UNI EN 12385-3_2008 IT - INCSA - Istituto Nazionale Controllo

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UNI EN 12385-3_2008 IT - INCSA - Istituto Nazionale Controllo
Documento contenuto nel prodotto Macchine e Impianti - CATENE, FUNI, CINGHIE E ACCESSORI Sicurezza macchine edizione 2011.
E' vietato l'uso in rete del singolo documento e la sua riproduzione. E' autorizzata la stampa per uso interno.
N O RM A
E U R OP E A
Funi di acciaio - Sicurezza
Parte 3: Informazioni per l’uso e la manutenzione
UNI EN 12385-3
LUGLIO 2008
Versione italiana
del gennaio 2010
Steel wire ropes - Safety
Part 3: Information for use and maintenance
La norma specifica le informazioni per l’uso e la manutenzione
delle funi di acciaio che devono essere fornite dal fabbricante della
fune o che devono essere incluse nel manuale del fabbricante che
accompagna la macchina, parti dell’attrezzatura o installazione di
cui la fune di acciaio è parte.
TESTO ITALIANO
La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della
norma europea EN 12385-3:2004+A1 (edizione marzo 2008).
La presente norma sostituisce la UNI EN 12385-3:2004.
ICS
UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Via Sannio, 2
20137 Milano, Italia
77.140.65
© UNI
Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
il consenso scritto dell’UNI.
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UNI EN 12385-3:2008
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PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana,
della norma europea EN 12385-3:2004+A1 (edizione marzo 2008),
che assume così lo status di norma nazionale italiana.
La presente norma è stata elaborata sotto la competenza della
Commissione Tecnica UNI
Apparecchi di sollevamento e relativi accessori
La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell’UNI ed è
entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 17 luglio 2008.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
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EN 12385-3:
2004+A1
EUROPEAN STANDARD
NORME EUROPÉENNE
EUROPÄISCHE NORM
ICS
March 2008
Supersedes
EN 12385-3:2004
77.140.65
English version
Steel wire ropes - Safety - Part 3: Information for use and maintenance
Câbles en acier - Sécurité - Partie 3: Informations pour
l’utilisation et la maintenance
Drahtseile aus Stahldraht - Sicherheit - Teil 3: Informationen
für Gebrauch und Instandhaltung
This European Standard was approved by CEN on 22 July 2004 and includes Amendment 1 approved by CEN on 14 February 2008.
CEN members are bound to comply with the CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-date lists and bibliographical references
concerning such national standards may be obtained on application to the CEN Management Centre or to any CEN member.
This European Standard exists in three official versions (English, French, German). A version in any other language made by
translation under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the CEN Management Centre has
the same status as the official versions.
CEN members are the national standards bodies of Austria, Belgium, Bulgaria, Cyprus, Czech Republic, Denmark, Estonia,
Finland, France, Germany, Greece, Hungary, Iceland, Ireland, Italy, Latvia, Lithuania, Luxembourg, Malta, Netherlands,
Norway, Poland, Portugal, Romania, Slovakia, Slovenia, Spain, Sweden, Switzerland and United Kingdom.
EUROPEAN COMMITTEE FOR STANDARDIZATION
COMITÉ EUROPÉEN DE NORMALISATION
EUROPÄISCHES KOMITEE FÜR NORMUNG
Management Centre: rue de Stassart, 36 B-1050 Brussels
© 2008 CEN
All rights of exploitation in any form and by any means reserved worldwide
for CEN national Members.
Ref. No. EN 12385-3:2004
+A1:2008: E
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INDICE
PREMESSA
1
INTRODUZIONE
2
1
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
2
2
RIFERIMENTI NORMATIVI
2
3
TERMINI E DEFINIZIONI
2
ELENCO DEI PERICOLI SIGNIFICATIVI
3
4
prospetto
1
5
APPENDICE
(informativa)
A
Pericoli e requisiti associati ....................................................................................................................... 3
ISTRUZIONI PER LA SICUREZZA E INFORMAZIONI PER L’USO
E LA MANUTENZIONE
3
ESEMPIO DI INFORMAZIONI GENERALI PER L’USO E LA MANUTENZIONE
4
figura
A.1
Metodi corretti di svolgimento di una fune da una matassa ........................................................... 6
figura
A.2
Trasferimento della fune di acciaio dalla bobina al tamburo con controllo della
tensione della fune - dal fondo della bobina al fondo del tamburo .............................................. 7
APPENDICE
(informativa)
B
GUIDA PER LA SCELTA DELLA FUNE
9
figura
B.1
Direzione di avvolgimento su tamburo ............................................................................................... 10
figura
B.1a
Fune con avvolgimento destro - passaggio da sotto ..................................................................... 10
figura
B.1b
Fune con avvolgimento sinistro - passaggio da sotto ................................................................... 10
figura
B.1c
Fune con avvolgimento destro - passaggio da sopra.................................................................... 10
figura
B.1d
Fune con avvolgimento sinistro - passaggio da sopra .................................................................. 10
figura
B.2
Angoli di deflessione e angoli delle scanalature ............................................................................. 12
figura
B.3
Torsione di una fune dovuta all’angolo di deflessione .................................................................. 13
APPENDICE
(informativa)
C
APPENDICE
(informativa)
ZA
APPENDICE
(informativa)
ZB
APPENDICE
(informativa)
ZC
INFORMAZIONI SU MATERIALI, SALUTE E SICUREZZA RELATIVE
ALLE FUNI DI ACCIAIO E AI LORO COMPONENTI
14
RAPPORTO FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E I REQUISITI
ESSENZIALI DELLA DIRETTIVA UE 98/37/CE
17
RAPPORTO FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E I REQUISITI
ESSENZIALI DELLA DIRETTIVA UE 2006/42/CE
18
RAPPORTO FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E I REQUISITI
ESSENZIALIDELLA DIRETTIVA UE 95/16/CE
19
BIBLIOGRAFIA
20
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PREMESSA
Il presente documento (EN 12385-3:2004+A1:2008) è stato elaborato dal Comitato
Tecnico CEN/TC 168 "Catene, funi, funi tessili, cinghie e accessori - Sicurezza", la cui
segreteria è affidata al BSI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante
pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro settembre 2008, e le
norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro settembre 2008.
Il presente documento è stato elaborato nell'ambito di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto ai
requisiti essenziali della(e) Direttiva(e) dell'UE.
Per quanto riguarda il rapporto con la(e) Direttiva(e) UE, si rimanda alle appendici
informative ZA, ZB e ZC che costituiscono parte integrante del presente documento.
Le altre parti della presente norma europea sono:
Part 1:
General requirements
Part 2:
Definitions, designation and classification
Part 4:
Stranded ropes for general lifting appllications
Part 5:
Stranded ropes for lifts
Part 6:
Stranded ropes for mine shafts
Part 7:
Locked coil ropes for mine shafts
Part 8:
Stranded hauling and carrying-hauling ropes for cableway installations designed
to carry persons
Part 9:
Locked coil carrying ropes for cableway installations designed to carry persons.
Part 10: Spiral ropes for general structural applications
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio,
Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda,
Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia,
Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna,
Svezia, Svizzera e Ungheria.
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INTRODUZIONE
Il presente documento è una norma di tipo C, come definito nella EN 1070.
Il presente documento è stato preparato per supportare le altre parti della norma,
concernenti i requisiti particolari delle funi di acciaio per l’utilizzo in applicazioni specifiche.
I tipi di funi trattate e il grado di copertura dei pericoli sono indicati nello scopo e campo di
applicazione del presente documento.
Qualora le disposizioni della presente norma di tipo C siano diverse da quelle riportate in
norme di tipo A o B, le disposizioni della presente norma di tipo C hanno la priorità rispetto
alle disposizioni delle altre norme, per quanto riguarda le informazioni per l’uso e la
manutenzione secondo le disposizioni della presente norma di tipo C.
1
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente documento specifica il tipo di informazioni per l’uso e la manutenzione di funi
di acciaio fornite dal fabbricante della fune o incluse nel manuale del fabbricante che
accompagna la macchina, l’attrezzatura o l’installazione di cui la fune di acciaio è parte.
I pericoli particolari trattati dal presente documento sono identificati al punto 4.
Il prEN 12927-7 fornisce informazioni aggiuntive per l’uso e la manutenzione delle funi di
acciaio conformi alle parti 8 e 9, utilizzate in teleferiche destinate al trasporto di persone.
Informazioni specifiche per l’uso e la manutenzione di brache di funi di acciaio sono
fornite nella EN 13414-2.
Il presente documento non è applicabile alle funi di acciaio fabbricate prima della data di
pubblicazione del presente documento da parte del CEN.
2
RIFERIMENTI NORMATIVI
I documenti richiamati di seguito sono indispensabili per l'applicazione del presente
documento. Per quanto riguarda i riferimenti datati, si applica esclusivamente l'edizione
citata. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione del documento a cui si fa
riferimento (compresi gli aggiornamenti).
EN 1050:1996
Safety of machinery - Principles for risk assessment
EN 1070:1998
Safety of machinery - Terminology
EN 12385-2:2002
Steel wire ropes - Safety - Part 2: Definitions, designation and
classification
EN ISO 12100-2:2003 Safety of machinery - Basic concepts, general principles for
design - Part 2: Technical principles (ISO 12100-2:2003)
3
TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini del presente documento, si applicano i termini e le definizioni della EN 1070:1998,
della EN 12385-2:2002 e i seguenti.
3.1
controllo: Controllo visivo delle condizioni della fune per individuare danni o
deterioramenti evidenti che ne possano compromettere l’idoneità all’uso.
3.2
esame approfondito: Esame visivo eseguito da una persona competente (addestrata ed
esperta) ed eventualmente integrato con altri mezzi, per esempio misurazione o prove
elettromagnetiche non distruttive, per rilevare danni o deterioramenti che possano
compromettere l’idoneità all’uso della fune.
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4
ELENCO DEI PERICOLI SIGNIFICATIVI
Il prospetto 1 contiene tutti i pericoli significativi e le situazioni e gli eventi pericolosi, se
contemplati dalla presente norma, identificati mediante una valutazione dei rischi e che
richiedono un’azione per l’eliminazione o la riduzione del rischio.
prospetto
1
Pericoli e requisiti associati
Pericoli identificati nell’appendice A
della EN 1050:1996
Punto pertinente dell’appendice A
della EN ISO 12100-2:2003
Punto pertinente della
presente norma
Istruzioni insufficienti per l’utilizzatore delle funi
di acciaio e il fabbricante del macchinario
1.7.4
4.4.1
5
5
ISTRUZIONI PER LA SICUREZZA E INFORMAZIONI PER L’USO E LA
MANUTENZIONE
5.1
Generalità
Devono essere fornite informazioni sui punti elencati dal punto 5.2 al punto 5.4.
5.2
Uso e manutenzione
Queste informazioni devono comprendere: limiti di temperatura, uso in condizioni
eccezionalmente pericolose, primo utilizzo, movimentazione, installazione e
manutenzione.
Un esempio di tali informazioni è riportato nell’appendice A.
5.3
Scelta della fune
Per le funi a trefoli, queste informazioni devono comprendere indicazioni sulla costruzione
della fune in relazione ad abrasione e usura, tipo di anima in relazione alla compressione
della fune sul tamburo, finitura del filo in relazione alla corrosione, senso di avvolgimento
e tipo di fune in relazione al senso di avvolgimento su tamburo, caratteristiche rotazionali
in relazione all’utilizzo di un molinello ed effetti degli angoli di deflessione.
Un esempio di tali informazioni è riportato nell’appendice B.
5.4
Informazioni su materiali, salute e sicurezza relative alle funi di acciaio e ai loro
componenti
Queste informazioni devono comprendere la descrizione di tutti i singoli materiali che
costituiscono la fune finita e informazioni generali riguardo alle misure protettive in ambito
lavorativo, alle procedure mediche d’emergenza, alla sicurezza (compreso il rischio di
incendio o esplosione) e allo smaltimento.
Un esempio di tali informazioni è riportato nell’appendice C.
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APPENDICE
(informativa)
A ESEMPIO DI INFORMAZIONI GENERALI PER L’USO E LA MANUTENZIONE
A.1
Limitazioni all’uso dovute a condizioni ambientali avverse
A.1.1
Temperatura
A.1.1.1
Funi costituite da fili di acciaio al carbonio
Si dovrebbe tenere conto della temperatura massima che la fune può raggiungere in
servizio. Se tale temperatura è sottostimata possono crearsi situazioni di pericolo.
Le funi a trefoli con anima o centro di fibra possono essere utilizzate fino a una
temperatura massima di 100 °C.
Le funi a trefoli con anima di acciaio e le funi spiroidali (vale a dire, a trefoli spiroidali e
chiuse) possono essere utilizzate fino a 200 °C, sebbene questo richieda una riduzione
del carico massimo di esercizio, la cui entità dipende dal tempo di esposizione all’alta
temperatura e dal diametro dei fili. Per temperature di esercizio tra 100 °C e 200 °C, si
può ipotizzare una perdita di resistenza del 10%.
Per temperature maggiori di 200 °C, può essere necessario impiegare speciali lubrificanti
e occorre prevedere perdite di resistenza maggiori di quanto sopra indicato. Si dovrebbe
contattare il fabbricante della fune o del macchinario.
La resistenza delle funi di acciaio non è compromessa a temperature di esercizio fino
a -40 °C e, in questo caso, non si richiede alcuna riduzione del carico massimo di
esercizio; tuttavia, le prestazioni della fune possono risultare ridotte in funzione
dell’efficacia del lubrificante della fune a basse temperature.
Quando la fune è provvista di terminale, fare riferimento anche al punto A.1.1.2.
A.1.1.2
Terminali
Oltre ai limiti sopraindicati per la fune e se non diversamente specificato dal fabbricante
della fune o dal fabbricante della macchina, attrezzatura o installazione, non sono da
superare le seguenti temperature d’esercizio:
Occhiello ripiegato con fasciatura di alluminio: 150 °C
Occhiello fissato con fasciatura di acciaio: 200 °C
Capocorda riempito con lega a base di piombo: 80 °C
Capocorda riempito con zinco o lega a base di zinco: 120 °C
Capocorda riempito con resina: fare riferimento alle istruzioni del progettista del
capocorda in resina.
A.1.2
Utilizzo in condizioni eccezionalmente pericolose
Nei casi in cui è nota l’esistenza di condizioni eccezionalmente pericolose, per esempio
attività in mare aperto, sollevamento di persone e carichi potenzialmente pericolosi come
metalli fusi, o materiali corrosivi o radioattivi, si dovrebbe eseguire una valutazione dei
rischi e scegliere o adattare di conseguenza il carico massimo di esercizio.
A.2
Prima della messa in servizio della fune
A.2.1
Controllo della fune e dei documenti
La fune dovrebbe essere tolta dall’imballaggio ed esaminata immediatamente dopo la
consegna per verificarne il tipo e le condizioni e per accertarsi che la fune e gli eventuali
terminali siano compatibili con il macchinario o l’attrezzatura a cui sono collegati in
servizio.
Nota 1
Eventuali danni alla fune o all’imballaggio dovrebbero essere riportati nella nota di consegna.
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Il Certificato di conformità del fabbricante della fune dovrebbe essere conservato in un
luogo sicuro, per esempio insieme al manuale di istruzioni della gru, per l’identificazione
della fune durante le verifiche periodiche in servizio.
Nota 2
A.2.2
La fune non dovrebbe essere utilizzata per il sollevamento senza che l’utilizzatore sia in possesso di un
Certificato.
Conservazione della fune
Si dovrebbe scegliere un luogo coperto, pulito, ben ventilato, asciutto e privo di polvere.
La fune dovrebbe essere coperta con materiale impermeabile se non è possibile
conservarla all’interno.
La fune dovrebbe essere conservata e protetta in modo tale da non esporla a danni
accidentali durante il periodo di conservazione, oppure quando la si ripone o preleva dal
luogo in cui è riposta.
La fune dovrebbe essere conservata al riparo da esalazioni chimiche, vapore o altri agenti
corrosivi.
Se fornita in bobina, la bobina dovrebbe essere fatta ruotare periodicamente durante lo
stoccaggio per lunghi periodi, soprattutto in ambienti caldi, per evitare la migrazione del
lubrificante dalla fune.
La fune non dovrebbe essere conservata in zone esposte ad alte temperature in quanto
questo può pregiudicarne le prestazioni future. In casi estremi, il carico di rottura della
fune nello stato originario di fabbricazione potrebbe essere fortemente ridotto e la fune
risultare non più idonea a un utilizzo sicuro.
La fune non dovrebbe venire a contatto diretto con il pavimento e la bobina dovrebbe
essere posizionata in modo tale da garantire la circolazione dell’aria sotto di essa.
Nota
Se tale condizione non è garantita, la fune può sporcarsi e iniziare a corrodersi prima ancora di essere messa
in servizio.
Preferibilmente, la bobina dovrebbe essere sostenuta da un supporto ad A o da un
carrello appoggiato a terra e in grado di sostenere in sicurezza la massa totale della fune
e della bobina.
La fune dovrebbe essere controllata periodicamente applicando, se necessario, un
rivestimento per funi adatto e compatibile con il lubrificante del fabbricante.
Materiale da imballaggio bagnato, per esempio tela da sacco, dovrebbe essere rimosso.
La marcatura sulla fune dovrebbe essere controllata per verificare che sia leggibile e
corrisponda al certificato.
Quando si rimuove dal magazzino, si dovrebbe osservare il principio "primo entrato,
primo uscito" (FIFO).
A.2.3
Verifica delle condizioni delle parti della macchina, dell’attrezzatura o dell’installazione
che sono a contatto con la fune
Prima di installare la nuova fune, occorre controllare le condizioni e le dimensioni delle
parti che sono a contatto con la fune, per esempio tamburi, pulegge e protezioni della
fune, per verificare che rientrino nei limiti operativi specificati dal fabbricante
dell’attrezzatura originale.
Per le funi utilizzate su gru, il diametro effettivo della scanalatura dovrebbe essere almeno
il 5% in più del diametro nominale della fune. Il diametro della scanalatura dovrebbe
essere verificato utilizzando un calibro per pulegge.
Le pulegge dovrebbero essere controllate anche per verificare che ruotino liberamente.
Il diametro effettivo della fune non dovrebbe mai essere maggiore del passo del tamburo.
In caso di avvolgimento a più strati, si dovrebbe valutare il rapporto tra il diametro effettivo
della fune e il passo.
In presenza di un’usura eccessiva delle scanalature, è possibile rettificarle. Prima di questa
operazione, si dovrebbe esaminare la puleggia o il tamburo per verificare se, dopo la rettifica,
sia garantita una sufficiente resistenza del materiale sottostante che sostiene la fune.
Nota
Quando le scanalature sono usurate e la fune è frenata ai lati, il movimento del trefolo e del filo e la capacità
della fune di flettersi risultano ridotti, con conseguente riduzione delle prestazioni della fune.
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A.3
Movimentazione e installazione della fune
A.3.1
Generalità
Il procedimento di installazione della fune dovrebbe essere eseguito in conformità a un
piano dettagliato elaborato dall’utilizzatore della fune di acciaio.
Il controllo della fune per escludere danneggiamenti dovrebbe essere eseguito dopo
avere rimosso il carico e dopo avere trasportato la fune nel luogo di stoccaggio. Durante
queste operazioni, la fune non dovrebbe venire a contatto con parti del dispositivo di
sollevamento, come il gancio di una gru o la forca di un carrello elevatore a forche.
Possono essere utili brache flessibili.
A.3.2
Fune fornita in matassa
La matassa di fune dovrebbe essere collocata a terra e svolta linearmente garantendo
che non venga contaminata con polvere, sabbia, umidità o altro materiale dannoso.
La fune non dovrebbe mai essere tirata da una matassa fissa in quanto così facendo si
induce torsione e la fune si attorciglia.
Se la movimentazione è ostacolata dalle grandi dimensioni della matassa, può essere
necessario utilizzare una piattaforma girevole di appoggio che permetta di svolgere la
fune tirandone l’estremità. I metodi corretti di svolgimento di una fune da una matassa
sono illustrati nella figura A.1.
figura
A.3.3
A.1
Metodi corretti di svolgimento di una fune da una matassa
Fune fornita in bobina
Un albero di robustezza adeguata dovrebbe essere inserito nel foro della bobina e la
bobina collocata su un supporto adeguato che ne permetta la rotazione e frenata per
evitarne il movimento incontrollato durante l’installazione.
In caso di avvolgimento a più strati, la fune dovrebbe essere posta in un’attrezzatura che
garantisca il tensionamento posteriore della fune durante il trasferimento dalla bobina di
alimentazione al tamburo. Questo per garantire che gli strati di fune sottostanti, in
particolare quello di fondo, siano strettamente avvolti sul tamburo.
La bobina di alimentazione dovrebbe essere posizionata in modo tale da mantenere un
angolo di deflessione minimo durante l’installazione.
Se la fune forma un cappio, si dovrebbe evitare che questo si stringa attorcigliandosi.
Il supporto della bobina dovrebbe essere montato in modo tale da non creare una piega
inversa durante il passaggio della fune ovvero, per un tamburo con fune avvolta da sotto,
fare uscire la fune dal fondo della bobina di alimentazione (vedere figura A.2).
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figura
A.2
Trasferimento della fune di acciaio dalla bobina al tamburo con controllo della tensione della fune dal fondo della bobina al fondo del tamburo
Il rilascio dell’estremità fuoribordo della fune dalla bobina di alimentazione o matassa
dovrebbe avvenire in modo controllato. Quando si rilasciano i morsetti o il fissaggio
dell’estremità della fune, la fune si tende e questa azione, se non controllata, può avvenire
in modo violento con rischio di lesioni.
Durante l’installazione dovrebbe essere mantenuto lo stato originario di fabbricazione
della fune.
Se si installa la nuova fune con l’ausilio della vecchia, un metodo consiste nell’applicare
una calza per funi metalliche alle estremità delle funi da collegare. L’estremità aperta della
calza dovrebbe essere fissata saldamente alla fune mediante una fasciatura o, in
alternativa, mediante un fermaglio adatto. Le due estremità dovrebbero essere collegate
con un pezzo di fune di fibra di resistenza adeguata per evitare che la forza di torsione si
trasmetta dalla vecchia alla nuova fune. Se si utilizza una fune metallica, dovrebbe essere
del tipo antigirevole oppure presentare lo stesso tipo e lo stesso senso di avvolgimento
della nuova fune. In alternativa, si può introdurre nel sistema un pezzo di fune di fibra o
acciaio di resistenza adeguata, da utilizzare come guida. Non si dovrebbe utilizzare un
molinello durante l’installazione della fune.
Controllare attentamente la fune durante la trazione all’interno del sistema e verificare che
non sia ostacolata da parti della struttura o del meccanismo che possano danneggiarla e
causare una perdita di controllo.
A.3.4
Taglio della fune
Se è necessario tagliare la fune occorre applicare fasciature di protezione su entrambi i
lati della linea di taglio. La lunghezza di ciascuna fasciatura per una fune a trefoli
dovrebbe essere pari ad almeno il doppio del diametro della fune.
Per le funi preformate (vedere EN 12385-2), è generalmente sufficiente una fasciatura su uno
dei due lati della linea di taglio. Per funi non preformate, funi antigirevoli e funi con anima a
cordatura simultanea, si raccomandano almeno due fasciature su ogni lato della linea di taglio.
Preferibilmente, il taglio della fune dovrebbe essere eseguito utilizzando una fresa a disco
abrasivo ad alta velocità. Possono essere utilizzati altri dispositivi di taglio meccanici o
idraulici sebbene il loro utilizzo non sia raccomandato quando l’estremità della fune deve
essere saldata o brasata. Durante il taglio, garantire un’adeguata ventilazione per evitare
l’accumulo di fumi dalla fune e dai suoi componenti. Vedere appendice C.
Nota 1
Alcune funi speciali contengono materiale sintetico che, quando riscaldato a temperature maggiori delle
normali temperature di lavorazione, si decompone e può produrre esalazioni tossiche.
Nota 2
Le funi fabbricate con fili di acciaio al carbonio nello stato originario di fornitura non sono considerate
pericolose per la salute. Durante la lavorazione successiva (per esempio taglio, saldatura, rettifica e pulizia)
possono prodursi polvere e fumi che contengono elementi potenzialmente nocivi per le persone esposte.
Se, dopo il taglio, l’estremità della fune non è fissata correttamente può verificarsi
l’allentamento o la deformazione della fune.
Un metodo alternativo di taglio è mediante fusione e rastrematura, un procedimento che
ha lo scopo di impedire la scomposizione dei fili e dei trefoli.
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A.3.5
"Rodaggio" della nuova fune
Quando possibile, "rodare" la nuova fune azionando l’attrezzatura lentamente e
preferibilmente a basso carico per alcuni cicli. In questo modo, la nuova fune può
adattarsi gradualmente alle condizioni operative. Il "rodaggio" non dovrebbe mai avvenire
con pieno carico o sovraccarico della fune.
Verificare che la fune si avvolga correttamente sul tamburo senza allentamenti o
sovrapposizioni della fune sul tamburo.
Nota
Un avvolgimento irregolare determina inevitabilmente una forte usura superficiale e la deformazione della
fune.
A.4
Manutenzione
A.4.1
Controllo ed esame della fune
La frequenza dei controlli e degli esami approfonditi ed i criteri di scarto dovrebbero
essere in conformità ai seguenti:
Funi per gru - ISO 4309;
Funi di sollevamento - ISO/FDIS 4344;
Funi per teleferiche - prEN 12927-7.
A.4.2
Lubrificazione della fune in servizio
La protezione fornita dal lubrificante applicato durante la fabbricazione è generalmente
adeguata a prevenire il deterioramento dovuto a corrosione durante il trasporto, lo
stoccaggio e l’utilizzo iniziale della fune; tuttavia, per ottenere prestazioni ottimali, la
maggior parte delle funi può essere trattata con un lubrificante di servizio il cui tipo
dipende dall’utilizzo della fune e dalle condizioni ambientali a cui la fune è esposta.
Il lubrificante di servizio deve essere compatibile con il lubrificante del fabbricante e, nel
caso di funi utilizzate con meccanismi di trazione, non comprometterne le caratteristiche
di attrito. Fare riferimento alle raccomandazioni del fabbricante della fune o del
fabbricante dell’attrezzatura originale.
Metodi tipici di applicazione del lubrificante di servizio sono mediante un pennello, per
caduta a gocce, mediante un nebulizzatore pressurizzato portatile o ad alta pressione.
Quest’ultimo sistema è generalmente concepito per alimentare lubrificante di servizio ad
alta pressione alla fune e, allo stesso tempo, pulire la fune e rimuovere umidità,
lubrificante residuo e altre impurità.
Non applicando il lubrificante di servizio, si può verificare una riduzione delle prestazioni
della fune e, nel peggiore dei casi, una corrosione interna non rilevabile.
L’applicazione di una quantità eccessiva e del tipo sbagliato di lubrificante può
determinare un accumulo di particelle estranee sulla superficie della fune. Tale accumulo
può procurare danni per abrasione alla fune, alla puleggia e al tamburo. Può inoltre
rendere difficile la valutazione delle reali condizioni della fune rispetto ai criteri di scarto.
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APPENDICE
(informativa)
B GUIDA PER LA SCELTA DELLA FUNE
B.1
Scelta della fune
B.1.1
Costruzione in relazione ad abrasione e usura
Le funi metalliche si indeboliscono progressivamente quando soggette ad abrasione e
usura. Questo si verifica quando una fune è a contatto con un altro corpo, per esempio
quando passa attraverso una puleggia o su un rullo, quando si avvolge su un tamburo o
quando è trascinata attraverso o lungo il materiale abrasivo.
Quando si sa che l’abrasione è la principale causa di deterioramento, si dovrebbe
scegliere una fune con fili esterni quanto più larghi possibile tenendo però anche conto
dell’eventuale necessità di soddisfare requisiti relativi alla fatica da flessione.
In condizioni di abrasione, può essere vantaggioso utilizzare funi ad avvolgimento
parallelo (con entrambe le estremità della fune fissate e assicurate contro la rotazione) e
funi a trefoli compatte.
Nota
B.1.2
Sebbene l’usura avvenga principalmente sulla corona dei fili, essa si può verificare anche nell’anima del
trefolo e nei punti di contatto dei trefoli all’interno della fune.
Tipo di anima in relazione allo schiacciamento della fune sul tamburo
Lo schiacciamento può avvenire a causa di diversi fattori, ma è più probabile quando la
fune è avvolta in più strati sul tamburo. Inoltre, la pressione radiale tra fune e tamburo è
maggiore con un tamburo a superficie liscia che con un tamburo a superficie scanalata.
Le funi a trefoli contenenti fibre non dovrebbero essere utilizzate quando l’avvolgimento è
a strati multipli.
Le funi con anima di acciaio e le funi a trefoli compatte sono più resistenti allo
schiacciamento e alla deformazione.
B.1.3
Finitura dei fili in relazione alla corrosione
Se si prevede o si sa che la corrosione è una delle principali cause di deterioramento,
è preferibile utilizzare una fune contenente fili con rivestimento di zinco (o lega di
zinco Zn95/Al5).
Si dovrebbe scegliere una fune con fili quanto più larghi possibile, tenendo conto
dell’eventuale necessità di soddisfare requisiti relativi alla fatica da flessione.
Una fune con un gran numero di fili piccoli è maggiormente soggetta a corrosione rispetto
a una fune con un piccolo numero di fili grandi.
B.1.4
Senso di avvolgimento della fune e tipo
B.1.4.1
Funi collegate tra loro (in serie) o applicate affiancate (in parallelo)
Qualora sia necessario collegare una fune a un'altra (ovvero in serie) durante
l’installazione o il funzionamento, è essenziale che le due funi presentino lo stesso senso
e lo stesso tipo di avvolgimento, per esempio avvolgimento crociato destro (sZ) con
avvolgimento crociato destro (sZ).
Nota
Collegando una fune con avvolgimento "sinistro" a una fune con avvolgimento "destro" si provoca la rotazione
della fune e la scomposizione dei trefoli sotto carico. Se le funi sono anche impalmate manualmente, le
impalmature tendono ad aprirsi e separarsi nel punto di connessione.
Alcune applicazioni, per esempio braghe e gru per container, richiedono l’uso di una fune
con avvolgimento sinistro insieme a una fune con avvolgimento destro (vale a dire in
parallelo) per bilanciare gli effetti rotazionali delle due funi.
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B.1.4.2
Direzione di avvolgimento su tamburo
Se non diversamente specificato nelle istruzioni del fabbricante dell’attrezzatura originale,
la direzione di avvolgimento su tamburo dovrebbe essere in conformità alla figura B.1.
La direzione di avvolgimento nella figura B.1 vale generalmente sia per i tamburi lisci sia
per quelli scanalati.
figura
B.1
figura
B.1a
Direzione di avvolgimento su tamburo
Fune con avvolgimento destro - passaggio da sotto
Fare partire la fune dal bordo destro per una fune con avvolgimento destro
L
figura
B.1b
R
Fune con avvolgimento sinistro - passaggio da sotto
Fare partire la fune dal bordo sinistro per una fune con avvolgimento sinistro
L
figura
B.1c
R
Fune con avvolgimento destro - passaggio da sopra
Fare partire la fune dal bordo sinistro per una fune con avvolgimento destro
L
figura
B.1d
R
Fune con avvolgimento sinistro - passaggio da sopra
Fare partire la fune dal bordo destro per una fune con avvolgimento sinistro
L
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R
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B.1.5
Caratteristiche rotazionali e utilizzo di un molinello
La "torcitura" delle funi di sollevamento dovuta a rotazione in un sistema di avvolgimento
in più parti può verificarsi se la fune scelta ha caratteristiche di torsione non adeguate
all’altezza di sollevamento prevista, alla spaziatura e al carico della fune. In questi casi, il
sollevamento può essere fortemente limitato o addirittura impedito. Le applicazioni che
comportano grandi altezze di sollevamento sono particolarmente soggette a questa
condizione.
Nota
Torcitura è un termine utilizzato per descrivere la condizione che si verifica in un sistema di avvolgimento in
più parti, quando i tratti di fune sotto tiro si scompongono per effetto di una torsione.
Considerando la caratteristica di torsione di una fune, è possibile valutare la probabilità di
torcitura per un determinato sistema di avvolgimento. Consultare il fabbricante della fune
o il fabbricante dell’attrezzatura originale.
Con funi antigirevoli dove i trefoli esterni sono generalmente avvolti in direzione opposta
rispetto a quelli dello strato sottostante, (i) l'entità della coppia generata sotto carico
quando entrambe le estremità della fune sono fissate e non possono ruotare o (ii) l’entità
della rotazione sotto carico quando una delle estremità della fune è libera di ruotare si
prevede molto minore di quella che si produrrebbe con funi a strato singolo.
Per limitare il pericolo rappresentato da un carico rotante durante un’operazione di
sollevamento e per garantire la sicurezza del personale che si trova nella zona di
sollevamento, è preferibile scegliere una fune antigirevole che compia solo una piccola
rotazione sotto carico; vedere a) di seguito. Con queste funi, un molinello è utile per evitare
alla fune la rotazione indotta dalle deflessioni angolari sulla puleggia o sul tamburo.
Altre funi antigirevoli che presentano una minore resistenza alla rotazione sotto carico,
vedere b) sotto possono richiedere l’impiego di un molinello per ridurre al minimo il
pericolo. In questi casi, tuttavia, occorre notare che un’eccessiva rotazione della fune può
influenzare negativamente le prestazioni della fune e determinare una riduzione del
carico di rottura della fune, la cui entità dipende dalla caratteristica rotazionale della fune
scelta e dall’entità del carico sollevato.
Segue un riepilogo della guida generale per l’uso di un molinello in base alla caratteristica
rotazionale della fune:
a)
caratteristica rotazionale minore o uguale a 1 rotazione/1 000d, con sollevamento di
un carico pari a 20% Fmin - si può utilizzare un molinello;
b)
caratteristica rotazionale maggiore di 1 rotazione ma non maggiore di
4 rotazioni/1 000d, con sollevamento di un carico pari a 20% Fmin - si può utilizzare
un molinello attenendosi alle raccomandazioni del fabbricante della fune e/o con
l’approvazione di una persona competente;
c)
caratteristica rotazionale maggiore di 4 rotazioni/1 000d, con un carico pari a
20% Fmin - non si dovrebbe utilizzare un molinello,
dove:
1 rotazione = 360q;
d = diametro nominale della fune;
Fmin = carico minimo di rottura della fune.
B.1.6
Angolo di deflessione
La figura B.2 rappresenta un tamburo largo con scanalature elicoidali, angolo primitivo D
e una puleggia di deflessione. Quando la fune è avvolta verso i bordi del tamburo, si
produce un angolo di deflessione Esinistro o Edestro in corrispondenza della puleggia. Sul
tamburo, l’angolo di deflessione della fune è (Esinistro + D) o (Edestro - D).
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figura
B.2
Angoli di deflessione e angoli delle scanalature
Legenda
l
Sinistro
r
Destro
Quando è presente un angolo di deflessione nel punto di entrata della fune nella puleggia,
la fune è inizialmente a contatto con il bordo della scanalatura. Nel successivo passaggio
sulla puleggia, la fune scende lungo il bordo fino a posizionarsi sul fondo della scanalatura
della puleggia. Durante questo spostamento, la fune rotola e scivola (vedere figura B.3).
Il rotolamento determina la rotazione della fune sul proprio asse, che induce o elimina la
torsione della fune con conseguente accorciamento o allungamento dell’avvolgimento,
riduzione della resistenza a fatica e, nel peggiore dei casi, danno strutturale della fune
rappresentato da formazione di "gabbia" o sporgenza dell’anima. Aumentando l’angolo di
deflessione aumenta l’entità della rotazione.
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figura
B.3
Torsione di una fune dovuta all’angolo di deflessione
L’angolo di deflessione non dovrebbe essere maggiore di 2° per funi antigirevoli e di 4°
per funi a un solo strato.
Nota
Per ragioni pratiche, le caratteristiche di progetto di particolari gru e apparecchi di sollevamento non
permettono di rispettare i valori raccomandati. Questo può pregiudicare la durata della fune e richiedere
controlli più frequenti.
Gli angoli di deflessione possono essere ridotti, per esempio:
a)
riducendo la larghezza e/o aumentando il diametro del tamburo, oppure
b)
aumentando la distanza tra puleggia e tamburo.
Durante l’avvolgimento su un tamburo si raccomanda generalmente di limitare l’angolo di
deflessione tra 0,5° e 2,5°. Se l’angolo è troppo stretto, vale a dire meno di 0,5°, la fune
tende a raccogliersi sul bordo del tamburo e non riesce a riattraversare il tamburo nella
direzione opposta. In questa situazione, si può ovviare al problema prevedendo un
dispositivo di rinvio oppure aumentando l’angolo di deflessione impiegando una puleggia
o un meccanismo di avvolgimento.
Se si permette l’accumulo della fune, questa può uscire improvvisamente dal bordo
producendo un carico d’urto.
Angoli di deflessione troppo ampi riportano la fune attraverso il tamburo troppo presto,
creando spazi vuoti tra gli avvolgimenti della fune in prossimità dei bordi del tamburo e
aumentando la pressione sulla fune nei punti di incrocio.
Anche quando sono previste scanalature elicoidali, angoli di deflessione ampi producono
inevitabilmente aree localizzate di danno meccanico in quanto i fili tendono a strapparsi.
Tale fenomeno è spesso definito "interferenza" della fune ma la sua entità può essere
ridotta scegliendo una fune ad avvolgimento parallelo se il sistema utilizzato lo permette,
oppure una fune a trefoli compatta.
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APPENDICE
(informativa)
C INFORMAZIONI SU MATERIALI, SALUTE E SICUREZZA RELATIVE ALLE FUNI DI
ACCIAIO E AI LORO COMPONENTI
C.1
Materiale
C.1.1
Generalità
Le funi di acciaio sono costituite da materiale composito e, a seconda del tipo, possono
contenere alcuni materiali diversi. Tutti i singoli materiali che possono costituire la fune
finita sono descritti di seguito.
La descrizione e/o la designazione della fune indicata nella nota di consegna, fattura o
certificato consente l’identificazione dei componenti.
Il componente principale delle funi d’acciaio trattate dalle diverse parti della EN 12385 è
l’acciaio al carbonio che, in alcuni casi, può essere rivestito di zinco o lega di zinco
Zn95/Al5.
Le funi fabbricate con fili di acciaio al carbonio, rivestito o inossidabile nello stato di
fabbricazione originario non sono considerate pericolose per la salute. Tuttavia, durante
lavorazioni successive come taglio, saldatura, rettifica e pulizia possono prodursi polveri
e fumi che contengono elementi potenzialmente nocivi per la salute degli operatori
esposti.
Gli altri tre componenti sono l’anima, che può essere di acciaio dello stesso tipo utilizzato
per i trefoli esterni oppure di fibra naturale o sintetica, il(i) lubrificante(i) della fune e, dove
previsto, un riempitivo o rivestimento esterno.
C.1.2
Anime di fibra
Poiché si trovano al centro di una fune di acciaio a trefoli, i materiali di cui sono costituite
le anime di fibra, di solito naturale o sintetica, non costituiscono un pericolo per la salute
quando la fune è maneggiata. Anche se i trefoli esterni sono rimossi (per esempio,
quando si crea il capocorda), i materiali dell’anima non costituiscono un pericolo per
l’utilizzatore salvo che, probabilmente, nel caso di una fune usata quando la mancata
applicazione di un lubrificante di servizio o un utilizzo intenso che causi usura interna per
abrasione dell’anima provochi la decomposizione dell’anima in una polvere di fibra che
possa essere inalata, anche se tale evenienza è considerata estremamente improbabile.
Il pericolo principale è rappresentato dall’inalazione dei fumi generati dal calore, per
esempio durante il taglio della fune mediante una fresa a disco. In questi casi, le fibre
naturali possono produrre anidride carbonica, acqua e cenere, mentre i materiali sintetici
possono produrre esalazioni tossiche.
Anche il trattamento delle fibre naturali, per esempio per preservarle dalla putrefazione,
può produrre fumi tossici alla combustione.
La concentrazione di fumi tossici prodotta dalle anime è quasi trascurabile rispetto ai
prodotti generati dal riscaldamento di altri materiali primari, per esempio il filo e il
lubrificante di fabbricazione della fune.
Il materiale sintetico più comunemente utilizzato per l’anima è il polipropilene sebbene,
occasionalmente, possano essere utilizzati altri polimeri come polietilene e poliammide.
C.1.3
Materiali riempitivi e di rivestimento
I materiali riempitivi e di rivestimento non costituiscono un pericolo per la salute quando la
fune è utilizzata nello stato originario di fabbricazione. Il pericolo principale è
rappresentato dall’inalazione di fumi tossici durante il taglio della fune mediante una fresa
a disco.
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C.1.4
Lubrificanti di fabbricazione della fune
I lubrificanti utilizzati nella fabbricazione di funi di acciaio presentano generalmente un
minimo pericolo per l’utilizzatore nello stato originario di fabbricazione. L’utilizzatore
dovrebbe tuttavia adottare sufficienti precauzioni per ridurre al minimo il contatto con la
pelle e con gli occhi ed evitare di inalare vapori e nebbie di lubrificante.
Nella fabbricazione delle funi di acciaio si utilizza un’ampia gamma di composti come
lubrificanti. Questi prodotti consistono principalmente in miscele di oli, cere, bitumi, resine,
agenti gelificanti e riempitivi con piccole concentrazioni di agenti anticorrosivi,
stabilizzatori di ossidazione e adesivanti.
Questi prodotti sono per la maggior parte solidi a temperatura ambiente e, a condizione
che si eviti il contatto con i tipi fluidi, nessuno di essi è nocivo nel normale utilizzo della
fune.
Per evitare la possibilità di lesioni cutanee, si dovrebbe evitare il contatto ripetuto e
prolungato con gli idrocarburi minerali o sintetici ed è essenziale che tutte le persone che
sono a contatto con questi prodotti mantengano alti livelli di igiene personale.
L’operatore dovrebbe:
a)
utilizzare guanti impermeabili all’olio;
b)
evitare i contatti non necessari con l’olio indossando abbigliamento protettivo;
c)
ricevere cure di pronto soccorso per qualsiasi lesione, anche lieve;
d)
lavarsi accuratamente le mani prima dei pasti, prima di usare la toilette e dopo il
lavoro; e
e)
utilizzare una crema ammorbidente dopo il lavaggio, quando previsto.
L’operatore non dovrebbe:
f)
mettere stracci o attrezzi sporchi d’olio nelle tasche, in particolare dei pantaloni;
g)
utilizzare stracci sporchi o rovinati per rimuovere l’olio dalla pelle;
h)
indossare abiti impregnati d’olio;
i)
utilizzare solventi come paraffina, benzina ecc. per rimuovere l’olio dalla pelle.
C.2
Informazioni generali
C.2.1
Misure protettive in ambito lavorativo
a)
Protezione delle vie respiratorie
Dovrebbe essere utilizzata una ventilazione di scarico generale e locale per
mantenere la polvere o i fumi presenti nell’aria al di sotto dei livelli di esposizione
professionale prescritti (OES).
Se tali livelli sono superati, gli operatori dovrebbero indossare respiratori approvati
contro polvere e fumi. (Il livello OES delle polveri totali è 10 mg/m3 e quello delle
polveri respirabili è 5 mg/m3.)
b)
Attrezzature protettive
Dovrebbero essere indossate attrezzature protettive durante le operazioni che
comportano pericoli per gli occhi. Durante le operazioni di saldatura o bruciatura
dovrebbe essere utilizzata una visiera da saldatore. Utilizzare guanti e altre
attrezzature protettive quando richiesto.
c)
Altro
Prima di indossare l’abbigliamento di tutti i giorni o di mangiare dovrebbero essere
osservati i principi di una buona igiene personale. Non dovrebbe essere consumato
cibo nell’ambiente di lavoro.
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C.2.2
Procedure mediche d’emergenza
a)
Inalazione
Portarsi all’aria aperta; richiedere assistenza medica.
b)
Pelle
c)
Occhi
Lavare accuratamente le zone interessate con acqua e sapone.
Sciacquare bene con acqua corrente per rimuovere le particelle; richiedere
assistenza medica.
d)
Ingestione
Nell’improbabile evenienza che siano ingerite parti della fune o suoi componenti,
richiedere assistenza medica.
C.2.3
Informazioni per la sicurezza - pericolo di incendio o esplosione
Allo stato solido, i componenti di acciaio della fune non comportano pericolo di incendio o
esplosione. Gli elementi organici presenti, vale a dire lubrificanti, fibre naturali e sintetiche
e altri riempitivi e rivestimenti naturali o sintetici, possono alimentare l’incendio.
C.2.4
Smaltimento
Smaltimento in conformità alla legislazione locale.
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APPENDICE
(informativa)
ZA RAPPORTO FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E I REQUISITI ESSENZIALI
DELLA DIRETTIVA UE 98/37/CE
La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio per fornire un
mezzo per soddisfare ai requisiti essenziali della Direttiva del Nuovo Approccio 98/37/CE
modificata dalla 98/79/CE sulle macchine.
Una volta che la presente norma è stata citata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione
Europea come rientrante in quella Direttiva che è stata adottata come norma nazionale in
almeno uno Stato membro, la conformità ai punti della presente norma conferisce, entro i
limiti dello scopo e campo di applicazione della presente norma, una presunzione di
conformità con i corrispondenti requisiti essenziali di quella Direttiva e delle
regolamentazioni EFTA associati.
AVVERTENZA: Altri requisiti e altre Direttive UE possono essere applicabili al(ai)
prodotto(i) che rientra(rientrano) nello scopo e campo di applicazione della presente
norma.
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(informativa)
ZB RAPPORTO FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E I REQUISITI ESSENZIALI
DELLA DIRETTIVA UE 2006/42/CE
La presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio per fornire un
mezzo per soddisfare ai requisiti es-senziali della Direttiva del Nuovo Approccio 2006/42/CE
sulle macchine.
Una volta che la presente norma è stata citata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione
Europea come rientrante in quella Direttiva che è stata adottata come norma nazionale in
almeno uno Stato membro, la conformità ai punti della presente norma conferisce, entro i
limiti dello scopo e campo di applicazione della presente norma, una presunzione di
conformità con i corrispondenti requisiti essenziali di quella Direttiva e delle
regolamentazioni EFTA associati.
AVVERTENZA - Altri requisiti e altre Direttive UE possono essere applicabili al(ai)
prodotto(i) che rientra(rientrano) nello scopo e campo di applicazione della presente
norma.
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(informativa)
ZC RAPPORTO FRA LA PRESENTE NORMA EUROPEA E I REQUISITI ESSENZIALI
DELLA DIRETTIVA UE 95/16/CE
La presente norma europea è stata elaborata di un mandato conferito al CEN dalla
Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio per fornire un mezzo
per soddisfare ai requisiti essenziali della Direttiva del Nuovo Approccio 1995/16/CE.
Una volta che la presente norma è stata citata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione
Europea come rientrante in quella Direttiva che è stata adottata come norma nazionale in
almeno uno Stato membro, la conformità ai punti della presente norma conferisce, entro i
limiti dello scopo e campo di applicazione della presente norma, una presunzione di
conformità con i corrispondenti requisiti essenziali di quella Direttiva e delle
regolamentazioni EFTA associati.
AVVERTENZA - Altri requisiti e altre Direttive UE possono essere applicabili aI(ai)
prodotto(i) che rientra(rientrano) nello scopo e campo di applicazione della presente
norma.
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BIBLIOGRAFIA
ISO 4309
Cranes - Wire ropes - Care, maintenance, installation, examination
and discard
ISO 4344
Steel wire ropes for lifts - Minimum requirements
prEN 12927-7
Safety requirements for passenger transportation by rope - Ropes Part 7: Calculation, repair and maintenance
EN 13414-2
Steel wire rope slings - Safety - Part 2: Specification for information
for use and maintenance to be provided by the manufacturer
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