Ural Roma Sidecar Service Massimo Officina Moto via Medesano 3

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Ural Roma Sidecar Service Massimo Officina Moto via Medesano 3
Ural Roma Sidecar Service
via Medesano 3 – 00125 Acilia Roma
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P.I. 10311740582 C.F. CLCMSM55R20H501C
Massimo Officina Moto
Salve
dopo la tua presa di contatto con la nostra Concessionaria sidecar nonchè
officina, eccomi qui a scriverti.
Oltre a quanto gia’ saprai sulle Ural e sui sidecar in genere, ti aggiungo delle
cose che magari ancora non sai. Comunque dopo aver letto questo scritto, puoi
chiamarci in officina per avere ancora delucidazioni; la nostra officina si occupa dei
side e di tutto ciò che ruota loro intorno. Infatti questa è una officina meccanica per
moto e ... ... quant’altro; abbiamo ricavato per i side anche uno spazio a loro dedicato
vista la nostra passione da sempre rivolta a questi oggetti.
In base alle conversazioni che abbiamo fatto vorrei introdurti con questa mia
relazione – per quanto possibile - nell’ambiente dei sidecars in generale e delle Ural
in particolare (ma non solo Ural); questo sia per quanto riguarda i side nuovi e poi
anche quelli usati.
Allora eccomi qui a spendere ancora qualche parola sui sidecars, su queste
amate Ural e ... ... ...altro ancora.
Innanzi tutto illustro i sidecars di nuova concezione, quelli che vengono venduti oggi;
poi spiego anche le altre soluzioni.
Noi commercializziamo sidecars Ural di provenienza Russa (citta’ di Irbit); questo
progetto si avvale in gran parte della collaborazione di partners europei e giapponesi
come leggerai qui appresso.
Al prologo di questa esposizione, chiarisco che bisogna suddividere i sidecars in:
 side con trazione inseribile e disinseribile sulla terza ruota (quella del barchino)
 side che possiedono solo la trazione sulla ruota motrice della moto.
In entrambe le scelte il side funziona perfettamente; la scelta di optare per il side con
trazione sulla terza ruota è voluta in considerazione dell’utilizzo piu’ o meno
impegnativo su percorsi accidentati; oppure dal fatto che la doppia trazione costa
solo 800 euro in piu’ dell’altra.
Questi due schemi costruttivi si concretizzano nei seguenti modelli:
Ural “T”
Tourist
Sportsman
Ranger
Cross
Retro
M 70
Per il mondo dei sidecars, avere la possibilità di scegliere su questi modelli è già una
bella scelta; mentre le Case costruttrici di auto e di moto si affannano a sfornare
decine di modelli ogni anno per ingolosire il piu’ possibile i clienti, la produzione di
sidecars è da sempre destinata a durare nel tempo; ossia, fermo restando gli
aggiornamenti riguardanti le migliorie tecniche, i modelli sono destinati a durare
decine di anni. Questo ha come conseguenza la possibilità di avere sempre i ricambi
ed averli ad un buon costo; poi il mezzo rimane ben quotato anche nell’usato.
Come detto i modelli sono questi mentre la motorizzazione che li equipaggia è la
stessa per tutti.
L'aspetto tecnico di questa motorizzazione prodotta dal 2000 è la seguente:
I modelli presentano uguale meccanica di base ossia sono dotati tutti di medesimi
motori bicilindrici boxer, cilindrata 750 c.c., con motori realizzati tutti in alluminio,
potenza: 40 CV a 5600 giri/minuto, coppia 52 Nm a 4.000 giri/minuto, alesaggio e
corsa 78 x 78 mm., rapporto compressione: 8,6; 2 valvole per cilindro - una di
aspirazione e una di scarico; quindi semplicissime nella manutenzione; i motori sono
dotati di componenti meccanici ormai reperibili sul comune mercato; esempio ne
sono i carburatori giapponesi Keihin a depressione (non si smontano quasi mai),
l'alternatore Nippodenso da 300 watt; rubinetto a chiusura automatica, impianto
elettrico a 12 volt, batteria YUASA da 18 Ah a carica secca, accensione elettronica
Ducati Elettronica (non piu' a puntine e condensatori), due convertitori catalitici,
motorino di avviamento elettrico comandato da pulsante, tre freni sulle tre ruote;
all’anteriore hanno un disco flottante con pinza a quattro pistoncini contrapposti e
relativa pompa, il tutto Brembo; retromarcia, freno a mano per il parcheggio e le
manovre in salita, trasmissione a cardano (non a catena); Il cambio tedesco (Herzog)
ha quattro marce oltre la retromarcia. Cerchi in alluminio. Infine il telaio e' realizzato
in acciaio.
Allo stato attuale della produzione i seguenti componenti sono realizzati in
inox: manubrio, maniglie laterali di appoggio, terminali di scarico, cannucce delle
aste dei bilanceri, paraurti sul parafango anteriore. Tutto questo è volto alla
prevenzione della ruggine come avviene nei componenti normalmente cromati
Le misure dei sidecars sono: lunghezza mt 2,58 larghezza mt 1,70. I
pneumatici: 400/420 – 19 – 70.
I veicoli possono essere dotati fin dall’origine del gancio di traino
(approvazione E 01 00-0159); la massa massima rimorchiabile con un rimorchio
dotato di freni è di 176 kg; attualmente il carrello, il gancio, la centina ed il telone
costano circa 3.000 euro
I sidecar e le moto Ural 2009 vendute dalla nostra concessionaria sono in linea con la
Dir 2006/72/CE fase B normativa EURO 3.
Questo per sommi capi.
Il listino 2012 della Ural rimane perfettamente uguale a quello degli scorsi
anni; ogni anno vengono apportate modifiche importanti e ulteriori migliorie
tecniche al fine di rendere ancora più affidabili questi mezzi. Modifiche alle
sospensioni, agli scarichi e quant’altro.
Salvo quando ho sidecars disponibili in concessionaria o nel deposito europeo, i
tempi di consegna sono di 30 giorni circa. Questo per motivi di stoccaggio.
Attualmente ci vuole una settimana per avere il side qui.
I sidecars hanno questi costi:
Ural T
9.900
Ural T
10.600
(asse di trasmissione anche sul carrozzino)
Tourist
12.500
Sportsman
13.200
(asse di trasmissione anche sul carrozzino)
Cross TWD
13.200
(asse di trasmissione anche sul carrozzino)
Ranger
14.200
(asse di trasmissione anche sul carrozzino)
Retro'
14.900
M 70
14.900
In listino ci sono anche gli allestimenti Leopard
Argomento “moto sciolte”:
la Casa non fa mistero sul fatto che non c’è una vera convenienza economica a
comperare la moto senza barchino; la Ural è l’unica vera Casa Costruttrice al mondo
di moto adatte al traino di sidecars; la moto è dotata al cambio di una retromarcia; ha
un freno a mano, ha la trasmissione sulla terza ruota, ha una frenata integrale e mille
altre cose; la Ural fa tutto in casa: moto e barchino ed è questo che tende a vendere;
per cui la moto da sola costa un po’ troppo; voglio dire in tutta sincerità che allo
stesso prezzo puoi comperare una moto giapponese o europea di buon livello; ancora:
i sidecars Ural possiedono la doppia omologazione; possono essere sganciati in
pochissimi minuti e si puo’ girare con la moto senza barchino; il tutto è compreso nei
9.900 euro che corrispondono al modello di base T. Questo fa sì che non c’è quasi
differenza tra la moto sciolta e il modello base T già equipaggiato di carrozzino.
Altro particolare significativo: mentre un side Ural avra’ sempre un acquirente, la
moto sciolta, singola, da sola avra’ meno possibilita’ di essere venduta all’istante. Fai
tu quindi le tue valutazioni.
Per quanto attiene alle moto «sciolte» senza carrozzino (si intendono appunto quelle
che escono dalla fabbrica non dotate del barchino laterale o «carrozzino») segnalo a
titolo puramente informativo che la fabbrica produce i modelli “Solo” e “Retro’”
fermo restando che queste le prendo solo su ordinazione:
Per quanto riguarda i sidecars, quello che fa la differenza fra i modelli sono gli
allestimenti di base che la casa costruttrice propone; per esempio la Tourist, la
Retro, la T e l’M 70 sono volutamente sprovviste della trazione sulla ruota del
carrozzino; se si pensa di adoperare – come facciamo nel nostro gruppo – il sidecar
anche in inverno in situazioni con presenza di fango o neve, consiglio l'uso della
Sportsman, della Ranger o della T TWD (due ruote motrici); tra l'altro questo
sistema di trazione su questi ultimi tre modelli, ha la grande praticita' di poter essere
inserito o disinserito attraverso una semplice levetta posta vicino al lato destro
inferiore del telaio.
Passiamo alla descrizione e alle differenze tra i modelli.
Ural T
Partiamo da questo modello che è il piu’ economico e anche perché è stato presentato
all’EICMA di Milano adesso a novembre: è la neonata in casa Ural la quale introduce
un modello con un prezzo piu’ accessibile. Basso prezzo sì, ma non qualita’ inferiore.
Negli ultimi cinque o sei anni molti dettagli dei sidecars Ural sono stati
continuamente migliorati e naturalmente, e questo investimento in termini di qualità
ha portato ad un aumento sensibile del prezzo di acquisto.
Ora l’obiettivo che si è posto la Ural è di vendere un sidecar che non superasse i
10.000 euro in Europa. Questo prezzo è stato raggiunto riducendo solo i livelli di
equipaggiamento; ossia è stato messo solo ciò che è necessario, allo stesso modo
come fece Henry Ford con il suo Modello T.
La Ural T non ha il sedile posteriore sulla moto per il passeggero, non ha la ruota di
scorta né il paramotore, né il parabrezza e simili.
Al fine di accelerare e semplificare la produzione, la T sarà verniciata soltanto in
nero. Nessun cromo: tutto sarà nero. Naturalmente tutti i componenti mancanti
possono essere aggiunti alla T in seguito, se il cliente richiede questi accessori.
Negli Stati Uniti la Ural T è stata in vendita per oltre un anno e si è rivelata un grande
successo. Le vendite danno ragione agli appelli che i giovani hanno fatto affinchè la
Ural producesse un modello sempre con identica meccanica e telaio di base ma ad un
prezzo piu’ accessibile. La finitura in nero è davvero interessante. Il sidecar ci appare
più sottile con una linea più pulita e più moderna. Diciamo che questo side si presta
molto bene anche per customizzazioni. Questa neonata Ural può essere venduta con
doppia trazione.
Con il prezzo sotto ai 10.000 euro, questo nuovo veicolo è inoltre un'opzione
interessante rispetto all'acquisto di un usato. Trovare un sidecar Ural con
chilometraggio basso, quasi nuovo, di seconda mano a basso prezzo è difficile.
Questo perché i clienti che acquistano una Ural nuova, lo fanno per una tenerla per
sempre. Una volta che ne hanno comperato uno, non lo danno via e, se lo fanno,
vogliono i loro 7.000, 8.000 euro; non intendono svendere il loro side; parlo
soprattutto dei sidecar che già possiedono il disco anteriore; quindi quelli del 2007.
Con questo nuovo modello abbiamo a 9.900 euro un side nuovo, due anni di garanzia,
fatturato, disco anteriore e dotato di tutti gli aggiornamenti tecnici odierni che sono
tantissimi.
La Tourist viene considerata il modello di base della casa essendo completa e
accessoriata di serie; è identica alla Ranger ed alla Sportsman; solo che non ha l'asse
di trasmissione sulla ruota del carrozzino; il telaio, il motore, i freni, il barchino e la
carrozzeria sono uguali.
La Sportsman (trazione inseribile e disinseribile alla ruota del barchino) e'
praticamente uguale alla Ranger; non ha le ruote artigliate e ha colorazioni diverse
non mimetiche; ha la trasmissione come la Ranger e la T TWD sulla ruota del
barchino. Talvolta alcuni clienti mi chiedono uno di questi due modelli dicendomi
che - se si verificano le condizioni di usare questa trazione - c'è. Certo che costa 700
euro in piu’, ma tutto sommato non è una gran cifra. E’ il piu’ venduto tra i modelli.
La Ranger e le sue versioni (trazione inseribile e disinseribile al barchino) e'
un modello di impostazione militare; ha ruote artigliate, faro notturno orientabile,
pala tattica, paragambe, tanica supplementare; i telai moto e barchino sono verniciati
verde e il resto è mimetico. Non e' provvista di serie del parabrezza al barchino che
hanno invece la Tourist, la Sportsman e la Retro, ma ovviamente glielo si puo'
montare.
La foto visualizza la versione gia’ dotata di carrello appendice che forse da
quest’anno potra’ essere immatricolata anche in Italia. L’esemplare qui sotto è
monocolore ma normalmente la Ranger è mimetica.
Il modello che ora ti descrivo ora si chiama Retro’: e' il modello piu' costoso ma
anche il piu' elegante; mentre nel motore e nei componenti è identica alle altre, il
telaio è totalmente diverso; ha un serbatoio a goccia, un manubrio ed una sella
molto piu' ampi degli altri tre modelli; anch’essa viene fornita con freno a disco
flottante ed una pinza a quattro pistoncini, il tutto Brembo; ha una forcella Paioli
teleidraulica. Ha un faro ed il cruscotto differenti; ha gia' la leva retromarcia posta sul
lato destro del serbatoio, retrovisori cromati e rifiniture diverse come la poltrona del
carrozzino e l’imbottitura interna dello stesso. Tutta la moto è piu' lunga di ben 8
centimetri e piu’ bassa di circa 10 cm rispetto agli altri tre modelli; le selle sono poste
quindi più in basso. Le ruote sono da 18 pollici mentre gli altri tre modelli le hanno
da 19 pollici Il carrozzino si presenta anch'esso molto basso rispetto al suolo. Come
ben vedete l’esemplare nero non viene fornito nè del portapacchi nè della ruota di
scorta; questo perchè si è voluto creare un modello filante. Ad essere pignolo potrei
anche aggiungere che la Retro' sidecar, si adatta ancora meglio delle altre tre, ad una
guida senza carrozzino – qualora si intenda guidarla «a moto sciolta» - essendo piu'
bassa e slanciata.
Su questa seconda foto della Retro’ viene messo in evidenza il lavoro estetico
messo in atto per ridisegnare oggi una moto tecnologicamente moderna ma con un
telaio “antichizzato”. Sullo sfondo il medesimo sidecar anni 30.
Ed ora riconoscete questa foto?
Sì, davvero? Ovvio… è un sidecar Ural modello Retro. Veramente bello non è vero?
Stile elegante – look ben equilibrato - un sidecar classico. Non è “rustico” come gli
altri Ural. In precedenza era disponibile solo in nero, ma ora è disponibile
anche in rosso cherry e verde oliva.
La Retro come già detto è molto più bassa rispetto ad altri sidecar Ural. Ha cerchi da
18 pollici, un telaio allungato, che la rende molto stabile nelle curve, ma non ha le
famose capacità off-road delle Ural tradizionali. La forcella telescopica Marzocchi
non solo è bella ma rende la guida molto leggera, facile. Gli interni del sidecar sono
imbottiti di stoffa al posto della lamiera nuda e slatting di legno per la zona piedi.
La Retro si può vedere qui in rosso ciliegia, l'unico accessorio in più che è stato
aggiunto è il parabrezza sidecar ed il portapacchi di nuova concezione.
Ed ecco un'altra versione emozionante della Retro.
La vernice nero opaco del telaio si armonizza perfettamente con il verde oliva delle
parti metalliche.
Alcuni accessori possono cambiare l’aspetto del mezzo. Oltre al modello standard il
sidecar Retro mostrato qui ha verniciati in nero opaco gli steli forcella che son
protetti anche dai soffietti di gomma neri, ha i pneumatici tassellati, ha i tubi di
scarico neri di fabbricazione italiana, ha il portapacchi invece del sedile del
passeggero, crash bar sulla punta del barchino, cassetta di pronto soccorso sulla parte
posteriore del sidecar, e una ruota di scorta. Tutto questo conferisce al mezzo una
aggressività estetica.
Le versioni in rosso cherry e verde oliva costano 16.000 euro
Colori:
Il modello T è solo nero
i modelli Tourist e Sportsman hanno le seguenti colorazioni:
Nero o rosso con filetti bianchi (sella singola), blù scuro, verde bottiglia senza filetti
(sella lunga), rosso e nero con filetti bianchi; bicolore nero/rosso o blù/argento (sella
singola)
La Ranger e le sue versioni come detto sono solo mimetiche
La Retrò è nera, verde oliva, rosso ciliegia.
La Sportsman e la Retrò si avvalgono ora della colorazione ghiaccio della Leopard.
L’M70 è verniciato marrone a polveri.
Qualora intendiate personalizzare il vostro side vi comunico i prezzi di verniciature
sul nuovo o sull’usato; questo preventivo di massima tiene conto sia della mano
d’opera per lo smontaggio e rimontaggio del tutto sia il costo di carrozzeria per la
verniciatura di ogni particolare, compreso telaio e bulloneria compresa:
e. 5.000
Riguardo ai colori, ovviamente, qualora se ne dovessero concordare altri, e' mia
premura informarti della disponibilita' nei magazzini della Ural e quindi sui tempi di
attesa.
Rispondo adesso alla questione freni a disco o freni a tamburo: è questo un
argomento vivace e dibattuto: spiego che tre freni a tamburo andavano piu' che bene
visto l'utilizzo di questi mezzi; inoltre c'è la possibilita' – in caso di foratura – di
intercambiare le tre ruote del side con quella fornita di scorta; cio' non toglie che,
anche per via di una certa modernita' – dal 2007 la Ural applica di serie il disco
Brembo flottante con pinza a quattro pistoncini contrapposti su tutti i modelli; dal
punto psicologico, fa un buon effetto ed il risultato e' ovviamente ottimo con una piu'
modulabilita' di impiego. Naturalmente ci sono clienti che comprano, come optional
da installare, il tamburo all’anteriore.
EDIZIONI SPECIALI
Ed ora veniamo a questo nuovo modello introdotto adesso a novembre,
contestualmente al modello T e che si chiama M 70. Da dove viene qusto nome?
Il 19 Nov 1941 nasce la IMZ Ural impianti di fabbricazione situato appunto a Irbit,
un avamposto lontano sulle pendici orientali dei Monti Urali in Siberia. Solo un mese
dopo fu presa la decisione di evacuare l'impianto di moto dalla citta’ di Mosca. La
fabbrica è stata trasferita per la produzione di motociclette per l'esercito per
combattere l’invasione tedesca. Così è iniziata la storia della Fabbrica Moto Irbit
(IMZ),
La moto fu chiamata M72. Le prime unità uscirono dallo stabilimento di Irbit pochi
mesi dopo il trasferimento degli impianti da Mosca. Complessivamente circa 9.500
motociclette sono stati costruite e usate durante la guerra per le truppe mobili,
distaccamenti di ricognizione e trasporto feriti.
Nella fabbrica in Siberia lontano da tutti vi lavoravano donne e bambini senza sosta
per rifornire il fronte con le moto che poi sconfissero il nemico. Come la gente che le
aveva costruite così le moto erano robuste, resistenti al freddo russo, invincibili. Chi
poteva immaginare che settanta anni dopo questa fabbrica sarebbe rimasto l’unica
costruttrice di sidecar al mondo e che la Ural sarebbe diventata una moto di culto?
Dal 1941 oltre 3 milioni di moto sono stati prodotti dalla fabbrica Irbit.
Pertanto il 19 novembre 2011 si è deciso di presentare questo modello Anniversario.
La dedichiamo alla M 72, prima motocicletta costruita ad Irbit. Abbiamo cercato di
curare i dettagli attenendoci il più vicino possibile al modello originale.
Abbiamo meticolosamente scelto la vernice per questo modello ed allo stesso modo il
materiale per il telo di copertura. Il porta mitraglia è installato sul sidecar per
mantenerci fedeli alle radici militari dei modelli utilizzati nella guerra.
È interessante notare che il distintivo IMZ tondo color rosso non apparse sulle moto
fino al 1956. Abbiamo realizzato una replica del marchio distintivo il più coerente
possibile con l’originale, dandogli tuttavia un aspetto più raffinato.
Se da un lato l’M70 mantiene l'estetica dell’ M72 originale, più importante è
osservare che porta alla luce il segreto meglio custodito del modello Ural up: uno
straordinario sidecar da strada. La M70 è equipaggiata con cerchi da 18 ", forcella
Marzocchi telescopica, ammortizzatori Sachs, freno anteriore a disco Brembo con
quattro pistoncini. Tinta telaio stile soldato di cavalleria; telaio e baricentro bassi
rendono questo modello in grado di “incollarsi” alla strada come nessun altro
modello Ural! Per non citare la fluidità di marcia riservata al passeggero! Il modello
M 70 Anniversario sarà disponibile da fine Novembre 2011 per un anno intero;
esattamente fino al 19 Novembre 2012. Prezzo al pubblico: 14.900 €
Lista
Accessori
M
70:
Tinta
principale:
marrone
(verniciato
a
polvere)
Cerchi in alluminio, a raggi, 18", anodizzati neri
Sella
guidatore
standard
Portapacchi
nero
su
parafango
posteriore
Telo
copri
sidecar
color
beige
Portamitraglia
montato
sul
sidecar
Carrozzino privo di parabrezza e di rivestimento interno sulle
fiancate
Ruota
di
scorta
Vanghetto
Faro anteriore stile "Retro" in tinta con la carrozzeria
Baule
con
serratura
Tubi
forcella
color
nero
lucido
Telaio
color
nero
lucido
Serbatoio stile "Retro", con protezione zigrinata zona ginocchia
Pneumatici Heidenau K28, 4.00x18 Duro HF-308, 4.00x18
Scatola
attrezzi
color
carrozzeria
Filtro
aria
nero
lucido
Freno
posteriore
a
tamburo
Logo
originale
IMZ
sul
serbatoio
Logo "anniversario" sul sidecar
Questa qui sotto vediamo la Sportsman nella versione “Leopard” tuttora in listino.
Questa qui sotto è la versione Gobi ancora in listino:
URAL CROSS - Ural in Cross Country Trim
Prima che entrasse in produzione la Ural “Cross”, nella primavera del 2007 abbiamo
appoggiata questa idea e spinto la Casa a realizzare una “tuttoterreno” denominata
temporaneamente “GS”
L'ex direttore di fabbrica Vladimir Yudin è stato un motociclista sportivo quando era
giovane. Ha sostenuto la nostra idea e realizzato il telaio di base della Ural con
forcella anteriore rinforzata e la piattaforma di base del sidecar. Abbiamo aggiunto
parafanghi in plastica, cerchi in lega, manubrio in alluminio, e un potente motore con
doppia accensione.
Questa macchina divertente rimase solo un prototipo. Ma non per molto; solo fino
alla fine del 2009. Infatti attualmente è in vendita la versione “Cross” che è un kit,
per trasformare una Ural standard a una versione più leggera con sidecar dotata di
piattaforma. Ovviamente per chi non possiede un side, è il vendita sidecar e kit.
Dopo l’esperimento della “GS”siamo arrivati alla “Cross”.
La Ural Mortorcyles si è evoluta lentamente e costantemente fin dalla sua nascita nel
1939. Come già sopraccennato i sidecars mantengono molto a lungo la propria
identita’, possiedono un loro modo di esistere, non seguono una “moda” per cui non
ci sono stati frequenti e grandi cambiamenti, ma circa ogni 10 anni ci sono stati
evidenti miglioramenti tecnici come la parte elettrica per i 12 volt, migliorie
nell’illuminazione, nel sistema freni, nella potenza e nella retromarcia. Nel corso di
questi sviluppi la forma e lo stile dei sidecar non è cambiata ma come vedi, ogni tanto
qualche “special” salta fuori.
L'introduzione di tutte le novità nella struttura del sidecar "Ural Cross“ , sviluppato
dal distributore europeo è davvero rivoluzionario. Tale sviluppo del sidecar "Ural
Cross“ è scaturito in relazione alle richieste dei clienti europei intese ad avere
specifici risultati. Un sidecar è in grado di trasportare – oltre alle persone - vari
carichi su terreni accidentati, montagne innevate e anche concorrenti in gare
amatoriali fuoristrada.
Per le competizioni fuoristrada, non è necessario disporre di un sedile ben imbottito e
comodo per il passeggero. L'"Ural Cross" dispone di più dispositivi di tenuta, data
l’importanza per il passeggero di effettuare movimenti in qualità di co-pilota per
aumentare stabilità e trazione, se necessario, nelle competizioni.
Considerando l’avventura di un viaggio intorno al mondo, ci sono alcune peculiarità.
L '"Ural Cross" è sicuro nella chiusura, e dispone di una vasta area piana di carico
aperto con abbondanza di punti per legare i carichi critici. La barra mobile del copilota permette di trasformare rapidamente l’"Ural Cross" in un sidecar da carico.
L’"Ural Cross" è disponibile con trazione sulla terza ruota. L 'Ural Cross" è dotata di
ulteriore protezione del motore e ruota di scorta in tutti i modelli. A richiesta puo’
essere dotato di una vanga, cassetta di pronto soccorso e tanica per carburante.
Ulteriori accessori possono essere aggiunti a tutti i modelli.
Quindi, riassumendo, per coloro che già possiedono un sidecar Ural, la scocca dell
"Ural Cross“ è disponibile separatamente. Basta svitare il corpo standard e sostituirlo
con il nuovo corpo "Ural Cross“. La combinazione è quindi pronta per la tua
avventura con qualsiasi tempo. Se si vuole trasportare i passeggeri in più comodità si
può di nuovo semplicemente scambiare le scocche sidecar.
Il kit di trasformazione costa circa 1.200 euro
Qualora non si possiede un side e si ha quindi la necessita’ di comperare moto piu’
side cross il costo finale è di euro è di 13.200 euro, chiavi in mano, ivato e con il
pieno di benzina.
Questa foto qui sotto ti illustra meglio le possibilita’ di carico dell’Ural Cross:
Anche la Retrò si avvale ora della versione Leopard:
Ed ora vi propongo una passerella di edizioni speciali non piu’ in listino.
Nel corso di questi anni la Ural ha prodotto di tanto in tanto delle serie limitate.
Una variante della Tourist è stata la Limited Edition 2009 "Ottobre Rosso"
Nel corso degli anni è diventato una tradizione che l'importatore europeo creasse ed
ordinasse una edizione limitata di sidecars Ural alla Casa madre in Siberia e che
venissero prodotte in piccole quantità. Quest'anno ha preso spunto dal romanzo "La
Caccia a Ottobre Rosso" di Tom Clancy e la sua versione cinematografica, per
produrre questa versione rosso lucido e motore nero opaco. L'edizione limitata Ural è
stata venduta al pubblico in autunno 2009
Come tutte le edizioni limitate si differiva dalle normali versioni in diversi
particolari:
fatto tecnicamente significativo è l’adozione di cerchi da 18 pollici anziché quelli
classici da 19 come siamo abituati a vedere sulle altre versioni. In alcune situazioni di
terreno in effetti avevamo “sperimentato” anche noi questa soluzione da 18 pollici
con ottimi risultati; interessante è che la Casa ci confermi questa soluzione.
Inoltre hanno montato di serie il comando della retromarcia come sulla
“Retrò”, le luci del carrozzino sono tonde e non più rettangolari, non vi è il sellino
posteriore sostituito da un portapacchi e diverso è anche il portapacchi del sidecar.
Ovvio che si può montare la seconda sella per chi lo desidera. Inoltre, nella parte
posteriore del sidecar monta di serie un piccolo portaoggetti in acciaio.
Ottobre Rosso è stato prodotto soltanto in trenta esemplari.
La foto di sotto visualizza un’altra serie limitatissima: è la Wjuga che forse
avete visto su qualche sito. Ha la doppia trazione.
Qui visualizziamo un’altra serie limitata: la Postinja sempre con doppia
trazione
Questa è la produzione di sidecars degli ultimi dieci anni.
Oltre quanto sommariamente detto, i costi dei sidecars come pure delle moto
sciolte, variano negli accostamenti cromatici ossia se i sidecars sono monocolore o
bicolore, metallizzati o no; altro capitolo importante sono gli accessori, gli optional
che elenco brevemente: coppe olio maggiorate, paraurti di acciaio cromata o nera a
protezione anteriore e posteriore del carrozzino, tappetino in legno, fodere di pelle
imbottite per le selle, imbottiture interne al carrozzino, comando della leva
retromarcia posizionata a destra del serbatoio, paramani posizionati davanti le leve
freno anteriore e frizione, sella unica al posto delle due separate, vari modelli di
cappottine per la chiusura totale a protezione del passeggero nel carrozzino, teli
copriruota di scorta, teli copriside, parabrezza per il pilota, diversi tipi di pneumatici;
bauletti, cassette di pronto soccorso, taniche e contenitori box originali realizzati dalla
casa nei diversi colori.
Qui sotto visualizzate due tipi di cappottine da installare sul barchino; sono
molto protettive per il freddo e per l’acqua; sia noi che alcuni nostri clienti le usiamo
nell’inverno per i protezione dei bambini; le abbiamo gia’ collaudate.
Ci sono tante altre cose ancora che per brevita' ometto ma, in pratica, tutti gli
accessori e gli optional sono installabili indistintamente sui quattro modelli essendo
intercambiabili.
Come dicevo, altra caratteristica peculiare dei sidecars Ural e' quella di possedere la
doppia omologazione; ossia puo' circolare da libretto sia assemblata con il
carrozzino sia con la sola moto; in pochi minuti anche da soli potete staccare e
successivamente riagganciare il vostro sidecar.
Per quanto riguarda sia le moto «sciolte» (Solo e Retro’ Solo) che quelle
medesime dei sidecars (quando le si priva del carrozzino), sono moto che si
comportano normalmente come tutte le altre moto; non c'e' molto da aggiungere; la
motorizzazione e' la medesima dei sidecars. Ma, ripeto, nella meccanica sono
pressocche' uguali, nonche' nell'aspetto.
Tornando alla conversazione, come dicevo, per entrare nel mondo dei
sidecars, si può iniziare senz'altro con una T in quanto essa racchiude tutte le
prerogative del side; viaggiare con comodo portandosi dietro tutto ciò che una
famiglia o un gruppo ha bisogno per un lungo viaggio; tenete presente che questi
mezzi si possono caricare – come facciamo noi durante certi viaggi o raduni – senza
limitazioni di peso.
Alla data odierna per euro 9.900 si puo’ avere una bellissima T nera corredata
di retromarcia posizionata sul lato destro del serbatoio; sistema che ne agevola molto
l'inserimento oltre che garantisce un ottimo effetto scenico (quando la vedrai,
capirai); il side lo consegno immatricolato e fatturato.
Quindi il costo di 9.900 si intende comprensivo di tutto: anche dell'I.V.A.
Come ho spiegato è identica nel motore, nella struttura e nelle prestazioni agli altri
modelli. La Tourist costa 12.500 euro immatricolata e fatturata. La Sportsman
13.200 Altrimenti ho gli altri modelli Ranger a 14.200, Cross/Cross TWD a 13.200,
Retro’ a 14.900 e l’M70 sempre a 14.900 euro da sottoporti e dei quali ti ho gia’
fatto la descrizione.
Da considerare anche - che semmai lo si vuole rivendere tra qualche anno - i
sidecars non si deprezzano al pari delle moto attuali.
Dopo l’acquisto dal punto di vista tecnico come già detto, per diverse migliaia
di chilometri, si deve solo mettere benzina; ovviamente consegno un manuale con su
scritto piccoli consigli sulla guida e qualche ragguaglio per controlli vari; ma niente
di che. Non si deve fare nient'altro che premere un pulsante, mettere in moto e andar
via.
Tenete presente che al di fuori dei sidecars che ho qui a disposizione (quando li
ho), i mezzi sono sempre da ordinare, vanno prenotati con acconto ed alla data
odierna i tempi di consegna variano da 1 a 7 giorni.
Per acquistare una Ural potete telefonare allo 06 52 35 38 64 o inviarci una
mail a [email protected] Potrete avere tutte le informazioni. Riceverete a
domicilio il contratto di acquisto, da restituire controfirmato insieme ai documenti
richiesti per l’immatricolazione: entro quattro giorni dal ricevimento dei vostri
documenti il Titolare della azienda consegnerà la motocicletta direttamente al vostro
domicilio già targata e collaudata. Il costo per i tragitti lunghi è di 1 euro a
chilometro.
Per i costi di spedizione nelle varie zone d’Italia, specialmente in quelle lontane del
Centro e del Sud, dipende dalla distanza tra qui e quella del cliente; i sidecars
comunque li consegno personalmente anche per dare dei ragguagli e dei consigli sia
per l’utilizzo che la guida. Meglio sarebbe che il cliente venisse qui; avrei piu’ tempo
per dire altre cose e magari far provare i mezzi.
Sidecars usati: diciamo che io consiglio un side usato (e quindi spendo per quel
determinato side qualche parola) solo quando sono sicuro della sua provenienza
oppure se sono sidecars, per esempio, in manutenzione da noi. Altrimenti – come è
giusto – ognuno lo cerca e lo trova sui siti o come gli capita.
Qui a me interessa spiegare bene al cliente su come e dove comperare un side
usato e chiarisco il perche’; i sidecars usati (in virtu’ anche di ciò che ho detto
all’inizio di questo testo), mantegono alto il loro prezzo; spendere dai 4.000 ai 8.000
euro (ed oltre) per un side usato è normale; come pure è normale spendere cifre
importanti quando si “aggancia” un barchino alla propria motocicletta; ma il cliente
deve sapere che ricondizionare o fare degli aggiornamenti tecnici su un side di oltre
8/10 anni di vita costa piu’ che comperarlo nuovo e non si raggiunge mai lo stesso
risultato; bisogna vedere che tipo di aggiornamento si vuole fare: per esempio non
sempre posso installare un motorino per l’avviamento elettrico qualora se ne avverte
la necessita’, o un alternatore Nippodenso o una coppia di carburatori Keihin (a patto
non di spendere cifre importanti); oppure trasformare un impianto di accensione da 6
Volt a 12 Volt.
In piu’ – se vendo un usato, come concessionario - dovrei comunque dare una
garanzia su un mezzo che talvolta non ne conosco la provenienza e come sia stato
utilizzato; se, per esempio, ha effettuato i regolari tagliandi, le normali manutenzioni.
Questo non vuole affatto gettare discredito sull’acquisto di sidecars usati; tutt’altro;
però io cerco di far capire che con un side anteriore all’anno 2000 (andando a ritroso
poi nel tempo) non è possibile andare alla velocità (e con le comodità e la sicurezza)
di un side moderno. Ossia con un Dnper anni 70’ noi percorriamo tuttora moltissimi
chilometri ma ad andature volte a conservare il mezzo. Non si può pensare che con
un side a valvole laterali tipo Dnepr KMZ 750, io posso andare a 100 all’ora da qui a
Palermo; io ci andrò sicuramente e certamente a 60/70 chilometri l’ora e quando
faccio il pieno do pure una controllatina qua e là che tutto sia a posto. E’ ben chiaro?
Cosa diversa è quando si cerca di proposito un oggetto d’epoca. Parliamo di uno Izh,
di uno Jawa, di un Dnper K 750, MV 750, di una Jawa, di un Ural M 72. Molti dei
sidecars provenienti dall’Est sono veramente interessanti da comprare e da restaurare;
sono belli e unici nel loro genere. Attualmente ne stiamo per restaurare diversi: una
Izh Jupiter e un vecchio KMZ 750 a valvole laterali. Qui – ovviamente – si fanno
restauri proprio per mantenere l’oggetto esattamente così come usci’ dalle catene di
montaggio della fabbrica; non hanno bisogno di essere “modernizzati” per
aggiungervi aggiornamenti meccanici attuali o contemporanei. Quindi si procede con
i canoni tradizionali del restauro. Sicuramente – parlando un po’ di questi mezzi –
sono molto belli da sistemare e poi da vedere; diversi clienti si affacciano al mondo
dei side acquistando questo genere di mezzi; hanno il loro fascino a maggior ragione
quando sono del periodo bellico.
Parlando di moto d’epoca diciamo che la Ural M72 e' il primo modello
realizzato dalla IMZ; anzi l'IMZ nacque dalla necessita' di produrre l'Ural M 72; e
allora se non lo sapete gia’ e se vi fa piacere,
questa è la nostra storia
La nascita della Ural si concretizza in un clima che era di guerra e Stalin, pur
sottoscrivendo il patto Ribbentrop - Molotov con Hitler per la spartizione della
Polonia, si preoccupava di rafforzare l'esercito di uomini e mezzi. In verità l’accordo
Ribentropp – Molotov mirava alla realizzazione congiunta tra le industrie di diversi
progetti tra cui la costruzione di sidecars; questo accordo è durato fino a quando non
comparvero i venti di guerra; mentre Stalin smorzava la propaganda antinazista, il
clima restava teso poiche' erano intuibili le mire espansionistiche orientali tedesche
dell'antibolscevico Hitler. Alcuni mediatori svedesi (spie russe) comprarono non
ufficialmente i progetti del collaudato BMW R71 militare. A Mosca si costruirono e
si testarono positivamente i primi cloni di prova del BMW R71.
Nel mentre accadeva questo, vi era la necessita' di scegliere un luogo sicuro
per impiantare velocemente uno stabilimento produttivo di molte unita' M72. In caso
di attacco aereo tedesco, Mosca sarebbe stato il primo bersaglio per cui Mosca fu
scartata come zona dove costruire una fabbrica di sidecars, in favore di un vecchio
deposito in disuso di birra, poco appariscente e dislocato lontanissimo, sulla pianura
siberiana della citta' di Irbit ai piedi dei monti Urali. Nacque cosi' per necessita' la
IMZ (Irbit Motor Zavod). Intanto il 22 giugno del 41 la Germania invase l'Unione
sovietica lanciando “l'Operazione Barbarossa”, la piu' grande invasione della storia
militare. In sei mesi la Wehrmacht era alle porte di Mosca e qui la controffensiva
russa resistette fino a rovesciare l'esito della guerra. Il generale russo Zukov lancio' in
battaglia 5.000 sidecars Ural M 72 che colsero di sorpresa i soldati tedeschi confusi
nel combattere contro i loro stessi mezzi, ma molto piu' resistenti nel duro inverno
russo. Finita la guerra l'IMZ penso' di iniziare una produzione di M 72 civili, piu'
leggeri, dal 1947 al 1958 anche se il modello militare resto' in dotazione fino alla
morte di Stalin, e nel 59 fu sostituito dal K 750 M Dnper della KMZ.
I dati tecnici che brevemente vi riassumo erano i seguenti:
Queste sono state le nostre origini.
Detto ciò non mi dilungo piu’ di tanto sull’acquisto di certi sidecars usati
provenienti dai paesi dell’Est i quali – da notizie certe - vengono venduti a partire da
2.000, 3.000 euro; basta andare sui siti appropriati; ne ho in officina diversi in
manutenzione e alcuni in restauro; se volete vi relaziono anche su queste soluzioni;
vedo che c’è la possibilita’ di comperarne anche a buoni prezzi; anche questa strada è
praticabile ma attenzione che invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia;
ossia se si pensa di spendere 2.000 euro per un side del quale a malapena si sa la
provenienza, i risultati sono quelli che sono. E i costi pure. Mi sembra ovvio che un
conto è comperare un side datato, magari ben messo, simpatico da vedere, e magari
spendendo – ripeto – cifre non impegnative; altro è decidere di farci dei viaggi a volte
anche molto lunghi come facciamo insieme nel nostro gruppo.
Sempre a proposito di sidecars usati: qualche volta capita di trovare sidecars
Ural 750 (quindi costruiti dopo il 2000) ma li’ il costo potrebbe raggiungere anche i
6.000 7.000 8.000 euro man mano che ci avviciniamo ad oggi; per esempio un
Postinia (una tra le Edition Limited) del 2007 puo’ valere circa 11.000 euro. Secondo
me a quel punto non vale la pena, soprattutto se si vogliono fare dei chilometri
importanti; fate attenzione che alla fine con un po’ di sacrificio si puo’ comperare la
T a 9.900 (freno a disco, cambio Herzog, centralina elettronica Ducati, 2 anni di
garanzia, mezzo nuovo ecc.ecc....).
Per fare dei confronti tra un esemplare ed un altro lo puoi fare consultado i siti:
MOTO.IT - SUBITO.IT - DUERUOTEMOTONLINE.COM - EBAY e
tanti altri
Lì trovi una panoramica abbastanza completa dell’usato con molte foto; ti fai
una idea e concorderai con quanto ti ho detto io a proposito delle tre situazioni che
ora ti riassumo: sidecar da 2.000 / 4.000 euro; sidecar da 7.000 / 8.000 euro; sidecar
nuovo a 12.500 euro: due anni di garanzia, ivato, immatricolato, ecc. ecc. ... ... ...
E con la foto soprastante affrontiamo un altro argomento sul quale molti mi
interrogano e mi chiedono delucidazioni: diversi mi domandano se e come applicare
un “barchino” alla propria moto come nel Nuovo Falcone Sahara 500, fotografato
qui sopra che stiamo allestendo ora, o addirittura al proprio scooter (Yamaha T Max
500, Piaggio 500 o anche di cilindrate da 125); oppure alle Guzzi 1000 o Harley
oppure anche a moto d’epoca con 50 anni di vita; oppure ad una moto da enduro tipo
Yamaha; anche qui metto in guardia: il costo dell’operazione non sempre giustifica il
lavoro ed il risultato ottenuto; ossia lo giustifica se il possessore è proprio quel
risultato che voleva ottenere; ovvio che alla fine uno, se è affezionato alla propria
moto, commissiona questo tipo di lavoro.
Quali potrebbero essere gli “inconvenienti” ?
Quali sono le cose da tenere presenti?
Oltre al costo per la realizzazione degli attacchi, degli impianti freni e
quant’altro, bisogna tenere presente che le prestazioni e le prerogative da “sidecar” la
propria amatissima moto non le potra’ ottenere mai o quasi mai; un conto è
comperare un side magari datato, magari d’epoca ma pur sempre un side con tutte le
prerogative uniche per i side; altro è agganciare a una qualunque moto un barchino;
infatti non c’è la possibilita’di inserire una retromarcia, il freno a mano (peraltro
molto utili su un mezzo con un peso significativo specie nelle manovre da fermo);
fare certe manovre senza questi due particolari richiede l’intervento di un’altra
persona oltre al conducente.
Altro argomento: trasmissione sulla ruota del barchino: sui sidecars Ural c’è un
albero di trasmissione – come sulle automobili – che trasmette il moto dalla ruota
posteriore della moto a quella del barchino situato a destra della moto; questa
modifica è quasi improponibile da apportare ad una moto normale; troppe lavorazioni
meccaniche si traducono in un costo elevato. Ovvio che poi tutto si fa e noi lo
facciamo ben volentiere laddove è necessario e ci viene richiesto.
Bisogna poi spessissimo modificare anche il rapporto finale di trasmissione;
le moto sono fatte per andare “veloci”; paragonando il bicilindrico Ural 750 con il
bicilindrico Guzzi Nevada 750 (moto conosciuta) o una BMW R 80, o una Harley
883, o una Honda Shadow, dico che queste moto raggiungono sicuramente i 170
km/h in quinta marcia; pero’ con un barchino agganciato, qui si verifica la condizione
per la quale raramente si potra’ inserire la quinta marcia per esempio a 70, 80 o 90
orari (condizione normale per queste moto); la Nevada – come tutte le moto - con un
barchino sara’ costretta a trainare un carico pari a due moto e anche di piu’; il
problema è che la sua “coppia motore” è a circa 6.000 giri/minuto mentre gliene
occorrerebbe una molto piu’ bassa e con un cambio anche a quattro marce; in termini
di paragone la Ural 750 è “programmata” per fare 50 km/h in meno della Nevada o
della Shadow o dell’R 80 - ossia 120 km/h - e con un numero di giri motore
massimo pari a 4.000; quindi viagga comodamente a 3.000 giri; in effetti quando
siamo sulla Ural a 40 km/h noi abbiamo gia’ inserito la quarta marcia che sfruttiamo
fino ai 120km/h. Ma una Guzzi Nevada o una BMW R 80 o una Harley a 3.000 giri
con la quinta marcia inserita e con un barchino agganciato di lato, non ce la fa
nemmeno a tentare di avviarsi e a procedere.
Se io dico che la Guzzi 750 ha circa 50 cavalli a 7.200 giri con 5 marce, mentre la
Ural 750 ha 40 cavalli a 4.000 giri quattro marce, notiamo meglio le differenze?
Quindi, laddove è possibile, si dovrebbe accorciare sulle moto anche il rapporto per
dare la possibilita’ al motore di “prendere” i suoi giri/motore. Come vedi – parlando
di sidecars - non basta avere tanti cavalli a disposizione; bisogna vedere “dove” li
abbiamo. Questa stessa condizione si verifica anche per una Honda 750 Custom, per
una Guzzi Nevada, per una Bmw 1000.
Aspetto freni: bisogna vedere caso per caso come far lavorare il terzo freno – quello
del barchino – con i freni della moto; ossia come “integrarlo”. Bisogna poi vedere se
c’è la possibilita’ del freno a mano. Bisogna coordinare il freno anteriore e posteriore
della moto con quello del barchino. Questo lo si vede anche in base al modello del
barchino. E in base alla moto sulla q2uale si desidera installare un barchino.
Forcella anteriore: sulla propria moto non si ha una forcella Earles a perno
avanzato che assolve pure un compito importante. Tutti abbiamo una forcella
telescopica idraulica. Su diverse Guzzi abbiamo modificato, irrobustendolo, il
cannotto di sterzo come pure gli attacchi dell’ammortizzatore di sterzo. Nel Falcone
500 Sahara fotografato in alto abbiamo inserito anche delle molle supplementari per
diminuire l’affondamento.
...vado avanti... ... Insomma ... ... come vedi ne deve proprio valere la pena; ovvio
come gia’ detto che ognuno poi si adatta a tutto, però l’importante è saperlo; com’è
anche ovvio che ci sono poi dei tempi piuttosto importanti da considerare oltre il
lavoro: i tempi per l’omologazione.
Dulcis in fundo: mentre i sidecar Ural hanno la doppia omologa per circolare sia
assemblati che a moto “sciolta”, qui una volta agganciato il barchino si perde sul
libretto l’uso della moto sciolta; ma anche volendo separare i due telai, mentre su
quello Ural occorrono meno di dieci minuti per dividere il telaio moto da quello del
barchino, su alcuni occorrono molte ore di lavoro e su altri ancora tecnicamente non
si puo’ proprio più fare a causa delle modifiche apportate per la realizzazione. Se
desideri saperne di piu’ scrivimi che saro’ piu’ dettagliato.
Per ciò che riguarda una enduro se si vuole fare un ottimo lavoro bisogna
necessariamente rivedere la parte ciclistica dall’avantreno (molle, modifica
dell’affondamento) al forcellone posteriore (altezza da terra); poi bisogna provvedere
alla sostituzione dei cerchi e dei pneumatici: come frena con quei tassellati una moto
che adesso pesa oltre 350 kg e che con i tre passeggeri arriva a 600 kg?? Poi c’è la
tematica degli attacchi tra il barchino e il telaio della moto. Per quanto riguarda il
motore e i suoi componenti c’è da considerare la parte della trasmissione finale che
dovrà essere molto corta atta ad andare bene a 100 all’ora anziche’ ai 150 attuali.
Insomma se vai sui siti sappiamo che qualcuno aggancia un barchino alla moto ma
chi lo fa, ha mai fatto tanti chilometri? Ha mai sperimentato cosa accade realmente
alla moto? E che problemi ha avuto? Esempio: i raggi della Ural sono corti ed hanno
un diametro di ben 5 millimetri; immaginiamo che sollecitazione possono avere i
raggi della ruota anteriore della XT così lunghi e fini? Quanto durano specie in
curva?
Altro esempio: la frizione quanto dura a lavorare con un peso triplo per cui è stata
concepita?
Questo è solo un accenno ai temi da affrontare senza scendere in particolari.
Ovvio che se uno vuole togliersi uno sfizio, una soddisfazione, è tutto un altro
discorso; non si tiene piu’ conto dei chilometri, della comodità, della durata ecc. ecc.
Argomento scooter: alcuni mi chiedono di agganciare un barchino al proprio scooter
qualunque questo sia: si puo’ fare ma tutti questi aspetti, forcella, freni, cavalli
motore, trasmissione, vengono amplificati; l’aspetto estetico è una cosa. Altro è la
funzionalità nell’utilizzo. Ve la immaginate una forcella avente diametro di 30
millimetri che ha una escursione di appena 10 cm che si trova a sopportare 600 kg in
frenata?
Altro argomento; alcuni vogliono installare il mitico motore boxer BMW
sotto il proprio sidecar; bellissimo ma, attenzione: per le stesse motivazioni
sopracitate per la Guzzi Nevada 750 o per la Honda 750 Custom, per l’utilizzo che si
fa dei sidecars, per i chilometri che si fanno (a parte noi che ne maciniamo molte
migliaia), per i costi dovuti alle modifiche da apportare al motore, al cambio, per le
modifiche strutturali al telaio ed ai freni, per le lavorazioni da apportare onde poter
inserire quel motore dentro un telaio da sidecar, penso che bisogna prestare
attenzione; anche qui ne deve valere la pena sapendo e conoscendo il progetto che si
vuole portare avanti; ognuna delle realizzazioni sono delle vere “special” uniche
quanto meravigliose; basta osservare il Fancone Sahara che stiamo allestendo.
Rammento che ad oggi la Tourist costa ivata, immatricolata e con il pieno di benzina,
12.500 euro. Resta inteso che il boxer BMW ha delle potenzialita’ in termini di
prestazioni e di affidabilita’ che sbaragliano il campo e con sommo piacere – essendo
questa una officina che realizza al meglio modifiche importanti sperimentando
sempre nuove soluzioni motoristiche e telaistiche – siamo in grado di fare tutto quello
che ci viene chiesto.
Quindi – riassumendo – l’importante è sapere, in base a quello che si spende,
ESATTAMENTE cosa si vuole installare, cosa voglio ottenere anche nei minimi
particolari; questo perchè, è vero che - con la spesa di qualche migliaio di euro qualcuno viene in officina con un barchino agganciato alla propria moto; poi però,
quando si scende nei particolari ... ... ... “questo manca” ... ... ... “quell’altro non
c’è”... ... ...”quell’altro non s’è potuto fare”... ... ... . E non si puo’ piu’ tornare
indietro.
Sidecar DNPER: alcuni mi chiedono se la gloriosa Dnper produce ancora dei side;
Praticamente no. Quindi non esiste una vera vendita del nuovo. C’è invece, come gia’
detto, una abbondante richiesta di quelli datati o d’epoca sui quali si possono fare dei
bei restauri anche per la enorme quantità di ricambi a disposizione. La Dnepr è
piuttosto affidabile sia nel motore che nel cambio. Si possono comperare senza
problemi e fare tantissimi chilometri. Oltretutto quelli con oltre 20 / 25 anni si
possono assicurare con pochi soldi.
Alla fine di questa piccola conversazione concludo dicendoti che il sidecar
vuole rappresentare qualcosa di simpatico, di nostalgia di tempi passati, di
passeggiate serene, vacanze tranquille; magari con compagne e figlioli; il sidecarista
non vuole e non deve dimostrare niente a nessuno; mezzo facile da guidare, molto
adatto anche ad una guida femminile. Infatti come e' facilmente intuibile, l'appoggio
dato dalla ruota del carrozzino, azzera la possibilita' di perdita di equilibrio e quindi
di caduta; con la attuale produzione, la frizione, il comando gas, le leve freni sono
morbidissimi. Presupposti essenziali per una guida pratica, intuitiva e facile
desiderata dal gentil sesso.
Ma comunque oggi la Ural abbina a questi sentimenti il massimo della
tecnologia, affidabilita', semplicita', confort, facilita' di uso. Per esempio: si' che c'e'
la leva dell'avviamento del motore a pedale (da usare davanti a tutti all’uscita del
bar...), ma c'e' anche un bel pulsante che – premendolo – ci fa avviare il veicolo
senza nessuno sforzo sia d'inverno che d'estate tutte le volte che lo desideriamo.
I tagliandi li eseguiamo qui noi personalmente; io comunque appena
immatricolo il mezzo, faccio diversi chilometri, eseguo nuovo serraggio teste,
registrazione valvole, nuovo allineamento e sincronizzazione dei carburatori,
sostituzione degli olii, registrazione freni; quindi il 1° tagliando quasi lo completo io
qui; questo anche perché devo considerare se il mezzo va a stare un po’ distante da
qui e quindi non posso pensare che dopo 500 km deve tornare per il 1° tagliando; per
i successivi controlli ci possiamo relazionare vicendevolmente per telefono; voi
stessi con un manuale che vi consegno potete eseguire dei controlli e dei lavori di
massima. Oppure se ne avete desiderio potremo creare una occasione invernale, per
esempio. Vi garantisco fin da adesso che questi oggetti sono estremamente semplici;
non hanno bisogno di una manutenzione complessa.
L'immatricolazione è immediata in quanto ho gia' tutta la documentazione in sede.
Quando si acquista un sidecar, gratuitamente faccio anche corsi pratici
per consigli guida e di comportamenti su strada. Comunque sono facilissimi da
condurre.
Quello che ho di importante da dirvi invece, è che anche a Roma c'è la Ural.
Non solo come punto vendita, ma una assistenza completa; anzi, c'è soprattutto
questa. Infatti la nostra struttura nasce – e continua ad essere – come officina
meccanica di riparazione ed assistenza per ogni tipo di moto alla quale da tantissimi
anni abbiamo affiancato proprio l'assistenza ai sidecars Ural (ma anche Dnepr) e
quant'altro si muova a tre ruote, Ape compresa... ... e altro ancora; eseguiamo
interventi anche su auto particolari (Fiat Becherini... ecc ecc... )
Oltre i problemi di natura puramente meccanica, siamo in grado di risolvere
ogni tipo di problema elettrico, alimentazione, assetto e telaio.
Tutto questo da affiancare ad una casa come la Ural che è in costante aggiornamento,
miglioramento; ogni mese che mi scaricano sidecars (che devono assemblare), vedo
sempre qualche miglioria in più.
Nella mia officina – se puo' interessare (ma penso proprio di sì) – c'e' anche
un club: Tiber Moto Club che organizza per i sidecaristi, vari appuntamenti durante
l'anno; gite turistiche anche con percorsi enogastronomici, momenti di convivialita’
per grandi e piccoli.
Per qualunque altra informazione, per provare un sidecar, per qualunque
dubbio, o per prendere un appuntamento qualora vogliate venire a trovarmi (cosa
che consiglio sempre), contattatemi al numero 06 52 35 38 64 oppure negli orari di
negozio
(9-12,30
15,30-19,30)
al numero
333 85 76 702
mail:
[email protected]
Sperando di non averti annoiato e di non essermi dilungato troppo, porgo cordiali
saluti a te ed alle persone a te care, un grazie per l’interessamento ed una buona
domenica
Ural Roma Sidecar Service
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Claudio Ural

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