I sogni nostra ricchezza interiore _2

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I sogni nostra ricchezza interiore _2
I SOGNI: NOSTRA RICCHEZZA INTERIORE
I sogni accompagnano la nostra vita dalla nascita alla morte: essi sono come un ponte tra
il mondo conosciuto (= quello della nostra coscienza) e tutto il mondo che non conosciamo
(=sia il nostro inconscio che tutte le realtà visibili ed invisibili in cui viviamo).
Già gli antichi si sono interessati ai sogni e sono riusciti a coglierne il messaggio nascosto
che essi celavano.
Per la Bibbia i sogni sono un dono e un messaggio di Dio all’uomo.
Attualmente, grazie agli studi di Freud e di Jung, il sogno è uno strumento utilizzato in
psicoterapia per curare malesseri psichici e per aiutare le persone a crescere,sviluppando
al meglio le proprie potenzialità.
I sogni sono dunque una porta aperta sul mistero dell’uomo e della vita.
Il corso vuole fornire ai partecipanti i mezzi per imparare a decifrare il messaggio del
sogno così da affrontare meglio la realtà della vita.
Il corso sarà teorico – pratico e affronterà i seguenti contenuti:
- il sogno nella storia dell’umanità
- la natura dei sogni e ipotesi interpretative
- i messaggi dei sogni
- la funzione dei sogni
- lavorare sui sogni e con i sogni
- integrazione dei sogni con la realtà quotidiana
- il sogno come terapia
- i sogni: messaggeri dell’anima
La partecipazione al corso non presuppone conoscenze particolari né gradi specifici di
studio. Si richiede soltanto costanza nella partecipazione e, poiché ci saranno
esercitazioni pratiche, il numero dei partecipanti non potrà essere superiore a 30.
BIBLIOGRAFIA
Artemidoro di Daldi, Dell’interpretazione dei sogni, BUR,1976.
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1
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RED,1990.
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J.de la Rocheterie, La natura nei sogni, Edizioni RED, 2004.
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RIVISTE:
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A.A.V.V., Il mondo dei sogni, Riza Scienze, anno 1986 n.°12.
L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI
L’uomo di ogni tempo,cultura e società ha percepito intuitivamente il potenziale insito nel
sogno.
Sogno e realtà sono come due vasi comunicanti che si influenzano a vicenda: questa
evidenza è stata colta dagli antichi greci per i quali il sogno era come un’entità autonoma
che vive nello spazio reale.
Per Omero ( X secolo circa avanti Cristo) il sogno esce dai confini della psiche e assume
sembianze umane al fine di portare al dormiente un messaggio da parte degli dei.
Nel Libro XIX dell’Odissea Penelope spiega a Ulisse (che non è stato ancora da lei
riconosciuto) che esistono due porte attraverso cui i sogni giungono ai mortali:
“... straniero, sono inspiegabili e ambigui i sogni,
e non tutto si attua per gli uomini.
Perché sono due le porte dei sogni incorporei:le une son fatte di corno e le altre d’avorio.
I sogni che vengono dall’avorio segato,
recando parole infruttuose danneggiano,
quelli che escono dal liscio corno,
qualora un mortale li veda,si avverano”
Nell’Iliade (libro I) afferma che il sogno viene dal padre Zeus:
“Ma via, qualche indovino
Interroghiamo,o sacerdote,o pure
Interprete dei sogni (chè da Giove anche il sogno procede)
Onde ne dica perché tanta con noi d’Apollo è l’ira”.
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Il grande filosofo Platone parla del sogno in molte sue opere affermando che il sogno
comunica la verità all’uomo e che se questi vuole conoscere la propria anima, deve
affidarsi al sogno. Studiare il sogno diventa un passo necessario e indispensabile per la
comprensione dell’anima. Platone arriverà ad affermare che le verità metafisiche possono
essere insegnate solamente attraverso il linguaggio dei sogni.
Inoltre riconosce l’esistenza di sogni eccezionali che possono presentarsi ai saggi
rivelando loro la natura più intima delle cose.
Per l’interpretazione dei sogni poi non possiamo dimenticare il mito di Asclepio, il dio le
cui apparizioni notturne inducevano alla guarigione colui che riceveva la visione.
Questo mito è importante anche per la psicologia perché l’epifania del divino avveniva
durante la pratica incubatoria,mentre il malato dormiva o si trovava in una fase di
semiveglia: la guarigione avveniva o immediatamente,oppure il malato riceveva dai
sacerdoti del dio una consultazione sulla terapia da praticare.
Questo culto veniva praticato a Pergamo, a Cos, a Lesena, a Epidauro e ad Atene stessa.
La lettura del sogno secondo una visione onirica (quella che verrà ripresa da Freud e dalla
moderna psicologia) sarà proposta da Artemidoro di Daldi che ben rappresenta
l’interprete di professione dell’antichità Siamo nel secondo secolo dopo Cristo e scrisse il
Libro dei sogni, un manuale interessantissimo e importante perché frutto del lavoro di un
interprete professionale, che illustra i principi e i segreti della sua arte.
Artemidoro suddivide i sogni in profetici e simbolici e giunge a definirli in ordine alla sua
destinazione: il sogno può dunque essere personale, impersonale,comune, pubblico e
cosmico. Questo autore ha avuto altresì l’intuizione che l’anima gioca con le parole e che
durante l’attività onirica diventano veri e propri simboli da decifrare, scoperta che verrà
confermata da Freud.
Anche l’Egitto vanta un’ antichissima tradizione onirologia. Gli egiziani ci hanno lasciato il
Libro dei sogni che risale al regno di Ramesse II (siamo nel 2000 a.C. circa).
Successivamente è stato scritto un secondo Libro dei sogni che risale al II sec. d.C.
Già nel più antico libro troviamo indicazioni su come interpretare le immagini oniriche. Per
gli egiziani il sogno ha valore di messaggio destinato a persone speciali che spesso hanno
responsabilità civili e dalle cui decisioni dipende il benessere comune. Anche presso
questo popolo si diffuse l’incubazione,che veniva officiata nei dedicati al culto del dio Se
rapide e poi della dea Iside.
Non va poi dimenticato che l’onirologia egiziana condivide con la tradizione giudaicocristiana e musulmana le vicende di Giuseppe, raccontate sia nella Bibbia sia nel Corano.
Nell’Islam solo la scienza dell’oniromanzia viene risparmiata dalla censura e assume
ruolo di protagonista, soprattutto perché tutta la vita di Muhammad fu pervasa da sogni e
visioni.
Per i musulmani, il sogno veridico ha in sé il potere e l’autorevolezza della profezia e
consente a Dio di comunicare direttamente con l’uomo. Nel Corano, il sogno e la visione
hanno un ruolo indiscutibile: attraverso il sogno, Dio legifera.
Per i musulmani solo chi è puro di cuore può interpretare i sogni divini: l’onirologia islamica
trova perciò la sua funzione nell’individuazione del sogno veritiero che proviene da Dio e
ha carattere divinatorio. A questo tipo di sogni si contrappone un secondo genere, che è
invece espressione di Satana, la cui natura fastidiosa e molesta ne rivela immediatamente
l’origine. Una caso a parte costituiscono i sogni che vengono definiti “grovigli di sterpi”,
interessante denominazione per quelle esperienze oniriche che, sono un’espressione del
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pensiero limitato dell’uomo che si ripiega su se stesso,perso nelle sue congetture anche
quando dorme, e che nulla hanno a che vedere con la dimensione trascendente.
Altra interessante riflessione sul sogno che proviene dalla tradizione islamica è che “il
sogno è per il primo interprete”, ossia appartiene non tanto al sognatore,che ha
semplicemente il potere di produrlo,ma a colui che possiede le chiavi per penetrarlo e
spiegarlo tanto da poter innescare quel processo di eventi reali che non potrà essere
arrestato. Infatti secondo la tradizione musulmana “il sogno si avvera secondo la sua
interpretazione”.
All’interno del Corano la storia di sogni e di interpretazioni più rilevante e rappresentativa è
quella di Yusuf , il Giuseppe biblico. (Sura XII, 4-6).
Nella tradizione biblica il sogno viene descritto come uno strumento attraverso cui il
divino si manifesta e si esprime. In alcuni libri sacri della Bibbia il sogno può
rappresentare anche una tentazione o una illusione.
Lo scopo della visione onirica è sempre quello di trasmettere un messaggio da parte di
Dio. Occorre però discernere i sogni dalle illusioni che provengono dal male.
Nell’Antico Testamento sono molti i sogni riportati: quelli di Giuseppe in Egitto, quelli di
Nabucodonosor interpretati da Daniele, quello di Giacobbe...mentre nel Nuovo testamento
si ricordano i sogni di Giuseppe, dei Magi,della moglie di Pilato e altri tre raccontati dagli
Atti degli Apostoli.
Da ultimo ricordiamo che in Oriente,un vero illuminato, un Buddha, termine che non a caso
significa “risvegliato” è colui che non sogna più.
Non ne ha più bisogno, poiché in lui conscio e inconscio si sono ricongiunti e costituiscono
un’evidente unica realtà.
SOGNI E SCIENZA
La scienza ha tentato di svelare il meccanismo del sonno. Un contributo fondamentale a
questo filone di ricerca venne da Hans Berger,che, nel 1928, mise a punto
l’elettroencefalogramma (= EEG). Altri scienziati affinarono la ricerca nel 1953 e, grazie
ai loro studi si sono scoperte cinque fasi attraverso le quali passa ciascuno di noi quando
si addormenta :
FASE DEL SONNO
1° Calo di consapevolezza
È il momento dell’addormentamento e del
risveglio. Sono presenti movimento degli
occhi, ma sono lenti,rotanti e oscillatori
come se chi dorme lasciasse vagare lo
sguardo nel vuoto
2° Assopimento
(=
come
quando
ci
succede
di
addormentarci durante la lettura di un libro o
davanti alla TV.
Assenza di movimenti oculari.
3° Presenza delle due fasi precedenti
Assenza di movimenti oculari.
4° Sonno profondo
CONTENUTO
Possono apparire immagini ipnagogiche
accompagnate
dalla
sensazione
di
precipitare
–dovute
al
repentino
rilassamento muscolare.
Attività tonica muscolare ridotta.
Durata dai 5 ai 10 minuti.
L’attività tonica muscolare si riduce sempre
più.
Se la persona viene svegliata in questa
fase, appare disorientata.
Presenza do onde lente all’EEG che
occupano meno della metà del tracciato.
Il tono muscolare è sempre più basso.
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È la fase del sonno più profonda.
Movimenti oculari assenti.
Se la persona viene svegliata in questa
fase,appare confusa,disorientata nel tempo
e nello spazio.
C’è inoltre incapacità di descrivere ciò che
si è “pensato”.
5° REM (Rapid Eyes Movement)
Appaiono mioclonie (= brevi scosse
Comparsa di movimenti oculari rapidi come muscolari) e variazione delle funzioni
se la persona stesse seguendo qualcosa vegetative:
aritmie,sbalzi
con lo sguardo.
pressori,alterazione flusso sanguigno in vari
Si ripresenta ciclicamente durante la notte organi,modificazione del ritmo respiratorio.
ogni 90 m. circa.
Se si sveglia la persona in questa fase,essa
riferisce che stava sognando ed è in grado
di raccontare il contenuto del sogno.
Osservazioni sulla fase REM
Gli scienziati hanno potuto rilevare che se la persona viene svegliata ogni volta che entra
nella fase REM, dopo pochi giorni manifesta disturbi psicopatologici e somatici:
irritabilità,depressione,crisi persecutorie e allucinatorie che possono portare ad una crisi
psicotica.
Si possono produrre altresì alterazioni della funzionalità cardiaca,respiratoria e della
pressione arteriosa.
Questo perché durante questa fase REM, il cervello entra in uno stato particolare di
attivazione,la
sua
attenzione
è
totalmente
concentrata
verso
l’interno
dell’organismo;infatti,durante questa fase viene bloccata gran parte degli stimoli
provenienti dall’esterno e dalla periferia del corpo. Ma non solo. Anche gli stimoli in uscita
vengono neutralizzati; questo meccanismo è fondamentale per salvaguardare l’incolumità
della persona che dorme (ES. se una persona sta sognando di correre non giungerà dal
cervello agli arti inferiori il comando “corri”; questo blocco dell’attività motoria impedisce al
dormiente di cadere dal letto oppure gli consente di partecipare ad una battaglia senza
muovere un dito. Se una persona sta cantando o gridando nel sogno,il cervello non darà
l’ordine “canta” o “grida”, così che il dormiente non sveglierà chi gli dorme accanto!).
E’ come se fossero bloccati alcuni “cancelli” oltre i quali lo stimolo non può passare.
A volte però l’esperienza onirica produce un’allucinazione talmente forte da generare uno
stimolo che è capace di oltrepassare i cosiddetti “cancelli”, permettendo così al soggetto di
compiere l’azione che stava sognando, come se fosse sveglio.
Altre caratteristiche che sottolineano l’importanza della fase di sonno REM sono:
• il sonno REM è fondamentale per la vitalità delle cellule cerebrali. Le cellule
nervose, che secernono neurotrasmettitori,durante il sonno “ricalibrano” la loro
attività: rallentano le loro funzioni già nel momento dell’addormentarsi e durante il
sonno REM si preparano per l’attività del giorno successivo;
• il sonno REM è utile per stabilire nuove connessioni cerebrali; per questo già nella
vita intrauterina,quando il cervello comincia il suo sviluppo,le ore di sonno del feto
sono molto di più rispetto a quelle della veglia. Secondo gli scienziati la funzione di
queste lunghe ore di sonno potrebbe essere quella di offrire al cervello,che si trova
ancora in fase di sviluppo,alcuni schemi d’azione che gli sarebbero utili dopo la
nascita e che si andranno integrando e sviluppando nel tempo;
• il sonno REM assolve la funzione di “fare pulizia”: eliminare i ricordi e le
informazioni inutili e fare spazio ai nuovi dati che verranno successivamente
registrati;
6
•
durante il sonno REM viene attivata la capacità “creativa” che ciascun essere
umano possiede nel sogno ma che sovente viene ingabbiata durante la vita diurna:
il sogno fornirebbe un metodo per esercitare di notte la capacità creativa latente e
frustrata. Se imparassimo a lasciar fluire anche nella vita diurna un pizzico della
creatività onirica, è probabile che la qualità della nostra vita migliorerebbe di molto.
LA PORTA SEGRETA PER ENTRARE NEL MONDO DEI SOGNI
Come è possibile aprire una PORTA che ci permetta l’incontro con zone dimenticate del
nostro mondo interiore?
•
•
recuperare un contatto sano e frequente con la natura;
riprendere i contatti con il nostro “universo interno”, che chiamiamo il subconscio e
inconscio umano;
Risorse pratiche:
La chiave per aprire nel modo più efficace e rapido la Porta segreta tra i due mondi
(conscio-inconscio), è l’AMORE.
Quella più pericolosa è la tensione o i sentimenti negativi come la Paura.
1. Vai a dormire con atteggiamento positivo, pieno di simpatia e curiosità per l’altra
parte meno conscia di te.
2. il tempo migliore per aprire la Porta segreta sarà proprio quello della soglia del
sonno, cioè la dormiveglia in cui senti di non essere ancora completamente
addormentato ma cominci ad avvertire la pesantezza che precede il sonno.
3. in questo stato di dormiveglia esprimi il desiderio di ricordare un sogno,
colloquiando anche con il tuo inconscio e magari ripetendoti: “Quanto mi
piacerebbe svegliarmi domattina ricordando il migliore dei miei sogni”
Un’attenzione particolare può essere rivolta a quello che già dall’antichità viene
chiamato il CUSTODE DELLA PORTA.
Fin dall’antichità l’uomo si è interessato ai sogni e alla loro interpretazione.
Il Libro dei sogni ieratico è il primo testo che possediamo: scritto in
geroglifici corsivi,risale al 2052 –1778 a.C.
Anche i Veda, libri sacri dell’Induismo, parlano dei sogni e della loro interpretazione.
La stessa Bibbia, parla dei sogni come messaggi inviati da Dio.
In Grecia e nell’antica Roma il sogno era interpretato come un messaggio che gli
Dei inviavano all’uomo.
In varie tradizioni si parla di un “mediatore” che ci permette di metterci in
comunicazione con il nostro “universo interno” ed è come un custode della
Porta Segreta : l’angelo o messaggero.
Freud, nelle sue ricerche, lo chiama “sentinella” o “censura” e lo interpreta come una
figura dispotica e puritana che cerca di impedire l’accesso del mondo conscio dei
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contenuti inconsci.
La tradizione talmudica parla invece di un Angelo del Sogno cui Dio affida il
compito esclusivo di essere custode e guida nel mondo onirico degli esseri umani.
Ci si può dunque rivolgere anche a questo custode chiedendogli di essere generoso con
noi, aiutandoci a comprendere il messaggio che proviene dal nostro mondo interiore.
IL PENSIERO DI S.FREUD SUI SOGNI
Freud pubblica “L’interpretazione dei sogni” nel 1900. Nell’introduzione scrive :
“Fornirò la prova dell’esistenza di una tecnica psichica che permette di interpretare i sogni
e dimostrerò che utilizzando questo metodo, ogni sogno si rivela essere una formazione
psichica dotata di senso”.
Per Freud ogni sogno contiene un desiderio proibito che difficilmente potrebbe realizzarsi
nella realtà quotidiana. Questo desiderio è talmente “proibito” che neppure nel sogno
viene manifestato chiaramente; ecco allora che entra in gioco il “censore” (una specie di
Super_Io dell’inconscio) che trasforma,deformandolo, il contenuto del desiderio. Questo
accade anche per preservare il nostro sonno perché altrimenti ci sveglieremmo troppo
presto, angosciati dal contenuto del sogno.
I sogni di angoscia emergono quando il censore non riesce a deformare un desiderio.
Possiamo dunque affermare che il sogno è il tentativo di soddisfacimento di un desiderio
Freud chiama LAVORO ONIRICO tutta l’attività inconscia, il dinamismo che trasforma il
contenuto latente del sogno (= quello che veramente sta sotto e che il censore non lascia
passare così come è) nel contenuto manifesto.
Il lavoro onirico si realizza, secondo Freud attraverso l’attivazione di 5 meccanismi:
- condensazione:il sogno attua un’integrazione tra la situazione di vita attuale del
sognatore,la sua storia passata, fin dal momento del concepimento, l’ambiente che
lo condiziona e lo stimola e il suo progetto evolutivo innato;
- spostamento: un pensiero inquietante viene trasformato in un’immagine meno
inquietante;
- raffigurabilità: le parole, le emozioni,i dubbi vengono spesso trasformati in
immagini;
- simbolismo;
- elaborazione secondaria: cerca di trasformare il contenuto onirico (già deformato
dal censore) così da conferirgli un ordine conforme a ciò che è accettato
comunemente nella veglia.
La metodologia più utile per riuscire ad interpretare i sogni è quella delle
ASSOCIAZIONI LIBERE (= ad ogni immagine viene associata una parola o una idea
prodotta dal sognatore).
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IL PENSIERO DI C,G,JUNG SUI SOGNI
Jung espone il suo pensiero sul sogno in modo particolare nello scritto la “Psicologia del
sogno”, in “Considerazioni generali sulla psicologia del sogno” e in
“Ricordi,sogni,riflessioni”.
Egli stabilì un curioso parallelo tra la struttura naturale del sogno e la struttura formale
della tragedia greca, individuando quattro momenti comuni ad entrambi:
- esposizione:contesto in cui avviene l’evento,lo spazio-tempo e l’azione;
- l’intreccio;
- culminazione: dove avviene l’evento decisivo;
- lysis: cioè la soluzione.
Per Jung i sogni sono al servizio del senso finalistico che soggiace all’intero apparato
psichico e che implica la costante ricerca di realizzazione della personalità dell’individuo
lungo il corso della sua esistenza.
Per lui il sogno è più simile ad un fenomeno sano che nevrotico. Il sogno è simile ad un
testo antico in cui mancano dei pezzi,che vanno ricercati per riuscire ad interpretarlo.
Anche per Jung, il metodo più corretto per accostarsi al sogno è quello delle
ASSOCIAZIONI DI IDEE.
A differenza di Freud però, ritiene che l’interpretazione simbolica non può essere
unilaterale,ma deve essere polivalente.
Il terapeuta attiva, insieme al sognatore, l’AMPLIFICAZIONE, cioè attinge ad immagini
universali tratte dai miti e dalle fiabe per completare il testo lacunoso.
“Non credo che il sogno nasconda qualcosa:siamo noi che non ne comprendiamo il
linguaggio”.
Il sogno, dunque non può essere solo l’appagamento di un desiderio, ma una
COMPENSAZIONE: mostra cioè quello che manca all’atteggiamento cosciente della
persona in modo creativo e non prevedibile.
La psiche infatti cerca sempre di riequilibrare le tendenze contrapposte (Conscio –
inconscio; maschile-femminile...),come fosse un sistema che si autoregola.
Nei sogni di angoscia, la psiche non cerca di ripristinare l’equilibrio attraverso misure
compensatorie, bensì attraverso la CATARSI (= un trauma psichico o una malattia fisica
possono essere vissuti in sogno per un certo periodo con lo scopo di far defluire la
tensione).
Per Jung tutti i sogni obbediscono alla legge dell’autoregolazione psichica.
Inoltre per Jung il sogno assolve anche alla funzione PROSPETTICA: è questa la capacità
dell’uomo,durante il sogno,di compiere azioni di prova,di anticipare soluzioni e conflitti.
Questi sogni appaiono più frequentemente in momenti di svolta.
Per finire Jung parla anche di sogni PROFETICI: sono tutti i sogni attraverso i quali
l’inconscio preannuncia una malattia o un avvenimento che accadrà nel futuro.
“ Il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo sia la scena,l’attore,il
suggeritore,il direttore di scena,il manager,l’autore,il pubblico e il critico”.
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IPOTESI INTERPRETATIVA DEI SOGNI
Per avere un punto di riferimento stabile nel lavoro di apprendimento alla lettura dei sogni,
ci rifaremo al processo di individuazione di Jung.
Questo sarà il riferimento principale, ma poi, durante l’analisi di un sogno, utilizzeremo – al
bisogno – ogni suggerimento che può essere utile al raggiungimento dello scopo, da
qualunque parte esso provenga.
Il processo di individuazione è quel dinamismo psichico attraverso il quale ogni individuo
diventa se stesso.
Per Jung le tappe fondamentali di tale processo sono tre:
•
•
•
riconciliazione con la parte opposta di noi stessi (con il proprio animus per la donna
e con la propria anima per l’uomo);
purificazione ed integrazione della propria ombra;
assunzione dell’inconscio individuale nell’inconscio collettivo (= l’illuminazione).
Se il sogno ha la funzione di produrre un equilibrio dinamico della personalità nel suo
complesso allora è fondamentale cogliere,attraverso i messaggi che ci invia, quali sono le
strategie migliori da mettere in campo per facilitare la realizzazione del processo di
individuazione.
Durante il lavoro di elaborazione di un sogno non dobbiamo scordare che la crescita
psichica segue un percorso a spirale e per questo motivo i sogni di una sequenza non
vanno letti come serie logiche e lineari, bensì come tasselli disposti in ordine radiale
intorno ad un centro ignoto.
Ciò l’uomo non deve necessariamente attraversare diverse fasi in sequenze ordinate per
divenire uomo.
Le sequenze oniriche sono misteriose quanto l’uomo stesso.
Sognare:
il ritorno del linguaggio simbolico nella società tecnologica:immagini e parole per
una vita creativa.
Connessi ai riti e ai miti, i simboli costituiscono il linguaggio del sacro,l’epifania del
MISTERO, come ben sottolinea quel grande studioso di simboli che è Mircea
Eliade(Trattato di storia delle religioni,Bollati Boringhieri,Torino,1999).
Il simbolo ha poi la sua zona di insorgenza nel notturno,nell’onirico:Jung ci ha insegnato a
discernere nei simboli tutte quelle indicazioni che anticipano le nostre possibilità di
evoluzione e maturazione.
Ogni simbolo fornisce dunque temi di meditazione capaci di determinare e guidare il
“divenire se stessi”.
All’opposto dei segni tecnici perfettamente trasparenti che non dicono altro da quel che
vogliono dire ponendo la realtà significata, i simboli sono opachi:
il primo senso,letterale,palese,indica esso stesso analogicamente un secondo senso.
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Questa opacità è la profondità stessa del simbolo, una profondità inesauribile.
“Il simbolo “dona”:è donante,in quanto è una intenzionalità primaria che da’ il secondo
senso” (P.Ricoeur,Il simbolo da’ a pensare,Morcelliana,2002).
Ogni simbolo è il centro di gravità di una tematica inesauribile ;ma tutti insieme i simboli
dicono la totalità.
Come accostarsi dunque al significato simbolico? Esiste come un circolo: Si deve
comprendere per credere,ma si deve credere per comprendere.Perciò solamente
interpretando possiamo credere.
Il simbolo,in conclusione,ci parla come indice della situazione dell’uomo nel cuore
dell’essere –in cui si muove ed esiste.
Tutti i simboli tendono a reintegrare l’uomo in una totalità, totalità trascendente del
cielo,totalità immanente della vegetazione,della decadenza e della rinascita.
“Il signore,cui appartiene quell’oracolo che sta a Delfi, non dice né nasconde, ma
accenna”. (Eraclito)
IL LINGUAGGIO SIMBOLICO
Il simbolo femminile (Yin) e il simbolo maschile (Yang)
Fra i numerosi simboli archetipici,si distinguono particolarmente due gruppi importanti:
quello dei simboli maschili e quello dei simboli femminili.
I due principi fondamentali di ogni vita, Yin e Yang, si esprimono su tutti i piani; essi non
includono soltanto i simboli umani, ma anche quelli animali e vegetali.
Il femminile nell’uomo e il maschile nella donna risaltano nei sogni e, a volte, assumono
spesso la maschera di una persona amata o invisa.
Seguendo Jung diamo il nome di Anima e Animus a queste figure simboliche.
Per il bambino i principi maschile e femminile sono incarnati,subito, nei personaggi del
padre e della madre.
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Questi principi,come sappiamo, si trovano allo stato latente nel bambino ma si sviluppano
con l’età nel corso delle relazioni con i suoi genitori.
Le persone del padre e della madre si trasformano in simboli nei sogni;che sono tanto i
genitori terreni con le loro qualità e le loro debolezze umane,quanto i rappresentati dei
principi eterni.
Le loro immagini si mescolano agli archetipi: divinità,fate,bestie e streghe…
Esempi dello Yin (“Anima”) e dello Yang (“Animus”) :
Yin-femminile
Yang-maschile
la notte
la luna
il nascosto
il versante in ombra
la passività
il riposo, l'inerzia
le energie distruttrici
la debolezza
mezzanotte
il molle
il negativo
il vuoto, il cavo
la Terra
i numeri pari
la Morte
la Donna
I vegetal
iLa terra
L’acqua
il giorno
il sole
il manifesto
il costone soleggiato
l'attività
il movimento, la forza
le energie vivificanti
la forza
mezzogiorno
il duro
il positivo
il pieno
il Cielo
i numeri dispari
la Vita
l'Uomo
Gli animali
Il fuoco
L’aria
“Dio ha creato le medicine
per guarire le malattie,
il vino per guarire la tristezza,
e i sogni
per guidare chi è cieco nel cammino della vita”
(antico papiro egizio)
L’IMMERSIONE COSCIENTE NELL’INCONSCIO:
OSSERVARE,INTERPRETARE E MEDITARE IL SOGNO
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Illustrazione sogno di Giacobbe
dipinto di William Blake
GENESI,28,10-18
[10]Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. [11]Capitò così in un luogo,
dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come
guanciale e si coricò in quel luogo. [12]Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra,
mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano
su di essa. [13]Ecco il Signore gli stava davanti e disse: <<Io sono il Signore, il Dio di
Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla
tua discendenza. [14]La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a
occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per
la tua discendenza tutte le nazioni della terra. [15]Ecco io sono con te e ti proteggerò
dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò
senza aver fatto tutto quello che t'ho detto>>. [16]Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e
disse: <<Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo>>.
[17]Ebbe timore e disse: <<Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di
Dio, questa è la porta del cielo>>.
[18]Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale,
la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità.
Il sogno è interessante perché viene ad un uomo che si trova, in un certo senso in una
situazione in cui ci sentiamo prima o poi tutti.
Diciamo che tre erano le ombre-paure che seguivano Giacobbe:
- l’angoscia dell’ignoto (G. lascia per la prima volta la sicurezza della casa paterna…)
- la paura della solitudine
- l’angoscia dell’ìgnoto
G. si trova tra la madre e la sposa: sta perdendo la sua immagine emotiva di figlio,ma non
ha ancora acquisito quella di sposo.
13
E’ un po’ come se il sogno facesse fare a G. l’esperienza adolescenziale del “passaggio”.
Il bambino, per sentirsi uomo ha bisogno di riflettersi in uno specchio diverso da quello
materno; ha bisogno di uno specchio che lo aiuti a vedere in se stesso nuove capacità
…ha bisogno dello sguardo del padre…lui aveva sempre cercato lo sguardo del padre, ma
il padre “amava Esaù”.
Un figlio si riconosce come “unico” solo nello sguardo dei propri genitori…
Ora il sogno permette a Giacobbe di incontrare finalmente lo sguardo del padre.
La voce gli dice “Io sono con te e ti GUARDERO’ In ogni luogo nel quale andrai”.
Il padre- Dio qui immedesima anche la dimensione del futuro (Dx sn); il Dio del sogno è
molto paterno: promette al proprio figlio aiuto nelle difficoltà della vita.
Più avanti Giacobbe lotterà con l’angelo finchè lo costringerà a riconoscerlo e si farà dare
un nome nuovo: Israele.A questo punto egli non sarà più quello che passa avanti al fratello
rubandogli l’eredità/identità, ma colui che riceve finalmente -con il nome nuovo- la nuova
identità.
La scala rappresenta la “scalata” che deve fare Giacobbe per essere riconosciuto…alla
fine c’è il padre-Dio. Per trovare la propria identità bisogna faticare
Giacobbe è l’ “arrampicatore”.
Egli è consapevole di aver agito male nei confronti del fratello ma soprattutto si
sente colpevole nei confronti del padre, per averlo ingannato, circa la propria
identità.
Qui interviene la madre che, con il pretesto del matrimonio, allontana Giacobbe da casa
Isacco approva questo allontanamento e da’ il consenso a Giacobbe per intraprendere il
viaggio verso la casa della futura sposa.
Questo viaggio però riempie Giacobbe di angosce e di paure . In fondo al suo cuore sa
che quel viaggio, in realtà, è una fuga.
Il sogno della SCALA acquista così sul piano psichico il valore di una confessione.
La SCALA è dunque Giacobbe che si presenta al Padre di tutti i padri per chiedere il
riconoscimento e l’approvazione.
La scala viene accolta: la sua cima è appoggiata al cielo;Giacobbe può quindi salire e
chiedere la benedizione della sua primogenitura. Dio-Padre conferma a Giacobbe e alla
sua discendenza la promessa che era stata fatta ad Abramo e poi ad Isacco.
Cosa sia avvenuto veramente nel cuore di Giacobbe non potremo mai saperlo, ma il
cambiamento che si è determinato in lui è così grande che ci induce a soffermarci ancora
un po’ sul suo sogno.
Egli era estraneo al patto tra Dio (= l’Eternità) e l’uomo(=il mortale), la sua nascita non era
prevista in quanto gemello e secondogenito e il suo seme non era stato benedetto a
trasmettere l’eternità.
Egli se ne stava sotto le tende, mentre il fratello Esaù aveva già due mogli…
Giacobbe nello sguardo della madre avverte solo la compassione per il figlio più debole:
la madre lo protegge e il padre lo ignora.
Allora quello che ai nostri occhi appare come un grande inganno compiuto da
Giacobbe nei confronti del padre –tra l’altro vecchio e cieco - è in realtà uno degli
esempi più grandi dell’amore di un figlio verso un padre che non lo ama.
14
Arrivare al padre costituiva la motivazione centrale di tutti i comportamenti di
Giacobbe…non era mosso da rivalità fraterna o da invidia…gli angeli di Dio che salgono e
scendono la scala sono immagini che testimoniano le sue intenzioni pure e l’amore verso il
padre.
Il sogno, “una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo” sancisce la
riammissione di Giacobbe nel progetto della Vita. L’eternità approva la sua nascita: ecco
dunque l’inizio della guarigione:riconoscersi figlio non più di due genitori, ma figlio insieme
ai propri genitori e ai propri figli.
E’ importante, se vogliamo veramente fare tesoro dei messaggi che ci provengono dalla
nostra dimensione “misterica” aprirci con semplicità ed accoglienza al significato
intenzionale e spontaneo del messaggio onirico, senza intendere che esso
occulti,astutamente, un secondo o un terzo messaggio arcano.
A questo proposito mi sembrano chiarificatrici le parole di Jung:
“Non ho mai potuto consentire con Freud che il sogno sia una “facciata”, dietro la quale si
nasconda il suo significato,un significato già noto,ma malignamente,per così dire,sottratto
alla coscienza. Secondo me i sogni sono natura che non ha intenzioni ingannatrici, ma
esprime qualcosa come meglio può, così come una pianta cresce e un animale cerca il
suo cibo come meglio possono. Così anche gli occhi non vogliono ingannare, ma forse ci
inganniamo perché gli occhi sono miopi. Oppure sentiamo male perché le nostre orecchie
sono piuttosto sorde, ma non sono le orecchie che vogliono ingannarci”
(Jung, Ricordi,sogni,riflessioni,Rizzoli, Milano)
Di fronte al sogno che ci colpisce possiamo dunque cercare di scoprirne il vero senso
per noi, indipendentemente dalle nostre conoscenze di psicologia.
Possiamo:
•
MEDITARE LE PAROLE UDITE IN SOGNO.
Ci sono sogni in cui vengono espresse parole o dialoghi che ci colpiscono.
Oppure sogni in cui non esistono immagini visive ma solo contenuto auditivo..
Carl Meier, Il sogno come terapia.Antica incubazione e moderna psicoterapia,ed.
Mediterranee,Roma, propone un buon metodo di meditazione delle parole oniriche,
quando il loro messaggio appare troppo condensato e sintetico, quasi ci sfugga ogni
possibile significato: lo chiama metodo amplificativo e consiste nel prendere la parola
che sembra più importante e stimolante dell’intera frase, per poi ripeterla finchè non
arriverà luce e soluzione.
Nel caso della meditazione delle voci ascoltate in sogno è importante un serio
discernimento sul contenuto del messaggio espresso dalla voce, ricorrendo in alcuni
casi anche al parere di un esperto.
Mi devo in ogni caso chiedere:
è positivo e costruttivo?
Innalza e orienta verso un ideale di vita?
Cosa accadrebbe se io realizzassi letteralmente il contenuto di questo messaggio?
15
Cosa mi potrebbe succedere di peggio?
In ogni caso deve sempre rimanere saldo il principio della propria libertà individuale di
fronte a qualsiasi invito o comando onirico.
Un suggerimento al proposito arriva da Marie Von Franz: nel suo libro
“L’individuazione nella fiaba, Boringhieri, afferma che nei sogni di “voce” si deve
prestare attenzione soprattutto all’identità di colui che parla oppure alla mancanza di tale
identità.
La Franz ritiene che la voce sia più autentica quando non sembra appartenere ad alcuno e
non celi dietro al contenuto delle parole nessuna identità: è come una voce pura e
assoluta che irrompe nel sogno con il suo messaggio sempre positivo e che mai avrà
conseguenze disastrose per il sognatore.
Sogno di S.Francesco
“Ed ecco,un’altra notte,mentre dorme,una voce gli parla per la seconda volta nel sogno e
gli chiede con insistenza dove voglia recarsi;egli,per riposta,espone il suo proposito di
partire per combattere nelle Puglie, e la voce gli domanda chi possa giovargli meglio,se il
servo o il padrone.
Dice Francesco: “Il padrone!”. E l’altro:”Perché dunque cerchi il servo invece del
padrone?”. E Francesco: “Che vuoi ch’io faccia,Signore?”. E il Signore a lui:”Torna alla tua
terra nativa,perché al tua visione avrà,per opera mia, uno spirituale compimento”.
(Celano,Vita seconda cap.II n.6)
La meditazione delle parole dei nostri sogni,anche se non si capiscono con chiarezza, ci
porta spesso aiuto ed energia. Basterà lasciarle “vive” dentro di noi durante la giornata o in
quelle successive.
Spesso il sogno solamente verbale insorge nei momenti cruciali e critici della vita,
offrendo uno spiraglio per continuare perché tutto viene dalla sorgente interiore, da cui
provengono tutte le chiavi e soluzioni creative dell’esistenza spesso guidate dal Se’.
•
MEDITARE IL PROCESSO ONIRICO
La prima cosa per meditare il messaggio che viene da un sogno è quella di cercare di
scoprire a quale settore della propria vita fa riferimento.
Per riuscire a scoprire ciò:
A. Dare un titolo al sogno: Il titolo aiuterà a centrare e ad indicare con precisione l’azione
o il processo del sogno.
B. Generalizzare: aiutati dai simboli disseminati lungo il sogno si cercherà di chiarire
ancora di più il titolo. Se ad es. abbiamo intitolato il sogno “IL VIAGGIO”, possiamo
generalizzare: “Io sto viaggiando alla ricerca di qualcosa”, oppure “Io mi sento attirato dal
fare un viaggio” …
C. Adattare: La domanda da farsi è “A quale settore della mia vita odierna si potrebbe
adattare e riferire questo sogno”?.
Una modalità più sistematica e graduale passa attraverso questi momenti:
16
1. Esprimere per iscritto, l’intero racconto del sogno in tempo presente. Lo stesso si
farà poi durante la scelta dei simboli,parlando in prima persona.
2. Scegliere i due o tre simboli che appaiono come i più interessanti e i principali del
sogno.
3. Rilassarsi,identificarsi con ogni simbolo scelto, aiutandosi con la propria
immaginazione e con queste quattro domande:
•
•
Come descrivi te stesso?. Spesso il colpo di luce e l’intuizione per capire l’intero
sogno,arrivano proprio mentre il sognatore sta identificandosi con il simbolo e si
descrive in prima persona.
Cosa senti essendo così ? Dalla descrizione precedente, che è di natura
prettamente intellettuale o solamente visiva,si passa ora al contenuto emotivo del
simbolo,di solito molto ricco e pieno di significato.
Che cosa desideri? Ti manca qualcosa? Anche queste due domande si rivelano di
notevole valore per capire le zone trascurate e incomplete del proprio essere, che
desiderano emergere.
Vuoi dire qualcosa agli altri simboli del sogno? Questa spontanea comunicazione,offrirà a
ciascun simbolo degli orientamenti utili per capire il senso e la direzione di una vera
integrazione con i restanti elementi della propria personalità.
•
“In ognuno di noi vi è un altro,che noi non conosciamo e che ci parla attraverso il
sogno,comunicandoci come egli ci veda diversamente da come ci vediamo noi. Per questo
motivo,se ci troviamo in una condizione difficile e senza uscita,l’estraneo,l’altro, può talora
fornirci una luce,che sarà meglio in grado di modificare radicalmente il nostro
atteggiamento (C.G.Jung,Opere,vol.10 pp221-222).
L’INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA E OGGETTIVA DEL SOGNO
Abbiamo già ricordato che, a far data da Freud, molti Autori hanno riconosciuto al sogno
una funzione “complementare”. E’ questa funzione che ci permette di considerare il sogno
al livello del soggetto o a livello dell’oggetto.
Come sapere, dunque, se un sogno debba essere considerato al livello del soggetto o a
livello dell’oggetto?
Cerchiamo di aiutarci con degli esempi di sogni:
ESEMPIO n. 1 “Vengo minacciato dall’aggressione di un amico”
Questo sogno dovrebbe essere prima esaminato al livello dell’oggetto, e cioè come
potenziale avvertimento sui sentimenti e le intenzioni reali dell’amico. Ma questo solo se il
sognatore avesse da sempre fiducia in quell’amico. Ma se la possibilità di tale minaccia
fosse già cosciente allora l’interpretazione soggettiva è quella più indicata. In questo caso
il sogno sta mettendo in guardia il sognatore circa la propria aggressività non riconosciuta
17
o relativamente minimizzata. Questa aggressività minacciosa trova rappresentazione nel
sogno attraverso la proiezione sull’amico sospettato.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------PROIEZIONE : è l’espressione di una tendenza di natura inconscia ancora irrealizzata,
vista all’esterno nell’immagine di un oggetto o di una persona esterna che per il sognatore
la rappresenta in modo particolarmente adeguato. Viene caricata di una forte tonalità
emotiva.
ESEMPIO n.2 “Sogno me stesso (= o una persona) che attraverso avventatamente la
strada e vengo investito da un’auto”.
In questo caso l’interpretazione soggettiva ed oggettiva è come se si intrecciassero per
indicare al sognatore che un certo atteggiamento assunto nella vita quotidiana (=essere
distratto) può dipendere dal fatto che non sta vivendo un buon rapporto con il suo
inconscio e questa”distrazione” si manifesta anche a livello cosciente, col rischio poi di
creare anche problemi di natura concreta.
Per cui l’interpretazione OGGETTIVA rivela una tendenza di cui il sognatore è
inconsapevole e lo sta invitando a prendere coscienza che se continua così potrà fare
qualche incidente.
Se cerchiamo una interpretazione SOGGETTIVA , il sogno potrebbe cercare di dirgli come
si sta comportando nel traffico della sua vita, gli sta cioè facendo prendere coscienza che
ha un modo avventato di attraversare il suo traffico psichico, che è il suo atteggiamento
“sbagliato” “avventato” che induce quel problema nel traffico reale.
Questa persona potrebbe essere incline agli incidenti.
ESEMPIO n.3 “ Mio nonno,morto da molto tempo,conversa con il ‘proprietario della
pasticceria della mia infanzia”.
Questo sogno difficilmente avrà qualche significato sul piano dell’oggetto,anche perché il
nonno non c’è più. Evidentemente il sogno sta rivelando qualcosa di soggettivo al
sognatore, con riferimento specifico alla sua infanzia.
ESEMPIO n.4
Quando in sogno si rivivono episodi già vissuti come violenze, traumi,
catastrofi, incidenti...
In questo caso il sogno deve essere sempre inteso sul piano del soggetto. Preso
“oggettivamente”.costituisce solo un’irrilevante ripetizione di qualcosa di già noto e
ricordato. Si definisconoi questi sogni come post-traumatici e, alcuni Autori ci leggono il
tentativo della psiche di scaricare l’ansia e la tensione riportando l’equilibrio.
IL GENERE LETTERARIO DEI SOGNI
I sogni possono essere suddivisi e classificati per la loro tipologia, come se possedessero
un genere letterario.
Ecco alcuni “tipi onirici” distinti da Jung, anche per la loro finalità:
a) sogni tipici: sono tutti i sogni che ricorrono,per tema e svolgimento, in molti
individui. Un esempio può essere il sogno dei denti che cadono. Jung spiega
18
b)
c)
d)
e)
f)
g)
questa ricorrenza statistica di alcune tematiche oniriche con il fatto che l’inconscio
ha un modo di “pensare” filogeneticamente più antico della coscienza,e dunque
legato al mondo istintuale e biologico della personalità. Pur avendo una tipicità
comune, è evidente che ogni sogno continua ad avere un significato differente a
secondo del sognatore.
sogni compensatori dell’atteggiamento cosciente: come abbiamo già ricordato i
sogni si comportano in maniera da compensare la situazione cosciente di volta in
volta presente. Facendo questo quando è possibile conservano il sonno,ma quando
la loro funzione lo esige lo interrompono. I processi psichici di compensazione sono
di natura spiccatamente individuale nell’economia della personalità e non è sempre
facile cogliere subito il principio di compensazione perché noi siamo portati, per
l’educazione ricevuto e per i condizionamenti ambientali subiti, a pensare che la
“maschera” che portiamo ogni giorno sia la nostra vera personalità.
sogni prospettici: anche per questa funzione abbiamo già ricordato che spesso
nei sogni esiste già “in prospettiva” la storia della nostra vita psichica. Sono perciò
sogni in cui l’inconscio assume il valore di un’idea guida positiva o di una
rappresentazione finalistica di importanza vitale superiore al contenuto della
coscienza. La funzione prospettica del sogno, se viene colta è in grado di dare
all’atteggiamento cosciente una nuova direzione, migliorata, rispetto alla
precedente. E’ un’anticipazione di future azioni consce. Spesso questo genere di
sogni appaiono all’inizio di un percorso terapeutico ed indicano la strada da
percorrere per stare bene;per questo vengono anche chiamati sogni prognostici.
sogni di reazione: sono sogni che riproducono un’esperienza cosciente densa di
affetti,generati da un trauma psichico le cui forme non sono esclusivamente
psichiche,ma rappresentano anche una lesione funzionale del sistema nervoso. In
pratica “riproducono il trauma” magari in maniera solo simbolica. Jung, a proposito
di questo genere di sogni scrive: “il sogno continua a “riprodurre” tranquillamente e
il contenuto del trauma,diventato come autonomo, opera da sé fin quando lo
stimolo traumatico non sia completamente spento. Prima di che il realizzare
coscientemente non serve a nulla” (Opere vol.8 pag 279).
sogni ricorrenti: E’ bene distinguerli dai sogni reattivi,che spesso sono a loro volta
ricorrenti, cioè ritornano più volte sino all’esaurimento dell’ingorgo traumatico della
psiche. I sogni ricorrenti tendono invece a ripresentare periodicamente
all’attenzione cosciente del sognatore un conflitto o una problematica per lui
essenziale, di cui non riesce a venire a capo.I sogni ricorrenti possono essere
“incubi” nel senso che possiedono una carica emotiva molto intensa, che porta
spesso al risveglio.
sogni telepatici: Jung ammette la possibilità di fenomeni di telepatia onirica (= previsione di avvenimenti importanti),specialmente nell’ambito di famiglie o di persone
con legame affettivo intenso. In questo genere di sogni,nel contenuto manifesto
viene anticipata,sotto l’aspetto spaziale o temporale, una situazione a connotazione
affettiva particolarmente intensa. Questo genere di sogni può avvenire anche in
occasione di eventi collettivi di importanza fondamentale per tutta l’umanità.
sogni archetipici: Sono sogni in cui si incontrano immagini simbolici tipici delle
narrazioni di miti, leggende, testi sacri, opere artistiche. L’apparizione di questo
genere di sogni spesso indica al sognatore che sta vivendo una tappa evolutiva
importante dello sviluppo della sua personalità. Questi sogni permettono
all’individuo di identificarsi e di assimilare concetti della realtà già presenti nel
bagaglio ereditario della conoscenza umana. Inoltre hanno anche un significato
transpersonale, collettivo. I sogni archetipica spesso propongono una
19
compensazione a livello collettivo, un messaggio universale che orienta
diversamente non solo la coscienza individuale, ma anche quella collettiva.
Possiamo, prima di concludere,distinguere ancora tra “grandi sogni” e “piccoli sogni”.
Non tutti i sogni hanno la stessa importanza. I “piccoli sogni” sono frammenti della fantasia
che compaiono ogni notte. Provengono dalla sfera personale e soggettiva e,
spesso,quanto al loro significato, si esauriscono nella vita quotidiana. E’ dunque
abbastanza frequente che questi sogni vengano facilmente dimenticati.
Vi sono però sogni pregni di significato, “grandi sogni”, i quali non vengono dimenticati
facilmente al risveglio e, spesso, vengono conservati nella memoria per tutta la vita. In
questi sogni affiorano archetipi e immagini simboliche che incontriamo anche nella storia
dello spirito umano. Spesso compaiono nei momenti decisivi della nostra vita, come
abbiamo ricordato poco sopra.
I SOGNI ARCHETIPICI : i simboli che provengono dall’inconscio
collettivo
Il termine ARCHETIPO ha origini filosofiche e nasce in Grecia dalla filosofia platonica
praticata da Socrate e da Platone. Viene utilizzato da questi filosofi per indicare l’idea
originaria delle forme di cui le cose sensibili sono semplici copie.
Questa teoria verrà in seguito approfondita da Plotino e da Proco che arrivarono ad
affermare che gli archetipi erano i materiali con cui Dio crea inizialmente il MONDO
DELLE IDEE e, successivamente, su questo modello aveva creato il mondo sensibile.
I Padri della Chiesa faranno loro questa teoria facendosi forti del linguaggio biblico
laddove sia afferma che Dio ha creato l’uomo “a sua immagine e somiglianza”. Per
Agostino e Ambrogio gli archetipi sono gli infiniti modi in cui dio pensa la natura divina e il
logos e sono contemporaneamente i modelli di tutte le cose create e la condizione della
loro intelleggibilità.
Jung riprenderà il termine archetipo quando affermerà l’esistenza dell’inconscio collettivo.
Le manifestazioni dell’inconscio collettivo trovano il loro riferimento nel patrimonio storicoculturale dell’umanità.
Allora gli archetipi si manifestano non solo nei sogni, ma anche nelle allucinazioni degli
psicotici,nelle visioni dei mistici,nei miti, nei riti religiosi, nelle opere d’arte. Sono le
esperienze fatte da tutta l’umanità nel processo di sviluppo della coscienza.
Noi non siamo portatori solamente delle nostre esperienze,ma abbiamo in noi anche le
esperienze dei nostri avi e di tutta l’umanità. Gli archetipi sono dunque simboli dell’anima e
della sua evoluzione,forze primordiali sempre esistite e che eternamente si rinnovano.
L’inconscio collettivo, da cui emerge la nostra coscienza individuale,è anche il limite
dell’evoluzione della nostra stessa coscienza,qualora noi non sappiamo liberarci dal
potere che l’archetipo inconscio ha su di noi. Noi dunque viviamo questa contraddizione:
da un lato siamo portati a ripetere comportamenti ed atteggiamenti collettivi (che oltretutto
appartengono al passato dell’umanità)ma al tempo stesso desideriamo sviluppare la
nostra libertà dando risposte originali ai problemi che affrontiamo nella nostra vita.
La presa di coscienza individuale,che è poi quello che chiamiamo processo di
individuazione,consiste allora nell’integrare l’archetipo alla coscienza. In caso contrario
l’archetipo non integrato può schiacciare la nostra individualità e condurci in una
situazione di psicosi.
Analizziamo tre archetipi che si incontrano durante il processo di individuazione:
ARCHETIPO DELL’OMBRA
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Secondo Jung l’Ombra è la prima raffigurazione archetipica che si incontra lungo il
cammino della via interiore. E’ la figura negativa portatrice dei nostri limiti. E’ la parte
psichica priva della luce della coscienza e contiene tutto ciò che è antitetico all’Io
personale. L’apparizione dell’Ombra nei sogni, sotto forma di persone di colore, di uomini
violenti o animali pericolosi,ci mette di fronte alle nostre parti negative che solitamente
rifiutiamo e proiettiamo all’esterno su oggetti o persone.
L’integrazione dell’Ombra è l’inizio di un atteggiamento oggettivo di fronte alla propria
personalità.
ARCHETIPO DELL’ANIMA E DELL’ANIMUS
Non dobbiamo pensare a concetti religiosi, ma alla “immagine dell’anima”, cioè della forza
vitale della psiche. Questi archetipi reggono i rapporti tra i due sessi: l’archetipo Anima o
Animus rappresenta un complemento del sesso reale, è cioè femminile nell’uomo e
maschile nella donna. La loro natura permette di trarre conclusioni certe sull’insieme
dello stato psichico del sognatore.
Abbiamo nella letteratura e nella mitologia diverse rappresentazioni dell’Anima: la bella
Elena, Beatrice di Dante, la Grande Madre,le dee, le fate e le streghe ( nella versione
negativa). Nel Medioevo spesso era rappresentata dalla Madonna o da Madre Chiesa.
Per l’Animus invece abbiamo il Padre, il Puer Eternus, l’Eroe, il Protettore o il tiranno, il
Re...
ARCHETIPO DEL VECCHIO SAGGIO
Nei miti e nel folclore di tutto il mondo rappresenta solitamente lo Spirito. Questo archetipo
appare nei sogni, o durante i percorsi di terapia, quando sono necessari all’individuo
perspicacia,intelligenza, senno e decisione sono necessari ma la persona si trova
sprovvista di tali mezzi. Il Vecchio Saggio appare nei sogni come mago,
sacerdote,medico, maestro o professore, nonno o persona comunque autorevole.
IL MANDALA
Nella cultura indo-tibetana,il mandala ( che letteralmente in sanscrito significa cerchio ) è
una figura geometrica che raffigura l’ordinamento del mondo,il gioco delle forze che in
esso operano e che, secondo le antiche dottrine filosofiche,si ritrovano anche all’interno di
ciascun individuo. Nelle pratiche religiose orientali, il mandala è anche uno strumento per
la meditazione e la concentrazione. Quando Jung,nel 1936, visita l’India ha il suo primo
incontro con l’immensa forza psichica e spirituale che emana dai mandala. In essi
individuerà una forma archetipica,comune a culture diverse e lontane,che simboleggia i
moti dell’anima,l’universo della psiche e la sua totalità.
Quando nei sogni appaiono forme mandaliche è un buon segno per il sognatore perché
esse manifestano lo stato di salute del Se’.
“Mi fu sempre più chiaro che il mandala è il centro,è l’espressione di tutte le vie,è la via
dell’individuazione” (C.G.Jung).
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ALCUNI SIMBOLISMO RICORRENTI NEI SOGNI CHE CI AIUTANO A
COMPRENDERLI
I nostri sogni si servono spesso di immagini di uso comune per rappresentare i diversi
strati della psiche.
Una di queste, molto importante per la comprensione di noi stessi è l’IMMAGINE DELLA
CASA:
Spesso è anche paragonata al corpo umano o alla madre. Pensiamo all’evoluzione della
casa. All’inizio la prima abitazione per l’uomo è stata la grotta o al caverna :probabilmente
perché al sua forma era molto vicina al grembo materno,all’utero, il rifugio più sicuro e
tranquillo che l’uomo abbia mai potuto trovare. Successivamente, con il volgere dei
millenni, l’inconscio comincia a staccarsi dall’idea di rifugio anatomico, e suggerisce
all’uomo altre soluzioni che prevedono al convivenza,la socialità: ecco allora la capanna
come caverna fatta di paglia,non più immedesimata dentro la montagna (= simbolo
materno),ma fuori verso la relazione con gli altri uomini.
La casa diventa progressivamente simbolo del corpo: gli occhi come finestre, la bocca
come porta,il tetto come testa ecc.
Oggi la CASA è appartamento; si è verticalizzata in una società in continua espansione. I
sogni di case e appartamenti sono molto complessi, ma hanno una grande importanza.
La facciata della casa significa il lato manifesto dell’uomo,il ruolo sociale,la “maschera”. I
diversi piani rappresentano le diverse parti del corpo e i differenti stati d’animo. Così il tetto
della casa e i piani superiori rappresentano la testa del sognatore e le sue funzioni
coscienti, mentre la cantina rappresenta l’inconscio.
La cucina è il luogo dove avviene la trasformazione chimica dei cibi. Può avere il
significato di un luogo dove si elabora una trasformazione psichica e in un certo senso
“alchimistica”. E’ spesso rappresentata nei sogni di persone che stanno facendo un
percorso psicoterapeutico o spirituale. E’ anche uno dei simboli dell’iniziazione.
La camera da letto rappresenta ciò che di più intimo c’è in ciascuno di noi e ha un
significato diverso dalle altre stanze comuni, lo studio,la sala che hanno ciascuno un
simbolismo in relazione alla loro utilizzazione.
Il water-closet è il luogo dove vengono eliminati i rifiuti che nuociono al corpo;questo
dinamismo ha la stessa funzione nei sogni anche sul piano psichico.
L’evacuazione può significare che il sognatore si libera delle sue inibizioni,sentimenti di
colpa e repressioni ed elimina così ciò che è nocivo ed inutile. IL sollievo fisico può
rappresentare una liberazione psichica, La stitichezza in sogno è al contrario l’immagine di
una stasi e di un’auto-intossicazione. In certi sogni la stitichezza può rappresentare
l’avarizia, vale a dire non voler dare. Nei miti e nelle fiabe c’è una relazione tra gli
escrementi e l’oro: per gli antichi calpestare sterco significava diventare ricchi.
Le porte e le finestre possono rappresentare le aperture del corpo, ma anche possibilità
e progetti. Le scale e il salire le scale significano ascesa in tutti i sensi, ricerca di arrivare
più in alto spiritualmente o materialmente.. Le scale a chiocciola, molto ricordate nelle
fiabe, per Freud rappresentano la sessualità.
La stanza da bagno ha lo stesso significato simbolico che questa azione ha in quasi tutti i
culti, cioè di purificazione.
Andare da una stanza all’altra della casa vuol dire passare da uno stato ad un altro: se
la prima è scura e l’altra è luminosa significa passare da una situazione inconscia ad una
cosciente o viceversa.
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La soffitta è un simbolo importante perché si riferisce a tutto ciò che è associato ai
processi mentali quali fantasia,intellettualità,pensieri, ma anche ricordi di
gioventù,idealizzazione.
Se in sogno appare una stanza segreta equivale ad una espansione positiva della nostra
personalità, ameno che non sia una scoperta deludente.
Sognare la casa della nostra infanzia può significare che siamo ancora legati a
dinamiche psichiche del passato oppure sentiamo necessità di protezione genitoriale
perché stiamo attraversando un momento particolare della vita.
SOGNI DI MORTE
Il primo passo da compiere è quello di dematerializzare l’immagine che abbiamo della
morte e riportarla sul piano psichico. Pensiamo alle volte che durante la vita moriamo
psichicamente: per una grande delusione affettiva,per un grave lutto,un crollo
finanziario,una difficoltà sessuale,un tradimento...
I sogni di morte molto raramente si riferiscono alla morte materiale: tutto è simbolico anche
se partecipiamo con profonda tristezza e angoscia.
Se sogniamo la morte di noi stessi : negli anni critici, di transizione,può indicare, a
seconda che si vive il sogno con angoscia o impassibilmente o con serenità,penoso
distacco dal passato o liberazione dal passato. In altri casi rappresenta l’addio al fanciullo
o al giovane che era in noi. Alcuni psicanalisti affermano che possono essere anche una
scarica violenta dell’impulso sessuale che si traduce,nella realtà, come calo di energia
psichica generale.
La morte di un amico invece manifesta sensi di colpa verso l’amico per averlo ingannato
o tradito, o perché ci ha deluso.
In altri casi è l’inconscio che ci sta dicendo che quell’amicizia non è gratificante per noi sul
piano psichico. Se si sogna la morte del marito/moglie c’è una decadenza degli interessi
erotico-affettivi o la negazione di un legame divenuto insopportabile, la fine di un legame
affettivo che continuiamo a tenere in piedi.
La morte di un figlio: questo sogno è solitamente molto terrificante e lasciano,al risveglio
e per molti giorni,una lunga traccia di angoscia. A volte, soprattutto se il legame genitorefiglio è molto stretto può capitare che quando il proprio figlio sta per passare da una fase
all’altra della vita (dall’infanzia alla pubertà,dall’adolescenza alla vita adulta...) l’inconscio
traduca la mutazione come morte, riferendosi alla fase superata.
A volte questi sogni rispecchiano al paura di perdere il proprio figlio, oppure possono
rendere visibile la delusione dei genitori di fronte ad un comportamento grave del proprio
figlio.
La morte dei genitori invece può rappresentare la soluzione del complesso edipico. E’ un
sogno positivo perché indica distacco totale dalle fissazioni infantili.
Vedere in sogno dei cadaveri che magari vengono scoperti in un armadio,sotto il letto
ecc. è la visualizzazione di sentimenti che sono morti dentro di noi (=
amicizia,affetto,amore...); può anche essere indice di non superamento di alcuni ostacoli
della nostra vita. Se il cadavere viene identificato, significa che quella persona ostacola il
nostro procedere verso la realizzazione della personalità.
La partecipazione di morte indica un annuncio,un preavviso della morte affettiva
dell’intestatario della partecipazione.
Le bare indicano che si sta vivendo un’esistenza squallida, vuota oppure riferiscono il
vuoto affettivo vissuto durante l’infanzia.
I funerali: dobbiamo sempre domandarci chi viene seppellito perché la sepoltura o il
funerale è sempre riferita al nostro contenuto psichico (affettivo,intellettivo,comunicativo...)
23
Se ci vediamo presenti al nostro funerale,ha il senso di sepoltura di uno o più contenuti
psichici.
Il cimitero rappresenta desolazione interiore. Se si cerca una tomba stiamo cercando di
risolvere un problema affettivo riferito alla persona che si sta cercando (=
eredità,affettività...); se si pone un mazzo di fiori sulla tomba può essere che ci sentiamo in
colpa per qualcosa che non abbiamo portato a termine durante l’esistenza del defunto;se
vediamo al nostra tomba probabilmente ci troviamo in una situazione stagna da molto
tempo, come se non vivessimo ma vegetiamo.
Parlare con un morto può rivelare desiderio di protezione se è uno dei nostri genitori,
nostalgia se si tratta di un amico o una persona cara; se parliamo con uno sconosciuto è
come se ci consideriamo morti sentimentalmente, perché quello sconosciuto spesso è una
parte di noi che non teniamo in conto.
LA NOSTRA CRESCITA PSICHICA
La nostra crescita antropologica è progressiva e disseminata da grandi crisi e traumi a
livello di stress affettivi. In ognuno di questi passaggi l’inconscio reagisce con due ordini di
sintomi: nella realtà con reazioni psicosomatiche e nei sogni con scariche di simboli molto
significativi:
•
•
•
•
•
trauma della nascita:
uscita faticosa da una caverna; annegamento;labirinto; costrizione corporea o
soffocamento, rulli di tamburo,oscurità angosciante,grido disperato, grande
disorientamento; uscita dall’acqua.
crisi adolescenziali:
culla vuota; giocattoli rotti;inondazioni,terremoto;indossare abiti stretti o sbagliati;
serpenti; sogni di volo; cavalli imbizzarriti;tori infuriati;mare mosso o in tempesta;
minaccia di coltello(nelle ragazze); rapporti omosessuali;salire una scala;bambini
morti...
crisi della menopausa o andropausa:
sospensione nel vuoto; cravatte tagliate o rubinetti asciutti o rotti(=uomo); entrata in
un tunnel;traversare mare in tempesta;ponti pericolanti;serpenti aggressivi;passaggi
pericolosi;porte chiuse;ondeggiamenti;incendi in cucina o cucina in disordine (=
donne);incendi in camera da letto;sogni di impedimento; percorrere labirinti
bui;soffitta sporca;cantina piena di topi;mostri pietrificati;scontri d’auto; strumenti
musicali stonati;crocevia;impossibilità di comunicare; scivoloni,discese..
al termine del processo di menopausa/andropausa:
sogni di comodità;sogni allegri;esecuzioni corrette;creatività;soffitta in ordine;sogni
erotici;vestiti comodi;porte aperte;uscite...
processo di senescenza:
simboli
geometrici;croce
a
braccia
uguali;rosa
bianca;stelle
filanti;uova;bambini,ruote...
24
CONTENUTO DEL SOGNO
EMOZIONI E
SENSAZIONI
ASSOCIAZIONI
1 sogno
NEL BOX
Mi trovavo nel mio box( che si trova sotto
l’appartamento di mia proprietà) con me
c’era Massimo,il mio vicino di casa.
Massimo mi diceva di parcheggiare l’auto
distante dagli scaffali così avrei potuto
prendere gli oggetti riposti con maggior
facilità. Io gli ho risposto che,come poteva
vedere, l’auto era parcheggiata distante
dagli scaffali,mostrandogli che riuscivo a
prendere gli oggetti,magari mettendomi un
po’ di traverso ma,sempre comodamente.
Poi gli ho chiesto di aiutarmi a misurare
perché intendo acquistare un mobiletto
più grande di quello che ho. Poi mi sono
svegliata,non ho visto se mi aiutava.
Al mio risveglio
avevo in mente il
n.ro 65 che è la
lunghezza del
mobile che devo
acquistare.
-
65
anno
di
nascita di mio
fratello;
Distanza;
Metro di misura
Nel sogno,lo spazio
fra lo scaffale e
l’auto, era maggiore
rispetto quello
effettivo.
2 SOGNO
PAURA DI RESTARE SOLA IN UN
LUOGO SCONOSCIUTO
Mi trovo in un reparto,ai piani alti di un
grande magazzino o esposizione o
mostra. A volte sono con conoscenti,a
volte sono sola. Imbocco una porticina
che si richiude alle mie spalle e mi trovo
sola e spaesata in un reparto in
allestimento. Attraverso altri saloni in
disordine dove vi sono sparsi attrezzi vari.
Le poche persone (=operai al lavoro) che
incontro, alle mie richieste di informazioni
non mi rispondono e qualcuno mi guarda
come se parlassi una lingua sconosciuta.
Scendo varie scale malmesse con gradini
rotti. Inaspettatamente raggiungo l’atrio
affollato ed esco sulla strada.
CONTENUTO DEL SOGNO
Ansia e paura di
non farcela ad
uscire.
Perdo sempre più
la calma che mi
servirebbe per
orizzontarmi.
EMOZIONI E
SENSAZIONI
-
-
soffro di una
leggera
claustrofobia;
le scale che
affronto
sono
sempre
in
discesa
è
un
sogno
ricorrente ma a
distanza
di
tempo
ASSOCIAZIONI
3 SOGNO
DOVE VIDI MIO PADRE (DEFUNTO)
Mi vidi che guardavo una casa alta tre o Provai una intensa
quattro
piani,e,sulla
sommità
del emozione nel
tetto,seduto a cavalcioni,mio padre che mi rivedere e
25
faceva segno di salire da lui.
Andai a prendere una lunga scala in legno a
pioli,l’appoggiai e vidi che toccava la
grondaia,quando cominciai a salire. Quando
raggiunsi il tetto mi accorsi che non aveva le
tegole ma che era fatto con una lastra di
ferro scivoloso. Dissi a mio padre che non
potevo
salire,non
avendo
dove
aggrapparmi,ma lui mi rispose: “ prova che
ce la fai”.
Infatti provai e mi arrampicai lungo la lastra
fino ad arrivare quasi vicino a lui quando
improvvisamente mi sentii scivolare giù e
gridai: “aiuto papà, aiuto papà”. Mi vidi quasi
alla grondaia e provai una forte paura di
precipitare nel vuoto quando sentii una
mano che mi afferrò vicino al collo; guardai
e vidi un lungo braccio con una mano che
piano piano mi tirò su.
Era la mano di mio padre che mi portò
vicino a lui. Quando mi vidi vicino lo
abbracciai forte e provai una sensazione di
pace infinita e la felicità di sentirmi
nuovamente vicino a lui dopo lungo tempo.
CONTENUTO DEL SOGNO
4
SERIE DI SOGNI
•
Guidare in salita su una strada di
montagna; sotto c’è il mare e,
sempre alla stessa curva senza
parapetto, precipito. Mi sveglio.
•
sogno di fuggire inseguita e non
riesco a muovermi; chiamo e urlo
senza voce, le persone vicine non
mi sentono e non mi vedono.
Quando sono quasi raggiunta mi
sollevo da terra di circa 15-20 cm
e volo via salvandomi.
•
Sogno di non riuscire a vestirmi
per recarmi al lavoro; sono tutta
abbracciare mio
padre e ancor più
forte quando mi
salvò.
Avvertii una
sensazione di
impotenza e rabbia
di non poter
raggiungere mio
padre per un tetto
scivoloso e poi tanta
paura di cadere nel
vuoto.
EMOZIONI E
SENSAZIONI
ASSOCIAZIONI
Mancanza di respiro Mancanza di parapetto
mentre cado...paura
del vuoto e non saper Acqua sotto
nuotare
Sentirmi invisibile in
Angoscia, senso di mezzo a tanta gente
abbandono...
Grande
sollievo Sentirmi una nullità per
quando volo, quasi di non ricevere aiuto
superiorità
nei
riguardi di chi mi
insegue.
Confusione...andare
per la strada
Non trovare i pantaloni seminuda...vergognarsi
Le calze sono bucate
e nascondersi.
26
tribolata fino a sera perdendo così Rimandare di ora in ora
l’inizio del lavoro fino a
la giornata lavorativa.
sera...
•
Il dolore che
sembra reale...
provo
Sogno
di
perdermi
per
strada,perdere figli e nipoti oppure Ho al sensazione di
di essere prigioniera, afferrata avere già vissuto quel
forte per i fianchi e avvertire un momento
forte
dolore,
mancanza
di
respiro...avere la sensazione di
morire...
5 SOGNO
Sogno di vedere un terreno arido con
piantine quasi spoglie e vasi contenenti
piante secche. Mi avicino a un piccolo
ruscello dove sgorga acqua nascente.
Con un innaffiatoio riesco a fatica a
prendere l’acqua e bagno il tutto.
CONTENUTO DEL SOGNO
EMOZIONI E
SENSAZIONI
6. SOGNO
Sogno di essere in un locale senza
arredi,mi vedo in piedi che guardo per
terra. Davanti a me ci sono diverse paia
di scarpe nere nuove,alcune col tacco
alto,altre col tacco basso. Io sto un po’ a
guardarle e decido di calzarne un paio
col tacco alto 12 cm. Perché dovevo
indossare un abito elegante....
Angoscia nel non
trovare casa, terrore di
non ritrovare figli e
nipoti...
ASSOCIAZIONI
Mi
sono
svegliata
contenta per aver calzato
nuovamente scarpe col
tacco che mi facevano
sentire elegante...
Mi sono sentita bene
perché questo sogno mi
ha riportata indietro nel
tempo a quando vivevo
occasioni importanti e
calzavo
i
tacchi
alti...erano parentesi felici
della mia gioventù...
Ho provato la sensazione
di salire in alto,quasi di
allungarmi...
7. SOGNO
(mattina presto del 27 settembre 2008)
Sento il pianto di una persona e vedo un
gatto come Luky che si lamenta in terra e
vedo l’Idra (= animale mitologico a più
teste, che nel sogno sono di gatto) che
gli ha divorato l’addome e il gatto sta
Mi sveglio e so che si
riferisce a mio papà
27
morendo con grande dolore!!!
CONTENUTO DEL SOGNO
EMOZIONI E
SENSAZIONI
ASSOCIAZIONI
Sono serena e felice di
incontrare per la prima
volta mio padre dopo la
sua morte. Lo vedo in
forma ma mi mette in
ansia quella barchetta
così piccola nel fiume.
Continuo a seguirla con
lo sguardo mentre si
allontana.
Appena sveglia ho subito
associato la barchetta a
mio figlio che lavora
come istruttore di vela.
Ho pensato che il nonno
medico
lo
protegge
dall’aldilà.
Dopo tre mesi da questo
sogno mio figlio mi
comunica che farà la
traversata su barca a
vela e io riconosco la
stessa ansia che ho
sentito nel sogno.
Non ho paura del salto
perché l’ho fatto altre
volte e ho solo paura
della scossa elettrica
che parte dalla pianta
dei piedi nel momento
dell’impatto a terra.
Nella realtà abito al 5°
piano e mi piace avere
l’orizzonte
ampio
e
guardare le mutazioni
della natura e del tempo.
Forse
è
importante
sottolineare che a due
anni sono caduta dal
primo piano di una scala
molto ripida e sono
precipitata al piano terra
senza peraltro avere
conseguenze. Il sogno lo
ripeteva qualche anno fa
ma da quando mi sono
rotta il femore in un’altra
caduta a precipizio da
una scala, non l’ho più
sognato.
8. SOGNO
Sogno del luglio 2008:
Dopo tre anni dalla sua morte sogno mio
padre già in età matura. Sono con lui su
un ponte sospeso su un fiume. Lui fuma
e tiene in bocca due sigarette. Poi ne
getta una nel fiume sottostante e io la
vedo galleggiare come una piccola
barchetta sulla corrente che la porta via.
9. SOGNO
Sogno ricorrente fino al 2000 circa:
Sono su un luogo molto alto, (= una
pianta,una terrazza o un tetto) So che
devo gettarmi giù perché è importante
farlo e ne uscirò indenne ma ho il terrore
di provare la scossa elettrica sotto la
pianta dei piedi che provo sempre nei
sogni precedenti.
28
CONTENUTO DEL SOGNO
EMOZIONI E
SENSAZIONI
ASSOCIAZIONI
Senso di calore e di
benessere.
Andavamo in vacanza in
agosto.
Mio marito è morto
cinque anni fa.
10. Il Viaggio
E’ una bellissima giornata
d’estate. Sono ferma con mio
marito alla fermata del tram. I
nostri amici e la gente attorno
continua a chiacchierare e a
ridere. Noi due osserviamo tutto e
restiamo in silenzio. Arriva un
vagone rosso e la gente comincia
a spintonarsi per salire. Appena
salgo la porta si chiude e il
vagone riparte. Mi giro di scatto e
vedo mio marito fermo sul
marciapiede che mi sorride e
saluta con la mano. Sono certa
che ci incontreremo alla prossima
fermata.
11.
(primo sogno)
Comunicavamo tra noi
anche senza parlare
Attimo di panico
Mi sento rassicurata e
fiduciosa
Nell’ultima vacanza ci
eravamo persi in una
piazza e ritrovati dopo
due ore all’ingresso del
giardino
botanico
a
Valencia in Spagna.
Vedo sul letto ospiti (in camera
dove sono stati i miei figli ora
lontani)
un
uccello
bianco
immobile: è tipo gabbiano più
piccolo con becco lungo.
(secondo sogno)
In una città d’arte (forse
S.Pietroburgo
o
altra)
c’è
Marinella e io felice sto con lei. Mi
porta dalla sua professoressa. Ha
un’auto
come
le
vecchie
giardinette di legno e vetro
bianco. Dentro ha frigo e cucina.
Insomma vive lì. Io, con tutto il
mio affetto non posso pensarla
come una zingara e le dico che le
darò una casa a Bologna. Lei
accetta e ci abbracciamo.
Quando mi sveglio non
mi ricordo subito che
Marinella è morta cinque
anni fa e ancora godo di
quell’abbraccio
e
di
quell’emozione di averla
incontrata.
12. gennaio/febbraio 2009
Ero in compagnia di una cognata, suor
L.,. Era vestita di bianco e stavamo
camminando su un sentiero che saliva
verso una montagna. La giornata era
bello, il cielo azzurro, qualche nuvola
Il girono dopo devo
andare dal podologo
perché
mi
fanno
veramente male i piedi.
29
bianca il sole, una bella chiesina. Non
avevo le scarpe adatte e mi facevano
male i piedi.
13.
Aveva circa 45 anni e tenevo per mano
un figlio (= R) e davo l’altra mano a mio
marito. Stavamo camminando dentro il
cimitero, dove era stato sepolto il mio
figlio D.
Non mi ricordo di mia figlia A.
Ci siamo fermati davanti a una piccola
casa che era del custode del cimitero ( =
di nome Bavuso). C’era insieme a lui una
giovane donna. Abbiamo chiesto
un’informazione: stavamo parlando
quando due uccelli grigio perla e rosa
volano sopra di noi ed entrano nella loro
casa . Il signor Bavuso è un giovane
insegnante che ha avuto come supplente
mio figlio R in seconda superiore ed è
stato a causa del loro non sopportarsi
che mio figlio ha lasciato la scuola).
Il signor Bavuso è un
giovane insegnante
che ha avuto come
supplente mio figlio R
in seconda superiore
ed è stato a causa del
loro non sopportarsi
che mio figlio ha
lasciato la scuola. Mi
sono svegliata
abbastanza turbata.
14.
Mi trovavo in una casa che però non era
la mia. Era una casa che dava sulla
strada. La porta di ingresso aveva tre o
quattro scalini. Ero sulla porta quando è
arrivata una mercedes nera berlina. Alla
guida mio papà molto ringiovanito. Lui
guidava( ma non ha mai avuto la
patente). Accanto a lui mia madre. Si
sono fermati. Sono scesi e ci siamo
salutati.
Mio padre è morto otto
anni fa e mia madre da
venticinque anni.
Mi
sono
svegliato
contento perché è al
prima volta che li sogno
insieme.
15.
Ho sognato due volte mia cognata che è
morta nell’aprile 2008. eravamo molto
amiche. La prima volta voleva portarmi
via la mia nipotina di quattro anni. La
seconda volta mi ha bussato alla porta di
casa. E’ entrata e io sapendo che era
morta le ho chiesto come mai era lì. Mi
ha detto “Se proprio vuoi fare qualcosa,
paga il funerale a Matteo” (= suo figlio).
Mia cognata,quando è
morta ha lasciato la figlia
motulesa.
Da notare che durante la
sua malattia non si è mai
confidata con me sulla
malattia. Sono rimasta un
po’ male per questo però
l’ho giustificata perché
aveva un macigno nel
cuore per lasciare la figlia
motulesa. Non sapendo
cosa fare le ho fatto
celebrare una messa. Da
30
allora non
sognata.
l’ho
più
16. La sedia volante
Volavo seduta su una sedia di legno con
le gambe in ferro (come quelle che si
usavano una volta a scuola). Mi vedevo
sorridente ed era come se riuscissi a
manovrarla per mezzo della seduta. Mi
sembrava di essere in via Borgovico a
Como. Sono atterrata in un luogo con
case di epoca. Mi sembrava un piccolo
borgo. Sapevo che dietro ad una casa
c’era una piccola piazza. Vicino a me
c’era mio padre che mi indicava una
sedia in midollino di color naturale
dicendomi di volerne una. Io gli ho
risposto che potevo regalargliela visto
che ne possedevo una, ma che secondo
me in casa sua non c’era posto. Volendo
avrebbe potuto metterla al posto della
macchina da cucire della mamma visto
che non la usa più. Il papà mi ha risposto
che quella era della mamma e doveva
restare lì.
Ero felice era una sedia
essenziale ma io stavo
Legno = caldo
comoda.
Legno = alberi
17. una strada di prato verde
Ho visto cime di montagne alte e
innevate davanti a me; orsi bianchi e
stambecchi si muovevano su questi
monti. Io camminavo sopra una strada di
prato realizzata con tanti tasselli di prato
verde. Camminavo senza scarpe. Il
piede sinistro senza calza, quello destro
aveva la calza. Pensavo che era
rischiosa camminare scalza per via di
quello che poteva esserci in terra, ma
visto che provavo una bella sensazione
appoggiando i piedi sul prato, valeva la
pena rischiare. La strada verde era in
leggera discesa. Ad un tratto ho visto
che dal basso saliva un cane lupo e
mentre mi si avvicinava pensavo di stare
calma perché se percepiva che io avevo
paura poteva farmi male. Si è avvicinato,
io l’ho accarezzato, notando che era
magro.
(cambio di scena...)
Stavo osservando il mare. Non mi sono
vista ma dovevo essere sopra una barca
perché il paesaggio mutava
velocemente. Era una giornata di sole e
Bella sensazione sotto
la pianta del piede per
il contatto con il prato
Freddo della neve e
ghiaccio.
Caldo
della
pelliccia
dell’orso.
Montagna e prato = relax
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mi ripetevo che dovevo osservare molto
bene perché così avrei potuto
raccontarlo ai miei alunni. Ricordo acqua
con la schiuma delle onde e paesaggi
sulle sponde.
32