federazione ordini dei farmacisti - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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federazione ordini dei farmacisti - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 14/10/2016
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INDICE
IN PRIMO PIANO
14/10/2016 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale
«Con i farmaci equivalenti ti curi lo stesso e risparmi pure»
6
14/10/2016 La Tribuna di Treviso
Incidenti domestici cento morti all'anno tra le mura di casa
7
SANITÀ NAZIONALE
14/10/2016 Corriere della Sera - Nazionale
I bollettini postali si potranno pagare anche in farmacia
9
14/10/2016 La Repubblica - Nazionale
Nel paese di Renzi un duello Pci-Dc e il No combatte porta a porta
10
14/10/2016 La Stampa - Nazionale
Manovra, tagli per 5 miliardi e def icit al 2,2%
12
14/10/2016 La Stampa - Nazionale
Stretta sulla sanità, ira delle Regioni "I farmaci innovativi sono a rischio"
13
14/10/2016 La Stampa - Nazionale
"Lunghe attese e cure troppo costose Con altri risparmi il sistema non tiene"
15
14/10/2016 Libero - Nazionale
Vita e «miracoli» del medico-filosofo Galeno di Pergamo
16
14/10/2016 Il Fatto Quotidiano
Ecco la manovra: tagliati i fondi al sistema sanitario
17
14/10/2016 La Gazzetta dello Sport - Nazionale
Norvegiaa fondo Il regno scricchiola Dopo Sundby positiva la Johaug
18
13/10/2016 MIO
L'UICA ARMA PER I PIDOCCHI E' LA PREVENZIONE
20
14/10/2016 Tempi
A Milano il convegno scientifico sulla Sia
22
14/10/2016 Viver Sani e Belli
Per il viso
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14/10/2016 Viver Sani e Belli
Per il corpo
24
14/10/2016 Viver Sani e Belli
MAI SENZA MASCARA
25
VITA IN FARMACIA
14/10/2016 Corriere della Sera - Milano
Centro profughi di «InOpera», due sole docce per 100 persone
27
14/10/2016 Corriere della Sera - Bergamo
«Rapine e violenza, il centro fa paura» Tour sicurezza, scontro Lega-Gandi
28
14/10/2016 Corriere della Sera - Bergamo
Bidello riarrestato e condannato
30
14/10/2016 La Repubblica - Bologna
Renzi loda l'Emilia sulle vaccinazioni Ma al Sant'Orsola un caso di pertosse
31
14/10/2016 La Repubblica - Genova
Sanità, nei luoghi di cura entreranno le telecamere
32
14/10/2016 La Repubblica - Genova
Il Pd: 'Toti pensa solo alle poltrone'
34
14/10/2016 La Repubblica - Genova
"Ecco la mia Alisa dalle schede-medico al contratto con le Asl"
35
14/10/2016 La Stampa - Torino
Epatite C, esplode la protesta dei malati
36
14/10/2016 MF - Sicilia
Dopo dieci anni tornano a crescere gli immatricolati di Unipa, +4%
37
14/10/2016 QN - Il Giorno - Bergamo Brescia
Da bidello a rapinatore Condannato a tre anni
38
14/10/2016 QN - Il Giorno - Brianza
Intolleranze alimentari La farmacia comunale vi aiuta a fare chiarezza
39
14/10/2016 QN - La Nazione - Grosseto
Donna si sente male, è mistero
40
14/10/2016 QN - La Nazione - Grosseto
Il «Galilei» a Maramai: gli studi sulle patologie rare fanno scuola
41
14/10/2016 Il Gazzettino - Pordenone
OGGI VENT'ANNI FA
42
14/10/2016 Il Gazzettino - Belluno
Trichiana Addio a Zerbio fu farmacista e vice sindaco
43
PROFESSIONI
Il capitolo non contiene articoli
PERSONAGGI
14/10/2016 Il Roma
Referendum, oggi a Napoli Lupi ed Alfano
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IN PRIMO PIANO
2 articoli
14/10/2016
Pag. 42
diffusione:23153
tiratura:33675
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LA CAMPAGNA OGGI IN PIAZZA DELLA VITTORIA IL VILLAGGIO «IOEQUIVALGO» DI
CITTADINANZATTIVA E TRIBUNALE DIRITTI DEL MALATO
«Con i farmaci equivalenti ti curi lo stesso e risparmi pure»
l Fa tappa oggi dalle 10 alle 18 in piazza della Vittoria il villaggio di «Ioequivalgo», la campagna di
informazione sui farmaci equivalenti promossa da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato con il
sostegno non condizionato di Assogenerici. Saranno presenti, oltre ai referenti locali e nazionali di
Cittadinanzattiva, anche medici di famiglia, farmacisti ed infermieri che forniranno ai cittadini consigli,
raccomandazioni ed indicazioni pratiche. Sono previsti anche momenti ludici e di intrattenimento del
pubblico. La campagna si basa sull'uso di strumenti tradizionali, come affissioni, ma anche su un
«villaggio» dedicato al tema che farà tappa in ottobre in 12 città. Oltre che durante la permanenza a
Taranto, i materiali informativi saranno distribuiti dalle sedi del Tribunale per i diritti del malato, negli studi
dei medici di famiglia, nelle farmacie, nelle sedi dei partner del progetto. La campagna conta inoltre su un
ampio utilizzo di strumenti digitali quali un sito dedicato, www.ioequivalgo.it, attività sui diversi social media
e una campagna advertising online basata su uno spot di 30 secondi. E' poi disponibile la app
«ioequiovalgo» in ambiente Ios e Android, realizzata in collaborazione con Farmadati, attraverso la quale è
possibile avere informazioni sempre aggiornate sul costo del farmaco «di marca» e del relativo equivalente
quando disponibile. Questo vale sia per i farmaci erogati gratuitamente dal Servizio sanitario nazionale
(fascia A), sia per quelli che sono interamente pagati dai cittadini (fascia C). Il 26,6 per cento delle
segnalazioni inviate al TdM mostrano quanto i costi privati per i farmaci stiano diventando pesanti. Il 9,5 per
cento degli italiani rinuncia alle cure. Secondo il rapporto Osmed (2014) la spesa pro capite per ogni
compartecipazione del cittadino è stata di 24,7 euro, di cui il 63,6 è per la differenza di prezzo tra il
medicinale acquistato e quanto rimborsa il Ssn in base alla lista di trasparenza; il 36,4 per cento è per i
ticket re gionali. La campagna ha ricevuto il patrocinio dell'Agenzia italiana del farmaco e conta sulla
collaborazione dell'Asso ciazione nazionale pensionati Cia, Auser (Associazione per l'invecchiamen to
attivo), Spi Cgil (Sindacato pensionati italiani), Federfarma, Fofi (Federazioni Ordini farmacisti italiani,
Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri), Ipasvi (Federazione
nazionale collegi infermieri), Sifact (Società italiana di farmacia clinica e terapia), Sifo (Società italiana di
farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie), Sigg (Società italiana di
gerontologia e geriatria) e Simg (Società italiana di medicina generale e delle cure primarie).
Foto: IO E Q U I VA L G O Approda oggi anche a Taranto la campagna sui farmaci di Cittadinanzaattiva
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 14/10/2016
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diffusione:12344
tiratura:16979
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Incidenti domestici cento morti all'anno tra le mura di casa Al via la campagna di sensibilizzazione di
farmacie e Suem Tra gli ambienti più pericolosi camera da letto e bagno
Incidenti domestici cento morti all'anno tra le mura di casa
di Valentina Calzavara Casa dolce casa, ma non troppo. Ogni giorno in provincia di Treviso settantacinque
persone sono vittime di incidenti domestici e finiscono all'ospedale. E annualmente, un centinaio di
trevigiani perde la vita a causa di un infortunio casalingo, più del doppio rispetto ai decessi per incidente
stradale (fermi a quota cinquanta). Il luogo apparentemente più sicuro, si rivela dunque pieno di insidie. Tra
gli incidenti che portano più spesso alla morte o all'invalidità permanente, c'è la caduta accidentale. Anziani
e bambini in età prescolare, le fasce della popolazione considerate più a rischio. Di fronte a questo
allarmante problema di salute pubblica anche a Treviso è approdata la campagna regionale "Argento Attivo
in farmacia", nata per incrementare la cultura della sicurezza in ambiente domestico. Ben 155 farmacie
trevigiane hanno aderito all'iniziativa, sostenuta dalle Usl 7 e 9, insieme all'Ordine dei farmacisti del
capoluogo. Tutti i clienti che si rivolgeranno alle croci verdi della Marca riceveranno un sacchetto illustrato
con dei consigli flash su come evitare gli infortuni domestici. Messaggi semplici e chiari, come: "Non
lasciare oggetti sparsi per la casa, rischiando di inciampare", "Accendere la luce quando ci si sposa da una
stanza all'altra", "Indossare ciabatte chiuse con suole antiscivolo" e "Usare il corrimano quando si
percorrono le scale". «Il progetto è partito in via sperimentale a Rovigo e adesso è arrivato nel nostro
territorio» spiega Maria Cama, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Treviso, «i colleghi hanno partecipato
a un corso di formazione per poter dare le giuste indicazioni alle persone interessate ad "Argento Attivo in
farmacia". In particolare, ci stiamo rivolgendo agli anziani e ai loro caregiver per evitare tutta una serie di
incidenti che sono causa di problemi anche molto gravi, come le lesioni e la rottura del femore. Lo facciamo
attraverso shopper e messaggi divulgativi rivolti a coloro che vengono ad acquistare i farmaci».
Un'operazione che si è resa necessaria alla luce degli ultimi dati. Nel 2015 i pronto soccorso delle tre
aziende sanitarie trevigiane hanno registrato circa 27 mila casi di infortunio domestico. Solo nell'Usl 9 ben
11.512 di cui 3.697 hanno richiesto l'arrivo dell'ambulanza. «Il trend si conferma anche per il 2016,
dall'inizio dell'anno fino a settembre ci sono stati 7.547 casi di accessi al pronto soccorso catalogati come
incidente domestico», evidenzia Paolo Rosi, direttore del Suem 118. Nella svariata casistica dei pazienti
incidentati tra le pareti domestiche, l'evento più frequente è il trauma da caduta, con una maggiore
incidenza nella popolazione di sesso femminile. «Il 90 per cento dei nostri interventi è dovuto a persone che
riportano lesioni perché perdono l'equilibrio, scivolano o inciampano» aggiunge Rosi. Tra gli ambienti più
pericolosi delle nostre case ci sono camera da letto, bagno, cucina e scale. È in questi spazi che avviene il
70 per cento degli imprevisti. Guardando all'età anagrafica dei pazienti, uno su quattro è un anziano sopra i
75 anni. Man man che si scende con l'età, la casistica si differenzia. Gli over 40 dovrebbero prestare
maggiore attenzione quando adoperano le scale per fare pulizie o giardinaggio e anche quando si
improvvisano a fare lavori di bricolage. Di altra natura sono invece gli incidenti che riguardano i minori di 14
anni, in testa l'ingestione di corpi estranei, l'ostruzione delle vie aree, ustioni e dita schiacciate. La storia
insegna che, prestando un po' più di attenzione e adottando dei comportamenti di prevenzione, buona
parte di questi inconvenienti potrebbe essere evitata. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 14/10/2016
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SANITÀ NAZIONALE
13 articoli
14/10/2016
Pag. 41
diffusione:256969
tiratura:369226
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La sperimentazione
I bollettini postali si potranno pagare anche in farmacia
Nelle farmacie si potranno pagare i bollettini postali con il pos. Il servizio, nato dalla collaborazione tra Igea
Banca e il gruppo Bassilichi (azienda fiorentina attiva nell'ambito dei payments), è già pronto a partire: è
stato presentato in via sperimentale a Catania, a PharmEvolution, tre giorni della farmaceutica. «Le
farmacie dei piccoli centri sono spesso l'unico presidio sociosanitario rimasto in quei comuni - spiega il
vicepresidente di Federfarma nazionale Gioacchino Nicolosi - dove, tra l'altro, il 90% della popolazione è
costituito da anziani e, quindi, pagare la bolletta dell'Enel, del gas o una multa, può diventare un problema
reale. Vogliamo offrire un servizio alle fasce più deboli della popolazione che potranno così rivolgersi alla
farmacia più vicina in qualunque ora della giornata e nei giorni festivi, evitando lunghe attese agli sportelli
postali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
9
14/10/2016
Pag. 15
diffusione:251862
tiratura:369812
Nel paese di Renzi un duello Pci-Dc e il No combatte porta a porta
Venti bersaniani hanno lasciato la tessera. Gli altri anti-riforma: "Chi mai pensava di vederci qui?" Il
segretario della sezione è il papà del presidente del Consiglio: "Io ho fiducia negli italiani"
SEBASTIANO MESSINA
RIGNANO SULLÕARNO. Uno arriva a Renzopoli, questo paesino di ottomila anime dove il Pd raccolse alle
europee una percentuale bulgara (65,5 per cento), e magari si aspetterebbe di trovare al centro della
piazza un gigantesco Sì, per il referendum voluto dal concittadino Matteo. Macché. Proprio accanto alla
stazione ferroviaria di Rignano, ultimo lembo del Valdarno fiorentino, la grande bacheca pubblica ha tre
riquadri su quattro occupati dalla propaganda del No, e quelli del centro-destra hanno avuto persino la
sfrontatezza di esporre una vignetta dove il premier dice nel fumetto: «Se perdiamo vado a casa» (che poi
sarebbe qui, la terra del Rottamatore).
Ma davvero i rignanesi potrebbero dare un dispiacere a Renzi? Lo domandiamo all'edicolante che vende
giornali proprio davanti al municipio, uno che tutte le mattine sente cosa pensano quelli che si tengono
informati, ma lui è una sfinge: «Io non ho opinioni», risponde secco. Allora lo chiediamo a Walter Casati,
che da quindici anni viene al mercato settimanale a vendere maglie e pantaloni e i rignanesi li conosce tutti.
Lui, fisico massiccio e berretto mimetico da marines, ha già fatto il suo sondaggio personale: «La gente qui
è indecisa, direi 50 e 50. Io stesso non so ancora come voterò. A volte penso di votare No, altre volte credo
che voterò Sì. Devo pensarci. Voglio capire». Ed è incerta anche Elena, la giovane titolare del Bar Feroci
che è il più frequentato del paese: «A votare ci vado, questo è sicuro. Ma non perché lo chiedono i partiti: lo
faccio per quelli che si sono fatti ammazzare per darci il diritto di vivere in una democrazia. Il resto non lo
so, vedremo». Chi invece ha le idee chiare è Ilaria Bacci, una giovane signora bionda che attraversa la
piazza a passo svelto per andare in farmacia. «Io voterò Sì, anche perché il mio babbo è un
antiberlusconiano a 24 carati, sicché...
Però non so se ce la si fa. Tanta gente è contro Renzi, anche qui a Rignano. Mica li capisco, sa?
Dovrebbero essere orgogliosi, di questo ragazzo che stringe la mano a Obama e a Putin, e invece...». E
invece qui c'è anche il comitato per il No. Alfredo Allegri, capelli candidi e barba alla garibaldina, ne è uno
dei fondatori (oltre ad essere l'unico consigliere comunale della sinistra d'opposizione), e assicura che
quando si trattò di raccogliere le firme il loro banchetto era quasi alla pari, con quello del Sì, «e nessuno
pensava che proprio qui potesse nascere un comitato per il No, ma ci siamo riusciti e ora arrivano adesioni
anche dai comuni vicini». Ma quanto è forte, questo venticello ostile che soffia anche tra le mura di
Renzopoli? Andiamo alla sezione del Pd per sentire cosa dicono i renziani di Rignano.
La porta è chiusa, la luce è spenta. Il segretario è un super-renziano, anzi il più renziano di tutti: Tiziano
Renzi, il padre di Matteo.
Però lui - appena uscito con un'archiviazione del gip dai suoi guai giudiziari - oggi non vuol parlare, né di
referendum né di altro. «Ho fiducia negli italiani» dice al telefono, ed è il suo unico, telegrafico commento.
Un manifesto incollato alla vetrata annuncia che il 29 ottobre si va Roma in pullman, alla manifestazione
nazionale per il Sì. Le adesioni le raccoglie Antonio Ermini, assicuratore: «Abbiamo preso un autobus da 64
posti e lo riempiamo di certo, siamo già oltre la metà», garantisce. E tutti gli iscritti del Pd qui sono per il Sì?
«Beh, sarebbe brutto se fossimo monolitici. Qualcuno per il No ci sarà pure. Ma ancora non ne abbiamo
parlato in sezione. A naso, direi che la stragrande maggioranza voterà Sì».
Dunque a Rignano vincerà Renzi? «Ma guardi che questo non è il referendum di Renzi, è il referendum di
tutti noi», mi corregge la battagliera vicesindaca Eva Uccella, produttrice di olio extravergine biologico, sulle
scale del municipio. «Qui è in gioco una nuova Italia, non il destino di una singola persona. Poi, certo, c'è
chi è contro Renzi a prescindere e vota No senza neanche sapere su cos'è il referendum, e allora non c'è
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Viaggio a Rignano. I dem al 65% alle europee, oggi sono divisi Ma il Sì è convinto di stravincere LA SFIDA
nei paesi dei leader
14/10/2016
Pag. 15
diffusione:251862
tiratura:369812
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
storia». Mentre parliamo arriva il sindaco, Daniele Lorenzini, medico curante di mezzo paese. Lui non ha
dubbi. «Io dico che qui vinceremo. Non so se stravinceremo come l'altra volta, perché nel frattempo
qualcosa è successo». Per esempio? «Qualcuno se n'è andato dal partito. Su 120 iscritti, una ventina non
hanno rinnovato la tessera. Tutti i bersaniani, per dirla chiara, compresa l'ex sindaca Gianna Magherini.
Siamo tornati alle divisioni di una volta, democristiani contro comunisti». Lorenzini, che oggi è un renziano
d'acciaio, era il segretario cittadino dei Ds quando il trentenne Matteo, allora segretario fiorentino della
Margherita, diventò presidente della Provincia. «Io ero amico di Manuele Auzzi, buonanima, il segretario
metropolitano dei Ds, e gli dissi: Meme, cosa hai combinato? Daniele, mi rispose lui, tu non capisci una
sega di politica: gli metto il Balducci accanto e il Renzi non va neanche a fare pipì senza il Balducci.
Quando lo rividi, Matteo aveva già fatto vedere di che stoffa è fatto, e io mi presi la rivincita col mio amico: e
meno male che gli avevi messo il Balducci accanto, gli dissi, altrimenti a quest'ora il Renzi sarebbe
presidente degli Stati Uniti...».
www.matteorenzi.it www.governo.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: IN PIAZZA A RIGNANO A sinistra, due ragazze leggono le bacheche con i manifesti sul referendum.
Nella foto piccola, Matteo Renzi con il papà Tiziano
14/10/2016
Pag. 1
diffusione:163662
tiratura:241998
Manovra, tagli per 5 miliardi e def icit al 2,2%
Alessandro Barbera
A PAGINA 12 Manovra, tagli per 5 miliardi e def icit al 2,2% Ritorno ai concorsi pubblici. Edilizia scolastica
fuori del patto di Stabilità. Spese per il recupero delle periferie. Sblocco delle spese per investimenti finora
bloccate. E ancora le fusioni fra enti - «si facciano, ma nessuno può essere obbligato» - o l 'accorpamento
di Equitalia nell'Agenzia delle entrate. Se il discorso di Matteo Renzi di fronte ai sindaci indica una direzione
di marcia, non è certo quella dell'austerità che qualcuno invoca nei palazzi di Bruxelles. Ma fino al 5
dicembre il premier ha bisogno dell'Europa e l'Europa ha bisogno di Renzi. Nei contatti di queste ore fra il
governo e l'esecutivo comunitario si registra la volontà comune di chiudere un accordo onorevole che eviti
grane a entrambi. La Merkel e Juncker sperano che il collega italiano superi indenne l'ostacolo
referendario. Un eventuale crisi del governo finirebbe per aggiungere problemi ai problemi della casa
europea. Ieri il premier e il ministro dell'Economia si sono visti nuovamente a Palazzo Chigi per mettere a
punto i dettagli della bozza che verrà approvata dal consiglio dei ministri di sabato. Ormai - lo ha
confermato pubblicamente Renzi è questione di ore. La forchetta della flessibilità utile a finanziare la
manovra per il 20 17 si è rist retta al 2,2-2,3 per cento del Pil. In questo scenario, i sette miliardi che nelle
tabelle del Tesoro sono ancora senza copertura verrebbero finanziati per circa quattro miliardi con maggior
deficit. Il resto da risparmi che si somme rebbe ro ai 2 ,6 già quantificati nella voce «revisioni della spesa»:
in tutto 5-6 miliardi. Dopo le pensioni la voce più importante di spesa nel bilancio dello Stato è la sanità: un
intervento seppur limitato è inevitabile, e il ministro Lorenzin ne è consapevole. Solo il tempo dirà se
l'accordo terrà alla prova del tempo e del passaggio alle Camere. Di certo il compromesso in via di
definizione aiuterà la Commissione a chiudere un occhio almeno fino al referendum. In teoria la
Commissione dovrebbe esprimersi entro fine novembre, ma nelle pieghe delle procedure comunitarie si sta
già cercando il modo per evitare all'Italia imbarazzi alla vigilia del voto. L'Europa non vuol dare in alcun
modo la sensazione di interferire in un momento politicamente delicatissimo. Dopo di allora si aprirà uno
scenario del tutto diverso, sia in caso di vittoria di Renzi o di sua sconfitta. Ormai da tempo c'è chi racconta
che se il referendum passerà Renzi farà lo strappo finora evitato. Del resto il 5 dicembre la manovra avrà
appena iniziato il suo iter al Senato, e se vorrà il premier avrà tutto lo spazio per aumentare la dote della
legge per il 2017 ben oltre la soglia che si sta fissando in queste ore. Il discorso agli ex colleghi sindaci è un
indizio in più. «Negli ultimi anni abbiamo smesso di progettare perchè i soldi mancavano. L'Italia si è
tagliata il ramo sul quale sedeva. Siamo passati da quaranta miliardi di euro annui di spesa nel 2007 a
venti. E tutti abbiamo smesso di fare investimenti». Più difficile pronosticare cosa accadrà in caso di vittoria
del no, e ciò riguarda persino la sorte dello stesso premier. «Vi chiedo una mano, comunque vada il
referendum», dice parlando dell'agenda dei sindaci, come se le sue dimissioni non fossero più un fatto
scontato. Twitter@alexbarbera
7
miliardi Ancora senza coperture: quattro dovrebbero arrivare dal maggior deficit
5-6 miliardi Previsti grazie alla revisione della spesa Dopo le pensioni la voce più importante è la sanità
Foto: ANSA Tesoro Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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RETROSCENA
14/10/2016
Pag. 13
diffusione:163662
tiratura:241998
Stretta sulla sanità , ira delle Regioni "I farmaci innovativi sono a rischio"
Palazzo Chigi: fondi per 112 miliardi. I governatori: ne manca uno In bilico il piano vaccini e l'assistenza
eterologa in tutta Italia
PAOLO RUSSO
ROMA I tagli alla sanità sono a basso indice di popolarità perciò Renzi dà ordine di aggiungere qualcosa al
budget di Asl e ospedali, portando il fondo sanitario a quota 112 miliardi. Che sono però sempre un miliardo
in meno di quanto stanziato in un primo momento dallo stesso governo per il 2017. Tanto che le Regioni,
riunite oggi in conclave per dire l'ultima parola sulla man ov ra, lanciano ugualmente l'allarme: così
rischiano di restare fuori dalla porta farmaci innovativi e nuovi livelli di assistenza, con tanto di piano
vaccini, assistenza eterologa estesa a tutta Italia e ausili per disabili. Ieri il vertice tra Lorenzin, Padoan e
Boschi è stato sostituito dal fitto lavorio dei tecnici, sempre in stretto contatto con i titolari di Salute ed
Economia, per trovare una quadra tra esiguità di risorse e promesse da mantenere, come quella
dell'assunzione di medici e infermieri fatta dal premier in persona in diretta Tv. Così si sono racimolati altri
500 milioni che potrebbero diventare di più se passasse la proposta Lorenzin di un ritocco all'insù
dell'accise sul tabacco, che non trova l'opposizione dell'Economia ma sulla quale in passato Renzi aveva
storto il naso. Ma anche limitando le perdite a un miliardo i conti della sanità alle regioni non tornano. A
spiegare perché è il coordinatore degli assessori regionali alla sanità, il piemontese Antonio Saitta. «Solo
per le assunzioni di 10mila medici e infermieri occorrerebbero almeno 400 milioni. E poi il fondo per i
farmaci innovativi da 500 milioni si è già dimostrato insufficiente quest'anno». Con quei soldi le regioni
hanno pagato solo le super pillole contro l'epatite C che sono rimaste un tabù per i malati meno gravi, «che
hanno fatto la fila dietro la porta del mio ufficio per chiedere l'accesso alla terapia, per non contare di quelli
che sono andati a comprare il farmaco in India o in Egitto dove costa un decimo», ammette Saitta. «Ma ora
con i nuovi costosissimi medicinali oncologici, contro Alzheimer, Parkinson e demenza senile i bilanci
rischiano di sballare completamente». Le regioni però non si limitano a battere cassa ma chiedono che
nella manovra entrino anche le loro proposte su una nuova governance della farmaceutica. Cose come
ridurre i prezzi quando i volumi di vendita aumentano o verificare l'efficacia dei nuovi farmaci una volta
immessi in commercio e quando l'innovazione si dimostra più nel nome che nei fatti abbassare i costi.
Oppure il via libera alle aste per farmaci equivalenti, con principi attivi anche diversi ma con la stessa
indicazione terapeutica. Che più o meno funzionano così. Si radunano tutti i medicinali per una determinata
patologia a quello che i tecnici chiamano il quarto livello Atc. Ad esempio i consumatissimi "inibitori della
pompa protonica" che servono a combattere ulcere gastriche ed esofagiti da reflusso e che ricomprendono
anche medicinali con molecole diverse. Tra tutti questi chi batte il prezzo più basso resta nel paradiso della
rimborsabilità. Gli altri se li paga l'assistito. Su questo c'era già una determina dell'Aifa, l'Agenzia pubblica
del farmaco, sospesa dopo le proteste dei medici di famiglia, che hanno visto mascherato dietro le aste un
taglio di circa 1.500 medicinali dalla rimborsabilità. Sui nuovi Livelli essenziali di assistenza poi Saitta è
categorico: «Con un miliardo in meno non potremmo applicarli, visto che secondo le stime del Ministero
della salute da soli costano 800 milioni». Oggi i governatori metteranno nero su bianco le loro richieste.
Domani il varo della manovra dirà in che misura verranno accolte.
112 miliardi Il fondo sanitario Un miliardo in meno di quanto stanziato in un primo momento per il 2017
500 milioni Stanziati dopo il vertice tra Lorenzin, Padoan e Boschi. Possono salire se aumenterà l'accise sul
tabacco
400 milioni Il costo delle assunzioni di 10 mila medici e infermieri Per i farmaci innovativi servirebbero 500
milioni
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
il caso
14/10/2016
Pag. 13
diffusione:163662
tiratura:241998
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Foto: Una svolta La Regioni chiedono che nella manovra entrino le loro proposte su una nuova governance
farmaceutica
14/10/2016
Pag. 13
diffusione:163662
tiratura:241998
"Lunghe attese e cure troppo costose Con altri risparmi il sistema non
tiene"
Rossi (Toscana): migliaia di pazienti senza i trattamenti per l'epatite C
[PA.RU.]
ROMA «Non ce la facciamo più, le Regioni non possono sopportare altri tagli, ne va della tenuta del
servizio sanitario pubblico e degli investimenti che abbiamo continuato bene o male a fare». Sulla manovra
il governatore toscano Enrico Rossi non le manda a dire al «suo» premier Matteo Renzi. Per la sanità si
parla ora di un taglio da un miliardo. Vi sentite defraudati? «Diciamo che è un miliardo in più rispetto a
quest'anno, peccato però che dovevano essere due, come aveva confermato fino a poco fa il Documento di
programmazione economica. Per non parlare del Patto della salute che per il 2017 di miliardi in più ne
prevedeva ben quattro. E voglio ben sperare che nei 112 miliardi del Fondo sanitario di cui si parla non
siano comprese anche le risorse per il rinnovo di contratto e convenzioni per i medici che da soli valgono un
miliardo». I farmaci innovativi rischiano di rimanere fuori dalla porta in queste condizioni? «Senza un nuovo
sistema di governo della farmaceutica sì. Come Regioni abbiamo presentato delle proposte che
consentono di calmierare i prezzi introducendo anche un po' più di concorrenza. Mi auguro che nella legge
di stabilità se ne tenga conto. Ma ora l'emergenza è un'altra...». Quale? «Quella delle centinaia di migliaia
di pazienti che restano esclusi dai nuovi costosissimi farm aci anti-ep atit e. Uno scandalo che non
possiamo più tollerare. Allora dico a Renzi: fai propria la battaglia per garantire a tutti i contagiati l'eccesso
alle terapie che oramai eradicano un virus, che ricordiamolo, è trasmissibile e fa ancora tante vittime. Si
chieda all'Europa di escludere la spesa di questi farmaci dal fiscal compact sul contenimento del debito e
alle multinazionali di abbassare i prezzi esorbitanti se non proprio di produrli come generici. E se non lo fa
l'Europa facciamolo da soli». Con queste risorse ce la farete ad applicare i nuovi livelli essenziali di
assistenza? «Se dai costi teniamo fuori la spesa per i farmaci anti-epatite e quelli per il rinnovo dei contratti
possiamo tentare di avviarne una sperimentazione. Ma prima ci sono altre emergenze da affrontare. Come
quella delle liste d'attesa». Cosa propone? «Di superare nel giro di qualche anno la libera professione dei
medici pubblici. Non è tollerabile che pagando si ottenga un accertamento o un ricovero subito mentre gli
altri devono aspettare non si sa fino a quando. Si dice che qualche luminare potrebbe andar via. Che vada
pure. Avremo sicuramente giovani altrettanti bravi pronti a sostenere il sistema pubblico. Basterà motivarli
ad aumentare le prestazioni nel pubblico e non avremo più lo scandalo del doppio binario che fa bypassare
le liste d'attesa solo a chi può pagare». E le assunzioni di medici e infermieri di cui parla Renzi? «Si fanno
se i costi non si scaricano sul fondo sanitario nazionale». Complessivamente che giudizio dà sulla
manovra? «Non mi sembra che faccia molto sul piano della lotta alla povertà e per il rilancio degli
investimenti. Che non so come potremmo continuare a sostenere come Regioni con un taglio di 4 miliardi.
Rischiano di saltare gli investimenti che come regioni abbiamo continuato a garantire».
Gli investimenti che come Regioni abbiamo continuato a garantire rischiano di saltare La manovra?
Non fa molto per la povertà
Renzi chieda all'Europa di escludere la spesa per i farmaci anti-epatite dal fiscal compact sul contenimento
del debito Enrico Rossi Governatore della Toscana
Foto: Presidente In primo piano Enrico Rossi, governatore della Toscana
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Intervista
14/10/2016
Pag. 26
diffusione:42176
tiratura:104204
Vita e «miracoli» del medico-filosofo Galeno di Pergamo
MAURIZIO SCHOEPFLIN
Oggi non accade quasi più, ma una volta succedeva spesso di andare in farmacia e chiedere un prodotto
galenico, cioè un medicamento preparato direttamente dal farmacista e non già confezionato dalle case
farmaceutiche. Non fosse altro, il ricorso all'aggettivo "galenico" aveva il merito di riportare alla mente la
figura di uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, il medico e filosofo Galeno (129-216 circa), sul quale è
da poco uscito un ampio studio di Véronique Boudon-Millot: Galeno di Pergamo. Un medico greco a Roma
(Carocci, pp. 368, euro 29). Il sottotitolo mette in luce un elemento decisivo della biografia di Galeno: fu
infatti nella capitale dell'Impero che egli ottenne i maggiori successi professionali e culturali, entrando nella
cerchia dei medici dell'imperatore Marco Aurelio e frequentando le più notevoli personalità dell'epoca.
Testimonianza splendida della grandezza di Galeno è il corpus dei suoi scritti, che nell'edizione moderna
consta di ben 22 volumi, in cui trovano spazio sia il sapere scientifico (l'anatomia umana in particolare) che
quello filosofico (soprattutto le questioni etiche e psicologiche). «Il miglior medico è anche filosofo», scrive,
disegnando così l'ideale dello scienziato capace di curare i mali del corpo perché padrone di una cultura
vasta e articolata, che gli permette di possedere una conoscenza globale dell'essere umano.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Nuova biografia
14/10/2016
Pag. 1
diffusione:39484
tiratura:90556
Ecco la manovra: tagliati i fondi al sistema sanitario
MARCO PALOMBI
Ecco la manovra: tagliati i fondi al sistema sanitario A PAG. 8 Il governo taglierà di nuovo, per la sesta volta
in sei anni, i fondi del Servizio sanitario nazionale. Il diritto alla salute di cui parla l ' articolo 32 della
Costituzione pare ormai solo una pia intenzione. La scelta di Matteo Renzi - a caccia di soldi per finanziare
le sue promesse fiscali pre-referendarie - non risulta solo dalle indiscrezioni sulla manovra girate in questi
giorni, ma ora anche da un documento: la copia di lavoro - di cui Il Fatto è in possesso - della risoluzione di
maggioranza approvata dal Parlamento sul Documento di economia e finanza. Quella copia presenta le
tracce del lavoro, e delle intenzioni, del governo. TRA LE VARIE riformulazioni e cancellature imposte dall '
esecu tivo ce n ' è infatti una rivelatrice e riguarda proprio la salute. Dice la risoluzione approvata: il governo
si impegna " a garantire una dotazione finanziaria del Fondo sanitario nazionale idonea ad assicurare l '
erogazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza in campo sanitario, l ' accesso alle cure nonché il
finanziamento dei trattamenti innovativi che ne permetta l ' utilizzo da parte di tutti i cittadini che ne hanno
bisogno " . Qui la frase si interrompe. Nella versione scritta dai gruppi parlamentari, però, c ' era un ' altra
frase cancellata dal ministero dell ' Econo mia: " A tal fine (il governo, ndr ) non introduce nella legge di
bilancio riduzioni del finanziamento pubblico di parte corrente del Ssn rispetto a quanto previsto nel quadro
tendenziale della Nota di aggiornamento del Def " . Tradotto: il governo rifiuta di impegnarsi a non tagliare i
fondi alla salute. I soldi pubblici per il Servizio sanitario, secondo quanto scritto nel Def dallo stesso
governo, dovrebbero ammontare a 113 miliardi nel 2017 rispetto ai 111 miliardi e spiccioli di quest ' anno:
fonti governative spiegano che al conto finale, dopo la manovra, sarà sottratto circa un miliardo e mezzo
tenendo il finanziamento del Servizio sanitario sostanzialmente al livello di quest ' anno. Sia detto en
passant , ma è la terza volta che il premier si rimangia un accordo con le Regioni sul tema " salute " : basti
dire che lo strombazzato " Patto per la Salute " fi rma to nell ' estate 2015 prevedeva per quest ' anno una
spesa sanitaria sarebbe di 115 miliardi. Renzi se lo rimangiò solo due mesi dopo. A QUESTO PUNTO
bisogna chiarire una cosa: come ha spiegato un ' indagine conoscitiva della Camera - la cui relazione finale
è stata approvata pressoché all ' unani mità a fine 2014 - la spesa sanitaria aumenta automaticamente del
2% l ' anno solo per tecnologia e prezzi dei medicinali. Tenerla ferma, insomma, vuol dire tagliare: ecco, la
nostra spesa pubblica per la salute è più bassa rispetto a quella 2010 quando era a 112,6 miliardi. Solo per
tener dietro ai prezzi di tecnologia e farmaci - e dunque dare ai cittadini le migliori cure possibili - oggi il
Fondo per la salute dovrebbe ammontare a 126,5 miliardi, ben 15 meno di quelli disponibili l ' anno
prossimo: un taglio - ci dicono i dati Ocse (peraltro fermi al 2013) - che è superato solo da quelli dei Paesi
che hanno conosciuto la Troika (Grecia, Portogallo, etc). Non è un caso che, nel frattempo, sia esplosa la
spesa sanitaria privata: dai 30 miliardi del 2012 ai 35 del 2015. Questo ennesimo taglio non sarà senza
effetti e i presidenti di Regioni - che dovranno gestirlo - inizieranno a parlarne oggi in una riunione
straordinaria. L ' aumen to serviva a garantire i nuovi Lea (livelli elementari di assistenza), cioè cure che lo
Stato ritiene fondamentali, il Piano di vaccinazioni gratuite e pure l ' assunzione di 10mila tra medici e
infermieri. Ci informa La Stampa che la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che tenta di resistere ai tagli
(evidentemente senza successo), ha un ' ideona per farvi fronte: aumentare le accise sulle sigarette.
La scure
111 miliardi, lo s t a n z i a m e n to al Ssn nel 2016. Renzi ne a veva promessi 113 nel 2017
2% l ' a u m e n to essenziale dei fondi solo per a d e g u a rs i all ' inflazione
2i l i a rd i , i soldi tolti nel 2016, rispetto alle promesse
Ci risiamo Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Già nel 2015 il governo promise 2 miliardi in più per l '
an no seguente. Poi se li è presi La Presse /Ansa
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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LA STANGATA Il documento
14/10/2016
Pag. 31
diffusione:195791
tiratura:291497
Norvegiaa fondo Il regno scricchiola Dopo Sundby positiva la Johaug
La vincitrice dell'ultima Coppa fermata per steroidi: «Colpa di una crema da labbra, è un incubo» L'altro
campione pizzicato a luglio
STEFANO ARCOBELLI
Il nonno le diceva che se fosse andata forte in salita, sarebbe diventata una grande sciatrice. Therese
Johaug è diventata talmente brava e veloce, soprattutto in tecnica libera, da non aver dato scampo
(assente la neo mamma Marit Bjoergen, la più amata dai norvegesi) alle avversarie e da aver vinto 17 gare
delle 42 in Coppa del Mondo solo nell'ultima stagione, quella in cui ha pure dominato il Tour de ski.
Dubbio Ma ha vinto con l'aiutino? Pure lei, la bellissima, biondissima e scatenatissima Theresina, 28 anni, 7
titoli mondiali e 3 medaglie olimpiche, è caduta nella rete del doping, in un controllo del 16 settembre a
Livigno, dove si trovava da fine agosto con la nazionale più forte del mondo (del fondo). Positiva al
clostebol, anabolizzante contenuto nella crema per le labbra Trofodermin, acquistata regolarmente in
farmacia dall'ignaro dottor Fredrik Bendiksen, che ha rassegnato le dimissioni immediate assumendosi tutte
le responsabilità («È colpa mia se Therese ha preso questa sostanza, lei è onesta e caparbia, è una che
non molla mai e tocca me fare in modo di scagionarla»), in attesa che l'antidoping norvegese annunci i
provvedimenti dopo la notifica del 4 ottobre. «Che colpa ne ho io? Certo, la responsabilità di ciò che prendo
è anche mia: sono completamente devastata da questa vicenda, è un incubo surreale, trovo tutto questo
ingiusto e immeritato, sono pulita», si dispera la fondista. Ma anche a fine luglio, Martin Sundby era stato
squalificato due mesi essendo risultato positivo al salbutamolo: gli hanno tolto il Tour de ski del 2015, lui
che ha vinto le ultime 3 Coppe. Leggerezza e pena mite.
Asmatici e polemiche E proprio dopo il caso Sundby, il quotidiano VG aveva pubblicato una ricerca
secondo cui 42 delle 61 medaglie dei norvegesi delle ultime sette Olimpiadi, aveva ammesso l'uso di
ventolin per curare l'asma. Quasi in 70% di fondisti asmatici e decorati: compresa la Bjoergen ma esclusi
Petter Northug e Therese Johaug, che si era scagliata contro i media artefici però, con le loro rivelazioni,
dell'apertura di un'inchiesta federale: «Fate disinformazione e rovinate la reputazione del fondo. Ben
vengano le inchieste ma noi non abbiamo niente da nascondere. Non sono asmatica ma se ho problemi di
respirazione i medici me li hanno curati. Gli antiasmatici non migliorano le prestazioni, ma così ora vengono
i dubbi». Non si era fatta attendere la reazione dei russi, sui quali pendono le inchieste della Wada per i
Giochi di Sochi. La presidente Elena Vjalbe aveva attaccato così la Norvegia straripante di medaglie (20
agli ultimi Mondiali di sci nordico a Falun 2015): «Una squadra di asmatici che va così forte e a cui viene
consentito di gareggiare, non capisco di quale tipo di asma si tratta», accusava l'ex fata di Magadan rivaleamica di Stefania Belmondo, infastidita di vedere anche nelle staffette di Coppa solo norvegesi sul podio.
Anche gli svedesi mal sopportano la prepotenza dei norge. Invece Bendiksen, che aveva acquistato a
Livigno due creme del prodotto proibito dalla lista Wada, difendeva così la sua linea: «L'importante è che
vengano somministrati nei dosaggi consentiti».
MINUTI L'ultima Coppa è stata caratterizzata da distacchi di minuti inferti dalle vichinghe. Ma in generale
tutte le classifiche finali ad eccezione della Coppa sprint (vinta da Federico Pellegrino) e di quelle under 23
(vinte da Francesco De Fabiani e dalla svedese Nilsson) sono state domate dai sudditi di Re Harald V. «Un
dominio che non fa bene al fondo» ammetteva sconsolato a Falun il presidente mondiale Gianfranco
Kasper. Ma anche in Norvegia sanno che trasformare una disciplina in un campionato nazionale, non attira
interesse nè sponsor, tant'è che negli ultimi anni il biathlon ha superato il seguito del fondo. «È un giorno
terribile per noi, siamo preoccupati e bisogna prendere provvedimenti perché non si ripetano altri casi come
questi» fa il presidente della federazione norvegese Erik Roste. Popolarissima, Therese è una fondista
completa, al di là delle sprint, in entrambe le tecniche. Un motorino sulla neve: caduto nell'anno mondiale
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Doping Sci di fondo
14/10/2016
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tiratura:291497
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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verso Lahti, dove nel 2001 i norvegesi facevano la morale ai finlandesi per l'uso dell'Epo.
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dominio e dubbi
I norvegesi si interrogano: 42 dei 61 medagliati nelle ultime 7 Olimpiadi usavano il Ventolin contro l'asma
Foto:
Therese Johaug non trattiene le lacrime poco prima di tenere la conferenza stampa di ieri a Oslo
REUTERS
Foto:
Vispissima
Therese Johaug, 28 anni: due Coppe del Mondo con 42 vittorie individuali, 3 podi olimpici e 7 ori iridati:
positiva a un anabolizzante REUTERS
Foto:
GRAZIATO
Martin Sundby, 32 anni: 2 Coppe del Mondo con 26 vittorie, 2 podi olimpici, un oro iridato. Due mesi di stop
per positività al salbutamolo GETTY
13/10/2016
Pag. 50 N.40 - 20 OTTOBRE 2016
MIO
i capelli e scoprire l'intruso è necessaria una buona luce naturale ed è consigliabile effettuare il controllo di
giorno, davanti a una finestra. A volte la luce elettrica rende le uova trasparenti, specie con i capelli biondi.
E bene munirsi anche di una lente d'ingrandimento, di un pettine a denti fìnissimi (acquistabile in farmacia)
e di un foglio di carta bianca. Basterà passare il pettine fra i capelli per vedere cadere sul foglio il pidocchio
adulto. Non sempre però gli insetti adulti sono presenti in numero sufficiente: è quindi necessario cercare le
uova con la lente d'ingrandimento e separare i capelli in quattro aree, trattenute con mollette o forcine,
procedendo poi a un esame ciocca per ciocca. Almeno una volta a settimana è necessario lavare tutti gli
oggetti che vengono a contatto con i capelli tenendoli per un paio d'ore immersi in acqua bollente con un
detergente delicato. È anche bene raccogliere cappelli, sciarpe, golf, federe, lenzuola, coperte, copridivani
e asciugamani e lavarli in lavatrice a 60 °C. Le uova di pidocchio, infatti, vengono uccise da un'esposizione
al temperature superiori ai 55 °C per cinque minuti. Assieme ai bambini vanno trattati anche i loro peluches!
Possono essere lavati a secco, con il bicarbonato di sodio. Riponeteli per circa 24 ore in un sacco chiuso
ermeticamente e poi scuoteteli energicamente prima di tirare fuori i peluches. Infine, spazzolateli con cura
in modo da eliminare l'eccesso di bicarbonato. Una volta a settimana, poi, esattamente come facevano le
nostre nonne, risciacquate i capelli dei bambini con un bicchiere di aceto perché in grado di disinfettare la
parte del capello a cui si attaccano le lendini. IRim IMBUITI Per provocare la morte non solo del pidocchio
ma anche delle uova (lendini) e delle larve (lo stadio intermedio tra l'uovo e il pidocchio), sono da preferire
creme, oli, gel o schiume, anziché le lozioni o polveri che potrebbero risultare molto irritanti per i bambini e
per alcuni soggetti asmatici. Le sostanze chimiche più efficaci alla base dei prodotti topici si suddividono in
tre categorie: piretrine naturali, piretroidi e malathion. Le piretrine naturali: si estraggono dal piretro, ricavato
dai fiori di alcune specie di Chrisantemum. Sono in genere ben tollerati e vengono scarsamente assorbiti
tramite la cute dell'uomo. I piretroidi: piretrine di sintesi, sono più stabili rispetto alle piretrine naturali
(perché meno sensibili al calore e alla luce) e hanno un'azione più prolungata nel tempo, anche dopo la
rimozione del prodotto. Possono causare irritazioni e pruriti locali che, però, scompaiono nel giro di un
giorno. È necessario ripetere il trattamento dopo una settimana, perché le piretrine artificiali svolgono la loro
azione prevalentemente sul pidocchio adulto e sono meno efficaci sulle uova. Il malathion: ha effetti
collaterali più marcati rispetto alle piretrine. Se viene assorbito per via cutanea può provocare
ipersudorazione, ipersalivazione e ipermobilità intestinale. Per i bambini, infatti, il suo uso è sconsigliato. Il
trattamento in genere richie(segue a pag. 52) de un'applicazione di circa dieci minuti, a cui segue la
rimozione delle lendini con il pettinino, passandolo con cura tra le ciocche di capelli bagnati dopo il
trattamento. Nei giorni successivi sarà opportuno controllare il capo e solo eccezionalmente ripetere il
trattamento dopo sette-dieci giorni, nel caso in cui si dovesse osservasse la ricomparsa di parassiti. Questi
rimedi agiscono sul sistema nervoso del pidocchio, provocandone la paralisi e quindi il soffocamento. Oltre
a questi rimedi "topici" esiste anche la possibilità di somministrare antibiotici per via orale che, entrando in
circolo nel sangue, agiscono sul pidocchio. Questa è la soluzione estrema nel caso in cui i pidocchi non
rispondano al trattamento, da effettuare solo se esplicitamente prescritto dal medico. TRA17AMBW A
PRIORI Non esistono trattamenti "preventivi" scientificamente accreditati e si consiglia di non usare prodotti
per eliminare i pidocchi in modo preventivo, a meno che non sia il medico a consigliarlo perché è come
usare l'antibiotico per sconfiggere malattie ancora non contratte. L'unica vera prevenzione consigliata
comprende una serie di semplici pratiche. È importante, innanzitutto, evitare di prestare e scambiare oggetti
personali, come i pettini, le sciarpe o i cappelli. Nei luoghi in comune, come per esempio a scuola, si
dovrebbe evitare di ammucchiare i capi di vestiario. I capelli, specialmente quelli dei bambini, dovrebbero
essere controllati con cura almeno una volta a settimana, alla luce del sole e guardando anche nella nuca e
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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L'UICA ARMA PER I PIDOCCHI E' LA PREVENZIONE
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Pag. 50 N.40 - 20 OTTOBRE 2016
MIO
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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dietro le orecchie. Applicare alcune gocce di olio di lavanda sulla testa e dietro le orecchie può essere una
soluzione naturale per cercare di prevenire l'infestazione di questi parassiti. • IL PEDICULUIS HUMANUS E
MINUSCOLO MA SPAVENTOSO II pidocchio ha piccole dimensioni, due-tre millimetri. Ha un corpo
appiattito di colore giallo-marrone, è dotato di sei arti alla cui estremità si trova un'unghia a forma d'uncino
con ta quale si fissa sul capello. Durante la puntura il pidocchio seceme una sostanza che ha la proprietà di
anestetizzare la cute in modo da non infastidire l'organismo ospite e limitarne quindi qualsiasi reazione
avversa. Il pidocchio inietta inoltre una sostanza anticoagulante che rende il sangue fluido durante la
suzione, operazione che compie due volte al giorno e per tutta la durata della sua vita. Una volta uscito
dall'uovo, il pidocchio diventa riproduttivo dopo 2 settimane durante le quali compie tre mute. La sua
aspettativa di vita è di venti giorni per il maschio e quaranta per la femmina. La femmina depone circa dieci
uova al giorno per tutta la sua esistenza, può assicurarsi oltre trecento discendenti diretti.
CONTROLLIAMOLI JVon spaventiamoci se i tri bambini prendono ì pidocchi, ma impariamo a controllare
la loro testa con cura: alla luce del sole, soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie, una ciocca per volta.
NON FANNO MALE, PERO.. I pidocchi non trasmettono malattie infettiva, ma il continuo grattarsi può
provocare lesioni a rischio infezioni.
14/10/2016
Pag. 38 N.41 - 19 ottobre 2016
diffusione:107000
A Milano il convegno scientifico sulla Sia
Gli sviluppi e i nuovi scenari della ricerca scientifica sulla Sclerosi iaterale amiotrofica, malattia
neurodegenerativa che oggi in Italia vede la presenza di circa 6.000 persone, saranno ai centro del VI
Convegno scientifico annuale "Nuove prospettive di ricerca per un futuro senza Sia", promosso da Arisla, la
Fondazione italiana di ricerca sulla Sia. Il convegno, che si terrà il 14 ottobre 2016 a Milano, presso il
Centro Congressi di Assolombarda, nell'auditorium Gio Ponti (Via Pantano, 9). L'inizio dei lavori è previsto
per le 9.45 con l'apertura del presidente di Arisla, Alberto Fontana, del direttore scientifico, Giulio Pompilio,
seguono i saluti istituzionali e la lectio magistralis di Mario Melazzini, presidente Aifa (Agenzia italiana del
farmaco). La mattina proseguirà con la presentazione dei risultati prodotti dagli studi di ricerca di base e
traslazionale finanziati da Arisla, con tre sessioni dedicate all'identificazione di biomarcatori diagnostici e
prognostici di malattia, allo studio di nuovi meccanismi alla base dell'insorgenza della Sia ed all'epigenetica.
In particolare la sessione pomeridiana dedicata all'epigenetica sarà aperta da Leonard Petrucelli, capo del
dipartimento di Neuroscienze, Mayo Clinic di Jacksonville, in Florida, che illustrerà come i fattori epigenetici
regolino l'interpretazione del Dna all'interno di ciascuna cellula vivente, influenzando quello che viene
definito il fenotipo, ossia l'insieme dei caratteri che l'individuo manifesta. Altre info sul sito www.arisla.org.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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STILI DI VITA / AMICI MIEI / CON MARIO MELAZZINI
14/10/2016
Pag. 31 N.42 - 21 ottobre 2016
diffusione:104429
tiratura:166784
Freschezza e luminosità nascono sempre da una pulizia profonda con detergenti purificanti e maschere
assorbenti.
Pulire dall'esterno... Una pulizia frettolosa o superficiale favorisce l'opacità della pelle. * Serve, allora, un
gesto più attento con un prodotto a risciacquo da massaggiare a lungo sul viso e togliere con acqua tiepida
se la pelle è normale, mista o grassa, oppure con un'acqua micellare, delicata, ma decisa nell'azione
purificante, se la cute è sensibile e si irrita con facilità. * Le maschere, poi, aiutano a purificare, ossigenare
e illuminare la pelle. Gli ingredienti da cercare nella formula sono le alghe, gli estratti marini, ma soprattutto
l'argilla assorbente. * A quelle già pronte, da usare una volta ogni 10 giorni, si può affiancare una maschera
fai da te »*__ rubata alla tradizione orientale, preparata con una manciata di argilla verde mescolata con
qualche cucchiaio di té verde molto concentrato. ... e purificare daltinterno Le acque aromatizzate sono una
delle soluzioni più efficaci per depurare dall'interno l'organismo. * Wendy Rowe, make up artist che vanta
tra le sue clienti Victoria Beckham e Sienna Miller, propone acqua di cocco con l'aggiunta di aloè, un
pizzico di curcuma e un trito di menta. * Kimberly Snydern, nutrizionista a Hollywood di Drew Barrymore e
Reese Witherspoon, suggerisce, invece, uno smoothie di banane e sedano per disintossicare e rendere
meno evidenti le occhiaie. amica caffeina Un altro ingrediente prezioso per la sua notevole azione
purificante è la caffeina, che è possibile trovare in speciali formulazioni in gocce, da aggiungere alla crema
consueta per una cura urto disintossicante. 1. Detoxinq Sea Kelp Leaf Face Mask Starskin In tessuto,
pronta all'uso, con estratti marini per rimuovere le tossine, nutrire e dare maggiore luminosità ella pelle
(Douglas, confezione monodose, € 14,99). 2. Booster Detox Clarìns Un acceleratore di bellezza a bese di
caffè verde ricco di caffeina che, in aggiunto alle creme di trattamento, detossina e illumina (profumeria, 15
mi, €39). 3. Masque Instpnt Détox Restituisce freschezza e vitalità al viso stanco e spento: la grana della
pelle si affina, i pori si restringono, l'incarnato si illumina (negozi monomarca, 75 mi, €22,70). 4. Delicalma
Acqua Micellare Viso L'Erbolario Pulizia e idratozione profonda per le pelli più sensibili grazie a una formula
addolcente con acqua distillata di zenzero, aloè e camomilla (erboristeria, 200 mi, €18). 5. NightWear Plus
3 Minuti Detox Mask Estée Lauder Una maschera in argilla liquida che si asciuga in pochi minuti, portando
via le impurità e offrendo rinnovato splendore all'incarnato (profumeria, 75 mi, € 50). 6. Pureté Thermale
Gel Fresco Detergente Vicby Con estratto di moringa che protegge dagli agenti inquinanti, assicura una
detersione profonda nel rispetto della pelle (farmacia, 200 mi, €14). PARTICOLARE LA PULIZIA DEL
PELLE, SCARSAMENTE NUTRITA E OSSIGENATA, PERDA LUCENTEZZA E VITALITÀ
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Per il viso
14/10/2016
Pag. 32 N.42 - 21 ottobre 2016
diffusione:104429
tiratura:166784
Per il corpo
Dallo scrub ai fanghi, dai bagni fino ai massaggi e agli oli essenziali. Per drenare le scorie e dare nuova
vitalità alla pelle del corpo, che sta per "finire" sotto la coltre di cappotti, maglioni e pantaloni pesanti.
Servizio di Alberto. Mascherpa.
Prima in superficie... Le prime tossine da eliminare sono le più superficiali, quelle che si accumulano nei
pori della pelle, cogliendo ossigeno e nutrimento. * «Lo scrub è il miglior alleato in questa direzione» spiega
l'estetista, che ne suggerisce un uso settimanale. * «Anche la spazzolatura a secco con un guanto di luffa o
di kassa, fibre naturali delicate, oppure con una spazzola in setole naturali funziona a meraviglia per
liberare la cute dalle impurità che la rendono opaca» conclude l'esperta. ;... poi in profondità Una lunga
immersione in acqua calda apre i pori e permette al corpo di liberare le tossine più profonde, operazione
che diventa ancora più intensa aggiungendo in vasca un bagnoschiuma dalle proprietà detossinanti. * «Allo
stesso modo agiscono i fanghi che, oltre ad assorbire scorie e liquidi per osmosi, hanno anche il pregio di
remineralizzare e riequilibrare la cute» spiega Previati. * Si possono fare una, due volte alla settimana
applicandoli su cosce, glutei e addome, dove le tossine si accumulano causando gonfiore e peggiorando
l'inestetismo cellulitico. * A completamento dell'opera di purificazione, si può decidere per un massaggio
detox: basta un olio vegetale come quello di jojoba al quale aggiungere due gocce di olio essenziale di
ginepro per ogni cucchiaio, usandolo poi per massaggiare il corpo, compiendo gesti lenti dai piedi al collo.
He tisane Se lo dicono Gwyneth Paltrow e Elle Macphers< chiamata a 52 anni "The body", sarà vero: per
ess belle fuori occorre lavora dall'interno. La strategia "in&out"? Consumare spesso succhi, integratori e
tisane. QUANDO LE T£MP£RATUR£ SI ABBASSANO, ^ \ LUNGHI BACINI NELLACOUA
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liscia e uniforme (negozi monomarca, www.yves-roctier.it, 150 mi, €7,95). 2. BeautyNectar Bagno Doccia
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ossigenata e luminoso (erboristeria e farmacia, 200 mi, €13). 3- Olio Corpo Jojoba Omia Estratto a freddo,
purissimo, viene immediatamente assorbito dolio pelle senza ungere. Ideale per il massaggio (grande
distribuzione, 100 mi, € 9,50). tisana preparata con un cucchiaino i radice di tarassaco, fatta bollire per
minuti in una tazza di acqua agisce su fegato e reni, stimolando il rilascio delle tossine e, dopo mangiato,
favorisce la digestione. Guaiti Fangosale locete Le Dighe Guom insieme con i soli marini assorbì tossine' in
più, rigenerano e rivitalizzano l'epidermide (farmacia, 600 gr, € 42,70). 5. Lipofusion Gel Doccia Scrub
Rifosti! Purifica, esfolia e leviga la pelle rendendola più recettiva ai successivi trattamenti. Con oli essenziali
ogrumati ad effetto classante e riducente (farmacia, 200 mi, € 26,90). SFRUTTARE I TANTI BENEFICI DEI
CALDA, CAPACE DI DILATARE I PORI E FACILITARE L'ELIMINAZIONE DELLE TOSSINE
Foto: Con la consulenza di Annamaria Previati, estetista, esperta in terapie naturali a Milano.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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bellezza
14/10/2016
Pag. 40 N.42 - 21 ottobre 2016
diffusione:104429
tiratura:166784
MAI SENZA MASCARA
La pensano così la maggior parte delle donne, perché fa subito la differenza. Quelli nuovi, con formule
performanti e scovolini strategici, allungano, infoltiscono e incurvano. Il tutto con precisione... in un battito di
ciglia
Servizio di Alberto. Mascherpa
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uno speciale applicatore con setole o coppa, per sollevare di 45° e yolumizzare all'istante le ciglia in poche,
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permettono al mascara di aderire perfettamente alle ciglia allungandole e modellandole. Di un nero
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lunghe, piene, perfettamente definite grazie allo scovolino in fibra che le pettina una a una. Massime
resistenza fino a diciotto ore (grande distribuzione, €5,19). 4. Volume Mascara io l'era Di un delicato color
antracite per uno sguardo dolce e romantico, una formulazione 100% bio adatta anche a chi usa le lenti a
contatto e a chi ha gli occhi delicati (grande distribuzione, € 11,49). 5. Fatale by Volume Milioni di Ciglia
L'Oréal Paris Le setole a scacchiera dell'innovativo applicatore scivolone sulle ciglia separandole alla
perfezione e vestendole di un nero magnetico, che le rende irresistibilmente sexy (grande distribuzione, €
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che nutrono e proteggono (farmacia, €22). >N POSSO VIVERE SENZA MASCARA» Valerio Bilello, 34
anni, attrice.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 14/10/2016
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bellezza
VITA IN FARMACIA
15 articoli
14/10/2016
Pag. 9 Ed. Milano
diffusione:256969
tiratura:369226
Centro profughi di «InOpera», due sole docce per 100 persone
Gianni Santucci
«S olo due lavandini e due docce sono funzionanti». Quel che più importa, però, è segnalato poco dopo:
quelle erano le uniche strutture igieniche (i lavandini senza acqua calda) a disposizione per 101 profughi, la
maggior parte richiedenti asilo, ospitati nel centro di prima accoglienza di via Balduccio da Pisa, tra corso
Lodi e viale Ortles. Alle 10 di due giorni fa, in quella struttura sono entrati i tecnici dell'Asl per un'ispezione.
E questi sono i risultati dei controlli che, insieme a un'interdittiva antimafia pendente sulla coop che gestiva
il centro («InOpera»), ha portato il prefetto Alessandro Marangoni a chiudere la struttura. Gli ispettori
dell'Asl riassumono i punti più critici: «Infiltrazioni sui soffitti e sulle pareti; pezzi di contro-soffitti mancanti;
cavi elettrici senza canaline di protezione e sovraccarico di elettrodomestici di fortuna con fili volanti e
pericolosi; muri anneriti; insetti infestanti (blatte) soprattutto in alcuni locali occupati dagli ospiti». Alla
conclusione del loro giro, i tecnici trovano anche «un piccione in refettorio». Al sopralluogo partecipa anche
il direttore del Servizio di igiene pubblica, Giorgio Ciconali. Nel primo pomeriggio di mercoledì la relazione è
pronta e viene inviata alla prefettura. Si gonfia così il fascicolo relativo al centro di via Balduccio da Pisa,
già aperto dopo il provvedimento firmato dall'ex prefetto di Roma, Franco Gabrielli, per una serie di
collegamenti con la cooperativa «InOpera» emersi nell'inchiesta «Mafia capitale». Le carenze del centro
erano da tempo note alle istituzioni: qualche giorno fa anche il consigliere comunale di Forza Italia
Alessandro De Chirico aveva scritto proprio all'Asl per sollecitare un'ispezione, segnalando «infiltrazioni,
locali non a norma, sovraffollamento e carenze igieniche e sanitarie». Il responsabile della coop ha
spiegato all'Asl che una disinfestazione era stata fatta a luglio scorso, che alcuni episodi di violenza erano
stati segnalati alle forze dell'ordine, che molti dei rifiuti accatastati nelle parti comuni (pezzi di mobili,
elettrodomestici, biciclette) erano portati dagli ospiti e poi abbandonati. Il centro è stato comunque chiuso
dal prefetto e i 101 migranti sono stati spostati in altre strutture.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Ispezione Asl
14/10/2016
Pag. 2 Ed. Bergamo
diffusione:256969
tiratura:369226
Il Carroccio riunisce alla Caversazzi cittadini e negozianti che hanno subìto aggressioni Polemica sulla
tappa mancata con i residenti. Il vicesindaco: bugie, pronti ad ascoltare I racconti La farmacista rapinata e
la tabaccaia picchiata attaccano: la situazione è peggiorata
Matteo Castellucci
È terminato il viaggio della giunta nei quartieri, confronti con i cittadini sul tema della sicurezza. All'appello
manca il centro. Un ritardo, spiega l'assessore alla Sicurezza Sergio Gandi, giustificato dall'assenza di
referenti delle reti sociali. Ma la Lega Nord muove un affondo politico, parlando di «un'amministrazione
inerme che ha dimenticato il centro», ridotto a periferia. «Giusto raccogliere temi utili alla città - replica
Gandi -, ma la polemica si basa su una bugia infondata: abbiamo preferito aspettare». Così il Carroccio ha
provato a sostituirsi al Comune, mercoledì sera nella sala della biblioteca Caversazzi. Bandiere leghiste e
racconti di degrado e paura.
C'è anche Tony Iwobi, responsabile sicurezza e immigrazione della Lega, ma a tenere banco sono le voci
dei cittadini. «Ho subito una rapina: due giovani sono entrati con un coltello, hanno fatto inginocchiare i
clienti e hanno rubato tutto - racconta Giuliana Bossi della farmacia del Quadriportico -. Il centro si è
desertificato. Negli ultimi mesi c'è stata un'escalation, fra accattonaggio e sporcizia». Il segretario cittadino
Alberto Ribolla critica la «cronica mancanza di forze dell'ordine, al minimo storico dell'organico» (la giunta
ha però appena annunciato che assumerà cinque agenti di polizia locale nel 2017, poi altri dieci entro il
2018) e rilancia «gli Alpini in città» dell'operazione Strade sicure. Un presidio sul Sentierone, la proposta
del lumbard, e uno notturno in stazione, la cui zona è stata teatro di scene inquietanti, come la rissa a
bottigliate in piazzale degli Alpini. «Ma se gli agenti stanno in auto o in ufficio non serve a nulla - continua
Ribolla -: devono girare, il centro registra un episodio d'insicurezza alla settimana».
Poi il microfono va a un'altra commerciante, aggredita 20 giorni fa. «È stata un'esperienza traumatica, per
me e mio figlio, colpito al volto - ricorda Caterina Urciuoli -. Ho sempre considerato la mia zona una
roccaforte perché vicina alla questura, che ormai è più burocrazia che assistenza al cittadino». Contro
episodi del genere, la consigliera della Lega Luisa Pecce propone una rete di cittadinanza attiva, con
cartelli nelle vie «per avvisare i malviventi che dietro le finestre ci sono persone pronte ad aiutare gli altri»,
sul modello nordeuropeo.
Intanto il microfono gira. «La via è il quartier generale dello spaccio, non sappiamo più come fare», la
disperazione del comitato di via Bonomelli. «All'inizio del mandato ero un sostenitore di Gori, mi sono
pentito», dice Mirko Isnenghi, ottico in via Tasso che alle scorse amministrative si era candidato sindaco.
Ovazione per Claudio Sessa, sindaco di Torre Boldone, che numeri alla mano presenta i volontari del
progetto dei Vot. «Presto anche il centro avrà dei referenti, il 20 ottobre il primo incontro - annuncia Silvia
Bandini di Borgo San Leonardo -. L'amministrazione è disponibile a incontrarci: sento tanto denunciare, ma
la responsabilità è anche dei cittadini, come i tanti che affittano in nero senza alcun criterio». Applausi. E
Jacopo Bosio del comitato di via Quarenghi mette in guardia: «Non dobbiamo ridurci a una competizione
fra quartieri, altrimenti i problemi si spostano invece che risolversi».
Il vicesindaco Gandi parla di «situazioni note», grazie a visite di persona e telefonate. «Siamo in contatto
con i cittadini - commenta Gandi -, a fine mese diventa realtà l'Osservatorio partecipato sulla sicurezza, la
continuazione naturale del nostro giro nei quartieri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Siamo
in contatto con
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Rapine e violenza, il centro fa paura» Tour sicurezza, scontro LegaGandi
14/10/2016
Pag. 2 Ed. Bergamo
diffusione:256969
tiratura:369226
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
i cittadini.
A fine mese, poi, diventa realtà l'Os-servatorio partecipato sulla sicurezza Se gli agenti stanno
in auto
o in ufficio non serve
a nulla.
In centro c'è un episodio di insicurezza a settimana
Foto: La rissa La scorsa estate, piazzale Alpini, davanti alla stazione,
è stato
al centro
di episodi
di rissa
(nella foto)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
29
14/10/2016
Pag. 5 Ed. Bergamo
diffusione:256969
tiratura:369226
Rapina al casello, 3 anni. In cella anche per una a Milano
Giovedì 7 aprile, Franco Gallo, 50 anni, di Bergamo, bidello licenziato, rapina il casello di Capriate della A4.
Usa una pistola finta ma senza tappino può passare per vera e si fa consegnare 1.600 euro. Dietro aveva
già i carabinieri, attirati dalla Skoda Octavia rapinata che guidava. Bloccato, confessa. Ma confessa anche
altri sette colpi, tra caselli e farmacie. Ieri in udienza preliminare è stato condannato a 3 anni per quello a
Capriate ma il suo avvocato Isabella Colombo ha chiesto l'inutilizzabilità delle dichiarazioni sulle altre rapine
perché rese ai carabinieri senza che un avvocato fosse presente. Intanto quelle parole hanno già procurato
dei guai a Gallo, che da allora è in carcere. Ad agosto è stato arrestato una seconda volta su ordinanza del
gip di Milano per una rapina (confessata) in una farmacia di Gorgonzola. Non solo. Pochi giorni fa gli è
arrivato il licenziamento definitivo. L'ha deciso la Corte di Cassazione al termine di una battaglia iniziata nel
2013. «Sono un altro caso Rho», aveva detto Gallo, nella sostanza, ai carabinieri riferendosi al professore
licenziato (poi reintegrato) per il caso della pipì. Il bidello non aveva dichiarato guai per droga di vent'anni
prima. Così, assunto con posto fisso nel 2012, in un istituto comprensivo di Bergamo, era stato cacciato. Il
giudice nel gennaio 2013 gli aveva dato ragione, disponendo il reintegro e il pagamento di 10 mesi di
stipendio arretrato. Il ministero, però, ha presentato appello e ha avuto ragione, confermata ora dalla
Cassazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: A Capriate
La sera
del 7 aprile Franco Gallo, 50 anni, bidello licenziato,
ha rapinato
il casello: 1.600 euro di bottino
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Bidello riarrestato e condannato
14/10/2016
Pag. 9 Ed. Bologna
diffusione:251862
tiratura:369812
Renzi loda l'Emilia sulle vaccinazioni Ma al Sant'Orsola un caso di
pertosse
ELEONORA CAPELLI
NELL'allarme per il calo delle vaccinazioni sui più piccoli, il premier Matteo Renzi sceglie la ricetta
dell'Emilia-Romagna. «Parlo da sindaco tra sindaci: questo tema delle vaccinazioni va affrontato una volta
per tutte - ha detto ieri -: l'esempio dell'Emilia-Romagna mi sembra molto serio. Abbiamo bisogno che ci sia
chiarezza e che ci sia scienza, non di apprendisti stregoni». La scelta portata a modello è quella della
regione che ha deciso di legare l'iscrizione all'asilo nido al requisito fondamentale di essere in regola con le
vaccinazioni. Una misura resa necessaria dal calo costante negli ultimi anni del tasso di copertura
vaccinale, confermato negli ultimi dati diffusi pochi giorni fa dal Ministero. Il calo è di pochi punti percentuali
ma, oltre ad essere una tendenza negli ultimi anni, ha portato la copertura di molte malattie sotto il 95%,
considerata soglia critica, al di sotto della quale una patologia può riprendere piede.
Ieri l'ultimo caso di una bimba di due mesi ricoverata al Sant'Orsola a causa della pertosse, contratta
insieme alla madre che ha cominciato ad avvertire i primi sintomi durante un viaggio in Albania, ha
richiamato ancora una volta l'attenzione su questo tema.
«Questo caso rende evidente a tutti come questa patologia molto pericolosa per i neonati sia tutt'altro che
scomparsa - ha detto il direttore del dipartimento materno infantile dell'ospedale, Giacomo Faldella -. La
vaccinazione universale è fondamentale per limitare la circolazione del germe e proteggere i più piccoli che
non sono ancora vaccinati».
In effetti dagli ultimi dati del Ministero riferiti al 2015 la coperturtura vaccinale della pertosse in Emilia risulta
essere al 93,63% (dati che riguardano le vaccinazioni previste entro i 24 mesi d'età) mentre nel 2014 era a
94,44% e nel 2013 registrava un 95,78%. Gli ultimi dati dicono che persino la vaccinazione contro il tetano,
nel novero di quelle "obbligatorie", è scesa sotto il 95%, con una media regionale del 94,28 mentre fino al
2014 era al 96,19%. Comunque tutte le vaccinazioni fondamentali, tra quelle obbligatorie e quelle
raccomandate, sono scese sotto quota 95%.
«Da settembre 2017 entrerà in vigore la nuova norma sui nidi e siamo soddisfatti del riconoscimento di
Renzi - ha detto l'assessore Sergio Venturi - ora dobbiamo spiegare le nostre ragioni alle famiglie».
IL PUNTO I VACCINI In calo costante il tasso di copertura, in Emilia è sceso sotto la quota del 95% per le
vaccinazioni più importanti LA SOGLIA CRITICA Il 95% è la soglia raccomandata dall'Oms per ottenere
l'immunità di popolazione dalle malattie LA LEGGE REGIONALE In Emilia dal 2017 per iscrivere i bimbi al
nido servirà avere il libretto delle vaccinazioni in regola www.saluter.it www.ausl.bologna.it PER SAPERNE
DI PIÙ
Foto: LA NORMA La norma che Renzi ha encomiato è quella che lega l'iscrizione al nido alle vaccinazioni
in regola
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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La sanità
14/10/2016
Pag. 1 Ed. Genova
diffusione:251862
tiratura:369812
Sanità , nei luoghi di cura entreranno le telecamere
MICHELA BOMPANI
DAGLI ospedali alle cliniche private, ecco come cambia l'accreditamento e l'autorizzazione in Regione
Liguria. L'assessore regionale alla Sanità, Sonia Viale, ha messo a punto la delibera che rivoluzionerà non
solo l'autorizzazione, ma pure il controllo sulle strutture sanitarie e socio sanitarie della Liguria, in maniera
uniforme. E viene introdotto l'uso delle telecamere. TRA gli indicatori da soddisfare per essere accreditati,
come struttura sanitaria o socio-sanitaria, pubblica o privata, c'è una novità: dovranno garantire la
"sicurezza". Via libera dunque, come già annunciato dalla stessa Viale, a telecamere nei presìdi sanitari, «a
tutela dei cittadini, ma anche degli stessi operatori, in caso di contestazioni», aveva spiegato Viale quando
aveva indicato la volontà di provvedere all'installazione, soprattutto nelle strutture per anziani, di impianti di
videosorveglianza. L'autorizzazione all'esercizio per i presìdi sanitari, pubblici e privati,verrà rilasciata dal
Comune di appartenenza, ma solo dopo il parere vincolante di Alisa, la nuova azienda sanitaria ligure. Il
parere di Alisa sarà prevalente sulle amministrazioni comunali. Alisa stabilirà anche le sanzioni e le
eventuali revoche alle autorizzazioni. Su questo, poi, arriva un'altra novità: gli utenti potranno chiedere
direttamente verifiche, che ovviamente dovranno essere ben motivate, oltre a quelle, nuove, e istituzionali,
che sono previste previste con cadenza biennale.
Sarà poi la giunta regionale, attraverso le proposte di Alisa, a dettare i requisiti e schemi-tipo per i contratti.
E in Alisa nascerà anche un nuovo organismo, l'Ota, ovvero l'organismo tecnicamente accreditante, che si
occuperà esclusivamente di seguire le procedure di accreditamento. Per i privati, i contratti tra Asl e presìdi
privati non solo dovranno prevedere miglioramenti nei servizi, ma pure includeranno penali, per chi non
manterrà gli standard qualitativi richiesti. E le verifiche saranno compiute, ogni anno, proprio da Alisa.
«Dopo 17 anni si interviene con una riforma che ha nei suoi intenti quello di semplificare la procedura,
stabilire responsabilità controlli e vigilanza sia per gli operatori sia per gli utenti e l'accreditamento è
concepito come processo di continuo miglioramento del servizio - spiega la Regione, descrivendo il disegno
di legge che riforma l'accreditamento con cui le strutture, pubbliche e private, acquisiscono la qualifica di
soggetto idoneo a erogare prestazioni sanitarie e socio sanitarie - tra le novità ci sarà la doppia verifica,
finora non presente, delle autorizzazioni che non produrrà lungaggini, ma tutela ai cittadini». Il privato, poi,
porterà, secondo la giunta Toti, linfa nuova e qualità, grazie alla «competitività tra le strutture accreditate,
mentre si prevede «l'incremento dei servizi semplificando le procedure di autorizzazione e
accreditamento». Alisa, in tutto ciò, garantirà uniformità metodologica e delle prestazioni proprio grazie alla
programmazione regionale complessiva e unitaria su tutte le Asl. L'autorizzazione all'esercizio per i presìdi
sanitari sarà rilasciata dal Comune, ma solo dopo il parere vincolante di Alisa: il Comune si occuperà di
valutare i requisiti strutturali, di sicurezza, impiantistici, mentre la verifiche igienico-sanitarie spetteranno ad
Alisa. L'agenzia regionale, infatti, valuterà pure l'istruttoria compiuta precedentemente dal Comune. E sarà
la stessa Alisa a stabilire e comminare eventuali sanzioni, da quelle pecuniarie al provvedimento di
sospensione o revoca dell'autorizzazione, che sarà, però, di fatto, emessa dal Comune. Per quanto
riguarda le verifiche di qualità e di produttività, si apre al possibilità di ascoltare direttamente la voce degli
utenti. Le indagini infatti, da parte di Alisa, oltre a quelle biennali ordinarie previste, potranno partire anche
da una segnalazione, ben motivata, degli utenti, oltre che da parte della autorità pubbliche.
I PUNTI TELECAMERE Via libera all'installazione delle telecamere nei presidi sanitari e sociosanitari per
l'accreditamento PAZIENTI Potranno far partire verifiche sulle strutture anche i pazienti, oltre gli organismi
istituzionali
L'ASSESSORA Sonia Viale ha predisposto il progetto che prevede anche penali pecuniarie fino alla revoca
OTA Nasce un nuovo organismo in Alisa, l'organismo tecnicamente accreditante, Ota, seguirà le strutture
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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CAMBIANO LE NORME DI ACCREDITAMENTO
14/10/2016
Pag. 1 Ed. Genova
diffusione:251862
tiratura:369812
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www.regione.liguria.it www.asl3.liguria.it PER SAPERNE DI PIÙ
Foto: Sanità, nuove norme
Foto: IN CORSIA Come cambia l'organizzazione delle attività sanitarie con le nuove norme
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
33
14/10/2016
Pag. 7 Ed. Genova
diffusione:251862
tiratura:369812
Il Pd: 'Toti pensa solo alle poltrone'
(m.bo.)
«TOTI è un'agenzia di collocamento: lo dimostra con l'ennesima nomina di una nuova figura apicale, quella
del direttore socio-sanitario»: la capogruppo Pd in Regione, Raffaella Paita e il consigliere regionale Pd
Pippo Rossetti puntano il dito sull'ultima casella creata nell'organigramma della Sanità dalla giunta di
Giovanni Toti. Raccolgono la protesta dei sindacati e rilanciano: «La figura non è criticabile in sé, ma il
metodo. La giunta è partita dalle nomine e non dalle regole e dai progetti. Dopo quasi un anno e mezzo,
infatti, l'assessore alla Salute Viale non ha ancora detto quale sia la sua riforma della Sanità ligure. Invece
di parlare di processi, si è occupata di una nuova nomina dirigenziale», spiegano Paita e Rossetti.
E denunciano: «Ogni giorno assistiamo a una riduzione delle prestazioni: i servizi sono saturi e non esiste
un'adeguatezza del luogo di cura - indicano - le liste d'attesa sono infinite e non si parla più di contenuti. Poi
la giunta non dice una parola sulle risorse, la maggioranza non entra mai nel merito delle questioni: come
saranno organizzati i rapporti con i Comuni e con il privato sociale?».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
34
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IL CASO
14/10/2016
Pag. 7 Ed. Genova
diffusione:251862
tiratura:369812
"Ecco la mia Alisa dalle schede-medico al contratto con le Asl"
"Il nostro obiettivo è rendere omogenei i servizi forniti ai cittadini, alla fine vedrete che servirà anche a
risparmiare"
DALL' omogeneità di lavoro tra tutte le Asl, di cui la Regione sta studiando la riforma, alla nascita della
"scheda medico digitale" con cui sarà monitorata l'attività di tutti i medici di famiglia della Liguria. Dalla
programmazione annuale, per tutta la regione, al rodaggio del nuovo strumento operativo della giunta
regionale sulla Sanità. Ecco Alisa al lavoro, l'azienda ligure sanitaria che, dal primo ottobre, è ufficialmente
operativa, guidata dal commissario straordinario Walter Locatelli.
Dottor Locatelli, come funziona Alisa? «Completeremo gli sviluppi di questo percorso entro dicembre, per
poter operare in regime di normalità sul prossimo esercizio. Sia per quanto riguarda Alisa, sia per la sua
parte speculare, le Asl, col nuovo disegno che sta studiando la riforma. L'obiettivo è rendere coerente,
attraverso Alisa, il lavoro delle cinque Asl, ospedali pubblici e privati e privato accreditato. Alisa è
un'azienda che sviluppa in modo rapido ed efficace le indicazioni di Regione Liguria, mentre prima gli input
andavano ad Asl e ospedali, ora tutto passa da Alisa, che, oltre a Genova, avrà una sede in ogni Asl».
Con quali obiettivi? «Rendere omogenea l'erogazione delle attività sanitarie e sociosanitarie sul territorio,
aumentando l'efficienza del sistema, perché le attività di programmazione e indirizzo operativo non
andranno sviluppate in otto centri, ma saranno accentrate. Metteremo in comune le buone pratiche che
devono essere gemmate».
Quale sarà il rapporto con le Asl? «Ci saranno incontri costanti con i direttori delle Asl e la
programmazione regionale sarà lo strumento di lavoro costante di Alisa con le Asl. Dal 2017,
programmeremo a inizio anno il piano di prevenzione, ad esempio. E poi faremo finalmente il contratto con
le Asl, finora mai fatto, con rischi di sbilanciamenti enormi. Chiederemo la produzione sulla base del
fabbisogno, ma ci vorrà tempo. Alisa è uno strumento per far sì che le decisioni che assume Regione
possano trovare nel modo semplice, veloce e uniforme attuazione su tutto il territorio».
Cosa è la "scheda medico"? «Ci darà una grossa mano la tecnologia: entro fine ottobre tutti i medici
riceveranno una scheda informativa molto dettagliata sulla loro attività e sui pazienti, da compilare. Quanti
assistiti, dove sono dislocati, quanti esenti, quanto costa un paziente. Sarà aggiornata ogni tre mesi e
consentirà un monitoraggio dei dati sanitari, economici, e amministrativi».
Alisa è la prima in Italia: è stata accusata di essere un'ulteriore sovrastruttura sanitaria.
«Ci guardano con attenzione anche altre regioni. È esattamente il contrario, è una semplificazione. Con
Alisa la Sanità costerà di meno e funzionerà meglio, Ars non andava bene perché non era un'azienda.
Quella era una superfetazione».
Foto: WALTER LOCATELLI Il commissario straordinario di Alisa, la nuova Agenzia varata dalla Regione
Liguria nel settore sanitario e diventata ufficialmente operativa dal primo ottobre
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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L'INTERVISTA/ IL COMMISSARIO STRAORDINARIO WALTER LOCATELLI
14/10/2016
Pag. 50 Ed. Torino
diffusione:163662
tiratura:241998
Epatite C, esplode la protesta dei malati
ALESSANDRO MONDO
Riconoscono al Piemonte di essere stata la prima Regione ad attivarsi per individuare i centri abilitati alla
prescrizione, ma rimarcano le difficoltà di accesso alle terapie. Cure ma non per tutti
Le terapie rimandano ai nuovi, prodigiosi e costosissimi farmaci in grado di eliminare l'Epatite C cronica in
oltre il 95% dei pazienti, liberandoli dall'ipoteca del trapianto di fegato. I limiti sono stati segnalati ieri
dall'Associazione EpaC, la Onlus che dà voce a parte delle persone costrette a convivere con l'infezione. E
questo, nelle stesse ore in cui a Roma Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità e coordinatore della
Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, chiedeva all'Aifa, l'Agenzia nazionale del farmaco, di
intervenire verso le case farmaceutiche per ricontrattare i costi dei nuovi prodotti sul mercato: «Più si
abbasserà il prezzo e più aumenterà la platea degli assistiti». La pressione dei malati
I malati - quelli avviati a trattamento, quelli in attesa di cominciare la terapia e a maggior ragione quelli
esclusi dai criteri fissati da Aifa per accedervi - sollecitano a fare di più. «In Piemonte sono stati messi in
terapia circa 3 mila pazienti - lamenta Saverio Ventura, referente regionale EpaC -: un numero al di sotto
delle reali potenzialità di un sistema sanitario che è sempre stato un punto di riferimento nella terapia
dell'Epatite C».
Centri insufficienti, numero dei trattamenti variabile da una struttura all'altra, tempi di attesa eccessivi,
burocrazia, stanziamenti inadeguati, sono alcuni dei problemi sottolineati: «A fronte di centri che si sono
distinti per numeri di trattamenti avviati mensilmente, dalla Città della Salute con circa 60 all'Amedeo di
Savoia con circa 40, ce ne sono altri che hanno realizzato 6-10 terapie al mese». I numeri
Stando all'indagine di EpaC soltanto i casi censiti nei centri autorizzati sono circa 6 mila: 2.500 pazienti
avviati a trattamento; 1.250 rientranti nei criteri Aifa, basati sull'urgenza clinica, in attesa di iniziare la
terapia (600 alla Città della Salute); 2.150 quelli esclusi dai criteri medesimi (500 alla Città della Salute, 600
all'Amedeo di Savoia). «Un paradosso - conclude Ventura -: i due terzi dei pazienti in carico alle strutture
sono stati trattati o avviati al trattamento, ma dei malati in attesa circa la metà sono concentrati in un solo
centro. Gli altri attendono negli altri centri, che avrebbero avuto tempi e strumenti per avviarli alle cure. A
questi si aggiungono mensilmente nuovi pazienti. In Piemonte si può agire di più. La Regione accelera
È quello che la Regione, al netto del sollecito di EpaC, cerca di fare (stando ai dati dell'assessorato, nel
corso del 2015 e del 2016 sono stati avviati al trattamento circa 3.131 pazienti, di cui 1.589 nel 2016). La
circolare inviata o ai dirigenti degli 11 Centri prescrittori punta a tre obiettivi: accelerare la disponibilità dei
farmaci per le terapie, riallineare l'incidenza dei trattamenti al dato nazionale (oggi quello piemontese è
inferiore), compensare la variabilità tra le strutture nel numero dei trattamenti avviati. Come? Non
aumentandole ma favorendo la mobilità da una all'altra per permettere ad un maggior numero di malati
l'accesso alle cure. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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In stallo la trattativa nazionale per ridurre il costo dei nuovi farmaci
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Pag. 1 Ed. Sicilia
diffusione:98970
tiratura:162805
Antonio Giordano
Il numero di immatricolati all'Università di Palermo torna a crescere dopo dieci anni. Il dato provvisorio sui
nuovi iscritti, in attesa dello scorrimento delle graduatorie per i corsi a numero chiuso, registra una crescita
del 4% rispetto all'anno accademico 2015/2016, da 7.692 a 8.005. Con lo scorrimento la percentuale
potrebbe salire a circa il 10%, per un totale di 8.400-8.500 nuovi studenti iscritti. Numeri in controtendenza
rispetto al passato: il numero di immatricolati è stato in costante declino dall'anno accademico 2007/2008,
quando erano 13.024 (il 3,23% del totale nazionale), toccando il punto più basso l'anno scorso, quando
sono scesi per la prima volta sotto la soglia degli ottomila: 7.692 (il 2,11% del totale nazionale). A
presentare i dati è stato il rettore Fabrizio Micari. I settori trainanti sono la Scuola Politecnica, con 2.667
immatricolati (+15% rispetto ai 2.322 dell'anno scorso e altri 121 posti vacanti, mentre ai test si erano iscritti
in 3.117); e Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, con 2.608 immatricolati (+6% rispetto ai 2.472
dell'anno scorso, con 566 posti ancora disponibili, mentre gli iscritti ai test erano 5.625). Un dato,
quest'ultimo, che per Micari dimostra che «la cultura non è solo insegnare ma anche fare economia. I
ragazzi che si iscrivono all'università adesso fra cinque-sei anni entreranno nel mondo del lavoro ed
evidentemente hanno la sensazione, che ho anch'io, che il settore dei beni culturali sia in fase di rilancio.
L'itinerario arabonormanno ma anche le tante mostre e iniziative che sta portando avanti il nostro ateneo
dimostrano che viviamo una fase di riscoperta e ripartenza dei valori culturali e umanistici per tanto tempo
dimenticati in questa terra». Al contrario, risulta maggiormente in sofferenza l'ex Giurisprudenza, oggi
Scienze giuridiche ed economico-sociali, «forse per la carenza di concorsi pubblici», ipotizza il rettore: 926
iscritti contro i 1.056 dell'anno accademico passato, con 738 posti ancora liberi «che difficilmente
riempiremo». Ai test, infatti, si sono iscritti in 1.180. Costanti i dati di Medicina e Chirurgia (flessione del 2%,
648 iscritti contro 662, ai test si sono presentati in 5.063) e di Scienze di base e applicate, che include da
Farmacia a Informatica, da Biotecnologie a Chimica: 1.156 immatricolati contro 1.180 (-2%) del 2015/2016
e 3.360 iscritti ai test. Scendendo nello specifico delle lauree, si registra il boom di immatricolati alla laurea
in Sviluppo economico e cooperazione internazionale (+55%), Lingue e Letteratura - Studi interculturali
(+49%) e Scienze Fisiche (+51%) ma soprattutto Scienze della Natura e dell'Ambiente (+138%, 133
immatricolati contro i 56 dell'anno scorso) e Beni Culturali, con un eclatante +180%: gli immatricolati l'anno
scorso erano 45, quest'anno 126. (riproduzione riservata)
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Dopo dieci anni tornano a crescere gli immatricolati di Unipa, +4%
14/10/2016
Pag. 2 Ed. Bergamo Brescia
diffusione:40181
tiratura:65422
Da bidello a rapinatore Condannato a tre anni
- CAPRIATE - NEL 2013 aveva perso il posto di bidello all'istituto comprensivo De Amicis di Bergamo,
licenziato per non aver dichiarato al ministero dell'Istruzione, al momento dell'assunzione, di aver avuto
condanne penali, mentre invece aveva diversi precedenti. Per tre anni aveva tirato avanti alla meno peggio,
poi la trasformazione in criminale. LA CARRIERA di Franco Gallo, 50 anni, era stata interrotta la sera dell'8
aprile scorso, quando era finito in manette subito dopo aver assaltato il casello autostradale di Capriate San
Gervasio, puntando una pistola giocattolo (ma senza tappino rosso) contro l'addetto: poi era fuggito a bordo
di una Skoda Octavia (risultata rubata a febbraio) con un bottino di 1.600 euro, non sapendo, però, che
dietro di lui c'erano i carabinieri di Cassano d'Adda che lo stavano seguendo: era stato bloccato a
Bergamo, in via Borgo Palazzo. Ieri per quell'episodio Gallo, che si trova ancora in carcere, ha rimediato
una condanna a tre anni di reclusione. UNA VOLTA dietro le sbarre l'ex bidello, difeso dall'avvocato
Isabella Colombo, aveva confessato di essere l'autore di altri colpi, uno sempre al casello autostradale di
Capriate San Gervasio, e cinque o sei ai danni di alcune farmacie della Lombardia, tra le quali quella di
Boltiere, nella Bergamasca, rapine per le quali deve essere ancora processato. «Non sapevo più come
tirare avanti - aveva detto dopo essere stato arrestato dai carabinieri -. In questi anni senza lavoro mi sono
arrangiato lavorando come pony pizza, ma i soldi non bastavano mai. Così ho deciso di rapinare il casello
di Capriate. Mi sono detto che in quel modo non avrei arrecato danno a nessuno, in quanto non portavo via
i soldi all'addetto, che ha il suo stipendio». SECONDO quanto accertato dalle forze dell'ordine, l'uomo
aveva lavorato come precario per 6 anni. Poi nel 2012 era arrivato il posto fisso all'istituto comprensivo De
Amicis di Bergamo. Aveva compilato il modulo in cui aveva dichiarato di non aver avuto condanne, ma il
ministero dell'Istruzione si era accorto della dichiarazione falsa del bidello e lo aveva messo alla porta. Lui
aveva presentato ricorso il 31 gennaio del 2013 gli aveva dato ragione e ne aveva disposto il reintegro e il
pagamento di 10 mesi di stipendio. In appello, però, la sentenza era stata ribaltata e dall'ottobre 2013 Gallo
era senza lavoro. La sua vicenda ricorda quella del professor Stefano Rho, il docente dell'istituto Falcone
reintegrato proprio nell'aprile scorso, dopo essere stato licenziato per non aver dichiarato al Miur di essere
stato multato per aver fatto la pipì in un cespuglio. Michele Andreucci
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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SENTENZA AVEVA COLPITO SEI FARMACIE
14/10/2016
Pag. 11 Ed. Brianza
diffusione:40181
tiratura:65422
UN CORSO per imparare a costruire un robot. Le prime lezioni per diventare esperti di chip e hardware si
terranno nelle aule dell'Istituto Comprensivo e saranno rivolte ai ragazzi di terza media. I gruppi al lavoro
nelle aule saranno due. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione stretta con l'Associazione
Genitori e la scuola.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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Intolleranze alimentari La farmacia comunale vi aiuta a fare chiarezza
14/10/2016
Pag. 9 Ed. Grosseto
diffusione:81509
tiratura:120211
Donna si sente male, è mistero
APPRENSIONE, nel primo pomeriggio di ieri, in via Emilia per l'improvviso arrivo di un'autoambulanza nelle
vicinanze della farmacia comunale. Sembrava fosse accaduto un qualcosa di irreparabile. In realtà, in un
locale pubblico della zona, una donna di poco più di 40 anni si è sentita male perdendo i sensi. In un primo
momento si è pensato si trattasse di un evento estremamente grave. Quando poi sono arrivati i soccorritori
del 118 il quadro è apparso leggermente diverso. La donna era incosciente, ma viva. I sanitari le hanno
fornito tutta l'assistenza medica e infermieristica possibile sul posto e poi l'hanno portata in ospedale.
Secondo una prima ricostruzione, la donna sarebbe entrata nell'esercizio pubblico chiedendo di andare in
bagno perché si sentiva poco bene. Quando il personale del locale, trascorsi una ventina di minuti da quella
richiesta, non l'hanno vista uscire, si sono preoccupati e hanno bussato. Non ricevendo risposta hanno
aperto la porta trovando la donna seduta sul water, vestita, ma priva di conoscenza. A quel punto hanno
immediatamente chiamato il 118. Pochi istanti dopo un'ambulanza era già sul posto. Il personale sanitario
ha subito prestato i primi soccorsi valutando poi la necessità di un immediato trasferimento in ospedale. Al
momento di chiudere il giornale, non erano ancora note le condizioni della donna. Alla tarda serata di ieri
non si avevano notizie né di decessi, né di particolari situazioni all'attenzione del reparto rianimazione del
Misericordia. E' possibile dunque che la donna sia stata trattenuta in pronto soccorso per una lunga serie di
accertamenti. SCHEDA
Referendum 4 dicembre Doppio appuntamento con l'onorevole Fiano
DOPPIO appuntamento, domani, del Pd di Grosseto per il sostegno al «SI» al referendum costituzionale
del 4 dicembre. Alle 17.30 'Grosseto dice sì' al Grand Hotel Bastiani. Alle 20.30 'Follonica dice sì' al
ristorante del villaggio Mare Si di Follonica. In entrambe le iniziative sarà presente l'onorevole Emanuele
Fiano.
Allerta meteo gialla in tutta la Maremma Vento forte in arrivo
ALLERTA meteo gialla per la provincia di Grosseto. Dalle 11 di oggi alle 8 di domani il Centro Funzionale
della Regione ha diramato l'allerta a causa dell'approssimarsi gia nella giornata di ieri di un sistema
perturbato associato a un intenso flusso di Scirocco.
Camera di Commercio Alberto Ricci eletto vice presidente dell'Ente
ALBERTO Ricci è stato eletto vice presidente dell'Ente. L'elezione è avvenuta durante la prima riunione
operativa con il voto palese di tutta la Giunta. Ricci, 57 anni, imprenditore nelle costruzioni e
metalmeccanica è presidente di Confindustria Livorno - Massa Carrara.
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VIA EMILIA TROVATA INCOSCIENTE NEL BAGNO DI UN BAR
14/10/2016
Pag. 16 Ed. Grosseto
diffusione:81509
tiratura:120211
Il «Galilei» a Maramai: gli studi sulle patologie rare fanno scuola
GIOVANI eccellenze. Cervelli, si spera, mai in fuga dall'Italia. Samuele Maramai (nella foto), ricercatore di
Buonconvento con una laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche all'Università degli Studi di Siena,
svolgendo l'internato di tesi con il professor Giuseppe Campiani, ha vinto il premio Galilei per le scienze
nella sezione giovani ricercatori: importante riconoscimento assegnato da Rotary Club International e
Fondazione Galilei per gli studi condotti nello sviluppo di potenziali agenti in grado di curare patologie rare e
neurodegenerative. Nonostante la giovane età, il dottor Maramai ha un curriculum invidiabile. Appena
laureato ha ottenuto un master presso università di Siena per ricerche contro l'Alzheimer. Dal 2009 al 2012
ha svolto un dottorato di ricerca in Scienze Chimiche e Farmaceutiche sotto la supervisione dello stesso
professor Giuseppe Campiani al Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia del nostro ateneo, ed è
durante questo periodo che si occupa dello sviluppo di nuovi composti attivi come agonisti indiretti del
sistema endocannabinoide, potenzialmente utilizzabili nel trattamento di patologie rare come sclerosi
multipla, sla e epilessia. Dopo 4 anni di post dottorato all'Università di Siena, il giovane ricercatore
attualmente conduce le proprie ricerche presso l'Università del Sussex a Brighton per lo sviluppo di agenti
contro i disturbi dell'ansia generalizzata privi di effetti ipnotico-sedativi.
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BUONCONVENTO L'IMPORTANTE RICONOSCIMENTO È STATO ASSEGNATO DAL ROTARY
INTERNATIONAL
14/10/2016
Pag. 37 Ed. Pordenone
diffusione:55012
tiratura:76804
Farmacie In risposta all'aumento delle trattenute, i farmacisti di tutta Italia e anche quelli del Pordenonese
minacciano di far pagare per intero i farmaci.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 14/10/2016
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OGGI VENT'ANNI FA
14/10/2016
Pag. 51 Ed. Belluno
diffusione:55012
tiratura:76804
TRICHIANA - La comunità ha reso l'ultimo saluto al dottore Giuseppe Zerbio (foto), scomparso a 84 anni,
stringendosi nel contempo attorno alla moglie Paola e ai figli Anna Laura, Luca e Silvia.
Zerbio è stato per oltre trent'anni il farmacista di riferimento per Trichiana. Poi il forzato ritiro per questioni
di malattia, lasciando l'attività prima in mano al figlio Luca al quale si è poi affiancata la sorella Anna Laura.
Laureatosi in farmacia e più avanti in giurisprudenza, alla fine degli anni '50 subentrò alla gestione del
dottor Zampol che, nel frattempo, aveva spostato la sua sede a Lentiai.
Figura di rilievo nella comunità trichianese, è stato persona altamente professionale, preparata, molto
disponibile a fornire consigli sui medicinali e sull'uso corretto degli stessi, introducendo negli anni anche
preparati di erboristeria e di omeopatia, a quei tempi già all'avanguadia in tale settore.
Alla professione di farmacista, Zerbio seppe abbinare anche l'impegno civile: dal novembre 1960 al
dicembre 1964 fu assessore e vice sindaco con l'amministrazione di Gino Reolon. È stato anche membro di
Consigli scolastici e di Comitati di gestione.
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Trichiana Addio a Zerbio fu farmacista e vice sindaco
PERSONAGGI
1 articolo
14/10/2016
Pag. 9
Il Roma
diffusione:28000
Referendum, oggi a Napoli Lupi ed Alfano
NAPOLI. "Non fermare un Paese in movimento: insieme si cambia" è il titolo del convegno organizzato da
Area popolare, in programma oggi alle 16, presso il Circolo artistico politecnico a Napoli. Intervengono i
ministri Lorenzin ed Alfano. Ad aprire i lavori il professore Raffaele Calabrò, Maurizio Lupi (Perché sì alla
riforma). Quindi Simona Vicari, Paolo Tancredi, Ambrogio Prezioso, Francesco Tuccillo e Amedeo Manzo.
A seguire "L'impatto delle riforme" su trasporti, turismo, sanità e ricerca con il ministro della Salute Beatrice
Lorenzin. Infine Gabriele Toccafondi, Annarosa Racca, Giancarlo Carriero; Giuseppe Paolisso. Alle 19 il
ministro dell'Interno Alfano.
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 14/10/2016
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AREA POPOLARE