Lo Scarpone - ana valsusa

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Lo Scarpone - ana valsusa
N° 2 Luglio 2015
Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NO/TORINO
Lo Scarpone
Valsusino
STORIA E ATTUALITÀ dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione Val Susa
VALERIO VALLERO
Due medaglie al valore
Per il Centenario
IN VETTA
AL MONTE NERO
ADUNATA NAZIONALE
17 maggio 2015
L’Aquila ha ritrovato il sorriso
RUBIANA: 80 ANNI INSIEME
Festa per l’anniversario
di Fondazione del Gruppo
I BERSAGLIERI
Oggi sull'esempio
di Francesco Rolando
RADUNO INTERSEZIONALE DEL 1° RAGGRUPPAMENTO • Susa - 10 settembre 2016
Pubblicazione trimestrale
della Sezione A.N.A. Val Susa
Lo Scarpone Valsusino
Via Brunetta,45 - Susa
www.anavalsusa.it - [email protected]
Fondatore
Franco Badò
Presidente
Giancarlo Sosello
Direttore responsabile
Mario Tonini
Condirettore
Dario Balbo
Redazione
Luca Barone, Davide Corona,
Alain Garnier, Valerio Olivero
Hanno collaborato a questo numero
Vittorio Amprimo, Giovanni Baro,
Luca Barone, Claudio Bergamini,
Giorgio Blais, Remo Blandino,
Michele Bosco, Fiorenzo Combetto,
Armando Eulalio, Francesco Foglia,
Diego Martoglio, Paolo Parisio,
Gianni Salvaia, Pierluigi Scolé, Deborah Varda
Referenze fotografiche
Dario Balbo, Luca Barone, Remo Blandino,
Fiorenzo Combetto, Davide Corona,
Armando Eulalio, Melograno Editrice,
Mursia Editrice, Giovanni Pesce, Susalibri,
Archivio Tonini, Alessandro Vacchiotti
Grafica e stampa
Graffio, Borgone Susa (To)
Questo numero è stato
stampato in 3700 copie
SEZIONE ANA Val Susa
Presidente
Giancarlo Sosello
Vice presidenti
Dario Balbo, Gianfranco Bartolotti, Carlo Bert
Consiglio sezionale
Vittorio Amprimo, Amato Anselmetto,
Mimmo Arcidiacono, Giovanni Baro,
Luca Barone, Michele Bosco,
Mario Botteselle, Aldo Calliero,
Fiorenzo Combetto, Riccardo De Muti,
Francesco Foglia, Alain Garnier,
Pier Paolo Giors, Valerio Olivero,
Paolo Parisio, Mario Perotto, Enrico Sacco,
Ruggero Tisserand
Autorizzazione del Tribunale di Torino
Nr.2441 dell’8.10.1974
In questo numero
ATTUALITÀ
9
Pellegrinaggio al Monte Nero
11 Giovani Alpini
12 La campagna di Grecia
12 L’alpino fratel Bordino Beato
13 Monte Marrone in sordina
16 L’Aquila ha ritrovato il sorriso
21 Rubiana: ottant’anni insieme
22 CRONACA DAI GRUPPI
24 OFFERTE PRO SCARPONE
29 ANAGRAFE ALPINA
31 NOTIZIARIO SEZIONALE
Rubriche
3
STORIA
Quel lontano 16 giugno 1915...
7
8
PERSONAGGIO
Pietro Barbier
Valerio Vallero
10 STORIA
I miei ricordi
13 LE VOSTRE LETTERE
14 L’ESERCITO OGGI
Andrea Adorno
15 ALTRE ASSOCIAZIONI
Ass. Nazionale Bersaglieri
20 PRIMA GUERRA
Diario di guerra
25 LE NOSTRE FOTO
26 LA NOSTRA PROTEZIONE CIVILE
Relazione alla assemblea
dei delegati
Cari lettori,
lo sapevate che non abbiamo mai
conquistato il Monte Nero? La montagna che i nostri alpini al prezzo di
due ufficiali, un sottufficiale e diciotto alpini strapparono agli austriaci si
chiama Monte Corno, poi una cattiva
traduzione eccole cambiare nome.
Corno o Nero poco importa cent'anni
fa arrivammo lassù guadagnandoci
oltre che una posizione militare anche
il prestigio dell'esercito nemico. E rieccoci in vetta per celebrare il centesimo anniversario con la presenza del
presidente Sosello, del nostro socio
il generale Bonato e il generale Blais
che porta nel sangue la discendenza
da un ufficiale caduto in quella conquista. In questo numero troverete
molto sulla battaglia, anche aspetti e
notizie fino ad oggi poco conosciute.
Questo è anche il numero dell'Adunata Nazionale in quel de L'Aquila,
ottima la presenza e la nostra partecipazione. Nelle pagine della rivista
troverete due nostre realtà associative
importati come la Protezione Civile e il
Gruppo Giovani.
Ospitiamo la storia dell’Associazione
Nazionale Bersaglieri e vien subito in
mente il ritornello della canzone: “Il
Bersagliere ha cento penne ma l’Alpin
ne ha una sola un po’ più lunga un
po’ più mora”. A volte il numero non
fa la differenza come nel caso dei
bersaglieri valsusini che si presentano
in ottima forma. Tra le feste riportiamo
quella di Rubiana, tanti auguri, e le
tante iniziative che la sezione segue
costantemente tutto l’anno.
Buona lettura.
Mario Tonini
Direttore
ABBONAMENTO
per i non soci: c 20
LE DONAZIONI
si posso fare direttamente
tramite i Gruppi o per posta
sul Conto Corrente Postale
83325274
Nel retro di copertina per gentile
concessione della professoressa
Alessandra Verzone Arcidiacono
una china satirica.
STORIA
Pierluigi Scolè
Ricercatore presso
l’Università di Milano-Bicocca
Quel lontano 16 giugno 1915...
“Spunta l’alba del 16 giugno, comincia il fuoco l’artiglieria, Terzo
Alpini è per la via Monte Nero a conquistar”. È l’inizio di uno dei
più conosciuti canti alpini, nato per commemorare un’impresa
di cent’anni or sono e, soprattutto, coloro che ne erano stati i
degni protagonisti. Domenico Borella, ventunenne alpino alla 33a
compagnia dell’Exilles in guerra, muratore da borghese, ne fu
l’autore ufficiale. La scrisse con altri commilitoni nell’accampamento poco dopo l’azione, su un foglio di fureria, con poca
retorica e tanto realismo, che lo indusse a chiudere la canta con
“anche noi si va a far da quadri (dall’usanza di appendere alle
pareti delle abitazioni il quadro con i parenti defunti) se il destino
ci ha lascià”. Si era a tre settimane soltanto dall’entrata dell’Italia
nella prima guerra mondiale, la Grande Guerra, ma l’impresa fu
tale da meritarsi un posto nella storia di quel conflitto: un monte
all’apparenza inaccessibile sovrastante il territorio circostante, venne conquistato con azione di sorpresa dopo una marcia
notturna su un terreno estremamente impervio e impegnativo,
conclusasi con un attacco combinato sferrato all’alba da due
differenti direzioni, suddivisi in cinque colonne convergenti verso
gli obbiettivi finali che avevano come mèta non soltanto i 2.245
m. della vetta del Monte Nero (divenuto tale dopo una errata
trascrizione del nome originale sloveno Krn, Corno), ma anche
le posizioni adiacenti. L’azione venne compiuta dai battaglioni
Exilles e Susa, coadiuvati in un secondo momento dal Val Pellice, tutti appartenenti al 3° reggimento alpini di Torino, sostenuti
dal fuoco della 7a e 9a batteria da montagna del gruppo TorinoPinerolo del 1° artiglieria da montagna e da una sezione obici
dell’artiglieria pesante campale. Il battaglione Susa vi venne impegnato al completo anche delle due sezioni mitragliatrici, con
le compagnie 35a e 36a contro le quote 2.138 e 2.133, situate
sull’affilata cresta che dal Vrata si protende a settentrione verso il Monte Nero, sostenute successivamente dalla 34a, mentre
l’85a e la 102a compagnia fornivano protezione sul lato nord-est
conquistando le quote 1.996 e 1.976 di monte Potoce. Dell’Exilles mossero due sole compagnie dal versante sud-occidentale:
l’84a destinata alla conquista del monte e la 31a operante alla
sua destra contro la selletta di q. 2.052 per fornirle la necessaria
copertura; la 33a rimase sulle linee di partenza al Kozliak, 600
metri più in basso. Intervennero nelle fasi finali della giornata
anche le tre compagnie del Val Pellice, 224a, 225a e 226a, le
quali contribuirono alla cattura di numerosi prigionieri. Questa,
in estrema sintesi, la cronaca di un giorno rimasto memorabile
negli annali delle truppe alpine italiane, le quali dimostrarono in
quel frangente straordinarie capacità tecniche unite a eccellenti
qualità guerriere, meritandosi i commenti estremamente lusinghieri degli stessi avversari di allora (“Giù il cappello davanti agli
alpini!” ebbe a riconoscere la nota scrittrice e giornalista austriaca Alice Schalek commentando l’avvenimento).
Ma chi erano gli uomini protagonisti della memorabile impresa
che portò tra l’altro alla cattura di circa 700 prigionieri, tra i quali
un colonnello? Borella, nativo di Chivasso, era uno dei numerosi
alpini di pianura presenti nei due battaglioni Exilles e Susa, nei
quali tuttavia i montanari, provenienti soprattutto dalla val Susa
e dalle valli di Lanzo, costituivano l’ossatura. In particolare, il
battaglione Exilles traeva l’aliquota di montagna dai 24 comuni
valsusini facenti capo ai mandamenti di Cesana, Oulx, Avigliana,
ai quali si aggiungevano S. Antonino, S. Giorio e Villar Focchiardo del mandamento di Bussoleno e Chiomonte, Exilles, Gravere,
Mattie, Meana del mandamento di Susa (tutti amministrati dal
distretto militare di Pinerolo); il resto del personale proveniva da
47 comuni del distretto militare di Torino e da 20 comuni situati
In alto: il comando di una compagnia di alpini.
In basso: veduta della vetta del Monte Nero.
3
STORIA
4
nel distretto militare di Casale (erano questi gli alpini monferrini).
Il battaglione Susa si alimentava in 11 comuni della val Susa
appartenenti ai mandamenti di Almese e Condove, oltre ai comuni di Bruzolo, Bussoleno, Chianoc e Vayes del mandamento di
Bussoleno e Ferrera Cenisio, Giaglione, Mompantero, Novalesa,
Susa e Venaus del mandamento di Susa; il distretto militare di
Torino contribuiva con 59 comuni. Entrambi i battaglioni traevano un’aliquota variabile di personale da una sessantina di comuni montani del distretto di Piacenza, il quale distribuiva le proprie
reclute “alpine” a tutti i quattro battaglioni del Terzo reggimento
a seconda delle necessità.
È stato possibile rintracciare i nominativi di circa una cinquantina
di alpini originari della valle di Susa, sicuramente presenti all’attacco sferrato in quell’ormai lontano 16 giugno 1915. Li ricordiamo succintamente. Due erano gli ufficiali: il sottotenente Valerio
Vallero della 35a compagnia, due medaglie d’argento al valore
(una per l’azione del 5 giugno, una per quella del 16), ucciso alla
testa della colonna d’attacco alla quota 2.138, era nato a Susa
nel 1893; il parigrado Pietro Barbier dell’85a compagnia, classe 1892, originario di Oulx, svolse quel giorno una parte significativa; sopravvisse al conflitto nel corso del quale meritò ben tre
ricompense al valore (una delle quali proprio per la parte avuta il
16 giugno). Tra i sottufficiali in forza ai due reparti troviamo: il
sergente Biagio Bergero, classe 1890 di Bussoleno, aveva già
combattuto in Libia; il 16 giugno assunse il comando di un plotone della 102a compagnia dopo il ferimento dell’ufficiale titolare, meritando l’encomio solenne; sopravvisse al conflitto. Rodolfo Faure, classe 1891, era un sergente originario di Sauze
d’Oulx; in forza alla 31a compagnia, venne ferito sul Monte Nero
meritandosi la medaglia d’argento; sopravvisse al conflitto. Marcello Tricerri, classe 1889 di Bussoleno, sergente comandante
il III plotone della 35a compagnia il 16 giugno, medaglia di bronzo al valore; nel corso del conflitto raggiunse il grado di aspirante ufficiale; sopravvissuto al conflitto. Più nutrito, evidentemente,
l’elenco dei graduati e degli alpini. Adolfo Alpe era un alpino
ventenne di Frassinere: ferito il 16 giugno, andò disperso sul
Vodil il 24 ottobre 1915, in una funesta giornata che costò alla
sola 35a compagnia la perdita di 147 alpini tra morti, feriti, dispersi e prigionieri. L’alpino Francesco Alpe aveva all’epoca 26
anni, era nato a Mocchie, meritò in poche settimane due ricompense nel settore del Monte Nero; catturato prigioniero il 22 agosto 1915 al ponte di San Daniele, sul medio Isonzo, sopravvisse
al conflitto. Il caporale ventiduenne Ignazio Anzola, originario di
Livorno Ferraris (Vercelli) risiedeva a Bardonecchia; era in forza
all’84a compagnia il 16 giugno; successivamente riportò una ferita nel 1916 e una condanna nel 1918; morì nel 1920 nell’ospedale militare per mutilati situato nel castello di Moncalieri in
seguito ad investimento. Domenico Arbrile, alpino della classe
1893 di Rivera, si meritò una medaglia di bronzo il 16 giugno
con la 35a compagnia, riportò una ferita alla battaglia dell’Ortigara nel 1917 e venne catturato il 25 ottobre 1917 nel settore di
Monte Nero durante la battaglia di Caporetto; sopravvisse al
conflitto. Giuseppe Arbrun, di San Giorio di Susa, classe 1894,
era un alpino della 31a compagnia, con la quale riportò una ferita il 16 giugno; venne ucciso in combattimento a Volzana (medio
Isonzo) il 28 agosto 1915. Giovanni Aschieri era all’epoca un
alpino ventisettenne di Buttigliera Alta, reduce della guerra di
Libia; ferito il 16 giugno non rientrò più al fronte e venne congedato nel febbraio 1920 con una lieve invalidità. Pietro Baro era
un alpino ventiseienne di Novalesa, in forza alla 35a compagnia,
con la quale meritò l’encomio solenne nella giornata di Monte
Nero; ferito il 31 agosto al ponte di San Daniele, decedette in
ospedale a Cividale il 5 settembre 1915. Giovanni Bertolo,
ventunenne alpino di Rubiana, era in forza alla 35a compagnia;
successivamente venne promosso caporale e, in forza ad altro
reparto, venne catturato prigioniero a Longarone il 10 novembre
1917; sopravvisse al conflitto. Alessandro Bocco era un ventenne alpino di Bussoleno, in forza alla 102a compagnia, con la
quale meritò l’encomio solenne; sopravvisse al conflitto. Innocente Bona, alpino ventenne di Oulx, morì durante l’attacco
sferrato dalla 31a compagnia, meritando la medaglia d’argento
alla memoria. Il caporale Giovanni Borra era nato a Caluso nel
1894, ma risiedeva a Rubiana; in forza alla 36a compagnia, decedette il 9 settembre 1915 per malattia. Stefano Brunatto era
anch’egli di Rubiana, dove era nato nel 1892; alpino della 35a
compagnia, il 16 giugno riportò una ferita che lo lasciò invalido;
meritò l’encomio solenne. Il caporal maggiore Vincenzo Campo era un ventisettenne originario di Giaglione il quale meritò
una medaglia di bronzo per l’azione di Monte Nero; concluse il
conflitto col grado di sergente. Il caporale ventunenne Ernesto
Chiavanna era nativo di Susa, in forza all’85a compagnia meritò
l’encomio solenne; sopravvisse al conflitto. Giuseppe Cinato,
alpino ventenne di Mocchie, apparteneva all’epoca alla 102a
compagnia; venne ucciso sul Monfenera (settore del Grappa) il
19 novembre 1917, combattendo nel battaglione Val Pellice. Anche l’alpino Lorenzo Col era nativo di Mocchie, classe 1888; in
forza all’85a compagnia, meritò la medaglia di bronzo; decedette
nel paese natale nel 1924. Nella medesima compagnia era pure
l’alpino ventiduenne Giovan Battista Croce, anch’egli di Mocchie e anch’egli decorato di medaglia di bronzo al valore sul
Monte Nero; venne ucciso in combattimento col grado di sergente il 12 marzo 1917 sul Pal Piccolo (Carnia), dove si trovava in
forza alla medesima compagnia passata nel frattempo al battaglione Moncenisio. Giovanni Faure era un alpino ventenne di
Thures che meritò la medaglia d’argento con l’84a compagnia,
riportandone una prima ferita, alla quale fece seguito una seconda il 24 ottobre 1915 sul monte Vodil (medio Isonzo); sopravvisse al conflitto. Alfonso Fiore, classe 1892 di San Giorio, ferito il
Per saperne di più
6 giugno 1915:
gli alpini alla conquista di Monte Nero
Memoria della Grande Guerra 1915-1918
Pierluigi Scolè
Melograno - Fabbrica dei Segni - f 20
16 giugno, trombettiere; venne catturato il 13 dicembre 1917
sul monte Fontanel, nel massiccio del Grappa, col grado di caporal maggiore; scomparso in prigionia. Giovanni Franchino,
venticinquenne alpino di Rubiana, veterano di Libia, decorato di
medaglia di bronzo al valore per un’azione compiuta il 5 giugno
1915 col sottotenente Vallero, ferito una prima volta sul Monte
Nero e una seconda il 24 ottobre 1915 sul Vodil, in forza alla 35a
compagnia; sopravvisse al conflitto riportando una lieve infermità. Alessandro Gay, ventunenne di Chianoc, zappatore in forza
alla 36a compagnia, ucciso in combattimento sulla q. 2133. Giuseppe Girardo era anch’egli un ventunenne di Chianoc, ma
aveva il grado di caporale ed era in forza all’85a compagnia, con
la quale meritò una prima medaglia di bronzo il 16 giugno; il 19
luglio ne ottenne una seconda sul vicino monte Lemez; il 22
agosto, al Ponte di San Daniele si distinse tanto da meritare una
medaglia d’argento riportando una prima ferita, seguita il 23 ottobre 1915 da una seconda; sopravvisse al conflitto raggiungendo il grado di sergente maggiore, ma riportò una lieve infermità.
Celestino Guiffrey era un altro alpino ventunenne, nativo di
Bardonecchia; esploratore di battaglione in forza alla 31a compagnia, condusse l’azione con la pattuglia di punta dell’84a compagnia, la prima a porre piede sulla vetta di Monte Nero, dove
riportò una ferita meritando la medaglia di bronzo al valore; sopravvisse al conflitto. Adalino Maestripieri, classe 1891 di
Bussoleno, veterano di Libia, alpino della 31a compagnia; ferito il
9 ottobre 1915 sul monte Mrzli; sopravvisse al conflitto. Enrico
Marra, classe 1890 di Condove, trombettiere veterano della Libia, ferito il 16 giugno; sopravvisse al conflitto. Pietro Martin,
ventitreenne alpino di San Giorio, ferito e decorato di medaglia di
bronzo il 16 giugno, in forza all’84a compagnia; prigioniero il 25
ottobre 1917 nel settore di Caporetto; sopravvissuto al conflitto.
Saliniano Merlino, ventunenne di Mompantero, caporale alla
102a compagnia con la quale meritò la medaglia di bronzo al
valore il 16 giugno; promosso successivamente sergente, si distinse di nuovo il 19 maggio 1917 sul monte Vodice meritando
STORIA
Dal Monte Nero a Caporetto
Le dodici battaglie dell’Isonzo 1915-1917
Fritz Weber
Mursia - f 23
la medaglia d’argento; nel 1919 prese parte alle operazioni in
Albania; sopravvisse al conflitto. Luigi Miletto, classe 1893 di
Villarfocchiardo, caporale zappatore, ferito e decorato di medaglia d’argento sul Monte Nero, in forza all’84a compagnia; una
seconda ferita lo toccò il 15 giugno 1917 sull’Ortigara col battaglione Val Dora; sopravvisse al conflitto riportandone una lieve
infermità. Giovanni Pautasso, anch’egli ventiduenne caporale
zappatore, ma nativo di Mocchie e in forza alla 34a compagnia,
meritò l’encomio solenne il 16 giugno; catturato il 30 settembre
1915 sul monte Mrzli, scomparve in prigionia. Il caporal maggiore Giuseppe Perotto, ventiduenne di San Didero, apparteneva
alla 35a compagnia, con la quale meritò l’encomio solenne il 16
giugno; ucciso in combattimento il 19 luglio 1915 a Planina
Polju di Monte Nero. Secondo Primo, ventenne alpino di Venaus, 102a compagnia, encomio solenne al Monte Nero, una
ferita riportata il 20 luglio 1915 sul monte Lemez; deceduto per
infortunio per fatto di guerra il 26 agosto 1917 a forcella Giralba
(Cadore), mentre si trovava in forza al battaglione Fenestrelle.
Giovanni Roche, ventenne alpino di Mollières, ucciso sulla vetta di Monte Nero con l’84a compagnia dell’Exilles; medaglia
d’argento alla memoria. Lorenzino Rossero, ventitreenne caporale di Chianoc, veterano di Libia, sopravvissuto al conflitto.
Luigi Rossero, ventottenne alpino di Bussoleno, in forza alla
102a compagnia, ucciso il 16 giugno in combattimento nel corso
del quale si distinse meritando la medaglia di bronzo alla memoria; era il più anziano tra i caduti italiani del Monte Nero. Antonio
Rossetto Casel, alpino ventenne di Sant’Antonino di Susa, appartenente alla 31a compagnia, il 16 giugno ricevette una prima
ferita; ne riportò una seconda sullo Zellonkofel (Carnia) il 2 giugno 1916; promosso sergente maggiore per merito di guerra il
novembre 1917 sul monte Asolone (Grappa), sopravvisse al conDa sinistra: Tolmino e il Monte Nero;
una vedetta in trincea sul Monte Nero;
ufficiali del 3° Reggimento alpini.
5
STORIA
6
flitto. Michele Selvo, ventiduenne
alpino di Mocchie, encomio solenne
per il Monte Nero; sopravvissuto al
conflitto. Vincenzo Sereno, alpino
ventiseienne di Giaglione, ferito il
16 giugno con la 35a compagnia,
cadde prigioniero il 14 dicembre
1917 al Col della Berretta (Grappa);
sopravvissuto al conflitto. Giacinto
Tabone, classe 1892 di Rubiana,
alpino veterano di Libia, encomio
solenne sul Monte Nero, ferito il 22
agosto 1915 al Ponte di San Daniele, raggiunse il grado di sergente;
sopravvisse al conflitto. Michele
Tronville, ventenne alpino di Mocchie, in forza all’85a compagnia,
medaglia di bronzo il 16 giugno;
prigioniero il 24 ottobre 1915 sul
Vodil; sopravvissuto al conflitto. Luigi Turin, alpino della classe 1892
di Oulx, medaglia di bronzo sul
Monte Nero con l’84a compagnia;
sopravvissuto al conflitto. Mario
Vacchiotti, ventenne alpino di Rivera della 102a compagnia; prigioniero il 28 ottobre 1917 in val Resia; sopravvissuto al conflitto.
Giuseppe Vecco-Garda, ventitreenne di Avigliana, era anch’egli un alpino della 102a compagnia; veterano di Libia, il 16 giugno riportò una grave ferita che gli valse la concessione della
medaglia d’argento ma che lo lasciò mutilato; sopravvisse al
conflitto. Carlo Vighetto era nato a Torino nel 1889, ma risiedeva a Rivera; alpino veterano della Libia, ferito sul Monte Nero;
sopravvisse al conflitto. Modesto Vota, classe 1893 di Bruzolo,
medaglia d’argento sul Monte Nero,
ne guadagnò una d’argento il 24
ottobre alle pendici del Vodil; più
volte promosso durante la guerra
(fino a raggiungere il prestigioso
grado di aiutante di battaglia) e altrettante volte retrocesso per mancanze disciplinari; sopravvissuto al
conflitto.
A questi uomini di vent’anni o poco
più, molti dei quali sopravvissuti al
conflitto ma ora andati comunque
avanti per sopraggiunti limiti di età,
e ai più numerosi che non è stato
sinora possibile rintracciare con
certezza, va il nostro riverente pensiero. Seppero compiere il proprio
dovere in frangenti che nessuno
oggi si augura di dover mai affrontare, senza nulla chiedere in cambio: ricordarne i nomi, così da non
disperderne la memoria, è un atto
loro dovuto.
Pierlugi Scolè
In alto: la lapide all'ingresso della caserma Berardi a Pinerolo,
sede del comando del 3° Reggimento Alpini.
In basso: un gruppo di ufficiali del 3° con il comandante Di Somma.
PERSONAGGIO
Pietro Barbier
Tre medaglie d’argento e poca memoria
Siamo ai primi di giugno del 1915, gli alpini del “Susa” sono
attestati sulla colletta di Monte Vrata a brevissima distanza dal
Monte Nero. Da più parti sono fatti bersaglio dal tiro austriaco e
la posizione più pericolosa si rivela essere quella di quota 2102,
difficilmente attaccabile direttamente. Il comandante Pettinati
matura la decisione di affrontarla da un versante ritenuto impraticabile dal punto di vista alpinistico.
Serve un plotone di volontari e la scelta dell’ufficiale che li comanderà cade sul sottotenente Pietro Barbier che, ad operazione conclusa, scrive per raccontare l’impresa Savoia! Savoia!
Trentun uomini balzano dalle rocce e corrono come se neppur
toccassero il terreno: le lame delle baionette mandano limpidi
bagliori nella grigia luce dell’alba. Tutta la montagna è come
scossa dall’improvviso grido che ha rotto il silenzio e ne rimanda,
ingigantito l’eco, il suono selvaggio. La quota 2102 è conquistata. Senza alcuna perdita!
“Bravo e in piota” fu il commento di Pettinati, ma conoscendo
quanto il comandante fosse amato dai suoi uomini, quelle poche
parole furono un grande riconoscimento per una delle più brillanti e ardite operazioni che aprirono alla conquista del Monte
Nero il 16 giugno. Per quel motivo al sottotenente Barbier fu
concessa una medaglia d’argento al valor militare, la seconda
dopo quella ottenuta pochi giorni prima durante la conquista del
Potoce, mentre l’anno successivo, da tenente, ne ricevette una
terza durante le operazioni sul Pal Grande e sul Pal Piccolo.
Uomo modesto, nel suo ormai introvabile libro “Come si giunse al
Monte Nero” mai una volta nominò se stesso sia nel raccontare
dell’impresa dove usò sempre quale soggetto la parola l’ufficiale,
sia nelle fasi di preparazione e conquista, dove si limito sempre e
solo a raccontare, anche con aneddoti, quello che fu l’impegno
degli uomini del “Susa” e dell’”Exilles” e dei loro comandanti.
Pietro Barbier, classe 1892, nacque a Pierremenaud, una frazione di Oulx sulla strada che dal capoluogo conduce al sovrastante
monte Cotolivier. Rosina e Giuseppe, i genitori, ebbero prima di
Pietro quattro figlie. Giuseppe però non si dava pace nel non
poter avere un figlio maschio e così, quando Rosina gli annunciò
la quinta gravidanza, fece un voto alla Madonna promettendole
la costruzione di una cappella in cima al Cotolivier in caso di nascita di un bel maschietto. E così fu... nacquero Pietro e l’attuale
cappella.
Visse praticamente la sua carriera militare nel “Susa” prima da
sottotenente alla 85ª compagnia, poi da comandante, proprio a
Susa nel 1935. Estroverso, allegro e musico dilettante suonava
in trincea il suo violino tra l’ilarità dei suoi uomini e lo stupore del
nemico. Aveva un forte senso di appartenenza e quando, nel ’35,
molti dei suoi alpini dovettero partire per l’Africa, fece preparare
delle speciali nappine, ovviamente blu, con un nastrino tricolore
cucito sopra con su scritto “Ricordati che sei del Susa” consegnate poi dalla signora Barbier, sotto l’occhio vigile del marito
comandante, il giorno della partenza.
Non fu certo un episodio da libro di storia, ma serve a rendere
l’idea della sua passione e dell’attaccamento per il “Susa” e della
riconoscenza per i suoi uomini. Riconoscenza... tre medaglie al valore, che certo non sono poche, ed Oulx pare averlo scordato. Non
tocca a chi scrive giudicare i motivi dell’oblio ma posso comprendere l’amarezza del figlio che in un piovoso pomeriggio di alcuni
anni orsono mi raccontava di suo padre e non si dava pace. Cento
anni possono essere pochi o tanti a seconda dei punti di vista, ma
credo che ci sia il tempo e l’occasione per fare ancora qualcosa
per chi degnamente ha servito la sua e nostra Patria.
Dario Balbo
In alto da sinistra: Pietro Barbier; alpini in quota nella neve.
In basso: lo scritto autografo che racconta l'epica battaglia.
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PERSONAGGIO
Valerio Vallero
Due medaglie d’argento al valor militare
Tra le famiglie borghesi dell’èlite segusina c’erano senz’altro i Vallero; famiglia di militari, notai e avvocati. Di questa
famiglia allo scoppio della Grande Guerra
si trovò impigliati della maglie dell’esercito
Valerio più giovane di sei anni.
Ufficiale di carriera nel 3° Reggimento
Alpini morì per la Patria mentre si trovava sotto il costone del Monte Nero,
la prima ricordata battaglia vinta in
guerra, quando alla guida del suo
plotone avanzò sulle pietraie. Un
colpo in fronte gli fu fatale e dire
che l’audacia e il coraggio non gli
mancavano di certo.
Prima di fregiarsi della medaglia
d’argento al valor militare che gli fu
concessa per questa azione ne aveva già
conquistata un’altra.
Fin dal primo combattimento a cui aveva partecipato il 28 maggio 1915, aveva ricevuto l’avviso del
destino, una pallottola perforandogli la giubba gli aveva sfiorato
il polso.
L’avvertimento non servì e pochi giorni dopo, il 5 giugno, alla
testa di un plotone di uomini scelti, nonostante il violento fuoco
delle mitragliatrici nemiche, attraverso un impervio canalone nevoso, attaccò e conquistò una quota da dove doveva poi iniziare
l’attacco al Monte Nero obiettivo strategico particolarmente importante per una campagna che mirava inizialmente a liberare
l’intera area dell’Isonzo dalla presenza di truppe austro-ungari-
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che. Ecco le due motivazioni. “Comandante di una pattuglia esploratori incaricata di occupare una posizione, adempiva
con perizia e mirabile audacia la missione
affidatagli, sfidando l’intenso fuoco nemico e
superando grandissime difficoltà del terreno”, e una.
Poi all’alba del 16 giugno, al comando
della 35ª Compagnia, a cui egli apparteneva, iniziò la conquista della
dorsale.
Appena ricevuto l’ordine di avanzare si lanciò avanti con il suo consueto coraggio ma un colpo gli fu
fatale. “Mentre con slancio, sotto il
grandinare dei proiettili e delle bombe
nemiche ed attraverso il terreno minato, portava due plotoni all’assalto di una
trincea avversaria, fortemente occupata e
difesa, cadeva mortalmente ferito” e due.
Anche il fratello di Valerio, Gustavo, morì in guerra e
ai due fratelli a Susa è intitolata la via dove si trova la casa di
famiglia dove nacquero e crebbero, già Borgo dei Nobili, che
porta a piazza Trento e poi a via Francesco Rolando.
Insomma tutta una questione di luoghi ed eroi da Prima Guerra.
In alto da sinistra: Valerio Vallero;
la lapide posta nel palazzo comunale di Susa
che ricorda i due fratelli Vallero; il Monte Nero.
In basso: alpini in trincea in quota.
ATTUALITÀ
Giorgio Blais
Generale, esperto
di affari internazionali
Pellegrinaggio Al Monte Nero
16 giugno 2015, un secolo dopo!
Appuntamento il pomeriggio del 15 giugno a Cividale del Friuli
dove la locale Sezione ANA, in cooperazione con la Sezione di
Gorizia, organizza ogni anno un pellegrinaggio sul Monte Nero
per celebrare il glorioso e splendido fatto d’armi che fece dire al
generale austro-ungarico Boroevic “La conquista del Monte Nero
è stata un colpo da maestri. Giù il cappello di fronte agli alpini!”
Il pullman proveniente da Pinerolo, con a bordo anche Giancarlo
Sosello e Riccardo Demuti lascia i partecipanti a Cividale, accolti da Pierluigi Parpinel, l’ultimo presidente della locale Sezione
ANA. La città meriterebbe una visita assai più approfondita di
quella che le poche ore a disposizione hanno consentito. Da segnalare che l’Associazione “Fuarce Cividat” aveva predisposto
una mostra assai interessante e benissimo organizzata. Vorrei
precisare che “Fuarce Cividat” in friulano significa “Forza Cividale” ed è il motto del battaglione alpini Cividale, sciolto venti
anni fa, e che ebbi l’onore e la ventura di comandare nel biennio
1974-76. La mattina dopo, “Spunta l’alba del 16 giugno – comincia il fuoco dell’artiglieria – Terzo alpini è sulla via – Monte
Nero a conquistar” appuntamento alle sei per il nostro gruppo
di piemontesi, per rendere onore, cento anni dopo, a chi eroicamente aveva combattuto ed era caduto. Al pellegrinaggio hanno
preso parte in tutto circa centocinquanta persone, alcune partite
e salite prima. Da Cividale si è risalito il corso del Natisone, per
entrare in Slovenia dopo una decina di chilometri, raggiungere la
conca di Caporetto, risalire sulla strada sulle pendici del Monte
Nero fino a raggiungere il parcheggio automezzi. Il dislivello da
superare per giungere in vetta era di circa mille trecento metri ed
è stata seguita la via percorsa dal battaglione Exilles che cento
anni prima aveva effettuato la salita, con l’attacco a sorpresa, dal
versante sud-ovest. Non si è quindi potuto percorrere il percorso
del battaglione Susa, che aveva attaccato la sommità del Monte
Nero lungo la dorsale da nord. Il tempo, inclemente fino al giorno
prima, ha dato tregua, anche se il terreno era viscido e bagnato.
Ampie nuvole ostruivano la visuale. Il percorso non presenta soverchie difficoltà alpinistiche, ma era necessaria molta attenzione per i sassi, i detriti, le zone fangose. Dieci minuti sotto la vetta
c’è un rifugio, dove già avevo passato la notte quaranta anni fa,
ma rimodernato, in ordine, assai confortevole. Sulla sommità del
Monte Nero, un sacerdote ha celebrato la Santa Messa, davanti
a tanti alpini con vessilli e gagliardetti. Erano presenti anche il
Comandante delle Truppe Alpine, il “nostro” Generale Federico
Bonato ed il Comandante del 3° reggimento alpini, il Colonnello
Carlo Di Somma. Il brillante sacerdote, all’atto della Comunione, ha affermato che la fatica per l’ascesa equivaleva ad una
penitenza e quindi ci si poteva accostare al sacramento anche
senza essersi confessati!!! E, momento indimenticabile, durante
la lettura della “Preghiera dell’Alpino” un raggio di sole si è infilato fra le nubi e ha magicamente illuminato la scena. Valerio
Vallero e Alberto Picco, i due ufficiali caduti e decorati sono stati
degnamente ricordati assieme agli altri otto alpini italiani e al
centinaio di soldati austro-ungarici morti nell’azione. La nostra
preghiera li ha accomunati tutti. Mentre, a dispetto del tempo
che passa, la memoria di tali avvenimenti non sbiadisce, noi eredi e discendenti di quei grandi vogliamo mantenere e rendere
sempre accesa la fiamma simbolica che illumina la modestia,
le virtù, la saggezza, la grandezza, il valore dei nostri avi alpini.
Giorgio Blais
Foto della giornata in vetta.
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STORIA
Fiorenzo Combetto
Presidente fanfara
A.N.A. Val Susa
I miei ricordi
Storia del Gruppo di Chianocco e della Fanfara
Sono nato a Chianocco nel 1937. La Patria mi ha chiamato alle
armi il 3 marzo 1959 presso la caserma “Trevisan” di Bra per il
canonico periodo del C.A.R poi al “Susa”, 133a compagnia mortai da 81. Diciasette lunghi mesi e poi il congedo.
Neppure il tempo di rendermi conto della riacquisita borghesia
che già mi sono iscritto al Gruppo di Susa che frequentai fino al
1968, anno in cui sono andato nel Gruppo di Bussoleno per poi
approdare definitivamente al quello di Chianocco: era il 1971.
Una sera, al “Bar del Castello”, c’erano i soliti, quattro amici intorno ad un tavolo: con me Silvio Rossero, Secondo Giai e Elio
Cevrero. Così il lungimirante Giai affidò a me l’impegnativo compito di ricostituire il Gruppo.
Il primo ad essere contattato fu Bruno Paris che conservava ancora gli elenchi dei precedenti iscritti, poi successivamente vennero contattati pazientemente tutti coloro che si sapeva avessero
svolto il servizio militare negli alpini. Recuperato un buon numero
di iscritti, il Gruppo era praticamente ricostituito; non restava che
creare il nuovo direttivo. Mi trovai al comando con Elso Bellone,
vicecapogruppo, Bruno Paris segretario e i consiglieri Elio Cevrero, Francesco Ballesio, Sergio Vair, Giuseppe Taro, Alberto Giai,
Franco Favro, Lorenzo Rossero e Franco Vair.
Il battesimo del rinato Gruppo fu il 22 novembre 1972 con una
grande festa, grande soddisfazione in paese e in particolare per
il veterinario il dottor Gallo e naturalmente per il presidente sezionale Franco Badò.
Da allora ben 47 adunate nazionali consecutive, quasi un record. Abbiamo sempre parlato di ricostituzione perché la vita del
Gruppo per certi versi fu un pò tribolata; fondato nel 1933 vide
la benedizione del gagliardetto nel 1934 alla presenza della madrina Ernestina Davì e del primo capogruppo Giuseppe Becchio.
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Vennero poi gli anni della guerra e ci fu un appannamento cui
seguì nuovo vigore dal 1952 al 1955 sotto la guida dell’alpino Ippolito Becchio, e dal 1956 al 1959, sotto quella dell’alpino
Bruno Lanciotti.
Nel 1974, il 15 settembre, la nuova madrina Caterina Becchio,
moglie del defunto capogruppo e fondatore Pinin Becchio, inaugurava il nuovo gagliardetto benedetto da don Trappo. Rimasto
in onorato servizio sino al 2004, il vecchio gagliardetto venne poi
sostituito da uno nuovo tenuto a battesimo dalla nuova madrina
Luciana Rossero, moglie del socio Sergio Vair.
Nel 2012 dopo anni d’impegno serrato ho posato lo zaino a terra
per permettere a Danilo Favro di caricarselo sulle sue robuste
spalle. Nel frattempo, era il 1975, sono entrato nel consiglio sezionale dove lanciai la proposta di ricostituire la fanfara sezionale. L’allora presidente Badò, già scottato da precedenti tentativi
andati a vuoto, cercò di dissuadermi, ma tanto era l’entusiasmo
che cedette, forse per sfinimento, e mi diede carta bianca.
Due anni soli e la fanfara rinasceva.
L’esordio avvenne il 17 aprile 1977 a Sant’Antonino per la festa
del 50° del Gruppo, allora guidato da Silvano Cattero.
Il primo maestro fu Silvio Rossero, uno dei quattro amici del bar.
Sono fiero ed orgoglioso di quanto fatto, non per me, ma per
quanti hanno scoperto e conosciuto la nostra associazione.
In alto da sinistra:
2004, Luciana Rossero e Vittorio Guglielmetto;
1934, l'inaugurazione del gagliardetto.
In basso: 1974, Caterina Becchio e Adolfo Rossero.
ATTUALITÀ
Luca Barone
Responsabile sezionale
Giovani Alpini
L'incontro nella caserma a Oulx.
INCONTRO DEI GIOVANI NEL CANAVESE
•l’organizzazione della marcia dei giovani leprotti alpini, organizzata in parallelo al gemellaggio della Sezione Val Susa con
quella di Pinerolo il 21 giugno;
•la partecipazione al raduno del Col di Nava la prima domenica
di luglio, per ricordare il sacrificio della Divisione “Cuneense”
nella ritirata di Russia e onorare per il loro esempio i reduci
che ancora partecipano;
•la collaborazione logistica ai mondiali per unità cinofile, svoltisi
a Caselette nel mese di agosto;
•la partecipazione alla marcia Rataplan di 25 km, organizzata
dalla Sezione Valsesiana sabato 27 settembre nell’ambito del
raduno di raggruppamento di Omegna, partita da Varallo Sesia
e giunta proprio a Omegna poco prima della sfilata al seguito
del labaro nazionale fino al Duomo;
•la partecipazione alla festa della fraternità alpina, tenutasi
l’11/12 ottobre presso il Gruppo di Parella vicino a Ivrea, con
sfilata dei bimbi dell’asilo e delle scuole locali per le vie del
paese scortati dai giovani alpini e dalla banda del paese.
•l’organizzazione dell’incontro referenti Giovani del primo ragINCONTRO GIOVANI AD OULX
grupamento, tenutosi sabato 24 febbraio presso la 34a comSabato 24 gennaio 2015 si è tenuto ad Oulx, presso il comando
pagnia del battaglione “Susa” ad Oulx.
della 34a compagnia nella Caserma “Monte Assietta”, il primo
incontro annuale dei referenti Coordinamento Giovani del primo I prossimi impegni del coordinamento nel breve termine
raggruppamento. Presenti per il CDN il presidente della Commis- saranno:
sione Giovani Roberto Bertuol, il consigliere Mauro Buttigliero ed •l’assistenza ai campionati nazionali ANA di slalom al Frais del
il maggiore Michele Badalucco.
21/22 marzo;
La riunione ha preso il via con il breve saluto del referente giova- •l’organizzazione di una nuova marcia leprotti, per la cui reani della Sezione Val Susa Luca Barone e immediatamente dopo
lizzazione c’è già un itinerario, che è il rifugio Val Gravio sopra
la parola è passata prima al capitano Fabio Salducco, che ha
la Città di San Giorio. L’idea molto semplice è quella di portare
fatto gli onori di casa, e dopo al coordinatore giovani del primo
i bimbi un sabato o una domenica mattina di bel tempo al
raggruppamento Franco Zoia.
rifugio, che si raggiunge in un’oretta di passeggiata dal parL’argomento principale era chiaramente il futuro associativo e le
cheggio delle macchine, pranzare a un prezzo e con un menù
nuove prospettive di volontariato che vanno profilandosi nell’imconcordati col gestore e scendere prima dell’imbrunire. In
mediato futuro, rivolte al coinvolgimento di ragazzi e ragazze
quest’ottica di collaborazione, si invitano i capigruppo a sproche abbiano a cuore il “dare” alla Nazione prima di “chiedere” o
nare i giovani presenti nei loro Gruppi a partecipare alle attività
peggio “pretendere” qualcosa. Terminata la riunione, si è tenuto
del coordinamento, e di segnalare i loro nominativi, in modo
presso il Circolo Ufficiali un primo momento conviviale, proseguito
da essere in grado di organizzare nuovi progetti che avvicinino
poi in una festosa cena, corredata di canti e risate, presso il noto
e coinvolgano la gente al mondo degli alpini, mostrando con
ristorante Chica España di Gravere.
i fatti i nostri valori di fratellanza, impegno e capacità di fare
cose importanti insieme e in amicizia.
L’11 e 12 ottobre 2014 il referente valsusino Luca Barone e
l’alpino Davide Astolfi hanno partecipato al 62° Convegno della
Fraternità Alpina, tenutosi presso il Gruppo alpini “Piero Malvezzi” di Parella.
I festeggiamenti sono cominciati venerdì 10 con uno spettacolo
teatrale ispirato alle lettere dal fronte della Grande Guerra, per
poi proseguire sabato 11, interamente dedicato agli oltre cento
bambini presenti, presso il parco giochi di Colleretto Giacosa.La
giornata ha avuto inizio con l’alzabandiera, seguito dall’esibizione delle scolaresche in canti alpini per terminare con gli Onori
ai caduti resi al monumento. In contemporanea con la manifestazione si è tenuto l’incontro dei Referenti Giovani del primo
raggruppamento.
Nella mattinata della domenica l’ammassamento davanti al
campo sportivo di Parella, la sfilata fino al Monumento dei Caduti
in Piazza del Municipio, le orazioni ufficiali, per proseguire verso
la Cappella Alpina per la celebrazione della Santa Messa.
ATTIVITÀ DEL COORDINAMENTO GIOVANI
Le attività principali svolte nel 2014/2015 dai giovani sono state:
•la partecipazione all’incontro del coordinamento nazionale Giovani tenutosi a L’Aquila il 28,29 e 30 marzo, nel quale si è discusso insieme con il Coordinatore Nazionale Giovani Bertuol e
ai referenti di molte altre Sezioni d’Italia delle iniziative da prendere per il prossimo futuro e dei progetti per sostenere l’ANA;
• la collaborazione alla pulizia dei sentieri montani sopra Borgone, organizzata dal comune con le associazioni del paese per il 12 aprile;
Il coordinamento giovani della Sezione sta organizzando
una marcia dei giovani Leprotti Alpini l'11 agosto a
Claviere, aperta a bimbi e ragazzi dai 5 ai 14 anni.
Per informazioni e programma definitivo contattare il
coordinatore Luca Barone al numero 3312902905.
Il programma completo verrà pubblicato a breve su
www.anavalsusa.it
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ATTUALITÀ
LA CAMPAGNA DI GRECIA
12
Conferenza del Generale Blais a Susa
Venerdì 10 aprile si è tenuta presso la sede sezionale l’annunciata conferenza, tenuta dal Gen. Giorgio Blais, sulla campagna
di Grecia, dolorosa seppur breve azione militare che vide impegnato il Regio Esercito dal 28 ottobre 1940 all’aprile 1941.
Questa triste avventura fu figlia di una scellerata decisione di
Mussolini che, sebbene invitato da Hitler a non porre in essere
interventi nei Balcani, all’annunzio dell’invasione tedesca della
Romania dell’11 ottobre volle rispondere con l’invasione della
Grecia attraverso la vicina Albania.
La cronica inadeguatezza dell’armamento italiano e le condizioni
climatiche avverse fecero il resto. L’esercito greco non era certo
un esercito attrezzato ma seppe resistere con la conoscenza del
territorio e con la caparbietà dei difensori della propria terra.
Per il Regio Esercito e per gli alpini impegnati fu un bagno di sangue cui posero fine i tedeschi che nell’aprile 1941, invadendo
Jugoslavia e Grecia, costrinsero il primo ministro greco Metaxas
a dichiarare la resa. Andamento bellico certamente diverso dal
famoso “spezzeremo le reni ai Greci” che fu il discutibile viatico
dell’avventura. Gli alpini furono come sempre indomiti combattenti ed uno dei nostri canti più famosi e struggenti narra appunto della “Julia” e del ponte di Perati che, al confine con l’Albania,
fu uno dei punti dove più aspri furono gli scontri.
Voiussa, Perati, Sarandaporos... ecco i nomi da cui prende quindi
spunto l’avvincente racconto del Generale Blais che, in vacanza
sul Pindo, dove “quelli che son partiti non son tornati sui monti
della Grecia sono restati”, volle vedere i luoghi del calvario alpino,
immaginare con tristezza la Voiussa che “col sangue degli Alpini
s’è fatta rossa”, scoprire dove sul “ponte di Perati c’è il tricolore!”... e rendere l’onore a quei caduti con il silenzio del ricordo.
I presenti alla conferenza, se mai se lo fossero dimenticati, hanno poi avuto modo di ricordare che il comandante della “Julia” di
quella sfortunata avventura fu il gen. Mario Girotti primo presidente della nostra Sezione nel 1922 quando era comandante del
battaglione “Susa”. E tra le altre cose sepolto a Susa...
Dicevamo dei presenti.
Purtroppo non tantissimi visto l’argomento e l’autorevolezza del
conferenziere. Peccato. Certamente coloro che invece hanno assistito avranno portato con se informazioni storiche, curiosità e
aneddotti. Per non dimenticare... Da segnalare, con vivo piacere,
la presenza dell’ex sindaco di Susa prof.ssa Gemma Amprino.
Dario Balbo
L’ALPINO FRATEL BORDINO BEATO
Primo passo verso la santità
Andrea Bordino nasce 12 agosto 1922 a Castellinaldo, nel cuore
del Roero, terzogenito di una famiglia numerosa come numerose
erano le famiglie di quei tempi.
Grande lavoratore nelle vigne paterne non disdegna la partecipazione alla vita sociale regolata dai ritmi della parrocchia in cui
diventerà presidente della locale sezione dell’Azione cattolica.
Nasce così la sua profonda fede che lo aiuterà profondamente
nei successivi anni di guerra. Partito per la Russia con la “Cuneense”, 4° reggimento artiglieria da montagna, vivrà il dramma
della ritirata condividendo paure, freddo e fatica con il fratello
Risbaldo suo compagno d’armi. Fatti prigionieri e si separeranno
a Akbulak da cui Andrea partirà per la Siberia.
Anche se ridotto ad uno scheletro laggiù non abbandonerà mai i
suoi compagni assistendo feriti, infetti o moribondi.
Nel dolore vissuto maturò la decisione di farsi frate se un giorno
fosse tornato a casa. Ciò avvenne nell’autunno del ‘45 e nel luglio del ‘46 con la sorella Clelia varcò le soglie della Piccola Casa
della Divina Provvidenza di Torino, il Cottolengo. Andrea Bordino
diventerà da qual momento fratel Luigi Bordino.
A fianco di medici e infermieri iniziò così una carriera professionale al servizio di malati e infermi, senza soste e con orari
massacranti ma sempre con la serenità “di servire Gesù.”
Nel 1975 improvvisamente la leucemia lo colpì e gli condizionò
i due anni successivi nei quali era solito ripetere che tutto avveniva per grazia di Dio.
Continuò la sua opera sino all’ultimo quando, il 25 agosto 1977,
la morte lo colse. La fama della sua santità fece iniziare quasi
immediatamente il lungo processo canonico per la sua beatificazione che, finalmente, ha trovato a Torino il 2 maggio 2015
la sua consacrazione. Il vecchio scheletro delle ferriere Fiat, lo
sguardo attento della chiesa del Sacro Volto erano la scenografia
della chiamata a raccolta di tanti alpini e di tanti fedeli accorsi
per rendere omaggio a questo grande alpino, al gigante buono
del Cottolengo. E ai piedi dell’altare il cappello alpino ed il camice
da infermiere, a simboleggiare i due momenti importanti del suo
percorso di vita.
In basso: la conferenza del generale Blais a Susa.
Nella pagina successiva in alto da sinistra: il ritratto di fratel Bordino;
la manifestazione in ricordo della conquista del Monte Marrone.
ATTUALITÀ
C’erano il Labaro nazionale, il presidente Favero, molti consiglieri
nazionali tra cui il nostro Botteselle, quasi trenta Vessilli sezionali,
tantissimi gagliardetti, autorità civili e militari oltre quelle religiose tra cui il cardinale Nosiglia ed il cardinale Angelo Amato in
rappresentanza del pontefice.
Cerimonia intensa e vissuta per ricordare l’impegno ed il donarsi di quest’uomo che deposto il cappello alpino ha saputo
veramente dare un significato al nostro spirito di solidarietà. Un
uomo che con la fede e senza clamori ha saputo ricordare i suoi
compagni caduti nell’orrore della guerra aiutando i vivi sofferenti
sempre e soltanto per grazia di Dio.
Per la Sezione era presente il Vessillo con una nutrita rappresentanza di consiglieri e di Gruppi con i loro gagliardetti.
Dario Balbo
di allora: il gen. Morena, classe 1917, ed il ten. Sergio Pivetta,
classe 1922.
Naturalmente l’augurio è che improrogabili impegni li abbiano
trattenuti, ma parliamo di persone non più giovanissime e ci
auguriamo di cuore di poterle avere ancora con noi alla prossima occasione. Gli onori casa son quindi gravati sul gen. Laghi
dell’A.N.C.F.A.R.G.L piemontese e sul gen. Franco Cravarezza
autore del libro appena uscito e dedicato interamente al battaglione “Piemonte” artefice dell’impresa.
Appuntamento come di consueto a Torino, nei giardini di Via
Ventimiglia di fronte al Palazzo a vela e dedicati al corpo italiano
di liberazione, questa volta il 9 di aprile mentre, ricordiamo, la
battaglia del Monte Marrone ebbe luogo il 31 marzo del 1944.
Per il Comune di Torino era presente Silvio Magliano vice presidente vicario del Consiglio comunale, per la Regione il vice preMONTE MARRONE IN SORDINA
sidente del Consiglio regionale Nino Boeti mentre oltre al nostro
Cambiano purtroppo i tempi e gli anni passano inesorabili per Vessillo, portato da Vittorio Amprimo, presenziavano i Vessilli di
tutti. Infatti nell’annuale celebrazione della famosa battaglia nel Torino, Ivrea, Casale, Novara e Alessandria.
suo 71° anniversario mancavano due dei principali protagonisti
Dario Balbo
LE VOSTRE LETTERE
V
orrei complimentarmi perché il vostro “Scarpone Valsusino”
è un periodico fatto bene, in particolare mi piacciono gli
articoli sulla storia. Curo l’archivio delle riviste associative che
arrivano alla mia sezione di Bergamo e il vostro giornale è sempre atteso con curiosità. Complimenti e auguri di ogni bene.
Raffaele Vitali
Gruppo di Bergamo Redona
V
orrei far presente questa mia lamentela a proposito dell’Adunata Nazionale degli Alpini a L’Aquila. La RAI nel trasmettere la sfilata in televisione, quando si vede arrivare il simbolo
VAL SUSA con lo stendardo, il Presidente e il Direttivo, sospende
la visione della sfilata per inquadrare l’arrivo del Ministro della
Difesa alle prese con un “cappello alpino” sul capo per poi salire
sulla tribuna delle Autorità. Noi vecchi alpini o ammalati con i
famigliari degli Alpini presenti all’Adunata, desiderosi di vedere
Caro Raffaele, grazie e speriamo che la curiosità non venga sfilare la nostra sezione, al momento di riprendere la trasmissiomai a mancare.
ne ci troviamo sul video la Sezione Pinerolo. Grande delusione.
Giovanni Frattini
Gruppo di Almese
Caro Giovanni al Ministro e... alla televisione di Stato non si
comanda!
Scrivete le vostre lettere a:
A.N.A. Sezione Val Susa
Via Brunetta, 45 - 10059 Susa (TO)
oppure via mail a: [email protected]
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L’ESERCITO OGGI
ANDREA ADORNO
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Ultima medaglia d’oro del Labaro nazionale
Indubbiamente fa una certa impressione parlare di una medaglia
d’oro al valor militare attribuita in vita ad un alpino e vedere invece l’immagine del decorato senza il nostro cappello. Però purtroppo è così visto che Andrea Adorno, caporal maggiore scelto,
ha lasciato le Truppe alpine ed ora è in Sicilia nella sua Catania
in forza al 62° fanteria “Sicilia”.
Ma la storia di Andrea racconta invece di quattordici anni di servizio al 4° reggimento alpini paracadutisti, racconta di missioni in
Bosnia, Iraq e ben sei in Afghanistan e racconta di fatica e duro
addestramento propri di un reparto tra i migliori dell’esercito.
La medaglia d’oro al valore conferita entra così nel nostro Labaro
nazionale quale 215° emblema del sacrificio e valore degli alpini.
Siamo a Bala Murghab, una delle aree più pericolose dell’ovest
dell’Afghanistan a comando italiano.
È il 16 luglio 2010 e un certo numero di squadre di alpini del
4° entra a piedi nell’abitato. Immediatamente viene fatto oggetto di un agguato che origina un conflitto a fuoco. “Eravamo a
piedi. Davanti a me due squadre della nostra unità erano particolarmente esposte al fuoco: sparavano, ma era necessario che
tornassero verso le nostre posizioni. Ho cominciato a fare fuoco
di copertura per dargli la possibilità di avvicinarsi. Ad un certo
punto sono stato colpito alla gamba destra”. Il resto è senso del
dovere, rispetto per i compagni in pericolo. Andrea ricomincia a
sparare e grazie al suo fuoco insistito e disperato i suoi compagni riescono a mettersi in salvo.
Un medico lo soccorre e poi via, in elicottero, verso l’ospedale da
campo più vicino. Confessa Andrea “Dopo essere stato colpito,
per una manciata di secondi ho perso di vista l’obiettivo: in quei
momenti pensi alla famiglia, a tua moglie, al figlio piccolo e a
quell’altro che sta per nascere. Pensi anche che potresti morire.
Ma dura un attimo: poi torni in te e l’unico pensiero diventa la
missione assegnata e la sicurezza dei tuoi compagni. Così ho
ricominciato a sparare”. Sembra tutto semplice, scontato, ma
pensiamo non sia stato certo così. La motivazione letta il 4 novembre dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel
consegnargli la Medaglia d’Oro al Valor Militare recita “investito
con la sua unità da intenso fuoco ostile”, con “non comune coraggio e assoluto sprezzo del pericolo... reagiva con la propria
arma all’azione dell’avversario. Avvedutosi che il nemico si apprestava ad investire con il fuoco i militari di un’altra squadra del
suo plotone non esitava a frapporsi tra essi e la minaccia interdicendone l’azione. Seriamente ferito ad una gamba, manteneva
stoicamente la posizione garantendo la sicurezza necessaria per
la riorganizzazione della sua unità. Fulgido esempio di elette virtù militari”. Adesso Andrea Adorno è tornato a casa dopo aver
maturato la decisione di fermarsi per stare finalmente vicino alla
mia famiglia. Crediamo sia stata una scelta dolorosa, carica di
rimpianti ma comprensibile. Grazie a lui però gli alpini hanno
scritto un’altra pagina importante. Forse non sarà una pagina di
storia come quelle a cui siamo stati abituati, ma è utile ricordare
come una M.O.V.M. a viventi non sia cosa abituale, ma la dice
lunga di quale atto sia stato capace il caporal maggiore scelto
Andrea Adorno, alpino.
Dario Balbo
BRIGATA “TAURINENSE”
Cambio di comandante
Anche questa volta addio caserma. Sarà o meno colpa dei risparmi, ma la cerimonia di cambio del comandante della brigata
alpina “Taurinense” si è svolta, anzichè nel cortile della caserma
“Monte Grappa”, negli austeri saloni del Circolo di Presidio, Palazzo Pralormo, di corso Vinzaglio. Addio fanfara, addio reparti
schierati, addio... Il gen. Massimo Panizzi ha così ceduto il comando al gen. Franco Federici di fronte ad un pubblico attento e
seduto come a teatro e con alcuni fiati della fanfara “Taurinense”
schierati alle loro spalle come l’orchestra del festival di Sanremo.
Ma sorvoliamo... cambiano i tempi e noi nostalgici non ce ne
rendiamo conto.
Tornando alla cronaca vogliamo ricordare che nel periodo trascorso sotto la guida del generale Panizzi, la brigata “Taurinense” ha portato a termine il progetto di costituzione del Comando
Brigata italo-francese, con gli Chasseurs Alpins della 27a Brigata
di fanteria da montagna transalpina oltre a numerose altre attività che hanno sancito il ritorno degli alpini nel loro ambiente
naturale quale sono le montagne. Il generale Panizzi assumerà l’incarico di vicecomandante della
Scuola di Applicazione d’Arma a Torino. Il gen. Franco Federici
è stato già comandante del 9° reggimento alpini, e così ritorna
alla brigata “Taurinense” dopo un periodo trascorso allo Stato
Maggiore dell’Esercito. Il gen. Federici è figlio d’arte: suo padre
è stato tra l’altro comandante della “Julia” e del 4° Corpo d’Armata a Bolzano per poi diventare il 53° comandante generale
dei carabinieri, quando il numero uno dell’Arma veniva scelto
fra i generali di corpo d’armata dell’Esercito. A vigilare su tutto il
comandante delle Truppe alpine gen. Federico Bonato
Dario Balbo
Su proposta del Ministro della difesa Roberta Pinotti il
Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina del generale di divisione Federico Bonato a generale di Corpo
d’Armata a far data dal 1° luglio.
Da sinistra: il presidente Napolitano consegna la medaglia ad Adorno;
il cambio di comandante della Brigata Taurinense.
ALTRE ASSOCIAZIONI
Armando Eulalio
Presidente sez. Associazione
Nazionale Bersaglieri
Associazione Nazionale Bersaglieri
Sezione Val Susa
Il nostro corpo fu fondato nel 1836 dal generale La Marmora
così i bersaglieri, da allora, sono diventati popolarissimi in tutto il
mondo per essere soldati capaci e in grado di operare in spiccata autonomia. Una lunga storia militare e d’impegno civile dalla
quale la nostra associazione s’ispira per tramandare le tradizioni
e progettare il futuro. La nostra sezione Val Susa porta il nome di
un eroe della Prima Guerra Mondiale: Francesco Rolando.
Egli nacque a Susa nel 1889 e raggiunta la maggior età si arruolò come allievo ufficiale e fu inquadrato nel 4° Reggimento
Bersaglieri. Per le sue doti e il suo spiccato ascendente sugli
uomini nel 1914 fu promosso al grado di tenente e poi nel 1915
capitano. Partecipò alla guerra in Libia e con le tre stelle nel febbraio del 1917 assunse il comando del 53° Battaglione del 18°
reggimento Bersaglieri. Fu sui campi di battaglia prima in Carnia
e poi sul Carso dove combattè valorosamente a fianco dei suoi
uomini. Ferito in battaglia, rifiutò le cure e tornò al fronte dove
trovò la morte. Il campo di battaglia si trovava a Molino della
Sega preso Fagarè di Piave; era il 16 novembre del 1917. Rolando per questa azione ottenne la Medaglia d’Oro la Valor Militare
con questa motivazione: “Comandante di un battaglione, seppe
con l’esempio e con la parola preparare le sue truppe all’azione.
Avuto l’ordine di attaccare, con intelligente perizia disponeva le
sue truppe, guidandole di persona. Avvertito che in un punto il
nemico ostacolava violentemente l’avanzata, vi accorreva, e, da
solo, sotto fuoco intenso, sprezzante di ogni pericolo, si spingeva
audacemente verso l’avversario per riconoscere l’efficienza delle
sue difese, finchè investito da raffiche di mitragliatrici, rimaneva
ferito. Trasportato al posto di medicazione, dopo ricevute le cure,
volle ad ogni costo tornare al suo battaglione, recandosi ove più
violento era il combattimento.
Per vincere l’ultima disperata resistenza del nemico, gridando parole vibranti di entusiasmo, con balzo leonino si slanciò
in avanti, primo fra tutti, trascinando i suoi bersaglieri all’urto
violento contro l’avversario che veniva travolto. Colpito in fronte, cadeva da eroe, col grido di “Savoia!” sulle labbra. Fulgido
esempio di eroismo e di alta virtù militare”. Eccoci alla nostra
sezione e alla sua storia. I bersaglieri della Val Susa si trovarono
per la prima volta nel 1986 in occasione del 150° anniversario
della fondazione dell’arma. Fu in quella occasione che la voglia
di aggregazione spronò alcuni bersaglieri valsusini a ritrovarsi
costantemente e fondare una sezione tutta loro. Gettate le basi
si dovette attendere, per fondare la nostra sezione, fino al 1990
quando si organizzò una giornata delle memoria nella quale fu
organizzata una parata dei bersaglieri. Cominciò per l’occasione
la ricerca di quanti avevano svolto la naja con il capello piumato.
Ecco la sezione con Bruno Sgarbossa il primo presidente. La vita
associativa ha poi preso ritmo con riunioni, celebrazioni e incontri. Nel corso degli anni al presidente Sgarbossa, in carica per
quattro mandati, è succeduto Enrico Re in carica per tre mandati
consecutivi. Dopo di lui ecco Giuseppe Parasole, per un breve
periodo, poi è cominciato il mio mandato. Nel direttivo dell’Associazione ci sono come vicepresidente Gabriele Re, come segretaria Patrizia Bonafè e come consiglieri Maurizio Azzalin (anche
consigliere provinciale), Giuseppe Nicola, Fabrizio Porro, Mario
Pugliese e Michele Ruffo. Un gruppo solido, affidabile e sempre
pronto a “correre” a ritmo di tromba.
Armando Eulalio
In alto: bersaglieri durante l'adunata sezionale svoltasi a Condove.
In basso da sinistra: il Labaro dell'Associazione; una rappresentanza.
15
ATTUALITÀ
L’Aquila ha ritrovato il sorriso
Una città ferita, le ferite ancora lì a testimonianza di una notte
terribile di sei anni fa. Una notte che ha cancellato vite umane,
che ha distrutto case, chiese, uffici e che ha cancellato la gioia
di vivere di una intera comunità.
È una sensazione strana percorrere le vie de L’Aquila, tra mura
sbrecciate, stanze a vista per pareti crollate, crepe allucinanti, ancora qualche maceria, putrelle e impalcature che reggono muri pericolanti, vie e vicoli sbarrati ad impedire l’accesso a
quella zona rossa di cui tante volte abbiamo sentito parlare. E poi
un silenzio spettrale, le vetrine di vecchi negozi chiusi, vetri rotti
e niente altro. Ho percorso interi vicoli e strade senza incontrare
anima viva.
L’Aquila doveva essere bellissima, viva, ricca di storia e di arte.
Sarà forse leggenda, ma uno dei suoi simboli più famosi, la
fontana delle 99 cannelle, ci vuole raccontare di 99 castelli, 99
piazze e 99 chiese. Forse non sarà tutto vero ma certo di chiese
se ne incontrano molte, di cui tante ferite e quindi inagibili. Ma
vagando nel silenzio del pomeriggio sento risuonare un canto
conosciuto che via via al mio avanzare diventa sempre più nitido
e chiaro. Nella cappella sul retro della Chiesa di San Giuseppe
artigiano, di fronte alle reliquie di Celestino V sei alpini intonano
il Signore delle cime, forse un piccolo omaggio a tutti coloro
che loro malgrado in una notte d’aprile se ne erano andati sotto
le macerie. Mi è sembrato un gesto umile, bellissimo, discreto
nel fuggire la visibilità, ma sublime nella profondità d’animo. Era
solo il giovedì, non c’era ancora l’invasione e mi è parso subito
uno splendido inizio. Ma il giovedì non finiva di stupirmi, di farmi
sentire l’orgoglio di essere alpino. Il mezzo era sempre lo stesso,
il canto, quel nostro modo di esprimere sentimento quando viene
usato come si deve e non in quello sbracato modo che spesso
lo calpesta. Ebbene, ero di fronte alla Casa dello studente, luogo
di passaggio obbligato di fronte al quale parecchie volte mi sono
16
ATTUALITÀ
soffermato a leggere i nomi delle giovani vittime e a maledire coloro che per avidità, disonestà e malaffare ne hanno forse
causato la morte, quando alle mie spalle giungono tre o quattro
alpini non più giovanissimi, inappuntabili nelle loro camice sezionali. Lettura dei nomi, qualche colorita maledizione verso i
responsabili, uno sguardo e chiusi in circolo hanno intonato una
semplice quanto spontanea Ave Maria per poi riprendere serenamente il loro percorso. Questi, ho detto tra me, questi sono gli
alpini che amo...
E venerdì mattina ne ritrovati tanti all’alzabandiera, in largo anticipo sull’orario smaniosi nel veder ufficialmente aprirsi l’88ª
adunata nazionale. L’aquila reale impagliata che svettava sul
vessillo della Sezione Abruzzi sembrava controllare che tutto procedesse al meglio in quella festa che i figli di quella terra avevano caparbiamente voluto per dare una svolta alle loro esistenze.
Le bandiere si alzavano al cielo, la Taurinense le accompagnava
sulle note dell’inno nazionale e i cuori di ognuno battevano forte
nel ricordo del dolore che si andava ad esorcizzare. Nuova cerimonia un paio di ore dopo alla cittadella degli alpini nel parco del
castello cinquecentesco che domina la città. I discorsi di saluto,
presidente Favero, generale Bonato e sindaco Cialente, precedevano il taglio del nastro e con l’invasione del pubblico alla
scoperta dei mezzi e delle attività delle Truppe alpine si poteva
ben dire che l’adunata aveva preso brillantemente il via.
Appuntamento alle 19 di fronte alla basilica di Collemaggio per
l’arrivo della bandiera di guerra del 9° alpini e della prima sfilata
per le vie della città. Credo sinceramente che, senza nulla togliere alla grandiosa sfilata della domenica, il momento del venerdì
sia uno dei più belli in assoluto, il più colorato, il più vissuto, il più
unitario. Tutti insieme, senza distinzione di Sezioni, un lunghissimo serpentone verde che tiene il ritmo della fanfara che apre la
strada tra la folla.
In queste pagine: immagini della sfilata.
17
ATTUALITÀ
18
Purtroppo sovente aumentando la folla diminuisce la qualità
delle persone con i primi schiamazzi, i primi barcollanti, i primi
discutibili eccessi. Su questi pensieri i miei passi mi riportano
vicinissimo alla Casa dello studente verso reti rosse a coprire
macerie. Qui una foto di una bimba, Chicca, sorridente, fiori appassiti e peluche... Pioviggina, il cielo è grigio e trasmette tristezza, ma un alpino idiota di chissà dove, certo non ancora anziano,
vestito da idiota e sghignazzando a compagni idioti come lui
libera la propria vescica su quei simboli, senza pudore, ritegno
e rispetto. Quale tristezza nel passare, nello stesso luogo e in
sole ventiquattro ore, da una Ave Maria cantata con il cuore allo
scempio dei sentimenti.
Purtroppo tutti avevamo lo stesso cappello... ma se il nostro futuro è nelle mani dei secondi non è certo roseo...
Quello che importava però era che L’Aquila riprendesse a sorridere, a risvegliarsi. E nell’incontro ufficiale con le Sezioni all’estero, dapprima i mille ringraziamenti alla Protezione civile A.N.A.
per l’impegno nei soccorsi, il sacrificio dei volontari e la voglia di
fare come sempre senza clamori poi quelli all’A.N.A. tutta, che,
con la sua presenza massiccia, cercava di riportare la gioia di
vivere ad una comunità ferita ma nei cui occhi si leggeva gioia
e serenità. Di questa gioia ne davano testimonianza il presidente della Sezione Abruzzi Giovanni Natale, il presidente nazionale
Sebastiano Favero, il generale Federico Bonato e il presidente
del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio nei loro interventi
di fronte a quel centinaio di alpini che ogni anno si sobbarcano
lunghi viaggi da paesi lontani pur di essere presenti.
Nel pomeriggio una folla imponente assisteva alla Messa nella
basilica di San Bernardino restituita alla città solo il 2 maggio
dopo i restauri post-terremoto ed il raduno alpino non poteva
essere occasione migliore per dare solennità all’evento. Anche
questo era un segno della vittoria di chi aveva voluto portare qui
la grande festa alpina per eccellenza e che aveva resistito alle
critiche e ai dubbi. Dovrà passare ancora la difficile notte del sabato tra strade strette, bancarelle ovunque e tanti che purtroppo
cercheranno di approfittarne...
Ma ora è domenica, il dì di festa. Si risale il percorso, le fanfare
ed i militari si schierano, gli ufficiali in servizio, le delegazioni, i
ATTUALITÀ
pochi reduci, i tanti giovani che daranno loro assistenza e poi la
grande marea multicolore delle camice sezionali.
Il presidente Sosello comanda lo schieramento della falange
valsusina, le lettere portate da Bardonecchia si schierano, i tamburi e fiati della nostra fanfara le seguono. Pronto il consiglio,
pronto il consigliere nazionale Botteselle, pronti i sindaci alpini,
pronti i gagliardetti, pronto il nostro Brüsa suta 'l Süsa portato
da Novalesa e tutti i nostri alpini a seguire. Ma ne manca ancora
uno, certo il più autorevole, ma a poche centinaia di metri dalle tribune entra nello schieramento il Comandante delle Truppe
Alpine Federico Bonato che accompagnerà il vessillo ben oltre
la tribuna. Un onore grandissimo, straordinario che suscita certo invidia da parte di molti. Ma come non bastasse chiude lo
schieramento con la sua 40ª il gen. Giorgio Battisti di cui tutti
conosciamo valore, capacità e carisma. Due autorità militari così
importanti credo che nessuno le possa aver vantate nella giornata aquilana.
La Sezione come sempre è stata esemplare, ordinata e ha fatto
la sua gran bella figura. Non eravamo tantissimi, circa 250 con
una trentina di gagliardetti e una splendida fanfara che non finiremo mai di lodare.
Un cenno ancora alla Protezione Civile che per la prima volta
ha sfilato tutta compatta senza distinzioni di raggruppamento.
L’applauso degli aquilani in particolare e dei presenti tutti era
giusto fosse per lei, perché se L’Aquila è tornata a volare il merito
è anche di chi per primo l’ha soccorsa.
Un grande augurio agli amici abruzzesi. Abbiamo potuto vedere
ancora le ferite aperte, ma sappiamo che la voglia di ripartire c’è
ed è forte e speriamo che il 17 maggio 2015 sia veramente la
data che passerà alla storia come la data della rinascita.
Dario Balbo
Nella pagina precedente: immagini della sfilata.
In questa pagina:
la presenza delle penne nere valsusine in terra d'Abruzzo.
19
PRIMA GUERRA
Diario di guerra
Cento anni or sono, 1915...
è l’ora dell’Italia
Aprile
2 L’Austria è disposta cedere il Trentino all’Italia.
8 Il ministro Sonnino presenta all’Austria la richiesta del Trentino
ai confini del 1811, le città di Gorizia e Gradisca, il gruppo delle
isole Curzolari e per Trieste la creazione di uno Stato autonomo
e indipendente.
8 Sterminio di decine di migliaia di armeni.
16 L’Austria respinge le richieste italiane.
19 Altri 50.000 armeni uccisi.
22 La Germania usa per la prima volta i gas con 168 tonnellate
di cloro dirette verso i francesi.
26 Patto di Londra. L’Italia entrerà in guerra con l’Intesa.
29 Vittorio Emanuele III assicura i nuovi alleati Russia, Inghilterra
e Francia sull’entrata in guerra dell’Italia.
Maggio
1 Gli austro-tedeschi lanciano 700.000 granate sui russi nei Carpazi.
2 I tedeschi sfondano a Gorlice mentre i russi ripiegano.
3 L’Italia dichiara nulla la Triplice Alleanza con una nota del ministro
Sonnino al governo austriaco.
5 Gabriele D’Annunzio a Quarto esalta la guerra.
5 I tedeschi nei Carpazi fanno 150.000 prigionieri russi.
7 Il ministro Sonnino dichiara in Consiglio dei ministri cha l’Italia
entrerà in guerra tra il 25 e 26 maggio.
12 320 deputati e 100 senatori si esprimono per la linea neutralista.
13 Il presidente del consiglio Salandra si dimette.
16 Il Re respinge le dimissioni di Salandra.
20 Il parlamento con 407 favorevoli e 74 contrari si esprime
per l’entrata in guerra.
23 L’Italia dichiara guerra all’Austria.
24 Il Piave mormorava...
25 Gli italiani avanzano con cautela.
27 Grado e Aquileia conquistate.
31 Uno Zeppelin tedesco bombarda Londra.
Giugno
3 Truppe anglo-indiane avanzano in Mesopotamia.
9 Conquistate Gradisca e Monfalcone.
15 Gravi perdite italiane sul Sass de Stria sulle Dolomiti orientali.
Decimata la brigata “Reggio Emilia”.
12 Dall’agenzia Stefani: “...Tutte le truppe hanno dimostrato uno
slancio aggressivo che, per ragioni strategiche o tattiche, dovette
essere perfino contenuto”.
16 Gli alpini conquistano il Monte Nero con le baionette.
23 Prima battaglia dell’Isonzo. 250.000 italiani divisi in due armate
combattono con altrettanti austriaci.
25 Altra strage di armeni.
28 Gli austriaci rafforzano le difese sull’Isonzo.
20
Parco della Rimembranza
Sottotenente Valerio Vallero, Susa classe 1890,
decorato con medaglia di argento, appartenente al 3°
alpini e deceduto il 16 giugno 1915 sul Monte Nero
per ferite riportate in combattimento.
Sergente Nicola Casalegno, Borgone classe 1890,
decorato con medaglia di bronzo, appartenente al 3°
alpini e deceduto il 13 giugno 1915 in ospedale per
ferite riportate in combattimento
Alpino Innocente Bona, Oulx classe 1895, decorato
con medaglia di argento, appartenente al 3° alpini e
deceduto il 15 giugno 1915 sul Monte Nero per ferite
riportate in combattimento.
Alpino Ettore Boero, Sant’Ambrogio classe 1892,
appartenente al 3° alpini e deceduto il 29 giugno
1915 sul Monte Nero per ferite riportate in combattimento.
Alpino Giovanni Roche, Mollieres classe 1895,
decorato con medaglia di argento, appartenente al 3°
alpini e deceduto il 16 giugno 1915 sul Monte Nero
per ferite riportate in combattimento.
Luigi Rossero, Bussoleno classe 1887, decorato
con medaglia di bronzo, appartenente al 3° alpini e
deceduto il 16 giugno 1915 sul Monte Nero per ferite
riportate in combattimento.
Alessandro Gay, Chianocco classe 1894, appartenente al 3° alpini e deceduto il 16 giugno 1915 sul
Monte Nero per ferite riportate in combattimento.
ATTUALITÀ
Rubiana: ottant’anni insieme
Nella ridente nostra bella Rubiana due giorni di festa per il nostro Gruppo A.N.A per l’80° anno dalla fondazione costituita nel
1935. Un traguardo importante, un momento storico in cui ricordare coloro che hanno fondato e guidato il Gruppo; Eugenio
Martinasso socio fondatore e poi tutti i capigruppo succedutisi:
Elindo Fior, Riccardo Martinasso, Remo Giorda, Lorenzo Bert e
ultimo ma non meno importante, Remo Blandino con i loro validi
collaboratori.
Tante sono state le avventure vissute insieme e tante le opere realizzate: Cippo dei caduti presso il Cimitero di Rubiana nel
1958, il monumento ai Caduti in guerra della Val Messa in località Col della Bassa (Prà del colle) nel 1979, il monumento all’alpino presso il comune di Rubiana nel 1980, la costruzione della
nuova sede del Gruppo nel 1990 dedicata al socio benefattore
“Mario Aiassa”, il luogo della Rimembranza nel 2005, il monumento al soldato Medaglia d’argento Paolo Giorda nel 2014 e la
realizzazione del sentiero degli alpini sempre nel 2014.
Tutto questo sempre in un clima di festa e collaborazione, perché
solo insieme si possono fare cose grandi, in questo crede il nostro Gruppo che si prodiga anche per aiutare gli altri, ad esempio la realizzazione di alcuni eventi al Santuario della Madonna
della Bassa organizzati da Padre Sergio Merlo. Lo spirito rimane
sempre quello alpino, anche se le forze non sono più quelle della
gioventù.
Due giorni di festa e di amicizia dunque per il nostro Gruppo, iniziati sabato 30 alle ore 16 presso la nostra sede con la presentazione del libro “La Collina della memoria”, autore Gastone Fara,
in collaborazione con il caffè letterario degli amici di Rubiana.
Per proseguire poi in serata con il concerto della Corale Alpina
Savonese, diretta dal maestro Eugenio Alipede, che ha voluto
omaggiarci della sua presenza in occasione di questa festa e che
ha deliziato le nostre orecchie con canti corali che spaziavano
dai più conosciuti a quelli cantati durante la grande guerra, in
diversi dialetti e di diversi generi musicali. Musiche che hanno
scaldato i nostri cuori e portato alla mente esperienze vissute o
sentite narrare tante volte. Serata terminata in convivialità dopo
aver cantato tutti insieme: Signore delle cime e La montanara.
Seconda giornata iniziata con l’alzabandiera e onore ai caduti
al “Luogo della Rimembranza”, seguito dal saluto delle autorità
presenti. È poi iniziata la sfilata con in testa al gruppo la Filarmonica Ariosto Re, con una carrellata di canti alpini. Il gruppo si
è poi diretto al Cimitero, dove è stata deposta la corona al Cippo
dei caduti sulle commoventi note del “Il Piave”. Si è ritornati poi
al monumento degli alpini in Piazza Roma, per un’altra toccante
deposizione della corona. La celebrazione eucaristica officiata da
padre Sergio Merlo ha poi suggellato la mattinata!
Alle ore 13 ha avuto inizio il pranzo presso la sede sociale, inizia-
to con un breve discorso del capogruppo e una poesia dedicata
all’80° anniversario del Gruppo scritta e recitata dalla nostra
amica degli alpini Deborah Varda.
Due giorni di festa svoltesi in allegria, con il sorriso sulle labbra e
la gioia nel cuore, la gioia dello stare insieme, giorni in cui abbiamo lasciato chiusi in un cassetto i nostri problemi di ogni giorno.
Deborah Varda
OTTANT’ANNI INSIEME
In un vecchio ripostiglio polveroso,
hai trovato qualche ricordo della mia gioventù,
vecchi scarponi che hanno scalato irte montagne,
una bisaccia compagna di tante avventure;
e nascosto in un angolo, un impolverato cappello alpino,
con una lunga penna sgualcita.
Ed ho avuto un tuffo al cuore, cosa ne volevi fare?
Poi un sorriso sulle mie labbra sulle note dell’inno
degli alpini 33, hai deciso di spolverare i miei ricordi
e di tenerli con te!!
Passo cadenzato 33 su pei monti vicino al Dio del cielo
e alla madonna delle Nevi. Al ghiaccio d inverno,
sotto il sole cocente d’estate, camminavamo noi alpini.
Baldi e robusti giovani fieri della nostra divisa,
abbiamo difeso la nostra patria senza riposare.
Lassù sulle alte cime, abbiamo raccolto stelle alpine,
per il nostro amore lontano
e solo ad aspettare il nostro ritorno.
Lassù in mezzo al fango, con la pioggia ed il sole,
tante avventure da ricordare e raccontare a te piccola mia!!
Il nostro reggimento Al comando dell’ufficiale posate l’armi
e le cartucce si preparava l’accampamento.
Poi gli anni sono passati l’armi e la piccozza
han lasciato posto ad un buon bicchiere di vino,
e ai ricordi in compagnia. Ma le passeggiate su per i monti
cercando stelle alpine per farne un bel mazzolin di fiori
per la mia amata le ho fatte sempre, su per i monti vicino
alla mia bella Rubiana: Col del lys, Arpone, Roccasella,
Civrari mi hanno fatto sentire vicino al mio Signore
delle cime. Insieme ai compagni di avventura
abbiamo fondato 80 anni fa’ questa bella associazione
Anno dopo anno, festa dopo festa, siamo cresciuti insieme,
affrontando e superando difficoltà.
E siamo arrivati oggi a festeggiare
il nostro ottantesimo compleanno!
In tanti si soffierà sull’immaginaria torta
per spegnere le candeline.
Di qua e di là dal fiume della vita.
Insieme ancora una volta per gridare:
W IL GRUPPO DI RUBIANA! VIVA GLI ALPINI!
Deborah Varda
21
CRONACA DAI GRUPPI
ALMESE
BUSSOLENO
Rinnovo del consiglio direttivo
Sabato 28 febbraio alla presenza del presidente sezionale Giancarlo Sosello si sono svolte le elezioni per il rinnovo del consiglio
direttivo che resterà in carica nel triennio 2015/2017 Gli aventi
diritto al voto erano 86 con 57 votanti effettivi.
Hanno ottenuto voti: alla carica di capogruppo Sacco 55 voti e
quindi riconfermato e alla carica di consigliere Belmondo 50,
Ainardi 41, Rumiano 33, Amprimo 32, Baritello 29, Boschetti 30,
Buscarino 28, Sosello 28 e Audenino 27.
Il giorno 30 marzo durante la prima riunione del direttivo il capogruppo Enrico Sacco destinava i seguenti incarichi:
Luigi Ainardi vice capogruppo, Roberto Sosello tesoriere, Marco
Rumiano segretario, Luigi Belmondo addetto al tesseramento,
Enrico Amprimo e Luciano Audenino addetti alle manifestazioni,
BORGONE
Piero Bonomi alfiere, Nicola Boschetti e Piero Bonomi revisori
Festa della donna
dei conti.
È l’8 di marzo, la festa della donna. Nella vita c’è sempre una Al nuovo consiglio gli auguri per un triennio carico di soddisfaprima volta e così discutendone in consiglio è nata l’iniziativa: zioni ed al riconfermato Enrico Sacco le più vive congratulazioni.
almeno una volta anche le signore dovevano essere festeggiate
e coccolate quale riconoscimento per il loro impegno per la famiglia e spesso anche per il Gruppo.
BUTTIGLIERA ALTA
Prendeva corpo così il “pranzo della mimosa” in loro onore e Rinnovo cariche associative
la festa era giusto venisse allargata anche ad altre associazioni Sabato 28 marzo, presso la sede di Piazza del Popolo 3, si sono
locali che con piacere si sono aggregate a noi.
svolte le elezioni per il rinnovo del direttivo che sarà in carica per
Ospite d’onore il sindaco Paolo Alpe ed il suo vice Mauro Nuris- il triennio 2015-2017.
so. Come sempre ai fornelli il buon Domenico e la figlia Claudia Al termine dello spoglio sono risultati eletti: Maurilio Aloi, Ugo
in sala.
Croce, Giuseppe Iannotta (vice capogruppo), Andrea MarchiVada da queste pagine ancora una volta il ringraziamento alle
nostre pazienti consorti e con l’arrivederci al prossimo anno anIn questa pagina in alto:
che un sentito grazie a tutti coloro che hanno voluto partecipare
Almese,
la
festa
di
compleanno
di Rino Brignani.
alla festa.
In basso da sinistra: Enrico Sacco, Bussoleno;
Claudio Bergamini
Guido Marchisotto, Buttigliera;
Grande festa in famiglia del nostro socio alpino e brillante vicecapogruppo Rino Brignani, classe 1924, che in data 25 novembre 2014 ha compiuto 90 anni.
I figli hanno voluto preparare a Rino una bella sorpresa, organizzando una magnifica serata di festa, alla presenza dei suoi cari,
di tanti alpini del Gruppo e rallegrata dalla presenza dei coristi
del coro “Valsusa” che durante la cena hanno intonato canti della
tradizione alpina, cari al festeggiato.
Gli alpini del Gruppo hanno omaggiato Rino con una targa a
ricordo del bel traguardo raggiunto, ringraziandolo per la bella
serata ed augurandogli un buon proseguimento per festeggiare
ancora insieme tanti compleanni !!
Gianni Salvaia
Vittorio Amprimo, Chiusa San Michele.
Nella pagina successiva in alto: la giornata dell'azalea a Condove.
22
CRONACA DAI GRUPPI
sotto, Guido Marchisotto (capogruppo), Celestino Mola, Alberto
Nicol e Claudio Vota.
A Guido Marchisotto vadano i complimenti per la conferma nella
carica con l’augurio per un triennio ricco di soddisfazioni.
CAPRIE
Festa delle palme
Tutto si è svolto domenica con il ritrovo dei soci nella piazza del
vecchio municipio dov’è cominciata la processione religiosa con
il gagliardetto del Gruppo addobbato con un ramoscello d’ulivo.
Durante la Santa Messa il parroco don Franco Davì ha elogiato
il Gruppo che ha lavorato alla sistemazione e la pulitura della
parte vecchia del cimitero. “Un lavoro encomiabile di cui tutta la
comunità parrocchiale deve rendere grazie ai nostri alpini sempre pronti e attivi per le esigenze di tutti” ha ricordato don Davì
durante l’omelia.
Dopo la celebrazione il Gruppo ha offerto una “bicchierata” d’aperitivo nella propria sede. Presenti diversi gagliardetti dei Gruppi vicini, il vice-presidente sezionale Carlo Bert e il consigliere
Mario Calliero. C’era anche il Gruppo di Sandigliano, amico e
gemellato con quello di Caprie, e tanti amici del connubio militare. L’appuntamento per il rancio, al quale hanno partecipato una
quarantina di amici, è stato presso la trattoria Ferro poco sopra
Rubiana.
Mario Tonini
CHIUSA SAN MICHELE
Rinnovo del consiglio direttivo
Il giorno 4 aprile si sono svolte le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo per il triennio 2015/2017.
Al termine delle operazioni di spoglio sono risultati eletti: alla
carica di capogruppo Vittorio Amprimo, che risulta quindi confermato nell’incarico, Giovanni Barella quale vice capogruppo, Romano Barella segretario, Giorgio Boi tesoriere, Franco Bugnone,
Enrico Crosetta e Giuseppe Perrotta consiglieri. Sono stati anche eletti quali revisori dei conti Guido Favro e Ennio Vuillermoz,
mentre quale rappresentante dei soci aggregati è stato scelto
Gianpietro Ledda.
Auguri vivissimi agli eletti con l’augurio per un proficuo triennio
di lavoro e a Vittorio Amprimo le congratulazioni per la rielezione.
CONDOVE
Il past-president a pranzo
Doveva essere una domenica di sci e gare e invece il cattivo
tempo non ha permesso lo svolgimento del gigante del campionato di Sci dell’A.N.A. così anziché fare il cronista al Pian del
Frais mi trovo a fare il papà a casa. Camminando per le strade
di Condove, verso mezzogiorno, ecco un alpino che mi ferma
per chiedermi dov’è la Trattoria La Cicala. Io sorrido e ricono-
scendo al primo sguardo chi mi ha fermato indico la direzione
e in cambio del piccolo piacere chiedo di poter scambiare una
chiacchiera per l’aperitivo. “Chi era quel nonno?” - mi chiedono
le bimbe - “avevi l’aria di conoscerlo eppure non è di Condove!”
insistono. “Era il presidente nazionale degli alpini, è un signore
di Biella che ha rappresentato tutti gli alpini del mondo” spiego
loro, e cercando di darmi un tono (ma soprattutto una scusa)
concludo così: “mi ha invitato a bere l’aperitivo con lui e non
posso certo dire di no!”. Lo sguardo delle bimbe non mi sembra
affatto convinto, neppure quello di mia moglie più tardi lo sarà,
ma tant’è eccomi con il gruppo di sciatori biellesi a raccontarci
due parole. “Com’è essere past-president?” chiedo a Corrado
“Te lo dico dopo il past” è a risposta. In tavola arriva la polenta.
Cin Cin!
Mario Tonini
Anniversario della Grande Guerra
In occasione della ricorrenza dell’inizio della Grande Guerra il
Gruppo ha partecipato alle iniziative promosse dall’Associazione
Nazionale Combattenti e Reduci della sezione Condove-Borgone.
Il capogruppo Giovanni Pesce ha presenziato all’inaugurazione
della mostra “Cartoline e lettere dal fronte” nella chiesa di San
Rocco.
Il gagliardetto e una rappresentanza hanno poi partecipato alla
celebrazione domenicale presso il Monumento della Rimembranza e all’inaugurazione della sede dell’ANCR.
Mario Tonini
Un’azalea contro il cancro
Sabato 9 maggio il Gruppo ha partecipato, nella piazza centrale
del paese, all“Azalea della Ricerca”.
Ad offrire il magnifico fiore ecco presenti i nostri alpini sempre
pronti per l’aiuto del prossimo con i volontari dell’Associazione
Italiana Ricerca sul Cancro. La grande partecipazione della popolazione ha permesso al vendita di più di 200 piantine che offerte a 15 euro ha permesso di realizzare un importante risultato.
Mario Tonini
GRUPPO DI SANT’AMBROGIO
Nuovo direttivo
In seguito alla riunione del 17 aprile 2015 è stato deliberato il
nuovo direttivo del Gruppo. La carica di capogruppo viene assunta da Michele Ramella che si avvarrà di Mario Capra come suo
vice. Guido Ponti sarà il segretario mentre Enzo Boglio ricoprirà
la carica di tesoriere.
Ferruccio Teghille sarà l’alfiere ed i ruoli di consigliere verranno
ricoperti da Stefano Bruno, Luciano Garnero, Ruggero Marroccu,
Paolo Mattiazzo, Pieralfredo Moniotto, Daniele Negro, Carlo Nota
e Fabrizio Palma.
Il Direttivo del Gruppo, a cui formuliamo i più sinceri auguri di
23
CRONACA DAI GRUPPI
buon lavoro, si riunirà presso la propria sede in S.Ambrogio ogni
primo venerdì del mese alle ore 20,30.
Con piacere segnaliamo che i nuovi consiglieri Marroccu e Negro
sono attualmente alpini in servizio.
tale proposta in modo unanime.
Ora è stato acquistato e consegnato alla dirigente scolastica Susanna Tittonel con la presenza di parte del direttivo del Gruppo e
del presidente dell’Istituto Comprensivo Antonio Caloro.
Ovviamente la speranza del gruppo è quella di poter salvaguardare la salute di chi, per qualsiasi causa, ne avesse la necessità.
SANT’ANTONINO
Tale gesto di solidarietà è stato accolto a suon di musica dai
Un gesto di solidarietà
ragazzi delle scuole che hanno applaudito e ringraziato gli alpini.
Attimi di commozione quando, il 18 novembre 2014, presso il
Diego Martoglio
salone delle scuole di Sant’Antonino è stato consegnato un defibrillatore da parte del Gruppo.
Ormai erano passati diversi mesi da quando il capogruppo
In alto da sinistra: il nuovo capogruppo
di S.Ambrogio Michele Ramella;
Michele Franco aveva proposto l’acquisto di un defibrillatola consegna del defibrillatore
re per poterlo donare alle scuole, ed il direttivo aveva votato
presso le scuole medie di Sant’Antonino.
Offerte pro Scarpone
• Abbà Renzo € 10,00 • Annestay Fabio € 20,00 • Aschieri Giorgio € 20,00 • Baudissard Oriana € 20,00 • Bec Carlo € 20,00
• Bedano Maria ved. Ballesio, in ricordo di Francesco € 100,00 • Bellone Remo € 15,00 • Beltrami Remigio € 50,00 • Bernard
Rinaldo € 10,00 • Berto Giovanni € 20,00 • Bessone Adalberto € 15,00 • Bianco Prevot € 20,00 • Bonaveri Pier Angelo, in
memoria della mamma € 20,00 • Bosio Giuliano € 100,00 • Bronsino Roberto € 50,00 • Bronzino Elio € 20,00 • Caffo Franco
€ 20,00 • Carello Giuseppe € 45,00 • Carlino Adalberto € 100,00 • Chiulli Sergio € 5,00 • Cislaghi Mario € 70,00 • Combetto
Pier Carlo € 25,00 • Cortassa Vladimiro € 15,00 • Davì Isabella € 30,00 • Demarie Giovanni € 20,00 • Deyme Mauro € 25,00
• Dosio Emilio Villar Dora € 20,00 • Fam. Giuglard, in ricordo di Ivano Giuglard € 20,00 • Fam. Pesando Luciano € 25,00 •
Fam. Re San Giorio, in memoria di Re Luigi € 20,00 • Famiglia Rocci e Irene Montabone in ricordo di Federico Rocci € 100,00
• Fam. Tomassone, in memoria di Tomassone Roberto € 30,00 • Fanci Barbera Piuccia € 25,00 • Favario Mauro € 10,00 •
Florio Luciano € 5,00 • Folco Giorgio Gerolamo Giuseppe € 15,00 • Fornesu Maria Antonietta, in memoria del marito Bucci
Lauder € 40,00 • Nel ricordo di Secondo Frugolo, la moglie Dina € 31,00 • Gallo Renzo € 20,00 • Gastaldi Secondino € 30,00
• Gattiglio Silvio € 10,00 • Gatto Luigi € 25,00 • Gerundino Antonio € 15,00 • Gerundino Antonio € 20,00 • Giacone Maria
Pia, in memoria di Tatti Francesco € 30,00 • Gioberto Margherita € 20,00 • Giorio Pierangelo € 50,00 • Giraldo Francesco €
20,00 • Gruppo A.N.A. Claviere € 100,00 • Gruppo A.N.A. Cumiana € 15,00 • Gruppo di Buttigliera Alta € 100,00 • Gruppo
Susa € 100,00 • Juget Franco € 10,00 • Leschiera Roberto € 20,00 • Marroccu Ruggero € 20,00 • Martinelli Giuseppe €
20,00 • Martoia Luciano € 20,00 • Meano Piercorrado € 50,00 • Morinatto Pier Angelo € 50,00 • Mucci Vincenzo € 20,00
• Nervo Renato € 50,00 • Nicoloso Mario € 15,00 • Novero Giustina € 10,00 • Perdoncin Nino € 20,00 • Pereno Elio €
10,00 • Perron Cabus Francesco € 10,00 • Picciau Sandro € 20,00 • Rey Emiliano € 10,00 • Rizzo Ivan € 5,00 • Salarin
Fassetta Livio, in memoria della moglie Maria € 25,00 • Sandrone Renzo € 10,00 • Sanna Paolina, in memoria di Bassi Renato
e Gianfranco € 30,00 • Sensale Mario € 20,00 • Sturniolo Giacomo € 50,00 • Suppo Paolo € 50,00 • Tabone Ezio € 20,00
• Tavano Riccardo € 30,00 • Telmon Luigi € 50,00 • Vair Santino € 25,00 • Vigna Luigi € 40,00 • Virano Secondo € 20,00
• Votta Enrico € 20,00 • Totale € 2.511,00
Il direttore, la redazione e il consiglio sezionale ringraziano quanti con le donazioni aiutano il lavoro
che permette l’uscita del nostro giornale sezionale. Le donazioni si posso fare direttamente
tramite i Gruppi o per posta sul Conto Corrente Postale 83325274
24
LE NOSTRE FOTO
Mario Capra
Vittorio Amprimo
Aldo Calliero
Pierpaolo Giors
Bassano, 1967.
Rivoli,1968.
Rivoli,1960.
Sottotenente alpini,
Boves, 1976.
Mauro Pognant Gros
Michele Franco
Vincenzo Volpe
Pinerolo, 1977.
Artigliere di montagna
caserma Monte Grappa.
Battaglione Mondovì, 1956.
Potete mandarci le vostre
fotografie o dei vostri cari,
indicandoci (se possibile)
il luogo e la data dello
scatto. Le immagini
possono essere spedite
per posta a:
A.N.A. Sezione Val Susa
Via Brunetta, 45
10059 Susa (TO)
oppure via mail a:
[email protected]
Emanuele De Luca
Alessandro Vacchiotti
Oulx, 2015, 34a compagnia.
Vediamo se ti riconosci?
Sullo scorso numero:
Enzo Boglio di S.Ambrogio, Alessio Chareun di Oulx, Corrado Jannon di Chiomonte.
25
PROTEZIONE CIVILE
Paolo Parisio
Coordinatore P.C.
A.N.A. Val Susa
La nostra Protezione Civile
Relazione alla assemblea dei delegati
Pubblichiamo con un certo ritardo la relazione e il conto economico della Protezione Civile. Ci scusiamo del tempo atteso per
conoscere l'attività dei nostri volontari, ma come loro, anche noi
del giornale facciamo solo ciò che ci è possibile.
Il direttore
Grazie Presidente.
Buon giorno a tutti. Alcune informazioni per aggiornarvi sull’attività della nostra Protezione Civile nel 2014.
È stato un anno tranquillo per la nostra struttura, non vi sono state emergenze cui ha partecipato, non ha partecipato in Regione
Liguria dove i tentennamenti iniziali sull’ampiezza dei soccorsi
hanno portato ad un nuovo impegno dei c.d “angeli del fango”
con una risonanza mediatica non indifferente ma anche una
serie di problematiche che sono state volutamente minimizzate
riportando la “cultura della protezione civile e quindi al mettersi
a disposizione con addestramento ed opportune attrezzature”
molto indietro negli anni e facendo sorgere spontanee domande tra gli stessi Volontari organizzati indipendentemente dalla
loro Associazione d’appartenenza. Non è stato per noi un bello
spettacolo vedere giovani con scarpe da ginnastica, per nulla
equipaggiati con al massimo un paio di guanti come DPI che
mettevano l’anima a spalare fango e ciò sapendo bene quanto
lavoro può fare un uomo rispetto ad una macchina, sapendo
bene quanti camion, draghe, idrovore e motopompe erano ferme
nei magazzini in attesa di ordini di partenza mai arrivati.
Certo la macchina del soccorso organizzato del volontariato ha
dei costi da sostenere che sono i costi vivi della movimentazione,
sussistenza ed alloggiamento ma se non si vuole chiedere aiuto
e non si può imporre aiuto mi chiedo cosa serve investire alte
cifre per acquisire automezzi pesanti, macchine operative complesse, formare uomini al loro utilizzo, formare Strutture, Coordinamenti, Presidi... se poi per volontà varie delle Amministrazioni,
incomprensioni, incomunicabilità tra Enti poco viene movimentato. È come se una batteria di cannoni con una potenza di fuoco
notevole venissero fatti tacere nel momento della battaglia ed
usati sporadicamente e minimamente: ciò è avvenuto nel corso
delle calamità del 2014.
Non oso pensare cosa sarebbe successo se un giovane studente
si fosse fatto seriamente male, quanto sarebbe servita la manleva fatta firmare forse dalla Pubblica Amministrazione senza
considerare il messaggio che è passato: c’è un’alluvione, arrivo
così alla sprovvista, aiuto e vado via senza entrare in nessuna
Organizzazione, in nessuna pianificazione operativa, in nessuna
26
Struttura dove posso dare il mio contributo di Volontario organizzato anche in altre occasioni, contesti e territorio.
No, non è stato un buon anno per l’immagine del Volontariato Organizzato, spero che gli Enti coinvolti facciano un’analisi serena
su quanto avvenuto in quei giorni, sulle criticità emerse o rischiate, sul lavoro dei presidi di pronto soccorso che hanno dovuto
sostenere per piccole ferite a piedi, mani, braccia …. Non siamo
più ai tempi dell’alluvione di Firenze ma forse alcuni rimpiangono
quei momenti e vorrebbero che le lancette dell’orologio tornassero indietro di mezzo secolo!
Noi comunque abbiamo avuto un grande evento: il campionato
del mondo dei cinofili a Casellette che ha impegnato tutto il
Nucleo cinofilo con apporto di numerosi altri Volontari d’Unità
Sezionale cui vanno aggiunti altri nostri Associati Sezionali ed
altri di altre Sezioni.
Sono stati giorni intensi e belli dove un pubblico entusiasta ha
coronato un'evento che non potrà più ripetersi ma che ha sicuramente lasciato un segno indelebile in Casellette e dove tutti
assieme abbiamo fatto bella figura e fatto far fare bella figura
all’Italia intera. La nostra Squadra si è piazzata al quarto posto ed
è un buon risultato anche se, con un pizzico di fortuna maggiore,
avrebbe potuto ben aspirare al primo assoluto ma va bene così,
bravi ragazzi siete stati grandi.
Bravi Ragazzi, bravi Cinofili, bravi tutti compresi i numerosi gagliardetti intervenuti alle cerimonie di apertura e chiusura, alla
nostra fanfara, a tutto lo staff organizzativo che si è molto impegnato ed in primis a Ronco Roberto e a Marco Grasso vero
organizzatore dell’evento.
Da quest’anno Marco Grasso non è più un nostro cinofilo per sua
volontà dovuta a sua accresciuta professionalità nel campo della
cinofilia e ad un percorso d’assieme che si è concluso.
Desidero qui pubblicamente ringraziare Marco per la collaborazione come Volontario che ha dato per un decennio a questa Unità Sezionale ed auguro a Lui così come a Giovanna di realizzare
ogni loro legittima aspirazione tanto come Volontari quanto come
Professionisti nel settore cinofilo; un pensiero anche ai Volontari
Cinofili che hanno voluto stare accanto a Marco per seguirlo in
nuove avventure, auspico per loro le più alte soddisfazioni e li
ringrazio per l’impegno che hanno dedicato alla nostra Associazione e al Nucleo cinofilo ANA Val Susa.
Restando alla cinofilia sono 12 le uscite operative per uno sviluppo di 18 giorni con 488 ore di ricerca dispersi totali, cui aggiungere 404 ore per uscite diverse in dimostrazioni e manifestazioni
e ben 1872 ore di addestramento al campo.
gna stampa più “capillare ed aggressiva” riusciremo ad invertire
il trend in atto.
Il dato che allarma non sono i soldi in meno che sono frutto anche forse della difficile congiuntura economica in atto.
Ma sono le -386 donazioni che ci preoccupano - 386 contribuenti che non hanno rinnovato a noi la scelta di devolvere il loro
5x1000: questo è il dato grave.
Con il 5x1000 appena concluso abbiamo fornito alla squadra Orsiera (Bussoleno) un fuoristrada così come un fuoristrada abbiamo fornito congiuntamente ai Rocciatori e
Pirhiriano (Sant’Ambrogio), abbiamo acquisito una fotocopiatrice per la sede, giubbetti alta visibilità per i conofili e
magliette estive di rappresentanza per i logistici; non possiamo far ulteriormente diminuire la vera fonte di finanziamento
nostra
Uniamo veramente le forze, dimostriamo la compattezza della
sezione e permettiamo di vedere con serenità la crescita di questo nostro patrimonio di esperienze e conoscenze acquisite.
Indebolendo la nostra struttura si indebolisce anche il parte il
futuro associativo e ci si allontana dalla Gente nel momento del
loro bisogno…… gli Alpini devono stare lì quando c’è bisogno, nei
momenti di festa, nei momenti della presenza simbolica delle
cerimonie, nei momenti della solidarietà nei vari paesi sede di
Gruppi, nelle campagne a sostegno della ricerca sanitaria ma
anche nel momento del dolore quando tutto sembra esser crollato in una zona specifica del nostro amato Paese e la gente
è smarrita e persa... anche lì ci devono stare gli Alpini con la
loro Protezione Civile poiché spesso vedere una penna sul nostro
Cappello, vedere una penna nera sui nostri caschi bianchi apre il
cuore della gente, apre loro la speranza e la voglia di tornare a vivere. Una donna già anziana di Finale Emilia sfollata e alloggiata
in tendopoli a seguito del terremoto, alla nostra partenza per fine
turno ci scrisse su un fogliettino di un quaderno di scuola elementare: “Per i nostri meravigliosi e rigogliosi Alpini. Siate
orgogliosi di questo Corpo di cui fate parte, come siamo orgogliosi noi di avervi avuto qui. Un ringraziamento speciale
per la vostra disponibilità e per tutto quello che avete fatto.
Per noi siete stati angeli custodi, sempre presenti in ogni
momento e sempre pronti con parole di conforto. Speriamo di rivederci. Con affetto Donatella, Beatrice, Luca, Nicol,
Diego, Ivan: Finale Emilia, Campo 3, tenda 11”.
Questo è il risultato del nostro impegno e vale molto di più di
tante parole e ricompense e molto più di tanti discorsi vani e
di circostanza. Contribuiamo tutti assieme nei fatti affinchè si
possa continuare a prestare soccorso con attrezzature e mezzi
idonei, uomini formati e preparati e con un’Associazione che è
orgogliosamente fiera del suo passato, decisa nel suo presente
ed ottimista nel suo futuro. Grazie a tutti, viva gli Alpini e viva la
Val Susa!!!
PROTEZIONE ..........
CIVILE
I Rocciatori anch’essi hanno svolto con profitto le loro attività con lavori sul territorio, formazione pratica su parete
esterna ed interna, servizio consueto dei Babbi Natale con discesa dal tetto dall’ospedale infantile Regina Margherita, corsi teorici e tanta amalgama d’assieme indispensabile per formare un
team compatto capace ed altamente riconosciuto da tutti. Molti
Rocciatori provenienti da diverse Sezioni anche lontane (Abruzzi,
Veneto ecc) sono venute a Susa per addestrarsi e certificarsi
secondo progetto ideato in primis dal nostro Guido Ponti cui va
il mio plauso per l’impegno, progetto finanziato ed avallato dal
Dipartimento Nazionale di protezione civile, Susa è stata dunque
un po’ la “palestra d’Italia per la formazione di Personale specialistico settoriale ANA: bravo Giudo e continua così !!
Il 2014 ha visto nuovo interesse anche per il nucleo sommozzatori che presenterà nel 2015 un ambizioso progetto
di pulizia sul lago grande di Avigliana con lavori che dureranno per un triennio ma che saranno molto importanti
Le Squadre logistiche, il cuore della nostra Protezione Civile
hanno svolto lavori di prevenzione su corsi d’acqua, supporti alla Polizia Municipale in occasione di grandi eventi,
montaggi e smontaggi strutture campali come ad esempio
la tecnostruttura utilizzata per la festa sezionale di Exilles, hanno
svolto con diligenza gli addestramenti richiesti, hanno eseguito
ancora lavori di ristrutturazione in Sede compresi i turni per un
decoroso mantenimento e pulizia ed hanno partecipato al corso
di formazione obbligatorio della regione Piemonte organizzato a
Condove tramite il Coordinamento Provinciale di PC - COM Susa.
La maggioranza delle 8.458 ore d’impiego totali d’Unità sono a
loro attribuibili e non potrebbe esserci la nostra protezione civile
senza le Squadre che, spesso nel silenzio, rendono veramente
un servizio importante al Territorio e alla Gente.
Grazie dunque alla serietà e partecipazione di tutti i Volontari
dell’Unità, all’impegno del nostro referente Lorenzo che si è particolarmente attivato per i corsi di formazione obbligatori e alla
regia del responsabile del COM e nostro amico (amico associato)
Claudio Framarin.
Putroppo una nota negativa nel 2014 c’è e riguarda il 5 x
1000: 950 donazioni con un saldo negativo di - 129 con una
perdita di - 4.729,23 euro rispetto al precedente anno ma
che son ben - 8.590,45 euro con - 386 donazioni in meno
rispetto al “top” raggiunto in precedenza.
Grazie a tutti coloro che continuano a darci fiducia ma è innegabile che bisogna “aggiustare il tiro” ormai la concorrenza si fa
di anno in anno più presente e per mantenere la risorsa che ci
consente di sopravvivere e di pianificare formazione e sviluppo
attrezzature-mezzi (certamente non potremmo sopravvivere solo
con i contributi Sezionali) dobbiamo avere veramente il sostegno
e supporto di tutti Voi. Tutti i Gruppi Alpini aiuteranno nella divulgazione pubblicitaria del 5x1000 al momento opportuno, tutti
verrete coinvolti in qualche modo perché solo con una campa-
Rendicontazione “donazioni 5x1000”
Come doverosa consuetudine ed obbligo morale si relaziona ai
lettori e nostri sostenitori la chiusura delle operazioni relative
all’impiego delle quote “c.d. 5x1000” come da oggetto.
Da sottolineare che le donazioni sono state 950 con un saldo
negativo di 129 donazioni rispetto al precedente esercizio per un
minor gettito nelle casse sezionali pari ad 4.729,23 euro.
Ringraziamo di cuore tutti quelli che continuano a credere in noi
anche se purtroppo annotiamo e comunichiamo che la prossima
elargizione relativa al 5x1000 avverrà presumibilmente in novembre e che, con 693 donazioni, farà ulteriormente scendere
la somma disponibile per la nostra Protezione civile a 16.898,30
euro con una perdita secca rispetto all’esercizio di riferimento
“top” di - 8.590,45 euro pari a meno 386 donazioni !!
Si spera e si auspica che il minor numero corrisponda ad uno
spostamento delle donazioni su altri fronti nel mondo della ricerca e volontariato poiché se fosse solo una “perdita secca” senza
27
PROTEZIONE CIVILE
benefici altrui sarebbe un dato estremamente negativo.
Si ricorda che la donazione è una scelta ed un diritto ma che
se non la si effettua la somma resta a disposizione ed in uso
all’Amministrazione dello Stato.
Si vuole ora evidenziare le “linee programmatiche di spesa” che
hanno contraddistinto l’Unità Sezionale della Protezione Civile
dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione Val Susa per quanto
riguarda la somma percepita quale erogazione quote spettanti
5‰ anno 2011.
Da subito si evidenzia che l’impegno finanziario maggiore è stato legato agli automezzi con il potenziamento del
parco veicoli mediante acquisizione di automezzo – usato
garantito - 4WD ideale per movimentare Squadra Operativa
con materiale al seguito. Detto automezzo dispone di idoneo cassone utile sia per attrezzature pesanti (motopompe,
torri faro, idrovore) che attrezzature leggere di bassa manovalanza o/e zaini Volontari permettendo contemporaneo
trasporto di 5 Volontari.
Importante è la linea potenziamento apparati trasmissioni che saranno tutti tarati su frequenza ANA. Giubbetti alta
visibilità e magliette estive di rappresenta segnano attenzione verso i Volontari poiché sono indumenti da loro profondamente attesi e desiderati.
Fotocopiatrice seppur rigenerata è elemento base per ciascuna segreteria organizzata mentre acquisto e consegna
dei telefoni cellulari obbliga i Responsabili ad usufruire della maglia telefonica Regionale con annullamento quasi dei
costi e rubrica ampia tra Coordinamento ANA Piemonte sul
territorio Regionale.
Le spese di ristrutturazione Sede Operativa passano in ultima analisi avendo sostanzialmente terminato tale gravoso
ed oneroso compito dopo anni dedicati al raggiungimento
di tale obbiettivo.
Nel prossimo esercizio si proseguirà se possibile nella medesima direzione essendo il parco automezzi di vitale e primaria
importanza per la struttura di protezione civile con automezzi che
devono essere affidabili anche per lunghi tragitti e rispettosi delle
normative sull’ambiente.
Si investirà ancora sulle divise associative in quanto necessitano
di nuovi capi in sostituzione di altri ormai logori e si investirà
ancora una somma importante per il potenziamento delle comunicazioni radio ovvero nelle TLC.
Altre spese seguiranno a seconda della programmazione nel
dettaglio e delle necessità contingenti seppur ridotte in proporzione alla minor somma disponibile ottenuta dalle donazioni.
Saranno ulteriormente ridotte le spese di ristrutturazione della
Sede Operativa in quanto in fase finale di definitivo completamento.
A seguire il dettaglio delle fatture i cui pagamenti sono transitati
tutti come da obbligo tramite il canale bancario.
N° SCELTE ESPRESSE: 950 - RIFERIMENTO ANNO 5‰
2011
IMPORTO PERCEPITO - Accreditato in C/C in data 20/08/2013
€ 20.759,52
Ristrutturazione Sede Operativa: pagamento
fattura n° 107 del 25/10/2013 ditta Sasso di Chiara Maria Sasso & C snc
704,12
Potenziamento comunicazioni: acquisto 14 telefoni cellulari per maglia telefonica chiusa
dedicata a Responsabili - fattura n° 19 del 16/11/2013 ditta Ghiotti sas
489,99
Potenziamento segreteria: acquisto fotocopiatrice rigenerata C203
fattura n° 135841 del 26/11/2013 ditta Molteco spa gruppo Venco
1.830,00
Divise: acquisto n° 29 giubbotti specifici alta visibilità per cinofili
fattura n° 13210007335 del 13/12/2013 ditta Montura - Tasci srl
1.392,00
Divise: acquisto n° 81 magliette polo blu di rappresentanza con scritte e loghi
fattura n° 997 del 27/12/2013 Esa antinfortunistica di Biscuola G & C snc
1.223,66
Potenziamento automezzi: acquisto fuoristrada doppia cabina usato mod. Mazda BT-50 4WD
fattura n° 215 del 04/08/2014 ditta Filia Mario - Suzuki service
Potenziamento trasmissioni radio: acquisto apparati radio e materiale vario collegato
fattura 733 del 08/08/2014 ditta BPG radio comunicazioni
fattura conclusiva totale di euro 3.418,44 di cui a competenza e chiusura 5‰
TOTALE SPESE
28
11.900,00
3.219,75
€ 20.759,52
Nascite
Gruppo di Bussoleno
• Il 1° settembre 2014 a Torino è nata Vittoria Borello, pronipote del nostro socio Dante
Baritello. Ai genitori Davide e
Francesca Battista, ai nonni e
al bisnonno Dante giungano i
migliori auguri dal direttivo e
da tutto il Gruppo.
• Il giorno 2 febbraio 2015 è
nato a Torino un piccolo alpino
di nome Alessandro Baritello,
per la gioia di papà Marco,
consigliere del nostro Gruppo e
caposquadra “Orsiera” di Protezione civile e della mamma
Silvia. Il direttivo, tutto il Gruppo, la squadra “Orsiera” porgono a Marco, Silvia e a tutti i
nonni le loro felicitazioni.
• Il giorno 13 febbraio 2015 è
nata a Rivoli, Shilby Miranda,
nipote del nostro socio aggregato Guido Curioso. Il direttivo
e tutto il Gruppo porgono i migliori auguri. Gruppo di Exilles
Il Gruppo è lieto di annunciare
la nascita dei gemelli Andrea
e Amelie Bettoni, avvenuta lo
scorso 27 febbraio. Gli alpini
del Gruppo porgono al papà
Fabio (socio del Gruppo), alla
mamma Elena e a tutti i parenti
le più sentite felicitazioni ed ai
due neonati vadano gli auguri
per una vita colma di ogni bene
ed un sereno avvenire.
Gruppo di San Giorio
Felicitazioni al nostro socio
alpino Valerio Amprimo per la
nuova qualifica: bisnonno! Per
la gioia di tutti i famigliari è arrivata Rebecca. Il Gruppo oltre
a Valerio, da sempre impegnato nel direttivo, estende le felicitazioni a tutta la famiglia specialmente a Chiara e Giuseppe,
i giovani genitori, e alla piccola
Rebecca auguri di ogni bene.
Gruppo di Sant’Antonino
Papà Matteo Rodinò e mamma Luiza sono lieti di annunciare che il giorno 23 marzo è
nato Egon Jan il terzo nipotino
del nostro socio Antonio Riccardo Rodinò e consorte Elsa.
Felicitazioni ed auguri ai neo
genitori ed ai nonni per un
sereno futuro al piccolo Egon
Jan dal Gruppo.
• Nel mese di maggio è nata
Nicole, nipote del nostro socio
Agostino Giai Brueri. Al papà
Luca e mamma Luisa auguri
da tutto il Gruppo
Gruppo di Rubiana
Felicitazioni dal Gruppo al nostro socio amico Emanuele
Blua, alla moglie Debora e a
tutti i famigliari per la nascita
di Gabriele.
ANAGRAFE ALPINA
Gruppo di Almese
• Il socio alpino Natale Maffiodo è lieto di annunciare la
nascita del nipotino Samuele
avvenuta lo scorso 17 novembre. Un bel maschietto che
farà compagnia alla sorellina
Chara. Ai genitori Tiziano e Domenica ed ai nonni porgiamo
felicitazioni ed auguri a nome
di tutti i soci e simpatizzanti del
Gruppo.
Gruppo di Villar Focchiardo
• Il socio Ugo Marietti è lieto
di annunciare la nascita della
nipotina Sveva, avvenuta il 1°
marzo scorso. Auguri vivissimi
a mamma Samantha, a papà
Paolo Croce ed al fratellino Mattia da parte di tutto il
Gruppo.
Decessi
Gruppo di Almese
• Lo scorso 15 novembre è
deceduta all’età di 88 anni la
signora Ebe Suppo, sorella del
nostro consigliere e revisore
dei conti Giuliano. Ai famigliari
in lutto giungano le più sentite
condoglianze da parte di tutti
gli alpini e simpatizzanti del
Gruppo.
• Ad inizio Dicembre è mancata la signora Anita Ambrosino,
di anni 78, mamma dell’amico
Rossano Caviale, iscritto al nostro Gruppo. A Rossano ed ai
parenti in lutto porgiamo sentite condoglianze.
• Il 25 dicembre scorso è deceduta al signora Domenica
Bosio di anni 93, mamma del
nostro socio alpino Italo Cerea
Vioglio.
A nome di tutti i soci e simpatizzanti del Gruppo porgiamo
le più sentite condoglianze ai
famigliari in lutto.
Gruppo di Bruzolo
• Il 12 marzo scorso è mancato all’affetto dei suoi cari, Luigi
Borgis (per tutti Loui), papà del
socio alpino Andrea.
A tutta la famiglia le nostre fraterne condoglianze.
Gruppo di Borgone
• Il Gruppo porge le più sentite condoglianze all’artigliere
alpino Claudio Cugno ed ai
famigliari per la scomparsa del
papà Costantino.
Gruppo di Bussoleno
• Il 28 novembre 2014 è mancata a Bussoleno la signora
Laura Ducato ved Rossero di
anni 89, mamma della nostra
socia aggregata Vanda. Il diret-
• Il 25 maggio è mancato
all’affetto dei suoi cari il socio
alpino Luigi Serminato (Gino).
Partecipi al dolore della famiglia, porgiamo alla moglie
Anna Gontero e al figlio Luca,
sentite condoglianze.
tivo e tutto il Gruppo porgono a
Vanda e alla sorella Marisa le
più sentite condoglianze.
• Il giorno 11 febbraio 2015 è
mancata a Bussoleno la signora Adelina Malengo ved Giorio
di anni 93, moglie del nostro
compianto socio Giuseppe,
reduce del secondo conflitto
mondiale, morto nel 2012. La
signora Adelina dopo che è
mancato il suo caro Giuseppe,
espresse la volontà di essere
iscritta al nostro Gruppo come
socia aggregata. Il funerale,
avvenuto il 13 febbraio a Bussoleno, ha visto la partecipazione del presidente della Sezione
Val Susa Giancarlo Sosello, di
alcuni consiglieri sezionali, del
nostro capogruppo, di alcuni
membri del direttivo e degli
alpini del Gruppo. Il direttivo e
tutto il Gruppo porgono le più
sentite condoglianze al figlio
dottor Pierangelo, alla nuora
Gemma, ai nipoti Enrico e Maria Elena con Marco.
• Il giorno 23 febbraio 2015 è
mancata a Susa la signora Caterina Iemma vedova De Marzo
di anni 91, nonna del nostro
socio ten. Gianluigi De Marzo. Il
direttivo e tutto il Gruppo porgono a Gianluigi e i suoi famigliari
le più sentite condoglianze.
• Il 19 marzo è mancato a Patti
(ME) a 65 anni il signor Alfonso
Cordova, papà del nostro socio
alpino Francesco. Il direttivo e
tutto il Gruppo porgono le più
sentite condoglianze alla moglie Sara, a Francesco con Elisa e ad Ylenia con Davide.
Gruppo di Buttigliera Alta
• Lo scorso mese di febbraio è
mancata la signora Ada Franchino, mamma del nostro socio Aldo Andrione. Il Gruppo si
unisce al dolore della famiglia.
• Il giorno 11 marzo si è svolto
il funerale della signora Stella Giaccone, madre del socio
Fernando Aschieri. Il Gruppo
partecipa al lutto della famiglia.
• Nel mese di marzo, il nostro socio Roberto Bronsino è
“andato avanti”. Figura di vero
alpino, che ha sostenuto fino
alla fine dei suoi giorni, l’onore
di appartenere alla grande associazione alpina. Il Gruppo si
unisce per porgere le più sentite condoglianze alla moglie
Vigina e a tutta la famiglia.
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ANAGRAFE ALPINA
Gruppo di Chianocco
Il giorno sabato 1 maggio è
mancato il signor Giovanni
Russo papà dei nostri tesserati Mauro e Graziano Russo.
Il Gruppo porge sentite condoglianze.
• Sabato 16 maggio è andato avanti il socio del Gruppo
Walter Rossero (Gandi per gli
amici). Propio durante l’adunata dell’Aquila, mentre parecchi
amici alpini erano lontani, lui
ha pensato di salutarci.
Era conosciuto da molti perché oltre ad essere un alpino,
giocava a bocce, aveva molti
amici e condivideva con loro le
proprie passioni.
Il giorno 19 maggio quando
ormai tutti gli alpini erano tornati dall’adunata si sono svolti
i funerali con la presenza del
Presidente sezionale Giancarlo
Sosello, del Vessillo sezionale
e di nove gagliardetti dei paesi
della valle.
Adesso incontrerai i tuoi amici
alpini e coglierai le stelle alpine... Condoglianze alla famiglia
dal Gruppo.
Gruppo di Exilles
• Poco prima di Natale ci ha
prematuramente lasciati Leonardo, genero del nostro
socio Armando e cognato del
nostro socio Roberto Cibonfa.
Il Gruppo porge a loro, alla
moglie Lorella ed a tutta la
famiglia le più sincere condoglianze.
Gruppo di Foresto
• Il 26 marzo è mancato il
signor Gualtiero Re padre del
socio e consigliere del Gruppo
Gabriele. A Gabriele e a tutti
i famigliari in lutto il Gruppo
esprime sentite condoglianze.
Gruppo di Rubiana
• Il Gruppo porge le più sentite
condoglianze al socio alpino
Luciano Bertolo e ai famigliari per la scomparsa del papà
Giovanni.
• Condoglianze dal Gruppo ai
famigliari per la scomparsa del
nostro socio alpino Dante Martinasso.
• È “andato avanti” il nostro
socio alpino Armando Grandi:
alla moglie Edda, al figlio, al so-
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cio alpino Mario e ai famigliari re bonariamente i giovani. Cogiungano le più sentite condo- nosceva il valore dell’amicizia
glianze da tutto il Gruppo.
vera e disinteressata anche se
il destino non è sempre stato
Gruppo di San Didero
tenero con lui. Anni addietro
• Il 9 dicembre 2014 la signo- un brutto incidente gli aveva
ra Clelia Richiero, nostra as- lasciato dei segni indelebili e
sociata, ha raggiunto il marito ancora aspettava il giusto e
alpino Firmino Pognant Viù. Ai sacrosanto risarcimento. Poi
figli Renata e Ferruccio ed ai la pensione attesa, inseguita
famigliari vadano le più sentite e arrivata solo due mesi pricondoglianze.
ma del decesso, quasi uno
scherzo per lui che scherzava
Gruppo di San Giorio
anche sulla sua data di nasci• Giovedì 19 marzo, verso ta: “sei un quarantotto”. Cersera, una notizia crea trambu- tamente mancherà moltissimo
sto ed incredulità a San Gio- alle adunate, ai raduni alpini
rio: è improvvisamente morto e ai concerti della filarmonica
Roberto Tomassone, per tutti “Concordia”, come mancherà
Tom. La notizia in un attimo si al fratello Angelo a cui rinnosparge, grazie ai cellulari e ai viamo il nostro cordoglio. Adsocial network, tra i tanti suoi dio Tom, anzi, come ha ricoramici, soprattutto tra i musi- dato don Antonello nell’omelia,
canti della filarmonica “Con- “pace e bene fratello” come eri
cordia” e tra gli alpini di tutta la abituato a salutare tu.
valle. La moderna tecnologia è
stata di aiuto per questa volta, Gruppo di Sant’Antonino
proprio per lui che non aveva • L’11 marzo è mancato all’età
mai voluto un telefono, che di 73 anni il nostro socio Renadiceva: chi mi vuole parlare mi to Maritano. Alla famiglia giuncerchi a casa. Se sa dove abito gano le più sentite condoglianbene, altrimenti chieda in giro ze da parte del Gruppo.
tanto mi conoscono tutti. Infatti • Il 13 marzo è “andato avanti”
moltissimi lo conoscevano e ne il nostro socio Giovanni Guido.
abbiamo avuto la prova ai fu- Ai figli le più sentite condonerali dove erano rappresenta- glianze da parte del Gruppo.
te gran parte delle bande mu- • Il giorno 24 maggio 2015 è
sicali valsusine e naturalmente mancato Giuseppe Iemma, gemoltissimi alpini, con vessillo nero del nostro socio Giuseppe
sezionale in testa. Cometto. Ai familiari sentite
Molti ricorderanno Tom per le condoglianze da tutto il Gruppo
feste alpine e non, per le memorabili adunate, per le grandi Gruppo di Susa
bevute in compagnia, ma Tom • Il Gruppo in lutto inchina reera di più, e chi gli era più vici- verente il suo gagliardetto per
no come noi alpini del Gruppo la morte del consigliere Simoo i suoi colleghi musicanti della ne Graffi che il 2 marzo ci ha
“Concordia” lo sanno bene, era lasciati improvvisamente. Sol’amico che tutti vorrebbero cio sempre attivo nel consiglio
avere, simpatico, presente direttivo e soprattutto prezioso
quando serviva, sempre pronto e ponderato consigliere.
a sdrammatizzare, a consiglia- L’attuale sede del Gruppo,
all’interno della struttura della
Chiesa di San Carlo è forse
l’opera a cui teneva maggiormente e che grazie alla sua
operosità è giunta al suo completamento.
Simone è stato uno di quegli
uomini che lavorano in silenzio,
senza pretendere nulla e donando molto.
Il funerale ha visto una larga
partecipazione di cittadini e di
molti rappresentanti delle varie
associazioni. Presente il Vessillo sezionale e innumerevoli
gagliardetti dei Gruppi.
Rinnoviamo a Valeriana, ai figli
e famigliari le espressioni del
nostro fraterno cordoglio.
Gruppo di Venaus
• Il 14 marzo è mancata Augusta Sereno, mamma del socio
Gianni Rumiano. Il Gruppo partecipa al dolore della famiglia e
porge sentite condoglianze.
• Il 4 maggio è andato avanti
Paolo Rossetto; classe 1921,
ex combattente, ex partigiano,
Cavaliere al merito della Repubblica.
Molto è stato scritto e detto sulla sua vita militare, dai
Balcani alla Resistenza, sul
suo impegno civile nel Gruppo
A.N.A, nell’AVIS e nell’Amministrazione Comunale, ma ai cittadini ed agli alpini di Venaus
mancherà il caro “vecio” che è
stato un esempio da seguire.
• Giulio Caffo, alpino e musico della nostra Fanfara ci ha
lasciati dopo un lungo periodo di malattia. Il 20 maggio
è stato un triste giorno, ma
la Società filarmonica venausina, la Fanfara A.N.A e gli
alpini sono riusciti a salutare
degnamente la sua “partenza”. Alla nipote Ylenia, nostro
socio, e alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze
da tutto il Gruppo.
Gruppo di Villar Focchiardo
• Il giorno 8 marzo 2015 è
mancato Giovanni Martoglio
di anni 85, suocero del socio
Ugo Marietti, cognato dei soci
Sergio Audi Bussio e Giovanni
Rege Gianas e zio del socio Eris
Audi Bussio. Ai famigliari vadano da parte di tutto il Gruppo le
più sentite condoglianze.
Matrimoni
Gruppo di Bussoleno
• Il 10 novembre 2014 presso
l’Università di Torino ha conseguito la laurea in chimica e
tecnologia farmaceutica la dottoressa Elena Guiffe nipote del
nostro socio Franco Amprino. Il
direttivo e tutto il Gruppo porgono ad Elena i migliori auguri
per una brillante carriera professionale.
• La signorina Arianna Richiero figlia del nostro socio
alpino Gian Paolo e assessore alla cultura del comune
di Bussoleno, ha conseguito
presso l’Università degli studi
di Torino la laurea magistrale
in “Comunicazione e cultura
Anniversari
Gruppo di Foresto
• Il 16 maggio, nella Chiesa parrocchiale di Foresto, il
socio e musico della Fanfara
sezionale Giovanni Marchetto,
si è unito in matrimonio con
Gruppo di Rubiana
la signorina Vera Lazzarin. Ai
• La signorina Chiara Bona- novelli sposi, il Gruppo esprime
vero, figlia del nostro socio vive felicitazioni.
Danilo, ha conseguito brillantemente la laurea in giurispru- Gruppo di Condove
denza.
• Il nostro socio e vicecapoIl Direttore della rivista e il gruppo Bruno Borroni con la
direttivo del Gruppo porgono sua cara magliettina Lucia
vivissime congratulazioni.
Pettigiani festeggia i 50 anni di
matrimonio. Tutti gli amici del
Gruppo formulano le più vive
felicitazioni a augurano altri 50
anni (almeno) di felicità.
dei media” con la votazione
di 110 e lode. Il direttivo e il
Gruppo porgono alla neolaureata vivissime congratulazioni.
Gruppo di Oulx
• Un affettuoso e caloroso augurio da parte di tutto il Gruppo a Rinaldo Bernard e alla
cara consorte signora Ernestina per aver raggiunto, il 22
maggio 2015, il prestigioso
traguardo dei cinquant’anni di
matrimonio.
NOTIZIARIO SEZIONALE
Lauree
Notiziario sezionale
2 marzo Susa • Consiglio Sezionale
2 maggio Torino • Beatificazione fratel Luigi Bordino. Presenti: vicepresidente Balbo con l’alfiere Gallina, i vicepresi12 marzo Oulx • Commiato del gen. Panizzi alla 34 del denti Bartolotti e Bert, i consiglieri Amprimo, Anselmetto, Baro
“Susa”. Presenti: presidente Sosello e vicepresidente Balbo. e Bosco ed il consigliere nazionale Botteselle.
20 marzo Torino • Cerimonia del cambio comandante 4 maggio Susa • Consiglio Sezionale
Taurinense. Presenti: presidente Sosello con l’alfiere Gallina,
il vicepresidente Balbo ed il consigliere nazionale Botteselle. 15-17 maggio L’Aquila • Adunata nazionale. Presenti:
presidente Sosello, alfieri sezionali Roberto Sosello e Bruno
21 marzo Chiomonte • Cerimonia apertura campionati Gallina, CDS con poche defezioni, 43 elementi della fanfara
nazionali sci. Presenti: Consiglio sezionale al completo.
sezionale, 29 gagliardetti di Gruppo e circa 200 alpini e le
22 marzo Chiomonte • Campionati nazionali di sci. Pre- rappresentanze dei nuclei rocciatori, cinofili e logistici della
senti: presidente Sosello con i vicepresidenti Balbo e Bert, il Protezione civile. Era inoltre presente il gen. Bonato e tre autorità di Valle.
coordinatore P.C. Parisio ed il referente giovani Barone.
29 marzo Caprie • Festa del Gruppo. Presenti: vicepresi- 24 maggio Susa • Flash mob in commemorazione della
grande guerra. Presenti: presidente Sosello e vicepresidente
dente Bert e consiglieri Anselmetto e Calliero.
Bartolotti.
10-12 aprile Barisciano • Intervento di costruzione Sacrestia chiesa parrocchiale. Presenti: referente giovani Barone 30 maggio Pianezza • 80° di fondazione del Gruppo. Presenti: consigliere Amprimo di scorta al Vessillo e la fanfara
19 aprile Trino • Festa sezionale Vercelli e 85° di Trino sezionale.
vercellese. Presenti: presidente Sosello con l’alfiere Gallina
30 maggio Sanremo • Coordinamento giovani. Presenti:
e il consigliere Amato.
referente giovani Barone.
29 aprile Frossaco • 80° di fondazione del Gruppo. Pre31 maggio Rubiana • 80° di fondazione del Gruppo. Presenti: consigliere Amprimo.
senti: presidente Sosello, vicepresidente Bert, consiglieri Am25 aprile • Commemorazione 70° anniversario della re- primo, Anselmetto, Baro, Bosco, Calliero e Olivero.
sistenza. Presenti: i consiglieri nelle rispettive aree di competenza.
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lo scarponcino valsusino
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Al vero quadro storico, o signori
Come in realtà gli alpini
presero il Monte Nero
I
prodi iniziano nella notte senza luna
la faticosa ascesa; piedi nudi,
perché le pesanti calzature alpine
dai chiodi di acciaio
farebbero crollare le pietre,
si inerpicano inosservati, insospettati,
come capre sulle rocce scoscese
(l'ardimento sopisce le sofferenze
delle carni maciullate dal sasso),
e con l'aiuto delle corde
attraversano i profondi crepacci.
(Dal bando-concorso per quadri storici;
vedi Bollettino del Ministero della P.I.,
n° 33, 6 agosto 1925).