LIBERTA` DEL 28 MAGGIO 2016

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LIBERTA` DEL 28 MAGGIO 2016
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Sport
LIBERTÀ
sabato 28 maggio 2016
calcio lega pro - I rossoneri affrontano oggi l’AlbinoLeffe nel ritorno dei play out: bastano un pareggio o una sconfitta con un gol di scarto
A un passo dalla salvezza
Pro, ultimo sforzo
PIAceNZA - Nervi saldi e lancia in
resta. Così, con annessa tutta
l’umiltà ma anche tutte le certezze del caso, il Pro Piacenza
s’appresta all’ultimo impegno
stagionale, il più importante e
delicato. Al “Garilli” (ore 17,30)
c’è la definitiva resa dei conti in
chiave salvezza tra la squadra
rossonera e l’AlbinoLeffe di mister Facciolo, col Pro che parte
dalla più che discreta base di
vantaggio del successo di misura colto in gara uno, il che, unitamente al miglior piazzamento vantato sulla linea del traguardo della regular season, significa che Bini e compagni
possono approdare in meta anche in caso di sconfitta con lo
scarto di un gol (ma nel secondo caso solo dopo i tempi supplementari).
Le intenzioni della squadra di
Viali sono però molto più fiere,
votate ad una prestazione sopra
le righe e tese a bissare il successo di sabato scorso. A priori
è in effetti ben più corretto ragionare in questi termini, scansando la tentazione di fare calcoli per giocarsela al meglio e a
muso duro, al cospetto di
un’avversaria che si preannuncia parecchio determinata e per
niente disposta ad ammainare
bandiera bianca prima del tempo. E’ la partita dell’anno per
due e ci vogliono altri 90’ e più
minuti di elevata intensità, applicazione ed abnegazione da
parte dei rossoneri per completare l’opera. Tanto mister Viali
quanto i suoi ragazzi ne sono
perfettamente consapevoli e
promettono di sapersi comportare di conseguenza, senza pensare o badare ad altro. «Siamo
tutti sul pezzo - assicura il tecnico - e per tutta la settimana ci
siamo ripromessi unicamente
di sfoderare una grande prestazione, con tutta la determinazione possibile, quale via da seguire senza indugi per prenderci l’obiettivo. Non ci sono calcoli che tengono nelle gare di
spareggio, specie nei play out.
E’ invece indispensabile darci
dentro al massimo per l’intero
arco della partita, conservando
la lucidità per far fronte nella
maniera più ideale ad ogni situazione che, nei vari frangenti,
la stessa ci proporrà».
Riferimenti sui quali far leva
in rapporto alla sfida d’andata?
«Non esistono, nel senso che
1
4-3-2-1
PRO PIACENZA
Fumagalli
2
5
Cardin
6
Sall
4
3
Bini
9
11
10
Barba
7
Rantier
la panchina - sottolinea Viali -.
Ci giochiamo una stagione intera e sono certo che ognuno
saprà dare oltre il 100% delle
proprie possibilità».
«E’ una partita troppo importante - chiosa - per prendere in
esame ogni altra considerazione. Per i bilanci e quant’altro, ci
sarà tempo da domani sera
(stasera per chi legge, ndc)».
dunque del tutto improbabile che
l’AlbinoLeffe possa ottenere sulla linea del traguardo quello che non gli
è riuscito nel corso dell’intera stagione. L’andamento della gara di sabato scorso ha messo in mostra che
all’AlbinoLeffe ha giovato ben poco
il fatto di essersi potuto preparare a
lungo per la doppia sfida finale.
Sorto nella stagione 1998-99 dalla
fusione tra l’Albìnese e il Leffe, il sodalizio bergamasco vanta un bilancio favorevole nelle dieci partite che
ha giocato al Garilli. Nove di esse
contro il Piacenza nei campionati di
serie B dal 2003-04 al 2010-11, con
tre vittorie (due delle quali per 3-1, il
3 maggio 2008 e il 21 maggio 2011),
quattro pareggi e due sconfitte per
1-0. E’ però ben diversa la realtà del
presente, con il Pro che il 21 novembre scorso si era dovuto accontentare di uno scialbo 0-0 interno, ma si
è poi abbondantemente rifatto allo
stadio Atleti Azzurri d’Italia con il 40 di 54 giorni fa e l’1-0 della settimana scorsa. Riguardo ai momenti difficili attraversati dai rossoneri, c’è da
rilevare che nel 2016 sono stati i soli
a non aver beneficiato nel girone A
di alcun calcio di rigore, dopo i due
battuti da Alessandro all’andata, (il
primo realizzalo a fatica alla prima
giornata interno con il Pordenone e
il secondo fallito a fine novembre
nell’altro 1-1 con il Bassano).
Inizio: ore 17.30
Legras
5
6
Vinetot
Magli
PIAceNZA - I giovani nuotatori
della Nino Bixio, allenati da Alessandro Malchiodi con la
supwervisione di Andrea Frovi, parteciperà nel fine settimana alla gara di Cremona
per Esordienti A e B. Lo scopo:
ottenere i tempi di qualificazione ai Regionali.
«Questi ragazzi - spiega Alessandro - si allenano dalle 4
alle 6 volte alla settimana più
una seduta di palestra: un impegno notevole che devono
dividere con la scuola. Ora sono impegnati a preparare le
finali dei campionati regionali
delle ultime due settimane di
giugno». Malchiodi chiarisce
che nel gruppo vi sono alcuni
ragazzi promettenti, che potranno diventare nuotatori di
livello. Ed è proprio lui - cresciuto come nuotatore alla
scuola di Gianni Ponzanibbio
- a costituire il “collante” del
gruppo. «Oltre alla parte tecnica - sottolinea - è importante anche quella educativa: il
gruppo è affiatato e lavora bene insieme. Un presupposto
indispensabile per continuare a crescere». Dunque già oggi e domani potrebbero essere raggiunti dai ragazzi i tempi necessari a qualificarsi ai
campionati di giugno.
ALBINO LEFFE
4
Dalla Bona
Perini
di Grosseto
Danti
8
10
I giovani della Nino
a caccia dei Regionali
Giovani
7
Soncin
Pesenti
▼nuoto
Arbitro:
9
11
3
Martinez
Bertozzi
Orlando
Piana
Messeri
Maietti
Gomis
Annarumma
Aspas
Carrus
Alessandro
Ferretti
A disposizione
Calandra
8
Schiavini
All. Viali
Dall’alto:
l’allenatore
William Viali, il
regista Davide
carrus e la
coppia difensiva
centrale Sall (in
primo piano) e
Bini
(foto Cavalli)
1
Amadori
quanto è successo sette giorni
fa può avere zero rilevanza in
questa sorta di secondo tempo.
I buoni presupposti coi quali ci
siamo avvicinati a questo impegno decisivo risiedono, in ultima analisi, nella totale e migliore predisposizione dei ragazzi
ad afferrare al volo il senso, parziale, del vantaggio acquisito all’intervallo, con annessa la
straordinaria voglia di raggiun-
2
Muchetti
4-3-3
All. Facciolo
A disposizione
Cortinovis S .
Checcucci
Gianola
Paris
Cortinovis M.
Mureno
gere la salvezza che ci sta caratterizzando dal giorno del raduno».
Rispetto a sabato scorso è tornato disponibile Maietti, mentre in settimana anche Cassani
ha dovuto sottoporsi ad un intervento chirurgico (perfettamente riuscito) alla spalla traumatizzata. Con lui sono out il
lungodegente Rieti, poi, Ruffini,
Speziale e Bignotti. In merito al-
Nichetti
Kanis
Bentley
Girardi
Ravasio
l’undici di partenza, salvo contrattempi o ripensamenti dell’ultima ora, confermato l’identico schieramento dello spareggio d’andata, con Schiavini ad
affiancare Carrus e Aspas a centrocampo e con Alessandro ad
agire tra le linee, con Barba, a
supporto di Rantier. «Fondamentale l’atteggiamento migliore da parte di ogni singolo
interprete, compresi quelli del-
Marco Villaggi
Quasi 20 punti di distacco fra le due squadre nella stagione regolare
di GIOVANNI BOTTAZZINI
S
e oggi il Pro Piacenza portasse
a quota 12 il suo record stagionale ai pareggi casalinghi, raggiungerebbe con largo margine il
traguardo della permanenza nell’àmbito professionistico nonostante le appena due vittorie conquistate al Garilli. Sono però diversi altri i
vantaggi offerti ai rossoneri di Viali
dalla gara di ritorno. Con l’affermazione di sabato scorso sul terreno
bergamasco dopo i 19 punti di distacco inflitti nella stagione regolare
alla formazione ora guidata da Michele Facciolo, al Pro per evitare la
caduta in serie D sarebbe sufficiente
Bergamaschi mai vittoriosi
nelle gare giocate fuori casa
anche una sconfitta di misura di
fronte a una squadra che finora non
ha mai vinto fuori casa. L’ultima affermazione esterna l’AlbinoLeffe l’ha
conquistata il 10 febbraio dello scorso anno, imponendosi per 2-1 sul
terreno del Como (poi salito in serie
B superando nei play off il Bassano),
ma l’ultimo successo in trasferta dei
blu-celesti orobici con almeno due
reti di scarto risale al 3-0 del 6 aprile
2014 sul terreno del Pavia. L’attuale
AlbinoLeffe è riuscito tre volte a mettere a segno due reti fuori casa (sui
campi di Cuneo, Sudtirol e Pro Patria), subendone però sempre altrettante.
Appena dieci le reti realizzate in
trasferta dalla compagine bergamasca (solo una in più di quelle all’attivo della derelitta Pro Patria), che non
ha lamentato gol esterni al passivo
unicamente con gli 0-0 sui campi del
Pro Piacenza e della Giana. Appare
Tutta Milano in festa per il derby di Madrid
Stasera a San Siro la finale di Champions
MILANO - Milano vicino l’Europa, diceva Lucio Dalla: e oggi
lo è ancora di più, quasi una
capitale, mai così bella e mai
così viva dopo l’esperienza
globale maturata con la grande Esposizione Universale. Una nuova primavera per una
città considerata a volte nordica e nevrotica, con l’abilità
però di sapersi reinventare
nelle occasioni importanti. Adesso è capitale del calcio che
conta, teatro del derby tutto
madrileno che si decide questa sera nella finale di Champions League fra il Real e l’Atletico.
Piazza Duomo è il centro,
San Siro il cuore pulsante di
un evento che sarà trasmesso
in 220 Paesi con un’audience
stimata di 180 milioni di tele-
spettatori. Unica nota malinconica l’assenza dell’Italia dalla Champions con la Juventus
che ha gettato la spugna agli
ottavi di finale. Resta indelebile il ricordo dell’Inter che, nel
2010, a Madrid, alzò la Coppa
al cielo nell’incredibile anno
del Triplete firmato da Josè
Mourinho. Adesso è un affare
tutto spagnolo in una partita
che ha il sapore della rivincita
per l’Atletico, sconfitto due
anni fa a Lisbona dal Real a
caccia della “Decima”. «A por
la Undicesima” per i blancos,
«nunca dejes de creer» per i
colchoneros: sono gli slogan
della finale in attesa che l’arbitro inglese Clattenburg dia il
fischio di inizio. Il Real corre
per il record assoluto dell’Undicesima; l’Atletico «non vuole
smettere di crederci» e punta
a conquistare la prima Champions per cancellare l’amarezza delle due finali perse (1974
e 2014). In palio c’è l’egemonia della Capitale, della Spagna, dell’Europa intera. Madrid diventerà la città con il record di Champions vinte, 11 in
bacheca. Detronizzata Milano
che ne ha collezionate dieci.
La finale potrebbe sfatare
anche alcuni tabù. San Siro
non porta bene né al Real Madrid né a Cristiano Ronaldo. Il
campione portoghese, primo
giocatore di sempre a segnare
almeno 50 gol a stagione con
lo stesso club e distante una
sola rete dal record di 17 in una singola edizione di Champions, non ha mai segnato né
vinto in ben quattro occasioni
Zinedine Zidane e Diego
Pablo Simeone: di fronte due
filosofie di calcio ben diverse.
al Meazza. Ronaldo però potrebbe diventare il primo a segnare in tre finali di Champions League (2008 e 2014). Il
Real, in quattordici precedenti, non è mai riuscito a espugnare San Siro. Zidane può essere il quarto allenatore a vincere la Champions con lo stesso club sia da giocatore che da
tecnico, mentre Simeone punta a diventare il terzo tecnico
non europeo ad alzare la Coppa. Maledetto invece per l’Atletico Madrid è l’incrocio con
i cugini del Real: per tre volte
sono stati estromessi dalla
competizione dai rivali. Nella
semifinale ‘59, nella finale ‘14
e nei quarti ‘15. I Colchoneros
sperano che la quarta volta
possa essere quella buona.
Al di là del risultato, si confrontano due modi di intendere il calcio: il pragmatismo di
Simeone e l’inventiva dei campioni di Zidane. Introverso e
schivo il francese, sanguigno e
schietto l’argentino che sogna
l’Inter e considera San Siro casa sua. «Nulla mi farebbe felice
se non vincere. Poche squadre
- afferma - ci sono superiori
abbiamo stabilità, equilibrio,
un’idea di lavoro, competenza. Io sono il leader di questa
squadra». Zidane sa che deve
crescere come allenatore, professa umiltà e dice: «Bisogna
dare l’anima. Non farlo sarebbe peggio di una sconfitta.
L’importante nella vita è non
avere mai rimpianti».