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Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Fabriano contiene I.P. 9 Fabriano-Matelica euro 1,20 >Matelica 14 n. 25 Anno CIV 27 giugno 2015 >Sport La Pinacoteca riapre dopo cinque mesi Ecco a chi va il 5xmille delle tasse Sigari: sarà un Encuentro da record Camilla e Giacomo: che talenti! D O D P al 23 giugno di nuovo fruibile la collezione fabrianese di opere d'arte, anche se - per il momento - nei soli giorni festivi. ncologia ed Avis le associazioni fabrianesi maggiormente scelte dai contribuenti, seguono Animalisti e Croce Azzurra. Ma dov'è il padre? L'assenza del padre, intesa come mancato esercizio di una funzione che spesso degenera in una sostanziale assenza è, da qualche tempo, tra i fenomeni emergenti all'interno della società contemporanea. Il contesto sociale non ne è responsabile, ma contribuisce comunque a creare lo scenario delle opportunità. Dinanzi alla leadership di un io onnipresente e insofferente, nel primato dell'autoreferenzialità di ciascuno, la guida paterna sembra girare a vuoto. Abituati per secoli a trasmettere eredità materiali e principi morali i padri, sempre più privi delle prime, si sentono sempre meno autorevoli nel trasmettere i secondi. Dinanzi a questo quadro non manca chi, come Michele Serra e Claudio Bisio – due testimoni esemplari della cultura diffusa dominante – se ne fanno una ragione e si congedano felicemente da una figura e da un ruolo percepiti come ingombranti e, soprattutto, rivelatisi poco credibili e in ultima analisi inefficaci. Le tesi di Serra e Bisio (si veda il loro dialogo nella “Repubblica delle idee”, in una piazza stracolma a Genova) non sono affatto peregrine e sono ampiamente condivise. Dalle relazioni sessuali provvisorie, purché emozionalmente coinvolgenti, all'assoluta indifferenza verso gli ambienti di vita quotidiana, nel primato di un io che si percepisce nella più completa libertà di poter disporre di sé come del proprio corpo, la generazione dei figli sembra aver fatto proprio quel "vietato vietare" che tanto ci appassionò decenni fa. Appropriazione culturale che, ovviamente, priva i padri di qualsiasi autorevolezza togliendo loro il bastone del comando, cioè il potere di divieto. Constatando il successo della controcultura alternativa che loro stessi hanno prodotto, Serra e Bisio si complimentano a vicenda, celebrando il relativismo etico della paternità e, visto che ci siamo, dichiarando l'ingresso nell'era del dopo-padre. Ovviamente alla base di quest'errore ci sono due spettacolari riduzioni: la prima è quella che riduce l'educazione a dei divieti, la seconda è quella che ignora il principio fondamentale della paternità che è il desiderio di avere un figlio. Per precisare il primo aspetto si può osservare come manchi completamente l'idea – peraltro ben spiegata da Massimo Recalcati nel suo “Il complesso di Telemaco” – di quell'importante supporto dell'autorevolezza fornito dalla funzione della testimonianza. Restringere l'educazione alla possibilità di dare divieti ignora il fatto decisivo di un padre che, prima ancora di dare ordini, ha bisogno di essere autorevole, e l'autorevolezza, per essere tale, richiede la coscienza di cosa si è costruito e del perché lo si è fatto, chiede la testimonianza di una vita (...) (Segue a pagina 2) ecimo anniversario per l'evento Amigos de Partagas e già si prevedono numeri da capogiro: +40% di prenotazioni. 26-27 er la pattinatrice della Fortitudo, bronzo alla European Cup in Germania; per il marciatore, oro italiano tra gli Allievi. I l nostro territorio conferma la sua passione per il cinema. Dopo il Fabriano Film Fest dedicato ai cortometraggi (svoltosi a fine maggio), dal 26 giugno al 5 luglio torna il tradizionale appuntamento con il Premio cinematografico e televisivo di Precicchie, che avrà come ospiti Stefano Fresi, Greta Scarano, Isabella Ragonese e Rolando Ravello. Intanto, la fabrianese Micol Pallucca ha girato dentro le Grotte di Frasassi un film per ragazzi intitolato "Grotto". Cinema in prima fila Servizi a pag. 3 di Ferruccio Cocco, Alessandro Moscè e Chiara Tiberi Carlo Cammoranesi 01 prima.indd 2 24/06/15 10.28 2 >EDITORIALI< Maturità: avviso ai naviganti T di MARIO BARTOCCI orna l’estate e tornano (non sempre!) il sole e il bel tempo; e con l’estate, puntuali, tornano gli esami di maturità. Una pacchia per i media a corto di notizie, un’occasione, per noi anziani, di riandare ai tempi lontani della nostra giovinezza e per misurare l’andare inesorabile degli anni. “Quelli sì, che erano esami tosti” proclamano alcuni ricordando la loro esperienza, non si sa per sottolineare la loro bravura nel superarli o per proporsi come improbabile esempio ai loro figli e nipoti. Era l’epoca, quella, in cui i telefoni avevano ancora il filo, la televisione stava uscendo dalla fase sperimentale, la motorizzazione di massa era appena cominciata. L’esame di maturità, allora, doveva dimostrare che si erano acquisite (almeno in parte) le conoscenze e le esperienze maturate dai padri, dai nonni, dai bisnonni, non molto di più; superarlo, inoltre, serviva anche da biglietto di ingresso al percorso che avrebbe portato a far parte della futura classe dirigente L'Azione 27 GIUGNO 2015 Ma dov'è il padre? (almeno così si sperava, con l’ingenuità dei diciotto anni). Ciò, in particolare, per il Liceo Classico, collocato ad un livello notevolmente superiore all’insegnamento tecnico scientifico; un errore, sia detto per inciso, che avremmo pagato caro qualche decennio dopo. Strumenti quasi esclusivi di formazione erano, in buon sostanza, i libri e gli insegnamenti dei docenti. I tempi, come possiamo constatare, sono cambiati. Per evitare fraintendimenti, vogliamo ribadire la nostra convinzione che il ruolo dei libri e dei maestri è ancor più fondamentale che in passato, soprattutto di fronte a una certa tendenza a porre la “pratica” al posto della “grammatica” e i soldi al posto della cultura. In altre parole, non è attraverso Google o Yahoo che passa la crescita intellettuale della persona. E tuttavia, non possiamo ignorare che la sfera delle conoscenze si espande oggi ben al di là delle esperienze trasmesse dalla generazioni che ci hanno preceduto. Non ci riferiamo soltanto all’incalzare continuo della innova- (...) coscientemente vissuta e coerentemente praticata. Solo il testimone ha diritto ad essere autorevole. Il padre è tale quando è autorevole, ed è autorevole quando si rende testimone credibile dei valori che persegue, non tanto quando li impone. I valori non si impongono mai, perché nascono da un desiderio di relazione. Negli anni Settanta, quando i giovani rincasavano all'alba, si vergognavano di incrociare quanti, alla stessa ora, andavano al lavoro: erano i testimoni di una vita responsabile ed autentica. Non c'era il bisogno di avere divieti, se lo vietavano da soli e dopo un po' hanno iniziato a tornare a casa prima, se non altro per essere degni di quelle persone che incrociavano. Un altro mondo. E non è fantascienza. I valori saranno anche scritti nel cielo delle idee e sostenuti dalle dottrine di salvezza, ma nascono e maturano nel solido desiderio di relazione con il mondo reale. Ed i nostri padri si sforzavano, invano, di farcelo capire. Alla base di questa loro inefficacia – ed è il secondo aspetto ignorato dalla vulgata contemporanea c'era la nostra incapacità di riconoscere il desiderio iniziale che li aveva alimentati: la gioia dell'essere padri e di avere un figlio da crescere, al quale insegnare ad andare nel mondo, dove tutto il rapporto si gioca nei primi anni di vita, quando si rientra a casa la sera e nei fine settimana, nel quadro di una relazione solida e stabile con la loro madre. L'adolescenza è il momento della crisi, ma è una separazione di breve durata, è la normale esigenza dell'esplorare e del vedere. Per Michele Serra l'equazione è chiara: come i figli debbono liberarsi dai genitori anche quest'ultimi debbono liberarsi dai figli, minimizziamo quindi le relazioni anziché valorizzarle. Come se Ulisse non avesse avuto bisogno del pensiero di un Telemaco per tornare a casa, come se Telemaco non avesse avuto bisogno di un Ulisse da attendere, per desiderare di crescere e rendersi degno del suo ritorno. Si gioca tutta qui la partita con un affronto sempre più pesante, tra gender delirante, colonizzazione ideologica e immagine di famiglia ormai relegata a cornice per il comodino. E poemi come l’Odissea non servono più, manco fossero favole, per indicare una traccia di vita, valida ieri e, ahimé, non più oggi. zione tecnologica e delle telecomunicazioni, che stanno rivoluzionando anche la nostra vita privata. Sono emersi problemi nuovi e immani, che travalicano il passato e il presente e richiedono nuovi e inediti percorsi i di apprendimento: tanto per citarne qualcuno, la difesa dell’ambiente naturale, la ricerca di nuove fonti energetiche, le grandi migrazioni di massa, il rallentamento drammatico dello sviluppo dei Paesi occidentali, i nuovi modelli di lavoro. Sono questioni che non possono essere ridotte a un dibattito politico di corto respiro, né a soluzioni di breve termine, dato che coinvolgono, nello spazio e nel tempo, l’intera dimensione mondiale. E’ questa la sfida che si prospetta alla nuova classe dirigente che dovrebbe avere il suo primo incubatore nell’esame di maturità, con la verifica delle basi cognitive e comportamentali indispensabili ad affrontare orizzonti spesso m prevedibili. Ma consideriamo questo momento soltanto come il primo – magari il più importante - di una lunga serie di esami che la vita proporrà ai giovani: e saranno esami “tosti”, almeno come quelli che abbiamo affrontato noi. Costi o investimenti? di FRANCESCO ZANOTTI* E’ al vaglio dell'Agcom la possibilità di realizzare nel nostro Paese la consegna a domicilio per giorni alterni. Una vera e propria rivoluzione con ripercussioni pesantissime per i settimanali diocesani e tanti altri giornali. Si vuole picchiare, ancora e una volta di più, su quella parte d'Italia che già vive in periferia e si sente emarginata Costi o investimenti? Quando si parla di conti pubblici, non si sa mai da quale versante guardare le cifre. L’asfaltatura di una strada, la creazione di una nuova rotonda, l’apertura di un ospedale o la ristrutturazione di una scuola, sono tutte opere che comportano oneri a carico dello Stato. Milioni di euro che vanno segnati nelle uscite delle casse pubbliche, ma di certo marcano un più in qualità della vita, di tutela della salute pubblica, di sicurezza stradale, d’istruzione ed educazione per milioni di bambini e ragazzi. Lo stesso tipo di domanda sta sorgendo da un po’ di tempo anche per il servizio postale. È al vaglio dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la possibilità di realizzare nel nostro Paese la consegna a domicilio per giorni alterni. Una vera e propria rivoluzione che vedrebbe coin- Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini 02 editoriali.indd 2 volti oltre 5.200 comuni su poco più di 8.000 e coinvolgerebbe oltre 15 milioni di cittadini. A tutta questa gente, secondo questo nuovo ideato per risparmiare sul bilancio di Poste Italiane, la corrispondenza arriverebbe una settimana al lunedì, mercoledì e venerdì e la settimana successiva al martedì e giovedì. Detta così, senza declinarla nel concreto, non sembrerebbe neppure un fatto enorme. Ma se si pensa alla consegna a casa degli abbonati dei quotidiani e di periodici, come quelli che aderiscono alla Fisc, veri e propri quotidiani che escono una volta alla settimana, allora si comprende immediatamente la portata di una tale innovazione. I bilanci dello Stato, lo abbiamo affermato infinite volte, non si compilano solo con le cifre. Lo abbiamo ribadito anche il 12 giugno in un incontro avvenuto a Roma in cui siamo stati ascoltati da alcuni fra i più stretti collaboratori del nuovo amministratore delegato del gruppo Poste Italiane S.p.A., Francesco Caio. Ci sono voci che non aggiungono dei più ai ricavi, ma di certo vanno ad aumentare il senso di appartenenza, di solidarietà, di partecipazione. L’informazione non è bene qualsiasi. Attiene alle basi della democrazia. Deprimerla o bastonarla non aiuta certo la convivenza nelle nostre città e nei nostri paesi. Significa picchiare, ancora e una volta di più, su quella Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30 Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) - Tel. e Fax 0737 787551 ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] parte d’Italia che già vive in periferia e si sente emarginata. Quella parte d’Italia in cui arriva, se e quando arriva, con fatica la Rete. Bene, in un domani assai prossimo, farà fatica ad arrivare anche la posta. E senza il servizio universale (la consegna a domicilio 5 giorni su 7) non arriveranno più tanto facilmente i nostri settimanali e tanti giornali come i nostri. Si tratta, di certo, di un venir meno di democrazia e di libertà. Meno informazione significa minore libertà di apprendere, secondo diversi punti di vista, i fatti che accadono sia sul territorio sia a livello nazionale e nel mondo. In quest’ottica, il contributo che lo Stato da tempo versa alle Poste per coprire parte dei costi del servizio universale va considerato tra i costi o va inserito tra gli investimenti? Senza considerare che con l’adozione di questo nuovo piano da parte di Poste, l’Italia rischierebbe una procedura d’infrazione da parte dell’Ue, come sembra sia già stato anticipato a Poste e all’Agcom in una lettera informale fatta recapitare nei primi giorni di giugno. Lettera che doveva rimanere riservata, ma il cui contenuto è stato diffuso dai media. Se Poste, in vista di un’imminente quotazione in Borsa, è rimasta insensibile alle nostre argomentazioni più sociali e politiche, non potrà fare altrettanto il governo. L’intervento, anche Carlo Cammoranesi in questo caso, attiene alla sfera delle scelte politiche. Quando c’è ristrettezza di risorse, occorre agire con responsabilità. Non tiene la proposta di applicare la tariffa prioritaria. Proposta provocatoria e fuori mercato, che ha in sé già la risposta negativa. È invece il momento di decidere se mantenere in vita le voci del territorio e quelle che favoriscono il pluralismo e la democrazia. Tutto il resto, compresi i bilanci che non tornano, appare solo un’operazione contabile nella quale non si tiene conto del valore di una fitta trama di relazioni che i nostri giornali da oltre un secolo favoriscono. Mentre alcuni sembrano intenzionati a demolire, noi da lunghissimo tempo siamo impegnati a costruire. E finché esisteremo, continueremo in questa direzione. Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00 Africa, Asia e America € 280,00 Oceania € 376,00 Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca *Presidente Nazionale Fisc Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. 24/06/15 10.28 L'Azione 27 GIUGNO 2015 3 >INCHIESTA< Cinema, passione sfrenata Fresi, Scarano, Ragonese e Ravello gli ospiti al festival di Precicchie di FERRUCCIO COCCO U n poker di bravi attori italiani nobiliterà il Premio Cinematografico e Televisivo di Precicchie, giunto alla diciannovesima edizione, in programma dal 26 giugno al 5 luglio nella suggestiva cornice del castello. Arriveranno nella piccola frazione fabrianese Stefano Fresi, Greta Scarano, Isabella Ragonese e Rolando Ravello. “Anche quest’anno il festival è ricco di ospiti e di eventi, abbiamo voluto puntare sulla qualità”, dice il critico Piero Spila, che da quasi vent’anni dirige la manifestazione insieme al collega Franco Montini. Ad ogni attore sarà dedicata una retrospettiva. E saranno protagonisti di un incontro serale con il pubblico nella piazzetta del castello. Venerdì 3 luglio (ore 21) gli ospiti saranno Stefano Fresi e Greta Scarano: il primo - attore di stazza e di inimitabile carisma - dopo gli esordi in Romanzo Criminale, è recentemente stato tra i protagonisti dei fortunati film “Smetto quando voglio” e “Noi e la Giulia”; la seconda, pur molto giovane, ha già alle spalle un buon curriculum soprattutto nelle serie televisive. Sabato 4 luglio (ore 21), poi, a Precicchie arriverà Isabella Ragonese, attualmente una delle attrici di punta del cinema italiano, reduce – tra l’altro – dall’interpretazione della sorella di Giacomo Leopardi nel film di Martone, “Il giovane favoloso”. Domenica 5 luglio (ore 21), infine, l’incontro sarà con Rolando Ravello, di cui in primis torna in mente “Il pirata Marco Pantani” interpretato nel 2006, ma senza trascurare molti altri ruoli ed il recente passaggio dietro la macchina da presa in “Tutti contro tutti” e “Ti ricordi di me?”. Stefano Fresi Greta Scarano Isabella Ragonese Rolando Ravello GLI ALTRI APPUNTAMENTI Sono numerose le iniziative collaterali, a partire dal 26 giugno, inserite in questa ormai tradizionale manifestazione legata al cinema e alla fiction, organizzata dall’Associazione Castello di Precicchie per ricordare il compianto parroco don Pietro Ciccolini. Segnaliamo, in particolare, una tavola rotonda, che si svolgerà domenica 5 luglio alle ore 18 nella piazzetta del castello, collegata al tema dell’Expo 2015, dedicata ad un argomento di particolare attualità e significato: “Longevità attiva: ci vuole un lavoro di squadra. Nuove prospettive occupazionali”. Al termine della tavola rotonda sarà possibile degustare alcuni prodotti tipici locali. Come l’anno scorso, inoltre, è stato organizzato il laboratorio didattico “I tesori della montagna”, in collaborazione con Hort (spin-off accademico dell’Università Politecnica delle Marche) con l’obiettivo di conoscere ed apprezzare le usanze della tradizione del territorio: sabato 27 giugno il tema è il pane fatto in casa insieme al professor Rodolfo Santilocchi, sabato 4 luglio gioco a squadre con prove di abilità per riscoprire la storia locale. A livello artistico, poi, è previsto un contest fotografico attraverso il quale i partecipanti potranno “postare” sulla pagina Facebook, Twitter e Instagram dell’Associazione Castello di Precicchie, le immagini realizzate durante la manifestazione. Due, infine, le mostre allestite nei restaurati spazi del castello: “La Forma e l’Acqua” (vuoti, spazi e volumi in architettura visti con gli occhi di cinque maestri internazionali dell’acquerello) e una selezione di foto del territorio del Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi. nifestazione in un paesino tra le montagne”. Il primo cittadino ha altresì ricordato che, nel corso degli anni, grazie all’individuazione di contributi europei “è stato possibile restaurare il castello di Precicchie e di acquistare il palco, il tendone e le attrezzature in cui si svolge il festival nella piazzetta della frazione”, infine ha annunciato che “a breve sarà ultimato il recupero della scuola di Precicchie, destinata a diventare uno spazio a disposizione degli abitanti della zona”. L’assessore al turismo del Comune di Fabriano, Giovanni Balducci, ha ricordato che “grazie alla diffusione delle iniziative organizzate dall’Associazione Castello di Precicchie, è stata valorizzata la bellezza del posto e l’enogastronomia locale”, mentre l’assessore alla cultura, Barbara Pallucca, ha ribadito che “turismo e cultura sono elementi fondamentali su cui puntare per la crescita del nostro territorio”. Il presidente della Fondazione Carifac, Marco Ottaviani, ha infine elogiato “il background di qualità che opera alle spalle di que- sta manifestazione” e ha auspicato che “la cultura venga intesa come produzione creativa”. I COMMENTI Il sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola, in sede di presentazione dell’evento, si è complimentato con gli organizzatori e con i critici Piero Spila e Franco Montini “per la passione e dedizione con cui allestiscono una così bella ma- Le Grotte di Frasassi trasformate in un set speciale per il lungometraggio di Pallucca rivolto ai bambini Ambientato nella meravigliosa cornice delle Grotte di Frasassi, "Grotto", il nuovo film di Micol Pallucca verrà presentato in luglio al Giffoni Film Festival, una vetrina internazionale per prodotti audiovisivi dedicati ai bambini e alle loro famiglie. Girato tra febbraio e marzo 2015, il film racconta la storia di un’amicizia tra cinque ragazzini. Individualità che si incontrano inizialmente per interesse, si intrecceranno, nel corso del film, divenendo un tutt’uno, nella consapevolezza dell’importanza dell’amicizia e della solidarietà, e consci che questi sentimenti richiedono sacrificio, scontro e confronto. Tre bambini costringono un loro compagno di classe ad una prova di coraggio che gli permetterà di entrare a far parte del loro gruppo. Durante la prova, che consiste nel reperimento di un teschio in una chiesa abbandonata, il bambino viene inghiottito da una voragine che si apre sul pavimento della chiesa. I tre ragazzi rimasti fuori, spaventati accorrono, ma non sanno cosa fare. Provano ad affacciarsi all’interno del buco ma non si vede nulla, tentano di chiamare l’amico precipitato giù, non ottenendo alcuna risposta. Andarsene sembra essere l’unica soluzione onde evitare guai, dato che nessuno è a conoscenza della loro presenza nel luogo, ad eccezione della sorellina di un bambino, che li ha seguiti a loro insaputa: irromperà infatti nella chiesa, e con temerarietà e coraggio si calerà nella voragine. Appesa ad una corda di fortuna trascinerà nel buco i compagni che erano rimasti a guardare, sorpresi dalla presenza della bambina ed impotenti per la rapidità di reazione messa in atto da lei. Ma i cinque protagonisti dovranno cercare una via d’uscita, poiché non possono tornare indietro: il buco da cui sono arrivati si trova ad un’altezza troppo elevata ed ha pareti scoscese e viscide. Dopo numerose peripezie, con le ultime energie rimaste, riusciranno ad uscire grazie a Grotto, una creatura simile ad una stalagmite che si esprime solo con suoni gutturali somiglianti a delle flatulenze. Un’avventura incredibile dunque, resa straordinaria dal percorso umano dei 03 inchiesta.indd 2 protagonisti, in un film di animazione rivolto al grande pubblico dei bambini e che sarà una vera e propria cartolina filmata per le Grotte di Frasassi. Per non parlare dei benefici a breve e lungo termine che la realizzazione del film produrrà nel territorio: anzitutto la permanenza della troupe per 4 settimane ha creato un flusso economico diretto grazie all’occupazione di alberghi e ristoranti della zona. Inoltre la longevità del prodotto cinematografico, attraverso lo sfruttamento di tutta la catena dei diritti, darà una forte risonanza alle Grotte per almeno 3 anni. La scelta del genere family, rafforzando tematiche tradizionali, è volta a competere sui mercati internazionali, divulgando negli anni a seguire, l’immagine dei luoghi fuori dal territorio nazionale. Le forme di sfruttamento licensing, e quindi la creazione di linee di merchandising favorirà un’attenzione al prodotto continua e costante. Grotto si presta inoltre ad essere serializzato in sequel e spin off, cinematografici e televisivi, realizzando negli anni produzioni di attrazione maggiore e continuativa. La produzione del film e dei sequel stimolerà ed incrementerà forme di turismo verso i luoghi scelti come set contribuendo a promuovere il territorio e a valorizzare la regione Marche nel mondo. Un progetto e una sfida ambiziosa che Micol Pallucca ha accolto con entusiasmo e professionalità. Unico capitano a bordo della sua nave, ha supervisionato la produzione del film dalle primissime fasi iniziali dell’ideazione e della sceneggiatura, fino al montaggio e alla promozione della pellicola. E proprio per seguire concretamente tale approccio, la regista ha creato Thalia Film, una società nata lo scorso anno con lo scopo di sviluppare, produrre e commercializzare prodotti audiovisivi. Con l’intento di ottenere una qualità di produzione ad un costo contenuto, divenendo appunto responsabile del prodotto in tutta la sua catena, dallo sviluppo dell’idea alla distribuzione. Chiara Tiberi I PARTNER Il festival è sostenuto da Fondazione Carifac, Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Fabriano, Università Politecnica delle Marche, Unione Montana Esino Frasassi e Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi. Fabriano Film Fest si allarga Il “Fabriano Film Festival”, ideato dall’attrice Valentina Tomada e da Eugenio Casadio Tarabusi, a giugno è giunto alla sua terza edizione e sicuramente proseguirà anche nel 2016 con un progetto più articolato. Si tratta di promuovere e diffondere il cortometraggio così da veicolare messaggi rapidi e un numero di spettatori sempre maggiore. L’intento degli organizzatori è di potenziare il festival, ed è probabile che si cerchi una sinergia con il Premio Cinematografico e Televisivo Castello di Precicchie (arrivato alla XIX edizione), già ampiamente consolidato, per sviluppare nel nostro territorio una fucina di idee legate al mondo del cinema. Il Fabriano Film Festival, come dichiarato di recente da Tomada, intende allestire una sezione per i film di animazione e una per i cosiddetti cortissimi. Saranno riproposti i provini condotti da un casting di rilievo nazionale e preceduti da lezioni di recitazione e dizione. Non è escluso che venga aggiunta una dimostrazione di trucco da set, mentre saranno effettuati esperimenti coinvolgendo istituti superiori. Interessanti gli sviluppi di “Cahiers du Cinema Espressione Image”, con Marco Galli, che prevede la partecipazione di una classe delle scuole superiori di secondo grado. Professionisti del settore multimediale e cinematografico organizzano pillole di lezione divise per argomento. La formazione didattica contempla l’ideazione del tema da girare, la stesura della sceneggiatura, le riprese e il montaggio, sino al mini prodotto finito. Le classi potranno produrre una scrittura creativa, singolarmente o in gruppi organizzati come prodotto di classe. Da menzionare che Valentina Tomada, Eugenio Casadio e Marco Galli sono stati anche tra i fautori della candidatura di Roma Città Creativa Unesco per il Cinema, proposta da Roberto Cicutto, presidente di Luce Cinecittà, in occasione della tavola rotonda su “Cultura, cinema e creatività” tenutasi al Roma Design Lab, nel Festival Internazionale della Creatività. Alessandro Moscè 24/06/15 10.30 4 L'Azione 27 GIUGNO 2015 CERCASI CERCASI - Minicar usata in buone condizioni meccaniche ed estetiche. Tel. 335-7802731. S. Vincenzo de' Paoli in cerca di volontari La S. Vincenzo de' Paoli di Fabriano opera nel sociale anche con la casa d’accoglienza sita in via Mamiani 40 dove ospita i senza fissa dimora dando loro pasti caldi e pernottamenti per tre giorni. Per la cucina ci sono cuoche volontarie distribuite per tutta la settimana dal lunedì al sabato per un paio di ore ogni volta. Purtroppo, nonostante la disponibilità di queste brave persone, non sempre si riesce a coprire tutti i turni, pertanto la S. Vincenzo chiede a qualche persona di buona volontà se può mettere a disposizione due ore la settimana da impiegare in cucina. Per eventuali contatti telefonare a Giuliana 338 5339505. La Grande Guerra, chiusa al Museo la mostra celebrativa Sabato 6 giugno si è conclusa la mostra celebrativa "I ragazzi del '99. La Grande Guerra dall'Isonzo a Fabriano" inserita nella rassegna di iniziative organizzate dall'amministrazione comunale e allestita dalle sedi locali di Archeoclub d'Italia, Fai, dal Liceo Scientifico "Volterra" e Liceo Artistico "Mannucci". La mostra ospitata nelle sale del Museo della Carta e Filigrana ha avuto un ottimo successo e ha rappresentato un'occasione per la città di riappropriarsi di una parte della sua storia. Archeoclub ringrazia l'amministrazione comunale, don Leopoldo Paloni, gli addetti al Museo, i Vigili del Fuoco, l'Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra, Associazione Nazionale Bersaglieri, i collezionisti e, in maniera particolare, i concittadini che hanno prestato ricordi di famiglia, che, tutti hanno collaborato al buon esito dell'iniziativa. 04 mercatino.indd 2 Ripetizioni. Laureato e abilitato disponibile per lezioni estive di greco e latino. Tel. 339 2489257. denti che provengono dai Comuni limitrofi con bus del trasporto extra urbano, saranno trasportati fino al nuovo terminal di via Dante (presso il Centro Commerciale) e da questo prenderanno la navetta che li trasporterà fino alla Cittadella. Al ritorno percorsi inversi, con orari da definire con le scuole. Gli annunci vanno portati in redazione entro il martedì mattina Il gruppo del Piave I cantori di Sottoselva che conquista dai monaci silvestrini con Mozart e Bach Sulla riva sinistra del fiume “Sacro alla Patr ia” tra il Celebre Ponte della Priola e Conegliano Veneto, vicino a Sernaglia della Battaglia, c’è Santa Lucia del Piave già chiamata “Sub Selva” perché circondata da foreste popolate da lupi. Questa piccola comunità esprime da 18 anni una Corale polifonica diretta magistralmente dal maestro Camillo De Biase, noto studioso, docente, compositore e direttore di coro. In occasione delle manifestazioni che fanno da corollario al Palio e per l’inaugurazione del “Premio Nazionale di Grafica” intitolato a Leonardo Sciascia, alla nostra Corale “S. Cecilia” ha pensato bene di invitare questi colleghi veneti per un'esibizione nel chiostro minore del S. Domenico, Museo della Carta. La città, il caratteristico ambiente della esibizione, hanno coinvolto emotivamente gli ospiti che si sono esibiti, di fronte ad un attento pubblico, in un rinnovato repertorio di musica polifonica rinascimentale alle canzoni di musica leggera, con arrangiamenti dovuti al maestro De Biase. Il concerto del coro ospite, introdotto dall’esibizione del coro di voci bianche ”Le Verdi Note” dirette da Milly Balzano, al piano Paola Taticchi, si è esibito in musiche di Mozart, Bach ed in uno zibaldone di canzoni leggera italiane, concludendo poi con le celebri e sempre coinvolgenti "Stelutis alpinis", "Signore delle cime" e "No potho reposare", con al pianoforte il Maestro Paolo Devito. Un pubblico attento ha mostrato la sua approvazione con sinceri applausi rivolti sia agli ospiti che alla qualificante iniziativa. Vademecum per raggiungere la ‘Cittadella degli Studi’ con il trasporto pubblico locale L’amministrazione comunale - in collaborazione con il gestore del servizio, Contram s.p.a. – avvisa le famiglie degli studenti dei Licei Classico, Scientifico e Artistico, i quali da settembre si trasferiranno nella nuova Cittadella di via Fernanda Pavoni, attigua all’Istituto Tecnico Commerciale. 1. Gli stu- LEZIONI/ TRADUZIONI Sandro Farroni Il costo mensile dell’integrazione per il servizio urbano, utile per raggiungere la Cittadella e per altri spostamenti - da aggiungersi al costo dell’abbonamento extraurbano - è pari ad € 6.90 (costo ridotto soggetto a conferma regionale). 2. Gli studenti fabrianesi residenti in città potranno prendere l’apposito bus urbano da una qualsiasi fermata tra quelle segnate sul percorso illustrato dalla cartina allegata: il giro di questa linea partirà dal terminal di via Dante tra le 7.20 e le 7.30 di ogni giorno, attraversando la città e concludendosi alla Cittadella intorno alle 7.45 / 7.50 (gli orari indicati Dopo il bel concerto di sabato pomeriggio, domenica 14 giugno gli amici del gruppo “I Cantori di Sottoselva” sono saliti al monastero di San Silvestro per prestare servizio durante la messa conventuale della comunità dei monaci silvestrini. E si sono trovati coinvolti in una circostanza particolare, perché proprio quella celebrazione eucaristica coincideva con l’inizio del mandato del nuovo Priore del monastero, don Vincenzo Bracci, eletto dalla comunità proprio il giorno precedente. Il neo-Priore ha presieduto la Messa, tenendo una ispirata omelia. E i nostri amici hanno eseguito vari brani: Tollite hostias all’inizio, Salve Regina all’offertorio, Deus Pater noster e Cum desiderio alla comunione e Jubilate Deo in finale; mentre per l’ordinario della messa si sono alternati con il canto gregoriano dei monaci con la messa VIII (De Angelis). Il tutto in un’atmosfera veramente solenne, di grande gusto artistico e spirituale. «Chi canta prega due volte», aveva detto S. Agostino: così è avvenuto per il coro polifonico “I Cantori di Sottoselva”, per i monaci di S. Silvestro e per tutti i fedeli presenti in mattinata nella cripta del monastero. Sia benedetto il Signore che ha ci ha dato la musica, il canto e la possibilità di contemplarlo nelle manifestazioni artistiche! potranno subire piccole variazioni, ma sono sostanzialmente definitivi). Gli studenti fabrianesi residenti nelle frazioni potranno arrivare in città con i bus urbani che effettuano il trasporto (linee attualmente attive), che li porteranno fino al nuovo terminal di via Dante: da questo prenderanno una apposita navetta che li trasporterà fino alla Cittadella. Al ritorno percorsi inversi, con orari da definire con le scuole. Il costo dell’abbonamento urbano (che comprende tutti gli spostamenti per arrivare al terminal di via Dante da qualsiasi punto della città e dalle frazioni e per il navettaggio dal terminal alla Cittadella e relativi percorsi di ritorno) è pari ad € 27.60 al mese; ove si opti per un abbonamento per l’intero anno scolastico, il costo è pari ad € 193.20. Ulteriori informazioni di dettaglio potranno essere richieste al gestore Contram – numero verde 800.03.77.37. 24/06/15 10.31 5 L'Azione 27 GIUGNO 2015 Eseguito il riallestimento della struttura dopo la mostra "Da Giotto a Gentile", presto anche l'apertuta del Museo Diocesano >CRONACA Pinacoteca di nuovo aperta In ballo la permanenza delle due opere del Maestro di Campodonico di ALESSANDRO MOSCÈ I lavori della pavimentazione in cotto sono stati eseguiti, così come la sistemazione del secondo piano prevista dopo la chiusura della mostra “Da Giotto a Gentile”. Si è proceduto al riallestimento delle tele negli appositi vani, per cui la Pinacoteca Molajoli è stata riaperta al pubblico, seppure parzialmente, nel giro di pochi giorni (martedì 23 giugno, ndr). Va ricordato che fino al 31 maggio la gestione era stata temporaneamente affidata alla Fondazione Carifac e quindi non più nelle mani del Comune di Fabriano. Con l’ausilio proprio della Fondazione Carifac si è proceduto al rinnovo dell’assicurazione (per un mese) dei due capolavori del Maestro di Campodonico, “L’Annunciazione” e “La Crocifissione”, ma rimane in piedi la richiesta della Soprintendenza di Urbino che pretende la restituzione delle opere che erano collocate presso la Galleria Nazionale delle Marche della città ducale. “Riteniamo importante mantenere queste due opere a Fabriano e seguiremo attentamente gli sviluppi”, riferisce l’Assessore Barbara Pallucca (non è escluso che possa intervenire direttamente il Ministro alla Cultura Dario Franceschini per dirimere la controversia, ndr). Su ciò che concerne la struttura, Pallucca riferisce: “Preciso che una volta riavuta la gestione diretta abbiamo proceduto velocemente al riallesti- mento del secondo piano, mentre per ciò che concerne il primo piano deve ancora essere installato il necessario climatizzatore per la deumidificazione dell’ambiente, ma l’operazione è stata completamente coperta da un punto di vista finanziario”. Si tratta di un’apertura part time in occasione dei festivi, il sabato e la domenica. Negli altri giorni la Pinacoteca resterà chiusa. Sono previsti ingressi a gruppi unicamente su prenotazione. Fervono dunque i lavori per uno dei più prestigiosi contenitori culturali della città. Nel frattempo sta proseguendo anche l’allestimento del Museo Diocesano (direttore don Alfredo Zuccatosta) e alcuni gioielli della Pinacoteca saranno trasferiti nella struttura adiacente di Piazza Giovanni Paolo II, così da creare una sorta di museo diffuso che recupererà opere poco conosciute al pubblico. Dunque siamo agli ultimi dettagli per questa realtà all’interno della quale saranno presenti splendori suddivisi nelle sei sale del plesso. Tra tavole, tele, statue, argenteria e oggetti di arte e artigianato sacro ci sarà spazio anche per nomi tutelari: da Allegretto Nuzi a Loreti e Domiziani. Al pianterreno sarà creato un bookshop, predisponendo spazi da dedicare all’allestimento di mostre estemporanee. L’obiettivo è di fare sinergia con gli altri poli culturali della città: un imminente nuovo arrivo, quindi, che va a potenziare l’offerta turistico-culturale di Fabriano. Il corso "sforna"... sette nuovi pizzaioli Nonostante una giuria severissima ed intransigente, da mercoledì sera, ci sono sette nuovi pizzaioli in città (foto). Cinque uomini e due donne che hanno seguito il corso di formazione organizzato dalla Nazionale Italiana Pizzaioli (NIP) e il 17 giugno hanno svolto il loro ultimo compito per ottenere l’attestato con cui presentarsi in tutti i ristoranti del mondo. Ore di corso teorico e pratico nelle cucine del ristorante “I Mascalzoni” del Circolo Ippico della tenuta Brosciano affiancati dallo chef Simone Verolini di Sarnano. L’esame finale? Presentarsi con una pizza condita a piacimento ed essere giudicati sulla presentazione, il gusto e la cottura. Dieci punti ogni step fino a raggiungere il mitico 30 e lode. Che ovviamente nessuno ha ottenuto. Ad aspettarli al varco c’era una giuria particolarmente severa, se non cattiva. Ossia l’esigente Cristina Bianchetti, food-designer del sito anchelocchiovuoelasuaparte, la fabrianese Maria Orazi, ex studente del corso dell’edizione 2014, preparatissima sulle farine, tempi di maturazione e cottura, il severissimo "buongustaio" giornalista Marco Antonini di Radio Gold, Corriere Adriatico e de L’Azione, ed io, Véronique Angeletti (Sassoferrato tv, Corriere Adriatico e L’Azione) che nel presentarsi come una per “il-cibovero-innovativo –se- rimane- entro- i –confini- delle- tradizioni”, nasconde appetito e golosità! Scherzi a parte. Non è stato facile giudicare questi pizzaioli. Tutte le pizze avevano quella novità che ha reso la scelta difficile. Chi nella presentazione (il calzone aperto di verdura di Luca Cerioni); chi, nel presentare una pizza al cioccolato con una complicata chantilly reinventata dal chef Luca Montersino (proposta di Simonetta Giontoni); chi, nel puntare sul pistacchio (Cristina Giontoni); chi, sul gorgonzola e porcini (Franco Gubbianelli); chi, su raggi di asparagi selvatici e peperoni (Matteo Marani). Poi c’è chi ha avuto quasi il consenso unanime. Si tratta di Vincenzo Rao con una pizza tricolore con 05 fabriano.indd 2 una ‘nduja ed olive, che aveva il sole e la terra di Calabria perfino nel suo olio e nel basilico. Ma chi si è conquistato l’intera giuria è stato Piergiorgio Fabretti con una pizza originale seppur nostrana condita con una base di mozzarella, spicchi di ottimo pecorino, alternati con spicchi di pera e un filo di miele millefiori. Una delizia! v.a. taccuino FABRIANO FARMACIE Sabato 27 e domenica 28 giugno GIUSEPPUCCI Piazzale Matteotti 20 Tel. 0732 21215 DISTRIBUTORI Domenica 28 giugno Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 28 giugno La Rovere Via Ramelli Edicola del Piano P.zza Partigiani Edicola della Pisana P.le Matteotti, 23/A Salimbeni Via d. Riganelli News snc Stazione Belardinelli Via Martiri della Libertà Tabaccheria Gobbi Porta del Borgo Piermartiri Via Serraloggia Tabaccheria Edic. Boni via Dante 274 B Coffee & Drinks Via Brodolini CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 24/06/15 10.33 6 >FABRIANO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Carta, la fase conclusiva Cerimonia finale del corso di perfezionamento sulla manifattura di ROBERTA STAZI D ietro ad un foglio di carta c’è un mondo. Un mondo che parla di se’, che alle volte ha bisogno di cure se è malandato, e che spesso aspetta di essere raccontato. Questo mondo nascosto dietro ad un foglio di carta, è stato protagonista del corso di perfezionamento sulla manifattura e sulla conservazione dei materiali cartacei che si è svolto da febbraio al 14 giugno scorso, data in cui sono stati ufficialmente presentati i lavori dei ragazzi ed in cui si è svolto l’evento conclusivo presso la Sala Conferenze della Fondazione Carifac che ha sostenuto il progetto. Sono stati ventidue i ragazzi provenienti da tutta Italia che hanno avuto la possibilità di apprendere conoscenze tecniche ed abilità manuali. Il corso, realizzato grazie alla Fondazione Carifac, l’Università di Camerino e il Comune di Fabriano, si è sviluppato su tre grandi aree: le tecniche per la conservazione della carta ed il monitoraggio ambientale, il restauro e la cura del materiale cartaceo per restituirgli la leggibilità, la manifattura della carta. Queste aree sono state anche tema di sviluppo del progetto finale dei ragazzi: mesi intensivi di lavoro, ed estremamente belli ed affascinanti, che hanno creato nei ragazzi curiosità, voglia di continuare a farne un mestiere - in alcuni casi - e complicità tra loro. Il corso è stato diretto da Graziella Roselli che insieme a una squadra di docenti d’eccezione ha creato un qualcosa di assolutamente innovativo e replicabile al tempo stesso. “Tra questi ragazzi – ha commentato il neo presidente della Fondazione Marco Ottaviani - c’è stato chi ha manifestato l’idea di farne un lavoro, e se così fosse, se si creasse un’opportunità, noi insieme sicuramente ad altre realtà del territorio che sono stati presenti all’evento come Urbano Urbani e Made in Fabriano, avremmo piacere di supportarlo perché vorrebbe significare che abbiamo raggiunto uno dei nostri obiettivi più importanti: essere promotori della cultura della carta”. Estremamente entusiasta anche il Magnifico Rettore dell’Università di Camerino: “Un corso sulla carta fatto a Fabriano – sottolinea il prof. Flavio Corradini - ha un valore unico: rappresenta la storia – perché la storia della carta risiede a Fabriano – e un patrimonio dato dalle professionalità presenti nel territorio, come Sandro Tiberi, che rende il tutto perfetto. In nessun altro luogo se non qui a Fabriano, insomma, per dare valore al futuro attraverso l’unicità del passato”. Giancarlo Sagramola, sindaco della città fabrianese, ha anche lui sottolineato questa unicità: “La nostra identità è nel ferro e nella carta, e sono questi i valori che dovremmo riuscire a mettere a sistema per costruire il nostro futuro anche imprenditoriale. Non a caso siamo tra le 69 città creative Unesco, e lo siamo proprio nella categoria “arti e mestieri” (folks and arts)”. Il corso si è avvalso anche dell’importante contributo di Marco Giovagnoli, che per l’Università di Camerino dirige il corso Tecnologie e Diagnostica per la conservazione ed il restauro, un corso che con questo corso di perfezionamento rappresenta ancora di più un unicum nel nostro Paese. Grazie poi al Comune di Fabriano e al Comune di Campo Rotondo che li ha ospitati per un weekend, i giovani corsisti hanno potuto scoprire il nostro territorio. A questi ragazzi l’augurio di tutte le istituzioni presenti ad essere “innescatori” del proprio futuro, con l’augurio che si possa replicare presto l’esperienza e che crescano nel nostro territorio non solo iniziative di questo tipo ma anche imprenditorialità future. E i giovani, cosa fanno? Ma i ragazzi di Fabriano? A parte un nostro concittadino, i giovani fabrianesi non hanno mostrato particolare interesse nei confronti del corso, Perché? La carta è nel nostro dna territoriale, e dovremmo essere orgogliosi di avere l’opportunità di conoscerlo, rinnovarlo, crearci magari il futuro. E’ una domanda che giriamo ai giovani, sperando che abbiano piacere di essere sinceri come sempre e scriverci le loro risposte per poter capire e riflettere insieme. L'invito alla conferenza che ha all'interno la tecnologia interattiva Un progetto unico per generare spin-off aziendali L'incontro tra l’arte e la scienza: ispirato dalla necessità di creare un prodotto difficilmente clonabile, Sandro Tiberi ha messo a punto la sua ultima idea. L’incontro tra un prodotto di qualità, come la carta fatta a mano, simbolo della nostra città, con l’innovazione data dall’uso delle fibre ottiche e della tecnologia NFC – derivante dal RFID. L’esempio concreto? Un invito cartaceo, una partecipazione, stampata su carta a mano, che può contenere all’interno o nel retro un puntino. Questo puntino ha in sé una tecnologia interattiva, ed appoggiandolo ad uno smartphone abilitato, si può collegare ad un sito internet o fornire altre informazioni. Il progetto, sviluppato insieme ad Unicam, rappresenta tutta la filosofia dell’abile maestro cartaio fabrianese: portare un mestiere artigianale, legato alla tradizione, ad essere futuribile ed innovativo. “Per portare avanti questo progetto però, ed essere in grado di assumere quelle che ritengo siano le risorse umane sostenibili, ovvero una decina – sottolinea Sandro Tiberi – ho bisogno di sostegni, di fondi legati alla start up”. “Parlo di persone da assumere e di possibilità reali calcolate non da me ma da esperti economisti che si sono interessati alla mia azienda – continua Tiberi -. Ma per concretizzare questo e altri progetti legati all’azienda, ho bisogno di aiuti veri a fare impresa”. Sandro Tiberi non usa mezzi termini, e con estrema chiarezza espone le sue necessità. Perché la carta a mano può rappresentare la differenza per la nostra città, può essere quella risorsa a cui attingere per reinventare il nostro futuro attingendo al passato. In questo sta anche il valore dell’Accademia costituita da Tiberi, a lato dell’impresa produttrice di oggetti con carta a mano, in cui si mescolano il livello scientifico e quello artistico, attraverso sperimentazioni e connubi “Arte-scienza”, per creare dei corsi rivolti a studenti stranieri e per riportare a Fabriano vecchie tradizioni come l’incisione a cera, che non aspettano che essere reinventate. Per fare tutto questo, deve esistere un progetto unico, non tante diramazioni, ma un’unica base di partenza che poi può generare degli spin-off aziendali. “Dobbiamo creare il bisogno verso la carta, e confluire le varie idee e progetti in un unico progetto, partendo da un must che è quello di stare a Fabriano”. I corsisti Le autorità: da sinistra Corradini, Ottaviani, Sagramola, Tiberi, Pettinari Le melodie di Verdi all'Accademia Uno spettacolo lirico davvero speciale Sabato 13 giugno l'Accademia dei Musici ha realizzato un concerto di grande lirica con le melodie di Giuseppe Verdi. La particolarità di questa performance è stata costituita dalla volontà dell'assessorato alle Politiche Sociali Giorgio Saitta di voler offrire, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, un omaggio artistico-musicale dedicato a tutti i soci della Fondazione ed in particolare al nuovo presidente Marco Ottaviani. Accademia dei Musici, con gioia ha organizzato con i propri esperti e docenti del Centro Studi di Teatro Lirico, il concerto del tenore Luca Micheli accompagnato dal pianista Stefano Berionni (che vanta i natali nella città di Fabriano). L'Accademia si sente facente parte di una “bella squadra” composta dall'amministrazione comunale in tutti i suoi assessorati, dalla Fondazione Carifac e da tutti coloro che con creatività e propositività operano per portare il nome della città di Fabriano in ambito nazionale ed internazionale, per realizzare un turismo sempre più qualificato e per dedicare ai cittadini manifestazioni 06 fabriano.indd 2 artistiche e culturali di sempre maggiore rilievo. “Le grandi melodie di Giuseppe Verdi offrono ancora oggi emozioni di passione, lirismo e drammaticità assolutamente uniche” ci dice il M° Claudio Veneri, direttore artistico dell'Accademia, e di seguito “in particolare quando, come in questo caso, gli interpreti sono giovanissimi artisti già affermati: proprio da loro si possono ascoltare le versioni classiche di queste note pagine della lirica italiana, riproposte con tutto il vigore e lo spessore musicale che ci porta indietro nel tempo esaltando, però, gli stessi ideali dell'eroismo verdiano che costituiscono anche i grandi valori del nostro contemporaneo.” L'attento e numerosissimo pubblico ha sottolineato l'esecuzione dei brani da “La donna immobile” a “Lunge da lei... de' miei bollenti spiriti” fino a “Core 'ngrato” e “Tu ca nun chiagne” con scroscianti applausi tipici dei grandi teatri.... riservati ai grandi tenori italiani. Chiara Tiberi 24/06/15 10.34 L'Azione 27 GIUGNO 2015 7 >FABRIANO< Nelle piazze con la gente Gabriele Santarelli (Cinque Stelle) commenta la sua esperienza elettorale di GIGLIOLA MARINELLI Q uesta settimana abbiamo interpellato Gabriele Santarelli, candidato al Consiglio regionale per il Movimento Cinque Stelle. La campagna elettorale ha evidenziato un disagio da parte dell’elettorato ed un forte astensionismo, con un ottimo risultato per il Movimento Cinque Stelle. Puoi tracciare un bilancio della tua personale esperienza? La mia campagna elettorale è stata fatta sul territorio a contatto con i cittadini di tutta la Provincia di Ancona. Le sensazioni raccolte nei due mesi passati ai mercati e agli incontri serali si sono concretizzate nei risultati delle elezioni. Sono molto soddisfatto sia per il risultato complessivo, sia per le 1.502 persone che hanno voluto scrivere il mio nome sulla scheda facendomi risultare il candidato fabrianese più votato a livello provinciale. Peccato per i 18 voti mancanti che avrebbero consentito a Fabriano di avere un portavoce anche in Regione, ma effettivamente il risultato è stato al di sopra di ogni aspettativa. Peccato soprattutto per l’astensionismo, che però, vista la scelta mirata del governo di far svolgere le elezioni nel mezzo di un ponte pre-estivo, era più che prevedibile. E’ chiaro che a qualcuno la partecipazione democratica non interessa affatto. Il gruppo fabrianese si è rinforzato ed ha attirato nuovi attivisti. E’ proprio questo l’aspetto più importante, perché ora dobbiamo lavorare per il nostro Comune. Quali saranno le ripercussioni politiche di questi risultati elettorali a livello di amministrazione locale? Ho già avuto modo di dire che cambierà poco, a meno che non accada qualcosa all’interno della coalizione che appoggia il Sindaco Sagramola. In questi tre anni, ad ogni elezione (politiche, europee e regionali), abbiamo assistito a cambi di casacca di consiglieri e assessori tanto che ormai si fa fatica a capire a quale partito ognuno di essi faccia riferimento. Nel 2012, dopo le elezioni, la maggioranza era formata da cinque liste, mentre ora, dopo le fuoriuscite e diversi cambi di partito, sono diventate otto. Altri due anni così, di immobilismo assoluto all’interno della coalizione di maggioranza, non credo che possiamo permetterceli. Il movimento che rappresenti ha scelto di seguire sempre da vicino le vicende che riguardano Fabriano. Il territorio lancia dei segnali, sta a noi, dunque recepirli e agire di conseguenza. Sta a noi drizzare le antenne e cercare in ogni modo di allacciare un dialogo e un rapporto di collaborazione con i cittadini e le varie realtà locali. La sensazione è che mai come oggi la politica sia stata così distante dalla gente. In un momento difficile nessuno può pensare di riuscire a risolvere le cose da solo. Dobbiamo mettere le carte in tavola e agire come se fossimo una grande famiglia. Dobbiamo stabilire tutti insieme quali sono le priorità e lavorare innanzitutto su quelle. Quando i cittadini vengono allontanati e impossibilitati a partecipare alle decisioni che li riguarda da vicino, le conseguenze sono due: la completa disaffezione alla politica che si traduce nell’astensionismo, e le critiche aspre per ogni azione non compresa e non condivisa. In città c’è grande voglia di partecipare. Non a caso sono nati molti comitati e associazioni che fanno dell’attivismo la loro parola d’ordine e che rappresentano una ricchezza unica. Durante la campagna elettorale hai girato per diverse piazze, peraltro molto affollate. Quanto conta essere vicini al cittadino ed uscire dal circolo vizioso del web? Su questo aspetto si è sempre fatta molta confusione. In realtà il Movimento 5 Stelle è nato nelle piazze e fa delle piazze il suo strumento di incontro e di informazione con i cittadini. Basta vedere a Fabriano. Siamo in piazza quasi tutti i fine settimana per distribuire il nostro giornalino ed altro materiale informativo. Inoltre ci incontriamo almeno una volta alla settimana nella nostra sede con riunioni aperte a tutti. In questo periodo stiamo addirittura facendo le riunioni in strada. Il web serve a scambiare esperienze con i gruppi geograficamente distanti e a comunicare Argignano aspetta i due vincitori Sette è considerato uno dei numeri perfetti, poiché sette sono le note, sette i colori dell’arcobaleno e in questo caso sette sono le edizioni del Premio “Castello di Argignano - Riconoscimento al personaggio” che, come da tradizione, si terrà in concomitanza con la "Festa della Felicità", nella frazione di Argignano nei giorni 15-19 luglio: la premiazione avverrà il giorno sabato 18 luglio alle ore 19.30 nell'apposita struttura coperta. Il traguardo è stato raggiunto grazie all’impegno del direttivo del Circolo Fenalc Arginano, presieduto da Daniela Corrieri e del giornalista Daniele Gattucci, che ha avuto l’onore e l’onere di coordinare la lodevole iniziativa, patrocinata fin dal 2009 dal Comune di Fabriano, dal Circolo della Stampa Marche Press e da quest'anno dal Rotary Club fabrianese. Sodalizio di prestigio che ha scelto di dare il suo imprimatur a una manifestazione che nel corso degli anni è cresciuta in termini di quantità e qualità. Infatti, è ormai lunga la lista di nomi: più di ottanta, presi e da prendere in esame nel lavoro spinoso e complesso della giuria che dovrà districarsi tra l’indicazione dei personaggi da premiare. I premiati saranno due per ogni edizione, tra cui uno riservato ad un giovane, ossia la sezione Junior e l’altra Senior. La giuria si è già riunita ed annuncerà quanto prima i nomi dei pre- miati per la giornata del 18 luglio. Non è tutto perché tra questi due punti fermi dal 2011 è stata inserita un’ulteriore peculiarità: l’Ospite d’Onore, tassello aggiuntivo al mosaico della “fabrianesità” e figura scelta tra i personaggi della città, che non rientrano nei parametri o meglio nei capitolati dello Statuto che regola l’assegnazione del Premio nelle due sezioni, ma hanno nel loro curriculum una notorietà tutta locale, di lungo corso e di sicuro richiamo. Opzione, sempre molto attenta a tutto quello che avviene a Fabriano con il preciso scopo di cercare quella contaminazione su cui si basa questa rassegna: il coinvolgimento dell’Istituto d’Arte “Mannucci” Gabriele Santarelli con più velocità. Ad esempio sul nostro sito chiunque può andare a prendere spunti per elaborare mozioni e interrogazioni su tematiche che interessano non solo il nostro Comune. Il lavoro si fa in strada con i banchetti, nelle sale con gli eventi tematici, e appunto nelle piazze. Forse siamo rimasti gli unici a farlo e non credo sia un caso. Lo spostamento del quartier generale della Regione Marche verso la città di Pesaro credi che allontanerà Fabriano dall’orbita di interesse regionale? Purtroppo temo che sia vero. In questi anni, uscendo dalla nostra realtà, ho sentito molto spesso parlare di Fabriano come di una città privilegiata che godeva di vantaggi dall’avere il Governatore della Regione in casa. L’ultimo episodio che ha in qualche modo avallato questa impressione è stato il trasferimento a Fabriano della sede dell’Area Vasta, una scelta effettivamente incomprensibile. Negli anni la politica ci ha isolati, e non parlo solo di Fabriano, ma dell’intero entroterra. Siamo costretti a relazionarci con il territorio della Provincia di Ancona senza avere molto da condividere con le altre città, mentre dovremmo confrontarci e creare sinergie con l’area dell’entroterra regionale. Se la politica regionale avesse creato presupposti per costruire una zona di sviluppo e collaborazione di questo tipo, probabilmente avremmo avuto più forza e saremmo stati meno isolati. Chiusa la tornata elettorale ripartiamo da Fabriano: quali saranno le prime iniziative del Movimento Cinque Stelle? Finalmente dopo quattro anni, nel 2016 non ci saranno appuntamenti elettorali. Avremo modo di concentrarci per un periodo maggiore sui temi che ci stanno a cuore continuando a portare in Consiglio comunale le nostre proposte che rimangono quelle scritte nere su bianco nel programma del 2012. A nostro avviso lì c’è tutto quello di cui la città ha bisogno: soluzioni, idee, spunti e stimoli che se realizzati potrebbero dare un volto nuovo e grandi opportunità. Continueremo il lavoro in sinergia con i nostri portavoce in Parlamento e in Europa ai quali ora si sono aggiunti quelli in Regione. La premiazione prevista per il 18 luglio nella costruzione della pregevole scultura da consegnare ai prescelti ne è l’esempio concreto. Inoltre, a sette anni dalla nascita, questo appuntamento dal 2015 approda in internet con un sito http:// www.argignano.it/premio/news. htm, semplice, facilmente consultabile, creato con la collaborazione del Cad (Centro Audiovisivo Distrettuale) di Fabriano-Arcevia per ampliare la conoscenza dell'iniziativa e allargare la platea dei partecipanti alla scelta dei meritevoli. In conclusione personaggi, valori, sentimenti, esperienze coraggiose che racchiudono il senso etico del Premio che ricerca anche la capacità di essere con gli altri senza dimenticarsi degli altri. Si tratta di mostrarsi per quello che diventato, unitamente alla “responsabilità”, alla “condotta” in termini di valori e ideali forti, più precisamente siamo andati a cercare la sfida che ciascuno di noi deve inventarsi, fondando ogni giorno la propria natura, la cosiddetta “presentabilità” che abbiamo raccolto in una videoteca di personaggi fabrianesi, prima e unica nel suo genere, oggi conservata negli archivi della nostra Biblioteca multimediale. Coccore per sfatare il mito Perignon La notizia rivoluzionaria che Dom Pérignon non ha la primogenitura delle bollicine, investe l’Expo 2015. L’offensiva parte da Fabriano e la Francia già alza “barricate di champagne e di sughero”. Ma niente da fare, Francesco Scacchi, il medico fabrianese che dedicò al vino frizzante proprio un intero capitolo nel suo “Del Bere Sano” nel 1622, ha dimostrato che a Fabriano esisteva una tradizione spumantistica prima ancora che Dom Pérignon inventasse lo champagne presso l’abbazia di Hautvillers cinquanta anni dopo. Pertanto Fabriano si mette in pole position puntando sull’azienda agricola Sbaffi che si presenta forte del suo profumato ed affinato “Castellare”: uno spumante di Vino Bianco Coccore, ottenuto da uve Chardonnay e Malvasia Bianca toscana. Spumante che merita un posto nell’olimpo delle etichette delle grandi case solo per la finezza e la persistenza del suo perlage. Per di più questo splendido prodotto tipico nostrano non va in qualsiasi padiglione ,ma si esibisce nella Cascina Triulza, ristrutturata appositamente per l’Expo e che è il centro dello sviluppo sostenibile e della ricerca tecnologica sul tema alimentare. Questo storico edificio ospita il padiglione espositivo della società civile che permette alle organizzazioni di dare visibilità e valore alle proprie best practice. Ossia prodotti che rappresentano un’esperienza di comprovato successo, un caso di eccellenza che concorre a realizzare cambiamenti, che contribuisce al superamento di ostacoli, che fornisce contributi ad altri settori ed è riproducibile in diversi contesti. Véronique Angeletti 07 fabriano.indd 2 24/06/15 10.36 8 >FABRIANO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Campi estivi in parrocchia Le varie proposte degli oratori: da Walt Disney all'Era Glaciale di CHIARA MINELLI A nche quest’anno gli oratori della diocesi di Fabriano – Matelica si preparano ad accogliere ragazzi di tutte le età per fare nuove esperienze ed amicizie. Quest’anno gli oratori che prendono parte a questa iniziativa sono sei, con la mancata partecipazione della parrocchia di S. Maria in Campo, la quale non ha potuto organizzare il proprio campo estivo a causa degli esami che sia gli animatori che il responsabile Giuseppe Papaleo devono tenere nel periodo estivo. Gli oratori che si impegnano in attività ricreative, di preghiera e sostegno scolastico sono: oratorio Centro Edimar (parrocchia di S. Nicolò), il Grest (parrocchia della Misericordia), oratorio di S. Giuseppe Lavoratore (parrocchia di S. Giuseppe Lavoratore), Melano Marittima (parrocchia di S. Maria Assunta di Melano), oratorio S. Teresa (parrocchia di S. Teresa di Matelica), oratorio di S. Facondino (parrocchia di S. Facondino di Sassoferrato). Il Grest, come riferiscono Gabriele Ronchetti e Lucia Ferretti, responsabili dell’oratorio della Misericordia, è il primo ad aprire i battenti il 15 giugno, per poi terminare il 3 luglio. Il tema scelto quest’anno è quello della Disney, per dare spazio alla creatività dei bambini e degli animatori in un percorso dedito alla preghiera, grazie alla presenza di don Luigi e don Piotr, e alle attività ludiche. Il Disney camp vede al suo interno circa 100 bambini iscritti, divisi in 5 gruppi supervisionati da 50 animatori. Tutti insieme in mattinata svolgono giochi all’aperto, al chiuso, giochi d’acqua, coreografie e lavori manuali inerenti il cartone assegnatogli dagli animatori, nel pomeriggio, dopo il pranzo, si ri- uniscono tutti i gruppi ed iniziano a lavorare alla preparazione dello spettacolo di fine campo. “Il campo estivo proposto dal Centro Edimar della parrocchia di S. Nicolò prende spunto dal film ‘L’Era Glaciale’”, ed è proprio attraverso queste parole che la referente Elisabetta Cammoranesi svela in anteprima il tema del proprio campo. Quest’esperienza vedrà coinvolti numerosi bambini e circa 35 animatori dal 1° al 31° luglio, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 17. Un appuntamento coinvolgente che si rinnova anno dopo anno in compagnia dell’allegria e della creatività. La storia che verrà raccontata, durante questo lungo cammino che bambini e ragazzi percorreranno insieme per aiutarsi l’un l’altro, alleviando fatiche e dolori che si presenteranno nel corso del campo ma anche durante il corso della vita, è fondata su quattro fondamentali parole chiavi: amicizia, fiducia, impegno, ma soprattutto gioco di squadra. Infine la responsabile dell’oratorio conclude affermando “Grazie a questo campo estivo e ai nostri simpatici amici dell’Era Glaciale vogliamo sciogliere il ghiaccio e scaldarci al calore di una vera amicizia!”. I responsabili don Bruno Quattrocchi e Cristian Strambolini come ogni anno si sono messi all’opera per organizzare un campo estivo, che vede bambini e ragazzi fino alla seconda media compresa, coinvolti in attività ludiche e di preghiera dal 6 al 24 luglio dalle 8 alle 13. Don Tonino spiega attraverso due semplici punti perché questa scelta di tenere i ragazzi solo metà giornata: “La parrocchia non dispone di spazi all’aperto in ombra nel pomeriggio e tenere tutto il giorno i ragazzi al chiuso non è consigliabile ed inoltre perché così si offre alle famiglie un servizio diverso dagli altri campi che coprono anche il pomeriggio: permettendo così di trascorrere più tempo insieme ai propri cari”. Il tema scelto quest’anno è Pagemaster, un percorso educativo suggerito da un Alessandro Fedrigoni, con il vescovo, consegna gli album da disegno ai ragazzi del Grest 2014, il giorno della festa di Santa Maria Maddalena film che ha come protagonista un ragazzo che grazie ai libri riesce a trovare il coraggio di affrontare la vita. Inoltre i ragazzi durante le tre settimane di campo faranno una gita alle Cascate delle Marmore e svolgeranno anche un’attività collegata all’importanza della carta e delle cartiere, da presentare il 22 luglio (festa di S. Maria Maddalena) all’amministratore delegato delle Cartiere, Alessandro Fedrigoni, e ai responsabili della Pia Università dei Cartai. Non solo a Fabriano ma anche nelle Diocesi vicine si organizzano campi estivi. Un esempio ne è l’oratorio di S. Teresa di Matelica, il quale nei mesi di giugno e luglio, con l’aiuto di 4 animatori e con la fondamentale presenza di don Ruben Bisognin, affronteranno il tema della solidarietà e del fare gruppo, attraverso giochi di squadra e per mezzo di sala multimediale e sala giochi in caso di pioggia. Il centro estivo di Melano organizza “Melano Marittima”, un’attività che vede circa 40 bambini, accompagnati da 14 animatori, dal 15 giugno al 17 luglio, tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17, andare al mare. In caso di pioggia quasi tutte le attività che si svolgono in spiaggia vengono riproposte nell’oratorio: giochi di gruppo, attività ricreative, la cucina… La parrocchia di S. Facondino di Sassoferrato dichiara di essere alle prime armi ma fin da subito si fa trovare preparatissima: privi di tema i due animatori, aiutati da don Giovanni Mosciatti, hanno organizzato al meglio il loro campo, che è aperto il martedì, mercoledì e giovedì nei mesi di giugno e luglio. I 30 bambini iscritti, di età compresa tra la quinta elementare e la terza media, infatti, svolgeranno le seguenti attività: piscina, giochi di gruppo in parrocchia e passeggiate all’interno del paese. Queste sono tutte le opportunità offerte nella diocesi, in attesa di riprendere le varie attività oratoriali con l’inizio della scuola. Rotary, riconoscimenti all'Oncologica ed alla Banda Intensa la serata del Rotary Club nel corso della quale sono stati concessi due riconoscimenti rotariani, il certificato d’apprezzamento all’associazione Oncologica Fabrianese e al Corpo Bandistico Città di Fabriano. Maurizio Marchegiani, presidente del Rotary Club Fabriano, si è detto felice della nutrita presenza degli ospiti a questo momento che il Rotary Club ha dedicato alla comunità locale ed alla presentazione di coloro, enti, associazioni, privati che hanno contribuito a sviluppare le varie iniziative ed i progetti di quest’anno. E’ stara questa l’occasione per condividere un percorso che prosegue da 58 anni, dalla costituzione del club con tutti coloro che fanno della partecipazione al miglioramento e alla crescita della comunità locale la loro principale fonte di attività. Anche la cura e l’assistenza ai malati e la diffusione della cultura musicale sono gli obiettivi del Rotary. Il Corpo Bandistico ha arricchito la serata con un’esibizione durante la quale non è mancata l’esecuzione dell’inno di Fabriano, applaudita dal sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola e dall’assessore alla Cultura Barbara Pallucca, per la disponibilità dimostrata nelle iniziative in occasione dell’evento “Coralmente Rotary” e di “Lo Spirito e la Terra”. Il presidente della Fondazione Carifac Marco Ottaviani ha ricevuto gratitudine per la collaborazione e concessa in occasione della visita di molti club rotariani alla mostra “Da Giotto a Gentile” e nella cerimonia di consegna delle borse di studio intitolate ad Abramo Galassi, per le quali i dirigenti scolastici di Fabriano sono stati omaggiati per aver individuato i candidati meritevoli, oltre alla partecipazione alla gara internazionale di greco antico svoltasi a Termoli ed organizzata dal locale Rotary Club. Altre espressioni 08 fabriano.indd 2 di riconoscenza sono andate ad Alberto Signori, direttore del Coro Vox Nova che si è esibito insieme al coro e al concerto offerto dal Rotary Club Fabriano al Gentile in occasione del 110° anniversario della Fondazione del Rotary International; ad Anna Massinissa di InArte per la collaborazione nella Mostra “FabrianoinAcquarello” del 2015; a Cinzia Cimarra, presidente di Attivamente- Alzheimer, associazione cui è stato donato un video-proiettore per la sede; a Valerio e Claudio Veneri, presidente e direttore dell’Accademia Musici per la preziosa collaborazione nella ristrutturazione del pianoforte di Giuseppe Verdi; a Federica Cimarra per il progetto “Scambio Giovani” del Liceo Classico e a Lucia De Vito per “Scambio Giovani” e “Interact” del Liceo Scientifico; a Roberto Rapanotti, genitore di un ragazzo diversamente abile che ha trascorso una settimana di vacanza, unitamente ad altre quattro persone al Nuovo Natural Village di Porto Potenza Picena; a Daniele Gattucci, giornalista promotore del premio “Castello d’Argignano”; a Erika Falconetti presidente del Rotaract Club Fabriano e ad Alessandro Ferretti, presidente Incoming e Michela Santucci dell’Interact Club per la presenza sul territorio e per i loro service a favore della comunità; a Eugenio Casadio Tarabusi ideatore e promotore del Fabriano Film Festival; a Fabio Biondi, presidente Coro Vox Nova, per la disponibilità all’esibizione del coro in occasione dell’evento “Coralmente Rotary”; a Pio Riccioni, presidente associazione Alpini-Gruppo per l’aiuto dato in occasione del raduno Alpini svoltosi a Fabriano; a Stefano Papetti, critico d’arte della mostra da “Giotto a Gentile” per la collaborazione prestata; a Gabriele Micozzi, docente Marketing Università Politecnica delle Marche per il prezioso contributo alla realizzazione del Progetto Orizzonte Fabriano 2. Infine il presidente Marchegiani è passato alle premiazione con certificato di apprezzamento dalla Rotary Foundation, ricevuto dal presidente Giorgio Saitta per l’Associazione Oncologica Fabrianese e Mauro Tritarelli per il Corpo Bandistico "Città di Fabriano". Daniele Gattucci 24/06/15 10.37 9 >FABRIANO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Oncologia ed Avis in testa Le associazioni fabrianesi che usufruiscono maggiormente del 5xmille di MARCO ANTONINI L’ Agenzia delle Entrate ha reso noto nel mese di maggio gli importi assegnati, in sede di dichiarazione dei redditi, con il 5 per mille relativi all'anno 2013. 25 le associazioni operative nel Comune di Fabriano ammesse al contributo per un importo complessivo di quasi 100 mila euro. Questa risorsa è nata nel 2006 a titolo sperimentale e dà la possibilità al contribuente di destinare una quota pari a 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a enti no profit. I destinatari del 5 per mille dell’Irpef, infatti, sono le organizzazioni di volontariato e non lucrative di utilità sociale (Onlus), le associazioni di promozione sociale, le associazioni sportive dilettantistiche e le altre associazioni e/o fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, del decreto legislativo 460/97, al sostegno delle attività sociali. Il finanziamento può essere anche a sostegno della ricerca scientifica e dell’università; della ricerca sanitaria, nonché al finan- ziamento delle attività che tutelano o promuovono i beni culturali e paesaggistici. “Destinare il 5 per mille ad un ente è semplicissimo – spiega una dipendente del Caaf di Fabriano - e non costa nulla: si tratta infatti di una forma di finanziamento che non comporta oneri sul contribuente; è sufficiente compilare la sezione relativa dei documenti fiscali (Cd, 730 e Unico Persone Fisiche) con il codice fiscale dell’ente o associazione cui si intende destinare la quota della propria Irpef.” Qualora il contribuente non dovesse compilare la sezione relativa il 5 per mille rimarrebbe allo Stato. Son molti i cittadini fabrianesi ad essersi avvalsi di questo strumento. In cima alla classifica l’Associazione Oncologica Fabrianese con 798 scelte individuali per un importo complessivo di 17 mila euro. Segue il comitato locale Avis con 654 scelte (50 in meno rispetto al 2012) e 13.600 euro. L’associazione degli animalisti ha raccolto 443 adesioni (l’anno prima erano 560) con 8.500 euro. Anche Croce Azzurra ottiene un buon piazzamento con 8.192 euro. Le scelte dei residenti nel Comune di Fabriano hanno premiato l’impegno di alcune delle associazioni più operative nel comprensorio. Tra tutte spicca la Casa Madonna della Rosa sita nel quartiere Borgo, con 341 scelte, ha ottenuto 7.581 euro mentre l’associazione Sergio Luciani ha incassato 6 mila euro con 275 scelte. Buon risultato anche per Cristiano per la vita. L’associazione ha ottenuto – con solo 89 scelte – poco più di 5 mila euro. Alfa Alzheimer, invece, ha guadagnato 4.796 euro con 6 scelte – sostanziose - in sede di dichiarazione dei redditi. Un sostegno alle attività sociali non indifferente in un periodo in cui i tagli al settore sono sempre dietro l’angolo e scatenano polemiche e accuse. L’associazione della tutela del diabetico ottiene 4.400 euro e l’Anffas onlus Treno del Sole si ferma a 3.800 euro. Seguono 15 associazioni che non ottengono più di 2.700 euro, cifra raggiunta dall’associazione culturale Gli Attidiati. Avulss, invece, ottiene 2.300 euro. E ancora. Associazione Strabordo 1.800 euro, la Polisportiva disabili Mirasole 1.600 euro, InCarta Cooperativa Sociale 1.588 Bene Animalisti e Croce Azzurra euro, San Vincenzo de Paoli 1.229 euro, Narconon 1.131 euro, Il Cav – Centro aiuto alla vita – supera di poco quota mille euro. Noi come Prima 730 euro, Castelvecchio Cooperativa 675 euro, Asd pallacanestro 539 euro, Asd Royal Lions 451 euro, Asd Taekwondo 437 euro. Chiude il gruppo fabrianese la cooperativa Incontra a 18 euro. Quasi tutte le associazioni di Fabriano hanno aumentato il numero di cittadini che hanno devoluto il proprio 5 per mille. Suggestivo viaggio tra le mura antiche Suggestivo viaggio, venerdì 19 giugno, lungo le mura medievali di Fabriano (o meglio, di quel poco che resta della imponente cerchia antica, dopo un secolo di trasformazione della città da murata ad aperta). Un viaggio virtuale, rimanendo nella biblioteca pubblica "Sassi", davanti alle eloquenti immagini di un documentario fotografico realizzato dall’Ing. Paolo Carmenati con i sodali del Fotoclub Arti Visive, sotto la guida dell’Arch. Giampaolo Ballelli, che è uno studioso dell’antica architettura militare. Ed è stato lo stesso Ballelli a guidare lo spettatore a leggere le immagini, a risalire da queste alla mole della costruzione di un tempo, ad immaginare assedi e difese spesso cruente, a riflettere su quanto è stato sconsideratamente distrutto o abbandonato alla rovina, a quanto è stato troppo disinvoltamente costruito sulle mura mozzato o a ridosso delle stesse. Un tuffo nel passato, quando le mura castellane erano l’identità di una città, segnavano la sua potenza e ne erano l’orgoglio, in contrasto con la realtà odierna, sciatta e degradata. Aveva introdotto l’incontro il prof. Aldo Crialesi, che aveva sottolineato la rivoluzione copernicana avvenuta anche a Fabriano agli inizi del ‘900 con l’apertura della città. Da questa conferenza-proiezione, organizzata dal Centro Studi Riganelli nell’ambito delle manifestazioni culturali per il Palio di S. Giovanni Battista, si trae una sconsolata constatazione dei guasti ormai irreparabili che sono stati compiuti nel secolo scorso (l’abbattimento delle mura e delle porte), ma anche un monito a conservare e valorizzare quel poco che resta, specialmente in quella zona selvaggia che va dal torrione di S. 09 fabriano.indd 2 Lorenzo fino agli orti della Portella, a precipizio sul Giano. E non sarebbe male replicare la conferenza-proiezione di Ballelli e Carmenati per un pubblico più vasto e soprattutto per gli amministratori; e magari ricavarne un dvd a duratura memoria. Porta del Piano (a sinistra) e Porta Cervara (a destra) prima che venissero demolite 24/06/15 10.39 10 >FABRIANO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Infiorata rossa, giochi verdi Vincono Cervara e Pisana, poi la sfida... I di MARCO ANTONINI l Palio di San Giovanni Battista si è concluso da pochi giorni e per le vie ancora si respira l’aria della festa che per due settimane ha popolato Corso della Repubblica di residenti e turisti. I giochi popolari sono stati recuperati lunedì 22 giugno in un centro storico gremito. Porta Pisana si è aggiudicata la gara. Secondo posto per Porta del Borgo. Seguono Piano e Cervara. Il primo trofeo, invece, è stato assegnato giovedì 18 giugno durante la Sfida degli Arcieri. Ad avere la meglio è stata Porta Pisana. Grande interesse anche per la tappa del campionato Italiano Fitast (Federazione Italiana Arco Storico) per le vie della città. “La compagnia Arcieri di Fabriano - spiegano - è una delle più competitive nel panorama dell’arco storico medioevale italiano. Il 2014 ha visto due giovanissimi arcieri fabrianesi fregiarsi del titolo di campione italiano e di vice-campione italiano Fitast nella categoria Pueri: Simone Ballerini e Anna Ciarlantini. Ottenuti anche due terzi posto della classifica finale categoria Arco Tradizionale e Arco Storico a squadre”. Turisti provenienti da molte regioni italiane sono arrivati a Fabriano anche per ammirare le quattro infiorate artistiche. Ad avere la meglio è stata Porta Cervara. Venerdì 19 giugno, in un centro storico affollato, il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola ha aperto le buste con i giudizi della giuria di esperti ed ha proclamato l’infiorata più bella. A vincere la BREVI DA FABRIANO ~ CITTADINO COLLABORA Viale Martiri della Libertà 13 giugno ore 4. Un cittadino telefona al 113 per un una persona che stava forzando gli sportelli di auto in sosta. La Polizia accorre, e prima in auto, poi a piedi, rincorre il ladro e lo ferma. Aveva 3 autoradio e 1 navigatore satellitare, il tutto prelevato da 4 autovetture. Il ladro che ha 18 anni, è macedone e risiede in città, aveva rotto i vetri in tre macchine e viene denunciato per furto aggravato. ~ LA PIOGGIA SFASCIA Chiesa San Domenico, 14 giugno. La pioggia entra da una vetrata e sfascia gran parte dell’infiorata del Piano, cosicché i VdF salgono sul tetto, sito a 15 metri, sostituiscono la vetrata ed i costruttori dei quadri fiorati ricompongono il loro disegno. competizione 2015 è stata l’opera d’arte realizzata dai rossi di Porta Cervara presso la chiesa di San Filippo. Poi, nella sede dell’Hosteria situata nelle ex carceri di via Delle Ceramiche, i portaioli hanno festeggiato la nona vittoria, nonostante la pioggia. La serata era iniziata con lo spettacolo degli Sbandieratori e Balestrieri di Volterra gemellati con Fabriano. La classifica ha visto al secondo posto quella della Porta del Borgo. Seguono Porta del Piano e Porta Pisana. Soddisfatti anche gli alunni del Liceo Artistico Mannucci che hanno realizzato, dopo mesi di studio teorico con i docenti, undici bozzetti sul fiume Giano – tema dell’edizione 2015 – poi esposti presso la galleria Rismondo. I quattro lavori arrivati alle selezioni finali sono stati disegnati da Valentina Bracchetti (Piano), Lorenzo Megni (Borgo), Luana Galassi (Cervara) e Marta Sparvoli (Pisana). Domenica 21, invece, tutti in centro per il corteo storico che quest’anno ha visto la partecipazione straordinaria dei Campanari di Precicchie che si sono esibiti dai campanili di San Venanzio e San Biagio. Più di 500 figuranti hanno vestito abiti preziosi ed indossato elmi e corazza per ricreare la stessa atmosfera vissuta dalla città nel Medioevo. ~ PIATTI E BICCHIERI DALLA FINESTRA Via Foscolo, 14 giugno, sera. Durante un litigio in famiglia, piatti e bicchieri vengono gettati dalla finestra e finiscono sulla strada. Alla Polizia, chiamata dai vicini, viene negato l’accesso, ma gli agenti scavalcano una finestra del 1° piano, entrano e in breve rimettono pace; poi la strada viene ripulita. La compagnia dell'Aquila Nera Ha debuttato ufficialmente la Compagnia dell’Aquila Nera. E’ nata all’interno dell’Ente Autonomo con l’intento di far rivivere la storia della signoria dei Chiavelli, la famiglia che governò la città di Fabriano dal 1378 al 1435 portandola al massimo splendore economico, politico e culturale. “Ha lo scopo di studiare e riproporre – spiegano gli ideatori - tutto ciò che poteva ruotare intorno alla vita di un gruppo di armati chiavelleschi, le cui mansioni erano principalmente la stabilità e la difesa della città, offrendo uno spaccato di vita medievale con la ricostruzione di campi d’arme e duelli scenografici in costume per rievocare la storia locale in modo rigoroso”. Anche gli scudi, ad esempio, sono stati ricostruiti in maniera fedele usando gli stemmi inventariati nel 1297. Un’attenzione particolare è rivolta alla scherma storica grazie alla Sala d’Arme Achille Marozzo. Dopo lo studio teorico gli atleti parteciperanno a diversi tornei di scherma storica anche fuori regione. Sei i giovani fabrianesi che compongono la compagnia. Tra questi spicca il parroco don Umberto Rotili, direttore dell’ufficio diocesano della pastorale giovanile, che ha curato lo spettacolo inaugurale dedicato al fiume Giano aperto dagli Sbandieratori e Tamburini di Fabriano. La Compagnia ha già effettuato una dimostrazione sul sagrato di San Venanzio, all'interno dei borghi medievali e durante il corteo storico. ~ INCARCERATO LO SPACCIATORE Fabriano, giorni fa. Il 37enne fabrianese operaio delle cartiere Miliani-Fedrigoni - che nel 2013 venne trovato in possesso di 6 chilogrammi di hashish e 150 grammi di cocaina - viene condannato definitivamente in Cassazione a 4 anni e 8 mesi di reclusione e 22.000 euro di multa. L’arresto è stato fatto dai Carabinieri. ~ PITTBULL FERISCE RAGAZZA E CAGNOLINO Via Verdi, 15 giugno, ore 23. Ragazza 18enne a passeggio con il suo cagnolino, incontra una coppia che porta a guinzaglio un pittbull privo di museruola ed i due cani si azzuffano. La giovane tenta di salvare il suo piccolo cane, ma riporta ferite; ricoverata per una notte in ospedale, viene dimessa con prognosi di 8 giorni. s. c. Tre giorni dopo la Polizia, presente un veterinario, sequestra il pittbull e denuncia il 24enne proprietario per mancata custodia d’animale. ~ SI LAMENTA, LO SENTONO E LO SOCCORRONO Viale XIII Luglio, 14 giugno, notte. Un 88enne solo in casa, scivola, cade, non riesce a rialzarsi e si lamenta. Una vicina lo sente e chiama soccorso. I VdF saliti al II° piano, entrano da una finestra, aprono la porta ed il personale medico del 118 dopo le prime cure lo trasporta all’ospedale tramite ambulanza per accertamenti. ~ BETONIERA CONTRO AUTO, GRAVE L’AUTOMOBILISTA Genga, S. S. 76, galleria delle Rossa, 17 giugno ore 15,45. Scontro frontale tra autovettura e betoniera carica di cemento, e l’automobilista - un 35enne di Fabriano - viene ricoverato in gravi condizioni. Contusioni per il conducente della betoniera. I VdF lavorano ore per liberare la galleria e pulire. Intervenuti: il personale medico del 118 e la Polstrada. La strada è rimasta chiusa fino alle 18. ~ INDIVIDUATO “DISTRUTTORE” DEL TRENO Serra San Quirico, giorni fa. Il giovane che il 6 scorso sul treno Ancona-Roma verso le ore 4 distrusse tutti i vetri di un vagone e arrecò danni ad altri 4 vagoni facendo danni per 20.000 euro, è stato individuato: è un 20enne residente nelle Marche già conosciuto dalle Forze dell'Ordine ed è stato denunciato per danni. Le indagini sono state svolte da Polfer e Carabinieri. ~ BRONTOLONE Quando in una parrocchia è festa patronale, non sarebbe bene che la Santa Messa serale venisse celebrata solo in quella chiesa? ~ GUFO SUI FILI Sassoferrato, Piano di Frassineta 19 giugno. Un gufo si era incastrato sui fili ad alta tensione di una linea elettrica e venivano chiamati i VdF che, vista la situazione, facevano intervenire i tecnici dell’Enel che con uno strumento isolante, un “fioretto” liberavano il volatile che rischiava di morire folgorato. ~ CLORO NON ARRIVA, ACQUA NON BEVIBILE Collamato 16 giugno. Per un blocco della centrale elettrica che fornisce cloro, l’acqua del rubinetto non si può bere. Il divieto di uso potabile durerà qualche giorno. ~ RAME VIA, ANCHE NEI PICCOLI CIMITERI Poggio San Romualdo, notte 19-20 giugno. Nel piccolissimo cimitero della parrocchia “porcarellese” dove non ci sono cappelline, ma fornetti, tombe a terra ed un piccolo locale coperto che fa da sacrestia, sono stati asportati i discendenti in rame delle grondaie. E’ poca roba, ma fa sensazione: siamo giunti a questa situazione: “il povero che ruba ad altro povero”. Che tristezza! 10 fabriano.indd 2 Distretto Culturale... Amami Presentato un progetto per interventi piloti su vari servizi E’ stato presentato il progetto “Smart Tourist Education” nell’ambito del Distretto Evoluto Amami che ha come area di riferimento l’alto maceratese, le valli del Chienti-Potenza e l’area del fabrianese. La cultura come strumento di riequilibrio economico e sviluppo dell’identità territoriale definisce il programma del distretto promosso dalla Regione Marche. Amami è invece l’acronimo di Azioni, Molteplicità, Arte, Manifattura, Innovazione, avallato da Unicam e da un partenariato composto di oltre venti partner pubblici e privati, con iniziative che coinvolgono un territorio di otto Comuni e tre comunità montane. Nuovi partner pubblici hanno aderito e supportano questa pianificazione che ha preso il via nel 2013, evidenziandone così la validità e il radicamento sul territorio. Il progetto Amami si distingue per la sua strategia costituita dall’opportunità di sperimentare la contaminazione di esperienze innovative e di superare l’idea di una progettazione locale in favore di una co-progettazione multilocalizzata, non quindi concentrata in un’unità di luogo e di temi, ma appunto diffusa per l’attuazione di interventi pilota nei servizi e nella formazione avanzata della cultural economy. Si mira alla sperimentazione al fine di sviluppare il potenziale relazionale ed industriale, necessario alla costituzione di un distretto culturale. Qualità, identità locale e responsabilità sono gli elementi innovativi per uno sviluppo turistico sostenibile e i temi principali del programma che l’associazione per lo sviluppo culturale dell’Appennino Umbro-Marchigiano ha proposto all’interno del Distretto Culturale Evoluto con soggetto capofila l’Università di Camerino. In buona sostanza vuole essere un momento di formazione per gli operatori del settore turistico e per le associazioni. L’attività formativa avrà come tema fondante e trasversale anche la lentezza, sottolineando una modalità di fruizione turistica dei luoghi orientata alla profondità della relazione e alla costruzione di rapporti fra colui che ospita e colui che viene ospitato, che non abbiano carattere episodico e superficiale, ma che siano capaci di proiettarsi in termini di lungo periodo. Ecco perché l’attività dell’associazione per lo sviluppo culturale dell’Appennino Umbro-Marchigiano orienta la sua attività verso progetti dove il turismo diviene esperienza attiva che conduce alla riscoperta della dimensione spirituale e culturale del viaggio, verso modelli più responsabili di consumo caratterizzati da una crescente domanda di varietà, qualità, contenuti esperienziali ed emozionali. La ricerca della qualità dell’esperienza turistica consente di riscoprire territori e comunità locali. In questo contesto la lentezza intesa come connotato positivo del fare turismo e non una delle tante mode della post modernità, comporta una ridefinizione delle attuali pratiche turistiche che risultano essere sempre più influenzate da un nuovo senso di responsabilità ambientale del turista. Il piano di lavoro persegue proprio questo obiettivo attraverso la proposta di tre moduli didattici-formativi che coglieranno le modificazioni dell’industria turistica moderna verso una dimensione intangibile del viaggio. Daniele Gattucci 24/06/15 10.40 L'Azione 27 GIUGNO 2015 11 >FABRIANO< Riserbo e stile non comuni Ugo Duca ed Ester Merloni: due fabrianesi anacronistici e assoluti di ALESSANDRO MOSCÈ U go Duca si è spento a 94 anni. Per molti conosciuto come il professore o il preside, marito di Ester Merloni, portò l’Istituto Tecnico Industriale di Fabriano ai massimi livelli sia in termini di notorietà che di prestigio didattico. “Un uomo di grande ordine anche per noi giovani comunisti”, ha commentato un ex allievo sulfureo, Gian Pietro Simonetti. “Attenzione, vi parla il preside”, diceva agli studenti silenziati in quelle aule che sembravano non finire mai, nel richiamo di scabre quanto nette parole. Teneva molto alla disciplina e si dice che origliasse dietro la porta compiacendosi del comportamento rispettoso degli insegnanti e dei ragazzi che gli riconoscevano piena autorevolezza. A quei tempi c’erano ancora le cartelle di cuoio vimpelle e la riprovazione contro la scuola non era ammissibile. Ugo Duca (nomen omen) era un uomo di classe, garbato, loquace, che conduceva un’e- 11 fabriano.indd 2 sistenza riservata, specie dopo la pensione. Una sagoma da filosofo socratico (sospeso tra Umanesimo e Rinascimento), forgiato da una moralità e da una cultura incentrate sul confronto franco, con stile acuminato. E attenzione: erano gli anni in cui l’Italia repubblicana approvava finalmente il disegno di scuola pubblica di massa. Chissà cosa avrebbe detto oggi il preside, mentre gli istituti formativi, da ultimi avamposti educativi, sembrano essersi trasformati in una “sconcia beffa”, come mi confida il critico di stampo marxista Massimo Raffaeli. Appena tre mesi fa ne era andata la moglie di Duca, Ester (93 anni), primogenita di Aristide Merloni e sorella di Francesco, Antonio e Vittorio: zia Ester per i concittadini più vicini. E’ proprio vero che le fonti orali sono le migliori risorse per restituire il tratto di una persona nel suo repertorio feriale, in una sorta di epifania del quotidiano. Ester Merloni la conobbi tardi, nell’estate del 2008, durante un’iniziativa culturale. Mi chiese a bruciapelo se fosse vero che i poeti sanno anticipare gli accadimenti storici. Aveva un’espressione tutt’altro che imperturbabile. Negai, ma non seppi dare una risposta convincente a quel diniego. Un’altra volta mi riferì che ai suoi dolori articolari opponeva, ovunque si recasse, la visione augurale degli ascensori che le evitavano lo sforzo di salire una scala (era già novantenne). Di Ester Merloni mi parlava Roberto Sorci quando la “signora perfezionista”, come la definiva, gestiva i lavori per la ristrutturazione del Collegio Gentile. Dette una strigliata tutt’altro che bonaria all’ex sindaco per aver fatto tagliare il gelso (o il moro) che fungeva da ombrellone naturale. Affiora quel passaparola fabrianese tra chi la ricorda ancora con gli stivali a seguire la costruzione dell’Hotel Janus (alla fine degli anni Sessanta), ossuta e intraprendente tra i cantieri, o con un cappello di paglia bianco, elegante e sobria. Amava Ester Merloni moltissimo il giardino di casa, tra i più belli delle Marche, le rose bianche, curatissime, ma la sua grande passione era l’arte contemporanea. Possedeva una stupenda statua di Giacomo Manzù, tra le preferite, così come opere di Giorgio De Chirico, Piero D’Orazio, Giuseppe Uncini. Un collezionista di quadri non viene considerato un sognatore, ma colui che vorrebbe scoprire l’infinito, un curioso intento ad evadere dalla normalità (“l’arte è l’interpretazione di ciò che non capiamo”, sosteneva Ray Bradbury). Ester Merloni era generosa, persuadente, con lo stesso riserbo del marito, attenta alle esigenze dei più bisognosi senza farlo sapere. Intratteneva lunghe conversazioni telefoniche, strumento prezioso che le permetteva di tessere il filo dell’armonia tra i fratelli e i nipoti ai quali dispensava un coinvolgente affetto. Ugo Duca ed Ester Merloni sono stati, soprattutto, due fabrianesi anacronistici, per questo rimarranno una testimonianza assoluta, mitizzata del vivere qui, in questa provincia, in questo luogo spesso così difficile da raccontare e ormai deflagrato nel presente. Il passato ne conserva il nitore e il pulsare umano, dolcemente invulnerabile. 24/06/15 10.42 12 >EVENTI< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Tra poesia e Fine Art Scoprendo il Santo Mostra al Gonfalone: sabato previsto anche un recital Romualdo di SANDRO TIBERI P rosegue con molto interesse e partecipazione di pubblico, nel meraviglioso scenario dell’Oratorio del Gonfalone, la mostra di stampe d’arte su carta artigianale di Fabriano, di Mauro Monachesi, che ha riprodotto opere famose di artisti come Gauguin, Vincent Van Gogh, Claude Monet, Renoir e Munch. Ritratti di personaggi indimenticabili, in bianco e nero, come Muhammad Alì, Charlie Chaplin, James Dean, Jimi Hendrix, Bob Merley e il saluto con la mano di Mandela. Sabato 27 giugno alle ore 17.45 all’interno della mostra, di Fine Pergamene di San Vittore Venerdì 26 giugno alle ore 18.30 presso il Loggiato San Francesco, in Piazza del Comune di Fabriano, vi sarà la presentazione del volume “L’abbazia di San Vittore delle Chiuse – Antiche Pergamene” a cura di Ugo Paoli e Manuela Morosin. Inoltre a tutti coloro che parteciperanno all’evento sarà fatto omaggio del volume sopra citato. L'interno dell'Abbazia di San Vittore delle Chiuse Art, si svolgerà un recital di poesie del sassoferratese Antonio Cerquarelli, con riflessioni sulla posizione del ruolo del poeta nella società di oggi. Un intrattenimento che trasporta i presenti in un viaggio di emozioni, vibrazioni, sensazioni, cullati dal canto delle ninfee ed illuminati dal sorriso di Mandela. In occasione del conferimento del premio Nobel per la letteratura, nel 1975, il grande poeta, giornalista, scrittore Eugenio Montale (1896-1981) sosteneva che probabilmente la poesia è nata nella necessità di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive. La poesia è come la musica, deve avere una sua logica, deve essere interpretabile, deve stimolare sensazioni, emozioni, ricordi, attraverso le parole. La poesia è nell’aria, dentro di noi, intorno a noi. Giuseppe Parini (1729-1799) sacerdote, poeta è stato uno dei massimi esponenti dell’illuminismo in Italia. Dell’arte della poesia, Parini sosteneva che essa non è necessaria come il pane, né utile come l’operosità di un asino, ma se utilizzata bene, può rendere felice l’uomo, poiché il piacere estetico contribuisce alla felicità pubblica e privata. Antonio Cerquarelli nel suo attivo percorso poetico ha dato alle stampe circa sette pubblicazioni. Il critico Vitaliano Ragni nel presentare un suo libro nel 2006 scrive: “Voce intimistica e quotidiana, voce semplice ed in pari tempo privilegiata dalla spontaneità… dove per l’autore tutto è ricchezza, ed egli si lascia catturare dai molteplici e vari aspetti dell’esistenza, così precaria e tanto preziosa, così individuale e tanto universale, sino a interpretare il suo vissuto alla luce di annotazioni rapide dei propri sentimenti”. Il Trofeo del Dragone premia la giovane Anna Ciarlantini, oro tra i Pueri "Nemo propheta in patria" recitava un’antica locuzione in latino che ben sintetizza la giornata di domenica scorsa quando Fabriano ha ospitato tra le sue vie, piazze e vicoli la tappa 2015 del campionato italiano Fitast, IX trofeo del Dragone. Alle ore 8, mentre la città si svegliava con ancora negli occhi la bellissima serata dei Borghi Medioevali organizzata dall'Ente Palio, la piazza del Comune si riempiva di circa 300 arcieri in abito medioevale provenienti da tutta Italia, che da lì a qualche minuto avrebbero dato vita ad una combattutissima gara all'ultima freccia. Dopo la bulimia di medaglie della gara precedente, questa volta la sola Anna Ciarlantini ha tenuto alto l'onore dei Dragoni fabrianesi, centrando l'ennesimo oro della sua carriera nella categoria Pueri. Con questa vittoria Anna consolida il primo posto nella classifica generale individuale mettendo una seria ipoteca sul titolo nazionale. Gli altri arcieri fabrianesi, forse stanchi dei numerosi impegni durante la settimana del Palio, sono stati un po’ sotto le aspettative arrivando alle spalle del podio sia nella categoria arco storico che tradizionale. Pazienza, già nelle prossime trasferte di Nocera Umbra e Belforte del Chienti, gli arcieri fabrianesi potranno riscattare l'opaca prova di domenica. Questa, come si diceva, è stata anche la settimana del Palio. Giovedì 18 giugno, in una piazza gremita di persone, gli arcieri delle quattro porte si sono sfidate per un posto nella gloria. La vittoria finale è andata ai colori della Pisana trascinati letteralmente da uno scatenato super nonno Vincenzo Raspatelli in serata di grazia. Sorprendentemente, ma meritatamente secondi, i portacolori del Borgo, terza la Cervara e desolatamente ultimi dopo una gara incolore, i colori del Piano. Un bello spettacolo per tutti di abilità e colore con l'obiettivo di avvicinare sempre più persone a questo antico sport. Storia, tradizione e passione; da qui è nata l’idea di realizzare l’evento “Alla Scoperta delle Antiche Lavorazioni Ar tigianali”. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito al successo della manifestazione, a cominciare innanzi tutto all’Ente Palio S. Giovanni Battista per l’opportunità che ha offerto ai volontari di Fabriano dal Basso di organizzare l’evento. Un ringraziamento anche a tutti coloro che, gratuitamente, hanno messo a disposizione il loro tempo, le attrezzature e le competenze per l’organizzazione: Conceria Zampini di Esanatoglia, Road Show, Solinas Tonino e Simone, Comune di Fabriano per l’impianto d’illuminazione; a chi ha partecipato: al gruppo di ballo Soak Dance Studio&SoakCrew, al conciatore Mario Cini, all’amanuense Andrea Bevilacqua, al ceramista Francesco, al Corpo di Guardia, al cartaio Lorenzo Santoni, Antonella e gli altri filatori di Precicchie, al Gruppo Giovani Guide; a chi ha sopportato l’iniziativa, il quartiere di via Filzi; a chi è venuto non sapendo ciò che lo aspettava e a chi avrebbe voluto venire ma non è riuscito... a chi crede nel territorio, partecipa e si confronta sulle buone idee per crescere insieme. Dopo i doverosi ringraziamenti, come avrete letto nel programma del festival “Lo spirito e la terra” Fabriano dal basso sarà presente con un percorso storico-culturale sulla figura di San Romualdo, monaco e riformatore. Ancora una volta faremo un passo indietro nella nostra storia locale, attraverso un personaggio che ha lasciato un’impronta spirituale nel nostro territorio (e non solo). Il percorso sarà organizzato formando 3 gruppi che per la buona riuscita dell’evento non potranno essere più numerosi di 50 persone ognuno. Come di consueto si invitano le persone interessate a prenotare telefonicamente chiamando o scrivendo un sms al 347 0463596 indicando cognome e nome e numero di partecipanti. Come ogni evento di Fabriano dal Basso verranno accettati contributi (offerta libera) per il restauro degli affreschi del De Magistris nell’abside della chiesa di San Benedetto. Il giorno 30 giugno alle ore 21 il ritrovo è presso il Loggiato di San Francesco. Week end a Poggio San Romualdo gustando la bontà del "pane nero" Sabato 27 e domenica 28 giugno a Poggio S. Romualdo avrà luogo la festa del pane nero con stands gastronomici aperti dalle 16 alle 24 (domenica 28 c’è la possibilità anche del pranzo alle 12, pure da asporto), per gustare soprattutto il pane nero. Sabato 27 alle 20 ci sarà la musica dell’orchestra di Leonardo Primi e domenica 28 alle 17 la gara della morra e dalle 18 alle 24 musica e ballo con l’orchestra “Luna d’Oriente”. Funghi sempre protagonisti Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese organizza per sabato 27 e domenica 28 giugno una gita di gruppo a Prato Magno e alla Foresta di Vallombrosa con pernottamento e mezza pensione presso l’Albergo Ristorante San Romolo in località Bagno di Cetica a Castel San Niccolò - Arezzo, luogo quest’ultimo, famoso anche per il parco delle antiche terme. A seguire, lunedì sera 29 giugno alle ore 21, presso la sede associativa sita in via Mamiani 43, stesso ingresso del locale gruppo Avis, ci si ritroverà per discutere sul raccolto di fine settimana con esperti micologi allo scopo di conoscere nuove specie di funghi e condividere quest’interesse tra amici. Tutti 12 eventi.indd 2 Immagini antiche di Poggio San Romualdo sono invitati a portare esemplari fungini e partecipare a quest’ultimo incontro prima della pausa estiva: l’iniziativa “sede aperta” riprenderà poi, come d’abitudine, in autunno. Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese, nell’ambito della manifestazione “Lo Spirito e la Terra”, organizza, per domenica 4 luglio, l’uscita alla ricerca di funghi tra boschi e prati di S. Biagio in Caprile, con ritrovo e partenza alle ore 8 dal parcheggio di viale Moccia. La passeggiata/trekking sarà guidata dai micologi del locale gruppo e la partecipazione a detta uscita in montagna è libera e aperta a quanti vogliano prendervi parte. Per qualsiasi chiarimento e/o ulteriore informazione: David Monno 393-2351701, Sandro Morettini 348-3985622 o Gruppo Micologico Fabrianese su Facebook. 24/06/15 11.26 JayKay, la novità arriva da Fabriano Un'azienda che guarda allo sport e al... carbonio I in carbonio, la Pro One, che implementa soluzioni tecniche uniche nel panorama. A dimostrazione dell’avanguardia di questa azienda c’è la partnership con la Riba Composites, azienda leader del settore che collabora tra le altre con Ducati e Ferrari. Fanno inoltre da testimonial 6 atleti di beach tennis di livello mondiale, di cui tre marchigiani ed un probabile futuro campione del mondo. Ma gli orizzonti della JayKay non si fermano qua, spaziano invece da una prossima racchetta da Stand Up Paddle fino alle bici, puntando a rendere il suo made in Italy leader di mercato nei prossimi anni grazie al suo impegno ed alla sua innovazione. a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi ~ CORSO GRATUITO "PROGRAMMATORE ABAP" A FABRIANO Quota Group srl organizza il corso "PROGRAMMATORE ABAP” richiesto da un'azienda leader nel settore new media per ampliamento organico (possibilità di essere assunti al termine del corso). Argomenti del corso: il linguaggio ABAP - dizionario dati, istruzioni ABAP, IDOC, sapscript, batch input, programmazione strutturata e debugger. Requisiti di partecipazione: diploma in informatica / laurea anche di primo livello in Informatica, Matematica o in discipline tecnico-scientifiche; buona padronanza dell’inglese - reading and listening. Il corso, rivolto a disoccupati/e, è gratuito e si terrà a partire dalla fine di giugno presso Agenziapiù Fabriano (via Bruno Buozzi n. 40/A). Per informazioni e iscrizioni: Quota Group srl, Via Bruno Buozzi, 40/A - Fabriano (AN), tel.: 0732.251926, fax: 0732.625993, e-mail: [email protected], web: www.quotagroup.it. ~ PROGETTISTI MECCANICI A FABRIANO Steda ricerca PROGETTISTA MECCANICO LAMIERE e PROGETTISTA MECCANICO ELETTRODOMESTICI COTTURA. Le risorse inserite svolgeranno attività di progettazione, sviluppo e messa in tavola in base alle specifiche aziendali. Requisiti PROGETTISTA MECCANICO LAMIERE: diploma di perito meccanico; ottima conoscenza e lettura del disegno meccanico; preferibile almeno 2 anni di esperienza nel settore di lavorazione lamiere e affini; essenziale l’ottima conoscenza del software di disegno 2D/3D SOLIDWORKS; discreta conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata. Requisiti PROGETTISTA MECCANICO ELETTRODOMESTICI COTTURA: diploma di perito meccanico o laurea in ingegneria meccanica; ottima conoscenza e lettura del disegno meccanico; essenziale almeno 5 anni di esperienza nella progettazione di forni e piani cottura a gas, elettrici ed induzione; buona conoscenza dei fenomeni di combustione e termodinamica; conoscenza ed esperienza nelle fasi di omologazione in accordo con le normative vigenti relative ai prodotti di cottura; approfondita conoscenza dei materiali e componenti utilizzati per la produzione; buona conoscenza del software di disegno 2D/3D SOLIDWORKS; discreta conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata. Luogo di lavoro: Fabriano. Il pacchetto retributivo sarà commisurato all'effettiva esperienza. Non si terranno in considerazione le candidature non rispondenti ai requisiti richiesti. Preferibile l’iscrizione alle liste di mobilità L.223/91. Per candidarsi inviare il proprio curriculum vitae all'indirizzo e-mail: [email protected]. Il 60° anniversario della Faber Faber festeggia il 60° anniversario. Esattamente l'11 giugno del 1955 Abramo Galassi fondava la Faber Plast, allora azienda specializzata nella lavorazione delle materie plastiche e delle resine sintetiche. È qui che viene inventata la prima cappa aspirante: un elettrodomestico rivoluzionario, che cambierà per sempre il modo di vivere l'ambiente cucina. Faber lancia la cappa in tutto il mondo, e crea di fatto il cosiddetto “distretto fabrianese della cappa”. Per festeggiare il 60° compleanno, Faber lancia una serie di eventi in parallelo con Expo, è una Limited Edition delle sue cappe di maggior successo. Oggi, Faber produce più di due milioni e mezzo di cappe all’anno ed è presente in 4 continenti, con 7 stabilimenti in 7 nazioni diverse. Tecnologia, ricerca e design al servizio della qualità dell’aria e del benessere sono gli elementi che hanno caratterizzato l’azienda dalla sua nascita e che ne hanno decretato il successo internazionale. Tanto che in Italia una cappa su due è firmata Faber. Per festeggiare il 60° anniversario, inizia un fitto calendario di eventi e iniziative. Ad aprire le danze, c’è stato il progetto “Cucina di Confine”, in collaborazione con Elle Decor Italia, allestito fino al 15 giugno nelle otto vetrine della Rinascente di Piazza Duomo di Milano. Punto di partenza del progetto è la cucina come fantasia e contaminazione, SPAZIO LAVORO ~ CORSO BASE PER ASPIRANTI PARRUCCHIERI A COLLEMARINO (AN) L’azienda WELLA Professionals organizza gratuitamente un CORSO DI CONOSCENZA E FORMAZIONE BASE PER ASPIRANTI PARRUCCHIERI. Il corso è rivolto a giovani ragazzi e ragazze e ha come obiettivo quello di dare la possibilità di capire se la professione del parrucchiere possa essere il lavoro per un loro futuro. Il corso si terrà nei giorni 30 giugno/01/02/07/08/09 luglio 2015 dalle ore 09:30 alle ore 12:30 presso il Centro Wella Marche a Collemarino (AN) in via Matteo Ricci, 34. Per iscrizioni inviare il proprio curriculum a [email protected]. Verranno selezionati max 20 partecipanti. di SIMONE PASQUINI l tessuto imprenditoriale delle Marche non è morto e a dimostrarlo ci pensano le numerose aziende nascenti nel territorio. L’ultima arrivata è JayKay, con sede a Fabriano, che si affaccia prepotentemente nel mercato dei materiali compositi (esempio fibra di carbonio) imponendosi subito come pioniera del campo. L’idea nasce da Luca Mazzanti e Riccardo Del Bianco, che già da tempo cullavano la prospettiva di questa azienda; ma solo con l’arrivo di Mirco Rosignoli (attuale ad) e di alcuni esponenti del territorio fabrianese la società si è potuta pienamente realizzare diventando la realtà affermata che ora è. La lineup della neonata azienda può per ora vantare abbigliamento sportivo e racchettoni da beach tennis, tra cui la prima racchetta al mondo completamente 13 >SPAZIO LAVORO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Tante iniziative al via per la ricorrenza il design come scambio e interazione, il mondo come insieme di geografie, culture, identità. Faber è uno dei protagonisti della cucina-vetrina in bianco e nero dedicata alla vita domestica italiana, nella quale spiccherà Arkea, l’esclusiva cappa-lampadario della linea F-light, la prima con illuminazione a effetto cromoterapia. Da fine giugno fino a ottobre, Faber sarà presente all’Art Design Box, proprio alle porte di Expo 2015 a Rho con 20 showcooking per scoprire tutti i segreti della cucina italiana. Dai piatti tipici a quelli del benessere, dai dolci allo street food, una serie di appuntamenti che esploreranno tutti i temi della cucina tricolore. Tra gli eventi di Expo in città, da luglio a ottobre ci sarà anche la Faber Street Food Academy, una full immersion in 10 lezioni per imparare tutto, ma proprio tutto, su alcuni dei cibi di strada più famosi e apprezzati al mondo. Infine, verrà lanciata una Limited Edition con le nuove versioni di alcune delle cappe Faber di maggior successo, come Veil, la cappa che ha rivoluzionato i canoni della classica estetica a T rovesciata, Arkea, la prima cappa con illuminazione a effetto cromoterapia e teconologia “Up&Down” e Jolie, potente, silenziosa e molto versatile, grazie al suo design pulito ed essenziale. Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: [email protected] - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00. Air Force, c’è chi di rating gode... Mentre le valutazioni di rating danno sistematicamente il mal di testa al sistema Italia, c’è chi di rating si può vantare. E’ il caso dell’Air Force Spa, l’azienda di Fabriano che produce al 100% a Fabriano, privilegia fornitori del comprensorio o dello Stivale, ed esporta tutto quello che produce. L’azienda ha ottenuto il rating “Cribis D&B1” ossia l’indice di massima affidabilità dato dal gruppo Crif e D & B, leader mondiale nel settore della business information. Il che propulsa Air Force Spa al top della classifica in un range in cui si trovano meno del 6 % del sistema industriale e produttivo nostrano. Un ottimo risultato soprattutto considerando che questo rating è il frutto di una serie di parametri dove entrano il volume d’affari, il rapporto tra fatturato e redditività, il patrimonio, la solvibilità o ancora la puntualità dei pagamenti. Insomma un indicatore sintetico del rischio complessivo di un impresa che misura la consistenza e l’affidabilità commerciale delle prospettive di un azienda. “Un risultato ottenuto dal lavoro di squadra – commenta Urbano Urbani, l’amministratore - e dunque di tutti i lavoratori della nostra azienda”. Air Force Spa che l’anno scorso ha realizzato un fatturato di 20 milioni di euro, dà lavoro solo all’interno dei suoi stabilimenti ad oltre 100 persone ed ha una politica produttiva e commerciale così dinamica che, a fine mese, inizia a montare una nuova linea dedicata a piani cottura integrati con le cappe made Air Force. Prodotti che si distinguono per l’high design e le loro performance. E il fatto che i piani – tutti da produrre – siano stati già inseriti a catalogo dai clienti, indica che anche questa sfida Air Force Spa l’ha già vinta. Veronique Angeletti 13 spazio lavoro.indd 2 24/06/15 10.44 14 >MATELICA< E’ l’Encuentro dei record D al 25 al 27 giugno, dalla Fiesta Campesina alla Cena di Gala, quella di quest’anno sarà l’edizione dell’Encuentro che frantumerà ogni record, di presenze, ma anche di qualità dell’offerta culturale. Ci dice il presidente Francesco Minetti: “siamo già al 40% in più rispetto a quelle dello scorso anno”, il quale aggiungiamo, non era certo andato male. L’Encuentro porterà a Matelica amanti del sigaro provenienti da tutta Italia, da tutta Europa, da tutto il mondo, tantissimi, 39, i Paesi rappresentati e un totale di 195 camere. Saranno all’incirca un migliaio di persone quelle che gireranno intorno all’evento di questi giorni. L’ambizioso programma previsto per il decennale ha centrato l’obiettivo. Sono i numeri che lo stesso Minetti ha snocciolato, con visibile e giustificata soddisfazione, durante la conferenza stampa di presentazione di lunedì mattina. Conferenza stampa…a tre punte, visto che erano presenti anche il sindaco Delpriori e l’assessore alla Cultura ed al Turismo Pennesi. Soddisfatto perché la decima edizione di questo Encuentro Amigos de Partagas en Italia esalta al massimo una linea che è stata sempre più marcata, in questi anni, cioè offrire dei momenti culturali e artistici di altissimo livello. Inutile dire che due sono i nomi di richiamo: Pieter Paul Rubens, il più grande genio fiammingo del Barocco e uno degli immortali della storia dell’arte. E Winston Churchill, famoso come statista e…leggendario come fumatore di sigari (pare che avesse promesso alla madre di smettere di fumare, ma si cacciasse un sigaro in bocca appena vedeva un fotoreporter, perché così imponeva il suo personaggio!). A Churchill, alla sua figura, verrà dedicato uno dei seminari, con degustazione, sabato pomeriggio, al Museo Piersanti. A legare i due nomi un quadro, dipinto dal primo e appertenuto alla famiglia Churchill fino al 1965. Quel quadro, “la Carità del Duca Ferdinando” sarà a Matelica e sarà inaugurato proprio nei giorni dell’Encuentro, “grazie al sindaco Delpriori”. Ed è proprio quest’ultimo a raccontare nel dettaglio la storia di quel dipinto, di come ne sia venuto a conoscenza e di come sia stato possibile portarlo a Matelica, grazie alla grande generosità dei proprietari, la famiglia Frascione. Sarà esposto a Sant’Agostino e sarà il punto forte di un allestimento che mira a ricostruire lo studio di Ser Winston. Ma il momento culturale non finisce certo qui. Prosegue Minetti: “venerdì tenteremo, sempre presso la corte del Museo Piersanti, una cosa mai sperimentata: abbinare il sigaro alla musica, e in particolare, un sigaro vintage d’annata con la Sonata in 14 matelica.indd 2 Si bemolle di Chopin, eseguita dal vivo dalla pianista Cecilia Airaghi”. Anche quest’anno la presenza di Cuba sarà ai massimi livelli. Sabato mattina, nell’incontro istituzionale al Consiglio comunale, ci sarà l’ambasciatore di Cuba in Italia Alba Beatriz Pimentel, con l’addetto culturale Jesus Caballero Rodriguez. Insieme con loro, conferma il sindaco, ci sarà il Rettore di Unicam Corradini ed è stato invitato anche il neo governatore delle Marche, Luca Ceriscioli. Con loro, prosegue Minetti, arriva “Hirochi Robaina, nipote del produttore delle migliori foglie di tabacco al mondo, un personaggio mitico. A Cuba è impedito, per legge, il culto della personalità, l’unica persona a cui hanno dedicato una marca di sigari è proprio don Alejandro, che fu qui a Matelica, nel 2005, per la fondazione del Club. Ci sarà poi Alberto Cappato, di Canale 5, che ha un meraviglioso filmato, il migliore mai visto in tv, per come ha saputo cogliere tutti i paradossi dell’isola”. E sabato, altra perla della manifestazione, Laura Mariottini e Alessandro Oricchio, docenti dell’Università “La Sapienza”, presenteranno il risultato di una corposa ricerca, il docu-film “La otra Historia del Tabaco”. Sabato inoltre, per tutta la giornata, vi saranno stand enogastronomici, sia cubani che del nostro territorio. “A questo proposito vorrei ringraziare DP Logistica, grazie alla quale siamo riusciti ad organizzare tante cose che altrimenti la nostra piccola organizzazione non sarebbe riuscita a realizzare. Tra le altre, anche una sfilata di auto americane anni ’40 e ’50”. Lo stesso amministratore delegato della DP Logistica, Claudio Familume, che sarà presente al momento istituzionale, ha dichiarato che “la manifestazione ha tutte le carte in regola per rappresentare un’occasione turistica di rilievo nel panorame marchigiano, anticipando, sulla scorta del clima positivo ormai instaurato nelle relazioni diplomatiche tra Cuba e l’Occidente, la prospettiva di un Tra Rubens e Churchill, un decimo ritrovo irripetibile anche per i numeri mercato più ampio che interessi, principalmente, i settori delle tipicità agroalimentari, del “made in Italy”, del leisure time”. Con una punta d’orgoglio, il presidente del club ha poi descritto un episodio: “L’anno scorso a novembre, sono stato ad un pranzo con Juan Gonzalez Escalona, presidente di Cuba Ron, la struttura che sovrintende a tutti i marchi cubani. Da 35 anni è presidente di quella struttura, è una vera e propria istituzione. Parlando della manifestazione, che loro appoggiano incondizionatamente, inviandoci quasi 50.000 euro di Ron, gli dissi che Matelica cominciava forse ad essere troppo piccola, che preferirebbero forse un palcoscenico più grande e degno. Lui risponde: “Se voi vi spostate da Matelica noi smetteremo di appoggiarvi. Matelica ha dimostrato di essere al nostro rango, si trasforma in un barrio de L’Havana, ed è in grado di avere una visibilità totalmente dedicata all’evento, che a Roma e Milano non avrebbe mai, perché si perderebbe in altre mille manifestazioni. Ormai l’Encuentro è Matelica, indissolubilmente associati l’uno all’altra”. Il risultato prova a disegnarlo l’assessore Cinzia Pennesi: “E’ un manifesto dell’italian style, lento, di qualità. Un Encuentro sensoriale, ma in tutti i sensi: protagonista il gusto, anche dello stare insieme, la vista, l’ascolto, il sapore, tatto. Il fumatore di sigaretta esce dal convivio per andare a fumare, il fumatore di sigaro ci entra. L’Encuentro organizzato rende esattamente l’idea di ciò che vogliamo fare di Matelica, del tipo di turismo che vogliamo, con la sua armonia di suoni, di visioni, di emozioni e di mani che si stringono e si abbracciano”. Obiettivo vero di tutti i giorni dell’evento, dei momenti istituzionali, come dei seminari, delle degustazioni come delle cene e feste della sera, sarà quel “plasir de compartir” che è dietro la cultura del sigaro e dello stile di vita di Cuba. Conclude infatti Minetti: “Amano paragonarsi ai delfini, che sono sempre con l’acqua alla gola, ma sempre sorridenti!”. L'Azione 27 GIUGNO 2015 Colferraio: giugno in pieno fermento Il mese di giugno nella parrocchia di Colferraio è particolarmente significativo in quanto si svolgono due tradizionali feste religiose. La prima è quella del Corpus Domini in cui tra l’altro, come ripete spesso il nostro parroco don Piero, si svolge anche l’unica processione rimasta in “campagna” e ci chiede sempre di fare in modo di continuare questa importante tradizione. Quest’anno, assente lui per motivi personali, ha chiesto a Mons. Paglioni di sostituirlo e don Lorenzo, pur fra i mille impegni, ha accettato volentieri ed ha ricordato anche che la sua esperienza di giovane parroco è partita proprio da Colferraio. L’altro appuntamento è relativo alla festa del patrono della parrocchia e cioè S. Giovanni Battista. La concomitanza fabrianese del 24 giugno ha suggerito di anticiparla a domenica 21 giugno e come si vede molti erano presenti alla festa religiosa ed a quella “laica” successiva. In alto: la processione del Corpus Domini; a destra: don Piero durante la celebrazione E’ Sofia la più veloce d’Italia! Nuoto Si sta svolgendo in questi giorni a Colle Val D’Elsa il “Trofeo delle Regioni”, la finale nazionale categoria Propaganda. La Salus Nuoto Matelica partecipa grazie alla propria atleta Sofia Ruggeri (nella foto), classe 2006. Sofia ha fatto un eccellente percorso iniziato con la gara di gennaio, arrivando a vincere nella regionale marchigiana del 17 maggio, il titolo come migliore ranista 2015 (classe 2006). Il suo già magnifico risultato le ha permesso di entrare a far parte della Rappresentativa Regionale Marchigiana alla finale nazionale di Colle Val D’Elsa. Venerdì 19 giugno il suo splendido oro. Nei metri 50 Rana, per la categoria Propaganda, classe 2006, con il tempo di 47''2 (a ben 2'' dalla medaglia d’argento) Sofia Ruggeri è l’atleta più veloce in Italia. Complimenti a Sofia ed alla sua allenatrice Olga Rosado Rey che l’ha seguita a Colle Val D’Elsa come Tecnico Ufficiale della squadra femminile regionale. Assemblea per la Salus Nuoto Presso la sala riunioni della piscina comunale di Matelica, in B. Nazario Sauro, è convocata per mercoledì 1° luglio alle 19.30 l’assemblea ordinaria della Salus Nuoto Matelica Asd. Caffè Alzheimer: ecco il nuovo incontro Dopo il primo incontro, che si è svolto lo scorso 31 gennaio a Matelica c’è un nuovo appuntamento per “Caffè Alzheimer”. Ma cos’è il “Caffè Alzheimer”? È uno spazio d’incontro condotto da figure esperte sul tema della demenza in grado di fornire informazioni sulla malattia e su come prendersi cura dei propri cari. La partecipazione agli incontri è libera e gratuita, aperta ai familiari, agli operatori del settore e a chiunque sia interessato ai temi trattati. Inoltre durante gli appuntamenti sarà disponibile del personale qualificato per accogliere e intrattenere i malati. In questo giugno l’invito è per sabato 27 giugno, presso il Salone Regina Pacis dalle ore 10 alle 11.30. Il tema sarà: "Difficoltà motorie e demenze: come muoversi in sicurezza". Ulteriori informazioni alla Linea Alzheimer: 331 8539874 (il servizio è attivo dal martedì al giovedì dalle ore 9 alle 13) e per e-mail ([email protected]). 24/06/15 11.18 15 L'Azione 27 GIUGNO 2015 Un nuovo spazio creativo! Inaugurata in città una struttura presso lo storico Palazzo dei Filippini È di Laura antoneLLi stata inaugurata sabato 20 giugno alle 18 la nuova “Zona Creativa Urbana” in via Oberdan presso lo storico Palazzo dei Filippini, ex istituto professionale. Il comune ha voluto destinare alcuni locali all'Associazione Scacco Matto Onlus, proprio in uno storico palazzo, emblema di uno “spazio pubblico che viene ridato alla città”, così sostiene il sindaco Delpriori che interviene ringraziando coloro che hanno voluto e lavorato per realizzare tutto ciò, a partire dal presidente dell'Unione Montana fino ai ragazzi di Officina 80 che hanno contribuito a rendere la nuova sede ancora più bella e colorata con le loro realizzazioni in materiale di riciclo. Delpriori ha anche detto che “i servizi sociali non devono fare assistenzialismo ma prima di tutto prevenzione”. È proprio su questa linea che si inserisce già da tempo l'Associazione Scacco Matto, lavorando su tre direttrici: il Centro di Aggregazione Giovanile, il Centro per le famiglie e il Centro Sollievo, destinati al benessere dell'intera collettività, garantendo attraverso corsi, eventi, sportelli di ascolto e molto altro un sostegno alle politiche giovanili e della famiglia, la promozione della salute e del progresso sociale, la prevenzione del disagio e delle dipendenze. L'Associazione non lavora da sola, ma in collaborazione con l’Ambito sociale 17 di San Severino e Matelica, il Dipartimento di Salute Mentale di Camerino e il Dipartimento Dipendenze Patologiche di Camerino e Macerata Area Vasta 3. “Si inaugura questa struttura in un momento di tagli enormi – spiega Valerio Valeriani, Coordinatore dell'Ambito Territoriale Sociale 17 – ma noi come ambito siamo impegnati a scegliere, a decidere le priorità. La nostra strategia è intorno alle priorità, lavorare sulla bassa soglia, dunque usare le risorse che arrivano, i progetti, per farle confluire con esse. Il valore economico di tutto questo è molto basso, il valore sociale è altissimo”. E oltre a questo paradosso rilevato da Valeriani, ce n'è un altro “Quello che stiamo vivendo negli ultimi anni, che è quello del disagio mentale – dice Angelo Meloni, direttore del Dipartimento di Salute Mentale – la richiesta da parte dell'affetto da disturbi mentali ed al contempo la necessità dell'inserimento. C'è il rischio che possano succedere cose che sfuggono alle nostre capacità e al contempo che si perda di vista l'obiettivo del paziente – spiega dunque quanto siano ugualmente importanti tutte le fasi di supporto offerte – il momento delle custodia, il momento del ricovero in ospedale ma anche il momento della riabilitazione”. “Finalmente oltre a tutti gli interventi e i corsi offriamo anche uno spazio di salute – spiega Ilenia Cittadini – presidente di Scacco Matto – rivolto sia ai soggetti in difficoltà sia a promuovere gli interessi dei cittadini tutti. La nostra associazione si occupa di fare prevenzione dalle dipendenze, ma facciamo Dieci anni di Twist and Shout Festeggia 10 anni di attività l’Associazione Cinofila Agility Dog Twist and Shout di Matelica, e lo fa nel migliore dei modi e nel suo stile: con una gara di agility nel proprio campo (zona industriale di Matelica) e festa annessa per conduttori, proprietari, e amici a quattro zampe. Bomboniere comprese, ovviamente a tema, e una splendida composizione di torte a ricordare la storia: “4 amici e un sogno”. Questi quattro amici che hanno dato inizio ad una splendida avventura dieci anni fa, con la costruzione del campo, gli allenamenti, e il successo più grande: la vittoria di Gianluca de Lorenzis con la nazionale italiana agli Wao nel 2012, il campionato del mondo di agility dog. In questo successo, un ricordo speciale a quei cani – molti di loro volati “sul ponte dell’arcobaleno” – che hanno partecipato attivamente ai successi, alle gare e alla vita dei loro padroni. “Questi dieci anni sono passati via veloce – ci racconta l’oro di diversi cani e conduttori nella sezione avviamento, e tantissimi quattro zampe con i rispettivi padroni nella categoria juniores e senior, comprese due giovanissime conduttrici di 10-12 anni, che hanno dato vita ad una giornata di salti, palizzate da superare e tanta gioia. Ma così l’agility dog e perché tanto successo? “In Italia ancora non è praticato così tanto come in altri Paesi, ad esempio quelli anglosassoni, - sottolinea Gianluca De Lorenzis - ma anche se c’è tanto da fare, stiamo aumentando sempre più. Perché? Perché l’agility è prima di tutto uno sport, quindi fa bene alle persone, e fa bene al cane“. “Spesso, continua - migliora l’autostima del cane, ma anche quella del padrone. Si riescono anche a risolvere problemi con alcuni cani più difficili, perché proprio lavorando Anniversario importante per l’Associazione Agility Dog di Matelica mondiale Gianluca - però il gruppo dei ragazzi che l’hanno creato e che hanno aderito subito c’è ancora, e questo mi rende orgoglioso e felice, perché prima di tutto siamo una bella squadra, che ha piacere di stare insieme.” Questo piacere di stare insieme, lo si percepisce subito stando a contatto con i ragazzi dell’Associazione e con quelli degli altri team arrivati per la gara dalle Marche e dall’Abruzzo. La gara, valida per il campionato italiano, ha visto l’esordio fianco a fianco col padrone, nel sano divertimento, si crea un rapporto sempre più intenso e una sintonia che porta a superare alcuni problemi comportamentali.” Gianluca insieme alla sua squadra della Twist and Shout si occupa da sempre di educazione del cane, e del padrone – aggiungerei come nota personale -, e spesso quelli che si rivolgono a loro per imparare a relazionarsi meglio con il proprio amico a quattro zampe, sia che abbiano pochi problemi o molti o anche solo per capire e vivere meglio insieme al proprio animale, sono passati all’agility. Tra l’altro, sono moltissime le donne che Frecce d’estate al massimo per gli Arcieri Matelica! anche feste e attività dove il problema delle dipendenze diventa importante”. Francesco Belardinelli del Cag ha spiegato il progetto “Fatti un'idea”, riguardante tematiche socio ambientali culturali rivolte alla fascia d'età 15 – 35 anni. I partecipanti possono presentare le proprie idee riguardo al tema proposto attraverso un sito. “L'obiettivo è quello di informare ma anche di creare un'opinione proponendo un progetto – dice Belardinelli – quelli che vengono reputati più utili e fattibili possono essere accompagnati anche nella realizzazione”. L'assessore alle Politiche Sociali Pietro Valeriani sostiene che “la nostra amministrazione è un'amministrazione giovane, ma sono state affrontate molte problematiche nell'ambito del sociale. Riceviamo richieste d'aiuto dalle famiglie, i ragazzi non hanno lavoro. Questo Centro è un anello importante in questa catena” bisogna dunque “Superare l'assistenzialismo puro. Stiamo lavorando attraverso bandi e borse lavoro per farlo”. praticano questa disciplina, e molte anche con successo. C’è competitività, come in tutti gli sport, ma senza esagerazioni. “Qualcuno che esagera a livello competitivo – ci racconta Gianluca – mi è capitato di incontrarlo: non nella nostra Associazione, però ci sono. Si lasciano prendere la mano e perdono un po’ il senno. Perdendo di vista anche il benessere del cane, alle volte. Per fortuna sono casi rari, e la maggior parte degli sportivi di agility dog sono persone che amano stare insieme, come tutti quelli intervenuti a questa gara ad esempio, che tra un momento e l’altro ridono, scherzano, mangiano insieme e si divertono, passando una giornata speciale e diversa con il proprio cane”. L’11 luglio prossimo la Twist and Shout ospiterà un’altra gara, e l’invito a venire a vedere è esteso a tutti. A lungo termine, invece, chiediamo a Gianluca se tornerà a gareggiare ad alti livelli. Non si sbilancia nella risposta, anche perché è sempre pacato, estremamente umile nel parlare di se’, e posato. Ma chi lo conosce, sa che aspetta il cane più giusto, quello con cui costruire insieme un percorso anche sportivo, non solo affettivo, e forse quel cane giusto gli sta già scodinzolando da un po’ accanto… chissà che non li vedremo presto in qualche occasione importante… roberta Stazi Tiro con l'arco A sinistra Giuseppe Buzzanga, a destra Michele Quercia Si è conclusa domenica scorsa la stagione indoor per i nostri arcieri con ottimi risultati. Molte le medaglie e i riconoscimenti conquistati sia a livello individuale che di squadra. Guardando il ranking individuale, spiccano Giuseppe Buzzanga che è secondo a livello regionale nella Classe Master Maschile per la Divisione Arco Olimpico e Michele Quercia che nella stessa Divisione, ma nella Classe Juniores Maschile, è primo in regione e 16mo a livello Nazionale. La squadra di Divisione Arco Olimpico Maschile nella Classe Senior è terza nelle Marche e ha ottenuto un ottimo 61mo posto in Italia. Questi buonissimi risultati sono il frutto della grande passione che tutta la compagnia sta mettendo nel cercare di migliorarsi sempre con continui allenamenti finalizzati all’affinamento della tecnica di tiro. Ciliegina sulla torta di quest’annata da incorniciare è stata la convocazione di due nostri arcieri alla Coppa Italia delle Regioni; l’8 aprile scorso, infatti, Michele Quercia e Alessio Cingolani sono stati inseriti nella “Squadra Marche” che parteciperà a questa competizione Nazionale riservata agli atleti delle categorie giovanili. Ora tutti proiettati sulla stagione estiva, prima gara domenica prossima, 19 aprile, a Terni! p.d. 15 matelica.indd 2 24/06/15 10.50 16 >MATELICA< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Ma c'è la ‘mafia’ in città? E’ stata una settimana, politicamente parlando, caratterizzata dalla polemica innescata dal sindaco di Matelica Delpriori che, in un comunicato, subito reso pubblico in Internet, ha parlato di troppi atteggiamenti da boss, di una mentalità che mira a giocare su paura e intimidazioni, più o meno velate, più o meno esplicite. Gli ha risposto l’ex sindaco Sparvoli, con un comunicato in cui denuncia la conseguenza di un clamore negativo a livello regionale sulla città. Una riflessione, quella di Delpriori, che è stata letta anche dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, che ha voluto che il sindaco fosse ascoltato dai Carabinieri. In seguito al suo colloquio con il maresciallo Cataluffi non è tuttavia emerso nulla di penalmente rilevante, anche perché denunce non sono state depositate. La vicenda per ora sembra chiusa. Ecco qui i due comunicati, ognuno può fare le proprie valutazioni. Delpriori: “A Matelica ci sono atteggiamenti mafiosi” Sparvoli: “Caro Delpriori, se non sei in grado, dimettiti” Qualche giorno fa è apparsa una nota sulla pagina Facebook del gruppo di maggioranza "Per Matelica", parole scritte come fossero un pensiero, una riflessione sulla pessima stagione politica che sta vivendo Matelica in questo periodo, in cui la critica all’amministrazione passa soprattutto per la denigrazione personale dei rappresentanti della stessa. Parole che pesano ma che forse non sono state recepite. Poco male, le riflessioni, anche se pubbliche come in questo caso, servono a fissare dei concetti, a stigmatizzare una linea. Chiaro che non tutti riescono a cogliere l’essenza di quei contenuti. Questa è un’ulteriore riflessione che mi sento di scrivere non solo come primo cittadino e quindi come rappresentante di un’istituzione della Repubblica Italiana, ma anche e soprattutto come uomo, come italiano e come matelicese. Molte volte, in questo anno e più di amministrazione, mi sono trovato a riflettere sulla questione morale della politica, sull’opportunità o meno di attacchi personali, sull’uso indiscriminato dei nuovi mezzi di comunicazione, come i social network, e sull’effetto che questi hanno sui cittadini. Io trovo assolutamente sbagliato e dannoso che la tribuna politica di una città sia un gruppo di Facebook, dove cinque, al massimo dieci persone se ne dicono di tutti i colori cercando di convincere chissachi che le proprie idee siano non solo giuste, ma giuste in senso assoluto. Trovo dannoso per una comunità il confronto sterile tra le parti, l’accusa personale, la tuttologia imperante di un certo modo di comunicare. Ma ormai questa realtà è tale e non credo si possa fare niente per cambiarla, in fondo le persone sono libere di esprimersi nei modi e nei luoghi che ritengono più adatti e certo, Facebook ed i suoi strumenti danno visibilità anche a persone che non rappresentano altro che loro stesse e che non hanno alcun peso nella vita, se non la consapevolezza di essere oggettivati come uomini e donne solo di fronte ad una tastiera o uno schermo. Così sia, felici loro. L’altro pensiero ricorrente è assai più profondo tanto che ogni volta che mi fermo a riflettere su questo, a volte anche in compagnia, ho la paura di sbagliare, di leggere la realtà da una prospettiva non lineare e quindi poco verosimile. Stamattina, per l’ennesima volta, ho costatato che invece il mio punto di vista è probabilmente quello giusto. È possibile che a Matelica, tra i miei concittadini, nei luoghi che mi hanno visto crescere fino ad acquisire responsabilità così grandi, ci siano atteggiamenti mafiosi? È possibile che a Matelica ci sia la mafia? Non parlo di omicidi e agguati tipo Cosa Nostra, non sono i latifondi bloccati della ‘Ndrangheta o i malaffari finanziari della Camorra, ma è l’atteggiamento di paura che è stato istillato nelle persone per un potere latente e forte, senz’altro oscuro. Alcuni esempi: tempo fa in piazza una signora mi ha detto in faccia di stare attento perché se le avessi “pestato i piedi” sarebbe diventata cattiva. La stessa signora proprio qualche ora fa ha suggerito ad una figura della mia amministrazione di farsi un’assicurazione perché potrebbe risultare utile di qui a poco. Ancora, alle riunioni a cui siamo invitati come amministratori c’è sempre chi, a dispetto delle leggi sulla privacy oltre che dell’educazione, tira fuori uno smartfone per registrare di nascosto le parole pronunciate da me o da un assessore presente. Credo che le registrazioni vengano poi diffuse in un determinato circolo 16 matelica.indd 2 di persone. Gli esempi sono davvero tanti: la vicenda della critica aprioristica sulla mia professionalità come storico dell’arte apparsa su Facebook riguardo il dipinto di Rubens che verrà esposto in Sant’Agostino, quale scopo doveva avere? Spaventarmi? Istillare dubbi? Non so, ma di certo andava verso una direzione ben precisa. Tantissime persone in questo anno hanno chiesto di incontrami per discutere e parlare di problemi della città o anche di fatti personali, di queste un buon numero lo hanno fatto raccomandandosi che fosse un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti. Qualcuno per pudore, senz’altro, altri per loro stessa ammissione per paura di essere visti da qualcuno che non poteva vedere. Ci sono anche dei ragazzi di poco più di vent’anni che mi hanno detto che darebbero una mano all’organizzazione delle tante attività del Comune, ma non possono perché hanno paura delle ritorsioni possibili a loro o addirittura alle loro famiglie. Un imprenditore è venuto in Comune minacciando manifesti e articoli se non avessi accolto la sua richiesta. Tutto questo ha un nome preciso, un modo di fare tutto italiano che si chiama mafia. Perché la mafia non sono solo le cosche e le ‘ndrine, ma è rappresentata anche dalle persone che non vanno a teatro perché sarebbe uno sgarbo verso qualcuno, la mafia sono gli articoli ammiccanti e mezzi falsi per offendere le persone, la mafia sono le richieste di voto in cambio di qualcos’altro, sono anche le raccomandazioni che spesso le persone mi chiedono per andare a lavorare in quel posto o in quell’altro. La mafia è rappresentata da quella persona che chiede ad un’altra “ma tu adesso stai con loro?” come spesso è accaduto. La mafia è soprattutto la paura dei cittadini che non riescono ad esprimersi come vogliono, che non possono essere liberi di andare dove meglio credono. La mafia è come una goccia che scava dentro, è un cancro della libertà, è il male della società. Quando si pensa che il futuro dipenda da un potere altro che non sia la politica fatta per la res publica, allora si pensa in maniera mafiosa. Matelica oggi vive tutto questo. Sono stato tempo fa a Polistena a lavorare in un uliveto sequestrato alla ‘Ndrangheta e i ragazzi che gestivano quella cooperativa, la Valle del Marro, mi dicevano che la prima cosa per combattere la mafia è non avere paura. Avevano avuto un attentato all’azienda, ad uno di loro era stata recapitata la foto della figlia di due anni con un bossolo nella busta eppure erano li e non se ne andavano e io non scorderò. Potranno continuare a minacciare me e le persone a me vicine, potranno scrivere articoli ammiccanti, post offensivi, falsità, tutto ciò che vogliono, ma queste sono cose non spaventerebbero nemmeno un bambino. Chiunque pensi che ci stancheremo di amministrare questa città, si metta tranquillo: abbiamo ogni giorno maggiore entusiasmo, abbiamo moltissime idee e soprattutto abbiamo l’appoggio di tantissima gente che come noi non ha paura. Come consigliere di opposizione e come amministratore per ben 35 anni di Matelica, non posso far a meno di intervenire visti i fatti accaduti di recente, per esprimere la mia grande preoccupazione per le sorti della nostra città. Ho dovuto prendere atto della decisione del sindaco, nonché assessore alle Finanze, di rinegoziare mutui in scadenza fra soli 4 anni provocando un ulteriore indebitamento del nostro Comune pari a circa 434.000 euro, solo per rimpinguare il capitolo per la spesa corrente. Rinegoziano mutui senza avere a monte un piano o programma ben definito che indichi nel dettaglio come impiegare le risorse che si libereranno. Ho dovuto prendere atto della votazione unanime della maggioranza, per respingere la proposta di Progetto Matelica che prevedeva di impegnare queste risorse per realizzare o manutentare opere pubbliche o per estinguere altri mutui. Ho dovuto constatare, altresì, l’atteggiamento poco trasparente dell’attuale amministrazione verso la stampa, degna solo di un regime. Mi riferisco alla mail/ denuncia della giornalista Monia Orazi, indirizzata alla Giunta e a tutti i consiglieri, anche di opposizione, che il sindaco ha ritenuto di non doverci recapitare come richiesto dalla stessa. La mail farebbe emergere un comportamento del sindaco Delpriori discriminante nei confronti di alcuni giornalisti locali, che non ricevono i comunicati ufficiali dall’amministrazione; un sindaco che affida le proprie dichiarazioni ad articolisti, probabilmente neanche iscritti all’ordine, che riportano dichiarazioni mai avvenute nel corso di assemblee pubbliche denota un comportamento scorretto da tutti i punti di vista. Durante la mia amministrazione ho ricevuto molti attacchi, anche forti, da quegli stessi giornalisti oggi discriminati, ma non mi sono mai sognato di convocare conferenze stampa per screditare la loro professionalità, evento invece accaduto durante questo anno di smministrazione Delpriori. Ho letto la denuncia del sindaco di Matelica, comparsa in prima battuta su un social network e poi sulla carta stampata, riguardante le minacce e intimidazioni ricevute dallo stesso, da parte di cittadini e comunque da parte di un potere oscuro che, con atteggiamenti mafiosi, avrebbero istillato paura nella città. Nello "sfogo", Delpriori racconta di una signora, Botta e risposta in un clima troppo surriscaldato Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica di un imprenditore, di persone sempre pronte a registrare, articoli di giornale ammiccanti e mezzi falsi per offendere e intimidire i cittadini. Chiedo al sindaco Delpriori come mai, di fronte ad accadimenti così gravi, che perduravano da diverso tempo come si evince dagli articoli, non abbia ritenuto di venire ad esporre queste problematiche direttamente ai Carabinieri e anche in Consiglio comunale. Faccio notare che l’attuale amministrazione ha impegnato diversi consigli comunali per sviscerare questioni sicuramente più banali che non avrebbero di certo messo a rischio la sicurezza della città, ma non ha ritenuto di rendere partecipi i consiglieri e i cittadini delle minacce ricevute. Volevo chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario e aperto per affrontare anche con i cittadini la questione “mafia e potere oscuro”. Pensavo che il sindaco di Matelica avesse elementi certi tali da giustificare l’allarme provocato ed un clamore mediatico così negativo per la città a livello regionale. Apprendo invece dalla stampa che dall’indagine del Procuratore Giovanni Giorgio non è emerso “assolutamente nulla di penalmente rilevante”: il Procuratore invece invita il sindaco Delpriori, addirittura attraverso la stampa a diffusione regionale, ad usare cautela nello scrivere e a pronunciare determinate affermazioni. Ringrazio pubblicamente il Procuratore per le tempestive indagini che hanno posto fine agli allarmismi generati. Rimane il fatto che il sindaco Delpriori con tale “bravata” ha screditato il nome della nostra città, nella quale non sono mai esistiti problemi legati alla mafia o ad atteggiamenti mafiosi. A Matelica il dibattito è sempre stato molto acceso e partecipato, testimonianza che la democrazia è sempre stata garantita. Mi chiedo, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, che vede molti cittadini di Matelica impegnati con sforzi immani a pubblicizzare i loro prodotti e la loro economia, come i produttori del verdicchio, della gastronomia, della manifattura, dell’industria, in un momento in cui anche lo sport vede i nostri concittadini raggiungere traguardi importanti, così da rendere noto in maniera “sana” il nome della nostra città fuori dai confini regionali, grazie quindi ad un lavoro quotidiano di tutti, utile ad incentivare un flusso turisticoricettivo e culturale a vantaggio del nostro territorio e degli operatori del settore, come sia possibile che un sindaco, consapevole dell’inconsistenza della sua denuncia, decida invece di rendere nota Matelica come la città della mafia e del potere oscuro, creando danni d’immagine enormi. Sono passato sopra a tutti gli attacchi personali che mi sono stati rivolti da questa Giunta, ma non permetteró mai di infangare il nome di Matelica e dei suoi cittadini, vanificando i frutti del loro lavoro. Stiamo assistendo, da un anno a questa parte, ad esempi di mal governo grazie ad un sindaco ed una Giunta incapaci di gestire anche i problemi del quotidiano. Amministrare una città non è un gioco, è invece una cosa molto difficile, di grande responsabilità, soprattutto in questo preciso momento storico di crisi economica con aziende che chiudono e famiglie sempre più in difficoltà. Se non si è capaci di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini, che ogni giorno invocano aiuto, forse si dovrebbe avere il coraggio di andare a casa e di ammettere le proprie incapacità, prima di mettere definitivamente in ginocchio un intero paese. Paolo Sparvoli, consigliere comunale Nuovo Progetto Matelica 24/06/15 11.29 16 >MATELICA< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Ma c'è la ‘mafia’ in città? E’ stata una settimana, politicamente parlando, caratterizzata dalla polemica innescata dal sindaco di Matelica Delpriori che, in un comunicato, subito reso pubblico in Internet, ha parlato di troppi atteggiamenti da boss, di una mentalità che mira a giocare su paura e intimidazioni, più o meno velate, più o meno esplicite. Gli ha risposto l’ex sindaco Sparvoli, con un comunicato in cui denuncia la conseguenza di un clamore negativo a livello regionale sulla città. Una riflessione, quella di Delpriori, che è stata letta anche dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, che ha voluto che il sindaco fosse ascoltato dai Carabinieri. In seguito al suo colloquio con il maresciallo Cataluffi non è tuttavia emerso nulla di penalmente rilevante, anche perché denunce non sono state depositate. La vicenda per ora sembra chiusa. Ecco qui i due comunicati, ognuno può fare le proprie valutazioni. Delpriori: “A Matelica ci sono atteggiamenti mafiosi” Sparvoli: “Caro Delpriori, se non sei in grado, dimettiti” Qualche giorno fa è apparsa una nota sulla pagina Facebook del gruppo di maggioranza "Per Matelica", parole scritte come fossero un pensiero, una riflessione sulla pessima stagione politica che sta vivendo Matelica in questo periodo, in cui la critica all’amministrazione passa soprattutto per la denigrazione personale dei rappresentanti della stessa. Parole che pesano ma che forse non sono state recepite. Poco male, le riflessioni, anche se pubbliche come in questo caso, servono a fissare dei concetti, a stigmatizzare una linea. Chiaro che non tutti riescono a cogliere l’essenza di quei contenuti. Questa è un’ulteriore riflessione che mi sento di scrivere non solo come primo cittadino e quindi come rappresentante di un’istituzione della Repubblica Italiana, ma anche e soprattutto come uomo, come italiano e come matelicese. Molte volte, in questo anno e più di amministrazione, mi sono trovato a riflettere sulla questione morale della politica, sull’opportunità o meno di attacchi personali, sull’uso indiscriminato dei nuovi mezzi di comunicazione, come i social network, e sull’effetto che questi hanno sui cittadini. Io trovo assolutamente sbagliato e dannoso che la tribuna politica di una città sia un gruppo di Facebook, dove cinque, al massimo dieci persone se ne dicono di tutti i colori cercando di convincere chissachi che le proprie idee siano non solo giuste, ma giuste in senso assoluto. Trovo dannoso per una comunità il confronto sterile tra le parti, l’accusa personale, la tuttologia imperante di un certo modo di comunicare. Ma ormai questa realtà è tale e non credo si possa fare niente per cambiarla, in fondo le persone sono libere di esprimersi nei modi e nei luoghi che ritengono più adatti e certo, Facebook ed i suoi strumenti danno visibilità anche a persone che non rappresentano altro che loro stesse e che non hanno alcun peso nella vita, se non la consapevolezza di essere oggettivati come uomini e donne solo di fronte ad una tastiera o uno schermo. Così sia, felici loro. L’altro pensiero ricorrente è assai più profondo tanto che ogni volta che mi fermo a riflettere su questo, a volte anche in compagnia, ho la paura di sbagliare, di leggere la realtà da una prospettiva non lineare e quindi poco verosimile. Stamattina, per l’ennesima volta, ho costatato che invece il mio punto di vista è probabilmente quello giusto. È possibile che a Matelica, tra i miei concittadini, nei luoghi che mi hanno visto crescere fino ad acquisire responsabilità così grandi, ci siano atteggiamenti mafiosi? È possibile che a Matelica ci sia la mafia? Non parlo di omicidi e agguati tipo Cosa Nostra, non sono i latifondi bloccati della ‘Ndrangheta o i malaffari finanziari della Camorra, ma è l’atteggiamento di paura che è stato istillato nelle persone per un potere latente e forte, senz’altro oscuro. Alcuni esempi: tempo fa in piazza una signora mi ha detto in faccia di stare attento perché se le avessi “pestato i piedi” sarebbe diventata cattiva. La stessa signora proprio qualche ora fa ha suggerito ad una figura della mia amministrazione di farsi un’assicurazione perché potrebbe risultare utile di qui a poco. Ancora, alle riunioni a cui siamo invitati come amministratori c’è sempre chi, a dispetto delle leggi sulla privacy oltre che dell’educazione, tira fuori uno smartfone per registrare di nascosto le parole pronunciate da me o da un assessore presente. Credo che le registrazioni vengano poi diffuse in un determinato circolo 16 matelica.indd 2 di persone. Gli esempi sono davvero tanti: la vicenda della critica aprioristica sulla mia professionalità come storico dell’arte apparsa su Facebook riguardo il dipinto di Rubens che verrà esposto in Sant’Agostino, quale scopo doveva avere? Spaventarmi? Istillare dubbi? Non so, ma di certo andava verso una direzione ben precisa. Tantissime persone in questo anno hanno chiesto di incontrami per discutere e parlare di problemi della città o anche di fatti personali, di queste un buon numero lo hanno fatto raccomandandosi che fosse un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti. Qualcuno per pudore, senz’altro, altri per loro stessa ammissione per paura di essere visti da qualcuno che non poteva vedere. Ci sono anche dei ragazzi di poco più di vent’anni che mi hanno detto che darebbero una mano all’organizzazione delle tante attività del Comune, ma non possono perché hanno paura delle ritorsioni possibili a loro o addirittura alle loro famiglie. Un imprenditore è venuto in Comune minacciando manifesti e articoli se non avessi accolto la sua richiesta. Tutto questo ha un nome preciso, un modo di fare tutto italiano che si chiama mafia. Perché la mafia non sono solo le cosche e le ‘ndrine, ma è rappresentata anche dalle persone che non vanno a teatro perché sarebbe uno sgarbo verso qualcuno, la mafia sono gli articoli ammiccanti e mezzi falsi per offendere le persone, la mafia sono le richieste di voto in cambio di qualcos’altro, sono anche le raccomandazioni che spesso le persone mi chiedono per andare a lavorare in quel posto o in quell’altro. La mafia è rappresentata da quella persona che chiede ad un’altra “ma tu adesso stai con loro?” come spesso è accaduto. La mafia è soprattutto la paura dei cittadini che non riescono ad esprimersi come vogliono, che non possono essere liberi di andare dove meglio credono. La mafia è come una goccia che scava dentro, è un cancro della libertà, è il male della società. Quando si pensa che il futuro dipenda da un potere altro che non sia la politica fatta per la res publica, allora si pensa in maniera mafiosa. Matelica oggi vive tutto questo. Sono stato tempo fa a Polistena a lavorare in un uliveto sequestrato alla ‘Ndrangheta e i ragazzi che gestivano quella cooperativa, la Valle del Marro, mi dicevano che la prima cosa per combattere la mafia è non avere paura. Avevano avuto un attentato all’azienda, ad uno di loro era stata recapitata la foto della figlia di due anni con un bossolo nella busta eppure erano li e non se ne andavano e io non scorderò. Potranno continuare a minacciare me e le persone a me vicine, potranno scrivere articoli ammiccanti, post offensivi, falsità, tutto ciò che vogliono, ma queste sono cose non spaventerebbero nemmeno un bambino. Chiunque pensi che ci stancheremo di amministrare questa città, si metta tranquillo: abbiamo ogni giorno maggiore entusiasmo, abbiamo moltissime idee e soprattutto abbiamo l’appoggio di tantissima gente che come noi non ha paura. Come consigliere di opposizione e come amministratore per ben 35 anni di Matelica, non posso far a meno di intervenire visti i fatti accaduti di recente, per esprimere la mia grande preoccupazione per le sorti della nostra città. Ho dovuto prendere atto della decisione del sindaco, nonché assessore alle Finanze, di rinegoziare mutui in scadenza fra soli 4 anni provocando un ulteriore indebitamento del nostro Comune pari a circa 434.000 euro, solo per rimpinguare il capitolo per la spesa corrente. Rinegoziano mutui senza avere a monte un piano o programma ben definito che indichi nel dettaglio come impiegare le risorse che si libereranno. Ho dovuto prendere atto della votazione unanime della maggioranza, per respingere la proposta di Progetto Matelica che prevedeva di impegnare queste risorse per realizzare o manutentare opere pubbliche o per estinguere altri mutui. Ho dovuto constatare, altresì, l’atteggiamento poco trasparente dell’attuale amministrazione verso la stampa, degna solo di un regime. Mi riferisco alla mail/ denuncia della giornalista Monia Orazi, indirizzata alla Giunta e a tutti i consiglieri, anche di opposizione, che il sindaco ha ritenuto di non doverci recapitare come richiesto dalla stessa. La mail farebbe emergere un comportamento del sindaco Delpriori discriminante nei confronti di alcuni giornalisti locali, che non ricevono i comunicati ufficiali dall’amministrazione; un sindaco che affida le proprie dichiarazioni ad articolisti, probabilmente neanche iscritti all’ordine, che riportano dichiarazioni mai avvenute nel corso di assemblee pubbliche denota un comportamento scorretto da tutti i punti di vista. Durante la mia amministrazione ho ricevuto molti attacchi, anche forti, da quegli stessi giornalisti oggi discriminati, ma non mi sono mai sognato di convocare conferenze stampa per screditare la loro professionalità, evento invece accaduto durante questo anno di smministrazione Delpriori. Ho letto la denuncia del sindaco di Matelica, comparsa in prima battuta su un social network e poi sulla carta stampata, riguardante le minacce e intimidazioni ricevute dallo stesso, da parte di cittadini e comunque da parte di un potere oscuro che, con atteggiamenti mafiosi, avrebbero istillato paura nella città. Nello "sfogo", Delpriori racconta di una signora, Botta e risposta in un clima troppo surriscaldato Alessandro Delpriori, sindaco di Matelica di un imprenditore, di persone sempre pronte a registrare, articoli di giornale ammiccanti e mezzi falsi per offendere e intimidire i cittadini. Chiedo al sindaco Delpriori come mai, di fronte ad accadimenti così gravi, che perduravano da diverso tempo come si evince dagli articoli, non abbia ritenuto di venire ad esporre queste problematiche direttamente ai Carabinieri e anche in Consiglio comunale. Faccio notare che l’attuale amministrazione ha impegnato diversi consigli comunali per sviscerare questioni sicuramente più banali che non avrebbero di certo messo a rischio la sicurezza della città, ma non ha ritenuto di rendere partecipi i consiglieri e i cittadini delle minacce ricevute. Volevo chiedere la convocazione di un consiglio comunale straordinario e aperto per affrontare anche con i cittadini la questione “mafia e potere oscuro”. Pensavo che il sindaco di Matelica avesse elementi certi tali da giustificare l’allarme provocato ed un clamore mediatico così negativo per la città a livello regionale. Apprendo invece dalla stampa che dall’indagine del Procuratore Giovanni Giorgio non è emerso “assolutamente nulla di penalmente rilevante”: il Procuratore invece invita il sindaco Delpriori, addirittura attraverso la stampa a diffusione regionale, ad usare cautela nello scrivere e a pronunciare determinate affermazioni. Ringrazio pubblicamente il Procuratore per le tempestive indagini che hanno posto fine agli allarmismi generati. Rimane il fatto che il sindaco Delpriori con tale “bravata” ha screditato il nome della nostra città, nella quale non sono mai esistiti problemi legati alla mafia o ad atteggiamenti mafiosi. A Matelica il dibattito è sempre stato molto acceso e partecipato, testimonianza che la democrazia è sempre stata garantita. Mi chiedo, in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, che vede molti cittadini di Matelica impegnati con sforzi immani a pubblicizzare i loro prodotti e la loro economia, come i produttori del verdicchio, della gastronomia, della manifattura, dell’industria, in un momento in cui anche lo sport vede i nostri concittadini raggiungere traguardi importanti, così da rendere noto in maniera “sana” il nome della nostra città fuori dai confini regionali, grazie quindi ad un lavoro quotidiano di tutti, utile ad incentivare un flusso turisticoricettivo e culturale a vantaggio del nostro territorio e degli operatori del settore, come sia possibile che un sindaco, consapevole dell’inconsistenza della sua denuncia, decida invece di rendere nota Matelica come la città della mafia e del potere oscuro, creando danni d’immagine enormi. Sono passato sopra a tutti gli attacchi personali che mi sono stati rivolti da questa Giunta, ma non permetteró mai di infangare il nome di Matelica e dei suoi cittadini, vanificando i frutti del loro lavoro. Stiamo assistendo, da un anno a questa parte, ad esempi di mal governo grazie ad un sindaco ed una Giunta incapaci di gestire anche i problemi del quotidiano. Amministrare una città non è un gioco, è invece una cosa molto difficile, di grande responsabilità, soprattutto in questo preciso momento storico di crisi economica con aziende che chiudono e famiglie sempre più in difficoltà. Se non si è capaci di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini, che ogni giorno invocano aiuto, forse si dovrebbe avere il coraggio di andare a casa e di ammettere le proprie incapacità, prima di mettere definitivamente in ginocchio un intero paese. Paolo Sparvoli, consigliere comunale Nuovo Progetto Matelica 24/06/15 11.29 17 L'Azione 27 GIUGNO 2015 Nuova presidente, il Lions riparte Gli alunni dell'Ipsia ed il cuore poetico I hanno collaborato con impegno per la realizzazione dei stessi sottolineandone l’importanza visto lo scopo benefico. In seguito il presidente entrante Cinzia Stella, con evidente emozione, congratulandosi con Pacini per l’attività svolta, si è augurata di proseguire nel buon lavoro realizzato con l'aiuto di tutti soci in ottemperanza dello spirito Lions che, in amicizia e collaborazione, ha l’obiettivo di realizzare il motto del Club: "We Serve" (letteralmente “noi serviamo”). Un impegno quello degli appartenenti al Lions Club che non conosce di certo lunghi periodi di pausa, infatti, già il giorno successivo (sabato 20 giugno), alle ore 11, presso il Cortile della parrocchia di Santa Teresa, il Lions Club Matelica ha consegnato al Centro Caritativo di Alla presenza di don Vincenzo Bracci, nuovo Priore dei MoSanta Teresa un furgone che sarà naci Benedettini Silvestrini, che ha salutato e benedetto tutti destinato ad essere usato per la i presenti e il furgone, il presidente del Lions Club Matelica consegna settimanale dei pacchi Massimo Pacini ha consegnato le chiavi del furgone donato al alimentari destinati alle famiglie locale gruppo di volontari, circondati da un centinaio di benein difficoltà e per la raccolta e la ficiari convenuti per questo straordinario evento di solidarietà. distribuzione di frutta e verdura. I volontari hanno ringraziato, con le varie motivazioni, chi ha Il “Service” è stato realizzato con permesso la realizzazione di questa iniziativa di solidarietà i fondi raccolti dal Club per un rivolta ai più bisognosi. Ringraziamenti vanno a don VincenCorso di Cucina curato dal socio zo, don Roberto, don Armando e alla parrocchia che ci ospita enogastronomo dottor Claudio e ci sopporta con pazienza. Lions Club Matelica (presidente Modesti. Il corso, articolato in 6 lePacini e dottor Modesti) per aver risposto con tempestività zioni, ha riscosso grande successo e generosità al nostro progetto; Caritas Diocesana che ci ha e vi hanno partecipato 33 iscritti. accolti e ci ha permesso di collaborare e di ottimizzare le La cerimonia di consegna del attività con le altre parrocchie (Santa Maria e Regina Pacis); mezzo donato è stata ufficiata dal Banco delle Opere di Carità Marche (Enzo Gregori) per gli parroco don Vincenzo Bracci, che alimenti dei pacchi; Centro distribuzione di Rubianello (Enzo poi lo ha anche benedetto. Gregori) per frutta e verdura UTG Marche; Halley Informatica per l’uso gratuito del furgone per il trasporto della frutta; Oscar Ferracuti, presidente dell’Eni Apve Matelica per la copertura di diverse spese; Cantina sociale PRO.VI.MA di In basso: Matelica per fornitura don gratuita di vino; SalumiVincenzo ficio SA:MO (Alberto) di Bracci riceve Matelica per la fornitura le chiavi gratuita di salumi; Pastidel furgone ficio Pavoni di Tolentino per la fornitura gratuita di pasta fresca; Pastificio Mancini (Contrada San Rustico prov di Fermo) per la fornitura gratuita e continua di pasta (prodotto speciale di alta qualità); Mosconi per fornitura di pasta tramite parrocchia Regina Pacis e Cesarina L.; Pane del giorno prima fornito da due forni matelicesi (Rinaldi / Borri) e (Conforti); Gruppo dei volontari che rende possibile questa piccola iniziativa di solidarietà (Tito, Marina, Emanuele, Luciano, Francesco, Massimo, Paolo; Gruppo per la raccolta alimentare nei supermercati (16 volontari) raccolto 12 quintali. l 19 giugno scorso, presso il Relais Villa Fornari, il Lions Club Matelica ha celebrato il passaggio delle Consegne da Massimo Pacini, presidente uscente, a Cinzia Stella, presidente entrante. Il presidente Pacini, poco prima del passaggio ufficiale, in un intervento personale ha ricordato i “Service” realizzati durante il suo anno di presidenza, tramite un bel video che ripercorreva i momenti salienti dei tanti eventi che il Club organizza, ed ha poi ringraziato tutti i soci che La Caritas: un furgone che ha... tanti padri Residui, un buco... senza nomi Il riaccertamento straordinario dei residui, deliberato nell’ultimo consiglio comunale, deve indurci ad una coscienziosa riflessione. Si tratta di somme che la comunità, fino al giorno prima, credeva di avere e che, dopo il Consiglio, non ha più: sono 801.000 euro. Nel merito della questione, è necessario avere risposta a molte domande, anche al fine di fugare dubbi su responsabilità che possono andare ben oltre la sfera politica. E’ possibile conoscere i dettagli delle voci più rilevanti? Dettagli quali: titolo del capitolo (ad esempio: recupero dell’Ici), origine dell’accertamento, azioni messe in atto dalla pubblica amministrazione per il recupero dello stesso. Nel caso in cui si dovesse pervenire 17 matelica.indd 2 Gli studenti a Recanati dopo la premiazione. A destra la prof.ssa Linda Alfano Sabato 6 giugno gli alunni del III Odontotecnico ed Ottico dell’Ipsia “Don E. Pocognoni” di Matelica, hanno ritirato, nell`Aula Magna “G. Leopardi” di Recanati, il 1°, 2° e 3° premio per il concorso biennale di poesia “Corrado Alessandrini”, indetto dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Recanati. I ragazzi, premiati dal sindaco Fiordomo, avevano presentato tre componimenti incentrati sul tema “Uniamo le mani per un futuro migliore”. Le poesie dal titolo: “Un futuro migliore arriva se”, “Noi…il futuro” , “Mi guardo dentro e penso che” sono state il risultato di un lavoro svolto in classe con la Prof.ssa Linda Alfano, che ha messo in gioco le energie di tutti gli alunni. Qualche scettico potrebbe sollevare il sopracciglio, chiedendosi come sia possibile che studenti dell’Ipsia si dedichino alla produzione poetica. Ebbene è possibile! Del resto, questi stessi alunni del III, insieme ad altri otto studenti della classe IV Odontotecnico, si erano lasciati coinvolgere in una disputa storiografica “Sulle tracce di Carlo Magno nella provincia di Macerata”. Il 23 aprile scorso, infatti, avevano incontrato il professor Carnevale e l’ingegnere Morresi, sostenitori di una teoria che potrebbe scardinare convinzioni storiche consolidate. Perché meravigliarsi che studenti di un Istituto Professionale possano restare affascinati da attività che permettono di mettere in luce la loro voglia di diventare cittadini consapevoli? Se noi adulti offriamo loro delle opportunità e crediamo nella capacità e nella loro voglia di costruire un mondo migliore non resteremo delusi. Ma siamo noi adulti i primi a doverci credere! l.a. e c.c. Il T-Rex ora ruggisce! Durante lo scorso 13 giugno, nonostante la giornata di quando in quando minacciasse pioggia, si è svolta in allegria e con tantissima partecipazione l’inaugurazione del nuovo punto ristoro “T-Rex”, presso Parco dei Dinosauri, a Matelica. Tanti bambini, e non solo, hanno scoperto “La Valle del Drago” e hanno potuto giocare liberamente tra le altalene, gli scivoli ed i dinosauri a grandezza naturale del parco, godendosi anche una bella merenda offerta da Francesca Poduti e Maria Amore Bonapasta, socie in questa nuova avventura. Al taglio del nastro il vice sindaco Anna Grazia Ruggeri, dopo aver fatto loro i complimenti per l’iniziativa e per la bravura ai fornelli di Maria, ha augurato tanta fortuna a questa nuova attività. «È stata una giornata fantastica – ha detto poi Francesca, quando il pomeriggio si avviava alla conclusione – Ore piene di impegno ma anche di divertimento e amicizia, ringrazio veramente tutti quelli che sono venuti a trovarci!» al successivo recupero di somme importanti, riferite a residui attivi eliminati, quale sarà la loro destinazione? Le risposte conterranno molti “omissis” per motivi di privacy? Altre risposte sono legate a dispositivi di legge e quindi obbligate, non soggette a scelte? Pazienza, l’importante è avere a disposizione quanti più elementi di valutazione, in modo da comprendere se chi deve governare la materia, parte amministrativa e parte politica, ha operato e sta operando con diligenza e visione rivolta al pubblico interesse. Come pubblicare questi dati? Semplice: c’è a disposizione l’area “amministrazione trasparente”, presente nel sito internet del nostro Comune. La questione, oltre al suo specifico merito, chiama pure ad una più ampia considerazione. Viviamo in tempi in cui la sfiducia nelle istituzioni, è elevatissima. E’ il “sistema” Italia che appare al tracollo. Per questo motivo siamo sempre alla ricerca di colpevoli e, con facilità, i s.n. colpevoli li troviamo: i politici, gli immigrati, l’euro, l’Europa… Colpe in capo ad entità astratte; non responsabilità di persone in carne ed ossa. Già, perché ” la nostra cultura è pervasa dall’ossessione della colpa; non dalla laica, costruttiva e positiva attenzione alla responsabilità. Il fatto è che questo atteggiamento, alla fine, ci permette di non esporci più di tanto e di non applicarci nel cercare di capire, segnalare e, magari, modificare gli atti ed i comportamenti che ci sono più vicini, sui quali abbiamo una qualche possibilità di influenza. Siamo sempre incavolati, ma restiamo comodi. Dobbiamo abbandonare il fardello della Colpa, quasi sempre degli altri, e nutrirci del senso di responsabilità, degli altri e nostra; abbiamo “necessità di dibattiti sinceri ed onesti”; dobbiamo tendere a correggere gli errori, superare il vizio delle consuetudini e del quieto vivere, migliorare tutti: componenti del Consiglio e della Giunta comunale, addetti amministrativi, quadri, revisori dei conti, noi cittadini. M.Carbonari 24/06/15 10.54 18 >SASSOFERRATO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Gli studi Piceni alla ribalta Congresso internazionale sull'umanesimo dal 1° al 4 luglio di FRANCESCO JACOBINI D al 1° al 4 luglio torna a Sassoferrato l’appuntamento del Congresso Internazionale di Studi Umanistici, l’iniziativa dell’Istituto Internazionale degli Studi Piceni Bartolo da Sassoferrato, giunta quest’anno alla XXXVI° edizione. Organizzato in collaborazione con il Comune, l’evento si svolge con il patrocinio di soggetti istituzionali, culturali e socio-economici di alto profilo, come la Regione Marche, l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, l’American Academy in Rome, l’Accademia di Danimarca, la Fondazione Carifac, il Rotary Club Altavallesina-Grottefrasassi. “Contributi dell’umanesimo italiano alla cultura europea”, questo il tema 2015, attorno al quale si svilupperanno le comunicazioni di grandi studiosi di livello internazionale, provenienti da università italiane, europee e americane. Dopo l’apertura del 1°luglio, che si terrà alle 16 nella Sala del Consiglio Comunale con due importanti prolusioni sull’età classica, alla presenza del Rettore dell’Università di Urbino, Vilberto Stocchi, del sindaco di Sassoferrato, del Vescovo di Fabriano-Matelica e di altre autorità, i lavori proseguiranno per i tre giorni successivi nella Sala Convegni di Palazzo Oliva. Saranno trattati argomenti di letteratura antica e moderna, di poesia e arti figurative, di filologia e critica, il tutto in una integrazione viva con la dimensione storica, anche locale. Non mancheranno gli interventi Cure intermedie, apertura che rafforza il presidio sull’umanista sassoferratese Niccolò Perotti e un’intera sessione, quella del pomeriggio di venerdì 3 luglio, sarà dedicata a Bartolo e ad alcune questioni giuridiche del suo tempo. E Bartolo da Sassoferrato, da quest’anno, è associato pure nel nome all’Istituto internazionale di Studi Piceni, che nel 60° anniversario di fondazione guarda avanti e immagina ulteriori piste di ricerca e impegno: “Sì, in futuro avremo “più Bartolo” in agenda, e approfondiremo maggiormente i grandi filoni della sua opera nella storia del diritto”, dice a "L’Azione" Galliano Crinella, Presidente dell’Istituto. “Cercheremo poi di ottimizzare e rendere più agile il nostro lavoro, ad esempio pubblicando on line la rivista “Studi Umanistici Piceni”, con gli atti dei convegni, la cui edizione 2014 esce in queste ore ed è consultabile al sito www.studiumanisticipiceni. com. Più in generale poi, ci sta a cuore che l’Istituto prosegua con la forza di una tradizione consolidata e insieme con la capacità di cogliere elementi inediti e di proporre formule nuove, dirette a un pubblico da interessare e coinvolgere in modo ancora più ampio”. La ricorrenza dell’Istituto sarà celebrata la sera di venerdì 3 luglio, a chiusura del Convegno, nella piazzetta di via degli Alessandri, con un omaggio a uno dei suoi fondatori, promosso insieme al Festival “Lo spirito e la terra”: la presentazione della ristampa del saggio di Tullio Colsalvatico, “Lo spirito della terra marchigiana”, con un intervento del critico letterario Fabio Ciceroni, interpretazioni dell’attore Luca Violini e con il saluto di Franco Maiolati, presidente del Circolo Culturale intitolato all’intellettuale tolentinate. «Sessant’anni di storia - osserva il sindaco Ugo Pesciarelli - costituiscono il segno tangibile dell’impegno profuso dall’Istituto Internazionale di Studi Piceni Bartolo da Sassoferrato nel promuovere iniziative di alto valore culturale, non soltanto in campo umanistico. Iniziative che hanno contribuito a dare lustro all’immagine della città ben oltre i confini regionali». Palio in piazza nel segno del giallo: la quarta edizione spetta a S. Maria E’ stato raggiunto un risultato più che positivo a Sassoferrato dove ora Si tinge di giallo la serata finale della quarta edizione che servisse ad instillare, soprattutto nei più piccoli, un sono attivi tutti i percorsi di riconversione del piano concordato a livello del Palio in Piazza, manifestazione ludico-sportiva or- sano clima di competizione ma soprattutto di integraregionale e con le istituzioni locali, nel pieno rispetto del percorso di ri- ganizzata dall’Associazione per Sassoferrato nei giorni zione e partecipazione; un clima che i quattro capitani organizzazione della Sanità dell'Area Vasta 2. Questa la prima valutazione 11-12-13 giugno; giallo come il colore del rione Santa Romina Agostinelli, Alessandro Pieragostini, Nico che ci arriva dal direttore del governo clinico dell’Area Vasta 2, Piero Maria che torna a guadagnare la prima posizione dopo Ruzziconi, Lorenza Vincenti, hanno saputo suscitare Venanzoni, che abbiamo incontrato. che la serie di vittorie era stata interrotta lo scorso anno anche ben prima dell’inizio dei giochi organizzando, Con l'apertura delle cosiddette cure intermedie si è completato il dal rione Borgo, che comunque ha conquistato un meri- specialmente con i più piccoli, divertenti pomeriggi di percorso di riorganizzazione del presidio di Sassoferrato. Che cosa tato secondo posto, seguito dai rioni Castello e Piano. Le prove che hanno ottenuto lo scopo di creare squadre significa in concreto? squadre si sono affrontate in giochi di destrezza ed abilità affiatatissime interessate a vincere, ma soprattutto a Che sono operative strutture residenziali e semiresidenziali come la Resisportiva che per tre serate hanno visto impegnati 232 divertirsi il più possibile. denza sanitaria assistita o più semplicemente Rsa. Costituita da 20 posti Pamela Damiani concorrenti portando adulti e bambini a giocare fianco letto e presidio, offre a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con a fianco. Le tre serate hanno visto esiti stabilizzati di patologie, fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non as- grande entusiasmo e partecipasistibili a domicilio, un medio livello di assistenza medica, infermieristica zione da parte del pubblico e non e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di tutela assistenziale ed è bastata la pioggia, che durante alberghiera generica sulla base dei modelli assistenziali adottati dalla Rela prima serata ha minacciato gione Marche. Nella Rsa è presente un medico, personale infermieristico l’inizio del Palio, ad impedirne che assicura un'assistenza continua nelle 24 ore, personale di riabilitaziola numerosa presenza. L’evento ne, di assistenza di base, di attività occupazionale e di animazione. Per la nasce nel 2012 dal desiderio di Residenza Protetta si tratta invece di una struttura moderna e funzionale, vedere ripopolate Piazza Bartolo realizzata all’interno del presidio ospedaliero Sant’Antonio Abate, su una e via Cavour durante le tiepide superficie di circa 900 mq, in grado di ospitare trentasei utenti, anche serate di giugno ma soprattutto se al momento i posti disponibili sono venticinque. La dotazione degli dalla volontà di riportare i più spazi comprende quattordici camere da letto, di cui tre singole e undici giovani, ormai abituati ai giochi doppie, tutte dotate di bagni (di cui uno assistito, ndr) e prive di barriere tecnologici, a confrontarsi con architettoniche, due sale soggiorno-pranzo, un’altra destinata a palestra giochi di destrezza fisica, creando ed un’altra ancora ad attività polivalenti, oltre a diversi balconi e locali il giusto spirito di competizione destinati a depositi, servizi vari e al nuovo centro diurno demenze, da e di squadra insieme ai propri attivare per i malati di Alzheimer. compagni e agli avversari. Si dice Per cure intermedie, cosa intende? molto soddisfatta della riuscita Sono le cure necessarie per quei soggetti fragili, di regola anziani, che dell’evento l’Associazione per sono stabilizzati dal punto di vista medico, che non richiedono ricovero Sassoferrato, il cui scopo era ospedaliero, ma non sono ancora idonei per poter essere trattati in un quello di creare un evento che regime ambulatoriale o residenziale classico. Nel reparto delle cure inter- fosse divertente ma nel contempo medie operano in team medici dipendenti e medici di Medicina generale. L’assistenza infermieristica e Oss Ci siamo. Domenica 5 è assicurata 24 su 24 e opera per la continuità assistenluglio, ci sarà l’inauguziale. Sono presenti, oltre all’importantissimo servizio razione del Parco della del 118, ambulanza, medico e infermiere 24 ore su 24, Il Comune di Sassoferrato aderisce anche quest’anno al Festival “Lo miniera di zolfo delle Marche anche servizi ambulatoriali specifici, e mi riferisco al spirito e la terra”, iniziativa promossa dalla Fondazione Carifac in a Cabernardi. Al taglio del servizio di riabilitazione territoriale e al servizio di collaborazione con la Città di Fabriano, i Comuni di Cupramontana, nastro, a fianco al sindaco radiologia. Inoltre un poliambulatorio ospita figure Genga e, appunto, Sassoferrato, Veneto Banca, Parco Naturale della Ugo Pesciarelli, la Presidente della Camera Laura Boldrini e tante altre quali il neurologo, l’oculista, l’otorinolaringoiatra, l’urologo e il ginecologo. Va segnalato che è iniziato personalità. Una giornata che, per l’entroterra a cavallo tra le province di Gola della Rossa e di Frasassi, Unione Montana Esino Frasassi e con il percorso per l’apertura di un bar. Inoltre sono fun- Ancona e Pesaro-Urbino, si preannuncia già densa di emozioni. Perché il patrocinio della Regione Marche. Nella città sentinate l’appuntamento è per mercoledì 1° luglio. zionanti servizi di base come il punto prelievi, le cure questo parco onora generazioni di minatori che, al prezzo della loro vita, Questo il programma degli eventi: ore: 16.30 - Parco Rocca Albornoz hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo del comparto chimicodomiciliari, le assistenze sociali, il servizio di igiene minerario italiano; perché recupera infrastrutture che fanno parte del nostro - “Yoga alla Rocca - Seduta di Yoga; ore 17.40 - Monastero Santa e sanità pubblica per vaccinazioni e certificati legali, prezioso e trascurato patrimonio d’archeologia industriale; perché crea Chiara – “Vespri con Canto gregoriano” - Coro di Sassoferrato; ore un ambulatorio per le terapie iniettive e un'ostetrica. un polo storico-turistico in un comprensorio alla ricerca di un’economia 18.30 - Parco Archeologico di Sentinum – “Sussurri intorno agli scavi Abbiamo anche la sede di continuità assistenziale che alternativa; perché corona il lavoro di persone lungimiranti, come don Dario archeologici”: Visita guidata all’Area archeologica; ore 20 - “Aperiè meglio conosciuta con il vecchio termine di guardia Marcucci e Giuseppe Paroli, che hanno rincorso le memorie, gli oggetti cena all’Antico Muro su prenotazione; ore 21 - Visita all’Abbazia di medica. Peculiare in questo processo di riorganizza- e i documenti di quasi 80 anni di attività estrattiva e porta a compimento Santa Croce; ore 22 - “Lirica per Maria a Santa Croce” con il soprano zione, la presenza nella struttura degli ambulatori di l’idea del senatore Primo Galdelli di tradurre la storia di intere comunità Rosita Tassi. tutti i medici di medicina generale che hanno dato in un Parco museo minerario con tanto di decreto nel aprile 2005. La sua Evento collaterale: 3 luglio - piazzetta di via degli Alessandri - In copiena disponibilità a collaborare e ad integrarsi con finalità: “il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio ordinamento con il 36° Congresso Internazionale di Studi Umanistici: Presentazione del volume di Tullio Colsalvatico, “Lo spirito della terra gli specialisti presenti. ambientale, etno-antropologico, storico-culturale e tecnico-scientifico dei Daniele Gattucci 18 sasso.indd 2 Inaugura il Parco della Miniera Il festival approda a Sasso siti, beni e tradizioni legate alla storia e alla cultura mineraria”. marchigiana”, con letture di brani di Luca Violini. 24/06/15 10.55 L'Azione 27 GIUGNO 2015 >CERRETO D'ESI< 19 Insediata la nuova Giunta Assessori: Lazzari, Pellegrini, Bisolfati e Pupilli di GIAN MARCO LODOVICI L ’insediamento della neoGiunta comunale di Cerreto d’Esi si è siglato giovedì 18 giugno nella consueta sala consiliare del Comune. Giovanni Porcarelli, già sindaco e vice sindaco cerretese per diversi anni, ha nuovamente rindossato la fascia da primo cittadino del paese e siede tra il vice-sindaco Giovanni Montanari ed il segretario comunale Teofilo Celani. Con più di novecento consensi per la sua lista, Porcarelli supera la lista civica CambiaMenti di David Grillini ed il Partito Comunista dei Lavoratori capeggiato da Marco Zamparini. Anche per la lista CambiaMenti sono arrivati moltissimi consensi: più di cinquecento. Oltre centosettanta voti per il Pcl. Sono otto i consiglieri che ricoprono la maggioranza: Giovanni Montanari, Carlo Pasquini, Katia Galli e infine Giuliana Latini. Questi sono i nomi dei quattro assessori nominati dal sindaco e che saranno costantemente affiancati dagli altri quattro consiglieri della maggioranza Daniele Lazzari, Rodolfo Pellegrini, Danilo Bisolfati e Manuel Pupilli. A fianco al gruppo di maggioranza lavoreranno quattro figure del gruppo della minoranza, così ripartite: David Grillini, Daniela Carnevali e Sandro Cimarossa della lista CambiaMenti, mentre Marco Zamparini del Pcl ha ottenuto un seggio per il suo partito nella Giunta. Giovanni Porcarelli, dopo aver promesso di essere una figura presente in Comune, pronto ad ascoltare i reali problemi dei suoi cittadini, presenta poi la linea programmatica di governo per la crescita sociale, culturale e sviluppo in un periodo di crisi, sostenendo trasparenza ed onestà nel lavoro nei prossimi cinque anni di mandato. Marco Zamparini (Pcl) sarà tuttavia disposto e aperto a nuove proposte e ai progetti della maggioranza, con lui anche gli altri tre membri della minoranza hanno espresso l’orgoglio di poter lavorare in tutta serenità affianco al sindaco. Tutti gli ambiti verranno toccati e ottimizzati, a partire dalla macchina amministrativa, per poi continuare con il mondo giovanile che Porcarelli ha cercato di valorizzare Università della Terza Età, attenzione e cura per gli anziani con la Casa Albergo e con la Casa di Riposo, promozione del centro sanitario, lavoro con le associazioni locali e protezione civile, corsi di lingua straniera e corsi di lingua italiana per stranieri, collaborazione stretta con le forze dell’ordine pubbliche e valorizzazione del centro storico. Oltre a tutto ciò è stato messo in campo il progetto di creare un consiglio giovanile a fianco all’attuale vigente. Queste sono tutte le macro aree nelle quali poi si lavorerà in dettaglio ma, purtroppo, con poche disponibilità economiche da parte del paese. Quello che ha sottolineato Porcarelli è il fatto che se ci saranno finanziamenti a fondo perduto, potranno essere di grande aiuto per i progetti in corso. Si cercherà in tutti i modi di tagliare i costi superflui e di ridurre al Gli scout di Cerreto incontrano il Papa Il 13 giugno più di 1.500 gruppi dell’Agesci (Associazione Guide E Scout Cattolici Italiani) provenienti da tutta Italia hanno partecipato all’udienza generale di Papa Francesco. L’ultimo incontro è avvenuto nel 2004, ed è stata un’esperienza rara e singolare vedere una enorme piazza ricoperta di camice azzurre e cappellini colorati, come se il mare fosse giunto a piazza San Pietro. Molti Scout si sono addirittura accampati il giorno prima per avere i posti migliori e altri hanno viaggiato di notte per evitare la folla. “Mi raccomando: capacità di dialogo! Fare ponti, fare ponti in questa società dove c’è l’abitudine di fare muri” sono le parole di Papa Francesco che più hanno fatto breccia fra i 100.000 Scout presenti nella piazza. Perché ormai in questa società crearsi “muri” è molto popolare e, grazie ai vari social, i dialoghi si stanno estinguendo. Ma uno degli scopi principali dello scautismo è abolire queste barriere per far conoscere ai ragazzi la bellezza di stare insieme e divertirsi creando “ponti” per aprirsi al prossimo. Anche noi Scout di Cerreto d’Esi abbiamo partecipato con entusiasmo a questa meravigliosa opportunità. Insieme ai Gruppi Fabriano 1 e Fabriano 2 siamo partiti alle 3 del mattino in pullman e dopo qualche ora di viaggio (passata a dormire), alle ci siamo trovati davanti ai cancelli di piazza San Pietro in Vaticano. È poi iniziata subito una veglia in attesa del Papa dove abbiamo potuto riflettere e cantare. Dopo tre ore il Papa è finalmente Oratorio: un anno in compagnia! comparso sulla sua “papamobile”: un boato di grida felici lo ha accolto festeggiandolo, e l’udienza ha avuto inizio. Le sue belle parole hanno conquistato cuori e menti di noi giovani e ci hanno fatto riflettere sulle cose che sono davvero importanti. Quando papa Francesco si è preparato ad andare, cori di canzoni scout si sono levati dalla piazza. Una bellissima giornata, che rimarrà impressa in tutti i partecipanti. Deborah Ferrari, Guida del Reparto “Ursa Major” - Gruppo scout Cerreto 1 CambiaMenti, perplessi sul bilancio Giovedì18 giugno, nel corso del primo Consiglio comunale del terzo mandato amministrativo Porcarelli, ha fatto il suo esordio in aula il gruppo consiliare CambiaMenti formato dai consiglieri David Grillini, Daniela Carnevali e Sandro Cimarossa. L’occasione è servita ai tre neo eletti per una dichiarazione di intenti su quale sarà il percorso politico nei prossimi cinque anni: da un lato l’auspicio di fattiva collaborazione nelle proposte della maggioranza che saranno ritenute meritevoli, dall’altro una decisa opposizione a tutto ciò che non dovesse coincidere con le linee programmatiche della lista o che non saranno ritenute propositive per il bene del paese. Nello specifico la consigliera Carnevali ha sottolineato come la lista CambiaMenti, in virtù del buon risultato elettorale (35% ndr) dovrà e vorrà rappresentare i quasi 600 elettori che hanno confidato nel cambiamento del modo di amministrare Cerreto d'Esi. Ancora più marcato infine è stato il passaggio del capogruppo Grillini che, pur riconoscendo il verdetto delle urne, che legittima l’insediamento della Giunta Porcarelli, ha ribadito come questa lista sia formata da diversi componenti già presenti nel Consiglio che lo scorso anno sfiduciò la neo eletta sindaco Ciappelloni, con conseguente commissariamento, nello specifico sul punto dell’approvazione di bilancio previsionale: ergo, tra poco più di un mese si dovrà approvare nuovamente tale bilancio e, visti i precedenti, lo stesso Grillini ha espresso forti perplessità in merito. Sempre a proposito dell’approvazione del bilancio suddetto è auspicabile un’apertura della nuova Giunta al lavoro svolto già in fase di campagna elettorale da CambiaMenti, allorquando, per interessamento diretto del candidato sindaco Grillini e del neo-eletto consigliere Cimarossa, il Commissario Prefettizio Angela Buzzanca fece domanda per riaprire i termini per la rinegoziazione dei mutui in essere con la Cassa Depositi e Prestiti. Un’opportunità che consentirebbe di risparmiare diverse decine di migliaia di euro l’anno e che permetterebbe di non sopprimere servizi importanti per la collettività e/o di aumentare le già alte aliquote comunali (Irpef ecc.). Gruppo consiliare CambiaMenti 19 cerreto.indd 2 massimo gli sprechi e capire quali sono state le cause maggiori di una situazione debitoria attuale. La Giunta comunale non percepirà nessun compenso in denaro per il lavoro svolto, come operazione di taglio ai costi, per il quale tutti hanno dato il consenso favorevole. Sagra del maialino allo spiedo Il circolo Fenalc “iGrillo” di Cerreto d’Esi organizza dal 26 al 28 giugno la sagra del maialino allo spiedo presso il piazzale del palazzetto dello sport. Stands gastronomici, mercatini, giochi per bambini e gonfiabili “Tira e Molla”, serate musicali, con discoteca afro (venerdì 26 giugno alle 23), concerto dei Motozappa (sabato 27 giugno alle 21.30), musica popolare del gruppo Traballo (domenica 28 giugno alle 21). Durante la sagra saranno attivi i giochi popolari e la lotteria con ricchi premi. Concludiamo il nostro anno di oratorio 2014/2015 raccontandovi tutte le attività svolte insieme ai nostri bambini. Il nostro percorso è ricominciato, come ogni anno, intorno a fine ottobre con apertura pomeridiana dal lunedì al venerdì, sostenendo un numeroso gruppo di bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni nell’aiuto allo svolgimento dei compiti. Questa l’attività principale svolta per tutto l’anno scolastico affiancata poi da svariati laboratori creativi iniziati a dicembre e terminati ad inizio giugno. Durante il nostro lavoro, noi educatrici della cooperativa sociale "Il Faro", abbiamo avuto la presenza di un volontario del Servizio Civile che, per circa tre giorni a settimana, si univa al nostro gruppo con un suo utente assegnatogli dal comune. Come sopra anticipato, abbiamo realizzato quattro laboratori: di Natale, delle Idee, di Pasqua e delle Piccole Mani Creative. Laboratori progettati ponendoci l’obiettivo di sviluppare la manualità e l’espressione creativa di ciascun bambino, oltre a favorire anche la socializzazione. Gli utenti che hanno aderito con entusiasmo sono stati molti e cogliamo l’occasione per ringraziare i genitori che hanno creduto nell’importanza di questa esperienza. Ringraziamo molto anche la Fondazione Cristalli ed il parroco don Gabriele. Un grazie anche alle insegnanti della scuola primaria che hanno apprezzato il lavoro pomeridiano svolto con gli alunni presenti all’oratorio, ritenendolo molto utile per un buon andamento scolastico. Manuela e Silvia, educatrici 24/06/15 10.56 20 L'Azione 27 GIUGNO 2015 Da sinistra: la cripta di San Romualdo e l'Abbazia di San Salvatore in Valdicastro >CHIESA Qui sotto, la presentazione del Festival "Lo spirito e la terra": da sinistra Marco Ottaviani (presidente Fondazione Carifac), Maurizio Benvenuto (consigliere Veneto Banca), Sergio Mustica (organizzatore dell'evento) ed il sindaco Giancarlo Sagramola Lo Spirito e la Terra: inaugurazione a San Biagiolo dove morì S.Romualdo Tra l'Abbazia e la Cripta di ROBERTA STAZI A bbiamo lasciato il Palio di San Giovanni Battista e la sua atmosfera medievale per immergerci nel Festival Lo Spirito e la Terra: un passaggio di testimone sancito anche da una collaborazione tra le due organizzazioni che in maniera diversa stanno animando il mese di giugno della nostra città. La manifestazione ideata e curata da Sergio Mustica ed Anna Massinissa coinvolge quest’anno 92 associazioni che dal 20 giugno al 5 luglio e dal 31 luglio al 2 agosto daranno vita ad un programma ricco di iniziative. Comune ad ogni evento c’è la riscoperta di valori e tradizioni, insieme alla cultura del nostro territorio: un territorio con una grande concentrazione di eremi ed abbazie; un territorio che ha visto la nascita di tre ordini religiosi, che formano quasi un “triangolo dello Spirito”. Questo “spirito” a cui fanno riferimento gli organizzatori, rappresenta sia la Natura, la religiosità e gli alti valori dell’uomo. Uno “spirito” che può essere ben rappresentato dal luogo scelto per la conferenza stampa della scorsa settimana: l’Abbazia di Valdicastro, con la struttura agrituristica, il verde del suo territorio e la cripta di San Biagiolo, dove morì San Romualdo nel 1027, riaperta al pubblico per questa occasione e con i lavori di restauro e manutenzione al via, insieme alla costruzione del VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Domenica 28 giugno dal Vangelo secondo Marco (Mc 5, 21-43) Una parola per tutti Il Vangelo di questa domenica mostra due modelli esemplari di fede nel Signore. Il capo della sinagoga si getta ai piedi del Maestro senza paura e lo supplica con fiducia piena, nella certezza che la sua unica possibilità, l’unica via sia il Salvatore. In questo gesto si vede la rinuncia a se stesso per un bene più grande che egli implora; avverte e riconosce nel suo cuore, puro e pieno di fede, la forza e l’autorità del Figlio di Dio. La donna affetta da grave emorragia comprende subito chi è Gesù; ripone in lui tutto il suo amore e la sua speranza non restando delusa. I miracoli, infatti, sono l’effetto di un’intensa relazione tra l’uomo e Dio. Niente può minare chi crede nel Signore, neanche la morte, che per noi cristiani non è la fine, ma l’inizio della vita nuova. Il Padre conosce i nostri cuori e sa quanto ci fidiamo davvero di lui, quanto crediamo. La vera fonte di salvezza deriva dal contatto, dalla salda unione con Gesù che libera da ogni paura chi si accosta a lui riconoscendo la sua grandezza e grazia. Come la possiamo vivere - Il fiducioso abbandono di sé all’Altissimo è l’alfa e l’omega, è la fonte, apice della vita e del cammino umano; è il punto di partenza e d’arrivo per un’esistenza piena e dignitosa. - “Non temere, soltanto abbi fede” significa non lasciarsi dominare dagli avvenimenti ma in essi cercare la propria relazione col Creatore. - Un uomo solo e incapsulato in se stesso è destinato a soccombere quando viene a trovarsi nella malattia, nella vecchiaia, nella morte, nella povertà. - Il rapporto con Dio-Amore è il sommo bene da perseguire e viene sviluppato per mezzo dello Spirito Santo e per l’intervento di Maria Vergine, nostra madre. - Torniamo alla preghiera, unica arma che l’Onnipotente ci concede davanti al mondo. Confidiamo tutto al Signore, non rinunciamo mai al dialogo con lui perché se manca questo siamo perduti e soli. 20 chiesa.indd 2 sentiero che permetterà di poterla visitare. Dare il via al Festival "Lo Spirito e la Terra" in questo luogo quasi magico, sicuramente spirituale, “ci permette di partire dalle nostre radici” – ha affermato il sindaco durante la conferenza stampa – “ripartire da qualcosa, che è la nostra storia ed il nostro territorio, che nessuno ci può copiare e che ci rende unici”. Il festival "Lo Spirito e la Terra" è un festival sicuramente diverso, che tra l’altro è già stato oggetto di osservazione da parte di altri comuni – come il Comune di Sperlonga che organizzerà “Lo Spirito e il mare” in un primo gemellaggio con la nostra città –, ha visto il supporto della Fondazione Carifac, Campodiegoli, la festa di S.Pietro Domenica 28 giugno alle ore 18 la comunità di Campodiegoli festeggia il suo patrono San Pietro con la S. Messa celebrata dal Vescovo don Giancarlo. Dopo la celebrazione ci sarà la processione con la statua del Santo per le vie del paese e si concluderà con un momento di fraternità e condivisione. la Fondazione Veneto Banca, il Comune di Fabriano ed altri partner istituzionali. Come lo scorso anno, il passaporto che verrà distribuito e da timbrare durante gli eventi a cui si deciderà partecipare, creerà partecipazione e rappresenta anche un ricordo da imprimere nel nostro viaggio di scoperta del festival. Sbirciando nel programma, segnaliamo alle 22 di sabato 27 giugno l’esibizione sull’insolita location dei tetti di Piazza Amedeo di Savoia della band cover dei Beatles, la passeggiata domenica 28 “Sulle tracce dei Templari” (Ritrovo ore 8 al parcheggio di viale Moccia per direzione S. Emiliano in Congiuntoli), una seduta di yoga presso i giardini della Rocca di Sassoferrato mercoledì 1 luglio alle 16.30 a cui seguiranno i Vespri con Canto gregoriano presso il Monastero di Santa Chiara sempre a Sassoferrato. Spazio alla poesia in momenti come quello di martedì 30 giugno alle 18 presso il Loggiato di San Francesco “I poet salgono alle stelle, poesia contemporanea” (a cura di Alessandro Moscè), e segnaliamo tra i tanti ed interessanti eventi in programma, anche l’incontro con la scrittrice di best seller di origine armena Antonia Arslan lunedì 29 giugno alle 18 presso il Monastero di Santa Margherita. Un momento unico, che si incastra in un mosaico di iniziative estremamente interessanti, che saranno ristoro ed energia per la nostra mente ed il nostro spirito. Pellegrinaggio in Terra Santa L'ufficio Diocesano Pellegrinaggi propone un pellegrinaggio in Terra Santa nei giorni che vanno dal 18 al 26 settembre. Quest'anno il pellegrinaggio s'arricchisce di nuove ed interessanti tappe oltre al già noto percorso spirituale, infatti nei 9 giorni sono stati inseriti siti archeologici che solitamente non vengono visitati per meglio capire e comprendere come e dove abbia vissuto Gesù. Visiteremo infatti Cesarea di Filippo, Tel Dan, la città ed il castello di Acco, l'Erodion, la nuova Città di Davide, il tunnel sotto la strada erodiana e gli scavi dell'Ofel. Per informazioni chiamare il 338-3027782 oppure scrivere a [email protected] A fine giugno scade il tempo per le prenotazioni. La salute in primo piano L’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute propone un pomeriggio di preghiera e riflessione a tutti coloro che operano a contatto con chi soffre. L’iniziativa, organizzata dal direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute don Bruno Quattrocchi, propone di ritrovarsi nella parrocchia di san Giuseppe Lavoratore alle ore 16 di sabato 27 giugno, per l’Adorazione Eucaristica alla quale seguirà un momento di riflessione guidata dal monaco camaldolese don Emilio Gadda dal titolo: “Malattia del corpo o malattia della fede?” nel teatrino parrocchiale. Quindi i partecipanti potranno scambiarsi esperienze di vita e di fede per arricchire tutti i presenti. Successivamente, dopo aver condiviso una merenda-cena, il programma prevede di spostarsi a Collepaganello alle ore 20.30, per la recita del Rosario, la Santa Messa e la processione per una…. “preghiera sotto le stelle”. Don Bruno e tutti gli operatori della Pastorale della Salute invitano in particolare i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari a questo incontro per rafforzare la propria fede e continuare ad essere portatori di speranza. 24/06/15 10.57 21 >CHIESA< L'Azione 27 GIUGNO 2015 La carezza alla Sindone Il Papa a Torino e il fuori programma con un gruppo di malati di M.MICHELA NICOLAIS U n viaggio per “venerare la Sindone e onorare la memoria di don Bosco”, ma anche per ritrovare le radici di un “nipote di questa terra”, come lui stesso si è definito. La terra di nonna Rosa e nonno Giovanni, che si sono sposati nella chiesa di Santa Teresa, mèta di una sosta fuori programma per lasciare una dedica su una pergamena e far risaltare il valore dei nonni, del battesimo, delle famiglie, e pregare in particolare per il prossimo Sinodo. Nella prima giornata a Torino, il Papa “venuto dalla fine del mondo” è tornato a casa. Ed è stato accolto da circa 200mila persone che, tra mattina e pomeriggio, hanno gremito fino all’inverosimile Piazza Vittorio, il salotto buono della “movida” cittadina, teatro di due momenti culminanti della giornata del 21 giugno: la celebrazione eucaristica iniziale e la “mini-Gmg” nel tardo pomeriggio, dove Francesco ha messo da parte il testo scritto - come aveva già fatto durante l’incontro con la famiglia salesiana nella basilica di S. Maria Ausiliatrice - per dialogare più di un’ora a tutto campo con i giovani, chiedendo loro - ma non da “moralista “ - di “vivere casti” e di “fare controcorrente”, per contrastare la nostra società fatta di “bolle di sapone”. “Vivete, non vivacchiate”, il suo invito sulla scorta di Piergiorgio Frassati: non si può andare in pensione a vent’anni. Il Papa ha tenacemente voluto cominciare il viaggio con il discorso rivolto al mondo del lavoro, dove sulla scorta dell’Enciclica appena pubblicata ha pronunciato un triplice “no” alla “economia dello scarto”, all’idolatria del denaro e alla corruzione e ha ammonito che “non si può solo aspettare la ripresa”: ci vuole un “patto sociale e generazionale” che parta da Torino, prima capitale d’Italia: “Coraggio, siate artigiani del futuro”. Molti, durante la giornata, i riferimenti ai tratti peculiari dei piemontesi, “razza libera e testarda”, come i santi sociali: “Teste quadre, polso AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni ~ PELLEGRINAGGIO MATELICABRACCANO: venerdì 26 giugno alle ore 20.30 dalla chiesa di San Francesco. ~ SALUTO DEL VESCOVO AL CONVEGNO REGIONALE DEI GIORNALISTI: sabato 27 giugno al mattino a San Silvestro. ~ RITIRO PER GLI OPERATORI SANITARI: sabato 27 giugno alle ore 21 Santa Messa del vescovo. ~ CRESIME AD ATTIGGIO: domenica 28 giugno alle ore 10.15. ~ FESTA DI SAN PIETRO A CAMPODIEGOLI: domenica 28 giugno alle ore 18, presiede Mons. Vecerrica. ~ PELLEGRINAGGIO SAN VITTOREMADONNA DI FRASASSI: domenica 28 giugno alle ore 20. ~ CONFESSIONI AL CAMPO SCUOLA ACR: lunedì 29 giugno alle ore 16 a Camporege. ~ FESTA DI SAN PIETRO A MOSCANO: lunedì 29 giugno alle ore 18.30, presiede Mons. Vecerrica. ~ CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO: martedì 30 giugno alle ore 19 presso l’oratorio di Santa Maria. ~ INIZIO DEL MESE DEL PREZIOSISSIMO SANGUE ALLA SCALA SANTA: mercoledì 1 luglio alle ore 18.15, presiede mons. Vecerrica. 21 chiesa.indd 2 fermo e fegato sano, parlano poco ma sanno quel che dicono, anche se camminano adagio, vanno lontano”. È una poesia del piemontese Nino Costa. Nonna Rosa l’ha insegnata a memoria al piccolo Jorge nella versione originale in dialetto, e ora il Papa la custodisce nel suo breviario, insieme al testamento della nonna. La cantavano coloro che dal Piemonte emigravano nelle Americhe, prima di salpare. “Fa piangere vedere lo spettacolo di questi giorni in cui esseri umani vengono trattati come merce”. È una delle aggiunte a braccio del primo discorso del Papa, pronunciato a Piazzetta Reale per l’incontro con il mondo del lavoro. “La pace che Lui ci dona è per tutti: anche per tanti fratelli e sorelle che fuggono da guerre e persecuzioni in cerca di pace e di libertà”, ha aggiunto nell’omelia della Messa in piazza Vittorio. “Non possiamo uscire dalla crisi senza i giovani, i ragazzi, i figli e i nonni”, ha esclamato sempre fuori testo: “I figli e i nonni sono la ricchezza e la promessa di un popolo”. La Sindone “di carne”. Dopo il discorso sul lavoro in Piazzetta Reale, il Papa ha raggiunto a piedi la cattedrale per la venerazione della Sindone. In duomo Francesco si è trattenuto circa un quarto d’ora in preghiera, prima seduto e poi in ginocchio. Solo il Sacro Telo era illuminato, sull’altare disadorno due ceri accesi. Alla fine il Papa si è alzato e a mo’ di congedo ha toccato il vetro che protegge la Sindone. Uscito dalla cattedrale, il Papa è salito sulla “papamobile” che doveva portarlo a Piazza Vittorio Veneto, luogo della Messa, percorrendo tutta via Po. Pochi minuti dopo, però, quando era ancora in Piazzetta Reale, il Papa ha visto un gruppo di malati e di disabili, ha fatto fermare la jeep bianca scoperta ed è sceso a piedi per salutarli, baciarli e accarezzarli uno per uno. Molti di loro erano in carrozzella. Una “mini udienza generale” per toccare, con mano, la “Sindone di carne”. A pranzo con “gli ultimi”. In arcivescovado il secondo “fuori programma” della giornata: è sceso, anche questa volta, dalla papamobile per salutare alcuni fedeli che lo reclamavano dalle transenne. Francesco ha pranzato con i giovani detenuti del Carcere minorile “Ferrante-Aporti”, con alcuni immigrati e senza fissa dimora, e con una famiglia Rom. I salesiani, i “mangiapreti” e il demonio. Nella basilica di S. Maria Ausiliatrice, il primo atto dell’incontro con la famiglia salesiana è stato la sosta in preghiera davanti alle spoglie di san Giovanni Bosco, collocate sotto l’altare. Poi il Papa ha consegnato il testo che aveva preparato - “è troppo formale” - e ha parlato a braccio, per circa mezz’ora, della sua “esperienza personale” con i salesiani, dichiarandosi “tanto riconoscente” per quello che “hanno fatto con me e con la mia famiglia”. Oggi ci vuole una “educazione a misura della crisi”, e “il vostro carisma è di un’attualità grandissima”, ha detto ai figli e alle figlie di don Bosco: in questa regione d’Italia, a fine Ottocento, c’erano “mangiapreti, anticlericali, demoniaci”, eppure “quanti santi sono usciti!”. Quello di oggi “è un momento di crisi brutta, anti-Chiesa, ma don Bosco non ha avuto paura”. “Oggi tante cose sono migliorate, c’è il computer, ma la situazione della gioventù è più o meno la stessa”: il 40% dei giovani, dai 25 anni in giù, è senza lavoro. I ragazzi di strada oggi hanno bisogno di “un’educazione d’emergenza, con poco tempo, per un mestiere pratico”. FERIALI ore 7.00: - S. Caterina (Auditorium) ore 7.20: - S. Silvestro ore 7.30: - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita ore 7.45: - Monastero Cappuccine ore 8.00: - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca ore 8.30: - Cripta di S. Romualdo ore 9.00: - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) ore 16.00: - Cappella dell’ospedale ore 18.15: - Ss. Biagio e Romualdo ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Sacra Famiglia - M.della Misericordia - S. Nicolò (lun.-merc.-ven.) - S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) - Oratorio S. Giovanni Bosco FESTIVE DEL SABATO ore 18.30: - Cattedrale S.Venanzio - S. Giuseppe Lavoratore - Collegiglioni - M. della Misericordia - Sacra Famiglia - S. Nicolò Centro Com. - Oratorio S. Giovanni Bosco ore 19.00: - Collegio Gentile FESTIVE ore 7.00: ore 8.00: ore 8.30: ore 8.45: ore 9.00: ore 9.30: ore 10.00: UNA FINESTRA SUL SEMINARIO REGIONALE (giugno 2015) Un seminario di tutte le chiese delle Marche Quando all'inizio del 1900 molte delle diocesi italiane, piccole e povere, non riuscivano a garantire una buona formazione del clero, dalla Santa Sede venne l'indirizzo di cominciare a fondare Seminari più grandi che raccogliessero i giovani che sentivano la vocazione al sacerdozio, fin dalla tenera età, perché fossero accolti e sistemati in miglior maniera e potessero ricevere una più adeguata preparazione al ministero che li attendeva. Non erano tempi di crisi delle vocazioni quelli, e neanche di disperata pastorale vocazionale! Tutto questo nelle Marche ebbe risonanza maggiore a causa del numero ampio di diocesi allora esistenti, della piccolezza della regione e della inesistenza sul territorio di altri importanti centri di formazione vocazionale. Per molti altri anni ancora, in diverse diocesi della nostra regione, si continuò a tenere in vita l'istituzione dei seminari minori, e in alcune anche il Seminario maggiore continuò in autonomia con la possibilità degli studi filosofici e teologici al proprio interno. Di fatto nelle Marche Fano divenne la sede del Pontificio Seminario Marchigiano “Pio XI”; lì vissero e crebbero generazioni di sacerdoti soprattutto delle diocesi del nord della regione, con numeri che superavano le trecento presenze e formatori e professori scelti anche fuori regione. Man mano che gli anni passavano, nel dopo guerra e nel dopo Concilio, a Fano cominciarono ad affiliarsi anche le altre diocesi marchigiane che, una ad una, erano costrette a chiudere i loro Seminari diocesani. La formazione dei preti era stata da sempre appannaggio dei Vescovi diocesani e dei loro stretti collaboratori. E anche se le indicazioni di fondo sulla preparazione dei preti venivano dalla Santa Sede, in ogni diocesi la fatica del modellare i sacerdoti era anche una fine opera artigianale, fatta in casa. Al centro la vita di preghiera e la cura dello studio; tutto dentro il quadro fermo e solido della disciplina, interna ed esterna. Il Seminario regionale metteva in crisi questa visione e chiedeva nuove modalità e maggiori connessioni tra Vescovi, preti e Chiese locali. Per tanti rimase una piccola sconfitta, una necessità a cui chinarsi, un male minore per evitarne uno più grande. E la speranza, forse qualcuno la coltiva anche oggi, quella di poter presto riaprire i Seminari minori e maggiori in ogni diocesi, o almeno nella propria. Di fatto la formula dei Seminari regionali maggiori (o interdiocesani), rappresenta, malgrado le diverse visioni, non solo una grande ricchezza e un'esperienza da sostenere, che può ancora rivelarci un altro orizzonte di Chiesa e di formazione al Presbiterato diocesano, ma addirittura lo sguardo futuro del discernimento e della preparazione dei futuri pastori per tutti i Seminari italiani. Ce lo racconta la situazione attuale e le difficoltà di chi inspiegabilmente resiste alla storia. Come anche lo dice la bella storia del Pontificio Seminario Regionale Marchigiano “Pio XI”, che dal 1993 ha sede ad Ancona (al centro della Regione) e che attraverso alcune iniziative di comunicazione, come anche gli articoli mensili sui Settimanali diocesani, si è fatto un po' conoscere in questo anno pastorale che volge al termine. Generazioni di preti marchigiani, formati nella vita comune e nella fatica del crescere nella fede e nell'umanità, per rispondere al Maestro incontrato che chiama e invita a seguirlo per sempre. Preti che hanno vissuto insieme, e imparato a vivere nella fraternità, sperimentandone tutta la fatica e il valore. Preti che si vogliono bene, si stimano e si sostengono, memori dei lunghi anni condivisi nel cammino della formazione. Preti che si conoscono nei doni e nei limiti e che per questo si valorizzano a vicenda e provano a collaborare nel proprio presbiterio, come anche a livello regionale. Che il Seminario regionale non sia poi una buona occasione per crescere come Chiesa!? Don Luciano Paolucci Bedini, Rettore (Arcidiocesi di Ancona-Osimo) ore 10.15: ore 10.30: ore 11.00: ore 11.15: ore 11.30: ore 11.45: ore 16.30: ore 18.15: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - S. Maria in Campo - M. della Misericordia - Casa di Riposo - S. Nicolò (Centro Comunitario) - Sacra Famiglia - S. Margherita - S. Luca - Cappella dell’ospedale - Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore - S. Caterina (Auditorium) - Collegio Gentile - Cattedrale San Venanzio - Collepaganello - M. della Misericordia - Nebbiano - Cupo - Attiggio - Moscano - S. Silvestro - S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore - Monastero Cappuccine - Cattedrale San Venanzio - Sacra Famiglia - M. della Misericordia - S. Maria in Campo - Melano - Argignano - Cattedrale San Venanzio - Ss. Biagio e Romualdo - S. Giuseppe Lavoratore - M.della Misericordia MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco - Regina Pacis MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 24/06/15 10.58 22 o 21èèc o D D n1l 1s2z u9Eul ' s9 ' ss1 9è Gcl l 9h1srcs9' 21èèc r ' t f csrc 21èèct cL' " 9 f cs1l L9 è' s9 ' s2cl ' ' l cgg1LL' 1èèc o 1rrc 29 2' t 1l 9 c u9E ul ' cèè1 ' s1 rcs. s9 ' s2cLc cl , 1 èc t ' uè91 o9 s9l uscv9c , 9r9El 9s. cèè1 f s1u, 91s1 >DEFUNTI< D m D 29o D 1s ' è12z èEuè9' s9 ' ss1 9è Gcl l 9h1srcs9' 21èèc r ' t f csrc 21èèct cLc DAN " s1l L9 èc s9 ' s2cl ' ' l cgg1LL' 1èèc o 1rrc 29 t 1s ' è12z èEuè9' cèè1 ' s1 rcs. s9 ' s2cL' cl , 1 9è t cs9L' o9 s9l uscv9c , 9 r9 El 9s. cèè1 f s1u, 91s1 o 29 mm 1èèc s9 ' ss1l vc 21èècl l 9h1srcs9' 21èèc r ' t f csrc 21èèct cLc 9rE' 9 cs9èc s9 ' s2cl ' ' l Lcl L' cgg1LL' Escl L1 èc o 1rrc , 1 h1ss. 1è1ascLc 2' t 1l 9 c u9Eul ' cèè1 ' s1 rcs. s9 ' s2cL' cl , 1 9èt cs9L' o9s9l uscv9c , 9r9El 9s. cèè1 f s1u, 91s1 21èè o 1s ' è12z èEuè9' s9 ' ss1 9è Gcl l 9h1srcs9' 21èèc r ' t f csrc 21èèct cLc " 1è G cl l 9h1srcs9' 21èèc r ' t f cs1l L9 èc s9 ' s2cl ' ' l cgg1LL' f csrc rcs. 1è1ascLc El c o 1rrc o 1rrc t 1s ' è12z èEuè9' cèè1 ' s1 u9' h12z èEuè9' cèè1 ' s1 l 1èèc o9s9l uscv9c , 9r9El 9s. cèè1 f s1 , 91rc 21èèc 9r1s9 ' s29c u, 91s1 o 21èèc o D D ocacL' u9Eul ' s9 ' ss1 9è Gcl l 9h1srcs9' 21èèc r ' t f csrc 21èèct cLc " s9 ' s2cl ' ' l cgg1LL' Escl L1 èc o 1rrc 29 rcacL' u9Eul ' cèè1 ' s1 rcs. s9 ' s2cL' cl , 1 9è rE' 1s' o9 s9l uscv9c , 9r9El 9s. cèè1 f s1u, 91s1 o 21èèc o D El 12z u9Eul ' s9 ' ss1 9è Gcl l 9h1srcs9' 21èèc r ' t f csrc 21èèct cLc èf c2s1 1LEè9' èc t c2s1 sEl c èc r' s1èèc csacsc scl ' 12 9f cs1l L9 èc s9 ' s2cl ' ' l cgg1LL' o 1rrc 2' t 1l 9 c u9Eul ' cèè1 ' s1 o9 s9l uscv9c dEcl L9 r9 El 9scl l ' cèè1 f s1u, 91s1 ! 1èèc s9 ' ss1l vc 21èèc r ' t f csrc 29 A " rcscl l ' 1è1ascL1 u9' h12z èEuè9' 1 t csL12z èEuè9' cèè1 ' s1 l 1èèc , 91rc 29o 9 ' èp 1l Ls' ' t El 9Lcs9' o9s9l uscv9c , 9r9El 9s. cèè1 ! 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Questa iniziativa riceve sempre più attenzione da parte di istituzioni e cittadini che ogni volta partecipano numerosi. Lunedì 15 giugno l’INTERNO. giorno ha avuto un sapore medioevale. L’ente Palio ha invitato varie associazioni ad organizzare qualcosa a tema e l’associazione fabricamenti, sempre più attiva nel territorio, ha aderito volentieri organizzando un simpatico ed interessante evento come sempre all’insegna della condivisione, elemento essenziale dell’associazione che coinvolge tutti i cittadini. “Cronache medioevali” è stato il titolo dell’evento. Il rituale sempre lo stesso tipico dell’INTERNO.giorno: in questo caso il padrone di casa Gherardo Noce Benigni Olivieri ha accolto tutti gli invitati offrendo loro piccoli assaggi “medievali” di biscotti e vini speziati, tra presentazioni, chiacchiere e risate in un clima familiare molto accogliente. Ospiti d’onore, direttamente dal mondo antico, Benigno Benigni (1370 c.-1450), capostipite della prestigiosa e nobile famiglia, uomo politico di spicco prima e dopo l’eccidio dei Chiavelli e Venanzo Benigni (1677-1747), appassionato di storia locale e impegnato uomo politico. Improvvisamente all’incontro tutti gli invitati si sono trovati ad ascoltare un vivace dialogo tra i due personaggi, famosi a Fabriano in epoche diverse. Circa trecento anni li separano e la loro Fabriano si mostra profondamente diversa, ma sorprendentemente uguale è la loro appartenenza alla città che a distanza di secoli appare radicalmente cambiata. Si è trattato di un dialogo immaginario che ha percorso secoli di storia partendo dal ‘400 fino ad arrivare ai giorni nostri con un confronto tra gli invitati che, accomodati in un salotto, in amicizia, tra un biscotto e un altro, hanno trovato nella recita uno spunto per intervenire con importanti riflessioni sui problemi dell’attuale crisi, su come uscirne, ricordando la Fabriano del dopo guerra, quella degli anni ’60 fino al nostro 2015. Tanti sono stati gli argomenti trattati, tra ricordi simpatici e tristi: nessuno voleva più andarsene. In molti hanno aderito all’evento, l’associazione ha dovuto infatti dividere gli invitati in due “turni” per assistere al dialogo comodamente. Grande successo anche stavolta per l’associazione che, con varie iniziative, riesce sempre a coinvolgere attivamente e ad accogliere tutti senza pretendere particolari competenze da nessuno. A contribuire al successo dell’evento sono stati anche i due attori Andrea Coser (Venanzo Benigni) e Manfredi Mangano (Benigno Benigni): hanno recitato con naturalezza immedesimandosi pienamente nei due personaggi del passato. L’associazione fabricamenti ringrazia per la collaborazione, oltre al padrone di casa Gherardo Noce Benigni Olivieri, Mauro Cucco, l’associazione Lokendil, La fabbrica del gusto e Lorenzo Armezzani. Antonia Arslan: "La scrittura è gioia di raccontare" Anche quest’anno “Lo spirito e la terra” è dialogo. Tra i tanti appuntamenti proposti in questa seconda edizione non mancano momenti di incontro con alcuni opinion leader che parteciperanno alla manifestazione promossa dalla Fondazione Carifac con la città di Fabriano, il Comune di Cupramontana, il Comune di Genga, il Comune di Sassoferrato, Veneto Banca, l’Unione Montana Esino Frasassi, il Parco Naturale Gola della Rossa e di Frasassi con il patrocinio della Regione Marche. Uno dei momenti centrali del festival sarà la presenza a Fabriano di Antonia Arslan, scrittrice italiana di origine armena. La Arslan è stata professoressa di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova ed è un’autrice best seller. Tra i suoi lavori il romanzo “La masseria delle allodole”, scritto nel 2004 e diventato poi un film diretto dai fratelli Taviani nel 2007. La abbiamo intervistata in anteprima, in attesa di incontrarla ed ascoltarla durante il festival. Professoressa Arslan in ciò che lei scrive quanto sono importanti le vicende della sua vita personale? "Le vicende della mia vita sono importanti, come quelle di chiunque scrive tra l’altro. La vita passata influenza chiunque. La realtà ti plasma sempre, quindi è inevitabile che in ciò che si scrive siano presenti tracce della 23 cultura.indd 2 propria realtà". Una delle tematiche maggiormente trattate da lei è la questione armena. Quanto è ancora lunga la strada per il riconoscimento del genocidio da parte del governo turco e quanto è importante continuare a parlarne? "Finché gli eredi dei responsabili non riconosceranno ciò che è stato fatto gli eredi delle vittime continueranno senz’altro a parlarne. Quanto è ancora lunga la strada per il riconoscimento del genocidio da parte del governo turco ancora non possiamo saperlo…". E’ fondamentale parlarne anche per sensibilizzare le persone agli altri orrori che si perpetuano ogni giorno in alcune parti del mondo. "Sì, bisognerebbe essere sensibili a tutti i tipi di massacri. Il genocidio va comunque oltre, parliamo della volontà di voler sterminare un popolo intero. Al giorno d’oggi penso alle persecuzione dei cristiani in Iraq e degli Ya- zidi da parte dell’Isis. Bisognerebbe parlarne di più, non limitarsi alle commemorazioni di un giorno". Una delle sue opere si intitola “Il cortile dei girasoli parlanti”. Cosa rappresentano i girasoli? "I girasoli sono una delle novelle di cui è composto il romanzo. Sono il simbolo della vita che rinasce e che continua, nonostante tutto. Il girasole è un fiore che rinasce, anche su un terreno arido e si rivolge al sole proprio come noi ci rivolgiamo alla vita". Lei affronta anche il rapporto con la natura: come declina questa tematica? "Penso che non sia giusto pensare alla natura come a qualcosa a se stante, ma come alla realtà che ci circonda. La natura è tutto ciò che è fuori di noi, è tutto ciò che ha a disposizione l’uomo. L’uomo coltiva e rende fertile la natura. Basta guardare l’infinita bellezza del paesaggio italiano, le campagne da cui siamo circondati: sono il frutto dell’interazione tra la natura e l’uomo". Per lei cosa significa scrivere? "La scrittura è gioia, la gioia di poter raccontare. Io dico di essere innanzitutto una cantastorie, perché è proprio la passione per le storie quello che ci distingue dagli animali e ci rende esseri umani. Scrivendo rivivo esperienze della mia vita e con i miei personaggi le trasformo in storie". Gaia Germoni 24/06/15 11.05 24 >CULTURA< L'Azione 27 GIUGNO 2015 I martiri del 22 giugno 1944 I tedeschi in ritirata massacrarono ventuno civili nel Fabrianese di FEDERICO UNCINI D urante la ritirata tedesca verso la linea Gotica il compito nelle Marche di difendere le truppe naziste fu affidato principalmente alla 5° Divisione di Montagna impegnata principalmente nel Camerinese e Fabrianese, dove eseguirono due eccidi di civili. Nel documento dell’esercito del Gebirgsjäger datato 24 giugno 1944 è descritto il massacro nel modo seguente: “Nella sezione dell’85° Battaglione della 5a Divisione di Montagna sono uccisi nella lotta contro i banditi: 70 banditi e 18 soldati tedeschi. Tra il 21 e 22 giugno, vengono uccise 22 persone nella piccola città di Camerino. Esse sono state accerchiate nei campi, dove lavoravano la terra. Erano contadini, civili senza armi. Il 24 giugno 1944 vengono di nuovo uccisi dei civili per un totale di 85 a Camerino”. Il 22 giugno 1944, le truppe di montagna massacrarono 21 civili a Fabriano. Alcuni soldati tedeschi furono attaccati nella frazione di Moscano di Fabriano da due partigiani. Un soldato tedesco morì, un altro riuscì a dare l’allarme presso gli accampamenti della 85a Gebirgsjäger-Regiment stanziati nella Villa Quarantotti di S.Maria in Campo. Il giorno 22 giugno 1944 scattò una tremenda rappresaglia. Due consistenti pattuglie tedesche dell’ 85° Gebirgsjäger-Regiment si diressero verso Nebbiano compiendo atroci azioni sulla popolazione rurale. Nella contrada Ferenzola, nei pressi della villa Moscatelli (oggi villa Merloni o villa Maria) fucilarono due innocenti: Angelo e Luigi Bellerba. Poi furono uccisi Giuseppe e Antonio Cipriani. Più avanti incendiarono la casa della famiglia Arcangeli, dove morì il capofamiglia Pietro Arcangeli nel tentare di spegnere il fuoco; furono fucilati Enrico Arcangeli e Aldo Ballelli sfollato in quella famiglia. Dopo ave r c o m p i u t o quest’assassinio, si diressero verso il podere Baldini a Vallunga, dove compirono l’ennesimo eccidio mitragliando membri della famiglia e altri per un totale di sei persone. In questo giorno è annientata la famiglia Baldini. Uno dei sopravvissuti, Giuseppe Baldini testimoniò: “E’ davvero una pura coincidenza che io sono sopravvissuto alla carneficina. Quando i tedeschi hanno sparato con le loro mitragliatrici, i corpi uccisi sono caduti sopra di me. Tramite i loro corpi mi sono salvato: fingendomi morto. Questa è l’unica ragione per cui io sono ancora vivo. I soldati di Montagna si avvicinarono dai campi e Giuseppe Baldini e la sua famiglia andò al fienile. Ricordo che mi hanno buttato fuori dal fienile, gettato in mezzo agli altri e poi hanno cominciato a sparare con le mitragliatrici, hanno sparato 17 volte, l’ho contate 17 volte e gettato quattro bombe a mano”. In quello stesso giorno, la sera i tedeschi scatenarono su Moscano un bombardamento, con mortai e l’artiglieria, causando distruzione e morte; ci furono 5 vittime civili nel paese e dei feriti. Tre mezzadri arrestati furono fucilati nei pressi del Maglio. David Thompson, storico giornalista ri- porta in un suo articolo di guerra: “Gli eccessi durante la guerra partigiana: Camerino, 24 giugno 1944, 59 civili e partigiani, colpiti dal 85° Gebirgsjäger-Regiment (5aGebirgsdivision). Questo caso è stato già reso pubblico nel 1944 dal Comando alleato in Italia. Fabriano, Collegiglioni, 21-22/06/1944, probabilmente anche questo massacro di civili fu opera della 5a GebirgsDivision, comunque è meno ben documentato”. Dalle mappe di guerra e i documenti di riferimento è dimostrato che la 5a Divisione Montagna, era sotto il comando del generale Max-Günther Schrank, responsabile per crimini di guerra eseguiti a Camerino e Fabriano”. I probabili responsabili dell’ 85° Reggimento da Montagna che comandarono le manovre dei rastrellamenti a Fabriano furono: I° Battaglione: Maggiore Franz Walter e il capitano Josef Oel. II° Battaglione: maggiore Walter Eccher e il capitano Georg Storz, I° Battaglione di riserva: maggiore Walter Franz. Di questo eccidio nel dopoguerra non è stata fatta nessuna luce per individuare i responsabili. Oggi dopo 71 anni a ricordo delle 22 vittime innocenti, il fatto rimane chiuso in quello scaffale che Franco Giustolisi chiama “L’armadio della vergogna”. Il salame di Fabriano era già noto ai tempi del bandito Paolo Salvati L’ultimo pranzo da uomo libero, il capo banda Paolo Salvati lo fece con una scorpacciata di salame di Fabriano, quello con la lacrima. Siamo nel 1805 a Porto Recanati, locanda del “Caval Marino”. Entra Salvati travestito da cacciatore. Ricercato da tutta la polizia del Regno di Napoli è fuggito, la banda dispersa o catturata. Ha fame, ma di pronto non c’è ancora nulla. L’ostessa gli propone: “Intanto, le affetterò un salame di Fabriano che fa la goccia. Me lo manda mio fratello, che provvede per la cucina di Sua Santità e di parecchi Cardinali”. “Ottimamente!”, esclama lui, facendo scoppiettar la lingua in bocca, quasi ne pregustasse il sapore. In un batter d’occhio la rotonda ostessa apparecchia stendendo una candida tovaglia. Intanto osserva il forestiero: bell’uomo alto, sui trentacinque anni, barba e capelli fluenti, sguardo fiero, incute timore. Mentre Paolo sta mangiando contento arriva il compare. Parlano a lungo, a bassa voce. La padrona sente solo le ultime parole: “Dio ti salvi e il Demonio ti protegga.” Poi Salvati chiede una camera e si mette a dormire. Al tramonto giunge una carrozza, breve sosta per un bicchiere di vino di quello buono. Salvati di nascosto, osserva attentamente. La sta aspettando, è in anticipo di tre ore. Allora salta dalla finesta e s’avvia per sentieri e scorciatoie mentre cala la notte e aspetta il cocchio sulla salita per Macerata, i cavalli vanno a passo d’uomo. All’improvviso Salvati sbuca dal buio con le pistole spianate, blocca i cavalli, breve colluttazione col vetturino, dalla carrozza partono colpi d’arma, ma ammazzano un cavallo anziché l’aggressore il quale disarma con destrezza i due viaggiatori: sono ambasciatori del Papa. Arraffa il bottino e fugge nel bosco mentre una pattuglia di gendarmi richiamati dagli spari, sopraggiunge al galoppo. Il vetturino dice di averlo riconosciuto quando stava bevendo al “Caval Marino”, sbirciava da dietro la finestra. I gendarmi partono, entrano nella locanda, sorprendono Salvati a letto e lo catturano, recuperata tutta la refurtiva nascosta sotto il letto. Portato a Macerata, Salvati fu processato per aver attentato alla vita degli emissari di Sua Santità, condannato all’impiccagione e susseguente squartamento. Quell’undici dicembre 1805 Macerata strapiena di gente venuta da tutte le parti. Giunse pure il famoso “Mastro Titta, il boia di Roma”, coi suoi inservienti. Eseguì con scrupolo e professionalità la macabra escuzione con la disinvoltura di chi ne aveva già eseguite tante nello Stato Pontificio e altrove. Conosceva bene le nostre contrade per essere venuto a Camerino quattro anni prima, per l’esecuzione di quattro uomini rei d’aver ucciso una principessa spagnola. Poi ritornerà a Macerata nel ’17 con la ghigliottina e nel ‘41 per la decapitazione di un certo Vincenzo Morbiducci nativo d’Albacina. Nel ’51 verrà pure a Fabriano per l’esecuzione del 15 novembre, di tre giovani di Serra San Quirico: Bonaventura Stefanini, Benvenuto Cavalieri, Pietro Ventroni accusati di “tentato omicidio con premeditazione di un prete” per ragioni politiche (a destra la lapide). La Piazza del mercato zeppa di gente, a grappoli arrampicata sulle scale e anche sui tetti, come raccontava la bisnonna. Da questa cronaca di ordinaria disperazione, gli storici della cucina tradizionale fabrianese dovranno riportare indietro l’orologio. Se il salame citato pure dal Marcoaldi nel 1877 nel suo libro “Le usanze e i pregiudizi del popolo fabrianese”, era già apprezzato da papi e cardinali all’inizio di quel secolo, vuol dire che la sua fama aveva già svalicato l’Appennino, ancor prima: nel Settecento. Dalla lettura delle “Spese di cucina” sostenute nell’anno 1802 dalla contessa Clementina Vallemani sappiamo in fatti, che già a metà settembre acquistava al mercato maiale fresco, “salcicce”, “mazzafegati”, “soppresciati”, “distrutto” e “prosiutto”. Poi a novembre un avvenimento importante, arrivava il tempo della “salata”, lei comprava una certa quantità di sale per la “pistata” dei maiali allevati nei suoi numerosi poderi. B. Beltrame Il rock progressive di Zuffanti ha ammaliato il pub È un Fabio Zuffanti rilassato quello che ha raccontato del suo amore per la musica, un artista capace in 20 anni di carriera di scrivere pagine di rock progressivo apprezzate ed amate da fan in giro per tutto il mondo. Finisterre, Maschera Di Cera, Höstsonaten, Rohmer, la Zona, Aries, Quadraphonic, R.u.g.h.e., da solista e molti altri progetti. Negli anni si è misurato con una moltitudine di generi; dal rock al folk, dal pop all'elettronica, psichedelia e molto altro. Il genere per il quale Zuffanti è conosciuto a livello internazionale è però il rock progressivo, stile che dopo i fasti degli anni settanta non è mai morto ma anzi ha continuato a interessare un vasto pubblico sparso il tutto il mondo. Dopo il concerto di un paio di settimane fa al Tanning Pub il musicista ligure ha svelato la scintilla che ha fatto nascere un musicista di spessore internazionale. “Tutto è nato quando ero ancora un bambino perché mio fratello, più grande di me di qualche anno, era già profondamente appassionato. I suoni dei 24 cultura.indd 2 Pink Floyd, dei King Crimson, dei Genesis e di tutta la musica anni ’70 erano un fatto quotidiano. Ascoltavo per la prima volta quelle note mentre con i suoi amici si ritrovava per ascoltare quei brani indimenticabili, ed io lì con loro cercando di intrufolarmi per ascoltare musica insieme a loro. Ma la passione non si è fermata lì, perché sempre da mio fratello ho appreso la passione per il basso, ed intorno ai 12 anni sono rimasto affascinato da quella strana chitarra a quattro corde”. Da lì in poi la trafila di un adolescente che fonda le prime band tra amici tra cover degli U2 e tanti sogni, fino a quando il germoglio dei Finisterre (prima band “seria” come ha rivelato Zuffanti) non è fiorito in una delle band più importanti del panorama prog rock italiano ed internazionale. “Per la mia musica che ho prodotto, sto producendo e produrrò – prosegue Fabio – vorrei un pubblico senza paraocchi, capace di andare oltre una certa chiusura mentale di questo o quel genere. Sembra un paradosso quando parliamo di progressive, ma purtroppo una certa rigidità rimane e quindi vorrei che tutti gli ascoltatori siano pronti per farsi stupire da ogni tipo di soluzione musicale. Vorrei che tutti gli ascoltatori fossero in grado di togliersi un paraocchi dovuto ad un genere come quello che vivo io”. Un artista che va oltre la musica, che scrive libri e che viene ispirato nella scrittura dalla possibilità di sviluppare la propria passione anche fuori dal pentagramma: proprio per questo motivo Zuffanti sta attualmente lavorando ad un volume sui 101 dischi progressive che lo hanno ispirato tra il 1967 ed il 1980. Una musica che fuori dai confini nazionali è ancora viva, pulsante, attenta a quanto è stato prodotto anche in Italia. “Non ho mai capito perché onestamente, forse perché hanno più mezzi, più soldi o forse perché ci credono di più – si interroga l’artista ligure – questo lo possiamo vedere anche quando organizzano festival in maniera super professionale. Qua in Italia forse c’è un pubblico passivo, forse troppo riflessivo, ma vorrei che questo tipo di musica venisse vissuta in maniera più fisica per un rapporto più intenso anche con chi suona sul palco. Ma ora il vero rischio per la scena musicale prog è quello della mancanza di una seria critica nei confronti del genere e della mancanza di uno studio serio della melodia. Un problema concreto che rischia di confezionare e rendere formale un genere che dovrebbe essere libero”. Saverio Spadavecchia 24/06/15 11.15 25 L'Azione 27 GIUGNO 2015 >SPORT E a luglio è previsto un altro evento promozionale Due momenti del concorso svoltosi al Circolo Ippico di Fabriano IPPICA Concorso Nazionale Si ricomincia a cavalcare Il Circolo Ippico torna ad ospitare una grande manifestazione di VERONIQUE ANGELETTI D opo anni di inattività il Circolo Ippico di Fabriano ha riaperto sabato 13 giugno, con un concorso nazionale B0, che comprende tutte le tre discipline olimpiche: salto a ostacoli, al completo livello 3 e categorie di dressage qualificanti. Una bella manifestazione agonistica, ma soprattutto un evento carico di emozioni per chi, con rammarico, ha visto il centro ippico fabrianese per decenni protagonista dello sport equestre sparire dal calendario agonistico nazionale. Un’emozione pienamente condivisa da Gabriella Moroni, attuale presidente del CALCIO Comitato regionale Marchigiano della Federazione Italiana Sport Equestri, che, nel premiare i giovani cavalieri, durante la cerimonia d’inaugurazione, ha spiegato quanto sia importante il suo ritorno come luogo di competizione e di allenamento. Un ritorno più che atteso che spiega la presenza all’inaugurazione di Fabio Sturani, il presidente del Coni Marche, e del patrocinio del Comune rappresentato dall’assessore Mario Paglialunga. Premiati i cavalieri che hanno gareggiato in 110 percorsi nelle tre discipline. Previsto a luglio un altro promozionale. Comunque il bello della competizione è stato il vedere le famiglie fabrianesi interessarsi di nuovo Serie D Matelica, altri tre colpi: rinnovamento in corso Il Matelica rinnova la rosa con Alessandro Frinconi, centrocampista, e due attaccanti: Antonio Giulio Picci e Denis Pesaresi. Ecco la carta d’identità dei nuovi arrivi: Frinconi, classe ’90, allenato nelle ultime due annate al Tolentino da Clementi. Centrocampista duttile, in grado di ricoprire anche il ruolo di esterno. Tra le sue esperienze si ricordano quella al Grottammare e al Centobuchi. Picci, classe ’85, ha giocato nel Francavilla, in serie D, realizzando 18 reti in 25 presenze, ma anche altri precedenti lo vedono protagonista, infatti il giovane talento ha giocato anche con Matera, Martinafranca e Pomigliano, sempre in serie D. Vanta inoltre anche una stagione in serie B con il Brescia ed una in C2 con la Pro Vasto passando poi con il Vittoria e Vigor Lamezia. Denis Pesaresi, classe ’92, reduce dal Rapallobogliasco, si presenta come seconda punta, anche se dichiara di aver giocato spesso come prima, inoltre confessa: “Mi piace di più vedere la porta, piuttosto che giocare spalle ad essa. Non posso garantire o 25 sport.indd 2 all’equitazione. Merito della festa dello sport dove il “Circolo i Leoni” ha potuto entrare in contatto con tantissimi ragazzi e con dei voucher li ha invitati a fare una prova di sella. “Un successo che ci riempie di gioia”, commenta Laura Borgognoni alla guida della nuova gestione della Tenuta Brosciano. “La nostra scuola ha bisogno di nuove leve e proprio per rispondere a questa crescente domanda il nostro team tecnico sta perfezionando un programma specifico operativo già da questo mese”. Scuola e box sono aperti per pensioni. Fabriano diventa nuovamente tappa nel mondo della competizione nazionale ed olimpionica. CALCIO Juve Club, tesseramenti al via Lo Juventus Club Doc Fabriano ha superato anche il secondo anno di attività, partecipando con i propri vessilli a tante trasferte, fino all’ultima, dolorosa per i colori bianconeri, in terra di Germania. Sabato 27 giugno inizierà ufficialmente la campagna tesseramenti per la stagione sportiva 2015/2016. Il presidente Giulio Bennani e tutto il Direttivo hanno il piacere di comunicare che la Sede si trova in via Corsi 21 all’interno del Circolo Fenalc Santa Maria ogni sabato dalle 9.30 alle 12. Per maggiori informazioni contattare i numeri 3482715846, 3336904926, 3471065577, 3476522826. Anche su facebook alla pagina Juventusclubfabriano. All’iscrizione sarà consegnato un simpatico gadget. Ed anche quest’anno la tessera del Club comprende anche quella del Circolo Fenalc di Santa Maria con tutte le agevolazioni e gli sconti a cui il titolare ha diritto. Eccellenza Il Fabriano Cerreto inizia forte il mercato Si muovono le acque in casa Fabriano Cerreto, in procinto di iniziare l’avventura nel campionato di Eccellenza. Ufficiale la conferma dell’allenatore Nicola Spuri Forotti, già in questa categoria col Matelica tre anni fa, al quale si sono aggiunti il portiere Andrea Latini e i due innesti invernali che hanno fatto fare il salto di qualità alla squadra, Bartoli e Piergallini. Vicini a restare in maglia biancorossa anche i difensori Galuppa e Zaccagnini. In arrivo ci sono inoltre due giocatori di assoluto valore: l’attaccante Emanuele Francioni, nell’ultima stagione 16 reti con il Vismara, e l’esterno Nicolò Severini, ex Castelfidardo, sono i primi colpi in entrata del presidente Guidarelli. Contrariamente alle indiscrezioni degli ultimi mesi, le partite interne della squadra verranno disputate ancora a Cerreto d’Esi ma è piuttosto probabile che per alcuni incontri ci si sposti al Comunale di Fabriano. Luca Ciappelloni Nicolò Severini Emanuele Francioni Denis Pesaresi promettere un numero di gol, non mi piace, ma sicuramente inizio questa nuova avventura col massimo impegno ed entusiasmo nonché voglia di mettermi nuovamente in gioco. Di certo preferisco ottenere il massimo risultato di squadra piuttosto che successi personali, quindi mi adatterò affinchè ciò possa accadere”. Chiara Minelli Federica Stroppa CALCIO Il torneo Si ricomincia a giocare al campo "Tito Villò" Dopo la sfortunata avventura nel campionato di Seconda Categoria, culminata con la retrocessione in Terza, il Serradica si rinnova, in tutti i sensi, cambia anche la denominazione della società, infatti si chiamerà Valle del Giano. Nel frattempo si stanno ultimando i lavori al Centro Sportivo "Tito Villò" (foto) e la società ha deciso di organizzare (rinverdendo i fasti di un tempo che fu...) un torneo di calcio a 11 nell’accogliente impianto fra il laghetto e il Ponte di Cacciano. Il torneo sarà un “memorial” in ricordo di due fondatori della stessa società, Marco Marcelli e Torello Sprega, due cardini insostituibili. Il torneo notturno di calcio a 11 si disputerà in notturna e si svolgerà dal 20 al 28 luglio. Qui di seguito il regolamento del memorial: ogni squadra può tesserare al massimo 20 gioca- tori (in lista 18), minimo otto over 35 di cui quattro sempre in campo; le partite avranno una durata di 70 minuti (35 minuti per tempo); quota d’iscrizione euro 200; termine per l’iscrizione il 15 luglio. Durante lo svolgimento del torneo si terrà una partita amichevole di calcio tra vecchie glorie del Serradica. Per le premiazioni sono previste coppe per tutte le squadre partecipanti più cena per la vincitrice del torneo. Per informazioni e iscrizioni contattare uno dei seguenti numeri: 3470721869, 3396657698, 3490738492 o 3286780203. Angelo Campioni 24/06/15 11.14 26 >SPORT< L'Azione 27 GIUGNO 2015 BASKET Serie C Janus "under construction" Daniel Calandrillo ai saluti Intanto ecco le prime conferme in casa biancoblù Nella Janus Fabriano 2015/16, dunque, non ci sarà Daniel Calandrillo. L’esterno del New Jersey, capocannoniere dello scorso campionato e assoluto trascinatore dei biancoblù, lascia Fabriano per approdare molto probabilmente nelle categorie superiori, dopo che il primo anno ‘italiano’ ha attirato le attenzioni di molte società: per lui ci sono sirene insistenti anche da altre leghe europee. La Janus nelle prossime settimane annuncerà il sostituto di ‘Danny’, chiamato a non far rimpiangere un giocatore che ha soddisfatto in pieno la dirigenza. Da considerare anche la possibilità, da quest’anno, per ogni società di serie C di ingaggiare due extracomunitari. Entrambe le caselle in casa Janus sono al momento ancora vuote, mentre sembrano cosa fatta i rinnovi di Michele Bugionovo, Paolo Carnevali e Valerio Paoletti, che saranno con ogni probabilità quei punti fermi dai quali, secondo coach Bolzonetti, sarebbe ripartita la Janus. Luca Ciappelloni PATTINAGGIO di LORENZO CIAPPELLONI E’ il 6 settembre del 2014, all’aeroporto “Raffaello Sanzio” di Falconara sbarca un ragazzo tutto da scoprire, arriva dal lontano Leonardo, un piccolo paesino del New Jersey. Porta con sè una valigia piena di speranze ed un sogno nel cassetto: diventare un grande giocatore di pallacanestro. Il suo nome è Daniel Michael Calandrillo, sarà la nuova guardia della Janus Fabriano. Vuole a tutti i costi indossare la casacca numero 20, quella del papà, al quale dice spesso di “dovere tutto”. Il 26 maggio ha salutato quella che - nel frattempo - è diventata la “sua” gente. I numeri parlano di un campionato vinto, miglior realizzatore del campionato di C Regionale con 21.2 punti di media per gara (conditi da 7.5 rimbalzi) e le lacrime, che hanno accompagnato i titoli di coda, i quali stavano oramai scorrendo sulla sua avventura alla Janus. Pochi giorni fa è arrivato il comunicato ufficiale da parte della società cartaia: alla porta di casa Calandrillo hanno bussato società più blasonate (si parla anche di richieste dalle primissime leghe europee) e, purtroppo, questo ragazzo dai modi gentili e pacati, nella prossima stagione non calcherà il parquet del PalaGuerrieri. Lo abbiamo rintracciato telefonicamente. Soddisfatto della tua esperienza a Fabriano? Che ricordi conserverai? “Sono stato benissimo a Fabriano. Dopo i comprensibili primi difficili mesi, con il passare del tempo ho davvero iniziato a godermi la città ed i suoi particolari grazie ai miei amici e compagni. Ci sono momenti che non dimenticherò mai, alcuni su tutti le cene di squadra (“and the excellent food ah ah”), le uscite con i compagni “and of course winning the championship!”.” Parliamo di questo: è stato emozionante? “Vincere il campionato è stata una grande emozione, una di quelle che difficilmente si dimenticano. Durante la stagione abbiamo capito che eravamo i migliori, certo però che ogni avversario gioca tutte le carte che ha a disposizione per battere i favoriti, per questo non era mai facile. Abbiamo lottato da vera squadra contro infortuni e squalifiche, sapevamo quale era il nostro obiettivo e l’abbiamo centrato. Abbiamo lavorato senza preoccuparci delle situazioni attorno a noi, questo la dice lunga sul carattere di tutta la società”. Quali sono le sensazioni che provi rispondendo a queste domande, sapendo già che non vestirai più la maglia biancoblù? “Beh, è stata una decisione davvero difficile per me. Mi rattrista pensare che non rivedrò più i tanti amici che ho lì: compagni di squadra, allenatori, tifosi European Cup Challenge e Trofeo di Narni Al posto del bomber arriveranno due americani Daniel Calandrillo ha guidato la Janus nell'ultima stagiona al ritmo di 21,2 punti di media ed il resto di Fabriano. Davvero tutti mi hanno fatto sentire il benvenuto e sono molto grato. Ma nel mio cuore so che è la decisione giusta per la mia carriera ed inoltre sono a conoscenza del fatto, o almeno spero, che un giorno rincontrerò tutti i miei amici per rivivere insieme tutti i ricordi della scorsa stagione.” Ora però, devi anche pensare al futuro. Ci dai un’anticipazione? Hai avuto richieste? “La mia esperienza con la Janus non è finita da molto, ripenso spesso a Fabriano. Ma guardo con ottimismo al futuro, vorrei cercare di potermi esprimere a livelli più alti per poter mostrare tutte le mie qualità. Si parla di Serie B italiana e qualche miglior campionato europeo. Spero che si presenti una buona opportunità”. In futuro magari ti ritroveremo in maglia Janus? “Certo, non si può mai sapere! Magari in futuro indosserò nuovamente la casacca biancoblù. Per ora, la cosa certa è che tornerò per rivedere la mia città ed i miei amici. Fabriano avrà sempre un posto riservato nel mio cuore, dopo tutto è stato il mio punto di partenza della mia carriera lontana dall’America.” Immagina che sono un tuo connazionale e ti chiedo di parlarmi di Fabriano. “Direi che Fabriano è una piccola città dove puoi davvero conoscere la cultura italiana. Non troverai molte persone che parlano la tua lingua, ma è proprio questo che la rende unica ed eccezionale. Sono le persone che fanno il bel posto, non ne ho mai trovate di più accoglienti e cordiali. Auguro alla Janus e a Fabriano tutte le migliori fortune e spero continui sempre a crescere”. BASKET Femminile Camilla Fattori, bronzo europeo! Fabriano e Thunder Matelica: Bene il gruppo in terra umbra un progetto di collaborazione Fine settimana ricco di soddisfazioni per gli atleti della Fortitudo Fabriano Pattinaggio, impegnati sia in campo nazionale che all’estero. Nell’ordine, a Gera in Germania, si è svolto l’European Cup Challenge, vero e proprio campionato europeo, dedicato alla categoria Allievi; trattasi di categoria agguerritissima, che ha visto impegnata la nostra bi-campionessa italiana Camilla Fattori, convocata per l’occasione dalla Federazione Italiana Pattinaggio a gareggiare per i colori dell’Italia… Camilla, una delle velociste di punta della Nazionale Italiana, ha conseguito un prestigioso terzo posto nella gara 300 metri sprint e a seguire un ottimo quarto posto nella 500 metri sprint. L’eco di questi eccellenti risultati ha galvanizzato tutti gli altri atleti della Fortitudo che, domenica 21 giugno, quasi in contemporanea, si trovavano impegnati a Narni (Tr) per lo svolgimento del “9° Trofeo Nazionale Vincenzo Apuzzo”, valido come settima tappa del Challenge Centro Italia. Questi i risultati ottenuti in terra umbra: si inizia dalla categoria Giovanissimi, dove Christian Scassellati suona la carica ottenendo due vittorie schiaccianti, 26 sport.indd 2 sia nella 200 sprint che nella 400 metri in linea, mentre Alessandro Eleuteri conquista un onorevole 5° e 7° posto; nella categoria Esordienti, la nostra sempre grintosissima Asia Fileri conquista un 8° posto sia nella 200 metri sprint che nella 800 metri in linea; nella categoria Ragazzi, Elisa Scassellati si piazza al 3° posto nella 300 metri sprint e ottiene senza troppi patemi una nitida vittoria nella 3000 metri in linea. Tra i maschi, Giovanni Fiorucci si piazza al 10° posto nella 300 metri sprint, unito ad un incoraggiante 7° posto nella 3000 metri in linea; salendo alla categoria Allievi, troviamo come protagonista indiscussa, un’altra fabrianese: la nostra Erica Greci, che con grande autorevolezza sale per ben due volte sul gradino più alto del podio conquistando due ori, precisamente nella 500 metri sprint e nella 5000 metri in linea; nella categoria maschile, sulle stesse distanze, ottima la prestazione di Raimondo Quaranta, nostra “vecchia” conoscenza, da poco ritornato sui campi di gara dopo un assenza di ben 4 anni: per lui, due brillanti terzi posti! Da segnalare che la Fortitudo Pattinaggio Fabriano ha ottenuto il 4° posto nella classifica speciale a squadre, risultato che calza piuttosto stretto ma che è dovuto principalmente ad alcune assenze importanti tra le fila rossoblù. Adesso riflettori puntati per il prossimo importante appuntamento, che si terrà il 2-3-4 luglio nel rinnovato circuito stradale di Terni, per i campionati Italiani di velocità su strada, dove i ragazzi del coach Patrizio Fattori si presenteranno agguerriti come non mai ed in grande spolvero. Un grosso in bocca al lupo a tutti i nostri pattinatori fabrianesi per questo atteso e importantissimo appuntamento. Mario Carnevali La Thunder Basket Matelica, realtà cestistica femminile di lungo percorso, e la Pallacanestro Fabriano, società anch’essa operante esclusivamente nel settore femminile, hanno dato il via ad una collaborazione tecnica e societaria che avrà come primo obiettivo quello di valorizzare le ragazze dei rispettivi settori giovanili, per cercare con loro un percorso stabile e duraturo al fine di entrare nei prossimi anni nel mondo del basket della prima squadra. Infatti, in questo diffici- le momento per le piccole realtà sportive, le due società (guidate da Euro Gatti per la Thunder, Fabio Grugnaletti e Piero Salari per il Fabriano), volendo dare continuità al buon lavoro svolto nei precedenti anni, si sono sedute attorno ad un tavolo per cercare di unire le forze senza però penalizzare le identità individuali. E’ stata così trovata una strada comune, partire dal basso e dal settore giovanile per crescere, scegliendo come riferimento tecnico principale il coach Andrea Porcarelli per la CALCIO a 5 prima squadra e il team Under 16, secondo allenatore Michele Costantini e come preparatore atletico Renato Carmenati. Per la squadra under 14, invece, il coach sarà Michele Costantini coadiuvato da Andrea Porcarelli. Per quest’ultimo, che ha accettato l’incarico con grande entusiasmo ed umiltà, si tratta del terzo ritorno come allenatore del basket femminile matelicese. Nei prossimi mesi saranno definiti gli accordi tecnici e logistici della collaborazione. Lucia Granini Serie C2 Il Real Fabriano riparte di slancio Sembrava ieri che il Real Fabriano, sconfitto in quel di Torre San Patrizio per mano della Torrese, ingoiava l'amarissimo boccone della retrocessione in serie C2. Una qualsiasi squadra dopo una retrocessione o un'annata così difficile si sarebbe spezzata. Invece appena finita la stagione la società ha deciso subito di ripartire scegliendo per il ruolo di allenatore Kristian Giordani, tecnico competente, ex Cerreto, grande motivatore, uno che la C2 la conosce bene. Da Cerreto sono ritornati anche Igor Baldoni e Marco Bruzzichessi. Si unisce al Real anche Jacopo Bucchi, che negli ultimi anni ha accumulato esperienza giocando a calcio a 11. Preso anche Fausto Balducci, portiere di esperienza, quell'esperienza di cui una squadra giovane necessita per affrontare un campionato duro come quello della C2. Ultimo, ma non meno importante, un giocatore che il Real ha corteggiato per anni, esperto e talentuoso, William Stroppa, uno degli highlander del calcio a 5 fabrianese, che completa una campagna acquisti scintillante. La grande scommessa tra i pali sarà Matteo Mosciatti, già stabilmente in prima squadra lo scorso anno, promosso titolare dopo l'addio di Cesaroni che giocherà per il Falconara il prossimo anno. Un in bocca al lupo a Cesaroni per la sua nuova avventura e un grazie per la passione e la dedizione con cui si è dedicato a questa squadra, a questa società e ai ragazzi della juniores di cui è stato allenatore (sfiorati i playoff e cresciuti talenti che hanno ben figurato anche in C1). Un grazie va anche a Luca Bello Burzo, che è stato il più bel fiore all'occhiello che il settore giovanile del Real potesse mettere in mostra e sopratutto è stato un leader e un amico per tutti i suoi compagni della juniores. E' motivo di grande orgoglio sapere che un ragazzo e un giocatore così sia stato parte di questa società. I presupposti ci sono tutti, ora sarà il campo a dare le sue risposte ma il Real può e vuole tornare grande. Ampliata anche la società con gli inserimenti di Andrea Martinelli e Gabriele Stazi. Lorenzo Alunni 24/06/15 11.13 27 >SPORT< L'Azione 27 GIUGNO 2015 ATLETICA Campionati Italiani Allievi Giacomo Brandi ancora oro: un campione nella marcia Buon debutto per quattro promettenti ragazze di SANDRO PETRUCCI G li atleti di Fabriano (un ragazzo e quattro ragazze) hanno confermato ancora la loro realtà tecnico agonistica, presentandosi quest’anno in cinque unità ai Campionati Italiani Allievi (16-17 anni) di Milano. Giacomo Brandi, in forza all’Atletica Fermo, al secondo anno di categoria, ha ribadito la sua schiacciante supremazia conquistando il terzo titolo consecutivo (due all’aperto, uno indoor) nella 10 chilometri di marcia. Il ragazzo, cresciuto atleticamente nell’Atletica Fabriano con gli istruttori Pino Gagliardi e Fabio Faggeti, ora, sotto la guida tecnica dell’ex olimpionico di marcia Carlo Mattioli, ha acquisito una padronanza tale dei propri mezzi da non lasciare scampo agli avversari. Le ragazze invece sono tutte alla prima esperienza di categoria e l’emozione indubbiamente si è fatta sentire. La prima ad entrare in scena è stata Ludmylla Tavares nel salto in alto e sicuramente Lulù, con il suo 1.52 è rimasta ben lontana dallo standard abituale di questa prima parte della stagione. Tesissima, ma in grado di recitare la sua degna figura, è stata ATLETICA Giacomo Brandi con le braccia al cielo per la vittoria del campionato italiano Allievi nella 10 chilometri di marcia, terzo successo consecutivo Elisa Maggi nei 100 metri, autrice in batteria di un probante 12”36 che le ha concesso (oltre al netto record personale e sociale… precedente 12”47) di accedere alla finale 2. Anche in questo caso Elisa se l’è cavata egregiamente, correndo in 12”46 e confermandosi tredicesima su 63 concorrenti che avevano ottenuto il minimo di partecipazione Campionati Italiani disabili Fisdir ATLETICA tra le migliaia che ci avevano provato. Purtroppo la ragazza allenata da Max Poeta, nella gara a lei più congeniale, i 200 metri, dove vanta un personale di 24”97 che la poneva al quarto posto nel ranking nazionale, è incappata in una malaugurata falsa partenza e, di conseguenza, nella squalifica. Sulle pedane si sono esibite le ragazze allenate da Il gruppo fabrianese a Milano: da sinistra Linda Lattanzi, Ludmylla Tavares, il tecnico Pino Gagliardi, Benedetta Dell'Osso ed Elisa Maggi Pino Gagliardi, che continua a produrre talenti, quasi miracolosamente visto che non ha un’area dove lanciare. Nel disco Linda Lattanzi ha ottenuto la sedicesima posizione con un lancio a 31.47, lontano dal suo record, che le avrebbe permesso un meritato ingresso in finale. Risultato comunque più che dignitoso, così come il soddisfacente Campionati di società su pista Master decimo posto di Benedetta Dell’Osso nel martello con un lancio di poco inferiore ai 49 metri. Solito discorso: quando si lancia allo stadio, a campo aperto, è tutto diverso rispetto a quando, sui campi di gara, il raggio d’azione si restringe al centro della gabbia di protezione. Una situazione che deve assolutamente essere risolta. PODISMO Avis Fabriano Mancioli e Gerini I veterani vanno forte Periodo ricco di gare, sbancano Macerata! ma la finale sfugge... Ferretti in gran forma A Macerata fine settimana dedicato alle stelle dell’atletica leggera Fisdir. All’Helvia Recina, organizzato dall’Anthropos di Civitanova Marche, si è svolta dal 12 al 14 giugno la settima edizione dei campionati assoluti. Ventisei le società iscritte, di cui quattro (Polisportiva Disabili Cerreto d’Esi, Atletica Osimo, Futura Sport Macerata e i padroni di casa dell’Anthropos) provenienti dalla Regione Marche, per un totale di 15 regioni italiane rappresentate. 124 gli atleti che si sono sfidati nello stadio marchigiano, di cui 77 appartenenti alla classe TF20 e 47 alla TF21. Dopo l’edizione 2014 di Padova e quella del 2013 a Pescara, la regina degli sport torna a Macerata, dove già nel 2012 si tenne la quarta edizione degli assoluti. Le immagini dell’“Helvia Recina” di Macerata dell’edizione 2015 degli assoluti di atletica leggera, rimarranno scolpite negli occhi di quanti hanno partecipato alla manifestazione. La Polisportiva “Mirasole” cala i suoi assi nella categoria TF21 con Luca Mancioli nella corsa (100 e 200 metri) e Daniel Gerini nel getto del peso 4kg e del disco 1kg. Ma ora entriamo nel vivo delle gare dei nostri portacolori. Sabato 13 nel getto del peso Daniel con un lancio da 8,69 conquista il titolo ai dammi del rivale Leocata Francesco del Parco de Riseis Pescara che si ferma a 7,96. Con questo risultato Daniel si dimostra atleta di assoluto avvenire, vista la sua autorevolezza in pedana. Per il Mancio è giornata di 27 sport.indd 2 qualificazioni, senza alcun problema, si qualifica in entrambi le finali dei 100 e dei 200 metri piani. Ma eccoci alla giornata conclusiva, Daniel è di nuovo sulla pedana dove affronta per la prima volta, a livello nazionale il lancio del disco. Nei primi due lanci sembra non riuscire a prendere le misure del campo gara con due nulli ma poi è Roberto Casarin (Aspea Padova) a dover lottare fino all’ultimo per piegare la sua resistenza. La gara per Daniel si conclude con un’ ottima medaglia d’argento con 16,30, Casarin è oro con 16,58. Le attesissime finali del “Mancio” non deludono gli spettatori, nei 200 metri piani nessun problema per Luca che con la sua progressione si aggiudica il titolo in 30”04. L’eterna sfida tra Mancioli (Fabriano Mirasole) e Rondi (Pol. Dis. Valcamonica) sui 100 metri questa volta se l’aggiudica il marchigiano in 14”04 dopo una gara adrenalinica che ha lasciato il pubblico senza fiato. Al termine delle due giornate il bottino della “Mirasole” è di tre ori ed un argento tutto questo anche grazie a chi segue i ragazzi, Massimiliano Poeta (Allenatore in pista), Pino Gagliardi (Allenatore nei lanci) entrambi in forza nell'Atletica Fabriano e naturalmente il preparatore atletico Paco Pallotta dello Sterlino Wellness Club. Ovviamente non possiamo non ringraziare chi sostiene da sempre l’attività della Polisportiva Mirasole, ovvero la Fondazione Carifac. Federica Stroppa L’Atletica Fabriano si è presentata di nuovo a ranghi compatti ai Campionati di Società su pista e l’evento è quanto mai confortante, anche e soprattutto considerando che lo scorso anno, dopo i fasti del passato, non si era nemmeno riusciti a schierare una squadra per entrare in classifica. Purtroppo, nonostante ciò, quasi sicuramente non ci sarà possibilità di accedere alla finale nazionale, ma la squadra di Fabriano ha destato ottima impressione. Questi sono stati i migliori punteggi acquisiti dai Master nel loro Campionato di Società disputato a Montecassiano: metri 100 Daniele Capomagi 584 punti, metri 200 Massimiliano Poeta 798, metri 400 Massimiliano Poeta 783, metri 800 Mario Santori 580, metri 1500 Diego Ferretti 727, metri 5000 Secondo Brandi 482, 4x400 Luca Bosi, Enrico Ghidetti, Luca Fiorani, Massimiliano Poeta 581, metri 200hs Enrico Ghidetti 474, salto in alto Sandro Petrucci 551, salto in lungo Daniele Capomagi 590, salto triplo Raffaello Piermattei 800, lancio del disco Massimo Pergolini 533. lancio del giavellotto 537, per un totale di 8.020 punti. Da sottolineare la grande partecipazione dei master dell'Atletica Fabriano in due gare in particolare, i 1500 metri (Diego Ferretti, che si è aggiudicato la gara in 4'22"76, Gabriele Salvatori, Mario Santori, Giovanni Minetti, Crescenzo papale, Romualdo Burattini e Sandro Ballelli) ed i 5000 (Gabriele Salvatori, Secondo Brandi, Vincenzo Petrucci, Gabriele Fiorani e Crescenzo Papale) a confermare come gli atleti della Podistica Avis abbiano aderito di slancio alla proposta dell'Atletica Fabriano. Nulla di questo probabilmente basterà dicevamp - per centrare la finale nazionale di Bastia Umbra, a cui accedono le migliori 24 società d'Italia (finale conquistata una mezza dozzina di volte dall'Atletica Fabriano) ma è stato sicuramente molto importante ripresentare una squadra degna di questo nome, nonostante le defezioni di personaggi chiave come Duca Dario, Giovanni Feliciani ed altri, oltre alla condizione approssimativa di qualche altro elemento fermo da tempo per vari problemi. Come dicevamo è stato davvero piacevole schierare un autentico battaglione di atleti nel mezzofondo, dove le altre società sono invece particolarmente carenti. Non solo dunque il 24”22 ed il 53”94 di Massimiliano Poeta nei 200 e 400 metri, ma anche tanta presenza dagli 800 ai 5000 metri. Mario Santori (2’29”30) e Sandro Ballelli negli 800, Diego Ferretti (vincitore a mani basse in 4’22”76), Gabriele Salvatori (5’07”88), Mario Santori (5’10”51), Giovanni Minetti (5’12”41), Crescenzo Papale (5’41”37), Sandro Ballelli (7’21”44) nei 1500, Gabriele Salvatori (19’10”98), Secondo Brandi (19’33”51), Vincenzo Petrucci (21’11”78), Gabriele Fiorani (21’16”21), Crescenzo Papale (21’46”89) nei 5000, hanno portato in massa il loro prezioso contributo per la squadra Master dell’Atletica Fabriano, ognuno nella propria categoria di appartenenza in base all’età. Sarà oltremodo stimolante per tutti l’obbiettivo dei Campionati Regionali Individuali di inizio settembre. s.p. Appuntamenti a raffica per la Podistica Avis Fabriano in quest’ultimo periodo. I “runners” avisini hanno partecipato a numerose gare marchigiane su strada, confermando la vitalità e la verve del gruppo. Così ad Arcevia. Un quartetto di atleti avisini domenica 31 maggio ha partecipato alla prima edizione della gara “Da Castello a castello” organizzata a Castiglione di Arcevia. Un percorso impegnativo con diverse salite per un totale di 10 chilometri e 750 metri. A rappresentare i colori dell’Avis fabrianese sono stati Emanuele Belardinelli (che ha impiegato 52’ 17”), Gabriele Fiorani (53’ 10”), Darcisio Esposto (53’ 51”) e Roberta Rotili (59’ 18”). Ha vinto la gara Federico Cariddi della Grottini Team con il tempo di 39’ 32”. Così a Castelraimondo. Il 7 maggio la Podistica Avis Fabriano era presente con sedici runners alla tredicesima edizione della “Stracassero”, tradizionale appuntamento sulla distanza di 10 chilometri impegnativi tra le splendide colline dell’entroterra maceratese. Sono stati 425 gli atleti presenti, la vittoria è andata a Francesco Viti del Cus Camerino con il tempo di 37’ 18”, ma ben si è comportato anche l’avisino Diego Ferretti che con Diego Ferretti in gara 40’ 03” è giunto 14° assoluto (2° nella categoria 40-44 anni). A seguire, le performance degli altri atleti fabrianesi presenti: Gianluca Balducci 45’ 32”, Stefano Stefanetti 46’ 24”, Mario Santori 46’ 37”, Attilio Loretelli 49’ 18”, Luciano Angelini 50’ 17” (3° nella categoria 65-69 anni), Emanuele Belardinelli 50’ 30”, Romualdo Burattini 50’ 58”, Crescenzo Papale 51’ 29”, Darcisio Esposto 51’ 56”, Lanfranco Ninno 51’ 58”, Daniele Renzi 52’ 40”, Saverio Berionni 53’ 48”, Roberta Rotili 55’ 50”, Raffaele Lori 1h 01’ 40”, Arrigo Berionni 1h 04’ 12”. Per l’Atletica Fabriano, Secondo Brandi 45’ 44” e Giovanni Minetti 46’ 16”. Così ad Urbania. E’ stata poi la volta del “Giro dei 4 ponti”, il 2 giugno, anche in questo caso gara tosta di 10 chilometri, alto livello degli atleti partecipanti e vittoria del marocchino Mohamed Hajjy in 32’ 55”. Il migliore degli avisini – presenti con tredici runners - è stato, anche in questo caso, lo specialista Diego Ferreti, 28° assoluto con 37’ 45”. I tempi degli altri fabrianesi: Massimo Gambella 41’ 09”, Gianluca Balducci 42’ 00”, Lauro Brocanelli 43’ 45”, Vincenzo Petrucci 44’ 53”, Luciano Angelini 47’ 46”, Daniele Renzi 47’ 57”, Romualdo Burattini 49’ 17”, Mario Gubbiotti 50’ 07”, Saverio Berionni 50’ 36”, Arrigo Berionni 54’ 59”, Raffale Lori 56’ 47”, Derek Ian Barnes 59’ 35”. Domenica 28 giugno ancora un appuntamento agonistico per la Podistica Avis Fabriano, stavolta nella vicina Gualdo Tadino, con la tradizionale “Sfacchinata”, gara di 10 chilometri. f.c. 24/06/15 11.12 28 >DIALOGO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Il Palio sul Giano: com'è il fiume in città U di ANDREA GIOMBI na notte intera donne e uomini piegati a riporre quei fiori tritati preparati con tanta cura; riporli in un insieme di fiori, in un disegno di fiori, era l’ordine che in tanti hanno voluto e amato seguire sabato 13 giugno nel confezionare le bellissime infiorate. Infiorata che testimonia fatica, bellezza, collaborazione, fragilità, confronto; qualità che tutto il Palio di San Giovanni Battista racchiude, propone e fa vivere. Quest’anno i fiori sono il fiume Giano, il Palio tutto è ambientato sul fiume Giano, come espressione di vita e di futuro, quasi a voler stimolare uno slancio a favore della città. Nostra signora dell’ipocrisia è un titolo di una canzone del 1993, “Alla fine della baldoria c'era nell'aria un silenzio strano … ci risvegliammo più vecchi e stanchi, amaro in bocca, cerchio alla testa … E fecero voti con faccia scaltra a Nostra Signora dell'ipocrisia perché una mano lavasse l'altra … sempre accusando, sempre cercando il responsabile, non certo io”. Tanto questa Nostra Signora dell'ipocrisia la sento vivere a Fabriano, molti dei ragazzi della mia generazione infatti non hanno mai potuto vedere, perché coperto dal cemento, il fiume Giano e sicuramente nessuno ha mai potuto vedere il Ponte dell’Aéra che insieme al fiume e al fabbro costituiscono il gonfalone della città. Sembra poter quasi sorridere di malinconia, nel capire che i bravissimi infioratori, nel disegnare con i La Grande Guerra; ne celebriamo ogni anno l’epopea il 4 novembre con corone d’alloro e squilli di trombe. Quest’anno poi Fabriano ha raccolto le sue memorie sparse nell’interessante mostra al Museo della Carta: "La Grande Guerra dall’Isonzo a Fabriano". Ma c’è una memoria completamente dimenticata, anzi presto rimossa; nascosta come certe parti del corpo umano un tempo dette pudende. Era la realtà dei renitenti all’arruolamento militare, che scappavano di casa e si rendevano uccel di bosco per non andare in guerra. C’erano anche a Fabriano e vagavano per i nostri monti e le nostre campagne, nascondendosi alla ricerca affinchè il fiume possa tornare ad essere una risorsa ed una bellezza, proprio come il fiume rappresentato nelle infiorate. Da circa quattro mesi sono iniziati i lavori di scopertura del fiume in città, più volte ne ho scritto e discusso in merito, l’importante ad oggi è il fatto che il tratto urbano non verrà totalmente scoperto per tutelare delle baracche che poggiano sulla copertura in via Filzi, così facendo verrà tolta la possibilità per tutti di vedere almeno in parte il ponte dell’Aéra (ponte che era impossibile rappresentare nelle infiorate, essendo da 60 anni sotto il cemento). Il sindaco ha rinnovato pubblicamente, lunedì 15 giugno, l’emanazione di una variante ai lavori, promessa dall’assessore Alianello ormai da più di un anno, ma il tutto propende per la tutela delle baracche anziché del fiume Giano, del ponte dell’Aéra e quindi di Fabriano. A me piace concludere però questa riflessione, con il finale della canzone citata, mi piace immaginare Silvana alle quattro di notte, mentre posa un celeste “plumbago” sul Giano di domani cantare stanca ma felice: “Soltanto i pochi che si incazzarono dissero che era l'usato passo fatto dai soliti che ci marciavano per poi rimetterlo sempre là in basso. Poi tutto tacque, vinse ragione, si placò il cielo, si posò il mare solo qualcuno in resurrezione, piano, in silenzio, tornò a pensare”. Quello che per me, e per tutti quelli che hanno frequentato l'Itis “Merloni”, è stato il preside, oggi ci ha lasciato. Il professore Ugo Duca ha accompagnato intere generazioni di alunni verso la maturità, attraverso i difficilissimi anni dell'adolescenza. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo sa che sotto quella rude scorza, da signor preside intransigente, si celava un'umanità incommensurabile. Quante volte i Suoi rimbrotti, dovuti ad un mio carattere “non proprio tranquillo” si sono trasformati in una pacca sulle spalle e quante volte il piglio arcigno si trasformava in un sorriso di fronte alla mia ennesima solenne cretinata. Caro signor preside, faccio parte di quella schiera di “trattoristi”, di “ruspisti” e di "gruisti" che grazie a Lei sono cresciuti e sono diventati uomini, pertanto oggi non faccio “sciopero” e sono qui a testimoniare quanto per me e per molti di noi Lei sia stata una figura importantissima. La ringrazio infinitamente e Le auguro un sincero buon viaggio ovunque Lei vada. “Per favore un attimo di attenzione, parla il preside... Ripeto: per favore un attimo di attenzione, parla il preside. Comunico, ad insegnanti ed alunni....”. Un abbraccio Giancarlo Pellacchia, 5° A Meccanica Le pinete della Grande Guerra, centenarie ed invecchiate ma in vita delle forze dell’ordine. Con quale prospettiva? Tragica: quella di essere prima o poi individuati e catturati e probabilmente finire davanti al plotone di esecuzione come disertori. A meno che non si fossero presentati all’autorità militare. Per favorire questa soluzione, unica desiderabile, si era costituito a Fabriano un gruppo di “simulatori” nell’ambito dell’associazione degli esploratori; un’associazione che allora non era d’ispirazione cattolica come “The green Pope” – il Papa verde - così scrive l’Economist a commento della prima Enciclica di Papa Francesco; una definizione forse spiritosa, ma quanto mai riduttiva, quasi che il Documento pontificio sia da considerare come un nuovo manifesto ambientalista. In realtà la “Laudato sì” è una vasta e autorevole riflessione sulla complessità del Creato, sulle sue prospettive, sulle responsabilità come suo custode per mandato dell’Onnipotente. Molti commenti su di essa sono stati già espressi da insigni studiosi, con i quali non abbiamo la benché minima presunzione di misurarci. Vorremmo soltanto coglierne alcuni concetti, che ci sembrano particolarmente meritevoli di attenzione. Il Papa ribadisce con forza il principio che ogni cosa esistente al mondo è un aspetto della Creazione, e come tale va considerata e rispettata. Venir meno a questo principio significa disattendere il disegno di Dio e condurre il nostro pianeta verso la distruzione; ma anche far pagare i costi del degrado ai più poveri, che già oggi sono i primi a soffrire, per esempio, 28 dialogo.indd 2 fiori il Giano, non abbiano potuto avere come fonte d’ispirazione proprio il nostro fiume, altrimenti le infiorate tutte sarebbero state testimonianza del degrado. Di certo questa ipocrisia non è degli infioratori e dei portaioli tutti, ma delle amministrazioni che hanno scelto di vilipendiare i fiume, sì vilipendio, perchè ha tolto e toglie ancora dignità alla città di Fabriano. In questi ultimi anni il “Comitato alla Scoperta del Giano”, sta facendo l’impossibile Per favore, parla il preside ora, ma laica, cui aderivano credenti e non credenti. Questi simulatori avevano il compito di avvicinare questi giovani renitenti fingendosi anch’essi renitenti (perché altrimenti questi non si sarebbero lasciati avvicinare) per spiegare loro la via senza uscita in cui si erano infilati, informandoli dei benefici di legge dei quali avrebbero potuto usufruire se si fossero spontaneamente presentati. I simulatori non erano delatori: non facevano la spia, non Enciclica, una conversione ecologica della carenza di acqua potabile e della riduzione delle terre coltivabili. Tutti gli uomini – afferma il Pontefice - hanno diritto di far uso, in piena uguaglianza, delle risorse della natura; ma queste risorse si consumano più velocemente della loro capacità di rigenerazione, riducendone la disponibilità e accelerando il loro accaparramento da parte dei Paesi più ricchi. E’ quindi una esigenza di giustizia sociale, oltre che di economia, usarne con ragionevole parsimonia e praticarne il riuso; particolarmente grave si presenta la questione della disponibilità di energia, per la quale Papa Francesco esorta alla ricerca di fonti alternative. sporgevano denunce: agivano soprattutto a vantaggio di queste persone che si erano messe in bruttissimi pasticci. E sembra che i risultati positivi non mancassero. Ho trovato queste informazioni storiche, davvero sorprendenti, su “L’Azione” del 28 ottobre e del 25 novembre 1989, che pubblicava un interessante intervista a Enzo Polloni (1900-1996), fabrianese residente a Palermo, benemerito per importanti iniziative assistenziali a fa- vore dei giovani emarginati, Enzo Polloni si era rivelato lucido custode di molte memorie storiche fabrianesi, e non solo fabrianesi, del primo Novecento. E già che ci sono faccio dono ai lettori di un’altra informazione relativa alla Grande Guerra, ma meno esclusiva e sorprendente della prima. Sono stati prigionieri dell’esercito austro-ungarico a costituire negli anni 1915-18, le pinete di Campodonico, di Marischio, del Monte Predicatore Sul tema dell’inquinamento, l’Enciclica assume una dura posizione sul degrado dell’aria a causa delle emissioni e sulla congestione disumanizzante delle città. Critiche ugualmente dure vengono rivolte al consumismo sfrenato, e al perseguimento senza remore del profitto a breve, soprattutto attraverso i meccanismi della speculazione finanziaria. Scorrendo le pagine del Documento, ci si accorge, se ci è consentita l’espressione, la sua poca “papalità”: le affermazioni del Pontefice non indulgono a circonlocuzioni allusive e solenni, ma vanno dirette al cuore dei problemi, anche attraverso esempi pratici ed elementari. Una prima sensazione complessiva sul messaggio della Enciclica è che essa segnali la fine del mito del “progresso”, che aveva animato la cultura economica e sociale dell’Occidente fin quasi alla fine del Secolo Ventesimo, e alimentato l’illusione di sopra il lago dei Fossi nel Comune di Genga, nonché la pineta del Monte Strega lungo la strada per Montelago. Sono dunque pinete centenarie o quasi, un po’ invecchiate veramente, ma tuttora in vita. La Grande Guerra ha rimboscato i nostri monti e vi ha portato aria più balsamica. Anche questa informazione l’ho trovata consultando le vecchie annate de ”L’Azione”. "L’Azione" è un vasto e ricco giacimento di storia locale, una formidabile enciclopedia storica, ma nel massimo disordine, la cui ricerca è affidata al caso. Ci sarà qualcuno disposto a mettere ordine censendo e catalogando? a.c. uno sviluppo senza limiti. Una seconda sensazione che ci sembra di percepire è quella che ci rammenta la fine della supremazia politica e tecnologica dei Paesi occidentali, di fronte a un mondo nel quale nuove grandi realtà stanno emergendo e nuove ingiustizie reclamano a gran voce la nostra attenzione, che non può più essere distolta altrove. E, infine, il senso di un Documento che inquadra la questione dell’ambiente, forse come mai era stato fatto prima, in un contesto di etica e di giustizia sociale di respiro globale. Tutto si condensa nell’appello del Pontefice alla “conversione ecologica”, che restituisce una dimensione per così dire teologica ai problemi del presente e del futuro; e questo, forse, è il di più che si aggiunge all’impegno degli ambientalisti (quelli veri) e di quanti si adoperano per consegnare un pianeta più vivibile ai nostri figli e ai nostri nipoti. Mario Bartocci 24/06/15 11.11 L'Azione 27 GIUGNO 2015 29 pag.intera.indd 2 29 24/06/15 11.10 30 >DIALOGO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Formazione e lavoro nel suo impegno La scomparsa del prof. Ugo Duca: sempre un pioniere C di SANDRO FARRONI hi conosce il mondo italiano della carta ha sicuramente incontrato un tecnico formatosi alla scuola cartaria dell’Istituto Industriale fabrianese. Bisogna infatti ricordare che l’Istituto Industriale, così chiamato dai fabrianesi, era l’unica scuola italiana che formava tecnici chimico-cartai, con un titolo duplice; ”Perito Industriale Capotecnico chimico-cartario che permetteva ai suoi allievi, dopo il diploma, di poter accedere sia all’industria cartaria sia all’industria chimica. Per questo possiamo affermare che nella totalità delle aziende cartaria italiane hanno portato le loro esperienze specialistiche i diplomati di Fabriano raggiungendo diversi livelli di responsabilità. Quasi altrettanto si può dire è avvenuto nell’industria chimica e affine, MontecatiniMontedison, Eni-Sir; tutto ciò per la riconosciuta qualità e unicità della formazione ricevuta da questa scuola fabrianese tanto che le varie aziende inviavano propri emissari per contattare e conoscere direttamente gli allievi, durante il corso del quinto anno, per poi convocarli dopo l’avvenuto diploma. La scuola deve i suoi risultati sia alle strutture didattiche, ma soprattutto alla qualità della docenza ed in questo ha sicuramente primeggiato la figura del prof Duca sia come docente, sia come preside che, per certificare la qualità dell’insegnamento della sua materia sulla base di una concreta programmazione didattica, ci faceva studiare sugli stessi testi di chimica organica ed inorganica usati presso la facoltà di Farmacia dell’Università di Camerino dove il professore era stato assistente nei primi anni dopo la sua laurea. Favorì sempre il connubio scuola-mondo del lavoro sia favorendo momenti di istruzione diretta in cartiera sia con visite nazionali e internazionali mirate ai più importanti complessi dei due settori interessati. Per completezza informativa va anche ricordato il corpo docente di cui disponeva l’Istituto in quegli anni nelle persone del prof. Ugo Tisi per la tecnologia cartaria, il prof. Ruggero Micheletti per lettere e storia che si studiava sugli stessi testi usati nel vicino Istituto magistrale, i professori Galassi, Visconti, Bazzoli, Lori per le attività di laboratorio sia chimico che sperimentale e cartario. Un importante episodio caratterizzò l’attaccamento del prof Duca all’Istituto quando nei primissimi anni del 1960 fu inviato a Fabriano un preside tale ing. Malossi, che veniva da Torino il quale tentò un tutti modi di trasferire il diploma fabrianese in un istituto della sua città dove risiedeva la sede di una delle più grandi cartiere italiane. Il prof Duca fu fautore di una ferma opposizione al progetto coadiuvato anche da un gruppo di genitori tanto da riuscire nell’intento e il diploma rimase a Fabriano, città della carta. Il prof Duca ha proseguito poi nel suo intenso impegno con la nomina a Preside nell’anno 1965, gestendo il passaggio dalla storica sede di viale Zonghi alla nuova di Largo Salvo D’Acquisto tenuta per ben 23 anni. In questo nuovo ruolo ha potuto mettere a disposizione sia la sua esperienza didattica sia le sue personali capacità gestionali e organizzative anche e perché va ricordato che l’istituto fabrianese, per la sua unicità di indirizzo didattico, godeva di autonomia amministrativa e quindi disponeva di una segreteria anche contabile e doveva redigere un bilancio annuale da sottoporre all’approvazione di un Consiglio di amministrazione la cui composizione era elettiva. Sempre rispettoso dei doveri verso l’autonomia del consiglio ma attento alla tutela delle prerogative previste dalla sua funzione, proponeva con lungimiranza quanto necessitava alla scuola e ne seguiva il percorso realizzativo con scrupolo manageriale. E’ giusto e doveroso riconoscere ciò che gli uomini fanno e soprattutto fanno per gli altri e la figura del prof Duca, figura emerita della scuola fabrianese, dovrebbe costituire un valore cittadino da celebrare con l’intitolazione di una via della sua città e non rimanere soltanto nel ricordo dei suoi allievi. Per questo chiederemo l’adesione all’iniziativa a tutti coloro che conobbero il prof Duca. La scuola di Duca, quella che funziona All’età di 94 anni se ne è andato il professor Ugo Duca, un uomo di grande valore, ammirato e apprezzato da tutti i cittadini, alcuni dei quali, a distanza di molti anni, lo ricordano ancora come fosse ieri. Ugo Duca, marito di Ester Merloni, deceduta tre mesi fa, dopo la carriera universitaria, insegnò chimica all’Itis dal 1948 e divenne preside di questa scuola dal 1965 fino al 1988, anno della sua pensione. “Per favore un attimo di attenzione, parla il preside… Ripeto: per favore un attimo di attenzione parla il preside”. Con queste parole era solito richiamare i suoi studenti da lui tanto amati. Persona severa, di certo non si tratteneva nel rimproverare qualche studente che non svolgeva i suoi doveri, ma spesso, come un suo ex alunno ha raccontato al funerale, tutto si concludeva con una “pacca sulle spalle”. Aveva grande attenzione per la situazione scolastica di ogni studente, insegnava ai ragazzi il valore dello studio, la disciplina e il senso del dovere da tenere in ogni lavoro e impegno. La notizia della sua scomparsa si è diffusa subito sul web. Numerosi sono stati i commenti: “Preside da una rude scorza, ma di un’umanità incommensurabile”, “Il mio preside". Un'istituzione, carisma, autorevolezza e… autorità” e ancora “Grazie per aver contribuito a farci diventare uomini”. Tanti ricordi, tante belle ed emozionanti frasi fanno rivivere un uomo che sicuramente non morirà mai nel ricordo di generazioni di studenti e decine di professori. Molti ex studenti svolgono ruoli importanti grazie alla preparazione eccellente di questa scuola. Si deve ricordare che all’Itis, negli anni del signor preside Ugo Duca si adottavano testi universitari, si sperimentava l’alternanza scuola-lavoro e si studiava per poter diplomarsi sia in chimica che in carta. 30 dialogo.indd 2 Era una scuola famosa nel territorio regionale e nazionale ed ha permesso a molti studenti di continuare gli studi all’università senza troppe difficoltà. Una scuola quindi all’avanguardia che insegnava anche qualcosa che va al di là della chimica: la disciplina, il dovere e l’importanza di vivere una vita con grande umanità. Tanti sono anche gli studenti che non si sono appassionati allo studio a tal punto da iscriversi all’università, ma che comunque sono orgogliosi della preparazione ricevuta in questa scuola. Tutti gli ex studenti ricordano con piacere lo studio e vivono secondo gli insegnamenti impartiti dentro quelle mura. Il preside, insieme a insegnanti di grandi competenze, educava i ragazzi in anni complicati; ogni epoca ha le sue difficoltà. Duca sapeva mantenere ordine tra gli studenti che vivevano nella confusione del dopo guerra e teneva uniti professori e alunni durante le rivoluzioni studentesche degli anni ’70, garantendo il regolare svolgimento delle lezioni. I ragazzi erano gli stessi di oggi: i problemi adolescenziali caratterizzavano dei veri e propri spiriti ribelli; quello che differiva dalla società odierna era l’importanza che si dava alla scuola e agli insegnanti, figure che davano e ricevevano rispetto da genitori e alunni. Gli insegnanti erano per prima cosa educatori, uomini e donne “speciali” che a distanza di decenni segnano ancora la vita dei loro ex studenti. Questa era la scuola del professor Duca: la scuola che funziona e di cui oggi, come non mai, abbiamo bisogno. Possano uomini di questa portata insegnarci a vivere e a riflettere sul valore della vita, perché la scuola è ossigeno per ogni comunità, la cultura è difesa, l’educazione è essenza di ogni rapporto umano. Si ricorda di questo grande uomo anche l’impegno nell’azienda di famiglia; ricoprì cari- che importati con grande successo. Duca era sposato con una donna che dedicava anima e corpo al lavoro e alla famiglia; insieme ad Ester formava una coppia carica di energia, attiva e appassionata. Ha ricordato il Vescovo Giancarlo Vecerrica al funerale: “Tra i due c’era grande amore, stima e tanto impegno nell’aiutare i poveri e i giovani”. Se ne sono andati nel giro di poco tempo due persone che hanno fatto la storia di Fabriano, Attento e prudente alle novità La scomparsa del preside Ugo Duca ha rappresentato un momento di autentico dolore per noi che abbiamo avuto la fortuna di crescere professionalmente sotto la sua guida. Così ci siamo ritrovati per condividere il bisogno di ricordare i tanti momenti vissuti insieme in quella scuola prestigiosa in cui, grazie alla sua opera, abbiamo svolto con serenità e soddisfazione il nostro lavoro. Ottenuta la presidenza dell’Istituto Tecnico Industriale, dopo alcuni anni di insegnamento come docente di chimica, Ugo Duca diede velocemente alla scuola un’impronta di serietà e professionalità, con risultati apprezzati dalle istituzioni e dal mondo industriale, locale e nazionale, che richiedeva gli alunni prima ancora del conseguimento del diploma. Ricordiamo bene la soddisfazione e l’orgoglio con cui informava insegnanti e studenti del prestigio della scuola e dei suoi risultati. Trovarlo Non muore mai chi vive per i giovani, chi aiuta gli altri e lascia un segno ma è solamente il corpo a morire perché la loro anima vivrà sempre nella mente e nel cuore di chi li ha conosciuti e la loro vita sarà sempre esempio per tutti i cittadini. Il Preside con la P maiuscola, come lo definiscono, era un uomo di grande cultura, spesso i suoi discorsi terminavano con una frase latina, una citazione filosofica comprensibile a tutti o semplicemente con un buon consiglio da una persona con alle spalle anni di esperienza. Ovviamente Ugo ed Ester erano due punti di riferimento anche per la famiglia sia in ambito lavorativo che affettivo ed erano amati e rispettati per la loro saggezza. Non muore mai chi dedica la vita ai giovani, chi aiuta gli altri e chi lascia un segno indelebile nel cuore di ogni persona conosciuta. Tutti dobbiamo impegnarci per far sì che ci siano sempre persone così, solo in questo modo Ugo ed Ester potranno tornare a vivere: nelle orme che hanno lasciato. Francesca Agostinelli primo all’entrata, vederlo uscire per ultimo e sentirlo sempre presente era per tutti un grande stimolo per affrontare al meglio il lavoro quotidiano, consapevoli di non essere mai lasciati soli di fronte alle problematiche che l’insegnamento comportava, soprattutto, negli anni difficili della contestazione. Molto attento e prudente di fronte alle novità che in quel periodo arrivano nella scuola, però, prontissimo ad accoglierle e a sostenerle appena ne verificava la validità e l’impegno dei docenti che le proponevano. Nel ricordarlo, sono affiorati tanti episodi, esperienze, eventi che abbiamo resistito, a fatica, al desiderio di raccontarli. Li riassumiamo tutti così: per noi è stato, è rimasto, e rimarrà “il preside”. I suoi ex docenti 24/06/15 11.08 31 >DIALOGO< L'Azione 27 GIUGNO 2015 Quale futuro per il Cag? C'è incertezza intorno alle sorti del centro giovanile al S.Antonio S iamo ragazzi appassionati di musica, suoniamo e scriviamo pezzi propri, inediti, che ci hanno portato col tempo a concretizzare la nostra passione iniziando a suonare dal vivo, registrando demo da far ascoltare il più possibile, anche oltre i confini della nostra città natale. Siamo nati e cresciuti a Fabriano e abbiamo tratto grande giovamento da una struttura di proprietà comunale, il Centro di Aggregazione Giovanile Sant’Antonio Fuori Le Mura, che in almeno dieci anni a questa parte ha visto crescere e susseguirsi al suo interno dozzine di gruppi che approfittando della possibilità di due sale prova attrezzate, elaborano la propria musica, per lo più con costanza e dedizione. Un approdo stabile nel tempo, il locale del Cag, la quale esistenza - e sussistenza - abbiamo spesso dato per scontata, per certa. Alcune band, come succede, trovano una sala prove propria, un luogo privato dove suonare. Molti altri però, specie i più giovani, continuano a suonare al Cag abitualmente, tanto da rendere evidente il ruolo che riteniamo potenzialmente più importante, quello cioè di favorire l’incontro tra individui che vogliono confrontarsi l’uno con l’altro, entro le regole di un gioco. Crediamo sia questo il significato autentico dell’espressione “Centro d’aggregazione”. Ultimamente, sentivamo la necessità di doverci riaggregare per organizzare un nuovo Concerto del Cag, anche in vista di un prossimo ricambio generazionale di musicisti. Cercando di stabilire una data appropriata, abbiamo infine optato per lo scorso venerdì 5 giugno, essendo venuti al corrente che il futuro del Cag, a partire dal prossimo mese, sembra essere incerto. Non sapendo perciò, cosa ne sarà della gestione del locale, noi, in quanto appunto musicisti, non possiamo fare altro che un concerto per manifestare il nostro avere a cuore la questione. Si è formata spontaneamente una squadra di ragazzi che ha compreso non solamente i gruppi partecipanti, ma anche vari altri amici che non sono indifferenti a questa causa, che hanno dato il loro contributo in ogni modo, allestendo, pubblicizzando, sostenendo con la propria presenza: una folla numerosa è accorsa al concerto, come mai si era vista ad un concerto del Cag ha testimoniato un’affezione diffusa verso uno spazio pubblico, che si scopre affollato, entusiasta e creativo anche – e soprattutto! – nei momenti di incertezza generale. Il concerto, durato sei ore di fila, con nove gruppi di ogni genere ad esibirsi, ognuno dei quali però, legato in qualche modo al Cag, alla musica del territorio ed al suo spirito. Ringraziamenti speciali per l’appoggio e l’importante l’aiuto nella realizzazione dell’evento, per la pubblicitaàe per la loro generosità vanno senz’altro a Matteo Bucciarelli, operatore del Cag, a Agnese Mariangeli del Consiglio comunale Junior ed allo staff della Pizzeria del Secolo. Ecco i gruppi, in ordine di apparizione: Vanbruggen, Dusk, Em n’Risim, Velvet Cloud, Confusioni Intense, Megni-FerreriAgostinelli, Superpusher, Mother- side e Jail Underdog. Nominiamo i gruppi, lasciamo nell’ombra chi scrive. Non abbiamo un nome, solo l’augurio che, qualsiasi decisione si prenda nei confronti delle sorti del Cag, tutti noi dobbiamo, come cittadinanza, essere consapevoli il più possibile del significato e del ruolo che finora questo luogo ha rivestito, silenziosamente. Noi ci lasciamo senza nome proprio perché una vicenda come questa non è certo un caso isolato, un unicum. Il bisogno di uno spazio e le eterogenee difficoltà connesse al suo mantenimento sono situazioni tipiche, nelle quali si identificano migliaia di giovani almeno in tutta Italia. E perciò ci lasciamo senza nome, perché oggi siamo noi, domani assieme a noi possono esserci altri, e altri ancora dopo domani, a identificarsi ed a condividere il bisogno e la necessità di uno spazio; che prima di essere materiale deve essere, beninteso, mentale, di atteggiamento, ovvero di apertura e disponibilità all’ascolto. Un gruppo di ragazzi C'è il rischio di perdere Ventimiglia, appello di solidarietà i fondi per le scuole per i migranti: una grande risposta Il sindaco Sagramola tutti i giorni ripete sempre lo stesso ritornello "non ci sono i soldi" per rispondere alle giuste ed impellenti richieste di noi cittadini e non solo, e poi come abbiamo ampiamente visto e rivisto non è vero anzi! La verità è che non ha minimamente sotto controllo la situazione del Comune che lui dovrebbe gestire e la programmazione, l'organizzazione dell'ente municipale non fa parte del suo dna. Non si è accorto per esempio che sono stati stanziati ben 3.124.000 euro per la ristrutturazione e l'ampliamento di tre scuole fabrianesi come l'Elementare Mazzini per ben 1.194.000 euro, la Materna don Petruio per 1.410.000 euro e la Materna Ciampicali del Borgo per 520.000 euro. Questi soldi fanno parte del finanziamento di 94.000.000 euro che lo Stato attraverso la Banca Europea BEI ha destinato alle Marche per l'edilizia scolastica. Questi finanziamenti li perderemo se per il 31 ottobre il nostro sindaco non avrà appaltato i lavori, questi sono i termini improrogabili imposti dal Governo. Prima di fare le gare, bisogna approvare i relativi progetti esecutivi che dalle nostre informazioni non risultato essere stati deliberati, anzi! Non ci rimangono molti mesi e se a questo aggiungiamo il mese di ferie di agosto, non c'è da stare tranquilli. Sagramola e la sua "latitante Giunta" si dovranno concentrare solo ed esclusivamente su questo argomento. E cosa decisamente apprezzabile e necessaria per risollevare in parte "l'edilizia fabrianese" bisognerebbe appaltare i lavori a ditte locali. Volere è potere, ma chi si prende la responsabilità? Si farà in tempo? Se portiamo come esempio i lavori di sistemazione di alcune vie locali che ancora debbono partire in questo giugno, mentre già a luglio 2014 la Regione Marche aveva concesso ben 237.000 euro per tali lavori, noi non ci crediamo molto...ma per il bene della nostra città ci auguriamo di sbagliarci. Claudio Biondi, Democrazia Cristiana La scuola elementare Giuseppe Mazzini, al Borgo 31 dialogo.indd 2 Non era possibile scegliere di essere altrove. Non c’era altro luogo al di fuori di Ventimiglia dove pensare di celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato. Degnamente. Non nell’anno della più tragica e dolorosa delle stragi nel Mediterraneo. Non nell’anno in cui le istituzioni europee si sottraggono ai doveri umanitari di solidarietà e accoglienza, consolidando le infrastrutture securitarie della Fortezza Europa. Non nell’anno in cui gli imprenditori politici della paura nel nostro paese scatenano sulla pelle del migrante odio e fobie irrazionali covate nel solco di un’insicurezza sociale sempre più diffusa e profonda. Non dopo la vergogna disumana dello sgombero violento dei rifugiati accampati sugli scogli di Ponte San Ludovico. E’ con questa tensione e questa consapevolezza che in tanti hanno raccolto l’appello lanciato dai movimenti sociali ad essere presenti lì, fisicamente, fianco a fianco di quei migranti che hanno scelto di occupare quel nonluogo fra terra e mare per affermare il proprio diritto alla fuga, alla libertà, ad un futuro migliore. Sfidando il maltempo che si è abbattuto fino a tarda mattinata sul ponente ligure, attivisti delle associazioni che si battono per i diritti di cittadinanza, militanti dei centri sociali, semplici cittadini hanno riempito Piazza Cesare Battisti davanti alla stazione. Numerose presenze sono giunte anche dalla Francia. La giornata è cominciata con l’annuncio dal presidio dell’azione collettiva di violazione del confine che all’alba ha permesso a venti richiedenti asilo di entrare in territorio francese aggirando i controlli di polizia. Controlli e misure di vigilanza molto serrate anche nei confronti di quanti intendessero raggiungere Ventimiglia per prendere parte alla manifestazione: bloccati al casello autostradale per circa un’ora gli attivisti provenienti dalle Marche e da Alessandria. Fermati i pullman in arrivo e i gruppi provenienti da oltre confine. “Siamo tutti cittadini del mondo. No frontiere! No borders!”: dietro questo striscione un gruppo di rifugiati ha aperto il corteo che ha attraversato la città ingrossandosi col trascorrere dei minuti. Giunti all’altezza dello svincolo autostradale verso la Francia i manifestanti hanno dato vita ad un blocco stradale all’altezza della rotatoria di Largo Torino: “Se non passano i migranti oggi di qua non passa nessuno”. Il corteo è poi proseguito verso il lungomare fino a rientrare in centro città dove ha ricambiato e raccolto il saluto della Ventimiglia che non si è arresa alla paura, della Ventimiglia solidale e accogliente. A manifestazione conclusa una delegazione dei centri sociali delle Marche, del nord est e dell’Emilia Romagna, si è diretta verso il presidio resistente di ponte San Ludovico. “Siamo andati a Ventimiglia e poi sugli scogli al confine con la Francia per far sapere a chi è accampato là da più di una settimana che sono tante le persone solidali e che il loro percorso di disobbedienza è anche il nostro”. Chi è sugli scogli vuole continuare il presidio, continuare a resistere con tutte le difficoltà che questo comporta. “Vivere sugli scogli è brutto, ma è l’unica cosa che ci resta da fare per chiedere l’apertura delle frontiere”. Nelle immediate vicinanze è stato allestito un punto di accoglienza negli ex locali delle ferrovie dello stato ed è attiva la mensa mobile per 500 pasti. Alla frontiera continuano ad arrivare persone da tutta Italia e dalla Francia per portare cibo, acqua e teloni per proteggersi dal sole, un grande esempio di umanità e solidarietà. Solidarietà giunta anche via mare attraverso gli attivisti del centro sociale Cantiere di Milano che a bordo di tre imbarcazioni si sono ricongiunti al presidio. Col passare dei giorni è sempre più vergognoso e assordante il silenzio del Governo che si rifiuta di attivare la Protezione civile: attivarla significherebbe mettersi dalla parte dei rifugiati, riconoscere la loro presenza, farli uscire dall’invisibilità e rivelare come le migrazioni siano un fenomeno impossibile da contenere. Ancora più vergognoso è il ruolo della Francia che continua a tenere le frontiere chiuse ma che consente l’ingresso indisturbato in Italia ai fascisti del front national e i loro tentativi di aggressione contro il presidio dei migranti. La Giornata Mondiale del Rifugiato, mai come quest’anno, è stata irrinunciabile occasione per rilanciare la battaglia antirazzista a difesa dei diritti per i migranti e per sostenere con maggiore determinazione la campagna verso l’istituzione del diritto d’asilo europeo e per l'apertura immediata di canali umanitari nel Mediterraneo. Laboratorio sociale Fabbri 24/06/15 11.07 32 L'Azione 27 GIUGNO 2015 Potrai fare pubblicità a partire da 32,00 euro per 2 moduli (cm.10,3x4) Stipulando un contratto* entro il 30 giugno, di almeno 12 uscite, TI REGALEREMO NOI 3 USCITE IN PIÚ *validità fino al 30 novembre + Iva per ogni uscita Scegli la tradizione e la sicurezza della distribuzione in edicola e in abbonamento SCEGLI tel.0732 21352 32 ultimapubb.indd 2 24/06/15 11.16