Algeria - Camere di Commercio

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Algeria - Camere di Commercio
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INFORMAZIONI GENERALI*****************************
SUPERFICIE
POPOLAZIONE
DENSITA’
LINGUA
2.381.741Kmq
34.178.188 abitanti (luglio 2009)
13,1 ab./Kmq
Arabo
Musulmani (99,5%); cattolici
(0,1%);
minoranze
di
ribaditi, scismatici di ceppo
berbero, mozabiti
Algeri
Repubblica Democratica
Popolare
Dinaro Algerino (AD)
1€ = 108,806 AD (dicembre 2009)
RELIGIONE
CAPITALE
FORMA ISTITUZIONALE
UNITA’ MONETARIA
TASSO DI CAMBIO
Fonte: ICE
2
INFORMAZIONI GENERALI*****************************
Governo
L’Algeria è uno stato dell’Africa del nord, appartenente al Maghreb; secondo
Paese del continente per superficie, l’Algeria è membro dell’Unione Africana e
della Lega araba praticamente dal momento della sua indipendenza dalla
Francia nel 1962, fa parte dell’OPEC dal 1969 ed ha contribuito fattivamente
alla creazione, nel 1988, dell’Unione del Maghreb Arabo (UMA). L’Algeria è
divisa in 48 wilaya (province). I wali sono nominati dal Presidente (Abdelzaziz
Bouteflika, in carica dal 1999), rispondono al Ministro dell’Interno e possiedono
ampi poteri, anche nel settore economico.
Secondo la Costituzione (del 1976, modificata nel 1979 ed emendata nel 1988,
1989 e 1996), l’Algeria è una Repubblica Democratica Popolare, sebbene di
fatto il ceto militare eserciti ancora una grande influenza. La costituzione
consente libertà d’organizzazione dei partiti politici, purché approvati dal
Ministero dell’Interno, che verifica che non siano su base confessionale,
linguistica, razziale o regionale e che non ammettano né la violenza né le
influenze straniere. Il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio
universale, diretto e segreto per un mandato di 5 anni; è il capo dello Stato:
firma i decreti presidenziali, nomina le alte cariche della Repubblica, ha diritto
di grazia e di commutazione della pena, assegna decorazioni; presiede il
Consiglio dei ministri: nomina e rimuove il Primo Ministro; è responsabile della
difesa nazionale, anche come capo delle forze armate. Inoltre, guida la politica
estera, conclude e ratifica i trattati internazionali, ha il diritto di organizzare ed
indire referendum
Il potere esecutivo è ripartito tra Presidente e Primo Ministro. Quest’ultimo
gestisce i rapporti del Governo con il Parlamento in base ad un programma di
Governo (se sfiduciato deve dimettersi, ma la sfiducia successiva a due Primi
Ministri comporta lo scioglimento del Parlamento) e gestisce l’attuazione delle
norme e l’Amministrazione Pubblica.
Il potere legislativo è bicamerale asimmetrico: l’Assemblea popolare nazionale
conta 389 eletti a suffragio universale diretto per un mandato di 5 anni,
mentre il meno potente Consiglio nazionale conta 144 membri, 2/3 eletti
indirettamente dagli eletti nei consigli locali e 1/3 designati dal Presidente, per
un mandato di 6 anni (rinnovato per metà ogni 3 anni). Il Parlamento controlla
l’azione del Governo e approva le leggi; il diritto d’iniziativa legislativa spetta al
capo del Governo, oltre che ai parlamentari (in numero minimo di 20).
Per quanto riguarda il potere giudiziario, i magistrati sono nominati dal
Presidente.
Il Governo sta proseguendo nel processo di liberalizzazione dell’economia.
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L’Algeria ha avuto a lungo un’economia ispirata al socialismo di Stato. A partire
dagli anni ’90 il Governo ha abbandonato questa impostazione pilotando la
transizione verso l’economia di mercato. Nel medio termine il compito primario
della politica economica algerina è stimolare gli investimenti nei settori non
legati agli idrocarburi e ridurre progressivamente il tasso di disoccupazione.
Il PIL dell’Algeria è stato valutato nel 2009 attorno ai 140 miliardi di dollari, in
crescita del 2% a prezzi costanti rispetto al 2008, ma in diminuzione a prezzi
correnti.
Il tasso d’inflazione, secondo i dati della Banca Centrale Algerina, è salito nel
2009 al 5,5% e continua a crescere anche nel 2010 a causa del rialzo dei
prezzi dei beni e servizi importati, provenienti per oltre il 58% dall’area Euro,
la cui valuta si è rafforzata sui mercati mondiali.
Nel tentativo di rilanciare la crescita economica, nell’aprile del 2005 l’Algeria ha
intrapreso la preparazione del primo programma d’offerta upstream, ossia
tutte le attività che vanno dall’esplorazione alla produzione d’idrocarburi. Il
Paese intende spendere 45,5 miliardi di dollari tra il 2008 ed il 2012 per
sviluppare il settore petrolifero, di cui 30 miliardi sono destinati al settore
upstream. Il Governo prevede di raddoppiare la capacità di produzione
petrolifera entro il 2012 allo scopo di soddisfare la domanda, che cresce ad un
ritmo di oltre il 5% l’anno.
Costante è la riduzione del debito estero, attestatosi nel 2009 a 4 miliardi di
dollari (2,8% del PIL), rispetto ai 4,2 miliardi di dollari del 2008; tale riduzione
è imputabile agli accordi multilaterali del 2006 e del 2005, rispettivamente tra
Algeria e Francia e tra Algeria ed Italia.
Il debito pubblico interno si è stabilizzato a circa 15 miliardi di dollari, pari a
quasi l’11% del PIL, in leggera crescita (3%).
Principali indicatori economici
Valori in miliardi di dollari
PIL (a prezzi correnti)
Variazione % PIL a prezzi costanti
Tasso d’inflazione %
Esportazioni
Variazione %
Importazioni
Variazione %
Saldo bilancia commerciale
Saldo bilancia dei pagamenti
Tasso di cambio DA/$
Riserve in valuta
2006
116,3
2
2,5
54,872
+25,8
25,111
+6,9
29,761
28,950
73,76
78,2
2007
2008
135
170,2*
3,1
2,4*
3,6
4,4 (2)
60,163 79,298
+10,16 +30,4
27,631 39,479
+28,78 +41,7
32,532 39,077
30,600 34,452*
69,36
64,56
110,6
143,1
2009
140,8*
2,3*
5,5
43,689
-44,91
39,103
-0,95
4,586
0,493*
72,64
149,1
Fonte: International Monetary Found Country Report – Marzo 2010 – Banca d’Algeria (2) – UNCTAD
* Fonte: Intelligence Unit – FMI – Banca Centrale Algerina
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L’Algeria registra un’ampia concentrazione della produzione nel nord della
nazione e principalmente lungo la costa del Mediterraneo. L’economia algerina
si basa attualmente sulla produzione e la lavorazione d’idrocarburi (gas
naturali e petrolio), settore che contribuisce quasi alla metà della formazione
complessiva del PIL algerino.
Agricoltura
Il settore agricolo occupa il 50% della popolazione attiva. Le principali colture
sono praticate nella fascia mediterranea, dove si producono cereali (frumento,
orzo, avena e riso), vite, olivo, agrumi, frutta (tra cui datteri e fichi), ortaggi;
tra i prodotti industriali barbabietole da zucchero, colza e tabacco.
L’allevamento, praticato in forme tradizionali, è molto sviluppato ed in crescita,
soprattutto per quanto riguarda bovini ed ovini; esso dà come prodotti, oltre a
latte e carne, lane pregiate. Abbondante la pesca.
Industria
L’industria costituisce la base dell’economia dell’Algeria, che ha sviluppato una
propria industria pesante nei settori siderurgico, meccanico e petrolchimico,
oltre a possedere industrie di trasformazione per valorizzare i prodotti
dell’agricoltura e le ricche risorse energetiche del sottosuolo.
Per trasportare petrolio e metano dai posti d’estrazione ai principali porti del
Mediterraneo sono stati costruiti numerosi oleodotti e gasdotti.
Infrastrutture e trasporti
La rete autostradale rimane insufficiente; da qui l’importanza della costruzione
dell’autostrada est-ovest, la cui realizzazione dovrebbe essere portata a
termine entro il 2012. Al contrario, la rete stradale è ben sviluppata.
L’Algeria conta 35 aeroporti e dispone di 40 porti, di cui 11 misti (pesca,
commercio ed idrocarburi); i porti commerciali sono nove.
Telecomunicazioni: è in programma la realizzazione di un backbone nazionale
di 15.000 km di fibra ottica; la telefonia mobile conta 3 gestori ed è in rapido
sviluppo.
Turismo: tra i numerosi effetti negativi della guerra civile degli anni ’90 c’è
stato il blocco dell’afflusso turistico, attualmente in ripresa.
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Per via della crisi economica internazionale e del crollo delle quotazioni del
petrolio, nel 2009 si segnala, per la prima volta dal 2001, una notevole
diminuzione (-44,9%) delle esportazioni algerine. Gli idrocarburi continuano a
costituire il 97,6% del totale delle entrate provenienti dalle esportazioni, in
quanto l’impegno del Governo a favorire l’aumento delle esportazioni degli altri
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ECONOMIA*****************************************
prodotti per una reale ed apprezzabile diversificazione non ha dato i risultati
attesi.
Il valore complessivo delle importazioni nel 2009 è rimasto praticamente
stabile, registrando un lieve calo dello 0,95% rispetto al 2008. Questa debole
riduzione è dovuta al calo delle importazioni dei prodotti alimentari. I prodotti
più importati continuano ad essere i beni strumentali industriali (attrezzature,
macchinari, apparecchiature e pezzi di ricambio di differente tipologia);
seguono i semilavorati ed i beni di consumo.
L’entrata in vigore, nell’agosto 2009, di nuove disposizioni legislative per
frenare le importazioni attraverso l’uso obbligatorio della lettera di credito, ha
determinato un calo consistente delle importazioni di prodotti alimentari ed
agricoli, malgrado continuino a costituire una parte importante degli acquisti
all’estero, collocandosi al terzo posto.
L’Unione Europea si conferma al primo posto nel 2009 con una quota pari al
52% delle importazioni ed esportazioni algerine.
A fronte di un vivace interscambio commerciale, si registra un aumento del
volume degli investimenti esteri diretti (IDE) nel Paese di 645 milioni di dollari
nel 2008 (+39%). Tuttavia il flusso degli IDE resta al di sotto delle potenzialità
del Paese e risulta per lo più concentrato nel settore degli idrocarburi.
I principali investitori in Algeria sono la Francia, gli USA e l’Egitto.
E’ interessante notare come l’Algeria stia diventando sempre più terreno fertile
per gli investimenti provenienti dai Paesi arabi.
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L’Algeria rappresenta sul piano commerciale una controparte ottimale per
l’Italia come fornitore di materie energetiche, anche grazie alla costruzione di
gasdotti che collegano questo Paese con l’Europa.
Tra il 2008 ed il 2009 il valore delle esportazioni algerine verso l’Italia è
diminuito (-29,7%), quasi esclusivamente in seguito al crollo delle quotazioni
del barile di petrolio. La vendita di gas naturale è in calo del 27% circa rispetto
al 2008, gli idrocarburi sono in diminuzione del 36,9%. Da notare, inoltre, il
calo del 72% circa della vendita di petrolio greggio. Queste tre categorie di
prodotti contribuiscono per la quasi totalità all’ammontare delle esportazioni
verso l’Italia.
L’andamento delle importazioni algerine dall’Italia, invece, dopo un aumento
vertiginoso del 62,7% nel 2008, nel 2009 ha registrato una lieve flessione
fisiologica del 13,8%. L’Italia continua comunque a crescere sul mercato
algerino malgrado la crisi internazionale e le politiche di contenimento delle
importazioni attuate dal Governo algerino. Il comparto dei prodotti siderurgici
ha registrato un calo del 63% rispetto al 2008; le apparecchiature di cablaggio
hanno subito una riduzione del 40,7%. Il gruppo merceologico delle macchine
d’impiego generale ha registrato un aumento del 33% rispetto al 2008. Da
segnalare l’aumento record dei prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso del
36,5%.
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ECONOMIA*****************************************
Interscambio commerciale Algeria – Italia
Valori in migliaia di Euro
2008
2009
Esportazioni
8.597.067
6.040.584
Importazioni
3.012.662
2.598.191
Bilancia commerciale
5.584.405
3.442.393
Fonte:Elaborazioni ICE – dati ISTAT
Var. %
-29,7
-13,8
-38,4
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Nella classifica del rischio Paese, aggiornata da SACE a dicembre 2009,
l’Algeria è collocata nella categoria 3 su 7 (0 minor rischio; 7 maggior rischio),
considerato come rischio medio.
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La gran parte della crescita economica dell’Algeria resta legata alla produzione
d’idrocarburi. Nel periodo 2010-2011, grazie anche alle recenti scoperte di
nuovi giacimenti, la crescita della produzione di petrolio greggio e di gas
dovrebbe continuare a crescere in maniera sostanziale. Ciò sarà accompagnato
da un previsto rafforzamento dei prezzi petroliferi.
Il Governo algerino resta impegnato ad aprire l’economia del Paese ed attrarre
maggiori investimenti esteri nei settori non legati agli idrocarburi. Alcuni
progressi sono stati già fatti, con un massiccio coinvolgimento d’investitori
stranieri nel settore delle forniture di servizi pubblici. Alcuni settori come le
telecomunicazioni, l’energia, l’acqua e le costruzioni dovrebbero diventare
progressivamente sempre più aperti.
Nel complesso, l’incremento del PIL algerino nel 2010 è previsto intorno al
4,6%; un nuovo rallentamento della crescita economica complessiva, col PIL
intorno al 4,1%, è previsto per il 2011.
L’inflazione dovrebbe ridursi, assestandosi intorno al 3,9% e 3,4%,
rispettivamente negli anni 2010 e 2011.
L’Algeria, infine, come conseguenza del suo impegno riformista, dovrebbe
continuare a beneficiare del supporto dall’estero, sia da parte dell’Unione
Europea, con la quale continua ad essere implementato l’Accordo di
Associazione, che da parte degli USA.
Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili
informazioni dettagliate su:
Situazione economica generale
Settori
Interscambio commerciale ed interscambio commerciale con l’Italia
Rischio Paese
Prospettive future
7
INVESTIMENTI ESTERI********************************
L’Algeria, verso la fine degli anni ’80, ha avviato un processo di liberalizzazione
politico–economica complesso e difficile, grazie al sostegno attivo delle
organizzazioni internazionali e dei principali Paesi partner, al fine di
diversificare maggiormente la sua economia.
Le restituzioni del debito estero hanno cominciato a decrescere dal 2000, come
pure lo stock del debito, liberando risorse ed il trend positivo del prezzo del
petrolio negli ultimi anni ha consentito un netto miglioramento dei conti con
l’estero.
In questo quadro d’apertura economica, il clima per gli operatori economici,
per gli investitori esteri in particolare, ha registrato notevoli miglioramenti,
come testimonia l’importanza crescente degli investimenti diretti esteri attuati
e programmati, concentrati, per il momento, negli idrocarburi, ma che
cominciano a toccare in modo significativo settori innovativi come il turismo,
ma anche il settore farmaceutico, del tabacco e degli elettrodomestici.
Il rilancio delle privatizzazioni sta stimolando gli investimenti diretti esteri nei
settori delle telecomunicazioni, delle costruzioni, dell’energia elettrica, della
distribuzione idrica e nel settore immobiliare.
Gli IDE in Algeria sono aumentati nel 2008 del 39%, in seguito ad un vivace
interscambio commerciale.
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Secondo la Banca Centrale algerina l’Italia nel 2008 ha realizzato un flusso
d’investimento stimato a 247,11 milioni di dollari, pari al 9% del totale degli
IDE.
La presenza italiana in Algeria è costituita soprattutto da filiali commerciali e
rappresentanze, in minor misura da imprese di produzione.
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La nuova normativa, entrata in vigore con la manovra finanziaria aggiuntiva
del 22 giugno 2009, dispone che i finanziamenti necessari alla realizzazione
degli investimenti esteri, diretti od in partenariato, ad eccezione della
costituzione del capitale sociale, devono essere effettuati, salvo casi particolari,
tramite ricorso al finanziamento locale.
Gli investimenti stranieri possono essere realizzati solo nell’ambito d’un
partenariato cui l’azionariato nazionale residente rappresenta almeno il 51%
del capitale sociale.
Le attività di commercio estero possono essere esercitate da persone fisiche o
giuridiche straniere solo nell’ambito d’un partenariato in cui l’azionariato
nazionale residente è pari almeno al 30% del capitale sociale.
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INVESTIMENTI ESTERI********************************
Ogni progetto d’investimento straniero, diretto od in partenariato con capitali
esteri, deve essere sottoposto all’esame preventivo del Consiglio Nazionale
degli Investimenti (CNI).
L’investimento deve essere notificato all’ANDI (Agence Nazionale de
Développement de l’Investissement), che risponde direttamente al Primo
Ministro. L’accordo deve essere approvato dal CNI e pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale. Dal momento della risposta positiva dell’ANDI l’investitore ha un
termine di tre anni per la realizzazione dell’investimento.
Gli investimenti esteri, diretti od in partenariato, devono obbligatoriamente
produrre un saldo in valuta positivo a vantaggio dell’Algeria durante tutta la
durata del progetto.
Lo Stato algerino esercita un forte controllo sugli investimenti stranieri.
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Il Governo algerino ha individuato la prima zona franca nella località di Bellara
(municipalità di Jijel) nell’aprile del 1997. Al fine di favorire l’incremento delle
relazioni economiche e commerciali con gli altri Paesi, il Comitato Nazionale per
le Zone Franche ha istituito 5 nuove zone franche: Annaba, Ghazaouet,
Mostaganem, Skikda e Tamanrasset.
Secondo il diritto algerino, le zone franche sono spazi delimitati dove si
esercitano attività industriali, commerciali o di servizi in linea di principio
destinati all’esportazione. Le operazioni d’importazione, esportazione,
stoccaggio o riesportazione sono effettuate secondo procedure doganali
semplificate.
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In Algeria i brevetti, i marchi ed i diritti d’autore sono tutelati. Per quanto
riguarda i marchi, la domanda deve essere effettuata al Centro Nazionale del
Registro del Commercio (CNCR). Per ciò che concerne i brevetti bisogna fare
riferimento all’Istituto Algerino di Normalizzazione e di Proprietà Industriale
(INAPI).
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Investimenti esteri
Investimenti diretti dall’Italia
Normativa sugli investimenti
Zone franche e parchi tecnologici
Brevetti e proprietà intellettuale
Guida
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sono,
inoltre,
disponibili
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L’Istituto algerino per la standardizzazione è l’IANOR (Institut Algérien de
Normalisation), considerato Ente Pubblico Industriale e Commerciale (EPIC) dal
decreto esecutivo n. 98–69 del 21 febbraio 1998, in seguito alla
ristrutturazione dell’INAPI.
L’Algeria, attraverso l’Istituto delle Informazioni sugli Ostacoli Tecnici agli
Scambi (TBT), informa l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC)
riguardo gli standard algerini e le varie regolamentazioni tecniche e le norme
nazionali.
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Tale normativa è disciplinata dalla legge 98-10 del 22 agosto 1998.
Tutte le importazioni devono essere domiciliate dall’importatore presso una
banca, qualunque sia la modalità di pagamento richiesto. L’importatore deve,
infatti, consegnare a tale banca alcuni documenti, come il contratto
commerciale, una fattura proforma, ecc. per permettere d’identificare le parti e
la natura dell’operazione commerciale; inoltre, dal 10 gennaio 2009, per poter
sdoganare la merce, l’importatore deve essere munito di un numero
d’identificazione (NIF), che deve apparire su tutti i documenti del dossier di
domiciliazione.
Oltre alla dichiarazione doganale (DAU) usualmente richiesta, le spedizioni in
Algeria devono essere accompagnate dai specifici documenti d’importazione.
E’, inoltre, possibile esportare in Algeria con copertura del Carnet ATA.
Barriere tariffarie
L’entrata in vigore dell’Accordo di Associazione con l’UE (1/09/2005) ed il
negoziato in corso per la futura adesione all’OMC hanno imposto all’Algeria
l’attuazione di un programma di progressivo smantellamento delle barriere
tariffarie al libero accesso di beni e servizi stranieri al suo mercato entro il
2017, con una tappa intermedia nel 2012 per tutti i prodotti industriali.
In generale, la cooperazione nel settore doganale, finalizzata al rispetto del
regime di libero scambio, riguarda la semplificazione dei controlli e delle
procedure doganali, l’introduzione d’un documento amministrativo unico
analogo a quello comunitario e la possibilità di collegare i regimi di transito
della Comunità e dell’Algeria.
Barriere non tariffarie
Le restrizioni al mercato algerino sono in gran parte dovute a barriere non
tariffarie e la loro progressiva riduzione è uno dei principali aspetti del
negoziato in corso per l’adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio.
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Le forme societarie previste sono:
-société en nom collectif (società in nome collettivo);
-société en commandite simple (società in accomandita semplice);
-société à resposabilité limitée (società a responsabilità limitata);
-entreprise unipersonnelle à responsabilité limitée (società unipersonale a
responsabilità limitata);
-société en commandite par actions (società in accomandita per azioni);
-société anonyme (società per azioni).
Le prime due sono società di persone, le altre società di capitali. La legge
regola anche la società in partecipazione.
L’iter per la costituzione di una società in Algeria segue diverse tappe.
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Il sistema è basato sulla legge n. 36/1990 e sulla legge n. 25/1991 che ha
istituito l’imposta sugli utili societari. E’ in vigore un accordo tra Italia ed
Algeria per evitare la doppia imposizione dei redditi, sottoscritto nel 1991.
Sugli utili delle società si applica l’impôt sur les bénéfices (IBS), che colpisce
annualmente l’insieme degli utili o delle entrate, di qualunque natura essi
siano, percepiti, realizzati e maturati da società di capitali. In linea di principio
e salvi gli effetti degli accordi per evitare la doppia imposizione fiscale, sono
assoggettati a tale imposta le aziende, qualunque sia la loro nazionalità, in
ragione degli utili che provengono dalle attività svolte in Algeria.
L’IBS si calcola sull’utile realizzato nel corso dell’anno e si versa in tre acconti
pari al 30% dell’imposta dell’ultimo esercizio più un saldo da versare
posticipatamente al momento del deposito della dichiarazione annuale. Per le
società di nuova costituzione gli acconti sono pari al 30% dell’imposta calcolata
sul 5% del capitale richiamato. Agli utili reinvestiti si applica, invece,
un’aliquota del 15%.
Le società sono, inoltre, soggette alla tassa sull’attività professionale (TAP), la
cui aliquota è del 2%; la base imponibile è costituita dall’ammontare totale dei
ricavi lordi o del fatturato.
Le imprese straniere che forniscono servizi in Algeria (progettazione edilizia,
consulenza, studi d’ingegneria, concessione in uso di marchi e brevetti,
supervisione di lavori, ecc.) pagano un’imposta forfettaria del 24% sul
fatturato.
L’imposta sul valore aggiunto (TVA) viene riscossa sia al tasso normale del
17% sia a quello ridotto del 7%, applicato ad un numero limitato di prodotti.
La base imponibile viene determinata dallo stesso imprenditore, in base a
valori certi del suo fatturato.
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Esistono numerosi testi legislativi che regolano le relazioni ed i conflitti di
lavoro, i licenziamenti, le assicurazioni sociali, ecc.; la libertà sindacale ed il
diritto allo sciopero sono garantiti.
L’età minima per lavorare è di 16 anni, mentre l’età per il pensionamento è di
55 anni per le donne, 60 per gli uomini.
Il contratto s’intende a tempo indeterminato, salvo che non sia espressamente
disposto in forma scritta. Il periodo di prova non può superare i sei mesi.
La durata del lavoro settimanale è fissata dalla legge in 40 ore su un minimo di
cinque giorni.
Il salario nazionale minimo garantito è di 12.000 dinari (132 Euro) al mese.
Il licenziamento è previsto per giusta causa, per giustificato motivo o per
inadempienza grave alle norme del regolamento interno.
Non possono essere impiegati gli stranieri che non siano almeno quadri, e
anche questi solo se non ci sono algerini con qualificazione adeguata.
Gli oneri previdenziali a carico del datore di lavoro sono pari al 26% del salario,
mentre gli oneri sociali a carico del lavoratore rappresentano il 9% del salario.
Nella versione completa della Guida sono,
informazioni dettagliate su:
Requisiti tecnici e standardizzazione, legislazione
etichettatura
Normativa doganale
Legislazione societaria
Normativa tributaria
Normativa del lavoro
12
inoltre,
per
disponibili
imballaggio
ed
SISTEMA BANCARIO**********************************
Il sistema bancario è disciplinato attualmente dal regolamento n. 3-11 del 26
agosto 2003.
Nonostante il tentativo di liberalizzazione avviato dal Governo nel corso degli
anni ’90, il sistema bancario rimane dominato dalle sei banche pubbliche, che
concentrano oltre il 90% del volume d’affari dell’intero sistema bancario. Lo
sviluppo di banche private ha, infatti, avuto scarso successo a causa di diversi
fallimenti verificatisi nel 2003, i cui effetti di contagio sono risultati comunque
gestibili proprio per il basso peso di tali banche sul sistema.
Carenze strutturali, bassa profittabilità e scarsa qualità degli assets
rappresentano seri rischi di solvibilità anche alle banche statali se non fosse
per il supporto governativo che inietta, più o meno costantemente, fondi nel
loro capitale per ripulire il portafoglio impieghi.
Il finanziamento al settore privato risulta in crescita negli ultimi anni ma ancora
inadeguato, mentre lo sviluppo del mercato retail è affidato esclusivamente
all’azienda postale.
L’esposizione del sistema bancario con l’estero è esigua con le principali
multinazionali che operano nel Paese, che sono per lo più servite dalle filiali e
sussidiarie di banche internazionali.
Il tentativo di riformare il sistema risulta lento, ma positivi sviluppi si
attendono dall’avviato progetto di rafforzamento dei sistemi di pagamento,
dalla direttiva che aumenta il minimo di capitale da essere sottoscritto, nonché
dal progetto di privatizzare almeno due delle banche statali.
Nella versione completa della
informazioni dettagliate su:
Generalità sul sistema bancario
Mercato azionario
Guida
sono,
inoltre,
disponibili
Nella versione completa della Guida sono, infine, disponibili
informazioni dettagliate su:
Sistema fieristico: enti fieristici e principali manifestazioni in Algeria
Indirizzi utili: in Algeria ed in Italia
Siti Internet d’interesse
13
**************************************************
Ufficio E-Commerce e Commercio Estero
Sportello per l’Internazionalizzazione
C.C.I.A.A. Genova
Via Garibaldi, 4
16124 Genova
Tel.: 010 2704560
Fax: 010 2704298
E-mail: [email protected]
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Sito: www.ge.camcom.it
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Agosto 2010
La Guida Paese è stata realizzata in collaborazione con
la Dott.ssa Chiara Macciò
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