno”. Questi quattro amici
che hanno dato inizio ad una
splendida avventura dieci
anni fa, con la costruzione
del campo, gli allenamenti, e
il successo più grande: la vittoria di Gianluca de Lorenzis
con la nazionale italiana agli
Wao nel 2012, il campionato
del mondo di agility dog. In
questo successo, un ricordo
speciale a quei cani – molti
di loro volati “sul ponte
dell’arcobaleno” – che hanno
partecipato attivamente ai
successi, alle gare e alla vita
dei loro padroni. “Questi
dieci anni sono passati via
veloce – ci racconta l’oro
di diversi cani e conduttori
nella sezione avviamento,
e tantissimi quattro zampe
con i rispettivi padroni nella
categoria juniores e senior,
comprese due giovanissime conduttrici di
10-12 anni, che hanno
dato vita ad una giornata di salti, palizzate da
superare e tanta gioia.
Ma così l’agility dog
e perché tanto successo? “In Italia ancora non è
praticato così tanto come in
altri Paesi, ad esempio quelli
anglosassoni, - sottolinea
Gianluca De Lorenzis - ma
anche se c’è tanto da fare,
stiamo aumentando sempre
più. Perché? Perché l’agility
è prima di tutto uno sport,
quindi fa bene alle persone,
e fa bene al cane“. “Spesso, continua - migliora l’autostima del cane, ma anche quella
del padrone. Si riescono
anche a risolvere problemi
con alcuni cani più difficili,
perché proprio lavorando
Anniversario importante
per l’Associazione
Agility Dog di Matelica
mondiale Gianluca - però
il gruppo dei ragazzi che
l’hanno creato e che hanno
aderito subito c’è ancora, e
questo mi rende orgoglioso e
felice, perché prima di tutto
siamo una bella squadra,
che ha piacere di stare insieme.” Questo piacere di stare
insieme, lo si percepisce
subito stando a contatto con
i ragazzi dell’Associazione
e con quelli degli altri team
arrivati per la gara dalle
Marche e dall’Abruzzo. La
gara, valida per il campionato
italiano, ha visto l’esordio
fianco a fianco col padrone,
nel sano divertimento, si
crea un rapporto sempre più
intenso e una sintonia che
porta a superare alcuni problemi comportamentali.”
Gianluca insieme alla sua
squadra della Twist and
Shout si occupa da sempre
di educazione del cane,
e del padrone
– aggiungerei come nota
personale -, e
spesso quelli
che si rivolgono a loro per imparare a relazionarsi meglio con il proprio
amico a quattro zampe, sia
che abbiano pochi problemi o
molti o anche solo per capire
e vivere meglio insieme al
proprio animale, sono passati
all’agility. Tra l’altro, sono
moltissime le donne che
Frecce d’estate al massimo
per gli Arcieri Matelica!
anche feste e attività dove il problema delle dipendenze diventa importante”.
Francesco Belardinelli del Cag ha spiegato il progetto “Fatti
un'idea”, riguardante tematiche socio ambientali culturali
rivolte alla fascia d'età 15 – 35 anni. I partecipanti possono
presentare le proprie idee riguardo al tema proposto attraverso
un sito.
“L'obiettivo è quello di informare ma anche di creare un'opinione proponendo un progetto – dice Belardinelli – quelli
che vengono reputati più utili e fattibili possono essere accompagnati anche nella realizzazione”.
L'assessore alle Politiche Sociali Pietro Valeriani sostiene che
“la nostra amministrazione è un'amministrazione giovane, ma
sono state affrontate molte problematiche nell'ambito del sociale. Riceviamo richieste d'aiuto dalle famiglie, i ragazzi non
hanno lavoro. Questo Centro è un anello importante in questa
catena” bisogna dunque “Superare l'assistenzialismo puro.
Stiamo lavorando attraverso bandi e borse lavoro per farlo”.
praticano questa disciplina,
e molte anche con successo.
C’è competitività, come
in tutti gli sport, ma senza
esagerazioni. “Qualcuno che
esagera a livello competitivo
– ci racconta Gianluca – mi
è capitato di incontrarlo: non
nella nostra Associazione,
però ci sono. Si lasciano
prendere la mano e perdono
un po’ il senno. Perdendo di
vista anche il benessere del
cane, alle volte. Per fortuna
sono casi rari, e la maggior
parte degli sportivi di agility
dog sono persone che amano
stare insieme, come tutti
quelli intervenuti a questa
gara ad esempio, che tra un
momento e l’altro ridono,
scherzano, mangiano insieme e si divertono, passando
una giornata speciale e diversa con il proprio cane”. L’11
luglio prossimo la Twist and
Shout ospiterà un’altra gara,
e l’invito a venire
a vedere è esteso a
tutti. A lungo termine, invece, chiediamo a Gianluca
se tornerà a gareggiare ad alti livelli.
Non si sbilancia
nella risposta, anche
perché è sempre pacato, estremamente
umile nel parlare di
se’, e posato. Ma
chi lo conosce, sa
che aspetta il cane
più giusto, quello
con cui costruire insieme
un percorso anche sportivo,
non solo affettivo, e forse
quel cane giusto gli sta già
scodinzolando da un po’
accanto… chissà che non li
vedremo presto in qualche
occasione importante…
roberta Stazi
Tiro con l'arco
A sinistra Giuseppe Buzzanga,
a destra Michele Quercia
Si è conclusa domenica scorsa la stagione indoor per i nostri arcieri con ottimi risultati. Molte le medaglie
e i riconoscimenti conquistati sia a livello individuale che di squadra. Guardando il ranking individuale,
spiccano Giuseppe Buzzanga che è secondo a livello regionale nella Classe Master Maschile per la Divisione Arco Olimpico e Michele Quercia che nella stessa Divisione, ma nella Classe Juniores Maschile,
è primo in regione e 16mo a livello Nazionale. La squadra di Divisione Arco Olimpico Maschile nella
Classe Senior è terza nelle Marche e ha ottenuto un ottimo 61mo posto in Italia. Questi buonissimi risultati sono il frutto della grande passione che tutta la compagnia sta mettendo nel cercare di migliorarsi
sempre con continui allenamenti finalizzati all’affinamento della tecnica di tiro. Ciliegina sulla torta di
quest’annata da incorniciare è stata la convocazione di due nostri arcieri alla Coppa Italia delle Regioni;
l’8 aprile scorso, infatti, Michele Quercia e Alessio Cingolani sono stati inseriti nella “Squadra Marche”
che parteciperà a questa competizione Nazionale riservata agli atleti delle categorie giovanili. Ora tutti
proiettati sulla stagione estiva, prima gara domenica prossima, 19 aprile, a Terni!
p.d.
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>MATELICA<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Ma c'è la ‘mafia’ in città?
E’
stata una settimana, politicamente parlando, caratterizzata dalla polemica
innescata dal sindaco di Matelica Delpriori che, in un comunicato, subito
reso pubblico in Internet, ha parlato di troppi atteggiamenti da boss, di
una mentalità che mira a giocare su paura e intimidazioni, più o meno
velate, più o meno esplicite. Gli ha risposto l’ex sindaco Sparvoli, con un comunicato
in cui denuncia la conseguenza di un clamore negativo a livello regionale sulla città.
Una riflessione, quella di Delpriori, che è stata letta anche dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, che ha voluto che il sindaco fosse ascoltato dai Carabinieri.
In seguito al suo colloquio con il maresciallo Cataluffi non è tuttavia emerso nulla
di penalmente rilevante, anche perché denunce non sono state depositate.
La vicenda per ora sembra chiusa. Ecco qui i due comunicati, ognuno può fare le
proprie valutazioni.
Delpriori: “A Matelica
ci sono atteggiamenti mafiosi”
Sparvoli: “Caro Delpriori,
se non sei in grado, dimettiti”
Qualche giorno fa è apparsa una nota sulla
pagina Facebook del gruppo di maggioranza
"Per Matelica", parole scritte come fossero un
pensiero, una riflessione sulla pessima stagione politica che sta vivendo Matelica in questo
periodo, in cui la critica all’amministrazione
passa soprattutto per la denigrazione personale
dei rappresentanti della stessa. Parole che
pesano ma che forse non sono state recepite.
Poco male, le riflessioni, anche se pubbliche
come in questo caso, servono a fissare dei
concetti, a stigmatizzare una linea. Chiaro
che non tutti riescono a cogliere l’essenza di
quei contenuti.
Questa è un’ulteriore riflessione che mi sento
di scrivere non solo come primo cittadino e
quindi come rappresentante di un’istituzione
della Repubblica Italiana, ma anche e soprattutto come uomo, come italiano e come
matelicese.
Molte volte, in questo anno e più di amministrazione, mi sono trovato a riflettere sulla
questione morale della politica, sull’opportunità o meno di attacchi personali, sull’uso indiscriminato dei nuovi mezzi di comunicazione,
come i social network, e sull’effetto che questi
hanno sui cittadini. Io trovo assolutamente
sbagliato e dannoso che la tribuna politica di
una città sia un gruppo di Facebook, dove cinque, al massimo dieci persone se ne dicono di
tutti i colori cercando di convincere chissachi
che le proprie idee siano non solo giuste, ma
giuste in senso assoluto. Trovo dannoso per
una comunità il confronto sterile tra le parti,
l’accusa personale, la tuttologia imperante di
un certo modo di comunicare.
Ma ormai questa realtà è tale e non credo si
possa fare niente per cambiarla, in fondo le
persone sono libere di esprimersi nei modi e
nei luoghi che ritengono più adatti e certo,
Facebook ed i suoi strumenti danno visibilità
anche a persone che non rappresentano altro
che loro stesse e che non hanno alcun peso
nella vita, se non la consapevolezza di essere
oggettivati come uomini e donne solo di fronte
ad una tastiera o uno schermo. Così sia, felici
loro. L’altro pensiero ricorrente è assai più
profondo tanto che ogni volta che mi fermo
a riflettere su questo, a volte anche in compagnia, ho la paura di sbagliare, di leggere la
realtà da una prospettiva non lineare e quindi
poco verosimile. Stamattina, per l’ennesima
volta, ho costatato che invece il mio punto di
vista è probabilmente quello giusto. È possibile che a Matelica, tra i miei concittadini,
nei luoghi che mi hanno visto crescere fino
ad acquisire responsabilità così grandi, ci
siano atteggiamenti mafiosi? È possibile che
a Matelica ci sia la mafia?
Non parlo di omicidi e agguati tipo Cosa
Nostra, non sono i latifondi bloccati della
‘Ndrangheta o i malaffari finanziari della
Camorra, ma è l’atteggiamento di paura che
è stato istillato nelle persone per un potere
latente e forte, senz’altro oscuro.
Alcuni esempi: tempo fa in piazza una signora
mi ha detto in faccia di stare attento perché se
le avessi “pestato i piedi” sarebbe diventata
cattiva. La stessa signora proprio qualche
ora fa ha suggerito ad una figura della mia
amministrazione di farsi un’assicurazione
perché potrebbe risultare utile di qui a poco.
Ancora, alle riunioni a cui siamo invitati come
amministratori c’è sempre chi, a dispetto delle
leggi sulla privacy oltre che dell’educazione,
tira fuori uno smartfone per registrare di
nascosto le parole pronunciate da me o da un
assessore presente. Credo che le registrazioni
vengano poi diffuse in un determinato circolo
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di persone. Gli esempi sono davvero tanti:
la vicenda della critica aprioristica sulla mia
professionalità come storico dell’arte apparsa
su Facebook riguardo il dipinto di Rubens
che verrà esposto in Sant’Agostino, quale
scopo doveva avere? Spaventarmi? Istillare
dubbi? Non so, ma di certo andava verso una
direzione ben precisa.
Tantissime persone in questo anno hanno
chiesto di incontrami per discutere e
parlare di problemi della città o anche
di fatti personali, di queste un buon
numero lo hanno fatto raccomandandosi che fosse un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti. Qualcuno per
pudore, senz’altro, altri per loro stessa
ammissione per paura di essere visti
da qualcuno che non poteva vedere.
Ci sono anche dei ragazzi di poco più
di vent’anni che mi hanno detto che
darebbero una mano all’organizzazione delle tante attività del Comune, ma
non possono perché hanno paura delle
ritorsioni possibili a loro o addirittura
alle loro famiglie.
Un imprenditore è venuto in Comune
minacciando manifesti e articoli se
non avessi accolto la sua richiesta.
Tutto questo ha un nome preciso,
un modo di fare tutto italiano che si
chiama mafia. Perché la mafia non
sono solo le cosche e le ‘ndrine, ma
è rappresentata anche dalle persone
che non vanno a teatro perché sarebbe uno sgarbo verso qualcuno, la
mafia sono gli articoli ammiccanti e
mezzi falsi per offendere le persone,
la mafia sono le richieste di voto in
cambio di qualcos’altro, sono anche
le raccomandazioni che spesso le
persone mi chiedono per andare a
lavorare in quel posto o in quell’altro.
La mafia è rappresentata da quella
persona che chiede ad un’altra “ma
tu adesso stai con loro?” come spesso
è accaduto. La mafia è soprattutto la
paura dei cittadini che non riescono ad
esprimersi come vogliono, che non
possono essere liberi di andare dove
meglio credono. La mafia è come
una goccia che scava dentro, è un
cancro della libertà, è il male della
società. Quando si pensa che il futuro
dipenda da un potere altro che non
sia la politica fatta per la res publica,
allora si pensa in maniera mafiosa.
Matelica oggi vive tutto questo. Sono
stato tempo fa a Polistena a lavorare
in un uliveto sequestrato alla ‘Ndrangheta e i ragazzi che gestivano quella
cooperativa, la Valle del Marro, mi
dicevano che la prima cosa per combattere la
mafia è non avere paura. Avevano avuto un
attentato all’azienda, ad uno di loro era stata
recapitata la foto della figlia di due anni con
un bossolo nella busta eppure erano li e non
se ne andavano e io non scorderò. Potranno
continuare a minacciare me e le persone a me
vicine, potranno scrivere articoli ammiccanti,
post offensivi, falsità, tutto ciò che vogliono,
ma queste sono cose non spaventerebbero
nemmeno un bambino. Chiunque pensi che
ci stancheremo di amministrare questa città,
si metta tranquillo: abbiamo ogni giorno maggiore entusiasmo, abbiamo moltissime idee e
soprattutto abbiamo l’appoggio di tantissima
gente che come noi non ha paura.
Come consigliere di opposizione e come
amministratore per ben 35 anni di Matelica,
non posso far a meno di intervenire visti i
fatti accaduti di recente, per esprimere la mia
grande preoccupazione per le sorti della nostra
città. Ho dovuto prendere atto della decisione
del sindaco, nonché assessore alle Finanze, di
rinegoziare mutui in scadenza fra soli 4 anni
provocando un ulteriore indebitamento del
nostro Comune pari
a circa 434.000 euro,
solo per rimpinguare
il capitolo per la spesa
corrente. Rinegoziano
mutui senza avere a
monte un piano o programma ben definito
che indichi nel dettaglio come impiegare
le risorse che si libereranno. Ho dovuto
prendere atto della
votazione unanime
della maggioranza, per
respingere la proposta
di Progetto Matelica
che prevedeva di impegnare queste risorse
per realizzare o manutentare opere pubbliche o per estinguere
altri mutui. Ho dovuto constatare, altresì,
l’atteggiamento poco
trasparente dell’attuale amministrazione
verso la stampa, degna
solo di un regime. Mi
riferisco alla mail/
denuncia della giornalista Monia Orazi,
indirizzata alla Giunta
e a tutti i consiglieri,
anche di opposizione,
che il sindaco ha ritenuto di non doverci
recapitare come richiesto dalla stessa. La
mail farebbe emergere
un comportamento
del sindaco Delpriori
discriminante nei confronti di alcuni giornalisti locali, che non
ricevono i comunicati
ufficiali dall’amministrazione; un sindaco
che affida le proprie
dichiarazioni ad articolisti, probabilmente
neanche iscritti all’ordine, che riportano dichiarazioni mai avvenute
nel corso di assemblee pubbliche denota un
comportamento scorretto da tutti i punti di
vista. Durante la mia amministrazione ho
ricevuto molti attacchi, anche forti, da quegli
stessi giornalisti oggi discriminati, ma non
mi sono mai sognato di convocare conferenze
stampa per screditare la loro professionalità,
evento invece accaduto durante questo anno
di smministrazione Delpriori. Ho letto la
denuncia del sindaco di Matelica, comparsa
in prima battuta su un social network e poi
sulla carta stampata, riguardante le minacce e intimidazioni ricevute dallo stesso, da
parte di cittadini e comunque da parte di un
potere oscuro che, con atteggiamenti mafiosi,
avrebbero istillato paura nella città. Nello
"sfogo", Delpriori racconta di una signora,
Botta
e risposta
in un clima
troppo
surriscaldato
Alessandro Delpriori,
sindaco di Matelica
di un imprenditore, di persone sempre pronte
a registrare, articoli di giornale ammiccanti
e mezzi falsi per offendere e intimidire i
cittadini. Chiedo al sindaco Delpriori come
mai, di fronte ad accadimenti così gravi, che
perduravano da diverso tempo come si evince
dagli articoli, non abbia ritenuto di venire ad
esporre queste problematiche direttamente ai
Carabinieri e anche in Consiglio comunale.
Faccio notare che l’attuale amministrazione
ha impegnato diversi consigli comunali per
sviscerare questioni sicuramente più banali
che non avrebbero di certo messo a rischio
la sicurezza della città, ma non ha ritenuto di
rendere partecipi i consiglieri e i cittadini delle
minacce ricevute. Volevo chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario
e aperto per affrontare anche con i cittadini
la questione “mafia e potere oscuro”. Pensavo
che il sindaco di Matelica avesse elementi
certi tali da giustificare l’allarme provocato
ed un clamore mediatico così negativo per la
città a livello regionale. Apprendo invece dalla
stampa che dall’indagine del Procuratore Giovanni Giorgio non è emerso “assolutamente
nulla di penalmente rilevante”: il Procuratore
invece invita il sindaco Delpriori, addirittura
attraverso la stampa a diffusione regionale, ad
usare cautela nello scrivere e a pronunciare
determinate affermazioni. Ringrazio pubblicamente il Procuratore per le tempestive indagini
che hanno posto fine agli allarmismi generati.
Rimane il fatto che il sindaco Delpriori con
tale “bravata” ha screditato il nome della
nostra città, nella quale non sono mai esistiti
problemi legati alla mafia o ad atteggiamenti
mafiosi. A Matelica il dibattito è sempre stato
molto acceso e partecipato, testimonianza che
la democrazia è sempre stata garantita. Mi
chiedo, in un momento delicato come quello
che stiamo vivendo, che vede molti cittadini di
Matelica impegnati con sforzi immani a pubblicizzare i loro prodotti e la loro economia,
come i produttori del verdicchio, della gastronomia, della manifattura, dell’industria, in un
momento in cui anche lo sport vede i nostri
concittadini raggiungere traguardi importanti,
così da rendere noto in maniera “sana” il nome
della nostra città fuori dai confini regionali,
grazie quindi ad un lavoro quotidiano di
tutti, utile ad incentivare un flusso turisticoricettivo e culturale a vantaggio del nostro
territorio e degli operatori del settore, come
sia possibile che un sindaco, consapevole
dell’inconsistenza della sua denuncia, decida
invece di rendere nota Matelica come la città
della mafia e del potere oscuro, creando danni
d’immagine enormi. Sono passato sopra a
tutti gli attacchi personali che mi sono stati
rivolti da questa Giunta, ma non permetteró
mai di infangare il nome di Matelica e dei
suoi cittadini, vanificando i frutti del loro lavoro. Stiamo assistendo, da un anno a questa
parte, ad esempi di mal governo grazie ad
un sindaco ed una Giunta incapaci di gestire
anche i problemi del quotidiano. Amministrare una città non è un gioco, è invece una
cosa molto difficile, di grande responsabilità,
soprattutto in questo preciso momento storico
di crisi economica con aziende che chiudono
e famiglie sempre più in difficoltà. Se non si
è capaci di affrontare e risolvere i problemi
dei cittadini, che ogni giorno invocano aiuto,
forse si dovrebbe avere il coraggio di andare
a casa e di ammettere le proprie incapacità,
prima di mettere definitivamente in ginocchio
un intero paese.
Paolo Sparvoli,
consigliere comunale Nuovo Progetto Matelica
24/06/15 11.29
16
>MATELICA<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Ma c'è la ‘mafia’ in città?
E’
stata una settimana, politicamente parlando, caratterizzata dalla polemica
innescata dal sindaco di Matelica Delpriori che, in un comunicato, subito
reso pubblico in Internet, ha parlato di troppi atteggiamenti da boss, di
una mentalità che mira a giocare su paura e intimidazioni, più o meno
velate, più o meno esplicite. Gli ha risposto l’ex sindaco Sparvoli, con un comunicato
in cui denuncia la conseguenza di un clamore negativo a livello regionale sulla città.
Una riflessione, quella di Delpriori, che è stata letta anche dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, che ha voluto che il sindaco fosse ascoltato dai Carabinieri.
In seguito al suo colloquio con il maresciallo Cataluffi non è tuttavia emerso nulla
di penalmente rilevante, anche perché denunce non sono state depositate.
La vicenda per ora sembra chiusa. Ecco qui i due comunicati, ognuno può fare le
proprie valutazioni.
Delpriori: “A Matelica
ci sono atteggiamenti mafiosi”
Sparvoli: “Caro Delpriori,
se non sei in grado, dimettiti”
Qualche giorno fa è apparsa una nota sulla
pagina Facebook del gruppo di maggioranza
"Per Matelica", parole scritte come fossero un
pensiero, una riflessione sulla pessima stagione politica che sta vivendo Matelica in questo
periodo, in cui la critica all’amministrazione
passa soprattutto per la denigrazione personale
dei rappresentanti della stessa. Parole che
pesano ma che forse non sono state recepite.
Poco male, le riflessioni, anche se pubbliche
come in questo caso, servono a fissare dei
concetti, a stigmatizzare una linea. Chiaro
che non tutti riescono a cogliere l’essenza di
quei contenuti.
Questa è un’ulteriore riflessione che mi sento
di scrivere non solo come primo cittadino e
quindi come rappresentante di un’istituzione
della Repubblica Italiana, ma anche e soprattutto come uomo, come italiano e come
matelicese.
Molte volte, in questo anno e più di amministrazione, mi sono trovato a riflettere sulla
questione morale della politica, sull’opportunità o meno di attacchi personali, sull’uso indiscriminato dei nuovi mezzi di comunicazione,
come i social network, e sull’effetto che questi
hanno sui cittadini. Io trovo assolutamente
sbagliato e dannoso che la tribuna politica di
una città sia un gruppo di Facebook, dove cinque, al massimo dieci persone se ne dicono di
tutti i colori cercando di convincere chissachi
che le proprie idee siano non solo giuste, ma
giuste in senso assoluto. Trovo dannoso per
una comunità il confronto sterile tra le parti,
l’accusa personale, la tuttologia imperante di
un certo modo di comunicare.
Ma ormai questa realtà è tale e non credo si
possa fare niente per cambiarla, in fondo le
persone sono libere di esprimersi nei modi e
nei luoghi che ritengono più adatti e certo,
Facebook ed i suoi strumenti danno visibilità
anche a persone che non rappresentano altro
che loro stesse e che non hanno alcun peso
nella vita, se non la consapevolezza di essere
oggettivati come uomini e donne solo di fronte
ad una tastiera o uno schermo. Così sia, felici
loro. L’altro pensiero ricorrente è assai più
profondo tanto che ogni volta che mi fermo
a riflettere su questo, a volte anche in compagnia, ho la paura di sbagliare, di leggere la
realtà da una prospettiva non lineare e quindi
poco verosimile. Stamattina, per l’ennesima
volta, ho costatato che invece il mio punto di
vista è probabilmente quello giusto. È possibile che a Matelica, tra i miei concittadini,
nei luoghi che mi hanno visto crescere fino
ad acquisire responsabilità così grandi, ci
siano atteggiamenti mafiosi? È possibile che
a Matelica ci sia la mafia?
Non parlo di omicidi e agguati tipo Cosa
Nostra, non sono i latifondi bloccati della
‘Ndrangheta o i malaffari finanziari della
Camorra, ma è l’atteggiamento di paura che
è stato istillato nelle persone per un potere
latente e forte, senz’altro oscuro.
Alcuni esempi: tempo fa in piazza una signora
mi ha detto in faccia di stare attento perché se
le avessi “pestato i piedi” sarebbe diventata
cattiva. La stessa signora proprio qualche
ora fa ha suggerito ad una figura della mia
amministrazione di farsi un’assicurazione
perché potrebbe risultare utile di qui a poco.
Ancora, alle riunioni a cui siamo invitati come
amministratori c’è sempre chi, a dispetto delle
leggi sulla privacy oltre che dell’educazione,
tira fuori uno smartfone per registrare di
nascosto le parole pronunciate da me o da un
assessore presente. Credo che le registrazioni
vengano poi diffuse in un determinato circolo
16 matelica.indd 2
di persone. Gli esempi sono davvero tanti:
la vicenda della critica aprioristica sulla mia
professionalità come storico dell’arte apparsa
su Facebook riguardo il dipinto di Rubens
che verrà esposto in Sant’Agostino, quale
scopo doveva avere? Spaventarmi? Istillare
dubbi? Non so, ma di certo andava verso una
direzione ben precisa.
Tantissime persone in questo anno hanno
chiesto di incontrami per discutere e
parlare di problemi della città o anche
di fatti personali, di queste un buon
numero lo hanno fatto raccomandandosi che fosse un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti. Qualcuno per
pudore, senz’altro, altri per loro stessa
ammissione per paura di essere visti
da qualcuno che non poteva vedere.
Ci sono anche dei ragazzi di poco più
di vent’anni che mi hanno detto che
darebbero una mano all’organizzazione delle tante attività del Comune, ma
non possono perché hanno paura delle
ritorsioni possibili a loro o addirittura
alle loro famiglie.
Un imprenditore è venuto in Comune
minacciando manifesti e articoli se
non avessi accolto la sua richiesta.
Tutto questo ha un nome preciso,
un modo di fare tutto italiano che si
chiama mafia. Perché la mafia non
sono solo le cosche e le ‘ndrine, ma
è rappresentata anche dalle persone
che non vanno a teatro perché sarebbe uno sgarbo verso qualcuno, la
mafia sono gli articoli ammiccanti e
mezzi falsi per offendere le persone,
la mafia sono le richieste di voto in
cambio di qualcos’altro, sono anche
le raccomandazioni che spesso le
persone mi chiedono per andare a
lavorare in quel posto o in quell’altro.
La mafia è rappresentata da quella
persona che chiede ad un’altra “ma
tu adesso stai con loro?” come spesso
è accaduto. La mafia è soprattutto la
paura dei cittadini che non riescono ad
esprimersi come vogliono, che non
possono essere liberi di andare dove
meglio credono. La mafia è come
una goccia che scava dentro, è un
cancro della libertà, è il male della
società. Quando si pensa che il futuro
dipenda da un potere altro che non
sia la politica fatta per la res publica,
allora si pensa in maniera mafiosa.
Matelica oggi vive tutto questo. Sono
stato tempo fa a Polistena a lavorare
in un uliveto sequestrato alla ‘Ndrangheta e i ragazzi che gestivano quella
cooperativa, la Valle del Marro, mi
dicevano che la prima cosa per combattere la
mafia è non avere paura. Avevano avuto un
attentato all’azienda, ad uno di loro era stata
recapitata la foto della figlia di due anni con
un bossolo nella busta eppure erano li e non
se ne andavano e io non scorderò. Potranno
continuare a minacciare me e le persone a me
vicine, potranno scrivere articoli ammiccanti,
post offensivi, falsità, tutto ciò che vogliono,
ma queste sono cose non spaventerebbero
nemmeno un bambino. Chiunque pensi che
ci stancheremo di amministrare questa città,
si metta tranquillo: abbiamo ogni giorno maggiore entusiasmo, abbiamo moltissime idee e
soprattutto abbiamo l’appoggio di tantissima
gente che come noi non ha paura.
Come consigliere di opposizione e come
amministratore per ben 35 anni di Matelica,
non posso far a meno di intervenire visti i
fatti accaduti di recente, per esprimere la mia
grande preoccupazione per le sorti della nostra
città. Ho dovuto prendere atto della decisione
del sindaco, nonché assessore alle Finanze, di
rinegoziare mutui in scadenza fra soli 4 anni
provocando un ulteriore indebitamento del
nostro Comune pari
a circa 434.000 euro,
solo per rimpinguare
il capitolo per la spesa
corrente. Rinegoziano
mutui senza avere a
monte un piano o programma ben definito
che indichi nel dettaglio come impiegare
le risorse che si libereranno. Ho dovuto
prendere atto della
votazione unanime
della maggioranza, per
respingere la proposta
di Progetto Matelica
che prevedeva di impegnare queste risorse
per realizzare o manutentare opere pubbliche o per estinguere
altri mutui. Ho dovuto constatare, altresì,
l’atteggiamento poco
trasparente dell’attuale amministrazione
verso la stampa, degna
solo di un regime. Mi
riferisco alla mail/
denuncia della giornalista Monia Orazi,
indirizzata alla Giunta
e a tutti i consiglieri,
anche di opposizione,
che il sindaco ha ritenuto di non doverci
recapitare come richiesto dalla stessa. La
mail farebbe emergere
un comportamento
del sindaco Delpriori
discriminante nei confronti di alcuni giornalisti locali, che non
ricevono i comunicati
ufficiali dall’amministrazione; un sindaco
che affida le proprie
dichiarazioni ad articolisti, probabilmente
neanche iscritti all’ordine, che riportano dichiarazioni mai avvenute
nel corso di assemblee pubbliche denota un
comportamento scorretto da tutti i punti di
vista. Durante la mia amministrazione ho
ricevuto molti attacchi, anche forti, da quegli
stessi giornalisti oggi discriminati, ma non
mi sono mai sognato di convocare conferenze
stampa per screditare la loro professionalità,
evento invece accaduto durante questo anno
di smministrazione Delpriori. Ho letto la
denuncia del sindaco di Matelica, comparsa
in prima battuta su un social network e poi
sulla carta stampata, riguardante le minacce e intimidazioni ricevute dallo stesso, da
parte di cittadini e comunque da parte di un
potere oscuro che, con atteggiamenti mafiosi,
avrebbero istillato paura nella città. Nello
"sfogo", Delpriori racconta di una signora,
Botta
e risposta
in un clima
troppo
surriscaldato
Alessandro Delpriori,
sindaco di Matelica
di un imprenditore, di persone sempre pronte
a registrare, articoli di giornale ammiccanti
e mezzi falsi per offendere e intimidire i
cittadini. Chiedo al sindaco Delpriori come
mai, di fronte ad accadimenti così gravi, che
perduravano da diverso tempo come si evince
dagli articoli, non abbia ritenuto di venire ad
esporre queste problematiche direttamente ai
Carabinieri e anche in Consiglio comunale.
Faccio notare che l’attuale amministrazione
ha impegnato diversi consigli comunali per
sviscerare questioni sicuramente più banali
che non avrebbero di certo messo a rischio
la sicurezza della città, ma non ha ritenuto di
rendere partecipi i consiglieri e i cittadini delle
minacce ricevute. Volevo chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario
e aperto per affrontare anche con i cittadini
la questione “mafia e potere oscuro”. Pensavo
che il sindaco di Matelica avesse elementi
certi tali da giustificare l’allarme provocato
ed un clamore mediatico così negativo per la
città a livello regionale. Apprendo invece dalla
stampa che dall’indagine del Procuratore Giovanni Giorgio non è emerso “assolutamente
nulla di penalmente rilevante”: il Procuratore
invece invita il sindaco Delpriori, addirittura
attraverso la stampa a diffusione regionale, ad
usare cautela nello scrivere e a pronunciare
determinate affermazioni. Ringrazio pubblicamente il Procuratore per le tempestive indagini
che hanno posto fine agli allarmismi generati.
Rimane il fatto che il sindaco Delpriori con
tale “bravata” ha screditato il nome della
nostra città, nella quale non sono mai esistiti
problemi legati alla mafia o ad atteggiamenti
mafiosi. A Matelica il dibattito è sempre stato
molto acceso e partecipato, testimonianza che
la democrazia è sempre stata garantita. Mi
chiedo, in un momento delicato come quello
che stiamo vivendo, che vede molti cittadini di
Matelica impegnati con sforzi immani a pubblicizzare i loro prodotti e la loro economia,
come i produttori del verdicchio, della gastronomia, della manifattura, dell’industria, in un
momento in cui anche lo sport vede i nostri
concittadini raggiungere traguardi importanti,
così da rendere noto in maniera “sana” il nome
della nostra città fuori dai confini regionali,
grazie quindi ad un lavoro quotidiano di
tutti, utile ad incentivare un flusso turisticoricettivo e culturale a vantaggio del nostro
territorio e degli operatori del settore, come
sia possibile che un sindaco, consapevole
dell’inconsistenza della sua denuncia, decida
invece di rendere nota Matelica come la città
della mafia e del potere oscuro, creando danni
d’immagine enormi. Sono passato sopra a
tutti gli attacchi personali che mi sono stati
rivolti da questa Giunta, ma non permetteró
mai di infangare il nome di Matelica e dei
suoi cittadini, vanificando i frutti del loro lavoro. Stiamo assistendo, da un anno a questa
parte, ad esempi di mal governo grazie ad
un sindaco ed una Giunta incapaci di gestire
anche i problemi del quotidiano. Amministrare una città non è un gioco, è invece una
cosa molto difficile, di grande responsabilità,
soprattutto in questo preciso momento storico
di crisi economica con aziende che chiudono
e famiglie sempre più in difficoltà. Se non si
è capaci di affrontare e risolvere i problemi
dei cittadini, che ogni giorno invocano aiuto,
forse si dovrebbe avere il coraggio di andare
a casa e di ammettere le proprie incapacità,
prima di mettere definitivamente in ginocchio
un intero paese.
Paolo Sparvoli,
consigliere comunale Nuovo Progetto Matelica
24/06/15 11.29
17
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Nuova presidente,
il Lions riparte
Gli alunni dell'Ipsia
ed il cuore poetico
I
hanno collaborato con impegno per la realizzazione dei stessi sottolineandone l’importanza
visto lo scopo benefico.
In seguito il presidente entrante Cinzia Stella,
con evidente emozione, congratulandosi con
Pacini per l’attività svolta, si è augurata di proseguire nel buon lavoro realizzato con l'aiuto
di tutti soci in ottemperanza dello spirito Lions
che, in amicizia e collaborazione, ha l’obiettivo di realizzare il motto del Club: "We Serve"
(letteralmente “noi serviamo”).
Un impegno quello degli appartenenti al Lions Club che non conosce di certo lunghi periodi di pausa,
infatti, già il giorno successivo (sabato 20 giugno), alle ore 11, presso
il Cortile della parrocchia di Santa
Teresa, il Lions Club Matelica ha
consegnato al Centro Caritativo di
Alla presenza di don Vincenzo Bracci, nuovo Priore dei MoSanta Teresa un furgone che sarà
naci Benedettini Silvestrini, che ha salutato e benedetto tutti
destinato ad essere usato per la
i presenti e il furgone, il presidente del Lions Club Matelica
consegna settimanale dei pacchi
Massimo Pacini ha consegnato le chiavi del furgone donato al
alimentari destinati alle famiglie
locale gruppo di volontari, circondati da un centinaio di benein difficoltà e per la raccolta e la
ficiari convenuti per questo straordinario evento di solidarietà.
distribuzione di frutta e verdura.
I volontari hanno ringraziato, con le varie motivazioni, chi ha
Il “Service” è stato realizzato con
permesso la realizzazione di questa iniziativa di solidarietà
i fondi raccolti dal Club per un
rivolta ai più bisognosi. Ringraziamenti vanno a don VincenCorso di Cucina curato dal socio
zo, don Roberto, don Armando e alla parrocchia che ci ospita
enogastronomo dottor Claudio
e ci sopporta con pazienza. Lions Club Matelica (presidente
Modesti. Il corso, articolato in 6 lePacini e dottor Modesti) per aver risposto con tempestività
zioni, ha riscosso grande successo
e generosità al nostro progetto; Caritas Diocesana che ci ha
e vi hanno partecipato 33 iscritti.
accolti e ci ha permesso di collaborare e di ottimizzare le
La cerimonia di consegna del
attività con le altre parrocchie (Santa Maria e Regina Pacis);
mezzo donato è stata ufficiata dal
Banco delle Opere di Carità Marche (Enzo Gregori) per gli
parroco don Vincenzo Bracci, che
alimenti dei pacchi; Centro distribuzione di Rubianello (Enzo
poi lo ha anche benedetto.
Gregori) per frutta e verdura UTG Marche; Halley Informatica
per l’uso gratuito del furgone per il trasporto della
frutta; Oscar Ferracuti,
presidente dell’Eni Apve
Matelica per la copertura
di diverse spese; Cantina
sociale PRO.VI.MA di
In basso:
Matelica per fornitura
don
gratuita di vino; SalumiVincenzo
ficio SA:MO (Alberto) di
Bracci
riceve
Matelica per la fornitura
le chiavi
gratuita di salumi; Pastidel furgone
ficio Pavoni di Tolentino
per la fornitura gratuita
di pasta fresca; Pastificio
Mancini (Contrada San
Rustico prov di Fermo)
per la fornitura gratuita e
continua di pasta (prodotto speciale di alta qualità);
Mosconi per fornitura di
pasta tramite parrocchia
Regina Pacis e Cesarina
L.; Pane del giorno prima fornito da due forni
matelicesi (Rinaldi / Borri) e (Conforti); Gruppo
dei volontari che rende
possibile questa piccola
iniziativa di solidarietà
(Tito, Marina, Emanuele,
Luciano, Francesco, Massimo, Paolo; Gruppo per
la raccolta alimentare nei
supermercati (16 volontari) raccolto 12 quintali.
l 19 giugno scorso, presso il Relais Villa
Fornari, il Lions Club Matelica ha celebrato
il passaggio delle Consegne da Massimo
Pacini, presidente uscente, a Cinzia Stella,
presidente entrante.
Il presidente Pacini, poco prima del passaggio
ufficiale, in un intervento personale ha ricordato i “Service” realizzati durante il suo anno di
presidenza, tramite un bel video che ripercorreva
i momenti salienti dei tanti eventi che il Club
organizza, ed ha poi ringraziato tutti i soci che
La Caritas: un furgone
che ha... tanti padri
Residui, un buco... senza nomi
Il riaccertamento straordinario dei residui, deliberato
nell’ultimo consiglio comunale, deve indurci ad una
coscienziosa riflessione. Si tratta di somme che la
comunità, fino al giorno prima, credeva di avere e
che, dopo il Consiglio, non ha più: sono 801.000
euro. Nel merito della questione, è necessario avere risposta
a molte domande, anche al fine di fugare dubbi su responsabilità
che possono andare ben oltre la sfera politica.
E’ possibile conoscere i dettagli delle voci più rilevanti? Dettagli quali:
titolo del capitolo (ad esempio: recupero dell’Ici), origine dell’accertamento, azioni messe in atto dalla pubblica amministrazione
per il recupero dello stesso. Nel caso in cui si dovesse pervenire
17 matelica.indd 2
Gli studenti a Recanati dopo la premiazione. A destra la prof.ssa Linda Alfano
Sabato 6 giugno gli alunni del III Odontotecnico ed Ottico dell’Ipsia “Don E. Pocognoni” di Matelica, hanno ritirato, nell`Aula Magna “G. Leopardi” di Recanati, il
1°, 2° e 3° premio per il concorso biennale di poesia “Corrado Alessandrini”, indetto
dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Recanati. I ragazzi, premiati dal sindaco
Fiordomo, avevano presentato tre componimenti incentrati sul tema “Uniamo le mani
per un futuro migliore”. Le poesie dal titolo: “Un futuro migliore arriva se”, “Noi…il
futuro” , “Mi guardo dentro e penso che” sono state il risultato di un lavoro svolto in
classe con la Prof.ssa Linda Alfano, che ha messo in gioco le energie di tutti gli alunni.
Qualche scettico potrebbe sollevare il sopracciglio, chiedendosi come sia possibile che
studenti dell’Ipsia si dedichino alla produzione poetica. Ebbene è possibile! Del resto,
questi stessi alunni del III, insieme ad altri otto studenti della classe IV Odontotecnico, si erano lasciati coinvolgere in una disputa storiografica “Sulle tracce di Carlo
Magno nella provincia di Macerata”. Il 23 aprile scorso, infatti, avevano incontrato
il professor Carnevale e l’ingegnere Morresi, sostenitori di una teoria che potrebbe
scardinare convinzioni storiche consolidate. Perché meravigliarsi che studenti di un
Istituto Professionale possano restare affascinati da attività che permettono di mettere
in luce la loro voglia di diventare cittadini consapevoli? Se noi adulti offriamo loro
delle opportunità e crediamo nella capacità e nella loro voglia di costruire un mondo
migliore non resteremo delusi. Ma siamo noi adulti i primi a doverci credere!
l.a. e c.c.
Il T-Rex ora ruggisce!
Durante lo scorso 13 giugno, nonostante la
giornata di quando in quando minacciasse
pioggia, si è svolta in allegria e con tantissima partecipazione l’inaugurazione del
nuovo punto ristoro “T-Rex”, presso Parco
dei Dinosauri, a Matelica. Tanti bambini,
e non solo, hanno scoperto “La Valle del
Drago” e hanno potuto giocare liberamente
tra le altalene, gli scivoli ed i dinosauri a
grandezza naturale del parco, godendosi anche una bella merenda offerta da Francesca
Poduti e Maria Amore Bonapasta, socie in
questa nuova avventura. Al taglio del nastro il vice sindaco Anna Grazia Ruggeri,
dopo aver fatto loro i complimenti per
l’iniziativa e per la bravura ai fornelli di
Maria, ha augurato tanta fortuna a questa
nuova attività. «È stata una giornata fantastica – ha detto poi Francesca, quando
il pomeriggio si avviava alla conclusione
– Ore piene di impegno ma anche di divertimento e amicizia,
ringrazio veramente tutti quelli che sono venuti a trovarci!»
al successivo recupero di somme importanti, riferite a residui attivi eliminati,
quale sarà la loro destinazione?
Le risposte conterranno molti “omissis”
per motivi di privacy? Altre risposte sono legate a dispositivi di legge
e quindi obbligate, non soggette a scelte? Pazienza, l’importante è
avere a disposizione quanti più elementi di valutazione, in modo da
comprendere se chi deve governare la materia, parte amministrativa
e parte politica, ha operato e sta operando con diligenza e visione
rivolta al pubblico interesse. Come pubblicare questi dati? Semplice:
c’è a disposizione l’area “amministrazione trasparente”, presente nel
sito internet del nostro Comune.
La questione, oltre al suo specifico merito, chiama pure ad una più
ampia considerazione. Viviamo in tempi in cui la sfiducia nelle istituzioni, è elevatissima. E’ il “sistema” Italia che appare al tracollo. Per
questo motivo siamo sempre alla ricerca di colpevoli e, con facilità, i
s.n.
colpevoli li troviamo: i politici, gli immigrati, l’euro, l’Europa… Colpe
in capo ad entità astratte; non responsabilità di persone in carne
ed ossa. Già, perché ” la nostra cultura è pervasa dall’ossessione
della colpa; non dalla laica, costruttiva e positiva attenzione alla
responsabilità. Il fatto è che questo atteggiamento, alla fine, ci permette di non esporci più di tanto e di non applicarci nel cercare di
capire, segnalare e, magari, modificare gli atti ed i comportamenti
che ci sono più vicini, sui quali abbiamo una qualche possibilità di
influenza. Siamo sempre incavolati, ma restiamo comodi. Dobbiamo
abbandonare il fardello della Colpa, quasi sempre degli altri, e nutrirci
del senso di responsabilità, degli altri e nostra; abbiamo “necessità di
dibattiti sinceri ed onesti”; dobbiamo tendere a correggere gli errori,
superare il vizio delle consuetudini e del quieto vivere, migliorare
tutti: componenti del Consiglio e della Giunta comunale, addetti
amministrativi, quadri, revisori dei conti, noi cittadini.
M.Carbonari
24/06/15 10.54
18
>SASSOFERRATO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Gli studi Piceni alla ribalta
Congresso internazionale sull'umanesimo dal 1° al 4 luglio
di FRANCESCO JACOBINI
D
al 1° al 4 luglio torna
a Sassoferrato l’appuntamento del Congresso
Internazionale di Studi
Umanistici, l’iniziativa dell’Istituto
Internazionale degli Studi Piceni
Bartolo da Sassoferrato, giunta
quest’anno alla XXXVI° edizione.
Organizzato in collaborazione con
il Comune, l’evento si svolge con il
patrocinio di soggetti istituzionali,
culturali e socio-economici di alto
profilo, come la Regione Marche,
l’Università degli Studi di Urbino
“Carlo Bo”, l’American Academy
in Rome, l’Accademia di Danimarca, la Fondazione Carifac, il Rotary
Club Altavallesina-Grottefrasassi.
“Contributi dell’umanesimo italiano alla cultura europea”, questo
il tema 2015, attorno al quale si
svilupperanno le comunicazioni di
grandi studiosi di livello
internazionale, provenienti da università italiane,
europee e americane.
Dopo l’apertura del 1°luglio, che si terrà alle 16
nella Sala del Consiglio
Comunale con due importanti prolusioni sull’età
classica, alla presenza
del Rettore dell’Università di Urbino, Vilberto
Stocchi, del sindaco di
Sassoferrato, del Vescovo di Fabriano-Matelica e di altre
autorità, i lavori proseguiranno per
i tre giorni successivi nella Sala
Convegni di Palazzo Oliva. Saranno trattati argomenti di letteratura
antica e moderna, di poesia e arti
figurative, di filologia e critica, il
tutto in una integrazione viva con
la dimensione storica, anche locale.
Non mancheranno gli interventi
Cure intermedie, apertura
che rafforza il presidio
sull’umanista sassoferratese Niccolò Perotti e un’intera sessione,
quella del pomeriggio di venerdì 3
luglio, sarà dedicata a Bartolo e ad
alcune questioni giuridiche del suo
tempo. E Bartolo da Sassoferrato,
da quest’anno, è associato pure nel
nome all’Istituto internazionale di
Studi Piceni, che nel 60° anniversario di fondazione guarda avanti
e immagina ulteriori piste
di ricerca e impegno: “Sì,
in futuro avremo “più Bartolo” in agenda, e approfondiremo maggiormente i
grandi filoni della sua opera
nella storia del diritto”,
dice a "L’Azione" Galliano
Crinella, Presidente dell’Istituto. “Cercheremo poi
di ottimizzare e rendere
più agile il nostro lavoro,
ad esempio pubblicando
on line la rivista “Studi
Umanistici Piceni”, con gli atti dei
convegni, la cui edizione 2014 esce
in queste ore ed è consultabile al
sito www.studiumanisticipiceni.
com. Più in generale poi, ci sta a
cuore che l’Istituto prosegua con la
forza di una tradizione consolidata e
insieme con la capacità di cogliere
elementi inediti e di proporre formule nuove, dirette a un pubblico da
interessare e coinvolgere in modo
ancora più ampio”. La ricorrenza
dell’Istituto sarà celebrata la sera
di venerdì 3 luglio, a chiusura del
Convegno, nella piazzetta di via
degli Alessandri, con un omaggio
a uno dei suoi fondatori, promosso
insieme al Festival “Lo spirito e
la terra”: la presentazione della
ristampa del saggio di Tullio Colsalvatico, “Lo spirito della terra
marchigiana”, con un intervento
del critico letterario Fabio Ciceroni, interpretazioni dell’attore Luca
Violini e con il saluto di Franco
Maiolati, presidente del Circolo
Culturale intitolato all’intellettuale
tolentinate. «Sessant’anni di storia
- osserva il sindaco Ugo Pesciarelli - costituiscono il segno tangibile
dell’impegno profuso dall’Istituto
Internazionale di Studi Piceni Bartolo da Sassoferrato nel promuovere
iniziative di alto valore culturale,
non soltanto in campo umanistico.
Iniziative che hanno contribuito a
dare lustro all’immagine della città
ben oltre i confini regionali».
Palio in piazza nel segno del giallo:
la quarta edizione spetta a S. Maria
E’ stato raggiunto un risultato più che positivo a Sassoferrato dove ora Si tinge di giallo la serata finale della quarta edizione che servisse ad instillare, soprattutto nei più piccoli, un
sono attivi tutti i percorsi di riconversione del piano concordato a livello del Palio in Piazza, manifestazione ludico-sportiva or- sano clima di competizione ma soprattutto di integraregionale e con le istituzioni locali, nel pieno rispetto del percorso di ri- ganizzata dall’Associazione per Sassoferrato nei giorni zione e partecipazione; un clima che i quattro capitani
organizzazione della Sanità dell'Area Vasta 2. Questa la prima valutazione 11-12-13 giugno; giallo come il colore del rione Santa Romina Agostinelli, Alessandro Pieragostini, Nico
che ci arriva dal direttore del governo clinico dell’Area Vasta 2, Piero Maria che torna a guadagnare la prima posizione dopo Ruzziconi, Lorenza Vincenti, hanno saputo suscitare
Venanzoni, che abbiamo incontrato.
che la serie di vittorie era stata interrotta lo scorso anno anche ben prima dell’inizio dei giochi organizzando,
Con l'apertura delle cosiddette cure intermedie si è completato il dal rione Borgo, che comunque ha conquistato un meri- specialmente con i più piccoli, divertenti pomeriggi di
percorso di riorganizzazione del presidio di Sassoferrato. Che cosa tato secondo posto, seguito dai rioni Castello e Piano. Le prove che hanno ottenuto lo scopo di creare squadre
significa in concreto?
squadre si sono affrontate in giochi di destrezza ed abilità affiatatissime interessate a vincere, ma soprattutto a
Che sono operative strutture residenziali e semiresidenziali come la Resisportiva che per tre serate hanno visto impegnati 232 divertirsi il più possibile.
denza sanitaria assistita o più semplicemente Rsa. Costituita da 20 posti
Pamela Damiani
concorrenti portando adulti e bambini a giocare fianco
letto e presidio, offre a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con
a fianco. Le tre serate hanno visto
esiti stabilizzati di patologie, fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non as- grande entusiasmo e partecipasistibili a domicilio, un medio livello di assistenza medica, infermieristica
zione da parte del pubblico e non
e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di tutela assistenziale ed
è bastata la pioggia, che durante
alberghiera generica sulla base dei modelli assistenziali adottati dalla Rela prima serata ha minacciato
gione Marche. Nella Rsa è presente un medico, personale infermieristico
l’inizio del Palio, ad impedirne
che assicura un'assistenza continua nelle 24 ore, personale di riabilitaziola numerosa presenza. L’evento
ne, di assistenza di base, di attività occupazionale e di animazione. Per la
nasce nel 2012 dal desiderio di
Residenza Protetta si tratta invece di una struttura moderna e funzionale,
vedere ripopolate Piazza Bartolo
realizzata all’interno del presidio ospedaliero Sant’Antonio Abate, su una
e via Cavour durante le tiepide
superficie di circa 900 mq, in grado di ospitare trentasei utenti, anche
serate di giugno ma soprattutto
se al momento i posti disponibili sono venticinque. La dotazione degli
dalla volontà di riportare i più
spazi comprende quattordici camere da letto, di cui tre singole e undici
giovani, ormai abituati ai giochi
doppie, tutte dotate di bagni (di cui uno assistito, ndr) e prive di barriere
tecnologici, a confrontarsi con
architettoniche, due sale soggiorno-pranzo, un’altra destinata a palestra
giochi di destrezza fisica, creando
ed un’altra ancora ad attività polivalenti, oltre a diversi balconi e locali
il giusto spirito di competizione
destinati a depositi, servizi vari e al nuovo centro diurno demenze, da
e di squadra insieme ai propri
attivare per i malati di Alzheimer.
compagni e agli avversari. Si dice
Per cure intermedie, cosa intende?
molto soddisfatta della riuscita
Sono le cure necessarie per quei soggetti fragili, di regola anziani, che
dell’evento l’Associazione per
sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono ricovero
Sassoferrato, il cui scopo era
ospedaliero, ma non sono ancora idonei per poter essere trattati in un
quello di creare un evento che
regime ambulatoriale o residenziale classico. Nel reparto delle cure inter- fosse divertente ma nel contempo
medie operano in team medici dipendenti e medici di
Medicina generale. L’assistenza infermieristica e Oss
Ci siamo. Domenica 5
è assicurata 24 su 24 e opera per la continuità assistenluglio, ci sarà l’inauguziale. Sono presenti, oltre all’importantissimo servizio
razione del Parco della
del 118, ambulanza, medico e infermiere 24 ore su 24,
Il Comune di Sassoferrato aderisce anche quest’anno al Festival “Lo
miniera di zolfo delle Marche
anche servizi ambulatoriali specifici, e mi riferisco al
spirito e la terra”, iniziativa promossa dalla Fondazione Carifac in
a Cabernardi. Al taglio del
servizio di riabilitazione territoriale e al servizio di
collaborazione con la Città di Fabriano, i Comuni di Cupramontana,
nastro, a fianco al sindaco
radiologia. Inoltre un poliambulatorio ospita figure
Genga e, appunto, Sassoferrato, Veneto Banca, Parco Naturale della
Ugo
Pesciarelli,
la
Presidente
della
Camera
Laura
Boldrini
e
tante
altre
quali il neurologo, l’oculista, l’otorinolaringoiatra,
l’urologo e il ginecologo. Va segnalato che è iniziato personalità. Una giornata che, per l’entroterra a cavallo tra le province di Gola della Rossa e di Frasassi, Unione Montana Esino Frasassi e con
il percorso per l’apertura di un bar. Inoltre sono fun- Ancona e Pesaro-Urbino, si preannuncia già densa di emozioni. Perché il patrocinio della Regione Marche.
Nella città sentinate l’appuntamento è per mercoledì 1° luglio.
zionanti servizi di base come il punto prelievi, le cure questo parco onora generazioni di minatori che, al prezzo della loro vita, Questo il programma degli eventi: ore: 16.30 - Parco Rocca Albornoz
hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo del comparto chimicodomiciliari, le assistenze sociali, il servizio di igiene minerario italiano; perché recupera infrastrutture che fanno parte del nostro - “Yoga alla Rocca - Seduta di Yoga; ore 17.40 - Monastero Santa
e sanità pubblica per vaccinazioni e certificati legali, prezioso e trascurato patrimonio d’archeologia industriale; perché crea Chiara – “Vespri con Canto gregoriano” - Coro di Sassoferrato; ore
un ambulatorio per le terapie iniettive e un'ostetrica. un polo storico-turistico in un comprensorio alla ricerca di un’economia 18.30 - Parco Archeologico di Sentinum – “Sussurri intorno agli scavi
Abbiamo anche la sede di continuità assistenziale che alternativa; perché corona il lavoro di persone lungimiranti, come don Dario archeologici”: Visita guidata all’Area archeologica; ore 20 - “Aperiè meglio conosciuta con il vecchio termine di guardia Marcucci e Giuseppe Paroli, che hanno rincorso le memorie, gli oggetti cena all’Antico Muro su prenotazione; ore 21 - Visita all’Abbazia di
medica. Peculiare in questo processo di riorganizza- e i documenti di quasi 80 anni di attività estrattiva e porta a compimento Santa Croce; ore 22 - “Lirica per Maria a Santa Croce” con il soprano
zione, la presenza nella struttura degli ambulatori di l’idea del senatore Primo Galdelli di tradurre la storia di intere comunità Rosita Tassi.
tutti i medici di medicina generale che hanno dato in un Parco museo minerario con tanto di decreto nel aprile 2005. La sua Evento collaterale: 3 luglio - piazzetta di via degli Alessandri - In copiena disponibilità a collaborare e ad integrarsi con finalità: “il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ordinamento con il 36° Congresso Internazionale di Studi Umanistici:
Presentazione del volume di Tullio Colsalvatico, “Lo spirito della terra
gli specialisti presenti.
ambientale, etno-antropologico, storico-culturale e tecnico-scientifico dei
Daniele Gattucci
18 sasso.indd 2
Inaugura il Parco
della Miniera
Il festival approda a Sasso
siti, beni e tradizioni legate alla storia e alla cultura mineraria”.
marchigiana”, con letture di brani di Luca Violini.
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L'Azione 27 GIUGNO 2015
>CERRETO D'ESI<
19
Insediata la nuova Giunta
Assessori: Lazzari, Pellegrini, Bisolfati e Pupilli
di GIAN MARCO LODOVICI
L
’insediamento della neoGiunta comunale di Cerreto d’Esi si è siglato
giovedì 18 giugno nella
consueta sala consiliare del Comune. Giovanni Porcarelli, già sindaco
e vice sindaco cerretese per diversi
anni, ha nuovamente rindossato la
fascia da primo cittadino del paese
e siede tra il vice-sindaco Giovanni
Montanari ed il segretario comunale
Teofilo Celani. Con più di novecento
consensi per la sua lista, Porcarelli
supera la lista civica CambiaMenti
di David Grillini ed il Partito Comunista dei Lavoratori capeggiato
da Marco Zamparini.
Anche per la lista CambiaMenti
sono arrivati moltissimi consensi:
più di cinquecento. Oltre centosettanta voti per il Pcl. Sono
otto i consiglieri che ricoprono la
maggioranza: Giovanni Montanari,
Carlo Pasquini, Katia Galli e infine
Giuliana Latini. Questi sono i nomi
dei quattro assessori nominati dal
sindaco e che saranno costantemente affiancati dagli altri quattro consiglieri della maggioranza Daniele
Lazzari, Rodolfo Pellegrini, Danilo
Bisolfati e Manuel Pupilli. A fianco
al gruppo di maggioranza lavoreranno quattro figure del gruppo della
minoranza, così ripartite: David
Grillini, Daniela Carnevali e Sandro
Cimarossa della lista CambiaMenti,
mentre Marco Zamparini del Pcl ha
ottenuto un seggio per il suo partito
nella Giunta. Giovanni Porcarelli,
dopo aver promesso di essere una
figura presente in Comune, pronto
ad ascoltare i reali problemi dei
suoi cittadini, presenta poi la linea
programmatica di governo per la
crescita sociale, culturale e sviluppo
in un periodo di crisi, sostenendo
trasparenza ed onestà nel lavoro nei
prossimi cinque anni di mandato.
Marco Zamparini (Pcl) sarà tuttavia
disposto e aperto a nuove proposte
e ai progetti della maggioranza,
con lui anche gli altri tre membri
della minoranza hanno espresso
l’orgoglio di poter lavorare in tutta
serenità affianco al sindaco.
Tutti gli ambiti verranno toccati e
ottimizzati, a partire dalla macchina
amministrativa, per poi continuare
con il mondo giovanile che Porcarelli ha cercato di valorizzare Università della Terza Età, attenzione
e cura per gli anziani con la Casa
Albergo e con la Casa di Riposo,
promozione del centro sanitario,
lavoro con le associazioni locali e
protezione civile, corsi di lingua
straniera e corsi di lingua italiana
per stranieri, collaborazione stretta
con le forze dell’ordine pubbliche
e valorizzazione del centro storico.
Oltre a tutto ciò è stato messo in
campo il progetto di creare un consiglio giovanile a fianco all’attuale
vigente. Queste sono tutte le macro
aree nelle quali poi si lavorerà in
dettaglio ma, purtroppo, con poche
disponibilità economiche da parte
del paese. Quello che ha sottolineato
Porcarelli è il fatto che se ci saranno
finanziamenti a fondo perduto, potranno essere di grande aiuto per i
progetti in corso.
Si cercherà in tutti i modi di tagliare i costi superflui e di ridurre al
Gli scout di Cerreto
incontrano il Papa
Il 13 giugno più di 1.500 gruppi dell’Agesci (Associazione Guide E Scout
Cattolici Italiani) provenienti da tutta Italia hanno partecipato all’udienza
generale di Papa Francesco. L’ultimo incontro è avvenuto nel 2004, ed è
stata un’esperienza rara e singolare vedere una enorme piazza ricoperta di
camice azzurre e cappellini colorati, come se il mare fosse giunto a piazza
San Pietro. Molti Scout si sono addirittura accampati il giorno prima per
avere i posti migliori e altri hanno viaggiato di notte per evitare la folla.
“Mi raccomando: capacità di dialogo! Fare ponti, fare ponti in questa società
dove c’è l’abitudine di fare muri” sono le parole di Papa Francesco che
più hanno fatto breccia fra i 100.000 Scout presenti nella piazza. Perché
ormai in questa società crearsi “muri” è molto popolare e, grazie ai vari
social, i dialoghi si stanno estinguendo. Ma uno degli scopi principali dello
scautismo è abolire queste barriere per far conoscere ai ragazzi la bellezza
di stare insieme e divertirsi creando “ponti” per aprirsi al prossimo.
Anche noi Scout di Cerreto d’Esi abbiamo partecipato con entusiasmo a
questa meravigliosa opportunità. Insieme ai Gruppi Fabriano 1 e Fabriano
2 siamo partiti alle 3 del mattino in pullman e dopo qualche ora di viaggio (passata a dormire), alle ci siamo trovati davanti ai cancelli di piazza
San Pietro in Vaticano. È poi iniziata subito una veglia in attesa del Papa
dove abbiamo potuto riflettere e cantare. Dopo tre ore il Papa è finalmente
Oratorio:
un anno in
compagnia!
comparso sulla sua “papamobile”: un boato di grida felici lo ha accolto
festeggiandolo, e l’udienza ha avuto inizio. Le sue belle parole hanno
conquistato cuori e menti di noi giovani e ci hanno fatto riflettere sulle
cose che sono davvero importanti. Quando papa Francesco si è preparato
ad andare, cori di canzoni scout si sono levati dalla piazza. Una bellissima
giornata, che rimarrà impressa in tutti i partecipanti.
Deborah Ferrari, Guida del Reparto “Ursa Major” - Gruppo scout Cerreto 1
CambiaMenti, perplessi sul bilancio
Giovedì18 giugno, nel corso del primo Consiglio comunale del terzo mandato amministrativo
Porcarelli, ha fatto il suo esordio in aula il gruppo consiliare CambiaMenti formato dai consiglieri David Grillini, Daniela Carnevali e Sandro Cimarossa.
L’occasione è servita ai tre neo eletti per una dichiarazione di intenti su quale sarà il percorso
politico nei prossimi cinque anni: da un lato l’auspicio di fattiva collaborazione nelle proposte della
maggioranza che saranno ritenute meritevoli, dall’altro una decisa opposizione a tutto ciò che non dovesse
coincidere con le linee programmatiche della lista o che non saranno ritenute propositive per il bene del paese.
Nello specifico la consigliera Carnevali ha sottolineato come la lista CambiaMenti, in virtù del buon risultato
elettorale (35% ndr) dovrà e vorrà rappresentare i quasi 600 elettori che hanno confidato nel cambiamento
del modo di amministrare Cerreto d'Esi.
Ancora più marcato infine è stato il passaggio del capogruppo Grillini che, pur riconoscendo il verdetto
delle urne, che legittima l’insediamento della Giunta Porcarelli, ha ribadito come questa lista sia formata da
diversi componenti già presenti nel Consiglio che lo scorso anno sfiduciò la neo eletta sindaco Ciappelloni,
con conseguente commissariamento, nello specifico sul punto dell’approvazione di bilancio previsionale:
ergo, tra poco più di un mese si dovrà approvare nuovamente tale bilancio e, visti i precedenti, lo stesso
Grillini ha espresso forti perplessità in merito.
Sempre a proposito dell’approvazione del bilancio suddetto è auspicabile un’apertura della nuova Giunta al
lavoro svolto già in fase di campagna elettorale da CambiaMenti, allorquando, per interessamento diretto
del candidato sindaco Grillini e del neo-eletto consigliere Cimarossa, il Commissario Prefettizio Angela
Buzzanca fece domanda per riaprire i termini per la rinegoziazione dei mutui in essere con la Cassa Depositi e Prestiti. Un’opportunità che consentirebbe di risparmiare diverse decine di migliaia di euro l’anno
e che permetterebbe di non sopprimere servizi importanti per la collettività e/o di aumentare le già alte
aliquote comunali (Irpef ecc.).
Gruppo consiliare CambiaMenti
19 cerreto.indd 2
massimo gli sprechi e capire quali
sono state le cause maggiori di una
situazione debitoria attuale.
La Giunta comunale non percepirà
nessun compenso in denaro per
il lavoro svolto, come operazione
di taglio ai costi, per il quale tutti
hanno dato il consenso favorevole.
Sagra
del maialino
allo spiedo
Il circolo Fenalc “iGrillo” di
Cerreto d’Esi organizza dal 26
al 28 giugno la sagra del maialino allo spiedo presso il piazzale del palazzetto dello sport.
Stands gastronomici, mercatini,
giochi per bambini e gonfiabili
“Tira e Molla”, serate musicali,
con discoteca afro (venerdì 26
giugno alle 23), concerto dei
Motozappa (sabato 27 giugno
alle 21.30), musica popolare del
gruppo Traballo (domenica 28
giugno alle 21). Durante la sagra
saranno attivi i giochi popolari
e la lotteria con ricchi premi.
Concludiamo il nostro anno
di oratorio 2014/2015 raccontandovi tutte le attività svolte
insieme ai nostri bambini.
Il nostro percorso è ricominciato, come ogni anno, intorno
a fine ottobre con apertura pomeridiana dal lunedì al venerdì,
sostenendo un numeroso gruppo di bambini di età compresa
tra i 6 e gli 11 anni nell’aiuto
allo svolgimento dei compiti.
Questa l’attività principale
svolta per tutto l’anno scolastico
affiancata poi da svariati laboratori creativi iniziati a dicembre
e terminati ad inizio giugno.
Durante il nostro lavoro, noi
educatrici della cooperativa
sociale "Il Faro", abbiamo avuto
la presenza di un volontario del
Servizio Civile che, per circa tre
giorni a settimana, si univa al
nostro gruppo con un suo utente
assegnatogli dal comune. Come
sopra anticipato, abbiamo realizzato quattro laboratori: di
Natale, delle Idee, di Pasqua
e delle Piccole Mani Creative.
Laboratori progettati ponendoci
l’obiettivo di sviluppare la manualità e l’espressione creativa
di ciascun bambino, oltre a favorire anche la socializzazione.
Gli utenti che hanno aderito con
entusiasmo sono stati molti e
cogliamo l’occasione per ringraziare i genitori che hanno
creduto nell’importanza di
questa esperienza. Ringraziamo
molto anche la Fondazione Cristalli ed il parroco don Gabriele.
Un grazie anche alle insegnanti
della scuola primaria che hanno
apprezzato il lavoro pomeridiano svolto con gli alunni presenti
all’oratorio, ritenendolo molto
utile per un buon andamento
scolastico.
Manuela e Silvia, educatrici
24/06/15 10.56
20
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Da sinistra:
la cripta
di San Romualdo
e l'Abbazia
di San Salvatore
in Valdicastro
>CHIESA
Qui sotto,
la presentazione
del Festival
"Lo spirito e la terra":
da sinistra Marco
Ottaviani (presidente
Fondazione Carifac),
Maurizio Benvenuto
(consigliere Veneto Banca),
Sergio Mustica
(organizzatore dell'evento)
ed il sindaco Giancarlo
Sagramola
Lo Spirito e la Terra:
inaugurazione
a San Biagiolo
dove morì S.Romualdo
Tra l'Abbazia e la Cripta
di ROBERTA STAZI
A
bbiamo lasciato il Palio
di San Giovanni Battista
e la sua atmosfera medievale per immergerci
nel Festival Lo Spirito e la Terra:
un passaggio di testimone sancito
anche da una collaborazione tra le
due organizzazioni che in maniera
diversa stanno animando il mese di
giugno della nostra città.
La manifestazione ideata e curata
da Sergio Mustica ed Anna Massinissa coinvolge quest’anno 92
associazioni che dal 20 giugno al
5 luglio e dal 31 luglio al 2 agosto
daranno vita ad un programma
ricco di iniziative. Comune ad ogni
evento c’è la riscoperta di valori
e tradizioni, insieme alla cultura
del nostro territorio: un territorio
con una grande concentrazione
di eremi ed abbazie; un territorio
che ha visto la nascita di tre ordini
religiosi, che formano quasi un
“triangolo dello Spirito”. Questo
“spirito” a cui fanno riferimento
gli organizzatori, rappresenta sia
la Natura, la religiosità e gli alti
valori dell’uomo.
Uno “spirito” che può essere ben
rappresentato dal luogo scelto per
la conferenza stampa della scorsa
settimana: l’Abbazia di Valdicastro,
con la struttura agrituristica, il
verde del suo territorio e la cripta
di San Biagiolo, dove morì San Romualdo nel 1027, riaperta al pubblico per questa occasione e con i
lavori di restauro e manutenzione
al via, insieme alla costruzione del
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
Domenica 28 giugno dal Vangelo
secondo Marco (Mc 5, 21-43)
Una parola per tutti
Il Vangelo di questa domenica mostra due modelli esemplari di fede nel Signore. Il
capo della sinagoga si getta ai piedi del Maestro senza paura e lo supplica con fiducia
piena, nella certezza che la sua unica possibilità, l’unica via sia il Salvatore. In questo
gesto si vede la rinuncia a se stesso per un bene più grande che egli implora; avverte
e riconosce nel suo cuore, puro e pieno di fede, la forza e l’autorità del Figlio di Dio.
La donna affetta da grave emorragia comprende subito chi è Gesù; ripone in lui tutto
il suo amore e la sua speranza non restando delusa. I miracoli, infatti, sono l’effetto
di un’intensa relazione tra l’uomo e Dio.
Niente può minare chi crede nel Signore, neanche la morte, che per noi cristiani non
è la fine, ma l’inizio della vita nuova. Il Padre conosce i nostri cuori e sa quanto ci
fidiamo davvero di lui, quanto crediamo. La vera fonte di salvezza deriva dal contatto,
dalla salda unione con Gesù che libera da ogni paura chi si accosta a lui riconoscendo
la sua grandezza e grazia.
Come la possiamo vivere
- Il fiducioso abbandono di sé all’Altissimo è l’alfa e l’omega, è la fonte, apice della
vita e del cammino umano; è il punto di partenza e d’arrivo per un’esistenza piena
e dignitosa.
- “Non temere, soltanto abbi fede” significa non lasciarsi dominare dagli avvenimenti
ma in essi cercare la propria relazione col Creatore.
- Un uomo solo e incapsulato in se stesso è destinato a soccombere quando viene
a trovarsi nella malattia, nella vecchiaia, nella morte, nella povertà.
- Il rapporto con Dio-Amore è il sommo bene da perseguire e viene sviluppato per
mezzo dello Spirito Santo e per l’intervento di Maria Vergine, nostra madre.
- Torniamo alla preghiera, unica arma che l’Onnipotente ci concede davanti al mondo.
Confidiamo tutto al Signore, non rinunciamo mai al dialogo con lui perché se manca
questo siamo perduti e soli.
20 chiesa.indd 2
sentiero che permetterà di poterla
visitare.
Dare il via al Festival "Lo Spirito
e la Terra" in questo luogo quasi
magico, sicuramente spirituale,
“ci permette di partire dalle nostre
radici” – ha affermato il sindaco
durante la conferenza stampa –
“ripartire da qualcosa, che è la
nostra storia ed il nostro territorio,
che nessuno ci può copiare e che
ci rende unici”.
Il festival "Lo Spirito e la Terra"
è un festival sicuramente diverso,
che tra l’altro è già stato oggetto
di osservazione da parte di altri
comuni – come il Comune di Sperlonga che organizzerà “Lo Spirito
e il mare” in un primo gemellaggio
con la nostra città –, ha visto il
supporto della Fondazione Carifac,
Campodiegoli,
la festa
di S.Pietro
Domenica 28 giugno alle ore
18 la comunità di Campodiegoli
festeggia il suo patrono San
Pietro con la S. Messa celebrata dal Vescovo don Giancarlo.
Dopo la celebrazione ci sarà la
processione con la statua del
Santo per le vie del paese e si
concluderà con un momento di
fraternità e condivisione.
la Fondazione Veneto Banca, il
Comune di Fabriano ed altri partner
istituzionali.
Come lo scorso anno, il passaporto
che verrà distribuito e da timbrare
durante gli eventi a cui si deciderà
partecipare, creerà partecipazione
e rappresenta anche un ricordo da
imprimere nel nostro viaggio di
scoperta del festival.
Sbirciando nel programma, segnaliamo alle 22 di sabato 27 giugno
l’esibizione sull’insolita location
dei tetti di Piazza Amedeo di Savoia della band cover dei Beatles,
la passeggiata domenica 28 “Sulle
tracce dei Templari” (Ritrovo ore 8
al parcheggio di viale Moccia per
direzione S. Emiliano in Congiuntoli), una seduta di yoga presso i
giardini della Rocca di Sassoferrato
mercoledì 1 luglio alle 16.30 a cui
seguiranno i Vespri con Canto gregoriano presso il Monastero di Santa Chiara sempre a Sassoferrato.
Spazio alla poesia in momenti
come quello di martedì 30 giugno
alle 18 presso il Loggiato di San
Francesco “I poet salgono alle stelle, poesia contemporanea” (a cura
di Alessandro Moscè), e segnaliamo tra i tanti ed interessanti eventi
in programma, anche l’incontro con
la scrittrice di best seller di origine
armena Antonia Arslan lunedì 29
giugno alle 18 presso il Monastero
di Santa Margherita.
Un momento unico, che si incastra
in un mosaico di iniziative estremamente interessanti, che saranno
ristoro ed energia per la nostra
mente ed il nostro spirito.
Pellegrinaggio
in Terra Santa
L'ufficio Diocesano
Pellegrinaggi propone
un pellegrinaggio in
Terra Santa nei giorni
che vanno dal 18 al 26
settembre. Quest'anno
il pellegrinaggio s'arricchisce di nuove ed interessanti tappe oltre al già noto percorso
spirituale, infatti nei 9 giorni sono stati inseriti siti archeologici che
solitamente non vengono visitati per meglio capire e comprendere
come e dove abbia vissuto Gesù. Visiteremo infatti Cesarea di Filippo, Tel Dan, la città ed il castello di Acco, l'Erodion, la nuova Città
di Davide, il tunnel sotto la strada erodiana e gli scavi dell'Ofel.
Per informazioni chiamare il 338-3027782 oppure scrivere a [email protected]
A fine giugno scade il tempo per le prenotazioni.
La salute in primo piano
L’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute propone un pomeriggio di
preghiera e riflessione a tutti coloro che operano a contatto con chi soffre.
L’iniziativa, organizzata dal direttore dell’Ufficio per la Pastorale della
Salute don Bruno Quattrocchi, propone di ritrovarsi nella parrocchia di san
Giuseppe Lavoratore alle ore 16 di sabato 27 giugno, per l’Adorazione
Eucaristica alla quale seguirà un momento di riflessione guidata dal
monaco camaldolese don Emilio Gadda dal titolo: “Malattia del corpo o
malattia della fede?” nel teatrino parrocchiale. Quindi i partecipanti potranno scambiarsi esperienze di vita e di fede per arricchire tutti i presenti.
Successivamente, dopo aver condiviso una merenda-cena, il programma
prevede di spostarsi a Collepaganello alle ore 20.30, per la recita del Rosario, la Santa Messa e la processione per una…. “preghiera sotto le stelle”.
Don Bruno e tutti gli operatori della Pastorale della Salute invitano in particolare i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari a questo incontro
per rafforzare la propria fede e continuare ad essere portatori di speranza.
24/06/15 10.57
21
>CHIESA<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
La carezza alla Sindone
Il Papa a Torino e il fuori programma con un gruppo di malati
di M.MICHELA NICOLAIS
U
n viaggio per “venerare
la Sindone e onorare la
memoria di don Bosco”,
ma anche per ritrovare le
radici di un “nipote di questa terra”,
come lui stesso si è definito. La terra
di nonna Rosa e nonno Giovanni,
che si sono sposati nella chiesa di
Santa Teresa, mèta di una sosta fuori
programma per lasciare una dedica
su una pergamena e far risaltare il
valore dei nonni, del battesimo, delle famiglie, e pregare in particolare
per il prossimo Sinodo. Nella prima
giornata a Torino, il Papa “venuto
dalla fine del mondo” è tornato a
casa. Ed è stato accolto da circa
200mila persone che, tra mattina
e pomeriggio, hanno gremito fino
all’inverosimile Piazza Vittorio, il
salotto buono della “movida” cittadina, teatro di due momenti culminanti della giornata del 21 giugno: la
celebrazione eucaristica iniziale e la
“mini-Gmg” nel tardo pomeriggio,
dove Francesco ha messo da parte
il testo scritto - come aveva già fatto
durante l’incontro con la famiglia
salesiana nella basilica di S. Maria
Ausiliatrice - per dialogare più di
un’ora a tutto campo con i giovani,
chiedendo loro - ma non da “moralista “ - di “vivere casti” e di “fare
controcorrente”, per contrastare la
nostra società fatta di “bolle di sapone”. “Vivete, non vivacchiate”, il
suo invito sulla scorta di Piergiorgio
Frassati: non si può andare in pensione a vent’anni. Il Papa ha tenacemente voluto cominciare il viaggio
con il discorso rivolto al mondo del
lavoro, dove sulla scorta dell’Enciclica appena pubblicata ha pronunciato un triplice “no” alla “economia
dello scarto”, all’idolatria del denaro
e alla corruzione e ha ammonito
che “non si può solo aspettare la
ripresa”: ci vuole un “patto sociale e
generazionale” che parta da Torino,
prima capitale d’Italia: “Coraggio,
siate artigiani del futuro”. Molti,
durante la giornata, i riferimenti
ai tratti peculiari dei piemontesi,
“razza libera e testarda”, come i
santi sociali: “Teste quadre, polso
AGENDA LITURGICA
di Don Leopoldo Paloni
~ PELLEGRINAGGIO MATELICABRACCANO: venerdì 26 giugno alle ore
20.30 dalla chiesa di San Francesco.
~ SALUTO DEL VESCOVO AL CONVEGNO REGIONALE DEI GIORNALISTI:
sabato 27 giugno al mattino a San
Silvestro.
~ RITIRO PER GLI OPERATORI SANITARI: sabato 27 giugno alle ore 21
Santa Messa del vescovo.
~ CRESIME AD ATTIGGIO: domenica
28 giugno alle ore 10.15.
~ FESTA DI SAN PIETRO A CAMPODIEGOLI: domenica 28 giugno alle ore
18, presiede Mons. Vecerrica.
~ PELLEGRINAGGIO SAN VITTOREMADONNA DI FRASASSI: domenica
28 giugno alle ore 20.
~ CONFESSIONI AL CAMPO SCUOLA
ACR: lunedì 29 giugno alle ore 16 a
Camporege.
~ FESTA DI SAN PIETRO A MOSCANO: lunedì 29 giugno alle ore 18.30,
presiede Mons. Vecerrica.
~ CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO: martedì 30 giugno alle ore 19
presso l’oratorio di Santa Maria.
~ INIZIO DEL MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE ALLA SCALA SANTA:
mercoledì 1 luglio alle ore 18.15,
presiede mons. Vecerrica.
21 chiesa.indd 2
fermo e fegato sano, parlano poco
ma sanno quel che dicono, anche se
camminano adagio, vanno lontano”.
È una poesia del piemontese Nino
Costa. Nonna Rosa l’ha insegnata
a memoria al piccolo Jorge nella
versione originale in dialetto, e ora il
Papa la custodisce nel suo breviario,
insieme al testamento della nonna.
La cantavano coloro che dal Piemonte emigravano nelle Americhe,
prima di salpare.
“Fa piangere vedere lo spettacolo
di questi giorni in cui esseri umani
vengono trattati come merce”. È
una delle aggiunte a braccio del primo discorso del Papa, pronunciato
a Piazzetta Reale per l’incontro con
il mondo del lavoro. “La pace che
Lui ci dona è per tutti: anche per
tanti fratelli e sorelle che fuggono
da guerre e persecuzioni in cerca di
pace e di libertà”, ha aggiunto nell’omelia della Messa in piazza Vittorio.
“Non possiamo uscire dalla crisi
senza i giovani, i ragazzi, i figli e i
nonni”, ha esclamato sempre fuori
testo: “I figli e i nonni sono la ricchezza e la promessa di un popolo”.
La Sindone “di carne”. Dopo il
discorso sul lavoro in Piazzetta Reale, il Papa ha raggiunto a piedi la
cattedrale per la venerazione della
Sindone. In duomo Francesco si è
trattenuto circa un quarto d’ora in
preghiera, prima seduto e poi in
ginocchio. Solo il Sacro Telo era
illuminato, sull’altare disadorno
due ceri accesi. Alla fine il Papa si è
alzato e a mo’ di congedo ha toccato
il vetro che protegge la Sindone.
Uscito dalla cattedrale, il Papa è
salito sulla “papamobile” che doveva
portarlo a Piazza Vittorio Veneto,
luogo della Messa, percorrendo
tutta via Po. Pochi minuti dopo,
però, quando era ancora in Piazzetta
Reale, il Papa ha visto un gruppo di
malati e di disabili, ha fatto fermare
la jeep bianca scoperta ed è sceso a
piedi per salutarli, baciarli e accarezzarli uno per uno. Molti di loro erano
in carrozzella. Una “mini udienza
generale” per toccare, con mano, la
“Sindone di carne”.
A pranzo con “gli ultimi”. In
arcivescovado il secondo “fuori
programma” della giornata: è sceso,
anche questa volta, dalla papamobile per salutare alcuni fedeli che
lo reclamavano dalle transenne.
Francesco ha pranzato con i giovani detenuti del Carcere minorile
“Ferrante-Aporti”, con alcuni immigrati e senza fissa dimora, e con
una famiglia Rom.
I salesiani, i “mangiapreti” e il
demonio. Nella basilica di S. Maria
Ausiliatrice, il primo atto dell’incontro con la famiglia salesiana è
stato la sosta in preghiera davanti
alle spoglie di san Giovanni Bosco,
collocate sotto l’altare. Poi il Papa
ha consegnato il testo che aveva
preparato - “è troppo formale” - e ha
parlato a braccio, per circa mezz’ora,
della sua “esperienza personale”
con i salesiani, dichiarandosi “tanto
riconoscente” per quello che “hanno
fatto con me e con la mia famiglia”.
Oggi ci vuole una “educazione a
misura della crisi”, e “il vostro carisma è di un’attualità grandissima”,
ha detto ai figli e alle figlie di don
Bosco: in questa regione d’Italia, a
fine Ottocento, c’erano “mangiapreti, anticlericali, demoniaci”, eppure
“quanti santi sono usciti!”. Quello di
oggi “è un momento di crisi brutta,
anti-Chiesa, ma don Bosco non ha
avuto paura”. “Oggi tante cose sono
migliorate, c’è il computer, ma la
situazione della gioventù è più o
meno la stessa”: il 40% dei giovani,
dai 25 anni in giù, è senza lavoro. I
ragazzi di strada oggi hanno bisogno
di “un’educazione d’emergenza,
con poco tempo, per un mestiere
pratico”.
FERIALI
ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium)
ore 7.20: - S. Silvestro
ore 7.30: - M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
ore 7.45: - Monastero Cappuccine
ore 8.00: - Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo
ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
ore 16.00: - Cappella dell’ospedale
ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo
ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Sacra Famiglia
- M.della Misericordia
- S. Nicolò (lun.-merc.-ven.)
- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
- Oratorio S. Giovanni Bosco
FESTIVE DEL SABATO
ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio
- S. Giuseppe Lavoratore
- Collegiglioni
- M. della Misericordia
- Sacra Famiglia
- S. Nicolò Centro Com.
- Oratorio S. Giovanni Bosco
ore 19.00: - Collegio Gentile
FESTIVE
ore 7.00:
ore 8.00:
ore 8.30:
ore 8.45:
ore 9.00:
ore 9.30:
ore 10.00:
UNA FINESTRA SUL SEMINARIO REGIONALE (giugno 2015)
Un seminario di tutte le chiese delle Marche
Quando all'inizio del 1900 molte delle diocesi italiane, piccole e povere, non riuscivano a garantire una buona
formazione del clero, dalla Santa Sede venne l'indirizzo di cominciare a fondare Seminari più grandi che
raccogliessero i giovani che sentivano la vocazione al sacerdozio, fin dalla tenera età, perché fossero accolti e
sistemati in miglior maniera e potessero ricevere una più adeguata preparazione al ministero che li attendeva.
Non erano tempi di crisi delle vocazioni quelli, e neanche di disperata pastorale vocazionale! Tutto questo
nelle Marche ebbe risonanza maggiore a causa del numero ampio di diocesi allora esistenti, della piccolezza
della regione e della inesistenza sul territorio di altri importanti centri di formazione vocazionale. Per molti
altri anni ancora, in diverse diocesi della nostra regione, si continuò a tenere in vita l'istituzione dei seminari minori, e in alcune anche il Seminario maggiore continuò in autonomia con la possibilità degli studi
filosofici e teologici al proprio interno. Di fatto nelle Marche Fano divenne la sede del Pontificio Seminario
Marchigiano “Pio XI”; lì vissero e crebbero generazioni di sacerdoti soprattutto delle diocesi del nord della
regione, con numeri che superavano le trecento presenze e formatori e professori scelti anche fuori regione.
Man mano che gli anni passavano, nel dopo guerra e nel dopo Concilio, a Fano cominciarono ad affiliarsi
anche le altre diocesi marchigiane che, una ad una, erano costrette a chiudere i loro Seminari diocesani. La
formazione dei preti era stata da sempre appannaggio dei Vescovi diocesani e dei loro stretti collaboratori.
E anche se le indicazioni di fondo sulla preparazione dei preti venivano dalla Santa Sede, in ogni diocesi
la fatica del modellare i sacerdoti era anche una fine opera artigianale, fatta in casa. Al centro la vita di
preghiera e la cura dello studio; tutto dentro il quadro fermo e solido della disciplina, interna ed esterna. Il
Seminario regionale metteva in crisi questa visione e chiedeva nuove modalità e maggiori connessioni tra
Vescovi, preti e Chiese locali. Per tanti rimase una piccola sconfitta, una necessità a cui chinarsi, un male
minore per evitarne uno più grande. E la speranza, forse qualcuno la coltiva anche oggi, quella di poter
presto riaprire i Seminari minori e maggiori in ogni diocesi, o almeno nella propria. Di fatto la formula dei
Seminari regionali maggiori (o interdiocesani), rappresenta, malgrado le diverse visioni, non solo una grande
ricchezza e un'esperienza da sostenere, che può ancora rivelarci un altro orizzonte di Chiesa e di formazione
al Presbiterato diocesano, ma addirittura lo sguardo futuro del discernimento e della preparazione dei futuri
pastori per tutti i Seminari italiani. Ce lo racconta la situazione attuale e le difficoltà di chi inspiegabilmente
resiste alla storia. Come anche lo dice la bella storia del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio
XI”, che dal 1993 ha sede ad Ancona (al centro della Regione) e che attraverso alcune iniziative di comunicazione, come anche gli articoli mensili sui Settimanali diocesani, si è fatto un po' conoscere in questo anno
pastorale che volge al termine. Generazioni di preti marchigiani, formati nella vita comune e nella fatica
del crescere nella fede e nell'umanità, per rispondere al Maestro incontrato che chiama e invita a seguirlo
per sempre. Preti che hanno vissuto insieme, e imparato a vivere nella fraternità, sperimentandone tutta la
fatica e il valore. Preti che si vogliono bene, si stimano e si sostengono, memori dei lunghi anni condivisi
nel cammino della formazione. Preti che si conoscono nei doni e nei limiti e che per questo si valorizzano
a vicenda e provano a collaborare nel proprio presbiterio, come anche a livello regionale. Che il Seminario
regionale non sia poi una buona occasione per crescere come Chiesa!?
Don Luciano Paolucci Bedini, Rettore (Arcidiocesi di Ancona-Osimo)
ore 10.15:
ore 10.30:
ore 11.00:
ore 11.15:
ore 11.30:
ore 11.45:
ore 16.30:
ore 18.15:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- S. Maria in Campo
- M. della Misericordia
- Casa di Riposo
- S. Nicolò (Centro Comunitario)
- Sacra Famiglia
- S. Margherita
- S. Luca
- Cappella dell’ospedale
- Ss. Biagio e Romualdo
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- S. Giuseppe Lavoratore
- S. Caterina (Auditorium)
- Collegio Gentile
- Cattedrale San Venanzio
- Collepaganello
- M. della Misericordia
- Nebbiano
- Cupo
- Attiggio
- Moscano
- S. Silvestro
- S. Nicolò
- S. Giuseppe Lavoratore
- Monastero Cappuccine
- Cattedrale San Venanzio
- Sacra Famiglia
- M. della Misericordia
- S. Maria in Campo
- Melano
- Argignano
- Cattedrale San Venanzio
- Ss. Biagio e Romualdo
- S. Giuseppe Lavoratore
- M.della Misericordia
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
- Regina Pacis
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa - Regina Pacis
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24/06/15 11.03
23
L'Azione 27 GIUGNO 2015
L'iniziativa INTERNO.giorno
dell'associazione Fabricamenti
questa volta dedicata alla rievocazione storica
>CULTURA
Un momento dell'incontro
incentrato sulle cronache medievali
Un dialogo d'altri tempi
di FRANCESCA AGOSTINELLI
I
NTERNO.giorno è un’iniziativa ideata dall’associazione
culturale fabricamenti con
l’obiettivo di promuovere la
cultura dell’accoglienza, aprendo
i confini delle mura domestiche e
svelandone il cuore pulsante, le passioni vissute all’interno, attivando
percorsi di scambio e di approfondimento “intimo”, entrando nello
spazio del quotidiano attraverso
l’arte, la musica, la letteratura e
tante altre passioni.
Questa iniziativa riceve sempre più
attenzione da parte di istituzioni e
cittadini che ogni volta partecipano
numerosi.
Lunedì 15 giugno l’INTERNO.
giorno ha avuto un sapore medioevale. L’ente Palio ha invitato
varie associazioni ad organizzare
qualcosa a tema e l’associazione
fabricamenti, sempre più attiva
nel territorio, ha aderito volentieri
organizzando un simpatico ed
interessante evento come sempre
all’insegna della condivisione, elemento essenziale dell’associazione
che coinvolge tutti i cittadini.
“Cronache medioevali” è stato il titolo dell’evento. Il rituale sempre lo
stesso tipico dell’INTERNO.giorno: in questo caso il padrone di casa
Gherardo Noce Benigni Olivieri ha
accolto tutti gli invitati offrendo
loro piccoli assaggi “medievali” di
biscotti e vini speziati, tra presentazioni, chiacchiere e risate in un
clima familiare molto accogliente.
Ospiti d’onore, direttamente dal
mondo antico, Benigno Benigni
(1370 c.-1450), capostipite della
prestigiosa e nobile famiglia, uomo
politico di spicco prima e dopo
l’eccidio dei Chiavelli e Venanzo
Benigni (1677-1747), appassionato
di storia locale e impegnato uomo
politico.
Improvvisamente all’incontro tutti
gli invitati si sono trovati ad ascoltare un vivace dialogo tra i due
personaggi, famosi a Fabriano in
epoche diverse.
Circa trecento anni li separano e la
loro Fabriano si mostra profondamente diversa, ma sorprendentemente uguale è la loro appartenenza
alla città che a distanza di secoli
appare radicalmente cambiata. Si è
trattato di un dialogo immaginario
che ha percorso secoli di storia
partendo dal ‘400 fino ad arrivare
ai giorni nostri con un confronto tra
gli invitati che, accomodati in un
salotto, in amicizia, tra un biscotto
e un altro, hanno trovato nella recita uno spunto per intervenire con
importanti riflessioni sui problemi
dell’attuale crisi, su come uscirne,
ricordando la Fabriano del dopo
guerra, quella degli anni ’60 fino
al nostro 2015. Tanti sono stati
gli argomenti trattati, tra ricordi
simpatici e tristi: nessuno voleva
più andarsene.
In molti hanno aderito all’evento,
l’associazione ha dovuto infatti dividere gli invitati in due “turni” per
assistere al dialogo comodamente.
Grande successo anche stavolta
per l’associazione che, con varie
iniziative, riesce sempre a coinvolgere attivamente e ad accogliere
tutti senza pretendere particolari
competenze da nessuno.
A contribuire al successo dell’evento sono stati anche i due attori
Andrea Coser (Venanzo Benigni) e
Manfredi Mangano (Benigno Benigni): hanno recitato con naturalezza
immedesimandosi pienamente nei
due personaggi del passato.
L’associazione fabricamenti ringrazia per la collaborazione, oltre
al padrone di casa Gherardo Noce
Benigni Olivieri, Mauro Cucco,
l’associazione Lokendil, La fabbrica del gusto e Lorenzo Armezzani.
Antonia Arslan: "La scrittura è gioia di raccontare"
Anche quest’anno “Lo spirito e la terra” è dialogo. Tra i tanti appuntamenti proposti in questa seconda edizione non mancano momenti
di incontro con alcuni opinion leader che
parteciperanno alla manifestazione promossa
dalla Fondazione Carifac con la città di Fabriano, il Comune di Cupramontana, il Comune di Genga, il Comune di Sassoferrato, Veneto Banca, l’Unione Montana Esino Frasassi,
il Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi con il patrocinio della Regione Marche.
Uno dei momenti centrali del festival sarà
la presenza a Fabriano di Antonia Arslan,
scrittrice italiana di origine armena. La Arslan
è stata professoressa di Letteratura italiana
moderna e contemporanea all’Università
di Padova ed è un’autrice best seller. Tra i
suoi lavori il romanzo “La masseria delle
allodole”, scritto nel 2004 e diventato poi
un film diretto dai fratelli Taviani nel 2007.
La abbiamo intervistata in anteprima, in attesa
di incontrarla ed ascoltarla durante il festival.
Professoressa Arslan in ciò che lei scrive
quanto sono importanti le vicende della
sua vita personale?
"Le vicende della mia vita sono importanti,
come quelle di chiunque scrive tra l’altro.
La vita passata influenza chiunque. La realtà
ti plasma sempre, quindi è inevitabile che in
ciò che si scrive siano presenti tracce della
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propria realtà".
Una delle tematiche maggiormente trattate
da lei è la questione armena. Quanto è ancora lunga la strada per il riconoscimento
del genocidio da parte del
governo turco e quanto è
importante continuare a
parlarne?
"Finché gli eredi dei responsabili non riconosceranno
ciò che è stato fatto gli eredi
delle vittime continueranno senz’altro a parlarne.
Quanto è ancora lunga la
strada per il riconoscimento
del genocidio da parte del
governo turco ancora non
possiamo saperlo…".
E’ fondamentale parlarne
anche per sensibilizzare
le persone agli altri orrori
che si perpetuano ogni
giorno in alcune parti del
mondo.
"Sì, bisognerebbe essere
sensibili a tutti i tipi di
massacri. Il genocidio va comunque oltre,
parliamo della volontà di voler sterminare
un popolo intero. Al giorno d’oggi penso alle
persecuzione dei cristiani in Iraq e degli Ya-
zidi da parte dell’Isis. Bisognerebbe parlarne
di più, non limitarsi alle commemorazioni di
un giorno".
Una delle sue opere si intitola “Il cortile
dei girasoli parlanti”. Cosa rappresentano
i girasoli?
"I girasoli sono una delle novelle di cui è
composto il romanzo. Sono il simbolo della
vita che rinasce e che continua, nonostante
tutto. Il girasole è un fiore che rinasce, anche
su un terreno arido e si rivolge al sole proprio
come noi ci rivolgiamo alla vita".
Lei affronta anche il rapporto con la natura: come declina
questa tematica?
"Penso che non sia giusto pensare alla natura come a qualcosa
a se stante, ma come alla realtà
che ci circonda. La natura è
tutto ciò che è fuori di noi, è
tutto ciò che ha a disposizione
l’uomo. L’uomo coltiva e rende
fertile la natura. Basta guardare
l’infinita bellezza del paesaggio
italiano, le campagne da cui
siamo circondati: sono il frutto
dell’interazione tra la natura e
l’uomo".
Per lei cosa significa scrivere?
"La scrittura è gioia, la gioia di
poter raccontare. Io dico di essere innanzitutto una cantastorie, perché è proprio la passione
per le storie quello che ci distingue dagli animali e ci rende esseri umani.
Scrivendo rivivo esperienze della mia vita e
con i miei personaggi le trasformo in storie".
Gaia Germoni
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>CULTURA<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
I martiri del 22 giugno 1944
I tedeschi in ritirata massacrarono ventuno civili nel Fabrianese
di FEDERICO UNCINI
D
urante la ritirata tedesca
verso la linea Gotica il
compito nelle Marche
di difendere le truppe
naziste fu affidato principalmente
alla 5° Divisione di Montagna
impegnata principalmente nel
Camerinese e Fabrianese, dove eseguirono due eccidi
di civili. Nel documento dell’esercito
del Gebirgsjäger
datato 24 giugno
1944 è descritto il
massacro nel modo
seguente: “Nella
sezione dell’85°
Battaglione della
5a Divisione di
Montagna sono
uccisi nella lotta
contro i banditi: 70
banditi e 18 soldati
tedeschi. Tra il 21
e 22 giugno, vengono uccise 22
persone nella piccola città di Camerino. Esse sono state accerchiate
nei campi, dove lavoravano la terra.
Erano contadini, civili senza armi.
Il 24 giugno 1944 vengono di nuovo uccisi dei civili per un totale di
85 a Camerino”. Il 22
giugno 1944, le truppe
di montagna massacrarono 21 civili a Fabriano. Alcuni soldati
tedeschi furono attaccati nella frazione di
Moscano di Fabriano
da due partigiani. Un
soldato tedesco morì,
un altro riuscì a dare
l’allarme presso gli
accampamenti della
85a Gebirgsjäger-Regiment stanziati nella
Villa Quarantotti di
S.Maria in Campo. Il
giorno 22 giugno 1944
scattò una tremenda rappresaglia.
Due consistenti pattuglie tedesche
dell’ 85° Gebirgsjäger-Regiment si
diressero verso Nebbiano compiendo atroci azioni sulla popolazione
rurale. Nella contrada Ferenzola,
nei pressi della villa Moscatelli
(oggi villa Merloni o villa Maria)
fucilarono due innocenti: Angelo
e Luigi Bellerba. Poi furono uccisi
Giuseppe e Antonio Cipriani. Più
avanti incendiarono la casa della
famiglia Arcangeli, dove morì
il capofamiglia Pietro Arcangeli
nel tentare di spegnere il fuoco;
furono fucilati Enrico Arcangeli
e Aldo Ballelli sfollato in quella famiglia. Dopo
ave r c o m p i u t o
quest’assassinio,
si diressero verso
il podere Baldini
a Vallunga, dove
compirono l’ennesimo eccidio mitragliando membri
della famiglia e
altri per un totale
di sei persone. In
questo giorno è
annientata la famiglia Baldini. Uno
dei sopravvissuti,
Giuseppe Baldini
testimoniò: “E’
davvero una pura coincidenza che
io sono sopravvissuto alla carneficina. Quando i tedeschi hanno
sparato con le loro mitragliatrici,
i corpi uccisi sono caduti sopra di
me. Tramite i loro corpi mi sono
salvato: fingendomi morto. Questa
è l’unica ragione per
cui io sono ancora
vivo. I soldati di Montagna si avvicinarono
dai campi e Giuseppe
Baldini e la sua famiglia andò al fienile.
Ricordo che mi hanno
buttato fuori dal fienile, gettato in mezzo
agli altri e poi hanno
cominciato a sparare
con le mitragliatrici, hanno sparato 17
volte, l’ho contate 17
volte e gettato quattro
bombe a mano”. In
quello stesso giorno,
la sera i tedeschi scatenarono su
Moscano un bombardamento, con
mortai e l’artiglieria, causando
distruzione e morte; ci furono 5
vittime civili nel paese e dei feriti.
Tre mezzadri arrestati furono fucilati nei pressi del Maglio. David
Thompson, storico giornalista ri-
porta in un suo articolo
di guerra: “Gli eccessi
durante la guerra partigiana: Camerino, 24
giugno 1944, 59 civili
e partigiani, colpiti dal
85° Gebirgsjäger-Regiment (5aGebirgsdivision). Questo caso è
stato già reso pubblico
nel 1944 dal Comando
alleato in Italia. Fabriano, Collegiglioni,
21-22/06/1944, probabilmente
anche questo massacro di civili fu
opera della 5a GebirgsDivision, comunque è
meno ben documentato”. Dalle mappe di
guerra e i documenti
di riferimento è dimostrato che la 5a Divisione Montagna, era
sotto il comando del
generale Max-Günther
Schrank, responsabile
per crimini di guerra
eseguiti a Camerino e
Fabriano”. I probabili responsabili
dell’ 85° Reggimento da Montagna
che comandarono le manovre dei
rastrellamenti a Fabriano furono:
I° Battaglione: Maggiore Franz
Walter e il capitano Josef Oel.
II° Battaglione: maggiore Walter
Eccher e il capitano Georg Storz,
I° Battaglione di riserva: maggiore
Walter Franz. Di questo eccidio nel
dopoguerra non è stata fatta nessuna luce per individuare i responsabili. Oggi dopo 71 anni a ricordo
delle 22 vittime innocenti, il fatto
rimane chiuso in quello scaffale che
Franco Giustolisi chiama “L’armadio della vergogna”.
Il salame di Fabriano era già noto
ai tempi del bandito Paolo Salvati
L’ultimo pranzo da uomo libero, il capo banda Paolo Salvati lo fece con una scorpacciata di salame di Fabriano, quello con la
lacrima. Siamo nel 1805 a Porto Recanati,
locanda del “Caval Marino”. Entra Salvati
travestito da cacciatore. Ricercato da tutta
la polizia del Regno di Napoli è fuggito, la
banda dispersa o catturata. Ha fame, ma
di pronto non c’è ancora nulla. L’ostessa
gli propone: “Intanto, le affetterò un salame
di Fabriano che fa la goccia. Me lo manda
mio fratello, che provvede per la cucina
di Sua Santità e di parecchi Cardinali”.
“Ottimamente!”, esclama lui, facendo
scoppiettar la lingua in bocca, quasi ne
pregustasse il sapore. In un batter d’occhio
la rotonda ostessa apparecchia stendendo
una candida tovaglia. Intanto osserva il
forestiero: bell’uomo alto, sui trentacinque
anni, barba e capelli fluenti, sguardo fiero,
incute timore. Mentre Paolo sta mangiando
contento arriva il compare. Parlano a lungo,
a bassa voce. La padrona sente solo le
ultime parole: “Dio ti salvi e il Demonio ti
protegga.” Poi Salvati chiede una camera e
si mette a dormire. Al tramonto giunge una
carrozza, breve sosta per un bicchiere di
vino di quello buono. Salvati di nascosto,
osserva attentamente. La sta aspettando,
è in anticipo di tre ore. Allora salta dalla
finesta e s’avvia per sentieri e scorciatoie
mentre cala la notte e aspetta il cocchio
sulla salita per Macerata, i cavalli vanno
a passo d’uomo. All’improvviso Salvati
sbuca dal buio con le pistole spianate,
blocca i cavalli, breve colluttazione col
vetturino, dalla carrozza partono colpi
d’arma, ma ammazzano un cavallo anziché
l’aggressore il quale disarma con destrezza
i due viaggiatori: sono ambasciatori del
Papa. Arraffa il bottino e fugge nel bosco
mentre una pattuglia di gendarmi richiamati
dagli spari, sopraggiunge al galoppo. Il
vetturino dice di averlo riconosciuto quando
stava bevendo al “Caval Marino”, sbirciava
da dietro la finestra. I gendarmi partono,
entrano nella locanda, sorprendono Salvati
a letto e lo catturano, recuperata tutta la
refurtiva nascosta sotto il letto. Portato a
Macerata, Salvati fu processato per aver attentato alla vita degli emissari di Sua Santità,
condannato all’impiccagione e susseguente
squartamento. Quell’undici dicembre 1805
Macerata strapiena di gente venuta da tutte
le parti. Giunse pure il famoso “Mastro Titta,
il boia di Roma”, coi suoi inservienti. Eseguì
con scrupolo e professionalità la macabra
escuzione con la disinvoltura di chi ne aveva
già eseguite tante nello Stato Pontificio e
altrove. Conosceva bene le nostre contrade
per essere venuto a Camerino quattro anni
prima, per l’esecuzione di quattro uomini rei
d’aver ucciso una principessa spagnola. Poi
ritornerà a Macerata nel ’17 con la ghigliottina
e nel ‘41 per la decapitazione di un certo
Vincenzo Morbiducci nativo d’Albacina. Nel
’51 verrà pure a Fabriano per l’esecuzione
del 15 novembre, di tre giovani di Serra San
Quirico: Bonaventura Stefanini, Benvenuto
Cavalieri, Pietro Ventroni accusati di “tentato
omicidio con premeditazione di un prete”
per ragioni politiche (a destra la lapide).
La Piazza del mercato zeppa di gente, a
grappoli arrampicata sulle scale e anche
sui tetti, come raccontava la bisnonna. Da
questa cronaca di ordinaria disperazione, gli
storici della cucina tradizionale fabrianese
dovranno riportare indietro l’orologio. Se il
salame citato pure dal Marcoaldi nel 1877
nel suo libro “Le usanze e i pregiudizi del
popolo fabrianese”, era già apprezzato da
papi e cardinali all’inizio di quel secolo, vuol
dire che la sua fama aveva già svalicato
l’Appennino, ancor prima: nel Settecento. Dalla lettura delle “Spese di cucina”
sostenute nell’anno 1802 dalla contessa
Clementina Vallemani sappiamo in fatti,
che già a metà settembre acquistava
al mercato maiale fresco, “salcicce”,
“mazzafegati”, “soppresciati”, “distrutto”
e “prosiutto”. Poi a novembre un avvenimento importante, arrivava il tempo della
“salata”, lei comprava una certa quantità
di sale per la “pistata” dei maiali allevati
nei suoi numerosi poderi.
B. Beltrame
Il rock progressive di Zuffanti ha ammaliato il pub
È un Fabio Zuffanti rilassato quello che ha
raccontato del suo amore per la musica, un
artista capace in 20 anni di carriera di scrivere pagine di rock progressivo apprezzate
ed amate da fan in giro per tutto il mondo.
Finisterre, Maschera Di Cera, Höstsonaten,
Rohmer, la Zona, Aries, Quadraphonic,
R.u.g.h.e., da solista e molti altri progetti.
Negli anni si è misurato con una moltitudine
di generi; dal rock al folk, dal pop all'elettronica, psichedelia e molto altro. Il genere
per il quale Zuffanti è conosciuto a livello
internazionale è però il rock progressivo, stile
che dopo i fasti degli anni settanta non è mai
morto ma anzi ha continuato a interessare
un vasto pubblico sparso il tutto il mondo.
Dopo il concerto di un paio di settimane fa al
Tanning Pub il musicista ligure ha svelato la
scintilla che ha fatto nascere un musicista di
spessore internazionale. “Tutto è nato quando
ero ancora un bambino perché mio fratello,
più grande di me di qualche anno, era già
profondamente appassionato. I suoni dei
24 cultura.indd 2
Pink Floyd, dei King Crimson, dei Genesis
e di tutta la musica anni ’70 erano un fatto
quotidiano. Ascoltavo per la prima volta
quelle note mentre con i
suoi amici si ritrovava per
ascoltare quei brani indimenticabili, ed io lì con loro
cercando di intrufolarmi per
ascoltare musica insieme a
loro. Ma la passione non si
è fermata lì, perché sempre
da mio fratello ho appreso
la passione per il basso, ed
intorno ai 12 anni sono rimasto affascinato da quella
strana chitarra a quattro
corde”. Da lì in poi la trafila
di un adolescente che fonda
le prime band tra amici tra
cover degli U2 e tanti sogni, fino a quando il
germoglio dei Finisterre (prima band “seria”
come ha rivelato Zuffanti) non è fiorito in
una delle band più importanti del panorama
prog rock italiano ed internazionale. “Per la
mia musica che ho prodotto, sto producendo e produrrò – prosegue Fabio – vorrei un
pubblico senza paraocchi,
capace di andare oltre una
certa chiusura mentale di
questo o quel genere. Sembra un paradosso quando
parliamo di progressive, ma
purtroppo una certa rigidità
rimane e quindi vorrei che
tutti gli ascoltatori siano
pronti per farsi stupire da
ogni tipo di soluzione musicale. Vorrei che tutti gli
ascoltatori fossero in grado
di togliersi un paraocchi
dovuto ad un genere come
quello che vivo io”. Un
artista che va oltre la musica, che scrive libri
e che viene ispirato nella scrittura dalla possibilità di sviluppare la propria passione anche
fuori dal pentagramma: proprio per questo
motivo Zuffanti sta attualmente lavorando
ad un volume sui 101 dischi progressive
che lo hanno ispirato tra il 1967 ed il 1980.
Una musica che fuori dai confini nazionali è
ancora viva, pulsante, attenta a quanto è stato
prodotto anche in Italia. “Non ho mai capito
perché onestamente, forse perché hanno più
mezzi, più soldi o forse perché ci credono di
più – si interroga l’artista ligure – questo lo
possiamo vedere anche quando organizzano
festival in maniera super professionale. Qua
in Italia forse c’è un pubblico passivo, forse
troppo riflessivo, ma vorrei che questo tipo di
musica venisse vissuta in maniera più fisica
per un rapporto più intenso anche con chi
suona sul palco. Ma ora il vero rischio per la
scena musicale prog è quello della mancanza
di una seria critica nei confronti del genere
e della mancanza di uno studio serio della
melodia. Un problema concreto che rischia
di confezionare e rendere formale un genere
che dovrebbe essere libero”.
Saverio Spadavecchia
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L'Azione 27 GIUGNO 2015
>SPORT
E a luglio è previsto un altro
evento promozionale
Due momenti del concorso svoltosi
al Circolo Ippico di Fabriano
IPPICA
Concorso Nazionale
Si ricomincia a cavalcare
Il Circolo Ippico torna ad ospitare una grande manifestazione
di VERONIQUE ANGELETTI
D
opo anni di inattività il Circolo
Ippico di Fabriano ha riaperto
sabato 13 giugno, con un concorso nazionale B0, che comprende
tutte le tre discipline olimpiche: salto
a ostacoli, al completo livello 3 e categorie di dressage qualificanti. Una
bella manifestazione agonistica, ma
soprattutto un evento carico di emozioni per chi, con rammarico, ha visto
il centro ippico fabrianese per decenni
protagonista dello sport equestre sparire
dal calendario agonistico nazionale.
Un’emozione pienamente condivisa da
Gabriella Moroni, attuale presidente del
CALCIO
Comitato regionale Marchigiano della
Federazione Italiana Sport Equestri,
che, nel premiare i giovani cavalieri,
durante la cerimonia d’inaugurazione,
ha spiegato quanto sia importante il suo
ritorno come luogo di competizione e di
allenamento. Un ritorno più che atteso
che spiega la presenza all’inaugurazione di Fabio Sturani, il presidente
del Coni Marche, e del patrocinio del
Comune rappresentato dall’assessore
Mario Paglialunga. Premiati i cavalieri
che hanno gareggiato in 110 percorsi
nelle tre discipline. Previsto a luglio un
altro promozionale. Comunque il bello
della competizione è stato il vedere le
famiglie fabrianesi interessarsi di nuovo
Serie D
Matelica, altri tre colpi:
rinnovamento in corso
Il Matelica rinnova la rosa
con Alessandro Frinconi, centrocampista, e due attaccanti:
Antonio Giulio Picci e Denis
Pesaresi. Ecco la carta d’identità
dei nuovi arrivi: Frinconi, classe
’90, allenato nelle ultime due
annate al Tolentino da Clementi.
Centrocampista duttile, in grado
di ricoprire anche il ruolo di
esterno. Tra le sue esperienze si
ricordano quella al Grottammare
e al Centobuchi. Picci, classe
’85, ha giocato nel Francavilla,
in serie D, realizzando 18 reti
in 25 presenze, ma anche altri
precedenti lo vedono protagonista, infatti il giovane talento
ha giocato anche con Matera,
Martinafranca e Pomigliano,
sempre in serie D. Vanta inoltre
anche una stagione in serie B
con il Brescia ed una in C2 con
la Pro Vasto passando poi con il
Vittoria e Vigor Lamezia. Denis
Pesaresi, classe ’92, reduce dal
Rapallobogliasco, si presenta
come seconda punta, anche se
dichiara di aver giocato spesso
come prima, inoltre confessa:
“Mi piace di più vedere la porta, piuttosto che giocare spalle
ad essa. Non posso garantire o
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all’equitazione. Merito della festa dello
sport dove il “Circolo i Leoni” ha potuto entrare in contatto con tantissimi
ragazzi e con dei voucher li ha invitati
a fare una prova di sella. “Un successo
che ci riempie di gioia”, commenta
Laura Borgognoni alla guida della
nuova gestione della Tenuta Brosciano.
“La nostra scuola ha bisogno di nuove
leve e proprio per rispondere a questa
crescente domanda il nostro team tecnico sta perfezionando un programma
specifico operativo già da questo mese”.
Scuola e box sono aperti per pensioni.
Fabriano diventa nuovamente tappa nel
mondo della competizione nazionale ed
olimpionica.
CALCIO
Juve Club, tesseramenti al via
Lo Juventus Club Doc Fabriano ha superato anche il secondo anno di attività, partecipando con i propri vessilli a tante trasferte, fino all’ultima, dolorosa per i colori
bianconeri, in terra di Germania. Sabato 27 giugno inizierà ufficialmente la campagna
tesseramenti per la stagione sportiva 2015/2016. Il presidente Giulio Bennani e tutto il
Direttivo hanno il piacere di comunicare che la Sede si trova in via Corsi 21 all’interno
del Circolo Fenalc Santa Maria ogni sabato dalle 9.30 alle 12.
Per maggiori informazioni contattare i numeri 3482715846, 3336904926, 3471065577,
3476522826. Anche su facebook alla pagina Juventusclubfabriano.
All’iscrizione sarà consegnato un simpatico gadget. Ed anche quest’anno la tessera del
Club comprende anche quella del Circolo Fenalc di Santa Maria con tutte le agevolazioni
e gli sconti a cui il titolare ha diritto.
Eccellenza
Il Fabriano Cerreto
inizia forte il mercato
Si muovono le acque in casa
Fabriano Cerreto, in procinto
di iniziare l’avventura nel campionato di Eccellenza. Ufficiale
la conferma dell’allenatore Nicola Spuri Forotti, già in questa
categoria col Matelica tre anni
fa, al quale si sono aggiunti il
portiere Andrea Latini e i due
innesti invernali che hanno fatto
fare il salto di qualità alla squadra, Bartoli e Piergallini. Vicini
a restare in maglia biancorossa
anche i difensori Galuppa e
Zaccagnini. In arrivo ci sono
inoltre due giocatori di assoluto
valore: l’attaccante Emanuele
Francioni, nell’ultima stagione
16 reti con il Vismara, e l’esterno Nicolò Severini, ex Castelfidardo, sono i primi colpi in
entrata del presidente Guidarelli.
Contrariamente alle indiscrezioni degli ultimi mesi, le partite
interne della squadra verranno
disputate ancora a Cerreto d’Esi
ma è piuttosto probabile che per
alcuni incontri ci si sposti al
Comunale di Fabriano.
Luca Ciappelloni
Nicolò Severini
Emanuele Francioni
Denis Pesaresi
promettere un numero di gol,
non mi piace, ma sicuramente
inizio questa nuova avventura col massimo impegno ed
entusiasmo nonché voglia di
mettermi nuovamente in gioco.
Di certo preferisco ottenere il
massimo risultato di squadra
piuttosto che successi personali,
quindi mi adatterò affinchè ciò
possa accadere”.
Chiara Minelli
Federica Stroppa
CALCIO
Il torneo
Si ricomincia a giocare
al campo "Tito Villò"
Dopo la sfortunata avventura
nel campionato di Seconda
Categoria, culminata con la
retrocessione in
Terza, il Serradica si rinnova,
in tutti i sensi,
cambia anche
la denominazione della società, infatti si
chiamerà Valle del Giano. Nel
frattempo si stanno ultimando i
lavori al Centro Sportivo "Tito
Villò" (foto) e la società ha deciso di organizzare (rinverdendo
i fasti di un tempo che fu...) un
torneo di calcio a 11 nell’accogliente impianto fra il laghetto
e il Ponte di Cacciano. Il torneo
sarà un “memorial” in ricordo
di due fondatori della stessa società, Marco Marcelli e Torello
Sprega, due cardini insostituibili. Il torneo notturno di calcio
a 11 si disputerà in notturna e
si svolgerà dal 20 al 28 luglio.
Qui di seguito il regolamento
del memorial: ogni squadra può
tesserare al massimo 20 gioca-
tori (in lista 18), minimo otto
over 35 di cui quattro sempre
in campo; le partite avranno una
durata di 70 minuti (35 minuti
per tempo); quota d’iscrizione
euro 200; termine per l’iscrizione il 15 luglio. Durante lo
svolgimento del torneo si terrà
una partita amichevole di calcio
tra vecchie glorie del Serradica.
Per le premiazioni sono previste
coppe per tutte le squadre partecipanti più cena per la vincitrice
del torneo. Per informazioni
e iscrizioni contattare uno dei
seguenti numeri: 3470721869,
3396657698, 3490738492 o
3286780203.
Angelo Campioni
24/06/15 11.14
26
>SPORT<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
BASKET
Serie C
Janus "under construction"
Daniel Calandrillo ai saluti
Intanto ecco
le prime conferme
in casa biancoblù
Nella Janus Fabriano 2015/16,
dunque, non ci sarà Daniel Calandrillo. L’esterno del New Jersey, capocannoniere dello scorso
campionato e assoluto trascinatore
dei biancoblù, lascia Fabriano per
approdare molto probabilmente
nelle categorie superiori, dopo che
il primo anno ‘italiano’ ha attirato
le attenzioni di molte società: per
lui ci sono sirene insistenti anche da
altre leghe europee. La Janus nelle
prossime settimane annuncerà il
sostituto di ‘Danny’, chiamato a non
far rimpiangere un giocatore che ha
soddisfatto in pieno la dirigenza. Da
considerare anche la possibilità, da
quest’anno, per ogni società di serie
C di ingaggiare due extracomunitari. Entrambe le caselle in casa Janus
sono al momento ancora vuote,
mentre sembrano cosa fatta i rinnovi
di Michele Bugionovo, Paolo Carnevali e Valerio Paoletti, che saranno
con ogni probabilità quei punti fermi
dai quali, secondo coach Bolzonetti,
sarebbe ripartita la Janus.
Luca Ciappelloni
PATTINAGGIO
di LORENZO CIAPPELLONI
E’
il 6 settembre del 2014, all’aeroporto “Raffaello Sanzio”
di Falconara sbarca un ragazzo tutto da scoprire, arriva dal lontano
Leonardo, un piccolo paesino del New
Jersey. Porta con sè una valigia piena
di speranze ed un sogno nel cassetto:
diventare un grande giocatore di pallacanestro. Il suo nome è Daniel Michael
Calandrillo, sarà la nuova guardia
della Janus Fabriano. Vuole a tutti i
costi indossare la casacca numero 20,
quella del papà, al quale dice spesso di
“dovere tutto”.
Il 26 maggio ha salutato quella che - nel
frattempo - è diventata la “sua” gente. I
numeri parlano di un campionato vinto,
miglior realizzatore del campionato di
C Regionale con 21.2 punti di media per
gara (conditi da 7.5 rimbalzi) e le lacrime, che hanno accompagnato i titoli di
coda, i quali stavano oramai scorrendo
sulla sua avventura alla Janus.
Pochi giorni fa è arrivato il comunicato
ufficiale da parte della società cartaia:
alla porta di casa Calandrillo hanno
bussato società più blasonate (si parla
anche di richieste dalle primissime
leghe europee) e, purtroppo, questo
ragazzo dai modi gentili e pacati, nella prossima stagione non calcherà il
parquet del PalaGuerrieri. Lo abbiamo
rintracciato telefonicamente.
Soddisfatto della tua esperienza a
Fabriano? Che ricordi conserverai?
“Sono stato benissimo a Fabriano.
Dopo i comprensibili primi difficili
mesi, con il passare del tempo ho
davvero iniziato a godermi la città
ed i suoi particolari grazie ai miei
amici e compagni. Ci sono momenti che non dimenticherò mai, alcuni
su tutti le cene di squadra (“and the
excellent food ah ah”), le uscite con
i compagni “and of course winning
the championship!”.”
Parliamo di questo: è stato emozionante?
“Vincere il campionato è stata una
grande emozione, una di quelle
che difficilmente si dimenticano.
Durante la stagione abbiamo capito
che eravamo i migliori, certo però
che ogni avversario gioca tutte le
carte che ha a disposizione per
battere i favoriti, per questo non
era mai facile. Abbiamo lottato
da vera squadra contro infortuni
e squalifiche, sapevamo quale era il
nostro obiettivo e l’abbiamo centrato.
Abbiamo lavorato senza preoccuparci
delle situazioni attorno a noi, questo
la dice lunga sul carattere di tutta la
società”.
Quali sono le sensazioni che provi
rispondendo a queste domande,
sapendo già che non vestirai più la
maglia biancoblù?
“Beh, è stata una decisione davvero
difficile per me. Mi rattrista pensare che
non rivedrò più i tanti amici che ho lì:
compagni di squadra, allenatori, tifosi
European Cup Challenge e Trofeo di Narni
Al posto
del bomber
arriveranno
due americani
Daniel Calandrillo
ha guidato la Janus
nell'ultima stagiona
al ritmo di 21,2 punti di media
ed il resto di Fabriano. Davvero tutti mi
hanno fatto sentire il benvenuto e sono
molto grato. Ma nel mio cuore so che
è la decisione giusta per la mia carriera
ed inoltre sono a conoscenza del fatto, o
almeno spero, che un giorno rincontrerò
tutti i miei amici per rivivere insieme
tutti i ricordi della scorsa stagione.”
Ora però, devi anche pensare al
futuro. Ci dai un’anticipazione? Hai
avuto richieste?
“La mia esperienza con la Janus non
è finita da molto, ripenso spesso a
Fabriano. Ma guardo con ottimismo al
futuro, vorrei cercare di potermi
esprimere a livelli più alti per
poter mostrare tutte le mie qualità. Si parla di Serie B italiana
e qualche miglior campionato
europeo. Spero che si presenti
una buona opportunità”.
In futuro magari ti ritroveremo in maglia Janus?
“Certo, non si può mai sapere!
Magari in futuro indosserò
nuovamente la casacca biancoblù. Per ora, la cosa certa è che
tornerò per rivedere la mia città
ed i miei amici. Fabriano avrà
sempre un posto riservato nel
mio cuore, dopo tutto è stato il
mio punto di partenza della mia
carriera lontana dall’America.”
Immagina che sono un tuo connazionale e ti chiedo di parlarmi di
Fabriano.
“Direi che Fabriano è una piccola
città dove puoi davvero conoscere la
cultura italiana. Non troverai molte
persone che parlano la tua lingua, ma
è proprio questo che la rende unica ed
eccezionale. Sono le persone che fanno
il bel posto, non ne ho mai trovate di più
accoglienti e cordiali. Auguro alla Janus
e a Fabriano tutte le migliori fortune e
spero continui sempre a crescere”.
BASKET
Femminile
Camilla Fattori, bronzo europeo! Fabriano e Thunder Matelica:
Bene il gruppo in terra umbra un progetto di collaborazione
Fine settimana ricco di soddisfazioni
per gli atleti della
Fortitudo Fabriano
Pattinaggio, impegnati sia in campo
nazionale che all’estero. Nell’ordine, a
Gera in Germania, si
è svolto l’European
Cup Challenge, vero
e proprio campionato europeo, dedicato
alla categoria Allievi;
trattasi di categoria
agguerritissima, che
ha visto impegnata la
nostra bi-campionessa italiana Camilla
Fattori, convocata
per l’occasione dalla
Federazione Italiana Pattinaggio a gareggiare per i colori
dell’Italia… Camilla,
una delle velociste di
punta della Nazionale Italiana,
ha conseguito un prestigioso
terzo posto nella gara 300 metri
sprint e a seguire un ottimo quarto posto nella 500 metri sprint.
L’eco di questi eccellenti risultati ha galvanizzato tutti gli
altri atleti della Fortitudo che,
domenica 21 giugno, quasi in
contemporanea, si trovavano
impegnati a Narni (Tr) per lo
svolgimento del “9° Trofeo
Nazionale Vincenzo Apuzzo”,
valido come settima tappa del
Challenge Centro Italia. Questi i risultati ottenuti in terra
umbra: si inizia dalla categoria
Giovanissimi, dove Christian
Scassellati suona la carica ottenendo due vittorie schiaccianti,
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sia nella 200 sprint che nella
400 metri in linea, mentre Alessandro Eleuteri conquista un
onorevole 5° e 7° posto; nella
categoria Esordienti, la nostra
sempre grintosissima Asia Fileri
conquista un 8° posto sia nella
200 metri sprint che nella 800
metri in linea; nella categoria
Ragazzi, Elisa Scassellati si
piazza al 3° posto nella 300 metri sprint e ottiene senza troppi
patemi una nitida vittoria nella
3000 metri in linea. Tra i maschi,
Giovanni Fiorucci si piazza al
10° posto nella 300 metri sprint,
unito ad un incoraggiante 7°
posto nella 3000 metri in linea;
salendo alla categoria Allievi,
troviamo come protagonista
indiscussa, un’altra
fabrianese: la nostra
Erica Greci, che con
grande autorevolezza sale per ben due
volte sul gradino più
alto del podio conquistando due ori,
precisamente nella
500 metri sprint e
nella 5000 metri in
linea; nella categoria maschile, sulle
stesse distanze, ottima la prestazione
di Raimondo Quaranta, nostra “vecchia” conoscenza,
da poco ritornato sui
campi di gara dopo
un assenza di ben
4 anni: per lui, due
brillanti terzi posti!
Da segnalare che
la Fortitudo Pattinaggio Fabriano ha
ottenuto il 4° posto nella classifica speciale a squadre, risultato
che calza piuttosto stretto ma
che è dovuto principalmente ad
alcune assenze importanti tra le
fila rossoblù.
Adesso riflettori puntati per il
prossimo importante appuntamento, che si terrà il 2-3-4 luglio
nel rinnovato circuito stradale di
Terni, per i campionati Italiani di
velocità su strada, dove i ragazzi
del coach Patrizio Fattori si presenteranno agguerriti come non
mai ed in grande spolvero. Un
grosso in bocca al lupo a tutti i
nostri pattinatori fabrianesi per
questo atteso e importantissimo
appuntamento.
Mario Carnevali
La Thunder Basket Matelica,
realtà cestistica femminile di
lungo percorso, e la Pallacanestro Fabriano, società anch’essa operante esclusivamente nel
settore femminile, hanno dato
il via ad una collaborazione
tecnica e societaria che avrà
come primo obiettivo quello
di valorizzare le ragazze dei
rispettivi settori giovanili, per
cercare con loro un percorso
stabile e duraturo al fine di
entrare nei prossimi anni nel
mondo del basket della prima
squadra. Infatti, in questo diffici-
le momento per le piccole realtà
sportive, le due società (guidate
da Euro Gatti per la Thunder,
Fabio Grugnaletti e Piero Salari per il Fabriano), volendo dare
continuità al buon lavoro svolto
nei precedenti anni, si sono
sedute attorno ad un tavolo per
cercare di unire le forze senza
però penalizzare le identità individuali. E’ stata così trovata
una strada comune, partire dal
basso e dal settore giovanile
per crescere, scegliendo come
riferimento tecnico principale
il coach Andrea Porcarelli per la
CALCIO a 5
prima squadra e il team Under
16, secondo allenatore Michele
Costantini e come preparatore
atletico Renato Carmenati. Per
la squadra under 14, invece, il
coach sarà Michele Costantini
coadiuvato da Andrea Porcarelli. Per quest’ultimo, che ha
accettato l’incarico con grande
entusiasmo ed umiltà, si tratta
del terzo ritorno come allenatore
del basket femminile matelicese.
Nei prossimi mesi saranno definiti gli accordi tecnici e logistici
della collaborazione.
Lucia Granini
Serie C2
Il Real Fabriano riparte di slancio
Sembrava ieri che il Real Fabriano, sconfitto in
quel di Torre San Patrizio per mano della Torrese,
ingoiava l'amarissimo boccone della retrocessione in serie C2. Una qualsiasi squadra dopo una
retrocessione o un'annata così difficile si sarebbe
spezzata. Invece appena finita la stagione la società ha deciso subito di ripartire scegliendo per
il ruolo di allenatore Kristian Giordani, tecnico
competente, ex Cerreto, grande motivatore, uno
che la C2 la conosce bene. Da Cerreto sono ritornati anche Igor Baldoni e Marco Bruzzichessi.
Si unisce al Real anche Jacopo Bucchi, che negli
ultimi anni ha accumulato esperienza giocando a
calcio a 11. Preso anche Fausto Balducci, portiere
di esperienza, quell'esperienza di cui una squadra
giovane necessita per affrontare un campionato
duro come quello della C2. Ultimo, ma non meno
importante, un giocatore che il Real ha corteggiato
per anni, esperto e talentuoso, William Stroppa,
uno degli highlander del calcio a 5 fabrianese, che
completa una campagna acquisti scintillante. La
grande scommessa tra i pali sarà Matteo Mosciatti,
già stabilmente in prima squadra lo scorso anno,
promosso titolare dopo l'addio di Cesaroni che
giocherà per il Falconara il prossimo anno. Un in
bocca al lupo a Cesaroni per la sua nuova avventura
e un grazie per la passione e la dedizione con cui
si è dedicato a questa squadra, a questa società e
ai ragazzi della juniores di cui è stato allenatore
(sfiorati i playoff e cresciuti talenti che hanno ben
figurato anche in C1). Un grazie va anche a Luca
Bello Burzo, che è stato il più bel fiore all'occhiello
che il settore giovanile del Real potesse mettere in
mostra e sopratutto è stato un leader e un amico
per tutti i suoi compagni della juniores. E' motivo
di grande orgoglio sapere che un ragazzo e un
giocatore così sia stato parte di questa società. I
presupposti ci sono tutti, ora sarà il campo a dare le
sue risposte ma il Real può e vuole tornare grande.
Ampliata anche la società con gli inserimenti di
Andrea Martinelli e Gabriele Stazi.
Lorenzo Alunni
24/06/15 11.13
27
>SPORT<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
ATLETICA
Campionati Italiani Allievi
Giacomo Brandi ancora oro:
un campione nella marcia
Buon debutto
per quattro
promettenti
ragazze
di SANDRO PETRUCCI
G
li atleti di Fabriano (un ragazzo e quattro ragazze) hanno
confermato ancora la loro
realtà tecnico agonistica, presentandosi quest’anno in cinque unità ai
Campionati Italiani Allievi (16-17
anni) di Milano. Giacomo Brandi, in
forza all’Atletica Fermo, al secondo
anno di categoria, ha ribadito la sua
schiacciante supremazia conquistando
il terzo titolo consecutivo (due all’aperto, uno indoor) nella 10 chilometri
di marcia. Il ragazzo, cresciuto atleticamente nell’Atletica Fabriano con
gli istruttori Pino Gagliardi e Fabio
Faggeti, ora, sotto la guida tecnica
dell’ex olimpionico di marcia Carlo
Mattioli, ha acquisito una padronanza
tale dei propri mezzi da non lasciare
scampo agli avversari.
Le ragazze invece sono tutte alla prima
esperienza di categoria e l’emozione indubbiamente si è fatta sentire.
La prima ad entrare in scena è stata
Ludmylla Tavares nel salto in alto
e sicuramente Lulù, con il suo 1.52
è rimasta ben lontana dallo standard
abituale di questa prima parte della
stagione. Tesissima, ma in grado di
recitare la sua degna figura, è stata
ATLETICA
Giacomo Brandi con le braccia al cielo per la vittoria del campionato italiano
Allievi nella 10 chilometri di marcia, terzo successo consecutivo
Elisa Maggi nei 100 metri, autrice in
batteria di un probante 12”36 che le ha
concesso (oltre al netto record personale e sociale… precedente 12”47) di
accedere alla finale 2. Anche in questo
caso Elisa se l’è cavata egregiamente,
correndo in 12”46 e confermandosi tredicesima su 63 concorrenti che avevano
ottenuto il minimo di partecipazione
Campionati Italiani disabili Fisdir
ATLETICA
tra le migliaia che ci avevano provato.
Purtroppo la ragazza allenata da Max
Poeta, nella gara a lei più congeniale,
i 200 metri, dove vanta un personale di
24”97 che la poneva al quarto posto nel
ranking nazionale, è incappata in una
malaugurata falsa partenza e, di conseguenza, nella squalifica. Sulle pedane
si sono esibite le ragazze allenate da
Il gruppo fabrianese a Milano: da sinistra Linda Lattanzi, Ludmylla Tavares, il
tecnico Pino Gagliardi, Benedetta Dell'Osso ed Elisa Maggi
Pino Gagliardi, che continua a produrre
talenti, quasi miracolosamente visto
che non ha un’area dove lanciare. Nel
disco Linda Lattanzi ha ottenuto la
sedicesima posizione con un lancio a
31.47, lontano dal suo record, che le
avrebbe permesso un meritato ingresso
in finale. Risultato comunque più che
dignitoso, così come il soddisfacente
Campionati di società su pista Master
decimo posto di Benedetta Dell’Osso
nel martello con un lancio di poco
inferiore ai 49 metri. Solito discorso:
quando si lancia allo stadio, a campo
aperto, è tutto diverso rispetto a quando, sui campi di gara, il raggio d’azione
si restringe al centro della gabbia di
protezione. Una situazione che deve
assolutamente essere risolta.
PODISMO
Avis Fabriano
Mancioli e Gerini I veterani vanno forte Periodo ricco di gare,
sbancano Macerata! ma la finale sfugge... Ferretti in gran forma
A Macerata fine settimana dedicato alle stelle dell’atletica leggera Fisdir. All’Helvia Recina,
organizzato dall’Anthropos di
Civitanova Marche, si è svolta
dal 12 al 14 giugno la settima
edizione dei campionati assoluti. Ventisei le società
iscritte, di cui quattro (Polisportiva Disabili Cerreto d’Esi,
Atletica Osimo, Futura Sport Macerata
e i padroni di casa
dell’Anthropos) provenienti dalla Regione Marche, per un
totale di 15 regioni
italiane rappresentate. 124 gli
atleti che si sono sfidati nello
stadio marchigiano, di cui 77
appartenenti alla classe TF20 e
47 alla TF21. Dopo l’edizione
2014 di Padova e quella del
2013 a Pescara, la regina degli
sport torna a Macerata, dove
già nel 2012 si tenne la quarta
edizione degli assoluti. Le immagini dell’“Helvia Recina” di
Macerata dell’edizione 2015
degli assoluti di atletica leggera,
rimarranno scolpite negli occhi
di quanti hanno partecipato alla
manifestazione.
La Polisportiva “Mirasole”
cala i suoi assi nella categoria
TF21 con Luca Mancioli nella
corsa (100 e 200 metri) e Daniel
Gerini nel getto del peso 4kg e
del disco 1kg. Ma ora entriamo
nel vivo delle gare dei nostri
portacolori. Sabato 13 nel getto
del peso Daniel con un lancio da
8,69 conquista il titolo ai dammi
del rivale Leocata Francesco del
Parco de Riseis Pescara che si
ferma a 7,96. Con questo risultato Daniel si dimostra atleta
di assoluto avvenire, vista la
sua autorevolezza in pedana.
Per il Mancio è giornata di
27 sport.indd 2
qualificazioni, senza alcun problema, si qualifica in entrambi
le finali dei 100 e dei 200 metri
piani. Ma eccoci alla giornata
conclusiva, Daniel è di nuovo
sulla pedana dove affronta per la
prima volta, a livello nazionale
il lancio del disco.
Nei primi due lanci sembra non riuscire a prendere le
misure del campo
gara con due nulli
ma poi è Roberto
Casarin (Aspea Padova) a dover lottare fino all’ultimo
per piegare la sua
resistenza. La gara per Daniel
si conclude con un’ ottima
medaglia d’argento con 16,30,
Casarin è oro con 16,58. Le
attesissime finali del “Mancio”
non deludono gli spettatori,
nei 200 metri piani nessun
problema per Luca che con la
sua progressione si aggiudica il
titolo in 30”04. L’eterna sfida tra
Mancioli (Fabriano Mirasole) e
Rondi (Pol. Dis. Valcamonica)
sui 100 metri questa volta se
l’aggiudica il marchigiano in
14”04 dopo una gara adrenalinica che ha lasciato il pubblico
senza fiato. Al termine delle due
giornate il bottino della “Mirasole” è di tre ori ed un argento
tutto questo anche grazie a chi
segue i ragazzi, Massimiliano
Poeta (Allenatore in pista), Pino
Gagliardi (Allenatore nei lanci)
entrambi in forza nell'Atletica
Fabriano e naturalmente il preparatore atletico Paco Pallotta
dello Sterlino Wellness Club.
Ovviamente non possiamo non
ringraziare chi sostiene da sempre l’attività della Polisportiva
Mirasole, ovvero la Fondazione
Carifac.
Federica Stroppa
L’Atletica Fabriano si è presentata di nuovo a ranghi compatti ai Campionati di Società
su pista e l’evento è quanto mai
confortante, anche e soprattutto
considerando che lo scorso
anno, dopo i fasti del passato,
non si era nemmeno riusciti
a schierare una squadra per
entrare in classifica. Purtroppo,
nonostante ciò, quasi sicuramente non ci sarà possibilità di
accedere alla finale nazionale,
ma la squadra di Fabriano ha
destato ottima impressione.
Questi sono stati i migliori
punteggi acquisiti dai Master
nel loro Campionato di Società
disputato a Montecassiano: metri 100 Daniele Capomagi 584
punti, metri 200 Massimiliano
Poeta 798, metri 400 Massimiliano Poeta 783, metri 800
Mario Santori 580, metri 1500
Diego Ferretti 727, metri 5000
Secondo Brandi 482, 4x400
Luca Bosi, Enrico Ghidetti,
Luca Fiorani, Massimiliano
Poeta 581, metri 200hs Enrico Ghidetti 474, salto in alto
Sandro Petrucci 551, salto in
lungo Daniele Capomagi 590,
salto triplo Raffaello Piermattei
800, lancio del disco Massimo
Pergolini 533. lancio del giavellotto 537, per un totale di
8.020 punti. Da sottolineare
la grande partecipazione dei
master dell'Atletica Fabriano in
due gare in particolare, i 1500
metri (Diego Ferretti, che si è
aggiudicato la gara in 4'22"76,
Gabriele Salvatori, Mario Santori, Giovanni Minetti, Crescenzo papale, Romualdo Burattini
e Sandro Ballelli) ed i 5000
(Gabriele Salvatori, Secondo
Brandi, Vincenzo Petrucci, Gabriele Fiorani e Crescenzo Papale) a confermare come gli atleti
della Podistica Avis abbiano
aderito di slancio alla proposta
dell'Atletica Fabriano. Nulla di
questo probabilmente basterà dicevamp - per centrare la finale
nazionale di Bastia Umbra, a cui
accedono le migliori 24 società
d'Italia (finale conquistata una
mezza dozzina di volte dall'Atletica Fabriano) ma è stato
sicuramente molto importante
ripresentare una squadra degna
di questo nome, nonostante le
defezioni di personaggi chiave
come Duca Dario, Giovanni
Feliciani ed altri, oltre alla
condizione approssimativa di
qualche altro elemento fermo
da tempo per vari problemi.
Come dicevamo è stato davvero
piacevole schierare un autentico
battaglione di atleti nel mezzofondo, dove le altre società sono
invece particolarmente carenti.
Non solo dunque il 24”22 ed il
53”94 di Massimiliano Poeta
nei 200 e 400 metri, ma anche
tanta presenza dagli 800 ai 5000
metri. Mario Santori (2’29”30)
e Sandro Ballelli negli 800,
Diego Ferretti (vincitore a mani
basse in 4’22”76), Gabriele
Salvatori (5’07”88), Mario
Santori (5’10”51), Giovanni
Minetti (5’12”41), Crescenzo Papale (5’41”37), Sandro
Ballelli (7’21”44) nei 1500,
Gabriele Salvatori (19’10”98),
Secondo Brandi (19’33”51),
Vincenzo Petrucci (21’11”78),
Gabriele Fiorani (21’16”21),
Crescenzo Papale (21’46”89)
nei 5000, hanno portato in massa il loro prezioso contributo per
la squadra Master dell’Atletica
Fabriano, ognuno nella propria
categoria di appartenenza in
base all’età. Sarà oltremodo
stimolante per tutti l’obbiettivo
dei Campionati Regionali Individuali di inizio settembre.
s.p.
Appuntamenti a raffica per la
Podistica Avis Fabriano in
quest’ultimo periodo. I “runners” avisini hanno partecipato
a numerose gare marchigiane su
strada, confermando la vitalità
e la verve del gruppo.
Così ad Arcevia. Un quartetto
di atleti avisini domenica 31
maggio ha partecipato alla
prima edizione della gara “Da
Castello a castello” organizzata a Castiglione di Arcevia.
Un percorso impegnativo con
diverse salite per un totale di
10 chilometri e 750 metri. A
rappresentare i colori dell’Avis
fabrianese sono stati Emanuele
Belardinelli (che ha impiegato
52’ 17”), Gabriele Fiorani (53’
10”), Darcisio Esposto (53’ 51”)
e Roberta Rotili (59’ 18”). Ha
vinto la gara Federico Cariddi
della Grottini Team con il tempo
di 39’ 32”.
Così a Castelraimondo. Il 7
maggio la Podistica Avis Fabriano era presente con sedici runners alla tredicesima edizione
della “Stracassero”, tradizionale
appuntamento sulla distanza di
10 chilometri impegnativi tra le
splendide colline dell’entroterra
maceratese. Sono stati 425 gli
atleti presenti, la vittoria è andata a Francesco Viti del Cus Camerino con il tempo di 37’ 18”,
ma ben si è comportato anche
l’avisino Diego Ferretti che con
Diego Ferretti in gara
40’ 03” è giunto 14° assoluto
(2° nella categoria 40-44 anni).
A seguire, le performance degli
altri atleti fabrianesi presenti:
Gianluca Balducci 45’ 32”, Stefano Stefanetti 46’ 24”, Mario
Santori 46’ 37”, Attilio Loretelli
49’ 18”, Luciano Angelini 50’
17” (3° nella categoria 65-69
anni), Emanuele Belardinelli
50’ 30”, Romualdo Burattini
50’ 58”, Crescenzo Papale
51’ 29”, Darcisio Esposto 51’
56”, Lanfranco Ninno 51’ 58”,
Daniele Renzi 52’ 40”, Saverio
Berionni 53’ 48”, Roberta Rotili
55’ 50”, Raffaele Lori 1h 01’
40”, Arrigo Berionni 1h 04’
12”. Per l’Atletica Fabriano,
Secondo Brandi 45’ 44” e Giovanni Minetti 46’ 16”.
Così ad Urbania. E’ stata poi
la volta del “Giro dei 4 ponti”,
il 2 giugno, anche in questo
caso gara tosta di 10 chilometri,
alto livello degli atleti partecipanti e vittoria del marocchino
Mohamed Hajjy in 32’ 55”. Il
migliore degli avisini – presenti
con tredici runners - è stato,
anche in questo caso, lo specialista Diego Ferreti, 28° assoluto
con 37’ 45”. I tempi degli altri
fabrianesi: Massimo Gambella
41’ 09”, Gianluca Balducci 42’
00”, Lauro Brocanelli 43’ 45”,
Vincenzo Petrucci 44’ 53”, Luciano Angelini 47’ 46”, Daniele
Renzi 47’ 57”, Romualdo Burattini 49’ 17”, Mario Gubbiotti
50’ 07”, Saverio Berionni 50’
36”, Arrigo Berionni 54’ 59”,
Raffale Lori 56’ 47”, Derek Ian
Barnes 59’ 35”.
Domenica 28 giugno ancora un
appuntamento agonistico per la
Podistica Avis Fabriano, stavolta nella vicina Gualdo Tadino,
con la tradizionale “Sfacchinata”, gara di 10 chilometri.
f.c.
24/06/15 11.12
28
>DIALOGO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Il Palio sul Giano:
com'è il fiume in città
U
di ANDREA GIOMBI
na notte intera donne e uomini
piegati a riporre quei fiori tritati
preparati con tanta cura; riporli in
un insieme di fiori, in un disegno
di fiori, era l’ordine che in tanti hanno voluto e amato seguire sabato 13 giugno nel
confezionare le bellissime infiorate.
Infiorata che testimonia fatica, bellezza,
collaborazione, fragilità, confronto; qualità
che tutto il Palio di San Giovanni Battista
racchiude, propone e fa vivere.
Quest’anno i fiori sono il fiume Giano, il Palio tutto è ambientato sul fiume Giano, come
espressione di vita e di futuro, quasi a voler
stimolare uno slancio a favore della città.
Nostra signora dell’ipocrisia è un titolo di
una canzone del 1993, “Alla fine della baldoria c'era nell'aria un silenzio strano … ci
risvegliammo più vecchi e stanchi, amaro in
bocca, cerchio alla testa … E fecero voti con
faccia scaltra a Nostra Signora dell'ipocrisia
perché una mano lavasse l'altra … sempre
accusando, sempre cercando il responsabile,
non certo io”.
Tanto questa Nostra Signora dell'ipocrisia
la sento vivere a Fabriano, molti dei ragazzi
della mia generazione infatti non hanno mai
potuto vedere, perché coperto dal cemento,
il fiume Giano e sicuramente nessuno ha
mai potuto vedere il Ponte dell’Aéra che
insieme al fiume e al fabbro costituiscono
il gonfalone della città. Sembra poter quasi
sorridere di malinconia, nel capire che i
bravissimi infioratori, nel disegnare con i
La Grande Guerra; ne celebriamo ogni anno l’epopea
il 4 novembre con corone
d’alloro e squilli di trombe.
Quest’anno poi Fabriano ha
raccolto le sue memorie sparse nell’interessante mostra
al Museo della Carta: "La
Grande Guerra dall’Isonzo
a Fabriano". Ma c’è una
memoria completamente dimenticata, anzi presto rimossa; nascosta come certe parti
del corpo umano un tempo
dette pudende. Era la realtà
dei renitenti all’arruolamento
militare, che scappavano di
casa e si rendevano uccel
di bosco per non andare in
guerra. C’erano anche a Fabriano e vagavano per i nostri
monti e le nostre campagne,
nascondendosi alla ricerca
affinchè il fiume possa tornare ad essere
una risorsa ed una bellezza, proprio come il
fiume rappresentato nelle infiorate.
Da circa quattro mesi sono iniziati i lavori
di scopertura del fiume in città, più volte ne
ho scritto e discusso in merito, l’importante
ad oggi è il fatto che il tratto urbano non
verrà totalmente scoperto per tutelare delle
baracche che poggiano sulla copertura in via
Filzi, così facendo verrà tolta la possibilità
per tutti di vedere almeno in parte il ponte
dell’Aéra (ponte che era impossibile
rappresentare nelle infiorate, essendo
da 60 anni sotto il cemento).
Il sindaco ha rinnovato pubblicamente, lunedì 15 giugno, l’emanazione
di una variante ai lavori, promessa
dall’assessore Alianello ormai da più
di un anno, ma il tutto propende per
la tutela delle baracche anziché del
fiume Giano, del ponte dell’Aéra e
quindi di Fabriano.
A me piace concludere però questa
riflessione, con il finale della canzone
citata, mi piace immaginare Silvana
alle quattro di notte, mentre posa
un celeste “plumbago” sul Giano
di domani cantare stanca ma felice:
“Soltanto i pochi che si incazzarono
dissero che era l'usato passo fatto
dai soliti che ci marciavano per poi
rimetterlo sempre là in basso. Poi
tutto tacque, vinse ragione, si placò il
cielo, si posò il mare solo qualcuno in
resurrezione, piano, in silenzio, tornò
a pensare”.
Quello che per me, e per tutti quelli
che hanno frequentato l'Itis “Merloni”,
è stato il preside, oggi ci ha lasciato. Il
professore Ugo Duca ha accompagnato
intere generazioni di alunni verso la
maturità, attraverso i difficilissimi anni
dell'adolescenza.
Chi ha avuto, come me, la fortuna di
conoscerlo sa che sotto quella rude
scorza, da signor preside intransigente,
si celava un'umanità incommensurabile. Quante volte i Suoi rimbrotti,
dovuti ad un mio carattere “non proprio tranquillo” si sono trasformati in
una pacca sulle spalle e quante volte
il piglio arcigno si trasformava in un
sorriso di fronte alla mia ennesima
solenne cretinata.
Caro signor preside, faccio parte di
quella schiera di “trattoristi”, di “ruspisti” e di "gruisti" che grazie a Lei
sono cresciuti e sono diventati uomini,
pertanto oggi non faccio “sciopero” e
sono qui a testimoniare quanto per me e
per molti di noi Lei sia stata una figura
importantissima.
La ringrazio infinitamente e Le auguro
un sincero buon viaggio ovunque Lei
vada.
“Per favore un attimo di attenzione,
parla il preside... Ripeto: per favore un
attimo di attenzione, parla il preside.
Comunico, ad insegnanti ed alunni....”.
Un abbraccio
Giancarlo Pellacchia, 5° A Meccanica
Le pinete della Grande Guerra,
centenarie ed invecchiate ma in vita
delle forze dell’ordine. Con
quale prospettiva? Tragica:
quella di essere prima o poi
individuati e catturati e probabilmente finire davanti al
plotone di esecuzione come
disertori. A meno che non si
fossero presentati all’autorità
militare. Per favorire questa
soluzione, unica desiderabile, si era costituito a Fabriano
un gruppo di “simulatori”
nell’ambito dell’associazione degli esploratori; un’associazione che allora non era
d’ispirazione cattolica come
“The green Pope” – il Papa verde - così scrive
l’Economist a commento della prima Enciclica di Papa Francesco; una definizione forse
spiritosa, ma quanto mai riduttiva, quasi che
il Documento pontificio sia da considerare
come un nuovo manifesto ambientalista.
In realtà la “Laudato sì” è una vasta e autorevole riflessione sulla complessità del Creato,
sulle sue prospettive, sulle responsabilità
come suo custode per mandato dell’Onnipotente.
Molti commenti su di essa sono stati già
espressi da insigni studiosi, con i quali non
abbiamo la benché minima presunzione di
misurarci.
Vorremmo soltanto coglierne alcuni concetti,
che ci sembrano particolarmente meritevoli
di attenzione.
Il Papa ribadisce con forza il principio che
ogni cosa esistente al mondo è un aspetto
della Creazione, e come tale va considerata
e rispettata.
Venir meno a questo principio significa disattendere il disegno di Dio e condurre il nostro
pianeta verso la distruzione; ma anche far
pagare i costi del degrado ai più poveri, che
già oggi sono i primi a soffrire, per esempio,
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fiori il Giano, non abbiano potuto avere come
fonte d’ispirazione proprio il nostro fiume,
altrimenti le infiorate tutte sarebbero state
testimonianza del degrado.
Di certo questa ipocrisia non è degli infioratori e dei portaioli tutti, ma delle amministrazioni che hanno scelto di vilipendiare i
fiume, sì vilipendio, perchè ha tolto e toglie
ancora dignità alla città di Fabriano.
In questi ultimi anni il “Comitato alla Scoperta del Giano”, sta facendo l’impossibile
Per favore,
parla
il preside
ora, ma laica, cui aderivano
credenti e non credenti.
Questi simulatori avevano il
compito di avvicinare questi
giovani renitenti fingendosi
anch’essi renitenti (perché
altrimenti questi non si sarebbero lasciati avvicinare)
per spiegare loro la via senza
uscita in cui si erano infilati,
informandoli dei benefici di
legge dei quali avrebbero
potuto usufruire se si fossero
spontaneamente presentati. I
simulatori non erano delatori: non facevano la spia, non
Enciclica, una
conversione
ecologica
della carenza di acqua potabile e della riduzione delle terre coltivabili.
Tutti gli uomini – afferma il Pontefice - hanno
diritto di far uso, in piena uguaglianza, delle
risorse della natura; ma queste risorse si consumano più velocemente della loro capacità
di rigenerazione, riducendone la disponibilità
e accelerando il loro accaparramento da parte
dei Paesi più ricchi.
E’ quindi una esigenza di giustizia sociale,
oltre che di economia, usarne con ragionevole parsimonia e praticarne il riuso; particolarmente grave si presenta la questione
della disponibilità di energia, per la quale
Papa Francesco esorta alla ricerca di fonti
alternative.
sporgevano denunce: agivano
soprattutto a vantaggio di
queste persone che si erano
messe in bruttissimi pasticci.
E sembra che i risultati positivi non mancassero.
Ho trovato queste informazioni storiche, davvero sorprendenti, su “L’Azione” del
28 ottobre e del 25 novembre
1989, che pubblicava un interessante intervista a Enzo
Polloni (1900-1996), fabrianese residente a Palermo,
benemerito per importanti
iniziative assistenziali a fa-
vore dei giovani emarginati,
Enzo Polloni si era rivelato
lucido custode di molte
memorie storiche fabrianesi,
e non solo fabrianesi, del
primo Novecento. E già che
ci sono faccio dono ai lettori
di un’altra informazione
relativa alla Grande Guerra,
ma meno esclusiva e sorprendente della prima. Sono
stati prigionieri dell’esercito
austro-ungarico a costituire
negli anni 1915-18, le pinete
di Campodonico, di Marischio, del Monte Predicatore
Sul tema dell’inquinamento, l’Enciclica assume una dura posizione sul degrado dell’aria
a causa delle emissioni e sulla congestione
disumanizzante delle città.
Critiche ugualmente dure vengono rivolte
al consumismo sfrenato, e al perseguimento
senza remore del profitto a breve, soprattutto
attraverso i meccanismi della speculazione
finanziaria.
Scorrendo le pagine del Documento, ci si
accorge, se ci è consentita l’espressione,
la sua poca “papalità”: le affermazioni del
Pontefice non indulgono a circonlocuzioni
allusive e solenni, ma vanno dirette al cuore
dei problemi, anche attraverso esempi pratici
ed elementari.
Una prima sensazione
complessiva sul messaggio della Enciclica è
che essa segnali la fine
del mito del “progresso”, che aveva animato
la cultura economica e
sociale dell’Occidente
fin quasi alla fine del
Secolo Ventesimo, e
alimentato l’illusione di
sopra il lago dei Fossi nel
Comune di Genga, nonché
la pineta del Monte Strega
lungo la strada per Montelago. Sono dunque pinete
centenarie o quasi, un po’
invecchiate veramente, ma
tuttora in vita. La Grande
Guerra ha rimboscato i nostri
monti e vi ha portato aria
più balsamica. Anche questa
informazione l’ho trovata
consultando le vecchie annate de ”L’Azione”.
"L’Azione" è un vasto e ricco
giacimento di storia locale,
una formidabile enciclopedia
storica, ma nel massimo disordine, la cui ricerca è affidata al caso. Ci sarà qualcuno
disposto a mettere ordine
censendo e catalogando?
a.c.
uno sviluppo senza limiti.
Una seconda sensazione che ci sembra di
percepire è quella che ci rammenta la fine
della supremazia politica e tecnologica dei
Paesi occidentali, di fronte a un mondo nel
quale nuove grandi realtà stanno emergendo
e nuove ingiustizie reclamano a gran voce
la nostra attenzione, che non può più essere
distolta altrove.
E, infine, il senso di un Documento che inquadra la questione dell’ambiente, forse come
mai era stato fatto prima, in un contesto di
etica e di giustizia sociale di respiro globale.
Tutto si condensa nell’appello del Pontefice
alla “conversione ecologica”, che restituisce
una dimensione per così dire teologica ai
problemi del presente
e del futuro; e questo,
forse, è il di più che
si aggiunge all’impegno degli ambientalisti
(quelli veri) e di quanti
si adoperano per consegnare un pianeta più
vivibile ai nostri figli e
ai nostri nipoti.
Mario Bartocci
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>DIALOGO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Formazione e lavoro
nel suo impegno
La scomparsa del prof. Ugo Duca: sempre un pioniere
C
di SANDRO FARRONI
hi conosce il mondo italiano della
carta ha sicuramente incontrato
un tecnico formatosi alla scuola
cartaria dell’Istituto Industriale
fabrianese.
Bisogna infatti ricordare che l’Istituto Industriale, così chiamato dai fabrianesi, era
l’unica scuola italiana che formava tecnici
chimico-cartai, con un titolo duplice; ”Perito
Industriale Capotecnico chimico-cartario che
permetteva ai suoi allievi, dopo il diploma,
di poter accedere sia all’industria cartaria sia
all’industria chimica.
Per questo possiamo affermare che nella
totalità delle aziende cartaria italiane hanno
portato le loro esperienze specialistiche i
diplomati di Fabriano raggiungendo diversi
livelli di responsabilità.
Quasi altrettanto si può dire è avvenuto
nell’industria chimica e affine, MontecatiniMontedison, Eni-Sir; tutto ciò per la riconosciuta qualità e unicità della formazione
ricevuta da questa scuola fabrianese tanto
che le varie aziende inviavano propri emissari
per contattare e conoscere direttamente gli
allievi, durante il corso del quinto anno, per
poi convocarli dopo l’avvenuto diploma.
La scuola deve i suoi risultati sia alle strutture didattiche, ma soprattutto alla qualità
della docenza ed in questo ha sicuramente
primeggiato la figura del prof Duca sia come
docente, sia come preside che, per certificare
la qualità dell’insegnamento della sua materia
sulla base di una concreta programmazione
didattica, ci faceva studiare sugli stessi testi
di chimica organica ed inorganica usati presso
la facoltà di Farmacia dell’Università di Camerino dove il professore era stato assistente
nei primi anni dopo la sua laurea.
Favorì sempre il connubio scuola-mondo del
lavoro sia favorendo momenti di istruzione
diretta in cartiera sia con visite nazionali e
internazionali mirate ai più importanti complessi dei due settori interessati.
Per completezza informativa va anche ricordato il corpo docente di cui disponeva
l’Istituto in quegli anni nelle persone del prof.
Ugo Tisi per la tecnologia cartaria, il prof.
Ruggero Micheletti per lettere e storia che si
studiava sugli stessi testi usati nel vicino Istituto magistrale, i professori Galassi, Visconti,
Bazzoli, Lori per le attività di laboratorio sia
chimico che sperimentale e cartario.
Un importante episodio caratterizzò l’attaccamento del prof Duca all’Istituto quando nei
primissimi anni del 1960 fu inviato a Fabriano
un preside tale ing. Malossi, che veniva da
Torino il quale tentò un tutti modi di trasferire
il diploma fabrianese in un istituto della sua
città dove risiedeva la sede di una delle più
grandi cartiere italiane.
Il prof Duca fu fautore di una ferma opposizione al progetto coadiuvato anche da un
gruppo di genitori tanto da riuscire nell’intento e il diploma rimase a Fabriano, città
della carta.
Il prof Duca ha proseguito poi nel suo intenso
impegno con la nomina a Preside nell’anno
1965, gestendo il passaggio
dalla storica sede di viale
Zonghi alla nuova di Largo
Salvo D’Acquisto tenuta per
ben 23 anni.
In questo nuovo ruolo ha
potuto mettere a disposizione
sia la sua esperienza didattica
sia le sue personali capacità
gestionali e organizzative anche e perché va ricordato che
l’istituto fabrianese, per la sua
unicità di indirizzo didattico,
godeva di autonomia amministrativa e quindi disponeva di
una segreteria anche contabile
e doveva redigere un bilancio
annuale da sottoporre all’approvazione di un
Consiglio di amministrazione la cui composizione era elettiva.
Sempre rispettoso dei doveri verso l’autonomia del consiglio ma attento alla tutela delle
prerogative previste dalla sua funzione, proponeva con lungimiranza quanto necessitava
alla scuola e ne seguiva il percorso realizzativo con scrupolo manageriale.
E’ giusto e doveroso riconoscere ciò che gli
uomini fanno e soprattutto fanno per gli altri
e la figura del prof Duca, figura emerita della
scuola fabrianese, dovrebbe costituire un valore cittadino da celebrare con l’intitolazione
di una via della sua città e non rimanere
soltanto nel ricordo dei suoi allievi.
Per questo chiederemo l’adesione all’iniziativa a tutti coloro che conobbero il prof Duca.
La scuola di Duca, quella che funziona
All’età di 94 anni se ne è andato il professor
Ugo Duca, un uomo di grande valore, ammirato e apprezzato da tutti i cittadini, alcuni dei
quali, a distanza di molti anni, lo ricordano
ancora come fosse ieri.
Ugo Duca, marito di Ester Merloni, deceduta
tre mesi fa, dopo la carriera universitaria,
insegnò chimica all’Itis dal 1948 e divenne
preside di questa scuola dal 1965 fino al
1988, anno della sua pensione.
“Per favore un attimo di attenzione, parla
il preside… Ripeto: per favore un attimo
di attenzione parla il preside”. Con queste
parole era solito richiamare i suoi studenti
da lui tanto amati. Persona severa, di certo
non si tratteneva nel rimproverare qualche
studente che non svolgeva i suoi doveri, ma
spesso, come un suo ex alunno ha raccontato al funerale, tutto si concludeva con una
“pacca sulle spalle”. Aveva grande attenzione
per la situazione scolastica di ogni studente,
insegnava ai ragazzi il valore dello studio, la
disciplina e il senso del dovere da tenere in
ogni lavoro e impegno.
La notizia della sua scomparsa si è diffusa
subito sul web. Numerosi sono stati i commenti: “Preside da una rude scorza, ma di
un’umanità incommensurabile”, “Il mio
preside".
Un'istituzione, carisma, autorevolezza e…
autorità” e ancora “Grazie per aver contribuito a farci diventare uomini”.
Tanti ricordi, tante belle ed emozionanti frasi
fanno rivivere un uomo che sicuramente non
morirà mai nel ricordo di generazioni di
studenti e decine di professori.
Molti ex studenti svolgono ruoli importanti
grazie alla preparazione eccellente di questa
scuola. Si deve ricordare che all’Itis, negli
anni del signor preside Ugo Duca si adottavano testi universitari, si sperimentava
l’alternanza scuola-lavoro e si studiava per
poter diplomarsi sia in chimica che in carta.
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Era una scuola famosa nel territorio regionale
e nazionale ed ha permesso a molti studenti
di continuare gli studi all’università senza
troppe difficoltà. Una scuola quindi all’avanguardia che insegnava anche qualcosa
che va al di là della chimica: la disciplina, il
dovere e l’importanza di vivere una vita con
grande umanità.
Tanti sono anche gli studenti che non si
sono appassionati allo studio a tal punto da
iscriversi all’università, ma che comunque
sono orgogliosi della preparazione ricevuta in
questa scuola. Tutti gli ex studenti ricordano
con piacere lo studio e vivono secondo gli
insegnamenti impartiti dentro quelle mura.
Il preside, insieme a insegnanti di grandi
competenze, educava i ragazzi in anni complicati; ogni epoca ha le sue difficoltà. Duca
sapeva mantenere ordine tra gli studenti che
vivevano nella confusione del dopo guerra
e teneva uniti professori e alunni durante
le rivoluzioni studentesche degli anni ’70,
garantendo il regolare svolgimento delle
lezioni. I ragazzi erano gli stessi di oggi: i
problemi adolescenziali caratterizzavano dei
veri e propri spiriti ribelli; quello che differiva dalla società odierna era l’importanza che
si dava alla scuola e agli insegnanti, figure
che davano e ricevevano rispetto da genitori
e alunni. Gli insegnanti erano per prima cosa
educatori, uomini e donne “speciali” che a
distanza di decenni segnano ancora la vita
dei loro ex studenti.
Questa era la scuola del professor Duca: la
scuola che funziona e di cui oggi, come non
mai, abbiamo bisogno. Possano uomini di
questa portata insegnarci a vivere e a riflettere sul valore della vita, perché la scuola
è ossigeno per ogni comunità, la cultura è
difesa, l’educazione è essenza di ogni rapporto umano.
Si ricorda di questo grande uomo anche l’impegno nell’azienda di famiglia; ricoprì cari-
che importati con grande successo. Duca era
sposato con una donna che dedicava anima
e corpo al lavoro e alla famiglia; insieme ad
Ester formava una coppia carica di energia,
attiva e appassionata. Ha ricordato il Vescovo
Giancarlo Vecerrica al funerale: “Tra i due
c’era grande amore, stima e tanto impegno
nell’aiutare i poveri e i giovani”.
Se ne sono andati nel giro di poco tempo due
persone che hanno fatto la storia di Fabriano,
Attento
e prudente
alle novità
La scomparsa del preside Ugo Duca
ha rappresentato un momento di autentico dolore per noi che abbiamo
avuto la fortuna di crescere professionalmente sotto la sua guida. Così ci
siamo ritrovati per condividere il bisogno di ricordare i tanti momenti vissuti insieme in quella scuola prestigiosa
in cui, grazie alla sua opera, abbiamo
svolto con serenità e soddisfazione il
nostro lavoro. Ottenuta la presidenza
dell’Istituto Tecnico Industriale, dopo
alcuni anni di insegnamento come
docente di chimica, Ugo Duca diede
velocemente alla scuola un’impronta
di serietà e professionalità, con risultati apprezzati dalle istituzioni e dal
mondo industriale, locale e nazionale,
che richiedeva gli alunni prima ancora
del conseguimento del diploma.
Ricordiamo bene la soddisfazione e
l’orgoglio con cui informava insegnanti e studenti del prestigio della
scuola e dei suoi risultati. Trovarlo
Non muore mai chi vive per i giovani,
chi aiuta gli altri e lascia un segno
ma è solamente il corpo a morire perché la
loro anima vivrà sempre nella mente e nel
cuore di chi li ha conosciuti e la loro vita sarà
sempre esempio per tutti i cittadini.
Il Preside con la P maiuscola, come lo definiscono, era un uomo di grande cultura,
spesso i suoi discorsi terminavano con una
frase latina, una citazione filosofica comprensibile a tutti o semplicemente con un buon
consiglio da una persona con alle spalle anni
di esperienza.
Ovviamente Ugo ed Ester erano due punti di
riferimento anche per la famiglia sia in ambito lavorativo che affettivo ed erano amati
e rispettati per la loro saggezza.
Non muore mai chi dedica la vita ai giovani,
chi aiuta gli altri e chi lascia un segno indelebile nel cuore di ogni persona conosciuta.
Tutti dobbiamo impegnarci per far sì che ci
siano sempre persone così, solo in questo
modo Ugo ed Ester potranno tornare a vivere:
nelle orme che hanno lasciato.
Francesca Agostinelli
primo all’entrata, vederlo uscire per
ultimo e sentirlo sempre presente
era per tutti un grande stimolo per
affrontare al meglio il lavoro quotidiano, consapevoli di non essere mai
lasciati soli di fronte alle problematiche che l’insegnamento comportava, soprattutto, negli anni difficili
della contestazione. Molto attento e
prudente di fronte alle novità che in
quel periodo arrivano nella scuola,
però, prontissimo ad accoglierle e
a sostenerle appena ne verificava la
validità e l’impegno dei docenti che
le proponevano.
Nel ricordarlo, sono affiorati tanti
episodi, esperienze, eventi che abbiamo resistito, a fatica, al desiderio di
raccontarli. Li riassumiamo tutti così:
per noi è stato, è rimasto, e rimarrà
“il preside”.
I suoi ex docenti
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>DIALOGO<
L'Azione 27 GIUGNO 2015
Quale futuro per il Cag?
C'è incertezza intorno alle sorti del centro giovanile al S.Antonio
S
iamo ragazzi appassionati
di musica, suoniamo e scriviamo pezzi propri, inediti,
che ci hanno portato col
tempo a concretizzare la nostra passione iniziando a suonare dal vivo,
registrando demo da far ascoltare il
più possibile, anche oltre i confini
della nostra città natale. Siamo nati
e cresciuti a Fabriano e abbiamo
tratto grande giovamento da una
struttura di proprietà comunale, il
Centro di Aggregazione Giovanile
Sant’Antonio Fuori Le Mura, che
in almeno dieci anni a questa parte
ha visto crescere e susseguirsi al
suo interno dozzine di gruppi che
approfittando della possibilità di
due sale prova attrezzate, elaborano
la propria musica, per lo più con
costanza e dedizione. Un approdo
stabile nel tempo, il locale del Cag,
la quale esistenza - e sussistenza
- abbiamo spesso dato per scontata, per certa. Alcune band, come
succede, trovano una sala prove
propria, un luogo privato dove
suonare. Molti altri però, specie i
più giovani, continuano a suonare
al Cag abitualmente, tanto da rendere evidente il ruolo che riteniamo
potenzialmente più importante,
quello cioè di favorire
l’incontro tra individui
che vogliono confrontarsi l’uno con l’altro, entro
le regole di un gioco.
Crediamo sia questo
il significato autentico
dell’espressione “Centro
d’aggregazione”.
Ultimamente, sentivamo
la necessità di doverci
riaggregare per organizzare un nuovo Concerto
del Cag, anche in vista
di un prossimo ricambio
generazionale di musicisti. Cercando di stabilire
una data appropriata, abbiamo infine optato per lo scorso venerdì 5
giugno, essendo venuti al corrente
che il futuro del Cag, a partire dal
prossimo mese, sembra essere
incerto. Non sapendo perciò, cosa
ne sarà della gestione del locale,
noi, in quanto appunto musicisti,
non possiamo fare altro che un
concerto per manifestare il nostro
avere a cuore la questione. Si è formata spontaneamente una squadra
di ragazzi che ha compreso non
solamente i gruppi partecipanti,
ma anche vari altri amici che non
sono indifferenti a questa causa, che
hanno dato il loro contributo in ogni
modo, allestendo, pubblicizzando,
sostenendo con la propria presenza:
una folla numerosa è accorsa al
concerto, come mai si era vista ad
un concerto del Cag ha testimoniato un’affezione diffusa verso
uno spazio pubblico, che si scopre
affollato, entusiasta e
creativo anche – e soprattutto! – nei momenti
di incertezza generale. Il
concerto, durato sei ore
di fila, con nove gruppi
di ogni genere ad esibirsi,
ognuno dei quali però, legato in qualche modo al
Cag, alla musica del territorio ed al suo spirito.
Ringraziamenti speciali
per l’appoggio e l’importante l’aiuto nella
realizzazione dell’evento, per la pubblicitaàe
per la loro generosità
vanno senz’altro a Matteo Bucciarelli, operatore del Cag, a Agnese
Mariangeli del Consiglio comunale
Junior ed allo staff della Pizzeria
del Secolo. Ecco i gruppi, in ordine di apparizione: Vanbruggen,
Dusk, Em n’Risim, Velvet Cloud,
Confusioni Intense, Megni-FerreriAgostinelli, Superpusher, Mother-
side e Jail Underdog. Nominiamo
i gruppi, lasciamo nell’ombra chi
scrive. Non abbiamo un nome, solo
l’augurio che, qualsiasi decisione
si prenda nei confronti delle sorti
del Cag, tutti noi dobbiamo, come
cittadinanza, essere consapevoli
il più possibile del significato e
del ruolo che finora questo luogo
ha rivestito, silenziosamente. Noi
ci lasciamo senza nome proprio
perché una vicenda come questa
non è certo un caso isolato, un
unicum. Il bisogno di uno spazio e
le eterogenee difficoltà connesse al
suo mantenimento sono situazioni
tipiche, nelle quali si identificano
migliaia di giovani almeno in tutta
Italia. E perciò ci lasciamo senza
nome, perché oggi siamo noi, domani assieme a noi possono esserci
altri, e altri ancora dopo domani,
a identificarsi ed a condividere il
bisogno e la necessità di uno spazio; che prima di essere materiale
deve essere, beninteso, mentale, di
atteggiamento, ovvero di apertura e
disponibilità all’ascolto.
Un gruppo di ragazzi
C'è il rischio di perdere Ventimiglia, appello di solidarietà
i fondi per le scuole per i migranti: una grande risposta
Il sindaco Sagramola tutti i giorni
ripete sempre lo stesso ritornello
"non ci sono i soldi" per rispondere
alle giuste ed impellenti richieste di
noi cittadini e non solo, e poi come
abbiamo ampiamente visto e rivisto
non è vero anzi! La verità è che non
ha minimamente sotto controllo
la situazione del Comune che lui
dovrebbe gestire e la programmazione, l'organizzazione dell'ente
municipale non fa parte del suo dna.
Non si è accorto per esempio che
sono stati stanziati ben 3.124.000
euro per la ristrutturazione e l'ampliamento di tre scuole fabrianesi
come l'Elementare Mazzini per ben
1.194.000 euro, la Materna don Petruio per 1.410.000 euro e la Materna
Ciampicali del Borgo per 520.000
euro. Questi soldi fanno parte del
finanziamento di 94.000.000 euro
che lo Stato attraverso la Banca
Europea BEI ha destinato alle Marche per l'edilizia scolastica. Questi
finanziamenti li perderemo se per
il 31 ottobre il nostro sindaco non
avrà appaltato i lavori, questi sono
i termini improrogabili imposti
dal Governo. Prima di fare le gare,
bisogna approvare i relativi progetti
esecutivi che dalle nostre informazioni non risultato essere stati
deliberati, anzi! Non ci rimangono
molti mesi e se a questo aggiungiamo il mese di ferie di agosto, non
c'è da stare tranquilli. Sagramola e
la sua "latitante Giunta" si dovranno
concentrare solo ed esclusivamente
su questo argomento. E cosa decisamente apprezzabile e necessaria
per risollevare in parte "l'edilizia
fabrianese" bisognerebbe appaltare i
lavori a ditte locali. Volere è potere,
ma chi si prende la responsabilità?
Si farà in tempo? Se portiamo come
esempio i lavori di sistemazione di
alcune vie locali che ancora debbono
partire in questo giugno, mentre già
a luglio 2014 la Regione Marche
aveva concesso ben 237.000 euro
per tali lavori, noi non ci crediamo
molto...ma per il bene della nostra
città ci auguriamo di sbagliarci.
Claudio Biondi,
Democrazia Cristiana
La scuola elementare Giuseppe Mazzini, al Borgo
31 dialogo.indd 2
Non era possibile scegliere di essere altrove. Non c’era
altro luogo al di fuori di Ventimiglia dove pensare di celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato. Degnamente.
Non nell’anno della più tragica e dolorosa delle stragi nel
Mediterraneo. Non nell’anno in cui le istituzioni europee
si sottraggono ai doveri umanitari di solidarietà e accoglienza, consolidando le infrastrutture securitarie della
Fortezza Europa. Non nell’anno in cui gli imprenditori
politici della paura nel nostro paese scatenano sulla pelle
del migrante odio e fobie irrazionali covate nel solco di
un’insicurezza sociale sempre più diffusa e profonda.
Non dopo la vergogna
disumana dello sgombero violento dei rifugiati
accampati sugli scogli
di Ponte San Ludovico.
E’ con questa tensione
e questa consapevolezza
che in tanti hanno raccolto l’appello lanciato
dai movimenti sociali ad
essere presenti lì, fisicamente, fianco a fianco di
quei migranti che hanno
scelto di occupare quel
nonluogo fra terra e
mare per affermare il
proprio diritto alla fuga,
alla libertà, ad un futuro migliore. Sfidando il maltempo
che si è abbattuto fino a tarda mattinata sul ponente
ligure, attivisti delle associazioni che si battono per i
diritti di cittadinanza, militanti dei centri sociali, semplici
cittadini hanno riempito Piazza Cesare Battisti davanti
alla stazione. Numerose presenze sono giunte anche dalla
Francia. La giornata è cominciata con l’annuncio dal
presidio dell’azione collettiva di violazione del confine
che all’alba ha permesso a venti richiedenti asilo di entrare in territorio francese aggirando i controlli di polizia.
Controlli e misure di vigilanza molto serrate anche nei
confronti di quanti intendessero raggiungere Ventimiglia
per prendere parte alla manifestazione: bloccati al casello
autostradale per circa un’ora gli attivisti provenienti dalle
Marche e da Alessandria. Fermati i pullman in arrivo e i
gruppi provenienti da oltre confine. “Siamo tutti cittadini
del mondo. No frontiere! No borders!”: dietro questo
striscione un gruppo di rifugiati ha aperto il corteo che
ha attraversato la città ingrossandosi col trascorrere dei
minuti. Giunti all’altezza dello svincolo autostradale
verso la Francia i manifestanti hanno dato vita ad un
blocco stradale all’altezza della rotatoria di Largo Torino: “Se non passano i migranti oggi di qua non passa
nessuno”. Il corteo è poi proseguito verso il lungomare
fino a rientrare in centro città dove ha ricambiato e raccolto il saluto della Ventimiglia che non si è arresa alla
paura, della Ventimiglia solidale e accogliente. A manifestazione conclusa una delegazione dei centri sociali
delle Marche, del nord est e dell’Emilia Romagna, si è
diretta verso il presidio resistente di ponte San Ludovico.
“Siamo andati a Ventimiglia e poi sugli scogli al confine
con la Francia per far sapere a chi è accampato là da
più di una settimana che sono tante le persone solidali e
che il loro percorso di disobbedienza è anche il nostro”.
Chi è sugli scogli vuole
continuare il presidio,
continuare a resistere
con tutte le difficoltà
che questo comporta.
“Vivere sugli scogli è
brutto, ma è l’unica
cosa che ci resta da fare
per chiedere l’apertura
delle frontiere”. Nelle
immediate vicinanze è
stato allestito un punto
di accoglienza negli
ex locali delle ferrovie
dello stato ed è attiva la
mensa mobile per 500
pasti. Alla frontiera continuano ad arrivare persone da tutta Italia e dalla Francia
per portare cibo, acqua e teloni per proteggersi dal sole,
un grande esempio di umanità e solidarietà. Solidarietà
giunta anche via mare attraverso gli attivisti del centro
sociale Cantiere di Milano che a bordo di tre imbarcazioni si sono ricongiunti al presidio. Col passare dei
giorni è sempre più vergognoso e assordante il silenzio
del Governo che si rifiuta di attivare la Protezione civile:
attivarla significherebbe mettersi dalla parte dei rifugiati,
riconoscere la loro presenza, farli uscire dall’invisibilità e
rivelare come le migrazioni siano un fenomeno impossibile da contenere. Ancora più vergognoso è il ruolo della
Francia che continua a tenere le frontiere chiuse ma che
consente l’ingresso indisturbato in Italia ai fascisti del
front national e i loro tentativi di aggressione contro il
presidio dei migranti. La Giornata Mondiale del Rifugiato, mai come quest’anno, è stata irrinunciabile occasione
per rilanciare la battaglia antirazzista a difesa dei diritti
per i migranti e per sostenere con maggiore determinazione la campagna verso l’istituzione del diritto d’asilo
europeo e per l'apertura immediata di canali umanitari
nel Mediterraneo.
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