Presentazione Canale di Corsica - Camera di Commercio di Livorno

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Presentazione Canale di Corsica - Camera di Commercio di Livorno
Canale di
Corsica
6 Settembre 2016Seminario - Fehmarnbelt
Introduzione
È ormai noto come le cause dell'inquinamento atmosferico,
provocato dalle attività umane, possano essere individuate
principalmente in:
• trasporti (traffico veicolare, navale ed altri);
• riscaldamento domestico;
• produzione industriale;
• attività agricole.
Quasi tutti questi fattori possono essere ricondotti ad un'unica
azione umana: l‟utilizzo di combustibili fossili, principali
responsabili dell‟emissione di anidride carbonica, la quale,
combinata con altri gas, produce il cosiddetto effetto serra, un
fenomeno climatico che consiste nel riscaldamento degli strati
inferiori dell'atmosfera, per effetto della schermatura che offrono
alcuni gas in essa contenuti (gas serra).
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Introduzione
Un discorso a parte merita la produzione di energia elettrica, che in
un futuro non molto lontano potrebbe essere impiegata in maniera
sempre più massiccia, ad esempio andando a sostituire i
carburanti.
In Italia l‟energia elettrica è ancora prodotta per circa due terzi da
centrali termoelettriche che bruciano combustibili fossili; il resto,
circa il 37% del totale , proviene da fonti rinnovabili (dati 2014). In
Corsica la produzione di energia elettrica per circa il 32% viene
prodotta da fonti rinnovabili.
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Canale di Corsica
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CANALE DI CORSICA: costa italiana
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La Provincia di Livorno
Livorno è una provincia della Regione
Toscana, la quinta per numero di
abitanti (circa 340 mila) e la settima
per superficie (1.213 km²), che si
affaccia ad ovest sul mar Ligure e mar
Tirreno, confina a nord e a est con la
provincia di Pisa e a sud con la
provincia di Grosseto. E' la provincia
con più estensione di coste (415 km)
e comprende le isole di Gorgona,
Capraia, Elba, Pianosa e Montecristo.
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La Provincia di Livorno
• A fine 2015 le sedi d‟impresa registrate in provincia di Livorno ammontavano ad
oltre 32 mila unità, considerando anche le unità locali, dunque tutte le “cellule”
produttive presenti sul territorio, lo stock supera abbondantemente le 40 mila. Oltre
il 95% delle imprese esistenti rientra nella definizione di “piccola impresa”.
• L‟economia livornese si fonda prevalentemente su imprese che operano nel settore
dei servizi (65%), il resto è suddiviso tra costruzioni (13%), industria (7%) ed
agricoltura (8%). Sul territorio sono presenti importanti poli industriali, con
produzioni chimiche, petrolifere, alimentari e metallifere. L‟agricoltura livornese, pur
di dimensioni ridotte, è nota, fra l‟altro, per la produzione di vino di altissima
qualità.
• La “blue economy” è molto sviluppata e rappresenta circa il 12% del valore
aggiunto provinciale (2015), soprattutto grazie alla pesca, alla cantieristica, alla
movimentazione di merci e passeggeri ed alle attività collegate al turismo,
quest‟ultima è una delle attività a maggior impatto sul valore aggiunto provinciale.
• Le importazioni provinciali si concentrano storicamente verso il petrolio greggio, i
mezzi di trasporto, prodotti chimici e metalli di base; nel 2015 sono state pari a 4,4
miliardi di euro. Le esportazioni provinciali riguardano svariate produzioni
manifatturiere, fra le principali si hanno prodotti chimici, automotive, prodotti in
metallo, imbarcazioni, prodotti della raffinazione del petrolio, armi e munizioni: nel
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2015 hanno raggiunto gli 1,5 miliardi di euro.
La Provincia di Livorno
Provincia di Livorno: indicatori principali
1.213,71
Superficie (kmq)
20
Comuni
Imprese 2015
agricultura
industria
edilizia
commercio e servizi all’industria
Valore aggiunto, 2015 (stima, mil./€)
Valore aggiunto, 2014 (mil./€)
Agricultura
industria ed edilizia
commercio e servizi all’industria
Valore aggiunto pro capite, 2015 (st.,
€)
32.841
2.666
2.406
4.435
21.958
7.914
Residenti, 2015
337.951
Densità popolazione (res./kmq)
278,44
Unità locali al 2015
Imprese + unità locali, 2015
Import 2015 (mil./€)
8.015
40.856
Export 2015 (mil./ €)
Exp-Imp Saldo 2015 (mil./€)
1.507
-2.894
Forza lavoro (migliaia)
147,2
7.813
148,7
4.401
occupati
disoccupati
134,2
12,7
1.374,8
6.289,5
Tasso di attività 2015 (%)
Tasso di occupazione 15-64 2015 (%)
69,4
63,3
23.357
Tasso di disoccupazione 2015 (%)
8,6
Elaborazione su propri dati
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Infrastrutture e trasporti
Come in altri porti, l‟inquinamento deriva dal traffico marittimo e dall‟ormeggio
delle navi in banchina, dai mezzi commerciali, adibiti al carico ed allo scarico delle
merci, nonché dai passeggeri che si imbarcano o sbarcano dai traghetti.
Il porto Livorno è anche un importante scalo per navi da crociera, dal quale i turisti
sbarcati si dirigono principalmente a Pisa e Firenze con pullman turistici. Questo
flusso di traffico, attivo soprattutto nei mesi estivi, inevitabilmente aumenta il
quantitativo di emissioni attorno alle zone portuali.
Porto di Livorno - 2015 indici principali
Indici
Quantità
Navi
TEUs
Veicoli commerciali
Passeggeri
Crociere
Macchine nuove
6.800
780.874
341.297
1.962.799
697.955
475.018
Variazione Quantità
sul 2014 giornaliera
+5,0%
19
+35,2%
2.139
+3,6%
935
+4,5%
5.378
+11,4%
1.912
+22,4%
1.301
Elaborazione su dati dell’Autorità Portuale di Livorno
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Infrastrutture e trasporti
A Piombino è invece presente un flusso molto intenso di traghetti da e per l‟Isola
d‟Elba, che nel solo 2015 ha visto transitare oltre 3,1 milioni di persone e quasi un
milione di veicoli. Questo avviene soprattutto nei mesi che vanno da giugno a
settembre ed è causa di importanti problemi di traffico, tuttora irrisolti, per la
piccola città costiera.
Porto di Piombino - 2015 indici principali
Indici
Navi
Tutti i veicoli
Passeggeri
Crociere
Quantità
Variazione
sul 2014
Quantità
giornaliera
30.161
+6,2%
83
982.355
+4,6%
2.691
3.120.147
+2,4%
8.548
2.480
n.d.
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Elaborazione su dati dell’Autorità Portuale di Piombino
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Livorno: una provincia a forti
emissioni di CO2
Stando agli ultimi dati disponibili (2007), la provincia di Livorno è il territorio che, in
Toscana, presentava il peggior bilancio di CO2.
Per bilancio di CO2 s‟intende la differenza tra la quantità di anidride carbonica
emessa dalle attività antropiche (emissioni) e gli assorbimenti, ossia la quantità di
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anidride carbonica atmosferica assorbita attraverso le piante
CANALE DI CORSICA: costa francese
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Corsica
La Corsica è la terza isola più grande del
Mediterraneo, ha una superficie di 8722km2.
La sua popolazione è di circa 323 000
abitanti.
La costa est affaccia sul mar Tirreno e la
costa occidentale sul Mar Mediterraneo. E„
una terra di contrasti geografici. L'altitudine
media è di 568 metri con 120 cime oltre i
2000 m con il Monte Cinto, il punto più alto
dell'isola, che sorge a 2710 metri.
La Corsica ha due reparti: il Nord e il Sud
della Corsica. Tutte le principali attività
economiche sono raggruppate intorno alle
due città principali: Bastia e Ajaccio.
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Corsica
Il settore primario è rappresentato prevalentemente dall‟ agricoltura. Nelle zone
rurali, le aziende agricole e le industrie alimentari hanno un ruolo determinante.
Paradossalmente, l'agricoltura rappresenta solo circa il 1,7% del PIL regionale.
Il settore edile ha un ruolo importante nell'economia della Corsica. Esso
rappresenta il 10,1% del valore aggiunto totale.
Tuttavia, l'economia della Corsica è ancora orientata principalmente verso il
settore terziario che rappresenta il 32% del valore aggiunto, in cui il settore dei
trasporti è uno dei principali consumatori di energia (54% del consumo finale
dell'isola). L'industria del turismo gioca anch‟essa un ruolo importante. Infatti, la
regione ospita quasi 3 milioni di turisti ogni anno. L'attività di questo settore si
concentra in estate. L'attività turistica è un elemento chiave sul territorio, e
rappresenta un tema rilevante dal punto di vista economico e sociale (circa il
12% del PIL) per lo sviluppo dell'isola. Il turismo genera 4.000 posti di lavoro
annuali e 18.000 posti di lavoro stagionali.
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Corsica
Distribuzione del lavoro per attività:
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Infrastrutture e trasporti
La costa est dell'isola e la costa occidentale d'Italia
hanno in comune il mare Tirreno. L'attività economica
della costa orientale della Corsica si concentra intorno
e internamente alla città di Bastia.
Su un totale di 8,5 milioni di passeggeri venuti
nell'isola nel 2015 (inclusi tutti i mezzi di trasporto)
Bastia predomina l'attività di trasporto raggiungendo il
41% dei traffici aerei e marittimi.
L‟attività portuale del porto di Bastia ha un posto di
rilievo sullo scenario locale e nazionale: prima porta a
livello insulare e 2 ° porta per il trasporto di passeggeri
a livello nazionale, ma anche la porta d'ingresso
principale per il traffico merci che arriva fino a
2.200.000 tonnellate di RoRo (Roll on / Roll off).
L' entroterra, che si estende su quasi due terzi del
territorio dell'isola, è un ulteriore vantaggio che
consente a Bastia di essere la prima area di scambi
commerciali in Corsica.
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Infrastrutture e trasporti
80% of dei flussi tra Italia e Corsica vedono coinvolto il porto di Bastia
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Infrastrutture e trasporti
Una volta che le merci sono arrivate a
Bastia, la distribuzione sul territorio viene
effettuata via terra.
Via terra è il trasporto su strada che è
privilegiato, in assenza di una rete
ferroviaria. In Corsica, non ci sono
autostrade ma solo strade nazionali. I
principali trasporti stradali sono trasporto
merci interurbani (29%), trasporto merce
locale (25%) e il trasporto dei viaggiatori.
La quantità importante di CO2 e di
emissioni di gas serra legate dai traffici
marittimi, aerei e su strada è inevitabile,
in particolare durante la stagione estiva
da giugno a settembre.
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Produzione energia elettrica e
consumi
Il Canale di Corsica è uno stretto dove transitano 21.000 navi al giorno che
utilizzano combustibili fossili, e quindi è responsabile di una parte significativa
delle emissioni di gas effetto serra emessi in questa area geografica.
Una nave di medie dimensioni consuma circa 35 tonnellate di combustibile al
giorno.
In questo contesto, il turismo e la " povera condizione energetica" di alcune
delle sue strutture hanno un ruolo sfavorevole nelle emissioni di carbonio e nel
consumo di prodotti petroliferi nel nord della zona tirrenica.
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Produzione energia elettrica e
consumi
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Produzione energia elettrica e
consumi
Nel 2008, il rapporto di ADEME-OEC (L'Agenzia per la gestione dell‟ambiente
e dell'energia e l‟Ufficio Ambiente Corsica) stima che il 60% delle emissioni di
gas a effetto serra provengono dalle aree urbane di Ajaccio e Bastia e che il
98% di CO2 emessa in Corsica viene dalla combustione di combustibili fossili
per i trasporti, produzione di energia elettrica, e residenziale settore / terziario.
Nel 2015, la quantità totale di emissioni di gas serra in Corsica è pari a 2,56
milioni Teq CO2, vale a dire 8,5 TEQ CO2 per abitante nell‟ambito dell‟ Energy,
Air and Climate Regional Scheme of Corsica(SRCAE). A titolo di confronto la
media nazionale è di 6,6 TEQ CO2 per abitante.
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Conclusioni
Ci sono differenze tra i due lati del canale di Corsica, in termini di emissioni
globali di gas serra. Queste differenze rendono molto difficile l‟implementazione
di azioni per uno sviluppo a basso tenore di carbonio del canale.
E‟ per questi motivi che iniziative che mirano a promuovere un‟economia a
basse emissioni di carbonio dovrebbero essere sviluppate congiuntamente tra
le due regioni.
La posta in gioco di queste iniziative è notevole, perché queste regioni
possiedono aree ambientali di grande importanza (Riserva Naturale Marina di
Cap Corse, il parco nazionale dell'arcipelago toscano, Santuario Pelagos ...).
Queste caratteristiche ambientali donano alle due aree la loro forte attrazione
turistica. L'economia di queste regioni si basa infatti in gran parte sul turismo,
la tutela di questi ambienti è quindi una questione critica.
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Grazie!