perché la quarantena dura proprio quaranta giorni?

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perché la quarantena dura proprio quaranta giorni?
Anno IV – Numero 798
AVVISO
Ordine
1. Ordine:
Assistenza
legale gratuita
2. ORDINE: “Un Farmaco
per Tutti””
3. Farmaci online: logo
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Tumore orofaringeo, il
sesso orale fa crescere il
rischio del 22 per cento
5. Svelato il segreto di chi
impara subito le lingue:
più connessioni nel
cervello
Prevenzione e
Salute
6. Il caffé non aumenta il
numero di battiti cardiaci
7. Pressione, per tenerla
bassa colazione abbondante e cena leggera
Giovedì 28 Gennaio 2016, S. Tommaso d’Aquino
Proverbio di oggi………..
Dopp' arrubbate, Pullecenella mettette 'e cancielle 'e fierro
PRESSIONE, per TENERLA BASSA
COLAZIONE ABBONDANTE e CENA LEGGERA
Per ridurre la pressione attenti a quando si mangia.
Uno studio, pubblicato dal “Journal of Hypertension”
e ripreso da “Il ritratto della salute” quotidiano on line
della prevenzione della Società di medicina generale,
ha focalizzato l'attenzione sugli orari dei tre pasti
principali. Quelli che si preparano una colazione
abbondante al mattino hanno il 30% in meno di probabilità di soffrire di
ipertensione rispetto a chi manda giù un caffè e non prende nulla.
«Mangiare in modo più energetico, ma equilibrato, al mattino - spiegano i
medici di famiglia - favorisce il corretto utilizzo delle calorie da parte
dell'organismo.
Un abbondante pasto serale seguito dal riposo, invece, determina un minor
consumo delle calorie introdotte e maggiore assorbimento delle componenti
del pasto potenzialmente nocivo come sale e grassi». (Salute, Il Messaggero)
PERCHÉ LA QUARANTENA DURA PROPRIO
QUARANTA GIORNI?
La quarantena indicava il periodo di isolamento cui erano costrette
le navi sospettate di trasportare persone o animali contagiosi
.
Meteo Napoli
Giovedì 28 Gennaio
 Nuvoloso
Minima:11°C
Massima:15°C
Umidità:
Mattina =93%
Pomeriggio = 88%
Se ne trova traccia già ai primi del ’400, quando ancora era vivo il ricordo della
peste nera, in relazione alle navi in arrivo a Venezia dai possedimenti dalmati.
Credenze e tradizioni: I quaranta giorni dipendono dal fatto che si riteneva
che dopo questo lasso di tempo un ammalato di peste non fosse più
contagioso. In realtà la malattia era diffusa dalle pulci dei topi, che dopo la
quarantena erano sempre vivissime, ma il numero ebbe ugualmente successo
perché presente nelle tradizioni popolari, nei passi biblici e nella liturgia
cattolica (quaresima ecc.). Oggi ha assunto il valore generico di isolamento
precauzionale di durata variabile.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 798
SCIENZA E SALUTE
TUMORE OROFARINGEO, IL SESSO ORALE
FA CRESCERE IL RISCHIO DEL 22 PER CENTO
Uno studio americano quantifica le maggiori possibilità di esporsi a un rischio tumorale
attraverso questa pratica. Protagonista dell’analisi statistica il noto papilloma virus
Nel mondo ogni anno 500mila persone subiscono una diagnosi di tumore al cavo orale, ma la
percentuale è in netto aumento.
Tra le categorie a rischio non ci sono solo accaniti fumatori e
bevitori, ma anche coloro che hanno rapporti orali.
Il sesso orale viene infatti chiamato in causa da questo ennesimo
studio che ne mette in luce i rischi, quantificando con precisione e
per la prima volta i pericoli a cui espone.
Da tempo è noto che i rapporti orali
Percentuali
contribuiscono ad aumentare il rischio di
Precise
tumore, ma l’ultima ricerca in questa direzione, promossa dall’Albert Einstein
College of Medicine di New York e pubblicata su Jama Oncology, quantifica
direttamente questo legame, chiamando in causa il papilloma virus (HPV), responsabile di una larga
parte dei tumori orofaringei.
La ricerca parla delle maggiori possibilità di ammalarsi di cancro attraverso questa pratica sessuale che
sostanzialmente costituirebbe una sorta di autostrada per il virus, trasportandolo dall’utero alla bocca.
La bocca, a livello cellulare, è infatti molto simile alla vagina e alla cervice e tutte e tre presentano
mucose con una struttura che costituisce il target ideale di due tipi di HPV, il 16 e il 18.
L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha infatti confermato l’evidenza oncogena per 12 tipi
di HPV e si stima in particolare che HPV 16 e HPV 18 siano responsabili di oltre il 70 % dei casi tumorali.
Lo studio americano è il primo a dimostrare che la presenza del papilloma virus nel cavo orale porta
allo sviluppo del tumore orofaringeo e sostiene che il rischio di sviluppare un tumore è 22 volte
superiore per chi ha questo virus rispetto a chi non lo ha.
L’infezione da papilloma virus (HPV) gioca un ruolo cruciale nello sviluppo del tumore della cervice
uterina e oggi si ritiene che svolga un ruolo importante anche nell’eziopatogenesi
PAPILLOMA
dei tumori del cavo orale e dell’orofaringe.
VIRUS
Attualmente rappresenta la causa di circa il 35% dei tumori dell’orofaringe in
Italia, con un costante incremento.
Negli Stati Uniti la situazione è ben peggiore e sta raggiungendo livelli endemici (70% dei tumori
dell’orofaringe).
Il gruppo di virus conosciuto come HPV trova un ambiente fertile nelle membrane umide, tra cui il
collo dell’utero, la bocca e la gola, e a rischio sono chiaramente anche gli uomini.
Le neoplasie del cavo orale colpiscono dunque particolari categorie e in questa ottica è più che mai
fondamentale una capillare opera di sensibilizzazione. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 798
PREVENZIONE E SALUTE
IL CAFFÉ NON AUMENTA IL NUMERO DI BATTITI
CARDIACI
Studio dell’Università della California riferito al consumo costante di prodotti contenenti
caffeina per un periodo di 12 mesi (non al consumo acuto, concentrato in un momento)
Smentita una delle più diffuse credenze sul
caffè: NON porta a battiti cardiaci «extra»
garantiscono i ricercatori dell’Università della California a
San Francisco (Usa). Lo studio, che si è concentrato sul
consumo costante di prodotti contenenti caffeina per un
periodo di 12 mesi, e non sul consumo acuto, cioè
concentrato in un determinato momento, appare sul Journal of American Heart Association.
È il più grande fino a oggi ad aver messo in correlazione le abitudini alimentari con il tasso di questo
disturbo cardiaco.
Eccessive contrazioni atriali premature (Pac) - ricordano gli esperti - hanno dimostrato di provocare
fibrillazione atriale, ictus e morte, mentre eccessive contrazioni ventricolari premature (Pvc) possono
portare a un aumento dell’insufficienza cardiaca, a malattia coronarica, con conseguenze anche qui
mortali.
Entrambe le anomalie sono state legate al consumo di caffeina attraverso studi e sperimentazioni, ma
questi studi sono stati effettuati diversi decenni fa e non consideravano i disturbi in question come
outcome primario.
C’è infatti una recente e crescente evidenza che indica potenziali benefici cardiovascolari di diversi
prodotti contenenti caffeina, come appunto caffè, cioccolato e tè.
Ma l’incertezza clinica porta ancora oggi a sconsigliarne l’abuso, per evitare presunti problemi cardiaci,
evidenziano gli autori.
Nel loro studio, hanno analizzato 1.388 partecipanti selezionati in modo casuale dal database
Cardiovascular Health Study.
Sono state valutate le abitudini alimentari di base ed è stato eseguito un monitoraggio
elettrocardiografico ambulatoriale.
Fra i partecipanti, 840
 (il 61%) consumavano più di un prodotto contenente caffeina al giorno.
I ricercatori non hanno trovato differenze nel numero di Pac o Pvc collegabili ai livelli di consumo di
caffè, tè e cioccolato in questo gruppo, e nemmeno in chi sceglieva più di frequente questi prodotti
c’era un’associazione con battiti cardiaci extra.
«Le raccomandazioni cliniche contro il consumo regolare di prodotti contenenti caffeina per prevenire
disturbi del ritmo cardiaco dovrebbero essere riconsiderate, dato che potremmo aver scoraggiato
senza motivo il consumo di alimenti come il cioccolato, il caffè e il tè, che invece potrebbero avere
benefici cardiovascolari», ha sottolineato l’autore senior del lavoro, Gregory Marcus.
(Salute, La Stampa)
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Anno IV – Numero 798
SCIENZA E SALUTE
SVELATO IL SEGRETO DI CHI IMPARA SUBITO LE
LINGUE: PIÙ CONNESSIONI NEL CERVELLO
Ognuno presenta differenze innate nel modo in cui le diverse parti della sua mente
comunicano tra di loro. L’agilità nel compiere queste operazioni indica una maggior
facilità nell’apprendere linguaggi, nella velocità di lettura e in precisione di pronuncia
SVELATO L’ARCANO PER CUI ALCUNE PERSONE
SEMBRANO ESSERE DAVVERO PORTATE PER
IMPARARE LE LINGUE ED ALTRE NO
Gli scienziati del Montreal Neurological Institutedella McGill University in Canada hanno scoperto che
l’apprendimento risulta più o meno facile a causa di differenze innate nel modo in cui le diverse parti
del cervello comunicano tra di loro.
L’esperimento. Come riportano sul Journal of Neuroscience, per studiare le differenze in questo
campo da persona a persona, il gruppo di ricerca dei professori Xiaoqian Chai e Denise Klein ha
scansionato il cervello di 15 adulti di lingua inglese che stavano per iniziare un corso intensivo di 12
settimane di francese, testando le loro abilità linguistiche, sia prima che dopo il corso.
In pratica le diverse regioni del nostro cervello comunicano tra di loro anche quando stiamo riposando:
la forza di queste connessioni - chiamata “connettività in stato di riposo” - varia da soggetto a
soggetto e i ricercatori hanno cercato di capire se le differenze in termini di “connettività in stato di
riposo” potessero influenzare le prestazioni legate a una seconda lingua.
Utilizzando la risonanza magnetica funzionale, hanno esaminato la
connettività all’interno cervelli dei soggetti prima dell’inizio del corso di
Predisposizione
francese. Ebbene, il modo in cui si sviluppa e funziona il “cablaggio” del
Innata
cervello ha influenzato poi i risultati dei volontari nei test di francese, in
termini di maggiore velocità di lettura o di pronuncia.
«La parte più interessante di questo studio - commenta Arturo Hernandez, neuroscienziato
dell’Università di Houston che studia l’apprendimento della seconda lingua ma non era coinvolto
nell’esperimento - è che la connettività tra i diversi settori del cervello può essere osservata prima di
iniziare un corso di lingua. Questo dimostra che si può affermare già in anticipo quanto successo si
avrà nel corso».
Ma gli esperti tranquillizzano: i risultati non significano che il successo nell’imparare una seconda
lingua sia interamente predeterminato dalla connettività del nostro cervello, un organo molto
plastico che può essere plasmato dall’apprendimento e dall’esperienza, assicura Chai.
Ma lo studio canadese è «un primo passo per comprendere le differenze individuali nell’imparare una
seconda lingua e a lungo termine potrebbe aiutarci a sviluppare metodi migliori per aiutare le
persone a imparare meglio», assicura il professore.
(Salute, Corriere)
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Anno IV – Numero 798
SCIENZA E SALUTE
LO ZUCCHERO FA SALIRE IL RISCHIO
DI CANCRO AL SENO E METASTASI
Sotto accusa soprattutto il fruttosio. Una nuova ricerca fa luce sul meccanismo che
scatena la «relazione pericolosa» fra dolci e insorgenza di un tumore
Non è solo questione di ciccia in eccesso a fini estetici.
L’elevato consumo di zuccheri, tipico della dieta occidentale e
anche delle abitudini ormai radicate in Italia, fa lievitare il rischio
di tumori al seno e metastasi ai polmoni.
A sottolineare nuovamente il «dolce pericolo» è uno studio
appena pubblicato rivista scientifica Cancer Research
INFIAMMAZIONE, PICCHI
DI INSULINA e ORMONI
Studi epidemiologici precedenti avevano già dimostrato che
l’apporto di zuccheri proveniente dal cibo ha un impatto
significativo sullo sviluppo di un carcinoma mammario perché
favorisce meccanismi infiammatori o i picchi di insulina che favoriscono l’insorgenza della malattia.
L’insulina è l’ormone prodotto dal nostro organismo in risposta a un aumento della quantità di
zuccheri nel sangue (glicemia), ma regola anche altri aspetti del funzionamento del nostro organismo e
per questo è considerata un ormone chiave nella relazione tra cibo e cancro.
TROPPA INSULINA IN CIRCOLO, per es., INDUCE UNA PRODUZIONE ECCESSIVA DI TESTOSTERONE,
L’ORMONE SESSUALE MASCHILE, NELLA DONNA.
Inoltre l’insulina favorisce la produzione di un fattore di crescita chiamato IGF-I che è un vero e proprio
fertilizzante per le cellule in generale e in particolare per quelle cancerose.
Alcuni tumori, come per esempio quello del seno, sono particolarmente sensibili all’azione combinata
degli ormoni sessuali e dei fattori di crescita.
Lo zucchero si può anche eliminare dalla nostra dieta
Dopo aver indagato l’impatto dello zucchero sulla ghiandola mammaria di diverse cavie di laboratorio,
gli studiosi americani hanno dimostrato l’effetto del consumo alimentare di zuccheri sull’attivazione di
un processo metabolico chiamato 12-LOX (12-lipossigenasi), che faciliterebbe la crescita di un tumore e
la diffusione delle metastasi.
«E’ soprattutto il fruttosio a essere sotto accusa –, più del glucosio.
Ma, in generale, sappiamo che un’eccessiva assunzione di zuccheri, amidi e carboidrati, determina
aumento di peso, fino ad arrivare all’obesità, stress ossidativo, danni microvascolari e cardiovascolari.
A cui si aggiungono le ormai numerose conferme sul rapporto fra eccesso di zuccheri e tumore».
Per tenere basso il livello di insulina nel sangue, in pratica, occorre ridurre fortemente (ma si può
anche eliminare del tutto) il consumo di zucchero bianco e scuro e scegliere, per dolcificare, ad es. il
malto d’orzo o, per i dolci, il succo di mela o l’uvetta passita.
Da limitare sulle nostre tavole sono anche i carboidrati troppo raffinati (per es. farina 0 o 00, riso
bianco) a favore di quelli integrali e le patate.
È poi importante avere familiarità con l’indice glicemico, un numero che indica quanto un cibo alza i
livelli di glicemia rispetto a un altro poco dopo aver mangiato. (Salute, Corriere)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un
gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo
livello. Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine
ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in
farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la
sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A
tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le
seguenti modalità: 1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3. Inviare e-mail all’indirizzo: [email protected] o [email protected]
FARMACI ON LINE, IN GAZZETTA UFFICIALE
IL DECRETO CON IL LOGO EUROPEO
Sulla G. U. n.19 di ieri è stato pubblicato il decreto Predisposizione
del logo identificativo nazionale per la vendita online dei
medicinali, che – in accordo con quanto previsto dal Regolamento Ue entrato in
vigore anche nel nostro Paese lo scorso 1° luglio – ufficializza il simbolo che dovrà
obbligatoriamente identificare la farmacia o l’esercizio commerciale autorizzati
alla vendita di medicinali al pubblico a distanza.
Vendita che in Italia, è il caso di ricordarlo, è possibile solo ed esclusivamente per i medicinali senza
obbligo di prescrizione.
Il logo, rilasciato dal ministero del Salute ai soggetti autorizzati, sarà l’elemento che garantirà agli utenti
che il venditore on line è un soggetto che ha titolo e requisiti necessari per commerciare farmaci ai sensi
della normativa vigente (ovvero una farmacia o una parafarmacia autorizzate alla vendita di medicinali). Il
simbolo, recita il decreto (che consta di soli due articoli, essendo il terzo semplicemente riferito alla
pubblicazione sulla GU) dovrà inoltre “essere chiaramente visibile su ciascuna pagina del sito web dedicata
alla vendita dei medicinali senza obbligo di prescrizione della farmacia o esercizio commerciale autorizzati”.
Se vuoi consultare il testo clicca sul link: http://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato4329927.pdf
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI”
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a
seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
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