Adunanza 2015 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere

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Adunanza 2015 - Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere
ISTITUTO LOMBARDO - ACCADEMIA di SCIENZE e LETTERE
ADUNANZA SOLENNE
PER L’INAUGURAZIONE
DEL 212° ANNO ACCADEMICO
Salone napoleonico del Palazzo di Brera
26 febbraio 2015
Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere
MILANO
2015
Estratto dai
Rendiconti dell’Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere
Parte gen. e Atti Uff. - V ol. 142 - 2011
GRAPHICA DEI F.LLI VAGHI - CESANO MADERNO (MI)
7/2015
SOMMARIO
Inaugurazione del 212ë Anno Accademico. Relazione del
Á dell'Accademia
Presidente Silvio Beretta sull'attivita
svolta nel 2014 e programma iniziative per il 2015
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Le Esposizioni 1871-1906. Milano fra le ``Metropoli del
mondo civile''. Prolusione del m.e. Enrico Decleva
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Tavolo della Presidenza durante la seduta solenne del 26 febbraio 2015, da
sinistra a destra: Prof. Carlo Pagani - Segretario della Classe di Scienze
matematiche e naturali; Prof. Enrico Decleva - Oratore ufficiale; Prof. Silvio
Beretta - Presidente; Prof. Stefano Maiorana - Vice Presidente; Prof. Cinzia
Bearzot - Segretario della Classe di Scienze morali.
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Veduta della sala napoleonica durante l'Adunanza solenne
7
Il relatore ufficiale m. e. prof. Enrico Decleva
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
Relazione del Presidente Silvio Beretta
sull'attivita
Á dell'Accademia
(Adunanza solenne del 26 febbraio 2015)
AutoritaÁ, cari Colleghi, care Colleghe, Signore e Signori,
desidero innanzitutto rivolgere un cordiale saluto agli intervenuti
a questa cerimonia di apertura del 212ë Anno accademico dell'Istituto
Lombardo: un saluto particolare alle AutoritaÁ civili, militari, religiose e
diplomatiche presenti.
Sono lieto e onorato di comunicare che il Presidente della RepubÁ subito lettura,
blica ha fatto pervenire un messaggio, del quale daro
Á di quello inviato dal Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
come la daro
Sono inoltre pervenuti messaggi augurali da parte del Presidente
del Senato della Repubblica Senatore Pietro Grasso e del Ministro
dell'Istruzione, dell'UniversitaÁ e della Ricerca Senatrice Stefania GianÁ altresõÁ pervenuto da parte del Direttore
nini. Un messaggio augurale e
generale delle Biblioteche e Istituti Culturali del Ministero dei Beni e
delle AttivitaÁ Culturali e del Turismo.
Sono altresõÁ pervenuti messaggi ed espressioni di adesione da
parte di AutoritaÁ, istituzioni culturali e istituti bancari.
Á svolte dal
L'adunanza di oggi prevede una sintesi delle attivita
nostro Istituto nell'Anno accademico trascorso, l'esposizione del programma di massima delle iniziative previste per l'anno da poco iniziato,
il conferimento dei premi e delle borse di studio. L'adunanza si chiu-
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE
deraÁ con la lezione inaugurale pronunciata dal m. e. professor Enrico
Decleva. Prima tuttavia di dare lettura della mia esposizione desidero,
anche a nome dei colleghi membri con me del Comitato di Presidenza
(Stefano Maiorana, Cinzia Bearzot e Carlo D. Pagani, che ringrazio fin
da ora per l'impegno che hanno accettato di prestare a favore di questo
Istituto) esprimere la gratitudine vivissima dell'Istituto stesso e la nostra personale ammirazione al professor Gianpiero Sironi che, con la
collaborazione di Angelo Stella, Giuseppe Frasso e Leone Corradi Dell'Acqua, ha retto con prestigio, assiduitaÁ di presenza ed eccellenza di
risultati l'Istituto nello scorso triennio.
Á inoltre doveroso, in apertura di seduta, ricordare i membri e i
E
soci dell'Istituto che ci hanno lasciato nell'anno trascorso, e precisamente:
-
il s. c. Augusto GRAZIANI (dec. 5 gennaio 2014), professore ordinario
di Economia politica nell'UniversitaÁ di Roma ``La Sapienza'',
-
il m. e. Cesare SEGRE (dec. 1 marzo 2014), professore emerito di
Filologia romanza nell'UniversitaÁ di Pavia,
-
il s. c. Fausto CALDERAZZO (dec. 1 giugno 2014), professore emerito di
Chimica generale nell'UniversitaÁ di Pisa,
-
il s. c. Gianguido RINDI (dec.13 luglio 2014), professore emerito di
Fisiologia umana nell'UniversitaÁ di Pavia,
-
il s.c. Aldo FASOLO (dec. 26 novembre 2014), professore ordinario di
Biologia dello sviluppo nell'UniversitaÁ di Torino,
-
il s.c. Piero ZICCARDI (dec. 3 gennaio 2015), professore emerito di
Diritto Internazionale nell' UniversitaÁ degli Studi di Milano.
Sono state personalitaÁ di rilievo nei rispettivi ambiti di competen-
za: il loro lavoro di studiosi ha onorato la ricerca scientifica e questo
Istituto, che ne conserveraÁ memoria rievocandone le figure secondo la
propria tradizione.
Nel corso del 2014 sono state ricordate, in particolare, figure di
illustri membri scomparsi, e precisamente quelle:
-
(UniversitaÁ degli Studi di Milano) da
(Dipartimento di Psichiatria di Verona-Soave),
di Carlo Lorenzo CAZZULLO
Vittorino Andreoli
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
-
-
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(UniversitaÁ degli Studi di Milano) da Carlo SoaÁ
ve (Universita degli Studi di Milano),
Á degli Studi di Milano) da
di Carlo Maria GRAMACCIOLI (Universita
Á degli Studi di
Stefano Maiorana e Francesco De Martin (Universita
Milano).
di Erasmo MARREÁ
Nuovi eletti, cooptati nell'Adunanza del 26 giugno 2014, per le
diverse Sezioni sono:
Membri Stranieri
Sezione di Chimica e Fisica: Alexandre BUZDIN
Sezione di Scienze naturali: Victor DE LORENZO e Simon LEVIN
Sezione di Medicina: Adriano AGUZZI
Sezione di Filologia e Linguistica: Miguel Angel PEREZ PRIEGO
Sezione di Scienze Storiche e Filosofiche: John SCHEID
Sezione di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economiche: Peter KINDLER
e Ingolf PERNICE
Membri effettivi
Sezione di Ingegneria e Architettura: Sergio BITTANTI
Sezione di Filologia e Linguistica: Roberto GIACOMELLI
Sezione di Scienze Storiche e Filosofiche: Alessandro GHISALBERTI
Sezione di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economiche: Ettore DEZZA
Soci corrispondenti residenti
Sezione di Chimica e Fisica: Stefano RAGAZZI e Carlo GATTI
Sezione di Ingegneria e Architettura: Andrea LACAITA
Sezione di Scienze Naturali: Cesare CORSELLI
Sezione di Medicina: Francesco CAVAGNINI
Sezione di Filologia e Linguistica: Eraldo BELLINI e Pierluigi CUZZOLIN
Sezione di Scienze Storiche: Susanna PEYRONEL e Fabio RUGGE
Sezione di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economiche: Carlo BERETTA
e Francesco DENOZZA
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Soci corrispondenti non residenti
Sezione di Scienze Matematiche: Giovanni GALLAVOTTI
Sezione di Filologia e Linguistica: Aldo MENICHETTI
Sezione di Scienze Giuridiche, Politiche ed Economiche: Anna CARABELLI
Composizione e rapporti interni
La menzione dei nuovi eletti mi daÁ l'occasione di segnalare che la
comunitaÁ dell'Istituto Lombardo eÁ oggi costituita da 131 membri effettivi e da 106 soci corrispondenti residenti, ai quali si aggiungono 118
soci corrispondenti non residenti e 85 membri stranieri. Complessivamente l'Istituto conta 440 membri e soci, ripartiti nelle due classi di
Scienze matematiche e naturali e di Scienze morali. Tale composizione
fa sõÁ che all'interno dell'Istituto avvengano con regolaritaÁ contatti e
scambi tra studiosi di ambiti culturali diversi, promuovendo anche
per tale via quell'approccio interdisciplinare e multidisciplinare che eÁ
caratteristico delle istituzioni accademiche come la nostra. Il tema dei
Á
rapporti e delle interazioni fra le Classi, e fra le Sezioni delle Classi, e
tema sempre dibattuto e che tende a ripresentarsi sistematicamente
anche in conseguenza proprio dell'accentuarsi delle specificitaÁ discipliÁ l'integrazione) nel contemnari, che rendono l'interazione (e tanto piu
Á difficile e piu
Á necessaria, e non solo fra le Classi ma altresõÁ fra le
po piu
rispettive Sezioni. Le Accademie come la nostra conoscono il problema
in misura del tutto particolare, direi caratteristica: minimizzarne gli
Á preseneffetti non positivi eÁ proposito arduo quanto promettente. Puo
tarsi, tra l'altro, in molte occasioni, ad esempio in sede di formazione
delle commissioni giudicatrici di premi e borse di studio: occasione
nella quale l'indispensabile valorizzazione delle specificitaÁ disciplinari
Á andare disgiunta da quella del ragionevole, ma adeguato, connon puo
Á dare all'attivita
Á complessiva
tributo che ciascun membro e socio puo
dell'Istituzione in quanto tale, e in ognuna delle occasioni che si presentano.
Á si danno carico,
I membri e i soci dell'Istituto, dal canto loro, gia
nella propria attivitaÁ ordinaria, della necessitaÁ di stabilire collegamenti
fra le Classi. Basti constatare, a questo proposito, come, nei Rendiconti
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della Classe di Scienze matematiche e naturali relativi al 2011, ben tre
note rechino la firma di ``scienziati naturali'' ma trattino temi storici (le
leggi razziali e la chimica, di alcuni matematici nel secolo dei lumi in
Lombardia, del progetto di riforma scolastica dell'Istituto Lombardo del
1848 ± relatore Carlo Cattaneo ± e la Legge Casati del 1859); analoga
positiva ``contaminazione'' si rileva nei Rendiconti della Classe di Scienze morali, nei quali due note recano la firma di ``scienziati morali'' ma
trattano di storia scientifica nell'accezione naturalistica del termine
(considerazioni para-giuridiche sulla scomparsa di Ettore Majorana,
un problema di responsabilitaÁ con riferimento a un episodio di ``malasanitaÁ'' della prima metaÁ dell'800). La valorizzazione del patrimonio
librario e documentario dell'Istituto consente dal canto suo, anzi sollecita, la promozione di tale attivitaÁ di approfondimento e di attualizzazione dei testi del passato. Mi fa molto piacere, proprio in questa
Á di ``scavo'' e di riproposta
solenne occasione, segnalare l'intensa attivita
che va svolgendo il m.e. professor Giannantonio Sacchi Landriani, Conservatore della Biblioteca della Classe di Scienze matematiche e naturali.
AttivitaÁ scientifiche e culturali svolte nell'anno 2014
Á ora qualche riflessione all'attivita
Á svolta in seno all'IDedichero
stituto nel corso delle 13 Adunanze ordinarie tenute nel 2014.
Ricordo, per cominciare, che nell'Adunanza solenne del 20 febbraio il m.e. Carlo Enrico Bottani ha trattato, in una prolusione di
Il riduzionismo di fronte alla
complessitaÁ nella fisica dei nuovi materiali.
particolare impegno culturale, il tema
Nel corso degli appuntamenti ordinari sono state presentate, dibattute e approvate per la stampa 50 fra note originali e presentazioni
di volumi: queste ultime, che ho assimilato alle prime nel dare conto
delle attivitaÁ ordinarie dell'anno, sono andate infatti rapidamente assumendo, quanto a impegno di elaborazione e di discussione, le caratteÁ nostro intendimento mantenere alle
ristiche di vere e proprie note. E
presentazioni di volumi tale positivo connotato. Dei 50 contributi originali discussi e approvati nel 2014, 28 hanno fatto capo alla Classe di
Scienze matematiche e naturali e 22 a quella di Scienze morali. Delle 28
della prima Classe 18 sono dovute a membri, soci e membri stranieri, 8
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE
a studiosi esterni all'Istituto presentati da membri e soci, mentre 2
vedono affiancate le firme di studiosi esterni e quelle di membri e soci.
Delle 22 note e presentazioni della Classe di Scienze morali 18 sono
dovute a membri, soci e membri stranieri, 3 a studiosi esterni mentre 1
reca firme congiunte. Nel corso degli ultimi 6 anni, un tempo non certo
lungo per una istituzione che vanta oltre due secoli di storia, i lavori
presentati e discussi sono stati complessivamente 228, dei quali 126 di
Scienze matematiche e naturali e 102 di Scienze morali: la sequenza
cronologica vede la sistematica prevalenza numerica dei primi (16, 16,
13, 27, 26, 28) sui secondi (15, 14, 12, 21, 18, 22). L'ultimo triennio
registra per altro un arricchimento generalizzato dell'attivitaÁ ordinaria
dell'Istituto: complessivamente 142 contributi contro 86 del triennio
precedente. Tornando al sessennio considerato, i contributi presentati
da studiosi esterni sono stati nel complesso 79 (43 dei quali nella
Classe di Scienze matematiche e naturali e 36 in quella di Scienze
morali); i membri, soci e membri stranieri ne hanno presentate 130
(66 nella Classe di Scienze matematiche e naturali e 64 in quella di
Scienze morali); 19 lavori recano firme congiunte (17 nella Classe di
Scienze matematiche e naturali e 2 in quella di Scienze sociali). Si
constata quindi un sostanziale equilibrio negli apporti scientifici dei
membri e soci delle due Classi, corretto tuttavia, fino a determinare
la prevalenza numerica dei contributi afferenti alla Classe di Scienze
Á elevato apporto da parte di quest'ultima
matematiche e naturali, dal piu
in termini di contributi esterni e, in misura particolare, di contributi a
firma congiunta. Le specificitaÁ disciplinari delle due classi, unitamente
a quelle dei raggruppamenti disciplinari che le compongono noncheÂ
alle consuetudini personali dei singoli studiosi, concorrono a spiegare
le differenze numeriche richiamate: consentono quindi di presentare al
mondo della ricerca un'offerta culturale complessivamente articolata, e
pertanto rispettosa della natura intrinseca di una istituzione accademica. Occorre inoltre sottolineare come l'acquisizione di contributi esterni, debitamente garantiti da membri e soci, promuova ulteriormente
l'immagine dell'Istituto, amplii il suo raggio di azione, ne accresca l'auÁ in
torevolezza nei confronti degli interlocutori sia accademici (e piu
generale appartenenti al mondo dell'istruzione tanto universitaria quanto superiore) sia istituzionali e del mondo produttivo, ne consolidi le
Á sotto
risorse consentendo all'Istituto stesso di ``restituirle'' alla societa
forma di produzione scientifica, oltre che dei servizi forniti dal patri-
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
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monio librario e documentario posseduto. Alla propria capacitaÁ di atÁ tuttavia estranea la collocazione della produzione scientrazione non e
Á originata, nel contesto delle regole di valutatifica, che dall'Istituto e
zione delle quali il nostro ordinamento risulta attualmente dotato.
Questo Istituto eÁ pienamente in grado di ottemperarvi: le modalitaÁ
Á idonee a raggiungere i risultati piu
Á favorevoli potranno essere ogpiu
getto di specifico, accurato approfondimento. La consapevolezza della
necessitaÁ di raggiungere tale risultato eÁ d'altronde ben presente nella
tradizione della nostra Accademia, e ben autorevolmente sostenuta.
Richiamo a questo proposito un passo della relazione del Presidente
di questo Istituto, Giuseppe Menotti de Francesco, sull'attivitaÁ svolta
Á bisestile... degli anni bisenel corso del 1968 (da lui qualificato ``il piu
Á egli in quella occastili... secondo la credenza popolare''). Sottolineo
Á questo un grande merito caratteristico della nostra Accasione che: ``E
demia come, in genere, di molte accademie italiane... pur affondando le
loro radici nella tradizione nobilissima e nella fedeltaÁ alle origini, sollecitano largamente la realtaÁ dell'oggi e del domani attraverso la colÁ numerose di
laborazione fra dotti sperimentati e schiere sempre piu
Á svariate, e facilitano cosõÁ ed
giovani ricercatori nelle discipline piu
integrano l'azione delle UniversitaÁ... valutando e pubblicando i risultati
dei loro studi col sigillo dell'autoritaÁ e del prestigio dell'istituzione
Á questo indirizzo delle nostre accademie di una imporaccademica... E
tanza grandissima, giacche consente ad esse di adempiere ad un compito che... Giacomo Devoto ritenne di poter qualificare di natura sociale'': cosõÁ Giuseppe Menotti de Francesco il 6 febbraio 1969. Assicurare,
a quasi mezzo secolo di distanza, le condizioni percheÂ, con modalitaÁ
debitamente attualizzate, tali benemeriti coinvolgimenti continuino a
prodursi eÁ compito che merita di essere perseguito con impegno.
Seminari, convegni e incontri collegati a Expo 2015
L'Adunanza di oggi riveste una rilevanza tutta particolare, situandosi essa temporalmente nell'imminenza di Expo 2015, evento di rilievo
eccezionale che vedraÁ protagoniste Milano, la Lombardia e l'Italia insieme. Lo stesso discorso inaugurale del professor Decleva si inserisce
in questo contesto. Lo ribadiscono i messaggi di cui ho dato lettura. Il
tema dell'evento, ``Alimentare il pianeta'', interpella infatti la sensibilitaÁ,
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE
l'intelligenza e gli interessi di tutti e di ciascuno, soprattutto dei paesi,
come il nostro, su cui gravano responsabilitaÁ rilevanti riguardo ai temi
dello sviluppo umano. Alla preparazione e alla realizzazione dell'evento,
un vero e proprio appuntamento mondiale, sono impegnate da anni
Á diversa natura, nonche esperti e studiosi di ogni
istituzioni della piu
disciplina: non resta che augurarsi il miglior successo delle sfide che
l'evento comporta, impegnandosi per conseguirlo per quanto nella competenza di ciascuno. Quanto alla nostra Accademia, la sua stessa origine prevedeva obiettivi di collaborazione con le istituzioni che andavano succedendosi. Lo si evince dal testo stesso della sua Legge
istitutiva (``Estratto de' Registri del Direttorio Esecutivo, Seduta del
giorno 19. Brumale anno VI. Repubblicano'' concluso dalla dicitura
``Approuve = Bonaparte'') nella quale si incaricava l'allora Istituto Nazionale ``di raccogliere le scoperte, e perfezionare le Arti, e le Scienze''
a fini di pubblica utilitaÁ. Lo ricorda lo stesso Antonio Padoa-Schioppa
nell'introdurre il primo dei tre volumi editi a cura dell'Istituto per celebrare i duecento anni della propria fondazione sottolineando, nell'individuare i motivi conduttori dell'opera, ``il rapporto dell'Istituto con la
storia civile della Lombardia e... le interconnessioni delle ricerche dell'Accademia con la coeva storia delle scienze''.
Ne i cambiamenti politici modificarono gli obiettivi dell'Istituto.
Lo ricordava Franco Della Peruta nel monumentale saggio introduttivo
al primo dei volumi del bicentenario, precisamente in apertura del
Á:
Capitolo V dal significativo titolo ``Un trentennio di feconda operosita
economia, tecnologia, lavoro, istruzione, 1815-1847'', dove si ricorda
Á volte
come, nei primi anni della Restaurazione, l'Istituto ``assolse piu
la funzione di centro di riferimento e organo di consulenza delle nuove
autoritaÁ governative per la realizzazione di inchieste, studi e iniziative
relative all'economia del Lombardo-Veneto e a questioni di pubblico
interesse e utilitaÁ regionale. Il primo di questi incarichi fu l'indagine
che ebbe per oggetto le brughiere esistenti nei territori dell'altopiano
asciutto milanese e della parte bassa del Varesotto'', inchiesta avviata
su iniziativa del governatore della Lombardia Saurau. Un interesse,
quello per le culture materiali e per le tecniche produttive in campo
agricolo, che, in conformitaÁ con le attivitaÁ economiche allora prevalenti, trova imponente, prezioso riscontro nei materiali in possesso dell'Istituto, come nell'interesse dei numerosi fra i suoi soci e membri che li
vanno studiando.
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
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Le attivitaÁ progettate, e in gran parte svolte, dall'Istituto in preparazione di Expo 2015 sono numerose e, per la loro articolazione
tematica, riflettono le caratteristiche strutturali di un'Accademia come
la nostra.
L'incontro su ``Stagioni e sapori'', con seminari e visita guidata
svoltosi lo scorso 19 maggio, ha visto la collaborazione dell'Istituto con
Á degli Studi di
l'Osservatorio Astronomico di Brera e con l'Universita
Milano intorno a temi diversi, dall'astronomia all'agricoltura nel mondo
antico alla chimica di oggi.
Il Convegno su ``L'alimentazione tra storia, letteratura e cultura
nell'antichitaÁ e nel Medioevo'', svoltosi il 16 ottobre con contributi di
docenti di numerosi Atenei, ha offerto un'affascinante carrellata storico-gastronomico-letteraria intesa a illustrare la ricchezza della tematica
alimentare nel mondo antico e medievale, a dimostrazione del fatto che
il cibo ha condizionato la storia e ispirato politiche, ha caratterizzato gli
stili di vita, ha suscitato riflessioni letterarie, ha incoraggiato confronti
e scambi culturali.
l 20 novembre ha poi avuto luogo un ulteriore Convegno su ``La
gestione dell'acqua per l'agricoltura nella pianura lombarda dal passato
al futuro''. Avvalendosi del contributo di docenti di alcuni Atenei milanesi oltre che di esperti, l'incontro ha evidenziato come la disponibilitaÁ
di acqua e la sua gestione, in particolare nelle zone di pianura, abbiano
sempre rappresentato, e continuino a rappresentare, un fattore strategico per lo sviluppo socio-economico lombardo: l'opera dell'uomo e i
fattori naturali concorrono a definire le condizioni di disponibilitaÁ di
una risorsa essenziale per la vita.
Il 12 febbraio di quest'anno (ne anticipo la notizia pur nel conteÁ seguito il Convegno su ``Pasto del resoconto sull'attivitaÁ del 2014) e
tologie legate all'alimentazione'', con l'obiettivo di analizzare, con il
contributo di docenti di numerosi Atenei, lombardi e non, le cause
genetiche, le motivazioni ± sia quelle ambientali sia quelle legate alle
pratiche educative ± che favoriscono l'insorgere dell'obesitaÁ e, all'opposto, dell'anoressia nervosa: l'approfondimento degli approcci farmacologici, psicoterapeutici e chirurgici per la cura di tali patologie ha
consentito ai numerosi presenti, fra i quali anche studenti e giovani
studiosi, di acquisire informazioni aggiornate e autorevoli su una problematica che ha assunto da tempo i connotati di una vera e propria
piaga sociale.
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Il Ciclo di lezioni (12 nel corso di 10 giornate fra il novembre
2014 e il prossimo aprile) su ``Coltura e cultura per nutrire il pianeta'' si
distingue infine dalle precedenti iniziative per la diversa durata, per la
scansione tematica, per la molteplicitaÁ degli apporti disciplinari, tutti
(da quelli produttivi a quelli demografici a quelli strategici a quelli della
sicurezza alimentare a quelli simbolici) finalizzati a dare conto sia degli
straordinari progressi conoscitivi e tecnologici che sono andati caratterizzando nel tempo la produzione di cibo, sia dei problemi tuttora
incombenti, particolarmente di quelli distributivi.
Nel resoconto scritto di questo intervento introduttivo verraÁ data
Á ampia notizia dei contenuti delle singole iniziative richiamate, come
piu
pure saranno segnalati i nomi dei membri e soci dell'Istituto che hanno
collaborato alla loro realizzazione. A tutti loro desidero esprimere un
pubblico, vivissimo ringraziamento per il loro impegno.
Nel corso del 2015, oltre al completamento del ciclo di lezioni su
``Coltura e cultura per nutrire il pianeta'', sono previsti:
-
il Convegno su
Milano cittaÁ di esposizioni
(4-5 giugno 2015) (Co-
mitato scientifico: Gianpiero Sironi, Enrico Decleva, Amedeo Bellini,
Andrea Silvestri, Angelo Moioli, Giovanna Rosa);
-
la Mostra dedicata al contributo dato dall'Istituto allo sviluppo dell'agricoltura (giugno-ottobre 2015).
Altre iniziative
Al di fuori delle iniziative collegate a Expo 2015 l'Istituto, nell'intento di fornire informazioni autorevoli su rilevanti temi di attualitaÁ e
con un linguaggio non tecnico rivolgendosi alle persone di cultura, a
docenti di scuole medie superiori, a dottorandi e a studenti, ha organizzato il Ciclo di conferenze su
dell'utopia.
Scopo: L'idea
Mondi possibili: passato e futuro
di utopia eÁ strettamente legata a una vasta gamma
di tentativi di immaginare e tratteggiare i lineamenti di mondi possibili,
alternativi a quello attuale. La costruzione di utopie ha messo a fuoco,
nella sua lunga storia, modi differenti di convivere, ideali di societaÁ ed
esperimenti di vita individuali e collettivi. Molti frammenti del variegato
discorso utopico hanno riguardato la politica e l'economia, l'etica e le
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
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pratiche sociali. Altri frammenti hanno chiamato in causa i linguaggi
dell'arte e i modi del comunicare. Questo ciclo di lezioni si eÁ proposto
di illustrare e discutere, in una dimensione storica, alcuni modelli influenti di utopia che stanno alle nostre spalle nonche di saggiare lo
spazio contemporaneo in cui prendono forma nuove utopie, con il loro
inevitabile corteo di luci e di ombre. Un'esplorazione dello spazio, dai
confini mutevoli, del desiderio ricorrente di mondi possibili.
Programma:
Salvatore Veca (Istituto Lombardo Accademia di
Scienze e Lettere ± IUSS di Pavia)
Utopia: istruzioni per l'uso; Mario
Vegetti (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ
di Pavia)
Dall'utopia realizzata di Clistene all'utopia progettata di
Platone; Alessandro Ghisalberti (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ Cattolica di Milano) Il millenarismo cristiano: dall'utopia all'escatologia; Luciano Patetta (Politecnico di Milano)
Le utopie rinascimentali; Gian Mario Bravo (UniversitaÁ di Torino)
Marx, Engels e l'utopia; Remo Bodei (UniversitaÁ di Los Angeles) Il
pensiero dell'utopia nel Novecento: Bloch; Gian Piero Piretto (UniversitaÁ degli Studi di Milano) Utopie tra arte, totalitarismi e propaganda
sugli schermi novecenteschi; Carlo Formenti (UniversitaÁ di Lecce) La
Rete tra utopia e disincanto; Marco Biraghi (Politecnico di Milano) Le
cittaÁ ideali. Utopie architettoniche tra Ottocento e Novecento; Antonello Negri (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± Univer-
Á dell'oro nella pittura tra Otto
sitaÁ degli Studi di Milano) Il mito dell'eta
e Novecento; Luigi Campiglio (UniversitaÁ Cattolica di Milano) L'utopia
dello sviluppo illimitato; Antonio Padoa-Schioppa (Istituto Lombardo
Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di Milano)
L'utopia della pace: dall'Europa al governo mondiale.
Convegni e Incontri di Studio
Convegno ``La Cristallografia a Milano nel centenario della scoperta: Scienze della Terra, Chimica, Polimeri, Scienze della Vita''
(20 marzo 2014).
Scopo:
nel 1914 Max Von Laue dimostrava che la diffrazione dei
raggi-X poteva rivelare la struttura atomica dei materiali cristallini.
Questa scoperta ha guidato fino ad oggi molti dei progressi principali
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RELAZIONE DEL PRESIDENTE
negli ambiti della fisica, della chimica, della biologia e della medicina.
Nel celebrare l'Anno Internazionale della Cristallografia 2014, un evento mondiale dichiarato dall'UNESCO e dalla IUCr, gli interventi programmati presso l'Istituto Lombardo hanno illustrato come, fin dagli
anni Venti del '900, la cristallografia milanese ha contribuito alla ricerca
internazionale, spaziando dalle Scienze della terra alla chimica, alle
scienze della vita, fino allo studio sui polimeri coronato dal premio
Nobel a Giulio Natta.
Responsabile Scientifico: Martino Bolognesi.
Programma: Martino Bolognesi (Istituto Lombardo Accademia di
Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di Milano) L'Anno Internazionale della Cristallografia IYCr2014; Francesco Demartin (UniversiÁ degli Studi di Milano) La Cristallografia a Milano a partire dal
ta
1923; Alessandro Pavese (UniversitaÁ degli Studi di Milano) Cristallografia e Scienze della Terra; Raffaella Soave (Consiglio Nazionale delle
Ricerche - Milano) La Chimica dei Cristalli; Stefano Valdo Meille
(Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± Politecnico di
Cristallografia e Polimeri: dalla ``Scuola Natta'' ai Nuovi Materiali Organici; Andrea Mattevi (Istituto Lombardo Accademia di
Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di Pavia) Cristallografia e
Molecole della Vita.
Milano)
Convegno VIII ``Appendice della Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti'' (15 maggio 2014). Presentazione dell'opera.
Programma: Enrico I. Rambaldi (Istituto Lombardo Accademia di
Filosofia; Giorgio
Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di Milano)
Lunghini (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± IUSS
Economia; Antonio Padoa Schioppa (Istituto Lombardo Accadedi Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di Milano) Diritto;
Pavia)
mia
Paolo Mazzarello (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ±
UniversitaÁ degli Studi di Pavia)
Scienze;
Giuseppe Galasso (Istituto
Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di
Napoli ``Federico II'')
Storia e politica;
Giuseppe O. Longo (Istituto
Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di
Trieste)
Tecnica.
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
Incontro in onore di Maria Bianca Cita
scala mediterranea alla scala globale'' (10
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``Geologia marina: dalla
novembre 2014).
Scopo: tre quarti della superficie solida della Terra sono nascosti
dalle acque degli oceani e dei mari. La Geologia marina, sviluppatasi a
partire dalla metaÁ del secolo scorso attraverso indagini geofisiche, prospezioni e perforazioni dei fondali oceanici, ha portato a un profondo
rinnovamento delle Scienze della Terra con grandi, numerose e spesso
rivoluzionarie scoperte sulla dinamica e sulla evoluzione del nostro
pianeta. Maria Bianca Cita, prima in Italia, con gli strumenti della miÁ stata tra i protagonisti dello
cropaleontologia e della biostratigrafia e
sviluppo della Geologia marina, partecipando a grandi progetti internazionali e guidando ricerche, particolarmente nel Mediterraneo, ove ha
ottenuto risultati di grande risalto. Alla sua scuola si eÁ formato un
gruppo di ricercatori, molti dei quali si sono affermati a livello internazionale. Nell'incontro in suo onore alcuni allievi hanno sviluppato alcuni grandi temi della Geologia marina.
Comitato scientifico: Maurizio Gaetani, Giuseppe Orombelli, Isabella Premoli Silva.
Programma: Saluto del Presidente Gianpiero Sironi, Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere; Angelo Camerlenghi (Istituto
Á
Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale ± Trieste) L'eredita
di una scoperta importante: prospettive per la perforazione scientifica dei fondali del Mediterraneo; Cesare Corselli (Istituto Lombardo
Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di Milano-Bi-
Il Mare Mediterraneo e l'interazione geosfera-biosfera; ElisaL'origine del plancton
calcareo e la nascita degli oceani moderni; Giovanni Aloisi (Labora-
cocca)
betta Erba (UniversitaÁ degli Studi di Milano)
toire d'OceÂanographie et du Climat, Universite Pierre et Marie Curie ±
Il ruolo del ciclo del carbonio nel clima della Terra degli ultimi
550 milioni di anni.
Paris)
Seminari - Tavole Rotonde
±
Seminario dedicato ad Anna Maria Finoli (27 marzo 2014) per
onorare l'illustre studiosa in occasione di un momento significativo
22
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
della sua vita. Il seminario ha tracciato il percorso scientifico di Anna
Maria Finoli evidenziando gli importanti contributi dati alla letteratura
francese e alla letteratura romanza in particolare. Interventi di: Maria
Colombo Timelli, Alfonso D'Agostino, Giorgetto Giorgi. Moderatore
Maurizio Vitale.
Á stata l'attivitaÁ rivolta alle Scuole Medie
Di particolare interesse e
Superiori. Si tratta di un'iniziativa avviata nel 2013 e proseguita nel
2014, che coinvolge studenti delle ultime classi ed i loro professori
su temi di frontiera non ancora presenti nei testi scolastici e che aiutano nella scelta degli studi universitari. L'incontro, tenuto il 19 febbraio 2014, eÁ stato dedicato a
``La Nanofisica in Medicina'' e ha inteso
offrire una descrizione chiara di tecniche e metodologie fisiche utilizÁ
zate in diversi campi scientifico-applicativi, anche al fine di rendere piu
consapevole la scelta universitaria.
Progettazione e organizzazione:
Ferdinando Borsa, Attilio Riga-
monti, Bruna Baggio. Le lezioni sono state tenute da: Paolo Milani,
Á stata molto
Alessandro Lascialfari e Paola Taroni. La partecipazione e
elevata (300 alunni provenienti da Scuole di Milano e della Lombardia).
Le presentazioni sono state inserite sul sito dell'Istituto e sono scaricabili gratuitamente.
Ulteriori notizie sugli eventi collegati a Expo 2015
± Seminario su
``Stagioni e sapori''
(19 maggio 2014): hanno
partecipato Elio Antonello (INAF-Osservatorio Astronomico di Brera,
Le stagioni di Esiodo:
astronomia ed agricoltura nel mondo antico e Giovanna Speranza
(Dipartimento di Chimica, UniversitaÁ degli Studi di Milano) su Dolce,
amaro, salato, acido e umami: quanti sapori conosciamo?
SIA-SocietaÁ Italiana di Archeoastronomia) su
± Convegno su
``Alimentazione nel mondo antico''
(16 ottobre
2014).
Comitato scientifico: Cinzia Bearzot, Isabella Gualandri, Giancarlo Mazzoli.
23
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
Programma: Ugo Fantasia, I cereali nell'alimentazione (e nella
storia) degli antichi Greci; Ornella Montanari, Il cibo fra natura e
cultura: alcuni assaggi di poesia gastronomica greca; Paolo Fedeli,
Dell'arte di mangiar bene a Roma secondo Orazio; Giovanni Paolo
Maggioni, Il cibo nella letteratura agiografica medievale; Paolo Chiesa,
Il cibo degli altri. Viaggiatori medievali alla tavola degli stranieri.
± Giornata di studio su ``La gestione dell'acqua per l' agricoltura
tra passato e futuro in Lombardia'' (20 novembre 2014).
Comitato scientifico: Cinzia Bearzot, Angelo Cavallin, Fiorenza
De Bernardi, Silvio Ferrari, Enrica Galli, Renata Lenti Targetti, Paolo
Mazzarello, Gianpiero Sironi, Carlo Soave.
Programma: Gianpiero Sironi Saluto del Presidente Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere; Mauro Cremaschi (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli Studi di Mila-
Á idraulica' nell'etaÁ del Bronzo della
no) Le ``terramare'': una 'civilta
pianura padana; Mario Di Fidio (UniversitaÁ degli Studi di Milano) I
sistemi per la misura e la dispensa delle acque nel Ducato di Milano;
Claudio Gandolfi (UniversitaÁ degli Studi di Milano) Acqua e irrigazione
per nutrire il pianeta: la realtaÁ dell'area padana; Maurizio Brown (giaÁ
Direttore Acque Reflue di Metropolitana Milanese ± Servizio Idrico
Il contributo dei Servizi Idrici Integrati
al fabbisogno irriguo dei comprensori agricoli ± il caso di Milano;
Integrato della cittaÁ di Milano)
Tullia Bonomi ± Angelo Cavallin ± Letizia Fumagalli (UniversitaÁ degli
Acque sotterranee: risorsa idrica strategica
nella pianura lombarda; Maria Cristina Rulli (Politecnico di Milano)
Acqua per nutrire il pianeta: la situazione mondiale.
Studi di Milano-Bicocca)
± Convegno su
``Patologie legate all'alimentazione''
(12 febbraio
2015).
Comitato scientifico: Francesco Cavagnini, Luciano Martini, Paolo Mazzarello, Marcella Motta, Gianpiero Sironi.
Programma: Silvio Beretta Saluto del Presidente Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere; Introduzione di Luciano Martini
(Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± UniversitaÁ degli
Studi di Milano); Ferruccio Santini (UniversitaÁ degli Studi di Pisa)
sitaÁ: pandemia del XXI secolo. Tra genetica e ambiente;
Obe-
Francesco
24
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Cavagnini (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ± Istituto
Meccanismi neuroendocrini nel controllo del
comportamento alimentare; Lorenzo Morelli (UniversitaÁ Cattolica del
Sacro Cuore di Piacenza) Il microbiota intestinale; Carlo Maria Rotella
(UniversitaÁ degli Studi di Firenze) La sindrome metabolica; Paolo
Sbraccia (UniversitaÁ degli Studi di Roma-Tor Vergata) La chirurgia
metabolica bariatrica; Vittorino Andreoli (Istituto Lombardo AccadeAuxologico Italiano),
Á Direttore del Dipartimento di Psichiatria ±
mia di Scienze e Lettere, gia
Soave/Verona)
La fame dentro il cervello; Pierluigi Politi (UniversitaÁ
Stay hungry, stay foolish. Per una storia naturale
degli Studi di Pavia)
dell'anoressia;
Massimo Scacchi (UniversitaÁ degli Studi di Milano ±
Istituto Auxologico Italiano)
Complicanze mediche;
Enrico Molinari
(UniversitaÁ Cattolica del Sacro Cuore ± Istituto Auxologico Italiano)
L'intervento psicologico; Maria Letizia Petroni (Centro Studi ObesitaÁ
L'intervento nutrizionale. Presidenze di Orsetta Zuffardi, Ren-
± ForlõÁ)
zo Dionigi, Marcella Motta, Francesco Cavagnini (Istituto Lombardo
Accademia di Scienze e Lettere).
neta''
± Ciclo di conferenze su:
``Coltura e cultura per nutrire il pia-
(13 novembre 2014 ± 16 aprile 2015)
Le
problematiche del settore agroalimentare: lo scenario internazionale e le politiche europee (13 novembre 2014);
-
Felice ADINOLFI (Alma Mater Studiorum UniversitaÁ di Bologna)
-
Carlo SOAVE (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere ±
UniversitaÁ degli Studi di Milano)
agricoltori
-
Cacciatori-raccoglitori diventano
(27 novembre 2014);
Massimo MONTANARI (Alma Mater Studiorum UniversitaÁ di Bologna)
Nuove piante, nuovi cibi: storie parallele?
(11 dicembre 2014);
Massimo LIVI BACCI (UniversitaÁ degli Studi di Firenze)
in piuÁ. Popolazione e alimentazione nel XXI secolo
Tre miliardi
(11 dicembre
2014);
-
Giorgio CANCELLIERE (UniversitaÁ degli Studi di Milano-Bicocca)
flitti e cooperazione per l'accesso all'acqua (15
Con-
gennaio 2015);
Lucio UBERTINI (Centro Interuniversitario per la Formazione Internazionale ± UniversitaÁ di Roma La Sapienza)
zioni internazionali
(15 gennaio 2015);
L'acqua e le organizza-
25
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
-
Michele STANCA (Presidente Unione Nazionale delle Accademie italiane per le scienze applicate allo sviluppo dell'agricoltura, alla si-
La rivoluzione verde:
da Nazareno Strampelli a Norman Borlaug e oltre (22 gennaio
curezza alimentare e alla tutela ambientale)
2015);
-
Piero MORANDINI (UniversitaÁ degli Studi di Milano)
antichi: una questione di caratteri
OGM nuovi ed
(5 febbraio 2015);
Sappiamo cosa mangiamo? Il diritto ad un cibo ``adeguato'' per le generazioni future
Carola RICCI (UniversitaÁ degli Studi di Pavia)
(5 marzo 2015);
-
Chiara TONELLI (UniversitaÁ degli Studi di Milano)
longevitaÁ (19
Maria SASSI (UniversitaÁ degli Studi di Pavia)
zione
Alimentazione e
marzo 2015);
Il costo della malnutri-
(26 marzo 2015);
Marino NIOLA (UniversitaÁ degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli)
Il valore simbolico del cibo (16
aprile 2015).
Nell'ambito delle attivitaÁ in collaborazione sono state svolte
le seguenti iniziative:
± Convegno
nostra societaÁ (7
THE BIG IRON. I cervelloni che hanno cambiato la
aprile 2014).
Comitato Scientifico: Luca
Cerri, Nello Paolucci, Carlo Ghezzi.
Relatori: Franco Filippazzi (AICA) I primi passi dell'informatica
in Italia; Carlo Ghezzi (Istituto Lombardo Accademia di Scienze e
Á e la nascita dell'informaLettere ± Politecnico di Milano) L'Universita
tica in Italia: il ruolo del Politecnico di Milano; Luca Cerri (ARASSBrera) Lancio Sistema /360 IBM e primi anni dei grandi computer;
Mario Carpino ± Stefano Covino (INAF Brera) Astronomia con i grandi calcolatori; Andrea Mattasoglio ± Giovanni Erbacci (CINECA) I
grandi calcolatori nell'UniversitaÁ e nella ricerca scientifica; Silvio
HeÂnin (ARASS-Brera) Ipotesi di recupero e valorizzazione degli artefatti informatici.
26
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Francesco Cherubini nella dialettologia italiana (1814-1816). Tre anni a Milano per Cherubini (4 dicembre
± Incontro di studio
2014).
Comitato Scientifico: Gabriele Iannaccaro, Silvia Morgana, Mario
Piotti, Angelo Stella, Maurizio Vitale (Presidente).
Relatori: Angelo Stella Introduzione; Gianmarco Gaspari La Milano di Cherubini; Alberto Capatti A tavola con Cherubini; Ivano
Paccagnella Cherubini nella storia della lessicografia dialettale; Silvia
Morgana Cherubini, Gherardini e il Vocabolario milanese-italiano;
Franco LuraÁ Ma al Cherubini piace il nome Francesco?; Gianfranco
Scotti Letture milanesi.
± Nell'ambito dell'accordo tra il Ministero dell'UniversitaÁ e della
Ricerca Scientifica e l'Accademia dei Lincei, finalizzato all' innovazione
nelle scuole e che prevede l' istituzione di Poli Regionali per la sua
``Polo di Milano''. Per l'anno scolastico 2013/2014 sono continuate le attivitaÁ relative
attuazione, eÁ stato attivato presso l'Istituto Lombardo il
alla didattica dell'italiano, della matematica e delle scienze naturali,
rivolte agli insegnanti.
± L'Istituto, in collaborazione con l'Accademia Nazionale dei Lincei, ha partecipato all'iniziativa
I Lincei per la Scuola,
seminari orga-
nizzati dal professor Giorgio Lunghini, membro di entrambe le Accademie:
Teorie economiche e storia dell'economia italiana eÁ stato il tema
trattato nell'incontro del 14 marzo scorso.
Á
± In collaborazione con l'Osservatorio Astronomico di Brera si e
svolto (aprile-dicembre 2014) il Ciclo di conferenze
I cieli di Brera. VI
dei cicli dedicati ad argomenti vari di astronomia e astrofisica.
Mostre
Mostra dal titolo
della mente.
Smiling mind. Vagando attraverso il sorriso
La caricatura, rappresentazione che provoca un effetto satirico o
comico, ha svolto un ruolo nella storia dell'arte, anche per il suo si-
27
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
gnificato culturale e scientifico. Fu studiata dai neuro-scienziati per
comprendere i rapporti fra mente e comico, fra espressione corporea
esagerata e percezione potenziante alcune facoltaÁ mentali, come l'attenzione e la memoria. La caricatura nacque in pieno umanesimo e gli
artisti italiani la diffusero. Con l'avvento della stampa, il disegno caricaturale e i suoi messaggi, anche scientifici, divennero popolari: nel
Á instaurata una relazione privilegiata tra ``caricatura e mentempo si e
te''. Il percorso culturale proposto ha consentito di esporre ``tesori
Á iniartistici'' conservati presso importanti istituzioni cittadine. Esso e
Pinacoteca Ambrosiana con alcuni esempi di scuola leonarCastello Sforzesco ha accolto
esemplari a stampa del Sei e Settecento della collezione Achille Bertarelli. Si eÁ documentata la nascita di un genere, la sua diffusione popo-
ziato dalla
desca, esposti in Sala Federiciana. Il
lare, il legame con i trattati sulla fisiognomica. Gli approcci scientifici
Biblioteca
Nazionale Braidense presso il Palazzo di Brera. Grazie ai materiali del
settecenteschi hanno costituito la terza tappa, ospitata dalla
Fondo Haller sono state presentate le ricerche frenologiche di Franz
Joseph Gall, volte a cercare di localizzare le zone del cervello preposte
a determinate funzioni. Il materiale ottocentesco esposto all'
Lombardo Accademia di Scienze e Lettere
Istituto
ha illustrato l'origine delle
moderne neuroscienze. Queste avevano trovato eco nella grafica caricaturale: una selezione di testate satiriche europee tra Otto e Novecento ± del Centro APICE dell'UniversitaÁ di Milano ± ha chiuso il percorso
ripercorrendo alcuni temi, come la rappresentazione dei sentimenti
attraverso la deformazione facciale e l'associazione tra fisionomia umana e fisionomia animale.
Pubblicazioni
Incontri di Studio, a stampa:
Dalla medicina alla tecnologia, dalla tecnologia alla medicina
Massimo Gorkij
Il Duomo di Milano
L'economia quantitativa
Distrofie miotoniche
Atti deli
-
28
-
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Le lingue dell'Italia antica oltre il latino: lasciamo parlare i testi
Idee in cerca di parole, parole in cerca di idee
Pubblicazioni
on line
e a stampa:
Rendiconti
Vol. 145 (2011) Classe di Scienze matematiche e naturali e Vol.
145 (2011) Classe di Scienze morali. Aggiungo a questa informazione
l'impegno per una sollecita conclusione e pubblicazione dei Rendiconti
successivi. La tempestivitaÁ nella pubblicazione dei Rendiconti eÁ parte
significativa del patrimonio dell'Istituto e un fattore rilevante del suo
prestigio e della sua immagine esterna. Il conseguimento di tale tempeÁ eÁ tuttavia, principalmente, nella responsabilitaÁ dei membri e soci
stivita
nel fornire con sollecitudine, e nel rispetto delle norme editoriali correnti, i testi delle note presentate, discusse e approvate per la stampa.
Il lavoro del personale dell'Istituto e il lavoro di stampa, di per seÂ
onerosi, sarebbero infatti sensibilmente facilitati dal rispetto dei tempi
e dei modi ai quali ci si attiene nella consegna del materiale per la
stampa. Sarebbe altresõÁ auspicabile che, con le modalitaÁ opportune e
nel rispetto dei vincoli di bilancio, si riuscisse a recuperare alla pubblica conoscenza i testi delle commemorazioni di membri e soci tenute
presso l'Istituto. Ne verrebbero ulteriormente promossi la memoria di
studiosi che lo hanno onorato con il proprio lavoro e il prestigio della
stessa Accademia.
Memorie
Stefano BERTI La dedica degli Ateniesi per la vittoria su Beoti e
Calcidesi del 506 a.C. (IG I3 501) e la sua collocazione topografica.
Maurizio VITALE La ``Dizione'' formale dell'``Italo Cigno''. Notazioni di stile e di lingua nella poesia e nella prosa di Giuseppe Parini. Il
riferimento alla pubblicazione dell'imponente opera di Maurizio Vitale
Á l'occasione di esprimere qui al nostro Decano, nonche Consermi da
vatore della Biblioteca della Classe di Scienze morali e dell'Archivio
dell'Istituto, con l'ammirazione per lo studioso, la nostra vivissima gratitudine per il contributo di presenza, di consiglio, di prestigio che offre
costantemente a questa Accademia in questa e nelle altre sedi in cui
svolge la propria attivitaÁ.
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
-
-
29
Atti degli Incontri di Studio
L'Illuminismo delle riforme civili: il contributo degli economisti
lombardi a cura di Pier Luigi Porta e Roberto Scazzieri.
Un duplice anniversario: Giuseppe Verdi e Richard Wagner (18132013) a cura di Ilaria Bonomi, Franca Cella e Luciano Martini.
Progetti
``Le
illustrazioni nella Storia di Milano della Fondazione Treccani degli
Alfieri''.
Á continuato nel 2014 il lavoro di studio e catalogazione de
E
Il progetto, predisposto dal professor Giovanni Agosti dell'UniversitaÁ degli Studi di Milano e dalla dottoressa Adele Robbiati Bianchi,
coinvolge i laureandi in Storia dell'Arte della FacoltaÁ di Lettere e Filosofia dell'UniversitaÁ degli Studi di Milano con indirizzo Beni Culturali,
che hanno scelto come tesi argomenti d'arte legati al territorio milanese. I tesisti sono stati seguiti dalla dottoressa Benedetta Brison, conoscitrice del fondo per avere elaborato su questo materiale la propria
tesi di dottorato.
Nell'ambito del progetto hanno giaÁ visto la conclusione 12 tesi di
laurea. Il progetto prevede la catalogazione scientifica delle singole
fotografie secondo le regole ministeriali (scheda F) e lo studio del
materiale dal punto di vista artistico e storico con raffronto di materiali
analoghi.
A seguito della stipula della convenzione con l'UniversitaÁ degli
Studi di Milano vengono ospitati presso l'Istituto stagisti ai quali si offre
Á di toccare con mano materiale prezioso, di imparare la
la possibilita
gestione del programma ministeriale di
Art-View
e di acquisire il me-
todo delle ricerche di archivio.
Biblioteca e Archivio
La Biblioteca costituisce un patrimonio essenziale del nostro IstiÁ
tuto e a favore di essa viene svolta una continua intensa attivitaÁ. E
proseguito l'inventario dei periodici in ingresso, frutto dello scambio
con pubblicazioni dell'Istituto.
30
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Á altresõÁ proseguito il riordino, con catalogazione, inventariazione
E
e messa in rete del Lascito Belloni, l'enorme lascito dedicato soprattutto alla Storia della medicina, ricco di preziosi libri antichi, strumenti
e curiositaÁ fotografiche.
Á proseguita la catalogazione e messa in rete delle monografie
E
correnti.
Donazioni
A)
Il patrimonio librario si eÁ arricchito attraverso:
1) gli scambi con le pubblicazioni dell'Istituto e i doni di singoli volumi
o di intere collane;
2) la donazione da parte del professor Umberto Rossi di riviste e volumi di medicina;
3) la donazione da parte del professor Edoardo Rovida di numerosi
volumi di famiglia;
4) il lascito testamentario da parte del membro effettivo professor
Emilio Gabba di una parte della sua ricca Biblioteca.
Il patrimonio archivistico eÁ stato incrementato attraverso
donazioni e lasciti di privati. Si segnala in particolare che:
B)
1) il dott. Antonino Nogara ha donato corrispondenza e manoscritti del
padre
Bartolomeo Nogara
per molti anni Direttore dei Musei Vati-
cani e socio dell'Istituto Lombardo. Materiale prezioso va ad aggiungersi al giaÁ ricco fondo donato all'Istituto nel 1956 e conservato in
una sala intitolata al nome di Bartolomeo Nogara.
2) eÁ stato donato all'Istituto Lombardo dal maestro orafo Giulio Man-
``I diamanti sono
stelle. Giulio Manfredi incontra il genio della scienza'') l'opera
fredi (autore delle opere create per la mostra
``Il canto dell'energia dussie/granato'' (opera CCCLXXV come da
catalogo dell'autore), ispirata all'invenzione voltiana.
31
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
AttivitaÁ in programma per l'anno 2015
Oltre alla odierna Adunanza solenne sono previste 13 Adunanze
accademiche ordinarie.
Á nel frattempo proseguita l'iniziativa
E
la'',
``L'Accademia per la Scuo-
con lo scopo di offrire agli studenti e ai docenti delle scuole di
secondo grado della Lombardia gruppi di lezioni su temi rilevanti di
 su applicazioni delle discipline scientifiche oggetto dei
attualitaÁ, nonche
loro studi.
Ieri, 25 febbraio 2015, si eÁ svolto infatti l'incontro
za e tecnologia'',
``La luce: scien-
che ha inteso offrire una descrizione accessibile di
tecniche e metodologie fisiche utilizzate in diversi campi scientificoÁ consapevole la scelta universiapplicativi, anche al fine di rendere piu
taria degli studenti delle scuole medie superiori. Le Nazioni Unite hanno infatti proclamato il 2015 Anno internazionale della luce.
Accademici organizzatori:
Ferdinando Borsa (UniversitaÁ degli
Studi di Pavia), Sandro De Silvestri e Orazio Svelto (Politecnico di
Milano).
Le lezioni sono state tenute da: Sandro De Silvestri, Gianluca
Valentini, Lucio Claudio Andreani, Robert Charles Jennings.
Hanno partecipato oltre 300 studenti accompagnati dai loro insegnanti.
Incontro di Studio su Il genoma e la sua espressione al micro-
scopio: l'ereditaÁ di Maria Gabriella Manfredi Romanini,
12 marzo
2015 (Comitato scientifico: Fiorenza De Bernardi, Luigi De Carli, Carlo
Pellicciari).
Convegno su Conservazione e tutela dei beni culturali, novembre 2015 (Comitato scientifico: Amedeo Bellini, Giorgio Lunghini, Antonio Padoa-Schioppa).
Altre iniziative sono in corso di definizione.
Eventi in collaborazione
-
Osservatorio Astronomico
dicembre)
I Cieli di Brera 2015-VII ciclo
(aprile ±
32
-
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
I Lincei per la scuola
Lezioni lincee di Economia
(2 marzo 2015)
(prof. Giorgio Lunghini)
-
I Lincei per la scuola
Lezioni Lincee di Fisica e Chimica (Politec-
nico di Milano ± 11 marzo 2015) (prof. Orazio Svelto)
Riconoscimenti
Un particolare augurio, in questa felice speciale giornata, desidero rivolgere al m.e. professor Enzo NoeÁ Girardi.
Á stato di recente tributato al s. c.
Un importante riconoscimento e
professor Dario Di Francesco, ordinario di Fisiologia nell'UniversitaÁ
degli Studi di Milano. Il professor Di Francesco, con il quale ci rallegriamo vivamente, ha ricevuto la
2015,
nomination
per il
Magnes Prize
Á Israeliana di
un premio internazionale concesso dalla societa
Fisiologia e Farmacologia.
Ringraziamenti
Á vivo ringraziamento
Rinnovo, avviandomi alla conclusione, il piu
a tutti i membri e soci che hanno dedicato e dedicano attenzione e
lavoro all'Istituto e alle sue iniziative. Esprimo la mia gratitudine, in
particolare, al Comitato di presidenza dello scorso triennio e a quello
dell'attuale, al Decano e ai Conservatori delle Biblioteche e al Collegio
dei Revisori dei Conti e al suo Presidente professor Roberto Ruozi.
Formulo infine un ringraziamento davvero sentito al personale dell'Istituto, che svolge un lavoro gravoso e delicato senza risparmio di energie, con passione e professionalitaÁ: la dedizione alla nostra Accademia
del Cancelliere dottoressa Adele Bianchi Robbiati eÁ, in particolare,
veramente ammirevole.
Finanziamenti
Sono numerose le Istituzioni e gli Enti che contribuiscono a soÁ dell'Istituto Lombardo, consentendogli anche di prostenere le attivita
grammare il proprio futuro con ragionevole fiducia. Il Ministero per i
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
33
Beni e le AttivitaÁ Culturali e il Turismo, il Ministero per l'Istruzione,
l'UniversitaÁ e la Ricerca, la Fondazione Cariplo, il Comune di Milano
Á degli
che ospita la nostra Accademia a Palazzo Landriani, l'Universita
Studi di Milano, il Politecnico di Milano, l'UniversitaÁ degli Studi di Milano-Bicocca, l'UniversitaÁ degli Studi di Pavia, l'UniversitaÁ Bocconi, l'UÁ Cattolica del Sacro Cuore, l'Universita
Á degli Studi dell'Insubria,
niversita
lo Iulm. Mi eÁ grato quindi esprimere un vivo ringraziamento ai Ministri
Dario Franceschini e Stefania Giannini, all'avvocato Giuseppe Guzzetti
Presidente della Fondazione Cariplo, al Sindaco di Milano avvocato
Giuliano Pisapia, ai Rettori Gianluca Vago, Giovanni Azzone, Cristina
Messa, Fabio Rugge, Andrea Sironi, Franco Anelli, Alberto Coen Porisini, Giovanni Puglisi. L'informazione reciproca e, quando eÁ necessario e
opportuno, la condivisione di attivitaÁ di reciproco interesse con gli Enti
con i quali il nostro Istituto condivide il complesso del Palazzo di Brera,
appare infine, anche per noi, di rilevanza strategica, particolarmente
oggi in vista di Expo 2015: a questo fine la collaborazione dell'Istituto
Lombardo eÁ massima, e a essa si accompagna il ringraziamento a tutti i
responsabili per la collaborazione fino a oggi prestata.
Una ulteriore considerazione conclusiva
Nel corso del mio intervento ho introdotto in vari passaggi alcune
considerazioni di natura progettuale perche possano costituire oggetto
di discussione, ed eventualmente di condivisione e di attuazione. Non
Á in conclusione. Spero tuttavia di essere riuscito a esprimervi ritornero
le, nel contempo, con chiarezza e con il rispetto dovuto alle opinioni di
ciascuno. Una ulteriore considerazione desidero tuttavia rendere espliÁ di recente, di
cita. Ho avuto spesso modo, nel tempo e ancora piu
constatare quanto l'apertura delle istituzioni culturali al mondo che le
circonda sia essenziale non solo al raggiungimento degli obiettivi di
pubblica utilitaÁ che le contraddistinguono, ma alla qualitaÁ stessa del
loro operato nei diversi campi della ricerca. Sulle istituzioni accademiche come la nostra, proprio in ragione dell'eccellenza del patrimonio di
 della loro particolarissapere che custodiscono e tramandano nonche
sima collocazione nel mondo della cultura, grava una responsabilitaÁ
tutta particolare. Se poi dovessi operare una scelta fra i numerosi
``mondi'' nei quali augurarmi un ampliamento ulteriore della nostra
34
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
Á , non esiterei a individuarlo nel mondo della scuola, e della
attivita
scuola superiore in particolare.
Conferimento Premi e Borse di Studio
Prima di procedere alla tradizionale consegna di premi e borse di
studio desidero sottolineare il fatto che quella dei premiati dell'Istituto
costituisce una vera e propria ``miniera'' di future personalitaÁ in ambiti
Á fonte di molte
diversi e assai eterogenei: scavare in tale miniera e
sorprese e di altrettante soddisfazioni. In uno dei prossimi mesi, comunque prima dell'estate, nel corso di un'Adunanza ordinaria spazio
adeguato saraÁ dedicato al ricordo di un nostro premiato della seconda
metaÁ dell'Ottocento, che sarebbe poi assurto ai vertici della vita politiÁ drammatiche della sua
ca e istituzionale italiana in una delle fasi piu
storia.
- Premio Luigi e Wanda Amerio: da attribuirsi a un matematico italiano che abbia dato contributi di particolare rilievo nel dominio dell'Analisi matematica.
Il premio, che consiste in una medaglia d'oro, eÁ stato asegnato
alla professoressa Gabriella TARANTELLO, ordinario di Analisi matematica
nell'UniversitaÁ di Roma ``Tor Vergata''.
La professoressa Tarantello si occupa di equazioni differenziali
alle derivate parziali non lineari di tipo ellittico e delle loro applicazioni. Sono di particolare rilievo alcuni suoi lavori riguardanti la teoria di
Chern-Simon, specialmente lo studio della condensazione di speciali
soluzioni (vortici) che rivestono interesse nelle applicazioni alla Fisica
Teorica: le tecniche utilizzate sono una raffinata combinazione di metodi presi dalla Geometria differenziale, dal Calcolo delle variazioni e
dall'Analisi non lineare.
- Premio Gian Giacomo Drago e Fausta Rivera Drago:
per
da assegnarsi a uno studioso di non oltre 40 anni per
rilevanti ricerche nel settore delle lingue e letterature straniere moderne.
l'anno 2014
Á stato assegnato alla dottoressa Paola BELLOMI, asseIl premio e
gnista presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere dell'U-
INAUGURAZIONE DEL 212ë ANNO ACCADEMICO
35
Á di Verona. La dottoressa Bellomi ha svolto un'intensa e organiversita
nica attivitaÁ di ricerca nell'ambito dell'ispanistica, testimoniata da due
volumi e da numerosi saggi.
- Premio Edoardo Kramer: per l'anno 2014 da assegnarsi a uno
studioso italiano che abbia dato significativi contributi nel campo
della biofisica e biomatematica.
Il premio eÁ stato assegnato al professor Riccardo ZECCHINA, ordinario di Fisica teorica nel Politecnico di Torino.
Studioso molto apprezzato e pienamente inserito nel contesto
della ricerca internazionale, il professor Zecchina ha pubblicato oltre
120 articoli originali su riviste internazionali, una ventina dei quali di
specifico interesse biofisico. Particolare risonanza ha avuto la costruzione di nuovi algoritmi per ottimizzazione e inferenza che hanno trovato, tra l'altro, importanti applicazioni in vari campi della Biologia
computazionale, dal ``folding'' delle proteine a modelli post-trascrizionali di regolazione basati sull'interazione mRNA-microRNA, al problema del paziente zero nelle epidemie. Consegna il premio l'architetto
Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Presidente della Pia Fondazione Kramer.
- Premi Fondazione Grazioli: il bando prevede 8 premi di laurea destinati a neolaureati che abbiamo conseguito laurea magistrale o
specialistica presso una delle UniversitaÁ della Lombardia fra il 1 settembre 2013 e il 30 ottobre 2014; 4 premi saranno riservati alla Classe
di Scienze matematiche e naturali; 4 alla Classe di Scienze morali.
-
Classe di Scienze Matematiche e Naturali:
dottor Samuele CRESPI,
dottor Gianluca FAZIO, dottoressa Diletta FONTANA, dottoressa Deborah MAINETTI.
-
Classe di Scienze Morali:
dottor Sergio AROSIO (ritira il premio la
sorella), dottoressa Benedetta BRIOSCHI, dottoressa Elena CASTELNUOVO,
dottoressa Maria Chiara UBIALI.
- Borsa di studio Ettore Levis: a favore di studenti, nati nelle
provincie di Milano o Pavia, iscritti in corso alle lauree specialistiche
che rientrano nelle aree scientifiche del Corso di laurea in Ingegneria
Elettrica, Ingegneria Elettronica, Ingegneria energetica e Ingegneria
36
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
delle Telecomunicazioni del Politecnico di Milano; in Ingegneria industriale e dell'informazione dell'UniversitaÁ di Pavia. La borsa di
studio eÁ attribuita al signor Daniele MONTANARI.
- Borsa di studio Nilo Cova: destinata a un giovane di cittadinanza italiana di etaÁ non superiore ai 19 anni iscritto a uno degli
ultimi quattro anni di corso di Istituti e Scuole di istruzione media
superiore della cittaÁ di Milano, statali e non statali, che abbia ben
meritato in profitto e condotta. La borsa di studio eÁ attribuita al sig.
Lorenzo SCARCELLA.
Vengono inoltre attribuiti un premo di incoraggiamento a Chiara
CALGARO e un premio di merito a Irene BURATTINI.
- Borse di studio Carlo ed Enrichetta Salvioni: vengono attribuite 2 borse di studio a favore di studenti del Canton Ticino iscritti
in Istituti universitari italiani. La borsa di studio viene assegnata al
signor Andrea FIGUNDIO. Vengono inoltre attribuiti 2 premi di incoraggiamento alle signorine Aris DELLA FONTANA e Francesca RICCIARDI.
- Borsa di Studio Luigi e Wanda Amerio: viene attribuita a
studenti iscritti alla FacoltaÁ di Ingegneria del Politecnico di Milano
che siano in corso e abbiano superato gli esami previsti con una
media di votazioni non inferiore a 26/30. La borsa eÁ attribuita al
signor Emanuele PURICELLI.
Sono ora lieto di dare la parola al professor Enrico Decleva per
Le esposizioni 1871-1906: Milano fra le ``metropoli del mondo civile''.
lo svolgimento della sua prolusione su
LE ESPOSIZIONI 1871-1906
MILANO FRA LE ``METROPOLI DEL MONDO CIVILE''
Prolusione del m. e. ENRICO DECLEVA
(Adunanza solenne del 26 febbraio 2015)
1. Nei trentacinque anni compresi tra il 1871 e il 1906 Milano eÁ
stata teatro di sette eventi che hanno fatto riferimento a quella tipica
manifestazione della modernitaÁ avanzante che sono state, dopo la grande rassegna di Londra del 1851, le esposizioni. Tra le altre cittaÁ italiane
solo Torino ha compiuto un percorso analogo, seguendo motivazioni in
parte simili e in parte specifiche e concorrenziali rispetto a quelle di
Milano. E il tema meriterebbe di essere approfondito. Ma il dato caratteristico resta, e non ne limitano la portata le diverse dimensioni e il
grado di impegno notevolmente disuguale delle rassegne milanesi in
questione.
Milano cittaÁ di Esposizioni dunque: e a maggior ragione pensando
alla persistenza del modello, pur in diverse condizioni, in epoche successive: dalle Fiere campionarie avviate nel primo dopoguerra alle
successive Triennali e alle altre numerosissime rassegne tematiche divenute via via emblemi, dapprima, dell'avvenuta ricostruzione e, poi,
degli anni del miracolo economico e di stagioni piuÁ vicine a noi. Fino a
Expo 2015, che si apriraÁ di qui a poche settimane, e che potrebbe
anche essere interpretata come l'esito finale, e auguriamoci felice (magari anche nella successiva destinazione delle aree, da farsi valutandone bene implicazioni e conseguenze), di un ben piuÁ lungo percorso.
Come la conferma di una sorta di vocazione a collegare l'affermazione
38
ENRICO DECLEVA
e le fortune della cittaÁ, nei diversi periodi, a eventi espositivi. Una
vocazione che in ogni caso prese forma e si affermoÁ grazie a quei primi
tentativi tra Otto e Novecento, a come furono progettati, a come si
svolsero e a come furono presentati e recepiti; sicche non sembra
improprio, in questa particolare fase della vita cittadina, dedicare loro
qualche momento di attenzione. Come cercheroÁ di fare, in modo inevitabilmente sintetico e approssimativo, in questo intervento, e come si
faraÁ, piuÁ distesamente e a piuÁ voci, ai primi di giugno, quando l'Istituto
lombardo dedicheraÁ al medesimo tema, a Milano ``cittaÁ di esposizioni''
appunto, un intero Convegno.
2. La sequenza inizia ± e, va detto subito, ancora in sordina ± nel
1871, con la prima rassegna che si fregioÁ orgogliosamente del titolo di
``industriale''. A promuovere l'iniziativa fu un gruppo privato, l'Associazione industriale italiana, presieduta dall'ex sindaco Beretta, che utilizzoÁ a quel fine un edificio presso i Giardini pubblici, il Palazzo del
Salone, successivamente abbattuto per dare spazio al Museo di storia
naturale. Organizzata in gran fretta e in economia, quella prima Esposizione si inseriva in una fase molto particolare della vita cittadina. La
recente conquista dell'UnitaÁ nazionale aveva sostanzialmente modificato il ruolo di Milano: fin lõÁ, e sin dal tempo dei Visconti, senza voler
risalire piuÁ indietro, una capitale. Beninteso sotto dinastie lontane e
con una sovranitaÁ limitata. Ma essendo riuscita comunque a conservare
alle sue eÂlites dominanti uno spazio anche significativo di autonomia e
occasioni di affermazione. E costituendo, specie nelle fasi topiche corrispondenti al riformismo asburgico, al regno napoleonico e alla prima
restaurazione austriaca, un punto di riferimento e di richiamo anche
per ambizioni ed energie esterne, attratte dalla superioritaÁ del suo
livello civile e culturale e dalle occasioni che essa sembrava in grado
di offrire.
Il 1848 aveva rappresentato un momento di sostanziale e non piuÁ
sanata rottura rispetto a ogni ipotesi di modernizzazione e progresso
all'interno del conglomerato asburgico. La sola ipotesi realisticamente
praticabile, anche agli occhi di molti che avevano preso le mosse da
istanze mazziniane e repubblicane, era stata quella di rivolgersi, da quel
momento in poi, all'unica dinastia italiana in grado di mettere in campo
un esercito e di avere una politica estera. La conversione ai Savoia e
LE ESPOSIZIONI 1871-1906
39
alla strategia di Cavour non avevano peraltro significato una dedizione
senza condizioni, e tantomeno una rinuncia. Non per niente, a annessione ormai compiuta, dalle colonne della ``Perseveranza'' era stato
lanciato l'ammonimento a ricordare che la Lombardia non era ne poteva essere ``una provincia, che viene semplicemente ad aggiungersi
alle altre'' con l'unico effetto di richiedere ``un maggior numero di
Questori, d'Intendenti e di Governatori''. Essa per contro era ``uno
Stato che si unisce ad un altro Stato'', e da tale unione doveva sorgere
``uno Stato novello'', con ``carattere diverso, diverso sistema e politica
diversamente modificata'' rispetto al preesistente Regno di Sardegna (1).
Ma la rivendicazione non aveva avuto esito. Milano si era, nei
fatti, trovata declassata; di colpo trasformata ± come fu detto efficacemente da un testimone ± da ``centro di vasta regione a capoluogo di
breve provincia'' (2), priva di un qualsiasi riconoscimento del rango al
quale riteneva di avere diritto. La svolta intervenuta non consentiva in
ogni caso indugi. Occorreva dimostrare la giustezza della scelta compiuta a favore del re sabaudo, confermando, con l'evidenza dei fatti,
che quello che non era stato possibile concretare per i veti e gli ostacoli posti da Vienna, o, semplicemente, perche ne era mancato il tempo, era invece realizzabile nel nuovo contesto.
Sin dalle prime battute, la nuova Amministrazione municipale
puntoÁ in effetti su un netto salto di qualitaÁ nella trasformazione in
senso monumentale della fisionomia urbana e nella dotazione e nel
livello dei servizi: e, cioÁ, anche a costo di indebitamenti crescenti in
una situazione finanziaria e politico-militare per nulla rassicurante.
Ma il problema che per il momento rimaneva aperto era come
alimentare in maniera adeguata e con continuitaÁ i processi necessari a
conferire alla cittaÁ e ai suoi gruppi egemoni, vecchi e nuovi, ruoli
all'altezza delle aspirazioni. Perche questo avvenisse, non erano d'altra
parte necessarie opzioni traumatiche. Termini come ``felicitaÁ'', ``pubblica utilitaÁ'', ``spirito d'industria'', ``incivilimento'', ``progresso'', ``prosperi-
(1) ``La Perseveranza'', 6 gennaio 1860, L'opposizione in Lombardia. Sul tema qui
accennato cfr. G. Rumi, Perche la storia. Itinerari di ricerca, a c. di E. Bressan e D.
Saresella, Milano 2009, vol. I, pp. 307-323.
(2) T. Massarani, Ricordi cittadini e patriottici, Firenze 1908, p. 260.
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ENRICO DECLEVA
taÁ'', ``benessere'', si erano largamente rincorsi nella pubblicistica lombarda dai tempi del ``CaffeÁ'' in poi, trovando ulteriori e piuÁ maturi
elementi di coagulo negli anni '30 e '40 dell'Ottocento, per iniziativa
principalmente di Cattaneo, ma non solo. E non aveva nulla di improvvisato che si guardasse con attenzione a quello che era successo e
stava succedendo oltre i confini per attingerne elementi di riflessione
e di ispirazione. Per quanto persistente, e, rispetto ai tempi, del tutto
giustificata, l'idea che la base della ricchezza lombarda andasse identificata in primo luogo nella sua agricoltura non significava che non ci si
ponesse il problema, almeno da parte di alcuni, di migliorarne gli impianti e i metodi operativi. E, soprattutto, che non si rivendicassero
spazi paralleli per le attivitaÁ industriali.
Quel che piuÁ conta, le elaborazioni culturali si erano saldate a
processi reali. Nonostante fosse inevitabilmente condizionata dalla
mancanza di materie prime per il momento indispensabili, una realtaÁ
manifatturiera lombarda ± nel tessile, nella siderurgia, nella meccanica,
nella produzione di alcuni beni di consumo ± incontestabilmente esisteva. E non era per nulla scontato che non potesse svilupparsi grazie
alle tecnologie in evoluzione, a un diverso e piuÁ aggiornato patrimonio
di competenze, alla disponibilitaÁ di credito, a una piuÁ adeguata rete di
trasporti, a politiche piuÁ favorevoli, a nuovi protagonismi legati alla
capacitaÁ di cogliere le occasioni e di sfruttare le novitaÁ. Grazie alla
modernitaÁ, insomma.
3. Ebbe, sotto questo profilo, una forte valenza strategica l'aper-
tura, nel 1863, della Scuola di applicazione per ingegneri civili e meccanici (cioeÁ industriali, l'unica esistente in quel momento in Italia)
presso il neonato Istituto tecnico-superiore, che il suo principale promotore, Francesco Brioschi, aveva progettato sul modello dei politecnici svizzeri e tedeschi, ma ricollegandosi, altresõÁ, a quanto di positivo e
innovativo si era realizzato da tempo a Milano nel campo della formazione tecnica, in particolare grazie alla SocietaÁ d'Incoraggiamento d'arti
e mestieri e allo stesso Istituto lombardo.
L'adozione nel 1866 del corso forzoso, per far fronte alle spese
per la guerra all'Austria, comportoÁ, d'altra parte, l'introduzione di fatto
di una prima barriera protettiva a vantaggio delle produzioni nazionali.
E la riunione con il Veneto consentõÁ di riprendere dal versante lombar-
LE ESPOSIZIONI 1871-1906
41
do le relazioni commerciali proprie di quando le due regioni erano parti
di un unico Regno. Di lõÁ a poco, la febbre di iniziative successiva alla
conclusione della guerra franco-prussiana, collegata alla disponibilitaÁ di
capitali e alla momentanea messa fuori gioco della concorrenza francese, si ripercosse positivamente anche sull'incipiente sistema manifatturiero lombardo. E crebbe la presenza di stranieri interessati alla
piazza milanese e alla possibilitaÁ di agire da qui sul piuÁ vasto mercato
nazionale che allora si apriva.
Al di laÁ delle conseguenze di lungo periodo che non sarebbero
mancate, sia rispetto al quadro europeo sia con riguardo al contesto
interno, con la pace imposta da Bismarck alla Francia e con l'ingresso
e il trasferimento della capitale a Roma, una fase della vita italiana,
dominata dalla questione nazionale, poteva d'altro canto considerarsi
effettivamente chiusa. E giaÁ c'era chi, a Milano, sosteneva che, ottenuto
quel grande risultato, non ci sarebbe piuÁ stato bisogno, da allora in poi,
di distrarre le forze ``in conati politici'', avendo invece la possibilitaÁ di
concentrarle e ``renderle effettivamente produttive col lavoro, col commercio, coll'industria'' (3).
L'Esposizione del 1871 si inserõÁ in quel particolare contesto. Per
diluirne i costi, si era deciso di scaglionare la manifestazione in piuÁ
anni e di dedicare quel primo avvenimento alle ``costruzioni e arti
usuali'', un tema sufficientemente generico, in realtaÁ, per consentire
piuÁ ampie presenze. Per quanto ancora priva di ogni valenza effettivamente nazionale, l'iniziativa consentõÁ in effetti di registrare realtaÁ operative non effimere e di misurare progressi realmente compiuti. E a
Milano e in Lombardia in primo luogo. Elemento non banale, essa si
chiuse con un avanzo superiore, e di parecchio, alla sovvenzione governativa. Milano ce l'avrebbe fatta anche da sola, cioeÁ: ed era questo
un motivo, insieme polemico e di autocompiacimento, che prendeva
corpo e che le successive esposizioni milanesi, basate sul medesimo
assunto, avrebbero largamente consolidato.
Un secondo evento espositivo, promosso dai medesimi organizzatori nella stessa sede, fu aperto nel luglio 1874 ± quando l'effimero
boom conseguente alla fine della guerra franco-prussiana s'era ormai
esaurito ± avendo come obiettivo l'Arte industriale, e cioeÁ quei lavori
(3) ``L'Industriale'', 9 gennaio 1871, Ai nostri lettori.
42
ENRICO DECLEVA
che, ``sebbene precipuamente destinati ai vari usi della vita'', amavano
``conciliare la propria forma colle leggi dell'estetica'' (4). Grazie alla
larga disponibilitaÁ dimostrata dagli esponenti delle grandi famiglie patrizie, che si impegnarono attivamente nell'organizzazione e concessero
numerosissimi oggetti tratti dalle loro collezioni, la rassegna diede luogo a una vera rivelazione di che cosa si era accumulato e si continuava
a incrementare di bello e di prezioso in case e palazzi cittadini (5).
L'esito di pubblico ± dipendesse dalla calura estiva o da qualche altra
ragione ± fu tuttavia decisamente deludente.
Ebbe tutt'altra fisionomia e assunse tutt'altre dimensioni e caratteristiche l'Esposizione organizzata sette anni piuÁ tardi, nel 1881, in
concomitanza con l'ormai imminente apertura del traforo ferroviario
del San Gottardo: sempre nella zona dei Giardini pubblici, ma su un'area notevolmente piuÁ vasta.
L'idea di organizzare il nuovo evento espositivo a Milano era
maturata nella scia dell'Esposizione parigina del 1878, in funzione degli
incentivi che si sarebbero voluti assicurare anche qui, in primo luogo
alle attivitaÁ di albergatori, ristoratori, commercianti. Ma dal momento
in cui il progetto comincioÁ a prendere piuÁ concreta forma, nell'ambito
della locale Camera di Commercio, furono soprattutto gli industriali e i
patrocinatori degli interessi dell'industria nazionale a conferirgli la loro
impronta e a fissarne gli obiettivi. Nella piena convinzione che Milano
avesse tutti i titoli per rivendicare un ruolo traente in materia.
Gli esiti furono dei piuÁ felici. La sottoscrizione pubblica, aperta
presso la Camera di Commercio per garantire la copertura delle spese,
anche considerata la modestia del contributo governativo (500 mila
lire, la metaÁ di quanto si sarebbe stanziato per l'Esposizione di Torino
tre anni piuÁ tardi), vide una larga convergenza di tutte le componenti
cittadine: ``I patrizi dagli storici casati s'iscrivevano accanto al nuovo
banchiere; l'industriale famoso sui mercati d'Europa accanto al piccolo
negoziante al minuto''. E anche in seguito tutto procedette per il meglio. Gli espositori furono oltre 7 mila, un milione e mezzo i visitatori.
(4) Dalla lettera di invito del Comitato ordinatore, datata 1 marzo 1873: una copia in
Biblioteca nazionale braidense, Miscellanea, 14.16.E.2.
(5) Per gli elementi richiamati cfr. Esposizione storica d'Arte Industriale in Milano
1874, Catalogo generale pubblicato dal Comitato Esecutivo, Milano 1874.
LE ESPOSIZIONI 1871-1906
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Completate le restituzioni ai sottoscrittori (vari vi rinunciarono), rimase
un avanzo di 150 mila lire che furono devolute per la nuova sede della
SocietaÁ d'Incoraggiamento. L'incremento per oltre mezzo milione degli
introiti dovuti al dazio consumo nei sei mesi di apertura dell'Esposizione, rispetto al corrispondente periodo dell'anno prima (6), valeva d'altra
parte, di per seÂ, come un indizio (+ 14%), dei benefici che l'evento
aveva recato agli interessi cittadini. Ma la portata positiva dell'avvenimento andava valutata anche e principalmente sotto un'altra luce.
L'appello ai produttori nazionali, perche partecipassero in numero e in forme adeguate, era stato ampiamente raccolto. E non era
rimasto senza esito l'invito affincheÂ, quando possibile, facessero funzionare le loro macchine sotto gli occhi dei visitatori, come accadeva
ormai di norma, e da tempo, nelle grandi Esposizioni estere, con gli
effetti che questo produceva nell'avvicinare il piuÁ largo pubblico alla
realtaÁ dell'industrialismo in atto.
La rassegna aveva evidenziato anche lacune, squilibri, ritardi e
disomogeneitaÁ tra i vari settori e tra le diverse regioni. Ma nell'insieme
quanto era emerso era la prova evidente dei passi avanti compiuti. A
conferma che non si era sbagliato a scegliere quella strada e ad attrezzarsi per percorrerla al meglio. Il fatto che oltre il quaranta per cento
degli espositori provenisse da Milano e dalla Lombardia poteva essere
interpretato, insieme con altri dati, come un'indicazione della valenza
ancora insufficientemente rappresentativa, sul piano nazionale, dell'Esposizione milanese: e fu anche in questo spirito, per dimostrare che si
poteva fare di piuÁ e di meglio, che Torino decise proprio allora di
cimentarsi a sua volta con un evento di quel tipo. Ma, nell'ottica milanese, il dato valeva semmai, e in primo luogo, da conferma del nuovo
tipo di primato al quale si era scelto di aspirare e che appariva largamente raggiunto.
(6) Album-Ricordo della Esposizione nazionale del 1881 in Milano Milano s. d., p.
VI. Sull'Esposizione del 1881, mi permetto rinviare ai miei vecchi studi L'Esposizione del
1881 e le origini del mito di Milano, in Dallo Stato di Milano alla Lombardia contemporanea, Milano 1980, pp. 181-211 e Milano industriale e l'Esposizione del 1881, cit., loc.
cit., pp. XV-LXXII. PiuÁ in dettaglio, sulla genesi organizzativa dell'Esposizione cfr. E. Colombo, Come si governava a Milano. Politiche pubbliche nel secondo Ottocento, Milano
2005, pp. 123-201.
44
ENRICO DECLEVA
Da capitale regionale (con i limiti che la dipendenza, di volta in
volta, da Madrid, Vienna o Parigi aveva comportato) a ``capitale morale'' dell'intera compagine nazionale (come ora Milano si vantava di
essere e, cosa piuÁ importante, come si riconosceva che fosse, a compenso degli sforzi prodotti e dei risultati conseguiti): in vent'anni il
cambio di rotta e di ruolo poteva dirsi definito. Elemento motore e,
nello stesso tempo, in grado di presentarsi come fattore di guida e di
raccordo a livello nazionale dello sviluppo industriale in corso, con le
ricadute e le interferenze che questo determinava, Milano poteva a quel
punto rivendicare a pieno titolo la vitalitaÁ e l'efficacia della sua particolare configurazione cittadina, non a caso ampiamente illustrata e
valorizzata nelle tante pubblicazioni messe in cantiere nell'occasione,
una sorta di autoritratto collettivo a piuÁ voci, rimasto per molti aspetti
senza uguali (7).
Quanto al tema specifico posto al centro della manifestazione,
tutti gli elementi in gioco sembravano trovare un punto di equilibrio
e di convergenza: grande e piccola industria, saggiamente distribuite
tra cittaÁ e territorio, interessi commerciali e finanziari, incipienti ruoli
professionali, funzioni di servizio, destinate a loro volta ad articolarsi e
a crescere. E non era irrilevante, da vari punti di vista, l'aggregazione al
nuovo corso e ai suoi spesso giovani protagonisti di non pochi esponenti delle grande nobiltaÁ. Tutto, all'insegna di quel motto, il virgiliano
``Labor omnia vincit'', posto a sigillo della manifestazione, nel quale,
certo, una parte della cittaÁ poteva continuare a non identificarsi o a
sentirsene esclusa ± come attestavano anche alcuni dei testi usciti
nell'occasione ± ma che appariva largamente rappresentativo di un'etica radicata e diffusa e che qualcuno non mancava di contrapporre, giaÁ
allora, allo spettacolo desolante della politica nazionale: ``Si fa della
cattiva politica all'interno, se ne fa della cattivissima all'estero, ma si
lavora benissimo, e come si lavora!'' (8).
(7) Ampi riferimenti al tema in G. Rosa, Il mito della capitale morale. Letteratura e
pubblicistica a Milano tra Otto e Novecento, Milano 1982.
(8) ``Il Pungolo'', 2-3 maggio 1881, Il ``Pungolo'' all'Esposizione.
LE ESPOSIZIONI 1871-1906
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4. Nessuna delle rassegne espositive che seguirono ebbe la va-
lenza progettuale e le caratteristiche di complessiva omogeneitaÁ proprie di quella del 1881. L'autorappresentazione della cittaÁ, dei suoi
interessi e delle sue aspirazioni, venne da allora in poi affidata semmai
all'accostamento di distinti segmenti espositivi, espressione, ciascuno,
di uno specifico retroterra. Come accadde giaÁ in quella del 1887, spostata per la prima volta in Piazza Castello, comprensiva di una esposizione internazionale dedicata agli apparecchi per la macinazione e la
panificazione, di una Mostra del pane, ove furono raccolti campioni sia
nazionali sia esteri, di una sezione di ``Igiene e salvamento'', dedicata
alle alterazioni dei prodotti alimentari e ai mezzi per prevenire e provvedere agli infortuni sul lavoro, di una sezione di Ragioneria, promossa
dal locale Collegio dei Ragionieri al fine di valorizzare l'importanza
degli impianti contabili nelle aziende. Le due fonti maggiori di richiamo
erano la fabbricazione in loco di pane e altri prodotti da forno messi a
disposizione dei visitatori e la Galleria dell'ElettricitaÁ, realizzata tre
anni dopo l'inaugurazione, grazie a Giuseppe Colombo, in via Santa
Redegonda, del primo impianto europeo per la produzione e la distribuzione di ``luce a domicilio'' con il nuovo sistema Edison.
Va fatta entrare nella sequela di eventi che stiamo seguendo,
nonostante sia di solito ignorata, anche l'Esposizione nazionale d'igiene
ed educazione infantile (internazionale dei giocattoli), come la si titoloÁ,
che si tenne in un'area tra la Stazione delle Ferrovie Nord e il Castello
tra il maggio e il settembre 1891, ispirandosi a quanto realizzato alla
recente Esposizione di Parigi del 1889 dove era stato aperto un Palais
des Enfants e si erano istituiti speciali divertimenti per bambini. Concepita seguendo il modello anche organizzativo adottato nel 1881, la
rassegna accostava una parte per cosõÁ dire piuÁ seria ± rappresentativa
di una Milano nella quale non mancavano le preoccupazioni effettive
per le sorti dell'infanzia e le iniziative di vario tipo, assistenziali e
scolastiche, assunte a suo favore ± e una di maggior richiamo, nonostante la qualitaÁ per lo piuÁ non eccelsa dei prodotti in mostra, quella
appunto riservata ai giocattoli, compresa una piccola Galleria del lavoro, dove gli oggetti venivano ``fabbricati lõÁ per lõÁ, sotto gli occhi dei
visitatori'': come succedeva, ad esempio, grazie alle ``operaie della ditta
Pirelli, che con sorprendente rapiditaÁ e buon gusto dipingevano nei piuÁ
svariati modi palle ed altri balocchi di gomma'' (9). A garantire un
numero di visitatori adeguato ± di bambini con le loro famiglie, ma
46
ENRICO DECLEVA
non solo ± erano poi destinate le varie attrazioni: una pista per velocipedisti e un piccolo ippodromo per lama e asinelli; un teatro da 800
posti, sede di varie rappresentazioni e spettacoli; un ``Labirinto'' a specchi; una Fontana luminosa (altra idea, come il teatro, ricavata dalla
recente Esposizione parigina); un impianto di Montagne russe ``affatto
nuovo per Milano'' (10). E il tutto facendo leva esclusivamente su fondi
privati.
Come accadde, di nuovo, di lõÁ a tre anni, e con una rassegna di
ben maggiore impegno. Per certi aspetti al confine tra due fasi della
vita cittadina e nazionale, una delle particolaritaÁ delle Esposizioni Riunite ± inaugurate negli spazi dentro e intorno al Castello Sforzesco, il 6
maggio 1894 ± consistette, ancora, nell'ostentata convergenza di tutte, o
quasi tutte, le piuÁ significative componenti cittadine intorno al progetto.
Una nuova prova (cosõÁ la si volle presentare) della capacitaÁ propria dei
milanesi di superare fratture e contrasti quando entravano in gioco
``l'interesse e il decoro della cittaÁ'' (11). In questo caso, volendo reagire
alla crisi bancaria dei primissimi anni '90 e al panico e alle tensioni
dissolutorie che questa aveva suscitato, e dalle quali la cittaÁ, con quell'iniziativa, si era chiamata, in certo senso, fuori.
Priva com'era di un tema unificante, la rassegna si configuroÁ
come una somma di ben undici distinte mostre, ognuna con specifici
promotori: Sport, Belle Arti, Fotografia, Operaja, Teatrale, Fotolitica,
Geografica, Arti grafiche, PubblicitaÁ, Vini e Oli, Orticola. E non ne
mancarono altre temporanee. La rassegna politicamente piuÁ significativa ± emblema della fragile convergenza tra moderati e democratici e in
realtaÁ espressione principalmente di questi ultimi ± era l'Esposizione
operaia, la prima in Italia a carattere internazionale, realizzata al fine,
(9) ``Il Secolo'', 8-9 maggio 1891. Cronaca, L'inaugurazione della Mostra d'igiene e
dei giuocattoli.
(10) Cfr. Guida ufficiale della Esposizione nazionale d'igiene e d'educazione infantile (internazionale dei giocattoli), Milano 1891.
(11) Come affermava, nel discorso per l'inaugurazione, il presidente del Comitato
esecutivo, il principe Gian Giacomo Trivulzio: cfr. Le Esposizioni Riunite di Milano.
1894. Sport-Belle Arti-Fotografia-Operaja-Teatrale-Fotolitica-Geografica-Arti grafichePubblicitaÁ-Vini e Oli-Orticola, Milano 1895, disp. 2, p. 10. Sulla manifestazione, anche
con riguardo ai riferimenti fatti di seguito, cfr. Milano 1894. Le Esposizioni Riunite, a
c. di R. Pavoni e O. Selvafolta, Milano 1994.
LE ESPOSIZIONI 1871-1906
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dichiarato nel Manifesto del Comitato esecutivo, di mostrare ``con sinceritaÁ gli elementi del problema sociale, che vuol essere risolto in pace
col benefico concorso di tutti''. Rientravano nella medesima prospettiva
gli spazi dedicati alla previdenza e alla cooperazione. Ma non pare che
tali sezioni richiamassero molti visitatori. Ne richiamava sicuramente di
piuÁ, collegata anch'essa, almeno formalmente, al tema ``operaio'', la
Galleria del Lavoro, alla quale era stata affidata la funzione tradizionale
delle esposizioni di mostrare macchine e apparecchi in azione.
Gli elementi di attrazione erano in ogni caso numerosi: il teatro
``in stile pompejano'', opera di Luigi Broggi; il ``piccolo villaggio'' di
capanne fatto costruire sotto gli alberi dal ``notissimo sportman signor
Scheibler'' (12), il Bazar orientale. E, ancora, i ``nuovissimi e bizzarri
spassi'', in parte giaÁ sperimentati nell'Esposizione ``dei giocattoli'', che
trasformavano per molti aspetti l'evento in una vera e propria fiera dei
divertimenti: come tale deprecato da quanti conservavano una concezione piuÁ austera e didascalica delle funzioni da assegnare alle esposizioni. Ma eÁ molto probabile che siano state proprio attrattive di quel
tipo, espressione anch'esse dei nuovi bisogni indotti dai tempi, a far
raggiungere i due milioni di visitatori: dal toboga acquatico a un nuovo
e piuÁ grandioso impianto di montagne russe, alla torre metallica dove
era stato sistemato un ascensore Stigler che consentiva di salire fino a
38 metri e di godere da lõÁ la vista dei padiglioni e del Parco in corso di
sistemazione ad opera dell'architetto Emilio Alemagna (13). Inutile ricordare che la Torre Eiffel, emblema della grande Esposizione parigina
organizzata cinque anni prima per il centenario della Rivoluzione, aveva
raggiunto i 300 metri, e che era posta a 276 metri la piattaforma piuÁ
alta raggiungibile dai visitatori: per Milano costituiva giaÁ un segno positivo essere saliti di 20 metri rispetto all'analoga torre-ascensore eretta
nel 1881 ai Giardini pubblici presso la collinetta di Montemerlo.
4. La tregua tra i partiti cittadini, valorizzata e resa emblematica,
anche in quest'ultima circostanza, nella distribuzione delle responsabi-
(12) Caccia grossa. Esposizione del signor Schleiber, in Le Esposizioni riunite di
Milano, disp. 10, p. 74.
(13) La torre Stigler, in Le Esposizioni Riunite di Milano, cit., disp. 17, p. 134.
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ENRICO DECLEVA
litaÁ all'interno del Comitato esecutivo, sarebbe risultata comunque di
breve durata. Convergente, per molti aspetti, nelle sue principali componenti nell'avversione a Crispi, Milano rimaneva divisa al suo interno
da fratture profonde, destinate a vieppiuÁ approfondirsi nei mesi successivi, quasi fossero in realtaÁ due distinte e contrapposte cittaÁ a fronteggiarsi: quella moderata, in evidenti difficoltaÁ, che si sentiva assediata
e considerava una catastrofe l'eventuale vittoria degli avversari; e quella che faceva capo ai democratici e, tra i giornali cittadini, al ``Secolo'',
alimentata dal particolare tipo di crescita che aveva caratterizzato la
cittaÁ, oltre le vecchie mura spagnole, e che, forte degli accresciuti
consensi, si considerava ormai tendenzialmente maggioritaria.
Adua e la caduta di Crispi non furono se non momenti di passaggio in un percorso di crisi destinato a ulteriormente aggravarsi e ad
avere, proprio tra Milano e Monza, tra le cannonate di Bava Beccaris
del maggio 1898 e l'assassinio di Umberto I, il 29 luglio 1900, i suoi
episodi culminanti.
Quando Milano tornoÁ a impegnarsi, e in un grado mai sperimentato prima, in una Esposizione, quella fase cosõÁ critica per la vita cittadina e nazionale era ormai alle spalle. La vittoria dei partiti popolari
alle elezioni amministrative del dicembre 1899, con la conseguente
costituzione di una giunta democratica, con sindaco il radicale Giuseppe Mussi, aveva significato un'evidente soluzione di continuitaÁ, dopo
quarant'anni di amministrazione moderata, ed era valsa a ricomporre e
a rimettere in movimento un quadro che gli eventi del 1898 avevano
drammaticamente lacerato e bloccato. Ma la situazione non si era per
nulla stabilizzata. Le giornate di sciopero generale del settembre 1904,
emblematiche dello scontro interno al socialismo milanese tra turatiani
e rivoluzionari, ebbero come effetto l'allontanamento dall'alleanza di
commercianti e esercenti, rendendo decisivi, alle nuove consultazioni
amministrative del gennaio 1905, i voti clerico-moderati. DiventoÁ a quel
punto sindaco Ettore Ponti, esponente di una famiglia di industriali
tessili distintisi anche per importanti iniziative filantropiche e mecenatesche, personalitaÁ autorevole e dai molteplici interessi, alla testa di
una giunta comprendente figure di alta professionalitaÁ, che, lungi dal
ribaltare le linee di intervento avviate dai predecessori, le fecero in
parte proprie. L'obiettivo centrale, perseguito con coerenza e ampia
cognizione delle tematiche affrontate, era quello di dotare Milano di
strutture e servizi piuÁ adeguati alla crescita intervenuta e in linea con i
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piuÁ avanzati modelli europei di governo delle cittaÁ. Le scelte compiute
ebbero, in effetti, esiti rilevanti: le nuove case popolari e l'istituzione di
un apposito ente che se ne occupasse; la decisione di spostare la
Stazione Centrale, che avrebbe liberato i quartieri che ne soffrivano
della servituÁ delle rotaie; quella di realizzare una nuova centrale idroelettrica in Valtellina con cui alimentare l'azienda elettrica nel frattempo municipalizzata; quella relativa al nuovo Mercato a porta Vittoria,
l'ampiamento della rete tranviaria. Si trattava di progetti tali da ottenere in piuÁ casi il voto favorevole o l'astensione benevola della stessa
minoranza.
E i medesimi elementi di continuitaÁ si ritrovano nella genesi dell'Esposizione, nata da un progetto della Lega navale, che aveva allora
sede a Milano, e che aveva immaginato, coerentemente con le sue
ragioni sociali, una mostra dei trasporti marittimi e fluviali. La prossimitaÁ, ormai, della conclusione del nuovo valico del Sempione aveva
indotto a estendere la rassegna ai trasporti terrestri, e anzi a dar loro
un peso determinante. E non ci si era fermati lõÁ. Inizialmente concepita
come sezione collegata ± anche in relazione a quanto si era fatto di
nuovo e innovativo nei cantieri della nuova galleria rispetto ai disastri
sanitari e umani registrati in quella del Gottardo ± la rassegna sulla
Previdenza fu poi estesa nei contenuti e trasformata in mostra a seÂ.
Subito dopo si accolse la proposta di attivare una Galleria internazionale del lavoro per le arti industriali, in modo da offrire ai visitatori lo
``spettacolo nuovo (...) del felice connubio tra ``arte e industria''. E altre
integrazioni seguirono (in definitiva sul modello delle Esposizioni Riunite del 1894, ma con un ben diverso grado di impegno), facendo
spazio alle sezioni dedicate a Agraria, Igiene, Belle Arti, Pesca e acquicultura, Zootecnia, Automobilismo e ciclismo, Italiani all'estero, Aeronautica, con annessi spazi per il lancio dei palloni aerostatici e per i
dirigibili, unitamente a varie altre mostre retrospettive e aggiuntive,
compresa una sezione dedicata ai Lavori femminili, di cui era garante
un Comitato d'onore ``costituito dalle dame dell'aristocrazia milanese''.
Avviata durante l'amministrazione Mussi e inizialmente pensata
per il 1905, rinviata poi di un anno, per farla coincidere con la conclusione dei lavori per il Sempione, infine aperta dai sovrani il 28 aprile
1906, la nuova Esposizione si svolse nella fase di affermazione e di
ascesa della giunta Ponti. Testimoniava, un'altra volta, della convergenza delle principali forze cittadine intorno a un grande progetto di inte-
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resse comune la composizione del Comitato esecutivo, di cui erano
presidenti onorari il sindaco e il presidente della Camera di Commercio
e presidente effettivo un esponente autorevole e capace della Milano
economica, Cesare Mangili. Figuravano tra le numerose personalitaÁ
cittadine che ne facevano parte anche i due socialisti (nonostante le
origini e le professioni borghesi) Luigi Della Torre e Luigi Majno. La
presenza del cardinale Ferrari, a fianco del re d'Italia, alla cerimonia
inaugurale valeva d'altra parte da chiaro indizio di quanto fossero ormai lontani, per i cattolici milanesi, i giorni nei quali, varcando ``la
soglia delle lunghe sale'' dell'Esposizione del 1881, don Davide Albertario vi aveva sentito alitare ``il soffio gelido dell'ateismo pratico'' (14).
Arrivare in porto non era stato semplice. Le continue aggiunte di
sezioni avevano comportato un progressivo incremento degli spazi e la
conseguente decisione di operare su due distinte sedi, al Parco e nella
nuova Piazza d'armi, oltre la via Domodossola, collegate da una ferrovia sopraelevata a trazione elettrica, con conseguente lievitazione dei
costi. Ci si dovette impegnare non poco per ottenere un numero adeguato di presenze internazionali (che furono alla fine oltre una ventina,
e 12 con un proprio padiglione) (15). Per quanto ancora destinati quasi
tutti a vita effimera e vincolati a un ampio uso di legno, stracci e gesso
per i rivestimenti, i padiglioni si sarebbero caratterizzati per impianti,
dimensioni e fisionomia architettonica di livello ben superiore a quelli
realizzati nel 1881 o nel 1894. Per completarli in tempo, fu necessario,
nelle ultime settimane, ricorrere anche al lavoro notturno.
``Capitale morale'', grazie all'Esposizione del 1881, a conclusione
di quella del 1906, con i suoi oltre sette milioni e mezzo di visitatori
(non tanti rispetto alle maggiori Esposizioni universali, ma non pochi
(14) A. Davide, Excelsior (Pensieri alla prima visita dell'Esposizione), ``Leonardo
da Vinci'', 8 maggio 1881.
(15) Sui ``numeri'' complessivi dell'Esposizione cfr. La scienza, la cittaÁ, la vita.
Milano 1906: l'Esposizione internazionale del Sempione, a c. di P. Redondi e D. Lini,
Milano 2006, p.12, cui si rimanda piuÁ in generale sulla rassegna. Ma cfr. altresõÁ F. Zanzottera, Esposizione Internazionale del Sempione, ``imponente manifestazione di vitalitaÁ'',
in Expo x Expos. Comunicare la modernitaÁ. Le Esposizioni Universali 1851-2010, a c. di
M.A. Crippa con F. Zanzottera, Milano 2008, pp. 33-86, e F. Misiano, Verso il cuore dell'Europa. Il tunnel del Sempione e l'Esposizione internazionale del 1906, in Lombardia
ed Europa. Incroci di storia e cultura, a c. di D. Zardin, Milano 2014, pp. 353-371.
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rispetto agli standard nazionali), sarebbe apparso piuÁ che giustificato
annoverare Milano, come faceva il ``Secolo'', fra ``le metropoli del mondo civile'' (16). Un epiteto che si giustificava per l'entitaÁ della prova
organizzativa che si era riusciti a superare, compresa la rapiditaÁ con
cui si intervenne per rimediare ai danni provocati da un disastroso
incendio scoppiato ai primi di agosto, ricostruendo in poche settimane
almeno una parte dei padiglioni distrutti. Ma che valeva, nel medesimo
tempo, da attestato per il livello di modernitaÁ e qualificazione raggiunto
dalla vita economica, sociale e civile della cittaÁ, le cui realizzazioni
diventavano a loro volta, com'era giaÁ accaduto nel 1881, ma nelle
nuove dimensioni nel frattempo raggiunte, oggetto di presentazione e
di valorizzazione (17).
I dati erano d'altronde incontestabili, testimonianza di una fase
effettivamente da annoverare tra le piuÁ felici e propositive nella vita
della cittaÁ. L'avvento, nel corso degli anni '90 della ``banca mista'' tedesca, assunta a modello sia della Banca Commerciale italiana sia del
Credito italiano, aveva dato i suoi primi importanti frutti, consentendo
di alimentare l'apparato produttivo e di orientarne i percorsi. Grazie ai
crediti resisi disponibili e alla possibilitaÁ di trasportare energia a distanza, una parte della grande industria, in particolare meccanica, ma
non solo, aveva potuto cominciare a insediarsi con nuovi, moderni
stabilimenti nella fascia a nord della cittaÁ, verso Sesto San Giovanni.
E il rinnovamento tecnologico aveva riguardato tutti i settori, ampliando il ventaglio della possibile offerta di prodotti per l'esportazione.
Milano si configurava nel contempo come di gran lunga il maggior
centro nazionale per l'editoria e il giornalismo, ruolo che in altri paesi
era proprio della capitale politica. Altro motivo di vanto era la fisionomia urbana altrettanto rapidamente rinnovata grazie all'applicazione ±
dal Cordusio al Castello, compiutamente recuperato, ai ``villini'' di Via
XX Settembre e oltre ± del piano regolatore elaborato negli anni '80,
con l'effetto di far sorgere una vera e propria ``nuova cittaÁ'', dove ``le
case sono allineate geometricamente e le vie rispondono ai nomi degli
uomini piuÁ illustri del nostro risorgimento'' (18). Milano si segnalava
(16) Milano alla chiusura dell'Esposizione, ``Il Secolo'', 11 novembre 1906.
(17) Cfr., in questo senso, la pubblicazione fuori commercio realizzata per l'occasione dal Comune, sotto la supervisione di Luca Beltrami, Milano nel 1906.
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parimenti per il livello delle sue strutture assistenziali e ospedaliere,
che si arricchivano, proprio in quel periodo, della nuovissima Clinica
ostetrico-ginecologica voluta e promossa da Luigi Mangiagalli entro un
piuÁ largo e innovativo progetto di Istituti clinici di perfezionamento,
primo passo verso l'emancipazione dalla dipendenza in campo medico-universitario da Pavia. E operava in cittaÁ dal 1902, grazie al lascito
di Ferdinando Bocconi per onorare il figlio Luigi morto ad Adua, l'UniversitaÁ commerciale a lui intitolata, destinata alla preparazione di
professionalitaÁ essenziali per le esigenze dei settori economici, finanziari e di servizio in espansione. Con un ruolo dunque parallelo e
complementare a quello esercitato, ormai da oltre un quarantennio,
dall'Istituto tecnico-superiore e con effetti aggiuntivi sull'affermazione
e la crescita in cittaÁ, in proporzioni che non avevano riscontro in altri
centri italiani, di una moderna borghesia delle professioni e delle competenze. In un altro ambito, tra democrazia radico-massonica e socialismo turatiano, ma con significativi agganci anche con la Milano liberalmoderata, la SocietaÁ Umanitaria aveva avuto modo di imporsi anch'essa in pochi anni per la singolaritaÁ del suo impianto operativo e per
l'ampiezza, l'incidenza e il rigore degli interventi in materia assistenziale, previdenziale, formativa, di promozione della cultura popolare e di
valorizzazione delle arti decorative, frutto sempre di attente ricognizioni su quanto di piuÁ avanzato esisteva all'estero nei settori in cui si
voleva intervenire. E l'inventario dei tanti punti di forza di una cittaÁ
in indubbia ascesa potrebbe agevolmente proseguire.
Certo, bastava anche solo sfogliare le pubblicazioni illustrate dedicate alle due ultime Esposizioni parigine, svoltesi nel 1889 e nel 1900,
per misurare immediatamente, in tutta la sua entitaÁ, il distacco, che
permaneva, e netto, tra quanto si era stati in grado di realizzare qui e la
ben diversa rilevanza e forza di richiamo proprie di rassegne dalle
dimensioni davvero globali. Ma l'essenziale era essere riusciti a cimentarsi con quel modello, precedendo su quella strada ogni altra cittaÁ
italiana. In questo senso l'obiettivo non era stato certamente mancato.
Anche perche corrispondeva, in definitiva, alla particolare dimensione
entro la quale Milano aveva configurato la propria tipologia di moder(18) Milano nuova. La Galleria Vittorio Emanuele, in Milano e l'Esposizione internazionale del Sempione, cit., disp. 8, p. 103.
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nitaÁ, coltivata cercandone i termini di riferimento non in patria ma oltre
i confini: restandone inevitabilmente a distanza, ma ben marcando la
posizione di primato che, con una simile caratterizzazione, essa poteva
far valere a livello nazionale. Non senza riuscire peraltro, valorizzando
le proprie specificitaÁ, a conquistarsi in qualche ambito, allora e in
seguito, posizioni di effettivo, assoluto spicco.
Una ``fra le metropoli del mondo civile'': lo si potraÁ dire oggi in
altri modi o con altre formule, ma eÁ in fondo quello che vorremmo che
Milano continuasse a essere, avendo di nuovo buone ragioni per affermarlo, pur nei tempi tanto cambiati.