Il tailleur grigio di Andrea Camilleri, Mondadori 2008

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Il tailleur grigio di Andrea Camilleri, Mondadori 2008
NOVITA’ IN BIBLIOTECA
NARRATIVA
Il tailleur grigio di Andrea Camilleri, Mondadori 2008
Nel corso della sua lunga, irreprensibile carriera di alto funzionario di banca,
Febo Germosino ha ricevuto tre lettere anonime. Adesso, nel primo giorno
della sua nuova vita da pensionato, le ha allineate davanti a sé. Le prime due
sono vecchie di decenni, l'ultima è recente e insinua dubbi sulla fedeltà della
sua giovane e bellissima seconda moglie, Adele. È lei, Adele, la protagonista di
questo romanzo: una splendida 'femme fatale' che ama indossare, in alcune
particolari circostanze, un castigato tailleur grigio. Un vestito che assume un
profondo significato simbolico. Un significato che forse sarebbe molto meglio
non conoscere mai...
La letteratura di Camilleri è ricchissima di figure femminili, sempre seguite con una
partecipazione amorevole, una sorta d'indulgente, quasi sorniona, profonda adesione alle loro
carnali debolezze, una incuriosita attenzione all'attimo del cedimento, quando i freni inibitori si
allentano per passione, per vendetta, per un semplice capriccio; per un attimo o per sempre;
per malizia, per calcolo o per esplosione dei sensi. Pochi scrittori come Camilleri hanno saputo
seguire il ritmo del corpo e il battito dell'anima femminile. In queste pagine del più "francese"
dei suoi romanzi, in questa affascinante e temibile Adele, si sentono echi di Maupassant e di
tutti i classici della letteratura e del noir che ci hanno fatto sognare su certe 'dark ladies' tanto
incantevoli da amare nella finzione quanto pericolose da incontrare nella realtà.
Ti ricordi di me? di Sophie Kinsella, Mondadori 2008
Quando Lexi si sveglia in un letto d'ospedale, non ricorda proprio cosa le sia
successo. È convinta di avere venticinque anni, di essere povera in canna, con
una vita sentimentale disastrosa, i denti storti e le unghie mangiate... E invece
eccola lì, fresca di parrucchiere, con una bocca perfetta, mani curatissime, un
lavoro da super manager e... un sacco di soldi! Sì, perché oltretutto è sposata
a un bellissimo miliardario. Ma com'è possibile? Il fatto è che Lexi in realtà ora
ha ventotto anni, ma non ricorda nulla del suo passato recente, marito
compreso, e quando torna a casa - la sua meravigliosa, incredibile nuova casa
- non riesce a credere ai suoi occhi. Lei abita davvero lì? Ma come fa ad avere
una fortuna tanto sfacciata? Certo, deve ricominciare tutto da capo, a partire
dal rapporto con suo marito, al momento un perfetto sconosciuto, ma lui è così collaborativo!
Le prepara persino un "manuale matrimoniale" per aiutarla a ricordare la loro vita di coppia...
Con un po' di buona volontà andrà tutto a posto; e poi ora ha la vita perfetta, e questo sembra
davvero un buon inizio... o no?
Con "Ti ricordi di me?" Sophie Kinsella fa centro ancora una volta, regalando ai suoi milioni di
lettori una commedia romantica dallo stile assolutamente inconfondibile.
Luisito. Una storia d’amore di Susanna Tamaro, Rizzoli 2008
La vita ogni tanto è una fiaba che merita un lieto fine. Anselma è una maestra in
pensione, vedova, anziana, sola, confinata da anni - prima dal marito, poi dai figli
- in un'esistenza grigia che non sembra nemmeno vita. Poi, in un'afosa sera
d'estate, scorge accanto a un cassonetto dei rifiuti un magnifico pappagallo
abbandonato, e decide d'impulso di portarselo a casa. Da quel momento tutto
cambia: se prima l'incantesimo di un mago malvagio pareva aver imprigionato lei
e il suo mondo in una morsa di gelo, adesso il ghiaccio che era sceso nel suo
cuore si scioglie, e, mentre Anselma si occupa dell'ospite inatteso, riaffiorano ricordi che
credeva perduti. L'affetto per l'amica del cuore dell'adolescenza, le illusioni e il disinganno del
matrimonio, gli entusiasmi - e la brusca conclusione - della sua carriera di maestra. Grazie al
pappagallo Luisito, Anselma ritrova la voglia di vivere che il mondo aveva cercato di farle
dimenticare. Ma dovrà difendersi dai soprusi di chi non sopporta, per indifferenza o per animo
malevolo, la sua felicità.
La casa di Danielle Steel, Piemme 2008
Ecco ancora Danielle Steel, con il suo sessantaseiesimo magico romanzo
sentimentale. Sarah è un avvocato di 38 anni, tutta immersa nel suo lavoro,
che ogni sera torna sola nel suo triste appartamentino. Unica distrazione: una
stanca love story con un uomo che la vede solo nei week end. La sua vita
cambia quando un suo eccentrico cliente miliardario muore e le lascia una
grossa eredità, con una raccomandazione: dedicarsi di più a sé stessa e alla
sua felicità. Con quei soldi Sarah comprerà la splendida residenza, assai
malconcia, del suo cliente e comincerà a ristrutturarla, con l'aiuto di Jeff, un
simpatico architetto. Stanza dopo stanza, la casa rivelerà i suoi segreti, che
affondano in un romantico passato. E Sarah, ormai trasformata dalla sua
nuova passione, troverà la forza per rompere col suo fidanzato e scoprire un nuovo amore.
La somma dei giorni di Isabel Allende, Feltrinelli 2008
Sono gli anni che seguono la morte della figlia Paula. Isabel Allende adotta la
forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in
California dal 1992 al 2006. I ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla
sua opera e sul mondo contemporaneo. Due leitmotiv danno coesione
all'insieme: la relazione amorosa con il secondo marito Willie e l'ansia di
costituire e difendere una grande tribù familiare. Con intelligenza e autoironia
Isabel ci mostra le difficoltà di tenere insieme un clan variegatissimo e di
dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che
un'innata generosità può facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite
per modificarne il corso. Gli episodi teneri e burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o
drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e
un'intolleranza viscerale nei confronti dell'ingiustizia. Non mancano le acute riflessioni
sull'incombere della terza età, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. Si esce dalla
lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver
vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino.
Eclipse di Stephenie Meyer, Fazi 2007
È il terzo titolo della saga di Stephenie Meyer sulla storia d'amore tra la giovane
Bella e il vampiro buono Edward, dopo "Twilight" e "New moon". Mentre Seattle è
funestata da una serie di strani omicidi e una vampira spietata continua a darle la
caccia, Bella si trova ancora una volta in serio pericolo. È arrivato per lei il
momento delle decisioni e dei sacrifici: basterà il fidanzato Edward a farle
dimenticare il migliore amico Jacob? Troverà il coraggio necessario a diventare
una Cullen? Obbligata a scegliere fra l'amore e l'amicizia, è consapevole che la
sua decisione rischia di riaccendere la millenaria lotta fra vampiri e licantropi. Nel
frattempo l'esame di maturità è alle porte e per Bella il momento della verità si avvicina...
L’armata perduta di Valerio Massimo Manfredi, Mondadori 2007
Una delle più epiche avventure dell'età antica: la lunghissima marcia,
attraverso incredibili pericoli e peripezie, che diecimila mercenari greci dopo la
disfatta del principe persiano Ciro, sotto le cui insegne si erano battuti, contro
il fratello Artaserse alle porte di Babilonia - compiono per tornare in patria. È
l'impresa gloriosa e tragica documentata nel IV secolo a.C. da Senofonte
nell'Anabasi, che proprio Valerio Massimo Manfredi ha studiato e tradotto negli
anni '80. Ma in questo romanzo le atrocità della guerra e l'eroismo di ogni
soldato, il fasto e le crudeli bizzarrie della corte persiana, le insidie di una
natura selvaggia e le amicizie più indissolubili sono narrate in una prospettiva
completamente inedita: dalla voce di una donna, la bellissima siriana Abira,
che per amore di Xenos lascia ogni cosa e condivide il destino dei Diecimila. Attraverso gli
occhi di Abira, le donne diventano le protagoniste della grande Storia.
Ti ho lasciato un messaggio sul frigo di Alice Kuipers, Mondadori 2008
Claire e sua madre non si vedono mai. Vivono sotto lo stesso tetto, ma i loro
orari non coincidono e capita persino che non si incontrino per intere giornate.
Claire ha solo quindici anni ed è divisa tra gli entusiasmi e le insicurezze tipici
della sua età. Sua madre, che è divorziata, vorrebbe essere più presente, ma
fa il medico e ha turni impossibili. Così non resta loro che lasciarsi frettolosi
messaggi sul frigorifero. A volte poche parole possono bastare, e questo è
l'unico modo per comunicare. Non c'è tempo per parlarsi a quattr'occhi, non c'è
un attimo di pace. La vita corre via: restano i bigliettini su cui Claire e sua
madre scrivono un semplice augurio di buona giornata o l'elenco delle cose da
comperare, ma anche e soprattutto commenti personali, registrando in presa diretta gli eventi
di un anno che cambierà le loro esistenze. Entrambe prese a ritagliarsi il tempo per i propri
impegni, non sanno che presto di tempo non ce ne sarà più. Attraverso pochi, felicissimi tocchi
Alice Kuipers restituisce con uno stile originale e incisivo la complessità del rapporto tra una
madre e una figlia, mettendo in luce la profondità dell'amore che - a dispetto dei
fraintendimenti e delle incomprensioni - le lega. Sincero e toccante, "Ti ho lasciato un
messaggio sul frigo" coniuga il fascino di un epistolario e l'intensità di un dipinto
impressionista, conquistandoci fino alla commozione.
Il sangue degli innocenti di Julia Navarro, Mondadori 2007
"Verrà il giorno in cui qualcuno vendicherà il sangue degli innocenti". Si
concludono su questa frase misteriosa le Cronache di Frate Julian, notaio
dell'Inquisizione spagnola del tredicesimo secolo. Che cosa voleva dire, il frate? E
qual era il senso delle sue parole quando esordiva nel suo testo dicendo: "Sono
una spia, e ho paura"? Sullo sfondo di una Spagna lacerata tra eresia catara e
Inquisizione, si dipana così un mistero che si interra e riaffiora lungo la storia
europea fino all'alba della Seconda Guerra Mondiale, fino a emergere in tutta la
sua enigmatica violenza nei messaggi deliranti di un gruppo di kamikaze islamici,
protagonisti di un furioso attentato a Francoforte. Tra Istanbul, Grenada, Gerusalemme e
Roma, la Navarro dipana così una storia che al passo del thriller unisce i mille interrogativi sul
fanatismo religioso e lo scontro di civiltà che percorrono la coscienza di ognuno.
I quaderni del pianto di Marcela Serrano, Feltrinelli 2007
Nel suo ultimo romanzo Marcela Serrano affronta la tragedia dei bambini rapiti
per venderne gli organi o per essere dati in adozione a famiglie facoltose. La
protagonista, una donna di umili origini che vive in campagna, partorisce in
ospedale una bambina, ma dopo qualche giorno le dicono che la figlia è morta in
seguito a una febbre violenta. Lei non si rassegna, si convince che la piccola sia
ancora viva, e decide di agire. Con l'aiuto di una giornalista scopre che
nell'ospedale dove era stata ricoverata ci sono troppe morti sospette e trova una
donna pronta a testimoniare di aver sentito i medici parlare chiaramente di un
rapimento: il sospetto di un traffico illegale di adozioni e di organi diventa quasi una certezza.
La protagonista, insieme ad altre madri nella stessa situazione, decide di creare
un'associazione che si batte per portare alla luce gli orribili crimini. Un giorno, durante un sitin, vede una bambina tenuta per mano dalla moglie del ministro degli Interni, è certa che sia
sua figlia. In un impeto di gioia rabbiosa l'abbraccia e tenta di strapparla alla falsa madre.
Immediatamente arrestata, viene internata in un ospedale psichiatrico. Lì lotta per non
impazzire e con caparbietà non rinuncia all'idea di riavere sua figlia.
La Madonna del Bellini di Elizabeth Lowry, Rizzoli 2007
Da quasi vent'anni Thomas Lynch, studioso di storia dell'arte, coltiva la stessa
ossessione: ritrovare la perduta "Madonna del prato" di Giovanni Bellini, l'ultima
opera del grande maestro del Rinascimento italiano. Una Madonna diversa da
tutte le altre del suo tempo: non c'è un bambino tra le sue braccia, né un Cristo
deposto dalla croce. La "Madonna del Bellini" è sola, ha nello sguardo
un'inaudita durezza e un misterioso dolore tra le rughe del volto. Nessuno l'ha
mai vista: tutto quello che resta del dipinto è una descrizione del Durer, che
incontrò Bellini a Venezia nell'autunno del 1506, rimanendo straordinariamente
colpito da questa enigmatica figura. Ma adesso, finalmente, dopo aver
setacciato biblioteche, archivi e collezioni pubbliche e private di mezzo mondo,
Lynch è arrivato a un punto di svolta. Si è imbattuto nella collezione di James Roper, nobile
inglese vissuto in epoca vittoriana: sua moglie, la contessa veneta Giulia Buccari, gli avrebbe
portato in dote alcuni dipinti rinascimentali, tra cui uno del Bellini. Tutto lascia pensare che si
tratti proprio della "Madonna del prato". È Anna, l'ultima discendente dei Roper, ad accogliere
Thomas nell'antica villa di famiglia, un immenso, labirintico scrigno di opere e oggetti d'arte, in
cui il passato sembra non voler lasciare spazio al presente. Il labirinto più intricato, però, è la
mente di Anna: è lei, sensuale e inafferrabile, a guidare Thomas fra i segreti dei suoi antenati,
e di quella contessa italiana la cui storia nasconde la chiave per svelare il mistero del dipinto
scomparso.
"La Madonna del Bellini" è un romanzo sull'arte e sulla bellezza che ha il ritmo di un thriller, la
storia di un'appassionata ricerca che è anche un viaggio dentro un passato destinato a
ripetersi.
I giorni dell’espiazione di Michael Gregorio, Einaudi 2007
Lotingen, 1807. Sullo sfondo di una gotica, orrifica Prussia invasa dai Francesi,
gelida e ostile, tra cadaveri straziati di donne e di bambini, campeggia la figura
di Hanno: la sua vita familiare, la sua tenerezza per Helena, la gelosia per le
attenzioni del collega francese Lavedrine nei confronti della moglie e le molte
preoccupazioni economiche. Un microcosmo domestico sul quale governa
sovrana la figura di Helena Stiffeniis, con il suo coraggio, la sua ostinazione, la
sua bellezza, la sua profonda intelligenza delle cose. Intorno a lei, le
superstizioni crudeli e l'ignoranza di un popolo che nella caccia all'ebreo vede
risarcita la propria perdita della libertà; dall'altra quell'Aaron Jacob che libera i
bambini dalla tenia e immagina che i segni dell'elezione del suo popolo siano incisi nella forma
dei crani ebraici, una condanna a un destino di vittime in terra e di salvati poi nell'oltretomba.
Minotauro di Luca Desiato, Mondadori 2008
La passione per i libri, si sa, può rivelarsi molto pericolosa: lo scopre a sue spese
il quarantenne Sebastiano, che nei suoi giri per librerie antiquarie si imbatte in
una rarissima copia della cronaca settecentesca di Roma dell'abate Valesio, nella
quale sono disseminate criptiche frasi latine che annunciano il ritorno del terribile
Minotauro e sembrano indicare il luogo dove questa maligna divinità arcaica si
nasconde... Loro malgrado, Sebastiano, la sua bellissima fidanzata brasiliana e
l'amico José Vicente - ex sacerdote e cuoco sopraffino - sono coinvolti in una
sorta di caccia al tesoro che si fa ben presto serissima. La cometa che da qualche
giorno arde nel cielo sopra la città è il segno atteso per tre secoli dalla setta
segreta dei Parvuli Rossi, il momento segnato per il ritorno della Bestia malvagia è giunto, e i
suoi seguaci sono determinati a liberarla: per ottenere il loro scopo hanno bisogno del testo del
Valesio e sono pronti a compiere le peggiori efferatezze. In un susseguirsi sempre più vorticoso
di agguati, enigmatici depistaggi, inseguimenti attraverso i sette luoghi segreti che conducono
alla Bestia malvagia, l'autore ci svela una Roma sconosciuta, labirintica, percorsa dalle ombre;
ci riporta a un Settecento che non fu solo il secolo dei Lumi, ma anche un'epoca di magia nera
e satanismo, e che forse è uno specchio del tempo in cui viviamo. Con una scrittura saporosa e
ricca almeno quanto le succulente pietanze cucinate da José Vicente, con una sensibilità viva
nei confronti del buio che si nasconde anche dietro la bellezza più radiosa, Luca Desiato ci
regala un thriller raffinato e denso, che tocca il cuore oscuro della Città eterna.
La rilegatrice dei libri proibiti di Belinda Starling, Neri Pozza 2008
È il 1859 a Londra e Peter Damage, uno dei più rinomati rilegatori di libri della
capitale inglese, si trova costretto dalla malattia, un'artrite reumatica che gli
deforma le mani, e dall'impellente bisogno di denaro, a consentire a sua moglie
Dora di praticare l'antica arte della rilegatura. È una decisione dolorosa, visto
che da sempre quest'arte è trasmessa nella sua famiglia per via maschile. Nel
giro di poco tempo, con l'aiuto dell'apprendista Jack Tapster e del rifinitore
tedesco Sven, Dora Damage, però, non solo padroneggia perfettamente i segreti
della rilegatura, ma allarga considerevolmente il giro d'affari del laboratorio di
famiglia acquisendo nuovi clienti. Spicca tra questi un gruppo di altolocati
aristocratici, cultori delle libertà in ogni campo e in particolare della libertà di collezionare libri
pornografici. Il brillante sir Jocelyn Knightley, la sua ardente consorte Lady Sylvia e la loro
cerchia di raffinati amici commissionano a Dora preziose rilegature in pelle sotto cui celare le
opere proibite nell'Inghilterra vittoriana: la celebre Fanny Hill, le memorie di una donna di
piacere, oppure il Satyricon di Petronio o l'Ars Amatoria di Ovidio, per cui Dora progetta una
copertina di marocchino verde scuro con una fodera scarlatta. Col marito invalido e una
bambina di cinque anni epilettica, la piccola Lucinda, da assistere, e il laboratorio di famiglia da
mandare avanti, Dora conduce un'esistenza per cui può soltanto indovinare le illecite attività di
lord Knightley e della sua cerchia. La certezza, però, che il desiderio e le aspettative
romantiche siano definitivamente escluse dalla sua vita è destinata a vacillare nell'istante in cui
compare all'orizzonte Din Nelson, uno schiavo nero americano venuto a cercare rifugio nel
vecchio Continente. Romanzo storico, che congiunge fascinazione vittoriana, eros proibito e
un'antica e nobile arte, "La rilegatrice dei libri proibiti" ci offre, con Dora Damage, un'eroina di
grande energia che si batte con coraggio contro le discriminazioni, oltre che un ritratto
memorabile della Londra della metà dell'Ottocento, una città in cui i ricchi aristocratici
indulgono in segrete ossessioni e le classi popolari devono fare i conti con la sopravvivenza.
Certezze di Madeleine Thien, Mondadori 2008
Gail Lim, produttrice di documentari, vive a Vancouver, Canada. È tormentata,
quasi ossessionata, dal misterioso passato dei suoi genitori nell'Asia lacerata
dalla seconda guerra mondiale. Durante l'occupazione giapponese del Borneo, il
padre di Gail, Matthew, nutre un intenso e ricambiato amore infantile per la
deliziosa Ani. I tragici avvenimenti bellici separano i due ragazzi, che
prenderanno strade diverse senza però dimenticare il passato. Un passato pieno
di segreti che Matthew porterà con sé emigrando, insieme alla moglie Clara, nel
Canada occidentale. La narrazione segue la vita, la carriera, il matrimonio di Gail,
e la sua ostinata ricerca della verità sulle proprie origini, passando attraverso svariati decenni,
luoghi e avvenimenti storici, in un andirivieni temporale e spaziale tracciato con mano sicura
dall'autrice.
Le scarpe rosse di Joanne Harris, Garzanti 2007
Sono passati quattro anni da quando Vianne Rocher e la figlia Anouk hanno
lasciato il paese di Lansquenet. Hanno peregrinato di villaggio in villaggio, senza
mai trovare stabile dimora: lo scandalo e le chiacchiere le hanno seguite,
perseguitate, minacciate pericolosamente, ancora di più da quando Vianne ha
dato alla luce la piccola Rosette. Alla fine hanno trovato rifugio e anonimato a
Montmartre a Parigi e qui si sono rifatte una vita, assumendo un'altra identità.
Ma tutto è diverso da prima. Sono spariti i tarocchi, gli incantesimi, persino
Pantoufle, il vecchio compagno di giochi di Anouk, non esiste più. Il vento ha
smesso di soffiare, almeno per un po'. Ma poi nella loro vita compare Zozie de L'Alba, la donna
con le scarpe rosse, e tutto cambia. Zozie è tutto quello che era una volta Vianne: bella, solare
e misteriosa. Offertasi di aiutare Vianne in negozio, ben presto lo trasforma pezzo per pezzo, e
conquista la fiducia di Anouk e Rosette. Spietata, ambigua e seducente, Zozie ha un piano:
distruggere la vita di Vianne, portandole via quello che ha di più caro. E mentre tutto quello
che ama è in pericolo, Vianne deve scegliere: fuggire, come ha fatto tante volte prima, oppure
affrontare il nemico più pericoloso con le uniche armi a sua disposizione: il cioccolato e la
magia. Il libro è il seguito del famoso "Chocolat".
La parrucchiera di Kabul di Deborah Rodriguez, Piemme 2008
Da lontano sembrano fiori nella polvere, sprazzi di azzurro nel grigio delle strade
di Kabul. Fiori calpestati, ma non spezzati, che sotto il burqa celano storie di
sofferenza e coraggio. Come quella di Baseera, promessa sposa a dodici anni a
un uomo più vecchio di lei e costretta a partorire sul nudo cemento di un
ospedale privo di personale medico. O quella della quindicenne incarcerata
perché fuggita dal marito che la picchiava e denunciata alla polizia dagli stessi
genitori. A raccontare queste storie è Deborah Rodriguez, una volontaria
americana che nel 2002 è partita per l'Afghanistan con una piccola ONG. È stata
tra le fondatrici della prima scuola per estetiste della capitale afghana: un progetto nato per
offrire a tante donne un'opportunità di indipendenza economica, e per ridare una speranza a
quelle che, durante il regime talebano, avevano dovuto chiudere i loro saloni di bellezza e
sotterrare gli specchi, proibiti al pari degli aquiloni. La sua testimonianza è anche un inno
all'amicizia, perché nell'oasi della Kabul Beauty School, libere dal burqa e dal controllo degli
uomini, le donne hanno trovato uno spazio tutto per sé, dove sono nate complicità inaspettate,
capaci di superare le barriere erette da una cultura repressiva. In un paese in cui la strada
verso la pace e la conquista dei diritti civili sembra impraticabile, questa impresa straordinaria
lancia un messaggio di speranza.
Il testamento di Gesù di Eric Van Lustbader, Piemme 2007
B raverman - Bravo per gli amici - Shaw ha sempre saputo che suo padre aveva
dei segreti. Da piccolo, gli faceva risolvere strani enigmi e crittografie, una volta
cresciuto, lo lasciava spesso da solo, scomparendo per lunghi periodi. Ma è solo
quando Dexter Shaw muore in una misteriosa esplosione che Bravo scopre
l'enormità del segreto del padre, membro da anni dell'Ordine degli Gnostici
Osservanti, una setta fondata dai seguaci di San Francesco d'Assisi e ritenuta
estinta secoli prima. Per più di ottocento anni, l'Ordine ha tenuto celato una
preziosa reliquia in grado di scuotere fin dalle fondamenta la cristianità: un
frammento del testamento attribuito a Gesù Cristo in persona. Dexter era l'ultimo Custode del
documento e, prima di morire, lo ha nascosto in un luogo segreto. Ora spetta a Bravo,
studioso medioevale e criptologo, raccogliere l'eredità paterna seguendo gli indizi lasciati per
lui. Ad accompagnarlo c'è Jenny, una Guardiana dell'Ordine che ha il compito di proteggerlo.
Un'impresa ardua, perché Bravo scopre in fretta che molti sarebbero disposti a tutto, anche a
mentire e a uccidere, pur di impossessarsi del frammento. Un'altra società segreta, i Cavalieri
di San Clemente, originariamente fondata e sostenuta dal papato, insegue il reperto fin dai
tempi delle crociate. Bravo è l'ultimo ostacolo che separa i Cavalieri dal loro obiettivo, e questi
non si fermeranno davanti a niente e a nessuno pur di raggiungerlo.
La figlia di Rashi di Maggie Anton, Piemme 2008
Troyes, 1069. Salomone ben Isaac, detto Rashi, era seduto sulla sua poltrona,
avvolto nel buio, immobile, nonostante le grida di dolore che provenivano dalla
stanza della moglie. Dopo pochi istanti era stata data alla luce una bambina,
un'altra, la terza, e Rashi aveva preso la sua decisione. Per tutta la vita aveva
sperato di poter tramandare la conoscenza del Talmud a suo figlio e non solo
agli studenti che affollavano casa sua ogni giorno. Ma il destino sembrava non
volerlo accontentare, così aveva preso da parte la figlia maggiore, Joheved, e
le aveva comunicato che ogni sera, dopo il tramonto, al termine delle faccende
domestiche, le avrebbe insegnato a leggere il Talmud. Solo così le regole che
governavano la sua vita da quando era venuta al mondo si sarebbero riempite
di significato. Mai a una donna era stato permesso di avvicinarsi a quelle sacre conoscenze. Se
qualcuno l'avesse scoperto, la comunità li avrebbe messi al bando e per tutti loro sarebbe stata
la fine. Joheved era stata costretta a studiare di notte, china sul leggio, alla fioca luce di una
candela. Poi però era arrivata la proposta di matrimonio di Meir, il figlio di un ricco mercante, e
Joheved si era trovata a scegliere il bene della famiglia piuttosto che il suo. Ma l'amore per la
conoscenza che quelle nottate di studio le avevano insegnato non poteva essere cancellato.
Un caso dimenticato di William Brodrick, Longanesi 2008
Elizabeth Glendinning, avvocato di successo, ha segretamente elaborato un piano
per riportare in tribunale un uomo, Graham Riley, che aveva difeso con successo
una decina d'anni prima. Quando Elizabeth muore inaspettatamente per
un'insufficienza cardiaca, spetta al suo caro amico padre Anselm proseguire le
indagini. Sono tanti i misteri che aleggiano sulla vicenda: perché dopo anni
Elizabeth era ritornata su quel caso apparentemente risolto? E che cosa voleva
dire alla polizia nella sua ultima telefonata? Per padre Anselm c'è solo un
elemento: la chiave di una cassetta di sicurezza, il cui contenuto schiude nuovi
scenari, incrocia gli indizi più diversi, come i taccuini cui un senzatetto ha affidato le proprie
memorie, un'anziana donna con accento del Sud e un misterioso ritaglio di giornale
sull'accidentale annegamento di un ragazzo. Una nuova indagine per il monaco detective che
vanta un illustre antenato nel padre Brown di Chesterton.
Profumi perduti di Charlotte Link, Corbaccio 2007
Felicia Donnelly, giovane tedesca dell'alta borghesia, viene travolta, come tutta la
sua generazione, dalla prima guerra mondiale che cambia in modo drammatico le
prospettive e i destini di tutti. Felicia, spirito ribelle e anticonformista, si adatta ai
tempi nuovi e, negli anni bui del dopoguerra, si scopre abile donna d'affari, si
sposa e ha due figlie: Belle, che sposerà a sua volta un attore berlinese
mantenendo però una relazione con un faccendiere di successo, e Susanne che
diventa moglie di un capitano nazista. Pur vivendo a Berlino da molti anni, Felicia
resta sentimentalmente legata a Lulinn, la splendida tenuta di famiglia nella
Prussia orientale, dove aveva trascorso l'infanzia e l'adolescenza e dove decide di tornare dopo
essersi separata dal marito. Qui Felicia accudisce la madre anziana e tenta di tenere unita la
famiglia. Ma ormai il Paese è nuovamente in guerra, le operazioni sul fronte russo
interrompono le comunicazioni con la Prussia, e Felicia è costretta, per non perdere l'azienda
dell'ex marito che lei dirige, ad allontanarsi da casa e a "rifondare" una nuova Lulinn su un
lago bavarese.
Mai fidarsi del cuoco di Katie Fforde, Polillo 2007
Nei dieci anni dalla fine del suo tempestoso matrimonio con Lucas, Penny Dylan è
cambiata: a ventinove anni è una donna più attraente e sicura di sé, che ha
imparato a stare bene con sé stessa.
Proprietaria di una serra nella campagna inglese dove coltiva biologicamente
ortaggi ed erbe aromatiche che fornisce ai ristoranti della zona, Penny è
orgogliosa di essere riuscita a rimettere in sesto la propria vita e a dimenticare
quanto ha amato, e poi odiato, l'ex marito.
Un giorno, però, scopre che il suo principale cliente, un hotel rinomato per la
cucina, ha assunto un nuovo chef, e questi altri non è che Lucas! È inevitabile
che il mondo di Penny cominci a tremare, ma questa volta lui troverà pane per i suoi denti.
Il dito e la luna di Alejandro Jodorowsky, Mondadori 2006
Nel 1961 Alejandro Jodorowsky ha seguito in Messico gli insegnamenti del
maestro zen Ejo Takata che era solito raccontare storie che Jodorowsky annotava
pazientemente nei suoi taccuini. In queste pagine l'autore raccoglie sessanta di
quei racconti commentandoli e svelando il significato profondo nascosto in
ciascuno di essi.
Queste storie, haiku e koan della più classica tradizione zen rendono il discepolo
capace di guardare oltre il dito, e ammirare direttamente la bellezza della luna.
La modista di Andrea Vitali, Garzanti 2008
Nella notte hanno tentato un furto in comune, ma la guardia Firmato Bicicli non
ha visto nulla. Invece, quando al gruppetto dei curiosi accorsi davanti al
municipio s'avvicina Anna Montani, il maresciallo Accadi la vede, eccome:
bellissima nel suo vestito di cotonina leggera. Da quel giorno Bicicli avrà un solo
pensiero: acciuffare i ladri che l'hanno messo in ridicolo e che continuano a
colpire indisturbati. Anche il maresciallo Accadi, da poco comandante della locale
stazione dei carabinieri, da quel momento ha un'idea fissa. Ma intorno alla bella
modista e al suo segreto ronza ben altro: Romeo Gargassa, che ha fatto i soldi
con il mercato nero durante la guerra e ora continua i suoi loschi traffici; e anche il giovane
Eugenio Pochezza, erede della benestante signora Eutrice, nonché corrispondente locale della
"Provincia". Il romanzo è centrato su una protagonista femminile vitale, ambiziosa e sensuale,
un po' furba e un po' ingenua. Intorno al suo frequentatissimo atelier, tra cognac doppi e
partite a scala quaranta, si muove e si agita tutto il paese: dal sindaco Balbiani con il
segretario comunale Bianchi, giù fino al trio di giovinastri composto dal Fès, dal Ciliegia e dal
Picchio, passando per l'appuntato Marinara, che deve rimediare alle distrazioni del superiore, e
poi le misteriose titolari della farmacia Gerbera e Austera Petracchi, la cuoca di casa Pochezza
e sua figlia Ersilia, lo spazzino Oreste e il messo Milico...
La pietra sacra di Clive Cussler, Longanesi 2008
Cinquantamila anni fa un meteorite radioattivo aveva colpito la Terra. Ritrovato
intorno all'anno Mille da Erik il Rosso e i suoi vichinghi, era stato sepolto in una
caverna. Ora, due fazioni rivali vogliono impossessarsi del meteorite per costruire
una bomba di enorme potenza, capace di spazzar via un'intera metropoli. Un
gruppo di terroristi islamici dell'Ucraina e quello guidato da un folle miliardario
che vuole spazzar via l'Islam si fronteggiano senza esclusione di colpi. Solo
l'organizzazione del geniale Juan Cabrillo con le sue meraviglie tecnologiche che
solcano i mari, dotate di armamenti sofisticatissimi, può salvare l'Occidente e il
resto del mondo dall'Occidente. Ma il meteorite non è l'unica pietra al centro dell'intrigo: alla
Mecca è scomparsa la pietra più sacra, la Pietra Nera della Kaaba, e gli uomini di Cabrillo
rischiano la decapitazione se questa non verrà ricollocata al suo posto.
Ritorno a Tara Road di Maeve Binchy, Sperling&Kupfer 2008
Rya abita a Dublino, in una meravigliosa villa d'epoca, restaurata con dedizione.
Marylin vive a migliaia di chilometri di distanza, nel New England, in una delle più
belle regioni d'America.
Un giorno alle due donne si presenta un'insolita ed entusiasmante opportunità:
durante i mesi estivi si ospiteranno a turno, condividendo l'organizzazione
domestica, i problemi quotidiani, gli amici e i momenti liberi.
E soprattutto si confideranno dolori ed emozioni - Rya è appena stata lasciata dal
marito, Marilyn ha recentemente perso l'unico figlio - e insieme ritroveranno
nuove motivazioni di vita.
Il campo del vasaio di Andrea Camilleri, Sellerio 2008
Su un terreno nei dintorni di Vigàta, buono solo per ricavarne creta per i vasai,
viene trovato il cadavere di un uomo. Sfigurato, squartato, chiuso in un sacco
affiorato dopo una forte pioggia. Non si sa chi sia lo sconosciuto, ma nel
frattempo una donna del paese denunzia la scomparsa del marito, un colombiano
di origini siciliane, imbarcato su navi di lungo corso che fanno la spola tra il Sud
America e l'Italia. È a quel punto che il commissario Montalbano si ricorda del
racconto del Vangelo - il tradimento di Giuda, il pentimento, i trenta denari
scagliati a terra e poi utilizzati per comprare il "campo del vasaio" per dare sepoltura agli
stranieri. Semplici coincidenze? Il corpo della vittima è stato smembrato in trenta pezzi, il
terreno in cui è stato ritrovato è buono per i vasai, il colpo di pistola alla nuca nel codice
d'onore sta a significare tradimento, senza contare che il morto era uno straniero. Ma le
convergenze sembrano costruite con troppa arte e anche se il delitto ha tutte le caratteristiche
di un omicidio di mafia, Montalbano sente odore di bruciato.
Il giorno in più di Fabio Volo, Mondadori 2007
Sveglia, caffè, tram, ufficio, palestra, pizza-cine-letto (magari non da soli)...
Giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che, alla fine, si
assomigliano tutti, persi nel cielo grigio di una metropoli che non sa più
sorridere. È la vita di Giacomo, uno che non si è mai fatto troppe domande,
che è andato incontro agli avvenimenti rimanendo sempre in superficie. Un
giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, e se la ritrova
davanti il giorno dopo, e quello dopo ancora. Per mesi. E così, quelle tre
fermate lungo il tragitto per andare in ufficio diventano un appuntamento
importante della giornata. O meglio, diventano 'l'appuntamento'. Ma la
sconosciuta ha un destino che la porterà lontano, in un'altra città. E Giacomo?
Lui per la prima volta nella vita decide di non rimanere in superficie, di prendersi anche il
rischio di diventare ridicolo, e parte all'inseguimento di un sogno. È l'inizio di un gioco,
incredibile e coinvolgente, che improvvisamente sarà interrotto, e che porterà i due fino a un
punto di non ritorno, per scoprire se vale la pena, nella vita, di giocare fino in fondo. L'amore,
l'amicizia, il viaggio, i dubbi, le scelte, più una dose di gioco e sana incoscienza: questo
romanzo ha gli ingredienti e il gusto delle pagine più riuscite di Fabio Volo. La prova esaltante
di un talento narrativo che ha raggiunto la maturità senza perdere un briciolo di freschezza.
Diario di scuola di Daniel Pennac, Feltrinelli 2008
L'autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In
verità dicendo "alunni" si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di
vista degli "sfaticati", dei "fannulloni", degli "scavezzacollo", dei "marioli", dei
"cattivi soggetti", insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex
scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa
dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d'angoscia e di dolore che gli
appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia,
sulle universali disfunzioni dell'istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della
famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le
declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel "mal di scuola" che attraversa
con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non
mai sedata sete di sapere e d'imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i
giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l'autore della saga dei Malaussène
movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di
amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.
Oro, incenso e polvere di Valerio Varesi, Frassinelli 2008
Il cadavere carbonizzato di una giovane immigrata rumena e la morte misteriosa
di un connazionale sono il punto di partenza per quest'ultima indagine del
commissario Soneri. La storia è di quelle sordide: lei, bella e sensuale, per
sopravvivere frequentava un giro di ricchi parmensi, ma soprattutto era l'amante
di un commerciante di gioielli sposato a una ricca orafa, fornitrice di oggetti sacri
per la Curia. Tutto filava nel tacito consenso generale, ma a un certo punto la
ragazza si è scoperta incinta... e l'uomo, per non rinunciare alla sua vita agiata,
l'ha eliminata. Ma questo delitto rappresenta solo una parte del torbido che
Soneri andrà via via scoprendo nel corso della propria inchiesta.
Oleandro bianco di Janet Fitch, Net 2007
Dopo aver vissuto sempre all'ombra della madre Ingrid, poetessa eccentrica e
distratta, Astrid si trova sola al mondo.
Ha dodici anni quando Ingrid, in preda ad una crisi di gelosia, uccide l'amante e
finisce in carcere. Per la ragazza inizia un lungo viaggio nel mondo dei figli in
affido, fatto di traumi e di una costante "solitudine che sa di metallo".
Passando di famiglia in famiglia, Astrid deve affrontare ambienti sempre nuovi,
con nuove regole e nuovi pericoli, finché all'ennesimo, disperato tentativo troverà
una donna che saprà amarla come una figlia vera e l'aiuterà a diventare grande.
Puro genio di David Baldacci, Mondadori 2008
Sean King e Michelle Maxwell non se la passano bene. Dai tempi della loro
carriera nei servizi segreti, la loro attività si è trasformata in una dubbia carriera
di investigatori privati dai pochi affari e dai troppi ricordi. Né aiuta il fatto che una
sera l'esile Michelle decida di affrontare i propri nodi del passato facendo a botte
con un bullo da bar, procurandosi varie ecchimosi e un periodo forzato in
un'istituzione per persone a rischio di esaurimento nervoso. Gli affari stagnano e
malvolentieri Sean accetta l'incarico di indagare sulla morte misteriosa di uno
scienziato a Camp Peary, think tank governativo coperto dalla massima
riservatezza. Mentre Michelle cerca di scoprire le origini dei suoi demoni, Sean scoprirà che la
tragica fine dello scienziato ucciso è enigmaticamente intrecciata al destino di una bambina
autistica dal prodigioso talento matematico, e a una serie di segreti che qualcuno - spie, fisici,
misteriosi veterani di guerra - ha interesse a mantenere, anche al prezzo di vite umane...
Ultimo avvertimento di James Patterson, Longanesi 2008
Nel villaggio di Sunrise Volley, nel deserto del Nevada, esplode una potentissima
bomba: in un attimo un intero paese viene cancellato dalla faccia della terra. La
notizia arriva ad Alex Cross mentre è in vacanza con la fidanzata, e il giorno dopo
una telefonata al direttore dell'FBI rivendica l'attentato. Il Lupo è tornato. Il
pericolosissimo boss della mafia russa, di cui nessuno conosce il nome e il volto,
e che tutti chiamano il Lupo, aveva già incrociato il destino di Alex Cross; ora ha
al suo fianco un complice altrettanto temibile - il genio del male soprannominato
la Donnola -, e minaccia di distruggere anche le grandi città del pianeta, se non
verrà pagato un riscatto altissimo entro breve. Washington, New York, Londra, Francoforte:
nessuna metropoli è al sicuro. Perché il conto alla rovescia è partito, e l'ultimatum sta per
scadere. I leader mondiali hanno quattro giorni di tempo per impedire l'ecatombe. Nel giro di
poche ore, Cross si trova catapultato al centro di un pericolosissimo intrigo internazionale: in
collaborazione con Scotland Yard e con l'Interpol, deve districarsi in un groviglio di false piste e
agenti di servizi stranieri, per arrivare al cuore del complotto. Per riuscire finalmente, forse, a
scoprire la vera identità del suo nemico numero uno.
Anime morte di John Connolly, Longanesi 2008
Rebecca Clay ha paura. Un'ombra si è insinuata nella sua vita, la segue, la
minaccia, spia ogni sua mossa: è un individuo instabile e pericoloso, un killer di
professione, in cerca della flglioletta scomparsa, o di chi potrebbe averne
causato la morte. La sua lista degli indiziati comincia e finisce col nome di
Daniel Clay. Ma il padre di Rebecca, famoso psichiatra infantile ora al centro di
atroci sospetti, sembra svanito a sua volta, e nessuno, Rebecca compresa, ha
idea di dove possa trovarsi. E' Charlie Parker, detective 'maledetto' dall'animo
inquieto e dal tragico passato, ad addentrarsi nel groviglio di una doppia
indagine che, tra mille ambiguità, conduce fino a Gilead, piccola comunità
religiosa sprofondata nel fango del peccato più infame. In un crescendo di
orrore, Parker mette insieme i pezzi di una verità che lascia in bocca il sapore forte, indelebile
e amaro della sconfitta. Con "Anime morte" John Connolly si conferma un maestro della
tensione, capace di scavare con ferocia e compassione nei "luoghi oscuri" di ognuno di noi.
Crisi mortale di Robin Cook, Sperling&Kupfer 2008
Robin Cook, l'inventore del medical thriller, torna con un nuovo romanzo e con
il suo collaudato protagonista, Jack Stapleton, un medico legale appassionato
di investigazioni che indaga sui lati oscuri della professione. Questa volta, alla
vigilia del suo tanto sospirato matrimonio, viene chiamato con urgenza a
Boston dove suo cognato, Craig Bowman, clinico di successo e marito
fedifrago, deve difendersi da un'imputazione infamante: una sua paziente è
morta e lui è accusato di negligenza professionale. Jack si impegna nella
difesa, ma più tenta di venire a capo del caso, più finisce per scoprire una
torbida trama che ruota attorno a Craig. Il cadavere della defunta verrà
riesumato e l'autopsia rivelerà che è stata avvelenata.
La ragazza dei corpi di Cain Chelsea, Sonzogno 2008
Per dieci anni le era rimasto alle calcagna, ma poi era stata lei a catturarlo, distillandogli per
dieci giorni le più atroci torture, sul filo della morte, con sottile piacere. Poi,
inspiegabilmente, lo aveva liberato e si era consegnata alla polizia. Ora la serial
killer Gretchen Lowell, ex psichiatra, è detenuta in un carcere di massima
sicurezza. Anche il detective Archie Sheridan è chiuso nella sua prigione
personale: dipendente da antidolorifici e psicofarmaci, incapace di tornare a una
vita normale, ancora ossessionato dalla sua aguzzina. Gli è impossibile
dimenticarla: Gretchen lo ha marchiato a vita, incidendogli con un chiodo un cuore
sul petto. Ora ogni domenica, lui la va a trovare in carcere, con lo scopo di estorcerle i nomi
delle sue vittime e informazioni per ritrovarne i resti. Adesso Sheridan è in congedo forzato
dalla polizia, ma viene richiamato in servizio: per Portland si aggira un nuovo mostro, che
predilige ragazze quattordicenni. Alle indagini si unisce la giovane reporter Susan Ward, che
aspira allo scoop della sua vita. Le indagini portano a tracciare un potenziale identikit
dell'assassino, ma non ci sono prove per incastrare nessuno. Sheridan sa chi può aiutarlo a
scovare il killer: solo una psicopatica può entrare nella mente di un proprio simile...
Prigioniera di Teheran di Marina Nemat, Cairo Publishing 2007
Questa storia di violenza, annientamento e rinascita comincia in Iran, una fredda
sera di gennaio del 1982, quando i guardiani della Rivoluzione arrivano a casa di
Marina Nemat per arrestarla. In quel momento nella vita di una spensierata
sedicenne si apre uno squarcio, un abisso in cui solo vent'anni dopo quella
ragazza diventata donna riuscirà a gettare lo sguardo. L'infanzia di Marina è stata
simile a quella di tante altre ragazze. I giochi nei parchi di Teheran, le vacanze
sulle rive del Caspio, i momenti di preghiera nella chiesa cristiana ortodossa del
quartiere, una famiglia poco affettuosa, addolcita dalla presenza della nonna di
origine russa. Poi l'adolescenza e i primi turbamenti del cuore, fino al sentimento profondo per
Andre, l'amore di una vita. Finché i segnali inquietanti di un cambiamento imminente si
addensano minacciosi nel suo ciclo: le prime proteste dei movimenti islamici contro lo scià,
amici e conoscenti coinvolti nella Rivoluzione che approda alla grigia realtà quotidiana del
regime dell'ayatollah. Senza quasi un perché, Marina da un giorno all'altro si ritrova in una
cella di Evin, la famigerata prigione di Teheran. Viene torturata, condannata a morte. Ma
davanti al plotone di esecuzione, la sua pena viene commutata in ergastolo e il suo carcerieresalvatore la costringe a convertirsi all'Islam e a sposarlo. Per Marina inizia un lungo viaggio
interiore per scendere a patti con la nuova realtà.
Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando, Sperling&Kupfer 2008
Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli
regala una giornata speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai,
di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa,
nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il
suo impegno, le vittorie e le sconfitte, le rinunce, l'epilogo. Giovanni scopre che il
papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, è nel ragazzino
prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le
malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di
diventare grandi, anche se questo comporta fare scelte e affrontarne le conseguenze.
Dizionario dei nomi propri di Amélie Nothomb, Voland 2007
Se il nome di una persona ne influenza il destino, allora quello della piccola
Plectrude non potrà che essere straordinario. Nata in prigione da un'uxoricida,
allevata dopo il suicidio della madre da una zia che la preferisce alle sue stesse
figlie, sembra destinata a un futuro prodigioso. Misteriosa ed enigmatica come una
dea, bella come una principessa delle fiabe, sicura come una creatura di
intelligenza superiore, inizia la sua vita a passo di danza, inconsapevolmente
avvolta dall'ombra del suo passato tragico e violento. Armata di una volontà di
ferro, diventa una promettente ballerina. Poi, la caduta. Un rovinoso incidente le impedisce per
sempre di danzare. Ma la vita ha in serbo altre sorprese per lei.
SAGGISTICA
Riconciliazione di Benazir Bhutto, Bompiani 2008
Il 27 dicembre 2007 Benazir Bhutto, leader dell'opposizione democratica
pakistana, viene uccisa in un attentato al termine di un comizio pre-elettorale.
Cinque giorni prima di morire, Benazir consegna al suo agente letterario un libro
cui sta lavorando da diversi anni. Quella che doveva essere una lucida e
illuminante analisi che avrebbe accompagnato Benazir Bhutto nella sua attività
di governo del Pakistan e nella gestione dei precari equilibri politici in cui il
Pakistan è coinvolto, si è trasformata in un testamento politico, lasciato in
eredità a chiunque voglia capire la difficile situazione politica mondiale. E
Benazir Bhutto - cui la dittatura militare pakistana aveva già sottratto il padre e
il fratello, e che era stata costretta alla detenzione prima e all'esilio dalla sua terra poi dimostra in questa sua ultima testimonianza tutto il suo coraggio, condannando aspramente
non solo il fondamentalismo islamico, ma anche l'Occidente, e gli Stati Uniti in particolare, per
aver condotto negli anni una politica cinica e scellerata che li ha portati a sostenere gli stessi
fondamentalisti islamici e la dittatura militare del generale Zia, in funzione antisovietica. Da
queste pagine emerge, però, anche la chiara visione che una riconciliazione è possibile. E forse
è proprio questa fede incrollabile che l'ha condotta, con assoluta consapevolezza, al sacrificio
della propria vita.
Milano, l’avventura di una città di Marta Boneschi, Mondadori 2007
Un'avventura intensa, una corsa al progresso: da piccola capitale di una
provincia asburgica Milano diventa la città più civile e moderna della penisola.
E' la prima ad avere un'efficiente amministrazione pubblica, è la prima capitale
di un grande regno italiano (sia pure sotto la corona di Napoleone), è la prima
a suscitare un'insurrezione popolare con le Cinque giornate. Impianta ciminiere
e stabilimenti, mentre il Politecnico e la Bocconi formano la classe dirigente del
futuro. Sensibile alla 'questione sociale' sollevata dalle crescenti masse di
affamati e scontenti, risponde con un gran numero di associazioni sindacali,
rosse e bianche. Se con Cesare Beccaria si mostra all'avanguardia nel
combattere la pena di morte, con Carlo Cattaneo lo è nel propugnare lo
sviluppo industriale. Città di scuole e di accademie letterarie, vede nascere i "Sepolcri", "La
certosa di Parma", "I promessi sposi", ispira la poesia di Carlo Porta, i romanzi di Giuseppe
Rovani e di Carlo Emilio Gadda, il giornalismo del "Corriere della Sera" di Luigi Albertini,
l'editoria di Arnoldo Mondadori, di Angelo Rizzoli, di Giangiacomo Feltrinelli e la grande musica
del Teatro alla Scala. Molta parte dei successi italiani ha origine a Milano anche per opera di
forestieri che, venuti per fare fortuna, fanno la fortuna della città: da Clelia Borromeo che
promuove la divulgazione scientifica all'industriale della gomma Giovanni Battista Pirelli, dal
banchiere Raffaele Mattioli alla divina Maria Callas. Governata dagli spagnoli, dagli austriaci,
dai francesi e poi ancora dagli austriaci, Milano sopporta il peso del dominio straniero e
accoglie con generosità chi viene per lavorare di braccia e di ingegno; non è mai padrona fino
in fondo di se stessa, eppure assorbe le nuove idee, le elabora e le rilancia. Per molto tempo si
presenta ai viaggiatori con il rosso delle sue mura, l'azzurro delle sue acque e il verde dei suoi
giardini. Al centro i marmi bianchi del Duomo, e tutto intorno sobri ma eleganti palazzi dai
tranquilli cortili a colonne, tra il mormorio delle fontane e lo strepito degli artigiani e dei
venditori. Prima tra le città italiane a dotarsi di un piano regolatore, è anche la prima a
scatenare la speculazione edilizia. Diventa grigia e soffocante, perde gran parte della sua
bellezza, ma non il suo vitale e fattivo trambusto. Marta Boneschi racconta tre secoli di
trasformazioni, dall'arrivo degli austriaci di Maria Teresa alla strage di piazza Fontana,
attraverso ritratti di personaggi noti e meno noti, eventi di grande portata storica ed episodi di
vita quotidiana. Con il culto del lavoro e una profonda religiosità, con l'orgoglio delle tradizioni
e l'impulso all'innovazione, con il prosaico attaccamento al denaro e gli immensi slanci di
generosità, i milanesi di nascita e d'adozione spiccano nella storia del nostro paese ricchi di
contraddizioni, ma sempre capaci di imprimere un segno nella realtà.
Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia di Tiziano Terzani, Longanesi 2008
La Cambogia è stato uno dei grandi amori di Tiziano Terzani. La storia di questo
piccolo regno, che custodisce al suo interno i misteriosi templi di Angkor, divenne
per lui emblematica della storia dei paesi dell'Asia travolti nel corso del XX secolo
dai giochi delle grandi potenze (USA, Cina, URSS). Terzani visitò più volte il paese
tra il 1972 e il 1994, divenne amico del suo re e nemico indignato degli assassini
khmer rossi, per denunciare infine come ipocrita e immorale anche l'operato di
pace da parte delle Nazioni Unite. Il libro, fondato sui reportage di Terzani dalla
Cambogia, contiene anche il racconto scritto in prima persona della sua cattura da parte di
combattenti ragazzini, dell'attimo in cui si salvò la vita con una risata - come amava raccontare
- e circa cinquanta fotografie originali, scattate spesso da lui stesso.
Bambini in guerra di Lynn H. Nicholas, Garzanti 2007
Il secondo conflitto mondiale è stato per i bambini d'Europa una tragedia
inimmaginabile, ancora più crudele e insensata di quella patita dagli adulti. Anche
perché a segnare le generazioni cresciute negli anni Trenta non è stata solo la
guerra con il suo corredo di terrore, dolore e morte: per lo stato totalitario i
bambini non erano persone, ma oggetti da utilizzare, dopo averli opportunamente
selezionati e plasmati, in vista di un Nuovo Ordine. "Chi possiede la gioventù,
possiede il futuro" diceva uno slogan nazista, e il regime hitleriano ne ha tratto le
conclusioni più feroci: i disabili e gli infermi - gli "indegni" - furono oggetto di
sistematici programmi di eutanasia; si diffondevano politiche "eugenetiche"; i bambini di "buon
sangue" venivano educati al culto del capo, in base a principi razzisti e attraverso una
propaganda che impediva ogni autonomia di pensieri e azioni. Dopo l'inizio della guerra, nei
territori conquistati, moltissimi bambini dall'aspetto "ariano" furono strappati alle famiglie
d'origine e "germanizzati". Mentre migliaia di piccoli ebrei, rom, polacchi, ucraini e russi
venivano ridotti in schiavitù, sottoposti a esperimenti sadici, affamati, sterminati. Quando
finalmente la guerra finì, i bimbi superstiti vagavano soli e disperati tra le rovine di città oppure
venivano internati nei campi di prigionia: molti di loro avevano ormai dimenticato le proprie
origini, e gli Alleati e le Nazioni Unite cercavano faticosamente di riunire le famiglie o di trovare
una casa agli orfani. "Bambini in guerra" getta nuova luce sulle sofferenze di milioni di vittime
innocenti, intrappolate in un incubo terrificante. Attraverso un'ampia e accurata indagine, Lynn
Nicholas ricostruisce un affresco storico di ampio respiro, ricco di episodi illuminanti e di
vicende commoventi: dai "Kindertransporten" verso la Gran Bretagna al ponte aereo da Berlino
nel 1949, dallo sfollamento, dai rastrellamenti, dai bombardamenti a tappeto alla terribile fame
dell'inverno del '45. Al tempo stesso illumina il rapporto tra l'ideologia nazista e le politiche del
regime hitleriano, ma anche la loro relazione con quelle sovietiche degli anni Trenta. Denuncia
il fallimento e l'abiezione delle colonie che avrebbero dovuto "germanizzare" i territori
conquistati dai tedeschi. "Bambini in guerra" racconta quello che ha significato la guerra per
chi è cresciuto in quegli anni. Spaziando dalla Germania alla Grecia all'Olanda, riscrive una
parte della storia del Novecento, e al tempo stesso delinea con chiarezza le nostre attuali
responsabilità nei confronti dei bambini del XXI secolo.
Era mio figlio di Tonina Pantani, Mondadori 2008
A quattro anni dalla scomparsa di Marco Pantani, mamma Tonina rompe il silenzio e racconta
la straordinaria parabola tragica di suo figlio, il Pirata. Dopo aver vinto le grandi
corse a tappe, entusiasmando le folle come ai tempi di Coppi, il grande campione
di Cesenatico è morto il 14 febbraio 2004 in un residence di Rimini. E’ morto solo,
in rotta con se stesso e con il mondo. Su Pantani è stato scritto e detto tanto, ma
la voce più vicina e quindi più titolata a parlarne è sempre rimasta zitta. Ora non
più. Grazie al paziente lavoro di Enzo Vicennati, cronista sportivo, la famiglia
Pantani parla. Mamma Tonina sfoglia l'album dei ricordi, raccontando di un
ragazzino tenace e originale, già dotato di quella personalità che farà di lui un campione, ma
anche generoso e delicato nei confronti degli altri. Poi racconta la felicità di una modesta
famiglia di provincia nello scoprire l'enorme talento del figlio e l'entusiasmo per le prime
vittorie fino ai trionfi da professionista. Infine, mamma Tonina accusa il mondo dello sport di
essere una macchina infernale che crea fenomeni per poi stritolarli.
Il cuore perduto dell’Asia di Colin Thubron, Ponte alle Grazie 2007
All'indomani della caduta del colosso sovietico e dell'indipendenza delle cinque
repubbliche centro-asiatiche, Colin Thubron intraprende un lungo viaggio tra le
rovine ancora fumanti di uno dei più grandi imperi dell'era moderna. Seguendo
l'antichissima Via della seta, calcando le orme di Tamerlano, respirando la
venerazione dei molti santi musulmani, l'autore si divide tra la contemplazione
delle malridotte vestigia di una storia gloriosa e remota, l'osservazione degli
ingombranti monumenti del recente passato e, soprattutto, l'attento ascolto delle
voci di chi si è trovato tra le mani la pesante eredità che questa storia e questo
passato rappresentano. Come usciti dallo sfondo scuro di una quinta teatrale, studenti, operai,
autisti, delinquenti, persone comuni si lasciano sedurre dalla curiosità del viaggiatore, e
confidano tutta la loro angoscia per un presente incerto, pesantemente segnato da un'identità
tutta da reinventare, ora che non c'è più una Grande Madre Russia in cui riconoscersi... Ne
nasce un diario di viaggio acuto, dettagliatissimo e al contempo surreale, come surreale è la
luce che investe e bagna questi deserti, questi fiumi, questi laghi e queste montagne che si
risvegliano al mondo orfani di una storia e timorosi del futuro.
La leggenda dei monti naviganti di Paolo Rumiz, Feltrinelli 2007
Un viaggio di settemila chilometri che cavalca la gobba montuosa della balenaItalia lungo Alpi e Appennini, dal Golfo del Quarnaro (Fiume) a Capo Sud (punto
più meridionale della Penisola). Parte dal mare, arriva sul mare, naviga come un
transatlantico con due murate affacciate sulle onde ed evoca metafore marine,
come di chi veleggia in un immenso arcipelago emerso. Trovi valli dove non
esiste l'elettricità, incontri grandi vecchi come Bonatti o Rigoni Stern, scivoli
accanto a ferrovie abitate da mufloni e case cantoniere che emergono da un
tempo lontanissimo, conosci bivacchi in fondo a caverne e santuari dove divinità
pre-romane sbucano dietro ai santi del calendario. E poi ancora ti imbatti in parroci
bracconieri, custodi di rifugi leggendari, musicanti in cerca di radici come Francesco Guccini o
Vinicio Capossela. Un'Italia di quota, poco visibile e poco raccontata. Le due parti - o forse i
due "libri", alla maniera latina - del racconto, Alpi e Appennini, hanno andatura e metrica
diverse. Le Alpi sono pilastri visibili, famosi; sono fatte di monoliti ben illuminati e percorse da
grandi strade. Gli Appennini no: sono arcani, spopolati, dimenticati, nonostante in essi si annidi
l'identità profonda della nazione. Questo racconto di "monti naviganti" è cominciato sul
quotidiano "la Repubblica" ed è diventato un poema di uomini e luoghi, impreziosito da una
storia "per immagini" della fotografa Monika Bulaj, che ha seguito Paolo Rumiz in alcune tappe
di questa avventura.