capitolo 2

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capitolo 2
CAPITOLO DUE DA MAX OTT A STENO BORGHESE
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Il principe Steno Borghese è stato il primo presidente della Federbaseball (FIPAB), fondata il 7 novembre 1949 , con effetto nel
1950 (28 gennaio a Bologna ) dopo la fusione fra FIBS e LIB. Rimase in carica sino al 1961 quando gli subentrò l’ingegner Ghillini.
Nel 1953 fu eletto primo presidente della nascente Federazione europea ricoprendo tale carica fino al 1970. A lui si deve lo sviluppo del baseball a Nettuno in quanto fece costruire il primo campo da baseball nel parco della sua villa, inaugurato il 9 luglio 1950
e destinato a diventare famoso come ‘la fossa dei leoni’. Grazie alla sua amicizia col presidente del CONI, Giulio Onesti, il baseball
venne ammesso il 23 novembre del 1953 nel massimo organismo nazionale come membro aderente per un quadriennio e quindi
nel 1957 a titolo definitivo. Fu il presidente del primo titolo europeo vinto ad Anversa nel 1954.
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Mentre l’esercito partigiano smobilitava per ordine del Generale inglese Alexander, una nuova generazione di italiani
familiarizzava con gli sport di mazza e pallina. Era infatti abitudine dei militari americani passare il tempo libero con
quello che era già il loro passatempo nazionale.
Max Ott e Guido Graziani erano nel frattempo tornati in Italia, fermamente intenzionati a diffondere il gioco al quale
si erano appassionati. Si presume inconsciamente, apparivano altrettanto fermi nel prendere direzioni parallele e assolutamente non convergenti: Graziani, più attirato dal softball maschile che dal baseball, fondò la Lega Italiana Softball
(LIS) e Ott fondò la Lega Italiana Baseball (LIB). Quando Graziani fondò assieme al principe Steno Borghese l’Associazione Italiana Baseball (AIB), che si fuse con la LIS per dare vita ad una Federazione (FIBS) che si proponeva di essere casa di
entrambi gli sport, le strade tra i pionieri di Roma e di Milano si separarono in maniera netta.
E’ interessante notare come, sul finire degli anni cinquanta, il movimento del softball maschile finì con l’auto estinguersi. Eppure aveva raggiunto proporzioni importanti. Quello del softball femminile avrebbe avuto un certo vigore
solo all’inizio degli anni ’50, ma i tempi della disputa di un campionato italiano erano comunque lontani. Il baseball invece viveva anni di grande fermento. Questo portò addirittura a disputare (nel 1949) due diversi campionati, prima della
nascita della Federazione Italiana Palla a Base (FIPAB). Max Ott non vide con favore la svolta, probabilmente perché il
nuovo organismo sarebbe stato governato da Steno Borghese.
Momentaneamente fuori gioco Max Ott, a Borghese e agli altri attori di mezzo secolo fa non mancava comunque la
concretezza. L’obiettivo era il riconoscimento da parte del Comitato olimpico della nuova Federazione e venne perseguito con grande vigore.
Steno Borghese intuì che l’attività internazionale era la porta principale per entrare nelle grazie del CONI. Gli incontri
internazionali in quegli anni erano certamente l’eccezione, più che la regola. I motivi, ad iniziare da quelli economici,
sono facilmente comprensibili. Con una certa lungimiranza, Borghese capì anche che le sue iniziative avevano bisogno
di una certa visibilità. La FIPAB si dotò fin dal 1952 di un proprio organo ufficiale e seppe creare un notevole clima di
attesa per la prima uscita della nazionale, che venne poi adeguatamente celebrata dalla stampa nazionale.
Ottenuto il riconoscimento di ‘ente aderente’ per la FIPAB, Borghese destinò risorse ed energie sempre crescenti all’attività internazionale e l’Italia fin da subito mostrò una vocazione ad essere paese catalizzatore del Vecchio continente,
promuovendo la nascita di una Federazione europea e vincendo il primo campionato continentale. 
Fin dai primi anni del decennio la FIPAB s’era anche posta il problema (per bocca di un redivivo Max Ott, passato ai
quadri tecnici) della raccolta delle statistiche e della formazione dei futuri allenatori.
Considerato che nel 1957 arrivò la definitiva annessione al CONI, è corretto ritenere gli anni ’50 come il momento in cui
è nato il baseball italiano moderno
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Settembre 1946 – Diploma rilasciato in occasione del primo torneo di softball maschile
N.B. – La data che compare sulla lettera è la data nella quale Graziani ne
fece la traduzione e non quella nella quale fu scritto l’originale.
1946 – La squadra Edera
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1946 – Una partita sul campo di Piazza Bainsizza, a Roma
1947 – Registro delle Società e dei cartellinati
1947 – Risultati e classifiche dei campionati
della Divisione Nazionale Serie B
1947 – Il Guantone, giornale dedicato al softball
1946 – 1947 – Tessera della LIS
IL DOPOGUERRA di Roberto Buganè. Nel 1944 con lo sbarco
delle truppe alleate ad Anzio ricompaiono mazze e palle sul
suolo Italiano.
Ritorna sulla scena Guido Graziani che nel frattempo si era
laureato allo  Springfield College ove aveva avuto modo di affinare le sue conoscenze degli sport americani. 
A Roma aveva incarichi dirigenziali nell’YMCA e, in ossequio
ai principi di tale organizzazione, si adoperò per fornire assistenza alle truppe Alleate mettendo a loro disposizione le
strutture romane dell’YMCA e preoccupandosi, tra l’altro, di
organizzare visite guidate della città per le truppe. Il suo operato venne apprezzato dalla Croce Rossa Americana tanto che
gli venne rilasciata una lettera nella quale si raccomandava
che chiunque fosse venuto in contatto con lui gli fornisse il
massimo dell’assistenza. 
Graziani, desideroso di offrire ai giovani romani un sano svago, pensò di assecondare quanto stava vedendo negli spazi
liberi della città offrendo loro la possibilità di giocare a softball. Racconta lo stesso Graziani che utilizzando la lettera di
presentazione della Red Cross ottenne dagli Stati Uniti una
grande quantità di materiale da gioco. Nel 1946 pubblicò un
trafiletto sul ‘Corriere dello Sport’ invitando i giovani a ritirare
gratuitamente il materiale da gioco presso la sede della YMCA
a piazza Indipendenza 1. Il successo dell’iniziativa fu enorme,
nacquero in pochissimo tempo tante squadre, tanto che Graziani organizzò tornei e un primo campionato italiano di softball maschile che fu vinto dall’EDERA.
Nel 1947 a Roma, come risulta da un registro tenuto dal
professore, c’erano oltre 50 squadre ed altrettante in giro per
l’Italia. Graziani si rese conto che era necessario organizzare
tutto il movimento e il 7 febbraio 1947 fonda la Lega Italiana Softball.
Nel nord d’Italia, appena finita la guerra, in molte città successe quello che era successo al sud: spontaneamente nacquero squadre che giocavano prevalentemente a softball.
Guido Graziani venuto a conoscenza della situazione inviò
materiale ed un suo emissario, il tenente di Polizia Fasano in
servizio presso la scuola di Polizia  a Nettuno ove aveva fin dal
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1946 – Un simpatico disegno di Gianni Sbarra: softball giocato per le strade a Roma. Il bar Timavo ha messo delle reti per proteggere dalle palle le sue luci esterne. In basso a destra due soldati americani guardano sorridendo.
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Il 12 marzo 1948 nasce la LIB – Nella foto la firma legale dell’Atto Costitutivo
avvenuta il 12 ottobre 1948
primo momento organizzato una squadra, per inquadrare nel
movimento le squadre. Nel ’47 vennero quindi costituite due
massime serie, denominate Divisione Nazionale Serie A e Divisione Nazionale Serie B e delle Divisioni dedicate alle squadre
minori. A Roma venne inoltre organizzato un torneo Pulcini.
Al nord ricomparve sulla scena Mario Ottino, Max Ott, che
iniziò a visitare le squadre di softball per convincerle a passare
al gioco del baseball. Pensò subito a darsi una organizzazione
e il 12 marzo 1948 fondò la Lega Italiana Baseball, LIB, e
con un’abile azione di promozione organizzò quella che venne identificata come la prima partita italiana di baseball allo
stadio Giuriati. L’evento accadde il 27 giugno 1948 davanti ad
oltre 2000 spettatori.
Da notizie giornalistiche pare che la partita fosse stata prevista per il 4 luglio, festa nazionale americana, ma evidentemente qualcosa indusse ad anticipare di qualche giorno. Era
chiara l’intenzione di affermare il legame fra il nascente sport
in Italia e l’America.
Questa idea si confermò con la stesura dell’atto notarile di
costituzione dell’associazione denominata Lega Italiana Baseball che avvenne volutamente il 12 ottobre 1948, Columbus
Day, grande festa degli Americani di origine italiana. Che la
data fosse voluta risulta dal fatto che un atto notarile analogo
era stato firmato nell’agosto di quell’anno ma venne annullato.
Venne quell’anno organizzato il primo Campionato italiano
di baseball, quello che sarà poi riconosciuto come tale dalla FIPAB. Vinse il campionato, al termine dell’ultima partita giocata
all’Arena di Milano il 1° novembre 1948, la Libertas Bologna.
Guido Graziani preoccupato di quanto stava accadendo al
nord, con l’aiuto del principe Steno Borghese, il 13 dicembre
1948 fondò la Associazione Italiana Baseball, AIB.
Due giorni dopo, la LIS e la AIB si fondono dando vita alla
Federazione Italiana Baseball Softball con, a presiederla,
Steno Borghese. 
Fu così che nel 1949  vennero disputati due campionati
quello della LIB e quello della FIBS che furono vinti rispettivamente dal Firenze B.C. e dalla Lazio.
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27 giugno 1948 – L’annuncio della prima partita di baseball
26 giugno 1948 – Il baseball si presenta
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1948 – Tessera N. 1 della A.I.B. rilasciata a Gianni Sbarra
12 ottobre 1948 – L’atto legale di costituzione della LIB
Manifesto che invita le squadre di baseball e di softball ad iscriversi ai campionati 1949
1949 – Manifesto di una partita del campionato F.I.B.S.
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I giornali si interessarono ampiamente dei due campionati
e auspicarono che al termine dei campionati stessi vi fosse un
incontro fra le due vincitrici per determinare il campione italiano assoluto. La cosa pare fosse quasi certa tant’è che la FIBS,
avendo terminato il suo campionato con largo anticipo rispetto a quello della LIB, per mantenere in forma i giocatori organizzò la Coppa America, manifestazione che ebbe un grande
successo con migliaia di spettatori ad ogni partita. Con grande delusione la partita non venne giocata, non è dato sapere
perché.
Certo è che i rapporti fra le due organizzazioni non nacquero sotto i migliori auspici, un clima di diffidenza reciproca ne
condizionò i primi passi.
Lasciamo che Graziani ci racconti come la pensava e il perché delle sue scelte, come emergono dall’articolo a fianco.
Apparve però chiaro ai massimi dirigenti che la coesistenza
di due organizzazioni non favoriva lo sviluppo e il riconoscimento da parte del CONI. Fin dall’estate vi furono incontri fra
i dirigenti del nord e quelli del sud ed il 31 luglio, al termine di
un convegno per l’unificazione di tutte le società italiane di
baseball e softball sotto un’unica federazione, venne diramato un comunicato nel quale si diceva che era stato raggiunto
un accordo di massima per la nascita della nuova Federazione
Italiana Baseball e Softball. L’accordo completo verrà raggiunto solo 7 novembre 1949, giorno nel quale il presidente della
FIBS Steno Borghese e il vice presidente della LIB Bruno Beneck firmarono un documento intitolato: “Atto della fusione 
L.I.B. – F.I.B.S.” dando così vita alla FIBS.
Con lo stesso atto si decideva di presentare al Consiglio nazionale del CONI, che si sarebbe tenuto il 9 novembre, domanda di affiliazione. Il CONI respinse la richiesta.
Occorreva però la ratifica delle Assemblee generali delle
due organizzazioni. Su suggerimento di Beneck, vennero organizzate le due assemblee nello stesso giorno a Bologna in
sedi diverse. Le discussioni furono molto animate ma, alla fine,
il buon senso prevalse e il 29 gennaio 1950 nacque definitivamente la FIPAB.
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Cartolina spedita da Barcellona con le firme dei partecipanti alla spedizione.
LA NAZIONALE - PROLOGO di Roberto Buganè. La storia della Nazionale di baseball ha un prologo nel 1949.
In quell’anno si gioca il secondo Campionato italiano della
Lega Italiana Baseball con sede a Milano ed il primo della Federazione Italiana Baseball Softball con sede a Roma 
La LIB riceve l’invito a partecipare con una sua rappresentativa ad un torneo internazionale di baseball organizzato dal
club di baseball di Barcellona per celebrare il cinquantenario
della fondazione del F.C. Barcellona.
Le strutture organizzative della LIB erano ancora allo stato
embrionale e organizzare una rappresentativa, in definitiva
una ‘nazionale’, risultò inattuabile.
Si decise allora di inviare al torneo il Firenze B.C. neocampione d’Italia della Lega per il 1949.
I partecipanti furono Di Preta, Burks, Calmieri, Fattori, Paolucci, De Pasquale, Ronzoni, Fiasconi, Maggio, Seminara,
Rajonchi, Strina, Carrozzi. Lungo il viaggio si aggregò alla comitiva Bruno Beneck, che allora abitava a Torino, dirigente in
rappresentanza della LIB.
Il viaggio venne affrontato in treno. La trasferta si trasformò
ben presto in una impresa con i colori della leggenda. 
Fu una vera avventura. Purtroppo, giunti in Francia, atleti
e dirigenti incapparono in uno sciopero delle ferrovie che li
costrinse a percorrere un tratto del viaggio, fra Cerbere e Port
Bon, a piedi, carichi di valigie e delle sacche del materiale da
gioco.
Vennero giocate due partite contro l’esperto Barcellona che
sconfisse il Firenze per 12 a 2 e 6 a 1. Il risultato non fu certamente esaltante, ma un grande risultato era stato ottenuto: il
baseball italiano aveva mosso il primo passo in campo internazionale.
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L’ESORDIO DELLA NAZIONALE AZZURRA di Roberto Buganè.
Realizzata nel mese di gennaio 1950 l’unificazione dei due organismi che gestivano il baseball ed il softball, la LIB al nord e
la FIBS al sud, con la nascita della FIPAB, la nuova federazione
si impegnò per dare consistenza e unitarietà ai campionati del
1950. Venne disputato un campionato al quale parteciparono
otto formazioni scaturite da quattro tornei di qualificazione ai
quali parteciparono praticamente tutte le squadre in attività. 
La composizione dei gironi fu la seguente: 
Girone A
Ambrosiana, Fossano, Monza, Torino
Girone B
Alessandria, Inter, Juventus, Milano
Girone C
Bologna, Firenze, Parma, Trieste, Verona
Girone D
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Lazio, Nettuno, Rimini, Roma
Le prime due classificate di ogni girone andarono a comporre il girone finale che risultò così composto: Ambrosiana,
Firenze, Bologna, Inter, Milano, Nettuno, Roma e Torino.
Clamorosa fu l’esclusione della Lazio che l’anno prima aveva
vinto il campionato organizzato dalla FIBS.
Fu un anno molto impegnativo per la nuova federazione
sotto tutti gli aspetti, in particolare quello organizzativo.
Vennero avviati stretti rapporti con la stampa ben sapendo
che solo un’attività che avesse una buona risonanza sui mezzi
di comunicazione poteva condurre alla dovuta considerazione da parte del CONI in vista di una richiesta di riconoscimento ufficiale da parte del massimo ente sportivo italiano.
La risposta della stampa fu adeguata andando oltre le più
rosee aspettative. Grande fu infatti la copertura grazie all’accorta gestione dei rapporti con il mondo esterno, inclusi quello politico e delle pubbliche istituzioni.
All’ultima partita di campionato disputata a Roma sul campo del Motovelodromo Appio fra la Libertas Roma e il BC Bologna assistettero l’on. Giulio Andreotti, stella nascente del
mondo politico, il Ministro della pubblica istruzione on. Guido
Gonella,  il Sottosegretario alla finanze on. Edgardo Castelli.
 A coronamento di tale successo nell’ottenere l’interessamento del mondo politico, giocatori e dirigenti  della Libertas
Roma furono ricevuti dall’allora Presidente del consiglio dei
ministri, l’on. Alcide De Gasperi.
 Seconda si classificò la squadra del Nettuno, passata in
quell’anno al baseball. Precedentemente aveva militato nei
campionati di softball vincendo il campionato del 1949 sotto
il nome di USMC Nettuno.
E il softball femminile? Come abbiamo visto fino ad ora abbiamo parlato di baseball e di softball maschile. 
Molto timidamente il softball femminile compare sui campi
di Torino e Milano nel 1949. Si trattava principalmente di fi-
danzate e amiche di giocatori maschi o di ragazze incuriosite
nel vedere nei campi di periferia giovani destreggiarsi in un
curioso gioco. Queste sentirono il bisogno di misurarsi con
questo nuovo sport che stava conquistando gli italiani e indossarono anche loro guanti e cominciarono a roteare mazze.
Ma per il momento non si poteva ancora parlare di squadre
vere  e proprie.
Torniamo al baseball. Si trattava ora di consolidare il successo che il nuovo sport stava riscontrando in Italia. 
Il 1951 fu l’anno dedicato a tale obiettivo anche allo scopo
di poter raggiungere il riconoscimento ufficiale da parte del
CONI. 
Finalmente venne stampato a cura dell’United States Information Service (USIS) la prima edizione del Regolamento Tecnico di Gioco tradotta in italiano da Alfonso Antolini, Clarence
W. Burks, Louis Campo, Luciano Hess, Horace McGarity.
Una curiosità: come già si era capito dal nome dato alla fe21
1951 – il baseball di Lou Campo.
1951 – La prima edizione del RTG italiano
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1951 – si afferma vincendo il campionato italiano la squadra del Nettuno destinata a divenire un mito del baseball italiano.
derazione i dirigenti di allora si posero il problema se usare
la terminologia inglese oppure la relativa traduzione italiana.
Si giunse ad un compromesso singolare: nel RTG si dedise di
adottare i termini in inglese scrivendoli però così come vengono pronunciati secondo la fonetica italiana. Nacquero così
bol, straik, faul.  
Molti giornalisti si adeguarono ed utilizzarono tale italianizzazione nei loro articoli.
Anche le società si attivarono per propagandare il baseball.
A Milano Lou Campo diede alle stampe un opuscolo divulgativo che vedrà più edizioni.
 Da subito la FIPAB cercò di ottenere riconoscimenti in campo internazionale. Quella italiana fu la prima federazione europea affiliata al National Baseball Council, massimo organi-
smo statunitense del baseball dilettantistico.
Dette poi inizio, sul finire dell’anno, a trattative con la Federazione spagnola per lo svolgimento di un incontro internazionale fra le rappresentative delle due nazioni.
Le trattative si conclusero positivamente nella primavera del
1952 e sul primo numero di ‘Baseball Softball’, periodico mensile della Federazione Italiana Palla Base, venne dato l’annuncio del raggiunto accordo per lo svolgimento di un incontro
da disputarsi a Roma allo Stadio nazionale il 10 o il 24 agosto. 
 Grande fu il fervore organizzativo che la FIPAB profuse nell’organizzazione.
Renato Germonio, redattore capo del giornale federale,
scriveva sul numero del 30 luglio l’articolo che presentiamo
nelle pagine seguenti.
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Si trattava certamente di
una impresa sul cui successo la
nuova federazione si giocava
la sua credibilità ed il diritto ad
un riconoscimento ufficiale da
parte del CONI. 
La federazione ne era perfettamente   cosciente   e  molti
appassionati condividevano le
preoccupazioni e le speranze
federali.
Sullo stesso numero del
giornale comparve una lettera
alla direzione di Piero Spinelli,
pioniere del baseball torinese.
Eccola
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Consapevole
dell’importanza che l’incontro aveva per
l’affermazione del nostro sport
la federazione si impegnò al
massimo per la miglior riuscita
dell’evento.
Venne definito il programma
tecnico in base al quale si sarebbero fatte le convocazioni
e organizzati gli allenamenti.
Ecco il dettaglio.
Il CF della FIPAB decise di affidare l’incarico di commissario
tecnico e selezionatore della
nazionale a William Parmigiani, riservando a Samuel Corallo
la posizione di manager allenatore e ad Albert Vada  quella di
assistente. Erano i personaggi
che in quegli anni rappresentavano in Italia quanto di meglio
esprimeva in campo tecnico il
baseball.
Il loro profilo tecnico e professionale è illustrato in queste
schede apparse sull’organo federale.
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Il Commissario tecnico, profondo conoscitore della realtà
del baseball italiano e dei valori espressi dai giocatori del campionato, selezionò 26 azzurrabili. Fra questi mancava Luigi
Cameroni, interbase del CUS Milano, vittima di un incidente
di gioco proprio alla vigilia delle convocazioni.
A fianco, la lettera di convocazione indirizzata a Tonino Marcucci. Nella lettera sono indicati tutti i giocatori dell’area laziale convocati. Vi si possono leggere i nomi di Pietro Caranzetti,
Antonio Marcucci, Giovanni Macrì, Masci Enzo, Angelo Rizzo,
Giulio Glorioso, Fausto Camusi, Carlo Tagliaboschi, Domenico
Benedetti, Romano Lachi, Enrico Sandulli, Giancarlo Lucarelli. 
Nella tabella, (pagina a fianco) l’elenco completo e definitivo dei convocati, con indicato il ruolo.
L’elenco finale fu il risultato di una vigilia assai movimentata.
Non sono presenti i nomi di Carlo Tagliaboschi, Fausto Camusi, Domenico Benedetti e Enzo Masci che erano stati inclusi
nell’elenco dei selezionati per la Nazionale. Cosa era successo? Domenica 24 agosto al campo Artiglio di Roma si disputò
l’incontro di campionato fra Lazio e Nettuno. Accaddero gravi
incidenti e la Giunta esecutiva della FIPAB assunse la delibera
di cancellare dall’elenco dei convocati i nominativi dei giocatori citati, convocando in sostituzione Carlo Cencetti della Libertas Roma, Luigi Cameroni del CUS Milano, Sergio Bernini ,
Luciano Maoloni e Giorgio Regazzi della B.C.Lazio. 
Veniva così recuperato Gigi Cameroni, che nel frattempo si
era ripreso dal grave incidente di gioco. Giocando interbase,
nel tentativo di raccogliere in tuffo una battuta sulla seconda
base, si era scontrato con il difensore di seconda venendo colpito con un ginocchio nella regione temporale; rimasto senza
coscienza per quaranta minuti e portato in ospedale, riportò
una commozione cerebrale 
La decisione fu oggetto di vibrate proteste da parte del
Nettuno che riteneva la Giunta esecutiva incompetente ad
erogare sanzioni disciplinari, competenza che secondo il Nettuno apparteneva alla Commissione tecnica composta da Parmigiani, McGarity, Burks e Campo. La società laziale decideva
quindi di non tener conto della delibera federale e, accompagnati da un dirigente societario, inviava all’allenamento della
Nazionale tutti i sette giocatori in precedenza convocati. La
FIPAB restò sulle sue posizioni e, poiché non voleva riammettere i quattro esclusi, il Nettuno ritirò tutti i suoi giocatori. 
Horace McGarity nel tentativo di trovare una soluzione si
accollò la responsabilità dell’accaduto presentando lettera di
dimissioni da membro della Commissione Tecnica Federale e
da allenatore della squadra. Il 27 agosto i componenti del consiglio direttivo del Nettuno “consapevoli dei doveri che loro
incombono come italiani, nella seduta straordinaria odierna
decidono di inviare i tre giocatori richiesti dall’allenatore nazionale mr. Corallo, dolenti che, per irrigidimento di elementi
della Giunta esecutiva della Federazione Italiana Palla Base,
non abbiano potuto conseguire analogo fine con gli altri giocatori precedentemente convocati”.
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Come previsto dai programmi, gli allenamenti si svolsero a
Trieste sul campo di Villa Opicina e a Roma sul campo del
Motovelodromo Appio. Nelle
foto alcuni momenti dell’allenamento a Villa Opicina.
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La FIPAB promosse un’iniziativa filatelica che si attuò con la
stampa di una cartolina celebrativa e ottenne un Ufficio postale mobile situato nel piazzale antistante lo Stadio Torino. Da
quell’ufficio postale il 31 agosto vennero spedite oltre 3000
pezzi postali con l’annullo speciale previsto per la manifestazione. In occasione del cinquantenario della partita l’ufficio
filatelico della federazione ha riproposto la cartolina originale
ed un nuovo annullo celebrativo.
La FIPAB tramite il giornale federale dette una completa
informativa per facilitare l’afflusso e la permanenza a Roma,
relativamente ai mezzi di trasporto per raggiungere lo Stadio
Torino e le norme di accesso ai vari settori dello stesso. Stipulò
convenzioni con le strutture ricettive di Roma comunicando
i prezzi per i pernottamenti  e i pasti. Dette informazioni sulle facilitazioni ferroviarie e turistiche per la città. Comunicò
l’elenco dei pubblici esercizi presso i quali era possibile acquistare i biglietti nonché il loro prezzo.
A completamento della fase organizzativa curò la distribuzione di migliaia di volantini pubblicitari e fece affiggere manifesti annuncianti l’evento.
Anche per la Spagna si trattò del primo incontro internazionale nonostante il baseball venisse giocato nel paese dei toreri da oltre venti anni, importato dai molti studenti centroamericani e sudamericani residenti in Spagna. La Federazione
spagnola vide nell’incontro l’occasione per l’affermazione
definitiva del baseball nel suo paese a conferma del successo
che già stava riscontrando.
Ad ognuna delle partite decisive del campionato in corso
avevano assistito oltre settemila spettatori. I giocatori avevano dimostrato di essere in grande forma perdendo di strettis-
sima misura contro la squadra nord americana dei ‘Rockets’
ed attendevano la partita di Roma con piena fiducia nelle loro
possibilità.
La probabile formazione a metà agosto era la seguente:
Braulio lanciatore
Armenteros
ricevitore
Santana
prima base
Jacinto Barrio
interbase
Gandul
terza base
Juarezlanciatore
Pueyiolanciatore
Redonricevitore
Valentì
seconda base
Gomez esterno
Ribaesterno
Alijoesterno
Ormai è tutto pronto, non resta che dare l’avvio all’attesissimo evento.
Alle quindici e trenta, ora prevista per l’inizio della partita,
lo Stadio nazionale presenta un colpo d’occhio eccezionale:
ben dodicimila spettatori festanti occupano tribune e gradinate.
Nella tribuna d’onore siedono il presidente del CONI Giulio
Onesti, il vice prefetto Di Napoli ed il vice questore Della Paruta, i due presidenti federali principe Steno Borghese e don
Luis Barrio Maldonado.
Ospite particolare Gregory Peck che lancia la prima palla a
Giulio Glorioso, lanciatore azzurro partente.
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La cronaca della partita è opera di Alberto Manetti
I ruolini della partita
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La Squadra nazionale italiana
La Squadra nazionale spagnola
Regazzi, capitano degli azzurri, offre a Barrio una fiamma-ricordo
Gregory Peck lancia la prima palla
Festa a Tavoni autore di magnifiche eliminazioni al volo
L’arbitro di base Jacowitz
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Lottano a casa base Casals e Marcucci
Bella battuta radente di Modesto
Armenteros alla battuta
Rizzo salvo in terza
Gli spagnoli dopo la vittoria posano davanti al tabellone
Gregory Peck si complimenta coi dirigenti e gli atleti italiani dopo l’incontro
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Alcuni titoli dei giornali dedicati a Italia - Spagna
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Joe Di Maggio
I MEZZI DI COMUNICAZIONE di Roberto Buganè. Fin dal primo annuncio la stampa dedicò spazi sempre più ampi all’avvenimento. Se ne interessarono non solo i giornali sportivi
ma anche i quotidiani d’informazione. Il fenomeno baseball
stava conquistandosi sempre maggiore popolarità e articoli
a più colonne e con titoli a caratteri cubitali vennero dedicati
all’evento. I cinegiornali dell’epoca, ad esempio ‘La Settimana
Incom’ 834 del 4/9/52 e ‘Mondo Libero’ M054 del 5/9/52, che
sostituivano la televisione nella comunicazione visiva degli
eventi e venivano proiettati in tutte le sale cinematografiche
d’Italia, dedicarono ampi ed entusiastici servizi alla partita.
In quell’anno il Nettuno B.C. conquistò il suo secondo scudetto proseguendo in quella striscia che lo porterà a vincere
Il libro
consecutivamente 4 campionati creandosi quella fama di invincibilità che lo accompagnerà per tanti anni.
Il 1952 vede giocare sui campi anche il softball femminile.
In quell’anno, nell’aprile, si incontrarono le squadre del Torino
sez. femminile e le Yankees di Milano: risultato dell’incontro 12
a 5 in favore delle Milanesi.
Il movimento femminile si stava allargando, si vedranno nascere squadre anche a Genova, Napoli e a Nettuno.
Nel mese di giugno la casa editrice Sperling & Kupfer pubblica ‘Baseball’, il primo libro in Italiano sulla tecnica di gioco,
scritto, con il titolo originale di ‘Baseball for everyone’, nientemeno che da Joe Di Maggio, con la traduzione di Franco
Imbastaro, costo £ 800.
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1953. Il grande successo organizzativo conseguito con la
disputa del primo incontro internazionale andava sfruttato al
meglio e la FIPAB si impegnò immediatamente nel perseguire una sua significativa presenza in campo internazionale alla
ricerca anche di un successo che fosse la dimostrazione del
buon livello tecnico raggiunto dal baseball in Italia.
Fu semplice concordare con la Federazione spagnola lo
svolgimento di un incontro da disputarsi in Spagna. Per l’Italia
chiaramente si trattava di un’ottima occasione per presentare
la partita come una rivincita di quella disputata in Italia.
Nonostante il successo organizzativo del primo incontro,
nei giorni successivi alla partita disputata in Italia non si mancò di mettere in discussione il risultato negativo riscontrato
sul piano agonistico. 
Le principali critiche furono avanzate in merito ai criteri
adottati per la selezione dei giocatori. Non fu infatti possibile
lavorare su riscontri tecnici oggettivi quali i dati statistici relativi alle prestazioni dei giocatori italiani, né fu possibile organizzare numerose sedute di allenamento nelle quali convocare
un ampio numero di giocatori da visionare per poi giungere
alla selezione definitiva dei componenti la squadra.  Scriveva
Max Ott a commento della partita, riferendosi in particolare
alla selezione dei giocatori: ”In queste condizioni cosa poteva fare Parmigiani? Egli si sarà certamente trovato di fronte
ad un problema nuovo. Come formare una Nazionale senza
classifica (leggi: dati statistici, nda)? Campo, che conosce tutta l’importanza di tale classifica, si sarà certamente messo le
mani nei capelli.”
 La FIPAB dalle critiche ricavò un primo suggerimento: con
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comunicato apparso su ‘Baseball Softball’ n.2 del 6 maggio
1953 disponeva l’obbligatorietà della tenuta di uno score per
le partite di Serie A. Per le altre serie la tenuta era facoltativa. 
La disposizione era stata preceduta nel 1952 dalla pubblicazione del primo Manuale del classificatore redatto da Lou
Campo.
Si ponevano così le basi per una raccolta organica dei dati
statistici, ma certamente non ancora utilizzabili per le esigenze dei selezionatori dei giocatori per eventuali partite da disputarsi nel 1953. 
Nella prima riunione del nuovo Consiglio direttivo federale
nato dal Congresso tenutosi a Casalecchio di Reno vennero
trattati due argomenti di nostro stretto interesse: la nomina
del commissario unico e del manager-allenatore e l’attività internazionale. 
La nomina venne fatta per elezione partendo da una rosa
di accoppiamenti che vedeva in lizza i nomi di Ott, Campo,
Vada, McGarity, e Grassi. Risultò scelta l’accoppiata Ott come
CU e Vada come manager-allenatore. La Circolare federale n.2
del 23 febbraio comunicava: “Il sig. Max Ott è stato nominato
Commissario tecnico per la Squadra nazionale e il sig. Albert
Vada manager allenatore.”
Quanto all’attività internazionale venne deciso di effettuare
il ‘retour match’ con la Spagna da disputarsi probabilmente a
Barcellona alla data da convenirsi fra le federazioni interessate
e un incontro Italia-Belgio da disputarsi a Milano.
Max Ott si pose immediatamente al lavoro stilando un suo
programma. Avrebbe visionato il maggior numero possibile
di partite e di allenamenti di tutte le squadre di Serie A e B. In
base alle sue valutazioni dei valori espressi dei giocatori avrebbe stilato una lista abbastanza ampia di candidati che avrebbe
poi sottoposto a tre fasi di allenamento in tre periodi distinti:
nel primo avrebbe esaminato come i candidati eseguivano i
fondamentali, nella seconda li avrebbe sottoposti ad un allenamento intenso facendo loro eseguire una serie specifica di
esercizi per valutare la loro resistenza e la capacità di recupero. La terza fase sarebbe stata dedicata all’allenamento vero e
proprio, quello di preparazione alla partita. Avrebbe fatto fare
piccole partite curando in particolare l’amalgama fra i giocatori e le strategie di gioco. Queste almeno le dichiarazioni rese
in un suo articolo pubblicato sul n.6 di ‘Tennis e Baseball’ del
15 marzo 1953.
 Mister Vada in una intervista rilasciata alla rivista ‘Tennis e
Baseball’ pronosticava per il 1953 una nazionale italiana capace di prendersi la rivincita e dichiarava: ”Ecco, proprio in difesa l’Italia ha perduto il primo incontro internazionale; è lì che
dobbiamo lavorare, il materiale c’è. Si è sulla buona strada e vi
sono fondate speranze per guardare con fiducia all’avvenire.“
Nella riunione del CD della FIPAB tenutosi in luglio a Milano
vennero prese importanti decisioni in merito all’attività internazionale. Vennero stabilite in via definitiva le date e le sedi
degli incontri Spagna-Italia, Madrid 16 agosto, e di Italia-Belgio, Milano 6 settembre.
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Fra i convocati non poteva mancare Giulio Glorioso che in primavera era stato ospite per due mesi dei Cleveland Indians a Daytona Beach.
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A partire dal 20 luglio si tenne a Casalecchio di Reno una tre
giorni di allenamento alla quale parteciparono 28 convocati
più tre autoconvocati, la cui presenza creò parecchie polemiche che coinvolsero il CU Max Ott al quale si erano affiancati
Mc Garity, Burks, Vada e De Luca. 
La sera del 23 luglio venne varato l’elenco dei selezionati
per la partita di Madrid. L’elenco venne firmato da Max Ott ma
si disse che gli estensori fossero stati Mc Garity, Vada e Burks
e che Ott dovette accettare l’elenco così come compilato. Si
scatenò una vera polemica, soprattutto dopo l’esito della par-
tita.
La stampa spagnola dette un notevole rilievo all’incontro
che si doveva disputare. Nella foto la prima pagina di un giornale con ampio spazio dedicato all’argomento. Nel sottotitolo
si cita espressamente Giulio Glorioso la cui fama era giunta in
terra di Spagna.
Dopo un avventuroso viaggio - anche questa spedizione,
come già successe al Firenze nel 1949, incappò in uno sciopero delle ferrovie francesi - finalmente il 6 agosto allo Stadio
metropolitano di Madrid si disputò l’atteso incontro.
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IMMAGINI DALLA SPAGNA
La squadra italiana con il presidente Steno Borghese in posa durante l’allenamento
Verlezza e Marcucci turisti
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Tavoni, Marcucci, Tagliaboschi e Benedetti in un momento di relax
La cronaca
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LE IMMAGINI DELL’INCONTRO
La Nazionale italiana
La Nazionale spagnola
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Lachi seglie la mazza
La panchina azzurra durante l’incontro
Glorioso lancia, Sandulli riceve, Lopez batte
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Ritornata dalla Spagna, la Nazionale aveva in programma per il 6 di settembre la partita contro il Belgio.
La partita contro la Spagna aveva avuto un seguito
di polemiche che riguardava soprattutto la posizione
del commissario tecnico, quella dei tecnici suoi collaboratori e la scelta dei giocatori che avevano composto la selezione.
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La cronaca
La Nazionale azzurra
Il Console Generale del Belgio a Milano, René Braibant lancia la prima palla. Osservano, da
sinistra, il presidente della Federazione belga Panaye, il segretario generale della FIPAB De Vitis,
il presidente principe Steno Borghese
Tonino Marcucci segna il primo punto
Franco Tavoni salvo a casa base
Enzo Masci marca il terzo punto
In questa occasione si volle riconfermare Max Ott quale
commissario tecnico coadiuvato da Albert Vada. 
Ott preparò l’elenco dei giocatori da convocare. Nel polemico articolo comparso su ‘Tennis e Baseball’ veniva pubblicata
la lista dei convocati con alcuni commenti che la dicono lunga sul clima poco idilliaco che si stava instaurando (pagina a
fianco).
 Probabilmente non condividendo le scelte, Vada dette le
dimissioni da manager allenatore.
Intervenne la Giunta federale che destituì Max Ott affidando la direzione tecnica a Vada.
Affiancarono Vada Burks e McGarity. Venne richiamato Tagliaboschi che Ott aveva escluso dalla sua lista.
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NASCE LA FEDERAZIONE EUROPEA di Roberto Buganè. L’anno 1953 vide accadere un altro evento di grande importanza,
il 7 maggio 1953 nasceva a Parigi la Federazione europea.
Ne fu eletto presidente il principe Steno Borghese, vice lo spagnolo Barrios. La sede della Federazione veniva posta a Roma.
Era un chiaro riconoscimento dell’impegno profuso dal presidente della Federazione italiana per l’affermazione del baseball e delle capacità organizzative messe in mostra anche in
occasione della partita Italia-Spagna giocata a Roma.
Una delle prime decisioni prese fu quella di dare vita ad un
Campionato europeo a partire dal 1954. La sede sarebbe stata
scelta successivamente fra Roma e Madrid.
La scelta cadde poi su una terza città: Anversa in Belgio.
I PRIMI CAMPIONATI EUROPEI di Roberto Buganè. In questa
occasione la Federazione affidò l’incarico di manager-allenatore a Mc Garity, il valente tecnico del Nettuno, coadiuvato da
Burks, preparatore atletico il professor Ugo.
I giocatori vennero convocati a Nettuno ove sostennero la
preparazione all’incontro.
Al campionato parteciparono Belgio, Germania, Spagna
e Italia. Il torneo si svolse con due partite eliminatorie le cui
vincenti si sarebbero disputato il titolo, le perdenti il terzo e
quarto posto.
Lasciamo alla stampa dell’epoca la cronaca delle partite.
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IMMAGINI DAL CAMPO
I convocati a Nettuno per l’allenamento e l’ultima selezione
La Nazionale dopo la conquista del titolo
Masci a casa base
Allegria dopo la vittoria
Il menu della festa a conclusione del primo Campionato
europeo con gli autografi dei protagonisti
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Importante iniziativa della FIPAB è la realizzazione con la regia di Salvatore Laurani di due documentari a colori destinati
alle sale cinematografiche intitolati l’uno ‘Il gioco del baseball’
che vedeva impegnati i giocatori del Nettuno, della Lazio,
della Roma e dell’Universitas e l’allenatore McGarity  e l’altro
‘L’America a Roma’.
1955. Nella riunione della Giunta esecutiva del 21 maggio
veniva fissato il programma di massima della Nazionale. Veniva programmata la partecipazione al II Campionato europeo
da disputarsi a Barcellona. Il programma prevedeva un raduno collegiale in una località da scegliersi fra Nettuno e Livorno
con inizio il 23 giugno per concludersi il 3 luglio, giorno della
partenza in aereo per la Spagna. Fra i 26/27 convocati sarebbero stati scelti i 20/21 giocatori per la spedizione.
Il CT Ugo e l’allenatore manager Rossomando al termine
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del raduno collegiale scelsero per la trasferta i seguenti giocatori: Glorioso, Lachi, Casaldi, Tagliaboschi, Smrekar, Sandulli,
Luzi, Mazzocchi, Ciacchi, Marin, Camusi, Macrì, Cantoni, Folicaldi, Cannucciari, Benedetti, Verlezza, Severini, Girolimotti,
Masci.
L’Italia si presentava a Barcellona con i crismi della favorita d’obbligo in quanto campione d’Europa in carica: Belgio e
Spagna erano state battute nettamente l’anno prima e Germania e la matricola Francia non impensierivano.
Le cose andarono invece molto diversamente dalle aspettative. Perdemmo nettamente contro il Belgio, inaspettatamente ci superò anche la Germania. Contro la Spagna, nelle
previsioni i nostri più temibili avversari, la squadra giocò la sua
miglior partita ma al termine del nono inning le due squadre
si trovarono ancora sullo 0 a 0. A quel punto l’arbitro decise di
il manifesto
sospendere la partita per sopraggiunta oscurità. La Commissione tecnica deciderà poi di considerare conclusa la partita
in quanto il suo risultato sarebbe stato inifluente per la classifica finale. Magra consolazione finale la vittoria per 16 a 1
sulla Francia.
La sconfitta fu amara anche perché la vincente del campionato europeo avrebbe rappresentato l’Europa alle prime
Global Baseball World Series, che si sarebbero disputato a Milwaukee negli USA. Essere a quel torneo avrebbe anticipato di
15 anni la prima partecipazione ad un evento di respiro mondiale. Partecipò la Spagna che perse 23 a 0 contro le Hawaii e
8 a 0 contro il Giappone, venendo eliminata. Vinceranno gli
Stati Uniti, battendo in finale all’11° inning le Hawaii per 7 a 4.
Nel campionato italiano venne interrotta la serie vincente
del Nettuno, infatti si affermò la Lazio che schierò sul monte
Giulio Glorioso che chiuse il campionato con una media PGL
di 1,863. 
Nel novembre del 1955 si ebbe la notizia che l’Olanda si era
affiliata alla FEB e che quindi avrebbe partecipato al Campionato europeo del 1956.
1956. Finalmente il campionato il Campionato europeo
viene giocato in Italia! Primo atto della FIPAB è quello di nominare un nuovo CU a seguito della rinuncia del prof. Ugo.
Viene nominato il prof. Enea Baccarini, già presidente della
Commissione tecnica federale.
I giocatori selezionati vennero convocati a Livorno per gli
allenamenti che si svolsero a Camp Darby, il camp della nota
base americana in Italia. 
Al termine degli allenamenti vennero confermati quali componenti la squadra: Glorioso, Lauri, Manca, Tagliaboschi, Ce51
Ottorino Mancioli - Bozzetto per il lanciatore del manifesto
rea, G. Mangini, Girolimotti, Lachi, Cameroni,
Severini, Cannucciari, Masci, Bottaro, Sandulli,
Consonni, Marin, Camusi, Caranzetti, Macrì,
Nardi, Malmusi, Folicaldi, Capannelli, manager
allenatore Strong.
Gli allenamenti si svolsero in un clima sereno
sotto l’occhio vigile del CU. Simpatico ricordo
di quei giorni la cartolina, con gli autografi dei
giocatori accanto a una vignetta, disegnata da
Giancarlo Mangini, facente parte del gruppo
di convocati. Nella vignetta nottetempo Sandulli, l’indisciplinato per antonomasia, cerca
di fuggire per un’avventura galante da Villa
Letizia, albergo presso il quale soggiornava la
squadra, sotto lo sguardo arcigno di Baccarini.
La cartolina era stata stampata a cura della
FIPAB che aveva ordinato il disegno del lanciatore a Ottorino Mancioli, noto pittore di quadri e manifesti aventi per oggetto lo sport.
A Mancioli venne pure ordinato il manifesto
del III° Campionato Europeo.
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IMMAGINI DAL CAMPO
I convocati a Camp Darby
La Nazionale al Motovelodromo Appio
Azione di gioco
Azione di gioco
Le partite vennero giocate al Motovelodromo Appio dal 10
al 15 luglio. 
La FIPAB cercò di ripetere il successo riscontrato dalla partita Italia-Spagna del 1952 coinvolgendo il più possibile i media.
La risposta fu grandemente positiva, infatti la partita Italia-Germania, svoltasi l’ 11 luglio, venne trasmessa in diretta
televisiva dalla RAI. Era la prima trasmissione in assoluto di
una partita di baseball in Italia, telecronista il famoso Mario
Poltronieri. Ovviamente venne trasmesso un ampio servizio
nel telegiornale sportivo.
Anche la ‘Settimana Incom’, nel suo numero 1432, dedicò
un reportage al Campionato. 
Parteciparono Olanda, Belgio, Spagna, Germania e Italia.
I risultati delle partite dell’Italia:
Olanda-Italia13-2
Italia-Germania7-3
Belgio Italia 3-2 (al 10°)
Italia-Spagna6-5
Classifica finale:
Olanda 4
0
Belgio 31
Italia
2 2
Spagna1 3
Germania0 4
1000
750
500
250
000
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1948 – Convocazione dei partecipanti ad un corso di baseball indetto dalla AIB
In più occasioni sia la LIB che la FIBS avevano organizzato
corsi tecnici ma il loro livello non era mai stato troppo elevato
anche perché i partecipanti erano spesso dei neofiti o quasi.
Nel 1957 viene organizzato a Bologna quello che venne
identificato come il I° Corso nazionale allenatori. Sotto la direzione di Enea Baccarini della CTA e con i docenti Galeoni, 
Strong, Kingam e Campo si ritrovano i seguenti tecnici:  Domenici (Livorno), Filiput (Gorizia), Pagani (Milano), Vita (Macerata), Tombesi (Macerata), Faraone (Nettuno), De Pasquale
(Firenze), Calafiore (Reggio Calabria), Ludovisi (Bologna), Berni
(Bologna), Barchiesi (Ancona).
Non viene dimenticata la propaganda indirizzata soprattutto ai giovani, viene infatti stampato e distribuito un opu54
IN ALTO: 1957 – Bologna- I partecipanti al I° Corso Nazionale
Allenatori – Da sinistra Domenici, Filiput, Vita, Pagani, Tombesi,
Faraone, De Pasquale, Calafiore, Ludovisi, Strong, Berni, Barchiesi,
Baccarini.
IN BASSO: 1957 – Opuscolo di propaganda compilato dai
professori Filippo Lelli ed Enea Baccarini
scolo dal titolo “Ecco il Baseball Ragazzi” nel quale in maniera
semplice vengono trattati, come detto nell’introduzione: ”la
parte meccanica, o scientifica, cioè del ‘come fare’; e la parte che
insegna l’applicazione pratica di questi principi meccanici, cioè
l’arte di ‘fare’.”
L’Italia partecipò al quarto Campionato europeo che ebbe
luogo a Mannheim, Germania. Ci classificammo terzi, battuti
dall’Olanda per 3 a 1 e dalla squadra padrona di casa per 6 a
2, fu l’ultima volta che la squadra dei fratelli Helmig riuscì a
battere l’Italia.
L’evento più importante dell’anno accadde il 23 novembre
a Roma: il XV Consiglio nazionale del CONI accoglieva la FIPAB
come membro effettivo.
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3 maggio 1959. inaugurazione del campo dell’ Acqua Acetosa a Roma
Il campionato Italiano nel frattempo diveniva sempre più
dominato dalle squadre del sud, tutti i  campionati dal 1950
erano stai vinti da queste squadre che chiaramente mettevano in campo un baseball di qualità certamente superiore
a quello espresso dalle altre e il divario si andava sempre più
accentuando. Roma, vincitrice del campionato 1950, Lazio
campione del 1955 e in particolare il Nettuno, vincitore di tutti i restanti campionati, rischiavano di uccidere l’interesse del
pubblico del nord frustrato dalle continue sconfitte .
La FIPAB si rese conto del pericolo che si stava correndo
per cui pensò di rivoluzionare i campionati inventandosi per
il 1958 un Torneo d’oro a cui iscrisse Nettuno, Lazio, Roma e
Universitas, forte squadra minore romana. Veniva poi indetto
un Campionato italiano a cui si iscrissero le restanti squadre
che avevano partecipato al precedente campionato.
Scopo di tale torneo era:
1) diminuire di oltre la metà le trasferte di tutte le squadre,
con vantaggio quindi economico;
2) per poter disputare delle partite serali infrasettimanali e
su campi illuminati;
3) per dare vita a partite di notevole livello tecnico fra squadre di quasi eguale forza e capaci di rendere incerto il risultato
aumentando così l’interesse del pubblico.
L’idea si rivelò un fallimento. Le cause furono diverse, la più
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3 maggio 1959 – La rappresentativa italiana per la partita inaugurale del campo dell’Acqua
Acetosa contro i Baron’s di Bitburg.
importante forse la mancata disponibilità del campo dell’Acqua Acetosa a Roma. Tale campo, per la cui costruzione la
FIPAB si era prodigata in ogni modo presso il CONI, non fu disponibile a causa della mancata consegna da parte della ditta
costruttrice dovuta al maltempo che aveva impedito a lungo i
lavori, a cui si aggiunse il problema della realizzazione dell’impianto di illuminazione. 
Lo svolgimento degli Europei portò alla sospensione del
campionato. Il risultato di tutto questo furono una grande discontinuità nello svolgersi dell’attività sportiva e una costante
indeterminatezza su quale campo avrebbe ospitato le partite
di Roma. Non ultima causa dell’insuccesso la troppa differenza di valori, rispetto alle altre squadre, messa in campo dalla
Universitas.
Quell’anno il Campionato europeo, il quinto, venne giocato
in Olanda, ad Amsterdam. Giungemmo secondi dietro l’Olanda, alla quale sapemmo opporre una valida resistenza.
LA RISTRUTTURAZIONE DEI CAMPIONATI DEL 1959 di Roberto Buganè. La negativa esperienza del 1958 indusse la Federazione ad un profondo ripensamento della struttura dei campionati per il 1959, avendo per prima cosa presente l’esigenza
di contenere le spese. Si cercò di interpellare le società sollecitandone un contributo in termini di idee. Anche in quest’anno
non mancarono le polemiche.
1959 - Il prof. Fatatis presenta alcune giocatrici del COAS Napoli ad Aldo Fabrizi
Vennero organizzati tre gironi, Nord, Centro e Sud, ognuno
composto da 4 squadre. Le prime due di ogni girone andarono a formare il girone finale che fu vinto dalla Coca Cola Roma.
A quel campionato per la prima volta non partecipò la Lazio.
Grande evento di quell’anno fu l’inaugurazione del campo
dell’Acqua Acetosa.
L’inaugurazione avvenne il 3 maggio con la partita fra una
rappresentativa italiana e i Baron’s di Bitburg. Fra il folto pubblico, in una bellissima giornata di sole, importanti personaggi di spettacolo, economia e politica.
Il 22 agosto a Utrecht, finalmente, l’Italia batte per la prima
volta l’Olanda per 8 a 3, è anche la prima volta in assoluto che
una nazionale europea batte gli olandesi.
Nel 1959 non viene disputato un Campionato europeo ma
a Trieste si svolge la Coppa Europa cui prendono parte Germania, Italia, Olanda e Spagna. Il torneo sarà vinto dall’Olanda
ma l’Italia, con Franco Ludovisi sul monte di lancio, ottiene
contro la Spagna la vittoria lasciando a 0 gli avversari, prima
volta che accade nella storia della Nazionale.
Il softball maschile, che ancora sopravviveva, vide vincere
il suo campionato il B.S. Napoli guidato dal professor Fatatis.
Tale vittoria viene sancita da CF tenutosi a Roma il 7 e 8 no-
1960 – Barcellona. Campionato Europeo. Sfila la compagine italiana
vembre. In quello stesso anno Fatatis fonda una squadra femminile, il COAS Napoli, che si incontra con il Torino B.C. uscendone sconfitta per 25 a 5.
Nuova occasione per incontrare quella che per noi è diventata la bestia nera, e cioè l’Olanda, l’abbiamo per il Campionato europeo che si svolge a Barcellona. La nostra prima partita
è proprio contro l’Olanda e sarà la partita che segnerà il risultato finale del campionato. Perdiamo 1 a 0 in un incontro che
i giornali locali paragonano ad un incontro del campionato
professionistico americano. Tutti i riscontri tecnici sono a nostro favore o alla pari con quelli degli olandesi: 4 battute valide contro 2, stessi 2 errori, 14 rimasti in base contro i 7 olandesi, 11 strike out sia per Glorioso che per Beidschat, 4 basi
su ball per Glorioso, 6 per l’avversario. Purtroppo un errore di
tiro, quello di Luzi, è determinante nel consentire all’Olanda di
segnare il punto della vittoria per 1 a 0.
Il campionato italiano dopo il lungo e incontrastato domino delle squadre laziali vede il successo del Seven Up Milano
dopo spareggio con la Coca Cola Roma SC. Alla guida della
squadra Gigi Cameroni. Sono le prime avvisaglie di quello che
sarà l’era dell’Europhon che dominerà la scena per molti degli
anni ’60.
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FOTO PAGINA SEGUENTE: 1962 - Gigi Cameroni e Giulio Glorioso a Garmisch - Archivio Milano 1946