Genitori adolescenti e giovani adulti

Genitori adolescenti e giovani
adulti: quando l’inversione dei ruoli
confonde la famiglia
Drssa Susanna Negrin
Neuropsichiatra Infantile
IRCCS E Medea
La Nostra Famiglia
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
IERI….
• Il padre provvedeva ai bisogni economici ed era riferimento
disciplinario; la madre si occupava della cura della casa e
dell’educazione dei figli
• I genitori avevano un’autorità forte e c’era un rapporto
emotivamente “distaccato”
• Procreare era necessario (assicurarsi una discendenza), utile,
conferma di virilità
• La possibilità di crescita personale era assai limitata
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• Dagli anni ‘60 in poi
– la donna acquisisce consapevolezza del suo ruolo nella
società, proietta se stessa al di fuori delle mura domestiche;
– Migliora il tenore di vita di tutti gli strati sociali, la possibilità
di acquistare beni-> uomini e donne sono diventati più
individualisti
– Fare figli diviene una scelta
– Molti valori sono stati rinnegati, ma non ancora sostituiti
• Famiglia tradizionale, monoparentale,
con il “terzo genitore
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• Desiderio di paternità/maternità
– spostato in avanti nel tempo
– spesso successivo alla realizzazione personale
• Dettato
- da un desiderio di continuità, di completezza
– dalla volontà di sviluppare e affermare la propria
personalità con l'assunzione delle responsabilità derivanti
dalla nascita di un figlio
– desiderio di acquisire uno stato sociale di adulto
responsabile, immagine che l'appartenenza a una famiglia
con figli certamente contribuisce a creare
– rafforzamento dei legami di coppia
• Vissuto
con l’idea di poter continuare la vita di sempre
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• Domina una visione più individualistica che se da una parte ha
portato ad avere più considerazione per se stessi dall’altra
induce ad essere meno disponibili a sacrificarsi
• I figli vengono sempre meno visti come una realizzazione e
vissuti talora come limitazione a quei traguardi (libertà,
indipendenza) faticosamente raggiunti
• Per questo si tende a velocizzare i passaggi del bambino, non
lasciandolo sperimentare (per non perder tempo)esattamente come con la frutta
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• Tendenza ad accelerare la crescita dei bambini
(hurried child syndrome) in nome di una precocità
che dovrebbe renderli vincenti nella società, quando
invece soltanto una crescita che rispetta i tempi dello
sviluppo può garantire la formazione di una
personalità matura e autonoma
• In realtà è una richiesta del mercato: se sono dei
cloni degli adulti, sia pure in miniatura, ad essi e ai
loro genitori si può proporre una gamma di prodotti
molto più ampia e articolata di un tempo.
• Es cartoni animati..
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• Sono soprattutto gli adulti il target del mercato
• I prodotti devono essere comprate dagli adulti e quindi
devono avere fondamentalmente qualcosa che attragga loro
• Per questo si tende a erotizzare tutto
(bambole…abbigliamento..)
• Conseguenze di una erotizzazione così precoce delle
bambine?
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• Concentrarsi eccessivamente sul corpo e sul
look in tenera età può generare
– una negligenza nei confronti di altri aspetti
fondamentali dello sviluppo
– incoraggiare le bambine ad impegnarsi in
atteggiamenti seduttivi che attirano l’attenzione
prima di essere in grado di comprenderne le
potenziali conseguenze sul piano fisico e
psicologico
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• Lo sviluppo di una sana immagine corporea e
di una solida autostima può essere ostacolato
dallo sforzo di avere le stesse fattezze e gli
stessi gusti dei modelli proposti
• E’ fondamentale che i bambini vivano il
proprio corpo in modo
• spensierato
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• Nonostante il forte impatto che hanno i media
e le pubblicità, genitori e insegnanti
continuano ad essere dei modelli “forti” per i
bambini
• Non lo sono per gli adolescenti che, per le
esigenze di emancipazione legate all’età,
tendono a prendere le distanze dagli adulti e
ad entrare in polemica con loro.
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• L’influenza del consumismo ha trasformato la
struttura familiare di tipo verticale, ad un
assetto basato su legami di tipo orizzontale,
ossia relazioni genitori-figli di tipo paritario,
fondate su una equiparazione di diritti
all’interno della famiglia, che di fatto cancella i
confini generazionali e indebolisce la
scansione delle tappe evolutive.
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Facciamo famiglia?
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Arriva un bambino…
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• Nei primi anni la madre è la figura
di riferimento principale
• Importante coinvolgere la figura
.
paterna nelle
routines (cambio, addormentamento..)
non solo per la coppia, ma anche perché il bambino
abbia la possibilità di sperimentare un
tocco/odore/voce in più
• Bilinguismo affettivo: l’esperienza
di due stili di cura che renderà
il bambino in futuro più disponibile
alla novità
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• Il padre assume notevole importanza verso i tre anni,
quando, attraverso il gioco, aiuta il bambino ad
elaborare i propri impulsi distruttivi.
• Un padre dà sicurezza. Tutti in famiglia si aspettano
protezione dal papà. Un papà protegge anche
imponendo regole e limiti
• Un padre rappresenta la regola divenendo punto di
riferimento per il proprio giudizio e per il proprio
agire
• Un padre incoraggia e dà forza. Di qui nasce nei figli
quell'atteggiamento vitale che è la fiducia in se stessi.
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• Un papà è sempre pronto ad aiutare, a compensare i
punti deboli.
• Un padre ricorda e racconta. Un buon papà sa creare
la magia dei ricordi
• Un padre insegna a risolvere i problemi.
• L'emergere del ruolo paterno dovrebbe essere
fortemente sostenuto e riconosciuto dalla madre nel
suo ruolo di guida e come modello di
forza e di lealtà per il figlio.
• Per la madre può essere difficile
abbandonare il ruolo principale
nel rapporto con il figlio
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• Il non lasciare spazio educativo al padre
solitamente ha un denominatore comune: la
mancanza di fiducia nel proprio partner
• E’ importante che il padre ricopra il proprio
ruolo ascoltando il proprio istinto, senza fare
il “mammo”, alternandosi nell’accudimento e
dando il tempo alla mamma di riposare e
ritrovare un po' di spazio per sé
• Se la donna non lascia spazio e non si fa
aiutare inizia un processo di “saturazione”
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• Dopo
qualche
anno
compare il timore di
impoverire la propria vita,
di ridurre le proprie
edonistiche
possibilità
esistenziali (realizzazione
di se stessi, divertimento,
tempo libero); il nostro
desiderio di continuità si
trasforma in un senso di
reclusione, in paura di non
riuscire più a esistere per
se stessi, ma solo in
funzione del bambino e
dei suoi bisogni
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• La sensazione di essere “divorati” crea
conflitti all’interno del genitore: da una parte
il “dovere” di darsi tutto al figlio, dall’altra la
sensazione di non farcela (perché sembra non
ci siano limiti alle richieste di questa fase).
• Sensazione di svuotamento e di
incatenamento, di vivere “in riserva”
• Sensazione di essere una “cattiva madre” e
sentimenti di aggressività (fisiologici) verso il
figlio
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• Ambivalenza tra il farsi completamente assorbire dal
figlio -incapaci di dire no e di farlo piangere quando è
necessario- al non rispondere più alle loro esigenze
• E’ importante poter parlare della propria stanchezza,
dello sfinimento, del senso di colpa e
dell’aggressività-> ammettere di avere bisogno
• Se tenuto a lungo lontano dall’accudimento, il
padre, chiamato in causa “troppo tardi,” si sente
incapace e inizia a presentare pretesti (non ho
tempo, sono troppo impegnato nel lavoro..)per
procrastinare l’assenza
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• La figura del padre è importante per
– aiutare la donna a terminare il legame simbiotico
con il proprio figlio (rendendo il bambino più
autonomo e attivo)
– fare il marito e non permettere che si stabilizzi la
coppia madre-bambino; la coppia è formata
dall’uomo e dalla donna, il figlio è il frutto d’amore
di entrambi e non di uno solo
– contribuire all'equilibrio dell'intera famiglia
stabilizzando i rapporti con gli eventuali altri
bambini presenti
– mantenere i legami con
le realtà esterne alla famiglia
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• Nella “nuova” famiglia esistono vantaggi (maggiore
capacità di negoziazione e condivisione di valori) e
svantaggi (la definizione di ruoli è lasciata alla
soggettività dei componenti)
• Se il vantaggio è una effettiva apertura e
democratizzazione, il rischio evidente può essere un
eccessivo relativismo delle regole
•
Sarebbe anacronistico riproporre modelli centrati su
autorità e obbedienza presenti in passato, ma
occorre riflettere sul rischio che non esistono più
regole-base che non possono essere messe in
discussione
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Tutto è relativo e diventa possibile in
quest’ epoca dell’ opinione
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Nell'ambito della famiglia i maggiori fattori di rischio per
lo sviluppo del bambino consistono nelle disfunzioni
tra i suoi membri.
Confusione dei ruoli I membri della famiglia spesso si
intromettono eccessivamente nelle emozioni, nelle
azioni gli uni degli altri, specialmente nei rapporti con
il bambino, che finisce per non capire più con chi ha a
che fare, perdendo così precisi punti di riferimento
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Nonne-> Mamme
Papà->Mammi
Mamme/Papà -> Amici
Figli-> Genitori
Amici /Gruppo -> Punto di riferimento e fonte di valori
Web-> amici
TV -> educatore
• E’ il gruppo che detta le regole morali. Il singolo sente di
esistere se appartiene ad un gruppo.
• La rottura delle regole morali non è più fonte di
esclusione.
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“Genitorialità” o “nonnità”?
• Il ruolo di nonno è caratterizzato
dalla possibilità di essere più
tolleranti, disponibile al dialogo, complice; la nonnità è priva
delle preoccupazioni educative tipiche del rapporto genitorifigli
• Il ruolo che i nonni oggi devono assumere non corrisponde
all'immagine trasmessa dalla tradizione ; i vecchi nonni
erano trattati con estremo rispetto e quasi sempre vivevano
assieme ai figli e ai nipoti
• Oggi si chiede loro di fare il surrogato del genitore e poi li si
critica (o desautora) perchè utilizzano modalità “poco
aggiornate”
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I padri..
Una ricerca del 2002 della European
Psychoanalitytic and Psychodinamic
Association ha “bocciato” i padri Italiani:
– Giocano poco coi figli (15’ in media al
giorno)
– Il 37% sta davanti alla tv coi figli
– Il 22% gioca al computer
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Padre “disertore” : non si assume responsabilità
Padre “debole” ha difficoltà a prendere decisioni,
ad essere fermo, ad affrontare un conflitto. E’
un adolescente non cresciuto (Peter Pan)
disponibile a far divertire il figlio, a fare
l’”amicone”, ma inconsistente ed incapace di
esercitare funzioni di controllo
Padre “geloso”: non rinuncia al proprio narcisismo,
diviene rivale del figlio maschio e amicone/
della figlia femmina
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• Padri a ore, che “servono” alle madri a far
giocare il figlio mentre loro stirano, che
devono principalmente portare a casa lo
stipendio e, per il resto si limitano a fare il
“terzo figlio” da accudire
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Le madri…
• Se una volta erano le bambine che si
divertivano a "fare le grandi", infilandosi le
scarpe col tacco della mamma, oggi anche alle
mamme è consentito fare lo stesso gioco al
contrario.
• Il divario generazionale si accorcia.
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Le madri eterne adolescenti
– inducono competizione nelle figlie, che non
riusciranno a fidarsi del mondo femminile
– Inducono le figlie a vestirsi in modo da cancellare la
loro femminilità
– O, al contrario, a iniziare presto una vita sessuale
come rivalsa e ribellione nei confronti della madre
Ma anche…
• donne attente all’indipendenza, alla realizzazione
• Che si sentono interscambiabili con il padre
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Genitori “amici”
• Vogliono essere scambiati per amici dei figli, usano il
linguaggio/abbigliamento/atteggiamenti del giovane
• Appaiono poco responsabili e protettivi, ma molto egocentrici
• Posizione educativa “ambigua”, che nasconde un profondo
disagio o un disinteresse.
• Non vengono più riconosciuti e percepiti nel loro ruolo di
punto di riferimento e durante le discussioni più facilmente
offesi e non considerati
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• Genitori deboli che hanno trasformato “l’autoritarismo” in
“permissivismo”
- perché temono di replicare l’educazione repressiva di cui si
sono sentiti vittime. La preoccupazione di distinguersi dai
propri genitori è tale da indurli a fare delle scelte educative
finalizzate a sentirsi diversi piuttosto che ad individuare
modalità relazionali più consone ai valori della propria
famiglia.
- per evitare scontri quando ci si sente stanchi o per
esorcizzare un senso di colpa quando si è assenti.
• Il confine tra indolenza ed indulgenza è labile
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Genitori iperprotettivi
• un tentativo di essere un genitore perfetto come
compensazione di carenze vissute nella propria infanzia
(maltrattamenti, perdite di familiari…)
• sono stati anch'essi allevati con questo stile educativo e lo
ripetono con i figli.
• genitori di un bambino con carattere timido e pauroso
• forma protezione più legata al controllo e a un atteggiamento
colpevolizzante. Genitore tende ad essere eccessivamente
presente nella vita e nelle scelte del figlio non permettendogli
di maturare e differenziarsi secondo le sue peculiari
caratteristiche.
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
- proteggere il bambino da ogni frustrazione.
In questo caso il genitore si sostituirà al bambino (e poi
all’adolescente) nella risoluzione dei problemi e non
insegnando a tollerare e superare la frustrazione.
• L’iperprotezione nel tempo tende ad aumentare l’insicurezza
del bambino.
• Il bambino apprenderà la dipendenza dagli altri e si aspetterà
un costante sostegno e aiuto dagli altri ogni volta che si
troverà in difficoltà.
• Inizierà a percepirsi come incapace di affrontare i problemi da
solo.
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
I figli..naufraghi con spettatori..
Adultescenti o kidults? L’epoca degli ibridi..
Televisore acceso, Ipod nelle orecchie, computer collegato,
palmare in funzione…
Piccole femme fatale e giovani latin lover , in realtà
impauriti e pieni di complessi
Bambini cresciuti troppo in fretta, con una sigaretta in
bocca e il cellulare all’orecchio, che mandano a
quel paese chiunque si metta tra loro e la libertà
(che nemmeno sanno cosa sia.)
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• In conflitto tra i desideri di autonomia e persistente
necessità di dipendenza e di appartenenza al gruppo
• Identificano il benessere con il fare ciò che si vuole,
allontanano il dovere per alimentare il piacere
Bambini cresciuti con ridotte sicurezze rispetto alla
tenuta dell'unione dei genitori, esposti a più
turbamenti per i tragici fatti del mondo- TV- non
mediati dall’adulto e pressati maggiori richieste in
ambiente scolastico
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• Adolescenti alla ricerca di una nuova identità
attraverso esperienze di autonomia, di narcisismo,
attraverso la polemica, la messa in discussione della
famiglia
• Se questo avviene senza avere dei modelli di
riferimento familiari e un’ “autorità” genitoriale da
mettere in discussione, il conflitto e la rabbia viene
riversata su stessi facilitando l’ emergere di devianze
che vanno da una smodata aggressività alle
dipendenze (alcool-droga) .
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• Ribellione e conflittualità, nonostante
rendano aspro il clima familiare, permettono
al giovane di diventare autonomo e di
conoscere meglio le proprie potenzialità ed i
propri limiti.
• Il conflitto generazionale è fondamentale per
un sana crescita
• Ma contro quale generazione ci si
può scontrare???
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Nessuno sta dentro la propria età..
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• In un’epoca di giovinezza generalizzata e
vecchiaia mascherata sembra non esserci più
una generazione ADULTA che faccia da
riferimento per i giovani e da sostegno per gli
anziani
• Nelle terapie familiari si sostiene che alla base
di una famiglia sana deve essere chiaro lo
“scarto generazionale”
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Scarto generazionale?
In TV bambini cantanti e anziani in cerca d’amore
• Bambini adultizzati con genitori al seguito, felici di averli
messi al mondo così bravi, magari vittime di genitori frustrati
che vogliono realizzarsi attraverso il figlio
• Non c’è nulla di male né di nuovo. Anche nelle generazioni
precedenti si faceva musica perché la mamma avrebbe voluto
suonare il pianoforte, si frequentava calcio perché il papà
poteva diventare in campione. Però si vedevano meno
bambini adultizzati in tv.
• Gli anziani in televisione che cercano “una nuova storia” ?
Fanno tenerezza.
• Sono uno spaccato di questa nostra società edonista,
esibizionista e alla ricerca continua di felicità.
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Il problema non è la TV o il WEB…
• Il problema è capire come fare sistema tra famiglia,
scuola, agenzie educative per mettere i media,
vecchi e nuovi, al servizio di un nuovo modello
sociale
• Tutto è comunicazione. Tutti devono comunicare.
• Effetto social network: tutti hanno bisogno di dire
qualcosa e far vedere qualcosa di sé
• Tutti vogliono rappresentare cosa sono o vorrebbero
essere.
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• Ma questo porta ad una società “iocentrica”
che pensa molto all’io e poco al noi
• La soluzione non è tornare indietro, né
censurare né dare nuove regole.
Le regole ci sono già.
Chi prima scriveva cose orribili sui muri o nei bagni
adesso ha trovato spazio sulla rete
E’ usare il BUON SENSO
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• I ragazzi non hanno bisogno del genitore per
soddisfare il bisogno di amici.
• Hanno bisogno che il genitore si assuma la
responsabilità del proprio ruolo fornendo un
modello lealtà, affetto e fermezza. Hanno bisogno di
confini, di valori, di coerenza
• Più che l’assenza di regole, è l’incoerenza
nell’applicazione delle stesse ad alimentare oggi il
processo di perdita di autorevolezza dei genitori e di
fiducia nella loro figura da parte dei figli.
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• I figli richiedono ai genitori sempre di più una
stabilità, una presenza sicura ma discreta, una
capacità di incoraggiamento e contenimento nelle
loro ansie.
• Cercano un esempio di coerenza personale
• Nel passato la famiglia era portatrice dei "valori” e
per trasmetterli ai figli bastava imporli.
• Ora bisogna dimostrarli
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Come si fa a dimostrare qualcosa ai figli, quando
non si ha neppure il tempo di parlare con loro,
di stare insieme tranquillamente, di scambiare
idee, progetti, di parlare di speranze, gioie o
delusioni?
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
L’ assenza…
Abbiamo tante aree tra le quali siamo costretti a scegliere
per dar vita ai nostri obiettivi esistenziali e valori
- Il lavoro: si/no?orari
- La vita di coppia
- Aiutare/accompagnare/stare insieme..figli
- Trovare uno spazio per i nostri genitori/fratelli...
- Gli amici: è con loro che si possono fare le cose tra le più
“leggere” della vita.
- Sociale
- Io . Quando posso permettermi di “perdere” del tempo
solo per me? Sono egoista a volerlo?
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Non ho incluso banca, il dentista, il meccanico, la spesa
ecc.!)
Diventiamo funamboli sovraccarichi di ruoli e obiettivi
che alla fine rischiano di rivelarsi inconciliabili e che
ci fanno essere discontinui ed imprevedibili con i figli
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• Tale mancanza di tempo influisce sulla qualità della
vita e delle relazioni tra componenti familiari ed è
causa di una tendenza all'isolamento intrafamiliare
• Il vero lusso oggi sembra essere la disponibilità
di tempo .
• E’ divenuto un abitudinario modo di vivere?
• O tutto sta nel dare le giuste priorità?
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
I giorni fuggono via in un continuo rincorrersi fra
i vari componenti della famiglia, fra parole
non dette e cose non fatte per mancanza di
tempo, fra crisi e rimpianti, fra sensi di colpa e
goffi tentativi di recuperare il tempo perduto
in termini di ascolto, di dialogo, di affetto e di
condivisione, concentrandoli il più possibile
magari la domenica, in cui spesso ci si ritrova
con il fare "indigestione" di sentimenti e di
impegni.
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• Ma il tempo non torna indietro…
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
LA FAMIGLIA NON CONSISTE
In un duello:
Dove dimostrare chi è più forte
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Né in un mutuo soccorso
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
La famiglia non è unicamente uno stare insieme
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
Ma è stare insieme per costruire qualcosa in
comune
Dando pari importanza a:
legame affettivo
scambio di esperienza tra generazioni
I valori
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• Le relazioni in famiglia sono fisiologicamente
sempre in movimento
• La famiglia è in un continuo inevitabile
conflitto/tensione tra adattamento e
conservazione
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• Famiglia, in una parola, è “crescere”: crescere
insieme, accogliere, accettare, affrontare con
responsabilità i problemi.
• Una sola certezza mi sento di trasmettere:
Solo uniti si possono affrontare e superare le sfide
della Vita.
»
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
GRAZIE!!!
• Ogni Famiglia, tradizionale o non, riassume un
valore in sé se
-stimola alla “responsabilizzazione”
- non abdica alla assunzione delle proprie
responsabilità,
- non rinuncia al coraggio delle proprie
azioni, a sapere convivere e condividere
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”
• La crescente affermazione di nuovi stili di vita
familiare non deve fare paura se non è
accompagnata dalla “relativizzazione” dei
valori del sentimento e/o dello stare insieme.
Dr.ssa Susanna Negrin – Associazione “La Nostra Famiglia”